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R.Schumann sullo Studio op 25 n.1
“S’immagini un’arpa eolia che abbia tutte le gamme sonore e che la mano d’un artista le
mescoli in ogni sorta d’arabeschi fantastici, in modo però da udire sempre un suono grave
fondamentale e una morbida nota alta; s’avrà così press’a poco un’immagine del modo di
sonare di Chopin.
Nessuna maraviglia perciò se i pezzi che son piaciuti di più siano quelli che abbiamo udito da
lui, e così sia citato sopra tutti quello in la bemolle maggiore, ch’è più una poesia che uno
studio.
Sbaglierebbe chi pensasse ch’egli facesse udire chiaramente ognuna delle piccole note; si
sentiva piuttosto un’ondulazione dell’accordo in la bemolle maggiore, rinnovato di tempo in
tempo dal pedale, ma attraverso le armonie si distinguevano melodie dai suoni ampi,
meravigliosi; una volta sola, a metà del pezzo, si sentiva chiara fra gli accordi una voce di
tenore, insieme al canto principale.
Finito lo studio, si prova l’impressione di chi si vede sfuggire una beata immagine apparsa in
sogno e che, già mezzo sveglio, vorrebbe ancora trattenere; dopo di ciò si può dire ancora ben
poco in fatto di lode."
Osservazioni
• Le note piccole sono «colore», una anticipazione dell’Impressionismo
(Debussy); in linguaggio fisico, rappresentano delle «fluttuazioni» dello
stato del sistema.
W.Heisenberg (1901-1976)
• Gli stati coerenti sono quelli per cui l’incertezza è minima
ed hanno proprietà speciali di coerenza. Sono alla base di
importanti applicazioni, come il laser.
Op.25 n.1: dinamica degli stati coerenti
• Stati coerenti soggetti ad una dinamica libera (non-perturbata) nella
prima parte del pezzo.
Anche in questa astratta era atomica, dove l'emozione non è di moda, Chopin resiste. La sua
musica è il linguaggio universale della comunicazione umana.