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Rubrica 1 dello speciale Sievers: riflessione sulle tonalità, sui temperamenti e sui
diapason.
Perché un trattato sulla costruzione del pianoforte scritto nel 1868 dovrebbe essere
una lettura fondamentale per strumentisti e direttori? Innanzitutto: di che trattato
stiamo parlando? Vorrei prendere in esame il monumentale lavoro del costruttore
russo e naturalizzato napoletano Giacomo Ferdinando Sievers che, secondo me, tra
un capitolo riguardante il giusto modo di incollare delle tavole e un’appendice sugli
“ordigni” da laboratorio si sofferma su argomenti più vicini a quella che è la
sensibilità dei musicisti. A tal proposito trovo particolarmente interessante la
testimonianza che ci dà Sievers riguardo ai colori delle tonalità e ai sistemi di
accordatura da lui suggeriti e che, a detta di Sievers, erano i maggiormente diffusi in
Europa a quei tempi. Tempi che erano non solo i suoi ma anche quelli di Brahms,
Liszt, Rossini (morto nell’anno di pubblicazione del trattato), Verdi, Wagner, essendo
vissuto dal 1809 al 1878.