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«l’essenziale è invisibile agli occhi»

dal tardo espressionismo all’alba dell’astrattismo


primi anni del ‘900

In questo periodo Monaco di Baviera,in


Germania, è una delle città più attive
culturalmente di tutta Europa.Sarà la culla
dell’espressionismo tedesco e gli studi qui
compiuti daranno vita anche all’astrattismo.
In questo ambiente così culturalmente aperto
nasce un nuovo movimento artistico di
carattere espressionista:
Alexej von Jawlensky, Alexander Sacharoff, 1909.
Neue Kunstlervereinigung Munchen Monaco, Städtische Galerie
(NKVM),
Nuova associazione degli artisti di Monaco.
Fu fondato dai due artisti
Pochi anni dopo,Kandinskij e Marc russi Kandinskij e
lasciarono il movimento e ne fondarono uno Jawlensky e vi aderirono
proprio ,molto più di successo:il «Der blaue molti altri tra cui Franz
reiter» Marc.
«Partiamo dall'idea che l'artista, oltre alle impressioni che riceve dal mondo
esterno, dalla natura, colleziona costantemente esperienze in un mondo
interiore; e l’arte è la ricerca di forme che esprimano la compenetrazione di
tutte queste esperienze - di forme che devono essere spogliate per esprimere con
forza solo ciò che è necessario.»
gruppo di artisti che
Der Blaue Reiter nasce nel 1911 a
Monaco di Baviera
grazie a Kandinskij e
Marc

Come tutti i movimenti sorti a inizio ‘900,anche Der Blaue Reiter si poneva in
contrasto con l’idea di pittura come imitazione della natura .L’Espressionismo era
caratterizzato dal rifiuto della prospettiva e dall’uso antinaturalistico dei colori.Gli
artisti di questo gruppo ricercavano invece nella natura, (come iniziato da
Cézanne), la sua essenza, le leggi primordiali da cui è regolata.
Questa idea di arte viene anche denominata “espressionismo lirico”:lo scopo della
rappresentazione è quello di stimolare la crescita spirituale di ciascuno. Secondo
Kandinskij, l’artista deve ubbidire ad una necessità interiore. Proprio questo
bisogno di ubbidire ad una necessità interiore, quindi personale e intima, fa si che
all’interno della corrente si sviluppino varie tendenze, sia al realismo che
all’astrattismo.

Vasilij Kandinskij,Disegno finale per la


copertina di «Der blaue reiter»,1911.
Monaco,Stadtische Galerie Il nome del gruppo nasce,come racconta lo stesso
Kandinskij,dall’amore di entrambi per i cavalli e per
il colore blu,considerato simbolo della spiritualità
La psicologia del colore
«In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente un’anima»-Vasilij Kandinskij

Per Franz Marc e Vasilij Kandinskij i colori e le


forme hanno particolari significati simbolici
legati alla psicologia umana che sono
fondamentali al fine di comprendere a fondo il
senso delle loro opere.

«teoria del movimento del colore» che è visto


come vibrazione capace di toccare le corde
dell’interiorità e suscitare emozioni differenti
Franz MARC

Franz Marc nasce a Monaco di Baviera nel 1880.


Apprezza l’arte espressionista e quella di Van Gogh e Gauguin
ma delineerà subito un suo pensiero autonomo.
L’artista approfondisce la sua ricerca nel ridurre la linea
all’essenziale e ad ogni colore dà delle qualità specifiche .Sceglie
gli animali come soggetto principale, poiché ritiene che questi
incarnino le leggi della natura che egli desidera scoprire.
Nel 1911 Franz Marc prende parte alla Nuova Associazione degli
artisti di Monaco ed è cofondatore con Kandinskij del gruppo del
“Der Blaue Reiter” (Il Cavaliere azzurro). Durante la prima
guerra mondiale si offre come volontario nell’armata tedesca e
muore al fronte nel marzo 1916.
I cavalli azzurri

Il punto di vista dell’artista è a livello del cavallo: gli animali


vengono rappresentati nella loro dimensione naturale. Nel
dipinto il blu è dominante, considerato dai pittori del Blaue
Reiter colore spirituale per eccellenza, lo sfondo richiama
l’astrattismo di Kandinskij. Sono tre i grandi cavalli che occupano
quasi tutta la superficie orizzontale del dipinto. Il cavallo di
destra è interamente disegnato di profilo con una semplificazione
molto evidente. Non si tratta di una deformazione della figura
del cavallo sgradevole ma piuttosto si tratta di una
geometrizzazione delle parti dell’animale.

Franz Marc,I cavalli azzurri,1911


Minneapolis,Walker art centre
Capriolo nel giardino di un monastero

Come in tutti i suoi dipinti l’artista cerca di entrare in


sintonia con la natura, in particolare attraverso gli
animali.Di conseguenza,cerca di proporci il mondo come
visto dagli animali. In quest’opera il giardino del
monastero è composto da forme aguzze (derivanti dal
Futurismo italiano). Un luogo che incute disagio
nell’animale.
Le uniche dolci curve sono quelle dell’animale e della luna.
La cerva si rivolge alla luna ed in essa, elemento del suo
ambiente naturale, trova pace. Non a caso, l’unica area
segnata dal blu,simbolo di tranquillità, è proprio la luna.

Franz Marc,Capriolo nel giardino di un


monastero,1912.
«Ha forse un significato razionale o artistico dipingere il Monaco-Staditsche galerie
paesaggio come esso appare a noi? Esso lo sente in quanto
cerbiatto, il paesaggio deve quindi essere <cerbiatto>»
Gli uccelli

Nel 1914 tutte le particolarità espressive di Marc hanno già


raggiunto una certa maturità e questo è evidente in “Gli
uccelli”,un vero e proprio agglomerato di colore e movimento. Il
pittore riflettendo sulla natura degli uccelli decide di concentrarsi
sulla loro proprietà fondamentale, ossia il volo. Il risultato è una
sorprendente fusione di sagome,movimeno e colore.Il
movimento degli animali modifica la realtà che li circonda che
diventa puro dinamismo che simula il battito delle ali.La natura è
dunque qui «animalizzata».
In questo dipinto Marc è influenzato dal futurismo italiano e
dalla fotografia.

Franz Marc,Gli uccelli,1914


Monaco-Staditsche galerie
Vasilij Kandinskij

Vasilij Kandinskij è stato uno dei più importanti artisti nella storia dell’arte europea. È
considerato il padre della pittura astratta. E’ un dipinto di Monet a modificare l’approccio di
Kandinskij al mondo dell’arte. Nel corso di una mostra vide un quadro di Monet che
rappresentava dei covoni di grano. Il quadro, visto da lontano,gli apparì come una macchia
gialla informe, capace però di trasmettere una forte emozione. Da questo l’artista intuì che
non è il soggetto il vero protagonista di un’opera d’arte, ma sono i colori e le forme a
suscitare pura emozione.
Kandinskij lavorò molto su questa intuizione fino a pubblicare nel 1910 l’opera «Lo
spirituale nell’arte» nel quale teorizza come la combinazione tra forme e colori sia alla base
dell’opera d’arte. Nel 1909 è eletto presidente del NKVM (Nuova associazione di artisti di
Monaco) un gruppo di artisti da poco fondato.Nel 1911 si ritira insieme a Franz Marc dal
movimento per contrasti interni.
Kandinskij dà vita al gruppo Der Blaue Reiter, lavora come insegnante al Bauhaus,
l’innovativa scuola di architettura, arte e design tedesca, fatta chiudere con l’avvento del
nazismo.
L’artista è costretto a fuggire a Parigi dove trascorrerà il resto della sua vita. Le sue opere
vengono bollate come “arte degenerata” e vengono eliminate dai musei.
L’arte di Kandinskij può essere suddivisa in tre principali fasi:
• Le prime opere di Kandinskij risentono dell’ esperienza del
Jugendstil (il nome che ha preso l’Art Nouveau in Germania)
,hanno un gusto decisamente decorativo. I soggetti preferiti
dall’artista in questo periodo sono principalmente quelli legati alla
tradizione russa, come i cavalieri.
«La vita variopinta»
Monaco-Staditsche galerie

• Dal 1908 l’arte di Kandinskij attraversa una seconda fase, un


periodo di transizione prima di arrivare all’astrattismo. il colore
inizia a ricoprire un ruolo sempre più importante distaccandosi
dalla realtà assumendo invece il compito di suscitare emozioni
nell’animo dell’ osservatore.

• L’astrattismo
“Veduta con ferrovia e castello”
Monaco-Staditsche galerie

«Composizione VII»
New York,Solomon museum
Il cavaliere azzurro
Il dipinto rappresenta un cavaliere con il mantello azzurro su un
cavallo bianco al galoppo per una collina. La collina occupa la
parte maggiore della tela .Gli alberi delineano il pendio della
collina e in lontananza si compattano formando un’unica striscia
blu scura. Il cielo azzurro è macchiato da due nuvole bianche. Il
soggetto di questo celebre dipinto è tratto dalla tradizione russa e
del medioevo tedesco.Questa figura rappresentava il simbolo
della lotta fra bene e male. Inoltre il colore blu era per Kandinskij
simbolo di spiritualità.

Il titolo originario era “Il cavaliere” ma , la fondazione del


movimento “Il cavaliere azzurro” otto anni dopo,ha portato alla
sua modifica in «cavaliere azzurro».

Vasilij Kandinskij,Il cavaliere


azzurro,1903.
Zurigo,Collezione privata
Coppia a cavallo
L’opera è considerata vicina all’ Art Nouveau, ma usa una tecnica
divisionista. I colori sono dati per accostamento di punti o di
tocchi.La composizione è immersa in un’atmosfera fiabesca tipica
delle stampe popolari russe(care all’artista). Alberi e foglie
servono a separare il primo piano dallo sfondo. Il primo piano è
occupato da una coppia a cavallo,i due sono rappresentati nei
vestiti tipici russi mentre si stringono in un tenero abbraccio che
li rende quasi una sola figura. Il cavallo ha una sagoma solenne
che ricorda un monumento equestre. Al di là degli alberi è
rappresentato un fiume composto da numerose tonalità di
azzurro dietro al quale si trova una città circondata da mura , con
alti campanili e cupole colorate.Il quadro è caratterizzato da
un’atmosfera d’incanto in piena sintonia con l’abbraccio dei due
giovani.

Vasilij Kandinskij,Coppia a cavallo,1906.


Monaco-Staditsche galerie
Murnau – cortile del castello
Nel 1908 Kandinskij si innamora della cittadina di Murnau, una
cittadina sulle Alpi tedesche in cui farà ritorno spesso. Si lega
molto a questa città e vuole trasmettere questo legame attraverso
i vari dipinti dedicati a questo soggetto. Si può notare bene in
“Murnau – Cortile del castello”. Nella parte superiore del dipinto
dominano i tre colori primari e il verde, mentre nella parte
inferiore se ne aggiungono altri senza tener conto della
verosimiglianza con la realtà. Il posto di rilievo è occupato dalla
facciata gialla del castello, incorniciata dalle chiome degli alberi e
dai tetti rossi delle case. Le ombre disegnano delle sagome blu
che non hanno il ruolo di dare il senso della profondità ma di Vasilij Kandinskij,Murnau.Cortile del
attribuire ancora più valore cromatico all’opera. castello,1908.
Mosca-Galleria Tret’jakov
L’astrattismo
«ab trahere»,trarre via dalla realtà

Nell’ultima fase dell’attività artistica di Kandinskij egli sceglie la strada


dell’ astrattismo ,di cui è considerato ideatore ,come spiega nel suo
famosissimo libro “Lo spirituale nell’arte” (1911), nel quale afferma che
non dipingeva per rappresentare ciò che vedeva, ma per dare sfogo alle
sue emozioni più intime. Per spiegare questo concetto utilizza come Prima opera astratta dell’artista
esempio la musica. la musica è stata l’unica a raggiungere lo scopo di
Senza titolo,acquerello e inchiostro su carta,1910
descrivere il mondo interiore dell’ artista. Questo spinge Kandinskij ad
Parigi,Musèe national d’art moderne
elaborare una nuova concezione della pittura secondo la quale doveva
assomigliare il più possibile alla musica, e per fare questo il pittore
doveva usare i colori e le forme come il musicista fa con i suoni cercando
di diventare espressione delle emozioni.
Nello «Spirituale nell’ arte» l’artista delinea tre stadi nel percorso di
astrazione della sua pittura. Essi sono:
IMPRESSIONI: Sono impressioni della natura esteriore in forma
pittorica.(oggetti talvolta riconoscibili)
IMPROVVISAZIONI: Espressioni inconsapevoli, impressioni della natura
interiore.(oggetti non riconoscibili ma individuabili)
COMPOSIZIONI: (oggetti completamente irriconoscibili) In queste l’artista
riconosce la vera spiritualità.
Impressioni..
Nell’impressione VI, o Domenica, i soggetti rappresentati sono ancora
distinguibili. Si tratta di un uomo e di una donna che passeggiano tenendosi il
braccio. I contorni sono definiti con una linea nera che però non riesce a
racchiuderle né a delimitare il colore. Spesso il colore è steso dall’autore prima
di delimitare le figure. In basso a destra in bianco è rappresentata la figura di
un cane che corre.

Vasilij Kandinskij,Impressione VI,1911


Monaco-Staditsche galerie

..Improvvisazioni
Nell’opera “Improvvisazione VII” sparisce completamente la possibilità di individuare
il soggetto che si trasforma totalmente in macchie di colore. Non possiamo individuare
nessun accenno alla realtà e nemmeno rinchiudere le figure in forme geometriche. Per
questo motivo lo stesso autore parla di un “linguaggio segreto”.

Vasilij Kandinskij,Improvvisazione VII,1910


Mosca,Galleria Tret’jakov
Composizione VI

L’ultimo gradino della ricerca di


Kandinskij è quello rappresentato dalle
composizioni.
Un esempio è la Composizione VI. Essa è
stata preceduta da un dipinto che
raffigurava il diluvio universale di cui
sarebbe la trasposizione astratta. Non c’è
più nulla di riconoscibile. Sono presenti
solo gruppi di punti distinti e fasci di
linee curve e parallele che si allontanano
dalla macchia scura all’angolo sinistro
del quadro, come se esso fosse l’origine
di un’esplosione(il diluvio) che sospinge
gli elementi in direzioni differenti.

Vassilij Kandinskij,Composizione VI,1913


Ermitage,San Pietroburgo
“Il cerchio è la sintesi delle maggiori opposizioni. Unisce il concentrico e l’eccentrico in
un’unica forma. Delle tre forme primarie, punta più chiaramente alla quarta dimensione”.
Alcuni cerchi
Le ricerche condotte da Kandinskij presso il Bauhaus avevano
anche un significato spirituale. Con questo dipinto, Kandinskij
evidenziò l’importanza del cerchio nella sua visione geometrica
del mondo.

E’ l’opera che esprime al massimo l’idea della geometrizzazione,


ripete un’unica forma geometrica in tutta l’opera variandone le
dimensioni e i colori. Anche la forma quadrata della tela
sottolinea l’attenzione alla geometria. Alcuni autori interpretano i
Alcuni sono isolati, altri sono agglomerati, ma tutti sembrano
attratti dal grande cerchio azzurro circondato da un alone bianco
che occupa la parte centrale della composizione. Il loro
movimento segue le diagonali e le mediane.

Vasilij Kandinskij,Alcuni cerchi,1926.


New York-The Solomon Museum
Blu cielo
Questo capolavoro rappresenta il periodo “biomorfo”, durante il
quale l’artista studiò e approfondì la biologia e il mondo dei
microorganismi. Le forme di questi organismi furono
l’ispirazione per dipingere creature che riportano tracce di insetti,
meduse e creature di origine terrestre e acquatica. Kandinskij
penetra con i suoi occhi all’interno della vita invisibile e ci
restituisce una visione originale che va al di là di ciò che l’occhio
può mostrarci. Nello sfondo azzurro fluttuano forme primordiali
ognuna delle quali compiuta anche presa singolarmente. A
queste creature sono associate linee, reticoli, scacchiere e colori
smaglianti.

Vasilij Kandinskij,Blu cielo,1940.


Parigi-Musée National d’art moderne

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