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DANIELE LOMBARDI in una pagina (Girolamo De Simone)

INIZI
Rio Nardi per il pianoforte (gli apre con Schumann il rapporto tra
visivo e uditivo).
Autodidatta per la composizione

INCONTRI
“Ricordo i miei primi incontri con Pietro Grossi che girava
manopole di corpulenti armadi metallici, Giuseppe Chiari e
Giancarlo Cardini impegnati in pianistici corpo a corpo, mentre
ALbert Mayr, con il cronometro in mano, misurava spazi invisibili…”
(Daniele Lombardi)

ACCADEMIE
“… un atteggiamento artistico nuovo e antiprovinciale che teneva
conto… del desiderio di a rancarsi dall’accademia ma del bisogno
di (ri)trovare il piacere del la disciplina sperimentale. Nell’Italia
musicale di allora questa opzione creativa non aveva avuto spazi
né considerazione, se non per il lavoro enigmatico e appartato del
romano d’adozione Giacinto Scelsi, che però fu individuato prima
all’estero”. (Angelo Foletto)

CONTAMINAZIONE
“… si adottò la tecnica della contaminazione, irrelando il suono con
la parola, col gesto, col colore, coi fatti comuni e si ottennero opere
dispersive, che il pubblico non poteva sintetizzare e che lo
costringeva in qualsiasi modo ad una partecipazione non più
contemplativa ma attiva, polemica magari” (Giuseppe Chiari in
“Musica e segno”)

NOTAZIONE IDEOGRAFICA
“Fin dalla ne degli anni Sessanta avevo sviluppato una notazione
ideogra ca al posto della notazione tradizionale cifrata: un codice
visivo che fosse di immediata analogia tra il suono e una sua
possibile rappresentazione gra ca. La pittura di Kandinsky, Klee
(…) avevano indicato un’idea di musica mentale, di una pratica
spirituale che collegava idealmente immagini mai viste prima con
quell’idea di ‘musica inaudita’ che (Ferruccio) Busoni andava
desiderando”. (Daniele Lombardi)
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SUPERAMENTO
“… negli anni Ottanta… abbandonai questa utopia di contatto
attraverso questi segni e mi rivolsi invece ad uno spazio
multimediale teatrale in cui tutta questa esperienza potesse
ricon uire in spettacoli nei quali, comunque, tutto funziona sul
sonoro e sul visivo contemporaneamente, avvalendosi di sempre
più interessanti supporti tecnici” (Daniele Lombardi)

IL PIANOFORTE / I PIANOFORTI
“… uso del pianoforte come strumento moltiplicato in una
orchestra, che possa o rire un nuovo spettro sonoro nella
strati cazione di singole sonorità particolari (…). il sinfonismo
pianistico non nasce da un’idea spettacolare. È vero che ventuno
bestioni neri fanno bella vista di sé, ma tutto è nato dalla sottile
s da che ho raccolto da parte dello strumento che frequento da
sempre: è la s da a far intrecciare tra loro sonorità timbricamente
omogenee che al posto di annullarsi a vicenda possano creare un
amalgama complesso”. (Daniele Lombardi, Autointervista 5, 1995,
su Konsequenz 2/95)

SINESTESIA TRA MUSICA E IMMAGINE


Mitologie 5 (2003) è l’esito ultimo: “visualizzazione di qualche cosa
che accade prima di un’altra, in una zona della mente dove la
logica, il senso, la percezione delle cose risuona misteriosamente
con evocazioni interne che giungono successive, considerando
intuizione analogiche come attraversamenti, come ponti invisibili”
(Daniele Lombardi)
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