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Home / Cultura / arti / IL RITORNO ALLA FIGURAZIONE, DA SIRONI A GUTTUSO – Palazzo delle Paure, Lecco

IL RITORNO ALLA FIGURAZIONE, DA SIRONI A GUTTUSO – Palazzo


delle Paure, Lecco
by Roberto Puzzu / 27/08/2023 / w 0 /  6 / H 6055

Il contesto odierno delle arti figurative vede sempre più spesso un’attenzione particolare alla figurazione in tutte le sue
manifestazioni dove, secondo un comune sentire, numerosi artisti in modalità differenti se ne servono attraverso l’uso della
fotografia e di strumenti multimediali e digitali nel reinventare un approccio nuovo,una nuova figurazione. Appare cosi molto
interessante la riflessione che il comune di Lecco fa attraverso il ciclo di mostre che indaga questa tendenza culturale già presente
nella prima parte del novecento e forse anche un po’ specchio precursore della nostra contemporaneità.

Dal 22 luglio al 26 novembre 2023, il Palazzo delle Paure di Lecco ospita una mostra straordinaria che porta il pubblico a scoprire un
periodo artistico affascinante e influente. Intitolata “Novecento: Il Ritorno alla Figurazione da Sironi a Guttuso”, questa esposizione
curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi cultural in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale
Urbano Lecchese, si presenta come un’opportunità unica per immergersi nella scena artistica italiana tra le due guerre ed oltre.

L’aspetto distintivo di questa mostra è la riunione di oltre 60 opere di maestri italiani che hanno plasmato l’arte e la cultura di quel
periodo. Tra i nomi in mostra spiccano figure iconiche come Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Arturo
Martini, Giacomo Manzù, Mario Mafai e Renato Guttuso. Questi artisti, protagonisti di un’epoca di cambiamenti profondi,
abbracciarono il concetto di “Ritorno all’ordine”, un movimento che univa la tradizione artistica al fervore delle avanguardie,
creando così un equilibrio unico.

Elemento centrale della mostra è la figura di Margherita Sarfatti, che fondò il movimento “Novecento” insieme ad altri artisti come
Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Piero Marussig, Ubaldo Oppi e Mario Sironi. Questo
movimento aveva un ambizioso programma: tornare alla tradizione e alla figurazione, mantenendo però uno sguardo aperto alle
innovazioni delle avanguardie.
Un punto di grande rilievo nella mostra è Mario Sironi, un artista di dimensioni gigantesche, la cui grandezza artistica è stata
rivalutata dopo un periodo in cui il suo ruolo nel contesto dell’arte di regime ne aveva offuscato il genio. Nella sala a lui deicata con
opere che ben rappresentano lo stile dell’artista nel periodo preso in esame, non mancano anche altri capolavori, come un raro
paesaggio di Giorgio Morandi o il dipinto di Afro “Rovine” degli anni Trenta.”

Accanto a queste figure “Novecentiste”, emergono anche gli artisti del “Realismo Magico”, un movimento europeo che attingeva da
stilemi classici ma si distingueva per una carica emotiva e un’atmosfera distante dalla monumentalità del Novecento italiano. Oltre
a esplorare il Realismo Magico, la mostra analizza anche espressioni oniriche e visionarie dell’arte , dalle influenze surrealiste ai
richiami metafisici presenti in alcune opere.

La rassegna si conclude idealmente con un’indagine sugli artisti che si opposero all’arte ufficiale, spesso anche politicamente. Da
gruppi come la Corrente di Milano sino alla Scuola di via Cavour a Roma. Questi ribelli artisti sono inclusi nel percorso espositivo
attraverso approfondimenti che mettono in luce l’interazione tra le diverse forme artistiche coeve, come il design, l’architettura, il
teatro e la letteratura, evidenziando l’influenza dell’Art Déco e del Razionalismo e fornendo così una comprensione più completa del
contesto culturale di quegli anni.

“Novecento: Il Ritorno alla Figurazione da Sironi a Guttuso” è molto più di una semplice mostra d’arte. È un viaggio nel cuore di un
periodo ricco di cambiamenti e trasformazioni, un tuffo nell’anima della scena artistica italiana che ha cercato di coniugare la
tradizione con l’innovazione, unendo così passato e futuro in un’unica narrazione affascinante.

post tags / CULTURA E ARTE ROBERTO PUZZU

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