ASPETTI DEL
del novecento
ASPETTI
FUTURISMO DEL
FUTURISMO
NELLE COLLEZIONI
classiciclassici
BRESCIANE
NELLE COLLEZIONI
BRESCIANE
132
e Bruno Passamani
edizioni aab
aab - vicolo delle stelle, 4 - brescia
18 marzo - 5 aprile 2006
orario feriale e festivo 15,30 - 19,30
lunedì chiuso
ASPETTI DEL FUTURISMO NELLE
COLLEZIONI BRESCIANE
DAGLI ANNI DIECI AGLI ANNI TRENTA
Alessandra Corna Pellegrini
3
Galli, Julius Evola, Fortunato Depero, Gerardo Dottori) gravitarono
piuttosto attorno al gruppo romano e furono influenzati fortemente
dalle ricerche dinamiche e astratte di Balla; non mancarono però in-
contri e scambi reciproci fra i due gruppi, così come sono innegabili
anche altre influenze del Futurismo italiano (in particolare Carrà) e
delle esperienze europee, soprattutto quelle della pittura secessioni-
sta austriaca e del Blaue Reiter, visibili soprattutto nell’opera di Evo-
la.
La maggior parte di questi pittori espose nel 1919 a Milano nella prima
grande Esposizione Nazionale Futurista a Palazzo Cova e proseguì negli
anni successivi la propria attività artistica sia nell’ambito del movimen-
to futurista, sia evolvendo verso altre direzioni artistiche a contatto
con le avanguardie nazionali ed europee; un caso a parte è quello del
pistoiese Mario Nannini, che aderì al gruppo fiorentino del Futurismo
nel 1916, senza però partecipare a nessuna attività pubblicistica, e che
morì di spagnola nel 1918.
A completamento di questo nucleo di quadri, sono esposte importan-
ti opere di collezioni private che spaziano dal 1913 al 1939, significati-
ve ad illustrare le diverse declinazioni e le diverse fasi del movimento.
Quando si è resa necessaria una selezione fra le opere di collezioni
private (sia per volontà dei collezionisti che per esigenze di spazio) si
sono privilegiati gli artisti presenti anche nel nucleo di opere dei Musei,
in modo da creare un più stretto legame e da presentare quand’era
possibile diverse fasi di uno stesso pittore.
Molto interessanti sono tre opere di Balla collocabili fra il 1913 e il
1917-18, ben rappresentative delle importanti ricerche su forma e
colore attuate in quegli anni dal pittore, protagonista sia della prima
stagione del movimento che del Secondo Futurismo: dagli esperimenti
di tipo sinestesico3 evidenti in Linea di velocità+luce rumore del 1913,
alla serie Dimostrazioni interventiste, con cui il pittore inaugura un lin-
guaggio di grande essenzialità plastica e cromatica (da lui stesso così
definito: «Abbandono definitivo analisi realtà – Creazioni nuovo stile
futurista: forme sintetiche astratte soggettive dinamiche»4) e cui appar-
tiene il piccolo olio Sbandieramento del 1915, alla sperimentazione infi-
ne di pure forme geometriche astratte e superfici cromatiche nette e
compatte, come in Compenetrazione iridescente del 1917-18.
Ad illustrare la produzione futurista della prima fase, ancora profonda-
mente legata alla ricerca di Boccioni, anche Dinamismo velocità+ciclista
(1915) di Roberto Marcello Baldessari (che precede cronologicamente
Treno di feriti di proprietà dei Musei), Paesaggio viaggio del 1914 di Du-
4
dreville e Scomposizione dinamica di una bottiglia (1915) di Prampolini,
uno degli artisti più versatili del movimento.
Fondamentale per la comprensione del Secondo Futurismo5 è la figura
di Depero, rappresentato in questa mostra da cinque opere realizzate
con tecniche diverse (olio, tarsie di panno, tarsie di legno) fra il 1918 e
il 1927, che ben si collegano al suo quadro Bagnanti (1918) di proprie-
tà dei Civici Musei e testimoniano il suo stile gioioso e giocoso, ma
anche la rivalutazione di tutte le forme di espressione artistica, com-
prese le cosiddette arti applicate, avviata dal 1915 con il manifesto Ri-
costruzione futurista dell’universo firmato con Balla, considerato un
punto chiave della maturazione del movimento6: in esso i due artisti
teorizzano un’operatività creativa aperta a tutti i campi del fare artisti-
co con l’obiettivo di creare “l’opera totale”, si proclamano astrattisti
futuristi e inneggiano a un universo “coloratissimo e luminosissimo”. Le
opere si collegano inoltre ad esperienze significative dell’artista nel
campo sia della scenografia, che della pubblicità e dell’arredamento.
Alla fine degli anni Venti risale La Tenda Rossa (1929) di Achille Lega,
collegabile per l’uso del collage alla stagione futurista cui appartengono
Alpino al caffè e Ritratto della madre dei Civici Musei, entrambi del 1917,
anche se fin dall’inizio di quel secondo decennio il pittore aveva segui-
to Soffici e Rosai nel cosiddetto “ritorno all’ordine” e nel 1926 e 1929
esponeva alle mostre milanesi del Novecento italiano.
Allo stesso periodo risalgono due opere molto diverse fra loro di
Pippo Oriani, esponente torinese del Secondo Futurismo sensibile agli
sviluppi di ciò che avveniva in quegli anni in Francia, dove risiedette a
lungo ed espose più volte: W la musique (1929) per il soggetto della
natura morta e la tecnica del collage rimanda alle esperienze cubiste
di Braque assimilate anche attraverso l’esempio di Severini, mentre Il
poeta (1930 circa) risente piuttosto di un’influenza metafisica e delle
ricerche di Prampolini.
Ad esemplificare il mito del volo aereo tre interpretazioni diverse
dell’aeropittura, una tappa significativa degli svolgimenti del Secondo
Futurismo: Dinamismo aereo (1922) del palermitano Vittorio Corona,
recentemente esposto nella mostra Futurismo in Sicilia (1914-1935)
allestita a Taormina, che dimostra come il fascino delle “macchine vo-
lanti” sia presente nel Futurismo ben prima che venisse codificato dal
Manifesto dell’aeropittura firmato nel 1929 da Marinetti, Balla, Depero,
Dottori, Prampolini, Benedetta, Somenzi e Tato; Paesaggio con laghi e
colline (1935) di Gerardo Dottori, appartenente alla nota serie di ve-
dute dall’alto del paesaggio umbro in cui si esprime la personale decli-
5
nazione lirica della visione aerea di questo pittore; In tuffo sulla città
(Incuneandosi nell’abitato), un olio eseguito nel 1939 da Tullio Crali, ver-
sione ridotta del famoso quadro conservato al Mart di Rovereto, che
rappresenta un esempio dell’interpretazione più “meccanica” di questa
corrente7.
Alla fine degli anni Trenta si colloca anche Ritmi africani (1938) di Artu-
ro Ciacelli, futurista in contatto con le esperienze artistiche di vari
paesi europei, in particolare quelli nordici.
Si è voluto qui dare un quadro generale dell’esposizione e delle ragio-
ni per cui è stata pensata oltre che dei criteri con cui è stata realizza-
ta, mentre per un’analisi più puntuale delle singole opere si rimanda
alle schede che le corredano.
Siamo consapevoli dei limiti di questa mostra, che fa i conti da un
lato con l’impegno di rimanere nell’ambito delle collezioni bresciane,
dall’altro con lo spazio espositivo a disposizione; ci sembra tuttavia
che pur nella scelta ridotta le opere qui riunite presentino un’inte-
ressante esemplificazione delle ricerche formali, delle tecniche e dei
temi più cari al futurismo: dall’esaltazione della velocità, della civiltà
meccanica e industriale, dell’aeroplano all’interventismo; dalla rap-
presentazione del dinamismo universale alla compenetrazione di fi-
gure e ambiente; dalla simultaneità alla scomposizione di volumi;
dalla ricerca sulle linee andamentali e linee-forza all’astrazione e alla
“metafisica meccanica”8; dalle forme del linguaggio pubblicitario
all’utilizzo di collage e di tarsie di legno e di stoffa. Inoltre, se manca-
no alcuni fondamentali esponenti del primo periodo futurista che
firmarono il Manifesto del 1910 con cui ebbero avvio la riflessione
teorica e la produzione artistica di questa avanguardia e in particola-
re i protagonisti del gruppo milanese9, sono tuttavia rappresentati
importanti artisti sia della prima fase sia del Secondo Futurismo che
possono dare un’idea di quella varietà poliedrica del movimento su
cui ha insistito la critica10: molteplicità degli ambiti di intervento cre-
ativo, molteplicità dei tempi storici lungo l’arco di tre decenni, mol-
teplicità delle declinazioni geografiche (Milano, Roma, Firenze, Torino,
la Sicilia), molteplicità delle posizioni critiche e infine molteplicità dei
legami con le altre avanguardie storiche, dal cubismo all’astrattismo,
dalle Secessioni alla Metafisica, con un’apertura a ciò che avveniva
non solo in Francia, ma anche in Austria e in Germania oltre che nei
paesi nordici, apertura che fa veramente di questo movimento la più
importante avanguardia italiana.
Concludendo, abbiamo voluto offrire da un lato un’occasione per il
6
pubblico bresciano di poter ammirare una serie di opere di indubbia
importanza storica e artistica normalmente non visibili o perché
conservate nei depositi dei Musei o perché di proprietà privata,
dall’altro un doveroso riconoscimento dell’operato di uno dei diret-
tori più conosciuti e stimati dei Civici Musei, Bruno Passamani, fauto-
re insieme ad altri dell’acquisto delle opere comunali11, al quale
dobbiamo inoltre una serie di scritti fondamentali per la conoscenza
complessiva e la rivalutazione del Futurismo. Un grazie sincero anche
ai collezionisti: l’importanza delle opere prestateci non è soltanto
indice della qualità delle loro collezioni, ma anche della loro sensibi-
lità verso la nostra città.
Note
1 Le opere [Insieme dinamico e coloristico di una pesciera (1915) e Dinamismo
meccanico e animale (1916) di Gino Galli, Ritratto dello scrittore Rivosecchi (1916)
di Neri Nannetti, Figure+Paesaggio (1916) e La nazione (1917) di Mario Nanni-
ni, Alpino al caffè (1917) e Ritratto della madre (1917) di Achille Lega, Five o’clock
tea (1917) e Fucina. Studio di rumori (1918) di Julius Evola, Treno di feriti (1917)
di Roberto Marcello Baldessari, Bagnanti (1918) di Fortunato Depero, Forze
ascensionali (1919) di Gerardo Dottori, La piazza (1919) di Emilio Notte e Si-
multaneità (1919) di Lucio Venna] sono state schedate da Valerio Terraroli nel
catalogo della mostra Dai neoclassici ai futuristi ed oltre. Proposte per una civica
galleria d’arte moderna e contemporanea nella sezione Secondo Futurismo. Si veda
V. TERRAROLI, 1989, pp.127-130.
2 «Del Futurismo si è data […] almeno fino agli anni Sessanta (ma vedi ancora
7
l’oggettistica, la moda, la visualizzazione della poesia; analogamente venne ri-
scoperta la portata di personalità come Depero, Prampolini, Dottori o dei
pittori del gruppo torinese capitanato da Fillia.
3 Il tentativo di rendere la percezione della realtà attraverso la fusione di campi
d’altra parte la celebre stroncatura di Longhi Al dio ortopedico della mostra che
De Chirico tenne alla Galleria d’arte Bragaglia nel febbraio del 1919 coinvol-
geva anche Depero: «Ecco per esempio il mondo di uomini-cuccume, di uomi-
ni-erpici ed altro di Depero; ecco la pittura di Giorgio de Chirico rinvenire
inaudite Divinità nelle sacre vetrine degli ortopedici, ed esternare l’uomo nel-
la lugubre fissazione del manichino d’accademia o di sartoria».
9 Boccioni, Carrà, Severini sono presenti nelle collezioni bresciane, ma con
8
10 E. CRISPOLTI, 1986, passim.
11 L’acquisto fu da lui stesso definito «un “colpo” subito invidiato dai musei e
dai collezionisti bene orientati […], sia per la scelta organica e oggi irripetibile
che per il costo complessivo, allora notevolmente contenuto ed oggi largamen-
te inferiore al prezzo di mercato di una sola opera», tenendo anche conto che
in quegli anni Sessanta il Futurismo non era ancora arrivato al centro dell’in-
teresse critico italiano e tanto meno straniero (B. PASSAMANI, 1989, p. 16). Si
veda anche il testo scritto da Bruno Passamani per il presente catalogo.
9
TESTIMONE DIRETTO
Bruno Passamani
11
«Giornale di Brescia», nel quale sosteneva l’impegno contenutistico e
sociale, contrapponendolo alle “mode” del formalismo internazionale,
secondo l’orientamento della critica artistica della sinistra; il pittore
bresciano Virgilio Vecchia, già, sotto il regime, segretario del Sindacato
fascista delle belle arti e praticante un equilibrato verismo novecente-
sco nella scia di Tosi e Carrà.
Accanto agli esperti ora nominati affiora alla mia memoria la figura di
Guglielmo Achille Cavellini, collezionista audace e fantasioso sperimen-
tatore di tecniche e di forme. Ricordo ammirato il suo intuito tempe-
stivo nel cogliere i significati ed i valori di un’opera d’arte contempora-
nea, giudicandola dal tasso della tensione innovatrice e del respiro in-
ternazionale. Davanti al problema di individuare i quadri da attingere ai
fondi museali per immetterli nel percorso espositivo, lo rammento
polemicamente ostile alle scelte di opere di Basiletti e Inganni, che (per
il mio giudizio di allora, antistoricamente) giudicava aneddotici e banali,
remoti dalle coraggiose ricerche su luce e forma dei divisionisti e dei
simbolisti italiani, le cui quotazioni di mercato precludevano ogni nostra
ipotesi di una qualche acquisizione. Fu grazie alla fine arte diplomatica
del sindaco Boni che il presidente Vezzoli si vide risparmiato il logorio
di nuove discussioni per disegnare la strategia degli acquisti. Su espresso
invito del sindaco, infatti, Cavellini si era orientato favorevolmente a
cedere in deposito temporaneo alla Galleria una parte della propria
collezione, che, partendo dai neodadaisti e neosurrealisti tedeschi, toc-
cava i pittori di materia e d’azione di Parigi e New York, approdando
alle recenti espressioni della Pop Art, e trovava interesse e qualità nella
presenza di tele di Matta,Vedova, Burri, Capogrossi e Soldati, nonché nel
bellissimo corpus di dipinti di Renato Birolli. Restava, tuttavia, alla com-
missione il compito di definire per la Galleria una sezione di opere che
agevolasse il visitatore nel difficile impatto con linguaggi e forme aggres-
sivi ed ostici come quelli esibiti provocatoriamente dalle opere di avan-
guardia depositate da Cavellini, onestamente sensibile al problema del
taglio didattico da dare a quella sezione.
Venne allora (si era nel 1961) a proposito la mia convocazione in Log-
gia da parte del sindaco, che mi esibì il catalogo della mostra Dopo
Boccioni presentata dalla Galleria La Medusa di via del Babbuino a Ro-
ma, sollecitandomi di riferirgli in merito.
La mostra era stata curata dal titolare della galleria, Claudio Bruni, desti-
nato alla notorietà per le sue iniziative contro i falsi De Chirico. Essa
presentava quattordici dipinti di Fortunato Depero, Gerardo Dottori,
Roberto Marcello Baldessari, Gino Galli, Neri Nannetti, Lucio Venna,
Emilio Notte e Julius Evola: un manipolo di artisti futuristi che aveva
gravitato intorno al periodico ultranazionalista «Italia Futurista» diretto
12
dal filo-mussoliniano Emilio Settimelli, e che nel 1919 l’attivismo carisma-
tico di Marinetti aveva raggruppato nelle mostre al Casinò di Viareggio e
nelle sale di Palazzo Cova a Milano, affermando il valore dell’individuali-
stica eversione del Futurismo, rinvigorito per nuove battaglie dopo la
morte di Boccioni (da qui il titolo della mostra alla Medusa) e ritornato
alla sua tensione ed all’utopica volontà di riformare il mondo.
La mostra, in breve, focalizzava un momento significativo della storia
dell’avanguardia italiana tra i poli futurista, simbolista e surrealista
(esemplati nella convergenza di Baldessari, Depero, Evola e Dottori) ed
offriva un modello interpretativo didatticamente efficace del linguaggio
e delle modalità tecnico-formali di un’esperienza estetica di gruppo
con obiettivi polemologici e di rinnovamento radicale, da perseguire
con la provocazione e l’urto aggressivo. Se organicamente affiancati ed
integrati con le forti opere dell’inquietante Romolo Romani (che nel
1910 aveva avuto tangenze con il Futurismo), i quattordici dipinti
avrebbero consentito di realizzare quella sezione propedeutica al de-
posito di Cavellini sulla quale si erano spese le riflessioni della commis-
sione, che convenne soddisfatta con tale prospettiva: da qui la scelta
del sindaco di deliberare l’acquisto dei quattordici dipinti per un prez-
zo, allora, assai conveniente, insomma un affare, del quale Bruno Boni,
ad ogni incontro, non mancava di dichiararsi orgoglioso, anche perché
aveva battuto sul tempo (per aver troppo lesinato sulla spesa) l’allora
soprintendente e direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna
di Valle Giulia, Palma Bucarelli.
Debbo ora, molto a malincuore, concludere la vicenda del nostro mani-
polo futurista, che, entrato nella Galleria d’arte moderna accompagnato
da molti propositi e speranze, ne uscì accompagnato dal silenzio e dall’in-
differenza, avendo giocato il ruolo della comparsa. Cavellini, infatti, deluso
e seccato per l’inerzia e la mediocre fruizione della Galleria nella quale
aveva riposto tante speranze (che amarezza nei suoi sfoghi telefonici!),
aveva deciso di avvalersi del suo diritto (convenuto all’atto del deposito)
di ritirare una per una le proprie opere per inviarle a mostre o ad altri
destini ed aveva di fatto sguarnito la Galleria, creando così le condizioni
perché la direzione dei Musei si risolvesse al trasferimento nei depositi
delle opere futuriste e del Romani. Quel che avvenne in seguito alle
strutture della Galleria d’arte moderna è il racconto di un sogno brucia-
to ed appartiene al capitolo del Museo della città in Santa Giulia.
Eppure, a gran distanza dalla fine di quel sogno, la provvida iniziativa
dell’AAB consente di aggregare ai dipinti futuristi quelli presenti nelle
collezioni bresciane, recuperando il ruolo didattico della cessata Galle-
ria e risarcendo i valori spirituali dell’emozione percettiva trasmessaci
dalla pittura per linee e per colori.
13
Le opere in mostra
Schede a cura di
Alessandra Corna Pellegrini
1. Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
Linea di velocità + luce rumore
1913
Olio su tavola, cm 40,5 x 56
Firmato in basso a sinistra: FUTUR BALLA; sul retro: titolo e data
16
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2. Leonardo Dudreville
(Venezia 1885 - Ghiffa [VB] 1975)
Paesaggio viaggio
1914
Pastello su cartone, cm 25 x 40
Sul retro: titolo e data
Esposizioni: Futurismo e futuristi, Galleria d’Arte Bergamo, 1996
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 8713
18
19
3. Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
Sbandieramento
1915
Olio su tela, cm 20,5 x 30
Firmato in basso a destra: FUTUR BALLA; sul retro: Sbandieramento/Balla 1915
Provenienza: Bologna, Galleria Marescalchi
Esposizioni: Balla, il colore: 80 opere dal 1896 al 1946, Parma, Galleria Piccoli, 9
maggio-30 giugno 1987; Casa Balla e il Futurismo a Roma, a cura di E. Crispolti,
Roma,Villa Medici, settembre-dicembre 1989; Futurismo 1909-1916, Parigi,
Museo Picasso, 1996; Atelier Balla: pittura, arredo, moda, a cura di M. Duranti,
Cortina d’Ampezzo, Galleria Marescalchi, 1996-1997
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, T. FIORI, 1962, p. 163, n. 201b; Balla, il
colore: 80 opere dal 1896 al 1946, Parma, 1987, p. 33; Casa Balla e il Futurismo a
Roma, catalogo della mostra, a cura di E. Crispolti, Roma, 1989, n. C/4, pp. 202
(ill.) e 233; M. DURANTI, 1996, pp. 9, 25, 73; Futurismo 1909-1916, Parigi, 1996,
n. 27, p. 59 (ill.); M. PASQUALI, 2005, pp. 28-29
20
21
4. Enrico Prampolini
(Modena 1894 - Roma 1956)
Scomposizione dinamica di bottiglia
1915
Olio su tela, cm 62,5 x 41,5
Firmato in basso a sinistra: Prampolini – Futurista – Roma; sul retro: titolo e
data
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 9484
22
23
5. Roberto Marcello Baldessari
(Innsbruck 1894 - Roma 1965)
Dinamismo velocità + ciclista
1915
Olio su cartone, cm 39 x 51
Firmato in basso a destra: R. M. BALDESSARI; sul retro: titolo e data
Esposizioni: R. M. Baldessari, Milano, Galleria Arte Centro, 1998; SportArte. Mito
e gesto nell’arte e nello sport in Italia 1900-1950, Predappio, Casa Natale
Mussolini, 30 marzo-20 ottobre 2002
Bibliografia: M. SCUDIERO, R. M. Baldessari. Catalogo ragionato delle opere
futuriste, vol. II, 1914-1937, Mori, 1996, p. 45; M. CIRULLI, M. SCUDIERO (a
cura di), SportArte. Mito e gesto nell’arte e nello sport in Italia 1900-1950,
catalogo della mostra, New York, 2002
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 8370
24
25
6. Gino Galli
(Roma 1893 - Firenze 1954)
Insieme dinamico e coloristico di una pesciera
1915
Olio su tela, cm 75 x 70
Firmato in basso a sinistra: Gino; sul retro: Proprietà A. Santolini / Roma;
etichette delle mostre: Roma, 1959; Francavilla, 1963; Firenze, 1984
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Il Futurismo. Mostra commemorativa del cinquantenario del Primo
Manifesto Futurista, Roma, 1959; Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal
1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di pittura
F.P. Michetti, Francavilla, 1963; Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze, 1984; Dai
neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 42 e 43; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 418 e 432; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 132;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 140, p. 127; AA.VV., 1992,
tomo II, p. 903
26
27
7. Gino Galli
(Roma 1893 - Firenze 1954)
Dinamismo meccanico e animale
1916
Olio su tela, cm 61 x 68,3
Firmato in basso a destra: G. Galli; sul retro: Proprietà A. Santolini / Roma;
etichette delle mostre: Roma, 1959; Firenze, 1984; Roma, 2001
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Il Futurismo. Mostra commemorativa del cinquantenario del Primo
Manifesto Futurista, Roma, 1959; Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal
1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961; Futurismo a Firenze 1910-1920,
Firenze, 1984; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Futurismo
1909-1944, Roma, 2001; Il rumore della strada. Futurismo italiano 1909-1918,
Hannover, 2001; The second creation. Images of the industrial world, Berlino, 2002
Bibliografia: Il Futurismo. Mostra commemorativa del cinquantenario del Primo
Manifesto Futurista, catalogo della mostra, Roma, 1959, tav. 18; M. DRUDI
GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 44 e 45; M. DRUDI GAMBILLO, T. FIORI,
1962, pp. 418 e 432; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S. PORTO (a cura di), 1984,
p. 132;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 141, p. 127; AA.VV., 1992, tomo I, p. 475,
tomo II, p. 903
28
29
8. Neri Nannetti
(Firenze 1890 - 1957)
Ritratto dello scrittore Rivosecchi
1916
Olio e collage su tela montata su masonite, cm 59 x 47,7
Firmato in basso a destra: Nannetti; sul retro: etichette delle mostre: Firenze,
1984; Baden Baden, Staatliche Kunsthalle
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma,
Galleria La Medusa, 1961; Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze, 1984; Dai
neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 58 e 59; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 423 e 436; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 156, ill. IX;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 142, pp. 127-128 e
167
Insieme al fratello Vieri, Neri Sono presenti gli elementi tipici del
Nannetti fu uno degli animatori del futurismo fiorentino influenzato da
gruppo fiorentino futurista e Soffici (collage ed elementi
collaborò nel 1916 alla fondazione tipografici), ma utilizzati qui in
del quindicinale «L’Italia futurista», modo molto diverso da Soffici,
su cui pubblicò molte vignette come allusione simbolica al
satiriche, caricature e tavole personaggio ritratto. La figura
parolibere. mantiene una potente solidità
Quest’opera ritrae il poeta e volumetrica e la scomposizione
appassionato d’arte (sarà in seguito dinamica del volto e del corpo è
docente di storia dell’arte a Roma funzionale alla resa della
e direttore dell’Accademia di Belle concentrazione psicologica e dei
Arti) Mario Rivosecchi, che marcati tratti somatici (si veda per
frequentava in quegli anni il caffè confronto il ritratto in scultura che
Giubbe Rosse e il gruppo dei ne fece Pericle Fazzini nel 1928).
futuristi toscani.
30
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9. Mario Nannini
(Buriano [GR] 1895 - Pistoia 1918)
Figure+Paesaggio
1916
Olio su cartone, cm 46,5 x 65
Sul retro: Firenze 1966 n. 645; XVII Premio Michetti; Firenze, 1984
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma,
Galleria La Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti,
Francavilla, 1963; Arte moderna a Firenze, Firenze, 1966; Futurismo a Firenze
1910-1920, Firenze, 1984; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990;
Mario Nannini un futurista a Pistoia 1895-1918, Pistoia, 1995-1996; Il futurismo
attraverso la Toscana, Livorno, 2000
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 64 e 65; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 424 e 436; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 153;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 143, p. 128; AA.VV., 1992,
tomo I, p. 397; R. MOROZZI, 1995, p. 100
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33
10. Mario Nannini
(Buriano [GR] 1895 - Pistoia 1918)
La nazione
1917
Olio e collage su cartone, cm 51,5 x 65;
Sul retro: titolo; etichette delle mostre: Firenze, 1967; Baden Baden, Staatliche
Kunsthalle
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma,
Galleria La Medusa, 1961; Arte moderna in Italia 1915-1935, Firenze, 1967;
Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze, 1984;
Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Mario Nannini un futurista
a Pistoia 1895-1918, Pistoia, 1995-1996
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 66 e 67; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 424 e 436; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 155;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 144, p. 128; R. MOROZZI,
1995, pp. 50 e 81, tavv. 25 e 45
34
35
11. Achille Lega
(Brisighella [RA] 1899 - Firenze 1934)
Alpino al caffè
1917
Olio su cartone, cm 66,8 x 49
Firmato e datato in basso a destra: 1917 A. Lega; sul retro: etichette delle
mostre: Firenze, 1948; Roma, 1959; Francavilla, 1963; Firenze, 1967; Ravenna,
1974
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Mostra dall’Ottocento al Novecento, Circolo degli Artisti Casa di
Dante, Firenze, 1948; Il futurismo. Mostra commemorativa del cinquantenario del
Primo Manifesto Futurista, Roma, 1959; Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi
dal 1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di
pittura F. P. Michetti, Francavilla, 1963; Arte moderna in Italia 1915-1935, Firenze,
1967; Pittura in Romagna dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi, Ravenna,
1974; Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze, 1984; Dai neoclassici ai futuristi ed
oltre, Brescia, 1989-1990; Mario Nannini un futurista a Pistoia 1895-1918, Pistoia,
1995-1996; Il futurismo attraverso la Toscana, Livorno, 2000; Il rumore della strada.
Futurismo italiano 1909-1918, Hannover, 2001
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 50 e 51; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1961, pp. 419 e 433; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 139;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 145, pp. 128 e 168
36
37
12. Achille Lega
(Brisighella [RA] 1899 - Firenze 1934)
Ritratto della madre
1917
Olio e collage su cartone, cm 46 x 44
Firmato e datato in basso a destra: A. Lega / 1917; sul retro: etichette delle
mostre: Firenze, 1967; Ravenna, 1974; Firenze, 1984; Baden Baden, Staatliche
Kunsthalle
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma,
Galleria La Medusa, 1961; Arte moderna in Italia 1915-1935, Firenze, 1967;
Pittura in Romagna dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi, Ravenna, 1974;
Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze, 1984; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre,
Brescia, 1989-1990; Mario Nannini un futurista a Pistoia 1895-1918, Pistoia,
1995-1996
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 52 e 53; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 420 e 434; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 139;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 146, p. 128; R. MOROZZI,
1995, p. 117
38
39
13. Julius Evola
(Roma 1898 - 1974)
Five o’clock tea
1917
Olio su tela, cm 94,7 x 90
Firmato a sinistra: Evola; sul retro: XVII Premio Nazionale di pittura F. P.
Michetti / Francavilla al mare / luglio agosto 1963 / n. 247; Bologna 1980;
Gèneve 1921
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: J. Evola, Casa d’arte Bragaglia, Roma, 1920; Exposition Internationale
d’Art Moderne, Ginevra, 1921; Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal
1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di pittura
F. P. Michetti, Francavilla, 1963; La Metafisica: gli anni Venti, Bologna, 1980; Dai
neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Dada, l’arte della negazione,
Roma, Palazzo delle Esposizioni, 29 aprile-30 giugno 1994
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 36 e 37; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 415, 430, 431;V. TERRAROLI, 1989, scheda n.
147, pp. 128, 129, 169; AA.VV., 1992, tomo I, p. 475
40
41
14. Roberto Marcello Baldessari
(Innsbruck 1894 - Roma 1965)
Treno di feriti
1917
Olio su cartone, cm 34,4 x 61
Firmato in basso a destra: R. M. BALDESSARI; sul retro: XVII Premio
Nazionale di Pittura F. P. Michetti / Francavilla al mare / luglio agosto 1963;
etichetta della mostra: Hannover, 2001
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma,
Galleria La Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti,
Francavilla, 1963; Mostra retrospettiva del pittore Roberto Iras Baldessari, Trento,
1971; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Il rumore della
strada. Futurismo italiano 1909-1918, Hannover, 2001
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 18 e 19; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, p. 427; B. PASSAMANI, 1971, cat. 8;V. TERRAROLI,
1989, scheda n. 148, pp. 129 e 170
42
43
15. Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
Compenetrazione iridescente
1917-1918
Olio su tavola, cm 74 x 59,5
Firmato in basso a destra: BALLA
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 9135
44
45
16. Julius Evola
(Roma 1898 - 1974)
Fucina. Studio di rumori
1918
Olio su tela, cm 85 x 80
Firmato a sinistra: Evola; sul retro: Evola n. 2 Fucina – Studio di rumori; XVII
Premio Michetti; Bologna, 1980; Ginevra, 1921
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: J. Evola, Casa d’arte Bragaglia, Roma,1920; Exposition Internationale
d’Art Moderne, Ginevra, 1921; Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal
1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di pittura
F. P. Michetti, Francavilla, 1963; La Metafisica: gli anni Venti, Bologna, 1980;
Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Dada, l’arte della
negazione, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 29 aprile-30 giugno 1994
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 38 e 39; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 415 e 431; M. CALVESI, 1970, p. 240; E.
CRISPOLTI, 1986, p. 233;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 149, p. 129; AA.VV.,
1992, tomo I, pp. 475 e 509
46
47
17. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Bagnanti
1918
Olio su tela, cm 71,8 x 55,2
Firmato e datato in basso a destra: Depero 1918; sul retro: Arte moderna a
Firenze / 1966 / n. 651; XVII Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti /
Francavilla al Mare luglio agosto 1963
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: La pittura d’avanguardia,Viareggio, Kursaal, 1918; Dopo Boccioni.
Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961;
XVII Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla, 1963; Arte moderna a
Firenze, Firenze, 1966; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990;
Fortunato Depero, Torino, 2004
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 24 e 25; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, p. 348; M. FAGIOLO DELL’ARCO, 1988, pp. 30 e
241;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 150, pp. 129-130 e 171; M. SCUDIERO,
2004, p. 59
48
49
18. Gerardo Dottori
(Perugia 1884 - 1977)
Forze ascensionali
1919
Olio su tela, cm 85,5 x 98
Firmato e datato in basso a destra: Dottori / 1919; sul retro: Arte Moderna /
Firenze 1966 / n. 652;Venezia Palazzo Grassi / Futurismo e Futurismi; XVII
Premio Nazionale F. P. Michetti / Francavilla al Mare / luglio agosto 1963 / n.
246;Ville de Luxembourg / Villa Vauban / Gerardo Dottori / Exposition
documentaire sur l’oeuvre du Futuriste et aeropeintre italien 12 novembre
11 décembre 1977, n. 75; Perugia, 1997-1998; Roma, 2001
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Il Futurismo. Mostra commemorativa del cinquantenario del Primo
Manifesto Futurista, Roma, 1959; Biennale di Venezia, 1960; Dopo Boccioni. Dipinti e
documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961; XVII
Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla, 1963; Arte moderna a Firenze,
Firenze, 1966; Gerardo Dottori, Città del Lussemburgo, 1977; Futurismo &
Futurismi,Venezia, 1986; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990;
Gerardo Dottori, Perugia, 1997-1998; Futurismo 1909-1944, Roma, 2001; Volare!
Futurismo, aviomania, tecnica e cultura italiana del volo 1903-1940. Le ali di Icaro,
Milano, 2003; L’estetica della macchina. Da Balla al Futurismo torinese, Torino, 2005
Bibliografia: Il Futurismo. Mostra commemorativa del cinquantenario del Primo
Manifesto Futurista, Roma, 1959, tav. 14; Biennale di Venezia, 1960, tav. 19; M.
DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 30 e 31; M. DRUDI GAMBILLO, T.
FIORI, 1962, pp. 414 e 429; G. BALLO, 1970, cat. 27, pp. 13 e 16; M. CALVESI,
1970, pp. 188-189; B. MATURA, 1979, cat. 9; E. CRISPOLTI, 1980, p. 501, cat. 3/c,
4/b, 4/c; Omaggio a Dottori, Perugia, 1984, tav. 31; E. CRISPOLTI, 1986, p. 232; P.
HULTEN, 1986, p. 333;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 151, pp. 130 e 172
Fra le opere dei Civici Musei di 1929 da lui firmato con Marinetti,
Brescia è la più richiesta in Balla, Depero, Prampolini, Benedetta,
esposizioni nazionali ed Somenzi, Tato, linguaggio che
internazionali, a testimoniare un peraltro egli non interpretò mai in
interesse costante per la figura di modo puramente meccanico.
Gerardo Dottori, pittore umbro In Forze ascensionali l’uso espressivo
che aderì al Futurismo fra la fine del del colore unitamente alle forme
1911 e gli inizi del 1912 e fu piramidali e alle linee curve e
protagonista sia della prima che diagonali crea un’immagine astratta
della seconda fase del movimento. potentemente dinamica, che
Quest’opera, in cui si avverte l’eco trasfigura in modo evocativo il
delle ricerche tanto di Boccioni che paesaggio reale; l’opera può essere
di Balla, è stata considerata il confrontata con un disegno del
manifesto dell’areopittura, a 1916 e un olio su tela dello stesso
dimostrare che la visione dinamica titolo realizzato nel 1930 (cm 189,5
dello spazio che trasforma il x 144,5, Perugia, Civiche Raccolte
paesaggio in visione lirica e cosmica d’arte, Palazzo della Penna), in cui la
è assai precoce nella produzione di composizione di forme piramidali
Dottori e si colloca molti anni rappresenta in modo più realistico,
prima che il linguaggio areopittorico ma anche molto più rigido, un
venisse codificato nel Manifesto del panorama montano.
50
51
19. Emilio Notte
(Ceglie Massapico [BR] 1891 - Napoli 1982)
La piazza
1919
Olio e collage su cartone, cm 82 x 119
Sul retro: XVII Premio Michetti; Genève 1921; Firenze Futurismo 1966, n. 656
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Exposition Internationale d’Art Moderne, Ginevra, 1921; Dopo Boccioni.
Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma, Galleria La Medusa, 1961;
XVII Premio Nazionale di pittura F. P. Michetti, Francavilla, 1963; Arte moderna a
Firenze, Firenze, 1966; Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze, 1984; Dai
neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Mario Nannini un futurista a
Pistoia, Siena, 1995-1996; Gli anni del Futurismo in Puglia, Bari-Taranto, 1998
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 74 e 75; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 426 e 436; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, 1984, p. 138 (ill. XV);V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 152, p. 130; AA.
VV., 1992, tomo I, p. 397; R. MOROZZI, 1995, p.118
52
53
20. Lucio Venna
(Venezia 1897 - Firenze 1974)
Simultaneità
1919
Olio su cartone, cm 43,5x 42
Firmato e datato in basso a destra: 19 Venna; sul retro: etichetta delle mostre:
Firenze, 1948; Francavilla, 1963; Firenze, 1984; Roma, 2001
Provenienza: acquisto comunale, 1964
Esposizioni: Exposition Internationale d’Art Moderne, Ginevra, 1921; Mostra
dell’Ottocento al Novecento, Circolo degli Artisti Casa di Dante, Firenze, 1948;
Dopo Boccioni. Dipinti e documenti futuristi dal 1915 al 1919, Roma, Galleria La
Medusa, 1961; XVII Premio Nazionale di pittura F.P. Michetti, Francavilla, 1963;
Arte moderna a Firenze, Firenze, 1966; Futurismo a Firenze 1910-1920, Firenze,
1984; Dai neoclassici ai futuristi ed oltre, Brescia, 1989-1990; Mario Nannini un
futurista a Pistoia, Siena, 1995-1996; Il futurismo attraverso la Toscana, Livorno,
2000; Futurismo 1909-1944, Roma, 2001
Bibliografia: M. DRUDI GAMBILLO, C. BRUNI, 1961, pp. 80 e 81; M. DRUDI
GAMBILLO, T. FIORI, 1962, pp. 426 e 437; F. BAGATTI, G.VANGHETTI, S.
PORTO, p. 139;V. TERRAROLI, 1989, scheda n. 153, p. 130; R. MOROZZI, 1995,
p. 116
54
55
21. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Danzatore orientale sulla piramide
1918-1920
Tecnica mista su tela, cm 83 x 69
Firmato in basso a destra: F. DEPERO
Provenienza: Milano, Casa d’aste Semenzato
56
57
22. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Figure a Positano
1918-20
Olio su tela, cm 80 x 100 con cornice originale
Esposizioni: Art Expo, Brescia, E.I.B., 1984
58
59
23.Vittorio Corona
(Palermo 1901 - Roma 1966)
Dinamismo aereo
1922
Olio e tempera su carta, cm 41,8 x 58,8
Firmato in alto a destra:V. Corona
Esposizioni: Il mito della velocità. L’arte del movimento, Mantova, 2003; Passo di
corsa espressioni futuriste in Sicilia, Agrigento, 2004-2005; Futurismo in Sicilia
(1915-1934), Taormina, 2005
60
61
24. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Coleottero veneziano
1923-1924
Tarsia in panno, cm 55 x 58
Provenienza: Modena, Galleria Fonte d’Abisso
Autentica del Museo Depero
Esposizioni; Art Expo, Brescia, E.I.B., 1984
62
63
25. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Senza titolo
1925
Tarsia in stoffa, cm 60 x 42
Esposizioni; Art Expo, Brescia, E.I.B., 1984
64
65
26. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Pupo cioccolata
1927
Tarsia in panno, cm 39 x 27
Provenienza: Modena, Galleria Fonte d’Abisso
Autentica del Museo Depero
Esposizioni; Art Expo, Brescia, E.I.B., 1984
66
67
27. Fortunato Depero
(Fondo [TN] 1892 - Rovereto 1960)
Pupo cioccolata
1927
Tarsia in legni colorati, cm 35 x 23
Provenienza: Modena, Galleria Fonte d’Abisso
Esposizioni; Art Expo, Brescia, E.I.B., 1984
Autentica del Museo Depero
68
69
28. Achille Lega
(Brisighella [RA] 1899 - Firenze 1934)
La Tenda Rossa
1929
Olio e collage su tela, cm 53 x 72
Firmato in basso a destra: A. Lega
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 9151
70
71
29. Pippo Oriani
(Torino 1909 - Roma 1972)
W la musique
1929
olio e collage su tela, cm 60 x 80
In basso al centro: ORIANI in caratteri tipografici
72
73
30. Pippo Oriani
(Torino 1909 - Roma 1972)
Il poeta
1930 circa
Olio su tela, cm 60 x 50
Sul retro: È mio – periodo parigino
Autentica autografa del pittore
74
75
31. Gerardo Dottori
(Perugia 1884 - 1977)
Paesaggio con laghi e colline
1935
Olio su tavola, cm 65 x 45
Firmato e datato in basso a destra: G. Dottori 1935
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 9029
76
77
32. Arturo Ciacelli
(Arnara [FR] 1883 - Venezia 1966)
Ritmi africani
1938
Olio su tela, cm 75,2 x 101,5
Firmato e datato in basso a sinistra: Ciacelli 38; sul retro: etichetta e timbro
Galleria Annunciata Milano; etichetta Galleria Schettini Milano; etichetta
Galleria D’Arte Bergamo
Esposizioni: Arturo Ciacelli, dipinti dal 1911 al 1955, Milano, 1983; Omaggio ad
Arturo Ciacelli, Bergamo 1991
Bibliografia: Arturo Ciacelli, dipinti dal 1911 al 1955, catalogo della mostra a
cura di F. Passamani, Milano, 1983, p. 8; Omaggio ad Arturo Ciacelli, catalogo della
mostra a cura di E. Crispolti, Bergamo, 1991, p. 34 (tav. 22)
Archivio Galleria Arte Centro, Milano, n. 9167
78
79
33. Tullio Crali
(Igalo [Croazia] 1910 - Milano 2000)
In tuffo sulla città (Incuneandosi nell’abitato)
1939
Olio su tela, cm 42 x 50
Firmato in basso a sinistra
80
81
82
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
a cura di Alessandra Corna Pellegrini
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C. MARSAN (a cura di), Lucio Venna, catalogo della mostra, S. Croce
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della mostra, Torino
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1910-1920, catalogo della mostra, 18 febbraio-8 aprile 1984, Sansoni,
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moderna e contemporanea, Brescia
R. STRADIOTTI (a cura di), Dai neoclassici ai futuristi ed oltre. Proposte
per una civica galleria d’arte moderna e contemporanea, Brescia
V. TERRAROLI, Secondo Futurismo, in R. STRADIOTTI (a cura di), Dai
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na e contemporanea, Brescia
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R. MOROZZI (a cura di), Mario Nannini un futurista a Pistoia 1895-1918,
catalogo della mostra, Pistoia, 1995-1996, Siena
1996
M. DURANTI (a cura di), Atelier Balla: pittura, arredo,moda, catalogo
della mostra, Cortina d’Ampezzo, Galleria Marescalchi, 28 dicem-
bre1996-31 marzo 1997, Studio Fabbri, Perugia
84
2000
F. BENZI, Balla, Giunti, Firenze
2004
M. SCUDIERO (a cura di), Depero futurista, catalogo della mostra, Tori-
no, Palazzo Bricherasio, 12 febbraio-23 maggio, Electa, Milano
2005
M. PASQUALI (a cura di), La raccolta Sergio Saleri, Brescia
A.M. RUTA, Il futurismo in Sicilia, in «Art e dossier» n. 214, settembre
2005
85
86
Sommario
p.
3 Aspetti del Futurismo
nelle collezioni bresciane.
Dagli anni Dieci agli anni Trenta
Alessandra Corna Pellegrini
p. 11 Testimone diretto
Bruno Passamani
p. 15 Le opere in mostra
Alessandra Corna Pellegrini
p. 83 Bibliografia essenziale
Alessandra Corna Pellegrini
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Classici del Novecento – 2
Aspetti del Futurismo nelle collezioni bresciane
Mostra promossa e organizzata dall’Associazione Artisti Bresciani
e dai Civici Musei d’arte e storia di Brescia
18 marzo – 5 aprile 2006
Comitato organizzativo
Luisa Cervati,Vasco Frati, Martino Gerevini, Giuseppina Ragusini
Referenze fotografiche
Archivio fotografico dei Civici Musei d’arte e storia di Brescia
Roberto Mora, Brescia
Mauro Pezzotta, Lonato
Trasporti
Squadra tecnica dei Civici Musei
Cortesi s.r.l.
Assicurazione
Società Cattolica di Assicurazione, Agenzia generale di Brescia
Segreteria dell’AAB
Simona Di Cio, con la collaborazione di Corrado Venturini
Fotocomposizione e stampa
Arti Grafiche Apollonio - Brescia
Finito di stampare nel mese di marzo 2006.
Di questo catalogo sono state tirate 250 copie.
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