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~~:st.pale..e...uo~..§.~ ~ta,J1J anl!, L~ ~1tta co-
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st1tmsce il suo orizzonte. Ess;i,proC!u'Ce' metropoh..:..J. .,.C;Q,n ur:._
banQni.:.,_,cj.t.tl.ing~~.!rialL _g!_anq.i compJe~~LE~~i9en?:i~lt,_
m~ non riesç_e_a controllarli, e ad ordinarli. La società in-
dustriale si avv'iiedi speéialTstlcleIPinsedfamento urbano.
E tuttavia, nel momento stesso in cui nascono, le realizza-
zioni dell'urbanistica diventano ovunque oggetto di con-
trov_ersie e discussioni.·
D,alle quadras di Brasilia ai quadrilateri di Sarcelles, dal
foro di Chandigarh al nuovo foro di Boston, dalle high-
ways che sfasciano San Francisco alle autostrade che sven-
1
La metropoli esiste fin dai tempi antichi. Almeno Roma ed Alessan-
dria, anche se non Ninive e B"aoìlonia; -ponevano ai lorq_ab1W,1L~~ i.
delP~!emi ch~ ..~.tja,l!,l9_yl_vengQ og~i ("c~~--~!: CA~ OPINO,_fa_!!J!.J.UOJj-
diénne a Kome, H_!ç!lett.$...Paris 1939J. ~aJ !i ~"'filf.QP.QUJ àpni~§~Q.tna_~ -
· 1orau n 'eccez1one, un caso.S!t_!IOrdiJ:!arJQ; if secolo xx, al coqtrario, potreb-
be essere aèfìriifò.,éome~l'era delle metropoli. Esse raggiungono livelli di
popolazioni che erano sembrati impossibili perfino all'immaginazione del-
le menti piu audaci. Lo stesso David Hume del resto, era stato uno dei piu
azzardati, quando nel suo saggio On the Populousness of Ancient Nations
aveva scritto che «rifacendosi all'esperienza passata ed attuale, è pratica-
mente impossibile che una città possa mai superare i settecentomila abi-
tanti». Unico del suo tempo, William Petty si avvicinava alla realtà quan-
do, nel 1686, fissava a cinque milioni il valore limite della popolazione
futura di Londra. Nel 1889 Jules Verne prevederà éittà di dieci milioni di
abitanti, ma solo per il 2889. i-"' -
2
II termine è stato creato da Patrick Geddes per designare quegli !a:
glomerati urbani che, generati dalla forza di attmis>..n.e_che esercita_una
gr~d~ citt.à, invadono un'intera regione,"IOwties in Evolution (Edim-
ourgh 191,) egli- afferma (p. 34) che «ci vuole un termine per designare
quelle regioni urbane, quegli agglomerati a carattere cittadino», e aggiun-
ge: « Perché non utilizzare conurbazioni per esprimere questo nuovo mo-
dello di aggregazione della popolazione? » Utilizzerà questo neologismo
per designare la grande Londra e le regioni circostanti, in particolare
Manchester e Birmingham.
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E
4
trano Bruxelles,. ovunque nasce ~a, stessa scontent~z~ 1 la
stessa inquietudine. La compless1ta del problema e dimo-
strata ctall'aEEoiicfante letteratura che esso ha suscitato
• • I
negli ultimi venti ann~ . . .
Questo libro non s1 propone d1 apportare un contributo
addizionale alla critica dei fatti; non si tratta di denuncia-
.re una volta di piu la monotonia architettonica delle nuo-
, ve città o la segregazione sociale che vi regna. Abbiamo
voluto ricercare il significato stesso dei fatti, mettere in
evidenza .le ragioni degli errori commessi, l'origine delle
incertezze e dei dubbi che oggi suscita ogni nuova propo-
sta di ordinamento urbano. La nostra analisi e la nostra
critica investono quindi le idee che costituiscono le basi
de11'1rrJ5iriìsfiçi] .
Occdrre innanzi tutto definire questo~ ...-e-rm
~ in
- eJ che ri-
sulta estremamente ambiguo. Adottatordal linguaggio cor-
rente, viene usMo per designare sia i lavori del genio civile1',
1
che i piani delle città, o le ti olo ie urbane caratteristidlè!
delle diverse epoche. In effetti, urbanisme
un termine recente. G. Bardet lo fa risalire al -..:;, ; il
dizionario Larousse lo definisce come « sei:fm~~a.
~ i : a m e ~ o ». A questo neologism~ orn -
- --
sponde ] ~emergere di una ·realtà nuova: ~tsnJa~E.nè..dcl.
.,s~_colo,.x~. tes:pansiM~ ~~1~tj:~asJ~·~d,.Lvita
. _____ ,
L
6 L·URBANISTICA IN DISCUSs1orm
I.
LA PREURBAN ISTICA.
1
Questo processo cli .es·12Josig1;1e dcl)e vecchie smuture si ritrova nel
corso della storia, via via che avvengono le trasformazioiii'Cconomiche del-
\ la società.
2
Meno per i motivi di ordine pubblico che per Cforeosifìcaui dei.con,
Jat!~ l'~_cce~!~zj~~~ trasPQrti, divenµ1Ln~ili~sm2tidia1Ja.&
8 L'URBAN ISTICA IN DISCUss1or-m
L
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E
B. I due modelli.
1
The New Architecture and the Bauhaus, Faber & Faber London
I08 e no della 3a ed.
1 93/, .PP, . '
y k L. MU~FORD, The Culture of Cities, Harcourt, Brace & Cie, New
o~ 1932, _titolo del sottocapitolo, p. 183.
~on ~1 può utilizzare questo concetto senza riferirsi all'opera fonda-
menta e. d1 _K. MANNHEIM su Ideologia e utopia. Al contrario di Marx,
~nhe!JD m~te che si oppone allo statu
quo ~Iale, e sui suo ruolo d1smtegratore : « Consideriamo utopi~ tutte
quelle idee che hanno un valore trascendente rispetto alla situazione, e non
/JJ ~J,A t, •t/1
12 L'URBAN ISTICA IN DISCUss10NE
"
,
1
2
( -~ --
mareia1'raTicia m un 'g ran e !P~-r _1 -o disseminato da };,o-
schi», scrive dal canto suo Proudhat3 • 12.ariarwàffee e-il-
-- -
3
~ :..:-CO~SJIJb.Am.-.-Dh.cr.W.liJU:J..du.,pbal4n,s,lè,ie,
LOndon 1876.
---- ---
2•ed. Paris"T8~
3 J. PROUDHON, Du principe de l'art et de sa destination sociale, Paris
186.5, p. 374.
14
... L'URBAN ISTICA IN DISCtJss1o'l.,
._ • • • • • •~E
sole devono' essere equam~nte distnJ:m1t1 a tutti, Questo
secondo~èlin. è-« Jl ·simblil~· del i:'rogre~!~ ! .
· i. Inoltre, lo ~E!lz!~.m avo~Ll~ghat~,tc~nèI?_~~~lisj_
elle funzioni_uI?~t;:,;.Q~~
.in luoghi istmtl 1 n,.~~ita~Jfl lavo~o,.11.ic~~Jà-~ _o
1illlflf.'·Foo'fi~t a&iva_ ~no a l?cahz_zare separ~t~rn..emtl~
, , varie fo rme di lavoro (mdustnale, hberal~,.~gnco~).
\. .• Questa)pgica funzion_ale dev~ tra~urs1 m ~na gijposi:
zione semplice, che colpisca la ~1sta ~n mo~o immediato,
e l'appaghi~Nel sistema e nella ter?1mologia del Foufier;-
le città del sesto periodo, detto periodo del «garantismo»
sono ordinate in funzione della visualità (garanzie che
vengono accordate alla sensitività passionale della vista),
da cui « vedremo derivare il principio di ogni processo so-
1
ciale » • _ h_·. . _ . - "t
L~imP.Q!:!rulZa. accordata all W1P~~sio_~e vi~~v.~ mostra _
in un certo sensQ il ruolo dell'estetica_ndla concezione
-çklton:lin~k-og.t~.iill-.Bisogna tuttavia sottolineare l' a'U-
sterità di questa estetica, in _s:ui c9incidono
. ·· · l - , ~ , ! 9 ] ~~~ &1.!!_IBJ ( P~,.t.E..,im9J.U,O..,ar:
. ~§1i,c~~~~9::Rf!I .~<2,!t~~!s~g~~_g_s.~va~entE ~~~_leg~1
di una~.ometrw..~a~~!!1\?~~Edinaroeotì semp1i-
_ci e naturali~~pstitÙ1scono-- ·e di~osizioni e gli ornamenti
!~ dizionali. Considérant non troverà termini sufficiente-
- mente benevoli per qualificare gli sterili rimpianti di Vie-
tor Hugo di fronte alla scomparsa della pittoresca Parigi
medievale .
. In alcuni casi, ,l :ordi9'.~ ~ ~ .d 71k~~...e_t~i;~ta
.
1
1
Déscription du phalanstère cit., p. 29. ·
2
Du principe de l'art et de sa destination sociale cit., p . 3-'I ·
16 L ' URBANISTICA IN DISCUss10NE
Il modello culturalista.
2. , ......,,.J
-!I. secq~ d-10 - ~ pere di Ruski~ e di
Wtlham · r·,s~...10.~j_ ritroverà ancora, alla fine del secolo,
2
in Ebenei'er"' p~a~cPL.il padre della città-giardino • Stra-
namente, questo modello non è stato rappresentato da al-
1fcun ,~ra~c~se. ~ a.Jf ~~,qer.~~.&..,c,<?!1/zione
J..~ ~~~i]:.4.«st« 1 ~c9m1.tt,11ht..unra~~,-~.J~ la'Crt-
_tà. KJrfutefno"'él'.i~~ss'a~"t~iFìdividtiò'fi6hl~ còme nel mo- "l
1 1
I
1
ques~i .nella ~ua Histoire de France (tomo 3, 1837) scrive: «La for-
ma d1 Parigi ~O!) e soltanto bella, ma anche organico (p. 37'; il corsivo
è nostro_), a~uc1pando cos{ la terminologia usata da Sitte e soprattutto
quella d1 Wright.
MA~W AllN~LD, Culture ~nd Anarchy, Murray, 1869, p. 10.
~us~n e Moms so~o legati al movimento preraffaellita. Il primo con
Readmgs tn Modern Pamters (1843) ha prima influenzato i futuri preraf-
L 'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 19
..,.ì
sa Q_ostula la possibilità di far rivivere un momento ideale l
c,:Lel pa_ssato, e:ne identifica il mez_?;o in un ri.!Q!-'no alle for- l
m-e_dUiu~Lpass.a.to.. La chiave di volta i_g.eologka_di.qutIB-to J
_modeUo de.y~ ~ssere ~ ,,~~ce~ at~~~ 2:?.!:.:E~
_gr! SSOì -ml!JJ!.~~1-1.e q~§P.:i~ ~t C~tY~ .,
« I ì~nsten ..a1 Four1er e a+tr'e ·tose del genere _n~.!!.. s1-.'
_gnifica ~ ahro··a ie- ùii ·rifuiio éon"tro fa peggiore indi- \ -
genza », _scriv~va William Morris nelle N.ft»_S .[rg_fJ!._~ o,- i
where. Non s1 potrebbe esprimere con maggior brutahta
la divers_i!_à j_g~olo_gica _ç_½e oppone i due m2_delli;__ ip. __.9.!!el1Q. .
~ultu~ listaJ.L1?~.Y.aktsi!~i?~ogn1 fa.~ riali~~m.~ ~
J ~Qnte:ea.lle,.. g_pJ.!:ìtuafk -~ à dun~ITé' preve-
dere che l'assetto ctcllo ipazio"urbano si realizzerà secondo
_procèdimen ti me_nò _rigoros-amenie...de~rmina ti. Tuttavia,
per poter realizzare la beJ.la_to-t-al.i-t-à- e.a-le;- concepita
come 1.ui.,,.Q..t,g.a,r;ii~,m.9-~ 7.\çiaS,~1.!,~:-~™jl~Hlll~~-
. 2,tiginale, la...d ttà _del .mpdç{fo .c1Jlt.utali.s.ta...,k xe-.ei;:es~~a-
_r~, ancFìe essa7' ul fçértò' n ~:aI:,_aef~i:iuuìazfoll,G:paziali.
_e'~r-att.er-Lm~te.ri:i'rC" · · =·· •..,......,..,.,,,,.,.,,,••,,>..w=•-·· .,. ...,.,...,,._...,,,,
• _,Contrariamente · all'agglomerazione del modello pro- 7
_gres_sfg:a,. questa Cltt_~~ fl.~~ tutto c1ii:ita.tne.nte.....ci.r_ço- . l
scritt~ all'intern~.-~Ji.m..~t.i Jl~~ In.. 5;1µ~ntq_ fenoI!l~O 1
_· cultuJ al~,essa ~eve form3:re u~ contra_st~~ e~~ambig1:;11Sà \!
con una iiafifra"d.iE: si cerca di SS?Jl~~ry~r~..~~42.,.asp~,tt.Q_
_piu selvaggio: nelle sue News, W illiam Morns suggèrisèe ,
p~rfi""ilO....vere~e proprie « r~.x,ç~» pàes1s'ti'è':J\~. 1~. ditn~!l.:
sioni qeJla città--~2no .r_g~es t~-,.fiRita'~~~~i.ttà...m@~~~!3:~i...,·-
che, come Oxford, Rouen, Beauvais, Venezia, hanrui-se-
~_,,Ru_~ io_,.,e_Mo.ttis. Quest'ultimo cancella dalla sua
utopia le grandi città tentacolari: Londra viene cosf ri-
dotta a quello che fu il suo centro, e tutte le antiche ag-
glomerazioni industriali si ritrovano private della loro pe-
riferia. In tal modo la popolazione è nello stesso tempo
I •
decentrata, dispersa in una molteplicità di punti, e, in cia-
scuno di qtfesti, raggruppata in modo piu denso.
(
~ j Qgni_e.difìcio
la sua ~rei
vrà esse e...dr ~ gli 1-r-1,e&PW
._L'_~ccento viene messo_j]!l\li
~cJTfì~i ~o~unit~~i~ ~-· u·~ F, ~~!l_P.!!Q _delt!iabi~ :
vi~u~~;}a ~!.?os1ta e l~!~erca architettoni_ça de~
contrastano coo fa.. .semnliq,.taa e1I'"altro~.Tuttavia, non v1
saranno due abitazioni uguali: « Possono somigliarsi per
lo stile e la maniera, ma almeno vorrei vederle con delle
1 J. RUSKIN , Elogio del gotico, 2• conferenza.
2 lbid.
3 WILLIAM MORRIS, Collected Works, tomo 22, p. 133 (The Prosptcts
o/ Architecture in Civilization). .
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 2I
1
J. RUSKIN , The Seven Lamps of Architecture.
2 FOURIER, Des modifications cit., p. 18.
22 L'URBANISTICA IN DISCtJss
IONE
Pertanto è questo il punto principale: tutti quesf1
diosi pelis~o. alla I .città , del ,futuro in• termini di--..rn~d,
~ . .e,-~~~-
uo 1
-- ~ In tutti i casi c~tta . ........ - . _un. rocess·:·•0,
'\.
"" - ..... , ._,,. ne 1 con 1d
ù un pro ema, ID!\ Vl,e . . qyec~.,., ~. v~ras,a_ç.pJ!!S una_
..,. _,cos.a~ un,~2g,getto r~ ç._S!rappa~a aIT~JnPo~f-,
( . §tnJiì~~1v1ene. __ne senso et~1ogico, _\.U.QP~ ~~
11..Q.t:L @.Pa~ nte...a nes.suulJJogo_. - ·
-· - Def re~to, dal punto di vista pratico, i modelli di preur-
banistica non hanno dato origine che ad un numero irrile-
vante di realizzazioni concrete, elaborate in una scala.ri-
dotta. Essenzialmente si tratta degli stabilimenti di Owen
a New Lanark e di Godin nel falansterio di Guise, in Eu-
ropa; negli Stati Uniti, le «colonie» fondate dai discepoli
di Owen, di Fourier e di Cabet. Si sa comunque che tutte
declinarono assai rapidamente. I ~ J.a ~~t ~~
t oQ il ç~~~.h.ç.9J;rd tivo_e.renr.e~siM,Q JU loro organiz-
[J J~~~-!}~~ ~t~!?~~~ ç~~ dtitli~~µ~
; r,~s_o.ctoe.s orr~ ~ . . ¼ ~·
1 ,t ;~ tro punto di vista, queste esperienze apparten-
gono alle curiosità sociologiche; In compenso, i modelli
\ di preurbanistica presentano oggi un interesse epistemo-
logico considerevole; infatti, per la loro origine critica e
la loro fede primitiva nell'immaginario, preannunciano il
metodo stesso dell'urbanistica, le cui proposizioni subi-
. ranno un analogo processo nel secolo xx. Essi sono mo-
. delli_c!LJJ!Q,delli 2 • · - · --•-·-- - : -- · -
l ,f""""
D. L'antiurbanistica americana.
II.
L'URBAN ISTICA.
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