Sei sulla pagina 1di 25

L'urbanistica in discussione

.~ 4 -e~
• ,. if. ~. • ,
' e~ •' ' I
~~:st.pale..e...uo~..§.~ ~ta,J1J anl!, L~ ~1tta co-
•'
.
st1tmsce il suo orizzonte. Ess;i,proC!u'Ce' metropoh..:..J. .,.C;Q,n ur:._
banQni.:.,_,cj.t.tl.ing~~.!rialL _g!_anq.i compJe~~LE~~i9en?:i~lt,_
m~ non riesç_e_a controllarli, e ad ordinarli. La società in-
dustriale si avv'iiedi speéialTstlcleIPinsedfamento urbano.
E tuttavia, nel momento stesso in cui nascono, le realizza-
zioni dell'urbanistica diventano ovunque oggetto di con-
trov_ersie e discussioni.·
D,alle quadras di Brasilia ai quadrilateri di Sarcelles, dal
foro di Chandigarh al nuovo foro di Boston, dalle high-
ways che sfasciano San Francisco alle autostrade che sven-
1
La metropoli esiste fin dai tempi antichi. Almeno Roma ed Alessan-
dria, anche se non Ninive e B"aoìlonia; -ponevano ai lorq_ab1W,1L~~ i.
delP~!emi ch~ ..~.tja,l!,l9_yl_vengQ og~i ("c~~--~!: CA~ OPINO,_fa_!!J!.J.UOJj-
diénne a Kome, H_!ç!lett.$...Paris 1939J. ~aJ !i ~"'filf.QP.QUJ àpni~§~Q.tna_~ -
· 1orau n 'eccez1one, un caso.S!t_!IOrdiJ:!arJQ; if secolo xx, al coqtrario, potreb-
be essere aèfìriifò.,éome~l'era delle metropoli. Esse raggiungono livelli di
popolazioni che erano sembrati impossibili perfino all'immaginazione del-
le menti piu audaci. Lo stesso David Hume del resto, era stato uno dei piu
azzardati, quando nel suo saggio On the Populousness of Ancient Nations
aveva scritto che «rifacendosi all'esperienza passata ed attuale, è pratica-
mente impossibile che una città possa mai superare i settecentomila abi-
tanti». Unico del suo tempo, William Petty si avvicinava alla realtà quan-
do, nel 1686, fissava a cinque milioni il valore limite della popolazione
futura di Londra. Nel 1889 Jules Verne prevederà éittà di dieci milioni di
abitanti, ma solo per il 2889. i-"' -
2
II termine è stato creato da Patrick Geddes per designare quegli !a:
glomerati urbani che, generati dalla forza di attmis>..n.e_che esercita_una
gr~d~ citt.à, invadono un'intera regione,"IOwties in Evolution (Edim-
ourgh 191,) egli- afferma (p. 34) che «ci vuole un termine per designare
quelle regioni urbane, quegli agglomerati a carattere cittadino», e aggiun-
ge: « Perché non utilizzare conurbazioni per esprimere questo nuovo mo-
dello di aggregazione della popolazione? » Utilizzerà questo neologismo
per designare la grande Londra e le regioni circostanti, in particolare
Manchester e Birmingham.
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E
4
trano Bruxelles,. ovunque nasce ~a, stessa scontent~z~ 1 la
stessa inquietudine. La compless1ta del problema e dimo-
strata ctall'aEEoiicfante letteratura che esso ha suscitato
• • I
negli ultimi venti ann~ . . .
Questo libro non s1 propone d1 apportare un contributo
addizionale alla critica dei fatti; non si tratta di denuncia-
.re una volta di piu la monotonia architettonica delle nuo-
, ve città o la segregazione sociale che vi regna. Abbiamo
voluto ricercare il significato stesso dei fatti, mettere in
evidenza .le ragioni degli errori commessi, l'origine delle
incertezze e dei dubbi che oggi suscita ogni nuova propo-
sta di ordinamento urbano. La nostra analisi e la nostra
critica investono quindi le idee che costituiscono le basi
de11'1rrJ5iriìsfiçi] .
Occdrre innanzi tutto definire questo~ ...-e-rm
~ in
- eJ che ri-
sulta estremamente ambiguo. Adottatordal linguaggio cor-
rente, viene usMo per designare sia i lavori del genio civile1',
1
che i piani delle città, o le ti olo ie urbane caratteristidlè!
delle diverse epoche. In effetti, urbanisme
un termine recente. G. Bardet lo fa risalire al -..:;, ; il
dizionario Larousse lo definisce come « sei:fm~~a.
~ i : a m e ~ o ». A questo neologism~ orn -

- --
sponde ] ~emergere di una ·realtà nuova: ~tsnJa~E.nè..dcl.
.,s~_colo,.x~. tes:pansiM~ ~~1~tj:~asJ~·~d,.Lvita
. _____ ,

1 Si avrà un'idea di questa vasta produzione facendo riferimento a due


raccolte bibliografiche: Villes nouvelles, éléments d'une bibliographie an-
notée, a cura di J. Viet (« Rapports et documents des sciences sociales »,
n. 12, Unesco, Paris 1960), che raccoglie piu di seicento titoli con un im-
portante contributo da parte dei paesi socialisti; e Urban Soci~logy: A Bi-
~liography, p~bblicato alla ?ne. del .1963 da R. 9utman, professore del-
1 f!rban St~dtes Ce1;ter dell U~1vers1tà statale di Rutgers. In questa bi-
bliografia 1autore s1 propone d1 mostrare come « un numero crescente di
u!banisti professionisti (~lann~rs) inv~ce d~ concen!rarsi. sulla trasfor~a-
z1one ed il controllo dell ambiente fisico, si adoperi oggi per intervenire
sulle strutture sociali e culturali della città» .

2
Secondo9. Bardet (L'urbani~me, PUF, Paris 1959) ilterroioe «urba-
ms . ; » e sia ~~Q.. er la nm .v lta nel 1 10 nel « Bulletin del
A

- ~;té _g~~ra12 igue d~ Neuchatel >~, iQ_!lno scritto 1 P. er~


_9::te. français~des _arch1t~ct~~I}lStes , è stata foriOata ne;] 1~;1..LL~
~ za di Eugene Hellli!L L lnstitut cPur5anisme dell'ùniversjràJii
1 e stato creato nel 1924. L'urbanistica viene insegnata all'Ecole_des
~aux- rts 1 angi so anto a 1953.1.. a :J:iiilton ed esclusivamente
n~ « qua<!roae!tateona archi tettonica». 1 corso tenuto da A. Gutton è
d~venut<? 11 vol. VI_ delle 1Conversations sur l'architecture, con il titolo
L urbanzsme au servzce del homme, Vincent Fréal, Paris 1962.
'-t ,, ,~ _ >- Se ·et.t _,:'ç-, , ,· ti C , lr · ..,.'\
r/ 1 r(:,a/fi ~t-,, l , • .J .,
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E (,A r ..-.,, ,_ -'.:''. 5
!.~ ~att--di~lin~.~b~ si-difEerenzi~ clitf~ rui;btn~J:.)
ceae;°[J2er11 suo cai°~ tej-érìf[~s_s1 ~_gl.tic°"1 e per la sua Y..
_am~~ one ~cientifk!, Nel corso delle pagine seguenti, «ur- .
b_an1st1ca » verrà usato esclusivamente in questa sua acce...
z1one originale.
L.J.u-banistica non mette in discussione la necessità del-
le _soluzioni che preconizza. Essa .tende ad una uoiversalità..
: ~ctentifica: secondo quanto afferma uno dei suoi rappre-
. \,s~~~nti, Le Corbusier, essa rivendica a se ste~ « la_ye~
~g?latura » dei pro6leiiirMaanchéTè cridCfie rivolte alle
rea~1zzazioni dell'urbanistica vengono poste in nome della
~e~1tà. Da che cosa deriva dunque questo contrasto di ve-
rtta parziali ed antagonistiche? Quali sono i paralogismi,
i giudizi di valore, le passioni e i miti rivelati o dissimulati
dalle teorie degli urbanisti e dalle controproposte formu-
late dai loro critici?
Abbiamo cercato di cogliere il senso esplicito o latente
delle une come delle altre. Per questo, invece di partire
direttamente dalle controversie piu recenti, siarno ricorsi
alla storia delle idee: g,li!ifih t1.uii~ca""v._à0l~ gro-
- ~~f!!?~ ssett0-.:d@l! _~~dG~~'~ J~~.)~~~~ ~ ~ ~
pr-ima~:d ella-sua--creazi0ite, sin dai primi deceOnf"3el seco-
lo XIX, quanao-ra·so'cfefà industriale cominciava a preti~'
dere coscienza di se stessa e a mettere in CITsCussìone le su~
opere~Lo-studìo-dellé--prìm·è-r1six>stea'quèit;-q~~;tk>ne,
élovr ebbe chiarire le proposte che seguirono e fare emer-
gere nella loro purezza alcuni dei moventi fondamentali
che le scorie del linguaggio, le realizzazioni dell'inconscio
e le ambiguità della storia hanno in seguito dissimulato.
Abbiamo volut.o interrogare prima di tutto alcuni stu- ·1·
diosi che nel ~orso del secolo XIX , da Qwen e Carlyle a :
.R.uskin e Mortis, da.F.-Qllrk!:._e Cab~.ta..Et.oJidhoo, Marx ed_
_E.ng.eh_si sono soffermati sul ru9blema della città,_ non dis-
sodandolo mai da un'interrogazione sulla struttura e il 1
significato del rapporto sociale. Raggrupperemo l'insieme j
delle loro riflessioni e proposte con il concetto di « preur- \
banistica ~, · . . \
,Q uesto ricorso .alla storia dovrebbe permetterci di co- \
stituire·un punto di riferimento partendo dal quale si pos- '\
sa afferrare il vero significato dell'urbanistica, nelle varie

L
6 L·URBANISTICA IN DISCUSs1orm

sue formulazioni e formule, e collocare i probl~mi attuali


dell,insediamento urbano. Tale m~todo, tuttavia, non de.
ve prestarsi ad equivo~i. Nel~e _pag}ne che s_eguo~o, non si
troverà una storia dell urbamsttca o delle idee riguardan-
ti l'insediamento urbano, ma solo un tentativo di inter-
pretazione.

I.
LA PREURBAN ISTICA.

A. Genesi: la critica della città industriale.

Per poter situare le condizioni nelle quali, nel J e~


x1x; 1 vengono formulati i problemi dell,assetto urbano, ri-
cordiamo brevemente alcuni fatti .
....."'" Dal punto di vista quantitativo, la rivoluzione intl_u-
, .striai~ è stata quasi subito seguita da un impression~nte.
, incremento demQgt afic.9 ~le città,. da un drenaggio delle
, campagne a profitto di un~ §..Yill!J?R.O_t;1Eban~ senza prece-
: denti. l/appari?ione e l'importanza di tale fenomeno se-
guono l'ordine e iJ liv:_~Jlo. ~j_gidu~~rializzazione dei paesi.
- La..§ran Hretagna è .il primo_ te.atro di questo movimento,
percepibile fin dai censimenti del _1801 ; in Europa seguo-
no ~Francia ~ Getmati-ia- nel ~ .
Le cifre sono significative: 1_9.n.dr~1 ad esempio, passa
dagli ~ 641845, abitanti dcl. 1801 a 1 873 676 del 1841 e
.4..1.3) .Il §. del _1~~ ~; in meno di \fri ~ecoIOEi sùapòpOla-
zione è praticamente.quintuplicata. Nello stesso periodo,
il numero delle città inglesi di piu di centomila abitanti è
2
passato da due a trenta, tra il 1800 e il 1895 •
1 Del resto le storie dell'urbanistica non sono molto numerose. Riman·
diamo a quella di Pierre Lavedan, un'autorità in questa materia Histoire
de l'Urbanisme, H. Laurens, Paris 1926-,2 . '
2 In questo stesso periodo, il numero delle città di piu di centomila
abitanti passa da due a ventotto in Germania, e da tre a dodici in Fran·
ci~. Nel. 180<?, negli Stati Uniti non esiste una sola città di piu di cento-
mila abitant!; m~ nel 18,0, c~ ne saranno ben sei per un totale di
1 393 338 abitanti; e nel 1890 diventeranno ventotto con una popolazione
di 9 697 960 abitanti.
L ' URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 7
pa u~ punto di v~!~Wtturale, ?-elle ve~chie citt~ eu- .
ropee le 'trl!s.fo:tma~ioni dei mezzL.cli,,pr,0duZi10ne e d1
~porte, insieme c~n l'emergere di nuove funzioni JJtbane,_
~ontrib~ìscono a fare saltare gli antichi schemi, spesso so-:-
vrapposti, della città medievale e della città barocca.._Un
nuovo ordine si ·viene cosf a creare secondo il recesso
tràclìzfonale I di adattam ella cìttà alla società • e
abita. In questo sens · auss ann, quando vuole adattare
Parigi alle esigenze ec no· · 1~ e sociali del Secondo Im-
pero, fa un'operazione realistica; e il lavoro che egli intra:
prende, anche se frustra la classe operaia, sconvolge gh
esteti passatisti, infastidisce i piccoli borghesi espropriati,
ostacola certe abitudini, costituisce malgrado tutto la so-
luzione piu favorevole per i capitani d'industria e i finan-
zieri, che :figuravano allora tra gli elementi piu attivi della
società. Tutto questo farà dire a Taine, a proposito dello
sviluppo di Marsiglia: « Una città come questa somiglia
a~li uomini d'affari».
Questo nuoxo ordip_~può essere schematicamente defi- -,
nito partendo da_ un ~erto. numero -di_ car~tteristi~he:. in- j
1
nanz1 tutto la~ a ll'.~Q.~ .delle Vl!,;-?rl.C'llJlWCa2,l9D,..~ 1 I,,
.€0~ ~ ~ d 1 : ~zgt!àn'=1!~ atf§T1e,..eJ a~ ruz~~~ delle i
In se~ito, l_a i~g,~~~~9,0e~ iuttosto pronun- /
Cla ta _ae1. se1?t~1"l:l~ba.ru,~ ~~JUll,_affàtLcklnumio_centro t
x.aggrµppati nelle capitali ip.t.9rno .alla~ l a _nu<:utat~ ;
.9!!filtie r(i~$Ì~!!?,_1afi:~si tuatLin -pet-i.fecia-~e~inat--i-ai :
_priyj[~iJ!ti.~Altrove, si assiste alla ,g:e.azion.e di numzLar.- ì
.g ani~~i_grbani che, con il loro gigantismo mutanol'aspet-...ì
toctella città: i grandi magazzini (Belle Tardinière a Parigf,
r 8 24 e Bon Marché nel r 8 50 tfil:andi alhei:ghi,. grandi gf:_
J.1,(« con 24 biliardi») edifici cli scambia Per finire, la cre-
scita dei gy_artieri suburbaaj assume un'iJ!lgo.rtanza sero-
_pte m~ggi.2!:~:. tindustria..sUnsedia..n.ei-sohho:tghi,
opera1e.sLci.v.ersat10-nell~.~1if~ j ~ çittà cessa cosf di
~sse.re utù;utiJt~.P-aziAk_ben deli.mitu.a _(~el F~9I fa_J;l~ri-_

1
Questo processo cli .es·12Josig1;1e dcl)e vecchie smuture si ritrova nel
corso della storia, via via che avvengono le trasformazioiii'Cconomiche del-
\ la società.
2
Meno per i motivi di ordine pubblico che per Cforeosifìcaui dei.con,
Jat!~ l'~_cce~!~zj~~~ trasPQrti, divenµ1Ln~ili~sm2tidia1Ja.&
8 L'URBAN ISTICA IN DISCUss1or-m

feria di Londra rappresentava il 1 3 per cento d ~


merazione totalez_~-q_uçlla_di Parigi il 24--P.eL~
- ~1 -
.
; momento stesso poi· 1n
· cu_i· 1a ~
· ) rlPl ~)' C.Pil' ~

comincia ad assumere una propria fis1onom1a, s1 crea


nuovo procedimento di osserya_~!?~e ~-~!z ~ s.si~ne.
appare ad un tratto come un_ {èn~tneno~ :
E:~
. ~ . vroui clfe-Ia aoì!!11Q_e..clJ~~-~uo1 confront~~1 troyan.o__ç_o-
' me di fronte ad uh~ratro:,.rratqralei.rn.faro 1liare, straoxdi-
- nario, estr~~eo~T~o studio della città assume, nel corso del
- secolo xix~ · aspetti assai differenti.
1

~ ·-- Nel primq: cas~ è u?o s-md~~~cles~r-i<tti~ : si osse.~ a~?


. _i_f~ ti;-~~?- _dist~~?._,~S~~rc~-~ -ord: narh s,:c<?~~ ~
: <(i[av\!.tattvCLa stat1st1ca viene annessa a arr~ . . oc1glog1à
, che sta nascendo: si tenta perfino 1 ormu are egg1 su o
- svg~ q_ tirbano. In Fra~~i~~~se_yJ_e ~egoy~ son:°. de~
precursori che, piu tarcli, ispireranno negh Stati Urut1 gli
studi di 4,dn._~riri~ber 2 • Menti come queste cercano
soprattutto di capire jl fenow..eoo....delturh~za~i~ne e ,. .
3

di situarlo in uno scb,çP!,~u~d.etfett1. Essi s1 sfor-


zano'anche di superare un certo numero di pregiudizi che,
malgrado i loro sforzi, persistono anche ai nostri giorni,
e che riguardano soprattutto le incidenze della vita urba-
na sullo sviluppo fisico, il livello mentale e la moralità de-
gli abitanti •
4

1 Questi dati sono forniti da P. MEURIOT, Des agglomérations de l'Eu-


rope contemporaine, Paris 1897, che segnala « la crescita sempre maggiore
delle regioni suburbane» senza precisare i limiti territoriali scelti per de-
finire le periferie di Londra. e Parigi. Questi dati devono essere dunque
accettati con riserva; ma il movimento demografico in questione non può
essere contestato; da allora non ha smesso di accentuarsi. Oggi Parigi ·con-
ta quattro milioni di abitanti, e la sua periferia cinque se si definisce se-
C?~do il « ?'aménage_ment et d'o~ga?isation générale de la région pa-
r1S1enne • (hm1t1 che praticamente coincidono con quelli adottati dall'In-
stitut National de la statistique).
2
Or. ADNA PERRIN WEBER, The Growth o/ the Cities in the Nine-
teenth Century, 1• ed. 1899, ristampato Poi da Comell reprints in « Ur-
ban3 Studie!•• Comell University Press, New York 1963.
Te~me proposto _da G. B~r?et per ,design9:re il fenomeno sPontan~
dello svilup~ ur1?ano, m opPostz1one all espressione organizzata dello svi-
luppo stesso m cui vorrebbe identificarsi l'urbanistica
• L'alco1:ismo la .prosti~ione sono studiati in ~odo panicolare. Le-
goyt per pruno dimostrerà, rie.orrendo alle statistiche, come le prostitute
v~IOO(? reclutate per _la ma~1or parte Ìn ambienti rurali; e come l'alco-
lismo sia altrettanto diffuso m certe campagne che nelle città. Allo str<'-' ,

L
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E

A questa resa di osizione scientifica e distaccata che ',


è l'appannaggio i a cuni scienziati, si oppone ~ gia-
.9
=~
mento di certi spiriti, nrtati_dalla r e ~ J . l e _ ~
industriali. Per questi ultimi, l'informazione è destinata
ad essere integrata nel quadro di una p_olemiç_g,, l~s.serv.:a-
zione non può che essere critica e normativaj essi subi- ì
~cono la gr.ande città come sis~bisce un processo patoIO: \
gico, e creano per designarla .tp_etafore quali cancro e yer- ...J
ruca '.
Taluni sono ispirati da sentimenti umanitari; sono uffi-
ciali -municipali, uomini di chiesa e soprattutto medici e
igienisti che denunciano, .sulla base di fatti e di cifre, lo
§tata di i:ovit:1a fisiça e morale io cui vive il proletariato ur-'· ,
bano. Essi pubblicano · una serie' di articoli nei giornali e
nelle riviste, soprattutto in Inghilterra dove la situazione
è piu grave: grazie a loro si nomineranno le famose Com~
missioni reali di inchiesta per l'igiene i cui studi, pubbli~
cati sotto forma di Rapporti al parlamento, fornirono un
insieme insostituibile di intorrµazioni sulle grandi città di
quell'epoca e contribùirono alla creazione della legislazio-
ne inglese pet il lavoro e per l'habitat.
L'~ltro gruppo-di polemisti è costituito~da studiosi p..Q::.
litici; la loroTruorinazloiieTcti un'am~
_dsione notevoli. ~ s in particolare può essere consi-
derato .un.o.;dei:;fnittla~eH~ s.o.Ciiiol~™1..Se ci si
riferisce agli studi di La sJ.!.!fazione della clas,se operaia in
_lflghilterra 2 si può constatare che egli, oltre le proprie in:-
chieste svòlte per mesi negli sin~ di Londra, Edimburgo
e Glasgow, .utilizza sistematicamente e scientificamente
tutte le testimonianze a disposizione: rapporti di polizia,
~Il Je)J -; 1. e;( ~/ ~I\ ~f ~ ~-~,r i;i of\
modo egli contesterà le teorie tedesche sul deterioramento 2 ne facoltà in-
tellettuali causato dalla grande città;
1 Queste metafore sono destinate ad una lunga carriera. Ancora per Le

Corbusier, Pari&i.sarà un «e.acero cbe proi.pera ». -


28
I ed. tedesca Leipzig ~ - In questa opera la condizione del pròle-
tariato inglese viene considerata come « tipo ideale», in quanto la ,Gran
_,ijretagna è stata il primo teatro della rivoluzione industriale e, nello stes-
so tempo, luogo di nascita del Q[Qleratiata prbano. Tra le fonti di Engels
citiamo, in particolare, il « Journal of the Statistica! Society of London »
e il « Report to the Home Secretary from the Poor Law Commissioners on
an Enquiry into the Sanitary Conditions of the Labouring Classes of the
Great Britain », presentato al parlamento nel 1842.
~,;
I

IO L'URBAN ISTICA IN DISCUss10N E

articoli di giornal~, ~pe~e sci~ntifiche cosi come quei rap.


porti delle Comm1ss1on1 reali c~e M~rx a sua volta utiliz-
zerà vent'anni dopo nel suo Capitale . In questo gruppo di
studiosi politici, le me~ti piu diverse o addirittu_ra in con-
trasto tra di loro quali Matthew Arnold, Four1er, Prou-
dhon, Carlyle, Engel_s _e Rus~in concor~ano_n;l ~ -
dfte la ifoplerevole•"1.glene•·fì~1ç~~dell~ gr_andLe1tta-1ndu-
st.iali: ba~ita_t;::~PlUQ::.P..O_ç_Q:..salubre, spess_o paragonato
a una tana,-dist.anz_s..:;$:6.f)!.~mi.cbe seP.arano il luçgo dHa,.
vo_ro èfalfabiiazioi!~ _(~ già metà degli operai dello Strand
s òno-~~sfretiC à un percorso di due miglia per raggiun-
gere il proprio luogo di lavoro», osserva Marx) §J.~!cJ~:~
eçf. ~~e_nzacdi giardini _gyp~li~! 11ei__91;!aftierj ·popolari.
~ }!&ce--!J.~..JnOtale a sua volta viene messa m causa: contra-
§! O_tra .Lquartieri abitati_d~lle v~~j~cJas~i ~Qciali che porta
~ayegregazion~ bruttezza e monotonia delle costruzioni
destinate_al grande numero. .
r-- Non si può in ne~filJn modo,.,dissociare la critica di que-
sti autori da una furtç1 ~ Je della s~ ~ dus_wa,k:
le JM_e.JJ.r®ulénù'n=satè appaiono il risultato di quell__s
: sociali, econqmiche e politiche. La polemica si avvale di
conCetti tratti dall'economia e ctalla filosofia della fine del
secolo XVIII e dell'inizio del xxx. Rousseau, Adam Smith,
Hegel vengono ad essere cosi ampiamente sfruttati. Ieclu-
.~ i.vclu~tializz_az_~.-~m_Q_~~~iaf"'Pivali~ di~ a~
ma,anch<!l'.,P.rofitto J!'.sfru ttamentp_ dell ~ -o da.: pàr.teideÌ-
Jj.wmo,. a~eaazio_n_e..nel-J~v0t,2 ~Qs,~ituiscono sia_dalle pr i-
,~~-dec~di.delseco~~J BS;U~ §lll quali si ar_ticol~ il ~n-
$1ero.dittiwtii; :E9~~ rfii.i1, nella loro visione della
città contemporanea.
È curioso constatare come, se si eccettuano Marx e En-
gels, quelle stesse menti che con. tanta lucidità attribui-
scono le carenze della città industriale all'insieme delle
con~izioni econ?miche e politiche del momento, si allon-
tanmo dalla logica della loro stessa analisi. Essi si rifiuta-
1 Il Capitale, annesso 10.
2
Cfr, per esempio le Observations on the Effects o/ the Manu/acturing
Syst~m, dove Owcn denuncia il ruolo alienante del lavoro industri l Ri-
cor~o ugualmente le analisi di Fouricr, e la sua ossessione d la cl.
ro piacevole>. e e avo-
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E II

no di considerare quelle tare come il risvolto di ~n ordine


nuovo, di una nuova organizzazione dello spazio urbano
promosso dalla rivoluzione industriale e dallo sviluppo
dell'economia capitalistica, e non si rendono conto ~i co-
me l'eliminazione di un determinato ordine urbano impli-
chi l'emergere di un altro ordine. È cosi, che si è arrivati,
con una strana incongruenza, al concetto di disordine.
Matrhew Arnold intitola il suo libro: Culture and anar- ·
chy; Fourier pubblica L' anarchie industrielle et scientifi-
que ( r 8 4 7). Da parte sua, çpnsjdé,r,a,nt,...dj.,çhi.~ : «¾eu.gtaJ;J.-
di,.città., e.P.atigLin rnodo_pattiç.o latt, spJlONtdsti.sp.et,t.ru;pli
-?~ Y,.~Sf~~-~f, se si pens~ .. ~ g_si~~~~~1E~Je
.~n!..~fs:!t.n~~) cqg,pr,riqtteJ~g_~}t~, qg~~to ammasso,1r\f<?t1R~,
9.llS.~.tQ,.µiucçhiq ,._d,i_case »; e poco piu avanti parla d1 «.f!9S
~r chj t~ttonico.,». In poche parole, lq.gjlitjp"~.!<?,n~.}JQ!L~!Ifl
o,0i.12s,..~et~!,_migisy! e_, 9r?in~._,.flill_~!IV9 ; fot s<; 1~ S<?.~J~-
4
s10ne ha ·origini piu prqfqnd~ se, un secolo dopo, fa.ritro-
; iamO.:irr Propiu_s qua~1,2 :iii~~.V~ il .~il~nl~~s.~ !%~ cli
Ne~ .York, e la «~çha0tlel'.Q.l'S(:):Igan1zat10n 6f.011!!'.~w,ns »;
perfino~Wii's~~t@.td evochera, parla'rivao della città del
secolo xix, il <<.'tlotr:pl.an df the..n~tj dt'Y.:.f ~

B. I due modelli.

Quanto è sentito come disordine richiama la sua anti-


tesi, l'ordine. _A gg_ç~ t_Q__Q.s.e .udodisotd.iB~eY.a-e~
_ s~riale, si vedranno -~e,porre delle .P.roposte di _Qrganizza.:_
-z10ne..uroana li5eramente costruite att.ta..~e:t~ t:i.&s-
_si~çhe si -~vi~Ì?P~- nell'i_mmagi~zione. N .9AreppJj,e.ndo
__dare una_dimension · a sua inter . ione.dcil.i.-
-~J~!à1~,Lp,.,~n§i.~,tç> Jt rjfuw~~Ai.,d.!_,t !!,m,!
,

1
The New Architecture and the Bauhaus, Faber & Faber London
I08 e no della 3a ed.
1 93/, .PP, . '
y k L. MU~FORD, The Culture of Cities, Harcourt, Brace & Cie, New
o~ 1932, _titolo del sottocapitolo, p. 183.
~on ~1 può utilizzare questo concetto senza riferirsi all'opera fonda-
menta e. d1 _K. MANNHEIM su Ideologia e utopia. Al contrario di Marx,
~nhe!JD m~te che si oppone allo statu
quo ~Iale, e sui suo ruolo d1smtegratore : « Consideriamo utopi~ tutte
quelle idee che hanno un valore trascendente rispetto alla situazione, e non
/JJ ~J,A t, •t/1
12 L'URBAN ISTICA IN DISCUss10NE

e vi si orienta secondo due direzioni fondamentali del


tempo: il passa!_o_e il fE..t u~Q, per assum_er~ le fo~e del-
la nostalgia O del prggress1smo . ~a un 1ns1_~ e di filoso.
Ji~ P.Qlitiche e sociali (Ow~n, Founer , ~ns1dé~ ~
dhon Ruskin Morris) o_d1 vere e proprie uJop1e. LCabet
Rich~rdson Mortis) si vedono cosi delinearsi, con phl
i eno abbo~danza di dettagli, due tipi di proiezioni spa-
ziali di imijlaiini, della città futura , che d'ora in poi chia-
mer~mo (<modelli.» . Con questo termine vogliamo sotto-
lineare sia il valore esemplare delle costruzioni proposte,
sia il loro carattere di riproduttivit•1- Qualsiasi ri ferime.mo
di ordine strutturalista dovrà essere scartato daU'uso ru
questo termine: questi modelli della« preurb.inis.tica» non
sono strutture astratte , ma bensi immal(inj monoliuiclic·,
indissociabili daU'in-sieme dei loro dettogli .
. . .,._ r. Jl modello progressis ta #.
Si p.uò definire partendo dtl opae assaj diverse. qvali
quelle di Owen , Fourier, Richardson. Cabe1, Ptoudhon 1'.
Tutti quejti aucori hanno in comune u.o.a._ s-tcssa ~e-
zione dell'uomo e della raiione! che sottointende e ~
"mina le loro furo~s te re!!_riv~ ajja, città. Quando fondano
le loro_critic e, a proposito della grande città induiuiale,
sullo scandalo dell 'individuo \{ alienato ~ e quando sJ pon-
gono come obiettivo l'uomo oclla sua. ·imegrhà, è a nome
di una.ioncezione dell'indivio'[§:,uma110 come ùP-Q. ms!i·
soltanto !e proie?ion\ dei d~~der~. che p~ o o, in q-uakhe mooo, un
effetto d1 trasformazione nell ordine: stor-t.CQ, sociale esistente ., . Non ab-
biamo potuto riprodurre qui ·la SIJa clusifka <klle varie forme di mentalità
u~opistiu : i_l D?sU:O modello progressista racdiiude al contempo la sua
« idea uman1t1n1-hberale » ed una parte di quella e social<0munista •·
]?'~ltronde, il nos_tro modello culturalisra non è del mtw assimilabile al·
1 udea conservatrice» (W. Morris sociuisu).
1
~1 secolo xrx è.stato l'età dell'oro ddle utoPie. Tra le piu interessanti
O?n citeremo Ll>?lwrg ~lew,ird di Edward Beilarl)y (188a)-né Un via&·
,,o nella terr_a libera d1 Theodor Heruk.a (Wien 1s93 i: entrambi sono
troppo ~lus1v~nce centrate sulla questione Jiuridica ed economia ~r
mere citate q:11 , Sul problema dell 'utopia, d z. J. o. KUTZELLE.I , The Hi-
story of Utop,an Tho_"&ht , 1926; 1.. lUYU, L'"1opìe des "1opies; o. llES·
MAN , Some 9bservurons on Commwrìty Plas and Utopìas , in e Yale Law
Journal », dicembre 1947 .
2
11 taa~io _di Quest'oP:C1'8 non ci consencin di analizzare i . · aa
la preurbanist1ca
1
progressista e il razionalismo illuminista r:apporti
Un'ultima versione è fornita da H.. c. WELLS , A M<Jd~n Utopia.
L ' URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 13

en~~nt · _ __ e div~k.4iJ.-UQ_i,9,, e,.,4 L .,


téin o efiUiQ!k.jn fabbiso~i +li u ~~c@.il.[ç,ame!1.!~
h ~d.1:ciQU~ J:r,n cen o razipn,alismo, fa~çj~!)J,.a, tec~_1ca, Ja
1.9.9~ffir.o~ ~ risoivere i _ro_(;l.~mktWMI...dal
·.,;!Ppo~~:~~!!¼1-rçg,!U, 01g.!!fl~-dQ.oro"1 !ale pen-
. s1e~ rrrìlsta e orientato verso i ~;'iç__®mmara da)-
Udea <licsst,qg4~ t a rivoluzione· industriale è 1'avveai-
n:len:"it~orico .."chiave ~mr..alg.eJ:à-i.l.-èi-v~ire-Y-~
e promuoverà il benessere. Queste premesse ideologiche
ci consentiranno di chiamare progressista il modello da
loro ispirato. ·
. Esso _ uò essere dedotto a riori dalle soJs.-,.iSf{!ilSU-
suc e» e uomo tmo. · ons1 érarif ,imposta il problema
i ' è ~Tt r ?--:St~biÌila la éonaizione dell'uomo, con i
suoi bisogni, i suoi gusti e le sue inclinazioni originali, de-
terminare le condizioni del sistema di costruzio11e piu ap-
propriato alla sua natura». Si giunge cosi alla « soluzione
della bella e grande questione dell'architettonica dell'uo-
mo,. basata sulle esigenze della sua organizzazione, rispon-
dente all'insieme delle sue necessità e delle sue aspirazio-
ni, e matematicamente adattata alle principali possibilità
delfa _siìa costituzione fisjca» 1 • In altre parole, l'an . . - ·7
zionale ç_~en~irà di determinare . _.or ·u - - f
_CaSt~~1~~J.i!f~ ~ ~ ~ i :~~~<e:~o J
~ ~fil~~Jv~2;-'ì51 que~to_ ordme st puo mdiv1duare un ..J
certo numero d1 caratteristiche.
Innanzi tutto l~ ~aei0-del:lm ~:-l1:5-à--_el_fà-~;Q- r-o--g-r~..~
, -~
è am..:- -1
piamente <<aperto·»_, disseminato di ~ i.ioti e di verde.,i_que- :
sto è quanto ri~hieq~F,fli-. Chi potrebbe esprimerlo
piu c~i~r~mente d~~~?)\ il cui progetto _esplicito i? -
Hygeta e ,<..una ·e1t:ta.~ç0~,L-'11!te.de1l.0le.-..ç___OJ:ffiCJ.ep,t,e eos~l-
__.bP,~-4!, !Dç,r,t~lità~t ll~::e,rgej:1~ tic.ol~ · ~ i ; .
er.11.t~ o
hbero aa ct~c-arm;; . .. · m ·e.cf~alla
cura,.sistéinatica e ,'"" ropfi<;> fisko .. « Dobbiamo -trasfor-

"
,
1
2
( -~ --
mareia1'raTicia m un 'g ran e !P~-r _1 -o disseminato da };,o-
schi», scrive dal canto suo Proudhat3 • 12.ariarwàffee e-il-
-- -
3

~ :..:-CO~SJIJb.Am.-.-Dh.cr.W.liJU:J..du.,pbal4n,s,lè,ie,
LOndon 1876.
---- ---
2•ed. Paris"T8~
3 J. PROUDHON, Du principe de l'art et de sa destination sociale, Paris
186.5, p. 374.
14
... L'URBAN ISTICA IN DISCtJss1o'l.,
._ • • • • • •~E
sole devono' essere equam~nte distnJ:m1t1 a tutti, Questo
secondo~èlin. è-« Jl ·simblil~· del i:'rogre~!~ ! .
· i. Inoltre, lo ~E!lz!~.m avo~Ll~ghat~,tc~nèI?_~~~lisj_
elle funzioni_uI?~t;:,;.Q~~
.in luoghi istmtl 1 n,.~~ita~Jfl lavo~o,.11.ic~~Jà-~ _o
1illlflf.'·Foo'fi~t a&iva_ ~no a l?cahz_zare separ~t~rn..emtl~
, , varie fo rme di lavoro (mdustnale, hberal~,.~gnco~).
\. .• Questa)pgica funzion_ale dev~ tra~urs1 m ~na gijposi:
zione semplice, che colpisca la ~1sta ~n mo~o immediato,
e l'appaghi~Nel sistema e nella ter?1mologia del Foufier;-
le città del sesto periodo, detto periodo del «garantismo»
sono ordinate in funzione della visualità (garanzie che
vengono accordate alla sensitività passionale della vista),
da cui « vedremo derivare il principio di ogni processo so-
1
ciale » • _ h_·. . _ . - "t
L~imP.Q!:!rulZa. accordata all W1P~~sio_~e vi~~v.~ mostra _
in un certo sensQ il ruolo dell'estetica_ndla concezione
-çklton:lin~k-og.t~.iill-.Bisogna tuttavia sottolineare l' a'U-
sterità di questa estetica, in _s:ui c9incidono
. ·· · l - , ~ , ! 9 ] ~~~ &1.!!_IBJ ( P~,.t.E..,im9J.U,O..,ar:
. ~§1i,c~~~~9::Rf!I .~<2,!t~~!s~g~~_g_s.~va~entE ~~~_leg~1
di una~.ometrw..~a~~!!1\?~~Edinaroeotì semp1i-
_ci e naturali~~pstitÙ1scono-- ·e di~osizioni e gli ornamenti
!~ dizionali. Considérant non troverà termini sufficiente-
- mente benevoli per qualificare gli sterili rimpianti di Vie-
tor Hugo di fronte alla scomparsa della pittoresca Parigi
medievale .
. In alcuni casi, ,l :ordi9'.~ ~ ~ .d 71k~~...e_t~i;~ta
.
1

~1en_e esp!,~s~o con una _re_c~s~o . e un'" rigru~


~~.!,..Sh .. 1nare,la ,poss1 } .,!!~ l .Y.'lnanti..P~id~ttatpçf):tL,
1

lllt.9.t?O·.~.\i1.tl~:~ _clrQ.. Questo è, ad esempio, il ca-


so dei d1segm mcm Fourier rappresenta la città ideale con
le sue quattro mura di cinta « ciascuna a distanza di mille
tese», le sue vie di-scorrimento minuziosamente calibrate,

.' op i:ouRIER, Des ~odi/ica~ions à introduire dans l'architecture des


v!11às, am 184, . Nel sistema d1 Fourier, la «civiltà» corrisponde alla so-
c~et con( ten:iporanea. Fourier cerca di promuovere per il futuro il « garan·
lls~o ! dsocl ietà _dell.e garanzie) che a sua volta deve precedere i periodi su·
penon e «soc1ant1smo» (7° periodo) e dell'Armonismo (8° periodo).
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E Ij

le case per cui si definiscono una volta per tutte, le sagome


e perfino · · o di recinzione.
Gli - · ~- esatta e te qme j _çg_mple.ssLw:.bani, unaJ
volt-a~à~~.og ·. d na es gte, att~Ji;i..P:!flèiQool1; si; :
-X~D&~q,Cl;ìa: _• oJ, . -~ 1tL_u,~~ -~~!~ag<:r . t.u t~:· ·
st~,-~":.~~~ffl'}t scnv_e: ~< Q,~~~1~~~ ! cp .t;~ fl1
a{zit.~e,». E Eo.ur1er do~ r s.lKU< fa .ans.te.rW.:mQ.dél:
fo_qj~bit~zione çollettiva, di officine µiodello e. di&o~trn:.
.?!9JlllutalLti.pQ, esattamente come Owen preconizzerà un
- c~tm.tip_Q_dLscuola. Richardson un dato tipo di ·ospedale
o lavanderia municip-;Ie:-·-------.. -· . .
Tra i vari edifici tipo~ ~ccupa, nella
concezione progressista, un posio importante e privilegia-
to. Le formule sono convincenti: « La conoscenza dell'or-
ganizzazione di una comune parte dalla conoscenza del ti-
po di lavoro ecc., e soprattutto del modo in cui è costruita
l'abitazione dove l'uomo verrà alloggiato», perché ~
-p-i:RF<::ren:.

-arcrm.~t-t-o,
. .J. JJ ' L,!...,.
«non e' pm
•,
que11o d'_1 ~t:-¼a . - 1 stam-
berga del proletario, la casa del borghç_~e o il palazzo. d~llo
s-peè.ul ~tore o del marchese, ma il pàlaziò~mé"tii:rlLQ!Ilo
divè~abitfrre ». Cosf dirà Considérant 1 • E Ptòtrdhon affer-
merà : « L~priipa .çqsa,,che.-oi·impç,t-ta~di ~~aFe~ ~J?.ita~
"~ '._Da questo derivano suhlto du_< ;.~di,ierse: _
_g J ~,.P!~.CQnj_z _~-d~ urie ,_.e...dai..s~-
. g~_!çi delle v~ rie forme ..~li ~ so~i~~Lqne~ oopeuziGAe, op-
pure la J O~Y.,zion.:.~~·d · i · · · ale come quella .P.,te..c0;
nizzata da · rQllifho . ella «casetta-fatta come pare a me,
che abito da so o, a centro di un piccolo spazio--di-rm de-
cimo d'ettaro, dove avrò l'acqua, l'ombi:a, il prato e il si-
lenzio». Ma il fatto essenziale rimane il fuolo 12rimaci.Q
ç,h$_~s-~~ro.$ .l~~:t-:e ~~~~L~~~,:. J.l.51~!.~~!!~a~;:ttn
illL9JOtl{?O i la casa m~ auale d1 Jh cn ara son, con ils uo
tetto terrazza per l'elioterapia, la sua cucina-laboratorio al
piano superiore e i suoi bagni possiede lo stesso valore
universale del falansterio.
Se, invece di analizzare gli eleinenti, si considera il mo-
dello progressista come un-insieme, ci si accorge che, ri-

1
Déscription du phalanstère cit., p. 29. ·
2
Du principe de l'art et de sa destination sociale cit., p . 3-'I ·
16 L ' URBANISTICA IN DISCUss10NE

spetto alla città occidentale di tipo tradizionale ed al


. . à . d . 1· cen.
tro de11e grand1 c1tt m u~tr~a 1, e_s~o n.on..cqstlt ~ . ,
una soluzione densa, massiccia e pm o g}enQ otgatl~ Pl\!_~
• _ - J ____:L- ,;~ ~ J...- - ~ , ma
R~OJl_one.,wi,Wseu~Jnen~ ~'. ~s , "~-C?~;.zza~ . nella rna _
g1or parte dei c3 s1 quartieri, 1~_ç~1?un~.o e. a~
au tosufficì~ @O.S0.Y.l:J!P:P..9.n!hiU;çall mfim t ()~ s..enza_clie
~ s.J.2 Joro somm rsi ~ort_i a~ H.Q,'~qthà ~ ':."- natullL.
o spazio i ero preesiste alfe umta che Vl sono Cfissè111·_
nate, con un'abbondanza di verde e di spazio che esclud~-
no un'atmosfera ~!picamente urbana. Il concetto classico
Cfe1Taat~i:.~ ét_;0liro.entre:siçl~mea...cnii!Fo1I~Ua;:èrtia~
~ mp_ggna_ètl &Y,i~ ~d,femo i9-$ gmt9J!Jor.UA9,a:"- ~ .
_Malgrado !_ali disposizioni, destina~e a l_ibe.rare t~§.!§ten:
za quotidiana di una parte delle tare e delle servita della
·gr an~e cit~à industriale, le~ ~ ~çkll~ ~ l
gress1_sta s1 presentanq_,.ç.,~ t ~.~ ~ ~ Jt~ :
~ uesi a~é_o_erè!ifci'e.si esprime ad ufiirE31,2..!iY~--
o, con'
l? ~igi di tà di~.af!~i?-~ ~_nninato. Fourier
arriva a regolare gli abbellimenti della città, quegli «orna-
menti obbligati» che sotto l'egida dei «comitati per l'iap-
parato», orneranno le varie mura~ gp_tr.ari~ en,te alla «li-
cenza anarchica attuale». Ad (qJ~~~ &..!is.elìb, l.»J;giqe
.§JEl.}iale :d§.u lta dover__esse~e ~~~i~u~~tP) L~JJ- ~a.er.cizione
,J?,iu strettamente golitka.. Questa pren eta vota la forma
di u~ ~ ; t . 9 J1iinwe9---o.-Godin.}.,. 1
talvolta di 1~i~-
di stato (in Cabet,"pér esempio ) o infine, come m ,...
F9urie.r , _ç un sistema ~ }~r~co~ ~nJtJt i, ascetici e coer- · I
citivì, che si nasconde dietro form.ule gentili, attraverso · "
1e quali si tenta di opporre al tecno~raticism6 dispotico
dei sansimoniani, la difesa e il rispetto per il consumatore.
J i:.,u f~,ti!.~;i~?,_10 politico ? i ~ che: tutte queste
~ ~001-jlj_~ ~ attr... . _=- ,tS! .__flQktgia-. à~-
çrattca. e legatoa~~ett~'::~omune ~ iu o meno be~e
accettato, del massupo ·renchmenfo. Lo si può vedere m

1 L'lcaria di Cabet presenta un regime particolarmente autoritario roes·

so a punto da lcar, dittatore, il cui modello è stato fornito a Cabet da Na·


poleone, c<;>me a,vevano ~iust~mente dimostrato prima Kropotkin, e poi L.
Mumfo~d m un opera giovanile le cui analisi talvolta succinte sono roolto
suggestive: The Story of Utopia , 1922, ristampato dalla Viking Press,
New York 1962.
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 17
Owen, che non esita a confrontare, in termini di redditi-
vità, il buon uso degli «strumenti meccanici» con il buon
uso di « quelli viventi». Questa è anche l'ossessione di
Fourier, che traduce in termini di rendimento i vantaggi
Gel garantismo » e della « armonia » rispetto alle prece-
I fasi della critica •
1

Il modello culturalista.
2. , ......,,.J
-!I. secq~ d-10 - ~ pere di Ruski~ e di
Wtlham · r·,s~...10.~j_ ritroverà ancora, alla fine del secolo,
2
in Ebenei'er"' p~a~cPL.il padre della città-giardino • Stra-
namente, questo modello non è stato rappresentato da al-
1fcun ,~ra~c~se. ~ a.Jf ~~,qer.~~.&..,c,<?!1/zione
J..~ ~~~i]:.4.«st« 1 ~c9m1.tt,11ht..unra~~,-~.J~ la'Crt-
_tà. KJrfutefno"'él'.i~~ss'a~"t~iFìdividtiò'fi6hl~ còme nel mo- "l
1 1
I

_dello J2!_Qgr~ssista, uri'uruta mtercambiabile,_çs,n le sue ca-


_r~tteris!~_he_e . . . f ~LQP.tia origwalftE.s;j.ass;uQt~ ~ \
) ~ i ~ ~ ~nità'ne,_co_s-. _-·: _..aLcorifra1:io--:-~ , ~:- J
jp~nsost1tu1btle; o scan a o stonco> punto c partenza
- ~ef;_egtiac(?ct""mo?ell.o cult1;1r~lista, .' a scom arsa del- f
..l.~J.JJ}J.~ l ~a dell ctt!a ~ot~o _ ,_ , s - - \
~Wrice,_del.l~ tJs.,tJ;.i~~
Saraiiilò'soprattuttÒ'lo~iluppo degli studi storici e del-
!'archeologia, nata con il R'o:11lanticismo, a fornire quel-
l J!PJn3gine UQiliÙgka_di quanto, in termini hegeliani, si
I

« Si vede che le nostre scienze non sono assolutamente capaci di in-


1
dirizzarci verso il progresso reale, verso la società delle garanzie che por-
rebbe rimedio alle miserie del mondo civile ed accrescerebbe il valore del-
la produzione di piu della metà secondo questa tabella applicata alla
Francia: periodo miliardi
in PATRIARCATO 3° 2
in BARBARIE 4° 4
in CIVILTÀ 5° 6
in GARAN TISMO 6° 9
in SOCIAN TISMO 7° IJ
in ARMON ISMO 8° 24
(L'anarchie industrielle et scientifique, p. 48).
2 E: Howard nel 1898 pubblica Tomorrow, la cui 2a ed. avrà come ti-
tolo Garden -Cities of T omorrow. A causa delle sue appartenenze sociali-
ste e del suo carattere utopistico da un lato, per la sua incidenza immediata
sulla creazione delle prime garden-cities inglesi dall'altro, quest'opera co-
stituisce una vera e propria cerniera tra la preurbanistica e l'urbanistica.
Abbiamo scelto di trattarla con l'urbanistica.
18 L'URBANISTICA IN DISCUss10N1:.

potrebbe chiamàre l!i « bfu.nteg~j~ità »_Qe~duta ..In Fran-


cia, si può ritrovare qu~st~ gener~ 1evoca~1one nelle ope-
re di Vietar Hugo e d1 Michelet . In seguito, La cité an-
tique di Fustel de Coula~ges sarà ~entrata in_ ~ran parte
su questo tema. In Francia, tuttavia, le desc,nz1oni lette-
rarie delle città mediev_aJLQ antiche non hanno su~ :Ìto
Ilessuiia prOpo~ta di PJ~Y.rJ:>.anis..tkaJn frigliitte~ nè
d i Ruskin e di Morris sono fondate su una tradizione del
pensiero che, sin dall'inizio del secolo, ha analizzato e cri-
ticato le realizzazioni della città industriale, paragonando
.. loro quelle del passato. Si sono cosi trovate opposte, a
li
\ I due a due, alcune s~rie_di concett~: _,ç, >~ganic.Q m~catlico,.
; I/ .,.wialit-at~
1
~quant;.t.atl.lJe ,•:parte.cipazlQ.!l.eS IDdii!etenza.
Si ritrovano già accennate le premesse per la famosa di-
stinzione tra cultura e civiltà, che in seguito avrà un ruolo
tanto importante in Germania, nella filosofia della storia
e ·sociologia della cultura.
I saggi di Ruskin e di Morris sono stati preceduti dal
libro di Pugin: Contrasts or a parallel between the Noble
Edifices in the Middle ages and Contrasting Buildings of
the Present Days showing decay of Taste e dagli Essais di
Carlyle. Sin dal 1829 quest'ultimo, nel suo articolo Signs
of the. Time, aveva...9~to il meccanicismò moderno al-
J 'oJ ganicismo~del..passato. Gli stessi
termini verranno ri-
presi, un po' piu tardi, da Matthew Arnold, per il quale:
«nel nostro mondo moderno l'intera civiltà è, in modo
ancora piu rilevante di quanto non fosse la civiltà greca e
romanar-meccanica ed esteriore, e tende a diventarlo sem-
• , 2
prepm» .
_1~ critica sulla.quale sjJoQ.da _g_u__e.sto modello è quindi,
_:, già in J?..~r~aj_gi.ça. Con un p~ocesso di cui il pre~
raffaelhsmo lia Iormto, nel caso particolare delle arti pla-
stiche, la prima formulazione e la prima illustrazione 3, es-

1
ques~i .nella ~ua Histoire de France (tomo 3, 1837) scrive: «La for-
ma d1 Parigi ~O!) e soltanto bella, ma anche organico (p. 37'; il corsivo
è nostro_), a~uc1pando cos{ la terminologia usata da Sitte e soprattutto
quella d1 Wright.
MA~W AllN~LD, Culture ~nd Anarchy, Murray, 1869, p. 10.
~us~n e Moms so~o legati al movimento preraffaellita. Il primo con
Readmgs tn Modern Pamters (1843) ha prima influenzato i futuri preraf-
L 'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 19
..,.ì
sa Q_ostula la possibilità di far rivivere un momento ideale l
c,:Lel pa_ssato, e:ne identifica il mez_?;o in un ri.!Q!-'no alle for- l
m-e_dUiu~Lpass.a.to.. La chiave di volta i_g.eologka_di.qutIB-to J
_modeUo de.y~ ~ssere ~ ,,~~ce~ at~~~ 2:?.!:.:E~
_gr! SSOì -ml!JJ!.~~1-1.e q~§P.:i~ ~t C~tY~ .,
« I ì~nsten ..a1 Four1er e a+tr'e ·tose del genere _n~.!!.. s1-.'
_gnifica ~ ahro··a ie- ùii ·rifuiio éon"tro fa peggiore indi- \ -
genza », _scriv~va William Morris nelle N.ft»_S .[rg_fJ!._~ o,- i
where. Non s1 potrebbe esprimere con maggior brutahta
la divers_i!_à j_g~olo_gica _ç_½e oppone i due m2_delli;__ ip. __.9.!!el1Q. .
~ultu~ listaJ.L1?~.Y.aktsi!~i?~ogn1 fa.~ riali~~m.~ ~
J ~Qnte:ea.lle,.. g_pJ.!:ìtuafk -~ à dun~ITé' preve-
dere che l'assetto ctcllo ipazio"urbano si realizzerà secondo
_procèdimen ti me_nò _rigoros-amenie...de~rmina ti. Tuttavia,
per poter realizzare la beJ.la_to-t-al.i-t-à- e.a-le;- concepita
come 1.ui.,,.Q..t,g.a,r;ii~,m.9-~ 7.\çiaS,~1.!,~:-~™jl~Hlll~~-
. 2,tiginale, la...d ttà _del .mpdç{fo .c1Jlt.utali.s.ta...,k xe-.ei;:es~~a-
_r~, ancFìe essa7' ul fçértò' n ~:aI:,_aef~i:iuuìazfoll,G:paziali.
_e'~r-att.er-Lm~te.ri:i'rC" · · =·· •..,......,..,.,,,,.,.,,,••,,>..w=•-·· .,. ...,.,...,,._...,,,,
• _,Contrariamente · all'agglomerazione del modello pro- 7
_gres_sfg:a,. questa Cltt_~~ fl.~~ tutto c1ii:ita.tne.nte.....ci.r_ço- . l
scritt~ all'intern~.-~Ji.m..~t.i Jl~~ In.. 5;1µ~ntq_ fenoI!l~O 1
_· cultuJ al~,essa ~eve form3:re u~ contra_st~~ e~~ambig1:;11Sà \!
con una iiafifra"d.iE: si cerca di SS?Jl~~ry~r~..~~42.,.asp~,tt.Q_
_piu selvaggio: nelle sue News, W illiam Morns suggèrisèe ,
p~rfi""ilO....vere~e proprie « r~.x,ç~» pàes1s'ti'è':J\~. 1~. ditn~!l.:
sioni qeJla città--~2no .r_g~es t~-,.fiRita'~~~~i.ttà...m@~~~!3:~i...,·-
che, come Oxford, Rouen, Beauvais, Venezia, hanrui-se-
~_,,Ru_~ io_,.,e_Mo.ttis. Quest'ultimo cancella dalla sua
utopia le grandi città tentacolari: Londra viene cosf ri-
dotta a quello che fu il suo centro, e tutte le antiche ag-
glomerazioni industriali si ritrovano private della loro pe-
riferia. In tal modo la popolazione è nello stesso tempo
I •
decentrata, dispersa in una molteplicità di punti, e, in cia-
scuno di qtfesti, raggruppata in modo piu denso.

faelliti , poi li ha a varie riprese pubblicamente difesi prima di scrivere, in-


fine The Preraphaelites nel 18'3 . Morris invece è stato fortemente influen-
zato dà D . G . Rossetti, che conobbe nel 18,6 dopo che la «Preraphaelite
Brotherhood » era stata disciolta ( 18,1 ). Il preraffaellismo stesso è legato
a sua volta al risveglio religioso di Oxford ed al Neogotico inglese.
20 L'URBAN ISTICA IN DISCus
SION E
All'interno ~ ~' i~vece, -?essuna traccia di
metr_ismo~ «~ate ti giro dei vost~1 monumenti earn;r1'-
ghes1 ... scacchiere ... ancora scacchiere, sempre scac h' ur.
un deserto d1. scacch'1ere... Queste scacch'1ere non sone tere.'
ioni per il corpo, ma tombe f , per l'anima»; esclatner?a Rpri-
u
g i l\if . ,,.,,-..,
.._ s~in in una del~e sue ~on erenze -~.~ .!Q~ ~tf: !~1i
:.,, }'1rr.egQ].a~,J'~s1mm~ ~' che sono 11 maiCl-.~~ -t:·-:-.. ·--:a.,.
~·: d 1sp1~at~ dli
~ _e c1oe~-.
jp.e..or.ganico, a~ p9_ten_ ~za_ç_rea!rice della ,..
Yif.~'--!.à c~r~P-~~~ ~ k ~ata è _data:dall'~èn-
' za UP.'lana. ~g!Q...~ç!l_Un ord!p.e __gxgamco Sl _EO~sono inte-
g_i!r.~gli ~pporti .sqcce~siyj_ddfa._storia e tener.~-contQJfef-
1e ca~ t~Jj..§tiçhe .arobi~Q.tJli~ ,.,,,,----.....,.. ~

- I ~~ ~ r . t eis, 4.::esrerk~ ~e ~ ~ehe-ave-


va l'igien~ pef ~~~n>\'.fio'u;ière RichardJ9.!J-.·. l?J1a consi-
cteféV'otépàtfe--de1 caratteri della bellezza viene subordi-
nata, negli oggetti organici, all'espressione dell'energia vi-
tale, « oppure alla sottomissione a tale 2
energia di oggetti
naturalment~ passivi e impotenti» • ].,a bruttezza di~ a
dalla soci~ _iD,dustriale detlv.a..da..un..processo letale,_da
fli~!Q!~g!~zion~ ger ca~ za dis11ltura;_ n2!!_1!&,p~
_çomQ~ tere che ri,çgrren.do_a.una.s_erie.di misure colletti~
_!!aJ ç gµ~JL~Lt1PE21:lt .~C?Pl:~,!!QttQ..il rito~_110 _a _yna C~J.!~~
__ zione.dell'arte .is.pi(ata_,al _Medioe.v0~ « Se l'arte,_çhe è fil·
tualment_e_tnalata,_deve vivere e_IlOD-lllQll!e, dovrà nd_
~te.dalPQgolo, e§.§~re d~s.tinata alp.opolo...e..da
ess..o..aeata» 3 • uest'arte, mezzo per eccellenza er affer-
mare una cultura è e ata a a ' p-
_parsis.eJlQ.n_ç.Q!l l'aiuto dell'artigi~Mto.
NeLc o delle costruzioni · " · i n' an-

(
~ j Qgni_e.difìcio
la sua ~rei
vrà esse e...dr ~ gli 1-r-1,e&PW
._L'_~ccento viene messo_j]!l\li
~cJTfì~i ~o~unit~~i~ ~-· u·~ F, ~~!l_P.!!Q _delt!iabi~ :
vi~u~~;}a ~!.?os1ta e l~!~erca architettoni_ça de~
contrastano coo fa.. .semnliq,.taa e1I'"altro~.Tuttavia, non v1
saranno due abitazioni uguali: « Possono somigliarsi per
lo stile e la maniera, ma almeno vorrei vederle con delle
1 J. RUSKIN , Elogio del gotico, 2• conferenza.
2 lbid.
3 WILLIAM MORRIS, Collected Works, tomo 22, p. 133 (The Prosptcts
o/ Architecture in Civilization). .
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 2I

differenze capàci di adattarsi al carattere e alle occupazio-


ni dei loro ospiti», precisa Ruskin 1•
città del modello culturalista si oppone a quella del
mode_Uo 2rogressista..2..er il suo clima prett3:~~nte urbano.
Su)ftlano ~ olitico_,J ~i= Q~J~ e cli unor .~ir~~.-62!.-:
..,_f!t1:~
, ~~~-~1Iii.1"1M.9i:fugi:a~ffi9~~"ii"'~ _p_i. ano e~o-
.n.om1.m.l:antlU;!;dU.§$!,~Z~ ~-,è.,eyid~nte,. e la produz10-
ne non è considerata in termini di rendÌm.~11.tO...,Jna..hem1
a _al punto 9i-vista del suo 1) l.l,1J.2QilO_ç_Q!lJ:armoniosa__e.-.w!U;.
z1one degli individui.che« godono di una vita felice e pie-
na di distrazioni». 'Tuttavia, per assicurare il funziona-
mento del modello culturalista secondo le norme preindu-
striali che abbiamo ora definito, la .cof'..;çi-z.ie~i-Teiffiro-
dqç__e insi':1iesamente. J.,'i1:t~~razione d:l...pas~ t.o...a~ p~ p
.SC:_n te av.v1~ ~~ ; ; a e ~ ~ ~:;!:!!fPt@ !ç~ ,.
1: quanto testlmoruano sia il~ althi.,t~}ahes!~S:l,) al quale ·
sono sottoposte le città, sia:f osiràc1siij'.?féiie coinvolge le
trasformazioni tecniche introèl<Jffèr ie1le forme di produ-
zione dalla rivoluzione industriale. La temporalità crea-
trice non viene contemplata da questo modello: basato
sulla testimonianza della storia, esso si limita alla stori-
cità.

Naturalmente i due modelli, quello progressista e quel-


lo culturalista, non si presentano sotto l'aspetto cosi rigo-
roso e cosi contrastato in tutti gli autori e in tutti i testi.
Proudhon ha un bel dichiararsi il primo fautore del fun-
.zlorialìsmo e ragionare in termini di individuo medio: il
suo individualismo gli impedisce di determinare in modo
rigoroso la piaritacfelfa. cfriàldeale. E,Qurier ~il g,romotore
qelle- diià;stan,cl~r,dà,-wole pa~~9.~saL~1]li& assicufare 1T
piacere e la varietà ai loro abitanti; critica l'ordihe «m_g-
nofono», imperfetto delle «dttà é}vilìzz'ate>~:...0.~! CO~<?:
scoho a memoria « quando se- iie"sonct vfstedue o tre st~.!:
Ruskin st~S§Q.Jij[ g~J:rm~n~am~riti n~.Lç~~~ti del-
la sua tendenza passatista_,~ gli _q1pit~ _cUm~tt~te in g js_çl,!§.:-
sione il sistema go_tico.

1
J. RUSKIN , The Seven Lamps of Architecture.
2 FOURIER, Des modifications cit., p. 18.
22 L'URBANISTICA IN DISCtJss
IONE
Pertanto è questo il punto principale: tutti quesf1
diosi pelis~o. alla I .città , del ,futuro in• termini di--..rn~d,
~ . .e,-~~~-
uo 1
-- ~ In tutti i casi c~tta . ........ - . _un. rocess·:·•0,
'\.
"" - ..... , ._,,. ne 1 con 1d
ù un pro ema, ID!\ Vl,e . . qyec~.,., ~. v~ras,a_ç.pJ!!S una_
..,. _,cos.a~ un,~2g,getto r~ ç._S!rappa~a aIT~JnPo~f-,
( . §tnJiì~~1v1ene. __ne senso et~1ogico, _\.U.QP~ ~~
11..Q.t:L @.Pa~ nte...a nes.suulJJogo_. - ·
-· - Def re~to, dal punto di vista pratico, i modelli di preur-
banistica non hanno dato origine che ad un numero irrile-
vante di realizzazioni concrete, elaborate in una scala.ri-
dotta. Essenzialmente si tratta degli stabilimenti di Owen
a New Lanark e di Godin nel falansterio di Guise, in Eu-
ropa; negli Stati Uniti, le «colonie» fondate dai discepoli
di Owen, di Fourier e di Cabet. Si sa comunque che tutte
declinarono assai rapidamente. I ~ J.a ~~t ~~
t oQ il ç~~~.h.ç.9J;rd tivo_e.renr.e~siM,Q JU loro organiz-
[J J~~~-!}~~ ~t~!?~~~ ç~~ dtitli~~µ~
; r,~s_o.ctoe.s orr~ ~ . . ¼ ~·
1 ,t ;~ tro punto di vista, queste esperienze apparten-
gono alle curiosità sociologiche; In compenso, i modelli
\ di preurbanistica presentano oggi un interesse epistemo-
logico considerevole; infatti, per la loro origine critica e
la loro fede primitiva nell'immaginario, preannunciano il
metodo stesso dell'urbanistica, le cui proposizioni subi-
. ranno un analogo processo nel secolo xx. Essi sono mo-
. delli_c!LJJ!Q,delli 2 • · - · --•-·-- - : -- · -

l ,f""""

e. .La ci:itictJ~~ gè.çs_e-.di ~a:!:.


...... '--····

Contrariamente agli altri studiosi politici del secolo xxi,


e malgrado il loro debito nei confronti dei socialisti uto·
.,
/ ··--."':~
1 _Come ric<;>rda :( Mumf?rd!\ è sta_ t o Th. More stesso, l'inventore del
termine «utopia» a r1velare..Il..g-f6co d1 parole sul quale era costruito que-
sto n~ologismo, e la sua doppia etimologia: . e_!ltQI?ia _(Jl¼Elg&-piaceYole).,V
~!!!9.P!! t senz~ 1~~0.1 da _ne~sqn!jlatle ).
2 La contrfiutta 1cteolog1ca tra urbanistica e preurbanistica è reale nel
caso delle garden-cities inglesi. Al contrario, dal punto di vista progres:
sista, la coincidenza ideologica tra urbanistica e preurbanistica è quasi ,
sempre fortuita. Le Corbusier si richiama a Fourier soltanto a proposito
dell'unità di abitazione.
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 23
pisti/J!.f'~~ piu esplicitamente
le grt\~citJ;Ull.dustrialt sç~te;,w.R,6.Jantie ., s~ e.! -
-.JÙ 1•~9'?.ae~iliiòid~
d.~~li
,:.-µ~ ..m -o~ ~i.,
orre,.!jç9J!}~ .~Eb ~ . -·
in&mrznri I ~-,,.,. - - ~ e,."'4•~1

1 qi? _,, e" ç ~e ·. t~,,.dd,Jij;t~- , .


~ eressi, l d tt"· ossie:Be il privilegio di essere.. 1llµ_9.g.a. .,,
dell~ ~_tqria, --·e e, in un primo momento, ~i è sv_ilup- )
pata la7'orghesia e vi ha giocato il suo ruc;,lo r1voluz1ona-
rio • È 1~ che -~ ~J~~~ti~t';2,jp_ ci~~.t~i~.J~:r¼
1

p_er'"'~Qj!lP.!!9•.PiUQ~~~r J'!v.ci1'u.z~ ne .soc1a11s~a-~~la~i:eahz-


~=~,.q~1,ÌpmG1~:uiit~éisà1~ c5~;t~~~ ézfòné-aetrJ:o.:
Tu.MQJic..o_della citt,à_esclude il concetto di disordine; per
M~ ~<tEn,g_els.la é.itta-~y,iJ.L~a _gel secolo ~.!?f.~, al CO!l- \
tfafi~,J'esp~es~~o~ 9t~~2!~che fu a suo tempo érea:· ;
t_Q!e e che ?1so?na. d; ~!~~ggçp_ç,.pçr 1;1.~dar<;! o!tre. ,/-1
. A .guest o.~c.!t1!~~1l2.!l.QJ2QQ!lgonQ J'1mmagm~.J!~Ji;-~1Ja_d1~.
_un _<?~e_.t]:~~Y~: Per 1Qfo l~fittà nop. è altr.9,_ç_h~JJJ?.arti- L
co~re aspetto di 1,.u:u 2roblema...generale,_~jl_suo as.n ç..g.aj
_futuro è legato,.all',avvento della-.s<JGiru:à.senza,class.ij ·è .im- ;
#2 @ - ~ ,_.,...,..._ - --- ..... ,.~,~ .. - · ,,,..,.,.,.., - ,._.,._.,...--- I l

possibile, oltre elle j nu~il~~tn.L<ll~~ ~ ~e.Jl


µ:i~.Q~~~~.J.!S?.~~p ~~ .t~~~~~~~l'.asp.e.t~+ Y:!u~<J,11fm
ter0
~tJ!tY'.2~~~~~~~
~ ~ ~ma,,~
~~~~-
..1tr_~,kw1..,?~ SOC:Ialts!l,u!pPJ.§t}..
· L'azione rivoluzionaria deve, nella sua èvoiuzlone storica,
; ~~!iz~~re_T avve12!.?_.4~i -sqçi~luì.tL~.~ Lf_Q!Il.UillStl: lJlvve -
- nire resta apert.o, ...
Questo spiega il motivo per cui, al di fuori del loro @ll.:
Jributo-aUa~ i9l.ogi~~i½na::p.tecedentemente citato, l' at-
teggiamento di Engels e Marx rispetto al problema urba-
no viene caratterizzato essenzialmente dal suo pragmati-
smo: La certezz~. ,fa,.p.r,ecisioJl. w
~ _Hn mgdeJ1°x:N iftPjiQ2 )·.
/ IJ.iutatI!iJiXòi
$;
.

~~&~ ~]iJ:c@ CQJ.1-


. _ tornT noii'-ajmi@ò.ng..&lJ~~J ; ? I ~ ~~.,man,.man~
..~ _yg~J?R~r)..J:&?J.9»M~gJkw_Ma..: Per 9-uesto ~ngels
2

non apporta ~ una panacea, alcuna soluzione. teorica ag


1
Cfr. ENGELs, I principi del comunismo, 1847; MARX, Manifesto del
partito comunista, 1848.
2
Zur Wohnungsfrage, ed. tedesca 1887. Quest'opera consiste in una
·raccolta di articolf essenzialmente polemici, scritti nel 1872: costituisco-
no la risposta agli « imbonimenti sociali» pubblicati da un medico prou-
dhoniano sotto forma di articoli, nel« Volkstaat1t,
24 L'URBANISTICA IN DISCUs
SION1:

-µn problema 9;1del~ en~e vissuto. dal proletaria~ . Cerca 1

soltanto di assi~u!are ai_ rol~tar~ ~on 9ualsias1 tnezzo


una specie di minimo -~ esistenziale. d di qui la sua Pre ._- occu.,
_P-azione P-er !l11ogg!,Q; JJSJJ.Ll1 uc.e..~o~eatanearneùièir
,12roblema urbano; « Per adesso - serivera senza arnbi ·. ,
- ·- -. ~h . , . gu1ta
_ il solo comp1t_o c ,e cl spetta_e un~ semp1ice ~abbercia-
tura sociale, e s1 puo perfin~ s1mpat1zz~re con 1 tentativi
reazionari». ~ ~ ».,-prec?mzzate da certj ..5.Q·
cialisti gli appaio~ .4.~~~-t.?.P2!~.l~~rc~ _n?scondono la lot_Q
-i-~_eirazioné'"pafe'§~!.a ~.?!.t~) a~e:~.Jl un_a sol!J!:!~ne.ri-
yoh1;iQ!l.JDa. P ' ~ ~ ~- m_!!~pz! ~~mpo 'im[è
standards c4e ~!tfillll.0-p,er_farza-inadattL-e anacro~
_tl~_p,ett,o alle_rttu,ttw:~~economiche e1.~~!.~i.As~~~Qr1;
viene piuttosto ..§j,§1:~J!F~!Den teA e .sem tiligmen.y
~Qfierai n~ q~ jJiiiré nei bei _gyax.tieti bo_!ghesi.
La linea adottata da Marx e da Engels vuole essere ra-
dicale nella sua volontaria indeterminazione. Si trova tut-
tavia in essi un'immagine celebre che concerne l'avvenire
urbano: quella della ci,t~çampagna, che risulta dalla«~ 1
_Eressione della difk~ _tra città e campagna» • Forse
questa çit!.~:S.~ !:lF~ può evocare il modello delle città
verdi di f'"Otrrier ·u•~ e di Proudhon. Engels stesso os-
serva che « nelle costruzioni modello (dei primi socialisti
utopisti Owen e Fourier) il contrasto tra città e campagna
..-r-non esiste piu». «Ma la nozione di soppressione della dif-
/ ferenza » ' da E e s e · otta ad
! · · ss · .· · ~ ra Uttoin· ,
\ tesa a uz.is.ta.della sq.uilibtia...demog1:afi.co..e..delle...
\ ~ ~e.economiche.QflYJUtali cbe.§ep_a r a ~i-

• 1 ~a. sopp~essione de~le differenze tra città e campagna non è un obi~t-


uvo _u~1co d1 ~arx e d1_E_ngels:. 1~ si ritroverà, alquanto svilu~pata, in
t~r~m1 a_nalog~i, nel socialista cri_suano .Ch. Kingsley. In un saggio Creai
ctttes egh predice « una ~ompleta mterpenetrazione della città e della ca~-
pag?a, una. complet~ f~sic:ine dei loro diversi modi di vita ed una coinbt·
n:izwn~ dei vantaggi d~ ciascuna, quali nessun paese al mondo ha an~ra
visto»., non pare d~bb10 che questa prospettiva sia stata originata dall os:
dltzrneddelllo sviluppo dei suburbs, in cui molti dei personaggi {amosl
e a ne e ~ecolo XIX_ avevano riposto le loro speranze. Cfr. A. F. We·
ber: . « È l? svilup1;>o dei suburbs che ci offre una base solida per sperare
che mah de!}a ~lta urbana siano, nella misura in cui risultand da una
densità eccessiva, m gran parte eliminati» (T be Growth of the Cities cit,,
p . 47').
L' URBAN ISTICA IN DISCUSSION E 25
!~nti della città da uelli della campagna: corrisponde al)
.!Pomento de a r · z1 ne o toJ:ale., ed ha so-
prattutto u ore~ 1l)~J .~ -
Dopo Marx e Enge s, capiterà raramente che un mo-
dell~ _y_enga rifiutato. Succederà di nuovo con l'anarchico
~-KroJ)_Cll.kin1'., per il quale <:J ~golam<imtarn, cercare <di ;p~~-;.,,.,
veçer~ _tutto e di ordinare tutto sarebbe sçmplicemente,.
1
,g :_iminale » • In"seguitò nef 'secòlo xx a parte il breve
momento'"' successivo alla.J ~_j ypluzioµ~ di Ot~gbre dove.,
ri~-·
prenderanno rigorosamente a posizione a ottata da En-
gels nella Questione del!' abitazione, i dirigenti dell'Unio-
ne Sovietica come quelli d.ella,,,_çil).a .popolare, quando si
t .t;attera' . di
. costrmrenuove· . · '<- sJ.•r, .,troy,efa.n.n.0.,,dei--,cmo"":"
c1tta, ·
J eW,~,g preo_cc.upefap!1():.~egJi
4· ,.>.t-',." .•
•· ..
.a.sp,e,t t1,tip010giei 3 •

D. L'antiurbanistica americana.

Nell'Europa del secolo xx, la maggior parte degli auto-


ri che hanno criticato la grande città industriale, non vi
· erano nondimeno estranei, a causa di una lunga tradizione
urbana; attraverso la storia, le città europee sono apparse
loro come la culla delle forze che trasformano la società.
Il f~nom~n~ i~ve~~o ha luog~.negli ~,~a.t i.Yni!L.,2~~~..
••sx9~a.de1._p\Q&eB.,~l~ .~ ~!~-!~ ~g1g'e",f.h.11P.11.,n~t11.~.t;;"".
~t· Per questo motivo, ancora rima .f uv..Y~11i_r~.i_pri- _,_
m1 contraccolpi della rivoluz1QI}_e il1....l,l~tri.ale.,,_~ i
.~ .JJ:a~l)t~ Elf~,J.u.,.q,~-~ t2..l'A~~.J.l...11&..Y..LQkm~.,çp~&?J!L
" anfiurbana. ·
,_*C,;'ft~~ è senza pietà, ma non sfocia nella proposta di
alcun modello sostitutivo~ Una JJ;,a,d.izjp,DK,.fil\!:~a ini-
zia cosi con Thomas A. J.e.tf~QP. per proseguire con R.
Waldo Emerson, Thoreau, Henry Adam, Henry'James e
terminare paradossalmente con il maggior architetto del-
la Scuola di Chicago, Louis .S.,.lllli.Y.Wl.. Le opere di M. e L.
1
2
I tempi nuovi, 1894,
!i._BlJKHARIN .e -E, PREç>BM,ZEN~ KJ.JJ l,/A JJç.d.4L,comunism0.... ~.
3
Cfr. PIERRE GEORGE, La ville, le Jait urbain à travers le monde, PUF,
Paris 19.52. ·
26 L'URBANISTICA IN DISCUss10~-n~:

White hanno fornito una notevole a?alisi de~le tappe di


questa corrente, rispett? alla qua~e _1 canton della città
americana da Walt Wh1tman a Wilhams James, non ra
' . Id
preser1tano che alcune voci sparse ne « eserto della cit-

tà», completamente ~omm~rse dal 1 « fracasso antiurbano
del pantheon letterario nazionale» .
La grande città è cosi _success~vamente criticata sotto
una serie di angolature d1fferent1; nel nome della demo-
crazia e di un empirismo politico da Jefferson, in nome
di una metafisica della natura da Emerson e soprattutto
Thoreau 2 ; in funzione infine, di una semplice analitica dei _
I' ,. rapporti umani da parte di questi grandi scrittori...Tutti.
,. ~ ti autori--alVunispro ripongono iq_g~nuament0:.:l.e::lor6
'\ spe~Ji'élla" re~i;aµr.azione di u.na spede di.stato..turale, 1
,che pensano, a parte qualche rìserva, cgmDsilihil~ti l<l._
\ v:ilupp0--~çon.,qmjco de11at1~~~,t,à~,industriale, e che solo
permette di assicu:i,-atçJaJl:p~~tà,,-:ilo sb,.occiare,.della perse--
. ' • ' 1 t' , · 1·•<?,\f)}>I'
naI1ta, e ,P2~. a..v_e.~ s.oç~~ JJà•f
L'antiurbanistica à'mèricana non ha la portata delle cor-
renti di pensiero esaminate prima; in nessun momento ha
potuto elevarsi a metodo; essa deve tuttavia essere qui
ricordata a causa della sua influenza sull'urbanistica ame-
ricana del secolo xx.

II.
L'URBAN ISTICA.

. ~'urbanis~ic~-differis~e dalla preurbanistica su due pun·


, t1 importanti;- mve_ ce d1 e§~e.te ~ ra-..,di· generici ~storici,
t ~ s . tio...Q.Q~\,. essa è, so..tto i d?~~pej ti, q~ello1~0·
\. n~o e quel~o_pr?t!_c_~, appannaggio df ~ ~ ell~ mag·
f ior part~tshlttttk . .
«}l,u~9JEi?_t~ 112n è_~b.t~. .ç~J,Ml&,f~bi~ », afferma Le
. T1 hM.Fe L. WHMITE, The, Ameri~an Intellectual versus the American Cities,
m e uture etropolts, Braz11ler, New York 1961.
2
Cfr. R. w. EMERSON, Nature, 1836; e H . THOREAU, Walden, 1a_, 4 ,
L'URBAN ISTICA IN DISCUSSION E

·Corbusier. Cosf l'urbanistica cessa dUn..s.~.tii:~Lte una visio-


ne globale della società. l\kn.tr~ l~,..2!$!.!lap.~ JJ~~..~i:,,_tpt:
to il C.Q.t,so1 della..s._ua-lli>..rig,,~ s~a1.asa~~-2.llQQ§,1~,ru
gQliti&he ~ 'grbanistica l de~Utic~z;ga. Questa_ sua tra-
sformaZione si può spiegare-sOltanto- con l'evoluzione del-
la società industriale nei paesi capitalisti. Dopo la fase
militante, eroica del secolo XIX, le società capitaliste si li-
beralizzano e le loro classi dirigenti riprendono, strappan-
dole dalle loro radici, certe idee e certe proposte del pen-
siero socialista del secolo XIX.
Inoltre, queste içke verranno applicate. I~ve~~ 4_t_Je-
~~a~~,.l~~ata-.-~ l~""!~I}\,t t1~t9,3:~i5,,tka,,assegnetà.,liLnu~~m,.
p1t6_praticq à1suoi l ecliici~- - - ·- --- --- - --
-·"Essa"'nòn sfllgge'tùTiavfa del tutto alla visione dell'im-
maginario. I primi urbanisti hanno una presa ridotta sulla
realtà: talvolta devono fronteggiare condizioni economi-
che sfavorevoli, altre volte inveée si urtano corttrò la gran-
de potenza delle strutture econom:iche e amministrative
ereditate dal secolo x1xi--Ba-~ai'h'.'.ff'à'ii"téfr1Jé"dm-ajto "nole-:- ·'
. ico e f~_rmatore._ §focèi:à:":tìUa~ ,1l~,i IT:;"!'.Jn.,:.,m9~!1i~!!lit .
' . , ·w~ ~ ~~ ~ ~••7.f6t"}AA:,y;.~:t& -5~-·1·~·:e

; t<;>p}.~J
...:,- ~

Si spiega cosf perché, malgrado le differenze segnalate


prima e per quanto non si possa parlare di una continuità
ideologica coscientèmente assunta tra preurbanistica e ur-
banistica, quest'ultima assegni anch'essa, nel suo metodo,
un ruolo all'immaginario. Ritroveremo cosf, sotto una for-
-ma ag~ o!!>:~clu.e. .mndem::a€Ila1)iiem0anistl'Ga;;~~--

A. Una nuova versione del modello progressista.

0 La nuova versione del modello progressista trova una


prima espressione nella Cité industrielle dell'architetto
Tony Garnier. Quest!opéra, edita soltanto nel 1917, si
1 ·\~ ..
Non siamo quindi d'accordo con L. Benevolo il quale, nelle Origini
~e{l'urkanistica moderna (Laterza, Bari 1963) fa risalire al 1848 la depoli-
,ti&:;~~1one del pensiero..;wJ.J~edill.ID.e,n.tQ,,.,yfbar!ò';"l n via generate•1"lip-
procéio' aèi~tffbanisiì e maggiormente caratterizzato da una teoria dei
rapporti sociali che da una vera e propria politica. Ma questa visione glo-
bale della città sussiste fino all'inizio del secolo xx: William Morris ne

Potrebbero piacerti anche