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Calabi D.

(2004 )“Storia dell'urbanistica europea”, Bruno Mondadori, Milano

Professore ordinario di Storia della città e del territorio nell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia

Storia dell’urbanistica dalle origini all’attualità attraverso i suoi temi principali ed i suoi protagonisti e loro proposizioni
teorico-applicative in Europa.

Contenuto
Questo libro offre una sintesi di storia dell’urbanistica attraverso i temi principali che questa ha affrontato e i suoi
protagonisti e le loro proposizioni teorico-applicative in alcuni paesi europei. Esso è suddiviso in quattro parti, secondo
una successione temporale (dalla metà dell’Ottocento alla Grande guerra, gli anni tra le due guerre, dal secondo
dopoguerra agli anni Settanta e da questi alla fine del Novecento), ciascuna delle quali ripartita nei paragrafi
denominati “questioni”, “strumenti”, “casi esemplari”, ognuno completato da una “scheda” monografica dedicata
ad un urbanista o a un tema particolare.

La prima parte dell’opera è dedicata al periodo di formazione dell’urbanistica secondo caratteri autonomi, collocabile
negli anni compresi tra il 1859 e il 1913. Il campo di applicazione di tale disciplina è costituito da un lato nel controllo
dell’ampliamento della città, dall’altro nella sistemazione della città esistente, precisando una serie di strumenti analitici,
progettuali, normativi, utilizzati in parte ancora oggi nella prassi urbanistica. Per le “questioni” vediamo allora il
paragrafo dedicato a “La città industriale e la sua forma”, primo problema che la nascente urbanistica si trova ad
affrontare con i villaggi operai, i primi piani di ampliamento e le città giardino, nonché schede biografiche dedicate a
Jean-Baptiste André Godin, Ildefonso Cerdà, Ebenezer Howard ed Arturo Soria y Mata (pp.11-32); segue un intero
paragrafo dedicato esclusivamente alle abitazioni, insistendo in particolare su quelle popolari e perciò sui piani per
l’edilizia pubblica, con schede monografiche su Rud Eberstadt, Charles Booth, il London County Council ed Alessandro
Schiavi (pp.33-51); poi viene affrontata la questione fondamentale della circolazione e del verde, con particolare
accento posto sulle situazioni di Firenze, Milano e Vienna e schede su Eugène-Alfred Hénard e Jean-Claude Forestier
(pp.52-66); segue l’analisi della questione dell’igiene con spazio dedicato alla costruzione della rete idrica, fognaria,
dell’illuminazione pubblica e, per l’Italia, delle legislazioni di sanità e dei piani di risanamento, in seguito alla forte
impressione suscita dall’epidemia di colera che colpì la penisola tra il 1884 ed il 1885, capace di portare a maturazione
una serie di proposte che gli igienisti avanzavano da tempo, e scheda sulla città di Napoli (pp.67-77); chiude la
trattazione delle principali “questioni” di questo periodo, un paragrafo dedicato alla percezione della città come oggetto
estetico, concezione nata nella Vienna di fine Ottocento e poi diffusasi in Europa nei primi del Novecento grazie ad una
serie di manuali di “arte urbana”, e una scheda su Camillo Sitte (p.78-88). Per quanto riguarda la parte degli
“strumenti” riferiti a questa ripartizione cronologica, l’attenzione dell’autrice si focalizza dapprima sul contributo della
legislazione e della pubblica amministrazione, con i primi problemi di rapporto tra urbanisti e funzionari, lo strumento
dell’esproprio, le leggi urbanistiche generali all’inizio del Novecento, ed una scheda su Reinhard Baumeister (pp.91-
103); quindi l’analisi si sposta sul regolamento edilizio e sulla zonizzazione con particolare riguardo al caso di
Francoforte sul Meno e schede su Franz Adickes e Tony Garnier (pp.104-113); poi sulle diverse classificazioni di edifici,
strade e giardini, sul piano regolatore e schede su Joseph Stübben e Raymond Unwin (pp.114-122) ed infine sulle
analisi conoscitive della città, con schede su Patrick Geddes e Marcel Poëte (pp.123-130), nonché due brevi sintesi su
istituti che hanno avuto tanta parte nel consolidamento della disciplina urbanistica in questa fase di definizione: si tratta
del Town Planning Institute e della Societé française des architectes-urbanistes (pp.131-133). I “casi esemplari”
individuati per questo periodo, sono costituiti dai famosi piani urbanistici di capitali quali Parigi, Vienna, Amsterdam,
Berlino, con schede su Georges-Eugène Haussmann, Otto Wagner e Hendrik Petrus Berlage (pp.137-155).

La seconda parte si occupa degli anni tra le due guerre, quando assistiamo ad un consolidamento dei temi
dell’urbanistica ed all’allargamento dell’oggetto di piano a un ambito extraurbano. Le “questioni” di tale periodo sono
relative prima di tutto alla crescita della città, alle città-giardino, alla demolizione degli isolati insalubri, cercando di
salvaguardare però il centro storico, con scheda su Gustavo Giovannoni (pp.163-176); poi il tema del decentramento,
importante in questo periodo in cui l’urbanesimo si occupa anche di ciò che sta “fuori” della città, dunque anche delle
città-satellite e delle bonifiche, con scheda dedicata a Henri Sellier (pp.177-187); quindi un paragrafo sull’edilizia
residenziale pubblica, che getta uno sguardo particolare sui casi di Berlino, Vienna, Londra, con schede su Le
Corbusier, Cornelius Van Esteren, Werner Hegemann (pp.188-209). Negli “strumenti” considerati per questo periodo
figurano i paragrafi sulle legislazione, con analisi dei casi di Francia, Regno Unito, Italia (pp.213-218), e sul Piano
regionale, di cui si evidenzia l’ampiezza, la coerenza e la novità rispetto ai precedenti piani urbani, che si presenta con
la massima chiarezza nel Regno Unito, e dunque scheda monografica su Patrick Leslie Abercrombie (pp.219-224). I
“casi esemplari” qui considerati sono relativi alle città coloniali, usate in questo periodo come terreno di
sperimentazione (pp.227-233).

La terza parte del libro considera il periodo 1944-1970, come periodo uniformato alla fiducia nelle possibilità operative
del progetto di intervento e alle speranze della seconda ricostruzione, dopo le distruzioni belliche. Le grandi “questioni”
sono allora, innanzitutto, l’impresa collettiva della seconda ricostruzione, soprattutto in quelle aree particolarmente
colpite dalla guerra: Londra, Rotterdam, le città tedesche ed italiane; la questione della ricostruzione dei centri storici,
esattamente com’erano (ad esempio quello di Münster) o di totale rifacimento della città come “opere d’arte”, come per
Lubecca, e scheda su Luigi Piccinato (pp.241-251). Segue un paragrafo sulle New Towns inglesi e, sul modello di
queste, gli svolgimenti in Francia ed in Italia, sino alla programmazione della “città-regione” (pp.252-258), poi
sull’importanza del quartiere come volto effettivo della ricostruzione in Europa, di cui sono passati in rassegna alcuni
esempi (pp.259-270). Per gli “strumenti” vediamo i casi estremi dal punto di vista dell’accentramento, o al contrario del
massimo decentramento delle scelte di piano, con la Francia e l’Olanda (pp.273-276), mentre si parla di nuove
procedure per il “piano direttore”, programma quadro di trasformazione del territorio variamente declinato in tutta Europa
(pp.277-281). “Casi esemplari” di questo periodo della storia dell’urbanistica sono le città dell’Umbria e la figura di
riferimento della scheda monografica è Giovanni Astengo (pp.285-288).

La quarta parte dell’opera si occupa del periodo dagli anni Settanta in poi, evidenziando come temi emergenti quelli
ambientali ed economici, alla ricerca di uno sviluppo sostenibile del territorio nel quale le aree industriali dismesse
assumono un peso nuovo all’interno di un rinnovato rapporto con la città ed il suo territorio. Ecco allora, per le
“questioni”, i paragrafi sui centri storici e sul tema dell’ecologia (pp.295-299). Per gli “strumenti”, si evidenzia la
tendenza al decentramento legislativo delle decisioni e si scende nello specifico della situazione normativa italiana
(pp.303-310). I “casi esemplari” sono qui rappresentati dalle situazioni di Berlino, che rappresenta un caso urbanistico
unico per la sua distruzione (1945), successiva divisione (1961) e poi riunificazione (1989), e di Barcellona, in occasione
delle Olimpiadi del 1992 (pp.313-321).

Il manuale si conclude con una bibliografia fondamentale che consente un primo approccio ai temi di cui tratta questo
libro, ordinata secondo le quattro parti e i diversi paragrafi dello stesso. Segue un indice dei nomi.

Opera di Donatella Calabi, docente e studiosa di città e territorio, ha una destinazione specialistica verso i ricercatori del
settore, che la rende troppo specifica per l’utilizzo da parte del docente di materie umanistiche nel preparare la didattica,
ed inadatt all’uso diretto nelle classi. Benché scritto chiaramente, il manuale utilizza un linguaggio adeguato alla sua
destinazione, perciò molto tecnico. Rinunciando a qualche tecnicismo, o spiegandolo nel testo, l’autrice avrebbe potuto
contribuire ad allargare lo spettro di destinazione dell’opera. La dotazione iconografica è notevole ed adeguata agli scopi
del manuale.

Indice
I. IL “MALE” CITTÀ: DIAGNOSI E TERAPIA. 1858-1914
QUESTIONI
1. LA CITTÀ INDUSTRIALE E LA SUA FORMA
La rivoluzione industriale
Villaggi operai
Il piano di ampliamento
La città giardino
La città lineare
Schede: Jean-Baptiste André Godin; Ildefonso Cerdà; Ebenezer Howard; Arturo Soria y Mata
2. LA “QUESTIONE” DELLE ABITAZIONI
La rendita fondiaria urbana
Gli urbanisti tedeschi
Le indagini sulla situazione abitativa
Gli enti per l’edilizia economica e popolare
L’edilizia pubblica
La residenza in periferia: un’applicazione riduttiva del modello della città giardino
Schede: Rud Eberstadt; Charles Booth; Il London County Council; Alessandro Schiavi
3. LA CIRCOLAZIONE E IL VERDE
Viabilità e trasporti
I piani urbanistici di Firenze e Milano
La demolizione delle fortificazioni
Il Ring di Vienna
Il sistema del verde
Schede: Eugène-Alfred Hénard; Jean-Claude Nicholas Forestier 4. L’IGIENE
Le condizioni sanitarie urbane
La costruzione della rete idrica, delle fognature e dell’illuminazione stradale
Una legislazione di sanità
Il piano di risanamento
Schede: Il caso di Napoli 5. L’ESTETICA DELLA CITTÀ
Lo spazio urbano come oggetto epistemologico
I manuali di arte urbana
La conservazione e le politiche di salvaguardia
La lettura della città storica
Schede: Camillo Sitte

STRUMENTI
1. LA LEGISLAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Problemi di gestione: gli urbanisti e i funzionari
L’esproprio
Strumenti normativi
Le leggi urbanistiche generali dei primi del Novecento
Schede: Reinhard Baumeister
2. IL REGOLAMENTO EDILIZIO E LA ZONIZZAZIONE
Il piano di zonizzazione
L’esempio di Francoforte sul Meno
L’architettura della città industriale
Schede: Franz Adickes; Tony Garnier
3. LA TIPOLOGIA, GLI STANDARD IGIENICI, IL PIANO REGOLATORE
La classificazione degli edifici, delle strade e dei giardini
Nessun vantaggio dal sovrafollamento: l’edilizia suburbana a bassa densità
Il piano regolatore
Schede: Joseph Stübben; Raymond Unwin
4. LE ANALISI CONOSCITIVE
Le indagini civiche
La storia urbana
Schede: Patrick Geddes; Marcel Poëte
5. GLI ISTITUTI PROFESSIONALI
Il Town Planning Institute
La Société française des architectes-urbanistes

CASI ESEMPLARI
1. LE CITTÀ CAPITALI
Il ruolo esemplare di alcuni piani famosi
I Grands travaux nel piano per Parigi
La Grande Vienna e le ferrovie metropolitane
La circolazione delle idee e il piano di Amsterdam
Berlino e lo sviluppo di una grande città radiocentrica
Schede: Georges-Eugène Haussmann; Otto Wagner; Hendrik Petrus Berlage

II. UN SALTO DI SCALA. GLI ANNI TRA LE DUE GUERRE


QUESTIONI
1. CRESCITA DELLA CITTÀ E PRODUZIONE MEDIA
Dalla città giardino allo sviluppo suburbano secondo i suoi principi
Dalla “casa per eroi” al movimento per le città giardino in Europa
La demolizione degli slum e degli isolati insalubri
La conservazione del vecchio centro
Schede: Gustavo Giovannoni
2. IL DECENTRAMENTO
Il controllo della conurbazione: la Grande Parigi
La controversia sulle città satellite
La pianificazione delle risorse naturali e delle attività produttive
I territori di bonifica
Schede: Henri Sellier
3. L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Gli uffici per le abitazioni a buon mercato
I Ciam: dall’alloggio alla città “funzionale”
Le Siedlungen nella Germania di Weimar e la Berlino di pietra
Vienna Rossa
Demolizione degli slum e rialloggio
Dalla casa “razionale” alla casa “popolare” nelle esposizioni milanesi
Schede: Le Corbusier; Cornelius Van Esteren; Werner Hegemann

STRUMENTI
1. LA LEGISLAZIONE
La guerra e l’obbligatorietà del piano generale
La casa e il sovraffollamento
Le fasi della pianificazione: dal generale al particolare
2. IL PIANO REGIONALE
I contenuti e le procedure
La collocazione professionale del town planner
La tutela del paesaggio rurale
Schede: Patrick Leslie Abercrombie

CASI ESEMPLARI
1. LE CITTÀ COLONIALI
Le colonie come terreno di sperimentazione: Casablanca
Le borgate rurali
Le attrezzature civili nelle città di vecchio insediamento

III. IL PROGRESSO E L’AZIONE. 1944-1970


QUESTIONI
1. LA SECONDA RICOSTRUZIONE
Decentramento ed efficienza nei piani di ricostruzione. La Grande Londra
Provvedimenti d’urgenza: Rotterdam, le città tedesche
In Italia. Il confronto con la storia
I centri storici: conservazione e ripristino
Casi di totale rifacimento: l’importanza del disegno
Schede: Luigi Piccinato
2. LA NUOVA DIMENSIONE
La politica delle New Towns
L’armatura urbana francese
In Italia: il Piano territoriale di coordinamento
Tra programmazione economica e pianificazione urbanistica. La città regione
3. IL QUARTIERE
I quartieri residenziali pubblici e l’Europa
Il piano per l’occupazione operaia e le case per lavoratori
L’ideologia di comunità

STRUMENTI
1. I LIVELLI DI PIANIFICAZIONE
Livelli di pianificazione in Francia e in Olanda
La riforma urbanistica in Italia. Il Codice dell’urbanistica
2. LE NUOVE PROCEDURE
Programma e “schema direttore”
La rappresentazione del piano e dei dati analitici
L’idea di “pianificazione continua”

CASI ESEMPLARI
1. LE CITTÀ DELL’UMBRIA
La salvaguardia dei centri storici: il piano di Assisi
Schede: Giovanni Astengo

IV. IL DISEGNO DEL PIANO. STRATEGIE DI RIUSO E INTERVENTI SPECIALI


QUESTIONI
1. I CENTRI STORICI
Le istituzioni come terreno di battaglia politica
Dai centri storici alla qualificazione delle periferie
2. DALLA CITTÀ REGIONE AL TEMA AMBIENTALE
La grande dimensione
I piani paesistici e le questioni ecologiche

STRUMENTI
1. ISTITUZIONI PUBBLICHE E FORZE PRIVATE
Verso un decentramento delle competenze
Il piano processo
La partecipazione
2. STRUMENTI NORMATIVI
La salvaguardia del patrimonio architettonico
Piano esecutivo, concessione onerosa e attuazione temporale delle previsioni
Gli standard normativi

CASI ESEMPLARI
1. ESPOSIZIONI, CONCORSI E CITTÀ OLIMPICHE
Il ruolo esemplare dell’Iba di Berlino

La gestione di un evento straordinario: Barcellona

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