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Lezione 4

Continuiamo con gli studi urbani…

STUDI URBANI

= area di ricerca trans-disciplinare che riguarda la città, che può essere approcciata da diverse discipline:
psicologia, sociologia, urbanistica, architettura… che affrontano le molteplici dimensioni della città.

 La città è un’entità a più dimensioni.

Gli studi urbani nascono con la città industriale moderna, tra fine 800 e inizio 900, dalle considerazioni
sulle condizioni igieniche della città: sovraffollamento, povertà materiale, ambienti insalubri, inquinamento
dei fumi delle fabbriche  riflessione pragmatica sulle condizioni igieniche e una proiezione verso
un’utopia: progetto e immaginazione di cambiamento di tali condizioni materiali e di progetti utopistici di
città migliori. Analisi:

1. APPROCCIO FISICO-MATERIALE: inizialmente soprattutto un approccio alla trasformazione della città


come un’entità fisica, nella sua materialità. La dimensione fisico-materiale - città intesa come un
aggregato riconoscibile costituito da un grosso centro abitato, edificato, multi-funzionale - fabbriche,
residenze, …

2. APPROCCIO RELAZIONALE, SOCIOLOGICO: oltre a questa prima visione, si fa strada un secondo livello
d’analisi, che guarda alle RELAZIONI politiche, economiche, culturali e sociali che fanno della città una
FORMA SPECIFICA DI ORGANIZZAZIONE SOCIO-SPAZIALE.

 Dal punto di vista accademico-scientifico l’attenzione su questo secondo livello emerge con la nascita
della SOCIOLOGIA URBANA , una stagione di studi urbani si apre negli anni 20-30 in particolare, in
connessione alla grande città americana: negli USA nasce la riflessione di tipo sociologica sulla condizione
urbana.

1938, due uscite importanti: termini importanti


- L. Wirth - Urbanism as a way of life - Urbanesimo come stile di vita

- L. Mumford - the Culture of Cities - esiste una cultura delle città, un urban way of life

Si focalizza non tanto l’urbanizzazione, ma l’URBANITÀ, l’esistenza di una cultura urbana, di una condizione
ESISTENZIALE urbana.

C’è un approccio essenzialista, classificatorio come se potesse esistere una sola cultura urbana, tuttavia è
da notare la forte spinta innovativa di questi studi che ragionano per la prima volta su cosa significhi
‘VIVERE IN CITTÀ’, vivere urbano.

 La CONDIZIONE URBANA è data

• dalla densità e dall’eterogeneità degli abitanti di uno stesso luogo,


• dalla compresenza di mondi sociali diversi che si trovano a ‘stretto contatto - close contact’;
• la destabilizzazione sociale e  l’elevata mobilità sociale che derivano da questo contatto generano
anche conflittualità, contrasti.

Si tratta di una RELAZIONALITÀ urbana contraddistinta dalla prossimità fisica, ma anche dalla
superficialità, dalla transitorietà, anonimia della relazione.

L. Wirth - the Ghetto, 1928: libro importante, in cui per la prima volta questa parola che si riferisce al
‘ghetto ebraico’  viene attribuita invece alla segregazione, concentrazione fisica nella grande città
americana delle classi operaie immigrate. Quello che oggi si usa come ‘GHETTO URBANO’, già nel 1928 è
introdotto all’uso di quei quartieri marginali della città, con riferimento all’immigrazione operaia.

Wirth immigrato tedesco lui stesso negli USA. A Chicago, pubblicato dalla University Chicago press: con
questi testi e interventi

 parliamo della famosa SCUOLA DI CHICAGO, detta scuola di ecologia urbana.

Intorno ad anni 1915-40, contributi importanti in anni 20-30.

Precoce intervento di uno dei fondatori della Scuola, Park


The American Journal of Sociology
march 1915
“THE CITY: SUGGESTIONS FOR THE INVESTIGATION OF HUMAN BEHAVIOR IN
THE CITY ENVIRONMENT
Park - University of Chicago

= La CITTÀ: suggerimenti per la ricerca del comportamento umano nell’ambiente della città.

Scuola sociologica che analizza la città americana paragonandola ad un organismo vivente, parla di
AMBIENTE URBANO, che si comporta come un ambiente naturale, secondo leggi di natura, fisiologiche che
determinano la sua esistenza e quella dei suoi abitanti.

 Questa visione, sia nella sfera urbana, sia più in generale - oltre la città, è definita come una visione
determinista: DETERMINISMO è la posizione di chi crede che l’ambiente  condizioni l’uomo in modo
meccanico e univoco. Ecco il senso del ‘COMPORTAMENTO UMANO nell’AMBIENTE URBANO’.

Per la Scuola di Chicago: visione detta anche ORGANICISTA, la città è vista come essere vivente, la città è
visualizzabile come un ambiente con una struttura ricorrente, leggi di funzionamento.

↑La concezione determinista secondo cui l’ambiente  influenza l’azione umana si contrappone - dato
che è una concezione superata,

 alla posizione POSSIBILISTA: l’ambiente urbano fornisce vincoli, che sono anche POSSIBILITÀ per l’uomo,
che possiede il potenziale per il CAMBIAMENTO. L’uomo e le sue caratteristiche non sono unicamente e
univocamente determinati dall’ambiente in cui gli uomini vivono.

CHIACAGO SCHOOL - URBAN ECONOMY


Nello schema di Abram, la città è divida in QUARTIERI, che come ecosistemi possono subire delle invasioni,
competizioni, relazioni tra gruppi umani: tema importante è la concentrazione di popolazioni in settori
urbani specifici che condizionano le vite di queste popolazioni.

es. la scuola di Chicago stabilisce che se si viene da un certo quartiere si avranno certe caratteristiche: vizi,
devianza, studio sulle gang, “the Natural History of Delinquent Career” C. Shaw - carriera del delinquente
che corrisponde all’evoluzione naturale derivante dall’abitare in un certo quartiere. Discorsi attuali, ma che
parlano di metodologie superate.

Discorso sulla devianza, indici che riguardano il divorzio - tendenza o meno a divorziare legata al quartiere,
rapporto tra urbano e campagna, alle differenze.

La visione organicista-determinista fornisce un LESSICO specifico: metabolismo urbano, evoluzione della


città in senso evoluzionistico, tessuto-arterie-circolazione urbana  tutto legato alla BIOLOGIA.

+ E insieme alla biologia > la SOCIOLOGIA imposta lo STUDIO SULLA CITTÀ MODERNA che trova negli USA
una delle sue manifestazioni più maestose.

La CITTÀ MODERNA - THE MODERN CITY

Oltre alla materia accademica, in questo periodo maturano anche interpretazioni, tematizzazioni della
CITTÀ in ambito culturale, artistico, mediatico sia positive che negative.

La città è
– Al negativo: mostro, che aliena, che disumanizza, malata, del degrado morale, dell’oppressione
– Al positivo: luogo di libertà, dell’emancipazione, della diversità, dell’opportunità, svago, spensieratezza.
Il CINEMA in particolare, anni 20-30, diffonde degli immaginari della città moderna: grande stagione di film

come ‘METROPOLIS’ 1927 : Germania, Berlino, cinema espressionista tedesco,


film dove la città è ritratta come una macchina urbana, tenuta in vita dagli operai che lavorano nel
sottosuolo per il suo sostentamento e che a una certo punto si ribellano contro i padroni che stanno invece
nella città alta. Un ragionamento sui rapporti di classe nella grande città moderna.

1927 anno di un altro celebre film, ‘BERLINO, SINFONIA DI UNA GRANDE CITTÀ’: sinfonia visiva, opera non
narrativa in questo caso, che coglie la vita della città di Berlino, come protagonista, nell’arco di una
giornata tipo: dall’alba al tramonto. 5 capitoli distinti come 5 momenti della giornata.

Opera che ha creato l’immagine della città moderna, ha COSTRUITO visualmente e percettivamente la
modernità urbana. Città costruita visualmente tramite un montaggio frammentato, che enfatizza contrasti,
giustapposizioni, la velocità, il movimento, il ritmo, le tecnologie, la sua folla.

Alcune letture vi hanno visto una CELEBRAZIONE della velocità, modernità urbana, estetizzazione della
macchina, ottimismo della modernità.

 Altre, come nel film ci sia un’altra posizione, visione AMBIVALENTE: *abbraccia la modernità urbana
perché ineludibile, ma al contempo *la si critica, si sottolineano i contrasti, i conflitti, le disuguaglianze, il
disorientamento percettivo. Qualcosa che mette in crisi, che crea un senso di vertigine.
Si nota come il film tenga insieme
- sia i ritmi artificiali, modernizzati, meccanici della città,
- sia i ritmi organici, biologici - es. della giornata, elemento naturale dell’acqua con una scena iniziale
dell’arrivo dalla campagna alla città con il treno: prima scena che riprende l’acqua da vicino, che richiama la
dimensione anti-tecnologica.
Non c’è una prevalenza di una visione di nostalgia dell’epoca pre-moderna-anti urbana, ma trasmette nella
prima scena l’arrivo dalla campagna alla città, mentre alla fine non riprende il rientro alla campagna, ma
si rimane nella città, che alla fine viene lavata dall’acqua, dalla pioggia  dentro la MODERNITÀ.
Celebra la città, ma ne rivela la critica e la PROBLEMATICITÀ. Costruisce in maniera simbolica, complessa
una visualizzazione e percezione della città moderna.

*link per vedere il film Youtube https://www.youtube.com/watch?v=wY5GdeqOkfc&feature=emb_title

Il cinema degli anni 30 inizia a tematizzare la città.

Seconda parte
SUNRISE - A SONG OF TWO HUMANS, 1927 : film che costruisce l’immaginario urbano in antitesi con
quello rurale.

Film di tipo narrativo, del cinema tedesco, però primo film americano perché l’autore si trasferisce negli
USA e lo gira lì.

Storia:

Dalla città alla campagna i turisti

Inizia con un treno che dalla città porta villeggianti verso la campagna, il mare. Alcuni arrivano invece con
delle imbarcazioni nei villaggi rurali. I protagonisti sono un uomo e una donna che vivono in un contesto
rurale che viene raggiunto momentaneamente da quegli abitanti cittadini. Una donna della città attrae
l’uomo di campagna. Una donna che viene descritta come una che vuole irretirlo, gli dice di andare con lei
in città, una donna che travolge, che prospetta le possibilità della città: PERSONIFICAZIONE della città e
della campagna attraverso le figure femminili - geografia di genere.

Dalla campagna alla città i due protagonisti

Per amore della donna di città, l’uomo medita di uccidere la moglie “couldn’t she get drowned?”, pensa di
annegarla. Sta per farlo, alla fine non accade e dopo questo momento di trauma la moglie scappa, prende
un mezzo che passa per il bosco, anche l’uomo, e insieme il mezzo li porta in città. Sarà in città che si
ritroveranno: la città è vista in maniera cantata, ingenua, di svago e spensieratezza. I due riscoprono il loro
rapporto e si ritrovano.

Dalla città alla campagna i due protagonisti

Dopo quest’episodio in città, mentre tornano a casa, vengono travolti da un temporale, rischia di morire la
donna, ma alla fine si salvano, tutto si placa e arriva un’alba pacificatrice in un ambiente rurale. Ed ecco il
ritorno dalla città alla campagna.

 la CITTÀ AMBIVALENTE:

- luogo attraente, tentatrice, di perdizione, pericoloso, da cui fuggire

- ma anche luogo di rinascita, di ritrovamento del sé, di felicità, di trasformazione, di crescita personale, di
emancipazione - la donna di campagna scopre di essere anche altre cose mentre si trova in città.

Tema: CONTRASTO tra città e campagna anche nelle locandine, per l’effetto di dissolvenza, le scene che
vedono in città: una coppia che esce dalla chiesa dopo essersi sposata. Appena dopo, i due camminano
nella città e poi si ritrovano in campagna, con un sottofondo di musica dolce, e poi di nuovo in città, nella
frenesia e nel tumulto cittadini, bloccando il traffico, con la gente che suona e si lamenta perché ostacolano
il passaggio in strada.

*disponibile su Youtube link https://www.youtube.com/watch?v=wY5GdeqOkfc&feature=emb_title

 questi film sono dedicati alla città moderna

MODERN CITY :

 La sociologia urbana inizia a studiare la condizione urbana


 mentre il cinema costruisce visualmente e percettivamente un modo di concepire la città moderna.

Nel frattempo, tra fine 800 e inizio 900, nasce L’URBANISTICA EUROPEA, ad di là dei tentativi utopistici di
migliorare le condizioni igieniche  ci sono i grandi piani che iniziano a trasformare il centro delle grandi
città, i caposaldi dell’urbanistica europea, grandi piani diventati celebri:

- Balcelona, Plan Cerdà

- Parigi, piano di Asman


Grandi operazioni urbanistiche che hanno interessato le capitali, grandi città europee dando FORMA,
plasmando la loro particolare maglia regolare - accostata invece al tessuto più antico.

Piani urbanistici = grandi operazioni di RIORGANIZZAZIONE della città storica,

che vedono molte demolizioni del vecchio tessuto medievale, delle costruzioni dell’età moderna 700-800
 chiamati SVENTRMENTI, parola del lessico organico, metafora della città donna che viene sventrata,
penetrata dagli operai che aprono grandi arterie al suo interno. es. a Parigi demolizioni per la costruzione
per grandi assi viari, rettilinei che vengono celebrati anche dall’impressionismo francese, i boulevard.

Questa riorganizzazione è volta a far posto a NUOVE FUNZIONI URBANE della città moderna : trasporti,
piazze, gallerie, teatri, grandi magazzini, fabbriche, giardini pubblici.

Vi è una PERIFERIZZAZIONE di quartieri operai, + con la creazione di nuovi spazi, anche residenziali, per
classi medie nel centro, tramite questi progetti isolati, ordinati. Idea della messa in ORDINE della città, di
NORMALIZZAZIONE del caos, delle cattive condizioni della città.

Il processo interessa le grandi città europee + anche medio-piccole città

es. demolizione di un tessuto edilizio medievale, a Padova, e l’esito è un piazza con intorno alti palazzi
nuovi, ordinati - Piazza insurrezione.

 senso dei grandi sventramenti della città moderna

Oltre a riorganizzare, riordinare il centro,

ci si pone anche il problema di come regolare la CRESCITA URBANA: nasce l’idea che occorra
PIANIFICARLA, PROGETTARE il più possibile la crescita della città:  concetto di TOWN PLANNING:

 una delle forme più forti è l’idea della GARDEN CITY - CITTÀ GIARDINO:

1903, ambito Inglese, Garden cities of tomorrow by E. Howard:


ci sono 3 magneti: la città, la campagna e la città-campagna - terzo magnete. In ogni magnete è indicato
dei pregi, dei difetti, invece town-country riesce a creare un compromesso tra il vivere in città e in
campagna.

 l’idea è di pianificare dei sobborghi, modelli usati in diversi contesti in seguito - i GARDEN CITY MODEL:

- pianificare la crescita della città in SOBBORGHI, che non devono essere in diretta continuità con la città,
ma sono come ‘satelliti’ ben collegati, ma immersi nel verde,

- con FASCE DI RISPETTO, blocco dell’espansione della città che lascia aree libere per proseguire poi in
nuclei contenuti;

- e la CITTÀ al centro, collegata ai sobborghi.

Idee riprese successivamente: in particolare due documentari, produzioni particolari perché non sono
opere di registi, ma delle opere audiovisive prodotte dagli urbanisti, dai pianificatori, che vogliono
comunicare in quel tempo - anni 30, la necessità di pianificare la crescita urbana, di far capire che è
importante non procedere in maniera sregolata ma che si applichino dei piani, anticipa l’idea del
‘progetto’.

Terza parte
Screenshots tradotti nella loro parte verbale dal collega Ciacci, che ha svolto anni fa una ricerca su questo
CINEMA DEGLI URBANISTI.

“LA CITTÀ DI DOMANI” - THE CITY OF TOMORROW, Berlin, 1930: ambito tedesco, film voluto e prodotto
da urbanisti che vogliono sostenere la causa della PIANIFICAZIONE DELLA CRESCITA URBANA. Tipo
specifico di comunicazione filmica - non l’opera - ma in tentativo di comunicare qualcosa di tecnico ad un
pubblico vasto.

(sequenza di slide illustrate) “La città di domani. Un film sull’urbanistica.


Questo è un tentativo di mostrare come nostre città e specialmente le nostre città più grandi diventano
quello che sono, cioè edifici pieni di rumore, fumo, senza sole né aria.

All’inizio c’era la campagna…in che modo questa piccola città è diventata una grande città?

La piccola città quieta e contemplativa. Una ferrovia costeggia la cittadina.

Inizia il processo di industrializzazione per la presenza del carbone, si produce esodo dalle campagna e
concentrazione in città. Inizia l’edificazione selvaggia.

Dalla casa singola a blocchi di appartamenti.

Aree verdi… essenziali per il ristoro della popolazione… sono state edificate!

Questo è ciò che rimane come terreno di giochi per i bambini.

Linee di lunga percorrenza tagliano le aree residenziali in conseguenza della localizzazione sbagliata delle
industrie.

La fabbrica del gas è stata costruita nel centro abitato: provoca contaminazione dell’aria e costante
pericolo.

Fabbrica ed edifici residenziali a diretto contatto col cimitero.

Inquinamento dell’aria.

Le case costruite nel corso di una edificazione non pianificate devono essere demolite per l’espansione
della miniera. Questo… influenza l’economia.

Caserme d’abitazione. Affollamento delle masse in edifici senza sole e aria.

I bambini devono giocare in corti buie e passaggi coperti

In mezzo ai cantieri… nei sotterranei.

È da condannare la mancanza di una legge, per la quale gli interessi e le libertà del singolo dovrebbero
essere subordinati agli interessi della città intera.

Ciò che segue mostra come una cosciente volontà di pianificazione avrebbe potuto portare un positivo
sviluppo urbano.

In primo luogo sono investigate le relazioni… nell’intera regione. Sulla base di queste indagini si determina
l’utilizzazione dei suoli.

Si progetta lo schema di utilizzo del suolo.

Le aree residenziali sono scelte in modo che siano vicine alle aree naturali di ricreazione, dove il vento tiene
lontano il fumo delle fabbriche.

Un limite all’edificazione fissato ai confini dagli urbanisti.

La città inizia a crescere, non ci sono più palazzi alti con stretti cortili… ma sarà costruita così.
I prospetti degli edifici sono posizionati in modo che ogni piano sia sicuro di ricevere la più grande quantità
di sole. Aria, sole, giardini.

Ogni ulteriore crescita è pilotata nei sobborghi. = sono le città giardino, fermate nei suoi confini, e
continuata nei sobborghi

Le aree di parco esistenti come i boschi comunali, i torrenti, gli argini, sono esclusi dall’edificazione. Strisce
verdi le collegano con il centro della città.

La ferrovia suburbana collega le aree residenziali e i luoghi di lavoro.

Qui la città può essere di nuovo un posto dove vivere.

Qui l’uomo può vivere una vita sana, in appartamenti soleggiati e areati, in diretto contatto con la natura.

Pianificazione intenzionale, non più “la libera competizione dei poteri”, così si crea una città organica.”

 Ecco la proposta degli urbanisti tedeschi dell’inizio degli anni 30 per il rispetto di una PIANIFICAZIONE
ORDINATA, secondo la formula della CITTÀ GIARDINO.

*link film http://www.planum.net/a-filmed-town-planning-scheme-for-every-city

Cambiando contesto, negli USA, film realizzato a New York: THE CITY, USA, 1939.

Commentario iniziale di L. Mumford (autore di the Culture of Cities). Tentativo simile di proporre una
regolazione della crescita urbana:
“questo film vuole contrastare il TUMULTO della vita metropolitana affollata > con la confortevole
spaziosità del SUBURBIO pianificato.”  qui si parla di SUBURBANIZZAZIONE, di come si voleva far
procedere la prima crescita della città, tentando di ostacolare quella che invece stava avanzando come una
edificazione a macchia d’olio del suburbio. (città giardino da non confondere con la periurbanizzaizone, fase
successiva)

(sequenza di slide illustrative) “Anno dopo anno le nostre città crescono diventando più complesse e meno
adatte alla vita. Il tempo della ricostruzione è qui. Dobbiamo ri-modellare le nostre vecchie città e costruire
nuove comunità più adatte ai nostri bisogni.

Un secolo o due fa c’era l’armonia tra la terra e quanto costruivano e seminavamo.


La città era nostra e noi eravamo parte di essa.

Non abbiamo mai lasciato crescere le nostre città tanto da non poterle più controllare. Lavorando e
vivendo trovavamo un equilibrio, pronti a morire, pronti a crescere.

‘Il fumo crea benessere’ vi dicono qui. Questa è terra di nessuno. Non diteci che questo è meglio che
potete fare nel costruire città.

Chi ha costruito questo posto? Ci deve essere qualcosa di meglio. Perché non possiamo averla! Una casa
decente.

In questa prigione i bambini crescono malati e giocano in mezzo ai pericoli.

Ci deve essere qualcosa di meglio per noi.

Segui la folla. Raggiungeremo un milione. Due milioni. Cinque milioni.

Guadagna la tua fortuna in borsa. Farò io un’altra fortuna per te.

Segui la folla nella città maestosa, prodigiosa, vacua, alla moda.

La gente sì! La gente, forse.

Milioni per fare milioni. Le macchine per fare macchine.

Sempre più in fretta.

È nuova. È automatica. Non ha bisogno della mano dell’uomo.

Inizia una nuova era.. che costruisce un tipo MIGLIORE di città, più vicina alla terra.

Le nuove città sono organizzare per rendere la cooperazione possibile tra macchine, uomo e natura.

Nuove città prenderanno forma. Green cities, costruite nella campagna e circondate di campi, alberi e
giardini.

Alle nuove città non è permesso crescere e affollarsi al di là della dimensione che le rende adatte alla vita.

L’energia fluisce dalle centrali alle fabbriche e ai laboratori.

Qui la scienza è al servizio del lavoratore. Essi lavorano insieme.

Ogni casa è raggruppata ad altre case… vicino alla scuola, al cinema, ai luoghi di incontro, al mercato.

Strade sicure e quartieri silenziosi non sono questione di fortuna, fanno parte del progetto.

Si porterà la città in campagna. Questo funziona bene anche per la vita moderna, come già una volta
accadeva nella vecchie città dei New England.

Un altro giorno incomincia e si riprende il lavoro. Con città più piccole noi viviamo in un mondo più grande.

Un milione di persone disperse in una dozzina o due di città aperte, sono libere di spostarsi molto più
velocemente di quanto potrebbero se fossero concentrate in un centro sovraffollato.
Entrambe sono REALI. Entrambe POSSIBILI. A te la SCELTA. ”

 appello lanciato anche dagli urbanisti statunitensi, per la regolazione della SUBURBANIZZAZIONE in
maniera pianificata e regolata.

*link film http://www.planum.net/the-city-2

Visti: la SOCIOLOGIA urbana; URBANISTICA - progetto della città - come scienza della trasformazione,
disciplina dell’organizzazione, che vuole operare sul territorio;

la GEOGRAFIA URBANA, contesto di studi, quando la vediamo emergere?

Vediamo le anime della geografia urbana, in successione, si susseguono l’una all’altra ma poi permangono:
ci sono analisi diverse, visioni, che si sopravvivono - sono diverse attitudini della geografia urbana.

1. Emerge più tardi, anni 1950, inizialmente - anche in Italia - si fa una geografia urbana che coincide,
ricade nella GEOGRAFIA delle SEDI UMANE.

 è una GEOGRAFIA URBANA MORFOLOGICA.

Una geografia (urbana) che si occupa di:

- MORFOLOGIA DEGLI INSEDIAMENTI UMANI, del loro sub-strato fisico naturale, il sito, il clima, i rilievi
morfologici…

- aspetti DEMOGRAFICI: distribuzione della popolazione, dell’attività nello spazio

- descrive - APPROCCIO DESCRITTIVO - le forme dell’espansione urbana


2. negli anni 60-70, emerge una geografia urbana più QUANTITATIVA, spinta sull’analisi statistica, misura
delle gerarchie urbane, analisi di come le aree gravitino sulle città per funzioni gerarchiche superiori es.
il raggio d’azione dei servizi offerti da una città > misuriamolo sullo spazio, in senso quantitativo.

3. geografia urbana della PERCEZIONE

Diversa attitudine, sul versante urbano emerge un interesse per il SOGGETTO

 grande classico il libro “The image of the city”, 1960, K. Lynch  urbanista che avrà grande fama tra i
geografi della percezione, che derivano da lui il metodo della mappe mentali.
+ Negli anni 80, in Italia ha fortuna e scoppia l’interesse per la percezione per le città, le analisi di
collaborazione tra geografia e psicologia

 es. milanese “Il centro di Milano: percezione e realtà” - rari contatti tra urbanistica e geografia, non così
sviluppati in generale.

4. LA QUESTIONE URBANA - GEOGRAFIA CULTURALE URBANA

Dagli anni 80-90, anche nella geografia urbana arriva quella corrente più inquieta che porta la crisi degli
approcci tradizionali: approccio CRITICO, politico, che inizierà a parlare non di città ma di una ‘questione
urbana’, problemi della città, i CONFLITTI, divari, lotte.. approccio critico tipico della gc e
che vede nella città il suo ambito di indagine privilegiato - a partire dagli anni 80-90 soprattutto (che
abbiamo già visto).

Questa geografia di stampo culturale non produce analisi, descrizioni, percezioni soggettive, ma LETTURE
CRITICHE DELLA CITTÀ, considerandola uno spazio mai neutro: la città è uno spazio intriso di relazioni di
potere, di differenze - classe, genere, età, orientamento sessuale, etniche, culturali.
es. nella fermata del tram:

- c’erano pensiline del tram nuovo, ma non gli altri DISPOSITIVI DI SEPARAZIONE che sono stati messi in
atto successivamente:

- questi dissuasori di seduta, poi tolti perché la gente si sedeva lo stesso,

- poi il plexiglass: questa creazione di una sorta di barriera che separa -sembra separare - due popolazioni
diverse: VISIONI:

• in questi tipi di cose il geografo culturale vedrebbe la materializzazione di una ‘linea del colore - COLOR
LINE’ - bianchi e neri: discorso tipico, modo di vedere la città nel modo del geografo culturale critico
mainstream che vede linee di CONFLITTUALITÀ in tutta la città;  il GEOGRAFO CULTURALE vede
QUESTIONI URBANE - quarto tipo, urgenze, problemi, aspetti da dover interpretare nella loro criticità.
• ma la stessa cosa potrebbe essere vista dal geografo urbano funzionale come un problema di logistica
• dal geografo della percezione come un problema di orientamento nello spazio.

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