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25/10/2021

Appunti: IED Cross – Storia dell’arte


La Street art
Introduzione
L'opera d'arte totale, ossia la fusione di diverse discipline, stimolava il sentimento popolare poiché
venivano trattati dei temi culturali e di appartenenza sociale.
Per questo motivo piaceva ai nazisti per l’appartenenza alla razza.

Le Placas de Cholos
La pratica di usare vernici per scrivere e disegnare sui muri nacque prima della street art, sviluppatasi a
New York.
Il predecessore della street art è la “Cholo Graffiti”, risalente agli anni 30 del secolo scorso.
I segni che costituivano la Cholo Graffiti, inizialmente erano realizzati a pennello sui muri e servivano alle
gang come affermazione del proprio potere territoriale.
“Cholos” infatti significa cane ed è un termine dispregiativo con cui venivano chiamati i messicani
nell’America del Nord.
Le gang segnavano sui muri i propri territori di appartenenza e spesso, questi simboli, venivano cancellati
dalle gang rivali.
Nel secondo dopo guerra si svilupparono le “tag” locali, chiamate placas.
Esse avevano uno stile ben definito ed era influenzato dai caratteri gotici, come l’old english, e usava anche
dei pittogrammi che riprendevano gli ideogrammi Maya (era la cultura più antica del Messico ed era un
segno di appartenenza).
La caratteristica principale della Cholos Graffiti era il fatto che fosse considerata uno strumento di
rivendicazione collettiva e che incitava ad uno spirito di appartenenza.

Cornbread (Philadelphia)
L’arte dei graffiti o writing art divenne una forma d’arte individuale verso la fine degli anni 60.
Questo accadde quando Darryl McCray scrisse il suo nickname accompagnato da un pittogramma (ossia la
corona, per autoproclamarsi il re della strada/del quartiere).
Il suo nickname Cornbread (corn= mais, bread= pane) fa riferimento al suo periodo passato in carcere in cui
chiedeva del pane di mais (come quello che gli preparava sua nonna durante l’infanzia).
La tag di cornbread non aveva ancora una caratterizzazione estetica ma quello che conta è la sua
importanza a livello sociale.
La caratteristica principale di Cornbread era proprio l'anonimato: questo perché scrivere sui muri era
illegale e quindi aveva adottato un nickname.
Si era però creato paradosso di farsi conoscere dalla gente ma in maniera anonima.

Le tag a New York


Tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70 ci fu, nelle aree più degradate di New York (partendo dal
Bronx fino a Manhattan), la diffusione di una serie di scritte che vennero (chiamate tag) che venivano scritte
sui muri, sui treni, campi da basket ecc.
I tag contenevano il nickname dell’artista e un numero che corrispondeva alla strada da cui provenivano.
Le tag si affollavano l’una sull’altra e cercavano di prevalere sulle altre.
Affianco alla Writing arts nacquero altre forme d’arte, sempre appartenenti alla cultura di strada:
- MC (Master of Ceremonies) = L'MC'ing è una delle quattro discipline che compongono l'hip hop.
Spesso il termine "MC" ed il termine "rapper" vengono usati come se fossero sinonimi ma in realtà
presentano alcune differenze.
- DJ-ing = in cui mixavano e modificavano la musica
- Break dance = in cui i ballerini danzavano imitando delle azioni robotiche
Una delle scritte (tag) più famose era quella di Taki183, un ragazzo di origine greca, che venne menzionato
in un articolo sul New York Times poichè le sue scritte erano le più ricorrenti e presenti nella città.
Venne definito come il re delle tag di New York.
La maggior parte della società non percepiva la writing art come una forma d’arte, anche perché per essere
realizzata venivano fatte delle azioni illegali (ossia disegnare su edifici, muri, treni ecc.).
Proprio per la sua illegalità, la Writing art venne ostacolata inizialmente dalle forze dell’ordine.
Questo però non bastò per fermare gli artisti della Street style e la città continuava a riempirsi di tag.
Nacque anche la “train bombing” che consiste nel ricoprire con scritte e tag i vagoni dei treni.
I vagoni dei treni erano tra le superfici più usate dagli artisti di street style perché essi erano una sorta di
pubblicità mobile per gli artisti.

UGA - United Graffiti Artists [1972]


Verso l’inizio degli anni 70 si cercò di trovare un modo per istituzionalizzare e regolarizzare la Graffiti Art,
con l’obiettivo di poter passare dalle strade alle mostre ed esposizioni.
Il primo tentativo venne fatto da Hugo Martinez, uno studente di 22 anni del City College di New York che
aveva studiato le bande di strada, e da Latin Pride, si era interessato in particolare ai writers portoricani.
I due andarono da HENRY 161, che li collegava al resto degli scrittori di Washington Heights.
Impressionati dalla loro energia e talento, li invitarono a fare una dimostrazione di pittura in una stanza del
City College (con il permesso della scuola) e nell'autunno del 1972 formarono un gruppo chiamato United
Graffiti Artists (UGA).
Martinez si riferiva agli scrittori come artisti e si concentrava sul portare il loro lavoro su tele e mostre in
galleria. Nel dicembre del 1972, il primo spettacolo UGA fu ospitato dal City College.
Lo spettacolo andò così bene che i writer della UGA hanno partecipato con il Joffrey Ballet alla performance
intitolata Deuce Coupe, dipingendo uno sfondo sul palco.
L'evento si è rivelato un momento cruciale nella storia dei graffiti: un mese dopo la rivista New York ha
pubblicato una storia di copertina sul movimento dei graffiti, con molti membri dell'UGA.
Hanno avuto luogo alcuni altri spettacoli, ma personalità in conflitto e controversie finanziarie hanno
portato allo scioglimento del gruppo.

Fashion Moda
Fashion Moda non è una galleria d’arte, bensì un’organizzazione artistica fondata nel 1978 da Stefan Eins,
Joe Lewis e William Scott.
Fashion Moda era un ambiente di collaborazione e cooperazione tra artisti e aveva sede in un ampio spazio
dedicato ad esposizioni e performance.
Fashion Moda ha giocato un ruolo significativo nell’arte degli anni ’80.
Fashion Moda, per farsi conoscere, puntò moltissimo sulla pubblicità attraverso dei volantini e cambiando
periodicamente la facciata del negozio con dei graffiti.
L’inaugurazione che precedette l’apertura fu un successo sorprendente, immediato e inaspettato
considerando il difficile impatto con il luogo.
4 anni dopo la fondazione di Fashion Moda gli artisti vennero invitati a una delle manifestazioni artistiche
mondiali più importanti: Documenta 7° edizione (Kassel, Germania).
Grazie alla crescente notorietà, Fashion Moda aprì diversi negozi nel mondo.

CoLAB - Collaborative Projects Inc., Times Square Show


Colab è l'abbreviazione comunemente usata del gruppo di artisti di New York City Collaborative Projects
Inc.
Colab è stato fondato da John Ahearn e si è formato come collettivo nel 1977 dopo una serie di incontri
aperti tra artisti di varie discipline, prendendo inizialmente il nome di Green Corporation.
Vennero organizzate diverse mostre collettive; una di queste era la "The Times Square Show" in
collaborazione con Fashion Moda.
Questa mostra si svolse nel bronx in una ex lavanderia e riuscì ad attirare l’attenzione dei media, della gente
e di molti artisti importanti.
Questo rappresentò un evento epocale, non solo per quanto riguarda l’arte; si innescò un processo di
innovazione per i quartieri che venivano rimessi a nuovo (es. Williamsburg).

Film e libri che lanciano il fenomeno dei graffiti


 Style Wars → (film) scimmiotta Star Wars, uscito a fine anni ‘70, documentario racconta la scena
newyorkese dei graffiti
 Wild Style → (film) vero e proprio film con trama; protagonisti due veri artisti graffitisti: Pinklady e il
suo fidanzato, Lee. Colonna sonora con gruppi rap.
 Subway Art → (libro) opere documentate fotograficamente, visto che spesso venivano rimosse.
Questo libro è considerato la bibbia della graffiti art

Artisti importanti della Street Art


JOHN AHEARN
È il fondatore di FashionnModa.
I suoi lavori consistevano nel calco, realizzato in gesso o in fibra di vetro, di gente comune che veniva
colorato e posti sugli edifici.
Questo insieme di sculture è una sorta di Hall of fame del Bronx, con l’obiettivo rappresentare la gente
comune e appartenente al ghetto.

FABULOUS FIVE (FAB FIVE)


Una crew di Staten Island [fra cui Lee, protagonista di Wild Style e Fab 5 Freddy]; specializzati nel colpire
interi treni (Train bombing) e non solo un vagone.
Per fare ciò era necessario lavorare velocemente di notte data la sua illegalità.
Il graffitismo dei fab five riprende molto la cultura dei fumetti, cartoni animati e vignette e riprende anche
lo stile e alcuni soggetti della cultura pop e della pop art.
Un opera famosa è “Campbell soup train” (citazione a Andy Warhol) realizzata da Fab 5 Freddy (uno dei
membri del fab five); nelle sue opere ricorrono figure robotiche e futuristiche.

LADY PINK (Ambato, Ecuador)


Collabora con Fashion Moda e inizia a scrivere sui treni i tag del suo nickname (lady pink) con diversi font.
Realizza poi un opera per Fashion Moda in cui vi è un recupero delle radici culturali africane.
Ha un auto consapevolezza del suo ruolo nel graffitismo, infatti realizza un paesaggio che si chiama “la
morte dei graffiti”: in cui è raffigurato un artista in piedi su una montagna di bombolette.
Lo stile si avvicina un po’ di più all’arte classica e, con questo gesto, Lady Pink comunicò che da quel
momento le opere degli artisti della Graffiti art potevano essere considerate delle realizzare delle opere
d'arte.

RAMMELLZEE
Rammellzee, il cui vero nome era Stephen Piccirello, aveva origini italiane e non si limitò alla realizzazione
di graffiti e opere, ma inventò una teoria: il Panzerismo iconoclasta o Futurismo gotico (univa il dinamismo
odierno e la cultura gotica, a cui si ispirava il grafittismo, e alla cui base vi era la volontà di riformulare la
scienza del linguaggio)
Dopo il suo esordio sui treni, Rammellzee si dedica alla scrittura su tela e su carta per poi esplorare altri
medium come la scultura, l’installazione e la performance.
Da queste nuove sperimentazioni nascono creazioni come le Letter Racers, lettere tridimensionali realizzate
con materiali di scarto e che assumevano la forma di un’arma.
Le armi erano la metafora per dire che bisognava rifondare il linguaggio per trovare spazi di libertà nella
società e da parte delle autorità.
La crew veniva vista come un gruppo di combattenti.
Il legame tra scrittori di graffiti e monaci medievali avviene attraverso il potere che deriva dalla
manipolazione del discorso per creare una realtà culturale desiderata. In epoca medievale il clero era in
grado di dominare la società attraverso la sua alfabetizzazione
Si esprimeva anche attraverso la performance, oltre che con graffiti e sculture; realizza per esse delle
armature fatte con soli oggetti di recupero.
Le sue opere erano ispirate alla fantascienza e anche queste sculture riprendevano questi temi.
Realizzava dei personaggi simili a robot e samurai con delle maschere africane.
Contenevano anche dei meccanismi semplici con sui si accendevano luci o si sparavano petardi.

A-ONE
Membro della crew di Rammellzzee.
I suoi lavori avevano caratteristiche meno guerresche e usava meno linee e prediligeva uno stile più
morbido.

FUTURA 2000
Il suo nome era ispirato al computer e alla fantascienza (con il film ritorno al futuro).
Esordisce con il bombing sui treni con un graffito parzialmente astratto → ispirato dal super computer del
film “odissea nello spazio”.
Passa ad opere fatte su supporti di recupero e insiste su temi cosmici e microcosmici (atomi e molecole).
Collabora con il gruppo punk “Clash” che rimane colpito dalla cultura pop: vengono influenzati e ingaggiano
Futura 2000 per realizzare tutto il materiale visivo relativo ai concerti [scenario, flyer, manifesti…]
Realizza un suo disco “The escapades of Futura 2000” fra cui si sentono anche i Clash.
 Avviene quindi una prima fusione tra la cultura punk (dei Clash) e della cultura Hip Hop.

Lo stile urbano dell’arte


KEITH HARING
Diversamente dagli altri artisti avevano una formazione in ambito artistico dato che frequentò la New York
school of art.
Haring esordisce a New York perché oltre, alla scuola d’arte, si dilettava in lavoretti in alcuni club dell’epoca
in cui c’era libertà di costumi e una mentalità aperta (come il "fifty club" e il club "met).
In questi luoghi inizia a organizzare delle mostre dove coinvolge diversi graffitisti
Sviluppa il “radiant boy” .(un omino) che fa dei passi di break dance e che usa per commentare i fatti della
società.
I primi graffiti vennero fatti nella metropolitana di newyork, in zona di cartellonistica, sopra i fogli di carta
nera che coprivano le pubblicità.
Entra in contatto con un gallerista celebre (Tony Shafrazi) e lavora per lui come assistente.
La sua 1° mostra fu il 9 ottobre 1982 al Tony Shafrazi Gallery, ma non finisce di lavorare in metropolitana
nonostante vendesse le sue opere in galleria.
Il suo stile era caratterizzato da una sintesi della figura, con dei riferimenio alle culture tribali e ai fumetti.
L'arte non la concepiva solo come un bene di lusso ma il suo obiettivo era quello di portare l'arte a tutti; per
questo motivo fonda un negozio "Pop shop" in cui vendeva delle riproduzioni dei suoi lavori a basso costo.
Lui così portava il suo lavoro e l'arte a tutti e allo stesso tempo si faceva conoscere.
Vennero aperti diversi pop shop: a New york, Tokyo ecc.
Il fatto che le figure che rappresentava fossero senza genere era perché esse erano universali e perché lui si
impegnava a far rispettare la libertà di genere.

KENNY SCHARF
[Los Angeles, 1958] Studia alla New York School of Art con Keith Haring e rimangono poi buoni amici.
È presente un immaginario molto pop nei suoi lavori, ispirato ad Andy Warhol e c’erano anche riferimenti al
modno fantascientifico.
Oltre a realizzare dei graffiti, prendeva oggetti comuni e li decorava con segni fatti con le bombolette sprai.
JEAN-MICHEL BASQUIAT
Usa la sigla SAMO, scrivendo poi aforismi e frasi sulle mura della città per far prendere coscienza dei vari
problemi sociali e politici alla società.
Lui viveva nel'East Village e raccontava della realtà che c'era in quella zona.
Approda alla pittura e viene notato dai galleristi; il suo linguaggio è primitivista, ispirato alla cultura africana
(anche se lui non africano); utilizza molto le parole, spesso cancellandole per farle risaltare.
Realizza anche dei lavori e una mostra con Andy Warhol.

RONNIE CUTRONE
Esordisce negli anni ‘60 in veste di ballerino in uno spettacolo di Warhol e diventa il suo assistente.
Prenderà poi la vocazione artistica e lavorerà da solo.
Lui si rifaceva molto ai fumetti e spesso inseriva come elemento la bandiera americana.
Aveva un immaginario tipicamente pop (dato che era stato allievo di Warhol) e inseriva degli elementi dei
cartoni animati.
 

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