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27/10/2021

Appunti: Teoria della percezione


La Cinestesi
Introduzione
Dei 5 sensi di cui noi disponiamo, la vista è il senso più forte; infatti noi riceviamo l’80% delle informazioni
attraverso gli occhi.
Inoltre, il primo approccio che il fruitore ha con un qualsiasi artefatto, avviene attraverso la vista.
Per un progettista, quindi, è di fondamentale importanza comprendere come il prodotto viene “visto”,
ovvero quali sono gli universali percettivi.

Engrammi e la memoria
La visione e la memoria sono strettamente legati tra loro.
L'osservazione prolungata produce tracce mnemoniche nel cervello (chiamati engrammi).
Gli engrammi e, di conseguenza la memoria, condizionano la visione del materiale ottico.

Tuttavia, nel momento in cui il ricordo affiora, non sempre l’engramma corrispondente è esattamente
uguale a quello prodotto durante l’esperienza originale.
Ciò è dovuto alle altre esperienze che nel frattempo quel soggetto ha vissuto e alle informazioni che ha
appreso.
Nel tempo i legami che realizzano l’engramma dei nostri ricordi si affievoliscono e alcuni possono
disattivarsi, per cui i nostri ricordi possono essere fallaci.
Dobbiamo sempre tener presente che la nostra memoria non è perfetta e può fare cilecca, soprattutto per i
ricordi più lontani nel tempo. L’uomo ha già superato questo problema allorchè è nata la scrittura, il
disegno, la pittura, la fotografia, la registrazione sonora ed i moderni computer.

Esistono diverse tipologie di memoria:


- il priming = inteso come abilità del soggetto nell’identificare un oggetto visivamente o auditivamente;
- la memoria procedurale = che consiste nella memoria per esperienze motorie e cognitive
- la memoria emotiva e affettiva = che comprende la memoria per le emozioni vissute in rapporto a
determinate esperienze affettive
- memoria episodica = eventi della propria esperienza personale
- memoria semantica = conoscenza di fatti, nozioni, parole, regole necessarie per la manipolazione di
simboli e concetti

Tutti i processi attraverso i quali un individuo percepisce, registra, manipola ed esprime informazioni sono
definite abilità cognitive.
Le abilità cognitive sono coinvolte in qualsiasi compito affrontiamo, dal più semplice al più complesso.
Per quanto riguarda gli stimoli, vengono definiti “cognitivi” gli stimoli neurosensoriali in grado di
modificare l’assetto del sistema nervoso centrale.
 
Noi siamo individui unici e irripetibili grazie al nostro personale patrimonio mnemonico.
Di fronte allo stesso stimolo visivo abbiamo reazioni soggettive, ma tutti analizziamo e organizziamo il
materiale ottico nello stesso modo, attraverso delle costanti psico-percetive.
Ciò che si vede è il risultato di un processo psico-percettivo.
La nostra visione, come le altre costruzioni cerebrali, è stata trasformata dall’evoluzione del linguaggio.

Come funziona la percezione (a livello celebrale)


Nel cervello ci sono delle aree specifiche per analizzare e leggere le informazioni che riceviamo.
L'elaborazione dei dati visivi avviene all’interno del lobo occipitale.
Inoltre, bisogna considerare che il campo visivo ha un’ampiezza di 90°.
Di conseguenza, ciò che sta a sinistra del capo viene:
-rilevato dal lato destro della retina di entrambi gli occhi
-viene elaborato dalla parte destra del cervello
E viceversa.

Se si osservano delle immagini e non si riesce a trarne un'immagine reale, il cervello fa un lavoro
abbastanza limitato.
Nel momento in cui la stessa immagine fornisce più informazioni su cosa è realmente, il cervello aumenta
l'attività celebrale e riesce a dare un'interpretazione.
Per esempio: un quadro astratto richiede meno attività celebrale perché non ha immagini definite.
Attraverso nuove tecniche di indagine quale la ƒMRI (Risonanza magnetica funzionale per immagini) si è
rilevato che, dove il materiale ottico è disposto a formare forme riconoscibili, vengono attivate aree del
cervello più ampie.

Costanti vettoriali della percezione


Di fronte al medesimo stimolo visivo abbiamo reazioni soggettive, ma tutti analizziamo e organizziamo il
materiale ottico nello stesso modo, attraverso delle costanti vettoriali della percezione.
Alcune di queste costanti nascono dall’integrazione del sistema ottico con il sistema cinestetico.
La cinestesi del corpo avviene attraverso la sensibilità delle articolazioni, dei muscoli e delle ossa.
Con la cinestesi percepiamo la posizione del nostro corpo nello spazio.
Possiamo dire che ciò che vediamo è la risultanza della memoria motoria (che coinvolge il sistema
cinestetico) e delle costanti vettoriali della percezione.
Una delle costanti vettoriali della percezione è la costante di verticalità (e di orizzontalità).
Il senso di verticalità è percepito contemporaneamente da corpo e vista ciò avviene perché esso è parallelo
alla forza di gravità.
Questo tipo di costante gioca a favore dei grafici quando si vuol giocare con la stabilità o il movimento: il
cervello percepisce uno stimolo visivo, come instabile o in movimento, quando le sue forze spaziali non si
sviluppano secondo la costante di verticalità e di orizzontalità.
Cercare: Neuroestetica, inventata dal professor e Semir Zeki (Neurologo).
 
Cinestesi del corpo
 Cinestesi della percezione del corpo nello spazio (attraverso le contrazioni dei muscoli ecc)
Da qui deriva la memoria del senso di verticalità.
Attraverso la lettura della verticalità e orizzontalità si può definire il movimento o la staticità di un
oggetto/stimolo visivo.
Se si tiene il capo piegato, si percepisce comunque il senso di verticalità grazie all'azione del
"labirinto" che si trova dietro l'orecchio.
 Cinestesi dell'angolo degli assi visivi: i muscoli oculomotori fanno ruotare il bulbo oculare affinchè
l'asse visivo cada il più vicino possibile alla fovea.
Dalla contrazione di questi muscoli oculomotori si riesce ad avere una visione più nitida e a percepire
la distanza da un oggetto.
 Cinestesi della grandezza dell'immagine retinica: un oggetto lontano ha un'immagine retinica
piccola e viceversa; con questo parametro, si definisce la tridimensionalità degli stimoli visivi.
Possono verificarsi delle “Alterazioni dell’immagine retinica” poiché il contesto può influenzare
l’immagine retinica.

Aspetti fisiologici e psicologici nella visione


La visione ha aspetti sia fisiologici che psicologici (teoria detta da Nino di Salvatore):
- La percezione delle forme e dello spazio a 3 dimensioni, è un processo psicopercettivo molto
fisiologico e meno psicologico
- Mentre la percezione delle forme e dello spazio a 2 dimensioni, è un processo psicopercettivo
molto psicologico e meno fisiologico
 

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