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Munsell
Dalla sfera di Runge al solido di Munsell
Il solido di Munsell è una evoluzione della sfera di Otto Runge, realizzata nel 1810.
Albert H. Munsell, nei primi del Novecento, deformando la sfera di Runge creò il solido di Munsell.
Albert Henry Munsell nacque a Boston, nel Massachussets, nel lontano 1858. Era un artista e insegnò
presso quello che oggi è il Massachusetts College of Art and Design. Divenne famoso quando, nei primi anni
del ‘900, con la pubblicazione dell’opera “A color notation”, espose la propria teoria del colore, nel
tentativo di unificare anni di dissertazioni scientifiche e artistiche.
Introduzione
Il sistema Munsell consente di indicare in modo univoco il colore di una superficie.
Pur non essendo l’unico sistema di specificazione del colore, esso è il più diffuso e viene adottato, oltre che
in Italia, anche in Germania, Canada, Stati Uniti e Giappone.
Il sistema fu proposto dall’artista e ritrattista Albert H. Munsell nel 1905 e in seguito rivisto nel 1943.
Da allora sono state pubblicate diverse edizioni del Munsell Book of Color che raccolgono, in schede a
tasche, quantità differenti di campioni colorati e codificati (da 1146 1600).
I colori all’interno del Munsell Book of Color sono garantiti come inalterabili nel tempo, a differenza dei
colori contenuti nel sistema NCS che variano periodicamente.
Inoltre, nella notazione del colore Munsell, ogni colore ha una relazione logica e visiva con tutti gli altri
colori.
A cosa serve
Il sistema Munsell è utile quando è necessario registrare o comunicare ad altri il colore o i colori di una
superficie, limitando la possibilità di errore.
Il solido di Munsell ha una forma irregolare perché la saturazione di un colore non è uguale per tutte le
tinte, in quanto ogni colore ha una sua forza, rosso, blue e viola sono tinte più forti, infatti raggiungono il
loro chroma molto lontano dall’asse neutro.
Il Munsell è un sistema che nasce per adattarsi al sistema visivo umano, che fa percepire i colori in maniera
diversa a seconda del contesto.
L'occhio umano fa fatica a discriminare e a distinguere le tinte del colore viola, a differenza di quelle del
giallo.
Il nostro sistema visivo formato dai recettori (coni per la percezione dei colori e i bastoncelli per la
percezione del nero e bianco) è basato sui colori RGB; di conseguenza, siamo in grado di discriminare più
tinte di giallo mentre il viola e, gli altri colori al difuori dei tre primari, facciamo fatica a distinguerli.
Da questa osservazione, Munsell schiaccia il solido e porta in alto il giallo e in basso il viola.
Se scomponiamo la luce abbiamo la chiarezza di tinte; Newton attraverso degli studi e delle
sperimentazioni, riesce a scomporre la luce in 7 colori. In realtà la scomposizione della luce individua infiniti
colori e non solo 7.
Dalla scomposizione otteniamo le tinte, che sono infinite perché dipendono dalla capacità del sistema visivo
dell'uomo di discriminare i colori.
Noi abbiamo tre coni (uno per R uno per B e uno per G).
Questi tre coni non funzionano contemporaneamente.
Se la sostanza del cono del rosso va nel cono del verde, otteniamo il daltonismo o altri difetti visivi, perché
non riusciamo a distinguere il verde dal rosso.
Uno di questi fenomeni e difetti visivi è anche l'acromatismo, che non riescono a vedere i colori ma
riescono a discriminare in maniera eccellente la chiarezza.
La tinta
La tinta o tonalità dipende fisicamente dalla lunghezza d’onda che prevale rispetto alle altre dello spettro
visibile; Ciò permette di determinare l’effetto di un colore piuttosto che quello di un altro.
Il metodo Munsell dispone le varie tonalità nel cerchio delle tonalità, disponendo le cinque “tonalità
principali” (rosso, giallo, verde, blu, porpora, seguendo questo ordine) a intervalli uguali attorno a un
cerchio.
Munsell poi inserì cinque tonalità intermedie: giallo-rosso, verde-giallo, blu-verde, viola-blu e rosso-viola,
ottenendo in tutto dieci tonalità.
Per semplicità, usò le iniziali come simboli per designare i dieci settori di tonalità: 5R, 5YR, 5Y, 5GY, 5G, 5BG,
5B, 5PB, 5P e 5RP.
Ognuna di queste dieci suddivisioni è ulteriormente suddivisa in 10 sotto-suddivisioni in modo da dare alla
tonalità uno di cento valori. Due colori, di uguale luminosità e saturazione, che si trovano opposti sulla
circonferenza delle tonalità sono detti colori complementari e la loro mescolanza additiva genera
il grigio della stessa luminosità.
La chiarezza (valore)
Sull’asse centrale della sfera dei colori è riportata la scala della luminosità con un valore che va da uno a 10.
Al nord di quest’asse avremo il bianco puro (che si esprimerà con il numero 10) e al sud il nero puro (con il
numero 1), al numero 5 avremo il valore “medio” cioè quel valore che possiederà il 50% di bianco e il 50%
di nero.
La chiarezza viene considerata con valori unitari, 1 – 2 – 3 – 4 etc.
La saturazione (croma)
La saturazione o crominanza è il grado di allontanamento di un colore dal colore neutro dello stesso valore.
I colori con crominanza bassa sono talvolta chiamati "deboli", mentre quelli con crominanza alta.
La saturazione nella sfera del colore di Munsell è misurata radialmente dal centro di ogni settore circolare
fino all’asse centrale verticale e si esprimerà dal centro del cerchio di Munsell (valore numerico 1) verso
l’esterno (valore numerico crescente).
La saturazione viene considerata con un valore pari, 2-4-6 etc.
La scala inizia da zero, per i colori neutri, ma non c'è una fine arbitraria della scala; infatti, con la
disponibilità di nuovi pigmenti, sono stati realizzati colori Munsell con una scala di crominanza più elevata.
Per esempio: la scala cromatica per i materiali riflettenti normali si estende in alcuni casi oltre 20; mentre i
materiali fluorescenti possono avere crominanze fino a 30.
Come funziona
Il sistema Munsell si basa sulla rilevazione dei suddetti tre parametri sensoriali (tinta, chiarezza e
saturazione) valutati psicologicamente in base al confronto diretto tra superficie da rilevare e le tessere
rimovibili appartenenti al Munsell Book of Color.
La mappatura del colore con il sistema Munsell avviene attraverso due strumenti:
- Cerchio delle tonalità = che misura la tinta e la saturazione
- Piano di tinta (sezione verticale del solido e sono una per ogni tinta) = misura la chiarezza e la
saturazione
Cerchio delle tonalità
Munsell ha disposto nel cerchio delle tonalità, le cinque “tonalità principali” (rosso, giallo, verde, blu,
porpora, seguendo questo ordine) a intervalli uguali attorno a un cerchio.
Munsell poi inserì cinque tonalità intermedie: giallo-rosso, verde-giallo, blu-verde, viola-blu e rosso-viola,
ottenendo in tutto dieci tonalità.
Per semplicità, usò le iniziali come simboli per designare i dieci settori di tonalità: 5R, 5YR, 5Y, 5GY, 5G, 5BG,
5B, 5PB, 5P e 5RP.
Ognuna di queste dieci suddivisioni è ulteriormente suddivisa in 10 sotto-suddivisioni in modo da dare alla
tonalità uno di cento valori.
Con il cerchio delle tonalità possiamo individuare la tinta (guardando le lettere relative alle tinte e i valori
lunga la circonferenza) e la saturazione (ossia la distanza radiale dal centro di ogni settore circolare fino
all’asse centrale verticale).
Piani di tinta (schede)
Il catalogo, in più volumi, contiene 40 schede a tasche, ognuna delle quali rappresenta una sezione verticale
(piano o tinta costante) del solido ideale del colore, che contengono mediamente una cinquantina di
tessere rimovibili, colorate e codificate.
Ogni cartella verrà prevista la luminosità che sarà posizionata verticalmente con al nord il bianco puro (che
si esprimerà con il numero 10) e al sud il nero puro (con il numero1), al numero 5 avremo il valore “medio”
cioè quel valore che possiederà il 50% di bianco e il 50% di nero.
La saturazione sulla cartella si esprimerà da sinistra (valore numerico 1) a destra (valore numerico
crescente).
La tinta sarà diversa per ogni cartella, perché ogni cartella rappresenta una tinta nello spazio o meglio nella
sfera di Munsell.