“Forte squilibrio a favore del governo”: persino l’Agcom
accusa il Tg di Minzolini di essere come il Tg di Fede
Venerdì 22 ottobre 2010 – Anno 2 – n° 275
Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
B. FINISCE NELLA DISCARICA
Rivolta a Terzigno, migliaia in piazza: decine i feriti
Su quel “miracolo” ha vinto le elezioni. Ma era un imbroglio
Camion e macchine incendiate, sassaiole, manganellate e lancio di lacrimogeni ad altezza
d’uomo. Nel parco del Vesuvio la tensione è alle stelle
UNA CRITICA E L’ENEL
TOGLIE LA PUBBLICITÀ
Così le grandi aziende
condizionano i giornali.
Il “Fatto” punito
per un giudizio
sulla quotazione pag. 6 - 7 z
di Giorgio Meletti
L’È laEnel non acquisterà più spazi
pubblicitari sul Fatto Quotidiano.
ritorsione per un articolo sgra-
dito. Ce lo ha fatto sapere per iscrit-
to l’Ufficio Stampa dell’Ente.
32
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Scontri tra forze dell’ordine e manifestanti a Terzigno (FOTO ANSA) . A destra, una ragazza ferita negli scontri (FOTO EMBLEMA)
Fierro, Di Blasi, Iurillo e Massari pag. 2 - 3 z
Ne prendiamo atto. Grazie a ven-
dite e abbonamenti, non dipendia-
mo dalla benevolenza dei signori
della pubblicità. Non scriviamo sot-
to dettatura.
Preoccupa che la pubblicità non
serva a promuovere un prodotto,
ma ad addomesticare l’informazio-
ne. Troppi giornali, grandi e pic-
coli, sono tenuti in soggezione da-
gli investimenti pubblicitari. Trop-
pi giornalisti scrivono con il timore
di provocare un danno economico
che l’editore non perdonerebbe.
L’Enel sta piazzando in Borsa le
azioni della controllata Enel Green
Udi Marco Lillo
e Ferruccio Sansa
INCHIE STA
P3, TUTTE
LE CARTE
G li affari di Marcello
Dell’Utri a San Marino, la
nomina di un assessore fatta
da Silvio Berlusconi, sotto
ricatto, e poi i finanziamen-
ti allegri di Verdini.
pag. 9 z
Power. Chiede 3 miliardi di euro ai
risparmiatori. Ma questi, quando
leggono articoli incoraggianti, de-
vono chiedersi se i consigli per gli
acquisti sono il frutto delle pres-
sioni pubblicitarie dell’Enel? La rap-
presaglia contro Il Fatto è scattata
per un nostro articolo, pubblicato
domenica scorsa, definito “feroce
stroncatura” a causa di un solo,
blando, giudizio: “L’Enel si fa pa-
gare abbastanza le azioni Enel
Green Power”.
Insopportabile, per i signori delle
inserzioni, usate per premiare i
giornali docili e obbedienti.
nsarah scazzi
Sabrina resta
in carcere: contribuì
all’omicidio
Amurri pag. 10z
CATTIVERIE
A questo punto speriamo che
l’assassino di Sarah Scazzi sia
Berlusconi. Almeno la Tv
smetterebbe di parlarne
(Fabrizio Corgnati) www.luttazzi.it
www.ilfattoquotidiano.it
Milena Gabanelli (FOTO DLM)
REPORT x
L’inchiesta su Antigua
La vendetta
del premier
“Denuncio
la Gabanelli”
Borromeo e Tecce pag. 4 - 5 z
Udi Roberta Zunini
L’ORO
MALEDETTO
DEL GHANA
Nd’oro,ella regione centro occiden-
tale del Ghana, ex Costa
il grande cielo notturno
africano è una voragine al con-
trario, spalancata sopra migliaia
di cercatori d’oro derelitti e ille-
gali. Ombre che scavano e setac-
ciano. pag. 12 z
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Manicomio
organizzato
di Marco Travaglio
S
empre più spesso, leggendo i giornali, vien voglia
di chiamare l’ambulanza. L’impressione è di
vivere in un manicomio organizzato, dove i matti
si credono psichiatri e gli psichiatri si credono
matti. Gli house organ della Banda B. si affannano a
dimostrare che la Rai è in mano a giornalisti di sinistra.
E gli house organ della sinistra si accaldano a dimostrare
che non è vero. Ma chissenefrega per chi votano i
giornalisti tv: ciò che conta è che diano le notizie,
possibilmente vere, possibilmente tutte. Vespa,
Minzolingua, Fede, Vinci e il carneade di Studio Aperto
non sono pericoli pubblici perché sono di destra, ma
perché non danno le notizie o, le rare volte che le
danno, sono false. Mentana non vota da secoli, è un
simpatico equilibrista, per diventare direttore del Tg
La7 ha dovuto attendere per mesi il via libera di B. Però
le notizie le dà quasi tutte e quasi tutte vere, quindi fa
un bel tg e il pubblico lo premia. Salendo i gradini della
scala psichiatrica, ci si imbatte nell’annosa querelle
sugli scrittori di sinistra che pubblicano per Mondadori
o Einaudi, sui registi e attori di sinistra che fanno film
per Medusa, sui teledivi di sinistra che lavorano per
Endemol e Mediaset. Ieri il Giornale sbatteva in prima
pagina Fazio, Saviano, Benigni, Zagrebelsky, Scalfari, De
Gregorio: “I mantenuti da Berlusconi”, “pagati anche
con i suoi soldi per sparargli addosso”, “stipendiati dalle
sue case editrici”, “gridano al regime pagati da Silvio”.
Anzitutto non si vede perché chi lavora per un’azienda
dovrebbe amare e leccare il datore di lavoro: solo un
paese di servi può considerare strano o scandaloso che
un operaio Fiat non straveda per Marchionne e non gli
sia eternamente grato per l’onore che gli fa a dargli un
lavoro e uno stipendio: semmai dovrebbe essere
Marchionne a rispettare e ringraziare le maestranze
della Fiat, senza le quali i suoi presunti miracoli se li
infilerebbe dove sappiamo. Eppoi, con una legge sul
conflitto d’interessi degna di questo nome, B. non
potrebbe stare in politica con Mondadori, Einaudi,
Medusa, Endemol e Mediaset. In più Mondadori e
dunque Einaudi, le possiede abusivamente, avendole
sottratte con la frode a De Benedetti grazie a una
sentenza comprata dai suoi avvocati con soldi suoi.
Senza quell’operazione criminale, Mondadori
apparterrebbe a un finanziere che non siede in
Parlamento e il problema sarebbe risolto alla radice. In
ogni caso, se uno scrittore fa un libro con l’editore
Tizio, è l’editore Tizio che intasca la gran parte degli
utili (i diritti d’autore non superano mai il 10-15% del
prezzo di copertina). Dunque è l’autore che
“mantiene”, “paga”, “stipendia” l’editore, non
viceversa. Lo stesso vale per il cineasta che lavora per
Medusa e la star tv che lavora per Endemol o Mediaset.
Il che pone pur sempre un problema di coscienza agli
scrittori: ma non perché sono “mantenuti” da B, bensì
perché contribuiscono a farlo ricco. E a spacciarsi per
liberale, tollerante, democratico e magnanimo, visto
che concede loro l’onore di lavorare per lui. Ultimo
gradino, ultima cazzata: le polemiche sui compensi di
questo o quel protagonista della tv. Ora è la volta di
Fazio, di Saviano e degli ospiti di Vieni via con me.
Secondo Libero, “lo show di Saviano farà perdere alla
Rai 2 milioni” perché ne costerebbe 3 e incasserebbe
solo 810 mila euro di pubblicità. Ma intanto la Rai è un
servizio pubblico e può permettersi di investire quote
di canone in programmi di pubblico interesse (Saviano
in tv, oltretutto, ha un lauto mercato all’estero). Il
problema semmai sono i varietà, i reality e le menate
che vanno in onda giorno e notte senza un barlume
d’interesse pubblico, finanziati col canone perché il
rapporto costi-spot è in perdita. Dopodiché, siccome la
Rai sta sul mercato, deve misurarsi con i valori e i costi
di mercato: vuole Saviano, Bono e Benigni? Li deve
pagare per quel che valgono. Invece l’acuto Masi
pretende che Saviano, Bono e Benigni lavorino gratis
per pagare lo stipendio a Belén e Vespa al Festival di
Sanremo. Quello sì che è servizio, anzi servizietto,
pubblico.
pagina 2 Venerdì 22 ottobre 2010

MIRACOLO FINITO MIRACOLO FINITO

LA DISCARICA NEL PARCO

Sant’Anastasia
Somma
Pollena Trocchia Vesuviana
Cercola
Massa
di Somma
S.Sebastiano Ottaviano
al Vesuvio
S.Giorgio
a Cremano
VESUVIO
San Giuseppe
Napoli Vesuviano
Portici
Ercolano Terzigno

Boscoreale
Torre del Greco Boscotrecase
Trecase
Torre
Il parco si estende su Annunziata Pompei Scene dalla battaglia Scontri durante la notte,
8482 ettari di terreno compattatori dati alle fiamme, cariche della polizia con
e comprende 13 comuni lanci di lacrimogeni e pietre laviche dirette contro gli
Comuni su cui insiste Comuni esterni Area destinata agenti. Ieri, a Terzigno, si è consumata una nuova
il territorio del parco all’area del parco allo sversamento Secondo l’assessore all’Igiene Urbana del Comune di Napoli Paolo Giacomelli, per le strade del capoluogo campano ci sono 1400 giornata di guerra, che continuerà anche oggi (ANSA)
tonnellate di rifiuti. L’emergenza che Berlusconi avrebbe risolto è ancora presente (FOTO ANSA)

POLPETTA AVVELENATA Fiamme sul Vesuvio

È il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro,
detto “Gigino ‘a purpetta” a dover risolvere il problema
di Antonio Massari
alla famiglia Cutolo, del-
D
la Nuova camorra orga-
nizzata, alla famiglia Bi-
dognetti, del clan dei
Casalesi: Luigi Cesaro detto
“’a purpetta” è stato spesso
to ad accattivarsi la simpatia
di Silvio Berlusconi, al quale
inviava mozzarelle a chili: an-
che il latte delle bufale, alle-
vate nella sua Caserta, gli han-
no ingraziato la buona sorte
nella politica. Eppure Cesaro,
che muove i primi passi nel
Condannato in primo grado,
poi assolto in appello e cassa-
zione, riesce a ribaltare la ver-
sione dell’accusa. Le sue fre-
quentazioni con il camorrista
Pasquale Scotti e la sorella di
Raffaele Cutolo, Rosetta, furo-
no spiegate in questo modo:
stui a sua volta consegnata allo
Scotti, che da quel momento
cambiò ‘atteggiamento’ nei
confronti dell'impresa di Cesa-
ro”.
AL DI LÀ del profilo penale,
giudicati del luogo”. Dal Psi a
Forza Italia fino a conquistare
con il Pdl la Provincia di Na-
poli: l'ex uomo della Asl, di
strada, ne ha fatta. E ora deve
gestire l'emergenza rifiuti: un
settore al quale la Camorra
È guerriglia per i rifiuti
ti delle Province. Il pentito Vas-
A BOSCOREALE E TERZIGNO
sallo ha descritto Cesaro come COMBATTONO CITTADINI E POLIZIA
una persona vicina a France-
sco Bidognetti, detto "cicciot-
to e mezzanotte", un tempo a
capo dei Casalesi. Gli stessi Ca-
di Enrico Fierro
inviato a Boscoreale (Na)
Sindaco Pdl: to quello che si può raccogliere
dalla strada: bastoni, pali di fer-
che sta a due metri da un distri-
butore di benzina della “Esso”.
merciante che cerca di fare da
scudo al suo negozio di abbiglia-
A TERZIGNO, Boscoreale,
nei paesi del Vesuvio la violenza
salesi che, sui rifiuti, hanno co-
cinne, scinne, omm’e
“Venduti per ro, pietre. Dalle case ai due lati Una “generalessa” è la donna mento. E mentre a valle brucia- non si ferma. Partorita dalla scel-

accusato di legami con la ca-
morra. È stato arrestato e pro-
cessato, ha passato indenne
ogni grado di giudizio, ma re-
stano agli atti le sue frequen-
tazioni e le accuse di collabo-
ratori di giustizia come Gae-
tano Vassallo, che nella Cam-
pania dei Casalesi era il “re dei
rifiuti”, per i quali ne ha ge-
stito il traffico, e ai magistrati
della dda napoletana ha de-
scritto i rapporti tra Cesaro e
la famiglia Bidognetti. Ora pe-
rò è Cesaro a doversi occupa-
re di monnezza: è il presiden-
te della Provincia di Napoli,
eletto con ben 800 mila voti, e
siccome la legge impone alle
province d’occuparsi dell'e-
mergenza rifiuti, tocca a "gi-
gino ‘a purpetta" gestire il più
delicato dei problemi campa-
ni. Nel frattempo, alle sue fre-
quentazioni di camorra, si so-
no aggiunte quelle politiche:
d’alto livello, visto che è giun-
INCHIESTE SULL’IMMONDIZIA
Psi del suo paese d'origine,
Sant'Antimo, d'intoppi ne ha
incontrati parecchi, manette
incluse.
A METTERLO nei guai, c’è
sempre qualche collaboratore
di giustizia: nel 1984 viene ar-
restato perché due pentiti lo
accusano di avere rapporti
con la Nco di Raffaele Cutolo.
Quei rapporti
con i Casalesi e
la richiesta di
raccomandazioni
a Rosetta Cutolo,
sorella del capo
della Nco
“Il Cesaro – si legge nella sen-
tenza d’assoluzione in appello
- ha spiegato che, al fine di sot-
trarsi alle pesanti richieste
estorsive del gruppo Scotti,
chiese i buoni uffici di Rosetta
Cutolo, la quale inviò una ‘let-
tera di raccomandazione’ allo
Scotti. Tale lettera, consegnata
da due donne, emissarie della
Cutolo, al Cesaro, venne da co-
quindi, resta che Cesaro am-
mette: per difendersi da Scotti,
piuttosto che affidarsi allo Sta-
to, si rivolge all’anti-stato, cioè
la moglie di Cutolo. Antonio
Sessa, tenente colonnello dei
Carabinieri del gruppo “Napo-
li II”, nel 1991 redige un duro
rapporto su Cesaro: “Per quan-
to compete – scrive il 19 luglio
– risulta di cattiva condotta
morale e civile. In pubblico go-
de scarsa stima e considerazio-
ne. È solito associarsi a pregiu-
dicati di spicco della malavita
organizzata operante in San-
t'Antimo e dintorni". Due mesi
dopo Sessa invia un rapporto
al prefetto di Napoli. Si discute
lo scioglimento del consiglio
comunale di Sant’Antimo e
scrive: “Cesaro ricopre la ca-
rica di consigliere provinciale
eletto nelle liste del Psi. Nume-
rose sono le relazioni di servi-
zio, redatte dall’Arma di
Sant’Antimo, circa le frequen-
tazioni di questi con noti pre-
“S
non ha mai inteso rinunciare. struito un impero. Dichiara- della strada, gente affacciata ai grassa vestita di nero che a pas- no otto camion, più in alto sulla ta catastrofica di aprire la secon-
Da Presidente, Cesaro ha nelle
mani la Sapna, che gestisce i
zioni da verificare, com'è ov-
vio, a maggior ragione perché
merda. Scinne ca t’ap-
piccio”. Boscoreale,
vincere a balconi. Sono donne e anziani,
finanche bambini, che urlano
so lento si avvicina ad una bar-
ricata di monnezza e la incen-
rotonda Panoramica, ci sono al-
tre cariche a nuovi scontri. Per-
da discarica, quella da due milio-
ni di tonnellate di monnezza.
rifiuti nella provincia di Napo- Cesaro, dai suoi processi, è nell’epicentro di contro i poliziotti e lanciano og- dia. Attorno a lei volano sassi ne- ché i camion che si sono salvati Mentre la politica continua a sof-
li: è da questa società che passa sempre uscito pulito, anche un’eruzione di rabbia e violen- Napoli” getti. “E voi sareste italiani, voi ri lavici e lacrimogeni. Lei, indif- tornano indietro e li fanno pas- fiare sul fuoco. Perché la mini-
l'emergenza, oltre che dalle quando ha ammesso d'essersi za. Incontrollabile e devastante portate la divisa e difendete chi ferente, va avanti. sare proprio dove da mesi si fer- stra Stefania Prestigiacomo deve
scelte politiche affidate - per affidato a donna Rosetta, sorel- come la lava che nel 1943 si por- Scontri anche ci vuole avvelenare. Iataven- mano centinaia di persone per dire che c’è la camorra dietro gli
scelta del capo della Protezio- la di don Raffaele, per farsi pro- tò via case e uomini di questi ne!”, urla un vecchio su una car- DURA ORE la guerriglia. E protestare contro le discariche. scontri? “Lo chieda a Cosentino,
ne civile, Guido Bertolaso, e teggere. È lo stesso Cesaro che paesi aggrappati sulla pancia per la partita rozzella. mentre al bivio Passante volano E sono botte di nuovo, come nel- l’amico suo cos’è la camorra”,
del presidente del Consiglio, oggi, nel caos campano dei ri- del Vesuvio. I ragazzi col volto pietre e manganellate, corre una la notte precedente. Quando, detta al taccuino un ragazzo.
Silvio Berlusconi – ai presiden- fiuti, rappresenta lo Stato. coperto dalle magliette mostra- con il Liverpool GLI AGENTI non sanno che notizia terribile: “Hanno ucciso spente le telecamere di “Linea “Qui siamo gente per bene, di-
no all’autista del camion accen- fare, sono pure loro intrappola- un guaglione, la polizia lo ha in- notte”, la polizia ha caricato. Gli telo a chella signora”, dice una
dini, bastoni e pietre. L’uomo è ti. Tentano una carica, ma la fol- vestito con un blindato”. Non è agenti provocati da ore di sassate maestra di scuola. “Hanno di-
terrorizzato, asserragliato nella Perché proprio qui, a quell’ora, la arretra, poi contrattacca e ca- vero per fortuna, ma la voce si fa contro i blindati, esplosione di strutto il Vesuvio”, protesta Ugo
LA LETTERA Legge cabina, davanti a lui un gigante-
sco autocompattatore, dietro
con il clima infiammato dalle
notizie sull’apertura della se-
rica e questa volta sono i poli-
ziotti ad arretrare. L’aria è irre-
strada e scurisce gli animi. C’è
un ferito, un uomo sulla trentina
fuochi d’artificio, cori sprezzan-
ti, hanno perso la testa. “Cornu-
Leone, il presidente del parco
nazionale. E si dimette. Intanto
delle deroghe un altro. Non può muoversi,
non gli rimane che arrendersi.
conda discarica, hanno deciso
di far passare una trentina di ca-
spirabile per i lacrimogeni urti-
canti sparati ad altezza d’uomo,
che vediamo sanguinante in vol-
to e con una spalla massacrata.
to vieni qua che ti spacco”, ha
sentito urlare il cronista da un ca-
c’è chi balbetta ancora promes-
se e parole. Mimì Auricchio, sin-
Un ragazzo sparge alcol nella ca- mion. Hanno appena scaricato i miasmi dei copertoni bruciati, Chiedi ai manifestanti e non ti rabiniere alla rincorsa di un ra- daco Pdl di Terzigno, conosciu-
Idalnella
governo lo ha ribadito: la legge va rispettata e i siti previsti
legge 123/08 vanno realizzati tutti, compresa la secon-
discarica a Terzigno, nel Parco nazionale del Vesuvio. La legge
bina, arretra e fa fuoco con un
accendino. È una vampata. Il ca-
mion brucia. Così gli altri. La
monnezza nella prima discarica
di Terzigno, sono scortati dalla
polizia che tenta di aprirsi dei
e il fumo dei camion in fiamme.
È la rivolta, l’intifada vesuviana
senza capi. O con capi nominati
sanno dire cosa sta succedendo
in quel momento alla rotonda
Panoramica, vicino alla discari-
gazzino lanciatore di sassi. Ci so-
no stati inseguimenti fin dentro
le proprietà private, una ragazza
to ai più per aver regalato il “lo-
go” di Forza Italia a Berlusconi.
“Domani al consiglio dei mini-
è legge. Ma come ci si comporta se questa altro non è che un’in- stessa tecnica. Rapida, efficace. varchi tra le barricate tirate su sul campo di battaglia. Un “ge- ca. Non hanno collegamenti, la è stata picchiata da due agenti in stri (oggi per chi legge, ndr), so-
terminabile sfilza di deroghe? E come ci si comporta se le deroghe Sono le scene che alle quattro dagli studenti. Ci sono poliziotti nerale” è l’uomo grosso come guerriglia è a macchia di leopar- un deposito di bibite. Tre perso- no sicuro che il Presidente Ber-
riguardano proprio la sicurezza delle discariche e quindi l'im- del pomeriggio si vedono al bi- e carabinieri in assetto antisom- un armadio a due ante che or- do sul territorio, ma gli eserciti ne sono state fermate e la ven- lusconi troverà la soluzione giu-
patto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni? Come la vio Passanti che collega Bosco- mossa, alle loro spalle i camion dina “all’attacco guagliù”. Un in strada sono attori di un film detta contro “’e guardie” ha avu- sta. Vi prego non fatemi dire di
deroga, contenuta nella legge 123, ad alcuni articoli del decreto reale a Pompei, Scafati e alla su- che bruciano, di fronte gruppi “capo” è il ragazzo che impone senza registi. “Qui ora può suc- to il tempo di ingrassare per tutta più, che sono stato a Roma e non
legislativo 36/03 che disciplinano le caratteristiche tecniche ne- perstrada che porta a Napoli. di manifestanti con in mano tut- di “appicciare” anche il camion cedere di tutto”, dice un com- la notte. ho manco bevuto un bicchier
cessarie perché una discarica sia a norma, tra cui l'impermea- d’acqua”. “Non fatevi illusioni –
bilizzazione del fondo. Se il fondo non è ben impermeabilizzato replica un prudentissimo Giggi-
le sostanze inquinanti penetrano nel terreno e nelle acque, cau- L’INTERVISTA Pasquale Raia di Legambiente no Cesaro. È il Presidente della
sando l'inquinamento delle colture agricole e del territorio cir- Provincia, doveva provvedere al

TANTI INDAGATI, MA NESSUN COLPEVOLE

di Vincenzo Iurillo
o sanno anche gli uscieri del Tribunale:
Lmaxi-processo
andrà in prescrizione. Nel frattempo il
ai 28 imputati accusati a va-
rio titolo di aver contribuito alla sistema-
tica violazione del multimilionario con-
tratto di affidamento del ciclo dei rifiuti in
Campania, stipulato tra il commissariato
per l’emergenza e la Fibe-Impregilo e re-
scisso per inadempienze nel 2005, si tra-
scina stancamente da due anni e tre mesi
nell’aula bunker del carcere di Poggiorea-
le. È la vicenda madre del disastro rifiuti
campano. È nato da un esposto dell’ex se-
natore di Rifondazione Tommaso Sodano.
Alla sbarra ci sono l’ex governatore Anto-
nio Bassolino e gli ex vertici di Fisia-Impre-
gilo. Pochi giorni fa i giudici hanno comu-
nicato che molto probabilmente il calen-
dario di udienze slitterà, e il dibattito non si
concluderà entro il termine programmato
del dicembre 2012. Anno in cui scatterà la
prescrizione per la quasi totalità delle ac-
cuse, che spaziano dalla frode alla truffa al
falso. E sicuramente appello e cassazione
cancellerebbero un’eventuale e improba-
bile sentenza di primo grado.
DA UNO STRALCIO di quest’inchiesta
ne è nata un’altra sulle superconsulenze
erogate dal commissariato. Tra le quali un
compenso di quasi 80 mila euro in favore di
Enrico Soprano, l’amministrativista di fidu-
cia dell’ex governatore, in assenza di docu-
menti che attestassero il lavoro svolto. Il 30
marzo Bassolino è stato rinviato a giudizio
per peculato. Soprano e l’ex sub commis-
sario Raffaele Vanoli, che hanno optato per
il rito abbreviato, sono stati condannati in
primo grado a un anno e sei mesi e a due
anni (pene sospese). Per una questione tec-
nica – la presenza tra gli indagati del pm di
Napoli, Giovanni Corona, per un breve pe-
riodo consulente del commissariato, poi
prosciolto – è invece approdato a Roma il
processo ‘Rompiballe’ sulla gestione
dell’emergenza tra il 2006 e 2007: 25 rin-
viati a giudizio dal Gip di Napoli, prima che
il Tribunale rimettesse le carte a Roma, per
traffico illecito di rifiuti non trattati, falso,
truffa e abuso. Il nome nasce dalle intercet-
tazioni in cui si parlava di ecoballe dalle
quali fuorusciva di tutto. Tra i rinviati a giu-
dizio c’è Marta Di Gennaro, braccio destro
dell’ex commissario all’emergenza rifiuti
Bertolaso. Ma il capo della Protezione ci-
vile, come gli ex commissari Alessandro
Pansa e Corrado Catenacci, è stato prosciol-
to. Resta in piedi per i tre solo un proces-
setto a Napoli per un reato contravvenzio-
nale di gestione illecita dei rifiuti.
E tra le principali inchieste ancora in piedi,
ne vanno segnalate due: una sulle bonifiche
compiute dalla Jacorossi (tra gli indagati
Pansa e Bassolino) e una sui collaudi degli
impianti di Cdr, nella quale è incappato,
nella sua veste di docente universitario e
tecnico della materia, il presidente della
Provincia di Benevento Aniello Cimitile,
che nel giugno 2009, fu messo ai domici-
liari.
costante. Ebbene, la legge 123 non solo deroga all'obbligo di
rendere impermeabili le pareti e il fondo delle discariche, ma
autorizza anche lo smaltimento di alcuni rifiuti pericolosi. Lo si
capisce leggendo i codici CER, le sigle numeriche che identificano
“Qui non si potrebbe neanche fare un muretto” problema rifiuti, ma ha chiesto
solo proroghe su proroghe. “Ci
sono pochi margini per una so-
luzione diversa. Ma sia chiaro
la tipologia della sostanza tratta, che corrispondono ai rifiuti no- di Eduardo Di Blasi to un’area dalle enormi bellezze na- vizio turistico. Oltre che tutelare il paesaggio, il Berlusconi ha risolto il problema
minati nella legge. Insieme ai rifiuti urbani si consente di sep- turali in una periferia malconcia della Che succede se qualcuno costrui- territorio ha delle produzioni di dei rifiuti a Napoli, è la Iervolino
pellire rifiuti industriali contenenti sostanze pericolose: ceneri bbiamo lavorato trent’anni per città di Napoli. “Dagli anni ‘60 e fino al sce in un’area tutelata come quel- eccellenza...
pesanti e scorie (codice Cer 19 01 11), ceneri leggere (cer 19 01
13), fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici (19 02 05),
“A avere questo parco e adesso ce lo
stanno distruggendo”. Pasquale Raia,
1994 in questo territorio si contavano
quattro grandi discariche e diverse ca-
la del parco?
Se si costruisce un muretto a secco ar-
Qui ci sono le cantine del Lacryma
Christi e produzioni di qualità come il
che non fa la differenziata”. An-
cora giochi e manovre elettorali
sulla monnezza. Ma la verità la
mescolati all'ormai famoso rifiuto tal quale (Cer 20 03 01), l’im- responsabile Aree Protette di Legam- ve più o meno legali. Nel 1995, con rivano le guardie forestali e fanno un “piennolo”. Il produttore di questa va- racconta un altro sindaco Pdl,
mondizia non differenziata. Tutto questo solo in Campania. Nel biente Campania, sotto il Vesuvio ha l’istituzione del Parco Nazionale del verbale. Non si può costruire e non si rietà di pomodoro, oggi, ha inscenato Gennaro Langella, di Boscorea-
resto d'Italia vale un’altra legge: la legge. combattuto la sua battaglia. Una bat- Vesuvio, iniziarono gli abbattimenti può cavare. Ovviamente non si po- anche una protesta a Terra Madre, al le. “Sono loro che favoriscono la
Sono decenni che in Campania vengono sversati illegalmente taglia che ha due martiri: i consiglieri dei manufatti abusivi, i divieti di cava, trebbe neanche aprire una discarica. Salone Internazionale del Gusto di To- camorra, ma lei lo sa quanti de-
rifiuti tossici fuori e dentro le discariche. Prima di questa legge i comunali di Ottaviano, l’avvocato Pa- la chiusura degli sversatoi e il ritorno Ma rispetto alle quattro zone di rino, per dare pubblicità a questo nari girano attorno ad una disca-
comitati erano riusciti, in sinergia con la magistratura, a far chiu- squale Cappuccio, freddato nel set- graduale alla normalità”. protezione dove si trova la cava Vi- scandalo che dovrebbe essere sotto rica così grande? Qui è tutto un
dere alcuni siti in cui erano stati scaricati rifiuti pericolosi, come tembre del ‘78 mentre era in auto con Il parco ha un regolamento? tiello? gli occhi di tutti. gioco politico, Berlusconi vuole
nel caso di Lo Uttaro in provincia di Caserta. Ma fatta la legge, la moglie e Mimmo Beneventano, am- Nel 2008 il Consiglio regionale della A cavallo tra la seconda e la terza area. Secondo lei perché si è scelto di vincere le elezioni a Napoli e per
trovata la deroga. Se i cittadini dei comuni vesuviani sono esa- mazzato nel novembre del 1980 da- Campania ha approvato il ‘piano del Nella seconda, per intenderci, per portare i rifiuti nel Parco del Vesu- questo ha bisogno della nuova
sperati e stanno resistendo in tutti i modi al progetto di aprire vanti casa. Lottavano contro la specu- parco’ con le regole di tutela dell’am- norma non si possono fare neanche le vio? discarica. Ci riempie di monnez-
Cava Vitiello, la seconda discarica nel Parco del Vesuvio che po- lazione edilizia che con la complicità biente e delle comunità che vi risie- visite guidate. Invece qui hanno co- Per due motivi. Il primo è che i “bu- za e così può presentarsi dicen-
trebbe contenere circa 7 milioni di tonnellate di rifiuti, forse non della camorra di Ottaviano, quella di dono. struito in poche settimane anche una chi” lasciati dalle cave andavano ripri- do che lui ha risolto la questione.
hanno tutti i torti. Da alcune analisi è emerso che le falde ac- Raffaele Cutolo, stava cambiando fac- Che tipo di tutele ci sono? strada asfaltata per permettere ai ca- stati prima che qualcuno immaginas- Ci sta avvelenando per i voti”.
quifere intorno alla prima discarica sono già pesantemente in- cia al territorio: costruzioni abusive L’area è divisa in quattro zone. Le pri- mion che trasportano i rifiuti di muo- se di riportarci i rifiuti. Il secondo è Napoli non vive giorni tranquil-
quinate, senza contare i miasmi che i cittadini sono costretti a che portavano cave; cave che, una me due, quelle più prossime al crate- versi meglio. Non sappiamo chi l’ab- che la cava è gestita da A2A e Asia, la li. Ieri le aggressioni a margine
respirare. Fino a quando si abuserà della nostra pazienza? volta svuotate dei materiali da costru- re, godono di una ‘protezione integra- bia costruita, con che soldi, e a che società che raccoglie i rifiuti a Napoli, della partita dei biancocelesti
Anna Fava, Coordinamento Regionale Rifiuti Campania zione, chiamavano rifiuti da interrare. le’. La terza ha una specializzazione titolo. Non ha ancora passato il col- e per loro è molto meno costoso por- col Liverpool hanno provocato
Un ciclo della malavita che non accet- agricola. La quarta prevede la possi- laudo, ma servirà a spostare i rifiuti tare l’immondizia sul Vesuvio che fuo- 5 feriti: 4 agenti e un vicequesto-
tava oppositori e che aveva modifica- bilità di costruire piccole aree a ser- nel parco nazionale. ri regione. re.
pagina 4 Venerdì 22 ottobre 2010

L I
RAISET RAISET

e condizioni sono terribili. Come
“Vieni via con me” possiamo andare in onda?”. Ripete
Roberto Saviano negli ultimi giorni. Il
debutto di Vieni via con me è previsto per lunedì
e il blocco 8 novembre ma manca l’accordo principale con
la casa di produzione Endemol, i contratti di
Saviano, Benigni e addirittura le bozze per ospiti
dei contratti come Claudio Abbado, Antonio Albanese e
Paolo Rossi. Martedì per l’ennesima volta la Rai
rispedisce i contratti al mittente ma Masi aggira
la questione: “Non ci sono rischi nè problemi.
Soltanto riflessioni sui costi e valutazione degli
uffici preposti. Loris Mazzetti (capostruttura
Raitre) invece dichiara: “Questa è una grande
bugia, la Rai aveva definito congruo il contratto
di Benigni e gli altri. Ora ci rassicurano solo su
Benigni, poco: noi vogliamo la libertà di ospitare
Albanese e Rossi o chiunque possa dare il suo
contributo artistico. Ma Roberto Saviano
intervistato da Mentana su La7 rincara la dose:
“Nulla è risolto. Hanno cercato di legittimare i
ritardi con cifre assurde. Anche perché tutti
hanno annunciato di voler partecipare a titolo
completamente gratuito”.
l 28 maggio Cgil e Snater emettono un
La Cgil avverte: duro comunicato in difesa della
dipendente Rai Federica Tanzilli. I due
sindacati parlano di inaccettabile intimidazione,
questo non è di forme di spionaggio e di strumenti repressivi
che minano i diritti sindacali e la libertà
d’opinione. “L’aver contestato per iscritto una
un caso isolato ‘presunta’ dichiarazione - specifica il comunicato
- è atto grave. Non è minimamente accettabile
che si cerchino di tacitare malumori o giuste
rivendicazioni attraverso strumenti repressivi, e
che tali atti vengano giustificati con l’utilizzo
della parola ‘etico’ vicino a ‘codice’.
Il fatto che all’azienda ‘risulti’ qualcosa ci appare
decisamente nebuloso, e ci fa interrogare su
come tali affermazioni siano emerse o su chi le
abbia fatte emergere. Non sarà tollerato che si
attacchi l’istituto dell’assemblea sindacale e per
questo suggeriamo alla Rai di ritirare
immediatamente il provvedimento alla
lavoratrice e di non ripetere in seguito
simili atti. Se tale azione dovesse proseguire ci
troveremo costretti ad utilizzare tutti gli
strumenti legali propri del sindacato”.

Il premier querela Report RAI, VIETATO

Lo scudo totale vale solo per lui DENUNCIARE
GABANELLI: “NON CI LASCEREMO INTIMIDIRE”

di Carlo Tecce
SAVIANO: “LOTTEREMO PER ANDARE IN ONDA”

a Rai è troppo avanti.

L
Silvio Berlusconi que-
rela Repor t per diffama-
zione e chiede il risar-
cimento per la puntata su
Antigua, la Banca Arner, le
ville e il riciclaggio. E poi il
lato B. (in senso letterale) di
una notizia svela l'effetto
collaterale di un Lodo Alfa-
andremo avanti su Anti-
gua”. Ogni giorno una cri-
tica o un ostacolo, cos'è
adrenalina? “Una causa ha
soltanto il sapore di un'in-
timidazione”, dice la con-
duttrice al Fatto. E nell’uffi-
cio di presidenza del Pdl,
mercoledì sera, Berlusconi
aveva anticipato le sue in-
tenzioni: “Repor t? Ormai so-
no abituato a questo tipo di
sempre nel pomeriggio, è
una tradizione per Annoze-
ro. Proprio ieri Masi ha spe-
dito a Raidue un promemo-
ria per Santoro: “I criteri di
valutazione del Comitato sul
Codice per la rappresenta-
zione televisiva di vicende
giudiziarie”. Uno zibaldone
di articoli, valutazioni e di-
vieti. Non risulta che Bruno
go per montare un'antepri-
ma con vecchi spezzoni che
L’INCIUCIO CON B.
racchiudono l’identità del
programma: l'intervento di
Mazzetti, Daniele Luttazzi e La funzionaria punita fa appello
Marco Travaglio al Paladozza
di Bologna, l’intervista di
Sandro Rutolo a Roberto Be-
Cgil: “Rappresaglia antisindacale” Il direttore generale della Rai Mauro Masi. Sotto la funzionaria Federica Tanzilli
nigni e, per contrasto, il 've-
dremo' su Annozero in onda di Beatrice Borromeo scritture c’è una dirigente che chi”. E poi: “Chi avrà ancora il Intanto il capogruppo
di Masi nell'Ultima Parola di proviene direttamente da Me- coraggio di esprimersi sapen- dell’Italia dei Valori in com-
l messaggio della Rai è diaset e che è solita riferirsi a

no bis, in fase di rodaggio in
Parlamento: “Se Berlusconi
si ritiene diffamato ha il di-
ritto di fare le azioni che giu-
dica più opportune. Ma c'è
una differenza tra me e lui -
osserva Milena Gabanelli –
perché lui mi può tirare in
cose. Del resto, è tutto re-
golare, sono cose assurde e
inventate. Continuano a dif-
famare... In qualsiasi ora del
giorno basta accendere la tv
e trovi attacchi nei miei con-
fronti, mai che ci sia qual-
cuno che spende parole in
Vespa, in onda con il plastico
di Avetrana, abbia ricevuto
una lettera simile.
LE FACCE e le storie di An-
nozero raccontano l'ultimo
bavaglio del servizio pubbli-
co. Michele Santoro, già san-
zionato da Masi, riunisce i
I
Gianluigi Paragone. Dice Be- do che resterà senza stipen- missione Vigilanza, Pancho
nigni, trascinato nella pole- chiaro: non si può criti- Fedele Confalonieri chiaman- dio?”. Ma c’è anche chi ricor- Pardi, ha presentato un’inter-
mica da viale Mazzini per il care l’azienda (nemme- dolo zio”. Sarebbe questa la da che “questa è l’azienda di rogazione alla Rai e al ministe-
mancato contratto per Vieni no per il suo bene) nean- frase incriminata di Federica, Debora Bergamini, che prima ro del Lavoro.
via con me: “La libertà è den- che durante una riunione accolta dagli applausi della di candidarsi col Pdl sedeva al
tro di noi”. sindacale. Federica Tanzilli, platea. La (mai citata) “nipoti- settimo piano di viale Mazzini Il caso
Il premio Oscar sarà ospite a la funzionaria punita per na” del presidente di Media- e si accordava sottobanco con in parlamento
titolo gratuito da Fazio. Sa- aver detto che in Rai c’è chi set sarebbe Chiara Galvagni, Mediaset”.
viano da Berlino e Mazzetti chiama Confalonieri “zio”, responsabile dell’ufficio scrit- “Zio” Confalonieri Tutti raccontano che Federi-

Tribunale, mentre io non
potrei farlo con lui”. Uno
scudo spaziale che trasfor-
ma la giustizia a sua imma-
gine e somiglia, non la liber-
tà di Gabanelli e Repor t:
“Non appena ricevo le car-
te, sarò pronta a difendermi.
Non ci lasciamo intimorire,
abbiamo 14 anni di prece-
denti per continuare. Quan-
do avremo novità o spunti
Roberto Saviano in collegamento ieri ad Annozero
modo positivo. Non guardo
più le trasmissione politi-
che perché sono di sini-
stra”.
C'È SEMPRE una brutta
sorpresa che interrompe il
lavoro dei giornalisti in Rai:
sia una citazione in giudizio
o una circolare di Masi. Or-
mai un foglio timbrato viale
Mazzini, sempre di giovedì e
protagonisti di varie e diver-
se censure: Paolo Mondani
di Repor t, criticato da una
settimana per la sua inchie-
sta di Antigua, Loris Mazzetti
di Raitre, già sospeso per i
suoi articoli sul Fatto e Ro-
berto Saviano, in bilico tra il
lancio di Vieni via con me e un
sabotaggio continuo. C'è il
clima di Raiperunanotte. E
Santoro rinuncia al monolo-
L’Autorità
“
da Roma non offrono la liber- non ci sta e farà ricorso. Ha ture Rai. Fino al Duemila, ca è “sconcertata, arrabbiata e “SANZIONARE i dipen-
tà al sabotaggio di Masi: “Noi cinque giorni per impugna- quando è stata assunta dalla tv delusa. Non vogliono nem- denti che esprimono le pro-
ci batteremo per andare in re il provvedimento che so- pubblica assieme ad altri diri- Chi oserà meno dirle chi ha fatto la spia. prie opinioni. Dove accade? –
onda. Abbiamo superato - di- spende il suo lavoro e la sua genti Mediaset, la Galvagni – Ha paura che ora possano li- si domanda Pardi – Non in Ci-
ce Mazzetti - momenti anco- retribuzione. È la massima descritta dai suoi colleghi co- ora criticare cenziarla, anche se è consape- na, nè in Corea del Nord, ma
ra più difficili. Dispiace ave- sanzione disciplinare previ- me una donna molto influen- vole di non aver detto nulla di alla Rai”. E ancora: “Come fac-
re tre settimane per organiz- sta dopo il licenziamento: si te in azienda – avrebbe lavo- l’azienda male: che ci siano uomini di ciamo a stupirci che Saviano,
zare una trasmissione previ- tratta degli stessi 10 giorni di rato ai vertici di Mediaset. E Berlusconi in Rai è notorio”. Benigni, Santoro e tutti gli altri
sta da sette mesi”. E l’autore stop imposti a Michele San- con l’azienda di Silvio Berlu- sapendo Lei, Federica, preferisce non subiscono una guerra di logo-
di Gomorra: “La Rai è toro. sconi avrebbe mantenuto for- parlare. Proprio perchè teme ramento se in Rai addirittura
un’azienda che va contro se ti contatti. che poi le conseguenze. 40 anni, ro- non si può essere liberi di par-
stessa. Addirittura ha negato Colpirne uno Ma i dissapori con la Galvagni mana, la Tanzilli è entrata in lare in un’assemblea sindaca-
l’albergo a Claudio Abbado.
Io voglio rivolgermi al pub-
educarne cento cominciano dieci anni prima,
quando Federica le fa causa
ti tolgono Rai dieci anni fa vincendo un le? Al netto delle considera-
zioni sulla manifestazione in-
concorso. Si è laureata in giu-
blico di destra e dinistra”. Il dominio di B. sulla Rai visto (perdendo in primo grado, è lo stipendio ? risprudenza alla Sapienza di terna – ha poi aggiunto Pardi –

di garanzia L'AUTORITÀ di garanzia
nelle Comunicazioni ha ana-
diffida il Tg1: lizzato la presenza nei tele-
giornali di Pdl, governo e
presidente del Consiglio. Più
“Forte squilibrio che una presenza, i numeri
mostrano un'invasione: 65
a favore per cento per il Tg1, 80 per
Studio Aperto, 83 per il Tg4.
di governo Aspettando multe e nuove
istruttorie, la Commissione
e Pdl” servizi e prodotti dell'Ag-
com ha diffidano il Tg1 ri-
chiamato il Tg4 e Studio
Aperto: “C'è un forte squi-
librio a favore di governo e
maggioranza. Cambiate regi-
stro oppure verranno adot-
tati ulteriori provvedimen-
ti”. Il consigliere Rizzo Ner-
vo commenta con ironia:
“Minzolini peggio di Emilio
da Marilena Nardi
Fede: l'allievo ha superato il
maestro”. E il 'direttorissi-
mo' protesta: “Non si si può
essere così khomeinisti nel
dare queste valutazioni, altri-
menti si è pretestuosi”. E
pensare che in Commissio-
ne siede Antonio Martusciel-
lo, ex sottosegretario con
Berlusconi e fondatore di
Forza Italia. Il successore di
Giancarlo Innocenzi, dimis-
sionario per l'inchiesta di
Trani. Non ha retto all’imba-
razzo per le telefonate con il
premier Berlusconi intercet-
tate nell’inchiesta di Trani.
All’Agcom volevano chiude-
re Annozero, adesso riprendo-
no Minzolini. Paradossi.
I FATTI: lo scorso 23 aprile,
durante un’assemblea sinda-
cale, Federica prende la paro-
la. Già da un paio di giorni a
viale Mazzini si protesta per-
ché la Rai ha annunciato che
non distribuirà i premi di ri-
sultato. Causa crisi, ma a ri-
sentirne non saranno gli sti-
pendi d’oro dei dirigenti. E
tantomeno si combatteranno
gli sprechi. “Di cosa ci stupia-
mo? Da 10 anni all’ufficio
in corso l’appello) per mob-
bing. Se c’è chi vede in questo
precedente una delle cause
della sanzione alla Tanzilli, la
maggioranza dei suoi colleghi
pensa invece che punire Fe-
derica sia da considerarsi un
avvertimento a tutti.
Di rappresaglia antisindacale
parla anche Alessio de Luca,
responsabile per la Rai di
Fig-Cgil: “Ribadisco che è sta-
to un vero spionaggio.
”
L’azienda manda infiltrati alle
assemblee per sapere da che
parte stanno i dipendenti. E’
un messaggio per nulla subli-
minale: sanzionare Federica
per educare tutti”.
I colleghi della Tanzilli che
hanno assistito all’assemblea
sono increduli: “La nostra Rai
è stata invasa dai lanzichenec-
Roma (110 e lode) diventan-
do avvocato poco dopo.
Una comunista ? “Veramente
della politica non le importa
nulla – racconta De Luca della
Cgil – non è nemmeno iscritta
al sindacato”. E c’è chi giura
che in futuro opterà per un la-
voro da libera professionista
oppure entrerà in magistratu-
ra, perchè “conoscendola è ri-
masta schifata dalla vicen-
da”.
non è possibile che siamo già
arrivati alla sanzione delle opi-
nioni: vietato anche solo pen-
sare in modo divergente dai
dettami del manovratore. La
Rai deve essere liberata dal re-
gime che la opprime in modo
che chiunque possa esprime-
re la propria opinione senza
essere sanzionato e che i vari
Saviano, Fazio e Santoro pos-
sano andare in onda senza
boicottaggi nè censure”.

FNSI I giornalisti minacciati dalla
‘ndrangheta? Li difenderemo
uesti chi li difende?”, chiede Il fatti di grande rilevanza pubblica e
“Q Fatto Quotidiano dedicando la dobbiamo riuscire a farli salire nel-
prima pagina ai cronisti calabresi l'attenzione di una cronaca nazio-
minacciati. Una scelta professionale
e civile così significativa merita una
risposta diretta e non esitante: li di-
fendiamo noi, anche noi del sinda-
cato dei giornalisti. Certo, c’è un
ruolo fondamentale che devono
svolgere le forze di polizia e la ma-
gistratura; c'è la società calabrese
che deve fare i conti con le sue zone
grigie.
Ma una parte essenziale tocca a noi,
loro colleghi: perché la prima difesa
è sottrarli al silenzio, portare le loro
vicende (che troppo spesso sono
anche vicende di pesantissimo pre-
cariato) all’attenzione nazionale. Il
lavoro di "Ossigeno", l'Osservatorio
sui cronisti minacciati istituito dalla
Fnsi e dall'Ordine, consente di mi-
surare con precisione la drammati-
ca e crescente pressione che deve
subire l'informazione sulle mafie.
È una autentica emergenza che deve
ottenere risalto senza attendere che
le minacce producano sangue. Sono
nale che si scatena nel raccontare
ogni piega di alcuni drammatici fatti
privati (l'altroieri Cogne, ieri Garla-
sco, oggi Avetrana) ma fatica ad ac-
corgersi di quei drammi che inve-
stono intere società; che rimuove in
24 ore l'orrore della fine di Lea Ga-
rofalo, la donna calabrese disciolta
nell'acido per la scelta di collabo-
rare con la giustizia.
È anche per questo che nelle pros-
sime settimane il sindacato dei gior-
nalisti si farà promotore di una gran-
de iniziativa pubblica di solidarietà e
di sensibilizzazione.
Roberto Natale, presidente Fnsi
Conti in rosso, sos di Masi:
le banche non si fideranno più di noi
l capo non si domanda. Tutti zitti. I dirigenti e
Ahanno
funzionari, direttori di rete e di telegiornali
ascoltato la relazione di Mauro Masi.
Un'elegia funebre: se restiamo fermi rischiamo
il baratro entro il 2012 con oltre 650 milioni di
euro in perdite e la diffidenza delle banche.
Non saremo più credibili né competitivi. Un so-
lo mantra per esorcizzare il fallimento Rai: dob-
biamo vendere e tagliare. Cedere al miglior of-
ferente le strutture e i terreni di Raiway, la so-
cietà che controlla gli impianti di diffusione per
un valore di 300 milioni; agevolare l'uscita con
scivoli e pensionamenti di almeno mille dipen-
denti e bloccare le assunzioni.
In una parola: crisi. Ora la co-
noscono anche all'interno di
viale Mazzini, perché i vicedi-
rettori generali – Gianfranco
Il rosso
Comanducci, Antonio Mara-
no, Giancarlo Leone e Lorenza
in bilancio
Lei – hanno obbligato Masi a di-
scutere del piano industriale,
della Rai
l’ultima via di fuga per salvare
la Rai. L'incontro di ieri l'ha ini- può superare
ziato e finito il dg, senza con-
cedere repliche: “Ci rivedre- i 650 milioni
mo tra un paio di settimane”.
Una discussione a voce unica. di euro
Silenzio e timori per Mauro
Mazza (Raiuno), Massimo Lio- da qui al 2021
fredi (Raidue) e Paolo Ruffini (Raitre), in peri-
colo le risorse per i programmi, anche se Ma-
rano e Lei promettono barricate. La situazione
precipita perché la pubblicità è ferma all'anno
nero, il 2009: la concessionaria Sipra registra un
modesto più 4 per cento. Mancano i 50 milioni
per sette anni da Sky per i canali di viale Mazzini
sul satellite. E il rosso previsto per il 2010 pari a
a 116 milioni di euro, già molto di più rispetto al
2009 (-80) potrebbe crescere di altri 20 o 30
milioni. Non meno di 200 da qui al 2012. Il pri-
mo passo ha il sapore di un atto disperato: la
fusione di Rai Trade (che gestisce i diritti) con
Rai Spa. Ma per le agenzie di stampa, in serata,
Masi prepara un comunicato
con una overdose di ottimi-
smo: pareggio nel 2012!
Con le porte spalancate per
andare via, i concorsi per le re-
dazioni locali fermi, il sindaca-
to Usigrai dal 9 all'11 novem-
bre farà valutare ai giornalisti
Rai l’operato del direttore ge-
nerale: “Alla luce delle politi-
che aziendali fin qui persegui-
te, esprimi fiducia in Masi?”. Il
voto sarà segreto e il dg, unico
candidato, probabile sconfitto
di se stesso.
C .Tec.
Dependance Viale Mazzini, citofonare Mediaset
DAI DUE “CARABINIERI” DEBORAH BERGAMINI E CARLO NARDELLO AL CONSIGLIERE ALESSIO GORLA. TUTTI AMICI DEL BISCIONE
di Paola Zanca
i chiamavano “i due carabinieri”.
Lsferirsi
Una ha lasciato viale Mazzini per tra-
a Montecitorio, l’altro è ancora
lì, a guidare l'area commerciale dei di-
ritti tv della Rai. Per capire che cos’è,
RaiSet, basterebbe la loro storia. Debo-
rah Bergamini e Carlo Nardello so-
no due fedelissimi di Silvio Berlusconi,
lei era addirittura la sua consulente per-
sonale per la comunicazione. Talmente
fedeli che, pur lavorando per la tv pub-
blica, avvertivano le reti concorrenti Alessio Gorla Dalle telenovelas Massimo Liofredi Amico fraterno di Carlo Nardello Ad di RaiTrade Gianfranco Comanducci Direttore
della programmazione migliore per per Mediaset al cda Rai (FOTO LAPRESSE) Confalonieri, oggi direttore di RaiDue (FOTO ANSA) era il braccio destro di Deborah Bergamini acquisti, legato a Cesare Previti (FOTO ANSA)
non farsi del male. Dalla morte del Papa
ai risultati delle elezioni del 2006, i due,
che allora erano responsabili del palin- nicazione di Forza Italia. Lo stesso cur- Ma il suo nome si faceva spesso anche a e non dimentica di ricordarlo ogni volta l’abitudine. Ora cominciano ad avere
sesto Rai, telecomandavano tempi e
modi con cui diffondere le notizie a reti
sus honorum del suo collega in cda,
Antonio Verro: giocava a calcetto con
casa di Noemi Letizia. Almeno così ri-
corda l'ex fidanzato della 18enne di Ca-
che qualcuno prova a insinuare che la
sua poltrona sia a rischio. Giovanni Lo-
l’occhio allenato anche alle guardie pa-
dane. Il più famoso dei leghisti in Rai,
omologate. Le intercettazioni fecero
crollare ogni alibi. Ma ai “due carabinie-
Marcello Dell’Utri prima di diventare
dirigente della Edilnord, l’impresa con
soria che, subito dopo le foto del cele-
bre compleanno, le chiedeva: “Perché
maglio, legatissimo al neo-ministro
Paolo Romani – a sua volta frequenta-
Antonio Marano, è diventato vicedi-
rettore generale. L’ex direttore della Pa-
ri” non è cascato il mondo addosso. Il cui Berlusconi ha tirato su Milano2, poi non mi hai mai detto che Maurizio Ciar- tore di Berlusconi dai tempi di Publita- dania Gianluigi Paragone è diventato il
doppio giuramento a RaiSet è la norma. fu tesoriere nel comitato elettorale di nò, il signore di cui parlavate a casa tua, lia – è finito alla vicedirezione di Raiu- numero due della seconda rete, con de-
Alessio Gorla, della tv di Stato, è un Gabriele Albertini sindaco e assessore è un pezzo grosso della Rai?”. Autisti, no. Il direttore acquisti per conto del dg lega ai “programmi serali di approfon-
consigliere di amministrazione. Fino a nella giunta che venne. Infine deputato consulenti, tesorieri. Poi c'è al carica Masi è Gianfranco Comanducci, ami- dimento informativo”. Un posto al sole
dieci anni fa andava in giro per il Suda- Pdl e dritto a decidere cosa guardano gli degli amici. L'ex cantante dei Kristal co fraterno di Cesare Previti. Sua mo- anche per Cesare Bossetti, ad di Radio
merica a cercare telenovelas per la con- italiani. Marcello Ciarnò è vicediretto- Massimo Liofredi è diventato diretto- glie, Anna Maria Callini, è dirigente alla Padania Libera, ora nel cda di RaiWay,
correnza. Ancora prima, negli anni del- re della Produzione tv. Prima viene ac- re di RaiDue. È un amicone del presi- segreteria di Raidue. Nei corridoi di via- proprietaria delle infrastrutture per la
la discesa in campo, seguiva la comu- creditato come autista di Berlusconi. dente di Mediaset Fedele Confalonieri, le Mazzini ai “carabinieri” c’hanno fatto trasmissione del digitale terrestre.
pagina 6
Il mercato: crollano
i free press, lenta
ripresa dei quotidiani
Qualche critica su Green Power
e l’Enel ci cancella la pubblicità
L’AZIENDA SOSTIENE SIA L’ATOMO CHE L’EOLICO
E VENDE LE AZIONI A UN PREZZO OTTIMISTICO
I
l momento è delicato per
Enel, su due fronti: il nuclea-
re e le energie rinnovabili.
Da un lato c’è lo stallo che
dura dall’uscita di scena di Clau-
dio Scajola, che da ministro del-
lo Sviluppo era l’unico con il pe-
so politico necessario a dare ga-
ranzie al gruppo energetico che
sull’atomo sta puntando moltis-
simo. Dall’altro la quotazione
del ramo energie rinnovabili,
Enel Green Power, l’operazione
più rilevante a Piazza Affari in
questi anni di crisi. Un colloca-
mento che può portare nelle
casse dell’Enel 3 miliardi di eu-
ro, in cambio di un terzo delle
azioni di Green Power.
Da un punto di vista di immagi-
ne, è difficile conciliare una po-
derosa campagna di lobbying a
favore del nucleare con la ne-
cessità di presentarsi come
azienda verde che chiede ai ri-
sparmiatori di scommettere su
eolico e geotermico. Enel com-
missiona ricerche per dimostra-
re l’efficienza dell’atomo e la
sua necessità per rispondere al-
la domanda energetica degli ita-
liani, ma sostiene anche che il
futuro (ambientale ed economi-
co, almeno per gli azionisti) è
nelle rinnovabili. Si capisce
quindi perché i vertici della so-
cietà controllata dal Tesoro sia-
no molto sensibili al modo in cui
la quotazione di Green Power
viene presentata dai giornali. La
maggior parte dei titoli (e degli
articoli) dedicati all’evento sul-
Quanto rende la finanza per i giornali
Le ‘cricche’ della Borsa e le esche per i risparmiatori
di Vittorio Malagutti
Milano
iornalisti finanziari o
Gciopiazzisti? Analisti di bilan-
o cantori del radioso fu-
turo aziendale? In Borsa e
dintorni, di fronte alle pres-
sioni della pubblicità, può
succedere che il ruolo
dell’informatore finisca per
confondersi con quello
dell’imbonitore, magari ben
fornito di dati e di argomen-
ti. Ci sono i casi clamorosi di
Cirio e Parmalat, due
aziende che, a parte poche
voci nel deserto, furono
stroncate solo a dissesto
conclamato. Ma non è solo
questione di crac e truffato-
ri. Ogni giorno, gruppi indu-
striali e bancari vendono ai
risparmiatori la loro merce
sotto forma di azioni o di al-
tri prodotti finanziari. Ma
quando c’è in ballo un col-
locamento di titoli in vista
dello sbarco in Borsa di
un’azienda, allora il gioco si
fa davvero duro, la macchina
del consenso parte a tutta
velocità.
ERRORI e compromessi
non sono ammissibili, per-
La quotazione
del business
verde è
un’operazione
che per il gruppo
energetico vale
3 miliardi
la stampa – da lunedì scorso si
possono comprare le azioni –
sono entusiastici o anodini. Si
contano a decine le interviste,
tutte all’insegna di slogan come
“Così prepariamo la via di fuga
alternativa” o “Gnudi tenta il po-
chè l’azienda in questione si
gioca il suo futuro e spesso
anche la reputazione. Quan-
do poi queste operazioni ri-
guardano colossi da miliardi
di euro di ricavi, allora gli
sforzi per condizionare l’in-
formazione si moltiplicano
di conseguenza. Pensiamo,
per esempio, alle grandi pri-
vatizzazioni degli anni No-
vanta, quelle di Enel ed Eni.
O anche quella recentissima
di Enel Green Power, tanto
più importante perchè avvie-
ne in una fase di mercato a dir
poco grigia, senza operazio-
ni borsistiche di rilievo. In ca-
si come questi il pubblico dei
possibili acquirenti-sotto-
Informazioni,
inserzioni,
interessi
intrecciati:
la macchina
di un’unica
grande lobby
polo dei Bot”, a suggerire che
l’investimento azionario sia si-
curo quanto quello nei titoli di
Stato.
PER QUESTO Enel non ha gra-
dito l’articolo in cui il Fatto Quo-
tidiano ha raccontato l’operazio-
ne. Per l’azienda si è trattato di
una feroce stroncatura e quindi
ha comunicato di non voler con-
tinuare a mettere la sua pubbli-
cità sul giornale, visto che i giu-
dizi sulle operazioni societarie
erano così critici. In realtà, l’ar-
ticolo pubblicato sul numero di
sabato scorso, a firma di Giorgio
Meletti, si limitava a inserire la
quotazione di Green Power nel
contesto. Il Fatto ha ricordato
che il grosso del business di
Green Power è nei settori meno
avanzati delle rinnovabili,
scrittori si conta in milioni di
risparmiatori. E i budget pub-
blicitari si gonfiano di conse-
guenza.
DECINE DI MILIONI di
euro vengono investiti per ri-
versare sugli investitori, via
tv e stampa, messaggi che do-
vrebbero convincerli a pun-
tare i loro soldi sulle azioni
che verranno messe in ven-
dita. Per i giornalisti delle pa-
gine economiche dei quoti-
diani i margini di manovra si
fanno ancora più ristretti. Il
rischio di offendere la sensi-
bilità dell’inserzionista di-
venta più elevato che mai. La
posta in gioco è rappresen-
tata da pagine e pagine di
pubblicità che pesano per
decine di migliaia di euro sui
bilanci degli editori.
E poi, oltre all’azienda che si
presenta in Borsa va tenuto
conto di tutto il contorno.
Perchè il collocamento è ma-
terialmente curato e organiz-
zato dalle banche. E anche lo-
ro, ovviamente hanno tutto
l’interesse a piazzare al me-
glio la merce, visto che è dai
risultati dell’operazione che
dipende in buona parte il lo-
ro guadagno. E siccome i
A COLPI DI SPOT
l’idroelettrico e il geotermico,
mentre Enel dice di voler punta-
re sull’eolico, che è dove al mo-
mento si concentrano gli incen-
tivi pubblici (al centro di nume-
rose inchieste giudiziarie, inclu-
sa quella sulla P3). L’andamento
futuro dell’azienda, quindi, non
dipenderà solo dall’abilità dei
manager, ma anche e soprattutto
dalla disponibilità di incentivi
pubblici. Altro dettaglio non gra-
dito: mentre le azioni di Enel val-
gono 7 volte i profitti, quelle di
Green Power vengono offerte
con un multiplo di 15 rispetto
all’utile netto. Una stima che de-
nota fiducia, ma che può anche
spingere alla diffidenza visti i
precedenti. Da quando l’Enel è
stata quotata in Borsa nel 1999, il
suo valore si è dimezzato.
Ste. Fel.
banchieri, oltre a gestire il ru-
binetto dei crediti agli edito-
ri, spesso siedono anche nei
consigli di amministrazione
dei giornali, è facile com-
prendere che il condiziona-
mento sull’informazione è
quanto mai elevato.
A questo punto per dare un
quadro completo della situa-
zione forse conviene ricorda-
re una vicenda che risale
all’anno scorso. Una vicenda
di straordinario corto circui-
to tra finanza, informazione e
politica. E’ successo che la
Consob, l’organo di vigilanza
sui mercati finanziari, ha ri-
formato le norme che rego-
lano la cosiddetta pubblicità
Annunci
finanziari: in
tempi di crisi
arriva la mancia
del governo agli
editori violando
le norme Ue
Parla il presidente
Piero Gnudi
“ È già così
un’operazione
importante,
una delle
più rilevanti
nell’anno
2010
” ”
L’intervista
al numero uno
“ Fulvio Conti
promette un
futuro di energia
sempre più
pulita, efficiente
e a costi
ridotti
” ”
finanziaria sui giornali. In
pratica, la Commissione ave-
va deciso di consentire alle
società quotate e ai gestori
del risparmio di pubblicare
anche via Internet le comu-
nicazioni obbligatorie, ad
esempio i prospetti informa-
tivi sintetici per i colloca-
menti in Borsa o gli annunci
dei risultati annuali o seme-
strali.
IN QUESTO MODO veni-
va quindi annullato l’obbligo
di affidare questi comunicati
ai giornali. Tutti annunci a pa-
gamento che anche in perio-
di di Borsa poco brillante val-
gono almeno una cinquanti-
na di milioni di euro, in buo-
na parte appannaggio del So-
le 24 Ore, il quotidiano della
Confindustria e di Milano Fi-
nanza del gruppo Class. D’al-
tra parte le nuove norme
avrebbero favorito i bilanci
delle aziende quotate, che in
tempi di crisi avrebbero ri-
sparmiato sui costi di comu-
nicazione. Niente da fare. La
reazione veemente, e dal loro
punto di vista comprensibi-
le, degli editori ha prodotto
una clamorosa retromarcia.
A giugno del 2009 l’allora
Il mercato
Qui accanto l’andamento
del mercato pubblicitario secondo
il bollettino di ottobre di Nielsen,
società specializzata
nel monitoraggio del settore
Sul settimanale
economico “Il Mondo”
“ Soltanto
un’operazione
come Green
Power può
riaprire il portone
sbarrato di Borsa
Italiana
L’attenzione alta
sull’operazione
“ Sulle scrivanie
dei maggiori
investitori
mondiali ci sono
gli studi
sul valore di
Green Power
presidente della Consob,
Lamberto Cardia, giunge ad-
dirittura ad offrire le proprie
dimissioni al governo in po-
lemica con gli altri quattro
commissari che, a maggio-
ranza, invece sostenevano la
riforma.
Nel giro di pochi giorni Ca-
mera e Senato partoriscono
un progetto di decreto legi-
slativo che azzera le nuove
norme, tra l’altro adottate
per recepire una direttiva eu-
ropea. Una bella mancia per
gli editori proprio nei giorni
in cui Silvio Berlusconi invi-
tava i giornali a non dramma-
tizzare la crisi. A questo pun-
to la Consob non ha potuto
fare altro che rivedere il testo
elaborato poche settimane
prima. Ritorna l’obbligo di
pubblicare la gran parte delle
comunicazioni finanziarie su
“uno o più giornali a diffu-
sione nazionale”. Questi an-
nunci costano alle aziende
molto di più, a volte addirit-
tura il doppio, di analoghe in-
serzioni di carattere com-
merciale. E allora, mentre i
bilanci di giornali soffrono,
chi si prende il lusso di cri-
ticare un’azienda e il suo col-
locamento in Borsa?
Quando Berlusconi
diceva: “Non date
pubblicità ai disfattisti”
IL PREZZO DELLE NOTIZIE
Dalle cotolette di Dolce&Gabbana agli aiutini di Fiorani
Così il potere economico tiene in pugno la stampa
A sinistra, la campagna pubblicitaria
di Enel per la quotazione di Green
Power; sopra l’illustrazione di Doriano
di Gianni Barbacetto
Milano
arà anche l’anima del
S
commercio, ma trasgre-
disce volentieri le rego-
le del mercato. Per di-
ventare invece un’arma di
pressione, una pistola pun-
tata sui giornali: la pubblicità
è per i mezzi d’informazione
la principale fonte di finan-
ziamento. Il mercato dovreb-
be funzionare così: vendi
tante copie, hai tanti lettori,
dunque è tanto conveniente
agli inserzionisti pubbliciz-
zare sulle tue pagine i loro
prodotti, i loro servizi, i loro
marchi. Ma nella pratica, in-
vece, spesso gli investimenti
pubblicitari diventano una
forma di condizionamento
dei contenuti informativi.
Oppure un modo per soste-
I permalosi Una sfilata di Dolce&Gabbana
e in alto Franco Bernabè, ad di Telecom (FOTO ANSA)
S
anta Margherita Ligure, 13 giugno
2009. All’annuale convegno dei Giovani
industriali di Confindustria, Silvio
Berlusconi si lascia andare: “Contro di me c’è un
progetto eversivo, ma possiamo continuare a
governare con tranquillità per i prossimi 4 anni”.
Sono i giorni dello scandalo Noemi e di Patrizia
D’Addario. In cima ai suoi pensieri c’è la
nere una testata politi-
camente amica. Scrivi bene
di me e della mia azienda? Ti
premio con tanti soldi in pa-
gine pubblicitarie. Scrivi no-
tizie sgradite? Ti tolgo la pub-
blicità. Sei un giornale semi-
clandestino senza quasi let-
tori, ma sostenuto da “amici”
che devo compiacere? Ci in-
vesto, anche se la mia pub-
blicità non la vedrà nessuno.
Sei una testata che vende
tante copie, ma politicamen-
te non allineata? Niente in-
serzioni.
Addio ai soldi
dei telefoni
GLI ESEMPI sono tanti, ma
difficili da raccontare, perché
sono cose che si fanno ma non
si dicono; e dopo averle fatte
le si nega, ne-
gando anche l’evidenza. Qual-
che volta le si denuncia, come
ha fatto il direttore di Panora-
ma, Giorgio Mulé: “Da luglio
non vedrete più la pubblicità
della Telecom sulle nostre pa-
gine”, ha scritto in un suo edi-
toriale del giugno scorso. “Il
motivo è legato a un articolo
pubblicato lo scorso numero
in cui si faceva il punto sul fu-
turo dell’amministratore dele-
gato della Telecom, Franco
Bernabè. Non è arrivata alcu-
na smentita. Ad arrivare, inve-
ce, è stata una telefonata
all’amministratore delegato di
Mondadori pubblicità da par-
te del responsabile delle rela-
zioni esterne di Telecom. Po-
chi preamboli per comunica-
re che, a causa delle ‘punzec-
chiature’ di Panorama, tutta la
pianificazione degli spazi
pubblicitari da luglio in avanti
era da cancellare”.
Funerali
e ristoranti
LA TELECOM di Marco
Tronchetti Provera, negli anni
precedenti, si era adirata an-
che con l’Espresso, per gli arti-
coli sugli spioni interni. E ave-
va protestato pure per un tra-
filetto nella rubrica “Riserva-
to” che aveva raccontato l’ag-
gressione di un suo dirigente a
una segretaria. Dolce & Gab-
bana avevano invece proprio
tolto la pubblicità all’Espresso e
a Repubblica, per un annetto,
dopo gli articoli che nella pri-
mavera 2008 avevano rivelato
Venerdì 22 ottobre 2010
A COLPI DI SPOT
campagna di Repubblica, quindi il presidente del Palazzo Chigi. Berlusconi precisa che non si
Consiglio se la prende con i giornali: “Non riferiva a Repubblica e alla stampa, ma “al leader
credete a tutto quello che viene scritto, se c’è un del Pd Dario Franceschini”. Il Giornale della
momento per prendere con le molle quel che famiglia Berlusconi non ha sentito la crisi in
dicono i giornali ha osservato è proprio questo”. quanto a raccolta pubblicitaria e adesso i suoi
Gli imprenditori restano perplessi, le associazioni spazi pubblicitari sono venduti da Visibilia 2,
di categoria protestano, anche l’opposizione. costola di Visibilia, la società di Daniela Santanchè
Segue quindi una strana replica dallo staff di creata allo scopo.
fe dipende la vita e la morte di
tutti i femminili e di una buona
parte dei maschili. Anche
all’estero, tanto che il settima-
porti difficili con i giornali. Al-
tre hanno invece rapporti
splendidi: con chi le tratta be-
ne. Non ci sono soltanto i so-
nale americano Newsweek, stanziosi investimenti pubbli-
che aveva scatenato due dei citari in cambio di articoli
suoi inviati, tra Stati Uniti e Ita- compiacenti.
lia, per fare un’inchiesta inve-
stigativa sull’omicidio di Abbonamenti,
Gianni Versace, ha poi ri-
nunciato a pubblicarla. In
così fan tutti
compenso, nel numero del 7
dicembre 1998 la copertina e CI SONO anche le copie
il primo articolo di una sezio-
ne speciale pubblicitaria è sta-
ta dedicata a Donatella Versa-
ce.
Alcune aziende, come le Fer-
comprate, gli abbonamenti
sottoscritti e altri simpatici
modi di “ringraziare” le testate
“amiche”. Lo racconta Gianni
Gambarotta, ex direttore del
rovie dello Stato, grande in- settimanale Rcs Il Mondo, ra-
vestitore pubblicitario ma an- diato dall’Ordine dei giornali-
che frequente oggetto di arti- sti perché il banchiere della
coli e inchieste, hanno rap- Popolare di Lodi Gianpiero
Fiorani aveva dichiarato (sen-
za riscontri) di avergli conse-
gnato 30 mila euro, ma alla fi-
ne prosciolto da ogni addebi-
to disciplinare. “Io ho fatto
prendere al mio giornale, alla
mia casa editrice”, ammette
Gambarotta davanti al consi-
glio dell’Ordine, “150 mila eu-
ro per abbonamenti in due
tranche, abbonamenti al Mon-
do sottoscritti dalla Popolare
di Lodi. Ora, questo qui è un
comportamento largamente
usato da tutti i colleghi giorna-
listi direttori di giornali. Io non
so se questo sia un bene o sia
la mega evasione fiscale messa
un male, so che il mestiere si è
a segno dalla loro azienda.
D&G sono una coppia molto
Quando evoluto in questo modo, un di-
rettore di giornale è responsa-
suscettibile: non sopportaro-
no che l’Espresso segnalasse la
loro assenza ai funerali di
Gianfranco Ferrè; e scatenaro-
Panorama scrive
male di Telecom,
bile del giornale nella sua to-
talità, compreso il conto eco-
nomico”. C’è poi chi, come il
sottosegretario del governo
no la rappresaglia pubblicita-
ria quando il Sole 24 Ore osò re-
censire negativamente il loro
ristorante milanese, il
l’azienda
ritira subito
Berlusconi Daniela Santan-
chè, titolare della concessio-
naria Visibilia, va dagli investi-
tori pubblicitari a raccogliere
“Gold”. pubblicità per il Giornale della
Il mondo della moda è capric- gli investimenti famiglia Berlusconi. Ma qui
cioso e terribile: sa che dalle dal mercato si è passati alla po-
pubblicitari
pagine pubblicitarie delle grif- litica.
LO STUDIO Più inserzioni
significa più attenzione dai giornali
ILonnecertifica
Italia le aziende ricevono più attenzio-
sui giornali di cui sono inserzionisti.
una ricerca di Marco Gamba-
no condizionare le scelte editoriali: il mo-
vimento in Borsa delle azioni, le quote de-
tenute nell’azionariato dei giornali dalle
ro, economista della Statale di Milano e aziende di cui si parla, il fatto che magari
Riccardo Puglisi, docente all’Università di un certo comunicato contiene davvero
Pavia. Vengono considerati 13 grandi una notizia, a prescindere che l’azienda
gruppi italiani, da Fiat a Enel a Geox e Te- sia o meno un’inserzionista. Il risultato è
lecom e sei giornali tra il 2006 e il 2007. che “la copertura di una certa azienda è
Incrociando i dati Nielsen su quanta pub- significativamente maggiore sui giornali
blicità viene comprata ogni mese sui quo- dove l’azienda ha comprato più spazi pub-
tidiani esaminati, il numero di comunicati
stampa emessi dalle società (indice ap-
blicitari”. E l’attenzione sale ancora nei
giornali dove l’azienda (quelle considera-
prossimativo del numero di volte in cui
c’è una notizia potenziale) e il numero di
te sono Fiat e Telecom) è anche azionista.
A parte il caso Fiat, che ottiene in media
articoli dedicati, i due economisti hanno
studiato il legame tra pubblicità e coper-
1,4 articoli ogni comunicato stampa (per-
ché gli articoli che la riguardano spesso
tura giornalistica di un’azienda. Le società escono dalle pagine di economia per le
di cui si parla di più, nel periodo e sulle implicazioni sociali), tra gli altri gruppi i
testate esaminati, sono Fiat ed Enel. Pu- più coperti dalla stampa sono Enel (0,8 ar-
glisi e Gambaro, usando gli strumenti del- ticoli ogni comunicato stampa) Eni (0,5) e
la statistica e dell’econometria, hanno te- Telecom Italia (0,4).
nuto conto delle altre variabili che posso- Ste. Fel.
pagina 8 Venerdì 22 ottobre 2010

POLITICA E POLITICI

L’AVVOCATO GIUSEPPE CONSOLO

UNA PEDINA PER DUE
Fa parte di Fli, ma è legato a B. Ha convinto i suoi a salvare Lunardi Pietro Lunardi (FOTO EMBLEMA)

di Ferruccio Sansa
ar votare i finiani di Futuro
Giuseppe Consolo visto da Emanuele Fucecchi
re. "Questo è un autentico abba- montabile", spiega.
glio. Quel voto, che io considero Dire "no" al Cavaliere, una bella
comunque un errore, era un rin- responsabilità per questo avvo-
Ma Berlusconi non si è legato al
dito quel "no". Anzi, il legame tra
i berlusconiani e l'avvocato di Fi-
ni sembra essersi stretto. E Con-
solo si ritrova a essere pedina
chiave della partita sulla giusti-
zia.
IN TRANSATLANTICO il
nuovo ruolo dell'avvocato fa sol-
levare più di un sopracciglio.
Certo, la corsa di Consolo è co-
minciata da lontano, dagli anni
Ottanta. Grazie alle capacità del-
l'avvocato napoletano e al soste-
gno di sponsor come Giulio An-
dreotti. E poi Giuseppe e la mo-
glie Natasha Romanoff sono gen-
te che ci sa fare: "Nella loro casa –
disse Alain Elkann – si è materia-
lizzata una vera terrazza romana,
dove destra e sinistra si mescola-
no indifferenti con tanto di pro-
secco, prosciutto e spaghetti".
Una riga che vale un affresco. In-
tanto il deputato incappa, però,
in un'avventura accademica non
molto onorevole: è il 2002 quan-
lo. Poi si notano somiglianze
straordinarie con manuali di di-
ritto e riviste giuridiche. Prendia-
mo una pagina a caso: "Il fenome-
no - scriveva anni prima il profes-
sor Vincenzo Allegri - suscita og-
gi un'attenzione più diffusa, sia
in conseguenza dell'adozione,
nella prassi contrattuale". E Con-
solo? "Il fenomeno suscita un'at-
tenzione più diffusa sia in conse-
guenza dell'adozione, in tale
prassi contrattuale". Insomma,
ha tolto un "oggi" e ha aggiunto
un "tale". E si va avanti così per
decine di pagine. Condannato in
primo grado e assolto in appello,
Consolo negò tutto, ma rinunciò
al posto.
Un episodio presto archiviato dal
mondo della politica. Così come
pochi ricordano il giorno in cui,
lasciando di stucco l'aula, Conso-
lo fece osservare un minuto di si-
lenzio per la scomparsa di Maria
Angiolillo, vedova del fondatore
del quotidiano "Il Tempo" e regi-
na dei salotti romani: "La sua casa
si. Oppure per l'invettiva contro i
vigili romani: "Ogni giorno a noi
parlamentari vengono inviate
notifiche di violazioni del codice
della strada. Non si tratta di una
svista, ma di un atteggiamento
pretestuoso, noi abbiamo il con-
trassegno". Di qui l'accorata ri-
chiesta a Fini perché si facesse
portavoce del "disagio" dei par-
lamentari multati.
CHISSÀ , forse queste prese di
posizione gli sono valse l'onore
di mettere il suo nome sul lodo
Consolo. Lui lo spiega così: "Ser-
ve a riaffermare che non dev'es-
sere il magistrato, ma il Parla-
mento a stabilire se un eventuale
illecito commesso dal Premier o
dai ministri sia o meno un reato
ministeriale". Lo scopo? "In un
Paese civile, come in altri Paesi
europei, sarebbe giusto uno scu-
do per i membri del Governo".
Consolo elaborò una singolare
teoria giuridica: "Persino una
violenza carnale, se commessa
da un ministro nei confronti di

F
e libertà contro l'autorizza-
zione a procedere per Lu-
nardi e convincerli di stare
perfino dalla parte dei giudici.
Eccolo il vero capolavoro di Giu-
seppe Consolo. Avvocato, ono-
revole e relatore di maggioranza
della Giunta per le autorizzazio-
ni a procedere. Basta leggere le
parole di Consolo per rendersi
conto della sua abilità oratoria:
"Oggi è stato compiuto un pri-
mo passo per fare chiarezza", ha
detto ai colleghi. Si parlava del
palazzo che Lunardi ha acquista-
to da Propaganda Fide per 3 mi-
lioni di euro e che invece è stato
valutato ben 8 milioni. Come, fa-
re chiarezza negando l'autoriz-
zazione? Consolo assicura: "È
impossibile per la Giunta e per la
Camera prendere in considera-
zione questa richiesta senza po-
ter analizzare la condotta di en-
trambi i presunti concorrenti di
questo episodio... È evidente,
palese, scritto sui muri, che il
Tribunale dei ministri di Perugia
ha omesso di svolgere il ruolo di
filtro e vaglio dei fatti". E i depu-
tati finiani si lasciano convince-
vio degli atti. Vedrete, la richie-
sta tornerà alla Camera", è anco-
ra convinto Fabio Granata.
Chissà. Una cosa è certa: nelle
ultime settimane un nome cir-
cola sempre più spesso nei cor-
ridoi di Montecitorio: Giuseppe
Consolo, appunto. Così quello
che era una delle tante compar-
se del Parlamento e dei salotti ro-
mani si ritrova al centro delle tra-
me del Pdl. Sarà perché Consolo
emerge o perché le figure che gli
stavano davanti sprofondano,
poco importa. Oggi tutti parla-
no di Consolo, e con un tono più
rispettoso. Neanche più un ac-
cenno agli scivoloni passati.
Consolo non è più l'onorevole
papà dell'attrice Nicoletta Ro-
manoff o, al più, il suocero di
Giorgio Pasotti. Basta, adesso
Consolo finalmente è lui, una
pedina chiave nella partita tra
Berlusconi e Fini.
Tutto comincia quando l'on.
avv. Giuseppe appena un mese
fa resiste alle avances di Berlu-
sconi che cerca nuovi deputati
da arruolare. "Sono legato a Fini
da un'amicizia antica e intra-
cato dalla clientela variegata e
prestigiosa: da Bjorn Borg a Fla-
minio Piccoli, da Clelio Darida a
Loredana Bertè. Uno studio che
lo ha portato sul podio delle di-
chiarazioni dei redditi di Roma.
Il quinto parlamentare più ricco
d'Italia, con oltre tre milioni l'an-
no.
Con una fortuna così ci vuole co-
raggio per resistere al Cavaliere.
E qualcuno ben informato rac-
conta un episodio singolare: nei
giorni della caccia al deputato
scatenata da Berlusconi, ecco
che nello studio di Consolo si sa-
rebbe presentato il ministro dei
Trasporti Altero Matteoli. Un in-
contro cordiale per far sentire a
Consolo quanto possa essere
importante per un avvocato del
suo livello non uscire dai giri giu-
sti.
L'amico di Fini non cambia idea
e però lascia intendere che non
ci saranno strappi con il Pdl. In-
tanto il presidente della Camera
decide di premiare la fedeltà del-
l'amico: al suo storico avvocato
Giulia Bongiorno affianca l'astro
nascente Consolo.
do in veste di aspirante professo- – disse commosso l'avvocato – è
re all'Università di Cagliari pre- stata sempre frequentata senza un suo dipendente" è un reato
senta due saggi che gli costano distinzione di colore politico, da ministeriale.
una denuncia: secondo l'accusa, maggioranza e opposizione". I grandi scienziati danno il nome
le prime venti righe degli studi L'onorevole Consolo finora era alle costellazioni, i politici del
sono davvero un parto di Conso- ricordato per questi suoi discor- Pdl ai lodi.
IL POPOLO finiano
”Posizioni vergognose”
a democrazia oggi passa per la rete” sa, Bondi & C. che sembravano... essere
“L titolava ieri l’editoriale del direttore
del “Secolo d’Italia”, Flavia Perina. Una
andati in ferie, e infine (come volevasi
dimostrare), il Si di Fli al Lodo Alfano
riflessione che nasceva dall’ondata di (con l’aggravante della retroattività), ol-
commenti negativi, inviati via email dai tre che il vergognoso no all’autorizza-
lettori del Secolo e di Generazione Italia, zione a procedere su Lunardi” (Giovan-
dopo il sì dei finiani al Lodo Alfano. Se il ni)
“Secolo” “non vuole fare finta di niente “Ok al Lodo Alfano, ma quale giustifi-
di fronte al dissenso”, i simpatizzanti del cazioni date per il voto contro la pro-
Fli, anzichè placarsi, hanno rincarato la cedibilità al ministro Lunardi? Non ho
dose di disappunto. visto nessuno che abbia dato giustifica-
Dai lettori zioni su questo fatto” (Luigi)
“I segnali erano evidenti, la riconferma “No alla retroattività del Lodo Alfano, se
della Bongiorno alla commissione Giu- un premier ha carichi pendenti c’è una
stizia, i giornali di B. che avevano smesso sola via: DIMISSIONI E SUBITO” (Fran-
di rompere su Montecarlo, i vari La Rus- cesca 2)

Sel va a congresso. Nel nome di Vendola

UN’UNICA MOZIONE PER STORIE DIVERSE: A FIRENZE, LA SINISTRA RADICALE PROVA A “RIAPRIRE LA PARTITA”
di Wanda Marra è la chiave vincente attraverso cui ex socialisti. Ci sono nomi di politici mente una forza extraparlamentare.
raggiungerlo. Volto e simbolo della navigati come Elettra Deiana (ex Rc) e

Sdelerico”
si fa notare a Ciccio Ferrara, “sto-
responsabile organizzazione
Partito di Rifondazione comuni-
sta che fu e ora con lo stesso ruolo in
quella Sinistra Ecologia e Libertà - a
congresso per la prima volta, da oggi
a domenica a Firenze - che nel pro-
gramma c’è ovunque il nome di Nichi
Vendola, lui un po’ ride, un po’ mette
le mani avanti: “Ma perché, negli altri
partiti com’è? In un congresso
dell’Idv non c’è Di Pietro, Di Pietro,
Di Pietro?”.
Se “Riaprire la partita” è l’obiettivo
del congresso - dichiarato già nel ma-
nifesto - non c’è dubbio che Vendola
Il governatore della
Puglia, che sarà eletto
segretario, porta però
contemporaneamente
avanti le sue Fabbriche
“sinistra che si ricostruisce” per arri-
vare a “un’alternativa di governo”, il
governatore della Puglia di certo ha
anche bisogno di Sel per lanciare la
sua candidatura a leader dell’opposi-
zione. “Noi sosteniamo la candidatu-
ra di Nichi alle primarie ancora più di
lui”, spiega Gennaro Migliore, anche
lui ex Prc, che è arrivato alla segre-
teria di Sel dopo essere stato l’allievo
prediletto di Fausto Bertinotti e il più
giovane capogruppo di partito alla
Camera, durante la legislatura guida-
ta da Romano Prodi.
La sinistra radicale
ci riprova
IN REALTÀ Sel nasce
dall’unione di varie storie: ex
Prc, ex Ds (per la precisione,
buona parte della componen-
te che con Mussi era uscita dal
partito al momento della na-
scita del Pd andando a costrui-
re Sinistra democratica con
Claudio Fava), ambientalisti,
Loredana De Petris (ex Verdi), Franco
Giordano (ex Rc) e Paolo Cento (ex
Verdi). Ma che l’imprinting sia vendo-
liano non c’è dubbio: al congresso ver-
rà presentata e votata una mozione
unica. Il governatore della Puglia verrà
eletto segretario presumibilmente per
acclamazione e Claudio Fava coordi-
natore della segreteria.
Un po’ di storia, per capire da dove ar-
riva questa formazione, serve anche a
raccontarla meglio nel presente. Nel
luglio 2008, Nichi Vendola (e insieme a
lui la parte del partito che faceva rife-
rimento a Bertinotti e che fino a quel
momento aveva comandato, occu-
pandone tutti i posti chiave) perse un
congresso, che sembrava avere in ta-
sca, e che invece, dopo una sfida lace-
rante, elesse Paolo Ferrero segretario
(142 voti a favore e 134 no). Con lo
sconfitto che abbandonò le assise pri-
ma della conta finale dichiarando “È la
fine del partito”.
Ennesimo trauma per una sinistra ra-
dicale appena reduce dalla débacle
elettorale delle elezioni politiche, che
l’avevano vista diventare improvvisa-
Un percorso
a due velocità
DA ALLORA , sono passati due anni.
L’addio ufficiale di Vendola alla Rifon-
dazione di Ferrero arrivò qualche me-
se dopo. E la sinistra tornò in lizza per
le elezioni europee del 2009, con un
cartello elettorale che raccoglieva
l’universo di Verdi, Sinistra democra-
tica, Partito socialista, Movimento per
la Sinistra (di Vendola) e Unire la Sini-
stra, composta dai dissidenti all’inter-
no dei Comunisti italiani. Formazione
che prese il 3.9%. Claudio Fava e Nichi Vendola (FOTO LAPRESSE)
Adesso Sel conta 42 mila iscritti e - seb-
bene alle ultime Regionali abbia preso sta organizzando il “suo” movimento
il 3% - sondaggi interni la darebbero al
5%.
dal basso: le Fabbriche, alle quali molti
lo dicono più interessato. A Firenze, sa-
La prossima due giorni, che vedrà la
presenza di 1500 iscritti, insomma,
ranno presenti, come padri nobili, non
solo Fabio Mussi, ma anche Fausto Ber-
sancirà il fatto che per la sinistra sem- tinotti. E poi, il mondo dell’associazio-
bra essere tornato il momento di orga- nismo, l’Arci, Legambiente. Sono state
nizzarsi. Anche se si tratta di un percor- invitate tutte le forze di opposizione:
so a due velocità: se il partito nascente da Prc a Casini (in forse la sua parte-
si pone come una formazione tradizio- cipazione). Ci sarà una delegazione
nale, contemporaneamente Vendola del Pd, guidata da Anna Finocchiaro.
Venerdì 22 ottobre 2010 pagina 9

MALITALIA

di Marco Lillo
e Ferruccio Sansa
I VERBALI DELLA P3 pello, appunto, "all'esclusione
della mia lista elettorale, fatto,

“La poltrona di assessore

questo inaspettato e grave". Ag-
li affari di Marcello giunge: "Sottolineo l'ansia che

G Dell’Utri a San Marino, la

nomina di un assessore
fatta da Silvio Berlusconi,
sotto ricatto, e poi i finanzia-
menti allegri della banca di De-
dettava in quei momenti le no-
stre iniziative provocata dal dan-
no di immagine generato dall'e-
sclusione della lista". Ma non
può negare gli episodi che del

me l’ha data Berlusconi”

nis Verdini alle società che poi
lo retribuivano o che facevano
affari con il coordinatore del
Pdl. Le trame della P3 appaiono
ora finalmente chiare. I pm
Giancarlo Capaldo e Rocco Sa-
belli hanno depositato le carte
al tribunale per il riesame dove
oggi si discuterà la richiesta di
scarcerazione presentata
dall’avvocato Renato Borzone
e accolta in linea di principio
dalla Cassazione che però ha af-
fidato al riesame la decisione fi-
nale. Nelle carte, che l’accusa
ha depositato pwer vincere il
braccio di ferro sugli arresti in
zona Cesarini, ce n’è per tutti.
L’assessorato me lo
ha dato Silvio
ERNESTO SICA ha ottenuto
l’assessorato all’avvocatura del-
la Regione Campania grazie a Sil-
vio Berlusconi perché lo ricatta-
va in quanto aveva le procve dei
pagamenti effettuati a beneficio
dei politici diniani nel 2007 da
un amico imprenditore per con-
vincere i senatori del centrosini-
stra a mollare Prodi. Lo ha rac-
contato Arcangelo Martino,
l’imprenditore napoletano arre-
stato con Flavio Carboni e Pa-
squale Lombardi e ora scarcera-
to dopo aver collaborato con i
pm romani. Il ccordinatore del
Pdl Denis Verdini e il presidente
Stefano Caldoro, sentiti sul pun-
to dai magistrati, avevano evita-
to di chiudere il cerchio. Nessu-
no dei due aveva confermato
che fosse stato Berlusconi a no-
minare assessore (di fatto se non
di diritto) il sindaco di Ponteca-
gnano. Ora la conferma arriva
dalle telefonate e dai verbali. Il
19 febbraio Sica dice al telefono
a Umberto Marconi, presidente
della corte di appello di Salerno
e suo amico: “Ho parlato con il
presidente... gli ho chiesto e si è
preso 48 ore per avere la rispo-
sta ma pare che non c’avessero
sti problemi, diciamo 48 ore per
l’assessorato. E quindi diciamo
aummm ... molto affettuoso ha
detto massimo lunedì ti faccio
sapere. Io gli ho chiesto le dele-
ghe più importanti, al 99 per
cento non ci dovrebbero essere
problemi”. Silvio Berlusconi,
che sapeva perfettamente che
Sica aveva brigato anche me-
diante informazioni calunniose
a sfondo sessuale per scalzare
nella corsa a presidente il rivale
Stefano Caldoro, lo nomina al te-
lefono e gli promette pure altri
incarichi, temendo - secondo
Martino - quello che sa sulla
Sica ricattava il premier sulla
compravendita di senatori di Prodi
compravendita dei senatori. IL TESTE CHIAVE si chiama
Alel 19 e 22 del 19 febbraio Sica Cristiano Ragni, un gallerista di
al telefono è raggiante con il se- Forlì che fa affari anche con Fla-
gretario di Marconi: “Ho parlato vio Carboni ma anche con i gran-
con Silvio, Silvio Silvio eh mi ha di della finanza. Tra le sue con-
detto pure altre cose, dopo devi troparti (lecite) la Guardia di Fi-
venire come qua, io aggio ditt’ nanza ricorda a titolo di esempio
beh poi ne parliamo”. A verbale Arturo Ferruzzi, della famosa di-
Sica ha poi raccontato cosa vo- nastia dei re del grano di Raven-
leva dire al telefono quando mi- na. Le Fiamme Gialle sentono
nacciava di rivelare tutto quello Ragni il 12 agosto scorso sugli as-
che sapeva “dall’agosto 2007 a segni circolari per 270 mila euro
oggi”. Sica ha spiegato senza pu- emessi in favore di Flavio Carbo-
dore: “intendevo fare riferimen- ni. Ma a un certo punto gli inqui-
Sotto Denis Verdini (FOTO EMBLEMA) , a fianco
Ernesto Sica (FOTO ANSA)
to al fatto che Berlusconi non renti si interessano dei rapporti
aveva mantenuto gli impegni tra Marcello Dell’Utri, Flavio
politici che mi aveva promes- Carboni, e i politici e le banche
so”. E dopo quella telefonata mi- di San Marino. “Il capitano reg-
nacciosa a Martino, che subito gente di San Marino Francesco
riferì a Verdini, gli impegni furo- Mussoni mi chiese di conoscere
no mantenuti: “La mia nomina il senatore Marcello Dell’Utri”,
ad assessore”, spiega Sica ai ma- racconta Ragni, “io ho chiamato
gistrati “fu fatta da Caldoro ma su Dell’Utri e questi ha accettato,
indicazione personale di Berlu- di tale circostanza ho informato
sconi”. anche Carboni ma non mi risulta
che poi l’incontro sia avvenu-
San Marino e to”. A quel punto è Carboni che
Dell’Utri si muove: “Carboni mi chiese di
incontrare Gabriele Gatti, allora
ministro delle finanze della Re-
pubblica di San Marino, ma io
ero contrario. Credo si sia rivol-
to a qualcun altro. Qualcuno mi
disse che si erano incontrati
Dell’Utri, Gatti e Carboni a San
Marino. Penso sia stato proprio
Matteo Cosmi a metterli in con-
tatto, considerato che Cosmi e il
Gatti avevano un amico in co-
mune tale dottor Roberti, vice-
presidente della Banca Com-
merciale Sanmarinese, persona
anche da me conosciuta”.
Matteo Cosmi è un imprendito-
re di Forlì del quale si parla negli
atti dell’inchiesta e che ha un
ruolo nel Pdl locale. E gli inqui-
renti si interessino dei rapporti
con le banche sanmarinesi e i
politici del Titano da lui mediati
a beneficio di Flavio Carboni e
Marcello Dell’Utri, indagati in-
sieme per l’associazione segreta
cosiddetta P3.
A cena
con Bonaiuti
CENTINAIA DI TELEFO-
NATE la linea telefonica tra Ar-
cangelo Martino e il giudice Um-
berto Marconi era rovente.
Il 26 ottobre 2009 si deve orga-
nizzare la cena per festeggiare la
nomina dello stesso Marconi. Ed
ecco che tra migliaia di pagine e
di nomi, ne compaiono alcuni
che attirano l'attenzione. Lom-
bardi: "Stammi a sentire noi per
il 31 vorremmo festeggiarti a
Sorrento con una cena eccezio-
nale... A Sorrento 'na serata al
Gran Hotel Principe viene invi-
tata parecchia gente importan-
te... facevo venì Gargano, Buo-
naiuti, Ribera, Amato, Esposi-
to... poi Mainolfi un generale
della Finanza, Martone da Napo-
li... molti magistrati". Certo, può
essere normale che alla cena sia
invitato il generale che guida le
Fiamme Gialle di Napoli. Ma il
"Buonaiuti" citato nelle intercet-
tazioni è Paolo Bonaiuti, sottose-
gretario alla Presidenza del Con-
siglio?
Un ispezione per
salvare Formigoni
Formigoni
e la sua lista
contestata per
le Regionali:
“Ne parlai
direttamente
con Alfano”
Il 2 agosto Roberto Formigoni
compare davanti ai magistrati. Il
Governatore della Lombardia
non è indagato, ma i magistrati
gli chiedono ragione dei contat-
ti con uno dei principali indaga-
ti, Arcangelo Martino. Non solo:
Formigoni attraverso contatti ai
massimi livelli cerca di ottenere
che gli uffici giudiziari milanesi
– che hanno escluso la sua lista
elettorale – sia oggetto di un'i-
spezione.
Formigoni risponde facendo ap-
resto emergono chiaramente
dalle intercettazioni: "Mi rivolsi
allora a Martino per chiedere
consigli e suggerimenti in virtù
delle conoscenze che lui aveva
dimostrato di avere, suggeri-
menti che, però, non mi diede".
Insomma, Formigoni sostiene di
non aver chiesto un aiuto per in-
fluenzare il verdetto della magi-
stratura milanese, ma soltanto di
aver domandato un consiglio.
È lo stesso Governatore, però, a
raccontare dei passi successivi,
ai massimi livelli, fino allo stesso
ministro della Giustizia, Angeli-
no Alfano: "Il provvedimento di
esclusione, confermato dalla
Commissione elettorale, ci par-
ve così abnorme che ritenem-
mo di presentare un esposto al
ministro della Giustizia. Un atto
non sottoscritto da me, ma da
due responsabili del partito. Di
questo esposto parlai con molte
persone tra cui Martino". E qui,
sotto la spinta "dell'ansia" Formi-
goni decide di andare diritto al-
l'obiettivo e di chiedere l'ispe-
zione. Lo ammette lui stesso: "I
sondaggi avevano segnalato una
caduta di consensi conseguente
all'esclusione della lista, per cui
puntavamo a ottenerne la riam-
missione, per dimostrare pub-
blicamente che nessuno dei re-
sponsabili del partito aveva
commesso delle irregolarità. In
tale prospettiva si colloca l'o-
biettivo di un'ispezione". In-
somma, Formigoni non nega:
pur di far riammettere la lista,
pur di convincere gli elettori
che i suoi colleghi di partito ave-
vano rispettato la legge, pur di
recuperare nei sondaggi, arriva
a sollecitare l'intervento del mi-
nistro. E non lo fa soltanto con
un esposto. Ecco il passaggio
più scomodo per il Governato-
re: "Dell'esposto io parlai perso-
nalmente al ministro Angelino
Alfano il 20 marzo 2010 in occa-
sione della manifestazione del
Pdl a piazza San Giovanni. E gli
sottolineai l'abnormità dell'e-
sclusione della mia lista".
Un pagamento
per Verdini
LA RELAZIONE della Banca
d’Italia sull’ispezione della Vigi-
lanza nella banca di Denis Verdi-
ni, conclusa nel maggio 2010,
contiene molti passi imbaraz-
zanti per il coordinatore del Pdl.
Si parla anche del pagamento di
consulenze al deputato Pdl da
parte di una società, la Gr Par-
tners, che riceveva prestiti dalla
banca dello stesso Verdini.

GIUSTIZIA Csm, stop dei finiani CORTE D’APPELLO MILANO

La Commissione: Lodo ripetibile
iulia Bongiorno sbatte la porta in faccia
Gnonostante
al dialogo sulla riforma della giustizia. E
al Senato sia in pieno svolgi-
mento il “delitto costituzionale” sul nuo-
vo Lodo Alfano con la piena complicità fi-
niana, la presidente della commissione
Giustizia della Camera ieri ha mandato in
pezzi il sogno di Silvio di varare la riforma
già la prossima settimana. “Possiamo dire
sì alla separazione delle carriere del Csm –
ha detto la Bongiorno ai deputati finiani –
ma non possiamo accettare nuove funzio-
ni e una composizione a maggioranza lai-
ca del Csm, nuovi poteri al ministro della
Giustizia e nuova collocazione della poli-
tizia giudiziaria non alle dirette dipenden-
ze della magistratura, ma dell’esecutivo”.
Ma al Senato è tutt’altra musica. Con il Pd
in prima fila, ieri in commissione a Palazzo
Madama le opposizioni hanno tentato di
affossare, attraverso degli emendamenti,
anche la retroattività dello scudo per i pro-
cessi alle alte cariche dello Stato. Ottenen-
do un risultato opposto, ovvero di far scat-
tare il principio secondo cui il Lodo diven-
ta legato alla carica e può scattare di nuovo
nel caso il cui il presidente del Consiglio
venga rieletto nella sua carica o venga elet-
to presidente della Repubblica; insomma,
l’ennesima legge cucita addosso a Berlu-
sconi e alle sue velleità quirinalizie.
S. N.
Marra si dimette
Fsullaino all’ultimo ha sperato che ci fosse
una via d’uscita che lo facesse restare
poltrona di presidente della Corte
d’Appello di Milano, ma nel giorno
dell’audizione al Csm, Alfonso Marra, il
giudice sponsorizzato dalla P3, non si è
presentato. Al suo posto ha inviato una
lettera di dimissioni dalla magistratura,
consegnata dal difensore, Piercamillo Da-
vigo. Con questa mossa decadono sia il
procedimento disciplinare della Cassa-
zione, sia quello di trasferimento per in-
compatibilità ambientale, avviato dal
Consiglio. Grazie anche alle pressioni di
Pasquale Lombardi e del sotto segretario
alla Giustizia, Giacomo Caliendo, entram-
bi indagati, il giudice viene nominato dal
Consiglio il 3 febbraio scorso. Nella let-
tera di ieri, Marra difende la sua onorabi-
lità di magistrato: “...mi è di conforto la
mia coscienza, l'unica con la quale non si
può barare”. Il giudice, preoccupato di
strappare la nomina al Csm, l’anno scorso
aveva detto a Lombardi, intercettato: “ Ne
devo parlare con Giacomino (Caliendo,
ndr)… Bisogna avvicinare sto cazzo di
Berruti”. Ovvero Giuseppe Maria Berruti,
il solo consigliere di Unicost a non averlo
votato. Ma al Fatto, nell’unica intervista ri-
lasciata e acquisita dal Csm, Marra, defi-
nisce quelle conversazioni “un pur par-
lè”. A. Masc.
pagina 10 Venerdì 22 ottobre 2010

CRONACHE

PICCOLA DITTA CRIMINALE

Sabrina e il padre restano in carcere:
MILANO

così hanno ucciso Sarah ed eliminato il corpo
di Sandra Amurri
Avetrana
a notizia è che il Gip Mar-
L
tino Rosati ha accolto la
richiesta di custodia cau-
telare per Sabrina Misseri
inoltrata dalla Procura, confer-
mando di fatto l’impianto ac-
cusatorio nei confronti del pa-
dre Michele in quanto sussisto-
no sia il pericolo di fuga che di
inquinamento probatorio. I
reati contestati sono: concor-
so in omicidio e sequestro di
persona. Movente: la gelosia.
Nei confronti di Ivano Russo il
cuoco oggetto delle sue atten-
Sabrina Misseri (FOTO ANSA)
zioni e delle attenzioni di Sa-
rah, la bimba che stava diven-
tando donna. A tal proposito
un’amica, Stefania De Luca –
racconto confermato anche da
Mariangela Spagnuolo, la ra-
gazza con cui Sabrina e Sarah
sarebbero dovute andare al
mare quel giorno – dice che Sa-
brina la sera prima, mentre era-
no in un locale pubblico, in ri-
ferimento alla cugina e alla sua
attrazione per Ivano ha detto:
“Si vende, si vende, lei per due
coccole si vende, pure la ma-
dre lo dice che si vende”. Tanto
che Sarah si è messa a piangere.
Gelosia anche nei confronti di
quel padre che Sabrina adora-
va morbosamente tanto da ri-
vedere in lui il suo uomo idea-
le, desiderando che i suoi figli
avessero i suoi stessi occhi. Se-
condo l’impianto accusatorio
Sabrina quel 26 agosto ha invi-
tato Sarah ad andare al mare do-
po che al mattino aveva avuto
con lei un’accesa discussione.
QUANDO È ARRIVATA
l’ha spinta in garage e il papà
l’ha uccisa stringendole la cor-
da al collo poi, sempre secondo
quanto scrive il Gip, quando
l’ha vista cadere a terra svenuta
si è spaventata ed è scappata. Al
resto ha pensato Michele Misse-
ri. Ma nel frattempo la posizio-
ne processuale di Sabrina si è
aggravata grazie agli sms inviati
e ricevuti. Compreso quello
scritto alla sorella Valentina nei
minuti successivi al ritrova-
mento del cellulare di Sarah.
Ore 18,16: “Quella è zona di
Lecce non l’hanno potuta fare.
Poi parliamo meglio non dire
niente altrimenti metti nei ca-
sini papà”. Ore 18,17: “Poi par-
liamo non deve sapere niente
né la zia né la mamma è quello
della Sarah zitta non lo devono
sapere altrimenti parlano quan-
do torni ti racconto”. E anche a
causa delle mille contraddizio-
ni in cui è caduta anche rispetto
alla versione dell’amica Marian-
gela Spagnoletti e quelle fornite
dalla madre Cosima di cui il Gip
dice che era a conoscenza di
quanto accaduto.
“La madre Cosima sapeva tut-
to” ma in qualità di familiare
non può essere accusata di fa-
voreggiamento a meno che
non emergano elementi che
provino un suo coinvolgimen-
to diretto nell’occultamento
del cadavere. Ora gli avvocati di
Sabrina, Vito Russo ed Emilia
Velletri, avranno dieci giorni di
tempo per ricorrere al Tribuna-
le del Riesame. Nel frattempo
verrà interrogato Michele Mis-
seri che ha espresso la volontà
di ritrattare, in parte, la sua con-
fessione. Mentre le indagini
proseguiranno senza sosta. Lu-
nedì prossimo Michele Misseri
e la figlia Sabrina saranno con-
dotti a Roma per essere sotto-
posti a sofisticati esami. E le in-
dagini proseguiranno.
DI CERTO QUELLO che con
la confessione e l’arresto di Mi-
chele Misseri era stato conside-
rato un caso risolto appare ora
tutt’altro. Seppure la strada da
percorrere per accertare la ve-
rità si presenta tutta in salita. Lo
dice anche il Gip parlando di
Michele Misseri: “È uno tra i
peggiori chiamanti in correità
che un giudice si augurerebbe
di trovarsi davanti: ha parlato
dopo oltre 40 giorni dal delitto
commesso, ha reso una confes-
sione densa di punti non chiari
e ancora oggi insoluti (non si ca-
pisce, ad esempio, perché ab-
bia sempre conservato il telefo-
no della vittima e ne abbia but-
tato soltanto la batteria), l’ha
emendata e integrata più volte
e solo al termine di interroga-
tori fluviali”. Seppure le sue di-
chiarazioni “con riferimento,
per quel che qui interessa, al
coinvolgimento nel delitto del-
la figlia Sabrina si presentano
ampiamente credibili alla luce
delle complessive acquisizioni
istruttorie” .
Il Gip, infatti non deve emette-
re una sentenza di colpevolezza
ma solo appurare se esistono le
esigenze di custodia cautelare
in carcere e non ai domiciliari
anche per “la seduzione che Sa-
brina Misseri ha mostrato di su-
bire dal fascino delle telecame-
re ormai stabilmente installate
davanti e dentro a quella casa”.
Come dire che il ruolo dei me-
dia ha concorso nella decisione
del Gip di negare i domiciliari a
Sabrina?
Il Gip sul delitto
di Avetrana:
movente
la gelosia
e la paura
che la ragazza
parlasse
Q
Quattro arresti
nei locali vip
uattro persone sono
state arrestate a
Milano per sfruttamento
della prostituzione. Le
ordinanze di custodia
cautelare sono scattate nei
confronti di titolari e
collaboratori di due noti
night club dove veniva
“camuffata” la
prostituzione delle
ballerina a beneficio della
facoltosa clientela tra cui
imprenditori, un noto
calciatore e alcuni vip. I
locali coinvolti – il
“Dolcevita” e il “Pussycat”
gestivano una quindicina
di entreneuses a sera,
pagate 500-600 euro a
cliente.
PESCARA
Maxi-evasione:
13 in manette
U n’evasione fiscale
internazionale tra
Italia e Portogallo da circa
90 milioni di euro è stata
scoperta della Guardia di
finanza di Pescara e ha
portato a 13 arresti. Tra gli
arrestati c'è Giuseppe
Spadaccini, imprenditore
pescarese a capo di
diverse società di
trasporto aereo tra cui la
Sorem utilizzata dalla
Protezione civile per lo
spegnimento degli

La casa popolare? Te la do dopo mezzo secolo incendi boschivi.

Spadaccini avrebbe
organizzato una rete di
società italiane e
PROPOSTA ANTI-IMMIGRATI A PONTOGLIO: CINQUANT’ANNI DI RESIDENZA PER ACCEDERE ALL’EDILIZIA AGEVOLATA portoghesi per emettere
fatture per operazioni
di Elisabetta Reguitti anni) considerato a tutto dei 50 anni di permanenza inesistenti. L'obiettivo era
Brescia gli effetti l’ideatore dei bo- sul nostro territorio. Quan- sottrarre i ricavi delle
nus bebè nazionalisti. ti insomma hanno contri- società italiane al fisco,
ezzo secolo di residen- “È vero – ci spiega – siamo buito al benessere di que- creando fondi occulti
M za per accedere a case e
affitti agevolati. Accade a
stati i primi a proporre que-
sta modalità di sostegno al-
sta piccola cittadini”. Poco
importa quindi se a richie-
all'estero.

Pontoglio, nel bresciano, la natalità, che alla fine non dere di accedere alle abi- CASTELLAMMARE
comune di 7 mila anime a abbiamo potuto praticare tazioni saranno nuclei fa-
pochi chilometri da Adro. solamente per una questio- miliari anche provenienti Il sindaco contro
Quindici per cento di pre- ne economica. Ma questa da altre regioni d’Italia. La le minigonne
senza di immigrati che rad- volta le cose sono diverse. premialità sarà tale per cui
doppiano nelle scuole. Ma
la verà novità è rappresen-
tata dalla proposta arrivata
Il bando sarà aperto a tutti,
stranieri compresi, anche
se nella graduatoria verran-
il tempo trascorso ininter-
rottamente a Pontoglio fa-
vorirà l’accesso alle nuove
D ivieto di minigonne,
scollature e jeans a
vita bassa per la strada.
dall’assessore ai Servizi So- no premiati coloro che po- case, che dovrebbero esse- Succede a Castellammare
ciali, Matteo Gozzini (28 tranno contare sul criterio re ultimate in un paio di di Stabia, dove il sindaco
mesi, seguirà poi il bando (FOLTO LAPRESSE) Luigi Bobbio (Pdl) intende
di assegnazione con indica- “ripristinare il decoro
zione dei relativi punteg- nel caso dei vari contributi duzione di un requisto di re- urbano” e ha firmato un
STRAGE di Brescia: gi. regionali e provinciali in ag-
giunta al fatto che ci sono
sidenza molto lungo. Chia-
ro che, difficilmente, gli
nuovo regolamento che
sarà discusso in consiglio
È LO STESSO assessore ad altri 20 appartamenti il cui stranieri possono vantare, comunale. Previste
chiesti 4 ergastoli anticipare che il cinquan-
tennio peserà almeno del
accesso non è regolato dalla
pontogliesità”.
almeno sino ad ora, ma la
situazione potrebbe cam-
contravvenzioni da 25 a
500 euro a chi si sdraia al
sole in pubblico, a chi
Ezionerano le 10.12 del 28 maggio 1974 quando in Piaz-
za della Loggia a Brescia, durante una manifesta-
antifascista, una bomba provocò la morte di
50% mentre rimarranno in-
variati gli altri standard vin-
colati al reddito Isee oltre
Solo inquilini storici, per
quei 10 alloggi popolari, se-
condo il leghista Gozzini
biare in futuro, una elevata
anzianità di residenza nel
medesimo luogo”.
indossa abiti succinti e a
chi gioca a calcio nei
otto persone e il ferimento di altre 100. Ieri, nel che agli aspetti di natura so- che illustra nel dettaglio co- Una strada davvero esente giardini pubblici.
corso dell'ultimo processo sulla strage, scaturito cio-sanitaria. Il comune sta me quelle case siano davve- dal rischio di incorrere in
dalla terza inchiesta, i pm Di Martino e Piantoni han- ultimando dieci apparta- ro a “misura di anziano”. nuove censure da parte dei
no chiesto l'assoluzione per Pino Rauti e l'ergastolo menti nel cuore del paese giudici? “Un minimo di ra-
per Maurizio Tramonte, Carlo Maria Maggi, Delfo ricavati da un edificio, che RIMANE PERÒ il tema dicamento sul territorio
Zorzi e Francesco Delfino, ritenuti colpevoli di con- al piano terra ospiterà la se- del mezzo secolo che l’av- per poter accedere a servizi
corso in strage e omicidio. L’inchiesta riguarda il de della Polizia locale. vocato Alberto Guariso non essenziali è abbastanza
gruppo di ex ordinovisti veneti – già coinvolti e poi “Quelle case spettano ai no- (Asgi) commenta dal punto pacifico ma non vanno tra-
usciti di scena nel procedimento su piazza Fontana stri anziani”, spiega l’asses- di vista giuridico. “L’utilizzo scurati due aspetti. La Corte
– e il generale Delfino, il primo a indagare sulla stra- sore. Sull’obiezione, poi, intensivo del requisito della di Giustizia ha spesso affer-
ge bresciana indirizzando la pista su un gruppo di che il mezzo secolo di re- residenza sta diventando la mato che, quando si eccede
neofascisti poi assolti. Dopo cinque giorni e mezzo sidenza potrebbe rappre- nuova moda degli enti loca- nell’uso di questo riferi-
di ricostruzione accusatoria, i pm hanno formulato sentare una discriminante li, timorosi di un eccessivo mento, si pone in essere
le richieste specificando che “nel caso di Rauti si (anche per le stesse fami- afflusso di stranieri verso le una discriminazione indi-
parla di responsabilità morale, ma la sua posizione glie italiane oltre che per gli prestazioni assistenziali. retta, perchè si tratta di uno
non è come quella degli altri”. Dal canto suo, il fon- stranieri) l’assessore ha le Dopo che le decisioni dei strumento che esclude in
datore di Ordine Nuovo si è detto “felice alle stelle” idee chiare. “È evidente che giudici hanno cassato le de- misura più rilevante pro-
per la richiesta di assoluzione e ha augurato che Zor- con questa nuova modalità libere che riservavano pre- prio gli stranieri che invece,
zi, Tramonte, Delfino e Maggi “se la cavino”. verrebbero esclusi gli immi- stazioni sociali ai soli italia- in quanto tali, hanno diritto
grati ma per loro ci sono al- ni, l’idea ora è arrivare allo di godere dello stesso trat-
tre forme di sostegno come stesso risultato con l’intro- tamento dei cittadini”.
Venerdì 22 ottobre 2010 pagina 11

ECONOMIA

TRATTORI E TASSI DI CAMBIO

di Vittorio Malagutti
Milano
isultati eccellenti. Siamo
SALVANO (PER ORA) I CONTI FIAT
Il problema resta il crollo delle vendite nel settore auto
“Sulle strategie future non c’è perseguitato, Marchionne e
nulla che sia proibito”, ha as- amici non sopportano chi
sicurato Marchionne alla pla- lotta ma se ne dovranno fare
tea degli analisti. Ma il numero una ragione”. Il riferimento è

R contenti”, esulta lammi-

nistratore delegato Ser-
gio Marchionne di fron-
te agli analisti finanziari chia-
mati a raccolta per la presen-
tazione dei conti del terzo tri-
mestre dell’anno. E in effetti
tra giugno e settembre la Fiat
ha allungato il passo: più rica-
vi, cresciuti del 12 per cento e
più utili (da 25 a 190 milioni di
euro) rispetto allo stesso pe-
riodo dell’anno scorso. La per-
formance del gruppo ha sor-
preso anche i più ottimisti tra
gli operatori di Borsa. Va detto
però che questi dati restano
ancora lontani da quelli, per
esempio, del 2008, prima che
la recessione facesse sentire in
pieno i suoi effetti. Due anni fa
gli utili del terzo trimestre ave-
vano toccato quota 465 milio-
ni. Ma intanto, dopo mesi di
magra, la Fiat rialza la testa. An-
che in Borsa, dove ieri i titoli,
sull’onda dell’entusiasmo per i
risultati semestrali, hanno,
toccato la quotazione massi-
ma dell’anno a 12,28 euro, il
60 per cento in più rispetto ai
minimi di febbraio (7,52 eu-
ro). E nell’immediato futuro,
assicurano da Torino, andrà
ancora meglio.
Le previsioni per fine anno so-
no state tutte riviste al rialzo.
Nel 2010, sostiene la Fiat, i ri-
cavi toccheranno i 55 miliardi
di euro, contro i 50 miliardi
dell’anno precedente e si arri-
verà a un profitto di oltre 400
milioni. E queste, se tutto an-
drà come previsto, saranno le
ultime cifre di bilancio per il
gruppo Fiat così come lo cono-
sciamo. Infatti, girata la boa di
fine anno, la multinazionale
con base a Torino cesserà di
esistere come entità unica,
poiché diventerà effettiva la
scissione annunciata ufficial-
mente il mese scorso. Da una
parte le auto dall’altra il resto
delle attività, cioè veicoli com-
merciali (furgoni e camion) e
macchine agricole. Una sepa-
razione che è stata interpretata
come un modo per facilitare le
prossime nozze con Chrysler,
che andranno in scena comun-
que non prima del 2012.
uno di Fiat non ha comunque
rinunciato a lanciare un nuovo
monito alla controparte sinda-
cale. “Il progetto Fab-
brica Italia - ha detto L’operaio della
Marchionne - non può Maserati, licenziato
aspettare per sempre. e reintegrato, tenta
Ma il dialogo è un pro- il suicidio (F D
blema”. Un modo co- M ) . In alto,
ANTOVANI
me un altro per ricor- Sergio Marchionne
dare che l’azienda tori- (F
nese si aspetta di veder
soddisfatte in tempi brevi le
sue richieste sulla nuova orga-
nizzazione del lavoro.
Sindacati a parte, però, Mar-
chionne da mesi si trova dover
affrontare i deludenti risultati
commerciali sul fronte auto-
mobilistico. Nell’ultimo trime-
Marchionne
avverte:
“Il progetto
Fabbrica Italia
non può
aspettare per
sempre”
stre Fiat ha perso in Italia 3,5
punti percentuali, calando al
29,5 per cento e in Europa si è
fermata al 7 cento con una di-
minuzione di 1,2 punti. Come
si spiega allora il recupero di
utili e fatturato mentre calano
le vendite? Camion e macchi-
ne industriali sono andate mol-
to meglio rispetto all’anno
scorso, si legge nel comunica-
to ufficiale.
Anche l’andamento delle valu-
te ha dato una mano. A cambi
costanti contro euro di dolla-
ro, real brasiliano e zloty polac-
co, la crescita dei ricavi avreb-
be superato di poco il 5 per
cento, contro il 12 per cento
riportato in bilancio. Resta da
vedere cosa succederà nei
prossimi mesi, visto che nel
mondo tira aria di guerre valu-
tarie.
OTO AVIDE
E OTO ) MBLEMA
Operaio reintegrato alla Maserati
non può lavorare e tenta il suicidio
di Stefano Santachiara
Modena
conti Fiat saranno in ordi-
Ibriche
ne ma lo scontro nelle fab-
del gruppo non si fer-
ma. Alla Maserati di Modena
ha tentato il suicidio Eugenio
Scognamiglio, il delegato di
Fiom licenziato nel dicem-
bre 2008 e tenuto fuori dallo
stabilimento anche dopo il
reintegro in via cautelare da
parte del giudice del lavoro.
Un caso analogo a quello dei
tre operai della Fiat di Melfi.
Scognamiglio, 40 anni di cui
6 passati ad assemblare mo-
tori sulle Maserati, emigra da
Napoli negli anni Novanta,
cambiando vita e amici. Cac-
ciato dopo un corteo contro
il mancato rinnovo di 112
precari, ha iniziato la sua
odissea nel diritto del lavoro.
L’esultanza l’accoglimento
del reclamo d’urgenza da
parte del giudice, arrivato in
marzo dopo alcuni giorni in
sciopero della fame, è svani-
ta presto. Riceve uno stipen-
di ma ancora non gli è con-
sentito di lavorare. “È umi-
liante essere pagato per non
fare nulla”, ripeteva merco-
ledì mattina mentre varcava i
cancelli dello stabilimento
della Maserati, a due passi dal
centro di Modena. Con la tu-
ta da lavoro, all’ora di pranzo
è salito sul tetto del parcheg-
gio multipiano sovrastato
dalla torre col Tridente, get-
tando nel panico i clienti che
ammiravano i nuovi modelli,
una ventina di metri sotto.
“Eugenio si sporgeva dal cor-
nicione – racconta il collega
Giuseppe Violante – ci inti-
mava di stargli lontano altri-
menti si sarebbe buttato”. Vi-
gili del fuoco, polizia e me-
dici del 118 hanno trattato
per due ore, fino a che un in-
fermiere è riuscito ad affer-
rare l’operaio da dietro e a
somministrargli sedativi.
Perino il Partito democrati-
co, che a livello nazionale è
molto prudente sulla vicen-
da Fiat, si è schierato con la
Fiom locale e ha chiesto a
Maserati di ottemperare al-
l'ordinanza del tribunale che
impone di far lavorare il di-
pendente. Un po’ come a
Melfi, dove il Lingotto atten-
de però ancora che il giudice
al licenziamento dell’ex de-
legato sindacale, accusato di
aver aggredito una guardia e
forzato la porta di un dirigen-
te durante le proteste del di-
cembre 2008.
Scognamiglio, nei giorni
scorsi, era sfiduciato in vista
della udienza per la causa di
merito fissata per il 19 no-
vembre, in seguito all’archi-
viazione del procedimento
penale per falsa testimonian-
za a carico di un dirigente di
Maserati e di due vigilantes.
Le loro dichiarazioni sulla
presenza dell’operaio alle 8
di mattina nel corteo, orario
determinante per le accuse,
erano state smentite da varie
persone. Ma secondo il gip
di Modena è applicabile il
principio del vero soggetti-
vo, in base al quale il reato
non risiede nel contrasto tra
fatto rappresentato e fatto
accaduto, bensì “tra la rap-
presentazione che il sogget-
si pronunci sulle modalità to faccia della sua percezio-
del reintegro. “È necessario ne di un dato fatto e la diver-
rispettare e applicare i prov- sa percezione che in realtà
vedimenti della magistratura abbia avuto di quel fatto”.
– ha detto il segretario comu-
nale Pd Giuseppe Boschini –
Un’impostazione contestata
dai legali di Scognamiglio
e ripristinare un clima sere- che hanno invocato la riaper-
no e di confronto civile”. Più tura dell’istruttoria “in nome
dura Rifondazione comuni- dell’uguaglianza dei cittadini
sta: “Questo operaio è stato di fronte alla legge”.
DELLA VALLE
scalata a Wall Street
iego Della Valle, il patron del gruppo Tod’s parte
Dprenditore
all’assalto di un simbolo mondiale del lusso. L’im-
marchigiano è da ieri il primo azionista dei
grandi magazzini Saks, quotati alla Borsa di Wall Street.
Con gli acquisti realizzati negli ultimi giorni Della Valle
ha distanziato il magnate Carlos Slim, a capo di un im-
pero nei media e nelle telcomunicazioni e conside-
rato l’uomo più ricco del mondo. Slim al momento è
fermo alla partecipazione del 15 per cento circa ra-
strellata nelle settimane scorse. A questo punto la sfi-
da è aperta. Della Valle, che è appoggiato da Medio-
banca, sembra intenzionato ad andare fino in fondo. E
non è da escludere il lancio di un’offerta pubblica di
acquisto.

Tornano gli incentivi, ma sono solo gli avanzi

110 MILIONI NON SPESI SU 300 STANZIATI A MARZO: ORA SONO DI NUOVO DISPONIBILI, PERÒ SEMPRE PER GLI STESSI PRODOTTI
di Chiara Paolin riamo voglia almeno continuare a investire su coltura e la nautica (già piazzati 155 stampi in- potevano essere strutturali anziché passegge-
Adsl e motorini. Intanto chi ha già prenotato il dustriali per scafi da diporto, con una spesa di ri”. Giuseppe Volpato, docente di Gestione del-
ltre un terzo degli incentivi al consumo of- suo incentivo può stare tranquillo: sempre ieri il 20 milioni, e oltre 1.300 motori fuoribordo). Po- le imprese all’Università Ca’ Foscari di Venezia,
OClaudio
ferti la scorsa primavera dall’allora ministro
Scajola è rimasto intonso sugli scaffali
ministro Tremonti ha firmato il decreto per l’ac-
cesso ai fondi e quindi si potrà materialmente
co entusiasmo invece per il comparto edile: dal-
le gru per le costruzioni agli edifici ad alta ef-
fa un passo in più: “Pretendere dai consumatori
investimenti di medio o lungo periodo oggi è
governativi. Ma ieri il suo successore Paolo Ro- incassare il bonus per il bene prescelto. ficienza energetica per finire ai rimorchi e se- veramente una richiesta azzardata. Nonostante
mani ha dichiarato che “la misura di sostegno ai Dal 2 novembre in poi, via libera invece al nuovo mirimorchi industriali. Si sono salvate le lava- gli aiuti, un’azienda difficilmente compra nuovi
consumi si è dimostrata un successo, ben quat- round, stavolta senza vincoli merceologici. “Per stoviglie (178 mila pezzi finanziati per una spesa macchinari o avvia programmi di crescita se
tro dei dieci settori econo- effettuare la ridistribuzione dei di quasi 19 milioni) e le cucine componibili (78 prevede un mercato fermo. Idem il comune cit-
mici interessati agli incen- fondi rimasti è stato deciso di ef- mila richieste per 54 milioni). tadino, che non pensa a una cucina nuova e tan-
tivi hanno esaurito le risor-
se originariamente loro de-
I soldi del fettuare un’unica variazione com-
pensativa tra tutti i settori - ha spe-
“Diciamo pure che questi soldi potevano essere
spesi meglio - commenta Giorgio Airaudo, re-
tomeno a una casa (per quanto ecologica) per-
ché proprio non ha soldi da spendere. E le dirò
stinate già a poche settima-
ne dall’avvio del provvedi-
governo hanno cificato ancora Romani - scelta
che consentirà di far confluire tut-
sponsabile del settore auto per la Fiom - perché
la logica è stata soprattutto spingere l’acquisto
di più: secondo me il motorino e l’Adsl se lo so-
no comprati soprattutto gli utenti di reddito me-
mento”. Pazienza se le altre
sei categorie hanno fatto
favorito solo gli te le risorse ancora non prenotate
in una disponibilità comune ai
di beni vecchio stile anziché promuovere l’ade-
guamento tecnologico. Bisogna aiutare le azien-
dio alto. È una spesa semi voluttuaria incenti-
vata dallo sconto statale”.
clamorosamente fiasco la- settori stessi”. Cade dunque il li- de a fare cose nuove, prodotti ad alto valore ag- A conferma della parsimonia negli investimen-
sciando nel portafoglio del allacci a Internet mite di prenotazione con un tetto giunto, avvicinando i settori in crescita. ti, c’è il dato sui macchinari per l’efficienza ener-
governo 110 milioni di eu- fissato per ogni singola categoria, All’Electrolux di Firenze hanno appena cambia- getica industriale: a fronte di 10 milioni stanziati
ro. La soluzione è presto veloce e ognuno compri quel che vuole fi- to produzione: dai frigoriferi ai pannelli solari, per acquistare batterie e motori ad alto rendi-
trovata: se la gente non ha no a esaurimento fondi. In questi in cinque minuti. Così si evitano le crisi e pure la mento, le richieste si sono fermate a 21.371 eu-
voluto comprare pompe di l’acquisto mesi sono andati bene gli aiuti per cassa integrazione. Trecento milioni non sono ro. Segno che fare sul serio politica industriale
calore e abitazioni ad alto ri- gli allacci alla rete Adsl, i motocicli una cifra enorme, siamo tutti d’accordo, ma con in Italia è molto più complicato che stanziare
sparmio energetico, spe- di motorini ecologici, le macchine per l’agri- un’idea chiara di politica industriale i risultati incentivi primaverili già appassiti in autunno.
pagina 12 Venerdì 22 ottobre 2010

DAL MONDO

GHANA
Trovare la morte
cercando l’oro
MINIERE FAI-DA-TE TRA ILLEGALITÀ E DIRITTI NEGATI
LA DISPERAZIONE DEI PICCOLI CERCATORI D’ORO Due immagini che illustrano
le condizioni in cui “lavorano”
i cercatori
d’oro ghanesi (FOTO ANSA)
di Roberta Zunini cani dell'estrazione mineraria. to forse potrebbe avere i soldi per ferenza destinati a crescere, qua-
Wasa, western region, Ghana “Chiediamo che perlomeno si andare all'estero e farsi operare lora il governo dovesse continua-
faccia una miniera sotterranea, nuovamente. Ma il dottor Samuel re a chiudere un occhio sull'anar-
ella regione centro occi- per risparmiare alberi, pianta- Somuah dice che il risultato po- chia ambientale e sullo sfrutta-

N dentale del Ghana, ex Co-

sta d'oro, il grande cielo
notturno africano è una
voragine al contrario, spalanca-
ta sopra migliaia di cercatori
d'oro derelitti e illegali. Ombre
che scavano e setacciano, im-
merse fino alle ginocchia nel-
l'acqua di buche acquitrinose.
Non ci sono stelle, solo nuvole
cariche di pioggia equatoriale e
di zanzare portatrici di malaria.
Le notti durano 12 ore. L'aria,
umida, ha la consistenza dell'o-
vatta imbevuta di acqua calda e
chiude il naso e la gola a ogni re-
spiro. Dormire senza aria con-
dizionata - figuriamoci piccona-
re e spalare - è pensiero più inim-
maginabile di una passeggiata
sulla luna. Che non si vede quasi
mai. Le uniche luci sono quelle
blu delle torce dei galamsey: in
molti villaggi la luce elettrica
non è stata ancora portata. Men-
tre i minatori cileni si stanno ria-
bituando alla luce, in Ghana, de-
cine di nuovi galamsey (neologi-
smo ghanese risultato della fu-
sione e storpiatura dei verbi in-
glesi gather e sell, raccogliere e
vendere) sono costretti a impa-
rare a lavorare nel buio. Non
perché debbano scendere cen-
Il potere delle multinazionali
gioni e soprattutto le sorgenti di
molti fiumi del Paese”, hanno
scritto. “In Ghana oltre 200 cor-
si d'acqua sono stati contamina-
ti dal cianuro che viene usato
dalle miniere industriali per de-
purare l'oro – sottolinea il bio-
logo Friedrick Armah dell'Uni-
versità di Cape Cost, il mercurio
si usa solo in quelle piccole, per
lo più illegali. Queste però non
sono le uniche sostanze alta-
mente tossiche coinvolte nel-
l'attività mineraria. Con l'oro
vengono estratti involontaria-
mente anche metalli molto no-
civi per la salute come il cad-
mio. Mentre l'oro viene tratte-
nuto, queste sostanze vengono
ributtate nel terreno e nei corsi
d'acqua, contaminandoli. Ab-
biamo trovato nelle unghie e nei
capelli degli abitanti delle zone
minerarie, altissime concentra-
zioni di metalli pesanti”, con-
clude il professore.
Si scava nei buchi
24 ore su 24
LA MAGGIOR parte delle mi-
niere illegali è in superficie per-
chè aprirle costa poco: servono
solo braccia e picco-
li motori per macina-
re il terreno estratto.
versità di Accra e Cambridge –
inoltre non devono versare nulla
per l'importazione di attrezzatu-
re e macchinari per l'estrazione.
Il problema è che il 70% delle im-
portazioni ghanesi è costituito
proprio da questo tipo di stru-
menti. Pensate quanti soldi per-
de la collettività”. Leggi deboli e
controlli sporadici da parte degli
ispettori statali accompagnano il
niet irremovibile delle multina-
zionali ad aumentare le royalties
da versare allo Stato africano, se-
condo produttore d'oro del Con-
tinente, dopo il Sudafrica. Nessu-
no, nemmeno un'eventuale leg-
ge potrebbe costringerle a versa-
re di più. Almeno finché non sca-
dranno i contratti firmati decine
di anni fa. “Lo Stato del Ghana fa-
concessione di decine di chilo-
metri quadrati di terre, tra cui le
nostre. Il risarcimento è stato ri-
dicolo e io mi sono trovato a do-
ver cercare un lavoro dal giorno
alla notte. Ho provato a chiedere
alla compagnia di assumermi ma
non c'era più posto. Con alcuni
ragazzi nella mia stessa condizio-
ne abbiamo iniziato a scavare con
vanga e piccone su quelle che un
tempo erano le terre di tutti.
Un colpo di mitra
contro Mohammed
UN ADDETTO alla security del-
la Anglo Gold, un giorno mi ha
sparato con un kalashnikov”. Il
proiettile è stato devastante:
sitivo dell'operazione non è in
ogni caso scontato. Come non lo
è quello della causa, intentata per
lui da un'associazione in difesa
dei diritti umani, contro la Anglo
Gold Ashanti. Per la giustizia,
Mohammed parte infatti svantag-
giato: stava violando i diritti della
multinazionale.
La macchina spietata dell'estra-
zione legale e illegale non si fer-
ma mai: non fa differenza tra il
giorno e la notte, quando i buchi,
scavati senza alcuna regola e
mappatura, diventano invisibili
trappole, pronte a inghiottire i
meno esperti o a collassare im-
provvisamente al primo passo
falso. “Nessuno è in grado di de-
terminare con precisione - dice
Daniel Koranteng, direttore del-
l'associazione indipendente Wa-
cam, che monitora l'impatto
umano e ambientale dell'attività
estrattiva - quanti siano finora i
morti. Si tratta comunque di de-
cine e decine di persone, non so-
lo minatori. Vanno calcolati infat-
ti anche coloro che muoiono per
malattie derivate dall'inalazione
o dall'ingestione indiretta, attra-
verso le falde acquifere inquina-
te, di sostanze estremamente tos-
siche”. Statistiche di morte e sof-
Vittime silenziose
mento iniquo che regna nella re-
gione occidentale, un tempo re-
gno degli Ashanti (gli indigeni
che sconfissero i coloni inglesi)
oggi territorio delle compagnie
straniere che danno lavoro legale
a non più di 30mila persone su
una popolazione di circa 24 mi-
lioni.
Filoni esauriti e
l’arrivo dei cinesi
OGGI NELLA MINIERA di
Obuasi, una delle miniere d'oro
sotterranee più grandi del mon-
do, lavorano 4mila addetti. Fino a
due anni fa, quando era ancora
aperta quella in superficie - ora
abbandonata poiché esaurita - la-
voravano 12mila persone. Da
due anni a questa parte, tuttavia il
fenomeno dei minatori illegali si
sta rapidamente espandendo.
Per almeno due ragioni. L'arrivo
dei cinesi che hanno portano tec-
nologia più sofisticata per au-
mentare l'estrazione anche nelle
“small scale mines”. La ragione
principale però è l'impennata
del prezzo dell'oro, tornato a es-
sere il bene rifugio più affidabile
dopo la crisi economica scoppia-
ta nel 2008. Un au-
mento sempre più
sensibile che ha riav-

“ “
L'attività nelle minie- rebbe bene a dare impulso all'at- Mohammed è stato salvato per viato la corsa al me-
re illegali non si fer- tività mineraria di piccola scala, miracolo ma la sua vita da cinque tallo prezioso. A que-
La Anglo Gold ma mai. Bisogna per ridistribuire equamente le ri- anni è un calvario. I medici gli Nessuno è in grado sta corsa frenetica
sfruttarle il più possi- sorse del Paese – sottolinea Nua- hanno dovuto deviare l'uretra e tutti vogliono pren-
Ashanti assolda bile perchè potreb- mah Donkor, ex ministro della Mohammed per urinare impiega di stabilire dere parte, soprat-
bero essere chiuse Salute e ministro della regione mezz'ora, attraverso un foro pra- tutto in Ghana, se-
guardie armate da un momento al- Ashanti, dove si trova Obuasi, la ticatogli su un testicolo. La sua sa- con precisione condo produttore
l'altro. Il gestore di 4 città mineraria più grande del lute peggiora di giorno in giorno d'oro del continen-
che sparano miniere (si arroga Paese –. I contadini espropriati perchè è aggredito da infezioni quanti siano te, dopo il Sudafrica.
questo diritto per- delle loro piantagioni dovrebbe- sempre più violente e il dolore è Un mercato a cui l'I-
e sguinzagliano i cani ché è il proprietario ro essere risarciti con almeno un l'unico pane quotidiano. Aiuta il i decessi legati talia guarda da vici-
del terreno) mi dice acro di terra – conclude Donkor , fratello a vendere abiti usati ma no, essendo la prima
contro i raccoglitori che spesso paga la direttore di una Ong che lavora non riesce a camminare bene. Se al business dell’oro trasformatrice d'oro

” ”
polizia perché faccia per l'Onu - non con qualche spic- dovesse ottenere un risarcimen- del mondo.
finta di nulla. Ma è ciolo che non sanno gestire. È
meglio lavorare so- una politica per nulla lungimiran-
tinaia di metri nel sottosuolo ma prattutto la notte e non solo per te”. Notti d'angoscia, di fatica, al-
perché nelle miniere a cielo evitare di essere scoperti dalla leggerite dal fatalismo di chi co- Immondizia ed esotismo
aperto c'è posto solo durante i polizia. Con il buio è più facile munque non ha nulla da perdere.
turni di notte. Una competizio- sfuggire ai pitbull e ai fucili delle
ne selvaggia che coinvolge mi- guardie private, assoldate dalle
Dieci cidi ghanesi a turno, 9 ore
minimo, l'equivalente di 5 euro.
Consigli per le vacanze?
gliaia di poveri cristi. I cercatori multinazionali minerarie stranie-
d'oro stanno infatti crescendo re. Un capillare sistema di security
A noi sembra poco, e poco è an-
che per loro ma si tratta pur sem-
Napoli, tra rifiuti e vulcani
esponenzialmente tanto che gli che serve a difendere le terre da- pre di 300 cidi al mese, lo stipen-
ultimi arrivati, specialmente te loro in concessione dallo Sta- dio che guadagna un maestro ele- IL SACCO DI NAPOLI anzi i sacchi della Monde su Napoli e l'incubo rifiuti. E come se
dalla lontana regione del lago to. Si tratta di centinaia di chilo- mentare. I minatori anche i più spazzatura e le montagne d’immondizia della un’emergenza non bastasse, ecco Newsweek
Volta, trovano lavoro solo nelle metri quadrati che non placano giovani spesso non sono mai an- metropoli “anema e core”, campeggiano di tirare fuori, in evidenza, sulla homepage, un
miniere illegali che spuntano l'avidità di compagnie sudafrica- dati a scuola, alcuni l'hanno do- nuovo sulle pagine della stampa estera: drammatico interrogativo: Gli scienziati
come fughi in ogni angolo della ne e americane che in cambio vuta abbandonare. Mohammed dimenticati i giorni puliti di Mr B. e di San devono sondare l'enorme vulcano sotto la
jungla e della foresta equatoria- versano il 3% di royalties. Percen- ha 27 anni e parla un ottimo in- Guido, Les Echos racconta “il ritorno delle metropoli campana? (Su cui già incombe il
le, distruggendole. Un danno tuali ridicole che rendono anco- glese. Fino a due anni fa viveva in pattumiere non svuotate”, mentre Le Monde e Vesuvio, e basterebbe). Il settimanale scrive:
ambientale che minaccia ormai ra più insopportabili i danni al- un villaggio nella periferia di Le Figaro s’attengono al titolo dell’Afp, “La crisi “Temendo una catastrofe globale, il sindaco
anche le aree protette. Proprio l'ambiente e alla popolazione lo- Obuasi. “Mi piaceva andare a dei rifiuti provoca scontri”. E il Guardian potrebbe fermare l’esplorazione. Ma alcuni
nei giorni scorsi i rappresentan- cale che dallo sfruttamento stra- scuola - dice con rabbia fredda – i inserisce la spazzatura di Napoli nel test scienziati sostengono che l'inazione è più
ti dei villaggi della Bepo forest – niero delle risorse del proprio miei genitori avevano una gran- settimanale che misura come i suoi lettori rischiosa”. Eppure, c’è chi, tra spazzatura
a 4 ore di macchina a nord di Ac- Paese non ottiene in cambio nul- de piantagione di cacao e pote- hanno seguito le cronache internazionali: accumulata e catastrofi paventate, non rinuncia
cra – hanno inviato una lettera al la. Anzi. Oltre al danno anche la vano permettersi di farmi studia- “Quale città è al centro di una crisi all’ottimismo: il Telegraph, nella sezione viaggi,
ministro delle terre e delle mi- beffa: “ Le multinazionali per i re. Un giorno sono arrivate le ru- dell’immondizia?”, chiede il giornale, consiglia Napoli per una vacanza perfetta. Un
niere per protestare contro la primi dieci anni non pagano tas- spe della Anglo Gold Ashanti, proponendo la scelta fra Roma, Napoli e infortunio redazionale o un capolavoro della
concessione di una vasta zona se allo Stato che le ospita – affer- una multinazionale sudafricana, Milano. Troppo difficile? Per dare un aiutino, il Brambilla, ministro del Turismo?
della riserva, data alla Ne- ma Eric Adjei, giornalista am- e hanno raso al suolo i nostri al- Guardian weekly traduce un articolo di Le Giampiero Gramaglia
wmont, uno dei giganti ameri- bientale, collaboratore dell'Uni- beri. Il governo gli aveva dato la
Venerdì 22 ottobre 2010
MA QUANTI SONO I PRETI PEDOFILI?
IN UN MESE 103 DENUNCE IN BELGIO
E in Francia 51 ecclesiastici sono sotto processo
di Giampiero Gramaglia
Bruxelles
on basta uno spot contro
N
la pedofilia, anche se col-
locato sulla piazza del
Duomo di Milano, pro-
prio davanti alla Cattedrale,
per “esorcizzare” il demone
delle violenze sui minori che
s’è annidato in seno alla Chiesa
cattolica. L’inaugurazione del-
lo spot, voluto da un’associa-
zione che tutela i diritti dei
bambini, coincide con l’emer-
gere di notizie inquietanti in
Francia e in Belgio, due Paesi le
cui autorità ecclesiastiche han-
no scelto, dopo momenti d’esi-
I nuovi casi
si aggiungono
alle quasi
cinquecento
vittime di abusi,
13 delle quali
si sono suicidate
di Matteo Bosco Bortolaso
New York
asturbazione come adul-
M terio, stregoneria e catto-
licesimo, prestiti eterni per
pagare l'università, mutuo
impossibile da sostenere.
Coagulo di bigottismo e con-
traddizioni, di esperienze dif-
ficili e diffuse: ecco Christine
O'Donnell, la 41enne che po-
trebbe diventare la punta di
diamante dell'avanzata del
Tea Party in un'America che si
rispecchia sempre meno in
Barack Obama. La donna, di
origini irlandesi e italiane,
non ha mai avuto un incarico
pubblico. Il suo curriculum
scolastico è costellato di inci-
denti e lacune, bilanciate da
certezze monolitiche pescate
dalla bibbia dei conservatori.
Della destra più instransigen-
te era diventata portavoce già
diversi anni fa, con precoci
comparsate televisive. Nei fa-
volosi anni Novanta, Mtv de-
dicava una trasmissione al
tazione, la via della trasparen-
za. E, fuori dalla Chiesa, pure le
cronache italiane non rispar-
miano orrori sui minori: cin-
que indagati in varie città – l’in-
chiesta parte da Catania – una
madre sotto processo ad Asco-
li Piceno per avere tollerato
violenze sulle tre figliolette.
IN FRANCIA , paese dove
gli scandali sono stati relativa-
mente modesti, se confrontati
con quelli negli Stati Uniti, in Ir-
landa, nel Belgio stesso, la Con-
ferenza episcopale rivela che
nove preti sono attualmente in
carcere per pedofilia, che 51 so-
no sotto processo e che 45 han-
no già scontato la loro pena:
105 casi, su una popolazione di
sacerdoti che, nel 2008 sfiorava
i 20 mila (19.640 per la preci-
sione). I vescovi francesi non
forniscono dettagli sulla durata
delle pene che i preti hanno
scontato o stanno scontando.
In Belgio, s’è appreso che la
procura federale ha ricevuto
solo nell’ultimo mese 103 nuo-
ve denunce di vittime di abusi
sessuali da parte di preti pedo-
fili: vanno ad aggiungersi alle
quasi cinquecento denunce (in
13 casi, le vittime si sono suici-
(FOTO EMBLEMA)
Christine, Party con la strega
LA O’DONNELL, CANDIDATA IN DELAWEW CONDANNA EVOLUZIONISMO E MASTURBAZIONE
sesso e lei – la bella studentes-
sa della porta accanto – era
stata scelta per rappresentare
purezza e castità. Niente è ac-
cettabile fuori dal sacro matri-
monio, diceva e la masturba-
zione è da considerare alla
stregua dell'adulterio.
E ORA LE IRONIE della si-
nistra americana non manca-
no. Anzi, è stata caccia grossa
ai nastri del passato, che mo-
strano la O'Donnell ispirata
non solo dai rigidi dettami del-
l'ortodossia cristiana, ma an-
che dal buddismo e, addirittu-
ra, dalla stregoneria. Poi è ar-
rivato il tormentone sugli stu-
di, un'area dove chiaramente
annaspava, a livello didattico e
finanziario: non riusciva a pa-
gare le terribili tasse universi-
tarie, trascinandosi i prestiti
bancari per una vita intera, co-
me accade a molti americani.
E formalmente si è laureata so-
lo quest'anno, saldando i debi-
ti. Ma certamente non ha fre-
quentato l'Università di
Oxford, come vorrebbe la bio-
grafia ufficiale: più semplice-
mente si era iscritta ai corsi del
Phoenix Institute, che aveva
affittato uno spazio nei pressi
del prestigioso ateneo britan-
pagina 13
DAL MONDO
N
LIBERTÀ DI PENSIERO
Premio Sakharov
al cubano Farinas
I l dissidente cubano
Guillermo Fariñas ,
che ha condotto
quest’anno uno
sciopero della fame di
135 giorni per la
liberazione dei
prigionieri politici nel
suo Paese, ha ottenuto
date) raccolte dalla commissio- te come tali e di avere quindi di- è stata la portavoce Lieve Pel- ieri il premio Sakharov
ne d’inchiesta indipendente ritto a risarcimenti. lens, comparsa davanti alla per la libertà di pensiero
voluta dalla stessa Chiesa e poi E dire che, questa settimana, la commissione giustizia della Ca- dal Parlamento europeo
di Strasburgo.
chiusa dopo il sequestro dei Chiesa belga aveva definitiva- mera. La maggioranza delle per-
dossier da parte della procura. I mente accantonato l’idea d’isti- sone che hanno ora scelto di ri-
casi ora dichiarati risalgono, tuire una nuova commissione correre alla magistratura sono
spesso, a molti anni or sono – d’inchiesta e aveva pure rinun- uomini (76%): il più giovane ha
solo la metà dei “colpevoli” in- ciato al progetto di creare un 23 anni, il più anziano 82, l'età
dividuati sono ancora vivi – ma centro per l’assistenza alle vit- media è di 49. Quasi la metà
solo ora le vittime trovano la vo- time dei preti pedofili, soste- hanno raccontato di avere subi-
lontà di rivelarli, mosse dalla ri- nendo che un’iniziativa del ge- to violenze frequentando la
cerca di giustizia, ma anche dal nere spetta alle autorità civili. A Chiesa, oltre un quarto in scuo-
desiderio di essere riconosciu- riferire sul lavoro della procura le di preti.
Lidia Yusupova: “I ceceni FRANCIA
sono ormai un popolo svuotato” Vigilia di tensione
per la riforma
“S opravvivere alla guerra cecena è stato più
facile che resistere oggi al ricordo di que-
nipolazioni, delle farse, si vedono subito. Altre
volte sono più difficili da individuare. M entre migliaia di
studenti sfilavano a
gli orrori. Senti un vuoto dentro che non sai
più come riempire”. È la dolorosa premessa di
Finita la fase della ricostruzione di Grozny,
la Cecenia è attraversata da una forte crisi
Parigi contro la riforma
delle pensioni e a
Lidia Yusupova, fondatrice di Memorial a
Grozny, l'associazione nella quale lavorava Na-
economica. Questa crisi può mettere in
discussione i fragili equilibri tra i clan e tra
Marsiglia manifestanti
bloccavano l’aeroporto, in
talia Estemirova, l'attivista dei diritti civili tru- le cosche malavitose che hanno finora Senato il dibattito si è
cidata due anni fa. Attenta conoscitrice della hanno supportato Kadyrov? arenato. E il ministro del
complessa realtà cecena e del Caucaso del Praticamente in tutto il Caucaso c’è crisi e di- lavoro, Woerth, ha fatto
Nord, la 48enne nata a Grozny vive in costante soccupazione. Ed è così anche in Russia. Sui sapere che – per arginare
pericolo. Perché in Russia, oggi come ai tempi clan e Kadyrov non credo che i rapporti siano la discussione sulle
dello zar e dell’Urss, è chi sta al potere che co- mai stati fragili. centinaia di emendamenti
struisce la verità e la realtà. In molte parti del Caucaso del Nord av- dell’opposizione – il
C’è da attendersi un riacutizzarsi del con- vengono continue violazioni dei diritti civi- governo si avvarrà
flitto dopo l’attacco al Parlamento? li soprattutto da parte degli organismi sta- dell’articolo 44 della
Ci sarà certo un ripetersi di eventi come quello tali russi e dei loro alleati. Come si può far Costituzione, che prevede
di tre giorni fa e la periodicità sarà dettata dagli cessare “il mattatoio caucasico”? che si tenga conto solo
interessi dei poteri in campo. È il “Sistema” stesso che crea le “condizioni” delle “obiezioni” prese in
La facilità con la quale i guerriglieri hanno per l'allargamento del conflitto. Le violazioni considerazione dalla
attaccato un luogo pesantemente vigilato dei diritti sono sistematiche, parte della vita maggioranza. È la prima
e blindato non suscitano dei dubbi? quotidiana. Questi conflitti continuano a ser- volta che Sarkozy ricorre
Ci possono essere molte varianti dietro quel viare a molti. a questa procedura, poco
che è successo, e l’impreparazione delle forze È stato annunciato che sono stati identifi- usata, in generale, in
di sicurezza non è la sola spiegazione... cati gli autori dell’assassinio della sua col- Francia. Intanto, anche
L’attacco è un colpo alla credibilità del “gover- lega Estemirova. Si è infine arrivati alla ve- per la “scorciatoia”
natore” Kadyrov, già messa a dura prova rità su uno degli assassini più inquietanti paventata dal governo, i
dall’attacco che subì a fine agosto nel suo pae- della recente storia russa? sindacati hanno indetto
se natale di Tsentoroi? Nel Caucaso ci sono È molto poco credibile che i veri colpevoli del- altri due scioperi: uno per
sempre molteplici interessi in ballo. Le cose l'omicidio vengano scoperti e puniti. il 28 ottobre e l’altro per il
non sono mai semplici. Quello che oggi può Lidia Yusupova ci lascia con un’amara consi- 6 novembre.
interpretare in un modo domani potrebbe es- derazione sul suo popolo: “Qui tutto sembra
sere all’opposto. Questo schema riguarda an- morto. È rimasto solo un vuoto involucro delle HAITI
che l’ultimo attacco. A volte gli indizi delle ma- persone che va in giro senza scopo”. g.c .b.
Epidemia
di colera
A nove mesi dal
terremoto che l’ha
devastata, provocando
250 mila morti e 1,5
milioni di senzatetto, Haiti
nico. La laurea in conservato- la O'Donnell potrebbe diven- to. Non si vuole candidare a è in preda all’emergenza
rismo, comunque, potrebbe tare l’emblema dell'America succedere al padre. Non per il colera. Ieri le autorità
riceverla honoris causa. Il suo in crisi: non è certo l’unica ad momento, almeno. Nemme- sanitarie nazionali hanno
programma si riassume in po- aver avuto difficoltà a pagare il no il senatore nominato ad in- denunciato la morte di
chi punti. No all'aborto, nem- mutuo. Gli ultimi sondaggi la terim per sostituire il vice pre- oltre 50 persone in
meno nei casi di stupro e in- danno in svantaggio, ma lei sidente, Ted Kaufman, ci vuo- diverse città del Paese in
cesto. No alla ricerca sulle cel- spera comunque di strappare le provare. seguito ad un’epidemia
lule staminali. No alla teoria uno scalpo ambito in questa provocata dalla cattiva
darwiniana, meglio il creazio- campagna elettorale: la pol- LA O'DONNELL sfida quin- qualità dell’acqua. Decine
nismo. No alla riforma sanita- trona del Senato che era di Joe di Chris Coons, attivo nella po- di morti anche per la
ria di Barack Obama, che an-
drebbe smantellata. Per i libe-
Biden, il numero due di Oba-
ma. E quel seggio doveva an-
litica locale ma con un passato
internazionale: andò in Ke-
dissenteria e altre malattie
virali.
ral è un ritorno all'incubo Sa- dare al figlio del vice presiden- nya, ad esempio, per attività
rah Palin, la quale ha natural- te, Beau, il rampollo dagli oc- umanitarie. I democratici BIRMANIA
mente appoggiato la candida- chi azzurri che ha combattuto spingono un candidato dal
ta del minuscolo stato del De- le battaglie dei deserti irache- profilo obamiano, conosciuto Cambiato ancora
laware, che ha meno di un mi- ni e dei tribunali del Delaware, nel mondo del volontariato e il nome del paese
lione di abitanti e ospita il gi- essendo stato eletto procura- nelle comunità più disagiate
gante dell’industria chimica
DuPont. Con tutti i suoi difetti,
tore generale. Il giovane Bi-
den, però, ha fatto il gran rifiu-
(si è impegnato anche alla
Coalition for the Homeless).
Ma l'internazionalismo degli
L a giunta militare
birmana ha cambiato
ieri nome del Paese,
Christine O’Donnell (FOTO ANSA) anni giovanili lo ha allontana- bandiera e inno nazionale
a poco più di due
50%
to, forse troppo, dalla bandie-
ra a stelle e strisce. I repubbli- settimane dalle elezioni
cani sono riusciti a trovare un del 7 novembre. Il nuovo
suo articolo scritto per il gior- nome ufficiale è
PERCENTUALE naletto dell'università in cui,
definendosi “un marxista bar-
Repubblica dell’Unione di
Myanmar, che sostituisce
DI AMERICANI CHE buto”, vacillava nel credere
ciecamente all'idea di un'A-
il precedente Myanmar. La
nuova bandiera, una stella
DANNO UN GIUDIZIO merica “faro di giustizia e li-
bertà, che offre speranza al re-
bianca su uno sfondo
tricolore a bande
NEGATIVO SU OBAMA sto del mondo”. Per il Tea Par-
ty, una posizione simile posi-
orizzontali giallo, verde e
rosso, è stata issata
(Sondaggio Gallup) zione puzza di eresia. Di pec- davanti al municipio della
cato, come la masturbazione. capitale Rangoon.
pagina 14
L’ANTICIPAZIONE
Tette&Mondiali
davanti alla tv
di nonna Pina
Brizzi: come televisione, politica e il signor B ci hanno cambiato
Esce oggi il nuovo libro di Enrico
Brizzi, “La vita quotidiana in Italia
ai tempi del Silvio”: come la tv
commerciale e la discesa in
campo del Cavaliere hanno
cambiato gli italiani. Di seguito
parti del primo capitolo
di Enrico Brizzi
L
a prima televisione a colori era
entrata in casa di nonna Pina il
29 giugno 1982, per consentirci
di seguire in maniera accettabile
il confronto mondiale Italia-Ar-
gentina (2 a 1, con gol in quadri-
cromia di Tardelli e Cabrini). La
partita, destinata a essere eclis-
sata nel ricordo collettivo dalla
successiva e ancor più roboante
vittoria sul Brasile, segnò il pun-
to di svolta dell’avventura azzur-
ra e del nostro rapporto con la
televisione. Ce l’eravamo pro-
curata per vedere i Mondiali, li
avevamo vinti e in Italia non ci si
sbarazza mai dei portafortuna: la
tenemmo lì, la bestiona a colori,
anche se mancavano ventiquat-
tro mesi alle Olimpiadi di Los
Angeles e quattro anni pieni al
Mundial successivo. E, giacché
era lì, perché tenerla spenta? Fa-
ceva tanta compagnia... Bastava
resistere alla tentazione di anda-
re a toccare lo schermo per sen-
tirsi sfrigolare le dita come l’Uo-
mo torcia dei Fantastici 4; biso-
gnava, anzi, mantenersi a una di-
stanza di circa due metri. (...)
A MEZZOGIORNO andava
in onda Bis con Mike Bongiorno,
seguito a ruota dal Pranzo è servito
di Corrado. A casa di nonna Pina
me ne riempivo gli occhi in te-
chnicolor e con pieno sapore di
proibito, ché in via Brigate Par-
tigiane si era rimasti ancorati al
vetero-Brionvega in bianco e ne-
ro con le sue manopole cromate,
e “non più di mezz’ora al gior-
no!” era il diktat dei compagni
genitori. Chez nonna, invece, il
signor Mike era libero d’imper-
versare, svampito e autorevole
nel porre le sue domande ai con-
correnti. Non ricordo che nonna
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
Esce oggi “La vita quotidiana in
Italia ai tempi del Silvio” di Enrico
m’incoraggiasse a rispondere,
eppure io lo facevo anche a no-
me suo. “La capitale del Perù...
Cosa gli diciamo? Lima, vero?”
Era come se il quiz si svolgesse
direttamente in casa e potevi fi-
gurarti i premi accumularsi ad
ogni risposta esatta. “Dovrei an-
darci sul serio, un giorno” con-
siderai. “Si vincono un sacco di
soldi”. “So mica se son soldi veri”
m’invitò alla cautela nonna. Ma
come? Se si vedevano i totalizza-
tori dei premi correre in avanti
come i numerini del distributore
Agip quando babbo faceva ben-
zina! “È il signor Mike, nonna!”
obiettai indignato. “Un patriota
che ha rischiato la fucilazione dai
tedeschi! E secondo te distribui-
sce soldi finti?” “Non dico que-
sto, ma... Sto meglio col poco
che ho”. La giovane Repubblica
cresciuta con la Rai credeva nel
piccolo risparmio e nella televi-
sione. Assieme ai giornali, la tivù
era la principale fonte d’informa-
zione popolare; unica dea, insie-
me a Totocalcio e Lotto, capace
di regalare cifre in grado di cam-
biare una vita. Era percepita in-
somma come una divinità bene-
vola e, nessuno sospettava che il
principale del caro signor Mike
potesse impiegarla per raggiun-
gere il cuore del potere. (Ma chi,
il Silvio? Eh, proprio lui. Ma quale
LIBROINGOCCE
IBROIN
IBROIN
NGOC
Tra i villaggi e i
paesi messi a
ferro a fuoco
dai nordisti alla
conquista del
Sud.«Gli
oltraggi subiti
Eccitazione “Lo zero accende
emozioni, è fonte di un’eccitazione
irrazionale” (Dan Ariely, professo-
re del Mit di Boston).
Profitto Gratis, che non vuol di-
re “senza profitti”. Significa che la
strada da prodotto a profitto è in-
diretta.
Quattro Le quattro più diffuse
forme di gratis. La prima è il “sov-
venzionamento incrociato diret-
to”: un prodotto che spinge a pa-
gare qualcos’altro (il 2x1 al super-
mercato). La seconda è il sistema
“tre vie”: una terza parte paga per
partecipare a un mercato creato da
uno scambio gratuito tra le prime
due parti (la pubblicità in Tv). Poi
c’è “il Freemium”: un prodotto o
un servizio offerto gratuitamente
potere? Scendi dalla pianta! A lui
interessa solo arricchirsi con la
pubblicità!). Impegnato a deci-
frare il cruciverba finale di Bis,
non pensavo né al Silvio né al si-
gnor Mike: tentavo disperata-
mente, quasi sempre senza co-
strutto, di risolverlo per sbalor-
dire le due donne della mia vita di
allora. Nonna, appunto, e Susan-
na Messaggio. Amavo la valletta
di un amore casto e segreto: mi
sognavo cullato dalle sue brac-
cia, sull’erba tenera d’un prato,
appagato di baci sulla fronte.
Avrei saputo dove portarla: co-
noscevo parco Lambro e il Sem-
pione, i giardini pubblici e quelli
di piazza Aspromonte, io, forse
l’unico fra i bambini italiani feli-
ce di trascorrere settimane di va-
canza a Milano. In via Ricordi abi-
tava la sorella maggiore di mam-
ma, zia Francesca, insieme a zio
Gianni e a una piccola tribù di
quattro cugine femmine, tutte
maggiori di me e divise quanto a
fede calcistica. Grazie ai miei tra-
scorsi lassù, sapevo bene dove
condurla, la mia Susy: se non
sull’erba verde, nel buio del Pla-
netario, sui tetti panoramici dei
palazzoni di periferia, o ancora a
ridosso della recinzione che cin-
ge le piste di Linate, per guardare
insieme gli aerei che partivano e
atterravano, come nella realtà mi
di Giorgio Dell’Arti
IL PROFITTO DEL GRATIS
ma abbinato a una versione a pa-
gamento (lo fanno i software). In-
fine ci sono i “mercati non mone-
tari”: qualsiasi cosa le persone di-
stribuiscano senza aspettarsi un
pagamento (dalle donazioni a Wi-
kipedia).
Free or charge Free, l’espres-
sione inglese che definisce il gratis,
ha la stessa radice di friend, amico.
Provengono entrambe dall’Old En-
glish freon, freogan cioè “liberare”,
“amare”. Il significato “donato sen-
za costi” si sviluppa dal 1585 con
l’espressione “free of charge”, “li-
bero da costi”.
Idee Più un prodotto è composto
d’idee anziché di materie, più in
fretta può scendere di prezzo.
Differenza Il professor Ariely,
che un giorno si mise a vendere ai
suoi studenti prestigiosi cioccola-
in & out
Penthouse
Addio a Bob
Morgan
Torna sugli
Guccione, schermi
inventore con un
della rivista programma
porno-soft su Deejay Tv
capitava solo con mio zio. (...)
COI TORMENTONI arriva-
vano i primi tormenti condivisi a
livello nazionale: Carmen Russo
era la vera diva televisiva di que-
gli anni e non perché eccellesse
nella recitazione. Mezza Italia so-
gnava di sprofondare fra le sue
immani tette e a livello onirico fu-
tini Lindor e comunissimi Baci Her-
shey. I primi costavano 15 centesi-
mi, i secondi un centesimo. A que-
ste condizioni il 73% dei clienti sce-
glieva i Lindor, il 27% i Baci. Poi
Ariely abbassò i prezzi di un cen-
tesimo, portando il Lindor a 14
cent, il Bacio a zero. All’improvviso
il 69% degli studenti voleva i Baci
Hershey, solo il 31% sceglieva an-
cora il Lindor. La differenza di prez-
zo tra i due prodotti era rimasta di
14 centesimi.
Atomi-bit Nell’economia degli
atomi col passare del tempo le cose
costano di più. Nell’economia dei
bit, cioè nel mondo online, le cose
costano sempre meno. L’economia
degli atomi è inflazionistica, quella
dei bit deflazionistica.
5% I siti Internet, che in genere se-
guono la regola del 5%: il 5% degli
utenti sovvenziona tutti gli altri. Per
Fiorentina
Andrea Della
Valle:
Mihajlovic
non
si discute
rono da premio Hot d’or anche
Lory Del Santo e Tinì Cansino;
però ancora mi sveglio urlando,
nelle notti d’estate, quando so-
gno D’Angelo nei panni del ro-
seo Tenerone, che avanza a bal-
zelli pigolando il suo inquietante
La vita quotidiana
in Italia ai tempi
del Silvio
Enrico Brizzi LATERZA, PAGG 320, 12 EURO
ogni utente che paga per avere una
versione a pagamento ce ne sono
19 che usano, gratis, quella base.
Atomi-bit 2 Le vendite di mu-
sica e software, che ormai si fanno
sempre più online. Quando si pas-
serà definitivamente dalla spedizio-
ne di atomi (le scatole di plastica e i
dischi) ai bit, il gratis sarà inevita-
bile.
Download In Rainbows, l’album
dei Radiohead pubblicato dalla band
su Internet che i fan potevano sca-
ricare decidendo quanto pagare,
anche niente. Per ogni download il
gruppo ha incassato in media sei
dollari. Tra vinili, cd, download ecc.
l’album ha venduto tre milioni di co-
pie. I Radiohead hanno guadagnato
più dai download dell’album prima
dell’uscita del cd fisico di quanto
avessero incassato in totale, in tutti i
formati, con l’album precedente.
Venerdì 22 ottobre 2010
Kaká
Galliani
getta acqua
sul fuoco:
resterà
a Madrid
“pippo, pippo, pippo...”. Anto-
nio Ricci, il ragazzo prodigio del
Ponente ligure, sarebbe andato
avanti col “fast food televisivo”
sino al 1988 e non certo per fer-
marsi lì. Un giorno, sorpresi il
mio amico Iuri Giacobbi impe-
gnato in una serie di vo-
luttuose flessioni sul
fondo asfaltato del corti-
le. “Che stai facendo?”
indagai. Non mi guardò
neppure: continuava a
stantuffare su e giù, gli
occhi ben chiusi e
un’espressione beata in
volto. “Scopo Carmen
Russo” m’informò quan-
do lo ritenne opportuno. “Ah” in-
cassai e le mie guance avvampa-
rono. Non potevo più nutrire al-
cun dubbio: il mio amico stava fa-
cendo proprio quello che sem-
brava, anche se aveva appena no-
ve anni, i suoi pantaloni erano
chiusi e Carmen continuava ad
essere invisibile. “Mi piace da im-
pazzire, quella tettona”, confes-
sò Iuri, lasciandosi cadere al suo-
lo ormai senza forze. “A me Su-
sanna Messaggio” confidai. “La
valletta del signor Mike”. “Bella
gnocca” concesse e aggiunse in
tono da intenditore: “Solo un po’
freddina”. “Dici? A me piace”.
“Verrà il giorno in cui ce le fare-
mo tutte e due” profetizzò.
Diversi Clienti diversi pagano
prezzi diversi: durante l’happy hour
la birra costa poco perché si spera
che alcuni clienti rimangano e con-
tinuino a bere quando sarà di nuo-
vo a prezzo pieno.
Medici In Cina alcuni medici so-
no pagati mensilmente, ma solo se
i pazienti sono sani. Se stanno ma-
le è colpa loro: il loro obiettivo è
tenerli in salute per poter guada-
gnare.
Fatica La fatica di pensare, che
genera costi mentali di transazio-
ne. Se un prodotto ha un prezzo di-
verso dallo zero il consumatore ri-
flette sulla scelta e questo lo disto-
glie dal continuare. Se il prezzo è
zero quella domanda non sorge e la
decisione è più semplice.
Notizie tratte da: Gratis di
Chris Anderson, Rizzoli, 285
pagg, 19,50 euro
Venerdì 22 ottobre 2010 pagina 15

SECONDO TEMPO

IL DOCUMENTARIO

MADONNA
di Malcom Pagani leganti sul progetto, porte scano divenne sinonimo di
sbarrate. Così ha fatto da solo, problemi e inaffidabilità. E gli
a vita non è un colpo di rischiando di tasca propria e ingrati, uscirono allo scoper-

L biliardo e ora che Fran-

cesco Nuti, a 55 anni
non parla e comunica so-
lo con occhi, smorfie e scrit-
coinvolgendo i pochi amici ri-
masti vicini a Nuti (Benigni,
Veronesi, Ozpetek).
to. “È impazzito”, “Si è mon-
tato la testa”, “Si droga”. Cat-
tiverie che seguirono l’im-
provviso disamore del pubbli-

CHE SILENZIO
tura incerta, pensare a tutte le IN QUESTI ANNI, intorno co che al Signor Quindicipalle
buche in cui il suo talento è alla memoria del ragazzo di Fi- e alle due successive prove re-
caduto, fa male. Una volta, era renze, figlio di un barbiere di stituirono modesti incassi e
diverso. La coppa era radica- Narnali e di una casalinga ca- delusioni. Allora Nuti, troppo
le, la finocchiona comunista, labrese, il silenzio che merita- franco, completò l’opera.
Caruso Paskoski si toccava no i reietti. Come nessun altro, Confessò la dipendenza
dietro il vetro smerigliato di Nuti ha gettato via se stesso. Le dall’alcool, minacciò il suici-
una modesta casa fiorentina feste a Grottammare, il caos dio nel 2003, allargò i crateri

di ringhiera e la segreteria era
invasa dai messaggi. La que-
stua alla porta, i cinema pieni.
I personaggi facevano la for-
tuna dei produttori e il cine-
panettone con un tocco cha-
pliniano (Andrea Scanzi) era il
film natalizio dell’ex giancat-
tivo cresciuto con Athina
Cenci e Benvenuti. Nuti è sta-
to cancellato dagli stessi che
per anni lo avevano implora-
to, blandito, ingannato. Quel-
li che adesso, mentre non pro-
nuncia più una sillaba e scon-
ta peccati della vita e postumi
della caduta casalinga del
2006 che gli provocò un co-
ma e lo costrinse in un letto
d’ospedale per un anno e
mezzo, si toccano grevi e ag-
giustano il cavallo quando
ascoltano il suo nome.
C’È SU NUTI
so ricco, si è lasciato andare.
Francesco era una fonte di gua-
dagno, evaporato quello, sono
spariti tutti. È triste, ma vero”.
Se le chiedi come sia stato ac-
cudire nella riabilitazione l’uo-
mo che amava in un compli-
cato percorso di recupero alla
vita, corregge: “Accudire è ve-
ramente un termine orribile.
Io sono stato accanto all’uomo
che amavo e sono orgogliosa
di averlo fatto. Altrimenti, non
mi sarei potuta comportare”.
Quando scavi, domandandole
calmo dei giorni felici, le esi- intorno a sé. Alla debolezza, in
bizioni, sanremesi, i premi e certi ambiti, si sputa in faccia.
gli incassi (Donne con le gonne, Non gli perdonavano la speri-
25 miliardi di lire nel 1992), gli mentazione, il rischio, l’esage-
amori. Tutto alle spalle, dopo razione, una spontaneità che
la maledizione collodiana. Il come nei film tra amori e ca-
film che inclinò il piano si in- lessi dell’amico fragile Troisi:
titolava Occhiopinocchio. Ambi- “Ma pecché siete tutti così sin-
ca) ha scelto la Mia Martini dei del crollo improvviso. Canale, ziosissimo, squinternato, lun- ceri con me?”, nessuno voleva
registi per dare vita a un ritrat- 61 anni, non ha trovato la stra- go quasi due ore e mezza. accogliere. Volevano un Nuti.
to che il prossimo 5 novembre da spianata. Si è scontrato con Il Nuti che li faceva ridere, che
verrà ospitato dal Festival di la diffusa diffidenza che LA LAVORAZIONE ame- alleggeriva le complicazioni,
Roma. Francesco Nuti... e circonda Nuti. Nes- ricana durò 15 mesi, Nuti di- che strappava le mutande.
vengo da lontano è sun finanziamen- rigeva Chiara Caselli diretta- Scoprirne un altro spinse il
un’indagine su una to, ironie ine- mente dalla limousine, non pubblico al rifiuto, i mecenati
fragilità al di sopra sempre sobrio. La critica si ac- alla fuga.
di ogni sospetto, canì, Cecchi Gori spese quasi
sulla fama in gra- 20 miliardi mentre il suo so- MALIPIERO invita a non
do di annichilire e dalizio con Berlusconi naufra- semplificare: “Pensare che la
su un universo, gava trascinando con sé tutto sua difficoltà psicologica na-
quello del cine- il resto. Il nome del regista to- scesse a causa di un insucces-
ma, non al riparo so è limitante. Francesco è più
dalla paura complesso di un risultato al

ANNA MARIA Malipiero,

la donna con cui Nuti ha mes-
so al mondo Ginevra, oggi ado-
lescente, non rilascia intervi-
ste da tre anni: “È la prima vol-
ta. Sono riservata e il dolore ha
fatto il resto. Ma adesso è tem-
po di esprimersi, di urlare,
perché nonostante le difficol-
tà motorie e l’afasia conse-
guenti all’incidente, France-
sco sta bene. Lotta, ricomincia
a camminare, lavora per risa-
lire. Emana una serenità che
non ho mai visto negli ultimi
quindici anni. Un candore che
commuove”. La voce dolce, la
mano forte di chi ha saputo te-
nere insieme ogni cosa, men-
tre l’esistenza del suo doppio,
tra una bottiglia e una crisi de-
pressiva, andava alla deriva:
“Francesco ha pagato la since-
rità e la voglia di sperimentare.
Il pubblico non l’ha seguito
più e lui, ignorato dal vasto
pezzo di mondo che aveva re-
come sia per la figlia comuni-
care con un padre senza voce,
Un viaggio per botteghino, meno banale. Cre-
do che il suo turbamento fosse
non si ritrae. “Si somigliano
molto, stanno lì per ore, in si-
immagini di esattamente il contrario: gesti-
re un successo enorme e inat-
lenzio. Identici per cromoso-
mi, attitudine e indole”.
Mario Canale teso. Voleva crescere, evadere
dai sentieri che aveva battuto
fino ad allora, ma non lo as-
MARIO CANALE, docu- su un attore secondò nessuno. La sua de-
mentarista italiano con passio- pressione comunque fiorì
ne per gli oblii senza ragione in bilico molto tempo prima dei tracol-
apparente (Pontecorvo, De Si- li finanziari delle sue opere”.
tra ascesa Malipiero ricorda Il ragazzo di
umili natali che venne aiutato
Malipiero, l’ex e caduta dal padre: “Fu lui a spingerlo a
provarci. Gli diede un anno di
compagna: “Non tempo: ‘Altrimenti ti laurei”.
Nuti era iscritto alla facoltà di
parlo da anni ma Biologia. Il cinema venne do-
po. Lo studio del Dna mai più.
L’attore Francesco
“Francesco è un uomo mera-
ora è il momento Nuti, su di lui,
al Festival di Roma viglioso, spiritoso, onesto, di-
vertente. In pochi lo conosco-
di far sapere che verrà proiettato
un documentario no davvero perché il suo pu-
dore e la timidezza lo spinge-
Francesco sta (FOTO ANSA)
vano a nascondersi”. Poi un
guizzo, un gesto difensivo, un
molto meglio” riflesso: “Di Nuti si discute al-
ternativamente prendendo in
esame successo o malattia. È
un po’ volgare. C’era altro, c’è

Il Veneto fa la comparsa altro”. Ma nelle parole di Anna

Maria non c’è rabbia, solo con-
statazione di un oggettivo de-
serto: “Poche persone sono
IL CASTING DEL FILM CON ABATANTUONO: IN FILA I RAGAZZI SENZA LAVORO venute a trovarlo. Era solo, an-
che prima che battesse la testa
di Erminia Della Frattina che anno fa “tirava” l’economia ita- lora basta con questo gioco delle par- e finisse in coma”. Con il tem-
liana. E impressionano le polemiche ti” dice il vicesindaco e assessore alla po Nuti l’ha capito. Malipiero

Udio,nvanti
fiume di gente si schiaccia da-
alle porte dell’Hotel Palla-
quattro stelle tenute strette coi
denti per una facciata da ritinteg-
giare davanti alla grande vallata di
Bassano. Qui si consuma il pome-
riggio degli aspiranti “figuranti”,
non sul ponte degli alpini pieno di
bandiere italiane ma al casting per il
nuovo film del regista Francesco Pa-
tierno: “Cose dell’altro mondo”.
TITOLO profetico perché il film,
prima ancora di essere girato – le ri-
prese cominciano lunedì 25 – sta sca-
tenando un mare di polemiche. “A
me la politica non interessa, sono qui
perché ho perso il lavoro” dice un
ragazzo con gli occhialoni fumé, in
coda assieme al fiume delle compar-
se; tanti annuiscono, è così anche
per loro. “Saranno 4-500 persone”
commenta un uomo sui cinquant’an-
ni. Era sottufficiale dei carabinieri, è
abituato a contare la folla; è andato in
pensione presto e ora sta anche lui in
coda come gli altri. “Sono qui solo
per curiosità, non ho bisogno di sol-
di” ci tiene a precisare. Invece sono
in tanti a dare quell’impressione, tan-
ti a fare la fila per 80 euro lordi al
giorno, forse, se si viene chiamati
dalla produzione. E la cosa impres-
siona, in un Veneto che fino a qual-
in scia al film di Patierno, prodotto
dalla Rodeo Drive, distribuzione Me-
dusa. La pellicola è “una commedia
grottesca” come ripete il vicesinda-
co di Bassano alle telecamere, dove
un imprenditore veneto (Libero Gol-
fetto interpretato da Abatantuono)
proprietario di tv private utilizza i
suoi canali per lanciare sermoni raz-
zisti e anti-immigrati, salvo poi an-
dare a letto con una prostituta ni-
geriana.
IL FILM doveva essere girato a Tre-
viso, ma le ire dei leghisti - che ci
hanno visto un’interpretazione ste-
reotipata del “veneto-tipo” - hanno
cambiato le cose. Gian Paolo Gobbo,
sindaco di Treviso, ha fatto capire a
quelli della produzione di non essere
graditi. “Per motivi logistici” si è giu-
stificato e per una scena con un toro
di 950 chili da girare nella centra-
lissima piazza della città, quella per
capirci di “Signore e signori” di Ger-
mi. Le riprese si sono spostate a Bas-
sano dove il sindaco Cimatti (eletto
con lista civica e appoggio del Pd) ha
messo a disposizione volentieri la
piazza per il toro, i vigili per la via-
bilità, le strade e tutto il resto. “È un
film finanziato dal ministero, quindi
dai compagni di partito della Lega,
con un milione e 200 mila euro. Al-
cultura Carlo Ferraro venuto al ca-
sting per dare una mano e subito im-
piegato a distribuire fogli per i dati
personali.
RACCOLTI i fogli si fa una foto per
ogni aspirante comparsa, poi tutti a
casa. Oggi si replica per tutto il gior-
no. Servono 100 italiani e 25 stra-
nieri. E gli stranieri sono tanti, dalla
modella dell’agenzia di Milano ai tan-
tissimi che hanno perso il lavoro e
che chiamano gli amici al cellulare
per dirgli di correre, che forse c’è un
lavoro fa fare. “Alla rotonda gira a de-
stra. Porta il permesso di soggiorno,
cercano marocchini, corri”. Senza il
permesso di soggiorno niente lavo-
ro, avvertono quelli della produzio-
ne. In tanti si girano e vanno via, in
silenzio. “Sono rumena, faccio la ba-
dante, sto iscrivendo i miei figli al
casting, poi facciamo anche quello
del Grande fratello. Mia figlia è bellis-
sima, ma non vuole fare la badante
come me, si vergogna, vuole lavorare
in televisione: mi dice sempre mam-
ma prima o poi mi prendono in tv”.
Per qualche ora il corridoio dell’ho-
tel diventa l’imbuto di tutti i sogni e
le cadute di quelle tante teste accal-
cate, strette nella carta da parati ver-
dina. “Sono romani, si vede: guarda
come hanno organizzato male il la-
Diego Abatantuono (FOTO LAPRESSE)
voro, bastava dare i biglietti col nu-
mero come dal macellaio” dice Enri-
co. Aveva un’agenzia di scommesse a
Bassano, l’ha chiusa perché si stava
riempiendo di debiti. “Siamo diversi,
noi lavoriamo in un altro modo” gli
fanno eco gli amici.
ECCOLA , la superiorità della razza
padana. Anche Luca Zaia, che per ora
sul film di Patierno non si è pronun-
ciato, ha lanciato ieri una frecciatina
a Benvenuti al Sud di Luca Miniero, pro-
tagonista Claudio Bisio, record di in-
cassi e altro film sui luoghi comuni
Nord-Sud. Come quello del milanese
trasferitosi per lavoro nel Cilento che
ordina un piatto in dialetto e si sente
rispondere da un cameriere veneto:
“Non la capisco, sono di Mestre”.
Difficile che uno di Mestre vada a
lavorare nel Cilento, ha commentato
Zaia, casomai sono loro che vengono
da noi a cercare lavoro.
visse l’incidente in diretta: “Io
stavo partendo la mattina per
portare Ginevra a Roma, mi
chiamano da casa e mi dicono
che lo hanno trovato per terra,
incosciente”. Stava per firma-
re il contratto per un film, Nu-
ti. Un progetto inseguito a lun-
go. Un ritorno ai personaggi
del passato, ai Novello Novelli,
ai monologhi di fine anni ‘70:
Olga e i fratellastri Billi. Non lo ha
girato, è caduto e non fu tutta
colpa del paradiso. Se chiedi a
Malipiero se sia folle pensare a
un ritorno sul set, la scopri
possibilista: “Voglio essere ot-
timista. Scrive, ragiona, com-
pone poesie. È lucido, ha una
memoria straordinaria. Po-
trebbe riuscirci, io ci credo”.
Qualcuno sussurra che a Ro-
ma, in sala, potrebbe esserci
anche lui. Tra le poltrone e da-
vanti allo schermo. Un mondo
ribaltato. Un nuovo inizio. “A
me piacerebbe”. Poi si blocca,
cerca una via di uscita, tituba:
“Lo spero”. Proverà a convin-
cerlo. Sorride. E la prima volta
è anche l’ultima del colloquio.
A Narnali, a nord di Prato, a
ovest di Paperino, Francesco
Nuti prepara la valigia.
pagina 16
TG PAPI
Tutti teppisti
TELE COMANDO
a Terzigno
di Paolo Ojetti
g1
T Finalmente i telegiornali
la pianteranno: il Gip ha de-
ciso che Sarah è stata uccisa
dallo zio, complice la cugi-
na, nel garage di casa. Ades-
so non restano che i rinvii a
giudizio e la festa di carne-
vale chiuderà. Filippo Gau-
denzi, con aria serafica, ha
chiosato: “Così finiranno le
ricostruzioni fantasiose dei
giornali”. Roba da matti, vi-
sto che il Tg1 ha capeggiato
pasticci e frottole. Un Tg che
non si smentisce mai. Quelli
che erano gli eroi della rivol-
ta contro il “malgoverno” di
Bassolino e che Berlusconi
e Bertolaso salvarono dalla
sinistra, sono diventati catti-
vissimi, peggio dei talebani.
Purtroppo il Tg1 non trova
guerriglieri da intervistare,
ma solo madri di famiglia ter-
rorizzate. Ps. La “linea” la sta
dando Emilio Fede: a Terzi-
gno sono “tutti teppisti”.
LA TV DI OGGI
11.00 NOTIZIARIO TG1
11.05 ATTUALITÀ Occhio
alla spesa
12.00 VARIETÀ La prova
del cuoco
13.30 NOTIZIARIO TG1
14.00 NOTIZIARIO TG1
Economia - TG1 Focus
14.10 ATTUALITÀ Bontà
loro
14.40 ATTUALITÀ Se... a
casa di Paola
16.10 ATTUALITÀ La vita
in diretta
18.50 GIOCO L’eredità
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 GIOCO Soliti ignoti
21.10 VARIETÀ I migliori
anni
0.05 ATTUALITÀ TV7
1.05 RUBRICA L’Appun-
tamento
1.35 NOTIZIARIO TG1
Notte - TG1 Focus
2.05 PREVISIONI DEL TEM-
PO Che tempo fa
2.10 RUBRICA Appunta-
mento al cinema
TRAME DEI FILM
/ Diverso da chi?
Piero, brillante 35enne gay, è “fidanzato
in casa”con Remo e vive in una città
del Nord-Est. Per testimoniare il “dirit-
to alla diversità”Piero decide di parte-
cipare alle primarie del centrosinistra.
Inaspettatamente, per una serie di cir-
costanze, finisce per vincere e, tra i pre-
giudizi degli avversari e lo sgomento
del suo stesso partito, si ritrova candi-
dato alla poltrona di sindaco. Ma come
può un omosessuale diventare sindaco?
Sky Cinema Family 21,00
+ rato”. Berlusconi impunibile
T g2
A Terzigno c’è il collega
Giacovazzo (che è anche fi-
glio d’arte) e non si fa tra-
volgere dall’aria che tira: è la
polizia che attacca, è dalla
polizia che partono i fumo-
geni ad altezza d’uomo, se le
bandiere vengono bruciate o
gettate nella spazzatura una
ragione c’è. Ancora una vol-
ta sono le donne a parlare,
sono l’anima delle proteste e
questo complica le cose a
chi vorrebbe reagire dura-
mente. Avetrana sta scen-
dendo, come si dice in ger-
go, e lascia il posto alle altre
notizie. Una, in particolare,
fa riflettere: Berlusconi que-
rela “Report” per diffamazio-
ne e chiederà un “risarci-
mento”. Se la Gabanelli gli
ha turbato il paradiso carai-
bico da 22 milioni di euro, a
far poco gliene chiederà al-
trettanti. Sottovalutata una
notizia scandalosa: il Lodo
Alfano non solo sarà retroat-
tivo, ma potrà essere “reite-
14.00 ATTUALITÀ Pome- 14.00 NOTIZIARIO TG
riggio sul Due Regione - TG3 - Meteo 3
16.10 TELEFILM La signora 14.50 RUBRICA TGR Leo-
in giallo nardo
17.00 TELEFILM Numb3rs 15.00 NOTIZIARIO TG3
17.45 NOTIZIARIO TG2 Flash L.I.S.
Flash L.I.S. - Meteo 2 15.05 TELEFILM La strada
17.50 NOTIZIARIO SPORTI- per Avonlea
VO Rai TG Sport 15.50 NOTIZIARIO TG3 GT
18.15 NOTIZIARIO TG2 Ragazzi
18.45 REALITY SHOW 16.00 DOCUMENTARIO
Extra Factor Cose dell’altro Geo
19.35 TELEFILM Squadra 17.40 DOCUMENTARIO
Speciale Cobra 11 Geo & Geo
20.30 NOTIZIARIO TG2 - 19.00 NOTIZIARIO TG3 -
20.30 TG Regione - Meteo
21.05 TELEFILM N.C.I.S.: 20.00 VARIETÀ Blob
Los Angeles "A tutto gas" 20.10 TELEFILM Seconde
21.50 TELEFILM Criminal chance
Minds "Schiavo del dove- 20.35 SOAP OPERA Un
re" posto al sole
22.40 TELEFILM Persone 21.05 ATTUALITÀ Articolo-
sconosciute "Allo scoperto" tre
23.25 NOTIZIARIO TG2 23.15 VARIETÀ Parla con me
23.40 ATTUALITÀ L’ultima 0.00 ATTUALITÀ TG3
parola Linea notte
1.15 ATTUALITÀ TG Par- 1.00 RUBRICA Appunta-
lamento mento al cinema
/ The Code
L’esperto ladro Keith Ripley progetta
di rubare due preziose uova Fabergè
custodite in un caveau blindatissimo. Il
ricavato serve a Ripley per ripianare un
debito con un boss della mala. Ma per
portare a termine la missione, l’uomo
ha bisogno dell’aiuto dell’ambizioso
Gabriel Martin, un ladro di Miami. Que-
sti, in realtà un poliziotto, finisce per
innamorarsi di Alexandra Karolin, la
figlioccia di Ripley.
Sky Cinema Hits 21,15
in eterno (si fa per dire).
T g3
A Romolo Sticchi, invia-
to a Terzigno, sfuggono due
parole che fanno rabbrividi-
re: “Qui è guerra civile”. E,
nel successivo servizio di
Giusi Sansone, si vedono le
cariche della polizia e la te-
stimonianza della cronista è
inequivocabile: “Qui ci sono
donne e bambini e si sparano
i fumogeni ad altezza d’uo-
mo”. Terzigno sarà anche
(per ora) piccola cosa rispet-
to al resto del mondo, ma c’è
un vento di rivolta che soffia
in mezza Europa, basta se-
guire le cronache che arriva-
no dalla Francia, da Lione a
Marsiglia a Nanterre e an-
nusare l’aria che sta soffian-
do in Gran Bretagna. Nono-
stante tutto, la maggioranza
prosegue sulla sua strada: il
Lodo Alfano sarà anche rei-
terabile. Giuliano Giubilei
commenta: “Ecco, se il pre-
sidente del Consiglio doves-
se diventare poi Presidente
della Repubblica, si porta
dietro lo scudo”. Da tremare.
Il futuro Capo dello Stato in-
tanto querela la Gabanelli
che – al Tg3 – replica: “Noi
abbiamo solo chiesto a Ber-
lusconi da chi comprò i ter-
reni di Antigua, ma non ab-
biamo ancora avuto rispo-
sta”.
19.03 ATTUALITÀ Meridia-
na - Visto da Nord
19.13 RUBRICA Meridia-
na/Decoder
19.27 NOTIZIARIO Agrime-
teo
19.30 NOTIZIARIO TG3
(REPLICA)
20.00 RUBRICA Il caffé -
Altre voci (REPLICA)
20.30 ATTUALITÀ Inchiesta
20.57 NOTIZIARIO Agrime-
teo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 ATTUALITÀ Tempi
dispari supplementari
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Il punto
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 NOTIZIARIO News
brevi
/ The Game - Nessuna regola
Nicholas Van Orton, ricco e potente
consulente finanziario di San Francisco,
riceve in regalo dal fratello, alla vigilia
del suo quarantottesimo compleanno, la
tessera d’iscrizione a un club che orga-
nizza giochi personalizzati per animare
esistenze monotone. Si mette in contat-
to con il club e si ritrova a vivere un
incubo. Ben presto Nicholas non riesce
più a capire se ciò che lo circonda sia
realtà o finzione...
Rete 4 23,25
Venerdì 22 ottobre 2010 Venerdì 22 ottobre 2010 pagina 17
SECONDO TEMPO SECONDO TEMPO
IL PEGGIO DELLA DIRETTA
di Luigi Galella
el narrare la vicenda di Avetrana è difficile
Nriosità.
non lasciarsi vincere dalla spirale della cu-
Che vuole sapere ed essere smentita,
per conoscere ancora e nuovamente con-
Le Iene
ad Avetrana
minuto, componendosi in un colloso blob di
frasi e immagini senza senso. Lucci le chiosa
e svuota, con espressione seria, severa: “È ve-
ro, la mamma più tranquilla della figlia”.
MONDO
L’IMPRONTA ECOLOGICA DELLA RETE
Internet
WEB
di Federico Mello
è 13 MILIONI PER UN DOMINIO
SEX.COM VENDUTO A CIFRA RECORD
13 milioni di dollari. A questo prezzo
è BRUXELLES: NO AD AUMENTO TARIFFE
PER LA RETE CHE TELECOM “AFFITTA” AGLI OPERATORI
Con il termine “Unbundling” si definisce la tariffa che gli
operatori alternativi a Telecom devono pagare per poter
utilizzare la sua rete – costi che alla fine pagano gli utenti in
bolletta. Lo scorso 9 settembre l’Agcom ha aumentato
queste tariffe nonostante le proteste degli operatori
alternativi e di Altroconsumo che si era rivolto all’Ue
definendo i rincari “ingiustificati”. Ieri è arrivata la pronuncia
della Commissione che ha chiesto all’Autorità
delle comunicazioni di rifare i conti, perchè “il
modello di costo è corretto, ma non è applicato
coerentemente” e quindi gli operatori
alternativi rischiano di dover pagare prezzi
feedback$
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“La promessa di B. ai
sindaci: ‘Quella discarica
non si farà’. Dopo 20
giorni ecco il dietrofront”
di Gaetano Pecoraro
è TUTTA la mia solidarietà ai
cittadini di Terzigno.
Mario
traddirsi, in un perpetuo avvitamento su se
stessa. Nella presunzione di farsi indagatore,
analista e giudice, l’occhio che indugia e ri-
mesta nell’orrore finisce per divenire mel-
moso. Un fango di luoghi comuni e di non-
Quindi presenta un inviato “del collega Cu-
cuzza che si lascia andare a un commento”:
“Tutto mi sembra abbastanza ridicolo”. E
Maurizio Costanzo “che esprime giudizi
sulla cugina Sabrina”, che ha 22 anni, e un
a carbone esorbitante è stato venduto il dominio
internet sex.com. A spuntarla tra i 12
concorrenti in gara è stata la Clover Holdings,
una società registrata nell’isola Caraibica di St
Vincent, che ha presentato l’offerta più alta e
troppo elevati. “Ora Agcom deve rivedere i suoi
calcoli” il commento dei consumatori.
è PER TUTTI quelli che
vogliono capire un po’ meglio la
situazione dei rifiuti in
Campania, come si è creata,
come si e’ gestita, come si è
sense che presto si solidifica: “come se nes- “leggero sovrappeso”, mentre Sarah “fino al- I concetto di “impronta eco- mondo. Se poi a questa aggiun- di poco inferiore alla cifra record assoluto, GRILLO DOCET
suno potesse sfuggire allo sguardo inesora-
bile della Medusa”. Nessuno, o quasi. Perché
l'altro ieri era una ragazzina”... Eccolo con-
fondersi con i cronisti, fotografi e operatori
Inelog ica” è stato elaborato alla fi-
degli anni Novanta: rileva
giamo il consumo globale di
energia utilizzata dai monitor –
ovvero i 16 milioni di dollari sborsati nel 1999
dalla società di marketing QuinStreet per il
I MILLE FUOCHI D’ITALIA
I fuochi si accendono un
evoluta consiglio la visione
dell’ottimo documentario
“Una Montagna di Balle”. Ecco
uno, almeno, come un Perseo “che vola coi di questa diretta senza fine, “nuttata” che non quanta parte di risorse naturali per ipotesi metà connessi a In- dominio insure.com. Secondo alcune stime, po’ ovunque. L’ultimo è il link alla versione integrale:
sandali alati” sostenendosi “su ciò che vi è di
più leggero”, un impalpabile candore ironi-
passa, salutare gli altri a tarda sera: “Se vede-
mo domani”, e poi attendere il richiestissimo
(espresso in quantità di Co2 pro-
dotte) viene utilizzata da una co-
ternet – ecco che abbiamo un al-
tro 0,4 per cento delle emissioni
solo attraverso la vendita di spazi pubblicitari
online, sex.com può generare ricavi per
stato ieri a Cagliari con il
Movimento dei Pastori
http://www.vimeo
.com/6000381
co, spinge “il suo sguardo su ciò che può ri- sindaco di Avetrana, che si raccomanda che munità, una persona, o per svol- mondiali. Una possibile “im- mezzo milione di dollari mensili. Sardi di fronte alla Marco F.
velarglisi solo in una visione indiretta, in sia un’ “intervista seria”. Quindi chiacchie- gere una particolare attività. pronta ecologica di Internet” è Regione Sardegna con i
un'immagine catturata in uno specchio”. rare con un gruppo di ragazzi, che sa tutto di Con un articolo che ha fatto il gi- così fatta: si arriva all’un per cen- consueti scontri con gli agenti è INVECE di puntare soldi sul
Non sembri inopportuno scomodare Calvi- share, e “Barbara D’Urso ha fatto il 10% in ro della rete, il quotidiano anglo- to di tutte l’emissioni mondiali antisommossa. In questo caso, purtroppo, un nucleare perchè non si pensa
no. Perché ancora una volta Enrico Lucci più”, “e quando va in onda questo program- sassone Guardian, si è preso la ovvero 300 milioni di tonnellate manifestante rischia di perdere la vista per un prima di effettuare una
sorprende (“Le Iene”, Italia Uno, mercoledì, ma?” “Ma se volete non vi ci metto...” “No, no, briga di andare a vedere a quan- di anidride carbonica. Il dato, candelotto lacrimogeno, mentre un altro candelotto ha manutenzione ed
21.10). E lo fa utilizzando gli stessi materiali vogliamo, vogliamo...” to ammonti l’impronta ecologi- preso così, non dice molto. Ma, colpito un fotoreporter ricoverato in ospedale. Ma i aggiornamento del ciclo di
della cronaca televisiva, ma volandoci sopra, Ed eccolo travolto, mentre sopraggiunge ca di Internet. Al netto di alcuni suggerisce il Guardian, se pensia- candelotti si sparano in aria o ad altezza d’uomo? lavorazione e di smaltimento
in una visione indiretta. Lo vediamo sostare a l’automobile con Valentina e Cosima, sorella distinguo (il calcolo non può mo che un altro 1 per cento della Continuano le proteste a Boscoreale in Campania per dei rifiuti vero e funzionale, con
fianco di una croni- e madre di Sabrina, che nulla hanno da dire e che essere fatto secondo ipote- Co2 è prodotta nel Regno Unito le discariche con due rimorchi di rifiuti incendiati, appositi siti di trattamento e
sta di “Mattino 5”, da- nulla diranno, ma tutti le sono addosso. E Luc- si) emergono dei dati interessan- dall’industria della carta, si capi- prima di essere sversati, dai manifestanti. Non è compostaggio, e soprattutto
Enrico Lucci, vanti al cancello asse- ci esclama che “c’è il Tg1 e poi veniamo noi”, ti. In primo luogo il grosso del sce bene, in proporzione, come pensabile che ogni protesta si trasformi in un problema rispettoso delle norme
storica “iena” diato di casa Misseri, e lancia il suo microfono con gli altri, voltan- consumo per le comunicazioni “l’era digitale non sia meno af- di ordine pubblico anche perché i focolai si stanno ambientali europee e delle
di Italia Uno mentre la giornalista dosi però verso la camera, perché il suo è un digitali, è assorbito dai “data famata di energia di quella car- diffondendo. Quanti agenti servono per il Ponte di leggi? Se i rifiuti venissero
osserva come sia racconto straniato, che spoglia e demistifica center” dei big della rete che tacea”. È il famoso “effetto rim- Messina, la Tav in Val di Susa, le fabbriche che trattati a norma, le discariche
“più tranquilla Cosi- il racconto diretto. E mentre una voce, nel hanno bisogno di elettricità per balzo”: se la vecchia lettera ha la continuano a chiudere, le centrali nucleari, la base non sarebbero più un
ma di Valentina, che buio e nella ressa, osserva “che gli sembra l’alimentare il loro hardware ma stessa impronta ecologica di 60 americana di Vicenza? 50.000? 100.000? Guidati in problema. La differenziata si
rimane quella che sta anche inopportuno francamente questo as- anche di aria condizionata per mail, basta che aumenti vertigi- prima fila da Maroni e La Russa? La gente si rivolta deve fare anche se non è un
sopportando male le salto”, Lucci-Perseo conclude, ripetendo la raffreddare le macchine. Calco- nosamente il volume della mail quando è esasperata o non ha più niente da perdere. business troppo conveniente.
telecamere”. Una di frase con il suo stile consueto, chiedendosi: lando che questi “data center” scambiate – come è avvenuto, Quando si salderanno i fuochi chi riuscirà a Massimo
quelle espressioni “Il resto no?”. Tagliando la testa di Medusa utilizzano un quarto dell’ener- spam compreso – per annullare i spegnere l'incendio?
della cronaca del nul- che pietrifica chi la osserva, e facendo final- gia necessaria all’information vantaggi. L’unica soluzione pos- è CHI L’HA detto che la
la, che sceneggiano il mente riemergere dal pozzo nero della verità technology, si stima che i loro sibile rimane quella di sempre: differenziata non è un
dramma in questi il profilo di Sarah. Dall’ebraico, come si legge consumi arrivino a uno 0,50 per l’utilizzo di energie alternative. L’articolo sul Guardian; un’immagine business??? Mai stati a Los
giorni, minuto per in primo piano: “principessa”, “signora”. cento di tutta la Co2 prodotta al f.mello@ilfattoquotidiano.it sull’impronta ecologica; il blog di Angeles? Lì la raccolta è
Grillo; il blog di Fb dove vengono differenziata al 62% e puntano
annunciate le novità al 100%
Rick
I FILM
SC1= Cinema 1
LO SPORT
SP1=Sport 1 DAGOSPIA
è SI STA vedendo troppo
frequentemente gente colpita
SCF=Cinema Family
SCH=Cinema Hits SP2=Sport 2
SCMa=Cinema Mania
SCM=Cinema Max
SP3=Sport 3
LETTA TRA dai manganelli e sanguinante:
MONTEZEMOLO manifestazione e Roma dei
16.10 Bratz SCH 17.00 Calcio, Serie A 2010/2011
E MORETTI terremotati aquilani,
17.10 Chéri SC1 Anticipo 7a giornata Milan -
Nel palazzo-obitorio delle Ferrovie dello manifestazione a Cagliari,
11.00 REAL TV Forum 13.50 CARTONI ANIMATI 11.30 NOTIZIARIO TG4 - 11.25 TELEFILM Hardcastle 17.20 Nella morsa del ragno SCM Chievo (Sintesi) SP1
Stato sembra che sia già arrivato il Natale. manifestazione a Terzigno,
13.00 NOTIZIARIO TG5 - I Simpson Meteo - Vie d’Italia noti- and McCormick "Difetti in 17.35 Una cena quasi perfetta SCMa 17.30 Calcio, Serie A 2010/2011
Meteo 5 14.20 TELEFILM My name zie sul traffico famiglia"
L'aria di festa è scoppiata improvvisamente manifestazione degli studenti e
17.40 Se mi guardi mi sciolgo SCF 7a giornata Cagliari - Inter ieri quando è arrivata la notizia della pace tra docenti...
13.40 SOAP OPERA Beauti- is Earl 12.00 TELEFILM Wolff - Un 12.30 ATTUALITÀ Life 18.10 L'uomo che ama SCH (Sintesi) SP1
ful 14.50 SIT COM Camera Cafè poliziotto a Berlino 13.30 NOTIZIARIO TG La7 Mauro Moretti e Luchino di Montezemolo. Gli Penso che
19.05 Stop-Loss SCM 18.00 Calcio, UEFA Champions uscieri hanno capito che la furibonda guerriglia scoppiata la
14.05 REALITY SHOW 15.30 SIT COM Camera 12.55 TELEFILM Un detec- 13.55 FILM Gli ultimi
19.10 I pilastri della Terra League 2010/2011 Spartak settimana scorsa tra Ntv e Ferrovie era finita, e che è giunto il è OK, È brutto fare
Grande Fratello - Pillole 16.10 CARTONI ANIMATI tive in corsia giganti
14.10 SOAP OPERA Cento- Sailor Moon 13.50 REAL TV Sessione 15.55 DOCUMENTARIO "Terza parte" SC1 Mosca - Chelsea (Replica) SP3 momento di preparare il presepe davanti all'ufficio del Capo. discariche del genere... Ma i
Vetrine 16.40 TELEFILM Il mondo pomeridiana: il tribunale Atlantide - Storie di uomi- 19.15 Stick it SCF 20.30 Calcio, Bundesliga La scenografia religiosa prevede che la parte del bue sia affidata cittadini perché non fanno più
14.45 TALK SHOW Uomini di Patty di Forum ni e di mondi 19.30 Il destino dei Kissels SCMa 2010/2011 9a giornata Amburgo al maremmano ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, mentre differenziata? Sempre colpa
e Donne 17.35 TELEFILM Ugly Betty 15.35 SOAP OPERA Sentieri 18.00 TELEFILM Relic Hun- 19.50 Impy e il mistero del- - Bayern Monaco (Diretta) SP3 l'asinello avrà le sembianze di Dieguito Della Valle, lo scarparo della politica?
16.15 REALITY Amici 18.30 NOTIZIARIO Studio 16.10 FILM La stangata ter "Il mistero di Stone- l'isola magica SCH 20.45 Calcio, Serie B 2010/2011 marchigiano che ha osato chiedere la cacciata di Moretti. Rox
16.55 ATTUALITÀ Pome- Aperto - Meteo 18.55 NOTIZIARIO TG4 - henge" 21.00 Get Shorty SCMa Anticipo 11a giornata Novara - Qualche problema nasce sul Bambinello da mettere nella
riggio Cinque 19.00 NOTIZIARIO SPORTI- Meteo 19.00 TELEFILM The 21.00 Turistas SCM Vicenza (Diretta) SP1 mangiatoia; c'è chi vorrebbe piazzare nella paglia la è SI È SEMPRE colpa di chi
18.50 GIOCO Chi vuol VO Studio Sport 19.35 SOAP OPERA Tempe- District "La notte del- 21.00 Diverso da chi? SCF 22.45 Poker, La Notte del statuetta di Luchino di Montezemolo, ma la ci amministra e ci governa.
essere milionario 19.30 TELEFILM Big Bang sta d’amore l'aquila"
21.00 I pilastri della Terra PokerClub Satellite maggioranza degli uscieri è orientata a posizionare Massimo
20.00 NOTIZIARIO TG5 - Theory 20.30 TELEFILM Walker 20.00 NOTIZIARIO TG La7
Meteo 5 20.05 CARTONI ANIMATI Texas Ranger "Il ritorno 20.30 ATTUALITÀ Otto e
"Quarta parte" SC1 Episodio 5 SP2 l'effige di Gianni Letta, il Gentiluomo di Sua Santità che
20.30 VARIETÀ Striscia la I Simpson del Generale" mezzo 21.15 The Code SCH 23.00 Calcio, Serie B 2010/2011 ieri Papa Ratzinger si è scordato di nominare cardinale. è E DI CHI lo vota, no?
Notizia - La voce dell’im- 20.30 GIOCO Mercante in 21.10 ATTUALITÀ Quarto 21.10 ATTUALITÀ Le inva- 22.35 L'arte della guerra 3 SCM Anticipo 11a giornata Novara - C'è da chiedersi a questo punto su quali basi sia scattata Chiagne e fotti, gli italiani sono
provvidenza fiera Grado sioni barbariche 22.50 Be cool SCMa Vicenza (Replica) SP3 la mediazione di Palazzo Chigi, un intervento davvero solo questo. Viva le mazzate,
21.10 REALITY SHOW 21.10 SIT COM Ale & 23.20 RUBRICA I bellissimi 0.15 NOTIZIARIO TG La7 22.50 I Love Shopping SCF 23.30 Poker, La Notte del difficile dopo le parole grosse che erano volate da parte magari si svegliano e la
Io Canto Franz Sketch Show di R4 0.30 ATTUALITÀ La 25a 22.55 Bandslam SC1 PokerClub Satellite soprattutto di Ntv con l'accusa di ostruzionismo e la prossima volta che vanno a
0.00 VARIETÀ Chiambret- 22.15 SIT COM All Stars 23.25 FILM The game - ora - Il cinema espanso 23.05 Kung Fu Panda SCH Episodio 6 SP2 richiesta di un'Authority. La piattaforma dell'intesa è stata votare ci pensano.
ti Night - Solo per numeri 23.30 ATTUALITÀ Studio Nessuna regola 2.30 ATTUALITÀ Otto e 0.05 Black Sheep SCM 0.15 Poker, SNAI Poker Cup spiegata a Dagospia in termini squisitamente tecnici. Voi di Alvi
uno Aperto Live 1.45 NOTIZIARIO TG4 mezzo (REPLICA) Ntv - avrebbe detto Moretti - pensate a mettere in sicurezza
0.45 The Way of War SCH Torneo Las Vegas -
1.30 NOTIZIARIO TG5 1.00 RUBRICA SPORTIVA Night News 3.10 TELEFILM Alla corte i treni dell'Alta Velocità che avete comprato dai francesi di è MO SO i cittadini a dover
0.55 Appuntamento Col Ponte SCMa Episodio 9 SP2
Notte - Meteo 5 Notte Poker1mania 2.10 FILM La Bibbia di Alice Alstom, mentre fare la differenziata da soli
noi di Ferrovie è BASTA EX SU FACEBOOK senza un programma
sistemeremo le E PARTE INIZIATIVA CONTRO OMOFOBIA regionale?? Chi la raccoglie?
PROGRAMMIDA NON PERDERE RADIO gallerie e cercheremo di Facebook fa sempre più parte delle nostre
trovare i siti per la
manutenzione dei
vite, amicizie amori e sentimenti compresi. È
perciò forse inevitabile che il social network
Dove la stoccano? Mo lo
connettete il cervello prima di
scrivere?
è TORNA FELICE CACCAMO
 Articolotre  TV7 A “Radio2 Live” i Mumford & CON UNO SHOW SUL WEB
convogli evitandovi di
usare soltanto
si occupi anche delle... delusioni amorose.
Sul nostro profilo, infatti, non verranno più
(A)
I pazienti sono sempre al primo posto In questo numero: l’omicidio di Sarah
per tutti i medici oppure esiste il ri- Scazzi, oltre la cronaca. I protagonisti, Sons e Vampire Weekend Sono sempre di più le web-tv
professionali e gli show pensati
l'interporto di Gianni visualizzate tra le “foto ricordo” – pescate è ANDIAMO a Terzigno
schio di vedersi prescrivere un farmaco, le comparse, l’orrore, i dubbi, il puzzle Radio2 Live trasmetterà uno speciale con le esibizioni Punzo vicino a Caserta. tra gli amici da un algoritmo – quelle dove Andiamo!
appositamente per andare in onda
magari inutile o addirittura dannoso, della verità che a poco a poco si compo- dei “Mumford & Sons” e dei “Vampire Weekend”, nomi sono taggate/i gli ex. La decisione del sito blu
su Internet. E tornano infatti in
solo perché la casa farmaceutica pro- ne.Tv7 è tornato ad Avetrana con Diego caldi del rock contemporaneo. Le registrazioni dei con- è arrivata dopo le richiesta di un gruppo di è PRIMA gli scontri di
duttrice è particolarmente “persuasiva” De Silva per capire qual è il filo narra- rete i mitici personaggi di Teo
certi sono tratte dal famoso festival svizzero di Mon- utenti; il problema, però, non verrà risolto Terzigno, poi quelli di Cagliari
verso professionisti compiacenti? E tivo di questa incredibile vicenda. E Teocoli come “Felice Caccamo” e “Vettorello”. È
treux, tenutosi lo scorso luglio: eventi offerti alle radio completamente: ad essere escluse saranno con i pastori... e siamo solo agli
ancora: si può chiamare vita quella del- ancora, il mistero della morte di Danie- “GazzaTeo”, primo talk show sportivo visibile online
 Parla con me pubbliche europee del circuito EBU-Eurosonic. solo le foto di coloro che noi avevamo già inizi!
le persone che abitano in prossimità di le Franceschi nel carcere francese di (sul sito della Gazzetta dello sport) ideato e diretto da
Pierfrancesco Favino è l’ospite di Sere- Marcus Mumford, Country Winston, Ben Lovett e Ted segnalato su Facebook come fidanzate/i. Wesley
una discarica? Le storie di chi vuole Grasse. La madre del trentottenne Teo Teocoli. Il format televisivo unirà informazione
na Dandini. L’attore presenterà il film Dwane hanno fondato la band Mumford & Sons nel Intanto, sempre Fb, ha annunciato di voler
proteggere i propri figli ad ogni costo. toscano, da due mesi chiede la verità. sportiva e divertimento e andrà in onda dal 24
in uscita nelle sale “Figli delle stelle”. 2007. I musicisti londinesi sono unanimemente conside- realizzare una “rete di supporto” per è È QUANDO leggo che i
Rai 3 21,05 Rai 1 0,05 ottobre la domenica pomeriggio a partire dalle 18.45
La satira è affidata ad Andrea Rivera rati tra le rivelazioni della nuova scena folk-rock. Il loro combattere e prevenire il bullismo online nei cittadini combattono così
e in tutti i weekend con partite di serie A. Nella
con le sue interviste citofoniche e a un album di esordio Sigh No More è stato molto apprezza- confronti degli omosessuali. Questo duramente contro il proprio
nuovo divertente collegamento con la to. I newyorchesi Vampire Weekend, nati nel 2006, si
trasmissione, l’analisi tecnica, le pagelle e i commenti
l’obiettivo di un’iniziativa annunciata dal sito Stato, allora capisco che le cose
giornalista del TG3 Giovanna Botteri di sono distinti per uno stile innovativo che fonde rock e degli inviati del giornale. Protagonista dello show sarà
di Zuckerberg insieme a Mtv e la “Gay and non è che non vanno, vanno
Paola Minaccioni. La musica sarà gran- atmosfere etniche world beat. Ezra Koenig, Rostam tuttavia Teocoli che avrà come spalla la giornalista
Lesbian Alliance against Defamation”. anzi, ma nella più sbagliata delle
de protagonista della puntata con un Batmanglij, Chris Tomson e Chris Baio hanno pubblica- Elisabetta Esposito.
Facebook darà a genitori – e soprattutto agli direzioni: una dittatura
ospite di eccezione, la voce dei Sound- to finora due eccellenti album, l’esordio omonimo del adolescenti omosessuali, bisessuali e trans – oppressiva e totalitaria…
garden, Chris Connell. 2008 e Contra nel 2009. consigli per difendersi da episodi di omofobia grande amarezza
Rai 3 23,15 Radiodue 21,00 sul social network. Tommaso
pagina 18 Venerdì 22 ottobre 2010

SECONDO TEMPO

Giustamente
PIAZZA GRANDE É di Bruno Tinti

Cultura fuori dalla cultura
di Evelina Santangelo
ome posso far sì che la
QUEL CHE potrebbe fare la dif-
ferenza tra “l’immobilismo” ge-
nerazionale di cui parla Raimo e
LO SI STA facendo in riviste co-
me Alfabeta 2, per esempio, nel
cui secondo numero si ragiona e
vra Bompiani a Michela Mur-
gia...). Lo si sta facendo travasan-
do riflessioni o cercando di far
LUNARDI
E LA CAMERA
C ome tutti sanno la Camera dei deputati non ha deciso
sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro
Lunardi e ha richiesto al Tribunale dei ministri di Perugia (che lo
vuole processare per corruzione) ulteriori atti. Decisione politica,
come testimoniato dal fatto che la maggioranza ha votato
compatta per rinviare la decisione e l’opposizione, altrettanto

“C
mia attitudine critica,
l’impegno civile,
l’esperienza politica
non sia una forma di intratteni-
mento, di mero consumo cultu-
rale, un passatempo come un al-
tro?”. Così si interroga Christian
Raimo sulla Domenica del Sole 24
Ore di qualche settimana fa, dan-
do voce al disagio di quanti in
Italia svolgono un lavoro intel-
lettuale scontando la colpa sin-
golare di appartenere a una ge-
nerazione destinata a vivere la
frustrazione della propria inin-
fluenza. La ragione di questo sta-
to di cose, secondo Raimo: quel
“deserto di cultura” in cui ormai
si è tutti calati e che i giornali nel-
la loro noncuranza contribui-
scono ad alimentare. Un deserto
che – come puntualizza Gianlui-
gi Ricuperati – si nutre di quel
genere di risentimento (riversa-
to soprattutto nella blogosfera)
legato al sospetto che nulla or-
mai in questo paese sia conse-
guito e conseguibile in base al
merito.
ORA , al di là delle polemiche
sull’“esistenza o meno” di un au-
tore come Raimo che mi sembra
avviliscano il dibattito (quasi
chiunque in fin dei conti “esiste”
per cerchie ristrette di estimato-
ri), non c’è dubbio che, se c’è
molto di vero in queste e altre
considerazioni fatte da due auto-
ri che stimo, c’è anche a mio av-
viso una forma, diciamo, di auti-
smo, una tendenza a orientare lo
sguardo in modo selettivo, vol-
gendolo a quegli ambiti in cui al-
cune intuizioni trovano confer-
me puntuali, esatte. Mentre sa-
rebbe proprio il caso di dire con
Giorgio Vasta (Repubblica, 19 ot-
tobre) che bisognerebbe davve-
ro “cambiare postura psicologi-
ca”, non solo però – aggiungerei
– cercando di mettere da parte
ogni alibi per emanciparsi e af-
frontare l’impresa di inventare
un “codice culturale” non assun-
to di peso dai padri come un dato
ereditario, ma provando anche a
interrogarsi sul proprio ruolo e
sulle responsabilità nuove poste,
per esempio, dall’odierna fram-
mentazione in cui finiscono per
disperdersi ed essere sommerse
le diverse voci che, nonostante
tutto, oggi di fatto costellano il
panorama culturale italiano.
Ora, un bel po’ di tempo fa, il 13
febbraio, proprio sul Fatto Quoti-
diano pubblicavo un articolo,
(“Lo scrittore solo”, un articolo
forse troppo prematuro per i
tempi, chissà) in cui, tra le altre
cose, mi chiedevo che genere di
responsabilità si dovessero assu-
mere gli scrittori nell’odierno
spaesamento e sradicamento e
come si potesse spezzare la dop-
pia solitudine in cui molti vivo-
no, ora considerati senza discri-
una “nuova postura psicologi-
ca”, come dice Vasta, è forse pro-
prio una nuova postura spiritua-
le, in cui assieme alla necessità di
concepire e dar forma a visioni
capaci di interrogare il proprio
tempo si sentisse fortissimo il do-
vere di spezzare il proprio solip-
sismo più o meno egocentrico,
collegandosi il più possibile in
una sorta di discorso più vasto e
intrecciato, “quel genere di di-
scorsi a più voci – dicevo in quel
pezzo – che danno rilevanza a
una società letteraria, intellettua-
le e artistica”. Una “rilevanza”
che va prima di tutto conquista-
ta. E va conquistata anche con la
capacità di inventarsi luoghi do-
ve tessere trame, riannodare fili
dispersi di intelligenze, immagi-
nazioni, saperi. E va conquistata
pure – oggi più che mai – con la
capacità di innestare l’ordine dei
discorsi specificatamente lette-
rari o artistici in altri discorsi
scientifici, politici, sociali, iden-
titari, tutti quei discorsi di cui do-
vrebbe esser fatta la vita civile di
un paese civile, in modo da rico-
struirne l’ossatura spirituale. Se
si volesse guardare con attenzio-
ne a quel che sta accadendo nella
cultura chiamiamola così, “mili-
tante”, di questo paese, si scor-
gerebbe un filo rosso che forse
sarebbe il caso di afferrare e se-
guire. Un filo rosso con cui da più
parti si sta provando a riallaccia-
re un dialogo possibile tra quanti
sentono l’urgenza di rifondare in
modo laico e problematico il ruo-
lo dell’intellettuale in un tempo e
in una circostanza, tra l’altro, in
cui si è diffusa la convinzione che
si possa fare a meno dell’intelli-
genza (umanistica e scientifica)
o che si debba necessariamente
farne a meno per mancanza en-
demica di intelligenze.
Le vere fragilità
della Fiat
di Sergio Ferrari
e Roberto Romano*
iamo proprio sicuri che sia-
si dà forma (in una pluralità di
punti di vista) a una terza via tra
“informazione culturale” e “in-
tervento politico”: la via cioè
dell’“intervento culturale”, con
l’intenzione dichiarata di “anno-
dare fra loro fili discorsivi” per-
duti tra cultura e contesti (eco-
nomico, sociale e politico). Lo si
sta facendo in blog come Nazio-
ne Indiana dove si stanno racco-
gliendo gli esiti di un’ampia in-
chiesta sulla responsabilità d’au-
tore che ha visto coinvolti, oltre
allo stesso Christian Raimo, una
trentina di poeti e scrittori di for-
mazione, generazione ed estra-
zione diversissima (da Biagio Ce-
pollaro a Marcello Fois, da Marco
Giovenale a Laura Pugno a Gine-
Non solo libri:
la “società
intellettuale” deve
riconquistare
rilevanza. Oggi più
che mai può farlo
uscendo da confini
letterari
e misurandosi
con i temi politici
e sociali del Paese
ché esiste un problema di sovrap-
produzione mondiale, non è fori
luogo pensare che qualche sog-
riecheggiare discorsi tra blog e
siti diversi (Vibrisse, Giap, Lippe-
ratura, Carmilla, Il Primo Amo-
re...) di quella Rete che sarà pure
un “egodromo” ma offre anche,
come dice Sergio Escobar, “sti-
moli formidabili e nuovi spazi
per le idee”. Lo si sta facendo cer-
cando di riallacciare dialoghi
possibili tra autori e critici come
Andrea Cortellessa o Domenico
Scarpa... appartenenti più o me-
no alla medesima generazione di
“spaesati”. Tutti tentativi (questi
e altri) forse di costruire intanto
una sorta di cittadella immateria-
le dove circolino idee capaci di
misurarsi tra loro e con i vari con-
testi di cui è fatto lo spazio pub-
blico in un paese civile. Per que-
sto forse non è propriamente un
caso, ma l’ulteriore manifesta-
zione di un processo piuttosto,
quel che oggi sta succedendo an-
che sulle pagine della Domenica
del Sole 24 Ore.
D’altro canto, ci sono processi
che accadono insensibilmente,
attraverso piccoli smottamenti
privati o condivisi, affioramenti
episodici, fino a quando non
succede che tutto ciò si intrecci
in un’esile trama. Ecco, forse sia-
mo qui, a questa esile trama di
“una piccola civiltà” possibile
(che oggi, in un paese che ha
perduto se stesso, non può es-
sere solo e soltanto “letteraria”,
vorrei dire a Christian Raimo). E
sarebbe un peccato che se ne
perdesse il filo.
Pietro Lubardi (FOTO EMBLEMA)
Il problema non
è il costo del lavoro,
ma la produzione
troppo dispersa
Nel nuovo
contesto
del settore auto,
solo i produttori
compatta, per concedere subito l’autorizzazione. È ovvio che
l’identità tra il voto del singolo parlamentare e la posizione
“ufficiale” del partito di appartenenza esclude l’indipendenza di
giudizio; il che, del resto, è la regola tra i nostri politici per i quali i
loro sono sempre innocenti e gli altri sempre colpevoli. Però,
prescindendo dagli ordini di scuderia, era giusto processare subito
Lunardi (e quindi concedere l’autorizzazione) oppure no? Vediamo.
Lunardi è indagato per corruzione: quando era ministro avrebbe
concesso un finanziamento di due milioni e mezzo di euro alla
Propaganda Fide, diretta all’epoca dal cardinale Sepe, che, per
ringraziamento, gli avrebbe venduto a prezzo di favore (in realtà a
una società immobiliare di cui era amministratore il figlio) un
palazzo di pregio sito in Roma; per lo stesso reato, ovviamente,
anche il cardinale Sepe è indagato. La Camera ha ritenuto che, per
decidere se concedere l’autorizzazione oppure no, doveva avere un
quadro completo della situazione e quindi ha chiesto, in aggiunta
agli atti già trasmessi e che riguardavano Lunardi, anche quelli
concernenti il suo complice Sepe. Qui bisogna sapere che questa
stessa richiesta era già stata fatta dalla giunta per le autorizzazioni
a procedere (che prepara una relazione per la Camera) e che il
Tribunale dei ministri di Perugia aveva risposto picche, ritenendo
che gli atti trasmessi fossero sufficienti. Sicché tutto lascia pensare
che si finirà davanti alla Corte costituzionale. Con quanto
vantaggio per la celere definizione del processo ognuno può
immaginarlo. Il fatto è che la corruzione è, come si dice in gergo, un
reato a concorso necessario: c’è il corruttore e c’è il corrotto. Il
reato sempre uno è, commesso da due persone con ruoli differenti.
Perciò, sotto questo profilo, la richiesta della Camera, “datemi
anche gli atti che riguardano Sepe, voglio capire bene come sono
andate le cose”, è ragionevole. In altri termini la Camera non ha
chiesto atti che riguardavano un fatto diverso, non necessari per la
sua decisione (per la verità, anche in questo caso, quando i fatti
sono collegati può essere necessario leggersi tutto); ha chiesto di
avere tutto quello che riguardava il reato di corruzione ascritto a
Lunardi e Sepe. E il Tribunale non ha risposto “ti ho già dato tutto”;
ha detto “quello che ti ho mandato ti basta”; segno è che altri atti
c’erano. Allora la Camera ha avuto ragione a insistere: “prima di
dare l’autorizzazione voglio capire bene come sono andate le
cose”. Se poi ci leggiamo la legge costituzionale 1/1989, scopriamo
(articolo 8) che il Tribunale dei ministri deve trasmettere “gli atti
con relazione motivata al procuratore della Repubblica per la loro
immediata rimessione al Presidente della Camera”. “Gli atti”, non
quella parte degli atti che il Tribunale giudica necessaria e
sufficiente. Quindi c’è pure un puntello formale alla richiesta della
Camera: così dice la legge.
Adesso, siccome tutti ci ricordiamo delle indegnità commesse
dal Parlamento in materia di autorizzazioni a procedere, senza
distinzioni di partito, è ovvio che anche questa volta pensiamo:
questi non autorizzano mai niente, il loro problema è “oggi
assicuro l’impunità a te perché domani la dovrai assicurare a
me”. Ma, se i politici (tutti) si fossero comportati
virtuosamente in passato, magari questo pregiudizio non ci
sarebbe .
Eh, ma in che mondo vivo? Per tornare con i piedi per terra, il
Tribunale doveva proprio mettersi a litigare con la Camera? E
mandagli quello che vogliono, senza preparargli un’autostrada
per negare l’autorizzazione! Con chi credevano di avere a che
fare, con il Parlamento di una paese civile?
zazione del settore, almeno in
Europa.
Tra i grandi concorrenti, la Fiat è
senza dubbio la meno attrezzata.
Utilizzando i dati Mediobanca
sul valore dell’attivo, escluden-
do i beni immateriali, si palesa la
debolezza (strutturale) della so-
cietà rispetto agli omologhi te-
deschi e giapponesi. L’assenza di
industriale dell'automotive si è una politica capace di agire sui
redistribuita: la Germania passa costi fissi e la maggiore attenzio-
dal 29,93 al 32,50%; la Francia ne della Fiat ai costi variabili (la-

mine alcuno come intrattenitori,
o produttori qualsiasi di un qual-
siasi bene di consumo, ora inve-
ce concepiti come simboli cui
delegare ogni battaglia etica, po-
litica, culturale (come nel caso di
Saviano). In questa doppia soli-
tudine coglievo il segno della ir-
rilevanza sociale dello scrittore
nella sua specificità come sintesi
di intelligenza immaginazione e
cultura “capace di generare vi-
sioni” o di “dar voce a ciò che è
senza voce”, per dirla con Calvi-
no. Concludevo poi quel pezzo
con una considerazione che oggi
mi sembra colga appunto i limiti
e le potenzialità di questo dibat-
tito.
S
no in gioco solo i diritti del
lavoro nel conflitto aperto
tra Fiat e sindacati? E se il
conflitto sui diritti fosse la foglia
di fico per giustificare la pianifi-
cazione della cessione della stes-
sa Fiat a soggetti terzi? La Fiat non
sembra molto competitiva. Non
per i costi variabili, come quelli
del lavoro, ma in ragione degli alti
costi fissi e delle scarsa economie
di scala, problemi alimentati dal-
la crescente dispersione produt-
tiva senza pari in Europa. Se com-
pariamo la Fiat con le principali
società del settore a livello euro-
peo, si capisce subito che la Fiat
non è adeguata al mercato. E poi-
getto più debole debba sparire o
cambiare mestiere o trovare un
acquirente. La principale diffe-
renza del settore dell’auto euro-
peo rispetto alle altre aree econo-
miche è il minor grado di concen-
trazione, mentre gli alti costi fissi
e i bassi margini di profitto sono
analoghi. Inoltre, il settore non si
limita all’assemblaggio e alla pro-
duzione di motori, ma si occupa
anche di testing, distribuzione e
vendita, manutenzione, riciclo e
smaltimento dei mezzi. L’aspetto
più rilevante è che i componenti
dell'automotive sono realizzati in
strutture verticalmente intergra-
te con la casa madre.
Il confronto tra i principali Pae-
tedeschi sembrano
poter sopravvivere
in Europa
si-competitor tra il 2002 e il 2008
del settore (Germania, Francia e
Italia) per occupazione e produ-
zione sollecita alcune considera-
zioni. La produzione in Francia e
Italia è crollata, rispettivamente,
del -29,15% e del -28,87%, men-
tre la produzione in Germania è
salita del 9,23%. Questo trend ha
modificato la divisione europea
del lavoro. Infatti, la produzione
scende dal 20,45% al 14,44%;
l’Italia dal 7,81% al 5,54%. L’ana-
lisi dei brevetti del settore auto-
motive, cioè la tutela legale per
le nuove produzioni, conferma
questo andamento: i brevetti eu-
ropei (Germania) sono pari al 55
per cento, il Giappone è al 22,8
per cento, il Nord America al
16,0%. La Germania è l’unico
Paese che è riuscito a mantenere
l’utilizzo degli impianti sopra al-
la soglia critica del 79%, cioè la
“typical profitability zone”, sia
prima della crisi e sia durante la
crisi. La sua produzione di
6.040.582 veicoli, contro i
659.221 dell’Italia, ci dice chi sa-
rà il protagonista della riorganiz-
voro in primis), sono un tratto
caratteristico della gestione di
una società prima della sua “pri-
vatizzazione-cessione”. In parti-
colare è il crollo del ROE (indice
di redditività del capitale pro-
prio) tra il 2008 e il 2009 a im-
pressionare. Tutte le principali
società hanno perso “redditivi-
tà”, ma il -26% della Fiat è una ri-
duzione di oltre il doppio rispet-
to agli altri gruppi. Toyota ha re-
gistrato meno 2,4%, Volkswagen
meno 12,9%, Daimler meno
12,5%, Honda motor meno
3,1%. Forse il conflitto non è so-
lo nei diritti, piuttosto nell’as-
senza del soggetto “capitale”.
* economisti
Venerdì 22 ottobre 2010 pagina 19

SECONDO TEMPO

MAIL BOX
LA VIGNETTA

Il Tg1 non si smentisce mai

esistono feriti senza scontri
Il Tg1 continua la sua lunghis-
Furio Colombo

sima serie: l’unica notizia è che
non c’è nessuna notizia. Parlan-
do degli scontri di Cagliari tra i
pastori e la polizia,l’inviato ci in-
forma che un poliziotto ha la
mascella fratturata ma non è
grave e poi, en passant, che un
manifestante sta peggio, senza
fare minimo cenno al fatto che
lo sfortunato pastore ha perso
un occhio per un lacrimogeno
sparato ad altezza uomo.
Vittorio Cretella
Il teatrino dei vari lodi
tra dignità e morale
Il triste teatrino sui lodi e leggi
salva corrotti, mi fa sorgere un
dubbio. Siamo in uno Stato di
diritto dove tutti sono uguali di
fronte alla legge, oppure devo
ritenere più “stimabili” i mafiosi
che una volta arrestati guada-
gnano il carcere o i corrotti e
corruttori dei vari Palazzi delle
istituzioni che si pavoneggiano
persone per bene e in quanto
tali non devono rispondere alla
legge? Tutta questa vicenda me-
rita una sollevazione democra-
tica di Popolo. Grazie.
Nicola Bernardi
Gli affari immobiliari
dei nostri governanti
Egregio Direttore,
da misero italiota mi continuo a
domandare le ragioni e l’inte-
resse per gli affari immobiliari
dei nostri governanti e da dove
nascano e se in realtà non sia
una sorta di voyeurismo pom-
pato dai mass media di qualsiasi
schieramento in cui includo an-
che Il Fatto a cui sono abbonato.
Io invece mi continuo a chiedere
sin da quando B. è sceso in po-
litica a salvarci (sic!) se questo
anziano signore si rende conto
di sprecare i suoi ultimi anni di
vita a massacrarci e massacrarsi
i cosiddetti per governare un
paesucolo come il nostro invece
di spaparanzarsi al sole che sulle
sue proprietà non tramonta mai
e non conosce inverno. Lì po-
trebbe circondarsi di ninfette
attirate come mosche dai suoi
miliardi senza che nessuno gli
punti il dito contro, men che
meno i prelati benpensanti e
malrazzolanti. Questa sarebbe
veramente la concretizzazione
del sogno dell’italiota medio
dalla cui categoria non mi esclu-
do. E sarebbe pure un bel libe-
rarsi da questo intruso fastidio-
so e molesto.
Cristian Maria Randon
L’Italia non è felice
prima o poi ci sveglieremo
7 A DOMANDA RISPONDO
IL VERO
SCANDALO
aro Colombo,
C sono veramente desolato: ogni
giorno gravi scandali politici,
economici e affaristici compiuti non
da poveracci ma dai “migliori”
rappresentanti del ceto e del censo
più elevato! Uomini di cultura, di età,
posizione e potere: politici, alti
magistrati, membri ai più alti livelli
delle polizie... Come mai persone
così agiate se non ricche, piene di
potere e di privilegi, nella piena
maturità degli anni e cioè quando
niente e nessuno può togliere loro
tutto ciò che hanno, delinquono
come l’ultimo usciere dallo stipendio
miserevole che quindi può essere non
giustificato ma capito?
Riccardo
CREDO CHE questa lettera indichi
un percorso che vale la pena di seguire. Ci
dedichiamo tutti a scomporre le giornate, i
mesi, gli anni (ormai più di quindici) del
Regime Berlusconi seguendo le trame, i
personaggi, i colpi di scena, indagato per
indagato, scandalo per scandalo, colpo grosso
per colpo grosso. Nel farlo succedono due
cose. Una è che ogni volta un solo immondo
evento è sotto il riflettore dell’attenzione
pubblica. L’altro è che la sequenza è così
carica di nuovi indagati o di nuove indagini o di
nuovi colpi di scena, che ogni evento
successivo ne scaccia un altro per poi essere
rapidamente spinto via da un altro ancora.
Tutto ciò produce un effetto di cronaca nera
da telegiornale in cui non c’è mai una
rappresentazione del tempo in cui viviamo ma
solo l’orrore di ogni singolo fatto, senza un
prima né un dopo. Per esempio un giorno
IL FATTO di ieri 22 ottobre 1970
Scenografia essenziale, una piccola sala di periferia
con le sedie-panchette, una platea di ragazzi. Nasce
così, il 22 ottobre 1970, nel Teatro parrocchiale di
Seregno, in Brianza, la grande avventura de “Il Signor
G”, tutto il mondo poetico di Giorgio Gaber trasferito in
un recital rivoluzionario, profetico, che farà storia,
tendenza. Un canto libero attorno alla psicopatologia
quotidiana dell’uomo moderno, il racconto-denuncia
delle nevrosi collettive racchiuso attorno
all’autoritratto ferocemente satirico di un signore
qualunque, il signor G, dove G è alter ego di Gaberscik
ma sta anche per “gente”, massa, individuo
globalizzato ante litteram. Individuo anonimo e
vagamente anarchico, fragile e smarrito di fronte ai
demoni della società dei consumi e degli slogan,
eternamente spiazzato dalla sua stessa debolezza,
tenero nella sua fatica di vivere, eppure ribelle agli
imperativi del conformismo e dei luoghi comuni.
Geniale maschera di disadattato suo malgrado, di
pessimista accerchiato dalla mediocrità, di deluso
storico ma non rassegnato. Confessioni allo specchio
di un italiano medio, in scena per anni col volto lunare e
la fisicità disarticolata di Gaber, cantore della solitudine
(pochi giorni fa) Berlusconi ha dichiarato con
un certo buon umore, mentre la
disoccupazione italiana toccava e superava il
10 per cento (Banca d’Italia): “Non posso
andare a casa. Come faccio? Io di case ne ho
venti”. Pochi giorni dopo la brava Gabanelli,
nel programma “Repor t” ha verificato,
trovando un po’ più di venti case di proprietà
di un ignoto, che si affida a una banca dove
deposita una parte dei suoi soldi Berlusconi,
nell’isola di Antigua, famoso paradiso fiscale
non proprio per capi di governi democratici. È
scoppiato un inferno di reazioni violente che
spiegano perché Denis Verdini, circondato da
un’inchiesta serrata intorno alla sua banca, dizioni. Ci siamo accorti che le
resta con tutti gli onori coordinatore del Pdl, L’abbonato nostre categorie interpretative
perché Cosentino, di cui la magistratura sulla violenza non erano suffi-
continua a chiedere l’arresto per reati di del giorno cienti e bisognava cercare i nuo-
camorra, resta il numero 1 del Pdl per la vi significati attribuiti allo scon-
Campania, perché il presidente della tro, al corpo a corpo, all’idea di
commissione Antimafia Pisanu, uomo di MATTEO CURCIO annientamento dell’altro. Siamo
centrodestra che non ha perso l’integrità, ha andati a cercarli discutendone
dichiarato di avere visto, nelle liste delle È un piacere leggervi tutto con più di 150 ragazzi/e incon-
prossime elezioni amministrative, nomi di un fiato, senza saltare un trati in strada. Senza giudizi. La
inaccostabili al pubblico interesse e alla articolo, benedicendo cronaca dura un giorno, il lavoro
pubblica rappresentanza politica. E lo stesso l’euro e venti centesimi di mediazione anni, non parlano
Pisanu, ex ministro dell’Interno in un altro spesi che mi permettono la stessa lingua anche se entram-
governo Berlusconi ha lamentato: “I prefetti di affrontare la giornata più bi lavorano con le parole. Non
non denunciano e non sorvegliano”. Il lettore informato e spesso più abbiamo trovato la ricetta per
Riccardo ha visto giusto. La corruzione alta di incazzato! Il lunedì è una curare il male, la ricetta non esi-
chi vuole più potere e più ricchezza anche se tragedia, come un tossico ste. Esistono le persone e le re-
è già potente e ricco, diventa una naturale, in astinenza lazioni. Riuscire a mettere in pa-
inevitabile imitazione della vita nel paradiso di d’informazione, giro e rola la violenza è stato il nostro
Antigua. La gara è fra chi si piazza meglio rigiro in edicola in cerca di successo educativo, da quel
nella corsa al possesso. Il più delle volte, con una giorno fra quelle persone ci so-
fondi pubblici. Oppure sottraendoli alle tasse. dose di no state altre relazioni. Riuscire
sana a mettere in parola la realtà do-
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano notizia e vrebbe essere il successo di un
00193 Roma, via Orazio n. 10 infine quotidiano.
lettere@ilfattoquotidiano.it ricado Cristina De Michele
sul
metadone: In merito alla mia intervista ap-
compro parsa su il Fatto Quotidiano di
Repubblica! ieri ho bisogno di fare una pre-
In Lombardia il nucleare cisazione: l’avvocato Postilli (di
cui parlo in intervista) che ha
è energia inutile Raccontati e manda una foto a:
abbonatodelgiorno@ difeso Giampiero Fiorani alcuni
Con stupore ho letto che il pre- ilfattoquotidiano.it anni fa è Mario Postilli, non il
sidente della Lombardia, pur vo- cugino di Carlo. Mario Postilli è
lendo il nucleare, dice che nella stato, peraltro, amministratore
sua regione che non è neces- della Fininvest Service Sa. Men-
sario. Avete letto bene. La re- dei disagi e delle storie non può tre confermo che Carlo Postiz-
gione più industrializzata, più essere ridotta al commento di zi, proprietario della Flat Point,
fredda, più popolata e più biso- una scena del crimine. Gli edu- ci risulta svolgere in Svizzera an-
gnosa di energia, dice che, essa, catori non sono testimoni del che attività di fiduciario.
può fare a meno di tale fonte degrado in vendita sui quotidia- Paolo Mondani
energetica. Se è inutile in Lom- ni, ma piuttosto di quello che
bardia, figuriamoci dalle altre accade nelle relazioni sociali nei
parti d’Italia. Via, siate coerenti territori. La banlieue a Milano
e non contaddicetevi continua- non esiste, esistono aree di po-
mente. Se la volete, questa fon- vertà, marginalità e disagio me- IL FATTO QUOTIDIANO
te radioattiva, dovete essere i scolate alle aree centrali e per via Orazio n. 10 - 00193 Roma
primi a prendervela! questo più cariche di contrad- lettere@ilfattoquotidiano.it
Massimo Castellari
Precisazioni Direttore responsabile
Gentile direttore, Antonio Padellaro
nell’articolo del 13 ottobre
“Viaggio nella banlieue milanese
Vicedirettore Marco Travaglio

Ogni giorno e per troppi anni,
quando ascolto i telegiornali ad-
domesticati, o tento di aggior-
narmi leggendo diversi quotidia-
ni, molti dei quali definirli spaz-
zatura non gli fa giustizia, ho no-
tato che la parola maggiormen-
te nominata è libertà. Quella pa-
rola, quando ero un bambino,
era stata cancellata dal nostro
calendario dalla dittatura fasci-
sta, ma veniva usata solo da chi
aveva deciso di combatterla, per
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entro il quinto mese.
dell’uomo.
poi mettere in essere la nostra
costituzione. Spero che gli ita-
liani che hanno perso la loro di-
gnità e responsabilità, troppo
spesso voltando lo sguardo da
un’altra parte, si sveglieranno
dal torpore che fino ad oggi han-
no vissuto allegramente, rico-
minciando a ragionare con la lo-
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Giovanna Gabrielli
ro testa senza ascoltare chi pro-
paganda una Italia felice e senza
problemi. Quando questa ciò si
avvererà noi tutti dovremo met-
tere in essere come bonificare la
nostra nazione da chi ha per-
petrato un vero saccheggio del-
la nazione.
Carlo Cottafavi
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BCC Banca di Credito Cooperativo
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Dopo aver fatto il versamento inviare un
fax al numero 02.66.505.712, con ricevuta
dove vige il coprifuoco”, scritto
in seguito all’aggressione del
tassista milanese, le mie dichia-
razioni sono state riportate in
modo incompleto. Per 6 anni
ho lavorato con un’equipe di
educatori di strada lungo la di-
rettrice che dal centro della cit-
tà porta al Corvetto passando
attraverso quartieri, giardini e
panchine dove si ritrovano i
gruppi di giovani. Questa singo-
lare prospettiva delle periferie,
di pagamento, nome cognome, indirizzo,
telefono e tipo di abbonamento scelto.
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