David Tobini è il 41° italiano caduto in Afghanistan.

Ma il governo
litiga sul rifinanziamento alla missione. Non sul sangue versato y(7HC0D7*KSTKKQ( +=!z!/!$!.
www.ilfattoquotidiano.it

Martedì 26 luglio 2011 – Anno 3 – n° 176 € 1,20 – Arretrati: € 2,00

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
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CASO PENATI, PD NEI GUAI I ladri e i Penati/2

di Marco Travaglio

PERCHÉ BERSANI TACE? D’

Alema, Veltroni, Bindi, Letta (Enrico),
Gentiloni, Parisi, Sircana. Tutti, nel Pd,
parlano dell’ennesima questione morale nel
partito. Tutti tranne il segretario Bersani. E
dire che era stato lui, due anni fa, a nominare capo della
L’ex braccio destro del segretario indagato per tangenti si sua segreteria Filippo Penati. Noi attendiamo a pie’
fermo che risponda alle nostre domande sullo scandalo
dimette dalle cariche di partito. L’inchiesta di Monza può avere Penati, le stesse che turbano migliaia di iscritti ed
elettori. Ma non vorremmo che le risposte somigliassero
sviluppi imprevedibili. Ma i Democratici stanno a guardare ai pistolotti generici, ai segnali di fumo a costo zero che
in questi casi si lanciano sui giornali amici per lavarsi la
coscienza e sperare che passi ‘a nuttata, senz’assumersi
di Giorgio Meletti alcuna responsabilità né far seguire alle parole qualche
fatto concreto. Sircana invoca un non meglio precisato
Fste ilippo Penati balla il liscio, nel-
la miglior tradizione delle Fe-
dell’Unità. Un passo indietro
“check-up morale”: sbagliamo, o è lo stesso Sircana che
nel giugno 2006, quand’era portavoce del secondo
giovedì scorso, all’indomani del- governo Prodi, ottenne dalla giunta provinciale di
le perquisizioni e dell’avviso di Milano presieduta da Penati per la sua “Sircana &
garanzia per concussione, corru- partners Srl” 60 mila euro per “il servizio di ricerca,
zione e finanziamento illecito: au- ideazione e sviluppo del progetto Festival della città
tosospensione dalla vicepresi- metropolitana” (come se nessuno dei 2500 dipendenti
della Provincia fosse in grado di occuparsene)? Anche
denza del consiglio regionale del-
Letta e Gentiloni pontificano con parole altisonanti: ma
la Lombardia. Due passi avanti du-
perché non chiedono al segretario Bersani di spiegare i
rante il fine settimana. pag. 4 z
(FOTO DLM) suoi rapporti con Penati e il gruppo Gavio? Non c’è
bisogno di “attendere le sentenze”: bastano e avanzano i
Udi Luca Telese Udi Fabrizio d’Esposito fatti fin qui noti. Nel 1998 Bruno Binasco, braccio destro
del re delle autostrade Marcellino Gavio, viene
ORA C’È ANCHE IN VIA ARENULA condannato in Cassazione per aver finanziato
illegalmente il Pds tramite Primo Greganti (pure lui
LA PORNO-VIA RITORNANO condannato): tangente di 150 milioni di lire camuffata
AL RIFORMISMO I “CE SARONI” da caparra per il finto acquisto di un immobile dell’ex
he cosa si nasconde dietro l’ennesima i previtiani calza perfettamente la Pci. In un partito normale, ammesso e non concesso che
notizia di uno spogliarello alla Festa de- A minacciosa profezia che un gior-
Cmocratica? si debbano avere rapporti con un costruttore quand’è
incensurato, dal momento in cui diventa un
Che cosa raccontano le gonne no fece Mariano Rumor: “Noi demo-
pregiudicato non bisognerebbe più sfiorarlo con una
che si sollevano nelle locandine, i reggiseni cristiani siamo come la foresta amaz-
canna da pesca. Invece – perseverare diabolicum – i
che volano sui palchi, le dirigenti che si na- zonica, più ne tagli e ne bruci più cre-
rapporti fra gli ex comunisti e il gruppo Gavio
scondono dietro le mascherine hard e i di- sciamo rigogliosi”. E così la lunga ago-
continuano imperterriti. E ai massimi livelli. Nel 2005
battiti sullo strip sì strip no, innescato dal- nia del berlusconismo rischia di di-
Penati, appena eletto presidente della Provincia,
l’ennesimo caso giornalistico? pag. 5 z ventare ancora più oscena. pag. 6 z
acquista da Gavio e Binasco il 15% delle azioni
dell’autostrada Milano-Serravalle, arrivando a
controllarne il 53%. Un acquisto inutile, visto che il
ROMA TIBURTINA x Ieri un’altra giornata nera per i treni italiani
OSLO, CACCIA AI COMPLICI pacchetto di maggioranza era già nelle sue mani. Ma
anche un salasso per i contribuenti e un regalo al

SUPER SECURITY ALLE FERROVIE privato: Penati fa spendere alla Provincia 238 milioni di
euro, pagando 8,93 euro le azioni che un anno e mezzo
prima Gavio aveva pagato 2,9. Così il costruttore
realizza una plusvalenza di 176 milioni. E subito dopo ne

C’È IL FUOCO, MA NON L’ALLARME investe 50 per sostenere la scalata dell’Unipol di

Consorte a Bnl, acquistando lo 0,5% della banca. L’allora
sindaco Gabriele Albertini denuncia lo scambio.
Intercettato dai magistrati, Binasco parla con Gavio
Ancora ignote le cause del rogo, ma ciò che non ha funzionato è dell’affare già nell’estate del 2004: “Il problema non è
il sistema di controllo. Così le fiamme hanno potuto avvolgere lo Penati, con lui un accordo lo si trova. Il vero problema è
Albertini”. A quel punto interviene Bersani: il 30 giugno
scalo per quattordici ore gettando il sistema trasporti nel caos 2004 – annota la polizia giudiziaria – “Bersani dice a
(FOTO LAPRESSE)
(FOTO LAPRESSE) Gavio che ha parlato con Penati... Dice a Gavio di
a circolazione ferroviaria ancora non si è ripresa
L dall’incendio che intorno alle quattro di dome-
nica ha interessato una parte della stazione Tibur-
“Colpevole di nulla”: il mostro
ammette, ma sfida il mondo
cercarlo per incontrarsi in modo riservato: ora
fermiamo tutto e vedrà che tra una decina di giorni,
quando vi vedrete, troverete un modo...”. Il 5 luglio
tina di Roma. Mentre si cercano di accertare le cau- “Con me due cellule”, Penati chiama Gavio: “Buongiorno, mi ha dato il suo
se del rogo (e il ministro dei Trasporti ha promesso la polizia in difficoltà pag. 12-13 z numero l’on. Bersani”. Gavio: “Sì, volevo fare due
un’inchiesta), una verità appare ineludibile: che ci chiacchiere con lei quando possibile”. Penati: “Guardi,
sta a fare la super security delle Ferrovie, una pat- non so... Beviamo un caffè”. I due s’incontrano in
tuglia che conta trecento uomini, se non presidia Udi Furio Colombo segreto, come suggeriva Bersani: non nella sede della
un nodo strategico vitale come quello di Tiburtina? Provincia, ma in un hotel romano. Affare fatto. Per Gavio
Martini, Paolin e Reguitti pag. 2-3 z L’ISOLA DI UTOYA e Binasco, naturalmente, che poi si sdebitano con
E OKLAHOMA CITY Unipol. E nel 2008, secondo l’accusa della Procura di
Monza, Binasco concorda una stecca di 2 milioni di euro
Strage di Oslo. In un primo
tempo il Giornale aveva
titolato: “Sono sempre loro, ci
Tgeseutti ricorderanno la frase con cui si è fatta la
prima luce sulla bomba e il massacro norve-
di venerdì 22 luglio: “Qui c’è più Oklaho-
per Penati, camuffata da caparra per un finto acquisto
immobiliare (come ai tempi di Greganti) e giunta a
CATTIVERIE attaccano”. Poi il nuovo titolo:
“Intendevamo i magistrati” ma City che Torri gemelle”. È stato l’inizio di
destinazione nel 2010 (quando Penati è capo della
segretaria di Bersani). Davvero per Bersani queste sono
www.spinoza.it una narrazione ancora lacunosa. pag. 18 z “storie vecchie”? Davvero non ha nulla da dichiarare?
pagina 2

“H
CAOS SUI BINARI

o dato disposizione al capo Michele Meta, capogruppo in commissione Trasporti
Matteoli (Trasporti) Dipartimento e alla Direzione a Montecitorio chiede un tavolo tecnico per una
generale competenti del situazione che “rischia di provocare gravi
dicastero di nominare una commissione ministeriale conseguenze per il traffico ferroviario nazionale nei
apre un’inchiesta d’inchiesta per accertare le cause che hanno prossimi mesi alla ripresa dell’anno scolastico, con
provocato l’incendio presso la stazione Tiburtina di pesanti ripercussioni già nei prossimi giorni per
Roma”, annuncia il ministro dei Trasporti Altero l’esodo estivo e per le centinaia di migliaia di
Il Pd: “Fare presto” Matteoli. In attesa di sapere cosa verrà accertato, il Pd pendolari che arrivano ogni giorno nella Capitale”. Il
governo “deve convocare già dalle prossime ore un
tavolo operativo permanente con tutti i soggetti
interessati, da Fs ai Vigili del Fuoco, dalle Regioni alla
Protezione civile per fronteggiare una
situazione di emergenza nazionale della mobilità,
per alleviare i disagi ai viaggiatori e per predisporre
piani alternativi in grado di ristabilire la normalità
del traffico ferroviario”.

L’incendio I soccorsi Il blocco

Ore 3:52, c’è Ore 4:10, ecco L’Italia tagliata
odore di bruciato nove vigili a metà

N ella sala operativa

della stazione Ti-
burtina, alle 3,52 di do-
menica 24 luglio, si av-
verte il fumo salire dall’a-
la del cantiere. Viene de-
viato l’unico treno che
sarebbe transitato su
quei binari.
N ove vigili, con
due autobotti, ar-
rivano sul luogo del-
l’incendio dopo una
ventina di minuti. Le
fiamme, autoalimenta-
tesi, sarebbero state
domate solo 14 ore più
tardi, intorno alle 18.
L’ incendio provo-
cherà disagi per
un mese, afferma il
sindaco della Capitale
Gianni Alemanno.
Frattanto anche ieri
sono stati fermati di-
versi treni a lunga
percorrenza.

LUGLIO 2011
ASSALTO AL TRENO
In stazione un altro giorno difficile
di Elisabetta Reguitti Roma Tiburtina normalmente binari piuttosto che utilizzare il trettante compagnie private,
transitano circa 500 treni al sottopasso. L’assalto al treno, per eventuali emergenze, a
onda del rogo della sta- giorno distribuiti tra 160 a lun- quanto ci risulta avrebbero ef-

L’
zione Tiburtina ha per-
corso l’Italia in lungo e in
largo, da Nord a Sud e vi-
ceversa.
Una stazione chiusa – o a mez-
zo servizio – manda in tilt l’in-
tero sistema ferroviario italia-
no. Trenitalia si è preoccupata
di far sapere che l’incendio
non ha interessato le aree di
cantiere della nuova stazione.
E sul suo sito ha definito “cir-
colazione perturbata” i disagi
che si sono accollati i viaggia-
tori.
Sono stati 21 i treni cancellati
dalla Ferrovie dello Stato il cui
programma di circolazione
prevedeva la soppressione – in
ambo i sensi – degli Intercity da
Firenze Santa Maria Novella a
Roma Termini, da Perugia a Ro-
ma, nella tratta tra Orte e la Ca-
pitale. Stessa sorte è toccata an-
che a treni provenienti o diretti
ad Ancona e Ravenna. E anco-
ra: cancellati gli Eurostar da Ro-
ma Termini a Verona Porta
Nuova e Venezia Santa Lucia.
Tanto per capirci dalla stazione
ga percorrenza, 131 della linea
Roma Fiumicino Orte, 77 della
Tivoli Sulmona Pescara più al-
tri interregionali. Ieri da Tibur-
tina il traffico è stato del 70%.
LA SITUAZIONE peggiore
si era verificata in mattinata alla
stazione di Orte diventata a tutti
gli effetti alternativa a Tiburti-
na. Secondo Trenitalia era stata
prevista la deviazione di un tre-
no Freccia Argento. Centinaia
di pendolari si sono riversati sui
Codacons vuole
un tavolo
di conciliazione
Un Frecciarossa
a Orte costretto
a caricare
200 pendolari
pur non verificandosi è però
l’immagine che fotografa tutta
l’esasperazione di vacanzieri e
pendolari ignari che un treno
veloce li avrebbe condotti a Ro-
ma.
Nel frattempo il Codacons de-
nuncia la mancanza di informa-
zioni e invita i passeggeri ad
inoltrare richiesta di risarci-
mento a Trenitalia in attesa che
le Ferrovie aprano un tavolo di
conciliazione con il comitato
stesso per indennizzare gli
utenti coinvolti nei disagi. Tutti
i viaggiatori in possesso del bi-
glietto del treno cancellato do-
vranno attivarsi chiedendo al-
l’azienda il risarcimento (alle
calende greche).
Ma una storia di ordinario caos
ferroviario italiano si scrive pe-
rò anche con alcuni particolari.
Come ad esempio i sette auto-
bus parcheggiati all’esterno
della stazione Termini con la
scritta siglata Ferrovie “corsa
sostitutiva”: bus adibiti a tratte
regionali che però fino alle 17 di
ieri risultavano non utilizzati.
O meglio: presi a noleggio da al-
fettuato un’unica corsa dome-
nica, direzione stazione Roma
Settebagni. Così mentre a Ter-
mini le code si fanno sempre
più lunghe, nel parcheggio i set-
te autobus rimangono fermi e
chiusi. A presidiarli solo un paio
di autisti piuttosto annoiati.
NESSUNO di fatto è stato in
grado di spiegare il loro reale
utilizzo che magari avrebbe po-
tuto evitare storie come quella
del “tragico” viaggio fatto da La-
(FOTO LAPRESSE)
tina a Roma. Definito da una
donna “un viaggio della speran-
za”: partenza venti minuti dopo
le 7 poi all’ improvviso lo stop
l’aria”.
Intorno alle 19 arriva poi il co-
ogni ora, di quattro delle altre
linee. “Il provvedimento garan-
per un cambio treno. “Siamo
scesi dalle carrozze e saliti su un
municato di Trenitalia: “I Vigili
del Fuoco hanno reso disponi-
tirà l’effettuazione del 90% dei
treni della media e lunga per-
altro convoglio, più vecchio
che non aveva neanche l’aria
bili e utilizzabili per la circola-
zione ferroviaria i binari 4 e 5 di
correnza consentendo progres-
sivamente di adeguare l’offerta
condizionata”. A seguire un’al- Roma Tiburtina. Questo per- predisposta per fronteggiare la
tra fermata a Pomezia. Da lì l’in- metterà fin da stamattina di am- situazione a quella ordinaria
ferno ha dichiarato la signora: pliare il numero dei convogli in prevista dall’orario estivo. Non
“Sono saliti tutti i passeggeri di transito”. verrà effettuata la deviazione di
un treno proveniente da Nettu- Il nuovo programma, prevede il alcun treno, ad eccezione dei
no che era stato soppresso. transito da Tiburtina di cinque treni notte” scrive Trenitalia.
Non ci si riusciva a muovere. treni a media e lunga percorren- Saranno i viaggiatori a verifica-
Stavamo strettissimi e mancava za ogni ora e quello, sempre re se sarà davvero così.

VIAGGI BESTIALI Milano-Roma, non c’è ritorno

LECCA LECCA

Quando la calamità è Trenitalia Alemanno batte

di Giorgio Meletti
tazione centrale di Milano, domenica
Sc’èpomeriggio. Sul tabellone luminoso
uno spazio piccolissimo, dove la pa-
rola non ci sta, quindi scorre: “nce ...”,
“lat...”, “can...”. Gli italiani madrelingua,
epistemologicamente normodotati, dopo
attenta osservazione intuiscono che il
treno è cancellato. I numerosi turisti stra-
nieri non capiscono. Anche perché non
sono preparati all’idea che, quando le
cose non vanno, Trenitalia non li tratta
come preziosi contributori della nostra
arrancante economia, ma come italiani
qualsiasi. Cioè male.
Nessuna informazione dagli altoparlan-
ti. Solo la litania della cancellazione dei
treni diretti verso Sud, “a causa dell’in-
cendio alla stazione di Roma Tiburtina, ci
scusiamo per il disagio”. Anche i signori
di Trenitalia in fondo non sono abituati a
vedere la stazione più nevralgica della
rete ferroviaria italiana bruciare come un
fiammifero. E affrontano i passeggeri at-
toniti con l’aria di quelli che non c’en-
trano niente, che passavano di lì per caso
e si chiedono perché debbano passare la
domenica pomeriggio a fronteggiare gli
effetti nefasti di una calamità naturale.
Alla biglietteria si forma una fila a perdita
d’occhio, nel vero senso della parola: cer-
cando di calcolare quanto c’è da aspet-
tare l’occhio si perde.
Davanti ai binari c’è il banchetto del ser-
vizio Frecciarossa, tutti in fila per farsi
dire la stessa cosa dall’esausto addetto,
che se gli davano un piccolo megafono
poteva fare una volta sola anziché due-
cento lo stesso discorso. Che suona così:
“Alle 20 parte regolarmente il Freccia-
rossa per Roma. Però a Firenze lascia la
linea veloce, va per Pisa, poi scende lungo
la linea tirrenica da Civitavecchia per en-
trare a Roma da sud anziché da nord,
così non passa a Tiburtina. Anziché tre
ore e mezza ne impiegherà cinque e
mezzo-sei. Da fare forse in piedi”. Per-
ché in piedi? “Non c’è assegnazione di
posti, anche quelli che avevano la pre-
notazione l’hanno persa. Quando vede
arrivare il treno sul binario corra e cerchi
di salirci, perché ci si avventeranno tutti i
passeggeri dei treni cancellati finora”.
Quindi devo fare a spintoni? “È eviden-
te”. Il problema, signor ferroviere, è che
avrei tre costole fratturate: come la vede?
Qui l’onesto lavoratore ha un vero lampo
di umanità: “Se ha tre costole fratturate
sono cazzi. Se deve andare assoluta-
mente a Roma provi a prendere un ae-
reo”.
Grande idea: l’Alitalia, abbiamo speso
quei 4 miliardi di euro pubblici per l’i-
talianità dell’asset strategico, approfittia-
mone. Solo che l’ultimo volo da Linate a
Roma è alle 20, come la tradotta fer-
roviaria. Troppo tardi. Scusi signore del
call center Alitalia, ma vista la catastrofe
naturale non avete messo qualche volo in
più? “Sa, è domenica, gli aerei sono sem-
pre mezzi vuoti...”.
il cantiere Italgas
IN PRIMA PAGINA nella cronaca di Roma del Corriere della Sera di
domenica viene ripresa con toni agiografici una vicenda che ha
riguardato il primo cittadino della Capitale. “Via del Corso.
Traffico in tilt per un cantiere, Alemanno passa e dà gli ordini”,
annuncia l’occhiello sopra il titolo risolutore: “Il sindaco si infuria,
lavori conclusi”. L’attacco: “Da sindaco a supervisore di cantiere.
Capita anche questo a Gianni Alemanno”. Il primo cittadino di
Roma, mentre è in auto con il telefonino in mano si trova “in
mezzo al caos: restringimento di carreggiata, macchine ferme,
clacson che suonano, pedoni che non riescono ad attraversare,
polvere che vola”. Più che via del Corso pare l’inferno. “Tutta
colpa del cantiere dell’Italgas”, annota il cronista. Alemanno,
allora, “va su tutte le furie. Chiude la telefonata, apre la portiera,
lascia di sasso il suo portavoce Simone Turbolente, che non fa
neppure in tempo a scendere”. Si dirige verso il cantiere (“gli
operai, guardando la faccia, capiscono subito che non è una visita
di cortesia”), e chiede: “Ma come si può creare questo casino?”.
Quindi chiama il comandante dei vigili e il capocantiere per
ridurre l’impatto dei lavori. Intanto si è creata una folla di “un
centinaio di persone”, “qualcuno applaude”.“Chiuso il cantiere”
Alemanno “risale in auto”. Poco dopo finiscono anche i lavori.
 Martedì 26 luglio 2011

I
CAOS SUI BINARI

l prezzo è in continua ascesa. La
Prezioso e pronto riciclabilità del materiale è del 100%.
La “disponibilità” sul territorio è assai
ampia. Ecco perché il rame è diventato in
per il riciclo: ecco perché pochi anni la preda preferita di bande di ladri
che mettono a segno ripetuti furti in giro per
l’Italia. Marco Crespi dell’Istituto italiano del
il rame va a ruba rame, spiega: “Il prezzo di questo materiale è
lievitato anche per il maggior consumo nel
mondo, dovuto ai paesi emergenti come Cina
e India”. Al momento il prezzo è di “9 mila e
600 dollari alla tonnellata”. Non c’è però solo
questo: il rame “risulta riciclabile al 100%,
mantenendo le caratteristiche originarie”
spiega Crespi, aggiungendo che il riciclo
“consente di far risparmiare l’85% dell’energia
rispetto all’estrazione del rame primario” con
relativi benefici dal punto di vista
dell’ambiente ma anche del bilancio. In Italia, e
questo è il punto, “con il riciclo riusciamo a
soddisfare ben il 40% del nostro fabbisogno di
rame mentre il restante 60% viene
importato” anche perché “non abbiamo
miniere”.

La Supersecurity (inutile)
delle nostre Ferrovie
SONO BEN 300 GLI UOMINI
ADDETTI AL CONTROLLO DELLA RETE
di Daniele Martini za, avrebbero dovuto consiglia-
re la moltiplicazione di vigilanza
n incidente fortuito, un e di attenzione su quel fascio di

U sovraccarico di elettrici-
tà, la conseguenza sugli
impianti ferroviari dei ri-
petuti furti di rame, un guasto a
un apparato, un attentato, un
corto circuito, un regolamento
di conti, un sabotaggio. Sono
tante le ipotesi formulate per
cercare di stabilire che cosa ab-
bia innescato il gigantesco in-
cendio tra sabato notte e dome-
nica alla stazione Tiburtina a
Roma che ha semiparalizzato
l’Italia dei binari. Ovviamente
saranno le inchieste in corso a
stabilire che cosa è successo
davvero. Tre cose, però, sono
sicure già da ora.
PRIMA: le dimensioni del di-
sastro e le conseguenze sulla cir-
colazione sono molto gravi.
Quattordici anni fa, per molto
meno vacillò la poltrona del-
l’amministratore Fs di allora,
Giancarlo Cimoli. Quella volta
ci andò di mezzo la stazione Ca-
silina, meno importante della Ti-
burtina di oggi, con una gru che
cadde sull’unico binario rima-
sto libero dopo il deragliamento
(FOTO ANSA)
Antico e moderno Stazione Tiburtina: in primo piano la parte nuova. L’area andata a fuoco
dell’espresso Reggio Cala-
bria-Torino, spezzando in due
anche in quel caso l’Italia dei tre-
ni.
SECONDA CERTEZZA: il
nodo ferroviario di Tiburtina è
per le Ferrovie italiane il nodo
dei nodi, cioè il punto nevralgi-
co della circolazione tra Nord,
Centro e Sud della Penisola. Un
ganglio strategico che le Fs do-
vrebbero tenere sotto vigilanza
stretta 24 ore su 24, come una
Fort Knox dei treni, cioè con la
stessa attenta e puntigliosa sor-
veglianza che gli americani ri-
servano all’area militare dove
custodiscono le riserve moneta-
rie. Tiburtina è un punto vitale
sia per il transito dei convogli ad
Alta velocità sia per quelli tradi-
zionali e anche per quelli regio-
nali come l’Fr1 Orte-Fiumicino
era degli anni ‘30. In alto controlli in un campo nomadi (FOTO ANSA)
e l’Fr2 di Tivoli.
La terza certezza è che a Tibur-
tina sono in corso lavori per la
costruzione della nuova e avve-
niristica stazione, un impianto
di 50 mila metri quadrati da 330
milioni di euro, un’opera di
grande impatto che inciderà sul
futuro urbanisitico di quel pez-
zo di città e che dovrebbe con-
sentire in futuro ai treni veloci di
collegare Milano e Napoli in cir-
ca 3 ore, tagliando del tutto fuori
Termini che a quel punto diven-
terebbe uno scalo di serie B. No-
nostante alla fine dell’anno pas-
sato Silvio Berlusconi e Mauro
Moretti, l’amministratore delle
Ferrovie, abbiano inaugurato
l’opera con le fanfare come fos-
se finita, in realtà di finito a quel
tempo c’era solo l’atrio e infatti i
lavori sono tuttora in corso e l’i-
naugurazione bis, forse quella
binari, lo scalo contiguo e il can-
tiere, il più grande attualmente
aperto a Roma. Il fatto poi che i
giornali avessero annunciato in-
terruzioni nella distribuzione
dell’acqua in quel quadrante di
città, proprio come conseguen-
za dei lavori in corso alla stazio-
ne Tiburtina, avrebbe dovuto
moltiplicare gli allerta.
SARÀ COMPITO degli in-
quirenti vagliare con scrupolo
le testimonianze disponibili e
accertare eventuali responsabi-
lità, ma dai racconti a caldo sem-
bra che a quell’ora nella stazione
ci fossero alcuni impiegati del
turno di notte, gli stessi che han-
no dato l’allarme. Nessuno fino-
ra ha parlato di presenza di ad-
detti alla sicurezza ferroviaria e
nessuno riferisce di loro testi-
vera, è stata annunciata per il monianze tanto che lo stesso
prossimo autunno, ammesso sindaco, Gianni Alemanno, ha
che le conseguenze dell’incen- parlato di “inadeguati controlli e
dio non costringano a rivedere il inadeguata protezione”. Eppu-
calendario. re la security Fs non è uno scher-
L’importanza della stazione e i zo, anzi, è il più grande apparato
lavori in corso, con tutto ciò che aziendale di sicurezza d’Italia.
implicano in termini di sicurez- Solo la Telecom dei tempi d’oro
della coppia Marco Tronchetti
Provera e Marco Tavaroli aveva
Sul banco degli organizzato qualcosa di simile.
A settembre di un anno fa Il Fatto
imputati dedicò un’inchiesta proprio a
questa struttura ferroviaria rive-
per la mancata lando che gli 007 erano circa
500, uno ogni 160 dipendenti,
agli ordini dell’ex capitano della
sorveglianza Guardia di Finanza Franco Fiu-
mara, un militare appartenente
di un nodo a quel gruppo di finanzieri che
avevano organizzato la security
strategico già ai tempi di Lorenzo Necci,
come Raffaele Ferrara, ora capo
per il Paese dei Monopoli di Stato, o Mauro
Floriani, il “signor Mussolini”,
marito della deputata Pdl Ales-

Tiburtina ha l’antincendio fai-da-te sandra Mussolini. In una lettera

al giornale le Fs precisarono che
erano “poco più di 300 gli addet-
ti alla Protezione aziendale”, ci-
I PROPRIETARI POSSONO AUTOCERTIFICARE LA FUNZIONALITÀ DEGLI IMPIANTI fra comunque 3 volte superiore
a quella della security dell’era
di Chiara Paolin tornano subito indietro. “Credo abbia- dato a fuoco non aveva un sistema di le facciate l’anno scorso, ma sotto c’è ro- pre Moretti.
no effettuato i primi rilievi in mattinata, spegnimento automatico, nè era pre- ba vecchia” dice un operaio uscendo dal Secondo la lettera, quegli 007
a puzza di plastica bruciata è ancora ma ci vorranno giorni per avere la loro sente nell’area un mezzo pronto a in- avevano ottenuto significativi
Lla stazione
forte a 24 ore dall’incendio. Davanti
bivaccano alcuni senzacasa.
relazione tecnica” spiega Federico Fab-
bretti, portavoce di Ferrovie. Intanto
tervenire, mentre diversi bocchettoni
dell’acqua sono risultati inagibili ai soc-
cantiere che sovrasta i binari, la nuova
mega area commerciale che fa sembrare
avveniristico un polo ferroviario in real-
successi nella repressione dei
furti di rame ridotti da 413 ton-
Hanno carrelli e masserizie, una birra in due caschetti gialli spuntano in cima al- corritori. Insomma la domanda vera è: tà vecchiotto. “A ottobre verrà Napoli- nellate a 126 all’anno, cioè pro-
mano, guardano l’edifico sbruciacchia- l’edificio, sono i relatori della Commis- c’è stata sufficiente sicurezza in stazio- tano per inaugurare un altro pezzo lassù prio in quel fenomeno oggi in-
to e i vigili urbani che fanno deviare au- sione interna Rfi, Rete Ferroviaria Ita- ne? E a chi saranno imputati i danni? - indica verso l’alto l’operaio -, però spe- dicato a caldo dai dirigenti Fs co-
tomobilisti nervosi e liana: a loro toccherà riamo che la stazione qua sotto non fac- me causa dell’incendio della Ti-
viaggiatori stupiti. È stabilire se la sicurez- ESSENDO lo scalo gestito da Rfi, tutto cia altri scherzi”. burtina. Alcuni mesi dopo, a feb-
l’unico trambusto,
per il resto non c’è
Dopo il rogo za del luogo fosse suf-
ficiente o meno.
resterà - per così dire - in famiglia. Dif-
ficile comunque trovare giustificazioni
Pensiero sicuramente condiviso dalle
aziende impegnate nella gara per la ge-
braio, l’agenzia specializzata in
temi ferroviari, Ferpress, infor-
niente da vedere. Ol-
tre il filo giallo girano
i tecnici hanno Perché di solito sono
i Vigili del Fuoco a ri-
alla scelta di piazzare una centrale elet-
trica che controlla lo snodo ferroviario
stione del colosso sospeso. In prima li-
nea Grandi Stazioni, la partecipata da Fs,
mava, però, che i furti di rame
nel 2010 in realtà erano stati pari
due addetti Fs sempre
al telefonino, quattro
fatto i rilievi, lasciare i certificati
antincendio per le
più delicato del Paese sotto tre piani di
uffici e all’interno di un palazzo risalen-
Benetton, Pirelli e Caltagirone che entro
domani dovrà presentare la sua propo-
a 631 tonnellate e in media sui
16 mila chilometri di binari si
poliziotti e sette pom- strutture di uso pub- te agli anni Trenta. Ancor più dura spie- sta: almeno 1,5 milioni l’anno per 30 an- erano verificati 3 furti al giorno.
pieri stranamente ma ci vorranno blico, ma Ferrovie gare come mai non sia stato rispettato ni. Gara ristretta, prorogata dal 7 al 27 A fine maggio di quest’anno un
inattivi. Passano il po- non ha l’obbligo di l’obbligo di rafforzare tutti i sistemi di luglio dopo la notizia che proprio Gran- altro take informava che a quella
meriggio a collegare giorni per avere chiedere il controllo prevenzione come richiesto dal decreto di Stazioni non avrà un diritto di prela- data nel 2011 i furti erano già sta-
un’autopompa all’i- esterno potendosi af- scaturito dalla tragedia di Viareggio. zione. La cifra in ballo sarà molto più al- ti 544. Possibile che tra quei 300
drante del piazzale, si la relazione fidare direttamente Guardando le pianelle di cotto perico- ta, e certo il falò di sabato notte non è della security nessuno fosse in-
avvicinano all’edifi- ai propri ingegneri. losamente inclinate e il muro annerito, stato un bel biglietto da visita per la Ti- caricato di sorvegliare su Tibur-
cio solo dall’esterno e tecnica Di fatto l’edificio an- tutti allargano le braccia. “Hanno rifatto burtina che verrà. tina?
pagina 4

M
QUESTIONE MORALE

ercoledì scorso, dopo varie Penati, gli indagati nell'inchiesta della Procura illecito ai partiti. Secondo l'accusa, sarebbero
Tangenti e favori: inchieste che hanno coinvolto di Monza sull'area Falck di Sesto San Giovanni. state corrisposte, o promesse, somme di
personalità vicine ai massimi Le indagini sono condotte dai pm Franca denaro per agevolare il rilascio di alcune
esponenti del Partito democratico, arriva la Macchia e Walter Mapelli e puntano a concessioni o per impostare secondo
la Stalingrado d’Italia prima notizia di un’indagine a carico di Filippo ricostruire una serie di procedura determinati criteri il Piano di governo del
Penati, ex presidente della Provincia di Milano. amministrative relative a interventi di carattere territorio. La Guardia di Finanza sta
Sono una quindicina, tra cui il vicepresidente urbanistico. I reati contestati sono perquisendo anche uffici del Comune di Sesto
si scopre inquinata del Consiglio regionale della Lombardia Filippo concussione, corruzione e finanziamento San Giovanni.

C’ERA UNA VOLTA PENATI

Il braccio destro di Bersani lascia tutti gli incarichi
Dai verbali in mano ai pm accuse sempre più circostanziate
di Giorgio Meletti l’imbarazzo del Pd. Del resto ieri
hanno continuato a trapelare pas-
ilippo Penati balla il liscio, saggi stringenti dei verbali di in-
anche autosospeso – così almeno
si deduce – dalla Commissione
per il Codice Etico, eletta per ac-

F nella miglior tradizione del-

le Feste dell’Unità. Un pas-
so indietro giovedì scorso,
all’indomani delle perquisizioni
e dell’avviso di garanzia per con-
cussione, corruzione e finanzia-
mento illecito: autosospensione
dalla vicepresidenza del consi-
glio regionale della Lombardia.
Due passi avanti durante il fine
settimana, con l’orgogliosa ri-
vendicazione del proprio onore
e della propria onestà messa in
discussione dalle accuse di due
imprenditori della sua Sesto San
Giovanni. E con il tentativo di
screditare i suoi accusatori. Due
passi indietro ieri, dopo l’uscita
di nuovi dettagli, sempre più
stringenti e circostanziati delle
accuse dell’ex amico Piero Di
Caterina: dimissioni dalla vice-
presidenza del consiglio regio-
nale, più autosospensione dalla
cariche di partito.
LA DECISIONE di ieri fa segui-
to agli attacchi nemmeno tanto
velati degli avversari interni e al-
l’ostinato silenzio dell’uomo che
ha accompagnato alla conquista
della segreteria del partito demo-
cratico, Pier Luigi Bersani. Il qua-
le in serata si è limitato a far sa-
pere che quanto aveva da dire
l’ha già detto giorni fa, preten-
dendo da tutti gli indagati un pas-
so indietro e invocando “intran-
sigenza e rigore” sul tema della le-
galità. Bersani fa anche sapere di
aver apprezzato i due passi indie-
tro di Penati, mentre il segretario
lombardo del partito, Maurizio
Martina, esprime all’ex presiden-
te della Provincia di Milano “l'au-
spicio che tutto possa chiarirsi
positivamente e nel più breve
tempo possibile”. Una frase che,
segnalando una certa distanza
dalla granitica sicurezza che Pe-
nati sia innocente, fotografa tutto
terrogatorio dell’imprenditore
Di Caterina. Il quale già un anno
fa ha raccontato ai magistrati di
Milano che lui, in rapporti di ami-
cizia e “affari” con Penati e con il
suo braccio destro Giordano Vi-
mercati, era “sicuro che le som-
me da me anticipate mi sarebbe-
ro state restituite in quanto era
scontato che Pasini (l'altro im-
prenditore che ha denunciato la
vicenda, ndr) avrebbe pagato una
tangente a Penati”. Di Caterina
non fa più di tanto la vittima,
quando racconta di aver versato
oltre 4 miliardi di lire da metà de-
gli anni ‘90 al 2003 perché “mi
hanno consentito di partecipare
a operazioni per me lucrose”. “Si
è trattato di pagamenti in cambio
di favori”, precisa Di Caterina,
che però alla fine non dev’essere
rimasto soddisfatto del tratta-
mento ricevuto e quindi ha detto
ai magistrati: “Ora io attendo la
restituzione”. Imbarazzi a parte,
ormai è un fatto che i dati dell’in-
chiesta – nel frattempo passata al-
la Procura della Repubblica di
Monza – hanno fatto irruzione
nella discussione interna al Pd, al
vertice e alla base. Colpisce un
particolare: Penati, oltre che dal-
la assemblea nazionale dalla dire-
zione nazionale del partito, si è
Da Sesto
a Roma: storia
di un insegnante
che ha gestito
la maggiore
riconversione
urbana d’Europa
clamazione alla Convenzione na-
zionale del Pd dell’11 ottobre
2009. Il codice etico prescrive
comportamenti e regole al di là
dell’ovvio “non commettere rea-
ti”. Quindi è possibile che qual-
cuno ponga il problema di una va-
lutazione delle azioni di Penati
nelle apposite Commissioni di
garanzia del partito. L’articolo 2
comma 5 dice per esempio che
bisogna ispirare “il proprio stile
politico all’onestà”.
IL PROBLEMA è semplice: il
Pd deve vagliare la vicenda Penati
o aspettare fiducioso il lavoro del-
la magistratura? La questione non
è formale, e promette di provo-
care anche pesanti lacerazioni in-
terne se solo si guarda con atten-
zione alla storia di Filippo Penati.
C’è un Penati di prima. Sestese
purosangue, insegnante, asses-
sore per otto anni e poi, nel 1994
sindaco. È personaggio molto lo-
cale, alla guida di una città indu-
striale in declino di 80 mila abi-
tanti. Poi c’è il Penati di dopo.
Quello a cui l’anima riformista
consente di immaginare un futu-
ro post-industriale per Sesto, uf-
fici e palazzi al posto dell’acciaie-
ria Falck, 1,3 milioni di metri qua-
drati, forse la maggiore riconver-
sione urbana d’Europa, un affare
da miliardi di euro. Fa appena in
tempo a lanciare il progetto, poi
scade il suo mandato da sindaco,
drini racconta una versione mini-
malista: “Questo lavoro ti riempe
ta di aver dato un sacco di soldi a
Penati senza veder mantenute le
sani, che poi lo vorrà a capo della
segreteria politica del partito. Un
non riesce a imporre il suo del-
fino Giordano Vimercati (oggi in-
giorno e notte così quando smet-
ti ti manca e cominci a rompere i
promesse. Ma Penati ormai è in
orbita. Scala la provincia di Mila-
uomo irrinunciabile, dunque,
che però si dimette a fine 2010
dagato con lui) e se la deve vede-
re con l’ex giornalista Giorgio Ol-
coglioni a quello che arriva dopo
di te. Quando sono arrivato io,
no e regala un sacco di soldi pub-
blici al costruttore Gavio per le
solo perché il suo candidato Ste-
fano Boeri ha perso le primarie
drini (oggi indagato) che prende Penati ha pensato che io volessi azioni dell’autostrada Mila- per il comune di Milano (ma in-
il comando del comune e non ob- cancellare il suo passaggio da Se- no-Serravalle. Per chiudere l’affa- tanto i magistrati di Milano riem-
bedisce. Anzi, caccia subito dalla sto, cosa assolutamente falsa. re telefona dicendo “mi ha dato il piono gli armadi di testimonian-
multiutility del comune un fede- Semplicemente ho preso deci- suo numero Bersani”. Quando ze contro di lui). Per tutto ciò vor-
lissimo di Penati, Franco Maggi, sioni e strade diverse da quelle nel 2009 perde le elezioni per il rebbe un ampio e approfondito
suo portavoce e oggi anche diret- che avrebbe adottato lui”. Frase secondo mandato alla provincia, dibattito, come si diceva un tem-
tore editoriale di YouDem, la tv significativa, se si pensa che il co- viene premiato con la guida della po. E non essere liquidato come
online del partito. Agli amici Ol- struttore Giuseppe Pasini lamen- campagna per le primarie di Ber- un mariuolo di provincia.

L’INTERVISTA Ignazio Marino

DI PIETRO

Prima critica “Va cambiata la classe dirigente”

ma poi lo fa votare di Caterina Perniconi Lo ha fatto anche in aula, in
un appello accorato. Ma
marcare la differenza etica tra
il Pdl, che ha votato no, e il Pd,
sua totale estraneità ai fatti,
ma non si può non notare la

“G abriè, ho letto tutto, le carte l’ho vi-

ste, ci ho studiato... Vai e fai denun-
cia... Ai tempi miei, cioè quando stavo in pro-
ronzato e Tedesco. Poi il ca-
Psabile
so Penati. Dall’ex respon-
dei trasporti all’ex capo
cura io, con una cosa così tra le mani ci si apriva della segreteria, il Partito de-
l’inchiesta, s’incriminava qualcuno e forse lo si mocratico è entrato in una spi-
arrestava anche. Adesso per i miei colleghi è tut- rale d’inchieste giudiziarie.
to più difficile, siamo all’ingegnerizzazione del- Senatore Marino, Alfonso
la corruzione. I malandrini si son fatti più furbi, Papa è in carcere e Alberto
arrivare a dimostrare il reato non è facile... Però Tedesco in Parlamento.
’ sta cosa è strana...”. Questo, afferma Antonio Di Perché?
Pietro, disse a Gabriele Albertini, già sindaco di Perché molti hanno dichiara-
Milano quando questi gli chiese un parere to di votare in un modo e poi
sull’acquisto, da parte della Provincia di Mi- hanno fatto il contrario, a par-
lano targata Penati, del 15% della Mila- tire dai leghisti. Noi del Pd al
no-Serralle. Spiega: “C’erano spunti investi- Senato abbiamo fatto un’as-
gativi, mica era chiara la condanna...”. Però semblea, tutti hanno espresso
Di Pietro suggerisce ad Albertini di denun- il loro parere, e alla fine anche
ciare. Era il 2005. Nel 2009, poi, nonostante i chi, come il senatore Procac-
sospetti, l’Idv appoggiò la ricandidatura di ci, era convinto di votare con-
Penati in Regione. Perché? tro, si era deciso a votare per
l’arresto. Lo stesso Tedesco
l’aveva chiesto.
poi, quando è stato salvato,
non si è dimesso.
Non c’è nessuna continuità lo-
gica tra il suo discorso e il suo
comportamento. E comun-
que ritengo sbagliata la legge
che ci permette di votare su
un nostro collega e a lui stesso
di esprimersi.
Quindi secondo lei il Parla-
mento non dovrebbe occu-
parsi dei guai giudiziari de-
gli eletti?
No, sto lavorando a una pro-
posta di legge che affidi que-
ste decisioni a un organo ter-
zo.
Intanto il Pd si è spaccato.
È stata gestita male e il voto
opposto di Camera e Senato
ha dato un’immagine opaca
del risultato. Ci tengo però a
dove solo qualcuno per posi-
zione personale ha votato sì.
Regalando l’immunità a Te-
desco.
Non si può fare di tutta l’erba
un fascio. Molti di noi lavora-
no tutto il giorno per temi fon-
damentali al bene del Paese,
mentre altri si fanno regalare
macchine e orologi. Certo è
che su 60 milioni di italiani
non dovrebbe essere difficile
per i partiti trovare 945 per-
sone senza problemi con la
giustizia.
E di Penati, braccio destro
di Pier Luigi Bersani fino a
qualche mese fa, che ne
pensa?
Sono rimasto sbigottito e af-
franto da questa notizia. Spe-
ro che riesca a dimostrare la
correttezza del suo passo in-
dietro che lo porterà ad af-
frontare il processo senza im-
munità.
Al contrario di Tedesco.
E a quelli del Pdl. Tra l’altro io
Tedesco non lo capisco: le sue
dimissioni, se le avesse annun-
ciate, sarebbero poi state vo-
tate dal Senato. Quindi magari
venivano pure respinte. Inve-
ce ha fatto il contrario di ciò
che chiedeva.
Le inchieste percorrono
tutta l’Italia, dalla Lombar-
dia alla Puglia: nel Pd c’è
una questione morale?
C’è nel Pd come in tutto il Pae-
se. Negli ospedali, nelle azien-
de pubbliche, nella Rai, nelle
Università. Vanno ridefinite le
modalità di selezione della
 Martedì 26 luglio 2011

O
QUESTIONE MORALE

ggi alle 15 davanti a Montecitorio c’è
Omofobia, sit-in un sit-in lanciato dal movimento
Lgbt e da Pd, Idv, Sel e Fli a sostegno
dell’approvazione della legge contro l’omofobia
davanti Montecitorio all’esame della Camera. “Mi auguro fortemente
che i miei colleghi deputati – è l’appello di Paola
Concia del Pd – non si vogliano nascondere
per rischio bocciatura dietro le pregiudiziali di costituzionalità
presentate dal Pdl, Lega e Udc, per non
affrontare il tema della violenza omofobica e
transfobica che è ormai diventata una vera e
propria emergenza nazionale, perché figlia della
paura del diverso”. “Occorre ripartire dal testo
bocciato in Commissione Giustizia, e che
abbiamo ripresentato come emendamento, per
dare un segnale al paese – spiega la Concia – il
Parlamento italiano deve chiarire, una volta per
tutte, se sta dalla parte dei violenti o delle
vittime”. Il voto sulle pregiudiziali di
costituzionalità sul testo, presentate da Udc,
Lega e Pdl è previsto per le 16. La convergenza
dei voti di questi gruppi potrebbe far saltare il
provvedimento oltre a quello di qualche
“scontento” del Pd.

JESSICA MOSTRA DOPPIA PASSIONE:

LE SUE BELLEZZE IL PARTITO E L’HARD
Un sexy show inserito Divideva la passione per
nella festa del Pd di la politica con quella per
Campiano, nel ravennate: l’hard, così una giovane
prima lo strip di segretaria di un circolo
“Jessica”, raddoppiato da Pd del comune di San
uno maschile, in un Miniato, in provincia di
motoraduno inserito nel Pisa, ha deciso di girare
programma. Immediata un film porno. È stata
la reazione indignata delle riconosciuta nonostante
donne del movimento di la mascherina indossata
“Se non ora quando” e di durante le scene roventi
militanti Pd ( MILESTONE)

Arrivano i “Pornodem”
PAROLE PAROLE di wa. ma.
la terza via al riformismo
DIVERSI, SPOGLIARELLI ALLE FESTE E SEGRETARIE
MA CHI? DI SEZIONE IN FILM A LUCI ROSSE. È IL NUOVO PD?
obbiamo dimostrare di essere
“D diversi dagli altri, dobbiamo
provare che per noi la questione
di Luca Telese quella che ha portato uno
spogliarellista maschio, ta-
Laura Panerai. “Aveva con-
fermato la sua presenza fi-
era un esercizio di vigilanza
algebrico sulle copertine
he cosa si nasconde le Manuel detto “il vichin- scollacciate dei settimana-

C
morale, delle regole, l’etica, sono una
questione essenziale” (Enrico Letta, dietro l’ennesima no-
“Corriere della Sera”). “La diversità tizia di uno spoglia-
va conquistata. Poteva forse essere un rello alla Festa demo-
cratica? Che cosa raccon-
dato di appartenenza un tempo, tano le gonne che si sol-
quando c’era una rigida selezione per levano nelle locandine, i
accedere ai partiti, oggi non è così reggiseni che volano sui
(Sergio Chiamparino, “Corriere della palchi, le dirigenti che si
Sera”). “C’è bisogno di una reazione nascondono dietro le ma-
intransigente da parte nostra, forse scherine hard e i dibattiti
ancora più netta di quella che c’è sullo strip sì strip no, in-
nescato dall’ennesimo ca-
stata finora” (Paolo Gentiloni, so giornalistico?
“l’Unità”). Diversità morale, etica, Ieri su Repubblica, Antonel-
intransigenza: parole che fanno parte lo Caporale ci ha raccon-
Segretario del bagaglio culturale archetipico tato divertito, ma con la
e uomo della sinistra. Sotto le parole, niente, penna intinta nel vetriolo,
di fiducia
Al centro, Pier
viene da dire però dopo i guai della festa di Campiano, un
paese alle porte di Raven-
giudiziari che funestano il Pd. E
Luigi Bersani e
Filippo Penati
allora, si può trasformare questa
na, dove è andata in scena
la polemica (con invito al
affermazione in una domanda: che
durante il
Congresso cosa intendono fare i vari Letta,
boicottaggio) fra le donne
del partito – che volevano
Gentiloni e tutti i democratici a impedire lo show nel no-
(FOTO DLM).
In basso, il seguire, per dimostrare e difendere me del buon gusto – e i di-
senatore Ignazio rigenti della federazione,
Marino visto da
questa sbandierata diversità morale?
che volevano procedere al-
Emanuele lo spogliarello nel nome
Fucecchi del tutto esaurito.
E ci ha raccontato di una
grottesca par condicio,
Il senatore: “Non va ricandidato chi ha già
tre legislature. Serve più trasparenza”
classe dirigente, di chi ricopre
delle responsabilità.
Come?
Con criteri di merito e traspa-
renza, ponendo obiettivi veri-
ficabili da rispettare. Lo Stato
non dev’essere occupato da
chi ha interessi personali.
O dalla “partitocrazia im-
perante”, come diceva
Berlinguer?
Assolutamente sì. Con la legge
elettorale a liste bloccate si è
interrotto ogni rapporto tra il
parlamento e il territorio. In
questo modo io rispondo di
più alla mia segreteria che ai
miei elettori.
Il segretario del suo partito
avrebbe dovuto esporsi di
più?
In questo momento non è nel-
le possibilità di Bersani poter
fare una nuova legge elettora-
go”, a pareggiare il conto
aperto dalla ballerina Jes-
sica, salendo sul palco per
la gioia delle osservatrici
del gentil sesso. E le cro-
nache ci hanno racconta-
to, persino di un’ipotesi di
alternativa bocciata, ovve-
ro la proiezione del (bel)
documentario di Lorella
Zanardo su Il corpo delle don-
ne, da cui la giovane intel-
lettuale ha anche tratto un
saggio (edito dalla Feltri-
nelli).
QUESTO CASO, segue
di poco altri segnali ammo-
nitori, come il dibattito sul
perizoma-sì perizoma-no, e
come l’annunciato – e poi
ritirato – invito a una por-
nostar durante la festa di
Campi Bisenzio del 2009.
All’epoca, ad organizzare
un dibattito sul sesso era
stato l’assessore Pier Natale
Mengozzi (con delega alle
politiche della salute abita-
tiva), che voleva sul palco
l'attrice hard fiorentina
le o una legge contro la casta.
Però una cosa che può fare c’è
e io continuerò a chiederglie-
la.
Cioè?
Deve dire domattina, o più
realisticamente alla prossima
assemblea nazionale: ‘Io ri-
spetterò in pieno lo statuto
del Pd e non firmerò nessuna
deroga ai parlamentari che
quindi dopo 3 legislature do-
vranno lasciare la poltrona’.
Se prendesse questa deci-
sione non verrebbe rieletto
neanche lui.
Naturalmente non può valere
per il segretario in carica. Gli
altri, a casa.
Sono tanti.
Circa un terzo degli attuali
eletti. E un centinaio di facce
nuove non possono che gio-
vare alla politica.
no all'ultimo – spiegarono
gli organizzatori dell'even-
to – ma alla fine ha dato for-
fait senza spiegazioni.
Eppure il nostro sarebbe
stato un dibattito normalis-
simo”. Segno dei tempi: al-
l’epoca quindi era stata
l’autocensura a prevalere
sul piacere della dissacra-
zione. Ma era pur sempre
per un dibattito. Mentre
poco più di un mese fa, “lo
scandalo” (si fa per dire)
era deflagrato a San Miniato
dove si era scoperto che
una dirigente del partito di
Pier Luigi Bersani divideva
la passione per la politica
con quella per l’hard.
E il cortocircuito fra le due
vite era diventato inconci-
liabile quando una giovane
segretaria di un circolo Pd
della provincia di Pisa ave-
va deciso di girare un film
porno. Indossava una ma-
scherina durante le scene
roventi, ma era stata rico-
nosciuta confrontando le
immagini del film intitolato
E’ venuto a saperlo mia madre
con quelle del suo profilo
su Facebook. Ieri qualche
buontempone ha titolato:
“È venuto a saperlo Bersa-
ni”.
EPPURE, in questo slitta-
mento progressivo verso la
frontiera dell’hard c’è qual-
cosa che dovrebbe far ri-
f lettere.
Ancora nel 1989, la rigidità
del puritanesimo comuni-
sta faceva sì che la festa di
Cuore di Montecchio venis-
se occupata da una rappre-
sentanza di una sezione del
partito locale, e che un
compagno prendesse il mi-
crofono apostrofando dura-
mente Michele Serra (rac-
contò lui stesso l’episodio):
“Come può l’Unità contri-
buire all’edificazione del
socialismo se il supplemen-
to che tu stesso dirigi ospita
parolacce tette, culi e tur-
piloquio?”.
In realtà, quella di Cuore
era davvero satira e la “Clas-
sifica dei culi e delle tette”,
pubblicata dal settimanale
li. La festa dell’Unità era pe-
rò intrisa di pedagogia e an-
che i fondali della gara del
tappo venivano vagliati dal-
la commissione organizza-
trice delle feste.
Adesso i controlli sono sal-
tati, le Feste democratiche
si fanno (“Democratic par-
ty”) la pedagogia scompare
perché non si sa bene cosa
insegnare, e gli spettacoli
della porno-politica inse-
guono il gusto del pubbli-
co. Questo però, mentre
Il sexy show
di Campiano,
nel Ravennate,
ha fatto
infuriare settori
del partito
e molte donne
nel resto del mondo cresce
la domanda di erotismo e
crolla quella di spogliarel-
lo. A Parigi il Moulin Rouge
rischia la chiusura e si di-
batte sui tagli, il pubblico
diserta gli spettacoli e lo
striptease diventa davvero
un retaggio archeologico,
la risposta dello star system
alle pruderie del secolo No-
vecento.
Lo spogliarello democrati-
co, dunque, non dovrebbe
suscitare nessuna reazione
moralistica e nemmeno to-
ni indignati, ma nemmeno
essere considerato come
un normale segno dei tem-
pi, uno spettacolo come gli
altri. Parlino pure di sesso, i
democratici, se vogliono,
dibattano e mostrino il ci-
nema erotico, ma non de-
gradino il palcoscenico del-
le feste, che hanno segnato
la cultura del paese, a una
ribalta di avanspettacoli da
festa strapaesana. Fuori
tempo massimo.
pagina 6
Il tormentone della
successione ad Alfano e
gli interim infiniti
IL RITORNO DEI CESARONI
Due amici di Previti in corsa per il ministero della Giustizia:
il superfavorito Nitto Palma e Donato Bruno
di Fabrizio d’Esposito
i previtiani calza perfetta-
A mente la minacciosa pro-
fezia che un giorno fece
Mariano Rumor: “Noi de-
mocristiani siamo come la fore-
sta amazzonica, più ne tagli e ne
bruci più cresciamo rigogliosi”.
E così la lunga agonia del berlu-
sconismo rischia di diventare
ancora più oscena con lo spet-
tacolo di un Guardasigilli consi-
gliato a B. da Cesare Previti, con-
dannato due volte per corruzio-
ne in via definitiva ma sempre
intimo del premier, al punto da
pranzare con lui non più di un
mese fa.
Due previtiani, infatti, corrono
per succedere ad Angelino Alfa-
no, ministro dimissionario da
quanto è stato eletto segretario
del Pdl. I loro nomi sono Fran-
cesco Nitto Palma e Donato Bru-
no. Il primo fa il sottosegretario
all’Interno e in queste ore è fa-
voritissimo per la poltrona di via
Arenula. Il secondo è presiden-
te della commissione Affari co-
Più astio per tutti: Brunetta, piccolo genio incompreso
HA UNA FURIA SOCIALE E POLITICA. E CERCA SEMPRE DI FAR CADERE I SUOI CRITICI NELLA TRAPPOLA DELLA STATURA FISICA
Pubblichiamo un brano della
prefazione di Francesco Merlo
al suo libro, “Brunetta, il
Fantuttone” in uscita in questi
giorni per Aliberti
di Francesco Merlo
asta un accenno, diretto o
Bbastaindiretto, alla sua statura,
pronunziare le parole
“basso” o “piccolo” o soltanto
dire che il progresso umano è
dovuto allo sforzo dei piccoli
proprio perché insofferenti
del poco spazio che occupa-
no, e Brunetta tira fuori l’argo-
mento che gli sta più a cuore:
“Razzista” urla al telefono,
“quello è razzista” racconta in
tv e nei libri che scrive. E qual-
che volta lo fa con ironia: “Di-
ca la verità, lei mi trova ancora
più piccolo che in televisio-
L
a successione al Guardasigilli
Angelino Alfano, diventato
segretario del Pdl ormai quasi un
mese fa (era il primo luglio quando venne
proclamato per acclamazione da quello che
definì “il partito degli onesti”) è un
tormentone che va avanti ormai da mesi. E
che sembrava un’altra delle questioni
stituzionali alla Camera ed è
l’opzione di riserva, da calare al-
l’ultimo momento. In pratica, il
Cavaliere ritorna al vero spirito
del ‘94, quando dopo il vittorio-
so esordio elettorale mise il no-
me di Previti nella casella della
Giustizia ma l’operazione saltò
per l’opposizione di Oscar Luigi
Scalfaro, allora al Quirinale.
CON PALMA O BRUNO si
torna quindi al punto di partenza
in questo finale di partita, nel
luogo strategico per leggi e nor-
me ad personam, dove a dire il
vero Alfano non ha affatto deluso
il Capo. Del resto c’è una scena
emblematica che rappresenta al
meglio l’ineffabile ticket previ-
tiano nella rosa per la Giustizia,
che comprende anche Brunetta
(ma il Colle ha già anticipato il
suo no), La Loggia, Lupi, Bernini.
Una scena del luglio di nove anni
fa, attualissima non solo per i
protagonisti. A Montecitorio c’è
la grande tentazione di ritornare
all’immunità totale per i parla-
mentari. Un emendamento pre-
ne?”. Più spesso ricorre al to-
no stizzoso e bisbetico che lo
ha reso famoso, “Come reagi-
rebbe lei, se avesse un figlio al
quale dicessero continuamen-
te ‘nano, sei un nano’?” Ma
sempre si avverte, neppure
tanto fuori scena, il compiaci-
mento per il disagio sopporta-
to, per le presunte umiliazioni
subìte, per la grandine di di-
leggi e di sciagurate persecu-
zioni che si sarebbero abbattu-
te sulla sua vita di piccolo ma
ingombrante genio. È la prova
di una grande fragilità, prima
ancora di un’ossessione?
È vero che la sua insistenza fa-
cilmente può far venire in
mente l’idea – il luogo comu-
ne direi – che ci sia una voglia
di risarcimento, anche fisico,
oltre che psicologico e socia-
le, alla base delle sue sparate:
Illustrazione
di Emanuele Fucecchi
In lizza
per via Arenula
nel nome
dell’immunità
Domani forse
il giuramento
al Colle
vede il cosiddetto modello spa-
gnolo: blocco delle indagini su
deputati e senatori fino alla sca-
denza del loro mandato, com-
preso l’effetto retroattivo per chi
è già indagato. A presentarlo e
firmarlo è il deputato forzista
Nitto Palma. L’emendamento
serve soprattutto a Previti, il cor-
ruttore assediato da vari proces-
si, ed è in esame alla commissio-
ne presieduta da Bruno. Una
questione tra amici. L’opposizio-
ne però minaccia le barricate e il
“Avrei preso il Nobel
per l’Economia se L:17.795m
m
non avessi scelto di A:24.236m
servire il mio Paese m
con la politica”. E so- Foto : Da
no sicuramente mate- trattare :
ria di psicanalisi i mil- 2607-P06-
le insulti pronunziati Pri 5228 2
non al bar ma nei con-
vegni pomposi, nelle Brunetta quale Brunetta cerca
sedi istituzionali, da il Fantuttone sempre di far cadere i
cattedre solenni e Francesco suoi critici(...)
prestigiose: fannullo-
ni, ignoranti, siete la
Merlo, A
.135,
PP 11
peggiore Italia, vi
prenderei a calci, la si-
nistra di merda…
Quel ridere che subito dege- ne espressa, mi piacque molto
nera in sghignazzata, il carat- il racconto che Brunetta face-
tere rancoroso, il malanimo va delle sue origini, la storia
che si percepisce nei suoi sfo- del padre che vendeva oggetti
ghi sempre violenti, esprimo- vari su una bancarella a Vene-
no davvero l’animoso bisogno zia, e di come lui, da ragazzo,
di un risarcimento, la rabbia lo aiutasse. Insomma, i difficili
MISTERI DEI MINISTERI
destinate a essere affrontate dopo l’estate:
tant’è vero che il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, la settimana
scorsa aveva rimandato indietro la lunga lista
di proposte che gli aveva portato il premier.
Ma oggi dovrebbe essere il giorno della
decisione.
Il caso Alfano è in linea con la difficoltà di
17 luglio Palma ritira la norma da
aggiungere alla riforma dell’im-
munità. L’ordine arriva diretta-
mente da Palazzo Chigi. A con-
vincere il premier è Pier Ferdi-
nando Casini, presidente della
Camera: “Silvio ma chi te lo fa fa-
re? Qui si scatenerà il finimon-
do”. A quel punto il Cavaliere
chiama Donato Bruno: “Dillo tu
a Nitto Palma, che deve ritirare
l’emendamento”. Bruno telefo-
na a Palma, che poi informa “l’a-
mico Cesare”. La reazione di Pre-
viti è furibonda: “È chiaro che ci
stiamo facendo ricattare dai de-
mocristiani”.
FALLITO IL BLITZ sull’im-
munità, due anni dopo alla Ca-
mera si discute la salva-Previti,
innestata sulla ex-Cirielli per ri-
durre la prescrizione. In aula toc-
ca a Palma difendere l’ennesima
porcata ad personam. Un depu-
tato della Margherita, Fabio Cia-
ni, gli rivolge una domanda:
“Pongo al collega Palma una do-
manda chiara e semplice, cui ri-
spondere con un sì o con un no:
con la nuova legge i processi al-
l’onorevole Previti si prescrivo-
no oppure no?”. Palma barcolla e
balbetta: “Ho troppo rispetto
per la sua conoscenza dell’arit-
metica, quindi la invito a farsi i
calcoli da solo. Non lo so, non mi
interessa”. La frase viene som-
mersa da un boato di risate. Ma
non è finita. Palma esce dall’aula
e si mette a parlare con France-
sco Bonito dei Ds. Si avvicina
Previti e grida contro Bonito:
“Perché mi odi?”. Il deputato di
sinistra replica: “Non odio nes-
suno, mi comporto come riten-
go giusto”. Previti s’infuria anco-
ra di più: “Allora sei un pezzo di
merda”. Poi gli dà addosso. A se-
parali è Nitto Palma, che prende
Previti e si allontana con lui te-
nendolo sottobraccio.
Pubblico ministero fino a metà
degli anni novanta, Francesco
che cerca riscatto. Si-
curamente c’è qual-
cosa di andato a male.
Ma si tratta evidente-
mente di una furia so-
ciale, culturale e poli-
tica. Quella della sta-
tura fisica è invece
una trappola nella
, Quando ancora non
LIBERTI
era diventato ministro
EURO
e la sua antropologia
di agitatissimo fantut-
tone non si era così be-
Martedì 26 luglio 2011
sostituire i ministri in questa legislatura. Dopo
le dimissioni di Scajola dallo Sviluppo
economico il 5 maggio del 2010, il premier ha
tenuto l’interim per mesi: solo il 4 ottobre è
stato nominato Paolo Romani. Resta non
sostituito, invece, il ministro per le Politiche
europee, Andrea Ronchi, dimessosi il 15
novembre scorso, quand’era ancora in Fli.
Nitto Palma era alla procura di considerato un falco ma vanta
Roma quando mise sotto accusa una solida relazione di amicizia
i suoi colleghi militari di Padova con Gianni Letta. Due anni e
che indagavano su Gladio. Un’in- mezzo fa vide sfumare la sua pri-
chiesta che fece riguadagnare a ma grande occasione: l’elezione
Roma il poco onorevole mar- alla Corte costituzionale. La
chio di “porto delle nebbie”. Iro- maggioranza però gli preferì Fri-
nia della sorte, si racconta che il go. Il nome suo e quello di Palma
suo passato da pm possa giocare nella rosa per via Arenula sono la
contro la sua promozione a mi- conferma dell’appello che Cesa-
nistro, senza contare che è stato re Previti rivolse nel 2007 dalla
testimone di nozze di Luca Pala- convention di Marcello Dell’Utri
mara, presidente dell’Anm. a Montecatini. Previti chiese un
A differenza di Palma, definito permesso per andare, perché ai
anche il “Ghedini di Previti” per domiciliari dopo la sentenza de-
la sua competenza tecnica, Do- finitiva su Imi-Ser. Parole scolpi-
nato Bruno incarna il volto po- te nei cuori dei suoi fedelissimi:
litico del previtismo. Da anni im- “Dobbiamo essere un inno alla
balsamato alla commissione Af- vita e quindi mai, mai, mai mol-
fari costituzionali, Bruno è un av- lare”. Anche per questo uno tra
vocato della provincia di Bari, tra Palma e Bruno domani può giu-
i più ricchi del Parlamento. È rare da ministro.
di Lidia Ravera
Bobo, vuoi fare
il capo? Non mi va
NON SO ADESSO, ma quando andavamo alle elementari noi,
che abbiamo l’età media della classe politica, c’era
un’alternanza feroce, fra le bambine: ti faccio amica, non ti
faccio più amica. La bambina più popolare poteva, da un
giorno all’altro, rimanere sola, mentre le sue marescialle e
portacartella, si alleavano per promuovere una nuova “capa”,
ridisegnando la topografia degli affetti. Noi non lo sapevamo,
ma si chiamava “ribaltone”. Gianfranco ci sta provando da un
pezzo. Ogni volta che il bambino più popolare si litiga la
merenda col suo amichetto più piazzato, si inserisce suadente:
secondo me sei molto più bravo tu, dice a Bobo. Se vuoi
diventare tu il bambino più popolare io ti appoggio e ti
appoggia anche il Pier Luigi che fino a ieri vi faceva la guerra.
Me l’ha detto a me che ci sta. Tre contro uno vinciamo noi.
Così Silvio, che gli puzzano i capelli e non mi presta mai i suoi
mostri, diventa il più sfigato della classe e tu diventi il capo. Ti
va? A Bobo non va, vuole “arrivare a fine legislatura”. Il povero
Gianfranco, che è uno spilungone, torna all’ultimo banco.
Avvilito. A scuola, come su Fb, non esiste che si rifiuti
l’amicizia. Sarà perché, nel virtuale e/o elementare, nessuno
ha da guadagnarsi stipendi d’oro e pensioni d’argento.
inizi e la fame patita. Vedevo la scalata dal bisogno al meri-
nel socialmente basso che di- to. Ma Brunetta ha sporcato
venta socialmente alto una tutto con l’astio, con il deside-
rottura, un ingorgo di impulsi, rio di “fargliela pagare”. Non
un eccesso di sollecitazioni, il sogna che tutti i venditori am-
punto debole trasformato in bulanti diventino ministri, ma
forza, l’elemento strategico di che tutti i non ministri diven-
una personalità che ha dato tino venditori ambulanti.
scacco al destino. Il modello
vincente è Vittorio Gassman
che entra al liceo timidissimo
e addirittura balbuziente per-
Vorrebbe
ché ingolfato di pensieri e ne
esce poeta e attore, tecnico
che
della foné: da tartagliatore a fi-
ne dicitore.
tutti
Ebbene ancora più sociale ed
edificante è il salto dalla ban- i non ministri
carella al governo del Paese.
C’è infatti la prova che la de- diventassero
mocrazia funziona, e che anzi
è proprio questo il bello della venditori
democrazia: l’ascensore so-
ciale, la possibilità di farcela, ambulanti
Martedì 26 luglio 2011 pagina 7

D
INGIUSTIZIA

Milanese, domani
la richiesta di arresto
in Giunta. Che non voterà
omani la Giunta per le autorizzazioni
ascolterà a Montecitorio Marco
Milanese, che sta mettendo a punto una
dettagliata e puntigliosa memoria difensiva che
toccherà tutti i tronconi dell’inchiesta, riassunti nella
lunga richiesta di autorizzazione all’arresto.
Sempre domani ci sarà la relazione del relatore
Fabio Gava. I tempi, prima della pausa estiva, sono
molto stretti e la convinzione che sta emergendo nei
corridoi della Giunta è che della questione, dopo
questo primo appuntamento, se ne dovrebbe
riparlare a settembre, anche se il Pd punta a
chiedere una delibera almeno sull'apertura delle
cassette di sicurezza e sull'acquisizione dei tabulati
dei contatti telefonici del parlamentare. Oltre questi
due elementi è difficile pronosticare una decisione
che ricadrebbe, inevitabilmente, nell’ultima
settimana di lavori parlamentari e cioè ai primi di
agosto. Nino Lo Presti (Fli) lascia intendere che ci
sarebbe già stata una richiesta di aggiornamento a
settembre da parte del Pdl: “Mi sembra quindi
improbabile, a meno di decisioni impreviste e
imprevedibili che una decisione sull'arresto da parte
della Giunta arrivi prima della pausa estiva”.

Processo breve e lungo rinviati

a settembre, ci riprovano col bavaglio
BERLUSCONI IN DIFFICOLTÀ SULLE LEGGI AD PERSONAM:
SPARISCE LA SALVA-RUBY, MA RITORNA L’ANTI-INTERCETTAZIONI
Silvio Berlusconi (FOTO ANSA)

di Sara Nicoli andrà in aula giovedì prossi- già novembre. E chissà per l'e- eventuale nuova norma, gosto. Poi di nuovo alla Came- del giorno della Camera di gio-
mo alla Camera. A meno che, poca quale sarà il quadro po- avrebbe potuto dilatare il pro- ra. “È davvero da irresponsabi- vedì 28 c'è la legge sulle inter-
on ci sono più le leggi anche lì, non si fermino pri- li – ha tuonato Di Pietro – que- cettazioni. “È necessario ina-

N
ad personam di una vol-
ta. Quelle dove il Parla-
mento intero risponde-
va compatto al volere del Ca-
valiere di salvarsi dai processi.
Adesso c'è una Lega divisa e
molto meno complice ed è di-
ventato davvero più compli-
cato – sondaggi alla mano – far
digerire all'elettorato del “par-
tito degli onesti” nuovi strap-
pi sul fronte dell'impunità di
Berlusconi. Per non parlare
del capo dello Stato, che ha
fatto chiaramente intendere
di non aver alcuna intenzione
di firmare qualcosa che possa
riaprire il conflitto tra politica
e magistratura. Con un'unica
eccezione, forse; la nuova leg-
ge sulle intercettazioni, che
ma.
PESSIMO panorama per il
Cavaliere. Il processo breve è
ancora impantanato in com-
missione Giustizia del Senato,
con il presidente Filippo Ber-
selli che non riesce da settima-
ne a dare il via alla presentazio-
ne degli ultimi emendamenti;
prima di ottobre non se ne par-
la di arrivare a un voto. E dopo
c'è il processo lungo, che an-
drà in aula mercoledì in Sena-
to, ma orbato della norma “sal-
va Ruby” (depennata dalla
commissione Giustizia già tre
settimane fa) e comunque mo-
dificato rispetto al testo uscito
dalla Camera, dunque dovrà
tornare a Montecitorio e sarà
litico, anche se l'allarme resta
alto. L'approvazione definitiva
dell'articolato sarebbe una ma-
no santa per garantire in modo
assoluto la prescrizione dei
processi Mills, Mediaset e Me-
diatrade, con ripercussioni mi-
cidiali; la sola possibilità di po-
ter chiamare un numero illimi-
tato di testimoni manderebbe
in tilt l'intera macchina della
giustizia. Gli interrogativi su
cosa potrebbe avvenire sono
angosciosi: “Che cosa vuol di-
re il “processo lungo – si chie-
de Giovanna Maggiani Chelli,
presidente dell'Associazione
vittime della strage di via dei
Georgofili, a Firenze – che se il
processo Tagliavia non fosse fi-
nito, chiuso il dibattimento, la
difesa della mafia con questa
cesso chiamando a testimonia-
re nuovamente tutti quanti so-
no stati già sentiti nel processo
di Firenze per le stragi del
1993? Saremmo arrivati al grot-
tesco, a un “colpo di Stato” ver-
so le vittime di torti inauditi co-
me quelli perpetrati dalla ma-
fia”. È un grottesco che è giu-
sto dietro l'angolo.
MERCOLEDÌ comincerà il
dibattito fino all'approvazione
prevista per i primi giorni d'a-
La legge sugli ascolti alla Camera
giovedì. Paniz: bisognerebbe
inasprirla, ma meglio di niente
sti non hanno ancora capito
che 27 milioni di italiani hanno
detto che è ora di smetterla,
che è l'ora di andare a casa. Ma
contro questo modo recidivo
di usare il Parlamento per leggi
ad personam, credo che sia ve-
nuto il momento di chiamare
una manifestazione di piazza
per disarcionare per sempre
Berlusconi e il suo governo”.
La piazza, dunque.
E all'ultimo punto all'ordine
sprirla ulteriormente sul fron-
te della pubblicazione degli at-
ti non direttamente legati al
processo – sostiene un avvoca-
tone del premier come Mauri-
zio Paniz del Pdl – ma se non
sarà possibile, allora tanto var-
rà approvarla così com'è torna-
ta dal Senato; meglio quella
che nulla”. Anche alla Camera,
però, il Carroccio ha fatto sa-
pere che sul fronte intercetta-
zioni potrebbe tenersi le mani
libere. Ecco perché, si diceva
ieri in tarda serata a Monteci-
torio, in caso di incertezza sui
numeri, il Pdl potrebbe anche
decidere di rinviare tutto a set-
tembre. Quando per Berlusco-
ni potrebbe essere già troppo
tardi.
pagina 8 Martedì 26 luglio 2011

GIUSTIZIA

AAA CATANIA CERCA

PROCURATORE
NON CATANESE
Il Csm diviso alla vigilia della nomina
Le associazioni: non sia dell’ambiente
di Giuseppe Giustolisi levati pesanti dubbi sulle sue Nella foto, il Csm che dovrà
Catania condizioni di salute, per le decidere sul procuratore
quali Tinebra ha marcato visi- di Catania, in una riunione
e la farà Catania ad avere ta e non si è presentato al pro-

C
un procuratore della Re-
pubblica estraneo al-
l’ambiente, come chie-
dono le associazioni catanesi
– Libera in testa – in diversi ap-
pelli al Csm? Un signore di un
altro distretto, possibilmente
di un’altra regione che non ab-
bia mai avuto a che fare con le
controverse vicende della
“giustizia” etnea?
Da qualche giorno pare più
difficile. La quinta commissio-
ne del Csm ha infatti proposto
al plenum tre nomi, due dei
quali sono del tutto addentro
al sistema catanese (oltreché
discussi per differenti ragio-
ni). Parliamo di Giovanni Tine-
bra, procuratore generale del-
la città, candidato di Magistra-
tura Indipendente, e di Giu-
seppe Gennaro, sostituto pro-
curatore a Catania, candidato
Unicost (la corrente di cui è
uno dei leader). E poi c’è il
candidato che viene da fuori,
il sostituto procuratore a Ro-
ma Giovanni Salvi, sostenuto
da Magistratura Democratica.
Tinebra fu nominato nel 2006
procuratore generale all’una-
nimità. Veniva da Caltanisset-
ta, dove aveva retto la Procura
dall’epoca delle stragi, e forse
quella nomina qualche pro-
blema di opportunità lo pone-
va, visto che Catania è compe-
tente per i reati commessi da
magistrati in servizio nel ca-
poluogo nisseno. Lo stesso Ti-
nebra era stato indagato e poi
archiviato per i rapporti coi le-
gali di Silvio Berlusconi, nel-
l’ambito dell’inchiesta sui
mandanti occulti delle stragi.
Recentemente sono stati sol-
cesso contro il generale Mori,
dove era testimone. Certo è
che il plenum del Csm gli ha
concesso da poco il via libera
necessario per rimanere in
servizio altri quattro anni.
L’episodio della mancata testi-
monianza è stato denunciato
dalla parlamentare radicale Ri-
ta Bernardini, in un’interroga-
zione nella quale si fa anche
riferimento ai rapporti di Ti-
nebra con il fior fiore dell’im-
prenditoria catanese e roma-
na, da Mario Ciancio, editore
monopolista all’ombra del-
l’Etna, a Francesco Caltagiro-
ne.
UN’ALTRA interrogazione
targata centrosinistra riguarda
Giuseppe Gennaro. A scriverla
è stato il leader dell’Italia dei
Valori Antonio Di Pietro, che
ha ricordato al ministro della
Giustizia Alfano “i rapporti
personali fra Gennaro e il boss
mafioso Carmelo Rizzo”, orga-
nico alla cosca dei Laudani di
San Giovanni La Punta, in pro-
vincia di Catania. Di Pietro ha
anche rievocato la vicenda del-
l’acquisto da parte di Gennaro
di una villetta a San Giovanni
La Punta, dove il magistrato ri-
siede, costruita dalla Di Stefa-
no costruzioni, società ricon-
ducibile allo stesso Rizzo.
Su queste storie ha fatto chia-
rezza la sentenza del Tribunale
di Roma (non appellata dalla
Procura) che ha assolto chi
scrive e Marco Travaglio dal-
l’accusa di diffamazione nei
confronti di Gennaro. Il magi-
strato ci aveva querelati per un
pezzo pubblicato su Micromega
col Guardasigilli (FOTO LAPRESSE)
I candidati
sono tre, ma
due – Gennaro
e Tinebra –
sconsigliabili
per questioni
di opportunità
nel 2006. La sentenza ci dà atto
di aver esercitato correttamen-
te il diritto di cronaca e di cri-
tica. Nell’articolo si racconta-
va come il magistrato catanese
avesse mentito sui suoi reali
rapporti con Rizzo dinanzi ai
colleghi che lo interrogavano a
Messina (dove era indagato
per 416 bis, inchiesta poi ar-
chiviata): “In effetti Gennaro”,
scrive il Tribunale nella moti-
vazione, “ebbe ad escludere al-
cun rapporto di sorta con Riz-
zo in rilevanti sedi giudiziarie,
in contrasto con molteplici ri-
sultanze, emergenti sia da fonti
dichiarative che dalla significa-
tiva fonte documentale costi-
tuita dall’assegno girato all’ini-
zio del 91, e dunque in coin-
cidenza con l’acquisto della
villetta, alla CG Fratelli Rizzo”.
E i rapporti di Rizzo con la ma-
fia? Precedono l’acquisto della
villetta: “Gli accertamenti dei
carabinieri già nel ‘90”, prose-
gue il giudice, “diedero spunto
per l’avvio del procedimento
di misura di prevenzione nei
confronti di Rizzo”. Sulle mo-
dalità di acquisto della villa,
poi, il Tribunale segnala che
“non sono stati reperiti tutti i
connessi mezzi di pagamento
con le relative ricevute”. Que-
sti i fatti. Con buona pace di
tutti quelli che hanno liquida-
to la vicenda sotto la voce “ve-
leni”. La Sicilia di Ciancio in
testa.
CE N’È abbastanza per rac-
cogliere l’appello delle asso-
ciazioni di Catania. Quel pro-
curatore estraneo all’ambien-
te potrebbe essere Salvi, il ma-
gistrato del “nord” nato a Lec-
ce, autore di grosse inchieste
su terrorismo e mafia. Non il
salvatore della patria, certo,
ma soltanto un magistrato
alieno dalle beghe catanesi,
da giudicare alla prova dei fat-
ti. Quel procuratore estraneo
al sistema che l’ex presidente
del Tribunale per minorenni
di Catania, Giambattista Sci-
dà, bandiera della questione
morale, già invocava quindici
anni fa in un appello inascol-
tato al Csm in cui, come esem-
pio della patologia giudiziaria
catanese, citava il processo
per il centro fieristico di Viale
Africa, una mega-opera pub-
blica imposta a suon di tan-
genti da un imprenditore mai
perseguito dalla giustizia et-
nea. La sentenza del Tribunale
di Roma è stata acquisita dal
Csm che ora, prima di nomi-
nare il nuovo procuratore ca-
tanese, ha di che riflettere.
L’APPELLO
FACCIAMO PIAZZA PULITA
DEI COSTI DELLA CASTA
P er sostenere le ragioni dei cittadini
indignati che vogliono dire basta ai
privilegi della Casta, alla corruzione, al
malaffare, ai condannati in Parlamento, è
stata organizzata una mobilitazione di due
giorni, il 10 e 11 settembre, con modalità
molto simili a quelle che nei mesi scorsi
hanno travolto il Nordafrica, la Spagna, la
Grecia e il Portogallo.
L’iniziativa nasce dalle associazioni e i
movimenti per gridare “non ci stiamo che a
pagare i costi della crisi e del fallimento
economico del governo siano i giovani e le
famiglie mentre la classe politica si guarda
bene dall’intervenire sugli enormi costi
della politica”. Hanno aderito Marco
Travaglio, Dario Fo, Antonio Tabucchi,
Franca Rame, Margherita Hack, Paolo Flores
d’Arcais e tanti blogger ed esponenti dei
movimenti.
Nell’appello “Torniamo in piazza a Roma il
10-11 settembre” c’è scritto: “Siamo stufi di
vivere quotidianamente i soprusi della Casta
che pensa soltanto a conservare potere e
privilegi. Siamo stufi di chi ci governa, che
fa pagare la crisi finanziaria esclusivamente
agli italiani dai redditi più bassi e medi, i
lavoratori, le donne, i pensionati e gli
studenti e le famiglie. Per questo pensiamo
che sia arrivato il momento di ribellarsi,
facciamo Piazza pulita, con una
mobilitazione che cominci con presidi in
tutte le città italiane e che culmini con una
manifestazione per il giorno sabato 10
settembre a Roma e un’assemblea
permanente il giorno 11 settembre”.
Per condividere l’appello e per aderire:
facciamopiazzapulita@gmail.com

P4: quel pranzo imbarazzante di Capaldo con Milanese

TRE GIORNI PRIMA IL DIRETTORE DELL’ANTIMAFIA DI ROMA AVEVA ASCOLTATO UN TESTIMONE CHE PARLAVA DEL DEPUTATO PDL
di Marco Lillo “seppi di essere finito sotto in- to perché era opportuno che se e Tremonti, Capaldo aveva sembrò cogliere la portata di (capo sicurezza di Terna Ndr)
dagine (a Napoli per i rapporti si conoscessero il ministro ascoltato un testimone, Fabri- quei verbali. Invece di indaga- e al Fischetti che ero stato in-

Lnelte’indagine sulla P4 si imbat-

nella Procura di Roma e
suo uomo forte: il capo
della Direzione distrettuale
antimafia Giancarlo Capaldo.
Questo magistrato di grande
esperienza che detiene tutti i
fascicoli più delicati, a partire
da quello sulla P3, è l’ultima
vittima delle rivelazioni di
Marco Milanese, il deputatato
Pdl sul quale pende una richie-
sta di arresto da Napoli e che è
indagato a Roma per l’acqui-
sto a prezzo gonfiato della sua
barca e ora anche per i lavori
nella sua casa romana abitata
dal ministro Tremonti. Milane-
se ha raccontato ai magistrati
napoletani che indagano sulla
P4, in un verbale trasmesso
poi da Henry John Woodcock
e Francesco Curcio al pm Vin-
cenzo Piscitelli (che indaga su
Milanese), la storia del pranzo
imbarazzante tra Capaldo e lo
stesso Milanese. “Nel dicem-
bre 2010”, racconta Milanese,
con l’imprenditore assicurativo
Viscione Ndr). Il 16 o 17 uno o
due giorni dopo la notizia gior-
nalistica sul mio conto, fui invi-
tato a un pranzo a casa dell’Av-
vocato Luigi Fischetti. Il pranzo
era già stato fissato in preceden-
za, se fosse stato fissato li per li
non ci sarei andato.
Questo pranzo fu organizzato
dall'avvocato Fischetti che mi
disse che aveva organizzato tut-
Il verbale con
le accuse del
collaboratore di
Giulio Tremonti
è stato spedito
alla Camera dei
deputati
Giulio Tremonti e il procura-
tore Giancarlo Capaldo. Non
si verificò nulla di particolare.
Dico questo per dire che Fi-
schetti è in grado di intreccia-
re relazioni con uomini di po-
tere”.
Se quello che dice Milanese è
vero, Giancarlo Capaldo si tro-
va in una situazione molto im-
barazzante. Pochi giorni pri-
ma di quel pranzo con Milane-
Giancarlo Capaldo (FOTO ANSA)
zio Testa, che aveva puntato il
dito proprio contro Milanese.
Testa era stato nominato con-
sigliere di amministrazione
dell’Enav grazie a Milanese e
aveva raccontato al pm il suo
interessamento per far com-
prare la barca del deputato da
un imprenditore del giro Enav,
Massimo De Cesare. “La ragio-
ne per la quale mi ero attiva-
to”, aveva spiegato Testa a Ca-
paldo, “era di cercare una pro-
tezione politica favorendo il
Milanese, deputato che, per
conto del Ministero dell’eco-
nomia, s’interessava della no-
mina del Cda di Enav”. Anche
Marco Iannilli, arrestato per il
caso Mockbel e coinvolto nel-
l’inchiesta Finmeccanica, ave-
va parlato di Milanese prima di
Testa. I protagonisti di questa
storia poi sono finiti ai domi-
ciliari (Di Cesare) o indagati
(Milanese e Testa) ma Capaldo
- se la storia del pranzo è vera e
datata correttamente - non
re Milanese, come poi faranno
i colleghi Paolo Ielo a Roma e
Vincenzo Piscitelli a Napoli, il
magistrato di punta della Pro-
cura di Roma andò a pranzo
con Milanese e Tremonti.
A dimostrazione del fatto che i
pm napoletani sono interessa-
ti ai movimenti romani e ai
contatti tra avvocati, pm e in-
dagati della Capitale, c’è un se-
condo verbale. Il 6 maggio
scorso Woodcock e Curcio
sentono l’imprenditore Alfon-
so Gallo e gli chiedono dei
“tentativi di influenzare il cor-
so delle presenti indagini”.
Gallo risponde: “Negli am-
bienti romani l’indagine P4 è
particolarmente temuta. Ave-
te interrogato molti personag-
gi inseriti in posti chiave, risul-
ta che avete fatto intercetta-
zioni, pedinamenti. Ho avuto
modo di incontrare l’avvocato
Luigi Fischetti presso la sua
stessa abltazione, ad una cena.
Ricordo che io dissi, al Lasco
terrogato da voi nell’ambito
dell'indagine P4. Non rivelai
che cosa dissi, ovviamente, e
mi limitai a dire che ero stato
sentito sulla mia conoscenza
con l’Onorevole Papa. Lasco
commentò dicendo che quel-
l'indagine era un po’ preoccu-
pante ma che sarebbe rientra-
ta. Disse, poi, che si trattava di
fatti ed episodi di competenza
romana e che tutto sarebbe fi-
nito alla Procura di Roma”. Poi
dopo alcune righe di omissis,
il verbale di Gallo prosegue:
“Non mi fu detto espressa-
mente da Lasco e Fischetti che
si sarebbero occupati ed ado-
perati per, fare finire l'indagi-
ne a Roma, ma ho avuto la sen-
sazione che parlassero di una
cosa che gli stava a cuore e che
li interessava da vicino”. Effet-
tivamente a marzo la Procura
di Roma chiese poi ai colleghi
di Napoli se non fosse il caso di
trasferire l’indagine per com-
petenza a Roma.
Martedì 26 luglio 2011 pagina 9

CASTA CONTINUA

LAZIO, I SOLDI PER LA PUBBLICITÀ SÌ

QUELLI PER I PAZIENTI MAI
La Polverini spende 15 milioni di euro per la comunicazione aerea
Intanto l’ospedale Santa Lucia rischia di chiudere
di Silvia D’Onghia scelte incomprensibili della vire a pagare i dipendenti, i for- scorso, ha annunciato al mon- non è mai stato firmato dal- tor Amadio che, pur non vo-
politica laziale. Lo farà sicura- nitori e a garantire gli standard do di aver elargito al Santa Lu- l’amministrazione. lendo entrare nel dettaglio, ha
hissà cosa penseranno i mente il giornalista Lamberto cia 48 milioni di euro. Se fosse spiegato che si tenterà un con-

C
pazienti, piccoli e gran-
di, ricoverati al Santa Lu-
cia quando vedranno
sfrecciare nei cieli della Capi-
tale roboanti aerei o elicotteri
addobbati con le icone della
Regione Lazio. I bimbi (quelli
che saranno nelle condizioni
di farlo) forse saluteranno con
la manina. Non sapranno che,
per pubblicizzare il Colosseo
o l’Agro Pontino, la presiden-
te Polverini spende 15 milioni
di euro in tre anni, cinque dei
quali in soli tre mesi del 2011.
Eppure, quando uno dei mi-
gliori istituti in Italia per la ria-
bilitazione neuromotoria (ac-
creditato presso la Regione)
chiuderà, forse anche quei pa-
zienti si interrogheranno sulle
La Regione ha
un debito con
Sposini, ricoverato lì da qual-
che giorno dopo l’emorragia
cerebrale che lo ha colpito a
fine aprile pochi minuti prima
di andare in onda. Per volere
della famiglia, l’istituto non
diffonde bollettini medici, ma
da quando è stato trasferito le
sue condizioni sembrano mi-
gliorare.
LA FONDAZIONE Santa
Lucia (che è anche un Ircss,
Istituto di ricovero e cura a ca-
rattere scientifico) ha matura-
to un credito nei confronti del-
la Regione Lazio di oltre 90 mi-
lioni di euro. Non solo colpa
della Polverini, per carità, vi-
sto che tutto è cominciato con
l’ex presidente Marrazzo. Ma
proprio lei, che in campagna
elettorale si era spesa con tan-
to di maglietta per sostenere
l’istituto, non solo non ha la
minima intenzione di onorare
elevati di qualità (anche attra-
verso la ricerca scientifica) e
che invece bastano a malape-
na per gli stipendi. “Il livello
delle prestazioni non è sceso e
ci siamo impegnati a corri-
spondere con puntualità i sa-
lari – prosegue Amadio –, ma
accumuliamo debiti con i for-
nitori. Per cui ogni mese quel
credito di 90 milioni aumen-
ta”. E questo nonostante una
quarantina di ricorsi al Tar e
due decreti ingiuntivi del Tri-
bunale di Roma (per sei milio-
ni di euro). Quando finalmen-
te un giudice riuscirà a impor-
re il pagamento, il danno era-
riale per la Regione sarà tale
che forse anche la Corte dei
conti avrà qualcosa da ridire.
La governatrice, nel giugno
Rotondi imita Bossi:
vero, mancherebbero giusto i
15 spesi per la pubblicità a ga-
rantire al Santa Lucia la soprav-
vivenza annua. Ma invece, se-
condo la Fondazione, non so-
no arrivati neanche quei 48:
“La Regione ha corrisposto i
tre milioni e 200 mila euro al
mese in sette tranche, per un
totale che supera di poco i 22
milioni”, fanno sapere dalla di-
rezione.
FORSE ALLORA la presi-
dente ha fatto una gran confu-
sione, o non è stata bene in-
formata: per il 2010 la Regione
aveva proposto alla Fondazio-
ne un contratto di remunera-
zione di 51 milioni, a fronte dei
65 richiesti. Un contratto che
Eppure per l’istituto si sono
spesi anche tanti politici. Oggi
sarà la volta del presidente del-
la Camera, Gianfranco Fini,
che visiterà l’ospedale, ma in
passato si sono interessati del-
la sorte del centro il Campido-
glio, la commissione Affari so-
ciali di Montecitorio, quella
parlamentare presieduta dal
senatore Pd, Ignazio Marino,
le opposizioni in consiglio re-
gionale. Rispondendo a un’in-
terpellanza urgente della de-
putata udc Anna Teresa Formi-
sano, il ministro della Salute,
Ferruccio Fazio, ha conferma-
to di aver incontrato quattro
volte la direzione del Santa Lu-
cia e ha annunciato di indivi-
duato una soluzione condivi-
sa. Notizia confermata dal dot-
venzionamento extra budget re-
gionale con l’Inail e con il mi-
nistero della Difesa. Ma è chia-
ro che, fino a quando non si
metterà tutto nero su bianco,
tra i 325 posti letto dell’ospe-
dale regna lo sconforto.
Chi vive a Roma dalle parti del-
la sede della Regione Lazio or-
mai ci è abituato: una volta al
mese incorre nelle proteste di
pazienti in carrozzina, perso-
nale e amministrazione del
Santa Lucia. Vanno a bussare
alla porta della Polverini e del-
la commissione Sanità. Ma si
vede che sbagliano giorno.
Forse la prossima volta, alzan-
do gli occhi al cielo, potranno
salutare la governatrice impe-
gnata in qualche giro d’onore.

l’istituto di oltre
quel debito, ma continua a te-
nere 2500 pazienti (la media
annua dei ricoverati), 750 di-
pendenti e 450 studenti appe-
90 milioni di euro si alle commesse mensili.
La Regione eroga (“ma finora
Persino il siamo stai pagati solo su pro-
testa”, sottolinea il direttore
presidente Fini in generale, Luigi Amadio) tre mi-
lioni e 200 mila euro ogni me-
visita ai pazienti se, soldi che dovrebbero ser-
In alto, la Polverini in campagna elettorale. Sotto, le proteste davanti alla Regione (FOTO EMBLEMA)
una sede del ministero ad Avellino
di Carlo Tecce ho fatto. Ironizzando sui miei molti
consulenti avellinesi e milanesi, mi
idea più fantasiosa per celebrare i avete provocato chiedendomi perché
L’ministro
150 anni dell’Unità d'Italia è del
Gianfranco Rotondi, demo-
non trasferissi il ministero ad Avellino
o a Milano. Ci siamo: ho riunito i miei
cristiano di origine controllata, seco- collaboratori e appena comunicato al
larizzato al berlusconismo. segretario generale della Presidenza
Il suo ministero per l'Attuazione del del Consiglio che disporrò, d’accordo
programma, nonostante l'agonia del con il mio sottosegretario Daniela
governo, accorcerà le distanze come Santanché, l’apertura di due sedi di Il ministro Gianfranco Rotondi (FOTO EMBLEMA)
l'Autostrada del Sole cinque decenni rappresentanza a Milano e ad Avelli-
fa. Un po’ su, un po’ giù, un po’ al no”. zione dei costi della politica con rior-
centro: uffici divisi tra Milano, Roma e Attenzione. La casta prima agita le for- dino delle autonomie locali e alcune
Avellino. bici e poi si riproduce? Il ministro as- proposte cogenti da inserire nel pia-
Il Fatto ha raccontato che i collabo- sicura che l'operazione “città che vai, no per il Sud. A Milano ci sarò la com-
ratori di Rotondi, per un dicastero ministero che trovi” costa zero: “Non missione sui costi e ad Avellino quella
che costa 8 milioni di euro l'anno, ca- spenderemo un euro perché saremo per il Mezzogiorno”. Curiosa la prima
sualmente sono avellinesi come lui. ospiti delle Prefetture”. riforma avellinese-milanese: la San-
Anche se eletto tanti chi- Passi per l'ospitali- tanché dovrà lasciare la Capitale con
lometri più a Nord, a Mi- tà, ma che farà un le telecamere annesse e uno studio
lano, il segretario di De-
mocrazia cristiana per le
“Costi zero, pezzo del governo
in Irpinia? “Non sa-
enorme che affaccia su piazza Mon-
tecitorio. La fuga di Rotondi è una
autonomie ha arruolato
amici di liceo e di fami-
saremo ospiti ranno generiche
sedi sul territorio –
fotografia che definisce la salute del
governo e la resistenza di alleanze or-
glia, dirigenti e funziona-
ri di partito (il suo).
delle e qui l'esperto de-
mocristiano infila
mai logore: il ministro campanilista fa
un dispetto ai leghisti che sbraitano
Ecco che Rotondi, arma- una stoccatina ai le- contro Roma e anche al duo Gianni
to di invidiabile sarca- Prefetture” ghisti per la farsa di Alemanno-Renata Polverini che, spes-
smo, scrive al nostro Monza – ma due so silenziosi, urlano appena una scri-
giornale per ringraziarci Ma cosa farà gruppi di lavoro vania inutile abbandona il cupolone.
di un suggerimento a no- che entro ottobre Un ministero in Irpinia è la prova fi-
stra insaputa: “Ogni pro- la Santanché annunceranno una sica di un governo all'ultimo atto.
messa è debito e io sono proposta su due te- Quando le comiche finali tirano giù il
qui a onorare quella che in Irpinia? mi: la razionalizza- sipario.

L’insicurezza di un pacchetto che perde pezzi NIENTE DANNI

LA CONSULTA: ILLEGITTIMA LA NORMA SUI MATRIMONI DEGLI STRANIERI. PROTESTA DELLA STAMPA DAVANTI AI CIE
di Luca De Carolis
e Corrado Giustiniani
Laltroabuttato
Corte costituzionale ha
nella spazzatura un
pezzo della legge 94 del lu-
glio del 2009, il cosiddetto
“pacchetto sicurezza”. Nel
giorno di “LasciateCIE Entra-
re”, mobilitazione nazionale
contro il divieto di accesso ai
Cie per i giornalisti, si è appre-
so che la Consulta considera il-
legittima la norma che impone
allo straniero che intende spo-
sarsi l'esibizione di “un docu-
mento attestante la regolarità
del soggiorno nel territorio ita-
liano”, appiccicata dal governo
all'articolo 116, primo comma,
del Codice civile. Secondo la
sentenza n. 245 della Coorte,
depositata ieri, essa viola tre ar-
ticoli della Carta costituziona-
le, il 2, il 29, e il 117, quest’ul-
timo perché contrasta con la
Convenzione europea dei dirit-
ti dell'uomo. In poche parole,
non si può trattare in modo dif-
ferenziato uno straniero rispet-
to alla tutela di diritti inviolabi-
li, e non si può comprimere la
La Corte boccia
l’articolo che
prevede
il permesso
di soggiorno
per potersi
sposare
volontà di un italiano di sposa-
re uno straniero illegalmente
soggiornante.
La Corte costituzionale aveva
già impallinato “l'aggravante di
clandestinità” per lo straniero
che commette un delitto, men-
tre l'Alta Corte di Giustizia eu-
ropea ha picconato il reato di
“mancato ottemperamento”
all'ordine di abbandonare il ter-
ritorio nazionale, costringen-
do il governo a modificare le
norme con il decreto legge in
discussione al Senato, che ha al-
lungato da un minimo di 6 a un
massimo di 18 mesi la detenzio-
ne amministrativa nei Centri di
identificazione e espulsione.
LUOGHI dove i sogni diventa-
no incubi, fatti di grate e cancel-
li: inaccessibili alla stampa. Ieri
mattina cinque parlamentari so-
no entrati nel Cie di Roma, a
Ponte Galeria, proprio per ri-
cordare che una circolare del
ministro dell’Interno Maroni,
del 6 aprile 2011, vieta l’ingres-
so nei Cie e nei Cara (Centri per
i richiedenti asilo) ai giornalisti,
considerati “un intralcio all’o-
perato degli enti gestori”. Nor-
ma a cui ha risposto la mobili-
tazione nazionale, organizzata
da Fnsi, Ordine dei giornalisti e
varie associazioni.
Alcuni parlamentari hanno visi-
tato i Cie, mentre la commissa-
ria agli Affari interni della Ue,
Cecilia Malmstroem, rimprove-
rava Italia e Francia per la gestio-
ne degli immigrati tunisini: “I
passi intrapresi dalle autorità di
Roma e Parigi hanno rispettato
da un punto di vista formale la
legislazione Ue, ma non lo spi-
rito di Schengen”. A Roma inve-
TERREMOTO
IN PIEMONTE
ce quattro parlamentari del Pd
(Colombo, Vita, Calipari e Sa-
rubbi) e il senatore dell’Idv Par-
U na scossa di
magnitudo 4.3 ha
scosso ieri alle 14,32 il
Piemonte. Il sisma non
di entravano nel Cie, che può
ospitare sino a 160 uomini e 158
donne.
ha provocato danni (se
non lievissimi), né feriti,
Dietro i cancelli, il coro degli im- ma ha spaventato la
migrati: “Libertà, libertà”. Poco popolazione: migliaia di
dopo, sul tetto del Cie salivano persone sono scese in
in quindici. “Qui Guantanamo, strada da Torino alle
qui peggio del carcere, ma noi falde delle Alpi. I
non siamo animali” urlavano. cellulari sono rimasti a
lungo fuori uso. Giaveno
Ma il divieto di Maroni è insor-
montabile. Colombo commen- il comune più vicino
all’epicentro. Nel
tava: “Questo luogo viola la Co-
stituzione, il 70% delle persone pomeriggio la
che vi sono rinchiuse sono con- circolazione ferroviaria
dannati che hanno scontato la è stata
pena, ma che assurdamente so- temporaneamente
no senza identificazione”. E Sa- sospesa a scopo
rubbi: “Tre persone erano in precauzionale sulle linee
sciopero della fame, ma l’hanno Torino-Modane e
sospeso. Qui servono avvocati, Torino-Torre Pellice.
che aiutino gratuitamente”.
pagina 10 Martedì 26 luglio 2011

ECONOMIA

BANCHE A PICCO
Debito Usa e Grecia fanno tremare Piazza Affari
Crollano Intesa (8,33%), Bpm (8,32%) e Unicredit (7%)
di Vittorio Malagutti Europa Stati Uniti
Milano

mbottite come sono di Due crisi diverse

I Btp e affini, le banche ita-
liane non hanno scampo.
Ogni volta che i grandi
operatori internazionali deci-
dono di speculare al ribasso
sul rischio Italia, vendono alla
grande le azioni degli istituti
nostrani. È successo anche ie-
ri. E a fine giornata i maggiori
gruppi bancari hanno fatto se-
gnare ribassi compresi tra il 7
e l’8 per cento, mandando a
picco anche l’indice di Piazza
Affari, in calo del 2,48 per
cento.
Brutto segnale davvero, an-
che perché gli altri mercati
europei hanno contenuto le
perdite. Londra (meno 0,16) e
Parigi (meno 0,77) sono rima-
ste sotto il punto percentuale
e Francoforte è riuscita a
spuntare addirittura un rialzo
dello 0,25 per cento. È la con-
ferma, l’ennesima, che gli
operatori nutrono forti dubbi
sulle capacità di tenuta dei no-
stri conti pubblici e quindi
stanno alla larga dai titoli ita-
liani per puntare verso Paesi
considerati più sicuri, Germa-
nia e Francia innanzitutto.
Non per niente, mentre i titoli
bancari colavano a picco, an-
che il differenziale di rendi-
mento (spread) tra Btp e Bund
tedesco ha ripreso ad allargar-
si fino a raggiungere 293 pun-
ti base. È un livello ancora lon-
tano dalle punte di 350 punti
raggiunte solo due settimane
fa, ma il dato è comunque
preoccupante se si considera
che a inizio giornata si viag-
giava intorno ai 250 punti.
INSOMMA, sui mercati c’è
ancora grande nervosismo.
L’accordo raggiunto in sede
europea sul salvataggio della
Grecia lascia ancora ampi mar-
gini di incertezza, come dimo-
stra il taglio della valutazione
sul debito di Atene deciso dal-
la società di rating Moody’s. E
lo stallo di Washington sulle
trattative per i tagli al deficit
pubblico degli Usa certo non
contribuisce a rasserenare
l’ambiente. Nessuno crede a
un default statunitense, ma
per innescare un mezzo ura-
gano sui mercati basterebbe
anche la revisione al ribasso (a
questo punto tutt’altro che im-
probabile) del giudizio di una
società di rating sul debito
americano.
Ieri il presidente Barack Oba-
ma è tornato ad affermare la
necessità di nuove tasse nei
confronti dei più ricchi. Pro-
prio il contrario di quanto
chiedono i repubblicani, che
hanno presentato un piano di
tagli allo stato sociale. Anche il
Fondo monetario internazio-
nale ieri ha richiamato Wa-
shington a raggiungere in fret-
ta un accordo. In caso contra-
rio, dice il Fondo, c’è il rischio
di un “forte choc” con conse-
guenze anche a livello globa-
le.
Massima incertezza, quindi, su
entrambe le sponde dell’A-
tlantico. E a rimetterci sono gli
anelli deboli della catena.
Cioè, oltre a Grecia, Portogallo
e Irlanda, anche Spagna e Ita-
lia. Dalle nostre parti, come
detto, la bufera si concentra
sugli istituti di credito, che ieri
In alto, Piazza Affari a Milano.
I maggiori gruppi bancari hanno
fatto segnare ribassi compresi
tra il 7 e l’8 per cento (EMBLEMA)
in una sola giornata hanno vi-
sto sfumare buona parte del
recupero messo a segno nella
seconda metà della settimana
scorsa.
MAGLIA NERA di giornata
è stata Intesa, in ribasso del-
l’8,33 per cento.
Di poco inferiore il calo della
Popolare di Milano (meno
8,32 per cento), mentre il Ban-
co Popolare è arretrato del-
l’8,07 per cento. In caduta an-
che le altre banche maggiori:
Unicredit cede del 7,06 per
cento, Monte Paschi del 7,62 e
Ubi del 7,41 per cento. Male
anche le assicurazioni, pure lo-
ro molto esposte sui titoli di
stato, con Generali in ribasso
del 3,38 per cento. In altre pa-
role, dopo le batoste dei giorni
scorsi, la sindrome del Btp ha
colpito ancora. Ma la notizia
peggiore è che al momento
non si vede una via d’uscita.
ma convergenti
di Mario Seminerio
Lropeoalefase di sollievo dei mercati, dopo
decisioni assunte dal vertice eu-
di giovedì scorso, pare essere
durata molto poco. L’euforia ha ce-
duto il passo ai dubbi e la regola aurea
resta che, in caso di dubbi, si vende. Il
Fondo di stabilizzazione europea
(EFSF) ha una dotazione al momento
invariata e pari a 440 miliardi di euro,
comprensivi delle garanzie prestate
dai Paesi dell’Eurozona per riuscire a
conseguire il massimo rating e poter
quindi raccogliere fondi sui mercati
dei capitali a condizioni vantaggiose.
Il problema, tuttavia, è quello di vo-
tare l'aumento delle munizioni nei
singoli Parlamenti nazionali.
I conti di Grecia e Portogallo re-
stano in profondo rosso, e ancora
molto lontani dal raggiungimento di
quell’avanzo primario che consenti-
rebbe loro di andare in default, ma-
gari discriminando tra le proprie ban-
che e quelle estere, e riuscire a gal-
leggiare senza ricorrere ai mercati in-
ternazionali. Mentre appare molto
difficile fare accettare agli austeri cre-
ditori nordici (della vecchia “area del
marco”, per intenderci), un tasso sui
prestiti di salvataggio pari al 3,5 per
cento, spesso addirittura inferiore a
quello che alcuni di questi Paesi rie-
scono a spuntare nelle aste del pro-
prio debito pubblico. Il problema ri-
mane la solvibilità, e queste misure di
mitigazione della pena inflitta da ma-
novre di austerità ferocemente pro ci-
cliche non appaiono in grado di qua-
drare il cerchio. Ma soprattutto, tutti
I problemi
del debito,
a Bruxelles
come alla
Casa Bianca,
aggravati
dalla politica
sanno che, nelle decisioni di giovedì que un declassamento del debito sta-
scorso, la Grecia ha ormai assunto il tunitense, anche solo di un livello, o
ruolo della comparsa, mentre i ber-
sagli grossi si chiamano Spagna e (so-
prattutto) Italia. Come evidenziato
eliminare l’outlook negativo delle
agenzie di rating. Per conseguire ciò,
servirebbero tagli di non meno di 3-4
ormai da tutti gli analisti, per creare mila miliardi di dollari che allo stato
uno scudo protettivo attorno a questi appaiono improbabili.
due Paesi servirebbe un EFSF dotato Un elemento comune alle due crisi, di
di non meno di 3 mila miliardi di eu- qua e di là dell’Atlantico, è però la na-
ro. tura largamente autoinflitta delle
Sull’altro lato dell’Atlantico, nel frat- medesime: nel caso europeo l’illusio-
tempo, scorrono le ore in attesa che ne che una semplice unione mone-
Casa Bianca e Repubblicani trovino taria potesse bastare a controllare e
un accordo per alzare il tetto del de- riassorbire gli squilibri. Nel caso ame-
bito federale prima della fatidica sca- ricano, un braccio di ferro ferocemen-
denza del 2 agosto, in cui potrebbe te ideologico da parte dei Repubbli-
accadere il primo default (pur se tec- cani, egemonizzati dai Tea Parties, ri-
nico) della storia americana. Questa schia di far ricadere il Paese e l’Oc-
crisi è del tutto differente da quella cidente in una spirale recessiva, men-
europea, ma resta potenzialmente tre alla Casa Bianca siede un inquilino
destabilizzante, sommandosi a un con una propensione ai tagli di spesa
quadro dei mercati finanziari già mol- mai neppure lontanamente esibita
to nervoso e incerto. In Eurolandia il dal suo predecessore George W.Bu-
problema è quello di una unione mo- sh, colui che ha posto le basi per il
netaria che sembra lentamente tra- corrente dissesto della finanza pub-
sformarsi in unione politica e in cui blica americana. Non ci attende la fi-
oggi gli squilibri dei singoli membri ne del mondo, ma cer-
non trovano compensazione. Gli tamente un periodo
Stati Uniti, per contro, rimangono di forte volatilità.
il Paese emittente della valuta di
riserva mondiale, malgrado una
lenta erosione del proprio ruolo Barack Obama
di potenza economica mondia- (FOTO LAPRESSE)
le. Dover alzare il tetto del debito
dopo aver già approvato in Con-
gresso misure di spesa che au-
mentano il deficit è surreale, ma
consente agli attori (soprattutto ai
Repubblicani) di assumere posture
negoziali molto aggressive, ac-
compagnandole alla richiesta di
feroci tagli di spesa e nessun au-
mento di imposte.
Tutto ciò, mentre oggi la
pressione fiscale federale è
ai minimi degli ultimi 60 an-
ni (circa il 15 per cento del
Pil). Non è chiaro quali po-
trebbero essere le effettive
conseguenze di un default
tecnico americano. Molto di-
penderà dal tempo necessario
a trovare un accordo eventual-
mente successivo alla data del
2 agosto e alla consistenza dei
tagli concordati. Molto più dif-
ficile appare evitare comun-

DAL SEGRETARIO DELLA CGIL

STRATEGIE DA CAMUSSO: NON VALGONO I VOTI DEI LAVORATORI NON ISCRITTI

di Luca Telese
omanda: come fa una importante organizza-
Dun zione sindacale che consulta i lavoratori su
accordo impopolare ad occultare un risulta-
to (prevedibilmente) sgradito? Risposta: con un
referendum secretato. Ovvero disegnando un
omissis, come nei documenti dei servizi segreti.
Non ci credete? Per ulteriori precisazioni chie-
dere all’ideatrice di questo ennesimo paradosso
del burocratese sindacale, Susanna Camusso.
PER QUANTO POSSA sembrare incredibile,
infatti, la segretaria generale della Cgil ha avuto
una pensata da manuale, per disinnescare con un
trattamento “bulgaro” ogni possibile dissenso al-
l’ultimo accordo che ha sottoscritto: ha preso
carta e penna, e ha scritto alle organizzazioni del
suo stesso sindacato incaricate di organizzare le
consultazioni nelle fabbriche, di tenere segreti i
risultati dei lavoratori non iscritti. Ancora una
volta non ci credete? Questo il passaggio testua-
le: “Il voto eventualmente espresso da non iscritti
o da lavoratori iscritti ad altre Organizzazioni –
scrive la Camusso – non potrà in nessun modo lati a non scioperare. Un patto oneroso per la menti e di diffonderlo, così almeno i lavoratori
essere preso in considerazione”. Compresa la co- Cgil, soprattutto per quella parte dell’organizza- sapranno che cosa votano. Certo, questa volta a
temere il voto non sono la Confindustria e gli altri
municazione dei risultati finali. zione (la Fiom, ma non solo) che aveva fatto del
Ovviamente anche questo ennesimo pasticcio consenso la bandiera delle ultime battaglie (a par-
del burocrate-sindacalese ha una spiegazione tire dai referendum alla Fiat).
sindacati, ma gli stessi dirigenti Cgil. Così, la bu-
rocratja sindacale partorisce: il voto invisibile.
che rende comprensibile, non tanto la scelta sui- Secondo la segretaria della Cgil, infatti, si posso-
cida, ma almeno la logica che l’ha guidata. La Ca- QUINDI SI PREPARA a fronteggiare il sin- no consultare i lavoratori, solo a patto di non di-
musso, infatti, si prepara a fronteggiare il presu- dacato di Maurizio Landini (che fa votare iscritti e vulgare il loro verdetto. Sarebbe come far vedere
mibile dissenso all’accordo che ha appena firma- non iscritti) predisponendo un protocollo quasi la partita solo agli spettatori delle tribuna, sareb-
to insieme alla Cisl e alla Uil con Confindustria: brezneviano. In virtù del regolamento interno e be come fare le primarie in America consenten-
questo accordo, che abbiamo delle intepretazioni che la stes- do il voto solo agli agit prop dei comitati elettorali
definito il “porcellum sindaca- Susanna Camusso (F A ) sa Camusso sollecita alla Com-
OTO NSA
democratici o repubblicani, sarebbe come fare le
le”, annulla il voto dei lavorato- missione di garanzia, l’unico elezioni e limitare lo scrutinio solo agli iscritti ai
ri sui contratti (già questa una organismo dirigente che si può partiti. L’ultima ciliegina? “L’invito – scrive anco-
bella pensata) quando la mag- pronunciare sulla materia è il ra la segretaria – è a dare puntuale attuazione alle
gioranza dei rappresentanti direttivo: in tutte le sedi e in tut- modalità di consultazione definite dal Comitato
sindacali lo sottoscrive. In pra- te le assemblee, si potrà illu- direttivo nazionale della CGIL affinché tutti i voti
tica: se il 50% più uno dei rap- strare una sola posizione. Indo- delle iscritte e degli iscritti siano considerati e
presentati sindacali firma un vinate quale? Quella della Ca- concorrano ad approvare l’Accordo”. Quelli che
contratto (a seconda delle fab- musso. votando, insomma, concorrono solo ad appro-
briche bastano anche due sole Ma anche la Fiom adotta le sue varlo. Una bella idea della democrazia diretta. Ma
organizzazioni) non si vota. In contromosse. Il sindacato dei si sa, nel tempo in cui tutto cambia, chi ha paura
virtù di questo accordo, poi, i metalmeccanici sceglie di di essere sconfitto preferisce nascondere i fatti
sindacati firmatari, sono vinco- stampare il testo, senza com- piuttosto che incassare una bocciatura.
Martedì 26 luglio 2011 pagina 11

CAMPO MINATO

2004-2011: QUARANTUNO
Dall’inizio della missione afghana è una strage
di soldati italiani. In Italia polemica sul rifinanziamento
ade un altro soldato, il primo caporal maggiore David Tobini,

C 28 anni, di Roma, paracadutista della Folgore, ucciso da un

colpo al torace, mentre altri due colleghi sono feriti, i caporal
maggiore Francesco Arena e Simone d’Orazio che versa in
gravi condizioni. Sangue in combattimento, alla vigilia del voto al
Senato sul rifinanziamento delle missioni e delle polemiche politiche
3-10-2004
Giovanni
Bruno
23 anni
di Taranto
3-2-2005
Bruno
Vianini
42 anni
di Roma
11-10-2005
Michele
Sanfilippo
34 anni
di Palermo
5-5-2006
Manuel
Fiorito
27 anni
di Verona
che si scatenano solo quando qualcuno muore. Non è stato quello che Morto a Sorobi Incidente aereo A Kabul, sparo Morto
i soldati definiscono “il vigliacco” ordigno, ma un vero scontro a fuoco. per incidente tra Kabul accidentale a Kabul, per
Guerra, quella che non piace ricordare che si combatte in Afgha- stradale e Herat nella camerata un ordigno
nistan, quella dove s’imbracciano i fucili e s’incrociano le dita, quella
che fa morti, ma non senza essersi difesi. Fino alla fine. Non era 5-5-2006 2-7-2006 20-9-2006 26-9-2006
un’operazione semplice. Gli italiani erano usciti in sostegno dell’e- Luca Carlo Giuseppe Giorgio
sercito afghano per recuperare dell’esplosivo nascosto, non lontano Polsinelli Liguori Orlando Langella
da Bala Murghab, dove sorge un avamposto con 300 italiani. Ce 29 anni 41 anni 28 anni 31 anni
l’avevano quasi fatta. Ma il “quasi” in Afghanistan non basta. I ta- di Frosinone di Napoli di Palermo di Imperia
lebani hanno teso un’imboscata. Gli italiani pattugliano e i miliziani Morto Morto a Herat, Incidente Morto
rispondono. “Ma Tobini – dice Staffan De Mistura, inviato Onu – non a Kabul, per per attacco stradale a sud a Kabul, per
è morto invano: 3 milioni di ragazzi qui frequentano la scuola anche un ordigno cardiaco di Kabul un ordigno
grazie a lui, a Herat una coraggiosa e indomita donna magistrato
gestisce la giustizia anche grazie a lui e in questi giorni è iniziata la 26-9-2006 24-9-2007 24-11-2007 13-2-2008
transizione anche grazie a lui”. Barbara Schiavulli Vincenzo Lorenzo Daniele Giovanni
Cardella D’Auria Paladini Pezzullo
24 anni 33 anni 35 anni 44 anni
25 luglio 2011 di Caserta campano di Lecce di Foggia
David Tobini Morto Lo 007 ucciso Vittima Morto
caporal maggiore del 183° a Kabul, per a Herat di un attentato a Uzeebin,
reggimento paracadutisti Nembo un ordigno da fuoco amico kamikaze attacco nemico
di Pistoia. È il quarantunesimo
militare italiano morto in 21-9-2008 15-1-2009 14-7-2009 17-9-2009
Afghanistan. Originario di Alessandro Arnaldo Alessandro Antonio
Roma, 28 anni, aveva festeggiato Caroppo Forcucci di Lisio Fortunato
il compleanno solo tre giorni fa. 23 anni 41 anni 25 anni 35 anni
È morto a Bala Murghab, dove di Lecce di Pescara di Campobasso di Potenza
c’è un avamposto italiano a Morto a Herat, Morto a Herat, Vittima Vittima di
nord di Herat. È stato colpito da vittima arresto cardio- di un attentato un’autobomba
miliziani in uno scontro a fuoco di un malore circolatorio a Farah a Kabul

17-9-2009 17-9-2009 17-9-2009 17-9-2009 17-9-2009 15-10-2009

Roberto Matteo Giandomenico Massimiliano Davide Rosario
Valente Mureddu Pistonami Randino Ricchiuto Ponziano
37 anni 26 anni 26 anni 31 anni 26 anni 25 anni
di Napoli di Oristano di Orvieto di Salerno di Lecce di Palermo
Vittima di Vittima di Vittima di Vittima di Vittima di Incidente
un’autobomba un’autobomba un’autobomba un’autobomba un’autobomba stradale
a Kabul a Kabul a Kabul a Kabul a Kabul a Herat

26-2-2010 17-5-2010 17-5-2010 23-6-2010 25-7-2010 28-7-2010

Pietro A. Massimiliano Luigi Francesco S. Marco Mauro
Colazzo Ramadù Pascazio Positano Callegaro Gigli
48 anni 33 anni 25 anni 29 anni 37 anni 41 anni
di Lecce di Roma di Bari di Foggia di Rovigo di Sassari
007 ucciso Vittima Vittima Caduto Di stanza Morto
a Kabul da un di un ordigno di un ordigno da un blindato a Kabul, si è a Herat, per
kamikaze a Herat a Herat a Shindand suicidato un ordigno

28-7-2010 17-9-2010 9-10-2010 9-10-2010 9-10-2010 9-10-2010

Pier Davide Alessandro Gianmarco Francesco Sebastiano Marco
De Cillis Romani Manca Vannozzi Ville Pedone
33 anni 36 anni 32 anni 26 anni 27 anni 23 anni
di Bari di Roma di Alghero di Pisa di Siracusa di Lecce
Morto Ucciso in uno Morto Morto Morto Morto
a Herat, per scontro a fuoco a Farah, per a Farah, per a Farah, per a Farah, per
un ordigno a Farah un ordigno un ordigno un ordigno un ordigno

31-12-2010 18-1-2011 28-2-2011 4-6-2011 2-7-2011 12-7-2011

Matteo Luca Massimo Cristiano Gaetano Roberto
Miotto Sanna Ranzani Congiu Tuccillo Marchini
24 anni 33 anni 37 anni 50 anni 29 anni 28 anni
di Vicenza di Oristano di Ferrara di Roma di Napoli di Viterbo
Ucciso in uno Ucciso da un Morto Morto nel Morto Morto
scontro a fuoco militante a a Herat, per Panshir, in una a Baqwa, per a Baqwa, per
nel Gulistan Bala Murghab un ordigno sparatoria un ordigno un ordigno

Emergency: la polizia locale non è ancora pronta

L’AMMINISTRATORE DELL’OSPEDALE DI LASKAR–GAH RACCONTA IL PASSAGGIO DI CONSEGNE ALL’AUTORITÀ NAZIONALE
di Roberta Zunini nuova struttura offre servizi di primo non abbiamo preoccupazioni. Tratta- fa in un distretto della provincia, una Afghanistan, che Emergency ha aper-
soccorso alle vittime della guerra e re con la sicurezza afghana anziché squadra di taliban ha impiccato un to per offrire cure tempestive anche

DIsafaldia 19quello
luglio è iniziato il passaggio
molte province dal controllo
afghano. Oltre alla pro-
vincia di Herat - fino alla settimana
scorsa sotto la giurisdizione italiana -
è tornata sotto la sicurezza locale an-
che l’Helmand. La provincia, nel sud
del paese, più turbolenta e pericolo-
sa. Ma lo staff di Emergency non ha
nessun timore anche se ritiene che la
polizia locale non sia ancora suffi-
cientemente preparata. Quasi con-
temporaneamente al passaggio, mar-
tedì scorso, sono cominciate le atti-
vità cliniche di un nuovo pronto soc-
corso a Sangin. Aperta 24 ore su 24, la
delle mine antiuomo. Per i casi più
gravi è previsto il trasporto in ambu-
lanza al Centro chirurgico di Emer-
gency a Lashkar Gah (città capoluogo
della provincia) riaperto, in questo
periodo, lo scorso anno.
“NON ABBIAMO problemi con
la popolazione locale, anzi l’ospedale
è stato riaperto perché la gente lo ri-
chiedeva – spiega Andrea Landini, il
giovane amministratore dell’ospedale
–, il passaggio di consegne non ci ri-
guarda nel senso che noi siamo sem-
pre stati neutrali, ci siamo sempre li-
mitati a questioni sanitarie e quindi
Isaf, non fa differenza per quanto ri-
guarda le procedure”. Piuttosto Lan-
dini ritiene che, con questo cambia-
mento, arriveranno molti più feriti
nell’ospedale che ha 70 posti letto e
impiega soprattutto personale locale
(209 addetti). “Questa è la provincia
più difficile da proteggere perché qui i
talebani sono molto forti e la popola-
zione è molto provata. Pur di avere si-
curezza è disposta ad accettare qual-
siasi guardiano”. L’Helmand è prezio-
sa per i talebani perché è la terra del-
l’oppio, la cui vendita procura agli
“studenti di Dio” moltissimo denaro
da spendere in armi. Proprio tre giorni
bambino di 8 anni, solo perché figlio
di un poliziotto. Un esempio atroce
per instillare il terrore tra le forze di
sicurezza afghane, non appena hanno
iniziato a fare il proprio lavoro.
Quale agente di polizia potrà d’ora in
poi valutare i problemi o addirittura
scontrarsi con i talebani, sapendo che
questi potrebbero uccidere i membri
della sua famiglia? “La situazione è tesa
sicuramente e difficile. Noi possiamo
solo cercare di accogliere più vittime
possibile e rendere sempre più effi-
cienti i nostri punti di primo soccor-
so”. Attualmente sono 29 i Posti di pri-
mo soccorso e i Centri sanitari attivi in
agli abitanti dei villaggi più isolati. “Le
nostre strutture sono concepite per
restare agli abitanti, quando noi avre-
mo terminato di coprire l’emergenza.
Da esperto di logistica posso dire che
utilizziamo solo materiali e prodotti
locali, tranne ovviamente le medicine
e gli strumenti chirurgici”, conclude
Landini. Nell’Helmand così come nel-
la provincia di Herat, dove ieri è ca-
duto un altro soldato italiano, in realtà
il passaggio di consegne è ancora al
90% formale. Gli elicotteri che sorvo-
lano le distese di oppio sono dell’Isaf.
È certo, visto che l’esercito afghano
non ne possiede.
pagina 12 Martedì 26 luglio 2011

NORVEGIA DI SANGUE

Obiettivo mancato uccidere l’ex premier Tra le vittime il fratello della principessa
Anders Behring Breivik sperava di uccidere l’ex primo Spunta un eroe della famiglia reale nella tragedia norvegese:
ministro norvegese Gro Harlem Brundtland sull’isola di Trond Bernsten, fratellastro della principessa Mette-Merit, è
Utoya. Agli inquirenti, Breivik ha spiegato che voleva uccidere tra le vittime del massacro sull’isola di Utoya, dove è morto
la Brundtland che parlava al campo estivo laburista all’inizio cercando di fermare l’attentatore. A riferirlo sono testimoni
del pomeriggio di venerdì, ma che poi lui è arrivato troppo citati dal tabloid norvegese Verdens Gang. Bernsten era un
tardi. L’ex primo ministro laburista, alla guida del Paese per ufficiale di polizia, ma a Utoya non si trovava in servizio ed
tre mandati fra il 1981 e il 1996, è stata definita “assassina era quindi disarmato. Secondo il giornale, ha cercato di
del Paese” nel delirante manifesto di 1500 pagine di Breivik. bloccare Anders Breivik, che lo ha freddato all’istante.

BREIVIK, OSLO
VUOLE LINCIARLO
POLIZIA IN CRISI
Ammette tutto, ma “non ho colpe”
Caccia aperta ai complici Il tributo di un bambino alle vittime della follia del mostro di Oslo (FOTO ANSA)

La macabra contabilità finale
delle autorità norvegesi si ferma a
76 vittime: 68 sull’isola e otto a
Oslo. Breivik (in passato
monitorato dai servizi di Oslo),
ieri, ha detto di esser stato aiutato
da “due cellule”, mentre s’indaga
anche in Inghilterra e in Polonia
(diffusa e poi smentita la notizia
dell’arresto di un complice).
di Piero Benettazzo
Oslo
l suo appello è per l’Europa
La folla concitata ed inferocita –
che chiede che la legge venga
cambiata e resa più severa (pre-
visti al massimo 21 anni di pena)
– ha indotto la polizia a trascinar-
lo velocemente in aula: il giudice
gli ha rifiutato la parola e lo ha
spedito per otto settimane in to-
tale isolamento. Ora comincia
un’indagine difficile e forse an-
che dolorosa per un Paese ricco,
che non ha conosciuto il recente
dramma economico e che crede-
va fortemente nella sua diversi-
tà, quella di un popolo generoso
va dalla fine della seconda guerra
– sono apparsi poliziotti armati,
soldati un po’ irrigiditi sorveglia-
no ancora gli edifici pubblici, un
elicottero sorvola la città.
La polizia ha consigliato ai diri-
genti del Centro norvegese anti-
razzismo di chiudere ed abban-
donare gli uffici. Non si riesce an-
cora bene a calcolare l’impatto di
quello che sembra un vero appel-
lo alla ribellione lanciato da Brei-
vik, l’ampiezza del suo movi-
mento, la profondità del malcon-
tento popolare verso l’immigra-
l’assassino affidava spesso i suoi
deliri, parla di migliaia di visitato-
ri: “Nessuna critica, nessun dibat-
titto, solo adesioni e minacce”.
Un movimento che supera la
Norvegia, “abbraccia soprattut-
to – sostiene Gule – decine di mi-
gliaia di persone in tutto il mon-
do scandinavo, scioccato dai mi-
lioni di emigranti che hanno
scosso la sua identità etnica. In
realtà l’Europa moderna è stata
fondata sul concetto di omoge-
neità etnica, più sul principio
dell’esclusione – sostiene lo stu-
dioso tedesco Jean Techau – che
su quello dell’inclusione e dun-
que l’improvviso e confuso me-
scolarsi con milioni di ‘diversi’,
molti mussulmani, ha rimesso in
discussione in tutta Europa le
identità nazionali”. Un interro-
gativo per ora senza risposta ma
che ha alterato la mappa politica
d’Europa: i partiti di estrema de-
stra hanno fatto ovunque la loro
ricomparsa. Ed il fenomeno è
particolarmente accentuato in
molti Paesi dalla forte tradizione
liberale: in Olanda – la cui lingua
non conosce la parola straniero,
ma “persona che viene da lonta-
no” – l’estrema destra condizio-
na il governo, ed essa è riapparsa
prepotente in tutti i Paesi scan-
dinavi.
La Danimarca – l’unico Paese eu-
ropeo a strappare ai nazisti la sua
intera comunità ebraica – ha im-
posto le più dure leggi anti-im-
migrazione, in Svezia è riemerso

I “cristiana” affinché insorga,

lotti contro il multiculturali-
smo, resista, anche con le ar-
mi, alla minaccia della domina-
zione mussulmana. Arrivando
e solidale. Lo sgomento è pro-
fondo: le strade attorno alla cat-
tedrale continuano a riempirsi
di fiori, altarini con le candele si
vedono un po’ dovunque, la gen-
zione. Nei suoi recenti interroga-
tori Brevik ha accusato il Partito
laburista di “tradimento” per
aver favorito una possibile colo-
nizzazione del Paese da parte dei
Gli agenti

nel pomeriggio nell’aula del tri-
bunale, Anders Breivik (ora scri-
ve il suo nome all’americana)
avrebbe voluto ripetere pubbli-
camente il suo appello presen-
tandosi – come già scrisse sul
web – in divisa militare.
te spesso si abbraccia, molti an-
cora piangono. Ma lo choc e l’in-
credulità si mescolano all’im-
provvisa paura per una sfida
nuova, imprevista, che nessuno
sembra aver ben calcolato.
Per le strade – come non accade-
“ Non possiamo
in parlamento, per la prima volta
dalla fine della guerra, il vecchio
partito che si ispirava alle ango-
sce ariane di Hitler. In Finlandia,
nelle recenti elezioni, un partito
musulmani, ma ha anche dichia- escludere che altri il cui nome esclude ogni equivo-
rato che il suo movimento è com- co (“I veri finlandesi”) ha tocca-
posto da altre due cellule. siano coinvolti to il 20 per cento e in Norvegia
Non ha ancora voluto rivelare co- l’estrema destra nazionalista è il
me come esse siano composte, in quello secondo partito.
ma il politologo Lars Gule, che è
spesso entrato nei siti web a cui che è accaduto E LA SITUAZIONE è partico-

L’ideologia tra nazismo e crociate ” larmente seria anche in Germania,

dove nella sua parte orientale, già
comunista, il vecchio partito di
ispirazione nazista (che si chiama

Il suo modello: Vladimir Putin oggi partito di Resistenza naziona-

di Roberta Zunini
ertilizzanti per caricare le
Fre nell’etere
bombe, internet per diffonde-
le sue riflessioni sulla
politica norvegese e la sua visio-
ne del mondo. Anders Behring
Breivik aveva messo online, ben
prima della strage, un memoria-
le di 1500 pagine in cui spiegava
la rivoluzione anti immigrati e
anti islam, di cui voleva essere l’i-
deologo. Il titolo : “2083, dichia-
razione d’Indipendenza euro-
pea”.
Un’analisi scritta in perfetto in-
glese che, secondo molti osser-
vatori del pianeta fondamenta-
lista, presuppone studio e meto-
do. C’è una lunga elucubrazione
sulla corruzione intellettuale
che, a suo dire, è cominciata con
la scuola di Francoforte, accusa-
ta di aver minato l’impalcatura
di valori – famiglia, patriarcato,
sudditanza della donna all’uo-
mo – su cui sarebbe cresciuta l’i-
dentità europea. Che per questo
trentaduenne, schivo e introver-
so, coincideva con una società
Rischia una pena
massima di 21 anni,
ma si è detto pronto
a passare “il resto
della vita in carcere”
chiusa, cristiano-fondamentali-
sta, senza intrusi stranieri por-
tatori di un credo in grado di an-
nacquare le origini della Norve-
gia e di tutto il Nord Europa. Da
decenni meta di rifugiati politici
e immigrati, per il Dna multicul-
turale e laico dello Stato ma an-
che per la presa di posizione so-
lidale della Chiesa protestante
nei confronti degli immigrati an-
che musulmani.
TUTTO CIÒ non andava giù
a Breivik – pronto a passare la vita
in carcere – che nel suo “mani-
festo” farneticante, bacchettava
anche il papa scrivendo: “Bene-
detto XVI ha abbandonato gli eu-
ropei cristiani. Deve essere con-
siderato un codardo, un incompe-
tente, un corrotto e un papa ille-
gittimo”. Nonostante questo au-
spicava una conversione al catto-
licesimo della popolazione svede-
se, a maggioranza protestante:
“Sempre meglio del protestante-
simo, troppo indulgente”. Per
questo giovane uomo, sessuofo-
bo, razzista e fondamentalista, la
Chiesa cattolica ha avuto almeno
la capacità di arginare la diffusio-
ne dei diritti civili alle minoranze
sociali: gay e lesbiche, coppie di
fatto, divorziati e prostitute. An-
che se poi progettava di festeggia-
re la strage con champagne ed
escort d’altro bordo. I suoi deliri,
infatti, si contraddicono spesso
ma dimostrano soprattutto una
rabbia sorda nei confronti degli
immigrati musulmani e ancora di
più nei confronti della politica la-
burista: “Ci sono forze politiche
nella zona occidentale di Oslo che
vogliono una sottomissione di
massa a un blocco islamico”. Ne
ha anche per il partito del Pro-
gresso – conservatore e xenofobo
– in cui aveva militato per anni,
uscendone perché, a suo dire,
troppo modertato: “La maggio-
ranza della classe dirigente di
questo partito è costituita da fi-
gure che cercano di essere poli-
ticamente corrette per far carrie-
ra. Nessuno lotta più e si assume
alcun tipo di rischio per raggiun-
gere obiettivi basati sugli ideali”.
Di certo non i suoi, sempre più
(FOTO ANSA)
le) è riuscito ad entrare in due par-
lamenti regionali e nell’ammini-
strazione di molti municipi.
estremisti e vaneggianti quanto ostacolano la guerra all’Islam. In- L’ascesa della destra ha rotto mol-
più si allontanava dall’infanzia e serendo tra questi il Pdl ha dimo- to dei vecchi tabù politico-ideo-
dalla famiglia d’origine che tanto strato però di non conoscere l’a-
lo aveva turbato con i comporta-
menti dei genitori divorziati, con
micizia che lega il premier italia-
no Silvio Berlusconi a uno dei suoi
logici del dopoguerra ed “ha por-
tato – sostiene Runa Steen, diri-
gente del Centro norvegese an-
altri matrimoni alle spalle. Lo idoli: infatti, il folle scrive di ispi- ti-razzismo – ad un dibattito con-
sguardo di ghiaccio di Breivik però rarsi a Putin e al movimento gio- fuso dai confini sempre più am-
non si è fermato a scrutare il nord vanile filoputiniano Nashi come bigui: molti dei concetti espressi
Europa. modelli da imitare: “La democra- da Anders Brevik fanno parte or-
zia di massa che ha mostrato la mai del dibattito nazionale, sono
HA SCRITTO che nel mirino sua inefficacia in Europa deve es- da tempo entrati nella quotidia-
della sua vendetta politica ci sono sere sostituita da una forma di de- nità. È questo il vero pericolo; le
i laburisti norvegesi di cui avrebbe mocrazia dirigista che assomiglia nostreb idee sono ora isolate,
voluto uccidere l’ex leader e pri- a quella della Russia. Putin dà nessuno vuol più sentire parlare
mo ministro, ma anche 4 partiti l’impressione di un leader giusto e di anti-razzismo, siamo diventati
italiani: Pd, Pdl, Idv e Udc, perché risoluto, che merita rispetto”. una piccola setta”.
L’orrore della realtà
Feltri: difendetevi
la prossima volta!
I VERI RESPONSABILI della ‘mattanza’ di islamica e sentono “la necessità di una
Oslo? Le vittime, i giovani dell’isola di Utoya risposta identitaria e cristiana di tipo
ammazzati a decine – per di più, laburisti, templare”. Ci sono momenti in cui la brutalità
gente di sinistra, magari solidali con gli della cronaca e l’orrore della realtà
immigrati e inclini alla giustizia sociale: gente confondono le idee anche all’analista più
imbelle, che invece di andare in giro armata, esperto. Ma, a farci da bussola, ci sono il
come farebbero i ragazzi di un liceo
d’America, se non ci fossero i metal detector,
Giornale e l’onorevole Borghezio. Certo,
anche loro talora si perdono la stella polare:
si sono fatti uccidere senza reagire. E Breivik,
allora? Mica colpa sua, se quelli non lo
quelli de il Giornale puntavano ‘a priori’
contro l’integralismo islamico, nonostante
fermavano. E poi le sue idee “profondamente
sane”, “al netto dei propositi di violenza” – hai
indizi concreti potessero fare pensare al
fondamentalismo cristiano; e Borghezio si
detto poco –, sono “ormai patrimonio pone la solita domanda, “a chi giova la
comune di quegli europei”, che dicono “no” ‘mattanza’ di Oslo ?”. Già, a chi giova?
alla società multirazziale e all’invasione Giampiero Gramaglia
Martedì 26 luglio 2011
CAMILLA, L’AMICA DI FACEBOOK:
“LUI FACEVA VENIRE I BRIVIDI”
Frequentavano forum nazionalisti: “Ora io mi vergogno”
di Carlo Antonio Biscotto
a rete veicola tutto e di
L
tutto. Può contribuire
a far fiorire la “prima-
vera araba”, ma può far
nascere nel cuore della ci-
vilissima Europa una orga-
nizzazione populista di
estrema destra, articolata e
ramificata, potenzialmente
violenta, cui aderiscono mi-
gliaia di persone senza che
nessuno se ne accorga o fac-
cia suonare un campanello
di allarme. Anders Bhering
Breivik scriveva continua-
mente sui blog estremisti,
aveva legami con la destra
populista e aveva trovato in
rete la sua “casa ideologi-
ca”, un luogo virtuale abi-
tato da quanti vogliono ri-
pulire l’Europa dall’Islam e
dalla piaga del multicultura-
lismo. Aveva scritto - non da
solo - un tomo dal titolo
“2083 – La Dichiarazione di
Indipendenza dell’Europa”.
Dozzine di capitoli sono sta-
ti postati negli ultimi anni su
blog quali “Gates of Vienna”
e “The Brussels Journal” e
Breivik, che già nel 2009 an-
nunciava la pubblicazione
del libro, non esitava a di-
chiararsi un seguace della
“scuola di pensiero vienne-
se”.
Ma quale è il denominatore
comune di questi blog? L’i-
dea che i musulmani stiano
conquistando l’Europa con
una sorta di “jihad demogra-
fica”. Ne emerge un quadro
inquietante di “nazionali-
smo patriottico”, di cristia-
nesimo fondamentalista, di
islamofobia, di odio nei
confronti di tutto quanto è
di sinistra, tollerante o in-
ternazionalista. Basta visita-
re questi blog per venire a
contatto con un linguaggio
violento e con l’odio nei
confronti del “ceto politico
dominante corrotto e mul-
ticulturalista” che “sta favo-
rendo l’immigrazione dei
musulmani”.
ANDERS BEHRING
Breivik naturalmente aveva
anche un profilo su Face-
book. E molti erano i suoi
amici. Tra questi c’è stata
per qualche tempo Camilla
Ragfors che, sul Guardian di
ieri, ricorda quella esperien-
za. Camilla Ragfors, svede-
se, ha fatto parte per anni
dei “Democratici Svedesi”,
una organizzazione xenofo-
ba di estrema destra. Non
era nè nazionalista nè terro-
rizzata dei musulmani, scri-
ve. Le sue ragioni erano al-
tre: la curiosità e il desiderio
di verificare come funziona
la democrazia. Rimase im-
mediatamente sconvolta
dall’odio seminato a piene
mani da quanti vedevano
nei “Democratici Svedesi” la
soluzione quasi “divina” ai
problemi del mondo.
Tra i nemici la raffineria Saras e i partiti italiani
C’era anche la raffineria Saras di Sarroch, in provincia di
Cagliari tra gli obiettivi di Anders Behring Breivik. Nel suo
memoriale, infatti, oltre alle minacce a papa Benedetto XVI,
ai partiti italiani (Pdl, Pd, Idv e Udc) c’è l’ipotesi di una
serie di attacchi alle raffinerie di Sarroch, Porto Marghera,
Milazzo, Trecate, Gela, Sannazzaro de Burgondi, Taranto,
Livorno, Cremona, Busalla, Roma, Falconara Marittima,
Mantova, Augusta, gli Impianti Sud e Nord del Siracusano.
Un giorno su Facebook ri- ro tutti stupratori e assassi-
cevette la richiesta di ami- ni. Camilla Ragfors ricorda
cizia di Anders Breivik. Non che non è difficile, in quel
se ne meravigliò. All’epoca clima, considerare normali
in cui faceva parte dei “De-
mocratici Svedesi”, molti se-
dicenti “nazionalisti” l’ave-
vano avvicinata su Face-
book. “Per alcuni – ricorda
Camilla – era solo un gio-
co, altri erano autentici
estremisti”. Erano state pro-
prio persone come queste a
farla allontanare dal
partito e da quella
“mostruosa macchi-
na per generare
odio e intolleran-
za”.
Camilla Ragfors
riuscì a fare un
passo indietro,
ma - come so-
stiene nel suo
intervento sul
Guardian - molti
giovani più de-
boli di lei, tra
cui probabil-
mente lo stes-
so Anders Brei-
vik, credevano
davvero che
gli immigrati,
specie se mu-
sulmani, fosse-
PRETI PEDOFILI
L’IRLANDA INDAGA, IL VATICANO RITIRA L’AMBASCIATORE
di Alessandro Oppes
l gelo è ormai assoluto tra Irlanda e
I Vaticano. Dopo l’attacco senza
precedenti del primo ministro En-
da Kenny alle più alte istanze della
Chiesa cattolica, pronunciato la scor-
sa settimana in Parlamento, la Santa
Sede ha deciso di richiamare urgen-
temente per consultazioni il nunzio
apostolico (l’ambasciatore vaticano),
monsignor Giuseppe Leanza.
Ma lo scandalo degli abusi sessuali su
minori – tornato prepotentemente al-
la ribalta con le clamorose rivelazioni
dell’ultima dettagliata indagine, il
“Rapporto Cloyne” – è tema troppo
delicato per poter indurre Dublino a
fare marcia indietro. Tanto che ieri il
governo ha subito replicato a muso
duro alla minaccia di una crisi diplo-
matica: “Stiamo ancora attendendo
una risposta del Vaticano alle conclu-
sioni del rapporto. Il richiamo del nun-
zio è un loro problema interno: spe-
riamo che vogliano consultarsi in pro-
pagina 13
NORVEGIA DI SANGUE
Walter Veltroni “Ora un grande evento sull’isola”
Un appello ai giovani democratici italiani. Walter Veltroni, ieri
sull’Unità invita i giovani del Pd a farsi “promotori di una
grande iniziativa di tutti i ragazzi europei proprio sull’isola dove
è stata seminata la morte”. Perché “possono essere il motore di
una iniziativa che riguardi il mondo dei progressisti europei. Per
una risposta di solidarietà ai tanti ragazzi uccisi e per chiudere
la porta ai sentimenti peggiori alimentati da una destra incivile
che in tutta Europa accende i fuochi della paura”.
N
CASO STRAUSS-KAHN
Ophelia: “Paura
di essere uccisa”
“N on sono una
prostituta”.
Nafissatou Diallo, la
cameriera che ha accusato
di stupro Dominique
Strauss-Kahn, parla a Abc
News: “Quando ho saputo
che stava diventando il
prossimo presidente ho
colpa di Mona Sahlin, già lea- role, ma che “faceva venire i pensato: oh mio Dio! Mi
der del Partito socialdemo- brividi”. Era “gelido e deter- ammazzeranno...”.
cratico svedese, entro il
minato”, aggiunge. Camilla
2020 tutte le donne sareb- lo assecondò per qualche
espressioni co- bero state costrette a porta- tempo per cercare di capire
me “fottuti re il burqa e che la Svezia chi era veramente. Un fana-
negri” e sarebbe stata governata dal- tico? Una “spia”? Comunque
non mera- la legge della sharia. non faceva mistero del suo
vigliarsi Camilla Ragfors ricorda An- estremismo violento e del
nel legge- ders Breivik come un giova- desiderio di passare dalle pa-
re che, per ne taciturno, di poche pa- role ai fatti.
MOLTI su Facebook – sve-
desi, danesi, norvegesi –
hanno accettato la richiesta
di amicizia di Breivik. Ora CATASTROFE SOMALIA
come si sentono, si chiede
Camilla? La confessione di A rischio 12 milioni
Camilla Ragfors - anche se a di persone
tratti molto reticente - ci aiu-
ta a capire in che modo la
xenofobia e la paura degli
immigrati possono creare
D odici milioni di
persone rischiano
la vita, 720mila bambini
violenza e generare mostri. non sopravvivranno se
“Mi vergogno, mi vergogno non arriveranno aiuti
di aver avuto per anni un as- immediati nel Corno
Camilla Ragfors, amica di Facebook del sassino tra i miei amici”, d’Africa, colpito,
mostro, a fianco in divisa. Sotto, il papa conclude Camilla. secondo le Nazioni
Unite, dalla più grave
carestia degli ultimi 20
“Su quei siti internet anni. Nella sola Somalia
sono a rischio 3,7
espressioni come ‘fottuti negri’ milioni di persone e i
bambini hanno meno
del 40% di possibilità di
sono all’ordine del giorno” cavarsela. Per questo
ieri dalla Fao è stato
lanciato un appello per
arginare quella che è
stata definita una vera e
propria “catastrofe”.
BERLINO
fondità con lui prima di replicare”, ha accaduta. E questo ha provocato, già Trovati 6 cadaveri,
dichiarato in un secco comunicato Ea- nei giorni scorsi, l’immediata reazione 4 sono bimbi
mon Gilmore, vice-premier e ministro del ministro della Giustizia Alan Shat-
degli Esteri. Basta scorrere le 400 pa-
gine del documento, fitte di ricostru-
zioni minuziose dei casi di pedofilia
ter, con la promessa di approvare mol-
to presto una nuova legge che preveda
di detenzione per chi nasconda le in-
M acabra scoperta a
Berlino: in un
appartamento sono
dei quali si sono resi responsabili 19 formazioni di cui è in possesso sui casi stati trovati i corpi
sacerdoti della diocesi di Cloyne, nella di abusi sessuali sui bambini. Nel mi- senza vita di sei
contea di Cork, a sud dell’Irlanda, per rino della commissione, come non po- persone, tra cui quelli
rendersi conto che l’autodifesa delle teva essere altrimenti, c’è quello che di 4 bambini, della loro
autorità ecclesiastiche non potrà es- fino allo scorso anno è stato il vescovo madre di 27 anni e di un
sere nè facile nè indolore. della diocesi incriminata. E non si trat- uomo di 40. I bimbi
Anche perché il rapporto, realizzato ta di un qualsiasi prelato di campagna: avevano uno, quattro,
da una commissione indipendente vo- monsignor John Magee, prima di rien- cinque e sei anni. La
luta dal governo e presieduta dalla giu- trare nel 1987 nella sua Irlanda natale, polizia, che ha escluso
dice Yvonne Murphy, denuncia come è stato segretario personale di tre pon- la fuga di gas, sta
la Chiesa abbia sistematicamente oc- tefici, da Paolo VI a Giovanni Paolo II, seguendo la pista di un
cultato o soppresso qualunque infor- quando venne messo da parte anche dramma familiare, ma
mazione sugli abusi sessuali commes- perché non piaceva affatto a monsi- non scarta altre ipotesi.
si dai preti, dieci dei quali nel frattem-
po sono morti, alcuni sono molto an-
ziani, uno solo è stato condannato
mentre un altro è attualmente sotto-
posto a processo criminale.
gnor Stanislaw Dziwisz, da sempre il
più stretto collaboratore di papa Wo-
jtyla.
Il “Cloyne Report” afferma senza mez-
zi termini che Magee e i suoi più stretti
PRIMAVERA D’EGITTO
Rinviato processo
all’ex ministro
Fatto ancor più grave perché quest’ul- collaboratori – compreso il numero
timo documento, che porta la data del
23 dicembre 2010, a differenza delle
tre indagini precedenti ordinate dal
due della diocesi, monsignor Denis
O’Callaghan – non informarono la po-
lizia sugli abusi dei quali venivano a
A ncora scontri al
Cairo alla notizia
del rinvio del processo
governo di Dublino, si riferisce a un conoscenza e “bloccavano” le denun- all’ex ministro
periodo – quello dei casi denunciati ce che arrivavano nella sede vescovi- dell’Interno, Habib
fra il 1996 e il 2009 – in cui esistevano, le. Alla richiesta di collaborazione del- al-Adly (già condannato
almeno in teoria, precise direttive del- la commissione, il nunzio apostolico a 12 anni), accusato di
le autorità ecclesiastiche (sia a livello rispose con un secco: “Non vi posso aver ordinato
locale che da parte della Santa Sede) assistere in questa materia”. l’uccisione di
perché i sospetti manifestanti. In
pedofili venisse- centinaia hanno
ro denunciati alla
polizia. Cosa che,
Diciannove sacerdoti avrebbero lanciato pietre al corteo
di auto che portava via
ad eccezione di
un caso isolato,
abusato di minori a Cloyne dal tribunale
l’imputato: dovrà
nella diocesi di tornare in aula il 3
Cloyne non è mai La Santa Sede non collabora agosto.
pagina 14
GR ANDI / INCOMPRESI
IL SIGNOR G.
PIÙ LO IMITANO
PIÙ CI MANCA
edizione del Festival Gaber di Viareggio è prevalso il solito buonismo di maniera
di Andrea Scanzi
Q
uanti gaberiani sono spuntati
fuori, dopo la sua scomparsa.
Tutti pronti a sgomitare per ap-
propriarsi di un intellettuale
che faceva già fatica ad appar-
tenere a se stesso. Sabato e do-
menica ha avuto luogo a Via-
reggio la settima edizione del
Festival Gaber. Maniera garba-
ta, benché perfettibile, di ri-
cordare una figura urticante e
non etichettabile. Sandro Lu-
porini, pittore e co-autore del
Gaber teatrale, si aggirava per
la Cittadella del Carnevale
compiacendosi per l’esibizio-
ne di Andrea Mirò e non appa-
rendo esattamente entusiasta
di Marco Mengoni (trionfatore
della terza edizione di X-Fac-
tor). Come non lo era parso, ne-
gli anni scorsi, per le Pausini e i
Baglioni. Il pubblico è in gran
parte nazionalpopolare. Per
questo la figlia Dalia Gaber-
scik, direttrice di una potente
agenzia di comunicazione,
suole alternare nomi d’élite a
scelte mainstream. Per avere
più gente (11 mila persone) e
permettere ai più giovani, ac-
corsi per ascoltare Emma Mar-
rone (vincitrice della nona edi-
zione Amici), di scoprire “per
caso” Gaber.
SENSATO, MA SAREBBE
auspicabile vedere prima o poi
su quel palco anche Samuele
Bersani, Elio, Caparezza, Vini-
cio Capossela, Petra Magoni,
Paolo Benvegnù, Vasco Brondi.
Eccetera. Di gran lunga i miglio-
ri Cristiano De André e Daniele
Silvestri. Il primo, commosso,
ha riproposto Buttare lì qualcosa,
manifesto programmatico di
Gaber-Luporini: sintomatico
come, in sette edizioni, nessu-
no prima di lui l’abbia eseguita.
Brava Andrea Mirò. Lodevole
Enrico Ruggeri con Un’idea. Co-
raggiosa la Pfm nell’affrontare
Quando è moda è moda. Poco
centrato il presentatore Enzo
Iacchetti, che – fuori scaletta –
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out
Travaglio
Stasera al
Teatro Valle
occupato
legge
Italo Calvino
È stato il cane sciolto per eccellenza
della musica italiana. Ma alla settima
ha invitato sul palco un’Alba Pa- non quelli dei datori di luci).
rietti esondante labbra e retori- Sentire Vittorio Feltri che lo
ca: momento agghiacciante. elegge a maestro mette imba-
Emma e Mengoni, al di là della razzo. Il “giornalismo” alla Fel-
bolsa querelle khomeinista sui tri, Gaber lo mitragliava di con-
reality e i talent, hanno esibito tinuo, ad esempio nella feroce
un talento manierista: se a Em- Io se fossi Dio: “Maledirei i gior-
ma togliessero le urla e a Men- nalisti e specialmente tutti, che
goni i birignao, forse restereb- certamente non son brave per-
be giusto il fard. Ricordare Ga- sone e dove cogli cogli sempre
ber è difficile. La memoria di Fa- bene”. Gaber è unicamente ac-
brizio De André poggia sulla costabile, per capacità profeti-
santificazione. Quella del Si- ca e approccio problematico, a
gnor G è spesso all’insegna del Pier Paolo Pasolini. Anche il suo
pressappochismo e del disin- approccio ultimo – la dittatura
nesco: o lo si fraintende o lo si del mercato – è analogo. A dif-
edulcora. Due anni fa Repubblica ferenza di Dario Fo, che non ha
sparò la scoperta di un inedito mai abbandonato l’approccio
(E tu Stato) che tale non era. Ieri un po’ manicheo, Gaber e Lu-
il Corriere della Sera ha conden- porini buttavano lì qualcosa
sato la due giorni soffermando-
si sulla esiziale rivelazione di
Ornella Vanoni, che ha raccon-
tato di una lontana avance (re-
A otto anni dalla
spinta) di Giorgio: notizia av-
vincente, non meno di una pro-
scomparsa tutti
lusione sulla psoriasi. Anche lo
speciale televisivo di giovedì
sgomitano per
scorso su Rai2 era incentrato
sul Gaber dei Sessanta: quello appropriarsi
televisivo, encomiabile ma mi-
nore. Focalizzare l’attenzione della sua figura
su Non arrossire equivarrebbe a
sostenere che il vero De André Anche la politica,
è quello de La canzone di Mari-
nella. Se Faber si fosse fermato da Fini a Pisapia
lì, oggi lo ricorderemmo come
un Vecchioni qualsiasi; se Ga-
ber si fosse fermato alla Torpedo per poi andare via. Non alimen- l’interpretazione riverberava il
Blu, non avrebbe scorticato le tavano certezze, bensì dubbi. testo. Oggi che non c’è, esisto-
nostre coscienze. Il Gaber irri- Ferivano la morale per tenerla no solo due strade: o lo reinter-
nunciabile è quello del Teatro in vita. Accusati di qualunqui- preti male, e in questo caso
Canzone, dal 1970 al 2000. Un smo, non erano più né compa- Morgan dà ottime garanzie, o lo
percorso discograficamente gni né femministaioli militanti. rifai identico. Ne è prova il Polli
atipico, oltraggiosamente libe- Cani sciolti anarcoidi, casomai. di allevamento di Giulio Casale,
ro e lontano dai riflettori (se Il contenuto era contenitore e bello e più vero del vero, ma ac-
A volte “rientrano”
ANCORA TU: VITTORIO CECCHI GORI AGLI ARRESTI
DOMICILIARI PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA
IDonlbabile
più impro-
dei
Chisciot-
il popolo viola (calcistico) con teatra-
lità goffa, salendo sulla balaustra del
Franchi di Firenze. I Carlo Conti lo
te agli arresti beatificavano. Potentissimo quel fi-
domicialiari. glio “grullo” del Mario, come sussur-
Ieri, un’altra ravano nei bar di Firenze. Una bella
volta, è stata moglie, Rita Rusic, che al divorzio gli
eseguita l’ordinanza di custodia cau- chiede oltre 2mila miliardi di lire.
telare dalla polizia tributaria di Roma. Eletto senatore – Partito Popolare –
E ancora per bancarotta fraudolenta. nel 1994. Quando votano la fiducia
Avrebbe “distratto” – parola che gli si per il governo Berlusconi, abbando-
confà – beni del patrimonio sociale na l’aula: così, per non disturbare.
della Fin.Ma.Vi., causando un passivo Sette anni dopo si candida con l’Ulivo
di circa 600 milioni di euro. Vittorio ad Acireale: non viene eletto ed è ac-
Cecchi Gori, 69 anni, era la locomo- cusato di voto di scambio. Un trionfo.
tiva che si scagliava a casaccio contro Nel 2006 ci riprova con il Movimento
i poteri forti di calcio e tivù. Arringava per l’Autonomia, alleato con la Lega
Martedì 26 luglio 2011
Scozzoli
Medaglia
Cacoyannis
È morto
Winehouse
L’autopsia:
d’argento a 89 anni ancora
nei 100 metri il regista ignote
rana di “Zorba le cause
ai Mondiali il greco” del decesso
Giorgio Gaber a 24 anni
nel 1963 (FOTO OLYCOM)
In basso, Vittorio
Cecchi Gori (FOTO LAPRESSE)
moglie Ombretta Colli è berlu-
sconiana di grido e perché il dis-
senso è per certa intellighenzia
lesa maestà. Se il centrodestra
ha nuovamente usato Lucio
Battisti per darsi uno spessore
(che non ha) culturale, financo
Gianfranco Fini aveva provato a
fagocitare lo slogan – mai trop-
po amato dagli autori – del “li-
bertà è partecipazione”.
BRANI ARCINOTI COME
La libertà o Destra e sinistra, pro-
posti non a caso anche da Em-
ma e Mengoni, sono ammirevo-
li, ma con quel retrogusto ri-
danciano che li rende quasi
mansueti. Esattamente ciò che
non era Giorgio Gaber. L’uomo
che abbandonò tutto per inven-
tare un genere. L’italiano che
non si sentiva tale, ma per for-
tuna o purtroppo lo era. L’intel-
lettuale morto il primo gennaio
2003 a neanche 64 anni, che
tutti dicono di conoscere e po-
chi conoscono davvero.
Meritorio insegnarlo nelle
scuole (sarebbe l’unica cosa
buona compiuta dal ministro
Gelmini). Ma che il ricordo sia
cusabile di eccessiva adesione storicamente rispettoso. An-
filologica. Il neosindaco di Mi- che a costo di risultare fastidio-
lano Pisapia ha scelto Gaber co- si. Proprio come a volte era lui,
me colonna sonora delle sue tra un palpito del cuore e un
elezioni: un segnale distensivo, alambicco della ragione. Pro-
da parte di una sinistra che lo prio come ci sarebbe bisogno
aveva scomunicato. Perché oggi, se solo gli intellettuali vo-
non faceva sconti, perché la lessero dare cenno di sé.
l’arresto per bancarotta fraudolenta
(eddai) a seguito del fallimento Safin.
Dichiara: “Sono perseguitato”. Origi-
nale. Padrone fumantino e caricatura-
le, fisionomia da pugile vilipeso da
una pressa, strafalcioni come se pio-
vesse. Nel suo golgota tragicomico c’è
Nord: disastro. La slavina comincia
nel 2011. Non riesce a vendere Tmc
alla Seat. A luglio riceve un avviso di
una tale assenza di epica e meriti da
suscitare quasi commozione. Ricorda
gli antieroi delle commedia all’italia-
garanzia per concorso in riciclaggio. na, quelle in cui il protagonista era co-
La compagna è Valeria Marini. Duran- sì abituato all’arresto da accogliere le
te la perquisizione trovano cocaina. forze d’ordine come ospiti graditi. Se
All’apice della sua elaborazione intel- non fosse chi è, si potrebbe parago-
lettuale, si difende asserendo che “è nare a certe maschere di Sordi. E sa-
zafferano”: dritto nella leggenda. rebbe d’uopo scomodare l’Ugo To-
gnazzi de La tragedia di un uomo ridicolo.
APPROPRIAZIONE indebita, fal- Essendo l’uomo che è, e pur non vo-
so in bilancio e truffa nel gennaio lendo infierire, il paragone più calzan-
2002. Bancarotta fraudolenta (eddai) te è forse Jimmy Il Fenomeno. Quello
nell’ottobre 2002. Giura: “Salvo la Fio- che rifiutò Fellini per Pierino. Quello
rentina e poi la vendo”. Come no. Nel che prendevano a schiaffi nei filmac-
luglio 2005 crolla la sua catena di sale ci. Quello che dicevano portasse for-
cinematografiche. Il 3 giugno 2008 tuna: Cecchi Gori, neanche quello.
Martedì 26 luglio 2011 pagina 15

SECONDO TEMPO

OGNI / MALEDETTA DOMENICA

SIMBOLI PELLEGRINI
Ancora una volta Federica ci ha mostrato la differenza
tra lo sport vero e quello falso
di Oliviero Beha Costituzione materiale non re interessate non ci fosse nul- sce il basso profilo, una Fede- Come ristagna a proposito di
scritta e sempre più feroce. la di forte (e invece c’è molto) razione “incompetente” cioè Roma la storia della cordata:
n omaggio a Federica Pel- Qui i pellegrini perdono la dal momento che casomai ver- ma esiste davvero questo Tom

I
inesistente, un atteggiamento
legrini. In sprezzo dei pel- maiuscola. Assistiamo al suk rà tutto fuori “a babbo morto”, da “tanto è un gioco” che sta DiBenedetto? Fisicamente
legrini calcistici, sotto for- del calciomercato come se tut- quando le notizie non fanno finendo di rovinare quel poco l’ho visto, certo, ma poi? Sem-
ma di giustizia, calciomer- ti dessero già per scontato che più male o al massimo creano di ludico e di credibile che in pre di Unicredit, di aumenti di
cato, Totò che vende la Fon- al massimo per Scommettopo- dibattiti sulle prescrizioni. Sì, pompa magna segnalavo negli capitale, di giri opachi di Bor-
tana di Trevi (leggi il pasticcio li il procuratore Palazzi chiede- qualcosetta uscirà ora perché occhi allegri della Pellegrini. sa, di Opa annunciate e sparite
Roma), ecc. Si dice sport, ma rà qualche testa, o testina: uno nell’ordine dei Santi Pellegrini Tra questi altri pellegrini, un si tratta. In un Paese normale,
da che mondo è mondo si in- scherzetto, per non danneg- alle Crociate per riprendersi il ordine speciale di “tartufi” mo- sarebbe da ridere, ma in pro-
tende in realtà davvero per giare l’immagine del calcio ita- Santo Sepolcro del pallone lieriani capeggiato da Abete cura: qui può accadere di tutto
sport ciò che non prevede il grini, di liano (ma quale?), far conti- (m’è venuta facile, dopo la con tanto di Consiglio federa- e sotto i nostri occhi “tanto si
ludus della palla, come i due nuovo for- nuare e funzionare i ritiri, pubblicità in simil Murdoch… le, e sopra di loro il potere del- tratta di calcio” e la franchigia
sport sovrani e universalmen- midabile preparare i calendari e in- diavolo in Inghilterra e angelo la Lega rappresentato da Beret- del tifo assicura impunità. Co-
te praticati, magari anche al- Mondiale sui somma “fare come se niente per i diritti tv qui da noi, nel ta perché si tratta di quella Le- me per l’acquisto di Bojan, una
l’insaputa dei praticanti che lo 400 s.l., da an- fosse”. Come se nei verbali Paese di Pietro), si capisce che ga lì, che a Milano i ministeri ce cosa da Pasqualino Sette Bel-
fanno naturalmente nelle so- ni dominatri- dei cancellieri delle procu- non si può fare proprio del tut- li ha da sempre, regna invece lezze: 12 milioni al Barcellona
cietà non ancora “mature” ce delle vasche to finta di niente: si sa che tutti lo status quo, la voglia di pa- per averlo per due anni a in-
per marcire tecnologicamen- anche olimpio- o quasi scommettono, che “la cificare, quieta non movere e gaggio romanista, poi se la Ro-
te, cioè l’atletica leggera, re- niche, di cui si è peste” è diffusa e i monatti altri repertori del genere. ma lo vuol tenere sborsa 38 mi-
gina delle Olimpiadi e il nuo- giustamente gongolano, che ormai sono le lioni, altrimenti torna al Bar-
to, suo principe consorte. Ciò scritto tanto. Ma scommesse a condizionare i SOLO DELLA VALLE, in at- cellona per 13 milioni, cioè
che rotola o rimbalza ha cer- domenica la Pel- campionati o a fare “come se” tesa di cedere la Fiorentina e senza spesa per Guardiola e
tamente (o dovrebbe avere) legrini sorrideva: potessero condizionarli. Non magari di acquistare la Roma, company. Temo che così sa-
venature sportive, ma è essen- non intendo alla lo dico io, bensì Platini, che se chiede al colto pubblico e al- remmo capaci in molti... Ma il
zialmente gioco. La palla com- lettera. Spesso ha ne intende e di professione fa l’inclita guarnigione (Moratti tifoso abbocca, e la notizia non
porta una visione e un atteg- sorriso e sorriderà Matrimonii il presidente Uefa. Da noi, nel chi è dei due?) di sedersi a un viene mai dettagliata. E impaz-
giamento “rotondi” nei con- in futuro, mi augu- deciperet plane reame dell’ipocrisia più dif- “tavolo chiarificatore”, con ca- za il mercato, con cifre da pre-
fronti della vita. E il tennis, ro. Voglio dire che lascivius fusa, in cui per un lustro tutti lumet e eventualmente squaw sa per i fondelli. E intanto l’U-
chiederà qualche callido? Il ha sorriso come se agricolae. hanno fatto finta di ignorare se viene invitato anche Berlu- ruguay impera in Latino Ame-
tennis è uno sport con la palla avesse giocato, co- Saburre lucide che Moggi era in ottima sconi. Ma ovviamente è un bal- rica rinverdendo con spetta-
nella solitudine del tennista o me se avesse trasfor- suffragarit compagnia, ma serviva da lon d’essai dei suoi, e non acca- coli assai più modesti un bla-
dei doppisti (il singolare e il mato almeno per una chirographi, ut “discarica”, si preferi- drà nulla. sone periodico di talenti “cat-
plurale della racchetta) e un volta lo sport del sacri- fiducias deciperet tivi”, i più europei
gioco speciale “drammatico” ficio e della psiche a rures, etiam tra i sudamericani.
nei suoi risvolti carambolici,
insomma una specie di ponte
traino, in un gioco in
cui la palla era il suo
quadrupei
corrumperet
Federica Pellegrini
(FOTO LAPRESSE)
Ma il calcio rotola tra un Ma se ci si dovesse
regolare su quello
tra lo sport e il gioco. Ogni
tanto, ed è raro, un atleta vero,
umore, la sua leggerez-
za, la sua distanza da sé,
(FOTO XXXXXX)
mercato da suk e una che si è visto, forse
semplicemente
uno che sappia fino al midollo ma insieme la sua totale varrebbe la pena di
che cos’è lo sport sentendolo aderenza al suo status di Federazione pavida. allenare meglio i
sulla pelle spesso per tutta la vincente, un’identità for- giocatori che già si
vita, coglie il ludus, il diverti- midabile e assoluta ma con- Allora i pellegrini hanno. A occhio, le
mento, come se stesse giocan- temporaneamente ludica campagne più logi-
do con il suo agone e la quin- cioè “relativa” al gioco, quasi perdono la maiuscola che le hanno fatte
tessenza dello sport, fin dalle ammiccasse, alla Calderon de Napoli e Lazio (la
sue origini più lontane e più La Barca della bracciata, “sto Roma è come detto
democratiche (la Grecia delle sognando, non sono io…”. Il sub judice), mentre
città-Stato c’entra qualcosa tutto in un sorriso esistenziale ancora è tutto un
con la politica e con i Giochi? che dovrebbe essere la bandie- cantiere. La Juve di-
Oggi c’entra con il default ra di chi fa sport e la condizio- pende, come l’In-
controllato...). ne abituale di chi “gioca”, sia ter, molto di più dal
pure per mestiere, sia pure in suo allenatore che
È QUELLO che è accaduto una Repubblica Pallonara fon- dagli acquisti. Se
domenica con Federica Pelle- data sul denaro secondo una Conte e Gasperini
funzionano (en-
trambi con le stim-
mate bianconere),
PALLONATE
di Pippo Russo URBANO CON LE SPALLE AL MURO funzioneranno an-
che le loro squadre.
Il Milan punta la
Champions, un po’
a il pericolo si fiuta o si annusa? Sì, allarme; l’ha proprio ‘annusato’, nel senso me Weah?”. Ri-
M sappiamo che iniziare così è il modo
migliore per farsi mandare immediatamente
che il pericolo si trovava lì ed è stato
olfattivamente ispezionato come farebbe un
sposta: “Diffici-
le paragonarmi
come Silvio il Qui-
rinale. Sono en-
trambi in salita, ma
a quel paese. Il fatto è che da domenica cane col deretano di un altro. Suggestivo, no? a lui e a Eto’o. Io la vera novità sareb-
scorsa, 24 luglio, l’interrogativo ci tormenta. Su Tuttosport del 20 luglio le pagine 2 e 3 erano sono nato e cresciuto in Europa, sono stato per be la seconda…
Tutta colpa di un articolo sulla Gazzetta dello occupate dalla trascrizione di un incontro in la prima volta in Ghana pochi mesi fa. Mi sento DI SICURO si ripartirà con
Sport firmato da Francesco Bramardo, che di redazione col presidente e proprietario del To- più il simbolo della società multiculturale”. Se Calciopoli ancora apertissima,
tali agguati situazionisti effettuati brandendo rino, Urbano Cairo. Roba forte. E per far ca- negli articoli potessero essere pubblicate le un vaso di Pandora inesauribi-
la lingua italiana è vero maestro, e anche per pire al massimo dirigente granata che in quella nuvolette dei fumetti, quelle in cui viene tra- le soprattutto perché – ribadi-
questo è stimatissimo innanzitutto dai suoi redazione non gli avrebbero fatto sconti, ecco scritto ciò che il personaggio pensa ma non di- sco noiosamente il concetto –
colleghi di testata. Scrivendo dell’arrivo del che la prima domanda è stata un vero salto alla ce, avremmo letto: “E ti fossi almeno docu- in realtà tra gli addetti ai lavori
cileno Arturo Vidal alla Juventus, Bramardo giugulare: “Presidente Cairo, meglio essere mentata!”. Il giorno dopo la stessa Moccina ha tutti sanno tutto, e Scommet-
ha svelato un retroscena della trattativa: subito concreti. Adesso ci vuole Gazzi”. Una dato una curiosa interpretazione delle cose: topoli falla turata alla meno
“Annusato il rischio di perdere Vidal, la Juve persona normale avrebbe riso in faccia a tutta peggio perché altrimenti la
“Ibra è già in forma anche sotto il profilo della
ha anticipato la concorrenza, Chelsea, Zenit la redazione per un quarto d’ora, e poi se ne barca affonda. Ed è ovvio, con i
rabbia agonistica: prima vittima della stagio- timonieri che ci sono, al mas-
e Bayern”. Ora, lasciando da parte il fatto che sarebbe andato via canticchiando ‘La cucara- ne, il timido Valoti. Ma dicono sia un buon se-
se una di queste tre società avesse voluto cha’. simo galleggia come un sughe-
gno: se Ibra ti riprende, vuol dire che ti stima”. ro o altro materiale, volete pu-
davvero Vidal non ci sarebbe stato alcunché Continua a fare mirabilie Alessandra Bocci, la Deve essere una spiegazione autoconsolatoria re che navighi? Tanto il tifoso
da fare per il club bianconero, rimane la Federico Moccia del giornalismo sportivo ita- che la Moccina si è costruita da quando vede aspetta la tv e si fa piacere pra-
sostanza del problema linguistico. La Juve liano. Sulla Gazzetta dello Sport del 17 luglio, Ibra appiccicare le caccole sui suoi articoli. ticamente tutto, senza neppu-
non ha ‘fiutato’ il pericolo, ossia non è stata la Moccina ha intervistato il milanista Kevin re il dubbio remoto che la Na-
Andrea Elefante, al secolo Andrew The Ele-
‘investita (metaforicamente) da una Prince Boateng. A un certo punto gli ha chie- ve Calcio sia un po’ come la
phant Man, ha iniziato così per la Gazzetta del
sensazione olfattiva’ tale da suscitare sto: “Si sente un simbolo del calcio africano co- barca nel mare finto di “Tru-
21 luglio l’articolo sull’amichevole tra Inter e man Show” e finito il mare uno
Cremonese: “Eto’o è sempre acceso, Alvarez se ne possa andare aprendo
LA PRIMA DOMANDA SCOMODA DI TUTTOSPORT A CAIRO spesso, Sneijder è un po’ psichedelico: un po’ si una parete di tela plastificata.
accende e un po’ no”. Invece Elefante è proprio Una recita: è quello che acca-
OSPITE IN REDAZIONE: PRESIDENTE, ORA CI VUOLE GAZZI fulminato. de in politica, perché non do-
vrebbe accadere alla politica
rotondocratica?
pagina 16 Martedì 26 luglio 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ momento delicato: i leghi-
sti che devono votare il ri- di Fulvio Abbate
Spostarsi
è un format
to. Quanto invece alla già tiere (cuscinetti adesivi), pol-

Non si parla finanziamento delle mis-

sioni militari all’estero,
puntano i piedi. Non ci sarà
alcuna crisi politica per Ka-
bul, ormai – lo si avverte an-
Lnonadell’estate
grande novità televisiva
2011, se ancora
lo sai, brilla nei nume-
rosi spot messi lì a pubbliciz-
menzionata motocarrozzel-
la, c’è da rammentare che
suggerì negli anni Cinquanta
al regista Marco Ferreri e al-
lo sceneggiatore Rafael Azco-
trone regolabili, ma anche di
pannoloni per piccole perdi-
te dovute all’incontinenza
non esattamente controllabi-
le, insomma fra sfinteri lenti

d’altro che nel clima pre-feriale del

Tg2 – arriva il generale ago-
sto e si piazza “al centro del
dibattito”. Con sereni eufe-
mismi, si sa che Filippo Pe-
zare l’esistenza di un piccolo
veicolo elettrico a tre ruote
destinato agli anziani non
esattamente bene in arnese
in fatto di agilità: diciamo,
na, in pieno grigiore del fran-
chismo, un piccolo capola-
voro in bianco e nero intito-
lato “El cochesito” (cioè la
storia di un anziano che de-
e muscoli non proprio esat-
tamente gagliardi come avve-
niva un tempo. Così come
c’è modo di mostrare l’estre-
ma maneggevolezza del vei-
di Paolo Ojetti nati e Alberto Tedesco si sono “autosospesi” dal non proprio invalidi, ma co- sidera ardentemente di pos- colo quando si tratta di ripor-
Partito democratico. Una soluzione provvisoria munque giù di lì. Dal nostro sedere il mezzo, e non po- lo nel bagagliaio dell’auto.
g1 per un partito che sembra – all’improvviso – gra- osservatorio privilegiato sia- tendo ottenerlo con l’appro- Dimenticavo: affinché l’an-
T La notizia della morte del paracadutista di
Osteria Nuova, vicino al lago di Bracciano, a
vemente malato e bisognoso di cure rapide e
impietose.
mo riusciti a contarne alme-
no due distinti marchi in of-
vazione dei congiunti finisce
con l’avvelenare l’intera fa-
ziano non debba temere di
restare bloccato in strada la
nord di Roma, per il Tg1 non è notizia se nel ferta commerciale, in una gi- miglia). Nel nostro caso, an- voce fuori campo garantisce
titolo non si dice subito che è “generale il cor- g3 randola concorrenziale che che grazie ai progressi del de- che “le ruote non possono
doglio delle istituzioni”. Non se ne può più di
questi cordogli e delle “profonde commozio-
T Prima del paracadutista caduto, il Tg3 apre
un’ampia pagina sul “templare” norvegese.
fa ben sperare circa il futuro
dell’articolo, circa l’intero
sign su questo genere di con-
gegni, c’è quasi modo di fare
forare”.
C’è forse qualcosa di perfido
ni”. C’è un servizio ad hoc, dove, attorno al cor- Avrebbe indicato altri 9 “fratelli” sparsi per l’Eu- campionario del settore, an- sì che il veicolo assomigli a nella presenza di questo spot
dogliante Berlusconi, si stringono un po’ tutti. ropa con le sue stesse fissazioni, ma pare sia una zi, del ramo. Secco, temia- un modello destinato a far proprio adesso, ossia nei
Dall’Afghanistan ai disagi della stazione Tibur- visione schizofrenica, anche se di fanatici è pie- mo. muovere il suo acquirente in giorni dell’estate, quando i
tina “direttamente dalle voci dei passeggeri”, di- no il mondo. La morte del paracadutista “aprirà All’inizio non volevo creder- un campo da golf. Cancellan- familiari non ancora bisogno-
ce Carolina Casa che però assicura: “Da do- senz’altro la discussione attorno al finanziamen- ci, ma quando mi sono reso do così la vergogna della Pa- si di un simile veicolo spe-
mani (oggi, ndr) si tornerà alla normalità”. Poi, to delle nostre missioni all’estero”, diceva ieri conto che in modo sempre tente B “per invalidi”. ciale sognano di “sbolognar-
salita su un treno fortunoso a Orte, Carolina sco- Bianca Berlinguer. Oggi si vedrà, ma – come più insistente il palinsesto Tornando allo “script” (il ve- si” il caro congiunto non
pre: “I passeggeri non parlano d’altro”. Ora, con detto – a parte Castelli, la Lega voterà compatta: pubblicitario proponeva e ro intenditore parla così) del esattamente in forma? Se co-
tutto il rispetto, ma di cosa altro dovrebbero il Berlusconi in dissoluzione resterà a Palazzo ancora insisteva sull’esisten- nostro spot, c’è da dire che il sì fosse, e temiamo che so-
parlare i passeggeri di un treno che, partito da Chigi per forza d’inerzia. Ma in agguato – dice il za del veicolo in oggetto, al- casting non ha badato a spe- vente avvenga proprio in
Orte arriva a Roma (80 chilometri, 40 minuti Tg3 – c’è una novità: l’idea del “processo lun- lora ho pensato d’avere indi- se, per interpretarlo sono sta- questi termini, come potreb-
d’auto rispettando i limiti), con due ore di ri- go”, dove le difese potranno chiamare tutti i te- viduato con certezza una li- ti infatti scelti dei volti (fra be ben mostrare un doveroso
tardo? stimoni che vogliono, anche l’intero elenco del nea di tendenza. Non si tratta argento e brizzolatura) che remake, opportunamente
telefono di Roma. L’idea va bene per Berlusconi: proprio della vecchia epica ben figurerebbero perfino in aggiornato circa le novità
g2 il processo Ruby finirà quando Berlusconi avrà motocarrozzella da evi- una pubblicità del tutto com- tecniche del settore, del
T Al capezzale dei soldati caduti si siede sem-
pre la retorica. Davide Tobini “amava l’eserci-
passato i cent’anni e Ruby sarà una cinquanten-
ne dai fianchi larghi. Il Tg3 segnala che Maroni
dente menomazione in atto,
no, non ancora, si tratta piut-
plementare in tema di den- gioiello di Marco Ferreri.
L’ormai maturo Nanni Mo-
to, era orgoglioso del suo lavoro”. A 28 anni, ha vietato l’ingresso dei giornalisti nei centri di tosto di uno strumento de- Sempre più numerosi retti potrebbe dirigerlo alla
Tobini diventa il quarantunesimo militare italia- accoglienza, quella specie di lager, dei migranti. stinato a salvare una proie- gli spot tv perfezione.
no che perde la vita in Afghanistan. Muore in un La democrazia è stata mutilata a sua insaputa. zione all’esterno del sogget- rivolti agli anziani www.teledurruti.it

LA TV DI OGGI
11.25 TF Don Matteo 7
13.30 NOTIZIARIO TG1 -
TG1 Economia
14.10 ATTUALITÀ Verdetto
Finale
15.00 PRIMA TV RAI FILM
Papà per due
16.50 ATTUALITÀ TG Par-
lamento
17.00 NOTIZIARIO TG1 -
Che tempo fa
17.15 ATTUALITÀ Estate in
diretta
18.50 GIOCO Reazione a
catena
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 DOCUMENTI DA DA
DA
21.10 TELEFILM Il Commis-
sario Rex
23.00 DOCUMENTARIO
Passaggio a Nord Ovest.
Condotto da Alberto
Angela.
0.00 FILM Prima della
felicità
1.05 NOTIZIARIO TG1
Notte - Che tempo
11.15 TELEFILM Il nostro
amico Charly
12.00 SPOR Nuoto, Cam-
pionati mondiali 2011 Da
Shanghai, Finali (DIRETTA)
13.00 NOTIZ. TG2 Giorno
-TG2 E... state con costu-
me - TG2 Medicina 33
14.00 TFGhost Whisperer
14.50 TF Army Wives
15.35 PRIMA TV TELEFILM
Squadra Speciale Colonia
16.20 PRIMA TV RAI TELE-
FILM Las Vegas
17.05 PRIMA TV TF 90210
17.45 NOTIZIARIO TG2
Flash L.I.S. - Meteo 2 - TG
Sport - TG2
18.45 TELEFILM Cold Case
19.30 TFSenza traccia
20.25 Estrazioni del Lotto
20.30 NOTIZIARIO
TG2 - 20.30
21.05 PRIMA TV RAI TELE-
FILM La Spada della verità
23.25 NOTIZIARIO TG2
23.40 TELEFILM Brothers
and Sisters
12.55 SPORT Nuoto, Cam-
pionati mondiali 2011 Da
Shanghai, Finali (DIRETTA)
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - TG Regione
Meteo -TG3 - Meteo 3
14.45 RUBRICA FIGU -
14.55 NOTIZIARIO TG3
L.I.S.
15.00 TF Wind at my Back
15.40 FILM A cavallo della
tigre
17.20 DOCUMENTARIO
GEOMagazine 2011
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.15 TELEFILM Sabrina
vita da strega
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 VARIETÀ Circo Mas-
simo
23.15 NOT. TG Regione
23.20 ATTUALITÀ TG3
Linea notte estate
23.55 CULTURALE Correva
l’anno
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Meridiana
- Scienza 1
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
3 (Interni) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Consumi e
consumi
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
0.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP OPERA Beauti-
ful
14.10 SOAP OPERA Cento-
Vetrine
14.45 FILM Inga Lindstrom
- I cavalli di Monte Cate-
rina
16.45 FILM La vita che
sognavo
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.40 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint
21.20 FILM Gli ostacoli del
cuore. Con Pierce Bro-
snan, Susan Sarandon.
23.30 PRIMA TV TELEFILM
Parenthood
1.30 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
2.00 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint (REPLICA)
2.40 TFJoan of Arcadia
11.25 TELEFILM Una mam-
ma per amica
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo- Sport
13.40 PRIMA TV CARTONI
ANIMATI Detective Conan
14.10 CARTONI I Simpson
15.00 PRIMA TV TELEFILM
How I Met Your Mother
15.30 TELEFILM Gossip Girl
16.20 TELEFILM The O.C.
17.10 TELEFILM Hannah
Montana
18.05 SIT COM Love Bugs
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo - Studio
Sport
19.35 TELEFILM Mr. Bean
19.45 TF C.S.I. Miami
20.30 EVENTO SPORTIVO
Calcio, Audi Cup 2011
Bayern Monaco - Milan
(DIRETTA)
22.50 FILM Lucignolo
0.50 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
1.40 NOTIZIARIO Studio
Aperto - La Giornata
11.20 TALK SHOW Benes-
sere
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d’Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TFDetective Monk
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 3
13.50 REAL TV Il tribunale
di Forum - Anteprima
14.05 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM GSG9 -
Squadra d’Assalto
16.15 SOAP OPERA Sentieri
16.50 FILM Torna a casa,
Lassie!
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d’amore
20.30 TELEFILM Renegade
21.10 FILM Due nel mirino
23.35 CINEMA D’ESTATE
FILM Rounders - Il Gioca-
tore
1.55 NOTIZIARIO TG4
11.25 TELEFILM Chicago
Hope
12.30 TELEFILM Due South
- Due poliziotti a Chicago
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 MINISERIE Iron Road
16.05 DOCUMENTARIO
Austin Stevens, Fotografo
per natura
17.00 TELEFILM L’ispettore
Barnaby
19.00 REAL TV Cuochi e
fiamme (REPLICA)
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ In Onda
21.10 TELEFILM Crossing
Jordan
23.40 TELEFILM In Plain
Sight - Programma Prote-
zione Testimoni
0.35 NOTIZIARIO TG La7
0.50 TELEFILM NYPD Blue
1.55 ATTUALITÀ In Onda.
condotto da Luisella
Costamagna e Luca Telese.
(REPLICA)
2.35 DOCUMENTI La7
Colors

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Gli ostacoli del cuore
Allen e Grace Brewer (interpretati da
Pierce Brosnan e Susan Sarandon, nella
foto) cercano disperatamente di supera-
re la tragica morte del figlio adolescen-
te. Il già traballante equilibrio familiare
viene definitivamente rotto dall’arrivo
di una ragazza che sostiene di aspettare
il figlio del ragazzo prematuramente
scomparso... Debutto alla regia per
Shana Feste (la sceneggiatrice di
“Jonah”).
Canale 5 21,20
/ Rounders - Il Giocatore
Mike McDermott frequenta la facoltà di
legge, vive con la compagna di studi Jo,
ma soprattutto è un grande appassiona-
to di poker. Affronta in una partita il
terribile russo detto KGB, perde tutto e
accetta di lavorare come autista. Nove
mesi più tardi, dopo aver mostrato la
propria abilità ad alcuni giudici riuniti al
tavolo da gioco, Mike va in carcere ad
accogliere l’amico Verme, che ha appena
finito di scontare la pena...
Rete 4 23,35
/ Prima della felicità
La storia è interamente ambientata nel
Veneto. Cinque pazienti del dipartimento
di salute mentale cominciano il duro pro-
cesso di reinserimento in società. Per Alci-
de (Enzo Jacchetti, nella foto) Giuseppe
(Massimo Olcese) Jolanda (Monica Scat-
tini) Alberto (Davide Silvestri) e Lori
(Lidia Vitale), complice i pregiudizi della
gente, tornare a una vita "normale" non
sarà facile... Scritto da Dardano Sacchet-
ti, il film è diretto da Bruno Gaburro.
Rai 1 0,00
In Onda
Al centro della puntata di stasera il pro-
seguimento del dibattito acceso dalla
richiesta di arresto passata alla Camera
per l’On.Alfonso Papa e bocciata al
Senato per il senatore Alberto Tedesco, il
rapporto tra politica e magistratura e il
braccio di ferro interno alla maggioranza
tra Lega e PdL. Ospiti della puntata il
Vice-segretario del PD Enrico Letta e il
Vice-presidente Vicario del gruppo del
PdL al Senato Gaetano Quagliariello.
La 7 20,30
 Correva l’anno
“Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi -
Una vita per la scienza”.Vissuto a caval-
lo dei due secoli, Marconi è l’uomo del
telegrafo senza fili e delle onde radio e ha
solo 35 anni quando, nel 1909, arriva il
riconoscimento più prestigioso: il Nobel
per la fisica. È la prima volta per un ita-
liano. Per Enrico Fermi, che intanto stu-
 Passaggio a Nord Ovest
dia la nuova frontiera della matematica
All’inizio del secolo scorso due famosi
e della fisica, l’energia nucleare, il Nobel
inventori hanno lottato per lo stesso
arriva nel 1938.
obiettivo: l’elettricità. Sono T.A.Edison,
inventore della lampadina e della cor-
Rai 3 23,55
rente continua e George Westinghouse,
scopritore della corrente alternata.
Roma: la storia e i segreti del Monte
Testaccio. E ancora, un’avventura ad
alta quota che vede protagonista Katia
Lafaille, che ha sfidato da sola il monte
Aconcagua.
Rai 1 23,00
Martedì 26 luglio 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
HACKER VS POLIZIA INFORMATICA
WEB
di Federico Mello
è FORMIGONI TWITTA SOLO IN INGLESE
I SUOI AGGIORNAMENTI RIVOLTI AI FOLLOWER ALL’ESTERO
Dopo una sbarazzina compagna comunicativa
online; dopo le performance “stilistiche” con
camicie di ogni foggia mostrate in tv; dopo
l’ultima intervista al Tg3 – diventata un cult sul
web – dove si rammarica dei tagli della
Finanziaria da Porto Cervo in mezzo alle
Commenti al video su
ilFattoQuotidiano.it:
“Tedesco contro tutti e
Il Fatto: ‘È un giornale
fascista’”
di Gisella Ruccia
barche, Roberto Formigoni è sempre più

Attacco è GAFFE MICROSOFT SU AMY

“RICORDATELA COMPRANDO IL SUO ALBUM”
A volte sembra che Microsoft si impegni
appassionato di Twitter. Sul social
network dei cinguettii, il governatore
ha circa seimila follower ma, dato
curioso, pubblica i suoi
aggiornamenti solo in inglese. “Join
è VOTAVO per i Ds...
votavo...
chucko

è PROPRIO l’altro giorno

alla “Postale” per attirare l’antipatia degli internauti.

Sabato, dopo che si era diffusa la notizia
della morte di Amy Winehouse, su
teetbox360, l’account ufficiale Twitter della
console Microsoft, è comparso un invito:
us in Rimini Aug 21-27. Look for the
Formigoni.it stand. 27 short days
away!” il suo ultimo tweet nel quale
dà appuntamento al meeting di
Rimini. Una strategia per ingraziarsi i
uno dei pochi mentecatti di
destra che conosco (sono
fortunato, frequento bella
gente) bofonchiava che il
Fatto è chiaramente
eri è stata una giornata nera per in cui si definisce il Cnaipic una “Ricordate Amy Winehouse comprando leader stranieri? Chissà. Ma gli italiani
Idarmi
la Polizia Postale italiana. I gen-
del web italiano avrebbero
“organizzazione corrotta”. Spie-
gano anche che l’azione rientra
dal nostro portale Zune il disco Back to
Black”. Neanche un’ora dopo,
come faranno a capirlo?
comunista! Per il PD è
tecnicamente fascista!
chucko
subito ieri un furto di dati in piena nella “campagna Antisec”, e rap- con le proteste che montavano
regola: una figuraccia che va an- presenta “un richiamo anche per online, sono giunte le scuse, è SE NE VADA in galera...
che oltre i confini nazionali (la no- l’attacco diretto ai nostri amici di sempre via tweet: “Ci scusiamo è il luogo ideale...
tizia era anche sul sito della BBC). Anonymous che nei giorni scorsi se il nostro messaggio sembrava ciro da pozzuoli
I server della “postale”, infatti, sa- sono stati arrestati sia in Italia che soltanto commerciale. Non era
rebbero stati violati dagli hacker in Europa e negli Stati Uniti”. Tra i nelle nostre intenzioni”. Ma è TEDESCO, ormai non è
di Nkwt Load, gruppo legato a file rubati, sostengono gli hacker, ormai la frittata era fatta. più credibile e si stà
LulzSec e Anonymous, già artefici ci sarebbero informazioni che arrampicando sugli specchi
di diversi attacchi in rete. L’offen- fanno riferimento a diverse istitu- come fanno tutti gli inquisiti
siva che ha colpito il Centro na- zioni e società estere, tra cui il mi- del Pdl.
zionale anticrimine informatico nistero egiziano dei Trasporti e malesia
per la protezione delle infrastrut- della Comunicazione, il diparti-
ture critiche (Cnaipic) della poli- mento dell’Agricoltura statuni- è SIGNOR Tedesco vada
zia italiana, è stato rivendicato ie- tense, il ministero della Difesa au- nel Pdl. Quello è l’unico
ri. Gli hacker, sul modello di Wi- straliano. Nella prima tranche di partito a darle tutte le
kileaks (Anonymous sono vicini documenti, già scaricabile onli- soddisfazioni che và
ad Assange) hanno annunciato la ne, figura inoltre un appunto per cercando. A ritmo di bunga
pubblicazione sul web di migliaia il capo della polizia redatto nel bunga il famoso detto fot fot
di documenti riservati, mentre la gennaio 2008 e relativo agli attac- fot chiagne chiagne chiagne,
polizia postale è al lavoro per ac- chi informatici ai danni della Pro- pensi solo che se in Italia ci
certare l’autenticità dei file e sot- cura di Genova. Si capirà nei pros- fosse veramente la giustizia
tolinea che in ogni caso la mag- simi giorni la mole e la rilevanza di che funziona, lei sarebbe in
gior parte dei documenti non ap- questi documenti. Solo una setti- galera e tutta quella
partiene alla polizia italiana. “Og- mana fa la Postale aveva tenuto un arroganza dove la
gi abbiamo ottenuto l’accesso al convegno a Roma per rendere metterebbe?
vaso di Pandora delle agenzie an- pubblici i dati sulle operazioni LulzSec su Twitter; Pier Angelo soorbole
ticrimine italiane”, si legge nel co- contro il “cyber-crimine”. il comunicato sul sito di
municato pubblicato da LulzSec f.mello@ilfattoquotidiano.it Anonymous; Formigoni, e è A PARTE l’espressione
l’account Xbox su Twitter “toghe rosse” che non ha
potuto usare visto che viene
dal PD (già che ci sono,
I FILM LO SPORT complimenti vivissimi per il
genio che l’ha scelto e
SC1= Cinema 1 SCF=Cinema Family SP1=Sport 1 iscritto nelle liste) sembra un
SCH=Cinema Hits
SCP=Cinema Passion
SCC=Cinema Comedy
SCM=Cinema Max
SP2=Sport 2
SP3=Sport 3
DOPO L’INCIDENTE, PERSONAL TRAINER VIA SKYPE classico discorso di B. Cosa
LUCA, 39 ANNI, ALLENA DAL COMPUTER DI CASA aspetta Tedesco per
17.55 Il rompiscatole SCC 18.30 Calcio, Copa America
Un incidente con la moto lo ha costretto sulla sedia a iscriversi al Partito degli
19.00 Partition SCP 2011 (Sintesi) SP1
rotelle, a un lungo e duro periodo di riabilitazione e Onesti? È il suo habitat
19.00 A prima vista SCH 18.30 Calcio, Uefa Champions
soprattutto a un difficile reinserimento nella vita di tutti i naturale. E visto nelle
19.15 La vita è una cosa League 2006/2007 Finale Milan - giorni. Luca Ruggiero, romano di 39 anni, prima condizioni disperate i cui
meravigliosa SC1 Liverpool (Replica) SP3 dell’incidente era un personal trainer, un insegnante di versa Tedesco, dovrebbe
19.20 Mean Girls SCF 19.00 Wrestling WWE Expe- educazione fisica. Ma grazie alla sua caparbietà e alla gran “costare” anche meno di
19.25 Tempesta polare SCM rience Episodio 4 SP2 forza d’animo è tornato a svolgere la sua professione Scillipoti...
19.35 Spia e lascia spiare SCC 20.00 Calcio, Innsbruck Cup sfruttando le potenzialità della Rete, dando vita a un spirou
21.00 Una bionda in 2011 Roma - PSG - Innsbruck singolare corso che i suoi allievi seguono da casa
carriera SCF (Diretta) SP1 attraverso Skype, il software che mette in contatto è QUALI sono i giornali
21.00 Fratelli d’Italia SCC 20.00 Wrestling WWE Dome- audio-visivo gli utenti. “Su suggerimento di una mia preferiti di D’Alema e
21.00 L’insostenibile leggerez- stic Raw Episodio 5 SP2 storica allieva ho capito che anche con le parole, il Tedesco? Pensare che si dà la
za dell’essere SCP 21.00 Tennis, ATP World Tour carisma e la passione, si può comunicare efficacemente e responsabilità del paese, a
21.00 Resident Evil: Masters 1000 2011 Miami far comprendere alle persone quali movimenti eseguire e gente che é incapace di
Afterlife SCM (Highlights) SP3 come farlo correttamente. Quindi, ho pesare le proprie parole.
21.10 Shrek 2 SC1 21.45 Vela, Volvo Ocean Race ricominciato a insegnare” racconta ad Jacomo
21.10 Il maledetto United SCH 2011 Episodio 3 SP2 AdnKronos Salute. Luca non pensava
22.40 Miracle SCF 22.00 Rugby, Tri Nations 2011 minimamente di poter riprendere là dove aveva è MA QUESTI individui da
22.45 Il padre di mio figlio SCC Australia - Sud Africa (Sint.) SP2 lasciato, un mestiere dove è fondamentale l’uso del dove vengono? Sono imputati
22.45 Don’t say a word SCM 22.00 Tennis, ATP World Tour corpo per mostrare alle persone come si svolgono ed i magistrati ne hanno
22.50 Master & Commander - Masters 1000 2011 Montecarlo gli esercizi. “Ero un atleta, mi dedicavo con passione chiesto la carcerazione.
Sfida ai confini del mare SC1 (Highlights) SP3 alla ginnastica artistica. Mi sono diplomato all’Isef e Qualche giornalista (si fa’ per
22.55 Delta Force 2: Colombia 23.00 Beach volley, Campionato ho iniziato a insegnare vari tipi di attività motoria fino dire) gli mette un microfono
Connection - Il massacro SCH italiano 2011 Benevento: finale all’età di 29 anni, quando è avvenuto l’incidente che mi in bocca e gli permette di
23.55 La Notte che non c’in- maschile (Replica) SP2 ha reso tetraplegico. Ho trascorso tre anni in ospedale dire qualsiasi cosa, senza fare
contrammo SCP 0.00 Calcio, Innsbruck Cup 2011 e quando sono tornato a casa sono dovuti passare domande. Ma in che paese
0.15 La poliziotta SCC Roma - PSG - Innsbruck (R) SP1 alcuni mesi prima di adattarmi alla mia nuova vita”. viviamo? Quand’è che ci
Grazie al web sveglieremo?
Luca è riuscito a è CHIUSI I FALSI APPLE-STORE Lorenzo D'Angelo
riappropriarsi ERANO COMPARSI IN CINA CON PRODOTTI VERI

RADIO della sua passione per

lo sport e della sua
professione
Due falsi negozi della Apple – ne
avevamo parlato negli scorsi giorni –
sono stati chiusi dalle autorità di
è GRAZIE BINDI, grazie
Serracchiani, grazie Travaglio.
Fabrizio Lumini
è BLACKBERRY TAGLIA
A “Radio1” “Con Parole mie”: VIA 2000 LAVORATORI. GIÀ I PROFITTI
incontrando
l’entusiasmo dei suoi
Kunming (Cina meridionale) dopo la
vasta eco suscitata dalla denuncia di una è COMPLIMENTI al Fatto
Carrà in Versilia Research In Motion, il pioniere
canadese produttore di smartphone
allievi. blogger. Il governo della città, la capitale quotidiano! e complimenti a
Umberto Broccoli aprirà la puntata di “Con Parole mie”, Pasquale Rinaldis della provincia dello Yunnan, ha La zanzara per la
e dispositivi BlackBerry,
in onda oggi alle 14.08 su Radio1, con il ricordo del viag- annunciato sul suo sito web che, dopo divertentissima trasmissione
ha annunciato il taglio più di 2.000
giatore e poeta andaluso musulmano Ibn Giubayr del un’indagine condotta su 300 negozi, a =) Biagi e Montanelli
posti di lavoro per ridurre i costi.
castello di Erice. Ibn Giubayr, infatti, di recò in Sicilia due è stato ordinato di chiudere i sarebbero stati orgogliosi
L’azienda di Waterloo, Ontario, ha detto che la sua forza
per ben due volte tra il 1183 e il 1185. A seguire, il pitto- battenti perché non avevano la licenza. Il dell’esistenza di un giornale
lavoro si ridurrà a 17.000 dipendenti. “La riduzione della
re italiano Carlo Carrà (vicino ai programmi dell’avan- governo aggiunge che oltre ai due chiusi, così.
forza lavoro è un passo necessario per il successo a lungo
guardia futurista prima, e della corrente metafisica, poi) sono stati scoperti altri tre falsi “Apple verderich
termine della società”, si legge in una nota. Rim con la
che, in vacanza in Versilia, trae ispirazione dal fiume Cin- Store” – cioè non autorizzati ad usare il
crescente popolarità dei prodotti concorrenti di Apple e
quale. Poi, il pittore e scrittore, vissuto tra la fine dell’800 nome dell’azienda californiana – e che è A QUESTI signori, che si
Google ha visto ridursi il profitto e gli obiettivi di
e l’inizio del ‘900, Lorenzo Viani descrive la chiesa di San- tutti e cinque i negozi vendevano veri fanno chiamare anche
fatturato. Nel primo trimestre del 2011 ha registrato un
t’Andrea a Viareggio. Infine, una gemma di saggezza isla- prodotti della Apple. La scorsa settimana onorevoli, andrebbe ripetuto
mica di Al Ghazali, teologo, filosofo e mistico persiano, le
utile di 695 milioni di dollari rispetto a 769 miliardi di
una blogger americana che vive a Kunmig fino alla noia : ma se vi
cui idee sono state e sono considerate fondamentali per dollari un anno prima e 934 milioni di dollari nell’ultimo
aveva denunciato la presenza in città di dichiarate non colpevoli
la storia del pensiero islamico e arabo. Nella rubrica rea- trimestre. Anche il glorioso BlackBerry si è incamminato
falsi Apple Stores, modellati su quelli perchè non vi fate processare
lizzata in collaborazione con Rai Teche, uno sketch del sul viale del tramonto?
“veri” che sono stati aperti a Pechino e a così potreste agevolmente
1966 con Mina e Alberto Sordi. In chiusura, la poesia di Shanghai. A Kunming esistono 13 dimostrare, nel processo, la
Mario Tobino “Ma i poeti”. rivenditori autorizzati dei prodotti Apple, vostra innocenza?
Radio 1 14,08 ma nessun Apple Store. gennaro
pagina 18 Martedì 26 luglio 2011

NOI E lORO
PIAZZA GRANDE É di Maurizio Chierici

Utoya e Oklahoma City
di Furio Colombo
utti ricorderanno la frase
29 aprile 1995. Quel giorno era
l'anniversario di un'altra esplo-
sione, avvenuta due anni prima
IL TICKET PRO
BOMBARDIERE
N on sarà un soldato in più morto in Afghanistan a scoraggiare
la passione civile che lo distingue dagli altri ministri: La Russa
vuol far capire ai pensionati da 600 euro al mese e ai ragazzi call
center che sì e no arrivano a 700 e agli operai benestanti con mille
progetto. Il silenzio assoluto che stra americana contro adulti e in busta paga, perché devono pagare 10 euro di ticket quando
ce lo consegna solo e unico, pe- bambini americani non si ferma vanno dal dottore e 25 se “impropriamente corrono col mal di
ricoloso e pazzo. al passato. Mentre Andres

T
con cui si è fatta la prima
luce sulla bomba e il mas-
sacro norvegese di venerdì
22 luglio: "Qui c'è più Oklaho-
ma City che Torri gemelle."È sta-
to l'inizio di una narrazione an-
cora lacunosa che tuttavia ha in-
terrotto la corsa che stava per
scattare in direzione della guer-
ra islamica. Il richiamo alla tra-
gedia del terrorismo interno
americano compiutasi il 29
aprile 1995 è stato dunque utile
per bloccare un'onda di emo-
zione mondiale che stava an-
dando nella direzione sbagliata.
Ma il suo effetto si è fermato su-
bito. Le domande avrebbero do-
vuto essere: che cosa era suc-
cesso a Oklahoma City, per ma-
no di chi e perché; se quel fe-
nomeno (organizzazione e cre-
denze) è finito in America o è
ancora vivo e attivo e pericolo-
so; come, in che senso, con che
dimensioni il fenomeno del fon-
damentalismo armato cristiano
è attivo in Europa; perché tende
a condurre una guerra preven-
tiva contro la propria gente e il
proprio Paese.
INFINE, mentre sostiamo ac-
canto alle macerie di Oslo e ai
cento cadaveri dei ragazzi dell'i-
sola di Utoya, in che senso si pos-
sa parlare di "destra", e se, da un
evento come questo, discenda la
conclusione che il multicultura-
lismo è morto. L'opinione che
sto per esporre è che si debba da-
re importanza al legame fra
quanto è accaduto nel terrori-
smo contro l'America prima del-
l'11 settembre e l'azione crimi-
nosa del militante Andres
Behring Breivik a Oslo e Utoya.
Una strana cecità dei media del
mondo impedisce di notare che
il fenomeno "violenza armata
fondamentalista" appare collate-
rale e parallelo al coraggioso e
diffuso insediarsi di una destra
economica sempre più estremi-
sta nelle richieste e nelle pretese
economiche. Sono stato attento
alle parole: ho detto che i due fe-
nomeni, quello armato e quello
economico, sono collaterali e
paralleli, non che uno genera l'al-
tro o lo usa. Ma la correlazione è
inevitabile. Infatti occorre ri-
mettere al suo posto il tassello
Oklahoma City (168 morti, 46
bambini) che, come è stato det-
to, è il primo atto di terrorismo
contro l'America, ed è stato com-
piuto da una misteriosa unità ar-
mata americana proprio mentre
nella chiesa del pastore David
Koresh, a Waco, Texas. Koresh
era ricercato perché aveva per-
suaso più di cento fedeli, tutti ar-
mati, a rinchiudersi nella chiesa
trasformata in fortino, per sot-
trarsi al governo federale, corrot-
to – lui predicava – da Nazioni
Unite, ebrei e neri. Quando la
chiesa-fortino è stata divorata da
un incendio, e poi è saltata in
aria, non si è mai accertato se il
pastore Koresh abbia immolato,
assieme a lui, i suoi fedeli, come
forma di atroce vendetta contro
lo Stato americano, o se un
proiettile degli agenti federali,
nella sparatoria che aveva prece-
duto l'esplosione, abbia colpito
uno dei depositi di esplosivo del-
la chiesa. Ma occorreva rispon-
dere con una vendetta al nemi-
co. Koresh e i suoi erano fonda-
mentalisti cristiani, affiliati a una
vasta rete di fondamentalismo
nota alla polizia federale ameri-
cana come "Christian Identity".
È lo stesso legame che ha portato
ad agire il ventenne McVeigh, lo
stesso giorno, due anni dopo,
della tragedia di Waco. McVeigh
non ha mai parlato né confessa-
to. Le ragioni di Breivik sono biz-
zarre e incoerenti.
CI SI AGGIRA attraverso le
fantasie di stravaganti ordini ca-
vallereschi. Se è una copertura, è
una copertura perfetta. Tanto
che, dopo averla esaminata e il-
lustrata, conclude il conduttore
del Tg3: "È il raffazzonato impa-
sto di una mente folle". La mente
folle però lascia due tracce: la
perfezione del suo realizzato
Scuola: protesta
silenziosa
Behring Breivik, soldato di una
LA CULTURA e i media sono armata che non si è rivelata (ma
travolti in pieno dal volto appa- lui parla di "altre cellule" che lo
rente dell'evento, al punto che il avrebbero aiutato) faceva fuoco
poliziotto norvegese che ha det- e collocava bombe nel suo Pae-
to "qui c'è più Oklahoma City se, un’estrema destra americana
che 11 settembre", viene scaval- in abiti e apparenze civili stava (e
cato da riflessioni sul multicultu- sta) attentando alla vita econo-
ralismo, come se Breivik fosse mica degli Stati Uniti attraverso
davvero un islamico e non un l'espediente del blocco legislati-
norvegese colto, alto e biondo. vo sulla legge finanziaria del pre-
Ma l'analogia impressionante fra sidente, pur di eliminare il pre-
il determinato e bene organizza- sidente, il nero democratico e
to furore della estrema destra "comunista" Barack Obama, a
norvegese contro la Norvegia e il costo di abbattere l'intera econo-
furore identico dell’estrema de- mia americana. Si continua a non
vedere che la destra, armata o
politica, ha notato il disarmo mi-
L’analogia fra la te di tutto ciò che è di sinistra, ha
notato il diligente e scrupoloso
strage in Norvegia e rigetto di ogni traccia di Ideolo-
gia che una volta era, almeno, so-
quella che cialista. Ha visto le mani vuote,
ha ascoltato i programmi
insanguinò gli Usa rici di schieramenti esangui , e ha
nel ’95 è davvero colto il momento: fare fuoco.
Qualche volta, come nell'O-
impressionante. klahoma o in Norvegia, avviene
nel sangue. Ma se riuscisse, in
È la spia di una questi stessi giorni, il colpo della
destra estrema uccisione politica di Obama
questa nuova destra avrebbe se-
senza più remore, gnato la sua prima importante
vittoria globale.
sull’orlo del delirio Ecco la notizia. Stiamo parlando
di una destra estrema come negli
di onnipotenza anni Trenta.
Timothy McVeigh, responsabile della strage di Oklahoma City (FOTO ANSA) Qui sotto, il ministro La Russa (FOTO LAPRESSE) per sganciare testate nucleari. Stiamo rateizzando
A più di un mese
dalla chiusura delle
aule, i genitori
continuano
a riunirsi e chiedono
pancia al Pronto soccorso anziché scaldarsi una tisana a casa”.
Stravaganze degli anziani, che sono tanti, ogni anno di più.
Bisogna rieducarli. L’orgoglio per una patria bene armata può
convincerli che pagare val la pena. Tremonti non si fa capire e i
tickettati non si rassegnano ai suoi numeri. Soffiare sulle bandiere
è invece l’arte che l’avvocato La Russa (difensore dell’ordine degli
onorevoli avvocati) esercita da maestro. Troverà le parole giuste
per spiegare che il buon nome dell’Italia in armi pretende il
sacrificio dei ticket. Cosa sono 10 euro? Mussolini chiedeva alle
spose di donare alla patria gli anelli nuziali: oro per comprare
cannoni. Adesso solo aspirine, sacrificio diciamo modesto, ma
necessario a mettere assieme una pastiglia alla volta quei 23
miliardi indispensabili a restare dignitosamente sul mercato delle
guerre. Anziché piagnucolare miserie senza nobiltà, dovrebbero
gioire per il buon nome della patria che avvolge la dignità di ogni
cittadino: l’orgoglio di sentirsi italiani, ottava potenza nelle spese
militari del mondo. È vero che l’articolo 11 della Costituzione
ripudia ogni conflitto, ma è una vecchia carta. Va cambiata, in
settembre tutti al lavoro. Intanto bisogna pagare altrimenti i nostri
generali non arriveranno mai sui ponti di comando della Nato.
Pagare le missioni armate di pace in Afghanistan, 500 milioni di
euro. Non importa se il dubbio si allarga e quando Washington
gene- ordinerà il rompete le righe sarà difficile capire se i sacrifici dei
ticket avranno lievitato una piccola democrazia o tutto resterà
come cento anni fa. Pazienza i morti: 109 mila afghani senza fucile
e gli italiani che sono diventati 41: “Ma non è il momento di fare
questi discorsi”. Servono 500 milioni per tenere a galla gli affari di
famiglia del presidente Karzai cresciuto fra signori dell’oppio;
imbroglia le elezioni ma è la sola garanzia e bisogna tenerlo com’è.
Intanto, avanti in Libia dove i costi restano misteriosi eppure – si
racconta – la nostra umanità è apprezzata. Come ripeteva il
vescovo generale dei cappellani militari quando picchiavamo sulla
Serbia, gli “italiani bombardano per amore”. E l’articolo 11 non
può rimproverare niente. Certe spese non appaiono nei bilanci,
conti extra che bisogna scavare per capire e Peace Reporter lo fa.
Abbiamo ordinato 131 bombardieri F35 attrezzati
16 miliardi. E poi centinaia di milioni per elicotteri
Augusta, elicotteri Usa, due sottomarini, insomma,
minimo necessario per andare a testa alta. Anche se
la dobbiamo abbassare perché la vanagloria di
sparare assieme ai potenti cancella le promesse
solenni di quando le tragedie travolgono
popolazioni disperate. Promesse per Haiti? Vuoti di
memoria. Qualcosa si potrebbe fare in Somalia, ma
la cooperazione non trova spazio nei programmi di
La Russa. Gli impegni internazionali ai quali
solennemente teniamo fede sono sempre e solo
quelli delle armi. La solidarietà non muove gli affari
e prima o poi la fame passerà. Quanti ticket divora
un aereo da combattimento e quante aspirine un
sottomarino o un elicottero d’attacco? Migliaia?
Milioni? Basta coi pacifisti che rompono le scatole.
mchierici2@libero.it
stico. Il Tavolo Regionale del La-
zio, assieme a quello della Tosca-
na, ha chiesto un incontro con
Gelmini per discutere alcuni te-
di scuole e accorpamenti di classi
anche in presenza di indirizzi di-
versi. La propaganda continua a
celebrare la propria propensione
mi caldi, a partire dagli organici,
particolarmente penalizzati nel-
le regioni di centro-sud, e per pre-
sentare una raccolta di firme in di-
fesa della scuola della Costituzio-
all’ascolto, i comportamenti indi-
cano una direzione opposta.

IN CITTÀ DIVERSE, in mo-

si espandeva la nuova destra po-
litica e un progetto di "nuovo or-
dine mondiale" armato, inter-
pretato, poco dopo, da un pre-
di Marina Boscaino
rmai ce la cantiamo e suo-
carichi di punirne volgarità e
mancanza di rispetto. Donne e
uomini di buona volontà, che an-
menti differenti, cittadini disin-
al ministero teressati tentano di rompere il
muro di un silenzio che accomu-
il ripristino del na non solo chi direttamente am-

sidente fondamentalista ed
estremista, George W. Bush. Co-
me allora, un uomo solo, con gli
stessi ingredienti (uso di fertiliz-
zanti più esplosivo, per la poten-
tissima, semplicissima bomba)
apre la campagna di guerra con-
tro i suoi compatrioti.
A OKLAHOMA non si sono
mai intravisti, neppure per ac-
cenno o attraverso fantasie gior-
nalistiche, le immagini o anche
solo l'ombra, di mandanti. Il sol-
dato Timothy McVeigh, è appar-
so l'ideatore e l'esecutore di tut-
to, senza complici, come ades-
so. Può interessare la data: l'e-
splosione che ha fatto strage di
americani per mano di un giova-
ne militare americano che aveva
piazzato nel garage sotterraneo
dell'edificio federale un camion
carico di esplosivo, è avvenuta il
O
niamo da soli. Non ci resta
che fare così. Perché la re-
torica dell’“ascolto”, tipica
soprattutto dei governi di cen-
trodestra, non la beve più nessu-
no. Né si può dire che Gelmini
faccia qualcosa per simulare in-
teresse per le voci della scuola.
La complessità non le si addice, si
sa; e – consigliata in un orecchio
da Tremonti, nell’altro da fidi
strateghi della pseudo-pedago-
gia come Max Bruschi, mix
esplosivo di finto riformismo in
salsa neoliberista che ha ridotto
la nostra scuola a controfigura –
procede intrepida verso la meta.
Non hanno pratiche democrati-
che, né voglia di impararle. La
scuola pubblica è diventata que-
stione privata. Millantano credi-
to e rubricano il tutto come mi-
noritaria deriva postsessantotti-
na. Speriamo che la Storia si in-
cora credono negli strumenti di
democrazia, civiltà della dialetti-
ca, “ascolto” reale, invece, con-
tinuano a ritrovarsi a più di un
mese dalla chiusura delle scuole,
ad autoconvocarsi in una mobi-
litazione che non conosce vacan-
ze, sperando di incidere sulla
marcia ottusa e sorda verso lo
smantellamento dell’istruzione.
ROMA NON È CHE lo spec-
chio di una situazione che si ri-
propone in altre città italiane. Po-
chi giorni fa il Coordinamento
delle Scuole Elementari di Roma
ha indetto l’ennesimo presidio –
genitori, insegnanti, bambini e
cittadini – per reagire alla man-
canza di risposte da parte del
Miur – che si era, invece impegna-
to a fornirle in tempi brevi – ad
alcune richieste dettatedalle ne-
cessità di chi va tutti i giorni a
tempo pieno
e più insegnanti
di sostegno
La Gelmini tace
scuola, a portare i propri figli o a
lavorare: ripristino di 111 classi a
tempo pieno tagliate; ripristino
degli insegnanti di sostegno di-
mezzati l’anno scorso e classi con
meno scolari per rispettare il di-
ritto dei bimbi disabili; 52 ulterio-
ri classi a tempo pieno, richieste
con le iscrizioni; riduzione del
numero di alunni nelle molte
classi che superano i 28 a soste-
gno di sicurezza e didattica. A di-
stanza di giorni, silenzio da Viale
Trastevere. L’impegno è quello di
ritrovarsi ancora davanti al Miur
prima dell’inizio dell’anno scola-
ne. Anche in questo caso nessuna
risposta. Mercoledì scorso il Ta-
volo del Lazio ha organizzato per-
ciò una conferenza stampa da-
vanti al Miur per anticipare lo sce-
nario di settembre: nelle scuole
elementari quota di tempo pieno
assolutamente inadeguata; clas-
si-pollaio con più di un alunno di-
sabile e prive di insegnanti di so-
stegno; orari fatti con spezzoni di
cattedra, che costringeranno i
più piccoli a lavorare anche con
7-8 maestre; iscrizioni non garan-
tite agli studenti del primo anno
della scuola superiore; chiusura
ministra la scuola, ma anche
un’ampia fascia di editorialisti e
opinionisti che pontificano su
merito e premi, ma sembrano
ignorare le condizioni in cui ver-
sa la scuola reale. Quando non
c’è il precario in mutande o sui
tetti, nessuno si scomoda a dare
un’occhiata. Le rivendicazioni
hanno assunto, anzi, per le orec-
chie di molti la cantilenante per-
dita di significato di formulari
vuoti, dove numeri e dati non
corrispondono a bambini e a di-
ritti azzoppati. Intanto il 29 lu-
glio il Consiglio di Stato si pro-
nuncerà sulle sentenze del Tar
che dichiaravano l’illegittimità
delle circolari sugli organici de-
gli ultimi due anni scolastici. Un
giudizio concorde con quelli del
Tar potrebbe costituire final-
mente un ostacolo insormonta-
bile per le arbitrarie scorribande
di questo governo.
Martedì 26 luglio 2011 pagina 19

SECONDO TEMPO

IL FATTO di ieri26 luglio 1912

Georgofili: sarà vero che gli

MAIL BOX Un lungo viaggio attraverso i mari del Sud, per allontanarsi
dal demone dell’alcol. Comincia nel marzo 1912 l’ultima
grande traversata di Jack London da Baltimora a Seattle.
Avventura estrema, tra mari gelidi e spietati, a bordo del
mitico “Dirigo”, un quattro alberi di 95 metri, finita
drammaticamente il 26 luglio 1912, tra le ostilità di una
natura selvaggia e la morte straziante del capitano
Chapman, attorno a Cape Horn, il leggendario passaggio
studenti ignorano la strage?
Il dato secondo cui il 70 per cen-
Furio Colombo

7 A DOMANDA RISPONDO evocato ne “L’ammutinamento dell’Elsinore”, storia di una

to degli studenti fiorentini non
sa cosa sia la strage di via dei
Georgofili non ci sconcerta né ci
sconvolge. Il tutto è da attribuir-
si al fatto che solo in questo
2011 abbiamo potuto entrare in
parecchi licei fiorentini, alcune
università e alcune scuole me-
die: negli anni passati la scuola
non ci ha ampiamente aperto le
porte, anzi. Libera e altre realtà
fiorentine hanno sicuramente
più possibilità di entrare nella
scuola, per mezzi e interessi di-
versi dai nostri, ma un conto è
sentire parlare i rappresentanti
dell’associazione della strage di
via dei Georgofili e un conto è
sentire parlare altri, più impe-
gnati sicuramente, come è giu-
sto che sia, socialmente parlan-
do, ma sicuramente meno infor-
mati. Cosa sono stati la disso-
ciazione, la collaborazione con
la giustizia e il 41 bis e la cattiva
distribuzione dei beni confiscati
alla mafia per la strage di via dei
Georgofili, credetemi: lo sappia-
mo meglio noi. Vogliamo ancora
dire però in queste ore, che non
capiamo come mai debbano fi-
schiarci le orecchie per quanto
siamo nominati, quando fino a
poco tempo fa eravamo soli in
via dei Georgofili a chiedere giu-
stizia e diritti. Crediamo davve-
ro che un nuovo appuntamento
elettorale incomba.
Giovanna Maggiani Chelli Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime
della strage di via dei Georgofili
LA VIGNETTA
La rottamazione
giudiziaria del Pd
rivolta di una miserabile ciurma contro i “signori” del
vascello. Uno delle tante appassionate storie di mare di
LA LEGA E GLI AMICI questo scrittore vagabondo, cresciuto tra le bettole di San
Francisco, pirata di ostriche tra i contrabbandieri del molo
DELLA LEGA di Oakland, ma anche spalatore di carbone, operaio in una
lavanderia, cacciatore d’oro e più avanti strano reporter
nella guerra anglo-boera e nella rivoluzione messicana.
aro Colombo, ho il terrore che importanti ministri della Repubblica, Esteri
C adesso a Bersani venga la
tentazione di fare la corte a Bossi.
e Difesa, che riferiscono in Parlamento (13
luglio) non su Esteri e Difesa, ma sul
Narratore di razza, gran divoratore di vita e di sogni,
socialista per ribellione e, in ultimo, opportunista incallito,
pronto a macinar romanzi per fama e denaro. Capace, nei
Non sarebbe la prima volta. Ma rapporto di doverosa subordinazione alla suoi 40 anni di vita, di far scempio di sé, in un turbine di
stavolta sarebbe un errore fatale. Lega dell’intero governo. Ecco che cosa ha depressione, alcol e droghe. Morto col mare nel pennino e
Carlo detto (citazione testuale) il ministro Frattini: nel cuore.
“Abbiamo fatto un nuovo accordo con gli Giovanna Gabrielli
LA LETTERA suona come un amici di Bengasi per il controllo dei
appello e lo faccio mio. Nel farlo aggiungo clandestini, in modo che si arrestino i
due osservazioni, in apparenza di segno movimenti di persone nel Mediterraneo”. È “biografo ufficiale”, ma è tutta orribile che ho confuso la “Scel-
opposto, ma con lo stesso scopo di notare e evidente l’insensatezza di questa roba buona. Ci sono un sacco di ta di Sophie” con “Il mondo di
far notare il pericolo. La prima è che affermazione. Se è vera, il ministro degli cose interessanti, anche su Abu Sophie”. Pazzesco. E Stikazzi?
certamente la Lega non gode di buona Esteri italiano chiede a ribelli disperati, che Omar e la mia vicenda ad esso Del resto persino Travaglio non
salute. Alla Camera dei deputati sta per si battono con poche armi e rischiano relativa. Molte cose anche a è infallibile, Marsilio è di Rizzoli
liberarsi di un capogruppo (Reguzzoni, ancora di perdere la loro battaglia senza proposito di Espresso e Repub- e non di Mondadori. (Che ci sia
presidente dei deputati leghisti) molto abile, fine, il pattugliamento delle coste (che blica. Cossiga mi inviò poi due lo zampino di Geronzi?). Co-
per un cambio della guardia puramente stanno tentando di conquistare) e il blocco scatoloni di ritagli con quanto gli munque – lo dirò finché campo
partitico, esito di lotte interne che, a di esseri umani che, in tempo di guerra, si vomitarono addosso questi e anche dopo, tirando di notte i
quanto pare, sono sempre più frequenti, chiamano profughi e che hanno inalienabile giornali allo scopo di ricavarne piedi nel letto alla gente – non
non si placano facilmente e tendono a diritto d’asilo. Seguono, per conferma, le un libro con il catalogo delle of- sono una spia né lo sono mai
rendere la politica di quel partito (già alte e nobili parole del ministro della Difesa. fese e degli insulti a lui dedicati. stato.
immensamente discutibile, dal punto di Sostiene La Russa: “È evidente che, senza il Interessante che l’intervista di Renato Farina
vista di chi, come me, non condivide e si nostro intervento i profughi sarebbero stati scomunica nei miei confronti da
oppone) ondivaga e contraddittoria. Fa dieci volte di più”. Usa proprio la parola parte dell’Inquisitore della Casa Renato Farina passava al Sismi
testo in proposito il comportamento del profughi, ovvero di donne, uomini, bambini appaia sull’Espresso. Molto in- informazioni carpite in ambienti
super leader Bossi sulla questione delle in fuga che sono sotto la protezione, teressante. Travaglio vi collabo- giornalistici e con false interviste e
autorizzazioni a procedere per personaggi stabilita dai trattati internazionali di tutti i ra dunque lo beve come oro co- riceveva dal Sismi decine di
Pdl sotto mandato di arresto. Oggi dice sì, Paesi civili. “Senza il nostro intervento?” lato. A qualcuno piace il Cossiga migliaia di euro, dunque era
Bossi, domani no. Aggiunge due o tre Quale intervento? Quanti profughi sono che avrebbe “deciso” di morire, tecnicamente una spia. Renato
espressioni colorite e cambia di nuovo annegati in mare? Mi sembra chiaro che si come dice Chessa e riprende Farina ha patteggiato 6 mesi di
indicazione di voto, come se stesse deve star lontano da gente come questa e Travaglio (cosa falsa, e lo dimo- reclusione per favoreggiamento
dialogando con un interlocutore nascosto dai rispettivi amici. stro nel libro con testimoni). nel sequestro di Abu Omar.
che non vediamo e non sentiamo e L’Espresso di Scalfari e De Be- Renato Farina ha pubblicato un
possiamo (però molto realisticamente) solo Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano nedetti dopo averlo offeso da vi- “libro intervista” con Francesco
immaginare. In luogo di quell’interlocutore 00193 Roma, via Valadier n. 42 vo, cerca di comprarne il cada- Cossiga che Francesco Cossiga,
nascosto si fanno sentire i due più lettere@ilfattoquotidiano.it vere da Chessa. Sarebbe stato finché fu vivo, fu contrario a
più interessante se avessero pubblicare, infatti è uscito
scelto di confutare le pagine sul- soltanto dopo la sua morte. La
lo spionaggio che secondo Cos- famiglia Cossiga è in possesso del
siga la Olivetti di De Benedetti carteggio con Farina in cui, per
lito potrebbe riuscirci quella giu- sione Passeggeri regionale Dire- praticò con Mosca. Si chiama, rispetto delle ultime volontà del
diziaria. zione Regionale Toscana, Gia- secondo una definizione di Um- defunto, ribadiva che il libro non
Tommaso Merlo nluca Scalpellini mi informa che berto Eco, censura additiva. andava pubblicato. Su un solo
“… non è previsto alcun rim- Sputtani l’autore di un libro, così punto Farina ha ragione: l'editore
Una giornata borso, relativamente ai biglietti, disinneschi le sue parole, non Marsilio non appartiene al
per ritardi inferiori ai 60 minuti”. esistono più. Travaglio ha por- gruppo Mondadori, ma a Rcs (e
da pendolari Allora io mi domando come mai tato tutto questo al diapason, peggio mi sento). Quanto al resto,
Gentile redazione de Il Fatto, a fronte del pagamento di un un uomo nelle sue magiche ma- abbiamo deciso di pubblicare la
vorrei descrivervi una giornata servizio, qualora non mi venga ni da scuoiatore di foche diventa rettifica di Farina che non rettifica
di ordinario pendolarismo. Il fornito il servizio promesso, un cane morto da prendere ri- nulla per un solo motivo: perché
giorno 13 Luglio mi trovavo a non ho diritto quantomeno al dendo a calci, complimenti. la massima punizione che gli si
percorrere in treno la tratta Sie- rimborso del biglietto? Un po’ Che ci siano errori nelle citazio- può infliggere è pubblicare i suoi
na-Empoli, da dove mi attendeva come se al ristorante, a fronte ni, e cattiva comprensione di pa- scritti. Così gli elettori del
poi la coincidenza per Pisa. Il tre- del mio ordine di una bistecca mi role sarde, è grave, gravissimo. E centrodestra possono rendersi
no purtroppo accumula 7 minuti venisse portata una pizza… cer- fanno bene Chessa e Travaglio conto di chi li rappresenta in
di ritardo, i quali non sarebbero tamente o la farei portare indie- ad adontarsene. Sciocchezzuo- Parlamento. (m.trav.)
certo molti se non fossero suf- tro o me ne andrei senza pagare le invece le prove che il memo-
ficienti a farmi perdere la coin- il conto… il problema è che riale Moro è stato tagliato, pin-
cidenza. Risultato: prendo il tre- quando si prende il treno prima zillacchere gli ampiamente do-
no successivo ed arrivo a desti- si paga per la bistecca e quando cumenti originali su Gladio. Tra-
nazione con circa 40 minuti di poi ti portano la pizza neanche vaglio e Chessa preferiscono IL FATTO QUOTIDIANO
ritardo. Ma la giornata del pen- puoi chiedere il rimborso! puntare il severo ditino che già via Valadier n. 42 - 00193 Roma
dolare non è certo finita… per- Andrea Landini fu del professor Cutolo sul fatto lettere@ilfattoquotidiano.it
ché ad ogni viaggio di andata c’è
sempre un viaggio di ritorno. Diritto di Replica
Arrivo in stazione ad Empoli sta- Direttore responsabile
volta in perfetto orario per (Poco) cari direttori!
colpa delle disavventure del ber- prendere il treno delle 16:40 Siccome non ho alcun giornale Antonio Padellaro
lusconismo, infatti, e per la fer- ma… sorpresa! Il treno viene su cui scrivere, e di solito ap-
rea volontà a sinistra di avere un soppresso. Sono dunque co- pena mi ospitano, sospendono i
Vicedirettore Marco Travaglio

Sono anni che gli elettori del Pd
invocano il ricambio generazio-
nale del partito. Ci hanno pro-
vato in tutti i modi. E dopo ogni
legnata elettorale speravano
che qualche barone si mettesse
una mano sulla coscienza e tor-
nasse a casa. E invece nulla. Stes-
so andazzo dopo gli scandali di
corruzione. Tutti compatti nel
minimizzare, nel fugare ogni mi-
nimo dubbio sulla superiorità
morale del centrosinistra. Per
Abbonamenti
Queste sono le forme di abbonamento
previste per il Fatto Quotidiano.
Il giornale sarà in edicola 6 numeri
alla settimana (da martedì alla domenica).
• Abbonamento postale annuale (Italia)
Prezzo 200,00 € • 4 giorni
Prezzo 290,00 € • 6 giorni
E' possibile pagare l'abbonamento annuale
postale ordinario anche con soluzione
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solo gallo nel pollaio, il Pd si è
trovato ad essere il primo par-
tito. E il destino sembrava dargli
ragione. Sembrava che nulla gli
avrebbe impedito un’altro giro
di giostra. Ed invece ecco Penati.
Uno scandalo di corruzione che
da Milano, la città scelta per il
rilancio del Pd, arriva dritto sulla
scrivania di Bersani. Un terre-
moto che rianima le speranze
dei fautori del rinnovamento. Se
la rottamazione politica ha fal-
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stretto a salire sul convoglio
successivo, il regionale 11773, in
una situazione da corriera del
secolo scorso. Il treno giunge a
destinazione alle ore 18:14 in-
vece che alle 17:38 del treno che
avrei dovuto prendere. Esausto
e arrabbiato, mi dirigo allo spor-
tello per effettuare reclamo e
chiedere almeno il rimborso del
biglietto. In data odierna è ar-
rivata la risposta, in cui il respon-
sabile commerciale della Divi-
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fax al numero 02.66.505.712, con ricevuta
direttori dall’ordine, provo a far
danni a voi onde replicare al Tra-
vaglio odierno. Mi rendo conto:
è come consegnarsi agli scoten-
natori, ma tanto ho poco da
perdere. La storia del libro
“Cossiga mi ha detto” è da me
raccontata nell’introduzione.
Sintetizzo. Doveva essere un li-
bro a quattro mani. Mi sono pre-
so la responsabilità di firmarlo
da solo. Il testo è autentico.
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