Davanti a Montecitorio una pensionata di 87 anni: “Prendo
690 euro al mese”. Escono i deputati e non si vergognano y(7HC0D7*KSTKKQ(
Sabato 16 luglio 2011 – Anno 3 – n° 168
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
CASTA RAPACE. APPELLO A FINI
I cittadini devono pagare tutto e subito. Invece
i politici rifiutano qualsiasi sacrificio. È disgustoso
Presidente, intervenga
di Furio Colombo
dc
D
opo avere ascoltato alla Camera il bre-
ve dibattito che ha consentito il voto
quasi istantaneo della legge sulla ma-
novra finanziaria, dopo avere consta-
tato che si tratta di una manovra di classe che
fa precipitare tutto il peso della presunta sal-
vezza del Paese sui pensionati e sui poveri, sul-
le madri e sugli ammalati, mi sembra inevita-
bile il confronto con una diffusa voce popo-
lare che sta diventando invettiva, che sta di-
ventando tuono. Riguarda il costo della poli-
tica. A quanto pare tale costo, che appare ri-
levante in tutta la documentazione (che pro-
babilmente non è tutta) a disposizione dei cit-
tadini, è un problema che non può (non può
più) essere accantonato, mentre ciascuna fa-
miglia viene inseguita fino alle squallide sale
del pronto soccorso con l’intimazione di pa-
gare molto e subito. Rimpiango
che non si sia mai dato ascolto
alla richiesta dei Radicali (depu-
tati e senatori, ma prima ancora
Pannella) di rendere sempre
pubblica la contabilità del Par-
lamento, fino ai dettagli. Ades-
so serve molto di più.
Chiedo al presidente della Ca-
mera dei deputati, Gianfranco Fini, di assu-
mersi, di fronte ai deputati e assieme ai de-
putati, la responsabilità di affrontare il proble-
ma. I cittadini devono sapere dal presidente
Fini lo stato delle cose e ciò che propone la
Camera, in luogo del silenzio, in luogo della
speranza che la bufera passi, per rispondere ai
cittadini e dire loro che esiste un Paese solo,
con gli stessi sacrifici, lo stesso impegno di
salvare il Paese, la sua credibilità, il suo futuro.
Camera e Senato hanno votato interventi duri
e pesanti. Ma il Parlamento sembra non avere
voluto notare uno tra i costi che il Paese non
può sopportare. Ci deve essere una risposta. E
la risposta, per realizzarsi con ordine e deco-
ro, può avvenire solo per iniziativa immediata
di coloro che sembrano invece chiusi in una
loro cittadella protetta. È l’ultima occasione
per restare agganciati ai sentimenti del Paese,
invece che apparire contraddizione, privile-
gio e ostacolo. Chiedo al pre-
sidente della Camera Gian-
franco Fini di riconoscere e
guidare il difficile compito di
ricongiungere la vita di tutti
con le istituzioni politiche del Una nuova collana dedicata alla narrativa scientifica:
Paese. Ciò consentirà anche di romanzi e racconti in cui la scienza è protagonista.
identificare e salvare quella Philibert Schogt
parte di Parlamento che si ado-
pera per contribuire al bene
I numeri ribelli
Il volto umano della scienza: luci e ombre,
del Paese e non alla propria vi- debolezze e passioni si fondono nel ritratto
di un matematico e del suo mondo.
ta privata. E che non ha avven-
ture, neanche minori, con la
Giustizia. Altrimenti tutti sem-
breranno persone difficilmen-
i rapporti umani e la venerazione per la scienza.
te distinguibili da Papa, da Ro-
mano, da Milanese. www.edizionidedalo.it
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
AAA cercasi palo
di Marco Travaglio
S
iccome la politica è noiosa e ogni tanto c’è
bisogno di svago, è partita la caccia al nuovo
ministro della Giustizia. Si tratta di
rimpiazzare Angelino Jolie, che s’è messo in
testa di essere il segretario del Pdl e nessuno osa
contraddirlo. E qui sta la prima difficoltà: come si
fa a sostituire il nulla? Oddio, trovare un altro nulla
non è così complicato. Infatti il pensiero di tutti è
IL PADRINO DEGLI ONESTI
corso a Frattini Dry, quello che si crede il ministro
degli Esteri anche se nessuno se n’è mai accorto
(all’ambasciata americana lo chiamano
affettuosamente “il fattorino” e ogni tanto lo
Latitante durante la crisi, il premier
invitano alle feste per farsi quattro risate). Con la
sua fronte inutilmente spaziosa, almeno quanto
riemerge per salvare Papa e Romano quella di Angelino, il pelo superfluo della
Farnesina potrebbe essere proprio l’uomo ideale. Il
guaio è che B. ha bisogno di qualcuno
minimamente presente a se stesso, visto che un
Guardasigilli non gli basta: a lui serve un
prestanome, anzi un palo. Uno che gli tenga il
sacco. C’è da annullare quel brutto risarcimento a
De Benedetti che fa piangere la piccola Marina e
scivolare in bagno Papi Silvio. Eppoi qui stanno
partendo i rastrellamenti e servirà presto non una
leggina ad Nanum, ma una vagonata di porcate una
più porca dell’altra. Bisogna tenersi pronti a
depenalizzare la corruzione per salvare Milanese e
Papa, e persino la mafia per salvare Romano.
Occorre qualcuno di mano lesta e mente pronta,
mentre Frattini ha la reattività di un bradipo con
l’artrosi (infatti, mentre tutti lo indicavano per Via
Arenula, lui s’è detto “sorpreso”: dopo tre anni
deve ancora realizzare di essere ministro degli
Esteri). No, ci vuole ben altro. Si era parlato di
Lupi, che è un tipo sveglio, ma non è mica scemo:
infatti ha rifiutato. Cicchitto è subito sfumato: forse
un piduista alla Giustizia lo boccerebbe persino
Napolitano. Niente da fare nemmeno per la
Bernini: ha il grave handicap di essere laureata in
Berlusconi racconta ai suoi di essere scivolato su “qualcosa di viscido” e di aver sbattuto la testa (F A )
OTO NSA Legge e, quel che è peggio, incensurata. Nemmeno
un avviso di garanzia, un mandato di cattura: una
Reduce da un incidente domestico nel bagno di casa, B. torna tipa sospetta, forse un’infiltrata delle procure. Così
in Parlamento. La Giunta dice sì all’arresto del deputato Pdl, caos s’è pensato di riesumare il leghista Castelli,
“l’ingegner ministro” di Borrelli, quello che per
nella Lega. E il ministro accusato dai boss dice: non mollo pag. 2, 3, 4, 5 z combattere meglio l’illegalità aveva portato al
ministero Alfonso Papa e, a furia di consulenze
U di Fabrizio d’Esposito U di Alessandro Ferrucci U di Elisabetta Reguitti d’oro, s’è guadagnato una condanna della Corte
dei conti, mentre il Parlamento di Roma ladrona lo
LA MUMMIA INTRIGHI MINISTRI A salvava dai tribunali. Ma anche lui è tramontato: la
Giustizia spetta di diritto al Partito degli Onesti. E
NEL BUNKER “DE RUSSIE” PONGOBELLO allora s’è autocandidato Brunetta, sempreché gli
sfugga anche quest’anno il Nobel per l’Economia
l premier esce dal bun- ianpi Tarantini lo utilizza- i arriva nella città del
I ker e riappare alla Came- G va per riunioni, pause e S
ra per votare la manovra e appuntamenti. Lo sa bene Pa- co” per assistere alla so-
“miracolo eucaristi-
(un atto dovuto). Sua, del resto, l’idea geniale di
moltiplicare la produttività dei tribunali mettendo i
tornelli all’ingresso. Ma, per quanto B. detesti i
soprattutto benedire la trizia D’Addario. Anche Co- stenibilità di Pongobello. magistrati, sciogliergli alle calcagna un Brunetta è
banda degli onesti, da Papa sentino lo riteneva il luogo Non è uno scherzo: a Bol- parso troppo persino a lui. Così nelle ultime ore
al ministro Romano. Come perfetto per gli incontri spe- sena - in provincia di Vi- sono salite le quotazioni dell’on. avv. Donato
gli ultimi gerontocrati del ciali. Cossiga era un habituè terbo - iniziano le Gover- Bruno, già socio di Previti, una garanzia. Si dice che
Cremlino, Andropov e dell’aperitivo. Aida Yespica niadi, i giochi di ruolo molti temano di esser indagati appena entrati al
Chernenko. pag. 3 z ci viveva, dice. pag. 6 z della politica. pag. 6 z ministero. E allora perché non valorizzare il
sottosegretario Caliendo, che è già indagato (P3), o
il ministro Romano, già imputato (mafia)?
Qualcuno azzarda in extremis la candidatura di
Nitto Palma. Ma, Nitto per Nitto, molto meglio
U di Antonella Mascali
n expo 2015
Santapaola. Qualcuno, infine, preferirebbe un
tecnico. Tipo Carlo Nordio, noto per dare sempre
I PENTITI Boeri replica al Fatto: ragione ai berluscones e per andare a cena con
Previti. O, meglio ancora, Augusta Iannini in Vespa,
SCARICATI “Non ho nessun già cocca di Squillante, da dieci anni al ministero
prima con Castelli, poi con Mastella, infine con
processi alla mafia sono in conflitto d’interessi”
I pericolo. Dopo la pausa
estiva potrebbero fermarsi
pag. 10z
Angelino, che accompagna spesso a Palazzo
Grazioli trattenendosi anche quando ministro e
premier sono usciti (che s’ha da fare pur di non
per una protesta degli avvo- tornare a casa). Ma a questo punto tanto vale fare
Manu Joseph cati dei pentiti. Da un anno CATTIVERIE ministro direttamente Vespa. Che così
smetterebbe di ospitare a Porta a Porta i datori di
Il gioco di Ayyan non vengono pagati dallo
lavoro della sua signora e s’intervisterebbe da solo.
Una feroce satira sul classismo, l’amore, Stato e sono anche costretti a “L’obbligo di soffrire non è né
umano né dignitoso”, ha detto Ieri B. spiegava alla Camera la sua rovinosa caduta
mettere di tasca propria i sol- Vendola motivando l’annullamento in bagno: “Sul pavimento c’era qualcosa di
di per le trasferte. pag. 9 z di un suo comizio (www.spinoza.it) viscido”. Era Vespa che si portava avanti col lavoro.
pagina 2

S
CRICCA CONTINUA

i è conclusa con una condanna patteggiata a
Telecom, l’ex senatore cinque anni di reclusione la vicenda
giudiziaria che ha coinvolto l’ex senatore del
Pdl, Nicola Paolo Di Girolamo, dopo l’indagine della
azzurro Di Girolamo Procura di Roma su un maxi-riciclaggio di due miliardi
di euro che coinvolge, tra gli altri, anche ex dirigenti di
Telecom Italia Sparkle. L’ex parlamentare deve
patteggia 5 anni restituire oltre 4 milioni di euro tra liquidi, beni
immobili e quote di società e auto di lusso. L'ex
senatore è accusato di associazione per delinquere
finalizzata all’evasione fiscale e al riciclaggio
transnazionale e di scambio elettorale aggravato dal
metodo mafioso in relazione alla sua candidatura nella
circoscrizione Europa alle politiche del 2008.
Di Girolamo, dopo essersi dimesso dalla sua carica,
si costituì, finendo in carcere il 3 marzo dello scorso
anno, in seguito gli furono concessi i domiciliari. La
sua elezione nel collegio estero di Stoccarda,
sarebbe dovuta a un broglio elettorale realizzato
dalla famiglia Arena, della 'ndrangheta di Isola Capo
Rizzuto, che avrebbe acquistato numerose schede
elettorali fra gli immigrati calabresi nella città
tedesca, apponendo poi sulle schede il voto per Di
Girolamo.

Sì all’arresto del deputato P4

Ma la Lega va in frantumi
IL VIA LIBERA DELLA GIUNTA, ORA DECIDERÀ L’AULA
IL CARROCCIO SI ASTIENE, BOSSI: “IN PRIGIONE”
di Paola Zanca “statuire l'impossibilità” di lomba, e dice sì all'arresto. I 7 così che l'affare non è stato
prendere una decisione. Tra- del Pdl, Belcastro di Popolo e semplice da sbrigare. I leghisti
bbiamo abbandonato dotto: in quell'Aula non si deve Territorio (il nuovo nome dei hanno cominciato ad occupar-

“A la Giunta!”. Mario Pe-

pe, già pallottoliere
dei Responsabili, la-
scia l'aula dove si sta deciden-
do sull'autorizzazione all'arre-
sto di Alfonso Papa usando il
plurale. Eppure esce da solo,
eppure è l'unico esponente
del gruppo misto. Usa il plura-
le perché è entrato a far parte
della Giunta solo qualche set-
timana fa, appositamente per
evitare il pareggio che si era
creato dopo la dipartita dei fi-
niani e l'abbandono di Bruno
Cesario, nel frattempo diven-
tato sottosegretario. Ma l'im-
pegno di Pepe, lo spirito di
squadra che gli fa usare il plu-
rale, ieri, non è bastato. A gio-
care un'altra partita sono stati i
due esponenti della Lega, Luca
Rodolfo Paolini e Fulvio Folle-
got: bandiera bianca, astenuti.
ANDIAMO con ordine. Ieri
scadevano i trenta giorni a di-
sposizione dei 21 deputati
membri della Giunta per elabo-
rare una risposta ai giudici di
Napoli che chiedono la custo-
dia cautelare in carcere per Al-
fonso Papa, il parlamentare
coinvolto nell'inchiesta P4. In-
caricato del lavoro è il Pdl Fran-
cesco Paolo Sisto che, fiutata la
diffidenza del Carroccio, due
giorni fa ha ritirato la sua rela-
zione, che diceva no all'arre-
sto. Ufficialmente ha preso
tempo perché Papa aveva con-
segnato 14.932 pagine di nuo-
ve carte e serviva il tempo ma-
teriale di leggerle. Così, ieri, ha
avuto tutto il diritto di dire che
non era riuscito a farlo, e dun-
que proponeva alla Giunta di
votare, la palla passi diretta-
mente all'assemblea di Monte-
citorio, dove lo scudo del voto
segreto può evitare fratture vi-
sibili all’interno della maggio-
ranza. Pierluigi Castagnetti,
presidente della Giunta e depu-
tato Pd, ha spiegato a Sisto e ai
suoi che il ragionamento non
stava in piedi, perchè “d'inte-
sa” con il presidente della Ca-
mera Gianfranco Fini ritiene
che la Giunta debba “assolvere
alle sue funzioni”. Tanto più
che non è vero che sono “im-
possibilitati” a decidere: una
relazione alternativa a quella di
Sisto c'è, è dell'Idv Federico Pa-
“Tradita”
la prima
indicazione
del Senatur
che si infuria
Mercoledì
voto segreto
Responsabili) e il “misto” Ma-
rio Pepe abbandonano l'Aula. Il
leghista Paolini si allontana per
una telefonata. Torna e si astie-
ne, insieme al collega Follegot.
L'opposizione approva la mo-
zione Palomba: in Aula (merco-
ledì alle 16) si apriranno le vo-
tazioni dicendo che Papa va ar-
restato. “Li abbiamo fatti anda-
re fuori dai gangheri” esulta il
deputato Idv. Sisto gira per il
corridoio distribuendo la sua
relazione: “Guardate cosa c'è
scritto, è gravissimo quello che
è successo, hanno violato il Re-
golamento”. Le tre donne Pd
(Marilena Samperi, Donatella
Ferranti, Anna Rossomando)
rincorrono i cronisti: “Dobbia-
mo spiegarvi che non volevano
votare. È codardia politica!”.
SCENE di panico generale.
Ma è dietro quella telefonata di
Paolini che si nasconde il vero
scontro della giornata. Anzi
due: quello tra la Lega e il Pdl e
quello tra le anime del Carroc-
cio. Che i lumbard non avessero
più voglia di coprire le maga-
gne del partito di Berlusconi
era cosa nota da giorni. Ieri, di
nuovo, Umberto Bossi è torna-
to a dire che per lui Papa deve
andare “in galera”. Ma più di
qualcuno sostiene che dall'al-
tro capo della cornetta, con
Paolini, non ci fosse lui. Il mi-
nistro Roberto Maroni è l'indi-
ziato principale, e a conferma
dell'interesse per la vicenda, ie-
ri si è fatto vedere chiacchiera-
re a lungo in Transatlantico sia
con Paolini che con Papa stes-
so. “È finito un incubo”, dice il
leghista Paolini, confessando
sene martedì, in una riunione
di gruppo a Montecitorio. Ma-
roni non c'era, e dopo aver
ascoltato la relazione delle ca-
micie verdi in Giunta, tutti (era-
no una quarantina su 59) si so-
no convinti che i presupposti
per fare arrestare Papa non ci
fossero. Almeno tecnicamen-
te: “Pericolo di fuga? - ironizza
un leghista – Ma se quello da
qua non se ne vuole andare..”.
La questione quindi è politica:
un’anima della Lega dice che
non è il momento di dare segna-
li in difesa della Casta, un’altra
(non minoritaria) dice che “i
giudici ci hanno rotto i c...”: ne-
gare l’arresto, ragiona una testa
leghista, “non significa salvare
Papa, significa trattarlo come
gli altri. E gli altri, per queste co-
se, la carcerazione preventiva
non ce l’hanno”. Tesi identica a Come Chernenko Da B. ieri stesso gesto dell’“imbalsamato”
quella illustrata ieri da Berlu- leader dell’Urss che nel 1984 successe ad Andropov
sconi che ha incontrato Papa,
lo ha rassicurato e in cambio ha
ottenuto l’autosospensione quelli dei leghisti. Considerato
del deputato dal Pdl. che il voto segreto ci sarà (“Si-
Ma nella Lega la linea politica la curamente qualcuno lo chiede,
detta Bossi. E Bossi Papa lo vuo- altrimenti Papa va in galera”,
le “in galera”. Talmente tanto sintetizza il Radicale Maurizio
che ieri si è infuriato per l’a- Turco) una via d'uscita senza il
stensione (Maroni invece “non
ha avuto nulla da ridire”) e ha
rischio di polpette avvelenate,
alla fine, potrebbe essere di
detto all'Idv Gabriele Cimado-
ro che non serviranno la “pol-
nuovo l'astensione: è l’unico
caso, infatti, in cui il tabellone
petta avvelenata”. Il riferimen-
to alla polpetta è presto chiari-
del voto si illumina di bianco. A
quel punto i leghisti salvereb-
to: se mercoledì in Aula si vo- bero i rapporti con il Pdl e nes-
terà a scrutinio segreto (per suno potrebbe accusarli di aver
chiederlo bastano 30 deputati) difeso Papa. Anche se il Carroc-
i leghisti potrebbero cambiare cio si astiene, l’arresto di Papa
le carte in tavola, oppure (que- passa con una ventina di voti di
sta è la paura del Carroccio) i scarto. A meno che le polpette
voti “ribelli” dell'opposizione avvelenate non arrivino da
potrebbero essere confusi con un’altra parte.

IL RITRATTO L’onorevole-magistrato e i suoi mille traffici

Jaguar, consulenze e Rolex: Alfonsino sette ricchezze

di Ferruccio Sansa il magistrato, poi il parlamentare), ma da personalmente o regala a sue ami- concessionario e si sarebbe ripreso la scente di Papa. Certo, Marco Mila- stigioso appartamento” in via Capo
certo non in grado di procurargli un te- che. Ecco che cosa racconta in pro- Jaguar regalata. Ma, in fondo, è un nese, stando ai pm, come intenditore Le Case, quella meravigliosa “isola”

UtarenadaunvitaAlfonso
da Papa. O meglio: una vita
Papa. Potrebbe diven-
modo di dire. Il significato: spas-
sarsela con case negli angoli più belli di
Roma, correndo a bordo di supercar da
centomila euro. Sfoggiando orologi di
lusso, essenziali per presentarsi pun-
tuali agli appuntamenti con Gigi Bisi-
gnani, per essere precisi quando si deve
dividere la giornata tra la famiglia e al-
tri impegni, diciamo così, meno ufficiali.
Basta non chiedersi troppo da dove vie-
ne tutto questo ben di Dio. Una volta di
un tipo così si sarebbe detto “un uomo
che sa vivere”. Oggi, nell’Italia del ber-
lusconismo, è un “Alfonso Papa”. Pec-
cato soltanto che ci si siano messi di
mezzo quei pignoli dei magistrati na-
poletani che pretendono addirittura di
sapere da dove venisse tutta quella ric-
chezza per una persona che sì, ha
sempre fatto mestieri onorevoli (prima
nore di vita da far impallidire Briatore.
Guai e motori
Già, cominciamo dalle auto. Un ga-
posito la signorina Maria Roberta
Darsena ai magistrati: “Ho conosciu-
to Alfonso Papa nel 1999 all'Univer-
rage degno di un emiro. A partire da sità di Napoli quando io dovevo so-
tre Jaguar, modelli che possono arri- stenere l'esame di Diritto commer-
vare a centomila euro, che Papa gui- ciale e lui era assistente del professor
Di Nanni. Il nostro è stato un rappor-
to personale… Ho sentito recente-
Appartamenti, mente a causa di una macchina, mi
spiego: il Papa per il mio compleanno
supercar del 2010 mi ha regalato la sua Jaguar
XKR argento metallizzato del
e incarichi 2003… che era intestata a me. Do-
po qualche mese ho richiamato il Pa-
pa dicendo che tale autovettura ave-
procacciati va dei costi di manutenzione troppo
elevati per me e dunque dissi al Papa
per la moglie che l'avrei data, in conto vendita, al
concessionario Jaguar Bardelli”. E qui
tramite la signorina Darsena fa una scoperta
sorprendente: l’onorevole Papa
“pressioni” avrebbe mandato un suo amico dal
dettaglio. Così come le rate di paga-
mento dell’auto – una volta di pro-
prietà del maestro Mazza, che non
sarebbero state tutte pagate (secon-
do quanto emerge da testimonianze
raccolte dai pm).
Ma non ci sono soltanto Jaguar: Ni-
cola D’Abundo, un imprenditore che
nelle carte dei pm viene indicato co-
me uno dei soggetti che “Papa sicu-
ramente tutela”, nella sua testimo-
nianza “non ha potuto negare di aver
ceduto al Papa una lussuosa Merce-
des SEL, a titolo praticamente gratui-
to”. Ma nella scuderia di Papa passa
anche una Ferrari. Racconta la signo-
rina Gianna Sperandio: “Mi capitò di
fare un viaggio con una Ferrari 430
che mi era stata prestata da Papa, al
quale era stata a sua volta prestata”.
Gli investigatori avevano notato quel-
la Ferrari a disposizione della cono-
non era certo da meno: il braccio de-
stro di Tremonti viaggiava su Aston
Martin (che avrebbe restituito, sde-
gnato, a chi gliel’aveva messa a di-
sposizione perché “usata”), poi Ben-
tley e soprattutto Ferrari che supera-
no abbondantemente quota 200 mi-
la euro.
La cricca immobile
Auto, quindi, ma anche case. E qui
Alfonso Papa non teme confronti: al-
tro che Scajola al Colosseo (e pure
comprata a sua insaputa). Altro che
Tremonti che abitava in casa di Mi-
lanese. Papa a Roma disponeva di
ben tre appartamenti. Negli atti del-
l’inchiesta P4 viene citato quello in via
Giulia (la stessa strada dove abitò per
un periodo anche Guido Bertolaso).
Qui, secondo gli investigatori, sareb-
be stata ospitata Ludmyla Spornyk,
una sua amica. Poi ecco un altro “pre-
di edifici antichi ai piedi del Colosseo.
E qui si sarebbe stata ospite Gianna
Sperandio, un’altra casa amica di Pa-
pa. Anche se le ragazze non hanno
saputo dire chi fosse il vero proprie-
tario delle case. Ultimo, il più norma-
le, l’appartamento nel quartiere Ta-
lenti, che Papa avrebbe utilizzato
quando la famiglia veniva a trovarlo
da Napoli. Già la famiglia. Perchè Pa-
pa pensa a tutto. Anche alla moglie.
Avvocato, le cui consulenze si molti-
plicano i maniera più che sospetta.
Tanto che diversi imprenditori avreb-
bero spiegato ai magistrati di aver su-
bito pressioni proprio dal marito-ono-
revole perchè gli incarichi fossero af-
fidati prprio alla signora Tiziana Ro-
dà.
Infine ecco gli altri status symbol degli
onorevoli Pdl sulla cresta dell’onda.
Ma se Milanese puntava sui Patek
 Sabato 16 luglio 2011

L’
CRICCA CONTINUA

ottava sezione del Riesame di
Il tribunale del riesame Napoli ha confermato gli arresti
domiciliari per Luigi Bisignani.
Regge dunque l’impianto accusatorio della
conferma Bisignani Procura partenopea, per la quale le
informazioni riservate su inchieste in corso
venivano usate come merce di scambio per
ai domiciliari incarichi e nomine. Il Tribunale del Riesame ha
confermato dunque le misure cautelari
emesse dal gip nei confronti dell’uomo d’affari
e del maresciallo dei carabinieri Alfonso La
Monica, latitante probabilmente in Senegal,
coinvolti nell’inchiesta P4 e accusati di avere
gestito per fini illeciti, informazioni coperte da
segreto. Intanto i pm Henry John Woodcoock
e Francesco Curcio attendono per il 22 luglio
un altro verdetto del Tribunale della Libertà: i
giudici si devono pronunciare sulla loro
richiesta di contestare agli indagati Bisignani,
Alfonso Papa ed Enrico La Monica, il reato di
associazione a delinquere, capo di
imputazione respinto dal gip. Bisignani al
momento, infatti, deve rispondere “solo”
di favoreggiamento.

IO VI ASSOLVO
Il Caimano riappare alla Camera per rassicurare Papa e Romano
“Non permetteremo vadano in galera”. E non saluta Tremonti
di Fabrizio d’Esposito chieste sono la dimostrazione
che c’è più che mai bisogno di
l premier esce dal bunker fare questa riforma”. B. dixit.

I di Palazzo Grazioli e riap-

Il pizzino della dichiarazione
“Sono impegnato in una battaglia per
l’accertamento della verità (...) Mi appello
alla coscienza dei parlamentari e preciso che
il carcere non mi fa paura”. Ecco gli appunti
scritti da Papa per la dichiarazione ufficiale
Philippe (che diceva di comprare an-
che per il suo ministro), Papa aveva
un chiodo fisso per i Rolex. C’è una
foto, scattata dai militari della Gdf,
che vale da sola un intero racconto.
Sono le tre del pomeriggio del 24 set-
tembre 2010: Papa si presenta a un
appuntamento. L’incontro è stato fis-
sato sulla scalinata di via Chiaia, a
Napoli, dove si presenta tale Gennaro
Giuliano, arrestato nel 1997 per por-
to abusivo di armi e segnalato – nel
2006 – per ricettazione.
Uomini di polso
Gli investigatori, nel loro linguaggio
asettico, lo descrivono così: “Soggetto
attivo nella commercializzazione
nella zona della Maddalena di orologi
di elevato valore economico e di pro-
venienza verosimilmente delittuosa”.
Papa ha una grande passione per gli
orologi di lusso. Ne regala parecchi. E
lo stesso Luigi Bisignani ne è al cor-
rente, tanto da dire ai pm Woodcock
e Curcio, che un paio ne ha ricevuti
anche lui: “Papa mi ha regalato due
orologi. Mi ha detto più volte detto
che a Napoli c’è un buon mercato di
orologi e ottimi prezzi”. E se i prezzi
sono quelli di Giuliano Gennaro...
pare alla Camera per vota-
re la manovra e soprattut-
to benedire la banda degli
onesti, da Alfonso Papa al mi-
nistro Saverio Romano. Un
Cavaliere stile mummia sovie-
tica, come gli ultimi geronto-
crati del Cremlino, Andropov
e Chernenko. Lunghi giorni
di assenza e di silenzio che ali-
mentano misteri e voci e poi
l’ostensione del corpo per
rassicurare amici e nemici.
Una mummia ammaccata,
per giunta. Appena arrivato in
aula, B. racconta a un manipo-
lo di deputati del Pdl la sua ul-
tima disavventura notturna a
Palazzo Grazioli. Niente
escort, però. Berlusconi si
porta le mani al viso. Si tocca
la fronte, la mandibola, le
orecchie. Mima un incidente
e spiega: “Stanotte sono sci-
volato in bagno, c’era qualco-
sa di viscido per terra e ho bat-
tuto la testa. Ho un dolore alla
mascella e questa sera rientro
a Milano per farmi controllare
da Zangrillo (il suo medico di
fiducia, ndr)”. La manovra
sembra più che altro un pre-
testo per invitare gli onesti del
suo partito a resistere a ma-
nette e richieste di dimissioni.
L’elenco comprende Papa
(versante Bisignani-Letta del-
la P4), Romano (mafia) e pure
Marco Milanese (versante
Tremonti della P4).
NONOSTANTE la botta in
testa, l’ossessione è sempre
quella: la giustizia. Il premier si
accomoda nella saletta a lui ri-
servata alla Camera e riceve
Papa. I toni sono solenni. Bossi
riscopre la legalità come ai
vecchi tempi di Tangentopoli
e B. va nella direzione oppo-
sta: “Questo non è il momento
di cedere, altrimenti finiamo
come nel ‘92. Noi siamo un
partito garantista, non man-
diamo in galera un deputato.
Sarebbe un precedente peri-
coloso che aprirebbe la strada
anche all’arresto di Milanese”.
Benedetto Papa, anzi Papa be-
nedetto, il premier consegna
l’ordine di scuderia al partito
degli onesti: “Bisogna salvar-
lo”. Il timore per le manette a
Papa è il grimaldello per torna-
re alla carica con la riforma del-
la giustizia: “Tutte queste in-
Esce dal bunker
di Palazzo
Grazioli:
“Non possiamo
cedere
o finiamo
come nel ‘92”
Silvio “Chernenko” Berlusco-
ni è un padrino che dà confor-
to e sicurezza. Dopo Papa, toc-
ca a Romano, il ministro Re-
sponsabile dell’Agricoltura in-
seguito da una richiesta di rin-
vio a giudizio per mafia, incon-
tra il premier e ritrova corag-
gio. “Non mi dimetto”, queste
le prime parole del ministro
rincuorato.
Un successone garantista, l’in-
cursione del premier alla Ca-
mera. Che poi parla anche di
se stesso e del mistero del suo
silenzio. Quasi fosse un rifles-
so pavloviano, e per rimanere
in tema, B. smentisce di essere
stato “latitante”. Testuale. Ri-
vela di essere rimasto chiuso a
Palazzo Grazioli, con conse-
guente annullamento di impe-
gni vari, per “studiare le carte
della manovra in nome della
coesione nazionale” invocata
dal capo dello Stato.
Alla fine, però, non si trattiene
e spiega il vero motivo della
sua latitanza. Una vera e pro-
pria ammissione del suo gigan-
tesco conflitto d’interessi, in
riferimento alla sentenza
d’Appello di Milano sul risar-
cimento alla Cir di De Bene-
detti: “Mi si attribuisce un si-
lenzio inspiegabile in questi
giorni. Il mio senso di respon-
sabilità mi ha quindi impedito
di dichiarare quello che pen-
so”. Tra un Papa e un Romano,
B. trova anche il tempo per un
vertice a tre con Umberto Bos-
si e il ministro nemico Giulio
Tremonti. Con il titolare del-
l’Economia i rapporti ormai
sono rotti (B. non l’ha salutato
una volta approvata la mano-
vra), ma la strada tracciata dal
premier ricomparso è chiara:
andare avanti per altri due an-
ni e fare le riforme cercando di
non perdere lo spirito biparti-
san di questi giorni. B. tenta di
esorcizzare i tantissimi scenari
che girano (compreso persino
un governo Alfano, per non
parlare di Monti): “Ma quale
governo tecnico, noi non ab-
biamo alternative, dobbiamo
andare avanti così”.
Altro imperativo, dopo la giu-
stizia: il fisco: “Non me ne an-
drò finché non sarò riuscito ad
abbassare le tasse. Sto studian-
do il modo ma certo è difficile
farlo ora perché la situazione è
delicata e non credo sia possi-
bile intervenire. restano i pro-
blemi ereditati dal passato e
che impediscono alla nostra
economia un andamento in li-
nea con gli altri Paesi euro-
pei”.
Il Senatur all’uscita dice che
l’incontro è andato “ottima-
mente”. Resta però il nodo del-
l’arresto di Papa, non indiffe-
rente, cui poi seguirà la mozio-
ne di sfiducia a Romano. Quali
saranno gli effetti sul rapporto
tra Lega e Pdl? Tremonti, inve-
ce ai giornalisti consiglia solo
la lettura di alcuni libri di Sime-
“Sono scivolato in bagno, ho battuto la testa” B. ieri alla Camera, mentre racconta ad alcuni
parlamentari Pdl la disavventura: “Stanotte sono scivolato in bagno, c’era qualcosa di viscido per terra e ho battuto
la testa. Ho un dolore alla mascella e questa sera rientro a Milano per fare un controllo da Zangrillo” (FOTO ANSA)
non, tra cui uno che racconta
la storia di un politico che non
riesce a fare il presidente per-
ché ricattato.
IN SERATA, il Cavaliere è
partito per Milano. Sull’aereo
anche Bossi e altri ministri del
centrodestra. Il messaggio di
ieri è fin troppo chiaro: “Io re-
IMPUTATO PER MAFIA
“DIMISSIONI MAI, MI STRUMENTALIZZANO”
di Wanda Marra
he il ministro Saverio Ro-
Carrivata
mano, per il quale è appena
la notizia di richiesta di
rinvio a giudizio per concorso
esterno in associazione mafio-
sa, non abbia nessuna intenzio-
ne di dimettersi si è capito ieri,
nel primo pomeriggio, quan-
do è uscito dall’aula di Monte-
citorio a braccetto con Silvio
Berlusconi. “Niente dimissio-
ni, l’opposizione strumentaliz-
za la mia vicenda perché sono
quello che ha sventato la cadu-
ta del governo”, chiarisce rifo-
cillato il ministro.
L’avallo pubblico del premier
(che d’altra parte come ringra-
ziamento per averlo salvato al
momento della fiducia del 14
dicembre gli ha da poco rega-
lato una poltrona da ministro)
arriva subito dopo la presenta-
zione di una mozione di sfidu-
cia individuale da parte del Pd.
Primi firmatari, il capogruppo
Dario Franceschini e il segreta-
rio, Pier Luigi Bersani. Poche
righe in cui si legge che “in data
13 luglio 2011 la Procura di Pa-
lermo ha depositato la richie-
sta di rinvio a giudizio del mi-
nistro Francesco Saverio Ro-
mano, imputato, quindi, for-
malmente di concorso in asso-
ciazione mafiosa”. Considera-
to che “il ministro ha manife-
stato la volontà di non dimet-
tersi volontariamente”, la Ca-
mera esprime la propria sfidu-
cia. Con questa mossa il Pd
rompe gli indugi e costringe il
resto dell’opposizione ad an-
dargli dietro. Giovedì, infatti, il
sisto e voi non avete alternati-
ve”.
Anche per questo, all’inizio
della prossima settimana, il
premier probabilmente andrà
al Quirinale. Un punto della si-
tuazione dopo l’aggressione ai
mercati e la manovra approva-
ta in cinque giorni. Ma anche
la successione al Guardasigilli
Il ministro Saverio Romano (ANSA)
primo a parlare di sfiducia a Ro-
mano era stato Antonio Di Pie-
tro. Tanto che sia l’Idv che Fli
avevano presentato due testi in
cui si chiedeva al governo di re-
vocare il ministro Romano.
Peccato che per presentare uf-
ficialmente una mozione sono
necessarie 63 firme, alle quali
da solo può arrivare solo il Pd.
E così ieri i Democratici hanno
segnato un punto nella guerra
di posizionamento in corso
nell’opposizione, presentan-
Anche il Pd
presenta
la mozione
di sfiducia
per il ministro
dopo quelle
di Idv e Fli
Alfano. B. vuol varare un mi-
ni-rimpasto che però Napoli-
tano non gradisce. Sullo sfon-
do un macigno enorme: Tre-
monti. Il ministro non è dispo-
sto a fare il fatidico passo indie-
tro, B. è sempre tentato di di-
missionarlo. Molto dipenderà
anche da altre presunte rivela-
zioni sulla P4.
do la loro mozione. “Ora c’è la
nostra, chi vuole può firmar-
la”, commenta – tra gli altri –
Pietro Marcenaro, fedelissimo
di Franceschini. Affermazione
ripresa da molti. Dice Massimo
Donadi, capogruppo Idv alla
Camera: “L’importante è che la
mozione ci sia. Certo noi ne
avremmo voluta un’altra, per-
ché con la sfiducia è più diffi-
cile per qualcuno della mag-
gioranza votare contro. Però,
ora, va bene questa”. A stabili-
re quando la mozione andrà al
voto dovrà essere la capigrup-
po di Montecitorio. In teoria
potrebbe essere già la settima-
na prossima, ma potrebbe es-
sere anche quella successiva.
Quel che è certo è che tra il vo-
to della Camera sull’arresto di
Papa, la sfiducia a Romano, e il
caso Milanese in Giunta per le
Autorizzazioni, sarà una bella
partita per la “maggioranza de-
gli onesti”.
Partita che Romano non ha
nessuna intenzione di sempli-
ficare. A meno che la sua po-
sizione giudiziaria non si aggra-
vi precipitosamente. Se per ca-
so avesse avuto qualche inten-
zione di dimettersi (in qualche
intervista aveva dichiarato la
sua intenzione di evitare in
ogni modo di essere il “primo
ministro nella storia italiana
sotto processo per mafia”), ieri
il colloquio con Berlusconi ha
fugato tutti i suoi dubbi. Al di là
di quello che si sono detti, l’im-
portante, fanno sapere perso-
ne vicine al ministro, era che si
dimostrasse la tenuta del rap-
porto tra i due.
pagina 4

M
TAGLIA E SCUCI

entre la casta ride l’Italia
Otto milioni i poveri piange. Sono 1 milione e 156
mila le famiglie che vivono in
condizioni di povertà assoluta, il 4,6% di
nel nostro Paese quelle residenti, per un totale di 3 milioni e
129 mila persone (il 5,2% della popolazione).
Lo rileva l’Istat, spiegando che sono
Ma a loro chi pensa? considerate assolutamente povere le famiglie
con una spesa mensile pari o inferiore a
quella minima necessaria per acquisire
l’insieme di beni e servizi considerati
essenziali per uno standard di vita
minimamente accettabile. Si tratta, quindi,
spiega l'Istituto dei “più poveri tra i poveri”.
A questi tre milioni di poveri ne vanno aggiunti
altri 8 milioni 272 mila che arrancano (il 13,8%
della popolazione). Sono le famiglie in
condizione di povertà relativa (2 milioni e 734
mila, l’11%). L’Istat, nel suo rapporto relativo
al 2010, spiega che si tratta di quelle famiglie
che sono cadute al di sotto della linea di
povertà relativa, che per un nucleo di due
componenti è pari a una spesa mensile di
992,46 euro.

REGALO DI CASTA
Gli italiani piangono miseria, gli onorevoli ridono
Svaniscono i tagli agli stipendi d’oro
di Marco Palombi a tutto spiano, governo e mag- commissione Affari costituzio- secondo luogo la discussione a mografica”.
gioranza hanno effettivamente nali durante una seduta nottur- cui si fa riferimento è avvenuta “Guardi – spiega il senatore de-
una porcata, una fal- depotenziato i tagli alla politi- na, “a telecamere spente”. mercoledì mattina e non in mocratico – sul mio sito ci sono

“È sa velina e Libero non

ha capito nulla di
quel che è successo”.
Francesco Sanna è un senatore
del Pd, vicino ad Enrico Letta
per i curiosi, e si è ritrovato in
prima pagina sul quotidiano di
Maurizio Belpietro per aver
proposto una sorta di emenda-
mento alla manovra che salva
gli stipendi della casta. La fac-
cenda sta in un modo un po’ di-
verso: mentre alzavano le tasse
D’ALEMIANI
Conflitto d’interesse?
“Che palle”
ca – peraltro già previsti per la
prossima legislatura, quasi let-
teralmente “a babbo morto” –
inseriti nella manovra, ma non
come racconta il giornale di
centrodestra. Andiamo con or-
dine. Cosa c’era scritto nell’ar-
ticolo a firma Franco Bechis?
I parlamentari si sono alzati gli
stipendi grazie a un codicillo
proposto da un senatore del Pd
(Sanna, appunto) inserito in
un “parere vincolante” della
Wa. Ma.
In sostanza, invece di pagare i
politici secondo la media euro-
pea, si introduce il criterio del-
la consistenza demografica dei
vari Paesi: “Così il rischio è che
l’indennità venga aumentata di
200-300 euro”, scrive Libero.
Come detto, non è esatto: in-
tanto il parere di una commis-
sione non ha alcun effetto se
non viene recepito con un
emendamento da quella Bilan-
cio, che “agisce” sul testo. In
notturna. In terzo luogo l’op-
posizione, tutta, ha votato con-
tro quel parere, appoggiando
invece – tutta – le successive
“osservazioni” della commis-
sione: tagliare “i costi della po-
litica in modo più esteso, pro-
fondo e tempestivo”, vi si legge
tra l’altro, anche accorpando e
riducendo il numero di Provin-
ce e Comuni. “Questa è la po-
sizione del Pd”, fanno sapere
sia dal gruppo del Senato che
dal partito.
Resterebbe, allora, il ruolo di
“suggeritore” attribuito a San-
na e certificato dal resoconto
della seduta presente sul sito
del Senato: rispetto al decreto
– che prevede che tutto il trat-
tamento economico dei parla-
mentari venga rivisto sulla ba-
se della media europea calco-
tutti i materiali. Io ho fatto le
proposte del Pd: tagli operativi
dal 1° gennaio, abolizione del
vitalizio, che è il vero scandalo,
e passaggio al sistema contri-
butivo, diminuzione reale di
auto e voli blu. Quella sulla de-
mografia non era nemmeno
una proposta: io sostengo che
nella legge di Tremonti non c’è
un criterio di scelta e quindi i
tecnici non potranno fare nul-
la. Per questo ho detto alla
maggioranza ‘scegliete un cri-
terio, ad esempio quello demo-
grafico’: prendiamo i diciasset-
te Paesi dell’area euro di cui
parla il decreto, li pesiamo de-
mograficamente e facciamo la
media. Assumiamo il valore di
quanto spende il popolo euro-
peo per le sue istituzioni e fac-
ciamo la media. Non credo che

F ischi, brusii di disapprovazione, segni

evidenti di insofferenza. Basta nominare
il conflitto d’interessi e il pubblico della Festa del-
lata da una commissione con a
capo il presidente dell’Istat –
Sanna “propone che si tenga
la spesa aumenterà”.
La maggioranza l’ha presa sul
serio e ha inserito la sua pro-
“La cena della Casta”, illustrazione di
Marilena Nardi. A sinistra, Francesco
l’Unità reagisce così. Sul palco c’è Massimo D’A- conto dei necessari fattori di posta nel parere. “Insisto: non Sanna. Sotto a destra, il primo
lema, con Massimo Giannini, vicedirettore di Re- ponderazione, con particolare era una proposta studiata, ma ministro inglese David Cameron
pubblica. E i fischi sono tutti per lui, che osa porre riguardo alla consistenza de- un esempio. E comunque noi e
ancora una volta la questione al Lìder Maximo. La le altre opposizioni
platea se n’esce con un collettivo (quanto inaspet- abbiamo votato
tato) “che palle”. Chicche da un dibattito che ha
accolto D’Alema come fosse una rockstar: posti
Sanna (Pd): contro il parere.
Questo è quello
sione Bilancio del Senato (sem-
pre di mattina, peraltro): il
esauriti mezz’ora prima dell’inizio. E lui regala
perle del tipo: “Penso che in questo momento
“L’opposizione che è successo,
mentre Libero fa
nuovo testo – ieri divenuto leg-
ge – prevede che per fare me-
l’unico che ha legittimità a pensare nel Pd sia
Bersani”. Non risponde sul perché il Pd si sia
ha votato un’operazione po-
litica: dimostrare
dia non si useranno più i trat-
tamenti economici dei 17 Par-
astenuto sull’abolizione delle Province: “L’ha che siamo tutti lamenti dell’area euro, ma solo
spiegato Franceschini”. E poi, meglio: “Io contro uguali. E non è co- quelli dei “sei principali” con
non c’ero”. Ma “non voglio fare la parte di chi sì”. una scelta “ponderata rispetto
si giustifica con l’assenza”. No? Un’ora e mez- quel parere La porcata, però, al Pil”. Insomma, i Paesi più im-
zo di intervista, ma la questione morale, Pon- esiste davvero e se portanti e ricchi, che quindi
zellini e i voli di Stato arrivano solo alla fine. Non siamo la sono cucinata hanno costi per parlamentare
maggioranza e go- in linea coi nostri.
tutti uguali” verno in commis- Un dossier del servizio studi

“Lesa autonomia”, i consiglieri pugliesi battono cassa

DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA I POLITICI DELLA REGIONE CHIEDONO ARRETRATI FINO A 60 MILA EURO A TESTA
di Sandra Amurri
a casta è affetta da sbornia
Lsindrome
da privilegi. Trattasi di una
che non conosce an-
tidoto. Almeno fino a quando
non verrà scoperto il limite di
sopportazione dei cittadini.
Un esempio? Di fronte alla ma-
novra economica di lacrime e
sangue del governo che impo-
ne sacrifici ai soliti noti – quelli
che rispettano le leggi e paga-
no le tasse e con sempre mag-
giore difficoltà riescono a sbar-
care il lunario – la politica cosa
fa? Dà l’esempio, verrebbe da
rispondere. Sì, un esempio di
ingordigia.
Sono 50 – ma potrebbero arri-
vare a 100 – i consiglieri di de-
stra, ma anche di sinistra, della
Regione Puglia della scorsa e
dell’attuale legislatura che
chiedono la restituzione del
Il presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola
e gli scranni
del consiglio regionale (FOTO ANSA)
10% dell’indennità, come sta-
bilito dalla delibera adottata
nel 2006 dall’Ufficio di Presi-
denza del Consiglio regionale.
E lo chiedono forti di una sen-
tenza della Corte costituziona-
le che dichiara nulla quella de-
libera. Anzi, lo pretendono su-
bito perché la prescrizione,
che scatta dopo 5 anni, li ha già
privati delle somme maturate e
non riscosse da gennaio a giu-
gno 2010. Dunque, non inten-
dono rischiare oltre, visto che
ogni mese che passa perdono
450 euro netti al mese.
ALLA FACCIA dei 12 mila
euro lordi mensili che ogni con-
sigliere percepisce – sempre
che non sia presidente di Com-
missione o ricopra qualche al-
tro incarico – oltre all’indennità
di fine mandato pari a una men-
silità e al vitalizio che supera i 5
mila euro netti mensili. Ma si
tratta di un obbligo?
No, perché il diritto ad avvalersi
della sentenza della Corte costi-
tuzionale è soggettivo, non vin-
colante, e può essere rivendica-
to da ogni consigliere eletto nel
2006 fino al 2011, quando il ta-
glio del 10% è stato riconferma-
to. E come sperare di confidare
nel senso di responsabilità che
imporrebbe una rinuncia ad av-
valersi di tale denaro? Al mo-
mento tra i consiglieri in carica,
vi hanno rinunciato quelli eletti
con Pd, Idv e Sel, mentre lo han-
no rivendicato tutti quelli del
Pdl. Per quanto riguarda invece
gli ex vi sono anche consiglieri
di centrosinistra che oggi non
siedono più in Aula.
DI CERTO il rischio di dover
tirar fuori dalle casse dell’ente 4
o 5 milioni di euro, pari a circa
63 mila euro a consigliere, in
una Regione dove la disoccupa-
zione e la minaccia di sfratti è
altissima, fa pronunciare al pre-
sidente del Consiglio regionale
Onofrio Introna di Sel parole se-
vere: “L’Ufficio opporrà il pro-
prio rifiuto e se qualcuno non
sarà soddisfatto potrà rivolgersi
al Tar”, e anche nel caso in cui
“tali somme saranno dovute
non costituiranno alcun esbor-
so per i cittadini”. A cui segue la
richiesta del blocco della resti-
tuzione delle indennità del se-
gretario regionale del Pd, Blasi:
“Mi sembra inconcepibile che
la politica di fronte a un mo-
mento di crisi economica non
dia l’esempio dimostrando di
fare la propria parte”.
Parole che rimbalzano di fronte
a quelle a dir poco sbalorditive
pronunciate dal leader del Pdl
Rocco Palese, uno che si è sem-
pre detto contrario agli sprechi
della politica, ma che di fronte
all’elevato numero di consiglie-
ri del suo partito che hanno pre-
sentato domanda è costretto a
fare marcia indietro: ”Dopo il
decreto legge del governo che
obbliga a rispettare le sentenze
della Consulta non resta che
una strada: l’Ufficio di presi-
denza non può che prendere at-
to della sentenza e restituire le
somme poi ognuno deciderà
cosa fare con quei soldi” . La no-
tizia è senza dubbio che il Pdl
abbia a cuore il rispetto della
legge: forse, siamo già in era Al-
fano e non ce ne siamo accorti.
 Sabato 16 luglio 2011

“S
TAGLIA E SCUCI

arei dovuto andare da Santoro, ma [in foto], cantautore e filosofo, sulla classe dirigente
Battiato all’Espresso: non mi potevano garantire dell’Italia di oggi in un’intervista sull’Espresso in edicola.
l’assenza di parlamentari. Odio Le donne in politica? “Portano occhiali eccessivi,
litigare, ma sapevo che con loro, in pochi minuti, si montature allusive, sembrano le professoresse di certi
i nostri politici? sarebbe superato il limite della decenza. E film pornografici”. Non spera neppure nei giovani: “Mai
all’impudicizia bisogna rispondere, scendendo in stato giovanilista, neanche nell’adolescenza. Puntavo
campo aperto. Con i professionisti del nulla perdi. alla vecchiaia e in effetti, mi trovo meglio adesso. Senza
Professionisti del nulla Perdi sempre”. Questo è il pensiero di Franco Battiato l’esperienza mancano gli strumenti per orientarti”.

Internet s’indigna
“Azzeriamoli!”
IL BLITZ IN AULA
SCATENA I LETTORI ON-LINE
l Web s’indigna prima di tutti. gio queste sanguisughe. Come mente concessi anche a quei

I Appena comincia a girare online

della Camera, infatti, ha dimo-
strato – comparando sistemi
diversissimi – che il trattamen-
to economico complessivo dei
nostri eletti (i famosi 17 mila
euro) è in linea con quanto av-
viene proprio nei più grandi
Paesi europei.
Le vere anomalie italiane sono
due: qui i soldi per gli uffici, i
collaboratori o i viaggi non
hanno alcun bisogno di rendi-
contazione e quindi possono
essere messi in tasca anche se
non si spendono; il vitalizio, al-
meno in questa forma indecen-
te.
Altra faccenda, invece, è il co-
sto complessivo del Parlamen-
to – altissimo: 1,7 miliardi l’an-
no – e il numero di onorevoli a
cui bisogna pagare lo stipen-
dio: c’è da scommettere, però,
che né un bilancio magro per
Camera e Senato, né un ddl che
taglia le poltrone parlamentari
arriveranno presto all’ordine
del giorno.
la voce del blitz notturno che ha
fatto sparire i tagli agli stipendi
d’oro dei parlamentari, subito parte
la sollevazione degli internauti. E an-
che sul fattoquotidiano.it fiocca-
no, per tutto il giorno, commenti an-
ti-Casta. Dai più moderati che invi-
tano a pesare le differenze tra Pdl,
Lega e centrosinistra, a chi – e si trat-
ta della stragrande maggioranza –
invoca la rivolta: la presa del palaz-
zo, come sta avvenendo in questi
giorni, senza ricorrere a paragoni
con la Primavera araba, a Parma,
con il municipio assediato dalle ma-
nifestazioni di protesta. Pubblichia-
mo alcuni dei commenti comparsi ie-
ri sul sito del Fatto.
Nostromo: Oramai è impro-
crastinabile che i cittadini si or-
ganizzino in movimenti non
connessi ai partiti… È necessa-
rio azzerare questa classe poli-
tica che sta distruggendo il Pae-
se… Debbono nascere movi-
menti 5 stelle ovunque… biso-
gna fare qualcosa al più presto!!!
Protestare è come abbaiare alla
Retribuzione luna… non serve a nulla!!!
Davemorales: Non mi sono
legata mai vergognato di essere italia-
no come in questi ultimi anni!
a quella Davanti alle telecamere tutti di-
cono belle parole, mentre poi di
nascosto, ecco cosa vogliono…
dei Paesi è l’unico motivo per il quale
stanno attaccati alla sedia! Spe-
più ricchi ro che un giorno i loro figli e ni-
poti si accorgano del bel futuro
dell’Unione che lasciano al loro Paese!
Purtroppo non c’è da stupirsi di
europea nulla, ci hanno abituati al peg-
si può pretendere che i cittadini
siano “onesti”, quando i primi a
dare l’esempio di quello che
non si deve fare sono proprio
quelli che ci governano! E il par-
lamento è proprio lo specchio
del Paese! Ma non si vergogna-
no? Invece di pensare a chi è di-
soccupato, precario, o guada-
gna 1000 euro al mese, caricano
tutti i costi della manovra su di
noi, lasciando intatti i loro 20
mila euro e privilegi?
Angheledo: È ora che il popolo
la faccia finita con una solleva-
zione di massa.
Guido71: E perché? Qualcuno
forse aveva dei dubbi? È sempre
stato così. Noi comuni mortali
siamo solo del foraggio, ma ci
sta bene! Finché la maggior par-
te degli italiani pensa solo al cal-
cio, al grande fratello, o all’isola
dei famosi, e alle veline! Chissà
quando ci sveglieremo... Ha ra-
gione quell’arrogante di Vitto-
rio Sgarbi: siamo delle capre!
Hychno: Se non altro stanno ri-
cominciando a rubare di notte
forse si torna all’antico e utiliz-
zeranno solamente la metà del
tempo per derubarci. È comun-
que un risparmio o no?
M. Teresa D.: Ma di cosa vi stu-
pite, scusate? Che esistano par-
lamentari del Pd che votano a fa-
vore della Casta e dei suoi pri-
vilegi che toccano anche loro?
Qualcuno si ricorda che nell’ot-
tobre 2011 ben 498 parlamen-
tari bocciarono la proposta Idv
di cancellare o almeno ridurre
drasticamente i vitalizi graziosa-
parlamentari che lo erano stati
solo per qualche giorno? E che
dire dei 22 mancanti del Pd alle
votazioni in Parlamento che fe-
cero affondare la proposta – un
evergreen della odierna “sinistra”
– di dimezzare il numero dei Par-
lamentari, che poi è il vero pro-
blema, assieme ad altre cosette
come la legge elettorale, il con-
flitto d’interesse e l’indulto bi-
partisan ancora e sempre più in
voga con Silvio, che affliggono
noi italiani? E vorrei sapere se
qualcuno crede ancora che, con
questa Casta, le cose potranno
migliorare in questo Paese?
Christina C.: Come i ladri, di
notte. Nel frattempo che loro
depredano lo Stato, cioè noi,
quei poveracci dei loro autisti
dormono in macchina. I privile-
gi non bisogna diminuirli, van-
no aboliti, specie in un Paese in
bancarotta. Una volta si diceva
che i politici dovessero guada-
gnare molto per non essere in-
dotti in tentazione, perché così
non avrebbero avuto “bisogno”
di rubare. Oggi in politica, spe-
cie nella politica italiana si entra
apposta, per rubare. Non tutti
ma molti. I privilegi vanno me-
ritati, non estorti o conquistati
sulle fatiche altrui. Se i lor signo-
ri vogliono vivere nell’esagera-
zione di ville con vulcani e letti
fluorescenti, se vogliono abita-
re in appartamenti lussuosi nei
centri storici delle città, se vo-
gliono viaggiare su elicotteri da
50 milioni di euro per vezzo,
che pagassero di tasca loro.

APPELLO AI PARLAMENTARI Come a Londra, “solo” 1.780 euro al mese

Copiate le minipensioni inglesi

di Caterina Soffici
Londra
l vizietto è comune. Non credete che anche sulle
Idi santo.
rive del Tamigi i parlamentari siano degli stinchi
Con una piccola differenza: che quando li
beccano con le mani nel sacco, per esempio a fare
la cresta sui rimborsi spese, li processano e li met-
tono in galera. Lo stesso vale per le pensioni. Il
governo Cameron ha avviato una delle più dra-
stiche riforme del welfare dai tempi della Thatcher
e chiede austerity a tutto il Paese, ma i signori di
Westminster tentennano. Mentre chiedono al
Paese di stringere la cinghia (anche i conti di Lon-
dra sono pessimi), mentre hanno innalzato l’età
pensionabile e aumentato la percentuale dei con-
tributi a carico dei dipendenti pubblici, i parlamen-
tari fanno melina per non tagliare le proprie.
Con la differenza che mentre in Italia la casta ri-
vendica il diritto ai propri privilegi, a Londra gli stes-
si parlamentari dichiarano che è giusto soffrire tut-
ti insieme e promettono tagli anche ai propri vi-
talizi. C’è un’altra grande differenza. Che le pen-
sioni inglesi fanno ridere in confronto a quelle ita-
liane. A giudicare dalla generosità dei vitalizi che
diamo ai nostri rappresentanti, l’Italia dovrebbe
essere ricca e prospera come il sultanato del Bru-
nei. Mentre noi paghiamo vitalizi da 3.108 euro
lordi al mese, la bellezza di 37 mila euro l’anno, a
un deputato o senatore che è stato eletto per una
sola legislatura, a Londra un parlamen-
tare con 13 anni di anzianità prende
21.364 sterline l’anno, ossia 1.780 al
mese. Un parlamentare italiano con
13 anni, quindi 3 legislature, si aggira
intorno ai 9 mila euro. Ecco la diffe-
renza.
Per quanto a noi possa sembrare bas-
so, l’assegno inglese da 21 mila sterline
l’anno è un’enormità rispetto a quanto
prendono gli altri pensionati del Regno Unito. Un
dipendente statale inglese avrà 5.023 sterline
l’anno (418 euro al mese di media, cifra calcolata
su 13 anni di servizio). Un poco di più incassa un
pensionato delle forze armate (media di 7.987
sterline dopo 10 anni di servizio, 665 al mese)
mentre un’infermiera dopo 11 anni in una strut-
tura del servizio sanitario nazionale si porta a casa
ogni mese 340 sterline (4.087 di media in un an-
no). Invece un insegnante dopo la bellezza di 23
anni in cattedra ha diritto a una pensione di
10.275 sterline l’anno (856 al mese) e un pom-
piere con 18 anni di anzianità ne prenderà
13.193 (1.099 sterline il mese di media).
L’Inghilterra, soprattutto Londra, è il Paese delle
grandi differenze. Un paese estremamente clas-
sista e socialmente incomprensibile, nel senso che
non si capisce come mai la rivoluzioni e le proteste
non attecchiscano in questa isola, quando ci sa-
rebbero tutti i motivi per ribaltare il tavolo da gioco.
Per una maggioranza di persone che
fa la fame e queste pensioni lo dimo-
strano, Londra è la meta dei ricchi da
tutto il mondo. Cinesi, arabi, russi, in-
diani che possono permettersi case
da milioni di sterline e vite da nabab-
bo. Ma la politica vive a un altro li-
vello, non vuole imitare i nababbi. An-
zi. La politica italiana ostenta lo sta-
tus symbol, rivendica il privilegio, vuo-
le essere riconosciuta. Vuole il lampeggiante sul
tetto, la bellona accanto, la vacanza di lusso, la
suite a 5 stelle, la macchina potente e perché no, la
barca, la casa pagata, simbolo massimo del potere
(a qualcuno la pagano a sua insaputa ad altri pa-
gano l’affitto da 8.500 euro al mese).
Il politico inglese, anche quando viene dalla upper
class come Cameron che ha studiato a Eaton e la
moglie Samantha, figlia di una ricca e nobile fa-
miglia, nel momento in cui entra a Downing Street
cerca di occultare la sua provenienza. Si spoglia dei
propri privilegi di casta e vuole diventare come uno
del popolo. Si fa fotografare in metropolitana. Va in
vacanza con voli low cost, quando potrebbe pa-
garsi di tasca propria un biglietto in business. E
tanto per dare un’idea, Samantha si è lamentata
di aver dovuto lasciare la grande casa di North
Kensington per trasferirsi al Numero 10, che in-
vece è un appartamento piccolo e scomodo. Che
ne dice ministro Tremonti?
CAMERA Settimana da tour de force per i deputati che hanno
lavorato in aula 27 ore e 15 minuti. Riuniti lunedì alle 16.35,
hanno discusso misure sull’immigrazione e sulla libera
circolazione dei cittadini europei fino alle 19.10. Martedì i
lavori sono ripresi alle 10.35 con la legge sul testamento
biologico, e sono stati interrotti tra le 10.55 e le 11.10, poi
tra le 13.30 e le 15.10 per terminare alle 20.35 col voto finale
che ha visto l’approvazione con 278 voti favorevoli e 204
contrari. Giovedì, deputati in aula solo la mattina, per le
norme sull’immigrazione. Seduta aperta alle 9.35 fino alle
9.40 e dalle 10 alle 14.40. Eccezionalmente a lavoro anche
venerdì per il voto di fiducia sulla manovra, i deputati si sono
riuniti dalle 10 fino alle 14.15, poi dalle 14.35 alle 15.50 e dalle
16.30 alle 18.15. Prossima convocazione lunedì alle ore 16.
SENATO Palazzo Madama questa
settimana non avrebbe dovuto
lavorare. Dal 7 luglio l’aula era
stata riconvocata per il 19. Ma
l’urgenza dell’approvazione della
Finanziaria ha riportato i senatori
al lavoro giovedì, per 4 ore e 10 tra
le 9.32 e le 10.25, poi tra le 11.35 e
le 12.16 e tra le 12.45 e le 15.09.
Ora meritato riposo fino a martedì
alle 16.30.
Caterina Perniconi
pagina 6 Sabato 16 luglio 2011

I
FARSA E POTERE

n dirittura d'arrivo l'inchiesta sulla
Tangenti Enac, Pronzato tangente Enac. Quei 40 mila euro versati
dai proprietari della società di volo
Rotkopf, Viscardo e Riccardo Paganelli, nelle mani
e gli altri chiedono di Vincenzo Morichini, fundraiser
dell'associazione Italianieuropei di Massimo
D’Alema. Metà della somma, come è noto, è stata
di patteggiare poi ceduta a Franco Pronzato - membro dell'ente
Enac e responsabile del settore aereo del Pd -
arrestato lo scorso mese assieme ai Paganelli per
aver agevolato la società nell'acquisizione della
linea Firenze-Pisa-Elba. Tutti e tre hanno ammesso
le loro responsabilità e scelto la strada del
patteggiamento con il pm Paolo Ielo che sta
definendo la loro posizione. Pronzato è pronto a
restituire i 20 mila euro e ad accettare una
condanna di 18 mesi. Per Paganelli, padre e figlio,
si va rispettivamente a 14 e 11 mesi. Resta aperta
la posizione di Morichini finora collaborativo,
almeno sulla vicenda Enac, ma che deve essere di
nuovo interrogato sul famoso “pizzino” in cui
sono indicati altre sette nomi di esponenti del Pd
terminali a vario titolo di altre dazioni di denaro.
R. D. G.

IL PDL GIOCA SUL TITANIC

I Ministri organizzano le Governiadi e s’inventano i problemi
di Pongobello. Simulazione grottesca mentre l’Italia affonda
di Elisabetta Reguitti
inviata a Bolsena
i arriva nella città del “mi-
lio Tremonti) e il Pdl organizza
“un evento di formazione po-
litica”.
(ideatrice delle Governiadi) ha
Le Governiadi pensato bene di sottoporre a
viste da dura prova gli oltre 150 iscritti
Manolo (dati forniti dall’ufficio stampa
Fucecchi del gioco). Tre diversi obiettivi
per i quali spremere le menin-
gi: oltre alla sostenibilità del co-
mune di Pongobello anche “sal-
vare il maggior numero di posti
di lavoro” e, per il terzo giorno,
risolvere il nodo delle riforme
costituzionali. Domani, quindi,
proprio nel giorno di Santa Cri-
stina in cui, a Bolsena, si festeg-
gia il “miracolo eucaristico”
(1263) il Pdl svelerà i tre misteri
delle Governiadi.
MA ANDIAMO con ordine
cercando capire meglio la ma-
nifestazione che, a detta del mi-
nistro Gelmini, rappresenta:
“Un evento destinato a durare
nel tempo, perché qui si forma
decisiva alla difficile situazione la classe dirigente del futuro”.
economica e finanziaria di Pon- Dopo saluti e convenevoli, i
gobello. Così, mentre a Roma la partecipanti riuniti in assem-
ministrative per lo sviluppo di
Pongobello. Diverse sedi spar-
se nel centro storico della cit-
tadina: auditorium, teatro San
Francesco, due sale di palazzo
Monaldeschi oltre agli alberghi
Columbus e Royal (“Tanto sono
di proprietà dell’ex sindaco di
Forza Italia” riferiscono alcuni
abitanti incuriositi più dalla
presenza di polizia e carabinie-
ri che da altro). Ma torniamo ai
futuri leader della politica che
emergeranno dalle Governiadi.
Chi sono? “Manager, studenti di
ogni età che scenderanno in
campo, rinunciando in un in-
tervallo di mezza estate – rife-
risce il sito ufficiale – a privilegi
e ruoli acquisiti in questa tre
giorni in cui vedremo crescere
revisioni costituzionali, mano-
vre di rilancio economico so-
stenibile e rinascite da situazio-
ni di crisi” (credete è tutto scrit-
to non è uno scherzo).
Fatte le squadre vengono distri-
buiti fogli, evidenziatori, pen-
di descrizione. Così, finalmen-
te, si conosce qualche dettaglio
in più di Pongobello il fantoma-
tico paese delle meraviglie de-
gli iscritti al “role game” in cui si
pratica “networking” utilizzan-
do “cooperative learning” che
si tradurrà in “brainstorming”.
Ogni squadra è coordinata da
un “tutor” (ieri il volto noto è
stato Klaus Davi) ma da oggi e
fino a domenica sono annun-
ciati direttori di testate, esperti
della comunicazione e natural-
mente ministri (oggi Sacconi e
Meloni), deputati e senatori.
Niente pausa pranzo alle Go-
verniadi ma solo frugali cestini
con prodotti tipici locali. Prima
della cena però, pausa “fair
play” con la partita di calcio tra
la nazionale governanti contro
“Governiadi Football Club”.
Oggi intorno alle 19 “gara ora-
toria” dei futuri leader del par-
tito dell’ “amore”, infine il gran-
de giorno con l’esposizione
delle soluzioni per il miracolo

S
manovra lacrime e sangue, dei blea plenaria hanno formato sei
racolo eucaristico” per as- COME A DIRE che i proble- tagli alla sanità e alle famiglie, squadre che si sono ritirate per ne e naturalmente le tracce dei (naufragato quello italiano) di
sistere alla realizzazione mi nazionali possono essere ri- incassava il passaggio alla Ca- deliberare le future scelte am- problemi da risolvere con tanto Pongobello.
della sostenibilità di Pon- solti con un grande gioco di mera, sulle rive del
gobello. Non è uno scherzo ruolo in cui si discute, per l’ap- lago di Bolsena gli
perché ieri, a Bolsena, in pro-
vincia di Viterbo, sono iniziate
punto e non a caso forse, anche
della sostenibiltà del comune
amministratori lo-
cali iscritti alla ma-
Sei squadre ANTONIO MARTINO
le Governiadi, tre giorni dedi-
cati ai giochi di ruolo della po-
di Pongobello. Patrocinate,
con tanto di logo, dalla Camera
nifestazione gioca-
vano a fare finta di
di giovani I TORMENTI LIBERALI DELLA
litica. dei deputati e dal Senato della salvare posti di la-
per discutere TESSERA NUMERO DUE DI FI
Il partito dell’“amore” (o “de- Repubblica le Governiadi sono voro. Anche que-
gli onesti”, Alfano dixit) è dav-
vero straordinario. L’Italia ri-
schia di affondare come il Ti-
state aperte dal ministro dell’I-
struzione Mariastella Gelmini
che non ha voluto mancare
sto, credete, non è
uno scherzo. Già
perché la deputata
della sostenibilità di un I l Cavaliere attaccato da destra perché non
taglia le tasse. L’economista Antonio Martino,
già tessera numero due di Forza Italia, assomiglia
tanic (parole del ministro Giu- l’occasione di dare una sferzata Beatrice Lorenzin paese immaginario al nonno di “Così parlò Bellavista” che dormiva
sempre e si risvegliava per qualche secondo
quando sentiva la parola “milione”. Per Martino,
HOTEL DE RUSSIE la parolina magica è liberale. Ex ministro messo
a riposo, ma con un seggio in Parlamento
ovviamente, ieri Martino ha detto al “Corriere
L’ALCOVA DEI POTENTI: DA PAPA della Sera” che la manovra “è una porcheria” e
che non l’avrebbe votata. Tutta colpa dei
socialisti di governo che si sono dimenticati i
ALLA YESPICA, TUTTI SONO PASSATI DI QUA tagli alle tasse: Sacconi, Brunetta, Tremonti.
La frase esatta è questa: “Sul mio blog i liberali
veri mi dicono ‘lei che ci sta a fare con un
di Alessandro Ferrucci Aida Yespica (FOTO ANSA) governo di pazzi socialisti?’”. In fondo, come
Mussolini, anche Berlusconi ha un passato
ianpi Tarantini lo utilizzava per riunioni, socialista (craxiano). Martino poi fa anche i
GD'Addario.
pause e appuntamenti. Lo sa bene Patrizia
Anche Cosentino lo riteneva il luo-
nomi degli unici liberali della maggioranza:
Galan e Crosetto. Anche questo un segno dei
go perfetto per gli incontri speciali. Cossiga tempi. Una volta il Pli era il partito di Croce ed
era un habituè dell'aperitivo. Aida Yespica ci Einaudi.
viveva, dice. Anche se nell'inchiesta di Poten-
za, il pm Woodcock le ha contestato di rice-
vere clienti alla modica cifra di cinquemila eu-
ro a notte, con Fabrizio Corona nel ruolo di avuto la medesima sensazione: in venti minuti l’imbarazzo della scelta, almeno venti etichet-
procacciatore. Quindi imprenditori, politici, abbiamo sentito un signore dal marcato ac- te, più dello champagne, “in fin dei conti il
affaristi, millantatori. Parvenu. Italiani, russi, cento campano utilizzare una terminologia turismo russo è stato tra le nostre principali
arabi, o chiunque abbia un portafogli all’altez- inquietante con un qualcuno di un grande isti- fonti di entrata. Ora è un po’ calato. Ma non è
za. È l’hotel De Russie, pieno centro di Roma, tuto bancario e due arabi accompagnarsi a questione di crisi economica, per fortuna ab-
a due passi da Piazza del Popolo, all’inizio del giovani bionde molto succinte e ammiccanti. biamo retto alla botta”. Insomma, l'hotel è
tridente che porta a Piazza di Spagna. Ogni Per carità, c’erano anche famiglie di turisti sempre pieno, come i capricci dei suoi clien-
inchiesta, intercettazione o semplice scanda- normali, modello-classico: mamma, papà e fi- ti. “Un famoso cantante ha preteso il calcio-
lo alla fine ha sempre una “finestra” all’inter- glio-figli. Con un paradosso: quest’ultime balilla sul terrazzo, un altro si è impossessato
no dell’albergo più ambito della Capitale. triamo niente, ma leggere la rassegna stampa sembravano stonare. della cucina per consegnarla al suo cuoco ve-
Oramai uno status symbol. L’ultimo è Alfonso è veramente faticoso”. E avvilente, continua gano”.
Papa. L’uomo del Pdl, chiamato direttamente sotto voce. Anche perché la parola d’ordine Camera e Montecitorio
in causa per la P4, tra una Jaguar e un Rolex per un hotel che ha suite da 15 mila euro è: Così ecco le leggende, a volte diventano real- Specialità della casa
ricettato ha ricevuto anche un regalo per una tranquillità. Difficile mantenerla con il gene- tà. Si racconta di suite occupate da festini per Capricci esauditi. Oltre a stanze inimmagina-
sua amica, Ludmyla Spornik: stanza pagata da rone romano, fatto di apparenza e poca so- i calciatori post-partita. Serate hard per poli- bili, con bagni che sono dei mini-appartamen-
680 euro, cena da 700 più massaggio da oltre stanza, dove basta essere ospiti tra i tavolini tici o gente dello spettacolo. Onorevoli scap- ti o letti grandi come pulmini, con camerieri
un’ora e pedicure. Servizio completo. del De Russie per voler credere a tutto quello pati da Montecitorio per un massaggio volan- in perenne stato di allerta per soddisfare il più
che dice l'interlocutore-ospite. Così circola te seguito da un pisolino in compagnia. Sta di piccolo desiderio e chef pronti a metter in ta-
Come una sceneggiatura una battuta tra gli investigatori: “Altro che in- fatto che il direttore di un settimanale di gos- vola, sempre, per un numero “x” di persone.
“Sa che le dico? – spiegano dalla direzione del- tercettazioni, basterebbe stare seduti lì per sip rivela: “Spesso vado, è quasi un lavoro. In fin dei conti la legge è sempre quella: il
l’hotel – Non ne possiamo più di tutto questo, l’aperitivo, pranzo o cena, per ascoltare con- Tanto, alla fine, vengono tutti qui: nonostante cliente ha sempre ragione. E al De Russie sono
dopo la Yespica è stato un continuo, chiamati versazioni interessanti”. Sarà un caso o una i prezzi!”. E ride. Una Coca Cola costa otto bravissimi in questo, tanto da far sentire la Ye-
in causa in ogni vicenda. Noi, ovvio, non c’en- suggestione, ma anche noi del Fatto abbiamo euro, un caffè 5, un Margarita 19. Di vodka c’è spica a casa propria.
Sabato 16 luglio 2011 pagina 7

N
EMERGENZA DEBITO

on bastavano le indicazioni dei mercati
I Btp non hanno finanziari, dove restano altissimi gli
spread – cioè la misura di quanto un
titolo del debito pubblico italiano è più rischioso del
il fascino suo omologo tedesco – ora ci sono anche le aste a
preoccupare davvero. Giovedì il prezzo dei titoli
venduti all’asta ha toccato un nuovo record, con i
di una volta Btp (Buoni del Tesoro poliennali) venduti con un
tasso al 5,9 per cento. È il segnale che la perdita di
fiducia sui mercati finanziari si traduce all’istante in
un aumento del costo del debito di nuova
emissione. Ieri un altro segnale preoccupante: gli
operatori specialisti dei titoli di Stato italiani hanno
completamente disertato le riaperture dell’asta di
ieri sui Btp a cinque e quindici anni e sui titoli
off-the-run (500 milioni complessivi).
Lo scrive l’agenzia Reuters secondo cui non c'è
stata alcuna domanda (e di conseguenza alcuna
assegnazione) per i titoli quinquennali aprile 2016,
offerti per 125 milioni, per il quindici anni, offerto
per 175 milioni e per i 200 milioni complessivi dei
due titoli non più in corso di emissione, febbraio
2017 e agosto 2023. Vedremo alla prossima asta
quali saranno le conseguenze.

La stangata
quello dell’Idv, Antonio Di Pie-
tro, ieri hanno chiarito che “la
nostra responsabilità finisce
qui”. E se ci sarà bisogno di altri
interventi di emergenza (assai
probabile, soprattutto se il de-
bito continua a diventare più

ora è legge
STRESS TEST, LE BANCHE ITALIANE
PASSANO L’ESAME DELL’EUROPA
di Stefano Feltri
guardare gli spread, cioè
grandi banche italiane hanno
superato gli stress test fatti dal-
l’Eba, l’autorità bancaria euro-
prio l’esposizione degli istituti
di credito tedeschi ai buoni del
Tesoro greci. Si capirà lunedì,
oneroso) non aiuteranno il go-
verno. Il segretario del Pd chie-
de, ormai ufficialmente, di an-
dare alle elezioni subito.
Il secondo problema lo denun-
cia la Banca d’Italia nel suo bol-
lettino mensile: “Occorre limi-
tare il ricorso ad aumenti del
prelievo. Alla correzione degli
squilibri di finanza pubblica si
devono accompagnare politi-
Il voto di fiducia di ieri alla Camera sulla manovra (FOTO ANSA) che strutturali
incisive e credi-
stata approvata in Parlamento
in soli 5 giorni, sia pure blinda-
Lunedì si vedrà bili volte a con-
seguire un in-
ta e piena di incognite (una su nalzamento del

A l’unico termometro che

conta per misurare l’effi-
cacia del governo, sem-
bra che sia successo assai poco:
anche la Camera approva con
la fiducia la manovra da 47,9
miliardi, ma i titoli di debito ita-
liani restano più costosi del 3
per cento degli analoghi titoli
tedeschi. Nella giornata di ieri
si arriva di nuovo a sfondare la
quota dei 300 punti base, non
ci poteva essere conferma più
esplicita che i guai non sono fi-
niti.
Alle 18 di ieri in tanti hanno ti-
rato un sospiro di sollievo: le
pea. Unicredit, Intesa Sanpao-
lo, Monte Paschi, Ubi e Banco
Popolare sono abbastanza ca-
pitalizzate per affrontare la cri-
si, proprio come aveva assicu-
rato il governatore di Bankitalia
Mario Draghi ai mercati finan-
ziari. Ora bisognerà capire se
questi test sono stati abbastan-
za severi, o se come quelli di un
anno fa promuovono anche chi
dovrebbe essere bocciato: que-
sta volta tutte e 12 le banche te-
desche sono state promosse,
anche se la ragione principale
per cui Angela Merkel teme il
fallimento della Grecia è pro-
quando riapriranno i mercati,
che impatto avrà la bocciatura
di 8 banche su 90 istituti esami-
nati: 5 spagnole, 2 greche, una
austriaca. Non si può dire, ma
in tanti in Italia sperano che la
bocciatura degli spagnoli ri-
porti su Madrid l’attenzione
dei mercati, alleggerendo le
pressioni sul debito italiano.
Che, dopo l’asta pessima di gio-
vedì, si vende ormai a un tasso
del 6 per cento (questo il re-
cord per i titoli a 15 anni).
Anche perché, più di così, per
ora, il governo proprio non riu-
scirebbe a fare: la manovra è
tutte: il taglio delle agevolazio-
ni fiscali che aumenterà le tasse
dal 2013 vale 20 miliardi o 32?).
La Camera approva con 316 sì
(ne bastavano 301, ieri) e il lea-
der della Lega Umberto Bossi
annuncia subito che il governo
va avanti, mentre il premier Sil-
vio Berlusconi, a margine del
voto, si sarebbe sfogato dicen-
do che non se ne andrà finché
non avrà ridotto le tasse. Ipo-
tesi remota, visto che la mano-
vra ha appena previsto un po-
tenziale aumento del carico fi-
scale di almeno 1.800 euro a fa-
miglia (stima della Cgil) a par-
l’effetto sui mercati,
i differenziali sui titoli
di Stato continuano
potenziale di
crescita della
nostra econo-
mia”. Il tema è
noto: se si fa il ri-
sanamento solo
a preoccupare dal lato delle en-
trate, la crescita
– già stentata del
tire dal 2013. Pil – non può che ridursi. E con
A questo punto ci sono due meno crescita scende il gettito
problemi da affrontare. Primo: e cresce il peso del debito. E
l’opposizione, questa volta, ha l’effetto positivo sui conti vie-
accolto l’appello del Quirinale ne così in parte annullato. Ma il
e non ha ostacolato la marcia governo, per ora, non sembra
della manovra. Ma sia il leader orientato a interventi espliciti
del Pd Pier Luigi Bersani che per favorire la crescita.

STRATEGHI DELLA POLITICA ECONOMICA A volte rimangono

Gli eterni custodi del debito. Realtà o incubo?

di Giorgio Meletti
ev’essere un incubo. Gli stessi che oggi
Dso debito
si affannano al capezzale del mostruo-
pubblico dicendo che bisogna fa-
re qualcosa prima che sia troppo tardi,
trent’anni fa erano lì e dicevano le stesse
cose. Erano gli anni ‘80, governava Bettino
Craxi, il debito esplodeva, in dieci anni da
200 a circa 1000 miliardi di euro, dal 60
per cento al 100 per cento del prodotto
interno lordo. Giorgio Napolitano e Mas-
simo D’Alema, all’opposizione con France-
sco Rutelli e Gianfranco Fini: Maurizio Sac-
coni e Roberto Formigoni con il governo,
Giulio Tremonti editorialista del Corriere
della Sera, Gianni Letta brillante intervista-
tore Fininvest. Tutti preoccupati di fare
qualcosa per non essere condannati dalle
successive generazioni. Una generazione è
passata, il debito si è decuplicato e sfiora i 2
mila miliardi, e loro sono ancora lì a preoc-
cuparsi. Possibile? Leggere per credere.
Ottobre 1983: il debito pubblico è
221 miliardi di euro.
Giorgio Napolitano, 58 anni, capo-
gruppo del Pci alla Camera: “Si è dato
spazio alla tesi inaccettabile secondo
cui la riduzione del disavanzo pubbli-
co sarebbe condizione sufficiente
per una graduale e spontanea ripresa
di investimenti e occupazione”.
Gennaio 1984: il debito pubblico è
234 miliardi.
Maurizio Sacconi, 33 anni, deputato
socialista, relatore della legge Finan-
ziaria: “La riunione di oggi è stata mol-
to utile e ha definitivamente smitiz-
zato ogni drammatizzazione sul pre-
sunto sfondamento del tetto e riscon-
trato l'unanime giudizio che i proble-
mi della finanza pubblica non si risol-
vono con atti traumatici a breve”.
Settembre 1985: il debito pubbli-
co è 289 miliardi.
Maurizio Sacconi, 35 anni, relatore
della legge Finanziaria: “Il necessario
rigore nelle spese sociali si legittima
nella misura in cui si accompagna
con significative riforme fiscali (fiscal
drag e tassazione dei titoli di Stato) e
misure volte a creare occupazione".
Ottobre 1985: il debito pubblico è
336 miliardi.
L’esplosione del debito L’andamento in valore assoluto dell’indebitamento; sopra, Napolitano, Tremonti e Sacconi (F
Massimo D’Alema, 36 anni, membro
della Direzione nazionale del Pci: “Il
fallimento del pentapartito è facil-
mente riscontrabile nell'incapacità
dimostrata a fronteggiare la crisi eco-
nomica, nei contrasti sulla legge fi-
nanziaria. Il Pci dovrà riflettere con i
cittadini, e non solo nel chiuso delle
stanze, su questi problemi”.
Gennaio 1986: il debito pubblico è
347 miliardi di euro.
Giorgio Napolitano, 60 anni, capo-
gruppo del Pci alla Camera: “I partiti
di governo dovrebbero trarre, per ra-
gioni di serietà politica, due conse-
guenze. In primo luogo interrogarsi
sul modo di avviare un confronto sen-
za pregiudiziali tra tutte le forze de-
mocratiche sul debito pubblico”.
Agosto 1987: il debito pubblico è
salito a 441 miliardi di euro.
Francesco Rutelli, 33 anni, capogrup-
po dei Radicali alla Camera: “Gover-
no e Parlamento debbono lanciare un
grande e serio programma plurienna-
le di rientro dai 900 mila miliardi di
indebitamento pubblico”.
Febbraio 1988: il debito pubblico è
a 467 miliardi di euro.
Roberto Formigoni, 40 anni, deputa-
to Dc: “Dopo l'approvazione della
legge finanziaria e del bilancio non
basterà un chiarimento: si dovrà fare
un accordo vero, per formare un go-
verno vero, che risponda alle esigen-
ze della gente”.
Aprile 1988: il debito pubblico è a
quota 482 miliardi di euro.
Gianfranco Fini, 36 anni, segretario
del Msi-Dn: “L'azzeramento del defi-
cit statale entro il '92 è una utopia. Ma
con un incubo: quello dell'inaspri-
mento del prelievo”.
Settembre 1988, il debito pubbli-
co è salito a 510 miliardi.
Bruno Tabacci, 41 anni, presidente
della regione Lombardia: “Dobbiamo
auspicare un deciso controllo dei
meccanismi di spesa, non con un'a-
zione di tagli occasionali, ma con una
visione di lungo periodo”.
Luglio 1989: il debito pubblico è a
OTO
quota 553 miliardi.
Franco Marini, 56 anni, segretario ge-
nerale della Cisl: “Occorre chiudere
definitivamente il ciclo della gestione
meramente contabile della finanza
pubblica, liquidando ogni illusoria te-
rapia d'urto, le spallate risolutive ca-
paci di abbattere la montagna del de-
bito pubblico”.
Ottobre 1989. il debito pubblico è
arrivato a 571 miliardi.
Paolo Cirino Pomicino, 50 anni, mi-
nistro del Bilancio: “Sono molteplici
gli elementi che hanno determinato
la scomparsa della politica di bilancio
dall'azione di governo dell'economia
e i più importanti possono essere il
progressivo irrigidimento della spesa
per remunerazioni e prestazioni so-
ciali, e il peso crescente degli interes-
si sul debito pubblico”.
Novembre 1990: il debito pubbli-
co è arrivato a 656 miliardi.
Massimo D'Alema, 41 anni, coordina-
tore della segreteria nazionale del Pci:
“Il giudizio negativo sulla manovra eco-
nomica deriva dal carattere inefficace
e iniquo delle scelte proposte e, nello
stesso tempo, da una motivata sfiducia
verso l'attuale governo. Si tratta di un
passaggio delicato, con il rischio del
combinarsi di una crisi sociale e di una
crisi politica dello stato democratico".
Marzo 1992: è appena iniziata l’in-
chiesta Mani pulite. Il debito è ar-
rivato a 778 miliardi.
Pierluigi Bersani, 40 anni, segretario
regionale Pds: “Il progetto, approvato
all'unanimità dalla direzione del Pds
Emilia Romagna, prevede anche una
fase transitoria per il rientro dal debito
pubblico con una intesa da stipulare
fra Stato e regioni”. Gianfranco Fini, 40
anni, segretario del Msi-Dn: “Per la vo-
ragine finanziaria, rappresentata da un
debito pubblico enorme, c'è una sola
cura: il deficit lo devono pagare i par-
titi togliendo le loro mani dalla gestio-
ne clientelare dell'economia”.
Luglio 1992: il debito è salito a 801
miliardi di euro.
Giulio Tremonti, 44 anni, docente,
ANSA) editorialista del Corriere delle Sera: "In
realtà questo governo può e deve fare
di meglio. Può aumentare le tasse, ma
su chi non paga, usando da subito gli
strumenti anti evasione“ che sono in-
dicati nel suo programma”.
Febbraio 1993: il debito è a quota
862 miliardi di euro.
Gianni Letta, 57 anni, manager Finin-
vest e conduttore tv: “Il ministro del
Tesoro, Piero Barucci, è l’ospite di
‘Italia domanda’, in onda alle 23,30 su
Canale 5. Risponderà a domande sul
debito pubblico, che supera il milio-
ne e 600 mila miliardi, e la turbolenza
dei mercati valutari e borsistici”.
Luglio 1993: il debito è a quota 891
miliardi di euro.
Giulio Tremonti, editorialista del Cor-
riere della Sera: “Si capiscono le dram-
matiche necessità della finanza pub-
blica, ma non le tortuosità e le chiac-
chiere. Se c’è gente che ha diritto di
parlare sono i contribuenti e non i go-
vernanti. Il silenzio dei contribuenti è
sempre più difficile da ottenere, quel-
lo dei governanti è sempre più desi-
derabile”.
pagina 8 Sabato 16 luglio 2011

REGIME

TRANI-GATE, PER B. CAMBIA

IL REATO: ABUSO D’UFFICIO
Il Tribunale dei ministri passa la patata bollente ai pm
di Roma per l’indagine sul piano per chiudere Annozero
di Marco Lillo

a montagna ha partorito il

L topolino. Dopo quindici

mesi il Tribunale dei mini-
stri ieri ha finalmente sta-
tuito che un reato nelle telefo-
nate del presidente del Consi-
glio Silvio Berlusconi intercet-
tate a Trani c'è. Solo che – se- Michele Santoro all’uscita del Tribunale di Trani (FOTO ANSA)
condo i giudici – il reato non è la
concussione ai danni dell'ex vano dirlo prima senza tenersi di un organo strutturalmente
commissario Agcom Giancarlo per quindici mesi un fascicolo inadeguato perché composto
Innocenzi, né le minacce ai dan- così delicato per il presidente da tre giudici estratti a sorte e
ni dell'Autorità Garante delle del Consiglio, ma anche per il abituati a occuparsi d'altro che
Comunicazioni per far chiude- pluralismo dell'informazione. improvvisamente si ritrovano a
re Annozero, come ipotizzato a Anche perché, mentre i giudici decidere, nel tempo libero dal
Trani. Per queste due ipotesi di di via Triboniano si baloccavano loro lavoro ordinario, il destino
reato, giovedì scorso il Tribuna- con il codice, il mondo intorno di un premier.
le dei reati ministeriali ha archi- continuava a girare. Il provvedi-
viato la posizione del premier mento pilatesco di giovedì pote- ORA SI RICOMINCIA da
con un'ordinanza di sei pagine. Premier Silvio Berlusconi; accanto l’ex dg Rai Mauro Masi e l’ex commissario Agcom Giancarlo Innocenzi va essere scritto quando Annoze- capo e tocca alla Procura di Ro-
Questo successo per il Cavalie- ro era in onda, Masi era ancora ma decidere se chiedere alla Ca-
re però potrebbe trasformarsi (concusso) delle minacce del Collegio dei reati ministeriali) ni nell'autunno del 2009 non era alla Rai e Innocenzi era ancora mera di usare le intercettazioni
in un boomerang. L'ordinanza premier. Per il Tribunale dei mi- abbiano ravvisato reati a suo ca- scontato. all'Agcom. Ancora un po' e nem- contro Berlusconi, per accusar-
dei tre giudici Eugenio Curato- nistri, Innocenzi non brigava rico. Saremmo di fronte a un ca- Tutti si attendevano che il Tribu- meno l'ultimo superstite sareb- lo di un reato non ministeriale.
la, Alfredo Maria Sacco e Pier con Masi perché intimorito da so unico di strabismo giudiziario nale dei ministri – come gli era be stato presente all'indirizzo di Una cosa è certa: Berlusconi di-
Luigi Balestrieri, infatti, da un Silvio Berlusconi che, come di- nel quale cinque pm e tre giudici stato proposto dalla Procura di Palazzo Chigi. Con l'ordinanza ceva al telefono al fido Innocen-
lato concede l'archiviazione, ceva lui al telefono “mi ha fatto sono bravi a vedere solo i reati di Roma – chiedesse semplice- cerchiobottista trasmessa ieri in zi il 14 novembre del 2009:
ma dall'altro ipotizza l'esistenza due shampoo ed è incazzato ne- Berlusconi sui quali non hanno mente alla Camera l'utilizzazio- Procura, il Tribunale dei ministri “Quello che adesso bisogna con-
di un reato non ministeriale. Il ro”. Il commissario dell'Agcom competenza. Questo esito della ne delle intercettazioni telefoni- si libera di una questione proba- certare è che l'azione vostra sia
Tribunale dei ministri suggeri- minacciava di fare il “tupamaru” pochade giudiziaria iniziata a Tra- che a carico del premier per poi bilmente al di sopra delle forze un'azione che consenta... che
sce alla Procura di Roma di va- dentro l'Agcom perché condivi- procedere contro di lui, e lui sol- sia da stimolo alla Rai per dire
lutare se non sia il caso di inda- deva la linea del boss. Ergo, In- tanto, per concussione e minac- "chiudiamo tutto", ma non solo
gare Berlusconi, stavolta assie-
me a Giancarlo Innocenzi, per
nocenzi non è una vittima, ma
potrebbe essere invece – se que-
Secondo il ce. I fatti erano chiari e le inter-
cettazioni parlavano da sole.
Cadono su Santoro, aprite il fuoco su tut-
te le trasmissioni di questo ti-
un reato diverso: l'abuso di uf-
ficio. Un'accusa magari meno
sta impostazione fosse accolta
dalla Procura – colpevole di abu-
Collegio nessuno E INVECE, dopo avere fatto
le accuse po”. A distanza di un anno e 8
mesi, Santoro è stato convinto a
grave, ma molto più rognosa
perché solo per i reati ministe-
so di ufficio assieme al suo Gran-
de capo. Da quello che trapela,
è innocente in melina per mesi, il Tribunale dei
reati ministeriali giovedì im-
di concussione sloggiare, il Tribunale dei mini-
stri è riuscito a trovare il modo
riali il presidente del Consiglio sarebbe più sfumata nell'ordi- provvisamente si è accorto che per archiviare e intanto gli sche-
può contare sul paracadute del- nanza del Tribunale dei ministri, questa storia: il reato non è ministeriale. Forse e minacce rani del sultano continuano a
l'autorizzazione a procedere l'analisi della posizione di Mauro i tre giudici avranno anche ragio- ostacolare le altre trasmissioni
della Camera, mentre per l'abu- Masi, che non è mai stato inda- nemmeno ne. Forse qualificare Innocenzi come ipotizzato sgradite. Il bilancio per il pre-
so comune la magistratura ordi- gato. Anche se, alla luce dell'or- come vittima è stato un errore. mier è positivo. Per i cittadini
naria può rinviarlo a giudizio e dinanza del Tribunale dei mini- l’ex commissario Forse il reato giusto è l'abuso dalla Procura che pagano il canone e le tasse e
condannarlo senza chiedere il stri e delle intercettazioni del- d'ufficio. Forse non c'è reato mi- vorrebbero ottenere pluralismo
permesso a nessuno. l'inchiesta P4 (che riguardano Innocenzi nisteriale. Ma certamente pote- pugliese e giustizia, un po' meno.
sempre il caso Santoro), la Pro-
I FATTI sono noti grazie al Fatto cura di Roma potrebbe rivaluta-
Quotidiano che, a partire dal 12 re la sua posizione. Comunque, ODISSEA RAI
marzo del 2010, ha pubblicato le dissertazioni giuridiche del
tutte le telefonate del premier Tribunale dei ministri riguardo
con Innocenzi e quelle di Inno-
cenzi con l'allora direttore della
Rai Mauro Masi, nelle quali si de-
ai reati non ministeriali non vin-
colano i pm romani. Sarà il pro-
curatore aggiunto Alberto Ca-
MINZOLINI IN USCITA, L’AZIENDA PENSA ALLA LIQUIDAZIONE
linea la strategia per chiudere
Annozero e gli altri talk show sgra-
diti a Berlusconi.
perna, con i suoi due sostituti, a
valutare se iscrivere Berlusconi
nel registro degli indagati. Se Ca-
Pbra,rimo effetto di Augusto Minzolini
in uscita nei corridoi di Saxa Ru-
la redazione nella periferia ro-
generale Lorenza Lei di sostituire
Minzolini prima che l’inchiesta di
Roma vada avanti. Al direttorissimo è
a ridurre le perdite. Mentre per il Tg1
si profila un cambio di poltrona, ieri
sul Tg3 si è abbattuto il centrodestra.
Secondo il Collegio dei reati mi- perna non ritenesse provato l'a- mana del Tg1: “Tra i suoi fedelissimi contestato il reato di peculato, né lui Il senatore Maurizio Gasparri, capo-
nisteriali, nessuno è innocente buso d'ufficio, potrebbe spedire - racconta chi l’ha combattuto dal- né l’ex direttore generale Mauro Ma- fila dei colleghi in commissione di
in questa storia: non lo è Berlu- tutto in archivio. Si arriverebbe l’inizio - qualcuno comincia a guar- si, entrambi sono già stati interroga- Vigilanza Rai, contesta al telegiorna-
sconi, ma non lo è nemmeno In- così al paradosso di un'indagine darsi intorno, pronto a salire sul car- ti, sono riusciti a convincere gli in- le di Bianca Berlinguer di aver oscu-
nocenzi che invece nella rico- sul premier che finisce in nulla ro del vincitore”. L’espressione è ab- quirenti che quei 40 fine settimana rato il voto a Montecitorio della ma-
struzione della Procura di Trani nonostante tre organi diversi bastanza abusata, ma è la sintesi per- all’estero - tra Cannes, Londra, Praga novra economica. Il Tg3 ha aperto
era qualificato come vittima (Procure di Roma e Trani più il fetta dei movimenti nel telegiornale e Parigi - siano missioni autorizzate l’edizione delle 19 con il sì della
di Rai1, un tempo il primo in asso- da viale Mazzini e non vacanze pa- Giunta all’arresto di Alfonso Papa,
luto tra la televisione pubblica e gata con soldi pubblici. Con la riser- deputato del Pdl coinvolto nell’in-
commerciale, adesso povero di cre- vatezza che segna il suo mandato, chiesta di Napoli denominata P4.
LECCA LECCA dibilità e ascolti. Un telegiornale che Lorenza Lei ha già avviato una trat- Una notizia del giorno e anche una
subisce la rimonta in discesa del Tg5 tativa con Minzolini per discutere di novità poiché la casta adora assol-
Brunetta si sposa di Clemente Mimun, ugualmente in
crisi di pubblico e identità. L’unico
liquidazione per il prematuro addio
dell’ex notista politica al servizio
vere se stesse, anche se sul destino di
Papa sarà decisiva la Camera. Mas-
“Chi” gli fa il regalo tiepido difensore del direttorissimo
è Antonio Verro, il consigliere più
pubblico che, per sedare la foga (di
pochi) amministratori di destra, col-
simo Baldini (Pdl) annuncia di voler
chiedere l’audizione in commissione
berlusconiano del gruppo che, in pirà anche Mauro Mazza di Rai1 e parlamentare di Vigilanza di Bianca
UNO SLURP NUZIALE lungo venti pagine, superiore a quelli un’intervista a Radio 24, fa capire di Massimo Liofredi di Rai2. I due di- Berlinguer e di Paolo Ruffini, diret-
riservati, per esempio, ai recenti matrimoni di Mara Carfagna e voler proteggere il pupillo del Cava- rettori che avrebbero, leggendo i da- tore di Rai3. In serata, il comunicato
di Alberto di Monaco. Renato Brunetta impalma Titti liere eppure nessuno potrà imbullo- ti di ascolto ufficiali, la responsabilità di Fabrizio Cicchitto che fa il paio
Giovannoni (c’è una struggente foto notturna in cui il ministro nare la poltrona del Tg1 se dovesse di aver gestito male due canali del con il consigliere Verro: “Il Tg3 è più
affonda il capo sul petto di lei) e Chi di Alfonso Signorini si arrivare - come previsto - la richiesta servizio pubblico e, di conseguenza, fazioso del Tg1”.
occupa in esclusiva dell’evento da pagina 36 a pagina 56. La di rinvio a giudizio per l’inchiesta aiutato Mediaset (Canale 5 e Italia 1) Car.Tec .
cronaca patinata è perfetta per comprendere la distanza tra il sulla carta di credito. La
Paese reale e l’ottuso tardoberlusconismo che continua a sospensione sarebbe au- Il direttorissimo Augusto Minzolini (FOTO EMBLEMA)
offrire brioche in mancanza di pane. I precari minacciano
contestazioni a Ravello, location del matrimonio, i due
tomatica, nonostante
Minzolini, per l’occasio-
Il centrodestra
piccioncini anticipano segretamente il sì e la gazzetta rosa del
Cavaliere scrive: “ ‘Sto rischiando l’infarto’, sussurra il wedding
ne, rinfresca una frase
che ripete spesso come
contro il Tg3:
planner, irrompendo nella stanza della sposa con il bouquet di
peonie rosa antico sostenuto dal porta-bouquet d’argento
un mantra: “Resto al te-
legiornale fin quando
“Hanno oscurato
c’è Silvio Berlusconi a
dono di Tiziana Alfano (la consorte di Angelino, ndr). Titti, in
accappatoio e bigodini, svela a Chi, apparentemente rilassata, i Palazzo Chigi”. Il lega- la manovra.
retroscena del sì, mentre la parrucchiera Barbara le passa il me con il presidente del
ferro tra i capelli e la figlia Serena (in Versace turchese) si Consiglio è chiaro den- Berlinguer e
prepara”. Magnifico quell’“apparentemente rilassata”. A saperlo tro e fuori viale Mazzini,
poteva usarlo anche Tremonti: “È apparentemente cretino”. l’emorragia di telespet- Ruffini vengano
tatori e pubblicità, però,
suggerisce al direttore in Vigilanza”
Sabato 16 luglio 2011 pagina 9

CRONACHE

N
PENTITI DI MAFIA OMICIDIO REA
Chiesto il fermo
per Parolisi

SPREMUTI L a procura di Ascoli ha

chiesto l’arresto di
Salvatore Parolisi, marito
e unico indagato per la
morte di Carmela Melania
Rea uccisa lo scorso 18

E ABBANDONATI aprile nel bosco di Ripe di

Civitella (Teramo).
Decisivi i tabulati
telefonici e l'autopsia sul
corpo della donna che
avrebbe permesso di
“Il governo si prende i meriti degli arresti, risalire all'ora del decesso.

poi boicotta la lotta al malaffare” Il pentito Fabio Tranchina, ex boss della famiglia Brancaccio (FOTO ANSA)

di Antonella Mascali tito non potrà essere in aula, sal- collaboratore che, assolto il suo nare l’incarico perché non reg- larme lo hanno lanciato anche
ta l’udienza. compito con la giustizia, può gono economicamente. In que- alcuni collaboratori siciliani.
processi contro cosa no- Una rappresentanza di Ala mar- fuoriuscire dal programma di sto contesto si rischia concreta- L’ultimo, in ordine di tempo, Fa-

I stra, ‘ndrangheta e camor-

ra sono in pericolo. Dopo
la pausa estiva molti dibat-
timenti per mafia potrebbero
fermarsi per una protesta degli
avvocati che assistono i penti-
ti. Da quasi un anno non ven-
gono pagati dallo Stato e sono
anche costretti a mettere di ta-
sca propria i soldi per le trasfer-
te. Spesso saltano udienze per-
ché non è garantito il collega-
tedì sera ha incontrato il vice ca-
po della polizia, Francesco Ci-
rillo e il direttore del servizio
centrale di protezione, Leonar-
do La Vigna. Hanno ottenuto la
promessa di un anticipo mini-
mo sugli arretrati, raccontano
gli avvocati. A loro è stato spie-
gato che “Soldi non ce ne sono.
Bastano appena per garantire il
contributo ai pentiti, ma non
per l’assistenza sanitaria o per la
protezione.
Eppure il presidente del Consi-
glio, Silvio Berlusconi, il mini-
stro della Giustizia, Angelino Al-
fano e il ministro dell'Interno,
Roberto Maroni, a ogni arresto
ripetono: “Questo governo è
quello che ha fatto di più nella
lotta alla mafia”. A muso duro,
risponde Maria Carmela Guari-
no, avvocato di pentiti, soprat-
tutto della 'ndrangheta: “Da un
mente di disincentivare la col-
laborazione con la giustizia”.
L'avvocato di Palermo, Monica
Genovese, che assiste, fra gli al-
tri, Santino Di Matteo, racconta
bio Tranchina, ex boss della fa-
miglia mafiosa di Brancaccio. Al
processo per l’omicidio del pic-
colo Giuseppe Di Matteo pro-
clama: “Signor presidente, il RIVOLI
che ci sono già le prime conse- servizio di protezione non sta
guenze: “Molti colleghi vengo- onorando il lavoro dei nostri le- Crollò il soffitto,
no sostituiti da avvocati d'uffi- gali e questo può ledere il dirit- una condanna
cio che non conoscono le carte, to di difesa dei collaboratori di
con grave ripercussione sul di-
ritto alla difesa, sull’andamento
dei processi. Il problema degli
giustizia”.

COME SI È arrivati a questo

mento in videoconferenza o
perché le auto blindate sono
senza benzina e gli ex boss non
possono essere trasportati nei
Tribunali.
Da 6 mesi, almeno tre pentiti
hanno denunciato di aver in-
contrato chi avevano accusato,
nella zona segreta dove vivo-
no: stanno ancora aspettando
di essere trasferiti “d'urgenza”.
Diversi dei 900 collaboratori di
giustizia, insieme alle loro fa-
miglie, sono sotto sfratto per-
ché non vengono pagati gli af-
fitti così come gli alberghi dove
alloggiano temporaneamente.
I FONDI per collaboratori e
testimoni di giustizia sono pas-
sati dai 52 milioni nel 2008 ai 34
milioni nel 2011. In poche pa-
role, il sistema di protezione
per i pentiti, ritenuti a livello in-
ternazionale un tassello fonda-
mentale nella lotta alla mafia,
sta cadendo a pezzi.
A Roma c’è stata una riunione di
Ala, associazione di liberi avvo-
cati, che rappresenta oltre 200
dei 600 difensori dei collabora-
tori. Dopo un lungo confronto
sulla “assoluta carenza struttu-
rale di uomini e risorse econo-
miche” i legali hanno deciso
che “alla ripresa dell’attività
giudiziaria tutti i collaboratori
parteciperanno ai loro processi
per esercitare in concreto il lo-
ro diritto alla difesa, non aven-
do alcuna certezza di essere as-
sistiti regolarmente”. Finora, in-
vece, gli avvocati hanno garan-
tito le udienze, anche senza la
loro presenza, per far rispar-
miare lo Stato. Inascoltati, han-
no quindi deciso di attuare que-
sta forma di protesta: se un pen-
U na sola condanna
per il crollo al
liceo Darwin del 2008
‘capitalizzazione’”. Cioè una lato il governo si prende i meriti avvocati non pagati sta diventa- punto? “Sicuramente – prose- in cui morì lo
sorta di “Tfr” di cui beneficia il degli arresti, dall'altro boicotta to il problema dei pentiti”. L’al- gue Genovese – al governo non studente Vito Scafidi e
la lotta alla mafia. Senza inter- interessa la voce del collabora- rimase paralizzato il
cettazioni e senza pentiti gli ar- tore, come tante altre voci. C'è compagno Andrea
I fondi resti non si possono fare. Anche
i beni sequestrati li dobbiamo in
Famiglie sotto un generale disinteresse che
porta gli organi competenti alla
Macrì. I giudici hanno
assolto tutti i sette
per collaboratori parte ai collaboratori che indi-
cano i prestanome. Ecco per-
sfratto: non trascuratezza. Quando l’inte-
resse c’è, invece, i soldi si tro-
imputati (4 funzionari
e tre professori
e testimoni ché siamo di fronte a tagli gra-
vissimi. Il governo fa una lotta
riescono a vano”. Mette il dito nella piaga
anche Carmen Di Meo, avvoca-
responsabili della
sicurezza della
alla mafia apparente”. E’ molto to di una quindicina di boss del- scuola) con
di giustizia sono preoccupata Valeria Maffei, av- pagare la camorra: “I pentiti sono sotto l'eccezione di Michele
vocato di Gaspare Spatuzza: “Il protezione, ma in realtà sono in Del Mastro,
passati dai 52 sistema sta implodendo. Nel- l’affitto. E gli balia di loro stessi. E le cose di- funzionario della
l'ultimo periodo tanti pentiti ri- ventano più complicate quan- Provincia di Torino,
milioni del 2008 cevono il contributo in ritardo, avvocati do fanno nomi di amministrato- al quale è stata inflitta
diversi avvocati, non pagati, ri locali o ‘peggio ancora’ di po- una condanna di 4
ai 34 del 2011 stanno pensando di abbando- lavorano gratis litici nazionali”. anni.
UNIVERSITÀ
Campania: arrestato consigliere regionale Pdl Test truccati
88 alla sbarra
Ancora mazzette e appalti in cambio di voti
di Vincenzo Iurillo Nicola Cosentino, il presidente della una piscina. Dove Gambino partecipa
I l gip del Tribunale
di Bari, Marco
Guida, ha rinviato a
Napoli Provincia di Napoli Luigi Cesaro, il alla cena con cui si festeggia l’assolu- giudizio 88 persone
coordinatore del Pdl di Quarto, Arman- zione di Francesco Marrazzo, pregiu- nell’ambito
l segretario del Pdl Angelino Alfano do Chiaro, incarcerato ma eletto lo dicato, accusato di estorsione aggrava- dell’inchiesta sui
Isti.vorrebbe guidare il partito degli one-
In Campania è difficile. Ieri hanno
stesso in consiglio. Gambino è vicino
al presidente della Provincia di Salerno
ta. E’ un socio di maggioranza della Pa-
ganese, parte integrante del ‘cartello’
presunti test truccati
per l’accesso alla
arrestato il consigliere regionale azzur- Edmondo Cirielli. E’ stato candidato in (ed infatti sono arrestati sia Marrazzo facoltà di Medicina.
ro Alberico Gambino, a lungo sindaco Regione nonostante una condanna per che il presidente, Raffaele Trapani). La Sono 32 gli imputati
di Pagani (Salerno), dove 31 anni fa la peculato non definitiva, che lo ha co- squadra di calcio che è “un’ossessio- che hanno deciso di
camorra uccise il primo cittadino Mar- stretto a un lungo periodo di sospen- ne” per Gambino, che fa di tutto per patteggiare la pena
cello Torre. Gambino è sione dagli incari- rastrellare sponsorizzazioni. versando nelle casse
stato tradotto nel carcere chi pubblici. La Cas- dell’Università tra i 10
di Fuorni insieme ad altre sazione l’ha annul- L’ORDINANZA racconta come e i 12mila euro a
sei persone con accuse di lata, ma con rinvio, Gambino abbia costretto una famiglia titolo di risarcimento,
concussione e associazio- solo dieci giorni fa. di grossi imprenditori, i Panico, ad as- sette infine gli
ne per delinquere finaliz- Il Gip di Salerno sumere una trentina di persone, tra cui imputati che hanno
zata al voto di scambio po- Gaetano Sgroia, ac- la zia e diversi pregiudicati, nel centro optato per il rito
litico-mafioso. Il suo nome cogliendo le richie- commerciale Pegaso, nonché a finan- abbreviato.
infiocchetta l’elenco di ste cautelari del pm ziargli una campagna elettorale con
pezzi grossi del Pdl campa- della Dda Vincenzo 3mila euro, a versare 20mila euro annui LAZIO
no indagati per camorra: il Montemurro, defi- alla Paganese e ad affidare lavori edili
coordinatore regionale nisce Gambino “ca- alle imprese a lui ‘vicine’. Gambino, Infermieri
po di un cartello cri- spiega l’imprenditore taglieggiato, sa- reclutati su Ebay
minale” che dal peva come farsi obbedire: “Vennero da

CSM La guerra dei Roses

in salsa barese: vince la moglie
Èdegliaccaduto in Csm due giorni fa. dei roses', in commissione la vi-
C'è il plenum per le nomine cenda ha creato qualche imbaraz-
uffici direttivi e, tra gli altri, zo", dice serio un consigliere.
si deve nominare il nuovo Presi-
dente del Tribunale di sorveglian-
za di Bari. Ci sono due proposte:
un uomo e una donna, Michele
Prencipe e Maria Giuseppina
d'Addetta. Ciascun consigliere ti-
ra fuori i rispettivi curriculum,
corsi vari, lectiones e procedi-
menti. A un certo punto salta fuo-
ri che i due sono marito e moglie:
"Vorrei evitare che su questo di-
rettivo si possa verificare quello
che è successo nel film 'La guerra
"Non vorrei essere nei panni di
chi perde", ribatte il vicepresi-
dente Michele Vietti. "Saggezza
vorrebbe ci si rifacesse al detto tra
moglie e marito non mettere il vo-
to" sottolinea un altro consiglie-
re. "Votiamo, ma si dica a o b e non
moglie o marito” raccomanda
Vietti. Vince la moglie 15 a 3. Tra
le risa. "Un minimo di ironia non è
peccato, ma forse potevamo se-
cretare la seduta" conclude Viet-
ti. Giuseppe Giustolisi
2006, avvalendosi di “fidati e spregiu-
dicati collaboratori” tra cui consiglieri,
assessori e dirigenti comunali, e grazie
me due consiglieri comunali di Gambi-
no a dirmi che se non avessi assunto una
persona di sua fiducia, A. F. – afferma ad
N el Lazio accade
anche che gli
infermieri per il 118
all’aiuto di esponenti della criminalità aprile Amerigo Panico – Gambino vengano assunti su
organizzata, avrebbe ridotto Pagani a
un feudo “dove camorra e politica so-
avrebbe ordinato la chiusura domenica-
le del centro commerciale, provocan-
Ebay, e non tramite
un concorso
pubblico. E’ quanto fa
no strettamente intrecciate e dove tut-
to è possibile”. Un paese, sostiene il
Gip, “dove il dissenso non esiste più,
domi un ingente danno, e casualmente
veniva inviato il comandante dei Vigili
per un’ispezione…”. E se i Panico resi-
sapere il consigliere
regionale Idvi e
compresso dalle intimidazioni che un stevano, la spazzatura non veniva rac- vicepresidente della
cartello camorristico è riuscito a por- colta. Gambino sarebbe riuscito a im- Commissione Sanità
tare ad ogni livello della vita pubblica e porre un ‘doppio pagamento’, lievitato della Regione Lazio,
imprenditoriale. Un sistema in cui un a 800mila euro, dell’area trasformata in Giulia Rodano. “Dalle
sindaco si accompagna con esponenti parcheggio del centro. La gestione del sentenze Tar contro il
del clan D’Auria-Petrosino, che im po- parcheggio veniva poi affidata a una riordino ospedaliero
ne le aziende di pregiudicati, dove vie- cooperativa controllata dal clan. ai condoni che
ne ostentata la vicinanza a contesti cri- Nel 2007 Gambino fu rieletto sindaco al trattano alla pari
minali che inducono imprenditori e primo turno con il 75% dei consensi. operatori virtuosi e
tecnici a sottostare alle richieste del Nel 2010 ha ricevuto 27mila preferenze operatori inefficienti,
cartello”. Dove l’amministrazione non alle regionali, al termine di una campa- nella sanità dell’era
fa nulla per liberare un immobile co- gna svoltasi a Pagani “in un clima di pau- Polverini ogni
munale, frutto di un lascito testamen- ra, con proiettili nelle buste ed auto in- paradosso può
tario, occupato abusivamente dai fami- cendiate per chi osasse opporsi politi- divenire realtà” ha
liari di un boss, che ci hanno costruito camente”. detto la Rodano.
pagina 10
MEDICI E PAZIENTI
NELLA TRAPPOLA DEL BIOTESTAMENTO
Nessun dottore potrà decidere senza rischi penali
di Chiara Paolin
oma, caldo torrido an-
R
che se il sole è tramon-
tato. La gente esce dal
grande ospedale: fine
turno per il personale, scadu-
to l'orario di visita per i pa-
renti. Ma c'è un reparto dove i
familiari stanno ancora den-
tro. Al secondo piano il car-
tello dice: “13.30-18.30 un fa-
miliare, 18.30-22.00 turnazio-
ne tra familiari”. Poi verrà la
notte, i visitatori usciranno,
nelle stanze solo i malati e
quelle mogli, quei figli, che
dormiranno ancora una volta
rannicchiati su una poltrona o
una sdraio da spiaggia.
UN SONNO nero, interrot-
to da passi in corridoio e porte
che cigolano, odore di deter-
gente e profumo di caffè. An-
che una sigaretta fumata alla
finestra, di nascosto, ragionan-
do su quello che si può e non si
può più fare quando una per-
sona cara sta male e non ha
speranza di guarire. “Aspettia-
mo. Cerchiamo di capire. Più
che altro ci fidiamo dei dotto-
ri: se non sanno loro cosa fare,
figurati noi”. Lorenza ha un
marito malato di cancro, in co-
ma da un mese. “Dicono che
può durare giorni, ma anche
mesi – dice lei guardando il pa-
vimento -. Dormo qui perché
voglio esserci quando muore.
Forse è già morto, ma non lo
POLEMICHE L’architetto e Pisapia
Expo, per Boeri il conflitto di interessi non c’è
di Stefano Boeri
aro Travaglio, ho letto e riletto
Cmercoledì
con attenzione il suo fondo di
sul Fatto Quotidiano a
proposito di Expo, del mio ruolo
nella giunta di Milano come as-
sessore all’Expo e di un presunto
conflitto d’interesse – “non di
soldi, ma d’immagine e di gloria
personale” – in questa vicenda,
così complessa e cruciale per il
futuro della città. Non vorrei che
alimentassimo una grande confu-
sione sul concetto di conflitto
d’interesse. Un concetto che,
purtroppo, abbiamo imparato a
conoscere molto bene nella vita
politica italiana recente e che si
fonda su un vantaggio potenziale
di ordine personale. Il conflitto
di interesse non è insomma una
categoria dello spirito: o c’è o
non c’è. Ha certamente senso de-
nunciare come conflitto d’inte-
resse l’occupazione di un incari-
co pubblico da parte di una per-
sona che da quell’incarico può ri-
cavare vantaggi economici, nuo-
vi affari, proroghe di concessio-
ni, incarichi professionali, appal-
ti e commesse. Non può averlo se
si denuncia un conflitto d’inte-
resse per il solo fatto che – come
nel mio caso – un professionista
abbia lavorato come consulente
su un progetto per un commit-
tente come la società Expo e poi,
successivamente, cinque mesi
dopo aver concluso quel lavoro,
abbia scelto di impegnarsi in po-
litica per la propria città. Anzi: se
ho scelto di impegnarmi in poli-
tica in prima persona e se ho ac-
cettato di fare l’assessore è anche
in forza dell’esperienza che ho
fatto come architetto e consulen-
te del Masterplan di Expo 2015.
lascio solo finché se ne andrà
fuori da questa stanza”.
Se il disegno Calabrò sul bio-
testamento diventerà legge,
Lorenza e suo marito dovran-
no aspettare a lungo. Perché
anche nel caso in cui un ma-
lato terminale rifiuti il prolun-
gamento delle cure parlando-
ne direttamente coi medici o
depositando una Dichiarazio-
ne anticipata di trattamento
(Dat), la nuova norma prevede
che sia sempre e comunque il
medico a prendere la decisio-
ne finale, con l'obbligo di som-
ministrare al paziente “idrata-
zione e alimentazione” fino a
quando il cuore batte, magari
aiutato dalle macchine. Il che
vuol dire mesi, anni, distesi in
un letto attaccati a fili e flebo.
Spiega Davide Mazzon, diret-
tore dell'Unità di rianimazione
dell'Ospedale di Belluno: “Fi-
nora avevamo come guida i
principi della Costituzione e i
doveri della professione medi-
ca. Non leggi dettagliate, ma
validi binari su cui incanalare
scelte responsabili e condivi-
se. Adesso invece dobbiamo
confrontarci con l'ipotesi peg-
giore: politici che si mettono a
fare gli scienziati, norme che
già a una prima lettura sono
prive di ogni applicabilità cau-
sa totale ignoranza delle que-
stioni tecniche. Per non par-
lare dell'articolo 32 della Co-
stituzione che garantisce a tut-
ti la libera scelta e il rifiuto del-
La scelta di quel progetto, la sua
declinazione, la condivisione
con gli architetti Herzog, Burdett
e Mcdonough – con il contributo
di Carlin Petrini, Presidente di
Slow Food, e di Claudia Sorlini,
Preside della Facoltà di Agraria di
Milano – sono state fin dall’inizio
scelte culturali con una forte va-
lenza politica. L’idea dell’Orto
planetario-parco agroalimentare
è partita, infatti, dalla volontà di
declinare il tema di Expo-Nutrire
il pianeta, energia per la vita – ri-
spettando innanzitutto la natura
agricola dei terreni dove si svol-
gerà la manifestazione. Con quel
Masterplan, peraltro redatto e fir-
mato non dalla Consulta di archi-
tetti di cui facevo parte ma dal-
l’ufficio tecnico della società
Expo 2015, è stata proposta un’i-
dea di sviluppo per il futuro di Mi-
lano, che ha al suo centro la terra
da coltivare e non un terreno da
riempire di cemento.
E allora quale sarebbe il conflitto
d’interesse fra il Boeri architetto
coautore di quel progetto e l’at-
tuale assessore all’Expo Boeri?
Forse il fatto che – avendo elimi-
nato ogni possibilità di vantag-
gio economico o professionale –
ho ritenuto di portare con me,
nella sfera politica, un’idea di in-
teresse generale che guarda alla
città e al suo futuro? Un’idea che
si oppone al fatto che interessi
privati siano finanziati da denaro
pubblico? Stiamo dicendo che
un’idea elaborata in una sfera
tecnica o professionale non può
essere trasportata in quella poli-
tica? Che un professionista, o un
tecnico, un intellettuale, pur
avendo eliminato ogni dubbio di
conflitto materiale di interesse,
non può portare nella politica i
le cure: il Calabrò è un imbro-
glio per i cittadini e un oltrag-
gio per i medici. Non è pos-
sibile fare una legge su un tema
tanto importante solo per dire
ai cattolici: ecco, abbiamo vie-
tato l'eutanasia. Qui c'è gente
che soffre e ha problemi seris-
simi, giocare sulla pelle delle
persone solo per compiacere
il Vaticano è inaccettabile”.
In concreto, cosa dovrebbe
cambiare? Ancora non è chia-
ro, le modifiche al testo si sono
affastellate fino all'ultimo
creando ampie contraddizioni
suoi valori, i suoi principi, le sue
idee? Sarebbe come affermare
che non potrei sostenere in alcu-
na sede politica, senza incorrere
nel rischio di incarnare un con-
flitto d’interessi, un progetto in
cui ho creduto e credo moltissi-
mo come “Metrobosco”, che
creerebbe intorno alla città una
cintura verde con tre milioni di
nuovi alberi, per il solo fatto che
ho contribuito a elaborarlo.
In questa vicenda non c’è gloria
per me, c’è piuttosto l’ossigeno
di una politica che torna a pra-
ticare l’interesse pubblico. Una
politica che ha bisogno di assor-
bire nuove idee dalla società. Le
Stefano Boeri (FOTO LAPRESSE)
garantisco che baratterei volen-
tieri la “soddisfazione persona-
le” di veder realizzato il progetto
degli “orti planetari”, a cui con
altri ho contribuito, con la garan-
zia che quello spazio non diventi
un altro, inutile quartiere di uf-
fici e case alla periferia di Milano.
Il mio impegno sarà soprattutto
questo, ascoltando prima di
ogni altra la voce della città, che
peraltro si è già espressa con gli
ITALIA
alimentazione fa riferimento a
sostanze ingerite per bocca,
mentre il sondino è in genere
applicato all'addome. Oppu-
re: se anziché interrompere
idratazione e alimentazione si
fermasse la ventilazione mec-
canica, sarebbe reato o no?
GIUSEPPE Gristina, coordi-
natore gruppo di studio Bioe-
tica della Società italiana di
anestesia, analgesia, rianima-
zione e terapia intensiva, spe-
ra che intelligenza e sensibilità
possano sopravvivere al decre-
to: “Diciamo innanzitutto che
la legge verrebbe applicata so-
lo agli stati vegetativi perma-
nenti. Si tratta di circa tremila
casi in Italia. Per il resto avre-
mo solo problemi in più: vin-
coli assurdi da rispettare, re-
parti dove si opera secondo
Gli interni di un ospedale, una certa logica e altri dove in-
sopra a destra, vece si va all’opposto, un pa-
Eluana Englaro sticcio dannoso e inutile”. Col
(FOTO EMBLEMA) rischio che anche le cure d’ur-
genza e fine vita diventino
ostaggio della medicina difen-
e vuoti incomprensibili. Per siva, quella fatta col timore di
ora, solo ipotesi pensando a incorrere in guai e sanzioni.
quello che è già successo. Per “Di fatto questa legge non
esempio, se un medico deci- cambierà molto le cose” pre-
desse di togliere il sondino di
alimentazione a una persona
nello stato di Eluana Englaro,
in base al ddl commetterebbe
Lorenza: “Mio marito è in coma
un reato: l'omicidio colposo, o
forse addirittura volontario.
da un mese. Dicono che può
Anche se tutto si smonterebbe
in fase giudiziaria: il termine durare giorni o chissà quanto”
oltre 450 mila voti del referen-
dum a favore del mantenimento
del parco agroalimentare del
l’impegno concreto e anche
quella di chi si è messo a dispo-
sizione senza contropartite eco-
12/13 giugno scorso. E se mar-
tedì scorso non ho rimesso la
nomiche, prospettive di affari o
di poltrone ben retribuite. Vale
mia delega su Expo è proprio per me, che per escludere po-
perché credo che, nonostante la tenziali – ancorché improbabili
firma di quell’accordo, Milano – conflitti di interesse ho lascia-
possa ancora far prevalere la vo- to la direzione del mensile Abita-
lontà emersa dal referendum. In- re, sospeso ogni attività profes-
fine, credo sia utile ricordare che sionale sul territorio lombardo,
una delle novità più importanti – interrotto l’insegnamento uni-
anche se meno appariscente – versitario al Politecnico; ma vale
del cosiddetto “maggio milane- anche per il sindaco Giuliano Pi-
se”, o “rivoluzione arancione”, è sapia e i membri della nuova
stata la generosità. Quella dei cit- giunta, che stanno lavorando be-
tadini che hanno ritrovato voglia ne e a tempo pienissimo per il
e passione nella politica e nel- presente e il futuro di Milano.
ROMA Giunta azzerata
ma arriva Rosella Sensi
li assessori resteranno dodici”. Gianni Alemanno,
“G sindaco di Roma, tenta la carta della normalità. Ieri il
Tar ha dichiarato illegittima la sua giunta per mancanza di
pari opportunità: solo una donna non basta. E lui rilancia
nominando Rosella Sensi assessore: “Martedì presente-
remo la nuova giunta – ha detto Alemanno –. La Sensi avrà
la delega alla promozione della città e allo sport. Un in-
carico specifico e necessario, soprattutto dopo la candi-
datura di Roma alle Olimpiadi del 2020”. Il nome su cui si
sono concentrate le attenzioni è stato però quello di Mau-
ro Cutrufo, il vicesindaco Udc che in tanti vorrebbero sa-
crificare alla pax capitolina nella edizione ter del governo
Alemanno. Per questo il ministro Rotondi e il sottosegre-
tario Giovanardi si sono precipitati a puntellare la pol-
trona. “In occasione dell’ultimo rimpasto, Alemanno af-
fermò che Cutrufo fosse inamovibile essendosi esposto
con lui ed avendoci messo la faccia ha detto Giovanardi –.
Ora lo si vuole sostituire? Politicamente lo ritengo un ge-
sto gravissimo”. Più sornione il commento di Storace: “Di
certo l’Udc avrà una marea di donne pronte a offrirsi”.
Sabato 16 luglio 2011
vede Rita Formisano, respon-
sabile della Sezione post-coma
della Fondazione Santa Lucia,
struttura romana a rischio
chiusura per i tagli alla sanità.
“Si parla tanto di etica e filo-
sofia mentre centri come i no-
stri devono lottare per esiste-
re. E' giusto pensare al fine vi-
ta, ma occupiamoci anche di
chi vuol essere assistito in ma-
niera dignitosa nella fase acuta
e soprattutto in quella cronica
della malattia, quando malati e
famiglie sono abbandonate a
se stessi. Ecco un tema serio:
dove troviamo le risorse per
sostenere questi pazienti, che
sono sempre di più?''.
Al reparto oncologia dell'o-
spedale immerso nell'afa dopo
la notte umida i letti sono tutti
occupati. Una ragazza giova-
ne, bionda, scheletrica, sta di-
stesa sopra le lenzuola. Accan-
to un uomo le parla piano. Ci
vorrà tempo.
Gzionidientile assessore, La ringrazio
aver risposto alle mie obie-
con pacatezza e precisio-
ne. Però insisto: siccome – l'ho
scritto e dunque lo penso – il suo
progetto dell’“orto planetario”
mi pare di gran lunga più auspi-
cabile dell'ennesima colata di ce-
mento modello Formigoni-Mo-
ratti-costruttori purtroppo aval-
lato dal “nuovo” sindaco Pisapia,
continuo a pensare che nominar-
La assessore all'Expo non sia sta-
ta una buona idea. Penso che,
per sostenere con la massima
energia la bontà di quel progetto,
ci vorrebbe qualcuno con le mani
e la testa più libere dal legittimo
interesse a vederlo realizzato
che Lei porta come coautore del
progetto stesso. Il Suo peso, pro-
fessionale e anche elettorale, al-
l'interno della giunta per una po-
litica più attenta all'ambiente e
meno agli interessi forti avrebbe
potuto esercitarlo più efficace-
mente da una posizione diversa,
lasciando la delega su Expo a
qualcuno che condividesse il pro-
getto dell’“or to” e la filosofia ur-
banistico-ambientale retrostan-
te, senza esservi mai stato coin-
volto ad alcun titolo. Ma ormai la
frittata è fatta e mi auguro che il
compromesso, secondo me al ri-
basso, accettato da Pisapia con
Formigoni trovi in Lei uno strenuo
oppositore, non solo nelle segre-
te stanze della giunta, ma anche
in pubblico. La “nuova politica”
che molti milanesi hanno sperato
di inaugurare un mese fa non può
nutrirsi di unanimismi di facciata,
né di scazzi nelle segrete stanze,
ma deve vivere di battaglie aper-
te, anche molto polemiche quan-
do investono il futuro della città.
(m.trav.)
Sabato 16 luglio 2011 pagina 11

ECONOMIA

ALLA FINE
LIGRESTI TROVA
I SOLDI
Chiuso l’aumento di capitale Fonsai
ma ora si deve decidere chi comanda Salvatore Ligresti con la figlia Jonella (FOTO ANSA) Nella foto sotto Don Verzé (FOTO EMBLEMA) (

di Vittorio Malagutti del passato, dove proliferava- dietro chi da molti anni arriva ne dei conflitti d’interesse. prossimi giorni si capirà se Er- plesse circostanze che a set-
Milano no i doppi incarichi, gli sti- a guadagnare fino a 4-5 milioni Negli ultimi anni Fonsai ha betta è in grado di esaudire tembre 2010 portarono all’in-
pendi milionari e le funzioni di euro all’anno. Per comin- comprato immobili e società questa richiesta. Intanto però gresso nell’azionariato di Pre-
ra crolli di Borsa e bufere di controllo interno erano ri- ciare è probabile che venga messe in vendita dai Ligresti. E è ancora il fattore Ligresti a mafin del finanziere francese

T sull’euro, l’aumento di
capitale di Fonsai non si
è svolto esattamente nel
momento più propizio. E in-
fatti il titolo della compagnia
di assicurazioni di Salvatore Li-
gresti ha alternato paurosi ri-
bassi a rapide risalite. Alla fine
però l’operazione è andata in
porto. Grazie all’aumento, e al
generoso sostegno, offerto da
Unicredit, Fonsai ha trovato le
risorse necessarie (450 milio-
ni) per evitare il tracollo dopo
le perdite per quasi un miliar-
do del bilancio 2010. Le nuo-
ve azioni offerte sul mercato
sono state sottoscritte al 99,5
per cento (98,7 per cento le
risparmio). Del resto proprio
per evitare la fuga in massa de-
gli investitori i titoli erano stati
offerti con uno maxi sconto,
quasi il 40 per cento rispetto
alla quotazione corrente.
“Questo successo testimonia
l’apprezzamento del mercato
per le prospettive del grup-
po”, esulta l’amministratore
delegato Emanuele Erbetta, il
manager da sei mesi al vertice
della compagnia dopo l’uscita
di Fausto Marchionni. L’au-
mento però è solo il primo
passo del complicato percor-
so di Fonsai verso il rilancio.
Un altro appuntamento deci-
sivo è in programma nelle
prossime settimane quando il
consiglio di amministrazione
si riunirà per rispondere ai nu-
merosi rilievi sulla gestione
formulati dall’Isvap, l’organo
di controllo sulle assicurazio-
ni. Per mettersi in riga, Fonsai
non potrà fare altro che dare
un taglio netto con la politica
dotte al minimo indispensabi-
le. Facile a dirsi. Fino ad oggi
infatti i principali beneficiari
di questa situazione sono stati
proprio gli azionisti di mag-
gioranza, cioè Salvatore Ligre-
sti e famiglia, assieme a una
pletora di amici e parenti che
hanno ricevuto incarichi e
prebende in gran quantità. Er-
betta sembra determinato a ri-
mettere ordine. E può contare
L’imprenditore
è indagato
a Milano
per essere
stato
reticente
con la Consob
sull’appoggio di Unicredit,
grande creditore del gruppo e
adesso, ad aumento concluso,
anche secondo azionista della
compagnia con una quota del
6,6 per cento.
Detto in estrema sintesi il nuo-
vo numero uno dovrà convin-
cere i tre figli di Salvatore Li-
gresti (Giulia, Jonella e Paolo)
ad abbassarsi lo stipendio e a
rinunciare ad alcune poltro-
ne. Il negoziato è in corso or-
mai da settimane e ha vissuto
fasi anche di estrema tensio-
ne. D’altra parte non è facile
convincere a fare un passo in-
dato un taglio ai doppi inca-
richi. È facile notare ad esem-
pio, che ben cinque consiglie-
ri di Fondiaria, tra cui i tre ere-
di del patron Salvatore siedo-
in molti casi queste operazio-
ni si sono tradotte in perdite
milionarie per la compagnia
con vantaggi corrispondenti
per i soci di maggioranza. C’è
condizionare l’andamento
borsistico di Fonsai. Nel gior-
no in cui la compagnia ha ta-
gliato il traguardo dell’aumen-
to di capitale si è saputo che
Vincent Bolloré. Salvatore Li-
gresti non avrebbe fornito ri-
sposte chiare su un pacchetto
del 9,9 per cento di Fondiaria
parcheggiato al Credit Agrico-
no anche nel consiglio della di più. I Ligresti hanno attinto l’anziano patron del gruppo è le di Ginevra e intestato a mi-
holding Premafin, incassando a piene mani alle casse di Fon- indagato dalla Procura di Mi- steriose società con base nei
i relativi stipendi. sai anche grazie a contratti di lano per ostacolo all’attività di paradisi fiscali. Da qui l’inda-
Da rivedere e rafforzare, se- sponsorizzazione e consulen- vigilanza della Consob. Il fatto gine della procura. Che ieri ha
condo l’Isvap, sono anche le za. risale ai mesi scorsi quando innescato un ribasso di oltre il
funzioni di controllo e audit Questo andazzo deve finire, l’organo di controllo sulla Bor- 3 per cento del titolo Fonsai in
interno. Infine c’è la questio- ha messo in chiaro l’Isvap. Nei sa aprì un’indagine in com- Borsa.
FIOM Il sindacato di Landini sciopera
alla vigilia della sentenza decisiva sul caso Fiat
Ila lsentenza
giorno dopo la doccia fredda della
di Melfi e il giorno prima del-
sentenza di Torino sulle “new.co” av-
lavoratori, assieme al segretario della
Fiom, Maurizio Landini, hanno occupa-
to l’autostrada Napoli-Bari. Il 20 luglio,
chiarazioni pubblicate su due articoli
comparsi su un noto settimanale nazio-
nale”. Il riferimento è a Panorama che de-
viate da Fiat, la Fiom ha tenuto lo scio- data in cui il governo ha convocato le dicò un’ampia copertura proprio al pre-
pero di otto ore nel gruppo guidato da parti a Roma, ci sarà una manifestazione sunto sabotaggio perpetrato da Barozzi-
Sergio Marchionne. Uno sciopero indet- nazionale che presidierà Montecitorio. no, Pignatelli e La Morte. Quindi, nes-
to per l’ottenimento del premio di risul- Nella giornata dello sciopero, però, si è suna “azione premeditata”.
tato – con una “adesione massiccia” dice potuta leggere la sentenza depositata A Torino, intanto, ci sarà oggi la senten-
la Fiom – anche se la giornata è stata ca- dal giudice di Melfi che ha accolto il ri- za del Tribunale sul ricorso presentato
ratterizzata dall’annuncio Fiat che lo sta- corso Fiat sui licenziamenti nello stabi- dalla Fiom contro la Fiat. La tesi del sin-
bilimento Irisbus di Valle Ufita, in pro- limento lucano. Una sentenza non buo- dacato è che le “New.co”, cioè le nuove
vincia di Avellino, sarà venduto alla Italia na per gli operai anche se descrive una società costituite da Fiat a Pomigliano e
Spa di proprietà di Massimo Di Risio. normale iniziativa di sciopero. Nel testo Mirafiori siano dei trasferimenti di im-
“E così dopo Termini Imerese anche si legge, infatti, che la loro azione “è stata presa mascherati e quindi dovrebbero
Avellino: Fabbrica Italia è un piano per illegittima, in relazione allo specifico fi- garantire la continuità dei diritti acqui-
chiudere stabilimenti” dicono in Fiom. ne di determinare materialmente l'inter- siti. Ma la Fiom avanza anche una secon-
Curioso che la vendita dello stabilimen- ruzione dell'attività produttiva”. Da qui da obiezione: la costituzione delle
to irpino avvenga a un imprenditore che un “grave danno economico subìto dal- New.co, avvenuta dopo i referendum di
si è candidato a rilevare parte degli sta- l'azienda (circa 15 auto non prodotte)”. Pomigliano e Mirafiori, serve in realtà a a
bilimenti di Termini Imerese. Alla Iribus Il giudice ritiene anche che l’atteggia- tenere la Fiom fuori dalla contrattazione
si fabbricano autobus per il trasporto mento dei tre sia stato “di sfida e di mi- e dalla rappresentanza in fabbrica quin-
pubblico e ora, nonostante l’ottenimen- naccia” ma afferma anche che “non c’è di è passibile di comportamento antisin-
to di commesse importanti dai comuni stata nessuna premeditata intenzionale dacale. Il giudice dovrebbe pronunciar-
italiani, la produzione si farà in Francia e volontà di sabotaggio”, nonostante si oggi.
nella Repubblica Ceca. Ieri circa 2 mila “quanto lasciato intendere da alcune di- Salvatore Cannavò

San Raffaele, il Vaticano “pensiona” don Verzé

IL FONDATORE PASSA LE DELEGHE AL PRESIDENTE DELL’OSPEDALE BAMBIN GESÙ DI ROMA, GIUSEPPE PROFITI, APPENA CONDANNATO
di Giovanna Lantini poco dipende dagli status di Irccs e l'Airc. Associazione che a sua volta cali e Fondazione Cariplo (1,6 milio- canto a una misteriosa charity inter-
Milano di fondazione, grazie ai quali tra do- ha finanziato le ricerche del San Raf- ni solo nel 2010) nonché le donazio- nazionale. Anche perché non è an-
nazioni, sostegni alla ricerca, 5 per faele con 1,4 milioni. Bruscolini in ni generiche, il Monte Tabor sembra cora chiara la posizione degli attori

Fha ine dell'era don Verzé al San Raf-

faele, dove il manager di Dio ieri
ceduto il testimone agli uomini
del Vaticano per il salvataggio della
sua creatura. Che grazie a oltre 250
milioni di euro extra-prestazioni ri-
cevuti in tre anni da contribuenti,
associazioni ed enti pubblici, si rive-
la un campione d'incassi, oltre che
di debiti. Un fenomeno che apre
nuove incognite anche dopo il pas-
saggio di deleghe dal fondatore al
nuovo cda capitanato dal vicepresi-
dente Giuseppe Profiti, il numero
uno del Bambin Gesù fresco di con-
danna in secondo grado a sei mesi
per concorso in turbativa d'asta a
Genova e ora al lavoro sull'ennesi-
mo piano di salvataggio del Monte
Tabor, la fondazione che controlla
l’ospedale.
IL FLUSSO DI DENARO pubbli-
co spiega come mai il gruppo ospe-
daliero, nonostante l'indebitamento
da capogiro e il faro della Procura, sia
tanto conteso. Un'attrattiva non da
mille e finanziamenti regionali, tra il
2007 e il 2009 al gruppo sanitario so-
no arrivati almeno 261 milioni. L'o-
confronto ai 34 milioni che gli ha as-
segnato Telethon tra il 2006 e il 2010,
includendo le sperimentazioni av-
una gallina dalle uova d'oro soprat-
tutto in confronto ai suoi concorren-
ti. Ciononostante la situazione finan-
in campo verso il concordato pre-
ventivo che vorrebbero le banche
creditrici e che pure consentirebbe
spedale milanese con finanziamenti viate insieme via Istituto San Raffaele ziaria è drammatica e il rischio di guai uno sconto sul debito. Le scadenze
dalla Lombardia vicini a 50 milioni Telethon e 4 milioni per spese strut- più grossi dietro l’angolo. sono alla porta, ma i cda si susseguo-
l'anno per funzioni non tariffabili turali “non allocabili”. Ma non è fini- no senza passi in avanti su questo
programmate nel 2007-2009, supera ta: un centinaio di milioni sono arri- NON È UN CASO che, come ri- fronte e il nuovo corso sembra im-
il Policlinico di Milano e per questa vati nello stesso arco di tempo dal mi- portato dal Corriere della Sera pochi prontato all'azzeramento di ciò che
voce è il primo privato nel bilancio nistero della Salute per lo più per la giorni fa, Arnaldo Borghesi, uno dei finora era stato fatto.
dell'ente di Roberto Formigoni, che ricerca corrente, dove il San Raffaele consulenti della Fondazione già Tanto che non manca chi si chiede se
già gli versa circa 430 milioni l'anno batte tutti. Altri “spiccioli” da enti lo- co-autore di una lettera al prefetto di la “totale confusione” non nasconda
per le prestazio- Milano e al ministro una sorta di vaso di Pandora della sa-
ni sanitarie. La della Salute sulle in- nità che si preferirebbe non scoper-
Fondazione
Monte Tabor è
Il gruppo riceve coerenze tra le deci-
sioni formali e gli atti
chiare, visto l'enorme flusso di dena-
ro di cui è già impervio identificare la
anche medaglia
d'argento al 5
250 milioni di del cda dell'ente, ab-
bia parlato di “totale
provenienza, figuriamoci l'esatta de-
stinazione dopo i passaggi nei labi-
per mille: dal
2007 ha surclas-
euro di fondi confusione”. Confu-
sione alimentata dalla
rinti tra profit e no profit che con l'ar-
rivo della banca vaticana e della cha-
sato lo Ieo di Um- bocciatura dell'inter- rity, non farebbero che intricarsi ul-
berto Veronesi pubblici, resta vento dell’imprendi- teriormente. Solleva dubbi anche
e, con donazioni tore sanitario Giusep- l'indiscrezione riportata ieri dal Cor-
medie annue per ambito pe Rotelli a fronte del riere online, per il momento smentita
quasi 10 milioni sostegno dello Ior, dai fatti, secondo la quale il super-
nello stesso anche se molto che sarebbe pronto a commissario della Parmalat Enrico
2007-2009, è se- intervenire anche Bondi si apprestava a diventare am-
condo solo al- indebitato economicamente ac- ministratore delegato dell'ente.
pagina 12 Sabato 16 luglio 2011

ALTRI MONDI

Siria Quattro mesi di proteste e decine di morti Gran Bretagna 16 mesi a Gilmour jr
Quattro mesi dopo la prima protesta di piazza sono scesi Charlie Gilmour, figlio del chitarrista dei Pink Floyd,
in strada contro il presidente Bashar al Assad che ieri David Gilmour, è stato condannato a 16 mesi di prigione
festeggiava l’11 anno di presidenza, oltre un milione di per avere partecipato a violente manifestazioni
siriani. Le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco contro i studentesche lo scorso dicembre a Londra, durante le
manifestanti, uccidendo 28 persone, secondo i militanti in quali venne attaccata, da un gruppo di hooligan, la
difesa dei diritti umani. Secondo le organizzazioni di macchina di Carlo e Camilla. Il 21enne, studente in Storia
dissidenti in questi 120 giorni i morti sarebbero 1.600, a Cambridge, era stato arrestato nella sua casa del Sussex
12mila gli arrestati. il giorno dopo le manifestazioni del 9 dicembre a Londra.

“MEGLIO LA SVEZIA
DI RIACE”
PROFUGHI PALESTINESI
IN FUGA DALLA CALABRIA
di Gabriella Bianchi era iniziata in Iraq dove vivevano za italiana, immortalata dal docu-
protetti da Saddam. Sameh gesti- mentario di Wim Wenders. “Sin
ono fuggiti in 177, a piccoli va un negozio di abbigliamento.

S
gruppi diretti in Svezia, in
auto, treno, aereo e una vol-
ta arrivati a Malmo hanno
chiesto protezione. In Italia giu-
rano che non ci torneranno. A
un anno e mezzo dal suo avvio
finisce così il primo grande pro-
getto “Reinsediamento a Sud”
volto ad accogliere e inserire
183 rifugiati palestinesi a Riace.
Del gruppo di 183 rifugiati pale-
stinesi provenienti dal capo di Al
Tanf in Siria, non è chiaro se ri-
mane ancora qualcuno a Caulo-
nia dopo che l'ultimo contingen-
te ha raggiunto nei giorni scorsi
la penisola scandinava. Nel pae-
se calabro dei bronzi ci si prepa-
ra a ricevere un nuovo gruppo di
rifugiati, libici.
“Sono 5 anni che scappo”, di-
chiara con rabbia Sameh al tele-
fono dalla Svezia. La loro odissea
Dopo l’invasione americana
molti palestinesi diventati im-
provvisamente il bersaglio degli
avversari del regime, erano scap-
pati in Siria.
SAMEH AVEVA riaperto
un’attività di commercio. Ma do-
po poco lui come altri 2000 pa-
lestinesi erano stati rastrellati e
mandati nel capo di al Tanf, nel
confine desertico con l’Iraq. Do-
po 2 anni di negoziazioni l’Unhcr,
era riuscita a trovare una soluzio-
ne che prevedeva il trasferimen-
to dei rifugiati in vari paesi dispo-
sti a offrir loro asilo. Sameh am-
mette che la prospettiva di anda-
re in Italia non era piaciuta a nes-
suno: “Il loro programma era po-
co chiaro, non davano garanzie”.
Ma alla fine erano approdati a Ria-
ce, città modello dell’accoglien-
dal principio avevamo delle per-
plessità”, spiega Francesco Saler-
no consigliere d’opposizione di
Riace. A differenza dei progetti
precedenti che offrivano ospita-
lità ai pochi nuclei familiari in at-
tesa di ottenere il riconoscimen-
to di asilo, il progetto prevedeva
l’inserimento e l’integrazione dei
rifugiati palestinesi. “Sono stati il-
lusi - dice Salerno che ha dato le
dimissioni dal Pd in segno di pro-
testa - non c’è lavoro. Spero che la
magistratura indaghi su come so-
no stati gestiti i 4 milioni e mezzo
ricevuti dal ministero degli Inter-
ni. Era tutto un business sulla pel-
le dei profughi”.
“Ci siamo accorti subito che il
progetto era gestito in maniera
amatoriale”, racconta Sameh.
“Insegnanti non all’altezza, nien-
te libri né per i corsi d’italiano né
per i bambini a scuola, i ragazzi
Il paese di Riace, in privincia di Reggio Calabria. Sotto, Gheddafi (FOTO MILESTONEMEDIA)
oltre i 16 anni restavano a casa.
Non ci sono stati offerti corsi di
formazione professionale: Ma so-
prattutto non c’era lavoro. Non
c’era futuro”.
Il ritrovamento in maggio del cor-
po di Hassan Mohammed
Ibrahim Shabaki, trovato morto
impiccato nella campagna sove-
ratese con un occhio cavato, ha
definitivamente convinto i pale-
stinesi. “Dicono che sia stato un
suicidio - dichiara Sameh - ma noi
sapevamo che intendeva sposar-
si in Svezia”. Il sindaco Domenico
Lucano: “Dieci anni di lavoro an-
dati in fumo; a tutti sfugge la real-
tà e il disagio del territorio”.
In Svezia dove i palestinesi sono
stati accolti in un centro nelle vi-
cinanze di Gotenberg e dove i
bambini hanno già iniziato ad an-
dare a scuola, si susseguono gli in-
contri per decidere del loro de-
stino. “Non ci sono molte alter-
native perché la convenzione di
Dublino stabilisce che i rifugiati
devono essere rimpatriati nel
paese di accesso”, dice Laurens
Jolles, rappresentante dell’uffi-
cio per i rifugiati Onu a Roma.
“Sono molti i rifugiati che attra-
versano l’Europa ma non tutti i
giorni 150 persone fuggono in-
sieme, soprattutto se si pensa che
questa gente è stata portata in Ita-
lia con un progetto di protezio-
ne”. “Piuttosto mi uccido ma non
torno in Italia”, la risposta di Sa-
meh, “Vorremmo andare a vivere
nei Territori palestinesi, un so-
gno finora irrealizzabile”.

La nuova Libia conquista tutti FARNESINA sotto

RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE PER I RIBELLI DI BENGASI. MA CON GHEDDAFI SI TRATTA tutela di Tremonti
di Marco Palombi
di Giampiero Gramaglia sarà insediata, il Cnt sarà consi- regime di Tripoli, fra cui, ap- del Cnt è il frutto, sostiene il se-
derato l’unica autorità governa-

I l Gruppo di Contatto ricono-

sce il Consiglio nazionale di
tiva legittima in Libia”. Una po-
sizione cui Francia, Italia e altri
transizione (Cnt) come “l’unica Paesi erano già giunti e cui si so-
autorità governativa legittima” no aggiunti ora gli altri protago-
in Libia: l’organo degli insorti nisti dell’operazione ‘Unified
contro il regime del Colonnello protector’, a partire dagli Usa.
- che ha giudicato “irrilevante” il Non sono solo parole. C’è an-
riconoscimento internazionale che un aspetto pratico impor-
di Bengasi - diventa così l’inter- tante, spiega il ministro degli
locutore ufficiale e privilegiato esteri francese Alain Juppé:
tutti i Paesi che attuano la riso- “Ciò significa che potremo
luzione Onu che autorizza l’uso ‘scongelare’ una parte dei beni
della forza contro i lealisti a tu- appartenenti allo Stato libico,
tela dei civili. perchè per noi è il Cnt che ne
Le conclusioni del Gruppo di esercita ormai l’autorità”. Dallo
Contatto, riunitosi ieri a Istan- scorso febbraio, l’Onu, l’Ue e
bul, per la quarta volta, dicono singoli Stati hanno adottato e
che “fino al momento in cui progressivamente inasprito
un’autorità di transizione non sanzioni economiche contro il
Ignorati dall’Italia
L’estate dei Maestri redivivi,
Leonardo e Michelangelo
punto, il gelo degli averi della fa-
miglia Gheddafi e di persone vi-
cine al rais. Il Cnt ne reclamava il
controllo, per soddisfare le esi-
genze della popolazione e ac-
quistare armi.
L’accettazione delle richieste
gretario di Stato Usa Hillary
Clinton, delle assicurazione da-
te dagli insorti, specie “la pro-
messa di portare avanti riforme
democratiche aperte sia geo-
graficamente che politicamen-
te”. Hillary, che ha avuto un in-
contro bilaterale con Mahmud
Jibril, ‘numero due’ degli insor-
ti, è parsa “impressionata” dai
progressi del Cnt.
IL GRUPPO di Contatto ha an-
che incoraggiato i Paesi membri
a fornire aiuti finanziari sostan-
ziali al Cnt, ad aprire nei suoi
confronti linee di credito e a per-
mettergli di vendere petrolio e
gas. Il documento finale solleci-
ta pure gli insorti a mettere in
piedi al più presto un governo di
transizione. Parallelamente, il
Gruppo ha di nuovo chiesto l’u-
scita di scena di Gheddafi, che
“deve lasciare il potere secondo
tappe definite e pubblicamente
annunciate”: le conclusioni di
Istanbul, a 150 giorni esatti, cin-
que mesi, dallo scoppio dell’in-
Gmasiiulio Tremonti sarà pure in difficoltà, nei corridoi
parla sempre delle sue dimissioni dal governo,
intanto con un codicillo nella manovra è prati-
camente diventato pure ministro degli Esteri. O me-
glio, commissario straordinario agli atti di Franco
Frattini. È quanto si deduce dalla lettura dell’articolo
21 comma 8 della manovra, che in buona sostanza
sottomette al giudizio del Tesoro la stipula da parte
della Farnesina di accordi internazionali: se dovete
spendere soldi, dice Tremonti al suo collega, meglio
che prima mi fate una telefonata per convincermi. La
stessa maggioranza, per così dire, è saltata sulla sedia
e lo ha fatto sapere al superministro in un parere sti-
lato dalla commissione Esteri di Montecitorio: ci sono
“forti perplessità” rispetto ad una “procedura auto-
rizzativa in materia di accordi internazionali che ap-
pare di dubbia costituzionalità, nonché lesiva delle
stesse prerogative del ministero degli Esteri”. Solo
che il commissario Tremonti non s’è limitato a met-
tere Frattini sotto tutela, ha pure pensato bene di vio-
lare le Convenzioni di Vienna del 1961 sulle relazioni
diplomatiche e del 1963 sulle relazioni consolari. Co-
me? Taglia qua, taglia là, il nostro ha sforbiciato pure
le agevolazioni fiscali per il personale di ambasciate e
consolati stranieri nel nostro paese, le quali sono pe-
rò garantite dagli accordi internazionali. Il supermi-
nistro non pare preoccupato, sa che questa manovra
una volta approvata bisognerà riscriverla quasi tutta.

surrezione, e a quattro mesi dalla

Per la stampa britannica, è l’estate dei
capolavori (italiani) perduti e ritrovati: prima salta
fuori un Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, poi
una Crocefissione di Michelangelo. L’opera di
Leonardo, dopo essere stata venduta a un’asta
per 45 sterline, ha trovato la giusta attribuzione,
la giusta quotazione: 120 milioni di sterline, e la
giusta collocazione, perché sarà esposta alla
National Gallery di Londra’. La storia del Salvator
Mundi è movimentata: proprietà dei re
d’Inghilterra Carlo I e Carlo Ii, rimase a Londra
per 400 anni, fino a che il suo ultimo proprietario
inglesela mise all’incanto nel 1958 come opera di
un allievo di Leonardo. Finito nel 2004 nelle mani
della casa d’arte Robert Simon Fine Art di New
York, il dipinto è stato ‘scrostato’ da precedenti
grossolani ritocchi e sottoposto a una
‘super-perizia’: 4 specialisti sono concordi
nell’attribuirla al Maestro. Analoga la vicenda della
Crocifissione di Michelangelo, che dagli Anni 30
era appesa alla parete della sala degli studenti della
comunità gesuita di Oxford: generazioni di giovani
l’hanno avuta sotto gli occhi ignare del suo autore
e del suo valore, 100 milioni di sterline, fin quando
uno studioso italiano, Antonio Forcellino, non ne
ha svelato l’origine. L’opera era stata acquistata a
un’asta, per una somma ignota: ora si trova in un
museo di Oxford; in autunno sarà esposta a
Milano e a Roma.
G. G.
risoluzione dell’Onu che auto-
rizza il ricorso alla forza, non esi-
gono, tuttavia, l’abbandono del-
la Libia da parte di Gheddafi né
l’arresto del dittatore colpito da
un mandato di cattura della Cor-
te dell’Aja.
A parole, però, non c’è spazio
per trattative ‘segrete’, che molti
pensano siano in corso. L’invito
a tutte le parti è di collaborare
con l’emissario dell’Onu in Li-
bia, il cui mandato prevede la de-
finizione di un cessate-il-fuoco e
negoziati con Bengasi e Tripoli.
“Tutti i tentativi per giungere a
mediazioni segrete, confiden-
ziali, con certi Paesi, che ci sono
A 150 giorni
stati, si sono rivelati del tutto
controproducenti”, dice il mini-
dalla rivolta
stro degli esteri Franco Frattini,
senza citare nessun Paese (ma
i rivoluzionari
Russia e Cina, che avevano decli-
nato l’invito a Istanbul, sono ri- potranno
conoscibili nelle sue parole).
Sul terreno, nessun movimento ricevere
decisivo. Si combatte sulla strate
di Brega e i ribelli avrebbero fat- i fondi
to qualche progresso, ma avreb-
bero pure subito perdite. congelati al raìs
Sabato 16 luglio 2011 pagina 13

ALTRI MONDI

California Si studierà storia degli omosessuali
Nelle scuole pubbliche della California si insegnerà a partire dal
prossimo anno una nuova materia: Storia degli omosessuali. Il
governatore dello Stato, Jerry Brown, ha firmato una nuova
legge che, oltre a prevedere l’insegnamento della storia delle
donne, dei neri o degli indiani d’America, prevede anche
l’insegnamento di quella di gay e lesbiche. I distretti scolastici
avranno tempo fino a gennaio per organizzare i relativi corsi,
predisponendo un programmi e materiale didattico.
Stati Uniti Obama: sul deficit il tempo sta scadendo
Non abbiamo più tempo, questa è la principale preoccupazione
che ho al momento”. Così il presidente Usa nel corso della
conferenza stampa alla Casa Bianca. Obama ha spiegato di avere
“grandi quantità di carte, diagrammi e dati sulla mia scrivania e
ora sappiamo come poter mettere insieme un pacchetto per
risolvere le questioni del deficit e del debito per un lungo periodo
di tempo: Abbiamo individuato oltre mille miliardi di dollari di
tagli per le spese della difesa e altre voci di spesa discrezionali”.

BROOKS SOSTITUITA DA MOCKRIDGE

di Alfredo Faieta
a valanga delle intercetta-
LO SQUALO SACRIFICA LA ROSSA
Rivoluzione “italiana” nell’impero britannico di Murdoch
Dagli antipodi riali hanno indebolito la sua li- Donne contro no e subito rimbalzano voci
Tom Mockridge, nea. Mockridge, un portato di su quanto accaduto in priva-
neozelandese,
56 anni,
in Italia
cultura anglosassone nelle rela-
zioni industriali, ha spesso sof-
ferto la specificità italiana, fatta LA FIGLIA to. Il Daily Telegraph descrive
una vera e propria sfuriata di
Elisabeth, (anche lei come la
dal 2003 di contrattazione nazionale cui
lui avrebbe voluto sostituire una
contrattazione aziendale, sulla
E LA PREDILETTA Brooks nata nel '68). “È quella
donna che ha fottuto la com-
pagnia”, avrebbe detto davan-
ha scelto un uomo di cui ha pie- falsariga di quanto ha fatto Mar- ti a un gruppo di amici. Tanto
na fiducia. In una presentazio- chionne in Fiat. In Inghilterra di Andrea Valdambrini delle accuse più pesanti agli è bastato perché la testa che
ne agli analisti finanziari tenu- non sarà certamente questo il occhi dell'opinione pubbli- sembrava la più salda della

L zioni illegali del settimana-

le News of The World lo ha
colpito in pieno costrin-
gendolo, a furor di popolo, a ri-
nunciare al lancio di un’offerta
per la totalità di BSkyB, la tv sa-
tellitare regina d’Oltremanica
di cui ora possiede solo il
39,1%. Ma forse per Rupert
Murdoch il passaggio più duro
da sopportare sono state le pub-
bliche scuse che ha dovuto por-
gere all’opinione pubblica in-
glese. Nel frattempo ha già ini-
ziato a tagliare le teste di coloro
che di questo maxi scandalo
hanno la paternità. Ieri è saltata
quella di Rebekah Brooks, di-
ventata nel 2009 amministrato-
re delegato di News International,
che edita The Times, The Sunday
Times e The Sun dopo una carrie-
ra fulminante. La manager è sta-
ta subito sostituita da Tom Moc-
kridge, numero uno di Sky Italia
che lascia dunque il Belpaese
dov’era arrivato nel 2003 dopo
aver lasciato le attività neoze-
landesi sempre di Murdoch.
Lo “squalo” non ha perso tem-
po nella sostituzione. Non po-
teva permetterselo perché la
sua provincia d’Oltremanica ha
bisogno di cure da cavallo per
ricucire lo strappo con i lettori
e la politica. E per questo com-
pito delicatissimo e complicato
tasi a Phoenix in Arizona dello
scorso gennaio, tra le slide che
illustravano andamenti e pro-
spettive di News Corp a livello
globale (è l’unica vera multina-
zionale dell’informazione) una
era dedicata alle persone chia-
ve nel mondo Sky. Quattro i volti
raffigurati: Rupert Murdoch ov-
viamente, suo figlio James, il vi-
ce presidente della holding
quotata negli Usa Chase Carey,
e proprio Mockridge, nono-
stante non sia neanche mem-
bro del consiglio d’amministra-
zione della capogruppo. In-
somma, un manager da affian-
care al fondatore del gruppo di
fronte ai grandi investitori fi-
nanziari americani nonostante
non abbia mai lavorato negli
Usa, ne in nessun’altra provin-
cia importante dell’impero.
DIVERSE LE COSE in Italia,
dove la sua intransigenza con le
parti sociali lo ha portato negli
ultimi due anni a scontri sempre
più accesi con i sindacati, sfocia-
to in un maxi sciopero a maggio,
con punte alte di adesione, fino
all’80% a Cagliari dove ha sede
un maxi call center di proprietà
con circa 1.100 dipendenti.
Non solo: ben 6 cause perse sul
trattamento dei superminimi di
stipendio nel caso di scatti sala-
problema.
Le sue deleghe in Italia saranno
prese da una coppia di manager
ad interim: Laura Cioli, già a ca-
po di marketing e vendite, e il
direttore finanziario Domenico
La Bianca. Per il nuovo Mockrid-
ge bisognerà attendere presumi-
bilmente qualche mese. Quel
che sembra molto probabile è
che sarà un manager cresciuto
in News Corp. Si è fatto il nome
di Andrea Zappia, un italiano
adesso in forze a BSkyB, ma non è
da escludere che qualcuno in
Australia non riceva una telefo-
nata da Murdoch per essere il
giorno dopo a Milano. Era suc-
cesso a Mockridge, come ha rac-
contato lui stesso nella lettera di
congedo inviata ieri ai dipen-
denti.
Elisabeth Murdoch e Rebekah Brooks, coetanee 42enni
Cfigliaeherchez les femmes: la rossa
la bionda, la favorita e la
dell'imperatore dei me-
dia, il cui trono vacilla giorno
dopo giorno. Dietro le dimis-
sioni dell'inossidabile Rebe-
kah “la rossa” Brooks si na-
sconde forse Elisabeth Mur-
doch, figlia maggiore di Ru-
pert, e possibile erede.
Che la 43enne Rebekah
Brooks fosse la pupilla si sa,
che Rupert Murdoch non vo-
lesse mollarla si è capito su-
bito, appena lo scandalo è
scoppiato. La Brooks ha retto
per una settimana intera alle
richieste di dimissioni che
venivano da tutte le parti, op-
posizione laburista in testa,
poi perfino dall'amico perso-
nale David Cameron. Una
ca, è quella di aver coperto,
tra gli altri, anche il caso di
spionaggio telefonico ai dan-
ni di Milly Dowler, una ragaz-
za di 13 anni scomparsa, poi
trovata morta nel 2002. All'e-
poca Rebekah era alla guida
del News of the World, il ta-
bloid costretto a chiudere do-
menica in seguito alle prove
di spionaggio su scala indu-
striale.
IN GRAN BRETAGNA,
paese dalle dimissioni facili,
Rebekah non molla. Il magna-
te australiano arriva a Londra
e vede proprio lei per prima.
“Quali sono le Sue priorità?”,
gli chiedono i giornalisti. Ru-
pert fa un gesto eloquente
verso la sua protetta e dice so-
lo “Lei”. Anche James Murdo-
ch, figlio di Rupert e presiden-
te di News International, non ha
che parole lusinghiere per la
Brooks, quando loda “i suoi
standard etici e la sua condot-
ta durante tutta la carriera”.
Che coraggio! Insomma, la
Brooks è blindata. Ma allora le
dimissioni da dove spunta-
no?
La breccia al coro di “quanto è
bella e brava Rebekah” non la
aprono né padre né figlio
Murdoch. Ma figlia sì. Corro-
compagnia, proprietari
esclusi, rotolasse nel giro di
poche ore. Nella mattinata di
ieri, Rebekah cedeva a malin-
cuore lo scettro al neozelan-
dese Tom Mockridge, dal
2003 direttore di Sky Italia. Il
malumore di Elisabeth non
deve essere passato inosser-
vato agli occhi di papà.
Che da parte sua ha avuto
un'altra giornata di passione.
Sul Wall Street Journal, uno dei
gioielli di famiglia, ha difeso
come un leone le sua aziende,
ammettendo che i suoi uomi-
ni possono aver commesso
“Solo piccoli errori”. Ha an-
che risposto per le rime all'ex
premier Gordon Brown
(“sbaglia su tutta la linea”) che
aveva accusato il Sun di aver
rubato e pubblicato, nel 2006
informazioni riservate sul fi-
glio malato. Mentre in serata
ha porto le sue “umili” scuse
proprio ai familiari di Milly
Dowler, e ha annunciato pub-
blica ammenda con un mes-
saggio pubblicitario sui gior-
nali di domenica. Per interes-
se più che per dovere, Rupert
Murdoch uno e trino prova a
salvare, del suo impero, alme-
no quello che può. Senza l'in-
gombrante Rebekah Brooks il
suo compito sarà più facile?

BARCELLONA REGNO DEI FURTARELLI

IL FISCHIO DI ELIANA, CACCIATRICE DI BORSEGGIATORI

di Alessandro Oppes
Madrid
roina, angelo della guardia, don-
EBarcellona
na-coraggio. Gli elogi si sprecano a
per Eliana Guerrero, tren-
tottenne colombiana che risiede da
12 anni nella capitale catalana. E
dire che lei non ha mai pensato di
fare qualcosa di sensazionale. In fon-
do, la sua trovata ha richiesto solo un
minimo d’ingegno ma, questo sì, una
buona dose di senso civico. Un fi-
schio. Nient’altro che un fischio.
È così che Eliana, con un impegno
medio di tre ore al giorno (qualcosa di
più nei fine settimana) sorprende e
mette in fuga le orde di borseggiatori
Per ore bracca i ladri sul
metrò, fermandone
anche 5 al giorno; ma
nella capitale catalana
ci sono almeno 90 scippi
che imperversano nella metropolita-
na catalana.
Il problema si è andato estendendo
sempre di più negli ultimi anni, fino a
diventare una piaga che rischia di
mettere a repentaglio il buon nome
di Barcellona come destinazione tu-
ristica di moda, un tempo conside-
rata sicura e accogliente. E in effetti
sono soprattutto i visitatori stranieri –
colti di sorpresa mentre portano in-
genuamente uno zaino in spalla, o
distratti quanto sono intenti a con-
sultare la pianta della città – ad es-
sere considerati le prede privilegiate
dei ladri, attivissimi nel Metro (ma
anche nei vicoli del Barri Gotic, sulle
Ramblas e nelle piazze più frequen-
tate).
ELIANA HA LIMITA-
TO il suo campo d’azione ,
scegliendo la linea L3, una
delle più frequentate dai tu-
risti. “Ogni giorno riesco a evi-
tare almeno tre scippi”, ha di-
chiarato orgogliosa al quoti-
diano La Vanguardia, ma nei
week-end la media aumenta
persino a cinque furti sventati.
Sorpresi dal potente fischio emesso
dalla cittadina modello, i ladri si dan-
no solitamente alla fuga. Anche se
non è mancata, negli ultimi mesi,
qualche sgradevole eccezione. Sputi,
spintoni, minacce. Una volta l’hanno
persino attesa sulla porta di casa. Ma
grazie all’aiuto del fidanzato, e alla
provvidenziale comparsa di una pat-
tuglia dei Mossos d’Esquadra (la po-
lizia regionale catalana) è riuscita a
evitare pericolose conseguenze.
Il rischio, comunque, è tutto sommato
calcolato. Perché i borseggiatori co-
noscono bene la legge: sanno che il
furto, se non supera l’ammontare di
400 euro, è punito con una semplice
sanzione amministrativa. L’aggressio-
ne è invece considerata un delitto mol-
to più grave. Per questo, hanno per-
sino tentato di corromperla perché
desistesse dalla sua missione e li la-
sciasse “lavorare” in pace. “Mi hanno
offerto mille euro”, racconta, “ma ov-
viamente non ho accettato”. Anzi, più
che guadagnare denaro, Eliana è di-
sposta a rimetterci di tasca propria: in
media spende 80 euro al mese per
fotocopiare i volantini in quattro lin-
gue (spagnolo, inglese, tedesco e ita-
liano) con i quali mette in guardia i
passeggeri dalla presenza di scippa-
tori sulla metropolitana. E per non
passare inosservata porta sempre
con sè un grande cartello con la scritta
“pickpocket, carteristas, ta-
schendiebe, borseggiatore”.
BARISTA e rappresentante di
una ditta di insetticidi, questa giovane
colombiana che ha scelto di risiedere Eliana Guerrero
stabilmente a Barcellona spiega che
la sua vocazione da “angelo custode” tro), Catalunya (la piazza principale
non è per niente casuale: rimase col- di Barcellona), Sants (la stazione fer-
pita e indignata un giorno che vide roviaria), Drassanes e Parallel (nei
una banda di “ladrones” rubare la pressi del porto): tutte lungo la linea
borsetta a una turista tedesca dia- gialla, la L3, che è diventata ormai
betica e, di fronte alla disperazione stabilmente il suo terreno di sfida ai
della donna, rompere il flacone di in- borseggiatori.
sulina che teneva stretto a sè. In tutta la città, secondo la polizia, ce
Da quel momento Eliana ha deciso di
darsi da fare, sapendo bene che il suo
ne sono almeno 150 (attivi anche sui
treni e sugli autobus). In media, si cal-
impegno serviva a supplire – almeno
in parte – una mancanza delle isti-
cola che riescano a mettere a segno
90 scippi al giorno. Per questo Eliana
tuzioni pubbliche. Dopo aver percor- sa bene che il suo impegno isolato non
so palmo a palmo, negli ultimi tre an- basta. Perché le autorità intervenga-
ni, tutta la rete del Metro, si è resa no in modo drastico, dice di essere
conto che le stazioni più pericolose pronta a intraprendere molto presto
sono quelle del Passeig de Gràcia (l’e- uno sciopero della fame davanti alla
legante strada commerciale del cen- porta del Municipio.
pagina 14
MEDIA RESISTENTI
Viva la vecchia
radio ai tempi
nuovi del web
affidabili di stampa e tv. Il direttore di Radio3 Sinibaldi spiega perché
di Silvia Truzzi
I
l punto dolente (e assai imba-
razzante) è che la categoria è
completamente sputtanata. Se-
condo l’ultimo rapporto Censis
su informazione e comunica-
zione, il 67,2% degli italiani giu-
dica i giornalisti poco indipen-
denti, troppo legati al potere
politico ed economico. La per-
centuale è mostruosa, roba da
convocare gli Stati generali del-
la stampa per prendere contro-
misure. Invece tutto passa pres-
soché inosservato. Come altri
dati che rendono la carta (stam-
pata) - come titolava ieri il Ma-
nifesto - quasi straccia. In edicola
i quotidiani perdono il 7 per
cento dei lettori. Come ci s’in-
forma? Con Internet, natural-
mente. Vero: ma accanto al
nuovo che avanza, il vecchio re-
siste alla grande: 8 italiani su
dieci ascoltano la radio. Marino
Sinibaldi, direttore di Radio3,
tra le onde medie ci naviga da
vent’anni. E guarda oltre il nau-
fragio di un modo di informare
ormai ammuffito.
Sinibaldi, siamo un popolo
multifunzione?
Ogni volta che andiamo a vede-
re da vicino comportamenti
concreti, ci troviamo davanti a
un grande mutamento in corso.
La gente è diventata politeista.
Cioè?
Le opinioni si creano facendo
convivere strumenti diversi. Si
sta ancora davanti alla tv a ve-
dere il telegiornale, ma accanto
ci sono imprevedibili mix e in-
croci di informazioni. Lo dimo-
strano gli ultimi referendum:
certo non è stata la tv a fare in-
formazione sui quesiti. Eppure
il quorum è stato raggiunto.
La tv è ancora al centro, ma
non del mondo.
Sì e non è un caso che aumen-
tino i canali digitali. E poi le tv
sono anche schermi, cui colle-
gare il pc, con cui vedere film o
giocare.
Previsione: dove porta que-
sto mutamento?
Secondo il Censis, internet e radio
sono mezzi d’informazione più
Illustrazione di Doriano.
Sotto, Marino Sinibaldi
direttore di Radio3
Verso una progressiva fram-
mentazione. La cosa impressio-
nante è che i grandi media – tv e
carta – sono distantissimi da
questa trasformazione.
I giornali titolano ancora con
l’apertura dei tg della sera
prima. Ma del “monito del
Colle”, per fare un esempio
di titolo frequente, i cittadini
sanno già tutto...
Sono ancora legati all’idea del-
l’ultimo trentennio: sappiamo
quanto è esaurita culturalmen-
te e avvelenata politicamente.
Perché allora la radio, ormai
vecchia di secoli e Internet
riescono a convivere?
È un cortocircuito che dimo-
stra la teoria del politeismo del-
l’informazione, dei consumi e
dei comportamenti.
SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
I giornalisti, dal rapporto
Censis, escono bastonatissi-
mi: la mancanza di autono-
mia è la peggiore delle criti-
che.
I giornali sono subalterni ai
tempi dell’informazione televi-
siva, l’abbiamo detto. Ma so-
prattutto sono troppo poco di-
stanti dalla politica. In parte è
pregiudizio, in parte è vero.
Ma i clienti dei quotidiani do-
vrebbero essere i lettori,
non i segretari di partito.
Forse il guaio è questo.
Infatti quello che danneggia i
quotidiani è l’essere, in parte,
un canale di comunicazione in-
terno alla politica. Mentre la re-
te è percepita come libera. Ma
Internet è soggetto a falsifica-
zioni e mistificazioni molto più
Sabato 16 luglio 2011
in & out
Tennis
Atp di
Hunziker
Licenzia la
Clooney
George
Venezia
Alla Mostra
Baastad, guardia del furioso: non del cinema
Volandri fuori corpo: ha un ho nessuna arrivano wi-fi
al secondo tatuaggio nuova e navette in
turno neonazista fidanzata motoscafo
La ricerca
Social network e dintorni
I DATI
L’ultimo rapporto siglato Censis-Ucsi sulla
comunicazione racconta l’Italia come un paese in cui il
web viene utilizzato da oltre il 50% della popolazione, e
l’anno in corso segna un +6,1% nell’utilizzo di Internet
rispetto al 2009. La categoria che maggiormente
ricorre all’uso del web è quella dei giovani che vanno
dai 14 ai 29 anni: rappresentano ben l’87,4% degli
internauti. Oltre il 15% degli utenti Internet sta nella la
fascia compresa tra i 65 e gli 80 anni. Aumentano, di
conseguenza, le utenze dei quotidiani online. Internet
sale, la carta stampata scende. Tra il 2009 e il 2011, i
quotidiani in vendita nelle edicole hanno perso il 7% dei
lettori. Si differenziano i periodici, che reggono a
questa crisi della carta stampata (e sono comprati dal
36% delle donne). Il 61,5% dei giovani si documenta
attraverso Facebook e il 65,7% si affida ai motori di
ricerca per sapere quello che accade nel mondo. Gli
italiani danno un voto anche all’affidabilità dei mezzi di
informazione: tv credibile al 5,74; giornali al 5,95; la
radio al 6,28, mentre Internet è il sovrano indiscusso
della verità, col voto di 6,55, dichiarato il mezzo “più
libero e disinteressato”. La televisione è vista dal 97,4%
dei cittadini, anche se c’è un incremento degli
spettatori della tv digitale a scapito della analogica. Le
web tv crescono e
raggiungono il 17,8%
degli spettatori. In
La credibilità dei giornalisti tutto questo chi
Poco autonomi dal potere davvero non perde
Dei giornalisti è diffusa una colpi è la radio: sono
rappresentazione di scarsa indipendenza almeno 8 italiani su 10
ed eccessivo legame con il potere. che la utilizzano.
Nonostante l’80,9% li consideri molto o
abbastanza informati, il 76,8%
competenti e il 71,7% chiari
nell’esposizione dei fatti, per il 67,2% sono
poco indipendenti e per il 67,8% molto o Circuiti tv
abbastanza spregiudicati. Questo li rende e streaming on line
poco affidabili agli occhi della metà della
popolazione (il 49,8%). Il 76,3% degli
italiani li considera affetti da smania di
protagonismo. “ Santoro va
nella giusta
direzione:
degli altri media. bisogna favorire
I giornali italiani sono poco
credibili? l’uscita dal
No, c’è offerta e varietà: il mer-
cato, nel suo complesso, è cre- monoteismo
dibile.
L’informazione generalista è televisivo
al capolinea?
Probabilmente si va in questa
direzione. Ma è un peccato,
perché il giornale generalista,
anche se lo si compra per leg-
la pluralità favorisce l’apertura
mentale, i collegamenti. Insom-
ma tiene in esercizio l’intelli-
”
A proposito di cambiamenti:
alla sfida di Santoro, andare
in onda su un network di tv
gere la pagina culturale o spor- genza. locali e in streaming su inter-
tiva, garantisce un’informazio- Tra la stampa generalista e il net, ci crede?
ne completa. È l’opposto quel- web specialista, la radio dove Non so se è la sfida giusta, ma va
lo che succede in Internet. sta? nella direzione giusta. Bisogna
On line c’è troppo speciali- In mezzo, ed è la sua fortuna. Di favorire l’uscita dalla schiavitù
smo? radio ce ne sono tante, molto di- del monoteismo televisivo. E il
Sul web c’è di tutto. Anche un verse tra loro. E’ un mezzo, an- processo è già in atto: l’infor-
sacco di sciocchezze e falsità. che da un punto di vista percet- mazione è un bene pubblico e i
Però diciamo che il web può sa- tivo, che stimola la fantasia per- cittadini se ne vogliono riap-
ziare ogni gusto particolare. Ma ché non occupa tutti i sensi. propriare.
Sabato 16 luglio 2011
COLTELLATE BIANCONERE
Al ritiro di Bardonecchia gruppi di juventini
si scontrano per il controllo della curva
di Giancarlo Padovan
ratelli coltelli. Pomeriggio
F
di ieri a Bardonecchia, do-
ve la Juve del neo allenato-
re Conte è in ritiro. Alle
cinque del pomeriggio c’è l’a-
michevole con la rappresenta-
tiva alpestre della Val di Susa
(per la cronaca conclusa 12-1).
Due ore prima, il paese è popo-
lato da tifosi formato famiglia,
gente che ha anticipato il fine
settimana di metà luglio o sta
per concludere i dieci giorni di
vacanza vicino ai beniamini del
cuore. Sembrerà strano, ma il
turismo calcistico estivo è tra i
più floridi. Le località di mon-
tagna fanno a gara, a suon di
centinaia di migliaia di euro,
per ingaggiare le big del nostro
campionato, dalla cui presenza
deriva un indotto significativo.
A Bardonecchia non ci sono ti-
fosi avversari, non ci sono le
curve dove esporre simboli e
striscioni (si gioca su un campo
sportivo di montagna con gra-
dinate provvisorie), non c’è il
clima di tensione tipico dei no-
stri stadi. Non dovrebbero es-
serci nemmeno gli ultrà. E, se ci
sono, potrebbero essere saliti
fin qui solo per incoraggiare la
squadra. Errore fatale. L’ultrà è
in servizio permanente effetti-
vo e, soprattutto, da qualche
settimana è in guerra con il fra-
tello di tifo. C’erano già state al-
tre due scaramucce in settima-
na, ma erano parse solo scazzot-
tate e, abituati come siamo al
peggio del peggio, nessuno ci
ha dato importanza. Questa vol-
ta, certamente a sorpresa, salta
fuori un coltello – che nel gergo
delle curve si chiama lama – e
un ragazzo di ventisette anni fi-
nisce all’ospedale con una feri-
Il rocker si racconta alla vigilia del ritorno a Campovolo
Luciano l’anti rockstar
di Guido Biondi
ai due passi a Correggio e
Fal tavolino
ti capita di trovare il Liga
di un bar; in que-
sto paese – come racconterà
lui stesso – ci sono le sue ra-
dici, la sua famiglia, i suoi
due figli e gli amici veri, quel-
li che lo prendono in giro co-
me un Luciano qualsiasi. Ec-
co il vero antidoto al delirio
di onnipotenza da rockstar:
tenere i piedi saldamente a
terra. Non ama polemizzare
come si è notato recente-
mente dopo che Vasco Rossi
ha scritto un post su Face-
book in cui attaccava fron-
talmente il Liga: “Ne devi
mangiare di polenta prima di
confrontarti con me”. Il mes-
saggio è sparito il giorno do-
po, evidentemente giudica-
to inopportuno dallo staff di
Vasco. L’aplomb del Liga si è
visto quando Valerio Staffelli
gli ha consegnato il tapiro
d’oro: “La polenta neanche
mi piace così tanto, proba-
bilmente erano meglio i tor-
tellini”. Sul filo dell’ironia
l’autore di “Certe notti” ri-
manda l’affondo al mittente.
Forse a Vasco “brucia” il pri-
mato europeo per il concer-
ta di arma da taglio tra un gluteo
e la gamba.
Juve contro Juve, ultrà dello
stesso colore, una trentina in
tutto, che si affrontano a poche
centinaia di metri dal campo
sportivo. Prima discutono, poi
si insultano, infine si scontrano.
La fuga lascia sul terreno un fe-
rito, immediatamente soccorso
nella struttura medica allestita
al Summer Village, dove ci sono
gli stand del merchandising, e
poi trasportato all’ospedale di
Susa. Lui non è grave. È gravis-
simo quello che è successo e la
ragione per cui tutto è comin-
ciato e di sicuro continuerà.
La contesa – perché di questo si
tratta – riguarda la conquista del
territorio. Ovvero la posizione
Il ferito
non è grave,
ma l’episodio
è preoccupante
e anticipa
il clima
del prossimo
campionato
dei supporter nella curva sud
nel nuovo stadio che la Juve
inaugurerà l’8 settembre proba-
bilmente contro il Manchester
United. Il problema è chi, tra i
gruppi organizzati debba stare
al centro e, soprattutto, quale ti-
foseria abbia diritto di delimita-
re il possesso del cuore del set-
tore con uno striscione, il fetic-
to con più spettatori paganti
detenuto dal Liga: esatta-
mente 180.000 nel 2005 a
Campovolo, proprio dove si
ripeterà domani l’ultima
grande esibizione dal vivo di
quest’anno, con 110.000 bi-
glietti già venduti. A Liga, co-
munque, non interessano le
sfide numeriche e in questa
intervista smonta, pezzo per
pezzo, lo stereotipo del roc-
kstar maudit: niente “Vita
spericolata”, droghe e ca-
pricci. Inoltre, a differenza
del cantautore di Zocca, non
ha nessuna intenzione di ri-
tirarsi. Luciano apre per una
volta il suo cuore e l’incon-
tro parte proprio dal musco-
A Correggio
frequento
gli amici:
ricreiamo
il nostro bar
con le carte
e il biliardino
FOLLIA ULTRÀ
cio della militanza. Natural-
mente, nella logica ultrà, il di-
ritto è di chi se lo prende. Pur-
troppo quella che raccontiamo
non è, come sembra, la riprodu-
zione di una battaglia adole-
scenziale tra i ragazzi della Via
Paal. Questi qui sono tipini
(spesso tipacci) decisi, avvezzi
a menar le mani e sempre pron-
ti a scatenare la guerriglia. Non
a caso si bardano dietro nomi
rutilanti e bellicosi: da una par-
te i Drughi, in passato allocati in
curva sud; dall’altro, i Tradizio-
ne (nato dalle ceneri dei Fi-
ghters, Gruppo Storico 1977)
che, sia al vecchio Delle Alpi, sia
all’Olimpico (ex Comunale),
stavano nella nord. Dalla pros-
sima stagione dovrebbero con-
Uno striscione dei “Drughi” nella curva bianconera (FOTO LAPRESS)
lo più prezioso: “Ho sessanta
battiti al minuto, come un
vero atleta”.
La tua sembra una vita
lontana dai riti autodi-
struttivi del rock: forse il
segreto della tua sanità
mentale consiste nel rita-
gliarti ampi spazi dove
scompare l’artista e vive
l’uomo comune.
Ho uno spiccato senso di ap-
partenenza alla mia terra e
credo di aver ereditato i va-
lori della famiglia. Ho avuto
dei nonni molto forti, legati
alla Resistenza. Mi sono for-
mato in una famiglia comu-
nista e sono scappato di ca-
sa, perché non si voleva che
mi facessi anche un’educa-
zione cattolica. Quello che
voglio è contare su affetti in-
discutibili: ancora oggi ogni
venerdì, se sono a Correggio
mi vedo regolarmente con
una compagnia di 25 amici
maschi e le rispettive fami-
glie: ricreiamo il nostro bar
ideale, con le carte e il biliar-
dino. Ogni volta che li vedo
mi prendono in giro; credo
che questo sia il gancio più
naturale per stare ancorato
nella realtà.
Cosa faceva Luciano pri-
SECONDO TEMPO
vivere, gomito a gomito, e que-
sto non è accettato (da loro), né
possibile (per la Juve), almeno
se queste sono le premesse.
“Il problema – spiega con co-
gnizione di causa Ferruccio Ta-
roni, presidente dell’Associa-
zione nazionale dei delegati per
la sicurezza – è che molte tifo-
serie, si sono spaccate al loro in-
terno e sono diventate antago-
niste. Il motivo è prevalente-
mente generazionale.
IL MOVIMENTO ULTRÀ
nacque negli anni Settanta. Chi
vi aderiva è diventato adulto e ha
famiglia, dunque ha lasciato
quella realtà. Molto spesso i so-
stituti hanno provocato fratture,
anche perché le questioni sulle
ma di diventare Liga?
Ero assillato dalle canzoni fin
da bambino: Battisti, in par-
ticolare, resta per me l’esem-
pio perfetto di canzone po-
polare di qualità, il massimo
obiettivo da porsi. Mio pa-
dre un giorno si è messo a
gestire una balera, mi diceva
sempre che i musicisti sono
dei morti di fame. Nonostan-
te tutto a quindici anni mi re-
galò una chitarra e fu deci-
sivo. Regalai un anno allo
Stato con la pessima espe-
rienza del servizio militare a
Belluno. Dopo alcuni lavori
saltuari in campagna ho
esercitato la professione di
ragioniere finché il mio ami-
co e attuale manager Clau-
dio Maioli ha fatto ascoltare
alcune canzoni a Pierangelo
Bertoli: da lì è iniziato tut-
to…
Hai la caratteristica di
scrivere testi propositivi,
per citare Dylan “ci deve
sempre essere la luce in
fondo al tunnel”. È possi-
bile che una canzone ab-
bia poteri taumaturgici?
Sicuramente io non la sotto-
valuto. Conta anche la vibra-
zione della voce di chi la can-
ta. L’energia di una canzone,
quali dividersi sono molteplici:
dall’inclinazione politica al dis-
senso sulle prestazioni di un cal-
ciatore, al rapporto con il club.
La Juve sta lavorando molto be-
ne con la sua tifoseria. Purtrop-
po, il nuovo stadio se risolve
molti problemi finisce per crear-
ne altri. Questo dell’incompati-
bilità tra due fazioni affini è il
principale”. Quindi la Juve ha
sbagliato a mettere i gruppi ultrà
nello stesso settore? “Assoluta-
mente no. Io sono contro la se-
gregazione per aree distinte, so-
prattutto se occupate da ele-
menti della medesima fede spor-
tiva”.
Il problema, squarciato dalla fe-
rita alla gamba del tifoso (pare
dei Tradizione), non è di facile
me ne accorgo anche dai
commenti sul mio sito web,
è enorme. Spesso scrivo di
chi fa resistenza, di chi ha
trovato un suo modo di ve-
dere la vita e lo difende e poi
va dritto per la sua strada. Poi
ci sono i casi straordinari: de-
vo preparare un messaggio
da inviare a un ragazzo in co-
ma…
Poco prima di iniziare
l’avventura come cantan-
te hai avuto anche una ve-
ra esperienza politica, co-
m’è successo?
È capitato nel 1990: mi chie-
sero di candidarmi nel Pds
(oggi Pd, ndr) come respon-
sabile del settore spettacoli.
Una volta eletto ho parteci-
pato a tre consigli comunali:
mi son venuti due maroni e
ho capito che con la politica
non c’entravo nulla.
Per i tuoi figli sei la roc-
kstar o un padre normale?
Ho un maschio di tredici an-
ni, Lenny e una bambina di
pagina 15
soluzione. Di sicuro, però, la so-
cietà non può tornare indietro,
né aprire trattative: nel nuovo
stadio la curva degli ultrà è una e
sarà la sud. O qualcuno avvia una
mediazione che riporti alla ra-
gionevolezza, oppure nessuno
deve avere il centro del settore.
In entrambi i casi si tratterebbe
di prevenire, in modo da evitare
la repressione. Di contro, il ri-
schio è quello di legittimare gli
ultrà. Sarebbe un incomprensi-
bile passo indietro, proprio nel
momento in cui, con l’impianto
di proprietà, si intende inaugu-
rare il calcio della sicurezza e
dell’ospitalità. Come, da anni,
fanno gli inglesi. I quali, nel frat-
tempo, si sono definitivamente
liberati degli hooligans.
Luciano Ligabue (FOTO LAPRESSE)
quasi 7, Linda. Lenny da un
punto di vista caratteriale è
molto simile a me, suona
egregiamente la batteria e la
chitarra. Ora è nella fase di
ascolto di heavy metal pe-
santissimo quindi diciamo
che mi accetta con molta pa-
zienza. A volte gli chiedo
una sua opinione sui pezzi.
Linda, invece, ha avuto la sua
prima lezione di danza po-
chi giorni fa e ha preteso che
ci fossi: me l’ha fatta pesare,
sul palco c’era lei! (ride,
ndr).
Il prossimo appuntamen-
to è domani a Campovo-
lo: cosa ti aspetti?
Sarà particolarmente gusto-
so suonare con tutte le band
che mi hanno accompagna-
to negli anni: verrà fuori la
chimica!
(Sul palco e il momento migliore
per Luciano: chissà se avrà la for-
za per imbracciare, ancora una
volta, la chitarra regalata da suo
padre).
pagina 16 Sabato 16 luglio 2011

SECONDO TEMPO

SALISCENDI

TELE COMANDO
TG PAPI
+ nale di una faida fra berlu-
scones e antiberluscones. di Carlo Tecce
Rai al mare
Mediaset gode
il principe degli ascolti a cercava di farsi apprezzare a

Il tatuaggio Alfonso Papa, ex magistra-

to, era la “talpa” che spiffe-
rava ai soci della P4 i parti-
colari di atti coperti da se-
greto ed era un uomo che –
n’azienda gonfia di guai e
Ufallimenti
abituale collezionista di
e figuracce può
avere una gestione strabica?
giugno con il 16,75 per cen-
to di share nell’intera gior-
nata e il 16,94 di sera. Rai1
segue distaccata di 2 punti,
un abisso per il tradizionale
un pubblico giovane e im-
pegnato. Scomparsa. Ades-
so la Rai2 al 7,86% di share
scende nelle classifiche,
bruciata da una rediviva Ita-

nazista a parte il vezzo di comprare

Rolex ricettati – viveva co-
me un nababbo, faceva as-
sumere le sue protette bi-
sex, aveva un parco auto
La Rai ha scoperto, appena
giovedì, di aver sbagliato le
previsioni per la raccolta
pubblicitaria: mancheranno
70 milioni di euro, tagli che
immobilismo televisivo. Dei
sette canali generalisti, a
giugno rispetto a maggio,
perdono soltanto Rai1 e
Rai2: sarà un caso? Mediaset
lia1 all’8,84 e da Rai3 al 9% e
tallonata persino da Rete4 al
7% dove le repliche sudame-
ricane hanno un ruolo tra il
telegiornale di Emilio Fede e
di Paolo Ojetti che nemmeno il compianto avvocato Agnelli e s’accoppiano a tagli di 60 cresce, la Rai perde. E pen- l’approfondimento di Ales-
una quantità di appartamenti da fare invidia a milioni di euro per le reti. sare che la povertà di viale sandro Banfi. Ancora un po’
g1 Ligresti. Ora, un tipo così, per gli amici “o’ ma- Viale Mazzini ha preso co- Mazzini rende precaria pro- di tempo e La7 (4,39% di
T Nei titoli del Tg1 di ieri sera non c’era nem-
meno la lettera P, per evitare che i sei-sette te-
riuolo”, può, a prescindere dalla P4, restare in
Parlamento? Fabrizio Frullani, uno sforzino in
scienza, e dunque già la no-
tizia è clamorosa eppure,
prio la ricchezza del Biscio-
ne. A causa del proprietario
share) metterà la freccia sul-
la Rai2 di Massimo Liofredi,
lespettatori rimasti affezionati al Tg1 potessero più non era il caso? sconforto e moniti presi- e capo del governo incarna- il direttore che esordì insul-
turbarsi pensando all’arresto annunciato dell’o- denziali a parte, il servizio to in una stessa persona, i tando Santoro e ora, inserito
norevole Alfonso Papa. In compenso, letto g3 pubblico va in vacanza. Il due rivali lavorano quasi in nella lista d’uscita, si trasfor-
con passione da Laura Chimenti, si parlava di
un caso che ha tolto il sonno a tutti, un incubo
T Raccontava Pierluca Terzulli del ritorno
di Berlusconi dopo una scivolata nel bagno, una
danno per i cittadini-abbo-
nati è abbastanza evidente:
simbiosi, gettano via l’arma
della contro-programmazio-
ma in grande e focoso tifoso
proprio di Santoro. Se la Rai
peggiore dei tagli della manovra tremontiana: in capocciata e un imminente Tac prudenziale. Ma basta fare un giro di teleco- ne e convivono con splen- fosse un’azienda privata, vi-
mezzo a un mare di ghirigori su pelle, il guar- capocciata o no (oddio qualche cosa c’è: ha pro- mando è tuffarsi negli anni dido spirito di collaborazio- sti gli ascolti e gli orrori, l’a-
daspalle di Michelle Hunziker ha anche un ta- messo che taglierà le tasse), Berlusconi è ricom- ‘70. Sky ha dovuto creare un ne sul mercato pubblicita- vrebbero chiusa da un pez-
tuaggio nazista. Oh, mein Got, la soubrette è ri- parso soprattutto per sostenere Papa e il mini- canale tematico con vec- rio. Consegnata Rai1 ai vari zo spedendo al mare i suoi
masta talmente turbata che ha in animo di licen- stro Romano: “Non si arrestano i deputati. Ro- chie serie televisive e appas- Augusto Minzolini e Giulia- amministratori. Ma la Rai è
ziare il gorilla. Non deve chiedere nemmeno l’ mano, non ti dimettere”. Romano non ci pensa sionanti varietà, talmente no Ferrara, un po’ di intrat- una televisione politica, do-
autorizzazione a procedere e, quindi, può pro- nemmeno per scommessa, ma il Tg3 ha prose- impolverati che i protagoni- tenimento con le stesse fac- ve i partiti (e il governo, so-
cedere. Ah, i servizi su Papa, Romano e Di Gi- guito a fotografare le mele marce del Pdl in pro- sti sono oramai morti. La ce di anni andati, viale Maz- prattutto) si sentono i legit-
rolamo c’erano, ma dopo Salvatore Parolisi: cinto di cadere dall’albero: Papa, la gola profon- Rai, invece, apre le teche du- zini assiste in silenzio all’e- timi proprietari e, inciden-
meglio un uxoricidio che i ladroni di regime. Il da della P4; Romano, il ministro intimo dei ver- rante l’estate e occupa uno stinzione di Rai2: una rete talmente, chiedono un ca-
Tg1, in fondo, va in onda nella fascia protetta. tici storici della mafia; il senatore Di Girolamo, spazio di palinsesto come che si reggeva sugli ascolti none di abbonamento ai cit-
l’uomo che si fece eleggere con i brogli della un parcheggio in mezzo a di Michele Santoro, riparava tadini, una tassa che aumen-
g2 ‘ndrangheta, socio (quasi un dipendente) del una foresta: senza senso né la scarsa fantasia con Simo- ta ogni anno al ritmo dell’in-
T E va bene che i tempi tecnici dei telegiornali
non hanno lo spazio della carta stampata, ma di
faccendiere fascista Gennaro Mokbel e che ha
appena patteggiato 5 anni di galera e la resti-
idee, soltanto per coprire
un vuoto. Ecco, allora, il
na Ventura, produceva rea-
lity di discreto successo e
flazione, mentre le pensio-
ni, per salvare i conti, vanno
fronte al caso di Alfonso Papa, ci si può limitare tuzione di 4 milioni di euro. Un trittico da in- danno (l’ennesimo) per l’a- congelate da qui ai prossimi
a dire “coinvolto nell’ inchiesta P4”? Cosa ricor- corniciare e che potrebbe arricchirsi di una zienda e il favore per i con- Il direttore generale di viale tre anni.
da il telespettatore? Niente. Così, sembra quasi quarta figurina. Ha detto Bossi: “Papa finisce in correnti con Mediaset sem- Mazzini, successore Elaborazione Studio Frasi su da-
che l’autorizzazione al suo arresto sia l’atto fi- galera, per Milanese vedremo”. Vedremo. pre in prima fila. È Canale 5 di Mauro Masi, Lorenza Lei ti Auditel

LA TV DI OGGI
11.25 TELEFILM Don Mat-
teo 7
13.30 NOTIZIARIO TG1
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Rai Sport Notizie - Meteo
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timanale
12.45 DOCUMENTI La
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Regione - TG Regione
Meteo - TG3 - Meteo 3
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Ciclismo, Tour de France
2011 14a tappa (DIRETTA)
17.55 TF Un caso per due
18.55 Meteo 3 - TG3 - TG
Regione - Meteo
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presenta Vota Antonio
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misteri di Murdoch
21.05 CINEMATRE FILM I
Guerrieri
23.35 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione
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PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
PO Meteo
21.30 RUBRICA Meridiana
- Scienza 1
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
3 (Interni) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Consumi e
consumi
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
0.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
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13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 RUBRICA Giffoni
Festival 2011
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Gioia Spaziani
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Kirsten Dunst, Paul Betta-
ny.
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Uma Thurman, Anthony
Edwards
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Meteo 5
20.40 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint
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Lato oscuro
0.00 PRIMA TV TELEFILM
United States of Tara
1.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5 Notte
1.30 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint (REPLICA)
11.45 PRIMA TV TELEFILM
Sonny tra le stelle
12.20 RUBRICA Giffoni - Il
sogno continua
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo - Sport
13.30 RUBRICA SPORTIVA
Grand Prix Moto
13.55 EVENTO SPORTIVO
Motomondiale 2011 GP
Germania: Prove Classe
MotoGP (DIRETTA)
16.00 NOTIZIARIO TGCom
16.05 FILM La leggenda
degli animali magici
18.00 TELEFILM Tutto in
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18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 CARTONI ANIMATI
Bugs Bunny
19.10 FILM Il maggiore
Payne
21.10 FILM Il Re Scorpione
2 23.55 PRIMA TV MEDIASET
23.25 FILM Monster Ark
1.20 ATTUALITÀ TV
Moda (REPLICA)
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d'Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TELEFILM Più forte
ragazzi
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 2
13.50 TELEFILM Poirot
15.50 TELEFILM Detective
Monk
17.50 DOCUMENTARIO
Life Diaries - Pillole
18.00 DOCUMENTARIO
Magnifica Italia
18.05 DOCUMENTI Piane-
ta mare
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SHOW Ieri e Oggi in
Tv - Gino Bramieri Short
19.50 TELEFILM Siska
21.10 PRIMA TV TELEFILM
Law & Order - Criminal
Intent
TELEFILM 24
1.30 NOTIZIARIO TG4
Night News
11.05 ATTUALITÀ Il meglio
di Prossima Fermata
11.40 TELEFILM Ultime dal
cielo
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 TELEFILM Dio vede e
provvede. Con Angela
Finocchiaro, Maria Amelia
Monti.
15.55 FILM La poliziotta
18.00 FILM Jack Hunter e
la stella del paradiso
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 REAL TV Chef per un
giorno (REPLICA)
21.30 TELEFILM L'ispettore
Barnaby
23.30 TELEFILM New Tricks
0.30 NOTIZIARIO TG La7
0.40 ATTUALITÀ
M.O.D.A. Condotto da
Cinzia Malvini.
1.25 FILM Le radici del
cielo. Con Errol Flynn,
Juliette Gréco, Orson Wel-
les.
3.40 DOCUMENTI La7
Colors

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Viaggio nella vertigine
Nel 1936 Eugenia Ginzburg, un’inse-
gnante di letteratura, rifiuta di omag-
giare Stalin durante un incontro e,
ingiustamente accusata di simpatie ver-
so i tartari, viene arrestata subito dopo.
Comincia così la lunga peregrinazione
della donna che, di carcere in carcere,
viene trasferita nel Kolyma, un terribile
gulag, dove è destinata al lavoro duro.
Qui, tra sofferenze e umiliazioni, Euge-
nia conosce il medico del campo...
Sky Cinema Passion 21,00
/ I Guerrieri
Normandia, 1944. Un gruppo di soldati
americani si spinge oltre le linee tede-
sche per trafugare da una banca un
carico di lingotti d’oro. Colpo grosso a
sfondo bellico: tre memorabili protago-
nisti in un crescendo di tensione, scan-
dito dalle musiche del grande Lalo
Schifrin. Indiscutibile la bravura di
Clint Eastwood, ottimo Terry Savalas e
brillante Donal Sutherland, che regala
anche inattese perle di comicità.
Rai 3 21,05
 Lineablu  M.O.D.A
Ustica, paradiso dei sub, sarà al centro La puntata di questa settimana, sarà
di “Lineablu”, il programma condotto interamente dedicata all’80a edizione
da Donatella Bianchi. Saranno ospiti di “Pitti Immagine Uomo”di scena a
della puntata Gianluca Genoni, deten- Firenze. Il programma condotto da Cin-
tore del record mondiale di apnea con zia Malvini ha seguito, infatti, l’evento
propulsore elettronico e l’apneista ita- che da quasi un secolo anticipa le ten-
liano Enzo Maiorca. Si visiterà, poi, il denze e le novità in fatto di abbiglia-
suggestivo faro di punta Gavazzi e si mento maschile e che ogni anno raduna
/ La principessa Sissi Un giorno in Pretura
potranno gustare prelibate ricette con ospiti e guest star internazionali, cer-
La celebre pellicola è interpretata n questa puntata si parlerà del caso di
le famose lenticchie usticesi, ingrediente cando anche di capire quale sarà l’an-
dall’indimenticabile Romy Schnei- Francesca Moretti. La ragazza di Pesaro,
fondamentale della cucina locale. damento del mercato di riferimento.
der. L’attrice viennese, che si è spen- arrivata a Roma per studiare psicologia,
ta a soli 44 anni il 29 maggio 1982,
Rai 1 14,00 muore avvelenata la sera del 22 febbraio
La 7 0,40
è qui al suo quarto ciak. Nella sua del 2000.Viene accusata di averla uccisa
carriera ha interpretato sessanta- con del cianuro la studentessa Daniela
due film. Questo è il primo omaggio Stuto, che divideva con lei un apparta-
cinematografico di una trilogia, mento. Dopo aver trascorso un anno e
dedicata all’Imperatrice, che vede quattro mesi agli arresti domiciliari,
“Sissi, la giovane Imperatrice” e l’imputata viene processata e assolta,
“Destino di un’Imperatrice”. con formula piena.
Rai 1 21,10 Rai 3 23,55
Sabato 16 luglio 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
GLI UTENTI SONO 200 MILIONI
WEB
di Federico Mello
è MUSICA: NEGLI USA SBARCA SPOTIFY
IL SERVIZIO CHE SPOPOLA IN EUROPA (MA NON C’È IN ITALIA)
Dopo mesi di rumors e un accordo con le major, Spotify è
finalmente disponibile negli Usa e lancia la sfida ad Amazon
Cloud Drive, Google Music e prossimamente anche a Apple
iCloud. A partire da giovedì anche gli americani possono
utilizzare il servizio di musica digitale (ancora non disponibile in
Italia) con 15 milioni di tracce e la possibilità di organizzare la
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Luigi XVI è seduto
a Palazzo Chigi”
di Peter Gomez

propria libreria in playlist e preferiti. Spotify ha sede in Svezia, più è DEVONO ANDARE a

Cinque anni è GOOGLE1/ IL “+1” SUL FATTO.IT

PRONTO IL PULSANTE PER CONDIVIDERE
Il tasto “+1” fa parte di una serie di
di 10 milioni di utenti di cui 1 milione a pagamento in
7 paesi europei. Il servizio propone un’offerta gratis
con pubblicità e un’offerta a pagamento a 4,99
dollari/euro o a 9,99 dollari/euro; negli Usa, come in
Europa, è disponibile su tutte per tutti gli
casa TUTTI, si cambi la legge
elettorale e via...
luis robespierre

è L’ANALISI è giusta ed i

di Twitter innovazioni “social” lanciate in questi giorni

da Google. Il tasto è collegato ai profili sul
nuovo social network Google+: gli utenti
lo possono cliccare sul web – da
ieri anche su ilFattoQuotidiano.it
smarthpone e per ora risulta la piattaforma che ha
riscosso più successo nel garantire un buon servizio
agli utenti e introiti per artisti e case discografiche.
presupposti corretti, ma
nessuno può prevedere come
finirà. Sicuramente non bene.
Un espatriato

l linguaggio sintetico e inci-
“I sivo di Twitter può insegna-
re molto alla comunicazione re-
ligiosa”. Questa l’opinione del
cardinale Gianfranco Ravasi,
presidente del Pontificio Consi-
glio della Cultura che, dopo il
primo Tweet del Papa pubblica-
to qualche giorno fa, ieri ha co-
minciato a “twittare” quotidia-
namente una breve citazione bi-
blica. È l’ennesima prova di
quanta strada abbia fatto il so-
cial network dei cinguettii in
cinque anni di vita.
Se il primo tweet online risale al
15 marzo 2006 – a scriverlo il co-
fondatore del social network,
Jack Dorsey, che twittò “invi-
ting coworkers”, sto invitando i
colleghi – Twitter verrà aperto
al pubblico solo cinque mesi do-
po, il 15 luglio del 2006, cinque
anni fa. Erano i primordi del
mondo social (Facebook era sta-
to lanciato due anni prima e fino
al febbraio 2006 poteva iscriver-
si solo chi aveva un account mail
presso un’università) e pochi
credevano possibile il successo
di aggiornamenti, solo testuali,
I FILM
SC1= Cinema 1
SCH=Cinema Hits
SCF=Cinema Family
SCC=Cinema Comedy
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max
19.15 Ticking Clock SCM
19.20 Four Brothers SCH
19.20 Flicka 2 SCF
19.25 Colpo di fulmine - Il
mago della truffa SC1
21.00 Viaggio nella
vertigine SCP
21.00 X-Men 2 SCM
21.00 Cercasi disperatamente
tribù SCF
21.00 Mela e Tequila SCC
21.10 Money Train SCH
21.10 Tu la conosci
Claudia? SC1
22.45 Bandslam SCF
22.55 Vuoti a rendere SCP
22.55 Mediterraneo SCC
22.55 Puzzole alla riscossa SC1
23.10 Segnali dal futuro SCH
23.20 Accesso negato SCM
0.35 Shrek Terzo SC1
0.40 Prince of Persia - Le sab-
bie del tempo SCF
0.40 F.F.S.S. cioè... che mi hai
portato a fare sopra Posillipo
se non mi vuoi più bene? SCC
0.45 Parnassus SCP
RADIO
da massimo 140 caratteri. Col
tempo, però, la debolezza si è
trasformata nella sua forza. L’ob-
bligo alla sintesi ha attirato un’é-
lite di utenti, più portati ad in-
formarsi ed informare che a
condividere dettagli della pro-
pria vita privata.
Il meccanismo della “hashtag”,
inoltre, delle “tag” precedute
con un asterisco con le quali as-
sociare i propri tweet a un par-
ticolare tema (per esempio: “La
giunta per le autorizzazioni dice
sì all’arresto di Papa. #P4”) per-
mette di seguire in maniera gli
aggiornamenti su un particola-
re tema (rimanendo all’esem-
pio di prima, si clicca su #P4 e si
accede a tutti i tweet sull’argo-
mento). I militanti democratci
in Iran e in Nordafrica hanno fat-
to tesoro di questo strumento.
Twitter ieri non ha festeggiato
l’anniversario. D’altronde, ba-
stano i numeri: 200 milioni gli
account registrati e 140 milioni i
tweet pubblicati ogni giorno.
Cosa aggiungere se non... tanti
auguri!
f.mello@ilfattoquotidiano.it
LO SPORT
SP1=Sport 1
SP2=Sport 2
SP3=Sport 3
11.00 Golf, The 140th Open
Championship 201, Sandwich,
Kent 3a giornata (Diretta) SP2
15.55 Automobilismo, Trofeo
500 Abarth 2011 Imola: Gara 1
(Diretta) SP3
16.40 Vela, Volvo Ocean Race
2011 Episodio 1 SP3
17.00 Beach volley, Campionato
italiano 2011 Vasto: qualifica-
zioni (Diretta) SP3
19.45 Automobilismo, Trofeo
500 Abarth 2011 Imola: Gara 1
(Replica) SP2
20.00 Golf, The 140th Open
Championship 2011, Sandwich,
Kent 3a giornata (Replica) SP3
20.50 Calcio, Copa America
2011 Primo quarto di finale
Colombia - Perù (Diretta) SP1
21.00 Rugby, Super 15 2011
Finale Reds - Crusaders (Sin.) SP2
22.00 WWE Domestic Raw
Episodio 3 SP2
0.05 Calcio, Copa America 2011
Secondo quarto di finale Argen-
tina - Uruguay (Diretta) SP1
– segnalando il loro gradimento è ALLONS Enfants de la
(che poi viene riportato nel loro
account su Plus); o possono
Patrie.
emilio
cliccarlo direttamente sul social
network allo stesso modo di è GLI ELETTORI di
come viene utilizzato il tasto “mi Berlusconi avranno avuto
piace” su Facebook. Il Fatto.it è il quanto meritavano.
primo sito di un quotidiano Francescah
italiano a implementare il tasto di
condivisione. è QUESTA manovra gli
elettori di Berlusconi non li
sfiora nemmeno... alla fine
pagano solo lavoratori
dipendenti e pensionati
(come sempre).
alex78
è ALL’ORIZZONTE non si
scorgono sanguinose
rivoluzioni di popolo... ma in
Italia dov’è il Popolo, inteso
nell’accezione più alta del
termine? “Noi siamo da
secoli calpesti e derisi, perchè
non siam popolo, perchè siam
divisi.. Stringiamoci a corte...
e alle prossime elezioni
scacciamo la Casta al
potere...
gnaolone
Il logo Twitter;
il primo Tweet della storia; è LA DURA verità è che noi
il post di Larry Page su Google+; italiani non siamo cittadini,
la schermata di Spotify siamo sudditi e facciamo di
tutto per continuare a
esserlo. Noi invece di
GOOGLE2/ “BIG G” A GONFIE VELE pretendere uguaglianza,
TRIMESTRE DA RECORD. MA MICROSOFT... rispetto e democrazia ci
Google sulla cresta dell’onda. Il motore di limitiamo a mendicare
ricerca fa il pieno di utili nel suo primo molliche di pane sotto le
trimestre sotto la guida dell’ex fondatore (e ora tavole dei potenti di turno
amministratore delegato) Larry Page. Nelle (destra o sinistra che sia).
contrattazioni il gigante delle ricerche arriva a salire del Finchè tutto questo non
12 per cento, Mountain View chiude il secondo cambierà le cose in Italia
trimestre con un utile netto in aumento del 36 per cento resteranno invariate.
a 2,51 miliardi di dollari a fronte degli 1,83 miliardi dello feffo
stesso periodo dell’anno scorso, e con ricavi in crescita
del 36 per cento a 9,03 miliardi di dollari. I dipendenti è IL VERO miracolo
sono ora 28.768 e il costo medio per click pagato a sarebbe un limite al mandato.
Google dai pubblicitari è aumentato del 12 per cento Il popolo non può più
rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “È stato un permettersi di sfamare questi
buon trimestre” sottolinea Page che per rendere vitelloni a vita. Se è vero che i
pubblici dati e strategie ha scelto un lungo post sul suo berluscones sono
account Google+, il nuovo sociale network lanciato solo impresentabili, è anche vero
due settimane fa e che ha già raccolto oltre dieci milioni che gli altri hanno già dato
di utenti (anche se l'ingresso, a tutt’oggi, è ancora prova di incapacità. Inutile
esclusivamente su invito). E anche riguardo Plus, puntare il dito sui peones, il
Page non lesina dati: “Abbiamo registrato oltre un pesce puzza dalla testa. Qui ci
miliardo di contenuti scambiati in un singolo giorno, ritroviamo ogni volta a
il pulsante + è dappertutto sul web e viene utilizzato “votare contro”, a “votare
2,3 miliardi di volte ogni giorno”. “Abbiamo molti turandoci il naso”, a punire
progressi da fare – ha aggiunto –, ma siamo molto qualcuno e automaticamente
eccitati sui successi che stiamo avendo con Google+”. rimandare gente già testata al
Big G ha davanti a sé anche diverse sfide, a cominciare governo. Possiamo pensare
da quella con l’antitrust americano che ha avviato che, ad esempio, uno a caso,
un’indagine per accertare eventuali violazioni della Fini, dopo 16 anni con i
concorrenza e berluscones, ora sia Lex
l’abuso di è SCOPRE LA FALLA SU FACEBOOK tutor perché ha un partito
posizione GIOVANE INFORMATICO MAROCCHINO con un nome diverso?
dominante. E
proprio ieri sono
usciti negli Usa dei
Si chiama Reda Cherqaoui, ha 22 anni e,
uscito dal liceo e appena iscrittosi alla facoltà
di Informatica dell’Università di Casablanca,
spremuta_di_prugne

è PENSO siano in parecchi

è TRUPPE CIBERNETICHE
A “Radio sport” al via i mondiali IL PENTAGONO DOPO FURTO DI DATI
rumors secondo i
quali anche Microsoft
ha creato una società che si occupa di
sicurezza online. È lui che ha scoperto una
oramai pronti a togliere
“l’aria” che li mantene in vita.
di nuoto Il Dipartimento della Difesa
americano ha subito nel marzo
starebbe preparando falla nei sistemi di sicurezza di Facebook e Pikatrix
“Sabato sport” oggi sarà presentato da Filippo Corsini il suo social network. ora il Marocco lo “celebra” dedicandogli
scorso il furto di 24 mila file da parte
ed Elisabetta Grande. In programma le dirette di Tour articoli e reportage. Reda ha creato è SONO abbastanza
di non meglio identificati “incursori
de France, Motomondiale e Mondiali di nuoto. Alle “Agatha”, un portale per monitorare i social d’accordo. Il sistema è marcio
stranieri”: secondo il Washington
14.00 linea a Paolo Zauli per la cronaca delle qualifiche network, scoprendo un difetto del sistema di e stramarcio. È necessario
Post potrebbe essere stato il più grave attacco web mai
del Gp di Germania di Moto Gp. Dalle 14.15 entra in sicurezza. Grazie al sistema, ha raggiunto il rifondare tutto.
subito dalle forze armate americane. Lo ha rivelato ieri il
scena anche il ciclismo con la 14.ma tappa del Tour de pieno accesso alle informazioni di oltre eustorgio
sottosegretario della Difesa Usa, William Lynn, precisando
France.Alle 15.20, presentazione dei Mondiali di Nuoto 80.000 utenti Facebook, come messaggi in
che il cyber-attacco venne portato a una società esterna
con Andrea Coco. Alle 15.50, con Francesco Repice e il bacheca, stato, video, foto, informazioni è SECOLI di sudditanza ne
sotto contratto con il Pentagono. Il ministero della Difesa è
giornalista Roberto Renga, i commenti sulla nuova personali, messaggi: la “falla” consentirebbe hanno minato il carattere: si
corso ai ripari e ieri ha presentato la sua nuova “strategia
Roma di Thomas Di Benedetto e Luis Enrique. Dalle di accedere a informazioni riservate su continua ad eccellere nelle
cibernetica”. Il Pentagono afferma che il mondo online è
16.10 fino all’arrivo della tappa del Tour, commenti a Facebook senza dovere rubare gli “ID” di chi arti o nei servizi (moda o
caldo con ex ciclisti e addetti ai lavori. Dalle 17.30 si
ormai a tutti gli effetti uno dei terreni operativi su cui le
fa parte della rete. Reda non ha mai cercato ristorazione), non certo nella
parlerà di calciomercato con il procuratore Franco forze armate sono attive: non solo, dunque, truppe aeree,
di trarre vantaggio dalla sua bravura di amministrazione della cosa
Zavaglia. Quindi, un approfondimento sul mondiale di terrestri e marine, ma anche cibernetiche, sono impegnate
scoprire i difetti dei sistemi di sicurezza sulla pubblica, dove oltre all’etica
Formula 1 con Stefano Domenicali. Alle 18.30 lo spe- ogni giorno sui campi di battaglia virtuali del web.
rete: si definisce un “hacker bianco” la cui personale è necessaria la
ciale “Moto Grand Prix” , a cura di Paolo Zauli e, poi, unica motivazione è quella di “educare gli coscienza di un’etica
commenti sulla Coppa America con Luca Calamai. utenti dei social network su quello che pubblica, questa sconosciuta.
Radiouno 14,00 hanno mettono online”. bonifacio3
pagina 18 Sabato 16 luglio 2011

SECONDO TEMPO

battibecco
PIAZZA GRANDE É di Massimo Fini

MA QUALE PACE
on Roberto Marchini i caduti italiani in Afghanistan sono
C saliti a 40. Cifra che impressiona ma che, in dieci anni di

Come salvare l’Italia e l’Europa
di Antonio Padoa-Schioppa
così ci siamo arrivati. Dopo
gna molto deve pagare di più: un
innalzamento delle aliquote per sti-
pendi e rendite elevate va attuato,
Libro dei sogni? Sì, a meno che non
si attui una svolta essenziale: una
politica di questa natura – necessa-
decennio, capiranno. E non solo lo-
ro. L’opposizione avrebbe dovuto
e dovrebbe avere molto più corag-
guerra, non è particolarmente rilevante. I danesi, con un
contingente che è un quarto del nostro, ne hanno avuti
altrettanti. Gli inglesi 364 su 9500 (stime ad aprile) cioè,
proporzionalmente, il quintuplo degli italiani. È la logica e oserei
dire anche l'etica, della guerra dove lo speciale diritto di uccidere
ha come contraltare la possibilità di essere, altrettanto

E
tante avvisaglie remote,
ora l’Italia è davvero sul-
l’orlo di un precipizio che
potrebbe segnare la fine del benes-
sere conquistato mezzo secolo fa. E
segnare la fine dell’euro e addirit-
tura l’arresto se non la fine del pro-
cesso di integrazione europea. Al-
larmismo eccessivo? Non credo.
Sulla fine dell’euro scommettono
ormai in tanti, e per tante ragioni
diverse e concorrenti. Interessi po-
tenti sono all’opera. L’obiettivo
non sembra più irraggiungibile.
Che fare? In questi giorni le pro-
poste non sono certo mancate. Il
punto di partenza degli osservato-
ri è uno solo: le misure della ma-
novra, per quanto corpose se viste
nella cornice di quattro anni, sono
inadeguate a scongiurare i rischi
di attacco ai nostri conti. I 300
punti di spread raggiunti in pochi
giorni dai nostri titoli pubblici de-
cennali rispetto a quelli tedeschi
comportano, da soli, un aggravio
annuale di alcuni miliardi di euro
sugli interessi del debito pubbli-
co. Facile calcolare cosa costereb-
be un raddoppio o una triplicazio-
ne o una quadruplicazione di que-
ste cifre, che potrebbe arrivare in
tempi brevi.
LA GRECIA insegna. E i mercati
non si acquietano, se sentono vici-
no l’odore della preda. La ricetta
non è difficile. Varie componenti
sono state espresse da economisti
indipendenti: Perotti, Zingales,
Monti, Scalfari, Tabellini, Boeri,
Ferrera, De Bortoli e altri osserva-
tori. Occorre anticipare la scaden-
za del pareggio di bilancio almeno
al 2013 se non addirittura al 2012.
L’essenziale sta nell’adottare misu-
re strutturali, attingendo ai due
principali serbatoi: la spesa previ-
denziale e l’evasione fiscale. Si do-
vrebbero accompagnare questi in-
terventi con segnali inequivoci sul-
la limitazione delle spese della po-
litica: abolizione delle rappresen-
tanze elettive per le province, di-
minuzione del numero e delle re-
munerazioni dei parlamentari e dei
consiglieri regionali, cancellazio-
ne dei privilegi dei rispettivi vita-
lizi, diminuzione dei rimborsi elet-
torali. In una fase critica chi guada-
magari ridistribuendo il ricavato
verso il basso.
E ancora: semplificazione drastica
delle procedure amministrative,
che inceppano troppe iniziative di
crescita: anche qui la Germania in-
segna. Una quota delle risorse dre-
nate deve essere rivolta a investi-
menti in infrastrutture di qualità,
essenziali per la crescita e per il no-
stro domani: giustizia, ricerca, cul-
tura, trasporti, ambiente. Occorre
riavviare finalmente la procedura
di spending review, per un dimagri-
mento ragionato e selettivo della
spesa pubblica. Rammentiamo che
il programma del governo Prodi
prevedeva il pareggio nel bilancio
per il 2011. E aveva ragionevoli
prospettive di arrivarci con misure
ben meno drastiche, o di arrivarci
al più nel 2012.
La messa in opera simultanea di tut-
te queste misure – che includono,
sia ben chiaro, l’accelerazione ra-
pida dell’innalzamento dell’età
pensionistica maschile e femmini-
le e l’abolizione delle pensioni di
anzianità – accompagnata da un al-
leviamento del costo del lavoro, a
sua volta compensato da un au-
mento di almeno uno o due punti
di Iva (la Germania seguì con co-
raggio questa via, innalzandola di
tre punti; i risultati si sono visti),
dalla reintroduzione dell’Ici sulla
prima casa (imposta coerente col
federalismo) quantomeno per la
abitazioni di valore, nonché da una
stretta feroce sui bulloni della lotta
all’evasione (che invece si tendono
ad allentare): tutto questo porte-
rebbe l’Italia in zona di sicurezza in
tempi brevi. A condizione di non
lasciarsi intimorire da proteste, la-
mentazioni, distinguo, petizioni di
principio fuori luogo: esercizi nei
quali siamo certamente maestri.
ria per evitare il rischio reale di de-
fault del Paese – può venire propo-
sta e attuata solo con una politica di
temporanea unità nazionale. Tutto
il resto – ed è, purtroppo, davvero
tanto… – deve venire dopo, a co-
minciare dal salutare contrasto tra
maggioranza e opposizione. Solo
un approccio bipartisan può supe-
rare i corporativismi che già si sono
puntualmente manifestati per an-
nacquare, svilire, depotenziare la
messa in opera delle cose da fare.
Servono misure strutturali, ope-
ranti con certezza immediata e do-
tate di effetti permanenti sul bilan-
cio nazionale: non provvedimenti
una tantum. Occorre operare per
decreto legge, con voto di entram-
bi gli schieramenti, tale da non far
Bisogna adottare
misure strutturali,
attingendo ai due
principali serbatoi:
la spesa
previdenziale
e l’evasione fiscale
E tagliare i costi
della politica,
a cominciare
dalle Province
ricadere l’impopolarità della stret-
ta su una sola parte. Occorre spie-
gare chiaramente in ogni sede che
le misure da adottare ora, per im-
popolari che siano (ma gli italiani
sono assai meno egoisti e ottusi di
quanto pensino tanti politici), so-
no comunque ben meno aspre di
quelle che, volenti o nolenti, den-
tro o addirittura ormai fuori dal-
l’Europa, saremo costretti ad assu-
mere se non ci dimostreremo capa-
ci di mettere ordine nei nostri con-
ti, abbattendo il debito, ricosti-
tuendo l’avanzo primario e pareg-
giando il bilancio in tempi brevi. I
giovani, i veri sacrificati di questo
gio, mostrando i caratteri propri di
una vera statura di governo: pren-
dere essa l’iniziativa, sfidare la mag-
gioranza, esigere una manovra più
incisiva: risanamento e crescita
nell’equità.
I PICCOLI aggiustamenti non
servono più. Tra l’altro (last not lea-
st) un’azione nostra di riforma se-
vera e responsabile rafforzerebbe
di molto in Europa, presso i gover-
ni riluttanti – a cominciare da quel-
lo tedesco – la via maestra per la
sicurezza dell’euro e per la ripresa
della crescita in Europa: spingereb-
be alla realizzazione in tempi brevi
dell’Agenzia europea del debito, al-
la creazione ormai indifferibile di
una fiscalità europea, all’incre-
mento degli investimenti strategici
tramite eurobond, insomma a quel
governo europeo dell’economia
che è indisgiungibile (lo sappiamo
da sempre) da quello della moneta.
Tutti gli esperti, per una volta, con-
cordano: o si realizza senza indugi
più Europa – quanto meno entro
l’Eurozona – oppure si fa incom-
bente la prospettiva di una crisi che
potrà infirmare, con l’euro, l’intero
processo di integrazione, cioè il fu-
turo. Non solo il nostro, ma anche
quello dei Paesi più di noi ricchi e
virtuosi.La partita che si è aperta in
Italia, essenziale per il nostro Pae-
se, lo è altrettanto per l’Ue. La po-
litica italiana su questo ha le idee
chiare. Ma solo un comportamen-
to interno ineccepibile può ren-
derle credibili ed efficaci.
Soldati della Folgore in Afghanistan (FOTO ANSA)
legittimamente, uccisi. Per questo danno fastidio le consuete e
ipocrite geremiadi istituzionali quando un soldato italiano muore
in Afghanistan come se si trattasse di qualcosa di inaccettabile, di
inesplicabile. Le Tv zoommano sul dolore dei genitori, delle
mogli, dei fratelli, dei figli. Ma anche i Talebani e gli insorti hanno
genitori, mogli, fratelli e figli e ne sono morti più di 30 mila. Poi ci
sono circa 60 mila vittime civili afgane provocate in gran parte
dai bombardamenti della Nato (almeno fino al 2009, secondo un
rapporto Onu) o indirettamente dalla reazione degli insorti. Per
l'Occidente è come se gli afghani non fossero propriamente degli
esseri umani come noi, come se i loro bambini fossero diversi dai
nostri bambini. L'altra retorica che non sopporto è quella dei
'bravi ragazzi', vogliosi solo di portare pace. Può darsi. Ma non so
se fosse proprio un 'bravo ragazzo' il tenente colonnello Cristiano
Congiu, protagonista e poi vittima di un incidente avvenuto il 4
giugno nella valle del Panshir dove si era recato con un'amica
americana. Su uno stretto sentiero passava un carretto trainato
da un asinello e condotto da un ragazzo, Mohtuadin. Dietro
seguivano a piedi quattro o cinque uomini, tutti disarmati, cosa
rara in Afghanistan. Erano contadini che si recavano al lavoro. Il
carretto ha urtato inavvertitamente la donna facendola
ruzzolare a terra. Ne è nato un diverbio. Congiu ha estratto la
pistola e ha sparato ferendo gravemente il ragazzo all'addome
(gli verrà asportato un rene all'ospedale di Anabah). Gli altri
sono fuggiti verso il loro villaggio, ma sono tornati poco dopo,
armati, e hanno freddato il Congiu con un colpo alla testa. I
nostri giornali hanno titolato: "Militare italiano ucciso da
criminali comuni". È questa arroganza, è questo disprezzo per la
vita altrui che ha minato la fiducia degli afghani. Noi italiani,
credendo alla nostra retorica, pensiamo di essere benvoluti dalla
popolazione. Il 26 settembre del 2006 tre Puma che stavano
transitando per il villaggio di Chahar furono colpiti da un ordigno
nascosto in un canale di scolo. Uno dei Puma cappotta facendo
schizzar fuori gli occupanti. Il Caporal Maggiore Giorgio
Langella muore sul colpo, gli altri si dibattono a terra,
sanguinanti. Dalle case del villaggio escono decine di persone. La
folla canta, balla, urla di gioia, fa oggetto di scherno i feriti. Una
scena orribile. Che dice però che gli italiani sono odiati
esattamente come tutti gli altri invasori, solo un gradino sotto gli
americani che sono i più odiati di tutti. Ogni
volta che cade un soldato italiano in
Afghanistan i ministri Frattini e La Russa si
affrettano a ripetere, come un disco rotto,
che "la missione continua" e il presidente
Napolitano che "non possiamo venir meno
ai nostri impegni internazionali". A quali
impegni? Sono dieci anni che la Nato è lì. Gli
olandesi se ne sono andati nell'agosto del
2010, i canadesi, i francesi e i polacchi se la
fileranno entro la fine del 2012. Gli stessi
americani stanno trattando col Mullah
Omar improvvisamente elevato al rango di
'talebano buono'. E noi restiamo lì, come
allocchi, ad ammazzare e a farci ammazzare
senza un vero perché. Ed è questo – e non il
numero – che rende atroce la morte dei
nostri soldati.

La sentenza del
Niente sconti Tribunale di Verona
che ha condannato
tanto meno per i crimini di guer-
ra”, concludendo così l’artico-
lo: “Il fatto è che il processo di
Verona contro dei fantasmi più
to a vivere sotto scorta perché
minacciato di morte: “Ballere-
mo sul tuo corpo e su quello dei
tuoi collaboratori”, è colpa della
potrebbe essere fondamentale
per la via alla pace: i diritti uma-
ni sono più importanti dell’im-
munità di uno Stato. La sentenza

ai nazisti
di Loris Mazzetti
o incontrato Ines Rossi
furono condotti al centro del
borgo. Alle 18 i militari diedero
fuoco alle case, contempora-
la Germania a
risarcire i parenti
che il sapore della giustizia ha
quello amaro della rappresaglia.
Proprio quella rappresaglia in
nome della quale, tante volte,
morale (falsa), che si sta diffon-
dendo sempre più, che invita, in
nome “di chi uccise e chi no”, a
dimenticare i fatti, permetten-
do l’alterazione della Storia. Fini
però non può essere esecutiva,
grazie al governo Berlusconi
che, prima si costituisce parte
civile, poi crea un decreto legge
che consente di bloccare il risar-
delle vittime di tenta di dare una giustificazione cimento quando uno Stato, in
alle stragi affermando che i te- questo caso la Germania, si ri-
stragi civili sancisce

H
poco prima della sua
morte. Era una delle ve-
dove di Cervarolo (fra-
zione di Villa Minozzo sull’Ap-
pennino reggiano), i nazisti del-
la Divisione Hermann Goering,
assieme alla GNR (Guardia Na-
zionale Repubblicana), il 20
marzo ’44, le trucidarono il ma-
rito Pio e il suocero Gaetano
Paini, con altri 22 compaesani.
All’alba del 20 marzo i tedeschi
avevano già piazzato mitraglia-
trici nei punti strategici, men-
tre le camicie nere si erano di-
sposte intorno al villaggio bloc-
cando i principali punti di pas-
saggio. I primi a morire furono
Ennio e Lino Costi, padre e fi-
glio, uccisi nella loro abitazio-
ne, poi iniziò il rastrellamento
casa per casa. Tutti gli uomini
neamente le mitragliatrici spa-
rarono sui prigionieri, mentre
donne e bambini vennero spin-
ti verso valle. Il comandante te-
desco nel suo rapporto scrive
di un “combattimento contro
le bande partigiane della zona,
di aver trovato, in tutte le abi-
tazioni tracce di componenti
delle bande, nel 50% delle case
anche armi e munizioni”.
IL COLONNELLO Onorato,
capo delle truppe fasciste, in un
fonogramma scrive: “Rappresa-
glia nei confronti di abitanti e
popolazioni delle frazioni Cer-
varolo-Civago, responsabili di
favoreggiamento e omertà ri-
guardo banda partigiana”. Nei
695 fascicoli “archiviati provvi-
soriamente” nel famoso “arma-
che i diritti umani
sono più importanti
dell’immunità
di uno Stato
dio della vergogna”, scoperto
solo nel 94, c’è scritto tutto sulle
stragi compreso i nomi degli as-
sassini. L’intento dei governi,
dal dopo guerra ad oggi, è stato
quello di occultare. L’Italia ha
privilegiato gli interessi econo-
mici con la Germania, a scapito
della verità. A proposito della
sentenza di Verona, Massimo Fi-
ni, sul Fatto Quotidiano, ha affer-
mato che “non si erano mai visti
nella Storia processi celebrati a
settant’anni di distanza dai fatti,
abbiamo condannato i nazisti”.
Leggendo queste parole ho pro-
vato la stessa indignazione
quando alcuni esponenti del Pdl
presentarono al Senato un dise-
gno di legge per abolire la nor-
ma che vieta l’apologia di fasci-
smo. Se nelle città vediamo, ap-
pesi ai muri, i manifesti squadri-
sti di Forza Nuova, se picchiato-
ri fascisti siedono sui banchi del
Parlamento, se il generale dei
Carabinieri D’Elia, che ha svolto
le indagini sulle stragi, è costret-
deschi erano “incarogniti per i
tradimento dell’alleato italia-
no... mentre si lottava per la vita
o la morte, li aveva pugnalati alle
spalle passando dalla parte dei
probabili vincitori...”. E le cami-
cie nere presenti? Nessuno chie-
de per i 7 tedeschi (che in questi
67 anni hanno vissuto come se
nulla fosse accaduto, rimanen-
do sempre in contatto tra loro,
ci sono le intercettazioni telefo-
niche che lo provano), la galera,
lo vieta la legge, ma il marchio di
assassini sì.
LA SENTENZA del 6 luglio è
importante anche perché con-
danna la Germania al risarci-
mento (22 milioni di euro) dei
familiari delle vittime in qualità
di “responsabile civile dei fatti”,
affermando un principio che
volge alla Corte di Giustizia del-
l’Aja a nome dell’immunità. Fini
confonde giustizia con giustizia-
lismo. Il dispositivo di sentenza
condanna in primo grado i na-
zisti all’ergastolo per “concorso
in violenza con omicidio contro
privati nemici aggravata conti-
nuata... per aver commesso il
fatto per motivi abietti, adope-
rando sevizie e crudeltà verso le
vittime”. Il giudice applicando
l’articolo 61 del Codice Penale
ha reso il reato non prescrivibi-
le. Alla domanda di Enzo Biagi
sul perché di quelle stragi, il fel-
dmaresciallo Kesselring, che
comandò la Campagna d’Italia,
rispose: “I reparti di assalto pos-
sono compiere degli eccessi, es-
si hanno il dovere di vincere”. La
guerra non giustifica mai una
strage.
Sabato 16 luglio 2011
Presidente Napolitano
MAIL
perché è soddisfatto?
Apprendo che il nostro presi-
dente Napolitano è soddisfatto
della velocità con la quale è stata
licenziata la manovra dal Senato.
Mi chiedo: da cinquantenne di-
soccupato (e con poche speran-
ze di trovare lavoro) dal 1° gen-
naio 2011, da padre di quattro
figli, uno all'università, tre nelle
scuole medie superiori, con un
reddito familiare costituito solo
dal lavoro di mia moglie, mi
chiedo che soddisfazione avrà
avuto il nostro presidente della
Repubblica. Soddisfatto per co-
sa? I tagli fiscali, bene che vada
(ancora non conosciamo i det-
tagli) non aumenteranno le de-
trazioni per i figli a carico. Tutti i
rincari compresa la sanità, i tra-
sporti (già lo scorso anno gli ab-
bonamenti hanno subìto incre-
menti a due cifre) eroderanno
ancora di più il potere di acqui-
sto delle famiglie. Vorrei formu-
lare una domanda al nostro pre-
sidente della Repubblica: “Pre-
sidente mi spiega il motivo della
sua soddisfazione”? Ancora una
volta la manovra finanziaria col-
pisce solo le classi più deboli
cioè famiglie come la mia (e so-
no fortunato perché non pago
affitto, la casa è di nostra pro-
prietà (fino alla prossima mano-
vra s’intende). Le reali esigenze
dell'Italia non sono state nem-
meno sfiorate: gli sprechi, la
corruzione, l'evasione, i costi di
una politica arrogante e ineffi-
ciente che pretende qualsiasi
privilegio mentre io mi adatterei
a fare qualsiasi lavoro. Presiden-
te vorrei sapere con chi sta ve-
ramente.
Salvatore Soru
Diteci a che distanza
è l’iceberg
Pessimo esempio quello fatto
da Tremonti: “Siamo come il Ti-
tanic”. Chiunque conosca la
storia, tutti si può dire dopo l'u-
scita del film con DiCaprio, sa
benissimo che: quelli che ave-
vano la matematica certezza di
salvarsi erano i passeggeri di pri-
ma classe, per tutti gli altri c'è
stata la fine dei topi. Ovviamen-
te quelli di prima classe sono
LA VIGNETTA
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pagina 19
SECONDO TEMPO
IL FATTO di ieri16 luglio 1945
BOX Un lampo più “accecante di migliaia di soli”. Sono le 5 e 30
del 16 luglio 1945, quando nel deserto del New Mexico, a
300 chilometri dal laboratorio nucleare supersegreto di Los
Alamos, esplode la prima bomba atomica, nome in codice
Trinity. Settanta secondi e, in sequenza, “un interminabile,
assordante ruggito premonitore del giorno del giudizio”,
come noterà il Dipartimento della Guerra americano. È il
primo test nucleare al plutonio, vanto del “Manhattan
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO Project” e l’ora zero dell’era Atomica. “Sono divenuto
Morte, il distruttore di mondi”, fu la storica frase di
Oppenheimer, capo del progetto che, con Isidor Rabi,
DA GENOVA Enrico Fermi e Hans Bethe, era presente al Trinity Test, in
un’atmosfera concitata e di grande apprensione, viste le
ALLA VAL DI SUSA imprevedibili incognite, anche apocalittiche, legate a quel
collaudo nel deserto. Ma il presidente Truman, convinto
che se quell’arma era possibile, altre potenze avrebbero
aro Colombo, mi rendo conto Avrete notato che il ministro dell'Interno
C di porre una piccola domanda,
rispetto a ciò che sta succedendo
Maroni prima è apparso impreparato,
ovvero
potuto fabbricarla, aveva dato il suo ok e la smisurata
bomba, che per molti significava la “pace nel mondo”,
esplose. Provocando un insostenibile bagliore a centinaia
nelle Borse, nella finanza, privo di una strategia adeguata per di chilometri e un immane disastro radiologico in un’area
nell'economia in Italia, in Europa, contenere comportamenti aggressivi. Poi è ancor oggi contaminata. Venti giorni dopo verrà rasa al
negli Usa. Su quella immensa arrivato suolo Hiroshima.
questione non sappiamo chi sono gli (giorni dopo) a invocare l'imputazione di Giovanna Gabrielli
aggressori e chi li manda. tentato omicidio. In altre parole il ministro
Ma in un quadro molto più piccolo dell’Interno sembra sottrarsi al suo mestiere
mi tormenta la domanda: chi erano di poliziotto, per fare quello del giudice, al “amici”. Intanto perché questa e che a malapena sfiora i più for-
i Black block che in piccoli gruppi quale spetta esclusivamente di definire una scelta conferma la devota vici- ti. Come sempre in momenti di
hanno vandalizzato Genova, imputazione. Intanto resta il buio. Ci sono o nanza e assonanza del governa- crisi e non, i governi italiani ba-
mentre accanto a loro aveva luogo non ci sono i pericolosi aggressori tore della Puglia con gli ambienti sano le loro finanziarie su tagli
una della più grandi manifestazioni militarizzati, forse provenienti da un estero democristiani, ma anche perché alla scuola, alla sanità e alla pre-
di pace in Europa (luglio 2001)? E non identificato, di cui ogni volta ci parlano le è comprensibile che, nell'era di videnza sociale, colpendo sem-
chi sono, se ci sono, i pochi ma bene relazioni burocratiche e quelle giornalistiche Facebook, sia più facile per Ven- pre i soliti noti, i soliti che pa-
organizzati incursori della Val di in ogni “dopo No Tav”? Oppure servono a dola avere amici che compagni! gano. Abbiamo il debito pubbli-
Susa (luglio 2011)? coprire una resistenza in gran parte pacifica, Lo sa furbescamente bene e, an- co fra i più alti del mondo e l'e-
Fernanda ma comunque ostinata che i valligiani non zi, se su Facebook ci fosse l'op- vasione fiscale a livelli mostruosi
intendono abbandonare, svelando le bugie zione "fratelli", gli andrebbe an- eppure non ho mai, e dico mai,
La questione giustamente tormenta non su cora meglio. Ma la cosa riguarda visto un governo che facesse
perché sia il mistero più grande dei nostri presunti accordi che non ci sono mai stati? solo lui e altri affabulatori: ba- una lotta seria e coerente all'e-
tempi (ce ne sono ben altri) ma perc è La “piccola” questione ci serve però da sterà un clic per essergli amici in vasione fiscale; molto più facile
comunque una zona oscura della nostra vita guida per fatti molto più grandi. Per un istante e forse anche per vo- andare a caricare coloro che
sociale, su cui non giunge mai un esempio, l’“attacco” speculativo contro tarlo! Invece per essere com- non possono evadere, come i
chiarimento. Un chiarimento sarebbe poter l'Italia di cui parliamo con accenti da grande pagni ci vuole una vita intera di lavoratori dipendenti e i pensio-
portare all’opinione pubblica, dopo una guerra, è ideali comuni, di battaglie al fian- nati, tagliando i servizi pubblici,
giornata di scontri e di distruzioni, almeno frutto di disegni preparati nel mondo o ce la co gli uni degli altri, di accese il welfare e aumentando il carico
un protagonista di quegli eventi che possa stiamo combattendo in casa, Italia contro discussioni nel cuore della not- fiscale.
rivendicare o negare o difendersi. La Italia (guerra con o contro Tremonti) per te, di condivisione continua di Il regolamento dei conti pubblici
presenza di stranieri non è mai dimostrata; buone ragioni di immensa indifferenza realizzazioni e frustrazioni, per- è un giusto obiettivo da perse-
della “ferrea organizzazione” non si sa (verso il Paese) o di immenso profitto (per i sonali e collettive, che sono il guire, ma non a scapito della mia
nulla. Potrebbe essere improvvisata da un bene organizzati pirati)? “pane” dei rapporti reali (e non generazione e delle generazioni
talento ricco di esperienza e di istinto. O virtuali). Se per Vendola questo successive, pagheremo noi la
preparata come una “operazione di guerra” Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano non è importante, per noi altri crisi e le colpe di una classe po-
(secondo la vulgata dei media, forse dietro 00193 Roma, via Valadier n. 42 sì: infatti continueremo a chia- litica inetta, miope e incapace
suggerimenti autorevoli). lettere@ilfattoquotidiano.it mare “compagni” i nostri veri che giustamente è stata definita
amici. Casta: un'oligarchia selezionata
Paolo Izzo non per merito o capacità che
ha come unico obiettivo quello
Per i giovani è arrivato di proteggere i propri interessi,
coloro che avevano i soldi in per tutto quello che era “on the larmi sullo stato dei nostri conti
il momento di agire come più volte ci è stato dimo-
Svizzera, li hanno riportati in rocks”. pubblici e sulla beata incoscien- strato, anche di fronte a una cri-
Italia grazie allo scudo e ora, vi- Si dice che l'affondamento sia za di chi, al Governo, fantastica Ora basta! In momenti come si come questa.
sta l'aria che tira li avranno nuo- anche stato causato da carenze di “uscita dalla crisi”. Persino un questo risulta difficile contene- Ora basta, è arrivato il momen-
vamente fatti sparire in vari mo- strutturali. Quella bagnarola, ex-comico, dal suo blog, preco- re la propria indignazione, sen- to di riprenderci il nostro fu-
di. che pareva essere inaffondabile, nizzava da mesi l'attuale cata- timento sacrosanto e che trop- turo. Noi giovani dovremo met-
L'affondamento è stato provo- in realtà era stata costruita con strofe dei nostri conti. E non ci pe poche volte trova una voce e terci a capo di questo nuovo
cato dall'impatto con l'iceberg, ferro e chiodature di bassa qua- voleva molto. Eppure durante rappresentanza autorevole. Gli corso della storia d'Italia, non
chi era al timone quindi non è lità. Per anni hanno detto che l’ultimo anno, la cosiddetta op- italiani si preparano più o meno c'è più tempo, non possiamo più
riuscito a virare in tempo. Nel l'Italia era in pole position e che posizione ha taciuto, quando sa- consapevolmente a dover af- aspettare. Riportiamo un po' di
nostro caso di piloti ne abbiamo era in grado di competere ad rebbe stato necessario parlare frontare i tagli e i salassi della uguaglianza e dignità a questo
cambiati un quantitativo enor- armi pari addirittura con la Ci- al Paese e far cadere il velo della Finanziaria targata Tremonti paese, ma purtroppo non po-
me e tutti, sembra, abbiano avu- na, parole pronunciate da Ciam- menzogna e dell'ipocrisia. Si è che sarà varata in fretta e furia tremo farlo con questa classe
to una particolare predilezione pi nel corso di una sua visita di risvegliata solo quando nella pri- dal Parlamento, con il silenzio politica.
Stato laggiù. È bastato uno star- ma versione della “manovra”, il assenso delle opposizioni. Tutti Davide Baldessari
nuto di un'agenzia di rating e grosso del prelievo fiscale veni- noi ci sveglieremo così un gior-
dalla zona Champions siamo in va spostato a dopo le elezioni: no e capiremo che questo go-
piena zona retrocessione. un vero scandalo, è vero, ma è verno di fannulloni e di sangui-
L'orchestra sul Titanic ha con- come guardare il dito anziché la sughe ci ha rubato il futuro, im-
tinuato a suonare sul ponte fino luna. Adesso, naturalmente, è ponendo una Finanziaria di la- IL FATTO QUOTIDIANO
all'ultimo e fino all'ultimo in te- tardi. E allora, in mancanza di crime e sangue. Un governo che via Valadier n. 42 - 00193 Roma
levisione continuano a passare una qualsiasi strategia e privi di fa la voce grossa con i più deboli lettere@ilfattoquotidiano.it
programmi dove si balla e si fa una proposta alternativa, senza
festa, dove ci sono reality che mai aver sollevato il problema
fanno pensare che l'unica preoc- davanti al Paese, agevolano l'ap- Direttore responsabile
cupazione da insinuare nelle provazione di una Finanziaria
menti della gente sia la nomi- che da un lato penalizza pesan- Antonio Padellaro
nation di Tizio invece di Caio e i temente i soliti noti (lavoratori, Vicedirettore Marco Travaglio
relativi innamoramenti. Forse pensionati, malati...) e dall'altro
Tremonti ha ragione. Tutto sta a farà apparire il governo come Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
capire se siamo il Titanic appena Benemerito Salvatore della Pa- Progetto grafico Paolo Residori
partito da Southampton o quel- tria. Complimenti, Bersani, dav- Redazione
lo che ormai giace sul fondo del- vero un bel risultato. 00193 Roma , Via Valadier n°42
l'oceano. Benedetto Semino tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
Lutezio Lantanidi e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
Gli amici fraterni
Complimenti a Bersani di Vendola sono pochi
Editoriale il Fatto S.p.A.
Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
e a tutta l’opposizione Nessuno stupore di fronte alla Presidente e Amministratore delegato
È da quasi un anno che econo- boutade vendoliana di voler Giorgio Poidomani
misti non prezzolati e giornalisti abolire la parola “compagni” in Consiglio di Amministrazione
con la schiena dritta lanciano al- favore di un più... narrativo Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
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