Urso, Ronchi e Scalia lasciano Fini e tornano verso il Pdl:
“Stiamo con Alfano per riunire i moderati”. Come Scilipotiy(7HC0D7*KSTKKQ(
Domenica 10 luglio 2011 – Anno 3 – n° 163
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
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SILVIO BERLUSCONI
“CORRUTTORE ATTIVO” C
Dovrà pagare 560 milioni a De Benedetti. È il risarcimento per la sentenza
Mondadori comprata. Marina dice: “Un’aggressione, neppure un euro è dovuto”
Ora Tremonti spieghi
di Marco Lillo
dc
G
iulio Tremonti deve alcune spiegazioni ai
cittadini che lo hanno eletto e gli hanno
messo nelle mani l’economia italiana.
Partiamo da una data fondamentale: il 16
dicembre 2010. Quel giorno Tremonti viene sen-
tito come testimone dal pm Piscitelli che gli co-
munica due notizie importantissime: 1) il suo
braccio destro al quale ha affidato i rapporti con la
Finanza è indagato – proprio dalla Finanza - per
corruzione; 2) Milanese si è fatto regalare da un
imprenditore nei guai con la Finanza un orologio
Patek Philippe del valore di circa 20 mila euro
“per il ministro Tremonti”.
Il ministro nega di averlo mai ricevuto e mostra al
magistrato il suo Swatch. O Tremonti mente op-
pure da quel preciso istante ha il fondato sospetto
che il suo braccio destro lo ha venduto, facendolo
passare per corrotto. Nonostante quella mattina i
quotidiani pubblichino le intercettazioni dell’im-
prenditore dell’orologio, Paolo
Viscione, che dice: “vengo ricat-
tato dalla politica, da questo Mi-
lanese per questa storia qua, che
si fotte i soldi”, Tremonti non fa
nulla. Anche quando Milanese
pochi giorni dopo dichiara a Con-
chita Sannino di Repubblica: “am-
messo e non concesso che abbia
ricevuto dei regali da Viscione, che male c’è?”.
Milanese resta il suo braccio esecutivo sulla Fi-
nanza e sulle nomine nelle società partecipate,
proprio i due poteri pubblici che - secondo i ma-
gistrati napoletani - Milanese si sarebbe venduto
ottenendo Ferrari, gioielli, viaggi e un milione di
euro.
Ma Tremonti non si limita a una colpevole inat-
tività. Dopo avere saputo dai pm il 16 dicembre
che tipo era Milanese, resta dentro la casa pagata
8.500 euro al mese dal suo braccio destro inda-
gato per corruzione. Tremonti vive a sbafo di Mi-
lanese che si dimetterà solo il 27 giugno. Non per
l’inchiesta per corruzione. Ma perché ha pun-
tato il dito contro il generale Michele Adinolfi
per la fuga di notizie in favore di Bisignani.
Giulio Tremonti dovrebbe spiegare agli italiani il
suo comportamento dopo l’interrogatorio del 16
dicembre. Perché dopo quell’incontro illuminan-
te con i pm lascia Milanese al suo posto?
Perché, dopo avere appreso che Milanese lo ha
venduto, sulla storia dell’orologio non lo mette
alla porta?
Perché accetta di vivere a sbafo facendosi pagare
sette mese di canone più spese per complessivi
64 mila euro da un possibile corrotto?
Perché lascia quell’appartamento solo dopo la ri-
chiesta di arresto, quando la storia diventa pub-
blica? Dopo l’interrogatorio del 16 dicembre
avrebbe dovuto accettare da Milanese solo una
lettera di dimissioni, non un appartamento nel
centro di Roma.
In appello uno sconto
di 190 milioni ma il
partito del Caimano,
Alfano in testa, non
intende rispettare il
verdetto dei giudici
e studia un Frodo.
Di Pietro: “Il premier
si dimetta”
di Antonella Mascali
l dominus” Silvio Berlusco-
“I ni e la Fininvest hanno ot-
tenuto la Mondadori solo grazie
a un lodo arbitrale comprato
vent’anni fa. La conferma arriva
dalla sentenza d’appello della
seconda sezione civile di Milano
che ha condannato l’azienda di
B. a risarcire la Cir con 560 mi-
lioni di euro.
Servizi da pag. 2 a 5 z
SIENA x Fischi a Rosy Bindi, Livia Turco e Flavia Perina
Le donne contestano le donne
Un momento della manifestazione ieri a Siena. (FOTO ANSA)
All’interno pag. I - VIII z
Il movimento di “Se non ora,
quando?” si smarca dalla vecchia
politica e rifiuta l’abbraccio
dei partiti
CATTIVERIE
Udi Furio Colombo
EUTANASIA
DEL
PARLAMENTO
difficile immaginare giorni
Èlamento,
più squallidi di questi in Par-
mentre è in discussio-
ne una penosa legge che vieta ai
cittadini ogni possibilità di sce-
gliere e dichiarare in anticipo co-
me, in una situazione di fine vita,
vorrebbero morire. pag. 18 z
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Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Il Partito
dei Domestici
di Marco Travaglio
hi, guardando i tg o ascoltando i commenti di
uno a caso dei servi del Cainano, cerca di
capire perché mai il gruppo B. debba pagare
560 milioni a De Benedetti, pensa
all’ennesimo mistero d’Italia. Il perché se l’è
scordato persino il Cainano, che l’altro giorno, fallita
la legge che s’era fabbricato per non pagare, ha
dichiarato: “Piuttosto che a De Benedetti, quei soldi
li do in beneficienza”. Come se la condanna non si
riferisse a nulla in particolare, ma prevedesse
semplicemente che deve dar via mezzo miliardo a
chi pare a lui. Nessuno fa il benché minimo
riferimento all’antefatto che, da solo, spiega tutto:
nel 1991 gli avvocati Previti, Acampora e Pacifico,
con soldi di B. e della Fininvest, pagarono 470
milioni di lire in contanti al giudice Vittorio Metta in
cambio della sentenza che annullava il lodo
Mondadori, scippando all’Ingegnere il primo
gruppo editoriale del Paese e girandolo al Cavaliere.
Il quale da vent’anni possiede un’azienda non sua,
rubata, ne incassa gli utili e la usa per manganellare i
suoi nemici. All’origine di tutto c’è uno scippo,
rimasto a lungo impunito finchè lo scippatore è stato
individuato e condannato a restituire il maltolto. Ma,
siccome siamo il Paese di Sottosopra, grazie anche
all’uso che fa lo scippatore dei giornali del gruppo
scippato, lo scippatore di traveste da scippato. Già
ieri gli house organ dello scippatore, Giornale e Libero,
titolavano preventivamente: “Oggi (forse) rapinano
il Cav”, “Oggi i giudici spennano Silvio”. Nel suo
editoriale improntato al più sfrenato surrealismo, zio
Tibia Sallusti spiegava che il risarcimento è “una
rapina” perché fu corrotto solo Metta, e non gli altri
due giudici del collegio, ergo “quello eventualmente
corrotto era ininfluente”. Dimentica che Metta era il
relatore, cioè istruì e illustrò la causa agli altri due; e
l’estensore: cioè scrisse la sentenza, o almeno la
firmò, visto che depositò 167 pagine manoscritte
all’indomani della camera di consiglio, dunque
gliel’avevano scritta prima del processo. In ogni
caso, per far scattare la corruzione giudiziaria, basta
corromperne uno, di giudice. Olindo il giurista
aggiunge che la condanna si basa sulle parole della
Ariosto, che nel ‘95 “racconta ai Pm che uno dei tre
giudici era stato a suo avviso corrotto”. Peccato che
la Ariosto non abbia mai nominato Metta in vita sua:
le prove sono i bonifici dai conti esteri Fininvest a
quelli dei tre avvocati che poi prelevarono i contanti
da portare a Metta. Tibia infine, ispirato nottetempo
dall’arcangelo Gabriele, anticipa la formidabile
replica di Marina B. E cioè che il risarcimento è
indebito perché B., in sede di transazione, restituì a
De Benedetti un pezzo di Mondadori (Repubblica,
Marra pag. 7 z Espresso, quotidiani Finegil); e comunque è
spropositato perché “la quota Fininvest in
Mondadori oggi in borsa vale 300 milioni”. Doppia
cazzata. Se mi rubano il motorino e poi mi
Berlusconi: “Gli italiani restituiscono il manubrio, io che faccio: ritiro la
devono farci un denuncia per furto? Quanto all’importo, è ovvio che
monumento”. Lo avrai,
camerata Silvio
www.spinoza.it
Fininvest debba restituire non soltanto il valore
dell’azienda scippata, ma pure gl’interessi, le
rivalutazioni e soprattutto gli introiti incamerati
indebitamente per vent’anni. Si chiamano danno
emergente e lucro cessante, facili da capire anche ai
ripetenti. Più comprensibili gli alti lai della
presidente di Fininvest e Mondadori, Marina B., che
la butta in politica e starnazza: “Ennesima forsennata
aggressione a mio padre”. Madama va capita:
presiedendo sia l’azienda scippatrice sia il corpo del
reato, teme di restare disoccupata. Ma non perde il
buonumore, infatti dichiara che “Fininvest ha
sempre operato nella più assoluta correttezza”: a
nexpo 2015
parte le tangenti a politici, finanzieri, giudici,
testimoni e i fondi neri su 64 società offshore, si
capisce. Vedendola così affranta per la dipartita di
“Caro Pisapia, non quanto ha di più caro (560 milioni),si stringono al
cadere nel tranello suo dolore le maestranze Fininvest tutte: Ghedini,
Cicchitto, Gasparri, La Russa, Matteoli, Verdini,
di Formigoni” Sacconi, Capezzone, Stracquadanio e alcuni uscieri.
Elio pag. 8z Il partito degli onesti. Anzi, dei domestici.
pagina 2

ADESSO PAGA

1988: parte l’assalto I Formenton cambiano alleato

Patti, ricatti e potere: Nel 1988 Berlusconi, che già da tempo ha messo
un piede nella casa editrice rilevando le azioni di
Leonardo Mondadori, annuncia: “Non voglio
la guerra di Segrate restare sul sedile posteriore”. De Benedetti, che
controlla il pacchetto di maggioranza, resiste
all’assalto e si accorda con la famiglia Formenton,
minuto per minuto erede di Arnoldo, che s’impegna a vendergli il suo
pacchetto azionario entro il 30 gennaio 1991.
Gli eredi Formenton cambiano idea e, nel novembre
del 1989, fanno blocco con Berlusconi che, il 25
gennaio 1990, si insedia alla presidenza della casa
editrice. Oltre a tre tv e al Giornale, dunque, il
Cavaliere s’impossessa del gruppo editoriale che
controlla Repubblica, Panorama, Espresso, Epoca e
i 15 giornali locali Finegil, con l’obiettivo di spostarli
dal campo anti-craxiano a quello filo-craxiano.

Quei 3 miliardi
Sono 282 le pagine che hanno
steso i giudici Luigi de Ruggiero,
Walter Saresella e Giovanni
Battista Rollero della seconda
sezione civile della Corte
d’Appello di Milano per
condannare Fininvest al

tra il “dominus”
risarcimento della Cir di Carlo De
Benedetti per la vicenda Lodo
Mondadori.

da ritenere (...) ai soli

“È fini civilistici del pre-

sente giudizio, che Sil-
vio Berlusconi sia cor-
responsabile della vicenda cor-
ruttiva per cui si procede”. È
questo uno dei pasaggi chiave
della sentenza d’Appello sul Lo-
do Mondadori che ha condan-
nato il Biscione a pagare alla Cir
complessivamente 560 milioni
di euro come risarcimento per i
danni causati a Carlo De Bene-
detti dalla corruzione giu-
diziaria che nel
1991 segnò la
partita per il
controllo del-
la prima casa
editrice italia-
na, la Mondado-
ri.
L’innocenza non
evidente
“Corresponsabilità
che – proseguono i
giudici –, come logica
conseguenza, compor-
ta, per il principio della respon-
sabilità civile delle società di ca-
pitali per il fatto illecito del loro
legale rappresentante o ammi-
nistratore commesso nell’attivi-
tà gestoria della società medesi-
ma, la responsabilità della stessa
Fininvest”. I giudici nell’analiz-
zare la posizione di Berlusconi,
che all’epoca della “guerra di Se-
grate” era presidente del cda di
Fininvest fino al gennaio del ‘94
e quindi legale rappresentante
della società, hanno ricordato
che venne prosciolto per pre-
scrizione dalla Corte d’Appello
penale di Milano il 26 giugno
2001– nel 2003 invece furono
condannati invece per lo stesso
fatto e anche su Imi-Sir gli avvo-
cati Previti, Pacifico, Acampora
e il giudice Metta, estensore del-
la sentenza comprata che con-
segnava Mondadori a B. – : con
l’allora concessione delle atte-
nuanti generiche il reato di cor-
ruzione in atti giudiziari conte-
stato venne modificato in corru-
zione semplice. Il ricorso in Cas-
e la lobby Previti
NELLA SENTENZA DI RISARCIMENTO
LE PROVE DEL FURTO CON MAZZETTA
sazione per ottenere il
proscioglimento pie-
no di Berlusconi ven-
ne rigettato. Per la
Corte d’Appello ci-
vile, che condivide
il ragionamento
del giudice di pri-
mo grado, “non è
emersa in sede
penale l’eviden-
te innocenza dell’im-
putato”.
Il versamento proveniente
dai conti esteri Fininvest
Inoltre, ha sostenuto che “sa-
rebbe assolutamente fuori del-
l’ordine naturale degli accadi-
menti umani che un bonifico di
circa 3 miliardi di lire (prove-
nienti dai conti esteri Fininvest,
versati il 14 febbraio ‘91 in sviz-
Dove vanno i soldi
del Biscione
“ Innaturale
che il bonifico sia
stato disposto
ed eseguito
senza che il capo
della società
lo accettasse
zera a Previti, e di cui almeno Tutti in barca con Cesarone
400 milioni finirono a Metta, Sotto la celebre foto dell’Espresso: è
ndr) sia disposto ed eseguito, il ‘91, sul “Barbarossa” di Previti ci
per le dimostrate finalità corrut- sono appunto l’avvocato, Berlusconi,
tive, senza che il dominus della Veronica, la Ariosto e Dotti. A destra
società, dai cui conti il bonifico l’illustrazione di Emanuele Fucecchi
proviene, ne sia a conoscenza e
lo accetti. Pertanto è da ritenere
(...) ai soli fini civilistici del pre-
sente giudizio, che Silvio Berlu-
sconi sia corresponsabile della
vicenda corruttiva per cui si
procede”.
Inoltre, rispondendo ai motivi
di appello della holding del Bi-
scione, i giudici civili hanno os-
servato: “Anche se si volesse ac-
cedere alla considerazione del-
l’appellante per cui la somma di
tre miliardi di lire non fosse così
eccezionale nel bilancio di Fi-
ninvest al punto di ritenere che
l’organo di vertice ne fosse ne-
cessariamente a conoscenza, ri-
mane il fatto che la somma era
per l’epoca certamente impor- ne ormai accertata da sentenza Berlusconi dell’auto. Infine, aveva specifi-
tante; a ciò si deve comunque passata in giudicato dalla Cassa- e il processo penale cato che durante le cene (o le
aggiungere che essa fu versata zione nel 2007. Un passaggio colazioni) si parlava spesso del-
per una causale tutt'altro che ir-
rilevante, essendo finalizzata,
mediante la corruzione di un
magistrato, alla ‘miglior sparti-
zione’ della Mondadori (...): tali
“pesante” nei confronti di Ber-
lusconi, che penalmente non ha
mai subito nessuna conseguen-
za dalla vicenda del Lodo Mon-
dadori dopo che, nel 2001, in
“ Attenuanti
generiche e
le cause in corso, ma non ne ri-
cordava alcuna nello specifico;
durante una vacanza in barca
aveva sentito parlare della que-
stione Mondadori e Previti ave-
considerazioni escludono che udienza preliminare, il gup Ro- prescrizione: va detto che la ‘guerra di Segra-
l’organo di vertice di Fininvest sario Lupo gli ha concesse le at- te’ era stata “vinta” da lui; la te-
non fosse a conoscenza della da- tenuanti generiche e, dunque, nessuna ste aveva aggiunto che nell’am-
zione e delle sue finalità”. la prescrizione del reato. biente si diceva che Dotti era
evidenza l’avvocato degli affari leciti e
Il ruolo del Cavaliere e il dan- Il circolo dei giudici amici e il Previti di quelli illeciti. Osserva-
no alla Cir teste Omega dell’innocenza va il Tribunale che sullo "sfon-
La sentenza di ieri dunque riba- Nella sentenza ovviamente si ri- do" descritto dalla teste, ele-
disce: la Mondadori venne asse- percorrono anche le prime fasi dell’imputato menti di riscontro si desumeva-

PD E QUESTIONE MORALE
” gnata a Berlusconi grazie alla
corruzione di un giudice, Vitto-
rio Metta, “comprato” per emet-
tere una sentenza “aggiustata”
in favore della Fininvest. “Con
del procedimento penale. “A
partire dalla metà degli anni ‘90
la Procura della Repubblica di
Milano iniziava, sulla base delle
dichiarazioni di Stefania Ario-
”
circostanze in cui era stata invi-
tata: Carnevale, Brancaccio,
Mancuso, Sammarco, Verde, Va-
no dalle dichiarazioni rese dal
dott. Giorgio Casoli e dall’avv.
Vittorio Dotti”.

La truffa della decisione co-

Metta non corrotto il lodo [che
IL GRIGIO DA SBIANCARE nel ‘90 dava ragione a De Bene-
detti stabilendo che il patto con
i Formenton fosse valido e che
l richiamo sulla questione morale è sempre
“I più attuale trent’anni dopo” spiegava ieri il
segretario Pd Bersani a “La Stampa”.
quindi le azioni Mondadori do-
vessero tornare all’Ingegnere,
ndr] sarebbe stato conferma-
Riferimento chiaro ma omesso al “Berlinguer, chi to”, scrivono i giudici milanesi.
era costui?” lanciato dal “Fatto” giovedì scorso. A loro giudizio, dunque, la Cir
“Certo bisogna riconoscere che da una parte, a subì un danno “immediato e di-
destra, ci sono casi di opacità a valanga, e sempre retto” dalla sentenza Metta, e
non una semplice “perdita di
più inquietanti, si comprano nomine nelle società chanche” come aveva stabilito
pubbliche con denari e gioielli, mentre a sinistra il giudice Raimondo Mesiano: la
gli episodi sono assai circoscritti, e li stiamo corruzione di Metta ha privato
isolando. Nondimeno, proprio in nome di Enrico Cir, scrive la Corte in sentenza,
Berlinguer dobbiamo tenere non due ma quattro non tanto della “chance” di una
occhi aperti sulle possibili zone grigie”. Parole sentenza favorevole, ma, sen-
rassicuranti. In attesa di altrettanto rassicuranti z’altro, della sentenza favorevo-
le, nel senso che, con “Metta
fatti. A partire dal caso Tedesco, tanto per dirne non corrotto”, l’impugnazione
una. Per il senatore c’è la richiesta di arresto per del lodo sarebbe stata respinta.
concussione nell’ambito della sanitopoli Su questo i giudici d’appello
pugliese, l’aula di Palazzo Madama deve dare non hanno dubbi: il premier è
l’autorizzazione. Riuscirà il leader democrat a “corresponsabile”, scrive la
sbiancare un po’ di grigio? Corte facendo propria una valu-
tazione già espressa dal giudice
di primo grado, di una corruzio-
sto, indagini preliminari per fat-
ti di corruzione di magistrati in
servizio presso gli uffici giudi-
ziari romani, fra i quali Renato
Squillante, allora capo dell’uffi-
cio Gip del Tribunale di Roma,
con la cooperazione del quale
l’avvocato Cesare Previti avreb-
be creato una lobby di giudici
corrotti, disponibili ad aggiusta-
re dei procedimenti in direzio-
ne favorevole alle imprese com-
merciali corruttrici”.
E proprio della Ariosto (la cele-
bre “teste Omega”) si ricorda un
interrogatorio: “Aveva riferito
che Previti le aveva confidato
che, oltre a Renato Squillante, vi
erano altri magistrati corrotti,
senza rivelargliene i nomi; la te-
ste aveva menzionato, tuttavia, i
magistrati che le era capitato di
incontrare in casa Previti nelle
lente, Mele ed Izzo. Riferiva di
un sistema “lobbystico” finaliz-
zato alla corruzione dei magi-
strati, gestito da Previti. La teste
riferiva anche episodi specifici,
quando aveva visto Previti,
Squillante e Pacifico riuniti at-
torno ad un tavolino accanto ad
una libreria, con denaro contan-
te in evidenza. Fra gli altri pre-
senti le pareva di ricordare le fi-
gure di Gianni Letta e di Sam-
marco. Aggiungeva che nell’oc-
casione vi era un’atmosfera
gioiosa, condivisa da tutti i pre-
senti, e che si era festeggiata una
vittoria giudiziaria: non sapeva
dire in relazione a quale causa,
ma Berlusconi stesso aveva tele-
fonato a Previti durante la riu-
nione. La teste aveva riferito an-
che di un’altra occasione (ante-
riore all’8.9.1988, data in cui la
Ariosto aveva incontrato Vitto-
rio Dotti) nella quale aveva visto
Previti consegnare a Squillante
una busta gialla e Squillante ap-
poggiarla sul sedile posteriore
pia-incolla
Per confutare ogni dubbio e re-
plicare alle tante questioni sol-
levate in udienza da Fininvest, la
Corte milanese ha addirittura
provato a riscrivere il verdetto
taroccato di Metta del 1991 in-
dividuandone tutti gli “errori e
le forzature”: “Una lettura infe-
dele della motivazione del lodo,
(...) nell’aver ritenuto inesisten-
te una neppur essenziale moti-
vazione sulla scindibilità, inve-
ce esistente e comprensibile, in
un ‘uso alternativo’ del diritto in
tema di intervento di terzo”.
E proprio però al ruolo di Metta
la sentenza di ieri fa largo rife-
rimento. “In primo luogo, appa-
riva strana l’assegnazione della
causa al dott. Metta” notano i
giudici. Cir infatti aveva solleci-
tato che “la causa di impugna-

Il lodo dà ragione all’Ingegnere
La “guerra di Segrate” finisce dinanzi a un
collegio di tre arbitri, scelti da De Benedetti,
dai Formenton e dalla Cassazione. Il lodo
arbitrale, il 20 giugno 1990, dà ragione
all’Ingegnere: il suo patto con i Formenton è
valido, le azioni Mondadori devono tornare
a lui. B. lascia la presidenza, arrivano i
manager della Cir debenedettiana.
zione del Lodo Mondadori fosse
celermente trattata e decisa
stante l'urgente necessità di do-
tare il gruppo L'Espresso Mon-
dadori di una stabile governan-
ce”. Invece la causa viene affi-
data a un magistrato che era
“istruttore e relatore di altri due
onerosissimi procedimenti civi-
li (causa Imi-Sir ed impugnazio-
ne del lodo arbitrale tra il Comu-
ne di Fiuggi e l'Ente delle Terme
di Fiuggi)”. “La seconda anoma-
lia si riferiva alla stesura della
motivazione e alla dattiloscrit-
Le anomalie
e il giudice Metta
“ La
motivazione
depositata
un giorno dopo
il verdetto
che premiava
il Caimano
”
tura della sentenza. Emergeva
dal testo stesso della sentenza
della Corte di Appello di Roma
n. 259 del 24.1.1991 (doc. C 3
Cir), che la decisione era stata
deliberata dal Collegio nella ca-
mera di consiglio del 14.1.1991
e depositata solamente 10 gior-
ni dopo. Ciò significava che nel
tempo di soli dieci giorni Metta
dovette stendere una motiva-
zione, che affrontava tematiche
estremamente complesse e di-
battute, di oltre 165 pagine dat-
tiloscritte, e che in quello stesso
lasso di tempo la decisione do-
vette essere anche dattiloscritta
dalla impiegata presso la Presi-
denza della Corte sig.ra Gabriel-
la Bruni, nonché essere esami-
nata e letta per intero dal Presi-
dente Valente, da questi sotto-
scritta e depositata: la teste Ga-
briella Bruni non ricordava pe-
raltro di averla dattiloscritta.
Tutto ciò non appariva realisti-
co agli occhi di Cir, che eviden-
ziava che dal “registro brogliac-
cio” delle sentenze tenuto dal-
l’allora cancelliere della Prima
Sezione Civile della Corte, pro-
dotto per estratto da Cir (doc. G
9 CIR), si evinceva che la sen-
tenza era stata depositata addi-
rittura il 15.1.1991, e cioè il
giorno successivo alla sua deli-
berazione in camera di consi-
glio. Cir temeva che la sentenza
fosse stata dattiloscritta al di
fuori del circuito istituzionale e
ad opera di un terzo estraneo”.
Dulcis in fundo: “A ciò si doveva
aggiungere la somiglianza fra i
contenuti della sentenza Metta
ed i contenuti delle difese di For-
menton-Fininvest”.
La mediazione obbligatoria
e la spartizione dei giornali
Il fatto che la Cir, all’epoca, non
abbia proposto ricorso in Cassa-
zione ma abbia poi partecipato
alla mediazione guidata da Giu-
seppe Ciarrapico – l’esito: Re-
pubblica, Espresso e i giornali Fi-
negil al gruppo Caracciolo-De
Benedetti; Panorama, Epoca e il
resto della Mondadori a Fininve-
st – , non cambia nulla, sosten-
gono i giudici milanesi. Anzi,
per il gruppo di De Benedetti,
era una scelta obbligata. “La de-
cisione (della Cir, ndr) più che
una ‘libera scelta’ di rinunciare
al ricorso (quale necessario co-
rollario di una transazione) era -
si legge in sentenza - a quel pun-
to della vicenda, in fatto prati-
camente obbligata, a prescinde-
re dalle eventuali prospettive di
finale successo giudiziario”.
“Obbligata - aggiungono i giudi-
ci milanesi - perchè in ogni caso
per la sentenza della Cassazione
ci sarebbe voluto del tempo,
mentre la Mondadori era sem-
pre più ingovernabile (si ricordi
quanto narrato all’inizio) e, per
convergente interesse ed opi-
nione delle parti, la sua ‘sistema-
zione’ non poteva ritardare nep-
pure per pochi mesi; peraltro,
come ancora si dirà, ad una spar-
tizione del gruppo si doveva pu-
re arrivare, non solo perchè ad
essa in realtà puntavano entram-
be le parti (pur se a condizioni
diverse), ma anche perchè le
pressioni politiche in tal senso
(nel senso della spartizione,
non della quantificazione dei
prezzi) erano diventate concre-
tamente irresistibili”.
Domenica 10 luglio 2011
ADESSO PAGA
La sentenza di Roma ribalta tutto La transazione da Ciarrapico
Il Cavaliere e i Formenton impugnano il lodo B. non riesce a portare a casa l’intera torta. I
dinanzi alla Corte d’appello di Roma. Se ne direttori e molti giornalisti di Repubblica,
occupa la I sezione civile, presieduta da Arnaldo Espresso e Panorama si ribellano. Andreotti,
Valente (secondo la Ariosto, frequentatore di casa allarmato dallo strapotere di Craxi sull’editoria,
Previti). Giudice relatore ed estensore: Vittorio impone una transazione nell’ufficio di Ciarrapico:
Metta, vicino a Previti. La camera di consiglio si Repubblica, Espresso e i giornali Finegil al
chiude il 14 gennaio 1991. Dieci giorni dopo la gruppo Caracciolo-De Benedetti; Panorama,
sentenza: la Mondadori torna per sempre a B. Epoca e il resto della Mondadori a Fininvest.
IL CONTO
DELLA CORRUZIONE
Mondadori, B. corresponsabile per il Lodo comprato:
“Subito 560 milioni a De Benedetti”. Marina: è un esproprio
di Antonella Mascali
Milano
tivazioni della sentenza, a riprova che fu scritta
prima della decisione. I giudici civili, dunque,
arrivano alle stesse conclusioni dei colleghi del
hanno detto
l dominus” Silvio Berlusconi e la Finin- ì
“I
penale: Berlusconi e la Fininvest sono corre-
vest hanno ottenuto la Mondadori, la sponsabili della corruzione. Per il premier non Denis Verdini
più importante casa editrice italiana, c’è una sentenza penale perché ha beneficiato
solo grazie a un lodo arbitrale comprato della prescrizione, grazie alle attenuati generi- Questa è
vent’anni fa. L’ulteriore conferma arriva dalla che concesse nell’udienza preliminare: “È fuori
sentenza d’appello della seconda sezione civile da ogni plausibile logica, che nel febbraio '91 una una persecuzione
di Milano che ha condannato l’azienda del pre- qualsiasi persona fisica abbia versato tre miliardi
sidente del Consiglio a risarcire la Cir con 560
milioni di euro. In primo grado alla società di
Carlo De Benedetti era stato riconosciuto un
di lire di Fininvest a Previti… perché li gestisse
nell'interesse della medesima Fininvest anche e
soprattutto a fini corruttivi, tenendo il proprie-
“B asta
leggere
Il Sole 24 ore e
danno di 750 milioni, a fronte di una richiesta di tario della società pagatrice e beneficiaria, all'o- fare un calcolo
900. Una sentenza emessa all’unanimità visto scuro dell'esistenza o anche solo del fine di que- della valorizza-
che, inusualmente, non c’è un solo relatore sta operazione… È certo che il dominus della so- zione di Mondadori. Ci si
estensore, ma è l’intero collegio: Luigi de Rug- cietà in persona abbia promosso, ovvero consen- renderà conto che l’azien-
giero, presidente, e i giudici a tito la condotta criminosa, da ha un valore inferiore
latere Giovanni Battista Rollero concretamente realizzata ai 500 milioni. Ditemi se
e Walter Saresella.
Marina Berlusconi, presidente
La figlia del con denaro suo ed a suo ille-
cito profitto, attraverso ese-
una sentenza come questa
non è persecuzione... ”.
di Fininvest, fa le veci del papà e
grida alla persecuzione: “Nep-
premier contro cutori materiali a lui stretta-
mente legati”. Lo stesso col-
pure un euro è dovuto da parte toghe e gruppo legio, concorda con il giudi- Antonio Di Pietro
nostra, siamo di fronte a un ce di primo grado, Raimondo
esproprio. È una forsennata ag-
Cir: “Forsennata Mesiano, sempre a proposito Ora dovrebbe
gressione contro mio padre. È delle responsabilità di B: “È
indiscutibile che questo attac-
aggressione da ritenere ai soli fini civilisti- dimmettersi
co abbia come principali prota- ci che Berlusconi sia corre-
gonisti una parte della magi-
stratura e il gruppo editoriale
che fa capo a Carlo De Benedet-
contro sponsabile della vicenda cor-
ruttiva per cui si procede” co-
sì come la Fininvest. Ed ecco
“D a que-
sta vi-
cenda dobbia-
mio padre” spiegato il risarcimento, cal- mo rilevare
colato con parametri diversi che solo in Ita-
rispetto al tribunale. lia, nel giorno della con-
I legali
dell’industriale
ALTRO CHE “perdita di
chance”, per i giudici d’ap-
pello, la Cir ha subito un
“danno immediato e diretto”
danna per avere truccato
le carte e corrotto un giu-
dice, quella persona che
fa il presidente del Consi-
glio non si dimette sen-
rispondono: per colpa di quel lodo com- tendo il dovere di farlo”.
prato. Scrivono, infatti, che
“Contenzioso quella sentenza fu “ingiusta”:
se ci fosse stato un collegio Fabrizio Cicchitto
“normale”, “il lodo sarebbe
estraneo stato confermato”. E quindi Parte del Pd tutela
De Benedetti non avrebbe
all’attualità perso la Mondadori. Non c’è L’Espresso
stato, però, un danno d’im-
In prima fila (FOTO EMBLEMA)
politica”
ti”. L’avvocato Niccolò Ghedini dice che la sen-
tenza “è la riprova di come a Milano, se c’è di
magine: non è vero, come ha
stabilito il tribunale, che la
Cir nel ‘91 passò per azienda
perdente, non è vero che voleva fare la “grande
Mondadori”.
“C’ è una
larga
parte del Pd
mobilitata a tu-
tela di de Bene-
mezzo Berlusconi, è impossibile l’applicazione Dopo quella sentenza corrotta, ricostruiscono detti, a testimonianza che
del diritto”. La Cir e i suoi avvocati, Vincenzo ancora i giudici, ci fu una transazione tra Finin- fanno parte di un sistema
Roppo ed Elisabetta Rubini, rispondono alla te- vest e De Benedetti, che garantì alla Cir di tenersi finanziario-editoriale. Ciò
si del complotto: “Il contenzioso giudiziario sul Repubblica, l’Espresso e un gruppo di giornali lo- che rende gravissima la si-
Lodo Mondadori riguarda una storia imprendi- cali. In merito a quell’accordo il collegio trae due tuazione è che è mobilita-
toriale ed è completamente estraneo all'attua- conclusioni: la prima è che l’Espresso fu venduto a ta anche una parte signifi-
lità politica”. De Benedetti a un valore inferiore a quello reale, cativa della magistratura”.
quindi ci guadagnò 66 milioni di euro. La secon-
PER CAPIRE la sentenza di ieri, bisogna par- da, è che la transazione è stata falsata dal lodo
tire dal lodo annullato dai giudici romani, il 14 comprato. Quindi la Cir ha avuto un danno di Rosy Bindi
gennaio 1991. Come conseguenza, a De Bene- 40-45 milioni di euro. Questi calcoli, aggiunti a
detti non fu confermato il pacchetto di azioni dei quelli dei periti del collegio, sull’andamento del E ora liberiamoci
Formenton, che gli avrebbe garantito ancora la valore del pacchetto azionario, nel 1991, porta i
maggioranza in Mondadori, e Berlusconi con- giudici a stabilire un risarcimento da 560 milioni. del Cavaliere
quistò definitivamente Segrate. Per i giudici In primo grado, invece, non c’era stata la “Ctu”,
d’appello, quella decisione è frutto della corru-
zione del giudice romano Vittorio Metta e del suo
potere di “condizionare” gli altri due colleghi.
cioè la perizia tecnica d’ufficio. Ma proprio que-
sta è il cuore della valutazione economica del
danno. Si tratta, comunque, di una grossa cifra
“È una
senten-
za e deve esse-
Non lo scrivono perché c’è una sentenza della che la Fininvest dovrà sborsare, a stretto giro, an- re rispettata.
Cassazione, ma per un loro “giudizio autonomo” che se farà ricorso in Cassazione. A meno che un Ho visto che
basato, naturalmente, sulle carte processuali. In giudice, su istanza di parte, valuti che ci sia un faranno ricorso, intanto
sostanza, il collegio ha celebrato un processo danno “ grave o irreparabile”, come il possibile dovranno comportarsi
“virtuale”: nelle motivazioni si può leggere, tra fallimento del Biscione. Non c’è quindi l’auto- come tutti i cittadini. E ora
l’altro, l’analisi del giro di soldi che dai conti Fi- matismo della sospensione del pagamento prov- abbiamo capito che quella
ninvest a quelli di Cesare Previti e soci, finiscono visiorio, come avrebbe voluto la norma “ad norma in Finanziaria non
anche nelle tasche di Metta (400 milioni di lire); aziendam” inserita nella manovra economica e era per tutti gli italiani,
si ripercorre l’anomalia dell’assegnazione del fa- poi ritirata da Berlusconi perché non sarebbe ma per uno solo. Ora l’Ita-
scicolo a Metta e delle copie differenti delle mo- mai passata. lia si liberi di Berlusconi”.
pagina 4
Dal test chiave fino
al giudice Mesiano,
linciato dai media di B.
LE CASSE SONO PIENE
Fininvest ha 500 milioni di liquidità, non avrà
problemi a saldare il risarcimento deciso dal tribunale
di Vittorio Malagutti
Milano
entenza politica. Espro-
S
prio. Attacco senza prece-
denti. Come prevedibile, la
Fininvest ha utilizzato un
intero arsenale di frasi fatte per
reagire alla sentenza che la con-
danna a risarcire la Cir di Carlo
De Benedetti. Parole al vento.
Senza nessun effetto pratico se
non quello di sollevare il con-
sueto polverone politico che
serve a nascondere la sostanza.
E cioè che Silvio Berlusconi ha
conquistato la Mondadori con
la corruzione e adesso, a distan-
za di 20 anni da quando quel rea-
to è stato commesso, è costretto
dalla giustizia civile a pagare i
danni subiti dalla sua contropar-
te, cioè il gruppo De Benedetti.
É il codice, bellezza, direbbe
Humphrey Bogart alla lamento-
sa Marina Berlusconi che in
mancanza (evidentemente) di
argomenti migliori ieri è tornata
a parlare di persecuzione giudi-
ziaria ai danni del suo gruppo.
Propaganda a parte, torniamo ai
fatti.
Che cosa succederà adesso che
Fininvest sarà costretta a versa-
re 560 milioni di euro nelle cas-
I soldi? Ora li tira fuori banca Intesa
LA CIR RISCUOTERÀ I 560 MILIONI DELLA SENTENZA SENZA PASSARE IN CASA DI B.
di Stefano Feltri
uestione di pochi giorni,
Qnedetti
poi la Cir di Carlo De Be-
potrà incassare il ri-
sarcimento atteso da 20 an-
ni: un bonifico da 560 mi-
lioni. Non c’è neppure bi-
sogno di andare in casa del
nemico – cioè la Fininvest –
a chiedere il pagamento,
perché in primo grado le
parti avevano deciso di
bloccare l’esecutività im-
mediata attivando una fi-
deiussione da 800 milioni di
euro. Per cui ora alla Cir ba-
sta chiedere alla banca ca-
pofila di quelle che forniva-
no la fideiussione a Finin-
vest, cioè Intesa Sanpaolo,
e avrà i suoi soldi. Poi toc-
cherà a Intesa rifarsi sulla
holding berlusconiana.
Manca solo un passaggio
formale per dare il via: la
sentenza depositata ieri è in
se della Cir? Silvio Berlusconi
nelle scorse settimane si è cala-
to nel ruolo della vittima. Ha
pianto miseria chiedendosi do-
ve riuscirà a trovare tutti quei
soldi. Davvero? Davvero il Cava-
liere dovrà svenarsi per far fron-
te all’impegno? Niente di tutto
questo. La Fininvest ha un bilan-
cio più che solido. Non ha pra-
ticamente debiti con le banche.
Anzi, può vantare una liquidità
di circa 500 milioni. Quindi,
conti alla mano, la holding pre-
sieduta da Marina Berlusconi
non avrà grossi problemi per ra-
cimolare il denaro necessario
per pagare Cir. All’occorrenza
anche le banche sarebbero
carta semplice, i legali della
Cir Vincenzo Roppo ed Eli-
sabetta Rubini devono solo
ritirare dalla cancelleria del
tribunale di Milano la copia
autentica del provvedimen-
to e poi notificarla a Finin-
vest per darle modo di pre-
sente l’inevitabile ricorso
in Cassazione.
E DOPO? I soldi nelle casse
della Cir ci saranno, ma dal
punto di vista del bilancio le
cose sono un po’ più com-
plicate. Secondo i principi
di contabilità internazionale
(Ias 37) il bilancio deve re-
gistrare il fatto che c’è sem-
pre l’incognita della senten-
za della Cassazione che,
quantomeno a livello teori-
co, mette a rischio la reale
disponibilità di quei capita-
li. Nello stato patrimoniale
della Cir, quindi verrà inse-
rita all’attivo la somma del
La somma,
dopo
il primo grado,
era stata
vincolata
con una
fideiussione
Le rivelazioni della Ariosto
Indagando dal 1995 sulle rivelazioni della
Ariosto sulle mazzette di Previti ad alcuni
giudici romani, il pool di Milano scopre un fiume
di denaro dai conti esteri Fininvest a quelli degli
avvocati del gruppo e da questi, in contanti, a
Metta. Il 14 febbraio ‘91 dalle casse All Iberian
parte un bonifico di 2.732.868 dollari (3 miliardi
di lire) al conto “Mercier” di Previti.
pronte a fare la loro parte. Del
resto, secondo quanto risulta
dal bilancio, da tempo la Finin-
vest può già contare su linee di
credito per circa 900 milioni
pronte a essere utilizzate.
LA PREOCCUPAZIONE
ostentata da Silvio e famiglia può
forse essere giustificata se si esa-
mina la situazione in prospetti-
va. Dopo una decina d’anni di
profitti ricchi, anzi ricchissimi, il
gruppo del Cavaliere nell’ultimo
esercizio ha rallentato il passo.
Per quanto attutiti rispetto ad al-
tre grandi aziende nazionali, gli
effetti della recessione si sono
fatti sentire anche sui conti di
Nel 2010 per
la prima volta
non ha
distribuito
dividendi,
in previsione
della sentenza
risarcimento e al passivo
una somma equivalente co-
me debito potenziale. Il sal-
do quindi è zero, ma i 560
milioni ci saranno e si po-
tranno comunque spende-
re. Per fare cosa? Nelle ul-
time settimane le voci sui
piani di De Bendetti sono
state le più diverse: si com-
pra la Telecom, si riprende
la Mondadori (complicato,
bisognerebbe lanciare una
costosissima Opa su un’a-
zienda che vale più di 600
milioni di euro), si prende
La7, rilancia il fondo Manag-
ment&Capitali e lo trasfor-
ma in una potenza finanzia-
ria. Chissà. Sono tutte ipo-
tesi per il momento di pura
fantafinianza, ogni decisio-
ne comunque deve passare
dal consiglio di amministra-
zione della holding.
Alla Cir ancora non si sen-
tono del tutto tranquilli, leg-
gendo le dichiarazioni dei
fedelissimi di Silvio Berlu-
sconi che promettono di
bloccare il risarcimento in
Parlamento. Temono qual-
che tentativo disperato, in
fondo neppure la sospensi-
va dell’esecutività della sen-
tenza in primo grado era
scontata e qualcuno mali-
gnò subito sulle parentele
del giudice che l’aveva ac-
cordata (Giacomo Deodato,
fratello di un ex deputato di
Forza Italia).
Nell’attesa di queste possi-
ADESSO PAGA
Mediaset e Mondadori, i due ce-
spiti principali del portafoglio
partecipazioni della holding.
Nel 2010 gli utili di Fininvest si
sono ridotti a 86 milioni per la
holding (circa 160 milioni per
l’intero gruppo) e per la prima
volta dal 2001 gli azionisti, cioè
Berlusconi e i suoi cinque figli,
hanno deciso di non distribuirsi
il dividendo. Poco male per loro,
visto che nei cinque anni prece-
denti si sono spartiti complessi-
vamente circa un miliardo. Il se-
gnale però è chiaro. Fininvest
preferisce accantonare munizio-
ni finanziarie in vista di un futuro
prossimo che si annuncia impe-
gnativo. E non solo per via della
sentenza di ieri. Mediaset, vera
gallina dalle uova d’oro per il
gruppo, di recente sembra aver
rallentato il passo.
La raccolta pubblicitaria non
cresce più ai ritmi del passato, e
quest’anno sarà difficile raggiun-
gere gli oltre 350 milioni di pro-
fitti realizzati nel 2010. In più,
nel bilancio del gruppo, c’è una
mina pronta a esplodere che si
chiama Endemol, una delle par-
tecipazioni più importanti di
Mediaset. In prospettiva l’azien-
da televisiva potrebbe essere co-
stretta a intervenire per finanzia-
bili sorprese, nella sede mi-
lanese della Cir in via Cio-
vassino si festeggia, nono-
stante la somma che Finin-
vest deve pagare sia stata ri-
dotta di 190 milioni.
IL COMUNICATO uffi-
ciale della holding recita:
“Con particolare soddisfa-
zione si registra il passaggio
della sentenza dove si rico-
nosce che, corrompendo il
giudice Metta, Fininvest tol-
se a Cir non la semplice
chance di vincere nel 1991
la causa sul controllo del
gruppo Mondadori-Espres-
so, ma la privò senz’altro di
una vittoria che senza la cor-
ruzione giudiziaria sarebbe
stata certa”.
La corte d’Appello smonta
così il principale argomento
dei berlusconiani, in parte
recepito il primo grado dal
giudice Raimondo Mesiano:
che anche senza la corruzio-
ne di Vittorio Metta, formal-
mente l’estensore materiale
della sentenza, la Cir avreb-
be comunque potuto perde-
re il lodo arbitrale che ha fi-
nito per consegnare la Mon-
dadori alla Fininvest, al ter-
mine del biennio della guer-
ra di Segrate. La Mondadori
doveva andare alla Cir, dice
la sentenza, e se Metta non
fosse stato corrotto a capo
del primo gruppo editoriale
italiano ci sarebbe stato Car-
lo De Benedetti.
Bonifici, contanti e beneficiati
Il 26 febbraio del 1991 c’è un altro bonifico di 1
miliardo e mezzo (metà della provvista) al conto
“Careliza Trade” di Acampora. Questi il 1° ottobre
bonifica 425 milioni a Previti, che li dirotta in due
tranche (11 e 16 ottobre) sul conto “Pavoncella”
di Pacifico. Il quale preleva 400 milioni in contanti
il 15 e il 17 ottobre e li fa recapitare in Italia a un
misterioso destinatario: secondo l’accusa, Metta.
re il salvataggio di questa società
olandese che produce format te-
levisivi (Grande Fratello e molti
altri).
L’IMPEGNO è alla portata del
gruppo guidato da Pier Silvio
Berlusconi, ma è comunque
un’incognita in più che grava sul
futuro prossimo. Non è un caso
allora, se si tengono in conside-
razione tutti questi fattori d’in-
certezza, che la Borsa negli ulti-
mi mesi abbia punito severa-
mente il titolo dell’azienda tele-
visiva, che ha perso oltre il 20
per cento da aprile a oggi. La sen-
tenza di ieri potrebbe avere ul-
teriori contraccolpi sulla quota-
zione già a partire da domani, an-
che se non sarà Mediaset che do-
vrà materialmente far fronte al-
l’esborso. D’altra parte va detto
che la sentenza di condanna sul
lodo Mondadori era già dato per
scontato dagli operatori, che
quindi già nelle settimane scorse
si erano alleggeriti dei titoli tar-
gati Fininvest. Adesso che la sen-
tenza è arrivata resta da vedere
se i mercati torneranno a scom-
mettere su Berlusconi. Oppure
se la debolezza politica del pre- Al centro Marina Berlusconi;
mier continuerà a pesare anche in alto Eugenio Scalfari, Carlo
sulle quotazioni dei suoi titoli. Caracciolo e Mario Formenton (FOTO ANSA)
Sconto da 190 milioni
Così si arriva alla cifra
uasi 200 milioni di euro di differenza. Come si è passati
Qgrado
dal risarcimento di 744.955.611 euro stabilito in primo
a quello di 540.141.059 deciso ieri dalla Corte d’Ap-
pello di Milano? Al netto di una piccola parte di spese legali,
la variabile decisiva è quella del danno subito dalla Cir con la
corruzione del giudice Vittorio Metta, considerata deter-
minante nel risultato del lodo arbitrale che ha consegnato la
Mondadori alla Fininvest togliendola alla Cir. I giudici han-
no calcolato che il danno, nel 1991, era pari a 184 milioni
circa che, rivalutati ad oggi, diventano 527 milioni.
IL CALCOLO è ovviamente molto complesso, perché ci
sono tante variabili in gioco, il problema principale è risalire
al valore complessivo della Mondadori sulla base dei prezzi a
cui si sono scambiate le azioni delle società coinvolte (Ame,
Amef, Espresso), la Fininvest e Cir. Proprio perché queste
stime sono così difficili da fare, si rischiano errori di calcolo
anche consistenti. E la corte d’Appello è arrivata a conclu-
dere che in primo grado il giudice Raimondo Mesiano aveva
peccato per eccesso di 66 miliardi di lire che, rivalutati, val-
gono ovviamente molto di più. Decisiva una CTU, la con-
sulenza tecnica d’ufficio che ha spinto la Corte ha decidere
che andavano scontati 86 miliardi di lire per variazioni di
valore dei titoli coinvolti (cambiamenti avvenuti tra l’inizio
della controversia e la decisione arbitrale viziata dalla cor-
ruzione) e altri 66,8 miliardi, appunto, per l’errore di cal-
colo. Nella sentenza si legge: “Ne consegue che la somma
capitale, rapportata all’epoca dei fatti, costituente il danno
di Cir ammonta fin qui a lire 304.946.833.807, corrispon-
dente ad euro 57.491.896,17”.
IN QUESTO grado di giudizio il giudice ha poi deciso di
non riconoscere alla Cir un danno di immagine che, in primo
grado, era stato accordato essenzialmente sulla base di ar-
ticoli della stampa che indicavano come una sconfitta nel
lodo arbitrale minava il progetto di De Benedetti di costruire
una grande casa editrice internazionale e quindi offuscava
l’immagine di successo della Cir. I danni subiti dalla Cir, dice
in sostanza la sentenza, non dipendono dalla “immagine per-
dente” che la Cir avrebbe acquisito: “appare contrario alla
realtà e comunque insufficiente, proprio alla luce della va-
lorizzazione del titolo Cir solo tre mesi dopo la sentenza”.
Ste. Fel.
 Domenica 10 luglio 2011

ADESSO PAGA

La Corte d’appello accoglie il ricorso
Nel 1999 il pool chiede il rinvio a giudizio per
Berlusconi, Previti, Metta, Acampora, Pacifico.
Nel 2000 il gup li proscioglie tutti con formula
dubitativa. Ma nel 2001 la Corte d’appello
accoglie il ricorso della Procura e li rinvia a
giudizio tutti, tranne B. appena tornato a
Palazzo Chigi e salvato dalla prescrizione: a lui
i giudici accordano le attenuanti generiche.
La prima condanna fino alla Cassazione
Nel 2003 Metta prende 13 anni, Previti e Pacifico 11
per Mondadori e Imi-Sir, e Acampora (solo
Mondadori) 5 anni e 6 mesi. Nel 2005, in appello,
tutti condannati per Imi-Sir, assolti per Mondadori.
Nel 2006 la Cassazione annulla le assoluzioni e ordina
un nuovo appello per Mondadori: a Previti, Pacifico e
Acampora aumenta la pena di un anno e 6 mesi e a
Metta di 1 anno e 9 mesi. Confermata in Cassazione.
La condanna e i calzini turchesi
La Cir chiede alla Fininvest 1 miliardo di euro di
danni. Nel 2009 il Tribunale di Milano condanna B.
e Fininvest a con 750 milioni. Il giudice Mesiano
viene linciato da Canale5 e dalla stampa Mondadori
per i calzini turchesi. La Fininvest e B., diversamente
da chiunque altro perda una causa, ottengono una
sospensiva dell’ esecutorietà depositano una
fidejussione e non pagano, in attesa dell’appello.

di Fabrizio d’Esposito
l Nove Luglio, anziché il
tessera numero uno del Pd. Vo-
gliono farmi fuori, sono sotto at-
tacco ma non mi lascio intimi-
Il Cavaliere è nero
Vuole un nuovo frodo-Mondadori
IL PREMIER: “HA VINTO LA TESSERA NUMERO UNO DEL PD”
E PUNTA SUL SENATO PER LA NORMA CASSATA NELLA MANOVRA
Marina Berlusconi che è scocca-
ta l’ora della sua discesa in cam-
po per vincere le elezioni del
2013. Serve una donna con gli
attributi e si chiama Marina Ber-
lusconi, la nostra Margaret That-
cher”.
SONO DUE ANNI , del resto,
che la primogenita di B. frequen-
ta Palazzo Grazioli con assiduità.
La data simbolo è il 7 ottobre
2009. Quel giorno il Cavaliere fu
raggiunto da un’altra notizia fe-
rale, il lodo Alfano dichiarato il-
legittimo dalla Consulta, e Mari-
Nel Pdl c’è chi è
pronto a lanciare
la figlia Marina
come candidato
Lehner:
“Sarà la nostra
Thatcher”
na era con lui, chiusa in una stan-
za con gli avvocati a studiare pro-
anche per tutelare il papà. Ac-
cordarsi con De Benedetti avreb-
be significato ammettere la cor-
ruzione”.
Adesso però anche il secondo
round è stato perso e la sentenza
di ieri allunga la striscia nera di
un governo sempre più trabal-
lante: i vari filoni sulla P4 (da Bi-
signani-Letta a Milanese), la rot-
tura totale con Tremonti, l’insof-
ferenza della Lega. Quanto pese-
rà quindi il Nove Luglio del pre-
mier sul futuro della maggioran-
za? Da Palazzo Grazioli dicono
che “il vero incubo del presiden-
te non è solo cacciare i soldi ma
poi non recuperarli più, in caso
di sentenza favorevole della Cas-
sazione, perché l’Ingegnere sa-
rebbe sull’orlo del fallimento”.
Ieri mattina, B. si è sentito più
volte con Niccolò Ghedini, l’e-
sperto di leggi ad personam. Dal
punto di vista legislativo, il sen-
tiero “è impervio e strettissimo”
ma la tentazione di un nuovo
“Frodo Mondadori” c’è eccome,
considerato che il Cavaliere si
sente “vittima di una farsa e di
una violenza”. Alla presentazio-
ne del libro di Scilipoti, giovedì
scorso, Berlusconi ha detto che
la “norma salva-Fininvest” tolta
dalla manovra potrebbe ritorna-
re sotto forma di un disegno di
legge ad hoc, come hanno poi
prima incursione del “Frodo so: “travaso o esproprio proleta-
Mondadori”. Nel senso che una rio”, “tecnica da soviet”, “attac-
volta approvata la manovra con co alla democrazia”, “scempio
l’emendamento salva-Fininvest politico”. Ma la palma del più fe-
“chi si prenderebbe la responsa- dele va al solito Giorgio Strac-
bilità di respingerla in una qua- quadanio: “È l’ennesimo atto di
dro di pesante crisi economi- una trama criminale. È evidente
ca?”, come ammette un parla- a tutti che lo scopo di un mani-
mentare informato del Pdl. polo di magistrati felloni e golpi-
sti di Milano è il massacro poli-
NEL PARTITO degli onesti tico, imprenditoriale e fisico del
declamato da Alfano, ieri in tan- presidente del Consiglio”. A pro-
tissimi si sono schierati in difesa posito di massacro fisico: dopo
della “roba” del Capo, mentre la aver dato buca ai lampedusani,
Lega ha preferito un silenzio elo- nel primissimo pomeriggio di ie-
quente. Il ministro Sacconi ha of- ri B. ha preso l’aereo per la Sar-
ferto una consolazione grotte- degna. A Villa La Certosa da tem-
sca: “Nel momento in cui Berlu- po sono ricomparse le ragazze.
sconi è attaccato con la massima
intensità è significativa l’adesio-
Stamattina interverrà per telefo-
no alla festa del Pdl di Mirabello e
ne di Urso e Ronchi”. Varie le
espressioni usate in ordine spar-
diserterà pure il matrimonio di
Brunetta a Ravello.
QUIZ DEL SECOLO
Il gioco dell’estate:
qual è il leader?
P er noi cultori del ticket Alfano-Verdera-
mi, la copertina del “Secolo d’Italia” di
ieri è sublime. Da quando Alfano è stato nomi-
nato Segretario del Capo, Verderami ne narra le
gesta in modo mirabile e innamorato sul “Cor-

I
Venticinque, del Cavaliere
Nero. Nero, soprattutto per
l’umore. Ieri mattina, mos-
so da un’ira davvero funesta Sil-
vio Berlusconi ha dato ordine di
annullare la prevista vista a Lam-
pedusa, dove proseguono gli
sbarchi di immigrati. Nell’isola
era tutto pronto per un’acco-
glienza in pompa magna. Un’al-
tra figuraccia.
Il premier era preparato a una
“sentenza scontata, annunciata
e pesante” ma la rabbia non gli
ha impedito un sussulto d’orgo-
glio in privato coi fedelissimi di
Palazzo Grazioli: “Ha vinto la
dire, io non mollo. Ho il dovere
di governare”. A livello ufficiale,
nessuna nota, nessuna dichiara-
zione. Al posto suo ha parlato
Marina Berlusconi, la primoge-
nita. Tale padre, tale figlia. La
reazione veemente della nume-
ro uno di Fininvest ha risveglia-
to la suggestione di una succes-
sione dinastica nel centrode-
stra, come spera Giancarlo
Lehner, superfalco del Pdl pre-
stato però ai Responsabili: “La
rapina a mano armata contro i
lavoratori della Mondadori e di
Fininvest, a danno di san Silvio
martire, dovrebbe convincere
prio il ricorso in appello alla pri-
ma sentenza sul risarcimento al-
l’odiato Carlo De Benedetti. E la
blindatura del padre da parte del-
la figlia maggiore di primo letto
sarebbe alla base delle decisioni
più importanti degli ultimi tem-
pi, come raccontano a microfoni
spenti alcuni esponenti del cen-
trodestra. Dalla scelta di investi-
re Alfano a segretario del Pdl al
blitz per inserire la salva-Fininve-
st nella manovra finanziaria. Sen-
za contare la linea dura sulla Cir.
Sostiene una fonte di governo:
“Silvio ha cercato un accordo
con l’Ingegnere ma sono stati i
figli a voler andare fino in fondo,
confermato i vertici del gruppo riere della Sera”. La foto è stata scattata a Mira-
Pdl a Palazzo Madama, Maurizio bello, dove Alfano, scrive il “Secolo”, si è sotto-
Gasparri e Gaetano Quagliariel- posto “al fuoco di fila delle domande” di Verde-
lo. I tempi però sarebbero trop- rami e Minzolini. Per
po lunghi, trattandosi di un ddl. questo ha la giacca
A questo punto quindi si potreb- abbottonata: per non
be tentare un’altra volta con il fa- dare troppo risal-
migerato comma 23, stavolta tra- to al giubbino an-
vestito da emendamento alla ma- tiproiettili indos-
novra in esame al Senato. Prope- sato sotto la cami-
deutico al blitz sarebbe la so- cia. Unica osser-
spensione del pagamento per vazione: chi non
grave danno aziendale. Poi tutto li conosce come
si giocherebbe sul filo dell’emer- fa a riconoscere il
genza all’ultimo momento utile, leader tra i due?
per aggirare il triangolo Colle-Le-
ga-Tremonti che ha fatto fallire la

LA SCRITTRICE “Sono fatti gravissimi”

Sono libera di dire: ora devono pagare

di Evelina Santangelo* “l’ennesimo scandaloso episodio servirsi del potere politico, la fa- visoria esecutiva, si debbano ri-
di una forsennata aggressione”, tidica “volontà popolare”, per ri- cordare di questa vergognosa

LLa anale
sentenza d’Appello del tribu-
civile di Milano è arrivata.
Finivest dovrà pagare alla Cir di
De Benedetti un risarcimento di
circa 560 milioni di euro. Una sen-
tenza che conferma ancora una
volta quanto abbia pesato la cor-
ruzione del giudice Metta nell’ac-
quisizione indebita del gruppo
Mondadori-Espresso da parte di
Berlusconi. Insomma, se Cesare
Previti nel 1991 non avesse com-
prato il verdetto del giudice Vit-
torio Metta, De Benedetti avrebbe
probabilmente mantenuto il con-
trollo del gruppo e la storia del-
l’editoria degli ultimi venti anni
sarebbe stata differente. “Neppu-
re un euro è dovuto”, è stata la
risposta sprezzante di Marina Ber-
lusconi, che si è detta “sgomenta”
dinanzi a quello che ha definito
“una sconfitta per la giustizia”.
Ben strana idea di giustizia quella
secondo cui si possono corrom-
pere giudici per acquisire indebi-
tamente il controllo di un’azien-
da; si può gettare discredito nel
modo più meschino (gli strani cal-
zini turchesi) su un giudice (Rai-
mondo Mesiano) che non ha fatto
altro che il suo doveroso mestiere
di giudice – emettendo quella sen-
tenza di primo grado che condan-
nava già Berlusconi a un risarci-
mento di 750 milioni di euro. Ben
strana idea di stato di diritto quella
secondo cui si può prima ottenere
una sospensiva dell’immediata
esecutorietà della sentenza di pri-
mo grado (i famosi 750 milioni di
risarcimento giustappunto) in at-
tesa dell’Appello e, quando la sen-
tenza d’Appello sta per arrivare,
tagliarsi l’ennesima norma su mi-
sura nel tentativo di tornare a non
pagare un risarcimento che qual-
siasi cittadino che perda una cau-
sa civile sarebbe chiamato a ono-
rare. Ben strana idea di rappresen-
tanza politica della “volontà po-
polare” quella secondo cui si pos-
sono raggirare i cittadini e la loro
volontà, così, nel modo più sub-
dolo, inserendo una tale norma
salva Fininvest tra le pieghe più
nascoste di una manovra “aspra e
dura” che non si cura affatto delle
tasche di nessuno (o quasi) tranne
che di quelle del premier-impren-
ditore, l’unico degno di essere sal-
vato, a quanto pare, in un paese in
crisi.
“Spero non accada che i lavoratori
di qualche impresa, in crisi per-
ché colpita da una sentenza prov-
montatura”, si leggeva nel testo
del comunicato con cui il premier
Berlusconi qualche giorno fa, col-
to in castagna, ritirava la norma
salva Finivest dalla finanziaria.
Ma i “lavoratori” si salvano solo in
uno stato di diritto, dove la legge è
uguale per tutti, dove chi si ap-
propria indebitamente di beni al-
trui paga quel che è dovuto. E quel
che è dovuto, piaccia o no, lo può
solo stabilire un tribunale i cui giu-
dici non siano stati comprati.
Sento già le voci dei “liberi servi” Evelina Santangelo (FOTO ANSA)
che mi accuseranno di “sputare
nel piatto dove mangio” o quan- sare che qualcuno abbia perso di
tomeno di scarsa riconoscenza vista in cosa consista la libertà,
nei confronti della proprietà di un che è anche e soprattutto libertà
gruppo cui fa parte anche la casa di giudizio, anzi, un dovere (di giu-
editrice per cui pubblico e con cui dizio e di critica), quando si pro-
collaboro. Beh, o si è liberi o si è filano fatti così gravi.
servi. E lascia, sì, “sgomenti” pen- *Scrittrice, pubblica con Mondadori
pagina 6 Domenica 10 luglio 2011

È
COSE LORO

un foglietto rinvenuto nell’ufficio del
La lista Finmeccanica responsabile delle relazioni esterne
di Finmeccanica Lorenzo Borgogni ha
fatto insospettire i pm napoletani che indagano
piccolo manuale sulle operazioni condotte da Marco Milanese,
fino a pochi giorni fa braccio destro del ministro
dell’Economia Giulio Tremonti. Quel foglio in
Cencelli all’epoca di B. cui era scritto “Giorgetti, Milanese, Romani
(Guerrera), Fortunato (Mef), Galli, Squillace x La Giorgetti della Lega. Il
Russa” fa il paio con un documento in cui, ministro della Difesa La
accanto al nome di società della galassia Russa nega di aver mai
Finmeccanica comparivano quelli di futuri partecipato a riunioni in
amministratori degli stessi e qualcosa che si cui si spartivano le
presume possano essere “sponsor” politici. Un cariche di vertice in
piccolo manuale Cencelli che coinvolgerebbe imprese pubbliche. I pm
Ignazio La Russa, Milanese, Carlo Giovanardi e indagano.

SEQUESTRATI I BILANCI
DELLA FONDAZIONE DI BERLUSCONI
Trevisanato: “In tutto avremo ricevuto fondi per un milione”
di Marco Lillo barca di Milanese. Ecco il primo Il documento
e Ferruccio Sansa aggancio o, per dirla con Trevi-

a Fondazione Casa del-

“L la Libertà, che veniva
chiamata l’Officina, al-
l’inizio si riuniva in via
Rovani. Sì, proprio nella casa di
Berlusconi, il Cavaliere aveva
messo a disposizione un paio di
stanze per avere una sede nel
cuore di Milano. Si può dire, co-
me ha raccontato anche Bruno
Vespa nei suoi li-
bri, che da quelle
riunioni
Fondazione sia
della I pm vogliono capire
nato il secondo
Governo Berlu-
il ruolo di Di Lernia
sconi, quello del
2001. I protagoni- (Eurotec), già arrestato
sti degli incontri,
gli animatori, era- due volte: gli ha
no ovviamente
Giulio Tremonti, versato 165mila euro
poi Giuliano Ur-
bani, Aldo Bran-
cher, Roberto Castelli e France-
sco D’Onofrio”. Parla Sandro
Trevisanato, sottosegretario alle
Finanze del primo Governo Ber-
lusconi, sempre con Giulio Tre-
monti. Trevisanato, oggi presi-
dente della Sogei, è poco noto al
grande pubblico, ma è una figu-
ra di spicco del Pdl.
E TREVISANATO, presiden-
te della Fondazione, conferma
quanto riportato dal Fatto ieri e
smentito via agenzia dall’avvoca-
to del premier Niccolò Ghedini:
“Oggi la sede è in un appartamen-
to accanto al mio studio di Me-
stre. La polizia è venuta e ha se-
questrato tutte le carte della Fon-
dazione, dall’atto costitutivo ai
bilanci. Tutto. Sull’atto di perqui-
sizione erano riportati tre indiriz-
zi: la sede di via Miranese, qui a
Mestre, poi la vecchia sede di via
Rovani (abitazione storica del
Cavaliere dove oggi abita il figlio
Luigi, ndr) e la sede di Roma”.
“Sono in corso delle indagini sul-
la Eurotec”, prosegue Trevisana-
to, “e in effetti questa società è tra
le tante che hanno versato con-
tributi alla Fondazione Casa della
Libertà”. È stato scritto 165mila
euro… “Direi di meno, comun-
que sono tante le imprese che ci
hanno finanziato, in modo del
tutto regolare e trasparente. È
tutto scritto sui bilanci che ci
hanno sequestrato. In tutto ab-
biamo ricevuto contributi per
circa un milione di euro in una
decina d’anni”.
Già, Eurotec, la società che, se-
condo l’accusa, avrebbe compra-
to (sopravvalutandola di mezzo
milione) una barca da 1,9 milioni
da Marco Milanese, il braccio de-
stro di Tremonti. Nello stesso pe-
riodo in cui versava mezzo milio-
ne in contanti a Milanese al fine di
ottenere la nomina di un amico a
presidente di Tecnosky e di otte-
nere poi appalti, la Eurotec paga-
va 165 mila euro alla Fondazione.
Ma chi c’è dietro la Eurotec? Per i
pm napoletani c’è Tommaso Di
Lernia, già arrestato nel 2006 con
Stefano Ricucci e poi riarrestato
nei mesi scorsi per il caso Enav e
riarrestato due giorni fa per la
sanato, la “lampadina che deve
essersi accesa nella testa degli in-
IL CASO RUBY
vestigatori”.
Ma non è la sola: l’avvocato ve-
neziano oltre a guidare la Fonda-
zione è la persona che il ministro
dell’Economia ha scelto come
E LE SEDI
DEL PREMIER
presidente della Sogei, la società ra le sedi ufficialmente
informatica del ministero. Anco-
ra: la Sogei ha dato appalti, senza
Tdelsegnalate, il 21 ottobre
2004, come segreteria
gara, alle società di Angelo politica di Silvio Berlusco-
ni, e quindi luoghi intangi-
bili senza prima passare per
la giunta delle autorizzazio-
ni della Camera, non com-
pare la sede di via Rovani
2, a Milano, la storica villa
dell’unione Berlusconi- Ve-
ronica Lario che la coppia
lasciò nel lontano 1974 per
la magione di Arcore. Nel
lungo elenco trasmesso
agli uffici di Montecitorio,
Silvio Berlusconi all’epoca del sondaggio sul nome del partito. In alto l’avvocato Niccolò Ghedini (FOTO ANSA) e ritirato fuori in occasione
del caso Ruby dagli avvoca-
Proietti. E qui ecco il nodo della rapporto tra gli appalti vinti da pubblica amministrazione. E non sconi e che vantava tra le colla- ti Pietro Longo e Niccolò
questione che i pm napoletani Proietti e i lavori realizzati per la decido nulla riguardo agli appalti boratrici anche Clotilde Strada, Ghedini, compare ad esem-
vogliono chiarire: primo, la so- casa dove viveva Tremonti (per sotto i due milioni né sulle assun- persona di fiducia del Cavaliere e pio Palazzo Grazioli, la re-
cietà Edil Ars dei Proietti ha ese- questo nei giorni scorsi sono sta- zioni. Ma ben vengano le indagi- recentemente di Nicole Minetti. sidenza romana del pre-
guito i lavori nella casa dove vi- ti perquisiti gli uffici della Sogei e ni, voglio chiarire tutto”. Trevisanato spiega: “Operiamo a mier e la stessa Villa San
veva Tremonti (con un affitto di di Edil Ars). E se ci sia un legame livello riservato. Non cerchiamo Martino, la dimora di Arco-
8.500 euro al mese pagato da Mi- tra i soldi versati da Eurotec alla DOPO LE POLEMICHE per le adesioni di popolo”. La Fonda- re finita sotto la luce dei ri-
lanese), mentre la figlia di Angelo Fondazione e quelli versati a Mi- inchieste che cercano di chiarire zione è di bocca buona invece sui flettori per le allegre feste.
Proietti è stata assunta proprio lanese dalla stessa società. Trevi- i meccanismi di finanziamento di contributi. Da un’impresa come L’elenco comprende Villa
dalla Sogei. Quei lavori non sono sanato ci tiene a dare una sua ver- Italianieuropei (di cui è presiden- Eurotec ha preso11 bonifici da Belvedere, a Macherio (la
stati pagati. Si dice che sia dovuto sione dei fatti: “È vero, i Proietti te Massimo D’Alema), ecco 15mila euro l’uno disposti dal 4 residenza dell’ex moglie
a una controversia ma resta il fat- lavorano per Sogei, ma io come un’altra fondazione sulla quale i dicembre 2008 al 21 maggio Veronica), Villa Certosa a
to che la società che prende ap- presidente ho un ruolo puramen- pm puntano i riflettori. A diffe- 2010, per complessivi 165mila. Porto Rotondo, l’ufficio di
palti da Sogei ha fatto lavori non te istituzionale, per il quale pren- renza di quella però nessuno co- Un ammontare che, stando alle Spinelli e altri due appar-
pagati a casa Milanese. L’accusa do uno stipendio di 140mila euro nosce la Fondazione dell’Offici- parole di Trevisanato, pesa per il tamenti tra cui quello a Se-
vuole scoprire se ci sia sta to un l’anno, uno dei più risibili della na che aveva sede a casa Berlu- 20 cento del totale. grate in uso a Spinelli.
IL BORGO AVELLINESE del braccio destro di Tremonti
Cervinara, un paese “sotto inchiesta”
di Vincenzo Iurillo gonisti delle inchieste più clamorose. ca guidata faccendiere Flavio Carboni. sà. A Cervinara era tornato il padre, fun-
Cervinara (Avellino) Come Marco Milanese, il finanziere Il paese forse preferirebbe essere ricor- zionario dell’Agenzia delle Entrate a Mi-
che ha fatto carriera in Lombardia fino a dato per aver dato i natali al tennista Po- lano, che ha provato a investire in un
Cervinara nascono tutti intelligen- diventare parlamentare Pdl e consiglie- tito Starace (che spesso torna qui) e al centro commerciale che non ha avuto
“A ti”. E chi lo dice? “Il filosofo Carlo
Bianco, che è originario di qui e ha avu-
re del ministro dell’Economia Giulio
Tremonti, per il quale il Gip di Napoli
terzino del Milan Beniamino Abate
(che invece ha portato la famiglia a Mi-
fortuna. Mentre Milanese ha iniziato a
frequentare l’Irpinia regolarmente so-
to una menzione al Nobel: è morto l’an- ha chiesto alla Camera l’autorizzazione lano). Invece tutti a tirare fuori la storia lo dal 2008, con la candidatura alla Ca-
no scorso a 99 anni”. Lo racconta un si- all’arresto. Milanese, che ha sposato di Enrico Madonna, l’avvocato di Raf- mera. Ma senza esagerare. La segreteria
gnore che sorseggia una granita al caffè una cervinarese conosciuta da ragazzo faele Cutolo quando il boss di Ottavia- politica, inaugurata ad Avellino, è rima-
Centrale, quattro tavolini di fronte al (si sono lasciati l’anno scorso) è stato no trattava con pezzi dello Stato per la sta aperta un paio di mesi, mentre a Cer-
Municipio sul quale svetta un pannello tirato in ballo come destinatario di tan- liberazione dell’assessore regionale Dc vinara il deputato non aveva nemmeno
elettronico che lampeggia informazio- genti e regali costosi da un altro cervi- Ciro Cirillo. Madonna è stato ammaz- un ufficio. Da coordinatore del Pdl ha
ni, bandi e buoni consigli, come quello narese, Paolo Viscione, un suo mezzo zato nel 1993 sotto casa. A Cervinara. però ha avuto il tempo di affossare la
di allacciare il casco. “Bianco ag- parente, dice il Cervinara caput mundi, scrive il gior- candidatura a sindaco di Cervinara del
giungeva che qualsiasi cosa sia deputato in un in- nalista-blogger beneventano Billy Nuz- genero di Viscione, Sergio Clemen-
successa nel mondo, a Cervinara terrogatorio (nei zolillo. E ci provi un altro paese con me- te, preferendogli un ex Pd. Forse è que-
è già accaduta”. piccoli centri c’è no di diecimila anime ad organizzare sto il motivo per il quale Viscione ‘ha
Forse le argomentazioni del filo- sempre un cugi- un taglio del nastro con la presenza del rotto’ con Milanese.
sofo irpino sono compatibili col no o una nipote a ministro dell’Interno, del vice presi- Legami. Intrecci. Grumi di potere a
dato che spadroneggia sulle cro- collegarti), un im- dente del Csm e del capo della Polizia. Cervinara, anello di collegamento tra
nache giudiziarie. Dal silenzioso prenditore finan- Impossibile. A Cervinara no, Lombardi l’Irpinia e Benevento. Tra Viscione e
e periferico paesino di 9926 abi- ziario che ha sul ci riuscì. Nel novembre 1992, per l’i- Lombardi esiste un contatto societario
tanti in provincia di Avellino pro- groppone l’accu- naugurazione della Pretura. Con tanto indiretto. I figli hanno quote nell’Isti-
vengono infatti molti tra i prota- sa di una truffa di di foto che ritraggono Lombardi in fa- tuto Vendite Giudiziarie Napoli, socie-
30 milioni di euro scia tricolore di fianco a Nicola Manci- tà che effettua su incarico dei Tribunali
a una compagnia no, Giovanni Galloni e Vincenzo Parisi. le aste dei beni pignorati, in cui lavora la
Marco Milanese assicurativa maltese. È di Cervinara
pure Pasquale Lombardi, ex sin-
Risale più o meno a quegli anni, ma i
ricordi non sono precisi, la spettacola-
sorella di una delle pupille di B., la de-
putata sannita Nunzia Di Girolamo. È
e l’imprenditore che daco, il geometra della P3 alla guida
di un centro studi giuridico che in-
re apparizione in piazza di un giovane
Milanese alla guida di una Ferrari scura.
abbastanza per dire, come fa la giorna-
lista Rita Pennarola, “che forse la fami-
tratteneva i magistrati in lussuosi “Non era rossa – precisa un testimone – gerata P3 è tutt’uno con la Loggia della
lo accusa sono di qui convegni nelle migliori località tu- ma ovviamente era bellissima e fiam- Colonna Traiana di Benevento?” Il Pa-
ristiche e si vantava al telefono di po- mante. Mi chiesi come potesse permet- lazzo Marchesale di piazza Elena è ricco
Come Lombardi ter fare e disfare nomine al Csm, ri- tersela un giovane ufficiale della Finan- di simboli massoni. E a pochi metri abi-
tenuto dalla Procura di Roma un in- za che come me viveva di stipendio”. ta Lombardi. Nulla di più di una coin-
inquisito per la P3 granaggio fondamentale della cric- Invidie da bar, o forse non era sua, chis- cidenza, quasi certamente.
Domenica 10 luglio 2011 pagina 7

A
A CHI NIENTE, A CHI TROPPO

ndrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo
Fli perde i pezzi, lasciano Scalia lasciano il gruppo di Futuro e
Libertà e si iscrivono al Gruppo misto,
lanciando una nuova associazione, “Fareitalia”.
Ronchi, Urso e Scalia: A far scattare la decisione, si legge in una nota, è
stata la proposta di Angelino Alfano, neoacclamato
segretario del Pdl, di dar vita a una “costituente
“Convinti da Alfano” popolare per realizzare in Italia un soggetto politico
che si ispiri ai valori e ai programmi del Ppe”.
“La proposta di Angelino Alfano - si legge - di una
costituente popolare per realizzare in Italia un
soggetto politico che si ispiri ai valori e ai
programmi del Ppe e la decisione di Berlusconi di
non ricandidarsi nel 2013, con la scelta delle
primarie quale strumento di rinnovamento e di
partecipazione popolare, aprono nuovi scenari per
il centrodestra italiano. Da subito quindi
intendiamo lavorare, in piena autonomia e senza
vincoli di partito, per costruire la nuova casa dei
moderati”. Sarcastico Fabio Granata: “Alfano ha
tutta la mia solidarietà: Dopo il partito degli onesti
da costruire con Papa e Milanese, ecco la
costituente popolare con Ronchi, Scalia e Urso.
Quando si dice partire in salita”.

LEZIONE DA SIENA:
DONNE SÌ,
POLITICHE NO
Torna “Se non ora, quando?”
Fischiate Perina, Turco e Bindi Le donne di “Se non ora, quando?” riunite ieri a Siena (FOTO ANSA)

di Wanda Marra altre. Uno stile. Dopo il 13 feb- venienze, esperienze, proposte di- e simboliche, è una sorta di mani- ragazze con un modo totalmente via Turco (Pd) con le urla “Rinun-
inviata a Siena braio, “Se non ora, quando?” si ri- versissime tra loro. Gli unici mo- festo. Con una linea di fondo, che nuovo di fare politica. Qualche uo- ciate allo stipendio da parlamentari.
trova a Siena. Quella fu una mani- menti di vera insofferenza si regi- mette al centro la necessità di riap- mo nel pubblico c'è: una minoranza Mille euro al mese dovete prende-
l suono che si sente più di fre- festazione imponente che fece per- strano rispetto alle esponenti poli- re”. Non viene risparmiata neanche

I
quente durante l'assemblea
delle donne a Siena è quello
della trombetta, che scatta
non appena un intervento supera i
3 minuti, chiunque stia parlando.
Nessuna protesta, nessun tentati-
vo di rosicchiare qualche secondo
in più: il tempo non va rubato ad
cepire che il vento stava davvero
cambiando. Questo è invece il mo-
mento fondativo di un movimento
che nasce. Un incontro (2000 par-
tecipanti, 120 comitati, secondo le
organizzatrici) che si trasforma ra-
pidamente in un'assemblea aperta
e partecipata, con interventi, pro-
tiche presenti.
D'ALTRA PARTE, la giornata
inizia all'insegna della diversità. Un
testo letto dalla regista Francesca
Comencini e dalla filosofa Fabrizia
Giuliani all'inizio della mattinata,
pieno di implicazioni psicologiche
propriarsi del corpo della donna e
di accettarne limiti e potenzialità.
Discorso che si porta dentro tutto:
la maternità, come la creatività pro-
fessionale. Scrosciano applausi.
Tutto in qualche modo si tiene a Sie-
na: i dati più materiali (c'è Marghe-
rita Dogliani, imprenditrice, che
racconta l'esperienza del lavoro fi-
assoluta, però.
CONTENUTI e forma della di-
scussione vanno insieme: c'è la
trombetta, ci sono le cassette con
cui si raccolgono i fondi per il finan-
ziamento, c'è il punto G (una sorta
di muro dei desiderata, dove gli au-
spici delle partecipanti sono scritte
su dei foglietti attac-
cati con le mollette
Rosy Bindi quando all'inizio del suo
intervento annuncia che chiederà
al Pd, di cui è presidente, “di ascol-
tare le ragioni delle donne”. Lei non
si scompone: “Se mi fischiate, non
mi avete capito, non c’è alcuna in-
tenzione di appropriarsi di questo
movimento”.
Riesce a strappare gli applausi il se-
gretario della Cgil, Susanna Camus-

di Lidia Ravera
In duemila pongono usate per appendere i
panni). Ci sono i pal-
so, quando parla di una manovra
contro le donne, dopo un’acco-

Orgogliose ma stufe, le basi per loncini rosa, pronti a

stiamo dicendo “basta!”
GIOVANI E VECCHIE, storiche e neofite,
femministe di prima seconda e terza
spremitura, trasversali nell’appartenenza
politica e passionali nell’appartenenza di
genere, orgogliose di essere donne e stufe
marce di essere “trattate da donne”, concrete
negli obbiettivi e tecnologiche nei metodi,
libere da sempre dalle ideologie ma propense
a ripristinare gli ideali (la loro forza motrice, la
loro funzione poetica), a Siena, quelle di “Se
non ora quando” sono tante, diverse eppure
misteriosamente omogenee, in disordine
sparso ma compatte. Rappresentano
soprattutto se stesse, però anche noi (me)
che non siamo materialmente lì, ma con la
testa sì, con la testa, con il desiderio, con il
pensiero. Noi, offese nella nostra dignità di
esseri umani da una subcultura che ci mercifica
e fa affari sul nostro corpo, discriminate sul
lavoro, costrette a scegliere fra affetti
famigliari e autoaffermazione (alternativa del
diavolo, che nessun uomo sopporterebbe),
limitate nelle nostre aspirazioni, selezionate in
base a meccanismi di cooptazione della più
funzionale al Capomaschio e mai di
affermazione della migliore, valutate secondo i
vetusti canoni della appetibilità sessuale ed
estetica (procedura razzista, che nessun uomo
sopporterebbe), promosse o bocciate per un
sì o per un no… noi siamo determinate a dire:
Adesso basta! Anzi: lo stiamo già dicendo.
Basta! Adesso!
un movimento che
contrasti le vecchie
logiche di partito
sico in fabbrica) e le realtà più mar-
ginali (un intervento spiega persino
le ragioni delle teologhe), il femmi-
nismo duro e puro del passato e l'e-
sperienza dei nuovi movimenti fem-
minili (quella che fa dire a Valentina
di Genova, dell'associazione Marea,
che ci vogliono le donne in politica,
“ma non tutte le donne”). Sul palco
si alternano donne più anziane e
giovanissime: difficile stabilire
un'età media, l'impressione è che
attiviste più anziane si mescolino a
prendere il volo.
Quello che proprio
non si tiene sono le
politiche. Non ce n'è
una che vada davvero
bene alla platea. Né
chi da sempre guarda
alla militanza femmi-
nile, né chi si affaccia-
no adesso a questo mondo. Viene
fischiata Flavia Perina (Fli), mentre
rifiuta lo schema secondo il quale
“le veline sono di destra e le donne
impegnate di sinistra”. Contestata
Giulia Bongiorno (Fli) che spiega di
essersi messa il tailleur come fa in
Tribunale e in Parlamento (che poi
strappa qualche applauso mentre
afferma che “bisogna scavalcare le
ideologie e votare solo i partiti che
fanno gli interessi delle donne”).
Viene rumorosamente interrotta Li-
glienza quanto meno fredda. E qual-
cuno la critica dal palco per l’accor-
do appena firmato con Confindu-
stria. Segnali indicativi. “Se non ora,
quando?” nasce come movimento,
e le modalità della politica tradizio-
nale proprio non le vuole. Spiega la
regista e scrittrice, Cristina Comen-
cini, che oggi tirerà le conclusioni:
“Il nostro è un percorso che ha bi-
sogno di un lavoro importante sulla
coscienza di sè delle donne, sulla lo-
ro forza, sulla loro capacità di dare
una svolta al Paese”. L'agenda poli-
tica viene dopo. “A novembre ci sa-
rà un altro incontro. Anche se poi le
questioni sono venute fuori tutte:
rappresentazione, lavoro, materni-
tà, legge sulla paternità obbligato-
ria”. L'obiettivo, partendo dalla
consapevolezza, è “farsi ascoltare
dai governi”, ma anche “fare rete
con gli uomini”.

Renato e Titti, oggi sposi tra le proteste

RICEVIMENTO DI LUSSO PER IL MINISTRO “CRETINO”: DISERTA TREMONTI. IN DUBBIO LA PRESENZA DI BERLUSCONI
di Sandra Amurri
inviata a Ravello (Salerno)
Ravello oggi turisti e cittadini
Atronon potranno accedere al cen-
storico e neppure sedersi ai
bar della piazza, perché tutti i ta-
volini sono stati fatti togliere per
ragioni di sicurezza. È in arrivo la
casta, seppure non al completo.
A Villa Rufolo, infatti, dove si
svolgerà la cerimonia nuziale tra
il ministro della Funzione Pubbli-
ca, Renato Brunetta, e Titti Gio-
vannoni, ci saranno certamente
il testimone di lui, il ministro del
Lavoro Sacconi, le ministre Car-
fagna e Gelmini, il neo segretario
Insegnanti di sostegno,
poliziotti e precari
attesi a Ravello
Per il menu chiamati
i più grandi chef
del Pdl Alfano. Quasi certamente
non ci saranno nè Berlusconi for-
se impegnato a pensare come pa-
gare De Benedetti nè Tremonti,
perché l’epiteto “cretino” rivolto
a Brunetta brucia ancora. Un pae-
se occupato: così si presenta Ra-
vello, alla faccia del matrimonio
“privato”. A celebrare il rito ci-
vile (la futura sposa è divorziata)
sarà l’ex sindaco Pd Secondo
Amalfitano, presidente di Forme-
zItalia, struttura per l’informatiz-
zazione della pubblica ammini-
strazione tagliata su misura per
lui dal ministro dei “precari sono
l’Italia peggiore”, che gli ha fatto
conferire la cittadinanza onora-
Il ministro Brunetta (FOTO ANSA)
ria, come era stato per Jacklin
Kennedy e Hillary Clinton.
E mentre i poveri in Italia - se-
condo la Caritas - sono più di otto
milioni e - sono dati dell’Istat -
una famiglia su sei non ce la fa a
pagare l’affitto di casa, il ministro
ostenta un matrimonio da favo-
la.
A COMINCIARE dalla lista
nozze, con tappeti da 5.500 euro
ad ulivi da 4.500 euro, con tanto
di codice Iban per poterli acqui-
stare con un semplice clic. Per
non parlare del buffet all’Hotel
Caruso, il più lussuoso della Co-
stiera Amalfitana, dove una suite
può costare anche 9 mila euro.
Quanto spenderà, se avrà un trat-
tamento di favore come si voci-
fera, non è dato saperlo, tutte le
bocche sono cucite. Di certo ad
attenderlo, di fronte al Duomo, ci
saranno gli “arancioni disobbe-
dienti”, gli insegnanti di sostegno
per i ragazzi disabili, muniti di ma-
gliette con la scritta “Jatevenne”,
e striscioni con lo slogan “Noi l’I-
talia peggiore”. E non mancherà
la protesta del sindacato di polizia
Coisp, che porterà in piazza le sa-
gome dei poliziotti pugnalati alle
spalle, per richiamare l’attenzio-
ne sul mancato pagamento degli
straordinari. Il tam tam è partito
su Facebook, 2800 adesioni vir-
tuali. La Questura ha autorizzato il
sit-in e ha garantito che i mani-
festanti non verranno relegati die-
tro le transenne di una “zona ros-
sa”. Tra i guastafeste ci saranno
anche i lavoratori precari che si
sono rifiutati di servire la cena al-
l’Hotel Caruso, pagata 75 euro
per 12 ore di servizio. E chi si è
presentato chiedendo di poter la-
vorare è stato sottoposto ad un
vero interrogatorio: “Chi sei, da
dove vieni, ti droghi, bevi, fre-
quenti centri sociali”, e via dicen-
do.
Non sarà un buffet all’insegna del
risparmio: il ministro antifannul-
loni ha voluto i più famosi nomi
della gastronomia italiana, come il
pasticciere di Minori Salvatore De
Riso, che preparerà ricottine e
sfogliatelle, Fabrizio Nonis per le
carni, un caseificio Battipaglia per
le mozzarelle di bufala, prosciutto
e pizza. Solo piatti tipici della cu-
cina locale, ci tengono a precisare
gli organizzatori, come espressa-
mente chiesto da Brunetta in ono-
re di quel Sud che detiene il triste
record della disoccupazione.
PER AVERE queste poche no-
tizie abbiamo dovuto assicurare
l’anonimato: la paura di essere li-
cenziati fa novanta. A Ravello so-
no in tanti a non gradire questo
sfarzo, ma lo dicono a bassa voce.
“Questi hanno il potere nelle ma-
ni” ripetono gli anziani con le ma-
ni consumate dal lavoro e con
l’angoscia che taglia la voce quan-
do raccontano di nipoti laureati
che campano anche grazie alla lo-
ro pensione. “A noi chiedono sa-
crifici, lui arriva in Maserati” af-
ferma una giovane donna. “Ha
mostrato ’arroganza del potere,
ma sarà un boomerang, la gente è
stanca” dice uno dei precari di-
sobbedienti. Di certo la misura è
colma. Le pance cominciano ad
essere vuote. E per dirla con Totò
“ogni limite ha la sua pazienza”.
pagina 8 Domenica 10 luglio 2011

GIÙ AL NORD

“NIENTE CEMENTO,
O SI FINISCE
ALL’INFERNO”
Expo 2015, appello a Formigoni
e Pisapia per salvare Milano
Nei prossimi giorni, il sindaco di Elio Roberto Formigoni
di Milano, Giuliano Pisapia, e Giuliano Pisapia
oberto Formigoni an-

e il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni,
firmeranno l’Accordo di
programma per l’Expo. Elio,
di Elio e le Storie tese, lancia
a Pisapia questo appello: non
accetti il cemento, non cada
nella trappola che sta
snaturando il progetto degli
orti planetari per trasformare
l’Expo 2015 in affari
e cementificazione.
SGARBI, che pale!
R
drà all’inferno. Uno co-
me lui, che appartiene a
Comunione e liberazio-
ne e dice di credere in Dio,
deve sapere che la cementi-
ficazione è uno dei peccati
più gravi che possono essere
commessi. Certo, quando so-
no state scritte le Tavole della
Legge, quel peccato non esi-
steva ancora e non era nep-
Nel tondo, Elio
(FOTO EMBLEMA)
pure immaginabile, ma se fos-
sero scritte oggi, le Tavole del-
la Legge, la cementificazione
sarebbe uno dei peccati più
gravi in assoluto, perché ha
conseguenze pesanti sulla vi-
ta nostra, dei nostri figli e dei
figli dei figli...
Io sono nato in una zona di
Milano in cui negli anni Ot-
tanta sono state costruite
quattro torri, orribili. Sono
ancora lì. E sono vuote. Vo-
gliamo continuare così?
L’EXPO di Milano 2015 era
nato con una idea bellissima:
creare degli orti planetari con
le coltivazioni di tutto il mon-
do. Finita l’esposizione univer-
sale, sarebbe rimasto alla città
lano ce n’erano altri cinque,
consultivi, sull’ambiente. Uno
di questi chiedeva: volete che
resti a parco l’area dell’Expo,
una volta finito l’evento del
2015? Hanno vinto i sì. Dun-
que Formigoni non può anda-
re contro la volontà dei citta-
dini.
I milanesi che hanno espresso
la loro volontà in modo tanto
chiaro, adesso devono farsi
sentire. Altrimenti continuerà
che mostrasse la città com’era,
collegandola alla città che sa-
rà. Invece si è passati alla fur-
bata di prendere prati e tra-
sformarli in cantieri e poi in
palazzi e grattacieli. Così un’a-
rea che valeva uno viene tra-
sformata in un affare che vale
mille. Soldi e cemento. Ma chi
ci guadagna? Non certo noi
cittadini, non certo i nostri fi-
gli e i figli dei nostri figli...

Insulti a un contestatore
utta colpa della difesa di Troia.
Tbunga
Lungi da omerismi o allusioni al
bunga, Vittorio Sgarbi c’è ca-
scato di nuovo: non gli fate vedere le
pale eoliche pugliesi che il critico
d’arte perde le staffe. Ne sanno qual-
cosa alla rassegna “Il libro possibile”
di Polignano a Mare, dove due sere fa
Sgarbi ha presentato il suo “Viaggio
sentimentale nell’Italia dei deside-
ri”. Impegnato nell’ormai consueta
filippica contro gli impianti eolici
che deturpano l’ambiente e arricchi-
scono la criminalità (esempio lam-
pante, a suo dire, la decadenza dello
splendido centro storico di Troia, in
un grande parco con le bio-
diversità del pianeta: una cosa
che non esiste in nessuna altra
provincia di Foggia), all’improvviso
l’ex parlamentare - al grido “drogato,
ubriaco, spacciatore” - si è scatenato
parte del mondo. Ma ora l’E-
xpo si sta invece dimostrando
un trucco: prendere aree che
contro uno spettatore che lo con- oggi sono agricole e trasfor-
testava. Non lo avesse mai fatto. marle in aree edificabili, ce-
Sommerso dai fischi degli oltre 2mi- mentificando e costruendo
la presenti e dopo una breve inter- l’equivalente di venti nuovi Pi-
ruzione dell’evento, a fine serata relloni, il grattacielo di via Mel-
Sgarbi è stato costretto a lasciare la chiorre Gioia detto Formigo-
città scortato dalla polizia municipa- ne, costruito come nuova se-
le tra due ali di folla inferocita. “È de della Regione dopo aver ab-
stata una vile aggressione” ha detto, battutto il Parco di Gioia, altro
ma evidentemente le pale che gira- grave crimine o peccato.
no non sono un problema solo pu- La volontà dei cittadini mila-
gliese. nesi si è espressa in modo mol-
(pierluigi g. cardone) to chiaro nel referendum del
12 e 13 giugno. Oltre ai quat-
tro referendum nazionali, a Mi-
a succedere quello che è suc-
cesso in questi vent’anni di
cattiva amministrazione della
città. In questi decenni sono
scomparse tante cose che ca-
ratterizzavano Milano: la Cen-
trale del latte, la Fiera campio-
naria... E la Scala? È stata ol-
traggiata dal restauro. Non è
stata restaurata: le hanno ag-
giunto sul tetto una clinica
svizzera.
L’anima di una città è fatta di
tante cose concrete. Ebbene,
la cosa più grave successa a
Milano in questi anni è che ha
perso la sua anima. E i cittadini
hanno così perso il legame
con la loro città.
La grandezza della idea dell’E-
xpo era poter fare qualcosa
ALLORA, milanesi, alzate la
voce! Facciamo rispettare la
nostra volontà espressa nel re-
ferendum. E tu, caro sindaco
Giuliano Pisapia, non cadere
nel tranello di Formigoni, che
ti dice: o fai come dico io, op-
pure l’Expo non si fa e Milano
farà una figuraccia planetaria.
Così dicono: o si fa come vo-
gliono loro, o niente. Ma è pos-
sibile? Non si riesce davvero a
salvare il parco degli orti, o al-
meno a costruire di meno?
Io credo che se i cittadini fa-
ranno sentire la loro voce, po-
tremo evitare una nuova, inu-
tile supercementificazione,
fatta con la scusa dell’Expo.
Formigoni deve pensarci, altri-
menti l’inferno lo aspetta.

Le maestre con i letti (per i rom) in cantina

di Nando Dalla Chiesa
ristina. È il nome che le torna
C sulle labbra più volte mentre
racconta la sua esperienza di mae-
stra milanese. Flaviana Robbiati ha
appena tirato due o tre pugni nel-
lo stomaco al pubblico della Set-
timana Internazionale dei Diritti
di Genova. È venuta qui con un’al-
tra maestra milanese, Stefania Fag-
gi. A spiegare perché le è stato
impossibile voltarsi dall'altra par-
te mentre le ruspe distruggevano i
campi nomadi dove abitava Cri-
stina. Non voltarsi quando vengo-
no calpestati diritti altrui dà, se-
condo la tradizione ebraica, dirit-
to a quell'appellativo di “giusti” a
cui è dedicata la rassegna geno-
vese. Loro sono venute a rappre-
sentare, con altri insegnanti, i
“giusti nella scuola”.
“LO SA LEI che cosa vuol dire
uno sgombero? Noi sì, l'abbiamo
misurato attraverso i nostri alunni
rom del Rubattino. Saranno cata-
pecchie in lamiera, ma ognuna è
per loro la propria casetta, capi-
sce? Quando arrivano a tirar giù
tutto fanno la conta a quintali della
spazzatura. Ma quei rifiuti triturati
sono pentole, cartelle, quaderni,
giocattoli, guardi qui la foto di que-
sta bambola decapitata. A Milano
FLAVIANA E STEFANIA, QUANDO LA SCUOLA È PIÙ FORTE DEGLI SGOMBERI
in tre anni hanno fatto 540 sgom-
beri. Il vicesindaco De Corato li fe-
steggiava pure. Quando poi il car-
dinale Tettamanzi chiese di evitare
di farli in inverno, di risparmiare la
pioggia e la neve e il freddo a quel-
le creature, il sindaco rispose che
la lotta per la legalità non cono-
sceva stagioni. Bella legalità, che
ammazza il senso di giustizia. Io
dico che negli edifici dove si ap-
plica la legge c'è scritto ‘Palazzo di
giustizia’, mica ‘Palazzo della lega-
lità’. E di ingiustizie ne abbiamo
viste. Sa, noi seguivamo attenta-
mente le vicende del campo. Un
mattino seppi che avevano fatto
uno sgombero che era ancora
buio. Allora spiegai tutto agli altri
alunni, chiesi loro di non farlo pe-
sare a Cristina. Cristina arrivò a
scuola chiedendo che i compagni
non sapessero nulla, con gli occhi
bassi, per la vergogna di quel che le
era successo. In classe furono bra-
(FOTO COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO)
vissimi, perché per fortuna i com-
pagni di scuola e le loro famiglie ci
aiutavano molto a creare un clima
di amicizia e la invitavano alle fe-
ste”.
HA UN VISO lungo e scavato,
Flaviana, gli occhiali dorati poggia-
ti su un naso magro e impertinen-
te. Stefania ha i capelli scuri, è solo
all’apparenza più severa. “Quel
giorno”, continuano, “quel 19 no-
vembre, ci arrivarono a scuola alle
quattro del pomeriggio tutti i ge-
nitori degli alunni rom del distret-
to, quasi una quarantina ne aveva-
mo. E ci chiesero di aiutarli a dor-
mire. Facemmo subito le telefona-
te, Sant'Egidio, la Casa della Carità,
le parrocchie, e alla fine ne pren-
demmo qualcuno in casa nostra.
Riuscimmo a sistemarli quasi tutti.
Il fatto vero però è che questa guer-
ra ai rom toglie a dei bambini un
diritto elementare: quello di anda-
“Cristina chiese
che i compagni
non sapessero
nulla,
per la vergogna
di quel che era
successo”
re a scuola. È andare a scuola, se-
condo lei, doversi rifare i quaderni
ogni mese, trovarsi senza casa de-
cine di volte all'anno, perché que-
sti sono i numeri di Cristina, op-
pure dovere cambiare otto scuole
in un anno come è capitato a Sa-
muel, o metterci due ore a piedi tra
i campi ghiacciati, come è succes-
so a Giulia che voleva restare nella
sua classe? È andare a scuola con la
serenità necessaria venire staccati
come figurine dal padre o addirit-
tura dalla madre a sei anni? Per que-
sto noi diciamo che i bimbi rom
sono bimbi come gli altri, ma con-
temporaneamente che sono un
po’ meno bambini di tutti. Perché
per loro vivere la normalità non è
normale. Si sentono sempre in col-
pa. Vuole sapere la storia di Ulisse,
che arrivò a scuola ricoperto di
sputi? Era stato un signore dalla sua
macchina. Appena lo ha visto, ave-
va tirato giù il finestrino e l’aveva
trasformato in un bersaglio”.
Stefania e Flaviana, scuole diverse
ma stesso circolo didattico, quello
di via Pini, zona est della città, non
si fermerebbero mai nel loro rac-
conto. D’altronde se c'è qualcuno
che ha presidiato le frontiere della
civiltà nell'Italia ubriaca di pregiu-
dizi e di razzismo sono loro. Loro
che appena fiutavano l'aria di
sgombero facevano lasciare le car-
telle a scuola o preparavano ma-
terassi nelle loro cantine. “Ma lo sa
che alcuni di questi bambini vivo-
no perfino sotto terra? Pensi quan-
to è grottesco: li bocciano a volte
per le troppe assenze, quando so-
no proprio gli sgomberi a catena
che gli impediscono di venire a
scuola. Eppure si impegnano, sa?
Cristina sapeva solo il romans e il
rumeno. Ora è andata a vivere in
una casa in un altro paese, anche se
i suoi compagni continuano a in-
vitarla alle feste, ed è stata promos-
sa in prima media quasi con la me-
dia dell'8. Ha studiato e imparato.
Noi lo ripetiamo a ogni incontro:
lasciarli analfabeti è come compie-
re una pulizia etnica. Perché se tu
non sai la lingua non leggi neanche
la medicina, non leggi la pagella di
tuo figlio, resti letteralmente senza
diritti. Che è la più grande povertà:
non potere accedere ai diritti, non
sapere nemmeno di averli. Per que-
sto un giorno abbiamo scritto loro
una lettera per rivederli l'anno do-
po a scuola”. Dice così quella let-
tera: “Vi insegneremo mille parole,
centomila parole, perché nessuno
possa più annientare le vostre vo-
ci”.
“Se abbiamo dei progetti? Certo
che li abbiamo. Borse-lavoro, pro-
getti sanitari, la promozione anche
del vino e del pane rom. Ma quali
soldi, non abbiamo niente. Piutto-
sto, sa che cosa ci sembra un po’
orribile? Di essere diventate note
perché difendevamo i bambini. Ma
perché, non sta scritto ovunque
che bisogna difenderli? E invece
per qualcuno siamo un po’ uno
scandalo. Ma come, si chiedono,
come è possibile che della gente si
voglia tenere gli zingari?”.
 SPECIALE
SCOMUNICA

LORENZOPIERFELICE.IT

satira & s e n t i m e n t i 10 LUGLIO 2011

Il ministro riscaldato Quando si può dare una mano noi non ci tiriamo indietro…
Brunetta: “Non ho capito cosa mi ha detto Tremonti”.

“CRETINO”! HA DETTO “CRETINO”!

e l’Armageddon
di Andrea Aloi
In quel tempo a Roma, regnante Berluscolo IV,
accanto ai ministeri classici, nacquero i frutti
meravigliosi di un esotismo istituzionale che tro-
vava radici e ispirazioni nella Bisanzio più sco-
sciata. Vegetava infatti, con le abbondanti innaf- Con il pat
Pubblici rocinio di
fiature dell’erario pubblico, un ministro incari-
cato di avere rapporti (si immagina protetti) col
Parlamento: un compito di artistica inutilità e
tà Progr
e Amplif esso
per questo affidato a un innocuo fungo saprofita
della sottoclasse Elio Vito, uno dei rari miceti in
grado di indossare giacca e cravatta e contem-
poraneamente di sorbirsi il caffé. on
Accanto al Vito, un signorinello a nome Alfredo
Fitto si rapportava con le Regioni dando pure un
contributo alla coesione territoriale (risultati?
non percepiti, nemmeno dalle medium più quali-
ficate) e un altro, il Rotondi, vigilava sull’attua-
zione del programma di governo. Una domenica
di primavera, alla casina Valadier, Fitto e Roton-
di, con un discorso di cinque minuti riuscirono a
i
Robecch
gonfiare sei mongolfiere d’aria flambé e questo

pag. 3
exploit li salvò alcuni mesi dopo dalla ghigliot-
tina: assunti come collaudatori dalla Pirelli, con-
clusero in umile decoro una vita prima consacra-
ta alla futilità, alle tartine salmonate e ai lauti
mensili che, in modo genialmente perverso, gli
venivano garantiti proprio dalle loro prime vit-

Mannelli
time, i cittadini italiani.

pag. 3
Un altro ancora, il Calderoli, semplificava la nor-
mativa secondo l’ispirazione che andavano ta-
gliate tutte le leggi inutili, cioé quelle che non
servivano agli augustissimi cazzi di Berluscolo IV
e della sua corte.
Un’ennesima spora, il Ronchi, si sforzava di non

Cinema:rcista
ridere quando nominava il suo ministero: “Poli-

L’eso
tiche Europee”, come se potesse avere qualcosa

pag. 4
di politicamente europeo un Paese che ormai
stava per essere scritturato a Bollywood.
Il resto dei ministri passava lietamente i giorni
mandandosi a fanculo.
Il Bossi, ministrato a sua volta alle riforme per il
federalismo, quando i miracolati da Berluscolo
IV apparecchiavano al sire porcatielle legislative

Jacopone
prêt à porter, sentendosi prossimo all’autosput-
tanata presso il popolo padanio pretendeva ar-
da Ostia
rochito di non saperne nulla: “Cred'io ch'ei cre-

dette ch'io credesse che tante voci uscisser, tra
quei bronchi, da gente che per noi si
nascondesse”, la famosa excusatio
Dantis così apprezzata dalla gente di
Pontida. L’ultima notte, il vento della
vanità scompigliò la mente di una
bambola-ministro, la Brunetta.
La mascotte si animò nel terrore degli
astanti, Tremonti svenne imprecan-
do, a Berluscolo IV si scucirono le quin-
te delle orecchie, il pil s’inabissò tra le
bestiemme tonanti del mostro di Maa-
stricht mentre in un cielo plumbeo IPT,
IRAP, IRPEF, IRE, IRES e IVA volavano in
cerchio come arpie. Il pozzo e il pendolo
di Edgar Allan Poe e gli ultimi giorni di
Pompei in confronto a quella notte sem-
brarono Disneyland.
“Il Misfatto al Papa: vendi i tuoi averi e dalli
ai poveri. Solito tentativo della sinistra di
“usare” la Chiesa.” Con questo esilarante ti-
tolo Il Giornale ci gratifica di nuovo con il suo
sdegno. Grazie, Sallusti, troppo buono.
Stavolta se la sono presa con una strip sul
Pastore Tedesco del sottoscritto, in cui
azzardavo l'ardita tesi “siete stramiliardari,
invece di invitare alla solidarietà gli altri,
cominciate a praticarla voi.”.
Penso a tutti i preti poveri che il loro me-
stiere lo fanno davvero, in mezzo agli ult-
imi, come predicava il tizio in Galilea, non
pag. 6
sui macchinoni blu o nei consigli di amministra-
zione. Ancora più siderale la chiusa: “Compito
della Chiesa non è risolvere il problema della fame
nel mondo, ma testimoniare la Resurrezione di
Cristo”. Tralasciando le psicopatologie, il pensie-
ro mi corre anche a mia nonna: di qualcuno che
s'arrampicava sugli specchi per sostenere l'inso-
stenibile, diceva “sta a dì che Cristo è morto de fred-
do”. Che in effetti, a pensarci, Cristo, il brav’uo-
mo che nacque in una grotta e disse 'Beati i
poveri’, non è mica morto in croce.
L'ha ammazzato il Vaticano, a colpi di immobi-
liari, titoli e società off-shore. Stefano Disegni
ENTUSIASMO PER L’INTERVENTO ARMATO DELLE FORZE DELL’ORDINE!

Sbloccati i lavori sulla Salerno Reggio Calabria

Mentre le voci maligne davano per sicuro un inutile intervento in Val di Susa, dove la gente non vuole un treno che non c’è, lo Stato scatena
la guerra contro i No-A3, camorristi e delinquenti che bloccano la Salerno-Reggio da vent’anni. Finalmente, blindati, mitra e gas tossici
per stanare i black boss e riportare la legalità nel meridione. Due giorni di scontri sull’Autosole, battaglia dura da Rosarno a Battipaglia.

di Enrico Caria
DAL NOSTRO INVIATO.
“Pizzo Calabro sara` il vostro Vietnam” promet-
tevano i NO A3 prima dell’assalto delle forze
dell’ordine. Invece da stamani gli operai sono tornati al Quando lo Stato
fa la cosa giusta
lavoro nel cantiere più grande d’Europa dopo un assedio
della malavita organizzata (e riunita sotto la sigla NoA3)
durato quasi tre lustri. Restituendo viabilità alla popolazio-
ne locale, accesso al turismo internazionale e a Napolita-
no, finalmente, un buon motivo per solidarizzare con la
polizia che mena. Gli scontri per liberare i 443 chilometri
bloccati dalle cosche con estorsioni, incendi dolosi, tan-
di Stefano Disegni
genti, attentati e pestaggi, sono iniziati all’alba quando i
black-bloc delle ‘ndrine, passamontagna di pecora calato in Qualcuno balla, qualcuno applaude, qualcuno
volto, scendono da Sile e Serre imbottiti di coca colombia- brinda e offre 'nduja al cronista che rispettoso
na e cipolle di Tropea con un solo obiettivo: tornare a del suo fegato declina, ma non dimentica di
spartirsi gli 11 miliardi e mezzo di euro teoricamente desti- ringraziare l'anziana donna che l'ha spalmata
nati alla realizzazione di una fantomatica terza corsia da sul pane col sorriso di chi vede considerati e
Salerno a Reggio-Calabria, in realtà finiti nelle loro tasche difesi i suoi diritti. È una folla festosa quella che trovia-
in appalti, subappalti, sub-subappalti, forniture di calce- Gli agenti mentre trascinano via il boss Carmine Lobuono, mo qui accanto ai cancelli del nuovo cantiere, nel profon-
struzzo, trasporto terra, guardianie... il risultato? uno dei capi dei rivoltosi No-A3 do sud dove le pistole fino a ieri dettavano legge.
Gente con gli occhi lucidi per la felicità di un'efficienza

Notabene
tanto attesa e oggi ritrovata. Gente che offre fiori agli im-
barazzati, sorridenti Robocop inviati dallo Stato a far ri-
spettare con la forza del Diritto la Delibera di inizio lavori
di risanamento della Salerno-Reggio Calabria.
Il nostro codice penale non prevede punizioni Non c'è neanche bisogno di cercare qualcuno disposto a
corporali. Se anche le prevedesse sarebbero i farsi intervistare, sembrano un lontano ricordo i tempi in
cui nessuno parlava, nessuno sapeva nulla. Oggi grazie
magistrati a doverle stabilire con una sentenza
all'intervento in forze dei poliziotti inviati dal Ministro
e non i poliziotti. Le forze dell’ordine hanno il Maroni là dove ce n'era più bisogno garantendo la realizza-
diritto e il dovere di utilizzare la forza per zione dei lavori che trasformeranno la Salerno-Reggio in
fermare un reato ma quando il “facinoroso” una highway a sei corsie degna delle California, tutti vo-
viene arrestato va consegnato al giudice, che gliono parlare. Come quest'uomo non più giovane che mi
ne stabilisce le responsabilità. si avvicina offrendomi una tartina con la 'nduja che rifiuto
Non devono torcergli neanche un capello altri- cortesemente, so che non se la prenderà, non oggi. “Voglio
menti commettono un reato. dedicare questo giorno a mio figlio!” mi dice ”Nel '95 è partito
I poliziotti che assistono o sono a conoscenza da Rosarno e non è mai arrivato. Mai più ritrovato. Inghiottito
di un pestaggio e non denunciano i loro colle- da una voragine in corsia di sorpasso, ci dissero. Con tutta la Ti-
ghi commettono anch’essi un reato poiché il po e il carrello col gommone. Come lui tanti. Facemmo ricerche.
pubblico ufficiale, a differenza del comune cit- Anche col metal detector. Io e mia moglie chiedemmo chi fosse
responsabile. La notte stessa ci diedero fuoco al negozio.”
tadino, ha l’obbligatorietà dell’azione penale. “Cos'è che vi fa così felici, oggi?” chiedo, già conoscen-
Arrestateli, senza menarli, grazie. do la risposta. “Il fatto che lo Stato abbia fatto la scelta giusta,
inviando la polizia a far rispettare la legge mettendo in fuga i
criminali che impedivano lo sviluppo! Il fatto che gli stipendi di
Cantieri di fatto bloccati e Autostrada del Sole trasforma- questi generosi ragazzi in divisa venuti a liberarci siano pagati
ta in Autostrada della Morte con traffico condannato su con le nostre tasse, che da oggi pagheremo più volentieri! Sa
una sola corsia dal Cilento a Scilla! E poi asfalto crepato, cosa vuol dire vedere dopo tanti anni quest'autostrada funzio-
buche, tunnel senza luci, catarifrangenti scassati, guardrail nare, senza voragini, lavori in corso perenni, siepi non tagliate
deformati, sterpaglia nella carreggiata, SOS disattivati, au- che la rendevano simile all'Amazzonia? Sa cosa vorrà dire
togrill con panini alla sola soppressata e cessi degli auto- vedere i turisti che arrivano sereni, che si fermano in begli
grill intasati. Secondo un’indagine condotta dalla Mobile di autogrill come nelle autostrade del Nord, che non fanno più
Reggio Calabria e dalla Dda infatti «... alla cosca Mancuso di code di dodici ore sotto il sole perché l'autostrada si è ridotta a
Limbadi toccava il territorio compreso tra Pizzo Calabro e Serra un viottolo di campagna? Ha presente?”
San Bruno; alla cosca Pesce il tratto tra Mileto e Rosarno, ai Piange, quest'uomo, adesso. Di fronte alle lacrime di chi
Piromalli Gioia Tauro, agli Alvaro il tratto tra Palmi e Bagnara ai tanto ha sofferto, il cronista tace. Azzardo un'ultima do-
Tripodi e ai Laurendi il tratto Bagnara-Villa San Giovanni, ai manda quando vedo passata la tempesta emotiva.
Bertuca/De Stefano Villa San Giovanni... » e via continuando. “Se il Ministro Maroni la stesse guardando in questo
Ma oggi tutto questo non c’è più, perché lo Stato li ha bat- momento, cosa gli direbbe?” “Gli direi grazie per aver fatto
tuti una volta per tutte. Lo Stato ha sconfitto i NoA3 usan- la cosa giusta là dove andava fatta. Si dice sempre che i politici
do finalmente tutta la sua forza per una giusta causa, con- non ne azzeccano una, che fanno solo i loro interessi. Stavolta
divisa da tutti gli italiani, senza se e senza ma. no. Mandare centinaia di poliziotti e mezzi per difendere la
Condivisa soprattutto da Governo e Opposizione. Una realizzazione di un'opera pubblica importante e non sprecarli
vittoria storica per il buon senso e le reali necessità del là dove non servono, è la conferma che al Ministero degli Interni
Paese. Altro che Val di Susa. abbiamo qualcuno che sa quello che fa e lo fa bene”.
Mi saluta, accetto la 'nduja, il mio fegato me lo perdonerà,
in un giorno come questo.

Spazio satira diretta

Berlusconi: “Riproporremo
la salva-Fininvest, non era
una norma ad personam.”
C’hai la faccia come il culo, c’hai.

II
 SanToro
scatenato
di Stefano Pisani
Il negoziato fra Michele Santoro e La7 si è
interrotto dopo solo un mese di trattative.
Trattative che, però, sono state fittissime, quasi
quanto quelle vere. Stella, l’ad di La7, ha spie-
gato che ci sarebbero stati seri rischi legali a
mandare in onda Santoro a scatola chiusa, co-
me pretendeva lui.
Seri rischi? Come se davvero qualche decoder
riuscisse a prendere La7. No, seriamente. La7
si prende benissimo ovunque tranne che in al-
cune zone, fra cui l’Italia.
Santoro, dal canto suo, alla fine ha detto no, e
così le azioni Telecom sono ridiventate zucche.
Siamo sinceramente preoccupati per il morale
di Michele, come tutti gli altri 21 spettatori che
hanno assistito alla puntata finale di Annozero
sul mercato del pesce. Anche se mi è piaciuto
molto l’editoriale in cui Travaglio moltiplicava
le aragoste.
Ma il vero motivo per cui Santoro non va a La7
è un altro e non ha niente a che fare con il pro-
getto a serramanico del Ministero dello Svilup-
po Economico contro Telecom.
Dopo aver fatto ubriacare Sandro Ruotolo con
un negroni, sono venuto a conoscenza del reale
obiettivo di Michele: far incazzare Mentana.
Una tentazione umanissima, diciamocelo: chi
non ha mai desiderato, in cuor suo, di cantarle
a quell’insopportabile riccetto saputello che ap-
pena può tenta di sembrare simpatico?
Secondo esperti militari, in Val di Susa non c’è
stata una strage solo perché i black bloc sono
stati fermati prima di mettere mano alla loro
scorta di freddure di Enrico Mentana.
Santoro, all’inizio, ha provato a litigarci dicen-
do: «Vado a La7» e si aspettava una reazione
invidiosa di Chicco. E invece gli sono arrivati
cioccolatini alla ciliegia succhiata una per una
PROVACI ANCORA, SILVIO! da Lilli Gruber e Mentana si è detto addirittura
felice. Allora Michele ha calato l’asso: «Volevo

Controlli dei Nas nelle cucine del Quirinale: dire: La7 è una tv di censura e Mentana non è
libero».

Trovata nei supplì una norma salva-Finivest

Mentana, appena lette queste dichiarazioni su
Il Fatto, ha interrotto la lucidatura del suo Pu-
litzer (che compie ogni mattina, da quando se lo è
Trovato un comma salva-Silvio anche tra la biancheria del presidente, Alfano si difende: fabbricato) e ha deciso di replicare.
“Non ho accesso a quei cassetti”. Ghedini: “Io non c’entro! La norma è scritta con lettere ritagliate Raccolta tutta la furia di cui è capace pensando
dai giornali, e ho pure messo i guanti per non lasciare impronte!”. Il Quirinale rimanda al mittente a Carlo Rossella, ha scritto una lettera al Cor-
una fornitura di fagioli in scatola: i barattoli erano pieni di norme salva – Finivest. riere: «Io sono libero come te, e non ho fatto una
Scandalo alla Caritas: un piccoletto coi capelli d’asfalto tenta di saltare la fila per la minestra. sola marchetta in vita mia». Giusto, perché
chiamare marchetta quelle che si chiamano
“Era solo un gavettone!”, Giovedì. Studenti delle scuo- “puntate di Matrix con Confalonieri”?
dice una nota della presiden- di Alessandro Robecchi le elementari in visita al Quiri- Pare che le dichiarazioni di Mentana sulla sua
za del Consiglio, a proposito nale. Un piccolo visitatore si libertà siano state lette anche a Lamberto Spo-
della norma salva-Finivest na- avvicina al presidente e gli chie- sini in ospedale e ora lui è bloccato nel gesto
scosta nella legge finanziaria. de un autografo sul quaderno dell’ombrello.
Anche il segretario del Parti- di matematica. Cosa farà ora Santoro? A cosa sta pensando in
to degli Onesti - fermato Napolitano accetta divertito, questi giorni? E, già che ci siamo: cosa prenderà
mentre stazionava con un ma scopre che poche righe so- stasera al ristorante? Dice che qui c’hanno il
mattone in mano davanti a pra c’è scritto: “Tutte le multe vino buono.
una gioielleria - ha cercato di superiori a 20 milioni potranno «Se dovesse rimanere in Rai, significherebbe che
minimizzare. Ma, come il Mi- essere pagate in rate annuali di dopo aver toccato il fondo, cominciamo a scavare»
sfatto può oggi rivelare, i centesimi 35 e solo per cinque ha dichiarato Bruno Vespa che, ricordiamolo,
tentativi di far risparmiare a anni dalla sentenza”. Napolita- non è giusto definire uno zerbino. È quello che
Silvio Berlusconi qualche no chiama i corazzieri. c’è sotto lo zerbino.
centinaio di milioni sono sta- Venerdì. È il capo del ceri- E così, ancora una volta, pare che il Terzo Polo
ti numerosi. Ecco la cronaca moniale ad accorgersi che l’am- televisivo non nascerà. Pure se io, davvero, mi
di una settimana convulsa. basciatore del Kazakistan in vi- accontenterei anche di veder nascere il secondo.
Lunedì. Arriva al Quirinale sita al Quirinale ha uno strano
la norma salva-Fininvest, il aspetto. Basta un piccolo con-
presidente Napolitano se ne accorge e salta tutto. trollo per scoprire che si tratta in realtà di un gigantesco ori-
Martedì. Il governo ritira la norma tra le risate. Alle ore 15 gami con i baffi. Una volta piegato e steso su un tavolo si legge
un’enorme scatola di cioccolatini viene consegnata al Quiri- chiaramente la scritta: “Tutte le multe superiori a 20
nale. Il biglietto dice: “Da un’ammiratrice sconosciuta”. milioni potranno essere pagate con i ticket sanitari
Napolitano pretende di aprirla prima di firmare la ricevuta e degli italiani”. Napolitano fa arrestare l’origami.
scopre che contiene il seguente testo: “Tutte le multe superiori Sabato. Sentenza sul caso Mondadori. Arriva al
a 20 milioni potranno essere pagate con i soldi del Monopoli”. Quirinale un decreto urgente per il sostegno
Mercoledì. Napolitano sta firmando personalmente gli inviti all’apicoltura in Umbria. Il comma 47 contiene
per un ricevimento al Quirinale. una norma per il sostegno degli anziani
Tra gli eleganti cartoncini pronti per la firma ne scorge uno in difficoltà economiche residenti ad
con la scritta: “Tutte le multe superiori a 20 milioni potranno Arcore. Napolitano firma nel corso
essere pagate solo il giorno 30 di febbraio”. Irritazione del Quiri- di una toccante cerimonia.
nale, il presidente rifiuta di firmare.

III
IL GRANDE s o l o s u c c e s s i i n t e r n a z i o n a l i !
L’ESORCISTA
CINEMADEL
Siamo il partito degli onesti! E io sono un cane da Porco zio!! Oh, Signore, dammi Anzi, facciamo così, ti rimedio
guardia....bauuu…padrone sono bravo? Me lo dai l’osso? la forza, il tuo umile due troie minorenni così fai
servitore è debole un'esperienza nuova, te le
di fronte alle porti in convento...
forze del Male...

Lo sente, Padre?
Non ce la faccio più!
Ieri mi ha insultato
perché non mi sono
rifatta le tette Che cazzo vuoi, ti sei stufato di fare il trenino dell'amore Signore ti prego,
Abbi fede, figliola, con l'aiuto come la Minetti… coi ragazzini all'oratorio? vattene affanculo te, Signore ti prego,
del Signore sistemeremo tutto. Boffo e Famiglia Cristiana! Signore ti prego...

...e ci fai il bunga bunga con tutti i fraticelli... Lascia questo corpo, Attenzione, ragazzi, mi scappa
però dite che sono le nipoti di NetanyaHu! maligna entità! un lodo, poi non dite
che non vi ho avvertito!

Ma che schifo!

Quest'uomo è posseduto
da una maligna entità!
Maligna entità, maligna entità...ti ripeti! Non hai È il Lodo-Altezza Media che distribuisce
Lo sospetto anch'io, è siciliano argomenti! Tipico di voi comunisti, parlate generosamente 40 cm. in più a tutti gli italiani
ma parla con l'accento milanese! per slogan, non sapete dire altro, cribbio! sotto il metro e sessantacinque!

Oplà, ne mollo un altro! Io per me lo farei pure, ma lui non sarebbe

contento, era un avvocaticchio siciliano,
s'è ritrovato Ministro, non sa nemmeno come.

Santa Madonna! Basta...

maligna entità...

È il Lodo-Moglie Vecchia: Legittimo Ripudio per tutti gli italiani

con moglie appesantita, con la buccia d'arancio sulle chiappe ...maligna entità! In nomine patris et fili et spiritus
e le zampe di gallina intorno agli occhi. sanctus, ti ordino di abbandonare questo corpo! Ripeto, in nomine patris et fili et...

Senti, corvo, ti do un altro finanziamento Diciamo seicento milioncini. E la stecca Gentile Signora, cordiali saluti! Ma padre, che fa,
alle scuole private e ti levi dalle palle, ok? sui catering all'ora di ricreazione. se ne va così?!

Quanto?
Resta dove sei, Una mano lava l'altra, tutte e due
benigna entità! portano a casa. Se vedemo.

IV
 Cosa faccio ora? Cosa faccio? Sono Don Gallo, risolvo problemi. Grazie di essere venuto, Padre!

Senti questa, è
fortissima!
Un inventore va
all'ufficio brevetti e Padre un accidenti. Chiamami
dice 'ho inventato la Don. C'è qualcosa che devo sapere:
mela che sa di fica...' parla milanese, blatera di bunga bunga,
dice barzellette orrende?
Sì, Pa...Don.

E no! Le barzellette burine no! A mali estremi...E' ora di chiamare...lui! È lui, il Male peggiore. Il più difficile da estirpare. Andiamo.

E adesso il Lodo Autogiudiziale che istituisce l'autocertificazione per E allora, ci si rivede, non ti basta mai, eh? Perché, ci sto bene qua dentro, fa tutto
i processi pendenti. Ci si giudica da soli in casa e si invia il verdetto alla quello che dico senza protestare, vuoi
Guarda chi c'è, il prete vedere? Angelino, cantaci qualcosa...
magistratura, con grande snellimento dell'iter burocratico! Eccoloo...
comunista! Che fai qua, 'Vitti 'na crozza supra 'nu cannuniii'...bravo,
vai a salvare le tue visto com'è obbediente? Ora vomita i cannoli!
mignotte! A proposito,
ho due lituane che fanno
dei bei lavoretti in pelle...

Libera il corpo di questo poveretto

È lui. L'ho già incontrato altre volte. e vediamocela noi due.

L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita
nelle forme e nei limiti...

Blaaaargh!
No!
No, dai, non scherzare,
Sì! la Costituzione no, lo
sai che non la sopporto...
No!

L'hai
voluto tu.

E pensi di spaventarmi con questi trucchetti? Sai quanti tossici

m'hanno vomitato sul clergyman? Forza, libera questo sfigato.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, NOOO! BASTAAA! HAI VINTO! Amore, grazie a Don ora sei libero!
sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua lo LASCIO, questo POVERO
personalità e richiede l'adempimento dei suoi doveri inderogabili. SFIGATO! AAAAH!!! Non ne sarei
così sicuro. Minchia, e ora che
faccio, a fare le
No, dai, Don, ti prego,
cause condominiali
non ce la faccio minga...
ad Agrigento, me ne
torno? Lo richiamo.

Certa gente, della libertà

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti non sa che farsene…!
alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione...

FOTO ED ECCEZIONALMENTE PRETE GIOVANE: FRANCESCO SPINUCCI. MONTAGGIO PAOLO CUCCI.

V
NON SOLO ORSO: ESCE LA PRIMA RIVISTA DI GASTRONOMIA CELTICA
“Il tanghero verde”
da oggi in edicola
di Paolo Aleandri
Il valore aggiunto della politica leghista, co-
me è noto, è il forte legame con le tradizioni
ed il territorio con il vagheggiato intento di
riscoprire e valorizzare l’uomo padano in
purezza. I suoi tratti essenziali, idealmente, sono quelli
“dell’omo grando come contadino di bosco che vole magnar
qualsiasi cosa se move o respira o pare far l’una di queste
cose” (Borghezio: “De bruta et roza civitate” – 2,5).
Da oggi, per chi voglia sentirsi padano nell’anima oltre che
nel fiato, c’è “Il Tanghero Verde”: moda, costume ma soprat-
tutto gastronomia celtica e post-villanoviana.
Nel primo numero, uno sfizioso servizio speciale sulla
caccia al cinghiale con la tecnica del dito nel culo del ti-
ratore di balestra: una specialità difficile perché, alla lunga,
il tiratore di balestra perde sensibilità e ci vuole uno col
dito più grosso. Per chi ama le ricette della tradizione, le
schede dettagliate per realizzare l’Orso Yoghi con salsa di
di Jacopone da Ostia
Lodo, lodino, lòdulo, lodazzo
intenta il cavalier sanza pudori
ché abbrùciagli lo cul pello scacazzo
et anco lo sfinter co’ gran dolori
poi che render dovrà pecunia a fiotti
a Càrolo pel furto Mondatori
che a guisa ei fe’ di ladri e galeotti.
E iguale a chi pria lancia il duro sasso
e tosto cela l’arto a vetri rotti
ei fece mala azione e retropasso
poi che fu colto con lo sorcio in bocca
e dové poi del gesto fare casso.
Non oro ma carbon quel che lui tocca
diviene omai, così tristo se lagna
già che dal colle giunge dura crocca
c’annunzia il certo fin de la cuccagna.
Al suolo volge allor l’ottuso guardo,
s’invola lo pensier l’occhio se bagna
Rammenta il bunga bunga, il suolo sardo
E l’opulenta berbera sua cocca
Nipote d’avo egizio pingue e tardo
sebben sia quella esile e marocca.
Trèmulo di terror pelli processi
il cavalier scongiurà e là si tocca
vedendo omai crollar fama e successi
lo mondo suo, la sua realtà tarocca.
ALBERTO E SCHWARZY BRACCATI DALLE FAN
Presto, inseminiamole!
I figli illegittimi di Alberto di Monaco ormai sono dozzine,
lasciando al palo stalloni come Schwarzenegger e Pinault.
Cosa c’è dietro l’anomala proliferazione?
Ecco le teorie più accreditate.
1) Che Alberto spargesse più figli che forfora si sapeva,
ma per sviare i sospetti la famiglia ha diffuso per anni vo-
ci sulla sua omosessualità. È stato un boomerang: sicure di
non piacergli, le donne se lo portavano in camera per
parlare di abiti e makeup, e quando capivano l’errore era
troppo tardi.
2) La dinastia usava dare ai principi nomi al plurale
proprio per evitare le cause di paternità: «Ho avuto un
figlio da Ranieri.» «Sia più precisa. Con quale Raniero?»
«Non con Raniero, con Ranieri». «Non li ha neanche contati?
Si vergogni!» Il caos era tale che nel ‘60 un bebè di Ranieri
yogurt di puffo
spremuto a ma-
no; la polenta di
canarino (famo-
sa come “osei
con gli osei”);
il cerbiattino Bambi
sfilettato vivo, con salsa agra dei suoi stessi lacrimoni; il
“cazzoeragino”, una specialità che si può gustare solo
quando, per errore, un colpo uccide uno dei cacciatori che
si chiama Gino (ma sui prossimi numeri troverete anche
“cazzoeramario”, “cazzoeralorenzo”…). Un’intera sezione è
dedicata agli attrezzi più adatti per sgozzare, impalare,
scuoiare, smembrare e massacrare la selvaggina, con ap-
profondimenti sull’uso delle mani nude e suggerimenti per
fare pratica su se stessi. Con il primo numero, in regalo un
coniglietto da scuoiare insieme a tutta la famiglia.
Per la successione a Berlusconi,
Formigoni vuole le primarie.
Silvio preferiva le infermiere.
di Lia Celi
fu attribuito a Morandi. Alberto è l’unico Grimaldi col
nome al singolare, quindi è più facile incastrarlo, a diffe-
renza di Caroline e Stefanie, ognuna delle quali finge di
essere due donne.
3) Il principe ha sempre cercato di evitare le paternità.
Ma avendo appreso i rudimenti di contraccezione dalle
sorelle, usa la pillola agli estrogeni, che non solo non gli
impedisce di far figli ma gli permette anche di allattarli.
Pare si rassegnerà a usare il condom, anche se, ammette,
«è più difficile da inghiottire».
4) Secondo i biologi Alberto è l’anello mancante fra l’uo-
mo e il sedano-rapa e si riproduce per gemmazione con
bozzi che, una volta maturi, si staccano e diventano princi-
pini. Il che spiega l’insulto preferito dalla principessa Char-
lène: «Non mi toccare, brutto figlio di botanica!».
VI
Prima muori,
poi ti spiego
di Andrea Garello
La morte del caporal maggiore scelto Giuseppe Tuccillo ha
alzato ancora l’asticella dei militari italiani caduti nell’esotico
Afghanistan. Per la trentanovesima volta un coro di voci con lo
splendido acuto della Lega Nord, seconda forza del governo che
finanzia la “missione”, chiede quando ce ne andiamo e si chiede
se i nostri militi non siano morti invano.
Belle domande. Alla prima è facile rispondere: quando mamma
America e papà Obama ci danno il permesso. In teoria sarebbe
il 2014, anno in cui lasceremo il paese all’esercito afgano. Pecca-
to che l’esercito afgano è affidabile come una promessa del
Berlusca, nel 2014 dovrebbe contare circa 250.000 soldati,
secondo il Pentagono sufficienti a controllare un paesone
grande il doppio dell’Italia, montuoso all’ottanta percento. Se i
talebani nel frattempo non scoprono l’amore libero e diventano
fricchettoni, o meglio ancora li fa sparire il mago Silvan, sarà
meglio comprare casa a Kabul, tanto da lì non si schioda. Dare
una risposta alla domanda numero due è più complicato. In
genere, non muore invano chi lo fa per una giusta causa, posto
che chi sopravvive faccia di tutto per portare la missione a buon
fine. Sì ma, buona o cattiva che sia, qual è la nostra missione in
Afghanistan? La Russa sputacchiando ci ricorda che siamo lì con
l’ISAF per pacificare e ricostruire. Lo dice la parola stessa, è una
missione di pace, no? Dell’ISAF fanno parte gli USA, l’Italia e altri
diciassette paesi, quasi tutti della NATO, solo che gli USA non
sono sotto il comando NATO, fanno come gli pare. Inoltre, gli
americani danno volentieri una mano a ricostruire, ma in Afgha-
nistan ci sono venuti per distruggere i talebani & friends, scopo
della loro missione “Enduring Freedom”. Ohibò, ma questa è
una missione di guerra.
Allora, se funziona così, siamo andati a ricostruire le palazzine
abbattute dagli americani, a curare i superstiti e rimetterli tra le
mura tinte di fresco con un buono per un cheeseburger.
Sembrerebbe di trovarsi in bilico fra una stronzata e una
fregatura. Purtroppo, quando la gente muore, si precipita nella
tragedia. Allora i nostri soldati sono caduti nel fare la guerra,
per mantenere la pace, o un po’ tutte e due? A parte le sconta-
te considerazioni etiche, da un punto di vista pratico non
bisogna essere von Clausewitz per capire che è di una stupidi-
tà criminale fare la guerra i giorni pari, la pace quelli dispari e
sperare di vincerle entrambe. Invece di aspettare la cifra
tonda per intonare un altro bel coro, perché il nostro gover-
no (Lega compresa) non decide cosa siamo andati a fare in
Afghanistan? Così, magari, verremo anche a sapere quando
sarà ora di andarsene e se i nostri soldati sono morti invano,
quale che fosse la missione.
Belle e
impossibili
A volte ci arrivano vignette il cui signifi-
cato non potrebbe essere decrittato neanche
da un esperto dei servizi segreti plurideco-
rato. Ben disegnate, ma oscurissime. Spossa-
ti dall'emicrania e sperando che qualcuno ci
capisca qualcosa, giriamo la faccenda a voi
lanciando questa rubrica. Inviate le vostre
interpretazioni a liberiebelli@ilmisfatto.it
le gireremo agli artisti. Apriamo con que-
sto bellissimo mistero di Beppe Mora.
 V A T E C I Tra quote rosa e differenze di genere ho le C’è qualcosa da capire?
idee un po’ confuse. Ad esempio mi lascia Giuliana da Barletta
ché sin dalla segnaletica sono in compagnia.
Inoltre, molti uomini vanno al bagno per
PRO OI!! perplessa la segnaletica che or- masturbarsi, e non è carino farlo davanti ad

V ganizza il flusso ai bagni pub-

Provateci voi, a non sbagliare: il nu-
mero scorso, abbiamo dato la vittoria
a Claudio Campani, invece la battuta
era di Peter Angel. Ci scusiamo e iscri-
viamo Peter al libro d’oro dei battuti-
sti. Dopo aver brevemente meditato
sullo strano fenomeno metapsichico
che induce molti lettori ad inviare
ANCORA battute per la vignetta “Bos-
si-Chiappe”, dichiariamo vincitore di
blici: perché il bagno degli
handicappati è sempre in co-
mune con quello della donne o
dei bambini e mai con quello
degli uomini ?
Io l’ho sempre detto: dovrebbero fare un
bagno unico uomini-donne (sai quanti
incontri interessanti si farebbero?
Amanti del pissing, unitevi!)
Comunque: le donne non vanno mai
iebelli@il
liber
misfatto.it da sole nei bagni pubblici; ecco per-
handicappati e bambini (salvo uno non sia un
prete). A parte tutto: i bagni per le don-
ne-bambini-handicappati sono sempre più
confortevoli, più attrezzati, più puliti (a parte
gli assorbenti usati) e più grandi. Non siate
così paranoiche, ragazze; se non ora quando?
Canta anche tu col simpatico Max!
Ogni settimana un brano reinventato dal bravo
fantasista da cantare intorno al fuoco.
E con gli accordi!

questa settimana Giorgio Noliani. Sulle note di EMOZIONI (L. Battisti)

Ecco la sua battuta: Sol Fa#m

Seguir con gli occhi un campionato con la gioia nel petto

APPLAUSI: ULTIME TENDENZE di Beppe Tosco

- Maestro: Una circolare
del governo ci ha ordinato Ok, mi sta bene. Battiamo le mani a qual-
di appenderla capovolta. siasi morto. Perché, no? Ci sta. È morta una
nonna nel condominio di mia figlia. E al
- Alunno: Così, scassandola, passaggio del feretro è partito un som-
messo applauso. Ho chiesto se almeno
magari esce qualche monetina… avesse fatto la resistenza, mi hanno detto
che aveva fatto la pettinatrice. Per mag-
giori miei ragguagli ho chiesto se avesse
alle volte pettinato Togliatti, e mi han ri-
sposto che era una parrucchiera per si-
gnora. Allora, per non lasciare nulla al ca-
so, ad un condomino più freddino negli
applausi ho domandato se per caso fe-
steggiassero, e invece no, mi ha detto che
dispiaceva a tutti.
Di solito indago sulle umane cose mai ol-
tre una certa soglia, ma quel giorno, un
Per il prossimo numero,
giovedì di due settimane fa, mi andava di
cimentatevi con questa vignetta fare due domande in più. E ho saputo che
la nonna era andata sotto una macchina.
di Beppe Mora. Via, al lavoro, Certo non sono stato lì a chiedere se
che esercitarvi all’ironia fa bene l’applauso era per testimoniare che era
anche alla vita di coppia. Se siete stata brava. Lo so anch’io che andare sot-
to una macchina non è un gesto atletico.
Mim7 La7. Re7+
e poi comprarsi lo scudetto
Sol. Fa#m
inviare un contingente militare
ciali meriti l’applauso, questo è assodato e Sim
anche se bisogno non ce n'é
non si può cambiare più, ma per rimettere Mim La7
un po’ di giustizia nelle cose basta offrire tanto mica sparano a te!!!
per convenzione una semplice scala di
merito con le conseguenti evoluzioni fu- E di notte passare con lo sguardo
nebri: l'Olgettina per scoprire
se qualcuna ancora ti viene ad aprire
“Portato via dal metrò per essersi chinato
a raccogliere i kleenex caduti dalla borsetta Domandarsi perché ,
a una signora”. quando scade una coalizione in fondo al cuore,
Applauso più “batti cinque” alla cassa. si ha la sensazione che quella dopo...
“Morto nel tentativo di sfilare il criceto dal potrebbe non essere tanto migliore...
quadro elettrico”. Applauso più strizzatina Sim
d’occhi e segno “ok sei un figo” con un bre- Governare come un pazzo a fari spenti
ve cenno del capo. Fa#m
“Persa la vita nel rispetto delle istituzioni, nella notte per vedere
non passava col rosso nemmeno per schi- Sol Fa#m
se poi dall’ euro è tanto difficile uscire
vare l’autobus fuori controllo”.
Sol Fa#m Sim
Saluto mezzo romano, colpo di tacchi e E stringere le mani per fermare qualcosa che,
olè al passaggio del Feretro.
“Sul suo deltaplano evitava con un colpo di
Mim7 La7
era in tasca a me ma nella cassa tue ora c'è
reni il panico fra la folla andando lungo in Mim7 La7 Mim7 La7
atterraggio. Fatto alla julienne da una pala
Capire tu non vuoi, tu chiamale se vuoi
Re7+
eolica”
Applausi ritmati e ganascino alla salma.
Detrazioni

soli, poi, vi serve come il pane.
Uno scende dal marciapiede e pam. Non
c’è un campionato.
E allora? E allora va così.
È in voga questa buona abitudine, e battere
le mani ai defunti non fa male a nessuno. Io
lo voglio interpretare come un grazie a chi
lascia spazio.
Ma mi chiedo: se io avessi perso la vita
“No” alla mafia fatto col dito durante un
servizio di Santoro.
Applausi e balli di gruppo, miccette accese
fra i piedi del parroco.
Se poi è uno veramente importante, che
ha fatto del bene, ha scritto poesie a li-
vello mondiale, ha lottato per la pace tut-
Svegliarsi di mattina in un paese declassato
e ritrovarsi insegnante a tempo determinato
parlar del più e del meno nell’edizione serale
perchè è una barzelletta anche il telegiornale
E ricoprir di fango la toga rossa
sperando possa uscirne con le fratture alle ossa
e chiacchierare in disparte con di Pietro solo
perché è stato un po' cortese, sperando che
lo giudichi male tutto il paese

salvando una scolaresca da un branco di
gorilla, se fossi morto nel tentativo di im-
pedire che il mio tir senza freni adoperas-
se una processione di parrocchiani per
frenare, o se me ne fossi andato dopo aver
attuta a:
Invia la tua b@ilmisfatto.it
ripescato quei due o tre imbecilli che fan-
di Max Paiella
ta la vita, è stato e bravo e tutto… al pas- E chiudere gli occhi per fermare
saggio del feretro si fa come Oba Oba l'altra manovra che, aspetta me
ma fino al 2014 non c'è
Martins, tutti quanti tre salti mortali indie- Capire tu non puoi, ma chiamale se vuoi
tro e saluto alla curva. Detrazioni
p.s.

liberiebelli
no il bagno in un gorgo, sarei contento?
Che l’applauso mio fosse identico a quello
La volta che George Clooney non schiva il
pianoforte tre prime serate con film giova- Scarica il Podcast su
che non ha guardato il semaforo?
Dai. E allora?
nili quali “Dal tramonto all’alba” di Taranti-
no e seppellimento con la Canalis anche se radio2.rai.it
E allora niente. Se muori senza meriti spe- non stanno più insieme.

LE FIGURINE
LE FIGURINE DIDI MERDA
MERDA
effediemme effediemme effediemme effediemme
A cura di
Alberto Graziani
Torna bambino!
Ritaglia e colleziona
le tue Figurine di Merda!
Seguitto

face
fa
il Mise
anch bosouk
Potrai incollarle
nel bellissimo Album
delle Figurine di Merda
Misfatto - 10 luglio 2011
che molto presto
pubblicheremo, Direttore Responsabile
Stefano Disegni
senza alcun timore Caporedattore
che non possa essere Paolo Aleandri

riempito, visto Art Director

41
STEFANIA PRESTIGIACOMO
“Se escono intercettazioni
con me mi rovini.”
Bisignani: “Io cerco di stare
sempre attentissimo al telefono.”
Verbali Intercettazioni P4
(Repubblica, 22 giugno 2011)
42
DOMENICO SCILIPOTI
“Ma lei pensa che io possa stare
ancora all'interno di un partito
dove si parla di medicina
non convenzionale e di
agopuntura e si dice
che sono degli stregoni?”
Camera dei Deputati
(Conferenza Stampa, 9 dicembre 2011)
43
CLEMENTE MASTELLA
“Se Luigi De Magistris va
al ballottaggio mi suicido,
ma non ci arriverà,
non si è mai visto un magistrato
che arriva a fare
il sindaco di una grande città.”
Un giorno da pecora
(Radiodue, 19 Maggio 2011)
44
le tue Figurine di Merda
CRISTIANO DE ECCHER
Primo firmatario del ddl 2651,
abrogazione della XII
Disposizione transitoria
e finale della Costituzione:
"È vietata la riorganizzazione,
sotto qualsiasi forma,
del disciolto partito fascista".
(29 marzo 2011)
 Che tenerezza.
Cristina Trovò
l’andazzo quotidiano!
Potrai scambiare
Segretaria di Redazione
Francesca Piccoletti
Grafico
Paolo Cucci
con quelle di altri… Web Master
celo, manca, Riccardo Cascino
ti do un Bondi Direttore Amministrativo
Carlo “Bancomat” Pontesilli
che distrugge Pompei Prodotto e realizzato da:
per un La Russa che Imprese Disperate S.r.l.
insulta uno studente… Sede Legale:
Via Iberia 20 - 00183 Roma
Sede Amministrativa: Studio Pontesilli
Che nostalgia.
Via Sant’Erasmo 23 - 00184 Roma

VII
 i D a r io V e r gassola con la
d collaborazione
di Dario Tiano
Martedì 5 Luglio
In serata, Berlusconi ritira dalla Ma-
novra la norma salva-Fininvest.
Ma Bersani avverte: “Ci ha provato, ora
occhi aperti”. Preoccupazione nel Pd:
con gli occhi aperti non si riesce a
prendere sonno.
Legge elettorale. Veltroni propone il
mattarellum per abbattere il porcel-
lum. Insorgono gli animalisti.
FINE PENA: MAI.
Sabato 2 Luglio
Sanità. Le previsioni per il 2021:
mancherà un medico su due. In
alcuni ospedali pubblici succede già
oggi, solo che dalle timbrature ri-
sulta presente.
Monaco. Alle nozze del Principe
Alberto era presente anche An-
gelino Alfano. Invitato per intratte-
nere i bambini che, si sa, vanno
matti per i burattini.
Mercoledì 6 Luglio
Il Pd si astiene alla Camera sull’abolizione Statistiche. Per la prima volta nel dopo-
delle province. Bersani ammette: “Ci siamo guerra si muore di meno sul lavoro. Ora va
incartati”. In modo che il centro-
destra apprezzasse ancora di
più il pacco regalo.
Politica. I Responsabili
cambieranno nome. Speria-
mo che, almeno il prossimo,
non sia un ossimoro.
Domenica 3 Luglio
Rivelazione nel caso Strauss-Kahn: la
cameriera Ophelia è una prostituta.
Ma il suo sogno era quello di diventa-
re Consigliera Regionale.
Francesco Pionati, intercettato al
telefono dice: “Dobbiamo organizzare
la Rai come se fosse Forza Italia”.
Ma qualcosa deve essere andato
storto perché, alla fine, l’hanno
organizzata come se fosse Canale 5.
Giovedì 7 Luglio
molto di moda morire da disoccupati.
Obama risponde in diretta ai
cittadini su Twitter. Appena ha
saputo la notizia, Berlusconi ha di-
chiarato: “E allora? Io sono anni che un pa-
io di volte a settimana incontro alcune cit-
tadine in porno-chat”.
di Stefano Disegni
Lunedì 4 Luglio a cura dello studioso
Libia. “Chiedere a mio padre di andarsene è di I Ching
una barzelletta”, ha dichiarato
Piersilvio Gheddafi. Antonio Barea de Luna
Alcuni matematici Chiedete
e vi sarà
inglesi, vorrebbero
abolire il Pi greco.
Standard & Poor’s, in-
vece, vorrebbe elimi-
nare direttamente la
Grecia.
detto
E sia: largo al no logos. De Lu-
na le azzecca: De Magistris
Venerdì 8 Luglio usa le stesse parole del re-
Nel 2023, gli scienziati riprodurranno il sponso sulla pulizia di Napoli
funzionamento del cervello umano, con di una settimana fa!
un computer un milione di volte più po- liberiebelli@ilmisfatto.it
tente degli attuali supercalcolatori.
Riprodurre quello del Trota, invece, è già Ragazzi qui in valle è guerriglia! Non so chi
possibile oggi con un Commodore 64. abbia ragione, ma…
Elisabetta Farina dalla provincia di Torino
Berlusconi: “La salva-Finivest non l’avevo
scritta io”. Come al solito lui era solo
l’utilizzatore finale.
Quesito: Riusciranno a far
passare la TAV in Val di Susa?
Responso:“La via del soldato. Do-
po una deviazione verranno fatte gran-
di cose. Una triplice onorificenza.”
Una risposta incoraggiante per gli
abitanti della valle. Probabilmente ot-
terranno una modifica al progetto dopo
aver accuratamente mediato cambiamenti,
o deviazioni di percorso, che abbiano un
minimo impatto sull’ambiente e la gente
che ci vive. Una concessione che darà in
futuro molteplici benefici. Per tutti.
Sono curioso di sapere dove andrà a finire il
mio idolo “diversamente libero”…
Per capire se rimanere sul digitale, passare a
Sky o seguirlo su Marte!
Marcello S.
Quesito: Cosa succederà ora a
Michele Santoro?
Responso: “Lampi accecanti nella
notte nera e un vicino viene colpi-
to. Un figlio maschio senza espe-
rienza aiuta il padre per la prima
volta. Entusiasmo.”
Colpi d’assestamento per il mattatore
della tv. Penalizzate forse le persone
che lo circondano. Non sono indicati i
tempi di realizzazione di una nuova
trasmissione poiché non c’è familiarità
con capo e gerarchia di una nuova scude-
ria. Nuove regole, che impongono un
tempo di rodaggio. Premessa fondamenta-
le per poter fare poi le sue acrobazie.
Mi piacerebbe che un personaggio “insolito”
nel nostro panorama politico fosse analizza-
to con l’I Ching: è uno strumento di saggez-
za, che al Parlamento sembra mancare!
Lilly da Rimini
Quesito: Alfano sarà una fi-
gura importante nel PdL o è so-
lo un cavalier servente?
Responso: “L’onestà è la politica
migliore. Amici fidati. L’amore at-
tento di una chioccia.”
È un monito al segretario del Popolo
delle Libertà: agire onestamente senza
pensare ad un rendiconto personale.
Avvalersi della fiducia di pochi sarà
per lui una garanzia, in futuro. Alfano
è una chioccia che cura i propri incari-
chi come uova covate. Forse non un lea-
der carismatico ma un ottimo stratega,
che tutela le mete raggiunte durante
un’ascesa costante. Churchill docet.
LORENZOPIERFELICE.IT
testi di FDECOLLIBUS
VIII
Domenica 10 luglio 2011 pagina 9

ITALIA

Notte d’estate con televisione morente

Dialoghi sul berlusconismo al tramonto
MENTANA: “LA7 SI È IRRIGIDITA CON SANTORO. LA RAI? I GIORNALISTI
HANNO ABDICATO”. E ANNUNZIATA ATTACCA SERENA DANDINI
di David Perluigi che sono spariti i movimenti, un’azienda tradizionalista. E vi
non è sparita la rabbia della gen- posso dire che la verità sta nel
Il pane dell’informazio- te. Siete che voi che non ci de- mezzo. Non sono piaciute le bat-

“I ne” come merce rara

nell’Italia del crepusco-
lo berlusconiano. La
metafora la sceglie Enrico
Mentana, per raccontare il pa-
radosso dell’Italia che cambia,
in un dibattito in cui i volti e gli
autori dell’informazione con-
frontano con la periferia roma-
na nel primo dei tre giorni di in-
contri nell’area dell’ex Snia Vi-
scosa (Prenestino). È normale
che un dibattito serale sullo sta-
to della televisione richiami 600
persone? “Se la televisione è il
luogo in cui si misurano il tasso
di democrazia e cambiamento
di un paese - spiega Carlo Frec-
cero, sì. Soprattutto nel mo-
mento in cui Todo cambia” .
SUL PALCO c’è un parterre
difficile da riunire anche per una
prima serata. C'è Enrico Menta-
na che è riuscito a quintuplicare
gli ascolti del tg di La7. C’è Lucia
Annunziata, conduttrice di In
mezz’ora uscita e rientrata da
Rai3, c'è Freccero, il più istrioni-
co degli autori tv, e Flavia Peri-
na, deputata di Fli, giornalista
già direttore del Secolo d’Italia, e
Nino Rizzo Nervo, consigliere
Il palco dell’incontro “Tele-visioni e Tele-comando” al Parco delle Energie del Prenestino (GIOVANNI CURRADO © AGRPRESS.IT)
d’amministrazione Rai in quota
centrosinistra.
Mentana svela i retroscena della
trattativa con Santoro, spiegan-
do che la sua rete “Si è irrigidita”,
Rizzo Nervo grida “La Rai è mor-
ta! Lo dico da anni. Io tifo La7!”,
la Annunziata spara contro la col-
lega Serena Dandini “La sua fic-
tion sui cessi di Palazzo Grazioli è
di cattivo gusto, se la poteva ri-
sparmiare”, e la Perina strappa
applausi spiegando il paradosso
dell’ex Pdl: “Dite tutti che Min-
zolini è di destra, parliamo di un
ex extraparlamentare di sinistra,
poi di area socialista, quindi ber-
lusconiano. Mi madre, la perso-
na più di destra che conosco,
quando lo vede si sente male”.
Ma è dal pubblico in platea che
arrivano le domande più interes-
santi. Un ventenne, che da anni
vive a Londra, chiede: “Come
mai i tg nazionali di Rai e Media-
set danno notizie che non spie-
gano nulla e manipolano i fatti?”.
Mentana picchia duro, parla di
colleghi direttori, e degli uomini
Rai “che hanno abdicato al pro-
prio ruolo di giornalisti. Dicono
che io sono quello dell’innova-
zione, ma il mio tg ha la formula
più classica che si possa imma-
In 600 all’ex Snia con “Il Fatto”
Freccero: “Quando scompare
l’autorevolezza del tg, la rete muore”
ginare.
Poi il dibattito si accende perché
Mentana parla dei movimenti
che, a suo dire, “sono spariti, è
sparito quello degli studenti, è
sparito il Popolo viola, su cui il
vostro Federico Mello ha scritto
un libro”. Una signora sui 55 anni
incalza il direttore: “Non è vero
gnate di attenzione”. Lucia An-
nunziata teorizza la “superiorità
della tv di sinistra”, ma attacca
“la sinistra antiberlusconiana
che continua ad usare la comici-
tà contro Berlusconi”.
MENTANA critica la Annun-
ziata. Rizzo Nervo difende il suo
operato (“Se non ci fossimo noi,
non esisterebbe nemmeno il co-
siddetto fortino della Rai, e Fazio
e la Gabanelli sarebbero già da
un'altra parte”), Freccero si esi-
bisce in una lezione di critica pu-
ra della televisione: “I Tg sono il
segno forte di una rete, quando
scompare l’autorevolezza del tg
scompare la rete. Il marketing ha
deciso a tavolino che a Rai1 ci so-
no i telemorenti”, Risate. Menta-
na è d’accordo: “Guardate che
La7 vista da dentro è persino
tute di Santoro sul fatto che ci
fosse ‘troppa Telecom’ a via No-
varo, visto che la Telecom è l’u-
nico azionista. E nemmeno gli è
piaciuto il fatto che Santoro di-
cesse ‘Resto anche solo per un
euro’. Ma come? Lo dici mentre
stai trattando con noi?”. Rizzo
Nervo risponde con un vaticinio
tutto da verificare: “Vi faccio un
pronostico: fra tre mesi rivedre-
mo Santoro alla Rai”. La Annun-
ziata si appunta qualche meda-
glia sul petto: “Sono stata una
delle poche a dare spazio a Lan-
dini o alle donne di Se non ora
quando“, Luca Telese ricorda
che “il quorum al referendum è
stato raggiunto perché la rete ha
orientato anche la televisione
mentre fino a ieri avveniva il con-
trario”, Freccero disegna nuovi
scenari: “Siamo alla fine di un re-
gime, quello di Berlusconi, sia-
mo forse al cambio. I tg sembra-
no parlare ad un pubblico morto
vecchio, quando, invece, tutto
cambia”. Todo cambia, anche in
una estate romana in cui tutti di-
cono quello che non ti aspetti da
loro, e ti viene voglia di vedere
come andrà a finire per capire
chi ci ha preso e chi no.

di Ivan Cicconi* Lettera a Bersani ragioni del no o del sì. Il no a quel pro-
getto è il frutto della conoscenza

Cchearo Bersani, conosci il mio lavoro

ed i miei scritti sulle problemati-
connesse col Progetto Tav. Co-
me sai, sono fra i pochi ad aver dato
conto del fatto che sei stato l'unico
ministro dei Trasporti che ha prova-
to a rimettere sui binari della legalità
il sistema di finanziamento e di affi-
damento delle infrastrutture per il
treno ad alta velocità. Ci hai provato
nel 2001 con la legge finanziaria e ci
hai riprovato nel 2006 con la cosid-
detta lenzuolata. Il governo di cen-
trodestra, in entrambi i casi, ha can-
cellato quelle norme ripristinando
sic et simpliciter i contratti affidati a
trattativa privata da Tav spa nel
1991, con i costi, nel frattempo, lie-
vitati di oltre il 400 per cento.
COME TI È NOTO, quel progetto
di alta velocità è stato costruito su
una architettura contrattuale e finan-
ziaria truffaldina e ha già prodotto
uno scandaloso debito pubblico:
12.950 milioni di euro, accumulati
dal 1994 al 2005 da Tav spa e da In-
frastrutture spa, tenuti fuori dai conti
pubblici. Come sai, con il comma
966 della legge finanziaria per il
2007, quei 26.000 miliardi di vecchie
lire, millantati come finanziamento
privato, sono stati tutti trasferiti nel
debito pubblico. La Corte dei conti è
arrivata a definire questo accollo del
debito una norma “anodina” nei con-
fronti delle future generazioni. Que-
sto dunque lo sfondo, non oscurabi-
le, che ospita la rappresentazione
odierna del “confronto” sul progetto
della nuova linea Tav/Tac Torino-Lio-
ne.
Il primo accordo del 2001 con i fran-
cesi porta la tua firma e sai bene che
prevedeva la ripartizione dei costi
per la tratta internazionale in modo
paritario fra i due Paesi. Nel 2003 il
Cipe, con le procedure speciali della
legge obbiettivo, approvava il pro-
getto preliminare della tratta interna-
zionale, con delle previsioni di traf-
fico passeggeri e merci a dir poco fan-
tasiose. Proprio quelle previsioni
inattendibili portavano la società fer-
roviaria nazionale Sncf a esprimere
forti dubbi e comunque a valutare in
modo negativo il rapporto costo/be-
nefici. Per convincere i francesi, nel
“Caro segretario Pd
il fronte anti-Tav
non è solo violenza”
maggio del 2005, Berlusconi e Lunar-
di sottoscrissero un nuovo accordo
nel quale si stabilisce che il costo del-
la tratta internazionale per due terzi
sarà a carico dell'Italia.
Nel 2006, dopo le drammatiche vi-
cende di Venaus, due governi, Berlu-
sconi e Prodi, decisero di fare uscire
la Torino-Lione dal perimetro delle
norme speciali della legge obbietti-
vo. Proprio in virtù di questa decisio-
ne il Consiglio di Stato, con la senten-
za n. 4482 del 23.8.2007, dichiarava
“improcedibile per cessata materia
del contendere il ricorso in appello
proposto dalla comunità montana
Bassa Valle di Susa e Val Cenischia,
nel presupposto che il progetto di
realizzazione per la costruzione della
linea ferroviaria Torino-Lione, appro-
vato dal Cipe con la delibera
113/2003, sia stato stralciato dall'am-
bito applicativo della legge 443/2001
e ricondotto nell'alveo delle proce-
dure ordinarie”.
Oggi, in palese contrasto con decisio-
ni politiche e sentenze, il progetto
per la nuova galleria di servizio è sta-
to approvato solo grazie alle norme
speciali della legge obbiettivo, senza
che nessuna autorità abbia mai forni-
to risposta ai ricorsi che la comunità
montana ha prodotto in proposito. Il
nuovo progetto preliminare della
tratta internazionale, per il quale non
vi è ancora nessun cantiere aperto in
Italia e in Francia, prevede oggi un co-
sto di 10,369 miliardi di euro. I fran-
cesi chiedono però che siano per in-
tero a carico dell'Italia le modifiche
apportate alla tratta in territorio ita-
liano e ciò porterebbe a circa 8 mi-
liardi la quota a carico del nostro Pae-
se. Le mie stime, come sai le uniche
risultate affidabili, valutano in capo al
nostro Paese, considerando anche la
tratta nazionale, un costo non inferio-
re ai 20 miliardi di euro. Il finanzia-
mento europeo, stante il regolamen-
to in essere, potrebbe coprire fra
l'1,2 e l'1,6 miliardi di euro. Restano
da trovare nelle casse dello Stato al-
meno 18,4 miliardi; cifra per la quale
non vi è la benché minima ipotesi di
copertura. Con il traffico merci real-
mente prevedibile, oggi il solo a mo-
tivare la realizzazione di questa infra-
struttura, i ricavi consentirebbero a
stento di coprire i costi di gestione e
manutenzione della nuova infrastrut-
tura.
IL GIORNO SUCCESSIVO all’a-
pertura manu militari del cantiere per
la galleria di servizio per la nuova li-
nea Torino-Lione, la cronaca ti ha at-
tribuito queste dichiarazioni: “Non
possiamo accettare l'idea che il pro-
cesso di decisione venga bloccato da
frange violente... Quello che è suc-
cesso in Val di Susa è spiacevolissimo
ma non si possono fermare i cantie-
ri”. Ho sperato, nei giorni successivi,
nella lettura di una riflessione meno
banale di quella che ti è stata attribui-
ta. Al contrario, alle tue si sono ag-
giunte quelle ancor più generiche e
arroganti del sindaco e dell'ex sinda-
co di Torino Sergio Chiamparino. At-
tesa vana anche dopo il 3 luglio, gra-
zie allo spettacolo degli scontri fra
frange violente e forze di polizia che
La protesta a Torino (FOTO LAPRESSE)
ha consentito di oscurare la più gran-
de e ordinata manifestazione mai vi-
sta in Italia su un tema così specifico.
Non credi sia da irresponsabili pren-
dere a pretesto il comportamento di
alcune frange violente e glissare to-
talmente sulle ragioni del no di una
intera comunità e dei loro rappresen-
tanti? Non è da te, per come ti cono-
sco. Non credo sia consentito al se-
gretario del maggior partito di oppo-
sizione che ha fatto della consultazio-
ne popolare la sua ragion d'essere. La
comunità montana della Val di Susa e
Val Sangone ha prodotto non solo os-
servazioni puntuali e dettagliate sui
nuovi progetti della nuova galleria di
servizio della Maddalena e della tratta
internazionale Torino-Lione. Ha pre-
sentato anche esposti e ricorsi sulla
illegittimità delle procedure di ap-
provazione e sulle modalità di affida-
mento della nuova galleria di servizio
della Maddalena alla cooperativa
Cmc di Ravenna (rigorosamente a
trattativa privata, compresi i lavori
fuori sacco affidati a tre piccoli im-
prenditori locali usati come scudo
mediatico). Posso assicurarti che tut-
te le procedure e gli atti connessi
adottati dalla società Ltf sono quanto
di peggio possa essere messo in atto a
fronte delle norme europee e nazio-
nali.
Non ho alcuna pretesa di essere cre-
duto sulla parola, ma un partito im-
portante come il Pd credo abbia il do-
vere di confrontarsi nel merito delle
scientifica dei numeri usati per soste-
nerne la fattibilità: numeri che non
hanno il minimo di credibilità, anzi
clamorosamente smentiti dalla real-
tà. Nel 2003 transitavano su quella li-
nea 1,5 milioni di passeggeri e 9,7 mi-
lioni di tonnellate di merci; il proget-
to preliminare approvato nello stes-
so anno dal Cipe prevedeva la satu-
razione della linea storica nel 2020
con oltre 6 milioni di passeggeri e 22
milioni di tonnellate di merci. Nel
2010 i passeggeri sono stati 700 mila
e le merci 2,4 milioni di tonnellate.
Previsioni semplicemente false. E og-
gi dopo sette anni vengono ripropo-
ste pari pari. Conosco nel dettaglio
quel progetto, essendo uno dei tec-
nici nominati, dalla comunità monta-
na, per valutarne il merito e le pro-
cedure per la sua realizzazione. Co-
nosco la consapevolezza informata e
diffusa delle ragioni del no, dei val-
susini e di tutti i tecnici che hanno
almeno una minima conoscenza di
quel progetto. Posso testimoniare
che da quando mi occupo di questo
progetto non ho mai avuto occasione
di misurarmi con ragioni tecniche
del sì minimamente affidabili.
I CANTIERI, se si apriranno, ri-
schiano di tenere in piedi per decen-
ni questo confronto dissociato fra le
ragioni tecniche e scientifiche del no
ad un'opera inutile e le ragioni del no
alle frange violente. Dissociazione
utile solo a chi, schierato per il sì, sen-
za alcuna motivazione tecnica, si na-
sconde dietro il no alle violenze vere
e presunte di quattro gatti. Un para-
vento che solo la disinformazione
può tenere in piedi.
La Tav Torino-Lione rischia di diven-
tare per il Pd e per la politica, non so-
lo in Val di Susa ed in Piemonte, la
questione dirimente della credibilità
del tuo partito e della politica tutta,
forse l'ultima occasione per creare
un rapporto con il popolo dei refe-
rendum. Il no al Tav, e non solo in
quella valle, è semplicemente una
domanda di trasparenza e confronto
nel merito. La politica, con la P maiu-
scola, non può disattenderla. La mia
stima e la mia attesa fiduciosa.
*direttore Itaca, Istituto per l’innovazio-
ne e la trasparenza degli appalti
pagina 10 Domenica 10 luglio 2011

ALTRI MONDI

Stati Uniti Appello di Obama per evitare il crac
“Non possiamo permetterci il primo default della storia americana. La
ripresa è ancora fragile”. Barack Omana fa appello alla ragione e alla
dignità nazionale alla vigilia dell’incontro di oggi con i capigruppo del
Congresso, da dove dovrebbe emergere un percorso di accordo che porti
all’aumento del tetto del debito evitando così il fallimento tecnico degli
Usa. Il tetto è al momento fissato a circa 14.300 miliardi di dollari
(esattamente 14.294) ed è stato raggiunto a metà maggio. Il Congresso ha
tempo fino al 2 agosto per correre ai ripari autorizzando un innalzamento.
Cuba Granma e l’informazione veritiera Il Granma,
organo ufficiale del Partito comunista cubano (Pcc), prende
posizione sulla libertà di stampa. In un’iniziativa senza precedenti,
il giornale ha chiesto ai “funzionari e militanti” dell’isola di
“affrontare la realtà nella sua complessità”, dando così spazio a
“un’informazione veritiera e diversa”. Un’informazione di questo
tipo “è un diritto del popolo, non un favore”, precisa il Granma,
ricordando che “i funzionari” della pubblica amministrazione e
persino “i militanti” spesso ostacolano tale fine.

oltre la notizia
ì
Daily Mirror

N el caso
della
scomparsa di
Madeleine Mc-
Cann, le accu-
POTERE TABLOID
La caccia allo scoop senza frontiere né morale
se di complicità nella spa-
rizione a carico dei genito-
ri portano all’azione lega-
le di questi ultimi.
dei giornali popolari britannici
di Andrea Valdambrini MAGGIO 2010 L’ex moglie liante, ammettendo che l’atten- I rapporti con la Brooks
News of the World del principe Andrea Sarah Fer- zione al caso potrebbe aiutare le
empre sulla notizia, sem- La maledizione rossa
S
guson viene filmata da un repor- ricerche. Con il passare dei me-

E sclusiva
mondiale.
Sarah vende
Andy per
500.000 sterli-
ne. Soldi in cambio di ac-
cesso alla famiglia reale”.
La Ferguson promette in
un video favori dall’ex ma-
rito, il principe Andrea.
News of the World
pre prima degli altri. Titoli
cubitali, foto, vip e tanto
gossip. Per ottenere que-
sto elisir di successo, schiere di
reporter d’assalto hanno con-
tribuito alla ricerca delle storie
più sensazionali, dei personag-
gi che potessero avere impatto
sulle emozioni collettive. In
una parola, hanno prodotto
scoop.
Se questa è la lezione di tutta la
cultura mediatica anglosassone
– la ricerca delle notizie, appun-
ter di News of the World sotto co-
pertura. Come finto uomo d’af-
fari indiano, il giornalista chiede
di poter entrare nelle grazie del
principe, alto rappresentante
per il commercio. Sarah, che na-
turalmente non sa di essere fil-
mata, invita l’uomo a versarle di-
rettamente mezzo milione di
sterline. “Così hai le porte aper-
te”, sostiene. La Ferguson si giu-
stificherà più tardi dicendo che
era ubriaca.
si, gli articoli del tabloid si fanno
sempre più duri, fino ad accusa-
re i coniugi McCann della scom-
parsa. Poi, nel marzo 2008, a se-
guito della denuncia per diffa-
mazione dei McCann, L’Express
pubblica una prima pagina di
scuse, ed è costretto a pagare ol-
tre mezzo milione di sterline di
risarcimento. Intanto le storie e
le rivelazioni legate alla sorte di
Madeleine erano state pubblica-
te per mesi.
che perseguita Cameron
ebekah Brooks, la potente e chiacchieratissima pupilla di Mur-
Rstraliano,
doch, ancora alla guida del gruppo editoriale del magnate au-
ha ospitato più volte David Cameron nella sua villa del-
l’Oxfordshire. Gli incontri di cui si parla sempre più insistente-
mente sono il segno connessione stretta tra il n.10 di Downing
Street e lo stesso Murdoch. Gli ultimi sviluppi dello scandalo, che
dopo l’ex portavoce di Cameron Andy Coulson - già arrestato e poi
liberato su cauzione - ora puntano decisamente più in alto, cam-
biano anche la rilevanza delle connessione diretta tra Cameron e
Rebekah “la rossa”. E potrebbero mettere ulteriormente in diffi-

I l presi-
dente del-
la Formula 1
to -, sono i tabloid sono quelli
che hanno incarnato il versante
più popolare di una stampa di
Max Mosley
viene colto-
antica tradizione, letta da un
pubblico vastissimo. Quello
durante un incontro
sado-maso a sfondo na-
che segue è un veloce consun-
tivo di alcune delle storie di cro-
zista con 5 professioni- naca che i tabloid hanno con-
ste del sesso. tribuito a far emergere nel cor-
so dell’ultimo decennio.
Daily Mirror NEWS OF THE WORLD Mar-
zo 2008. L’allora presidente del-
DAILY MIRROR Maggio
2004. La Gran Bretagna di Tony
Blair si è imbarcata nella guerra
all’asse del male, di cui l’Iraq è il
primo tassello. Il Mirror decide di
pubblicare una serie di foto che
mostrano i soldati britannici tor-
turare detenuti iracheni. Plausi-
bile, forse, ma non reale. A breve
infatti si scopre l’inghippo: le fo-
to erano un falso, ma nel tranello
il giornale ci era caduto eccome.
Il tabloid esce con il titolo a tutta
Nell’ultimo
coltà il premier. I ben informati parlano di un rapporto di lunga
data tra la Brooks e il leader conservatore. Il teatro è proprio l’O-
xfordshire, verde contea a nord della capitale inglese. Il fratello di
decennio si Rebekah, Charlie, che adesso fa l’allenatore di cavalli da corsa, ha
frequentato con Cameron l’esclusivo collegio di Eton. Vicini di
sono moltiplicati villa, Brooks e il premier si sono visti più volte durante i weekend di
riposo dagli impegni londinesi, insieme, tra gli altri, alla figlia di
Murdoch, Elisabeth e a suo marito Matthew Freud.
scandali e
“NON HO BISOGNO di andare a Downing Street per vedere il
risarcimenti primo ministro”, avrebbe affermato la Brooks a proposito della
per “eccesso differenza tra lei e James Murdoch, alludendo proprio alle fre-
quenti occasioni in cui poteva parlare a tu per tu con l’uomo po-

S cusate…
siamo stati
presi in giro”.
la Formula 1 Max Mosley viene
pizzicato a un festino con 5 pro-
stitute. Il domenicale pubblica
pagina: “Ci hanno preso per i
fondelli”. Fatta la frittata, l’allora
direttore Piers Morgan – oggi
di informazione” litico più importante del Regno.
Pressato dalla stampa, Cameron ha dovuto prendere le distanze:
“Ho fatto male ad assumere Coulson
Così il Mirror, foto e video dell’orgia sado-ma- popolare volto televisivo - è co- Rupert (80 anni) e James (39) Murdoch (F O )
OTO
come portavoce, volevo ottenere il
LYCOM

allora diretto
dal popolare giornalista e
conduttore televisivo
Piers Morgan, ammette di
aver pubblicato false foto
di violenze di militari con-
tro prigionieri iracheni.
News of the World
so, che si sarebbe svolta per
giunta in uno scenario nazista.
Non esattamente opportuno,
soprattutto per lui, figlio di Sir
Oswlad, fondatore del partito fa-
scista britannico. Mosley am-
mette il saso-maso, ma nega le
nostalgie nazi, e soprattutto pas-
sa al contrattacco: il tabloid ha
violato le regole della privacy. In
proposito ricorre perfino alla
stretto a lasciare il posto. Il Sun, favore di Murdoch. L’illegalità diffusa
grande rivale di sempre, offre non può essere tollerata. E le dimis-
prontamente 50.000 sterline di sione offerte da Rebekah Brooks do-
ricompensa per chi indichi i col- vevano essere accettate”. Intanto Ru-
pevoli del misfatto. Che però pert Murdoch vola a Londra per an-
non sono mai saltati fuori. darsi a occupare dei beni di famiglia,
mentre ribadisce la sua fiducia all’a-
DAILY EXPRESS Estate mata Rebekah, almeno per ora.
2007. Non aveva ancora com- Eppure spuntano prove su prove del
piuto 4 anni Madeleine Mc- sistema di spionaggio telefonico pra-
Cann, quando sparisce miste- ticato su larga scala, che incastrano

I eri sera, alle

22, è uscito
l’ultimo nume-
ro del tabloid:
il settimanale
del Sun, dove lavorano
circa 280 persone, sarà ti-
rato in 5 milioni di copie
(invece delle solite 2,6).
Corte europea dei diritti dell’uo-
mo, chiedendo che si stabilisca
l’obbligo per i giornali di avver-
tire gli interessati quando ci si
occupa di loro, in modo che
questi ultimi possano corre ai ri-
pari per vie legali. Richiesta re-
spinta da Strasburgo il 10 mag-
gio.
riosamente da una residenza
estiva di Praia da Luz in Porto-
gallo, dove i genitori stavano tra-
proprio la Brooks, e puntano ormai
anche verso James Murdoch. “La ros-
sa”, da parte sua ha promesso nuove
scorrendo le vacanze. Il tabloid rivelazioni e colpi di scena. Infatti,
dedica qualcosa come cento co- perché arrendersi, ora che lei stessa è
pertine nel giro di un semestre la protagonista della storia di coper-
alla sorte della piccola, mai più tina che ogni tabloid vorrebbe pub-
ritrovata. All’inizio i genitori blicare?
hanno un atteggiamento conci- (And. Val.)

LA NUOVA VIA SPAGNOLA

Arte creativa

RUBALCABA FA L’INDIGNADO El Mundo fidanza Paolina

di Alessandro Oppes
Madrid
l cammino è tutto in salita, ma chi conosce
I Alfredo Pérez Rubalcaba assicura che, se ha
deciso di accettare la candidatura a premier
per il Partito socialista, non è certo per fare la
comparsa o per tentare di limitare i danni. Per
questo ha sorpreso solo fino a un certo punto
che, nel suo discorso di investitura, abbia de-
ciso di imprimere una forte svolta a sinistra nel-
la linea del Psoe, facendo proprie persino pa-
recchie delle rivendicazioni lanciate nelle ul-
time settimane dal movimento degli indigna-
dos.
I MALIGNI PARLANO già di un voltafaccia
nei confronti dell’esecutivo del quale, fino a ie-
ri, ha fatto parte con un triplo incarico: vice-pre-
sidente, portavoce e ministro dell’Interno. Ma
in prima fila, ieri mattina, ad applaudire il suo
intervento, c’era proprio il premier uscente Za-
patero che negli ultimi mesi ha pagato dura-
mente in termini di popolarità l’applicazione di
ricette neoliberali per uscire dalla crisi.
Rubalcaba propone la reintroduzione dell’im-
posta patrimoniale sulle grandi fortune, la de-
stinazione di una parte degli utili delle banche
alla creazione di posti di lavoro, il controllo sta-
tale sui piani urbanistici per combattere la cor-
ruzione dilagante a livello locale, la riforma del-
la legge elettorale perché contino più le scelte
dei cittadini che i diktat delle segreterie dei par-
titi. Una serie di proposte sono poi lanciate al-
l’indirizzo dell’Unione europea: come l’aboli-
zione dei paradisi fiscali, l’istituzione di una tas-
sa sulle transazioni finanziarie, la creazione di
un’agenzia di rating continentale e l’emissione
di buoni del tesoro europei.
E queste sono solo alcune delle idee che ver-
ranno definite nei dettagli nel corso della con-
ferenza programmatica prevista per settembre.
Ma la sensazione, tra i componenti del comitato
federale del Psoe che ieri mattina l’hanno de-
signato come candidato premier, è che Rubal-
caba si muova già nella giusta direzione per col-
mare il forte divario che lo separa – nei sondaggi
– dal leader popolare Mariano Rajoy.
col David di Michelangelo
LA NOTIZIA CHE PAOLINA BONAPARTE, e
non Monna Lisa, è la donna più bella
dell’arte, a giudizio d’un campione d’italiani,
ha interessato, stupito e persino
scandalizzato la stampa di mezzo mondo,
ma soprattutto quelle britannica e spagnola:
la prima quasi irritata che il riconoscimento
andasse alla sorella di Napoleone
Bonaparte, nemico storico (e sconfitto) di
Sua Maestà (Independent e altri); la seconda
scatenata a celebrare la ‘Miss dell’Arte’ (El
Mundo, Abc, La Vanguardia). I giornali
d’Oltralpe, invece, l’hanno presa con
sereno distacco: tanto, la più bella o è
francese, Paolina, o sta in Francia, a Parigi, al
Louvre, e di li’ non si muove. El Mundo,
pero’, data la notizia, senza mettere in
discussione la ricerca del Censis, che
davanti alla Gioconda piazza pure signore
meno note, come la Odalisca di Hayez, la
Venere Callipigia e molte altre, c’è tornato
sopra, chiedendosi chi possa mai essere ‘el
chico’, il ragazzo, di Paolina, cioè il più bello
dell’arte. Il giornale non l’ha pero’ chiesto ai
suoi lettori, che chissà che cosa veniva
fuori, ma a degli intellettuali, che hanno
puntato l’attenzione sullla maschera di
Tutankamon, il Discobolo di Mirone, il
Poseidone di Artemisio o il pensatore di
Rodin. Ma il più citato, quasi unanimemente,
è il David di Michelangelo. Un’accoppiata di
artisti italiani, dunque, Canova e
Michelangelo per un fidanzamento che
varrebbe, mediaticamente, almeno quanto
quello, ormai rotto, tra Elisabetta Canalis e
George Clooney. Adesso, il tormentone é
se Elisabetta l’abbia piantato perchè lui è
gay: Daily Mail e ancora El Mundo
rassicurano le aspiranti in attesa citando
una sua amica, “George non è gay, solo non
voleva sposarsi”.
Giampiero Gramaglia
Domenica 10 luglio 2011
SUDSUDAN
PIÙ LIBERTÀ (E PAURE)
PER L’AFRICA
Nasce il 55° Stato del continente:
tanto petrolio, poca pace
di Vincenzo Giardina *
Juba (SudSudan)
abina Martin racconta
S
dei primi colpi di mor-
taio quando è già buio e
dai fuoristrada lanciati
tra la polvere arrivano urla di
gioia: “Junuba Sudan Oyee”, il
Sud Sudan è indipendente.
La gioia per la nascita del nuo-
vo Stato, le danze i canti i rit-
mi sotto il sole dell’equatore,
si capiscono guardando indie-
tro. Sabina siede in cerchio
con i vicini di casa, in mezzo
c’è una candela e tutti ascol-
tano. Alla proclamazione d’in-
dipendenza mancano ancora
alcune ore. Lei racconta di
quando i guerriglieri del Mo-
vimento di liberazione popo-
lare del Sudan (Splm) bom-
bardarono Juba e le caserme
dell’esercito del Nord. Era il
1989: un proiettile incendiò
la casa accanto alla sua e den-
tro c’era un bambino.
I soldati di Khartoum se ne
sarebbero andati molti anni
più tardi, nel 2005, dopo due
milioni di vittime, controffen-
sive e alleanze variabili che
hanno rischiato di avvelenare
per sempre anche i rapporti
tra i popoli del Sud. L’altra pa-
gina di storia è stata scritta ieri
sulla spianata del mausoleo di
John Garang, il guerrigliero
che per tutti qui è solo l’eroe
dell’indipendenza: giù la ban-
diera del Nord, in alto il rosso
nero verde giallo e blu del
nuovo Stato e – fa lo stesso –
dell’Splm.
IL SUD SUDAN ce l’ha fatta
dopo due guerre civili, con-
quistando il diritto a un refe-
rendum sull’“autodetermina-
zione” che si è svolto a gen-
naio in un clima di partecipa-
zione ed entusiasmo. Lo stesso
entusiasmo di ieri.
May Road, la strada di terra bat-
tuta che è il centro della nuova
capitale, è invasa la mattina
presto. Ci sono i danzatori din-
ka di Bahr al-Ghazal con i tam-
buri e le donne shilluk con in
mano le foto di “sua eccellen-
za” il re Mark Kand Dak, anche
lui a Juba per festeggiare.
“Non vogliamo più essere di-
scriminati, ma essere cittadini
con gli stessi diritti degli altri”
dice Khamis Abol, un quaran-
tenne che è tornato da Khar-
toum in tempo per costruire la
“nuova nazione”. Ha lavorato
per anni nelle fabbriche di
zucchero e assicura che chi è
africano con la pelle più scura,
parla un arabo senza regole e
non è musulmano valeva me-
no degli altri.
“Vogliamo contribuire allo svi-
pagina 11
ALTRI MONDI
Guatemala Assassinato cantante argentino Giappone “Decenni per decontaminare Fukushima”
Il cantautore argentino Facundo Cabral è stato assassinato da un Ci vorranno decenni per decontaminare il sito della centrale
commando terrorista a Città del Guatemala. Cabral, 74 anni, era nucleare giapponese di Fukushima, colpita dal terremoto e dal
accompagnato dal suo agente, Henry Farin, rimasto gravemente seguente tsunami l’11 marzo. Durante una convention del
ferito. I due, reduci da due concerti, stavano arrivando all’aeroporto Partito Democratico al potere in Giappone, il primo ministro
per ripartire: la loro auto è stata affiancata da due veicoli dalle quali nipponico, Naoto Kan, ha dichiarato che per la
sono partite raffiche di mitra. Cabral era uno dei cantautori più decontaminazione del sito della centrale ci vorranno decine di
famosi d’America Latina, arrivando alla celebrità mondiale con la anni, presentando per la prima volta un programma di lungo
canzone “No soy de aqui, ni soy de alla”. termine per questo tipo di operazione.
I problemi
RICCHEZZE
SENZA STRADE
NÉ SVILUPPO
l neonato Stato ha già al-
Iremeno 4 nodi da scioglie-
per il futuro prossimo.
PETROLIO I giacimenti
più ricchi del Sudan sono
concentrati nelle regioni
meridionali, ma Juba deve
trovare un accordo con
Khartoum sulla suddivisio-
ne dei proventi delle espor-
tazioni: gli ex nemici della
guerra civile controllano gli
Bandiera vivente Un momento delle celebrazioni a Juba
oleodotti che portano al
Mar Rosso e ai mercati inter-
nazionali.
luppo economico dei fratelli divisi perché dal Nord non ab- daveri” dice. Nella sua terra tari e i poliziotti in divisa color
del Sud Sudan e stabilire rap- biamo mai avuto nulla” prote- d’origine si gioca il futuro per- cachi, blu, azzurra o verde. DEMOCRAZIA Il Movi-
porti positivi” dice il presiden- sta Simon Belieu, un ragazzo ché il greggio vale il 98% delle Tanti colori ma lo stemma sul mento di liberazione popo-
te sudanese Omar Hassan che ha conquistato la prima fi-
entrate del nuovo Stato e ora braccio è sempre quello del- lare del Sudan (Splm), il par-
al-Bashir, seduto a pochi metri la di fronte al palco sveglian- bisogna rinegoziare l'accordo l’Splm, il partito dei guerriglie- tito degli ex guerriglieri al
dal segretario generale dell’O- dosi alle tre di mattina. La sua sulla suddivisione dei proventi ri che promette sviluppo e de- potere, è stato accusato di li-
nu Ban Ki-moon e dai rappre- storia comincia a Bentiu, una delle esportazioni: se Khar- mocrazia. “E perché non do- mitare il dibattito politico e
sentanti diplomatici di mezzo città tra i pozzi di petrolio do- toum non ottiene abbastanza vrebbero rispettare i diritti ci- le libertà civili. Le critiche
mondo nonostante il mandato ve i militari di Khartoum han- chiude gli oleodotti e il petro- vili e politici?” chiede un gior- hanno accompagnato an-
di arresto della Corte penale no resistito per anni ai guer- lio sul Mar Rosso non ci arri- nalista di radio “Liberty FM”, che la Costituzione provvi-
internazionale (Cpi) per le riglieri. “Vicino casa mia, va. una di quelle che non hanno soria, scritta e votata senza il
stragi in Darfur, un'altra terra quando ero ancora bambino, L’altra grande incognita la rac- mai avuto problemi. Qualche contributo delle forze di mi-
che aspetta giustizia. “Meglio ho dovuto camminare sui ca- contano a ogni angolo i mili- dubbio resta se è vero che alla noranza.
vigilia della proclamazione
dell’indipendenza il capo- SVILUPPO Il tasso di anal-
gruppo in parlamento del fabetismo raggiunge l’89% e
ISRAELE In carcere oltre cento principale partito di opposi-
zione è stato picchiato in una
quello della mortalità ma-
terna durante il parto è uno
caserma. dei più elevati al mondo. Il
attivisti filo-palestinesi ALMENO PER 4 ANNI, il
territorio è esteso come la
Francia ma i chilometri
sraele si accinge a espellere nei pros- nitensi. Fonti palestinesi ritengono che tempo di approvare una Co- asfaltati sono appena 50.
I simi giorni 124 militanti filo-palestinesi
bloccati al loro arrivo da varie capitali eu-
potrebbero esserci anche inglesi ed irlan-
desi. Ma anche a causa del riposo sabba-
stituzione definitiva e organiz-
zare le elezioni, continueran-
Preoccupa la dipendenza
dal petrolio, che vale il 98%
ropee all’aeroporto Ben Gurion di Tel tico in Israele, i contatti con loro sono sta- no a decidere il presidente Sal- del bilancio statale.
Aviv. I militanti intendevano aderire ad ti oggi di fatto interrotti. va Kiir e il suo vice Riek Ma-
una settimana di manifestazioni politiche A quanto risulta una parte dei militanti re- char. Sono guerriglieri della CONFINI Tra maggio e
in Cisgiordania, denominate ‘Benvenuti clusi ha intenzione di opporsi alle espul- prima ora, che rappresentano giugno Khartoum ha con-
in Palestina’. Ma al Terminal del Ben Gu- sioni imposte loro da Israele e si rifiuta di le comunità più numerose del dotto offensive militari in
rion sono stati isolati del resto del mondo sottoscrivere i documenti necessari. Una Sud Sudan, i dinka e i nuer. Di Sud Kordofan e ad Abyei, re-
e reclusi in due prigioni: la ‘Ghivon’ di Ong palestinese specializzata in questio- recente hanno sostenuto che gioni di confine ricche di
Ramle (a breve distanza dall’aeroporto) e ni umanitarie, a-Damir, si accinge a rivol- per portare il paese "sullo stes- petrolio e dove è forte la
la ‘Ela’ di Beer Sheva, nel Negev. Una fon- gersi in appello alla Corte Suprema. so piano degli altri" servono presenza di comunità legate
te del servizio carcerario israeliano ha Almeno duecento attivisti che cercavano 500 miliardi di dollari per le al Sud. Lo status amministra-
precisato che 76 sono donne e 48 uomi- di raggiungere Tel Aviv dall’Europa sono infrastrutture. Difficile capire tivo di queste zone avrebbe
ni. Fra questi militanti vi sono spagnoli, stati bloccati in alcuni scali europei, fra come andrà ma, per ora, si fe- dovuto essere definito da
francesi, olandesi, belgi, bulgari e statu- cui Parigi, Vienna e Ginevra. steggia. “Junuba Sudan Oyee”, un referendum, che è stato
auguri Sud Sudan. però rinviato “sine die”.
* Agenzia Misna (Vin. Giar.)
L’anno zero della pace afgana
UNA MAPPA, UN TELEFONO, UN COMPUTER: È LA SALA OPERATIVA DELLA POLIZIA DI HERAT. MA È EFFICACE
di Barbara Schiavulli funziona, raccolgono le impronte contro i Taliban durante il regi- funziona. Gli afgani si fidano e ci si
Herat (Afghanistan) con l’inchiostro e i registri sono me. affidano.
tutti di carta”, ci spiega il tenente Tutto quello che accade nella pro- La caserma è grande, un po’ buia
a sala operativa è il cuore di un Gabriele Di Donna, comandante vincia passa attraverso di loro. Ac- all’interno, nell’aria il brusio dei
Lterebbero
comando di polizia. Ci si aspet-
computer, telefoni, mo-
del Pomlet (Police Operational Men-
tor and Liaison Team) provinciale e
canto, ci sono i carabinieri del Tu-
scania che assistono i vari livelli di
ventilatori, e i passi frettolosi dei
poliziotti che si muovono da una
nitor, gente che corre qua e là. Ma mentor, una sorta di consigliere, del comando per renderli sempre più stanza all’altra. Quelli che non so-
nella centrale della polizia provin- generale Sayed Ada Sagheb, un mi- autonomi in ogni settore che vada no in divisa, ma hanno un aspetto
ciale di Herat non si potrebbe sba- litare rispettato perché poliziotto dal codice penale ad occuparsi del- abbastanza ostile appartengono al-
gliare di più. È un viaggio nel tem- da due decenni e combattente la scena di un crimine. E la polizia la sezione dell’antiterrorismo e so-
po: un grande stanzone bianco, no quelli che sembrano essere più
con un tavolo, una mappa gigan- indaffarati di tutti.
tesca della provincia e due poli- Una colonna Niente è più importante della si-
ziotti nella loro divisa grigia sem- di militari curezza a Herat in questi giorni. Si
pre indossata troppo larga. Uno ri- italiani nella stanno ultimando i preparativi per
sponde all’unico telefono e all’u- regione di la cerimonia che si terrà per sug-
nica radio e scrive quello che sta Herat gellare il passaggio di responsabi-
succedendo in un qualsiasi villag- (FOTO LAPRESSE) lità sulla sicurezza dagli italiani agli
gio della provincia afgana, l’altro lo afghani nella municipalità di He-
trascrive su un computer non col- rat. Una sfida per le forze di sicu-
legato a internet e lo stampa. “Sem- rezza afgane, i Taliban potrebbero
bra incredibile, ma questo posto non lasciar correre. “Ci sono delle
minacce. Ma ce la faremo”, assi-
cura il generale Sagheb, “Herat è
Tutto l’archivio è cartaceo. Più sicura, potete andare a piedi per
tutto il centro”. Invece si esce dalla
importante dei mezzi è la fiducia caserma e salendo sui pesantissimi
blindati Lince italiani, ci si stringe
nei giubbetti anti proiettili per
della popolazione agli agenti sfrecciare verso la base.
pagina 12 Domenica 10 luglio 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

SAN FIRMINO

Fiesta a Pamplona Tour

Dopo una
Buy
Sarà una
I Borgia
Anteprima
Silverstone
Webber

poveri tori, povero

lunga fuga preside in stasera su conquista la
Rui Costa crisi nel Skycinema, pole, Ferrari
vince la nuovo film di a ottobre in seconda
tappa n°8 Piccioni parte la serie fila

Hemingway Nel 1926, quando lo scrittore la scoprì,

c’erano venti turisti in tutto; ora sono
centinaia di migliaia. Un’invasione globalizzata che non ha più alcun fascino
di Chris Leadbeater della Navarra, era una cittadina – che nel libro era stato ribattez-
praticamente sconosciuta che zato Hotel Montoya. L’albergo,

A
attendeva di essere svelata al che si trova all’angolo sud-est di
mondo. Ed è quanto fece He- Plaza Castillo, era gestito da un
mingway soggiornando a Pam- amico di Hemingway: Juanito
plona ben nove volte e presen- Quintana. Quintana, fervente
ziando spesso alla celebre festa anti-franchista, svanì nel nulla
di San Firmino: festa di tori e di negli anni ’40 e l’edificio fu ri-
sangue, di bevute e di canti. strutturato per ricavarne degli
Gran parte della leggenda si de- appartamenti. Oggi al piano ter-
ve al romanzo “Fiesta”, il capo- ra c’e’ la Cerveceria Tropicana,
lavoro scritto da Hemingway un buco chiassoso che ben poco
proprio a Pamplona nell’estate ha a che vedere con il locale che,
del 1925. Insomma fu lui a tra- come scriveva Hemingway, ac-
sformare una festa paesana in Ernest Hemingway (FOTO OLYCOM) coglieva i matador dopo la cor-
un evento globale. “Fiesta”, rida. Accanto alla birreria c’e’ il
nche nell’affollamento invero- pubblicato nel 1926, è stato il versa da quella che aveva cono- Bar Txoko, frequentato da He-
simile della settimana di San Fir- suo primo romanzo e forse il sciuto e amato. Invece della mingway nel 1959. In un altro
mino iniziata il 7 luglio, trovarlo suo capolavoro. E’ l’affresco di spensieratezza dei “ruggenti an- punto della piazza il Bar Torino –
non e’ difficile. Anzitutto nel un gruppo di bohemien ispira- ni ‘20” c’era il regime fascista di ribattezzato nel libro Bar Milano
luogo più scontato: dinanzi alla to a personaggi realmente esi- Franco che, tra l’altro, aveva vie- – al cui interno una targa ricorda
Plaza de Toros dove c’è una sua stiti. Lady Brett Ashley, la cui ir- tato la pubblicazione dei suoi li- il grande scrittore.
scultura che lo ritrae con una requietezza sessuale disgrega il bri. La festa era diventata talmen- Ma non possiamo dimenticare il
espressione che sembra dire: gruppo di amici, altro non è che te commerciale e sovraffollata Gran Hotel La Perla. Mentre
“questo posto è mio”. E per mol- Lady Duff Twysden, una signo- che Hemingway temette di aver l’Hotel Quintana era il rifugio de-
ti versi e’ vero. ra divorziata molto in vista nella creato un mostro. Nel nel suo re- gli amici di “Fiesta”, il Gran Hotel
Stiamo parlando di Ernest He- società britannica. Il suo ex portage “Un’estate pericolosa”, La Perla, sul lato nord-ovest della
mingway, leggendario bevito- amante Robert Cohn è Harold scrisse: “Pamplona era, come Plaza, era il preferito di Hemin-
re, viaggiatore, scrittore, icona Loeb, già sparring partner di sempre, aspra, sovraffollata.... gway nella realtà. Qui scese la
letteraria del 20° secolo di cui Hemingway sul ring. E la voce Era quella di sempre con quaran- maggior parte delle volte che
ricorre il cinquantenario dalla narrante e’ quella dello stesso tamila turisti in più. Quando la venne a Pamplona e la stanza che
morte. Hemingway. vidi la prima volta, quattro de- era solito prenotare è rimasta co-
Molte zone del mondo rivendi- cenni orsono, i turisti erano ap- me allora e porta il suo nome.
cano un rapporto particolare LA STORIA d’amore con Pam- pena una ventina”. Due anni do-
con Hemingway: Cuba, la Flo- plona iniziata nel 1925 si conclu- po, per l’esattezza il 2 luglio NEI GIORNI della fiesta la sui-
rida, Parigi, la Costa Azzurra, il se nel 1959. L’ultima permanen- 1961, durante la settimana de te 217 è prenotata per i prossimi
Kenya. Ma Pamplona è stata la za dello scrittore nella città della Los Sanfermines, si sparò in boc- vent’anni e devo accontentarmi
sua prima ossessione e un gran- Navarra fu tutt’altro che felice. ca nella sua casa di Ketchum, di una rapida occhiata. La stanza
de amore corrisposto. Ai tempi Già provato nel corpo e nella Idaho. da letto è identica e i mobili sono
di Hemingway, il capoluogo mente, trovò una Pamplona di- Oggi i turisti sono diventati cen- gli stessi di allora: un divano a
La folla di spettatori e di corridori durante il prima parata dei tori il 7 luglio scorso (FOTO LAPRESSE) due posti color rosa pallido, un
telefono bianco, una piccola
Cinque anni dopo Berlino tinaia di migliaia, per cui bisogna
scegliere. Se si vuole andare sul-
L’ultima volta scrivania e due letti singoli. Af-
facciandosi al balcone si ha l’e-
le tracce di Hemingway bisogna che partecipò satta vista dalla quale quale Bar-
Cannavaro dice addio al calcio evitare proprio i giorni della fie-
sta. Solo di primo mattino Plaza alla settimana di
nes, nel romanzo, guarda la fu-
riosa cavalcata dei tori. Scendo
Castillo non delude: un grande in strada e cerco di immaginare
l campione in chiaroscuro ha detto basta. dine della Juventus di Moggi, fu ugualmente cosa puo’ voler dire correre per
Il’Italia
Ieri, a cinque anni esatti dalla vittoria del-
nei Mondiali 2006, il trentasetten-
protagonista nell’Italia dell’ex juventino Lip-
pi. La vetta per un giocatore che sulla sua stra-
spazio rettangolare circondato
da portici dove i personaggi di
“Fiesta” stazionano di continuo,
feste Ernest si 851 metri tra il sudore, le urla, i
fiumi di alcol e i tori inferociti.
neenne Fabio Cannavaro si è ritirato dal cal- da ha seminato anche note stonate. impegnati a bere e a litigare tra confidò: “Temo Una follia! Alla fine della corsa a
cio. Aveva ancora un anno di contratto con Come quel video in cui, ai tempi in cui gio- loro. perdifiato c’e’ la plaza de toros.
l’Ali Ahli, negli Emirati Arabi, ma ha preferito cava nel Parma (1999), si iniettava una flebo di aver creato E’ aperta. All’interno c’e’ un
chiudere. L’ex difensore della Juventus e del- di Neoton (farmaco non proibito) prima di APPENA metto piede nella mercato. Mi aggiro tra le banca-
la Nazionale ha problemi alla caviglia sinistra, una finale. In una telefonata, finita nelle in- piazza ho l’impressione di esse- un mostro” relle della terza arena piu’ gran-
e comunque potrà conso- tercettazioni di Calciopoli, re precipitato in uno dei capitoli de del mondo dopo quelle di Cit-
larsi con un ricco ingaggio Fabio Cannavaro (F L P
OTO ) Moggi gli consigliava come
A RESSE
del libro. “Faceva caldo in piaz- ta’ del Messico e Madrid. Mentre
triennale da dirigente a Du- lasciare l’Inter per passare za”, dice Jake Barnes. “Le ban- mento a mattonelle bianche e procedo a fatica nella calca ri-
bai, anche se per rimanere ai bianconeri: “Fai chiama- diere sventolavano sui pennoni nere consumate dal tempo. cordo che proprio qui Barnes
dovrà avere il permesso del- re il brindellone (Giacinto ed bello sottrarsi al sole cercan- Sorseggio un caffellatte circon- spiega a Brett Ashley i rituali del-
la Juventus, con cui aveva Facchetti, ndr), digli che vai do riparo all’ombra del portica- dato da anziane matrone sedute la corrida e qui la capricciosa e
un pre-contratto. “Sono tri- via perché l’allenatore non to che corre tutt’intorno alla a coppie ai tavolini rotondi. An- mondana Brett si innamora del
ste ma non mi posso lamen- ti considera”. Qualche gior- piazza”. Anche io faccio la stessa che qui c’e’ Hemingway. Si ma- matador Pedro Romero.
tare, da questo sport ho no fa i pm della Dda di Na- cosa. “Abbiamo preso il caffè da terializza in una stanzetta latera- Con ogni probabilità Hemin-
avuto tutto” ha ammesso. poli hanno sentito Canna- Iruna” - continua Barnes - “co- le sotto forma di una statua scu- gway non sbagliava quando si di-
La sua bacheca trabocca di varo come persona infor- modamente seduti sulle pol- ra. E’ già il corpulento Hemin- chiarò deluso della città. Alme-
trofei, con in prima fila la mata sui fatti, in un’inchie- troncine di vimini”. Il caffè Iruna gway degli anni ’50 da non con- no per quanto riguarda la setti-
Coppa del Mondo vinta in sta sul presunto riciclaggio è rimasto come 86 anni fa, una fondere con la gazzella agile e mana di San Firmino, aveva dav-
Germania da capitano. Era di soldi da parte della ca- sorta di fantasma del 19° secolo muscolosa degli anni ’20. vero creato un mostro.
l’estate del 2006, quella di morra. con le pareti coperte di specchi, La comitiva di amici di “Fiesta” (c) The Independent
Calciopoli. Cannavaro, car- (Luca De Carolis) colonne arabescate e il pavi- soggiornava all’Hotel Quintana Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
Domenica 10 luglio 2011 pagina 13

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TG PAPI

Lupi, l’angolo
TELE COMANDO + mento, che somiglia a quello
di Marina Berlusconi: non è
possibile che “un risarcimen-
to possa essere superiore al
valore dell’azienda”. Cioè, il
risarcimento danni si misura
di Fulvio Abbate

on c’è bisogno di uno scienziato per sco-

sulla ricchezza del danneg-
Nmeprire che l’arrivo di un social network co-
Facebook e suoi succedanei (o forse sa-
rebbe opportuno parlare della stessa rete, del-
Video e
non video
cessità è “Appuntamento al buio” (in onda su
Sky) dove i prescelti hanno modo di incon-
trarsi senza tuttavia avere la possibilità di guar-
darsi in faccia. Non gli resta che la parola (“Co-
le sue opportunità di comunicazione) ha sa ti piace fare?”) oppure, nella fase succes-

del quadrato giatore? E se è un pezzente, è

salvo? Si finisce con il caldo.
Cha afa fa.

di Paolo Ojetti
g1
T Siccome il servizio sulla
sentenza di Appello che con-
danna Berlusconi a risarcire
De Benedetti è firmato da
Enrico Rotondi (stesso servi-
zio per tutti i tg), finalmente il
Tg1 sembra un telegiornale
normale e non la succursale
del Pdl. C’è anche Alessandra
Di Tommaso, incaricata di re-
gistrare le reazioni di fami-
glia: Marina difende papà (e
anche la sua poltrona di pre-
sidente Fininvest) con le un-
ghie e con i denti, è compren-
sibile. Meno comprensibile
Alfano: “Berlusconi non per-
derà la sua serenità”. Uhm,
560 milioni sono tantini an-
che per Paperon de’ Papero-
ni. Ma “il Pdl fa quadrato” ed
ecco uno degli angoli, Lupi,
straordinario: “E’ una senten-
za politica perché espropria i
leader del centrodestra per
favorire il leader del centro-
sinistra”. Vallo a capire. E il
Tg1 a chi chiede un commen-
to? Ma a Vittorio Feltri “edi-
torialista” del Giornale, sti-
pendiato dall’espropriato. Il
Tg1 non molla l’osso Tremon-
ti: servizio di Grazia Grazia-
dei, ma senza notizie nuove.
g2
T Apertura con fuoco di
sbarramento pro Berlusconi,
con Marina che ripete ancora
una volta che la partecipazio-
ne Finivest in Mondadori non
vale nemmeno la metà del ri-
sarcimento e che lei non pa-
gherà mai. Ghedini le fa eco:
ci penserà la Cassazione. Il
passaggio allo “scenario” po-
litico è immediato e risuona-
no le parole di Rosy Bindi:
“Allora la leggina sul Lodo
non interessava tutti gli italia-
ni, vero?”. Nel “quadrato”
della maggioranza (però, di-
ciamolo, è un quadrato mise-
rello, non ci sono Tremonti,
Letta, Bonaiuti e nemmeno
Capezzone), compare Verdi-
ni. Stranissimo il suo ragiona-
g3
T Un telegiornale mono-
grafico sulla sentenza che
condanna la Fininvest (leggi:
Berlusconi) a rimborsare la
Cir (leggi: De Benedetti) per
560 milioni di euro. Si cerca
di ricostruire tutta la vicen-
da, la cosiddetta “guerra di
Segrate”, che infiammò l’edi-
toria italiana nel 1988 attor-
no al controllo della Monda-
dori. Ricostruzione compli-
cata per i non addetti. In sin-
tesi, si trattò di una spartizio-
ne della casa editrice in base
a un “Lodo” e poi a una sen-
tenza che fu comprata da
Berlusconi con 400 milioni
(da Previti e in lire, ovvia-
mente). Una corruzione sen-
za se e senza ma. Anche il Tg3
usa Feltri, ma gli contrappo-
ne Padellaro, il direttore di
questo giornale. Feltri ha un’
idea: chiudere la Fininvest, e
portare i dipendenti sotto il
palazzo di Giustizia di Mila-
no. Ha sempre ragione Ri-
cucci: “Facile fare il frocio
con il c… degli altri”.
schiuso un’apoteosi d’esibizionismo espres-
samente sessuale nella sua forma base, cioè
fotografica. Sia maschile sia femminile. Una
modalità che un tempo era affidata, metti, alle
prestigiose pagine di un periodico-summa dei
desideri onanistici intitolato “Autoscatto”,
con dentro le sue pagine una valanga di os-
sesse e ossessi di se stessi, delle proprie parti
intime, delle proprie dimensioni, appunto sia
maschi sia femmine: un formato maxi-banana
in offerta a confronto con questa o quell’altra
“bernarda”. E talvolta una precisazione dove-
rosa: “Astenersi piccoli calibri. Grazie.” Per
non parlare, restando nel web, del portale
Youporn. Capirete bene che di fronte a un
simile sommovimento la televisione sia in
chiaro sia satellitare, non ha certo potuto cro-
giolarsi in una posizione attendista. Molto me-
glio, in questi casi, correre subito ai ripari. In
che modo? Immagi-
nando un’offerta
“Appuntamento al buio” su spettacolare in grado
Sky, il primo programma di di soddisfare sia pure
erotismo agli infrarossi in forma “soft” il nuo-
vo bisogno del guar-
done globale. Pronto
lì, come l’insaziabile
drago di Komodo as-
sai arrapato, davanti
agli schermi riuniti.
Pensandoci bene, il
format che sia pure in
forma blandamente
socialdemocratica ri-
sponde a questa ne-
siva, la conoscenza tattile: come i “non veden-
ti” quando provano a scoprire un volto sotto i
polpastrelli, una sorta di “Braille” erotico, nel
nostro caso.
Inutile dire che molto spesso basta la parola
per intuire, perfino in questo reality al buio, la
pasta socio-culturale dei concorrenti, quanto
tuttavia basta affinché all’altro capo del video
lo spettatore immagini che il tutto possa tra-
scendere, in nome appunto del doppio spe-
culare dell’esibizionismo, ossia la grande vo-
cazione da guardoni/e che è ormai l’essenza
stessa della televisione. Le note di regia ci ga-
rantiscono che i prescelti “vivranno insieme
in una casa ma in aree separate. L’unico mo-
mento in cui si incontreranno sarà nel ‘Black
Box’, una stanza speciale in cui saranno com-
pletamente al buio: dovranno seguire l’istinto
e affidarsi all’udito, al tatto, all’olfatto e … al
gusto”. E fin qui nulla di nuovo. “I nostri single
non potranno vedere assolutamente nulla al-
l’interno del Black Box, ma gli spettatori sì
che potranno osservare quello che accade,
grazie alle telecamere ad infrarossi installate
in tutta la stanza. Il primo giorno, i single si
incontreranno nella Black Box tutti insieme
per iniziare a conoscersi e capire con chi de-
siderano trascorrere più tempo. Gli appunta-
menti successivi saranno infatti a coppie e i
nostri single potranno scoprire molto l’uno
dell’altra, tranne l’aspetto fisico”. Il succo del
tutto? Come recitava un antico canto goliar-
dico, “ecco l’agile mano che dà gioia e sollievo
al duro banano”.
www.teledurruti.it

LA TV DI OGGI
13.10 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
13.30 NOTIZIARIO TG1
13.40 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
14.00 SPORT Mondiale
Formula 1 2011 Da Silver-
stone Gran Premio di Gran
Bretagna: gara (DIRETTA)
15.45 RUBRICA SPORTIVA
Pole Position (DIRETTA)
16.30 NOTIZIARIO TG1
16.35 PRIMA TV RAI FILM
Amori e dissapori
18.00 TELEFILM Il Commis-
sario Rex
18.50 GIOCO Reazione a
catena
20.00 NOTIZIARIO TG1-
Rai TG Sport
20.40 DOCUMENTI DA DA
DA
21.10 FICTION Ho sposato
uno sbirro 2
23.20 ATTUALITÀ
Speciale TG1
0.25 NOTIZIARIO TG1
Notte - Che tempo fa
13.00 NOTIZIARIO TG2
Giorno
13.30 RUBRICA TG2 Motori
13.45 FILM McBride -
Omicidio di classe
15.15 FILM Il giocatore, la
ragazza e il pistolero
16.45 ATTUALITÀ Due Pas-
si in Italia
17.30 RUBRICA SPORTIVA
RaiSport Numero 1
18.05 FILM Lezioni di giallo:
Il mistero della sala chiusa
19.35 TELEFILM Squadra
Speciale Cobra 11
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 TELEFILM N.C.I.S.:
Los Angeles
21.50 PRIMA TV TELEFILM
Numb3rs
22.40 PRIMA TV RAI TELE-
FILM Brothers and Sisters -
Segreti di famiglia
23.25 RUBRICA SPORTIVA
La Domenica Sportiva
Estate
0.35 NOTIZIARIO TG2
12.25 ATTUALITÀ TeleCa-
mere
12.55 ATTUALITÀ Racconti
di vita
13.25 ATTUALITÀ Passe-
partout
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - Regione Meteo
14.15 NOTIZIARIO TG3
14.45 SPORT Ciclismo,
Tour de France 2011 9a
tappa: Issoire - Saint-
Flour, 208 Km (DIRETTA)
17.55 TELEFILM Arsenio
Lupin
19.00 NOTIZIARIO TG3-TG
Regione - Regione Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.20 ATTUALITÀ Pronto
Elisir
21.00 DOCUMENTARIO
Kilimangiaro - Gli incontri
ravvicinati di Licia Colò
23.05 NOTIZIARIO TG3-TG
Regione
23.20 LE PRIME DI CINEMA-
TRE FILM Interview
0.40 NOTIZIARIO TG3
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Ippocrate
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
4 (Esteri) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Tempi
dispari (REPLICA)
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24 - Meteo
0.30 RUBRICA Tempi
dispari (REPLICA)
1.00 NOTIZIARIO TG -
Rassegna stampa - Meteo
15.50 FILM Quando il pas-
sato ritorna
17.50 THE BEST OF VARIETÀ
Kalispéra! (REPLICA)
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.40 VARIETÀ Bikini
21.10 VARIETÀ Lo Show
dei Record
24.00 FILM Maledetto il
giorno che t’ho incontrato
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 TELEFILM Tutto in
famiglia
19.30 FILM Le spie
21.20 PRIMA TV TELEFILM Dr.
House - Medical Division
22.20 PRIMA TV TELEFILM
Royal Pains
0.10 PRIMA TV TELEFILM
Miami Medical
16.50 TALK SHOW Benes-
sere
18.55 NOTIZIARIO TG4
19.35 VARIETÀ Ieri e oggi
in tv
19.40 TELEFILM Il giudice
Mastrangelo
21.30 PRIMA TV MEDIASET
FILM The Commander
23.25 FILM Giovanna d’Ar-
co
16.50 TELEFILM Cuore
d’Africa
17.50 FILM I giganti del
West
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 REAL TV Chef per un
giorno
21.30 DOCUMENTARIO
Missione natura
23.50 NOTIZIARIO TG La7
0.05 RUBR. Bookstore (R)
I FILM LO SPORT
SC1= Cinema 1 SCC=Cinema Comedy SP1=Sport 1
SCH=Cinema Hits SCF=Cinema Family SP2=Sport 2
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
17.45 Il pesce innamorato SCC 17.00 Beach volley, Campiona-
18.50 L’amore infedele - to italiano 2011 Lecce: finale
Unfaithful SCP femminile (Diretta) SP3
18.50 Iron Man 2 SCM 18.00 Beach volley, Campiona-
19.10 Alice in Wonderland SC1 to italiano 2011 Lecce: finale
19.20 Generazione maschile (Diretta) SP3
1000 Euro SCH 18.30 Ferrari Challenge 2011
19.20 La strategia Misano: Gara 2 (Replica) SP2
di Adam SCC 18.55 Calcio, Copa America
19.25 Planet 51 SCF 2011 Venezuela - Ecuador (S) SP1
21.00 Direct Action SCM 19.25 Calcio, Copa America
2011 Brasile - Paraguay (S) SP1
21.00 Una calda estate SCP
21.00 Piovono polpette SCF 19.30 Rugby, Super 15 2011
21.00 Nel continente nero SCC Finale Reds - Crusaders (S) SP3
21.10 Vampiro a Brooklyn SCH 20.00 Automobilismo, IndyCar
22.35 Il profumo del mosto 2011 Toronto (Diretta) SP2
selvatico SCP 20.50 Calcio, Copa America
22.35 La rivincita 2011 Colombia - Bolivia (D)SP1
delle damigelle SCF 21.00 Golf, PGA European
23.00 The Voyeur SCM Tour 2011 Barclays Scottish
23.00 Non è un’altra stupida Open: 4a giornata (Replica) SP3
commedia americana SCC 22.15 Automobilismo, Ferrari
23.10 Notte folle a Manhat- Challenge 2011 Misano: Gara 2
tan SC1 (Replica) SP2

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ Interview
Pierre Peders (Steve Buscemi), giornali-
sta, viene incaricato di intervistare
Katya (Sienna Miller), stella di una
soap opera. Peders, solitamente impe-
gnato su politica e attualità, parte con
tutti i preconcetti del caso. E l'iniziale
atteggiamento di Katya non fa che con-
fermarli. L'attrice arriva in ritardo di
un'ora, si dimostra la boriosa, viziata e
vacua starlette che Peders certo non
anelava incontrare. Ma ben presto...
Rai 3 23,20
/ Giovanna D’Arco  Formual 1 GP di Gran Bretagna  Missione natura
Luc Besson si cimenta nell’impresa di In diretta dal circuito di Silverstone va Nel quinto appuntamento di Missione
ricostruire la storia di Giovanna D’Ar- in scena il Gran Premio di Gran Breta- Natura, Vincenzo Venuto si trova anco-
co, paladina di Francia nella Guerra dei gna, la nona prova del campionato ra a largo del Costa Rica, per conclude-
Cent’anni, vittima del suo stesso sovra- mondiale di Formula 1. Sebastian Vet- re la sua straordinaria esplorazione del-
no e mandata al rogo nel 1430. Per farlo tel (RBR-Renault) guida la classifica la Isla del Coco, alla ricerca del tesoro
ricorre ad un cast stratosferico: Milla iridata con un netto vantaggio su Jen- nascosto sull’isola. Grazie alle meravi-
Jovovich, Faye Dunaway, John Malko- son Button del team McLaren-Merce- glie tecnologiche di un battiscafo tra-
vich, Dustin Hoffman, Vincent Cassel. des. Ben 77 sono i punti di scarto fra i  Kilimangiaro sparente, Venuto si inabisserà poi nelle
/ Maledetto il giorno che...
Battaglie epiche molto ben curate, ma due piloti, un divario che a metà stagio- Tra le mete della serata Licia Colò pro- profondità dei mari, per regalare al
Commedia agrodolce con Carlo Verdone
il risultato finale non raggiunge le ne sembra suonare come un verdetto porra' le bellezze archeologiche e i colo- pubblico immagini mozzafiato che sem-
(qui anche regista) e Margherita Buy.
aspettative. definitivo. ri del deserto dell’Algeria, ma anche la brano uscite da un libro di Jules Verne.
Bernardo è un giornalista romano, che
Rete 4 23,25 Rai 1 14,00 natura selvaggia e le ripide scogliere La7 21,30
vive e lavora da tempo a Milano e passa
buona parte del suo tempo in analisi, della Cornovaglia. Dopo aver visitato le
per trovare un'improbabile soluzione terre del Nicaragua in centro America,
alla sua depressione. Camilla è la classi- si volera' nelle romantiche e bianche
ca ragazza complessata, eternamente spiagge delle isole Fiji per poi approda-
dipendente dagli ansiolitici ed innamo- re in Croazia, nell’isola di Cherso. Ospite
rata del suo analista. Fra i due non può l’attore Franco Nero che nel corso della
che nascere una spontanea (?) amicizia. sua carriera, ha visitato oltre 100 Paesi.
Canale 5 00,00 Rai 3 21,00
pagina 14 Domenica 10 luglio 2011

FATTI di VITA
PIAZZA GRANDE É di Silvia Truzzi

IL METODO
BROOKS
Eutanasia del parlamento O ggi News of the world, 168 anni di vita, chiude. Lo ha
deciso il padrone, Rupert Murdoch, nel tentativo (vano)
di arginare lo scandalo delle intercettazioni illegali. Per
procurarsi gli scoop, il giornale ascoltava e s’infiltrava nella
di Furio Colombo finalizzate ad alleviare le sof- no preparando soprattutto finanziarie gia' previste a le- vita di migliaia di persone: principi e attori (Hugh Grant non
ferenze fino alla fine della vi- per i più poveri e i meno as- gislazione vigente." l’ha presa bene), ma anche vittime di reati. Più che cronisti,
difficile immaginare sistiti ) a quanto pare, per

E’
giorni più squallidi di
questi in Parlamen-
to, mentre è in
discussione una penosa leg-
ge che vieta ai cittadini, in
modo dettagliato e polizie-
sco, ogni possibilità di sce-
gliere e dichiarare in antici-
po come, in una situazione
di fine vita, vorrebbero mo-
rire, se con le macchine o
affidati al decorso della na-
tura e del buon medico. Di-
menticate il buon medico.
"Il medico non può prende-
re in considerazione Indica-
zioni del paziente orientate
a cagionare la morte". Ricor-
derete che era quello che
Piergiorgio Welby disperata-
mente chiedeva, non perché
innamorato del suicidio ma
perché travolto dalla pena
delle terapie obbligatorie .
C'è, qualcuno che non vor-
rebbe una buona cura ,se
quella cura ci fosse? Qui stia-
mo parlando del confine
estremo, ma la spensierata
maggioranza del Parlamen-
to, Lega Nord inclusa (quella
che si immagina tutto buon
senso e famiglia), va via co-
me il vento a votare " proi-
bito", " impossibile", " impe-
dito", " mai e poi mai", come
se fosse in discussione una
dieta.
E VIA A votare che "il pa-
rere espresso dal collegio dei
medici non è vincolante per
il medico curante, il quale
non è tenuto a porre in es-
sere prestazioni contrarie al-
le sue convinzioni di caratte-
re scientifico e deontologi-
co". Ecco introdotta la obie-
zione di coscienza sul corpo
sofferente del povero incon-
scio. Ed ecco che cosa si in-
tende per "convinzioni di ca-
rattere scientifico e deonto-
logico": "l'alimentazione e la
idratazione, nelle diverse for-
me in cui la scienza e la tec-
nica possono fornirle al pa-
ziente, sono forme di soste-
gno vitale e fisiologicamente
ta."
Inutilmente medici del livel-
lo scientifico e della espe-
rienza professionale di Um-
berto Veronesi e di Ignazio
Marino, che sono membri
del Parlamento, hanno spie-
gato in ogni sede che non è
vero, sostenuti dalla scienza
medica del mondo . Che cosa
volete che conti di fronte al
ricettario della dottoressa
onorevole Binetti, psichiatra
sfuggita alla sua specializza-
zione e autrice del coma 5,
art.3 della legge ancora bef-
fardamente intitolata "Dispo-
sizioni in materia di alleanza
terapeutica, di consenso In-
formato, e di dichiarazioni
anticipate di trattamento"?
PRIVA DI ogni preoccupa-
zione al mondo, salvo di pia-
cere al Vaticano (parte antica
e retrogada di una potente
burocrazia che per il momen-
to tiene bloccato e sotto mi-
naccia il sentimento della
pietà), la maggioranza della
Camera dei Deputati va avan-
ti spedita e vota senza pen-
sieri e senza un minimo di ri-
flessione e di coerenza anche
questa conclusione dell'arti-
colo 3, comma 5:" Esse (ali-
mentazione e idratazione )
non possono formare ogget-
to di dichiarazione anticipata
di trattamento." La vendetta
contro Eluana Englaro conti-
nua. A quanto pare per que-
sta gente ( votano tutti, com-
punti e lieti, come se capis-
sero che cosa stanno facen-
do, oltre che compiacere Il
monsignore, come se sapes-
sero quanta sofferenza stan-
questa gente uguaglianza
vuol dire avere diritto tutti al-
la stessa sorte: dicano le mac-
chine, e non l'amore e la
scienza medica, quanto può
durare un corpo oltre la vita
finita e quanto deve patire un
essere umano morente per
essere in linea col catechi-
smo.
Ma l'ipocrisia di una così pe-
sante imposizione legislativa
sui cittadini è detta bene nel
comma 2 dell'articolo 1. Sen-
tite, e riflettete almeno per
un istante sulle parole che se-
guono (e intanto pensate a
Eluana Englaro, Piergiorgio
La Camera è pronta
a votare una legge
sul testamento
biologico che ribalta
quelle delle società
libere: dicano le
macchine, e non
l'amore e la scienza
medica, quanto può
durare un corpo
oltre la vita finita
Welby, Luca Coscioni):
" La presente legge garantisce
politiche sociali ed economi-
che volte alla presa in carico
del paziente, dei soggetti in-
capaci di intendere e di vo-
lere e della loro famiglia. "
Prima di esclamare "con che
coraggio si permettono di di-
re queste cose, in questi gior-
ni?" andate avanti, all'articolo
9, comma 4: " Dal presente
articolo non devono derivare
nuovi o maggiori oneri a ca-
rico della finanza pubblica.
All'attuazione del medesimo
si provvede nell'ambito delle
risorse umane, strumentali e
VOGLIO RICORDARE
ancora, per un momento, il
titolo di questa legge triste e
bugiarda: "Disposizioni in
materia di alleanza terapeu-
tica...". Alleanza, qui, signifi-
ca imposizione, obbligo, sot-
tomissione. Come avete vi-
sto, tutto ciò che ha a che fare
con il testamento biologico,
così come e' inteso nelle so-
cietà libere e democratiche,
dove I cittadini sono rispet-
tati, che siano vivi, morti o
sul punto di morire, è proi-
bito in questa legge. E' giusto
ricordare che Pd e IDV fanno
opposizione continua. Ma il
Pd - nonostante la invocazio-
ne di Bersani, "per favore, in
nome del'umanità fermate-
vi!" - e' diviso e Indebolito
dall'equivoco religioso. Non
c'è niente di religioso, in que-
sta legge spietata. E per for-
tuna ci sono cattolici appas-
sionati e convinti che lo ve-
dono bene e lo testimoniano.
Però la barricata di resistenza
è composta dalle centinaia di
emendamenti dei sei deputa-
ti radicali eletti nel Pd. Li ho
firmati tutti, almeno per la-
sciare una traccia: la civiltà è
passata alla Camera dei De-
putati nei giorni tristi del fon-
damentalismo vaticano.
E’ passata ma non ha potuto
fermarsi.
Rebekah Brooks. A sinistra, Beppino Englaro. (FOTO MILESTONEMEDIA) alcuni poliziotti per ottenere particolari sulle
avvoltoi. La stampa italiana è un colabrodo, ma nemmeno il
cosidetto “giornalismo all’inglese”, agitato come bandierina di
obiettività e trasparenza, si sente molto bene. Lo racconta
l’esemplare storia di una disinvolta signora: Rebekah Brooks,
direttrice di News of the world all’epoca dei fatti e oggi
amministratore delegato della News International di
Murdoch, che la considera una figlia adottiva. Affascinante,
intelligente, dicono addirittura magnetica, forte, potente.
Decisamente troppo spregiudicata.
Rebecca con l’h, 43 anni, criniera rossa e occhi azzurri, già a
14 decide di diventare giornalista. Sul sito della Bbc una sua
compagna di scuola la definisce un’affascinante
manipolatrice, capace di ottenere dagli altri quello tutto
quello che vuole già in tenera età. Infatti a 29 anni è già
vicedirettore del Sun, a 32 guida News of the world. Ed era
partita come segretaria di un giornale di provincia, passando
per Parigi: nel suo “Who’s Who” risulta aver studiato alla
Sorbona. Ma il Guardian, in un recente e non lusinghiero
profilo, spiega che si trattava solo di un breve seminario.
Nello stesso pezzo si legge di dipendenti terrorizzati e
stressatissimi dalle ambizioni della rossa. Il metodo Brooks?
Tutto è lecito, da pagare a spiare. Una volta si è intrufolata
nella redazione del Sunday Times travestita da donna delle
pulizie per trafugare informazioni sul Principe Carlo, la cui
biografia stava per uscire in anteprima su quel giornale. Da
direttore del Sun è diventata un’icona di diritti dei bambini.
Oggi scopriamo che sotto la sua guida, News of the world
sviò un’indagine di polizia relativa all’omicidio di una
ragazzina da parte di un pedofilo. Pur di avere un titolo da
sparare, i reporter di Murdoch fecero spiare il cellulare della
ragazzina sparita, per ascoltare i messaggi in segreteria in
cui i genitori piangendo le chiedevano di tornare
(cancellandone perfino alcuni). La Brooks ha detto: “È’
troppo raccapricciante per crederci”, giurando di non
saperne nulla. Il suo compito da direttore era controllare,
ma ci si può fermare tranquillamente prima del “non poteva
non sapere”. Lei stessa ha dichiarato, davanti a una
commissione d'inchiesta, di avere corrotto
indagini di Scotland Yard. Quando (ma con che
faccia?) ha annunciato ai giornalisti del News of
the world che il giornale chiudeva, è stata
accolta da insulti e allontanata dalla
redazione. Lei non si è dimessa, e nemmeno lo è
stata, nonostante lo stesso premier Cameron
(suo amico intimo e vicino di casa in campagna)
abbia chiesto la sua testa. La signora non
dev’essere una che si arrende facilmente: ne sa
qualcosa l’ex marito. Qualche anno fa la soave
Rebekah passò una notte in cella, a seguito di
una denuncia del pover uomo che era da lei
stato menato. Uscita di prigione è andata in
ufficio e ha chiesto ai suoi collaboratori: “È
successo qualcosa di speciale oggi?”. Forse
Murdoch, che non è più un giovanotto, non la
licenzia per questo: ha paura di prenderle.

Le tensioni
La speculazione sul debito
non dipendono
e una maggior difficoltà nel ri-
pagare il debito. La cattiva no-
tizia è che gli speculatori veri,
gli hedge fund che comprano e
per la Spagna sia per l’Italia.
Chi ha perso soldi credendo
che si sarebbero risolte le situa-
zioni debitorie più problemati-
de allo scoperto lo fa prenden-
do in prestito i Btp da altri, per
lo più assicurazioni, e resti-
tuendoli dopo aver lucrato fra il

che verrà ancora dai fondi

di Superbonus
mercati, la Bce e i politici
Chigi “la manovra finanziaria
sarà approvata entro luglio” al-
le orecchie degli operatori co-
speculativi
vendono a soli fini speculativi
non hanno ancora venduto. So-
lo un paio erano come si dice in
gergo “corti”, avevano cioè
venduto allo scoperto (senza
ma dai grandi
investitori
che non è disposto a perderne
altri. E si allontana da tutto
quello che è troppo rischioso,
troppo indebitato o troppo dif-
ficile da capire. Ci sono altri
mercati e altri Paesi dove allo-
care la ricchezza: una famosa
società di gestione del rispar-
prezzo di vendita ed il prezzo di
riacquisto.
Per fermare le vendite allo sco-
perto bisognerebbe proibire i
pronti contro termine, (o
REP0), impossibile perché tut-
to il sistema si basa su questo
strumento, la stessa Bce quan-

I
non parlano più lo stesso
linguaggio. Ci ha provato
Mario Draghi venerdì a
chiedere una tregua con una di-
chiarazione irrituale a mercati
aperti: “Le banche italiane so-
no solide e la manovra finanzia-
ria è un importante passo avan-
ti”. Ma anche lui ha usato un lin-
guaggio antico per investitori
che già provano a immaginarsi
un mondo dopo l’euro.
I trader che venerdì per tutto il
giorno si sono scambiati opi-
nioni e informazioni sanno che
il capitale della più solida isti-
tuzione europea copre a stento
il 10 per cento dell’attivo e che
i passi avanti non bastano: le fi-
nanze pubbliche andrebbero
risanate subito con tagli imme-
diati. Il comunicato di Palazzo
me una barzelletta mentre lo
spread dei Btp decennali rag-
giungeva il 2,40 per cento au-
mentando dello 0,70 in una set-
timana. Una “barzelletta”, una
“commedia”, queste sono le
parole più usate da chi con un
click del mouse può vendere o
comprare 100 milioni di Btp.
Sono i market maker che maci-
nano profitti o perdite antici-
pando gli ordini dei “real mo-
ney”, fondi e compagnie assicu-
rative che comprano per dete-
nere i titoli, per offrire ai propri
clienti rendimenti sui prodotti
finanziari collocati al pubbli-
co.
Più di un market maker si è la-
mentato venerdì sera di non
aver realizzato abbastanza pro-
fitti: a inizio giornata tutti ave-
preoccupati
per la tenuta dei
conti dell’Italia e
per la crisi politica
vano venduto Btp alle poche
banche italiane che acquistava-
no con lo spread al 2,20 per
cento. Ma intorno al 2,30 per
cento si erano ricoperti ven-
dendo Bund pensando che fos-
se finita. E invece sul più bello
sono arrivati i grossi fondi tede-
schi e americani a scaricare i
Btp, complici i dati sulla disoc-
cupazione Usa che lasciano
presagire un rallentamento
della crescita mondiale. Quin-
di una minor crescita dell’Italia
averli mai comprati) i Btp.
Il meccanismo perverso della
speculazione ancora non si è
messo in moto, le vendite sono
nella maggior parte reali. L’Eu-
ropa e l’Italia non sono affida-
bili, hanno avuto innumerevoli
aperture di credito dagli opera-
tori in quest’ultimo anno, la
Grecia il Portogallo e l’Irlanda
sono problemi che un establi-
shment che ha perso comple-
tamente il senso del pericolo. E
ora i nodi vengono al pettine sia
mio organizza a Milano lo Yuan
Happy Hour presentando i
suoi nuovi prodotti in valuta ci-
nese, altro denaro che se ne va,
altri flussi di real money che non
torneranno a comprare i Btp.
C’è qualcuno che in mezzo a
ogni bufera invoca nuove rego-
le contro gli speculatori, vener-
dì lo ha fatto l’onorevole Fran-
cesco Boccia del Pd che voleva
vietare la vendita dei Credit de-
faults swap (Cds, le assicurazio-
ni sul rischio di fallimento dei
paesi): la notizia apparsa fuga-
cemente su Bloomberg mentre
lo spread fra Btp e Bund aveva
appena toccato il massimo sto-
rico del 2,47 per cento ed i Bo-
nos spagnoli addirittura il 2,82
per cento ha provocato una
nuova ondata di ilarità. I Cds
non c’entrano niente: chi ven-
do eroga denaro alle banche lo
fa sulla base di un prestito titoli.
Ma proprio questo comprensi-
bile errore è la cartina di torna-
sole di due mondi che non par-
lano più la stessa lingua: i rego-
latori gridano alla speculazio-
ne, gli operatori chiedono so-
luzioni che non arrivano. Nella
conferenza stampa di giovedì il
presidente della Bce Jean Clau-
de Trichet, interrogato sulle so-
luzioni per il debito dei Paesi in
crisi, ha risposto: “Non chiede-
te a me, chiedete ai governi, noi
ci occupiamo di stabilità dei
prezzi e della moneta”.
Se si vuole fermare la caduta,
non chiedete di farlo agli ope-
ratori finanziari: loro si occupa-
no di fare profitti non di salvare
gli Stati.
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Domenica 10 luglio 2011
Anche il Pd pensa solo
MAIL
alle poltrone
Desidero associarmi al sig. Luchi-
no Chessa la cui lettera, avente
per oggetto l’abolizione delle
Province, avete pubblicato l'altro
giorno. Nel 2001 ho votato per
Berlusconi perché promise che
avrebbe portato le pensioni mini-
me a un milione (mia moglie aveva
una pensione di circa 600 mila li-
re). Per chi deve barcamenarsi era
una cifra importante. Grande de-
lusione perché, dopo il voto, ven-
nero fuori i paletti. Primo fra tutti,
bisognava avere più di 70 anni. Ma
lui non l’aveva detto. Aveva detto
“a tutti”. Da quel momento, ad
ogni elezione ho votato per la si-
nistra. Adesso, con l’astensione
dal voto per l’abolizione delle
province, altra delusione. Ma al-
lora il Pd vuole o non vuole taglia-
re i costi. Ho capito che, princi-
palmente, vuole salvaguardare le
poltrone dei suoi presidenti. Mi
dispiacerebbe fare parte del par-
tito degli astensionisti ma se sarà
necessario, lo farò.
Pasquale Trobia
Per il dopo B. serve qualcosa
di concreto
La sinistra è davvero cambiata e
molto in peggio; sono d'accordo
con Paolo Flores d'Arcais. Leg-
gendo il bell'editoriale sul nume-
ro di giovedì (ottimo anche l'ar-
LA VIGNETTA
ticolo di Luca Telese) ho avuto la
conferma di non essere un mar-
ziano. Per fortuna c'è ancora chi
scrive verità documentate, opi-
nioni supportate dalla logica e dal
buon senso (e dalla storia), criti-
che mosse da reale interesse per
le condizioni e il futuro di questo
Paese e dei suoi cittadini. Senza
guardare in faccia nessuno. A 30
anni dalla famosa intervista sulla
questione morale, rilasciata ad
Eugenio Scalfari da Enrico Berlin-
guer, storico segretario del Pci e
ultimo vero leader della sinistra
(ha ragione anche su questo Flo-
res), non solo la statura politica
ed etica degli esponenti politici
della sinistra e del centrosinistra
hanno subito un drammatico
crollo, ma i casi di corruzione au-
mentano, in un tragico insegui-
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2ª rata entro il quinto mese.
pagina 15
SECONDO TEMPO
IL FATTO di ieri10 luglio 1967
BOX Giramondo cosmopolita, elegante, sguardo enigmatico,
bavero alzato, sigaretta incollata al labbro, orecchino al
lobo sinistro. Lui, Corto Maltese. Hugo Pratt, il genio della
“letteratura disegnata”, lo fece nascere, giocando con la
sua matita, il 10 luglio 1887 a Malta. E, forse in omaggio al
genetliaco, nello stesso giorno del luglio ’67, lo fece entrare
tra noi, eroe di carta di “Una ballata del mare salato”, primo
inedito della saga del marinaio gentiluomo, a spasso nella
Furio Colombo
7 A DOMANDA RISPONDO storia, tra atmosfere esotiche, rotte planetarie,
guerre,rivoluzioni. Anarchico sognatore, dipinto con
“ATTUAZIONE DEL l’essenzialità calligrafica di Pratt e trasportato nel fumetto
d’autore sul filo di ispirazioni colte, Kipling, Stevenson,
Melville, Conrad. Un immaginario da vertigine. Corto che a
PROGRAMMA”, QUALE? 13 anni già partecipa in Cina alla guerra dei Boxers, Corto
in Argentina e poi in Manciuria con Jack London, Corto che
aro Colombo, da affezionato particolarmente pesante. Con tutto il rispetto incrocia Stalin ad Ancona e Herman Hesse nel Canton
C lettore vorrei chiedere
delucidazioni circa la funzione del
per una persona simpatica ( se non altro per
il suo inflessibile buon umore) quel lavoro non
Ticino. Corto, amico dello stregone Rasputin, Corto che
non si concede scene d’amore, pur circondato da una
“ministro per l’attuazione del esiste. Questo non vuol dire che il ministro corte di femmine. Corto, che, alla fine della sua folle
programma” ( On. Rotondi ). Poiché Rotondi se ne stia con le mani in mano. Il epopea, si farà, nel tratto, sempre più rarefatto, onirico.
non si vede alcun programma e “non programma” da difendere in ogni Perenne vagabondo dello spirito come il suo inventore.
nessuna riforma, credo che il (frequentissima) apparizione in pubblico è un Giovanna Gabrielli
ministro Rotondi dovrebbe battere i compito oneroso, praticamente impossibile.
pugni sul tavolo tutto il tempo. Però Occorre riconoscere al nostro eroe la trovata
non lo fa. O mi è sfuggito qualcosa? che lo distingue dai colleghi della affollata bile, stampino scontrini per mol- prendere La Maddalena. Pochi so-
Rober to corte berlusconiana. Sono tutti rabbiosi to meno della metà degli incassi. no andati a sinistra. Quando è
nonostante la lunga passeggiata al potere, Cosa si vuole che importi all’eser- partito il bengala che annunciava
IN UN FILM di Bob Ryan ( “Harry pronti a mordere in modo da impedire che la cente pagare una multa di qualche che la meta era stata raggiunta pe-
ti presento Sally”) la frequentatrice di un frase dell'avversario si concluda. Non Rotondi. migliaio di euro una tantum quan- rò, tutto il corteo con una voce
ristorante, che ha notato le esclamazioni di Lui ascolta, sorride, mostra la sua inspiegabile do l’evasione gli consente di eva- sola ha esultato, perché col cuore
felicità di un'altra cliente, ordina al cameriere ma sincera felicita'. E quando tocca a lui, dere tasse per decine di migliaia di tutti eravamo lassù a prendere i
“qualunque cosa abbia portato a quella lì”. Il ricomincia da capo con lo espediente - euro? fumogeni e a scontrarci con gli
ministro Rotondi provoca lo stesso pensiero. In qualunque sia l'argomento - di parlare di Vincenzo Barone idranti. Tra i no-tav non ci sono
ogni occasione (frequentissima) di un'altra cosa. Qui va onestamente dedicato black-block: quelli che si battono
apparizione in televisione, appare talmente un riconoscimento a Berlusconi: sapeva di non L’Unità è impossibile contro la militarizzazione della
felice, talmente soddisfatto e a suo agio nella avere alcun programma da attuare, sapeva di Valle sono i nostri figli, i nostri fra-
funzione di “responsabile della attuazione del aver bisogno di distrarre il pubblico, come con il secessionista Bossi telli, i nostri fidanzati. Perché nelle
programma” che molti bambini fanno i finti maghi, e ha trovato il ministro Gentile direttore, la protervia varie rivoluzioni dei gelsomini i
probabilmente pensano: da grande voglio fare giusto. E' l'unica parte del suo programma con la quale Bossi, ostinatamente, giovani che occupano le piazze del
lo stesso mestiere di quel signore. Quel che - ad ogni replica di talk show televisivo - si si oppone a qualsiasi soluzione mondo sono eroi ed i nostri che si
signore, infatti, irradia contentezza. Poiché il compie, e di cui il ministro Rotondi, per permettere a Napoli di uscire battono per difendere la loro ter-
programma non esiste, salvo le trovate oscure giustamente, rende conto. Missione compiuta. dall’emergenza rifiuti, ha dimo- ra dalla speculazione del malaffare
e sottobanco di coloro che si danno da fare a strato, al di là di qualsiasi dichia- devono essere classificati come
inserire sempre nuove leggi o norme o commi Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano razione di principio, il vero volto ‘giovani dei centri sociali’ cioè
a vantaggio esclusivo del premier, il lavoro del 00193 Roma, via Valadier n. 42 del tanto auspicato federalismo. drogati fancazzisti? Resistere per
ministro Rotondi non può essere lettere@ilfattoquotidiano.it Un secessionismo, mascherato esistere. La nostra è resistenza
da devolution, che alimenta i peg- perché ci opponiamo ad un’opera
giori istinti di una parte delle po- che si porterà via 20 miliardi di eu-
polazioni del Nord. Un preludio ro mentre i nostri ospedali chiu-
alla rottura dell’unità nazionale dono per mancanza di fondi; la
dosso : un asfissiante conformi- ria che si propone di recuperare sull’onda dell’egoismo delle re- nostra è resistenza perché ci op-
smo ed una scarsa volontà di entro il 2014 un certo numero di gioni più ricche, un progetto scia- poniamo ad un treno merci (la te-
prendere di petto i problemi, a miliardi di euro. Leggo anche che gurato che oggi diventa chiaro a levisione ,tutta, non lo dice mai)
cominciare proprio dalla questio- l’evasione fiscale il Italia è su livelli tutti nelle sue intenzioni e che de- che viaggia a 300 km/h quando la
ne morale. tali che se solo si riuscisse a re- ve essere osteggiato con ogni linea ferroviaria storica è sottou-
Andrea Di Meo cuperare la metà di quanto viene mezzo. tilizzata, perché non ci sono più
indebitamente sottratto ogni an- Achille merci da trasportare; la nostra è
Quando la legge è uguale no non solo si recupererebbero i resistenza perché difendiamo il
per tutti miliardi di euro prima del 2014 ma La protesta pacifica diritto alla nostra salute, perché
ce ne sarebbero anche d’avanzo. le nostre montagne sono piene di
É proprio vero che il detto: “Buon Non leggo però quasi niente su contro la Tav amianto ed il cantiere durerà ven-
sangue non mente” possiede un come indurre gli evasori a pagare. Domenica 3 luglio a Chiomonte ti anni. E poi resistiamo per difen-
fondo di verità. Lo si può dedurre Il sito http://evasori.info/ che rac- c’era tantissima gente e la televi- dere la bellezza di questi luoghi e
dalla dichiarazione della figlia pri- coglie le segnalazioni anonime dei sione, tutta, non ha dato il nume- le falde acquifere ed il valore delle
mogenita del Cavaliere che ( alla cittadini, ci informa su quali sono ro dei partecipanti. Il fiume di gen- nostre case e la qualità della no-
conferma da parte della corte di le aree di maggiore evasione e do- te scorreva, scorreva compatto, stra vita. Siamo tanti quanti gli al-
Appello del Tribunale di Milano di ve si evade di più. Scopriamo, ad risoluto e tranquillo: gruppi di ra- beri della nostra Valle e ci batte-
risarcimento danni della Fininvest esempio, che i maggiori evasori gazzi delle associazioni, coppie, remo fino all’ultimo filo di respiro.
nei confronti della Cir di De Be- sono i costruttori di edifici in pro- famigliole, cani, neonati, tanti an- Qualcuno informi il Presidente
nedetti per l'acquisizione della vincia di Treviso seguiti dagli im- ziani, tanti bambini recalcitranti a Napolitano, per favore.
Mondadori grazie a un giudice mobiliaristi in provincia di Roma e marciare alle 10 di domenica mat- Adelia Marengo
corrotto condannato con sen- dai ristoranti in provincia di Firen- tina. Al bivio per Ramats gli orga-
tenza penale già passata in giudi- ze. Nella classifica delle segnala- nizzatori spiegavano che il corteo
cato nel 2003 ) ha detto che il giu- zioni troviamo ai primi posti i bar, autorizzato doveva piegare a de-
dizio emesso è un esproprio e i ristoranti, i medici e i dentisti, gli stra; tutti sapevano cosa ci si tro-
un'aggressione e che non darà un avvocati, ... Non una parola nella vava davanti andando a sinistra, IL FATTO QUOTIDIANO
mento dell'ineguagliabile cloaca euro. Se a questo aggiungiamo manovra economica su come re- solo quelli risoluti ed attrezzati via Valadier n. 42 - 00193 Roma
berlusconiana. Fantozziano, ol- quello che suo padre aveva dichia- cuperare le evasioni. Adesso vo- potevano salire per tentare di ri- lettere@ilfattoquotidiano.it
tretutto, dal momento che quegli rato già nella sentenza di primo glio essere volutamente esempli-
altri sono più bravi e organizzati grado e cioè che si trattava di una ficativo ma solo per farmi capire in
meglio. La minore entità delle rapina a mano armata, viene da maniera incisiva. Prendiamo i bar. Direttore responsabile
mazzette e della frequenza degli pensare che per questi personag- Ma se un finanziere (in borghese
episodi non ha secondo me alcu- gi il detto che campeggia in tutti i s’intende) entra in un bar e non gli Antonio Padellaro
na rilevanza e non può costituire il Tribunali della Repubblica Italiana fanno lo scontrino per un caffè, o Vicedirettore Marco Travaglio
presupposto per nessun atteggia- : “La legge è uguale per tutti” sia nota che a qualcun altro non è sta-
mento doppiopesista da parte di un optional visto che chiunque, in to fatto lo scontrino, perché non Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
alcuno. Elettori ed iscritti per pri- una situazione del genere e già c’è una legge che preveda la chiu- Progetto grafico Paolo Residori
mi. Qui vengo al punto per me do- condannato in primo grado, sura immediata dell’esercizio, la Redazione
lente di ciò che ha scritto Flores avrebbe dovuto immediatamente perdita della licenza e il divieto di 00193 Roma , Via Valadier n°42
D'Arcais : la base che "rimuove". risarcire la parte lesa. mai più esercitare in futuro un’at- tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
Essendo un elettore del Pd dalla Giancarlo Merlo tività commerciale? Io ho notato e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
sito: www.ilfattoquotidiano.it
sua nascita ed anche un iscritto, che se entro in un bar dove non mi
non posso fare a meno di pormi il Ci vuole la mano pesante conoscono mi fanno quasi sem- Editoriale il Fatto S.p.A.
Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
problema. Nelle occasioni in cui pre lo scontrino mentre se entro
ho partecipato a dibattiti, riunio- con gli evasori in un bar dove mi conoscono non Presidente e Amministratore delegato
ni, incontri nell'arco di questi ul- In questi giorni i giornali trattano me lo fanno mai. Da questo posso Giorgio Poidomani
timi anni, una spiacevole sensa- diffusamente delle misure previ- dedurre che i bar, frequentati pre- Consiglio di Amministrazione
zione mi è rimasta attaccata ad- ste dall’ultima manovra finanzia- valentemente da una clientela sta- Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130,
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