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Domenica 25 novembre 2 01 2 Anno 4 n 287 1,20 Arretrati: 2,00

Redazione: via Valadier n 42 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
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di Antonio Padellaro
F
orse saranno tre milioni gli italiani che oggi
parteciperanno alle primarie del centrosini-
stra, forse anche di pi ma se anche si presentasse
ai seggi soltanto quel milione e mezzo di persone
che si sono gi iscritte al voto sarebbe un mira-
colo della democrazia. Non veniamo forse dagli
anni pi bui della politica italiana? L'orgia del po-
tere berlusconiano, le leggi vergogna, la corru-
zione elevata a principio, il denaro pubblico sper-
perato da cricche e caste, il duplice, infame record
dell'evasione fiscale e della pressione fiscale, le
imprese che chiudono, i lavoratori a spasso e dei
giovani, poveri giovani che ne parliamo a fare?
Insomma, lo sfacelo civile e morale davanti al
quale una parte della nazione reagisce metten-
dosi in fila e poi rimettendosi in fila sopportando
lunghe attese e complicazioni burocratiche con
l'unico, evidente scopo di scrivere un nome sopra
una scheda. Perch lo fanno? Gi qualche leader,
passato o futuro prova a gonfiare il petto per ac-
caparrarsi il merito per quelle benemerite file.
Per favore, non ci provino. In queste settimane, al
di l delle varie storie politiche (alcune dignitose,
altre meno) il dibattito tra Bersani, Renzi, Ven-
dola, Puppato e Tabacci sembrato abbastanza
fumoso e senza una idea una sul futuro dellItalia
capace di fare battere il cuore. Del resto, questo
quello che passa il convento e l'imbarazzante
piazzata per strapparsi una comparsata al Tg1 la
dice lunga su certi vizi duri a morire. Ma no, il
merito di questa grande testimonianza democra-
tica quasi esclusivamente di quel milione e mez-
zo di persone che si sono messe in fila per votare
che oggi potrebbero diventare molti di pi. Dice
un vecchio aforisma che democrazia il nome
che diamo al popolo ogni volta che abbiamo bi-
sogno di lui. Per il popolo rispondere anche sta-
volta quasi una forma di eroismo dopo i tanti
schiaffi ricevuti. Chi vince ne tenga conto e non
disperda gli impegni nella solita nuvola di parole
al vento. L'impressione che difficilmente avr (e
avranno) una prova d'appello.
La banda degli onesti
di Marco Travaglio
L
e primarie del centrosinistra hanno al-
meno due meriti. Intanto danno ai cit-
tadini la sensazione, o l'illusione, che votare
serva ancora a qualcosa (certamente serve
pi nelle primarie che nelle politiche, visto
che il capo dello Stato non cessa di far sapere
che, chiunque vinca nel 2013, il premier sar
sempre Monti e, anche se non fosse Monti,
dovr attenersi all'Agenda Monti). E poi co-
stringono il Pdl a inscenare qualcosa di si-
mile, regalandoci uno spettacolo di rara co-
micit. La notizia, davvero strepitosa, che
Angelino Jolie non si candida se corrono an-
che degli indagati. Immediata e compren-
sibile la reazione degli indagati, i quali cre-
devano che l'avviso di garanzia fosse il re-
quisito minimo per candidarsi. Da statuto. E
si preparavano da mesi, delinquendo due o
tre volte al giorno, nella speranza che una
procura li notasse. Anche perch si era sparsa
la voce che fosse della partita anche Vittorio
Sgarbi, il quale vanta un traguardo pressoch
inarrivabile: una condanna definitiva per
truffa allo Stato. Un caso di concorrenza slea-
le (per questo B. aveva deciso di astenersi: per
non scoraggiare indagati e imputati alle pri-
me armi, i giovani che muovono i primi passi
nel mondo del crimine). L'avvocato-banchie-
re Gianpiero Samor era ben piazzato, col suo
avviso di garanzia per accesso abusivo a dati
informatici appuntato sul petto. Daniele Pro-
to ce l'aveva fatta appena in tempo: indagato
per aggiotaggio e truffa proprio in extremis.
Poi, quando indagati ben pi titolati come
Dell'Utri, Verdini, Formigoni, Cosentino,
Mannino, Sciascia, Berruti accarezzavano l'i-
dea di scendere in lizza, hanno scoperto che,
contravvenendo a una lunga e gloriosa tra-
dizione, la specialit della casa non si porta
pi. Anzi diventata financo un handicap.
Roba da matti. Nel Pdl quasi tutti sono in-
dagati, chi pi chi meno, chi per un reato chi
per l'altro, protesta Proto, che non a caso
dice di ispirarsi a Sgarbi, adora Cicchitto, ma
la cosa migliore che ritorni in campo Ber-
lusconi. Che un po' come se Renzi o Pup-
pato, candidati alle primarie del centrosini-
stra, invocassero il ritorno di D'Alema, Oc-
chetto e Natta. Sgarbi, visto il disprezzo (o
l'invidia?) con cui viene trattato il suo cur-
riculum penale, si dice disgustato e si ritira.
La Santanch, ingiustamente dimenticata,
protesta: Anch'io sono indagata: per lotta
all'integralismo islamico (naturalmente la
lotta all'integralismo non reato: la signo-
ra,che evidentemente prende ripetizioni di
diritto penale da Sallusti, inquisita per tur-
bamento e interruzione di funzione religiosa,
avendo tentato tre anni fa di strappare il velo
ad alcune donne musulmane in preghiera).
Samor intanto fa notare che fuori gli in-
dagati un attacco a Berlusconi (che pe-
raltro non indagato: plurimputato, plu-
riprescritto e condannato in primo grado,
ergo teoricamente fuori concorso). A quel
punto Angelino Jolie, che non ci aveva pen-
sato, detta subito una rettifica: B. non conta
perch un perseguitato dalla giustizia e
con lui c' un vincolo non solo politico,ma
personale solidissimo.In effetti B. l'ha re-
centemente definito il meglio fico del bi-
goncio (ma lo statista agrigentino non ha
colto l'ironia) e come un figlio ( p r a t i c a-
mente come Piersilvio, ma ancora una volta
Angelino l'ha preso per un complimento).
Ora la sua fertile mente ha partorito un C o-
mitato dei garanti che dovr fare una va-
lutazione attenta delle singole posizioni, per
distinguere gli indagati perseguitati da quelli
colpevoli, perch noi siamo veri garantisti e
non ci faremo scrivere le liste dai pm: quin-
di le sentenze se le fanno loro. I garanti ini-
zieranno a lavorare non appena usciranno da
San Vittore, Regina Coeli, Poggioreale e Uc-
ciardone.
VO LO N TA R I
DELLA DEMOCRAZIA
Il giorno dopo lannuncio delle primarie Pdl per il 16 dicembre B. gela
Alfano: forse torno in campo. Il centro destra viaggia verso la s c i ss i o n e
IN FILA PER LE PRIMARIE
SOGNANDO PALAZZO CHIGI
Rosi Bindi: Renzi figlio del
ventennio berlusconiano.
Naturale che si affezionasse al Pd
w w w.fo r u m . s p i n oza . i t
LA CATTIVERIA
Gli iscritti: Vogliamo
decidere noi sul regolamento
del Movimento: bene il taglio
dei compensi, ma troppi
benefit Liuzzi pag. 7
GRILLO Dopo larticolo del Fatto sugli stipendi dei futuri onorevoli
Rimborsi a 5 Stelle:
il web si scatena
pag. 22
pag. 9
Fierro e Rodano pag. 2 - 3
Il centrosinistra prevede tre milioni di votanti. Si
temono code ai seggi. Cinque i candidati: Bersani,
Puppato, Renzi, Tabacci e Vendola. Il segretario Pd
favorito, ma probabile il ballottaggio. Alfano: se c
Berlusconi io lascio pag. 4 - 5 - 6 e 8
dc
STUDENTI, UN CORTEO DA MAESTRI
Udi Bruno Tinti
CSM, IL GIUDICE
NO M I NATO
PER RAGIONI
POLITICHE
Udi Furio Colombo
I TRE SCHERMI
SCONNE SSI
CHE DIVIDONO
IL PAESE
Udi Aldo Busi
I MIEI FIGLI
SONO I FOGLI
MA SE TROVO
UN BEB...
Udi Giorgio Meletti
ITALIA 2012:
R I TOR NO
ALLA SOCIET
F E U DA L E
allinterno pag. I - VIII
PRIMARIE PD
EDIZIONE
SPECIALE
DEL LUNED
I
n questi giorni uscito un
rotocalco con una mia in-
tervista il cui titolo , tra vir-
golette e comunque fa fede la
prima persona del verbo, Mi
manca solo un figlio, un falso
frutto di indebita proiezione
familistica e cattolicheggiante
del direttore. pag. 17
S
ulla mailing-list di Area
(un'aggregazione creata a fi-
ni elettorali di cui fanno parte le
due correnti di sinistradei ma-
gistrati, MD e il Movimento)
arrivata una mail che raccontava
perch era bene nominare per
un posto direttivo un magistrato
piuttosto che un altro. pag. 8
y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!#!=!$!,
2 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano
Parma, Firenze,
Napoli, Catania:
lItalia protesta
TUTTA ITALIAieri in piazza. A Parma tan-
ta gente e magliette appesa per protesta. A
Firenze hanno sfilato in 2.500, un gruppo
di circa 500 studenti entrato nella sta-
zione scendendo su un binario: tre mani-
festanti denunciati. Su un treno gli studenti
hanno affisso un cartello con la scritta: Gli
studenti hanno un difetto, sanno pensare.
A Pisa alcuni giovani sono entrati allinter -
no dei palazzi di Provincia e Comune e han-
no appeso striscioni di protesta. Tornati in
piazza, hanno bruciato una bandiera del
Pd, partito di maggioranza relativa in citt.
Circa 10mila i partecipanti al corteo delle
scuole di Catania, migliaia i manifestanti
anche a Palermo. A Napoli - dove sul Castel
TUTTI IN PIAZZA
di Enrico Fierro
Roma
S
emo venuti gi mena-
ti". il cartello pi get-
tonato, vero trionfo
dell'ironia che ieri ha
segnato la manifestazione di
studenti, insegnanti precari,
amici della scuola pubblica che
per cinque ore piene ha attra-
versato la citt.
Lo sberleffo, l'ironia, la voglia di
esserci e di non farsi sconfiggere
dalla violenza, quella degli "in-
cappucciati" che cercano lo
scontro a tutti i costi e quella dei
poliziotti che perdono la testa,
hanno spazzato via d'un colpo
tutti gli allarmi su quello che do-
veva essere il sabato nero di Ro-
ma. La mattina i Cobas della
scuola in Piazza della Repubbli-
ca, gli studenti universitari e dei
licei occupati in zona Piramide,
nel pomeriggio il corteo dei fa-
scisti di CasaPound e il presidio
antifascista. Poteva succedere
di tutto e invece... "Invece siamo
qui, nonostante le minacce del
ministro Cancellieri e le botte
del 14 novembre", dice uno stu-
dente universitario. "Per ri-
prenderci la citt, i luoghi della
cultura e del sapere", aggiunge
una ragazza dietro lo striscione
"Liceo Virgilio occupato".
UN CORTEO lunghissimo che
attraversa tutta la citt, senza un
percorso prestabilito, governato
da un accordo tacito: sfiorare i
palazzi del potere (Palazzo Chi-
gi, Montecitorio, il ministero
dell'Istruzione) ma senza toc-
carli. Chi indosser il casco sar
denunciato, avevano avvertito i
responsabili dell'ordine pubbli-
co, e gli studenti rispondono
smitizzando: in testa hanno co-
lapasta e zuppiere di plastica. Le
facce non sono avvolte in sciar-
pe nere, i volti sono quelli di ra-
gazzi e ragazze degli istituti su-
periori occupati, di universitari
e dei loro insegnanti. Tutti pre-
cari, come sar precario il futuro
di questi giovani, la generazione
negata.
"Tu tagli e lo studente raglia", il
cartello che porta un professore
di fisica sulla cinquantina. "In-
segno da anni, sempre con in-
carichi a tempo". Il governo
Monti, il ministro Profumo, "la
politica venduta ai banchieri",
sono gli obiettivi degli slogan,
dei frizzi e dei lazzi che animano
la manifestazione. Mai un mo-
mento di tensione, neppure
quando il lungo corteo arriva
sotto l'unico palazzo del potere
che non off-limits: il ministero
di Grazia e Giustizia.
"Semo fisici nun ce fregate", la
scritta sotto un disegno che ri-
costruisce la storia dei lacrimo-
geni "sparati" dagli uffici del mi-
nistero, secondo alcuni, oppure
"rimbalzati", secondo altri.
"Questa un'altra vergogna del-
la politica italiana il com-
mento di uno studente di fisica
autore del cartello -, un po' co-
me Ruby nipote di Mubarak,
una menzogna che diventa ve-
rit ufficiale".
Nelle strade del centro, all'altez-
za di Largo Argentina, le stradi-
ne che portano verso il Pan-
theon e Montecitorio, sono
bloccate dai blindati e dagli
agenti dei reparti mobili. "Poli-
ziotto, non ti sbagliare, c' la
scuola da salvare", scandiscono i
manifestanti. Poi arrivano le
donne con i colapasta in testa:
"Picchiami sono una donna", c'
scritto sul loro striscione. Nes-
RAGAZZI E PROF SFILANO IN PACE
CON GLI S C O L A PA S TA SULLA TESTA
MIGLIAIA IN CORTEO PER DIFENDERE LISTRUZIONE PUBBLICA
PACIFICA ANCHE LA MANIFESTAZIONE DI CASAPOUND CONTRO MONTI
GLI STUDENTI manifestano ormai da pi di un anno per pro-
testare contro lo stato di generale declino in cui versa la scuola
pubblica italiana. Partendo dalla riforma Gelmini, per arrivare
alle ultime proposte del ministro Profumo, l'intero assetto del-
l'istruzione soggetto a tagli milionari e riforme epocali. Gli
studenti contestano in particolare il mancato finanziamento dei
fondi destinati alla formazione e lintroduzione della legge
Aprea che rende autonomi finanziariamente e didatticamente i
singoli istituti, consentendo cos ai privati di entrare nelle scelte
strategiche della scuola.
In ambito universitario invece grande scontento per i tagli ai
fondi destinati alla ricerca e linesistente sostegno allo studio
(nonostante la Costituzione lo indichi come un diritto dei cit-
tadini) mentre le spese per tasse, libri e alloggio si fanno sempre
pi proibitive. Intanto, sul fronte accademico, nessuna grande
novit: i baroni restano al loro posto e le docenze per i pi
giovani restano legate al precariato vista la scarsit delle ri-
s o rs e .
GLI INSEGNANTI
Stipendi da fame e orari da allungare
mentre si celebra la farsa del concorsone
GLI INSEGNANTI, dopo anni di scontento e depressione so-
litaria, hanno deciso di scendere in piazza unendosi agli stu-
denti. I comitati di base e la Cgil hanno sfilato ieri a Roma, le altre
forze sindacali si sono ritirate dallo sciopero dopo aver riaperto
un dialogo col ministero sugli scatti d'anzianit. Tutti d'accordo
invece sul progressivo e inaccettabile impoverimento della
scuola pubblica, sul pericolo di privatizzazione della scuola le-
gato alla legge Aprea, sulla follia del famoso concorsone cui si
sono iscritti pi di 300mila aspiranti professori.
In pi, contrariet assoluta all'ipotesi lanciata da Profumo di
allungare l'orario d'insegnamento da 18 a 24 ore settimanali
senza nessun aumento dello stipendio (quando gi i compensi
italiani sono fra i pi bassi in Europa). I docenti spiegano che in
realt le ore di lavoro necessario a completare l'attivit sono gi
oggi 30 alla settimana tra preparazione delle lezioni, correzioni,
riunioni, valutazioni, etc. Per questo in tantissime scuole gli
insegnanti hanno sospeso le attivit extradidattiche come i col-
loqui coi genitori e le gite.
GLI STUDENTI
Troppi tagli ai finanziamenti e il pericolo
di cedere ai privati con la legge Aprea
I NEO-FASCISTI
Le colpe di Monti e dellEuropa
per il cittadino sempre pi vessato
C A SA P O U N D si dichiara a difesa del cittadino vessato dalle
politiche di austerit del governo Monti. Anche l'Europa, la Bce
e il sistema finanziario internazionale vengono indicati come
nemici da abbattere o abbandonare al pi presto.
La casa, la sanit e il lavoro sono i primi diritti cui gli slogan
fanno riferimento, ma anche l'istruzione gratuita per tutti di-
venta un valore sociale da proteggere nell'epoca dei tagli sel-
vaggi. Scarsi invece i riferimenti alle ideologie e al passato della
politica.
Nonostante colori e simboli tipicamente fascisti, i nuovi mo-
vimenti della Destra amano definirsi sociali e apartitici. Molti
sostengono di non aver nulla a che fare con i riferimenti classici
del fascismo italiano e europeo, anche se gli slogan comparsi sui
muri di diversi licei romani nelle ultime settimane inneggiano a
Mussolini e Hitler. Per questo politici e associazioni hanno chie-
sto al sindaco Alemanno di vietare la manifestazione. Richiesta
che stata per respinta con un intervento sul suo blog perch
"per tutti valgono le stesse regole, senza differenze".
DIFESA
C L A S S I CA
Studenti
in piazza
i m b ra c c i an o
scudi
t i t o l at i con
i classici
del pensiero
La Pre ss e
LIBERI
DOCENTI
I Prof
p r o t e s t an o
contro
i tagli
del governo
alla scuola
p u bbl i c a
Ansa
BOMBER
NERI
G i ovan i
di Casapound
s f i l an o
contro tutto:
dalle banche
allEuropa
fino a Monti
Ansa
suno mener le mani, camera-
men e fotografi vanno via a ma-
ni vuote, non si ripetono le scene
di una setimana prima: gli assal-
ti, i caroselli dei blindati, i lacri-
mogeni, i poliziotti feriti e i ra-
gazzini manganellati.
UN GRUPPETTO urla lo Stato
di Israele va distrutto, ma nes-
suno gli va dietro. Tranquillo
anche il presidio antifascista al-
l'Esquilino. "Siamo qui perch
ancora una volta Roma vede au-
torizzata una marcetta fascista,
dice Francesco Polcaro dell'An-
pi. Gli antifascisti appaiono ver-
so le 14.30 in piazza Vittorio. Se
i numeri ce lo consentiranno, fa-
remo un altro corteo per le vie
del centro. Aspettiamo la fine
della manifestazione degli stu-
denti. Con l'Anpi ci sono i par-
titi della sinistra e i centri sociali.
Saranno in tutto meno di cin-
quecento, diventeranno mi-
gliaia con gli studenti del corteo
della mattina che si uniscono al
presidio.
Si va verso i Fori Imperiali e i co-
ri pi duri sono dedicati al sin-
daco Alemanno. La Giunta sta
tagliando sui servizi sociali, ma
si permette di regalare a Casa-
Pound uno stabile che vale circa
12 milioni di euro, attacca Fa-
bio Alberti, della Federazione
della sinistra. Il corteo finisce
nel quariere rosso di San Loren-
zo. A parte i numeri che ci dan-
no ragione, un risultato labbia -
mo gi ottenuto dice Cristia-
na, giovane attivista del centro
sociale Acrobax . I neofascisti
siano stati costretti a manifesta-
re lontano dal centro, nel quar -
tiere bene della citt. E sfilare
contro Monti e lausterit nelle
vie dello struscio e dell'alta bor-
ghesia ha un che di ridicolo. La
giornata finisce come era inizia-
ta, con l'ironia. Tutti in coro
Iannone (leader di Casapound,
ndr) attaccati a sto lucchetto-
ne.
NIENTE SCONTRI
Nessun contatto
tra i tre cortei
e tanti striscioni
ironici. In via Arenula
ombrelli contro
la pioggia di fumogeni
3 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2 TUTTI IN PIAZZA
di Tommaso Rodano
N
on ci sono solo gli
studenti e i loro
professori nel
corteo lungo e co-
lorato che attraversa il centro
di Roma. Attorno alle mani-
festazioni dei licei e delle uni-
versit si sta raccogliendo un
movimento eterogeneo, che
abbraccia una moltitudine di
voci di protesta e di racconti
della societ crisi. Ci sono gli
occupanti del Teatro Valle,
un gruppo di studenti pale-
stinesi con kefiah e bandiere,
alcuni immancabili vessilli
No-Tav. Ci sono i genitori dei
ragazzi, che condividono le
loro paure. E poi ricercatori,
pensionati, disoccupati e un
esercito di precari di ogni et e
settore. Queste sono alcune
delle storie che ci hanno rac-
contato.
Chi mena lo fa
per noia, non
per passione
BOTTE AL PUB
di Stefano Disegni
N
ellassalto al pub di Campo de Fiori, coltellate, botte
e distruzioni a parte (se mai sia possibile considerarle
per un momento a parte) c del comico. Si ride molto
infatti quando si sentono pensosi commentatori parlare di
laziali, di romanisti, di tifoserie. Di calcio, insomma. Due
romanisti arrestati, trovate armi in casa di un laziale.
Ma per favore. Il calcio, il tifo, qua centrano come i cavoli
a merenda. Il calcio gioco, gioia, gesto atletico da
ammirare, la rovesciata di Ibra, il Direttore Padellaro
da sfottere quando vinciamo il derby come dieci giorni
fa.
No, non sono n giallorossi n biancocelesti, quei bravi
ragazzi che hanno aggredito gli inglesi. Sono solo bruti.
Siamo semplicemente di fronte alla solita primordiale vo-
glia di menare le mani, di aggredire per sentirsi maschi
Alpha. Di liberare la bestia, per troppo tempo costretta,
dalle costrizioni, dai veti sociali, a ringhiare in sordina in
un angolo della coscienza (ammesso e non concesso che in
certi tipini ce ne sia una). E allora vai con lantisemitismo
o limmigrato o il tifoso avversario o i gay o uno che ti ha
tamponato o, se proprio non si trova una bella moti-
vazione per giustificare la liberazione della bestia, con il
buon vecchio aho, che cazzo chai da guard che va bene
pure se quello a cui ti rivolgi solo strabico. Seppure il
calcio con i suoi topoi (scusate, m scappata), quali il noi
contro loro, la vittoria, la sconfitta, lattacco e la difesa,
lassediamento nellarea e persino la porta dellavversario
violata (cosaltro se non riuscire a trombare la figlia, la
sorella, la moglie del nemico), non sia altro che la su-
blimazione e lesorcizzazione civile della guerra, pure con
episodi come questo centra poco e niente. Quello che
invece centra di pi secondo lanalista de noantri che
sono, la noia, il deserto dellanima, il vuoto angosciante
e insopportabile che fa sentire vive certe persone soltanto
se menando le mani, spaventando, sfasciando, possono
sentirsi esistere.
S T RA P I E N O
IL CENTRO
Folla a Roma con ragazzi
di ogni et, genitori,
i n s eg n an t i
e comuni cittadini
convinti di dover
sostenere lo stato sociale
Ansa, LaPresse
Chi tocca la scuola
tocca il futuro
VOCI, RABBIA E SOGNI DI CHI HA SFILATO
CONTESTANDO LE POLITICHE DI RIGORE
Fe d e r i c a
Pre ca r i a
Mi pagano solo
nove mesi allan n o
ERO UNA do -
cente di italiano e
latino, per i tagli
della Gelmini mi
sono dovuta spe-
cializzare nellin -
segnamento di sostegno. Ogni
anno, se sono fortunata, mi fanno
un contratto temporaneo: lavoro
da settembre a giugno, ho lo sti-
pendio solo per nove mesi. Que-
sto movimento la parte vitale
dellItalia, nonostante stiano pro-
vando a dipingerlo come violen-
to. Siamo qui per rimanere vicini
ai ragazzi e per protestare contro
le classi di governo che stanno
devastando la scuola pubblica e
cancellando il diritto allo studio.
A n d re a
A rc h i te t to
Destra o sinistra
non conta nulla
SONO un libero
professionista.
dura, ma vado
avanti, il lavoro
non mi manca. Io
non sono n di
destra n di sinistra. Qui si do-
vrebbe lottare tutti per la stessa
causa. Invece sento ancora gli
stessi cori anacronistici, gli stes-
si slogan di quarantanni fa. co-
me se aspettassimo tutti che
succeda qualcosa, e poi invece
non cambia nulla. Serve lazione,
ma bisogna trovare un modo di-
verso, nuove forme di protesta e
di critica. Con le solite, vecchie
divisioni ideologiche non si cre-
s ce .
M i ch e l e
Pe n s i o n a to
Questo governo
un disastro
QUESTO S t a to
mi concede la
bellezza di 760
euro al mese di
pensione. Con-
divido totalmen-
te le manifestazioni contro que-
sto governo. Tutte. In qualsiasi
modo esse si esprimano. Ho
quattro figli: vivono situazioni di
precariet e disoccupazione.
Anche le mie nipoti occupano le
scuole. Io sono completamente
daccordo con loro: gli hanno
cancellato il futuro e fanno bene
a lottare per riprenderselo. In
questi giorni, lunica violenza
che ho visto quella dello Stato
e delle forze dello rd i n e .
M a mu n k h a l a f
U n i ve rs i t a r i o
una generazione
molto spaventata
SONO NATO in
un campo profu-
ghi palestinese
in Giordania. So-
no qui con alcuni
miei connazio-
nali per sostenere la lotta stu-
dentesca italiana, perch credia-
mo che sia animata dallo stesso
spirito che sta alimentando tutti
i movimenti antagonisti che pro-
testano nel mondo. Anche a Ga-
za le bombe hanno come obiet-
tivi soprattutto le scuole e le uni-
versit. Perch vogliono colpire il
futuro e vogliono crescere una
generazione spaventata, inca-
pace di scegliere e di determina-
re il proprio destino.
Cinzia
Impiegata
Serve a qualcosa la
laurea dei miei figli?
MI PIACE vede -
re giovani che
partecipano e so-
no consapevoli.
Ho tre figli. Due di
loro si stanno lau-
reando. Ho paura che il titolo di
studio ormai non serva a nulla.
Sono preoccupata per uni n te ra
generazione. Sulla violenza non
c nessuna ambiguit: i ragazzi
non vogliono pagare le conse-
guenze di una crisi di cui non han-
no alcuna responsabilit. Io sono
non violenta, ma li capisco: cosa
devono fare? Non li ascolta nes-
suno. Si taglia su cultura e ricerca,
sul loro futuro. Sono i primi a pa-
gare: hanno ragione.
E m i l i an o
D i s o cc u p a to
La tensione
sta crescendo
SONO disoccu -
pato da cinque
anni, prima ero
un grafico edito-
riale. Sono qui
perch sono inte-
ressato al movimento di protesta
che sta crescendo in Italia. Se si
continua a smantellare la scuola,
che la base della crescita di una
societ, la crisi diventa sempre
pi devastante. Gli scontri del 14
novembre sono stati un messag-
gio del governo, nulla casuale.
Questi ragazzi hanno diritto a
protestare, anche in modo duro.
Ma non credo che ci siano ancora
le condizioni per un conflitto so-
ciale veramente radicale.
A n ge l o
D o ce n te
Impossibile
un lavoro stabile
HO UNAl a u re a
in Scienze della
formazione pri-
maria e una in
Scienze delledu-
cazione. Non mi
bastano a ottenere un posto di
lavoro stabile nella scuola pub-
blica. Nelle graduatorie ad esau-
rimento rimangono a marcire ol-
tre 250 mila persone. Non posso
fare progetti: comprare una casa
o pensare a una famiglia. Stu-
denti e docenti sono un corpo
unico in questa protesta. La vio-
lenza non ha mai senso, ma que-
sto momento storico ci rende
esasperati: la violenza lesplo-
sione di questa esasperazione.
E m anu e l e
R i ce rca to re
Noi archeologi
tutti a spasso
SIAMOil Paese
con il patrimonio
di beni culturali e
archeologici pi
importante al
mondo. Eppure
gli archeologi sono tutti, o quasi,
precari e sfruttati. E, paradossal-
mente, siamo molto pi richiesti
allestero, magari in paesi con
una storia e una cultura che non
si avvicinano nemmeno alle no-
stre. I ragazzi che hanno scelto
questo percorso sono persone
che amano il proprio Paese e si
emozionano per la sua storia.
Noi siamo qui per ribadire que-
sto: vogliamo essere una risorsa
per lItalia.
Guido
O cc u p a n te
Stanno svendendo
la nostra cultura
SONO UNO
studente di dirit-
to costituzionale.
Al Valle sentiamo
lesigenza di di-
fendere il patri-
monio culturale che tutto il mon-
do ci riconosce. Se continua a es-
sere svenduto, si distrugge un be-
ne comune e si cancella la nostra
identit. Qui ci sono studenti e la-
voratori che non sono rappresen-
tati da nessuno. La violenza del 14
novembre stata una strategia
premeditata, dettata dalla paura
che la voce della protesta diventi
troppo forte. Non avevo mai visto
in vita mia ragazzini di 16 anni in-
seguiti nei vicoli e picchiati.
A n ge l a
I n s e g n a n te
Il domani di mia
figlia mi fa paura
LA NOSTRA
scuola ha subto
i colpi dei tagli e
del terremoto: al
disagio della ri-
costruzione che
non c, si aggiungono le deci-
sioni della nostra classe diri-
gente. Sono solidale al 200 per-
cento con questo corteo e que-
sti studenti. Non credo che sia-
no violenti, altrimenti non sarei
qui. Sono sicura che i nostri ra-
gazzi sanno quello che fanno,
credo in loro: sono il nostro fu-
turo. Ho una figlia di 24 anni, sta
studiando: ho paura che dovr
portarla sulle mie spalle ancora
per molto tempo.
dellOvo stato affisso uno striscione con lo slogan
Cultura contro austerit - gli operai della Fiomsi
sono schierati al fianco degli studenti. Tra loro anche
Sebastiano, uno dei 19 lavoratori iscritti alla Fiom
che dovranno essere assunti, su decisione della ma-
gistratura, nella fabbrica di Pomigliano. Soddisfatti
sindacati e politici. L'alta adesione allo sciopero se-
gna la riuscita della mobilitazione promossa dalla
Fl c - C g i l , afferma il segretario generale Mimmo
Pantaleo. Per Francesca Puglisi, responsabile scuola
Pd, scesa in piazza lItalia migliore. Questo il
sintomo che gli studenti rappresentano la speranza
di questo Paese, aggiunge Federico Del Giudice
della Rete della Conoscenza. Le manganellate della
scorsa settimana - sottolinea il segretario del Prc
Paolo Ferrero - non hanno fermato il movimento.
4 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano AL VOTO AL VOTO
Le nuove regole
della consultazione
e le lunghe code
OBIETTIVO 3 MILIONI
DI ELETTORI AI SEGGI
IL GIORNO DELLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA
SI SCEGLIE IL CANDIDATO PREMIER
1
Nel programma si legge che la riscossa dell'Italia passa
anche per il rilancio del progetto europeo. Ma con un'a-
genda diversa. Ovvero, detta in bersanese, Monti ha portato
rigore e credibilit e da qui non si torna indietro. Vorrei
aggiungerci un po di equit e lavoro. Si gioca sul filo del-
lambiguit il no all'agenda Monti, che il segretario dice e non
dice, mentre assicura la continuit. Perch il patto con lEu-
ropa non si discute, non si rinegozia, casomai si cerca di
modificare qualcosa. Daltra parte, nel suo Pd c di tutto,
dal responsabile Economia, Stefano Fassina al montiano doc,
Enrico Letta
2
Da Vendola a Casini, con i progressisti a fare da perno:
questo il mantra che il segretario va ripetendo da mesi.
Con la formula: Ognuno organizza il suo campo. Ultima-
mente tornato a ripetere: no al gioco della torre tra i due.
Peccato che i due abbiano sempre detto che insieme non ci
vogliono stare.
3
S a unimposta personale sui grandi patrimoni immo-
biliari, mentre nessuna patrimoniale su quelli finanziari,
dove basta arrivare a una vera tracciabilit. E poi, abbassare
le tasse per i redditi medio-bassi.
4
La riforma Fornero va ritoccata. Nel senso che bisogna
reintrodurre i diritti e diminuire la precariet. Meno tasse
su impresa e lavoro. Durante il confronto Sky anche tornato
a parlare di liberalizzazioni per dare mobilit al mercato del
lavoro.
5
Di ministri Bersani non parla. Se do-
vesse vincere, pare proprio che
Renzi non ci sia, come c' da scom-
mettere che qualcuno dei grandi
vecchi del partito reclamer un
posto. E che dire di Vendola
Nel ribadire del segretario
che Monti avr un posto di
rilievo, qualcuno ci ha vi-
sto l'idea di un ministero
importante. Magari ad-
dirittura quello dell'E-
conomia. Durante il
confronto Sky, il segre-
tario ha spiazzato tutti
facendo un solo nome
per il Pantheon: Papa
Giovanni XXIII perch
riusciva a cambiare le
cose rassicurando. Ieri
ne ha aggiunto virtual-
mente almeno un altro,
andando a Stella sulla
tomba di Sandro Perti-
ni.
Ni allagenda Monti,
tasse pi eque,
s a Papa Giovanni
Salva la Fornero ,
no a Casini. Incerto
sulla patrimoniale
Fuori i tecnici
Nel suo governo
un posto per DAlema
Pier Luigi Bersani Matteo Renzi Nichi Vendola
PRESIDENTE dellEmilia Romagna negli anni '90, tre volte mi-
nistro con i governi Prodi e DAlema, deputato dal 2001 e se-
gretario del Pd dal 2009. 61 anni, sposato con Daniela, farma-
cista, ha due figlie Elisa e Margherita
S I N DACO di Firenze dal 2009 stato presidente della Pro-
vincia nel quinquennio precedente. Il rottamatore, 37 anni, ex
margheritino, un ex scout, laureato in giurisprudenza. Spo-
sato con Agnese, insegnante, ha tre figli
NATO A BARI e cresciuto a Terlizzi, a una trentina di chilo-
metri dal capoluogo, con il pap impiegato alle poste e la mam-
ma casalinga. Laureato in Lettere, deputato per quattro legi-
slature, due volte presidente della Puglia. fidanzato con Eddy
Programmi a confronto
Oggi il grande giorno per il popolo di centrosinistra che potr
scegliere il leader con le primarie. Lobiettivo quello di portare
ai seggi 3 milioni di elettori (anche se Matteo Renzi spera di ar-
rivare a 4 milioni per far saltare le previsioni e il banco). I prere-
gistrati sono gi un milione e mezzo. Di seguito i programmi di
tutti e cinque i candidati divisi per focus, dal giudizio sul gover-
no Monti al lavoro, dalle alleanze alla patrimoniale, fino al Pan-
theon di riferimento e i ministri dei loro governi. Gli ultimi
sondaggi danno Pier Luigi Bersani introno al 45%, in vantag-
gio di dieci punti su
Matteo Renzi, poi Ven-
dola, che potrebbe supe-
rare la doppia cifra e in-
fine Puppato e Tabacci.
OGGI IL VOTO
URNE APERTE DALLE 8 ALLE 20
Le primarie si svolgono oggi dalle 8 alle 20. Le-
ventuale secondo turno si svolge domenica 2
dicembre 2012, negli stessi orari. Gli elettori che
alle 20 del giorno delle votazioni si trovano an-
cora nei locali del seggio saranno ammessi a
votare anche oltre il termine predetto.
CHI PU ESPRIMERSI
S IMMIGRATI, NO SEDICENNI
Possono votare i cittadini italiani e chi com-
pie 18 anni entro il 25 novembre 2012, i cit-
tadini dellUnione europea residenti in Italia e
i cittadini di altri Paesi in possesso di regolare
permesso di soggiorno e di carta di identit.
Da l l estero si pu votare online.
COME FARE
ANCORA POSSIBILE REGISTRARSI
Sia i registrati online che chi non si registrato
devono andare direttamente al seggio e mettere
tre firme. Dopo aver versato un contributo di al-
meno 2 euro, si riceve il certificato di elettore
della coalizione di centrosinistra con cui votare,
muniti di documento di identit.
1
Luci ed ombre. Sicuramente bene per la credibilit in-
ternazionale, controllo della spesa e dei conti pubblici. Po-
sitiva la riforma delle pensioni del ministro Elsa Fornero.
Troppe lacune su gestione della fiscalit con un innalzamento
delle tasse molto negativo. Ha chiesto sacrifici ma non ha
indicato un orizzonte di miglioramento, di crescita. E non ha
dimostrato la dovuta attenzione alle fasce pi deboli.
2
Il perimetro dell'alleanza quello delle primarie, da Ta-
bacci a Vendola. Renzi dice che le primarie non sono un
concorso di bellezza: "Se vinco io gli altri devono sposare il mio
programma". E chiunque vincesse degli altri, giura, lo so-
sterr. No categorico all'Udc, perch "non c' bisogno di cer-
care il voto moderato che gi compreso nei confini del Pd".
3
La proposta di Matteo Renzi quella di Pietro Ichino,
contratto unico e flexsecurity. Da stracciare, come dice il
giuslavorista, le 2000 pagine del diritto al lavoro, da sostituire
con 49 articoli. Rifiuta l'appellativo di liberista e si definisce
liberal. Chiede uno stato sociale con un po' meno garanzie
per gli attuali ipergarantiti, ma nuove garanzie per tutti gli
altri: cococo, partite iva e il resto dell'esercito dei precari; cosa
che, a quanto sostiene Ichino, creerebbe nuovi posti di la-
voro.
4
Una tassa patrimoniale soltanto come
estrema ratio, se servir un contribu-
to dei super ricchi si valuter ma
contrario a aumento della pressione
fiscale.
5
Ministri sicuri in caso di
presa di Palazzo Chigi:
Pietro Ichino (lavoro) e lo
scrittore Alessandro Ba-
ricco (cultura). Nel suo
Pantheon, a parte Nel-
son Mandela, due sinda-
ci fiorentini: il democri-
stiano, beatificato da
Giovanni Paolo II, Gior-
gio La Pira, in carica dal
1951 al 58 e dal 61 al
65; e quello della Libe-
razione e della ricostru-
zione, il comuinista
Mario Fabiani, in cari-
ca dal 1946 al 1951; ul-
timamente aggiunge
Romano Prodi, fa-
cendo intendere che
lex premier voter
per lui, anche se Prodi
si ben guardato dal
dichiararlo.
1
Di s dice: Io rappresento senza se e senza ma lalternativa
a un governo liberista. Lagenda Monti va archiviata per-
ch non molto diversa da quella Berlusconi. Abbiamo
bisogno di giustizia sociale dice perch lItalia un paese
che sta morendo soffocato dalle politiche di austerity. So-
stiene la Tobin tax e chiede la rinegoziazione del patto di
stabilit.
2
Qualche mese fa diceva che nei confronti di Casini non
poneva nessun veto. Ma adesso giura che non sar suo
alleato perch il programma dell'Udc conservatore e non
dice nulla sui diritti sociali e civili.
3
Ripristinare l'articolo 18 abolito dalla riforma Fornero. E
poi lotta dura al precariato, cercando di rendere il con-
tratto a tempo indeterminato pi conveniente per le aziende,
attraverso la riduzione del cuneo fiscale. Chiede una legge
quadro sulla democrazia sindacale, per archiviare la stagione
degli accordi separati e garantire rappresentativit anche ai
sindacati che non firmatari di contratto (il contrario di quello
che successo alla Fiat con la Fiom). E poi norme contro le
dimissioni in bianco, incentivi per chi assume donne, obbligo
di congedo di paternit. Infine, sulla base della risoluzione
europea del 2010, reddito minimo garantito anche in Italia.
4
Primo: creare banche dati per accertare lentit effettiva di
redditi e patrimoni. Poi introdurre una imposta patri-
moniale che graver solo sugli attivi
finanziari, ovvero: depositi bancari
e postali, titoli pubblici e privati,
azioni e partecipazioni in societ
di capitali, fondi dinvestimento.
I patrimoni sotto i 700 mila euro
saranno esentati, quelli superio-
ri invece tassati al massimo
all'1,5%. Propone un ac-
cordo con la Svizzera per
far emergere i capitali
portati all'estero.
5
Durante il faccia a
faccia ha citato il
cardinal Martini. Poi ha
aggiunto Pier Paolo Pa-
solini ed Enrico Berlin-
guer. Il suo governo
sar composto a met
da uomini e a met da
donne. Vuole portare
in Parlamento gli operai
e magari anche a palazzo
Chigi. Lascerebbe un po-
sto nell'esecutivo anche a
Bersani e D'Alema (come
ministro degli Esteri).
a cura di Calap, Feltri,
Marra, Perniconi e Zanca
5 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2 AL VOTO AL VOTO
DOVE ANDARE
VINCOLANTE LA SEZIONE ELETTORALE
Ogni elettore pu votare solo nel seggio che in-
clude la propria sezione elettorale esprimendo
ununica preferenza in corrispondenza del can-
didato prescelto. Non sono ammessi al voto co-
loro che svolgano attivit politica in contrasto
con la coalizione di centrosinistra.
I SEGGI
UN PRESIDENTE E DUE SCRUTATORI
Vengono insediati oggi alle 7. Ma restano aperti
solo dalle 8 alle 20. Sono composti da un pre-
sidente e da due scrutatori che devono assicu-
rare una reale pluralit di presenze politiche.
Ciascun candidato potr designare rappresen-
tanti di lista.
Un Pantheon tutto
al femminile come
il governo che vorrebbe
Lotta allev a s i o n e
ma nessun prelievo
aggiuntivo ai ricchi
Matteo Renzi. Solo che Renzi il
vecchio travestito da nuovo, al-
meno Bersani vecchio ma non
mascherato.
Roberta de Monticelli, invece,
dar il suo voto a Nichi Vendola:
Andr a votare perch credo
che queste primarie siano lul -
timo sforzo per garantire una
via istituzionale della politica.
Mi preoccupa molto lascesa del
grillismo, soprattutto per la sua
chiusura nei confronti dellEu -
ropa. Tra i not in my name pub -
blicati sul blog beppegrillo.it c
anche la limitazione della sovra-
nit nazionale. Le migliori intel-
ligenze di questo paese si sono
sempre espresse in modo con-
trario. Detto questo oggi voter.
Ero orientata a dare la mia pre-
ferenza a Laura Puppato, una
donna che mi ispira fiducia per-
ch stata molto coerente nella
sua azione politica per esem-
pio in tema di tutela dellam -
biente e del paesaggio pur nei
limiti delle possibilit di azione
di un sindaco. Tuttavia, date le
possibilit limitate, credo che
punter su Nichi Vendola, che
ha il merito di aver introdotto
temi altrimenti del tutto ignora-
ti dalla dirigenza Bersani. Certo
lincubo che vinca Renzi.
Allunica donna in corsa per la
leadership andr invece il voto
di Maurizio Chierici: Oggi voto
Laura Puppato. Ero incerto tra
lei e Bersani, che ha s commesso
qualche errore specialmente
qui a Parma ma stato un ot-
timo presidente della Regione
Emilia Romagna e un buon mi-
nistro. un uomo di equilibrio,
ma dar la mia fiducia a Laura
Puppato. Mi ricorda Tina An-
selmi.
Non manca, tuttavia, chi alle
primarie non crede per niente.
Non Massimo Fini: Ho scritto
un libro che si intitola Contro la
d e m o c ra z i a , non voto alle politi-
che, figuriamoci alle primarie.
La nostra una parodia di de-
mocrazia, alle prossime elezioni
mi auguro che lastensione sia
molto elevata. Se cos sar, uni-
tamente al prevedibile exploit
del Movimento 5 Stelle, vorr
dire che molti hanno comincia-
to a pensarla cos. Bruno Tinti:
Non voto, non mi interessa.
Questo il partito dellinciucio
che per tutti questi anni ha te-
nuto in vita Berlusconi. sono
sempre gli stessi. Lunico alleato
che hanno fatto fuori, guarda
caso, stato Di Pietro.
Vado, anzi no:
il gazebo
del Fat t o
I NOSTRI COMMENTATORI
RACCONTANO LE SCELTE
CHE FARANNO OGGI
FANTASMA SINDACO
In molti temono
il primo cittadino
di Firenze ma che c
anche chi lo sosterr
per osservare cosa
succede agli alleati
1
Il giudizio di Laura Puppato su Mario Monti diretto:
Troppo ragionieristico. Lunica candidata donna parla di
green economy e blue economy, piuttosto che di agenda
Monti. stata unagenda emergenziale: ora serve pi politica
e un nuovo metodo: se vogliamo cambiare lItalia serve un
grande Risorgimento nazionale. Lo dobbiamo avviare cam-
biando noi stessi e lo stile della classe dirigente.
2
Se dovesse a scegliere, preferirebbe Beppe Grillo a Casini.
Anche perch il leader dellUdc, ago della bilancia, non
ha ancora scelto con chi stare, ad oggi fuori. Se non fosse
stata candidata alle primarie avrebbe votato Vendola o Ber-
sani ma vede Renzi come risorsa importante per il centro-
sinistra. Questo il perimetro delle sue alleanze.
3
Secondo la Puppato va fatta una riduzione fiscale par-
tendo da coloro che hanno sempre pagato molto e per
questo una patrimoniale necessaria per lequit fiscale.
Chiede maggiore attenzione alle famiglie numerose.
4
per un contratto unico a tempo determinato, meglio
retribuito rispetto a quello a tempo indeterminato e con
sanzioni pesanti per le aziende che non lo rispettano. Se fosse
stata premier avrebbe voluto che i 2 miliardi di euro per la
produttivit previsti dalla legge di Stabilit venissero spesi per
sviluppare nuove imprese, nuove assunzioni e nuovi inve-
stimenti.
5
Nel Pantheon non poteva che mettere
due donne: Tina Anselmi, partigia-
na, democristiana, la prima donna
ministro in Italia, e Nilde Iotti, fi-
gura storica del Pci e prima donna a
diventare presidente della Ca-
mera. Non si accontentereb-
be di 10 ministri come an-
nunciato da Renzi. Biso-
gna essere chiari negli in-
tenti ma anche nelle azio-
ni. Pi della met del go-
verno sarebbe composto
da donne perch in Ita-
lia c una disabitudine
storica al potere per le
donne e quindi in qual-
che modo questo pu
dare maggiori chance
alle figure femminili
per gestire una situa-
zione grave come
quella italiana. Ha ri-
cevuto lendorsement
di Nanni Moretti, che
potrebbe entrare nella
sua squadra.
15 MINUTI DI FILA
Matteo Renzi nel suo appello
al voto ha spiegato ai mili-
tanti che dovranno fare 15
minuti di fila ai gazebo. Ma
in alcuni casi potrebbero es-
sere di pi. Nella foto, le code
alle primarie Pd del 2009 in
piazza Politeama a Palermo
O l yco m
Laura Puppato Bruno Tabacci
CAPOGRUPPO del Pd in consiglio regionale del Veneto, gi
due volte sindaco di Montebelluna in provincia di Treviso. Im-
prenditrice assicurativa, 55 anni, sposata ha due figli e da pochi
giorni nonna
NATO NEL 1946 a Quistello, nel mantovano, laureato in Eco-
nomia e Commercio allUniversit di Parma. Presidente della
Lombardia, deputato Dc, poi Pdl, poi Udc, poi Api oggi las-
sessore al Bilancio di Milano. Sposato, ha due figli
I PARERI
1
Tabacci il pi montiano dei candidati alle primarie,
lunico che dice esplicitamente di volere Mario Monti pre-
sidente della Repubblica (ma sarebbe favorevole anche a un
bis a palazzo Chigi). Condivide l agenda Monti, auspica
una continuit in politica economica che permetta allItalia di
non perdere la credibilit ritrovata grazie al governo tec-
nico.
2
Tabacci viene dallApi, partitino ridotto a meno delluno
per cento. Quindi alle primarie corre con letichetta (pra-
ticamente personale) di Italia Concreta. Ma non nasconde di
voler essere un ponte verso unalleanza con il centro, a co-
minciare dallUdc di Casini. Forte della convivenza a Milano
con il sindaco proveniente da Sel Giuliano Pisapia, Tabacci
crede nella possibilit di unalleanza larga da Casini a Ven-
dola.
3
La patrimoniale non un punto contenuto nel suo
vasto programma.
4
Non il tema centrale della campagna di Tabacci, pi
esperto di finanza pubblica e privata che di mercato del
lavoro. liberale e riformista, chiede liberalizzazioni, anche
nelle professioni, tutelando il consumatore. favorevole an-
che a una riforma dei servizi pubblici locali ( assessore al
Bilancio a Milano) che limiti la presenza del pubblico ai soli
campi in cui indispensabile. Le ricette per il recupero della
competivit sono soprattutto lotta allevasione fiscale, ai mo-
nopoli, alle rendite di posizione e investimento sulla for-
mazione.
5
Il Pantheon di Tabacci coe-
rente con unidentit demo-
cristiana rivendicata ed esibita:
Alcide de Gasperi e Giovanni
Marcora, partigiano e poi sena-
tore e ministro con cui Tabacci
ha lavorato da giovane. Non
condivide la propensione degli
altri candidati a individua-
re figure di riferimento
fuori dalla politica, perch
il centrosinistra secondo
Tabacci deve inserirsi in
una tradizione la cui con-
sapevolezza pare svanita
nel dibattito pubblico. A
parte Mario Monti, la cui
presenza imprescindibi-
le in ogni assetto del dopo
voto, Tabacci ha detto che
se vincesse le primarie e
poi le politiche, come mi-
nistro dellEconomia vor-
rebbe Pier Luigi Bersani.
di Stefano Caselli
L
incubo che vinca
Renzi. Il timore di
Roberta de Monti-
celli sembra essere
prevalente tra i commentatori
de Il Fatto Quotidiano, divisi tra il
sostegno pi o meno convinto a
Pier Luigi Bersani e lapprezza -
mento per Laura Puppato. Tut-
tavia non manca chi voter il
sindaco di Firenze, per quanto
non per stima ma perch tecni-
camente un kamikaze: Voter
Matteo Renzi dichiara Pa o l o
Flores dA rc a i s come gi ho
scritto. Voter Renzi per far
esplodere il Pd. Nel partito ci
sono da salvare molti militanti,
tanti elettori e parecchi quadri
locali, ma lunico modo per ren-
derli attivi liberarli dalla cappa
della nomenclatura. La vittoria
di Renzi, che palesemente di
destra, avrebbe un effetto a ca-
tena, il Pd andrebbe in pezzi li-
berando tutte le residue energie
positive che potrebbero aggre-
garsi in una nuova forza da far
nascere allinterno della societ
civile. la sola novit che mi
posso augurare. Altrimenti non
ci sar alternativa a Grillo.
Pi sfumata la posizione di Fu r i o
Co l o m b o , che avrebbe voluto vo-
tare ma probabilmente non lo
far: Mi dispiace guastare la fe-
sta ma non penso voter. Lul -
timo intervento in Parlamento
di un bersaniano stato talmen-
te avvilente da farmi passare la
voglia. Era Michele Ventura e il
suo contributo alla discussione
sulla legge di stabilit stato un
inutile attacco ai giornalisti che
non centrava nulla. uno dei
suoi, purtroppo lo devo mettere
in carico a Bersani. Tuttavia mi
auguro vinca il segretario, certo
non Renzi. Di lui non so nulla, se
non che non ha fatto il sindaco di
Firenze come avrebbe dovuto.
Bersani lunico che ha cercato
di guidare il partito e non di gui-
dare se stesso. Se guardo a Renzi
trovo traccia di Renzi e di nien-
taltro. Non vedo il partito, non
vedo gli studenti, non vedo i la-
voratori, non vedo lItalia.
UN GIUDIZIO, quello sul rotta -
matore, condiviso in pieno da
Marco Politi: Voter Bersani,
perch nella campagna elettora-
le di Renzi non ho visto una sin-
gola proposta sociale, unidea
concreta sulle questioni del wel-
fare, del lavoro e del precariato.
Bersani, tutto sommato, corri-
sponde alle esigenze di un mo-
derno partito progressista.
Dalla parte di Bersani, senza
troppo entusiasmo per la verit,
anche Oliviero Beha: Non an-
dr a votare perch non credo
che ne abbiano bisogno. Se an-
dassi, per, credo che sceglierei
Bersani. Laura Puppato e Bruno
Tabacci sono persone stimabi-
lissime, Vendola anche, ma
politicamente qualcosaltro.
Bersani, in fondo, lusato sicu-
ro che pu rafforzare il Pd che
sta cambiando anche grazie a
6 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano AL VOTO AL VOTO
Diretta streaming
sul sito
i l fa t to q u o t i d i a n o. i t
DALLE 21.30 su i l fa t to q u o t i d i a n o. i t
andr in onda la diretta streaming
dedicata allo spoglio delle votazio-
ni delle primarie del centrosinistra.
Dagli studi tv del Fa t to di Roma e
Milano i risultati in tempo reale,
con collegamenti dai seggi, le in-
terviste ai candidati, i servizi video
dai comitati elettorali. L'analisi
delle firme del giornale di via Va-
ladier e i commenti in studio. L'in-
terazione con i social network. Su
twitter #risikoprimarie .
Gli ospiti saranno: Stefano Fassina
(Pd), Mario Adinolfi (Pd), Luigi
Nieri (Sel), Peter Gomez (direttore
de ilfattoquotidiano.it), Alessan-
dro Cattaneo sindaco di Pavia (for-
mattatori Pdl).
Molti altri gli appuntamenti duran-
te la giornata organizzati da tv e
radio: direttamente da Testaccio il
pullman vetrina di Radio2, di fron-
te alle sezioni del Pd e di Sel, dar i
morning poll e, dalle 19.55, le pri-
me proiezioni dei risultati con Un
giorno da pecora. Speciali in tv per
le primarie del centrosinistra sia
su Raitre (dalle ore 22 sar ospite il
direttore del Fa t to, Antonio Padel-
laro) che su La7 (tra gli ospiti ci
sar Andrea Scanzi).
di Wanda Marra
S
ei bellissimo, gli urla-
no dal pubblico. Lui si
schernisce, sorride:
Sono moderatamente
bersaniano, lo sapete. Cos
Pier Luigi Bersani inizia lulti -
mo comizio della sua campagna
per le primarie. Nella sala Chia-
mate, sede degli scaricatori por-
tuali della Culmv, a Genova.
Perch siccome mi viene sem-
pre in testa che bisogna dire la
cosa essenziale e la cosa essen-
ziale si chiama lavoro, allora mi
viene in mente Genova, moti-
va lui. Tirato, ma a suo agio, con
la cravatta rossa, nella variabile
a pois. Prima era andato a Stella,
a casa di Pertini (Ci indica an-
cora la strada del coraggio,
scrive sul libro degli ospiti) e poi
sulla sua tomba. Non si posso-
no avere foglie nuove se si ta-
gliano le radici. Altrimenti sono
foglie degli altri, non sono le
tue. Una scelta simbolica: un
presidente della Repubblica,
non comunista, ma socialista,
un luogo con le bandiere italia-
ne, e non quelle di partito.
NEL LINGUAGGIO , nei conte-
nuti, nello stile, la campagna di
Bersani finisce cos comera ini-
ziata: in mezzo alla gente, cer-
cando di trasmettere senza fuo-
chi dartificio un paio di mes-
saggi chiari. A Che tempo che
fa, la domenica dopo lAssem -
blea che aveva dato il via uffi-
ciale alle consultazioni aveva
detto: La realt pi importan-
te dell'immaginazione. Parten-
do da Bettola, dalla pompa di
benzina del padre aveva dichia-
rato: Chi si presenta agli italia-
ni deve dire certo quel che far,
ma soprattutto quel che stato e
quel che . Ieri chiarisce: Se
toccher a me dir che non in-
tendo piacervi ma essere credu-
to. Anche questo un concetto
che andato ripetendo nei co-
mizi in giro per lItalia, lui lu-
sato sicuro, contro il rottama-
tore rischioso. Insieme a lui in
Liguria sono andati i fedelissi-
mi: il portavoce Stefano Di Tra-
glia con Chiara Muzzi, delluf -
ficio stampa, la direttrice di
Youdem, Chiara Geloni, e Mi-
guel Gotor, lintellettuale, i gio-
vani del comitato, Alessandra
Moretto e Tommaso Giuntella.
Raccontano che era contento,
soddisfatto. Lui rivendica:
Queste primarie le ho volute io,
le ho volute aperte. E infatti, lui
si gioca una partita importante:
se vince, il leader indiscusso
(almeno del Pd), pi forte di
quando ha vinto il congresso,
con una libert rispetto ai vec -
chi del partito che prima non
aveva; se perde, una sconfitta
secca. La parola sconfitta - co-
munque - in questo momento
non esiste tra i bersaniani: il se-
gretario saldamente in testa in
tutti i sondaggi, addirittura a un
soffio da una vittoria al primo
turno. Anche se nel suo staff fre-
nano: si andr al ballottaggio,
cinque candidati sono troppi
per vincere gi oggi. Intanto,
proprio nella conferenza stam-
pa che precede il comizio di
chiusura, Bersani riapre una
porta allIdv: Unalleanza? S
ma con molti se.. precisa, chie-
dendo gesti politici significati-
vi che chiariscano e corregga-
no. Il leader dellIdv aveva in-
vitato a votare per lui (e comun-
que non per Renzi). Voti che
evidentemente servono anche
oggi.
Il segretario vota stamattina a
Piacenza, e poi rimane l, a casa
sua. Forse in serata, a risultati
noti, andr al Comitato locale a
commentarli. Nessuna uscita,
nessuna tv, neanche ieri. Nel-
lintervista pi o meno collettiva
di venerd sera al Tg1 daltra
parte lespressione tra lannoia -
to e lo scocciato la diceva lun-
ga.
NEL COMIZIO finale, Matteo
Renzi, come al solito, neanche
lo nomina. Punta sulla seriet
del cambiamento: Se gli elet-
tori scelgono me sappiano che il
mio impegno quello di gover-
nare, ma anche quello di cam-
biare. E la battuta che ha fatto
pi volte nellultima settimana:
Questa cosa dei vecchi e dei
giovani roba da psicanalisi.
Poi: Tutti assieme ne verremo
fuori non con un uomo solo al
comando. Lo stile Bersani
servito.
di Giampiero Calap
inviato a Siena
P
ossono pubblicare
tutti i sondaggi che
vogliono, siamo l,
non ci accontentia-
mo del premio della critica di
Sanremo, possiamo e vogliamo
vincere. Ho scambiato poco fa
dei messaggini col segretario
Bersani, ci siamo ringraziati per
la lealt nella competizione.
Eppure si scrive Siena e si legge
Monte dei Paschi. E Matteo
Renzi, uscito barcollante dalla
polemica sulla finanza balneare
da Cayman, sceglie il cuore del
decadente impero economico
rosso proprio per lanciare le sue
bordate contro Pier Luigi Ber-
sani. Cos lex tesoriere comu-
nista Ugo Sposetti pu essere
additato dal sindaco come uno
che era abituato a fare i conti in
rubli di Mosca, anche lui espo-
nente di quella classe dirigente
a cui sono bastati quindici anni
per quasi distruggere ci che i
senesi hanno fatto in sei secoli,
mantra ripetuto ormai da gior-
ni, ma fatto deflagrare nel tem-
pio della squadra di pallacane-
stro che esalta il nome dellan -
tica banca cittadina. Almeno
2500 persone per lultimo tiro
da tre di Renzi. Siamo maggio-
ranza nel Paese e dobbiamo
mandare a casa questo gruppo
dirigente, attacca il sindaco,
che nellultimo giorno sul palco
prima del voto fa di tutto per
mostrare la convinzione del
vincente.
E CERCA di tenere tutto insieme,
cos rincorrere i voti di tutti i
delusi che votarono Berlusconi,
quei voti non mi fanno schifo,
quello che non voglio e che non
ci serve lalleanza con Pierfer-
dinando Casini invece. Rin-
corre i nonni dItalia preso dal
timore di averli spaventati: Io
voglio rottamare i politici che
non mollano la poltrona da una
vita, non gli anziani. Rincorre i
voti rossi, tanto che suo padre
Tiziano spara alla radio: Mio fi-
glio pi a sinistra di Che Gue-
vara. Ma poi Matteo rincorre i
liberal: Se andremo al governo
realizzeremo la riforma del la-
voro di Pietro Ichino, per am-
pliare le garanzie anche ai lavo-
ratori precari e creare nuovi po-
sti di lavoro. Rincorre Firenze,
ammettendo di averla trascura-
ta un po: Ringrazio i fiorentini
per la pazienza, rispondendo
cos al fendente di Beppe Grillo:
Chi viene eletto ad una carica
pubblica non pu usarla come
trampolino di lancio per una
posizione pi importante.
Linseparabile fedelissimo Mar-
co Carrai poche ore prima, da-
vanti alla casa del popolo di Gre-
ve in Chianti gremita, gongola e
afferma spavaldo: Ma quali
sondaggi, quale vantaggio di
Bersani? I dati che abbiamo noi
mostrano un testa a testa da pa-
nico, ne vedremo delle belle.
Da Firenze arriva leco della po-
lemica sui rappresentanti di li-
sta, con lavvocato David Ermi-
ni del comitato per Renzi che
denuncia problemi sulla desi-
gnazione formale di duecento
rappresentanti di lista: Sarebbe
seccante se i nostri non venisse-
ro ammessi ai seggi.
La vigilia del voto per il sindaco
stata ancora in viaggio, quindi,
chilometri e chilometri a bordo
del camper con lultima tappa
sulla Chiantigiana da Greve a
Siena. Oggi uscir di buon mat-
tino per dare il via alla maratona
di Firenze e correrne anche me-
t, promette. Poi ancora di corsa
fino a casa. Mentre il suo quar-
tier generale si stringer attorno
alla sua effigie eretta nella For-
tezza da Basso per loccasione,
lui si dedicher alla famiglia e
guarder alla televisione lamata
Fiorentina, in trasferta a Torino.
Solo dopo il novantesimo uscir
per raggiungere il suo seggio,
nella sede Arci di piazza dei
Ciompi. Il golden boydella finan-
za Davide Serra, forse per sca-
ramanzia, non ha ancora versa-
to alla causa neppure un cente-
simo, come spiega lavvocato
Alberto Bianchi: Contiamo di
arrivare a cento mila euro di do-
nazioni da parte dei commen-
sali della cena milanese di otto-
bre, siamo ancora lontani ma
tanto adesso ci sar il balottag-
gio. Nel frattempo, a quanto di-
ce Renzi, la sua campagna fin
qui costata 162 mila euro.
PRUDENZA
E SOBRIET
Lo staff frena sulla
vittoria al primo turno
Lui va sulla tomba
di Pertini,
chiude a Genova
e riapre allIdv in cerca
di voti
LULTIMO
RUSH
A Siena contro
la finanza rossa
Attacca lex tesoriere
Ds. Oggi corre
la maratona,
vede la Fiorentina
e poi vota
Non voglio
piacervi, ma
essere creduto
QUI BERSANI
Le mie spese?
Sposetti fa
i conti in rubli
QUI RENZI
Senti come parlano
PIER LUIGI, MATTEO E NICHI
wNon siamo mica qua a pettinare le bam-
bole
w Non confondiamo il burro con la fer-
rovia, si dice dalle mie parti. Qui stiamo
decidendo il candidato dei progressisti,
l'anno prossimo ci sar il congresso del
Pd .
w La ruota deve girare, ma questo non
vuol dire prendere a calci l'esperienza'
wBisogna parlare di riforma costituziona-
le ma non a pezzi e bocconi, bisogna darsi
uno strumento per riformare la seconda
parte della Costituzione perch sono 20
anni che diciamo di voler dare un sistema
pi efficiente e con-
tinuiamo a fare bri-
co l a g e
w Non si possono
avere foglie nuove
se si tagliano le ra-
dici. Altrimenti so-
no foglie degli altri,
non sono le tue
w Questi giorni arriver di tutto, fra-
sine, minaccine
wA un giovane direi che questo sar un
Paese dove trovi lavoro se conosci qual-
cosa e non se conosci qualcuno
w Preferiamo vincere male che perdere
bene
wRicordiamoci sempre di essere lI ta l i a
e di essere portatori sani di bellezza.
w Noi non vogliamo pi sentire che
dobbiamo morire, come dice Troisi c' lo
siamo gi segnato..
w Lui dice che se vince Renzi finisce il
centrosinistra.Casomai se vince Renzi
finisce la carriera
parlamentare del
presidente D'Ale-
ma
w Se volete
cambiare lI ta l i a ,
almeno trovate
la tessera eletto-
ra l e
LO SLOGAN
Ro t t a m a z i o n e
e sogni per tutti
w La borghesia che andata a lungo a
braccetto con Berlusconi ora vuole che
la sinistra faccia il lavoro sporco
w La parola chiave della riforma della
Gelmini, meritocrazia, una parola
ipocrita e bugiarda che copre cumuli di
discriminazioni.
w Per chi ha mezzi francescani, non
dispone di aerotaxi, jet privati e amici
delle Cayman una campagna elet-
torale travolgente
w Noi non abbiamo pi bisogno di
demiurghi, di uomini soli al comando
ne abbiamo gi avuti troppi, di unti del
Signore, di uomini
della Provviden-
za, abbiamo biso-
gno di un popolo
che si alzi in piedi
e consenta al Pae-
se di ritrovare la
strada della sal-
ve zza
LA NARRAZIONE
Demiurghi
e museruole
LA METAFORA
Burro, ferrovia,
bambole e bricolage
fatto
a mano
7 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2
Il leader di 5 Stelle
contro l ebetino
di Firenze
"CHIUNQUE sia eletto a una carica pubblica la de-
ve onorare fino in fondo. Non pu usarla come tram-
polino per una posizione pi importante e poi unal -
tra ancora, come in un domino del perfetto carrie-
rista politico. Questo va vietato per legge". Beppe
Grillo pubblica un post sul suo blog che critica Mat-
teo Renzi. "Ti fai eleggere sindaco? Fai il sindaco! Ti
fai eleggere europarlamentare? Fai leuroparlamen -
tare! Non hai pi la volont di esercitare li n c a r i co?
Torni alloccupazione precedente, se ne avevi una, o
a fare il disoccupato, limportante che ti togli dai
coglioni per aver tradito le attese degli elettori. Tra le
facce di bronzo che si dilettano nello sport dellar -
rampicatore istituzionale, quella di Renzi, lebetino
di Firenze, la pi fenomenale, incredibile, paradig-
matica del momento che attraversa lItalia".
di Emiliano Liuzzi
Q
uesta volta Beppe
Grillo c'entra solo
in parte. Lui a fine
ottobre ha stabilito
le regole. Regole che eviden-
temente a gran parte degli at-
tivisti devono essere sfuggite,
altrimenti oggi non si sarebbe
sollevato un gran polverone.
Di cosa parliamo? Dello sti-
pendio dei futuri parlamentari
del Movimento 5 stelle: gua-
dagneranno 5000 euro lordi al
mese, pi rimborso delle spese
per lesercizio del mandato,
benefit per trasporto e viaggio,
somma forfettaria annua per
spese telefoniche e trattamen-
to pensionistico con sistema di
calcolo contributivo. Meno
degli altri, ma sempre un fior
di stipendio.
G R I L LO, per non perdersi in
una polemica di difficile riso-
luzione, ieri, dopo l'articolo del
Fatto Quotidiano, ha ripubblica-
to sul suo sito le cifre. E con-
fermato, nella sostanza, quello
che il Fatto scrive. Ci sono i
viaggi, il mantenimento dei
fuorisede, e c' la necessit co-
munque di soddisfare coloro
che dovranno vedersela con i
colleghi che aspettano i mar -
ziani, con la bava alla bocca,
loro gli onorevoli da un bel
pezzo che vivono tra Freccia
Alata, il club esclusivo di Ali-
talia, e il ristorante Fortunato
al Pantheon.
Intanto i simpatizzanti del
Movimento, sul sito gestito da
Casaleggio, chiedono spiega-
zioni, invitano a rivedere le re-
gole. Perch va bene il dimez-
zamento dello stipendio, ma
tutti qui benefit no, sono trop-
pi. Via anche le diarie e le spe-
se accessorie, altrimenti niente
voto. Lo scrivono sulla rete,
spesso mascherati da nickname,
raramente con nome e cogno-
me. Al massimo si pu pen-
sare di concedere il rimborso
per le spese di viaggio per chi
abita lontano, non di pi,
commenta Dario da Torino.
Spero vivamente che prima
delle elezioni il trattamento
cambier, perch cos del tut-
to incoerente con i principi del
Movimento. Sulla stessa linea
tale Armando: Se mantenete
questo statuto io il Movimento
non lo voto di sicuro. E ancora
Sergio da Pescara: Un codice
cos importante che disciplina
non solo le prerogative dei par-
lamentari del Movimento 5
stelle, ma anche il trattamento
economico non pu non essere
sottoposto al voto degli iscrit-
ti. A ruota anche Fabio da Fi-
renze picchia il tasto sulla
mancanza di partecipazione
nella stesura del regolamento,
e chiede: Ma non dovevamo
essere noi a decidere?. Nel di-
battito interviene anche il con-
sigliere regionale Giovanni Fa-
via: Giusto che le spese per
mantenersi a Roma siano tutte
documentate da scontrini e
pezze d'appoggio, secondo cri-
teri ben precisi. Nessun rim-
borso a forfait, quello appartie-
ne alla vecchia politica.
Un argomento sensibile, quel-
lo della retribuzione: colpa dei
cronisti mistificatori, colpa di
Grillo uguale agli altri, colpa
del Pd. Colpa. E nel polverone
non poteva mancare il carico
da novanta. Sul piatto lo mette
Valentino Tavolazzi, il consi-
gliere comunale di Ferrara
espulso dal Movimento 5 stel-
le, ma che a recitare il ruolo
dell'epurato non ci sta e con-
tinua a parlare come se fosse
uno tra gli altri: La gestione
dei soldi - dice in realt far
capo a due gruppi di comuni-
cazione costituiti ad hoc, uno
per la Camera e uno per il Se-
nato, e composti da personale
scelto da Beppe Grillo. Stilata
dallufficio legale di Grillo, la
lettera stata spedita a tutti a
coloro che hanno dato la pro-
pria disponibilit a partecipare
alle primarie del Movimento.
Gli aspiranti deputati e sena-
tori dovranno sottoscriverla
insieme al codice di compor-
tamento degli eletti, pubblica-
to alcune settimane sul blog di
Grillo.
LA LETTERA di cui parla Ta-
volazzi spiega che il regola-
mento della Camera dei depu-
tati e del Senato prevede che a
ciascun gruppo parlamentare
vengano assegnati dallUfficio
di Presidenza contributi da de-
stinarsi agli scopi istituzionali
riferiti allattivit parlamenta-
re, nonch alle funzioni di stu-
dio, editoria e comunicazio-
ne. Fondi che il Movimento 5
stelle affider a una speciale
struttura. Decisa da Grillo e
Casaleggio. Dunque da loro
controllata.
PAROLA DI LEADER
Grillo pubblica sul
blog le varie voci:
Ci sono i viaggi,
il mantenimento dei
fuorisede. Ma tutto
d o c u m e n t a to
Saviano e le primarie dove non si parla di mafia
NEL CONVEGNO DI MILANO DI LIBERT E GIUSTIZIA, LA GRANDE ILLUSIONE POST-BERLUSCONIANA
Gustavo
Z ag reb e l s ky
sul palco
di LeG
M5S, BENEFIT
PER GLI ONOREVOLI
LA BASE NON CI STA
I SIMPATIZZANTI DEL MOVIMENTO CHIEDONO DI SOTTOPORRE
IL VADEMECUM AL VAGLIO DEGLI ISCRITTI: VA BENE
IL TAGLIO DEGLI STIPENDI, PER TUTTI QUEI PRIVILEGI...
LALTRA POLITICA
di Lidia Ravera
IL DATO GI CERTO, la grande affluenza del "popolo del
centrosinistra" all'appuntamento per decidere chi sar il pros-
simo Presidente del Consiglio (forse). E' confortante, vuol che
esiste ancora qualche traccia di "popolo", che l'eredit lasciata
dal Pci ai suoi discendenti non stata del tutto dissipata. Ci
sono ancora flebili segnali di diversit. Per esempio la parte-
cipazione. Una partecipazione vera, civile, informata. Gratui-
ta.Anzi: pagante. Due euro a testa, ma tutti danno di pi. Una
carit elettorale che la casta non merita, ma il desiderio di ap-
partenenza pi forte dello scetticismo figlio del giudizio. Pa-
ga, il popolo di centrosinistra. E, con qualche eccezione, come
il bel tenebroso Cacciari che non ha trovato un candidato de-
gno della sua attenzione, vota. L'affluenza delle iscrizioni, ben
prima della vigilia, era parecchio superiore alle attese. Sar
questo, il dato rilevante: la partecipazione. A prescindere dal
potere attrattivo del paterno Bersani, dell'astuto Renzi, del
poetico Vendola, del sagace Tabacci e della ardimentosa Pup-
pato. Gli italiani sono stufi di non contare niente. Vogliono es-
sere consultati. Possibilmente su tutto. Gli italiani di centrosi-
nistra. Quelli di centrodestra, povere anime, sono ancora alla
ricerca di candidati con una fedina penale presentabile.Se non
ne trovano, si candidano loro. Tanto non sono pi di 18.
AD
PERSONAM
Pd, tra i cinque litiganti
vince la ffl u e n z a
di Luigi Franco
Milano
A
i partiti alle prese con primarie
ed elezioni, il suggerimento lo
d la costituzionalista Lorenza Car-
lassare: Se parlano solo di nomi per
non discutere del vuoto dei pro-
grammi, guardino alla Costituzione.
L c' la traccia di un programma che
segna le priorit. E poi l'appello di
Gustavo Zagrebelsky: Dopo il voto
ci sia un governo politico, basta con
i tecnici.
NON IN LORO che si trovano le
soluzioni ai problemi del Paese, ma
nella Carta. Lavoro, diritti civili, cul-
tura, istruzione, informazione: sono
questi i temi che l'associazione Li-
bert e Giustizia ha messa al centro
della manifestazione di ieri al Forum
di Assago, alle porte di Milano.
Per una stagione costituzionale il
titolo del manifesto preparato per
l'occasione da Zagrebelsky. Perch
la Costituzione - spiega il presidente
onorario di LeG - una tavola di
valori che ci devono portare a ribel-
larci contro il degrado che c' stato in
questi anni nella vita pubblica. Ul-
timo esempio? Si passati dalle nor-
me ad personam a quelle ad partitos,
come rischia di essere la nuova legge
elettorale in discussione in Parla-
mento, pensata tenendo in mano i
dati dei sondaggi. Secondo Zagre-
belsky i partiti devono andare al voto
con un compito chiaro: Vincere per
poi governare. E la Costituzione sia la
base del loro programma. Senza ri-
fugiarsi sotto il cappello di un altro
governo tecnico: Questo diventa
una maledizione per la democrazia,
se si stabilisce come governo perma-
nente, sostiene davanti alle circa
2mila persone che non riempiono il
Forum, come invece avevano fatto a
febbraio 2011 le pi di 9mila in un
Palasharp straripante.
In quel periodo, ricorda la presidente
di LeG Sandra Bonsanti, la demo-
crazia era a rischio sotto l'assedio del
governo Berlusconi. Da allora abbia-
mo chiesto alla politica di riprendere
le redini del Paese. Ma un anno dopo
stiamo vivendo in una grande illu-
sione. In cui il tempo
dei tecnici non si an-
cora concluso e la lotta
alla corruzione diven-
tata lo slogan vuoto di
una legge-manifesto.
Tra gli altri, salgono sul
palco il semiologo Um-
berto Eco, lo storico
Paul Ginsborg, i candi-
dati alle primarie lom-
barde Umberto Am-
brosoli, Andrea Di Ste-
fano e Alessandra Ku-
stermann, il sociologo
Nando dalla Chiesa, i
giornalisti Lirio Abbate, Gianni Bar-
bacetto e Gad Lerner. Assente Ro-
berto Saviano, che per in un video
messaggio accusa: Sono tanti i temi
non affrontati nel dibattito delle pri-
marie, come quello della lotta alla
criminalit organizzata.
Applaudito l'archeologo e giurista
Salvatore Settis quando cita gli ar-
ticoli della Costituzione che mettono
al centro la cultura e tutelano pae-
saggio e patrimonio storico-artistico.
Tutti beni comuni, tra cui il presi-
dente del sindacato dei giornalisti
Fnsi Roberto Natale mette anche l'in-
formazione, di nuovo in pericolo a
causa della salva-Sallusti in via di ap-
provazione in Parlamento: C' una
voglia di bavaglio, che non sembra
essersi attenuata da quando caduto
Berlusconi.
DA ALLORA, aggiunge Natale, nulla
stato fatto contro il conflitto di in-
teressi: rimasto il cancro della de-
mocrazia che era prima. Il lavoro,
poi. Oggi chi va a lavorare precario
- accusa il segretario generale della
Fiom Maurizio Landini . La Costi-
tuzione messa in discussione. Sta-
bilisce che la nostra repubblica fon-
data sul lavoro e invece oggi fon-
data sullo sfruttamento e la mancan-
za dei diritti. Ecco perch dalla Car-
ta bisogna ripartire.
ORFANI DI B.
Spazi vuoti
al PalaForum
rispetto al precedente
incontro durante
il governo
del centrodestra
Beppe Grillo Ansa
8 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano ZONA GRIGIA
La Napoli lascia Fli:
nel partito ci sono
collusi con le cosche
"NON POSSO accettare che esponenti del mio par-
tito stringano la mano a gente collusa con la 'ndran-
gheta, per questo mi sono dimessa". Cos la par-
lamentare di Futuro e Libert Angela Napoli, com-
ponente della commissione antimafia, ha annuncia-
to a Lamezia Terme le dimissioni dal partito di Fini.
La deputata, che ricopriva la carica di coordinatrice
regionale in Calabria di Fli, ha dichiarato che la sua
scelta legata ad alcune collusioni che esponenti
del partito manterrebbero con esponenti della 'n-
drangheta. Lo stesso Bocchino - dice la Napoli - ha
allungato la mano allex ministro Alfano dicendogli
che ci si pu ricompattare allinsegna delle legalit.
Lo stesso Alfano ha avallato non solo personaggi
interni al suo partito collusi con la mafia, ma ve-
nuto a Reggio a sostenere il presidente Scopelliti.
di Bruno Tinti
L
a storia che voglio
raccontare la co-
nosco da un paio
di giorni. Sulla
mailing-list di Area (un'ag-
gregazione creata a fini elet-
torali di cui fanno parte le
due correnti di sinistra dei
magistrati, MD e il Movi-
mento) arrivata una mail
che raccontava perch era be-
ne nominare per un posto di-
rettivo un magistrato piutto-
sto che un altro. Le motiva-
zioni erano singolari e, per
un ex magistrato come me,
inaccettabili. Inoltre erano la
conferma di quello che sto
scrivendo da un po di tempo
(e che ho sempre detto quan-
do facevo il giudice): le cor-
renti sono centri di potere
che tutelano i propri iscritti,
fanno clientelismo e perse-
guono consensi attraverso le
nomine dei dirigenti degli uf-
fici (anche ma non solo).
IL FATTO non piaciuto per
niente a un sacco di magistra-
ti che hanno aperto un dibat-
tito sulla mailing-list; e alcu-
ni, indignati quanto basta, mi
hanno trasmesso la mail di
Vigorito con commenti del
tipo: Non possibile, una
vergogna, i colleghi debbono
sapere, lItalia deve sapere, tu
che adesso fai il giornalista
racconta queste cose che suc-
cedono troppo spesso. In ef-
fetti Cos ecco la storia.
F R A N C E SCO Vigorito un
magistrato che fa parte del
Csm; stato eletto nella lista
di Area insieme ad altri. Fa
parte della commissione che
propone quello, tra i candi-
dati a un posto direttivo, giu-
dicato "meritevole" di essere
nominato; poi il plenum del
Csm decider. In questo caso
si trattava di nominare il pre-
sidente del Tribunale di Sor-
veglianza di Salerno, un posto
di un certo rilievo. E Vigorito
ha spiegato nella sua mail
quali erano le ragioni per cui
la scelta doveva cadere su
Della Pietra invece che su Do-
natiello; e lha fatto senza peli
sulla lingua. E una lettera ter-
ribile: Miei cari ho il dubbio
che qualche pressione inter-
naci ha indotto a non valu-
tare compiutamente la nostra
proposta per il posto di Pre-
sidente del Tribunale di Sor-
veglianza di Salerno propo-
nendo la collega Della Pietra e
non il collega Donatiello. Vi
riporto un estratto di una
mail inviatami da Lucia Ca-
sale (che Roberto e, credo,
Paolo conoscono ma che ma-
gari poteva farsi sentire un
po prima; forse credeva che
la nomina di Donatiello fosse
scontata) . la collega mol-
to pi giovane di Donatiello
(di cui era giudice a latere al
minore, ma spero che non si
faccia una ingiustizia troppo
grossa.
DIFFICILE confermare in cos
poche righe tutte le critiche
che, nel corso degli anni, sono
state rivolte alle correnti e al
loro sistema clientelare. Vi-
gorito dice espressamente
che la nomina di Della Pietra
stata sollecitata da pressio -
ni interne. Vigorito dice
espressamente che persone
estranee al Csm (tale Lucia
Casale, presumibilmente un
magistrato) si sono intromes-
se nella procedura di nomina
e che Paolo (Carf) e Roberto
(Rossi), entrambi compo-
nenti del Csm in quota Area,
la conoscono. E lamenta che
la Casale poteva farsi viva un
po prima per celebrare le doti
del candidato Donatiello, che
sembrano assai elevate. Vigo-
rito ammette (sostanzial-
mente) che la nomina di Del-
la Pietra avvenuta senza
adeguata valutazione delle
sue qualit professionali. Vi-
gorito ammette che i candi-
dati si sono presentati perso-
nalmente a perorare la loro
causa con lui. Per i non ad-
detti ai lavori, si sappia che il
Csm, quando vuole sentire
personalmente un candidato,
si avvale delle audizioni;
cio li convoca e tutti i com-
ponenti della Commissione
(tutti, non uno solo) ascolta-
Tribunale di sorveglianza di
Napoli) che pure fa sorve-
glianza da molto tempo. A
Potenza abbiamo lavorato
bene insieme, e, come ti di-
cevo, un magistrato rigoro-
so nella giurisdizione e nella
deontologia, per quello che
ho visto in quasi quattro anni
di lavoro; anche il collega
ha votato alle nostre primarie
e credo anche alle elezioni...
Poi Donatiello - prosegue la
mail - passato da me (come
era passata la Della Pietra) ed
ho avuto limpressione di una
persona seria, mi ha espresso
con un garbo inusitato la sua
delusione per il fatto che il
suo pluriennale lavoro nel
settore sia stato immotivata-
mente svalutato. Forse pi
opportuno politicamente
piazzare una giovane collega
napoletana di area ad un po-
sto direttivo, sia pur di rilievo
no e valutano. Altrimenti giu-
dica sui documenti. Vigorito
ammette che la scelta di Della
Pietra opportuna per ragio-
ni politiche (politiche!),
consistenti nel fatto che pi
opportuno per Area avere
un suo aderente (la Della Pie-
tra) in un posto direttivo a
Napoli.
PER I NONaddetti ai lavori, in
Campania, Area impegnata
in una lotta con le altre cor-
renti particolarmente aspra.
E, sempre per i non addetti ai
lavori, pi opportuno si -
gnifica che la nomina di una
giovane collega ad un posto
di responsabilit procurer
consensi ad Area, ritenuta ca-
pace di favorire adeguata-
mente i propri iscritti. Vigo-
rito ammette che si sta com-
mettendo uningiustizia (ai
danni di Donatiello, poveri-
no, anche lui dice la Lucia
Casale - gravitante intorno ad
Area: ha votato alle primarie e
forse alle elezioni) ma spe-
ra che non sia troppo gros-
sa. E noto che le ingiustizie,
in particolare per un magi-
strato, possono essere accet-
tabili se non sono troppo
grosse! Che dire? Sapete co-
sa scrivono quelli di Area nel
loro programma (lunghissi-
mo; a leggerselo tutto c da
piangere, o da ridere che forse
meglio): rivendichiamo ed
esigiamo unetica dei com-
portamenti. Ci che vuol dire
seriet nelle valutazioni di
professionalit, prevalenza
del dato attitudinale negli in-
carichi, regole chiare per le
incompatibilit: ma che deve
voler dire anche etica dei con-
siglieri, ci che comporta che
gli stessi rifuggano da clien-
telismi e raccomandazioni e
che siano trasparenti nelle lo-
ro decisioni.
TOGHE E CLIENTELE
Il caso del Tribunale di
sorveglianza di Salerno
Pressioni interne ci
hanno indotto a non
valutare le sue qualit
p ro fe ss i o n a l i
Lex presidente
del consiglio,
Silvio
Berlusconi, e
il segretario
del Pdl,
A n ge l i n o
Alfano sono di
nuovo ai ferri
corti Ansa
di Fabrizio dE s p o s i to
S
ilvio Berlusconi risorto in tre giorni. Dopo
lultimo, burrascoso faccia a faccia di gioved
scorso con Angelino Alfano, argomento il tor-
mentone delle primarie, ieri il Cavaliere ha de-
finitivamente regolato i conti con il suo ex delfino
senza quid. Il famoso dinosauro da cavare dal ci-
lindro di Arcore lui, con ogni probabilit, salvo
altri colpi di scena in questo teatrino di fine im-
pero. Forza Italia ritorner ufficialmente la pros-
sima settimana, tra mercoled e gioved, e se Ber-
sani vincer le primarie del Pd al primo turno
questo aumenter lentusiamo e lottimismo di B.,
spaventato invece da di Matteo Renzi. Torna an-
che lo spettro di unalleanza tra azzurri e Lega per
le Regionali in Lombardia. B. profetizza: Maroni
candidato unico. Altro che il circo delle primarie
imposto dagli ex An al segretario del Pdl, dun-
que.
LA L L E N A M E N TO dei rossoneri
a Milanello diventa cos un nuo-
vo predellino. Il campo di calcio
dove si materializza il Cavaliere
redivivo la metafora perfetta
per la sua sesta discesa: Tornare
in campo? Vediamo ci sto pen-
sando. Lanalisi dellex partito
dellamore, fondato in piazza
San Babila a Milano nel novem-
bre di cinque anni fa, spietata:
Il Pdl ha subito una decadenza
di immagini e di risultati anche per il semplice mo-
tivo che non ci sono stato. Noi stiamo vedendo che
la gente molto delusa dalla politica, dai politici e
da questi partiti. Lex premier non se la prende
solo con Alfano e la nomenklatura. Nel processo
fallito di rifondazione del centrodestra, che lo co -
stringe a un nuovo impegno diretto, molte colpe
sono di Pier Ferdinando Casini, leader dellUdc:
Io mi sono tirato indietro perch Casini aveva
detto se Berlusconi non c' io posso essere parte
della coalizione dei moderati di centrodestra'. Io
mi sono tirato indietro una volta da segretario del
Pdl, un'altra volta dal governo, un'altra volta ad-
dirittura da candidato alla presidenza del Consi-
glio. Il signor Casini manca di parola, non ha fatto
una piega. E allora questa situazione la stiamo ri-
pensando e vediamo se non il caso, dato che cre-
do di capire pi di qualsiasi altro in Italia quello
che c' stato e quello che si deve fare, di utilizzare la
mia esperienza in maniera concreta. E quello che
c da fare per B. chiaro. Un refrain che ripete da
mesi: Nessuno dei partiti che adesso vanno in tv
potr realizzare il proprio programma se non si
cambia l'architettura istituzionale del Paese - ha
spiegato - e la Costituzione si pu cambiare solo se
c' un partito con la maggioranza assoluta. Lul -
tima botta ad Alfano la non risposta sulluscita
del segretario, se ci sono indagati non corro alle
primarie, riferita a Samor e Proto. Dice Berlu-
sconi: Questa una cosa che bisogna commen-
tare con calma, non possibile farlo qui in piedi.
ALFANOha incassato la scomunica con rabbia, fa-
cendo un passo indietro sulle primarie della di-
scordia, fortemente osteggiate dal Cavaliere: Le
dichiarazioni del presidente Berlusconi pongono
sotto una nuova luce le primarie. Se davvero do-
vesse tornare in campo, mi chiedo il significato di
queste primarie, che hanno
senso solo se non si candida.
Altrimenti occorre ripensare
tutto. In realt, riferiscono
dal cerchio magico di B., il
passo indietro sulle primarie
non basta. Se il segretario
vuole salvare pelle e seggio
alle politiche deve dimettersi
e consentire la trasformazio-
ne del Pdl in Forza Italia, la-
sciando gli ex An al proprio
destino. Altrimenti il Pdl di-
venter la bad company della
nomenklatura e Berlusconi andr avanti con For-
za Italia, composta per met da parlamentari
uscenti giovani e per laltra dalle cosiddette facce
nuove della societ civile. In ogni caso oggi scade il
termine per la presentazione delle 10mila firme
necessarie per candidarsi alle primarie: Samor ha
toccato quota 17mila, idem Daniela Santanch
(che ha aggiunto: Aspetto il ritiro dalle primarie
del Pdl di Angelino Alfano. Io, infatti, risulto in-
dagata nel processo che riguarda l'integralismo
islamico). Anche lamazzone Michaela Bianco-
fiore ha raggiunto lobiettivo, con 10mila. Il sabato
nero di Angelino finito tra insulti e fischi a
Cagliari, dove andato per la sua campagna delle
primarie. Alla fiera ha trovato gli operai dellAlcoa
che gli hanno gridato buffone e traditore.
La sede del Csma Roma Ansa
CSM, QUEL GIUDICE N O M I N AT O
SOLO PER RAGIONI POLITICHE
LA MAIL DEL MAGISTRATO CHE PROPONE I CANDIDATI AL PLENUM
B. beffa Alfano: forse torno in campo
IL CAIMANO POTREBBE PRESENTARE LA N U OVAFORZA ITALIA GI LA PROSSIMA SETTIMANA
GARA A PERDERE
Angelino accusa
il colpo: Le primarie
sono inutili. E medita
le sue dimissioni
Il segretario contestato
dagli operai Alcoa
9 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2
compatta, organizzata, inte-
grata, che d al proletario iden-
tit, dignit, cultura. Adesso,
invece, per Standing cresce nel
ventre stesso dellOccidente
una classe esplosiva. Come
gli americani di Zingales, i pre-
cari di Standing si allontano dal
capitalismo clientelare, non
fanno vita sindacale n politica.
Vivono in un ignoto altrove po-
litico-sociale.
La societ di Bloch,
forse una profezia
La societ feudale fu scritto
allinizio del 900 dal grande
storico francese Marc Bloch.
Descrive un sistema che non
crede nellinnovazione e non vi
investe, dove girano pochissi-
mi soldi e si fa ricorso, piutto-
sto, allautoconsumo: Grandi
e miseri vivevano alla giornata,
obbligati ad affidarsi alle risor-
se del momento e quasi costret-
ti a consumarle subito.
Alla giornata, cio senza fu-
turo, cio da precari. La societ
feudale nasce dalla ritirata del-
lo Stato, il Sacro Romano Im-
pero, che abbandona a se stesse
relazioni economiche domina-
te da rapporti di lavoro servili.
Un mondo bloccato, con poca
industria, senza mobilit socia-
le, con deboli pilastri culturali.
Scrive Standing: Una lezione
dellIlluminismo che lessere
umano dovrebbe essere in gra-
do di guidare il proprio desti-
no, evitando di demandarne il
controllo a Dio o alle forze na-
turali. Al precario viene per
detto che deve accogliere in
tutto e per tutto le forze del
mercato come propria guida.
Le leggi del mercato imposte
come superstizione autoritaria
ci guidano verso il futuro.
Imu, giro di vite per
le scuole paritare
Protesta la Chiesa
GIRO DI VITE per gli Enti no profit: non
pagheranno lImu solo le attivit non
commerciali. In caso di immobili misti
quindi si prevede che il pagamento sia
p ro p o r z i o n a l e in base allo spazio, al nu-
mero dei soggetti e al tempo di utilizzo. Lo
prevede il regolamento del Tesoro pub-
blicato in Gazzetta ufficiale. Le scuole pa-
ritarie non pagano l'Imu se lattivit
svolta a titolo gratuito o se il co r r i s p e t t i vo
simbolico tale da coprire solo una fra-
zione del costo del servizio, tenuto conto
dellassenza di relazione con lo stesso.
Nessuna scuola gratuita, i docenti chi li
paga? Con quali soldi? Tutte le scuole so-
no in fallimento, le chiuderemo in un anno,
licenzieremo 200 mila persone, cos tutti
quanti saranno contenti. Interpellato da
RadioVaticana, il presidente dellAgidae,
Associazione Gestori Istituti Dipendenti
dallAutorit Ecclesiastica, padre France-
sco Ciccimarra, commenta i contenuti del
il regolamento del ministero sull'Imu alla
scuole paritarie.
di Giorgio Meletti
U
na generazione cre-
sciuta nellattesa
della rivoluzione
rischia di invec-
chiare con lincubo di uscire dal
capitalismo marciando verso
un nuovo feudalesimo. Non
uno scherzo, come non lo lac -
cordo che le parti sociali hanno
firmato mercoled scorso a pa-
lazzo Chigi. Il punto 7 rimette
indietro di 150 anni le lancette
della storia: Le parti ritengono
necessario che la contrattazione
collettiva si eserciti, con piena
autonomia, su materie oggi re-
golate in maniera prevalente o
esclusiva dalla legge. I sindaca-
ti ottengono di vedersela con i
padroni, liberamente, senza che
la forza della legge intralci il li-
bero dispiegarsi dei rapporti di
forza su materie come lorario
di lavoro e il cosiddetto deman-
sionamento, che oggi il codice
civile semplicemente vieta.
Lo scoop
di Karl Marx
Questa storia lha gi raccontata
centocinquantanni fa un gior-
nalista di moderato successo,
Karl Marx. Nel 1848 in Gran
Bretagna stava per entrare in vi-
gore la legge che limitava a dieci
ore la giornata di lavoro. LEu -
ropa era in mezzo a una lunga
crisi economica, e gli operai
erano in difficolt, tentati dalli-
dea di lavorare oltre le dieci ore
per qualche penny in pi. Gli in-
dustriali cercavano di convin-
cerli a protestare insieme con-
tro una legge che irrigidiva il
mercato. Riguardo alla mezza
dozzina di petizioni nelle quali
gli operai furono costretti a la-
mentarsi della loro oppressio-
ne sotto quellAtto, gli stessi pe-
titori dichiararono che le loro
sottoscrizioni erano state estor-
te, racconta Marx nella sua
opera pi nota, Il Capitale.
Le analogie con il presente non
mancano. La crisi, lo stato di bi-
sogno dei lavoratori e la tenta-
zione di subire il ricatto in nome
del realismo. Gli ispettori del la-
voro, che nella Londra del XIX
secolo erano pi attenti che nel-
lItalia del XXI, si interrogava-
no: Si pu ritenere illogico che
abbia luogo un qualsiasi sovrac-
carico di lavoro in un momento
nel quale il commercio va cos
male; ma proprio questa cattiva
situazione sprona gente senza
scrupoli a trasgressioni. Per
Marx quelle norme consolida-
vano un sistema capitalistico
nel quale la classe operaia era
sfruttata ma anche inclusa nella
societ (con identit e rapporti
definiti con le altre classi) e ga-
rantita da leggi che governava-
no i rapporti di forza.
Due libri usciti da poco ci aiu-
tano a comprendere i rischi di
ritorno al feudalesimo evocati
laccordo sulla produttivit di
palazzo Chigi. Il primo, Mani -
festo capitalista (Rizzoli), di
Luigi Zingales, economista pa-
dovano, docente alla Chicago
University. Zingales un liberi-
sta estremo che scrive per met-
tere in guardia i lettori. Il sogno
americano (capitalismo, con-
correnza, meritocrazia, oppor-
tunit per tutti) pu svanire.
LAmerica, scrive amaramente,
rischia di diventare come lIta -
lia, un paese dove le carte del
mercato sono truccate. Per Zin-
gales lItalia paga la sua storia: il
clientelismo strutturale ce l'ha
regalato la Chiesa medievale,
con campioni come il papa Bor-
gia e i suoi figli.
I nostri
poteri medievali
I retaggi di quellepoca ci asse-
diano. Un papa tedesco, come
nellXI secolo, definisce atno-
sfere pre-luterane. La Chiesa
potente come non mai, incassa
le sue decime (l8 per mille pi
tutto il resto) e resta esente dal-
lImu. Benedice il potere politi-
co, che si inginocchia. La demo-
crazia un miraggio per i secoli
venturi. Al Quirinale c un re
taumaturgo con poteri mira-
colosi. Le sue massime pi
scontate vengono studiate da
eserciti di teologi (i monaci co-
stituzionalisti). Egli nomina il
suo Richelieu e vassalli che por-
tano il titolo di ministro tecni-
co. Le elezioni e le primarie che
le propiziano sono riti di pre-
ghiera rivolti al sovrano che de-
cide, affidando il governo a chi
non si candidato. Si coniano
nuovi titoli nobiliari: riserva
della Repubblica, risorsa pre-
ziosa. La disputa teologica sul-
la eleggibilit del senatore a vita
riproduce la concretezza del
concilio di Nicea (787 d. C.).
Il popolo disorientato viene in-
dirizzato a guaritori in grado di
resuscitare aziende automobi-
listiche decotte. Il parlamento
non eletto ma nominato, co-
me prima della rivoluzione in-
dustriale. Lidea di restituire al
popolo quel potere estremo
detto preferenza fa inorridire
i feudatari che si difendono dal-
lorda dei p a r ve n u , degli arric-
chiti, come Maria Antonietta
nel 1789.
Sventolando il ta b l e t , siamo in
marcia verso il feudalesimo, ma
la classe dirigente ha una bom-
ba sociale sotto le sue poltrone.
Il terzo stato non c pi: stra-
nieri, plebe, servi della gleba
tuttal pi, un popolo di esclusi
che si allarga giorno per giorno
a schiere di insegnanti, impie-
gati, laureati senza chance. Chi
solleva dubbi liquidato come
peccatore, populista, demago-
go. Eppure il liberista Zingales,
d e fe n s o r inesausto del capitali-
smo, ci racconta proprio di una
bomba da disinnescare, e non
solo in Italia, dove siamo pi
avanti verso il neo-feudalesi-
mo, ma negli Stati Uniti.
A partire dal 1973 (prima crisi
petrolifera) produttivit e salari
hanno smesso negli Usa di an-
dare a braccetto, e si aperta la
forbice: la produttivit ha con-
tinuato a crescere impetuosa-
mente ( pi che raddoppiata in
quarantanni), i salari reali si
sono fermati. Il lavoro prende-
va il 40 per cento del prodotto
dellindustria, adesso il 25 per
cento. La distanza tra ricchi e
poveri aumenta, il ceto medio,
architrave del capitalismo,
scompare. Quel che peggio, si
riduce la mobilit sociale. Per
chi nasce sfigato aumentano
le probabilit di restarlo.
Gli americani, spiega Zingales,
sono un popolo scappato dal-
lEuropa in cerca di uno c c a s i o-
ne, e le cose sono andate bene
grazie alla comune fede nella
regola base: se si gioca pulito c
una chance per tutti. Oggi con-
tro i bari (banchieri, manager
strapagati, politici corrotti) sta
esplodendo in America una
reazione viscerale, scrive Zin-
gales, quella di un popolo che
non crede pi a un gioco dove
perde sempre. Il capitalismo, di
corruzione, pu anche morire.
Il timore, per Zingales, che il
popolo americano semplice-
mente si ritiri dal gioco. La m-
mutinamento silenzioso una
bomba sociale innescata, pi
insidiosa dei moti di piazza.
I precari
della gleba
Il libro Precari (Il Mulino)
lha scritto un economista del
lavoro, linglese Guy Standing,
ideologicamente di sinistra,
agli antipodi di Zingales. Per
Standing il precariato rappre-
senta ormai un quarto della po-
polazione occidentale, ma non
una classe sociale vera e pro-
pria, in quanto frammentata,
composta da persone che non
intrattengono alcuna relazione
che supponga una legittima-
zione reciproca n con il capi-
tale n con lo Stato. I precari
hanno una vita segnata dalli n-
sicurezza e senza speranze di
carriera, sono dei non-cittadi-
ni, non hanno identit profes-
sionale, non riescono neppure
a immaginare il futuro, soffro-
no di ansia e depressione.
Questo capitalismo somiglia a
un nuovo feudaleismo. Per
Marx, in questo concorde con
gli economisti classici, la dialet-
tica capitale-lavoro diritto
contro diritto, entrambi consa-
crati dalla legge dello scambio
di merci. Il capitalismo una
societ conflittuale, ma anche
ANTICO REGIME
Lavoratori chiamati
a battersi contro
le leggi
che li garantiscono,
come raccontava
Marx nell800
TORNA IL PASSATO
milioni 376 mi-
la di occupati a
22 milioni 919
mila. Questo,
nonostante il
numero delle
persone in et
di lavoro sia au-
mentata di circa
500mila unit:
nel mercato del
lavoro cresce
lofferta e cala,
d r a m m a t i c a-
mente, la domanda. Sempre secondo la
ricerca i dipendenti stabili a tempo pieno
calano di 544mila unit (-4,2%) e gli au-
tonomi full time di 305mila (-6,1%) e se a
questi si aggiunge il calo dei part time
stabili volontari (-215mila) si supera il
milione di persone. Aumentano invece i
lavori involontari, quelli che si costretti
ad accettare: nel 2012 solo il 17,2% delle
nuove assunzioni a tempo indetermi-
nato.
RITI MEDIEVALI
Le elezioni ridotte
a preghiere per un
sovrano che assegna
titoli nobiliari:
ministro tecnico
e risorsa preziosa
L
e cose non stanno andan-
do esattamente come spe-
rava il ministro del Lavoro. La
cura della flessibilit imposta
da Elsa Fornero tarda a pro-
durre i suoi effetti mentre il
precariato sembra essere ormai
endemico al mercato del lavo-
ro. La soglia psicologica dei 4
milioni di lavoratori in area
disagio stata superata. Lo dicono i dati
della ricerca Ires Cgil che evidenziano
laumento, negli ultimi quattro anni, del
numero dei dipendenti a tempo determi-
nato e occupati stabili in part time non per
scelta, ma perch non hanno trovato di
meglio. Dal 2008 ad oggi sono aumentati
di 718mila unit, un incremento del
21,4%. In discesa invece loccupazione.
Nel quadriennio si perso quasi mezzo
milione di posti di lavoro passando da 23
4 MLN
I CONTRATTI
A TERMINE
LA RICERCA CGIL Dal 2008
il boom dei precari obb l i g at i
LITALIA SI SCOPRE
IN MARCIA
VERSO IL FEUDALESIMO
LACCORDO DI PALAZZO CHIGI
SULLA PRODUTTIVIT
RIMETTE
INDIETRO DI 150 ANNI
LE LANCETTE
DELLA STORIA.
EFAC C I A M O
SCUOLA
NEL MONDO
10 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano
I p o l i a m b u l a to r i
militari saranno
aperti anche ai civili
IL CELIO DI ROMA, che ha gi avu-
to in cura anche la moglie del pre-
sidente della Repubblica, Clio Na-
politano, e una serie di poliambu-
latori e centri diagnostici sparsi su
tutto il territorio nazionale, da Pa-
dova a Messina, dedicati alle forze
armate e ai Carabinieri, saranno pre-
sto aperti anche ai civili. Lo prevede
il programma di riorganizzazione
della Difesa contenuto nella riforma
dello strumento militare. Gli ospe-
dali e gli ambulatori dedicati agli uo-
mini in divisa avranno cos in modo
strutturale (e alcuni esempi, come
proprio il Celio, gi esistono) la pos-
sibilit di aprirsi allesterno, attraver-
so convenzioni con le Regioni, dando
anche ai medici militari la possibilit
di esercitare la libera professione in-
t ra m o e n i a .
Una scelta di supporto al Servizio
sanitario nazionale spiega il sotto-
segretario alla Difesa Gianluigi Ma-
gri, un piccolo contributo della Di-
fesa alla richiesta di salute del Pae-
se. Anche perch, spiegano tecnici
parlamentari del Pd, che ha contri-
buito alla norma, ci sono circa
1.600 medici militari che hanno al-
te specializzazioni e competenze da
mettere a disposizione dei civili.
MALATI E
M A Z Z I AT I
Il pronto soccorso
ad Avellino
nascosto e poco
a cce ss i b i l e
A Bisaccia ci sono
104 dirigenti ma
listituto chiuso
di Franco Arminio
I
n Irpinia dOriente lo-
spedale non questione
di flebo e bisturi, ma di
carte. La destinazione
attuale parla di Sps, struttura
polifunzionale per la salute.
Semplicemente non esiste. C
un reparto di medicina e uno di
lungodegenza, quaranta posti
che ora per una direttiva del Di-
rettore Generale devono scen-
dere a venti. Poi c un reparto
dedicato ai malati psichici. An-
che qui occhio al nome: strut-
tura psichica intermedia resi-
denziale terapeutico riabilitati-
va per la fase estensiva. Quante
parole per dire che si tratta di un
po di stanze dove vengono
somministrati sedativi. Una co-
sa pi umana rispetto ai vecchi
manicomi, ma ben lontana da
quello che si dovrebbe fare per
chi entra nel cono dombra del-
le sofferenze mentali.
LE SIGLE non sono finite. Il
pronto soccorso chiuso da se-
dici anni e se arrivi nella strut-
tura non trovi il Saut n lo Psaut,
ma il Sait, servizi assistenziali
infermieristici territoriali.
Qualche sera fa ho portato un
mio congiunto che aveva un do-
lore toracico. La situazione non
sembrava difficile. Linfermiere
ha fatto il tracciato. sceso il
medico, diagnosi rassicurante.
Se fosse stata dubbia non ci sa-
rebbe stata la possibilit di fare
gli esami enzimatici. Insomma
se ci fosse stato un infarto
avremmo solo perso unora di
tempo. E in quel caso bisognava
fare oltre unora di macchina
per arrivare allospedale pi vi-
cino. In Irpinia gli ospedali di
SantAngelo e Ariano non sono
in grado di trattare in maniera
ottimale il paziente infartuato.
Ad Avellino in unora e mezza
arrivi allospedale, ma non al
pronto soccorso. Per quello devi
indovinare la via, visto che sta-
to fatto in un punto poco acces-
sibile. Come se avessero voluto
organizzare la caccia al tesoro.
Poi una volta che sei sbarcato ti
trovi davanti un infermiere die-
tro un vetro che ti attribuisce il
codice e devi spartire le atten-
zioni dei medici con tanti malati
veri o immaginari che arrivano
ormai da tutta la regione.
In Irpinia dOriente non solo
non hai diritto alla salute, ma
non hai neppure diritto a sapere
dove ti possono curare. Pi che
un ospedale sembra uninstalla -
zione di arte contemporanea:
puoi andarci non per curarti,
ma per vedere se aperto o se
chiuso. Si emigra come sempre
anche per le malattie, ma se ti
presenti non ti chiudono la por-
ta. A Bisaccia ci sono sei portie-
ri, tra loro anche un cuoco. Per i
dirigenti c il problema di af-
fidare mansioni immaginarie,
in attesa che il pensionamento
dia un inquadramento chiaro ai
dipendenti. Ce ne sono cento-
quattro e la notizia piuttosto
clamorosa in un ospedale chiu-
so. In verit
non mancano
neppure i pa-
zienti, sono
poco meno di
cinquanta,
quasi tutti in
et molto
avanzata. Co-
me se questo
fosse una sor-
ta di discount
della sanit, un luogo crepusco-
lare, un luogo in cui la struttura
il malato pi di chi vi fa ricor-
so. Molte di queste persone po-
trebbero in effetti essere curate
assai meglio in casa, ma la sanit
del futuro difficile da costruire
dove non c neppure quella del
presente.
UN SINDACALISTA della Uil mi
dice che non il caso di tenere
cattivi rapporti con il Direttore
Generale, lingegnere Florio.
Alla fine limportante che non
sposti nessun dipendente altro-
ve, in attesa di tempi migliori.
Intanto Florio pensa a rispar-
miare. LAsl irpina ha restituito
venti milioni di euro alla regio-
ne Campania nel 2011 e altret-
tanto si appresta a fare nel 2012.
Il gioco facile: molti servizi ci
sono solo sulla carta. In una si-
tuazione del genere dovrebbe
intervenire la politica e la poli-
tica interviene scrivendo un
piano dopo laltro, insomma il
solito lavorio per garantire gli
interessi delle cliniche private e
far finta di occuparsi di tutti. Un
vecchio gioco che i sindaci della
zona dovrebbero denunciare
con fermezza. Ma qui scatta las -
senza dei partiti, dei sindacati,
delle associazioni, in poche pa-
role della societ. Il sindaco del
mio paese, che anche medico
da sempre in servizio a Bisaccia,
mi incrocia nellatrio, mi saluta
e se ne va. Non uno che crede
alle proteste di popolo (e per
questo si era affidato alle pro-
messe di un assessore regionale,
puntualmente smentite dai fat-
ti).
Io mi aggiro nei corridoi, negli
uffici, sto in un luogo che po-
trebbe essere affiliato alla lista
dei non luoghi concepiti da
Marc Aug. Sento che mi ve-
nuto lamaro in bocca. Qualche
dipendente giustamente mi rac-
comanda di non prendermela
con loro. Uno mi dice sconso-
lato che senza carichi di lavo-
ro. Immagino la furia di un
giornalista leghista nel sapere
quanto costa il riscaldamento di
questa struttura. E forse lunico
vero paziente fuori. un gatto
con le zampe posteriori spezza-
te. Comunque si muove, va a
prendersi il cibo che gli portano
i malati del reparto psichiatrico.
Ecco, oggi lanimale ferito la
tenerezza, la verit di una crea-
tura dolente dopo il giro tra me-
dici, portieri, sindacalisti e in-
fermieri. Li conosco bene, alcu-
ni possono essere accusati di
piccole astuzie, altri di un po di
accidia, nientaltro. Un vero
colpevole c e ha un nome pre-
ciso. Si chiama Ciriaco De Mita.
lui che ha modellato la sanit
in Campania, lui la malattia.
In Campania
Ospedali di cartaFarsi curare?
Come vincere la caccia al tesoro
Il racconto
FUORI CORSIA
Malati e abbandonati:
sempre pi difficile
la situazione negli ospedali
A sinistra lo scrittore
Franco Arminio
di Davide Vecchi
P
rima il Tar poi il Consiglio di Stato. Ma non
basta: un primario del Policlinico San Mat-
teo di Pavia, Gian Luigi Marseglia, rimane al suo
posto. E non serve neanche la lettera di diffida che
intima ai vertici delluniversit e dellazienda
ospedaliera di rimuoverlo perch svolge un in-
carico per cui non ha la qualifica n le competenze
adatte. La guerra tra camici bianchi si consuma
nella sanit lombarda di Roberto Formigoni, a Pa-
via, citt del ras degli ospedali Gian Carlo Abelli,
soprannominato il faraone proprio per il suo
ruolo nel sistema della sanit lombarda. Braccio
di Abelli al San Matteo Giorgio Rondini, ex di-
rettore della clinica pediatrica, che il faraone
tent di candidare come sindaco di Pavia nel 2001
e ci riusc invece nel 2004. Ma nonostante il so-
stegno di Formigoni, che arriv fin qui insieme ad
Abelli a sostenerne la campagna elettorale, Ron-
dini non vinse. La passione per la politica rimane
e, diventato professore, Rondini scopre un gio-
vane capace, collaboratore della moglie nellor -
ganizzare convegni medici, e interessato alla car-
riera in pediatria: Gian Luigi Marseglia, oggi
55enne. Cos, ricostruisce la sentenza del Con-
siglio di Stato, quando nel 2006 viene indetto un
bando utile, Marseglia si presenta. E vince. Il con-
corso per un posto di professore universitario di
prima fascia presso lUniversit di Perugia in pe-
diatria generale e specialistica e per un incarico di
idoneo. Il posto a Perugia viene vinto dal pro-
fessor Marcucci, candidato lo-
cale, mentre a Marseglia asse-
gnato un punteggio di poco su-
periore a Stefano Cianfarani, e
vince cos lincarico di idoneo.
Cianfarani fa ricorso al Tar. Il
tribunale amministrativo an-
nulla il concorso perch, secon-
do i giudici, Marseglia aveva
gonfiato il curriculum. Il con-
corso viene cos ripetuto. Con la
stessa commissione. E per la se-
conda volta Marseglia si presen-
ta e vince. Ma Cianfarani non si
arrende e si rivolge al Consiglio di Stato denun-
ciando anche la particolare coincidenza per cui
nella commissione giudicante a Perugia siede
Rondini, in entrambi i concorsi.
Ma mentre la giustizia fa il suo corso, Marseglia
presenta la sua candidatura a primario del repar-
to di pediatria a Pavia, incarico che ottiene grazie
al concorso vinto a Perugia che lo ha reso pro-
fessore di prima fascia. E anche qui trova un altro
camice bianco che ricorre con-
tro di lui al Tar: il 65enne M a u ro
B ozzo l a , lui s professore di pri-
ma fascia pi titolato con espe -
rienza meritoria comprovata.
A settembre finalmente arriva
la sentenza del Consiglio di Sta-
to che riannulla il concorso pe-
rugino togliendo quindi a Mar-
seglia la qualifica di professore
di prima fascia perch Marse-
glia aveva truccato, nellauto -
certificazione presentata, il cur-
riculum presentano una attivi -
t assistenziale non corrispondente a quella resa.
Secondo la Corte Marseglia ha gonfiato il suo cur-
riculum per vincere il concorso. La sentenza sta-
ta pubblicata anche sul sito delluniversit di Pa-
via il 27 settembre, e comunicata allateneo di Pe-
rugia con lordine di eseguirla immediatamente e
di rifare il concorso. Il rettore dellUniversit
Umbra ha dato seguito alla sentenza, annullando
il concorso e avviando liter per indire quello nuo-
vo, ed avvisato con una lettera Pavia di quanto
accaduto. Nel caso fossero distratti, ha scritto che
Marseglia non ha i requisiti per essere primario.
Eppure lateneo non ha ancora recepito la sen-
tenza del Consiglio di Stato. Al Policlinico San
Matteo, dopo due mesi dalla pubblicazione della
sentenza, Marseglia ancora al suo posto. Tar e
Consiglio di Stato hanno stabilito che ha truccato
il curriculum e annullato il concorso ma lui ri-
mane l. Ora manca il Tar della Lombardia, a cui si
appellato Bozzola. Sempre che prima Marseglia
non rivinca il nuovo concorso perugino. Tra pol-
trone e giustizia, cos si disegna la sanit lombar-
da.
Il primario ha gonfiato il curriculum
IL CONSIGLIO DI STATO ANNULLA IL CONCORSO MA LUI, DOPO DUE MESI, NON LASCIA IL SAN MATTEO DI PAVIA
M A L I TA L I A
IN LOMBARDIA
Lattivit svolta da
Marseglia, scritta
nellautocer tificazione,
non corrispondente
a quella realmente
re s a
11 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2
che potrebbero includere i
cambi di poltrona per Rai1,
Giancarlo Leone per Mauro
Mazza; Rai2, Angelo Teodoli
per Pasquale D'Alessandro;
forse Rai3, Andrea Vianello
(molto stimato e molto amico
di Gubitosi) per Antonio Di
Bella. Il colpo pi delicato da
piazzare il Tg1. Chi conosce
bene lazienda racconta al Fat-
to: Maccari si tirato addosso
una condanna, chiss se con-
sapevole o vittima di un gio-
chino dei suoi capi che si stan-
no riposizionando. Certo che
il dg non si mai incazzato co-
me venerd, anche perch non
era stato avvisato. Ora tenter
di portare a casa il Tg merco-
led, il nome Sorgi, ma se ci
sono complicazioni c luscita
di sicurezza del 15 dicembre.
Da La Stampa
al ritorno sulla rete
a m m i ra g l i a
I PRIMI PASSI nel giornalismo Marcello
Sorgi li ha mossi al mitico lO ra di Pa-
lermo, poi Il Messaggero, nella Roma di
fine anni 70. Diventa cronista parlamen-
tare per La Stampa nel 1986, percorrendo
tutti i gradini fino alla vicedirezione. Nella
stagione 1997/1998 viene chiamato a di-
rigere il Tg1. Dopo lesperienza alla guida
di Carlo Tecce
inviato a Salerno
A
nche i tecnici s'in-
furiano. E stavolta
non finisce con un
rimprovero. Il dg
Luigi Gubitosi vuole cacciare
prima del previsto Alberto
Maccari, il direttore del Tg1,
in scadenza di contratto il 31
dicembre, che ha commesso
un gran pasticcio invitando
venerd sera al telegiornale
soltanto Pier Luigi Bersani per
poi recuperare (male) con il
resto dei candidati del centro-
sinistra. Gubitosi ha scelto
mercoled per il Consiglio di
amministrazione pi atteso
del suo mandato: fuori il ber-
lusconiano (e pensionato)
Maccari, dentro Marcello Sor-
gi, un ex, ora editorialista per
la Stampa. E marted, per evi-
tare repliche di un'azienda che
passa di partito in partito, il di-
rettore generale avra' un con-
fronto con tutti i responsabili
di canali e testate per prepa-
rare la Rai a una campagna
elettorale senza oscillazioni a
destra o sinistra. La politica
tiene ancora le radici in azien-
da, Gubitosi cerca di non
scontentare le parti e dialoga
con chiunque: dialogare la
parola chiave, prima il dg di
destra ignorava la sinistra, e
viceversa.
I VERTICI di viale Mazzini ave-
vano isolato una terna per il
Tg1: Monica Maggioni perch
donna, trasversale, cattolica,
ma troppo vicina all'epoca
minzoliniana (firm la lettera
di solidariet); Mario Orfeo
perch equilibrato, esperto e in
ascesa, ma al capo di un gior-
nale, il Messaggero, inevitabil-
mente vicino a Pier Ferdinan-
do Casini. Sorgi vanta una lun-
ga carriera nel quotidiano de-
gli Agnelli e lo stesso Gubitosi
ha lavorato con la famiglia, in
Fiat. La nomina potrebbe slit-
tare al 15, seconda e ultima da-
ta utile, se l'azienda dovesse
fallire l'aggancio dei voti ber-
lusconiani in Cda, che potreb-
bero agire in ordine sparso. La
settimana che sta per comin-
ciare fondamentale per i tec-
nici, che avranno numerosi
appuntamenti e numerosi
ostacoli da superare: luned
dovranno ufficializzare gli ar-
gomenti sul tavolo del Cda,
I TECNICI PRENDONO LA GAFFE
AL BALZO: SORGI VERSO IL TG1
GUBITOSI INFURIATO CON IL DIRETTORE MACCARI PER IL PASTICCIO
SU BERSANI E GLI ALTRI CANDIDATI. MERCOLED CDA DECISIVO
PROFONDO RAI
Chi avr il coraggio, quel gior-
no, di far saltare il banco per
blindare Maccari?.
PER LI N FO R M A Z I O N E pub -
blica un passaggio fonda-
mentale, che avviene a pochi
giorni dall'elezione del nuovo
segretario del sindacato Usi-
grai, Vittorio Di Trapani, ar-
rivato a Rainews come borsista
e da sempre impegnato nei co-
mitati di redazione. A Salerno,
durante il congresso Usigrai,
Gubitosi ha incontrato i gior-
nalisti del Tg1 scoprendo una
forte avversione a Monica
Maggioni (l'ex favorita), nono-
stante il presidente Anna Ma-
ria Tarantola volesse una don-
na al comando del primo gior-
nale televisivo. Il dg non po-
teva andare oltre la terna che
aveva annunciato e, venuta
meno la carta Orfeo, ha pen-
sato di convergere su Sorgi,
che gi conosce e dai tempi di
Fiat. Il prossimo direttore do-
vr rivoluzionarie la testata
che si ritrova sempre a mez-
zobusto nella palude dei par-
titi, fra pastoni, servizi brevi di
un minuto e interminabili pro-
mozioni turistiche. Ai tecnici
piace il telegiornale stile Men-
tana con una incisiva presenza
del conduttore, che non si li-
mita a leggere con disinvoltura
la scaletta sul gobbo. Gubitosi e
Tarantola vogliono lasciare un
segno durante il sonno dei par-
titi che stanno per tornare e re-
stare simbolicamente impar-
ziali, per poi magari ottenere
una riconferma, un po' come il
loro principale mentore: il tec-
nico dei tecnici, Mario Monti.
del primo telegiornale di viale Maz-
zini torna alla S ta m p a , dirigendo per
sette anni il quotidiano del gruppo
Fiat e assumendone la corrispon-
denza da Londra dal 2006 al 2007.
Nel 2008 ha pubblicato Il secolo del-
lAv vo ca to (Skira 2008), pubblicato
in occasione della mostra fotogra-
fica sulla vita di Gianni Agnelli, di cui
stato curatore. Tornando alla di-
rezione del Tg1 potrebbe riabbrac-
ciare un altro pezzo della Fiat degli
anni dellAvvocato, il Direttore gene-
rale della Rai, Luigi Gubitosi, che per
ve n t anni ha ricoperto incarichi ma-
nageriali nel gruppo torinese.
M a rc e l l o
Sorgi La Pre ss e
VIALE MAZZINI
In ballo la gestione
delli n fo r m a z i o n e
durante la campagna
elettorale. Sindacato
Usigrai, nuovo segretario
Vittorio Di Trapani
12 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano
Arrestato Abete,
baby boss reggente
del clan a Scampia
di Luca De Carolis
N
on c' pi un euro,
ha risposto il mi-
nistero dell'Eco-
nomia. E allora,
addio tecnologia: Trascrivete
i verbali dei processi a mano
raccomanda (o implora) una
circolare del ministero della
Giustizia, inviata a tutti i tri-
bunali italiani. Con immediata
sollevazione di avvocati e ad-
detti ai lavori, e conseguente
precisazione da via Arenula:
La circolare solo una pre-
cauzione, ne avevano gi man-
dati di simili in passato.
Sar. Ma il documento non pa-
re una comunicazione di rou-
tine: Si raccomanda di valu-
tare l'opportunit di limitare
l'utilizzo del servizio di trascri-
zione e registrazione ai soli
procedimenti nei quali non sia
praticabile la redazione di un
verbale in forma manuale.
Gi, perch se non arriveranno
i fondi, il ministero dovr re-
scindere i contratti stipulati in
cambio del servizio (di steno-
tipia, ndr). Pertanto, a de-
correre dal prossimo primo di-
cembre, il servizio stesso po-
trebbe essere interrotto.
Potrebbe succedere anche
questo, nell'Italia dei tagli a
tutto. Il problema, ricorda la
circolare, nato nel maggio
scorso, quando la direzione
generale del ministero ha chie-
sto al dicastero dell'Economia
l'integrazione ai fondi per i
vari capitoli di spesa, rivelatesi
insufficienti. Ma il ministro
Grilli non ha allargato i cordo-
ni della borsa.
COS a via Arenula hanno pen-
sato di fare ricorso al Fondo
Unico Giustizia, nel quale con-
fluisce il denaro sequestrato in
procedimenti penali o ricavato
da confische. A gestirlo, Equi-
talia Giustizia. Ma della ripar-
tizione di quelle risorse non
ancora pervenuta notizia cer-
ta geme il ministero, che in
mancanza di certezze racco-
manda un ritorno al passato.
Niente pi trascrizioni, affidate
a livello nazionale a una socie-
t, ma verbali redatti a penna,
come si usava decenni fa. Con
qualche eccezione, puntualizza
la circolare: Udienze nei pro-
cessi a rito direttissimo o con
imputati in stato di fermo o de-
tenzione, i procedimenti in cui
si decide nel merito o che sono
restrittivi della libert persona-
le. Cos il ministero: per lo
sconcerto degli avvocati.
Se non viene rinnovato il con-
tratto con la societ, il rischio
di non celebrare pi processi
riassume il presidente della Ca-
mera penale di Firenze, Eriber-
to Rosso. Che aggiunge: Sulle
verbalizzazioni si fonda l'atti-
vit dei legali. Sulla stessa li-
nea tanti altri avvocati. Abba-
stanza per spingere il ministero
della Giustizia a rapide spiega-
zioni: la circolare meramen -
te burocratica e vuole solo evi-
tare buchi temporanei nel
servizio. Quanto al rinnovo
della convenzione, manca solo
il via libera formale della Dig-
tpa, l'ente nazionale per la di-
gitalizzazione della pubblica
amministrazione.
Ansa
Giustizia, soldi finiti:
I verbali? A mano
UNA CIRCOLARE DEL MINISTERO INVITA I TRIBUNALI
A LIMITARE LUSO DI REGISTRAZIONI E TRASCRIZIONI
LA CAMERA PENALE DI FIRENZE: PROCESSI A RISCHIO
agli emissari della cosca che lui
stesso aveva chiamato. Una
storia emblematica annota il
gip - della capacit della
ndrangheta di impossessarsi
di aziende lecite, penetrando
come un virus. Non c vio-
lenza iniziale. La mafia entra
nellattivit dimpresa come
socio speciale invitato al tavo-
lo della propriet.
TUTTO INIZIA e finisce in po-
chi mesi. Nel dicembre 2010,
infatti, un commercialista
amico di Ruffino propone di
far entrare in Blue call nuovi
soci. Lo stesso progetto viene
rivolto a Longo che ne parla
con Umberto Bellocco, giova-
nissimo erede del casato ma-
fioso. Lingresso ha un motivo
particolare: la necessit di
Ruffino di affrancarsi da altri
calabresi pesanti. E cos da
gennaio 2011, la cosca gi in
societ attraverso un direttore
fittizio, linesperto Michelan-
gelo Belcastro. A questo punto
i boss sono soci di minoranza,
senza aver messo un euro. S
perch, precisa Longo, Um-
berto Bellocco porta panza e
presenza. Una volta di pi si
comprende che la ndran -
gheta non un socio di capi-
tali.
Ruffino, dunque, sa chi si tira
in casa. Pensa, per, di poterlo
dominare. Crede di utilizzarlo
e poi di liquidarlo. Non sar
cos. La ndrangheta, infatti,
non vuole i soldi, ma il quadro
di comando. Lo otterr il 20
settembre 2011. Ruffino arri-
va a quella data dopo che per
settimane abbozza progetti
per togliersi dai coglioni i
calabresi. Quel giorno viene
convocato negli uffici di Cer-
nusco sul Naviglio. Nella sa-
letta lo attende Longo che pri-
ma lo massacra di botte e poi,
puntandogli un coltello alla
gola, lo convince a cedere le
quote a unaltra societ, la Al-
veberg srl. Il riscontro del pe-
staggio avviene poco dopo,
quando Ruffino chiama la fi-
danzata: Mi ha dato una bot-
ta che sento malissimo adesso.
Con il coltello anche, guarda
() Sono uomini di merda.
Un impiegato delle sue societ
vedendolo con locchio pesto
gli consiglia di andare in ospe-
dale. S risponde e cosa
dico che Longo mi ha fatto
unestorsione. Il vaso pieno.
Basta con questa ndrangheta
dice lex titolare della Blue
call che si pigliassero tutto.
Alla fine, il clan Bellocco si
prende tutto: denaro e azien-
da. Anche se il vero scopo un
altro. Ragiona il giudice:
Creare consenso sociale at-
traverso la produzione di posti
lavoro edimostrare di essere
in grado di fare quello che lo
Stato non sa fare.
ammazzare anche donne e
bambini, perch, sostengono
gli affiliati, Rosarno deve es-
sere per sempre nostra, e per
tenersi il paese si dicono ca-
paci di uccidere cento perso-
ne al giorno. Un mondo a
parte, dunque, in cui, ad
esempio, il tema scolastico
contro la mafia chiesto alla ni-
pote di un capobastone diven-
ta un tema contro lo Stato.
Racconta, infatti, la madre:
Per me la mafia lo Stato,
glielho scritto.
In Calabria, dunque, i boss re-
gnano da imperatori, mentre
in Lombardia fanno affari
grazie alla compiacenza attiva
degli imprenditori. Uno di lo-
ro proprio Andrea Ruffino
titolare della Blue call, anche
lui finito in carcere, dopo che
in poco meno di due anni ha
dovuto cedere le sue quote
di Davide Milosa
Milano
L
e azioni non si contano, si
pesano e le mie pesano di
pi. La mafia parla, limpren-
ditore ascolta. Anni fa quella
frase fu uno dei cavalli di bat-
taglia di Enrico Cuccia. Oggi
la ritroviamo in bocca a Carlo
Antonio Longo, uomo di
ndrangheta e fiduciario al
nord per la potente cosca Bel-
locco di Rosarno. C di pi:
quelle parole agganciano la
storia di una scalata societaria
per entrare in unimpresa di
call center dal fatturato milio-
nario, capace di stipendiare fi-
no a mille dipendenti. Questo,
infatti, il profilo della Blue
call con uffici direttivi a Cer-
nusco sul Naviglio in provin-
cia di Milano e sedi operative
sparse per tutta Italia.
UNINFILTRAZIONE in piena
regola raccontata in 360 pagi-
ne di ordinanza cautelare che
ieri ha disposto il carcere per
14 persone, tutte accusate di
intestazione fittizia di beni ag-
gravata dallutilizzo del meto-
do mafioso. Metodo che sem-
pre ieri diventato associazio-
ne tout court in una speculare
operazione condotta dalla
Dda di Reggio Calabria contro
i capi criminali del sanguina-
rio clan Bellocco. Una fami-
glia disposta, per una faida, ad
La n d ran g h e t a
d ivo ra il call center
con mille addetti
ARRESTATE 30 PERSONE: IL CLAN BELOCCO
SIMPOSSESSA DI UNAZIENDA A MILANO
C RONAC H E
IL TITOLARE
Massacrato di botte
poi, minacciato con
un coltello alla gola,
convinto a cedere
le quote dellazienda
a unaltra societ
Un centurione danneggia il Bernini
MINACCIA I TURISTI E COLPISCE LA BALAUSTRA
Un centurione entrato nella basilica di Santa Francesca
Romana al Colosseo, danneggiando una balaustra del
Bernini ealtri arredi durantelamessa: arrestato. Ansa
SI NASCONDEVA a casa della ma-
dre, Mariano Abete, figlio del capo
clan degli scissionisti di Scampia Ar-
cangelo, baby boss di 21 anni, arresta-
to ieri allalba dai carabinieri a Napoli e
ritenuto uno dei cinque giovani reg-
genti dei clan responsabili della faida
nell'area nord di Napoli. Il blitz scat-
tato alle tre del mattino. Il 21enne non
ha opposto resistenza: era nascosto in
una stretta intercapedine ricavata tra
le pareti della cucina e la camera da
letto a cui si accedeva da un pannello
elettrico. Il ministro dell'Interno, An-
namaria Cancellieri, si congratulata
con il comandante generale dei Cara-
binieri, Leonardo Gallitelli, per l'im-
portante operazione. Dopo poche
ore dell'arresto di Abete, i Carabinieri
di Napoli hanno catturato ad Angri,
nel salernitano, un altro baby boss:
Salvatore Paduano, 21 anni, latitante
dal 2009 e reggente del clan Gionta
attivo a Torre Annunziata.
Treno travolge auto di stagionali: 6 morti
LINCIDENTE IN CALABRIA. 4 DONNE TRA LE VITTIME. FS: PASSAGGIO A LIVELLO GESTITO DA PRIVATI
Tornavano dal lavoro, poco
dopo le 17. Dai campi di cle-
mentine che raccoglievano per
20 euro al giorno. In sei, a bordo
di una Fiat Multipla, rientrava-
no a casa. Quattro donne e due
uomini. Alla guida un italiano,
gli altri cinque erano romeni.
Allaltezza di Rossano lauto
stata travolta da un treno su un
attraversamento privato. Non
si salvato nessuno. Linciden -
te avvenuto a Roganelli, alle
porte di Rossano, in provincia
di Cosenza. La Multipla stata
trascinata per seicentometri
prima che il locomotore, par-
tito da Sibari e diretto a Cro-
tone, riuscisse a fermarsi. Feri-
to lievemente anche il macchi-
nista della Littorina a vagone
unico e i dieci passeggeri a bor-
do. La dinamica dellincidente
ancora tutta da ricostruire.
La Procura di Rossano ha aper-
to una inchiesta e larea stata
sequestrata. Il Procuratore del-
la Repubblica, Leonardo Leone
De Castris, sta seguendo le in-
dagini. Sul posto intervenuto
il Pm di turno, Maria Vallefuo-
co. Lipotesi di reato di omi-
cidio colposo plurimo e al mo-
mento non ci sono indagati. Si
stanno verificando eventuali
responsabilit nellapertura dei
varchi per attraversare i binari.
Alcuni testimoni hanno riferi-
to di aver visto due uomini
scendere dallauto e aprire ma-
nualmente il passaggio a livello.
Secondo i primi accertamenti
investigativi la cancellata non
stata forzata ma aperta regolar-
mente. Escluso, dunque, che i
lavoratori abbiano forzato il
passaggio per lattraversamen -
to della ferrovia. I privati che
gestiscono questo tipo di pas-
saggi a livello hanno lobbligo
di aprirli, per attraversare la
ferrovia, solo rispettando de-
terminate regole previste nella
convenzione, e che, secondo Fs,
in questo caso, non sono state
rispettate.
Mentre gli inquirenti cercano
di far luce sullaccaduto, il ca-
pogruppo democratico nella
commissione Trasporti della
Camera, Michele Meta, ha
chiesto al ministro Corrado
Passera e a Mario Moretti (pre-
sidente di Fs) di riferire in Par-
lamento, mentre il Capo dello
Stato, Giorgio Napolitano, ha
inviato il suo cordoglio ai fami-
liari delle vittime. Una tristis-
sima tragedia, ha detto il sin-
daco di Rossano.
Il luogo dellincidente Ansa
25 NOVEMBRE 2012
Grande prova di dignit di Benedetto XVI.Padre Georg se ne va, i due si separano. Il Pontefice
rattiene lo strazio interiore e patisce a ciglio asciutto. Una foto stracciata, un profumo che svanisce,
resta un Edelweiss schiacciata tra le pagine del breviario. QuellEdelweiss.
Non duole vederlo andare. Non dolgono le parole non dette, le
lacrime rinserrate con un moto del cuore. Duole il ritorno. La
grande casa vuota, la basilica silenziosa, la terrazza dalla quale
spiare, celandosi, un ritorno. La tonaca appesa, dimenticata.
Duole limmagine fugace, nella mente, di Paoletto, della sua
sventatezza che ha distrutto per sempre un sogno fragile. Fino
a strappare un gemito di rimprovero, di recriminazione, subito
cancellato dalla piet: un dolore non si sazia con una pena. Ci
vuole altro. Un bicchiere di vino da Messa Solenne, da ingol-
lare in un solo colpo. E taccia il cuore. Taccia, mentre Don Ma-
rio, il pianista pontificio, seduto come sempre davanti alla
spinetta, e intona, ancora una volta, lultima, la loro canzone.
Suonala ancora, Don.
SUONALA ANCORA, DON
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A PROPOSITO, CI SONO PURE
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A NON CE NE FREGA UN CAZZO
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La vicenda del cappellano di S.Vittore che costringeva i detenuti a rapporti sessuali in cambio di sigarette ha fortemente scosso il
Vaticano. La Chiesa ha dichiarato un alto prelato condanna senza reticenze i comportamenti contrari alla morale: le
sigarette provocano il cancro e un cappellano, come ogni altro religioso, dovrebbe astenersi dal diffondere il vizio. Chi veste la
tonaca dovrebbe seguire con scrupolo le indicazioni dottrinarie consolidate e, in caso di bisogno, limitarsi ad offrire caramelle senza
zucchero. Saputo che il cappellano, oltre le sigarette, soleva offrire alle sue vittime anche confezioni di shampoo, la Segreteria
Vaticana ha dichiarato che lo shampoo non peccato, purch non contenga laurilsolfato di sodio.
IMMORALE PRETENDERE SESSO
IN CAMBIO DI SIGARETTE:
PROVOCANO IL CANCRO!
Sussulto morale: la chiesa contro il prete di S.Vittore
II II
Nein! Nun me piace
o presepen
di Enrico Caria
Il Papa infallibile/il signor Joseph Aloisius Ratzinger Papa/il
signor Joseph Aloisius Ratzinger infallibile. Quindi, a rigor di
sillogismo, Benedetto XVI non ha mai commesso un errore. Ma
scava scava qualche cappellata lha fatta pure lui. Da giovanotto
in Baviera quando ader alla giovent hitleriana? Nein. Tanto
per cominciare era pischellissimo e poi glielavevano ordinato i
Nazisti mica i Testimoni di Geova. Eppure negli anni seguenti
ha fatto propaganda nazionalsocialista come volontario, direte
voi... e chi se ne frega dico io! Mica era Papa. Ma lo era a Rati-
sbona, insistete voi, e dopo la sua dotta Laectio Magistralis
(quando cit Manuele il Paleologo: mostrami ci che Maometto
ha portato di nuovo e vi troverai soltanto cose cattive e disumane)
furono assaltate chiese cattoliche in mezzo mondo, trucidata la
suora Leonella Sgorbati a Mogadiscio e lui stesso minacciato di
morte da Al Queida. Ok, vero, ma prima di prendere la matita
rossa vogliamo dirlo che convertire il mondo a fil di spada non
atto di umana bont per antonomasia? Pi che di fallibilit
dunque, di piccola gaffe che si deve parlare. Ma allora, di qua-
le papal cappellata vado cianciando? Vietare il preservativo fa-
vorendo laids? Lasciare fino a pochi mesi fa il capo della Banda
della Magliana De Pedis sepolto nella Basilica di SantApol-
linare? Allontanare lo statuario Georg Gaenswain suo segreta-
rio particolare, per cenare ogni sera con quel coso brutto di
Paolo Gabriele suo corvo personale? Nein, nein e poi nein. La
cappellata grande come una casa Ratzinger lha presa ora,
dicendo che nel presepe il bue e lasinello non ci devono pi
stare. Qui vi do ragione: il vecchio Ratz s bevuto il cervello e
tosto mi precipito a San Gregorio Armeno dove dal 700 lintero
decumano vive di arte presepiale: questione di scaramanzia,
mi dice un noto artigiano che lascio anonimo, qui a Napoli
pure chi il presepe completo non lo fa, almeno Bambiniello,
Madonna, San Giusepppe, bue e asinello non se li fa mancare.
Ora, eliminare 2 pezzi su 5 tra i pi venduti significa una perdi-
ta secca del 40% sul presepe-base. Stu curnut!
La risposta dei presepari non s fatta attendere e sulle bancarel-
le sono apparse le prime statuette di Ratzinger. Ma non tra i
personaggi famosi l solo per incuriosire, tipo Hamsik che si
alliscia la cresta, Grillo col Berlusconi-nano in braccio, la testa
mozza di Bossi sul banco del macellaio o Lucio Dalla con le ali
da angelo. Il Papa Crucco stato piazzato direttamente nella
stalla con la sacra famiglia e il bue, al posto... dellasinello. Cos
i provocatori.
Va tuttavia anche detto che ci sono artigiani che alla fine hanno
obbedito e dai pressi della mangiatoia hanno effettivamente fat-
to sparire bue e asinello.
Rimpiazzati da due bei pastori tedeschi.
Si tratta anche per il trasferimento di 30.000 esodati: sostituiranno i cammelli nelle campagne
del Quatar. Vivo interesse del sultano del Brunei per le bellezze naturalistiche italiane:
Le compro tutte, purch abbiano meno di 25 anni. Da Abu Dhabi unofferta per i vertici del PdL:
Amiamo molto il circo, e quello il migliore.
Monti convince gli investitori
esteri: il Molise sar trasferito
in Kuwait
passato appena qualche giorno dal ritorno di Mario Monti dal suo tour nel paesi del Golfo e
gi si vedono i frutti della costruttiva collaborazione tra il governo italiano e i sultani del
Quatar, gli sceicchi di Abu Dhabi e i concessionari Ferrari degli Emirati Arabi. Attrarre investitori
era il nostro obiettivo dicono al ministero degli esteri e ci siamo riusciti. A Dubai hanno gi opzionato il 40 per cento
di Manuela Arcuri, ma contiamo di vendere anche prodotti meno stagionati. Linteresse dei fondi sovrani di Dubai per
lindustria automobilistica italiana stato considerato un vero miracolo, ma lentusiasmo si spento quando un
portavoce dello sceicco Al Maktum ha precisato: S, le macchine italiane ci piacciono molto, compreremo gli stabilimen-
ti in Polonia, Serbia e Brasile. Anche larte italiana va fortissimo e promette lauti incassi: Potremmo comprare la
Gioconda ha detto un emiro di Abu Dhabi - diteci a chi dobbiamo intestare lassegno. Pi difficile la trattativa per
la cessione del Molise al Quatar. In questo caso Mario Monti si speso personalmente: Se ci comprate il Molise in-
sieme a tutti i pensionati molisani, vi diamo anche un set di pentole e un materasso ortopedico. Molto intense anche le
collaborazioni in joint-venture. I paesi del Golfo tengono molto a pubblicizzare la loro industria di trasformazione
e offrono modernissime tecnologie: Noi dicono fonti vicine al sultanato del Dubai possiamo trasformare tutti i
vostri falsi invalidi in invalidi veri, e in una sola settimana. Gran parte del lavoro diplomatico puntava a convincere
alcuni ricchissimi rampolli dellaristocrazia petrolifera a visitare lItalia ma molti di loro hanno rifiutato: Siete
pazzi? ha detto il ministro delleconomia degli Emirati con quello che costa la benzina da voi conviene abbando-
nare la Porsche quando ha il serbatoio vuoto piuttosto che fare il pieno. La missione di Mario Monti stata comunque
un successo: i faraglioni di Capri, lEtna e due terzi delle Dolomiti verranno consegnati gioved governo del Kuwait
che ne far finalmente attrazioni turistiche redditizie.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
di Alessandro Robecchi
di Saverio Raimondo
III III
Si aggirano stralunati intorno agli uffici eletto-
rali masticando volantini e ascoltando in cuffia
gli ultimi discorsi del loro candidato del cuore.
Chi piange avvolto in un poster della Puppato, chi recita una
poesia di Vendola, chi mendica due euro per votare
Renzi. Sono i primarie-addicted, i nuovi tossici resi
schiavi dalla prolungata sovraesposizione mediatica
della corsa alla leadership nel centrosinistra. Erano abituati
da anni a non contare un cazzo e a sentirsi inutili e insignificanti,
spiega uno psicologo, invece da due mesi il loro partito tren-
dy, glamour, additato da ogni parte come modello di coraggio.
Tanta attenzione tutta in una volta li ha ubriacati, ma che ne sar
di loro quando le primarie saranno un ricordo?.
Si profilano terribili crisi di astinenza per i sostenitori di Lau-
ra Puppato e Bruno Tabacci, la cui corsa finisce quasi sicura-
mente stasera. Non posso pi fare a meno di lei, ammette
un fan della sindaca veneta, la guardo ed un trip pazzesco,
mi sembra di abitare in uno di quei paesi scandinavi civilissimi
che hanno come premier una bella signora bionda seria e be-
neducata. Disintossicarmi? Non ci riesco, preferisco trasferirmi a
Belluno per avere la mia droga sempre a portata di mano.
Per i fan del puntiglioso assessore lombardo gli esperti par-
lano di una sindrome vera e propria, il tabaccismo: la di-
pendenza meno diffusa al mondo, ma sottovalutarla sarebbe un
errore. Senza la loro dose quotidiana di Tabacci, finora facilmente
reperibile attraverso radio e televisione, i tabaccisti potrebbero
incattivirsi e diventare pericolosi.
in via di sperimentazione un surrogato in polvere, il Tabac-
Riassunto delle puntate precedenti: il 14 no-
vembre a Roma si sono tenuti i tradizionali
scontri fra polizia e studenti ma in versione
low profile data la crisi: quest'anno non c'erano
i soldi per fare i morti. Ma non sono mancate le sor-
prese: oltre alle manganellate in faccia - che la polizia per ci
tiene a precisare erano i ragazzi che prendevano a
capocciate i nostri manganelli- ha destato un certo
scalpore la pioggia di lacrimogeni, specie perch - come
ben visibile nei video degli scontri - i lacrimogeni pioveva-
no direttamente dalle finestre del Ministro della Giustizia.
Ma anche in questo caso la versione ufficiale della polizia
ben diversa: i lacrimogeni sarebbero stati sparati da ter-
ra, ma avrebbero fatto una traiettoria a parabola perch
hanno rimbalzato. I lacrimogeni hanno rimbalzato.
Ecco, io mi auguro che la polizia abbia mentito. Come cittadi-
no infatti trovo assai meno grave che quei lacrimogeni siano
stati sparati da cecchini appostati al ministero piuttosto che
scoprire che le forze dell'ordine hanno in dotazione lacrimo-
geni che rimbalzano. Io sapevo che a causa dei tagli la polizia
non ha i soldi per fare la benzina alle volanti; ma addirittura
che usino armi giocattolo mi pare davvero troppo! Se tanto
mi d tanto, i giubbotti antiproiettile saranno davvero an-
tiproiettile o solo impermeabili? Insomma, che ne della no-
In questa valle
di lacrimogeni
Chi senza Puppato
scagli la prima scheda
di Lia Celi
Se chiedi agli esimi professori che ci governano qual
il problema pi urgente da risolvere, quello che rischia
di compromettere il nostro stile di vita, ti risponderan-
no: la crisi economica.
Lidea che leuro da un giorno allaltro diventi buono
solo per incartare il pesce, comprato col baratto, ha
messo il pepe al culo alla nostra classe dirigente, fa-
cendo scattare una serie di misure demergenza per
evitare il peggio. La pi quotata sembra essere quella
di far diventare i cittadini progressivamente sempre
pi poveri, cos da ritrovarsi pronti quando non avran-
no pi nulla. Magari non la migliore delle soluzioni,
ma sempre un tentativo di affrontare il problema.
C per un altro problemino altrettanto grave, se non
peggio, sotto gli occhi di tutti, professori e non, che
rischia di compromettere in modo pi significativo le
nostre precarie esistenze: il cambiamento climatico,
cio come la terra muter entro la fine di questo
secolo. Solo che era gi urgente ventanni fa, quando
sarebbero dovute scattare le misure demergenza. A
lanciare (lennesimo) allarme non sono i soliti ambien-
talisti rompicoglioni (magari anche un po no TAV),
ma la rispettabilissima Banca Mondiale.
Nel 1992, la conferenza di Rio sullam-
biente si concluse auspicando una serie
di misure da attuare in ventanni per
mantenere laumento della temperatura
(dallera pre-industriale) entro i due gra-
di, che gi era parecchio. Non stato fat-
to nulla, perci lo scenario cambiato.
Se non vengono prese misure radicali, la
temperatura aumenter di quattro gradi
entro il 2060. Quattro gradi in media.
Ci significa che i picchi arriveranno a
pi nove. In questo scenario, la tempe-
ratura in Italia a luglio sarebbe di circa
42 gradi; lottobrata romana, ponentino
compreso, viaggerebbe sui 35. Pressap-
poco la stessa temperatura di un bel
Natale a Palermo, se sar ancora abita-
ta, sulle palafitte. Venezia invece rimarr la cornice di
romantici week end per le coppie, di palombari.
Perch ovviamente, sciogliendosi i ghiacci polari, il
livello del mare si alzer da uno a due metri, sempre in
media.
Allinterno, su fino alla Capitale, il paesaggio divente-
r un po monotono: case abbandonate in un deserto
polveroso, bollente. Per godere della proverbiale ospi-
talit meridionale bisogner scendere una ventina di
metri sotto terra, dove si potr ballare la pizzica e
mangiare cime di rapa importate dallIslanda nelle
citt sotterranee.
Se la passeranno molto meglio al nord, con un clima
mite come quella della Tunisia in estate, puntellato di
fresche alluvioni e caleidoscopiche tempeste tropicali.
Genova stata gi contattata per ospitare nelle sue
strade i mondiali di rafting.
Tutto questo non vuole suonare allarmistico. In chi
scrive alberga la certezza che quando verr il momen-
to verranno prese misure eccezionali e giustificate,
come tassare i bermuda, le infradito nonch canotti e
materassini superiori ai due metri quadri. E poi state
sereni, per quellepoca leuro sar tornata una valuta
stabile e la crisi ormai risolta. Insomma, quasi.
Il fumo
il passato
dellarrosto
di Andrea Garello
PRIMARIE PD COME IL LOTTO: VOTA SENZA ESAGERARE
ci da fiuto, ricavato macinando fotografie e articoli di giorna-
le sull'esponente dell'Api, che, tenuto sempre a portata di
narice in apposite tabacciere, potrebbe aiutare i tabaccisti a
superare lo choc dell'eliminazione del loro beniamino.
Se si dovesse passare al ballottaggio, i sostenitori di
almeno due candidati avranno respiro fino al 2 di-
cembre. Ma dopo? C' chi teme strade infestate di
sconvolti vendoliani che scambiano la s con la f e ri--
petono che vogliono sposarsi, o di groupies renziane che
strillano d'entusiasmo quando passa un camper e gettano
sessantenni nel cassonetto dell'or-
ganico. Ancora imprevedibili le rea-
zioni dei Bersani-dipendenti, in ca-
so di sconfitta: Ogni sera hanno
visto il loro leader darsi arie da benzi-
naio piacione su questa o quella re-
te, spiegano all'Osservatorio Dro-
ghe, ma credevano si trattasse di
Maurizio Crozza, non dello stesso
Bersani che fino all'estate scorsa non
sapeva che pesci pigliare e parlava a
vuoto. Scoprire che in realt il segre-
tario del Pd sempre lui e che
Crozza ha perso le primarie potreb-
be essere un doppio choc tale da
spingerli a commettere atti folli e
autodistruttivi, tipo sostenere Guido
Crosetto nelle primarie del Pdl.
stra sicurezza? Voglio dire: se a manifestare la prossima volta
non fossero innocui studenti ma gente davvero pericolosa,
tipo i geometri o i piastrellisti, la polizia come intende respin-
gerli? Con le pistole ad acqua? Con i manganelli di spugna?
Con i crocefissi di pongo? O forse in futuro la polizia sar
addirittura costretta ad utilizzare armi improprie durante gli
scontri, esattamente come i manifestanti violenti? Ma ci sa-
ranno pali stradali e sampietrini per tutti? Non ci dormo la
notte.
Nilde Jotti
ancora viva
LA RISPOSTA ITALIANA
AL MITO DI ELVIS PRESLEY
La stirpe dei Gargamella,
massacratori di Puffi della libert
Quello non Ratzinger
ma un cantante gospel
Un altro scandalo apre enormi inter-
rogativi sulla sicurezza in Vaticano.
Joseph Ratzinger stato rapito tre
anni fa da un coro di cantanti gospel
di Atlanta durante una udienza privata
e sostituito con un sosia, il nero Ber-
nard Jackson, cugino del notissimo
Michael e come lui bianco di pelle per
scelta estetica. Nessuno si accorto
di nulla. A tradire Bernard, una Ama-
zing Grace, famosa canzone gospel,
cantata da Bernard in tonalit di bas-
so sotto la doccia.
I maggiordomi pontifici, insospettiti,
hanno voluto controllare e si sono tro-
vati di fronte i muscoli di un uomo ro-
busto e non di un ultraottantenne co-
me Benedetto XVI. Secondo suor Ge-
nevive, prontamente accorsa, non po-
tevano esserci dubbi: Quello un
impostore, sono certissima, ha dichia-
rato, anche se non ha voluto chiarire
perch. E Ratzi? Addormentato con
un batuffolo imbevuto detere e fatto
passare per un pellegrino svenuto, era
arrivato in Georgia un po frastornato,
ma ora felice, si occupa della mensa
dei poveri nella chiesa del Cristo
Trionfante ai Supplementari, va alle
partite di baseball e non ha alcuna in-
tenzione di tornare in Vaticano, tra
corvi, banchieri col naso di Pinocchio e
la solita routine di monomandatario
del Dio cattolico.
IL SEGRETO DI BERSANI CELATO IN UN VECCHIO CARTOON
Che in Italia non avessimo personaggi mitici creduti morti che,
in realt, si erano finti tali per cambiare vita e fuggire dalla pazza
folla, era un preciso indicatore del nostro provincialismo. Si,
cera la storia di Majorana ma era un fisico, non aveva nulla del
glamour di un Elvis Presley o di un Jim Morrison, che come tutti
sanno non sono morti e vengono avvistati anche piuttosto
spesso. Ma oggi, forse anche grazie alla credibilit internazionale
conquistata dal governo Monti, abbiamo anche noi il nostro
mito morto vivente: Nilde Jotti. Comunista, partigiana, eletta
allassemblea costituente, per tredici anni Presidente della
Camera, unica donna ad essere candidata alla Presidenza del
Consiglio, unica donna candidata alla Presidenza della Repubbli-
ca, unica donna ad aver acconciato i capelli sempre nello stesso
modo per tutta la vita senza che mai una volta, n durante la
resistenza n durante lattivit parlamentare, un solo capello
uscisse dalla crocchia, Nilde stata anche un femme fatale dal
sorriso di Medusa. Con quel sorriso e con una lettura originale
di Gramsci fece perdere la testa a Palmiro Togliatti, mitico capo
del comunismo italiano. Il nostro ibrido tra Marylin Monroe e
Golda Meyer. Un mito ancora vivo perch, mentre tutti la
credono morta, Nilde si rifatta una vita ed ha ripreso lattivit
politica dal basso. Alla ricerca delle cause della fine del comuni-
smo in Italia, ha capito che bisognava tornare alle radici, ai valori
fondamentali e, tra questi, al ballo liscio. Cos, nei nuovi panni di
Petronilla Lasagna, vedova di forme forti, ha preso a frequen-
tare le balere ed a conquistare, grazie alla dialettica e ad un
seno ancora prosperoso, decine di anziani pronti a passare dal
tipico ribellismo dei pensionati al materialismo storico.
Qualcuno pensa di tentare di rintracciarla: unintervista con la
Nilde rediviva sarebbe lo scoop del secolo. Ma altri pensano
che sia meglio lasciarla in pace. Vedi mai che, un tango via una
mazurca, riesca a far rinascere un po di sinistra in questo paese.
Sarebbe un altro mito che si credeva morto e che, inaspettata-
mente, torna alla vita.
Aria da bravuomo, una qualche bonaria simpatia, toni dimessi, unica eccentricit le mani-
che di camicia arrotolate, un padre benzinaio. Ma, dietro questa immagine rassicurante,
Pierluigi Bersani nasconde il segreto terribile di una stirpe malefica: no, non quella dei
comunisti ma quella dei Gargamella, maghi che, diversamente dai nipotini di Stalin, non
mangiano bambini ma solo specie caratterizzate dal colore azzurro. Si deve ai Gargamella
lo sterminio del popolo dei Puffi, alfieri del liberismo selvatico. La loro tragica storia
raccontata in una serie di cartoni animati, nei quali Bersani, ultimo discendente della
stirpe, perfettamente riconoscibile, realizzati da un testimone oculare perch il mondo,
prima o poi, sapesse. Infatti, la sospetta somiglianza era stata notata e denunciata su Inter-
net. Ma a che scopo un Mago avrebbe dovuto vestire i panni di un segretario del Pd e
sorbirsi DAlema, Veltroni, Renzi e la Bindi? Per fare una cosa cos folle, bisogna avere moti-
vazioni incredibilmente serie. Oggi siamo in grado di rivelare che Pierluigi-Gargamella, do-
po aver sterminato i minuscoli abitanti del sottobosco, si infiltrato nella societ civile
nelle vesti di unico produttore del gelato blu gusto puffo, lucrando immense ricchezze e
ingannando milioni di bambini che, tutti felici, si sono nutriti del succo dei loro beniamini,
slinguazzando i resti del Puffo Brontolone, di Quattrocchi, Vanitoso e persino del Grande
Puffo e di nonno Puffo. Poi, ricco e spietato, Bersani-Gargamella si creato lidentit di un
politico bonario con il piano di diventare Presidente del Consiglio e divorare i pidiellini che,
come i Puffi, si riconoscono nel colore azzurro e perdono la testa per le Puffette Bionde.
Siamo ancora in tempo per evitare la tragedia. Se vogliamo evitarla. Perch, in fondo, Gar-
gamella sar pure cattivo ma se uno non un Puffo, n un pidiellino, beh, chissenefrega.
La Nilde, colta a sua insaputa mentre insegna
ad un anziano piccolo borghese i rudimenti
della polka e della caduta tendenziale
del saggio di profitto. La foto, scattata
da un appassionato frequentatore
di balere,la dice lunga
sullo stato di salute
della Jotti. C chi dice che,
da comunista che non ha
corso il rischio di finire
nel Pd, continua nutrirsi
di bambini.
Immagini photoshopped by R.C.
Enigma Casaleggio:
nessuno lo ha mai visto
fare pip!
era nato donna
e cambi sesso
nel 1909
Gianroberto Casaleggio, luomo che, nellombra, guida le mosse di Beppe
Grillo da sempre considerato un personaggio misterioso. Si ipotizzato facesse
parte di qualche oscura macchinazione dei Poteri Forti o della Finanza Internazio-
nale Demoplutogiudaicomassonica o che, pi semplicemente, fosse uno svitato
particolarmente dotato dal punto di vista dellorganizzazione e della comunicazione
di massa. Ma, con il passare del tempo, le testimonianze di persone che lo frequenta-
no hanno cominciato a gettare una luce su sospetti molto pi inquietanti. Gianro-
berto, infatti, non soddisfa i bisogni elementari in pubblico. Non mangia quasi mai in
compagnia (e questo aveva fatto pensare che fosse un ladro, una spia oppure che
non fosse figlio di Maria) e, le poche volte che lo fa, si tiene le mani accanto alla
bocca mentre, con lunico aiuto di una lingua stranamente lunga e saettante, la riem-
pie di bocconcini di cibo. Un militante, rimasto sconvolto dallesperienza, giura di
avergli visto catturare una farfalla con un colpo di lingua. La prova pi pesante:
nessuno, ma proprio nessuno, lha mai visto fare pip in pubblico (e questo aveva
fatto pensare che fosse un ladro, una spia oppure che non fosse figlio di Maria)! Una
sera, per, la donna delle pulizie, spiando da una porta semiaperta, lha visto estrarre
dal basso ventre un lunghissimo peduncolo, con il quale ha penetrato Grillo da un
orecchio. Il comico, che prima della penetrazione era perfettamente tranquillo, ha
cominciato ad emettere dei vaffanculo con la tipica voce rotta di chi viene pene-
trato da un orecchio. Ce n abbastanza per capire che Casaleggio altri non che
un extraterrestre rettiliano: una razza aliena che, insieme agli illuminati, controlla
le nostre menti ed il nostro mondo, facendo lavorare l'umanit come loro schia-
va e trastullandosi con le guerre al solo scopo di ammazzare il tempo. Essi
occupano tutte le posizioni di potere del pianeta e tramano continuamente
per nascondere la loro esistenza. I pi noti rettiliani sono George W. Bush,
la Regina Elisabetta, Angela Merkel, Lady
Gaga, Vladimir Putin e, clamorosa
sorpresa, Silvio Berlusconi! La grande
avanzata di Grillo, dunque, non
che un piano per sostituire al po-
tere di un rettiliano quello di un
altro rettiliano.
Il povero Grillo, senza il con-
trollo dellorganismo alieno,
avrebbe dato il proprio soste-
gno a Casini e si sarebbe fatto
raccomandare da lui per
tornare in televisione.
Piazza Fontana, la strage
causata da alieni invidiosi
sbagli ad azionare il comando telepatico della bomba e ci rimise la vita.
Data una risposta alla domanda Chi?, resta il Perch?. Come ai tempi del
sequestro Moro, le autorit si sono rivolte alla migliore sensitiva operante
in Italia. Univoca la risposta: Gli alieni della Ventottesima Galassia ci tene-
vano docchio da tempo, volevano scoprire il segreto della sintesi clorofillia-
na e piantare anche da loro un po di alberi per migliorare laria solforosa che
respirano. Non ci sono riusciti e per ripicca hanno messo la bomba. Ora
basta, sono stanca, ma tornate domani, ho delle novit sul sequestro del
ragionier Spinelli.
Hitler
GRILLO MANIPOLATO DA UN RETTILIANO RICCIO
Dopo quarantatr anni e uninfinit di processi e depistaggi, finalmente
trionfa la verit su Piazza Fontana e lItalia pu davvero lasciarsi alle spalle
la stagione delle stragi, come un normale Paese europeo. Durante uno scavo
in prossimit del teatro dellorribile crimine, gli operai dellEnel hanno
infatti reperito e prontamente consegnato alle forze dellordine strani resti
di un tessuto trasparente e per resistentissimo che sembrava attraversato
da correnti luminose. Il luogo del ritrovamento - hanno detto gli esperti
del Ris e della Nasa - poco distante dallesplosione del 69, sicuramente si
tratta della tuta di un alieno della Ventottesima Galassia Turbinata che
Ho scelto il nome Adolf perch nella casa di monta-
gna in Carinzia avevamo un cane lupo con quel nome.
Hitler era il pasticcere dove andavamo sempre a Kla-
genfurt, faceva dei meravigliosi matzolapfelkonig-
strampf con succo di mirtilli. Sono le prime parole
del diario segreto forse pi esplosivo degli ultimi
centanni, settanta pagine di carta rosata in cui Adolf
Hitler confessa di essere nato donna col nome di
Henriette Maseinwelt, primogenita di unagiata fa-
miglia di commercianti originaria dei Sudeti, e di es-
sersi sottoposto a unoperazione per il cambio di
sesso nel 1909. Grazie alle mani doro del dottor
Friedrich Hagenau, un viennese amico di Freud, ho
finalmente firmato la pace tra corpo e anima, un
corpo di fanciulla che non poteva condividere pi
lanima da maschietto perverso e razzista genocida
che mi premeva dentro, scrive Henriette-Adolf nel-
la tarda primavera del 1914 e continua: Ora sogno di
arruolarmi in questa fantastica, salutare guerra
mondiale. Stanotte ho sognato che mentre avevo la
febbre e dormivo al freddo in trincea, venivo invaso
dal caporalmaggiore. Secondo Marcello DellUtri, un
collezionista di documenti e libri antichi e rari, il
diario di Henriette-Adolf sicuramente autentico, lo
dimostra anche lo stile della seguente frase: Nel
1920 ero incerto se dedicarmi completamente allo
studio scientifico delle razze inferiori o diventare un
omicida seriale specializzato nella prima infanzia. Nel
dubbio, ho fatto il capo del partito nazista.
Casaleggio mentre
pratica unintrusione
auricolare.
Grillo visibilmente
ridotto ad uno
stato larvale.
Testi del Maestro Occulto
Andrea Aloi
e di Paolo Aleandri
Bastava guardare
le foto, per capire!
VI
VI
di Stefano Pisani
di Nicola Baldoni
WWW.LIFE-SHARING.ME
GUIDA AGLI APPUNTAMENTI
DOPO I TRENTA
episodi o XVI I
di Francesca Piccoletti
Non una situazione piacevole, essere prese in giro da
una donna. Ti aspetti sempre che le menate sulla so-
lidariet femminile siano vere, invece niente da fare,
tutta una montatura di romanzieri da due soldi e
sceneggiatori che vivono ancora con le loro madri. Ho
provato a stabilire un contatto con un uomo (non) se-
parato, stato peggio che terribile.
-E da quanto tempo sei divorziato?
-Nove anni, ma sono separato
-Ah, e perch non hai mai divorziato scusa?
- Beh, sai, i bambini, i soldi, il mutuo sulla casa, non
abbiamo mai avuto tempo per pensarci...
In nove anni? Ma come lo calcoli il tempo, in eoni? Co-
sa pensi di essere, a base di Carbonio14? In nove anni
si prendono un diploma e una laurea, si pu comoda-
mente girare il mondo tre volte, si passa attraverso
almeno sei contratti a progetto, quattro relazioni sta-
bili, due uomini della mia vita, si paga una macchina,
e tu, non hai avuto il tempo di andare a firmare un
foglio?
Questo doveva essere il primo campanello di allarme,
ma io faccio sempre finta di niente anche se ho le
trombe dell'apocalisse che mi trapanano il cervello,
sono fatta cos, ignoro il pericolo. S, si dice coraggiosa.
S, si dice anche cretina, molto pi spesso. In ogni
caso, ho provato a uscire con lui, ma eravamo sempre
virtualmente in tre. La cena del suo migliore amico?
C'era la sua ex che mi guardava come Voldemort, spe-
rando di poter trasformare il mio spritz in lava con la
forza del pensiero. Non che mi sono sentita tanto a
mio agio, anche considerando che le sue amiche stava-
no disegnano un pentacolo sotto la mia sedia sgozzan-
do un gallo e accendendo candele di cera nere e rosse,
mentre il mio lui parlava amabilmente con i suoi amici.
Tanto perch presentarmi? Ormai il sabba delle
streghe cominciato, sarebbe un peccato interrompe-
re proprio durante la recita del primo capitolo del
Necronomicon. che lui le lascia ancora fare ogni
cosa, prendere ogni decisione, piccola o grande che
sia. Non sono separati, sono diversamente insieme.
Lei decide se io posso andare o meno un week end
fuori con il mio lui perch ci sono i figli di mezzo, lei
decide quando fare i pranzi di famiglia ai quali io non
sono neanche considerata, lei brucia la mia effige in
giardino disperdendone le ceneri nell'Aniene. Sono
sicura che lo faccia. S, si dice anche paranoica. un
rapporto a tre dove la nuova arrivata non potr mai
vincere, perch loro sono una squadra, e lo saranno
sempre. La maggior parte degli uomini non sa vivere
per conto proprio, ha bisogno di quel femminile
materno e accogliente che le donne vuote e senza per-
sonalit sanno garantire, sempre e in ogni caso. Pur di
non perdere i loro uomini passano sopra a tutto, li
accolgono in qualunque caso e loro sanno che questo
balletto andr bene per sempre, il guinzaglio diventa
sempre pi lungo ma sempre un guinzaglio . Allora,
uomini che avete bisogno di questo tipo di donne pi
mamme che compagne, continuate a non rompere i
legami, continuate a vivere in un vecchio maglione
sgualcito e rovinato, che non si sa pi di che colore sia,
che non ha pi forma e che non tiene neanche pi
caldo. Questo decisamente non fa per me. S, si dice
donna, ma con le palle.
Al di sotto
del bene
e del male
Le viti degli altri
Ikea, negli anni 80, avrebbe approfittato a costo
zero della manodopera dei prigionieri politici
della Germania Est. Lo scandalo, portato alla luce dalla
trasmissione svedese Snst (che in svedese significa Re-
port) ha suscitato lindignazione generale. Ikea, comunque,
sta gi preparando la sua risposta in un libro-catalogo che
conterr tutte le parole e la punteggiatura sufficienti a co-
struirsi da soli i capitoli, e consentir contemporaneamente
di fare ordinazioni. Il volume presenta anche missive scritte
dai prigionieri da cui si evince un trattamento dignitoso.
Siamo venuti tuttavia in possesso di una delle lettere non
pubblicate che sembra raccontare una storia diversa.
Lipsia, 18 aprile 1982 Mia cara Hildegard, sono
molto stanco. Oggi ci ha fatto di nuovo visita quel signore sve-
dese. Te lo ricordi? Quello che vedesti in cortile mentre parlava
con un pioppo. un mese che viene in carcere ogni giorno.
Dice che larredamento delle nostre celle lo ispira e lo sta aiu-
tando a realizzare qualcosa che conquister il mondo.
Un giorno si avverer il mio grande sogno: un memorabile,
maestoso muro di Berlino in laminato effetto castagno. Oggi
abbiamo lavorato sodo. Quando a un certo punto gli ho chie-
sto se, per piet, poteva darmi da bere, mi ha innaffiato le
scarpe. Alle mie proteste mi ha detto che ero uno, mi pare di
ricordare, schifoso verme comunista, quindi mi ha piallato il
naso. curioso come io sia troppo comunista per lui e troppo
poco per la Ddr, ma tengo per me i miei pensieri eversivi. Non
voglio finire come Klaus, che si ideologicamente rifiutato di
colorare di rosso i suoi scaffali ed stato rinchiuso in cella di
isolamento a pane e zuppa per tre giorni, costretto a dormire
su un letto BRIMNES.
Grazie per il tuo amore. Sono riuscito a leggere la tua lettera
e sapere che sono nel tuo cuore lunico pensiero che mi con-
sola. Questo, e il fatto che fra poco sar giustiziato con un col-
po alla nuca. Ah, la brugola che mi hai nascosto nella torta
non servita. Il signore svedese me lha requisita dicendo che
gli avevo fatto venire unidea. Ora scusami, ma devo andare:
mi dolgono le mani, a scrivere con queste matitine.
Ti amo tantissimo. Ogni cassapanca STUVA mi ricorda te.
Tuo, Grundtal
Meinhof: Se dai fuoco a una macchina reato, se ne bruci
migliaia politica, poi allintervistatore dichiara che con-
tro ogni tipo di violenza. Allora perch non hai messo Ba-
glioni ragazzo mio, e non una tizia che sparava? La sai la dif-
ferenza?
La partita prosegue. Il babbo spiega che la mamma a istiga-
re la prole - la mamma ha perso il lavoro - il figlio ribatte che
la violenza brutta ma lui lha imparata in casa, quando il
pap gli parlava a cinghiate. E noi osserviamo. Le botte ai
cortei non le distingui da quelle allo stadio. La polizia pesta,
ma poi il tizio che tira la pietra lo pesteresti pure tu. Quindi?
Quindi pensi che la vicenda una metafora dellItalia. Picco-
lissima. Come il paese che abitiamo.
Ma voi riuscite a capire da che parte stare?
In questa confusione sapete chi nel giusto e chi sbaglia?
Prendete Monti. Prima di lui erano finiti i soldi per pagare
gli stipendi dei dipendenti pubblici, dopo di lui non sai pi
se ne valga la pena. Quindi? E nelle botte che volano ai
cortei? State con la scuola a pezzi che tira pietre o con
la polizia sottopagata che manganella? Prendiamo la
storia della famiglia Chiesa andata in scena tra Giornale,
Corriere, Canale 5. partita in politica ed finita a cena
di Natale, tra parenti tanto miseri da sentire la
nostalgia duno zio Michele dAvetrana o almeno
dun nonno che scoreggi, come placebo sostituti-
vo della stella cometa.
Christopher Chiesa uno degli 8 fermati al corteo
del 14 novembre. Giorgio, lamoroso padre, alluscita
del pupo dal carcere dichiara che dovevano lasciarlo al
gabbio o gli togliamo persino il senso di colpa. Se vuoi
insegnare qualcosa a tuo figlio, mandalo in carcere. Una
delle tante cose che Sallusti non vuole imparare. I quoti-
diani sparano la notizia del pap snaturato e tu sei dalla parte
di Christopher. Poi il giovane che ci guida alla rivoluzione non
sa tirar fuori per il Corriere il titolo dun libro che ha letto e
lo muove alla lotta. Non un romanzo, non un saggio, e va
alluniversit. Allora le parole del padre che gli rimprovera la
paghetta ti suonano meno meschine. Il pupo ribatte che fa il
giardiniere e ripassi nel suo campo. Il pater familias illustra a
Barbara DUrso (e qui si chiuderebbe la partita) che la nor-
ma etica di unazione politica domandarsi: Questa cosa
far piacere a mio padre?. un criterio interessante. Ra-
gazzi prendiamo la Bastiglia?, Non lo so, sento prima mam-
ma.
Christopher ha in effige su Facebook (la rivoluzione non
un pranzo di gala, ma un social network per minorati) Ulrike
VII
VII
A cura di
Alberto Graziani LALBUM DELLE FIGURacce
LALBUM DELLE FIGURacce
Direttore Responsabile
Stefano Disegni
Segretaria di Redazione
Francesca Piccoletti
Caporedattore
Paolo Aleandri
Art Director
Cristina Trov
Mago del Photoshop
Paolo Cucci
In redazione
Riccardo Cascino
Direttore Amministrativo
Carlo Bancomat Pontesilli
Prodotto e realizzato da:
Imprese Disperate S.r.l.
Sede Legale:
Via Iberia 20 - 00183 Roma
Sede Amministrativa: Studio Pontesilli
Via SantErasmo 23 - 00184 Roma
Misfatto - 25 Novembre 2012
Vi prego, collegatevi su YouTube battendo cos
sulla tastiera: Dracula 3D - Clip Ita - Lucy
prende fuoco - Sceglilfilm.it. Non ci si pu cre-
dere. Naturalmente sui giornali si grida al
grande evento di culto e straculto dopo la civet-
tuola anteprima a Cannes; si apprezza il (pro-
babile) gioco citazionista, da vecchio b-movie
della Hammer riveduto e corretto con una pun-
ta di Mario Bava; si rende omaggio al maestro
dellhorror per antonomasia, cio Dario Ar-
gento, classe 1940, diciannove titoli alle spalle.
Tuttavia quella scena di Dracula davvero ol-
tre il ridicolo. A un passo dalla parodia in-
volontaria, dentro il malinconico tramonto di
un regista che pare vivere di ricordi, slegato dal
mondo, aristocraticamente lontano da ci che
passa, pi o meno dignitosamente, il cine-
convento.
Nel nome di Dio, torna da dove venisti! Nel
nome di Dio, io ti comando: Vade retro! urla
con la voce tonante di Luigi La Monica lim-
bolsito Rutger Hauer, nei panni del mitico cac-
ciatore di vampiri Van Helsing, esibendo due
legnetti a forma di croce. Chi deve tornare da
dove venne Lucy, cio Asia Argento, che spa-
lanca le fauci, mostra i dentoni acuminati e si
produce in smorfie spiritate, dopo aver annusa-
to il nemico che le spiaccica in faccia una lanter-
na da computer graphic. Sembra una roba da
filodrammatica, diciamo pure una sequenza di
Ed Wood: solo che l Tim Burton ricostruiva
con tenero trasporto ironico un certo cinema di
serie Z fatto di nulla.
Invece Argento vuol fare sul serio, spaventare il
pubblico, marcare una differenza rispetto a
Twilight. Non si prende per niente in giro.
Azzarda che col mio Dracula in 3D Ava-
tar vi sembrer un film superato; Dracula lo
affascina perch incarna alla perfezione il con-
cetto di Eros e Thanatos, e via col surrealismo
e lespressionismo. Andate a vedere il film, ma-
gari raffrontandolo col cartone animato Hotel
Transylvania, e riparliamone.
Poi, sintende, i gusti sono gusti, alla faccia di
noi critici bacchettoni. Per, a occhio, neanche
i fan sperticati sembrano divertirsi granch, al
di l degli incassi che saranno quelli che saran-
no. Ho annotato alcuni commenti in rete.
Qualcuno lo fermi per lamor di Dio. No via,
ridicolo. Cazzo due lire spendicele per gli effetti
speciali. Ahahah, sembra la parodia di Dra-
cula. Dario, fatti un favore: vatte a ripone!.
Morale? Bisognerebbe sapere quando ritirarsi e
farlo con quieta saggezza. Non tutti i registi
sono Roman Polanski, capace di girare Carna-
ge a 76 anni.
Michele Anselmi
Canta anche tu col simpatico Max!
Ogni settimana un brano reinventato
dal bravo fantasista da cantare intorno
al fuoco. E con gli accordi!
di Max Paiella
Sol
Per te che insegni a scuola
Do Re Sol Do Sol
e gi si abbassa il tuo cachet
Sol Do Re Sol Do Sol
per te che sei precario e hai un concorso, dici ol!!!
Mim Do Re
Che stavo in graduatoria, era il ventesimo anno
Sol Do Re Sol Do Sol
si parla tanto del lavoro e il posto non me lo danno!
Sol Do Re Sol Do Sol
Per te che hai nonno allospedale e si deve oper
Sol Do Re Sol Do Sol
ti dicono che non c posto, nonno tiettelo l!!!
Mim Do Re
Per ci ha un calcolone che pu procuragli danni
Sol Do Re Sol
lo porti in clinica privata e fai un mutuo a 20 anni.
Do Sol Do Lam Do
Anche per te, c chi al governo governar non sa.
Do Sol Do Re
Anche per te, c sempre chi ti fotter.
Sol Re Do Do Sol
E cos, e cos, e cos... io resto qui
Do
con lividi pensieri a ricordare ieri
Sol
a chi affidammo il voto, sapendo di eleggere chi
Do Re Sol
ai soldi ha sempre detto s.
Sol Do Re Sol Do Sol
Per te che il pomeriggio porti il tuo bambino al parco
Sol Do Re Sol Do Sol
per te che non avevi una lira e sei schiacciato dal marco.
Mim Do Re
Per leuro, un errore che costato tanto
Sol Do Re Sol
tu tremi nel guardare la Merkel e vivi di rimpianto.
Do Sol Do Lam Do
Anche per te, vorrei che non andasse pi cos.
Do Sol Do Re
Anche per te, non vorrei mai una tripla B.
Sol Re Do Do Sol
E cos e cos e cos... io resto qui
Do
con lividi pensieri a ricordare ieri
Sol
a chi affidammo il voto, sapendo di eleggere chi
Do Re Sol
ai soldi ha sempre detto s.
Sulle note di
ANCHE PER TE (L. BATTISTI)
In procinto di scrivere lennesima soap mi chiama il mio agente: Ti ho
procurato lingaggio che sogni da sempre. Un film per il cinema!. Non
sto nella pelle. la storia di un prete coraggio, protettore (in senso
pio) delle prostitute dellEst. Stavolta facciamo il botto!. Ha ragione.
Peccato e redenzione spaccano sempre, in Italia. Il produttore
uno sconosciuto, ma il prete era suo amico e non bada a spese. Abbia-
mo appuntamento nel suo megaufficio a Roma Nord. Il tizio un
omone che di cinema non sa nulla ma come si nomina lamico prete
si commuove. Si commuove pure la giovane moglie dellEst, incintissi-
ma. Si intuisce che entrambi debbano molto, a quel prete coraggio. A
dargli volto infatti sar la star del momento amata da pubblico e
botteghino. Wow! Lagente contratta sul mio compenso. Altissimo. La
spunta senza fatica. Io fatico a non svenire. Lomone mi consegna
commosso montagne di materiali sullamico prete: Mettici il cuore
quando scrivi. Io ce lo metterei ancora di pi se avessi anche firmato
un contratto. Ma lagente mi fa segno che va bene cos. Tra timorati di
Dio, la Parola vale pi di un banale pezzo di carta. Lavoro senza sosta
per 3 mesi. Data della prima consegna. Torno nel megaufficio. Sul
citofono non c pi il logo della Produzione. Strano. Suono. Non
risponde nessuno. La porta per aperta ed entro. Non c anima
viva. N tavoli, telefoni, pc. Stanzoni vuoti che fanno leco. Il portiere
conferma, spariti tutti: affitto e condominio li paga lei?. Contatto il
mio agente. Non sa come dirmelo, ma il film non si fa pi. Il produtto-
re, irreperibile, ricercato da una fila di creditori incazzati. Tra cui
anche il sottoscritto, ora. Del resto non ci si improvvisa produttori
dalloggi al domani. Cose che succedono, non ci pensare pi.
Cosaaa? E i miei soldi? Il grande salto nel cinema? Non ci sto. Novello
Tom Ponzi, rintraccio il produttore. Lo stano in uno sfasciacarrozze in
periferia dove vado senza avvertire. Gli far vedere, di cosa sono
capace! Se preti coraggio si nasce, scrittori coraggio si pu diventare.
Poi per lo vedo: un omone enorme in un sordido posto nel nulla che
se urlo non mi sente nessuno. Mi defilo pi veloce della luce. Ma non
solo vigliaccheria. Lomone enorme infatti, ha un bimbetto appena
nato in braccio e la giovane moglie/neomamma raggiante accanto. E io
purtroppo faccio lautore: certi amori mi colpiscono pi di una truffa.
Non posso farci niente. Ho detto addio al grande salto nel cinema e
son tornato, umilmente, a scrivere soap. Ma per non sentirmi proprio
un pirla, da allora di tanto in tanto buco le gomme o rigo la macchina
del mio ex agente. A viso scoperto. Scrittori coraggio si diventa. Altro-
ch. Tanto mi sono informato: una macchina vecchia che deve
rottamare...
Dr Draft cronache di poveri autori
effediemme effediemme effediemme effediemme

316 313
ALITALIA
(roma.corriere.it, 2 ottobre 2012) (bari.repubblica.it, 6 ottobre 2012) (repubblica.it, 9 ottobre 2012) (palermo.repubblica.it, 18 settembre 2012)
"Falcone e Borsellino?
Sbagliato intitolare a loro l'aeroporto".
Il candidato alla presidenza
della Regione insiste:
"Io l'avrei intestato ad Archimede
o qualche figura
che non ricorda la mafia".
Fiumicino,
Alitalia lascia in pista tre disabili
in carrozzina: in ritardo,
imbarco negato.
Una hostess annuncia:
"Benvenuti a bordo
di questo volo Ryanair
da Parigi Beauvais a Bari,
la citt della mafia
e di San Nicola".
Il Viminale ha sciolto per mafia
il Comune di Reggio Calabria.
la prima volta in 21 anni,
da quando esiste la legge, che viene
presa una decisione del genere.
Una decisione che mette
politicamente nei guai l'ex sindaco
ed attuale governatore della Calabria.
314 315
RYANAIR GIUSEPPE SCOPPELLITI GIANFRANCO MICCICH
Non si poteva restare insensibili al grido di quanti da ventanni
chiedevano che fine avesse fatto lo Scrondo, linquietante, ma-
leducatissima creatura verde che fece addirittura saltare un
programma di una TV di Berlusconi. Lo Scrondo tornato.
on line a piede libero su Flop TV nel primo episodio della
serie Il Ritorno dello Scrondo, con lamichevole partecipa-
zione di un attore famoso che ha detto mi sono rovinato la
carriera, ma mi sono divertito tanto...Sigla suonata da La
Ruggine, band del nostro Direttore, ormai in devastante de-
lirio di onnipotenza.
SU
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radio2.rai.it
SORA CESIRA
LA
Dai trionfi sul Web al Misfatto.
Vuoi o non vuoi,i Maya siamo noi
Ultimamente studio con attenzione gli avvenimenti di questa
fantastica penisola. Sono seriamente decisa a dimostrare che l'eccellenza
nostrana non risiede esclusivamente in opere o missioni dei vari Marchionne e
Montezemolo, e non necessariamente viene rispecchiata dai gommini di Diego
Della Valle. Fidatevi, ci sono segni di ripresa da non sottovalutare.
Dal punto di vista mediatico trovo che lo scorcio di giovent offerto dal reality
"Calciatori giovani speranze" sia formidabile. Ho adorato questo format, peccato
abbia scoperto solo alla dodicesima puntata che i protagonisti fossero aspiranti
giocatori. Poveri chicchi, erano sempre impegnati a placare le turbe ormonali
della giovine et. "Sciau bela, como te chiame?", domandava il giovane extraco-
munitario alla fanciulla di turno. "A secca, come t'antitoli?", ribadiva l'audace
compagno d'avventure. Anche le loro lezioni scolastiche erano assai interessanti:
"Chi mi sa dire cos' il clitoride?". Diciamo la verit, chi, a scuola, non ha mai
dovuto rispondere a questa domanda?
Io, fino all'et semi adulta, pensavo si chiamasse "Clitoridex" e sgorgasse tubi.
Calciatori a parte, apprezzo molto la chance data ai ragazzini di scaricare le
suonerie del gattino ruttino attraverso un server alle isole Fiji. 15 euro per un
rutto Mp3. Se invece ne acquisti tre, hai in omaggio una loffa del pinguino sfiatino.
Gli stessi geni, per soli 20 eurini (scritti piccoli piccoli), ci garantiscono di poter
verificare l'affinit di coppia o la data di morte di qualcuno che ci sta sulle palle.
Tutto con un semplice sms.
Lasciate che vi segnali altre prove dell'evoluzione del pensiero moderno. Chiede-
te al giornalaio i "Polipon" e gli "Skifidol", innocenti giochini per il virgulto del
terzo millennio. I primi si spiaccicano, feriscono e marchiano indelebilmente.
Danno il meglio se lanciati su una macchina in corsa o su un anziano scarsamen-
te deambulante. I secondi, una volta riesumati dalle bare personalizzate, rilascia-
no muchi ed effluvi da scrofa anziana.
Ora, pensate davvero che il 21/12/2012 possa succedere di meglio?
Tregua. Certo, tregua. Ma le tregue non inter-
rompono il dolore, non riportano indietro i morti. Non restitui-
scono i figli. La strip qui accanto, l'ho fatta tre anni fa, prima di
unaltra tregua. Questa strip oggi ancora attuale.
Non cambiato nulla, non un solo dolore in meno stato inflit-
to a seguito della vibrante denuncia di un disegnatore italiano.
Cos il disegnatore italiano si interroga sulla funzione del suo
lavoro, sulla sua reale utilit, ricavandone un senso di sconforto
e di sconfitta. Il disegnatore forse sa far ridere, far incazzare,
magari, chiss, pure pensare, ma non incide per nulla sull'evo-
luzione degli eventi. Soprattutto di eventi come questi, cos
gravi, cos dolorosi. Voi che fate il mio stesso mestiere, avete
mai la spiacevole sensazione di essere inutili? Parliamone.

Stefano Disegni
15 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2 GLI EMERGENTI
Finto prete pedofilo
La Cassazione
annulla la sentenza
LA CORTE DI CASSAZIONE ha annullato con
rinvio la sentenza di condanna inflitta dalla Corte
di Appello di Bari nellottobre 2011 al 56enne An-
gelo Maurizio Chiriatti, presunto finto prete. Luo-
mo era stato condannato a 6 anni di carcere per i
reati di violenza sessuale aggravata nei confronti
di minori e per sostituzione di persona. Chiriatti
era accusato dalla Procura di Bari di aver abusato,
SOLDI, AUTO E BOTTE
MATTEO DOLCE
ALLA SCALATA DI ROMA
LIMPRENDITORE INDAGATO NELLINCHIE STA
SUI PUNTI VERDE QUALIT HA CONSEGNATO
UN LIBRO MASTRO CON DA R E EAVERE
Massimo Dolce, architetto e imprenditore, al centro di uninchiesta sui Punti Verde Qualit del Campidoglio
fingendosi prete, di 5 fratellini e di un loro cu-
ginetto, tutti minorenni.
L'uomo era stato arrestato nel 2009 dalla polizia
ed attualmente libero. Chiriatti stato gi con-
dannato in via definitiva anche per usurpazione di
titoli e onore proprio per essersi spacciato per
sacerdote, dopo aver fondato la comunit Mis-
sionari di nostra Signora della Cava, dove ac-
coglieva i minori provenienti da famiglie povere.
Ora dovr essere celebrato di nuovo il processo di
secondo grado. Il finto m i ss i o n a r i o aveva pre-
cedenti per violenza sessuale, atti di libidine vio-
lenta, truffa, usurpazione di titoli e nel 2008 era
stato condannato definitivamente a Lecce per
una storia di atti di libidine e violenza risalente al
1 9 89.
Qualcuno era comunista...
P O RT FO L I O
GIRI DI WALTER Il noto scrittore incontra la
comunit intellettuale del circolo: Paola Saluzzi
tiene il best-seller in bella mostra
SPAL-
L E T TA
Gianni Letta non
sta pi nella pelle:
arrivato Mario
Spallone, il medico
di Togliatti, con
tanto di onorificen-
ze sovietiche ap-
puntate al petto
LINTRUSO Di comunisti
allambasciata russa se ne ve-
dono pochi: ecco Gaetano Gi-
funi, antico dinosauro Dc, una
vita sul Colle e una condanna
PUGNI
C H I US I
Incontro ravvici-
nato fra linsigne
letterato e il candi-
dato al vertice Coni
(Malag): in basso,
non inquadrati, i
loro pugni chiusi
nel tradizionale sa-
luto comunista
Foto di Umberto Pizzi
di Rita Di Giovacchino
M
assimo Dolce ave-
va davvero tutte le
carte in regola per
dare lassalto a
quella montagna di soldi che
da decenni la mecca di im-
prenditori sullorlo del falli-
mento: i Punti Verdi Qualit
(Pvq). Il grande progetto di ri-
qualificazione delle aree verdi
cittadine con impianti e attrez-
zature sportive, passato dalle
giunte di Rutelli, Veltroni e
Alemanno, finito affogato nel
pantano di una mega truffa che
gi costata ai cittadini romani
11 milioni di euro. Nel pantano,
oggi, c anche Dolce. Il 27 mar-
zo scorso finito agli arresti, as-
sieme due architetti del Comu-
ne di Roma e al suo socio. E ora
sono in 12 a rischiare il proces-
so per corruzione, truffa aggra-
vata e falso. La richiesta di rin-
vio a giudizio gi sul tavolo del
procuratore Nello Rossi.
UN FALDONE ENORME, nove -
mila pagine in cui si racconta di
mazzette, raggiri, imprenditori
rapaci e funzionari compiacen-
ti. Oltre a Dolce c il suo socio
Marco Bernardini, amministra-
tori della Maspen Center Sport srl,
assegnataria del Pvq Parco Spi-
naceto e due architetti del co-
mune di Roma, Stefano Volpe e
la moglie Anna Maria Parisi,
addetti al servizio tecnico del
Decoro Urbano. Nelle mani
della coppia passavano le asse-
gnazioni dei Pvq e i rapporti con
la banca che doveva erogare i fi-
nanziamenti garantiti dal Co-
mune in base ai Sal, ovvero lo
stato avanzamento lavori.
A un certo punto di questa sto-
ria, siamo gi in epoca Aleman-
no, la Maspen di Dolce e Bernar-
dini aspetta altri 8 milioni di eu-
ro, 2 li ha gi incassati senza fare
niente o quasi. Ma ora a gestire i
rapporti con la Bcc, la banca che
finanzia lopera, c un uomo
messo l dallassessore al Verde
pubblico Marco Visconti: Fabio
Tancredi.
Spiega Volpe a Massimo Dolce
che lo incalza: Tancredi nega,
dice di voler vagliare... barano
tutti e due, quella (la funziona-
ria della Bcc) stata chiara: Tan-
credi ha detto questo e questo
vanno avanti, questo si ferma..
bisognerebbe telefonare alla
bionda, lunica che pu sbloc-
care . Chi sia la bionda non si
sa, ma Dolce e Bernardini tra-
mite lo stesso Visconti ottengo-
no linteressamento della vice-
sindaco Sveva Belviso. Unin -
formativa della polizia Tributa-
ria cita una telefonata del 14 di-
cembre tra Dolce e Belviso. Poi
Tancredi d il nulla osta al pa-
gamento.
Nel faldone c il libro mastro
che limprenditore ha fatto tro-
vare agli inquirenti, pagine
scritte a mano, dare e avere,
tutte le cifre: 2 mila, 5 mila, 10
mila. Il sistema lui a spiegar-
lo in un memoriale. Lacquisto
del Pvq di Spinaceto uno spac-
cato di malaffare. Nel 2007
sborsa 1 milione e 450 mila eu-
ro. Anche se, come ha poi spie-
gato, Daniele Panzarotto, il ni-
pote pentito, gola profonda del-
lindagine il versamento ini-
ziale pari al 5 per cento solo un
fondo di garanzia poi restituito,
il rischio tutto a carico del Co-
mune. Panzarotto racconta
che lo zio aveva addirittura un
ufficio al Comune di Roma in
una stanza accanto a quella di
Volpe. Anche il socio, Marco
Bernardini, ha scritto un me-
moriale con la storia di una sca-
lata: Al Dipartimento Massi-
mo conosce Alessandro Del
Messier che, a fronte di qualche
regalino e una Bmw 320 ci spie-
ga comera il funzionamento
dei Pvq... lui gli presenta Stefano
Volpe, apparentemente inte-
gerrimo... Massimo se lo porta
in barca al Circeo, gli fa regali,
tra cui una Land Rover e poi bo-
nifici e assegni da 5 mila euro a
lui o alla compagna... pratica-
mente gli fa credere di essere
nostro socio. In cambio dei re-
galini Volpe lo illumina sul fatto
che ci sono Punti verdi vinti da
soggetti non pi operativi,
scalzarli un gioco da ragazzi.
Scrive Bernardini: Il nuovo di-
rettore del X Municipio Paolo
Giuntarelli, ex conoscenza di
Massimo dai tempi della Dc.
Fissati i prezzi delle firme... an-
davamo nello studio dellavv.
Vincenzo Carosi dove lasciava-
mo le buste con i contanti.. Ec-
coci con 4 punti verdi....
COS DOLCE avanza come un
bulldozer sui Pvq: rileva larea di
Pino Lecce per soli 230 mila
euro, poi sulla sua strada incro-
cia Lucia Mokbel, sorella del
faccendiere nero della mega
truffa Fastweb. La donna spo-
sata con Marco Scarrozza, vero
gestore del Pvq di Parco Fero-
nia: a corto di soldi. La Maspen
punta a rilevare il 45 per cento
della societ, ma laffare fallisce.
Ricorda Bernardini: Eravamo
sul punto di mettere le mani su
una montagna di soldi... nessu-
no ci poteva fermare, eravamo
ricchi. Massimo si esalta, vuole
una barca, si invaghisce di una
fly da 24 metri, costo 950 mila
euro.
I metodi sono quelli che sono. A
un tal Fabrizio chiede di telefo-
nare a Franco Cerqueti, presta-
nome inconsapevole: Movite,
tanto tu lo sai come te devi mo-
ve...se uno je d na pizza o je
rompe la testa po esse che ca-
pisce.
QUANDO FABRIZIO fallisce, si
rivolge a Sandrone, classe 1960,
un curriculum di tutto rispetto:
associazione per delinquere,
sfruttamento della prostituzio-
ne, truffa, rissa e altro ancora.
Sandrone telefona a Cerqueti, al
suo rifiuto si presenta sotto casa,
messo sullavviso il malcapitato
rifiuta di scendere. Non uscir
pi fino al giorno degli arresti.
Quando salta laccordo su Parco
Feronia le cose si mettono male
anche per Volpe.
D o l ce . Ti faccio un filmpicco-
lo, piccolo..immagina che qual-
cuno viene e riesce a prendersi il
45 per cento di Parco Feronia..si
leggono le carte, e iniziamo a
denunciare nelle sedi compe-
tenti il Comune... (...)...io acce-
do alla documentazione, succe-
de un pandemonio... Guarda so
uno che non reagisce, ma se mi
incontro con Andrea Munno
(socio di Mokbel) 'na passeggia-
tina ce la faccio...da solo.
Volpe annuisce, gli d ragione
come sempre, ma Dolce sospet-
ta un tradimento:
D o l ce : Dentro il Comune la co-
sa che gira che tu sei un piot-
taro insomma che piji li sordi
co Annamaria. Tutti lo dicono.
Tanto pe esse chiari
Volpe: Chi lo dice
D o l ce : ...Dicono che fai i ma-
gheggi, allora devi capi sta gen-
te, devi esse strategico...adesso
stai poco bene.
I 59 giorni di carcere gli sono
scivolati addosso. Lui guarda al
futuro : A Ste, fra un anno la
Giunta cambia, ce poi mette la
mano sur foco e pure le palle...il
prossimo sindaco Zingaretti o
Gasbarra. L'inchiesta, larre -
sto? Solo un incidente di per-
corso.
AMICI
IN COMUNE
Dentro il Comune
la cosa che gira che
tu sei un piottaro
insomma che piji
li sordi co Annamaria
Tutti lo dicono. Tanto
pe esse chiari
AFFARI
PRIVATI
Guarda so uno che
non reagisce, ma se
mi incontro con
Andrea Munno (socio
di Mokbel) na
p a ss e g g i a t i n a
ce la faccio... da solo
PREVISIONI
POLITICHE
A Ste, fra un anno
la Giunta cambia,
ce poi mette la mano
sur foco e pure le palle
...il prossimo sindaco
Zingaretti
o Gasbarra...
NODO ALLA RUSSA
Il viceministro De Mistura si
rende finalmente utile: alla cra-
vatta dellambasciatore russo
CASA DEL
POPOLO
Circolo vip Ca-
nottieri Aniene,
si presenta il li-
bro di Vetroni:
Malag tenta di
addentare la-
nello di Bianca
B e rl i n g u e r
17 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2 NERO SU BIANCO
Ho rilasciato uninter -
vista che hanno titolato
Mi manca solo un figlio.
Unaffermazione lesiva della
mia coerenza: ma se non figlia-
re lunica cosa che ho azzec-
cato nella mia vita, romanzi a
parte! Diverso se trovassi un
bimbo fuori dalla mia porta...
di Aldo Busi
I
n questi giorni uscito un rotocalco
con una mia intervista il cui titolo , tra
virgolette e comunque fa fede la prima
persona del verbo, "Mi manca solo un
figlio", un falso frutto di indebita proiezione
familistica e cattolicheggiante del direttore a
sua volta proiettato sul gradimento dei suoi
lettori standard. Laffermazione non nel te-
sto e, anche se tale la mia bile che non lo
legger stampato, lo so bene perch, tanto per
cambiare, lintervista lho riscritta da cima a
fondo io senza alterarla, solo riscattandone la
scrittura piatta e spesso incomprensibile e, an-
zi, neppure tentando di censurare un passag-
gio in cui la giornalista dice che non riuscita
a finire El especialista de Barcelona ("faticosis-
simo", lodefin) che secondo me neppure ha
mai iniziato venendo meno a un suo preci-
socompito implicito nella condizione affinch
concedessi lintervista, che avrebbe dovuto
consistere nel filtrare la questione Italia e ogni
possibile tematica attraverso il romanzo (che
nel corso dellintervista ho dovuto a varie ri-
prese spiegarle, visto che mi stava facendo inu-
tili, fastidiose domande le cui risposte erano
nel romanzo stesso). Il fatto di averne ribaltato
la scrittura su livelli per lei impensabili, le at-
tribuisce una credibilit che, andando contro i
miei stessi interessi, pu dissimulare la sua
pigrizia di routine e darle una patente di gusto
sicuro nel dare un passal a El especialista de
B a rce l o n a e, quel che peggio, che se lei
apparisse in pubblico per difendersi dalla
mia lamentela e rettifica lavrebbe vinta
lei, perch bella, femminilissima e in-
vece di proferire concetti sussurra suoni
con una erre appena appena moscia che
incanta.
FARMI DIRE, per illecita parafrasi, che mi
manca solo un figlio (e poi frittata completa,
mi verrebbe da aggiungere) una infamante
carognata, unaffermazione lesiva della mia
coerenza e quindi della mia integrit di ca-
rattere e del mio onore intellettuale e civile,
poich fa di me un fallito totale che ha lo stesso
rimpianto di una cretina alla quale non riu-
scita neppure linseminazione artificiale: ma
se non figliare lunica cosa che ho azzeccato
nella mia vita, romanzi a parte! Coi sette mi-
liardi e mezzo che gi siamo, non cos certo
che sia socialmente e antropologicamente pi
lodevole chi insiste a trasmettere i suoi geni,
sempre geniali, di uno o una che va scien-
temente di culo e partorisce, per quanto ma-
ternalmente e paternalmente, fecondantissimi
ma inermi stronzi benvenuti in qualsiasi eco-
sistema da riequilibrare. Nellarticolo mi viene
chiesto se ho mai avuto rimpianto di un figlio
(e gi a una domanda di questo genere dovrei
essere fermo e accompagnare allaporta la gra-
ziosissima disgraziata che me lha posta di-
mostrando di non avere la pi pallida idea
della persona che, con la sua generosa inter-
vista, contribuisce al suo stipendio di giorna-
lista e a quello del suo direttore di testata) e io,
per buona creanza e pazienza infinita, articolo
il ricordo di una perdita affettiva allorch le
mie adorate cinque nipotine, diventategran-
di, mi piantarono in asso e osarono fare la
loro vita cominciando con laffronto di far-
si un fidanzato (ho un buonissimo rapporto
con tutti i miei nipoti acquisiti); ricordo an-
che di aver detto una cosa sensatissima che
potrebbe dire chiunque con la testa sulle spalle,
un frigo sufficientemente fornito e nemmeno
un sorcio sgambettante per casa: se tro-
vassi fuori dalla porta un neonato
mio, il destino, attraverso la
madre, me lha portato ed
mio, porta il mio nome, lo
allevo io, lo educo io, e se
un qualche rintronato
giudice dei minori me
lo viene a togliere
perch sono sin-
gle o perch omosessuale o perch non ho pi
quarantanni, per un sopruso cos potrei tra-
sformarmi davvero in un assassino, compro
una pistola e sparo alla tempia del demente
istituzionale che mi ha forzosamente separato
dal naturale desti-
no, forse non ca-
suale, del trovatel-
lo. Basta questa
ammissione che
sono una mammo-
la e in fondo e in
superficieper farmi
rinnegare la mia
profondamente
perseguita identit
non geneticamente
trasmessa? No. An-
zi, la definisce ancora meglio: non voglio figli
miei, ma se ci sono figli abbandonati di altri io
sono qui. Se mai avessi voluto un figlio, anche
a prescindere dalle tre signore, molto euge-
netiche e pertanto molto sceme, che nel corso
della mia esistenza mi hanno chiesto il dono di
un paio di miliardi di spermatozoi, avrei con-
tribuito alla sua nascita e di sicuro senza ri-
correre a un utero inaffitto, lorribile pratica
adottata dai gay pi famosi, pi ricchi e pi
spostati che basano la loro genitoriale felicit
sullennesimo trauma di una donna, anonima
o no, che per prestarsi a una cosa cos de-ge-
nere deve esserefuori di testa dal dolore pre-
gresso, inemendabile, che pu solo essere esa-
sperato, tanto che mi chiedo come questi padri
possano guardare i loro figli sorridenti senza
vedervi in contro luce la faccia inespressiva
emortuaria di chi li ha partoriti.
SAREBBE COME se una donna onesta, sana,
passionale, nel fiore degli anni (quindi anche
settantenne) confidasse a una giornalista "Mi
piace tanto fare lamore" e il direttore (per il
quale, parole sue dette a me di persona, "gior-
nalismo uguale scandalismo", come a dire o
questo o ciccia, o cos o non si vende niente)
titolasse "Sono una ninfomane insaziabile e mi
piace anche farmi pagare perch se sei troia e
non puttana non c gusto" ; sarebbe infa-
mante come se io dicessi "Ho un cugino che
vota Lega Nord" e mi ritrovassi titolato tra
virgolette "Noi in famiglia tifiamo tutti per un
ritorno alla grande di Berlusconi e Bossi "; sa-
rebbe come se, a un domanda insensata, ri-
spondessi sospirando "Mi piace fare qualche
lavoretto di falegnameria nel tempo libero" e
mi ritrovassi sparato a piena pagina "Quando
ho un attimo mi faccio una sega tra lincudine
e il martello", sar divertente al momento, ma
non c di che stare allegri a lungo. I figli li
fanno anche i cani e hanno il mio plauso in-
condizionato, perch i cani sono amorevoli e
non abbandonano la prole n la usano per farsi
fauci e artigli, ma poi a ognuno le sue com-
petenze. Non una novit, ho un debole per
lumanit e una fortissima carica sentimentale
propria a qualsiasi genitore, ho un carattere
pi affettuoso eprotettivo che cinico e distac-
cato, e ne vado fiero, ma non nutro rimpianti
di alcun tipo e non mi manca niente e nessuno,
a parte una compiuta giustizia sociale e poter
ancora arrivare da mia madre con un mazzo di
fiori che la scandalizzerebbe perch "costano
cari e durano cos poco, che me li compri a
fare?", mentre sprofonderebbe la faccia e ti-
rerebbe su col naso estasiata dal profumo. Gli
altri hanno i figli, io i fogli: e allora?
Il racconto
Carognate su carta
Se trovo un neonato mio
ma i miei figli sono i fogli
Non ne voglio, ma se me li levano sparo
Non ne voglio di miei, ma se uno lo abbandonano
sono qui. Lo allevo, lo educo e se qualche giudice
viene a togliermelo perch sono omosessuale o
single, compro una pistola
Parole girevoli
Quel che ho detto stato piegato da una indebita proie-
zione cattolicheggiante. Come se io dicessi Ho un cugino
che vota la Legae mi ritrovassi titolato Noi in famiglia
tifiamo per un ritorno alla grande di Bossi e Berlusconi
P U N TA
E PENNA
Lo scrittore Aldo Busi
E l a b o ra z i o n e
da foto LaPresse
18 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano
di Peter Popham
Port-au-Prince (Haiti)
M
entre a bordo di
un mezzo dellO-
nu percorriamo
le stradine disse-
state di Port-au-Prince per in-
contrare il presidente Michel
Martelly, la radio di bordo an-
nuncia manifestazioni e di-
mostrazioni. I dimostranti ci
circondano ma non sono mi-
nacciosi anche se ne avrebbe-
ro motivo. Solo qualche gior-
no fa un poliziotto andato ad
una festa con la pistola dor-
dinanza e ha sparato ad uno
studente.
A quasi tre anni dal tremendo
terremoto che fece centinaia
di migliaia di vittime, quasi
300.000 haitiani il 3% della
popolazione - vivono ancora
sotto le tende. Fa pi notizia
luragano Sandy 54 morti
della disperazione della gente
di Haiti.
A HAITI solo il 10% della po-
polazione ufficialmente oc-
cupata e il paese sta a galla gra-
zie alle rimesse degli emigran-
ti. Tre anni fa i soldati nepalesi
che facevano parte della Mis-
sione Onu importarono sulli-
sola il colera che ha fatto gi
4.000 vittime.
Quando arriviamo al palazzo
presidenziale un ammasso di
rovine che la Ong di Sean
Penn sta tentando di restau-
rare la polizia antisommossa
si sta ritirando inseguita da
una pioggia di pietre. Il pre-
sidente ci riceve dopo due ore
di attesa e ci appare come un
modello di calma e compo-
stezza. Su YouTube circolano
numerosi video di Sweet Mic-
ky nella sua versione di star
della canzone con abiti colo-
rati, un cappellaccio in testa e
unaria da carnevale. Era gi
famoso tra gli haitiani prima di
diventare presidente. sposa-
to e ha 4 figli. ed inappun-
tabile nel suo vestito scuro e
cravatta a righe.
Michel Martelly diventato
presidente nellaprile del 2011
sconfiggendo al ballottaggio
Mirlande Manigat, professo-
ressa universitaria ed ex Fi rs t
La d y di Haiti, una sorta di ma-
dre della patria. Da ricordare
che Martelly entrato in gioco
solo dopo lesclusione del can-
didato del partito di governo
travolto dagli scandali e su
pressione degli Usa. Comun-
que sia oggi a Haiti tutti gli
occhi sono puntati su Swe e t
M i c ky .
Sono quattro le cose di cui
voglio parlare, esordisce.
Istruzione e occupazione vi-
sto che il 70% della popolazio-
ne disoccupata, povert nel
paese la miseria drammatica
e questioni ambientali. In
campagna elettorale ho giura-
to che avrei mantenuto le pro-
messe ed ci che sto tentando
di fare. Sono entrato in politica
solo per cambiare il paese.
A questo punto fa un elenco
delle cose realizzate nei primi
18 mesi di presidenza: ha aper-
to le scuole elementari a un
milione di bambini garanten-
do loro un pasto caldo, ha ri-
costruito luniversit della ca-
pitale con risorse della Repub-
blica Dominicana, ha costrui-
to nuove scuole e migliaia di
case. Inoltre sono in corso il
progetto di vaccinazione con-
tro il colera e piani per elimi-
nare la fame e la malnutrizio-
ne. Sostiene inoltre che in
corso di attuazione un gigan -
tesco progetto di ricostruzio-
ne. Il terremoto ha distrutto
non solo il palazzo presiden-
ziale in stile neoclassico, ma
anche buona parte delle infra-
strutture oltre al quartier ge-
nerale dellOnu e allaeropor -
to.
A sentirlo parlare ci sembra
che descriva un paese comple-
tamente diverso dalle stradine
caotiche dove, mentre parlia-
mo, proseguono le manifesta-
zioni. Inoltre il presidente
vuole dare limpressione di
avere il controllo della situa-
zione mentre da decenni la
comunit internazionale, per
mano di organismi quali lUn -
dp e lUnicef, a decidere tutto e
met delle risorse del paese
vengono da agenzie straniere e
dalle Ong.
LA PRESENZA straniera a
legarmi le mani, dice. Qui a
Haiti alcune Ong sono diven-
tate pi importanti del gover-
no. Molti haitiani preferireb-
bero lavorare per una Ong
straniera piuttosto che fare il
ministro del governo di Haiti.
Spesso alle riunioni di governo
prendono parte molti stranieri
perch in certi campi non ab-
biamo persone competenti a
sufficienza.
Due sono le questioni che, a
sentire il presidente Martelly,
limitano la sua libert di azio-
ne. In primo luogo lintermi -
nabile polemica sul consiglio
elettorale da cui dipende la
democrazia di Haiti e che non
fa che rimandare le elezioni
parlamentari costringendo il
presidente a governare in una
sorta di limbo.
E, in secondo luogo, le diver-
genze con lOnu in materia di
difesa della nazione. Le forze
armate haitiane furono sciolte
dal presidente Aristide nel
1995. Dal 2004 la Missione di
Stabilizzazione dellOnu, nota
con lacronimo francese Mi-
nustah, si occupa di garantire
la sicurezza e di addestrare una
polizia locale. Grazie a questa
Tendopoli a Port-au-Prince e la cattedrale dopo il sisma. Sotto, a
sinistra, Michel Joseph Martelly e, a destra, lultima comizio di Artur
Mas A n s a / La Pre ss e
ALTRI MONDI
presenza la criminalit no-
tevolmente diminuita e si re-
gistrano 9 omicidi lanno ogni
100.000 abitanti, una media
molto inferiore a quella del-
lAmerica Latina. Ci non di
meno i caschi blu rappresen-
tano una ferita per lorgoglio e
il desiderio di indipendenza
degli haitiani e da molti sono
considerati nulla pi che len -
nesimo esercito di occupazio-
ne.
Haiti ha lambizione di di-
ventare autosufficiente ed
per questo che parlo continua-
mente di difesa delle coste e
dei confini nazionali, spiega il
presidente. mia intenzione
creare un apposito corpo per
svolgere questi compiti. Lo si
chiami esercito o meno poco
importa. In ogni caso sar
composto da agenti di polizia e
da militari. Dobbiamo essere
messi in condizione di sorve-
gliare i nostri confini.
Sembra ragionevole, ma la
mancanza di un esercito solo
uno dei tanti elementi che fan-
no di Haiti tutto tranne che
una vera nazione indipenden-
te. Verso la fine del nostro in-
contro, il presidente Martelly
assume una espressione pen-
sosa: mi sono chiesto come
sarebbe la mia vita se facessi
ancora il musicista, se passassi
il tempo a cantare, a divertirmi
e a bere birra. Forse me la pas-
serei meglio, ma ora ho la sod-
disfazione di fare qualcosa di
utile per il mio paese.
Uscendo dalla residenza del
presidente ci accorgiamo che
non ci sono pi le colonne di
fumo e i gas lacrimogeni. Oggi
il paese pi povero dellemi -
sfero occidentale ha un nuovo
capo. Ma malgrado le buone
intenzioni del presidente Mar-
telly, il futuro di Haiti appare
tuttaltro che roseo e lottimi -
smo fuori luogo.
The Independent Traduzione di
Carlo Antonio Biscotto
Pianeta terra
G R EC I A SLITTA ANCORA DECISIONE UE SU AIUTI
La decisione sugli aiuti alla Grecia, inizialmente prevista allEu-
rogruppo straordinario di domani, slitta allEurogruppo regolar-
mente in calendario del 3 dicembre. La decisione stata presa
durante la teleconferenza dei ministri della Ue. La Pre ss e
KENYA NONNA OBAMA ANTI-MALARIA
Mama Sarah Obama, nonna del presidente Usa,
sfiler insieme ad altre 3mila persone a Nairobi per
lanciare il progetto nonne contro la malaria, mor-
bo che uccide milioni di africani ogni anno: gli or-
ganizzatori, tra cui i ministri del governo kenyano,
sperano di raccogliere 100 milioni di dollari. Ansa
SVOLTA CATALANA
Lindipendenza
nelle urne
di Barcellona
OGGI IL VOTO PER IL GOVERNO DI ARTUR
MAS: OBIETTIVO, ADDIO A MADRID NEL 2014
di Alessando Oppes
Barcellona

il momento delle scelte. Oggi la Catalogna d e-


cideix se, nell'immediato futuro, vuole imbarcarsi
in un estenuante braccio di ferro con il potere centrale di
Madrid. Viste le premesse - una campagna elettorale
dura, nella quale non sono mancati i colpi bassi (i m-
monda la definiva ieri a tutta pagina El Peridico de
C a ta l u nya ) - facile pensare che il destino sia proprio
questo: uno scontro politico-istituzionale che, nelle in-
tenzioni di Artur Mas, leader di un nazionalismo che un
tempo si definiva moderato, dovrebbe portare entro il
2014 alla convocazione di un referendum per l'auto-
determinazione.
TONI EPICI, quelli utilizzati dal p re s i d e n t nell'atto di
chiusura della maratona elettorale, venerd sera in un
Palau Sant Jordi affollato da 18mila persone, la mag-
gior parte arrivate a Barcellona da ogni angolo della
regione a bordo di oltre 300 pullman messi a dispo-
sizione dall'efficientissima macchina organizzativa di
Convergncia i Uni.
Il mondo ci guarda, e questa sera vedr un popolo in
marcia che vuole decidere li-
beramente il suo futuro e
conquistare la libert. Sul
palco, discorsi intrisi di re-
torica, con lo stesso Mas e
con il segretario generale di
CiU, Josep Antoni Duran i
Lleida, che hanno parlato an-
che in inglese per dare una
dimensione internazionale
alle loro rivendicazioni,
mentre in tribuna, accanto a
un enorme mosaico che di-
segnava una e s te l a d a (l'em -
blema indipendentista), si al-
ternavano in uno sventolo
incessante dosato sapiente-
mente le bandiere catalane e
quelle dell'Unione europea.
Mas chiede una maggioran -
za forte. Ma, paradossal-
mente, gli potrebbe conveni-
re non ottenerla. Solo cos si
garantirebbe l'appoggio - nel
cosiddetto processo di co -
struzione nazionale - degli
indipendentisti di E s q u e r ra
Re p u b l i ca n a , altrimenti orien-
tati a mantenere la loro linea
critica nei confronti della po-
litica neo-liberale del gover-
no nazionalista.
IN MANO ALLE ONG
Il capo dello Stato contro
le organizzazioni
umanitarie
internazionali, e lOnu,
che ormai hanno
pi potere del governo
LA RAPSODIA TRISTE
DEL PRESIDENTE-CANTANTE
DOPO IL TERREMOTO E IL COLERA MARTELLY PROMETTE: SAR CAPACE
DI RICOSTRUIRE HAITI. MA LA POPOLAZIONE NON LO SEGUE GI PI
NAZIONALISMI
Gli altri movimenti
separatisti criticano
la politica economica
u l t ra - l i b e r i s t a
del presidente
re g i o n a l e
19 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2 ALTRI MONDI
di Cosimo Caridi
Rafah (confine Egitto-Gaza)
W
alid scalzo,
i pantaloni,
incrostati di
fango, tirati
su fino al ginocchio. Da
quando stata dichiarata la
tregua con Israele, lavora
notte e giorno allo scavo di
un tunnel al confine tra Stri-
scia di Gaza ed Egitto. 12-14
ore al giorno, per riaprire la
galleria dove era impiegato,
bombardata dallaviazione
di Tel Aviv durante gli 8
giorni delloperazione P i l a-
stri della Difesa.
IL MIO COMPITOera di ca-
ricare le merci su un carrello,
che poi veniva trainato fuori
con carrucola e motorino.
Sempre sottoterra, sempre in
ginocchio, sacco dopo sac-
co. Walid molto fiero del
suo lavoro, ha finito il liceo e
poi quattro anni fa diven-
tato parte della pi lucrosa
attivit commerciale di Ga-
za, il contrabbando dallEgit -
to.
I tunnel sono parte integran-
te delleconomia della Stri-
scia, si importa di tutto: cibo,
vestiario, elettronica, ma an-
che armi e valuta. In molti
sono convinti che gran parte
degli arsenali di Hamas ven-
gano riforniti attraverso le
gallerie sotto il confine. C
persino un comitato gover-
nativo che si occupa dei
commerci clandestini.
A pochi metri dal valico di
Rafah si iniziano a intrave-
dere i primi tendoni, grandi
tensostrutture con ampi
piazzali di terra battuta, sono
gli ingressi ai tunnel. Nelle
vicinanze stazionano gli uo-
mini di Hamas, armati di ka-
lashnikov, si riparano in pic-
cole tende, controllano il via
vai e ricordano che tutto nel-
la Striscia passa sotto loc -
chio vigile del movimento
islamista, emanazione creata
25 anni fa dai Fratelli Mu-
sulmani egiziani .
Un grosso carterpillar si
muove seguendo i gesti si-
curi di un cinquantenne,
ramente aumentata dopo la
rivoluzione di piazza Tahrir.
Un funzionario palestinese
della frontiera, controlla i
documenti di un gruppo di
uomini daffari in uscita da
Gaza e dice, in un ottimo
francese, che tradisce uni-
struzione allestero: La si-
tuazione molto meglio del
periodo di Mubarak. Le per-
sone sono pi libere di viag-
giare e le merci hanno meno
limitazioni.
LEgitto, guidato dallo scor-
so novembre dai Fratelli Mu-
sulmani, non pu chiudere
gli occhi davanti alle soffe-
renze di Gaza. Hamas il ra-
mo palestinese del partito
islamista, ed stata una delle
prime pedine che la fratel-
lanza ha messo sullo scac-
chiere mediorientale.
Hussein un giovane attivi-
sta che segue la distribuzione
degli aiuti provenienti da Ra-
Shafik, il proprietario di un
tunnel, bombardato merco-
led pomeriggio: Lavorava -
no per me 20 persone, im-
porto cemento e altro mate-
riale edile. un lavoro pe-
sante per i miei ragazzi, ma
Gaza ne ha bisogno, ci sono
troppe restrizioni alle im-
portazioni imposte dallo Sta-
to di Israele.
OGNI TUNNEL ha un pro-
prietario e un gestore, que-
stultimo si occupa degli or-
dini in Egitto e di pagare le
tasse al governo di Hamas,
che detta legge a Gaza dalle
elezioni del 2007. Penso che
in totale continua Shafik -
ci siano oltre 150 passaggi
Pi ci si avvicina alla costa
pi i tunnel diventano ampi:
in alcuni ci passano anche
delle macchine.
La quantit degli scambi tra
la Striscia e lEgitto sicu-
fah: Durante le prime tre
settimane delloperazione
Piombo Fuso, tra il 2008 e il
2009, il Cairo fece entrare in
Egitto solo 5 feriti, in que-
stultimo attacco in soli 8
giorni sono stati pi di 30 i
palestinesi trasferiti negli
ospedali del Sinai. Certo
qualcosa sta cambiando, ma
siamo lontani dalla libera
circolazione. Quella solo
propaganda. Allingresso
egiziano del valico di Rafah si
formata una lunga coda,
decine di tir carichi di der-
rate alimentari e medicinali.
Un autista, con bandiera ma-
rocchina sul cofano del ca-
mion, suona il clacson im-
paziente: Ci mettiamo pi a
fare le carte per lingresso,
che gli israeliani a dichiarar
guerra unaltra volta.
I tunnel di Gaza,
cordone ombelicale
con il mondo
DANNEGGIATI DAI RAID ISRAELIANI,
DA QUI SOTTO PASSANO AIUTI (E ARMAMENTI)
Lingresso di un tunnel con lEgitto nella Striscia di Gaza. A sinistra, lingresso di una galleria Ansa
WALID IL MINATORE
12-14 ore sotto terra per riaprire la galleria
danneggiata: il traffico di merci
fa arricchire migliaia di persone
Piazza Tahrir
Il combattente della pace
contro l apartheid israeliano
IL PERSONAGGIO
di Robert Fisk
U
ri Avnery ha 89 anni, un personaggio leg-
gendario ed ancora un combattente. Il fa-
moso scrittore, pacifista e uomo politico di sini-
stra tra i pochi che continua a chiedere con in-
sistenza la pace con i palestinesi, con Hamas e uno
Stato palestinese entro i vecchi confini del 1967.
Avnery pi che mai convinto che Israele po-
trebbe firmare un trattato di pace domani o la
prossima settimana. questa la disgrazia di es-
sere un inguaribile ottimista, commenta. A guar-
darlo non cambiato affatto da quando lho visto
lultima volta, una trentina di anni, fa impegnato a
giocare a scacchi con Yasser Arafat in mezzo alle
rovine di Beirut. Oggi ha i capelli e la barba bian-
chi ma conserva la rabbia e il senso dellumorismo
di sempre.
Chiedo che stanno facendo Benjamin Netanyahu
e il governo e quale era lo scopo di questo attacco
a Gaza? Parti dal presupposto che sappiano quel-
lo che fanno e che vogliano la pace. Partendo da
questo presupposto la loro politica appare stupi-
da o folle. Ma se parti dal presupposto che a loro la
pace non interessa affatto e che vogliono uno Sta-
to ebraico che vada dal Mediterraneo al fiume
Giordano, allora quel che fanno acquista un senso
e diventa comprensibile. Il guaio che ci che fan-
no ci sta portando in un vicolo cieco. Abbiamo gi
uno Stato in tutta la Palestina storica: per tre quar-
ti lo Stato ebraico di Israele, per un quarto co-
stituito dai territori occupati della Cisgiordania e
della Striscia di Gaza.
Uri Avnery parla scandendo le parole e con estre-
ma chiarezza e lucidit. Se annettessero la Ci-
sgiordania come hanno annesso Gerusalemme
est, il risultato sarebbe pi o meno lo stesso, ag-
giunge. Il problema che nel territorio attual-
mente sotto la dominazione israeliana la popo-
lazione costituita per il 49% da ebrei e per il 51%
da arabi. Lo squilibrio demografico fatalmente
destinato ad aumentare a favore degli arabi. Il
problema che al momento il nostro uno Stato
fondato sullapartheid: un apartheid totale nei
territori occupati e una apartheid crescente in
Israele. Continuando cos diventer un regime di
apartheid in tutto il territorio.
Il ragionamento di Avnery
chiaro. Se agli arabi fossero
concessi i diritti civili e politici,
alla Knesset ci sarebbe una mag-
gioranza araba che per prima
cosa cambierebbe il nome del
paese da Israele in Palestina. Certo nel 21 secolo
la pulizia etnica di massa impensabile. Ma la de-
mografia un dato di fatto. Ma non si parla in
Israele di questo tema? No, c una sorta di ri-
mozione collettiva. Nessun partito politico parla
di questo problema e la parola pace non com-
pare in alcun programma elettorale, forse con la
parziale eccezione di Meretz.
E LA SINISTRA ISRAELIANA? Sta in ibernazio-
ne. stata uccisa da Ehud Barak nel 2000. Barak
torn da Camp David e ci raccont che lui era il
solo che voleva la pace, ma che non avevamo un
interlocutore. Questo fu il colpo mortale. A dire
queste parole non stato Netanyahu, ma il leader
del Partito Laburista. E cos morto il movimento
Peace Now.
Scuote la testa, riflette un attimo poi riprende a
parlare riuscendo miracolosamente a recuperare
un po del suo ottimismo: quando nel 1982 in-
contrai Arafat le condizioni cerano gi tutte. La
situazione oggi non cambiata: uno Stato pale-
stinese con la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e
Gerusalemme est come capitale accanto a uno Sta-
to israeliano. Qualche piccola concessione terri-
toriale e una soluzione simbolica al problema dei
profughi. Ma questa soluzione che gi matura
da 30 anni sta appassendo come un fiore come
un fiore lasciato in un vaso senza acqua. vero che
abbiamo lasciato Gaza, ma solo per tenerci ben
stretta la Cisgiordania.
Avnery convinto che Hamas accetterebbe queste
condizioni. Quando nel 1993 ne parlai, in ebrai-
co, nel corso di una conferenza a Gaza davanti a
500 esponenti dellala pi radicale di Hamas, ven-
ni applaudito e invitato a pranzo. Gli ricordo che
lo statuto di Hamas non prevede la possibilit di
una pace con Israele. Parole, solo parole. Se si fir-
masse una tregua della durata di 50 anni andrebbe
benissimo, al di l delle parole. Unultima cosa:
come mai non c stata la temuta invasione di ter-
ra? Dobbiamo ringraziare e santificare Goldsto-
ne. stato il suo rapporto sui crimini commessi a
Gaza durante lOperazione piombo fuso del
2008-2009 a dissuadere gli israeliani dallinvadere
la Striscia. Sono in molti in Israele ad augurarsi
che Avnery viva ancora a lungo.
The Independent Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
TUTTI CONTRO IL FARAONE MORSI
Manifestazioni a piazza Tahrir e rivolta dei magistrati
(sciopero nazionale) contro i super-poteri che il
presidente sattribuito. Nuoveprotestemarted. La Pre ss e
CONGO APPELLO AI RIBELLI: FERMATEVI
I ribelli del movimento M23 cessino le ostilit, le
minacce di deporre il governo di Kinshasa e si ri-
tirino da Goma: il diktat del vertice in Uganda tra
i leader di Repubblica democratica del Congo,
Uganda, Kenya e Tanzania. Assente il ruandese
Kagame, sostituito dal ministro degli Esteri. Ansa
GERMANIA CONGRESSO DEI PIRATI
Si sta svolgendo questo week end a Bochum il
primo congresso dei delegati del Partito dei Pi-
rati - in netta difficolt nei sondaggi sulle inten-
zioni di voto - che sta preparando la campagna
per le elezioni politiche dellanno prossimo in
Germania, a settembre. Ansa
PACE
E TERRA
Uri Avnery
chiede chiedere
uno Stato
palestinese entro
i vecchi confini
del 1967
20 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano
SECONDO TEMPO
tentativo di parricidio?
Mi hanno chiesto cos tante vol-
te se mio padre era stata
unombra ingombrante ... Alla
fine ho trovato una risposta che
mi soddisfa: stato unombra in
una giornata molto assolata. E
continua a ripararmi dal sole.
Siamo io e lui, nel libro. E tanti
altri protagonisti.
Perch un memoir? Lei non poi
cos vecchio.
Infatti mi ha convinto Beppe
Cottafavi, leditor del libro. Ma
ne sono contento. Io pensavo
che fosse poco interessante e
prematuro. Mi preoccupava li-
dea di scrivere una storia lezio-
sa. Dove mi racconto bello, bra-
vo, buono. Un San Francesco
che non sono per niente.
B, San Francesco no: a un certo
punto scrive che le persone la
a n n o i a n o.
S, s confermo.
Scusi se insito: in febbraio met-
te in scena un Riccardo III suo.
Di quella tragedia celebre una
grande interpretazione di suo
pap per la regia di Ronconi.
Per fortuna non lho mai visto.
Ma c fiorente aneddotica su
quellesperienza.
R i s p o l ve r i a m o l a .
Mio padre fece la prima lettura a
tavolino. Recit tutto, fino a il
mio regno per un cavallo. Alla
fine, alzandosi: Ecco, io pi o
meno la faccio cos. Debuttia-
mo tra 35 giorni, Luca tu fai le
tue cosine di contorno. Per ri-
cordati come la faccio. Lavorate
bene. Quando poi ho avuto la
fortuna di lavorare con Ronco-
ni, decenni dopo, me la fece pa-
gare con uno spettacolo di sei
di Silvia Truzzi
L
a maturit tutto, dice Edgar al
padre nel Re Lear. Shakespeare
centra quasi sempre, soprattut-
to in questa storia dove Ales-
sandro Gassmann lavora alla
regia di Riccardo III e intanto d
alle stampe unautobiografia,
Sbagliando lordine delle cose: les-
sico familiare, plurale, scanzo-
nato, amaro, in cui il tempo non
scandito dagli anni, ma dalle
tourne. Dentro c lui. Figlio,
uomo, marito, padre. E poi: pu-
gile, modello, attore, regista.
Sulla copertina il cognome pi
famoso della storia del teatro
italiano si riappropria di una
enne: per non passare inos-
servata, la seconda colorata di
rosso. Mio padre la depenn. Il
giorno del suo primo provino.
Avanti il prossimo: Sgama,
Gassma... com che ti chiami?.
Mia nonna era ebrea e si cambi
il cognome. Mi sono ripreso il
cognome di mio nonno che era
tedesco perch spero in unIta -
lia multietnica, dove nessuno si
deve nascondere. Alessandro
con due enne 47 anni, alcuni
trascorsi cazzeggiando, altri
soffrendo sfodera una certa si-
curezza mentre presenta il suo
libro in una sala milanese affol-
lata di fan diversamente assor-
titi (un po suoi, un po di Vit-
torio). Ma lo tradiscono le gam-
be, inquiete sotto il tavolo.
Banalizziamo: questo libro un
La verit secondo King Kong
BRASCHI IN SCENA
MONDIALE F1 ALLATTO FINALE
LA FERRARI SPERA NELLA PIOGGIA
Sul circuito brasiliano di Interlagos si assegna
il mondiale 2012 di Formula 1. Per ottenere
il titolo Fernando Alonso deve vincere e
sperare che Vettel chiuda al massimo quinto .
MACHOCAMACHO, IL PUGILE-STAR
MUORE DOPO LA SPARATORIA
Hector MachoCamacho, 50 anni e tre volte
campione del mondo, era stato colpito
da un proiettile mentre era in auto
con un amico spacciatore di coca, a Portorico
RUGBY: LITALIA SFIORA LIMPRESA
CONTRO LAUSTRALIA
LItalrugby sfiora limpresa ma alla fine si
arrende: lAustralia passa per 22-19 a Firenze
nel test match che lascia lamaro in bocca agli
azzurri.
di Elisabetta Ambrosi
H
o sempre avuto listinto a reprimere listin -
to. A pronunciare queste parole non un
canuto intellettuale, ma il peloso King Kong in
persona, tormentato protagonista di Dimensio -
ne affettiva di King Kong: il primo dei tre atti,
firmato da Massimiliano Virgilio, di Interno 3,
lo spettacolo che va in scena in questi giorni al
Teatro Vascello di Roma nellambito della ras-
segna Le Vie del Festival. Interpreti Nicoletta
Braschi, Enrico Ianniello, Tony Laudadio, regia
di Francesco Saponaro.
Il conflitto interiore dellirsuto coniuge di Ann,
leroina che Kong aveva rapito in cima allo State
Building nellomonimo film, si svolge nel suo uf-
ficio di Manhattan. Pur essendo diventato un
produttore disincantato (Gli sceneggiatori danno il
meglio di s quanto meno ci credono), Kong lu-
nico ad essere attraversato da dubbi morali: Re -
primere listinto lunico modo di non morire in
una fossa di serpenti, ripete. La moglie e il suo
amante, lo scrittore Robert Riskin, da cui Ann
forse aspetta un figlio, incarnano il cinico mondo
del cinema (Siamo tutti animali o no, Kong?):
unindustria infetta, dove, in un rovesciamento
surreale, si invocano le leggi della foresta per giu-
stificarsi (Tu avevi lobbligo morale di scrivere lettere
quando nella foresta ingravidavi le femmine, Kong?).
Sullo sfondo, la seconda guerra mondiale, di cui i
protagonisti non si curano tranne quando si pro-
spetta una possibile interruzione di Sentieri. A
un certo punto, per, il sarcasmo di moglie e
amante, che tormenta il gorilla per due dollari di
taxi, innescano in Kong una reazione improvvisa.
Mi sai dire dove si nascosta la verit?, grida esa-
sperato, mentre i serpenti dellistinto riprendono
il sopravvento.
sempre il matrimonio borghese, qui svuotato
persino della possibilit di separarsi Non chiedo
il divorzio perch mi sei indifferente al centro del
terzo atto, Ritratto di coniugi con Festa, di Igor
Esposito. Qui il tragico sta piuttosto nellincom -
patibilit tra un imprenditore di tubi napoletano,
loquace e cinico (La speranza come la mosca, sta
sempre sulla merda), e la moglie Eleonora, che
passa il tempo a formare con il suo corpo dei ta -
bleaux vivants e a rimpiangere di aver sposato un
piccolo borghese, teppista, cretino. Lui tenta di far-
la appassionare a un catalogo di tubi, le compra
un quadro (rubato) di Tano Festa. Lei, persa nella
sua ossessione (Ogni essere umano ha bisogno di un
vizio per non impiccarsi), si invaghisce del fanta-
sma del pittore, che la conquista con il suo lirismo
alcolico (Altro che eterea, lanima ingombrante,
co r p u l e n ta ).
In mezzo a questa follia tutta umana, il terzo epi-
sodio, ALunar Woman, di Antonella Anedda,
in realt un intermezzo, come una pausa che
sposta il registro dallassurdo al dolore, dalla pa-
ranoia alla malinconia. La cantilena di una donna
nel silenzio lunare ricorda che lagognata stabilit
appartiene solo agli oggetti, e che per noi sar pos-
sibile quando tutto sar finito. Oppure assorben -
do il passato come i fossili: ecco lunica eternit.
ore, in cui io morivo dopo tre
ore e un quarto.
Sadico o provocatore, Vittorio?
Ma no... Una volta and a pran-
zo con Carmelo Bene, qui a Mi-
lano. Cero anchio. Giorgio Al-
bertazzi entr per caso nel risto-
rante. Si avvicin per salutarli.
Giorgio, scusa ma stiamo
parlando di teatro. Sim -
magini la faccia di Alber-
tazzi.
Una parola: Af fabulazione.
(rughe illuminate da un gran-
de sorriso). Ah, la tragedia
di Pasolini che segn il
mio debutto ufficiale in
teatro: in scena io e pap.
A Pistoia, per il primo at-
to, lui quasi non recit. Mi
serviva le battute per vede-
re se sopravvivevo alla
prima volta. Nellinter -
vallo mi abbracci: Sei
stato bravo. Ah, e ricordati
che adesso recito io. Non ti
preoccupare perch nes-
suno ti guarder pi.
Lha mandato a quel paese?
Non ero ancora in grado. Per
credo di essere stato insieme a
Diletta, la sua donna definiti -
va e a Emanuele Salce, il figlio
di Diletta uno dei pochi in gra-
do di contrastare pap. Penso ci
adorasse per quello, odiava i
leccaculo. Ma quella volta ero
talmente terrorizzato che mi
sembrava un successo gi aver
finito il primo tempo senza aver
sbagliato. Non
faccio questo
mestiere per
svettare sugli altri.
Scelta lessicale curiosa per uno
alto 1 metro e 93.
Il mio Riccardo sar alto 2 metri
e 5: che vuole, mi attrae laltezza.
Comunque il mio interesse pri-
mario costruire dei mondi:
sono pi portato di quanto
non fosse mio padre per la
regia, decisamente meno
di lui per la recitazione.
Perch ha raccontato che
soffre di attacchi di pani-
c o?
Il primo arrivato due anni do-
po la morte di pap. Li ho messi
in relazione facendo analisi. A
un certo punto mi sono sentito
un gran peso sulle spalle, non
potevo rimandare la prospetti-
va di invecchiare. Ero il capo
della famiglia. Negli ultimi anni
della vita dei tuoi genitori, e qui
va il titolo Sbagliando lordine del-
le cose, c quellerrore per cui si
diventa genitori dei propri ge-
nitori.
C qualcosa che si pentito di
aver scritto?
C qualcosa che mi sono pen-
tito di non aver scritto. Lo spet-
tacolo di Ronconi, quello che
durava sei ore, era costato uno
sproposito di soldi: fece fallire il
Teatro Ater. Un uomo di gran-
de talento non pu usare la cosa
pubblica in questo modo. Come
i politici.
Vabb, la buttiamo in politica?
(entra in scena il pugile) I nostri
politici sono un branco di de-
ficienti. Sono molto incazzato.
Questi signori devono stare at-
tenti, perch tira una bruttissi-
ma aria. Li vedo a Roma, aggi-
rarsi con laria dei ras di quar-
tiere. Il sindaco di Riccardo III
ispirato a Scilipoti: mi serviva
un...
Un che cosa?
Non me lo faccia dire. Se non
avessi 47 anni sarei un black
bloc.
Alessandro Gassmann
Lombra di mio padre?
Mi ripara dal sole
Li n te r v i s ta
MEMORIE
G I OVA N I
Quella volta a pranzo
con pap e Carmelo
Bene: entr
Albertazzi e lui
gli disse G i o rg i o,
scusa, ma stiamo
parlando di teatro
S P E T TAC O L I . S P ORT. I DE E
A l e s s an d r o
G a s s m an n
Ansa
S o t t o,
Nicoletta
B ra s ch i
in scena
SBAGLIANDO LORDINE
DELLE COSE A. Gassmann
Mondadori, 178 pagg; 18 euro
Gassmann direttore del teatro sta-
bile del Veneto e regista di Razza ba-
starda, menzione speciale al Festival
di Roma come opera prima.
21 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2
18.30 Transatlantico Attual.
19.00 NewsNotiziario
19.25 SeraSportNotiziario
sportivo
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20.58 MeteoPrevisioni del
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21.30 Visioni di futuro
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22.00 Visioni di futuro
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22.26 MeteoPrevisioni del
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22.30 Newslunghe
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22.56 MeteoPrevisioni del
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23.00 Il Punto+Rassegna
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23.30 Il Punto+Rassegna
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23.57 MeteoPrevisioni
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6.00 PrimaPagina
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spirito Rubricareligiosa
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Il nuovoarrivato
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NordvsSud Timballo
incasaPerrone
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13.40 L arcadi No Rubrica
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18.50 Avanti unaltro Gioco
20.00 TG5- Meteo5
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20.40 StriscialaDomenica
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21.15 Ti amointuttelelingue
del mondo-
Commedia(Ita2005).
Di Leonardo
Pieraccioni, con
LeonardoPieraccioni
23.20 Il giudice
Mastrangelo2 Delitto
sul mare Telefilm
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Notte Informazione
2.00 StriscialaDomenica
Attualit(Repl.)
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10.10 Beethoven4-
Commedia(Usa2001).
Di DavidMickeyEvans,
conJudgeReinhold,
JuliaSweeney
11.50 GrandPrix
Rubricasportiva
12.25 StudioAperto- Meteo
Informazione
13.00 SportMediaset- XXL
Rubricasportiva
14.00 Primatv L incredibile
viaggiodi Capitan
Drake- Avventura
(Usa2009). Di David
Flores, conAdrianPaul,
TemueraMorrison
15.55 Il viaggiodell unicorno
- Fantastico(Usa
2001). Di PhilipSpink,
conChantal Conlin,
Heather McEwen
18.20 Primatv Canimals
Cartoni animati
18.30 StudioAperto- Meteo
Informazione
19.00 Ritornoal futuro-
ParteIII - Avventura
(Usa1990).
Di Robert Zemeckis,
conMichael J. Fox
21.25 Archimede-
Lascienzasecondo
Italia1 Culturale
0.20 RobinHood- La
leggenda- Avventura
(GB1991). Di JohnIrvin,
conPatrickBergin,
UmaThurman
7.30 Superpartes Attualit
8.35 Pianetadinosauri
Documentario
9.20 MagnificaItalia
Documentario
10.00 SantaMessa Evento
11.00 Lestoriedi viaggioa...
Documentario
11.30 TG4Informazione
12.00 Pianetamare
Documenti
13.05 Donnavventura
Real Tv
14.00 TG4Informazione
14.40 Novit Comesi cambia
Primapuntata
Real Tv
15.25 Cavalca, Vaquero! -
Western(Usa1953).
Di JohnFarrow, con
Robert Taylor
17.05 DowntonAbbey
Terzapuntata
Miniserie
18.55 TG4- Meteo
Informazione
19.35 Il comandanteFlorent
Suonoeluce Telefilm
21.30 Orgoglioepregiudizio
- Sentimentale(Fra/GB
2005). Di JoeWright,
conKeiraKnightley
23.45 Terra! Attualit
0.45 I bellissimi di R4
Rubrica
0.50 TheInformant! -
Drammatico(Usa 09).
Di StevenSoderbergh,
conMatt Damon,
MelanieLynskey
6.00 TGLa7- Meteo-
Oroscopo- Traffico
Informazione
7.00 Omnibus Attualit
10.00 Ti ci portoio Rubrica
11.25 Ti ci portoioincucina
conVissani Rubrica
11.45 Josphine, ange
gardien Nemico
giurato Telefilm
13.30 TGLa7 Informazione
14.05 Il Kentuckiano- Il
vagabondodelle
frontiere- Western
(Usa1955). Di Burt
Lancaster, conBurt
Lancaster, Dianne
Foster
15.50 Ti ci portoioincucina
conVissani Rubrica
16.10 TheDistrict Il vero
terrorista Unastrana
malattia Telefilm
18.00 L ispettoreBarnaby
Morteepolvere
Telefilm
20.00 TGLa7 Informazione
20.30 InOnda- Speciale
Primariedel PD
Attualit
0.05 OmnibusNotte
Attualit
1.10 TGLa7Sport
Informazione
1.20 Nidodi spie-
Spionaggio
(Rus/Fra/Svi/Spa 81).
Di Aleksandr Alov,
Vladimir Naumov,
conAlainDelon
10.00 LineaverdeOrizzonti
Rubrica
10.30 Asuaimmagine
Rubricareligiosa
10.55 SantaMessa Evento
12.00 Recitadell Angelus
Evento
12.20 Lineaverde Rubrica
13.30 TG1 Informazione
14.00 DomenicaIn- L Arena
Variet
Giuliahapicchiato
Filippo- Documentario
(Ita2012). Di Francesca
Archibugi, conRiccardo
Scamarcio
16.10 TG1Informazione
16.15 PolePosition Rubrica
sportiva
16.55 Automobilismo,
MondialeFormula1
2012 GranPremiodel
Brasile: gara(Diretta)
18.45 PolePosition Rubrica
sportiva
19.00 L eredit Gioco
20.00 TG1 Informazione
20.35 Rai TGSport5minuti
di recupero Rubrica
sportiva
20.40 Affari tuoi Gioco
21.30 Primatv Terraribelle-
Il nuovomondo
Ottavaeultima
puntata Fiction
23.30 SpecialeTG1
ZuccheroFornaciari
Attualit
0.35 TG1Notte- Che
tempofa Informazione
9.00 BattleDance
Realityshow
9.55 Erreway Telefilm
10.10 Ragazzi c Voyager
Documenti
10.50 AcomeAvventura
Rubrica
11.30 Mezzogiornoin
famiglia Variet
13.00 TG2 Informazione
13.30 TG2Motori Rubrica
13.45 Quelli che... aspettano
15.40 Quelli che... Tragli
ospiti: Nicoletta
Mantovani, Dario
Argento, Malika
Ayane Variet
17.10 StadioSprint
Rubricasportiva
18.10 90Minuto
Rubricasportiva
19.00 Automobilismo,
MondialeF12012
Gpdel Brasile:
gara(Sintesi)
19.35 Cops- Squadra
speciale
Finti ostaggi Telefilm
20.30 TG2- 20.30
Informazione
21.00 Primatv- Hawaii
Five-0 Il toccodella
morte Telefilm
21.45 Primatv- Episodio
N.C.I.S.: LosAngeles
Il toccodellamorte
Telefilm
22.35 LaDomenicaSportiva
Rubricasportiva
1.00 TG2 Informazione
7.50 Il matrimoniodi Betsy-
Commedia(Usa1990).
Di AlanAlda, conAlan
Alda, JoeyBishop
9.20 L IspettoreDerrick
Telefilm
10.15 Scatolecinesi Rubrica
10.45 TGREstovest Rubrica
11.05 TGRMediterraneo
Rubrica
11.30 TGRRegionEuropa
Rubrica
12.00 TG3 Informazione
12.25 TeleCamereAttualit
12.55 Seunafarfallabatte
leali... Rubrica
13.25 Passepartout
Documentario
14.00 TGRegione- TG3
Informazione
14.30 In1/2h Attualit
15.05 Allefaldedel
KilimangiaroAttualit
19.00 TG- TGRegione
Informazione
20.00 Blob Variet
20.10 Chetempochefa
Ospiti: MarioMonti,
SylvieGoulardeEros
Ramazzotti Attualit
21.30 TG3- Speciale
Primarie
Centrosinistra
Attualit
0.05 TGRegione
Informazione
0.10 3astagione- Primatv
Boris L importanzadi
piacereai notai
Telefilm
LA TV DI OGGI
LA RADIO
Un giorno da Pecora:
Morning pool dele primarie
L'AnzianoSabelli eil SimpaticoLauroscenderannoincampo, conunadoppiapuntata, tra-
smessadal pullmanvetrinadi Radio2posizionatoaTestaccio, aRoma, di fronteallesezioni del
Pdedi Sel. Tenteremodei morningpoll , unoscrutinioanticipatoindiretta, grazieadinviati
moltospeciali sparsi per i seggi di tuttaItalia. Dalle19.55, daremoimmediatamenteleprime
proiezioni dei risultati. Luned ci dedicheremoai risultati del voto: si andr al ballottaggiooppure
no?Vincer Bersani al primoturnooci sar unasorpresa?Agli ascoltatori l'arduasentenza. Noi,
intanto, possiamorassicurarecheincasodi ballottaggio, abbiamogi prontealtredirettedal pul-
lman, checollocheremoinunaltroluogosimbolodi Roma..." Oltreagli ospiti instudioeincolle-
gamento, gli specialepotr contaresul cast di UnGiornodaPecora al grancompleto.
RADIODUE dalle 11.00 e dalle 19.55
SC1 Cinema 1
SCH Cinema Hits
SCP Cinema
Passion
SCF Cinema
Family
SCC Cinema
Comedy
SCM Cinema Max
SCU Cinema Cult
SC1 Sport 1
SC2 Sport 2
SC3 Sport 3
17.40 L ultimo
dei Templari SCM
18.35 Hook - Capitan
Uncino SCH
19.10 Il truffacuori SCC
19.10 Sei giorni,
sette notti SCP
19.15 Rio SCF
19.20 Prozac Nation SCU
19.20 Mondo senza fine
Seconda parte SC1
19.20 Secret Window SCM
21.00 Christmas
in Wonderland SCF
21.00 Le regole
dell attrazione SCU
21.00 Sono pazzo
di Iris Blond SCC
21.00 Il matrimonio del mio
migliore amico SCP
21.00 Il corvo 2 SCM
21.15 Prima tv Mondo senza
fine Terza parteSC1
21.15 Will Hunting -
Genio Ribelle SCH
22.30 Jade SCM
22.45 Honey SCF
22.50 Amore Senza Confini -
Beyond Borders SCP
22.55 L arte di vincere SC1
23.00 Paradiso
+ inferno SCU
23.00 Faccio un salto
all Avana SCC
23.25 La leggenda del Re
Pescatore SCH
0.10 Dark Water SCM
0.25 Detective
a 2 ruote SCF
0.35 14anni vergine SCC
14.55 Calcio, Serie A
2012/2013 14a giornata
Pescara - Roma
(Diretta) SP1
15.25 Rugby, AVIVA Premier-
ship 2012/13 London
Wasps - Leicester
Tigers (Diretta) SP2
16.55 Calcio, Premier League
2012/2013 13a giornata
Chelsea - Manchester
City (Diretta) SP3
19.00 Calcio, Serie A
2012/2013 14a giornata
Pescara - Roma
(Replica) SP3
20.40 Calcio, Serie A
2012/2013 Posticipo
14a giornata Milan -
Juventus (Diretta) SP1
20.45 Calcio, Serie A
2012/2013 Anticipo
14a giornata Palermo
- Catania (Sintesi) SP3
21.00 Calcio, Premier League
2012/13 13a giornata
Swansea City - Liver-
pool (Replica) SP3
21.00 Golf, PGA European
Tour 2012 Da Dubai
World Tour Cham-
pionship: 4a giornata
(Replica) SP2
23.00 Rugby, Test Match 2012
Inghilterra - Sud
Africa (Replica) SP2
23.15 Calcio, Serie A
2012/2013 Posticipo
14a giornata Milan -
Juventus (Repl.) SP3
I film Lo sport
SECONDO TEMPO
PAR CONDICIO?
Bersani for p re s i d e n t
Tg1 avanti tutta
IL PEGGIO DELLA DIRETTA
La lezione f ra n ce s e
di monsieur Jozsef
OLTRALPE Eric Jozsef, corrispondente
in Italia del francese Libration
di Paolo Ojetti
A
ssediato dalle lagnanze degli
esclusi, venerd sera, dopo
unintervista con Bersani, il Tg1 ha
dovuto chiamare a raccolta anche
Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci,
in rigoroso elenco non alfabetico,
ma sondaggetico. Ieri mattina, al-
tro collage riparatore a firma di Na-
dia Zicoschi. In sostanza, il Tg1
stato accusato di mancata par con-
dicio e di aver tirato la volata al
segretario in carica, che tutti an-
che in Rai danno per favorito. La
protesta dei concorrenti dimenti-
cati e privati della spintarella con-
cessa a Bersani (in Rai, i bersaniani
si sono moltiplicati come i funghi
dopo le prime piogge) ha un senso?
Vale anche in questo caso la par
condicio? Se avesse un senso e un
qualche fondamento, le conse-
guenze sarebbero davvero impre-
vedibili e devastanti.
PER ESEMPIO, alla vigilia delle
primarie del Pdl, avremo di certo
un Alfano debordante, immortala-
to di fronte, profilo, tre quarti, close
up con annesse interviste. E gli altri
abbozzeranno? Mai, ci sar di sicu-
ro la rivolta di Santanch, Crosetto,
Meloni, Galn, Cattaneo, Bianco-
fiore, Marra, Samor e (sempre che
non sparisca) lindagato Proto. An-
che se gi ora Santanch, Cro-
setto e Meloni hanno in paradiso
qualche santo e qualche talk show in
pi. Niente in confronto a quello
che potrebbe ancora succedere,
causa le frenesie frazioniste della
Casta. Se il Tg1 fa parlare Di Pietro,
non avrebbe ragione a incavolarsi di
brutto il suo ex, Donadi, destinato a
un progressivo oblio? E ancora non
basta. Se la par condicio riguar -
dava i partiti nelle fasi pre-elettorali,
ammissibile che i telegiornali deb-
bano occuparsi per forza delle vi-
cende interne di una formazione
politica? Cosa accadrebbe durante
un Conclave? Scusi, mi intervisti e
parli bene di me; sa, io corro per di-
ventare Papa. A ogni inquadratura
di Grillo obbligatorio uguale pri-
mo piano per Salsi e Favia, o vice-
versa? E perch Montezemolo, che
non ancora nessuno e sembra
Crozza, spalla a spalla con Casini?
Cosa accadrebbe se Berlusconi fon-
dasse un altro partito su misura:
quanti minuti potrebbe pretende-
re? Unora al giorno? Sei mesi lan -
no? Alla fine, ha ragione il Tg1. Fac-
cia quello che vuole e lo faccia senza
scrupoli e infingimenti. Non si pu
seriamente correre dietro allultimo
degli scilipoti in circolazione. Me-
glio lidolatria sfacciata. Ai tempi
del Caimano, era Caimano e basta.
Ora c Monti, e Monti sia. Bersani
favorito? Lecchiamolo in anticipo.
Anche questa, in fondo, unarte.
di Fulvio Abbate
M
i dicono sia da poco morto il
talkshow, stecchito. Tutta colpa
dessere stato rumoroso come una u-
toclave colma di inutili intemperanze
e volgarit, un motorino sempre ac-
ceso, roba che alla fine non si capiva
bene cosa volessi dire tu oppure quel-
laltro (A proposito: te lo ricordi chi
cera in tv a discutere sul Monti-Qua-
ter? No, perch io ricordo soltanto
che tizio ha detto qualcosa a Caio, poi
alla fine arrivato Sgarbi e ha dato di
mattoCerto, la radio unaltra co-
sa), e ancora che ci stesse a fare il
conduttore se poi non modera e so-
prattutto non sbroglia la matassa del-
la barbarie mediatica (cit). Se dav-
vero tutto ci dovesse corrispondere
a verit, non resta che immaginare un
album di figurine che, sotto finale, li
riassuma davvero tutti, i nostri ospiti
eroi, parlo delle voci che al talkshow
dettero impulso e molto altro.
Per ragioni di cavalleria verso gli os-
servatori stranieri, e forse perfino di
civile speranza, mi piacerebbe inizia-
re lalbum citando la compitezza ci-
vile, cio lesatto contrario del brusio
dautoclave cui accennavo un istante
fa, di Eric Jozsef, corrispondente del
quotidiano francese L i b ra t i o n in Ita-
lia, proprio lui che ieri mattina ho
avuto modo di scorgere a Omnibus su
La7. Non un volto notissimo, Joz-
sef, tuttavia serve a fare la differen-
za.
ERIC JOZSEF, come ho gi premesso,
incarna in s il garbo e la volont di
vederci chiaro sulle cose della politica
italiana, egli d infatti la sensazione di
guardare ai macigni di cui sopra con
attenzione da politologo. LItalia, e
segnatamente Roma, dove luomo fa
base da un po di anni, non sembra,
almeno fino a questoggi, averne gua-
stato il sorriso e perfino la severit di
fondo, la voglia di comprendere il
Belpese, fino a restituirlo ai suoi let-
tori lass nellEsagono. Il ragiona-
mento sulle umane cose italiane cui
Jozsef si affida sempre alto eppure
corre parallelo alla linea di terra, per-
fino quando ha lobbligo di pronun-
ciare nomi e vicende da sceneggiata
mediolanese, come potrebbe essere
quella che inquadra il rapimento del
rag. Spinelli, materiali antropologici
che il francese medio, nonostante
Sarkozy non si sia fatto mancare nul-
la, potrebbe faticare a comprendere in
tutta la sua pienezza nazional-crimi-
nal-popolare, ossia berlusconiana.
Se fai caso al suo eloquio, squisito e
insieme fermo, ti torna in mente che
nel galateo politico del suo paese i
politici si rivolgono gli uni altri con
un semplice monsieur, e perfino il
presidente Hollande non sfugge a
questa regola. Sia pure a denti stretti,
ho lobbligo morale di confessare che
la presenza di Eric Jozsef nei nostri
talkshow, almeno ai miei occhi, fi-
nisce con lavere il valore di una carta
tornasole dellimpresentabilit di
molti commentatori politici nostri
connazionali, eccezioni escluse. E for-
se anche mio padre avrebbe la stessa
sensazione, sebbene durante la secon-
da guerra mondiale si trov recluso in
un campo di prigionia francese nei
monti dellAlgeria. Mi sa che anche
lui direbbe: ascoltare Eric Jozesf una
lezione di garbo, di dignit profes-
sionale.
Gli ascolti
di venerd
TALE E QUALE SHOW
spettatori 6,4 mln share 25%
I CESARONI
spettatori 4,2 mln share 15%
STRISCIA LA NOTIZIA
s p e t t a to r i 6 mln share 21%
OTTO E MEZZO
spettatori 1,5 mln share 5%
22 DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 il Fatto Quotidiano
di Furio Colombo
I
mmaginate un grande
schermo diviso in tre,
anzi, guardatelo, per-
ch davvero il grande
schermo della nostra vita
diviso, e sconnesso. Nella
prima sezione dello schermo
vedete i politici. Eseguono
rituali che di volta in volta
vengono richiesti, senza co-
noscere o voler conoscere le
ragioni o le conseguenze.
Pensate all'obbligo, divenuto
impegno costituzionale, di
pareggio di bilancio. Signi-
fica che non puoi pi deci-
dere se spendere o rispar-
miare, se punire o premiare.
Nelle mani dei politici non
rimasto alcun potere. Di-
vampano le lotte per la lea-
dership, dette primarie.
Forse porteranno grandi
conseguenze, ma solo nel-
l'acquario delle stanze inter-
ne alla politica. Probabil-
mente, molti cittadini parte-
ciperanno, una specie di
danza della pioggia, un esor-
cismo per fare accadere
qualcosa nel mondo reale.
Ma tutto avviene di l dal cri-
stallo che separa la politica
dai cittadini. Il secondo
schermo dimostra che ogni
rapporto fra politica e realt,
in questo momento, im-
possibile.
Infatti una telecamera fissa,
come quelle delle banche, ci
mostre la strana realt del
governo tecnico. Da un lato
cos debole che ascolta in au-
ricolare ci che deve dire di
volta in volta. Dall'altro co-
s forte che non discute con
la politica e i partiti. Ordina e
aspetta rapida e precisa ese-
cuzione.
QUI MANAGERS e docenti
danno ordini da managers e
giudizi da docenti, in un ti-
pico modo che non conce-
pisce obiezioni, perch non
si tratta di professioni che ac-
cettano cedimenti o patteg-
giamenti. Nello stesso tem-
po, abbiamo detto, noti uno
sdoppiamento. Comandano
ma anche ubbidiscono, con
la stessa prontezza e lo stesso
rigore.
Non sappiamo nulla, tecni-
camente, della gravit della
situazione o di come tutto sia
improvvisamente precipita-
to in modo tanto dramma-
tico (sto parlando di Europa
e del mondo; quanto al ro-
vinoso governo dell'Italia, fi-
no a poco fa, sappiamo fin
troppo).
Sappiamo per che i punti di
analisi, di visione, di decisio-
ne, sono al di l del governo
tecnico, che tecnico anche
nel senso di essere un esperto
intermediario: conosce la
materia e pu esporla bene.
Ma porta non le sue decisio-
ni, ma decisioni gi prese e
che non sono in discussione.
In questo schermo appren-
diamo che ogni cosa si conta,
si valuta, si approva o respin-
ge a seconda del costo, e non
ci sono spazi che non siano
contabili, non ci sono misu-
ratori che non siano i conti, e
non ci sono idee se non sono
esprimibili in termini quan-
tit. E che le quantit o sono
tollerabili (che vuol dire ac-
cettate dalle voci che parlano
negli auricolari dei tecnici)
o non se ne deve neppure di-
scutere. In altre parole l'in-
tero mondo dei progetti detti
riformismo deve essere can-
cellato.
L'economia non negoziabi-
le. O i valori sono giusti o
non lo sono. Se non lo sono
non resta che spostare, cam-
biare, comprimere o tagliare
fino a che i valori sono (o
tornano ad essere) quelli giu-
sti. Quali siano quelli giusti
non tocca n ai politici n ai
cittadini decidere. Il secondo
schermo ci avverte infatti
che, una volta entrati nel ter-
ritorio tecnico dei numeri e
del governo economico, la
democrazia non conta, nel
senso che non puoi votare
ci che non hai, o non hai
diritto (lo dicono i conti) di
avere.
La democrazia resta un rito
di parlamento per dire disci-
plinatamente va bene a ci
che prescrivono gli esperti in
base alle loro tabelle. E alle
istruzioni che ricevono da
quella voce nell'auricolare.
Che non la voce di Dio o la
trama di un complotto. Sem-
plicemente, per qualche ra-
gione e molti errori, abbiamo
trasferito il punto di autorit
nel cielo di alcuni organismi
internazionali che dirigono il
traffico della ricchezza senza
sapere, o poter sapere, che
ricchezza , di chi , come sia
stata accumulata, e a chi sia
stata eventualmente sottrat-
ta.
SI CONOSCONO solo i limiti
di spesa consentiti. E cos tu
vedi, nel terzo schermo, la
lotta disperata che si estende
per le strade, giovani e non
giovani, operai e gente che
non lavora pi o non ha qua-
si mai potuto lavorare, e gen-
te che all'improvviso ha per-
so tutto, lavoro, pensione e
casa e, come se non bastasse,
scopre di avere torto. E vedi
l'abbandono umiliante dei
disabili, le carrozzelle e i cor-
pi dei malati gravi senza so-
stegno perch il costo non
previsto, lo stivaggio barbaro
dei detenuti, i bambini senza
scuole e i malati senza letti.
Niente, nel terzo
schermo, ha a che fare
con il primo e il secon-
do.
Nessuno sembra sape-
re o voler sapere nien-
te degli altri, tranne
coloro che si azzuffa-
no. I politici restano
nell'acquario e si par-
lano senza che si senta
la voce. I tecnici
ascoltano dall'aurico-
lare e riferiscono con
cura, ma anche con
fermezza non discuti-
bile, ai politici e ai cit-
tadini. La democrazia?
caotica, a momenti
insidiata dalla violen-
za, dalle troppe cari-
che e dalla solitudine.
Ma resta solamente
nelle strade.
di Nando Dalla Chiesa
C
he impasto, ragazzi!
Metteteci Verga, Fa-
va e uno spruzzo di
Tornatore e avrete
una mattinata di memoria an-
timafia memorabile davvero.
Accade a San Gregorio Magno,
su per la striscia di mare che da
Catania va per Acicastello e
Acitrezza. Un sole splendido,
un mare novembrino scintil-
lante. Un municipio tra edifici
barocchi e pietre laviche e qual-
che bianca parete sgarrupata.
Unadunata di autorit con re-
ciproche presentazioni. Ma
non il circolo dei nobili o dei
borghesi. un piccolo pezzo di
Stato che decide di ricordare
un suo eroe nei luoghi che
spesso hanno dimenticato. Al-
le porte di Catania, della citt
voluttuosa che Pippo Fava
chiam un giorno c i t t - p u t ta n a
per la sua capacit di farsi sci-
volare addosso ogni cosa. C
da intitolare un auditorium a
una vittima di mafia.
Lo ha deciso il sindaco, Remo
Palermo, un avvocato che graf-
fia nel piccolo per cambiare la
sua Sicilia. Ha voluto riaprire
dopo ventanni il vecchio cine-
ma del paese, quasi duecento
posti al chiuso e unarena estiva
proprio a fianco. E ha voluto
farlo intitolare dai bambini con
un referendum. Quale nome
volete dare allauditorium?, ha
chiesto lamministrazione alle
due scuole del paese: la Purello
(elementare) e la San Domeni-
co Savio (media inferiore). Gli
alunni e le famiglie hanno de-
ciso, scegliendo tra un po di
nomi. E oggi si fa come hanno
detto loro. Dietro le autorit
non ci sono masse di popolo,
ma giorno di lavoro, non si
pu pretendere troppo. Molti
carabinieri in pensione con le
loro memorie, ti ricordi quella
volta, io lho conosciuto. Il sin-
daco ci tiene e si vede, emo-
zionato.
TAGLIO DI NASTRI, ed tutta
una nuova Sicilia, altro che i
frizzi di Brancati. Si chiama
Francesca il prefetto, Antonina
il commissario appena nomi-
nato da Crocetta alla provincia
di Catania. pure donna, ma
questo un po pi normale,
lassessore alla Cultura. Dentro
un trionfo di bambini. Sono
schierati su due piani. Quelli in
alto suonano i flauti, quelli in
basso cantano. Sono emozio-
natissimi, tutti in giallo. Parto-
no i flauti con linno nazionale e
mi aspetto da un momento al-
laltro la stecca di qualcuno, co-
me succede nelle migliori ban-
de di paese. Macch, non c
una stonatura. Cantano entu-
siasti, innocenti. Ci credono. Al
punto che mi metto a cantare
anchio che non lo faccio mai,
perch ci trovo sempre unaria
di esibizionismo, e poi quel
siam pronti alla morte canta -
to a petto in fuori da conigli che
scappano davanti al primo
ndranghetista mi fa infuriare. I
bambini cantano anche linno
della Sicilia, che non conosce-
vo. bellissimo, le parole sem-
brano un rovesciamento della
storia. Le canta con orgoglio
che sovrasta chiunque altro una
bimbina riccia al centro, che ha
la faccia pi siciliana di tutte, in
certi passaggi quasi si solleva da
terra. Poi altra scuola, altra mu-
sica. Concerto barocco di una
media a indirizzo musicale.
Ora sono tutti vestiti di bianco.
Una prof dallaria materna si
siede accanto a loro. Sta a una
pianola, suona anche (di nasco-
sto) per un bambino che non
tocca nulla, si vede che ha le
stampelle. Mi sembra una for-
ma di solidariet meravigliosa.
SENTI LA FORZA di un lavoro
appassionato, un giorno si scri-
ver la grande storia degli in-
segnanti siciliani di questi de-
cenni. Poi si inaugura la targa
dellarena. Il prete la benedice
mentre i bambini iniziano ad
andarsene. Qualcuno ricorda i
tempi andati del posto e senti
profumo di Nuovo cinema
Paradiso. Gli anni cinquanta,
la gente assiepata davanti allo
schermo della grande parete
bianca, la cassetta del ghiaccio,
il profumo serale dei gelsomini
mescolato a quello dei bombo-
loni preparati al mattino con le
sue mani dalla proprietaria, la
signora Maria Sciuto. Si rientra
in sala, c meno folla, i bambini
devono andarsene e i genitori
venuti a vederli pure. Si ricorda
la vittima. Lo fanno il colonnel-
lo dei carabinieri, il sindaco Pa-
lermo, un familiare. Un po di
corsa, occorre evitare lo svuo-
tamento della sala prima che
arrivi mezzogiorno e mezzo.
Segue rinfresco. Molto austero,
da spending review. Senza pi i
bambini delle scuole. Il clima
cambia rapidamente.
Strana Sicilia, slancio etico e at-
tesa del buffet. Il fornaio inca-
ricato di ammannire agli ospiti
i gioielli salati e dolci della ga-
stronomia locale in ritardo.
Vanno via anche le autorit, ha
pure iniziato a piovere, il sin-
daco si preoccupa degli ospiti.
Alla fine il fornaio arriva. Sbar-
ca con teglie e teglie. Schiaccia-
te, arancini (qui si dice aran-
cini, mica arancine come a Pa-
lermo), cannoli. Un assessore
esorta a chiamare i dipendenti
comunali, non si pu sprecare
e ha ragione quel bendidio
arrivato in ritardo. Continua a
piovere, la compagnia si scio-
glie come per incanto. C una
spolverata di buona e antica let-
teratura siciliana in tutto que-
sto.
Eppure unimmagine resta al
centro e smuove tutto, altro che
il fornaio, altro che la pioggia.
Resta la bambina con i ricci ne-
rissimi e con la faccia pi sici-
liana di tutti, che canta l inno
dellisola sollevandosi da terra.
Come se la sua generazione
aspettasse solo di prendere il
volo.
di Silvia Truzzi
n NOI SIAMO Antonella, soffocata a 21 anni da un
fidanzato geloso. Siamo il corpo martoriato di Fa-
biola, a cui il marito ha scaricato addosso tutti i proiet-
tili di una pistola. Siamo Rosetta, strangolata dal ma-
rito che laveva abituata alla paura delle botte e alla
fine lha ammazzata. Siamo Enzina, mamma disabile
uccisa a pugni da suo marito che si giustificato cos:
Ero ubriaco. Siamo Leda, morta in ospedale dopo
mesi agonia perch il suo compagno le aveva dato
fuoco. Siamo Rosanna e la sua bambina, che un giorno
ha telefonato al 118: Pap ha ucciso la mamma e si
s u i c i d a to. Siamo Antonia, assassinata per strada dal-
lex compagno con una stilettata al cuore. Mi ha pic-
chiato ancora, le sue ultime parole. Siamo Kaur, uc-
cisa dal marito e gettata nel fiume: aspettava un bimbo
e vestiva troppo allo cc i d e n t a l e . Siamo Vincenzina,
accoltellata dal marito davanti al figlio adolescente
perch non lo lasciava parlare durante una discus-
sione. Noi siamo morte in 120, dallinizio del 2012 in
Italia con la sinistra cadenza di una ogni due giorni.
Siamo state uccise dai nostri cari: il termine fe m -
m i n i c i d i o un neologismo orribile e necessario. L'I-
talia al 72esimo posto (in una graduatoria di 135
paesi) nel Gender Gap 2009 del World Economic Fo-
rum, un'analisi quantitativa della situazione relativa di
maschi e femmine, attraverso 14 indicatori in quattro
aree: economia e lavoro; istruzione; politica; salute e
aspettativa di vita. Eppure le situazioni di violenza
sono molto simili in altri Paesi.
n NON SOLO: secondo Telefono rosa che ha ela-
borato i dati delle violenze denunciate, il fenomeno
non si pu affatto relegare a situazioni di disagio so-
ciale, perch riguarda donne di ogni condizione. Il
60% delle vittime ha tra i 35 ed i 54 anni, l85% delle
violenze si consuma nellambito di relazioni sentimen-
tali (con un aumento di 3 punti rispetto 2011); il 72%
denuncia forme di violenza psicologica, il 44% vio-
lenza fisica. Nell82% dei casi la violenza continua: il
15% delle intervistate svela di subire violenza da al-
meno ventanni, il 15% da almeno dieci. Com pos-
sibile che gli abusi diventino unabitudine per dieci o
ve n t anni? Ogni caso a s, eppure un tratto comune
ci deve essere. Il ricatto economico, il soffocamento
della dignit, la perdita di fiducia e della dignit di s.
La convinzione di riuscire a cambiare un compagno
brutale: ma unillusione vana, pericolosissima. Dopo
il primo occhio nero si pu solo scappare, non c nulla
da comprendere. Oggi la giornata mondiale contro la
violenza sulle donne. Per onorare le vittime possiamo
ricordare i loro nomi e le loro storie dolorose. Sapere
che lassassinio la punta di un iceberg. Ricordare che
siamo, potenzialmente tutte vittime: non importa
quante lauree, quanti soldi, quale famiglia alle spalle.
Soprattutto possiamo insegnare ai nostri figli il rispet-
to. E alle nostre figlie che nessun amore cambia un
uomo violento, ma lamore per noi stesse ci salva la
vita.
FATTI DI VITA
Scappiamo al primo s c h i a f fo
I tre schermi
che dividono lItalia
I N CO M PAT I B I L I T
I bimbi siciliani
cantano per il cinema
SAN GREGORIO MAGNO
VITE PARALLELE
I politici non hanno
pi poteri, i tecnici
sembrano comandare
ma sono teleguidati,
i cittadini
sopravvivono disperati
I NAU G U RA Z I O N I
Riaperta la sala
del paese, tra
carabinieri in pensione,
i cori degli alunni
e le teglie di arancini
arrivate in ritardo
SECONDO TEMPO
Philippe Noiret in Nuovo cinema paradiso. In alto, Mario Monti Ansa
23 il Fatto Quotidiano DOMENICA 25 NOVEMBRE 2 01 2
A DOMANDA RISPONDO
Furio Colombo
SECONDO TEMPO
Dalla seconda guerra
mondiale alle primarie
Signor Matteo Renzi, tra
le delizie che lei riesce
ad esternare quotidiana-
mente, mi ha colpito par-
ticolarmente quella che si
riferiva ai nostri Nonni.
In quella occasione lei ha
avuto modo di insultarli
pesantemente, definen-
doli colpevoli delle nostre
disgrazie e non ricordo
bene quanti altri impro-
peri abbia usato. I nostri
nonni sono quelli che
hanno fatto la Resistenza,
ricostruito lItalia del do-
poguerra distrutta mate-
rialmente dagli eventi bel-
lici e moralmente dal fa-
scismo, ed erano impre-
gnati di ideali. Sono i Ber-
linguer, i De Gasperi, i
Pertini. Semmai avrebbe
potuto parlare dei nostri
padri, quelli che appar-
tengono alle generazioni
succedute ai nonni, e che
comprendono i Berlusco-
ni e tanti altri come lui.
Quelli s che di bene allI-
talia ne hanno fatto ben
poco. Ma tra quelli ci sono
molti suoi estimatori, suoi
simpatizzanti. Gente che
condivide i suoi ideali.
Lei piace molto agli indu-
striali , ai finanzieri, ai ber-
lusconiani. Non ho mai
visto lei presente ad una
manifestazione di studen-
ti, di operai disoccupati, di
esodati. Lei un infiltra-
to nel partito democrati-
co per distruggere quel
poco che di sinistra ri-
masto in quel movimento.
Lei un liberista. Io sono
uno dei nonni che han-
no fatto la Resistenza. Ho
assistito al prelievo, nella
cella dove ero detenuto, di
due miei coetanei parti-
giani che vennero poi fu-
cilati. Avevano 20 anni.
Non hanno avuto il tempo
di diventare nonni anche
loro ed anche pensando
a loro che mi auguro che
lei non esca vincente nelle
primarie in corso nel Pd. E
mi scuso se non riesco ad
accettare lidea che lei pos-
sa rottamare anche il ri-
cordo dei miei fratelli im-
molatisi per unItalia mi-
gliore, non certamente la
sua.
Romolo Benasso,
Partigiano S i p e
Campo de fiori e la
solerzia a due velocit
Lestate scorsa abbiamo
passato alcuni giorni di
vacanza a Roma. In Cam-
po de Fiori si gusta un ge-
lato o una birra fra una
bancarella di libri ed una
di gioielli artigianali.
Ovunque ambulanti stra-
nieri vendono giocattoli-
ni, girandole luminose e
robottini di peluches in
cambio di poche monete.
E ovunque, guardie muni-
cipali in candida divisa li
individuano, li cacciano e,
addirittura, li inseguono
nei vicoli fino a disperder-
li. Oggi leggiamo che,
sempre in Campo de Fio-
ri, un kommando di vio-
lenti mette a ferro e fuoco
un pub per mezzora, spe-
dendo allospedale una
decina di tifosi inglesi.
Doverano in quel mo-
mento tutti quei solerti ed
impavidi tutori dellordi-
ne che pattugliano solita-
mente la zona?
Fabrizio Tagliafico
ed Elena Trentini
Bambini, Monti ha
scippato Babbo Natale
Questanno le tredicesime
se ne andranno tutte in
tasse da pagare. Penso che
sia giunto il momento di
smettere di illudere le ge-
nerazioni future, di far lo-
ro credere che se si buoni
arrivano le gratificazioni e
i premi. Non affatto cos:
pi sei cattivo pi ci gua-
dagni, da sempre. Per ar-
rivare a far comprendere
ai bambini come stanno le
cose non serve attendere
che si rendano conto che i
regali non li porta Babbo
Natale piuttosto che i
nonni o i genitori. Devono
invece sapere che que-
st'anno ci sar qualcuno
ricco oltre ogni immagi-
nazione che glie li porter
via.Quelle poche famiglie
che ancora potranno per-
mettersi delle scatole di
cartone vuote foderate di
carta e nastrini colorati,
metteranno al loro inter-
no una foto di Monti con i
suoi complici e un mes-
saggio: Questo Natale il
regalo lo abbiamo fatto a
lui
Elvio Letta
Mandiamoli a casa
prima che si riciclino
Ecco, dunque, che con
l'avvicinarsi delle elezioni
i soliti furbetti si mettono
in posizione d'attesa,
scordandosi ogni passato
e guardando al futuro, il
loro. Si ammantano di ge-
neriche dichiarazioni di
intenti: tutti piu' ricchi,
piu' belli, piu' onesti ecc.
ecc., ma alla fine cio' che
vogliono disperatamente
e' rimanere. Esserci, anche
se (in questo caso mi sento
grillino) la loro epoca, la
loro stessa giustificazione
d'essere e' finita da tempo.
Mandiamoli a casa una
volta per tutte, con le loro
ipocrisie, le loro furbate, i
loro errori che ancora pa-
ghiamo noi tutti.
Carlo di Renzo
La Spagna: indivisibile
pure dopo i referendum
In Catalogna si vota e que-
sto voto assume tutti i
connotati di un pre-refe-
rendum per arrivare al-
l'indipendenza della re-
gione dalla Spagna. Certo
in Italia chi attenta all'uni-
t nazionale commette un
reato, la Costituzione sta-
bilisce che la nazione deve
essere una e indivisibile e
qualsiasi tentativo di met-
tere in discussione questo
concetto non viene in al-
cun modo tollerato. Pos-
sibile che gli spagnoli non
abbiano pensato a simili
precauzioni contro il dis-
solvimento del regno an-
che alla luce delle spinte
dei Paesi Baschi, altra re-
gione calda? Ci hanno
pensato eccome e la sua
indivisibilit sancita nel-
la loro Costituzione, che
parla di Nacin espao-
la, patria comn e indivi-
sible.
Olga Tonero
DIRITTO DI REPLICA
In merito allarticolo Le
banche evadono e i rispar-
miatori pagano apparso
su Il Fatto Quotidiano del
22 novembre 2012, va spe-
cificato che lAgenzia delle
Entrate e la Guardia di Fi-
nanza hanno attivato a
partire dai primi mesi del
2009 unindagine coordi-
nata a livello nazionale di-
retta a contrastare quelli
che tecnicamente vengo-
no definiti schemi di pia-
nificazione fiscale inter-
nazionale aggressiva,
cio quelle operazioni che
sfruttano la finanza strut-
turata per ottenere indebi-
ti benefici fiscali. Lattivit
ha consentito di intercet-
tare e contestare presso-
ch tutte le operazioni in-
dividuate in capo alle ban-
che e alle imprese (non so-
lo banche quindi) assog-
gettate a controllo. Gran
parte delle contestazioni
sono state definite dai
contribuenti e ad oggi so-
no stati incassati circa 1,8
miliardi di euro, quasi il
doppio della cifra riporta-
ta nellarticolo (1 miliardo
di euro). Taluni casi sono
stati oggetto di impugna-
zione presso le Commis-
sioni Tributarie e, talvolta
hanno prevalso le ragioni
erariali, mentre in altre si-
tuazioni lamministrazio -
ne risultata soccomben-
te. Le ragioni per le quali
poi vi una differenza tra il
contestato e quanto effet-
tivamente incassato, di-
pendono dal fatto che le
contestazioni compren-
dono sia le imposte, sia le
sanzioni in misura piena
(che vanno dal 100 al
200% dellimporto conte-
stato) ma tutti i contri-
buenti, senza distinzioni
di categoria o di reddito,
possono avvalersi degli
strumenti per la risoluzio-
ne preventiva delle con-
troversie e beneficiare cos
di una forte riduzione del-
le sanzioni, fino a 1/6 del
minimo.
Ufficio Stampa
Agenzia delle Entrate
Il testo pubblicato sul Fatto
Quotidiano un estratto
dal mio libro Banchieri &
compari (editore Chiare-
lettere), come spiegato dal
giornale, dal capitolo sul-
levasione fiscale delle ban-
che. La somma di 1,8 mi-
liardi che lAgenzia delle
Entrate dice di aver incas-
sato riferita allattivit
complessiva di recupero
per levasione contestata,
anche alle imprese, non
solo banche quindi: lo dice
lAgenzia. Io invece mi ri-
ferisco solo alle banche.
Dai dati pubblicati sulle
transazioni del fisco con le
banche, relativi a Unicre-
dit, Intesa Sanpaolo, Mon-
te dei Paschi, Credito Emi-
liano, Banca popolare di
Milano e Banco Popolare,
risulta che le somme recu-
perate dallo Stato per leva -
sione delle banche am-
montano a poco pi di un
miliardo, rispetto a con -
testazioni alle banche per
una somma tra i 4 e i 5 mi-
liardi di imposte non paga-
te e sanzioni.
Gianni Dragoni
CARO COLOMBO, mi domando e
chiedo a te: perch polizia e Ministero
dell'Interno si comportano come se
avessero interesse a coprire i picchia-
tori violenti, sadici a volte, che si an-
nidano nelle Forze dell'ordine, gettan-
do, in questo modo, una cattiva im-
magine sui tanti che affrontano i di-
sordini restando entro limiti molto pi
sorvegliati, date le situazioni? Non
dovrebbe essere esattamente il con-
trario: denunciare i pochi per proteg-
gere la reputazione di tutti?
Olivia
LA DOMANDA di buon senso e va
senz'altro girata ai due ministri dell'In-
terno e della Giustizia e ai vertici della
polizia, tutt'altro che disinteressati al-
l'immagine del loro non facile lavoro di
ordine pubblico. I fatti di cui tenere con-
to sono questi. La violenza di certi grup-
pi di dimostranti grande, ma molto li-
mitata (non la violenza, il numero dei
violenti professionali). E questo vero
anche per Polizia e Carabinieri. Le fonti
di immagine garantiscono ormai una
possibilit di documentare grande, co-
me nel caso dei lacrimogeni. Perch dif-
fondere una perizia cos vistosamente
in contrasto con le immagini (e con e il
contenitore di lacrimogeno trovato nel
cortile della sede del ministero)? Perch
produrre la penosa testimonianza degli
usceri del Ministero, personale dipen-
dente interno secondo cui: "nessun
estraneo si introdotto nel palazzo..."
quando ovvia la irrilevanza di una si-
mile testimonianza, per giunta smenti-
ta dall'evidenza visiva? E' naturale che
le autorit che mandano i loro poliziotti
e carabinieri a rischiare nello intrico de-
gli scontri fisici debbano dare loro soste-
gno e credito. Ma non siamo in presen-
za di un massacro bens del cattivo e
non professionale comportamento di
alcuni che dovrebbero essere immedia-
tamente estratti dai reparti mobilitati
ed esclusi dai contatti fisici con i dimo-
stranti. Le immagini di colpi dati sulla
faccia a persone immobilizzate o di ag-
gressione alle spalle di dimostrante pa-
cifico non sono centinaia, neppure in
giornate dure come sabato 17 novembre
a Roma. Denunciano per fatti gravi
che vanno immediatamente isolati a di-
fesa di tutti gli altri che hanno agito sen-
za sadismo e senza un di pi di violenza
incivile e inutile che induce a dubbi sul-
lo equilibrio delle persone che a questa
violenza si abbandonano. Poich le di-
mostrazioni sono destinate a continua-
re, credo che la strada meno pericolosa
sia che ciascuna parte isoli prontamen-
te i suoi violenti, coloro che sono decisi
ad attaccare le persone. Naturalmente
sarebbe bello che lo Stato desse l'esem-
pio.
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
00193 Roma, via Valadier n. 42
l e t te re @ i l fa t to q u o t i d i a n o. i t
25
n ove m b re
1965
Pe r c h
i picchiatori
di Stato?
AGUZZINI DIMENTICATI. Nomi sconosciuti di sadici
persecutori sfuggiti alla memoria o confinati in angoli bui
della storia dellOlocausto. E dellOmocausto, il rimosso
sterminio nazista degli omosessuali. Nomi da ricordare,
come quello di Carl Peter Vaernet, il medico danese, gi
noto in patria per i suoi esperimenti animali sulla cura e
g u a r i g i o n e dellomosessualit, arruolato nel 43 da Him-
mler, per testare sui triangoli rosa il suo infallibile si-
stema di innesto ormonale. Passato rapidamente dai polli
agli uomini, Vaernet, assunto dalle SS con regolare sti-
pendio mensile di 1.500 Reichsmark, inizier nel lager di
Buchenwald la sua folle terapia contro lodiata devianza.
Una pallina metallica carica di testosterone, impiantata
nellinguine delluomo-cavia con unincisione chirurgica al-
laddome e destinata a rilasciare per un anno dosi mas-
sicce di ormone maschile. Metodo crudele che, in poche
settimane, porter alla morte il 90 per cento dei soggetti
trattati. Arrestato dagli inglesi alla fine del conflitto, e in-
serito nella lista dei criminali di guerra, il Mengele danese
riuscir a farla franca. Riparando nellospitale Argentina di
Pern, dove morir impunito e tranquillo il 25 novembre
1965.
Giovanna Gabrielli
Direttore responsabile
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Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
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Redazione
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* attenzione accertarsi prima che la zona
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La natura sa come aiutarci
a rimettere in moto lintestino.
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sonno e il riposo notturno fa a
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Melatonina, sostanza ormonale pro-
dotta di notte da una ghiandola del
cervello, una delle cause alla base di
questo problema di cui soffre circa
un terzo della popolazione italiana.
La vita stressante e le preoccupazio-
ni di tutti i giorni, labuso di farmaci,
la menopausa e per chi viaggia
leffetto jet lag, sono alcune delle
ragioni o stili di vita che sempre pi
frequentemente causano disordini
nel ritmo sonno/veglia. In queste
particolari situazioni lassunzione
di Melatonina, pu normalizzare i
ritmi sonno/veglia, per aiutarvi a
ricaricare lorganismo e rifornirlo
di nuova energia per migliorare la
qualit della vita: non a caso stato
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lare puntualit possibile
andare incontro ad episodi di stiti-
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tiva digestione, senso di gonfiore
con tensione addominale e alitosi.
Secondo le recenti linee guida il
problema pu essere affrontato
con una dieta ricca di fibre indi-
spensabili per ritrovare e mante-
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Seguendo queste direttive sta-
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un preparato a base di Psillio e
Glucomannano, fibre naturali, ar-
ricchito con Lattulosio ed estrat-
ti vegetali, componenti attivi che
agiscono in sinergia per risveglia-
re la corretta motilit intestinale
senza irritare.
Dimalosio Complex sveglia lin-
testino pigro, usato con regolarit
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intestinale, favorisce la crescita
della flora batterica ed aiuta a
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fiore addominale facilitando una
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