La capitale della Cultura 2025 dev’essere scelta domani, ma Sgarbi annuncia:

“Sarà umbra, piccola e governata dal centrodestra”. Tipo Orvieto. Decide lui? y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!z!@!$!.

Domenica 26 marzo 2023 – Anno 15 – n° 84 a 2,00 - Arretrati: a 3,00 - a 17,00 2,00

econ il libro 'SCEMI DI GUERRA'
– Arretrati: e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

UCRAINA Putin: armi nucleari tattiche in Bielorussia LE DIRETTIVE AI MILITARI L’E-FUEL SARÀ GARANTITO La gara degli orrori

Gli Usa riscoprono l’Aja L’uranio allarmava

la Nato in Kosovo:
Patto Ue-Berlino
sull’auto elettrica » Marco Travaglio
(ora che indaga i nemici) “Lontani dai tank” e l’Italia resta sola
I
n 13 mesi di invasione russa
dell’Ucraina l’Onu ha accerta-
to almeno 40 esecuzioni som-
q CIANCIO A PAG. 6 - 7 q MANTOVANI A PAG. 7 q BOFFANO A PAG. 16 marie di militari prigionieri e di-
sarmati: 25 commesse dalle forze
ucraine su soldati russi e 15 da
quelle russe su quelli ucraini. So-
no dati parziali, frutto di un’inda-

LO SCAMBIO DIETRO LA SVOLTA “GOVERNISTA”, L’ACCORDO SU MEDIASET E (IN)GIUSTIZIA

gine degli ispettori Onu tra ago-
sto e gennaio con interviste a 400
prigionieri di guerra, metà ucrai-

Inciucio fra Marina e Meloni

ni e metà russi. Che raccontano
anche torture, civili usati come
scudi umani e altri abusi biparti-
san che “potrebbero costituire
crimini di guerra” su entrambi i
fronti. La capo-missione Matilda

per gli affari e i processi di B.

Bogner spiega che Kiev, informa-
ta di tutto con tanto di prove, si è
voltata dall’altra: “Nessun caso è
stato finora portato in tribunale”.
Idem Mosca. Il fatto che i crimini
ucraini siano più numerosi di
quelli russi non conferisce a Kiev
il record di ferocia, né giustifica
l’aggressione. Ma dimostra che
GLI SPOT TV E NORDIO ha ragione il Papa: questa non è la
fiaba di Cappuccetto Rosso e del
IN 10 MILA A FIRENZE
FUORI I “DURI” RONZULLI&C. lupo cattivo, perché ci sono sol-
tanto lupi cattivi. Lo scrivemmo
Gkn, in piazza
IN CAMBIO DELLO STOP ALLE
un anno fa sulla strage di Bucha,
quando ancora mancavano ele-
per la fabbrica menti certi per ricostruirne la di-

E Urso dorme PIATTAFORME TELEVISIVE namica, ma già la propaganda a-

tlantista la enfatizzava per farne

q CANNAVÒ A PAG. 8 - 9 CHE “RUBANO” PUBBLICITÀ, un unicum mai visto e spezzare

l’esile filo dei negoziati russo-u-

AL TRAFFICO D’INFLUENZE,
craini in Turchia. Invece era una
storia di ordinario orrore bellico,
SMONTATA LA CARTABIA come centinaia di stragi in ex Ju-

Giustizia-politica: ALL’ABUSO E ALLA SEVERINO goslavia, Afghanistan, Iraq e altri

Paesi aggrediti dai “buoni”. Usar-
la per uccidere i negoziati e allun-
tornano le porte q SALVINI A PAG. 2 gare la guerra non fece che mol-
tiplicare le Bucha da entrambe le
girevoli per toghe parti. Già nel 2014 l’Onu denun-
Mannelli ciava crimini di guerra ucraini in
q GIARELLI A PAG. 4 Donbass: “Gravi violazioni dei
diritti umani, continue uccisioni
di civili, arresti illegali, persone
IL PD E LE CORRENTI torturate e fatte sparire, esecu-
zioni sommarie, stupri... Tra me-
Bonaccini perde tà aprile e metà novembre, 4.317
civili uccisi e 9.921 feriti”. E nel
pezzi, Schlein va 2016 segnalava “uccisioni, tortu-
re, rapimenti e lavori forzati... an-
dritta alla conta che a opera di gruppi armati che
combattono a fianco dell’esercito
q MARRA A PAG. 15 regolare” (i famigerati battaglio-
ni Azov, Dnipro&C.).
Migliaia di casi mai perseguiti
» QUANTE RISATE né dai governi ucraini (Poro-
shenko e Zelensky) e dalla loro
Chiedi (ai suoi LE NOSTRE FIRME.
“giustizia” né dai giudici strabici
del famoso Tribunale dell’Aja.
amici) chi era ERGASTOLI A GRAVIANO & C. La cattiveria Infatti sono proseguiti nel

• Padellaro Regeni, ennesimo sfregio a pag. 10

2022-23. Vedi i filmati di prigio-
Enzo Jannacci Stragi: Cosa Nostra Parlamento: Berlusconi,
Fascina e Calenda sono
nieri russi ammanettati e gam-
bizzati. E l’ultima denuncia di

» Alessandro Ferrucci • Fini La Corte morale per noi “buoni” a pag. 19 e ’ndrangheta unite i più assenteisti. Basta
con questi divanisti
Amnesty del 4 agosto: “Le tatti-
che di combattimento ucraine
del Reddito di cittadinanza mettono in pericolo i civili”, “vio-

G • Lerner L’Europa protesta, ma noi no a pag. 11

eniale. Così Dalia q MUSOLINO A PAG. 12 WWW.FORUM.SPINOZA.IT lano il diritto internazionale e
Gaberscik (figlia di trasformano i civili in obiettivi

• D’Esposito Forza Gnocca-Calippato a pag. 3

Giorgio Gaber), militari”, cioè in scudi umani con
Cochi Ponzoni, Renato ECOLOGISTI, SCONTRI E FERITI MAFIA, CEMENTO E AFFARI “basi militari e sistemi d’arma
Pozzetto, Jacopo Fo, Pao- messi in aree residenziali, com-
lo Rossi, Massimo Boldi e
Diego Abatantuono rac- • Mercalli Dal ’52 meno 16% di acqua a pag. 11
Dopo le pensioni, Un “Indiana Jones” presi scuole e ospedali”. Siccome
ora lo fanno anche con le nostre
contano Enzo Jannacci i mega-bacini: nuove sta facendo tremare armi, chi ha votato per inviarne
morto dieci anni fa.
A PAG. 20 -21 • Spadaro Lazzaro, attesa e miracolo a pag. 11 proteste in Francia le lobby a Mykonos
altre dovrebbe forse dire qualco-
sa. Non per stilare una classifica
dell’orrore, ma per farlo finire al
q DE MICCO A PAG. 13 q MASSARI A PAG. 17 più presto. A qualunque costo.
2 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

MAGGIORANZA • RIVOLUZIONE IN FORZA ITALIA

Mediaset & C.: il patto tra Meloni

e Marina per la “roba” di Silvio
» Giacomo Salvini

I
LO SBERLEFFO l“cambio di stagione”è avvenu-
to molto prima della decisione
di venerdì sera di Silvio Berlu-
sconi di sostituire il capogrup-
po Alessandro Cattaneo con Paolo
Barelli e depotenziare Licia Ron-
zulli. Risale a metà febbraio e ha
due artefici: una palese, la compa-

ARDEATINE, gna dell’ex premier, Marta Fasci-

na, che ha fatto asse con Antonio
Tajani, e l’altra più occulta, la figlia

MESSAGGERO Marina Berlusconi. Della prima si

dice che gestisca l’agenda e i gruppi
parlamentari di Forza Italia, ma la

“SMEMORATO” vera responsabile della virata go-

vernista di Berlusconi è la figlia
Marina (responsabile di Monda-

COME GIORGIA dori e Fininvest), in tandem con il

fratello Pier Silvio, Ad Mediaset. È
lei ad avere stretto un patto politico
con la presidente del Consiglio

, IL TITOLO è
tutto un pro-
gramma: “Uccisi in
Giorgia Meloni, spiegano due fonti
che chiedono l’anonimato per par-
larne. Una telefonata decisiva sa-
quanto italiani. Ma la rebbe avvenuta a metà febbraio,
sinistra polemizza mentre il governo era nel caos per
anche sulle Fosse Ar- le parole di Berlusconi anti-Zelen-
deatine”. Lo svolgi- sky (“non lo avrei incontrato”).
mento è pure peggio- L’accordo è questo: in cambio di un
re: “Almeno sulla atteggiamento più “responsabile”
strage delle Fosse di Forza Italia nei confronti di Pa-
Ardeatine verrebbe lazzo Chigi dopo le tensioni dei pri-
da dire: astenersi, or-
mai, da polemiche. E
mi mesi, il governo si farà garante
degli interessi di Berlusconi. Cioè i
SVOLTA Dopo le frasi pro-Putin, l’asse tra la premier e la famiglia:
invece anche una
commemorazione
processi (per quel che può fare un
governo), ma soprattutto gli affari via la parte civile ai processi, riforma della Giustizia e nomine
come questa diventa che riguardano Mediaset.
occasione per buttar-
la in politica contin- MELONI HA SEMPRE avuto un buon Poi c’è la questione Mediaset. Il rantire una vera libertà di scelta
gente”. Che Il Mes- rapporto con le “colombe” di Arco- rapporto tra le televisioni e le piat- all’utente”. L’obiettivo principale
saggero ormai fosse re: oltre a Marina e Pier Silvio, la taforme di streaming sta diventan- sarà quello di mantenere il duopo- PIANTEDOSI:
totalmente piegato premier ha capito che il vero potere do sempre più importante e a Co- lio Rai-Mediaset: l’ipotesi allo stu- SBARCHI PERCHÉ
sul governo, era noto di consigliori resta sempre quello logno Monzese sono molto preoc- dio è quella di una riforma del te- ITALIANI FAVOREVOLI
da tempo. Ma che su di Gianni Letta, Fedele Confalo- cupati della concorrenza di Net- lecomando, della trasparenza e DOPO LA GAFFE sulle
un tema così impor- nieri e Marcello Dell’Utri. Nei pri- flix, Amazon, Disney+ e Youtube della pubblicità che preveda un responsabilità dei genitori
tante come il ricordo mi mesi di governo da Palazzo Chi- che raccolgono pubblicità. Netflix tetto agli spot delle piattaforme e delle vittime di Cutro, ieri il
dell’eccidio delle Fos- gi sono partite spesso chiamate a lo sta già facendo provocando, se- mantenga il limite del 20% per le tv ministro dell’Interno, Matteo
se Ardeatine e l’anti- Letta, che infatti ora si è seduto al condo le stime, un buco di bilancio commerciali. In questo quadro si Piantedosi, ha fatto una nuova
fascismo decidesse tavolo delle nomine. Confalonieri, alla Rai che potrà arrivare fino a 65 inseriscono le resistenze di FdI e FI gaffe parlando alla scuola
di “coprire” lo strafal- patron di Mediaset, invece ha e- milioni. Mancate entrate che po- sulla proposta della Lega di abolire di formazione della Lega
cione della premier spresso anche pubblicamente ap- trebbero proiettarsi anche su Me- il canone Rai: Mediaset si trove- a Milano spiegando che
Giorgia Meloni, era prezzamenti nei confronti di Me- diaset che, quindi, chiede al gover- rebbe ad affrontare la concorrenza gli sbarchi sono dovuti
difficile immaginarlo. loni: “Berlusconi deve puntare no di intervenire. Lo ha fatto Ste- della Rai sulla pubblicità. Il duo- “a un’opinione pubblica
Venerdì è stato il su di lei”. Anche Dell’Utri, sep- fano Selli, responsabile delle rela- polio Rai-Mediaset sarebbe ga- favorevole”. “C'è anche
giorno delle (sacro- pur più in disparte, si è conver- zioni istituzionali del gruppo, il 22 rantito pure da Rai Way che detie- il "fattore attrattivo di
sante) polemiche per tito al melonismo: sui suoi so- febbraio in audizione in commis- ne le torri del segnale: l’obiettivo è un'opinione pubblica che
la frase di Meloni se- cial condivide spesso discorsi sione Cultura. “Soggetti come Me- quello di una fusione che stabiliz- accetta il fenomeno mentre
condo cui i 335 as- della premier. Posizioni fi- diaset sono sempre più in difficoltà zerebbe il sistema. Il governo non in altri Paesi, piccoli e meno
sassinati dai nazifa- lo-governative per difendere si opporrà. piccoli, sono intransigenti”
scisti furono uccisi gli interessi della casa.
“in quanto italiani”. Sulla giustizia, l’accordo ha La “roba” Il governo I PRIMI FRUTTI dell’ac-
Non è così, come di- già dato i primi frutti. Il 13 feb- cordo si stanno già ve-
mostrato dagli stori- braio Palazzo Chigi ha ritirato proporrà una legge dendo sulle nomine: al
ci: furono trucidati in la costituzione di parte civile tavolo a Palazzo Chigi
quanto partigiani, e- nel processo Ruby ter alla vigilia per mettere un tetto partecipano Tajani e
brei e antifascisti. Ma
per il Messaggero so-
della sentenza di primo grado (poi
Berlusconi è stato assolto) nono- agli spot Netflix e garantire Letta mentre i ronzul-
liani sono stati tagliati
no polemiche inutili.
E di fronte all’assurdo
stante chiedesse 10 milioni all’ex
premier per il “discredito planeta-
il duopolio Rai-Biscione fuori. La sostituzione
dei capigruppo è una
chiarimento della rio” causato dal processo. La stessa vendetta di Tajani nei
premier – “Gli antifa- decisione è stata ufficializzata il 10 confronti dell’ala ron-
scisti non sono italia- marzo nel processo Escort a Bari in zulliana che fino a feb-
ni?” – il quotidiano ha cui Berlusconi è imputato per in- nella concorrenza con piattaforme braio ha terremotato il governo
comunque attaccato duzione a mentire. Due segnali di fortissime e del tutto libere di ope- dopo la decisione di estromettere
i “critici”: “A riprova tregua inviati ad Arcore. Sulla giu- rare”, ha detto Selli chiedendo di Ronzulli dall’esecutivo. L’asse Ta-
che tuttora non esi- stizia, inoltre, le posizioni tra Fra- superare la “legislazione italiana jani-Fascina domina in Forza Ita-
ste una pacificazione telli d’Italia e Forza Italia si stanno vecchia di 7-8 anni”. Così il governo lia. Cambiano, dunque, gli equili-
sul passato”. A volte avvicinando: a inizio maggio, il mi- sta pensando a un disegno di legge bri nel governo. Ora i dioscuri
è meglio tacere. nistro della Giustizia Carlo Nordio proprio per regolare l’attività delle dell’esecutivo sono la premier e Ta-
presenterà un disegno di legge per piattaforme streaming, dice un e- jani, mentre sarà la Lega a smar-
riformare l’abuso d’ufficio, il traffi- sponente dell’esecutivo. Il mini- carsi, come è già avvenuto sulle ar-
co di influenze e la legge Severino. stro delle Imprese, Adolfo Urso, mi all’Ucraina, sulle nomine e sul
Storiche battaglie berlusconiane. giovedì ha spiegato lo scopo: “Ga- ponte sullo Stretto.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023 POLITICA l 3

CERCHI MAGICI • Ronzulli giubilata

Zarine e badanti di B:
Forza Gnocca di Mara
e il Calippato di Dudù
» Fabrizio d’Esposito dispense delle principesche dimore di Silvio. La Fi-
PROTAGONISTE

L’
danzata scoprì che il povero B. arrivava a pagare
epoca fulgida del Calippato pascaliano – ben ottanta euro un chilo di fagiolini e che a Palazzo
da Francesca Pascale, non dal quasi omo- Grazioli scaricavano quotidianamente casse e cas-
nimo filosofo francese – originò sul finire se di pesce fresco, cibo che il Caimano detesta con
dell’Undici. Il re di Arcore era nudo in tut- tutto se stesso. Il cerchietto magico di Pascale e
ti i sensi. Gli scandali della sua voracità sessuale a- Rossi e del barboncino gay Dudù cominciò a va-
vevano provocato sconquassi: il divorzio da Vero- cillare nel tragico Tredici, l’anno del Condannato e
nica Lario, altre inchieste giudiziarie, la moltipli- della decadenza dal Senato.
cazione di complotti e faide nel magico mondo del- Il toscano Denis Verdini e Daniela Santanchè la
la sua corte. E così emerse la necessità di dare al Pitonessa erano a capo dei falchi che volevano la
Satiro una nuova first lady. LICIA RONZULLI
Il casting fu nutrito e alla fi-
ne premiò Francesca Pasca- • Estromessa da B. in
La svolta le, napoletana, azzurra fa- quanto anti-meloniana
La premier natica da almeno un lustro e
Giorgia Meloni nota per leccare il Calippo
e Silvio Berlusconi in una trasmissione locale
al Quirinale chiamata Telecafone.
e la figlia Marina Pascale assunse il ruolo
FOTO ANSA di Fidanzata e favorì l’asce-
sa a Badante di B. della cor-
regionale Mariarosaria
Rossi, di provenienza ca-
Spaccati Falchi e colombe sertana. Rossi s’impadronì
dell’agenda berlusconiana
MARTA FASCINA
• Quasi moglie di B.
e iniziò a fargli da filtro con
colonnelli, gregari, clientes e deputata dal 2018

E ora mezza FI rialza e questuanti di varia estra-

zione. Ora, c’è da dire che
questa faccenda dell’agen-

la testa: “Ormai Licia

da e del filtro è da sempre
considerata il Santo Graal
del berlusconismo. Ché in

s’è fatta troppi nemici”

un partito carismatico ve-
dere il Capo e parlarci vale
più di ogni altra cosa. Non a
caso, la fresca giubilazione
della paramedica senatrice
Cortigiani L’avvento rottura con il gover-
no Letta. Francesca,
MARA CARFAGNA

» Gianluca Roselli
I
l giorno dopo il terremoto che
ha portato alla defenestrazio-
ne di Licia Ronzulli per volere di
Marina Berlusconi e Marta Fa-
scina, FI è ancora sotto choc. Ma
per tanti è una liberazione. Alle 8
di sera sono quasi una trentina gli
esponenti forzisti che sulle
agenzie hanno fatto i
complimenti ai nuovi
incaricati, dal capo-
gruppo alla Camera
Paolo Barelli (che
ha preso il posto del
ronzulliano Ales-
sandro Cattaneo) ai
sette nuovi coordinatori
regionali, con Alessandro
Sorte in Lombardia a sostituire
proprio lei, Licia. Segno che il par-
tito ha apprezzato. Per un soffio
Ronzulli ha conservato il posto di
capogruppo in Senato: era stato
sondato Maurizio Gasparri, che
ha declinato. E così a Palazzo
Madama resta lei, ma depoten-
ziata. Non avendo più la fiducia
del Capo, dovrà regolarsi: niente
colpi di testa o iniziative perso-
nali, come quella di non votare I-
gnazio La Russa alla presidenza.
Ma l’operazione ha pure una
chiave politica: nell’av v i c i n a-
mento a Meloni, qualcuno vede
la possibile nascita di un partito
repubblicano verso le europee.
Anche se gli alleati nicchiano.
Ieri, dicevamo, in tanti hanno
brindato a champagne. “La ra-
gazza ha volato troppo alto: or-
mai pensava di poter fare sempre
di testa sua. Berlusconi chiedeva
una cosa e Licia faceva il
contrario. Troppi scon-
tenti e troppi nemi-
c i”, racconta una
fonte forzista. La
goccia che ha fatto
traboccare il vaso,
anche da parte di
Giorgia Meloni, è sta-
ta la richiesta di dimis-
sioni da parte di Giorgio Mulè
nei confronti di Augusta Monta-
ruli. E poi, appunto, troppi nemi-
ci, specie quelli da lei depennati
dalle liste, da Sestino Giacomoni
in giù. Per non parlare di Maria-
stella Gelmini e Mara Carfagna,
uscite da FI per colpa sua. Ultima
beffa è esser stata tradita proprio
da Sorte e Stefano Benigni, due
che erano passati con Giovanni
Toti e lei aveva riportato in chiave
anti-Gelmini. Ma la gratitudine è
il sentimento del giorno prima. E
ora, come sempre accade, ci sarà
il fuggi fuggi. “Ronzulli chi?”.
Licia Ronzulli fa notizia di Carfagna, gli scandali invece, frequentava • Ex icona del partito
ideale di B: Forza Gnocca
proprio perché le è stato tol- le colombe alfania-
e la “normalizzazione”
to questo doppio ruolo (a- ne, tra cui Nunzia De
genda e filtro) su ordine di Girolamo. Una sera
Marta Fascina, quasi mo- con Pascale e Rossi, ci fu un fatale incro-
glie di Silvio, e della primo- cio a Palazzo Grazio-
genita di B., Marina. l’attuale gestione li: Verdini cazziò Pa-
della “moglie” Fascina
scale e lei ribatté: “A
PER TORNARE al Calippato. casa mia porto chi
La coppia campana forma- voglio io”. Scena ri-
ta da Rossi e Pascale contri- baltata due anni do-
buì innanzitutto a far esau- po. L’elezione al Col- DANIELA SANTANCHÈ
rire la spinta propulsiva della gnocca. Prima di lo- le di Sergio Mattarella infranse il patto del Naza-
ro, infatti, per almeno un triennio la scena era stata reno tra Matteo Renzi e B. e questa volta Verdini • Già Pitonessa e guida
dominata da alcune ministre azzurre, tra cui un’al- era colomba e il Calippato falco. La Badante Rossi dei falchi azzurri
tra campana, stavolta di Salerno: Maria Rosaria definì Verdini e Gianni Letta come “duo tragico” e
Carfagna detta Mara. Colei, cioè, cui una notte del lo sherpa toscano, convinto che non bisognasse
2007, alla festa dei Telegatti a Roma, il Caimano rompere, sparò una battuta cinematografica:
disse: “Come sei bella, se non fossi già sposato ti “Berlusconi scelga pure l’Albero delle zoccole”.
sposerei”. Una frase che dentro Forza Italia, non
solo in Famiglia, ebbe lo stesso effetto del pomo ALBERO destinato però a cadere nell’estate del
della discordia che scatenò la guerra di Troia: era 2016: il Caimano venne operato d’urgenza al cuo-
nato, appunto, il partito di Forza Gnocca, che in- re, per sostituire una valvola aortica, e i medici sen-
cludeva anche Elvira Savino detta la Topolona (co- tenziarono: “Ha rischiato di morire”. La Famiglia
py Dagospia), già coinquilina di Sabina Began, at- incarnata da Marina si scagliò contro il Calippato, NICOLE MINETTI
trice che a un certo punto si autonominò l’Ape Re- colpevole soprattutto di aver fatto girare B. come
gina dell’harem del Satiro. una trottola sotto il sole del Sud per le Amministra- • Ex fidanzata di B.
Il metodo di selezione per Forza Gnocca lo rivelò tive di quell’anno. La primogenita decise con il par- ed ex “politica” lombarda
l’olgettina Barbara Faggioli in una conversazione tito del Biscione: il solito Letta e il solito Fidel Con-
intercettata con Nicole Minetti, ennesimo astro falonieri. Blindare il Capo per blindare la “roba”.
della galassia notturna del Capo, protagonista del L’eterno conflitto d’interessi. La storia si è ripetuta
Rubygate e persino consigliere regionale della adesso con l’alleanza tra Marina e lady Marta Fa-
Lombardia: “A lui gli fa comodo mettere me e te in scina, nel cuore del Caimano dal 2018 almeno. La
Parlamento, perché dice, bene, me le son levate dai vittima è nota: Licia Ronzulli, già addetta alla lo-
coglioni, le pagano lo stipendio lo Stato”. Il repu- gistica nelle ville del Capo, quando venivano asse-
listi pascaliano riguardò finanche le fornitissime gnate le stanze alle giovani ospiti.
4 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

DECRETO PNRR LA MANINA Blitz di Lega-FdI per rimettere subito la toga ai capi
t di gabinetto: per ora emendamenti ritirati, ma il governo ci riproverà
» Lorenzo Giarelli
e Giacomo Salvini
I MAGISTRATI

CHE POTREBBERO
BENEFICIARNE
SONO molti i magistrati
attualmente impegnati
negli staff dei ministri
che potrebbero
beneficiare delle novità
sulle porte girevoli
tra politica e tribunali.
Tra loro anche Gaetano
Caputi e Carlo Deodati,
rispettivamente capo di
gabinetto e segretario
generale a Palazzo Chigi.
Ma pure, soltanto per
citarne alcuni, Alberto
Rizzo e Giusi Bartolozzi
(che lavorano con Carlo
Nordio), Alfredo Storto
(con Matteo Salvini)
e Massimiliano Atelli
(con Andrea Abodi)
I
Giustizia
l blitz è rimandato. Ma la vo- Giorgia Meloni
lontà politica di Lega e Fra- e Matteo Salvini
telli d’Italia è talmente chia- alla Camera
ra da lasciare intendere che, e il Guardasigilli
in un modo o nell’altro, presto Nordio
la proposta sarà approvata: con LAPRESSE/ANSA
la scusa del Pnrr, la maggioran-
za vuole eliminare il periodo di
“decantazione” per i magistrati
nominati negli staff dei mini- creto, dice un funzionario di
stri, che quindi potranno tor- governo. Insomma, il tentativo
nare immediatamente a indos- sarà di riprovarci. E chissà cosa
sare la toga una volta terminato ne pensa Alfredo Mantovano,
il mandato. Una norma che ri- già magistrato e oggi sottose-
pristinerebbe le porte girevoli gretario alla Presidenza del
tra magistratura e politica e sa- Consiglio, che non potrebbe u-
rebbe un netto dietrofront ri- sufruire della norma ma do-
spetto alla riforma Cartabia va- vrebbe comunque “bollinarla”.
rata lo scorso anno. Ma sarebbe In Senato sarà invece votata la
anche una novità che potrebbe norma leghista che farebbe sal-
far felice diversi capi di gabi- tare il limite di dieci anni per i
netto e collaboratori vari degli magistrati fuori ruolo.
attuali ministri, a partire da Al-
fredo Storto (magistrato al Tar LE REGOLE della Cartabia pre-
del Lazio oggi capo dell’ufficio vedono che i magistrati con in-
legislativo di Matteo Salvini), carichi apicali come i capi di ga-
Alberto Rizzo (presidente del binetto, i capi dipartimento o i
Tribunale di Vicenza e capo di segretari generali dei ministe-
ri, se restano ne-

Dai ministeri ai tribunali:

gli staff del go-
verno per alme-
no un anno devo-
no poi aspettare
un anno prima di

tornano le porte girevoli

gabinetto alla Giustizia con
Carlo Nordio) e il consigliere di
Stato Carlo Deodato, segreta-
rio generale a Palazzo Chigi.
LEGA e Fratelli d’Italia hanno
presentato tre emendamenti a-
naloghi al decreto Pnrr che sarà
esaminato la prossima setti-
mana in Senato, prevedendo
un “salvacondotto” rispetto ai
vincoli della Cartabia per quei
magistrati che hanno ottenuto
incarichi in ministeri che si oc-
cupano del Pnrr (difficile di-
mostrare che qualcuno ne sia e-
scluso del tutto, visti gli infiniti
rivoli dei progetti) o che co-
munque sia entrato in carica
nei 30 giorni successivi alla for-
mazione dell’esecutivo. Due e-
mendamenti (a prima firma
Marco Lisei di FdI e Tilde Mi-
nasi della Lega) sono stati di-
chiarati inammissibili, mentre
ce n’è un altro del Carroccio (a
prima firma Elena Murelli) che
sarà esaminato e prevede una
proroga per il collocamento
fuori ruolo dei magistrati fino
al 31 dicembre 2026. Una nor-
ma che farebbe saltare il limite
di dieci anni per i magistrati
che vogliono rimanere fuori
ruolo. Il caso è stato denunciato
dal deputato di Italia Viva/A-
riprendere il pro-
prio ruolo e co-
munque per altri
due anni non po-
tranno ricoprire
incarichi diretti-
vi. Sbianchettare
queste regole in
nome del Pnrr
zione Enrico Costa maggioranza che forse spera- farebbe brindare a molti. Oltre
che ha presentato vano che la norma passasse sot- ai già citati Storto, Rizzo e Deo-
AL VOTO un’interrogazione al to silenzio: sia FdI che la Lega, dato, potrebbero usufruirne
L’ELIMINAZIONE ministro della Giu-
stizia, Carlo Nordio.
con Giulia Bongiorno, ne han-
no preso le distanze. Forza Ita-
Giusi Bartolozzi (vice di Rizzo
in via Arenula, magistrata tri-
DEL TETTO “Il ministro è al cor-
rente di cosa sta fa-
lia non è d’accordo. Così è par-
tita la “caccia” alla manina: se-
butaria); Erika Guerri (capo di
gabinetto di Daniela Santan-
DEI 10 ANNI cendo questa mani- condo due fonti parlamentari, chè, già in Corte dei Conti);
FUORI RUOLO na esperta?”, chiede
Costa. Anche il Pd
gli emendamenti potrebbero
provenire dal ministero della
Massimiliano Atelli (uomo di
Andrea Abodi allo Sport, anche
protesta per le con- Giustizia in asse con quello dei lui in Corte dei Conti). Tutti
traddizioni di una Trasporti. Anche se gli emen- magistrati che collaborano con
maggioranza che vo- damenti sono stati dichiarati i- ministri di FdI. Ma anche il ca-
tò la riforma Cartabia. nammissibili la norma potreb- po di gabinetto di Meloni, quel
Come ogni blitz (fallito) che be essere ripresentata già nel Gaetano Caputi con curricu-
si rispetti, ieri è stata la giornata decreto Pnrr-3 che riguarda le lum sterminato che lo ha infine
della scoperta ma anche della assunzioni o essere presentato portato alla Commissione tri-
presa di distanza dei partiti di come emendamento a quel de- butaria regionale del Lazio.

NOSTRADAMUS
t CAPITALE DELLA CULTURA 2025 LE FINALI NON SONO INIZIATE, MA LUI GIÀ LO SA: “ORA TOCCA ALLA DESTRA”

Lo “spoiler” di Sgarbi: “Vince Orvieto”

» Andrea Sparaciari to, Sgarbi conferma e rilancia: Pescina (L’Aq), Roccasecca (Fr) – dovuto nominare un nuovo pre-
“Deve essere una città piccola, sulla “vittoria umbra”. “Da giorni sidente, visto che quello scelto il 9

Q
BALNEARI, uale sarà la Capitale della
LA DESTRA Cultura italiana del 2025?
ACCELERA Ufficialmente non si sa,
perché solo lunedì inizieranno le
IN ARRIVO un audizioni delle dieci finaliste. Uf-
documento della ficiosamente, però, è un’altra sto-
maggioranza per ria. Soprattutto dopo l’intervista
chiedere a Palazzo rilasciata dal sottosegretario alla
Chigi di convocare Cultura, Vittorio Sgarbi, giovedì
il tavolo sui balneari scorso, al Corriere dell’Umbria:
e trovare la soluzione. “Spero che per la ventesima volta
Una possibile non vinca una città di centrosini-
soluzione potrebbe stra; perciò mi auguro che arrivi
essere quella di prima una di centrodestra”.
mettere a gara gli Più un endorsement che un au-
stabilimenti nati spicio, visto che è proprio il suo
dopo il 2010, dopo la ministero a organizzare il “con-
direttiva Bolkestein corso” e a decretarne il vincitore.
Per rendere più chiaro il messag-
gio, Sgarbi aggiunge che delle tre
umbre finaliste, Assisi, Orvieto e
Spoleto, “vincerà la città di cen-
trodestra”. Cioè Orvieto.
Raggiunto al telefono dal Fat-
Indovino Vittorio Sgarbi LAPRESSE
chiamano Agrigento (una delle
finaliste per il 2025, ndr), ma
quale cazzo di Agrigento? Credo
che all’80% vincerà l’Um b ri a ,
perché è una regione che non ha
ancora avuto la capitale. Avendo
sempre vinto città di centrosini-
stra, visto il ministro (Gennaro
Sangiuliano, ndr) per come lo co-
nosco, sarà una città di centrode-
stra a vincere”. Del resto, aggiun-
ge, “hanno rotto il cazzo (quelli di
sinistra, ndr): hanno fatto vince-
re Pesaro invece di Ascoli e Vi-
cenza... Mi deve spiegare perché
la sinistra deve avere tutte le ca-
pitali della cultura. È evidente
che conoscendo Sangiuliano,
non sarà questo il metodo”.
Parole che confermano i timo-
ri dei comitati finalisti – da Agri-
gento ad Aosta, passando per A-
sti, Bagnoregio (Vt), Monte
Sant’Angelo (Fg), Orvieto (Te),
mi dicono che è cosa fatta”, rac-
conta un tecnico che ha lavorato a
uno dei dossier e che chiede l’a-
nonimato. “Ricevo telefonate da-
gli altri comuni e tutti danno per
vincente l’Umbria. Anche una
nota società che vende i biglietti
per le manifestazioni nella città
vincitrice l’ha confermato. È av-
vilente, perché volevamo una
competizione leale. Non era mai
successa una cosa del genere”.
IL SOTTOSEGRETARIO ha inoltre
pochissima stima della giuria:
“Le commissioni sono fatte da in-
capaci, gente che non capisce un
cazzo, che fa vincere in base ai
progetti sulla carta”. Strano, per-
ché la giuria l’ha scelta proprio il
suo ministero. Le audizioni finali
erano programmate per il 20 e 21
marzo, ma sono slittate di una
settimana, perché il Mibact ha
gennaio, il giornalista Mario Se-
chi, nel frattempo è diventato
portavoce di Giorgia Meloni.
Al suo posto è stato designato
il direttore di Leggo, Davide De-
sario. Lo attende un compito fa-
ticoso, visto che dovrà studiare i
10 dossier di candidatura delle
città, plichi da centinaia di pagi-
ne ognuno, per arrivare prepara-
to alle audizioni. I suoi predeces-
sori, almeno, erano del “ramo”:
nel 2021 la giuria era stata presie-
duta dal docente alla Scuola Su-
periore del Patrimonio (Mibact),
Stefano Baia Curioni. L’anno pri-
ma era toccato a Silvia Calandrel-
li, già direttrice di Rai Cultura. Se
Desario avrà qualche curiosità
sull’Umbria, potrà chiedere aiu-
to neo-presidente dell’Ente na-
zionale del Turismo, la perugina
Ivana Jelinic, prima nomina del
ministro Daniela Santanchè.
6 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

GUERRA IN UCRAINA • L‘INCHIESTA SU PUTIN

Usa riscoprono i giudici dell’Aja

solo quando accusano i “nemici”
» Antonella Ciancio
LA GIORNATA WASHINGTON

D
t opo l’ordinanza di
arresto contro
Mosca invia Vladimir Pu-
tin emessa

armi nucleari
dalla Corte penale in-
ternazionale (Cpi), si
intensifica la pressio-
tattiche alle basi ne del Congresso sul
presidente Joe Bi-
in Bielorussia den a collaborare
con il Tribunale
dell ’Aja per incri-
minare il presiden-

I
l presidente russo Vladimir
Putin annuncia: dal 1° luglio
sarà pronto un deposito di ar-
mi nucleari tattiche russe in Bie-
lorussia. Mosca e Minsk “hanno
concordato di collocare armi nu-
cleari tattiche sul territorio della
Bielorussia”. Putin ha spiegato
che, in ogni caso, Mosca non vio-
lerà gli obblighi previsti dal trat-
tato Start. La ragione di questa
scelta, ha detto il leader del Cre-
mlino, “è stata la dichiarazione
del Regno Unito sulla fornitura
di proiettili di uranio impoverito
all’Ucraina”. Sul campo di batta-
glia nessuno sembra avere le for-
ze per mosse determinanti: il
Cremlino più che a conquistare
territori bada a difendere quelli
DIPLOMAZIA
LA TURCHIA
CHIEDE
COLLOQUI
DI PACE
già occupati. E il presidente u-
craino Zelensky, su una possibile
controffensiva, dice: “Stiamo a-
spettando le munizioni dai nostri
partner. I russi usano ogni giorno
il triplo dei proiettili che usiamo
te russo per crimini
di guerra, inclusa la
depor tazione di
bambini ucraini. In
una lettera di venerdì
scorso, un gruppo biparti-
san di senatori, tra i quali il
democratico Dick Durbin e il
repubblicano Lindsey
Graham, hanno sollecitato
Biden a “muoversi rapida-
mente per sostenere il lavoro
della Corte così che Putin e al-
tri con lui sappiano senza in-
certezze che la resa dei conti e
la giustizia per i loro crimini sta
per arrivare”. L’iniziativa è l’ul-
timo atto di una lunga dispu-
ta interna al governo ameri-
cano sull’opportunità di colla-
borare con un tribunale ricono-
sciuto da 123 nazioni ma non da contro l’umanità, crimini di guerra Corte penale Fino al 2002 ternazionalmente da noi”. Alcune
superpotenze come Stati Uniti, e di aggressione compiuti dopo l’1 informazioni dell’intelligence a-
Russia, e Cina. L’Ucraina è tra i po- luglio 2002. Una apposita conven- il sostegno alla Cpi mericana potrebbero coadiuvare
chi Paesi a non riconoscere la Corte zione consente alla Cpi di esercita- l’indagine del procuratore capo
ma ne ha accettato la giurisdizione re i suoi poteri sul territorio di era proibito. Dall’inizio dell’Aja, Karim Khan, iniziata do-
dopo l’occupazione russa della Cri-
mea. Gli Stati Uniti non vogliono
qualsiasi stato che ne faccia richie-
sta, allargandone i poteri. Biden ha del conflitto il Congresso po l’invasione russa dell’Ucraina
un anno fa, scrive il Nyt. Provereb-
consentire a una corte straniera di detto che il mandato d’arresto con-
plaude ai russi incriminati bero, in particolare, decisioni dei
processare i propri cittadini. Nel tro Putin “è giustificato, ma la que- funzionari russi di prendere di mi-
2000, l’allora presidente demo- stione è che non è riconosciuto in- ra infrastrutture civili e rapire mi-
cratico Bill Clinton firmò lo Statu-
to di Roma, senza ratificarlo.
IL REPUBBLICANO George W. Bush IL PERSONAGGIO
revocò la firma nel 2002, in piena
guerra al terrorismo dopo gli attac-
t ABBAS GALLYAMOV HA CRITICATO L’OPERAZIONE SPECIALE

Scriveva pure i discorsi

noi”. L’intelligence britannica so- chi dell’11 settembre. Sotto Bush, il
stiene che lo scontro a Bakhmut è Congresso approvò una legge osti-
in stallo a causa delle pesanti per- le che vietava ogni collaborazione
dite da entrambe le parti (e per le con la corte. L’ex presidente Ba-

allo zar: ora è nella lista

tensioni tra ministero della Dife- rack Obama offrì una parziale col-
sa russo e Gruppo Wagner). Mo- laborazione, mentre il suo succes- » Michela A.G. Iaccarino
sca avrebbe spostato i suoi obiet- sore Donald Trump arrivò a san-

D
tivi su Avdiivka, a sud di Ba- zionare i funzionari della corte che a mesi ormai non mette

degli “agenti stranieri”

khmut, e nel settore di Kremin-
na-Svatove, a nord, dove punta a
stabilizzare la linea del fronte. Le
fonti ucraine sono più caute: Ba-
khmut è l’epicentro delle ostilità.
Fronte diplomatico, Zelensky re-
sta in attesa di un contatto – fi-
nora non c’è stato – con Xi Jin-
ping, presidente cinese, mentre il
presidente turco Erdogan e Putin
si sono parlati ieri: Erdogan è
grato per la proroga della ‘pace
del grano’ e spinge per contatti
diretti fra Mosca e Kiev.
Le forze aeree di Norvegia, Da-
nimarca, Svezia e Finlandia vo-
gliono creare una difesa aerea
nordica unificata, contro la mi-
naccia russa.
GIAMPIERO GRAMAGLIA
indagavano sulle torture ai dete-
nuti per terrorismo durante la
guerra in Afghanistan. La guerra
in Ucraina contro l’invasione rus-
sa, finora largamente sostenuta
dal Congresso e dalla Casa Bianca,
ha aperto a una svolta. A dicembre,
dopo una visita di parlamentari a-
mericani all’Aja, il Congresso ap-
provò misure bipartisan per con-
sentire una maggiore collabora-
zione con il tribunale per chi “com-
mette crimini di guerra e contro
l’umanità”. Secondo una ricostru-
zione del New York Times, il Pen-
tagono sta bloccando la collabora-
zione con la Corte, appoggiata in-
vece dalla Casa Bianca e dai dipar-
timenti di Stato e Giustizia. Il ti-
more è di aprire la strada a futuri
procedimenti contro cittadini a-
mericani. La Cpi può processare
individui, ma non Stati o organiz-
zazioni, per genocidio, crimini
più piede a Mosca, ma la
Russia lo sta cercando.
Abbas Radikovich Gallyamov
in una vita precedente era il po-
litologo che firmava i discorsi di
Putin: ora il suo nome è su un
mandato di cattura emesso dal
ministero degli Interni russo.
Per il presidente, Gallyamov ha
lavorato dal 2008 al 2012, l’e-
poca in cui Putin era premier
della Federazione e sul gradino
più alto del potere c’era Dmitry
Medvedev.
L’ARTICOLO del codice penale
che ha violato Gallyamov però
non accompagna il dossier del
suo arresto: il 50enne, residen-
te da tempo in Israele, non sa-
peva nemmeno di essere nella
lista dei ricercati di Mosca. A
comunicarglielo sono stati i
giornalisti che chiedevano di
commentare la notizia: “Non
ho avuto nessuna citazione” ha
risposto ai reporter del quoti-
diano russo Rbk. Che reato ab-
bia potuto commettere non lo
sa, però immagina: “Presumo
che formalmente si tratti del
reato di discredito dell’eserci-
to”, “viene usato contro chiun-
que si rifiuti di amplificare il
manuale del Cremlino e con-
durre un’analisi obiettiva di ciò
che sta accadendo”. Per lui è so-
lo “una strategia di intimida-
zione”,“un messaggio per gli al-
tri, come a dire: non pensate
che la vostra visione indipen-
dente rimarrà impunita”. Per a-
IN RUSSIA ver distribuito “materiali di a-
SCREDITARE genti stranieri ed essersi e-
spresso contro l’Operazione
L’ESERCITO militare speciale” è stato bolla-
to come inoagent, “agente stra-
È DIVENTATO niero”, il 10 febbraio. Nello stes-
UN REATO so registro che ogni giorno con-
tinua ad allungarsi in Russia,
qualche giorno dopo, il 17 feb-
braio, è finito anche l’istituto
dove era docente il politologo:
la scuola di libero pensiero Vo-
zrozhdenye, ovvero “rinascita”.
Quasi mai acquiescente o am-
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
gliaia di bambini ucraini dai terri-
tori occupati. Khan ha mandato un
team a Kiev che rappresenta il più
grande dispiego di funzionari sul
campo dall’istituzione della corte,
informano i senatori. “Mentre la C-
pi lavora a inchieste contro funzio-
nari russi, incluso lo stesso Putin,
gli Stati Uniti non hanno ancora
condiviso prove chiave che possa-
biguo, l’analista è stato spesso
intervistato dai media stranie-
ri, mentre la stampa russa da
tempo non riporta le sue di-
chiarazioni: a gennaio scorso,
all’americana Cnn ha assicura-
to che – a causa crollo dell’eco-
nomia russa e della mancanza
di consenso verso il presidente
“odiato” – un golpe interno a-
vrebbe spodestato Putin entro
l’anno. Ormai da anni non era
avaro di critiche verso il Cre-
mlino – nel 2017 firmava arti-
coli su cosa deve fare l’opposi-
zione per avere successo in
Russia – ma sotto la presidenza
Putin ha comunque fatto car-
riera. Nato a Celjabinsk nel
1972, ha avviato la sua parabola
politica come deputato in Ba-
shkiria, al sud degli Urali, dove
è stato vice del governatore Ru-
stem Khamitov, di Russia Uni-
ta. Gallyamov è rimasto in ser-
vizio dal 2002 al 2008, l’anno
in cui scompare la formazione
politica di cui faceva parte, il
Partito delle forze di destra.
Fondato nel 1999, è stato sem-
pre gestito dalle quinte dall’e-
conomista che ha privatizzato
l’economia russa dopo il crollo
dell ’Urss, Anatoly Chubais,
Ostilità Il giudice
Khan dell’Aja;
Biden in seduta
al Congresso Usa;
truppe Nato
in esercitazione
FOTO ANSA
no aiutarla in queste indagini”, la-
mentano i senatori nella lettera. “Il
Dipartimento della Difesa si è op-
posto alla modifica legislativa, ap-
provata a larghissima maggioran-
za, e cercano di intralciare la lettera
e lo spirito della legge”, ha detto
Graham citato dal Nyt.“Prima riu-
sciamo a dare le informazioni alla
Cpi, migliore sarà il mondo”.
fuggito anche lui pochi mesi Rifugiato
dopo l’inizio dell’invasi one. in Israele
L’ultima formazione di cui ha Il politologo
fatto parte il politologo è stata Abbas
quella dei liberali di centrode- Gallyamov
stra di “Novye ljudi”, nuove per- non vive più
sone: formatosi nel 2020, il in Russia
partito è stato subito tacciato
da altri dissidenti di essere l’op-
posizione-fantoccio di cui ave-
va bisogno il presidente.
ESTERI l 7
KOSOVO • Direttive ai militari italiani
Gli ordini del 1999:
“Non toccate i carri
colpiti con l’uranio”
» Alessandro Mantovani tutto del sangue, e ai familiari dei deceduti.
L
Vale il criterio probabilistico, che non fun-
e direttive erano molto chiare e rac- ziona in sede penale ma in quella civile sì. Conseguenze
comandavano ai militari di rimane- Anche in assenza di un nesso di causa effet- drammatiche
re “lontani dai carri armati, dai vei- to diretto, che la scienza non ha ancora in- Proiettili all’uranio
coli e dagli edifici colpiti da missili o dividuato con certezza come del resto av- impoverito in una
missili da crociera con uranio impoverito”. venne per decenni per il fumo delle sigaret- base americana
Ordinavano di “indossare una maschera te. La giurisprudenza italiana è particolar- FOTO LAPRESSE
protettiva se si lavora a una distanza di 500 mente avanzata, non a caso l’avvocato An-
metri”. Chiarivano che “l’inalazio-
ne di particelle insolubili di polvere
di uranio a lungo termine è asso-
ciata a conseguenze sulla salute,
tra cui il cancro”. Spiegavano che
“cibo e acqua diventeranno inuti-
lizzabili a causa della contamina-
zione” e pertanto era meglio evita-
re “cibi non controllati”. Precisava-
no che “solo le persone qualificate
devono indagare su veicoli e mate-
riali distrutti e danneggiati”, sem-
pre con “mascherine protettive e
guanti protettivi in modo che la
polvere di uranio non penetri nel
corpo”.
Era il 22 novembre 1999, i sol-
dati Nato della Kfor erano da poco
entrati in Kosovo dopo i bombar-
damenti sulla Serbia in cui furono
impiegate 13 tonnellate di proiet-
tili rivestiti con uranio impoverito,
di cui proprio ieri cadeva il 24esi-
mo anniversario. E queste erano le
direttive, le “dieci regole d’oro”
dell’allora tenente colonnello O-
svaldo Bizzarri, che comandava un
nucleo Nbc (guerra nucleare chi-
mica e batteriologica). Sono finite
anche agli atti del processo in corso
davanti all’Alta Corte di Belgrado
contro la Nato, che però rivendica
l’immunità, intentati da civili e mi- gelo Fiore Tartaglia, da tempo
litari di un Paese in cui le statisti- impegnato in questi processi,
che mostrano un aumento signifi- I MALATI ha collaborato con il collega TAJANI: L’UE SU
MUNIZIONI FA
cativo dei tumori nelle zone più
colpite. Non sono affatto un segre- CIRCA 8.000 serbo Srdjan Aleksic, così come
la dottoressa Rita Celli. Secon- ALTRE SCELTE
to, quelle direttive: lo stesso Biz-
zarri, pluridecorato ufficiale in
TRA I SOLDATI do l’Osservatorio militare di
Domenico Leggiero, che ieri ha
pensione dal 2014 con il grado di DELLA polemizzato con il generale
generale di brigata, le illustrò e le
commentò il 6 dicembre 2017 MISSIONE Leonardo Tricarico che nega la
pericolosità dell’uranio, in Ita-
nell’audizione davanti all’ultima
commissione parlamentare di in-
NATO, 400 lia i militari malati si contano
nell’ordine degli 8.000 e i morti
chiesta sull’uranio impoverito, I MORTI hanno superato quota 400.
presieduta da Gian Piero Scanu. Il problema dell’uranio im-
poverito non è la radioattività,
SI TROVANO in Rete video, audio e piuttosto bassa, ma la tossicità
stenografico: i parlamentari a Bizzarri chie- chimica. Per quanto quel materiale non sia
devano soprattutto come mai le forze arma- vietato e anzi sia difeso a spada tratta dalle COMMENTANDO l’invio
te italiane avessero atteso il 1999 per pren- maggiori potenze militari occidentali, l’Ita- da parte del Regno Unito
dere atto dei rischi messi in luce dai coman- lia dichiara di non averlo mai usato e il pro- di proiettili anticarro
di Usa fin dal 1993. Rischi connessi alle mi- blema è noto a tutti. Perfino l’amministra- all’uranio impoverito per
cro e nanoparticelle che si disperdono dopo zione Usa ha accolto con freddezza l’annun- rifornire i militari ucraini
che i proiettili perforanti all’uranio impove- cio della vice ministra britannica, barones- impegnati al fronte,
rito hanno colpito la corazza dei carri arma- sa Annabel Goldie, del prossimo invio in U- il ministro degli Esteri
ti a cui sono destinati. Particelle non solo di craina di carri armati Challenger 2 equi- Antonio Tajani ha detto
uranio, come scriveva Bizzarri, ma dei vari paggiati con munizioni all’uranio impove- a margine di un
metalli coinvolti in quelle esplosioni e in rito, facendo anche sapere che Washington incontro: “L'Unione
quelle combustioni a temperature fino a non li manderà e che nelle corazze dei carri europea fa delle scelte
3000 gradi, evidenziate in decine e decine Abrams destinati a Kiev ci sarà il tungsteno, diverse da altri Paesi
di perizie che sono alla base di oltre 300 sen- più costoso ma meno tossico. Se li spareran- come il Regno Unito,
tenze dei giudici italiani, fino alla Cassazio- no dall’alto finirà come in Serbia. Proiettili che non fa parte dell’Ue,
ne, che riconoscono la causa di servizio, la all’uranio, del resto, potrebbero averli già u- dunque adotta iniziative
pensione privilegiata o indennizzi ai milita- sati i russi. In Iraq, dopo la guerra del 2003, che non sono
ri che si sono ammalati di tumori, soprat- fu necessario bonificare centinaia di siti. concordate con noi".
8 l ECONOMIA
A TRIESTE
t
Wärtsilä, tre
offerte al Mimit
E zero certezze
per 451 addetti
L
a crisi industriale della
Wärtsilä di Trieste è vicina
al punto di svolta, in un
senso o nell’altro. Anche l’a-
zienda finlandese a luglio scor-
so aveva annunciato la chiusura
del suo stabilimento con conse-
guenti 451 licenziamenti e che,
nonostante le proteste, sta por-
tando avanti tutte le procedure
previste per il licenziamento
collettivo. Il 23 marzo infatti al
tavolo tenutosi al Mimit è stata
annunciata ai sindacati l’esi-
stenza di tre offerte da parte di
u n’azienda dell’a ut o mo t iv e
lombarda, di una che produce
silos e realizza attività legate a
petrolio e gas
RITARDI e di una nel
settore della
I SINDACATI: pr od uz io ne
“SUBITO di idrogeno in
UN PIANO compar teci-
pazione con
E RILANCIO” una multina-
zionale asia-
tica. Silenzio
sui nomi, ma si fanno insisten-
temente quelli di Mitsubishi,
dell’austriaca Christof e di Imr
Industries. C’è tempo fino al 14
aprile per le offerte e il prossimo
tavolo è previsto per il 18.
Delusione tra i sindacati che
dall’incontro di giovedì si at-
tendevano “la presentazione di
progetti di reindustrializzazio-
ne come è stato definito nell’ac-
cordo sottoscritto il 29 novem-
bre 2022” e che chiedono che
venga garantita la piena conti-
nuità lavorativa. La preoccupa-
zione riguarda anche tutto l’in-
dotto del distretto di Bagnoli
che da Wärtsilä dipende.
LEO. BIS.
Occupare gli occupabili
Il ministro Parla di “Stato
stratega”, ma finora non ha
proposte per i tavoli di crisi
A Firenze, 10 mila in piazza
per il rilancio della fabbrica
I dipendenti si fanno il loro
piano per Campi Bisenzio
GKN, POLITICA
INDUSTRIALE
CERCASI: URSO
È SENZA IDEE
I
l ministro delle Imprese
e del Made in Italy (no-
me patriottico del vec-
chio Sviluppo economi-
co) dice che vuole uno “Stato
s tratega”, ma scendendo in
piazza a Firenze (circa 10 mila
persone) gli operai della Gkn
hanno ricordato che gli unici a
detenere le chiavi di un piano
industriale sono loro. Il gover-
no che si fa bello di una strate-
gia “made in Italy”, quando si
tratta di dare risposte concrete
sembra evanescente.
URSO INFATTI ammette di non
avere “gli strumenti per inter-
venire” e, anzi, con la richiesta
agli operai di consentire l’ac-
cesso alla fabbrica sembra fa-
re proprie le lamentele di una
proprietà che finora è parsa
latitante.
La Gkn, insomma, sta di-
ventando una sorta di metafo-
ra della politica industriale ita-
liana che il governo “patriotti-
co” di Giorgia Meloni dovreb-
be realizzare senza esitazioni
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
» Salvatore Cannavò
ma che invece non dà segni di
sé. Lo stabilimento di Campi
Bisenzio, invece, costituisce u-
na spina nel fianco sia perché
sta dando prova di una resi-
stenza encomiabile da parte
dei suoi 300 lavoratori (a luglio
saranno due anni dall’annun-
cio della crisi da parte di Mel-
rose), che non hanno accettato
di fare la fine della “rana bolli-
ta”, cioè di farsi cuocere a fuoco
lento. “Si tratta del primo espe-
rimento in Italia – scrive il col-
lettivo Gkn – di fabbrica recu-
perata dai lavoratori e dalle la-
voratrici e socialmente inte-
grata grazie al protagonismo
delle persone e delle associa-
zioni che hanno solidarizzato
con la nostra lotta”. Ma la ver-
tenza è ormai esemplare anche
perché la storica forza produt- Operai
tiva dello stabilimento fa a pu- resistenti Ancora
gni con la decisione privata del una giornata di
fondo britannico di abbando- lotta della Gkn
narlo, nel 2021, al proprio de- con 10 mila
stino. E stride con la scelta del- persone a Firenze
la nuova proprietà, dal dicem- FOTOGRAMMA
bre 2021 la Qf di Francesco
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023 ECONOMIA l 9

Borgonovo, di non presentare piccoli, medi e grandi investi-

alcun progetto di sviluppo esa-
sperando gli operai fino ad ar-
rivare, nel febbraio scorso, alla
messa in liquidazione dello
stabilimento.
Tra l’altro Borgonovo, in
un’altra sua azienda, la Saxa
Gres di Gualdo Tadino, ferma
dalla scorsa estate per l’a u-
mento eccessivo del prezzo
del gas, punta a riprendere la
produzione solo grazie all’ac-
cesso al Fondo Salvaguardia
Imprese, con il quale Invitalia
acquisirà una partecipazione
di minoranza. Ma per ora ri-
mangono gli ammortizzatori
sociali con gli operai che re-
stano inquieti.
IN TUTTI QUESTI MESI, in ogni
caso, alla Gkn non si sono visti
piani di sviluppo e l’unica pro-
posta di reindustrializzazione
è quella avanzata dagli operai
stessi, grazie all’appoggio di
una vasta rete di soggetti soli-
menti di chiunque vorrà
scommettere sul piano di
re-industrializzazione”.
Il rilancio della fabbrica,
insomma, gli operai lo co-
struiscono da sé, con un go-
verno che sembra invece bal-
bettare quando si tratta di in-
centivare la struttura produt-
tiva portante, che rende un
Paese davvero solido e in gra-
do di creare ricchezza. Eppure
il ministero diretto da Urso
ha, come i precedenti, la sua
“struttura per le crisi di impre-
sa” che fu istituita dal governo
Prodi nel 2006 e che oggi è di-
retta da Luca Annibaletti, il cui
incarico è stato prorogato a ca-
vallo dei due governi Draghi e
Meloni e che ora sta per scade-
re. Nel corso dei primi due me-
si del 2023 ha convocato ben
12 tavoli di crisi (tra cui quelle
che si trascinano da tempo co-
me Portovesme, Italia Auto-
bus, Ilva, Wärtsilä, Almaviva

‘‘
dali che ora si articola in un Contact, oltre alla Qf ) senza
piano di crowdfunding. “Ab-
biamo una cer-
avviare alcuna soluzione. SARDEGNA Crisi Glencore Esplode la rabbia
te zza”, scrive il IL MINISTRO URSO ieri è tornato

Portovesme, altro
collettivo di fab- a chiedere, oltre al ritiro della
brica che nel procedura di liquidazione da
frattempo ha parte di Borgonovo, anche che
gli operai “consentano

Noi operai
l’accesso alla fabbrica”,

flop: 1500 in bilico

perché “è ovvio che, con
una fabbrica occupata e
una procedura di liqui-

facciamo
dazione, anche l’inve-
stitore straniero che vo-

Proteste sui tetti

lesse guardare a questo

collette,
sito così significativo ri-
marrebbe un po’...”.
“Noi facciamo c r o-
wdfunding, collette: lo

lo Stato
Stato italiano trattiene
abbastanza tasse ma
non fa nulla”, risponde

ha le tasse
Dario Salvetti della Rsu
di fabbrica secondo cui
“l’accessibilità al sito è
un finto problema
ma non
smentito da una sen-
tenza del tribunale.
L’accesso che manca
fa nulla
oggi a Gkn è quello della
speculazione immobi-
Stallo infinito Produzione
bloccata, Cig per tutti, no
all’offerta del ministero
“L’azienda deve spiegare”
meno personale, tagliando il necessario
senza costi. I sindacati venerdì hanno defi-
nito “inaccettabile” che la proprietà si a-
spetti ulteriori risorse pubbliche “per ga-
rantire una ipotetica conversione indu-
striale” su cui i dettagli latitano. Anche per-
ché il gruppo se la passa piuttosto bene: nel
2022, ad esempio, l’utile è arrivato a 34,1

’’
liare, altri accessi non miliardi di dollari, un aumento del 60% ri-
mancano”. spetto all’anno precedente. Il ministero da
Con queste posi- » Leonardo Bison parte sua ha fatto sapere di aver “chiesto

Dario Salvetti (Rsu Gkn)
creato la Società di mutuo soc-
corso operaio “Insorgiamo”,
“dopo un anno e mezzo di pre-
sidio permanente, lotta, atte-
se, speranze tradite e oltre cin-
que mesi di stipendi non pa-
gati, non ci resta altra alterna-
tiva che rilevare in forma coo-
perativistica lo stabilimento”.
IL PIANO di reindustrializza-
zione attualmente ha una va-
lenza industriale fortemente
ecologica puntando alla pro-
duzione di “pannelli fotovol-
taici e batterie di cargo bike” e
zioni la speranza che
ci sia un segnale po-
sitivo da parte del
governo sembra ri-
dotta al lumicino.
Ma ieri la Gkn ha di-
mostrato ancora u-
na volta che è in gra-
do di rompere l’isolamento e
l’assedio silenzioso a cui la vo-
gliono condannare governo e i-
stituzioni. E sabato prossimo
replica con una iniziativa tutta
culturale: il primo festival let-
terario working class dentro lo
stabilimento, un evento che
mostrerà anche la loro capaci-
tà di autorganizzazione e l’av-
vio dei progetti di nuovo mu-
tualismo operaio.
GLI ATTORI IN CAMPO
È
esplosa dalle prime ore del giorno la
rabbia degli operai della Portove-
sme srl, azienda – di proprietà del
colosso Glencore – leader del di-
stretto minerario del Sulcis, Sardegna me-
ridionale. Si attendeva una mobilitazione
lunedì, dopo l’assemblea dei sindacati con-
vocata per le 8 del mattino: ma già ieri al-
cuni operai si sono incatenati ai cancelli di
Portovesme, mentre un’assemblea
permanente è stata attivata alla
fonderia di San Gavino, nel
Campidano, con tanto di
tende sul tetto. Rabbia per
la fumata nerissima arriva-
ta da Roma venerdì pome-
riggio. Glencore da venti
giorni ha bloccato la produ-
zione e ha messo tutti i 550
dipendenti diretti in cassa in-
tegrazione a turno, e 60 a ore zero
dal primo aprile – vuol dire perdere
circa metà dell’attuale stipendio –, mentre
all’azienda di riattivare i forni e far ripartire
la produzione”, senza successo, e ha pro-
messo una nuova convocazione.
NON SONO UNA NOVITÀ le proteste clamoro-
se, per una crisi che prosegue da oltre un an-
no: alla fine di febbraio quattro operai a
Portovesme erano saliti su una ciminiera e
ci erano rimasti per giorni, fino all’apparen-
te sblocco delle trattative con il Mimit. Sta-
volta sono arrivate anche le parole,
dure, del presidente della Sarde-
gna Christian Solinas: “Glen-
core deve fare chiarezza e di-
chiarare apertamente quali
sono le sue reali intenzioni
sugli stabilimenti”. Regio-
ne che nelle scorse settima-
ne e mesi è stata più volte ac-
cusata dai sindacati per non
aver adottato una politica e-
nergetica e industriale chiara.
Oggi l’allarme è però evidente: “Il
nuovo programma di riconversione – ha

1
alla costituzione di una “comu-
nità energetica”che favorisca il
territorio.
La raccolta fondi prevede u-
na prima fase, avviata da poco
con l’obiettivo di raccogliere 75
MELROSE
Il fondo britannico ha aperto
la crisi nella fabbrica di
Campi Bisenzio nel 2021
nelle varie ditte in appalto già iniziano i pri-
mi licenziamenti: una crisi che mette a ri-
schio il lavoro di 1.450 persone.
I TERMINI del contendere: Glencore dice di
volere un tetto al prezzo dell’energia per ri-
detto l’assessore dell’Ambiente, Marco Por-
cu –di cui ancora non si conoscono neppure
i contenuti del progetto pilota, esclude co-
munque la fonderia di San Gavino”. Non è
un caso che sia quello il fronte di lotta più
acceso, stavolta, dove si prepara una prote-

2
mila euro (ne sono stati già rac-
colti 28 mila), per “coprire le
spese per la fondazione del
nuovo soggetto industriale e
per l’avvio dell’attività produt-
tiva” a partire dalla capitaliz-
zazione delle quote sociali per
QF SPA
L’impresa di Borgonovo
doveva rilanciare lo
stabilimento, ma non ha fatto
nulla: ora è in liquidazione
prendere la produzione, la sottosegretaria
del Ministero delle Imprese e Made in Italy
Fausta Bergamotto venerdì ha proposto di
attivare un credito d’imposta per i prossimi
tre mesi, con una cifra da definire nel pros-
simo Cdm. Ma da Glencore non si è regi-
strata alcuna apertura, nonostante un prez-
sta a oltranza. “Siamo arrivati a fine marzo
che abbiamo spento tutte le macchine, co-
lato tutti i materiali preziosi. Siamo quasi
tutti giovani, abbiamo messo su famiglia e
comprato casa e ora quali sono le nostre
prospettive?” ha detto all’Ansa Cristiano
Lisci della Filctem di San Gavino.

3
i lavoratori e lavoratrici mag-
giormente in difficoltà (il det-
taglio dell’impiego dei fondi è
indicato sul sito produzioni-
d a l b a s s o . c o m /p r o j e c t /g-
kn-for-future/). La fase suc-
cessiva di equity crowdfun-
ding, verrà avviata dopo l’e-
state 2023 “e si avvarrà dei
INSORGIAMO
La società di mutuo soccorso
che porta avanti il piano
industriale degli operai Gkn:
produrre pannelli fotovoltaici
e batterie per cargo e-bike
zo dell’energia ormai stabile, fatto che ha
sollevato “perplessità sulle reali intenzioni
riguardo alla prosecuzione delle produzio-
ni”, per usare le parole del segretario della
Cgil Sardegna. Come già scritto, la sensa-
zione diffusa è che la questione energetica
sia un alibi usato dal Glencore per passare
dalla produzione di piombo e zinco a quella
litio-cadmio, già annunciata, e che richiede
Quella della Portovesme srl non è l’unica
crisi che preoccupa i sindacati sardi. Eu-
roalluminia, altra azienda di Portovesme,
della multinazionale Rusal, potrebbe licen-
ziare presto 400 operai, senza un accordo
scritto: il progetto è in stallo, anche perché il
gas naturale liquefatto necessario alla pro-
duzione non è mai arrivato a Portovesme.
Una vertenza iniziata 14 anni fa.
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
I 4 IN VIAGGIO SUL TRENO,
LE CHIACCHIERE TRA BIMBI
E QUELLO ZIO SMEMORATO
D
a un racconto apocrifo di Leopold Staff. Gli
scompartimenti ferroviari, quando non c’era-
no le prenotazioni obbligatorie, erano come i
terreni auriferi dell’Alaska: il primo occupante
acquistava una specie di diritto di proprietà, che gli fa-
ceva guardare in cagnesco il secondo arrivato, con l’oc-
chio con cui si dardeggia un intruso (“Perché doveva sa-
lire proprio qui, dove ci sono io?”); ma non appena ar-
rivava un terzo viaggiatore, i primi due si trovavano au-
tomaticamente solidali nel guardarlo in cagnesco, fin-
ché non sopraggiungeva un quarto passeggero, subito
guardato in cagnesco dagli altri tre. E così di seguito fin-
ché lo scompartimento non era al completo, e tutti pen-
savano: “Oh, adesso non verrà più nessuno!”, con la sod-
disfazione di chi non teme più i ladri perché gli hanno già
rubato tutti i mobili di casa. Una volta esistevano anche
gli scompartimenti per donne sole. Erano come conven-
ti rotabili, e, per abolirli, alla direzione delle ferrovie ba-
stò far correre la diceria che erano riservati alle viaggia-
trici che avevano oltrepassato i 40 anni. Oggi, nello
scompartimento di un diretto, di fronte a una signora e a
una bambina siedono un signore e un bambino. L’uomo
legge un giornale, la donna un libro, mentre la bambina
conta i pali del telegrafo che fuggono vertiginosamente,
e il bambino guarda lei. Stanca di contare i pali, la bam-
bina dà un’occhiata furtiva al bambino, poi prende il li-
bro che la zia ha abbandonato sulle ginocchia nell’asso-
pirsi, e lo apre. Anche l’uomo si è addormentato, e il
bambino gli prende il giornale e comincia a sfogliarlo.
D’un tratto la bambina aggrotta le sopracciglia: ha tro-
vato un ostacolo. “Qui c’è una parola che non capisco”
dice. “Cosa vuol dire passionale?” “Passionale è chi ama
tutto con passione,”la soccorre il bambino. “Per esempio
mio padre ama con passione l’insalata. Lo dice sempre.”
La bambina riflette un istante, poi chiede: “Abiti in cam-
pagna?” “Sì” “Anch’io. In un piccolo villaggio. Ho un ca-
ne, un gatto, dei conigli. Però preferirei vivere a Varsa-
via.” “Perché?” “Così la sera andrei al varietà o a teatro.”
“Se io abitassi a Varsavia, mi piacerebbe avere una pa-
sticceria. Oppure diventare ingegnere e costruire galle-
rie.” “Perché proprio ingegnere?” “Perché mio zio era in-
gegnere. Fabbricava aeroplani. Una volta è caduto du-
rante un volo di prova.” La bambina spalancò gli occhi:
“È morto?” “No, si è solo rotto una gamba. Ma ha perso la
memoria. Dimentica di mettersi la cravatta, oppure la
giacca, oppure i pantaloni. Un giorno, così almeno ha
detto il mio babbo, dimenticò mia zia e andò fino a Leo-
poli da un’altra.” Rimangono in silenzio. La bambina si
volta a guardare il panorama: le montagne scoscese so-
no giganti che si spostano, strapiombando in avanti e ar-
retrando come immense quinte di roccia di un teatro ci-
clopico. Improvvisamente gli chiede: “Ti sposerai?” La
domanda è così inaspettata che il bambino, lì per lì, non
sa cosa rispondere. Diceva sempre, categorico, che non
si sarebbe mai sposato, ma ora, davanti a quella bam-
bina, a quei capelli biondi, a quegli occhi azzurri... Ri-
sponde a mezza voce: “Non lo so.” “Come ti chiami?” “Pa-
wel. Tu?” “Zofia” “Che bel nome! E il tuo cane?” “Artù” “Il
mio, Kasper.” Discutono sull’intelligenza dei loro cani, e
concordano sul fatto che quando giochi con un cane, è lui
che fa divertire te, mentre quando giochi con un gatto,
sei tu che fai divertire lui. Il treno rallenta e si ferma. Il
bambino riconosce le bianche betulle, la casetta dal tetto
rosso del guardaboschi. “Sono arrivato,” dice triste. La
bambina è dispiaciuta quanto lui. L’uomo si sveglia, ri-
tira le sue valigie dalla reticella ed esce. Zofia guarda Pa-
wel, non capisce. “Non vai col tuo papà?”E Pawel, con un
sorriso beato: “Non è mio papà. È mio zio”.
Mi piace la Schlein,
ma ci vuole autocritica
Elly Schlein mi piace, sia per le
cose che dice, sia per come le di-
ce, finalmente! Detto questo mi
pongo alcune domande. La se-
gretaria è stata eletta da chi le ha
chiesto di fare esattamente l’op-
posto di quello che il Pd ha fatto
in tutto questo tempo, dunque è
troppo aspettarsi almeno un mi-
nimo di autocritica? Com’è pos-
sibile ribaltare una linea politica
dall’oggi al domani senza nessu-
na analisi su quanto è stato detto
e fatto fino a ieri? È concepibile
che chi ha sostenuto scelte che a-
desso vengono abbandonate ri-
manga impassibile al suo posto
di comando, come se non avesse
responsabilità?
SERGIO CAPPELLINI
Mattarella ci sottomette
ai diktat atlantici
Le dichiarazioni di Mattarella
sulla “folle guerra scatenata dalla
Federazione russa”e quindi sulla
necessità di inviare armi all’U-
craina e sanzionare l’aggressore
non sono rivolte tanto ai cittadi-
ni italiani, quanto alla Guida Su-
prema atlantica, per rassicurarla
sulla nostra totale sottomissione
ai suoi diktat. Tale sudditanza
Mattarella la dimostrò già ai
tempi dell’aggressione Nato alla
Jugoslavia, in veste di vicepre-
mier, con buona pace dell’art. 11
della Costituzione. Poi venne Be-
nigni a fare la sceneggiata sulla
“Costituzione più bella del mon-
do”, ma ’cca nisciuno è fesso.
MAURIZIO BURATTINI
L’anima del governo
che discrimina i bimbi
Si può capire l’anima di un go-
verno da come tratta i suoi bim-
bi, fra i più vulnerabili cittadini
di una nazione. Un governo che
discrimina i bimbi di una fami-
glia tradizionale da quelli di fa-
miglie gay e/o di famiglie di mi-
granti o di colore non è un gover-
no giusto e democratico. I bimbi
non devono essere discriminati
in base alle loro famiglie di pro-
venienza e devono avere tutti gli
stessi diritti. I bimbi sono il fu-
turo della nostra nazione, se ven-
gono maltrattati e discriminati
adesso ci sarà una nazione sem-
pre più divisa e debole domani. Il
governo deve imparare ad ama-
re tutti i suoi cittadini e non odia-
re e discriminare quelli diversi
da loro.
CLAUDIO TREVISAN
Maternità surrogata,
u n’esperienza umana
Siamo due papà di 55 anni. Sia-
mo una famiglia omogenitoriale
siciliana e una coppia da 28 anni,
coniugati per lo stato dal 2017.
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
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Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Caporedattore Stefano Citati
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mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
sede legale: 00184 Roma, Via di Sant’Erasmo n° 2
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
SENZARETE
ANTONIO PADELLARO
Il continuo sfregio alla famiglia Regeni
“ABBIAMO LE PROVE che i quattro imputati san- birinto che non porta da nessuna parte. Al centro
no di essere sotto processo e che si sottraggano vo- di un tale incubo criminale e burocratico ci sono
lontariamente, non si fanno trovare per potergli Paola e Claudio Regeni che da sette anni percor-
consegnare la notifica per eleggere il domicilio che rono ogni corridoio che possa portare all’uscita,
consentirebbe l’inizio del processo”. alla Verità e Giustizia per Giulio. Ma che giunti
I GENITORI DI GIULIO REGENI, PAOLA E CLAUDIO davanti a una porta, a ogni porta, se cercano di
OSPITI DI DIEGO BIANCHI A PROPAGANDA LIVE aprirla si trovano davanti a un muro e così sono
costretti a tornare indietro e ricominciare da ca-
APPRENDIAMO dall’Ansa che c’era stata una po. Un tormento che ricorda quello della famiglia
novità nella vicenda processuale per l’omicidio Cucchi: la tragica morte di Stefano – un altro ra-
di Giulio Regeni, il ricercatore italiano di 28 an- gazzo massacrato da uomini dello Stato – la lun-
ni trovato morto al Cairo il 3 febbraio 2016, nelle ga battaglia di Ilaria per avere verità e giustizia
vicinanze di una prigione dei servizi segreti egi- e, alla fine, ottenerla. Nel caso Regeni c’è una cru-
ziani. “Era previsto che la presidente del Consi- deltà in più che si aggiunge al calvario dei geni-
glio, Giorgia Meloni, e il ministro degli Esteri, tori: la risata beffarda dei Joker, i burloni mal-
Antonio Tajani, si presentassero davanti al giu- vagi che nascondono le sembianze dei quattro
dice per l’udienza preliminare (gup) Roberto Ra- sgherri egiziani torturatori e assassini di Giulio,
nazzi, ma l’Avvocatura dello Stato, l’organo che sicuri dell’impunità. Impossibile recapitare loro
rappresenta le amministrazioni statali in tutti i le notifiche della magistratura italiana: non ci
giudizi penali, ha deciso che le testimonianze di sono parole per commentare un simile, insop-
Meloni e Tajani non possono avvenire. Ranazzi portabile sfregio alla verità e alla giustizia. È così
sta tentando senza successo di avviare il processo tanto assurdo immaginare che la premier Melo-
ai quattro agenti dei servizi segreti egiziani so- ni – scavalcando consulenze, avvocature, conve-
spettati delle torture e dell’omicidio di Regeni. nienze politiche e ragioni di Stato –apra una por-
Meloni e Tajani avrebbero dovuto comparire da- ta del labirinto e vada incontro a Paola e Claudio
vanti al gip il 3 aprile per spiegare nel merito le per dire loro ciò che una madre sente di poter dire
rassicurazioni che avrebbero ricevuto dal presi- a un’altra madre, a due genitori colpiti al cuore?
dente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il quale a- E, nell’occasione, magari, trovare le parole giuste
vrebbe detto a Meloni e Tajani che l’Egitto è di- per assicurare che la beffa delle mancate notifiche
sposto a collaborare per la risoluzione del caso. Il non è, come alcuni pensano, una scappatoia ma
motivo per cui il processo è bloccato è che il tri- la porta del labirinto che per le convenienze re-
bunale italiano non sa dove si trovano i quattro ciproche, il ricco interscambio tra Italia ed Egit-
indagati, e senza la notifica degli atti processuali to, conviene che resti chiusa per sempre?
agli imputati il processo non può avvenire. Le
autorità del Cairo non hanno mai fornito a quel- Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano
le italiane le informazioni necessarie per rintrac- 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2
ciarli”. Leggiamo e ci sembrava di vedere un la- lettere@ilfattoquotidiano.it
Nel 2021 abbiamo avuto due ge- lizzare il nostro sogno, seppure meglio questo argomento, che
melli, Giulio e Flavio, in piena alla nostra età, oltre i cinquanta. ci riguarda personalmente.
pandemia, nati in America da u- Adesso, alla luce dei fatti di cro- PAOLO GIOIA
na meravigliosa ragazza di 32 naca sul tema, abbiamo deciso E MICHELE GIONGRANDI
anni di nome Daiana, dell’Ore- di uscire allo scoperto e parlare
gon, con la quale abbiamo con- pubblicamente per descrivere
diviso il tanto contestato percor- la nostra storia colma di umani-
so di gestazione, che si è rivelato tà e amore, non uno squallido
un’esperienza umana straordi- contratto di affitto tra le parti.
naria. Siamo stanchi di sentire u- Presumo che la nostra storia
na certa parte politica pronun- possa contribuire a chiarire al-
ciare continuamente il concetto cuni malintesi e punti forse sco-
dispregiativo di “utero in affitto”. nosciuti del percorso di mater-
Tutto questo distorce i fatti e lede nità surrogata. Adesso ci impe-
la nostra realtà, legata a un or- discono di iscriverci nei registri
mai rapporto di famiglia allarga- comunali come genitori, lo per-
ta con la nostra “mami”, colei che mettono solo al padre biologico,
ha portato alla vita i nostri figli, la e questo profila gravi disagi fu-
nostra gioia più grande. Abbiano turi per i nostri figli. Credo che LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
atteso 28 anni una legge sulla esporci a questo punto sia la ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
possibilità di adozione mai arri- strada da perseguire e che i tem- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
vata. Oggi, grazie alla scienza, pi siano maturi per aiutare l’o- tale del nostro quotidiano
siamo riusciti ad avere figli e rea- pinione pubblica a conoscere
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
(Presidente e amministratore delegato) Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
Antonio Padellaro (Consigliere) Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
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IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023 PIAZZA GRANDE l 11

SOSCLIMA
L’EUROPA PROTESTA E NOI LUCA MERCALLI

RESTIAMO ADDORMENTATI
Dal 1951 la nostra

L disponibilità idrica
a Reggia di Versailles GAD LERNER no dall’unirsi nella lotta. Possia-
quest ’oggi rimane mo aggiungere che i confederali,
prudentemente a di- asserragliati nella tutela delle ca-

è crollata del 16%

sposizione dei turi- denti pubblici, con replica previ- mez, sosteneva che l’apparente tegorie tradizionali, hanno ab-
sti: la collera dei sta il 30 marzo e il 1º aprile. An- pace sociale all’italiana dipende bandonato al loro destino interi
francesi avrebbe ri- che in Uk la rivendicazione è di dall ’eccessiva propensione al settori in cui prolifica lo sfrutta-
schiato di trasformare lo sfarzoso adeguamenti retributivi che compromesso dei dirigenti sin- mento selvaggio e rifiutano di in-
ricevimento previsto da Macron compensino l’inflazione, e il go- dacali, consenzienti con le politi- staurare un rapporto col sinda-

per accogliervi Carlo III d’Inghil-
terra in un revival del 1789 o del-
la Comune di Parigi. L’annulla-
mento per motivi di ordine pub-
blico di quella visita di Stato me-
ticolosamente programmata è u-
na clamorosa vittoria del movi-
mento di protesta che non accen-
na a fermarsi. Per martedì è già
previsto un nuovo sciopero gene-
rale convocato dalle centrali sin-
dacali contro una riforma delle
pensioni che riunisce nello sde-
gno la generazione dei padri e la
generazione dei figli. Sì, proprio
“operai e studenti uniti nella lot-
ta”, come mezzo secolo fa, nono-
stante la mutata composizione
etnica e sociale delle classi subal-
terne. Anche in Israele, da più di
tre mesi, è nelle piazze
che si ritrova una folla
che nella prossimità fisi-
ca e nella rivolta contro i
soprusi del potere torna
a viversi soggetto politi-
co protagonista. Som-
movimenti reali cui i so-
cial network forniscono
un mezzo, ma di cui non
si accontentano.
Non è finita. Domani
tocca alla Germania con
lo sciopero dei trasporti
che paralizzerà il Paese
per chiedere aumenti
salariali del 10-12%. Co-
me già avvenuto a feb-
braio nel Regno Unito,
protagonisti i dipen-
ILVANGELODELLADOMENICA
ANTONIO SPADARO S.I.
verno conservatore ha dovuto
retrocedere dal suo tentativo di
limitare il diritto di sciopero. In
molti si chiedono come mai pro-
prio l’Italia, governata prima
dai tecnici e ora dalla destra, fa-
nalino di coda nel tariffario sa-
lariale, primatista nella preca-
rietà dei contratti e nella diffu-
sione del lavoro povero, figuri in
un tale panorama come la bella
addormentata d’Europa. Pro-
viamo a scorrere l’elenco delle
possibili risposte, che sono nu-
merose, ma alla fine scopriremo
che, da sola, nessuna risulta dav-
vero convincente.
Ieri, il lettore Vincenzo Magi,
ex militante della Cgil, commen-
tando un articolo di Peter Go-
che dell’austerità. Mi piacerebbe
accontentarmi di questa spiega-
zione. In effetti la riunione delle
segreterie Cgil, Cisl e Uil convo-
cata dopo il varo di una riforma
fiscale confezionata su misura
per le imprese e il lavoro autono-
mo, per non parlare del rilancio
dei voucher, autentico strumen-
to di sottomissione dei bisognosi,
ha partorito solo un generico me-
se di non meglio precisate mobi-
litazioni. Dubito però che se Lan-
dini proclamasse oggi uno scio-
pero generale le adesioni sareb-
bero paragonabili a quelle degli
altri Paesi. Mario Monti, a sua
volta, ha sostenuto che l’assai pe-
nalizzante riforma delle pensio-
ni varata dal suo governo nel
2011 passò senza ri-
volte di piazza perché
gli italiani sapevano di
trovarsi sull’orlo del
crac finanziario. Ciò
che non vale, in effetti,
per i francesi. Tradotto
al giorno d’oggi, po-
tremmo dire che l’as-
senza di conflitto so-
ciale deriva proprio
dai fattori che più do-
vrebbero motivarlo.
In altre parole, i bassi
salari e la facilità con
cui in Italia si può li-
quidare un rapporto
di lavoro regolare, fan-
no sentire i più sotto
ricatto e disincentiva-
calismo di base che a sua volta li
addita come nemici.
Ma c’è un’ultima ragione che
dobbiamo considerare, emersa
vistosamente al congresso della
Cgil con l’intervento di Giorgia
Meloni. Dove lei è andata a pre-
sentarsi come esponente di una
“destra sociale”, addirittura por-
tavoce del popolo contro le élite.
Una suggestione destinata a sva-
nire cammin facendo, quando
apparirà evidente che ai lavora-
tori offre solo la sopravvivenza
facilitando le paghe in nero e alle
imprese l’aggiramento dei vinco-
li contrattuali e fiscali. L’imboni-
trice è destinata a gettare la ma-
schera, inevitabile. Ma intanto è
con questa falsa rivoluzione di
destra contro i tecnocrati che
dobbiamo fare i conti. Credo che
Landini, confermandosi sinda-
calista prima che politico, abbia
voluto prendere la Meloni in pa-
rola invitandola a Rimini perché
confida sul fiato corto della sua
propaganda, ma non può igno-
rarne la presa popolare.
Paghiamo gli effetti di un ciclo
di retrocessione del lavoro che in
Italia è iniziato nel lontano 1980
e che ora sta giungendo alla resa
dei conti. Lo stereotipo della
Francia Paese delle rivoluzioni e
degli italiani popolo servo, per
essere sovvertito, necessiterebbe
di una rigenerazione dal basso
della sinistra. Ma questa è ancora
tutta da vedere.
I
n Italia –Le poche piogge della settimana sono tran-
sitate tra Emilia-Romagna e regioni centrali lunedì
20 marzo, scaricando 30-40 mm d’acqua in Ma-
remma, e spostandosi martedì al Sud. Per il resto
hanno prevalso tempo soleggiato e temperature da pri-
mavera avanzata, tra 20 e 23 °C giovedì pomeriggio in
Pianura Padana e negli entroterra del Centro. Sulle Al-
pi, con lo zero termico a 3000 metri, la poca neve ha
cominciato a fondere: ai 1124 m di Sella Nevea, nel Tar-
visiano, il manto nevoso è scomparso giovedì, con un
mese di anticipo rispetto al già scarso inverno 2022. Da
venerdì, venti umidi da Ponente portano nubi e preci-
pitazioni lungo le Alpi interne e sul Friuli, ma la Val-
padana resterà ancora a secco, sotto venti di foehn che si
faranno impetuosi specie domani, in attesa di un tem-
poraneo ritorno di freddo con qualche gelata che po-
trebbe localmente far danno alle fioriture in pieno svi-
luppo al termine di un marzo più tiepido del normale di
quasi 2 °C al Nord. In occasione delle giornate mondiali
dell’acqua (22 marzo) e della meteorologia (23 marzo),
l’Ispra ha segnalato che la disponibilità idrica nazionale
– bilancio tra precipitazioni ed e-
vaporazione – è diminuita del
16% dal 1951 soprattutto a
causa del riscaldamento
atmosferico che ha inten-
sificato proprio l’evapo-
razione da specchi d’ac-
qua, suoli e foreste. I cre-
scenti prelievi per usi uma-
ni e le perdite da reti obsole-
te fanno il resto, rendendoci
vulnerabili agli scenari di ulteriore
aumento termico e aridità, se non
ci daremo da fare con azioni di a- IL RECORD
dattamento: meno sprechi dome-
stici, colture agrarie meno esigenti SBALORDITIVA
d’acqua e realizzazione di invasi a L’ONDATA DI
utilizzo plurimo – potabile, agri-
colo, antincendi, idroelettrico –
CALDO PRECOCE
per gestire con intelligenza la ri- IN CORSO
sorsa più strategica. NELL’ORIENTE
NEL MONDO – Il ciclone Freddy si è ASIATICO
esaurito da dieci giorni, ma il bi-
lancio delle sue vittime è ancora
aumentato fino a più di 600 tra Mozambico, Malawi e
Madagascar. Piogge torrenziali nel Nord della Siria,
gravi danni alle infrastrutture, almeno otto morti e i-

Gesù e Lazzaro Le accuse, l’attesa, nondazione dei miseri campi profughi che ospitano gli
sfollati sia della guerra civile sia del terremoto di feb-
braio. Inoltre più di 20 vittime per un tornado ieri notte

i dubbi e poi il miracolo di Betania nel Mississippi. Sbalorditiva l’ondata di caldo precoce
in corso nell’Oriente asiatico, dove sono stati stabiliti
centinaia di nuovi record di temperatura massima tra
cui i primati nazionali per marzo in Vietnam (41,4 °C),

C’
è un uomo malato. Si chiama
Lazzaro. Siamo a Betania, a
circa 3 chilometri da Gerusa-
lemme, lì dove vivono Marta
e sua sorella Maria, quella
donna che aveva cosparso di
profumo Gesù. Lazzaro è loro fratello. L’odo-
re stantio della malattia e quello fresco del
profumo colpiscono come uno choc la sen-
sibilità olfattiva. Le due sorelle sanno che Ge-
sù e Lazzaro erano grandi amici. Mandano a
dire a Gesù: “colui che tu ami è malato”. Gio-
vanni (11,1-45) aggiunge che “Gesù amava
Marta e sua sorella e Lazzaro”. Ci aspettiamo
che Gesù accorra. “Quando Gesù sentì che e-
ra malato, rimase per due giorni nel luogo
dove si trovava”. Queste parole sono stridenti
come carta vetrata. Il suo amico sta molto
male, le sue amiche lo chiamano e lui che fa?
Non si muove. Sono solamente tre chilome-
tri! Che cosa attende? Si limita a dire: “Que-
sta malattia non è per la morte”. Lazzaro
muore. Gesù sa, ma non fa niente. Devono
passare due giorni prima che si decida di
mettersi in cammino verso la Giudea con i
suoi discepoli, dicendo: “Lazzaro, il nostro a-
mico, s’è addormentato; ma io vado a sve-
gliarlo”. Intendeva: è morto. I discepoli capi-
scono che sta dormendo: se uno dorme vuol
dire che sta meglio! Questo fraintendimento
Laos (40,0 °C) e a Taiwan (37,9 °C), e quelli locali di Se-
dei discepoli contiene una strana ironia che vero. Perché Marta cerca la complicità di oul (25,1 °C) e Osaka (25,2 °C). L’altro “hot-spot” in cui
si mescola al velo mesto del lutto. E la fred- Maria? Sa che Gesù le vuole molto bene, più da mesi si rinnovano episodi di calura estrema è l’Ar-
dezza di Gesù congela il senso di pena per la che a lei. Senza gelosia gioca questa carta af- gentina, che ha appena vissuto la sua estate più rovente
morte dell’amico. Il linguaggio del Maestro è fettiva. La gente vede Maria uscire di corsa e da almeno 62 anni, e dove a metà marzo, ormai nell’au-
ambiguo, vive sul ciglio di un misunderstan- pensa che stia andando al sepolcro. Non era tunno meteorologico, si sono registrate punte fino a 40
ding che non sembra essere sfiorato dal così. Tutto quello che Giovanni racconta è un °C seguite da violenti temporali. L’Ipcc ha diramato la
dramma della morte. “E io sono contento per fraintendimento. Il Vangelo è proclamato sintesi finale del sesto rapporto di valutazione sui cam-
voi di non essere stato là”, prosegue tra le pieghe ambigue della vita, tra biamenti climatici: la responsabilità umana del feno-
misteriosamente e cinicamente lo scontro di sentimenti opposti, e meno è definita un “fatto inattaccabile” e si sottolinea
Gesù. Partono. Gesù arriva e trova IL “CAMMINO” gesti contraddittori. Maria si getta l’ormai elevata probabilità di superare la soglia pruden-
Lazzaro che già da quattro giorni ai piedi di Gesù piangendo: “se tu ziale di riscaldamento globale di 1,5 °C, dato il continuo
era nel sepolcro. Marta appena “IL NOSTRO fossi stato qui, mio fratello non sa- aumento delle emissioni serra. Poiché da qui al 2030
sente che Gesù sta arrivando, gli va AMICO S’È rebbe morto!” La tensione cresce. non saranno pubblicate nuove edizioni, il documento
incontro, lasciando Maria a casa.
Sono faccia a faccia: “se tu fossi
ADDORMENTATO Gesù ora è commosso e turbato.
Domanda: “dove lo avete posto?”
vuole rappresentare una “guida per disinnescare la
bomba a orologeria del clima”, come lo ha definito il Se-
stato qui, mio fratello non sarebbe MA IO ADESSO Gesù a questo punto scoppia in gretario Generale Onu, Antònio Guterres, illuminan-
morto!” Il cuore di Marta si sfoga, VADO A pianto. “Guarda come lo amava!” do, si spera, le azioni politiche del prossimo decennio
e tuttavia aggiunge: “anche ora so commentano i presenti. Altri però che influenzeranno la vivibilità del pianeta per secoli e
che qualunque cosa tu chiederai a SVEGLIARLO” si lamentano: poteva far sì che non millenni. Il 21 marzo si è spento a 91 anni, il glaciologo
Dio, Dio te la concederà”. Ancora morisse anziché piangerlo ora. Ge- francese Claude Lorius, pioniere della ricostruzione del
uno scontro di sentimenti opposti, sù, ancora una volta si commuove clima antico attraverso l’analisi dell’aria “fossile” in-
in totale conflitto: rabbia e fiducia. “Tuo fra- profondamente e davanti al sepolcro dice: trappolata nei ghiacci polari: fu lui, negli anni Sessanta,
tello risorgerà”, sono le parole nette che esco- “togliete la pietra!” Marta gli ricorda che suo a intuire le potenzialità di questo metodo, osservando le
no dalla bocca di Gesù. Marta ribatte che lo sa fratello è morto da quattro giorni! Che cosa bollicine d’aria sprigionate da un cubetto di ghiaccio
che risorgerà un giorno. Ancora un frainten- gli viene in mente? Già puzza. Non si può to- antico immerso in un bicchiere di whisky durante una
dimento si aggiunge agli altri. Marta pensa gliere la pietra. Tolsero la pietra. Gesù alza gli missione scientifica in Antartide.
sia un pensiero consolatorio sulla resurre- occhi e grida forte in lacrime: “Lazzaro, vieni
zione futura. Gesù intendeva ora. Marta va a fuori!” Dal buco nero della tomba si vedono
chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le già le bende bianche muoversi.
dice: “il Maestro è qui e ti chiama”. Non era *Direttore de “La Civiltà Cattolica”
12 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

\/ \/
’NDRANGHETA STRAGISTA
ARIA DI CRISI IN ISRAELE
Riforma giustizia,
Netanyahu ha altri
2 ministri contro

L
a riforma della giustizia
voluta dal premier Benya-
min Netanyahu – che pre-
MIGLIAIA DI SBARCHI vede un drastico ridimensiona-
mento dell’autonomia del pote-
Sos Lampedusa re giudiziario, che sarebbe sot-
toposto a quello dell’esecutivo –
Ong: i guardiacoste spacca il governo. Il ministro
della Difesa, Yoav Gallant, ne
libici ci sparano chiede lo stop: vanno avviati
negoziati con l’opposizione, in
una situazione in cui “le minac-
ce sono immense”. Gallant ha

D
ecine di barconi, gom-
moni e piccole imbar-
cazioni che lasciano il
porto di Sfax organizzati in
gruppi o in preda agli scafisti.
Il fiume di migranti che attra-
versano la rotta della Tunisia
per raggiungere le coste italia-
ne sembra incontenibile: da
venerdì a sabato sera sono sta-
riferito di aver parlato con gli
ufficiali della riforma: “Non ho
mai visto un’intensità della rab-
bia come ora. La spaccatura
della società penetra nell’eser-
cito e questo è un pericolo per la
sicurezza dello Stato”. Posizio-
ne simile espressa anche dal
ministro dell’Agricoltura ed ex

“’Ndrine e Cosa nostra a braccetto nel ’94” ti oltre tremila i migranti che
si sono messi in viaggio e più di
sessanta gli sbarchi avvenuti.

Graviano e Filippone: ergastoli confermati Nello Stato magrebino la crisi

economica e di tensione poli-
tica ha provocato un aumento
vertiginoso dei flussi migrato-
REGGIO CALABRIA gia stragista messa in atto da Cosa Nostra e ’ndrangheta ri che ora allarma l’Europa e il
per “destabilizzare lo Stato”. Stragi appunto, rivendicate governo italiano. L’ong Sos

C
arcere a vita. La Corte d’Assise d’Appello di Reggio con la sigla “Falange armata”, che hanno insanguinato l’I- Mediterranee ha denunciato
Calabria non ha avuto dubbi al termine della came- talia nella prima metà degli anni 90. minacce da parte della guar-
ra di consiglio, durata sette ore, e ha condannato Nella prima sentenza si legge che le “responsabilità de- dia costiera libica: “Il nostro e-
all’ergastolo il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, e gli imputati” Graviano e Filippone “costituiscono soltan- quipaggio è stato minacciato capo del servizio segreto inter-
Rocco Santo Filippone (nella foto sopra), ritenuto espres- to un primo approdo” e che ci sono “dei mandanti politici con le armi dai guardacoste li- no Avi Dichter, che ha chiesto la
sione della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Il processo “’N- che attraverso la ‘strategia della tensione’volevano evitare bici finanziati dall’Ue. Ocean sospensione della legge “alme-
drangheta stragista” si è concluso con la conferma della l’avvento al potere delle sinistre”. Dopo la vittoria del Pds Viking era allertata da Alarm no fino al 26 aprile, giorno
sentenza di 1° grado richiesta dal procuratore aggiunto alle Amministrative dell’autunno 1993, infatti, sarebbe Phone di un gommone in pe- dell’Indipendenza”. Durissima
Giuseppe Lombardo. A 29 anni dai fatti, ora manca solo il nato il partito di Forza Italia e Berlusconi avrebbe vinto le ricolo in acque internazionali. la reazione del ministro della
sigillo della Cassazione per dare giustizia ad Antonino Fa- elezioni politiche. È il ragionamento che ha fatto da sfon- La motovedetta 656 si è avvi- Sicurezza Itamar Ben Gvir -
va e Vincenzo Garofalo, i due carabinieri uccisi il 18 gen- do al processo “’Ndrangheta stragista”. Fino a giovedì, in cinata minacciando l’eq ui- leader del partito di estrema de-
naio 1994 sull’autostrada in provincia di Reggio Calabria. aula, Lombardo ha spiegato che ci sono “mandanti ulte- paggio e sparando in aria”. In- stra Otzma Yehudit - che ha
Dopo quasi 2 anni di udienze, la Corte d’Assise d’Appello riori” e di essere “in attesa di processare gli altri”. Tanto tanto dal ministro Matteo chiesto a Netanyahu di licen-
ha confermato la tesi della Dda di Reggio Calabria secon- basta per immaginare che ci sarà un secondo tempo, un Piantedosi arriva l’ennesima ziare Gallant. Il numero uno
do cui Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone sono i seguito che si percepisce anche dal suo commento dopo la provocazione: “Non vedo per- dell’opposizione Yair Lapid in-
mandanti dell’agguato ai carabinieri, che rientra nelle co- sentenza: “Vedremo cosa manca e quale lavoro di com- ché le ong non possano aiutar- vece ha definito “coraggioso” il
siddette “stragi continentali”. Tesi portata avanti da Lom- pletamento, per arrivare a una ricostruzione che faccia lu- ci a svuotare Lampedusa”. passo di Gallant.
bardo e dal sostituto Walter Ignazitto secondo cui il du- ce davvero su accadimenti storici di grande rilievo, ancora
plice omicidio e gli altri due attentati ai danni di altret- rimane da fare”, ha detto Lombardo.
tante pattuglie dell’Arma facevano parte di quella strate- LUCIO MUSOLINO
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
NOSTALGICI
\/
DENUNCIATO GUALTIERI
Roma, piano casa:
la “trattativa”
finisce in Procura
L il bacino idrico
a Procura di Roma si oc-
cuperà di indagare sulla
presunta “trattativa” tra il
Campidoglio e i movimenti per
il diritto all’abitare sul “piano
casa” della Capitale. Fabrizio
Santori, capogruppo della Le-
ga in Assemblea capitolina, ha
presentato un dettagliato espo-
sto che parte da quanto rivelato
da Fuori dal Coro su Rete4, ov-
vero dalla chat di whatsapp in
cui l’assessore capitolino Tobia
Zevi ha condiviso con i leader
dei movimenti la bozza di deli-
bera in via di definizione.
Santori sostiene che il “dia-
logo” tra Zevi e i movimenti che
gestiscono le occupazioni nelle
case popolari abbia influenzato
anche gli atti precedenti, a ini-
ziare dalla delibera del 1 aprile
2022 che crea una riserva del
35% degli alloggi annualmente
assegnabili in favore delle fra-
gilità già presenti negli alloggi
popolari del Comune. Una spe-
cie di “sanatoria mascherata”,
secondo Santori, cui fa il paio la
direttiva firmata dal sindaco di
Roma, Roberto Gualtieri, il 4
novembre scorso, in cui si in-
troduceva la categoria dei “me-
ritevoli di tutela”che aggirava il
decreto Lupi del 2014 sulle oc-
cupazioni e consentiva ai co-
siddetti “a b u si v i ” in stato di
fragilità di mantenere la resi-
denza nell’alloggio occupato:
“Un incentivo al fenomeno
delle occupazioni abusive”, se-
condo Santori. Il capogruppo
della Lega ha così deciso di de-
nunciare sia Gualtieri sia Zevi
per traffico di influenze illecite
e favoreggiamento di invasio-
ne di terreni ed edifici, chie-
dendo anche il sequestro con-
servativo degli edifici di edili-
zia popolare di competenza
del Comune di Roma.
VIN. BIS.
\/
COSTANO DUE EURO
Reggio Emilia, brioche
di farina di grillo al bar
UN MERCATO in crescita che
q comincia a trovare spazio anche
in alcuni luoghi sacri del cibo made in I-
taly, come la colazione al bar: a Reggio
Emilia, infatti, da circa una settimana, in-
sieme al cappuccino si può gustare un
croissant preparato con la farina di grillo.
Succede al Palapa di via Tenni, che ha
lanciato sul mercato i nuovi prodotti.
“Siamo i primi al mondo a vendere brio-
che e biscotti con questa farina –raccon-
ta al Resto del Carlino il titolare –: la novità
è stata presa con molta curiosità, a molti
clienti piace, altri preferiscono quelle
classiche. Ricorda le brioche integrali e
possiede un alto valore proteico”. Le
brioche di farina di grillo costano 2 euro,
50 cent in più di quelle classiche.
A Nettuno celebrati i Fasci
al cimitero. L’Anpi protesta
DA UNA PARTE, al cimitero militare dei
combattenti della Rsi, la celebrazione
dell’anniversario della fondazione dei Fasci
di combattimento. Dall’altra, di fronte al mu-
nicipio, l’Anpi che qualche ora prima era sce-
LE VILLE DEI DIRIGENTI
Leopoldina, gli atti dei commissari Uil Fpl:
“Il sindacato investì 474mila e nella coop”
Q
uasi mezzo milione di euro investiti a nome di ema-
nazioni del sindacato Uil nel progetto mai realizza-
to della “Leopoldina” Vagnotti di Cortona (Arezzo),
il podere del 700 destinato a diventare, previa ristruttu-
razione, il buen retiro privato di una ventina di dirigenti
sindacali della Uil Fpl nella prestigiosa campagna tosca-
na, con tanto di piscine e campi da golf. I lavori, iniziati nel
2011, non sono mai stati terminati e i costi sono lievitati
dai 3,6 milioni ipotizzati all’inizio a 5,6 milioni.
Come rivelato da un’inchiesta del Fatto, il dossier sulla
cooperativa Opes Edificatrice è parte del lavoro di due di-
ligence avviato dopo il commissariamento, il 3 novembre
scorso, della Uil Fpl. Agli atti dei commissari è spuntata
una tabella con le 21 posizioni e dei relativi pagamenti al
31 dicembre 2020. Diciannove di queste sono persone fi-
siche, tutti ex dirigenti Uil (o loro parenti). Altre 2 voci,
invece, riguardano la Uil Fpl Nazionale e l’Associazione
Opes Formazione, organizzazione legata alla Uil Fpl To-
scana. A tutto il 2020, la Uil Fpl Nazionale risulta aver de-
positato 220mila euro e la Opes Formazione altri 254 mi-
la euro. Si tratta di cifre superiori a quelle dei lotti preno-
tati dagli altri dirigenti, alcuni dei quali hanno smesso di
\/
L’ULTIMA DEL CRITICO TV
Sgarbi chiede i danni,
ma sarà lui a pagare
SGARBI chiede 25 mila euro di ri-
q sarcimento all’ex consigliera regio-
nale del M5S ed ex candidata alla presi-
denza della Regione Liguria, Alice Salva-
tore, ma dovrà dargliene lui 8 mila. Lo ha
deciso il Tribunale civile di Genova. La vi-
cenda risale al maggio 2015, in piena
campagna elettorale per le Regionali. I
due erano ospiti della trasmissione tv L’A-
ria che tira su La7. Salvatore (assistita
dall’avvocato Elena Musarella) appena
Sgarbi entrò in studio gli disse: “Io ho ca-
pito perché lei è entrato dopo in trasmis-
sione, dopo l’intervento sulle pensioni,
perché lei è condannato per truffa allo
Stato e percepisce un vitalizio di 8.000
euro. Non poteva parlare certo sulle pen-
sioni”. Sgarbi, quindi, iniziò a insultarla.
sa in piazza per contrapporsi con la forza dei
“valori antifascisti e della Costituzione”. Suc-
cede a Nettuno, litorale romano. La commis-
sione straordinaria che amministra Nettuno
ha fatto sapere di “non avere mai autorizzato
la manifestazione”. Dopo i tentativi falliti di
bloccare l’evento, l’Anpi è scesa in piazza con
Rifondazione, Cgil e M5s e singoli del Pd.
pagare da mesi. Non è tutto. I commissari sono ancora a
caccia dell’autorizzazione che, tra il 2010 e il 2011, la Uil
nazionale avrebbe dovuto rilasciare alla Fpl per un pro-
getto privato che con la vita sindacale sembra avere ben
poco a che fare. L’assenza del nulla ostarappresenterebbe
un’ulteriore anomalia “Non mi risulta che dalle casse della
Uil Fpl sia mai uscito un euro, è tutto molto strano”, dice al
Fatto l’ex tesoriere della federazione, Antonino Viti.
Intanto, la guerra interna in Uil è sempre più aspra.
Durante il congresso del 15 ottobre scorso, il segretario ge-
nerale Pierpaolo Bombardieri ha pubblicamente affer-
mato che, secondo lui, “nella Fpl comanda la massoneria”.
I destinatari della stilettata sono l’ex segretario Uil Fpl,
Giovanni Torluccio (“massone dichiarato”, conferma lui
al Fatto), che per diversi anni è stato tra i soci della Leo-
poldina, e l’ex esponente della Uil Veneto, Luigi Gandi (a
cui Torluccio, sul canale Venezia Radio Tv, alcune setti-
mane fa, ha rilasciato un’intervista al vetriolo). Quest’ul-
timo su Facebook il 4 novembre 2022 scriveva: “I fratelli
massoni stanno lavorando ed è iniziato un grande repu-
listi (...) poi sarà la volta di Bombardieri e i suoi amici”.
VINCENZO BISBIGLIA
\/
DOPO 30 ANNI DI CARCERE
Boss della Stidda
in permesso premio
HA OTTENUTO un permesso pre-
q mio di 12 ore, dopo oltre trent’anni
anni di carcere, la metà dei quali trascorsi al
41-bis. Per i giudici del tribunale di sorve-
glianza di Milano Giuseppe Grassonelli, 58
anni, capo della Stidda di Porto Empedo-
cle, in provincia di Agrigento, avrebbe dato
dimostrazione concreta di un ravvedimen-
to rispetto al suo passato criminale, seb-
bene non abbia mai fornito informazioni
utili alle indagini né abbia collaborato
fattivamente con la giustizia. Il boss ma-
fioso, detenuto nel carcere Opera di Mi-
lano, è attualmente sottoposto al regime
di Alta sicurezza, meno rigoroso rispetto
al 41-bis. Il detenuto in questi anni di car-
cere ha conseguito due lauree: una in let-
tere e l’altra in filosofia.
ZOOM l 13
NON SOLO PENSIONI
t
Francia, proteste
pure per l’acqua:
in piazza contro
PARIGI
Q
uesta volta le pensioni non
c’entrano: violenti scontri si
sono verificati ieri a Sain-
te-Soline, centro-ovest della Fran-
cia, dove migliaia di militanti eco-
logisti si sono riuniti per protestare
contro il progetto di “mega-bacini”
per l’irrigazione delle colture in-
tensive. La manifestazione non era
stata autorizzata. In mattinata of-
fensiva black bloc con molotov e
petardi contro i circa 3 mila agenti
schierati che hanno risposto con
lacrimogeni, granate anti-som-
mossa e cannoni ad acqua. Diversi
i feriti. Almeno tre sono gravi, tra
cui un agente e un fotoreporter col-
pito alla testa. Diversi veicoli della
polizia sono stati dati alle fiamme,
sequestrati coltelli e asce. La mani-
festazione era stata organizzata
dal collettivo Bassines Non Merci,
che si oppone alla costruzione di 16
gigantesche riserve dette di sosti-
tuzione, che prelevano l’acqua dal-
le falde acquifere e la stoccano per
permettere agli agricoltori di irri-
gare durante i mesi di siccità. Il pic-
colo comune di Sainte-Soline si
trova nelle Deux-Sèvres, diparti-
mento agricolo che soffre per i pe-
riodi di siccità sempre più estremi
e dove si trova il Marais Poitevin,
un’importante zona umida protet-
ta. Da mesi qui si combatte una ve-
ra “guerra dell’acqua”. Il progetto,
iniziato nel 2018, è portato avanti
da una cooperativa di 450 agricol-
tori e ha l’appoggio dello Stato, che
lo finanzia al 70% per diverse de-
cine di milioni di euro. I militanti,
appoggiati da deputati ecologisti e
della France Insoumise, sinistra
radicale, denunciano la “privatiz-
zazione” dell’acqua da parte delle
grandi aziende dell’a gr o - in d u-
stria, ai danni dei piccoli agricolto-
ri e malgrado il riscaldamento cli-
matico. Condannano la monocol-
tura del mais e chiedono nuovi mo-
delli agricoli rispettosi della natu-
ra. L’estate scorsa, segnata da in-
cendi devastanti, gli attivisti ave-
vano portato avanti diversi azioni
di sabotaggio dei mega-bacini. Se-
condo i media francesi, ce ne sono
circa 130 in Francia.
LUANA DE MICCO
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023 POLITICA l 15

NAZARENO
t
Capigruppo: Elly va avanti,
Bonaccini perde già pezzi
» Wanda Marra
IN COMUNITÀ

E
lly Schlein andrà dirit-
ta sui nomi scelti per le t
presidenze dei gruppi
a Montecitorio e a Pa-
lazzo Madama, dove vuole – Moratti riparte
dalla sua Sanpa:
rispettivamente – Chiara Bra-
ga e Francesco Boccia. La mo-
zione Bonaccini si spacca, con
tanto di nascita di una nuova
“a re a” (volgarmente detta
“Stati generali”
corrente), Ulivisti 4.0. E men-
tre fioccano i distinguo e i ri- dopo la débâcle
posizionamenti si può dire che
il primo ex bonacciniano sia

proprio il presidente dell’Emi-
lia-Romagna.
La cronaca della giornata
di ieri racconta di un Pd che si
riorganizza, andando spedi-
tamente in direzione Elly. Era
in programma una riunione o-
nline della minoranza per di-
scutere degli assetti del parti-
to, dopo la ferma volontà della
segretaria di procedere sui
suoi nomi per le presidenze dei
gruppi. Bonaccini arriva, legge
un discorso scritto. Racconta
di aver parlato con la segreta-
ria, ammette di aver registrato
una serie di “malumori” per la
volontà espressa da Schlein.
Poi dice la sua: costruire una
sintonia “a me non pare così
difficile se non si calano dall’al-
to proposte chiuse e indiscuti-
bili”. Dopodiché spiega che ci
saranno altri passaggi tra lui e
Schlein, ma che comunque lui
è in partenza per il Texas. E in-
vita a evitare la discussione. Il
dibattito parte comunque, con
Lorenzo Guerini che chiarisce
che la parola chiave deve esse-
re “condivisione”. Gli ex ren-
ziani di Base Riformista sul
punto sono fermi: gestione
condivisa significa anche un
capogruppo alla minoranza,
non solo segreteria unitaria. E
negli ultimi giorni la tensione
sulla gestione del dossier da
parte del presidente dem è sa-
lita. Perché poi pare che lui a-
vesse già detto di sì a Elly.
Ieri intervengono Vale-
ria Valente e Alfredo Ba-
zoli per dire che al di là
della trattativa l’impor-
tante è il riconoscimen-
to delle diverse sensibi-
lità che ci sono nel Pd.
In tutto una mezz’ora.
MA IL VERO fatto di ieri sono le
assenze: mancano una venti-
MARTEDÌ I DEM na di parlamentari, intorno a
SCELGONO Marco Meloni, il braccio de-
LE PRESIDENZE stro di Enrico Letta (che però è
DOMANI la leader del negli States): sono i senatori
Pd Elly Schlein riunirà Antonio Nicita, Nicola Irto, E-
i gruppi di Camera nrico Borghi, Lorenzo Basso,
e Senato, in vista Silvio Franceschelli; i deputati
dell’elezione dei Andrea Casu, Marco Simiani,
capigruppo, fissata Stefano Graziano, Anna Asca-
per martedì mattina. ni, Toni Ricciardi, Matteo
La segretaria proporrà Mauri, Irene Malavasi, Irene
Chiara Braga e Manzi; e poi, l’europarlamen-
Francesco Boccia. Poi si tare Pina Picierno. Si smarca-
passerà alla segreteria no nel nome dell’ “unità”: mo-
do singolare di spiegare MOVIMENTI
una divisione. Tra loro,
molti portati in Parla- NASCE
mento dall’ex segreta-
rio. Assenti pure Ma-
LA CORRENTE
r i a n n a Ma d i a e L i a DEI LETTIANI
Quartapelle. Il dato po-
litico è evidente: in que- “ULIVISTI”
sto mese Schlein ha
portato dalla sua parte
un altro pezzo di parti-
to. Di più: sapeva dall’inizio
che sarebbero stati con lei. Pur
volendo, Bonaccini non ha i
numeri in Parlamento: se si ar-
riva alla conta sui capigruppo,
rischia di andare sotto. Non
solo: con la sua scelta, Picierno
è in corsa per un posto di vice-
segretaria, magari insieme a
Marco Furfaro.
Difficile, comunque, che
Bonaccini arrivi alla rottura: le
sue richieste reali partono da
quella di avere un nome diver-
so dalla Braga a Montecitorio,
magari anche della
stessa minoranza.
Per arrivare a mette-
re due dei suoi in se-
greteria. Per esem-
pio Davide Baruffi
agli Enti locali e A-
lessandro Alfieri a-
gli Esteri. Schlein ha
già in mente il suo
gruppo per l’esecu-
tivo dem (da Marco Sarracino
a Alessandro Zan, passando
per Marta Bonafoni e Michela
De Biase). Ma intanto ieri sul
punto restava silente e attacca-
va il governo Meloni sui risul-
tati del Consiglio Ue. Della se-
rie: le beghe interne non sono
un suo problema. Non ci sa-
ranno altri incontri al vertice:
lunedì pomeriggio farà la sua
proposta sui capigruppo. Se la
minoranza accetta, è pronta a
cedere due posti in segreteria.
Il resto, è rumore di fondo.
S
i riparte da “Sanpa”. L’ulti-
ma avventura elettorale è
andata malissimo, ma Leti-
zia Moratti non intende certo
consolarsi con cantieri e giardi-
netti.
Reduce da un disastroso 10
per cento alle Regionali in Lom-
bardia col sostegno della sua ci-
vica e del cosiddetto Terzo Polo,
l’ex sindaca di Milano ha riunito
ieri il gruppo consiliare della sua
lista e i promotori dell’associa-
zione “Lombardia Migliore”,
quella che ha organizzato la sua
candidatura. Il vertice, che pro-
seguirà oggi, si è tenuto negli spa-
zi della Comunità di San Patri-
gnano, il centro di recupero per
tossicodipendenti fondato nel
1978 da Vincenzo Muccioli e da
sempre foraggiato da Letizia e
dall’ex marito Gian Marco Mo-
ratti.
E così per due giorni a vivere la
comunità ci sono anche gli espo-
nenti dell’associazione morattia-
na, con in testa il consigliere re-
gionale Manfredi Palmeri (vero
uomo macchina della corsa alle
FUTURO
LETIZIA CREDE
ANCORA
DI POTERSI
RILANCIARE

regionali) e gli altri eletti Ivan

LOMBARDIA Rota, Martina Sassoli e Luca Fer-

razzi, già assessore ai tempi della
t REGIONE NE CHIEDONO 3 EXTRA, MA NEL 2022 HANNO LAVORATO 5 ORE (STRA-PAGATE) giunta Formigoni. Per nulla sfi-

La Lega tifa “commissioni fantasma”

» Lorenzo Giarelli le, stando alla mediazione di questi gior-
ni, che alla fine due dei tre vessilli leghi-
• FIGURARSI se la Lombardia può non sti, cioè Montagna e Frontalieri, vadano
avere una commissione ad hoc sull’au- accorpati. Ma l’occasione per strappare
tonomia. O se la Lega non spinge per oc- qualche poltrona in più è comunque
cuparsi delle montagne e dei frontalieri ghiotta, visto il carico di lavoro.
con la Svizzera. Nella scorsa legislatura, la commis-
Come detto, la commissione per i
rapporti con la Svizzera e quella per la
montagna potrebbero essere unificate.
Eppure gli argomenti di discussione
sembravano esauriti. La commissione
“elvetica” (che cura anche i rapporti con
gli altri Paesi Ue) nel 2022 ha messo in-
duciata dall’esito delle urne, Mo-
ratti pensa in grande: “Al centro
degli Stati generali – fa sapere lo
staff dell’ex sindaca – i contenuti
identitari e programmatici, con
diversi approfondimenti temati-
ci su ambiente, sanità, formazio-
ne, cultura, attività produttive,
professioni, agricoltura, monta-
gna, piccoli Comuni, infrastrut-
ture e trasporti, terzo settore, fa-
miglia, giovani, sicurezza e lega-
lità”. Un vaste programme piut-
tosto ambizioso per un partito

N
ella consueta trattativa tra i gruppi
regionali per l’istituzione delle
commissioni speciali, via Bellerio
tiene molto a confermare le proprie ban-
dierine anche nei prossimi 5 anni. A chi è
seduto ai tavoli non è però sfuggito un
dettaglio: nell’ultima legislatura queste
commissioni così bramate dal centro-
destra hanno finito per riunirsi soltanto
quattro o cinque volte l’anno, per un to-
tale di 6-7 ore di lavoro spalmate nei do-
dici mesi. Un po’ poco per giustificare
generose indennità extra per i presidenti
e i vicepresidenti, ruoli con cui il centro-
destra può accontentare alcuni degli e-
sclusi dalla giunta di Attilio Fontana.
La quadra per le commissioni speciali
dovrebbe arrivare domani ed è possibi-
Poltrone Regione Lombardia LAPRESSE
sione speciale “Autonomia e riordino
delle autonomie” si è riunita 30 volte in
cinque anni, quasi tutte nella prima me-
tà del mandato. Nel 2021 le sedute sono
state soltanto 2 per un totale di 5 ore e 15
minuti. Nel 2022, solo 3 riunioni costate
7 ore e 50 di lavoro in un anno. A che
prezzo? La Regione prevede un’indenni-
tà di funzione di 1.080 euro lordi al mese
per il presidente di commissione e della
metà (540 euro) per il vicepresidente,
cifre che integrano lo stipendio base del
consigliere regionale (6.327 euro, più
4.218 di rimborso forfettario). Scontato
che anche questa volta l’Autonomia re-
sti nel centrodestra, dopo che a goderne
sono stati il presidente forzista Mauro
Piazza e il suo “vice” leghista Alessan-
dro Corbetta.
sieme 5 sedute e pure piuttosto sbriga-
tive, visto che hanno richiesto 3 ore e 26
in totale. Non molto meglio era andata
nel 2021, quando la commissione – pre-
sieduta dall’ex leghista Roberto Mura,
assistito prima da Marco Alparone di F-
dI e poi dal forzista Fabio Altitonante – si
era riunita 5 volte per 6 ore e 21 di discus-
sione. Chissà che mettendo insieme il
sudore della commissione Montagna si
arrivi a numeri migliori, anche se le 6 se-
dute nel 2022 (10 ore di lavoro) non so-
no certo un omaggio allo stakanovismo.
Buon per la presidente leghista Gigliola
Spelzini e per la forzista Claudia Carzeri,
onorate con le indennità extra nono-
stante, peraltro, la Montagna fosse an-
che tra le competenze della commissio-
ne sull’Ambiente. Meglio abbondare.
d’opposizione con 4 consiglieri
su 80. Ma poco importa, ché bi-
sogna tenere alto il nome di Mo-
ratti, ormai convinta di potersi
giocare qualche carta anche a li-
vello nazionale. Oltre ai buoni
rapporti con Azione e Iv, non è un
caso che alcuni fedelissimi di Le-
tizia si siano avvicinati addirittu-
ra al vulcanico Cateno De Luca,
sempre alla ricerca di sponde per
allargare il suo movimento fuori
dalla Sicilia. A partire, magari, da
San Patrignano.
FQ
16 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

INTESA EUROPEA
t
Auto, accordo Ue-Berlino:
una sportellata per l’Italia
» Ettore Boffano E-FUEL ED E-CAR La Germania ottiene la sua transizione graduale verso lo stop

V
olendo raccontarla
come in uno stadio di
calcio, la Germania
pareggia con la Ue, ma
entrambe sconfiggono l’Italia
di Giorgia Meloni e Matteo
Salvini 6-0. Accade attorno al-
la partita per il motore elettrico
che diventerà l’unico “v er o”
propulsore per le auto dal
2035, mentre il suo antenato –
quello a benzina e diesel – so-
pravviverà, ma con una diffu-
sione via via più limitata dal
mercato e alimentato solo con
e-fuel, i carburanti sintetici.
L’ANNUNCIO dell’accordo rag-
giunto con il governo tedesco,
che di fatto sblocca il varo de-
finitivo della transizione elet-
trica, è arrivato ieri pomeriggio
da Frans Timmermans, vice-
presidente della Commissione
europea via Twitter: “Trovata
l’intesa sul futuro uso dei com-
bustibili sintetici nelle auto-
mobili. Lavoreremo sull’ado-
zione del regolamento sulle e-
missioni il prima possibile”. U-
na svolta che segna anche la fi-
ne dei contrasti all’i nt er no
dell’esecutivo tedesco, nel qua-
le il ministro dei Trasporti, Vol-
ker Wissing, aveva guidato la
fronda dei liberali contro le po-
sizioni degli alleati Verdi e dei
socialdemocratici di Scholz.
Wissing ora canta vittoria: “As-
sicuriamo opportunità per
l’Europa preservando impor-
tanti opzioni per una mobilità
climaticamente neutrale e
conveniente Un processo che
dovrà essere completato entro
l’autunno del 2024”.
A questo punto, la Germa-
nia si sfila dal fronte del no e ab-
bandona al suo destino soprat-
tutto l’Italia che aveva capeg-
giato, con i ministri Matteo
Salvini e Gilberto Pichetto Fra-
tin e poi con la stessa premier,
la rivolta anti-Ue cui avevano
aderito Polonia e Bulgaria.
ai motori termici al 2035 e abbandona Roma e i biocarburanti al loro destino
lavoro, ambiente e atti-
vità produttive e per
CHE COSA SONO I dubbi non fare solo un enorme
E COME SI USANO Non è ancora regalo alla Cina è neces-
GLI ELETTROFUEL certo che e-fuel sario che l’Europa apra
I CARBURANTI e biocarburanti anche ai bio-fuel”, men-
sintectici a impatto zero, possano essere tre altri esponenti del
o electrofuel (e-fuel) a impatto zero centrodestra scoprono
derivano da elettrolisi FOTO ANSA invece all’improvviso u-
dell’acqua da fonti na Germania non più
rinnovabili. L’idrogeno alleata e “convergente”,
ottenuto è poi miscelato ma nemica dell’Italia:
con CO2 catturata “L’accordo tra Berlino e Ue, con
dall’aria. Possono essere l’esclusione dei biocarburanti,
usati nei motori a scoppio è semplicemente intollerabile
e distribuiti con le reti già –ha detto Luca Squeri, respon-
esistenti. Sono neutri dal sabile del Dipartimento Ener-
punto di vista climatico, gia di Forza Italia –. È un’intesa
eliminano il particolato, destinata a danneggiare non
ma per ottenerne un litro solo l’Italia, ma tutta l’Europa.
ne servono due di acqua Rischiamo di pagare a carissi-
mo prezzo l’a mb ie nt a li sm o
folle della sinistra europea”.
SI SENTE rassicurata, invece,
Tr a n s p o r t & E n v i r o m e n t
(T&E), la fondazione europea
non profit che si occupa di tra-
sporti sostenibili: “L’intesa tra
Bruxelles e Berlino – dice An-
drea Boraschi, direttore italia-
no – ha il merito di porre fine a
una fase di stallo che ha rischia-
to di pregiudicare un lungo la-
voro e gli obiettivi europei di
Nessuna apertura, dunque, AL GOVERNO termine dei vertici settimana, nel dibattito alla difesa del clima”. Restano infi-
per lo sdoganamento europeo
anche dei biocarburanti, il vero SALVINI: di Bruxelles, parlan-
do di “una Germa-
Camera sull’ambiente: “L’Ita-
lia ne esce drammaticamente
ne aperti, riguardo agli e-fuel,
tutti gli interrogativi attorno
obiettivo del governo Meloni,
dietro cui si nascondevano gli
“CONTINUARE nia che lavora so-
prattutto per i car-
sconfitta. Abbiamo assistito a
una strategia non perdente ma
alla loro reale efficacia per
l’ambiente e ai costi di produ-
interessi dell’Eni per la ricerca BATTAGLIA”, buranti chimici co- evidentemente folle, che ha zione. Secondo T&E, nel 2035
e la produzione di carburanti
derivati dai rifiuti e, soprattut- MELONI SOLA me noi per i biocar-
buranti. Per questo
portato a favorire la Germania
con gli e-fuel, ovvero i carbu-
in Europa riusciranno ad ali-
mentare sì e no 2 auto su 100,
to, da biomasse: grano, mais, c’è convergenza con ranti sintetici di cui è una gran- ovvero circa 5 milioni di veicoli
bietola, canna da zucchero e o- Berlino”. de produttrice”. su un parco totale di quasi 290
lio di palma. Parole che susci- Brevissimi invece (e “di pro- milioni, con una previsione di
Una débâcle che arriva dopo tano l’ironia di Angelo Bonelli, paganda”), i commenti di Sal- prezzo al litro per ora tra i
le illusioni alimentate ancora leader di Alleanza Verdi e Sini- vini: “Il governo è determinato 10-20 euro. E con emissioni di
poche ore prima dalla stessa stra, che era stato l’avversario a proseguire sulla strada del ossidi di azoto pari alle attuali
presidente del Consiglio, al della Meloni, proprio la scorsa buonsenso: a tutela di posti di vetture.

BANCHE IN DIFFICOLTÀ
t PANICO IL FONDO ROKOS HA PERSO IL 12,5% IN UN MESE, SI TEMONO CONTAGI PER LE ASSICURAZIONI

Crisi finanziaria, ora tocca agli hedge

» Nicola Borzi mercati finanziari, ha espresso re le assicurazioni. Il settore te non contabilizzano le minusva-
preoccupazione sull’hedge fund dell’eurozona a giugno aveva asset lenze implicite dovute al calo di

L
MPS, ECCO a crisi scatenata dall’impen-
LA LISTA nata senza precedenti dei tas-
DEL TESORO si d’interesse decisa dalle
Banche centrali si allarga sotto-
NOMINE pubbliche, traccia. Le prime ad avere accusato
inizia Mps con alcuni il colpo sono le banche che hanno
nomi vicini alla Lega. investito in obbligazioni private e
Conferma per l’ad titoli di Stato, le cui minusvalenze
Lovaglio, nuovo potenziali hanno causato la corsa
presidente è Nicola dei depositanti a mettere in salvo i
Maione. In lista Paola propri fondi prima che quelle per-
Lucantoni, Annapaola dite si materializzassero, costrin-
Negri Clementi, Laura gendo le banche a vendere anzi-
Martiniello, Lucia Foti tempo gli asset (invece che alle sca-
Belligambi, Domenico denze) a prezzi di mercato falcidia-
Lombardi, Donatella ti e non a quello pieno di rimborso.
Visconti, Paolo Fabris Così scatta una spirale di timori di
De Fabris, Stefano Di perdite che si auto-avverano. Ora
Stefano, Renato Sala, sotto pressione stanno finendo gli
Gianluca Brancadoro hedge fund, i fondi speculativi, ma
l’elenco di possibili vittime si allun-
ga giorno dopo giorno.
Secondo il Financial Times la
Sec, l’autorità di vigilanza Usa sui
Il Toro è in fuga da Wall Street
britannico Rokos che nei giorni
scorsi è stato costretto a consegna-
re grandi somme a garanzia delle
sue banche partner, dopo aver per-
so una scommessa ritenuta “ecces-
siva” sul ribasso dei titoli di stato
Usa a inizio marzo che invece non
si è verificato. Ora il fondo è sotto
osservazione della Financial Con-
duct Authority, l’autorità di con-
trollo di Londra. I timori non trop-
po velati della Sec riguardano la
possibilità che le tensioni nel mer-
cato colpiscano i titoli di Stato Usa,
considerati l’asset fondamentale
globale. Il fondo, che gestisce circa
15,5 miliardi di dollari, ha perso il
12,5% in un mese.
MA LA CRISI RISCHIA ora un altro
drammatico spillover. Secondo u-
na ricerca pubblicata dalla Bce a
novembre, i prossimi birilli del bo-
wling finanziario potrebbero esse-
totali per circa 8.500 miliardi, un
quarto di quelli delle banche, ed è
uno dei maggiori investitori in ti-
toli di Stato e bond societari. I tassi
di interesse in forte rialzo possono
avere implicazioni per la stabilità
finanziaria poiché gli assicuratori
riequilibrano i rischi nei loro por-
tafogli. I bilanci delle compagnie
sono molto sensibili alle variazioni
dei tassi: simulazioni dimostrano
che un aumento dello 0,5% dei
rendimenti dei bond seguito da u-
no dell’1,5% dopo un anno fa calare
il valore di mercato delle attività
totali del 4,2% entro un anno. Per
le compagnie Ue significa una per-
dita potenziale di 360 miliardi.
Nelle gestioni separate assicu-
rative, in media il 40% degli asset è
contabilizzato al costo storico. Le
compagnie usano schemi simili a
quello usato dalla SVB –poi saltata
–: per evitare di registrare le perdi-
bond e titoli di Stato, attendendo-
ne la scadenza per incassare il
prezzo pieno. Ma alcune gestioni
separate hanno svalutazioni im-
plicite sino al 10-15-20% dei prezzi
di mercato. Se gli assicurati chie-
dessero uno switch ad altre polizze
o passassero a un’altra compagnia,
le assicurazioni sarebbero costret-
te a liquidare gli asset, registrare la
perdita reale.
Non a caso varie compagnie i
questi mesi cercano di rimpingua-
re gli attivi delle gestioni separate
facendo affluire nuovi capitali: i
malcapitati clienti comprano a
100 quote che valgono 70-80-90,
dato che le perdite sul 40% di asset
a lungo termine non sono contabi-
lizzate. Intanto diverse compagnie
cercano di cedere portafogli di ge-
stioni separate. Tutto resta sotto-
traccia solo perché sinora i clienti
non hanno compreso i loro rischi.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
GRECIA • Il paradiso delle Cicladi, turismo e tesori nascosti
Mykonos, la sfida di Manolis
punito dai pirati del cemento
» Antonio Massari
C
hi vincerà nell’isola del te-
soro? Manolis l’archeolo-
go con la sua banda di col-
leghi? Oppure i pirati del
cemento e del divertimento? La
guerra è appena iniziata e la storia
(a questo punto soprattutto politi-
ca) è ancora tutta da scrivere. Par-
tiamo dall’isola: in Grecia un quin-
to del pil arriva dal turismo e
Mykonos – arcipelago delle Cicla-
di, 10 mila abitanti, circa 100 km
quadrati, un milione di turisti l’an-
no – è uno dei tesori più noti (e ric-
chi) al mondo. Paradiso naturale e
terra promessa della movida: feste
h24 e spiagge affollatissime. I tu-
risti riempiono le casse dei pro-
prietari di hotel, case in affitto, di-
scoteche e ristoranti (meglio farsi
consegnare prima il menù: ha fat-
to il giro del mondo lo scontrino di
un turista Usa che, nel 2019, ha pa-
gato 591 euro sei piatti di calama-
ri). Ma il turismo non è l’unico te-
soro dell’isola. Certo, fra tremila
anni gli archeologi archivieranno
un paio d’infradito, censiranno i
bicchieri di plastica che hanno cu-
stodito un mojito, ma per il mo-
mento i beni culturali riguardano
altro.
GIUSTO per intendersi, a 2 km in li-
nea d’aria e 40 minuti di battello,
c’è l’isola di Delo: patrimonio
dell’Unesco dal 1990, un’immensa
area archeologica che dal 1872 non
ha mai smesso di essere esplorata,
dimora del dio Apollo. Vi sono re-
perti che risalgono al 3000 a.C. Va
da sé che anche Mykonos, la “mec-
ca della movida”, ha i suoi tesori ar-
cheologici. Ma a differenza di Delo
non è disabitata. Anzi. Punta alle
tasche di un milione di turisti l’an-
no. E il protagonista della nostra
storia, l’archeologo Manolis Psar-
ros, la sera di domenica 12 marzo è
stato ritrovato pestato a sangue, in
stato d’incoscienza, in una strada
di Atene. Il sospetto è che abbia
creato fastidi (e imposto veti) a chi
puntava a nuove costruzioni.
Lo 007 degli archeologi di
Mykonos ha disturbato il business
e gli hanno dato una lezione: Psar-
ros, 53 anni, è il responsabile degli
scavi archeologici nell’isola. E non
ha alcun dubbio quando, durante
una conferenza stampa, accusa
“alcuni interessi finanziari” di
Mykonos che non accettano la
“protezione delle antichità” e “vo-
gliono intimidire ogni dipendente
che svolge correttamente il pro-
prio lavoro”. E con questi “interessi
finanziari” – qualcuno del posto
già la chiama “mafia” – c’è poco da
scherzare: “Ho costole e naso rotto.
La mia vista non è ancora comple-
tamente ripristinata. Non so anco-
ra se avrò un problema permanen-
te”. S’è salvato grazie a un passante
e lo ringrazia pubblicamente: “So-
no fortunatamente vivo grazie a un
automobilista che ha sterzato e ha
impedito ai miei aggressori di por-
tare a termine il proprio compito.
Voglio ringraziarlo. Mi ha trovato
privo di sensi e coperto di sangue.
Probabilmente gli devo la vita”.
Il ministro dell’Ambiente, Ko-
stas Skrekas, s’è schierato con Ma-
nolis: “Tutti si mettano in testa che
il messaggio del governo è chiaro:
gli autori dell’attacco criminale e
mafioso saranno puniti”. Lo Stato
“non è ricattabile” ha aggiunto
Skrekas annunciando che “fino
all’approvazione del piano regola-
tore, che affronterà definitiva-
mente tutte le questioni, nessuna
nuova concessione edilizia per le a-
ree non pianificate di Mykonos sa-
rà rilasciata”. E così il governo ha
annunciato il blocco di tutti i per-
messi di costruzione. Ma il soste-
gno più forte, per Manolis, è arri-
vato dai suoi colleghi: martedì
scorso hanno scioperato e sono
scesi in strada accusando la “mafia
del turismo di
Mykonos”. Ha preso
posizione la presi-
dente dell’ordine de- Caso politico L’archeologo Psarros
gli archeologi, De-
spina Koutsoumba, è stato pestato a sangue ad Atene
spiegando che “du-
Il sospetto è che abbia creato
rante il suo lavoro a
Mykonos, Psarros
ha dovuto affrontare
una serie di violazio-
fastidi (e quindi causato veti)
ni delle norme ar-
cheologiche e am-
a chi puntava a nuove costruzioni
bientali e delle leggi
Solidarietà di protezione delle aree
Presidio costiere. Ma nulla giu-
di solidarietà stifica un attacco alla sua
con Manolis stessa vita”.
Psarros (a destra) “Ho prestato servizio
Sotto, Mykonos nel servizio archeologi-
FOTO LAPRESSE co per decenni” ha detto
Psarros dinanzi ai gior-
nalisti. “Gli ultimi 10 an-
ni all’Eforato delle Antichità delle
Cicladi e gli ultimi 8 con responsa-
bilità per Mykonos. Svolgo sempre
i miei doveri, al servizio del diritto
archeologico e della tutela dei mo-
numenti e dei siti, come tutti gli ar-
cheologi. Lo scopo di chi ha ordi-
nato la mia aggressione era proba-
bilmente la mia stessa vita. Per
mandare un messaggio forte a tutti
i colleghi”. Psarros si augura che la
magistratura greca risalga presto
agli esecutori e ai mandanti della
sua violenza. E non intende ab-
bandonare il campo: “Fin dal pri-
mo momento ho affermato chiara-
mente che, dopo la fine del mio
congedo per malattia, voglio tor-
nare normalmente ai miei doveri e
continuare a occuparmi degli affa-
ri di Mykonos. Tuttavia, chiedo,
come tutti i miei colleghi, di sentire
che il Ministero della Cultura e lo
Stato mi sostengono nel mio lavo-
ro, in modo che io possa svolgerlo
senza paura”.
A quanto pa-
re, infatti, i se-
gnali del governo
sono stati piutto-
sto discordanti.
Da un lato si an-
nuncia il blocco
le concessioni,
dall’altro c’è però
la posizione della
ministra della
Cultura, Lina
Mendoni, ripor-
CRONACA l 17
VATICANO RIDÀ
FRAMMENTI
PARTENONE
SONO tornati al museo
dell’Acropoli di Atene
i frammenti del Partenone
restituiti dal Vaticano
Lo riporta il “Guardian”
"Il gesto di papa
Francesco ha un
significato storico", ha
detto l’arcivescovo della
capitale greca Geronimo
II, auspicando che “altri
seguiranno l’esempio”.
Molti altri manufatti
sono tuttora custoditi
al British Museum
tata proprio da Psarros in confe-
renza stampa: “Il ministro della
Cultura – racconta l’archeologo –
mi ha fatto visita in ospedale. Non
mi aspettavo che, dopo questa vi-
sita, la soluzione che avrebbe tro-
vato sarebbe stata di proporre l'al-
lontanamento degli archeologi
che fino ad ora si sono occupati di
Mykonos. Non è questa la prote-
zione che abbiamo chiesto”.
IN SOSTANZA, per tutelare gli ar-
cheologi, sarebbe giunta la propo-
sta di allontanarli dall’isola. “È un
messaggio sbagliato agli autori
dell’attacco. Rafforza il loro mes-
saggio ai miei colleghi archeologi:
possono sbarazzarsi dei dipenden-
ti che li infastidiscono”. Impossibi-
le dargli torto. “Ci aspettavamo –
continua Psarros – di avere la lea-
dership politica dalla nostra parte.
Mi aspettavo che mi chiedessero i
fascicoli sugli illeciti che stavo ge-
stendo. E che li portassero in pro-
cura. Mi aspettavo che assicuras-
sero l’emissione dei protocolli di
demolizione per le costruzioni rea-
lizzate senza i permessi di legge”.
Invece è arrivata l’opzione di la-
sciare il campo di battaglia: “Il mi-
nistero della Cultura dà l’impres-
sione di mollare i suoi dipendenti.
E in questo modo, invece di pre-
miarci, ci punisce”. E quindi la pro-
posta di mollare è stata respinta
all’istante dai colleghi di Manolis
che, invece, hanno rilanciato: “Ab-
biamo chiesto il rafforzamento del
personale, l’assistenza di un avvo-
cato, la protezione della polizia du-
rante lo svolgimento delle mansio-
ni dove ci troviamo di fronte a de-
linquenti armati, come è successo
a me”. La battaglia è appena inizia-
ta ed è uno scontro di civiltà: da un
lato il business della movida e-
dall’altro la tutela dei beni archeo-
logici. Da un lato la sopraffazione e
dall’altro il rispetto delle regole.
Quale sarà, alla fine, il vero tesoro,
nell’isola del tesoro? Se a Delo non
si balla, a Mykonos non si ride.
18 l ITALIA
QUESTIONI COMICHE Far ridere. O no
» Daniele Luttazzi
Secondo le statistiche, nel mondo
una persona su cinque è cinese.
Siccome in famiglia siamo in
cinque, dev’essere una di loro. O
mia mamma, o mio babbo. O mio
fratello maggiore Colin. O mio
fratello minore Ho Chan Chou.
Ma credo sia Colin.
(Tim Vine)
LA STAND-UP COMEDY
A
beneficio di aspiranti e
curiosi stiamo esplo-
rando il mestiere dello
stand-up comedian.
Prima regola: devi proporre solo
cose che fanno ridere te. Seconda
regola: mai infrangere la prima re-
gola. Quando negli anni 60 George
Carlin capì che il materiale tradi-
zionale con cui si esibiva a Las Ve-
gas non gli corrispondeva più, si fe-
ce crescere barba e capelli e ripartì
dai locali di stand-up facendo sa-
tira sulla società americana: di-
ventò una delle voci più note della
controcultura hippie.
FARE FIASCO
Non riuscire a far ridere il pubblico
(bombing) ha cause molteplici. Il
funzionamento di una gag dipende
da ingranaggi delicati (Qc #119): a
volte il set upe la premessa non dan-
no al pubblico abbastanza informa-
zioni, sicché la punchline risulta in-
comprensibile; oppure ne danno
troppe, e la punchlinenon è più una
sorpresa. Inoltre basta un disturbo
ambientale, o un piccolo inciampo
nell’esecuzione della battuta, per
distrarre il pubblico dalla risata. Il
bombing può avere una causa so-
ciologica (le tue gag sono troppo
moderne) e/o ideologica (le tue gag
sostengono idee che il pubblico non
condivide): col tempo si impara a
non prendersela troppo se il pub-
blico non ride alle tue battute di sa-
tira religiosa a base di sesso con a-
nimali. Agli inizi della carriera è più
difficile muovere alla risata frago-
rosa anche perché il pubblico non ti
conosce: neppure di un boia ci si fi-
da, se è alle prime armi. Quando il
pubblico ha capito il comico, gli si
avvicina senza diffidenze, e disar-
mato dei suoi salutari pregiudizi. I-
noltre, il pubblico di un esordiente è
esiguo: ogni spettatore si sente e-
sposto al giudizio altrui e sta sulle
sue, manca l’effetto contagioso del-
la risata collettiva; questo non si-
gnifica che il pubblico non si stia go-
dendo il monologo (con l’esperien-
za si impara anche a distinguere i
vari tipi di silenzio dell’uditorio).
Ridere insieme crea e rafforza il
legame sociale fra persone che
condividono il bersaglio della gag
(Ceccarelli, 2002). Quando altri
ridono con noi, la soglia della risata
si abbassa: per questo, in passato, i
comici scritturavano una claque
nei loro spettacoli.
La causa principale del bombing
è tecnica. Durante un monologo,
ogni comico deve fare diverse cose,
oltre a cercare di essere divertente:
per esempio, deve valutare costan-
temente le reazioni del pubblico,
stare attento a cosa sta succedendo
in sala e fuori, decidere se fare un
commento a soggetto, parlare o
meno con uno spettatore, cambia-
re tema tralasciando alcune battu-
te in favore di altre, più adatte al
Seratacce sul palco
La gag non va? Tutta
colpa della lavanderia
momento. La stand-up comedy
non è la recita di un monologo
comico: è interazione col pub-
blico attraverso un monologo
comico. Uno stand-up comedian
deve dominare la situazione e si al-
lena a pensare rapidamente e in
modo efficace, cioè combinando
tutta una serie di elementi la cui pa-
dronanza costituisce il suo mestiere
e la sua bravura. Questa padronan-
za un novellino non ce l’ha, perché
deve ancora imparare, oltre alle tec-
niche istrioniche di base, troppe co-
se: come vincere la paura del palco e
starci a proprio agio; come intera-
gire col pubblico; come rea- Gag comica
gire al bombing, come supe- “Maledetta
rarne le conseguenze psico- ora legale!”
logiche, e come evitarlo. Tut- GAHAN WILSON
to questo mentre sta cercan-
do di mettere insieme i suoi Gag umoristica
primi minuti di materiale BLACHON
divertente. Dai e dai, impara
a scrivere gag migliori e a e-
seguirle con sicurezza; a controllare
le risate e i silenzi del pubblico; a
cambiare una parola o aggiungere
una pausa per ottenere una risata
maggiore; e a divertirsi in scena,
pure durante il bombing. Se il pub-
blico non ride, non è la fine del mon-
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
Gag spiritosa “Siamo contenti che
abbia saputo della nostra nuova
sauna, arcivescovo” LEACH
LA FOTO DI DANIELE LUTTAZZI
È DI OTTAVIO CELESTINO
do: fa parte del lavoro. La verifica
ultima spetta al pubblico. Jerry
Seinfeld: “Non c’è altro feedback si-
gnificativo”. Dunque non arrab-
biarti con gli spettatori, né con te
stesso. Finisci il tuo monologo, rin-
graziali cordialmente, rimetti il mi-
crofono sull’asta ed esci. Il tuo grazie
dev’essere sempre vero, sentito, mai
meccanico od ostile. Una volta a ca-
sa, cercherai di capire, ripensando-
ci, perché certe battute non hanno
funzionato. Vanno riscritte? Dette
in un altro modo? Spostate in un al-
tro punto? Cassate? Oppure sei
troppo avanti rispetto ai gusti tradi-
zionali? Ogni comico fa queste ve-
rifiche per ogni gag del suo mono-
logo, sera dopo sera, e apporta mo-
difiche su modifiche finché il
monologo non fila a puntino.
Se gli spettatori non ridono a
una battuta, prosegui come
niente fosse: a quanto ne sanno,
quello che stai facendo è esatta-
mente quello che volevi fare. Ov-
viamente puoi anche commen-
tare il fatto che la battuta non ha
fatto ridere, se sei Bob Hope:
“Quando mi capitava di dire una
battuta che non funzionava, facevo
una faccia disgustata e dicevo: ‘Ho
trovato questa battuta nella mia
giacca. Se capita di nuovo, cambio
lavanderia’”. Questo tipo di parata è
detta saver (Qc #128, #144).
TUTTE
LE SETTIMANE
SUL “FATTO”
DA 149 SETTIMANE,
Daniele Luttazzi racconta
sul “Fatto Quotidiano”
cos’è e come funziona
la comicità. Anche per
mettere un po’ di ordine,
visto che di comicità
si parla e si scrive
spesso a sproposito.
La bibliografia di
questa e delle puntate
precedenti delle
“Questioni comiche”
si possono trovare
sul blog di Daniele:
danieleluttazzi.
wordpress.com
Bada: se il tuo monologo sta an-
dando malissimo, e il pubblico non
sta ridendo a nessuna battuta, ti
verrà di accelerare, perché vorrai
ottenere al più presto una risata
salvifica. Sbagliato: devi rallenta-
re. R a l l e n t a. Se acceleri, il pub-
blico non avrà il tempo di afferrare
il set up e la premessa delle battute,
continuerà a non ridere, e tu avrai
solo peggiorato la situazione. (A
meno che il tuo stile non sia parlare
veloce, che è un altro discorso).
George Wallace: “La settimana
scorsa ho fatto il monologo più len-
tamente del solito e il pubblico ri-
deva lo stesso. E ho capito che par-
lando così lentamente potevo usare
solo metà delle battute che faccio a-
bitualmente. Non si finisce mai di
imparare”.
Se la serata sta andando male,
devi riprendere il controllo del
pubblico. Metti da parte il mono-
logo e comincia a interagire con gli
spettatori: fai loro domande, com-
menta le loro risposte in modo buf-
fo, chiedi la loro opinione su temi
su cui hai battute pronte. Mantieni
l’atmosfera allegra: sarà più che
sufficiente a risolvere il problema.
La fortuna del principiante. E se
invece il tuo primo monologo va
benissimo, e il pubblico sta riden-
do a crepapelle? Non metterti a fa-
re il gigione, magari pensando che,
poiché senti di avere il pubblico in
pugno, puoi improvvisare qualco-
sa di divertente su due piedi. A me-
no che tu non sia Proietti (e non lo
sei, perché Gigi è morto), continua
col monologo che hai preparato.
Soprattutto, la volta dopo, non da-
re per scontato che ormai sai come
si fa. La tranvata che riceverai in
faccia, comunque, sarà istruttiva.
(149. Continua)
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023 ESTERI l 19

MA QUALE PACE

» MASSIMO FINI
La “condanna”
di Vladimir Putin
La Corte penale

M
internazionale
vuole processare
arco Travaglio (Il Fatto il leader russo ricani, “per scorag-
FOTO LAPRESSE giare il popolo tede-
19.3) ha già dato conto, sc o”, cioè diretta-
da par suo, degli aspetti mente i civili.
Ciò, naturalmente, è nulla rispetto
grotteschi del mandato a quello che han fatto poi Usa e Urss.
d’arresto per Putin spic- Negli anni del Dopoguerra, dal 1945
per arrivare fino a noi, Usa e Urss han-
cato dalla Corte Interna- no messo a ferro e fuoco il Sud-Est a-
zionale penale dell’Aia siatico, usato il napalm e le armi chi-
miche in Vietnam, combattuto guerre
per “crimini di guerra”: il in Medio Oriente per interposta per-
Trattato che istituisce sona e sulla pelle altrui, “suicidato”
Masaryk e Allende, schiacciato nel
questo Tribunale non è sangue la rivolta ungherese, invaso la
stato firmato dalla Rus- Cecoslovacchia e l’Afghanistan, difeso
e sostenuto i più feroci, sanguinari e
sia, ma nemmeno dagli criminali dittatori salvo poi dismet-
Stati Uniti e dall’Ucrai- terli, quando non più presentabili, a
suon di “golpe”, organizzato decine di
na, per cui i soli altri Pae- colpi di Stato, fomentato e guidato, at-
traverso Kgb e Cia, una buona fetta di
si dove Putin sarebbe al terrorismo internazionale. Questo
sicuro da questo man- scrivevo su L’Europeo nel 1986. Ma il
peggio del peggio è avvenuto proprio
dato sono proprio gli U- negli ultimi 25 anni con protagonisti
sa e l’Ucraina. non solo Russia e Usa, ma anche alcu-
ni dei più importanti Paesi europei:
Ma noi vogliamo approfondire il di- aggressione alla Serbia (1999), senza
scorso rimandandolo ai processi di l’appoggio dell’Onu anzi contro la sua
Norimberga e Tokyo per i “crimini di volontà (5.500 morti civili), aggres-
g ue rra” commessi dai nazisti, che s i o n e e o c c u p a z i o n e d e l l ’ Ir a q
stanno alla base della costituzione (2003-2011) con un bilancio di morti
dell ’attuale Corte Internazionale che va dai 650.000 ai 750.000 a se-
conda delle stime (la più at-
tendibile è quella fatta da u-

.TRIBUNALI MORALI.
na rivista medica inglese
che ha paragonato i morti
durante un decennio in cui
era al governo Saddam
Hussein e il decennio suc-
cessivo: e fanno 650.000).
Subito dopo che c’era anco-

.PER GUERRE “GIUSTE”.

I VINCITORI A Norimberga, tra i “buoni”, c’era chi aveva sganciato
l’atomica e chi aveva invaso la Polonia assieme a Hitler. I processi
agli sconfitti e ai nemici sono un sistema per controllare il pianeta
dell’Aia. Allora, per la prima volta nella Storia, i vincitori non si accontentarono
di essere più forti dei vinti mandandone a morte i capi politici e militari, come si
era sempre fatto da che mondo è mondo, ma pretesero di essere moralmente
migliori dei vinti tanto da poterli, appunto, giudicare.
I processi di Norimberga e Tokyo suscitarono forti perplessità proprio in cam-
po liberale. Scriveva l’americano Rustem Vambery, docente di Diritto penale, sul
settimanale The Nation del 1º dicembre 1945: “Che i capi nazisti e fascisti deb-
bano essere impiccati e fucilati dal potere politico e militare, non c’è bisogno di
dirlo; ma questo non ha niente a che vedere con la legge... Chiunque conosca la
storia del diritto penale sa quanti secoli, quanti millenni, ci sono voluti...” per
affermare l’esatto contrario dei presupposti dei processi di Norimberga e di To-
kyo che pretendevano di sostituire il diritto con la forza, la forza del vincitore. E
Benedetto Croce, in un discorso tenuto all’Assemblea costituente, affermava:
“Segno inquietante di turbamento spirituale sono ai giorni nostri i tribunali sen-
za alcun fondamento di legge, che il vincitore ha istituito per giudicare, condan-
nare, impiccare, sotto nome di ‘criminali di guerra’, uomini politici e generali dei
popoli vinti, abbandonando la diversa pratica, esente da ipocrisia, onde un tem-
po non si dava quartiere ai vinti o ad alcuni di loro e se ne richiedeva la consegna
per metterli a morte, proseguendo e concludendo con ciò la guerra”.
Sulla superiorità morale dei vincitori erano leciti dubbi già allora. Fa una certa
specie pensare che sullo scranno dei giurati, a Norimberga, sedevano, per giu-
dicare di “atti di aggressione”, i rappresentanti di un Paese, l’Urss, che aveva as-
salito e squartato, con un attacco vilissimo, concertato proprio con Hitler, la Po-
lonia e che era responsabile delle fosse di Katyn. Fa specie ricordare che sui ban-
chi dei giudici del processo di Tokyo sedevano rappresentanti del presidente Tru-
man che gettò l’atomica su Hiroshima e Nagasaki, a guerra ormai finita, col Giap-
pone in ginocchio. Come scriveva, l’ingleseThe Guardian,giornale liberale, il 1º
ottobre 1946: “Non è possibile per il mondo esterno – i neutrali e i futuri storici
spassionati – sentir parlare di nazismo imputato di ‘distruzioni indiscriminate’
senza ricordare Amburgo e Dresda”. Le bombe su Amburgo, Dresda, Lipsia
furono sganciate, per ammissione degli stessi comandi politici e militari ame-
ra da fare? Aggredire, a ope-
ra di francesi, americani, i-
taliani, senza l’avallo dell’O-
nu, anzi contro la sua volon-
tà, la Libia del colonnello
Gheddafi. Qui i morti non
sono stati ancora calcolati
perché lo sconquasso libico
è in corso. Poi c’è l’aggres-
sione (2001-2021) all’Af-
ghanistan, non più sovieti-
ca ma occidentale. Anche
qui i morti non sono stati
calcolati perché, si sa, gli af-
ghani, soprattutto se Tale-
bani, non sono propria-
mente degli esseri umani.
Comunque il bilancio, calcolato all’impronta, parla di 400.000 morti civili (de-
purato dei combattenti talebani, molti dei quali peraltro sono stati deportati a
Guantanamo, e molti ancora vi rimangono perché definiti “terroristi”). C’è poi la
comparsa dello Stato Islamico e dell’Isis come reazione della parte più radicale
dell’islamismo alle continue aggressioni in Medio Oriente degli occidentali: “Io
vengo a restituirti un po’del tuo terrore, del tuo disordine, del tuo rumore”, questa
canzone di De André è del 1973 e quindi Fabrizio nulla poteva sapere dell’Isis, ma
vale il concetto base che ha innescato questo particolare terrorismo internazio-
nale: voi ci avete bombardato per anni continuando a vivere tranquillamente la
vostra vita, fatta di drink, di apericena, di partite di calcio, di consumo, adesso
imparate anche voi che cosa vuol dire essere continuamente sotto attacco. Non è
certamente un caso che gli attacchi Isis, almeno in Europa, si siano diretti contro
i luoghi del divertimento e del consumo occidentale (Bataclan, Promenade des
Anglais, stadi, supermarket). Amedy Coulibaly, autore kamikaze di un attentato
a un supermercato kosher a Parigi, lo ha detto chiaramente in un suo testamento
postumo: “Tutto quello che facciamo è legittimo. Non potete attaccarci e pre-
tendere che non rispondiamo. Voi e le vostre coalizioni sganciate bombe sui civili
e sui combattenti ogni giorno. Siete voi che decidete quello che succede sulla Ter-
ra? Sulle nostre terre? No. Non possiamo lasciarvelo fare. Vi combatteremo”.
Viene buon ultima, dopo le infinite violazioni del diritto internazionale da parte
occidentale, l’aggressione della Russia all’Ucraina che è costata finora, secondo le
stime Onu, la morte di 7.100 civili. Una goccia di sangue in un mare di sangue.
Hitler avrebbe saputo fare di più e di meglio? Non si sa. È un’ipotesi. Un cat-
tolico processo alle intenzioni. Quel che è certo è che Hitler era fatto a Hitler e non
si è mai presentato come “benefattore dell’umanità”, a differenza dei giudici della
Corte Internazionale penale dell’Aia e dei loro patrocinatori americani ed eu-
ropei, col consenso unanime, o quasi, dei media e dei loro giornalisti reggicoda.
Post scriptum. Il mandato di arresto a Putin sembra fatto apposta per incan-
crenire ulteriormente la situazione e mettendo con le spalle al muro il presidente
russo per indurlo a sganciare qualche “atomichetta tattica”, che sarebbe l’inizio
della tanto temuta Terza guerra mondiale. Inshallah.
20 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

Boxe, Testa vince l’oro Il Bayern ingaggia Tuchel

L’atleta campana si è imposta in finale L’allenatore tedesco è stato presentato
sulla kazaka Ibragimova, laureandosi ieri dalla società bavarese in conferenza
campionessa ai Mondiali di pugilato di stampa: “Abbiamo la possibilità di
Nuova Delhi. Argento per la Chaarabi vincere in tutte e tre le competizioni”

L’INTERVISTA
I 2013-2023 A 10 anni dalla scomparsa del musicista, lo ricordano gli amici
di sempre: Abatantuono, Fo, Gaberscik, Ponzoni, Pozzetto, Rossi e Boldi

G
» Alessandro Ferrucci
eniale. È il primo aggettivo, la
prima definizione da aggiun-
gere al nome di Enzo Jannacci.
Il 29 marzo sono dieci anni dal-
la sua scomparsa e non c’è ami-
co, collega o lo stesso figlio Pao-
lo, che subito dopo un sospiro,
magari una lacrima sottaciuta,
non scovi in “geniale” la rispo-
sta giusta per definire il can-
tautore milanese. Poi in perfet-
to “stile Jannacci” torna il sor-
riso, la sensazione di baldoria,
il racconto di un gruppo di ar-
tisti in grado di cercare la leg-
gerezza senza cancellare la
consapevolezza sociale, in gra-
BIOGRAFIA do di mantenere un equilibrio
ENZO JANNACCI non ostentato, solo vissuto,
È nato a Milano quasi folle, pudico di gesti e-
il 3 giugno del 1935 spliciti (“Enzo operava gratis
ed è morto a Milano chi non poteva permetterse-
il 29 marzo 2013. lo”), ribelle all’evidente (“papà
In basso, alcuni da bambino, un pomeriggio,
protagonisti decise di creare una piscina in
dell’intervista: Dalia casa; sigillò con lo stucco tutto
Gaberscik, figlia di il bagno, aprì i rubinetti e alla
Giorgio Gaber, Cochi fine allagò le scale del condo-
Ponzoni Renato minio”); goliardico nelle not-
Pozzetto Jacopo Fo, tate milanesi, con un suo ami-
Massimo Boldi co, volutamente anonimo, che
e Diego Abatantuono ricorda: “Eravamo sui Navigli.
Battute, scherzi, il nostro re-
pertorio. Quella serata finì

CHIEDI CHI ERA

molto tardi. E quando Enzo se
ne rese conto, si tuffò nei Navi-
gli. Perché? Per tornare a casa e
dire ‘non sapete cosa mi è suc-
cesso’ ed evitare domande”. A
dieci anni dalla scomparsa ab-
biamo chiesto ad alcuni amici
chi era Enzo Jannacci.
Dalia Gaberscik, chi era?

ENZO JANNACCI
Il migliore amico di papà; era
geniale, mezzo matto, la nor-
malità non era la sua cifra.
In cosa folle?
(Stupita) In tutto, anche nel
gesto, difficile da ripetere, di
come prendeva la tazzina del
caffè; (pausa) ogni incontro
con lui diventava, all’improv-
viso, una performance.
Se pensa a suo padre e lui
insieme...
Li vedo seduti in platea a Vene-
zia, al Goldoni, mentre studia-
no la regia di Aspettando Go-
dot. Papà serio, concentrato.
Enzo uno scapestrato, cambia-
va in continuazione, gesticola-
va, parlava a voce alta...
E...
Papà rideva, accanto al suo a-
mico: solo con lui si divertiva
così; (ci pensa) quando papà e-
ra in tournée tornava a casa so-
lo il lunedì, e neanche tutti, di-
pendeva dalla distanza del tea-
tro, poi l’estate si rinchiudeva
per scrivere il nuovo spettaco-
lo. Insomma, era sempre im-
mo pensiero su Jannacci.
Per me Enzo è come il Milan: se
qualcuno mi chiede quando so-
no diventato milanista, non lo
ricordo; comunque andavo al
Derby ed era lì, poi quando ho
iniziato a salire sul palco vedevo
lui e Beppe Viola, in platea, che
ridevano; (pausa) il pubblico
poteva pure restare il silenzio,
ma avere loro due applaudire
con Cochi e Renato è stato un
incentivo per la carriera.
Cosa le ha insegnato?
All’inizio con Enzo tacevo e im-
paravo; lui è uno dei più grandi
cantautori italiani, uno che ha
inventato un genere e poi era
un talent scout: sapeva ricono-
scere la qualità e si cibava
Sul palco pegnato e manteneva u- deva consigli? dell’originalità altrui, tanto da
Enzo Jannacci na vita monacale. Diffidava e glielo diceva. scoprire molti di noi.
e Paolo Rossi Quando arrivava Enzo Canzone preferita? Un brano che ama.
nel 1994 la liturgia mutava e ve- Sono legata ai brani degli anni Ne cito due e sono già stretto:
a Sanremo devo due adulti trasfor- Sessanta, quando si divertiva- Ti te se no e Vincenzina.
FOTO ANSA marsi in ragazzini in gi- no da matti, vestiti come scemi. Jacopo Fo, se uno le dice
ta. Però se devo scegliere dico Una “Jannacci”...
Jannacci era medi- fetta di limone. Penso a papà, Enzo, Cochi e
co. Suo padre chie- Diego Abatantuono, pri- Renato a Cesenatico. Era esta-
te. E utilizzavano l’aula di un a-
silo nido per lavorare: li ricor-
do seduti su delle seggiole da
bambino, piegati su tavoli
troppo bassi per loro, mentre si
impegnavano per comporre.
E...
Un giorno decidono di andare
al mare, con un problema: gli
sono bastati pochi minuti di
ombra e spiaggia per farsi con-
quistare dalla noia. Così papà
si alza, va sul bagnasciuga, mi-
ra l’orizzonte e inizia: “Guar-
date, guardate, c’è una nave
che sta affondando”. Si alza
Enzo, lo raggiunge: “È vero, è
vero!”. A quel punto pure Co-
chi e Renato si piazzano ac-
canto ai due. Insomma, poco
dopo circa 200 persone si sono
radunate e alcuni hanno ini-
ziato a indicare il punto del
presunto naufragio.
Puro teatro.
Lì hanno creato una suggestio-
ne collettiva; (sorride) come
Gaber, anche mio padre nella
quotidianità era serio, e senza
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023
la complicità di Enzo non si sa-
rebbe mai piazzato sul bagna-
sciuga in modalità-folle.
Gaber evitava le sue cure,
voi?
Per me era un chirurgo strepi-
toso, poi spesso operava chi
non aveva soldi o gli pagava l’o-
spedale; (ride) Paolo Rossi ha
rischiato di morire a causa del-
la sua temuta bomba.
Cos’è?
Chieda a Paolo.
Di Jannacci è celebre la
parlata velocissima.
Quando telefonava a casa, e ri-
spondeva mamma, sentivo le
urla: “Che cazzo hai fattoooo?
Cosa ti sei preso? Sei un inco-
s c i e n t e ! ”. S b r o c c av a , e r a
preoccupata che utilizzasse
stupefacenti, lui che poi ope-
rava.
Invece.
Ma no, era così, andava velocis-
simo; (sorride) per evitare que-
ste reazioni, con mamma cer-
cava di scandire.
Il suo brano preferito.
Con Vincenzina e la fabbrica
piango, poi aggiungo El purta-
va i scarp del tennis.
Paolo Rossi, cos’è la bom-
ba?
Un mistero, in realtà nessuno
sa cosa mettesse dentro.
Cioè?
Quella sera ero impegnato in
teatro, ma stavo male, anzi ma-
lissimo: “Enzo non ce la faccio”.
Televisione
Gaber, Dario
Fo, Celentano
e Albanese in
trasmissione
FOTO ANSA
“Non ti preoccupare, ci penso
io”. Torna. “Bevi tutto e starai
‘‘
benissimo”. All’improvviso mi
è arrivata una schicchera, sul
palco volavo, peccato che una
volta finito lo spettacolo non
mi sono placato e allora ho
continuato a improvvisare in
mezzo alla strada; (pausa, ri-
de) alle quattro del mattino so-
L’esistenza
no finito in ospedale.
Jannacci per lei?
Non ho voglia di ricordarlo.
Perché?
reale era il
È con me ogni sera che salgo sul
palco, per quelle due ore è al
mio fianco; (pausa) questo è il
tram, non
privilegio di fare teatro ed è un
suo insegnamento.
Tradotto?
L’altra sera, alla fine dello spet-
gli uccellini:
tacolo, mi è venuto a trovare il
mio compagno di banco delle
medie. Non l’ho riconosciuto.
non voleva
Ci siamo fermati, lui mi ha par-
lato dei problemi legati all’età,
a quel punto l’ ho stoppato:
“Per fortuna sono un teatran-
fuggire dalla
te”. “E allora?” “Prima ho inter-
pretato una ragazzina di 15 an-
ni. E in quel momento ne avevo
vita di tutti
realmente 15”. Questo è il pri-
vilegio del teatrante e questo
me lo ha svelato Enzo; (pausa)
non voglio aggiungere altro,
non voglio uscire dall’incanto.
Il suo brano preferito.
Chissà se è vero e le ultime pa-
role che ha scritto prima di farci
bye bye: quel foglio me lo ha
SECONDO TEMPO l 21
Moto Gp, Bastianini out U2, il disco è un successo
Il pilota riminese ha rimediato una I’ultimo lavoro della band irlandese,
frattura alla scapola destra in seguito “Songs of Surrender”, conquista al
allo scontro con Luca Marini. Salterà debutto il primo posto nella classifica
il Gran Premio di oggi in Portogallo italiana degli album e vinili più venduti
rezzo, era di lunedì, quindi
giorno di pausa, e con un buon
cachet. Ci ritroviamo sul palco
di un circolo culturale, io e Re-
nato iniziamo, ma neanche u-
na risata. Gelo in sala. Tocca a
Jannacci che intona Il primo
furto non si scorda mai, in cui
c’è una strofa che recita “quel
tacchino micidiale era un’a-
quila imperiale”, con chiaro ri-
ferimento ironico al fascio.
E qui applausi?
Al contrario, iniziano a piovere
monetine e insulti sempre più
pesanti, un crescendo, fino a
quando Teocoli, presente in
platea, si lancia in una scazzot-
tata incredibile. Da solo. E con-
clusa con un bel viaggio insie-
me alla celere.
Addirittura.
Non avevamo capito che quello
era un circolo di fascisti che si
chiamava “Giovani d’Italia”: e-
ravamo finiti in una trappola.
Che trappola?
Scritturati per umiliarci.
Conferma “l’illusione” di
Cesenatico raccontata da
Jacopo Fo?
Con Dario che si alza in piedi,
si piazza sul bagnasciuga e ini-
zia a gridare di un naufragio
all ’orizzonte. E siamo stati
protagonisti di una grande le-
zione di recitazione: l’attore
deve far credere, credendoci;
(cambia tono) quando è morto
Enzo è come se avessi perso u-
na gamba.
Il suo brano preferito.
Ti te se no.
Renato Pozzetto, primo
pensiero legato a Jannac-
ci.
Tutti noi al Derby: eravamo il
“gruppo motore” per l’energia
che eravamo in grado di spri-
gionare; è stato Enzo a portarci
su quel palco e dopo averci vi-
sto esibire in un altro locale.
Lo avete seguito.
Ognuno di noi si fidava di lui e
consegnato il figlio e ogni sera Ed è grazie a lui se siamo riu- non solo io e Cochi, ma anche
le leggo. Perché lui è con me. sciti a firmare per la Rca, a Ro- Lino Toffolo, Bruno Lauzi e Fe-
Cochi Ponzoni, Jannacci ma; ricordo un appuntamento lice Andreasi; quanto ci siamo
per lei. dai discografici: Enzo porta divertiti, nessun orario, giorno
Con lui ho condiviso dieci Vengo anch’io, no tu no, e noi prefissato, la fantasia e la speri-
anni meravigliosi della mia La gallina. Entrambi i brani li mentazione senza limiti di con-
vita, lo consideravo un fra- ascolta un celebre conduttore taminazione. Ed Enzo un ge-
tello maggiore; con lui non radiofonico e resta totalmente nio, e oggi più ci penso, più mi
solo condividevamo il pal- inorridito. manca, e più mi rendo conto del
coscenico, ma la vita E... suo livello assoluto, condiviso
privata, le vacanze in- Organizzano una riunione con con una normalità pazzesca.
sieme. tutti i dirigenti, e lì Enzo parte Legame forte...
Com’era? con un monologo di dieci mi- Insieme a lui abbiamo debut-
Oltre alla genialità era nuti, un monologo completa- tato in tv, cantavamo La galli-
un grande musicista: mente incomprensibile, una na.
pochi lo sanno ma si era sorta di supercazzola in stile A- Brano preferito?
diplomato al conserva- mici miei, dove ogni tanto si Sono troppe le canzoni, non
torio; poi era un poeta e comprendeva un vocabolo, so- riesco a scegliere.
un bravo medico. lo uno, fino a concludere il tut- Massimo Boldi, Jannacci
La dote maggiore. to con un moto d’imperio: “Per per lei.
La capacità di partire da noi va bene così”. Discorso Un maestro. Un folle sano. Un
un’apparente stupidag- chiuso. genio quasi incompreso.
gine per creare una Aveva ragione Jannacci. Da voi compreso.
grande canzone; (pau- Eccome, poi si sono tramutati Da noi amici veniva chiamato
sa) per me e Renato, En- in due grandi successi anche se “Schizzo”; (sorride) chi lo co-
zo è stato un punto di ri- ancora oggi né io né Renato ab- nosceva era pronto alla sua im-
ferimento, ci ha regala- biamo capito del perché La prevedibilità, alla sua capacità
to la sua amicizia e ci ha gallina è così amata (cambia unica di andare oltre il pensie-
insegnato la disciplina; tono). Davvero, Enzo ci seguiva ro comune e di creare delle
e poi ci passava testi im- solo per amore, una volta ho canzoni che sono tutt’oggi del-
portanti da leggere co- sentito una telefonata para- le opere d’arte impossibili da
me Mrozek, Ionesco o dossale, nella quale rifiutava replicare; (sorride) come arti-
gli autori russi. un paio di ingaggi importanti e sta sublime, come chirurgo
’’
Maestro di vita. solo “perché devo stare con Co- non lo so: col cavolo che mi so-
All’inizio teneva anche i chi e Renato”. no fatto operare.
contatti per noi, ci aiu- Vi interessava la politica? Il suo brano preferito.
tava nella produzione e In quegli anni tutto era politi- Oltre a quelli che ho scritto con
Paolo Jannacci senza mai interessarsi a ca; (ride) allora potevi cadere lui, dico Vincenzina e la fabbri-
un ritorno economico. in qualunque situazione: ci in- ca. Che poesia.
1 aprile 2018 Era solo per amicizia. gaggiano per una serata ad A- © RIPRODUZIONE RISERVATA
22 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

SCOPERTA Il santuario etrusco-romano rinvenuto nel sottosuolo vicino Siena, sta rivelando la sua
particolarità. Jacopo Tabolli, direttore dello scavo: “Nessuno poteva credere a un contesto così ricco”

I bronzi di San Casciano

diventeranno un museo
» Leonardo Bison sui materiali. Aspetti chimici, 3CIAK SI GIRA3

U
UNA SCOPERTA na scoperta che finisce
CHE PUÒ
RIVOLUZIONARE
su tutti i media, un con-
vegno, una pubblica-
SONO UN centinaio
le statue di bronzo
zione, una mostra e
presto un Museo Nazionale. Il
di epoca romana
affiorate dagli scavi
caso del santuario etrusco-ro-
mano rinvenuto nel sottosuolo
di un deposito votivo
a San Casciano dei
di San Casciano dei Bagni, in
provincia di Siena, con il suo
Bagni, in provincia di compendio di statue in bronzo,
Siena. Busti o figure non è eccezionale solo per il vo-
intere, di cui cinque lume di dati che sta consegnan-
alte quasi un metro,
raffiguranti divinità,
do alla società, ma anche per la
sinergia che si è creata tra le isti-
imperatori, donne e tuzioni. Ne abbiamo parlato con
bambini, Potrebbero Jacopo Tabolli, docente all’Uni-
riscrivere la storia versità per Stranieri di Siena e
della statuaria direttore dello scavo, ai margini
etrusca e romana della conferenza tenutasi il 23
marzo alla Fondazione Besso, a
Roma. Tabolli chiarisce: lì non
ci sono solo i 24 bronzi di III-II
secolo a. C. che sono finiti su tut-
ti i giornali a novembre, ma c’è
un intero santuario termale con
vasche in travertino in cui ven-
gono deposti oggetti in bronzo -
statue, ma successivamente an-
che monete – fino al V secolo d.
C.: “Un intero contesto eccezio-
nalmente conservato. L’intera
sequenza dell’offerta, in tutte le
sue parti, la possibilità di com-
prendere la biografia culturale
di questi materiali, la cui depo-
sizione è solo la fine. Un intero
racconto che squarcia un velo
sul quadro a noi noto finora nel
campo del votivo e del sacro.
Non solo delle ‘belle statue’”. La
scoperta nasce da quella che Ta-
bolli definisce una “esperienza
civica”: il Comune di San Ca-
3MUSICA3 È uscito l’album “Caro m’è ‘l sonno”
geomorfologici, biologici, cera-
mici. E poi la bronzistica, dal
punto di vista formale, metrico,
tipologico, quantitativo... “Ab-
biamo la certezza epigrafica che
coesistano nel santuario 8 divi-
nità diverse. E che la fonte sia
nominata sia con il nome latino
sia etrusco: una topografia del
sacro che compie passi avanti”.
Dopo l’annuncio della sco-
perta, sono arrivati l’attenzione
e i fondi del ministero. Sorgerà
un museo, ma anche un’area ar-
cheologica e un hub della ricer-
ca, per consentire la prosecuzio-
ne del lavoro. Il Comune sta cre-
dendo fortissimamente in que-
sto progetto e “il ministero ha
capito, creando un museo sul
territorio e per il territorio, sen-
za che, come accaduto altre vol-
te, i reperti venissero portati e e-
sposti altrove: il museo manter-
rà il contatto diretto con il luogo
e la comunità”. Da maggio la
mostra sarà alle Scuderie del
Quirinale per presentare il ri-
È storia sciano, 1500 ani- to ricco”. E dal 2020 inizia lo sca- trovamento a livello nazionale.
Lo scavo è me, con un’azione vo: da subito ci si rende conto Cosa serve ora al team? “Tempo,
iniziato nel 2019: illuminata aveva che si era davanti a qualcosa di la certezza che il progetto possa
lo studio dei deciso di creare straordinario, un contesto voti- proseguire nei prossimi dieci
bronzi romani una mappa ar- vo sigillato con l’acqua calda che anni, poter condurre più studi,
non ha precedenti cheologica del ha permesso una conservazione una nuova campagna serena”.
FOTO ANSA territorio, incari- fuori dal comune, “uno dei più Ma cosa dice a noi, oggi, il san-
cando l’Universi- rilevanti per lo studio delle pro- tuario di San Casciano? “Quan-
tà e la Soprinten- duzioni di bronzo in tutto il Me- to sia bello e importante occu-
denza. “Le prime evidenze topo- diterraneo antico. Dal punto di parsi della complessità: l’educa-
grafiche dicevano che c’erano vista toreutico, tecnologico ma zione alla complessità ci rende
molte strutture intorno alle va- anche narrativo: abbiamo mi- cittadini migliori. Un contesto
sche medicee: il comune ha vo- riadi di dati”. Tanti sono i detta- plurilinguistico, multicultura-
luto scommettere su quello sca- gli che stanno emergendo, con le, in cui tanto non abbiamo an-
vo, nonostante allora nulla fa- 60 studiosi con competenze di- cora capito. Credo che sia un’ot-
cesse supporre un contesto tan- verse che sono ormai al lavoro tima lezione”.
Barbareschi
porta al cinema
l’opera teatrale
di David Mamet
ANTONIO ALBANESE
q recita da qualche giorno a
Roma per la quinta volta su un
set di Riccardo Milani in Io sono
in un mondo a parte, una comme-
dia prodotta da Lorenzo Ganga-
rossa e Mario Gianani che verrà
distribuita da Medusa
LUCA BARBARESCHI
q gira da tre settimane a
Roma The Penitent, un film trat-
to dall'omonima opera teatra-
le di David Mamet di cui è sia
regista che interprete insieme
a Catherine McCormack, A-
dam James e Adrian Lester,
nonchè produttore con la sua
Eliseo Entertainment e Rai Ci-
nerma. È la storia di uno psi-
chiatra che vede deragliare la
sua carriera e la sua vita privata
dopo essersi rifiutato di testi-
moniare a favo-
re di un ex
paziente
violento e
instabile
che ha
causato la
morte di
diverse per-
sone. L’appar-
tenenza alla comunità LGBT
del giovane paziente, il credo
ebreo del dottore, la fame di

Sostiene Susanna Parigi:

notizie della stampa e il giudi-
zio severo della legge, aggra-
vati da un errore di stampa
dell’editor di un giornale, sem-

“In 30 anni ho suonato brano essere gli elementi che

fanno scatenare una reazione a
catena esplosiva.

con tanti big, solo uomini q SONO PARTITE la set-

timana scorsa in Costie-

Ora spazio alle donne”

» Stefano Mannucci Parigi. Nel 2011 ne dedicò uno, ricco di
ospiti, alla ‘Lingua segreta delle donne’.
sfumature dei suoni che mi circonda-
no. Per il lavoro di musicista può essere
Dalla. Alle ragazze era, ed è ancora,
concesso solo lo strapuntino del ritrat-
ra amalfitana le riprese di In-
ganno, una serie Netflix diretta
da Pappi Corsicato e interpre-
tata da Monica Guerritore e
dall'italo-canadese Giacomo
Gianniotti, noto per la serie tv
Grey's anatomy e per il recente
Diabolik-Ginko all'attacco! dei
Manetti Bros. È un thriller sen-

“Q
uando lavoravo con Cocciante
notavo il suo gesto scaraman-
tico prima dei concerti: apriva
uno spiraglio del sipario chiuso e riu-
sciva a capire che tipo di pubblico fosse
in sala. Baglioni invece ha una resi-
stenza infinita e un perfezionismo ma-
niacale, ma è una persona gentilissi-
ma”. Di personaggi illustri ne ha fre-
quentati tanti Susanna Parigi, in
trent’anni di collaborazioni. “Più sono
grandi e più ne percepisci l’umanità.
Pat Metheny, musicista gigantesco, ha
un’anima meravigliosa. E Stevie Won-
der? Venne ospite in un programma
Rai di Mino Damato, nel ’95. Io canta-
vo in ogni puntata, Wonder mi coinvol-
se nel suo set e alla fine mi abbracciò”.
Dieci album di altissima fattura per la
“È il Nu-shu, antica tradizione cinese”,
spiega Susanna. “Un codice impene-
trabile agli uomini, che mogli e figlie si
tramandavano sussurrandoselo e per
iscritto, in un libro rosso da donare alla
sposa nel giorno delle nozze. Ricama-
vano quelle parole ‘femminili’ nei ri-
svolti degli abiti”. Per il titolo del nuovo
disco Caro m’è ‘l sonno la Parigi si è i-
spirata a una quartina delle ‘Rime’ di
Michelangelo. “Il sonno come rifugio
creativo mentre fuori il mondo è spa-
ventoso. Non è una remissione della
coscienza o una fuga, bensì un’oppor-
tunità”. Difficile, del resto, rendersi im-
permeabili a una realtà così angoscio-
sa, se per giunta – come Susanna – si ha
il super-udito. “È cosa diversa dall’o-
recchio assoluto. Io sento le minime
un vantaggio, ma la cacofonia dei ru-
mori che assorbo mi produce sofferen-
za, mi trapassa. Insegno canto e le voci
dei miei allievi mi raccontano senza
possibilità di errore i loro disagi, i ca-
ratteri. Ascoltandoli decifro anche pa-
tologie particolari, prima che vengano
diagnosticate. Al tempo stesso i ragazzi
si sentono finalmente visti e compresi,
ed è un sollievo”. Taumaturga ad hono-
rem, ma soprattutto cantautrice ap-
prezzata dalla critica e dai colleghi, la
Parigi sa di aver intrapreso un percorso
ricco di ostacoli: “Ho debuttato in un
periodo storico in cui essere cantautri-
ci non era accettabile. A tracciare la li-
nea dell’osservazione sociale e politica
attraverso le canzoni erano monumen-
ti maschili come Gaber, De André,
to intimista, della seduta psicanalitica
sulle proprie fragilità. Un contributo e-
vanescente, da vestali del pop. Eppure
negli ultimi 5 anni il pianeta ha regi-
strato una trasformazione epocale, tra
pandemie guerre e tecnologia virtuale:
di temi da affrontare ne avremmo a
bizzeffe, indipendentemente dal ses-
so”. La questione femminile l’affronta
con discernimento. “La battaglia del
#MeToo è stata strumentalizzata da al-
cune dive che hanno costruito carriere
con i loro corpi, assecondando le mo-
lestie. Io, come altre, sono stata insi-
diata da produttori e discografici, e ho
pagato la mia onestà. È il colmo che a
rappresentare il movimento ci siano
star che hanno fatto le peggiori cose. A
scapito di chi non ha mai ceduto”.
timentale prodotto da Cattle-
ya-parte di ITV Studios-e scrit-
to da Teresa Ciabatti, Eleonora
Cimpanelli, Flaminia Gressi e
Michela Straniero prendendo
spunto dalla serie britannica
Gold Digger che gioca tra la su-
spense, la rottura dei tabù e le
verità scomode sull'amore at-
traverso la storia di un'appas-
sionante relazione che mette
in crisi le convenzioni sociali e
gli equilibri familiari, sovver-
tendo il ruolo della maternità
nella cultura mediterranea.
FABRIZIO CORALLO
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023 SECONDO TEMPO l 23

I DISEGNI DI DISEGNI DISSOLVENZA 4

24 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 26 Marzo 2023

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SALERNO, IL CASO AI PM
De Luca “sceriffo”
blocca il concerto
e viene denunciato

C’
è chi a Salerno la chia-
ma “sceriffata”, come ai
bei tempi del sinda-
co-sceriffo. In effetti ci sono a-
nalogie tra il Vincenzo De Luca
governatore della Campania
che l’altroieri ha chiesto e otte-
nuto l’arrivo dei vigili urbani
per far spegnere il volume
“troppo alto” dell’evento Hon-
da Live in piazza Mazzini, e il ri-
cordo del De Luca primo citta-
dino che faceva le ronde contro
i barboni e le prostitute sul lito-
rale. Per poi vantarsene il ve-
nerdì su Lira Tv, quando le di-
rette facebook non esistevano.
Ma c’è chi invece pensa che l’ul-
tima prodezza di De Luca raf-
figuri dei reati: tentata violenza
privata, concussione e interru-

zione di pubblico servizio. Lo

sostiene l’ex candidato a sinda-
co per FdI e il centrodestra Mi-
chele Sarno, di professione av-
vocato penalista, dunque uno
che di codice ne mastica qual-
cosa. “Se la ricostruzione che ho
appreso è corretta – dice Sarno
– la condotta di De Luca è rac-
capricciante e inaccettabile.
C’è una ipotetica violenza pri-
vata aggravata, perché nel cor-
so di una manifestazione in un
luogo pubblico ha costretto gli
organizzatori a tollerare una
sua illegittima intromissione,
nonostante gli organizzatori lo
avessero informato di essere in
possesso delle autorizzazioni;
un’ipotetica interruzione di un
pubblico servizio, perché attra-
verso la sua chiamata illegitti-
ma della polizia municipale ha
turbato la regolarità delle loro
attività; e infine un’ipotetica
concussione nel momento in
cui abusando della qualifica di
presidente della Regione ha o-
perato una pressione indebita
sugli agenti, pur di vedere asse-
condata la sua volontà”. Sarno
presenterà un esposto in Pro-
cura su quella che definisce
“concezione patronale delle i-
stituzioni, di chi crede che la
piazza sia una pertinenza di ca-
sa propria”. Infatti De Luca abi-
ta nei paraggi dell’evento.
VINCENZO IURILLO

PROGRAMMITV

06:30 Uno Mattina In Famiglia 07:50 Illuminate 07:00 Sorgente di vita 07:40 Nati Ieri 07:59 Tg5 07:35 Cartoni animati 08:00 Omnibus 19:35 Infinite Storm
09:40 Paesi che vai Cuneo 09:30 Radio2 Happy Family 07:30 Sulla via di Damasco 10:00 Casa Vianello 08:45 Anam: Il Senzanome 09:17 The Middle 09:40 Camera con vista 21:15 Jupiter - Il destino dell'u-
10:30 A Sua immagine 11:00 Tg Sport Giorno 08:00 Agorà Weekend 10:25 Dalla Parte degli Animali 10:00 Santa Messa 09:40 The Goldbergs 10:10 L'ingrediente perfetto niverso
10:55 Santa Messa 09:00 Mi manda Rai3 11:55 Tg4 10:50 Melaverde 11:00 Young Sheldon 11:00 Louvre - Un museo 23:25 Warcraft - L'inizio
11:50 A Sua immagine 11:15 Citofonare Rai2 10:20 O anche no 12:25 Studio Aperto faraonico
12:26 Poirot 13:00 Tg5 01:30 Hotel Gagarin
12:00 Recita dell'Angelus 13:00 Tg2 Giorno 11:05 Tgr Est Ovest 14:34 Hamburg Distretto 21 13:41 L'arca di Noè 13:00 Sport Mediaset 11:55 L'aria che tira
12:20 Linea Verde 14:00 Il Provinciale 11:25 Region Europa 13:45 E-planet 13:30 Tg La7 03:05 Bones and All
15:30 Tg4 - Diario del Giorno 14:00 Beautiful 05:15 Corsa infernale
13:30 Tg1 15:00 Vorrei dirti che 12:00 Tg3 16:30 Dynasties 15:00 Terra Amara 14:16 Mars Attacks! 14:00 Uozzap
14:00 Domenica In 16:00 Domenica Dribbling 13:00 Il posto giusto 16:40 Due Uomini e 1/2 14:25 Atlantide
17:20 Da noi... a ruota libera 14:15 Tg3 17:00 I Fuorilegge della Valle 16:30 Verissimo 18:15 Camera Café 18:50 C'era una volta...
18:45 L'Eredità 18:25 90° Minuto 14:30 1/2 h in più Solitaria 18:45 Avanti Un Altro 18:30 Studio Aperto il Novecento
18:58 Tg4 14:00 Joker - Wild Card
20:00 Tg1 19:45 S.W.A.T. 16:30 Rebus 20:00 Tg5 19:30 C.s.i. - Scena del Crimine 20:00 Tg La7 16:20 Mortdecai
20:30 CALCIO Qualificazioni 20:30 Tg2 17:15 Kilimangiaro 19:50 Tempesta d'amore 20:40 Paperissima Sprint 20:27 Le Iene presentano: Insi- 20:35 In Onda
20:30 Controcorrente 21:20 Guinness - Lo Show dei 20:00 Little Big Italy
Euro 24: Malta-Italia 21:00 Blue Bloods 13 19:00 Tg3 de 21:15 Non è l'Arena
23:05 Speciale Tg1 20:00 Che tempo che fa 21:20 Zona Bianca Record 00:15 I Guardiani del Destino 01:00 Tg La7 Notte 21:25 Cambio moglie
01:00 Sottovoce 22:40 La Domenica Sportiva 23:30 Tg3 Mondo 00:54 Snack Bar Budapest 00:45 Tg5 02:10 E-planet 01:10 In Onda 00:40 Naked Attraction Italia
01:30 Applausi 01:05 Check up 00:00 1/2 h in più 03:00 Tg4 Ultim'ora Notte 01:20 Paperissima Sprint 02:40 Studio Aperto 01:50 Uozzap 03:45 Sesso da arresto 1