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LA "LITTORIO" A EL-ALAMEIN
L'impegno della Nelle c o m m e m o r a z i o n i della battaglia di E1 A l a m e i n del 24 ottobre - 4 n o v e m b r e 1942
divisione corazzata s o n o ricordate p e r lo più le gesta della D i v i s i o n e paracadutisti " F o l g o r e " e della c o r a z z a t a
costituita nel 1939 " A r i e t e " (1). In realtà, a comportarsi con o n o r e ed a subire pesanti perdite f u r o n o anche altre
durante la maggiore grandi unità, il cui ricordo oggi però è svanito e c a d u t o n e l l ' o b l i o . Ci r i f e r i a m o soprattutto alle
delle battaglie Divisioni " T r e n t o " e " L i t t o r i o " c h e s o s t e n n e r o , a n c h e più della " F o l g o r e " e d e H ' " A r i e t e " , il
combattute sul fronte p e s o p r i n c i p a l e dei c o m b a t t i m e n t i , i n s i e m e , o v v i a m e n t e , a i r e p a r t i c o r a z z a t i d e l l ' " A f r i k a
dell'Africa K o r p s " . S e b b e n e oggi p o c o ricordato, il valoroso c o m p o r t a m e n t o di tali unità fu riconosciuto
settentrionale n e l l ' i m m e d i a t o d o p o g u e r r a con il c o n f e r i m e n t o alle loro Bandiere di guerra di n u m e r o s e onori-
ficenze al Valor Militare. La r i c o n o s c e n z a verso i Caduti c h e tennero alto il n o m e d e l l ' E s e r c i t o
italiano e della Nazione in quella battaglia cruciale della s e c o n d a guerra mondiale è testimonia-
ta, infatti, dalle M e d a g l i e assegnate ai vessilli tricolori dei vari reggimenti che c o m p o n e v a n o
di A N T A R E S l ' A r m a t a corazzata italo-tedesca (A.C.I.T.) agli ordini del Maresciallo Erwin R o m m e l (2). La
m a s s i m a r i c o m p e n s a al Valor Militare per la terza battaglia di E1 A l a m e i n fu c o n c e s s a a tutti i
Reggimenti della " F o l g o r e " (186° e 187° Fanteria Paracadutisti e 185° Artiglieria Paracadutisti)
Note ed al 7° Bersaglieri, mentre la Medaglia d ' A r g e n t o andò ai Reggimenti della Divisione
" T r e n t o " (61° e 62° Fanteria, 46° Artiglieria), al 40° Fanteria " B o l o g n a " ed al X X X I
(1) All'epoca della battaglia la
Battaglione Guastatori del G e n i o (3). Il Ministero della D i f e s a , quindi, fu a b b a s t a n z a p r o d i g o di
"Folgore" era stata riclassificata
quale Divisione di Fanteria. riconoscimenti al Valor Militare ai reparti coinvolti nella celebre battaglia, tranne, però, nei con-
fronti di quelli della Divisione " L i t t o r i o " , i cui reggimenti c o m p o n e n t i - di fanteria carrista, ber-
(2) I Reggimenti deH'"Ariete"
saglieri e artiglieria - non ricevettero alcuna o n o r i f i c e n z a (4). E stato di certo un c o m p o r t a m e n t o
(132° Carri, 132° Artiglieria ed
8° Bersaglieri) ebbero la Meda- irriguardoso verso la m e m o r i a storica di quelle valorose unità e v e r s o l ' o n o r e di tanti c o m b a t -
glia d'Oro al Valor Militare per tenti, cui è stato n e g a t o un d o v e r o s o r i c o n o s c i m e n t o p e r q u e s t i o n i e m i n e n t e m e n t e politiche
eventi bellici in Africa settentrio-
legate al n o m e portato dalla loro g r a n d e unità. O c c o r r e ricordare che i reggimenti ed i battaglio-
nale precedenti all'ottobre 1942.
ni/gruppi dipendenti dal c o m a n d o della Divisione "Littorio" non a v e v a n o niente a che spartire
(3) Franco Dell'Uomo e Rodolfo con la Milizia Volontaria per la Sicurezza N a z i o n a l e , ma p r o v e n i v a n o tutti dalle file del R e g i o
Puletti, L'Esercito Italiano verso Esercito ed a v e v a n o le uniformi contraddistinte dalle stellette portate sulle mostrine (5). Non vi
il 2000, voi. 1, Storia dei corpi
dal 1861. Roma. SME-Ufficio
era quindi nessun l e g a m e particolare che univa la divisione ed i suoi u o m i n i al g o v e r n o d e l l ' e -
Storico, 1998; idem, voi. 2, / poca ed al r e g i m e fascista (6). Vale la p e n a , perciò, ripercorrere le varie fasi del ciclo operativo
corpi disciolti, Roma. SME-Uf- dei reparti della " L i t t o r i o " nella c a m p a g n a in A f r i c a settentrionale del 1942 a v v a l e n d o s i di
ficio Storico, 2001.
d o c u m e n t a z i o n e u f f i c i a l e , quali i diari di g u e r r a , e le m e m o r i e di ufficiali reduci pubblicate
negli ultimi 70 anni (7).
Sopra il titolo.
Carro medio in avanzata tra
nuvole di polvere. Tra il giugno La Divisione corazzata "Littorio" fu costituita il 18 settembre 1939 a P a r m a per t r a s f o r m a -
ed il novembre 1942 la Divisione
corazzata "Littorio" svolse un
zione d e l l ' o m o n i m a Divisione volontaria c h e aveva operato con il C o r p o di spedizione italiano
breve ma intenso ciclo operativo i n S p a g n a . I n i z i a l m e n t e i n q u a d r a v a i l 12° R e g g i m e n t o B e r s a g l i e r i m o t o c i c l i s t i , i l 3 3 °
in Africa settentrionale. R e g g i m e n t o Fanteria carrista e il 133° R e g g i m e n t o Artiglieria corazzata; nell'estate 1941 scam-
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Da sinistra.
I.o schieramento della "Littorio" all'inizio della terza battaglia di El Alamein.
La celebre quota 33 è tenuta dal IV Battaglione Carri che la mantenne fino al 3
novembre (AUSSME).

Il 133" Reggimento Carri era composto di tre Battaglioni: IV, XII e LI dotati di
carri M13/40ed M14/41.

biò il 33° col 133° R e g g i m e n t o Fanteria carrista. Nell'aprile del 1941 la "Littorio" partecipò
(4) I bollettini di guerra del Co-
all'invasione della Iugoslavia spingendosi da F i u m e verso la D a l m a z i a meridionale. Ai primi di mando Supremo dei giorni della
gennaio del 1942 la G r a n d e Unità iniziò il trasferimento in Libia. La situazione determinatasi al terza battaglia di El Alamein ci-
f r o n t e , d o v e era in pieno s v o l g i m e n t o la s e c o n d a o f f e n s i v a italo-tedesca in A f r i c a settentrionale, tarono un solo reparto che si era
distinto nei combattimenti: il 61°
rese necessario l ' i m p i e g o di tutte le forze disponibili, specie se m e c c a n i z z a t e , per cui i reparti Reggimento di Fanteria "Trento"
della "Littorio", m a n o a m a n o che s b a r c a v a n o a Tripoli, v e n n e r o avviati sulla linea del f u o c o o (n. 884 del 27 ottobre). Da rile-
smembrati a f a v o r e di altre grandi unità i m p e g n a t e nella lotta. vare che per la seconda battaglia
sul Don del dicembre 1942-gen-
L ' X I Battaglione Carri fu passato alla Divisione "Trieste", m e n t r e il X Battaglione Carri, il naio 1943 le unità dell'ARMIR
battaglione armi d ' a c c o m p a g n a m e n t o e controcarro del 12° Bersaglieri, due gruppi semoventi hanno ricevuto un numero assai
maggiore di onorificenze al Va-
da 75/18 ed il DUI G r u p p o autocannoni da 90/53 del 133° Artiglieria a n d a r o n o a l l ' " A r i e t e " (8).
lor Militare, concesse anche a re-
Gran parte del personale, con i materiali e gli e q u i p a g g i a m e n t i sopravvissuti agli a f f o n d a m e n t i parti di seconda linea quali il
dei m e r c a n t i l i c h e l i t r a s p o r t a v a n o e alle c e s s i o n i a l l e a l t r e g r a n d i u n i t à del X X C o r p o G r u p p o l a v o r a t o r i del G e n i o
(Croce di Guerra) e la 22 a Com-
d ' A r m a t a , fu fatto affluire nella z o n a di G a r i a n - H o m s per riorganizzarsi (9). Pur ancora incom-
pagnia Genio Pontieri (Medaglia
pleta, nella s e c o n d a metà di g i u g n o del 1942, la divisione iniziò il t r a s f e r i m e n t o in linea. Un di Bronzo).
r a g g r u p p a m e n t o - c o m p o s t o dal 12° Bersaglieri, un battaglione carri ed un g r u p p o d'artiglieria -
raggiunse le posizioni Ain el G a z a l a - E1 A d e m con il c o m p i t o di concorrere alla sicurezza del (5) Sempre per motivi politici, ai
reparti della MVSN, dotati di fa-
tergo del dispositivo d ' a t t a c c o alla p i a z z a f o r t e di T o b r u k . Dal 22 g i u g n o 1942 tutti i reparti sci littori al posto delle stellette,
organici della divisione p a r t e c i p a r o n o a l l ' i n s e g u i m e n t o del n e m i c o in ritirata v e r s o l ' E g i t t o , è stato negato ogni tipo di rico-
varcando il 24 il c o n f i n e libico. Il 27 la " L i t t o r i o " intervenne nelle operazioni di a c c e r c h i a m e n - noscimento al Valor Militare ed
il governo della Repubblica ha
to delle forze n e m i c h e dislocate nel c a m p o trincerato di M a r s a M a t r u h , catturando n u m e r o s i improvvidamente provveduto a
prigionieri, c a m i o n e t t e e qualche p e z z o d'artiglieria. Il 30 g i u g n o la divisione, ancora ad organi- ritirare le Medaglie già concesse
ci ridotti ( m a n c a v a n o due battaglioni carri, due squadroni esploranti, i semoventi e il c o m a n d o ai Labari in tempo di guerra, co-
me nel caso della 63" Legione
del r e g g i m e n t o d'artiglieria, l ' a u t o g r u p p o e le sezioni sanità e sussistenza), raggiunse la zona a CCNN "Tagliamento" distintasi
sud-ovest della stretta di El A l a m e i n . d o v e v e n n e sorpresa da un contrattacco n e m i c o , s u b e n d o sul fronte russo.
perdite elevate (10). N e l l ' a z i o n e c a d d e la M e d a g l i a d ' O r o al Valor Militare tenente colonnello
(6) Al rimpatrio dalla Spagna,
Salvatore Z a p p a l à , c o m a n d a n t e del LI Battaglione Carri, e rimase ferito il c o m a n d a n t e del 133° nel 1939, la Divisione "Littorio"
R e g g i m e n t o Carri colonnello Pietro Z u c o (11). Il 3 luglio la G r a n d e Unità entrò n u o v a m e n t e in perse il proprio Reggimento Ca-
contatto con le d i f e s e avversarie nel settore sud del f r o n t e nel tentativo di s f o n d a m e n t o del micie Nere.

c a m p o trincerato d e l l ' 8 a A r m a t a britannica (12). L ' a v a n z a t a ripresa i giorni 9 e 10 venne n u o v a - (7) La documentazione d'archi-
mente bloccata per la forte reazione n e m i c a e l ' a m p i a estensione degli ostacoli minati. La limi- vio è tratta d a l l ' A r c h i v i o del-
tata consistenza delle forze a disposizione - ridottasi a tre battaglioni bersaglieri, 9 carri medi ed l ' U f f i c i o Storico dello Stato
Maggiore Esercito (AUSSME),
11 leggeri, senza artiglierie - c o m p r o m e t t e v a , del resto, ogni possibilità di prosecuzione dello fondi Nl-11 "Diari storici secon-
sforzo in profondità. Il giorno 11 la divisione v e n n e ritirata dalla linea, ripiegando nel c a p o s a l d o da guerra mondiale" ed L3
di El Q a t t a r a . Tornata a l l ' o f f e n s i v a il 30 a g o s t o ( s e c o n d a battaglia di El A l a m e i n ) , subì un "Studi particolari".
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Un momento di quiete.
Il reparti carri della "Littorio"
furono quasi completamente
annientati ad E1 Alamein
perdendo in combattimento gran
parte dei mezzi.

(8) Mario Montanari, Le opera-


zioni in Africa settentrionale,
voi. 3, El Alamein (gennaio-no-
vembre 1942), Roma. SME-Uf-
ficio Storico. 1989, pag. 349.
Gran parte degli automezzi della
divisione erano stati versati al-
l'Intendenza Superiore.

(9) Andarono perdute per affon-


damento le intere dotazioni d'ar-
mamento ed equipaggiamento
del XII Battaglione Carri e parte
di quelle di un battaglione bersa-
glieri.

(10) Rimase ferito il comandante


del 133° Carristi, mentre furono
messi f u o r i c o m b a t t i m e n t o o
danneggiati 20 carri M e 3 carri
leggeri L6/40 dei "Lancieri di
Novara". Altre perdite f u r o n o
causate da successive incursioni
aeree a bassa quota.
n u o v o arresto per la tenace opposizione britannica e la c o m p l e t a s u p r e m a z i a aerea conquistata
(11) Antonello Santoponte, El
dalla R A F (13). Il 3 settembre, per ordini superiori, la divisione ripiegò sulle posizioni di par-
Alamein. Immagini, cronache e
testimonianze, R o m a , Settimo tenza (14).
Sigillo, 2005, pag. 116-117.

Alla vigilia d e l l ' o f f e n s i v a finale britannica, la " L i t t o r i o " era schierata in s e c o n d a schiera
(12) La relazione del col. Ales-
sandro Scala, già capo di Stato nel settore nord del f r o n t e . I reparti e r a n o suddivisi in tre r a g g r u p p a m e n t i tattici misti italo-tede-
maggiore della "Littorio", ripor- schi, detti Raum: quello n o r d , a c o m a n d o tedesco, c o m p r e n d e v a solo il LI Battaglione Carri su
ta che il 4 luglio Rommel "av-
vertì che nella zona si sarebbero
M I 3 / 4 0 ; quello centrale includeva il c o m a n d o del 133° Carri ( c o m a n d a n t e italiano del raum), il
trovate di fronte unità neozelan- IV Battaglione Carri su M 1 4 / 4 1 , il DLVI G r u p p o s e m o v e n t i da 7 5 / 1 8 , il X X I I I Battaglione
desi contro le quali egli incitava Bersaglieri, il C C C X X X I I G r u p p o bis da 100/17 ed il X X I X G r u p p o controaerei e controcarri
a combattere senza alcuna pietà,
perché i neozelandesi non fanno da 8 8 / 5 5 , f r a m m i s c h i a t i a reparti t e d e s c h i ; q u e l l o m e r i d i o n a l e , s e m p r e a c o m a n d o italiano
prigionieri, uccidono tutti, com- espletato dal 12° Bersaglieri, a v e v a il XII Battaglione Carri su M 1 4 / 4 1 , il D L I V G r u p p o semo-
presi i feriti". venti, il X X X V I e X X I Battaglione Bersaglieri, il II G r u p p o da 75/27. In totale e r a n o disponibi-
li 116 carri M, 18 semoventi da 7 5 / 1 8 oltre ai carri c o m a n d o , 10 potenti cannoni tedeschi da
Il generale Gervasio Bitossi, 8 8 / 5 5 , 8 obici da 1 0 0 / 1 7 , 2 cannoni da 88/27 di preda bellica, 12 c a n n o n i da 7 5 / 2 7 , 10 cannoni-
comandante la Divisione mitragliera da 20/65 (15). I reparti della " L i t t o r i o " e r a n o completati dal Reparto C o m a n d o divi-
"Littorio" ad El Alamein, qui in
uniforme da colonnello. sionale, 133° A u t o d r a p p e l l o , 85 a Sezione Carabinieri Reali, 133° U f f i c i o Postale, C o m p a g n i a
Proveniente dall'Arma di M i s t a G e n i o , S e z i o n e d i S a n i t à , 133° S e z i o n e S u s s i s t e n z a , o l t r e a l III G r u p p o C o r a z z a t o
Cavalleria, era considerato uno "Lancieri di N o v a r a " distaccato presso il c o m a n d o del XX C o r p o d ' A r m a t a (16). La Divisione
dei massimi esperti italiani di
guerra meccanizzata. era c o m a n d a t a da uno dei generali più esperti in materia di corazzati del R e g i o Esercito. Si trat-
tava del generale G e r v a s i o Bitossi, che a v e v a guidato nel 1934 il R e g g i m e n t o "Cavalleggeri
G u i d e " proprio nella sua t r a s f o r m a z i o n e in reparto m e c c a n i z z a t o su carri veloci, per divenire
poi c o m a n d a n t e della Divisione d ' A s s a l t o " L i t t o r i o " in S p a g n a (17).
L'8 a A n n a t a britannica, d o p o una violenta preparazione d'artiglieria e di aviazione, attaccò
di notte ed all'alba del giorno 24 ottobre lo s c h i e r a m e n t o nord d e l l ' A r m a t a corazzata italo-tede-
sca in c o r r i s p o n d e n z a dei settori tenuti dalle Divisioni " T r e n t o " e 164 a t e d e s c a , s u p e r a n d o di
slancio in vari punti i c a m p i minati e la p r i m a linea di resistenza d e l l ' A s s e . C o n t e m p o r a n e a -
m e n t e , gli inglesi attaccarono lo s c h i e r a m e n t o sud nel tratto tenuto dalla Divisione " F o l g o r e " .
In questa zona i progressi f u r o n o f o r t e m e n t e contrastati dai paracadutisti e d a l l ' e f f i c a c e azione
delle artiglierie del X C o r p o d ' A r m a t a e della D i v i s i o n e " A r i e t e " , posta in s e c o n d a schiera.
Durante la giornata del 25 e nei giorni successivi i britannici v e n n e r o f e r m a t i tra la p r i m a e la
s e c o n d a fascia del c a m p o m i n a t o e, d o p o aver perso una quarantina di carri, desistettero da ulte-
riori attacchi nel settore meridionale del f r o n t e . In seguito ai parziali successi conseguiti dalle
truppe di M o n t g o m e r y nel settore n o r d , la Divisione " L i t t o r i o " e la 15a Panzer v e n n e r o a trovar-
si fin dai primi giorni al centro della gravità della battaglia e ad essa parteciparono con l ' i m p i e -
go di battaglioni carri e dei gruppi semoventi in violenti contrattacchi per ripristinare le posizio-
ni avanzate in un p r i m o t e m p o e per c o n t e n e r e le infiltrazioni avversarie in un s e c o n d o t e m p o .
Alle suddette divisioni corazzate si unì a n c h e la 21 a Panzer, c h i a m a t a dal settore sud a quello
44

Bersaglieri intenti a lavori di


fortificazione c a m p a l e .

Nonostante il valoroso
c o m p o r t a m e n t o , s o p r a t t u t t o degli
equipaggi c a r r i e d'artiglieria
semovente, i reparti della
" L i t t o r i o " non h a n n o ricevuto
ricompense al Valor Militare.

C o p p i a di M14 appesantiti con


sacchi a t e r r a per i n c r e m e n t a r e la
protezione che aveva scarsa
efficacia contro i proietti
p e r f o r a n t i anglo-americani da 57
e da 75 nini.
45

Il 133° Reggimento Carri


inquadrava anche una batteria di
cannoni mitragliera Breda mod.
35 da 20/65.

(13) Per il comportamento tenu-


to nei combattimenti tra El Ala-
mein ed El Qattara. la "Littorio"
meritò la citazione sul bollettino
di guerra n. 801 del 30 agosto
1942. Il 31 agosto la divisione
aveva in efficienza 92 carri M e
30 L.

(14) AA.VV., L'Esercito e i suoi


corpi, voi. Ili, tomo I, R o m a .
SME-Ufficio Storico. 1979. pag.
313-314.

(15) I reparti d'artiglieria faceva-


no parte del 3° Reggimento Arti-
nord per concorrere alla battaglia. Durante circa una settimana, dal 24 al 31 ottobre, gli inglesi,
glieria Celere, che ai primi di
agosto aveva preso il posto del l a n c i a n d o nella battaglia t r u p p e f r e s c h e , a p p o g g i a n d o l e con azioni di artiglieria s e m p r e più
133°. Rispetto agli organici di poderose e con continui b o m b a r d a m e n t i aerei sia diurni sia notturni, insisterono nei tentativi di
guerra, la " L i t t o r i o " aveva le
r o m p e r e il f r o n t e e di allargare la breccia, o v u n q u e contrastati con valore dalle truppe italo-
componenti d'Artiglieria e del
Genio ridotte e mancava dell'au- tedesche con azioni di difesa statica da parte di quelle appiedate e con contrattacchi da parte dei
toreparto. reparti corazzati della "Littorio", della 15a e 21 a Panzer. Dette divisioni s u b i r o n o , nell'assolvi-
m e n t o di tale c o m p i t o , forti perdite che incisero n o t e v o l m e n t e sulla loro e f f i c i e n z a bellica. Nel
(16) Vi era anche una compagnia
controaerei da 20/65 mod. 35 in
f r a t t e m p o , il 27 ottobre, il c o m a n d o del XX C o r p o d ' A r m a t a , che c o m p r e n d e v a le Divisioni
organico al 133° R e g g i m e n t o " A r i e t e " , " L i t t o r i o " e "Trieste", assunse la responsabilità delle operazioni nel settore sud con
Carri. La più grave deficienza, alle d i p e n d e n z e le truppe di fanteria appiedata del X C o r p o d ' A r m a t a in prima schiera a p p o g -
oltre a quella dell'obsolescenza
giate d a l l ' " A r i e t e " posta in riserva. C o n il m e d e s i m o ordine di R o m m e l , il D A K ( D e u t s c h e
dei carri M e dei pezzi contro-
carro a traino da 47/32, era data A f r i k a Korps) a s s u m e v a la direzione delle operazioni nel settore n o r d , rivelatosi o r m a i il bari-
dalla carenza di automezzi in as- centro d e l l ' o f f e n s i v a a v v e r s a r i a , p r e n d e n d o alle proprie d i p e n d e n z e la già provata Divisione
segnazione ai battaglioni bersa-
" L i t t o r i o " e la motorizzata "Trieste". In sintesi, durante la prima f a s e della battaglia, delle tre
glieri ed ai gruppi di artiglieria.
divisioni del XX C o r p o italiano, la sola Divisione " L i t t o r i o " v e n n e i m p e g n a t a s u b e n d o forti
(17) Il gen. Bitossi fu autore di perdite, la "Trieste" fu avvicinata alla zona settentrionale d o v e più aspra i m p e r v e r s a v a la lotta,
articoli sui mezzi corazzati e col- mentre l ' " A r i e t e " aveva partecipato con le sole artiglierie al tentativo di attacco n e m i c o nel set-
laborò alla stesura delle prime
normative d ' i m p i e g o dei carri tore sud. L ' o f f e n s i v a inglese proseguì nella giornata del 1° n o v e m b r e e divenne specialmente
v e l o c i . Fu c o m a n d a n t e d e l l a violenta nella giornata del 2. C o s ì riporta la relazione sulla battaglia di El A l a m e i n del XX
Scuola Centrale Truppe Celeri e Corpo d'Armata:
svolse, inoltre, incarichi di co-
mando alla Divisione Motorizza-
ta "Trento" in Libia e alla 2" Di-
La preparazione dell'artiglieria iniziata alle ore 0 del 2, dura fino alle ore 5 per proseguire con tiri di
visione Celere EFTF (Nicola Pi-
gnato - Antonio Rosati, Gervasio ingabbiamento fino alle ore 21.1 progressi dell'avversario eliminano le truppe sulla linea avanzata e giun-
Bitossi: primo comandante della gono sulle artiglierie già fortemente provate dal tiro di controbatteria nemico. Gli artiglieri della "Littorio"
Cavalleria Carrista, in "Studi dopo sette giorni di strenua lotta durante i quali hanno avuto notevoli perdite, difendono ora stoicamente i
Storico Militari" 2004, Roma,
SME-Ufficio Storico, 2007). I
due precedenti generali coman-
danti la "Littorio", Carlo Ceriana
Mayneri ed Emilio Becuzzi, era-
no rimasti feriti in combattimen-
to nel luglio-agosto 1942.

Il LI Battaglione Carri
incolonnato verso la stretta di Kl
Alamein. Proveniva dal 31°
Reggimento e fu assegnato alla
"Littorio" dopo il trasferimento
dei suoi reparti carri alle
Divisioni "Ariete" e "Trieste".
46

Un Bren Carrier colpito dal tiro


italiano. Nonostante l'inferiorità
tecnica i reparti della "Littorio"
inflissero gravi perdite agli
inglesi.

(18) La relazione del comandan-


te della Divisione "Ariete" gen.
Francesco Antonio Arena diver-
ge da quella del XX Corpo d'Ar-
mata nel computo dei reparti su-
perstiti al combattimento del 4
novembre: comando 8° Bersa-
glieri con 200 uomini, 8 cannoni
da traino da 75/27 e da 105/28.3
autocannoni da 90/53, 6 semo-
venti da 75/18 e 31 carri M14.

(19) Tali mezzi, in precarie con-


loro pezzi e col loro sacrificio scrivono una della pagine più belle di gloria dell'arma. Gli ultimi elementi dizioni di efficienza, non furono
corazzati della Divisione "Littorio" ed i suoi battaglioni bersaglieri appiedati vengono sommersi dopo impiegati in prima linea dai tede-
strenua eroica resistenza. Delle truppe combattenti della suddetta divisione alla sera del 2 novembre non schi, ma in seconda schiera "per
rimangono che due compagnie bersaglieri motorizzate più alcuni carri che cooperano con i mezzi corazza- dare al nemico l'impressione di
avere ancora a disposizione una
ti tedeschi e non sono pertanto più alle dipendenze della Divisione.
ragguardevole massa di corazza-
ti".
Nello stesso giorno la "Trieste" perse oltre la metà dei propri effettivi e rimase con il solo
(20) Il 133° Carristi aveva for-
66° Fanteria ridotto a d u e battaglioni e due gruppi del 21° R e g g i m e n t o d ' A r t i g l i e r i a . L ' " A r i e -
mato un battaglione di formazio-
te", invece, ricevette l ' o r d i n e di portarsi nel settore nord, lasciando alle d i p e n d e n z e del X C o r p o ne mettendo insieme una ventina
due battaglioni bersaglieri e tre batterie d'artiglieria per deficienza di a u t o m e z z i . Il 3 n o v e m b r e di corazzati: cinque rimasti, al-
trettanti tratti dalle officine e tutti
il c o m a n d o del XX C o r p o riassunse il c o m a n d o delle sue tre Divisioni o r g a n i c h e , ormai tutte
i carri comando e centro radio
schierate nel settore nord, in previsione d e l l ' i m m i n e n t e s g a n c i a m e n t o . La notte del 3 n o v e m b r e , disponibili.
infatti, giunse l ' o r d i n e dal c o m a n d o di armata di ripiegare su posizioni arretrate. Sotto la prote-
zione dei carri d e H ' " A r i e t e " , la Divisione " T r i e s t e " riuscì n o t t e t e m p o a r o m p e r e il contatto col (21) La "Littorio" fu dichiara di-
sciolta dal Comando Superiore
n e m i c o . A l l ' a l b a l ' " A r i e t e " si trovò in c a m p o aperto con il p r i m o scaglione c o m p o s t o di d u e FFAA Libia in data 21 novembre
battaglioni carri ed un battaglione bersaglieri ed il terzo battaglione carri in s e c o n d o scaglione. 1942.
Le artiglierie della " T r i e s t e " f o r m a r o n o un unico b l o c c o con quelle d e l l ' " A r i e t e " , m e n t r e all'ala
(22) Si trattava di un raggruppa-
sinistra si schierò il 66° Fanteria. Il c o m a n d o Divisione "Littorio" con le d u e c o m p a g n i e bersa-
mento tattico costituito dal IX
glieri prese posizione al centro di tale s c h i e r a m e n t o , riserva di c o r p o d ' a r m a t a . Alle ore 10 del 4 Battaglione Carri e dal VI Grup-
il XX C o r p o fu investito dal tiro di preparazione d'artiglieria e da incursioni aeree inglesi, che po semoventi da 75/18.
precedettero l'assalto delle f o r m a z i o n i corazzate. La battaglia d u r ò fino alle 16 e vide la dispe-
rata resistenza italiana travolta dalla superiore m a s s a di f u o c o e di p o t e n z a dei carri m e d i o -
Da sinistra.
pesanti di costruzione statunitense. Il n e m i c o riuscì ad a v v o l g e r e a m b o le ali d e l l ' " A r i e t e " ed Carro americano M3 "Grant"
anche alcuni elementi a tergo della stessa. Solo pochi reparti combattenti riuscirono a s f u g g i r e distrutto dall'artiglieria italiana.
alla morsa n e m i c a e a ripiegare con il f a v o r e delle tenebre. Il giorno 5 n o v e m b r e del XX C o r p o La torretta è stata divelta e si
trova a 4 metri dal carro. Era
d ' A r m a t a e r a n o rimasti solo i tre c o m a n d i divisionali, una batteria da 75/27 e d u e carri medi armato con due pezzi da 37 e uno
d e H ' " A r i e t e " , due c o m p a g n i e bersaglieri con due pezzi da 100/17 della " L i t t o r i o " e d u e batta- da 75 mm.
glioni ad organici ridotti del 66° Fanteria della " T r i e s t e " (18). Alcuni carri della " L i t t o r i o " che
L'equipaggio di questo carro M è
a v e v a n o c o m b a t t u t o con i tedeschi e che perciò non a v e v a n o seguito lo stesso itinerario di ripie-
stato sepolto accanto al proprio
g a m e n t o della divisione (19), più alcuni carri d e l l ' " A r i e t e " , sfuggiti a l l ' a c c e r c h i a m e n t o , f u r o n o mezzo. Ad Alamein i carristi della
concentrati nella zona di Marsa M a t r u h (20). I mezzi corazzati efficienti, nella misura di una "Littorio" combatterono molto
più a lungo e soffrirono perdite
dozzina, v e n n e r o trattenuti, gli altri con autotraini e mezzi di ripiego f u r o n o avviati alle basi
maggiori di quelli dell'"Ariete".
47

arretrate. Se la capacità operativa della " L i t t o r i o " era stata p r a t i c a m e n t e azzerata al t e r m i n e


della battaglia per la perdita di quasi tutti i mezzi di c o m b a t t i m e n t o pesanti (corazzati ed arti-
glierie), le perdite di personale non f u r o n o poi troppo gravi. Il 18 n o v e m b r e si t r o v a r o n o nella
zona di Sirte 4 . 1 5 0 uomini rispetto ai 5 . 5 7 4 effettivi iniziali (21).
S e c o n d o la d o c u m e n t a z i o n e ufficiale, perciò, r " A r i e t e " , a parte una puntata o f f e n s i v a con-
dotta in c o n c o r s o a reparti della " L i t t o r i o " il giorno 27 (22), fu impegnata in c o m b a t t i m e n t o
solo l ' u l t i m o giorno, mentre la " L i t t o r i o " o p e r ò ininterrottamente nel c o r s o d e l l ' o f f e n s i v a bri-
tannica a fianco dei reparti tedeschi (23).
Il buon r e n d i m e n t o in c o m b a t t i m e n t o dei reparti della "Littorio" è testimoniato dal diario
storico del c o m a n d o del XX C o r p o d ' A r m a t a c h e . in data 30 ottobre, riporta:

[...] considerato l'eroico comportamento della Divisione "Littorio" nei combattimenti dal 24 al 29,
l'Eccellenza il Gen. De Stefanis invia proposta al Delease (Delegazione Comando Supremo in Africa
Settentrionale, n.d.a.) affinché detta Divisione venga citata nel bollettino del Comando Supremo (24).

Il giorno seguente è riportata la proposta del C o m a n d o superiore tedesco di cedere una ali-
q u o t a di carri d e l l ' " A r i e t e " alla "Littorio", l ' e f f i c i e n z a della cui c o m p o n e n t e corazzata era stata
n o t e v o l m e n t e intaccata per le perdite subite ed i guasti m e c c a n i c i . Il g e n e r a l e G i u s e p p e De
Il generale tedesco F.rwin Stefanis, che già aveva c o m a n d a t o l ' " A r i e t e " , f e c e , però, presente l ' o p p o r t u n i t à , " d a t o il f u t u r o
Romulei.
c o m p i t o d e l l ' " A r i e t e " di non diminuirne l ' e f f i c i e n z a , tanto più che sono in arrivo alla " L i t t o r i o "
c i r c a 7 0 c a r r i M " ( 2 5 ) . L a c o m b a t t i v i t à d e g l i e q u i p a g g i dei c a r r i e dei s e m o v e n t i d e l l a
(23) Il 28 ottobre l'"Ariete" ave- " L i t t o r i o " d o v e v a aver f a v o r e v o l m e n t e i m p r e s s i o n a t o i tedeschi tanto da indurli a richiedere
va ancora disponibili 129 carri
a l l ' " A r i e t e " il r i m p i a z z o dei mezzi resisi inefficienti, proprio nel m o m e n t o topico della batta-
M14 e la "Trieste" 34. mentre la
"Littorio" era rimasta con soli 30 glia. A n c h e nel c o m p u t o d e l l e p e r d i t e inflitte al n e m i c o , la " L i t t o r i o " s u p e r ò la D i v i s i o n e
carri efficienti. "sorella". S e c o n d o la relazione del XX C o r p o :

(24) Il testo del fonogramma in-


viato a Delease recitava: "Nei Una quarantina di carri avversari sono stati inutilizzati sul fronte sud. Sul fronte nord, dato l'impiego
combattimenti dal 24 al 29, Di- cumulativo dei carri della "Littorio" con quelli tedeschi, il computo non è facile, ma si ritiene di essere nel
visione "Littorio" si è prodigata vero dando circa 70 carri nemici colpiti dalla sola "Littorio" colle sue artiglierie e con i suoi carri.
fino limite sue possibilità oppo-
nendo valida insuperata barriera
L'"Ariete" ha colpito e inutilizzato 40 carri.
ai reiterati violentissimi attacchi
nemici. Propongo suddetta Divi- Nel c o r s o della battaglia c a d d e r o o r i m a s e r o feriti il c o m a n d a n t e del 133° R e g g i m e n t o
sione, della quale riepilogo le
perdite, per citazione nel bolletti- Carri ed i c o m a n d a n t i del IV e LI Battaglione e numerosi c o m a n d a n t i di c o m p a g n i a (26).
no Comando Supremo: ufficiali F i n o al 2 n o v e m b r e , q u a n d o la d i v i s i o n e a n d ò p r a t i c a m e n t e distrutta, i c o r a z z a t i della
morti 11, feriti 14, truppa morti "Littorio" lanciarono a l m e n o undici contrattacchi, n o r m a l m e n t e sostenuti da a n a l o g h e f o r m a -
62, feriti 156 in maggioranza
carristi: dispersi ufficiali 7. trup- zioni g e r m a n i c h e , i m p e g n a n d o s i insieme ai bersaglieri anche nella d i f e s a di capisaldi riconqui-
pa 60 in maggioranza agli osser- stati (27). U n a c o m m o v e n t e ricostruzione di una di queste azioni viene dal diario del c a p i t a n o
vatori [...]". Dino C a m p i n i :

(25) In realtà, giunsero alla "Lit-


torio" solo 5 carri senza equipag-
gio come rimpiazzo delle perdi-
te.

(26) Il IV Battaglione ebbe sosti-


tuiti per ferite riportate in com-
battimento due comandanti.
Cadde sotto un bombardamento
aereo anche il ten. col. Mario
Giampaoli, capo di Stato mag-
giore della divisione. Al cap. Vit-
torio Piccinini, comandante la 3 a
Compagnia del IV Battaglione
Carri fu concessa la Medaglia
d'Oro al Valor Militare.

(27) Secondo la relazione del co-


mandante della "Littorio", solo il
26 ottobre, la divisione perse 40
carri (parte dei quali riparabili).
3 semoventi, 1 cannone da 88/55
ed 1 pezzo da 100/17. Le altre
perdite si registrarono il 23 (1

Posto c o m a n d o d ' a r t i g l i e r i a . La
" L i t t o r i o " disponeva di d u e soli
g r u p p i di cannoni da 75/27-06 e
di obici da 100/17 di ridotta
gittata, ma a b b a s t a n z a efficaci nel
tiro controcarri se ben m a n o v r a t i .
48

Batteria di cannoni da c a m p a g n a
da 75/27 m o d . 1906 di disegno
tedesco e prodotti su licenza in
Italia. Negli anni Trenta f u r o n o
a m m o d e r n a t i con r u o t e
metalliche e dotati di nuovo
munizionamento ordinario e
perforante.

Bersaglieri addetti a un mortaio


da 76 di p r e d a bellica b r i t a n n i c a .
I battaglioni Bersaglieri della
"Littorio" soffrirono
p a r t i c o l a r m e n t e della scarsità di
automezzi di t r a s p o r t o .

Nonostante il nuovo
m u n i z i o n a m e n t o p e r f o r a n t e EP a
schiacciamento da 47,
nell'ottobre 1942 il c a r r o M
a p p a r i v a s u p e r a t o dai c a r r i
pesanti di costruzione
statunitense e dai c a r r i da
f a n t e r i a ed incrociatori britannici
r i a r m a t i con il pezzo da 6 libbre
(57 m m ) .
49

Autocolonna italiana in Kgitto: si


nota l'eterogeneità dei veicoli che
includono mezzi tolti al nemico.
La "Littorio" era priva di un
proprio autogruppo.

A mezzodì del 25 ottobre, dopo un breve rapporto col ten. col. Casamassima, fissata una direttrice di
carro, 3 cannoni da 88/55 e 2
obici da 100/17), il 24 (7 carri),
attacco, a formazioni aperte, in quarta velocità, ci si scontrò con l'avversario. Il nemico fermo aveva la
il 25 (5 carri, 1 semovente e 2 scelta dei bersagli. L'effetto dei perforanti sulle nostre corazze si rivelò una sorpresa: proiettili al fosforo
pezzi da 75/27), il 27 (16 carri e usati per la prima volta e che incendiavano l'ambiente dove esplodevano. Una triste esperienza. [...] I
2 semoventi, oltre a 5 pezzi da carri tedeschi della 21" Divisione, partiti con noi all'attacco, erano rimasti indietro. Il fuoco che doveva
88/55). il 28 (14 carri ed 1 can-
distribuirsi su 4 chilometri di fronte, si concentrava sui 1.000 metri del nostro schieramento. Non potevan
none da 88/55). Al 1° novembre
erano ancora efficienti 10 pezzi certo aver buon gioco i nostri carri di 14 t con cannone da 47 contro quelli nemici del tipo Pilot. di 28 t
da 7 5 / 2 7 . 7 da 1 0 0 / 1 7 . 5 da con cannone da 75. Neppure a numero pari potevamo aver buon gioco. Figuriamoci nella proporzione in
20/65, 2 da 88/27, 15 semoventi cui eravamo di I a 4! Nonostante questi svantaggi, mentre qualcuno dei nostri carri colpiti, prima che l'in-
da 75/18 e 30 carri inclusi quelli cendio raggiungesse i serbatoi, con a bordo solo morti o moribondi, correva ancora verso l'avversario,
centro radio.
come un immenso rogo semovente, il nemico venne respinto. Oltre che al fuoco dei pezzi da 47, non sem-
(28) Emilio Canevari. La guerra
pre efficace sulle corazze americane, venne respinto dal nostro coraggio: e ancor più da quello dei morti
italiana. Retroscena della disfat- che procedevano sulla sabbia nei loro carri in fiamme. Molti carristi, per abitudine, tenevano l'acceleratore
ta, voi. II. R o m a , Tosi, 1949, abbassato con un artificio! Giova pensare al significato di questa processione di mostri fiammeggianti,
pag.989-690. scossi dai bagliori variopinti delle granate contenute nel ventre, irreali come in una paurosa leggenda fan-
tasma. L'anima dei carristi morti non lascia il motore! Come potrebbe altrimenti dirigersi un carro incen-
diato e squarciato seguitar a dirigersi [sic] verso il nemico? Così ci sgombrarono il campo pur se i nostri
colpi non erano micidiali e si era andati all'attacco senza un aiuto d'artiglieria. Il campo rimase inutilmen-
te a noi. Lo scontro durato non più di 10 minuti, costò a noi 18 carri, quindici agli anglo-americani (28).

I reparti corazzati della


"Littorio" soffrirono gravi
perdite. Buona parte dei
comandanti di battaglione e di
compagnia caddero sul campo o
rimasero feriti.
50

Il 2 n o v e m b r e si svolse l ' u l t i m o c o n t r a t t a c c o c o n g i u n t o dei reparti carri della 15 a e 21 a


batteria un cannone controcarro
Panzer con i resti della "Littorio" e d e l l ' X I Battaglione carri della "Trieste". Scrive Montanari:
da 47/32.

Erano 120 carri dell'Asse contro più del doppio della l a D. Cor., senza contare almeno un'ottantina di
Valentine dell'8° e del 50° Battaglione del Royal Tanks Regiment. In questo impari duello, gli M14 anda-
vano letteralmente al sacrificio di fronte ai Grani ed agli Sherman ed ai pezzi da 6 libbre (29).

Al termine di questa battaglia R o m m e l rilevò sintomi di s b a n d a m e n t o tra le file italiane:

Gli inglesi facevano saltare uno dopo l'altro i carri della "Littorio" e della "Trieste". I cannoni italiani
da 47 non avevano maggiore efficacia dei nostri da 50 contro i carri inglesi, e segni di disintegrazione
cominciavano ad apparire fra i reparti italiani. Unità della "Littorio" e della "Trieste" furono messe in rotta
verso ovest, non più alla mano dei comandanti (30).

Secondo Montanari,

sicuramente qualche episodio di arretramento si sarà verificato, ma l'espressione di Rommel sembra


dilatare l'accaduto. Si noti che la consistenza complessiva dei tre battaglioni del 133° Carristi la sera del
1° novembre si aggirava sulla trentina di carri e che l'unico reparto ancora organico della "Trieste", l'XI
Battaglione (27 carri), venne semidistrutto (31).

U n ' a n a l o g a segnalazione di presunto ripiegamento di reparti della "Littorio" era stata segna-
lata da un ufficiale di c o l l e g a m e n t o tedesco anche il 29 n o v e m b r e , rivelatasi poi del tutto infon-
data a seguito di ispezione dello stesso c o m a n d a n t e della divisione italiana. Vari contrattacchi
locali sostenuti dalle f o r m a z i o n i corazzate della "Littorio" e b b e r o esito felice c o m e quello del 28
ottobre, q u a n d o il IV Battaglione Carri riconquistò la linea pezzi del g r u p p o da 88/55, che era (29) Mario Montanari, op. cit..
stato s o m m e r s o dal n e m i c o in una precedente azione. Nel c o m b a t t i m e n t o svoltosi sulla celebre pag. 794.

quota 33, dove si erge oggi il Sacrario italiano di E1 A l a m e i n , f u r o n o catturati 200-300 prigionie- (30) Basii L i d d e l l H a r t , The
ri australiani (32). Nello stesso giorno il LI Battaglione Carri distrusse 4 carri nemici, f a c e n d o 13 Rommelpapers, New York, Har-
court Brace. 1953, pag. 318.
prigionieri, pur al prezzo della morte del suo c o m a n d a n t e , il capitano Tito Puddu, c a d u t o nel suo
carro incendiatosi. Così viene descritta la battaglia del 2 n o v e m b r e dal c o m a n d a n t e del 133° (31) Mario Montanari, op. cit.
R e g g i m e n t o Carri tenente colonnello G i u s e p p e Bonini che rimase ferito nell'azione: pag. 795. Secondo la relazione
della Divisione "Littorio", il IV
Battaglione ebbe solo 5 carri su-
Alle ore 2.30 la situazione è quanto mai critica. Infiltrazioni di carri armati ed automezzi avversari si perstiti.
verificano in più punti. I pochi carri del LI vengono presto sopraffatti, la resistenza degli equipaggi è
ammirevole, gli equipaggi dei carri rimasti distrutti si buttano contro le fanterie avversarie. Soltanto 3 carri (32) Il d i a r i o storico del XX
C o r p o d ' A r m a t a così descrive
riescono a sfuggire all'accerchiamento e ripiegano su forze corazzate tedesche retrostanti con le quali con-
l'azione: "I pezzi 88/55 perduti
tinuano a combattere. Gli equipaggi dei carri inefficienti, esaurite le munizioni vengono catturati, ma parte in mattinata vengono ripresi dal
di essi riesce a liberarsi ed a rientrare alle nostre linee. Uguale sorte tocca ai 7 carri supersiti del IV IV btg. Carri che cattura 200 pri-
Battaglione che accerchiati insistono nel combattimento fino a quando ferito e catturato il comandante, gli g i o n i e r i q u a s i tutti u b r i a c h i .
ultimi 3 carri ancora efficienti ripiegano sul gruppo da 100. poi alla palificata ove continuano a combattere L'Ecc. il Comandante dà ordine
che siano passati per le armi".
con reparti corazzati tedeschi.
(33) Emilio Canevari. op. cit..
Dalle m e m o r i e del s u o u l t i m o c o m a n d a n t e , il c a p i t a n o C a m p i n i , si a p p r e n d e c h e il IV pag. 694. I dispersi sono da con-
siderarsi per la maggior parte pe-
Battaglione Carri e b b e 7 ufficiali morti e 5 feriti su una forza di 14, 31 sottufficiali e 98 militari riti con l'incendio del loro carro.
di truppa tra morti, feriti e dispersi, rispettivamente su 39 e 149 (33).
51

B u o n a p r o v a f o r n i r o n o a n c h e i gruppi di artiglieria a traino d e l l ' A r t i c e l e r e : la relazione


(34) Nei combattimenti del 27
ottobre i semoventi d e l l ' a l t r o della Divisione "Littorio" ad El A l a m e i n riporta:
Gruppo della "Littorio", il DLIV,
distrussero 8 carri Sherman della
Verso le 17 [del 2 novembre, n.d.a.) rientra al Comando Artiglieria divisionale il gruppo da 100/17 e
X X I V Brigata inglese ( I g i n o
Gravina. Le tre battaglie di Ala- la batteria da 88/27 di preda bellica, riusciti a disimpegnarsi dopo accanito combattimento e dopo avere
mein. Milano. Longanesi, 1971, distrutto al nemico una quindicina di carri armati ed alcuni autocarri blindati. Risultano pure disimpegnati
pag. 340). i carri comando del li gruppo da 75/27 con due pezzi, svincolatosi dopo aver distrutto ed immobilizzato
una decina di carri nemici.
(35) Dino Campini, Nei giardini
del diavolo. Milano, Longanesi,
1969.pag.247. Elevato fu il r e n d i m e n t o dei semoventi da 7 5 / 1 8 , c o m e si a p p r e n d e dal diario storico del
DLVI G r u p p o : il 25 la batteria in a p p o g g i o al LI Battaglione Carri distrusse o d a n n e g g i ò 12
(36) Davide Beretta. Batterie se-
moventi alzo zero. Milano. Mur-
carri e 19 automezzi inglesi, mentre il 26 ottobre " V e n g o n o fatti tiri di distruzione su carri e
sia, 1968,pag. 254 e 268. mezzi blindati nemici. Il preciso tiro di s e m o v e n t i , che a d o p e r a n o granate EP, distrugge 5 carri,
11 automezzi e 3 pezzi anticarro." U n ' a l t r a decina di carri ed una ventina di automezzi inglesi
f u r o n o messi fuori c o m b a t t i m e n t o il giorno successivo (34).
Ulteriori gravi perdite f u r o n o inflitte al n e m i c o il 2 8 , 2 9 e 31 ottobre. Il diario riporta a n c h e
le azioni a f u o c o di singoli s e m o v e n t i . Nel c o m b a t t i m e n t o del 2 n o v e m b r e alle ore 11 il quarto
p e z z o della l a Batteria (tenente A p a ) distrusse 4 carri inglesi. Alle 12 il terzo p e z z o (sottotenen-
te Marchetti) colpì ed i m m o b i l i z z ò sei carri inglesi. In un precedente scontro (28 ottobre), il
s e m o v e n t e del sergente Pillon distrusse con 4 colpi 4 carri portamitragliatrici inglesi f a c e n d o
prigionieri gli equipaggi. I protagonisti della battaglia esaltano le prestazioni dei semoventi da
75/18 che " e r a n o in g r a d o di battere gli S h e r m a n , ma c o m e bersaglio, nei confronti dei carri
a m e r i c a n i , e r a n o pulci, delle terribili pulci che non p e r d o n a v a n o " (35).
Dalle testimonianze di un reduce del D L I V G r u p p o si a p p r e n d e che:

Dal rapporto dei capi-carro, le due batterie semoventi, nell'azione controffensiva avevano sparato 421
colpi e messo fuori combattimento almeno una ventina di grossi carri armati Sherman e Grani e diversi
tanks Valentine e Crusader, di fabbricazione, questi, britannica. Il maggiore Barone, commosso dal magni-
fico comportamento del suo DLIV Gruppo semoventi, durante le numerose battaglie sostenute per tre
giorni, ci promise, per la prima volta, di segnalare al comando superiore le nostre encomiabili azioni di
guerra, meritevoli di proposta per alcune ricompense al valore militare sul campo. [...] I nostri obici da
75/18 che. sino allora, si erano dimostrati all'altezza del loro compito per la potenza e la precisione dei
tiri, avevano suscitato in tutti gli artiglieri uno strano senso di meravigliosa sicurezza. Forse, quel senso
d'orgoglio era giustificato dalla forte differenza di armamento fra i nostri semoventi ed i carri MI4/41 del
XII Battaglione. Era un tremendo ed angoscioso duello ad armi disuguali. Vedevamo i carri armati italiani
correre avanti, sempre più avanti per poter accorciare le distanze di tiro utile contro i pezzi da 75 mm dei
carri statunitensi. Sparavano sempre all'impazzata, continuando la loro carica leggendaria nello spasimo
dell'impari lotta. Noi carristi conoscevamo il tremendo palpito di quegli eroi rinchiusi nella buia fornace
d'acciaio. Conoscevamo l'assillo del pilota con le mani strette sulle leve di guida, l'ansia del marconista
che premeva le dita sui tasti della stazione RF1 e lo spasimo del cannoniere che spingeva il piede sul bow-
den per far partire quei proietti da 47 mm che le corazze d'acciaio americane facevano schizzare attorno,
come fili inutili di un'inutile rete (36).

I gruppi d'artiglieria della " L i t t o r i o " spararono nel c o r s o della battaglia 3 9 . 2 7 0 granate, di
cui 7.330 da 20 mm e 1.640 perforanti EP. Poco noti sono i c o m b a t t i m e n t i sostenuti dal reparto

I semoventi d'artiglieria da 75/18


del DLIV e DLVI Gruppo della
"Littorio" ottennero vari successi
anche contro i carri "Sherman".
52

esplorante della "Littorio", il III G r u p p o Squadroni "Lancieri di N o v a r a " , c h e , a s s e g n a t o alla


(37) Oltre ai carri l e g g e r i , il
difesa vicina del posto c o m a n d o del XX C o r p o , si i m p e g n ò i primi di n o v e m b r e contro infiltra- Gruppo ebbe in rinforzo il 1° no-
zioni di autoblindo e camionette britanniche (37). v e m b r e a n c h e tre a u t o b l i n d o
AB41 giunte dal Centro Istruzio-
Molto interessanti s o n o le considerazioni del generale G e r v a s i o Bitossi sulle c a u s e della
ne Carristi. Il 28 ottobre erano in
sconfitta d e l l ' A s s e ad El A l a m e i n , riportate nella relazione del c o m a n d o Divisione "Littorio". efficienza 21 L6/40.

Si può affermare che il successo sia stato determinato, sulla fronte della Divisione "Littorio", dallo
spregiudicato rovesciamento di colpi specialmente sulle zone di schieramento ravvicinate e particolarmen-
te sulle posizioni delle nostre artiglierie non protette da predisposta nostra controbatteria, debolmente
coperte dai lavori in terra assai appariscenti agli osservatori e all'attività aerea avversaria. In questa batta-
glia il bombardamento aereo e l'artiglieria nemica si sono vantaggiosamente accoppiate a nostro danno di
giorno e di notte. [...] Mentre noi facevamo grande assegnamento sui campi minati per trattenere il nemi-
co, [...] i campi minati stessi, organizzati su tutto lo sviluppo frontale della nostra occupazione, furono
superati nella prima notte dell'offensiva, a poche ore di distanza dall'inizio dell'attacco o durante o poco
dopo il tiro di preparazione. Anche le truppe di prima schiera dislocate nei vari capisaldi furono in buona
parte travolte o scosse duramente nella stessa prima notte in corrispondenza all'intervallo tra il raum cen-
trale e quello meridionale di seconda schiera. Al mattino del 24 le unità di seconda schiera in corrispon-
denza di quell'intervallo erano già coinvolte. [...] I combattimenti che seguirono dal 24 ottobre al 4
novembre sulle posizioni di resistenza delle divisioni di seconda schiera, furono tutti di stretta misura sul-
l'avversario: la nostra artiglieria ripartita sull'ampia fronte non solo aveva rinunciato a priori alla manovra
del fuoco dei gruppi, ma le singole batterie ed i singoli pezzi dovettero rinunciare allo sfruttamento di
quella gittata che è sempre stata riconosciuta scarsa e si sono dovuti impiegare nella difesa vicina senza
prima avere colpito l'attaccante con fuoco di interdizione o di sbarramento, essendo mancate le richieste
della prima linea sommersa in gran parte nella prima notte dell'offensiva. [...] Nei procedimenti offensivi
avversari ha avuto largo effetto la predilezione di Churchill, già ventilata da lui nella guerra 15-18, per
l'attività notturna sia dell'aviazione, sia dell'artiglieria, sia nell'attacco della fanteria. I carri armati, inve-
ce, hanno profittato della notte per portarsi su posizioni ravvicinate ed hanno poi attaccato di giorno non in
grandi masse e cautamente, preferendo il fuoco al movimento in cooperazione con la fanteria. [...] È stato
chiaramente notato che il nemico considerava la nostra artiglieria da 88 mm come il più temibile nemico
schierato per tiri a terra e contraerei e perciò ha concentrato contro le postazioni di queste artiglierie tutte
le offese atte ad annientarle. Il gruppo da 88 della "Littorio" è stato perduto e ripreso dai nostri carri armati
e poi annientato come un obiettivo predestinato. [...] Nel corso della battaglia, al verificarsi di falle attra-
verso i nostri raum, il comando tedesco dovette ordinare alla "Littorio" di spostare battaglioni di bersa-
glieri tipo AS ed anche gruppi di artiglieria dai loro capisaldi chiusi per andarsi a schierare non più a capo-
saldo ma in linea a turare falle prodottesi nello schieramento avanzato. Questi spostamenti e successivi
schieramenti implicavano impiego di autocarri, percorsi nel senso della fronte e sotto fuoco e bombarda-
mento spesso micidiali. L'operazione di schieramento di questi reparti nel punto critico era tutt'altro che
semplice, specialmente nel ristabilimento di contatti laterali nei combattimenti in corso. Sono appunto tali
reparti, cioè i Battaglioni XXIII e XXXVI Bersaglieri ed il II Gruppo da 75/27 che sono caduti prigionieri
col comando del 12° Bersaglieri (col. MOVM Gaetano Amoroso) [...]. È evidente che mentre un batta-
glione sistemato a caposaldo può resistere ad oltranza anche se circondato, lo stesso battaglione deve, suo
Da sinistra.
malgrado, crollare se all'improvviso è schierato altrove linearmente e poi avvolto per le ali. Meno gloriosa
Semovente tedesco da 15 cm su
e più sfortunata ed ingiusta dunque la sorte di questi magnifici reparti rispetto a quella dei carristi della meccanica francese in movimento
"Littorio". [... | Il carro M si era già dimostrato notevolmente superato nelle precedenti azioni. I nostri car- sulla via Balbia. A LI Alamein i
risti sapevano per esperienza che i carri avversari potevano aprire un tiro preciso contro di loro a distanza reparti corazzati della "Littorio"
quasi doppia di quella necessaria ad un razionale impiego del cannone da 47 installato sul carro M e sape- operarono quasi sempre di
concerto con quelli tedeschi.
vano anche che il colpo isolato del 47 con proietto EP era di effetto considerevole, ma già in decadenza e
sempre subordinato alla gittata utile, di tale esiguità da frustrare il pregio della granata. Al combattimento Bersaglieri portaferiti soccorrono
di Fuka (30 giugno 1942) i carri nemici, sebbene molto inferiori di numero, avevano potuto, prima di un commilitone. La "Littorio"
esporsi ai tiri del 47, colpire reiteratamente i nostri carri con effetti di distruzione insospettata. perse nella battaglia oltre un
quinto dei propri effettivi.
53

n ufficiale britannico ispeziona


un carro italiano dopo la
battaglia. Il 4 novembre la
"Littorio" era rimasta con 20
mezzi corazzati efficienti
(IWM n. 14556).

38) Diverso trattamento, curio-


amente. è stato riservato al 136°
teggimento Artiglieria "Giovani
'ascisti". inquadrato nell'omoni-
na Divisione, che nel 1951 rice-
ette la Medaglia d'Argento al
falor Militare.
L'armamento calibro 75 [e 57, n.d.a.] dei carri nemici era contrapposto e generalizzato di fronte al vecchio
39) Il Reggimento "Giovani Fa- 47 del superato carro M. Tutte queste considerazioni ridondano a gloria ed onore dei carristi della
cisti", elevato a Divisione Co- "Littorio" che da soli o in unione ai camerati tedeschi, pur consci dell'inferiorità risaputa del loro mezzo,
azzata nel maggio 1942, operò si sono prodigati senza esitazione in una battaglia senza tregua tutta sostenuta e frazionata in combatti-
lei corso della ritirata dalla Tri- menti a base di contrattacchi a stretta misura in tutte le direzioni. In questa strenua lotta resta ancora da
olitania a fianco del gruppo di
domandarsi per quale forza morale i carristi hanno tenuto fronte aggressivamente ai carri e all'artiglieria
ombattimento "Centauro" (già
lei XX Corpo d'Armata), che avversaria, quando l'esperienza di tutte le guerre ha dimostrato che non vi è morale che non crolli di fronte
iuniva gli elementi superstiti alla evidente inferiorità materiale del proprio armamento rispetto a quello avversario.
Iella "Littorio". Altri veterani
Iella stessa divisione confluiro-
10 nel 132° Reggimento Con- Di fronte a questi gloriosi fatti d ' a r m e non si p u ò fare a m e n o di stigmatizzare l ' o p e r a t o dei
rocarri da 47/32 inquadrato nel- vertici militari e politici c h e h a n n o impedito il meritato r i c o n o s c i m e n t o del valore dei c o m b a t -
a 1" Armata nella difesa della
tenti della "Littorio" in Egitto. Se si p u ò parlare di vera e propria ingiustizia perpetrata nei c o n -
Tunisia e costituito dai Batta-
;lioni "Ariete", "Trieste" e "Lit- fronti soprattutto dei reparti carristi del 133° e degli artiglieri della " L i t t o r i o " per la m a n c a t a
orio". Allo scioglimento del c o n c e s s i o n e di o n o r i f i c e n z e al Valor Militare, a n c o r più g r a v e è stato il c o m p o r t a m e n t o del
.32° Reggimento n e l l ' a p r i l e
Ministero della G u e r r a , già nel 1941-1943, nei confronti del G r u p p o Battaglioni, poi Reggi-
943 sopravvisse il Battaglione
Littorio" che passò in organico m e n t o " G i o v a n i Fascisti", che si vide negata addirittura la concessione della Bandiera di G u e r r a
illa Divisione "Pistoia", arren- (38). N o n o s t a n t e fosse un r e g g i m e n t o regolare del Regio Esercito con tanto di mostrine rosso-
andosi agli anglo-americani nel gialle s o r m o n t a t e da stellette e l ' e r o i c o c o m p o r t a m e n t o a v u t o nel c o r s o della battaglia di Bir el
naggio 1943.
G o b i nel d i c e m b r e 1941 e nella successiva difesa della Tunisia del 1943, i " G i o v a n i Fascisti"
40) Raffaele Arcella. L'ultima sono stati l ' u n i c o R e g g i m e n t o di Fanteria italiano ad andare in guerra privo di Vessillo da c o m -
mica. Acireale. Bonanno. battimento (39).

41) Nel novembre 1976 il 10° S e b b e n e una n o r m a del Ministero della D i f e s a risalente al m a g g i o 1985 abbia fatto scadere
battaglione Carri "M.O. Bruno" (tranne casi eccezionali) i termini di c o n c e s s i o n e di o n o r i f i c e n z e per fatti d ' a r m e risalenti al
icevette la Bandiera del 133° s e c o n d o conflitto m o n d i a l e , numerosi s o n o stati i tentativi, anche in tempi recenti, da parte di
ieggimento Fanteria Carristi,
lei quale conservava e traman- associazioni combattentistiche e di alte autorità militari miranti al r i c o n o s c i m e n t o f o r m a l e di
lava le tradizioni. Il Vessillo fu atti di valore compiuti da reparti nel 1940-1943, c o m e ad e s e m p i o quello d e l l ' u l t i m a carica di
versato al Sacrario del Vittoriano cavalleria di Poloj condotta dal R e g g i m e n t o "Cavalleggeri di A l e s s a n d r i a " (14°) in Iugoslavia
lei gennaio 1991 all'atto dello
icioglimento del Battaglione. n e l l ' a g o s t o 1942 (40). N e s s u n o , invece, pensa più alle gesta dei reparti della " L i t t o r i o " la cui
m e m o r i a storica è stata quasi cancellata a n c h e d a l l ' o r d i n a m e n t o della Forza A r m a t a . Il 133°
42) Al 3° Articelere fu concessa Carri, risorto nel 1992 ad A l t a m u r a ( B A ) , ha avuto breve vita, v e n e n d o disciolto già nel 1995
a Medaglia d'Argento al Valor
(41), mentre la Bandiera di G u e r r a del 12° Bersaglieri è conservasta al Sacrario delle Bandiere
Militare per il ciclo d'operazioni
H Africa settentrionale del mag- delle Forze A r m a t e del Vittoriano d o p o la sua soppressione avvenuta nell'aprile 2 0 0 5 . R i m a n e
tio-dicembre 1941. Il 133° Reg- in vita il R e g g i m e n t o Artiglieria a C a v a l l o che ha ereditato le tradizioni del 3° Articelere (42).
fcimento Artiglieria non è stato
ì)iù ricostituito.
Antares
Un c a n n o n e da 88/55 t e d e s c o in d o t a z i o n e alia Divisione corazzata " L i t t o r i o "
schierata a El Alamein (si veda articolo a pag. 41).

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