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Dal 1° Reggimento Paracadutisti in Viterbo, il 16 febbraio 1942
fu trasferito nel 185° Reggimento Paracadutisti A. O.
(Acquisizione Obiettivi) e con questo reparto partecipò alle
operazioni di guerra in Croazia e in Sicilia.
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conducendolo su un autoambulanza militare, presso la Scuola
Allievi Carabinieri di Roma. La notizia ebbe il riserbo massimo
che meritava, solo in tarda serata la radio interruppe le
trasmissioni per diffondere il comunicato seguente:
Nel corso degli ultimi anni di guerra, almeno a partire dal 1942,
la credibilità del fascismo incominciava a vacillare, determinato
dall’incapacità di governare i conflitti sui fronti di guerra: il tonfo
nella campagna d’Africa e la disastrosa guerra di Russia furono
la conseguenza di una strategia militare fallimentare con
armamento obsoleto e razionamento alimentare. Tutto questo,
veniva mascherato dalla propaganda fascista che continuava a far
vedere agli italiani scenari diversi e non la cruda realtà degli
uomini alle armi e la popolazione ridotta alla fame.
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nella cittadina di Cassibile (Siracusa) il 3 settembre 1943 da parte
del Generale alla presenza del Generale Dwight David
Eisenhower, (futuro Presidente degli Stati Uniti 1953/1961). Fu
l’atto con il quale il Regno d’Italia cessò le ostilità contro le forze
Anglo-Americane, in realtà non si trattava affatto di un
armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni.
Poiché tale atto stabiliva l’entrata in vigore dal momento del suo
annuncio pubblico, l’8 settembre 1943 alle ore 18.30, dai
microfoni di radio Algeri fu reso noto dal Generale Dwight
Eisenhower e poco dopo alle ore 19.42 confermato dai microfoni
dell’EIAR da parte del Maresciallo d’Italia Generale Pietro
Badoglio il seguente proclama:
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Nelle file del Regio Esercito si consumò una dissoluzione senza
eguali, i sintomi dello sbandamento da parte dei militari di ogni
ordine e grado in assenza di precise disposizioni dai comandi,
suffragò in un generale disorientamento. La disciplina ebbe il suo
massimo tracollo, i reparti si sfaldarono la compattezza nei
ranghi venne a mancare. Molti soldati abbandonarono l’uniforme
indossando abiti borghesi. Altri soldati continuarono a
combattere a fianco del già alleato germanico. Altri, preferirono
combattere ancora nelle file del Regio Esercito, contro il secolare
nemico: i tedeschi.
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CAPITOLO SECONDO
LA SCELTA DI CAMPO
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di dare sepoltura al corpo del Bechi in mare, alle Bocche di
Bonifacio, nei pressi di Santa Teresa di Gallura.
La scelta di campo del Capitano Gay, Comandante dell’8^
Compagnia del 185° Reggimento “Nembo”, fu quella dell’Onore,
fedele al giuramento prestato il 1° novembre 1936; continuando
a combattere nei ranghi del Regio Esercito, contro i tedeschi.
Raccolto attorno a se un gruppo di paracadutisti del 185°
Reggimento, fu assegnato al S.I.M. (Servizio Informazioni
Militare) perché in servizio presso la 1^ Divisione canadese
operante nella zona di Lucera. Con questo esiguo numero di
paracadutisti ebbe modo, in rischiose azioni di pattuglie, di
distinguersi e riscuotere ammirazione degli alleati. Man mano il
suo gruppo aumentò sempre di più, grazie all’indiscusso carisma
di “Comandante”; Gay riportò nei ranghi anche quei militari
rimasti scettici all’indomani dell’8 settembre. Nel novembre
1943, l’Ufficiale passò alle dipendenze del XIII° Corpo
Britannico, che, il successivo mese di dicembre, assunse la
denominazione di “ 1° Reparto Speciale Autonomo” e nel marzo
1944, in quella di “Squadrone da Ricognizione F “ (“F” dalla
lettera iniziale di Folgore).
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dello Squadrone, come già accennato, operarono in un primo
tempo nella zona di Lucera, effettuando, nel 1944, una serie di
missioni esplorative con riuscite puntate offensive contro i
tedeschi nella zona di Casoli (Ch); seguirono, Sesto Campano,
zona di Roccasecca e Arpino località poste a nord di Cassino.
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fonti citano un diverso organico di uomini) per un’operazione
speciale di aviolancio.
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l’imbracatura aveva un congegno di sgancio rapido; infatti,
durante la fase di atterraggio, tirando le due bretelle anteriori e
mollandole a pochi metri da terra, si riusciva a fare un morbido
atterraggio. Le esercitazioni di tiro avvenivano con tutte le armi
automatiche e di reparto in uso ai paracadutisti americani e
inglesi.
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Nel briefing del giorno 20, qualche ora prima dell’imbarco,
vennero assegnate le Zone di Lancio. Allo Squadrone “F” furono
assegnate le Drop Zone dalla 13 alla 19 e la numero 23, tutte nel
Ferrarese, Medolla, San Felice sul Panaro e Finale Emilia. Al
distaccamento “Nembo” le zone di lancio dal 24 al 28, sulla
statale 12 “del Brennero” a sud di Poggio Rusco, Ostiglia e a
Nord di Revere. Il Maggiore Ramsay, unico militare inglese si
lancia nella zona contrassegnata al n.16
CAPITANO CARLO FRANCESCO GAY MAVM – P.M.G. S.TEN. FRANCESCO SERRA MAVM
SERG. MAGG. MODESTO DALL’ASTA MBVM C.LE MAGG. GIOVANNI BIANCHIN MBVM
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PATTUGLIA “I” ZONA 15 PATTUGLIA “F” ZONA 17
C.LE MAGG. ELIO ANTONIACONI MAVM C.LE MAGG. GINO MANGIA MAVM
C.LE MAGG. ATTILIO BIALE MAVM C.LE MAGG. LUIGI POLESE MAVM
C.LE MAGG. LUIGI BONIZZONI MAVM SERG. RINO RUVOLI MAVM - CGVM
C.LE MAGG. VASCO FABBRI MAVM C.LE MAGG. CELSO TRAVAINI MAVM
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PATTUGLIA “L” ZONA 19 PATTUGLIA “M” ZONA 19
C.LE GIANNI BIASI MAVM ( ALLA MEMORIA) SERG. UMBERTO COSTA MAVM
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PATTUGLIA “N”ZONA 18 PATTUGLIA “O” ZONA 18
SERG. MAGG. PIERO PERSIVALLI MAVM SERG. MAGG. GIUSEPPE PECORARO MAVM
PAR. EDOARDO SUPPO MAVM PAR. AMELIO DE JULIIS MOVM (ALLA MEMORIA)
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SQUADRA N. 3 “ZONA DI LANCIO 27” SQUADRA N. 4 “ZONA DI LANCIO 28”
C.LE . MAGG. ROBERTO FIUMI MBVM SERG. MAGG. LUIGI MARIANI MBVM
SERG. MAGG. POTITO MAGLIONE MAVM SERG. MAGG. BENEDETTO MARTINETTO MAVM
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SQUADRA N. 7 “ZONA DI LANCIO 25” SQUADRA N. 8 “ZONA DI LANCIO 25”
C.LE MAGG. SESTILIO MURGIA MBVM C.LE MAGG. CARLO MILANO MBVM
SERG. MAGG. LIBERO JOB MBVM SERG. MAGG. VINCENZO PISCIONERI MAVM
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SQUADRA N.12 ZONA DI LANCIO “26”
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traspirava tutta l’importanza della rischiosa missione affidata alle
due centurie di paracadutisti del Reggimento “Nembo” e dello
squadrone “F”; il testo del telegramma diceva:
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piombò al suolo senza che il paracadute si aprisse. Fu il primo
caduto dell’Operazione; alla memoria, gli fu concessa la
Medaglia d’Argento al V.M.
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causa dell’intenso fuoco di sbarramento da parte della contraerea,
accelerò finendo col paracadutare le pattuglie a molti chilometri
di distanza dalla Zona di Lancio prefissata. Benché non vi
fossero problemi di atterraggio, le due pattuglie si ricompattarono
solo molte ore dopo nei pressi del comune di Ravarino e da quel
momento incominciarono la loro azione di disturbo e sabotaggio.
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suscitò l’ammirazione degli alleati; poco più di duecento uomini
avevano lasciato sul terreno centinaia di tedeschi uccisi, oltre un
migliaio di prigionieri, automezzi distrutti, linee telefoniche rese
inutilizzabili, posti comando attaccati e distrutti. Questi furono i
risultati di uomini motivati ben addestrati, guidati ottimamente
dai loro Ufficiali. Le pattuglie si ricomposero, per lasciare il
teatro delle operazioni e fare rientro alla Base operativa di
Fiesole. Si registrarono, per entrambe le Centurie, caduti in
combattimento e militari dispersi nel fatto d’arme.
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Sul finire del mese di aprile 1945 lo Squadrone si trovò, per un
periodo di riposo, presso la base di Fiesole; nell’occasione il
Comandante dell’8^ armata britannica Generale Mac Creery
indirizzò al Comandante Gay il seguente messaggio di
congratulazioni, identico a quello precedentemente inviato al
Reggimento “Nembo”:
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professionalmente corretto, non esponeva i suoi uomini a rischi
superflui per ben figurare con il Comando Inglese, voleva solo
dimostrare con l’esempio, la fiera tempra del soldato italiano che
sapeva lottare fino all’estremo sacrificio della vita. Seppe
organizzare e preparare i propri uomini, fondendoli in un saldo
reparto di altissima capacità combattiva, per il severo
addestramento e l’entusiastico ardimento, doti queste necessarie
per ogni combattente. Nei due anni di vita dello Squadrone non si
conobbero allontanamenti illeciti o diserzioni.
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successivamente assunse il Comando del 2° Reparto Corsi (aprile
– agosto 1958) e dal (settembre 1958 al 30 settembre 1960) fu
nominato Comandante del 4° Reparto Corsi della Scuola Truppe
Corazzate nella sede di Persano (SA).
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CAPITOLO TERZO
LE DECORAZIONI
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aveva saputo mantenere in perfetta efficienza e nel quale aveva
inquadrato parecchi sbandati, si distingueva prima in audace
azione di pattuglia, poi in duri e cruenti combattimenti sul fronte
della Majella e poscia sul fronte di cassino ove meritava
ripetutamente l’elogio del comando alleato per la capacità tattica,
l’energia e il prestigio dimostrati nell’impiego dei suoi
dipendenti. Dopo la liberazione di Firenze ove il suo reparto,
primo fra tutti, riusciva a penetrare combattendo e sloggiando il
nemico in violenti e audaci scontri comandato a mantenere le
posizioni di un ampio fronte davanti ad uno dei capisaldi della
linea gotica, avendo alle dipendenze tre batterie da 88 e due
plotoni di carri armati, conteneva, per oltre due mesi gli attacchi
del nemico e riusciva contrattaccando a infliggere perdite gravi
nelle file avversarie. Successivamente, durante la ritirata dei
tedeschi si offriva volontario per organizzare ed attuare con i suoi
uomini, un lancio dietro le linee avversarie, che effettuato
sconvolgeva e paralizzava il ripiegamento del nemico,
mantenendo intatto un ponte sul Po “.
– Guerra di liberazione, settembre 1943- 25 aprile 1945 – B.U.
Disp. 6^ Anno 1952 pag. 653.
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ALTRE DECORAZIONI
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Decorato della Medaglia militare d’Argento al merito di
Lungo Comando.
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CAMPAGNE DI GUERRA
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QUARTO CAPITOLO
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Fu propiziatore della costituzione della Sezione Paracadutisti di
Caserta nell’anno 1976, in seguito, fu deliberata la sua nomina a
Presidente Onorario di Sezione unitamente a quella di Presidente
Onorario dell’A.N.P.d’I.
Allo Squadrone F,
Con affetto
Il Comandante Gay
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nella pianura Padana tra la notte dal 20 al 23 aprile 1945. A
rendergli l’estremo saluto nella chiesa di Sant’Antonio in
Caserta, autorità civili e militari; accorsero amici e una folla di
conoscenti giunti da ogni parte d’Italia; la Presidenza Nazionale
dell’Associazione era rappresentata da Ganzini e dal Generale
Palumbo, inoltre, un picchetto del 19° Reggimento Cavalleggeri
“Guide” di stanza in Salerno, gli rese gli onori militari.
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Gay fu responsabile della foresteria del settore giovanile della
compagine casertana di Basket Juvecaserta, inoltre fece parte del
Comitato di organizzazione e Presidente di giuria del Concorso
Ippico Nazionale - Coppa d’Oro Città di Caserta, che si teneva
nello splendido scenario della Reggia Vanvitelliana della Città e
nella tenuta Maggiò in Casagiove, alle porte di Caserta.
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BIBLIOGRAFIA CONSULTATA
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INDICE
Ringraziamenti
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