IBBO-1860
di GAETANO
FIORENTINO
bbiamo altre \!,he ..rirto ch nel -Reale EserirtLr J S.\1. i, Re del Regno delle D.r: Sici-lie vi erano due coryi p.rnicolarmente addestrati e cumti: anillrrn.1 ed
il
genio.
Abbiamo altres dferito come le due rr' mi fossero definite dal tempo di re Carltr
sino agli inizi del XIX secolo Corpo Rea-
Ie-. poiche gli uilciai delle due .peci,it avevano la medesima istruzione e gli
piani dr studio. Anche con l'adozione dell'Ordinanza di Francia, attuata dal brigadiere de Pommereui, artiglieria e genio rimasero riuniti in un'unica arma. Con l'avvento al trono di Ferdinando II nel 1830, da tempo svincolati l'uno dall'altro fomarono quelli che all'epoca erano defi
51s.si
niti
"corpi gli ufficial erano scelti tra i migliori allievi de Rea Collegio Militare al termine di otto lunghi ed intensi anni di
Se
facoltativi.
studio e dopo un difficile esame finale, non minore cura veniva posta nell'adde. slramenro della truppa. Aniglieria e geni, in effetti emno for:lati da personale alta'.= mente qualificato e preparato, perfetta-
II
1829) da: una Direzione Generale affidata ad un Maresciallo di Campo o Tenente Generale; due ispezioni, una per la pafte coltinentae e 'altra per la Sicilia affidate a Brigadieri o Marescialli di Campo e 1.1 sottodirezioni: due reggimenti di arti gierie r piedi: I/2 brigata di artigieria a cavallo aggregata alla Guardia Reale: una brigJla di Arlefici Pompieri ed Armieri. una brigata di Artiglieri veterani addetti alla custodia ed al servizio delle batterie delle coste, delle isole e piazzaforti maritti-
me, coadiuvati dal Corpo degli Artiglieri Littomlii Corpo Poitico di artiglieria composto da tutti coloro che erano assegnati alla custodia e controllo degli arsenali, dr positi, magazziDi, fabbriche d'armi; div iione del Treno di Ca'a Reale, anch essaaggregata alla Guardia Reale; in ultimo dal battaglione del Treno di linea per il traspofto dei pezzi. munizioni, bagagli.
A met degli anni '40 il numero dei reggimenti d aniglieriu a piedi rimasero immutati a due (l' Re e 2" Regina), ma con un aumenro di aniglieri per le compagnie dei secondi battaglioni. L'aniglieria montata, staccata dalla guardia, entr a far par-
te dell arma come reparto a.e. Lr brigata Artefici Pompieri ed Armieri su quattro compagnie fu modificata in Brigata Artefici, composta da una compagnia d'Armieri, una d'Artelici, e due di Pontonieri, giusta la piontq organice contenutu neL R.D. del 16 notentbre 1839>>. Negli ullimi anni del Regno. all incirca rra il l85g ed il 1860. l arma era costilui ta oltre che dalla Direzione Generale e dalle Ispezioni e Sottodirezioni, da uno Stato Maggiore di 136 individui, da una cor tabilit di 73 effettivi, da due rcggimen a piedi. ciascuno formaro da 4 brigare. piti
80 I diana-ARMI
caso
di necessit. Essi dovevano risiedere in locaita non dislanti dai luoghi in cui preslrvano servzio. erano esenli dal servizio militare, ma venivano puniti con la ferrna di otto anni, qualora non si presentassero per un cerlo numero di volre agli esercizi periodici, alle chiamate improwise o si allontanassero dalla residenza senza un giustificato motivo o senza awertirc i superiori da cui dipendevano. All'epoca dell'assunzione al trono di
Francesco
l, Ianiglieria
napoletana vive-
II,
Carlo Filangieri, I'arma era stata completamente innovata, ispindosi a quanto di megio si em fatto nelle maggiori potenze europee, migliorando ed innovando le bocche da fuoco grazie alle migliorie ap-
dell'Arsenale di Napoli. Furono potenziati e attrezzati tutti gli stabilimenti addetti alla fusione dei pezzi ed alla cosrruzione delle parti in legno. A Napoli la Fonderia e Barena fu dotata di nuovi forni e torni azionati da una motrice a vapore che sosrilu la precendele energia animale impiegata. Lo slesso Filangieri ide un sistema a gancio frottante per il trasporto dei pezzi da campagna, che permetteva di tenere il timone orizzontale ed impediva eccessivi sbattimenti. I pezzi erano in ferro,
enie di cui le prime due di ciascuna bri ata erano addette all'aftiglieria da campo . .r terz.r e lJ quarla a quellu dr piJ//J. Delle compagnie da campo tre erano mon-
l Artiglieri in grande uniforme estira ed invernale. 1E30 c. 2. 3. Moschetto da 28" a pietra e trasformato a luminello. lato destro e
sinistro. 4. Particolare delle piastre del modello a pietra e di quello trasformato a luminello.
guatamente dotate di un atrmamento moderno. Le conseguenze s videro negli assedi di Messina, Capua e Gaeta, ove
ade-
nuo-
vi cannoni piemontesi ottennerc effetti devastanti sugli assediati, che da un lato pagarono un eccessivo t buto di sangue e dall'altro non erano in grado di rispondere adeguatamente ai tiri nemici, poich le piazzole dell'assediante erano fuori della portata dei pezzi napoletani. L'armamento individuale degli artiglieri consisle\a in un moschelto di dimensioni ridotte rispetto ai fucili della fanteria, ed esattamente ne moschetto da 28 polici a c \.u lun8a. Per dilndersi negli sconlri all'arma bianca essi erano altres muniti di baionettu a minicoLlo e ghiera. da innestcrsi rulla cunna del mo'chetto, e di sciabola briquet. Il moschetto si ispirava al fucile francese dell'epoca napoleonica il modello 1777 e suoi derivati come l'anno IX e 1822, ma meno ingombrante, dotato di accia no a pietra focaia. Le caratteristiche erano le seguenti: unghezza totale mm. 1.140; lunghezza can na mm.758: piastra a <<silex>>: canna non rigata in calibro l7,l; controcartella a S. Fornimenti: cappuccina, fascetta, bocchino, ponticello, cacioo, controcartela in
diana-ABMI 181
rire. le cn.r Jelre bu[erie-. e cinque r piedi. di cui due da montagna. Le tre batterie munrfle di c,ascun regpimenro. Unire in.ien)e. [.rrr ur uno un'unili d impie!,) a se stante. Ogni reggimento d'artiglieria era composto, in base ale disposizioni, di 2.066 uomini in tempo di pace. aumentati a 3.202 in caso di guerra, ma la cui forza abrtuale consi.reru in 2.24J rnilituri ron numerosi quadrupedi per il trasporto dei pezz. Bisognava poi aggirLngere la mezza brigara di aniglieria a cavallo: ie batterie svizzere, una per ognuno dei quattro regpirrenli di mercenari elverici. in orsanico .ino rllo scioglimento dei repxrri x \egutto della rivolta attuata da una parte di loro nel 1859; a brigata Aflefici ed il battaglione del Treno addetto al tmsporto.
Restavano in essere gi
Afiiglieri Littorenu-
'
ottone. Mirino fuso sul bocchino, canna nriva di lacca di mira, menlre il muniTio' 'n"-antr a," costiluilo da palle sleriche di
p
orr:rndo le armi a plctra comlnclarono ad'cssere Irasl'ormale nel sislema ad ac_ censrone c Dercutsione a capsule fulminnrr- anche tlcuni moschelli da 28". ad eccczione dr quelli in dola/ione ai repani m,,nreti. subirono la medesima :'ofle Le canne l'urono dulale di mulinello "u cui venivano fissate le capsule: il foro laterale
tumbu.
ooslo in corrispondenza del bactnetto fu liminutu; gli acciarini, privati del meccanimo e5teo a pietra, lurono dolati di u cane di lip,.r francese che percuotendo 1.. caosula. posla sul luminello. procurava l'accensione del proiellile nella camera di
t"io*it*n"n,
iri,
l'
ufficiale ed artiglicre in grande uniforme invernale 1855-59. 6. Particolare della piastra a pietra. 7. Particolar detla piastra trasformata a
5.
lumrnello, E. 9. Particolare dcl moschetto da 28" mod' 1860 lato destro sinistro.
82 I
diana-ARN,4l
10.
11
l,
ti, poich le molle del meccanismo intercane erano le stesse rl sistema a pietra focaia, fissate lungo la ?arte anteriorc e centrale interna dell'acclanno. Poco prima che il regno cedesse per I'invasione garibaldina e piemontese, gli arsenali napoletani costruircno un'arma molto interessante a molla indietro che derivava direttamente dal moschetto da 28". Esso era simile alla carabina da cacciatore da 32" per la forma, ma di proporzioni ridotte. Si distingueva poi dall'arma
assegnata ai guastatori per avere un diverso alzo, costituito da due fogliette con-
il
dotato di attacco a slitta per la sciabolabaionetta con lama a yatagan, fissato sulla destra della volata all'estremit della canna. La bacchetta . nel nostlo caso. con testa a pera e non a tulipano, come nel modello per teste di colonna. E perci bene definire quest'arma moschetto da 28" a
trapposle e ribaltabili sulla canna. La prima pir corta per il tiro a 200 e 300 m., la seconda pitr lunga per bersagli posti a 400
mati sulla produzione degli arsenali napoletani. Le camtteristiche principali sono: lunghezza totale nm. 1.145; lunghezza canna mm. 750: piasta a percussione a molla indietro; canna gata calibro mm. 17,5; controcartella a rondella triangolarc; tacca di mira a due fogliette saldata alla volata; fomimenti: cappuccina, granatiera, bocchino, ponticello, porta maglietta, calciolo
10. 12.
ll.
a foglette.
L'a
il
mrrmo.
13. L'alzo abbassato sulla canna. 14. L^ data 1E60 sul lato sinistro della canna. 15, La data di fabbricazione <1860
in ottone.
all'interno dell'acciarino.
diana-ARMI 183