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La vita familiare

e sociale degli Indiani Nambikwara


Indice

Introdutione
p. 9 Ccnni storici
x z I4 terri~orio
IJ Clnssificazione dei gnilipi 14
Ilgciierc di vita
30 Elenco drj riniboli /nno/oglc;

Sistemi di parentela
Smdio concreto dei gruppi
Gnippn orientale
Gruppo ccntrele C mctidionale
Gruppo occidentale
G n i p p scttcntrionalc Lc

relazioni interindividu~li
Matiti C mogli
La vita msuele
Genitori e bambini
I nonni
I collatrrali e i patenti acquistati

PARTE SECONDA Ld vita fdciak

123 Ilcomando
r 29 Guerra e commercio 135
Magia, riti e credenx religiose 14 1
Tmria dclia morte
INDICE

Coinunicazione con un mondo soprannaturale:


sciamanismo
Dalla nascita alla morte
Psicologi e vita quotidiana
Le cstc gorie
I nume..
iri
I coiori
Cnnoscenze rrllotivc nll'univeno
Tradizione
Gli nitcggirmenti psicologici
C(inclusione
I1 nome dei Nambikwara compare nella letteratura etno-
logica sin dal xvrrr secolo; ma ci sembra inutile compilare qui
riferimenti che si ridiicono a una citazione piU o meno defor-
mata dcl nome t r'ibale, c all'indicti itiva del
territoriaI occuparo dal griuppo. In cettua il
, ,L, .-L""
loro non]=. L I I C J C I I I U I a > I A un ~ O ~ I I I I I I U , ,i
I 1 l j ' l l C : tubi
m, ,.:<
C,
~ 1J IUV I.

Narnbikvvara sonc rimasti Ipraticam ente scoriosciuti sino all'e-


poca dell,a l«ro sr( Gcisle, ne Ja parte del genc-
nlc (allora- _ wiioni~ciio,
--l--
~ a n d i d ohiinriano da Silva Rondon.
DRI 1907 in poi, siamo direttamente o indirettamente debi-
tori dclla Commissione Rondon di tutte Ic informazioni di-
sponibili sul loro conto.
È noto che nel 1907, il colonnello Rondon ricevette dal
governo brasilinno la missione di esplorare i territori chc si
cstcndono, su r joo chilometri circa, dalla localitA di Diaman-
tino sino al rio Madcira. Questa campagna . - doveva precedere
la costrul ina linea telegrafi<:a strategica che r~llcgasse
Ia capital e ai post i di fron tiera . . nordoccidentali. Ne1
COEO di liiia pr ilria - ---A:-:
3pcuiLiviir --- curriiiiciata
--- -A- -1 " -- D -- .l-.-
-ricl i yu7? r\iiiiuuii

riusci a raggiungere il Jurucna, afiucn te principale del Ta-


pajoz rimasto sino allora sconosciuto. La scoperta ebbe luogo
il 2 0 ottobre; una seconda spedizione, iniziata nel 1908, per-
mise l'apertura di una via di terra verso i1 Madeira. Era il pri-
mo obiettivo della missione affidata a l generale Rondon; la
sua realizzazione awcnne il 25 dicembre 1909. Nel corso di
tali due spedizioni fu stabilito per la prima volta un contatto
con i Narnbi kwari
sri della :ono attr

Cfr. p. 178,nota.
territori indigeni dal 1909 al 19x3 circa. Durante questo pe-
riodo, e da allora jn poi, vi furono regolari relazioni, peraltro
intennittenti, fra gli Indiani e i membri della Corninissione
telcgrafica: ufficiali del genio, soldati e manovali. I contatti
sono continuati anche dopo la fine dei lavori. Tuttavia" ". 31 aullu

Ciiradati, e avveng,ono sopr*attutto :on C le stazioni il cui servi-


7:io è assicurato d agli Indi ani Pare ssi, educati per inceressa-
tnento detlla L, Comrnissione,
A partc alcuni libri e articoli,di carattereaneddotico, scrit-
ti da questo o quel collaboratore del generale Rondon, possia-
mo ricorrere, come uniche fonti d'jnformazione sugli Indiani
Nambikwara, alle seguenti opere. Anzitutto, il Rajporto et-
n_oLprrico dovuto allo stesso generale Rondon, e stampato a
Rio de Janeiro come una delle numerosc pubblicazioni uffi-
ciali dclla Commissione (n. 2 , 191r ). Bisogna citare inoltre
4 :nze dellaD stesso iautore che seguir<?no fa spedizione
I t-Rondoi1 al rio daD,.,>--
Uuvida (Edizioine in lin g u a p r -
t . --l:
Missijo-l\vr,uun, Rio de Janeiro K 9 .I Lo, CULLIUIIC I Z I
.-
1ingua inlglcse: Lccrures deltvered by Gcricrul Cutrdido Ma-
)*iono da Silvo Rondon ecc., Commissao Rondon, pubbl. n.

I $ 3 ?.Doh biamo pure riferirci a un articolo cli un giovane ufi-

cialc di stato rnaggiorc dcl generale Rondon, Antonio Pyrc-


ncus dc Souza (Aro!as sobrc*os cosrurncBsdos Indios Numbik-
w_a-s, a Revista do MuseuYauliita D, vol. r F, 1.923~alle in-
formazioni sparse nei diversi rapporti della Commissione,
pubblicati durante e dopo i Invori di esplorazione, e di cui il
piu utile è scnzlaItro quello di Carnicr (Rapport giologique
et ethnologiquc, n. 2 3 , allcgato 5 ) . Si troveranno alcune indi-
< e1 libro di Theodor Roosiivelt (7'1~roughtJ4e Brazi-
1'iun wild'erncss, Works, vol. 6 ) e 1vka.x un brev,e vocabislario in
-..-::-L- :"--
\R.... CAL,Allrnidt (Ergebnisse meiner LruerprJnXcn - - ..-I ....-.. .
iErirJcrJungJ-
reisc in Matlo Grosso, ezeitschrif; fur Ethnologie D, vol. 40,
1929).
Nel r 9 r 2 , il direttore del Museo nazionale di Rio de Janei-
ro, dotcor Edgar Roquette Pinto, ebbe la missione di rag-
giungere la Commissione Rondon sul terreno, per ricevere,
esaminare e consegnate al Museo le collezioni etnografiche
raccolte dall'inizio dei lavori in poi. Questo viaggic) doveva
offrire al dottor Iioquette Pinto l'occasione di scri~ lere e di
comuniaire parecichi ,.*-,.A--.
articoli e un libro. Il pi6 impor tante fra
i primi è <ci ~aillcntela comunicazione al Congresso interna- -
.-A---
INTRODUZIONE II

zionale degli ameticanisti tenuto a Londra nel I g 12 ( 0 s In-


dio~ Namhikwara d o Brasi1 Centrai); va segnalata inoItre la
sua comunicazione al Congresso panamericano di Washing-
ton ( I 9 I 7) con il titolo 0 s Indios da Serra do Norte. I I b ,
Ratld~nia(ultima edizione: Cia Editora Nacional, Siio Paulo
r 9 3 5 ) , è quasi interamente
-v ... dedicato ai Narnbikwara, e rap-
presentala nostra migliore Fonte-d'inTGrnazionc3.
Tuttavia. l'insieme dei lavori citati nei paragrafi preceden-
ti si riduce a un repertoric3 di poch i dati linguistici - raccolti -
di solito in rnediiocri vocgholati - e a una descrizicme della
cultura n-rtaiciiair,
-*--:..q- -.
awurararncnre svolta
---..--A. ----L-

in Rondonia. T-I n --- rics-


siin punto viene trattata la vita Familiare e I'otganizxazione
sociale. I n tali condizioni, ci si può stupire che, dopo la pub-
blicazione dcl lavoro di Roquerte Pinto, i Nambikwara siano
caduti, a quanto pare, nel piu completo oblio; ed era naturale
che la nostra spedizione, cominciata esattamente ventisei nn-
ni c due mcd dopo l'inizio del viaggio di Roqucttc Pinto, in-
tendesse colmarc - magari pnrzialmentc - le lacune deIlc in-
dagini pr . ~bbiarrIO cercatc1 inform~izioni I i n ~ ~ i s t i c h c
pi6 cstes recise; al>bian~o prestato nnaggiore attenzio-
ne all'asp=tru ~ < U I I I U I ~ I I L U P dclla
-.m, -.
>
..14..""
C U I ~ U I Oiliatcriale. conside-

rando noin tanto ;li oggctt i finiti q1lanto il p klla loro


fabbrica; sopra tti~ t t o ci
, siamo lar clcclica ti
- - - .-.
allo studio scii ~r~anizzazionc -- -:l:---
faniiiiare
-
c- suuaic, la cui de-
scrizione ì. oggetto del presente lavoro.
1: superfluo sottolineare chc non si troverà qui uno studio
esnliriente dclla vita e della società narnbikwara. Abbarng
potuto-condividere.L'csistenzadeg1i indigeni-sol~krranieil
periodo-nomade, e questo~sololatta_basterebbe a lirnitatc la
portata---
FT-
della--- nostra'indagine.
---- Un viaggio compiuto durante il
periolo seclentiirio procurertibbe senz'altro informazioni fon-
daine27 ;entireLbe di rett ificare la prospetitiva d'in.
sieme. SI di poterlo compie,re prima o poi. C'orne scti-
.l-..:- .. T C z.. A -
veXqut.lce rinro all'ini7io di Roneonta, V b c i I L a s riau uc scr
--a--

sempre as construcq6es cientificas en tal terreno» Al suo li- l.

bro comunque spetterà sempre il merito di aver richiamato


l'attenzione su una delle pi6 straordinarie culture del Brasile
indigeno rne per I>rimo tracciato un quadro vivacc e
a 6ascina
I Prcfmionc alla seconda edizione, p. r3.
12 INTRODUZIONE

- .&dal
11 territorio occupato dagli Indiani Nambikwara si esten-
rio pàpagaio a oriente sino a una zona che termina
approssimativamente, a nord-ovest, alla confluenza dei rios
CommemoracZo de Floriano e Bar20 de Mdga~o,entrambi
smuent~del rio Machndo o Gi-Parani. Questo punto segna.
nel contempo, la fine dell'altipiano che Aci~ p quasiI a i CtutFa Ia
parte centrale c occidentale dello Stato di Miato Gro:sso. Il li-
mite meridionale è situato sul corso.I-'--3:i I I ~ U I UJc1 rio G~iavull;
A .-
."---A n

piu a occiidentc, si:gue il cotrso comlJet0 del rio Cornimemora-


C ~ deO F1oriano. S;i ignora dove si C(ollochi la frontier a setten-
1 -.--a-

trionale; :li i c u r w supcririrt:- uei J - 1 -:-


riu Roosevelt (anticnmenre: - A - - - & -

rio da Duvida) ì: certo abitato da gtuppi nambikwara, ma co-


storo non possono estendersi lontano verso occidente, poi-
ché la regione intermedia tra il rio Roosevclt e l'alto Gi-Para-
ni ì: occupata da iribii di lingua tupi. Ci scmhra probabile che
la frontiera settentrionale dei territori nambikwara, tra il rio
Roosevelt e il rio Juruena, segua approssimat ivamenre l' i in
parallelo. Cosi, la regionc potrebbe essere dclirnitata nel mo-
do seguente:-a ~ y tfra , 1'1 I " e il 13'"arallel o del Ju-
rucna e cfcI Papagaio; o-sud-c;.if;-iìn ia linea Convcnziatnale chc
vada dalli--" -"-allelo C 78" 4' al " ,o ~ J ~ l,ll*f- ..,,A A A*> *l--.#.
i a i l c i u u , UUVC

quest'ult imo punlto corrisl;onde pr cssappoco a1 sito della cit-


t i di Vi11a Bella; Lz sud, il c*orsodel .t:--- GuaporC da Villa Della si-
no alle ~ .-.: A - l -:
O I ~UCI
-l
L I rio C:orumuinru c la regione circostantc, C , ui
-... - 3 :
qui, il corso del rio Commernoraq5o de Floriano fino all'inizio
del rio Machado (circa al parailelo I I" 7' c 60" 9'); a ovest
una linea convenzionale chc si estcndtt clall'ultimo piinto al-
l'intersezione del rio Roosevelt con 1'1 r0 parallelo; infine, a
. nord 1'1 I" parallelo, dal rio Roosevelt al Juruena. Lamaggio-
re lunghezza di quest'area è di circa 400-450 chilometri da
nGd5 Gsud,elGu-~latghezzii, dà Est%ovest raggiunge i 300
chilometri.
Considerata nel suo in!cierne, a ;sa costituisce la :zona --.-.,,
set-
te~t-ri9~a!- occidentale U /l-lF l V ~ J L .-O
il" ..-..--
ciic-uLLupsr 1ia-

m a g g i o r - p a r t ~ T ò ~ S t a t M-ato
~ J i Grosso, il &i margine me-
ridionilisovrasta la campagna di Cuisbi, con l'imponente a-
spetto di un'ardente muraglia rocciosa, la <(Chapada».Que-
sta zona settentrionale e occidentale 2 anche la regione piu
inospitale del Mato Grosso, e forse persino - assieme alle
steppe del nord-est - dell'intero Brasile.
INTRODUZIONE I3
Conosciamo imperfettamente la strut tura geologica di que-
ste terre; esse sono Formate da grès rosso a strati argillosi, e
risalgono a periodi divcrsi: al Devoniano a est (la «Chapa-
da» propriamente detta), al Cretaceo nella zona che ci inte-
ressa specificamente (« Planalto dos Parecis o e pretesa i< Ser-
ra do N o r t c ~ )Lo . strato di grès si eleva scoscesamente al di
sopra delle rocce cristalline che occ 'alta va111e del rio
Cuiabh; la transizione è piu progr :rso la SE>onda o-
rientale dell'altioiano dei Paressi pucciri;, a puciii ,,
L
: -L.:l--.-..-:
ciiiiuiiicri 1

:I ovest d itino, si passa, quasi senta accorgersene, la


1inea spairtiacque che separa il bacino dcl Paraguai, affluente
1 - 1 -:- J. . 1 n1
cici rio ue ia riara, e le sorgenti del rio Ariiios, a sua volta af-
-L-

fluente del rio delle Amazzoni.


Nella sua configurazione generale, la regione è una specie
di vasto altipiano ondulato che si abbassa lentamente in dire-
zione dc2 bacino delle Amaizzoni, cc,n i punti piU alti :al centro
e a sud (intorno agli ottooento met ri) e i pii6 bassi ( t reccn to-
cinquanta metri circa) ve1:so nord e verso ovest. E ppure l
viaggiatorqpartitc3.da ' sud impressionante :;pett aco-
lo quando, dopo raver pcrc )o chilonietri di-aIre terre
desolate, raggiungle la spocI U U I I U I U \~ccidentaile-dell'aItipiano:
rispetto alle terre L---- l-
vassc la -- ui
differen~a a i r i t u u i r i c>. ~l:---:--:
A: -1.: ..-J:--
iicviax-
rn?,di-rito-metri-al-massimo, ma&- Eglilasciadietro
di-s_sCu& boscagliainterminabilc e sterile, mentre, immedia-
tamente ai suoi piedi, comincia, con.la valle-del.Gi-P~rani,la
nori meno iriteGinabile foresta arnazzonica. Qucsta curiosa
frontiera geografica f anche il limite occidentalè dcì'territori
a'ambiky-va.
Piii al centro e piu a nord l'asl )etto 2 CI'iverso: le acque
correnti hanno scavato attraverso 1''alt ipianc trincee chc si al- l

largano in direzione del bacino . an


- .lazzonicc
.. 1; queste: dcpres-
sioni determinanc) diff erenize di alt:itudine C*he posso no giun-
I:ere sincI a e n t ocinquant,a metri; le si noitano sof)tt?ttUt C 0
Inella regiione che si estendle dal rio Roosevt:lt al rjo Doze dc
-.. --..-
- .
?...L-- C gli
GLUVIV, diniiu uii asperco L-l
raisamentc monragnoso che
-.-A -

forse sta all'origine dell'ingannevole espressione «Serra do


Norte H.
La costituzione geologica cospira con le condizioni clima-
tiche a conferire all'altipiano la sua fisionomia desolata. Le
sabbie, prodotte dalla decomposizione del grCs, ofirono un
M e ; e la distribuzione irregolare delle piogge contri-
14 INTRODUZIONE

, Se ecce - d'altron-
- che cadc
,no talvo lta in luglio e a
de caju»,si può di re che il periodo
. - do.lnve fra aprile e settembresia
completar :ce le precipitazioni -. sono- .- eviolenie
Ti.a~i-~u dàottobire sinoai tratta
SjIO,
due odi
tcmpo-
rali in cui a dura Ivolta
ta ur persino
tregior-
I
- :tamente
ni consecutivi.h r a r i c v aI -stagione-plvvvsa 1-I fra cui
ia ~ c ~ i p ~ r > a si tur
eleya:-da-g2-a-44gradi-durante e coperttlagiornata, oA6e1 la
pi6 fresca la not-
te, conuna caduta improwisa mente edibreveall'alba.Ma le brusche
maTp.
variazionidi temperatura caratterizzano iilc ancordi pih la-stata
gionesecca,forse acausadell'intenso irradiamento notturno.
Non 2 raro, in quel periodo,passareda un inassimodiurno di-
4.oaadi a rin minimonottprno-di 8-10 gradi.Gli indigeni,
CI irmsounloa nutdear a o complc e
-, sse :'uso
di pellicciao di tessu- t( dizione.del1 : , siano e
iocrude1 , talecon
c con .e clima, la vegetazione si
r Iiducea r i rattrap :espugli angolosi,
P antespir I l'arrivo
delle pil
..L --.-.,. buisce
a spieg
per un llasso
tcrrasi ricopre, ---
ai rcinpoincredibilmenteurcvc, fiori di
c di erbe alte. Ma per gli altri settemesi, queste piante ddl'in tera regi
appassisconoC si disseccano
(quando
nonsonoi fuochidi bo-
scagliadegli indigeni
a dispornepiu completamente) e la sab-
bia, bianca, rossa od ocra secondola regione, apparein larghi
spiazzi sotto i ramoscelli calcinati.E l'epoca in cui la rara sel-
vaggina vagante attraversol'altipiano si concentra nelle irn-
P likacchi c (cup8es),
cui cupola laarrotondat a scgna-
1: cnzadi i;orgenti. Qiii trova piccoli pascoli ancora
ai ì teggiant talvoItaanche lostrettonastrodi foresta-
galleria dei corsi d'acqua.
Questi ultimi sono numerosi e importanti,e costituiscono
due gruppi principali cheformano rispettivamentei bacini
del Juruenae del Roosevelt. Tutte le valli sono approssima-
tivamente parallelee le loro acquescorronoverso nord; esse
tagliano quindi l'altipianoin altrettantifossati longitudinali,
e si precipitanoin un succedersi di rapide, talvoltaanche di
C:ascate:Come il sdPapagaio rlto
io ridel
a Utiarity,
il. saltodel
6urne re, Sac e le apide
r de 1 Juruena.
Questedisuguaglianze
-..".a-~ulLia~v:idono
--. nente ari alp a terreni
.-----..a-nudi,
~~ag do
sedimentari
g ~ v daialle rocce
ot3iZié
cristalline che riappaiono
nellapartemediadel bacinoamaz-
lapioggi
zonico. Sul loto corso superiore. e in ragione della natura del
te fiumi ha nno letti. profoncli sino a una trentina di
m :qua rest:3 tut tavi:3 cosi tra sparente che si scorgono
-L-
: il fondo e.i.pesci cric
fa ~ i r ~ o l a nTali
o . condizioni ag-
&' ravano arIcora i problemi alimentari: attraverso il verde cri-
st allino dealle acque, il pesce indovina il pescatore e gli sfug-
6':iinmanc:ahilmente. Ciò vale soprattutto per gli affluenti del
Tapajoz: quando si raggiungono le terre basse della valle del
Madeira, e si passa dalla savana alla foresta umida, i corsi
d'acqua si trasformano a loro volta, con letti piatti e fangosi,
e acqiic rossastre
Abbiamo visto che le frontiere del territorio occupato dai
Nambikwara corrispondono - approssimarivamente a sud e
a nord, e quasi esattamente a nord-ovest - alle sponde dell'al-
ti piano. Verso est, dove il limite se; sappoco il corso
dci l Juruerla, i Mam!bi.?!!ra -con
. finnn
-. IU L U I I gli Indiani Paressi
-...
T
C Iranse, Che occupano le pa I r i iricr1Jio~a1C~~cn-fa~~dcII
tipiano.

IÈ impossibile valutare, sia pure grosso modo, la cifra gIo-


bale della popolazione nambikwara, poiché il loro territorio
rimane, per la maggior partc, sconosciuro. Sembrlì ragionevo-
le tuttavia ritenere che, alla fine della costruzionc della linea
trlcgrefica (verso il 1915-20). tale cifra do gya essere circa
Y
cinque volte superiore at suo ammontare, odidrno. Postulan-
do iina densità di po~olazionecostanteper tutto il territorio,
si potrebbe ammet tere una cifra glol7ale di I O 000 abitanti al
momento della sccjperta, C<~rrisponc lente ai 2000 O 3000 di
oggi, e pr obalilmt'nte anct--Jr mcno. I1 nostro itinerario era
stato concepito in base allo scopo principale di metterci a con-
tatto con il maggior numero possibile di indigeni. Dopo cin-
que mesi di viaggio attraverso il loro territorio, però, ne ave-
vamo incontrati soItan to 200; era l'effettivo medio di una so-
la banda narnbikwara vent'anni fa. Oggi, la banda nornadc va
da 4 o g a 30 o 40 membri. Questo crollo demogI-co si spie-
-__---.
ga con l'introduzione di maIattie allogene, in occasione della
prima penetrazione del territorioni I pochi (jati nu-
merici che ci è stato possibile raccc ispenserainno da
ogni commento: quindici anni fa, la LlaLiuiic IiuLa cuiile grup-
--..A

po sabané comprendeva piu di rooo individui; quando il


I6 INTRODUZIONE

gruppo visitò la stazione telegrafica di Campos Novos nel


1928, furono recensiti 127 uomini, pi6 le donne e i bambini.
Senonché nel novembre 1929 scoppiò un'epidemia d'influen-
za, mentre il gruppo era accampato nella località nota agli a-
genti del telegrafo con il nornc di Espirro. La malattia evolse
i

rapidaniente verso una fornl a di edema polmonare, e 300 in-


digeni morirono
- ,
in quarantc~tt'ore.
. - -
T'utto il gruppo si sbandò,
f~iggendo l,a mnIattiia e lasciaindo indietro i ma lati e i moribon-
dii. Dei 10,oo Sabanié conosciuti un ttImpo sussisterebbero so-
laI 1 9 uom ini, con l e loro dainne e i bambini. .All'epidcrnia bi-
L-_- - ..
sogna rorse aggiungere,-
per
L

spiegare quesie cilte sbnlordi ri-


- L - - - - -

ve, che i Sabane si misero in guerra, a!cuni anni fa, contro


certi vicini orientali (gruppo s i )'. Ma un largo gruppo ap-
partenente al dialetto b2, situato non lontano da Tres Ruri-
ris, fu completamente liquiclato dall'influenzs nel 1927, tran-
nc (5 o 7 pcrsonc di cui solo tre crano ancora vivc ncl 1938'.
11EruPpo
., - - tarundd, un tempo fra i piii iinportanti, contava an-
LYIra I 2 LI(]mini (piu le don inbini) nei r926; di essi
SC1104 SUS' sistevanoI nel (93:
Un gru ppo iner idionalc lente al dialetto br (Ka-
bisi) pare sia resistito meglio; probabilmente perche i suai
contatti con la gcntc dclla Linea sono rari. Dal 1929 al 1934,
nessun K a b i ~ isarcbbc stato visto lungo il telegrafo; gli indi-
geni circoliivano forse piu a sud, dovc la cittd, per trc quarti
abbandonata, di Villa Bella di Mato Grosso, doveva subire,
nello stesso periodo, molti attacchi di Indiani sconosciuti, ma
designati dai rari residenti anchc con il nome rli Kabisi. A det-
ta dei nostri informatori, questo gruppo riunirebbe da solo
ancora 7 o 8 0 0 individui, dei quali ne abbiamo incontrati una
dozzina nel settembre I 938 '. Gli altri gruppi si assotti~liano
Tiipidamcrite in ragione delle clevsstazioni dcwute allc:epide-
.,
n'iie, e allaI loro debolissima natalità, che cositituiscc cin fcno-
.- - - - - -
meno generale, come vedremo al capitolo d e-l:--&- -1'
r i i ~ a ~ai ol'analisi
di ogni gruppo.

' Cfr. la clnssificizionedel gruppo nambi,,,,,, .,,


' Cfr. p. 76.
' Cfr. p. 77.
tre Pirito è stato il solo a tentare una classificazione
dei Nambikwata. EgIi distin u pi. A sud-est, i Ko-
-a,..

Cam notdi
Y
.koni, che vivono presso i fiumi uruena,. -Juina, I ? a p a g T e
sé,che ~ccupana1 il bacino del
-- I
-rio 3tubro; ist,~un giriippo-Ch iamato Uein-
taqu ~ i o ci, che ~ ?si ~e a Campc
. .. ,s Novos àlia val'feXl
Guapor4. Infine, a nord-ovest, dalla riva occidentale del rio
~ o z ;de Otubro sino alla valle del rio Roosevelt, s ~ r o v e r e b -
be l l . ~ l ~ a , g n i p ~ c ~ m p ~ e u id-i,e n t e wwa,
Tar&, Taschwit6. Roctuette Pinto non indica chiaramente
su qiali bis; s-i fondi talc classificaziunc; possiamo supporre
che essa non sia puramente linguistica, poiché i vocabolari
in Ro~~doiiiadistinguono solo trc dialetti. Vi si
mescoln, probabilmente, una larga compuncnte di cmpiri-
smo. Peraltro, I ~ Ilista dei gruppi che troviamo nelle pubbli-
cazioni di Rondon e dci suoi coIlaboratori corris~ondonoso-
lo O(:casionalimente alila classificazione (di Roque ;te Pintc). Le
nost re liste d i nomi d i gruppi non comiprendon o tutti quelli
citar i dai nosit ri prcdcc. . :cssori; rna rivclsino parccc:hi nomi nuo-
. .
vi; nicl contcrnpo, abbiamo rilcvatodialctti chc non erano mai
stati segnalat i. E dunque troppo presto per procedere a una
classtiiicazion~ C definitiva, e diremo pifi avanti la ragione di ta-
li intrrrc-zze: le bandc nomadi clci Nambikwara sono forma-
zioni fragili, C posseggono tutte un nome, o noniignolo, dcri-
vato clal sistema di parentela, o cloviito alla malizia di un
gruppo vicino. Casi i nomi sorgono, scompaiono o si trasmct-
tono con sorprcndenre facilita. Ecco un buon esempio di di-
saccordo fra osservatori che lavorano in pcriodi diversi: tra
il 1926 C 1928. Max Schniidt raccolse un breve vocabolario
di 2 0 parole, da lui p~sbblicatc) in segui:to ' comc:ottenuto da
un gruppo de~ t Tam: o tindé, ali,ora situaito a Tres Buritis. Que-
sto vocabolar .io appar ticne cerirarrit-rirc ai
h----.- -1
gruppo b t della no-
stra CI assi fica:zionc, contraddistinto dall'usodi un suffisso ver-
I

bale di formii -$ore,e In abbiamo anche incontrato nella re-


gion e di Tres Ruritis. Eppure, nel I 938, quelli che parlavano
.*
C s Js odialctto erano designati con il nomc Taiaté, e il
.-
-A--
~ ~ ~ S sL~ c

nomc Tamaindé era solo utilizzato da un gruppo che parlava


un dialetto diverso ( b ~per ) designare un terzo gruppo ( C del-
' MIUI S~XMDT, Ergebnisse cit.
la nostra classificazione),il cui dialetto è dubbio persino che
appartenga alla Lamiglia linguistica nambikwara.
Che cosa dobbiamo concluderne? Ogrri-t-_ntg~iYut!is~dssi-
fi~~ione~~odat~sui~~rMd'~bndeTsiano essi scelti da ognu-
mc!ibrc)_o_ric.e~s Iannato.in an ticil
po al fallimento. I - ,assiGcazione.del-
le-bande -- .l-:
e--.-
uc131 ~ p p ~ ~ i i ~ ~ i y u ~ ~ c ~ Tale ~ c inr-~ ~ C
todo resterà, comunque, il solo valido, fino a cluando uno stu-
dio condotto durante la stagione delle piogge non avrà per-
messo di stabilire l'esistenza di unità piu larghe e piu stabili
ìelle bsnide nomatJ i dclla sicagione SIecc;. Sict:orne sart:bbe l dif-
icile e atlbitrario rIesignare ogni dia letto con il nome cfimero )
-..I .
Cli questa o qiielIa banda CI he lo par l i L V 0 I I C I I I I V I I I C - l I l \ cIcll'i~~-
1

chicsta, c siccome una classifica~ionestabilita sulla b ~ delle c


conosccnzc attuali non pui, csscre chc provvisoria, procctic-
remo con l'aiuto di simboli, preferendoli ai nomi di gruppo
chc rlatcbbero una immacine infedele dclla realtà.
Posto cih, pos!iiamo riii:e che la famiglia ..- .-linguistica .- nnni-
&k,yaaICbO,?.~P+ mT'?! 3piprinc ipali,
.- &...L-
cliie c h i qi1-i sudcli-
.
_ - in- sciiirigr
visi - . -Cioc,. iri-iuiiu,g-unit~~Gstintc. I duc 1-
. .- ~ippi.
~
m. .

gr~lppiclx &C~narno
m - . .
rispet tiv;imentc con n C b'sono st rctta- ..
mcnte ~ p p a r c n t ~<liilt i punio di vista semantico e morlologi-
cci c rnpprcscntano incontcstabilmcntr due moclnliti di una .
- --
s t ~ ~ , d j ~In~eniranibi
in. i1 m e d c s i i o uso
(li siiffissi classificatori, co isso verl: lale il cui senso 6
UCSSC~C*, .I--:-""
adivcnire~, f a i c » , ~ ~ t ~ L ~ lNcl ,... i ~ lii ~ ill letto
t ilel
p.

gruppo a, questo sufisso verbalc apparc nelle forme -kcci@i-


/o, -keziursu, -kiriru.Dobbiamo Jistiiigucre un tipo ar prccio-
n-iinantc dal fiumc Papagaio al Juina, con unil desinenza -u
Iper i sosixntivi, e un tipo a2 chc tt ~stituireiJnfi desi- pa
Inenza -e ialla prccdentil. Siccome q - m0 PuPl si col- -
llocn a ov,est dell'altro, e s i ~ ~-u- r n=lupa
c >

apptossimarivamen- .- - - - - -

te la regione dcllc fonti del rio Doze de Otubro e del rio Csi-
mararf, sembra verosimile che la desinenza -esia appatsa sot-
to l'influenza del dialetto b. A partdadsdnegzg-epsshe va-
' '
riaziaddLilocabc ' ~ i a l ~ t ~ ~ ~ 1t icamente ~ 1 ~ ~
identici. '
P115 se:rie sono ?enze di vocabolario fra i gruppi u
I.!--.
e h. Quesr ultimo
.&l
presenta anche una desinenza -e pcr i so-
stantivi, e forme nuovc per il siiffisso verbale. Su questa ulti-
INTRODUZIONE I9
ma base dobbiamo distinguere - un sotto ruppo br dal suflìs-
57.-
so verbale -dige o -dage, e un sotrogruFgo--L!n ogni punto
identico ai precedenti tranne il suffissoverbale di forma -$ore.
. l ..,_I . - - 2 3
L'area del diaictto D I si esrenoe dalla riva destra del Guapord
a sud, al corso inferiore dei rios Tenente Marques e Iké a
nord, e dal bacino del rio Doze de Otubro a est, a una tegione'
t terminante
: i ~ ~ a . al di l i della dva destra del rio Roosevelt verso
oves; t . Si sent,e jl dialetto b z dal bacino superiore e medio del
tio lXoosevcl t fjno all'afluentr dei .rios RaMo de Melga~oe
.-... -- -..
Comnierrluraqao de Floriano.

~ ~ n ~ o ~ ~ a
20 INTRODUZIONE

Per i suoi caratteri semantici e morfologiciJ il Oialetto C si


a I l ~ t a n anettamentedai precedenti. Non abbiamo appt-07Òn-
dito abbastanza il suo studio linguistico per decidere se con-
viene o no far lo rientrare nella famiglia nambikwara. Lo si
parla in una re:gione situata a nord e a nord-est dell'area dia-
Iettalc:a2.
Tenteremo ora di stabilire una correlazione ira la nostra
classificazione e le jndicazioni precedenti:

I.

GRUPPO d .

Sottogruppo a r .

Òtlia.put~blicatoda R q u t t t e Pinto al12 fin(


Dsi1 vocabo~lario
Rond . e dalle indicnazioni .geografiche chc csso fornisci
. .

zrr i suioi Koko: (che formnno il suo gruppo


~

pub concluder cclie


dcl siid-cst) cc~rrispond[anocert:amcntc a I nostro :sot togriippo or.
Eppure nc,n abbiarno potut~ o ritrova iine Kokozu
(P. dc Souza: ~P, -« c r ~ z uLa
l . de~iiicri~a
-.---A ..
-u iiiuica i i diaIetto
ma il tcrmiiie koko appartiene alla l i n pia paressi
dcl gruppo C , con lo stcsso senso di «zi o mater
. - l . .l
completamente ignoto nel sistema di parcnccia cici grtipIi
L - -

Secondo le nostre informazioni, il gruppo a r sarebbe chia-


mata:
1. rralijere dalgruppo b r ; 2 .
uatiririlc dal gruppo C;
e si divide in numerose Lande Iche chiarnano se s;tesse o si at-
ctibiiiscono a vicenda i seguentr. nornl; 3
oakl&osu (riva destradel Juniena);
4. haldresir (riva sinistra del Juina);
5 . kiadru (soprannome: « i mc6 r n.t i t o r i ~ ;alto Jun
krrritsu (riva sinistra del Ju mena).
.. -
Il gruppo az è in contatto con gli indiani I.alli)L
,.le si
chiamano :
7. irasu (alla confluenza del rio Clavary e del riu do Sangue).
INTRODUZIONE

S o t t o g r u p p o a2.

Sono gli Anunzu, Anunaé, o gru,ppo sud..est di Roquette


Pinto (P. dc Souza: Anonzé). II bre:ve vocat,olario pubblica-
. ..I.I
to da Roquctte Pintu in base ai proprl vcica~olariappartiene
a nch'esso a qiicsto gruppo. Non abbiamo mai incontrato il
tc:rmine tlniinzé e neppure le altte forme, ma solamente i
norni
8. :
saAlesu ( aI 12 ); 9 .
knddreli (br );
i o. mrrnhkoti(C).

S o t t o g r u p p o br.

T1 nostro sot togruppo h I comprende gli Uuinto~u, Uaind-


rt (liontlon: Ilnitl~dexi),K a h i ~ iTafndni
, (Rondon: Tdgnu-
ni), Tuuitb (Rondon: Turiifb), Taruté, Taschuité (Rondon:
TachivuitC) di Roquette Pinto, cioè i suoi due gruppi sud-
ovest e nord-ovest, Non gbbiarno mai incontrato il termine Tagnani,
né, come nome di banda, i termini tauitfe, tarute,
taruil!e, che signiificano ri:;pettivanlente, ne!l sistem;a di pa-
rentela dcI gruppo 6, «mio figlioD, 4x mio cog;nato», u mio pa-
rente di terzo graclo*. I Psiressi aptdicano ilI nome K:abisi a1
- .
gruppo h. rmine Uaintacu, abbiamo trovato iin equi-
L - - . L - -

valen tc:
II. obindesu ( a r ),

che designa il gruppo b. Per contro, abbiamo raccolto i se-


guenti appellativi:
I2 . nikedifosu ( a ;ra ovest del rio Camararé);
I 3. farrinde(br; bacino del rio Doze dc Ocubro);
22 lNTRODUZ[ONE 14- maimiinde

(br; -Kabigi [Paressi] Mama-Inde [Rondon];


sorgenti del rio Doze e riva sinistra del Guaporé) l; I g . marniindeti (C;
identico al precedente, e, pr estensioiie,
t i i t t o il gruppo LI ); I
6. ilamolo (C;verso sud).

S o t t o g r u p p o b2.

Questo dialetto non era mai stato segnalato, tranne che


dal breve vocabolario piibblicato da Max Schmidt e attribui-
to a un gruppo Tarnaindé. Abbiamo raccolto i seguenti ap-
pellsrivi:
r 7 . toinde ( h r ; riva sinistra del rio Batiio de Melga~o); T 8 . jblolu (C; stcssa
regione);
I 9. "~.rdnlc(br:tra il rioTenentc M e t q i i c s e il rio Roosevelt);
2 0 . bk8ndc ( E s t r a del t i o liooscvelt );
2 I . rovL~ntc (I regione); 2 2 .
navrijfe (h2 [Ronrlon: hravaitcl; rio Rooscvclt ); 23.
I U ~ U I C(hi;rio Rooscvclt ).

Questo gruppo sembrzI non


menziorla soltan to, senza
. ..
sia. ..
).Rondoi
. .
dialettale, !aia.
un gruy ~ p oSaban6 e un Qui

bcrnhn c e III tronticra mcrldionalc del g n i p p mupanucsia piuttosto su1corsa


degli nmucnti <Iclla riva sinistra clcl rio Ciiapor4. Il GuaporC. p r a
priamcntc dctto 6 abitato (la tribii rivicraschc, distinte dai Narnbikw:ira lingiin
pr
C cultura. MAqueste tribil conoscono e temono certi Indinni detti Ka-
b ~ ~i iquali
, vivono molto lontano, nella regione del rio SZo MiguelNotes ( HA S E- MAN, Some
o n tbc Pawur~;uuIndiuns o/ Soufl7 America, « Arnrrican
Anrhmpolqist a, 1912, p. 333). Ad aggravare I'oscurid che copre ancora il
problema delle frontiere mcridionsli dci Namhikwan, i Paressi del Sud, i
quali vivono a oriente dcllc sorgenti del Jutiicna, erano anch'cssi noti con i l
nome di Kabi$i (MAX scmror, Rcisenin Malto Grosso, ~Zeirschriftfiir
Erhriologie », vol. 44, ry 12, pp. 146-76). Oggi si sono incrociati o sono scom-
piisi.
. .
appartiene al sistema di par :l gruppc C con il. senso
di « fratellc1 ( O sorella) ma83 )n l'abbi: amo mai incon-
trato come nome di banda. l .o il gru^)po c si au tode-
signa con il ~ J U J J I C .
24, rribine (C),
ed è chiamato dagIi altri gruppi:
25. toalrrteru (~112);
26. torniinde ( b r l z ) .

4,
NOMI DI ALTRI GRUPPI NAMBIKWFr RA.

Pcr i terrnini Maluiundu, Waltrt, ri-lut-ndu (Ro-


qucittt: Dintci), Mnìotundu (Rondon no un equivfi-
Icnte:

che però ci viene dato con il senso generale


- . , n ~ ~ UI.iano
.....,.
..\. v=l ,t,ppu3,,,i",lL ..»
(marilone, hr «C un inclianv,,,
-
A

no» ( kcjall :ero, b I « lc per: ione vcst ite»).


p
.
-a- .
.-h
,.<
I.asil~a

Non abbiamo poit ~ t I'RCC o cssun equivalente per i


. .
tennini segul-riti,c i l a t i da Ruquerre r i n t o c Rondon per clcsi-
.,.-A. -.A

I1nare altri gruppi nambikwaru: Tuiopa (Rorlciette Pinto),


?
Teiohé (Rondon), Tuyopu ( P . de Souza)', Xac~dikokas(Ro-
qiiette Pjnto), XuoJes (Rondon), XuoJyis ( P . dc Souza), Né-
v i (Rondon), Minis (Rondon), Pavutes (Rclatorios da Com-
rnissiio Rondon, passim). Gli autori citati non forniscono ncs-
suiia precisazione su1 dialetto e sulla collocazione geografica
di tali grupl?l.'

' Esiste si un tennine :la i6pa che appartiene al dialett O


m
C con
il senso di a cognato », ma - 1
possessivo t- o io viene dal tliaietio a.
Roquette Pinto cita il termine Soluma come appartenen-
te al suo gruppo nord-ovest. Noi l'abbiamo raccolto nelle
forme:
28. solondc ( b i );
29. soldmd (C);
per desiginate una tribii settentrior tnca ai T+Jambik-
.I - - ,.-
wara. VOII dcn S t t:incn cita il nome auricmrl, UULU, .
egli affer-
ma, dai Paressi ai Munduruku, e questa interpretazione sem-
bra p;; verosimile. 11gruppo c chiama i Paressi:
30. iamdtc ikardka (C)
C conosce almeno I'esistcnza di altre tre trib6 settentrionali:
3 t . ikarinaui (e);
32. ka~ìhli(c);
3 3 . ierdkoltnre (C).
Il sottogruppo br fa talvolta menzione di una tribu viven-
tc nei dintorni clcl I de Melg

34. ikinjcre (bi

Abbiamo evocato in altre pubblicazioni ' il problema di sa-


pere se il genere di vita, appnrcnternente assai primitivo, dei
Nambikwarn, costituisca o meno l'autentica vestigia d i con-
dizioni antiche. Considerato nel presente, il loro livello di
cultura è certamente bassissimo. Essi viuonofiudi, specie Ic
d onne che I solo un esile filo di perlc di burisi intorno

a Ila vita, ( ,collane intorno .al collo o a tracolla, brac-


Il- -.-A- -
C ialetti tic.avaii uaua cuua rlell'arma dillo e, talvolta, nastri di
cotone intessuti dai mariti, o di paglia di buriti, strettamente

' On Dual Organixation in Soulh h e r i c d , a America Indigena m, M a i -


co 1944; Sur certaines .rimilsrir&s slrucfurules des Iangues Cbibcha et A'om-
bikwura, C0ngrè.s Invrnational da Américanistesn, Paris 1947.
intorno ai bicipiti e alle caviglie. Oltre a questi stessi
ornamenti, gl i uomini inalberano talvolta una sorta di nappa
di paglia atta<xata alla cintura sopra i genitali, e altre, pifi pic-
cole, attaccate.,* a..l; uLaLìialettidi cotone; in compenso essi non
portano braccialec ti dii armadi1lo. La completa&goranza del-
~,'am_acae l'uso. nambi kwara d i dormire sulla n1uda terrs1 (0,
--l-
pi' u, 'largliisettort di-scorza dellri-pairnapaxiu-
@ u
n
- p z z o I'inteiessc degli ctnologi; talc intc-
resse ì: condiviso dallc trib6 vicine, e-, evocando que-
sta singolarit,ì, chiamano i Nambikwara -_ lJaikoakor6,~«quelli
d~e.dormono.pettetra N.
Dobbiamo dividerc l'anno nambikwara in due distinti oe-
riodi. Durante la stagione
-<+

g r u ~ -.f* s i a G X s ~una
.
piovosa (da-ottsbre-a-marzo), pgni
.- - --
~ upiccola altura sovrastante un corso
d[acw; gli indigeni Eos GuisconZ a1loi.Z groisolanFk-@Gnne
di ciii la forma e i materiali presentano curiose variazioni. Es-
si aprono dcgli spiazzi nclla foresta-galleria ., che occupa il fon-
clo umitlo clcllli1 valle, e vi piantiano c col;
n ti in cui figu-
rano soprattii ttu il mainisco (dc,lcc e ani: abacco. e tal-
volta fagioli, C~,L~,,IC,arachidi L-.. I..--L iuiigric ~ u c r n c(Lagcitaria
sp.). Si grattugia il manioco sii tavolc incrostate di spine di
palnia, lo si preme con L'aiuto di un pezzo di scorza ritorto. I1 f
giardinaggio fornisce risorse alimentari sulficicntj per una
parte dcl periodo scdenzario, e anche iitilizzabili piu tardi: i
Nambikwara conservano il manioco sotterrando forinc di
polpa grattugiata nel suolo.
Con I'arrivo dclla stagionc_sccca,_si-abbandona i1 villaggio
~ ~ ' i u t t o sjl~uo~o,diresidenza-tem~o
to ogni ,gruPPO
~<espIcidc >>, per cosi clire,in parecchic b: ~wdi,Per cir-
ca sette mcsi, qiicstc bandc errano attravc~aula savniiu, alla ..--.-da

ricerca di se11~aggina,di anima Ictti come larve, ragni, cmal-


I

lette, roditori , serpent i, l u ~ ~ IIC, r t cecc., e di frutti, semi, radi-


9 . .
A
ci O miele selvari~1,iiisuiiirria, rii
.-m
tutto ciò che può evitar loro
.a---

di morire di fame. I loro accampamenti, installati per uno o


piu giorni, talvolta per qualche settimana, consistono in tanti
ripari sommari quante sono Ie famiglie, e tali ripari sono co-
stituiti da palme o da rami fissati in semicerchio nella sabbia
e l g a r i in cima. E l'epoca in cui la ricerca alimenrare assorbe
tutte Ie attività. Le donne si armano del bastone da scavo, e
gli uomini cacciano con arco e freccia, arma di cui bisogna di-
stinguere molti tipi. I gruppi orientali hanno un arco a sezio-
26 INTRODUZIONE

ne piatta, che evolve verso una sezione piano-convessa o con-


cavo-convessa se Ci spostia:mo versc) ovest. Quanto alle frec-
ce, quelle destina1 ,ccia deg li uccelli presentano una
1
testa smussata; l e rrecce aa pcsca nanno da tre a cinque pun-
te, ciascuna formata come una minuscola fiocina, e l'asta Ł
senza impcnnatura. Le frecce awelenate', la cui punta Ł pro-
tetta da una custodia di bambu, sono riservate alla caccia alla
scinimia e alla selvaggina media. Quelle per la grossa selvag-
gina hanno una larga punta lanceolata. L'impennatura èattac-
cata o cucita. Oltre all'arco e alle frecce, gli uomini impicga-
no una mazza che assume rspesso la torma di uno spi ledo e il
Cui uso: iriservato alle opeirazioni rriagiche e guerresche l .

Le malterie
. .prirne dcll'ir idustria iindigena consisteino in le-
A: --: --.l..-.
h--.
>varlatI, L...C.--
gua1111..... .-.-a. :-l - -
r a ui apr xivali'iic,
- - CL..-
rcsiiia,
--.-a I
riurc: di palme
huriti (Mauritia vinijcra) e rucum ( Asrrucaryum tucuma), os-
si di scimmia, dcnti C unghic di mammiferi, pcllicce (solo per
farc ornamenti), piume, spine di porcospino, gusci vcgctali C
conchiglie fluviali, pietrc, cotone e semi. Comc utcnsili hanno
coltclli fatti con scheggc raglienti di bambu, pietre grossola-
namcntc intagliate, o frammenti di ferro o di acciaio ottcnii-
to attraverso scambi. e Iìssaci, con l'aiuto Ji cera c di spago,
tra due panconcelli di legno formanti i1 manico. T trapani si
compongono di un succhicllo (li piczra o di Ferro montato. ..
o
al-
I'estrerniti da un bastoncino che si f B girare lfra le oalimc delle
mani. La Commis sione Rondon ha diffuso 1 le asce e
dei martemli di mc tallo, ci IC anticlx asce di p vono or-
mai solo iurric piLcole incudini, pcr1 ia- 1iiivoriiLiuric uci-1 g--.-- u x i:u..
o delt'osso. Bisogna citare inoltre l'uso di brunitoi di pietra
e, fra gli oggetti d i uso comune, i fusi, i pettini, i panieri e le
zucche per il trasporto dell'acqua. La ceramica, sconosciuta
dai gruppi orientali, resta rudimentale anche altrove. Noli c'è
n6 canotto ni. piroga. Gli indigeni con fczionano cinque tipi
diversi di strumenti musicali, tutti a fiato, che venEono suo-
nati spes!;o nelle f'este.
La dif Eerenza Cli aspetto fisico fra i Nam e i loro
vicini ori,entali,
. ..o< :cidentali e meridionali - karcs31, rupi-Ka-
wahib e tribu del Guaporé - Ł strai i difleri-
’ Cfr. p. I 35,
* Cfr. p. 140.
’ Lo stiidio antropologico dei Nambikwara i. stalo oggetto di ricerche da
parte del dotror J.-A. Vellard, il quale partecipava alla nostra spcdizione.
,cono anche dalla maggior parte delle altre trib6 del Brasile,
il cui tipo fisico è generalmente piU massiccio del loro. I D a m -
b i b a , benchl la loro statura media non sia cccezionalrncn'
le piccola, so?oesi!L e la loroLungazc,apigi,atura,talvolta on-
dulata e attestante una pelosità piu sviluppata della mcdia in-
digena, l e p a n i e i piedi di dimensioni ridotte, !e e t y ! e fini,
e sopy~~~oj1~oI~o,_dallineamenti~marcatrna -. dal-disegno
p G F i s s h ~ ,contribuiscono a formare un tipo fisico m01jo lon-
tano da quelro chesi incontra di solito in America del Sud, e
che ;;corda-con.,insistcnza certi tipi del Messico meridionale
e délGuat.emala, e, p i ~ . a n c o r a t ~ u e l lattestato
o --
dalle masche-
re-con barba appuntita della regicinc di Vera Cruz.

1 Nsmbikwara si sve lia~~o,~Jl'alba, rianimano il fuoco, si


& .
riscaldano bene o ma L al Ercdclo notturno., noi fanno una
l Q g e r a w e con i rest i dcllc focaccc di manioco del gior-
no prime. Un po' piU tardi li uomini partono, i nsicmc ) SC-
paratamente, pcr una ispcdixionc di caccia. Lc dcmnc restano
all';lccnn~pameiitriC> lI,... : . - . . l -..-.
-v-.

I T V ~badano alla cucina. Il px~ilr~-uil~~10,5


..-e-

preso-yuandoil-solir-comincia+a srtlirc. I,c tfonne c i bambini


si b s p a n o spesso insieme per gioco, e tnlvoIta viene acccso
iin i~ioco,dinanzi al si accovacciano per riscaldarsi al-
L'uscitn t!all'ncqua, esagerando schcrtosanicnte i btividi natu-
rali. Altri bagni avranno luogo durante In giernnta. Le occu-
pazioni quotidiane variano poco. La prcnarazione del cibo è
quella chc ricliicdc piii tcmpo e pih curc : bisogi lgia-
re e pwinere il manioco, fare seccare la polpa e C op-
,n. .
pure, sgilsciarc e bollire le noci di cumuru (ucpreryx onoratu)
che aggiungono aroma alla maggior parte de lie vivai~ d e .
Quando se ne fs sentire il bisogno, le donne e i 1~ a m b i n par- i
tono in spedizione di raccolta o di raccattatiira. Sc l e pro vvi-
q

ste sono sufficienti, le h n e filalano, a~ovacciate-a-terranella


posjzione nota con ilpoine di «aztwaB: ip ginocchio,_con-le
gambee~$ied~appoggiare a piatto sulla~oro.faccia.intemse
le_natigheappq&aksui tilloni: Oppure, i~tagliano,levi@;
no e infilano
' C - -perle_J&gsxiji noce o di conchiglie, conlezio-
nano orecchini o altri ornamenti. E se l: laZto le annoia, si
spidocchiano a vicenda, bighellonano o dormono.
Nelle ore piu calde l'accampamento tace; gli abitanti silen-
ziosi o addormentati, si godono l'ombra precaria dei ripari.
I l resto del tempo, le occupazioni si svolgono fra animate con-
versazioni. Quasi sempre gai e ridenti, gli indigeni scambia- * .
n o scherzi, e talvolta, anche, con gesti inequivucab'"
oscene o scatologiche salut k n d i scoppi di ri!
voro è spesso inte rrotto d:I visite rirciprochc . . :o da dc

i:
basta che due cani ,fuuc .., ...--17: A--

cinata; F~ oili lavciro riprende dopo uno scambio di commen-


-..A- . .- .-
ti. s....u que.scr1 -
irnportante
A

avvenimento.
--
ULLCILI U O I I I C ~ L I C I LoPu1ino, C: L U L L ISL

ermano (L con tem[plano l'operazione con un'attenzione aff a-

T bambini bighellonano per gran parte del giorno: le bam-


bine si abbandonano, ogni tanto, alle stesse faccende delle ra-
gazze pi6 grandi, e i maschi stanno oziosi o pescano sulla riva
dei carsi d'acqua. Gli uumini rimasti all'acca to si de-
dicano alla confezione di panieri, fabbricai : e stru-
menti musicali, c talvolta sbrigano
che. Un grande actordo re;gna di sa
.. piccolc .. .-..f; lomesti- ..
Iterno di:i nuclei
familiari. Verso l<: trc o lc quattro iane gli altri uo-
mini ritoirnano da Ila cacci$I, l'accarr I si animla, le di-
scussioni .-. .....-...- c si... ~C-----o i i i i i r r i ugruppi uivcrsi
si iavvivuiiu,
-A .
a A:----! .1--1:
uagii --
ag-
glomerati familiar i. Ci si nutre di focaccc di manioco c di tut-
to cib chet 2 stato trovato durante In giornata: pesci, radici,
-.
niiclc sclvaricti, pipistrelli,
=-h.--

animalctti catturati e lc piccole


noci zuccherine dclla palma bacaiuvu (Acrocomia sp.). Tal-
volta un bambino si mette a piangere, subito consolato da un
bambino pi6 grande. Quando sccnde la scm, alciine donne,
quotidianamente designritct, vanno w raccogli ere o à d abbatte-
re, nella boscaglia vicina, la provvista d i leg,name pc r la not-
te. Si indovina jl loro ritorno nel crepuscolo, traballai . . .nti sotto
il carico. Per scar'icare, es5;e si acccivaccisinuI e si chi1nano un
po' all'jndietro lasciando pcosare la 1,oro gerla di bamblCi al suo-
lo per liberare la fronte d;alla benc!a di cui si serviva n o per
il trasporto.
In un angolo dell'amampamcnto vengono ammassati i ra-
mi di cui ciascuno si fornisce secondo le sue necessità. I grup-
pi familiari si formano intotno ai loro rispettivi fuochi che co-
minciano a brillare. La sera trascorre in conversazioni, oppu-
--h
re in canti e danze. TalvoEa queste distrzoni si prolungano
sino a-no-trata, ma in generale, dopo qualche indugio
nelle carezze e nelle lotte amichevoli, le coppie si uniscono
piu strettamente, le madri serrano contro d i sé il bambino ad-
dormcntato, tutto di!venta sjltznzioso, i la fredcla notte viene
7

solo animata dal creljitare di un ceppcI, dal paisso legger o di


~bbaiareidei cani C dal piarito di un bam-
un ritardatario, dall'~
bino.
Elenco dei simboli fonologici '.
J e muta.
3 a
a.
naroli
..a..<..a zzata.
e C nasali zzata.
o o nasaliizzata.
. ... .
i i asillabica.
g u asillabica.
,r sibilante sorda pronuncista come fticativa palatalc.
3 sibilante sonora pronunciata crimc fricativa piilatale.
$' sibiIante sorda pronunciat~come affticnti p:ilat:ile.
y fricativa velare sonora.
2 glmsli debole.
h glossa forte.
' sillnba accentuata.

' Cfr. o[trc,p. 58, nota.


Patte prima
La vita familiare
Sistema di parentda

ta sia il vill: iggio tenipoianeo o la barida nomiade, il si-;tema


I

di prentela dei Nan-ibikwara può esse.re descriirto, per g randi


-A-
linee, nel rnt~uu --A-
scgucritc.
Per qualunque soggetto, maschio o femmina, tutti i mem-
bji-della. sua.generazione si suddividono in quattro
gruppi, due maschili C due femminili. Se il soggettconside-
rata ;-un uomo, tutti gli uomini della suai>ncnaione si divi-
deranno T;&ttpfe in ~4~-iidi~grelh ( o cognati); mentre Ic
donne saranno distribuite in s~r,cì[e~e i n a u l i . Simmetrica-
mente, se-il-soggetto.è-un! donna, tutte le suc cornp&nc sa-
ranno designate come r o r c l l e o p a ~ j B j(o~ cognate); i c
i suoi compagni masch'ili si suddivideranno secondo i nomi
di Iraielli o morili. Cosi un uomo chiama moglie un numero
di d o G c ~ r n c ire r suncr iore a qii cllo tlelì;:sue mol;li vc-
re e proprie, anche st imo. E In donna, txnché2.: se:mprc
monogama, attribuis~r11 norric: ui -1:
morrrr a- una meta
..-e --,l -:-
circa de-
gli uomini della sua generazione. Analogamente i Iratelli c le
sovelle sono molto pici numerosi dei frarclli e delle sorellc
rcaIi, o consanguinei. Costoro sono distribuiti in due sotto-
gruppi: da un lato i fratelli maggiori e i fratelli minori, dal-
l'altro le sorelle maggiori e le sorelle minori. 11 termine uti-
lizzato per designare i fratelli minori (consanguinei) e Ic so-
relle minori (consanguinee) serve parimenti a designare i
fratelli» e le esorel le» non consanguinei, indipendenternen-
te dalla lorc1 età rispcrtto al soggetto considerato.
..-
Un s o g g e w tllasLhile O femminile chiama padre il ~ r o p r i o
padre consanguineo c tutti i fratelli di quest't iltimo; CI biama
madre la propria madre uterina e tutte le sorelle di quest:ulti-
ma. Reciprocamente, tutti i suoi padri» e tutre ..-
.- L c suc «ma- +
1-

~ designano con il nome di figlio o di figl.ia.


d r i lo ..
34 LA VITA FAMILIARE

Inoltre iin solo termine è utilizzato per designare i1 pa-


dre del padre (o della madre), il padre della moglie, e il fra-
tello della madre, cosi come uno stesso te rmine dc:signa la
madre del padre ( o della madre), la ma& e della nnoglie, ,A"- e
la sorella del padre. Ma contrariamente al La>" l,ivLcu=iltc, .,A,a
-
.

non esiste termincr reciprocco: il pac madre) di mio pa-


dre o di mia madr-e mi chi:imano cc nine designante i
-..-.-.--iriciirrc
parenti alla terza gciJcIaAiuiir,
-a- ., -..- 1 1 p d r e dcl mio coniu-

ge e il fraitello di rnia madre (regolarmente identificati), come


la madre del mio coniuge e la sorella di mio padre (anch'essi
regolarmcrire iueiltificati), mi designano con un nome che si-
gnifica ne1 contempo nipote e gcncro, o nipote e nuora. Cosi
i gr~itoribelmio-coniuge e i genitori dei miei genitori, iden-
ti----_
ficati quando li nomino, si distinguono quando mi rispondo-
no, poicl~Eurilimnorivol~cndosia me termini difleteiiti.
QliandG passiamo dalla linea di rctta alla linca coIlatetale,
perdiamo una gencratione, poichf tilizzato lo stcsso
tcrrnii.ie per designare i genitori del L"lliuq=. 1 g
n .
,
..*--.
M"
n
,l-:
C UC.1 ~
jirnitori. iipotc ì. diinqiic It~oricamc cnte scpnrato dai
suoi pro2 litro liveIli di par~entcla, r~icntre C solo n tre
gradi di ~ ~ I C I I daiL C s~mi
~ ~ n-tI.
I I U ~~-.L~ : ., - -
turravia .A&
si identificano
con i suoi prozii, poichb il fratello rlclla rnsidre o la sorcllsi del
padre sono identificati al pudrc e alla madre tlel coniuge come
indica lo schema:
6 l I

0
-2 - p A-

A - O
37-7
2
Cnn iuge
Figura I.

I prozii (o le ptozie) utilinano dunque, pcr designare i lo-


ro pronipori, un termine nuovo connotante i parenti di quar-
to grado, mentre i loro discendenti impiegano, per nominar-
li, il termine, già usato in linea diretta, ma non ancora in li-
nea coilatcrale, che serve a designate i patenti di secondo gra-
do. Quest'ultimo termine serve dunque, in linea dirctta, a de-
signare la terza generazione discendente, e la terza generazio-
PARENTELA
5 3
ne ascendente in linea &laterale, equivalente, in linea di-
scendente, aI quarto grado. Questi rilievi conducono alla
conclusione che i Nambikwata non fanno distinzione fra le
generazioni e i gradi di parentela. La differenza di una gene-
razione è uguale, per loro, alla lontananza di un grado.
Posto ciò, e in seno alla stessa generazione, tutri gli indi-
vidui che chiamo mariti (o mogli) sono i figli (o le figlie) dei
«fratelli» (consanguinei o no) di mia madre, e delle sorelle
(consanguineeo no) di mio padre, cioè dei fratelli di mia ma-
dre (che sono nello stesso tempo i «cognati» di mio padre), o
delle sorelle di mio padre (che sono nello stesso tempo «co-
gnate» di mia madre). E tutti gli jndividui che chiamo fra-
telli o sorelle sono i figli dei fratelli di mio padre o delle so-
relle di mia madre, cioè (trnogli~di mio padre (che sono nello
stesso tempo mie u madri D), o «maritin di mia madre (che so-
no nello stesso tempo miei «padri»). Vediamo dunque che
un dato individuo Chiama «f;atelli e sorclle~tutti i'cunini
~ ~ ~ ~ ~ ~
.-'P.P
p s F s l l e l i - G d r i è mrdii;-gli i eglSTEMAD1
zii--. 6 k zparallele,,menrre
chkrna mariti e m031 i cugini ~ncrociati,e;rsiocero e siiotc-
j a w (?Ef~frFica'fT a iontìò e noniin, q i n d i piu csatsamcnte:
parenti di secondo zie e gli z"ii incroci
' 'ati. La confu-
sione fra lc generazioni e i gradi rcndc ente possibilc
il matrimonio del fratello della madre o del paidrc, con la fi-
11. 1.
glia della sorella o dcl fratello, o della soreiia uel padrc con il
figliodel fratello, poichf, in entrambi i casi, i suoceri saranno
i nonni, designati, comc loro, cori il termine di parenti di se-
condo grado. Oucsti matrimoni. che chiameremo obliqui,
poiché unisc:ono ind ividui a]ppartencnti 5i du c generazioni
consecutive, sono efflcttivame nte prati1cati. - ! - Z
.- - -. .l-: J:
Riportiamo qui. sotto la lista url
- - L -
rrrrriirii ui parentela, cosi
L--

'
come li abbiamo analizzati nelle loro rispettive relazioni (dia-
letto 0112).
padre,

l fratello de!padre, v
marito della sorella della madre.
madre,
sorella della madre,
moglie del fratello del padre. géttu,
3,
gé3u bambino,
4. a3kirdru figiio.
36 L A VITA FAPIAILTARE

7- a3kineru figlia.
6 . akeninosu fr:
7 , (t)olinosu rella mag
8. ufdnsu II
fratello minore,.
figlio del frate110 del padre,
figlio della sorella della madre
9. arindesu sorella minore,
;lia del fratcllo del padre,
;lia della sorella della madre.
IO. arLkosu arito dclla sorclla,
cugino incrociato (p. 11.)'.
l J. ascétdsu moglie del fratcilo,
cugina incrociata (p. d.)'.
z2. osintu figlia della sorella ( p . u.),
figlia del fratello (p. d.),
moglie cIcl liglio.
' 3 . usinehru figlio deUa sorelln ( p . u.),
fii ;]io del fr atcllo (p. d.),
m arito clclliI figliil.
14. usoi;nosu idre..del. p.ladre o dclla madre,
atello clcl I:I madrc,
,drc del cciniiigc.
@nosu acirc ~Icl :IIa madrc)

J t i r ~ l del
I ~ p,.,,
ntlre clcl coniuge.
!]io( O f i f i l i ~ clel
) figl I figlia),
iirlt~llo( O snrclla) dLt puriiL ( O della
m:idrc) del padre (o della madre).
figlio ( n figlia) dcl figlio (o dclls figlia)
del fratcllo (p. d.) o dclla sotellii
(p. u.).
moglie,
figlia del fratello della madre,
figlia della sorelln del padre.
marito,
OuPnsarru ('I); figlio del fratello della madre,
( ) \ figlio della sorella del padre.

' La sigla ri p. u.a sta a indicare che chi parla È un soggetto di sasa ma-
schile (parla un uomo) [N.d.T.].
' 1,s sigla a p . d. o sta a indicare che chi parla 2 un soggetto di sesso fem-
minile (parla una donna) :N.d.T.].
SISTEMA DK PARENTELA 37
Lo schema seguente mostra la loro utilizzazione in questo
gruppo teorico esemplificato:

'Rispetto a un soggctto maschile Ero:


;unci1

asineiru.
asinc '--
- nkcn

osti (se il :5ogj:ctto s relro


:51donna, E r 2sarà (lgén-
>"<. -. - "-,.:a .**.
eltasu).
15. arindesu SU.
16. af6nsu arinoJ e3
.-.
rr.

Questa na ~ r acomprende (z ;e non si tiene ccmto


c a termini, riorrnainienre
deI1'utilizzazi"iic i ~ ~ i p r o dei -
uriivo-
ci, alhnsu e arindesu nel caso dci cugini paralleli) solo termini
-
univoci; eccetto due - ariikosu e useétasu e ogni sesso ha a
sua disposizione solo uno di questi due termini reciproci; in
altre parole, un uomo ha colo cognati, mentre una donna hn
3a LA V I T A FAMILIARE

solo cognate. Vedremo in seguito che per quanto concerne il


primo termine (usLkosu),esso implica fra gli uomini che lo
utilizzano relazioni particolari.
L'estrema semplicità del sistema conduce evidentemente a
difficoltà di appellazionc qu,ando si d istinguet-e gl-acli
di parentela confusi dalla non~encla, i purc, 121 sua e-
strema sinìme!ria rischia di produrrl c curir~addizioni(quando
matrimoni «obliqui» campurranu . -.- scarti fra le generazioni.

Pet-ciù alla nomenclatura c1assiIicatoria sopra analizzata si so-


vrapyone - o si sovraggiunge - una nomencla~g-descrjctiGa,
&e permette, i i ' Z dif?icoIcà, ;fi situare con maggior pre-
cisione-1Iindividuo-nelIa genetazionc, o in base al grado di
p&ntela da lui occupato rispetto al soggetto. Tale nomencla-
tura descrittiva non viene utili7xata in maniera corrente, e ,
sopriittutto, non intcrvicne mai nellc appcllazioni. Ma la si
invoca ogniqualvolta ci siano dubbi, c per alcuni casi, si pu6
segnalarne un uso pi6 frequente.
La prima dificolti puì, n 3raposito clclls distinzio-
( ne del vero n ~ i ~ r i to ,d c l b :lic, rispetto alle mogli c
ai rnarjti teorici, o del vcm ~ ~ U L uC della, vcra madre, rispet-
to alle morlri C ai padri tcorici, O dei vcri figli O figlie rispcttn
a ai «figli» e allc «figlie» teorici. Nella-maggiorparte 'lei casi,
la discriminazione.scmba t o t a l r n e n t c ~ u p c r f l ~ g l i ~ i ~
tanto % sottolineata dalle d iff crcnzc di comp co; tal-
volta, inoltre, essa appare i~niitilc pcr ia ragic sra alla
prcccdentc, che la nioglic t corica p118 clivcn~nicU I I H moglie
rcale (per icsernpjo in caso di poligamia, o di nuovo inatriino-
nio), c che la madre o il padre teorici o la figlia o il figlio teori-
l

ci possono1 nssumei"e Ie funzioni di parlrc o madre reali o tli


7
figlio o figlia reaii, pcr il meccanicmv~dcllIi~&zione.Q u ~ t ' u l
timo funziona automatica&nte in 5 iorte-del padre,
6 o i c T ~allora .il&Iio viene 3 dal fratello di
s w d r e . I n tal c a s d iraicllv u l ~ p~ure,.cheluiha
u sem-
p q h i a r g a t ~ p a d r e dive?
, tageduij~padr-e-yqrr_-cproprio
benché sostitutivo, e la moglie -del fratello di suo padre, che
il prii delle \;Ollec&lGoGII+i sua madre, e-chh- diconseguen-
<

za E sempre chiamata-madre, viene ormai &-IUI--ata co-


m~~lc,~sop~a~tuttosalapropria.madre è.mor@-.o risposata.
Tuttavia, gli indigeni desiderano tatvolta precisare il caratte-
r e teorico dcll'appellativo. Aggiungono allora al termine clas-
,.,sTEMA DI PARkX'I'ELA 3 9

,ificatorio un termine descrittivo, il cui significato approssi-


m , t i v o c & - q u & d i ~ te» e cioè: I
("&ìm.LI
impiegato nel1la torma
* :sostantiva, come q u i sopra, o nella tor-
ma di partici[ )io @dnere; o nel la Forma esclamativa, in con-
versazione: aiidneranz.
-..!
Abl~iarnocubi iriLuriiraui I s.pltrnti appellativi:

n m
2
l----
A-O
2 T n
-(o) @-A) (A)-
T T A-O
I ';T
O A A A O A
23 'C 2I 5- 16

u9l:incru a'$ncrnni 1: J ~ { ~ ~ v I ~ J c \ ! I i;:!ni'>td ,)!i211~,:PYIIijr!171$14


(1Rl ll~!~lI?ini)

1- n
-(A) A=O A

-j ;,p
15 A 1<1 6
tcì;~k!f I, ,;Jk.;r',rid 6ii/!~<'~tftt~ okirir'rrim (- ii>kirirrrr riic!ric~rutr~)

Fippra ,j.

Una seconda tlifficolth Ll solleviira cialln designazione dei


cugini parslIeli. Abbiaiiio visto che, per nominarli, si citiliz-
xa lo stesso iertninc che designa la sorclla minore., o il frntcllu
minoire, e ciì, inclipendlenterncnire dnlla I oro etii. 'I alc iisn sug-
I I
gerisice che I Rtracluzion e adegiiatn Jci t ermini al otzst~, a k ~ w i -
nosu , arindes u, ( ~ ) o osu~ Y Ipotr ebbc esscci-C,
. . .
piu <:he
s(L'u~, wr, «maggio-
re» e «minore», grand-frtre, g, ./&re, rund e-sa. pelit- pelite-
con la stessa ambiguità C :hc esiste : nella lirigiia francese
fra il scnso proprio clell'aggett ivo C il siLIOsenso figurato. Co-
1- t . . -
munque sia, ci troviamo spcsso ai rronce a. una -
situazione
contraddittoria, non solo oggettivamente (cosa che non urta la
logica indigena, come vedremo a proposito delle a madri n piii
giovani dei Ioro «figli»), n-~aanche lettcralmcnte. È quel che
succedc quando una dlonna, pt:r esempio, chiama arindcsu 11-
na cugina che è tnoltc manifc:jtamente piu anziana di lei. Si
. . ...
ricorre aIlora a due t t l l l l l l l l 3~pplementari,
..-L.--...
talvolta sovrag-
giunti ai termini classificatori, ma che possono anche sosti-
40 LA VITA FAMILIARE

tuirli, persino quando si tratta di designare fratelli o sorelle


consanguinei. Essi sono:
2 I. ~ u ~ - ~ o «piu
s u : anziano*;
22. fo upiij anzi ana D.

Quest i termini scrvono a precisare la posizione rispettiva,


J:
quanto a 'u,c i i c i u l u i i c , ui
--e "a
che sono:
23. ar.iinédesu, o
fu,
24. a11~ncénedi?:

ci&, u l'uno rispetto all'altro a r i n d e s u ~O, « alOnsu D, cosa per


taluni aspetti inammissibile; rnentrc duc donne possono esse-
re, senza difficolta:
25. use!eén&iesu
o duc uomini:
26. u s u k ~ d n ~ d c ~ u ,

ovverossia, 4 l'uno per l'altro*, aseffasuo usdkosu. Cosi, ab-


biarno incontrato Jonne che chiamano Ic loro cugine parallclc
urindcsu ioAtadosu cioè «mia sorellina maggiorcn.
Altre dificultà sorgono in caso di matrimoni obliqui.
Quando il fratellcI del& mindre spc)sa la figl ia della !sorclls, i
nonni della mogli e sono n e1 contcrnpo i geriitori delI marito.
Quando il marito sposa u na o pii figlie deIls sorcllla di sua
1

moglie, i suoi genitori sono nel contenipo i suoceri e i prozii


delle sue mogli. Donde la necessità frequente di discriminare,
pi6 precisamente di quanto non lo perinettano i termini clas-
~ificntori,ifratelliesorclledelpadreedellamadre,dauna
parte (cioè i suoceri potenziali), e i padri e Ic madri del padre
e della madre (cioè i suoceri eventuali di uno dei coniugi). Si
trovano allora i seguenti termini che completano i ( o si sosti-
ttiiscono ai) termini classificatori a3é~!'nosu,asotino~ ru, oh&
nosu, a?kénosu:
27. arindagresu: «madre della madre,;
28. ogensherosu: «padre della madre n;
2 9 . aseétagresu: «madre del padre*;
30. aludnurusu: upadre del padre»;
3 1. a2éjndagresu: «sorclh della madre della madre*.
ISTEMA DI PARENTELA 41
L'etiinologi mini ver,ifica
- u n principio del matri-
monio fra cugi iati. Infaitci, se ali)biamo:
I -'l

Figiira q.

ci constata che:
arindogrcsu(n arirzddkerosu, a vecchia sorellinn n ), è la so-
rzlla del padre di mio padre;
drc di mia(di
opcnsherosu ogénsaesu, «rnsrito») 2il marito dclla
madre;
ascelagrcsu ( o ascctiX.croscl, «vecchia cognata D)2 la CO-
gnata cfe!la madre di mia madrc;
alrjdndruru (di alortsu, « frntcllo P ) ;iil Irntcllo della madrc
cli mia madre. Per
quanto conccrnc gli zii e le zie, il loro appciisillvo 2
precisato dai t ermini descrittivi
32. crkkjnta
iknrusu: re»; lclla mndi
3 3. akiterosu: c< tratello dclla madre*;
3 4 . auddno :]la dcl pz.idrc ».

Nessun termine aescritt..ivo ha potuto csscrc raccolto per


il fratello clel padre, chiamato normalmente adr re (ah~ino
su); tale lacuna trova, forse, la sua spiegazione nella vocazio-
ne paterna clie gli è propria in caso di mortc del adr re con-
sanguineo.
t
D'altra parte, nel cr)rso di tetritativi d i ricostrc~xioni nea- gei
logiche, sono stati racoolti i se@ lenti terr nini desc rittivi, sc:nza
; !;,,a'
e ~ c ~ i r i l r i a l c precisiollc IIVLIIi O
che sia stato possibile uJ-A..&-: 1

gradi di parentela ai quali si riferiscono. Può da rsi che siiano


doppioni di taluni termini precedenti.
35. taritarosu: *vecchio cognato* (tardta [ b ~ l s l -a s d k ~ s u
[ar/21);
3
4* LA VITA F1

36. fuirdrosu: «vecchio marito» (cire [ b ~ l z =


] C
faf/2]);
37. ianérosu: i
3 8. asotikerosu D o «suocero »;
39. takd2kenosu citato con il commento: «Quando il takd3ke-
nosu muore, I'oldnsu si taglia i cspeili, ma non l'akend-
nosu m.
Infine, due! termini di parentela esprimono relazioni deti-
vanti dai matrimoni «obliqui» e dallo sdoppiarsi dclle gcne-
razioni in api6 vecchi» e piii giovani»:
40. a$nkedisrr;
4 I . ( t )idirikisu.
Un uomo chiama aju'nkedisu I'akenhriosu di sua madre
(mentre l'asoinosu è di solito - ma non scmprc - riserva-
t o all'rrl6nsu); entrambi sono, bcrtintcso, crsikosu di suo pa-
dre, Lo stesso individilo viene al1ora chiarnato dal1la sorellaI
del soggetto con!iidcrato a suocerc ( a s o h!Zos14)O <tmaritow
(ogbnsdc'SU),
~.
O, S i3 Ici è sposata, an che oidn k c d i ~ ui,1 1 -..---.,.
&
~UUI~LU

il marito la chiama allora qpadrcn (ahpinosu). Vedisrno dun-


que che I'ajinkcdis~iì. un uomo di cui io (soggetto mascIiile)
sposo la figlia o la moglie, e di cui mia sorella sposa il figlio, a
meno che non sposi Iui stesso. Si spiega cosi che I'uihnkedisu
sia per mio fratello us&osu o asounosu; per mio padre, a r i -
kosu O asineéru; pcr mia madre, akeninosti o nsiwci!ru; per
mia sorella, opénsaeru o asoc;nosu; per mia moglie, uhuinoru.
D'altra parte, un uomoI chiarni (t)Jdirikisu una doAna che
può essere arinde'su o asin t u di siio padre, aseétasu o usintu di
suil madre, aseélasu o- a/eposu di sua sorella, aekénoru
-,I' ..
al1' sua
.

moglie. B dunque una donna che sposo, o di cui sposo la fi-


glia. Una donna, a sua volta, chiama (t)adirikisu una donna
che è a3kbnosu o arindesu d i suo marito, ossia una donna di
cui lei sposa il fratello o il figlio.
Vediamo che questi due appellativi consacrano due privi-
legi, o aprono u n duplice diritto: quello del matrimonio del
fratello della ma,dre (e, t e:oricamente, del fratello del padre)
con la nipote; di1:itto app;attenente essenzialmente al fratello
maggiore; c del rnatrirnor iio del figlio della sorella (figlio del
fratello) con sua zia, Questa regola, o piuttosto questa possi-
PARENTELA
S ~ ~ ~ E M A DI

bilicà, si spiegano, da un lato, con la t lj~amicadei


~ ~ ~ b i k w ad'altra
r s , parte con la s ~ % ~ s w t i u a i d i
donne.r\Jestudieremo presto alcuni esempi. -
*-

--____---
._ _- ---.____-----
t~!inkt(/j~ìt tdditibsri

Figura 5 ,

Nella namenclatltra dei termini utilizzati per fa Jescrizio-


ne dclle relazioni di p: irentela, citeremo ancora:
42.
(UI/Z)yeftftcre
a.nLjkcsu ! (6x12): « veilovo, '
.*l,,,,.
43. kooide ( h r ) : « ~ l . o ~ . v w ,
44. koidure (h1 ):«orfana».

i~atrimoi
mici p21
pre tarc, in due maniere diff crenti,

ial pare1 io nella rnaniera 1


occupars . o che i diifferenti
i :
.

caso deii
no nella :
.I
44 LA VITA FAMILIARE

sposar i . Eccone un'esernpli ficazione stupef;icente, iin cui la


complessità delle relazioni con 1a generazic
- m e piii giovane
consegue a un matrimonio obliquo con la generazi'one pi6
vecchia :

Figura 6.

La real guente: osato la (:ugina in crociata


a2, da cui pote aq. . osato du C giova-
lo, .ha sp
ni donne: Ia prinia ( 3 3 ) orfana di padrc; l'altra, ( n 4 ) i! cui
padrc era il fratello dcl padrc di a3 cd era chiamato <<marito»
<!; :i2,
i che <hiamava <(cognata» anche la madre di a 4 . Posto
ciìi, n4 e a 3 sono, per A r e a z , «figlie» o i< nuorcn. Siccome
A r le ha sposate, sonu diventnte, per promozionc:
per a l , sorelline» (orindcsrr);
pcr a5 (per il qunlc avrebbero dovuto csscre nutrniilmente
sorcllc o cogliate), « madri» o «sorcllc dclln madre*;

E mcn tre SLla nnoglie 2 2 conrinu w a dare .i di suo


marito 12 prirnitiv a design:azione dii marito 'SU)e di
cognata, (aseélasu), lui ora li chiamii suoceri:, ci06 asounosu e
a?<:nosu su.
Un altro caso presenta la seguente combi nazione:

Figura 7.
SISTEMA DI PARENTELA 45

Vaic a dire, un uomo sposa una donna, e, consegucnte-


mente, l e sue quattro «figlie» (verosimilmente d u e figlie
consanguinee del precedente letto e d u e nipoti parallele).
..
Qui, a2 chiama la moglie piii vecchia a?4@aosi a e le qiuat-
tro giovani o: reétasu Cla cui si può con.eludere che A32 ha
sposato sia la propria (t)zdirikmisu che l.e figlie c ii questa ul-
tima.
Infine, in questo te]IZO caso:

a l chiama, normalnlente, a5 :essasuo fra-


ru (mogliie.di
rellu), ma trascura CI], C a58 si: s i tlozione,
~ ,e le
:onscrva il nome, che I eL- dava
.
s .
~pi , nstrimot ]io con A
di ~ap&t!u(niio figlio, f~gliadi siio marito). Sua figlia a 5 chin-
tiiu normalmente a57 n?éinosu (moglie del Sratello della nia-
dre), e a>8 toAnosu (sorcllri maggiore), mcntrc potrebbe spo-
sare, e chiamarc miiriii, tatito il figlio della c< suocera» quanto
qiiello di sua 4 sorella».
Gli indigeni consiclerano dunque le si anormali dc-
rivanti ([alle iinioni poligame in due mariicre. v ammettono
13 creazione di una situazione nuova e la consncrano con In
revisione degli appellativi (le nuove mogli sono promosse
nlla classe dclle cmndrio, e i loro genitori alla dassc clei age-
nitori di terzo gradc~»; e quindi si separ*ano,ncll.a norncnicla-
tura, dai loro ex ftcitelli, cx sorelle, ex :ognate C:d ex ma riti,
1:- ..-
-. c iiuure);
che diventano rispettivamente figli, figiic, gcricri
oppure i vecchi appellativi vengono scmpIiccmcntr conscrva-
ti, e la conoscenza pratica della siruazione supplisce all'im-
proprietà del linguaggio.
Ma ,tali incertezze, che appaiono nel caso di con traddiz.ioni
verbali, sono assolutamente assenti quando ci troviamc5 di
fronte a contraddizioni reali. Queste ultime s ono :sseammi
come le conseguenze normali del sistema, o, piu e s ~ ~ ~ d ~ l ~ ~
non sono considctate come contraddittorie. Cosi:
46 L A VITA FAMILIARE

Figura g.

AI?, uomo di gg anni, ha sposato a18 (di circa 50 anni)


e ha da essa due bambinc.- a1 o, . (di circa I 2 anni) e a 2 0 (di cir-
ca 6 anni). si 8 ha, d a un prcccdente matrimonio, una figlia
a i (di circa 3 0 anni) svisata con A7 (di circa 35 anni); que-
st'ultimo ha raccolto il figlio A24 di tin fratcllo maggiore
morto; tale fiElio,
.. sposgtn a sua volta e padrc di un lattantc,
1~i circa z! 6 anni. 1 e 3 1 8 sono d ~ i n y u errsotinoru e ac3irio-
1in. La figlia a2 tli a18 C unia BkEno.rrc, madre d i una bambina
inni, a5. I n quest c. condizi
(:li 8 o g :
.
oni ic due bambine a19 e
a 2 0 sono

a 5 : della lorc
no di loro (di circa 2 5 anni
na di loro (di circa 2 2 anni
n24: PIU anziano di loro (di circa 26 anni,,
;onochia m n a » da:
a8 i u r ~ctà (di cina o ~ l i n i ) ;
: ueiia
ag : piu giovane di loro (di circa 3 anni);
figlie d i A6: e infatti a2. che è una «madre», le chiama, nor-
malmentc linen.
SISTEMA DI PARENTELA
47

11 sistema di parentela dei gmppi centrali, meridionali e


occidenrali (dialetti br e b2) non presenta fondamcntsli dif-
ferenze rispetto al precedente. T gradi d i parentela distinti
sono meno numerosi; per contro, troviamo un'abbastanza
grande varietà di termini utilimati per designare un grado de-
terminato. Il fatto chc gli informatori impieghino parecchi
termini per qualificare la loro situazione rispetto a un sogget-
to determinato suggerisce che tali termini sono spesso sino-
nimi, bcnché il loro senso etimologico non sia sempre perfet-
tamente chiam.
I nonni sono piu spesso distinti fra loro, e distinti dai ge-
nitori del coniuge, di quanto non lo siano nel sistema a ( To
2 ) ; d'altra parte, il figlio ( o la figlia) del fratello ( o della sorel-
la) dcl padre ( o della madre) sono talvolta designati con ter-
niini differenti. La dcnsith dei gruppi studiati C troppo debo-
le pt2rch6 sia possibile fondare sulidamcntc una teoria dcl si-
. 1 : soli~ z i o n iSCIistitutive venplonc9. adottate di
stcrria in vigore:
r
frequcnre e ie forme prcrercnziali di matrimonio che abbia-
-- o -

mo incontrato non sono gcneralizzabili, per mancanza d i casi


siificientemcntc numerosi, Ma le considerazioni
suggeriscono chc un tempo siano potute vieerc unioni ~ r c f c -
rcnziali, sccgiicndo pcrsino fra talunc Ica tegoric ii in-
crociati.
Infine, gli appellativi designanti i fratelli ( e le J U ~ C ~mag- AL,
giori e minori sono piu oscillanti che nel sistema a ( r o 2 ) ; e
vediamo apparire iin nuovo termine clcsignnnte il fratello o
la sorella dell'altro sesso. Questa d i s ~ r ~ a n i z z a z i o dcl
n c voca-
bolario può C!ssere int erpretsita come risultante dalla influcn-
za del sistemia settenti~ionale(dialetto C ) d i cui vedremo in se-
in modo crcsccnte, ad assimilare il si-
guito come e sso tend;I,ahginosir
stema dei gruppi h.
Ecco il vocabolario di parentela utilizzato, con i rifcrimen-
ti al gruppo a ( I 12):

I. (ta)minde (mio) padre,


fratello del padre.
2 . éindc padre (= iiorno).
48 L A VITA FAMILIARE

3. dire n*drc
sato soprattutto per desi-
gnare il padre assenie, o il
padre di un terzo, o i! fra-
tello del padre).
re fratcllo del padre (-altro
padre).
'a)mi~~dridtlercpadre
( i l fratcllo del pacire qiianclo
si sostituisc-e al padtc mor-
to).
a3kénosu 6. ( 1 (miti) madre,
sorclla dclla madre.
7-8. (fa)nZdElaarc, rnatrre
n (altra mildlr; per la sorella
rlclla niatlrc c per 1:i inn<lrc
di iin tcrzo).
9. dcrtutidnere m:idre
(tnnRlic tlel fratello dc1 pii-
drc, cfr. 5 ) .
,n .,:ilr hainl~ii~ci.
uu2bJc l):
k i r u ~ rJe
i fi~
ejngire I ~ ~ 1-I CuI~ n e ~ l o ) .
nikilaidnerc figlio
{applicnto d ~ fratello
l del pa-
tlrc al figlio del fretello). li;^.
oJkincru I 5. inkrnindc
16. d~éjngire li;^ (donning).
i 7 .ink~nir;Ji? ;lia (nclottata).
( f )oinortf I8. ~ijuidc giare.
19. kirlirsde ( l :gi»te (? )
arindesu 20. 21. )tiani_uinjkare soreila nilnnrr WL..

nlinde fratello o sorella Ciell'altro


sesso.
akenunoru 22. ( t)6naii;de fratello maggiore.
alimu 23. ( i )ukana$de fratello minore.
asiésu 24. (tu)rére,ndeére (mia) moglie.
ogénsaesu z3. (t )pirhre (mio) marito.
26. étende marito (= aorno).
27. @iraere marito
(quando è assente, o il mari-
to di un'altra). asUkoru
28. (i)anrte cugino incrociato,
rnaric:o della cc~rella(p. (I.).
useélastl 2 9 . (/a)Sédere cugiria incroci;~ t a ,
mogi ie del frai:elio
3 3 . (p. d . ) .
arinec'ru 30. (i)o~irure fipIio della sorella,
marito della figlia (p. u.).
3 r . ( l )ujinindc figlio del fratello,
marito dclla figlia (p. cl.). 3
2. (/~)~trinde marito della figlia.
liglia del fmtclln (li. C!.),
usfnlu ,viduro
34, rrrkrirlc figli;i dclla sorella (p. ( I . ) ,
inoglic tlel Iìglio. .
-
] 36.
rr 1 37.
(~u)kzinde I p:itlrc rlcl coniuge. usotinor
$oh : dc! pnclrc o tlcll:~ ma-

L,,.,,,, C <!CI ccii~i~ige.

mnclr c tlcl patlrc o tlclIa ni;i-


c!rl C.
i c v l i t r (figlia) del fiElio (o clcl-
r-.m.--'
la figlii~),
sorcl I:\ rlcl p:iJrc ( IriitcIIo
tlc 1l:r iii;~ilre)tiel pndic o
dc !la m;idrc.
figli c!cl liglio o <iclla figlia 1
tle fr~tello( p . ci.), dcl
figlio o della figlia
11:i sorclla (p. u.).

figlio di terzi,
bambino adottato.
45. iodn t maschio).
46. tilo'ne adolc:scente ( fqemmina
adolescenteva, ).
(Per orfano e orfavla, vedovo e vedc cfr. I
LA VlTA FAMILIARE
so

Passiamo ora al sistema di ~ a r e n t e l adel gruppo settentrio-


nalc (dialetto C):
T . tjilnko padre.
2. himi fratello del padre.
3. nhuko madre,
surclla della macirc.
4. osihtcrha sorclla <le1padic.
3 . kotika fratello della rnadrc,
pndrc del coniuge,
I' adre tlel 1wlrc o dlclls mndrlC.
6. jiiko iringlie dcl fratello Clella mndiTe,
niatlre
.
dcl
. . coniuge,
ni;idri: clcl 'ella m:l(ire,
7. t o i ~ a figlio,
(igIio cldl:~ CI.), 1.

~ I ~diI {in,,
~ O ( 1 3 , ti.).
,l,tlEknL

K ~ d t c r o liglin,
figliil clcll:~ 1, (l*),
fip,li;~di tiri,, ,,,,,Kllc (p. LI.).
9 . ii.fivrr figlio o figlia della sorella (p. u.).
I O . faJmt9ro figlio o figli:i tici Ir:itcllo (p. d.).
.,.
1 I . ynll fratcllo o sorclln in;ikga T iore.

12. .rubini Ir:itcllo o sorella iniiiorc.


I 3. ritta inoglic,
IìgIi:i tlellr sorella del padre,
!iglia della sorclla tlclla iniirlrc.
14. tiimo marito,
figlio della sorella del padre,
figlio dcl fratello dclla madre.
15. $pa niarito tlella sorella,
fratello dclla moglie (p. u.).
16. fit)tt~ moglie dcl frntcllo,
soreIla del marito (p. d.). 17.
fjagiftc marito dclla figlia (p. d.),
marito deIla Fidia,
marito di tina «moglie» ( p . ti.). 18.
jinaiyo figliadelfratcllo(p.d.),
figlia della sorella (p. u.) quando è nelle stesso
tempo inoglic del figlio (p. u. ci.) o inoglic del
fratello minore (p. u.).
SISTEMA DI PARENTELA
SI
19. tiri+ figli della figlia.
20. F*o~$o figlio del figlio, o della figlia quando costei 8
sposata cun uno 7i0.
21. gOa figiic) delIa sorella (sposata con uno zio).
Qucsto vocabolario di parentela t , pare, affinità
linguistica con quello dei dialetti a e truttura del si-
stema sembra anch'essa differente. Certo, il principio fonda-
mentale - il matrimonio dci cugini incrociati - resta lo stes-
so; per convincersene, basta riferirsi alla lista dei parenti con-
notati con i termini tzjmo e jifta. Ritroviamo anche la dicoto-
mia dei membri di una stcssa geiicraziune in sorclle e spose
(p. u.), O in Iratclli t mariti (p. d.), da in lato, e, d'altro lato,
in sotelle C mogli di fratelli (p. d.), o in fratelli C mariti di so-
rclle (p. u.). Ma la d istinzion
C C' qui p sa, poich c' essa
si accompagna s una metria p cr yunntc
za di sim CI .i-: ...-....,.-. . . econ-
ccrnc la clcsinnazionc c t t 1 I l *teIli C S O ,..Il-
.?
L C I I C "CI gCIIl~~~11, dei
i Jci frnt clli e soncllc del soggcttc). Anyichb irovarc i primi
sucIdivisi
- -. . -
in padri c Iniidri, siioccri c suocere., e i sccondi in fi-
--
q;li, gcricri c nutlrc, i~bbiainciuna ~ermiiiologinpiii complica-
L

t*. 11nomc della sorclladel paclrc (ariYtnhd)iliffcriscc da quel-


lu della moglie del fratello <lellii mndrc (Jiiko),benché cssc
di solito si confondano i n [in sistema matrimnnialc ira ciigini
incrociati bilatcrsli; c'k inoltre un nonic spcciale per il Crntcl- ol
del patlrc. Ma, se quest'i~ltimo& urI fraiell« minore che 1111
sposato una clclle suc nipoti, sarà chisin a t o cop, ,A (iopu)dal
" , , nato
figlio <li suo frateIlo. che L. siio nipotc. r l i l r w i i>iu delicata 2:
l':q ne dei iii ellc nipoti, poich é la simrnctria
ins lagli altri :ra i figli di fratcllo (di un ifrstel-
--A-
lo) c iig11 U I sorella (ai iina sorella) svanisce a vantaggio di u-
na nuova simmetria, stavolta tra i figli di sorella (di rina sorcl-
la) e i figli della sposa (classificatoria) dcl fratello, che sono
chiamati con lo stesso nome. Inoltre, i figli nati rispcttivamcn-
te da un fratello e da una sorella ricelvono norni diversi a se-
conda che sisno figlio0 figliadi fratellc,(di una: iorella) oppure
figlio o figlia di sorella (di un fratello)I.Infine, non è pi6 pos-
sibile identificare normalmente il genero (jjagitte) e la niiora
) il nipote o la nipote incrociati, e i TjtiSi, soéSo Ia
( f i n a i ~ ocon
diflerenza dei asuittu, asgile e aspelisu o asgiatote dei siste- --,.-6.

mi precedenti) non corrispondono pi6 esattamente ai parciiu


deUa terza generazione, o di terzo grado.
52 LA VITA FAMrLIARE

Toli contrasti si chiariscono quando cerchiamo le forme di


matrimonio eflettivamente praticate. Su otto matrimoni, cin-
que sono ojizzont:ali », cio
( no coniu gi appartenenti
alla stessa gencrazione clas: 1, e tre sono «obliqui n,
---L. -. - - - -..- -
quando il mariro appartiene aiia gerierazmne della madre di
sua moglie:
CJ - ca : figlio di fratello e figlia di sorella ( o
tale);
C4 = c5 : fratellodi m 1rc1la rli moglie (orizzon-
tale);
C6 -
c7 : fratello minore di madre e figlia d i sorella (o-

- bliquo);
C r 2 C r 3 : fratello maggiore di mntfre e figlia di sorella
(obliqiio),
:r7 : fra1 ore di rn;idrc (i figlia di sorclh (o-
1
,
,,, - ~8 sorclla cii rnnrito e tratcllo maggiore di III(I-
:
glic (orizzontalc);
-
C z o czr : sorclln di inarito C fratcllo ma~fiiorcdi mo-
glie (orizzontalc). I

C29 - t io 'li fratcllo C figlia tli s ~rinon-


tele).
I n mnncsnza di dati gcnt.aloaici, possinrno persino siippor-
re che diié dci matrimoni ora citati, classificaii coitic anriz-
xontnli», .. sinno probsbiliiwnte obliqui, data In ncitevole cliffc-
rtinza cli et à fra gli sposi (C2 E 1 ); comc C spesso il caso
<li :i figli t12iti Ja iiia ». Ma anche tri~sciirando
t3ilc possikiiliti, la 1 relazionii <(oblique»si e-
leva quarido p a s s i a ~ ~u ~a it i~i i,a i i i i i i u i , L.. *-..-.-....
.a-

. L
ri~vvllamente detri, al-
la relazione classificatoria f ra sposo C sposa. P p t r e-

sempio, chiama «moglie»:


c2 : sorella di moglie;
c5 : sorella di moglie d eI padre;
c7 : l ~ r o p r i moglie;
a
c8 : sorelIa di moglie deI padre;
C I 3 : sorella di moglie;
CI 7 : sorella d i moglie;
SISTEMA DI PARENTELA 53

c2 x : sorelladi moglie del padre;


c24: sorelladi moglie;
Ila di mo
ci02 :à, tre re1azioni orizzontalie sei oblique (diretta-
merite, o, in,Jirettamcmte, per la ~ o s i one z i ~gi obliqua delI1in-
terrnediario:1-
1Sbbiamovisto pco fa che nonio « obliquo non è
.L- A
-.. - . #ruppi
affaitu I ~ I I V .L Oal - -..- orientale,cerlrriuc, .--l- --
iiicridionale e oc-
cidentale.Ma non è praticato cosi di frequente,e, soprattut-
to, il sistemadegli appellativi non ne tieneconto. I problemi
derivanti d a questaforma d i inatrjmonio vengono,allora, ti-
solti in due modi: o si conservano appellativi divenuti con-
traddittori, o si spostanouno o pi6 individui da una catego-
ria di psrentelaa un’altra. I1 metododel sistemasettentrio-
nnlci E-diversissimo, poichØli a sua s t t ,uttiirn si adatta tipica-
me1Ite 81 matrimonio fra pe:rsonc di genera7iioni clivcrse'.
Quiesto nuovv caratterc i: nttcrstato - . dalla distinizionc piu nct-
, in senoa ogni gcr :, Ira i m ani e i pifi gio-
vani : anzicf16 quattr.o tcrmirii pcr di1 : I’etA relativa
C il sesso nt:: restanoormai sc?lo duc, Sdni, che si ri-
.- -11 ..: ..&-I:
feriscorio ~ (s.si
V-A:
a i era B J J ~ I I C I ~ I Jinc1ifTer~111~1ncutc
O ai tluc sessi;
inoltre, il ttrminc sabini tcnclc ad assumereil sensogenerale
r!i «piG giovane)).c scrvc a precisare,da qucctopunto di vi-
sta,clunliinq~ierelazionedi pnrentcla', iniplicandocosi che la
q~ialir di sdhunr cquivnlea ilno spostamento iti uii’altra gcnc-
razione.E ingatti, scbbcncil fratelio maggiorcC il frcitello mi-
norc pussanoparimenti amlire a sposarela figlia della loro
sclriella, il f r .atellom:aggiore,anche se sposato con la nipote,
conitiriuer ;ì essere:h ianiato t h j ~dalla madredi suamoglie;
e,
me1ntre, nel1a stessa3;ituazioiil il frntcllo minore passalalvol-
ta al rangotli ijagirle: non è piii consideratoC,omeun iEratrl-
lo, ma comeun genero.D’altronde,seil termiine jjafiit 're de-
signa normalmente un genero «orizzontale», ci& un I~ i p o i e
1
iiicrociato sposatoR una figlia, è significativo cne iin uomo
chiami S j a ~ i t t eil fratello minore cheha sposatouna nipotc, e
persino una u moglie»; c che una donnadesigni nello stesso

' Per I'intcrprrtazione teorica si confronterà con i sistemi Miwok C Ao


Kaga, che abbiaino analizzato in un'altra opera (Le s ~ r u t ~ u clrtnen~ari
rc &l-
la yrrntelrr, Milano 1769, capp. 17 c: 2 2 ) .
- Cfr. p. 58.
54 L A V I T A FAMILIARE

modo un ftateIlo minore sposato a una fipIia, - come abbiamo


vjsto poco fa. Eprm e , u n uomo CI niama in different cmentc
jlitia (moglie), le siie cugine: incrocia,te e le fig;lie delle sue so-
L: -..?.-
relle, pur distingue!rido i m;iriti dellc:sue « moglis8 in .);ayrr re i

(genero «orizzontale n), subrini (o jja_uit!e, che sostituisce al-


lora sabdni) e $io.
Si potrebbe ritenere che tali differenze rispetto agli altri
sistemi siano puramente formali. Esse implicano, tuttavia,
conseguenze importanti. I1 matrimonio preferenziale fra il
fratello della madre e la figlia della sorella deve introdurre
un'asimmetria tra i fig!i del frateilo e quelli della sorella, niu-
stificando cosi l'uso di appellativi differenti rici due C:asi. per
la stcssa ragione, vediamo apparire lo scartr di una genera-
zione classificatoria tra una donna che ha S ~ V I S ~ I I..- C ,J- ,..-
.Ar",.-
ULIcJ A111 C
m

CI I gina patsiIlcla. Ecc :scrnpio signiiica.tiivo:

'23 chiami i ) f@fni,te; dunquce sua fi-


glia \ m 4. icr
m-, I, riiiililia tcI,ri" \Iiiuritci,, poiché egli è SPOS;.IL~JC ~ J
"l- m.,
I

s1ia sorella c7, e il l(Dro fratello C25 lo chiama iopa per la sres-
saI ragione . Per c2 3 , le sue nipotine (in quanto ne è zia e non-
--Il
na riciiu -.stesso rcmpo) c8 c C!, sono S$Si, chiamate taiiero
&--

della sorella delle madre c24, e ai.!inu dal fratello della ma-
dre, C z j . Ma se ci collochiamo dal piinto di vista di c j I , il
fatto essenziale non è, come nei casi precedenti, che C6 abbia
sposato una figlia o una sorella (nel nostro caso, una nipote o
una cugina parallela), ma che sia il fratello della madre. Di
conseguenza, lei lo chiama kooka (suocero), e chioma la mo-
glie di C6 +ko (succera), e le figlie di costei diventano le sue
$! uilta (col$nate).
D u e coi~clusioniemergono da questa analisi. I n primo luo-
go- .va.--.L--
ricordato che, nei sistemi a e b, il termine equivalente a
afratello o sorella minore)> designa anche i cugini paralleli.
SISTEMA DI PARENTELA

Orbene, abbiamo m c o fa constatato che. ncl sistema del


gruppo C , il cugino p, )uò esser4r effettiv,aincn te sposta-
to a una gerlerazione rane, e ckie ciò avki e n e qua,rido il
matrimonio e1 ui _li .- U.. » .n.-1
i1pu « O D I I ~ U
L:--
r u v darsi che:il matriiinonio
obliquo abbia occupato un posto pi6 jiiiportance, nci sistemi
a e h, di quello attuale. Il sccondopunto k che il sistema di pa-
ren tela del gruppo b, con il suo uso di un termine speciale
per i1 fratello o Ia sorella dell'altro sesso e con la sua distin-
zione tra i genitori dei coniugi e i nonni, si colloca in una po-
sizione intermedia fra i sistetni a e C. Esso costituisce una spe-
cie d i transizione fra il sistema seniplice, simmetrico e armo-
nic)so dei gruppi oritzntali, C l a struttura piu sortile e comples-
sn del sistcrna setten, triunalc. Questo ruolo cortisponde effet-
I
.
.- -- H.TI-
tivaiii~iltc
.m * .-..-:-,.--. gcugtaficl~erispcttivc dei differcnti
m
I i C 1,Uu'AI"IIl
.

gruppi.
Studio concreto dei gruppi

T1 fiinzionainento concreto del sistema di parentela ptece-


dentementc analinato 2 stato studiato sui seguenti gruppi:

I. Gruppo orirntolc (dialetti c i ) .


i ) Dialtt tci u r . IJn gruppo (li 23 individiii compren-
dente h iiumini 9 rlonnc C 8 hninbini. Qucsto griip-
posi 8 ten ~ p ~ ~ riirncntc a n e 311l;irgatnin seguito :ill'in
contro cli Iinndc, C:talvol tn persino RIIR 1 ~ ) rteinpci- o
P:I~C:I nss imilnziorlc; i rncnqhri di tali lxrnilc prcscn-
tano frii loto, e Cl!slxrtto nl primo gi:upl?c),annloghc
rclnzioni c!i parcn tcln. Cosi, il gniplpo I ) ha ~w.)tiito
Iromprenidcrc un In i ~ i ~ ~ tIniassinio rc) cli 75 incliviclui
1 - a...-.A- :, .
8-. -- .l*.--.. - - . l-..- l-:.-
,-
(LC, I I C I I I I I I I I , ju UIJIIIIC C L ~~ilrril>il~i).

2) Dialei to a2. P~rcccliicpiccole uniti comprenclen-


ti ciasciina dai 6 ai r 2 iridiviilui.

~criliionn
lc (dialcttci hi).

IJn gnippo stabile di .r 7 jncIi\llihii comprcntletiti 5 uo-


m . .
mini. 6 donne e 6 bambini, teinpornneainente giun-
t uito all'ii ncon trci Cli parenti. a 3~ individui
mi, ro dcInne e 8 1bambini).

rrr. G r ~ ~ p occidentale
po (dialetto bz).
Un gruppo di 1 2 individui comprendente 4 uomini,
5 tlonne e 3 bambini.

i v . Gruppo sette~trionale(dialetto C ) .
Un gruppo stabile di 34 individui comprendente 9 uo-
mini, r r donne e 14 bambini.
STUDIO CONCRETO DEI CRIIPPI 57
Lo studio concreto dei gruppi sarà fondato sul gruppo o-
rientale ar (ristretto) e sul p u p p o orientale hr (ristretto), i
soli con i quali abbiamo vissuto abbastanza a lungo da appto-
fondi te l'analisi psico-sociologica.

~ / G R U P P OORIENTALE, dialetto r ~ oaklétorrt


: ( a r ) ; uoliierr
(br ); ?alivirite (C).

Questo g i u p p < l rornprendente 2j-~p.sone suddivise in h


famiglie Ł stato inconttzto nella regone del rio Paf
(Utiirity) in occasione di una-&e11Łs& cscursioiii &l pr:r i odo
nomade. Come abbiamo saputo piu tardi, esso faceva p: irte di
una comuniti indigena abl~astanzaimportante, localixzata in
parecchi villaggi o siti di accampamento in una toiia inespln-
rata tlclla riva destra clcl rio Juriiena, Jove siarn« penetrati,
viaggiando c soggiornando con cssi. La stagione di pesca e il
periodo di nornnclismo non sembra siano stati la solri riigioiic
del1'isolamento del gruppo; d i v e ~ e ~ ~ & . tJi comando v.~
avey~ano~verusimilmente~~~v~ato~una
P"' ndo un oerto numiero I inclivldui i ntorno a un capo attivo
-
scissione.. nggrup- -

c a mbiziosc). I'. pro h akile che sianio st ari chianiati atl assumc-
te ..-" .- S C I I I I C V S C ~ C ~in
U I I ~ I~ I L C
--o -. -a
.-. .--,.
~ Ctale lotta, I ~ I I I C I L I I I ~JJU questo
.-a. r

punto quando ctnttereino del cornantlo. Tuttavia, gli in cantri


-.-p con altre bande appartenenti alla stessa 2GiT n i S
dcl_gruppo
sono sempre stati coTmT ' ; T c t i ~ f ~ o ~ ~ ~ a i 3 rxla t t nh2~ba
ricFsiituitolaepr9ssimativamentF_1arPopola~gi
invernale: e l'ei~cttivodi un vilIae~io --.--vicino. incontrato in se-
F-- ’ .--++-
L,<,

guito, ha p o t t a i a g g r u p p a r n e n i o a 75
--
--
-. -p e t s o n e ~ v a l d e ~i r ~
al mGRior-numero di indigeni che aF;biamo visto riuniti nel
C?&.? di ott O mesi.
Come riiT t a pi6 avanti dal quadro ~eneaIonico.il gruppo
tisttct to si LUI r i y v r IZ d i 4
-
di cui la ~ i i anziana l Ł
ridotta a due individui. la seguente si comuoie2&TE9 riti» e
((cognati
«cognat&»;'la terza e la quarta, infine, c o s t i t u i s ~-- - ~...
u~
iìi ucOm-
plesso miscuglio di bambini, talvolta, in tcncra età, ccnside-
rati come «figli» o «genitori», e di adulti classificati come
ufratellin, «sorelle», «mariti» e amogli», e trasferiti a una
generazione inferiore alla loro età a causa della loro situazio-
ne di figli d i fratelli maggiori.
58 LA VITA FAMILIARE

Prima di fornire alcune rapide indicazioni su ciascun mem-


bro del gruppo in base alla sua situazione nel sistema di pa-
rentela e alla sua psicologia individuale, C, indugiare
un momento sul problema dei p Q r o p r i

I nomi propri non sono-mai pronunciatifra i Nambikwara. ---__


L i _ c o n c e ~una
e rigorosissima proibizione, che solleva un pro-
blema praticamente insolubile per la fissazione delle: genealo
gic-,anche se per i defunti non serribra cosi rigorosa come peir
i viventi. Comunque, non si ccnte mai iin nome pro]y i o , 5 g! i
intlividui -si-interpellano,-o consenlpli~~ ...
,-.,..IL: cnuaiiiaLiurii:
l----:..-
m,.*
-
-
hém (dialetto a r ); h1 r , 62): «Ehivoj!n;
a=

O con if rermine di p a r e n t e l a :
-a.

I. suhUni ci - pdjnko (C): Ehi piccolo. - Padre? 7,


2. jìditncite mandritierra tukcnric(dcrl.ctikuitientryirige ~akcnaé
klhnkumcn? ( hr ) '.
I1 manioco i bruciato ; mio fratcllo Io grnttugin p r manginr-
lo. Fratello! Grattugi 3.
' Ksognd precisare III manicra in c~iiquesti testi, e quelli clic scgiinno.
sono stntj (ittcii~iti.Non si:irno sturi soccorsi cia neysiin intcrprrtc. Ncl pe-
riocln (lc! iiosrro so~girirno,tl'sltron(1c. ne esistcvn scilo tino, iin Iiitlinno
Nanihikwurs etlircoio 111nt:iiiodai scioi (!:i paric di padri gesuiti, clie piirtrop-
mi non nhhi:iino potuto impirwtte. <;li ir)Oigeni in coiit:itln con le c ~ h i n del- e
I:! liiiea tclcp,r;ifica iitilirzmo, ncllc loro rcliizioni con gli impicgdti parissi o
trrasiliani, una s p c ~ i r<li gcrl:o formato di circa qiiaraiita parulc, i11piiric ii~di-
p o r e in (>arte portcighcsi. Qiirsta l i n ~ r a n ciicmnipagnata
~, Jn nurnercisi
gcsri, C scrvirn d'iritrotlirzianc. In capo n circa ire mcsi, cravnmo giunti n iina
rcinosccnza grossnlannmc.iitt:cmpirica (lclln lingua nnmbiltu~nnproprinnlcnic
<Icrra,chc ci li3 prmesso di firmi capire dàpli incligeni c di szgiiiri approssi-
rnarivarnenic iina convcrsazionc. Talc risiiltato non avrebbe potlito csserc
riiggiunti, srnza I'instancfibilc hiiona volonth <le li itiformatorì, sempre pron-
ti r scarnhiare parole (narnbikuiara in camhin i! ftanccse o portoghese) c n
spicgare i punti oscuri con l'uso di iina inimica approprintn. Lavorando con
questi mezzi di fortuna. nf>hiamoora annotato al volo frammenti di con-
vcrsazione chc non ci erano statì rivolti, ora rtimolto informrzioni sotto dct-
tatiira. I n eritranibi i casi, I'inrerpretaaionc CICI resto vcnivs ripresa, in sc-
puito, con inforinn!ori. Q ovvio che un scnsostobilito in manicra cosi s~ipcr-
ficiale non è al riparo da incsattez7~che possono talvolta esscre grossolane.
Noi non pubblichiamo questi tesri per il loro significato letterale, spesso da
\~crificarc.ma piuttosto a causa dell'iniprcssione fnisre della vita e clcll'atrnri-
sfcra indigena che essi aiutano comunque a ricostri~ire.Per Ic trascrizioni.
siaino debitori a Paul L. Garvin di quelle da Iiii srabilitc con l'aiuto delle
iiostre notc di viaggio, e da lui utilizzntc nel suo E-rquisse du sysfème phono-
lofiyue du hiurnbikwuru-TuYu~~~c, pubhlicatu dal a Jourtinl rlc la Sociétk des
AinCricanistes dc I'sris )r, 1948.
STUDIO CONCREW DEI GRUPPI 59

Gli indigeni sentono molto vivamente la scomodità del si-


stema, specie quando sono a contatto con i bianchi. Quclli fra
loro che f i:cquen talno ogni 1;amo i distaccamenti della Linea
Rondon h:anno con molta r:~piditàadottato i nomi brasiliani
che sentonu ...
---m..
prviiu nciare in torno a loro,
> - -
. e.. si sono - o sono
stati - battenati Julio, José Maria. L.uiza, Iracema, ecc., stor-
piando d'altronde questi soprannomli con str;ane deformazio-
ni. Talvolta, persino, si tra tta di nolmignoli quali Lebre (le-
-.--:---. - ( 1 - L-.-.
pre), Assucar (zucchero), o Lavaigiirc (I. wgpia di barba resa
illustre dal famoso generale). Molti indigeni 1hanno co.nserva-
to quesr'ultiino nome, perpetuando cosi, in piena bo:scaglia,
---L:l
il ricordo dell'epoca in cui Rondon visse C inveccnio.
Pe t designarli nel corso del nostro studio potremmo atiliz-
zar e quest i nomi, o potremmo anche utilizzare i loro veri no-
mi ~- . .~- lI: U aiamo
I I riusciti. in taluni casi, a ricostruirli: ma i n e
mi brasiliani sono portati : ina piccola minoranza di
indigeni che sono n contatt o con i iiistaccainenti della Linea
Rondon; e i nomi autentic . .ignoti in un gran-
ngono
dissimo numero di casi. Ad ogni m odo, i l p roccdimento sa-
tchbt: infedclc alla realta. Infatti il r)unto not:evole L. che, ncl-
la vita quotidiana, non si scntc proriiinciare Inessun n<~ m cCi .
::.--l:.---"
scmbra dunque piG conforme all'atmosrcra i i i o i g ~ i i c idi aste-
ncrci, nel corso di qucqto lavoro, dell'utilizzaic nomi pcr dc-
signare gli individui, e tli accontentarci di simboli indicanti il
sesso. il Enippo, c il posto ne! grrippo dcll'individiio consitic-
r ogni gruppo, rispettivamente-A,l3,-C; maiuscolo
f chi, r i i n u s c o I G r le femmine, seguito da unn cifra
iaciirarirt:Jiis~ggctto).
Tuttavia, conic abhiamt3 acccnn;3t0, ?! Stato possibile, per
il gruppo o r , raccogliere u na lista Cornplctil di nomi, etl ecco
come: un giorno che gioceivamo con un griiippo di bambini,
una bambina fu picchiata da iina corripdgi~~, essa ve111ne subi-
to a rifugiarsi vicino a noi, e si mise, in grar mistero, a rnor,.
i
moratci qualcosa all'orecchio; noi non capimmo, -1
c fummo
Il-.: .... - - -. .
obbligati a farci ripetere a piti riprese, tanto cne I avvursaria
&

si accorse della cosa, e, inanifcstamente infuriata, venne a siia


volta a rivclare quel che parve cssere un solenne segreto: do-
po qualche esitazione e qualche domsnda, I'interprctaziunc
dell'iiicic lente nori lasciò si~ssisteredubbi. La prima bambina
era venu ta per vt:ridetta ai rivelarci il nome della nemica, e
.. --
qiiando c u.-s- -~.cse
-
~ lic: ~ L L U I ~comunicò
----A-
~ , il nome dell'altra per
GO LA V I T A FAMILIARE

rappresaglia. Da quesro momento in poi, fu facilissimo, ben-


ché poco scrupuloso, scateriare i bar!nbinigli uni contr-o gli al-
tri, cottcncre daciascuno di loro il nome di tutti 4;li altri.
t

DOPOdi che, creatasi in tal iiluuu uiia .- picruia


-:---l. . cvrnpi~cità,
----lf.. essi
C i diedero , senza titoppe difficoltà, i nomi degli adulti. Quan-
do coston3 scoprir1ono i nostri conciliaboli, i bainbini venne-
- -- - -
ru- aspramente -

puniti, c la fonte d'informazione si inaridi. Pe-


- L - .

rò, un giorno di griinde conihdenza, f1I ci forrli i tiorni dei suoi


genitori e dei suoi progciiit otj, tantc3 che in f in dei cointi la li-
sta dei nomi prupr i abbracc.ia un tot alc di 5 glencrazioni :
.
r Madre tlclla madsc di AI Ariyddadusu.
2. Padre del padre tli A I Irililisu,
,

Irigudusu.
3. Mndrc del padrc di A I I:'~~~ur~gluglusu.
4. I'udre dclliì marlrc di Ax Igluikulusu,
3. Padre di A I Arub~idarlttsu.
6 . Msdrc di Ar l'y1146r1uti.
7. Ar (innnrn).
8. n2 Cu6nAcrcni.
9. a 3 Vd~/crc~kunertr.
IO. n q yadrdkaneru.
I I . Mndrc di i14 ya6rasu.
I 2 . PRC Irc dì n4 A~irtpnirusu.
1 3 . 215 Gdendcr4kincru.
14. Ah 'là~riisu.
1 5 . a7 hluriisu,
i2iiUniiikincrc.
1 4 . a8 Tuirikincru.
17. ag 'I'uirikineru.
18. A T ~ Nikloerekingdetu.
ro $311 Sdi3iriro kiisu.
.Cc113iiikinrru.
Tarc6s:rokurcsttl.
2 2 . 1114 "I"."
lvir'rcCcJc.

2 3 . A15 lkitasu.
# 24. 1216 désekitar 'U. "
2 5 . A17 ~u!ukaresu.
26. a18 Sonaisakuresu.
Comesi vededa questalista, esiston_o,due~atggoriedi
no-
mL Gli adultisono,dotati~diun-p~oprio~u~cparticolare T
.., 7sono
bambini --- chiamati in-baseai loro genitori: figlio o figl&,=
di tizio o caio. 11 nome u t i l i z z ~ tin~ Fa1 caso~ ~ e r i e r a z e n t e
cj&lo %!Ha madre (ag/arz, che per non & una bambina;
AxG/ar9/a20); ma non sempre:a8 e ag, Ia cui madreè mor-
ta, sono chiamateentrambe,in basc al padre, figlie di Tu!-
riisu. A proposito dia23, chei: una lattante,fra l nostri infor-
matori si manifesta una grandeesitazione(non bisogna di-
menticare chesono dei bambini,it che Ic loro informazioni
SOI10 incert .omcdi 1 eru, figli;R di Karl’(jle$u,
SU(3 padre, accolto b a madrefossevi\ la, Ma
COIme vcdrt: ~ i i i t o A1
, a2 3 vcnj:ono a t rcm r s i ,
..
duranteil r10s tro SO;ggiorno,confusi nellc stessu ~ r r t umargi-
.-e

nale. D’altr-u parte,il fatto Cche i nomi di Kiutor&kineru e di


IdonerØkineru abbi:ano potuto essereraccolti per a20 e a z z ,
suggcriscccnc .l .
sianofiglie di a i 8 ma cugineparalle-
.. - - .. .-
csscnon
le delle suefiglie. Sepoi non fossecosi, i duc nomi potrebbe-
r o far partedi una collczionc, o cssercstati attribuiti a torto
ai loro suppostititolari,
Gli adolescenti-ricevonoil-loro nome,daI capoal mornen-
t o d e 3 u b e r t l L’imposizione~del nomeè u n p u nto si11 qua-
e r e m o ~ ~ , s e s uIli tfatto
l e ~ o r n-. o . che certi adultiSiano desi-
gnati nella r iostra lis ta attravt :cnnnimi,cosi spiegapro-
babilmcnte con lliginoranzardei nostri informi]tori. ’rilttavia,
--_:.-
va rilevato che, nei auc _I..-
casi in questione,a12 è una donna
& - , ~ - -

incinta e a22 una donna cheallatta.Entrambesi trovano sot-


tomessea complicateproibizioni. Uno specialedivieto pesa
forsesui nomidi individui posti_in+cer%sTt2zioni. '.-
’-nquesia;questi sonoi soli nomi cheabbiamo potu-
to otteneree, rispettzndola proibizione cheli concerne,non
64 LA VITAFAMILIARE

voratrice.,un .PO' asciutta nelle relazioni sociali. Nella triplice


vita coni1ugale di .AI, essa ha le fur=ioni di del foco-
I la^^, e la vediamo sempre
..:-:---l- occupata I a qualct
. --..- one culi-
- .-.-
naria
I

o arLisiiiliaic. n:
ui~
:-L- --..-.--.
, -,.-..-..
iiiluriiiaLiuiii ~ U C Uvulentieri,iiio. UUZIII-

d o consente a farlo i dati che fornisce sono chiari e Frecisi. E


sempre a lei che si ricorre pet risolvere i casi spinosi, cornpie-
tare un vocabolario di parentela, rispondere a un inrerroga-
torio sistematico.

"Xd
co ari&Ax.
. Vigorosa ragazza di una ventina d'anni, moglie se-
Sua madre (a63), 5ittdesu di A I , akerziwosu
di a2, è attualmente sposata con un asr/kosu di A r . Suo pa-
dre, morto, era fratello del padrc di 8 4 .
È esubcrantc. semme di buon umore, pronta ad accompa-
1 narito ncelle piu (dure s p cdizioni, rapace di pottarc
irdclli. fi una vcr;i c proprila forza della nat:tira»; fi-
1
i ---: -1: .---- -- - .-...-- -1: --
S i c a I i i c I I L e 1 1 0 ~ 1C' pr.iva ui artraLkivc, ridanciaiia C piciia ui >a-
.A---&

Iiite. Come informatricc, 6 vaga, ptaticamentc inutilizzabilc.

Dicirca LJ- r 8 anni, la pi6 giovane delle mogli di A T .


.
Suo padre e sua madre (A67 c a68) sono viventi, usocinosu e
a?ijnos~rdi A I , oyinsuesu e ascCtusu di a2. È carinn, civct.
tuola e provocante, non si dedica a nessuna attività apprezza-
bile, tranne in viaggio, in cui si mostra attiva collaborntricc
del marito. Parla volentieri, ride molto, si dimostra curiosis-
sima dei nostri abiti, dei nostri utensili, dci nostri modi di
mangiare e di vivere, Totalmente inefficace come inforrna-
trice.

V, S y l i - ;h&rno
8-9 ---: l?:.
riglia di Ar sai r z . Presenta un pro-
aiiiii.

sottonasale Fortcmcnte accentuato, ed ha, alla gunn-


zia sinistra, una specie di cavernetta foruncolosa, dovuta pro-
ahi il mente a iin'ulcera tropicale. E una bambina calmissima,
molto gentile e sensibile alle nostre proposte; ma, quando la
importiinano, ha bruschi modi di collera o accessi di m a l u m e
re, durante i quali è inavvicinabile. Altrimenti le piace la no-
stra compagnia e -
a volentieri al lavoro etnoarafico.

la. -Di circa- È i1 figli


di AI scomparso; c i i i i t i i i u 3uu -.-
..-A
, .-
parcrrlo
fratello rnaggiore ---l:-
J . . fla Iiiugut:
spaurcw,
a2 di costui a r n a d r c ~e, la piccola ag *sorella». Da un primo
STUDIO CONCRETO DEI GRUPPI 65
matrimonio con una figlia della sorella di suo padre ( a ~ q ) ,
morta, ha dlue bamt,in; (a8 e a9); a ttualmen te è risposato
( CQ n a 7 ) . È yvanitoso, --l&- itto di sé,, poco in t elligente, otei-
--,I..- soddisfa
mo paurc c.. I I I U ~ L U~:.---.---- .-
~ ~ ~-.------
~ ~ ~ ~ ~ 1-11- ~ u ~ ~ ~ i i t ~ ~la ~ v
quale-lo si trova sempre-teneramente avvinto. E un informa-
tore prolisso, ma greve e senza sfumature.

Bella donna di una ventina d'anni, forse meno; pio-


d a ì moglie del precedente. T suoi genitori sono viventi c si
trovano, dice lei, ncl villaggio. Essa i. osinttr di A Te a 2 , arin-
desrr di a3 e a4, aseé/asu d i sg. P sciocca, egoista, interessata
esclusivamcnte a se stessa; inoltre s :ra cccczional-
mente seducente, il chc pare sia (dal 1 vista indigeno
I->cnintesolesagcratissinio. Rifiuta sistcxJldLildi~i~n te d i m ~ n i -
fcsi inirno in, e r le duc liglic di -ito, e
si C molto a lente nci confror :st'iiI-
tim

9. Circa 6 acni e 2 anni, figlie dcl primo matrimo-


.
e { i n l i m a ficlia morta cli a td. Lc t!uc bambine
r

sono praticamente abl,an;loiinte a se stcssc. Ca loro matrigna


nofi sc nc occupa; i1 padre si cura di loro quando i G o r i ma-
>
Sehili, sua inoglic, glicne lasciano il zcnilio. La loro priiici-
-Ic risorsa I. la nonna, CL! esse corronu verso d i lei qiinnclo
SL sono h t t:tmale, C quantlo Ihanno paura, fame o sctc. Ma la
noim a ì. ass orbita d:alle cure dcl figlio del figliastro ( A 15)c
dcl i i i u r l r u , i,.
H..-S.... --,.l*-
.,,.,,A
: IIIUlLV =V=sJ".
1" ir,
~dbambina ~ i ~ui c c o l a
x .
è trascura-
te per giornate intcrc coperti re e di su (liciuinc, a me-
no che una qualsiasi Idonna d o , mossa a pietà C scm-
..-
plicemente infastidita, riun i arrcrri prr
--e l! -- L---I.. l L----
i u r i c i i rliigiiu. Il piu
:'

delle voltc ii la sorellina maggiore, precucemente maturata,


che ha cura di lei, la ticne in braccio, benché sia di poco piu
grande, la nutre e la pulisce. Entrambe sono bambine incante-
voli, allegre e avide di carezz:e come Cthiunyuc ne sia abitual-
mente privato. La loro sorte i? una grcissa preoccupazione per
la comunità. Sotto quel regirne di vitia dura . ..e costantemente
ass orbita daI piccole iincombeinze ciascim a delle quali cotnpor-
ta Imolta fai.ica, è ciil&cile assiumcrc irnpegni Ch; non s iano i
p rc)pti; e qi leste bannbine ablbandonaite sono uin contin 110 ar-
---L-
gomcnrtl UI
- - - L - _I!
irritaziorie, uiJ: cui,
.!
ancne quuriuu I L L C V L I I J V Cure,
esse sono spesso le vittime, A piu riprese, ci hanno sondati
66 L A VITA FAMILIARE

per sapere se n( avremimo potuto prendere con noi la pi6


giovanei delle haimbine. (:e l'avrebbero consegnata con gioia
?a.La picccola era cosi deliziosa che ci saremmo lascia-
e sollic~
..- sc".-.ia
ti tenralr: t..
pruspe~riva di suscitare, al ritorno, noiose
questioni con il Servizio di protezione degli Indiani non ci
avesse, molto ragionevolmente, dissuasi. >n
4 @, Di circa 40 anrli. ?l alO):tsu di A I , a$nkedisu di a2,
ahurnosu di a5, sposato (:on a11. I suoi genitori sono motti. E
gentilc C contratto in v(dto, soffre di una ernia che dissirnu-
la sotto iin lemblo di stoffa che gli pende dalla cintura. La sua
attività vienc a esscrne riotevolmente diminuita. Poco intc-
ressato dal nos t r*olavoro , e poco sollecito a capire Ic doinaii-
dc e a ~ ~.C---I IA-.C J ~ I I J X ~ C ,
- 7
. ax r . Di circa 4 0 anni. Moglie cfel prcccden te. E sorcI-
la» di a2, «moglie» tli A I , «madre» di a s . È oscura, tenace e
laboriosa, e rive la In sua natura f!elicc ~01, o in occasionc dei
c m t i c delle dan:ce, in cui ccccllc. lLa si veclle sempre occupata
in y iialchc lavor etto . . arti,giiinalc,
-
per i qu:11i scrnbrn nutrire
.
particolarc prctli tagliando o leviganclo dischi di gu-
scio o tli idoli o infilandoli, preparando orcc-
chini o f poco, si l ~ s c i atotnlmcntc :issorbire
dfll I ~ V O I I I .12 1111~1apust, e unn madre. Notevole, conie infor-
matrice, per tutti i particolari della cultura in:ilerialc.

J @P. Figlia dei due prececlenti, approssjmativsimcntc di


2 2 annj; è moglie di A713 , che 1'1 abbandunnra per vivcte
con duc donne, a74 c a7: i:i . Perciò ritornata a cnrico rlci gc-
nitori, C doppiarnentc,
. --
dnrto che 6 iincinta. È placida, sorridcn-
- -

t c , e opritica. Sta ai margiini della vita collettiva, per via clcl


SUO statc9 e di iirla 4 dolorc)sa infezione agli occhi, di cili è la
prima ac .essere Icolpita f i.a i membri del suo gruppo; in se-
~

- -.
piito, molti altri saranno .
contagiati dall'epidemia.

. Di circa 40 anni. Figlio di a18, rfratellor, di con-


seguenza, di a2, «cognato» di A I , di cui ha sposato la sorella
maggiore a r q . Sempre allegro, attivo e docile, è l'uomo di fi-
ducia di A I , i1 suo messaggero preferito, il compagno scelto
per ogni incarico complicato. 2 Iavoratore, un po' ~nanierato
negli atteggiamenti, e, come informatore, compiacente, rnol-
t0 prolisso e non sempre chiaro né comprensivo.
STUDIO CONCRETO D I 3 GRUPPI 67

- a14, Di circa 40-45 anni. Mogliie del preiceden te, vera so-
rdja di A I , madre di A I 6. È influrm e , atti,va, lavoratrice, a
-1-1 -.-
. A

tutta prima alquanto rude, ma in reaira LuriipiaLciiLc t: ~uLiipc;-


tente. Esercita una reale autorità sulle altre donne del gtuppo,
per il suo spirito di iniziativa e la sua vivacità. ?l nonna di a8
e ag, che nutre e di cui si occupa spesso. Non solo E buona in-
formatrice, ma talvolta prende addirittuta iniziative didstti-
che. Le piacciono i canti e le danze.

., I . Dicirc:a r 5 ann no; suo padrc era frate110


di A13, che I'hn nrccolto. F lolcc, tranquillo, alquanto I
timido.

&6. Di,-8anni;figliadiArgediai~
É un bambino vivace e ciirioso; sua madre 61
re qualcosa, c lui la tiranneggia volentieri. ci,! C iiiariilcala-
mente fiera di lui c gli pcrrnette molti capricci. U n ~ i o r n o , G
venuta a chiederci di insegnargli 2 leggcrc. I1 guaio 6 chc lui
considera le lezioni comc un gioco C si riiiut:~di impiirsl-C IC
let cere come fornic dcterrnina te; perci;) le ritiene intercaiii-
biabili, e Ic gratifica di volta in volta cli tutti i suoni di cui il
suo vocabolario dispone.

1 'A>. Fra i 3 0-55 anrli, 2 il dc(csno del griippo;


ccien e trac una ccrtn vainità dal
te I di non
fatto avcrc
co-
intorno
ne
- . .. .
a liii che «figli» o « l i g l i e ~ wgciici
, -i» e «n1iore», «nipoti» e
a p r o n i p o t i ~ . Efisicamente robust o, gcntil'C, allegro e chiac-
chierone; molto incline alle facv~ii e sii tem i erotici. Informa
.-- - --..
volentieri, con buona volontà cstrenia r: iiicsauribile volubili-
tà. Ma lc sue spiegazioni non sempre suno chiare, ec1 è ilcces.
sario lasciarsi guidare Jalla sua fantasia un po' incoerente.

a18. Di circa 45 anni; moglie del precedente, madre di


a2 e di a22. È una donna seria, lavoratrice, devota al marito
e alle figlie; ride poco, parla da sola. è sempre indaffarara in
qualche faccenda. Le sue informa zioni sorio rare ma solidc

a r g . Di una decina d'anni, Figlia dei 1 re ce denti. Ragaz


za molto carina, ancora bambina, benché comincino a pro6
larsi in lei i primi segni della pubertà. H a nel suo gruppo una
posizione d i «madre». come sua sorellina azo. È brutale e
talvolta vi olent a, e adotta ncli nostri confronti giainen-
t o che sGcIra l'osti1lità. 11 suo liiiguaggio L. au i abban-
&. -- - -
dona volerntieri al1c Luuctutc
-A
piu spinte. Quesro nrrcggiamcn-
-.-L.

to si spiega, almeno in parte, come vedremo piu avanti, con


la sua età.
a i o . Bambina di 5 o 6 anni, sorella della prccedcnte; i
suoi coeta :rsiiio alcuni adiilti, la chi: imano « rnadre ».
È assolut; isopportabile; pretenziosaI,manier atn, ine-
s a . u r i b i l m ~i r v~l <~l i~~d~i regali o d i distrazioni

A21,azz,a23. Èdiffic'ilc caratitcri~zarcquesti tre indivi-


dui, che vivuno,
.. .. per
.
tutto il tempo della nu stra prcscnza,
- . .in.
11Ino stato di silcnziosa C qii asi tot31t- " L ~ I Lzionc.
% .-A.-...-"",
K ~ LaI l-~arnbi-
11la a23 nc!In P ancora svczza ta, c il pc2rioclo di iillatti~ni cnto sn-
rebbe terrnin:it« al In fine dc:I nostro soggicirno. Ilcscriivcremo
- - .- .... . 1ic- o , > c i i i ~. i < .mciic
i r i ?~cgiii~u
-1- -. - - - - . - -.
i
....
sancirrino i l rittirrio.. -a1 i1 i a- vira 'ci-
...LA

itiunc. , 4 2 1 , Ira i 3 5 c i donnni,li frntcllo cli A I ; a22,dicirca


r 8 anni, C sorcila di ai. A2 I snrebbc poi morto annegato tlu-
rontc una nostra nsscnzn. La poppnntc ha. fra i i 2 e i I 8 rnesi.

Conie abbiamo gi:ì clcttu, il griippo ristrctto, cliialc l'abhin-


n10 clcscritto, si ì. rcrnporaneamentc riunito ai1 n!irc biindc si-
inilari, o si tr temporancaniente ngglon>cr:ito con altri griippi
f:imili:iri. Lo?~Gai,s&<duochiy,>omj>»ncnti
----.- il griippo stabile a

.- .
si iiggiungono a in

I:uoco 7 (da 24 Cinque i ndividui , ossia: A24. u f i -


, . e. .
glio» ((li iin fratcllo maggiore) (it A I (tra I 2 0 e i 25 anni), ma-
\

rito Ji a25 (fra i 1 8 e i 2 0 anni), la loro bam bina a26 ( 2 anni


circa), il padre 1127 (50 anni circa) di a25, c:I il fratello di co-
stei A28 ( 12 anni circa).

' Come rivela l'nni siva, fra i r . . to dificile


,a è nlquan
da aennire 11 egtuppo tamiiiare ristretto*. L? nozione empirica di fuoco ci
I 1 " .

s c p b r + ; t J a - p ~ ~ ~ ~ ~ ~ Essa c b idaersa~ < à 7 ' T n i T i G ~ ~ ~


chc \ I r i u n ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ illo o~ ~ Nrlgnii~po
u rs t m~ ~osivoco ~ h d t a ri ~
(r~i;fI~irXiut~i:itoiri~prc~dcii;.a,shb~ar~~o,~d~ questo punto di vict,i45ci fuo-
chi, oz\ia: I ( h I i 51; I1 (da 6 n g j 8 111 (<13-10a '21; m&
1 3 5i 16);V
(a, a- 20); VI (da 21 D 23).
Fuoco 8 (da 29 a 37). O t t o individui, ossia: A32, capo
del gruppo composto dai fuochi 7, 8 e 9 . Di circa 4 0 anni,
. .
asikosu di AI; le .sue cinque mogli, cioè a33, a34, a35, a36,
4 sorelle » fra loro ( h a i x 8 ei ' 2 5 ann i), C la loro amacire), a37
( 4 0 anni C:itca), piri i 3 banlbini di Iquest'ult ima, a30 e A31
(fra gli 8 Ci gli 7 i ainni) e a2 g (di circa 2 anni:I.

Fuoco g (da 38 a 4 I ). Quattro individui, ossia due nu-


clci Familiari Ic cili relazioni d i parentela sono oscure. A38
(50 anni circa), «fratello» d i a2, e sua moglie a39 (45 anni
circa), «sorella» di AI ; e A40 (di 3 0 anni circa), fratello),
di AI, e siia moglie ad r (30 anni circa), «sorella» d i a2 risper-
tivamente *padre» e «madre» di a>.

Fuoco T O (da 42 a 47). Sei persone, ossia: A42 (30 anni


di A I ; Ic s11c cl~icmogli, l'un2 a43 ( 35 nnni
circn), as~iKro.c~t
circa), sorella)) cii A T , t: l'altri1 a44 ( I 8 anni circfi), 4( niliotcn
di A I C j figli: A43 C A46 (tra i 9 c i 12 anni) e n47 (fra i 2 c
i 3 anni).

Fuoca I I (rla 48 a $ 0 ) . Tre indivicliii, ossia: A48, «fra-


tello» di AI e amarito» di a2 (di circa 35 anni), sua iiioglic
a49 (di circa j 5 anni), «moglie» di ATC «sorella» di n2. L'u-
no c l'altra stino ili conscguctiza «padre>>c amadrcn di R J e
la loro figlia a5o C sua «sorella» (fra i 3 e i 4 anni).

Fuoco12(da31 a j 6 ) . Seipersone,ossia: A g r ( 4 o a n n i
circa), u f r a t e l l o ~di AT e ajtinkedisu di a z , sua moglic nj2,
«sorella» di a2 (di circa 40 anni), e 4 figli, a 5 3 ( 1 4 anni) c
A54, a55 e A56 (dai 6 ai zo anni).

Fiioco 13 {da 5 7 a 61). Cinque persone, ossia: A57 (di


circa 45 anni), fratello di A69, e asLkosu di AI, «fratello
maggiore* di a2; le sue due mogli, l'una a58, «sorella» di
Ax, l'altra a j g , sua «figlia» ( 2 0 e 3 0 aniii), e duc bambini,
A60 e Ah1 ( 3 e 7 anni), entrambi «mariti» di ag.

Fuoco 14(da 62 a 66). Cinque persone, ossia: A62 (cir-


ca 42 anni), asLkosu d i AI eukencinosu di a2, sua moglie a63,
«sorella» di AI e di a58, e. madrc di a3 (40 anni circa), loro
70 L A VITA PAMILTARE

figlio A64 (5 anni circa) e d u e persone che AT chiama apa-


dre» e n:madren,, cioè A65 ( 5 0 anini circa) cr a66 (50 anni cir-
ca), che vivono a1 focolare della loro u figli;i»a63.
Fuocio 15 (da 67 a 70) Qua ttro persione fornnanti duc
nuclei f: mil li ari: A67, « rnarito* ci~' a z ehiamato
c asorinosr4
da AI p erché E piadre di sua mogli e a4, e a(58, aseél,
. ..
asu di az l

ma chia mata a3éjnosu da AI perche ì! madre della sua altra


moglie. E A69 (dli circa 28 anni), «fratello» di A42 e asdkasu
di AZ,sposaio ccJn a70 (di circa 25 anni), dalla parentela in-
-
determinata.-.L

Fuoco 1 6 (71 e 72). A71 (di circa 30 anni), «fratcllon di


A28, e sua moglie a62 (di circa 2 0 anni), afipliiin di A13 e
di ar4.

. (da
F ~ i o c o17 . -73. a. 75).
- A73 (di circa 30 anni)
-.
, ex mari-
to di a I abbandc,nata, e -e l' suc due mogli a74 e a75
(tra i 2 0 nni), «sorclle » cli a5,

1 fenomeni di diStrlbUZlOne spaxialc non sembrano prescn-


tare uno speciale significato in gruppi essc nzialmeritc noma
di. Presentiamo tuttavia la pinnca d i suddi1visione d elle fami
glie nell'nccamvamento nomade (fig. 12), ,,lt l c l ,vlriugXtv
A .; lI",+";.. =i,l
svernm :. I 3 ) pcr il gruppo ristre tto, e la pianta di
suddivis e famiglie o dei fuochi jn ,accctmpai wento se-
- .-- -- .. (fig. r 4 ).
mipermctncnce per I'agglomerainento piu nurncrosv

L'esame d i queste carte richiede alcuni rilievi.

-gope-fissejer-la
L'accampam~n~~nxma~e~obbgdisce
.v
----
.
generalmente a re-
suddivisiomdegli-individui intornoa't fuo- a
chi », ma-non per la distribuzione-dei «fuochi » nellaspazio.
1"fuochida r a 6 non sonodistribuiti nella s niera nel-
l'accampamento nomade (fig. I 2 ) Ie nell'acc nto gene-
rale (fig. 14);in realtà, in quest'ul timo casc iglie sono
.:-- J- :-
arrivate le une dopo Ie altre, viaggiariuu in gruppi di 2 o 3, o
separatamente, e hanno occupato i posti disponibili. Tutta-
STUDIO CONCRETO DF.[GRUPPI 71

3 A

6
" O $02

(1
05
T7

A 07
+ 020

8 0 09 (V)
(Il)
/- ,-
. 1.

2I
A 22 23
T 0A o+ O
OJZ (VI) :
. , I

(111) (1V)
A73 /C'-' "t,'?

l5 A A+'
1 (i
'-'
F i ~ u r12.
i
- +
Sito dei fuochi ( ) e dei gruppi familirri ( A
O donna) nell'sccilmprmento nomode.
- uomo;
I

C>
018 01') 020

A42 043 0 4 4
A45 A46 047
Aro 011012

Abq O66 A67

.
5 .
. --

Figuta 13. Raggtuppamentodelle famiglie nelle capanne del villagpio


d'inverno.
72 LA V I T A FAMILIARE

via, quando il gruppo ristretto viaggia in un solo blocco, il


siio accainpamcnto ì. di solito confotme alla distribuzione da-
ta nella figura I 2 , chc riproduce uti accampamento mantenu-
tu per un mese.

-k
(Nostro lwi~liircj

Figura 14. Suddivisione delle famigli nza tcmpor


STWDTO CONCRETO DEI GRUPPT

disttibuzione dei fuochi~dell'accampamentonon ri-


produce la suddivisione delle faminlienelle capanne del vil-
iaggio-&Gerno. Eppure si osserveià che i membri dei fuochi
x e 2 , i quali occupano una stessa capanna, sono accampati
vicini nella figura I 2, e intorno allo stesso fuoco nella figura
14 (ma, in quel momento, A6 è assente e la sua famiglia si
unisce al fuoco di suo «padte»).Cosi pure i fuochi 4, 5, 6 , ,
giustapposti nella figura 12,coabitano durante lo svernamen-
to (fig. 13);ma in quest'ultimo caso, c'è una separazione com-
pleta in occasione dcll'incontro genctale. E vcro che, in quel
momento, A 2 1 è appena morto, sua moglie e la figlioletta si
sono unite al fuoco materno, e il gruppo di sci persone è arri-
v*sto alla iriunione in ritardo, dopo un viaggio isolatc). I fuo-
Ch i 1 6 e Ir7, riuniiti nello svernamento (fig. r 3 ) , mn O netta-
-
menre
--A- .A:-..Il,
isoiari neii accampamento (fig. 14);10 xcsw vale
-l ..-l- ---
per
i fuochi 14 e r5 e per i fuochi 3 e IO.

C q ~ u a n- d- molte-famiglie
o si riuniscono intorno allo stesso
k c o , no n sembr:I ossib bile delineare regole disesidenzs. il
.>

:iconferimare I'irnpossibilità di ottenete dag


màtori u r a chiara i 1 problemi' Se, doporil i
nio, lc giovani coppie vadano ad abitarc per conto loro, ore-
siino prcsso i gcnitori della moglie o del marito. In due casi,
? véaoiio Efle'f~lrit'egrarsi%I fuocG-deigenitori: ar z , abban-
donata dal marito, e a22 nel momento ddla vedovanza. La
Coppia deI Cuoco 4 risiede, durante lo 6 svernaimcnto, ciai geni-
t ori del miarito; e la coppia dai geinitori delIla mogli!e (Ciioco
.- - - - .
j in entrambi i casi). L~ntern~uraneamen te, i! -n- lu- - .~. ~ rilc ,fuoco
2 si stabilisce nelIa capanna del «padre»del marito. Infine,in
entrambi i casi, vediamo genitori, inadatti alla lotta econo-
mica per via dell'età o della vedovanza, stabilirsi al fuoco del-
la figlia: come A63 e a66, e A27 con il figlio A 2 8 . 1ruttociò
offre uno spettacolo estremamente confuso, e non 45 il solo
---
caso in cui il sociologo si sente, fra i Nambikwara, --
s~~raggiat
--a

ai formulaire regole fisse. In un caso come quello delle regole


Cli resideriza, le risposte degli indigeni, e lo studio dei fatti,
Fpossono f 'ar concludere che tali regole non esistano, ma una
conclusione simile va accolta solo con estreme riserve. -Do:
--
vre,mo,-agiUjiprese, insistere sul fatto che, in una società la
-- . ---
74 LA VITA PAMILTARE

cu&wdea-ul un.lasso-di-temgol
mo,
-.C
le reg~le~tradizionali possono trovarsi obnubila
necessità dicr~solverecasi divenuti, per forza Ji cose. indivi-
d y & i i r e t i . Fra popoli che vivono in condizioni di vita
tanto dure, una certa distribuzione in associazioni elementari
di individui diversi per scsso e per età puh cssere decisiva per
assicurarc a ciascuno la possibilità di esistenza. wltecombi-
nazioniC.a-- fa~nilia~s~rnb~n~~cmi~~isultare da-necessiti imme-
d i a ~ ePuò. zsi anchc che le r e ~ o l eesistano e si fondino sii
ragioni sociologiclie che ci s o n i s f ,~ggite.Una società costi-
tuita da bande err anti che :non-ri traiviamo mai,;. p o d ~ q c t t i -
mane di intervallo,llula n ,,Il, .J r L a a a Lumposiziorie. ~ c r c h kcerti
-*a".."
$ '
r 1-faniglic scissi, mccntre alti:i sono V Im i t i ad
a i; i cui ac enti noti offrono rnai, da uis giorno
a .,lastessa G M L K ~ UIJWIUULIC inc, le cu..
-.-:l -.--t .. --.---- ~ i ~ e
LI ~ a p a ~inver-

nali snno.ilpiidcIle voltc distrutte durante la stagione asciut-W


t3 kchc si sfuggono, si -il caccia, si $t taccano.a,vicends
in frcyiìinii conflitti, c 'li c u i T m e n o clic si possa dire, in
perioclo di pacc, ;,che-sicvitano; la cui cultura matcrinlc, ti-
do&a-al_n*bo, si vale solo di-tccnichc cosi rudirncntali dn
.-
___ - -= diflcF~iazi6ni.soci;ili; uya simjlc socictA of-
non comportare
frè~Tscicit11o~o~nn
--.-, . . niatcria prima incessaiitcnicntc mobilc T
precaria, c_piutjost~ciriaficrrnhilc.. In nun~crosissimicasi, le
su<lcKgi tli org;inizzazionc sfugI:ono.àil'at~alisi e, anche am-
m ~ t e n d o d c c s i s u ~ potrcbbcra.
~e, venire. scowcrtc soltgnto
1n occasic ). oltre CI ?e RI pe-

T ic ? I T T 3 --
a vita secleitaria.
-e

GRUPPO CENTRALE 1: h IALE, dialetto br: tadn-


de, rnajmide (ti I ); mama!naeti ( r ) ; oiitzdesu, nikndilo-
ar ).

mo condiviso l'accampamento dei gruppi b r e c.


Qucst'iiltimo cornprendcvil r 7 persone suddivise in 5 fuuchi.
Entrambi i gruppi vagavano nella zona della linea spartiac-
que fra il rio Tapajoz c il rio Madeira (Villiena). Torneremo
i i i seguito ' sui complessi inotivi che avevano potuto spinge-

l Cfr. pp. 108 sg.


\
STUDIO CONCRETO DEI CKUP13K
75
te queste due bande, che parlavano dialetti diversi, c che non
erano neppure capaci di capirsi senza interprete, a fondersi
praticamente. Scnlbra che il gruppo br fosse comliosto -dei
rari superstiti di una formazione un tempo importa nte e oraI
scomparsa, che soggiornava, in due gruppi distinti, alle fontj
..
Jegli affluentio'riientali del rio RooseveTt. Ahbiamo rqià cerca-
to di calcolare tali pcrditc, risultanlti da rcoenti epiciernie '. I1
gruppo c~probabilmenteaveva sutiito le ste'sse ."P. p-OVI
c; inoltre
la'sua posizione era venuta a trovsllal Luilivluiiicasa
---* -1- mira-
ua --A-

gooismi con altrr1 bande iIppartcntenti allo' stesso dialetto, e


chc erani la volta oro alleaile. --AUna v isita, a scopi com-
-----
Il

merciali, ui i i i u i e c i i i apparciiruli,
.-h -A. A . -- .- - .- - uda sud (membri
pruvenienti
del gruppo noto con il nome di Kabi~i)dovcva, per alcuni
giorni, CI I r persone il contingente del gruppo b 1 . Ec-
cone la ccirnposizione in quel periodo:

Fuocc .a famiglia dcl cspo della handa. TI


capo, 131 3" c I 35 anni, cd E uno degli indigcni piu
iiitclligcnti che ci sia capitato di incontrare; ma Io ì. in ma-
~ i c r acfivcrsissima da A r . Qiicst'irltimo 6 un personaggio ac-
corto C pieno di risorse; chc medita scinprc a qiinlchc conili-
nazione politici. B I , invece, non I: un uomo d'azione, ma
semmai un contcrnplativo, dallo spirito seducente c poetico,
e ricco di scnsibilità. Egli Iia piena coscienza dell'inevitnbilc
decadenza del suo popolo, c tale convinzione imurcqna spcs-
so 1c suc pnrolc clli iinn sottilc col« nia; cosi
ci dicc:
4 . in$mdrln)e ri@najne htnr nrho ZmdednjFn ( hr )
F:iccvo anche 13 stessa cosa, ora è Iinito

e la frase evoca giorni pi6 felici, quando il suo gruppo, Iiingi


dall'essere ridotto s un pugno di individui incapaci di mantc-
ner vivi i costiimi tradizionali, comprcndcva parecchie cen-
tinaia di fedeli partecipanti a tutte le manifestazioni della
cultura namhikwara, La sua curiosità per i nosrri oostumi e
per quelli che abbiamo potuto osscivaic in al tre t ril36 non è
da meno della nostra. Con lui, il lavoro etricgrafico
. . non è mai
unjlatcralc: egli 1o intcndC solo C 0,me uno scambio di jnfor-

' Cfr.i'inrroduzionc, p. 16.


76 LA VITA FAM1I.IARE

mazioni, e quelle che gli portiamo sono sempre benvenute.


Spesso addirittura ci chiede - e conserva scrupolosamente -
disegni che rappresentano ornamenti di piume, pettinature,
armi, da noi viste presso popolazioni vicine o lontane. Spera-
va forse di perfezionare, gr:k i e a talii informa zioni, l'e qiiipag-
giamento materiale e intell ettuale Cfcl suo gtuppo? j2 possi-
bile, sebbene
. -
il suo temper:amento
. -
s8ogna tore non lo rlendesse
. .. .
cietto incli ne alle rcializzazicmi. bppiire, un giiorno in (:ui l'ab-
biamo intcerrogato sui flauti , per vtsr ificare l'a rea di di1Fusione
d i questo strumenl
. . to, -rispos ;e di non averne rnei visti, ma che
----LL
glil: snrevoc piariuro- averrie
L .- -- - - I(a- umerenza
un disegno .I!d
~----
d -1c grup-
po a, il gruppo b non ha un vero flauto, ma solo strumenti
composti di due o tre canne di eguale lunghezza e approssi-
mativamente della stessa nota, uniti insieme con filo di coto-
nc e cera). Con l'aiuto del nostro schizzo, egli riusci a fabbri-
care uno strumento rudirnentalc ma utilizzabile.
Br aveva due mogli: b2, di circa 25 anni, madre di due
bambine fra i g e i 7 anni, b4 e b5; e b3, pi6 anziana di lui
(sui 40 anni), madre di un bambino di 7 anni, B6, C di una
bambina di 9, b7.

Fuoco 2 ( 8 e 9 ) . Un figlio di un fratello deceduto di B r ,


CI hiamato dunque da qucst'ultimo 4 figlio» (di circa 25 anni),
l

C J U i l IiJUg;!ic di r 8 anni ci.rcn, sorella di Bi3 (non ci sono in-


-..A

dicazioni !s u l padre e sulla madre).

Fuoco 3 (da I o a T 2 ) . B I O è fratello di B8, e B I chiama


anche lili «figlio». Sua moglie h1I , di parentela indetermina-
ta, ha circa 20 anni, e sua figlia b r z approssimativamente 6.

Fuoco 4 ( I 3 e I 4). Questa coppia costituisce il solo caso


certo di matrimonio obliquo nel gruppo b l . Br 3, di circa 2 5
anni, ha sposato una ragazza di 16 o 17 anni, b14, figlia di
un figlio deceduto del fratello deceduto d i BI ; la chiama
quindi, conforme le previsioni, fasuile.

Fuoco 5 (da I 3 a I 7). Questi tre individui sono i super-


stiti di un gruppo apparentato e distrutto da una epidemia.
Dopo il disastro, si sono uniti alla banda di Br. B I ~di, circa
35 anni, è fratello d i ba, e quindi faruce di Br. Sua moglie,
STUDIO CONCRETO DEI GRUPPI

della stessa età, b16, è sorella di BI,e quindi ndedere di b2.


Loro figlio, Br7, ha circa 5 anni. Le figlie d i Br lo chiamano
«marito» e lui Ie chiama «mogli».

-Lvisitatafi. Provenivano dalla regione compresa tra Ie


sorgenti Jegh affluenti della riva sinistra del Juruena e quelle
della riva destra del Guaporé. Erano tutti imparentati ai loro
C si distribiuivano n tre ge1lerazioni . La piU vecchia
C leva 3 ir~dividui: Br8, d i circa 5 1o anni, padre di
E i, R27 e R2g; su:a moglie b19, del,la stessa età, zia
- .. . ..
paterna di B r ; e il fratello di quest'ultirna. B20, di 4 0 anni.
La generazione seguente si cornponeva, oltrcr ai già citati figli
di Ex8 (Era i 20 e i 30 anni): di bl! 6 ,mogli c di I325 (sui 2 0
anni); del marito di b29, B28 (SUI . ZJ --- della moglie,
- - aririi);
b22; di B2 I (stessa età); di suo fratello B24 (20 anni), en-
trambi figli di una sorella defunta di B18; e di un vcdovo sui
40 anni, B30, fratello di B r 5 e di b2, e un tempo sposato
con una sorella di B I. La giovane generazione era rappresen-
tata solo da due bambine, b2 3 , di circa 7 anni, figlia di B 2 r e
b22, e b31,di circa r o anni, figliadi Rgo e di madrcdefunta.
Per un q tiadro cc)rnplessi\70 dclle rclaxioni gencalogiche, il
lettorc pt~ t r àrifcr irsi alla figura 1 5 .

Figura r 5.
78 I.A VTTA F A M I L I A R E

GRUPPO O C C I D E N T A L E , bz
~ ~: taiafe,
~ ~ ~ ~ lakiinde(brl2);
~ ~
souninle (C).

Ci limiteremo a fornire l o scherr ogico del[la com-


posizione di questo gtuppetto (fig. I itrato, pe:r alcuni
giorni soltanto. verso la linea s p a t t i u ~ ~ u~ci: i esepara :1 L--:-:
iiciuill
I
C:le1 Roose a n i (Tres Ruritis). I meml~ r sem- i
Ejra siano .i gruppo un tempo impoi:tante, i
u"atc.

0-A-0 O-A
333234 3635
O O O
43 4 0 39

Non abbiamo potuto stabilire la composizione genealogi-


ca d i questo gruppo, a cniis;~delle difficoltà Iingujstichc (il
dialetto C non sembri1 appartenere alli1 stessa faiiiigIin degli
altri) C della conseguente impossibilità in cui ci siamo irovari
di determinare Ia posizione rcalc, ncf sistema, d i individiii
designati da lino stesso tetmine. Ci accontenteremo dunque
di un'analisi per focolari.

Fuoco I (da I a 3). C I , sui 30 anni, e sua mogIie cz, di


25 anni; lui niratellu» di C6, lei, «figlia» di c23; loro figlio
C3, ha circa I O anni.

Fuoco 2 (4 e 5 ) . C4, di 40 anni, è il fratello minore di


Cro e di c2 3 ; sua moglie c5, fra i 25 e i 30 anni, è chiamata
« moglie » da C 6 , «sorella maggiore » d a c2 I , e a figlia » da
c23.
STUDIO CONCHE'I'O DEI GRUPPI

Fuoco 3 (da 6 B IO). 3 gii analizzato ' la situa-


zione di parentela di C 6 , e noglie c7 (entrambi sujla
trenrina), C delle loro figlit: LO c LS) (fra i 6 CI gli 8 anni); il
fratello minore della moglie, CIO, di circa I O anni, vive con
loro.

F u m o 4 (da x T. a 14). C r r ha una cinquantina d'anni; è


chiamato «fratello riiaggiore» d a C6, Cq, C I J , C 2 0 e c23 ;
sua moglie C I 2 , sui 3 5 anni, 1i «figlia» di c 2 3 ; i l giovane fra-
tello d i quest'ulcjma, C x q , sui 17 anni, celibe, vive con loro
conle la loro bambina di 7 anni, c13.

Fuoco 5 (da 15 a I 8). CI 5, di circa 3 0 anni, C chiamato


~ f r n t c l l ominore» da C20 C C Z ~sua
; moglie c16 6 ufiglia» di
cz j; essa ha un iratelliiio, Cr 7, sui I z anni, e iina bambina di
unn ventina di mesi, 12x8.

Fuoco 6 (tla rg a 2 2 ) . TI capo, Q pititt(~sto,a quanto pa-


re, lo stregone del gruppo C, 6 fra i 3 0 C i 40 anni, « f r ~ t c l l o »
di c23. Le suc disposizioni sono fimichcvcili iosc. Lo
riirovercnio in scguito '. ITa d u e mogli, C I9 zllissinic
ragazze di i 7 e r 8 anni, «sorelle» del dclun to mnritc
. . J cli c23.
..
Abbiam<irlunque yui un buon cscmpio di poiiginia sororalc.
La sccontla moglie ha un b ji 3 anni, C22.

F L T O C O ~ ( ~ R Z L~ a~d Io n~n)w. ~ 2 3 , h a p a s s a t o i 4 o a n -
ni; C vedova c sembra godere di grandc consiclerezione. I nii-
mrrosi 4( fratelli D l'approvvigionaoo come pure i suoi figli, e,
analoganlente a C20, è adatta a ricevere rivelazioni sopranna-
turali '. I-ia un figlio C25, di circa 14 anni, c una figlia, ~ 2 4
di circa ro anni. Cfr., sul loro conto a p. 54.
Fuoco 8 ( 2 6 e 27). Giovane coppia di diciottenni, i cui
genitori sarebbero morti, chiamati dagli anzisni del gruppo
« iiipotin.

I Cfr. pp. 52-J>,


Cfr. p. 145.
' Cfr. p. 143.
80 L A VITA FAMILIARE

Fuoco y (da 2 8 :a30). (:28, sui :2 5 anni, è «figlio» di C6;


fiua moglie c 2 9 è p iu vecchia di lui ( ha pi6 di 40 anni), viene
chiamata figlia» Cl a c -~ ge c.2 I benckié siano di gran lunga piu
giovani; sua figlia c3o ha ciica..-a L LA-..L I J I I ~ .

Fuoco L O (da 3 I a 33). c32, di circa 40 anni, è sorella


minore di ~ 2 3 ha; due figlie: la maggiore, c3 I , di circa r 7 an-
ni, è sposata; la minore, c33, è ancora una bimba, T1 marito e
il genero sono assenti; dicono che siano in viaggio assieme.
I1 gruppo prowedc ai bisogni delle due donne.
Conviene aggiungere a questa lista un visitatore C34>sui
30 anni. È fratello di c 1 2 e, durante il suo soggiorno, è ospite
del fuoco 4,
Le relazioni interindividuali

MARITI E MOGLI.

Per capire bene l'atteggiamento reciproco dei due sessi, E


indispensabile tener presente i l carattcrc iondameiitale dclla
coppia-fraiNambikwzita; essa è l'unità cconomica e psicolo-
gica per-eccellenza. Non solo fra questebande erranti, chc si
c6mpongono c si disfano di continuo, la coppia api)are come
In sola r c a l ~ stabii io in teot-h),ma solo f a t -
torc chc perrnctcc jrarc la :iussisten: oi mcm-
-
bri. I N a r n b i k ~ a r ~ , ~ ~ i ~*, , i u ~,I..~ u tLLL~~ ICI IV CI III ICC:.C111 t La-..-h...
uii<Jliiiii

:li cacciarori-C-di ti, e, d'al tra partc lomia di


I-accoglitc)ri c di r ~ r i La . p rima è a: dall'uo-
!l
Ino, ia sccronda da ira ciuriria. Mcntrc 1 1 gruppo i-ilkiscnilc pnric'
.. ...

n c;iccia per un'intcrn giornata, sitmato di arclii e di frcccc, o


si rcca n lovorarc negli orti clurnnte la stngione clelle piogge,
I: dcinnc, miinitc di bastone da scavo, e.rr;ino con i bambini
per la savana, e raccolgono, sradicano, ammszzano, csittura-
no, afferrano tutto qucllo chc liingo la loro strada 6 adotto a
servire tla nutrimento: scmi, frutta, bacche, radici, tubcrcoli,
uova, animaletti cli ogni sorta. Alla fine della niornata, la
coppia si riunisce intorno.al fuoco. Quando co ì: nia-
ti~ro,e f i iach6 nc r*imane,I 'iioino pt'OCUl-LI ur I di radi-
,~ "
ci che la LA,,""", ~ .,accu~ia . C"","
~ ~ ~ e, 3V1CIIIC PcL L A L I I L LULnCLC \u,LI',,".
,...-m-- h,., /

su , a r ) , e quando 1a caccia è stata f r-uttuosa, si cuociono rapi-


da mente pezzi di selvaggiina seppellendola fra Ic braci del
L --- : l : --- h d - ..- ._ .- - -...
--A

~UVLU lariiiiiarc. ivia per serre mcsl dcll'anno, il manioco è ra-


A

ro; quanto alla caccia, dipende dalla fortuna, poiché in queste


sabbie sterili lo magra selvaggina non lascia quasi mai l'ombra
della zona delle sorgenti, distanziate fra loro da spazi notevo-
li di boscaglia scmidesertica. Percib il piu delle volte la fami-
glia dovrà sussistcrc grazie alla raccolta femminile. Molto
spesso abbiamo assistito (talvolta condividendoli) a questi
diabolici pasti da bambola che, per metà dell'anno, sono,
per i Nambikwara, la sola speranza di non morire di fame.
\ VITA F A :MILIARE

-11
Quando l'uomo, silenzioso e affaticato, fa ricorno ai['accam-:A----

pamcnIo e getta da una parte l'arco e Ie frecce che non ha


potuto utilizzare, si estraggono dalla gerla della donna una
straordinaria e patetica accozzaglia: frutti arancione della
palma biiriti (c?éru, a r ; éit7ande, b ~?01a, ; C ) , due grosse mi-
gale velenose (koraisu, ar; kutande, b r ) , minuscole uova di
lucertola e alcune lucertole (kat6terisu. a r ; n a ~ d d ebx , ; tali-
me, C), un pipistre 110, picco le noci d i palma b acaium ( arooke-
su, ar ; l6kaninde, h r ) , o u,aguassu (1 aradikis, u, 011, UI7 pugno
di cavallette (lake . . . . ; tagere, br ; tadk:i, C). I f rritti da
dasu, a r
F~oipasonio schiaccciaii con le mani in una zucca piena J'ac-
qtua, le ncci sono sìchiacciat c a colpi di pietra, gli animali e le
I*arve sonc3 sepolti alla rinf usa nella cenere; e si divora alle-
-.---A- k L - - cne
~ L ~ ~ I I I C I I~LUCL - S I CPUSLO,
J
-1. _
non basterebbe a calmare la fame
di un bianco, ma che, qui, nutre una famiglia. Lc convetsazio-
ni si animano fta scoppi di risa. Ncll'oscura savana, brillano i
fiiochi di campo. Attorno al fuoco, unica protezione contro
il calare del frecldo, dictro il fragile paravento di palme C rami
frcttolosamcntc piantati ncl tcrreno dalla parte da cui si te-
me il vcnto o la pioggia; vicino alle -, nerle piene d i poveri oa-
getti chc costituiscono tutt s una ric:chezza tcxrrstre; sdraia'ti
sulla nuda tcrra che si cstctndc tritt' intorno, frcquent ata solo
dn altre bande egualmente ostili e t imorose, lc coppie, strct-
t amente oiwintc, s:i senton<I davvercs di sostt:gno reciproco, C
dli confort o, C di i i rlico socctS ~ S Ocont to te difiicoltà quotidiane
e ...--.-
icuriia -- -- che, di t
sug~iarri~r:
---A-.
anto, invade l'a-
._
niiiiri iiaii6ikwara. Il visitarore L _ _ A .-l-
cne, per ia prima volta, si
accampa nella boscaglia con gli Intliani, si sentc preso da an-
goscia e da pieti dinanzi allo spettacolo d i questa umanità co-
si totalmente sprovveduta; schiacciata, pare,contro il suolo di
una terra ostile, da un implacabile sataclisma; nuda, rabbrivi-
dente presso fuochi vacillanti. Circola a tentoni fra i cespugli,
nell'oscurità, evitando di calpestare una mano, un braccio, un
torso, di Cui si indc)vinano i caldi riflessi al chiarore dei fuochi.
Ma questia miseria It animat a da bisbigli e d a risa. L e coppie si
stringono come . .n c Ila nostal gia di un'unita perduta; le carezze,
t enere c yandide insieme, non si interrompono al passaggio
dlell'estrai neo. Si indovina in tutti una gentilezza immensa,
11ina profo nda tranquillità, un'ingenua e incantevole soddisfa-
.- - - . .
zione animale, e, emanante da tutto ciò, qualcosa come l'e-
spressione piu autentica e struggente della tenerezza umana.
LE RELAZIONI INTEHINDIVIDUALI

Non è dunque strano che l'attaniamerlLu -- ~ m ~ ~ r deioc


due sessi sia carat I-da-interiso interc : interes-
se si traduce in ce e1 vocabc~ l a r i o i; 1 rara han-
no infarti una SOLvaivia per dire uCLLV L J I - C gfvvunc,2 c una sola
P' I+la pe:r dire br ufto e uèc c 5 0 (muniéne, je?ene, h;), T loro
giudizi e!;tetici so:no dunqrl e essenzialmente fondati su consi-
. . i-umane, e soprattutto sessuali. Ma l'interesse che si
dc:razioni
manifesta fra i scs; 6 di natura compIessa. Gli uomini giudi-
cano le donne globalmente, come u n po' diverse d a loro; le
considerano, secondo i casi, con bramosia, ammirazione o te-
nerezza; la confusione dei termini che abbiamo testi: segnala-
to costituisce di per sé un omaggio permanente. Ma non biso-
gna dimenticare che la forma di adattamento economico rea-
lizzata dalla divisione sessuale del lavoro attribuisce alle don-
ne una funzione c a ~ i t a l e poiché
, la vita familiare Fmagia in
larga misura ([or!se nella - ~ i larga
u ) sulla ra ccolca e !;ulla rac-
cattatura femminili, benchi: quest '..I.:-" - .S. ..- ..
u i t i i i i i i iiipl>iesciiil uii L,-

p o inferiiorc di a ttività; la vita idealc t: intesa sul modello


della prc~duzioneagricola o della caccia; avere molto ma-
-...-a - - . . capi di selvaggina, è un sogno continuamcn-
rliuru, c grussi
te vagheggiato anche se realizzato solo di rado. Mentre le
provviste avventurosamente raccolte sono considerate - cd
effettivamente sono - la miseria quotidiana. Nel folklorc
nambikwara, l'espressione <<mangiarecavallette» (tigare !i-
rige, h ~ )raccolta
, tipicamente infantile e femminile, cquiva-
le pressappoco all'espressione francese amanger dc la vachc
cnragden. Parallelamente, la donna è considerata come un
Lcnc tenero-e.'prr:zios y n-ia.di secc)rido orciine. I1 Ii:nguaggio
P,.

che le è 2ibituale 1a sepata


- dagli u onini
~ e la bambini
( C O Scome
~ essa collabora CUI, .--:1 L--
uaiitbini alle si>cuil-,~uni di rsc-
colta C di raccatt: edtemo in seguito che questa assi-
Gilazfone-si prolimga anclhc nel pensiero metafisico e che, su
questo ultimo piano, lia. uiscriminazione
l'
fra i sessi raggiunge
proporzioni di cui gli atteggiamenti psicologici sono soltanto
un indizio derisorio. È buona norma, fra uomini, parlare Jel-
le donne con una specie d i benevolenza impietosita, e, nelle
conversazioni fra gruppi sessuali, rivolgersi loro con un'in-
dulgenza un po' canzonatoria. Certe frasi ricorrono spesso ne-
gli uomini che conversano ftaloro: -
5 . git~ofunatdkhncio2otnujuln2dniani dene$unatukhne ( b l '
I bambini non sanno, io so, le donne non sanno
84 LA V I T A FAMILIARE

e si evoca il gruppo delle dosu ( a ~donna), , i loro scherzi, lc


loro conversazioni su un tono di tenerezza e di motteggio. Ma
questcr è s o l o , + b e n i a t e s ~ natteggiamento sociale. Quando
l'uomo si ritroverà solo. con la sua donna, vicino al fuoco dcl-
l'accampi imento, ;~scol terà le sue Iairnentcle, terrà cor1to sctu-
polosnme:nte delle : sue ricliieste, rc*clameràla sua cc:~Ilabora-
---A- C- l - . l - -:Il--.
zione per ccoro L U L L C I I U C ; J ~ ! I ~ ~ ~ ~ ~ J I I IL ITIS~-',-:l-
,--.- h - " ---. -W,..-" n
~~ ILXI I I I T ; > L U I I IL~ J ~ L

lascia-il-pmto alla collaborazione di due partner cgnsapcvoli


del valore essenziale chc costituiscono l'uno per l'altro.
Questa ambiguiti Jell'attcggiamento maschile nei riguar-
tli delle cioi:ne trova esatta corrisporidenza nel comportamcn-
to, pure ainbivaleiite, dcl gruppo fcinminilc. Le-donnesi pen-
sano comc collettività, c lo manifestano in diverse maniere;
aGi!urhno-co& gli uomini. Sebbene non csista.
prnpriainentc-Parlando, un linguaggio sessuale, si trovano
nella convcrsazionc inillc inflcssioni, sfumature di proniincia,
che sono tipicnmcntc t'cint-:.-:'; -:clonnc articolano mnlc, C
11111111, TL>\

ostentano una slic Ibcttio CI a la pronuncia in-


fantile. Bisbiglian parlare ta, cci cmct tono i
I

suoni con iin InRnicrihiiiu c. i i r i p r c / . i c i > i > i i i o stentati. chc d'al-


e--.

I trondc riescono sctluccnti q~iaiidonon sont csaspcr anti. Co-


si, ncl dialctto o r , J i n n o alle parc)lc una dc! in invece
dcll'i~hitualc-su o -trr. Essc pronunciano inoirrc - r ~ - r r$14 i il suf-
fisso vcrbde chc 6 , per gli uomini, -kcdirr~tro -kcdiu.-su.
, h intlubbio che siano perCettarnentc cc,nsapcvoli di qlicsta
pat~icolariti:cluando non Ic si capisce, e Ic si prega tli ripctc-
re, esse esegcrario maliziosarncntc, e ogni volta rli piu, lo srilc
che è loro proprio, C quando si sniettc, scoraggiati, ridono e
moltiplicano gli scl-ierzi: sono riuscite. Cih vale soprattutto
Der le clonnc .eiovani. . che non hanno ancora bambini, e per le
giovani c:oncubin(e. Le maidri e le ciunne an7:iane sott.olineanoI
molto mieno tali riifferenzt:, benché
. t occasiorialrnente le abbia-
--- --L-. .- 1I-- l - - - l, .: J -A. "..--m , I " ,,..
1 1 1 I~ I U I ~ ~aL ' r i ~ ~ r Ivru.
.-.--."e
~
d ~ ~ ~ t~ I:O V S ~ I UVIIIIC
II ~ V nIi i i a i i u rcr L U I ~ ~ -

piignia dei bati~binie degli adolescenti, giocano e scherzano di


continuo con loro; e sono le donne a rendersi cura dcgli ani-
mali in quel modo cosi uiiiano che è tipico di certi indiani su-
damericani. Tutto ciò contribuisce a creare intorno alle don-
ne, all'interr~odel gruppo, un'atmosfera speciale, a un tempo
puerile, gioiosa, manierata, e provocante, alla quale gli uomi-
ni si associano quando tornano dalla caccia o dagli orti.
Ma un ben diverso atteggiamento simanifesta nelle donne
LE RELAZIONI INTER1M)NIDUALI

quando devono affrontare una qualsiasi delle torme di attivi-


tà che sono specif loro prc~prie.Es$ >nole lo-
ro mansioni artig n abilità e patien accampa-
, . ., I... ..--Il- -
mento solitario, ~ L J ~ U J in L Ccrrchiu V"iLnlIUUaL ,C a p a i i c , C ,

durante i viaggi, portano validam Desante gerla che


contiene le provviste e Ie iricchezze di .tutta la famiglia e il fa-
- -..- - ..-
scio di frecce, mentre il maritu c--- a m m i n a in testa con l'arco e

una o due frecce, lo spiedo di legno o il bastone per scavare,


spiando la fuga di un animale o cercando di scorgere un albe-
ro da frutta. Lc si vedono allora, con la fronte cinta del na-
stro portacarichi, e la schiena completamente ricoperta dalla
stretta gerla d s l l ~forma di campana rovesciata. caiiiminarc
per- .chilometri . . con il loro passo caratteristico: le cosce serra-
tissime, le ginocchia conrr'iunte, le caviglie divaricate, i picdi
all'inden ~ t m app ; )si sul la to esterno del piede c on-
d w iAncio le ani1
' giose, cnlcrgiche c allegrc. Riportia-
-- -..TI.. . . ..- -..".
i i i < J r i c i i i i p e r g i i i : i a c e u c i i l c u i i quatlro-della suddivisicinc dei

compiti !rari sessi, ma questa siiddivisionc


+ *- ,-
~rciatairiI
manicia molto meno stretta di quanto non le per fe
norncni clcl genere. ~ r ~ ~ ~ a m b ~ k ~ ~ a r a - l a - c ~ i i a p u Eco- azi
n i u ~ ~ ~ ~ ~ ~ p i i i ~ ~ ~ ~ i ~s0no.f-atti _ I ~ a ~infcornu- i)
~ ~ ~
- PIIIchsittiimcnte, se l'uomo intcrvicnc tii rndo nelle fac-
ccndc femininili, la donna pcr contro (c soprartiitto le donne
siipplemcntari in caso di poligamiaI ) nssistc di continiio il rne-
rito. Abbiamo in<licntocon croci f ,ra parcnt.esi i casi in cui iin
ccimpito attrihuito a cin sesso vienC occasicinalrnentc pratica-
to clall'alrro. I n tal modo.. quando . sono soli o fra di loro, gli
uomini o;i dedicaino a poritare caric on li re,g0 ano con
Iri fronrc
. . I (scncrsirlGtitlr, ur ) come 11 bensi scillc spalle
(Zdipsikilittt,a r ) , c i l u v a .-n
/ h_,_.... -1: C*,
i i u ui l l c y u c l l l c sollievo tirando il

nastro ciel carico con la mano sinistra, cos:R che spi


ccndo J i avcr bisogno di spiiirc cvcntuali piqede; C n<
. -. . -
rano naturalmente la raccolta c la raccattatura, quariori s i I J ~ C
senta l'occasione o se ne f a sentire la necessiti. Cosi pure, It
donne aiutano normalmente i mariti (soprattutto Ic donnc
poligame) nei lavori di giardinaggio; entrambi i sessi abbatto-
no gli a1beri; ma gli uomini per cc ,apanne o ripari, e
per con f ezioiiarc archi, frecce, spie :e, ccc., e Ic donnc,
piii part icolarmente, jl legname d: Ma soprattutto, e
quando non è occupata dai propri lavori, ia donna aiuta iI ma
rito in tutte le faccende che sono proprie. Gli tiene gli u
VITA FAMILIARE

t e n d i , &eli tende quando lui li chiede, tiene ferma I'estremi-


tà deIla freccia o dell'arco quando lui li raddrizza o li leviga;
o comincia a torcere la corda quando lui sta terminando di
Pireparare il legno dcll'arco; fa i ritocchi e completa il lavoro.
1'aIe colla borazione f tequmte, esempre armoniosa, dà l'im-
Piressione.
- ,cheJa divisione sessuale del lavoro sia molto meno
C* ?te.
SLICLLII,
.
*.
*
e
,
Nambikwara, di quanto non lo sia abitualmente,
i 11a
e raIvoIta la si pub persino credere inesistei Non è certo
cosi; ma la regola ì: costantemente addolci ta o ma: ;cherata
dall'unità cfella coppia.
Divisione sessualc del lavoro.
Trasprto
Agricoltura
Caccia e pscn con l'arca
Iìnccolin del miele sclvriiru
Rnccoltri C rarcattntura tli sciiii, [rutrn, radici e iinvn,
n n i m a l c i ~ iciicria
, cori hristonr da $cavo
Trincinmento dclla wlv;ig~inn
Preparazione <Irlla niuniwn ( g r n ~ t i ~ g i a n i c i i1ircsTiitur:i
~n,
e cottiit.a)
Prep~rnzioncdelle hcvan<lc pm<liizione
+
trasporto + 'ragli
113,srni7iioncr

le
Gstruzi< tri
Armi
Utensili : nsce, colte,[li, spiedi, ; ~tlini,trctpani
Tessi III~R
Corderia
liitrecciarura, confezione di penieri c di oggetti <lipaglia
Ceramica
Preparazione di zucche viroie
Mortai
Recipienti (li fogl ic o di scorza
'erle, collane, bracciale:!ti,
ni orccchi
Ornamenti di piume: C di. p l l i.cre
ali
Strun1cn1.i miisic: '. Pa +
Ile +
Tinte veget.ali
- --,.-.-;ione aei veleni e dei tubi da veleno
Raccolta delle piante medicinali
Spidocchiamento
INTEXINDIViDUALI

Come abb' amo 1nostrsto studiandlo il sistema di parentela,


tutti i coeitanei (cla :i) di un iindividuo appartenenti a
u n sesso d iverso
ii so suddivi5 in mariti e mogIi, e fra-
.. .-
e sore Non abbiamo rruvaru
tell itlle. 4. - - . . nessun termine che desi-
gni il coniuge reali, e permetta di distinguerlo nella conver-
s a ~ ~ I coniuge clàssificatorio. Un,uomo chiama sua mo-
gfie+io.le sue mogli), e le sue cugine incrociate, indifferente-
mente- come la donna designa il marito e i cugini in-
C rociaticon lo.stesSFt~m~uksa~~.-Naturalmente, però,
il comportamento C molto diverso nei due casi. Abbiamo vi-
sto fino a che punto, fra i veri coniugi, le rela2:ioni sianO strct-
te e attive. Nei confronti delle mogli potenziali, un UOImo non
adotta nessun particolare atteggiamento. e II,L..,l",;, .S. ..A-
icleci"ii1 ,iuii

SE:mbrano
2 né piii nc3 meno iricikgdi C ha con le sorel- Ic
(lo stes:$0rilievc) vale pe,r quanto e Ic relazioni di
~ i a i icon i ma,riti potei--:*t:
U IRAidonna C LUII I rrarclli). In cntramli
m.

. .
i casi, le relazioni si caratteriz~anoper un grande riserbo, gli
intiividui in causa non badano grancht gli uni agli altri, e si
rivolgono di rado la parola, tranne che per motivi precisi. Ma
cluesco E un atteggiamento globale, condizionato dall'uso,
molto piu che un insiemc di tcazioni consapevoli c stilizzate.
Gli indigeni sembra non percepiscano la natura specifica di
certe relstioni interindivicluali se non ncl caso dcllc relazioni
fra compari, come vcdrcmo in seguito. Tuttavia, la grandissi-
ma libertà che regna fra un uomo e sua moglie da un lato e i
c o ~ n a t~Iall'alrro,
i contrasta fortcmcntccon il carattere piu se-
ri o e pi6 alnodino d ei suoi rripporti ci3n le sorc2lle o con le mo-
E li ( teoricl3e). Talc riserbo giunge siino al pu nto --L-l-
di proibire, i
nI una cer ta misur, a, .l'esprc ...-.--- -. I
. :>>iuric v e r ~ a l t :uella relazione di sposi

potc i bambini. Nel corso dei nostri interroga-


tori, abbia >re trovato difficile ottenere una risposta
dagli inter :decimi o dai loro parenti, quando la loto
relazione era quella d i coniugi l. Eppure, non c'è stato un solo
caso in cui, dopo aIcune parole evasive o iina ostentazione di
ignoranza o un atteggiamento di cattiva volontà, non sia stata
data la risposta esatta. Ma per leggera che sia la proibizione
(l'indicazione esatt,a sembra .sta pi6 che altro sconve-
niente o indelicata]I, essa re' meno sirigolare,
-.---:-l: poichC i
bambini cla~sificat~ culiiugl culllc
0
puLciiAra3i
-A--
si comportano

' L'indigeno interrogato risponde che n non sa m, o cambia conversazione.


88 LA VITA FAMILIARE

spesso, e molto esplicitamente, come tali, senza che nessuno


ci trovi da ridire.
A piG riprese, abbiamo alluso a l l ~ l i g a m i adi , cui nbbia-
mo analizzato gli esempi concreti in asme dello studio
dei sistemi di parentela. L:a poligan~ i rappr
a esenta, fra i Nam-
bikwara, una tendenza generale limitata dalla di
donne disponibili, e una 1prerogaci:va di fat:€odci capi, degli
sciamani, o delle personalità ragguardevoli. Da questo punto
di vista, essa rientra nello studio del comando, e dovremo ri-
tornare su essa quando affronteremo i1 problema. I n lutti i
casi in cui esiste, la poligamia non si sostituisce al matrimo-
nio monogamico, ma gli si sovrappcone senzzi sopprirrierlo. Un
individuo comincia con Io sposare una -solaI -.donna, *.e-. solo in
wcasione della sua ascesa sociale, o di fortciii~icu~casioni,i: -m.

in grado di aggiungerle nuove cornpagnc. Ma fra Iei c le nucì-


ve venut e si stabiliscc una nettissima distinzione, bcnch6 non
1'
sancita dal
n .
vocabolario di parentela '. La prima moglie si oc-
cupaTdci".bambini
-
-
e bada allecure dome~tich<,-~rattii~Xn
manioco e cuocendo Ic noci dicumaru; si dedica ai lavori arti-
giUnali,feinminili; insomma, conduce la sua attivita nei limiti - .
dCI1n divis ione sc:ssualc di:I- Iavoro . Le altrc l'aiutano l
occasionai:mente, .ma il Ic C mbra sia -
iito essei: -I X ~ ~ Isc
. ..
q~ll~~tlilassisr~&l.marita -. -
nei iavon maschili. Sonci corripa-
- L -

gnc e collaboratrici che, sul piano gencrnlc della divisione rlcl


Iiivoro, potrebbero essere pi6 giiistamentc
me agli i.iomini. Il loro aiuto appare
. .. come u . .
capo gruppo, di riuscire p iu faciliiìlente a cc e suc pc-
snnti funzioni, e come una compe nsazione lica dclle
sue responsabiliti. Quand lo parte in spediziione d i ciiccia o in
ricognizione, una delle sue mogi!I . poiigame l'accompagna per
l I

teiiergli le frecce e portare nella gerla l'eventuale bottino;


quando lavora all'accampamento o al villaggio, Io fa con il lo-
ro aiuto e in loro compagnia. Mentre gli uomini e Ic clonne

... Carrtterinare
Per . le funzioni della prima donna, un intormarorc (no)
ha iitilizzaro una volta il termine usi<su u7oyerelis14 ( u r ) ; y r drsignare le
donne sup~ilcrnentari, iin altro inforrnatorc (Br) ha mcnzionato la forma
nukonriitcre, che potrebbe cusere il fernminilc di nukoniiorc ( b r ) ,«curnps-
gnou, termine chc il capo utiline per designare gli uomini del suo gruppo.
hla il senso del tcrrni:ie resta dubbio; e non è mai stato possibile, ncl corso
degli interrogatori su questioni di parentela, ottencrc dagli sposi poligami
tcrmini discriminacori pcr ciascuna d d e loro donne.
LE RELAZIONI TNTERINDIVIDUALI

non fanno il bagno contemporaneamente, si vede talvolta jl


mar.ito e le siue mogli poligame bagnarsi insieme, cosa che for-
nisc:e pretes t:o - a g a n d i battaglie nelI'acqua, a scherzi, e a bur-
-. - - - ..
le innumerevoli.
-
La sera, egli gioca con loro, sia eroticamente,
rotolandosi nella sabbia abbracciati a due, a tre o a quattro,
sia in forma puerile: per esempio, A r , a3 e aq, stesi supini,
in modo da disegnare sul terreno una stella a tre punte, solle-
vano i piedi per aria e se li urtano a vicenda, pianta ci
pianta, su un ritmo regolare (questo gioco è dlescritto <
termine tridnijkititu, a r ) .
L'unione nolieama si presenta dunque come i a ~vviapposi
L,

zioric di una forma p luralista di c ~ r n e r n t i s m o ~ t mal~ ma- ro~


trii1~ o n i o ma tnoaamicO, e, in pari tempo - insistramo -, come
un ~ L L I J D U L O .-1-1
U C I cv~nando.dotato.di~un~val~~re.funzional sia
dal punto di vista psicologico che da quello economico. Le
mogli vivono di solito in ottima armonia, e sebbcnc la prima
moglie ha una parte chc potrchbe talvolta scinbrarc i n g r ~ t a
lavorando mentre sentc poco distante Ic risate dcl marito e
dclle sue giovani nrnanti, di cui talvolta assiste persino ai
piu teneri ~rasrulli,non manifesta nessun malanimo nC ge-
losia. Questa disiribuzionc di compiti non 6 , infatti. irnrnu-
tabilc n6 rigorosa, e, all'c~casii onc, per
il marito gioclierà anichc con 1a. prima r
% ..-..-l.
Inoltre, la s,ua-m.inor pari
srno.amoroso è compensat:
*. :

parentela) che il matrimonio p ~ l i ~ a m i cpresenta o due aspct-


ti: matrimonio di un riomo con una moglie e con alcrine
glie» di quest 'ul tima, o con una moglie e alcune 4 sorelle» (f i
yuest'ultima. La rispettiva situazione di A r , az, a 3 , e a4 rea-
lizza entrambe le situazioni in irna volta, poiché, . . ..
almeno in
uno dei casi (con a4), . . è il secondo m a t ' ~ b l i q u or
terrio della stessa disc Come e sempio d,e1ptimo
abbiamo i rr,,:iat ., rimon , e A56; per il secrondo . ti!
p0Sbiriiiiu L,:LI L -...-,-
, - * A

C L ~ L C UIICIJC a1 t i I i ~ ~ ~ I i i i U ~
I
-1: P - -
UiI I LLV
U .

I~e mogli poligamc apparte ngono dunque, di regola, a una


genlerazione cadetta;. la prima moglie
. le apostrofa con il nome
Cfr. p. 79.
90 LA VITA FAMILIARE

di «figlie» o «sorelline», e d esse si comportano come tali.


Una forma di raggruppamento spontanea che si trova di fre-
quente realizzata è la riunione delle figlie del marito (avute
dalla prima moglie) con le giovani mogli (poligame); esse
formano una specie di società infantile allegra e oziosa, ma
anche piij o meno subordinata. Abbiamo incontrato nuclei fa-
miliari comprendenti due (A42, A j 7 , A73, B r , B32, C20),
tre ( A I ) e ciiique (A32) mogli.
., Non sembra che il numero
di mogli sia proporzionalee all'imp ortanza siociale del marito
(benché l'unione poligam ica sia in se stcss:a condizionata d a
,A,
quest'ultima), ma che dipciiua, ,..----: uall'occasione.
aciiirrrai, _l_

Cominceremo col dare alcune indicazioni sulle attiviti or-


ganiche.
Tossire, starnutire, sputare, soffiarsi il riaso, rutitare, SCO-
reggiare, costituiscono al1trcttante operazicmi che rion sono
soggettc n nessuna ctichct ta, e che non scm pre il vot:nbalario
.
distingue chiaramente (pe, rnLiiivi"- a-"'ArKe, u i , L V ~. S I It.'.Clolritiore,
m h..
,
hz, starnuti rc;
spiitnre; turnikititu, rrr , sc
bisorni
., .
vengono
, soddisfatti
- C, starnu tire, C kasipe,
e d e k cnrc). Tutti qucsti
ptiuuiiLéirricrirc,
,-----L-
senza prmauzici-
C,

nc, n&gc!stotitua Ic o formula, (la parte sin dcll'csecutore chc


degli spcttatoti. EJon ci si fa caso, e tutto induce a credere che
-i termini
. -
impiegaiti per designarli, cosi facilmcntc interccim-
biabili, si riferiscano a forme piu generali di compor tamento.
Pcr soffiarsi il naso, si prende con due mani un ra moscello
o uno stelo d'erba secca, lo si piega in due, e si sttine[C il naso
in questo schiaccianoci improvvisato soffiando forte]mente; il
muco 2raccolto raschiando lo stru mento sc ~rici,e si
gettn il tutto dopo averlo immersoI nella salbbia pcr scccarlo.
Gli uomini urinano in ~ i e d oi in C ~ I I I I I I Iic
,....da--.
V , - -51. ULCV-
1-~ Iciuiint: ----
vacciano, lcggerrriente Chii?e in avainti, e si cospargono di sab-
bia per asciugarsii. I bamtlini procedono come gli adulti del
loro sesso, trannt. 1-ic L--1 - .- - piccole
uaiiiuiric: - .-- che spesso urinano in
piedi e a gainbe divaricatc. Gli uomini vanno a defecare soli
nella boscaglia circostante l'accampamento, le donne fanno lo
stesso, o vanno in gruppo; proprio in tali occasioni si scorge
la realtà del gtuppo formato dalle bambine e dalle mogli se-
LE REI-AZIONI XNTERINDIVIDUALI

condarie dei matrimoni poligami. Cosi, a3, . aq,. a-j,


- .
a8,. a I 9 ,
a20 hanno 1''abitudine di isolairsi a due , a tre, o a quattti
v01 t rca in poisizione acccovacciaita, in un buco sornma-
rian varo nel1a sabbia con le d ue mani, CI diret tanlente
-
sul terreno, E per pulirsi si utilizza un ramoscello e ci si asciu-
ga con la sabbia.
IR donne sono costrette all'isolamento solo al momento
delle loro primc regole l . In seguito, esse vengono solo co-
strette a certe proibizioni alimentari e sessuali:
ti. iouo0doge eJe"dé edzdé edEdé kdno khno khno khno kdno
kanrlhcikuiirc ramindigc (bl).
Ls donna ha le sue regole ogni 2 lune I?), mentre attende
un giorno, un giorno, un giorno, un giorno, un giorno,
l':- -lomani ~ u mangiare,
b copulare.

1:l divicto di mangjare per cinque giorni nor


ti@[arda piuttosto . .
ceirti tipi d i alimen ti. Inolti
non può fare il bagno durante le regole, come è d'altronde
proibizione generale per i due scssi in periodo di margine; si
va n1 fiume ad attingere acqua in una zucca, chc ci si versa poi
srldosso accovaccianclosi. P e r i1 resto la donna compie tutte Ic
sue occupa;! ioni abituali. Nessuna precauzione viene presa
con tro il flu sso mcstruale, e siccome non sc ne nota alcuna
t r m l i i a i r,uU S L.I.D D O che
~ ~ ~è ridottissi-a'

6
1 - -
:wara coi molto ch te la relazione
--
' Cfr. pp. 153-54.
Fra i Sororb, invece, si vede bcnissiiiro quali donnc w n o indisposte. Ma
i rifievi sopra esposti ci sembrano indice di ilno stato di cosc ahhastanzii ge-
ncralc fra gl'lndiani del Sudnmerica. Siil dal xvi, secolo, i viaggiatori sono
rimosci spesso colpiti dall'insignificrnza delle regole dcllc donnc indigene.
Per cscinpio: <(Nelperiodo di circo un anno chc noi rimanemmo in quel
f>nese,frcquenian<loli quotidianainente, non nbbiamo mai visto Ic donnc rive-
rc le Ioru rncstruazioni u ( j . DE LÉRY, V o y a p lai/ e)] la ~ e w cJu Brésil. Gaf-
farel, Purib: 1880, t. 11, cap. XVII, p. 92); e, piu twenternente: uninguem
nota quando ellas airavesarn certos pcridos iiinlindrosos peculiarrs a seu
scxoa (TOCASTINS, Estudos sobre os Mundurucus. aRcvista d o Institiito
Elistorico e Gmgraphico Brasilciro*, t. XL, 1877, p. t r 3 ) . D'altra prrte, i1
testo indigeno che abbiamo appena citato pii6 cssete interpretato in due mo-
di diversi: l'inflessione vocale dell'informatorc sug~erivache l'espressione
edhdé ed2ldé cdPdé significasse ~ ( q u e s r sluna
) (si), ((piesta) lima (no), ( q u y
sta) luna (di nuovo)». ci06 qogni due lune*. e non -come 5 anche grammati-
-
calmente passibile aluna, luna, luna a, cioè «ogni luna*. I1 primo senso C?-
stituitebbe una specie di scandalo fisiologico, e resta tuttavia il piu pmbqbl-
le. Potrebbe darsi, infatti, chc le indisposizioni fossero meno )m-
anti e piii irregolari nelle donne sudaniericanc che in qucllc bianche.
92 L A VITA FAMILIARE

fra i rapporti sessuali e la concezione. È frequente che un in-


d i g-.- - che una relazione di paternità è coisinguinè$e
n o precisi
nion clas,sificatoria formando un ariello con iì pollice e-1'indicI e
dlena nllano sinistra nel quale intiroduce I' indice dcolla mani3
dlestra CI-ie fa scivolare avanti e indietro. 1.)opo que -*- aA : - -
s ~ uirrio-
srraz~one,indica il bambiino dicenido: ta_ué/te,tanétte, 4 mio
figlio, mio figlio))'. L'etir nologia c,ottolinea il nesso fra i due
fcnomeni: ncl dialetto C~rientale,, acopulare» si dice giir~i-
kcdiuiu e, nei dialetti ceniiais C- - meridionale, tamindige, tu@
b..-I-

rarc. Questi tre termini si ricollegano alle rispettive forme


per u p a d r c ~ :a i~ginosu( nosu = uomo, UI), taminde, piire.
Invece, nel dialetru .-A rcrtentrionalc, ncopu!are» si dice iruia,
- ~ ~ . & .

jz/zireli, mentre «padre» si dicc ydinko; ma ci si riferisce


piuttosto alle relazioni sessuali con il terminc fikijikiji, il cui
valore cvocativo 6 rafforzato da un appropriato qesticolio.
Questo termine corrisponde, negl letti, ai composti
pinikujiju ( a r ), iekciakdtip (br ), rc con movimenti
ritmati». Parimenti ncl dialetto t [le, «copularcn si
dice iinfore, mentre la ( zione evocata all'inizio di
qiicsto paragrafo si valc d ic ninifore.
Non abbimio potuto C c chiaramente k t c o r i t i n -
digena della.mncw"it= 4-
.,. ..: ,.-.-iruiircpir~: ectn$dige, bx ; <T;;ktts,
bambino). Essa implica, pare, chelo sperma si coag~~li nella
matrice e formi~rogrcssivainenteil harnbino. Solo l'uomo
abrcblc una frinzionc positiva mentre In clonna sarchbc ridot-
ernplice riccttacolo. Eppure, In donna vicnc resa re-
le della sterilità sia che qucst'ultima venga attribuita
a cirisc purticolare condizione, sia chc vtnea attribuita all'cth.
È difficile dirc se le nuinerosc p roi bi&n ii connesse ai rap-
porti sessuali abbiano il 6ine coscicEnte di garantire [e concli-
zhni favorevoli al!a-gc&i razipne, upp~ircse -
1 esse dipendano
da credenze_pitilr(imote. L - a prima ipotesi non2 molto vcrosi-
mile, poiché i Na mbikwar'a si curano poco-di -avere bambini.
La ricerca alimcn tare è trc~ p p odura, troppo dificile, per per-
mettere di allcvarc .- --i-: rigli alla volta, dal momento che non
liiuici C
riescono neppure a provvedere alla propria sussistenza; jnol-
tre, nel periodo nomade, una donna non puii portare, assieme

' Iklla stessa osservazione fatta <la Roquette Pinio (op. ci/., p. 2 5 5 ) piii
di vent'anni prima, possiamo concludere che questo gesto non cosrituisca
un'impmvvisazione individuale, ma un comportamenlo sociale stilizzato.
pesante gerla, piu di un poppante. Cosi i primi passi del
bambino sono attesi con impazienza.
Comunque sia, molte proibizioni hanno come risultato cer-
to dilimitaiel'attività sessuaie, O!m alla proibizione
ddl'in,ce\to ', non è conveniente copulare nnellezgtti>&-
nan ka~raro?ridndinci ( b' 1 ) ; vjceversa, le notti s e n z a h a so-
>
.

n o particolairmente :onsigliaite, come pure i p~eriodi piovosi.


Nd 1938,1(:piogge--JFurono i ni ritardo, e le primic precipitazio-
scr~criivtc,dopo --.
ni sopraggiiiriat-iu i i i --*.---L
---A-- ---.
a c i i i i c a i di siccitit tota-
le. L'awcnimento, tanto atteso, fu immediatamente celebra-
to da Br, che non attese nemmeno la notte per avere rapporti
sessuali con In moglie pi6 giovane bn. Benché simili rapporti
diurni siano rari, l'atto fu compiuto piu ostcnsibilmentc del
solito, dietro un fragile riparo di palme. Fu immcdiatamentc
dopo che 131 forni uno spontaneo commento sidlc proibizioni
meteorologi pporti st:ssuali fr,n i coniu;gi sono inoltre
vietati - ali ~ricamcnte - dal]la nascit:i del bambino,
s h o al morilicnto inc . può . ci~rnminarce; si..accelera qucsto av-
b i l i

veiiimento !;trobnnn~
' do lc suc gambe Con il succ;o di una pian-
ta Iion idcn tificata ( 1'o;4i?iri, 7 ) «pcrcl-16cammi ni prcstc1, per-
chri se ne abbia un alitra» l ; m:a , per a u 'n altro», s'intcndi :mol-
---L-L:l- :t . -m..-..- 1.. -:.C ..L<.:1
8 ..-...-...-.
risulrato, raramente Lxnvrnuto: le donne nambikwara ricor-
rono spesso all'nborto c conoscano un gran nuriicro di ~)inntC
e di r'adici hiionc pcr quesr'uso. Non abbiamo potuto ottcncr-
&e ecscmplare alcuno.
L'atteggiamento nambikwara nei confronti tlclle cose dcl-
l'amore può rinssurnersi nella formula trrmindige mbndogc.
che:, traciott a alla Ictitcra, sc n1on elcganrcmentc, significa: rc Fa-
rc lI'firnorc C una bel1a cosa ». Abbiamo già notnto l'atmosfera
eraitica che iimprcgngI la vita qluotidiana. Le faccende aniorose

' La proibizione drll'inceto si fc3nnuln nel modo seguente:


7. iuu3de takendde tamindigc imotihutic (,b r )
sorclla e fratello copulnrc è male,
ma non sembra che le infrazioni siano punite altrimenti chc con la disappro-
vazione collettivs. Un atteggiamento molto equivuco nei mnfmnti di una
coppia (A71 e a7z) e l'uso, riferendosi a loro, di termini di parentela comu-
iiicnti con ripugnanza, C in patente con~raddizionecon il sistema, lascia.cre:
derc che poressc trattarsi di cugini paralleli. Non abbiamo raccolto casi sicuri
d'incmto fra consanguinei.
' Lo stesso costume esisteva fra gli anticlii Tupi. Cfr. CAUDIM, ?'ru~af!o
da terra e da gente do Brdsil, nuova ed., Rio de Janeiru 1925, p. 170.
94 LA VITA FAMILIARE

attirano in sommo grado l'interesse e la curiosità indigene;


c'è una grande avidità di cc ioni su questi temi, e le os-
servazioni scambia te all'ac cnto sono cariche di allu-
sioni e di sottintesi. Eppur orti sessuali sono rari, e le
proibizioni che ii limitano spiegano solo in parte questo sta-
tb di cose. I1 vero responsabile sembra essere piuttosto il, tem-
peramento indigeno. Nel corso dei giochi amorosi ai quali le
coppie si abbandhnano cosi volentieri e cosi pubblicamente e
che spesso sono molto spinti, non abbiamo mai potuto notare
un inizio di erezione. I l piacere ricercato sembra sia non tanto
d i ordine fisico quanto ludico e sentimentale.
.. I tapvorti ses-
$ìuili hanino luogo abi tualrr iente di rlotte, e tz11volta.n;)n lonta-

l10 dai fu ochi del1'accamp imento; 1pi6 spessO, i partiner si al-


1ontananc3 a un ce1ntinaio d i metri n(ella vicin a..Luuscaglllia.
---A-

. .-
Que-
I;ta parteiIaa C subito notata, e suscira il piu vivo giubilo fra
I;li astant i; si scambiano commenti, si lanciano battute di spi-
t+o, e an che i bambini piccoli condividono un'eccitazionc di
.. ... .
cui conoscono
-~
benissimo il motivo. Talvolta, persino, un '
gruppetto di uomini, di giovani donne e d i bambini si lancia-
n o all'inseguimento dclla coppia tt spiano attraverso i rami i
particolari dcll'operazione, bisbigliando fra loro e soffocando
le risa. I protagonisti non apprezzano affatto questo tramestio
ali,tuttavia, conviene facc buon viso, come pure convicne
sopportnrc Ic punzecchiature e le battute di swirito che salu-
teranno i 1 loro ric:orno al1'accampamento. (Zapira ariche che
una sccorI ~ coppi
R ia segua 1 'esempiaI della priima e cerlchi a sua
vnltn I'is(damcn toI della bctscaglia. iGli indig:eni conoscorto, e
utilizzano, due posizioni per il coito; non abbiamo potuto sa-
pere se sono praticate indifferentemente o s e la scelta dipen-
da da una rcgola. C:omunqiie sia, oltre alla posizione posterio-
' -
re (todteloru,or; inkdékcnare, br copularc d a dietro) cosi
frequente in America del Sud,un'altra podzione (gara?a'dige,
br ) può essere descritta nel modo seguente: Ia donna supina,
l'uomo sopra di lei, con solo la gamba destra Fra le gambe del-
la donna e la gamba sinistira alr'estcErno, cos icché i d uc corpi
sovrapposti assurriono la fcJrma gen erale di ima X.
LE RELAZIONI TNTERIFiDIVIDUALI

GENI'I'ORI E BAMBINI.

T Narnbikwara hannopocbibarnbini; le coppie senza figli


----air--

non sono rare, uno o due bambini sembra sia la norma, ed è


eccaionale incontrarne pi6 di tre in un nucleo familiare. Le
proibizioni sessuali, C le condizioni economiche che le fonda-
no e che suscitano anche i1 ricorso alI'aborto, spiegano questa *
situazione. Sembra inoItre che i Nambikwata abbiano avuto *
una volta l'abitudine di ammazzare a bastonate i bambini la. t

cui madre moriva durante I'allattamento. Secondo gli infor-


ma 1:ori, ques;ta pratic8 sarebble oggi abbandona ta.
I>a madrei offre il :seno sdr:aiata sul fianco e i 1 bambino sta
alluingaco ccbntro di llei; ques ti pasti rion hann - - o ora fissa: il
bambino poppa q u a i i d ~vuolc e qiiantcs vuole. ILo svezzzimen-
--a m..--

to ha luogo verso la fine del primo anino, ma sino a due O tre


anni, il bambino ritorna, d i tanto in t anto, al seno mat erno.
lll------
Quando un bambino defeca nel sito dei1 arcnmparririitu O nel-
la capanna, il padn', o la madre, sotterra accuratamcntc la po-
ph scavando sul luogo un huchctto, subito ricrnpito d i sabbia
asciutta. Si sta molto attenti a non lasciarechc i bambini spor-
c h ino~ I'accaimpamcnto e gli oggetti d e posti vic ino a loro:
I Eihindrige nunri #rk.?lnitnc t:)lamnihira ( h 1 ),
.-.-.
11 osmhino ha urinnro! il cuoio! ì: sporco: versa [l'urinn]!
I

Pi6 tardi, quando il bambino pub isolarsi, ma non ancora


pulirsi da solo, lo si vede ritornare a quatrro zampe verso la
madre, e restare in questa posizione mentre lei applica il ba-
stoncino nella maniera descritta in precedenza.
Tiitti i bambini, a quanta parc, portano alla nascita una
macchia pigmentaria a cui non si riferisce nessuna particolare
credenza. Gli informatori si limitano a menzionare il fenome-
no, con q~ell'atte~giarnento positivo e distaccato, cosi stupe-
facente da parte loro:
g. girte jéde$edidnege rdodayige ki kh kd nudérigt~( b r ).
i bambini segnati di verde nascono, iin giorno, un giorno,
un giorno, ciò scompare.
La scomparsa della macchia pare sia infatti rapidissima.
Dobbiamo naturalmente distinguere fra parentela vera e
parentela classificatoria. Nei confronti dei epadri » e delle
«madri » classificatori, jl bambino non adotta nessun cumpur-
tamento particolare; li tratta come gli altri adulti del gruppo.
Spesso d'altronde un individuo chiama padre o madre un ra-
gazzo o una bambina molto pi6 giovani d i lui (per esempio
a r g e a20 sono «madri» di A6 e A24). Quando un bambino
orfano viene raccolto d a uno zio o da una zia paralleIi, i geni-
tori classificatori prendono il posto dei veri -~ e n i t o r ie, il com-
~ortamento muta d'I conse:guenza. Tn genei-ale, gli iindigeni
ion usanqo particcJari ternlini per diitineuc:re i gen itori e i
.,....L;-; ,
ba,lluLkIa-\ilassi fica1tori dai (:onsangu inei. Q U ando si !colleci ta
A- - ..
Lina preci sazione, aggiungono al termine fiilio o figlia (a3ki-
raru, n?ki 'neru), la cui connotazione pare quindi essere :anzi-
t ale, la parola tauEtig(ux),layhte ( b r ) («figliomio»:
4 mio piccolon), la cui accezione fisiologica C resa evidente dal .
fatto chc si'tratta di una parola usgta anche per dcsignarc i
piccoli degli animali, mentre le alttc sono riscrvatc allc rcla-
zioni tli parentela nella famiglia umana.
T Nambikwara provano pcr i loro bambini, e manifestano
nei loro confronti, un vivissimo affctto, e nc sono ricambinti.
Ma tali sentimenti. per reali c profondi chc siano, sono tal-
volta ma!:cherari ili&o il . -. - . cosi ca-
mo e 13istabilita
qatteristic:i della ccd o t t a Perciò, conicf mc1stteran-
a di lasci:arsi ingai~ n s r da
n o gli escmpi che seguono,
un'zipparcnte indifferenza, e anche da urla -
- .
-..-
111~11ic11ranea
e
ru-

- dezza.
I1 p i c r ~ l oA t6 soffre di indigestione; ha mal di cesta, vorni-
ta, passa metà del tempo a gemere e l'altra metà a dormire: 5
nialato (inlikhtu, ar ), ma ncsslino, genitori compresi, gli prc-
sta la minima attenzione, c viene lasciato solo per un giorno
intero. Quando viene la sera, però, la madre gli prodiga del-
lc cure, lo spidocchia dolceiiicnte nientrc: dormc, €a segno agli
altri di non avvicinarsi, e lo culla tra le braccia.
s=- Una giovane madre, c2 T , gioca con il suo bambino dando-
gli leggere sculacciace; ilbambino si mette a ridere e lei si ec-
cita talmente a1 gioco che lo colpisce sempre pi6 forte, lino a
farlo piangere. Allora smette e lo consola.
* Abbiamo visto la piccola orfanella a9, amata da tutti, let-
teralmente calpestata durante una danza: era caduta senza
che nessuno se ne accorgesse, nell'eccitazione generale della
festa.
D'altra parte, quando sono contrariati, i bambini picchia-
LE RELAZIONI INTERINDIVIDUALI 97
n o volentieri la loro madre, e quest'ultima lascia fare. I bam-
bini non veingono m:a i puniti e non abbiamo mai visto picchia-
re uno d i e:ssi, nemrneno abbozzarne il gesto, tranne che per
a ~ v u ~.un
ischerzo. T -1---I.- ~ abambino
, piange ' perché si è fat to ma-
le, o perché ha bisticciato, o perché ha fame, -1
v

IO.,gitst >tnunienanarddnerajena indbtenajen~


:l L"
"ambino piange, ha sete, ha 'fame, vuole mangiare, J
b
oppure perchc' non vuole lasciarsi spidocchiare. Ma qu cst'11I-
timo caso è raro, poiché lo spidocchiamento
1 *-v, - -
sembra n]; indare
in estasi il paziente cosi comts diverte IiOoeratore: lo si consi-
dem anché un segnc esse e di a i e t t o ~ ; a T i d o ~ u o l
farsiwGcC~iE;re,il - n iTm ;rito - posa la testa sul-
le ginocchia della d ( l l l ~ ~I IaI C > C I ~ ~ ~ ~ I Isuccessivamente
U<J i due
lat i'della testa. L'op procede dividendo la capigliatu-
ra secondo righe o g uardandc3 le cincchc in trasparenza. 11 pi-4
t

"..L:-
docciiiv .-.
prcsu ..- - .. :--- . - l !
vicrie imrncaiatamente mangiato. t
I1 bambino che piange viene subito consolato da un mem-
bro clclIa famiglia o da un bambino pit3 grande. Di solito, han-
no pochi morivi di lamentarsi. Vezzeggiatissimi, raramente
sgrirlati, mai picchiati, vivono liberi, inutili e oziosi.
Cosi lo spettacolo della madre con il suo bambino P di so-
lito pieno di fresca giocondità. La madre tcndc un oggi'tto al
bambino srtrraverso la paglia del rifugio, C lo ritira nt:l mo-
mento in cui il bambino crcdc di affersrnrlo:
T I . kalukdn? do2 io3dnoherZ ( bI ).
Prencli dir1 rlavsnti! Prendi dal didieiro!
Oppure, fra grandi risate, prende il bambii nta di
gettarlo per terra:
12. ZmGm ndm r jebd nibifii ( b r ).
[La madre] a ?'i butto! n [Il bamtlino1 a Non voglio! n
..
t

1 I .
Reciprocamente i balnbinl Circondano la madre di una te-
nerezza esigente e spesso inquieta. Al momento d i lasciare
il gruppo b r , abbiamo proposto per scheno ii una baiabina
(bg) di condurla con noi; la sua risposta è stata Iriuiru
--IL-
~iiratte- A-

risi :l10 stesso tempo, simile a quella che mi avrebbe-


Le lacrime di bambina non sono chiainate con Io stesso nome di quelle
vcnare rit~ialmentedagli adulti nel corso dì un lutto. Nel prima casa: pian-
gere, ndjere, n&fige; nd secondo, piangere, doridgejere ( b r ) .
g8 LA VITA FAMILIARE

r o dato molti bambini di altre contrade in analoghe circo-


stanze:
13. hdJnjZ odengendhien $gada?ien /anZhn$da@ ( b l
No! Non voglio andare! H o paiira! La mamm
rebbe!
4 E un'altra osservazione mette pure in evidenza l'affetto
sempre all'erta del bambino: un padre (C20)ha trovato del
miele selvatico e comincia col darne a suo figlio (C22 ), e SOIO
in seguito a sua mogIie (c2 x ); i1 bambino, inquieto, spia i mo-
vimenti del padre per vedere se anche la madre riceverà la sua
?arte.
Durante la fase: che prec to, jl ban~ b i n ovi-
ve in altrettanto Isrande ir ei contrc~ n t isia d e1 padrc
che della madre. *,, r
CUIIIL m.. ." :l .--A * - L Lula
Y U C a t U l L l 1 l l a 1 11 paukc
.- UJ:l 1U1,
I.-:

1lo tiene iin braccio1, seppellisce i suoi escrementi quando ì: ne-


xssario, CCC. PiU tardi, il bambino vive piu viciiio a sua ma- ,
(drc.
. E. lei a- - tarlo
- in viaggio, e, quando egli p u t camminare
-A

da solo, cammina al suo fianco. Resta con lei all'accampamcn-


to o al villsggio mentre il padrc va a caccia. Tuttavia, lc mo-
dalità delle relazioni dipendono in primo lriogo dal sesso del
batnbino. Un paclre manifesta-pi6 intcrcssc nei confrontidel
figlio che non della figlia, poiché deve insegnargli le tecniche
e le occupazioni msscliiIi; e la stessa cosa valc per i rapporti
fra madrc C figlia. Ma, nell'jnsieme. Ic relazioni del padre con
i bambini manifestano Iw sitessa tcnc a stessa s,oIlccitu-
dine che abbiamo sottolincato in F :a. T1 pacIre giocg
.... 11" S".~ L I \ UCUKytr,Kl,,arC.
con il bambino ~ o r t a n d o l o3U114l I.. .1-2
I ~ ~
.-. 1 1.
( ia armi ccsmmisur ate alle btaccine del bambi
iinde tagi kald~gefire( b r ).
.. padre p e ~ ~iiriiuinofa frec--
:o orfano
5n va a C
un arco)
5ìue cure e, in una
I

I:e; abbiaimo già ci so dclle duc bambine a8, a9 la cui


-- - I . -:C
rriutrigris
--&-o

la7 1 nnura
\
ai occuparsene; il loro padre (A6) deve
allora assumere rnoltc piccole cunzioni. Al momento di pani-
re in viaggio, è lui a preparare il paniere della maggiore, a mi-
surare su di lei la lunghezza del nastro di scona, e ad accor-
LE RELALIONI INTERIh'DIVIDUALI

ciarlo fissandone ['estremità libera fra gli interstizi del panie-


re stesso. È sempre il padre a raccontare ai bambini le storie
tradizionali; e , per abbreviare e rendere piu intelligibili quel-
le narrazioni spesso lunghe e ridondanti, si applica a trasporle
in uno stile particolarmente adatto ai piccoli. Cosi, la versio-
ne infantile della storia del Diluvio l è la seguente:
I 5. giiiento dohonen$iram kinaram hépatnE alitene &e&ìerr-
kiafhat,ene gnindanlc ( bl. ~
Tutti erano morti! Non c'era piu nessuno! Pi6 nessun uo-
mo! Tutti erano morti! Pi6 niente!
Esistono reiazioni-& natura particola+e;-nel cdsu-di matri-
monio poligainico, fra i figli di primo letto e le loro giovani
m a ~ ~ i gSebbcicquéste
n~. ultime ricevano da cssi i l nome di
4( madre,, o di sorella della madre», csse vivono con loro, so-
prattutto con le bambine, in uno stato di camcsatismo chc si
cstcnde, d'altrundc, a tutti i bambini dcl gruppo. Abbiamo
già insistito su questa socieca di bambine e di giovani donne,
che fanno il bagno collcttivamcntc, vanno a dcfecare in grup-
po, fumano insieme, schemano, e praticano giochi alquanto
spinti, come ad esempio sputarsi n turno grandi getti di saiiva
in faccia. Altro esenipio:. a3 e a4. giocano
- con la ficliastrw a>; W

[ina di esse la affcrr:a e la scaglia per iterra con tanta vi1


ch~ . . si mcttc
risnona :antro il suolo C l ia piccola
.,,.-.,..l,, .- ...-,- T..C.....

anc va orza c la
senza C iiia madr
h. - - - .
Qucstc
-
relazioni sono strette, apprezzate, ma senza corte-
sin, come qiielle che intercorrono fra ragazzi nclln nostra so-
cierà. Esse implicano raramente servizi o attenzioni. G ~ sAI i
e Ic sue mogli poligame a3 e a4 si dividono un pezzo di sel-

.
:i maschi Esse seisuono le
donne, p tro attivi t i , menti:e i masc
ndonsti .io timidiamentc Cli agglon

meno nella prima infanzia, vicino alla madre.

I Cfr., a pp. t6547, la vtnione compIctr di questo r a m n t o .


LA VITA FAMìLIARE

Se si considerano ora lerelazioni . dei bambini


r
fra loro, la
carat tcrisitica piu isorprendente è 1sI mancariza di'gic)chi. I n
certi gruppi (centr:ale e mer.idionale),i bambi ni confez iònano,
per altro di rado, (3ggettini di pagli;I arrotoli3 ~ ao intrecciata,
(

ma di solito non coiiu.scuriu altra distrazione che le lotte o


scherzi che si fanno a vicenda, e conducono un'esistcnza ri--
calcata su quella degli adulti. In t$altà, essi,accornpagnano la
normale~iornata.delledonne: la mattina, preparazione dclla
mànioca, poi delle noci di cumaru, quindi il bagno non appe-
na comincia a fare caldo; quando il sole è molto alto, filatura
all'ombra e, prima di notte, raccattatura della legna per il fuo-
co. Casi piire, le bambine iimparano a filare, bighelloriano, ri-
dono e dormono; i maschicrtti coini nciano n giocare lcon pic-
coli archi C a iniziarsi ai la^^^^ iiid~chili
. " . . . t -"n.
solo molto piu.:>t **-A:
Laiui
( fra gli 8 i C I O ann i). Ma gIii uni e g1i altri acquistano rapidis-
s imamentc coscieriza del p~robleinafondamentale c
tiragico Jeilla vita ilambikw,ara, quelIlo del cibo, c delia parre
attiva che si attende da loro. Partecipano alle_spediaioni di
raccolta e di raccattatura con malta ercitnxione. I n periodo di
carestia, non è raro vcdcrli cercate, attorno all'nccampamcn-
to, i1 loro nutrimento indiviiluaIc, cscrcitandosi a scovare ra-
dici, o camminando nell'erba in punta di con un gran-
dc ramo scnxa foglie in mano, per nmmazznrc cavsllettc. Le
bambine sanno quale importante partc sia riservati1 alle don-
ne, nella vita economica dclla ttihu, c sono impazient i di ren-
dcrscnc dcgnc. Cosi, incontriamo una bambina (bg) CIle porta
a spasso teneranwntc un cagnolino con il nastro da trs3i~ul
Ch i stia m adre util izza per I a sorclliria, e noi IO;
16.ga!jrrgiile ?i/ karagc.
I1 1lu.""r.Li i:"i-i v i i i u z-,.n i i r a i r
a
.. n. ..A
i ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sua m: idre mi r
ueiikpdtnore

varlo
al che la bambina aggiunge con gravita:
idndage juténiuru k a j h o kajdn ka$n h6te #aionde futen-
fere kgalkano ( br ).
Quando sarò grande, ammazzerò il cae ctu, cae-
tetu, la scimmia, i cactetu, ammanerò quando abbaiera
[il cnne].
LE RELAZIONI INTERIhlDXVIDUALI

Essa fa d'altronde un errore di grammatica che il padre


sot~olinear avrebbe dovuto Clire tilodage, «quando
sarò grande ~éil masc:hile da 1'ei usato. L'errore è in-
teressante, rn quei conresto, perché iI lustra con evidenza un
L-

desiderio femminile di elevare le attività economiche spccifi-


che del proprio sesso al livello di quelle che sono ~ r i v i l e ~ i o
degli uomini. Siccome il senso esatto di futéntere t «uccide-
re ammazzando con una clava o con un bastone» (qui, il ba-
stone da scavo) I'infc : tenta in1consciamente di identi-
ficare [a raccolta e la tacca t tai:ura fernrninili (che possono am-
bire solo alla cattura ai 1. . - t ! p- : -~- - lc c c ~con
animaii ~ i l la caccia niaschi-
le, armata Cii arco e frecce.
Le relaziioni fra fratelli e soreIle n 3 clnto luogo a
n~ssuiia~u~ser~a~ione.particolare.
-n,
Nel gruppo centrale e me-
ridionalc, s3incontrauna speciale espressione per designare il
frstello dello stesso sesso, nlahre, «l'altro»; questo t u m i n e
non si applica solo alle relarioni di parentela, ma designa gli
oggetri appartenenti a uno stesso tipo. Cori i cinquco sei pali
pinntati obliqiiamentc c n raggera rispetto d centro, soste-
ncnti la prima intelaiatura dclla capanna, sona clctti indelho-
re; cosi pur c i tubi d ci fischictti doppi (kulhde)o tripli (lulan-
djonc). I g~.uppi am ici si dicono anche r< frstcf li '+ C nelle di-
scussioni tr'a nvvers:ari si rileva I'csclamazionc:
i7. KaA6tjtine thk~noitiune( kr 1
Cattivo! Non sei piu mio fratello!
i[ che indica come il termine e fratello* abbia fra i N a m b i ~ w a -
ra lo stcsso senso largo che Ipossicldc nel nostro vocabolario.
Ma alI'iiitctno della società i nfantile
. , c,i profilano numerosi at-
teggiamenti preparano o aii~lcipsinole relazioni ulteriori,
La piccolissima orfana a 9 si trova quasi tutto il giorno tra le
mani della sorellina a8 (la prima ha 2 o. 3 anni.
,la seconda 6 o
7); quest'ultiina se ne occupa, la porta .- in giiu, la fa mangiare.
> -.-n

arg c (che sono a madri »)agiscono nei confronti d c l l e ~ r e -


cedenti come delle anziane, in modo ben piu pronunciaro di
quanto non lo comporterebbe la vera diflerenza di eri: infar-
ti, a8 e a20 hanno 1a stessa t:tà; ax 9, la maggiore, rompe Per
la sorella a20 le n oci di hac,&uva, e le mangia assieme a lei.

' Cfr. p. 130.


102 LA ViTA FAMILIARE

Quando sono sazie, dànno ciò che resta ad a8, che le rompe,
a sua voIta, per na.
Le relazioni t ini che si dànno i nomi di marito e di
moglie sono piu ,,L,l,,
.....- ,s non siaino riusciti a fattene un'idea
.,
prEcisZ: , io segnai.aro che esiste una lieve proibi7ione
rigilardar xessionc di questo rapporto di parentela. Ep-
t

pure, in 1 e , i giov:~ n «mariti»


i e «mogli» non manife-
-
stano reci~iruraiiicnrenessun comportamento speciale,-posi-,
tivo O negativo che sia. Tnttavia, abbiamo incontri~ t casi o i i1-
discutibili in cui i.giovani coniugi potenziali si lmpor!an IO
come coniugiveti e propri. Essi la sera lasciano il filucu,,iaiiii-
C .
,
A ,

liarc, e trasportano tizzoni per ac,cenderc il loro f ui<icoparti-


colare in un angolo delllaccamparrtento. I tiestirnoni non bada-
,...--,- .-..l - osservcra:
no quasi a quesic iniziative. I'cr esriiipici,quaiccino
18. m;lnu!rri nirtlire t$ahetc qirrl+na norf te+' cttiterc ( b ) ,
[ I>nmbinidel fiiorc prcntlono pcr f~ireil f u t c o , soflinno
per inre fiainmc
e il giovane «msrito» dicc alla m .enzialc:
I 9 . tudo(~taA.gin ~ k ~ l i ! N t ~ . r l ~ ~ i [di urtfurtuhclkiih i )
( :hin:tti : Raccogli il fiicxo! l-orla! Lcrcn rincgiicil, Metri-

Dop( si si installano entrambi vicino al loro fuoco


C si ~ b h a ~ ~ r ~ nella
~ ~ i tnisrira ~ , lerci possibiliti, a tutti i
i n i ~ delle
lavori erotici clie hanno visto praticare dai grantli, IL'inciclcnI-
te iiccolto clsgli adulti con indifferenza, o, al mas simo, coiI
sorrisi divertiti: crernh tatninu$erc «sono bambini C,,, L--.
.L* ,,,,,,,~
piccoli rapporti sessuali», dicono tli sluggiita. Abbi amo veri-
ficato tali pracichc solo occasionalmentc, f ra bambini piccoli
(dai 5 ai 7 anni). Esse paiono assenti fra aliriii ...Il: -:.C
pru vjcini alla
pubertà, ma, in C rno caso, c'h una 1acuna nelle nostre
osservazioni, dor nsu Ricieriza di so€:geiti di paragone.
Nci confronti rtneo, l'ai rcggrarnento dei bambini 6
a l g ~to-variabi
a~ le. Cerhl ni manifestano a lungo il timore e
l'ostilitii
2 0 . ti II uniena (br )
rit ia7i7inL
11 mio bambino è spaventnto, ha vergogna, non si muove
talvolta spiegate con un sorprendente particnlare esterno:
herikalogi ifiena (61).
degli mchiali ha paura.
LE RELAZTOKI INTERINDlVtDUALI 103

Altri ( o gli stessi dopo a l a n i giorni o settimane di acclimata-


zione) si mostrano curiosi, amichevoli, cventuaJmente misrifi-
catori; come b5, che reclama che si applichi allletnologo j l
trattamento che si fa subire alla selvaggina per sbarazzarla dei '
peli : h

A
2 I . n3iu~en2gheèn3ugéeguedne (bx ).
L3 sua barbe al fuoco! Bruciarnli la barba!
I n genc nostrano buoni cc~rnpagni,
I , entusiasti, e in-
stanca%iInnente aviidi dei giocl~iche si rivela loro; in cambio,
infoimatoli -..-C v i'i i p l.t t L r i L L. i s s.-.
"--h. -
e.. A
è-diventati ami-
..
i m I I U l i npyLiIa
C& Quasi tutte le informazi oni che a bbiamo Im u t o raccoglie-
re sui nomi propri provenglono da IcKO.
Questo capitolo non puù cerrniiiaic C -..-------
aciifiu presentare alcu-
nc osservazioni relative a g l i ~ i p p l i ~ ~ m ~ $ ~ . solo, ~ N oin-
n
fatti, i bamlini vivono in Fclazione niorto intrmsi con degli
animali, ma questi ultimi sono trattati - almeno esternamen-
te - nella famiglia .ri c propri bambini; vogliamo di-
re clic partccipanc entazione clcl gruppo, Iicncficiano
delle stesse mani1 <li tenerezza o di intcrcsse - spi-
tlocchiamento. ..nic,chi, convc.rsazionc, corcz7c - dcgli csseri
,

umani; irr ogni cosa, il traittamcnto 5 ciiriosamc.ntc simile. I


Niimhiku 70 nume rosi anir!nnli domestici: anzitutto
c;yi,e+gaiii c3airiiiy, ..- Liic -Lr-c. l l:....a-.ln-
i i ~ ~ c da ~ ~ , che
i i ciuclli ~ ~sono
~ stati
introdotti nella loro rcgione dallz i Commi rssionc Kondun;
scimmie, pappagalli, uccclli di divcr se specie , e, cvcntuslrncn-
t e , w t ~ ' f ucosti
, (Nasido sp.), joguafiric.a Solo il cane sembra
abbia acquistato una funzione occasionaftnentc iitiljraria Per
le donne, nella caccia cori il hastonc da scavo (clr. cit. n. r 6);
gli uomini non se ne scrvono mai per la caccia con l'arco. Gli
altri animali sono allevati per diletto. Non sono mangiati, CO-
me non si mangiano le uova delle g a l l ~ e , l c A q u a d'altronde li
l'e depongono nella boscaglia. Ma non si esiterà a divorate un
uccellino se muorc:dopo - ui1 vano tentativo di acclimatazione.
I termini utili;! zati per iI compor.tamento nei confronti de-
gli animali sono p;li stessi di quelli nei confronti degli esseri
umani; si dice d e t-!.. -.!A. .
l

~ e n- a_ulrce. g..? z f~--.. d r-u g e «la


, donna il bambino
accarezza,>, o @jnpétte ~ i k a r a g e , la donnr >ambino
accarezza n.
I n viaggio, e tranne animali capaci di ca11liriiilare, tutto
il serragli0 vienc imbarcato con gli altri bagagli. Le scimrnie'
x04 L A VITA PAMILTARF

. . ..
aggrappate alla capigliatura delle donne, formano come un
grazioso casco vivente, prolunga to da.lla luriga coda ;arrotolat.a
intorno al collo della portatrice. I pappagalIli e le ga Iline stanI-
no in cima alle ceste, altri animali !sono teni]ti in bra ccio. Nes,-
.L...*IA-.
suno di essi riccve nutrimento atuuiiuaritc; ---l ---L- - _
ycru ancne nei
. A .

giorni di carestiaI,hanno lla loro p: irte, per quanto piccola. I n


cambio, per il grrlppo son~ o-un,incessante argomento di diqra-
-l,-- -1 -
zione-e di divertiiiirrirn, oirrc cnct il principale spettacolo. Si
.
-
..
-A
-

sentono esclama;rioni come:


22. i, e itcru uirokdilme ( h r ).
Le ~oririir-hcvolanti! [I.a scimmia] !C acchiapp;i per men-
gi~rl~!

Si parla alla scimmia dandole Eruta - p o ~ i «prendi!


, »-e
siccome le scimrriie vivotico in grandissima intimith con i cani,
ci si sganascia da 1 ridere \~ c d e n d oi loro scherzi:
2 3 - hrjtc [riinue mrnrm~rf~jna h h ~ cpiridnicntr ( b r )
1-.:i scimmi:I iil cnne monta in grt~ppa!La scimmia il ainc
mortle !
e inoltre:
24. k u y u r i $ r t ~tik,?kuhC
~ takeh byorif? 1.
Si dondolfi con la tcstn in giU, con la tcs i dondola,
è c:iclu ta rl:i scimmi:~]!

.: I bambini giocano volentieri a briiciarc animali, e, quando


si tratta di insetti, li lasciano hrc; ma se tentano di hriicisie
animali :i toccilndoli ille( 2 con un tizzone,
vengono icnte sgridati.

I NONN~.

Usiamo il terrriine nrl senso clsssificatorio, cioè alludiamo


ai membri della terza generazione ascendcnre. In generale so-
no poco numerosi: due nel gruppo a r ristretto, cinque perso-
ne su settantacinque nel gruppo allargato, tre su trentuno nel
gmppo br allargato (in questa stima non i i O A I , a2
e a q , che possono indirettamente venire ati come
nonni). J,'esiguità del numero si spiega, in In la fot-
tissirna mortalità che infierisce sui Nambikwara, e in parte
LE RELAZIONI INTERINDTVIDUALI 105

anche per il fatto che le persone anziane, pur partecipando al-


la vita nomade, non si spostano con la stessa mobilità degli al-
tri membri del gruppo, e li si incontra piu raramente. Comun-
que, i nonni condividono l'esistenza dei loro discendenti. 1,a-
£C~ndazion<
' :di una riuova ta: niplia non scioglie i vincol'i tra ' gli
st e i 1oro genii
ti<lulti tori. N e ; sottolinc:ato vari esempi
udiando i fcnome
, .
:ni di resi -1 vedovi
- ---- - aasiinrlari
venguriu ---.-.l-,: -.., 1 ..C-1:-
ai I I U L ~ C ULaliiiualc uci iigiiv c ucila iigiizi,
a.

decnitivamentc o tempotanéamente. Cosi, in assenza dcl ge-


nero ( A zI ) e della moglie ( a r 8 ) ,A r 7 si stabilisce da sua figlia ( a 2 2 )
C dalla bambina di quest'ultima (a23). È lei a far cuoce-
re, per tutti e tre, la inanioca e le noci di ccrmaru. D'altra par-
te, i nonni hanno, nei confronti dei loro discendenti, un com-
portamento che manifesta la permanenza del rapporto di fi- i4
,iazione. a r 4 si occupa sp~Galn-icr rtc dellc nipotinc (figlie
dcella figliaI), orfane:1di madi:C, n8 e 2i9; le nutre, le lava, c la
P i6 piccolr trascori . . vicino a lei, er spesso an-
- . re Ic sue giornate
chc le notti. Se il gruppo viaggia, C 11 irla quanido non
può pi6 camminate. Ma soprattuttl IO u n ca(:ciatore
porta un capo di selvaggina, possiaiii<l vcuc rei delincarsi, in
seiio al gruppo, dalla scelta dei beneficiari, i limiti di Uiia-.-. .-a
uiii-

t3 piu vasta dclla famiglia coniugale, e di cui, ncllc circostan-


ze quotidiane, la realti appatc solo di rado.
Pcr csempio, un giorno che A17 porta-un b o xucuri ~ (iri-
ta.ru, or: 1:'unectcsmurinus), ne consegna lc interiora a sua
figlia a r g , che le passa a sua sorella n 2 2 ; qiicst'ultima le divi-
de ira ar 2 e rlg (SUC fiplie),. . riservandosi una porziolic; intanto
Ar 7 tagli:a il corpiD in tronicnni, 7s chce conseg I, A I e
A2 r , tenc ndone ui parte. I n quesit0 caso, l isione ì:
quasi coestensiva 2i l gruppc ristretteI . Ma, in una circos tanza
. -
-
.- ..
pi6 solcnne ', la suddivisione di una irara (inihinuklesu, 8 1 :
Mu.rtcla sp.) da parte di A21 ci2 luogo alla seguente distribu-
zione:
Un quarto a a r 8 (madre della moglie);
Un quarto a a2 (sorella maggiore della moglie);
Un quareo a a14 (moglie dc[ fratello);
Una za mpa a a l 9 (sorella minore della moglie);
Mezza testa a A 17 (marito della madre della moglie).
Cfr., r pp. 150 sgg., la cessazione dello stato di u nuirgirie m.
I 06 LA V I T A FAMIMARE

Egli consuma i1 resto con sua moglie e i] suo bambino, i


beneficiari dividono la loro parte con i rispettivi coniugi e i
bambini. Vediamo dunque delimitarsi, in seno a1 gruppo, una
entità pid ristretta:

O
7 2 1

Fi~urn17.

quella dcti membiri una stessa famiglia bilaterale. Analoga-


mcntc. pber grattu'giare la maniaca, az, a 14,a I 8, a22 lavorano
--. . - -

Spesso iilslcnle e pteparano un amrnass<, co]lcttivo sar$


diviio fra Ic stcssc lamiglic, e scrv ad al'imcntarc lc stesse
t i t i

pcrsonc che sono rappresentate ne:]la figurci 17.


- ..-.
N<)nsappiamo se certi 8tteggiamcriri sorprcndcntj
-,.-A.
di A r 7
sinnn cla aiiribuirp alla s11tt posizione classificataria o sue
cara rteri:stiche in dividilali. Egli ì. n e t t i s s i r n a m ~ n tconsnpc-
~
.. - -.
vole dell,a .sua
A :

posizione quasi patriarcale all'intcrno de] grup


po, C del fatto che tutti i n-icmbri, o quasi, ti spetto a lui sono:
aruittu, aszrittu, tau&jl,, I L1 d t tu, t 4ar4tfu; el:li insiste, cnume-
compiaccntemcnte i tc rmini -. .
con grandi gesti. E allegro,
gioviale, e trae evlidente soddisfazione dalle convcrsaioni su
temi eroitici, di culi soitolinea Ic evoc2zioni con mimica e con-
torsioni rappropri;ate- I n seno 81 gruppo, di cui condivide solo
-L-. I-.
in P a n e le arc1vir4, non detiene nessuna autorith, né
n6 implicita.

I COLLATERALI STATI.

Non esiste una differen:La manifesta fra il comportamento


di un individuo :i confroil r i dei genitori del coniuge, il suo
comportamento niei confro riti dei propri genitori. I n altri ter-
mini. dal punto di vista delle relazioni indiojdua]i, ]lordine
ic
1.E RELAZIONI mTERI LI ro7
delle generazioni ha ia precedenza su dei g a d i ; i suo-
parenti di terzo grado, sono concretamenteclassi~~ati
nellaseconda generazione(«padriir e arnadri*). Ciò vale an-
che per le relazioni dei genitori della moglie, o del marito,
con il coniuge di qiiesti ulti mi. Non abbiamo potuto notare
nessiina speciale pr oibizionc .
Le cognate (aseé, ndédere, &I, ) hanno fra (oro rap-
porti liberissimi. Riuono, schemano insieme. si rendono pie-
coli servizi come quello di strofinarsi a vicenda la schiena con
tintura di uructi (Blxa orplana). M3 ci troviamo di fronte a re-
lazioni ascoIutarnentc eccezionali quando passiamo ai cagna-
ti (ostikosu, a r ; tarzite, hr ), o, p i i e:jattarnente (poichi! I'ap-
pellativo asrikosu non dipen de dal . .mia t r i m o n i con
~ Ia sorella,
ma lo precede), ai cugini incrociati.
---.-a-

Data la poligamia pariirle che regna nel gruppo, e che si


manifesta nel fatto che le donne pi6 giovani C pih carine sono
pcriodicarnentc sottratte, <!al capo o dallo sciamano, al ciclo
re,goiare dc:i matrirn'ani, i gicmani si trovano sl
>esso in dlifficol-
cà per spo!sarsi, alnicno diir antc una parte ella loro adolc-
scc.enza,
-- in CIuanto n(:ssuna m oglic . .potenziale
.. sii rivela diisponi-
-- -.
bile. Il problema \riene rist rela~jo?~vnirir~~suali,
che In lingua namb ikwara (< fina in-modo poctic<F tamindige
.. kihddige ci& l'm,,,,,,-,,( ,,
lzogna.?'ali relazioni so-
--A--.,
no f r q u e n t i fra i gluvaiii,
.-A

c si ~v~Tj$?oTbnuna pilbhlicita
r n ~ l t omaggiore delle relazioni normali, I partner Iion si
rana nella boscaglia come fanno di solito gli adulti. Si met-
tono vicino a un fuoco dellruccamparnento. sotto I'mchiO di-
vertito dei vicini. 14'avvcnimentcy suscita facezie di solito Po-
co insisti te; q i r e s t e ~ e l ~ i o n i . s o nconsiderate
o come infantili,
e nnsiino ci fa caso. Rimane per noi il dubbio se tali eserci-
zi siano pr,otratti f i ino a comLpleta s&disfnzione, O se si limi-
ta no a eff u sioni sen timental ;, a~,-o,pa~nate da giochi erotici
com e quel1le che cairat terizz:,1 i[ piu delle volte relazioni
trii coniugi..Comunique sia, il punto essenzialeJ qui, i. che le
relazioni omoscssu;ali sono relazioni ira
gini incrociati. Qui ando ci s i informa presso u n indigeno in
merito s una . .
- - .. .
scena come che abbiamo descritto, si Or-
tiene questa tipica risposta:
2 5 . tmutebddigetamtndige(bx).
[Sono] due cognati che fanno l'amore.
r o8 LA V£TA FAMILIARE

Non abbiamo potuto sapere se tali relazioni fra adolescen-


ti sussistano Ira gli adulti; la cosa sembra poco probabile. Ma
fra ecognatia permangono relazior; ira del n itso spe-
ciale; i «cognati» si testimoniano 1 tmiliari tàI, hanno
fra loro effusioni che non abbiamo I I I d l ~ l ~ ~tra a tf k,,*,11:
ea L C I I i U
,

parcnti dii alrro gr:3d0. Non1 è raro, f ra i Nam bikwara (sempre


prodighi, d'al tron,de, di ge:;ti affettiiosi), veclere due o tre uo-
%mi, sposati e pa dri di fai-:.-l:- -
iurglia, passeggiare di sera tenera-
mente abbracciati. L'informazione ottenuta 6 , anche qui,
* sempre la stessa:

26. turUic ialhyDetc ( b r ).


TC tcngono abbracciati.
Certi i;iochi, ci:m e il «gioco di artigli » (knirobi~unubi,C )
sono frcclub,,Li ,,.>m.: l"" cog&ti,
la; relazione Ira «cup;ini incrocinti potenzialmente o CF-
f ettivame ntc impaircntati ClaI matriinunio dclla sorclla~- le-
"-.. L- LI I-C -..-L--
gdii~c : .--.- - . .. . M A
. ~ C I I I O I a il piU adeguarci equivalente del termine ta-

rUte - puhessere estr~polatamolto al di la delle telazioni fa-


miliari. In taluni casi, vienc utilizzata per creare, Ira indivi-
&i senza parentela, vincoli originari la cui funzione ì: c~qella
dfiolky, indirettamente, in un medesimo gruppo farnilia-
ic, gruppigreccdentemente eterogenei. Abbiamo notato al-
I'iGizio di qilcsto lavoro ' clie i gruppi centrali e settentrionali
sono stati dccimati, in modo psrticolzrmente severo, d:rlle e-
pidemie degIi ultimi qiiind ici anni. Molti di loro hanino visto
il loto effettivo ridursi a CC)si poca c:osa che iil persegi~iincnto
di un'csisten7a sociale indipctluclltc, ,,l,." . :- "*.-A -- evn
111 Lt,llclizioni sirilil~,
-11:

tI semtirare irn obiettivo illusorio. AIcuni si sono quindi


r tti nella spernnza di ricostituire uiilunit;ì vivibile.
.I.- 1: -
F c l LI", ,quar iriu 1 1 abbiamo incontrati, il gruppo designato sos-,
.A-

to la rubrica hr (ristretto), comprendente 18 persone, e il


gFupIjo C, comprendente 34 persone, vivevano riuniti, sotto
I'nutvrità dei rispettivi capi, i quali pfrò lavoravano dì cornu-
ne accordo. B presumibile, d'altronde, che la dirninuz~ ione nu-
hèrica niin fosse la sola ragione dell'alleanza, e che il GrnPPO c
rappresentasse una frazione Ji un gruppo piu nilmer,050, dal
qiidc fosse stato costretto :a tuggire per una ragione jmpreci-
a

sata. Esso a v r e b k cercate1, in una vita noinade assieme al


LE RELAZIONI I N T E R l N D I V I D U r l L I

gruppo br, una maggiore sicurezza. Avvenimenti alquanto o-


-., durante il nastro soggiorno lasciano in.
scuri ' soppraeeiunti
dovinare dei retrnsccina politi ci di cui : ignorato i par-
ticolari. I n (3gni caso,i due gruppi vial insieme, si ?C-
campavano ~urirrin~~liLaiit-a1uente,scn~d yclv Iliescojarc i ~ L I O -
---A---

chi, e le famiglie costitutive formavano due ap ti giu-


itapposti. I1 lato pi6 sorprendente di taTc ofja V era
c % e X e gruppi non parlavano la stessa lingua C porcvaiio co-
n-iunicare fra loro solo attraverso uno o duc individui appar-
tenenti a ogni gruppo, che fungevano da interpreti. Non esi-
steva, in particolare, nessuna comunicazione diretta fra B r ,
capo dei Tarundé, e il suo collega Czo, capo e sciamaiio del
ippo SdhN ané. Infatti, per quanto sia indubbia la stretta af-
tiniItB dei di,alerti ax,(12,h ~62, , che differiscono fra loro solo
-- i--:-.*
COIIIC cic~ivàzioni da una lingua matlre, il dialetto c offre, nci
cunfronti dei prcceclenti, diYCercnzc t anto prci fonde chle non
snppiamo se ci trovi a m o di f tonte 3 c ina lingiia .Ji una ,
stessa
fiimiglia; in ogni ca!ìo. _ , a nrc
, sciiiucic dalla rna111cra,,t cui lo
,n

studio linguistico debbo risolvere il problcma, E ragivr


che il problcma venga posto. Noi non esitianio, tutta
nonostante Ic diffcrcnzcsintr(ipolofiiche),a situare il grt
ncllii famiglia culturale nambikwara, u causa clcll'iclentitA rlcl-
le culturc materiali c dei generi di vita, e, piu ancora, a causa
del reciproco attcggiarncnto psicolo~icodei gruppi h r , h 2 C ,
el-ic riconoscono manifestomentc la loro comiinità.
La riuni one dei due gruppi poneva iin prublcnia, quello
delIla
. .
(

naiur:i delle re lxdioni che dovevanaiorercorrerdrs i lo- 5


-'rispettivi nicmbri Tnlc orobleniii è stato risulto con il ri- .,
conoscimcnto di iutti i mernbri mas,chi del rpuppo C come ;
a cugini incrociati >r == tarUlc, c.li tuttigl i adulti i~acchide 1 gru p-
_ 1 -1.: - - - - l - : . l - . l . 1-
p6 b r , e di tutti gli nuuIL1 rna~~111 CICI giUppCi r,1 L U I I I ~ii5pn
,.A+..

~corriSpontlcncea «cugiiio incrociato» nel vocabolario di pa-m


rencela del gruppo C ) di tiitti gli adulti maschi delgruppo C.
Ne dcriva, come conseguenza, che se tutti i mariti dci due
gruppi sono «cognati fra loro», tutte le «mogli» di un grup-
po sono a s o r e l l e ~dei mariri dell'altro, e tutti i figli di ambo i
sessi, in un gruppo, sono mariti o mogli potenziali dei figli
de''\l'altro
* g ,partenei n t i al cesso opposto. La fusiune
consanguin le gruppi è quindi definitivamente assicu-

LI^. pp. 14)-40.


L A VITA PAMII.IARE

rata alla prossima generazione. Ecco la situazione tipo che


viene cosi realizzata:
- - - - - --- - - - - _ _ ,
4,- -
$+i1
h4TbO3
0
€13
- - I

- A
b6 T1
I
>

carattere sist : A , , Ji
" 1ematico , tale soluzione 2 indubbio; gli in-
formatori a p p a r t e ~ ~ cai~ ~gruppo ti b o al gruppo C, quando li
in'ierroga~amo_sullalom rclaziorre di parentela iìeiconfrònti
dT-un adulto mascl~iodcl gruppo alleato, non ci fornivano mai-
una ~sp6st<specificariguardante i1 caso considerato, ma fa-
cevino--notare invece, che tulti gli uomini sabané erano'per
loro farkfc o che tutti gli uomini tarundd erano $ p n ; meatrc
d l n ptendcvano si la briga di formulare le rclnzi«ni
tra clonnc. fra bambini, o fra adulti C bambini; in tutti qiicsti
casi, tranne qualchc occasione in cui la ridiizione era fatta c-
splicitamcnte, si dava ccinie risposta il nome del gruppo: si
chiama «.sahane» o (4tarunddn. Dunqiic il sistcma è stato in-
teso C apl roprio in funzione della rclazionc
o j(jpd (- ,ar). *.L---.-- a.
Il fnttu rrrcr i l i i i i r ~ c r i ~ ~poiché c ,la finaliti del sisremn
~ ~ i ~se
fosse solo di assicurare il matrimonio fra gruppi, 1s si sarebbe
potuta raggiungere in altre duc maniere, o, piu esattainente,
si ssrcbbc potuto dare, della stessa soluzione, altic drie inrer-
pretazioni; una consistentc nel porre tutte Ic donne come
«cognate», l'altra nel trattare t i i t t i gli uomini di un gruppo e
tutte le donne dell'altro, rispettiuamentc, come afratelli e
sorellcn: il risiiltato sarebbe stato lo stesso. Beninteso, que-
sti due aspetti sono impliciti nella soluzione proposta, come
siioi corollari. Tuttavia la soluzione rnedcsima, che poteva es-
sere raupresentata in tre maniere differenti ed equivalenti,
i n realtà è stata p1ensata, in forma Ipre fereni&le, in lunzione
iel rappcjrto esist ente fra i collateipali marc hi c imparentuti.
.
>.-..-.- i.- . - - - - -
buca iu I aLtu ci suggerisce alcune cnnsiorrazioni.
---:_1---

Delle tre soluzioni possibili, due-irnplicavandippenderc


in considerazione le donne, e una sola era puramente maschi-
le quella appunto che è stata-sieIta. Non bisogna stupirsene
sercome supponiamo, il problema posto era un problema po-
LE RELAZIONI INTERINDIVIDUALI

Jitico, e quindi riguardantc il comando, esercitato esclusiva-


mente dagli uomini, e indipendente da un rapporto normale
di fiiiazione, che sembra piiittosto matrilineo '. Sebbene in un
sistema semplice . .. di matrimonio fra cugini incrociati, come
que"110 namt~ikwara,i ecogniiti fra loro» poss ano essere al-
tret tanto €a(:ilmente i padri C!elle maclri c i paidri dei ladri,
tale scelta dii alla sociiologia - - L n;arnbikwa ra, che Uinora a b t,iamo
- -- .--.--
Stchracu a caiarrcrixmre i,- ---. -.. -... .,--
a , -..l-.
i i q u c s i a p ~ ~ s p e t t i vuii+Luiuiitura-
-m*-

decisamente maschile, o, piuttosto, manifesta una tendenza


in taIe direzione e, nello stesso tempo, costituisce i primi li-
neamenti di un sistcma sociale che si sovrimpone alle struttii-
r e puramente familiari a cui ci sianio limitati sinora. Non pre-
tendiamo assolutamcn~ediaff ron tarc, su osservoziani cosi cir-
coscritte e aneddotiche, iina teoria della organizzazione dua-
lista '. Eppure, ci troviamo senz'al tro d I un caso in cui a
i caratteri fondamentali dell'organiz; Icl clan vengo-
n o ad esserc, -
in una certa niisiira, pt-c in tribfi prive 1
di Cmliln
' » '. 13:sstercbbt:, per socIdisfare le esigenze dtrll'organiz-
Z ~ione I duallista, che il nuovoI gruppo si fissasse, c mantcncs-
se i I ricordo della su:a ambigua origine continuando a cvitarc cil
.--L .-^.I,. : .I..- -.-...-.-: . l :
Curirririucic
- m
i citic gi uppi cii fuochi. Infine,

questo sistema manifesta, in una n uovn anpcit,.:,


ne, quclla preponderanza degli uomini che ahbiiimo sc
-1: A
nento a proposito delle relazioni intzrincliviclu~~i. A*..-
r ~ t u i ~
gli uomini, infatti, si decidono le alleanzc clei gruppi, come
pure, evcntualmente. le loro guerrc.

Le osservazioni precedenti hanno forse i i n altro interesse:


quello cli suggcrjre iin'interpretazione di osservazioni (li ca-
rattere sociologico sparse tiell'antica letteratiira rclativa al-
1'A e1 Sud.
io notare anzitiitto alcune straordinarie analogie
fra LciLi Latntteri dcl sistema di p r e n t e l a nainbikwara e quel-
li che si possono attribuire all'organii familiare degli
antichi l'upi del litorale brasiliano. V in seguito che,

' Cfr. p . or.


Questo punto l'abbiamo sviluppato slttovc: cfr. On Duul Or~unizrlion
in Soufh Amertcu.
,' R. H. I.OWIE, Fumily and Sib, aAmericzn Atiihropologisi b. n. S., vol. 2 1 ,
~ g r gpp.
, 28-40.
,
TI2 e;',4,
1
LA VITA FAMILIARE

sul piano metafisica, oItre a esserci temi comuni alle due cul-
ture, certi termini religiosi del vocabolario nambikwara han-
no un'origine tupi evidente. Ogni volta che dobbiamo descri-
vere i minimi avvenimenti della vita quotidiana dei Nambik-
warit, è quasi irresistibile la tentaaione di citare Jear I de Léry
e Yves d'Evreux, tant'è vero che le parole usatcda qi~ e s tvec- i
chi autori possono essere letteralmente applicate al1a CLII tu ta..
di cui ci Jtiamo o rcupandi3, Per q u anto ess:I sia posi
' '

quattro :jec<fli?h4a le rassc,migliari; li6 nette nel siste-


rentela: ile due cu:Iture inviocano stessi trc:principi
L~
:!I-.I(
- & - l : . -1:
m .
1-: L - - - . -111 . . .-.
CII.SLLIIZIO~IP:UCI LTBLCILLe sorelle dei geriirori in
zii e zie paralleli chiamati «padri,> e «madri», e-in-zii .e -zie .
jncociati chiamati suoceri » e «suocere »; mattimoniq pre-
fet$nziale-fra cugini incrociati, con la concon,itantc assiniila-
zionc dei aigini paralleli a afrarelliiz e «sorelle»; iflfincJ-ma,
tumonio avuncolarc, che sembra sia-stato di regola, fra gli
antichi Tupi, nella forma di un'unione preferenziale tra fra.
teTl(.i clcllla madre e ì i g l i ~(!lella sorc lla l.

11 priimo princ ipio dcri,va dirctt:amente -- e gli al tiri due in-


. . . . cntc .-- Cla iin rc: ;to londii i n c n t ~ l edi Ancllieta che
ilirettain
tlobhiamc i qui cit,#te per C'steso:
«Mas rin cle pa,renlcsco niinca usnm destc viicabii-
lo c/c I- vero) porque clia mondo p ais aos irmaos dc seus pais
... l : l L - - .-- I11L .... . I - - .... . . - ... - C- irn~acisaos filhos '10s tios
*
C I I I ~ I J S~ ( J S illnus CIC SCUS ~rrnaos

irmiios dos pais, para declararcm quem e seu pai, ou fillio


verdnrleito, scnao xcrtlba xcmo)than~ura,meu pai "qui me
getiiiit " e ao filho xeruira xercmimon/~ungamcu filho "qaem
gentii "; ct sssim nrinca ouvi o indio chamar n sua miilher xc-
vei?~irccoet?, sinio x ~ r c r n i r e ~( simplici o ter ) ou xeraicig " mai
clc mctis filhos "; nem a mulher ao marido xemcnct2 " maritus
verus ", isin50 xef neno (sii.nplici ter ) ou xem ernbiru ruba " pai
d e meus filhos "; d o qual i:anto usa m para uI matido como pa- I

ra o.barr.eg,ao; e :je algumia hora o marido C:hamar alIgums (le


sua$ mul hercs xe,remircco e l i , que r dizcr m inha mulIher mais
estimadaI ou mais querida, a qual 11~ u i t a sve zas e a ul tima que
tomou » l

' &bt iiamo ~ p g i u stinzionc cici Iratclli e sorclle in u magsiori m


e u minori Ii .
I t ~ t on1oc00
r
.
dos
,.a . .
I (0s Indi17s do BrasiI , n Rcvista Trimensal
. . .m
del Instituro misronco C cimp,niphrco arasiiciro,,, t, VI[[, 1846, I (serie
I[), PP. 254-62;p. 259.
LE RE NTERINDIVlDUALI

Qursru I C J ~ Opresenta un interesse supplementare: esso


mostra che, come i Nambikwara, i Tupi non sono stati bloc-
Cati dai problema della distinzione Fra genitori veri e geni-
tori ~Iassificatori.In entrambi i casi, non si è Fatto sentire
jl bisogno di termini speciali, e ci si è limitati a ricorrerc,
quando era necessario, a considerazioni fisiologiche. Il let-
ture troverà altre indicazioni sull'assimiIatione del fratello
del a un padre classificatorio in Soares de Souza '.
11vecchi siu tori descrivono spesso il matrimonio dei cugini
incmciati fra ii.-Tupi, come pure quello dello zio con la nipote.
-..: l"
Anchc yui, iaremo ricorso anzitutto ad Anchieta:
GAS filhas das irm:as nio CI hanian eté nem por
t;ies as tem; 1?orque n~-u i t o sin djos corrI -terem rnuitas
.- sobri-
A)-11-
nhas, e muito gencis mulheres, iiau Liaarri LI ciias: mas corno
-a- .--A

I para si
r por mu

e sila irn ,
Piiii avanti i due ti[ )i di mari ;ono considerati come
istitiizioni sinnmct rich e: u ...p< pais Ihcs diio as filas e
os iriiiuus as (1-rriasn.~:,,A*,i ~ i u c ;U- l1ili u u c iuiihc al matrimonio dei
e--.- -.. f

cugini: «Essi offrono anche in omaggic1 le loro f


sorelle» ', Cfr. anche Soares de Souza, Claude C -
A --L:.
tiiolti altri. Con acuto senso sociologico, nncnictii xvige un
nesso fra il matrimonio con la figlia della sorella e il riconosci-
niento dell'uomo comc s o b responsabile dclla concezione. Si

O terem
i filhas,e
icccm po
irte dos 1pais, qiie s3o os aigentes; e que as mais n50 siio
;o
mais que uns sacms e m respei dos iis em que se criem as
criarI ~ S e, pc)r esta caiusa os fi.I hos dos pais, posto qrie sejam

Roteim JO Brasi!, u Revista <lo l :isterico e Geografico Brasi-


leiro~,t . XIV, d i r , pp. 3r6-17.
Informaciio dos cdsamentos dos innros ao draxil, p. 2 59. '
HANS STADI-N, The True iiistory of His Captiuity, Malcolm Lctfs, Lon-
don,vol. II,cap. 18, p. 146. 6
I14 LA VITA FAMILIARE

havidos d e escravos e conrrarias captivas, sZo sempre ljvrcs e I


t20 estimiadas conno os O Utros;~ s e o! filhos dC fermea io 1
Filhos de captivos,
I , 0s tem Fbar escra~
10se os vendem, e :s
Imatam e -. comem, ainda q iie sejarn seus net'os, .filho~
. 2s
1hlhas, e 1por isso tambem usam da:s filhas das irmas scm ne-
Ihum pejc1 me ad COPU lam, mas nZo que haja obrigacao ne m costu-
I -- d e ais. terem )or mulhc~ r e verdadeiras,
univetrsal s imais que -
-- -
as outras, corno dito é. E por-.essa. causa 0s padrcs as casam
L - A L A

agora com seus tios, itrnaos das mais, se as partes sa0 conten-
tes, pelo poder que t2m de dispensar com elles, o q u d ate
agora se nZo Fez corn sobrinho filho de irmiio, nem ainda em
outros gtaos mais afastados que vem pela linha dos pais por-
quc cntre os indios se tem isso por muito esrranhoa '.
Probabilmente il matrimonio Fra cugini incrociati è larga-
lmente
! di Auso in tutta l'A metica dle1 Sud '. Ma fra ii Tupi, C
jemrnai i I matrim onio avu ncolare Eid attirar e l'atten;!ione dei
!primi via,ggiatori. LCry , adl esempi<1, nota: <r Quanto allo -. zio,
egli prende in moglie sua nipote»; c Thcvet: 6 Appetia i i a x u - --"-A

no, lo zio materno Ic solleva da terra C le considera mogli fu-


ture» '. Magalhics d e Gandavo si esprimc probabilmente in
modo inesatto, ma nel loro stcsso senso, quando scrive: «E
loro costume sposare le donne che sono loro nipoti, figlie di
fratclli o sorelle; Ic considcrano come vere e legittime magli.
1 padri di queste donne non possono rifiutarle, c ncssuno, sc
non il loro zio, può pretendere di sposarlce'. Cfr. anche No-
brega, Vasconcellos, Solires d e Souza '.
Quanto alla poligamia, e alla distinzione, cosi netta fra i
1~1 a m b i kvara,
y fra la prima moglie dIedita ai 1avori do!mestici C
le mogli !sccondarie, compiagne deglli uomini che con<dividono
i loro do1veri, va ticordato
- che M a g;aIhies dc G a n d a70~ allude '

Inlormqao dos casamentos dos Inclios do Brasil, pp. rggdo.


Cosi Rrcton, in merito ai Caraih dcllc Antille: u I cugiiii gcrmani che
o dci frarclli dcl padrc si chianiaiio frattlli, C i fratelli dcl patlrc
~ h i ~ m i a mfigli
sono anche chiamati padri; C i figli di tali fratclli noti contraggono mrtrimo-
nio nell'insieme, ma con i figli delle sorrllc tielle madri (Dic:ionnarrc C I -
roibc-Fmnqois, Auxerre 1665, p. r i ) . '
LÉRY,V o y a ~ faicf
e en Irr ferre dir Brhsil, t . I l , rap. XVII, p. 8 5 ; THEQ~
Cosmogonie univenelle, p. 932. '
PEDRO DE MAGALHES BE G A N ~ A V Tht
O , Histories ),o/ Brazil, '
SocFly, New York 1922,II,cap. X, p. 89. -
NOI3nEGA, CPTIUS do tìrrrzii, 1549-rj6f Rio de 1laneiro rg!
VASCONCELLOS, Chronica du Companbiu d e T-",, uv A n crrtado
C'- do RYL*,', Liiin,.
1865. I, LXXXrI, p. 133; SOARRS oss o u x ~Trafado, , CLVII, CLII. !
a una categoria di donne, in realtà nubili, ma che prendono
parte all'attivi . t i maschlile l.

Tutte quesite osserviazioni ci autorizzano a tracciare un pa-


rallelo fra l'estensiu~icdella relazione di «cognato» fra i Narn-
------a.

bikwara, e un'usanza, a quanto pare assai simile, degli antichi T


Citiamo in primo luogo Yves dlEvreux: «Si dispersero
una parte dei Francesi fra i villaggi per viverci secondo i costu-
mi del paese, che consistono nell'avere dei chetouasaps, cioè
aspiri e compari, dando loro merci anziché denaro; e tale o-
spitalità o comparato è fra loro strettissimo: poiché vi tengo-
no propriamente come loro figli, quando abitate da loro, van-
noac pesca pcr voi e ancor piu era loro costume dare
le figl ie ai. com pari*
. '. Pid avanti parla dei «Francesi che sono
allogpiati --.l 11iLuiantecomwi~ratoin quei villaggi P L'istituzio- n
l.

in, con ferm: 'an de LQiry V a notato che


le pnl rassap e 4 -- ;up difler ,iscrino, F,oichd la pri-
ma sigtiinca urla prricrra aiicanza fra I(
-l-.
3r0, e fr:a loro
- - e Inoi,
mentre i beni dcll'uno sono comuni all'altro. E anche che non
possono irvcrc la figlia o la sorella del primo nominato». TI
co~nn-assapC quindi, RI contrario del precedente, privilegia-
to pct clue forme di matrimoni: qucllo con l i ~sortlla del suo
partner, chc lo rende un «cognato», e quello con sua figlia,
il che equivale a una smmissionc a1 numero degli zii mater-
ni, che lo rendc un friitcllo teorico della moglie, con lo stesso
risult ato. i
V: notata iin'altra analogia della relazione fra cognati pres-
T*-L:f--..
so i K~tlit~~~wara~e_presso~i-Tupi. Tutti i testi che abbiamo ci-
tato (:oncorda - no nell'ammctter nza fra i"T ù p m u n a
Srpecie di auto,riti -- esercitata da, 3 ; giijV5i!m' threl-
-. ... .
- ,

le. .II rnarrimonio


..
dei cugini iricru~iaiisciiiuin itsuItiIda un
mutu :]le fra uomini che hanno fra loro =-.
que- -

Gnr.unru, i he I-itsloricr of Brazil, [I, cap. X, p. 89. Si troverairio nhre


indicazioni suli'organii,zmione familirrc degli antichi Tupi in A. MÉTRAUI,
La rrligion dcs Tupinarnba. Lcroux, Paris 1918,passim; LAFONE QUEVEDO,
Guarani kinship Tcrins as on lndex o/ Social Orgatiizafion, a Amcrican An-
thropoIogist P, vol. zr, 1919, pp. 421.40; P. KIRCII~IOFF,Die Vrrtuandscbal-
~orgunisafion der Urwalds~a mnie Suduinerikor , u ikitschrift
. & t Ethnologie »,
VOI. 63, 1931.cap. 15, p. 182 .
Voyage duns le trord d'u Bréril, E Dcnis, Leipzig ct Paris, TI, 14. '
Ibid , XXVIII, ro9. '
v
Voyoge Iuicl en la lerre du Brésil, 11 --
i I , rap. AX, p. 1 3 3 ; cfr. inoltre, Cm-
m,Trotado du terra e da gente d o Brazil, pp. 169.70.
16 L VITA FA :E

;to_rjipporto di parentela; i quando1.ilpadi


cede la figlia al fratello di Sua ~ i i u g l i e C . ~ s ,i ~ i cug~au-a~
-L-.- -1-
o
potenziali sono legati da una reIazione di natura speciale, fon-
data su uno scambio di servizi di ordine sessuale. Abbiamo
visto che una simile relazione esiste anche fra i cognati nam-
bikwara, con la differenzache, presso i Tupi, quei servizi ver-
tono sullè sorellt: e sulle figlie, m e n t i ~ l o l t r eilii forma prece-
i cognati nambikwara scambiano direttamente le pre-
stazioni nella forniad di relazioni omlosessuali,che suppliscon 'upi
alla mancanza di ima sorel la disporiibile.
Possiamo ora Iconcludere. Gli, 2,
..*:,.L: T
conc)sccvano
. .
11111L111 1

due forme di unio -enziale: matrimonio dei cugini in-


C:fo$ia[i, t:rnatrimionio avu!ncolare. 1 1brimo appariva norrnX1
1nentc ne lh formaI :;T; l uno sciiiibio di'sorclle fra che cpgini in-
. . ., ..--..- J - -:-..I.-.
...--.-...
C I C J C I ~ L I ,11 3CCUlIUO r i s u i c a v a da un privilegio sulla figlia della

sorclIi esercitato dal fratello della madre, a concessa a que-


si'ultimo dal marito cli sua sorella. In entrambi i casi, il-fila-
trìmonio si fonda su u n patto tra cugini incrociati, cognati di
diritto o di fatto - chc P poi la dcfinizionc stessa che abbiamo
fissato per i termini namhilrwara tarde o &jpa. Inoltrc, quc-
rclnzjonc fra cognati poteva csscre inctalirata, con il nome
di ckctorrsnp (Yvc:s d ' ~ v rux) c O C01,011-as.raJ;(Lcry), fra indi-
viclui cl-ic prima n on erano uniti da nessun vincolo cli ,parcn-
1

tela, a fra parenti (come di grado


-
piu rcmt- .
)to, e per asino
- ira :~tranicr
.. .
erai i l. caso t csi C Tnd Iinc cra c
rendere p ossib migliebile i matrim oni esog: i amalga
o g:ruppi, sino allora eteroger :I a nuova i
ciale. Si t i c u r i ----
.-A-- i:...
u s r c v a IL proceuimcnto
- L - - A 1~ ' . .
che~bniaino.tiesci.itto

'
- - - - -
pioposito della fusione dei gruppi sabane e tarund6 '.
= - =.

Ln pratica sudamericana di utilizzare relazioni di parentela per trrdur-


m,e stabilire, rapporti socinIi, è artestata da von d r n Stcinor (Unter dcr Na
futuolkerii Zrnlral Rrasilrcns, 2' ed., Berlin 1897, p. 286), chc i Brkairi avc
vano deciso di chiamare ufratcllo maggiorcn e i Meliinaku «zio m:itemo>>.
Abbieliio sratiilito l'equivalenza dei rcrmini *cognato» e ,<zio materno> in
un sisternn rnatrinionialc fra cugini incrociati connesso al matrimonio avun-
colare. Quanto all'irnpiego del termine u fratello maggiorcn, esso richiede
due osscrva~ioni.In primo luogo, il sistema di pareiitcla dei RotorO, che non
lontani clallo Xingu, suddivide ogni generazione in duc $cadi, di cui il prinio
li maggiori) & assimilato ai minori deila ~enerazioncprecedente, e il secondo
(i miiioti) ai maggiori della gcnerazionc seguente. In un sistema simile, iin
fraiello maggiore» pub essere, in rcalii. un vero e proprio zio e un cognato
~ ~ t e n r i a lIle .secontlo punto riguarda Indifferenza logica fra due iipi di soli-
darictà, l'una meccanica ed espressa dal termine afrntellou, C l'altra organi-
e e\pressa dal rerrnine u cognato ». VI abbiamo alluso a p. 5 0 1 . A
L~ RELAZTONJ INTERINDNmUALI

p m ~tremo
o il termine Idi comparoto per i
che credcvamaI essere 8utenticar nente in<
Probabilmente i fatiti analizz
ropeo dcl comparato, E)resentario straordinarie.anaiogie. AI-
l'origine, il compare e la comare
. . ~ . . sul'gmp
erano legati l'uno all'a1tra;ed -
entrambi erano legati ai genitori del bambino, attraver5o il
vintolo mistico del padrinato. Ma,la relazione si è ben presto
secolarizzata in tutte le piccole comunità rurali, o, pifi esatta-
mcnte, in tutti i casi in cui il gruppo familiare ha i1 soprav-
ven to p o socialle esteso; la relazione viene allora im;
:a per in staurare un vincolo ar'tificiale di parentela, o

mini Cji parenti mpI'ice Fc:nomeno


'est ranec rovenuti n, 6 adot

ccvono da - C rivolgono a - i loro coetanei. D'altra pwrtt,


lo qtraniero si assimila di solito prendentlo moglie nella sua n
comuniti, c i tcrmjni di comparc e di cognato cliventa-
no t;into rapidomcnte sinonimi chc gli uomini imparentati nt-
rraverso un miitrinionio s'intcrpcllano solo con il primo,yci-
villaggi dell'Europa mediterraiiea e dell'Ametica latina, il
compare o «compadre» 6 un cognato attuale o potcn7iak.
. . A
:'i. dubbiIO chc, I! I nlciinc rcgioni I :rica ceni
ell'Amer ica meric ti tuzioni

cambiars
.- .l-11- .

distinzioni non puì, mascherare i loro caratteri diametralmen-


te opposti. I\'<J tà
la..socie Iatino-mediterranea, il vincoio, un
tempci mistico C ora soc.iale, di comparato, può es'sere tra,qfor-
mito attraverso un rnatrirnonlo invincolo di ~arentelereale.
iuesta cleri\ razione è rriessn chiara rnologia: ir
rssip. ISTELI.B,
,d-sib dA R(LCQUES
sor n famille C ruc centrul.
r r8 LA VITA FAMILIARE
Fra gli antichi Tupi, e fra i Narnbikwara, invece, è la parente-
la,'concreta a fornirei] modello a un tipo d i vincolo utilizzato
per-stabilite reIazioni piti vaste.
Posto cib, esistono due ragioni per le quali i nostri autori
non POSS ORO aver,e elaborato una p,seudo-istituzione indigena
in base a un mod.e110 europeo. I n primo IL10g0, UOInini cosi
familiari con --- - - - \l--. .--- l---
I poblemi religiosi cunir r v a d'Evreux, LaL-
--A

dim e Léry, non avrebbero potuto assimilare una relazione,


la cui prima conseguenza e il cui probabile oggetto, consiste-
vano nel permettere nuovi tipi di matrimonio, alla relazione
tra padrino, madrina e genitori che, specie dopo il xrri seco-
lo, implicava un severissimo rafforzamento delle proibizioni
del niatrimonio. Nell'epoca in cui essi scrivono, il problcrna
era d'attualità, poiclié faceva parte del programma del Conci-
lio di Trt:rito, nel quale le regole antiche dovcvano C:sere un
Ipo' addoIcirc. MzI abbiarn o un argonienro piu deci:iivoi sina
.l*lI~---:..
rw-i.r 130.dei pri1~11
,-.. -......
0 ,

llli~3~onariiledue istituzioni, e ~vpca


i r
.."*hc.a

indigena, dovevano evolvere fianco a fianco, soprattutto fra


gTiindianibattezzati. Ebbene, né loro, n&i loro preti europei,
intcrprctarono mai il padrinato cristiano nei termini clel com
p~atcindijieno. Anzi, c in maniera ben piu logica dato che
l'istituzione introdotta di fresco coniportava restrizioni al
matrimonio, la trattarono come una modalith della relazione
di paternità: assimilaruno il padrino s rin padre classificato-
rio: acosi, essi ( i bambini che hanno appena riccwto il batce-
simo) cotisideravano i loro piidtini conic i loro veri padri e l i
chi~rnavanocherou, cioè "padre mio" e i francesi li chiamava-
no cheuirc, cioè "figlio mio", e le bambint e, " figlia
mia''...)) '.
-LL*-
Pensiamo quindi di aver racct)lru aar->nsLarizt
..&
iridirazinni
convergenti sul carattere fondamentale della relazione fra co-
gnati nella società sudamericana, perché si possa scorgere in
essa il nocciolo di una istituzione originaria di comparato, che
sembra ancora viva fra i Nambikwara, e di cui i documenti
qui presentati suggeriscono Ia vastissima distribuzione nel-
I'Amcrica indigena di una volta '.

' Y V E S D~EVREVX, Voyage dans le nord du BrCsil, 11, I, p. 234.


' Una vcrsionc inglese d i queste osservazioni 6 stata pubblicata con il
titolo: The Socnul Ure of Kmshrp T m s anrong Brazrlron Indianr, 6Ameri-
cAn An~hmpolologistt>, vol. 45, n. 3, 1943. I n un intetcssanie ar~icolodedicato
al sistema tupi (Notar sobre u jnferpretrrqiio sociologica de crlguns derignati-
LE RELAZIONI INTERINDIVIDUALI 119
"OS de purenresco d o Tupi-Guarani, a Etrmgrafia e lingua Tupi-Guatanin , n.
g, sa0 PauIo 19461, J. Philipson mi rimpmvera di avere limitato la relazione
comparato ali'America del Sud, e invoca i'esempio di numerose tribii nor-
&ericane. Ciò significa attribuirgli troppz ignoranza: esistono certemente,
mondo intero, innumerevoli casi di relarioni speciali fra cognati, ora cor-
&eli C ora ostili. Ma mescolando alla rinfusf rutti q u e b esempi, ricadremmo
ne& errori della vecchia sociologia compar ita. C07 il termine ucornpataton,
ho voluto identificare un preciso complesso istituzicnalc, in cui intervengono
ui mrrelazionc un particolare sistema di parentela, ben definite regole matri-
moniali, e ialuni atteggiamenti psicologici tradizionali. E possibile, e magari
e , si possa ritrovare questo stcsso insieme in altre regioni del
~ ~ m s i m i lche
mondo. Ma ncssuno degli esempi invocati da Philipson ne ha con certezza le
prerogative.
E evidentemente impassibile, quando si studia l'esistenza
di piccole bande nomadi in cui rutti i membri sono icgati tra
loro, o da una banda all'alItra, da uina relazi!one di parentela,
tracciare una netta linea dii separaziione tra ilita familiare c vi-
ta sociale. Molti aspetti cile appari i,quest'ultima so-
no stati segnalati nelle pagine precedenti. hamineremo dun-
que, in questo capitolo, solo talun i aspetti della vit.n sociale,
tuttc1, sia nel1a sua esi-
chc intcrcssano la colIcttività cornc:u n -.-- . .#.e.
m..- .
stenza propria, sia nelle SLIC relazioni LUI, i giuypl iicini.
TI comando

(ioh éru, a
Ogni banda riconosce la direzione di un capo
C); costui comanda il gruppo,
112 : pilik irie, h , 12 ; uelikripura,. ..
o piu esatcamentc I'insieinei degli ucnmin i adulti chc sono i
si~o i«compagni n (rrukanijore, b r / z ); essi si incaricano di fa-
re rispettare le consegne dal1--C-..-e loro m(%li, che raramcncc sono
messe in caus a: Ic donn c si cuiii ano alle decisioni masc hi-
urrn-.
tte esecutrici;
li, ma non ne sono, sul piano collettivo, le dire
po fami liare nci
vi partccip;ano sola afl'interno del loro grup e l'abb iamo
limiti della ciivisionc sessiiale del lavo ro cosi com
oni del capo sono di-
P" eceden teimente descritta. Le artribuziconsistono aiell'ammi-
ve~ rs5 Ic principali e le pifi permanenti
occ*upazioni
nisrraziu- ne_dcl.guppo. E il capo a decidere delle
.A A -

stajiionnli, dell'inizio del~ prio do~ nom ade,


--

iI capo comanda: partenza!


del momen to .e del l uogo in cui ci si fisserà per le piogge, dei
Ilavori di giairdinaggio e della scelta delle piantagioni, della'cò-
degl
e, i itine rari di viag gio e dei tempi
struzione deiir: ~ny ann
-11- A---.

~o~ di l-
racco
di'!sosta, Je;!e spedizionidi caccia, di ra~c atta tura pi vi:
onfr onti dei
tài del coml3ortamento da tenere nerc unte nella form ula:
grup
Si. Le' sue funz ioni sono di solit o riass
.
28. tyctik~nlidana éena te ( b 1.
il capo cammiina in avariti '.
icara frx
' &i, la filosofia del Potcrc non sembra esscrsi granch4 rnodifinmiirro
i del Brasil e dal giorn o lontai io in cui, in occasione di un
dli Iiidian
da lui avuto a Roucn, Monraigne forniva
la seguente tesrirnonianza: aSuc
Ce qile je dcmaday quel fruic il recev oit de la superioritd qu'il ovoit pnrmy
siens (car c'estait un Capit aine et nos mstcl on le nomrnoient Koyl, il me
di1 que c'estoit marchar le prernier à la giier re.>,
.. Ed.. de la PlCiade,
(ESS II~S
Paris 1939, cap. 31: Des Cunnibales).
124 LA VTTA SOCIALE

Egli si sposta anche pi6 frequentemente dei suoi compagni,


per uno o piu giorni, accompagnato da una o due mogli poli-
game che lo assistono nelle sue imprese ', per scoprire semi o
frutti, boschetti di piquy (una sapindacea), o di caju (Anncar-
dium sylvestre), sorgenti f requentat e dalla s elvnggjn:a, dove
condurre il gruppo, sempre alla riceirca di meb ui di su,ssisten-
za. Suo compito è pure qiicllu uiA:
iiiaiiicriclc T.iir
.
discipljn* i l l c c h -
A----- r .^,-C

na, e di opporsi all;I cattiva volontà (jei recalcitranti:


itante hth
Poltrone, basi.,
...* *tc- l - .
tu uiuiiiu ai i a v u i v :

.- --
L'unica sanzione dii cui dispone è quella di ottenere l'accorda
,
del-suoi corilpagni per cspel lere chi si è reso colpevole di una
m
..
' o chi si dimostra ribellc alla vita collettiva. Ma ciò
2" : unicamcnte nel caso in cui un solo membro dcl
EY a prova d i indisci~ dino. E il capo deve fare uso di un
."l,,*, ,L,.
~ ~ ~lIC1l<l
,
C O I I I I I I C I U LLiiCIit.", CIiC 1L C l I Fili nolit ica clettor-''t ,'\IL LI1C

non ncll'esercizio clel poteire, per nnantcncr~ e integri il suo


gmppo C, cc poesibilc, per a ccrescerlO con nu(ove adcsiioni. I,a
banda nomsdc rapprcscnta inralri !-C---! ..- - L--* - 2 l ,. ..-;.L
una rrilgiic uiiirii. ,C,c- il ' *nu-
..

torità del capo diventa troppo esigente, sc egli accaparra un


nuinero ccccssivo di donnc, sc non ì: capxc, nci periodi di ca-
restia, di risolvcrc i problemi alimentari, si crcano cici mnl-
contenti, individui o intere famiglie Cnnno scissione, c van-
no ad agglomcrarsi con iina banda apparcntata i cui affari scm-
branu meglio diretti: o perché meglio nutrita i11 virtu clclla
scoperta d'li un posi-o di caccia o di raccolta, o pcrcht piH ricca
grazie agli scambi con gruppi vicini , o p r i h 6 pi6 potente in
1

seguito a i;uérre vi ttoriosc. Il capo vliene allora a trovarsi alla


testa di uii- gruppi] tluppcj llbuctlu,
--.--e-A----- . .
~iicatm~ di< affrontare le
difficoltà quotidiane, o in cui Ic donne con( esposte a rapi- t

menti da parte dei vicini piu forti,ed t. costr,ettu a ritiiunciarc


al suo comando per allearsi, con gli ultimi feacii, 1.1: -
a una fazio-
ne piU fortunata: la società nambikwara è cosi in un conti-
nuo d i v e n i r ~gnippi'si i formano, si disfano, si ingrossano,
scompaiono, e, talvolta a pochi mesi di distanza, la composi-
z umero e visione d[elle bari(Je risultano pro-
f( &m& une que ste trasflorrnazioni si ac-

' Cfr. pp. 88 sgg.


Ctr. p. 156.
,--mpagnano a intrighi e conflitti, ad ascese e decadenze, sem-
pre a un ritmo estremamente rapido.
In cambio dell'autorità che riconoscono al loro capo, i suoi
compagni si rivelano molto esigenti nei suoi confronti; se una
decisione da lui presa mette in difficoltà il gruppo,lo si lasci?
a rrovare il modo di superarla. Ricordiamo in proposito
viaggio iniziato di comune accordo, e rero piu faticoso di
clum"t n m si pensasse dalla necessith di scoprire un nuovo
itinerariil attraverso cui i nostri muli e i nostri buoi da tra-
sporlo potessero passare. Le provviste di manioca s i dimo-
strarono insufficienti, e un mattino In piccola banda venne a
trovarsi senza niente da mangiare; i nostri tentativi per ab-
I,nttcrc qualche animale furono vani e il pcggior maluniore
cnminciii a serpeggiate2, in qualnto il cap« del gri~ p p era o
nifcstaii~cnteconsidcr-sto resp onsabilc di iinn faccenda
eravamo stati in due, lui C io, a combinare. An;tich6 ini;
una speclizione di caccia o di raccolta, ognuno d ecisc di s
iarsi all'ombra di un riparo, e il capo fii Iasci~tosolo n cc<
re la soluzione del problema. Egli scomparve, acEcompagl
da iina delle mogli (la prima moglie az, contrariamente al so-
lito; ma o3 e 04 partecipavano all'irritazione generale) e , ver-
so sera, li vedcinmo ricornparirc entrambi, con 1c pesanti ce-
ste picnc di cav:illctte chc avevano raccolto durante tutta la
giurriata. Benché il patc di cavallctte (6 I , a r ) noi
un Piatto mol to fipptezzato, ti1t t i quant i mangia rono di t
. . . . .- - 1
appetito t: ritrovarono il buon umore. L, inorimarii
-- -A .l
1:- --. . ~i-.. -rimet-
...
tenimo in viaggio.
Mn, oltre a questi aiuti eccezionali, dal capo-si-aspetta an- --,C-.

che qualcos'altro. Occorre che edi canti e danzi volentrcri e


bene, 7 c'iìe'sia capacei di anim ta colleti:iva, Occ
che organizzi i lavori riel modo male, pe r-elimina
&:l! r--.
Eatiche c gli sforzi inu~iii. - .t:
L L L ~conie, alla vigilia ai urla par-
.._A

tenza, B r commenta per noi il suo ordine di marcia:


3 0 . rnadbrigemidoh4iihudrre hanteh3dige nonnehnile gietno-
ndnuhora iinehura kanahanirideere h~nkatluhaiinaumni?
akec,na rinam nié ihikar ( 6 1).
Quand lo fa caldcJ , siamo s 3biamo fame, i bambini
cam minano nlale;
. . ..
qunriao camminiamo all'alba, cammi-
niamo bene, all'alba, bisogna camminare, cambiare stra-
da, camminare; in viaggio! in viaggio!
126 LA VITA

Egli deve inoltre conciliarsi i compagni con numetusi rega-


li. Secondo BI,il quale si intenerisce volentieri sulle servitfi
*del potere, la generosità ha un'importanza fondamentale per
determinare il grado di popolarità di cui godrà il nuovo capo,
e i conipagni si abbandonano, fra di loro, a ogni sorta di spe-
culazioni :
3 r . uilika" uhéni ditiire runun2éntulna ?ilikB agnhdhare tunh-
1.
c va; chi vicnc al suo posto mi rcgalcirà m01to.
~ i generoso!
i Regalami! D
I doni cosi preventivati consistono in cibo o in oggetti fab-
bricati dal capo stesso, con l'assistenza dcllc sue mogli poli-
gnme, oppure procurati mediante scambi opportuni con ban-
de vicine, provenie:nti da bc guerra. ,S
,ap;lccl di soddisfa iccnti csi
C - -- --
d~v~-~ifig~ax~u~!'icr
ilicmu;
n

3 2 . Aindc b6ra c tu(b1)


Dare, basta! cncrosat, basta!
S.
o addirittura porre ia questione ui fiducia:
hiri (ti)d n ~ ?/ttntrr i ~ & i ~ t i nhikncrcj
e ane (hr ).
endi! Bnsta &ire! biii generoso un altro [:i1 mio. posro~!
---*-l,

Ma di[ m d e evidentementc dalla sua abiIiti C dalla sua mo-


Clerazione che
-
tali Irifiuti
-.-
ma 3 le esigenze dei si~ ocom-
i
pggfii entco limiti i rigiuricvuii, u provochino i1 rnalcon~c~ro
-A-. n---.
e-
le comeguenri rotture. In queste condizioni, le relazioni che
il capo riesce a stringere con il mondo esterno - con altre ban-
de di Nambikwara c con rribu vicine - hanno estrema impor-
tanza, I1 capo ha viaggiato molto; ha visitato, si confini del
siio territorio, tribu differenti dalla sua, che i suoi compagni
conoscono soltanto attraverso i suoi racconti. Noi stessi ab.
biamo aviito l'impressione di essere stati utilizzati a fini poli-
tici: abbiiamo rac,contato preceden quali famero le
reazioni Cli A r nei confroncti della sc Egli vol'le, su ta-
le base, t t.-*"-n
ll~il~ c.- vasta uyclaLiuiic,
....
uiia -
..--a- 1:
c iiuili, nell'inrcri~oui ---A-

incontrarci, molte bande apparentate, pregandoci, senza spie-


gazione, di difierire gli scambi di oggetti con gli indigeni; que-
JLCOMANDO

sto atteggiamento enigmatico durò fino al giorno in cui, tiu-


"endo tutti $i ospiti in cerchio, esibi un foglio di carta coper-
to di segni sinuosi, e finse, per ogni individuo, di leggere nel-
la supposta lista la natura e l'importanza del regalo che avrei
o :gnaare a ziascuno. Tutto ciò con la inia complici-
dovi~ t consf
t$, c:viden ternente sti~pefattae subito ottenuta. Ancora piu
ressionat.i erano
. .
gli indigeni. I1 piano, cosi come abbiamo
potuto comprenderlo, consistieva nel rafforzare il suo potere
presentandosi come l'introdut tore e il 1 e del visitato-
muto coi
\ . I

.i, abbiar
menite ridott o, e senza illusioni sul fallimento dei suoi ambi-
ziosi. prc~gerri; ci vide partire con autentica tristczza. come se
perdesse, con noi, l'ultimo elcmcn to dc:I suo preistigio.
Dal momento che le cariche del com,ando si p rescnt ani
..J ..-- t
colori cosi pom seducenti, ci si pub chieocrc L C I ~ ~i Ki i i l k l'indi-
- A -A- -A:

viduo sia indotto ad gccettarle. Non ci 2 stato possibile deter-


m i n a r ~con precisione quali siano le modalità della designa-
zione del capo. U ~ so10 I punto C chiaro: nog si tratta di fun-
ziorlieredi t i rie,Quando il capo in carica.si.ammala, o diventa
troEipo vccctiio per mantenere il comando,designa, fra i mem-
*....-.
bri 1A>.l~ gluypo,
1 .- che sarh il suo succcssore, probBb'l
colui i men-
te influenza1ta nella sua scelta dall'opinione collettiva; tigli '
ica la decisionc con la formiula: héj ciliklide ( bI l:
,e la con tinuità dlcl potere vicne ad cssc-

3 4 . urlikrla ddrcrige ridhilikineragc nlaerc 9ilik;Sde( b i ).


Quando il capo miiore, ai suo posto vicnc un altro cspo.

1 de che l'i nteressalLO, poco desideroso delle pesan-


ti rl biliti che lo atten dono, declini l'onore che gli si
W01 A U S G .

3 5 . iinjdne LntuilikZ iiikiidnere ( br ),


Non voglio del capo prendere il posto.
Si deve allora procedhcre a unrI nuova C!esignazil one.
Qualisono,+quind li,i moti7ri che po!jsono deirerainare l'ac-
- . ..- . - - - -..- 1: L----
. ..-. .
c e ~ ~ a ~ Le
~ opreomipdiiuni
n~? s e r s u H i i iiaiiiiti certam&?c il

loro peso: se il nuovo eletto C giovane, anziché passare un


r28 1.A V I T A S O C I A L E

lungo periodo di celibato, o essere ridotto a sposare una don-


na vecchia, vetri a trovarsi nella situazione privilegiata di a-
vere parecchie compagne. Se t già sposato, potrà aggiungere
s sua moglie le piU giovani e graziose fra le donne disponibili
del gruppuI,o tta qi elle che saranno conquistate con la guer-
ra, e, evcn tualmenite, ottencere quel1 siderasse anche
b

fra le gih SIlosate.


.,1- J . - . - l - .. .-- ---l:
C20 averiuu ,
,
A
prruuru ic s u c iiiugii pcr iiiaiaiiis r i per qual-
che altra ragionc, era diventato celibe; ha preso allora la gio-
vane moglie (c2 i ) di un parente, con il pretesto che quest'ul-
timo fosse a troppo giovane per possedere una donna».
Ppbabilmente va tenuto anche conto del-gusto-deUe re-
s p o n s a b i l i ~ ~ , & M e ~ -dell'ambizionc, aT~ e del de-
siderio di v l v e r c " ~ n a _ e ~ i s t g ~ ~ n . s aale ~ .cI~due fi~
soli capi cc)n i quali abbiamo avuto veri C propri contatti pcr-
sonali ( A I e81)eroino cntrnnibi individui particolarmente vi-
vaci,- e, .dal do . .rmine il scnso che può averc in qucllc so-
. . al. te
ci~ piu Colti dei 11oro comgmgni '.
11coma1ndo corniporta inoltre un cc:rto num ero di pa rticola-
ri attribuzim i ; & il capo a fabbrjcare ,zcà, il.velenc1 per lc f rwce; C
.
lui. u- - -.- ..
prcsicderc allt- ncrirnrinie
- --.- -. di ini~ia~iuric,
,*-.a--.--- --...
-1:
ur 111ii11itnonio
o di sepoltura, di cui parlcrcmo in scguito. Egli organizza an-
chc i canti C le danze, le festc, sia quando assumono un carat-
tere ritualc, sia a fini di distrazione puramente profana. in-
finc lui a orgsnizzarc le partite dj gioco a palla. Il gioco a palla
-con la testa - presenta una larghissima cliffusione nel Mato
Grosso occidentale e scctcntrionale, poiché lo incontriamo
n(~ll'ateacimprcsa fra i Parc2ssi e le tribu dcl basso Guapori;
P1.esco quts t e ultinle, abbiamo potuto raccogliere provc cvi-
dcmti del s.uo .-
significa to seciiologico. La cosa vale forsc anche
per i Namtikwara; ma.almeno dura nte il pcir i o < l o ddita i ~ ' no-
madc, il gioco a palIla viene praticatc) a fini piIramente ricrea-
tivi; i camlpi sorgor10a caso,, secondo - 5. .I il numeiro dei prc
-. - - - - L - - --
- - - - ..- .
secondo le occasioni, e- li n- -partita 31 s v o ~ g c:.
i r i uiiu S I J I I I L U U I

completa improvvi< sazione.

' 1.a teoria indigena del Potete & stata oggetto di uno studio piCi appro-
LGVI-STRAUSS, Chiet and Chicllainsbrp onong o Primt~tuetrihu:
fondito: C.
The Nambikwaro of Nortbwcrtern Malto Crorro, uTranractions of the Ncw
York Academy of SciericesB, 1944.
Guerra e commercio

Questi due punti vanno trattati simultaneamente, poichd


gli s jmmerciali rappresentano di solitoguerre poten-
ziali mente risolte, e le-guerre rappresentmo lo sboc-
co di transazioni infelici. Fra le numerose bandc che si incon-
riano nella boscaglia durante la stagione secca, bisogna dictin-
gucre quelle che sono apparentate da vincoli familiari, C che
rappresentano spesso l'effettivo di un villasaio -., - o di un qrup-
p« di villaggi - invcrnalc uesploso» nelIla prospc~ttivadel la vi-
ta nomadc. Tali bande hanno fra loro irelazioni .normaln . .
lente
pacifiche, benché non necessariamente:. Anzi, lle bande stra-
niere fra loro, cornwaste di miombri non imparen?ati, celacui
IÒcaliizazion fica-sia rriolto lontana, o che siano scpa-
rate da diffe lingua, si temono proprio nella misura
in c i i si sentuiiu i i r ~ c s-b a.irc a- -vicenda; infatti, solo in occasio-
n< c ri esse potranno procurarsi articoli desiderabili
che- I di esse sia capace di ottenerep_difabbricarc.
--~- GsoriÒpirsi apGrtencre-e~senzialm~nje
Q ----U Car~icc;Ti a tre
catgatie: ;i?zitUttn_leJ6nnc, che solo le spcdizioni victorio-
si permettono di prendere. Poi le s m , particolarmente
le sementi di fagiuoli; e infine ali oggetti di ceramica, o anche
solo frammenti di ce1ramica ui )cr fare C ionirappt:si di
fusi. Il gruppo a T , il Cui livclla e 6 nettainentc in!Fer io-
re (soprattutto per l'i. . -
gnoranza -. :del vaseillame) a quel-
. . .
l o dei' suoi vricini occidentali e meridionali, aveva, stando a
qualnta dicev a il suo Capo, sostenuto negli ultimi anni svariate
cam pagne a[ fine di pi.ocurarsi questi due ultimi articoli.
'--! - ... .- . ... . 1. 1
Cvsl, i atreggiamenro ai aue bande che sanno di trovarsi in
prossimità l'una dell'altra è molto significativo. Esse temono
la presa di contatto, e nelfo stesso tempo la desiderano. I n
realtà, non possono incontrarsi accidentalmente, poiche, da
moIte setdmane, spiano la fumata verticale dei loro fuochi di
LA VITA SOCIALE
130

campo che si eleva, perfettamente discernibile a molte decine


di chilometri, nel cielo chiaro della sitagione f redda; e(l è uno
degli spettacoli piu impress ionanti dlei territc>ci nambikwara
il vedere queste fumate che vcrsu sera ----1 ,.-- ali
--- - pupuiariu
- - A - - -Il,:-.
r i ~ rProvvi-
j
so un orizzonte che si sarebbe creduto desertico.
La banda che si avvicina è amica o ostile? Lo si ignora, e
si discute a lungo il comportamento da tenere. Per gidrni o
setlfimanFcT si evita mantenendo tra i fuochi um distanza rli-
gionevole, poi un giorno, a seconda che il contatto appaia co-
me inevitabile, come desiderabile, o come necessario, le don-
ne.-e i bambini si dis~crdononella 6oscagIia e ali uominl par-
.--
tono pcr a fEoYt2 rc
di questG incontri)
Abbiamo ) a uno

e ridot-
-1
te ai loro eicrricriri
--_--A:
riiasrrirli IIILLCCCL~
-
..a
"""
1~11gaC V I I Y C L J I I -

zione ( d c ~ n i h o r i g eb, r ) , o piu esattamente, i Icadet si atban-


'&7ZRo, a turno, a una specie di monologo prolungateD, com-
posto di csclamazioni proferite di seguito in~ono~qucruio e

c
lagrimevqle, in cili la voce si clcva e indugia in tono iilisa"TFilla
fine di ogni parola. Il gruppo animato da intenzioni belIicosc
espone Ic siic lagnanzc; i pacifici protestano le loro buone in-
tcnzioni. Non ci è stato possibile ricostruire la traduzione pa-
rola per pairola di qucst [disc :orsi; ne diamo comunque il testo
indigeno, c:osi comc:abbiam o potuto raccoglierlo, e la sua tra-
duzione appiuasiiiiuriva, per mostrarne la costruzionc e 1s to-
-.-..->.m.- A*..... -a

naliti specifica.
36. IJn gruppo comincia: niccrokndgÉ; ninokur".- aSia
to itritari! siete i nostri nemici!n E, dopo una scric ai
csclamazioni del genere, l'altro replica: jii orug; toya-
de? n~rbujgi3inniikanoetil; nrik~najninykenilenohin mo-
lo(Icringuin nngatajiniot cndigeé. - «Non siamo irri t a-
..n

t:i! Siamo vostri Cr atdli! Si:imo amici! I vostri nmici!


I4mici ver i! Possiarno cnpirci!)> ( b ~ ) .

Dopo essersr scambiate quesrc paicifiche proteste, i gruppi


si riformano e viene organizzato un accampamento comune,
in cui ogni gruppo conserva la sua individualità e riunisce i
suoi fuochi, e talvoIta vengono organizzati canti e danze, nel
corso dei quali og !o svaluta la propria esibizione a
vantaggio di quell; 'o:
3 7 . lamain iktnt. munqziere munA~+nbenhjtiore njani ( b r ).
I Tarnendé cantano bene; cantare k n e per me è finito!
Iri uii c o a i ) di cui siamo stati testimoni, il tono generale ci è
assai presto elevato con l'eccitazione dell'incontro, e la notte
I

non era ancc nata quando le discussioni mescolate ai


canti.. cornlnciarono
- -.. .
a produrre un baccano straordjnario, il
cui significato ci sfuggiva completamente. Vennero abbozzati
gesti di minaccia, a tratti scoppiarono persino risse, mentre
altri indigeni si interponevano da mediatori..Tutte . . queste ma-
nifestazioni ostili sono come stilizzate , e si rid,ucono 3 gesti
che mettono in causa le parti sessiiali. La minaccia o i1 ;gesto-
di ostilità de.i NambiE:wara coinsiste, dai dr:Il'aggres ,sore,.
nel1 a l L C I L a l C. ,, ,1 - 1 l-.- ---: 1 - . -. - _ - - 1 1:-!
l= UUG 133a111 ia proprra vurga t: nei arrigerla
vers msario gonfiando il venrre e sporgendo in avanti,'
Ret t endo le g;inocchia (questo gesto viene d'altronde compiu-'
-1- - - .. .
to anrire per gioco dadi uomini nei confronti dei bambini
quando vogliono sbarazzarsi di loro). La scconda fase consi-
ste in una violenta aggressione sulla perCina dc11'TavvcFsariò,
rnlrante a strappare il ciuffo di paglia di hurifi a~thccatosullc
parte anteriore della cintura, sopra i genitali. Questi ultimi
a.. ..
«sono nascosti dalla paglia» e «ci si baitteAperst ràpparc I a pa-
glia-- i>. ?ioneF puramente:sirnbolic . . . . h il cache
:a,. poichc -sene
rnaslchile è cc)rnposto d'I un insterialc cc)si fragile, e si riduce a
I

cosi poca cosa (e spcs!io d'altrc inde è de'I tutto inesistente) che
non si pu0 CIetto dire che assicm i una qualsiasi protezione o
:--.l--:-.
tlissiiiiuia/.iuiic A..-I:
ucgii
. . .iA--Eorina di aggressione
01-gaiii. ruii ilitra
- - A - - A 1-1

consiste nell'impadronirsi delf'arco e delle frecce dcll'avver-


satio e nel deporle fuori mano. In tutti questi comportamenti
l'atteggiamento JegIi indigcni è estremamente teso corne se
fossero (ed è verosimile che lo siano) in uno stato di collera

.
violenta e repressa. Talvolta probabilmente queste piccole
zGffe degenerano
- in conflitti generalizzati. ma nel nostro caso
si ca Imsrono alllaIba. Sempre nello ste:sso stato di irrita: !ione
rgan ifesta, e con gest:i privi &:-dolce~zi ;,.glia v i+=cc min-
ciar<)no allor a a perqi iisirsi-a ricenda, I?alpanda I rapidarrlente

gli C
- . . ..-.---
, i braccialetti di cucuiic, i piccoli ornamenti di
piun mando parole rapide:
j o . to/ic. tOhé kahé kiihé muninbti (br ).
Dà, dà, guarda, guarda, t :bello!
Questa .perquisizia icotlciliazic
- m e sancisce la norma-
. m
le conclusione del c o r ~ ~ , , ~E~intatti
,. essa-introduce il-nuovo
c6tso delle relazioni fra i due gruppi: gli scambi commerciali.
LA VITA SOCIALE
132
P~~sommaria che sia la cultura materiale dei Nambikwara, i
prodotti artigianali dei diversi gruppi sono tenuti in alto pre-
gio dai gwppiyicini. Quelli orientali hanno bisogno di va-
selIame e di sementi; i ssttentrionali e i centrali ritengono
~.
i.loro.vicini meridionali facciano colihe particolarmente
P ~reziose. i,osi, l'in,contro di due gru1?pi, quan!$O può S'volgersi
ii1 forma pacifica, ha per CIonsegueriza una s,erie di reciproci
.d oni; il cc)nflitto, sempre pc~ssihile,llascia il piosto a uti m-erca-
t*. Quest'ultitno prcscli~acaratteri notevolissimi n e r s e z
Ccg,se consideriamo le prestazioni come altrettanti regali, es-
si non comportano nessun ringraziamento né segni di soddi-
sfatione. E se le consideriamo come scambi, e$si-avvengono
senza-rnercanteggiamento alcuno, senza cioè tentativi di valo-
rizzare.l'articolo, di deprezzarlo, senza insomma che si mani-
festino i disaccordi tra le parti. A dire il vero, si stenta ad am-
metterc che si stiano svoIgcndo degli scambi; ognuno boda al-
le sue abituali occupazioni, e gli oggetti o prodotti passano
dall'uno all'altro. senza che chi dà faccia notare il gesto con . 2

C u i depon e il suo C[uno, e s('nza che chi ricev~ C presti attenzio-


n,e al suo nuovo bc?ne. I n t iil modo ici scambi.ano .C O ~ ne O scor-
.
.. ---:-...!:
t t ~ ~ i aCt ~c C~ I ~ ~ ~ di
..A-,
Z Ufilo;
.t.-..-L: J:: -..-- - .l .
I I b r w ~ nu
-.
i1 ccrii (I UI resrria; pasta di
urucu; conchiglie, orecchini, braccialetti e collane; tabacco e
semcnti; piume e panconcelli di bambu destinati a farc le pun-
te delle frecce; matasse di fibre di palma, aculei di porcospi-
no; vasi interi o cocci di ceramica; zucchc vuotc. Questa mi-
steriosa circolazione di merci avviene senza fretta per mezza
giornata o per una giornata intera, dopo di che i guppi si sc-
parano e ogiiuno fa l'inventario di quanto ha ricevuto. e si ri-
Corda di Cluanto ha dato. P 1crciò i N'ambikwsira si a& iano.in-
tieramente:, per l'eyuith del le transarzioni, al'la genercjsità del
par.,., L I J C L . L'idea
r che si possa ---l ...-* discuttic
vaiuiuie, ...-*
.* - A

u iiiclcaiircg-
iiare, esigere o saI&rè, k totaImentc estranea alla loro menta-
liti.
m
Avevamo promesso a un indigeno una sciabola come
prczzo del recapito di un messaggio a un gruppo vicino. La
commissione fu eseguita, ma, al ritorno del messaggero, tra-
scurammo, occupati in altre faccende, di consegnargli imme-
diatamente la ricompensa . * . . convenuta,
. pensando chc sarebbe ...
venuto Iui stesso a richiede,rla. Liò iinvece noin avvenne, c l'in-
m . . .

dlomani nc3n poterr imo ritrovarlo; er a partito,jrritatis simo se-


Condo i SL agni, e nc]n l'abbi;amo mai piii rivisc:o. Ci ri-
-1 - - - -- !l 3 - - - - ..- T-
VIVCIIIIIIU iillura si currsegnarc: ii uvnu a u n altro indigerju. s r 5
--A
GUEKRA K COMMERCIO

queste condizioni, non è sorprendente che, terminati gli scam-


bi, uno dei gruppi riparta scc3ntento li quanto gli è tocwito e
a c c u m ~ ~ i ~ p e r s e t t i mpe f acendo l'inventario, dei
a n~rmesi,
e~
sÙoi acquisti e ricordando le proprie cilargizioni, un'amarezza
chediventerà sempre piu aggressiva. ~ o l t sJ o
pare,.le guerre non hanno altra origine; es'istor10 natur:
tealtrecause, quali un assassinio, o un ratto C!i donne,
vati O dal desiderio di prendere l'iniziativa, o uaiia 1 - 1 1 . volonrà
1 di
vendicare un precedcrnte attaceco; ma non sembra che una ban-
da si senta collettivaimente te]nuta a compiere rappresaglie per
un danno subito da u- n- SUO ...-
-
membro. Molto piii spesso, dafala
vivjssima e permanente aniinosità che regna tra i gruppi, si-
mili pretesti di eccitazione sono accolti volentieri, specie da
chi si sente forte, o per I'im~orianranumerica del gruppo, o
per unlalIcanza con bandc v'i cine con1:ro un nemico comune,
alleanza conclusa tr: imite meissaggcri che fungono da arnba-
sciatori. La proposta di guerr.a viene resentata da un indivi-
8

duo esaltatc 'sponc davanti ai suoi compagni partico-


lari lngnanzc stcsso tono e nello stesso stile dci discor-
si dcll'incon
3 g. 2 ahin22 jcdnci2 yod~ga2kokat132 ordn78 9alrluri$cc2P ( hI )

il cui senso 2 pressappoco: aEki voi! Venite qui! ~lndiamo!


Sono irritato! Irritatissimo! Delle frecce! Granrli frecce! D Gli
indigeni si eccitano talincnte in occrtsionc di questi discorsi
epici, che è possibile ottcnerc il commento delle formule solo
molto dopo che sono state citate, e probabilmente in modo
molto jnfcdcle.
Ma ]a guerra non è una materia di decisione puramente
profana; e ~ s a ~ f i ~ h " T- a m -a ~ a- r e R m ~ I i r ndeter-
ifi~~è
minerà se i presagi s:ono o+nt3 favorevoli. Rivcstiii di orna-
~

-
menti speciali - ciuffi di paglia di bcrriti coloriati di rosso, -1

ca-
. _di._giaguairo -gli.[ iomini si riuniscono sottola di-.
schi di pelle
rezitone del Capo ed ese&ono la danza e j l canto speciale della
gueirra '. Vie ne poi compiuto undto~divinatorio;il~capo,~o~~
nei gruppi it1 cui esiste, IO-st~oce, si reca solennemente 5
.

nascu_~iuere-una-freccia-in-un-punto-della boscaglia. L'incIo-


ma$ la freccia viene ricercat: iàcchiata 'di sangue, la

Danze P musica saranno oggetto di una speciale pubblicazione.


LA VITA SOCIALE
..
nuncia Cosi
spedizione 6 decisa, altrimenti ci si ri '. mo'lte spe-
dizioni di guerra terminano appena cominci:ate, dopcI pochi
di cammino. L'eccitazion ~siasrn o:;i spen-
gono, e le truppe ritornano agli alloggiamenri. ihval -e .laiuiic
^I..
"\;li-
gono proseguite fino alla realizzazione, e possono essere san-
Ruinosissime. I Narnbikwara di solito attaccano a1l:alba e ten-
dono l'imboscati dis~erd endasinella boscaglia. Il segnale di
attacco viene trasm e k o dail 'uno all'ziltro con iin fischictto che
gli indigeni portan o nppescI al collo . Tale fischietto, compo-
sto di due tubi di Lanivu
.'-l- l"
icgati filo di cotone, riproduce
approcsimarivan~entelo stridi0 del grillo, e, certo per questa
ragione, ha lo stesso noinc (kalcod e)di quest'insetto.

' Questa utilir~azioncsimlmlico di una freccia 5ci1lbta tipica dcllc ad.


tiire nord dcl rio dclle A m n ~ s ~ r iIl
ritiiiite a i . fatto E inicrcssantc, dutc le af-
liiiith scttent rion~lidella lirigua namhikwarn.Sull'usn della freccia coine
mcs-
sfighi<idi guerra, cfr. no+rr, An Itiquiry ccc,, eAnnii:il Rcpnri of ihc fliircau
of Arncrican Ethnology », 3 0 , P. 3 6 2 ; KOCHGRL!SIIEKG. Ziuci Ji111reunter ùcn
In<liotrc.rnecc., Iierlin 1910,vol. 11, p. 316; ( : ~ I M I L ~ . AIlrctortn
, nulrrrul
[(io Orinocn, Dnrcclonn 1791. vol. I, p. I 34.
Magia, riti e credenze religiose

Alcune credenze di carattere magico e religioso hanno an-


ch'esse la loro importanza nella vita sociale. La piG importan-
te è quella che si riferisce a1 concetto di n h d e ( b r ) .Per ana-
lizzarla, dobbiamo in primo luogo spendere yi uola
sui veleni. T Na-mbikwara sono espertissimi a w t . Per
le loto frecce, o almeno per alcune di esse, fabbri raro
conservato in vasetti 4di " tetra '. Put sen:za estenderci qui sulla
fabb ricazinnc iro, bisq;na notai:C che questa prepara-
xionle, benchc a ai capi Icagli . .. :geni, non è ammanra-
- - - strc
ta da nessun ilruaic, C i l o r i ua
I--

iuugu a nessuna operazione ma-


-Il 1

gica. CI i indigeni confczionano il curaro pubblicamente, àp-


plicando ricctte e prentlcndo precauzioni chc possono essere
essenziali all'efiicacia del prodotto o costituire puri e scmplici
pregiudizi, ma che, in ogni caso, hanno un cnrattcrc positiva.
T1 loro a t tcggiamcnto nci confronti di qucsto veleno può dun-
que essere considerato come scientifico. Oltrc al curalo, i
Nainbi kwara conoscono altri veleni, R Inch'essi 6di origincC VC-
gctale, che si presenta ino in (01:ma di pc~Ivcricoritenute i n tu-
betti. Questi ultimi cc,no fatti di canne] 1 1 : -1: .---
111 ui perine, o di Ilezzi
dibaimbu' -o di "i altro
'
.
- -....- -.
le$;il<,, avuvtati all'interno e chiusi alle duc
estrt:rnità cori un tappIO dj mido110 vegetale o di cotone. Cer-
tuni sono orniati da naistri di scorza o da filo di cotone awolti
intotriu, r- ,talvolta
.-A - I . . _ l L _ .- -
sono clccorati di punti e di segmenti rossi
ottenuti con la pasta di urucu'. Questi tubi sono di solito Ie-
Lo studio del curaro narnbikwrra è staro fatto, in occasione della nostra
s d i z i o n e , dal nostro amico e compagno dottot J. A. VELLARD, A preparucijo
do cururc pelos Nanlbikwara, a Revista do Archivo Municipal de S5o Paii-
Io>,LIX, 1939, pp. 5-16; Communica~ionall'Accademi~di medicina di Pa-
rigi, i b ~ d, LVIII, 1939, pp. K I j - r 8 .
l Cfr. Rondoniu. Roqueire Pinto ha raccolto alcuni esemplari di quei
tubi, e ne riproduce uno (Rondonid, p, 239 e fig. 34), ma non pare cotiosca
n6 il Iom uso né la natura del contenuto.
36 L A VITA SOCIALE

vati in piccoli fasci di due o tre o piii, e, in questa forma, tutti J


indigeni posseggono una provvista di veleno da cuii rara-
mente capita loro di separarsi. Non abbiamo potuto sapere
nulla sulla. preparazione di queste droghe,. ma.-sembra .che ne
iiverse v:arieth, ut jlizzate 11e une dal;li uominii e le al-
a .

e:sistano C ;i
t re dalle (donne. 11 particolare, i l leni con t enuti in piccolis-
sime dosi --A--- nei canr.ielli .di pc.-rnna sart econdoiin infor-
---l--: J. --l-- L:T: T
~ I H L U I C ,1 v c l r i i i odle donne, ~riulru plu rrrriioili. I «veleni da
tubo» (a differenza deI veleno da freccia, che viene usato solo
per la caccia, e mai pcr la guerra) hanno una importante fun-
zione nei rapporti interindividuali. Essi sono il normale stru-
mento' delle d e t t e amorose o coirnerciali. Per definite
qr~csti-vclcni, esistono termini speciali in ogni dialetto; cosi
il veleno da freccia viene chiamato: indru (a1 );dddnesu ( a z ) ;
tiire, ndncS r ( h r ) ;t ? ); i~iidhC () . Nsll'i nsieme,.~ ? e d , ve-
lcni da frceccia e vi rubi veni:ano desi,gnati cor1 un ter- h
mine , gèricràle . .appartcinentc al dialetto / > ~ , m. a c ' viene .- .
C:apito
I ei da tutri i gruppi, ninde, che si F~otrcblr! le
C:sscrc rer rto, di tradurre con veleno; in proljosito v'a r
iotato firI <..d'ora C Iie, . nel ceso dei veleni da tubo, il letermin
,l l . ..- . .. .
nonae ucsrgna sia il tuboc17~il SIIO contenuto.
Oltre, perb, a questi «veri» veleni, che chiameren1I-0 scici
tifici, kistono altre sostanze la cui presunta azione 6 t- cli cara
tei-e puramcntc magico. Ccrti tubi contengono, non una pol-
vFré destinata a csscrc mescolata agli alimcn ti, ma f r:irnmcnti ,e
di resina dcll'albero chiamato in portoghes abarri,gudo» o
«barrinudeira» (Bombax uentriczrlosa) e in.1:.l...-i- i r r l ~ i ~ i ~ w sa-a r
5drudhiirru ( d 1 / 2 ) ;iridare ( b r );iakiyu (C). Questi fi.ammen-
t i sono uitilizzari per e proiezioni magiche » che vengono ._--_ esci- -
vip i t c nel modo seguente: un frammento& resina è p r o -rra & . --
'iirlo inferiore della palma della mano sinistra tenuta oriz-
!ontalmente e I'cstremità dell'indice della mano destra teso
~erticalrnente(posizione chianista iuuehrire, ar ). Esercitando
una lorte pressione del dito sull'orlo dell'altra mano, l'indi-
ce scatta e lancia il minuscolo proiettile a anzs che
può essere di molti metri (asatadkedjuzu, a iige, br ;
nddrndine. - b2 1. Si ritiene che la persona c o l p l ~ ~un fram-
nento la1 questo aiodo divenrerà simile al tronco del-
1'albero e Jo»: strt:tto alla base e in cima, e rigonfio
,,.il.. .- - -.
Iiclia pai it: JIlLerrneuLn; SL ammalerà, il ventre gli si gonfierà, e
- J ! . . -! -

infine morirà. Questo tipo di Iancio, d'altronde, viene spesso


w,iG[h, RITI E CRk:DENZE RELIGIOSE I37
specie dai bambini, per . *
ischer~oe per bombardare un *
n\.versati~con piccoli sammenti di terra o pietre; la
vittima accoglie l'atta( ii è oggetto con Iindiffereinza,
o collera : le occasioni e i niomenti, .ma
non c'è dubbio che, ancne naia sua utilizzazione -pruraria --L---
co-
me giioco, l'operazione magica conserva un residuo specifico,
come avviene
. - .ne! gioco di «mostrare le corna» fra i nostri
bambini. '1uttavia la *proiezione magica* costituisce una mo-
dalità di' azioile molto diversa nministr:azione di un
veleno di rico nosciu ta efficacia per via sanguignaI O boccaIe, c
gli indigéni ne cono per£etumentcconsL,- l
aoevoli. Essi non me-
scolerebbero I mai per 6;ioco veleno di tubo al cibo di iin com-
pagno, sapencio fin troppo bcne quale ne sarebbe il risultato;
nientrc non ~ L U V U I I V scru~010alcuno ad abbandonarsi a di-
.*--.-m,. C

mmtrazioni di proiezione magica nel bel mczzo di una folta


aisernblca,cralidirno strationi l! si .concludono talora in gioco,
con la partecipazione ai [urti. --! Qui il risultato fisiologico iion k
d

considerato come irnplicato dalla natura particolare dclla


sostanza o da,Il'efiicaci,a specifica del gesto. È atteso come il
risultato di iiiI: insieme fisico, psicologico e attivo nello stesso
tempo; necessita Ia malignità dell'intcnzione comc pure il
coesistcrc di un insieme di circostanze e'ssenziali O accessorie,
ma tutte di carattere rituale. Eppure 1a resina, il cubo, e la
stegsa.opcrnzionc vcngono snch'essi chiainati ninde.
Infinc, un aneddotc3 mct terii in luce un terzo,aspetto_della -
stessa nozionie. Aveva mo portaito - noi alcuni di quei gran- \
- 6con
-..l*:
di palloni di ~ i iiiiiscia rlIulricolore che si riempiono di aria
calda sospendendo alla loro base uno. piccola tort:ia, e che vcn-
gono lanciati a centinaia, in Brasile, in occasior.ic della 1festa
di san Giovanni; e ci venne l'infelice idea di off rirnc spctiaco-
' L i ^ _-._L<

lo a: ;li indigemi. Un primo pal[lone che prese fuoco al suol(3


-1. - -..L- come se il pubblico fosse a conoscenza di
susciitii viva i larità,
quel cne avicbbe d o v u >uLL=dere ~ in realtà. 11secondo inve-
ce riusci fin troppo bene: si elevò rapidamente, sali cosi in al-
to che la sua fiamma si confuse con le stelle, errò a lungo al di
sopra di noi, e finalmente disparve. All'allegria iniziale si era-
no sc fra il pubblico, sentimenti ben diversi; gli uomi-
ni ci ano con attenzioile e osti1ità, e le donne, con
testa nascosta fra le braccia e r annicchi:ate l'una contro l'altra
erano perfettaniente terrorizzate. ~a parola nhnde veniva ri-
(gruppi orientali) le stelle, e iI tic-rac dell'orolo~o:entrambi
questi fenomeni sono dunque intesi come realtà animate di
carattere misterioso, Infine, a t h u è un animale determinato,
di essenza soprannaturale,-che si vede apparire in due casi: di
notte, sul sentiero, in certi luogl.ii e dutante certi periodi, è i n
prossimità della morte. Nel primo caso, si rischia di essere at-
tàccati e uccisi Jàll'illru se non ci si difende con mezzi idonei.
1 i consist ono
, nellc3 spiedo 1(distinto dal basi:onc per
E lanciacc1 seconda _I: rnodi pr escritti. l;o spiedc1, un lar-
l----
3:
#o pczzv ai icgriu (11 rurrna appiattii:a e appu ntita I all' estremi-
t i , 2 inunito di un manico abitualmente adorno di scoi:za bian-
ca e nera intrecciata (spiedo: hidosci, a r ; ke.frijcrc, br ; ma-
kiirli, C). Qucbto strumento viene utilizzato in trc circc>stanze: . .
in guerra; pcr scongiiirate - o attirare? - la pioggia manipo-
l~ii~dolo secondo u n rituale appropriato, come se brandcn tlo-
Io si tracciassero segni per aria; infine pcr uccidcrc l'atisu.
proicttandolo nella tlirczione dcl11appari7ionerrarnitc un dcn-
t ~picdo6 C nentc nella mano
5 nta dirut - ll'athru, c i l dcn-
t u , Ii1uII<JVr:IfcIC o i 1 1lil- 111i1111J U c h l l d . i l C L h L L come .
-
.a-r

L ,
rrillctto
. di
propulsione. L'crtUsir appare solo Cli notte. Pub assi la
forma dcl giaguaro o di altri aniinal i a li ven gcino allc Ira atrri-
>. --l-:*.. . Jrntre
buitc intenzioni omicide. Quando i1 1aru,Lr L ~ J sua
- 1 !-.
c ~ C ~ I ~ J I1cl11i 1

forma terrestre dalla punta dello spiedo, ha Iiiogo una grande


effusione di sangue. L2nimale «soprannatiiralc» non vicnc
mai mangiato. Sc nc abbandona il cadavere ai mangiatoti di
carogne.
i Né1 se,condo ca so,ci si t rova . di fronte a una vera e propria t
.coria del la morte -..--.,.Il rnalat o che vede apparire I'utcjsu sa di es- s
,
..
-e ,.*.-,l
Luiiuaiiiidcu, ,
c i u L J Liiltimo se 10 porta via, infatti, su due
piedi, o torna a cercarlo pa ico dopo. versione corrente del-
la morte di A2 I , annegato -in-un . Lfiur - ne .---nel lui$io 1938,erache
-! !- i- --I- L a- 1 1 , -
I'atisu l'aveva porLara inn sc In ~ t ~ i i u o acqua. L'atdsu vi-
1111

vrebbe nelr'acqua; un informarore 10 descrive come (lotato di


«una grande bocca e molte collane».
1
I gruppi meridionali, centrali e settentrionali rivelano un
pensiero ;eIigioso piu elaborato. Le nozioni precedenti sono,
prcsso di loro, co ronate da una terza, che non appare alttet-
tanto chiaramen : tc nei gruppi orientali sebbene ì: verosimile
che vi sia presente, quella del vento e del fulmine, ipostatiz-
zati s o ~ t ole parvenze di un potere semipersonale chiamato
MAGIA, RITI E CREDENLE RELIGIOSE

amd '. In questi gruppi, esso si sostituisce all'atasu, nella teo-


ria della morte, ed è possibile comunicare con lui attraverso
rivelazioni e visioni.

TEORIA DELLA MORTE.

La morte distingue fra, da un lato, gli uomini, c dall'altro


le donne e i bambini. I primi, quando muoiono, si trasforma-
no in giaguari che rappresentano, di conseguenza, altrettanti
esscri umani reincarnati. Le donne e i bambini, invece, scom-
paiono con il vento e l'uragano, e non sono suscettibili di ncs-
suna riapparizione. 40.
deno"dirige gtlnatirina ddnod~relukgindige n d a k ~ i n d i ~ c
mondnkiddukgindige dcno"durigc m o n i y r ~littiXcamo-
no~littigetonodcirigc lreléndige ( hr ).
La donna che muore e il bambino.che.mu~rc~onsi tramu-
tario in-anirnale. L'ui
smo che rnuorc si tramuti! in gia-
aro, la Jo nna che riI U O ~ C conlamsrrno_v.con
rernp~
l il tdrnpesta scompaic .
I‘ guc fra i Nambikwara la sola proibizione aljrnen-
t a r ~perfettoimente
: netta: in teoria ne psistono molte, trnsfire-
dite ogniquailvolta se nc presenta l'occasione, come qucllc che
l--- I
rigiiarusino io sparviero e le larve delle noci di baccainva; ad
esse si sggiunge una probabile ripugnanza nei confronti della
car?cdcl ueado-(Ceruus sp.). I pqollie i cani non sono mai
mangiati, ma la loro introduzione è recente. In-vece, il giagua-
ro pub essere cacciatcr ,e ucciso :e la sua spoglia ì. ricercatissima
poicht? la pelle viene utili2za ta -., per fa re berreitti -*di pellic:cia
-.
.,
portati nell'abbielianiLuiLu guerra; r ~ I i i
u i i~ viene mangiato
con Ue coose
nessun :
13retest0:
L sto ito del tc precedentcl logkyindige inkara uirige
.ue~td~rrge tky~tidigegirige (br ).
S . . .

[il defunto] si tramuta i n giaguaro, u n altro lo mangia, il


giaguaro lo porta viai, a un altro è lasciato perché lo
mangi.
L'origine h p i del termine è widentc: si considerino gli accostamenti: Montoya,
amo: nube de aguas; Nogtieira, ama: nuvern; Gon~alvcs Diaz,a. mana:
chuva; Coudrcau («Bibliothi-quc Linguistiquc Amkricaint», XV,
18921, ornane (Oyampi): pluic; Kissemberth ( a Raesslcr Archiv», VI. 1:2,
1916-17)) cinruna, aman, amo (Tapinw): Regen;Nimuendoju (~Zeitschrift
h r Ethnologie~,46,rgi4), ama (Lingua Geral): chuva.
LA VITA SOCIALE
I42
Questa teoria completa le indicazioni raccolte nel gruppo
orientale, pi6 di quianto nonI se ne distingua. Il giaguaro ha in-
fatti,la stessa funzione deI1'atisu: anche lui porta via il mori-
bondo. Ma la teorla LCtaLLdle aggiunge ., un com~lemento:- il
morto si identifica alI'anirn ale, che jiventa C'osi d i na tura so.
prannaturale. Non è stato I~ossibilesapere sc:gli otds;u che S.i
-.- -
incontrano nella notte siano l
consiarrar~ ---
LUIne le an i
morti reincarnate '.

' Si riconosce ncl giagunm antropofago t dotato di naturr soprannaturn-


Je un tema tipicamente tupi, bcnch6 Ia sua attuale difiusionc sia molto piii
V ~ I S ~ RCfr.,
. in proposito, M ~ ~ T R A U XI.a
, réEi~iond e ~Ttcpinamba, passim, c
NIMUENUA DIE
. ~Sugc,n
, von der Erschaffung und Ver~iichrun~ dei Wcll ah
GrundluRen dcr Religion der Apapocuua G'uardni, aZcitschrifr fur Ethnolo-
giea, 46, &rlin r9i4. Patiincnti, at6ru di cui abbiamo t r ~ t t a t onel para-
grafo-precedente, evocano in modo curioso gli yurupari, o anenxrr, gcni della
Ix>scriglindcfili antichi Tupi, contto i qunli ci si difenrlc con una torcia ardcn-
te che acsumc qiiindi Tri stessa funziorie dello spiedo r n n ~ i c u(cfr. Thevct, ci-
tiito da M ~ T R A U X ,1.j rE!igiotl d ~ Ttcpinnrnba,
s p. 61). Infine, anche l'utdsu
;ipparc spcsso nclla forma del giaguaro; C, nlmcno nei ~ ~ p oricntali, p i ha
l:, parte <li Messaggero drllo Morte chc i grupii centrali, nicridionalc e SCI-
rcnirionalc affidano piuttosto n1 giaguaro. Esiste dunquc, ncl vocabolario,
tino stretto nesso Irn Ie stelle, il gingu~roC I I U ~ ~come P I ~h ,gib s~:\tonixiltu da
(:I~iitlt.cl'AbhevilIc (cic. da M ~ ~ T R A U X IA, rtligion Jes Tupinnmho, p. 49) fra
i 'riiliinnrnba: costoro idcntifirav:ino infatti il gin~iinracon Ic s~cllr.Come
'il gi;igurrci «celcstc. (Muntoya), asntrop<ifaRo»(Nirnuendsiu), il piigilnro
dei N;irnhikwrrì presenta una iiotcvolc amt~ivalenz:~:È SHCIO C , nello stesso
teinpo, Y ~ si
I uc~idc.Infine, In Iingiristica coniparnt~conferma I':~rcostemcii
io: il termine che rlesignn i l ~ i i i ~ i i u nel
r o dinlriro ur, inndru, si ricollega 31
nome <!CI giogusro fra i Tupi ccnirnli c meridionali: yuoriorr (Inicrillon,
(:audrea~i);suoruhu (G'ucjajuru, Nimiicndaju); juonrohtr (?àpirapC, Kissen-
herth].
Comunicazione con un mondo soprannaturale:
sciamanismo

Si considera possibile ricevere visioni di cose remote e ri-


vgaGnidieventi futuri. Tali c b t f f i l f i l ~ ~ z i ~ ~ ~ o ~ i
avvengono di solito in occasione di t e m w e dir . bufere;
. q i so-
no improvvise e impreviste. Ogni a a o maschio e idoneo a
riceverle, poiché, anc'he in qut'sto caso ,le donniesono-es cluse
*

dalla vita spirituale ( Itranne, a quanto 1pare, le ptifi anziaric):


4 2 . iapidhdni dén6 atjani narboe e@ni ekudjeni kana-
hddng natii o[kyaogalLikenfele ( h r ).
..a

Tnsivisibile alle donne gli uomini lo vedono [il fulmine]:


«Lontano vedo, vicinissimo vedo, domani arriverà, vi-
cinissirno arrivcrh~.(Si tratta di una visione premoni-
totin di mes:iaggeri vcnuti da un'altra tri.bU).
Tali visioni sono a ttribuite aljylrni~ nc che le invia agli u e
mini nella sua forma ar;iiiiFci~0nakama.
C:osi i Na:mbikwar,a-concepi~conqtr~tipidif~-uuapran
nnn irali in 1primo Iu,ogo la potenza astratta, ma calata in og-
.. .-
.
@ti u 111 sustanzc, cic1,ninde; inoltte spiriti che agiscono sot-
L _I-

to forma di animali soprannaturali o s e r n i n a m r a l i ~ t k o. ~ ~


giaguaro. Infine i l h n e , con il quale & possibile, jn certe
condizioni, avere rapporti personali. Ogni individuo può, in
una certa misura, stabilire conitatti con queste f tavia
sono gli sciamani a detenere la funzionii speciali nter-
mediari fra il gruppo umano e il moncdo sopra nnaturalcE , Le
,.
indicazioni che darenio su qucisto punto saranno molto som-
mar ie, poichcE e stato impossibile ottenere dai nostri informa-
tori una tratt azione ccberente d(e1 problema dello sciamanismo.
Nessu11~ A-: -----t !-
UCL g r u p p IuLuntratl possedeva uno sciamano, tran-
&.

ne uno solo (gruppo C ) in cui i poteri del capo e deilo stregone


erano concentrati in un solo individuo (C2o). 11 nostro mi-
gliore informatore, Br, capo del gruppo alleato, era categori-
co sul fatto che C20 riuniva le due qualità di gelikabala (ca-
LA VITA SOCIALE
144

p , e di nddre (fulmine, C), mentre lui era so10 gilikdde,


caf>o temporale. Lo stregone sarebbe dunque, nello stesso
tempo, colui che identifica con il fulmine, e colui che comu-
nica con esso nella forma Personale designata dal nome di am6,
Nei gruppi orientali (or ristrette e &arg ato, C 42)) non è
stato possibile scoprire la presenza d'I uno :stregone o di un
T1 L-*..,
individuo che ne facesse le LruriziuiiL. ---:--:
11 l a t l v può essere inter-

ptetato in tre manierc diverse: che gli stregoni si sianIO tenuti


ai margini o abbiano dissimulato la loro natura; che I'istitu-
zione sia, in realtà, assente in certi gruppi; o che, in t ali gtup-
E)i rnedesimi, le funzioni di stregone siano esercitare dal capo,
: che, co,ntrariiimente a quanto avviene nel gruppo C, siano
1e funzio
.-
.. a trovarsi in secondo piano rispetto a
ni spirituali
quclIc tcinporali. Noi propendiamo per quest'ultima ipotesi.
Nel gruplpo01,A
o r fabbri;; a il velen da freccia e cura i malati
tramite suzione, f unzioni C:hc, nel eiruppo C, competono sem-
- - .-l - - - - - -
prc a C20, con>iucrar<i -1.- -:r.<i u come sciamano che come
i i i i ~ i ~p

capo del gruppo.


I n ogni caso, C O ~ Cabbiamo appena dctto, L"lo stregone
fabbricare i veleni ed ì: lui che procede al trattamento maci- .,
co dei malati, nettamente diverso dalla teraputica positiva
che vicnc pure praticata. T Nambikwata conoscono Lin numc-
ro abbastanza di piante medicinali, e curancl- -1 -..-,
aicuix
Imalattie va~endbs ,i di esse; in tal modo curano I'oftalinia pu-
rulenta Con un inl'uso di pao prero (ikitu n?,fer&m,u r ), instil-
lato nell' occhio .cc-,n l'aiuto di uti cornetto di Foglic, clall'cstre-
rnità ititcriore del quale il jiquido (:ade a go=ce. Ma altre ma-
lattie, considcratc come il ristiltatc3 cli un eivve!enamento ( O
di un sortilegio; in entraimbi i cas;i: ncinJt .) sono esclusiva.
mente di coi-iipetcnza dello s~reguric.-L----- - p--...:
L V S L U I confeziona efrec-

cc di fulmine» (ndudrede, b r ) in tutto simi le da cac-


cia, tranne per le dimensioni che sono m01 dotte. La
cura consiste in tte operazioni: lancio di Frecce lrltu~noal ma-
lato per allontanare gli spiriti; suzione del corpo per estirpare
la causa della malattia; quest'ultima, infine, quandlo è statdI
catturata, viene gettata lontano:
43. idige underidige kadiriénko i ~enindig e(br).
lanciare, lanciare lontano le pine succ:hiare cor1
la bocca, gettare [il male] '.
' L'informatan precisa che, per npiccolc spine*, intende designare le
SCIAMAW ZSMO 145

Dopo d i che il malato viene d i solito guarito C può ripren-


dere lc sue occupaziozi:
44. enPnGge deéndige enéna déidnine (61).
esse t è finito [si può] ct

Ma lo SI juò intrecci are re1 olto piu dirette


con le potenze soprann aturali. Duralit c 11 iiostro soggiorno
presso il suo gruppIO, C20 Ciisparve , o piu esattam ente, non
rj tornò all'accampa mento al l'ora soli ta; gli alcri uomini, par- -
. i.n riitto i1 giorno. Cadde 1s
titi a caccia, non 1'avevarru .vrsro .-
nc)tte, e, ve rso Ie nove o le dieci di sera, la piu profond a costcr-
na.zione rcgpava nell'acc ampame nto e, in particol are, al fuoco
de,110 scom parso, dove le due mogli e il bambin o si tenevan o
abbracc iati, piangen do in anticipo ]aI morte CLe1 marito e pa-
dre. A quel punto decidem mo, accornpagna ti da alcuni indi-
geni, d i Care un giro nei dintorn i. Ci blastò carn minare duecen-
t0 metti per scoprire C20,accovacciiato al sciolo C trc:mante
nell'oscurità; era interamenite nudo, ci05 priv,o delle Collane,
clei braccialetti, degli orccch ini e dell,a cintura , C alla luice deI-
he iiiucivin
:- ---
! 1ia sua
J - !-- .arc - tra-
JC nostre lampad e clcttric pvrcvaii io
:a
gic sto espresi sione e il suo aspc disfatto . Senza opporrc diiii- co
-
Iti, si la!sciò sostcinerc sino- 1all'acca mpamen to, dove si se-
dcrlc a r - i ~ a..-A --- - !-
uila pnruia e in un atteggia mento di pt.ostra zionc
da vvero inipressio nante. A poco a poco, l'uciitorio ansioso
gli strappò 1 sua storia. Egli spiegì, di essere stato portato via
la
ruirnrnc ( a d )(qiicl giorno c'era stato un tempora le); jl
dai L.-l-.!..
fulmine l'aveva sollevat o pr aria sin1o a iin puinto che Iindicò,
distante venticin que chilomt itri dall': icca mpornento (rio Ana-
niz), l'aveva spogliat o di tu tti i suoi ornarne 'nti, poi 1.'aveva
ricondo tto per la st essa strsida e deposto nel punto dove I'a-
vevamo scopert o sp<~ s s s t oT. utri si addorm entaron o commen -
tando l'accaduto, e l'indomcini mattina C20 aveva ritrovat o
non solo l'abitua le L. . - .iimore,
uutio
. ma anche tutti i suoi orna-
memti, C O SI~ di cui ncssuno si stupi, e di cui egli d'altron de
no n forni nessuna spiegazione. Ma i giorni successivi una ver-

*fre&c del f u l m i n c ~che sono lunghe, in realtà, solo w h i centimetri. Si


nota la stessa assimilazione in altri centri delllAmerica dcl Sud. Ad csempio,
l'informatore di Kanten ncl Chaco (E KARSTEN, India" Tribes of the Argen-
trne ond Boliuian Chaco, u Socictas Scientiarum Fennicac, Commcntationes
Humanor um Litterarum m, IV, 1pp. , 132.33) cita, come causa della rnalartia
e m c m per combatte rla, una u freccia o a scheggia N (inglese: splinter).
146 1.A VITA SOCIALE

sione molto diversa dellhcc aduto - cominci


. ò a farsi strada fra
i Tamnd é. Essi dicevano che, lungi jall'essere entrato in rap-
porti con l'altro mondo, C2 O era anciato a co rnpiere, (iietro'il
paravento di una sparizione: magica, trattativ e con un:a banda
di Indiani Sabané accampar1 neiic vicinaiizc. Ar-I:
- -11 .-! ..."-.,....
.
aii iii>iiiuirs i"iIi
non furono peraltro mai sviluppate, e la versione ufficiale del-
la faccenda continuh a essere riconosciuta a parole. Tuttavi a,
in forma confidenziale, Rx ci lascib trapelare pi6 volte le sue
Preoccupaizioni. Si1Lmme i due gruppi ci lasciarono poco do-
Po, non cc,Inoscem tn o mai la fine della storia.
L
:
",
Non atviat> iv ,
r>otuto raccogliere nessuna indicazione sul
modo in cui viene designato lo sciamano in quanto tale. Nello
preparazione del veleno da freccia, C20 era assistito dal suo
genero potenziale C25.

Oltre agli attribut i soprannaturali. il capo. o lo sciamano,


ha un altro ruolo: quello di «leader delle 4xrimonile e dcllc
fcstc. I Nambikwara hanno tre tipiI di cerirrlonie: qtiellc che
solennizzano i momenti critici dell't-sih~t-ri~dia ognur1 0 , come'
13 nascita, l'iniziazione, la pubertà , il matrim onio, 1;I morte;
le feste stagionali; infine, le cerimonie celebrate in Ciccasioni

C
. I. .
eccezionali, come la guerra c Ic spedizioni di caccia o di rac-
~biarnon i i alluso ai riti di guerra, e parlcrcmu -.-. .,
piu
ivanti deIle cerim onie del ,primo tipo, Ci limiteremo dunque ,
I3erT ora, ;1 brevi o sservaziciini
b c- rcsrc
C-.- ..- - - l : L"....
-.--.A
sriigiuii'
sulle altre.
iii i i ~ ~ iluogo
n o all'inizio e alla fine della
stagione delle pio1gge, e coiIttassegnano, a quanto sembra, l'a-
pertura e Ia chiusiursr dei 1sivori agricoli. Consistono in festini
.- - .--
con danza canto (-: .-- rriusica. Molti giorni prima, spedizioni di
cnccia vanno alla ricerca della selvaggina, e si compio no anche
grandi partite di pesca. I1 pesce sembra, in1Fatti, occ.upare un
posto di primo piano nelle attività ritual i l, Altri indigeni
partono , percorrendo talora lunghe distanze-, per --- ..-a
~rovar enel-
le forestc che costcggiano i fiumi o che occupano le zone di
depressione,- il .grosso. bambu che taglieranno a p a z i per fab-
bricare i pifteri riituali. Qi lesti sono lunghi settanta ccntime-
tri circa e sono fairati da quattro bi : al buco dell'aria.

I Cfr. p. 154.
Un condotto d'aria viene disposto all'estremità superiore nel
tappo di cera che chiude l'orifizio. Essi sono utilizzati solo in
occasione -li queste cerimonie e vengono suonati all'unisono
da gruppi li tre; un o di essi, inciso con una riga bianca longi-
'-p .l
tudinale, vlene cnlarnato iom0te uilikide, piffero capo», e
viene appunto suonato dal capo. Un risuonatore, fatto da un
tronco di bambu munito all'estremità inferiore di una zucca
vuota, li accompagna solitamente (drilande, bx). I pifferi so-
no detti «maschi>>e i risuonatori «femmine». È abbastanza
curioso che i pifferi siano chiamati dai gruppi centrali, sctten-
trionali e meridionali !'ombre( b 1 / 2 )e jamaka (C), cioè con lo
stesso termine (iamakh)con cui i Paressi designano lo stesso
strumento, mentre i gruppi orientali, clie pure sono i soli im-
mediati vicini dei Paressi, usano un termine dcl tutto diver-
so 2 ) . Gli i ndigeni descrivono coci quclle
fe
.:>..- l. *. .l ... . . .. . t! ..--
43. ytrrrcrrpc aronige
O n~
i3urhalane narunne unaarugc a!npRcrage
nasconderc sc iflcro] Inr festa pescare il
P'?SCC
1 .. ntpat/rlnurtgc kUde kdde kidc kU &:n-
~nliirnaugcrulryc
'RE
re abbi~isiolirefnrc: la chichnI luna Iiina lunn qucstn Lu-
..J danzarc
i inihidui !e kotnic'#leragc
ohhindiligc
t iini'nltra volIta s~ionai
-
re [il mcz;e clopo] finita la pioggia
'.:tto 2 asciutto
A

Irr~etuta)5ujhaiklii
oggis i1 fiiiits lascia Lare [i pifferi?]
h&. tendixe hnlchdidnige den6 hlordtige eiétéende
fare il csmpo €estcggiaire lc dortnc sono nascoste non lo
VC,dono
.- wa hijrig'
IOS~O cant
Una rigoroussima pror~izioneconcerne infatti i pifferi.
Solo gli uomini adulti possono suonarli:
46. eitnore pitnja iimdgare.
i bambini non sanno suonare il piffero.
L A VITA SOCIALE
148
E la vista degli strumenti è rigorosamente vietata alle
donne:

'
le d'onne non possono vederli, gli uomini soli vedono.

I pifferii sono dunque fabbricati in gran mistero, nel luogo


- - - - .- -
stcsso in cui ci sono trovati i barnbti adatti, Se la spedizione
musicale fa ritorno al villaggio di giorno, i pifferivengono na-
scosti fra i rami di un albero poco distante. I,i si va a prendere
solo di notte, nel momento del concerto, e le donne allora de-
viono ritirilrsi nelle capanne o sotto ripari, c cingersi la testa
C(an le bra ccia. Se una di esse viola:ise il divieto, sarebbe, si
.- - inseguita
.
dice,
.. .- - da tutti gli uomini e Liccisa a bastonate. Non ci
è capitato di assistcrc a una di tali leste, ma siccome desideta-
vamo raccogliere il repertorio musicale dei pifferi, abbiamo
potuto ottenere, . .
d'altronde non senza difficoltà, che una mis-
siione fosse inviati;I a cercare bambd e a fabbricare gli stru-
IIienti spplosta per noi (fu niecessaric3 percorr ere quindici chi-
1~ rca). La squadra, partita ji mattin a, fece ritorno a
notre xonaa, - 1 ---!
e, srno all'indornani,
.!L. L-- -
raLciiirrjv iiiusice a una certa
distanza dall'accampamcnto, al fine di evitare l'indist
femminile. Siccome ogni strumento suona in modo legger- l l > ~ ~ - :
mente diverso dagli altri, si sprigiona dall'esecuzione ai1 uni-
SI ono un'il lusionc di armoniia che-va ad aggiungersi al fascino,
fi ià molto reale di per sé, djella melc.)dia.
Piih-- da -..rsi che tutti gli Stiuiiiciiri musicali dei Nambikwara
siano collegati ad attivita di carattere econoi iale. Ta-
lune testitnonianze, di cui non 8 stato possib ,. .. .:re ile ottenc deci-
.\ -A--

siva confcrma,.presentano i flauti nasali (arararu, a21 cunir:


dlestinati rad assicurare un fitut tuoso raccolto del frutto piquy.
I>astagioine del piiquy , che cresce abbondante nelle cavane, è
i i a r r i .--
i t-l--.: uriperiodo iatteso co.n impazienza dagli indigeni: i frut-
t i vengono soppesati con ammirazione e considerati «ricchi di
grasso». Cosi pure, i flauti di Pan ( !I; juap3ere, bz )
sarebbero impiegati in riti prelimir iari alle sipedizioni di cac-
- ~ ~ l ! - .-
.
cia. Nel caso dei flauti nasali, una duplice analogia è stata sot-
tolineata da alcuni informatori fra la loro forma e quella del
noccioio di piquy, e tra il loro nome e il nome del piquy (ahd-
ru, a11.z);quest'ultima analogia esiste solo nel dialetto orien-
taIe (aratasu-ahdru),c I'accostamento resta sospetto in quan-
SCIAMA NISMO

to i Nambikwara non disdegnano i giochi di parole . L',OSIpu-


re per i flauti di Pan1, talvoltza chiamati du3itu ( a r / 2 )d,u3iinde
( b r ) ,che sarebbe anche il nome dell'aguti (Dasyp roct'as agu-
ti). Ma è anche vero rush I I I U J C ~canti raccolti sono stati ..A:"-.:
-L- --l
come canti di cacci;i o di raccolta. Un soldato della Commis-
sionc Roncdon, prigrioniero dei Nambikwara per un periodo
abbastanza l ungo,-
h. la descritto a Roquette Pinto ' una cerimo-
ni:a, compoista da danze e canti, che civrebbe :ieguito una cac-
ciiI al tapir o. E un tema m~isicaIeci è stato spontaneamente
se1palato Come il canto della caccia al tapjro.

Pet esempio, AI si butla che sto fumando:


fumatore c\ un pigro,.
Rondonia, pp. 234-32.
Dalla nascita alla morte

- .
La don na nambikwara partorisce (nascere: t a l i t i i ~ e 61) ,
irI posizioine accov;acciata e appoggiandosi al suolo mediante
u n Laston'e vertica le a cui s i tiene con le due mani; una com-
,.,
-----I..- :l
pagna ic vena, ., con un ~ i c c u l orecipiente,
uuriirile 11 Liavaelio.
6
,
r

acqua fredda sul petto e sul vciitre. I I cordo'nle ombeIic le vie-


ne tagliato netto c cauteriz zato con una hrac:e accesa., quindi
-' .. - - -.
ricupcrto di un impiastro L,:. ccncri ralde.

47. d6stc rujk&dullr 3ukeJlrelusu alriru u.rjinkcdju/u inkCtu


jukesA$utu irc ire iugkkcdiut u (ur ).
[Qusnrlo] IAdonna partorisce In placenta nelln bosciiglia
vicnc sotterrata; lei C rnnlnt:~,non mangia [per] un:i lu-
na, unn luna [e poi] mnngin di nuovo.
Dopo la cerimonia del sot tcrrnrncnto dclls placenta, qiiin-
di, la doni ebbe per tlue mcsi colpita da divieto e con-
dannata R ivo digiuno. In realth, una sitiiazionc ccce-
zionale si VIVCIUF Inolto vi6 a lunplo,.. dato che la «covata» vie-
ne osserv:ita dal mmito C: d alla tnog!lie fìno all momento in cui
il bainbin o è svez;Iiato, o perlomen<> sino n1 momento in cui
. . d;al latte materno.
nentato iescliisiva mente
..t:-
cessa di essere alir
Pcr dcscrivere lo stato di covata ( inkdtu, c(si i? malatin, o r ;
non esiste un termine speciale), la Icosa mig'liore ì. di trascri-
vere le nostre ossetvazioni fatte giorno pet, giorno relativa-
j: A - - --
mente alla famiglia del fuoco 6 composta ai n~i., i ~ e2a23.
..-.LA

a22 si distingue net tamenw dalle sue compagne:


I ) nonporta né decorazioni né ornamenti;
2 ) nontocca ci1bo, né per cogherio, n6 pt
per preparar lo, n6 per cuocerlo;
3 non paria con nessuno e nessuno le rivolge paro
4)evita i gruppi, C quando la curiosità l'attira verso il no-
stro cerchio, assiste alle distribuzioni di doni e agli scam-
DALLA NASCITA ALLA MORTE

bi so:lo di lontano e silenziosamente. Se viene da to a lei


O a SLio marito un dono qualsia si (per esr:mpio delle per-
le) esso viene subito conseg nato al neon ato;
5 ) riceve tutti i giorni il suo cibo dalla madre (a1 8). la qua-
le glielo consegna senza una parola, e si occupa anche
di certe cure del bambin o, come quella di spidoc-
chiarlo ;
6) non fa bagni nel fiume, ma si lava con acqua che va ad
attinge re da sola con un recipie nte;
. .
enta talvolta per intereg iornate con il marito , e, al-
nandos i dal villaggio, lo segue di lontano senza una
a; in tali occasioni porta con sé il bambin o.
in modo analogo:
r)non a ;na il gruppo maschile nelle spedizi oni di
caccia o nei lavoro di giardinag7:-4 blu 1

2 ) si assenta solo rarame nte, e in tal caso :OR sua moglie.


Per il resto, egli rimane disteso senza dcdicarsi a ncssu-
na attività artigian ale; lo si dice . -. -,lA.* » ( i n k i f u ) ;
viiiaiatO
3 ) n d l a misura in cui lui C sua rrioglic si occiipiini:, clclle
atrivita pi6 indispcnsa bili, non esiste f i:a loro nessrina
i a i r i a , ~~iuiir crenre mentc,
I.,- :-.l :a,.- -.
divisio ne di lavoro. L'usi" u 11-
A
..A-

sot ternrano gli escremeriti del bambin o, o metton o fra Ic


o uto da 1122 c d a a18,ch e costitu i-
cencr i il mnnic~ c ricevi
iorv ..-:.
sce il l--- unico.-
nutrim ento. Entram bi sono di una ma-
- - ~ * -

grema estrema , e appaio no molto dcboli; i loro capclli


non sono stati tagliati n6 puliti da molto tempo.
Verso il 2 0 giugno I 938, tale compo rtamen to si modifica;
per tre giorni di seguito , A21 e a 2 2 scompa iono per l'intera
giornat a; probab ilmente per cacciare, poiché, dopo alcuni ri-
torni infruttu osi arrivan o (il 23 giugno alle 15 )con la seguen -
te selvaggina:
a) un'irara (Mus!e la sp.);
b) tre pipistre lli;
C) due li: on le lorc3 uova.
Irara e pLPlJL L~lli -
sono gia1 arar' passati
-&-A:
alla fiamma per la
bruciat ura dei peli. a 2 2 si mette immed iatame nte - e per la
prima voIta - a pulire e a grattug iare una piccola quanùt à di
LA VITA SOCIALE
152

maniaco, e si &retta a disporre una focaccia sotto le ceneri.


Vj pone nello stesso tempo le uova d i lucertc,la dirett:amen te
rotte; e le toglie appena cotte; le divide subitc)con ilscio bam-
_ - I - ---
bino. Per la prima volta, scambia qualche parula ron i vicini
ridendo.
Intanto, A 2 1 ha svuotato I'irara. DA lo stomaco, I'intesti-
no grosso e l'intestino tcnuc a a 2 (sorella della moglie); co-
stci. aiutata dalla figlia 85, pulisce gli intestini, li mette a cuo-
cc incia a n:iangiarli con a5 e a3.
jlia la cotja dcll'irara, la fa cuocere rapidamente e la
marigia L U I I 1-ia ---liiiialie e il bambino.
I tre pipistrelli sono stati dati ad a2 (sore IIa dclla moglie)
e ad a14 (sorella), che dividc la sua parte con il figlio A16 e
1 - 1 ..---.<
con il figliastro Arji. a 2 2 fa cuocere IL- iuceriole e le frattaelie
(fegato, cuore, polmone, milza, reni dt'll'irara). Con:
tutto al marito, chc dà un pczzetto di fegato al bambi
vide il resto con sua moglie.
Tiitte cpeste operazioni si sono svolte rapidissimamente,
CIsn una SFiecic di premura, c terminate in capo a mezz'ora. Al-
lr: I 5 C 3"o a22 accende un fuoco divcrso da qucllo di cili ogni
fi ruppo faimiliare si serve, e vi mette sopra l'irard. Va quindi a
f iIre il suo primo b2igno di fiiame, C torna con un recipiente col-
m io d'acqi ia per la3varc il b:ambino. Verso le 16 e I ji, I'irara
-..l -.1 .l-l L. ,, , 1, A
C L i ~ t ar: wiLa uai LUULU ua r i 2 t . I n quel momento, tutti sono
-A&-

ritornati all'accaml e hanno 1preso il l<)ro posto abitua-


le. A ~ CI a22, scd i l t i accanito al nuc3VO
A - . l ! - l>:-
. O, occupano una
~u<>c(
. ..- -.--.
posizione centrale. ~2 A-- .u

I [aglia 1 zruI,.v i i J L I I I U pezzi ~ ~ c lo divi-


de tra i mernbti della famiglia, comt o detto iin precc-
denza '.
Da questo momento in poi, A 2 1 e a22 riprendonc> la nor-
male attivith e non si distinguono p i i dai loro compagni.
La covata si caratterizza dunque per un relativo isolamen-
to della coppia interessata, la quale si trova nello stesso tem-
pocolpira ' irto numero di proibizioni (contatti smiali,
bagni, prc ic di cibcI, ornamtm i , con:jumo di certi ali-
menti). L ~ t ha o termine qilando il bambino prende
-
il SUO primci pascu riun e---l. -- ..-
.-------- l-*..--
a u u a l v a i i i c i i l c LnLLcu (nel nostro caso.
uova d i lucertola e fegato di irara). Tale pasto fa par te di un
festino di caccia offerto al gruppo dai parenti sino al [ora col-

' Cfr. pp. 105-6.


DALLA NASCITA ALLA MORTE
I53
piti d a divieto. Ma I'atmosfera in cui tali operazioni si svol-
gono merit a d i esse] ata. Nesr;una solennità Ie circon-
da, e gli inc:ercssati io ad ess,e con [a stessa routine e
indiff erenzr1 che cars .. [e attivjtii quotidiane. Perciò non
si tratra aff atto di uina cerimonia, con le implicazioni p sicolo-
giche che ilI termine comporta, ma di un insieme di aitti che
l

devono ess~ rre comFh t i , e lo sono, con un niinimo di atten-


zione conce~ao .".. ai l-.
- 1 luro carattere eccezionalc.
Da questo momento in poi, la vita di un bainbino n2
wara si svolge come l'abbiamo descritta, e seriza comp
grandi differenze in base a1 sesso. Tali differerlL.=wiiiiiiciaiia A
.
. ---..
ad apparire solo all'avvicinai :si della 1Iubertà. Allora, l< bam-
bine adottano un comportamtento del tutto nuiovo; si p4rrmet-
tono grandi liberth, p a r l a n d.~": ai l"-:I
. . oriclairnenre
i a i i i i i i a i i L-
.A-, ....- 1
--..-I_ e com-
piacendosi nel proni.inciare f~rasi osceile. l1 fatto E\ che la ceri-
monia della pubertii, che co:incide co~nil matrimonio, segna
nclla v i t ~della raga:zza un mu~aiircrirodecisivo, c d'altrondc
solo in tale occasionie essa ric cve il suo nome. Lc donne nam-
bikwara si 5;posano rnol t o ralidamcnte, subito dopo Ic prime
rcgole. La 1~oligami; i dci cap i determina una scarsità perma-
ncntc di .---
doliiic, -
r l - - ..- .. . sposa disponibile C impaxicntc-
la nuova
inente attcs'a. Secondo i nostri informatori, spetta alla hani-
hinia indica1.C ai genitori ~ U I I I Cdei mariti potenziali essa dcsi-
dera.- sposare. Essa dicc di «volersi sposare prestoa likindrrri-
.-L

ge, h I ) ; siccome il rerminc del diillctto a r pc r a sposa rsi » 2


o~hnsutkiiir u( Icttcr. : « L r e marito o ) sembra certo cl-IC, CO-
- 1 1 - ragazza:
me ci ì. stato affermato, l'iniziativa apoartenea BLIil -a.

4 8. inku ( tri) durcdnjtn +nje (bi).


«Vuglio sposarmi yrescoz [dicci I l.uSposiiti » [ri-
sponde la madre] ( ? )
[n realtà , sembra che il matrimonio sia deciso sin dall'in-
farizia medi;ante un accordo fra i genirari. Genitori previdenti
devu~ioprc-pararc molto in anticipo il matrimonio del proprio
.m-- - - A -

figlio, altrimenti questi rischia di non ttovare donne clisponi-


bili. Sono stati spesso i cognati a indicarci che i loro figli era-
no fidanzati fra loro.
Al momento della pubertà, la barnbina viene completa-
mente isolata per iin periodo dai due ai quattr o mesi; abita
- : a una certa di-
un ricovero costruito appositamen te prr lici
stanza da1 villaggio, e coià vive sola, costretta a un insieme di
LA VITA SOCIALE

P roibizion ii alimentari e sociali; in tale periodo, sua madre la


n'utre e hai cura di lei. Terminato il periodo di segregazione,
hanno luog o canti e danze; il suo ricovero viene abbattuto e
<< La madrei riporta a casa la figlia». Proprio allora può comin-
CIiare la cemrimonia del matrimonio propriamente detta. Essa
è prepara1ta da spedizioni di caccia e di pesca, e si svolge fra
--A: A - . ---.
Canii e uarizc:
4 9 . dirige a$ungnerage denano injira djkira diknira t a i i a hn-
lonoo ratlikra ajndage hntintbdta girige imdgara iml-
gara ( b r ) .
A n d a r e a prendere il pesce, le donne arrivano, a r r i v a n o a d
a r r o s t i r l o s ~ i lposto [il pesce] uscire, cantare, fischiare,
suonare Io zufolo, s u o n a r e lo zufolo.
L'uni0 ne dei cc~niugiè txonu nci:ata dal capo che mette in
bocca a ci ascuno d i essi un grosso p:zzo di pescc '.
Non esiste urla- cerimonia "A:i -puvertA
--A- .-h ..L-
pcr i ragazzi: essa vie-
ne sostituita da un rituale di iniziazione che ha luogo verso il
nono o il decimo anno, a quanto pare. T1 rituale comp4or t a due
operazioni essenziali, l'imposizione del nomc e il fot-aiiicri~v
--.----.A

del labbro e del setto nasale per coIlocarvi bastoncini di Ir-


gno. La prima 2 compiuta direttamente dal capo, la secondn
da un compagno da esso designato ad hoc:
50. g6lnoidige iodnidigt nelikZdelikinerc nukcdiore
judhfigc jurdfenjc urojbtite (bx ).
Quando il b a m b i n o c crcsciuro il capo, il cnpo gli dà u n
nome. Un compagno gli fora il l a b b r o per mettcrc il ba-
stoncino. Egli [il capo] comanda di f a r e il buco [del
bastoncino].

' E giA stato suggerito ( K U N ~ RDer


E , Fiscb iils Fn4chtburkeiissymbol bei
den Woldindiunern Sudumerikus, a Anthropos N, VII, r 912, pp. 206.9) che
il pesce potrebbe essere un simbolo sessuale presso gli Indiani del Sudameri-
ca. Tastevin ha vigoros~mentt:criticato questa ipotesi ( t e poisson rymbole
de FéconGti orc de Fértilifé cber les Indiens de l'dmbrique du Sud, 4,An-
thmpos D, IX,1914,pp. 403-17). Eppure, i1 titualc nambikwara del marrimo-
nio sembra confermare la prima teoria. Per di piu, il pesce viene direiiamen-
te trattato come il simbolo dei rapporti sessiiali nella leggenda in cili Maire-
Pwhy mette incinta una ragaza facendole mangiare il pescc da lui stesso pe-
scato. Siccome I'ariginc di questo racconto wpi P certamente andina ( K U N I -
KF,,OP. cit.; MÉTRAUX,L11 rÉligion des Tvpinatnba, pp. 1 2 - 1 3 ; EHRENREICH,
Obtr die Verbrei~ung:r,iri Vanderung der Myfh bei dcn h'orvrvolkern Su-
Jamerih, * k n g r è s International des Amtricanistes», Stutrgart r904, p.
663), abbiamo qui un'indicazione supplementare dell'affinità dei Nambik-
wara con le culture dcl Nord e deUIOvest.
DALLA NASCITA ALLA MORTE

Ddremddednige (bl ), dicono gli uomini nambikurara; «è


rina buona cosa sposarsi». Ma non è facile. T1 matrimonio
ideale è quello che procura una ugiovane e bella moglien ( m o -
rrodginujere, b r ) e di cui si avrà la verginità (rompere J'ime-
ne: tauorbrige, b r ) . Ma mogli del genere sono precisamente
quelle che vengono prclevatc dai capi o dagli sciamani, e solo
pochi giovani avranno la fortuna di ottenerne di simili. Gli
altri sono condannati a un lungo periodo di celibato, che essi
inganneranno stabil
. .azioni sessuali con i loro cognati,
O?
'pure spc)scranno una «v<:cchia» che non può avere rela-
Z I C)ni sessu:ali (tiroa b r ) , vedova o ripudiata. c che
....-.-n -..
nea3uin~ vuole. Tali masrimoni non sono eccezionali fra j
Nambikwara, e si spiegano con la fondamentale importanza
della funzione cconomica della coppia, su cui ci siamo già sof-
fermati. Ma non sono definitivi. Non appena il giovane sente
rnfforzarsi la propri n e nel gruppo, o scorge un'occa-
sione migliore, abb: amnjo'tigc, hr ) la vecchia moglie
per prenderne ~n'alrrniu~amttrnjdtigc,hr ), piu giovane C piu
scducentc. Succede cosi clic un uomo sposi succcssivan~cntc
tre o q ~ i a t t r omogli diverse prima di considerarsi soddislat-
to'. La moglie ripudiata va a vivere con i genitori se li ha un-
cora, oppuire si unisC e il un ailtro uorrio, sc le capita l'occasio-
ne, oppure resta al focolare dell'ex r;narito di cui continua a
condivider(e l'esiste nza, e ai LUI -..: l
iavciri partecipa, ma in una
m---

- - ..-- -.
posizione leggcrrnente inferiore. Questa è appunto la situa-
zione di bg presso il focolare dell'ex marito BI.
Un altro mctodo per ottenere la giovatie moglie desiderata
consiste nel sedurla, anche se è . già S P O S R ~ RL',
.. .
. adulterioI, e pifi
,

in generale gli intrilyhi sentiimentali1, sono assiai frequenti fra


i Namhikwara, che sembrario esse]te suscetti~ bili di p;tssioni
violente. Abbiamo c.-v. i i---.
u a ~...
i u.- r -.- .- C - - - -
ouri iridigrriu auranre il no-
-L-- 3
cnc,

' Anchc q1ui, i docurnenti del xv aiivi ai Tiipi sopportsho il pa-


ragone: a ... as .,e.ac
! .L,Lg ."..,..,
.-m, m". "l*.
,,u.,.".,
."
que n50 espcram filhus, potque
n50 achrm ourra, somente para quc Ihcs faqa dc mmer, porquc se ncertarn
dc nio terem mai ou irmas que tenham cuidado tl'elies. sao coirados, e con-
tentam-se por entiio corn qualquer velha, com que est50 bern agazallirdos
sempre corn olho en tomarcm outras de quc tcnham filhos, corno depois fa-
zem, ou deixando a primeira, ou retend-a, si ella quer, para o effeito sobrc-
diron (ANCHIETA,1nformrlC2odos casarnenios dor Indios do Brusil, pp. 260-
261).
LA V I T A SOCIALE
156
stro soggiorno, se ne fuggi con un'Indiana Paressi, e visse con
lei per molti mesi, nascosto nella boscaglia e fuggendo il mari-
to lanciato al loro inseguimento. Ecco in quali termini un in-
formatore ( R s g ) racconta una vecchia avventura, ricostruen-
do un dialogo con la donna amata:
5I . djndarinji;.- otendni; - aido féha iiidakanj4ni $ufnadai;
ajrhoi lasiindigc tarnintcdtii$ ( b r ).
sViioi fare l'amore?,, «Non voglio>).«Non vali nullo! Vo-
glio fare l'amore o ti nrnrnzx~zo!Fuori, sndiamo a co-
pularen.
Molto ansiosamente, la donna risponde:
higcl~unhi~ uuYridcdnit;er ji;dahé dung3rajcni ( b r ).
Fai presto, niio mari)to si arral3l>ierà.mi picchierA...
Non esistono sanzioni sociali ccm t r o I'aduIterio; perb il
ninrito leso pub VE in modo tcrribile ed è in circostan-
ze del genere che i 3ocontrio la inoglie o con-
tro l'amante, acqi. m e . Per evitare incidenti
.
,
-
.,
.
.
.n C-,
irreparabili, i cofiipagiii 3 i i ~ ~ c l r ~ J H K w ltilua gli avversari e
consigliano al seduttore di sparirc per un certo pcrioclo:
52. ijrhcrnjE oikucrkutcdniNnl ckLiude ekiitidc ckpihe ekgrids
ek!iNde c.kuidc ekpide ekuudc ka!drlodni ~r/jjkn~rerri(r-
ni ( b i ).
u Parti D. «Me ne vado lontano*. «Quando finirà qucsta
luna, e quella, e quella, c quella, e qiiellu, e qucllii, C
qiiclla, e quella, e iillora, qiiclla potrai tornare ».
Abbiamo cnnosciiito un indigeno (CI I ) la ciii mioglie iin .l! T?
omparve, fuggendo con un membro del gruppo. ~ g i i
I ,

1. pensò Cli vendiciarsi, ma ji suoi compagni s'intromi-


la fine €vI deciso C:he I'ama nce avrebbe conservato Ia
-----LI-..
uu~inaC avrcuuc dato in c u i l l p c i 1un~ ~cane. Alcuni mesi pi6
tardi, l'amante mori (non poten~mc 3 mai saFe r e se si trattasse
d i morte natutale o accidentale) e I a moglie tornò a siuo mari-
. --- - --- -
to, che si dichiarava felicissimo di aver curiscrvacu anche il
.
cane. Questo aneddoto non deve essere interpretato nel sen-
so di una equivalenza, per la mentaliti indigena, fra una mo-
glie e un cane. Abbiamo troppo a lungo insistito sull'impor-
tanza fondamentale della donna nella vita nambikwara per
ritornare qui sull'argomento. Sennonché, in gtuppi in cui il
DALLA NASCITA ALLA MORTE I57
commerci o esiste in una forma cosi primitiva ', gli scambi di
beni hanno, come funzione cosciente, quella di procurare
compensa zioni psicologiche incommen surabili h a loro, piut-
tosto che quella di stabilire equivalen ze di valore.

T Nambikw ara conoscono due forme di se1ioltura.


' l1 grup-
pi orientali praticano la dop,pia inum azione. 1 corpi ve:ngono
dapprima collocati in posiziione acco,vscciata I lkifita,
u r ) in una fossa circolare (sinldkur isu, a r ) d~ serre piedi di
profondità ,, riempit;a di terra e di fronde. Per due mesi si can-
ta, si danza e si pian ge intorno a questa tomba provvisori a fi-
---- non sia decomposto. A questo punto si por-
n o a che il curpo- - -

tano le ossa al fiume dovc le si lavano accurar: quindi


le si ripongono in iin panicre per inumarle defit te nel
villaggio. È vero che quest'ultir no vicnc abbarioon aro, ma il
sito 4 poi visitato sp
5 3 rrgrejiandc a j ~ , rduksrugc @tjdri,qeéndc 4ndc iindtj
inurc inurcrup pnoribatc ( bI ).
scsivnrc In tombe, chiiiderlii, aspettare itna luna, unn Itinn,
un3 Iiinn, estrarre lc ossi\, sotterrsrlc nel villaggio.
Prcsso i gruppi centrali, inivece. i- csidaveri sarebbero sepol-
ti (aot?enik ere, b r ) . igata ( i G ~ d r i f ehr
, ).
I riti funebri disti nobili e immobili. I pri-
mi vengono rninuzio~ iriiiciir~ uistrurri; si rompono e si bru-
ciaino le armli; si sfilano le perle dalIe collane.
Invece, 5ie il defunto per esen~piocoltivava un giardino,
uitililo viene solo abbandon ato, e può cswre ricoltivn-
>"*'..I.:-
qutrt
to in seguito:
5 4 . dojore dirige adrecie aoradrilige agdotah0mdige ~ g d o t ~ -
omde odetichéirzi odunhinde n~udiutnn j;narainidiinde
nur4dld'rige aircdugejdttige din &n de'n na~iuodeaire
dugjofige t@ttcg'digr ( b 2 ) .
Si rompono le suc Irecce, bisogna rompere tutto, si sfilano
e sile perle, le perle del defunto, il campo del defunto ir
ibbandona to una liina, una Iiina, una lunii, e quando si
: dimenticato, iin altro prende il campo.
58 LA VITA SOCIALE

Ma su questo punto occorre evitare confusioni. I n termini


propri, n1on esiste fra i Nambikwara una forma di proprietà
fondiaria . I1 capo invita i suoi uomini a raggrupparsi per la
cultura d --t: ~--.:
q g "1 LL, ma talvolta questo o quell'individuo decide

di coltivare per conto proprio. Tali appropriazioni personali


non dànno luogo a incidenti, in quanto la terra coltivabile su-
..
pera di molto i bisogni collettivi. Eppure, un orto rapprcsen-
ta un valore i n virtu del lavoro notevole nc:cessario per dis-
sodarlo, soprattutto per gente che non avc:va mai visto un
l ..-
utensile di metallo fino a solo trent'anni fa. Cusi ra L Cgola- del-
-
1la distru;cione dei beni del defunto rispetta l'orto, (
jetva, d' ordine psicologico e morale, che si aspetctetà, per
Iprendern
- le possesso, che «i1 ricordo del morto si ci.a . Iperdu-
l
to». Tuttavia, questo modo semigiuridico di accedere aiia tcr-
ra non implica I'r:sistema di un diritto all'ercdità. 1 parenti
non sono favoritiI,e chiurique pub giovarsene allo stesso ti-
tolo.
Psicologia generale e vita quotidiana

LE CATEGORIE.

Siccome lo studio linguistico del nambikwara dovrà essere


oggetto di pubblicazioni speciali ', noi qui ci atterremo a po-
che sommarie indicazioni destinate a precisare ciò che si può
inferite delle grandi categorie logiche del pensiero, e a situa-
re il gruppo nambikwara in rapporto alle altre culture ame-
ricane.
La caratteristica pifi notevole del linguaggio nambikwara,
messa in par.ticoIaré Ievidenza dal dialcrtto centrale e meridio-
nale (br), è iJn esteso uso dei Arufissi cltrssificatori. Il carattere
I

sistematico Jella clas! .. sificazion


. ~ ic delle C()se e degli esseri 8 para-
gonabile so11o a qucllcI che si riiscontra nella famiglia Ijnguisti-
ca $ ibsa. An:ai: se traiscuriamaI poche differenze secondarie, la
divisione del mondo i n ca t g o r.ie, in nsmbikwara, presenta una
....- l - ---
notevui~ *:-l: ---- --- - ~ - - 1
suiriigiianza cun che si trova nei dialetti Sibja '.
In una divisione delle cose e degli esseri in undici catego-
rie logiche principali, dieci di tali categorie sono comuni al
nambikwara e al $ibya. La categoria ustagione, tempo, cielo»
sembra frammentarsi, in nambikwara, in parecchi suffissi. Vi-
ceversa, un medesimo suffisso (-are)classifica diie categorie
logicamente vicine ma distinte, in $ibsa, per i loto suffissi:
=nak (Bribri), uescre:zione, SItcrezione, resina~,e -dio, -rio
(Bribri), «sectaione ,umidon J 1 .

Le analoe:ie foneti.che . . che ;appaiono occasionaImente tra i


sufissi classihcatori del nambikwara e del $ibsa non ci sem-

' C. L~VI-STRAUSS, Su?cerloines similarifés strucfurales des longues Chib-


cha et Nambikwara; PAUL L. GARVIN, Esquisse du sysième pbonologique du
Nambikworos-Tarunde.
* Gli esempi riportati sono desunti da WALTER LFHMANN, Zenfrol-Ame-
riku, 2 voli., Berlin 1920, vol. I, pp. z77-7g,404,440.454, 571.
Si potrebbero naturalmente presentare molte osservazioni circostanzia-
te. Nei diversi Linguaggi, le categorie logiche coincidono entro certi limiti;
per esempio, la careporia nambikwara &ere corrisponde in parte alla cace-
x 60 LA V I T A SOCIA LI

brano di grande portata. Per contro, l'analogia morfo


logica
e sopra ttutto la suddivisione delle cose e degli esseri in
chss
che non si impongono all'intelletto per nessuna neces
sità in
terna, non sembrano suscettibili di risultare da un
puro t
semplice no di convergenza. In ciò vediamo, anzi, un2
ragione re per affer mare un'afinità linguistica tra
grup pi $,"?a iiambikwara '.
win logica Nambi hwar~Hnmn Bribri Tcrrala Guatu
Specie, fanniglia gruplpo -Gnde -Uuk -iuah
-Pnde
-6nde
Capelli, peli, piuma -irettc -ulis -k6,-A6 -rok -iiiu
.!sa so -ko-d
Pirnpcrc. forarc. orifizio -ire -sik
Iloro, teso, rigido, legno, nllungrto -kcrc -kaf -kd -kbr -kora
-katc - .kiirc
-p4
iro . ~ c r e
F~UI LO,
scmt, clggciio ntmion il;~
ito - k A n
Ciò che pcnclc, si n~giu nge,
nrlornii, trcmti -g,?rc .kihi ( ? ) -io -kro
I'icno, gonfio, liquido 4rc i ,l -dio -riti 40-r
*i *io
-14lli -ri, li
-ku -rhco
-kri

chcE ricroi11p;rp
C;irne, sostar

I N a m ~ i ~ w ahann
r a o, propriarricii~c,solo tre ~ ~ I I ril
I Iiir
rneri: uno, due e molti. Ma sono capaci di comporre ques
goris bribri -kul, e , nello siesso tempo, a -Xkuo . Il sufisso
clie altro la resisccnza, e il sulii~ so-kute, che gli ahhism -kere esprime p
' Già Von dcn Sreinen, nel suo libro Durch Zentraol-B~a associato, la form
~ilicn
avcva
, su
.
.nerito. con una carta della distribuzione settentrionale e occide
mine risi (sole, fuoco), la cosriruzionc di un'area lingiiis nttile del tc
dalla Calornbia alla Bolivia settentrionale. In nambikwara tica che si estend e
cinare al termine sisi i termini siisu ( o r ) C siise ( b r ) , si wsson o
clic significano: capani
totonda, tondo.
PSICOLOGIA GENERALE E VITA QUOTlDTANA 1.6I
termini in modo da formate., oer , addizione, numeri piM eleva-
tl. ,Abbiamai cosi pot'uto otteinete enuinerazioni che arrivava-
no sino a ci nque, seiL C otto. .Per contiare «uno», gli indigeni
--- ia
abta3aaiJu curi 1-
manu
.
-.-...
-- siIiisLra m
l.
ruLrt. le
4.
dita della mano destra
L- .
.--
.L-

tranne il pollice. Per contare «dues, abbassano il pollice, l'a-


nulare e il mignolo lasciando eretti solo l'indice e il medio.
Per contare <<tre»,abbassano tutte le dita tranne l'andare;
infatti, siccome non esiste un termine specifico per «tre»,
questa cifra non è altro che una unità aggiunta a due. Nel dia-
letto centrale e meridionale esiste un termine speciale, ha. per
designare un duello o un paio.
Nnmi dci n u r n c r i secondo i v a r i d i a l c i t i .

Uno
Duc
Tre
Q~i~tt
Cinq
?;ci anere
Scttc
.. .
Otto
Molii

Nel vocabolario ~ 1 1 2 i, termini i!ndicati p,er contaire da


«quattro» a «otto» rappresentano ve1rosimilm ente non tanto

-
nomi di numeri .. quanto
. termini descrit tivi dell'c3perazioile che
~ -

cot:isistc nel I'aggiunglere una nuova UI tutto. N e1 vo-


cahd a r i o b: !, il tcrmi;neorigiriale impiaegato per'«frc» si ricol-
icg:a evidenitemente alla stess di quel lo del dialetto
. . - - ..C - - - -...
_,
br sigriiircanrc- ia piui- aii~a.ir .ier-iiiini uriiizziiri
1 - - 1 . . --l:.> .:l!.--
-A: -.
per--.--~
«quattro»,
-

«cinqiic» t. c< sci » sono probabilmrnte descrittivi dclla rnani-


polazionc.
Nella conversazione, sono utilizzate forme esclamative, per
esempio nelIe discussioni fra uomini al ritorno dalla caccia:
5 5 . nganotlrenjuni bodneniani brcdnegarenjmi bidcb2dcniuni
bkabhakanoolniani ( b r ).
«Uno solo io ho ucciso - luattro, io - cin-
que, io».
I 62 LA VITA SOCIALE

I COLORI.

La differenziazione dei colori è stata studiata su undici


campioni per i quali diamo qui sotto la lista cici termini indi-
geni.
I eru~pia e b presentano caratteri comuni. Essi distinmo- "
rio iibia;i:co, il nero, il rosso, l'azzurro, e riuniiscono iri una so-
1a categor.in il giallo e il verde '. Smnonché, mentre il! gruppo
a. esrciiuc
1- .-
tale assimilazione al giallo ocra, il gruppo vL 1i 3 arresta a---..

al giallo chiaro C classifica il giallo ocra con la terra di Siena


bruciata in un'unica categoria, designata dai termine con cui
il dialetto a r indica il neron '. 11 gruppo C distribiiisce i co-
N o m i d e i c o l a r i secondo i v a r i d i a l e t i i .

Bianco
Ncro
Ross<?verrni~lio

Rosso cnminio

zzurro d'ulrrcrnare

Iclo firle;

Giallo dj striinzio fiJc;

Ocrii giallo
Terra di Sicnr
hnicinia

' I1 termine che designa il vcrdc e il giallo assume la curiosa forrnr (li iin
plurale rcduplicativo. Questo aspctto rnorfologico si ritrnva in Sibga. Cfr. in
-- -
bribri: vrrdc tspa-l.rpu. giallo kCl6-kiilò; in guntiiso, ~iollo- mari-marr;
-
in rama. giallo ntrgnugnd, vcrcle azzurro nrinnrinma (cfr. LELMANN, Zcn-
IrdI-Amrr~ku,vol. 1, pp. 333: 394,434,435 3:
In accordo con 11 giudizio antropologico degli indigciii, che tion si Ji-
stinguono dai bianchi P cornc egialli D, ma comc uscuriv dai uchiariu:
56. 116; 3unjend tdikednjena ( b r ).
Tu sci chiam, io sono scuro.
PSICOLOGIA GENERALE E VITA QUOTIDIANA

lori in modo diversissimo: una stessa categoria riunisce i ros-


si e i gialli (come d'altronde è suggerito dalla gamma cromati-
ca dell'un~cu),mentre gli azzurri sono collegati sia al verde
che a1 nero.
I colori piu apprezzati sono il nero e il bianco, probabil-
mente perchb sono i colori degli ornamenti fatti di frammenti
niadreperlacei di conchiglie fluviali e delle scure noci di pal-
ma. Viene poi il rosso, quindi i1 giallo. 11vcrde e l'azzurro so-
no poco apprezzati.

CONOSCENZK RELATIVE A I . I . U M V B R S 0 .

I Narnbikwara del gruppo orientale chiamano le stelle iki-


tisu, utisu (animali soprannati~rali) o ipinitu atbstd; quelli del
gruppo centrale C n~eridionaleli chiamano tdgare (classifica-
torc: - p r e , ci;) che pende, orna, ircma) e le distingiiono in
stelle, «strlline,>(!Bfi~t1i!lik.7~0, -rrizfikarc t (in tliminutivo) e
«pianeti» ( ~ d ~ n r a rcl;issificarore:
e; -afe, picno, gonfio, liqui-
do). SuIlc costcllaz ioni non abbiamci raccogliere indi-
cazione alcuna. Il s;alt si cli iarna o/& utt>r;tisu ( d 1 / 2),
@ride (h112 ), i6ta ( C); la Iurla iru, ir( 12 ), hkinde, héi-
. .
tande ( b r l z ) , hiitd (C), c si distingue:
La luna piena: ardditatinoa ( u r ), ejedhrnniene ( hK ), ipij-
kolota (C);
La luna al (primo o ultimo) quarto: ig@pinou ( u I ) , euemi-
rdzwde (hr ), ipdikolo (e).
. -
L'anno è diviso in due pcriod~: ,le piogge! (rnihiruRe, b r )
S .

che durano approssimativa mente ci nque me:si e 1~ s cagione


secca (kr;nririge, b~r ) che si protrae Iper sette rncsi. I1 tempo
I..--
viene suddiviso in ltiilc c iri --L-. - . enuncia
:- rivru, e- si - - ..- - ... 11 [errnine luna
l . . I

o il termine nafte tante volte quanto è necessado per arrivare


al totale di mesi (lunari), o di giorni, che si dcsidcra rnenzio-
nare. Tale cnunierazione dà al linguaggio un suo particolare
sapore (cfr. cit. 6 e 5 2 ) : ehétende, hétende ...» o «kanddao,
kanadao ...» ecc. Una fonte di confusione è costituita spesso
dal fatto che l'indigeno usa il termine Ka (abbreviazione di
kanadero), «uno solo», sottintendendo il periodo di tempo
implicato; ci troviamo d o r a davanti all'enumerazione u Ka,
LA VTTA SOCIALE
164
Ka, Ka.. . ecc., senza sapere se si tratta di notti o di una (lu-
na) una (luna), ecc.
Si distingue qoggin (oréidneknare, b r ) da *domani» (kd-
n&drekunre, da « ieti » (kutnore, b I ), e da «dopodomani»
(kdfld?&ldOre,b~ ,= «ancora un'altra notte»).
11 giorno 2 diviso in sei fasi (dialetto bx):
L'alba: Iirtene, «esce » (il sole), nadninde, e «il rnontc»;
>
Le nove; nikafarna, << il
Memogiorno: nakakdtjl :attiva ora»;
Lr quindici: niteditige, «gira»;
-
Le diciasscttc: kZSe3igi ena, «cacjen;
T1 c r q)uscoln: kanallitere, «vieric la notte».
I Narnbikwara riconoscono quattro direzioni dclllo spazio,
di cui due corrispondono all'asse del movimento alpparentc
del sole e duc alla direzione dei fiumi, che infatti è :ipprossi-
mativamente peri ire al precedente:
TI Nord: iokan'ore, «ve:rso il basso»;
I1 Siid: ukcnore, «verso llnlto»:
.

L'Ovest: $$in] il sole ca'la*;


L'Est : $;~nfrrii ole esce Y> (b.1).
Imrcrilikdkdte neic~nitieilik? (6I ).
on ce n'è iin'rltra, C suGcientc!

T territori sono conosciuti e tcperiti a distanze che posso-


no raggiungere i duecento o i trecento chilometri; i sici, le sor-
genti e i corsi d'acqua hanno nomi, c gli indigeni ( O perlome-
ni ) sono (:apaci di tracciare sulla sabbia soinmsrie car-
icrari corI l'indica zione dei principali punti di riferi-
menro. rxco . _ _ _- - h - - - 1..ic wppe del viaerrio dei suo grup-
come r r r segna L-,.

"V

po dal rio Papagaio fino all'aflluente della riva sini! I


rio Juruena sul quale si trova il suo villaggi(3:
P5 I C O L N I A GENERA LE F. VITA QUOTIDIANA 165

Rio Juruena
unitikesu (sorgt L-
n!! éa ru ( poca ac L
urr3inosu (poca acqua,
~ukuredikesu(sorgente) -
-2
L,
-+ t-
iosida-ru (poca acqua) -
sakéasu (riva del Juruena) :t
-
-1
(ccun niscello D)
laiosu (sorgentei ) -- -*N
no!rftscnekesu (poca acqua)
kukrirlic kukutregsu (Rio Sapezal) -
(«un ruscelletto*) -
ttnkrszr ( rio AgFra Q u e nite) -
(sorgen1te) - -1
__f

i1
, i ! - - . ./n:
kudureosu, kedn!asu n i o Burit i) ------+
krikrin&vsu (lucàlitli) *
Rio Papagaio

TRADlZl0NC.:.

I Kambikwata hanno un acuto senso della tradizione. Ah-


biamo segnalato piu sopra (p. 7 5 ) un rilievo di 131, chc lo
rjvcla malinconic~mentcconsapevole del dcclino della sua
razza. I cmtutni e le rccnishc sono gcncralrncntc consitlerati
come credliti degli tin:
58. ira tnnre iki, fc ( h r ).
Gli iiii[cn.iti ci iiiinnt) iiiscgniiio ad arrotolarlo [il nastro '11
cauiciu destinato n farc tina palla].
Una sola leggenda ha potuto essere raccolta relativamente
d'origine dell'universo. E qiiella del Diluvio di cui abbiamo
gia tiferit,o la versiione infa . p. 99). Ecco ora il tcsto
a uso deglli adulti:
59. flaruunr ~ ~ g i h i r e
narukhn~hirenaukaui
nohdfende kùjngaragt 3 uifcre foidige
L'acqua era discesa l'acqua inondava tutto [tutti] morire
I66 LA V I T A SOCIALE

déinhe n a e n u kana_uapéndige
una vecchia sola un giorno ( ? ) fuggire
nbndige hjdende ktninde
piangere [lei sale su una palma buriti] buriti cocco
iotbrige taniian~da~e [iinjbp @p
getta [nell'acqua] attendere attendere at tendcrc [l'acqua]
dehdndigc n vnihuninc3ige tard
asciugare dc nfittino n ascere pai
iolittige totl Ztol8ndi;ge ikii ibnpdige
cadere [dal rescere p res t issi in<Ì ctcsccre prestis-
simo crcs
;ndigc badige Utlrefu
adrc copiilnre diie gemelli csscrc nati
ttaliit't~ro
mic.1[rl cssendo ratiuto di niiovu

. .

un uomo 1 C (la una donnn spiosnti tli n

#E tnorotunj Eero riirul ikeio nltin


di iin hnmhino grnvi<l:idi nuovo chcczdc di niiuvo i friiicIli
kitunkero deitiio fiina
sposarsi tli tiutivo :%ltrovillaggio
tuminulrero h2klendu
[avendo fatto] iivendo copulato di nuovo due gcmelli
rcnukero délat~n;$ii:keroajnii
nuovo na ti fare un altro villa iovo ~Litarearicora
Lréheninrinukcro brlt,gininukei .o nlidnid
fare bambini iincora (lue bambini fore aiicora fratq
tununiUkero é i n i k p rcrrnrnu ru,,t,r,u
sposarsi ancora altri uomini gcrnerare gl:onerare
déjndla siina iitare rurninfu;rr.e t a m i d lirige
altro villaggio costruire generare generare
PSICOLOGIA GENERA LE E V I T A QUOTIDIANA 1 ~ 7
dindige dginikero $iinLkero
fare l'amore avere bambini ancora altro villaggio ancota
akgdjndige akgiikero deidjagni ~ i i n l ~
andandosene andandosene ancora altri villaggi
ke&rjnkero h&? nirigundi a@? hintnia~?é
altri ancora lontano abitare ( 3 ) lontano tutti lontanissimo
njdnrindndfii fLtna1uddrrjani mgehitje
lontanissimo abitare che non sanno parlare d':iIrri lonta-
no(?)
[atatni'aanri ukthtdjonefhtjenaukuaienrhni
: non sanii o capire altri che abitano casi lontano [quan-
to occorrc:l
kar~éngorekbanéngor~kunéngor~
I iins luntI finisca u na luna finisca una luna finisca
ch<:
i ,
gallitnjZni (ni j.
pcrcht! arrivino.
Tutra Ia storia pub r i a s s u ~ ~ i ~ctjsi;
i s i ~ X J tra
~ B tutti gli es-
seri uman i una vec:chia riusci a scampare a l Diluvio arrampi-
candosi ini cima a im a palma hrrriti. Lasciando cadere noci di
palma ne11I *acqua,
----
essa potd misurarne il dccrcsccrc, C quando
.

il suolo f u asciutto, discese C partori un m~schietto.Con


un'ninionc inccstuosa con s u o figlio, generb allora gemelli di
sessi diversi, c dalla loro unione inccstuosa nacqtic una nuo-
va gencrazionc di gemelli, Cosi, l'intera umanità sarebbe Is
discendenza di una serie di matrimoni fra gemelli, ognuno dei
quali avrebbe generato una nuova coppia. Man mano che gli
uomini si moltiplicano, nuovi villaggi si fondano, semore
<> . ~. i 6
lontano. Tanto che oggi gli uomini vivono aI tali dist anze gli
uni dagli altri da non patlarc piu lo . . stesso liriguaggio , da non
-. -
mrnprendersi fra loro, e da dover .viaggiare A.. A

mesi interi per


>

rendersi visita.
Questa versione offre molti punti in comune con altre, rac-
colte in remote regioni deIl1Arnctica del Sud. Bisogna proba-
bilmente interpretare il lancio del1e noci dii palma alla luce
della «proiezione magica» che è stata stuidiata piu sopra
(p. r 37). Il lancio di piccole noci ha certamei
.. . ,te un significato
magico. Ritroviamo lo stesso episodlo in ~arecchieversioni
r 68 LA VITA S0CTAI.E

della leggenda del Diluvio', e il suo valore magico è Eotmal-


mente provato per i Sipoia da Nimuendaju '. I n versioni piu
aritiche, la vecchia (poiché le vecchie, fra i Nambikwara co-
me pure in altre trib6, partecipano dei poteri magici degli
uamitii) ' non si accontentava probabilmente di valutare il de-
crescere delle acque dal tempo di caduta delle noci, ma pro-
vocava effettivamente tale decrescere lanciandole. Comun-
que sia, la «proiezione magica» sta con ogni probabilità al-
l'origine del tema del lancio di pimoli frutti o di semi nel fol-
klore sudamericano.

I Narnbikwara offrono all'osservatore una fisionomia psi-


cologica e moratc particol , quale nc.>nabbiaimo ritro-
varo n4 Era i Ioro vicini imrnediati - i Paressi ,Ic tribu del Gua-
pord, e i Tupi dcl Ci-I'ara inii - nE presso al tre tribii sudame-
ricanc. Merita che si tenti di individuarne le caratlmistiche
principali.
Pochi primitivi sudamericani manifcstant 3 altretta .-
ntn s p n -
rancitii C libcrrtà nel comportamento. Pochi maiiiicstano una
similc disinvoltura nelle relazioni psicologiche, e una simile
grazia ncl mwlo di esprimcrlc. Cosi, nei rapporti con I'etno-
, informatori introducono formule che costituiscono
~ r a f .ogIi
vere e piroprie in venzioni sociologiche per ris~onderca una
siiuaziorie nuova , da parte di individui che, nellc loro re151-
-..- - . - ..- :-l: ---
. sociaii,
ziuni ricirl utilizzano fotmule di saluto né di congedo:

ri undeirelnit /a r i ~ itjenc $1
irdipni ( b r ).
v vado a dormire, i lo, tu vai a dormirtI, IO resto,
tu te nc vai.

Cfr. per esempio la versione rupi r a m t t a da Thevet, citata da MI?-


TRAUX, LI1 réligion Jej Tupinamba, p. 45.
Uccidere il sole lanciando su di lui piccole noci della palma onnja, in-
tduccndo cosi la Notte sulla Tetra (Sagen der Tembc lndianern. uZeit-
schrift fur Ethnologie~,vol. 47, ~ 9 1 3p.
, 296).
WC. p. 143.
PSICOLOGIA GENERALE E VITA QUOTIDIANA
169
Oppure, per mettere fine a u n interrogatorio di cui sonc
stanchi :
6 I . iejl?ana amnenli2 hikanariana ;&iena amdédni2 kanahh-
da? jed6tn.é ( br ).
Non va, bisogna lasciare; non si vede piu chiaro, non va.
lasciamo; domani parleremo.
O anche:
62. nakanaltiniani nihin nalirjuni (hr ).
Ho dimenticato, aspetta che mi ricordi.
La 101ro vita q uotidiana E piena di esuberanza. Non C- ne.
cessario che gimtlino a palla perché si sentano esplodere gio.
- - --..- - ..
I

iose esclarriazlon~:
6 3 . ~ ~ n i i krenikgt
ge ut~ncitiri( br ).
A me! A me! Lancia!
L'artigiano al suo lavoro fa partecipare anche la moglie, il
bambino, il vicino all'esccuzione dcll'opcra di cui commenta
gaiamente le -peripezie: .
64. ir,iogi foninic' Aiy;n... rimi... Aidaha. .. mun$?ina.. , Liidiane-
ne. .. noo!la... laluun~i!.. . ndhin... iahenri... mdnjena( bx ).
:--:l - r ~ .
Ticriiia ( i n corda1 percht! io l'attorcigli ... lasciala! È cadu-
ta! ... Cosi! ... $2 dura! ... B finito! ... Comc t i sembra? ...
E brutto! ... No, è bello!
I,'ultima formulaè rituale c viene usata alla fine dei canti
e delle danze; i protagonisti si scusano dicendo «è brutto»;
e l'uditorio risponde ano, è bello! »
Questa cortesia non sempre è priva di malizia, r i c o m ~ l i -
inenti nascondono talvolta tentati\ ri d'ingar ,no.Abbliamo gii
citato la formula usata da rin gruppo per svz~Iutatele sue dan-
,.--....... uccasiuiiaii
ze in confronto a qiielle dei loro culupagiii -"
...t: l ., ~ iia

poche or1e prima, rifiutandlo un reg a10 di perle da me offerte,


poiché si trattava i di perle: poco aliprezzate per via del loro
colore, mi.: uavariu
J
il consi&_.-.
rlici:
6 5 . mpilin mai irnuhinde
Consetvalc indé per C

' Cfr. p. x30.


LA VITA SOCIALE .
70
.
Una vendita che un giorino ci tu :fatta (dal gruppo 0 2 ) di
tubi di veleni descritti come tanto pttrimlosi 1da doverci aste-
nere dall'aprirli mai, per non cadere morti su 1 posto, e che si
,
--a
-..
--
rivelarono vuoti, t prova di graliuc i i ~ ~ c ~ i i wsei tlaà mistifi-
cazione fu improvvisata apposta per noi; in ogni caso, geeta
una luce curiosa sulle relazioni Era gruppi vicini.

Sta di fatto che le apparenze puramente p,cnrili e talvolta


infantili riascondono atteggiamenti chc, pur senza essere con-
traddit t ori~con i precedenti, nesono tuttavia diversissimi. La
storia del p P P 0 orientale, nel .corso di - questi ultimi anni, ì.
molto significativ:a in proptosito. L''installazione
, della via te-
legrafica fu contraissegnata dal I ga19al 192o, da conflitti pe-
riodici che si alternarono a contat ti. cordia li. . .Ma, nei 1925,
I l 1'- _ . L _ - - - - .-
sette lavoratori della linea ruroriu iiiviLati a visitare (per la
L-...-.,

prima volta) i villaggi della riva destra del tio Jurue na, dove
a nostra volta dovevamo penetrare nel I 9 3 8 , e colà :;campar-l - --.. l,.
vero. Da allom in poi, i contatti del gruppo orientaic r ~ LF; i!
jtazioni lella linea Rondon s'internippero, ma nel 1933 una
Imissione protesta nte venne a insediarsi non lontano dalla lo-
--l:.> A: T-.-.---"
caiira ur Juiuriin; pare che le relazioni fossero, sin dall'ini-
zio, abbastanza zspre, poiché gli indigeni non erano soddi-
sfatti dei doni, molto insufficienti a quanto si dice, con cui i
PSICOLOG IA G E N E R A L E E VITA QUOTIDIANA 171

missionari ricompe nsarono il loro1 aiuta per la cositruzione


A

della casa e del giardino . Comunq u e sia, nel 1933 un Indiano


febbricit ante si presentò alla missiim e dove ..
. . ricevetti E pubbli-
1 - rngeri, r :ò dopo di
camente due compres se di Cafiaspiririan, ic: f -

che si rec a prenc )agno al fiume,ebbe una congestio-


ne, e mori. Da es iticanti, i Nambik wara conduse to
subito chc =la sraru avvelena to; f u accurata mente preparat a
E scatena ta una rappresa glia, nel corso della quale A L e A6 :
5i distinsero. - Le sei persone compon enti la missione furono
- -.
ammazz ate. .
.
a bastonat e o infilzate da frecce, compres o un
bambino di due anni. Solo una doni na venne ritrovatia viva da
una spedizio ne di soccorso partita cla Cuiabi i. La versione che
C. U I ~quci-
diede degli avvenim ent i coincidc r.alla per ,fezione .-a l
lei . .
la che abbiamo raccolto d;ii princir ,ali re protsigonisti dell'altro
campo.
I1 veleno dove.va tornai alla ril l'esistenza di Ab,
e cib durante il nLinriu 3UggIUTII U. tLI rrovavamo cntramb i in
.
.
.I
C
..
--i--

visita (agosto 193, 8 ) presso un gruppo vicino ( a 2 ) , e le rela-


zioni si tiIsero alq uanto rapidam ente fra A6 c i nostri ospiti,
probabilrr~criccper question i di donne, tanto che cgli prese
---A- - -

l'abitudi ne di venire al mio accampa mento per cercarvi un'at-


mosfcra pifi cordiale oltrc chc, d'altrond e, per dividere i miei
pasti. 11 f a t t o fu notato, una dclcgazionc di quattro uomini
venne un giorno a trovami i e,con i:in tono ;lbbastans!a rninac-
cioso, mi chiese d i mescol;are del v'eleno (C[ ic mi si Imrgcva)
al prossimo piattcI che ave:ssi-. .offertio ad A6; ritencv: ino indi-
spensabi le sopprirnerlo raF C, poiché, mi dicevano , e-
ra «molto cattivo Pn (kokor valeva nicnten (didotie -
n c ) . Ebbi le pi6 g randi dif sbarazzarmi dei miei visi-
tatori senza Oppolrr: --.
- - - l -iuru uri ririuco che mi avrebbe esposto,
a mia volta, a una animosit d da cui avevo appena imparato che
era preferib ile guardars i, onde ricorsi allo stratagem ma di e-
sagerare la mia ignoranz a della lingua, e di fingere un'incom-
prension e ostinata . Dopo molti tentativi , i miei visitator i si
ritiraron o piuttost o contrari ati. Avvertii A6 che scompar ve
subito. Lo avrei rivisto solo quattro mesi dopo.
Questi inciden~ ci sono Caratteris tici della psicolog$a - nam-
bikwara . I Nambi kwara sc )no molto aperti, iiduciaci e spon-
tanei, ma dànno ,
p " , ,
.-n*... J: .
m a estrema suscettib ilità, e reagi-
scono con grande violenza alle delusion i e alle contrari età.
Pochi aprimiti vi n sono cosi facili da avvicinare; pochi offro-
172 LA VITA SOCIALE

no accesso con tanta liberalità alla loro vita intima, alle loro
credenze, ai loro atti quotidiani, ai loro pensie r i e ai ic)t0 sen-
timenti. Ma nonostante questa disinvoltura e questa cordia-
l
lità, il visitatore - sia esso un etnografo o un membro di una
banda vicina - deve continuamente starc sul chi vive e sorve-
&are i propri atti; la minima imprudenza, infatti, la minima
può suscitare nei suoi ospiti reazioni difficili da valuta-
re e che, :stando a recenti Iepisodi, possono essere e!streme.
A6 offriva un perfelt to eseml>iodi qut:sta fiduc ia e sponltaneità,
mista a btusche m anifestaz.ioni di riolenza Ic di irasczibilith.
---- - .-..
Cosi, il raraccere nambikwara presenta aIternativamente
due aspetti, o, piu esattamente, manifesta una duplice natu-
ra: una che chiameremo positiva, e che va molto piu in là, in
tal senso, che presso molti indigeni che da se.coli sono a con-
tatto con i bianchi; e l'altra, di oritontarnent o metafisica, di
cui il rigore e l'esaltazione evocano talvolta i 1 misticisrno dc-
-.
gli Indiani dell1America del Nord. Comc esempio del primo
3:;petto cittremo: 1a preparrizionc purbblica e «scienti6ica t ) del
c1irraro; lo sviluppcI di ccrte: terapie come la cura del1e oftal-
mic . . pcr
- . - & : l 1 ._!
-
insriiiaziunc; 1ia- cinsticità
-1- 7 1 - .l!-.:-:
dcria uivisiuric ~ s s l i a l cdel
a
-.. -,--e.

lavoro; la vita sessuale in generale; l'atmosfera dei riti di


«covata »; I'atteggiamento razionale in materia di proibizio-
ni alimentari. Alcune osservlizioni su questo punto illumine-
ranno la F~sicologi; la. Le l a:v,~ biancthe (anoz,isu , a I )
che si t r ovano spe : noci dc Ila palrn:a bacaiui3a sono
- -- ----.:L:r : T- ---.
state indicacc conie
-6
rion curiirricatiuiii. 1 1 1 acgciito a h b i h V~c -~ ~
e-- .
.a

rificato chc erano mangiate clandestinamente da bambini:


cosi a8 le trova rompendo alcunc noci e le d i alla sorellina
a9; e, futtivamentc, mangia anche lei una Lrva. I l siio
v icne not:ito da a: I e a4 ch,e la copirono di eìarcilsmi. Ma un
giorno di i:arestia, A I divor.a un piat:to di l a rle ~ che la sua gio-
-t:- - . I . .
.-
vane mogiic
L

a4 na raccoltc per lui , e fa triistemente notare m

CI he, in m2incanza di carne, è ridotto a quel povero al imento.


L,a stessa osservazione si è presentata a proposito del lo spst-
v iero.- Pi6.
sopra abbiamo mostrato quale fosse il fondarnento
metattsico della proibizione alimentare concernente il giagua-
ro. Ma l'interpretazione coirrente è 1~ e diversa: n
66. uiatededn@_uili>e(br).
Non ne mangio, puzza!
PSICOLOGIA GENERALE E VITA QUOTIDIANA 173
Posti davanti a situazioni nuove, gli indigeni reagiscono
di solito sienza mi:iticismo. Abbiam o visto, a 2 esemlpio, A I
davanti al problen;ia della SIcri t tura ' ; d'altra 1parte, i bJambik-
wara tnan i Festano una tota.le indiffe renza ne i confroriti della
fotografia, anche quando ne hanno capito lo scopo; non ab-
biamo mai incontrato indigeni che tolIerassero, con una di-
sinvoltura cosi completa, Ia partecipazione della macchina fo-
tografica ai minimi particolari della loro vita intima.
Ma il passaggio alle posizioni irrazionali avviene con la
stessa bruschezza che caratrerizza i due atteggiamenti, quasi
simultanei, di ingenua ilarità davanti allo spettacolo, peral-
tro insolito, di un pallone glonfiato clhe si incendia, e d i Gchia-
mo a una malefica magia q~iando un secondo aeros tat o riesce
a elevarsi '. La tenera indul+riIa uA:, sui
.,m.., . gli uomini circuliuail"
,,A",,

Ic: loro cornpagnc ' non fasce:rebbe mai suppoirrc la ver a e pro-
Pria malecfizione rrietafisica che colpisce le dcJnne nel1a cultu-
rzi nambik ... ---1
wara. CJLIUSC, sotto pena di essere ammazzate, dal-
A--.

Ic cerimonie collettive, sorde e cicche alla voce dcll'Aldil3,


C condannate aU9annientamentodopo la morrc come bambini
non iniziati. Abbiamo descritto il tenero cameratismo che
presiede ai rapporti fra i scssi, e la armonia generale che re-
gna in scno ai gruppi. Ma non appena il clima si altera, si fa
ricorso alle soli~zionipi6 estreme: avvelenamcriti e assassinii.
Non a torto ali informatori sottolineano spontaneamente la
funzione cle~poblia I nei riti funebri '. È straoirdinario, infatti,

il contrast o fra la g ioiosa ircmia con Icui si r i s]onde


~ a C,hi ab-
bastanza ik~iuin~irc
rx-rr..,.,
da infor~iidiai.... ..- ,---...-
ai1 u i i paicrlrc lilui
J.. .-e
u-d rciii-
po (ilitu, ilgétu, o r : «alla sabbia! nella sabbia! P>), c l'orribile
apparizione dell'afdru che viene evocato con singhiozzi ri-
tuali.
I riti nambikwara non sembrano, in alcun modo, simto-
lici; Io stato scheletrico di A21 e a22 alla fine del di
covata lo attesta; e se le cerjmonie sono rare vengono però
spinte molto in là; gli informatori parlano di erio odo di tre
mesi per l'isolamento della ragazza 1pubera, c agno di
come prt
fiume per una notte intera .? -l-". diminare
1 I monio.
Quanto piG il cornportamentv ciastico e senza ~uIlipicaaioni
6,
.

' Cfr. pp. 62 sg. e 126.


' Cfr. p. 136.
' Cfr. pp. 83 sg.
' Cfr. p. 157,
= 74 LA VITA SOCIALE

nella vita quotidiana, tanto piG le intrusioni del soprannatu-


rale (nelle visioni e nelle riveIazioni, nelIe sedute d i sciama-
nismo, nelle danze di guerra, ecc. ecc.) si manifestario con il
passaggio a un'atmosfera d i tragedia. Nessun gruppo sudame-
ricano, a quanto sappiamo, traduce in maniera tantc sincera
e spontanea (poiché non ci si sente Imai nel Clima teat rale del-
lo sciamanismo tupi o chaq :ntiment i violenti e oppo-
3 _
sti, la cui espressione indkviuuaic ---L--
sciriura iiiriissocianiit:
:--l:-..--:-1L:l- ua

una stilizzazinne SIociale c he~non li tradisce mai.


Conclusione

Non abbiamo nessuna intenzione d i attribuite una causa


esclusivarrlente economica ri questo dualismo. Eppure, k cu-
rioso cons tatare come i[ duralismo p5;icologico trovi riscontro
ne!l'organl/,/.~~l~,i1e dell'esisrciisa ,.-
.
a
-.-
Juciale intorno a due poli
opposti: da un lato la vita sedentaria, agricola, fondata sulla
duplice attiviti maschile della costruzione di capanne e del
giardinaggio; daIllaltro il periodo nomadc, durante il quale la
sussistenxr3 viene 1garantita principialmence dalla raccolta e
dalla racci3ttaturn femminilli: dove la primaI rappresenta la
sicurezza t:I'cufori .a alimcn tsre, e la seconda I'avvrntuta e In
A

carestia. A qucstc due forme di esistenza, uiia invernale c l'al-


tra estiva, i Nambikwara reagiscono in modi assai diversi.
Parlano della prima con la malinconia che si associa all'accct-
razione consapevole e rassegnata della condizione umana, al-
la squallidla ripeiiz ione d i ai t i ident ici; mentre evocano I'til-
tra con I'eccci tazion C ) e sul ct Jno
-
quas i esaltato, della scoperta.
Ascoltiatnu uii :iii~uriiierur~
-t. -A--<.
(BI) descrivere i due cicli della
vita annuale:
Anzitutto la vita sedentaria:
67. nealanri7tagc kanaadau hoindige ued~ntinkero,garlirikero
Domani cacctiare arrivare di nuovo
' , .P

abt)tustolire di nuovo coricarsi ancora dormire ancora


I

ngikero a jreldkero aikankerc7


il giorno ancora fare il campo ancora coltivate il catnpo
ancora

coltivare ancora lasciate ancora niangiare ancora


76 CONCLUSIONE

nangikero danunkero tadrige fdg ta'g tl_u


il giorno ancora tagliar legna tagliare tagliare tagliare
teLun.4kero [telbndige] mbari mblri mbdri
finire ancora aspettare aspettare aspettare

bniciare ancora il freddo viene [ancora il freddo] dalle sa-


I:----:-

dei~Lnkero~ayaarianunkero
4 gaaninunkero
anc:ora anda re cercarne ancora ritornare ancora
irankero kol kdidnut! ,e {kaikuJ :ndel
'C hikarage kukcro
mc~ l t opiant:dre
9 scavar ancora
ikarunuk~i~r~c
,..
1ilriurunRL'ro
per piantare scavare salicarnic tagliare ancora
relrinrlrjmkero ri~intcrituaprimkerocigrhLikcro
finire ancora wbit;irc ; lungo n iIcora esti i ; n c n :dici i
'cm
I;..:.

un iiuovo cfimpo di niiavo un nuovo piantsre.


avvcntu ra del pcrimlo nomade:
6 8 . inkanihgjre mlrpere ir;n*
Pa rrinmo al1!'nlhn; [il I t fatto esso nt tcndc.
iig; tirlgc tna ?eroikaro
Si init~aiia;si riempie 11 paniere in foresta si viaggia si
viaggia
n~horeduLkero nlu~ticiinbc~rontoruinkwo iinkefo
sll'acqua si arriva si attraversa l'acqua si attraversa in
vi:iggio!
djnkero alorekidirekwo ~lorairikaro
in viaggio! Si prende la prateria 111 pxateria si attraversa
ajfuaginikaro (in)$ihrrnlomfninkato iikaro
in foresta si viaggia un'altra volta la collina si discende
viaggiare
CONCLUSIONE I77
bikaro cjikaro airitigamiininkaro miigalaninkero
viaggiate viaggiare la risale la collina si attraversa
k~fakakutininkaroe r ~ lro birikaro
sulla cresta si viaggk u i i a i u n collina si discende ancora

camminate!
jik it(a)littdt~arigehaitlikaro iikitakiilikaro
.. Ila sabbia molle viaggiare nella sabbia molle viaggiare
rrlikaro herhuninlinkaro nungeninkero 'a
a meno di capanna altra gente viaggia ci si incontra
'ikijnund
;i riunisce: ecco le capanne!
Come si vede, le d u e forme di esistenza non solo si con-
trappongono, in modo sorprendente, dal punto di vista eco-
nomico c sociologico. Esse costitiliscono due poli intorno ai
quali si aRgloincrano coniplcssi insiemi di emozioni, di scnti-
menti C d i ricordi. Con la-s;ressa terlCteZz8 cc3n cui accarezza-
n o Ic mogli, gli uqomini evfocano il *.-..n tipo di vita definito dal
tcrn~otztncor i ~ a r. o uaia ,1,1A. uriilir-ic -,.,uc~iiiaiiciir~ durnntc
, il sua- 1t
:i mezzi di sussist enza piii incongrii i sono p:
I 3saiiien-
tce ruspati nel tcrrt raccolti o act:hiappati crutlcle, 1
,...-A:.l: --
~UUIIUIL~~
.
l - . & - k . . - l --..-A .- - - - ....-
J U pcr ia bussisrcnz;r, CSPUSLI u~ VCIIIU, Iu~
1VClii
- ..:-1
'no, [...-A-]-
ICUUU C

alla pioggia, e che non lascia traccia piu durevale di qiianto


non ne lascino le anime, disperse dal vento e dai temporali,
delle donne, sulla ciii attività esso poggia essenzialmente. E
quasi come il regno della necessità si contrappone a qiicllo
della libertà, i Nambikwara considerano sotto un tutt'altro
angolo la vita sedentarin (il cui carattere specifico c antico 6
tuttavia attestato dalle specie originali da essi coItivatc), ma
alla quale abile concatenarsii delle operazioni agricolc
conferisce ;imo caraittere di ~ e r e n n i It idelle anime ma-
schili reinLnl ,iaLc,uciia ,lall,. A..-u u l c v v i c 'ilad.,. .-..,.--
iiivclIiale.e deI terreno
da coltivare che ric à a vivert:e a proclurre a q i
morte del suo prir e d e n t e 3re sarà stata dir 1
~- - - . - ? l . - 1.
ta» '. Non crediamo p o s s i ~ i i errarrc, aa un lavuru cnc vcrrc
A - - - - - - 1

esclusivamente su alcuni aspetti sociologici e psicologici del-


la vita dei Nambikwara, conclusioni relative al posto che con-

I Cfr.p. 157.
i78 CONCLUSIONE

viene assegnar loro nel. quadro delle culture sudarncricane.


Ma le precedenti indicazioni bastano a mostrare in che forma
il problema si ponga: ci troviamo di Fronte a una cultura che
presenta afinità linguistiche con quella Sibsa, e che si awici-
na ai Tupi sia dal punto di vista dell'organizz azione f aimiliare
che da quello delle credenze religiose, pur riciordandcI, per la
sua cultura materiale, i G i e i Botocudo '. I n altri terrnini è il
4 4

P di una ctiltura sinicreiica, cquale si F :anto di


f r.equente in e tnoli~giasuda mericanrl.
Dal pu nto di vi sta geografico, è facile ric l'enun-
1-1 .--L1-- : -: -L:--l--> .- - -- - -.
,
a
.
C l a ~ uuci plwulriiia. P
LI 51 ~ r i l c u c i aC U I ~ I C~ u r ~ v c l i g a ------A
iiiiclpicia-
re la presenza di un nucIeo di basse culture situate in una po-
sizione simmetrica, rispetto agli affluenti della riva destra del
rio delle Amazzoni, al nucleo che occupava, e ancora occupa,
il Brasile orientale. Sotto le due ali di quel *T»disegnato d d -
la distribuzione dellc culture, incomparabilmente piu evolu-

' Non 3 cnso citiomo i ROtmudo. 11 t c m i n c aNarnbi kwarn D-scrnhra sia


un :wprannorne <li a y ine t u p i , ~ c o n ~ i t ~ s e . n s ~ i ~ ~ ~ ~ n JWT(.NhomEik-
o~J~ie
uvara); cppurc gl'ind~~cni'chc lo portano non usano il abodoquen C ncppure
nessun 31110 oriinrncntv chc produca la stessa dcforrnazionc. Ma pub darsi
chc il nome sia sii1to oripin:irinmentc applicato :I un:\ tribc - o Rnippo di iri-
I>ir - diflcrente da quella che l'ha infine crcditato. Ncl r q j i , IR s~aaionetclr-
grilficn di Parccis, sitwita 3 otinnt;i chilometri d~ Diamantino, fu attaccata e
(listriiiia dn ignori Indiani provcnienri d;i una regione incsploraiii, compresa
fra il rio Arihos e il rio d o Sangue. In sep,uito, queplli Indisni hanno ripetuto
le loto soriiic n intervalli irregolari, ramo chc fu n ~ ~ c s s a rspostare
io In qista
per Utinrity (sul rio Papagaio) di circa ottanta chilonietri a sud della linea
tclcpriifica. I fuochi di campo indigeni erano chiariimenrc visibili in occasione
rlcl nostro passaggio a Parecis, nel gennaio 1 9 3 9 Grnzic 3 due tesic tagliate,
riportate anni fs da alcuni ~urirnpeiror(cercatori di diamanti) che eb-
hcru A \.cderscla con quegli Indiani, sappilimo che essi portavano nel lobo
dell'orcc'chio e ncl labbro inferiore larghi dischi di legno leegero che ricorda-
n o quelli dei Suia e dei Botocudo. Per questo motivo, d'altronde, essi vcngo-
no ormili chianiati, d3i cercatori di diamanti e dai raccoglitori di caucciii drl-
In regione, con il nome di Bricor dr Pau, «Bocche di legno D. La storia i. sor-
prcndenre, in quanto si era sino allora convinti chc i Paressi fossero rimasti
gli unici occupanti di quei territori, e sembrava che loro stessi ignorassero
del t u t t o la presenza dei pericolosi vicini. Non abbianio ritmvnto nessun ri-
ferimento leticrario ai Bciyos de Pau sucussivo aii'inizio del xviir secolo;
ma a quegli anni risale una prccisa testimonianza: aAdianre d'estas parir
oiitra naciio chamada Mahibar ez.. este so tem algiina differcnccr[dai Parcssi]
e m nlgumas palnvras na lingiiagem, e tem as orclhas com buracos mni largos
qiie em algiins Ihe chegam no hombro, estes sendo viainhos dos Parmis ... e
dernais trazern kumas adagas feiras de pao miti rijo. Esce gentio f i c ~para a
psrtc d o Norre)>(ANTONIO P I R E S DE CAMPOS, Breve noticio ecc., s Revista do
Instituto Historico C Geograpliico Brasileiro~,vol. 2 5 , 1862,p. 445). Cfr. nn-
che C. LEVI-STKAUSS, Tbe Nume of jhe Nombikworo, Amcrican Anthropo-
logist D, vol. 47, 1945.
CONCLUSIONE = 79
te, della valle delle Amazzoni e del Madeira con Ia larga zona
verticale che si estende dal:lo Xingu ai Tocantin, i bassi livelli
Gd a oriente, e i ìilambikw ara a occ:idente, si equilibrano, co-
i u c l caso- uei
me isolotti solitari. &l-l --A

iuambikwara, si pone un pto-


J..! &T.-

blerna supplementare: quello della dualità fra la loro cultu-


ra e il loro genere di vita; quest'ultirno può essere spiegato,
sia prendendo come base la forma piii elementare di adatta-
mento, e ipotizzando che la vita agricola siaI stata assirnilata
da gruppi di cultura pifi evoluta, sia, partcnd o dalla fc)rma sii-
periore, come un impoverimento determinaico dall'jslolamen-
. . . .
to culturale, o dall','essere stati inca1zati in re:gioni pa,r~icolar-
mente inospitali CI ;le avreblber0 implosto forrne sccondatie di
adattamento. Ma !colo .. .. facendo rico rso a tut te le fon ti di in-
forrnazjoni disponibili, le quali' devur .---
IU curripreriuere, ol t rc
--a A--

ai dati sociologici, lo studio della lingua e quello dclla criitura


materiale, e attraverso un raffronto con i gruppi viventi nello
stesso ambiente geografico, so10 cosi uno sforzo di interpre-
tare questi problemi potrà essere ragionevolmcn te cornpiu to.

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