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BOLLETTINO - DELLA SOCIETA GEOGRAFICA ITALIANA ANNO XVII. — VOLUME XX. Serie IT — Volume VIII v ROMA Srasttimento Gruserre Crvetit Via della Mercede, N. 9. 1883. . — 600 — Scoperta geografica pit importante consiste nell'avere riconosciute le sor- genti del Benué a circa 7° 30! lat. N. e 13° 15’ long. E. di Greenwich. Non ci manchera loccasione fra breve di recare uno schizzo delle nuove regioni illustrate da questo viaggio. TT ¥. — Bartoromeo Lucid. Abbiamo riferita a pag. 548 I’ infausta notizia della morte di questo bravo nostro connazionale, avvenuta il giorno g giugno p. p. durante la tra- versata dell'Atlantico da Lisbona al Para. Ora per dimostrare come la sua opera fu utile alla Geografia, ¢ poteva esserlo anche maggiormente in avvenire, soggiungiamo alcune informazioni sommarie intorno alla sua vita, desumendole per la massima parte dagli appunti che ci favori il dott. G. A. Colini, del R. Museo Preistorico-etno- grafico di Roma. Bartolomeo Lucidli era di Macerata, dove nacque verso il 1834. Egli lascid I'Italia nel 1850, e dopo di essersi trattenuto per qualche tempo nella Spagna ed a Londra, si recd nel 1856 nel Peri, a Lima, dove si arruold nell’ esercito peruviano, Poco tempo appresso fu mandato da quel Governo a Moyobamba, ca- pitale del dipartimento di Loreto, in qualith di Commissario militare. Di- morando in quella cittt, egli riconobbe quanto lucro si sarebbe potuto ri- trarre dall'esercizio del commercio in quella ‘regione oltremodo ricca e pressoché sconosciuta agli stessi Peruviani. Abbandonata pertanto la carriera militare, egli pose la sua dimora a Sarayacu sull'Ucayali. Quivi i suoi negozi lo condussero a compiere molti viaggi nel territorio dell’Alto Amazzoni, sul corso inferiore de’ suoi tribu- tari di sinistra e nei bacini dell’ Uallaga e dell’ Ucayali, Negli ultimi anni, lasciato lo stabilimento di Sarayacu nelle mani di un suo genero, egli erasi ridotto ad abitare col resto della famiglia in Yquitos sull’Amazzoni. In questi frequentissimi viaggi egli entrd di necesita in intima relazione cogli Indiani. Per disarmarne la diffidenza e cattivarsene gli animi, egli aveva adottate un po’ per volta molte delle loro abitudini, vivendo con loro- e come loro, condividendone le gioje e i pericoli. Per lunghi anni-I’ardimentoso ma~ ceratese, smesse le vesti europee, indossd la cusma dei Cunivi, si om delle loro corone di penne e tracolle di semi, si tinse di achote e di guito e prese parte con loro alle ebbrezze dei banchetti e delle feste, Avendo ri- solto di contrarre matrimonio con una Indiana, egli dovette assoggettarsi — bor — alla costumanza di quelle genti, provando la sua valentia nel tirar d’arco; perché col il padre non concede la figlia a chi non pud dimostrare in questo modo, ch’ egli le sapr& procurare I alimento di carne. La massima parte delle sue escursioni si compi nel bacino del- TUcayali ; ed era tanta la conoscenza ch’ egli acquistd di questo immenso fume, che n’ era diventato il pilota pratico ufficiale per le spedizioni go- vernative. Fra le altre cose, la presenza del Lucidli sulla nave era una salvaguardia contro gli indigeni ed il miglior mezzo per comunicare con essi. Negli ultimi anni il Lucidli era stato pid volte in Europa. La lunga assenza dalla patria, la vita in mezzo ad un mondo tanto differente dal nostro non avevano spento in lui la memoria e l'affetto della patria lontana. Tra le cose che il Lucidli sapeva di poter collocare con utile in Eu- ropa c’ erano pure le collezioni etnografiche. Ma nell’ ultimo suo viaggio, recando con sé una ricea raccolta di questo genere, egli volle, anziché ricavarne danaro, farne un dono di figliale affetto all'Italia, B una preziosa suppellettile di armi, utensili ed ornamenti, ch’egli regald al Museo Preisto- rico-etnografico di Roma, e della quale sara pubblicata fra breve la illu- strazione per opera del dottor Colini. Ma cid non basta, Da quanto si disse, appare manifesto come il Lu- cidli dovesse portare con sé, oltre alle collezioni, un tesoro per lo meno altrettanto prezioso nelle conoscenze etnografiche e geografiche, ch'egli pote acquistare in una vita di quel genere, continuata per quasi trent’ anni. Non v'ha esploratore, per animoso e dotto che sia, dalle cui osserva- zioni si possa attendere ugual messe’ d’ informazioni su paesi barbari e sconosciuti. Il Lucidli, senza essere un dotto, era perd un uomo d'in- gegno aperto e sottile; e sopra qualsivoglia scienziato ebbe questo im- menso vantaggio: d’ essere dimorato, non per settimane o per mesi, ma per parecchi decenni fra quelle genti, di averne appresi parecchi dialetti, d'essere stato ammesso nelle loro pitt intime confidenze. Fu per conseguenza ottimo pensiero quello del prof. Pigorini, di trar partito della presenza del Lucidli in Roma a vantaggio della scienza. Ma- nifestata tale idea al viaggiatore, questi si dichiard pronto a rispondere; ed anzi, non badando a spese ed a perdita di tempo, egli si trattenne in Roma @ questo scopo pet quasi un mese e mezzo. Cost ebbero Iuogo formali interrogatori del Lucidli alla nostra So- cieth Geografica ed al Museo Preistorico. Le sue risposte produssero negli interroganti I’intima persuasione, che il Lucidli non solo aveva osservato diligentemente, ma che inoltre ricor- dava e riferiva fedelmente — bos — Cost le sue informazioni fornirono il mezzo di illustrare in pitt modi Je collezioni da lui regalate, le tribi e i paesi da lui frequentati. Fra breve saranno compiuti questi lavori, e saranno pubblicati nel nostro BoLterriNo. Prima di abbandonare la capitale, il Lucidli aveva avuta una soddi- sfazione per lui grandissima, ed altrettanto meritata : egli aveva ricevuta la decorazione di cavaliere della Corona d'Italia. E partiva col proposito di ritornare nell’ anno venturo, recando no- velle prove del suo amor patrio e della sua riconoscenza. Ma la morte lo colpi a bordo di un bastimento, mentre V'aveva risparmiato nella vita tra- vagliatissima delle selve equatoriali; lo colp!, quando tanti anni di aspre fatiche promettevano alla fine di recargli frutti migliori. co. — N. A. Pepicrno. Riceviamo, all'ultimo momento, la notizia di un’ altra perdita dolorosa fatta dalla Societa. Nl giorno x° di agosto mori in Napoli il ch. N. A. Pedicino, pro- féssore di botanica nell'Universit di Roma, da molti anni membro della nostra Societ’ e collaboratore del Bouiertino. Ci proponiamo di recame un cenno biografico nel prossimo fascicolo. ll a= teorologico di Vienna, aveva stabilito una stazione sullo Stelvio, la quale perd aveva gid cessato di operare da parecchi anni. Credo pregio dell’ opera aggiungere qui in fine la lista particolareg- giata di tutte le 25 stazioni, superiori a 2000 metri, avuto riguardo alla speciale loro importanza. ss Goldzeche Rogora « Dolabetia Tolima Colle di Vaidebbia Stelvio : Zacatecas. | Indie inglesi + |Messico San Gottardo : 2093 Gran 8. Bernardo Guanajuato. > 2083 Hien Zigmershohe. | Austria Monte Mitchell 3039 | Francia. Sempion Uernina. es sss Li Italia adunque non ha innanzi a sé in tutta Europa, che la re- cente stazione del Picco del Mezzodi di Bigorre, e la stazione di Fleiss, Goldzeche, nella Carinzia; ma quest ultima gid da qualche anno non lavora. pid regolarmente. Fino a pochi anni or sono le due stazioni italiane del Colle di Valdobbia e dello Stelvio erano le pi’ alte che si avevano in Europa ; ¢, quando sara ordinato il nuovo Osservatorio sull'Etna, il che si spera presto, rimarri di nuovo all’ Italia il primato in Europa della sta- zione pid elevata, trovendosi quell’ Osservatorio a 2992 metri sul livello del mare. E da notare che nella citta di Messico vi hanno altre due stazioni alle altitudini di 2280 a 2275, ¢ che a Puebla vi ¢ pure una seconda stazione che si trova a 2168 metri di altitudine. G. — Inrormaziont pet cav. Luctdtr SU ALCUNE REGIONI DELL’ ALTO AMAZZONI. 1) Notizia preliminare. © Come fu avvertito nel cenno necrologico da noi, pubblicato sul com- pianto cav. Lucidli (1), questo valoroso viaggiatore form’ al R. Museo Preistorico e alla Societh Geografica molte informazioni verbali ed alcunt () Vedi Bottertixo dellagosto, a. €., pag. 601.

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