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Una, cento

mille Ardeatine
Ci sono i testimoni. l rapporti dei carabinieri. Dei colpevoli si conoscono anche i nomi. Eppure,
in cinquant'anni, nessuno è stato processato. E i loro casi archiviati. Perché? E quante sono le
stragi nazi-fasciste dimenticate? "L'Espresso" ha frugato negli archivi. Facendo molte scoperte

~.i .~l.e.~~~~.~r.~.ll.~ ..~.•.~. ~..F.r~.~~~. çi~~).O.I!~.i. ne. Se non la ferocia. Diana muore sul col- cognome, grado, reparto di appartenen-
po. Maria cade ferita alle gambe. Succes- za. E su di lui, subito dopo la fine della
AGLIACOZZO. NOVE MAGGIO sivamente, e in tempi diversi, quel ser- guerra, venne redatto dai carabinieri un

T 1944. Diana Nuccilli, l l anni, gioca


davanti a casa sua con Maria De
Sant.is, un'amichetta di 15 anni. E'
quasi il tramonto. Sta per scattare il copri-
fuoco. Un sergente tedesco, di stanza nel-
gente ferirà a colpi di pistola due civili che
si erano rifiutati di spalargli la neve. Poi,
affacciato dalla finestra del suo comando,
"per futili motivi" sparerà una raffica con-
tro alcuni cittadini, questa volta senza col-
dettagliato rapporto (Il è scritto quel
"futili motivi") con tanto di testimonianze
particolareggiate. Verrà inviato al Coman-
do generale dei carabinieri che, a sua vol-
ta, lo trasmetterà alla Procura generale
la cittadina abruzzese, scarica una raffica pire nessuno. militare, Ufficio procedimenti contro i cri-
di mitra contro le bambine. Non c'è ragia- Di quel nazista si conoscevano nome, minali di guerra tedeschi. Era ill946.

58 L'Espresso 22 AGOSTO 1996

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