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Medaglie
di Marco Travaglio
eri mattina, a leggere gli organi di partito, cio quasi tutti i giornali italiani, il Fatto QuoI tidiano risultava, nellordine: unaccozzaglia di somari, il nuovo organo del Pd e un quotidiano che ignora la morale. Le tre simpatiche medaglie arrivano, nellordine: da Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, house organ dellinciucio Alfetta; dal blog di Grillo, per la penna di tal Tinazzi; e dal filosofo Massimo Adinolfi sulla fu Unit, foglio dordini del Pd che un giorno s e laltro pure ci dipinge come lorgano ufficiale dei 5Stelle. Tutti questi signori, non essendo abituati alla libert dinformazione e di pensiero, non possono nemmeno immaginare che esista un giornale senza padroni n partiti presi, che giudica di volta in volta le forze politiche elogiandole quando dicono o fanno qualcosa di buono e criticandole nel caso contrario. Essendo intruppati e irreggimentati, intruppano e irreggimentano gli altri. E non si accorgono che, continuando ad attribuirci padroni di destra, di centro, di sinistra, di sopra e di sotto, non fanno che esaltare la nostra assoluta libert e indipendenza. Prendiamo Panebianco: fa parte della commissione dei 35 saggi (pi 7) nominati da Letta Nipote e Napolitano per riscrivere la seconda parte della Costituzione, ma si guarda bene dal ricordarlo a suoi lettori, mentre difende pro domo sua il lavoro dei saggi, cio di se stesso, citando Violante (altro saggio) e diffamando chi non daccordo con lui e ha promosso la manifestazione di ieri a Roma. Che, a suo dire, non si proponeva lobiettivo disinteressato di difendere la Costituzione, ma quello interessato di creare un altro (lennesimo) partitino politico. Siccome poi il nostro giornale ha raccolto 440 mila firme di cittadini informati contro lo scassinamento dellart. 138 e contro i progetti presidenzialisti, che in Italia hanno come padre nobile Licio Gelli, il cripto-saggio Panebianco, scrive che chi tira fuori la P2 un somaro patentato. E aggiunge che i giornali (compreso il Corriere, cio il suo) che si sono permessi di dare una notizia vera cio lindagine della Procura di Bari su alcuni baroni universitari, fra cui cinque saggi, per aver truccato concorsi non lhanno fatto per informare i propri lettori, ma per una squallida operazione mediatica di character assassination per colpire lonorabilit di persone perbene e delegittimare lattivit del gruppo di lavoro di cui fa parte anche lui, anche se preferisce non dirlo. Poi c il mini-post del blog di Grillo, che non contesta una riga di quanto abbiamo scritto sul grave errore di Grillo e Casaleggio a proposito dellemendamento dei 5Stelle che impone labrogazione del reato di clandestinit. Per scrive che il Fatto ha sostituito lUnit come organo del Pd (menoelle, ndr), insomma un giornale di falsi amici, da non acquistare, come fa lestensore della pregiata prosa, che rivela di non leggere nulla (e si vede). la tipica abitudine partitocratica di classificare i giornali non per quello che scrivono, ma per il loro grado di amicizia a questa o quella forza politica. Quindi confermiamo: noi non siamo amici n veri n falsi di nessuno: quando qualcuno sostiene le nostre battaglie, lo sosteniamo; quando qualcuno fa o dice cazzate, lo combattiamo. Ora sarebbe divertente chiedere al Pd (meno elle) che cosa ne dica di avere come organo ufficiale il Fatto, che ha svelato per primo gli scandali del Montepaschi e dello strano conto aperto da Bersani e dalla sua segretaria ora indagata. A proposito: sul (vero) organo ufficiale del Pd, il filosofo Adinolfi torna ad avventurarsi pericolosamente sul terreno a lui totalmente sconosciuto quello del diritto a proposito dellindulto. Fra citazioni di Catone, di Platone e Dio lo perdoni del Vangelo, ripete il ritornello meglio un colpevole fuori che un innocente dentro, purtroppo non attribuibile n a Catone, n a Platone, n al Vangelo.
segue a pag. 9
MESSAGGIO AL COLLE
di Antonio Padellaro
iazza del Popolo, a Roma, gremita come non si vedeva P da tempo. Ladesione di centinaia di movimenti, la rete dei beni comuni, del volontariato, dellaccoglienza, la politica che si occupa delle persone. E poi le 440 mila firme raccolte dal Fatto e che verranno consegnate ai presidenti di Camera e Senato perch rammentino che la sovranit appartiene al popolo e non invece a un sinedrio di nominati. Dallaltra parte, un comitato di saggi imposto dal Quirinale con linchino del governo Letta. Rinchiusi da mesi nelle segrete stanze, tagliano a pezzi la Costituzione come se fosse una nave in disarmo. Ne modificano limpianto, ne stravolgono lo spirito, ma il risultato finale lo scopriremo solo allultimo momento, quando probabilmente sar troppo tardi per rimediare. Il tutto in un clima quasi da regime caucasico. C voluto un bel coraggio a organizzare una manifestazione di piazza avendo contro tutti i poteri costituiti. Il giorno prima, guarda caso, arriva lordine di Napolitano a procedere senza indugi al cambiamento della Carta. Segnale che al Pd giunto forte e chiaro. A parte qualche deputato senza collare, per la prima volta il partito un tempo immancabilmente presente con le proprie bandiere nei cortei a difesa dei valori costituzionali ha preferito disertare per non irritare Re Giorgio. Che vilt, che tristezza. Con garbo tagliente il professor Zagrebelsky, gi presidente della Consulta, coglie il punto: Dicono che questa Costituzione inadatta a governare. Ma loro sono adatti?. Rodot guarda la folla e completa il concetto: Oggi tantissimi cittadini hanno deciso di riappropriarsi della Costituzione. Proprio cos. Chi sperava nel logoramento delle coscienze e nella rassegnazione che arma gli arroganti si segni la data di ieri. C unaltra politica pronta a scendere in campo. Non sar un partito come qualcuno va sperando, ma molto di pi. Non sar guidata da leader carismatici e neppure da miliardari pregiudicati. Avr lattuazione della Costituzione come programma e una frase di Sandro Pertini come viatico: Dietro ogni articolo ci sono centinaia di giovani morti nella Resistenza. una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. Noi saremo l.
Piazza del Popolo a Roma gremita: presenti associazioni, movimenti e gli operai della Fiom. Rodot al premier: No al grande imbroglio. Fischi per il Colle. Ma dal palco si invita alla moderazione. Prossima tappa: la consegna delle 440 mila firme del Fatto ai presidenti delle Camere Amurri e Cannav pag. 2 - 3
LINTERVENTO
LEMERGENZA
GIULIANO MONTALDO
DEFAULT A RATE
d'Esposito pag. 4
LA CATTIVERIA
Denunciati cinque saggi di Letta. La depenalizzazione dei concorsi truccati potrebbe entrare nella Costituzione
www.forum.spinoza.it
GI LE MANI
IL DDL COSTITUZIONALE 813 stato approvato in prima lettura dalle due Camere, e potrebbe diventare legge gi entro fine anno. Il testo vuole affidare a un comitato di 42 parlamentari (20 senatori e 20 deputati, pi i presidenti delle commissioni Affari costituzionali) il compito di riscrivere i titoli I,II, III e V della seconda parte della Costituzione (Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo, Regioni, Province e Comuni). Di fatto, almeno met della Carta, pi le norme strettamente connesse a quelle modificate, con il rischio di sconfinamento nel campo della giustizia (Magistratura). Il ddl stravolge poi larticolo 138, la valvola di sicurezza della Costituzione, riducendo da tre mesi a 45 giorni lintervallo tra le due votazioni con cui ciascuna Camera dovr approvare leventuale legge di riforma. Per compensare, hanno previsto la possibilit di un referendum.
il Fatto Quotidiano
Larticolo 138
e lo promettiamo, non finiremo spiaggiati. Gustavo Zagrebelsky, negli inediti abiti del comizio di piazza, interpreta lanimo dei 50 mila che riempiono piazza del Popolo. Il corteo in difesa della Costituzione che il professore di Libert e Giustizia ha voluto insieme a Stefano Rodot, Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti e Maurizio Landini, pienamente riuscito. Oltre ogni mia aspettativa dir al termine Rodot.
do rovesciato della nostra politica Berlusconi tiene in ostaggio lintero paese ma gli ostaggi, cio la classe politica, fraternizzano con il sequestratore. Tante gente, identit diverse. Mentre Zagrebelsky parla, gi
stituzione. Arriva un messaggio dal no-Tav Sandro Plano, ex sindaco Pd in Val di Susa e viene ricordata Giusy Nicolini sindaco di Lampedusa. Anche lArci ha garantito la riuscita dellevento. Gli interventi che si
fatto a mano
la Costituzione stata scritta da gente sana per gente sana da voce al disgusto imperante per la politichetta quotidiana. E quando, probabilmente avendo letto gli editoriali del Corriere della Sera, ricorda che per i riformatori la Costituzione non adatta per governare, chiede a sua volta: Ma voi siete adatti?. Dietro le parole della Costituzione, spiega, c un modello di societ. il filo che srotola Landini ponendo la questione della redistribuzione della ricchezza. Ci torna Rodot nella proposta di ricostituire uno spazio politico sia guardando lontano, verso il destino del Paese,
IL FATTO NUOVO , dunque, che nasce un movimento che vuole riappropriarsi della Costituzione. Ci saranno comitati locali e, assicura Rodot, si continuer ad allargare il fronte, includendo ancora le tante potenzialit che non si sono espresse. Si contano anche le assenze. Tranne Cofferati e Civati, il Pd ha disertato in pieno (ma la manifestazione riuscita). E cos la Cgil, a esclusione della sua sinistra, Fiom, Flc o Lavoro e Societ. Rodot definisce puerili le imbarazzanti diserzioni che hanno utilizzato laccusa di voler fare un partitino. Che respinge irritato: Ma secondo voi Fiom, Libera o Emergency si sciolgono? Sono stupidaggini in malafede. Pensate ai partitoni vostri la sua conclusione.
UN CORTEO non lungo, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, ma fitto. Molte bandiere rosse, della Cgil, della Fiom, di Sel e del Prc, ma anche molto popolo democratico nel senso vero del termine. Persone abbandonate dalla politica di palazzo, in cerca di valori. Conservatori? In realt siamo gli unici che vogliono cambiare questo paese risponde Landini. Rinnovare applicando la Carta. Quando Zagrebelsky invita a un movimento di moderati e determinati raccoglie solo applausi. E un boato accoglier lintervento del nostro giornale che con Antonio Padellaro e Marco Travaglio, porta in dote le 440 mila firme raccolte dallappello avviato a fine luglio. Applausi da stadio quando Padellaro cita Pertini o quando Travaglio ricorda che nel mon-
dal palco lex disobbediente Casarini annuisce; intervengono i comitati per lacqua e subito dopo il costituzionalista Alessandro Pace. Don Luigi Ciotti affascina la piazza citando don Andrea Gallo, don Tonino Bello e lamore dei cristiani per la Co-
alternano rappresentano un articolo della Costituzione: l11 con Cecilia Strada di Emergency; il 9, per la cultura, con Salvatore Settis. Parla Giovanni Valentini, di Repubblica, a portare lappello del suo giornale contro la Bossi-Fini, ma anche
me esempi positivi le donne di Se non ora quando o le mobilitazioni contro la legge bavaglio. Quello che nasce, quindi, un esercizio di buona politica come antidoto alle oligarchie. Quando Zagrebelsky dice che
ma anche guardando vicino, allItalia delle povert. Rodot, ma lo fanno tutti, indica poi la politica quotidiana accusando Letta di grande imbroglio perch, al fondo delle riforme, spiega, c la modifica della forma di governo.
orrei iniziare con una frase che ho casualmente trovato su Internet. di un V cittadino che non n deputato, n ministro, n sottosegretario, n presidente della Repubblica. Si chiama Alberto Tesseri e dice: Questa Costituzione stata scritta da gente sana per gente sana. quasi un trattato di politica costituzionale in pochissime parole. Si dice che la Costituzione quella cosa che un popolo scrive quando sobrio per valere quando non lo sar pi. Qualcuno dei riformatori ha detto che questa nostra Costituzione inadatta a governare. Noi gli chiediamo se loro sono adatti a governare. C' una domanda che io vorrei fare ai nostri ministri, al presidente del Consiglio, al ministro per le Riforme e al presidente della Repubblica: sono pi importanti le istituzioni o gli uomini e le donne che operano nelle istituzioni? La risposta classica che una Costituzione anche mediocre se in mano a uomini e donne buoni (cio disinteressati, competenti, attenti al bene comune, disattenti al bene particolare), pu funzionare bene, mentre la migliore delle Costituzioni in mano a uomini e donne cattivi si corrompe. Allora chiediamoci: questa Costituzione in mano a che genere di uomini e donne caduta? Che cos' una Costituzione? La Costituzione innanzitutto un'idea, un modello di societ nella quale noi vogliamo vivere. Cerchiamo di
comprendere quale quella societ che i nostri costituenti ci hanno indicato in un momento in cui si trattava di ricostruire il nostro Paese. E ditemi se oggi non siamo di nuovo nella stessa condizione. Allora si usciva da una guerra. Oggi non abbiamo alle spalle per nostra fortuna una guerra, ma abbiamo un disastro determinato dall'economia finanziarizzata. Dobbiamo ricominciare e dobbiamo chiederci se la Costituzione pu essere la base per unire i nostri sforzi, per rimettere in piedi il nostro Paese in una societ in cui ci piaccia vivere con i nostri figli e i nostri nipoti.
DOBBIAMO IMPEGNARCI per ricostituire la
Costituzione. Ci accusano di essere dei conservatori. Ma noi vorremmo delle trasformazioni profonde nel nostro Paese. Come si fa ad attuare la Costituzione? Lo si fa con la politica. E qui viene l'altro aspetto: la Costituzione organizza la politica. Quest'ultima per deve essere partecipata, deve essere nelle nostre mani. Non deve essere espropriata dai vertici delle organizzazioni politiche, dalle segreterie che nominano deputati e senatori con la legge elettorale che abbiamo. La nostra Costituzione non prevede una democrazia impiccata all'alto, ma ne prevede una fondata dai cittadini. Voi pensate che quelle politiche di
giustizia sociale, di apertura agli emarginati siano nel cuore, siano nelle corde di coloro che stanno in alto? Stanno nel cuore e nelle corde di coloro che sono in questa piazza. Ecco perch dobbiamo difendere l'impianto costituzionale. Veniamo all'idea di trasformazione della nostra Costituzione in presidenzialismo. Questo un modo di concepire la politica dall'alto: l'investitura di un capo che ci comanda. Noi vogliamo una democrazia partecipata, larga, che ascolti le istanze di tutte quelle parti della nostra societ vive che rappresentano la cultura, il lavoro, la solidariet, l'impegno sociale. Io non so se i nostri politici hanno un'idea di cos' questa piazza. Quanti sono i governati qui presenti? Noi siamo una piazza moderata. Quest'incontro solo il primo di altre iniziative. Per questo non dobbiamo rifiutare tutti coloro che sono disposti ad ascoltarci. Noi siamo stati esclusi da tanti, ma noi non escluderemo nessuno. Uno degli argomenti del nostro incontro la riforma dell'articolo 138. Da costituzionalista
non posso evitare di notare che stata messa in moto una grande macchina promossa dal governo e dal presidente della Repubblica per cambiare la Costituzione. Si dovrebbe modificare la Carta con una procedura partecipata, che ha al centro i cittadini e il Parlamento. stata messa in moto questa macchina con l'idea di cambiare il bicameralismo, con l'idea di ridurre il numero dei deputati. Noi abbiamo paura che questa macchina non si fermer prima di aver fatto dei danni.
IO SONO RIMASTO colpito nel vedere le riunioni con costituzionalisti radunati dal governo, presieduti dal ministro per le Riforme e accolti dal presidente del Consiglio. Tutti seduti intorno a un tavolo per lavorare a un progetto del governo. La cultura non si presta a fiancheggiare iniziative del potere. La cultura per sua natura libera, deve svolgere una funzione critica, non deve accompagnare le operazioni di potere. C n tutta franchezza volevo dire questo ai miei colleghi costituzionalisti. Corrado Stajano, autore del libro che ha raccontato la storia dell'omicidio Ambrosoli, ha affermato una cosa semplice: Non sarebbe pi serio occuparsi dei mali dell'Italia e dei diritti negati piuttosto che di cambiare qualche articolo della Costituzione?. Non finiremo qui, vi promettiamo e ci promettiamo che non ci faremo spiaggiare. * lintervento di ieri in piazza
PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE Qualcuno dei riformatori ha detto che questa nostra Costituzione inadatta a governare. Noi gli chiediamo se loro sono adatti a governare
il Fatto Quotidiano
GI LE MANI
A ROMA
Piazza del Popolo piena per la manifestazione in difesa della Costituzione; al centro, il direttore e il vicedirettore del Fatto, Antonio Padellaro e Marco Travaglio
U. Pizzi / Ansa
amma stai tranquilla sono a studiare la Costituzione. Antonio ha 14 anni, primo anno di Liceo scientifico, viene da Latronico in provincia di Potenza. Tiene alto il cartello scritto a penna sorretto da due asticelle di legno e lo mostra con fierezza. sicuramente il partecipante pi piccolo del lungo corteo che muove i primi passi da piazza della Repubblica. In testa lo striscione Costituzione: La via Maestra sorretto da Maurizio Landini, Sandra Bonsanti, Gustavo Zagrebelsky, don Luigi Ciotti, Cecilia Strada e Stefano Rodot, sommersi dai flash dei fotografi e da cittadini che vogliono avvicinarli per dire: Eccomi, sono qui, siamo tanti.
linno partigiano Bella Ciao intonato dal corteo. E che vengono fatte proprie dagli operai dellIlva di Taranto. Non c l'Anpi, ufficialmente, ma sono molte le bandiere con lo stemma della Resistenza. Non ha aderito neppure il M5S, ma ci sono senatori e deputati come David Tripiedi, 28 anni idraulico, eletto in Lombardia: Sono qui come semplice cittadino e alla domanda del perch il suo Movimento, che ha dato vita alla ribellione contro la revisione dellart. 138 salendo sui tetti di Montecitorio, non tra i sostenitori della manifestazione, risponde: Chiedetelo al nostro capogruppo alla Camera, ripeto, sono qui come cittadino. Piazza del Popolo gi gremita mentre parte del corteo ancora all'altezza della discesa del Pincio. come dal palco lo ha definito Marco Travaglio, si fa normalit. Io ho firmato l'appello de Il Fatto confessa orgoglioso Carlo siamo ridotti a sudditi, ma non ci arrendiamo perch noi siamo cittadini e lo rivendichiamo nelle strade, come oggi. Latmosfera che si respira di gioia velata dalla preoccupazione come spiega bene Laura, 45 anni, operaia in una ditta di pulizie prima di essere licenziata: Sono felice di essere qui assieme a persone che mi assomigliano, ma non sono spensierata perch da luned dovr ricominciare a cercare lavoro come faccio ogni giorno da oltre un anno. Vagli a ripetere che viviamo in una Repubblica fondata sul lavoro come recita larticolo 1 della Costituzione quando un diritto che viene calpestato come fosse erba in un prato. Eccola la Via Maestra, il faro, la luce per farsi largo nel buio del tempo dei diritti negati. Questa la vera e sola rivoluzione da fare dice Marta che di anni ne ha 21 arrivata da Ancona con lautostop perch ha perso il pullman e voleva esserci a tutti i costi perch, spiega, i suoi genitori sono disoccupati e oltre al lavoro hanno perduto anche la speranza. Quella speranza che brilla nello sguardo vispo di Luca, 28 anni, capelli ricci, laureato in Economia e commercio che gli cammina affianco e racconta: Sono figlio di contadini, sani come la terra, che lavorano e io sono fiero di loro perch mi hanno cresciuto con i valori della Costituzione. Parole che confortano e non si confondono con
CI SONO Antonio Ingroia e An-
ieri stato il sole a riscaldare la passione di oltre 100 mila persone, tra cittadini e associazioni, oltre 200, arrivati da ogni parte dItalia, i pullman erano pi di 250, per giurare fedelt alla Carta e chiedere a gran voce che venga applicata. La Costituzione non si tocca, la difenderemo con la lotta lo slogan che risuona lungo le vie che da piazza della Repubblica portano a piazza del Popolo dove il corteo arriva alle 16. Mi sento fuori luogo ci dice Monica, 23 anni, impiegata di Reggio Emilia, che spiega: Dover manifestare per difendere ci che ci definisce liberi e uguali non , forse, una follia?. Una follia che ieri a Roma divenuta collettiva e che nel Paese alla rovescia,
tonio Di Pietro, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, ma dal palco parlano solo i cinque promotori della Via Maestra oltre al direttore e al vicedirettore del nostro giornale, Antonio Padellaro e Marco Travaglio. E anche molti giornalisti, anche quelli che fino a ieri non hanno mai speso una goccia di inchiostro per raccontare la ribellione al progetto di modifica della Costituzione, che oggi si rivelato essere un sentire comune. Questo bimbo ha quasi un anno, mio figlio, la Costituzione deve continuare a camminare anche con le sue gambe la riflessione pi intensa che ci regala una giovane mamma che si fa largo tra la folla spingendo il passeggino.
TRAMONTI
SUL CORRIERE della Sera il collega Luigi Ferrarella fa un piccolo scoop. Nella richiesta di affidamento in prova fatta pervenire al tribunale di Milano, scrive, i legali di Silvio Berlusconi non hanno indicato nessuna preferenza sulla onlus nella quale il nostro vorrebbe scontare il proprio debito con la giustizia. Ci sarebbe per lindicazione di voler indicare Arcore come base per la misura alternativa al carcere. Lobiettivo, confidano fonti vicine al Cavaliere, quello di evitargli i servizi sociali in una onlus, e di provare a farglieli fare in casa. Nello specifico, si direbbe, nella villa di Arcore. Questa difesa si baserebbe sulla con-
il Fatto Quotidiano
Affidamento
statazione (la valutazione sempre degli amici dellex premier) che Berlusconi ha ormai 77 anni, che incensurato e che economicamente indipendente. Per la presa in carico della pratica dal parte del tribunale di sorveglianza di Milano, del resto, si dovr aspettare almeno la primavera.
IL FACCENDIERE ARRESTATO IERI PER ESSERE EVASO DAI DOMICILIARI CONSERVEREBBE DIVERSE TELEFONATE CON LEX PREMIER
EX URSS
di Roberta
Zunini
uando tra un mese o un anno, al romanzo nero del berlusconismo si aggiungeranno altri capitoli, con nuovi scandali e nuove rivelazioni, sar utile ritrovare la dichiarazione che Sandro Bondi, falco poeta della nuova Sal, ha consegnato ieri ai media: Ci troviamo di fronte a metodi che ricordano i tribunali dellInquisizione, le cui vittime confessavano qualsiasi colpa ed erano indotti ad accusare altri malcapitati in seguito alla violenza che subivano. La vittima in questione, che ha scomodato di sabato il redivivo Bondi, Valter Lavitola, nuovamente arrestato. Stavolta per evasione dai domiciliari nella sua abitazione romana. E cos il faccendiere gi condannato per tentata estorsione a B., e tuttora plurindagato, stato portato nel carcere di Regina Coeli. che questultimo, che con Lavitola ha condiviso una lunga militanza nella corrente socialista prima di Forza Italia poi del Pdl, ieri si allineato a Bondi. Con gli stessi timori: Siamo davanti a un episodio di forzatura di procedure giudiziarie che portano alla custodia cautelare in chiave persecutoria. Lennesimo segnale che se la bomba Lavitola esplode, devaster la nuova Sal. SPESE DI GOVERNO
Le ipotesi sullarchivio Si comincia con Panama
vviso urgente per mister B. che, poverino, non desidera marcire in prigione come la Tymoshenko. Marted prossimo Kiev quasi sicuramente dar una risposta positiva allUe che ha proposto di scarcerare lex premier ucraina in cambio di accordi commerciali e del suo auto-esilio. E, a proposito di auto-esilio, nella confinante Bielorussia dove B. sarebbe potuto andare a svernare ospite del suo amico dittatore Alexander Lukashenko, anzich far marcire la gente in galera, la si manda direttamente a morte. Un inviato dellOnu ha denunciato che le violazioni dei diritti umani non solo non sono diminuite, ma aumentano come le sentenze alla pena capitale emesse da tribunali poco trasparenti. Qualcuno dovrebbe regalare a B. una cartina geografica perch, semmai cambiasse idea, non confonda l'Ucraina con la Bielorussia.
In pratica, Lavitola uscito in cortile mentre unaltra persona distruggeva la telecamera di sorveglianza fatta installare dai giudici di Napoli. Per lavvocato, invece, sarebbe tutto normale, visto che il braccialetto elettronico del suo cliente non ha dato lallarme. In ogni caso, il ritorno in cella di Lavitola ha peggiorato lumore del Leader Condannato. Da mesi, infatti, Silvio Berlusconi e la sua corte sarebbero terrorizzati dai pizzini e dagli avvertimenti spediti dal faccendiere un tempo craxiano. Prima lannuncio di un memoriale, poi lammissione di un archivio segreto di audio. Il curriculum di Lavitola nel centrodestra elenca fasi cruciali del berlusconismo: laffaire Montecarlo-Fini, la compravendita dei senatori per far cadere Prodi nel 2006 (dov imputato con lo stesso B.), lamicizia con il pugliese Tarantini, procacciatore di escort. Senza dimenticare gli oscuri incarichi allestero (Brasile, Panama e Kazakistan), la consulenza a Finmeccanica e il consiglio di B. di rimanere fuori Italia per non farsi arrestare. In questo contesto, va quindi inquadrata luscita di Bondi. Per la serie: Arrestate Lavitola per farlo parlare contro il Cavaliere. Una paura che accomuna sia il falco lealista Bondi sia la colomba Fabrizio Cicchitto. An-
Leventuale crollo di Lavitola in carcere, con tanto di collaborazione, farebbe perno sui ricordi del faccendiere e soprattutto sullarchivio audio di cui ha parlato per primo Sergio De Gregorio, ex senatore del Pdl ed ex socio di Lavitola. Che cosa potrebbe contenere? Chi ha raccolto le confidenze dellex craxiano rivela al Fatto che sono
tre le piste che porterebbero ai messaggi mandati nelle ultime settimane. La prima riguarda gli appalti a Panama. Alla procura di Napoli, Lavitola indagato per corruzione internazionale per i suoi rapporti con il presidente panamense Riccardo Martinelli, ospitato peraltro a Villa La Certosa, la residenza sarda del Cavaliere. Lavitola potrebbe aver conservato gli audio di alcune conversazioni
con Berlusconi sugli appalti di Impregilo in quella repubblica. Dal raddoppio del canale di Panama alla metropolitana e a un ospedale. Affari a tanti zero. A Napoli, in merito, stato sentito anche Massimo Ponzellini, il banchiere indagato a Milano per i finanziamenti al re delle slot Corallo ed ex presidente di Impregilo. Ai pm, Ponzellini ha confermato di aver ricevuto una telefonata di Berlusconi in
merito allospedale. A chiedere al Cavaliere di intervenire fu Lavitola, a sua volta pressato da Martinelli.
Security e Bunga Bunga nel castello di Tor Crescenza
Tecce
Nellestate del 2010, a distanza di un anno dallinizio degli scandali sessuali, Berlusconi decise a sorpresa di traslocare nel castello di Tor Crescenza, alle porte di Roma. Lavitola si pi volte vantato di aver garantito la sicurezza alle feste di B.. Sicurezza e anche altro, sul modello Tarantini. La conferma arriva da una telefonata fra Lavitola e la moglie di Tarantini, Nicla, cos riassunta dagli investigatori: Valter dice che Berlusconi teneva il rapporto solo per la f..a e quando lui (Valter) stava facendo la cosa del castello di Torre in Pietra veniva chiamato da Berlusconi di continuo, e continua dicendo che a lui (Berlusconi) quello che gli interessa di pi quella cosa della f..a. Quante chiamate continue di B. su f..a e dintorni, ha registrato Lavitola?
I due milioni in nero a Sergio De Gregorio
I FILE DI LAVITOLA Dagli affari panamensi, alle feste di Tor Cervara Ora anche Bondi lo difende: Contro di lui lInquisizione
Il processo di Napoli sulla compravendita anti-Prodi del 2006 spaventa molto il Cavaliere. E tra i segreti custoditi da Lavitola ci potrebbe essere anche una conversazione in cui il faccendiere convince B. a dare due milioni in nero a De Gregorio per farlo passare dallIdv al centrodestra. Lavitola infatti fu intermediario e postino di quella trattativa, che complessivamente cost tre milioni. Uno ufficiale per il movimento di De Gregorio, gli altri due sottobanco. Rileggiamo Bondi: AllInquisizione (i pm napoletani) le vittime (Lavitola) confessavano qualsiasi colpa ed erano indotti ad accusare altri malcapitati (il Condannato B.). Ieri a Palazzo Grazioli non stato un sabato tranquillo.
il Fatto Quotidiano
DEMOCRATIC PARTY
FACCIAMO le doparie, le primarie da sole non bastano. la proposta di Gianni Pittella, candidato alla segreteria del Pd che ieri ha partecipato alla convention di Campo Democratico a Roma. Mettiamo sotto osservazione i nostri eletti. Facciamo in modo che dopo un anno presentino un resoconto della loro attivit istituzionale. L'ultima parola, in questo modo, spetter agli iscritti e ai cittadini. Pittella si dice pronto al confronto: Non sono preoccupato dello scontro di idee, sono convinto che con Renzi, Civati e Cuperlo daremo vita a un bellissimo congresso. Tutti
Propone Pittella:
Facciamo anche le doparie
di Wanda Marra
insieme dobbiamo avere la fiducia e la forza di cambiare lItalia. La priorit, a suo dire, la legge elettorale: Va cambiata. Conclude con il suo cavallo di battaglia, il Sud: Il nostro Paese deve essere unito, il Mezzogiorno pu diventare una leva di sviluppo e di investimenti. LaPresse
inviata a Bari
gni volta che ci voltiamo indietro a guardare ci rende inquieti l'idea del tempo che abbiamo perduto. Comincia con le parole di Dietrich Bonhoeffer, teologo simbolo della Resistenza tedesca al nazismo la corsa alla segreteria del Pd di Matteo Renzi. Bari, sud, un anno dopo le primarie combattute fino allultimo e perse contro Bersani. Un anno in cui tutto cambiato, e il giovane Matteo ha dovuto ritarare obiettivi e tempi. A bordo del charter che lha portato nel capoluogo pugliese, dovera seduto in prima fila con la moglie Agnese, scherzava: Ogni anno, quando riaprono le scuole, facciamo le primarie. Davanti alla platea declama: LItalia ha perso 20 anni. Un palchetto al centro della sala della Fiera del Levante, niente jeans e camicia bianca, ma abito e cravatta scuri, cammina avanti e indietro.
QUALCHE foglio sul leggio, pi che altro va a braccio, alla ricerca della sua cifra per la battaglia in corso, ma soprattutto per la segreteria che verr. Un anno fa ero considerato un pericoloso sovversivo, poi basta perdere le elezioni e dicono 'eh per, forse Renzi'. Ma non sono n un appestato, n un eroe, ma coerente s. Sul palco, non ci sono le bandiere del Pd, qualcuno le sventola in platea. Renzi entra alle 16 e 48, introdotto dal sindaco Emiliano con lancio da concerto rock, sulle note dei Rem e parla per unora. Ma dice soprattutto una cosa: Apprezzo Napolitano, ma affrontare oggi il tema dellamnistia e dellindulto un
VECCHI NOMI Platea partecipe ma non entusiasta In sala Burlando, Latorre e Belcastro, ex Mpa e Responsabili
clamoroso autogol. Come facciamo a insegnare la legalit ai giovani e agli studenti se ogni sei anni buttiamo fuori i detenuti perch le carceri scoppiano?. Piuttosto, si possono cambiare la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi. Una presa di posizione netta che supera quella della cautela (che la cifra del Pd di Epifani) e nello stesso tempo avverte tutti dentro e fuori il partito che lui
non ci sta a trovarsi magari da segretario a mettere la faccia su un provvedimento che potrebbe salvare B., come chiarisce poi il fedelissimo Ermini. Tant vero che domani in un incontro con Epifani i suoi cercheranno di fermare la calendarizzazione. Messaggio che arriva forte e chiaro, tanto che il Quirinale si irrita. Non a caso Letta interviene: Le parole di Napolitano sul
CHIEDE la riforma del lavoro. Stoccatina sulla Costituzione che non si difende con le manifestazioni, ma applicandola. Annuncia a gennaio una grande consultazione tra gli insegnanti. Tracce, che andranno riempite. La platea lo applaude, ma non si strappa i capelli. Il pubblico partecipe, ma non entusiasta. Renzi, per una volta, fatica a trovare un'empatia, in un territorio che non il suo (lanno scorso al sud and molto male) e in una veste che ancora non gli appar-
tiene. La sala si riempie solo alla fine. I renziani, accorsi in massa, sono tesi, preoccupati: Bari, dicono nellattesa, vedendo le molte sedie vuote. Ma non a caso ha scelto di partire da qui per cambiare il verso al Pd (lo slogan della sua campagna). C' un po di partito: il responsabile Comunicazione, Funiciello, Paganelli. Ci sono gli ex bersaniani, come Stefano Bonaccini, segretario dellEmilia Romagna, ora a capo del comitato e Alessia Morani, coinquilina di Alessandra Moretti. E tantissimo ceto politico, non tutto un buon affare per il fu Rottamatore: Claudio Burlando e Nicola Latorre, Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle primarie di Palermo tra le polemiche e persino Elio Belcastro, ex Mpa, ex responsabile (Sto fondando il gruppo Leali per lItalia. Per Renzi). Lui dal palco prova a lanciare un paio di messaggi: Non si sale sul carro, il carro si spinge. E poi: Fanno bene ad aver paura di noi, vogliamo fare una rivoluzione radicale. Non si fa mancare la fase immaginifica: Dobbiamo essere dei nomi. Il 288 e il 289 sono due numeri finiti sui giornali: una mamma e il suo bambino, il feto legato ancora al cordone ombelicale, con i sommozzatori che li hanno trovati che avevano le maschere rigate di lacrime. Cercavano la libert, come fa ognuno di noi quando cerca di cambiare la propria vita. Tra le parole chiave sui pannelli ci sono strada e cambiamento. Insieme a coraggio e speranza. Ogni uomo deve mantenere le promesse di bambino, dice citando Holderlin questa volta. Chiss se il pronostico super favorevole sar rispettato e se il segretario Renzi manterr le sue promesse.
l partito non pu pi essere un trampolino verso incarichi pi importanti. Nel giorno in cui il favoritissimo Renzi comincia la corsa verso le Primarie, lo sfidante Gianni Cuperlo gli recapita un (indiretto) messaggio, che poi la summa della sua linea: partito forte, con un segretario che non deve essere automaticamente il candidato premier. Anzi. Il diversamente dalemiano Cuperlo parla da Roma durante lassemblea nazionale di Campo Democratico, lassociazione-corrente fondata da Goffredo Bettini, demiurgo della sinistra capitolina. Lassise al teatro Quirino diventa, di fatto, un palco per il lancio delle altre tre candidature.
GIUSEPPE CIVATI
IL DEPUTATO triestino parte con un avviso ai naviganti: Basta con la stagione in cui la direzione politica stata interpretata per fare qualcosa di diverso o pi importante subito dopo. Ossia, Renzi non pensi di essere solo un segretario di transizione, in attesa delle Politiche che verranno (ammesso che vinca). Quindi, necessario ripensare il ruolo dei circoli, per troppo tempo relegati solo a comitati elettorali. Non possiamo chiedere ai ragazzi di 20 anni di entrare in comitati permanenti. Daltronde, continua Cuperlo, se Renzi vuole cambiare verso allItalia
l guastatore stufo delle larghe intese e vuole riprendersi i 4 milioni di voti di Grillo perch sono nostri potenziali elettori. Promette di ricostruire una sinistra che vada da Prodi a Rodot. Giura guerra alle correnti: Epifani riuscito a metterne 14 nella sua segreteria. Fedele al suo ruolo di eterno dissidente, Giuseppe Civati racconta allassemblea di Roma il suo progetto per un Pd molto ma molto diverso. Non a caso, inizia criticando il segretario: Epifani come Linneo (il naturalista svedese che nel 18secolo riform la nomenclatura degli organismi viventi, ndr): ha catalogato 14 correnti, ed perfino riuscito a trovare un fioroniano-giovane, una cosa rarissima, come un Gronchi Rosa. C anche la frecciata per Renzi: Da sempre preferisco sempre preferisco non fare un one man show come quello di Matteo a Bari, ma dare il via a questo congresso discutendo, per proporre unalternativa seria di governo, un esecutivo politico". Per Civati il congresso significa riportare la politica da Marte sulla Terra. La sua direzione di marcia chiara: C tanto spazio a sinistra, abbiamo lasciato autentiche praterie a M5S. Sono mesi che aspetto il dibattito dentro Cinque Stelle, perch voglio recuperare i i 4 milioni di
RINNOVI
SI CONCLUSO ieri il processo abbreviato Il Principe e la scheda ballerina sul tentativo da parte del clan dei casalesi di riciclare denaro attraverso la costruzione nel Casertano del centro commerciale Il Principe e sui brogli elettorali avvenuti a Casal di Principe in occasione delle elezioni amministrative del 2010. La sentenza emessa dal gup Eduardo De Gregorio, ha in parte accolto le richieste del pm Ardituro e Woodcock. Tra i condannati figura in particolare Mario Cacciapuoti (due anni e otto mesi), ex capo dellufficio tecnico di Casal di Principe, accusato di corruzione in concorso con lex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino; questultimo, tuttavia, ha scel-
il Fatto Quotidiano
Offr a Cosentino
to il dibattimento, ad oggi in corso. Cacciapuoti stato riconosciuto colpevole di avere offerto a Cosentino la concessione in cambio della sua permanenza a capo dellufficio tecnico. A fare da tramite Giovanni Lubello, genero del boss Francesco Bidognetti, e Cipriano Cristiano, ex sindaco di Casale, condannati a cinque e otto anni.
di Paolo
Tessadri
i chiude lepoca del Kaiser Durnwalder e del Principe Dellai, i due governatori rispettivamente dellAlto Adige e del Trentino. Il primo rimasto sulla poltrona di presidente per 24 anni, il secondo per 13, prima di essere eletto alla Camera per Scelta Civica, diventando il capogruppo di un partito inesistente. Il 27 ottobre, infatti, si vota per le regionali in Trentino Alto Adige e loro non saranno della partita. Il voto regionale ma solo di facciata, perch la Regione una scatola vuota, dispendiosa e tenuta in piedi solo perch non si sa ancora che cosa farne. Il consiglio regionale si riunisce ogni tanto per mantenere un collegamento politico, ma ormai privo di ogni competenza ed la somma dei due consigli provinciali, di Trento e Bolzano.
DENTRO E FUORI
Michaela Biancofiore riprova da Forza Italia, Luis Durnwalder invece lascia Ansa/LaPresse
mare voti, il 48 per cento, i seggi 18 e la maggioranza assoluta. I partiti della destra tedesca sono divisi, come i partiti di lingua italiana e la Sdtiroler Volkspartei far, come sempre, quello che vuole. Candidato governatore Arno Kompatscher, che ha il
27 OTTOBRE Le elezioni delle due Province autonome daranno poi vita alla scatola vuota dellente regionale
difetto di essere il pupillo di Durnwalder. Dunque: c qualcosa di nuovo, anzi dantico. Con Durnwalder e Dellai si chiude unepoca, ma si chiude anche il tempo dei bilanci grassi, in cui lente pubblico invadeva quasi tutte le sfere economiche e un fiume di soldi arrivava da Roma. LItalia deve aggrapparsi allEuropa per non precipitare nellAfrica, ricordava il trentino Alcide De Gasperi. Il Trentino Alto Adige deve aggrapparsi al suo futuro per non precipitare dallappartamento pi alto del condominio Italia.
IL 27 OTTOBRE si eleggeranno, dunque, i consigli delle due Province, autonome in quasi tutto e con bilanci non pi ricchi come nel passato, colpa della forte sforbiciata operata soprattutto da Monti. Non per questo la poltrona di presidente meno appetibile. Anzi, in Trentino si stabilito il nuovo record di candidati: 24 le liste in lizza, due in pi rispetto allultima volta, 11 in corsa per la carica di governatore, cinque in pi rispetto al 2008. Su mezzo milione di abitanti sono 784 i candidati, di cui 295 donne. Un piccolo esercito, insomma. I pi titolati alla corsa sono Ugo Rossi, un autonomista con lo sguardo sul sociale e al centrosinistra, leader del Partito Autonomista Trentino Tirolese, e Diego Mosna, imprenditore, patron della Trentino Volley, pi volte campione del mondo, presidente della Lega di Pallavolo di Serie A. appoggiato da alcune liste civiche, sganciate dai partiti nazionali, bench la connotazione sia centrista con la testa che guarda a destra. Forza Italia in piena crisi e la commissaria Michaela Biancofiore, lamazzone di Silvio, ex sottosegretaria alle Pari opportunit dimissionata da Letta, ha imposto lex presidente del consiglio provinciale Giacomo Bezzi, famoso per i suoi numerosi viaggi e relative spese. Uno che solo pochi mesi prima aveva deciso di appoggiare Beppe Grillo per poi buttarsi tra i berluscones. Forza Italia data nellultimo sondaggio al 7 per cento, Bezzi all11. Ma si sa, dove mette le mani Michaela rimane solo il deserto. A capo del partito a Bolzano ha catapultato Alessandro Bertoldi, un ragazzotto che le spara
autostrada del Brennero la bretella autostradale che da Modena L porta verso lAustria attraversando Emilia, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige: 314 chilometri, 23 uscite, sede logistica a Trento, ricche entrate economiche per Comuni, Province e Regioni che ne detengono la concessione in una articolata compropriet. La societ che gestisce la A22, Autostrada del Brennero Spa, infatti a stragrande maggioranza capitale pubblico: l81,17% detenuto da enti locali, laltro 18,74% un capitale misto, privato, ma soprattutto pubblico, attraverso societ di secondo livello controllate da Comuni e Province. La concessione, bene dirlo, oramai in scadenza: entro la prossima primavera, infatti, la A22 dovr trovare un diverso assetto proprietario ricorrendo a una gara a evidenza pubblica, o, come sperano
gli attuali concessionari, conservando in una qualche forma lo status quo. Per fare questo, nei mesi a venire, gli enti locali difenderanno limportanza della mano pubblica nella gestione di unarteria viaria cos importante per il Paese. Si parler di scippo, si prover a far convergere il governo verso un ampliamento dellattuale concessione.
BENE, PERCH LA STORIA di Giovanna Giugni, per anni consigliera comunale Idv al Comune di Trento, oggi candidata alla Provincia da indipendente con Sel, ci dice che il cittadino che ci mette i soldi, ma anche lente locale che lo rappresenta nella com-
PUBBLICA?
La A22 unautostrada concessa alla Autobrennero Spa, societ a capitale per lo pi pubblico. La concessione scade in primavera Ansa
pagine azionaria, non ha alcun diritto di controllare quello che fa lAutobrennero. Questo almeno scritto in una sentenza del Consiglio di Stato che poche settimane or sono ha impedito alla consigliera e al Comune di Trento che si era interessato della faccenda, di avere risposta a una domanda semplice: chi viaggia gratis sullAutobrennero? La domanda era stata posta dalla Giugni anni fa. Una prima volta in Consiglio comunale, successivamente, attraverso il difensore civico di Trento, infine in unaula di tribunale. Il mio sospetto confida la Giugni che tra questi ci fossero i consiglieri regionali. In diversi, infatti, avevano restituito la tessera omaggio. La Regione Autonoma, con il suo 32,2% lazionista maggiore della societ. La sezione del Tar di Trento aveva dato ragione alla Giugni. A quel punto, per, lAutobrennero che avrebbe dovuto fornire alla consigliera lelenco aggiornato dei beneficiari, fece ricorso. Lamministratore delegato Paolo Duiella aveva posto la sua linea di difesa sullavamposto della societ per azioni che non tenuta a dare conto delle persone omaggiate. Pare che la
il Fatto Quotidiano
SCOMUNICHE
SI CONCLUSO con numerose condanne il processo abbreviato Il Principe e la scheda ballerina sul tentativo da parte del clan dei casalesi di riciclare denaro attraverso la costruzione nel Casertano del centro commerciale Il Principe e sui brogli elettorali avvenuti a Casal di Principe in occasione delle elezioni amministrative del 2010. La sentenza stata emessa poco fa dal gup Eduardo De Gregorio, che ha in parte accolto le richieste del pm Antonello Ardituro, titolare dellinchiesta assieme al collega Henry John Woodcock. Tra i condannati figura in particolare Mario
Casalesi, condanne
per riciclaggio e brogli elettorali
Cacciapuoti (due anni e otto mesi), ex capo dellufficio tecnico di Casal di Principe, accusato di corruzione in concorso con lex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino; questultimo, tuttavia, ha scelto il dibattimento, che in corso davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Rodano
alsi amici. La definizione lapidaria destinata al Fatto Quotidiano. Compare sul dorso destro del blog di Beppe Grillo, nella rubrica dedicata ai commenti degli utenti selezionati dai gestori del sito. Limmagine che accompagna il post un lupo con la maschera da pecorella. Lautore si firma Tinazzi. Latto daccusa nei confronti del giornale non usa gentilez-
ze o giri di parole. Altrettanto dura, arriva immediatamente la rivolta della stragrande maggioranza degli attivisti sul blog. I commenti sono spietati: Ma vi siete bevuti il cervello? Non vi riconosco pi!. E ancora: State diventando paranoici, Grillo, meglio che per qualche giorno taci, Ci state trasformando in un movimento xenofobo, io vado via a gambe levate. Le parole di Tinazzi che hanno fatto infuriare i commentato-
ri sono le seguenti: Possente campagna sul Fatto Quotidiano, che ha sostituito lUnit come organo del PD (menoelle, ndr) ricca di battute e insulti contro Beppe Grillo (nuovo leghista) e parte della rete M5S che non si prostra alle
borghezio oriented e invito a mandare a fare in culo i garanti dellM5S, nonch sobillare i nostri senatori e deputati. Infine, le conclusioni dellinvettiva: Sempre vero: chiosa Tinazzi meglio nemici diretti che falsi amici.
LEGA in corteo, scontri tra polizia e autonomi on la chiamano pi Bossi-Fini, ma Bossi. E punto, perch Fini andato. Una legge atN tualissima, che stabilisce principi giusti, che migliaia di militanti del Carroccio, giunti da tutto il nord dItalia riempiendo 60 pullman, hanno difeso sfilando in corteo nel centro di Torino. In testa Umberto Bossi, il primo ad arrivare dopo leuroparlamentare Mario Borghezio, il segretario federale Roberto Maroni, il governatore del Piemonte Roberto Cota, il capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti, il sindaco di Verona Flavio Tosi, il segretario lombardo Matteo Salvini, Roberto Calderoli. Poche centinaia di metri in l il corteo 'antirazzista di autonomi ed anarchici che ha fatto vivere momenti di tensione e si chiuso con quattro fermati, accompagnati in Questura per accertamenti, e una ventina di contusi, tra cui un carabiniere e un dirigente della Polizia.
ORGANO DEL PD Lautore ha collaborato con lex sindaco di Albano del Pdl. E su Twitter, Becchi insulta Scanzi per aver ricordato il passato di Casaleggio
Beppe Grillo. Accanto, il post di Tinazzi contro il Fatto Quotidiano LaPresse
Posso solo non acquistare il Fatto Quotidiano; pi serio comprare lUnit o nulla (come faccio da tempo), giornale di partito non mascherato che non ti prende per il culo. Lautore dellattacco al Fatto nickname Tinazzi si chiama Ernesto Leone. Nel suo curriculum vitae, che circola in rete, si definisce dirigente dazienda con ampia autonomia nella piccola industria. Quello che non c scritto che ha collaborato con lex sindaco di Albano Laziale del Pdl, Marco Mattei. Leone lorganizzatore del meetup blog 878, che ha base a Roma e
somma, sarebbe diventato una velina di Epifani, Bersani e Renzi. La colpa del giornale aver assunto una posizione critica nei confronti delle parole di Grillo e Casaleggio sul reato di clandestinit. Non bastasse la linea politica prosegue Tinazzi ci sarebbe anche la questione della pessima qualit: Con articoli di basso livello e mediocri ricchi di insulti, velate porcate e accuse di xenofobia,
coinvolge 520 attivisti. Un gruppo - come si legge sul Manifesto, a firma Andrea Palladino - che da tempo si assunto il ruolo di manganellatore allinterno del M5S. Non ha una veste ufficiale e riconosciuta, ma un peso molto forte sulla rete, dove riesce ad agglutinare quella base informe nata e cresciuta attorno al blog di Beppe Grillo.
SULLE QUESTIONI legate allimmigrazione, ma non solo, il gruppo 878 avrebbe una decisa connotazione di destra. Alle critiche inappellabili di
Tinazzi, ieri pomeriggio, si sono aggiunte quelle dellideologo pentastellato Paolo Becchi. Su Twitter, il filosofo ha rivolto un pensiero poco affettuoso al giornalista del Fatto, Andrea Scanzi: Posso dire una cosa volgare? Andrea Scanzi mi ha rotto il cazzo. Nemmeno laccount di Beppe Grillo si sottratto. Prima dando spazio a una smentita di Casaleggio (Non mi sono mai candidato in Forza Italia. Andrea Scanzi dice il falso), poi riprendendo il tweet di un attivista: Andrea Scanzi ci campa sul Movimento, sparando cazzate.
Pacelli
rano le sette del mattino di ieri quando tre giornalisti hanno E aperto le porte delle rispettive case ai carabinieri del nucleo investigativo di Catania. Il loro reato: aver fatto uno scoop sui pizzini che Toto Riina continua a mandare dal carcere di Opera. Per questo sono scattate le perquisizioni nelle abitazioni di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza del Fatto Quotidiano e di Riccardo Lo Verso di livesicilia.it. A disporre le perquisizioni il procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro della Procura di Catania che ha aperto un fascicolo sulla presunta fuga di notizie. Lo snodo principale lo scoop, pubblicato dal Fatto lo scorso 9 ottobre,in cui si racconta di possibili nuovi attentati progettati dal Capo dei Capi Salvatore Riina. La Juve una bomba: cos il boss dal carcere dove recluso al 41 bis parlava in codice continuando a guidare lala stragista di Cosa nostra. E grazie ad una nuova alleanza con la Sacra Corona Unita pugliese sarebbe pronto ad inaugurare una nuova stagione di
strage. Lobiettivo sono sempre i magistrati che indagano sulla trattativa. Su questo la procura di Caltanissetta ha aperto uninchiesta, nata dalla lettera anonima di un uomo donore di Alcamo che invi a marzo scorso una missiva alla procura di Palermo annunciando nuove stragi. A raccontare la vicenda sulle pagine de Il Fatto i cronisti Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, e nello stesso giorno, alle sei di mattina, anche il collega Riccardo Lo Verso aveva riportato la stessa notizia sul quotidiano on line livesicilia.it.
PER I MAGISTRATI di Catania, che si occupano dei reati commessi e subiti da magistrati della procura di Caltanissetta, per, qualcuno ha fornito la notizia venendo meno al proprio dovere e compiendo i reati di violazione di segreto dufficio, con laggravante di aver favorito la mafia. Il fascicolo ancora senza indagati e i giornalisti non sono stati iscritti ma intanto sono scattate le perquisizioni. Nelle abitazioni dei tre cronisti sono stati sequestrati alcuni file pre-
alla giurisprudenza che promana dalla Corte europea dei diritti delluomo di Strasburgo. Il Governo italiano se vuole cancellare questo primato negativo deve allineare subito la legislazione alle pi civili e liberali norme europee. Anche lordine dei giornalisti di Sicilia e lassostampa regionale ha espresso con un comunicato la propria solidariet. Ancora una volta - scrivono - i giornalisti pagano per aver pubblicato notizie di rilievo e probabilmente sono anche vittime di contrasti e contrapposizioni tra diversi uffici giudiziari. (..)
FATTI CHE TESTIMONIANO la dif-
LA SOLIDARIET La Procura di Catania ha aperto un fascicolo per fuga di notizie Protesta lUnione nazionale dei cronisti italiani
senti sui pc, hard-disc esterni e sono stati sfogliati alcuni documenti. Immediata la solidariet espressa nei confronti dei cronisti da parte dellUnci, lunione nazionale dei cronisti italiani, che ricorda come appena ieri il commissario per i diritti umani della Unione europea, Nils Muiznieks, ha direttamente criticato lItalia per larretratezza delle sue norme sul diritto allinformazione e per non essersi ancora uniformata
ficolt di continuare a svolgere il nostro lavoro e sui quali sentiamo il bisogno di chiedere da una parte alle forze dell'ordine pi attenzione per la sicurezza dei colleghi e dall'altra alla magistratura di applicare coerentemente le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, che tendono ad escludere che la portata dei risarcimenti sia tale da indurre i giornalisti a non fare pi il loro lavoro.
ULTIMO APPRODO
SE ENRICO LETTA dice io la legge Bossi-Fini da politico e cittadino la abolirei, lItalia deve dotarsi di nuove norme sul diritto dasilo, il suo nemico pi fidato, Angelino Alfano fa sapere che il tema dellabolizione una declamazione demagogica. Il ministro dellInterno si espresso cos dinanzi ai cronisti, a Prato, dopo una riunione in prefettura. Non che se si abolisce la Bossi-Fini si risolve il problema dei morti in mare. Non che se si abolisce il problema della Bossi-Fini ha aggiunto Alfano smettono di imbarcarsi illecitamente o di morire in mare perch cos si rende tutto pi sicuro. Non si pu trasformare un grande dramma europeo del Mediterraneo in una questione di demagogia politica. Insomma, il governo su un tema cos delicato non pare abbia un parere unitario. A dare un incoraggiamento a Letta il ministro per lInte-
il Fatto Quotidiano
Legge Bossi-Fini,
A bordo del Libra
grazione Kyenge: il percorso gi avviato in Parlamento per abolire il reato di clandestinit previsto dalla legge Bossi- Fini deve proseguire anche se trover una maggioranza diversa rispetto a quella che abbiamo attualmente al governo. Alfano avvisato.
Il comandante Pellegrino
inviato a Agrigento
persone a bordo. Lo abbiamo raggiunto, erano 87, tra cui 8 donne. Li abbiamo salvati.
A quel punto avete respirato un po?
nente di vascello, i giornali la descrissero come una sorta di soldato Jane made in Italy.
erch il Mediterraneo non continui a essere un mare di morte, da luned lItalia metter in campo una missione umanitaria navale e aerea. La scelta unilaterale, lobiettivo rendere sicuro quel tratto di mare che separa lAfrica e le sue coste della disperazione, dallItalia. Lo ha detto ieri Enrico Letta, consapevole che nelle prossime settimane gli sbarchi continueranno. Non si fermano e non si sono fermati neppure dopo lultima tragedia di venerd notte nelle acque a 60 miglia dalle coste di Lampedusa, con il capovolgimento di un barcone con 250 migranti a bordo. Nelle ventiquattro ore passate i tentativi di approdare a Lampedusa non si sono mai fermati. A terra e in mare uomini e donne che in questi giorni stanno lavorando senza sosta. Civili e militari. Catia Pellegrino, 37 anni, nata a Cupertino, provincia di Lecce, la prima donna comandante di una unit navale. al timone del pattugliatore Libra, la nave della Marina militare che nella serata di venerd ha salvato centinaia di naufraghi. Da allora il tenente di vascello Pellegrino e i suoi uomini non hanno avuto un attimo di tregua. Labbiamo raggiunta telefonicamente.
Il Canale di Sicilia non ti concede questo lusso. Perch arrivato un terzo allarme, intorno alle dieci del mattino. Un altro gommone con 92 persone.
Quali sono i rischi quando recuperate dei naufraghi?
Quello era un film, bello, certamente, ma la realt diversa. Sono un marinaio, un tecnico formato per affrontare situazioni difficili. Quando ho avuto il comando di nave Libra pensavo di dovermi occupare
unoperazione che richiede molta attenzione. Spesso i barconi hanno una galleggiabilit assai precaria e in queste ore le condizioni del mare non sono certo ideali. Stiamo operando con un mare a forza 3-4, e ci rende tutto molto complicato.
Come recuperate le persone in acqua?
IN PRIMA LINEA
In mare, abbiamo appena concluso le operazioni di un ultimo soccorso e abbiamo imbarcato 87 naufraghi. Allalba ne avevamo salvati altri 92. Molte donne, tanti bambini.
Le prime sensazioni.
Il tenente di vascello, Catia Pellegrino, prima donna della Marina militare a comandare un pattugliatore, il Libra, impegnato nelle operazioni dinanzi alle coste siciliane Ansa
Non facciamo mai avvicinare il pattugliatore, usiamo mezzi minori come i gommoni, facciamo indossare i giubbotti di salvataggio ai migranti, poi li trasbordiamo. Non eravamo lontani. Ho fatto subito alzare in volo lelicottero. I naufraghi erano in acqua, nuotavano, si agitavano. Una situazione di estremo rischio. Abbiamo lanciato salvagenti e zattere autogonfiabili. Il tempo di arrivare e abbiamo cominciato a tirarli su. Cerano anche altre unit, elicotteri, velivoli, noi abbiamo coordinato le operazioni. Abbiamo lavorato fino alle due del mattino.
Poi il secondo allarme. Lei ha dato lordine di lanciare le zattere di salvataggio dallelicottero.
LIMPEGNO DI LETTA Da luned, lItalia avvier una missione umanitaria navale e aerea. Lobiettivo rendere sicuro quel tratto di mare che separa lAfrica e le sue coste della disperazione dallItalia
di vigilanza pesca, mi sono ritrovata a salvare esseri umani. un compito duro. Mi sento utile, e cos lequipaggio. Sappiamo di fare una cosa necessaria.
Quando ha saputo del naufragio del 3 ottobre a Lampedusa, cosa ha provato?
Pena e tenerezza. Spesso si fa fatica a immaginare il livello di disperazione che si deve avere dentro per mettersi in mare in queste condizioni, rischiando la vita, anche quella dei loro figli, alla ricerca di qualcosa che nel proprio Paese impossibile trovare. Un po di benes-
sere, o forse solo un po di pace. Il lavoro non finisce mai, ma cerchiamo di dare il massimo a questa gente che ha perso tutto.
Pu raccontarci cosa successo venerd?
S, ero abbastanza vicina quando arrivato lallarme, ho fatto partire subito lelicottero, questo ci ha consentito di lanciare quattro zattere autogonfiabili e un buon numero di giubbotti di salvataggio. Quando siamo arrivati col Libra il barcone era gi affondato. Se non avessero avuto le zattere in pochi avrebbero resistito.
Quando lei venne nominata te-
Mi sono sentita ferita, come marinaio, come ufficiale e come comandante di una unit navale. Lho vissuta come una sconfitta, non deve succedere pi. Noi ce la stiamo mettendo tutta.
STORIA DI ANITA
i chiamo Anita Likmeta, sono arrivata in Italia 16 anni fa. Sono M lesempio perfetto di quello che accade oggi nel mondo. Io sono una immigrata proprio come quegli egiziani, libici, somali, etiopi che stanno ammassati in centri che sembrano dei veri e propri campi di concentramento. Io sono una delle migliaia di persone, non rifugiati politici, non profughi di guerra, non immigrati clandestini, ma persone che anni fa hanno attraversato il mare su un barcone, sperando di trovare in Europa qualcosa di meglio rispetto allo scenario di morte che lasciava. Io vengo dallAlbania. A casa mia cera la guerra civile, e voi per fortuna non lo sapete, non lo sapete pi cosa una guerra civile. Non sapete pi cosa vuol dire quando ci si ammazza tra fratelli, tra cugini, tra vicini di casa, tra un paese e laltro. Si spara a vista, a qualunque cosa si muova, si entra nelle case, si fanno i rastrellamenti, si stuprano le donne. Ricordo lucidamente il giorno che precedeva la partenza. Un pomeriggio pieno di nuvole di fine maggio. Non comprendevo la dimensione del-
le cose. Lidea di partire per lItalia sembrava un sogno. Nessuno dalle mie parti amava lItalia. LAlbania stata invasa dai fascisti, i quali non avevano certo portato la civilt, n il diritto, n larte. Guardavo le mani di mia nonna piene di crepe e ruvide e il suo odore che assomigliava ai legni bagnati dalla pioggia dinverno.
LANNUSAVO per fotografare nel mio cuore quellistante, quel momento che non passava mai, fermo, indeciso, tiepido. Ci alzammo e rientrammo a casa. Udii la voce di mio nonno: Dov Nini?; trattenevo le lacrime, volevo essere pi forte delle mie emozioni. Respirai profondamente. Entrai nella stanza dove lui sedeva in un angolo a fumare le solite sigarette. In mezzo alla stanza cera una stufa a legna e sui lati di essa dei barattoli di vetro con olio di ricino e un filo che si accendeva per illuminare lambiente. Un grido, il mio, Nonnino io me ne vado, vado ora e mi dipinsi il volto di una espressione felice che volevo gli rimanesse per sempre di me. Lui si alz nonostante i suoi acciacchi, i suoi occhi erano tristi. Mi mise una mano sul volto e mi disse: E
FOTO STORICA
1991: la nave Vlora a Bari. Sopra, Anita Likmeta Ansa
dove vai?, e io vado in Italia nonno e lui brava, diventa una brava bambina italiana. La nonna mi prese per mano e mi port fuori dalla stanza, ma i miei occhi rimasero fissi su di lui e mi ripetevo che sarei ritornata. Fuori ad aspettarmi cera mio zio con la carrozza trainata dal cavallo che mi avrebbe portato fino alla prossima citt e l avremmo preso lautobus per arrivare a Durazzo. Partimmo. Vedevo da lontano la casa dei nonni rimpicciolirsi a ogni metro che facevo. A un certo punto tutti i miei amici che si erano nascosti nel-
la collinetta uscirono urlando il mio nome e inseguendo la carrozza tutti insieme. Ciao Nini, ciao. Anche noi verremmo. Ci vediamo presto. Urlavamo, piangevamo, ridevamo contemporaneamente.
DURAZZO. Dinanzi a me cerano molti
piccoli imbarcaderi, appoggiati vicino al porto che non era pi controllato dalle forze dellordine. Anarchia totale. Gente che tentava di salire e veniva buttata gi, gente in coda, gente che pagava, gente che tentava di mettere un
bagaglio pi voluminoso e gli veniva scaricato direttamente in mare, disperati vestiti nei modi pi strani, soldi che passavano da una mano all'altra, spintoni, bambini attaccati alle madri che urlavano. Si parte e io rimango seduta a poppa per guardare il mio paese scomparire lentamente. Arrivammo a Bari. Io, mia madre, mio fratello e sorella abbracciati. Ci controllarono come se avessimo i pidocchi. Un amico di famiglia ci port a Pescara. Sono passati degli anni e io sono cresciuta, ho studiato, ho frequentato lAccademia dArte drammatica Corrado Pani, ho successivamente conseguito la laurea nella facolt di Lettere e Filosofia, ho lavorato con dignit. La libert racchiude in s la possibilit di essere felici. E la possibilit di essere felici non altro che la possibilit di scegliere: un vestito, la fede, un partito politico e, attenzione, un luogo dove vivere serenamente, lavorare e mettere su famiglia. il cardine del diritto delluomo, della convivenza con i suoi simili, il cardine della nostra vita per il quale molti prima di noi hanno lottato e perso la vita, per il quale oggi ancora si lotta e si muore.
il Fatto Quotidiano
ULTIMO APPRODO
NON C DUBBIO che occorra anche una presenza di coordinamento e di gestione dellemergenza da parte di un nucleo di inviati del governo che fiancheggi le autorit locali. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una conversazione telefonica con il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini. Lo scambio di idee partito dalla profonda impressione suscitata dalla nuova tragedia in mare si concentrato sia sulle misure pi immediate sia sugli interventi pi organici da impostare in sede nazionale e in sede europea, spiega lufficio stampa del Quirinale in una nota.
Napolitano: Anche
il governo in campo per lemergenza
Massima urgenza presenta il problema della destinazione delle bare che si sono accumulate nellisola e del rapporto con le famiglie che giungono dai luoghi di provenienza delle vittime per identificare e riconoscere i loro cari. E urgente il problema del trasferimento in altri centri siciliani dei so-
pravvissuti a cui lisola non pu ulteriormente garantire una civile assistenza. Per questi motivi non c' dubbio che occorra anche una presenza di coordinamento e di gestione dellemergenza da parte di un nucleo di inviati del governo che fiancheggi le autorit locali.
Lintervista
Quello al quale siamo davanti un fenomeno di massa e i fenomeni di massa non si risolvono cos, non si combattono con i processi.
Viene da chiedersi a cosa serva il processo...
Le bare dei 339 migranti morti vengono caricate sulla Cassiopea. Il salvataggio di un naufrago e, sotto, il procuratore aggiunto di Torino, Paolo Borgna Ansa
di Emiliano
Liuzzi
i immigrazione, clandestini, profughi e altre questioni se ne occupa tutti i giorni, perch di mestiere Paolo Borgna, fa il magistrato, procuratore aggiunto a Torino. Ma soprattutto ne ha scritto molto, per i giornali, sui libri. Borgna forse la persona che sull'argomento, se ci fosse un governo con l'intenzione di affrontare il problema e non DALLA PRIMA
di Marco
solo accantonarlo, dovrebbe avvalersi come consulente. Anche perch, visto che fa il magistrato e deve perseguirli, li vede negli occhi. Sa quelli che scappano da cosa scappano e quelli che arrivano per delinquere di quali delitti sopravvivono. Sarebbe meglio, come primo passaggio, spiega al Fatto Quotidiano, fare molta chiarezza sull'argomento e iniziare a parlare di reato, certo, ma anche di burocrazia. Perch questo uno dei principali problemi.
LA LEGGE MARONI inutile e costosa I fenomeni di massa non si combattono con il codice. E vanno separati quelli che arrivano per lavorare dai delinquenti abituali
S, e partiamo con un principio che deve essere chiaro a tutti: l'articolo di legge che mette sullo stesso piano immigrati che arrivano per lavorare e quelli che sono delinquenti abituali profondamente ingiusto.
Immigrati buoni e immigrati cattivi?
A niente. soltanto un segnale ideologico, solo un segnale ideologico che non risolve il problema, neanche lo scalfisce.
Esiste allo stato attuale una strada per limitare questo intoppo?
Non ho detto questo. Parlo di diverse motivazioni. Ci sono persone che arrivano dallestero motivate nel trovare un lavoro, per quanto in questo periodo di crisi sia possibile. E lirregolare onesto purtroppo non ce la fa.
Perch?
S, una strada ci sarebbe. Ed quella che accennavo all'inizio: rendere snelle e veloci le procedure per chi viene in Italia per cercare lavoro e magari lo ha trovato; in modo da non costringerlo alla irregolarit. E concentrarsi invece sulle espulsioni (reali e non solo sulla carta) di coloro che commettono crimini seri.
Altro discorso sono i profughi.
Travaglio
a purtroppo totalmente estraM neo al tema dellindulto, che uno sconto sulle pene derivanti da condanne definitive, dunque non riguarda un solo innocente: solo colpevoli. Adinolfi, povero tapino, ci era gi cascato laltro giorno, quando lacrimava sui poveri cristi in custodia cautelare: con lindulto non ne uscir neppure mezzo, visto che si applica solo ai condannati definitivi. Lo sventurato conclude che la proposta Manconi esclude la cumulabilit dellindulto e questa sarebbe la prova che Berlusconi non centra. Ora, la proposta Manconi si avvale, al momento, di un solo voto (quello di Manconi), mentre i provvedimenti di clemenza richiedono la maggioranza parlamentare dei due terzi. Ma soprattutto la non cumulabilit dellindulto pu al massimo escludere che Berlusconi possa usufruirne per la condanna Mediaset, gi decurtata di tre anni dallindulto del 2006; il Cavaliere potr invece spendere il nuovo bonus per tutte le condanne che dovessero piovergli sul capo nei processi Ruby, Ruby-ter, De Gregorio, Tarantini e cos via, visto che non risultano esclusi da alcuna proposta allo studio i reati di concussione,
corruzione, corruzione giudiziaria e induzione alla falsa testimonianza. Ma questi, forse, sono concetti troppi complicati per un filosofo. Il quale, fra laltro, deve soffrire di uno sdoppiamento della personalit. Ancora ieri, infatti, irrideva al principio del chi sbaglia paga, considerato reazionario oltrech contrario allinsegnamento di Platone, di Benjamin e del Vangelo, al punto da indurre lAdinolfi a promettermi in lettura qualche libro di dottrine morali per ampliar(mi) gli orizzonti. Chiss se lo stesso Massimo Adinolfi che un mese fa, il 7 agosto 2013, prima di ricevere le nuove disposizioni di Napolitano e dunque del Pd su amnistia e indulto, scriveva sullUnit: Quanto poi alla funzione della pena, Beccaria spiegava che il far vedere agli uomini che si possono perdonare i delitti, o che la pena non ne la necessaria conseguenza, un fomentare la lusinga dellimpunit, un far credere che potendosi perdonare, le condanne non perdonate sian piuttosto violenze della forza, che emanazioni della giustizia. Il principio chiaro, ed un principio di giustizia: se le pene possono essere cancellate dopo che sono state comminate, allora perch sintende che provenivano non dalla fonte legittima
del diritto, ma dallesercizio discrezionale e violento di un potere. E ancora: Ma nessuno innocente per definizione; nessuno al di sopra della legge. E perfino nellipotesi che Silvio Berlusconi sia stato vittima di un terribile errore giudiziario, perfino in questo caso dovrebbero i maggiorenti del Pdl, dovrebbe il Cavaliere prima di tutti considerare pi alto il valore dei principi liberali del nostro ordinamento che non la sua conclusa vicenda giudiziaria, dopo il vaglio di dozzine di magistrati. Ergo bisogna difendere regole del diritto e certezza della pena prima di ogni altra cosa. Niente Benjamin, niente Platone, niente Vangelo, quella volta. Poi giunto il contrordine di scuderia e tutti gli Adinolfi si son messi sullattenti. Infatti laltro giorno il poverino scriveva: Travaglio sarebbe in grado di tirare in ballo Berlusconi anche in caso di collisione di un meteorite sulla Terra: tutti scappano, vuoi vedere che il meteorite precipitato per consentire a Berlusconi di farla franca?. Ma c un equivoco: non siamo noi che, se cade un meteorite, pensiamo che sia caduto perch Berlusconi la faccia franca. Sono loro che la fanno fare franca a Berlusconi e poi dicono che stato un meteorite.
Anche se arriva e ha un lavoro per essere regolarizzato, occorre troppo tempo. Spesso, per non restare da clandestino, deve rientrare nel suo Paese di origine e aspettare la chiamata. Un processo non complicato, ma difficilmente ipotizzabile. La procedura talmente lenta che, ammesso e non concesso che abbia i soldi per poter aspettare senza lavorare in nero o prendere un aereo e aspettare la chiamata, se ha un lavoro o lo aspetta, lo ha gi perso in partenza.
E gli altri chi sono?
Entriamo in un altro tipo di problematica, molto diversa. E che questa classe politica non ha la forza di combattere. L'Italia debole a livello europeo. Gli accordi presi in passato con gli stati nord africani avevano come risultato di fare morire i profughi di sete nel deserto. Noi dobbiamo invece proporre, come Europa, una presenza nel nord Africa che gestisca i campi e presti soccorso, facendo venire in Europa e non solo in Italia coloro a cui ri riconosce il diritto di asilo.
Allinizio degli anni Novanta a Strasburgo si inizi un iter che portasse a un accordo internazionale. Doveva essere l'Helsinki del Mediterraneo. Ma poi se ne dimenticarono. Oggi che si pu fare?
Sono le persone che arrivano e delinquono. E sono messi esattamente sullo stesso piano.
Ma la clandestinit deve continuare a essere un reato?
Dico che ci sono piani diversi. Poi per noi diventa complicatissimo perseguire i clandestini. Che una volta identificati vengono denunciati a piede libero e gli atti trasmessi al giudice di pace. La condanna che viene loro inflitta in genere una pena pecuniaria di 2.000 euro che
Una strada, ma non compete a me indicarla, sarebbe quella di organizzare campi profughi nei Paesi da dove i profughi partono. E deve essere una pretesa, non una proposta. Ma per far questo ci vuole una forte volont politica che imponga allEuropa di intervenire assumendo il problema come problema europeo.
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ECONOMIA
MARTED il governo deve presentare la legge di Stabilit in cui ci dovrebbe essere un forte intervento sul cuneo fiscale, cio la differenza tra quanto riceve il lavoratore in busta paga e il suo costo aziendale. Il taglio potrebbe concretizzarsi per i lavoratori dipendenti sotto i 55.000 euro di reddito in 200-300 euro in pi in busta paga che arriverebbero a primavera del 2014. Il governo sta infatti studiando un meccanismo in tre tappe che nel triennio porterebbero ai 10 miliardi chiesti da Confindustria. Il ministro dellEconomia, Fabrizio Saccomanni dice che far ogni sforzo per ridurre lonere fiscale sul lavoro e sulle imprese, compensandolo col meccanismo della spending review e allinterno dei vincoli europei. Si parte l'anno prossimo con 5 miliardi (strutturali) e due blocchi successivi, ad esempio, da 3 e 2 miliardi che via via vanno
il Fatto Quotidiano
Legge di Stabilit,
le ipotesi sul cuneo fiscale
sommandosi. Cos nel 2013 il taglio complessivo ammonterebbe a 10 miliardi, cio 600 euro lanno recuperate in busta paga. Il meccanismo vedrebbe inizialmente premiati i lavoratori ai quali andrebbe la parte preponderante del taglio (in ipotesi: 70% e 30% alle imprese).
IL CASO FONSAI
di Gianni Barbacetto
e Marco Lillo l presidente della Consob, Giuseppe Vegas, continua ad adottare la politica dello struzzo. Il Fatto Quotidiano ha pubblicato sul suo sito internet l'informativa della Squadra mobile di Roma nella quale riportato quanto si dicono al telefono, prima e dopo un incontro del 12 dicembre 2012, Dario Romagnoli, Giulio Tremonti (soci dello studio che assiste fiscalmente Unipol) e un misterioso uomo con l'accento del nord non identificato dalla Polizia. Il Fatto ha pazienza e tenacia. Abbiamo gi pubblicato due articoli basati sulle informative di Polizia e sulle intercettazioni telefoniche che descrivono un vero e proprio tentativo di intervenire sul presidente Vegas su mandato di un amministratore delegato (Carlo Cimbri di Unipol?) mediante il consulente-deputato Giulio Tremonti.
ALITALIA Letta contro Passera sul salvataggio opo gli attacchi di Carlo De Benedetti (parole sconvolgenti) e le polemiche di Scelta Civica D da Facebook, lex ministro dello Sviluppo Corrado
Passera riceve una frecciata direttamente dal premier Enrico Letta, in un colloquio con il Sole 24 Ore. Letta non lo nomina esplicitamente, ma il messaggio arriva eccome: la scelta di bloccare la cessione ad Air France nel 2008 fu condizionata dallobiettivo dellintegrazione coatta tra Alitalia e AirOne, che aveva alla base la volont di salvare AirOne. Cio quello che Passera, allora amministratore delegato della banca Intesa Sanpaolo (molto coinvolta in quanto grande creditrice) ha sempre negato. Lattuale presidente del Consiglio di gestione di Intesa, Gian Maria Gros Pietro, non vede lora di fuggire dallinvestimento in cui causa aumento di capitale la banca sempre pi invischiata: Siamo orientati nel medio termine a passare il bastione di comando ma salvaguardardando l'investimento esistente. Non sar facile.
VIGILANTE
Giuseppe Vegas presidente della Consob dal 2010
LaPresse
A QUESTO PUNTO Giuseppe Vegas non pu pi restare in silenzio. La Squadra mobile della Polizia sostiene che c' stato un incontro nella sede di una societ quotata in Borsa alla vigilia di un'importante operazione finanziaria (la fusione Unipol-Fonsai), alla quale partecipa anche un uomo della Consob. Al termine di quell'incontro, il ministro Giulio Tremonti sostiene al telefono che avrebbe parlato con Vegas della questione di Marcello Minenna, il dirigente Consob che si stava occupando dell'analisi del portafoglio titoli della compagnia assicurativa. Dalla Consob rispondono cos alle richieste del Fatto: Consob esclude che suoi rappresentanti abbiano partecipato su mandato dell'Istituto a riunioni a Bologna sulla vicenda Unipol-FonSai. Se dovessero risul-
situazioni di privilegio e ispirandosi a criteri di trasparenza e correttezza. Le domande che vorremmo dunque porre a Vegas sono: 1) Tremonti, dopo aver parlato con il socio Romagnoli, pagato come lui da Unipol, ha telefonato davvero a Giuseppe Vegas in seguito all'incontro di Romagnoli con il vertice Unipol? Cosa ha detto Tremonti al presidente Consob riguardo a Unipol e alla Consob?
LINFORMATIVA Secondo la Polizia, a un vertice nella sede del gruppo assicurativo cera anche un uomo dellautorit di controllo
tare iniziative personali non autorizzate, Consob si riserva di adottare tutti i provvedimenti del caso. Romagnoli, dopo l'incontro nella sede Unipol, chiede a Tremonti di fare una telefonata e di parlare con Vegas di Unipol e Minenna perch l'amministratore delegato (lo) riteneva opportuno. Tremonti da un lato dice di avvertire Vegas sulla
LA REPLICA Lautorit esclude che suoi rappresentanti abbiano partecipato su mandato dellIstituto a riunioni a Bologna sulla vicenda FonSai
2) Dopo la pubblicazione dei due articoli del Fatto e dell'informativa con le intercettazioni di Tremonti sul sito ilfattoquotidiano.it Vegas non ritiene sia il caso di scrivere un comunicato per spiegare i suoi colloqui con Tremonti e per ribadire che condivide il lavoro dei suoi uffici sull'analisi dei derivati di Unipol? 3) Perch Vegas non ha avviato un'indagine conoscitiva sulla riunione del 12 dicembre a Bologna, chiedendo ai vertici di Unipol chi abbia partecipato all'incontro, se davvero ci fosse un uomo Consob e magari anche chi sia l'uomo dall'accento del nord che parla con Romagnoli e organizza la riunione nella sede Unipol in cui si parla di vicende interne a Consob? 4) Romagnoli dice a Tremonti che Vegas non mai stato negativo rispetto a questa operazione (Unipol-Fonsai, ndr) anzi. Vorremmo capire se di quellanzi ci si pu fidare.
euro e giacenze di magazzino per quasi un ulteriore miliardo. falso affermare che siano a rischio 10 miliardi di risparmi delle famiglie. La partecipazione storica di alcune Coop a gruppi assicurativi (Unipol) e bancari (MPS) frutto di scelte strategiche condivise con la base sociale e gli organi delle imprese il cui obiettivo non mai stato la speculazione finanziaria. La governance delle Coop non dipende da nessun altro se non dai suoi soci: oltre 130.000 partecipano alle assemblee di bilancio. Dispiace lassoluta ignoranza del funzionamento delle imprese cooperative. Diventare socio come fare la tessera sconto in un qualsiasi supermercato. Nessun altra impresa distributiva d ai propri consumatori titoli di propriet
Peccato che dopo aver rivendicato la sottoposizione a una stretta attivit di vigilanza il vicepresidente delle Coop di consumo si dimentichi di dirci chi che vigila. Forse la Lega delle Cooperative? Sicuramente non la Banca dItalia che, per fortuna della Coop, non si finora accorta di niente. Delle due una. O i soci della Coop stanno solo finanziando lattivit dell'azienda, e allora il loro risparmio per definizione immobilizzato e per definizione a rischio, indipendentemente dalla solidit delle Coop e dalla seriet di chi le gestisce. (Non sono Bot, non sono libretti postali. stato spiegato ai
soci Coop che hanno versato i loro 10,5 miliardi di risparmi?). Oppure - se non c rischio, ci si vanta di offrire ai soci un servizio di gestione della liquidit ed garantito il rimborso immediato perch si investe non in supermercati o capanoni ma in finanza, come Migliavacca rivendica - allora non pi prestito alla societ, ma raccolta e gestione del risparmio. Un'attivit che presuppone l'autorizzazione e la vigilanza della Banca d'Italia. stata avviata la pratica? Quanto ai soldi persi con Unipol e Mps (le scelte strategiche), la condivisione con la base sociale appare debole. Se 130 mila persone hanno partecipato alle assemblee di bilancio, altri 7 milioni di soci non sanno neppure dove andarsi a leggere i bilanci approvati.
Giorgio Meletti
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FEDERALISMO FISCALE
Lidea di ridurre i soldi che lo Stato versa ogni anno agli enti locali dando in cambio facolt di gestire le tasse in autonomia. Finora non ha funzionato.
MILIARDI
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TRASFERIMENTI Fino a due anni fa erano questi i soldi versati dallo Stato centrale
Milano il buco di 500 milioni. A Roma di 864, a Napoli di 861, a Catania di 528 milioni. E questo per stare soltanto ai casi pi noti, ricordati qualche giorno fa dal Sole 24 Ore. Ma ce ne sono mille altri, mezza Sicilia praticamente in default, Taormina, per esempio, sta per crollare sotto il peso di 50 milioni di euro di debiti. Che cosa sta succedendo? La spiegazione pi classica sarebbe la pi semplice e, tutto sommato, rassicurante: tutta colpa dei sindaci spendaccioni, come nel caso di Alessandria, dove da oltre un anno i commissari liquidatori gestiscono le conseguenze del dissesto (il sindaco Piercarlo Fabbio, Pdl, usava le casse comunali per acquisti come quello di un tartufo da 12 mila euro da donare a Silvio Berlusconi). Purtroppo il fenomeno pi inquietante. Mentre lo spread calava, i governi Monti e Letta annunciavano la fine dellemergenza, con lItalia finalmente lontana dal rischio bancarotta, la crisi di finanza pubblica si spostata a livello locale: i Comuni sono stati immolati per dare una parvenza di solidit alla Repubblica italiana e per concedere a Silvio Berlusconi e al suo Pdl il contentino della abolizione (per ora solo della prima DISASTRO CAPITALE
rata) dellImu sulla prima casa. Il groviglio di norme ostico, ma la sintesi lampante: i servizi dei Comuni asili, assistenza sociale, trasporti erano finanziati in gran parte da trasferimenti dal governo centrale di Roma, soldi che ora non arrivano pi. E i sindaci devono decidere se cancellare i servizi o andare incontro alla bancarotta spendendo soldi che non hanno, emettendo fatture che non salderanno mai. In teoria, un Comune pu spendere soltanto i soldi che ha in cassa, non emette debito pubblico. Ma il 2013 un anno particolare: siamo a met ottobre e i Comuni italiani ancora non hanno approvato il bilancio di previsione per lanno in corso che doveva essere pronto a fine 2012. Non lhanno fatto perch il governo continua a cambiare le regole e a tagliare fondi, quindi i sindaci non sanno quanti soldi hanno a disposizione per il 2013. Come hanno superato, quindi, questi dieci mesi? Hanno lavorato in dodicesimi, ogni mese spendono un dodicesimo della spesa complessiva del 2012. Peccato che quasi sempre le risorse del 2013 saranno inferiori a quelle dello scorso anno, ma visto che ancora non chiaro di quanto, i comuni continuano a spendere. Tradotto: stanno spendendo soldi che non esistono, sono le basi per la bancarotta. E gli 864 milioni di euro di buco che il Comune di Roma non sa come coprire, sono do-
vuti in parte anche a questa condizione di precariet contabile. I Comuni italiani vanno aiutati perch non ce la fanno pi a sopravvivere, diceva in aprile la presidente della Camera Laura Boldrini.
centinaia di migliaia di persone a basso reddito che non pagano imposte. Quindi serve comunque un intervento dal centro che sposti risorse dai comuni che hanno molti soldi e poche esigenze a quelli bisognosi. La legge sul federalismo del 2009 prevede quindi questo schema: una Commissione tecnica paritetica per lattuazione del federalismo fiscale (Copaff) fissa i costi standard dei servizi e il loro livello minimo quanto bisogna
terventi (tra aiuti sulle municipalizzate in rosso, prepensionamenti per oltre 4 mila persone e altri sostegni). Mistero sui dettagli.
LA COSA INCREDIBILE che
Roma, forse unica citt al mondo, ha anche una bad company, come Alitalia. Esiste una sorta di bilancio ombra, la gestione commissariale del debito, creato per alleggerire la citt dal peso di un indebitamento che rendeva impossibile ogni decisione. Nel 2008 viene inventata una gestione straordinaria per un debito da oltre 12 miliardi di euro, affidato a un commissario, Massimo Varazzani,
quello che indica quanti soldi si possono spendere nellanno in corso (il ritardo dovuto in gran parte alle incertezze sui trasferimenti dallo Stato centrale). Il Comune ha alzato lIrpef, lImu e la Tares sui rifiuti (questultima di ben il 14 per cento) e raccoglier 10 milioni alzando la tassa tassa di soggiorno e quella per occupazione del suolo pubblico. Per il 2014 previsto addirittura un attivo di bilancio.
I VECCHI PROBLEMI per
non sono affatto spariti. Lapparente quiete contabile napoletana si fonda su aiuti di Stato per 861 milioni di euro. Dalla Cassa depositi e prestiti
il Fatto Quotidiano
2 MILIARDI
DI EURO
A DICEMBRE
2,4 MILIARDI
MISTERO SULLA SECONDA RATA Per il governo non si pagher. Ma non c copertura
1, 2 MILIARDI
NEL 2012
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Detto in altro modo: i trasferimenti dal governo centrale agli enti locali sono stati ridotti, tra il 2010 e il 2012, del 19 per cento, le tasse locali sono cresciute dell11. Ma la spesa finale degli enti locali calata solo del 5 per cento (e gran parte di questo taglio dovuto a una drastica riduzione del 22 per cento degli investimenti). Il conto non in pareggio e quindi i comuni vanno in default. Perch, come ha comunicato la Commissione tecnica paritetica per lattuazione del federalismo fiscale (Copaff) al Fondo monetario internazionale lo scorso 3 luglio, nella finanza regionale tutte le principali misure di attuazione sono mancanti.
spendere per avere una corsa di autobus ogni 30 minuti tra periferia e centro? cosicch si possano stabilire le esigenze finanziarie di ogni comune. Se poi un sindaco privo di risorse per garantire il livello minimo di servizi ha diritto ad accedere a un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacit fiscale per abitante, lo dice larticolo 119 della Costituzione. Se ci sono pochi soldi, bisogneEMERGENZA IMU
rebbe avere il coraggio di abbassare il livello dei servizi giudicati essenziali fino al livello che ci possiamo permettere. Invece Mario Monti ha seguito unaltra linea: ha svuotato il fondo perequativo, sul 2012 ha tagliato 500 milioni di euro e per il 2013 2 miliardi. Morale: i Comuni hanno perso trasferimenti per 12 miliardi circa, ma nel 2011 hanno ricevuto dal fondo perequativo (cio sempre da Roma, di fatto) 11,4 miliardi di euro. Nel
2012 soltanto 6,8 e nel 2013 dovevano essere 4,8 miliardi, poi la cancellazione della prima rata dellImu (2 miliardi compensati da altri 2,4 la cui distribuzione da definire) ha reso ancora pi incerta la somma. Non parliamo poi delle incognite sulla seconda rata che vale 2,4 miliardi. Il governo ha detto ai Comuni che non dovranno riscuoterla, ma nulla si sa su come e dove lo Stato trover i soldi per compensare il mancato gettito. IN PROVINCIA
Milano, nuove tasse A Rieti gli evasori per trovare 437 milioni affondano il bilancio
uando il sindaco di MiQ lano Giuliano Pisapia si trovato ad approvare il bilancio di previsione 2013, lo scorso 11 settembre, aveva davanti un problema da 437 milioni di euro, cio la differenza tra le uscite e le entrate previste (sempre che la situazione non peggiori ancora con gli interventi del governo che deve ridurre il deficit statale 2013 e forse taglier ancora). Una cifra enorme visto che il bilancio complessivo di circa 2,5 miliardi di euro: in proporzione Milano messa peggio di Roma, che ha un buco da 867 milioni ma su un bilancio da 5 miliardi (se per si aggiungono i 12 miliardi fatti sparire con un tratto di penna e nascosti in una bad company, la situazione capitolina decisamente peggiore). Gran parte del problema, come per tutti i Comuni, dipende dalla progressiva e drastica riduzione dei trasferimenti dallo Stato centrale: dai 737,5 milioni di euro del 2010 ai 462,9 del 2013. Essendo Milano una citt ricdi euro e il passaggio dalla Tarsu alla Tares sui rifiuti ha aumentato il gettito di 48 milioni. Non potendo alzare le tasse allinfinito, il Comune ha spremuto le aziende partecipate, ottenendo dividendi per 98 milioni di euro, e gli utenti dei mezzi pubblici: gli abbonamenti mensili sono passati da 30 a 35 euro.
Giuliano Pisapia Ansa
n tasso di evasione fiscaU le pari a circa 18 milioni di euro lanno. uno dei dati dellultimo rapporto della Guardia di finanza che ha passato al setaccio le voci del bilancio del Comune di Rieti, una piccola realt di appena 50 mila abitanti, da qualche anno sullorlo del dissesto finanziario. Due gli elementi che gravano maggiormente: da una parte i debiti che il comune non riesce a estinguere da anni e che ammontano a oltre 100 milioni di euro, dallaltra un tasso di tributi non pagati elevati per una citt piccola.
DOPO UN ANNO di attivit,
Simone Petrangeli
ca, pu sfruttare lautonomia impositiva che dovrebbe compensare i tagli ai soldi che arrivavano da Roma e quindi Pisapia si rassegnato ad alzare le tasse sul reddito: chi guadagna fino a 15 milia euro allanno paga unaddizionale comunale bassa, lo 0,67 per cento. Dai 15 mila laliquota sale progressivamente fino a 0,8 per cento (il massimo consentito dalla legge), cos da raccogliere 179 milioni di euro, abbastanza per coprire il taglio dei trasferimenti da 132 milioni che Milano ha subito questanno. Pisapia ha poi dovuto aumentare in modo massiccio la tassa di soggiorno da 8,7 a 27,6 milioni
per arrivare al pareggio, ma che potrebbe essere vanificata dalle scelte del governo Letta: Pisapia, come quasi tutti i sindaci, aspetta di capire cosa pensa di fare lesecutivo con la seconda rata dellImu prima casa, quella di dicembre che, stando alle promesse, gli italiani non pagheranno. Vale 2,4 miliardi, se ai Comuni quei soldi non dovessero arrivare o venissero compensati solo in parte, per Milano la situazione diventerebbe critica: la legge di stabilit (che scioglier il nodo Imu), va approvata entro il 15 ottobre, il bilancio di Milano in bilico fino al 30 novembre. Sar un mese molto lungo.
infatti, sulla scrivania del sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, arrivato il rendiconto 2012 del Comando provinciale della Guardia di Finanza locale. Le Fiamme gialle hanno scoperto che lIva evasa ammonta a ben 18 milioni di euro. Gli evasori totali ossia chi totalmente sconosciuto al Fisco perch non effettua alcuna dichiarazione sono 38, quelli parziali che di-
chiarano meno sono 5. Un dato sconcertante, soprattutto se si pensa che gli abitanti del comune sono poco meno di 50 mila. Non pi rassicurante la situazione debitoria. Una relazione dei revisori della Corte dei conti emessa lo scorso anno fa una fotografia del bilancio del comune. A dicembre 2012, i debiti contabilizzati ammontano a circa 41 milioni di euro. Ci sono poi 14,8 milioni di euro di disavanzo, circa 6 milioni di debiti fuori dal bilancio, altri 20 milioni di euro di fondi vincolati utilizzati per la spesa corrente, 13,3 milioni di euro di scoperto nel conto corrente dellEnte. Complessiva-
mente quasi 100 milioni di euro. Numeri che raccontano come anche nelle piccole realt, i Comuni e le province siano a un passo dal fallimento. E Rieti tra quelle province che sta cercando di evitare il dissesto finanziario. Nel giugno 2013 le spese stanziate sono state ridotte di 14 milioni di euro, rispetto allanno precedente. Il sindaco Petrangeli spiega al Fatto spiega quali siano gli errori che hanno portato a questa situazione: Attualmente il debito di circa 109 milioni di euro. Ci, a mio parere, dipende da due elementi. Il primo, riguarda una mancanza totale di controlli delle spese dellamministrazione. Il secondo un sistema di illegalit diffusa che esiste a Rieti. Negli ultimi mesi c stato un dirigente nel settore finanziario finito sotto processo per peculato. E un secondo che stato sospeso per lo stesso motivo. Tutto questo fa emergere il livello di degrado che ha coinvolto lamministrazione.
Valeria Pacelli
organizzato da
GIOV 17 OTTOBRE
Ore 9.30 - SMART CITIES NELLAGENDA DIGITALE
VEN 18 OTTOBRE
Ore 10.00 - RIUSO, RIGENERAZIONE URBANA E SOSTENIBILIT ENERGETICA NELLE CITT
Duccio Campagnoli - Pres. BolognaFiere; Leopoldo Freyrie - Pres. CNAPPC; Norbert Lantschner -Pres. Fondazione ClimAbita; Andrea Orlando - Min. Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare Carlo Mochi Sismondi - Pres. FORUM PA; Giorgio Squinzi - Pres. Conndustria; Duccio Campagnoli - Pres. BolognaFiere; Armando Zambrano - Pres. Cons. Naz. Ingegneri ; Fausto Savoldi - Pres. Cons. Naz. Geometri; Giampiero DAlia - Min. PA e Semplicazione; Virginio Merola - Sindaco di Bologna; Stefano Caldoro Pres. Regione Campania; Graziano Delrio - Min. Affari Regionali e Autonomie
Ore 14.30 - GLI IMPEGNI PER LE CITT DEL FUTURO. UNA VIA PI SEMPLICE PER FAR RIPARTIRE IL PAESE
www.saie.bolognaere.it
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il Fatto Quotidiano
BRUTTE STORIE
COGNE TAORMINA CHIEDE I DANNI Lavvocato ed ex deputato del Pdl Carlo Taormina ha citato davanti al tribunale civile di Bologna Annamaria Franzoni, che difese dal 2002 al 2007, e il marito Stefano Lorenzi, chiedendo che i giudici li condannino a pagare gli onorari che non sarebbero stati pagati e che ammontano a 771.507 euro
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Brevi
PAPA FRANCESCO DONA 200 EURO AD ANZIANA In difficolt economica, derubata del portafoglio con 54 euro prestati, unanziana di Marghera ha chiesto e ricevuto aiuto da Papa Francesco che, tramite la Segreteria di Stato Vaticana, le ha fatto pervenire un assegno da 200 euro.
FARMACIE PRESI RAPINATORI A MILANO Tra aprile e luglio scorso avevano rapinato a Milano almeno 12 farmacie, portando via gli incassi e alcuni medicinali, e lufficio postale di via Battistotti Sassi, rubando circa 2000 euro. I carabinieri hanno arrestato Luigi Spaventa, 52 anni, con numerosi precedenti, il nipote, di 26 anni.
NAZISTI SCOMODI Dove sono sepolti i cattivi remazione. E niente tombe. Meglio disperdere le ceneri, per evitare che i cimiteri si potessero C trasformare in luoghi di culto per i nostalgici del
nazismo. la soluzione pi frequente adottata per cancellare le tracce dell'esistenza in vita dei responsabili dell'Olocausto. A cominciare dai gerarchi processati a Norimberga: Von Ribbentrop, Kaltenbrunner, Rosenberg, Keitel, Frick e gli altri passarono per il patibolo per finire poi nel forno crematorio di Dachau: le loro ceneri vennero sparse nel vicino fiume Isar. Stessa sorte per Adolf Eichmann, impiccato in Israele nel '62 dopo essere stato catturato dal Mossad a Buenos Aires. La marina militare dello Stato ebraico port l'urna con le sue ceneri fuori dalle acque territoriali israeliane: alla presenza di alcuni sopravvissuti dell'Olocausto fu gettata nel Mediterraneo. Josef Mengele, l' angelo della morte al quale per decenni il Centro Wiesenthal diede la caccia, riposava dal 1979 nel cimitero di Embu, vicino a San Paolo del Brasile, dove era stato sepolto con il falso nome di Wolfgang Gerdhard: questa, almeno, la conclusione a cui si arriv dopo l'esumazione del cadavere nell'85 e la prova del Dna realizzata nel '92, sulla quale tuttavia c' chi continua a nutrire seri dubbi. L'unico caso di regolare sepoltura quello di Rudolf Hess, il luogotenente di Hitler morto suicida nel carcere berlinese di Spandau nel 1987. Ma la sua tomba, nel cimitero di Wunsiedel, era diventata meta di pellegrinaggio dei neonazisti: cos, due anni fa stata smantellata, e le sue ceneri disperse in mare.
essuno lo vuole, neppure da morto. Niente funerali per Erich Priebke, morto da nazista come ha sempre vissuto, senza pentimenti per gli orrendi crimini di cui stato protagonista. A incendiare gli animi stato anche il testamento choc, quel video intervista di cui stato diffuso solo il testo, in cui lex capitano delle SS fa professione di negazionismo, assolve se stesso ma anche i vari Kappler, Herbert, Himmler che con lui hanno condiviso lo sterminio degli ebrei. Un testamento politico in cui il processo di Norimberga viene definito una buffonata e pura propaganda le camere a gas nei campi di sterminio di Auschwitz e Dachau.
non accettare lingresso dei resti di Priebke: Gli argentini non accettano affronti alla dignit umana. Contrario anche il sindaco Ignazio Marino: Roma una citt antifascista, non ci sar alcuna celebrazione esequiale, ho concordato con prefetto e questore che sar negata qualunque forma di funerali solenni. Per un caso straordinario la morte di Priebke venuta a coincidere con i preparativi della comunit ebraica che in questi giorni si appresta a commemorare il 70esimo anniversario del rastrellamento del ghetto e i funerali dovrebbero svolgersi
alla vigilia. Roma - continua il sindaco della capitale Marino non pu diventare luogo di manifestazioni a favore di chi ha inflitto tanta sofferenza, la sua sepoltura a Roma sarebbe unoffesa. Ma negare la tomba a un residente difficile. Io sono il sindaco e devo rispettare la legge, dice, gli uffici stanno verificando se ci sono le possibilit legali per rifiutare la sepoltura a un criminale nazista. Per lavvocato Paolo Giachini, difensore e amico dellex SS tanto da averlo ospitato per due anni nella casa dove morto, stata una giornata complicata. Era
stato lui ad annunciare ai giornalisti il funerale per marted in una chiesa del centro storico, poi aveva detto di prevedere qualche intoppo burocratico, non si aspettava un muro di rifiuti addirittura internazionale. Grande eco c stata alla notizia in Israele e nel resto del mondo. Lavvocato annuncia battaglia: Da duemila anni non mai stato cacciato nessuno da una chiesa e non mi risulta che si possa fare. Nessuno ha parlato di funerali solenni, non ci saranno manifestazioni politiche, sar una cerimonia funebre privata cui parteciperanno parenti e
ORA CHE ERICH non c pi il rischio che possa diventare il simbolo di nostalgie nazifasciste ancora pi forte. Onore a Priebke, ha scritto qualcuno di fronte alla sua casa romana accanto a una svastica. E pensare che il palazzo presidiato giorno e notte. Chiude la porta delle chiese il Vicariato tramite il suo portavoce Walter Insero, dice no il sindaco Ignazio Marino e dallArgentina arriva la smentita che il boia delle Ardeatine possa essere sepolto accanto alla moglie nel cimitero di Bariloche. In un twitter, il ministero degli Esteri di Buenos Aires d notizia che il ministro Hctor Timerman ha dato ordine di
SCRITTA NERA Onore a Priebke Qualcuno, dopo la sua morte ha scritto questa frase davanti a casa sua accanto a una svastica
amici stretti. Non lo vogliono seppellire? Decine di persone hanno offerto la tomba di famiglia, c spazio anche nella mia. LAnpi di Roma, intanto, chiede garanzie che i funerali non si trasformino in apologia del nazifascismo. La questura invece ha annunciato che saranno prese misure di sicurezza adeguate in caso di una celebrazione privata che non pu a questo
ULTIMO PASSO
La manifestazione per lanniversario del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 43. Una delle ultime foto di Priebke e, a destra, Eichmann e Mengele
Ansa/LaPresse
punto che svolgersi nella chiesa del quartiere, la chiesa di San Pio V. Ma, don Gianmarco Merlo, il viceparroco, dice: A noi non arrivata nessuna richiesta, non sapevo neanche che fossimo noi la parrocchia di Priebke.
EVIDENTEMENTE lex SS non
era cos fedele. Al ghetto per tutti parla Giulia Spizzichino, 86 anni, la famiglia sterminata tra
le Fosse Ardeatine e il rastrellamento del 16 ottobre del 43. Pure i funerali a Roma? Eh, lo sapevo che lo avrebbero mollato qui. In Argentina mica lo vogliono. Il rischio una tomba a Roma, luogo di pellegrinaggio come per Mussolini. Poi ironizza: morto come un angioletto sul divano. Lucido, senza rinnegare nulla. Era proprio parente del demonio.
e Valeria Pacelli a chi contro il carcere duro per i mafiosi, a chi si battuto contro lo scioglimento di un D comune inquinato dalle cosche. Sono le contraddizioni che emergono allindomani delle nomine per la commissione antimafia. Ci sono voluti sette lunghi mesi per scegliere 25 deputati e 25 senatori, eppure molte delle nomine fanno discutere. A partire dalla scelta dei parlamentari calabresi sulla quale il Pdl ha dato il meglio di s. Tra questi, Giovanni Bilardi, coordinatore del movimento Scopelliti presidente ed eletto nella lista Grande Sud satellite del Pdl. Il suo casellario giudiziario pulito, come pure il suo certificato dei carichi pendenti. Eppure Bilardi annovera parentele e frequentazioni poco raccomandabili. nipote di Ettore Bilardi, in passato segnalato dagli investigatori per gravi violazioni di legge di carattere associativo e di natura mafiosa, come omicidio in concorso, detenzione abusiva di armi, associazione di tipo mafioso, evasione, danneggiamento, estorsione ed altro. Risulta significativo il fatto che si sia reso latitante in periodi diversi. Bilardi Ettore Corrado il profilo tracciato dagli inquirenti ha sempre saputo con estrema semplicit, introdursi negli ambienti malavitosi, avviando la sua carriera criminale dapprima al servizio dellautorevole cosca Tripodo (quella poi
emigrata a Fondi e capeggiata dal boss Venanzio Tripodo, ndr), mentre dopo in altre, altrettanto potenti e radicate, operanti nellarea nord di Reggio Calabria. Ma non tutto: sempre il senatore Bilardi indagato dalla guardia di finanza per l'inchiesta sui rimborsi percepiti negli anni in cui stato consigliere regionale, mentre sua moglie indagata nell'inchiesta Torno Subito sugli assenteisti del Comune di Reggio. Chi, invece, in questi anni ha tentato di costruirsi unimmagine improntata alla legalit la deputata Rosanna Scopelliti, tirata fuori dal cilindro del governatore della Calabria in occasione delle ultime politiche per dimostrare che l'antimafia si pu fare anche a destra. Ma anche la stessa che su Twitter ha definito imprudente il provvedimento con cui l'ex ministro degli Interni Cancellieri ha sciolto il Comune di Reggio per infiltrazioni mafiose. d sempre la stessa Rosanna Scopelliti, infine, che il 4 agosto scorso era davanti a Palazzo Grazioli per protestare contro i giudici di Cassazione che avevano condannato Berlusconi nel processo Mediaset. Una protesta, in sostanza, contro i colleghi di suo padre, Antonino Scopelliti, il procuratore generale presso la Corte Cassazione che fu ucciso a Villa San Giovanni nel 1991 poco prima di rappresentare laccusa al maxiprocesso di Palermo, nato dalle inchieste di Falcone e Borsellino. Anche il Partito democratico ha selezionato con
accuratezza i suoi parlamentari che entreranno in Commissione antimafia. Il Pd, infatti, ha indicato la deputata cosentina Enza Bruno Bossio, moglie dellex vicepresidente della Calabria Nicola Adamo, oggi consigliere regionale. I due coniugi sono stati indagati, ma anche assolti, nellinchiesta Why Not dell'allora pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Il marito della parlamentare del Pd, inoltre, indagato nellambito dellinchiesta sulleolico per associazione a delinquere, corruzione, abuso dufficio e minaccia. E non finita. Perch in commissione entra anche l'ex presidente del consiglio regionale del Lazio, Pdl, Claudio Fazzone, negli anni passati uomo della scorta dellallora ministro dellInterno Nicola Mancino, indagato per falsa testimonianza
nellambito dellinchiesta palermitana sulla trattativa Stato-Mafia. Fazzone negli anni scorsi ha portato avanti una battaglia - sostenuto anche da Berlusconi - contro lo scioglimento del comune di Fondi per mafia. Il prefetto di Latina Bruno Frattasi aveva parlato chiaramente di un forte intreccio tra camorra, ndrangheta e i settori della burocrazia. Di tutta risposta, Fazzone lo attacc e alla fine ebbe la meglio. Il comune infatti non stato sciolto grazie ad un escamotage che ha creato precedenti pericolosi: i consiglieri si sono dimessi spontaneamente, evitando il commissariamento. Lo stesso Claudio Fazzone anche stato indagato per abuso dufficio dalla procura di Latina per le alcune raccomandazione allAsl. Altra nomina che fa discutere quella di Donato Bruno: avvocato molto vicino a Cesare Previti e parlamentare di Forza Italia dal 1996. Sul carcere I NOMI duro nel 2002 aveva dichiarato: io abrogherei il Nominati anche Donato Personalmente 41 bis, che solo una tortura per i detenuti. Bruno, che si disse Ed era addirittura rammaricato contrario al 41-bis, quando il gip aveva respinto la richiesta di archiviazione del e la Scopelliti, che capogruppo in Senato del Pdl ha definito imprudente Renato Schifani, indagato dai pm palermitani per concorso lo scioglimento di Reggio esterno.
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ALTRI MONDI
SIRIA SCONTRI TRA JIHADISTI E RIBELLI Circa 50 combattenti sono morti in tre giorni di scontri tra jihadisti e ribelli ad Aleppo, nel nord della Siria. A combattersi miliziani dello Stato islamico di Iraq e Siria (Isis), affiliato ad al Qaeda e formato soprattutto da jihadisti stranieri, e un battaglione dellEsercito siriano libero (Esl). LaPresse
il Fatto Quotidiano
Pianeta terra
INDIA 500 MILA EVACUATI PER IL SUPER-CICLONE PHAILIN Il ciclone Phailin ha raggiunto le coste dello Stato indiano di Orissa alle 21:10 (17:40 italiane) di ieri, con venti a 220 chilometri lora. Oltre mezzo milione di persone sono state gi evacuate per quello che viene considerato il peggior ciclone degli ultimi 14 anni. LaPresse
l 24 ottobre 1995, un uomo di nome Kim Dong-sik percorreva una strada di montagna resa scivolosa dalla pioggia a Buyeo, 153 chilometri a sud di Seul. Lui e un altro agente nordcoreano erano riusciti a entrare in Corea del Sud via mare 52 giorni prima con il compito di riportare a casa una spia comunista che operava nella Corea del Sud da 15 anni. Secondo le istruzioni, la spia doveva attendere Kim in un tempio di Buyeo travestito da monaco buddista con il falso nome di Jawoon. Al suo posto trovammo un vecchio con un paio di jeans logori che ci disse di trovarsi l in convalescenza, dice Kim, 51 anni, in unintervista rilasciata a settembre in un caff di Seul. Solo molto tempo dopo venni a sapere che quelluomo era uno degli agenti del controspionaggio sudcoreano che mi aveva teso una trappola. Quando gli chiesi di Jawoon, mi disse che il monaco stava curando lorto ai piedi della collina. Capii immediatamente che cera qualcosa che non andava. Corse dal collega e gli disse che dovevano darsela a gambe. Li segu unauto guidata da un monaco il quale chiese loro se volevano un passaggio. Risposero di no, ma il finto monaco li attese dietro la curva, scese dallauto e li minacci con una pistola: Mani in alto!. Kim aveva due alternative: ingoiare la pillola di cianuro che portava con s o cercare di non farsi catturare. Estrasse la pistola, ma non appena fece esplodere il primo colpo, la strada alla sue spalle si riemp di agenti sudcoreani. I due agenti della Corea del Nord riuscirono a fuggire raggiungendo la montagna alle spalle del tempio. Kim fu catturato quello stesso giorno; il suo collega fu ucciso.
VENDETTA E FAMIGLIA Kim ha cambiato identit e lavora per il Sud, dove ha scoperto che per anni sono stati mandati report inventati per ingannare i servizi segreti del Nord
del Sud. Nel 1990 lui e un suo collega si imbarcarono nel porto di Nampo su una finta barca da pesca giapponese. Una volta in acque internazionali salirono a bordo di un sommergibile che li condusse sullisola sudcoreana di Jeju. I due operarono in Corea del Sud nei successivi 5 mesi e inviarono rapporti in codice a Pyongyang grazie a una trasmittente nascosta in montagna da agenti che li avevano preceduti.
IN OTTOBRE i due agenti fecero ritorno in Corea del Nord portando con loro uno dei due dissidenti sudcoreani che erano riusciti a reclutare, oltre a una donna nordcoreana che da dieci anni faceva lagente in Corea del Sud. La donna, Lee Sun-sil, non era una spia qualunque. Era membro del Politburo e nel 1980 era entrata in Corea del Nord fingendosi una sudcoreana di ritorno dal Giappone. Per dieci anni frequent gli ambienti dei dissidenti e trasmise informazioni a Pyongyang. Kim e il suo collega furono insigniti dellonorificenza di Eroe della Repubblica, il massimo riconoscimento della Corea del Nord, ma cinque anni dopo quando Kim torn in Corea del Sud, nulla and per il verso giusto. Nel 1995 lUnione Sovietica si era dissolta e la Corea del Nord era stretta nella morsa della carestia. Il sogno di una rivoluzione socialista stava svanendo tra i
GLI AVVENIMENTI di quel giorno cambiarono per sempre la vita di Kim. Da eroe comunista divenne un traditore. La sua famiglia fu fatta sparire, compresa la figlia che, sempre che sia viva, oggi avrebbe 21 anni. Attualmente Kim vive in Corea del Sud con il nuovo nome di Kim Dong-sik e rilascia interviste solo a condizione che non venga mai pubblicata la sua foto. Non ero contento di essere sopravvissuto perch sapevo che
dissidenti del Sud. Il problema pi grande, tuttavia, andava individuato nel fatto che la Corea del Nord non sapeva che lagente che doveva trovarsi allappuntamento nel tempio buddista travestito da monaco, era stato arrestato nel 1980 appena aveva messo piede nella Corea del Sud. Nei successivi 15 anni gli ufficiali dei servizi segreti sudcoreani avevano inviato rapporti falsi a Pyongyang facendo credere che il loro agente fosse operativo. Dopo la cattura, Kim fu sottoposto a quattro anni di interrogatori prima di entrare nel controspionaggio sudcoreano. Oggi fa lanalista per lIstituto per la Sicurezza Nazionale. Ha buone ragioni per temere la vendetta della Corea del Nord. Kim dice di essere fatalista. Sa di poter essere assassinato, ma ci nonostante si rifiuta di circolare con le guardie del corpo. La mia principale preoccupazione spiega Kim che se la mia identit venisse scoperta correrebbero seri rischi i due figli che ho avuto dalla mia moglie sudcoreana. Ancora oggi ignora il destino dei suoi parenti. Ho scritto le mie memorie affinch i miei figli, crescendo, sappiano chi stato il loro padre, dice Kim. A volte penso che la mia vita stata come un film.
New York Times 2013, distribuito da The New York Times Syndicate Traduzione di Carlo Antonio Biscotto
il Fatto Quotidiano
ALTRI MONDI
PALESTINA ARAFAT AVVELENATO Si riapre il mistero sulla morte di Yasser Arafat. Lombra del polonio 210 sul decesso, nel 2004, del leader Olp. La rivista scientifica britannica The Lancet, avvalora la possibilit dellavvelenamento con la sostanza radioattiva, e i sospettati sarebbero pi i palestinesi che gli israeliani. LaPresse
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AZERBAIGIAN IN PIAZZA CONTRO ALIEV Migliaia di persone sono scese in piazza a Baku, capitale dellAzerbaigian, per protestare contro la rielezione del presidente Ilham Aliyev, chiedendo lannullamento del voto e le dimissioni di Aliyev, che ha preso il posto del padre nel 2003, dando seguito a una dinastia decennale. Ansa
Lintervista
Reguitti
inviata a Napoli
affaela Ruggiero DAlessandro si definisce una pirata del web. Le sue scorribande iniziano ogni giorno dopo il lavoro, quando torna a casa e deve fare i conti con il tempo che non passa mai aspettando il ritorno del figlio Cristian, lingegnere biotecnologo attivista di Greenpeace detenuto in Russia dal 18 settembre dopo il blitz contro la piattaforma petrolifera del colosso Gazprom a bordo della nave Artic Sunrise battente bandiera olandese Di sera mi addormento davanti al video cercando notizie, post oppure tweet che riconducano a mio figlio e ai suoi compagni. Qualsiasi frase lanciata nella rete per me diventa unancora di salvezza. Domani alle 7 e 30 ora italiana nella cittadina di Murmansk, estremo nord della Russia, fissata ludienza per esaminare il ricorso contro larresto del 31enne e di altre 29 persone avvenuto in acque internazionali.
Mi sono rivolta alle persone di cui ho stima. Lultimo in ordine temporale stato il maestro Dario Fo. Gli ho detto che metto mio figlio nelle sue mani. Ho scritto due volte al presidente della Repubblica perch prima della lettera aperta ripresa dai quotidiani io e mio marito ci siamo indirizzati a lui con una mail riservata. Nessuno ha risposto.
Perfino il Papa risponde
Capisco quanto in questo momento la vita di mio figlio non sia prioritaria rispetto alle questioni politiche, ma pur sempre un cittadino italiano. Forse chi doveva consegnare a Napolitano la nostra lettera non lha fatto.
Lei lavora in una municipalit di Napoli, suo marito avvocato. Cristian poteva avere il futuro quasi assicurato nello studio del padre
ARRESTO A MURMANSK Mio figlio un pacifista appassionato Dopo larresto per il blitz di Greenpeace nellArtico abbiamo scritto a Napolitano, ma non ha risposto
Cristian DAlessandro, 32 anni e lArctic Sunrise sotto scorta LaPresse
durante una telefonata fatta dopo il suo arresto: Sono in cella con due russi, cos imparo la lingua. Cristian determinato, ha una grande forza danimo perch vive con coerenza secondo i suoi ideali di ambientalista e pacifista.
Li hanno accusati di detenere armi.
una mail a mia figlia in cui parlavo del rapporto con i mezzi di comunicazione. Chi non in grado di avvicinarli ponn pur mor (pu pure morire).
Voi per avete scelto un profilo molto riservato.
Perch?
Le spiego chi mio figlio con una sua frase che mi ha detto
Questa partecipazione di cittadini ci ha fatto sentire meno soli cos come in piccolo ha fatto la raccolta firme lanciata sul sito del comune di Napoli. Una sera ho scritto
Preferiamo scegliere gli interlocutori nella speranza che le nostre parole arrivino a chi pu fare qualcosa per Cristian. Che dovrei fare? Passare le mie giornate rimbalzando di trasmissione in trasmissione ripetendo sempre la stessa cosa? Nessuno avr le mie lacrime di mamma.
e.reguitti@ilfattoquotidiano.it
GENERAZIONE GREENPEACE
fiduciosa?
Non ci aspettiamo molto. I giudici hanno gi respinto la stessa istanza di scarcerazione presentata da due inglesi che cos rimarranno in carcere fino al 24 novembre.
Cosa le fa pi paura?
l mio lavoro fare funzionare la nave: levare la ruggine, controllare I che le porte funzionino e occuparmi della sicurezza dei passeggeri. Amrit Bakshi ha 27 anni, laureato in Scienze ambientali e di mestiere ha scelto di fare il mozzo a bordo delle navi di Greenpeace, come Cristian DAlessandro. Ha cominciato con Greenpeace quando aveva 18 anni, perch lecologia ce lho sempre avuta dentro e perch la loro sede era vicino al campus. Convincevo lUniversit a usare energie rinnovabili. Cos, quando mi sono laureato, mi hanno offerto un lavoro. Ho fatto il coordinatore logistico e mi pagavano, ma dopo un anno mi sono licenziato. Volevo salpare e fare attivismo in mare. Ha cominciato nel 2008 come volontario: ora sono cinque anni che vive su una nave 7 mesi su 12, per uno stipendio di 500 euro. Quello che ha studiato non lo usa a bordo: Faccio un lavoro fisico, pesante. Ma ho studiato Scienze ambientali perch amo la natura, non potrei fare un lavoro migliore. Anzi, una vita migliore: ho visto quattro continenti, 25 Paesi e 3 oceani.
OGNI MATTINA sveglia alle 7, colazio-
Il tempo che passa e il silenzio che pu calare su questa vicenda che non solo la storia personale di nostro figlio ma quella di un cittadino italiano. Siamo spaventati, ma non siamo disperati perch Cristian al posto nostro non lavrebbe buttata sullangoscia e noi vogliamo essere alla sua altezza. Tuttavia temo che con il passare dei giorni le sue condizioni peggiorino visto che ci risulta che altre ragazze stiano male. Ho anche avuto paura perch nelweb non ho visto nessuna immagine di Cristian nemmeno dopo larresto a esempio mentre scendevano dal blindato. Fino a quando il console non ci ha parlato di lui ho creduto che fosse morto.
Chi lha avvertita di ci che era accaduto?
la piattaforma Gazprom. Lo stesso viaggio di Cristian e degli altri 29. Ne conosco tanti di quelli che sono in carcere: Gizem che turca, Sini la climber finlandese, Ian che fa il macchinista e Denis, il fotografo freelance e un meccanico neozelandese. Anche noi abbiamo avuto problemi, soprattutto con i tecnici Gazprom, erano ostili, hanno attaccato i nostri climber con degli idranti che sparavano acqua gelata: non il massimo mentre uno in quota, ma non nulla rispetto a quello che hanno fatto questanno. Una che ne sa qualcosa di stare in quota Liesbeth Deddens, olandese di 32 anni. In questi giorni a Finale Ligure per allenarsi: lei per Greenpeace fa le arrampicate, quelle impossibili. A 22 anni facevo scalate, mountain bike e amavo la natura: per questo sono diventata unattivista.
QUESTESTATE salita fino in cima allo Shard di Londra, con i suoi 310 metri ledificio pi alto dEuropa. Greenpeace ha mandato una mail a tutti gli scalatori dellorganizzazione che diceva solo: cerchiamo qualcuno che non abbia paura dellaltezza. Nientaltro. Quando ho capito che avrei dovuto scalare lo Shard un po di ansia mi venuta. Ma mi sono allenata, e ce lho fatta. Non unattivista a tempo pieno per: Lavoro in un ufficio di comunicazione. Dellattivismo non potrei farne una professione. Perch no? Eh, la paura. Non dellaltezza, ma del carcere, ci sono gi finita sei volte per le mie arrampicate. John Bowler non sale sugli edifici, ma sceso fino a 200 miglia dalle coste dellAntartide per inseguire le baleniere giapponesi. Cho fatto il Natale laggi. Ero il capo spedizione: quando avvistavamo una baleniera ero io a deci-
Nessuno. Via mail Cristian mi aveva scritto che avevano gi fatto un primo tentativo. Che fosse successo qualcosa lho immaginato leggendo un messaggio di non so chi che diceva questo credo sia il mio ultimo tweet si stanno calando con le corde. Venerd 19 ho appreso la notizia da Rai news 24 poi siamo stati avvertiti da Greenpeace e lunedi abbiamo deciso di scrivere alla Farnesina.
A proposito di scrittura lei ha
ne, poi 4 ore di lavoro, cominciando dalle pulizie. Pranzo a mezzogiorno e via a scartavetrare e fissare bulloni fino alle 6, quando si cena. Poi si sta insieme agli altri attivisti, si parla, si gioca a ping pong, si scherza. Cristian lo prendevo in giro perch basso, e perch parla con le mani, come fate voi italiani. Per prepara una pizza squisita. Amrit e Cristian hanno lavorato gomito a gomito sulla Esperanza, una delle tre navi di Greenpeace. Ho parlato con lui lultima volta un paio di
settimane prima che partisse per lArtico, era entusiasta. Anche Rebecca Borraccini conosceva Cristian. Trentanni, nata al Lido di Camaiore laureata in giornalismo. Ho anche fatto la cooperante in Africa, ma Greenpeace unaltra cosa. E poi anche mio padre un sostenitore fin dagli anni 80. Oggi lavora allufficio di Istanbul, ma continuo a essere unattivista: sto imparando a fare la climber, una di quelle che scala gli edifici per mostrare al mondo i banner dellOng. Lanno scorso anche lei salpata su una nave: Volo fino a Mosca e poi a Murmansk, tutto a mie spese. L sono salita a bordo dellArctic Sunrise e abbiamo approcciato la Prirazlomnaya,
dere se approcciarla o no. Una volta si sono messi a speronarci in mezzo allOceano. Non una cosa che si dimentica. Irlandese, con i suoi 61 anni uno dei veterani dellorganizzazione. Sono entrato nel 1987, al tempo era tutto pi difficile: non cera coscienza ambientale e la gente ci vedeva come dei matti. Nucleare, riscaldamento globale, trivellazione, foresta pluviale e balene: le grandi campagne di Greenpeace le ha vissute tutte da protagonista. Perch ho scelto questa vita? Per molto tempo il mondo non voleva sentire parlare dei problemi ambientali. Noi siamo quelli che danno voce alla natura, e abbiamo imparato a farci ascoltare.
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SECONDO
TEMPO
S P E T TAC O L I . S P O RT. I DE E
Gareth Bale non soffre di ernia del disco. Il Real Madrid che ha pagato il giocatore quasi 100 mln di euro lo scrive sul proprio sito per smentire Marca, secondo cui lesterno gallese soffrirebbe di ernia discale
Mark Webber in pole position al Gran Premio del Giappone. Laustraliano della Red Bull partir davanti al compagno di scuderia, il tedesco Sebastian Vettel. Indietro le Ferrari: 5 Massa, 8 Alonso
Dramma per Adrian Peterson, running back dei Minnesota Vikings. Il figlio di appena 2 anni morto dopo essere stato percosso dal compagno della madre. La polizia ha arrestato il 27enne Joseph Patterson
cquisita una labile certezza: Mi pare che in casa non ci sia nessuno, Giuliano Montaldo rovescia sul tavolo il vizio di contrabbando. Sul pacchetto di sigarette, in uno stampatello incerto, c scritto stronzo: E anche basta, perch dovrei fermarmi e a fumare sono veramente uno stronzo. Sono tiri avidi. Nuvole passeggere. Domande retoriche: Camminare nel traffico non avvelena allo stesso modo?. Innocenti evasioni nel passato: Allinizio, in moviola, capitava di accenderne anche 5 tutte assieme. A 83 anni, con gli stessi occhi liquidi che trasformavano gli orizzonti, Montaldo non ha dimenticato piroscafi e bandiere: Da ragazzo mi mettevo in alto, a Genova, e dal mio punto di osservazione battezzavo la direzione delle navi. Se andavano a sinistra, immaginavo lAsia. Se
le vedevo sparire a destra, sognavo lAfrica. Al cinema, molto prima di veder premiato a Cannes Sacco e Vanzetti, una delle 22 opere tra cronaca e storia (lultima, Lindustriale con Piefrancesco Favino) che hanno disegnato un atipico percorso tra viaggi in Cina, opere liriche, trasvolate africane e lunghe pause, arriv da giovane. Attore, a ventanni, per Carlo Lizzani in Achtung! Banditi!: Un film che non voleva produrre nessuno e che una cooperativa improvvisata di spettatori portuali, impiegati e intellettuali decise di finanziare con straordinaria incoscienza. Erano i tempi dellambigua direttiva di Stato sui panni sporchi da lavare in famiglia e a un certo punto, scoprimmo che il ministero dellInterno non ci avrebbe concesso neanche il via libera per usare le armi finte. Ci venne incontro un gruppo di artigiani. Costruirono pistole e fucili di legno. Bellissimi fucili di legno con i quali andavamo in battaglia da neofiti, da bambini finalmente alle prese con i giocattoli, per la sincera disperazione di Carlo. Quando sparavamo per finta, non riuscivamo a reprimere il riflesso di fare con la bocca pam-pam-pam. Allora Lizzani, paziente, bloccava la
scena e ci erudiva quieto: Ragazzi, per lamor di dio, attenti. Il suono lo aggiungiamo con il doppiaggio. Sparate senza parlare, sparate e basta. Quando ricorda lamico di unesistenza intera: Il mio maestro, un gentiluomo, il ritmo dialettico di Montaldo si piega allaccelerazione del dolore. Avrebbero dovuto telefonarsi nel giorno di festa, ma al sabato, non seguita la domenica. Lo chiama grande amore e in una rimozione inevitabile, rifiuta di credere che nel palazzo a pochi isolati dal suo appartamento, nel quadrilatero con vista Vaticano nel quale si incontravano ogni settimana, Lizzani abbia davvero aperto la finestra per non voltarsi pi: Una sequenza finita molto male, uno strappo di cui non trovo la spiegazione, Carlo soffriva ma aveva ancora dei progetti.
Il primo incontro?
tato fin da adolescente, nei pomeriggi genovesi dello struscio in via XX settembre. Cinque sale da una parte della strada. Sette dallaltra. E poi la Consolazione, il cinema gestito dai preti in cui vidi un film russo, il primo della mia vita.
Con Lizzani lavor a lungo. Al secondo film, Cronache di poveri amanti, presi coraggio. Ero
il suo consiglio. Mi trasferii a Roma. Era una citt ancora in divenire, con limiti e confini ben definiti. Per arrivare a Cinecitt o al Centro Sperimentale di Cinematografia attraversavi la campagna. Il tram passava tra pecore, pastori e prati verdi.
Come fu limpatto?
Abituarsi fu unimpresa. Roma era gi piena di buche e una mattina vedo un ragazzino in triciclo pedalare rapidissimo
Hai la faccia da adulto e puoi essere un comandante partigiano mi disse e io da un giorno allaltro, mi ritrovai sul set con Gina Lollobrigida, Lamberto Maggiorani di Ladri di biciclette, Carlo di Palma ai fuochi e Gianni Di Venanzo, il direttore della fotografia di Salvatore Giuliano, 8 e La Notte. Una cosa magica. Un mondo misterioso frequenSACCO E VANZETTI (1971) Con Gian Maria Volont e Riccardo Cucciolla. La tragica vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici italiani emigrati negli Usa a inizio Novecento. Presentato in concorso al 24 Festival di Cannes
Roma era cos. In Piazza del Popolo incontravi Petri, De Santis e Pirro. In via della Croce Pontecorvo, Maselli, Monicelli, Age, Scola, Scarpelli e Benvenuti. In via Veneto Fellini e Flaiano. Gli unici eremiti erano Antonioni e Visconti
per cercare di capire. Mi chiedevo come facesse a girare un copione in cui non cerano dettagli, indicazioni per linquadratura, campi lunghi o primi piani.
Lo cap?
Ennio era appena arrivato in citt. Abitava al pianterreno in via degli Appennini. Una stanza, un salone, un piccolissimo corridoio. Si sveglia e ancora in vestaglia, si mette a sistemare alcuni libri con la finestra aperta. Sulla strada passa una signora. Lei lo guarda. Lui ricambia. Si scrutano a lungo. La signora sparisce e poi ritorna. Lo osserva e senza lasciargli il tempo di rispondere, prorompe: A frocio!. Per una battuta cera gente pronta a uccidere. Quella Roma era cos e oggi, spiace dirlo, non c pi.
Le piaceva?
con serio rischio per la sua incolumit. Gli grido stai attento con accento vergognosamente cispadano e quello si gira di scatto: Fatti li cazzi tua. A Flaiano and anche peggio. La conosce la storia?
Veramente no.
Non cera cattiveria n violenza. Mi ricordo che allo stadio, si simulavano alterchi senza spargimento di sangue. Si gridava: Io a quello je darebbe na pizza, ma non cerano mai pugni o schiaffoni. Comandavano lironia e il lazzo inoffensivo. Lo scherzo per lo scherzo: Che fai cambi?, No sto sempre con tua moglie. Una volta, nel traffico, vedo il camioncino di un rigattiere e un autobus sfiorarsi. I guidatori cominciano a discutere: Lei deve lasciarmi la precedenza, conduco un mezzo pubblico e laltro, feroce: S, mezzo pubblico e mezzo stronzo. Mi sedetti su una panchina a poca distanza, incredulo.
LAGNESE VA A MORIRE (1976) Dallomonimo romanzo di Renata Vigan. Lepopea della staffetta Agnese, partigiana in Romagna, interpretata dalla svedese Ingrid Thulin. Nel cast, Stefano Satta Flores, Michele Placido e Ninetto Davoli.
il Fatto Quotidiano
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COMPAGNI DI VIAGGIO
Sotto, in senso orario: Gian Maria Volont, Federico Fellini, Luchino Visconti ed Ennio Flaiano LaPresse / Ansa
Litigi?
IL PRIMO INCONTRO Mi disse hai la faccia da adulto e puoi essere un comandante partigiano.
Mi ritrovai sul set con Gina Lollobrigida, Lamberto Maggiorani di Ladri di biciclette e Gianni Di Venanzo, direttore della fotografia di Salvatore Giuliano e 8 1/2. Una cosa magica. LaPresse
Ma s, capitava spesso che nella creazione, laria si incendiasse per una divergenza. Uno di noi scriveva una battuta spiritosa, laltro non la capiva e si dava il la al saloon: Ah, non ti fa ridere?, Ma io tammazzo!. Pugni alzati, urla, una recita della rissa appena sfiorata dal verismo. Un giorno durante una di queste scenate, suonano alla porta. un fattorino. Gli aprono. Si affaccia intimidito: Ma che succede?. Stiamo lavorando, perch?. Tituba. Poi butta il pacco dentro e se la svigna.
E i produttori a cui si rivolgeva? Scappavano anche loro?
tra Volont e il commissario sembra quasi che non ci sia il filtro della finzione. Una cosa impressionante.
(Una voce dal fondo, la moglie Vera: Perch non dici la verit, perch non dici che dopo aver ripreso il Processo di Catanzaro, non ti volevano far girare pi niente?). vero, Montaldo?
mesi in giro per il mondo. Per LAgnese va a morire tratto dal libro di Renata Vigan, si trasfer in Romagna per mesi.
ROMANO DADOZIONE
Giuliano Montaldo nato a Genova il 22 febbraio 1930 LaPresse
Non possibile, mi ripetevo. Ecco, la Roma dei primi anni 60, era molto felliniana.
E la vita era davvero dolce?
precipitata in un altro incredibile ventennio. Mussolini aveva scritto che non esisteva arma pi forte del cinema. Poi qualcuno deve aver teorizzato che la lancia pi affilata fosse la televisione e chi arrivato dopo, ha replicato lo schema parlando del computer. A me pare che non si discuta pi e ci si incontri sempre meno. Si cazzeggia molto, ma non c pi il piacere di riunirsi che abbracci un periodo meraviglioso. Noi autori eravamo un pugno chiuso ed eravamo considerati tutti comunisti, anche chi come Fellini, De Sica e Rossellini, una tessera non lavrebbe mai presa. Adesso ognuno naviga sulla sua zattera, anche se i problemi non sono troppo dissimili di ieri. Nel 65 con Suso Cecchi DAmico andammo in Commissione Cultura. Alluscita Suso, che era spiritosissima, finse un mancamento. Mi preoccupo e lei: Scusami, mi ricordo che ero qui nel 48 e dicevamo esattamente le stesse cose.
Rimpianti?
Mia moglie Vera Pescarolo, il mio termometro nei momenti di difficolt, sa quanto ho faticato. Allepoca di Sacco e Vanzetti, un produttore mi chiese se si trattasse di una ditta di import-export. Per realizzare la storia dei due anarchici italiani di cui dalle nostre parti, si sapeva poco o nulla, mi aiutarono Giorgio Papi e Arrigo Colombo, i produttori. Durante le persecuzioni razziali, Arrigo era fuggito dallItalia e aveva letto le lettere indirizzate al comitato di difesa da Vanzetti. Un inglese chiaro, pulito, semplice. Era innamorato della vicenda e si spese fino in fondo. Di una data America degli anni 20 per non era rimasto quasi nulla, cos allo scenografo venne unidea geniale: Sai chi ha costruito Boston? Gli irlandesi. Annamo a vede a Dublino. Aveva ragione.
Di Volont che ricordi ha?
No, nessuno mi ha mai detto: Lei non lavora pi. Sono lento. (Sorride). Per fare un film impiego sempre tre anni. Il processo per le responsabilit neofasciste legate a Piazza Fontana per diede fastidio. Insieme a Freda e a Ventura, sfilava lo Stato. Cera una tensione inaudita. Una mosca si pos su Andreotti che non fece una piega e continu a deporre.
Attori difficili, tanti?
Qualche diverbio, prima di diventare veramente amici, lo ebbi con Cassavetes ne Gli intoccabili. Voleva che mandassi via un attore, gli spiegai che non era lui a decidere e si plac. A farmi arrabbiare riuscito solo Klaus Kinski. Me lo avevano sconsigliato: matto, non lo prende-
Era il primo episodio della guerra partigiana visto dagli occhi di una donna, una lavandaia che si reinventa staffetta. Avrei voluto Simone Signoret. Andai a trovarla in Normandia. Era molto malata. A un tratto si alz, prese il libro di Renata, tutto sottolineato e mi abbracci. Era un addio. Tornai a Roma molto triste e totalmente disilluso sulle sorti del film. Per me era finita l. Lo sceneggiatore Franco Solinas mi propose invece la pi improbabile delle idee. Ingrid Thulin. Una sventola svedese, gi musa di Bergman, assolutamente distante dallimmaginario dellAgnese. Vado a trovarla e la trovo, splendida, a bordo piscina, in costume da bagno. Le passo il copione e mi defilo imbarazzato. Torna domani, mi dice, ma penso sia per cortesia.
Il giorno dopo?
Abitammo anche insieme per un periodo, in case in cui per chiedere privacy e limitare la libert di movimento degli altri inquilini, bastava la luce accesa in corridoio. Eravamo come fratelli. Gillo era un perfezionista che non parlava di s e del suo talento neanche per sbaglio, ma aveva vezzi inattesi. Pescava da dio e con altrettanta grazia, giocava a tennis. Con suo grande dispetto, aveva sconfitto anche il futuro Re di Svezia. Un giorno a Prato, durante un sopralluogo, vediamo una figura elegante in lontananza. Marcello Del Bello, uno dei pi grandi doppisti di sempre. Gillo mi fa: Lo sai chi quello? Del Bello. Cazzo, ma lo sai che lho battuto tre volte. Sorrido: Gillo smettila, fai la persona seria. Non finisco di parlare che mi ritrovo in un film dei fratelli Coen. Io e lui a scavalcare i binari per andare impolverati al cospetto di Del Bello: Diglielo un po a questo, ti ho battuto o no?. Grazie a Gillo, indirettamente, ebbi poi anche il mio momento di gloria genovese.
Ce lo racconta?
Il film di Federico stato per il cinema il pi grande spot di sempre. Pensi solo a quanti ristoranti, da Timbuct a Giakarta, hanno messo il titolo sullinsegna e le foto di Mastroianni e Anita Ekberg alle pareti. Roma poi somigliava a un Luna Park. Ti affacciavi in piazza del Popolo e incontravi Petri, De Santis e Pirro. Ti spostavi in via della Croce e ai tavoli di Otello trovavi Pontecorvo, Maselli, Monicelli, Age, Scola, Scarpelli, Benvenuti e De Bernardi. Risalivi via Veneto e al Caf De Paris, stanziavano Fellini e Flaiano. Gli unici eremiti erano Antonioni e Visconti.
Si dice che Luchino fosse altero.
Pi che altro la foto di un distacco irreversibile tra le persone. Una volta quelli di Trastevere non incontravano quelli di Testaccio perch non avevano la macchina. Oggi non si incontrano perch di auto ce ne sono troppe. sempre quello il pro-
Era sempre il suo personaggio. 24 ore al giorno. In una notte poteva dimagrire o mutare radicalmente stato danimo. Preparava il ruolo come il direttore dorchestra segue lo spartito. Con Riccardo Cucciola, che interpretava Sacco, non diversamente dal vero Vanzetti che ne conosceva debolezze, depressione e tormenti legati a moglie e figli, fu fraterno. Covava attenzioni che ci lasciavano a bocca aperta: Vuoi un caffettino?, Hai freddo?. Gli suggeriva le battute, custodiva quaderni di re, ultimamente ha scaraventato su un malcapitato il leggio solo perch al poveretto era scappato un colpo di tosse. A Rio de Janeiro, al primo giorno di riprese di Ad ogni costo, lo vedo scherzare col macchinista: Facciamo flic e floc. Mi giro per un secondo e quando li riosservo, vedo che il macchinista, un orco di due metri, piange a dirotto. Klaus gli aveva spezzato un dito. Allora mi incazzo. Lo convoco in stanza e mentre mia moglie gli traduce il disappunto in tedesco, gliene dico quattro. Il macchinista venne da me per tutte e 8 le settimane del film: Dotto, me fa sape quando finiamo che al signor Kinski je voglio parl de persona? Me lo dice, vero?.
Per Marco Polo viaggi per
Tornavo dal set di Kap e arrivai a Genova nel 60, in piena protesta contro Tambroni. Cerano le barricate. Mi avvicino e mi riconoscono. Compagni, abbiamo anche il commissario Lorenzo di Achtung! Banditi!. Anche nel dramma, lItalia non rinuncia mai al suo pezzo di commedia.
Lei amico di Nanni Moretti che la chiam a recitare ne Il Caimano. Tra lui e Monicelli, tra Nanni e un certo cinema italiano si notava una certa distona.
Ne ero intimidito. Visconti metteva soggezione. Una volta Renato Salvatori, con il quale avevo lavorato, mi raccont che a casa di Luchino, in un angolo, vide alcune valigie con le iniziali LV e si compliment: Ah, Luch, te sei fatto le borse personalizzate. Erano capi di Louis Vuitton, credo che Visconti labbia preso in giro per la vita.
Perch erano anni cos speciali?
Un giorno entrarono in tre in casa: Tu guadagni, devi aiutare le Br Fuori, urlai. Uscirono minacciando: Inizieremo la rivoluzione da qui.Se iniziate da casa mia non siete solo tre brigatisti, siete anche tre stronzi. Mai pi visti
blema. Limpossibilit di comunicare. Oggi gli sceneggiatori il dato mi fa disperare scrivono al computer. Io ho nostalgia dellOlivetti M-40, dei pomeriggi a casa di Age con la grande vetrata che dava sullingresso. Che amicizie. Che litigi. appunti fitti di segni, punti, correzioni. Era tormentato e se gli capitava una parte negativa, il ruolo di un nevrotico, magari sadico, limmedesimazione era assoluta ma sofferta. Prenda Indagine su un cittadino di un altro autore inquieto come Petri. L
TEMPO DI UCCIDERE (1989) Dallomonimo romanzo di Ennio Flaiano, ambientato durante la guerra italiana in Etiopia. Il tenente Enrico Silvestri, il protagonista, interpretato da Nicholas Cage. Con Riccardo Tognazzi e Giancarlo Giannini.
gnese sono io. Non dice altro. Partimmo cos. Senza lospitalit della gente di Romagna, comunque, il film non si sarebbe mai fatto. opera loro, non mia. La stessa Vigan non ci credeva pi. Landai a trovare e mi prese relativamente sul serio: Ti faccio due tortellini, basta che non ne parliamo pi. Invece, grazie agli attori, che da Placido a Satta Flores vennero praticamente gratis e alle sottoscrizioni, arrivammo a destinazione. Mesi di ospitalit oggi impensabile. Quel paravento di Ninetto Davoli appena vedeva dal pulmino unabitazione chiedeva allautista di rallentare e innestava la marcia: Semo li partigiani dellAgnese, avreste qualcosa da magn? E gi salami, prosciutti, vecchiette in processione.
LINDUSTRIALE (2011) Con Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini. Ultimo film diretto da Giuliano Montaldo stato presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2011.
Nanni non aveva mai fatto neanche laiuto regista. Divent subito attore e regista, con una cifra personale e una visione che dopo il Caimano e Habemus Papam, definire profetica riduttivo. Lui e Sordi si incontrarono a un Festival rizzoliano e ci fu un po di frizione. Ma cosa si dissero glielo racconto unaltra volta. O magari se lo fa spiegare da Vera. Lo ammira molto. Nanni non solo un grande regista. un signore.
Dei Settanta di cui Moretti un cultore che memorie ha?
Un decennio terribile. Un giorno ricevetti una telefonata: Dobbiamo vederti, fare una chiacchierata, siamo amici. Si presentano a casa in tre con una valigetta: Tu guadagni, devi aiutare le Br. Inizio a urlare: In quella borsa c un registratore. Che siate provocatori, poliziotti o brigatisti, fuori da qui entro 20 secondi. Poi urlo pi forte: Vera, chiama la Polizia. Escono e minacciano: Inizieremo la nostra rivoluzione da qui. Se la vostra rivoluzione inizia da casa mia non siete solo tre brigatisti, ma siete anche tre stronzi. Mai pi visti.
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SECONDO TEMPO
il Fatto Quotidiano
a cura di
Stefano Disegni
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SECONDO TEMPO
ANNALISA BRUCHI
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TG PAPI
SALI E SCENDI
e i conti dovessero tornare, in 8 S giorni gli annegati nel canale di Sicilia sono arrivati a 360, il che significa 45 al giorno. Nel corso di un anno, i giorni utili alla traversata dei barconi sono circa 100. Se la media dei morti restasse la stessa, a ottobre del 2014 il mare potrebbe aver inghiottito 4.500 anime. un calcolo spietato, non digeribile, roba da restare svegli la notte con un peso sulla coscienza che nessun digestivo consolatorio potrebbe rimuovere. Ma ieri mattina, dopo 15 ore dal secondo naufragio (50 morti e non calcolabili dispersi) il Tg1del mattino ha svegliato gli italiani con un servizietto di due minuti, distribuito da Marco Betello surgelato (avesse almeno detto: non abbiamo parole), che ha lasciato subito spazio alla legge sul femminicidio, Letta, Berlusconi, la partita con la Danimarca. Poi, mentre le famigliole italiane si rimpinzavano di pubblicit delle gocciole bianco mulino e di assorbenti che tolgono la paura di salire in ascensore, arrivata la rubrica Persone di Angelo Angelastro per celebrare il peso piuma Musso, olimpionico del 1960, con un inno alla boxe che salva i giovani dalla strada e dalla violenza. Seguiva Uno mattina in famiglia andante
con brio. Allora ci si chiede: cosa fanno davvero i dirigenti e i responsabili della rete e del Tg? Per coloro che non sanno nulla di giornali e giornalisti, bene che siano informati: anche in un giornale scalcinato, il direttore chiama a raccolta i redattori, blocca i permessi e di corsa smonta il giornale, lo aggiorna prima della stampa notturna, prepara i servizi per il giorno dopo, smuove collaboratori, corsivisti, allerta inviati e corrispondenti, si consulta con i caporedattori e i capiservizio, tiene aperte le agenzie on line. Insomma, si guadagna la pagnotta, la coscienza professionale e la deontologia.
IN RAI, evidentemente, si dorme,
Tecce
impegno evidente. Non L semplice organizzare unintervista a un potente, porre una domanda innocua, e sopportare un soliloquio di due minuti. Nonostante lo sforzo, e la mirabile fiducia di viale Mazzini, il settimanale 2Next Economia e Futuro di Annalisa Bruchi su Rai2 passa inosservato. Lultima puntata con il viceministro Antonio Catrical e Cesare Romiti, e una serie di riflessioni profonde offerte al pubblico (tipo, Vediamo dove vanno i vostri soldini), ha rosicchiato 2,6 punti di share e neanche 250.000 telespettatori. Come se a un certo punto, la seconda rete, che veleggia verso il 7%, si fosse schiantata contro uno scoglio. Ma la Rai custodisce e protegge la giornalista Bruchi, che fu allevata da Giovanni Minoli, che poi collabor con Maurizio Costanzo e addirittura Myrta Merlino e Domenica In. Bruchi la moglie di Mario Valducci, tra i fondatori di Forza Italia, cinque legislature in Parlamento, ex sottosegretario nel governo di Sil-
vio Berlusconi. No, i meriti (o le colpe) dei mariti non cadano sulle moglie, per carit. Ma neanche le notizie delle mogli siano daiuto ai mariti. Perch una memorabile intervista al ministro Maurizio Lupi (Trasporti), datata 12 luglio, nonostante il programma ne sia spesso privo, produsse una meravigliosa notizia, almeno in casa Bruchi-Valducci.
LA CONDUTTRICE chiese con insistenze a Lupi il destino di una nuova Autorit, quella dei Trasporti, che i tecnici di Mario Monti avevano accantonato. Lo mise in un angolo: La fate o non la fate?. Mai vista tanta rabbia agonistica in televisione. Lupi rispose affermativo. Ma Bruchi non era soddisfatta, pretendeva precisione, certezze: La farete o darete i nomi?. E Lupi, gentilmente, si spinse oltre: Il governo far la sua terna, poi il Parlamento dovr approver. Passano venti giorni e Valducci, che era in corsa da mesi per un posto allAutorit, fin proprio nella terna di Lupi e Letta. Coincidenza. Nullaltro. Ma coincidenze curiose. 2Next Economia e
un minuto da Lampedusa basta e avanza, agli incidenti stradali si concede qualche secondo in pi, spazi incommensurabili ai servizi sociali di Berlusconi e alle primarie del Pd (e se vince Pippo Civati? Vai a sapere), a Letta e Napolitano praterie con linchino. Un editore normale avrebbe gi chiamato a rapporto direttori e giornalisti e li avrebbe alzati da terra. In Rai nessun alza mai nemmeno un dito: prima bisogna vedere se Berlusconi davvero scoppiato, se Renzi sar il nuovo padrone e se il Colle monita o non monita. La Rai non invecchiata: morta.
Futuro era un esperimento, poteva durare soltanto le 8 puntate di maggio e giugno: inizio estate, il palinsesto pi abbordabile. Ma il settimanale non ha funzionato: media share di 3,48 punti, 254.000 telespettatori. Bruchi trascorre indenne lestate e e ritorna in autunno. La trasmissione viene migliorata. Vengono arruolati tre giornalisti-consulenti: Aldo Cazzullo (Corriere della Sera), Riccardo Luna (Repubblica) e Mario Sechi. I tre firmano rubriche, aiutano. C anche Dario Vergassola. Ancora nulla. Anzi peggio. La media autunnale lamenta uno share del 2,9%. Il programma ha un costo notevole: 70 mila euro. E incassa quasi zero di pubblicit. Per undici puntate, viale Mazzini ha sborsato 770 mila euro. Certo, il servizio pubblico non deve guadagnare con linformazione o lapprofondimento, anche se c' chi riesce a far guadagnare questa e le altre aziende proprio con linformazione e lapprofondimento. Per, ci fosse almeno un po' di pubblico. Qualcuno interessato. A parte Valducci, se lospite Lupi.
DANIMARCA - ITALIA Spettatori 6,73 mln Share 25% VIRUS Spettatori 1,36 mln Share 5,67%
BACIAMO LE MANI Spettatori 5,34 mln Share 21,2% QUARTO GRADO Spettatori 1,66 mln Share 7,33%
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STORIE ITALIANE
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Colombo
hiedo aiuto ai colleghi degli altri giornali e delle televisioni. Smettiamola di chiamarli vittime del mare. I migranti disperati che con i loro bambini nati o in procinto di nascere annegano sul fondo del Mediterraneo non sono vittime di un crudele capriccio delle onde o di una smania di traversata. Sono vittime di unEuropa egoista e stupida e di unItalia vergognosa che ha lasciato via libera alla barbara superstizione della Lega di Bossi e Maroni, espressa bene dallo statista Bossi con la frase fra di ball e che diventata, nel Paese governato da Berlusconi e da Alfano, la legge Bossi-Fini. Ma prima di parlare di leggi, bene parlare di fatti. Ecco un fatto: due notti fa, in un tragico naufragio (quasi 50 morti) narrato dai primi telegiornali di sabato, una mamma e un pap sono salvi in mare, in attesa di essere raggiunti dai soccorritori, e insieme tengono in alto, fuori dalle onde, la piccola figlia di pochi mesi. Ma sulla barca che sta affondano davanti a loro c laltro loro bambino di tre anni. Li guarda, li chiama, li implora. Piange disperato, gi quasi sommerso, poi scompare nel mare, incredulo di essere stato abbandonato. Ma i suoi genitori, gridando e piangendo, non sono riusciti ad avvicinarsi e a prenderlo, stringerlo, salvarlo per il rischio di perdere la neonata. Potete, per un momento, immaginare queste vite e questa morte? Lo possono, lo vogliono, i membri e i leader del nostro Parlamento? Due risposte ferme e tonanti sono giunte subito. La prima di una voce autorevole del governo non eletto, sostenuto da una maggioranza non eletta per fare cose che non cerano in alcun programma elettorale votato.
ch avevano trascinato i voti degli esitanti, come tutto il Pd. Ecco, subito dopo, il comunicato di Grillo, leader extraparlamentare e fondatore di M5S: Questo emendamento (abolizione del reato di clandestinit, ndr) un invito agli emigranti del Medio Oriente e dellAfrica a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sar da loro interpretato nel modo pi semplice: la clandestinit non pi un reato. (...) Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha soldi per mangiare ?. I due sentimenti peggiori sembrano ispirare luomo del governo a ogni costo, e
pensato e immaginato come luomo che avrebbe condotto verso un mondo nuovo, ha fatto una brusca conversione a U verso un tetro passato di cose tristi, gi viste, gi dette che convenivano al basso voltaggio della cultura leghista ai tempi di Berlusconi.
SORPRENDE e imbarazza la modestia di una visione in cui, ignorando del tutto ci che avviene in Somalia, in Eritrea, in Egitto, in Libia, in Siria, si immaginano clandestini (cos vengono definiti prima ancora di partire) che si danno di gomito e passano parola: Hai visto? in Italia non c pi il reato di clandestinit. Per molti cera un futuro nel Movimento di Grillo, anche se non era stata calcolata per tempo la partecipazione di Casaleggio. Per come si fa a essere diversi quando si dicono esattamente le parole della Lega, e ci si trova ad avere identit di vedute con Angelino Alfano. Come si fa a non sapere che chi fugge dalle guerre (come i somali e gli eritrei salvati o morti in mare) hanno un diritto di asilo sacrosanto e secolare, che viene negato dalla imputazione (se si salvano) del reato di clandestinit? Il Partito radicale (e alcune volte Andrea Sarubbi, Pd, e io con loro) ha pi volte dimostrato e fatto documentare da avvocati, che l80 per cento dei detenuti negli osceni Centri di identificazione ed espulsione sono legali (semplicemente gli hanno sottratto i documenti) o sono protetti dal diritto di asilo. Ecco che cosa la legge di polizia Bossi-Fini integrata, quanto a persecuzione dei migranti, dal Pacchetto sicurezza di Maroni. Non si dovrebbe cancellare, con ripugnanza e disprezzo, tutto e subito? Solo Papa Francesco ha detto: Siamo accecati. Non vediamo chi muore vicino. E lo ha detto senza distinguere fra partiti vecchi e movimenti nuovi.
SENZA OPPOSIZIONE Per molti cera un futuro nel M5S di Grillo Ma come si fa a essere diversi quando si dicono le stesse parole della Lega e di Angelino Alfano?
quello dellopposizione totale. Il primo non vede alcun rapporto fra una legge che nega tutti i diritti, ignora la persona morale e giuridica che ha di fronte e vede solo un ingombro fisico da respingere con strumenti militari. Nel suo mondo gli aerei e le navi non vanno per salvare, vanno per respingere. Il secondo, che stato FATTI DI VITA
uesta una piccola ma esemplare storia di prevenzione. Piccolo il potere della protagonista, piccolo il comune interessato, con quel nome Merlino che sembra uscire da una favola. Un paese di 1.800 abitanti in provincia di Lodi, economia agricola, un magnifico castello ereditato da unepopea di grandi casate nobiliari. Luogo tranquillo che non si ancora dovuto misurare con laggressione dellimpresa ndranghetista che sta divorando pezzi interi di economia lombarda. Ebbene, qui successo qualcosa che pu sembrare insignificante solo a chi nulla sa della storia del Nord negli ultimi decenni. Mentre altri, precipitati fino al collo nelle spire delleconomia malavitosa, erano intenti a giurare che la mafia non cera, questo piccolo comune si guardato intorno come un bambino saggio. E ha deciso di non aspettare che i clan gli piombassero in casa, ma ha iniziato a studiare come tenerli lontani. E a pensarci pi di tutti stata una giovanissima urbanista da poco direttore dellufficio tecnico comunale. Si chiama Serena Righini e ha il viso gentile e sereno che hanno spesso le persone che si battono senza eroismi per le buone cause. Vuol sapere come incominciata? Direi con la mia tesi di laurea al Politecnico di Milano. Era un po che mi interessavo della questione mafiosa. Poi venne la scelta di chiedere la tesi in pianificazione territoriale alla professoressa Maria Cristina Gibelli. Titolo: Forme ed effetti della criminalit organizzata nei processi di governo del territorio. Lavoravo gi in comune come geometra e mi capitava di discuterne spesso con il mio capo, lingegnere Luca Bertani, mentre si scriveva il nuovo Piano di governo del territorio. Come prevenire larrivo dei clan sul nostro territorio, attraversato da progetti di nuove infrastrutture, la riqualificazione della strada statale Paullese o il parco Adda sud? Nellhinterland milanese i clan cerano. E anche nel Lodigiano, ce lo dice-
vano le notizie di cronaca e le operazioni giudiziarie. Da qui lurgenza del problema. Serena Righini si laurea nel 2010 e nel 2011 diventa direttrice dellufficio tecnico. E fa la pensata semplice e rivoluzionaria. Usare in chiave antimafia la legge 12 della Regione Lombardia, che concede incentivi volumetrici a chi operi a beneficio dellinteresse pubblico. Eccolo qui linteresse pubblico: assoggettarsi anche nel privato alle regole di trasparenza e di contrasto degli interessi mafiosi che valgono per gli appalti pubblici. Informazioni societarie, conti correnti, subappalti. In cambio un bonus di volumetria dell8%. Abbiamo diviso il bonus del 15% previsto dalla legge in due parti: un bonus legalit e un bonus riqualificazione energetica.
Serena Righini
SI PU FARE Serena Righini, direttrice dellufficio tecnico comunale ha ideato, con successo, un modo per tenere lontani gli appetiti mafiosi dal territorio
Come andata? Il sindaco Giovanni Fazzi, che poi il medico del paese eletto alla guida di una lista civica di centrosinistra, stato entusiasta. Abbiamo convocato tutte le parti sociali, comprese lassociazione dei costruttori e lAssimpredil. E in pochi giorni c stato il consenso di tutti. Poi ha firmato il protocollo anche il prefetto di Lodi. Vuol sapere se questo vale per
tutte le nuove costruzioni? Per assurdo no. La legge prevede il bonus solo per il costruito esistente. Quindi restiamo esposti. Ma abbiamo iniziato ad affermare dei principi, tenendo poi conto che la nostra politica volta soprattutto a ridurre il consumo del suolo e a riqualificare le vecchie cascine, e a frenare gli appetiti immobiliari. Era importante che ci attestassimo tutti, operatori compresi, su superiori livelli di legalit. Serviva anche ad alzare la soglia di attenzione dei cittadini, a introdurre il principio del consumo critico verso il mercato immobiliare. La proposta piaciuta molto ad Avviso Pubblico, lassociazione dei comuni impegnati sul fronte della legalit. Cos sta diventando un punto di riferimento. Abbiamo gli anticorpi, ci siamo dotati di uno sguardo responsabile. Se poi si chiede allarchitetta se la Lombardia abbia responsabilit per quel che accaduto, la risposta serafica e sferzante. Ci ho dedicato la conclusione della mia tesi. Non che lideologia della deregulation ci abbia aiutato. Questa corsa a semplificare in nome dellefficienza e del mito del privato ha depotenziato i controlli e le capacit di proposta dellente pubblico. Oggi ogni proposta del privato pu costituire una variante del Pgt, perch in cambio lamministrazione comunale riceve soldi, a volte indispensabili. Ma allestero sono molto pi severi per gli oneri di urbanizzazione, li calcolano sulla base di una documentazione rigorosa dei profitti di impresa, in Lombardia no; e cos si aprono le porte alla speculazione o peggio. Aria nuova e pulita. Cresce una generazione erede di antiche solidariet, se vero che il padre di Serena cambi paese per aiutare con la sua tipografia il recupero di ex tossicodipendenti; una generazione innamorata di sport (yoga, piscina e corsa, ma soprattutto basket, prima di sfasciarmi un ginocchio) e di libri; e capace di fare di una tesi di laurea lincubatore di nuove strategie pubbliche antimafia. Perch con la cultura non solo si mangia. Con la cultura ci si difende.
vice primo ministro di questa Repubblica: Abolire la Bossi-Fini una declamazione demagogica. Non che abolendo la Bossi-Fini si impediscono nuovi morti in mare. Noi vogliamo vedere gli aerei e le navi che proteggono la nostra frontiera (dunque strumenti di respingimento) e lo vogliamo perch questo il modo migliore. Altrimenti continueremo sempre con degli inutili pianti. Non c unopposizione per contestare questa frase incredibile, inutili pianti dopo che si trovata la giovane donna che ha partorito 40 metri sotto il mare il suo bambino morto? S, c. il Movimento Cinque Stelle. Due senatori di quel Movimento, Cioffi e Buccarella avevano appena fatto approvare in Commissione Giustizia un emendamento per labolizione del reato di clandestinit e stavano diventando gli eroi del momento per-
di Silvia Truzzi
n QUALCHE giorno fa un rapporto internazionale ci ha regalato un quadro molto pi che desolante dellItalia, spiegandoci che nel nostro Paese le competenze linguistiche e scientifiche sono al di sotto della media dei Paesi Ocse. Ultimi nelle competenze alfabetiche dietro Spagna e Francia, penultimi invece in matematica, ambito in cui siamo migliori solo degli spagnoli. Sono i risultati del programma Piaac, indagine che valuta le competenze degli adulti (16-65 anni) in 24 paesi di Europa, America e Asia. Su Repubblica Simonetta Fiori ha spiegato benissimo quali test sono stati eseguiti. Ecco qui: al livello uno, la prima domanda riguarda un farmaco. Per quanti giorni al massimo possibile assumerlo? Il foglio riproduce l'etichetta del medicinale, che indica con esattezza il numero dei giorni. Non ci sono altre informazioni: solo il numero dei giorni, niente altro. Al livello due bisogna scrivere che cosa accade a una pianta se viene esposta a una temperatura minima di 14 gradi o meno. Sono allegate le istruzioni: Se la pianta esposta a temperature di 12-14 perde le foglie e non fiorisce pi. Al livello tre viene fornita la pagina di un manuale di biciclette e viene chiesto cosa
I PROBLEMI sul tavolo sono diversi, a cominciare dalla scolarit: tre quarti degli italiani fra i 55 e i 65 anni non ha completato la scuola superiore (negli altri paesi Ocse la media del 30 per cento); le cose non vanno meglio tra i pi giovani, nella fascia di et tra i 25 e 34 anni: il 30 per cento non ha un diploma di scuola secondaria (la media Ocse meno del 10). In Italia il 15
per cento ha un titolo post diploma, contro la media europea che supera il 27 per cento. Non va meglio per quanto riguarda la dispersione scolastica, tra i ragazzi dai 25 ai 19 anni, che arriva al 18 per cento. Esaminando i dati per aree geografiche, bisogna notare ancora una volta la distanza tra il nord e il sud del Paese, e vale sia per gli occupati che per i disoccupati. Le tecnologie che rendono pi rapida e comoda la nostra vita, rischiano di atrofizzarci il cervello: provate a leggere un libro su carta e uno su tablet, vedrete quanta differenza c rispetto a ci che ricordate, e dunque ci che sapete, della lettura. Il dato su cui dobbiamo riflettere sono gli effetti di questo nuovo tipo di analfabetismo concettuale. Questindagine ci dice che non sappiamo pensare poich non sappiamo organizzare il pensiero, che abbiamo sempre meno strumenti cognitivi, dunque non capiamo cosa succede attorno a noi. Leggiamo ma non intendiamo, anche le cose semplici. una situazione pericolosa, perch ci rende inermi, soggiogati da qualunque balla ci viene spacciata per verit: la nostra ignoranza il principale vantaggio di chi ci vuole schiavi e non cittadini liberi.
il Fatto Quotidiano
SECONDO TEMPO
23
A DOMANDA RISPONDO
Furio Colombo
I voti di Grillo nel mare di bare Indulto e amnistia le strane coincidenze
Quando Grillo dice che se lui e Casaleggio avessero inserito nel loro programma l'abolizione del reato di clandestinit il M5S avrebbe preso percentuali da prefisso telefonico, d ragione a chi gli ha sempre dato del populista e del demagogo: limportante (con le bare ancora in un hangar e in cerca di un nome) non sono le vite degli uomini, delle donne e dei bambini, limportante sono i voti: quelli dell'elettorato italiano pi becero. Su questo rifletta soprattutto chi, a sinistra, ha pensato bene di appaltare ed esternalizzare la rivoluzione all'agenzia interinale di un (tragi)comico da strapazzo. Ma questo il dramma della sinistra italiana, la sua mancata maturit riformista, con il suo congenito e compulsivo bisogno di un vate da seguire o da combattere. Con la sua escatologica recalcitranza per ci che finito, temporale, in movimento.
Giuseppe Cappello
Adesso ci mancavano pure lamnistia e lindulto. Napolitano sostiene che sarebbe una misura necessaria per risolvere l'eterno problema del sovraffollamento delle carceri. Chiss perch per la questione viene sollevata a poco pi di due mesi di distanza dalla condanna in Cassazione di Berlusconi. Coincidenze allitaliana. C' un altro punto su cui bisognerebbe porre l'attenzione: lindulto non cancella le pene accessorie; lamnistia impropria (quella che interviene dopo condanna definitiva) s. La pena accessoria alla quale mi riferisco l'inter-
sostenere certe spese e dove finiscono, come vengono utilizzati, tutti i soldi di noi lavoratori versati allInps.
Rudi Toselli
un meccanismo virtuoso che faccia coalizzare tutte quelle realt che si battono per ridare allItalia quella dignit oramai smarrita da troppo tempo.
Mauro Chiostri
Il fatto positivo negli ultimi avvenimenti riguardanti il M5S la nascita di una critica interna al duo Grillo-Casaleggio. Per una volta, le menti non pensanti (Crimi, Lombardi, Di Maio...) sono rimaste minoritarie e il grosso del M5S ha dato prova di non aver alcun timor reverenziale. Il fatto che Grillo li abbia portati in Parlamento non pu e non deve divenire unar-
la vignetta
Nel vocabolario italiano la parola accoglienza si fatta sempre pi sbiadita, mentre negli ultimi anni comparso un neologismo tremendo: respingimento. Chiss se chi lo ha introdotto, per legge, vive almeno qualche attimo di angosciante pentimento nel momento in cui quella parola - e il concetto che la sottende - diventata sinonimo di sentenza di morte per chi cerca speranza confidando nei suoi simili. Credo di no, perch c chi, indegno di appartenere al consesso civile, continua a esaltare la bont politica di quella logica sino a chiamarsi fuori dalla partecipazione al lutto nazionale. la stirpe di Caino, che per mantenere il suo benessere economico rinuncia a quello spirituale, indifferente che ci significhi la morte del proprio fratello.
Valter Giuliano
LA DOMANDA, a cui, come i lettori constateranno in questo testo, non so dare risposta (anche perch ieri ho aderito alla grande manifestazione con Rodot e Landini a difesa della Costituzione) fa parte di un grappolo di fatti non capiti da moltissimi cittadini e purtroppo non spiegati da alcun leader politico, nuovo o vecchio, dentro o fuori dalla Rete. L'Italia ha vissuto, anche nel periodo del dopo fascismo, molte angosciose avventure, dai tentati golpe allo stragismo di destra, agli anni di piombo di sinistra, allo stretto legame della mafia assassina collegata non si sa ancora con chi, ma dentro lo Stato. Per il periodo che stiamo vivendo (per parodiare Alfano) diversamente angoscioso. Siamo come nella fragile casa dei tre Porcellini: fuori soffia il vento furioso della crisi finanziaria mondiale che pu sempre, pu ancora diventare uragano. Dietro le mura che tremano c', da una parte, un popolo senza un leader, e dall'altra, i leader senza popolo. Nel senso che nessuno ha eletto chi ci governa, non la maggioranza (che si formata per decisioni estranee al voto di tutte le parti), non il governo, che vuole sembrare un governo politico ma stato composto con gli espedienti e i criteri di un governo tecnico, cercando di
smacchiare ogni partecipante al gabinetto ministeriale dei segni politici della sua provenienza. I compiti di questo governo non eletto, votato da un Parlamento a sua volta votato da persone che avevano in mente altre cose (diciamo pure: diverse e incompatibili) sono: accorrere a tamponare l'imprevisto (Lampedusa, Alitalia), confrontarsi con l'assurdo (divieti come l'Imu, misteriosamente imposto e portatore di caos finanziario), obbedire (con sempre meno credibilit) ai dettati europei, inclusi gli errori, che non siamo in grado di discutere. E cambiare la Costituzione. Se rileggete le ultime righe che ho scritto, capite subito che l'ultima frase di una serie di cose assurde di gran lunga la pi assurda. Ci sono ragioni immediate per dire un no di buon senso: non abbiamo tempo, non abbiamo forza, e niente di ci che potremmo cambiare avrebbe a che fare (in meglio) adesso con la nostra vita. Ma c', ben pi importante, una obiezione politica: chi siamo noi (ovvero l'impasto artificiale composto di destra e sinistra) per cambiare qui, adesso, insieme, d'urgenza, la Costituzione italiana? Ma c' un argomento essenziale che impossibile negare. La Costituzione, con la sua forza e la sua struttura civile, antifascista intatta, l'unico argine al crollo morale e politico del Paese. Toccarla adesso vuol dire privare il Paese dell'ultima, dell'unica difesa. Chi ha fatto quella Costituzione ha pagato molto per essa. Va bene. Dobbiamo farlo anche noi. Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano 00193 Roma, via Valadier n. 42 lettere@ilfattoquotidiano.it
DIRITTO DI REPLICA
dizione dai pubblici uffici. E a quale persona, in questo momento, interesserebbe la non interdizione dai pubblici uffici?
Daniel Albanese
Questa mattina sono andato con mio figlio a un normalissimo esame del sangue tramite mutua. Fare lanalisi di quattro provette mi costato la modica cifra di 120 euro. Alla Regione un referto costa sui 40 euro (dati Sole 24 Ore). Ora, mi chiedo oltre al costo spropositato, come pu una famiglia
ma ricattatoria per cui bisogna accettare anche la parte pessima del pensiero grillino. Sinceramente trovo inconciliabile lamore per l'ambiente e la natura, la lotta alla corruzione e all'ingordigia, con il razzismo di Grillo. Solo cos posso chiamare questatteggiamento: lasciare intuire che chi scappa da una guerra o dalla fame accumulabile ad un delinquente. Questo insopportabilmente leghista. Solo le dittature fanno cos: trovano un capro espiatorio su cui scaricare le colpe. Il M5S ha attratto molte brave persone: ri-
mane lunica difesa da Pd, Pdl, Sel, partiti spesso opportunisti e non veritieri. Deve per staccarsi dagli autoritarismi di un capo ex comico e fare valere il pensiero altruistico di cittadini cosmopoliti. Se sapranno lo faranno, alle prossime elezioni avranno mezza Italia con loro.
Barbara Cinel
In questi giorni non si fa altro che parlare del maltrattamento che l'Italia riserva agli immigrati, con Boldrini e Kyenge sugli scudi libere di dare sfogo
Abbonamenti
alla loro fuffa oratoria. Peccato che nessuno si stia facendo domande sul progetto di inviare in mari lontani (periplo dell'Africa, addirittura!) un nutrito gruppo di unit della nostra Marina militare a scopi propagandistici e di immagine. Gira voce che verr sponsorizzata da finanziatori esterni, ma siamo davvero sicuri che le spese non graveranno sul bilancio dello Stato? E poi, a cosa serve sguinzagliare portaerei e fregate nell'altro emisfero, quando le nostre coste sono un colabrodo e avvengono tragedie del mare come
quelle che angustiano le belle menti sinceramente democratiche? Ma di questo la politica tace, e questo silenzio mi torna sospetto.
Antonio Filippo
Questo Paese ha un disperato bisogno che nasca una forza politica che possa realmente rappresentare gli ultimi della societ. Oramai chiaro che le speranze che molti hanno riposto nel M5S sono state tradite. Spero che dalla manifestazione di sabato possa innescarsi
A proposito dellarticolo a firma di Luca De Carolis, da voi pubblicato domenica 6 ottobre, desidero evidenziare per completezza, nellinteresse dellintera comunit dellAteneo, che lUniversit di Siena da alcuni anni impegnata in una seria azione di risanamento che riuscita a ricondurre a 7,32 milioni di euro il disavanzo di competenza a fine esercizio 2012, in chiara riduzione rispetto agli anni precedenti. Questo risultato stato ottenuto nonostante i pesanti tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario del Miur, ridotto di 10 milioni di euro tra il 2009 e il 2012, grazie ai sacrifici sostenuti dallintera comunit universitaria e a una politica improntata alla razionalizzazione delle risorse e alla riduzione dei costi, oltre che alla programmazione, voluta dallAmministrazione che rappresento in qualit di rettore dalla fine del 2010. LUniversit di Siena, pur patendo le conseguenze della crisi che ha colpito la citt e soprattutto condividendo le difficolt nelle quali si trova il sistema delle Universit pubbliche italiane, continua a garantire standard elevati della ricerca, della didattica e dei servizi, come testimoniato da molte positive valutazioni. Confortati dai risultati ottenuti, continueremo a lavorare per il rilancio del nostro Ateneo, per mantenere e consolidare la sua reputazione nazionale e internazionale.
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