Giovedì si vota sulla Brexit: la Borsa di Londra vola a +3%, i mercati sono sicuri
che gli inglesi resteranno nella Ue. Anche Fassino aveva fiducia nei torinesi
Martedì 21 giugno 2016 – Anno 8 – n° 170
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TORINO-ROMA Non solo Olimpiadi: a rischio la spartizione di affari per 20 miliardi
M5S, prima mossa
“I poteri forti
li rottamiamo noi”
LE RUGHE
DEL RENZISMO
DI GOVERNO
» ANTONIO PADELLARO
S e davvero riuscisse a dire
tutto ciò che pensa alla di-
rezione Pd di venerdì, Renzi
dovrebbe cominciare da Vir-
ginia Raggi e Chiara Appendi-
no, per chiedere: perché stan-
no con M5S e non con il Pd?
A PAGINA 13
IL LIBRO 5 anni di foto
Il sogno dei migranti
Tragedie e speranze
alle porte d’Europa
Lesbo Famiglia siriana sull’isola greca Bucciarelli
» STEFANO CITATI
E ra il 2011, era 5 anni fa. Era la guerra in
Libia, e poi in Siria, poi un po’ovunque
nel Medio Oriente. Le chiamavamo Pri-
mavere arabe. Ora le chiamiamo trage-
die, esodo che non finisce, mentre l’Eu-
ropa cerca di arrestarlo alle sue porte, te-
nendo lontano da sé il dolore di questi po-
poli.
A PAG. 19
CASSAZIONE Stangata contro il Riesame che aveva “salvato” l’ex n.2 di Unicredit
Palenzona, è risorta l’inchiesta
p Le motivazioni con cui
la Suprema Corte censu-
ra il Tribunale che aveva
fatto cadere una serie di
reati finanziari in concor-
so, con l’aggravante di
aver favorito aziende vi-
cine a Messina Denaro
q MASSARI A PAG. 17
La cattiveria
Pontassieve (Fi), ultim’ora:
Agnese Renzi fotografata
al balcone mentre piange
WWW.SPINOZA.IT
IN RIANIMAZIONE
Cade dal tetto
e la sua azienda
lo sanziona
q ROTUNNO A PAG. 17
p Con i 900.000 voti a Rag-
gi e Appendino e senza più
i partiti di riferimento,
finanzieri e costruttori
perderanno interlocutori e
soldi. Caltagirone annuncia
che investirà all’estero. Va-
cilla già la lottizzazione tra
banche e municipalizzate
q GIAMBARTOLOMEI E MELETTI
A PAG. 8 - 9
BARBARA SPINELLI IL KO DI FASSINO
“Populisti? È gente “STRANIERO”
che vuol decidere” SOTTO LA MOLE
q TRUZZI A PAG. 6
CHIAMPARINO
“Ormai ci vedono
come il Potere”
q D’ESPOSITO A PAG. 5
ARRESTI A LAVAGNA (GE)
Il sindaco al boss:
“Vota la Paita, farai
buoni guadagni”
Vicepresidente Fabrizio Palenzona Ansa
IL FENOMENO ANNI 90 SOFIA VISCARDI
I libri a “Millelire” Youtuber e 18enne
costano zero euro con un romanzo
Sono gratis sul web da cinque ristampe
q VENTURI A PAG. 23
y(7HC0D7*KSTKKQ( +.!z!.!?!#
e 1,50 – Arretrati: e 3,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Salvo complicazioni
» MARCO TRAVAGLIO
D
opo la notte dei ballot-
taggi, le autorità sanita-
rie segnalano un im-
provviso sovraffollamento nei
Pronto soccorso di tutta Italia.
Vediamo la situazione, ospeda-
le per ospedale.
San Matteo. Ri cover ati
d’urgenza Matteo Renzi, Mat-
teo Orfini e Matteo Salvini. Ai
primi due sono stati diagnosti-
cati traumi cranici plurimi, do-
vuti al fatto che si davano testate
a vicenda in largo del Nazareno,
urlandosi contro: “M o rt a cc i
tua, se non mi facevi cacciare
Marino, a quest’ora avremmo
ancora il sindaco di Roma!”,
”Zitto, o grullo, che mi avevi
suggerito Giachetti, dico Gia-
chetti, come nome vincente!”.
“Maddeché, l’hai voluto tu,
quella volta che giocavamo alla
Playstation!”. “E comunque è
solo un voto locale, senza riper-
cussioni nazionali!”, “Ma stat-
tezzitto, che peccorpa tua me
soffatto menà pe' strada, ala fe-
sta d’a Tasi me volevano pure
carcerà!”. Il terzo, Salvini, le te-
state le batteva da solo contro il
muro, ripetendo frasi sconnes-
se sui negher, le ruspe, le felpe,
Le Pen e Trump a cui i sanitari
non sono riusciti a dare un senso
q ETTORE BOFFANO A PAG. 9 compiuto. Renzi ha poi chiesto
di essere trasferito al San Raf-
FI, PD E 5STELLE:
faele, dove dice di avere un vec-
chio amico ricoverato.
Santi Ignazio e Massimo.
LE RAGAZZE Un uomo con la barba e uno coi
baffi, risultati positivi alla prova
ACCHIAPPAVOTI del palloncino per aver ingurgi-
tato ingenti quantitativi di alcol,
q PIETRANGELO BUTTAFUOCO A PAG. 11 sono stati rinvenuti privi di co-
noscenza nell’estrema periferia
di Roma. L’uno vagava senza
meta, zigzagando a bordo della
sua bicicletta con una fascia tri-
colore a tracolla che s’era incep-
pata nella catena, l’altro faceva
il trenino da solo e intonava ca-
roselli carioca tipo “B ri gi tt i
Bardòbardò” con una lingua di
Menelik in bocca. I due sono poi
risultati essere un affermato
chirurgo di nome Marino Igna-
zio e un ex premier di nome D’A-
lema Massimo.
San Francesco Gaetano. Il
noto costruttore ed editore ro-
mano Francesco Gaetano Cal-
tagirone ha perso i sensi alle ore
q SANSA A PAG. 16 23 e un minuto di domenica,
mentre ascoltava gli exit poll in
tv. Aveva appena vergato di suo
pugno – dopo gli ormai leggen-
dari “Giachetti, rimonta legata
ai municipi” e “La tela del pre-
mier per Roma. Ora un fronte ci-
vile per salvarla” – il nuovo ti-
tolo di prima pagina del Messag-
gero, “Roma a Cinque Cerchi”,
subito corretto da un improvvi-
do redattore in “Roma a Cinque
Stelle”. Le sue ultime parole so-
no state “Olimpiadi!”,“Tor Ver-
gata!”, “Metro C!”, poi più nulla.
I medici hanno comunicato ai
barellieri, Luca di Montezemo-
lo e Giovanni Malagò, che la
prognosi è riservata fino al
2024, poi il paziente si ripren-
derà.
q MUSOLINO A PAG. 21 SEGUE A PAGINA 24
2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

Lo sberleffo
ANGELINO ALFANO,
, EFFETTIVAMENTE era qualche
tempo che non si capiva bene cosa
facesse Angelino Alfano. Il ministro dell’In-
Twitter le mosse degli investigatori in
qualche caso famoso. Se non è mini-
stro, o non esercita, dunque Angelino
che ci assicurano che non fa neanche l’avvoca-
to, professione a cui pure è abilitato, inizia-
vamo a preoccuparci. Da ieri, però, s’è final-

IL COMMENTATORE
terno pare sia il suo lavoro ufficiale, ma prove
della sua effettiva permanenza nell’incarico
non ce ne sono: è un po’ che non vengono illegalmente
» FQ consegnate a qualche dittatore mogli di dissidenti,
scarseggiano pure tifosi che prendano in ostaggi interi
stadi di calcio, come pure è un po’che nessuno svela su
farà qualcos’altro: il leader di partito,
forse, essendo presidente del Nuovo
Centrodestra. Anche qui, però, tracce di vita
poche e quando Ncd si presenta alle urne si
scopre che vive solo sui media e in tv avendo
percentuali, diciamo, non lusinghiere. Visto
mente capito cosa fa Angelino. È commen-
tatore politico: “Le elezioni? Può festeggia-
re solo il M5S, è inutile girarci attorno. Il Pd
ha preso una bella batosta e il centrodestra
non ha nulla da festeggiare”. E Ncd allora?
Che c’entra, mica esiste davvero...

I RISULTATI
» MARCO PALOMBI
Q
uesta tornata di Co-
munali dice alcune
cose ovvie, altre me-
no. Tra le prime c’è il
fatto che il Partito democrati-
co è l’unico movimento con u-
na presenza forte in tutto il
Paese, cosa che non riesce più
a fare il centrodestra e non an-
cora il Movimento 5 Stelle.
Tra le cose meno ovvie c’è che
le Comunali le hanno perse il
Pd di Matteo Renzi, e male, e la
Lega di Matteo Salvini (per
quest’ultima c’è l’eccezione di
Toscana ed Emilia, che non
compensano le sanguinose
sconfitte di Varese e in altri
Comuni del Nord). Scompo-
nendo i dati, infine, si scopre
un fatto che dovrebbe preoc-
cupare Palazzo Chigi: i risul-
tati peggiori i dem li raccolgo-
no nel Centro Nord.
Ciao regioni rosse, bene
al Sud (non in Sardegna)
I numeri sono chiari. In Pie-
monte il Pd li perde tutti e ot-
to i ballottaggi a cui parteci-
pa, non solo Torino: da Nova-
ra a Pinerolo a Domodossola,
Perde anche la Lega
Il partito di Salvini bene
solo a casa del premier:
il centrodestra unito
Il Pd perde il Centro Nord:
si salva solo in Lombardia
Tracollo dem in Piemonte, Friuli, Liguria, Toscana e Lazio: Milano e Varese graziano Renzi
gio) e tiene - con qualche fa-
tica - in Lombardia ed Emi-
lia Romagna. Nella prima
regione i candidati di Renzi
fanno un mezzo miracolo te-
nendo Milano e prendendo
dello stabilimento Fiat; men-
tre in Calabria perde Croto-
ne e conquista Rossano. Di-
sastro vero in Sardegna: il Pd I numeri
perde 4 ballottaggi e 4 sinda-
ci su quattro, compresi i ca-
poluoghi Olbia e Carbonia. 12
su 17 i
Il voto “politico” ballottaggi nei
di città e capoluoghi capoluoghi
Per le comunali, in genere, il persi dai
senso politico del voto viene candidati Pd
cercato nei capoluoghi. In
questa tornata ne sono anda-
ti al voto 25, comprese le cin-
que più grandi città italiane:
8
I sindaci
il Pd ora ne controlla due (la appoggiati
seconda e la quinta, Milano e dai dem che
Bologna). Il confronto col governeranno
2011 è impietoso: il Pd aveva i capoluoghi:
19 sindaci uscenti e se ne ri- la volta scorsa
trova 8 (tiene Salerno, Mila- erano 19
no, Bologna, Ravenna, Rimi-
ni, Cagliari, conquista Vare-
se e Caserta); nei 17 Comuni
capoluogo in cui è andato al
19
su 19 sono i
Dal 2011 (contro M5s) e Finale Emilia ballottaggio ha vinto solo in 5 ballottaggi
al 2016 (contro la Lega). casi (Caserta, Bologna, Mila- persi dai
In alto, Nel Mezzogiorno invece, i no, Varese e Ravenna) e ne ha candidati
i risultati risultati, pur non positivi, in- persi 12 (Roma, Torino, Trie- del Pd contro
del voto. dicano una sostanziale tenu- ste, Pordenone, Novara, Sa- quelli del M5s
Accanto, Pier ta. A parte Napoli il Pd va be- vona, Grosseto, Isernia, Cro-

cresce nei capoluoghi

alla fine della notte i demo-
cratici non vincono neanche
una gara e si trovano con 8
sindaci in meno rispetto al
2011. Assai male è andata pu-
re nel Friuli Venezia Giulia,
della vicesegretaria Pd Ser-
racchiani: San Vito al Taglia-
mento strappato al centrode-
stra, ma risultato opposto nei
due capoluoghi, Trieste e
Pordenone, e a Cordenons.
In Liguria si votava solo a Sa-
vona: ha vinto il centrodestra
strappando il Comune al Pd.
In Veneto dem non pervenu-
ti: correvano in 3 dei sette
Varese al centrodestra, en-
trambe al fo tof inis h:i dem
conquistano pure Pioltello e
Caravaggio, tengono Rho,
ma perdono Gallarate, Vi-
mercate e San Giuliano Mila-
nese. In Emilia il Pd conser-
va, con percentuali pessime,
Bologna e Ravenna, ma perde
4 comuni tra cui Cesenatico
IL COMMENTO
» FABRIZIO D’ESPOSITO
Luigi Bersani
Infografica di Pier-
paolo Balani/Ansa
ne in Abruzzo e in Campa-
nia, dove conquista Caserta e
altri 4 comuni (ma perde Be-
nevento e Battipaglia), ha ri-
sultati ondivaghi ma non ne-
gativi in Puglia (dove però si
fa battere a Brindisi dal can-
didato di Fitto) e in Sicilia.
Tiene infine, simbolicamen-
te, Melfi in Basilicata, città
Grillini pigliatutto Come “realizzare ” il sogno di Matteo, pescando a destra e a sinistra
È NATO IL PARTITO DELLA NAZIONE: M5S
sottovalutare e de- tuzione, ma non im- stra che non vota Pd sceglie i
ridere il grido che pegnarsi troppo Cinquestelle o si rifugia nell’a-
tone, Brindisi, Olbia e Carbo-
nia). Dato non secondario vi-
sto il meccanismo della pros-
4
su 4 le
sima legge elettorale nazio- sconfitte Pd
nale (Italicum): i dem hanno in Sardegna
perso 19 ballottaggi su 19
contro il M5s. Pier Luigi Ber-
sani avrà più di una cosa da
dire venerdì in Direzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giorgio Napolitano, simbolo
di questa élite senza riscontri

ballottaggi e li hanno persi
tutti (ora hanno due sindaci
in meno rispetto a prima).
In Toscana è tracollo: tra i
municipi al ballottaggio il Pd
tiene solo Altopascio, mentre
perde a Grosseto (capoluo-
go) e in feudi storici come Se-
sto Fiorentino (vince la sini-
stra) e Cascina (alla Lega).
Disfatta anche a Montevar-
chi e Sansepolcro. Nel Lazio,
tra i 13 Comuni al voto ieri il
Pd vince solo a Minturno, nel
sud della provincia di Latina,
e oltre a Roma perde anche
storici comuni “rossi” come
Genzano: in tutto sono sette i
comuni persi rispetto al 2011
(solo uno guadagnato). Nelle
Marche, due ballottaggi,
nessuna vittoria e un sindaco
in meno.
Le buone notizie nel Cen-
tro Nord arrivano solo da
Umbria (il Pd vince ad Assi-
si, unico comune al ballottag-
A
ltro che Verdini (nella
foto) o Alfano o Cicchit-
to e in generale tutti gli
ex berlusconiani. Quello è il pol-
tronismo di Palazzo, che ormai
nel Paese non rappresenta più
nulla in termini di consensi. In
due settimane, tra il 5 e il 19 giu-
gno, alla fine il Partito della Na-
zione è nato.
A realizzarlo, in chiave di di-
fesa del Sistema e di establi-
shment, non è stato però Mat-
teo Renzi. No, l’alchimia inap-
pellabile delle urne, almeno fi-
no al prossimo turno elettora-
le, ha trasfigurato il Movimen-
to 5 Stelle in un inedito Coun-
try Party della trasparenza,
capace di attirare migliaia e
migliaia di voti da destra e da
sinistra. Il Partito della Nazio-
ne, appunto, ma in una decli-
nazione contraria rispetto a
quella renziana. Non per sal-
vare lobby e affari ma per
stroncarli. Si continui pure a
si alza laddove
vincono gli av-
versari della
Casta: “O n e-
stà, onestà”. I
risultati vanno
nella direzione
opposta. Per il
premier, oltre il
danno del disastro elet-
torale, anche una beffa atroce,
inaspettata.
La rincorsa renziana ai voti
della destra cominciò nel 2012,
ben quattro anni fa, alle prima-
rie che perse contro Bersani,
un’altra era politica, decisa-
mente. Il suo intento fu espli-
cito: conquistare i voti dei ber-
lusconiani delusi. E questa è
stata la sua visione di partito,
da segretario e poi da Palazzo
Chigi. Di qui la fatidica muta-
zione genetica: abbracciare
Marchionne e picchiare la C-
gil, devastare la scuola, lo Sta-
tuto dei lavoratori e la Costi-
contro la corru-
zione e l’evasio-
ne fiscale. In-
somma, assor-
bire la consti-
t ue nc y b er lu-
sconiana nel de-
bole corpaccione
del Pd, già malato. È
finita che la transu-
manza è stata solo parlamen-
tare, grazie al trasformismo,
ma non elettorale. Anzi. Dato
che il voto è sempre più mobile,
libero e senza padroni, i flussi
premiano in maniera indiscu-
tibile il M5S.
Da sinistra, l’opzione per i
grillini è stata evidente già al
primo turno. Negli storici
quartieri operai di Torino, il 5
giugno scorso, Fassino è sceso
dal 58 al 36 per cento a favore
dei pentastellati. Per non par-
lare del risultato deludente, a
livello nazionale, di Sinistra I-
taliana. Oggi l’elettore di sini-
stensionismo. Domenica scor-
sa, poi, il ballottaggio ha com-
pletato l’opera e centinaia di
migliaia di elettori di destra
hanno scelto il M5s. Non solo i
lepenisti o fascioleghisti.
A Roma, Virginia Raggi ha
intercettato anche gli elettori
moderati di Alfio Marchini,
che secondo le indicazioni dei
capataz avrebbero dovuto as-
secondare le logiche di Sistema
con il voto a Giachetti. Idem
molti elettori azzurri in tutta
Italia. Del resto il risultato di
Raggi parla chiaro: ha preso ol-
tre 300mila voti in più rispetto
al primo turno. Da 461.190 voti
(35,26 per cento) del 5 giugno
agli incredibili 770.564 (67,15)
di domenica notte. Un trionfo
in senso vero. La lettura dei da-
ti offre infine un’altra clamo-
rosa riflessione, che non lascia
scampo ai professionisti della
politica, rivitalizzati e pasciuti
grazie alla monarchia di Re
nel Paese. A Roma, il Partito
della Nazione che dice no
all’organismo malato del con-
sociativismo e dell’inciucio si
può anche ottenere sommando
astensionismo e voti grillini.
Ossia 1.178.496 non votanti più
i 770.564 voti di Raggi. Totale:
1.949.060 su 2.363.776 aventi
diritto.
Questo significa che il vento
del l’antirenzismo, le conse-
guenze di Mafia Capitale, la
decisione di aver “suicidato”I-
gnazio Marino riducono a me-
no di 400mila voti il mercato
dei partiti tradizionali. Ieri era
il 20 giugno 1976, quarantesi-
mo anniversario delle elezioni
politiche che portarono al
compromesso storico tra Dc e
Pci, che all’epoca superarono
insieme il 70 per cento dei voti.
Il 20 giugno di ieri, invece, è
quello del Partito della Nazio-
ne anti-Sistema.
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Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO »3
“AVANTI CON LE RIFORME” IL PRESIDENTE di Confindustria, ballottaggi non vedo timori per il Governo”, associati a lavorare attivamente per il Sì).

Boccia, Confindustria:
q Vincenzo Boccia, è un supporter del
governo Renzi, come tutti i big dell’associa-
zione degli industriali, d’altronde. Non stu-
“L’esecutivo non deve pisce, dunque, che all’indomani della scop-
pola rimediata dal Pd e dal premier/segre-
temere, voto locale” tario alle Comunali, voglia minimizzarne gli
effetti: “Bisogna distinguere la questione
amministrativa dal Governo. Sull’esito dei
ha messo a verbale ieri. “Per noi - ha aggiunto
subito dopo - la partita si gioca sulla crescita.
Su questo l’orientamento è quello di conti-
nuare sulla strada delle riforme. In Italia ed in
Europa il grande nemico da combattere è
l’assenza di crescita”. E il modo migliore per
farlo, pare, è il governo Renzi e la sua riforma
della Costituzione (Boccia ha invitato i suoi
Qualche problema certo lo vede anche il
presidente di Confindustria: bene gli inter-
venti a favore di Pop Vicenza e Veneto Ban-
ca, “dobbiamo salvare le banche, ma ricor-
diamo che un paese di banche forti e di im-
prese deboli è un mondo che pone delle que-
stioni di crisi sistematiche”. Non una preoc-
cupazione attuale per l’Italia, in ogni caso.

I VINCITORI Il fondatore Nel suo hotel a Roma, l’artista incontra gli eletti
a 5Stelle: “Il Movimento sia più internazionale, non chiudiamoci”

Grillo ha fretta:
» LUCA DE CAROLIS

“Subito al governo,
D
avanti a un confes-
sionale di taccuini e

telecamere lo am-
mette, felice: “Tutto
questo pare un’allucinazio-
ne”. Celebra il successo nella
“missione impossibile”, e già
non vede l’ora di “salire di
quota”, di conquistare palaz-
zo Chigi. In pubblico, tutta la
gioia di Beppe Grillo, fondato-
re e volto dei Cinque Stelle.
Contento per la presa di Ro-
ma, contentissimo per aver e-
spugnato Torino. Ma in priva-
to, nei colloqui con i parla-
mentari per telefono o nel suo
albergo sui Fori romani asse-
diato dai cronisti, l’istrione
Grillo placa i toni.
GUARDA già oltre: “Dobbiamo
andare al voto entro un anno”.
Semina riflessioni, teorizza la
rotta: “Il Movimento deve a-
prirsi di più, avere un respiro
sempre più internazionale”.
Indica i difetti da limare:
“Dobbiamo adoperare nuove
parole, talvolta parliamo tutti
nello stesso modo”. Sette anni
dopo aver fondato i 5Stelle, nel
Con Casaleggio jr
In albergo pranza
col figlio del guru. In
serata è alla festa per
la Raggi in un teatro
Oltre la linea gotica
I parlamentari
celebrano le vittorie
sopra il Po: “Siamo
l’alternativa alla Lega”
teatro Smeraldo di Milano,
Grillo vede la sua creatura
all’apice dei consensi. Anche
se lui non è più in prima linea,
anche dopo il suo “passo di la-
to”. Sui palchi della campagna
elettorale non si è visto. Ma il
Movimento ha vinto ugual-
mente 19 ballottaggi su 20. La
svolta moderata, con Luigi Di
Maio leader e le candidate bor-
ghesi e rassicuranti, ha paga-
to.
Le copertine di mezzo mon-
do parlano della vittoria di Ro-
ma. Però per Grillo, garante
dietro le quinte, Torino vale
quanto e forse più della Capi-
tale. Perché il M5s sfonda nella
città dei salotti buoni, delle
banche, del (fu) mondo indu-
striale. E al Nord, dove finora il
Movimento non aveva mai
preso un grande centro, se si
esclude la Parma del dissiden-
te Federico Pizzarotti. Non è
un caso che domenica sera, dal
balcone del suo hotel, Grillo
abbia sfoggiato per i fotografi
una gruccia, un appendi-abiti,
a ricordare la Appendino. L’e-
abbiamo un anno”
sultanza per una piccola svol- di centrosinistra. Grillo nota,
ta, salutata anche da tanti par- apprezza. Ma il suo chiodo fis-
lamentari. “Sappiamo parlare so è la credibilità internazio-
anche agli imprenditori, sia- nale per il M5s. È l’obiettivo
mo l’alternativa alla Lega” anche di Luigi Di Maio: il can-
gongolano nelle chat. Anche didato premier in pectore, il
se la base della vittoria torine- nuovo leader che incontra am-
se, come di quella romana, so- basciatori della Ue e viaggia
no le periferie, passate in bloc- per l’Europa, incontrando po-
co al Movimento. D’altronde litici e imprenditori. Anche
di avamposti sopra Roma il Virginia Raggi sceglie come
M5s ne ha presi altri. Nel Nord prima uscita da neo-sindaca
Est, a Chioggia. O a Vimercate, un’intervista a Euronews,“che
vicino Milano, passata al Mo- verrà tradotta in 13 lingue”, co-
vimento dopo 70 anni di giunta me rimarcano dal M5s. E coin- Il fondatore e il candidato premier Beppe Grillo e Luigi Di Maio Ansa
cide con il Grillo che ai suoi
parla di Movimento “da espor- Le frasi
tare”, da far comprendere an-
che fuori dell’Italia. E per riu-
scirci pensa “a un progetto cul- UN OCCHIO
turale”, per diffondere “i valo- A BRUXELLES
ri e i codici del M5s”. Un’idea
ancora indistinta, ma che do- Dobbiamo aprirci
vrebbe reggersi sugli eletti, sul
loro racconto del Movimento. di più, avere un respiro
Sul “rapporto da rafforzare più europeo. Ci serve
con gli intellettuali”, con il
mondo della cultura. E su un un progetto culturale
linguaggio “da rinnovare”. per diffondere
Con lo scopo di aprire sempre
di più all’esterno il Movimen- i nostri valori
to, di includere. E di non sem- e i nostri codici
brare una setta.
È UN GRILLO molto teorico e
poco emotivo, quello di queste MENO
ore. “Beppe non era per niente SLOGAN
e m o zi o n a t o ” giura uno dei
suoi interlocutori. Un Grillo Vanno adoperate
che punta il governo: “Siamo
nuove parole, certe
credibili, abbiamo le nostre
proposte”. Ma bisogna votare volte parliamo tutti
presto, “entro un anno”. Vuole
sfruttare l’onda. E teme il pos- nello stesso modo.
sibile logoramento, proprio Va anche rafforzato
come il Direttorio. Domenica
sera se ne è rimasto in albergo, il nostro rapporto
evitando la festa al comitato con gli intellettuali
della Raggi. Ma già nel pome-
riggio aveva incontrato il Di-
rettorio, per un paio d’ore. Ieri dover cambiare la quota”. Si
viene raggiunto in albergo da punta “sempre più in alto”, al
Davide Casaleggio, il figlio del governo. L’effetto di “un voto
guru: sceso a Roma per cele- di cambiamento, non di prote-
brare la vittoria che per il pa- sta”. Non vuole essere più es-
dre era il lasciapassare per il sere chiamato populista, Gril-
governo. Pranzano con il sena- lo. Da eterno satiro, fa una
tore Nicola Morra, uno dei smorfia e fugge in taxi. In al-
motori della piattaforma web bergo rimane Casaleggio ju-
del M5s Rousseau. Nel pome- nior, per una riunione con lo
riggio Grillo esce dall’albergo. staff della Comunicazione. Al-
Si ferma a parlare, ed è subito le 21, si festeggia la vittoria del-
citazione per l’amico appena la Raggi al teatro Flaiano, in
perso: “La chiamano allucina- pieno centro. Serata ad inviti,
zione, e io e Gianroberto Ca- per gli eletti e i big. La stampa
saleggio fummo i tessitori di è bandita. Grillo accorre. Ma
questa allucinazione, perché prima semina la battuta: “Ho il
era una missione impossibile”. Maalox da due anni (preso in
Rivendica l’auto-isolamento un video dopo le Europee per-
dai partiti: “Dicevano che non se nel 2014, ndr). Ora lo sven-
avremmo mai vinto senza al- do”. Ora lo stomaco va meglio.
leanze, invece ora ci troviamo Perché l’allucinazione vince.
a dover cambiare il futuro, a © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

L’UOMO DI PROFORMA UNO SFOGO che arriva dopo il secon- scrive Amenduni - a essere chiamato per risol- stessa direzione, si fanno i dispetti, litigano in

Il comunicatore dem
q do turno delle amministrative: è quello
di Dino Amenduni, di Proforma (agenzia che si
occupa della comunicazione del Pd), dopo la
sconsolato: “Missione campagna elettorale per Roma e Bologna. Una
lunga osservazione affidata a Facebook che
impossibile” racconta il clima post elezioni e la sua voglia di
smettere “perche non mi diverto più”. “Faccio
sempre più fatica a sopportare tante cose -
vere problemi creati altrove, a confrontarmi
con budget di campagne sempre più risicati, a
ritrovarmi a fare la foglia di fico di problemi po-
litici più grandi di noi, ad avere a che fare con
strutture organizzative sempre più difficile da
mettere e tenere insieme, a giustificare il com-
portamento di pezzi di mondo che dovrebbero
stare insieme e che invece non marciano nella
pubblico invece che discutere in privato, a leg-
gere sistematiche inesattezze sui giornali, a
dover rispondere di decisioni strategiche non
prese da me. L’elenco potrebbe durare all’in-
finito. Qualcosa adesso cambierà. Non so an-
cora dirvi come e quanto, ma cambierà. Non ho
più voglia di restare aggrappato a questa ba-
racca a tutti i costi...”

PALAZZO CHIGI Il giorno dopo la batosta, il premier fa lo show con lo chef Bottura e ammette:
“Hanno vinto i 5Stelle e chi vuole cambiare”. Venerdì in direzione Pd inizia la battaglia

Renzi ai fornelli per scordare

» WANDA MARRA

flop e rottamazione perduta

N
oi prendiamo il meglio
del passato, come le la-
sagne, lo spacchiamo e
lo portiamo nel futuro”.
Lo chef Massimo Bottura, ricevu-
to da Renzi a Palazzo Chigi il gior-
no dopo i ballottaggi in onore del
premio ricevuto come miglior ri-
storante del mondo, non delude
le aspettative del premier. La fra-
se, in conferenza stampa, è ren-
ziana che più renziana non si po-
trebbe. E lo show che mette in
piedi a Palazzo Chigi, presentan-
dosi con lo stesso Bottura e con
Maurizio Martina (il ministro
d el l ’Agricoltura, che a questo
punto può rivendicare anche per
sé la vittoria a Milano di Beppe
Sala) prima di commentare il vo-
to, è di quelli che nelle intenzioni
di Renzi deve alleggerire il clima,
favorire un approccio “inclusivo”
mettere di fronte alla stampa l’“I-
talia che è bella”(secondo uno dei
suoi slogan preferiti).
LA NOTTE elettorale è stata un in-
cubo, il risveglio anche peggiore,
con i siti di tutto il mondo dedicati
alla vittoria di Virginia Raggi, di-
pinta come la donna che batte
Renzi. Tanto è vero che lui ieri
mattina si è fatto una nuotata. E
poi ha convocato un Consiglio dei
ministri (fino all’ultimo senza or-
dine del giorno) tanto per ricor-
dare che lui è uno che fa. Non a
caso, il premier nomina la Raggi
e più volte mette l’accento sulla
lui era stato il primo a “sdogana-
re” la formula con la cinquina alle
Fatto a mano
assicurazione del governo a col- Europee 2014 (Pina Picierno, Si-
laborare con tutti i sindaci. Un mona Bonafè, Alessandra Moret-
tono istituzionale, ma an- ti, Alessia Mosca e Caterina Chin-
che un mettere le mani nici). Domenica notte al Nazare-
avanti: se le due giova- no era cupo, arrabbiato con tutti e
ni che hanno vinto con se stesso. Per non essere riu-
nella Capitale e a To- scito a trovare volti “nuovi”. Per
rino falliranno, non non essere stato in grado di rin-
sarà colpa sua. novare il Pd. Ora lo farà? E come?
Il premier prova Tutto rimandato a venerdì, in di-
a non coprire la rezione.
sconfitta. Parla di
voto frastagliato, ma LA PRIMA cosa da valutare è se
indica chiaramente i cambiare i vertici del partito. I
vincitori: “C’è una vit- due vice segretari, Lorenzo Gue-
toria molto netta del rini e Debora Serracchiani, esco-
M5s”. E va oltre: “Non no da questo voto in maniera mol-
credo che sia stato un vo- to diversa: il primo è rafforzato,
to di protesta, ma un voto per la vittoria a Milano e in tutta la
di cambiamento e non Lombardia. La seconda è indebo-
soltanto nei comuni in cui lita, dopo la sconfitta a Trieste e to di Napoli. E c’è il capitolo mi- la minoranza va alla guerra o se è
ha vinto il M5s”. Eccola, la Pordenone (nel Friuli Venezia noranza. Ieri, Roberto Speranza disposta a collaborare sul refe-
frase che rivela i pensieri Giulia di cui è Presidente). Ma ha chiesto formalmente la rinun- rendum. Su quello chiederà un
(e anche i progetti) del se- nelle intenzioni renziane, non ci cia al doppio incarico (segretario patto di ferro. E l’Italicum, la legge
gretario-premier già dalla sarebbe la sostituzione dei due vi- e premier). Ma Gianni Cuperlo si elettorale? “Non è all’ordine del
notte dello spoglio del pri- ce segretari, né la richiesta di di- è già smarcato. Renzi non ci pensa giorno”, ha ribadito. Ma non è det-
mo turno. Quando, guar- missioni al Commissario di Ro- proprio alla rinuncia. Userà il to che strada facendo non lo di-
dando i risultati, esclamò: ma, Orfini, quanto l’azzeramento “lanciafiamme” come promesso? venti. E intanto, lancia l’indizio:
“Ma perché noi non siamo della segreteria, portando dentro Per adesso sembra dialogante. E “San Giovanni non vuole inganni
in grado di mettere in cam- anche figure di amministratori lo- anche nella direzione convocata potrebbe essere il titolo della mia
po candidate come la Raggi cali. Magari non subito, ma prima per venerdì pare non voglia anda- relazione alla direzione Pd…”.
e la Appendino?”. E dire che dell’estate. E il commissariamen- re all’attacco. In attesa di capire se © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA Ops! I dem sconfitti a Sestograd e persino a Cascina: dove la sinistra regnava dal 1899, c’è la Lega

Da quando c’è Matteo, in Toscana si perde

» DAVIDE VECCHI tino, roccaforte del renzismo ri”. Anche perché, aggiunge,
incastrata tra le terre in cui “il vostro Pd non lo vuole più

C ascina è un paesone alle vuole estendersi l’aeroporto

porte di Pisa in mano alla guidato dal fidatissimo 007
sinistra, di cui oggi è erede il mancato Marco Carrai e la
nessuno: le persone piuttosto
votano il M5S o la Lega. Dopo
una batosta simile non si di-
Pd, dal 1899. E fino a ieri. Mat- Campi Bisenzio dell’alleato mette neanche il segretario re-
teo Renzi è riuscito a cambia- Denis Verdini. E poi Grosset- gionale, le pare? Quel Parrini
re la storia e perdere dove era to, Sansepolcro e Montevar- che con Nardella, Rossi e altri
impensabile: Cascina è passa- chi, dove il centrosinistra non sono i principali responsabi-
to alla Lega ha mai perso dal li”. In effetti Dario Parrini l’ha
Nord. Come se la dopoguerra a og- detto chiaramente: “Nessun
Brescello di Pep- gi. Pardon: a do- passo indietro”. Anzi: “Dob-
pone fosse finita menica. Pochi biamo lavorare di più in vista
neanche in mano Gianni Gianassi mesi fa il Pd ave- del referendum”.
alla Democrazia L’ex sindaco di va già ceduto le Enrico Rossi Gover- Dario Parrini Segreta- Gianni Gianassi Ex sin- Lorenzo Falchi Eletto
Cristiana, ma al chiavi dei Comu- natore Pd Toscana rio Pd della Toscana daco a Sesto Fiorentino con la sinistra a Sesto MENTRE ROSSI riconosce “il
Movimento So- Sesto: “Bisogna ni di Livorno, disastro, un risultato molto
ciale. Ecco, a Ca- uscire dal partito Viareggio e del una, giusto due giorni fa s’è la parte dei cittadini che non scito perché non ha più radici negativo e doloroso perché il
scina non è mai e- feudo della fami- svolto il “Gay pride” a cui Pa- vogliono il potenziamento nella società, quelle che c’era- Pd ha perso la connessione
sistito neanche per combatterlo. glia Boschi: Arez- lazzo Vecchio guidato dal Pd e dell’aeroporto né l’inceneri- no sono state tranciate radi- con una parte importante del
un don Camillo. Dico, ma Cuperlo zo. Da quando Dario Nardella ha negato il pa- tore, argomenti sui quali Zam- calmente perché non piaceva- suo popolo”. La soluzione, se-
Figurarsi la Lega. Renzi è segreta- trocinio. bini titubava parecchio. E ha no al capo; per questo credo sia condo il presidente della Re-
T a l m e n t e i m- che fa là dentro?” rio del partito e Per tornare verso sinistra, vinto grazie agli otto ex dem meglio uscire e combatterlo gione, è cambiare guida del
pensabile da far premier, il Pd ha insomma, il viaggio parte da espulsi dal partito per aver sfi- da fuori e lo dico agli amici del- partito a livello nazionale. Con
correre Matteo perso tutto il per- parecchio lontano. E può darsi duciato l’ex sindaca ultraren- la minoranza che sono ancora chi? “Rinnovo la mia candida-
Salvini ieri sera quaggiù a fe- dibile: Fiesole, Orbetello. Dal che nel frattempo lo spazio sia ziana Sara Biagiotti e poi con- lì come Gianni Cuperlo, mente tura”. A un congresso che non
steggiare la vittoria che in 2014 in poi l’elenco è lungo. La già occupato. Come è successo fluiti in Sinistra Italiana. “Ha straordinaria e sottile, cosa ci è previsto, ma potrebbe arri-
realtà è la sconfitta di Renzi. Toscana ha girato le spalle ai a Sestograd, come è da sempre vinto dimostrando che questo sta a fare? Pensano davvero vare in autunno. Renzi, però,
democratici guidati dall’ex soprannominata Sesto Fio- Pd è meglio combatterlo”, dice che a un futuro fantomatico non lascerà mai la guida del
DA QUI SONO transitate intere sindaco di Firenze. Il motivo? rentino. Qui ha perso Lorenzo Gianni Gianassi, storico sin- congresso ci possa essere con- partito. “Altrimenti fa la fine di
generazioni di futuri parla- Per Enrico Rossi, il presidente Zambini del Pd e ha vinto Lo- daco di Sesto e profondo co- fronto e dialogo? No, glielo di- De Mita: tempo una settimana
mentari e politici per studiare della Regione passato anche renzo Falchi di Sinistra Italia- noscitore della sinistra tosca- co io. A Sesto e ovunque queste e perde pure il hoverno”, chio-
alla locale scuola della Fgci in- per i banchi della Sereni a Ca- na con quasi il doppio delle na. Analizzando il voto, Gia- amministrative hanno dimo- sa Gianassi. Quindi? Meglio
titolata a Emilio Sereni. Il Pd scina, “il partito va riportato a preferenze: 65,4 a 34,5%. Ha nassi cerca di indicare la stra- strato che il Pd è meglio com- perdere elettori che potere?
ha perso anche Sesto Fioren- sinistra”. A Firenze, per dirne vinto perché si è schierato dal- da: “Io da quel partito sono u- batterlo e combatterlo da fuo- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO »5
SPOSTAMENTI AL SENATO BRUTTA COSA l’indecisione. Pren- malessere. A marzo del 2015 i coniugi Bondi elettorali raccolti nelle amministrative

Bondi e Repetti,
q di la coppia composta da Sandro
Bondi e Manuela Repetti. Entrambi sena-
tori, entrambi eletti con il Pdl. Poi, legisla-
altro addio (ad Ala) tura turbolenta, due governi e mezzo (Mon-
ti in uscita, poi Enrico Letta, infine Matteo
Tornano nel Misto Renzi), il partito medesimo di provenienza
che si frattura: da una parte Berlusconi con
Forza Italia, dall’altra Alfano con Ncd. C’è
passano al gruppo Misto. A settembre nella
componente “Insieme per l’Italia”. Passano
altri tre mesi ed ecco che le lusinghe di De-
nis Verdini convincono i Bondi a passare ad
Ala. Lui alla quarta legislatura, lei alla se-
conda, ieri scrivono al presidente di Palazzo
Madama: usciamo da Ala e torniamo al
gruppo Misto. Colpa dei mediocri risultati
dall’amico Denis e dell’amico dell’amico
Matteo Renzi? A sentir loro no. "La mia po-
sizione è sempre la stessa, cioè pieno so-
stegno alle riforme che questo governo sta
realizzando. ” spiega Manuela Repetti. E al-
lora? “La scelta di tornare al Misto è solo per
avere una maggiore autonomia”, spiega.
Non ne avevano già abbastanza?

L’INTERVISTA Sergio Chiamparino Il presidente del Piemonte e il vento

cambiato: “Due anni fa il premier era un valore aggiunto”

“Il Pd è poco più

» FABRIZIO D’ESPOSITO

di una struttura cambiato e il Pd è stato balca-

nizzato dalle correnti: renziani,

S
ergio Chiamparino viene cattorenziani, giovani turchi
dal Pci ma prima dell’era che sono diversamente renzia- Chi è

per gestire potere”

renziana rappresentava ni, bersaniani renzizzati, bersa- Sergio
l’opzione più riformista niani ortodossi, cuperliani, ex Chiamparino,
del Pd, la cosiddetta destra della civatiani, bindiani, franceschi- 67 anni, è un
sinistra. Il suo ciclo da sindaco di niani, fioroniani. Infine D’Ale- politico del
Torino, nei primi dieci anni dei ma, che sarà pure solo, ma è Partito
Duemila, è stato quello decisivo sempre D’Alema. Democratico
nel ventennio postcomunista al Io mi rivolgo a tutti. Facciamo e Presidente
Comune perso domenica da Pie- ché non intercettiamo più tutto questo patto di scioglimento. della Regione
ro Fassino. Oggi, Chiamparino è questo malessere che c’è. Diamo un segnale al nostro po- Piemonte dal
governatore del Piemonte. Un partito normale discutereb- polo, recuperiamo il valore di es- 2014. Dopo
Presidente, diciamoci la verità, be in tutti gli organismi dirigen- sere parte di una comunità. In una laurea in
Fassino meritava pure la ricon- ti. Al Pd è rimasto solo il simu- questo non sono pessimista. Fis- scienze
ferma ma domenica, con questo lacro della direzione, scandita siamo il metodo e ripartiamo. politiche
vento, avrebbero perso pure le dal timing renziano. Restano Bisognerebbe azzerare anche all’Università
due glorie della sinistra torine- giornali e talk show. l’alleato Verdini. di Torino e
se, Gramsci e Togliatti. Questo spazio va costruito. Verdini è solo un tassellino di un’esperienza
È molto probabile, ma mi per- E poi? quella percezione del Pd che c’è da ricercatore,
metta di ricordarle un dato. Que- Bisogna darsi un appuntamento in giro. nel 1975 entra
sta folata mica nasce solo dalla lì dentro e cominciare dallo scio- Una percezione fortemente al- in politica.
Val Susa. glimento formale di tutte le com- terata. Nella città della Fiat, Milita
Un vento nazionale, appunto. ponenti. Renzi sta con Marchionne, con- dapprima nel
Di più. Non dimentichiamo quel- Addirittura. tro il sindacato. Partito
lo che è successo a Madrid e Bar- Non servono le analisi di compo- Però è un dato di fatto che, in que- Comunista
cellona, con la vittoria di due nente. Altrimenti si sta città, la de- Italiano e nel
donne di un movimento, Pode- va avanti con la logi- stra ha votato Partito
mos, certamente più marcato a ca del capro espia- per Appendino, Democratico
sinistra, ma che ricorda i Cinque- torio. non per Fassi- della Sinistra.
stelle. Tutti contro Ren- no. Nel 1998
Raggi e Appendino, altre due zi. Invece? Diamo un segnale, D’accordo: si passa ai
donne. Bisogna azzerare le a zze r i n o l e Democratici
E Roma e Torino, una capitale co- correnti, dare que- azzeriamo le correnti correnti. E il di Sinistra e
me Madrid e una grande città co- sto segnale forte e Si deve discutere e re fe re n d u m con loro viene
me Barcellona. discutere per capire sulle riforme, eletto nel
Iniziamo daccapo: vento euro- cosa è successo. capire cos’è successo: madre di tut- 2001 a
peo. Cosa le preme sa- non ci può essere te le batta- sindaco di
Una crisi generale, fortissima, pere di più? glie? Torino.
che ha portato all’impoverimen- Comprendere per- un solo colpevole Chissà, magari Rimane
to della classe media e a un voto Ex sindaco Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte LaPresse ché il Pd, il mio par- il referendum sindaco della
contro il potere e contro il gover- tito, è poco più che può essere l’oc- città sino al
no, dappertutto. Qualcosa è cambiato. È comodo cavarsela con il capro una macchina per gestire il pote- casione per ritrovare tutti insie- 2011. Dal
In Italia, però, il renzismo avrà Probabile, però nessuno può ti- espiatorio del renzismo, ma sa- re. Anziché dare risposte ai biso- me una passione comune. Io vedo 2007 fa parte
dato il suo contributo a queste rarsi fuori per quello che è suc- rebbe sbagliato. Non è questo il gni siamo diventati esperti di ge- molte criticità in questa riforma del Pd.
folate: o no? Lei due anni fa fece cesso a Torino e nel Piemonte. momento di agevolare un pro- stione del potere. ma sono per il Sì. Il referendum
la campagna per le regionali coi Siete tutti colpevoli? cesso di rimozione con la ricerca Una malattia che Stalin chiama- può cementare non dividere.
6 x 3 insieme con Renzi. Fassino Anche io mi sento sconfitto e re- di un solo colpevole. va poterismo. A questo punto della storia sem-
invece ha fatto di tutto per na- sponsabile. Non possiamo lavar- E che bisogna fare allora? Io appartengo a una generazione bra utopia.
scondere il premier. ci la coscienza e scaricare tutto su Condividere i problemi e fare la che ha contribuito a tenere la bar- Adesso l’importante è il metodo.
Due anni fa il premier era un va- Renzi e il renzismo. lista di quello che non siamo riu- ra dritta quando era necessario. Il resto verrà dopo.
lore aggiunto. Troppo facile? sciti a fare. Io voglio capire per- Vecchia scuola. Oggi è tutto © RIPRODUZIONE RISERVATA

PORTFOLIO Satira dal basso Meme, immagini e fotomontaggi: gli utenti dei social network si sono scatenati
» A CURA DI VIRGINIA DELLA SALA
Il web che non perdona: tormentoni post-voto
Guerra Giochi La scatola di
tra capi di parole cioccolatini
Bersani e D’A- Il primo me- Dalle intercet-
lema e il paral- me circolato tazioni della
lelo con don ieri è il rebus scalata Bnl
Pietro Savasta- Renzi + Ciao: (“Abbiamo u-
no (boss di Go- il risultato fa na banca?”)
morra spode- “Ciaone”. alla panchina
stato) che pia- In memoria (magari quel-
nifica di ri- di Ernesto la di un igna-
prendersi ciò Carbone ro Forrest
che era suo Gump) il pas-
so è breve
Ritorno Tappami
al passato ancora
L’unico posto Orfini in cam-
d’Italia dove il pagna eletto-
cambiamento rale ha riem-
non pare es- pito per un
sere arrivato. giorno le bu-
Benevento, che di Roma.
immobile da Assist facilissi-
vent’anni mo per il web
6 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

IL PROCESSO L’EX SINDACO DI ROMA Ignazio del Comune e alcune presunte irregolarità le- aiuti sanitari in Sudamerica e Africa, Marino

Scontrini e onlus,
q Marino ha chiesto e ottenuto di essere
giudicato con rito abbreviato, ovvero di otte-
nere in caso di condanna, la riduzione di un
Marino ottiene terzo della pena. Ieri si è tenuta la prima udien-
za davanti al gup per le vicende giudiziarie che
il rito abbreviato hanno travolto Marino, dimissionato poi dai
consiglieri dem davanti ad un notaio: i proces-
si riguardano l’utilizzo della carta di credito
gate all’Onlus Imagine fondata dallo stesso
Marino. La Procura contesta all’ex sindaco il
peculato e il falso per essersi, nel periodo
2013-2015, appropriato "ripetutamente della
dotazione finanziaria dell’ente". In totale si
tratta di circa 13 mila euro, spesi per 56 cene.
Nella vicenda della Onlus, creata nel 2005 e
che aveva come obiettivo quello di fornire
è indagato assieme ad altre tre persone per
aver predisposto, tra il 2012 ed il 2014, la cer-
tificazione di compensi riferiti a prestazioni
fornite da collaboratori fittizi o soggetti ine-
sistenti. In questo modo, secondo l’accusa,
l’Inps avrebbe subito una truffa di circa sei-
mila euro. Il processo è stato aggiornato al
prossimo 29 settembre.

L’INTERVISTA Barbara Spinelli L’europarlamentare e le analisi a suon di slogan:

“C’è il desiderio profondo di restaurare in pieno la sovranità popolare”

“L’Europa chiama populista

chi rifiuta le oligarchie”
» SILVIA TRUZZI

L
a parola è populismo.
“Queste elezioni rap-
presentano una svolta
che mette in dubbio
molte granitiche certezze nel-
la classe politica tradizionale.
In particolare confutano slo-
gan che sembravano punti di
forza e invece si sono rivelati
fragilissimi”, spiega Barbara
Spinelli, giornalista, scrittrice
ed europarlamentare, Indi-
pendente del gruppo GuE-N-
gl (Sinistra unitaria europea).
“La prima accusa che in gene-
re viene rivolta al Movimento
5 Stelle è quella di populismo.
Ma le urne di domenica ci di-
cono che il populismo di cui si
parla con tanto disprezzo non
è in fondo altro che il deside-
rio, profondo, di restaurare in
pieno la sovranità popolare”.
Il populismo è l’altra faccia
della governabilità, slogan
che sentiamo ripetere conti-
nuamente.
Infatti: la governabilità, che ci
viene propagandata come il
valore massimo, nasconde in
realtà un tentativo di accen-
tramento del potere. Del resto
“governabilità” ha un signifi-
cato passivo, vuol dire “essere
g ov e r na t i ”. Tra queste due
parole, “populismo”e“gover-
nabilità”, c’è una connessione
stretta: le urne ci hanno detto
che il popolo non vuole subire
il governo dall'alto. Vuole go-
verni, non governabilità.
Questo al netto dell’astensio-
nismo, che però nei ballottag-
gi è abbastanza fisiologico.
L’accusa di populismo in tut-
ta Europa viene utilizzata in-
sistentemente per screditare
ogni forma di protesta o di
partecipazione dei cittadini,
penso per esempio ai referen-
dum. Tutto ciò che dà voce al-
la volontà dei cittadini viene
svilito, eppure in tutta Europa
il principio della sovranità
popolare è il fondamento del-
la democrazia costituzionale.
Qualche settimana fa Junker
al G7 ha attaccato i populisti
dell’Occidente mettendo sul-
lo stesso piano Beppe Grillo e
Donald Trump. Accusa che
ha certamente fatto piacere al
premier Renzi, ma che indica
la cecità della classe dirigente
europea rispetto a movimenti
sociali sempre più rilevanti.
C’è un legame con i prossimi
appuntamenti, come il refe-
rendum costituzionale di ot-
tobre?
Un legame strettissimo. Tutta
l’impalcatura oligarchica
scricchiola: la riforma del Se-
nato, che non sarà più eletti-
vo, nella misura in cui è abbi-
nato alla nuova legge eletto-
rale, si contrappone a questo
tentativo di recupero del
principio di rappresentanza e
di sovranità. Per essere coe-
renti, gli anti-populisti do-
vrebbero eliminare le elezio-
ni: se si considera qualunque
Aula Parlamento europeo e Barbara Spinelli Ansa
TELEVISIONI
» CARLO TECCE
Q uand’era l’Epurator per
i giornalisti, in Com-
missione di Vigilanza,
Francesco Storace sostene-
va: “Per ottenere un favore,
in Rai giocano con la fanta-
sia. Se c’è la destra al gover-
no, tutti ti evocano un non-
no reduce di Salò; se c’è la
sinistra, tutti si ricordano di
un nonno partigiano”.
Cosa accade in Viale
Mazzini con l’ascesa dei
Cinque Stelle? Risponde
Carlo Freccero, consigliere
di amministrazione, eletto
proprio dal Movimento:
“Niente, e che vuoi succeda?
In molti sono spaventati,
storditi, confusi, ma non c’è
ancora un coraggioso che
s’avvicina. Perché?”. Per-
ché? “Facile no: i Cinque
Stelle non garantiscono pol-
trone, mandano a quel paese
con un sonoro calcio in culo.
Chiaro?”. Il ballottaggio di
alternativa alle politiche pro-
poste come populista , tanto
vale non chiamare più i citta-
dini a esprimersi. Perché le e-
Renzi lezioni ti possono dare come
rispecchia risultato il fatto che il popolo
la tendenza sceglie l’alternativa.
oligarchica Si è detto che con Virginia
dei governi Raggi e Chiara Appendino il
europei. Movimento 5 Stelle ha pre-
sentato un volto più rassicu-
È questo rante, più istituzionale.
modo di Ho seguito la campagna elet-
governare torale e ho avuto l’impressio-
che va ne che le due candidate siano
rottamato arrivate molto preparate e
con le idee chiare all’appun-
tamento con le urne. Aggiun-
go: non ne sono affatto sor-
presa. Sono al Parlamento eu-
ropeo da due anni e seguo at-
tentamente quello che i miei
Da due anni colleghi del Movimento 5
vedo come stelle fanno a Bruxelles e Stra-
lavorano sburgo: con loro lavoro in mo-
i miei do molto proficuo perché
hanno competenza di altissi-
colleghi
M5S a mo livello su questioni speci-
fiche e tecniche. Sono docu-
Strasburgo mentati, studiano, sono pun-
e Bruxelles tuali negli interventi. Dicono
Sono che sono antieuropei, ma non
documentati, è vero: si battono per un’Eu-
studiano ropa diversa e questo per me
vuol dire essere pro Europa.
Quali sono le sfide che ha da-
vanti il Movimento ora?
Queste elezioni hanno dimo-
strato la prevalenza della so-
vranità popolare, ma non ba-
Servizio pubblico Niente cambio al vertice dei telegiornali per adesso
Rai, la bufera grillina congela le nomine
ma lo schema è approntato:
resta Mario Orfero (Tg1), un
esterno (Gaia Tortora o Sa-
rah Varetto) e un interno
per il Tg2 e il Tg3.
Un po’ di guai in meno per
Matteo Renzi, che ha scelto
Campo Dall’Orto per la Rai
sin dai tempi del pulpito of-
ferto alla Leopolda. Pausa
Antonio Campo Dall’0rto Ansa tecnica, pausa di riflessione.
Nient’altro. Perché i tele-
domenica, però, ha già un giornali, secondo l’azienda,
effetto sull’agenda di Anto- vanno ritoccati prima di set-
nio Campo Dall’Orto e con- tembre, quando sarà torrida
diziona gli impegni previsti la campagna elettorale sul
per la fine di giugno. referendum costituzionale,
Confermati i palinsesti il voto che segnerà il destino
per martedì prossimo con la del governo e la carriera di
tradizionale presentazione Renzi.
ufficiale (Gianluca Sempri- Il referendum è l’assillo
ni da SkyTg24 a un Ballarò renziano, e Viale Mazzini
più breve), ma slittano le no- non sarà immune. Come di-
mine dei telegiornali, alme- mostrano le rilevazioni
no di un paio di settimane. Il dell’Autorità di garanzia in-
capo di Viale Mazzini non viate in Vigilanza Rai, le ra-
intende affrontare un argo- gioni del Sì (che approva la
mento che, da sempre, rin- riforma Boschi) debordano
focola il dibattito politico, sugli schermi del servizio
ra Appendino dopo la vitto-
ria hanno fatto discorsi mol-
to inclusivi.
È un messaggio molto giusto.
Non sarà semplice il loro la-
voro. Virginia Raggi ha detto
di voler mettere un punto e
cambiare pagina, dopo gli
scontri della campagna elet-
torale. Ma gli altri, i poteri for-
ti, non credo lo faranno. An-
che i cittadini dovranno esse-
re molto vigili, continuando a
sostenere il lavoro dei nuovi
eletti.
Il Pd ha perso la connessione
sentimentale con i ceti più
popolari?
Se si etichetta così Non considero il Pd un partito
di sinistra. Quello che i can-
qualunque alternativa didati e le candidate dei 5 Stel-
alle politiche proposte, le dicono sulla povertà e le di-
suguaglianze sociali sono te-
tanto vale non mi che un tempo erano della
chiamare più i cittadini sinistra. Anche nella battaglia
No Tav io credo che molte
a esprimersi persone di sinistra si potreb-
bero riconoscere.
Commentatori e politici del
sta esprimerle nel momento Pd dicono che Renzi non a-
del voto. Deve essere un pro- vrebbe completato il pro-
cesso continuo. Una volta in- cesso di rottamazione e qui
sediati nei municipi, i nuovi starebbero le ragioni della
sindaci 5 Stelle dovranno sconfitta.
continuare ad appellarsi alla Renzi rispecchia molto la ten-
sovranità popolare, e avere un denza oligarchica che c’è ne-
legame forte con i cittadini, gli esecutivi di tutta Europa: è
con la società civile: i poteri questo modo di governare
forti non si faranno da parte. che va rottamato.
Sia Virginia Raggi che Chia- © RIPRODUZIONE RISERVATA
pubblico, mentre il comita- mesi. Scaramucce. Sintomi
to per il No è ignorato. di una tensione che sarà in-
I dem hanno respinto le contenibile, soprattutto sui
accuse e confutato le analisi media.
delle opposizioni. Ma c’è di- Allora parola a Freccero,
sappunto in Agcom per l’in- che in viaggio, in treno, ri-
tervento di Antonio Nicita. flette sul trasformismo e
Senza consulta- l ’ o p p o r t u n i-
re il Consiglio, il smo: “As pe tt i,
commissario una cosa mi fa
(indicato dai davvero sorri-
dem) ha spedito La lettera dere. I signori
una lettera a Ro- Il membro Agcom o p i n i o n i s t i ,
berto Fico, il quelli che anda-
presidente della in quota Pd: vano negli studi
Vigilanza, per “Non c’è nessun a condannare il
scagionare Via- Movimento po-
l e M a z z i n i e bavaglio al No” pulista, adesso
convincere l’as- Ma lo ha deciso sono cauti, ali-
semblea che mentano rifles-
q u e i n u m e r i lui da solo sioni, sono gen-
non certificano tili con i vari Di
la prevalenza Battista e Raggi.
del Sì. Ma la stessa Agcom ha Chissà, sperano di ottenere
sollecitato le emittenti a in- qualcosa in cambio. E inve-
formare in maniera com- ce”. Invece? “Li mandano a
pleta sul referendum, nono- quel paese con un sonoro
stante il regime di par con- calcio in culo”.
dicio scatterà fra circa due © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO »7
IN PROVINCIA DI FERRARA UNACITTÀ in provincia di Ferrara: nel- politiche abitative, sanità. E sarà referente per sche e positive e avere la voglia di mettersi in

A Portomaggiore,
q la giunta comunale dell’eletto sindaco
Nicola Minarelli (al secondo mandato) è pron-
to a diventare assessore il candidato sindaco
il sindaco nomina che lo ha sfidato. Alessandro Vacchi, rivale di
Minarelli durante le elezioni di Portomaggiore
assessore lo sfidante e candidato sindaco per la lista civica “Porto-
maggiore Viva”, ha ricevuto la delega alle po-
litiche per l’integrazione e la coesione sociale,
l’unione per l’agricoltura. “Mi sono trovato di
fronte a un bivio – ha spiegato Minarelli alla
stampa locale –: da una parte rinchiuderci in
noi stessi e nel nostro ottimo risultato, scelta
più semplice ma anche più povera, mentre
dall’altro ho ragionato su quello che deve es-
sere il ruolo di un amministratore, che è quello
di saper cogliere le potenzialità, le energie fre-
discussione. Alessandro e il suo gruppo, com-
posto prevalentemente da ragazzi giovani,
credo abbiano dimostrato questo, oltre ad a-
vere le competenze e le qualità necessarie: per
questo gli ho fatto questa proposta, che non è
un accordo politico ma un accordo di comunità
e chiaramente il programma sarà quello di Por-
tomaggiore Futura votato dai cittadini”.

MISSIONE CAPITALE Dopo la vittoria c’è da fare la squadra: ma oltre agli assessori
bisogna selezionare una intera classe politica. Che scarseggia e fa già discutere

Raggi, caccia al curriculum

con l’incubo di inciampare
» LUCA DE CAROLIS
E PAOLA ZANCA

È
come se da un giorno
all’altro aprisse a Ro-
ma una fabbrica da
200 impiegati. Ma
all’ufficio di collocamento sponsorizzata dalla senatrice gni probabilità sarà il rieletto
Campidoglio non è facile tro- M5S Paola Taverna) e Carlo consigliere Daniele Frongia.
vare al volo le decine di com- Giacobini, operatore sociale, In totale, si stimano 100/120
petenze necessarie a guidare direttore editoriale di supe- curriculum da vagliare. I numeri
una città sull’orlo del collasso. rando.it, testata di riferimento
Tanto più se fino all’altro ieri
contavi solo su quattro consi-
glieri di opposizione. Così, la
delle associazioni che si occu-
pano di disabilità. Ai Trasporti
è favorita Cristina Pronello,
POI C’È LA PERIFERIA, quella
che più ha dato fiducia all’av-
vocatessa grillina: i Cinque
4
Gli assessori
prima sfida di Virginia Raggi, che viene dal Politecnico di Stelle hanno vinto in 12 muni- scelti finora.
neo sindaco della Capitale, è Torino (si era parlato di lei an- cipi sui 14 in cui è divisa la città. Ne mancano
trovare facce e mani a cui con- che per la giunta Appendino). Passata la sbornia della vitto- 5, più quello
segnare buona parte delle sue Ci sarà poi da occupare il posto ria, sui territori, hanno capito “di scopo”
probabilità di successo. Se di assessore alle Partecipate: che trovare persone all’altez- alle aziende
sbaglia adesso, è il leit motiv di una figura che la Raggi imma- za non sarà una passeggiata. partecipate
queste ore, finisce male subi- gina “ad interim”e che si dovrà Già riempire le liste dei candi-
to.

IN QUESTA CACCIA ai curricu-

lum, paradossalmente, la que-
stione della giunta è la meno
complicata da affrontare. Fi-
nora i nomi certi sono quattro
(Paolo Berdini all’Urbanisti-
ca, Luca Bergamo alla Cultura,
Paola Muraro all’Ambiente e
Andrea Lo Cicero allo Sport) e
non hanno mancato di creare
malumori, per il loro passato
ingombrante. Bergamo viene
dal giro di Walter Veltroni e
Giovanna Melandri. Mentre
Muraro ha alle spalle dichia-
razioni pro-inceneritori,
un’eresia per il M5S. Ma, que-
sto è il busillis, come si fa a tro-
vare persone competenti e au-
torevoli che non abbiano mai
avuto a che fare con la politica
capitolina? I requisiti per su-
perare le selezioni grilline, co-
me noto, sono stringenti: nien-
te carichi pendenti, nessuna
precedente candidatura con
altri partiti. Uno è già sfuggito
alle maglie: Mario Torelli, neo
presidente dell’XI municipio,
due anni fa era in lista con l’I-
talia dei Valori e non è ancora
detto che la cosa passi liscia.
Alla squadra di Virginia
Prima don-
na sindaco
Raggi mancano ancora sei no-
mi. E sicuramente sarà più fa-
Virginia Raggi cile trovarli ora che la vittoria
è stata eletta è già in tasca e che la stampa
al ballottaggio nazionale e internazionale ha
a Roma con il sdoganato la candidata M5S.
67 per cento Le poche indiscrezioni ri-
dei voti Ansa guardano la casella delle Poli-
tiche sociali: in corsa ci sareb-
bero Francesca Danese (già in
giunta con Ignazio Marino e
occupare delle numerose a-
ziende in cui il Comune è so-
Malumori e rischi
Non tutti gradiscono
la scelta di nomi “noti”
Nei municipi si teme
l’assalto Pd ai neofiti
cio. Proprio lì, nelle municipa-
lizzate capitoline, i Cinque
Stelle vorranno piazzare una
nuova classe dirigente - così
disse la stessa Raggi a propo-
sito dei manager capitolini -
tutta ancora da formare. C’è
poi la partita delle consulenze
e dello staff, a cominciare da
quello addetto alla comunica-
zione. Capo di gabinetto con o-
dati consiglieri municipali è
stata un’impresa. Risultato,
dei circa 200 nuovi eletti, me-
12
I municipi
no di 20 hanno qualche espe- vinti dall’M5s
rienza di amministrazione. O- (su 14)
ra, la caccia ai 72 assessori (ne
servono 6 per municipio) si
preannuncia ancora più com-
plessa. I tempi sono stretti: al
72
Gli assessori
massimo una ventina di gior- municipali
ni. Al di là dei requisiti formali, da scegliere
ragionano nel Movimento, c’è
bisogno soprattutto che siano
persone preparate: sarà lì, nel-
la trincea dei municipi, che i
150
La stima
cittadini potranno misurare il del personale
peso dei nuovi arrivati. E do- (staff,
vranno tenere le antenne drit- consulenti,
te: i territori hanno deleghe dirigenti) da
importanti sulla manutenzio- selezionare in
ne stradale e sui servizi sociali. Campidoglio
Proprio i settori in cui Mafia
Capitale si è fatta grande.
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CITTÀ ETERNA Viaggio in Campidoglio Tour tra i dipendenti capitolini: “Il rigore? Lo promettono tutti...”

L’onestà, gli scontrini e il carrozzone Roma

» TOMMASO RODANO Come si vive, nell’a c c o- sfoggia invece un sorrisone l’assessorato ai Lavori Pubbli- tozzi nella scena in cui l’inge-
gliente carrozzone dell’ammi- placido: “Roma ha duemila ci. Dal palazzo esce un funzio- gnere prende l’autobus al volo,

A l bar del Campidoglio, la

calata grillina su Roma as-
sume una dimensione misti-
ca. Accanto alla cassa, ci sono
un calendario, un maialino di
ceramica e una lavagnetta con
una frase fresca di pennarello:
“Benediciamo il nuovo sinda-
co Virginia Raggi. Noi pre-
ghiamo per lei affinché ami
questa città, faccia bene il suo
lavoro e soprattutto che ami la
gente che le è stata affidata.
Dio la benedica”. Firmato: Ke-
vin, il barista. Post scriptum:
“Ed ognuno di noi faccia bene
il proprio lavoro”.
IL LOCALE, al civico 8, è un pun-
to di riferimento dei dipen-
denti capitolini. Categoria mi-
tologica: una massa impres-
sionante – 26 mila unità – da
mesi sul piede di guerra per l’e-
stenuante trattativa sul salario
accessorio, tra scioperi (l’ulti-
mo a fine maggio) e ricadute.
nistrazione pubblica di Roma,
l’ascesa dei Lanzichenecchi a
5 stelle, con le loro radicali pre-
tese di trasparenza e normali-
tà? Come resistere nella nuova
era del rigore e degli scontrini?
Il proprietario del bar si chia-
ma Romano, nomen omen. La
saggezza è proverbiale: “Che
aria tira? A me pare la stessa.
Terrore della Raggi? Non cre-
do. Se ha preso il 70 per cento,
l’avrà votata un sacco di gen-
te”. Anche qui?
I dipendenti in pascolo at-
torno al Campidogio – orario
pasti – alternano accettazione
e fatalismo. Il mantra è “noi la-
voriamo per la città, non per i
sindaci”. Tre “impiegate degli
uffici centrali”, così si presen-
tano, nascondono l’um o r e
plumbeo dietro frasi di circo-
stanza: “Il risultato ormai era
ampiamente prevedibile. E
comunque, peggio di come è
andata fino ad oggi...”. Poi una
La bacheca del bar capitolino
di loro torna sui suoi passi e
tradisce una serenità precaria:
“Ma che ci sta riprendendo?
Mica ci ha registrato? Noi per
contratto non possiamo parla-
re!”. Rassicurata, è libera di de-
dicarsi alla pausa pranzo.
Roberto, impiegato nell’uf-
ficio Relazioni con il pubblico,
anni di storia (in verità un po’di
più), si può aver timore dei 5
Stelle?”. E i tagli? E le cure di-
nario dal marcato accento me- lanciandosi dal primo piano.
ridionale. Risata sguaiata: “Ma Per contrappasso, l’Atac è fa-
timore di che? Io mosa proprio per
magranti? “Ma mica verranno lavoro lo stesso, la gestione fan-
a prendere noi. Al massimo che mi frega”. tozziana: 60 mi-
toccherà a qualche dirigente o Poco dopo, ecco lioni di disavan-
funzionario. Infatti – ridac- finalmente un Sulla lavagna zo nel 2015, oltre
chia – quelli non li incontra. dirigente di di- Il bar del Comune un miliardo di
Stanno chiusi negli uffici”. Ac- partimento, che debiti, parento-
canto, il collega Marco si dice si fa giurare di re- e il “battesimo” poli nelle assun-
“in attesa degli eventi, con spi- stare anonimo (e della sindaca: zioni, servizi di-
rito benevolo, al limite un po’ comunque la sua sastrosi. Non a
scettico”. Ma no, “paura no”. dichiarazione è “Preghiamo caso, qui non si
C’è pure chi gode (quasi) a- f i a c c a c o m e per lei, che Dio ferma nessuno. Il
pertamente: un altro Roberto quella dei calcia- giornalista non è
– si definisce un “factotum” tori “a disposi- la benedica” gradito, e poi
comunale – si stacca dal ca- z i o n e d e l m i- “ancora non si sa
pannello di collaboratori e bi- ster”): “Sono se- niente, bisogna
sbiglia: “Finalmente si vedrà reno. Aspettiamo. Abbiamo aspettare”, e comunque di po-
un po’ di luce, pure qui. Non se lavorato con tutti, siamo pas- litica, tra colleghi, “non se ne
ne poteva più”. sati da Marino a Tronca, lavo- parla”. Unica eccezione, su u-
Scendendo verso l’anagrafe reremo anche con loro”. na dozzina di tentativi, Alber-
del I municipio, aumentano gli to, impiegato amministrativo:
impiegati in fuga, tra frettolo- ULTIMA fermata, il palazzone “Ho votato Raggi e sono con-
se rivendicazioni di autono- dell’Atac, l’azienda dei tra- tento. Tagli al carrozzone?
mia: “Io lavoro. La politica non sporti. Siamo sotto la tangen- Crede? lo dicono tutti...”.
mi interessa”. Di fronte c’è ziale Est, immortalata da Fan- © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

RISARCIMENTI PER AMIANTO RICHIESTE di risarcimento per oltre Torinese. "Quello che abbiamo voluto far e- non a caso, nessuno dei dirigenti di livello in-

Olivetti, chiesti 5
q cinque milioni di euro, che si somma-
no al milione e cento chiesti nella precedente
udienza da Comune di Ivrea e Città metro-
milioni per i familiari politana di Torino, sono state avanzate ieri
dai legali di parte civile (familiari delle per-
delle vittime sone decedute e Inail) nel processo per le
morti conseguenti all’esposizione all’amian-
to negli stabilimenti della Olivetti di Ivrea, nel
mergere - ha detto l'avvocato Laura D’Ami-
co, che rappresenta le famiglie per conto del-
la Fiom-Cgil - è che l’organizzazione azien-
dale, al di là degli organigrammi formali, era
di tipo assolutamente verticistico per cui le
responsabilità riguardo anche alla sicurezza
erano in capo ai massimi vertici, che dunque
vanno ritenuti direttamente responsabili:
feriore, come ad esempio i direttori di stabi-
limento, è imputato in questo processo".
Nel procedimento, che riguarda la morte di
13 ex dipendenti per amianto tra la fine degli
anni '70 e '90, i pubblici ministeri hanno ri-
chiesto condanne per Carlo De Benedetti,
Franco Debenedetti e Corrado Passera. La
sentenza è prevista a luglio.

MAGNA MAGNA Il partito del cemento all’opposizione L’OPINIONE

I FANTASMI
» GIORGIO MELETTI ALLE URNE:
SI VOTA M5S

Q
uanti euro valgono i
770 mila voti che han- MA NON SI DICE
no portato Virginia
Raggi al Campido- » FERRUCCIO SANSA
glio? E i 200 mila voti di Chiara

S
Appendino a Torino? Almeno i può fare outing di
20 miliardi di affari in fumo tutto. Ma di grillismo
per i soliti noti. Le Olimpiadi e no. Il M5S ha conqui-
il nuovo stadio di Roma, la me- stato Roma e Torino, eppu-
tro C, la nuova Città della sa- re tra intellet-
lute di Torino, gli affari rami- tuali, attori,
ficati nelle multiutility Acea e giornalisti,
Iren, poltrone, gettoni, subap- imprendi-
palti, pezzi di ricambio dell’A- tori – la
tac, influenza sulla Compa- gente che
gnia di San Paolo. Stimare il conta, per
danno in 20 miliardi è una sti- Vecchio dirla in modo
ma prudente. La società dei e nuovo semplicistico –
magnaccioni (“fatece largo Francesco chi si è schierato per i Cin-
che passamo noi”) che a Roma Gaetano Calta- que Stelle si conta sulle dita
ha prodotto in vent’anni un girone con di una mano.
debito di 10-12 miliardi sta già Gianni Ale- All’inizio, chissà, forse
facendo i conti. La prima sin- manno. In bas- era per i toni bellicosi dei
daca donna della storia di Ro- so, Paolo Ber- leader. Per quell’etichetta
ma ha snocciolato le prime ci- dini che Raggi di “populismo” attaccata
fre: 200 milioni dagli immobi- vuole in giun- anche ad arte per confon-
li affittati agli amici, 400 mi- ta Umberto Pizzi dere battaglie che a volte
lioni dall’Imu del Vaticano. erano invece popolari.

Un brivido per i poteri forti:

Sono solo assaggi. Il grosso Cioè davvero della gente:
non è scritto nel programma la tutela dell’ambiente, la
della Raggi ma nei manifesti e- guerra allo strapotere del-
lettorali dello sconfitto Ro- la finanza, alle degenera-

in fumo affari per 20 miliardi

berto Giachetti: Olimpiadi zioni della politica. Ma
(almeno 5 miliardi), nuovo strada facendo i toni si so-
stadio della Roma (almeno un no mitigati e speriamo – a
miliardo), Metro C (almeno prescindere dalle posizio-
cinque miliardi). I magnac- ni politiche personali –che
cioni risalgono in disordine e non si annacquino anche
senza speranza i sette colli che
avevano disceso con orgoglio-
Olimpiadi, metrò , multiutility: a Roma e Torino le grilline fanno saltare il banchetto certi contenuti. E adesso,
alla prova di governo, il
sa sicurezza, avrebbe detto populismo, quando c’è, do-
Armando Diaz. vrà lasciare spazio ai fatti.
ger graditi a Caltagirone, che un sacco di milioni, e per que- Ma non è davvero per que-
PROFETICAMENTE, France- con il 16 per cento delle azioni sto fu individuato come co- sto che nessuno dichiara:
sco Gaetano Caltagirone, det- dettava legge nella municipa- struttore del nuovo stadio con “Ho votato M5S”. Forse
to Franco, ha fatto uscire sulla lizzata controllata dal Comu- IPROTAGONISTI il quale si sarebbe rimesso in piuttosto il concetto di po-
Repubblicadi ieri la notizia del ne. Poi anche il marziano si è sesto: l’impianto di Tor di Val- liticamente corretto è an-
suo congedo dagli affari messo d’accordo con l’editore le dovrebbe nascere con tanti cora quello formatosi ne-
all’ombra del Campidoglio. del Messaggero. palazzi intorno. Ma serve una gli anni ‘70 e ‘80, quando
Finora il ritornello dell’inter- Poi è finito l'incantesimo. modifica al piano regolatore e c’era chi aspettava il fondo
nazionalizzazione serviva a L'aiuto fraterno del Messag- la dovrebbe fare lo stesso Ber- di Eugenio Scalfari come
dissimulare la ferrea presa gero non bastò ad Alemanno dini che giudica l’opera un in- la predica domenicale.
delle sue mani sulla città. Ma per fermare Marino, e tre anni sulto alla città e un regalo ai co- Magari è perché tra quelli
adesso cambia tutto davvero, dopo il quotidiano di Caltagi- struttori. che sono considerati i maî-
indipendentemente dalle ca- rone risulta di nuovo inin- FRANCESCO ALBERTO tre à penser domina anco-
pacità della nuova sindaca. fluente: 374 mila voti per Ale- PROFUMO IRACE INTANTO A TORINO la neoe- ra il centrosinistra.
Perché se Raggi si rivelasse manno, 377 mila per Giachetti. Ex capo L’uomo letta Chiara Appendino ha già O chissà, forse, quella
un’incapace, per chi l'ha di- E Raggi ha già dato lo sfratto del Cnr, ex dell’acqua: mandato i saluti ai più compìti patina di giusto e corretto
pinta come tale in campagna all’ad calta-renziano di Acea ministro, ora in Acea dal \magnaccioni subalpini. Ha è servita a celare – perfino
elettorale sarebbe anche peg- Alberto Irace. Svaniscono le a capo della 2007, diviene chiesto di togliere il disturbo a se stessi – ciò che era so-
gio: con gli in- Olimpiadi. Compagnia ad con all'ex ministro Francesco Pro- prattutto vantaggioso: se
capaci non si Per Caltagi- San Paolo Marino fumo, piazzato da Piero Fas- tiutility energetica quotata in speri di essere un giorno
tratta, dice- Il costruttore rone addio ai sino – in articulo mortis, stile Borsa e controllata da Torino. direttore di giornale, di a-
v a n o i m a- Con tempismo lavori sui ter- Alemanno – alla presidenza Appendino può far saltare Pe- vere finanziamenti per
gnaccioni reni di Tor della Compagnia di San Paolo, veraro, che tra l’altro è in un film o imprese, di diventa-
quando deci- ieri Caltagirone ha Vergata e ai azionista chiave di Intesa San conflitto d’interesse clamoro- re manager pubblico, il
s e r o d i f a r comunicato il congedo 300 milioni Paolo, prima banca italiana. La so: Iren ha un credito di 190 centrosinistra è la miglio-
fuori Ignazio per finire la reazione dell’interessato è ge- milioni verso l’azionista di re garanzia. Presto, c’è da
Marino. dagli affari romani Vela di Cala- niale: una nota della Compa- maggioranza per bollette non scommetterlo, comincerà
Caltagiro- trava, incom- gnia ci fa sapere che il presi- pagate, cosa che manda in be- la corsa in soccorso dei
ne è il più do- piuta dei MAURIZIO GIOVANNI dente è scelto dal sindaco di stia i piccoli azionisti. E con nuovi vincitori, come dice-
lente. È talmente ricco che può mondiali di nuoto 2009 orga- BERETTA MALAGÒ Torino “tradizionalmente, ma Peveraro salteranno anche le va Ennio Flaiano. Meglio
serenamente perdere i lucrosi nizzati da Giovanni Malagò Presidente Imprenditore senza alcun riferimento allo nomine nelle controllate A- sperare che il Cinque Stel-
affari romani. Ma è in pericolo che lo stesso presidente del della Lega e sportivo, Statuto”. Come dire: noi fac- miat (nettezza urbana) e Trm le non alimenti le clientele
il titolo di ottavo re di Roma. Coni vuole finire per il 2024. Serie A e nel 2000 ciamo come ci pare e Fassino (inceneritore), che Fassino a- e rifugga questo genere di
Walter Veltroni gli aveva fatto vicepresidente entra al Coni. ha indicato Profumo (e prima veva già promesso. Il caso Iren endorsement.
nel 2008, l’ultima notte prima PIANGE ANCHE Unicredit, il vicario Dal 2013 è ancora Sergio Chiamparino) ha un’altra singolarità: è in so- Nel frattempo, però, il
dello scioglimento del consi- cui capo delle relazioni ester- della Figc presidente fregandosene dello statuto, cietà con Genova e Reggio E- mistero continua: il M5S
glio comunale, un piano rego- ne Maurizio Beretta si è fatto ma adesso la grillina si tiene milia, e così l’effetto Appendi- riempie le urne, ma nessu-
latore su misura. Oggi diventa intervistare appositamente Profumo a norma di statuto. no travolge anche le spartizio- no è grillino. Ed è anche un
assessore all’urbanistica Pao- dal Corriere della Sera per ap- Più incerta la sorte di Paolo ni di altri Comuni. L’ex sinda- peccato: il Movimento, co-
lo Berdini, il più accanito ne- poggiare “l'occasione d'oro”: Peveraro, ex assessore che ha co di Reggio Emilia Graziano sì, rischia di essere spinto a
mico di quella immensa por- le Olimpiadi darebbero nuova impiombato il bilancio del Co- Delrio, oggi ministro delle In- chiudersi pescando solo
cheria. Gianni Alemanno era vita alla Nuova Fiera di Roma mune di Torino con i derivati frastrutture, è stato informato tra i fedelissimi. Lascian-
un sindaco di sicura osservan- che deve alla banca milanese fino a guadagnarsi il sopran- che nella sua città c’è già un do la “società civile” o
za. Marino lo accusò di aver 200 milioni di euro. Altro do- nome di Indebitator. Fassino certo, trattenuto, panico. quello che ne rimane al
nominato al’'immediata vigi- lore di Unicredit è il costrut- lo ha messo al posto di Profu- Twitter @giorgiomeletti centrosinistra.
lia delle Comunali 2013 mana- tore Luca Parnasi, che gli deve mo al vertice della Iren, la mul- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO »9
L’ATENEO MILANESE È L’ECONOMISTA Gianmario Ve- siglio di Amministrazione dell’Università, attuale prorettore alle risorse umane, e in

Bocconi: Gianmario
q rona il nuovo Rettore dell’Università
Bocconi. Verona, che entrerà in carica il pri-
mo novembre prossimo, subentra ad An-
Verona è il nuovo drea Sironi che ha guidato l'Ateneo per
quattro anni. Ad annunciarlo è la Bocconi
rettore e piace a Monti sottolineando che il mandato ha durata
biennale e che la nomina del nuovo Ret-
tore, deliberata ieri all’unanimità dal Con-
è stata proposta dal Presidente Mario
Monti anche a seguito di ampie consulta-
zioni condotte con i docenti dell’ateneo, a
partire dai componenti del Consiglio Ac-
cademico. Ordinario di Economia e Ge-
stione delle Imprese all’Università Bocco-
ni, Gianmario Verona, 46 anni, è titolare
della Cattedra Tim in Market Innovation,
Bocconi ha diretto il Full Time Mba e il Phd
in Business Administration. Verona, che ha
insegnato e svolto ricerca alla Tuck School
of Business del Dartmouth College e alla
Sloan School of Management del Massa-
chusetts Institute of Technology (MIT), è
co-editor della rivista scientifica Strategic
Organization.

Appendino attacca subito:

“Profumo lasci la Sanpaolo”
La neo sindaca: “Ha aumentato gli stipendi dei banchieri”. La replica
del governatore piemontese: “Richiesta irricevibile”. Giunta quasi pronta

» ANDREA GIAMBARTOLOMEI noma di natura privata, il cui presidente è

Torino eletto dal consiglio d’amministrazione e non
necessariamente fra i consiglieri indicati dal

N el primo giorno da neosindaco di Tori- Comune, così come è avvenuto con il penul-
no, Chiara Appendino non perde tempo. timo presidente Luca Remmert”.
E attacca ciò che ha ereditato Grazie alla vittoria di
dal suo predecessore Piero Chiara Appendino al ballot-
Fassino: ossia Francesco Trasloco fatto taggio con il 54,56 % dei voti,
Profumo, ex ministro e nuo- Lo sconfitto ha già 24 eletti si siederanno tra gli
vo presidente della Compa- scranni della maggioranza
gnia di San Paolo. “Cre do preparato gli scatoloni: lasciando al Pd e all’ex primo Presente e passato L’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, e la nuova eletta, Chiara Appendino LaPresse
che chi ha fatto scelte che gli spettano 9 posti cittadino nove posti all’op-
non condivido – ha detto ieri posizione. IlM5s è il primo nel 2014, “dove quasi tutti gli elettori di cen- staff dell’Appendino ha circa ottanta curri-
la Appendino – come au- per fare opposizione partito della città ma è anche trodestra si sono riversati sul candidato” culum da valutare e pensa di presentarli con
mentarsi lo stipendio, do- la forza politica che al secon- grillino. Lei, la vincitrice, ringrazia anche chi la proclamazione degli eletti. Al momento
vrebbe fare un passo indie- do turno riesce, senza al- non l’ha votata: “La sfida che abbiamo è riu- non c’è nessun vip, a differenza dei nomi an-
tro”. Questa la risposta del governatore Sr- leanze, a fare eleggere la sua candidata vo- nire questa città divisa in due. Stiamo atten- nunciati a Milano o Roma, ma tecnici e per-
rgio Chiamparino: “Credo sia un messaggio tata da circa 202mila persone, quasi 80mila dendo i tempi tecnici per la nomina. Abbia- sone provenienti dalla società civile, come
rivolto ai supporter, e in ogni caso è una ri- elettori in più del primo turno. mo iniziato a lavorare già questa mattina”. La l’assessore all’urbanistica Guido Montanari,
chiesta irricevibile da parte della Compa- sua squadra è quasi pronta. Ha già presentato considerato da Fassino come il “Signornò”
gnia di San Paolo che non è un ente del Co- SECONDO L’ISTITUTO Cattaneo è successo nove assessori in pectore, mentre mancano i che bloccherà le opere cittadine.
mune di Torino, ma una fondazione auto- quanto avvenuto a Parma nel 2012 e Livorno nomi per cultura, sicurezza e trasporti: lo © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ANALISI Perché ha perso Fassino paga soprattutto l’antirenzismo e poi il tramonto del “sistema Torino”

Piero, la preda ferita

che non aveva capito
» ETTORE BOFFANO

C
he notte, l'altra notte,
nell'antica piazza delle
Erbe di Torino. Quella
davanti a Palazzo di Città,
luogo delle feste di ogni sinda-
co vittorioso e poi di tutte le
proteste sotto la Mole. “One-
stà, onestà!”, ritmavano gli
uomini e le donne di Chiara
Appendino e dei Cinque Stel-
le, rilanciati dai collegamenti
tv delle maratone elettorali.
Ma è davvero solo “l'one-
stà” la chiave per interpretare
oggi la brutale sconfitta di Pie-
ro Fassino, il “ragazzo rosso”
partito dal Pci torinese e da
Giancarlo Pajetta e approda-
to, passando per Enrico Berlin-
guer, il terrorismo alla Fiat e la
sconfitta delle lotte dei “35
giorni”, al salvataggio nazio-
nale dei Ds e infine alla fonda-
zione del Pd? Su questo ha ra-
gione Sergio Chiamparino che
ha spiegato, citando gli appalti
puliti per le Olimpiadi del
2006, come non potesse essere
la “questione morale” il totem
capace di giustificare gli incubi
che si affollavano da giorni nel-
la mente del suo amico Piero.
E allora, per capire il crollo
del muro di Torino, bisogna
provare ad addentrarsi nella
giungla sommersa della città,
quella dei suoi mal di pancia
più profondi, delle rabbie in-
crociate tra il Renzi di Palazzo
Chigi e le periferie trascurate e
un tempo operaie e scandite
dai ritmi del lavoro e dell'an-
tagonismo della Fiat Mirafio-
ri. E con l’identità comunista
che guidava voglie di riscatto e
la fine della sua Storia
pretesa di contare. Era un'al-
tra giungla però, lontanissima
da quella che oggi ha visto fug-
1975 gire Fassino nei panni della
Il 16 giugno, “preda ferita che perde san-
Diego Novelli gue”, come dicono i politologi
vince le per spiegare le débâcle. Una
elezioni: preda che correva ansimante
nasce la verso un'ipotetica salvezza,
“giunta rossa” ma che – a ogni goccia di san-
con Pci e Psi gue lasciata a terra – ingigan-
tiva le file degli inseguitori.
1993 Quella giungla, per 23 anni,
20 giugno era stata anestetizzata nella
Valentino formula magica del “sistema
Castellani Torino”, l'ardita alleanza tra
è il primo la borghesia delle banche e de-
sindaco di gli Agnelli (e le loro lobby) e gli
Torino eletto ex comunisti sopravvissuti.
direttamente Interpretata prima dal catto-
dai cittadini lico Valentino Castellani, poi
dal decennio olimpico di Sergio
2001 Chiamparino (il migliorista
31 maggio diventato quasi uno “spreta-
Sergio to” della sinistra) e, infine, lui:
Chiamparino il “ragazzo rosso” tornato un
diventa po' malvolentieri alle origini (e
sindaco. con continui sogni di rientri ro-
guiderà la mani) per avere ancora un
città durante ponte di comando dove conti-
le Olimpiadi nuare a praticare la sua diver-
del 2006 e sità di serio e aspro “secchione”
sarà rieletto post comunista.
Una Torino che aveva mes-
so assieme la necessità di darsi
un dopo-Fiat, di esorcizzare e-
conomicamente la scomparsa
della fabbrica che aveva piega- ni ferroviarie, grattacieli. L'e- nimale ferito uno dei branchi Com’era
to Torino ai suoi grigiori, alle saltazione della spregiudica- più assetati di voglia di rag- la città
sue esigenze produttive e so- tezza di Marchionne. Una vi- giungerlo, mentre lui intanto Gianni Agnelli,
ciali, al degrado e all'oblio delle sione che evocava la capitale non capiva che se non sai chiu- con Francesco
sue bellezze; di restituire entu- perduta, simboleggiata – agli dere una storia finita, è la Sto- Cossiga e
siasmo ai vecchi antipodi – da due ria che chiude te. Assieme al l’ex sindaco di
torinesi (quelli eventi di popolo: centrodestra che ha intravisto, Torino, Diego
delle lettere la- la folla infinita all'improvviso, la possibilità di Novelli Ansa
mentose allo per la camera ar- dare uno schiaffone a Renzi e
S p e c c h i o d e i Si chiude un’era dente di Gianni all'ultimo sindaco della sini-
t e m p i d e L a Fasti olimpici, Agnelli e i 30 gior- stra e dell’ex Pci che fu.
Stampa) e alle se- ni di sold out dei Quelle Vallette da cui prove-
conde e terze ge- spese per cultura Giochi del 2006. nivano, in un'analoga notte del
n e r a z i o n i d e l- e turismo. Ma Turismo e cul- 16 giugno 1975, i senzacasa che
l' im mi gr az io ne tura che produco- si misero a dormire sotto i por-
m e r i d i o n a l e . nessuno ha fatto no, terziario a- tici di Palazzo di Città, gli stes-
Centinaia di mi- i conti coi nuovi vanzato che han- si del coro “onestà onestà!”. In-
lioni di euro inve- no fatto vivere e terruppero così la festa in piz-
stiti (ma anche poveri post-Fiat bene Torino. Ma zeria per la vittoria del comu-
un grande “buco” soprattutto la To- nista Diego Novelli: lui, avver-
di bilancio), un rino del “salotto tito dai vigili urbani, arrivò su-
metrò agognato per quasi 40 buono”, dei soliti noti nominati bito, seguito solo da due croni-
anni, la copertura del “passan- più e più volte, con un perime- sti (Giampaolo Pansa ed Ezio
te ferroviario” che divideva in tro sociale e fisico, di censo e di Mauro), zittì tutti con un lungo
due la città, il recupero di an- privilegi, limitatissimo. Poi, fischio e trovò un riparo in un
tichi palazzi e antichi musei però, restavano le periferie, albergo vicino dove, secoli pri-
come l'Egizio o la Mole Anto- senza più la Fiat (anche se con ma, aveva dormito Mozart.
nelliana dell'immaginifico una cassa integrazione che ri- Tre settimane dopo, Novelli si
Museo del Cinema. E poi il sale 2008), senza più il Pci e le sarebbe insediato sindaco, con
“bancomat”, per il Comune, sue mediazioni, ma con le nuo- la “giunta rossa”che offriva al-
della Compagnia di San Paolo ve povertà raccontate solo dai la città una vera e nuova classe
e l'impresa pubblica dellamul- cattolici della Caritas spesso dirigente dopo quella della Dc.
tiutility energetica “Iren”, l'u- rampognati da Fassino, spesso Adesso, congedato il “ragazzo
briacatura olimpica con le accentuate dai tagli. Come le rosso”, Torino aspetta di sape-
grandi opere e il rifacimento di Vallette, il quartiere dormito- re se Chiara Appendino saprà
chilometri quadrati di portici e rio della Torino Anni 60 che ha fare altrettanto.
pavimentazioni, nuove stazio- fornito agli inseguitori dell'a- © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

LA CARTOLINA
POLITICA E GRANO:
, ESISTE LA MORTE, esiste il
cielo, esiste la poesia, esiste l’a-
more. Le cose esistono a dispetto della
politica che pensa di ridurre la vita a un
UNA CATTIVA ANNATA gioco a premi televisivo. Esistono le fabbriche, i
lampioni, esistono le formiche, le prostitute, gli
» FRANCO ARMINIO anziani nelle case di riposo, le persone distese al
sole. Ci vuole una politica che semplicemente
sappia essere la vita, non tutta la vita, ma una
delle cose della vita. Una politica che
prende il treno, gioca a pallone, prega,
si riposa, riesce a stare zitta ogni tanto.
Una politica preoccupata del fatto che
in molte zone quest’anno per il grano
non è buona annata: conta quello che accade
nelle urne, ma anche quello che accade tra le zol-
le.
E poi c’è il disordine sentimentale degli italiani. Il
disordine di chi viene lasciato e uccide, il disor-
dine di chi parla di politica per farsi notare. Il ri-
sultato elettorale diventa come una partita di cal-
cio, si presta a chiacchiere di ogni tipo, ma alla fine
la notizia è chi ha vinto e chi ha perso devono co-
munque fare i conti con l’essere e non col dire. La
politica non è riuscita a sterilizzare, a vampiriz-
zare la bella e terribile avventura di stare al mon-
do.

FIGURACCE IN PRIMA LINEA Annunci, pronostici e tremendi ko

Serracchiani, Orfini & C.

» ANTONELLO CAPORALE Ecco gli scudi umani di Renzi
ULTRAS
Debora Serracchiani
DI SOLITO sbuca al Tg1 delle
20. Le performance di Debora
Serracchiani durano non più di
trenta secondi e sviluppano in
media due concetti da ultras.
Debora fa della stringatezza una
virtù e, tenace com'è, riesce a
vedere sempre il bicchiere
mezzo pieno. Nel suo Friuli il Pd
INFELICE
Maria Elena Boschi
HA SCRITTO la nuova
Costituzione, è stata benedetta
in ogni dove, non ha perso mai
il sorriso e però ultimamente la
sorte non l'ha ripagata con la
stessa moneta. Si sono persino
levati fischi al suo ingresso in
scena. Il colpo di teatro a 24
ore dal voto. Ha telefonato ai
INCOMPRESO
Matteo Orfini
MATTEO ORFINI si è
rimboccato le maniche e da
solo ha sciolto nell'acido il
partito a Roma. Influencer di
peso nelle periferie, non ha
battuto ciglio nemmeno quando
in un mercatino rionale è stato a
rischio randellate. È riuscito a
pronosticare la sicura sconfitta
GOLDEN BOY
Stefano Esposito
COLPITO da un mostruoso
malocchio a opera di una
fattucchiera amica di De
Magistris, Stefano Esposito
provoca danni ovunque mostri
il suo talento. Ebbe i natali
sotto il Vesuvio, poi si spostò a
Torino, infine il salto a Roma
dove si è fatto conoscere come

l l
ha perso ovunque, ma lei,
giustamente, si è concentrata
4 sull'ottima prova offerta
a San Vito al Tagliamento.
4 una testimone di Geova e quasi
l l
romani: “Ciao, sono Maria della Raggi. Renzi gli ha chiesto renzianissimo esternatore. A
Elena”. È stata scambiata per un atto di responsabilità e lui ha Napoli il Pd è scomparso, a
tutti hanno riattaccato subito.
2 rinunciato all'amicizia su
facebook con Roberto Giachetti.
4 Roma pure, ma a Torino ha
perso con dignità. Supereroe.

L'ORGANIZZATORE INSUPERABILE INCONSAPEVOLE VEGGENTE

Davide Faraone
È LUI il più ambizioso del
gruppo. Prima della laurea ha
voluto fare il sottosegretario
all'Istruzione per provare se la
legge fisica della gravità avesse
un perché. Renzi fa la Leopolda
a Firenze, lui la Faraona a
Palermo. Dopo la laurea si è
messo in testa di divenire
Ernesto Carbone
RESTA IMMORTALE il suo
tweet: “Se vince il no, lascio la
politica”. Ora purtroppo tutti
fanno il countdown. Sul giovane
deputato con la pochette il
premier conta molto: l'ha
inviato come commissario a
Enna e contestualmente a
Messina. L'ultima missione
Alessia Rotta
ALESSIA ROTTA, comunicatrice
ufficiale del renzismo, è
specializzata nel commento
all'impronta. Riesce a dominare
un dibattito sul neoliberismo,
sulla rottamazione e su Proust
con la stessa leggerezza. Sul job
act è inarrivabile. Asseverativa,
pugnace, in alcuni tratti
Andrea Romano
È LO STORICO del gruppo,
frontman per antonomasia,
cultore delle arti politiche
marziali. Andrea Romano è
ovunque ci sia da difendere
una causa persa. Livornese,
combattente per la liberazione
della città dal nemico
pentastellato Nogarin,

l l
governatore in Sicilia. È riuscito
a farsi mandare 45 volte in
3 missione istituzionale nell’isola,
specialmente nei weekend.
2 affiancato da tutor la candidata
l l
l'ha compiuta con risultati felicemente inconsapevole. ottimista e ambidestro, è già
strabilianti a Napoli dove ha Assai utile nelle mischie verbali, proiettato sulla prossima
Valeria Valente.
4 viene inviata nei dibattiti più
disagiati.
3 battaglia. Ultimo tweet: “Si
riparte verso il referendum”.

MINIMO SCHERMO Il terrore dei numeri La maratona notturna dei talk tra incubi, storytelling e Spezzapollici

Il mantra dei tv-combat: “Poteva andare peggio”

» DANIELA RANIERI anche Rondolino, che sarà pu- ro di nichilismo, Rondolino ri- festato nottetempo sotto le
re scarso nei pronostici (“Vi do de. Viene dato fondo alle due li- sembianze di angelo vendica-

M entre i responsabili della

rovina andavano a na-
scondersi nelle crepe dei muri
del Nazareno ammutolendo
fin nell’anima, cioè nei tweet
(dài Matteo, esci fuori, si vede
benissimo che sei lì, non è che
se ti copri la faccia noi non ti ve-
diamo), nella lunga notte di do-
menica eroici combattenti del-
lo storytelling, fulgidi cantori
della rottamazione e infallibili
profeti della disfatta Cinque
Stelle si sono immolati nell’e-
stremo sacrificio dell’analisi
del voto. Da Mentana, Aldo
Cazzullo, che ha avuto due set-
timane di tempo per abituarsi
all’idea che Renzi possa perde-
re, ai primi exit-poll, tonico, in-
cide: “È evidente che le destre
hanno votato Cinque Stelle”.
Giusto: meglio rimuovere subi-
to che possano averlo fatto an-
che gli elettori di sinistra schi-
fati da Renzi. Alle 23 Masia pa-
venta un abisso di 30 punti tra
Sonnambuli: Mentana e il suo studio a La7
Raggi e Giachetti che, come i
crolli nelle dighe, occorre fron-
teggiare con sacchi di sabbia.
Se ne incarica il direttore del
Foglio Cerasa: "Non emerge un
trendnazionale", a meno di non
voler considerare trend nazio-
nale il fatto che il Pd perda 19
comuni sui 20 nei quali si è pre-
sentato contro il M5S. Sulla
sconfitta sabauda dopo 23 anni
di governo di centrosinistra di-
ce la sua Cazzullo: “Leghisti e
moderati hanno votato il can-
didato grillino. La città più
strutturata d’Italia ha scelto
l’antagonismo”, infatti Appen-
dino viene dalla Bocconi, sor-
dido centro sociale alle porte di
Milano.
Allo speciale Tg3 c’è il Re-
sponsabile nazionale Pd Fiano,
e come se non bastasse il Pd sta
perdendo ovunque. “C om-
mento solo i risultati più evi-
denti: il distacco di De Magi-
stris su Lettieri”, rilascia; poi si
fissa le unghie per un’ora. C’è
una buona notizia: Virginia
Raggi non andrà al ballottag-
gio”, twittò) ma ci prende nelle
nee residue: “È colpa di Mari- tore. Al mattino a L’aria che tira
no”, che però il Pd ha commis- c’è , per modo di dire, Gennaro
sariato, umiliato e eliminato e Migliore, napoletano: “Il po-
conclusioni: “Il Pd prende tre soprattutto non governava To- pulismo non si contrasta col
città!”(sono due, Bologna e Mi- rino, e “È colpa di politicismo”,
lano: lo studio gli ride in faccia). Mafia Capitale”, mah. Quasi quasi
Comincia a rimbalzare una li- come se invece di s’intesterebbe la
nea nuova: se quelli di destra Giachetti avesse- vittoria di Ma-
votano Pd, è merito del mode- ro candidato Lo Lo “scusario” stella a Beneven-
ratismo di Renzi; se votano Spezzapollici. “Non è un trend to ma è troppo an-
M5S, è colpa del fascismo di Mentre albeg- che per lui. Servi-
Grillo. La fa sua Rondolino, che gia, Rai3 becca il nazionale”, zi impietosi con-
rincara: “Io a Napoli avrei vo- v i c e s e g r e t a r i o “è la destra che fermano che al
tato Lettieri. De Magistris è un del Pd Guerini Nazareno a parte i
personaggio impresentabile, per le strade di ha votato M5S”, turisti non si vede
arruffapopoli, la parte sana ha Roma: “Gu e r i n i , “è tutta colpa nessuno. Orfini
votato Lettieri”, poi dice che il bicchiere è ha fatto sapere
Renzi non ha una connessione m e z z o v u o t o o di Marino” che si sta riposan-
sentimentale col popolo. Al se- mezzo pieno?”. do, forse come nei
condo exit-poll Fiano buttà lì: Dalla risposta romanzi russi gli
“Su Torino siamo in bilico, a- biascicata, si direbbe comple- stanno applicando le sanguisu-
spettiamo”. Padellaro gli passa tamente vuoto. Si tenta la linea ghe, lo stanno spingendo a bere
caramelle sotto il tavolo per te- “Renzi genio incompreso” e/o un po’ di tè. C’è di nuovo Ron-
nerlo su. “rottamazione incompleta”, dolino, però, che senza manco
Dopo mezzanotte lo studio poi diffusa sul Corriere dalla uno zabajone, scolpisce: “Pote-
si gela in una fissità da dagher- medium Maria Teresa Meli, al- va andare peggio”. Vero: pote-
rotipo. Per uno strano riverbe- la quale il “premier” si è mani- va piovere.
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO » 11
LEGITTIMO IMPEDIMENTO LA SALUTE prima di tutto. Per Silvio impedimento avanzata dalla difesa del lea- derico Cicconi avevano chiesto ai giudici di

Berlusconi e Ruby ter:

q Berlusconi, operato al cuore la scorsa
settimana e ora ricoverato al San Raffaele di
Milano, è slittata al 3 ottobre prossimo l'u-
l’udienza preliminare dienza preliminare sul caso Ruby ter, nella
quale l’ex premier è imputato, assieme ad
slitta al 3 ottobre altre 23 persone, per corruzione in atti giu-
diziari. Il gup di Milano, Laura Marchiondel-
li, ha infatti accolto la richiesta di legittimo
der di Forza Italia e ha così rinviato il pro-
cedimento. E la procura ha dato parere po-
sitivo alla richiesta, depositata dai legali
dell’ex capo del governo, assolto in via de-
finitiva dalle accuse di concussione e pro-
stituzione minorile e ora accusato di aver
comprato il silenzio di alcuni testimoni, ve-
nerdì scorso. Gli avvocati Franco Coppi e Fe-
rinviare l’udienza preliminare per tutti gli
imputati ad altra data o di stralciare la po-
sizione del Cavaliere.
Il giudice ha accolto la prima ‘opzione’ e ha
così rimandato tutto il procedimento tra
circa quattro mesi. Ieri, in aula avrebbero
dovuto parlare le difese di almeno sette im-
putati, tra cui appunto quella di Berlusconi.

MILANO
Tutte le cambiali di Sala NAPOLI

De Magistris

per la “sua” nuova giunta

» GIANNI BARBACETTO non si sposta:
“Ora parliamo

C
e l’ha fatta, seppur con
molta più fatica del
previsto. Ora Giusep-
pe Sala dovrà far qua-
drare problemi e promesse. Il
primo problema è l’eventuale
ineleggibilità: era ancora
commissario Expo (dunque i-
neleggibile a sindaco), quan-
do il 3 febbraio e poi ancora il
27 aprile 2016 – tre mesi dopo
le dimissioni mandate a Palaz-
zo Chigi ma mai perfezionate
– firmava i rendiconti econo-
mici dell’esposizione univer-
sale? La domanda ora è depo-
tenziata dal fatto che i radicali
che l’avevano formulata si so-
no apparentati con Sala e
Marco Cappato punta a en-
trare in giunta.
Più complicato il rebus del-
le promesse. Per tenere insie-
me la squadra e le molte diver-
se ambizioni, e poi per allar-
gare il consenso al ballottag-
gio, Sala ha dovuto accarezza-
re svariate pretese. Riuscirà a
mantenere gli impegni? La
poltrona di vicesindaco andrà
molto probabilmente a Cri-
stina Tajani. Più che per le
preferenze raccolte al primo
turno (1.285), per un altro
paio di motivi: perché il vice-
sindaco dev’essere donna e
perché, pur provenendo da
Sel, Tajani è tra i primi ad aver
abbandonato Giuliano Pisa-
pia per passare a Sala. Sarà si-
curamente premiato P i e r-
francesco Majorino, deter-
minante per la vittoria di Sala
alle primarie, poi primo per
preferenze (7.582), nonché
copertura a sinistra di Mr. E-
xpo. Non gli dispiacerebbe fa-
re lui il vicesindaco, ma si ve-
drà se prevarrà l’impegno alla
parità di genere.
IL COMMENTO
Dalla Tajani, che mollò subito Pisapia, a Cappato, che gli ha portato i Radicali
In Sella Beppe Sala, candidato dal Pd, ha vinto le elezioni a sindaco di Milano contro Stefano Parisi Ansa
Probabile new entry, A nn a
In pole position Sc avuz zo, iper-renziana e
Verso un assessorato con una buona dote di prefe-
renze (2.216). Ma Sala ieri si è
Majorino, sconfitto preso un po’ di tempo per de-
alle primarie, e i vari cidere: “Sette giorni. Al mas-
simo entro lunedì prossimo
mr. preferenze Milano avrà una nuova giun-
ta”. Con un numero pari di uo-
mini e di donne, promette, e
Un assessorato dovrà an- “piani per i prossimi cin-
dare agli altri campioni delle que-dieci anni”. Tre priorità
preferenze: Pierfrancesco di programma. Innanzitutto
Maran (5.193), Marco Gra- le periferie: “Voglio tenere io
nelli (3.183) e Carmela Roz- la delega per le case popolari,
za (3.075), tutti e tre già nella perché voglio curare in prima
giunta Pisapia. Maran ai Tra- persona questo aspetto”. A
sporti, Granelli alla Sicurezza cui terrebbe invece molto
e Rozza ai Lavori pubblici. Carmela Rozza. Poi “la poli-
Volti e voti Bonafè e Moretti tirarono i dem al 41%. Carfagna premiò B.
tica ambientale, il traffico e la
sostenibilità, con una visione
di lungo termine, che collochi
Milano al livello più alto tra le
città contemporanee”. Terzo
elemento, il “modello Lon-
dra”: “attrarre investimenti
dall’estero, portare studenti
stranieri nelle università mi-
lanesi e sviluppare il turismo
internazionale”. È il tema su
cui ha studiato l’ex assessore
al commercio Franco D’Al-
fonso, ex “arancione”di Pisa-
pia passato armi e bagagli a
Sala, ma con scarsa dote elet-
torale (solo 717 preferenze). È
probabile che Sala abbia in
mente una figura più manage-
riale e più internazionale. Per
complicare il puzzle, che già
ha molti più pezzi che caselle
dove inserirli, il neo sindaco
annuncia l’arrivo di “perso-
nalità esterne”: vuole coin-
volgere “risorse di alta qualità
dall’esterno perché la politica
può avere grande contributo
da persone che conoscono
Milano e hanno capacità. A-
scolteremo tutti e poi il sinda-
co deciderà”. Quanti saranno
gli scontenti? Entro sette
giorni lo sapremo.
Infinito l’elenco delle pro-
messe elettorali e dei dossier
da affrontare. Abbassare le
tasse alzando l’e s en z i on e
dell’addizionale Irpef da 21 a
28 mila euro. Recuperare i
quartieri popolari con 130 mi-
lioni d’investimenti. Riaprire
i Navigli. Investire contro le
povertà e per il reddito di ma-
ternità. Regolarizzare il cen-
tro sociale Leoncavallo. Il
bando per la moschea. I soldi
per le metropolitane M4 e
M5. Vendere quote delle par-
tecipate. E infine tre gigante-
sche partite urbanistiche: de-
cidere che cosa fare sull’area
ex Expo, firmare un nuovo ac-
cordo con Fs sugli ex scali fer-
roviari, riutilizzare l’area Or-
tomercato. Con le lobby che
sentono profumo d’affari e si
preparano a sedersi alla tavo-
la che sarà imbandita. Il mo-
dello Expo continua?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Bagnoli”
» VINCENZO IURILLO
O
biettivo di breve
periodo del sin-
daco rieletto Lui-
gi de Magistris: in-
contrare il
premier
Matteo
Renzi
(“gli scri-
verò subi-
to una bella
letterina”) e
ridiscutere il com-
missariamento di Bagno-
li e i rapporti tra governo
e città di Napoli. Per am-
morbidirli. Obiettivo di
medio e lungo periodo: e-
sportare il ‘modello Na-
poli’ , “la prima città ad
assumere ruolo politico,
significa ‘quello che ci a-
vete tolto ce lo veniamo a
pigliare’”. Come? Attra-
verso un soggetto politi-
co nazionale “di libera-
zione” che dia forza alle
istanze dei sindaci “coi
quali ho sempre avuto un
ottimo rapporto”. Da far
guidare al fratello, Clau-
dio de Magistris (“avrà
sicuramente un ruolo”),
tessitore di trame, fab-
bricatore di liste civiche
credibili e forti elettoral-
mente, mente lucida e
sottile dei successi di
Luigi, con il quale vive u-
na simbiosi umana e po-
litica invidiabile. Il lin-
guaggio del de Magistris
primo cittadino è border
line: “Dobbiamo avere u-
na rete capillare della ri-
voluzione, una rete che
comunichi quello che
facciamo, come una volta
facevano i grandi partiti
politici. Napoli ha dato u-

LE RAGAZZE VINCONO SEMPRE na risposta chiara a chi

» PIETRANGELO BUTTAFUOCO
voleva fermare la rivolu-
zione”. Vedremo se la ri-
voluzione andrà oltre il
sindaco a Torino e a Ro- qual è quella dell’ammini- mente il mai domo villaggio dell’Ar- capoluogo campano.
ma. strazione di due impor- morica. Ma cosa è il ‘modello

L
e ragazze hanno uno stile che i
ragazzi, de-virilizzati, se lo so-
Non ce n’è gnano. Se al posto della Raggi
per fosse stato eletto il marito di certo, lei,
nessuno, non gliel’avrebbe scritto lettere né le
perfino avrebbe date ai giornali. Impudica,
Davide invece, è quella che lui, da un matri-
Serra, il monio sfasciato, non senza farsi pub-
blicità, le ha inviato: “Da lontano,
finanziere io…”.
renziano, Con quella ragazza non ce n’è per
su Twitter nessuno. E la lettera del marito ab-
esulta per la bandonato fa il paio col post imbaraz-
vittoria di zante di Roberto Giachetti, il candi-
Appendino dato sconfitto, su Fb: “Il desiderio di
e Raggi fuggire”, con una citazione petalosa di
Fernando Pessoa.
AVVERSARI Il regolamento di conti tra femmi-
GALANTI ne e maschi, si sa, è sempre stata una
storia andata a male. Una storia an-
cora più complicata, poi, nell’innesto
della politica.
Due delle tre ragazze che hanno te-
nuto in scacco Matteo Renzi in questi
ballottaggi –Chiara Appendino e Vir-
ginia Raggi del M5S – hanno vinto.
Oggi, infatti, sono rispettivamente
Nel duro grumo del
socialismo reale, a
Bologna, non ce l’ha
fatta la terza, Lucia
Borgonzoni – leghi-
sta – ma il magistero
ormai è collaudato:
quando arrivano le ra-
gazze non ce n’è per nessu-
no. Perfino Davide Serra, il finan-
ziere renziano, su Twitter esulta per
la vittoria di Appendino e Raggi. E sta
diventando un’abitudine vincere fa-
cile alle elezioni lanciando giovani
donne in grado di sbaragliare gli av-
versari.
Renzi stesso, il suo unico successo –
alle Europee, con il Pd al 41 per cento
– se lo guadagna riservando il posto di
capolista alle ragazze, ovvero Pina Pi-
cierno, Alessandra Moretti, Alessia
Mosca, Caterina Chinnici e Simona
Bonafè.
Più che una strategia, uno strata-
gemma. Il capo del Pd relega le ragaz-
ze nel pensionato remoto di Strasbur-
go, non in una delicatissima macchina
tanti municipi, ed è sin-
golare che due ragaz-
ze, oggi – Raggi a Ro-
ma, Appendino a To-
rino – decidano il suo
finale di partita.
Ed è nemesi. Quella
compagnia di giro è pro-
diga tanto di trovate pubbli-
citarie (lo scontrino di 80 euro di
Pina Picierno, su tutti), quanto di ma-
linconie. Quando arrivano le ragazze
non ce n’è per nessuno, è vero, ma da
Lady Like – poveretta, reclamata in
tutti i talk di prima serata – Moretti si
destina alla campagna per le regionali
in Veneto e vede finire a coda di topo la
sua favola bella: consigliere d’opposi-
zione.
La battaglia politica futura, insom-
ma, sarà solo un regolamento di conti
tra ragazze. E le ragazze vanno dritte
al punto e vincono. L’esercito di Giulio
Cesare, nell’albo di Asterix, La Rosa e
il Gladio, ha un solo modo per scon-
figgere gli irriducibili galli: creare una
centuria femminile e invadere final-
Quando il gioco si fa duro entra in
campo la più dura: Maria Elena Bo-
schi non è più shabadadà ma Crudelia
Demon. Tutto, per lei –così silente, so-
linga e severa – ebbe inizio da un paio
di scarpe ghepardate messe in mostra
alla prima Leopolda. Il potere, forte di
riflettori, ne ha vivificato il glamour
ma la serie di gaffe infilate una dopo
l’altra – da Banca Etruria a “niente
soldi a Torino se vince l’Appendino” –
le fa scovare ovunque centouno cuc-
cioli a cinque stelle da cucire in un’u-
nica pelliccia.
Anche Mara Carfagna, nel disastro
del centrodestra, in quest’ultima tor-
nata ha avuto un grande successo. An-
cor più solido del fragore che accom-
pagnava le sue giornate nei ministeri
quando, baciata dall’ammirazione
del settimanale Bild – Die schönste
Ministerin der Welt, il ministro più
bello al mondo – si faceva carico della
stagione berlusconiana pagando pe-
gno in insulti perché le ragazze vanno
dritte al punto e vincono. Anche quan-
do perdono.
Napoli’? “È quello di un
sindaco che rivince sen-
za avere un euro, un par-
tito alle spalle, avendo
contro il governo Renzi e
un Lettieri che lavorava a
queste elezioni da cinque
anni e ha speso cifre e-
normi in campagna elet-
torale” spiega de Magi-
stris. “Ho governato cin-
que anni dimostrando
che si può con le mani pu-
lite e dando potere al po-
polo. Sarà una lezione
per qualcuno, anche se
vedo che le grandi testate
e i tg ci ignorano, liquida-
no Napoli con analisi su-
perficiali, sottovalutano
quel che è accaduto”. Ai
dem una battuta al ve-
triolo: “Io commissario
di Bagnoli? No potrei
propormi come liquida-
tore del Pd…”.
 P G
12 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

iazza rande Inviate le vostre lettere (massimo 1.200 caratteri) a: il Fatto Quotidiano
00193 Roma, via Valadier n° 42 - lettere@ilfattoquotidiano.it

Lo zelo di Trenitalia glio a non andare a esprimere il loro

per gli eventi alla Leopolda
Mi sento di condividere una espe-
rienza che ho vissuto il 14 giugno,
su un treno regionale Trenitalia
nella tratta da Pisa a La Spezia. Pre-
metto che sono una cittadina orgo-
gliosamente italiana, abitante a
Londra da 40 anni. Dunque, arriva-
ta all’aeroporto di Pisa, sul treno
per La Spezia, mi colpiscono i fre-
quenti annunci che promettevano
una riduzione del costo del bigliet-
to per partecipare, entro una certa
data, agli incontri presso la stazio-
ne Leopolda di Firenze su non spe-
cificati temi europei. Conoscendo
un po’ la storia della Leopolda e il
suo “valore simbolico” nella storia
politica degli ultimissimi nostri an-
ni, sorge spontanea la domanda:
come mai Trenitalia si fa portavoce
delle iniziative presso la Leopolda
e non anche ad esempio di quelle
organizzate dalla Pro Loco di Li-
vorno oppure dalla Associazione
Astrofili di Piombino? Perché non
proporre una riduzione del bigliet-
to per i concerti dell’Orchestra Fie-
solana? Altra domanda: lo zelo di-
mostrato da Trenitalia per pubbli-
cizzare l’iniziativa della Leopolda
sarà pari a quello profuso per far ar-
rivare i treni in orario?
ELISA RELTON DE PAOLA
Complimenti a Renzi:
ha distrutto il centrosinistra
Complimenti allo statista di Rigna-
no sull’Arno che in un colpo solo ha
schiantato il più grande partito di
centrosinistra d’Europa e la fiducia
di milioni di italiani che solo 2 anni
fa chiedevano un cambio di passo
in questo Paese martoriato dai vol-
tagabbana e dai trasformisti “a pre-
scindere”. Prossime tappe: la Corte
Costituzionale dovrà dichiarare
incostituzionale l’Italicum e poi bi-
sognerà vincere con milioni di No il
referendum sul ddl Boschi, la peg-
giore riforma costituzionale di
sempre. Ma per questo occorrerà
l’impegno di tutti.
MARCELLO ROSSI
Il Pd tragga le conclusioni
di questa sconfitta
Quando il Premier afferma che le
amministrative non sono un voto
sul Governo ha perfettamente ra-
gione. Però è altresì vero che tutte
le votazioni evidenziano un signi-
ficato politico, in particolare quan-
do si vota nelle grandi città e alle ur-
ne ci va un numero considerevole
di elettorato. Quindi Renzi dovreb-
be preoccuparsi dell’esito elettora-
le non come Premier bensì come
segretario del Pd. Ormai è un par-
tito che vive solamente di riflesso al
A DOMANDA RISPONDO FURIO COLOMBO
voto a favore di chi ritenevano più
vicino ai loro interessi. Sarà stata u-
Brexit, finanza e violenza na mia impressione, ma da un uo-
mo che ha vissuto per decenni di
politica le sue parole e il modo in
Inghilterra über alles cui le ha dette mi sono parse un
concentrato di veleno da far impal-
lidire un mamba nero.
Meglio sarebbe stato, data l’età e
CARO FURIO COLOMBO, sento sempre più spesso dire (solidaristica, favorevole all’immigrazione, aperta al- l’esperienza, del non vincitore am-
che l’ondata di favore per il “sì”, che sembra spingere la la protezione di chi, nel mondo viene continuamente mettere la sonora sconfitta per e-
Gran Bretagna a staccarsi dall’Europa, sia motivato dal- abbandonato lungo il percorso perché non può farcela saurimento di risorse.
la paura di “ladri di lavoro”. Proprio ora che in quel Paese, da solo), la cui uccisione (ricordate la sua immagine di FRANCO NOVEMBRINI
popolatissimo di stranieri, la disoccupazione è sotto il 5 persona così facile da distruggere) sta diventando il
per cento? simbolo di che cosa è davvero la Brexit: il tentativo di Dopo le elezioni, i 5 Stelle
MAURO sottrarsi a ogni legame e dovere di un gruppo umano, hanno la strada spianata?
prima che sia necessario e inevitabile offrire il proprio E adesso campagna nazionale per il
NON C’È NESSUNA RAGIONE LOGICA al tumulto che contributo. “No” al Referendum, elezioni anti-
sta agitando la tribù inglese della Brexit (fino al delitto, Nazionalismo, egoismo e una patologica forma di ri- cipate e governo a 5 Stelle. La stra-
si potrebbe dire pensando alla uccisione della deputata getto formano il pastone con cui è stato nutrito l’as- da è spianata. Lo spot Renzi-Boschi
Jo Cox al grido di “British First!”) anche perché gli in- sassino di Cox, matto quanto basta per essere il ritratto è venuto a noia anche a Sesto Fio-
glesi sono in Europa per ciò che conviene (soprattutto rivelatore dei suoi involontari ma non inconsapevoli rentino e le faide interne al Pd sono
l’esportazione, la politica finanziaria, l’afflusso quasi mandanti. Forse erano matti anche coloro che hanno già partite. Il centrodestra non esi-
in massa dei migliori cervelli del continente) e si sono bastonato a morte Gobetti o hanno gettato nel Tevere ste più, esistono gruppetti di orfani
tenuti fuori dalla partecipazione, dalla solidarietà e dal Matteotti. Giustamente i leader inglesi si sono fermati, berlusconiani tutti anti-Renzi e an-
rischio. Però il segnale è venuto quando il movimento spaventati, dopo avere cercato nelle ultime due setti- ti-sinistra col vizietto di votare a
per la separazione si è fatto rabbioso, concitato e as- mane (alcuni di essi) di abbassare la tensione che stava 5Stelle dove possono.
solutamente non disposto a perdere, persino a confron- diventando spinta brutale. L’ombra di una paurosa La stampa di regime ha dimostrato
to con il comportamento della Borsa e con uno spacco speculazione da un lato e dell’irrompere di un nazio- di non essere in grado di spostare
mai discusso ma chiaramente percepito da molti e- nalismo violento (che si chiama fascismo) dall’altra, voti. Giornali e televisioni non li
sperti nel mondo della finanza. Il sospetto è che non si stanno forse risvegliando qualcuno dal pericoloso son- considera più nessuno, i cittadini
tratti di una situazione di opinioni divaricate, ma di nambulismo di “British über alles”. liberi si sono organizzati in proprio
una grande speculazione messa in atto giocando abil- con la rete. E il malcontento sociale
mente e freddamente sulle due spinte, entrambe forti, Furio Colombo - il Fatto Quotidiano è tale che certe panzane vengono
della paura e del risveglio del richiamo nazionalistico e 00193 Roma, via Valadier n° 42 spazzate via dalla realtà. Ma per
identitario. Qui si situa il delitto Jo Cox, tipica vittima lettere@ilfattoquotidiano.it andare al governo del Paese, il Mo-
vimento deve essere veloce, deciso
e compatto. Da oggi alla vittoria del
No, alle dimissioni promesse da
suo capo, appeso alle sue improv- In bocca al lupo troverà davanti. Verrà intralciata Renzi e poi alle elezioni anticipate,
visazioni telegeniche. Renzi paga a Virginia Raggi dai partiti di opposizione, verrà ci sono solo pochi mesi.
la personalizzazione esasperata Dopo i festeggiamenti per la meri- giudicata da gran parte della stam- Davvero poco tempo durante il
della politica e soprattutto sconta tata vittoria a sindaco di Roma del- pa che cercherà il pelo nell’uovo quale il Movimento deve essere ra-
la convinzione di voler sfondare a la candidata del Movimento 5 Stel- per screditarla e verranno taciute pido e dare dei segnali forti di cam-
destra, con il risultato di spaccare le, ora Virginia Raggi deve scende- le cose positive che riuscirà a fare. biamento, deve prendere da subito
ulteriormente il partito al suo in- re con i piedi per terra e guidare u- Inoltre, cosa tipica italiana, anche i decisioni concrete in linea col pro-
terno e allontanare l’elettorato di na città metropolitana con proble- cittadini vorranno vedere risolti i gramma. Deve poi dimostrare agli
sinistra. Con la solita arroganza ad- mi enormi. problemi in poco tempo, cosa im- italiani ancora dubbiosi di essere u-
dossa le colpe di ciò alla minoranza I romani, eleggendola, hanno dato possibile per chiunque, e pioveran- na forza politica affidabile, che sa
minacciando il fuoco come arma un chiaro segnale di volere un cam- no critiche da ogni parte. tenere le redini delle istituzioni
politica : “Entrerò nel partito con il biamento radicale nel proprio Co- A Virginia Raggi va quindi il mio che governa, e lo sa fare per il bene
lanciafiamme”. mune e hanno dato fiducia al M5S augurio di poter lavorare nel modo dei cittadini.
Ma le fiamme, se non controllate, perché ritenuto diverso dai partiti più sereno possibile in un ambiente Il Movimento non deve cadere nel-
possono provocare un incendio de- che hanno sempre presentato can- così ostico. le trappole che nemici politici e bu-
vastante, ma questo non sembra didati disastrosi che, eletti, hanno MONICA STANGHELLINI rocrazie orchestreranno, e deve ri-
preoccupare più di tanto il buon portato la città alla rovina. Ora lei manere concentrato sulle cose da
Matteo: da vero boy scout quale è deve dimostrare di essere all’altez- È il momento per Fassino fare. Deve lasciar parlare i fatti, e
stato, confida nell’abilità di saper za dell’arduo compito comincian- di ritirarsi dalla politica? sacrificare ogni disaccordo interno
accendere un fuoco, ma da fare do a formare una giunta con asses- Ho ascoltato le dichiarazioni della in nome di uno storico progetto
questo a usare il lanciafiamme po- sori integerrimi che nulla abbiano vincitrice torinese Chiara Appen- collettivo.
trebbe rivelarsi un gioco pericolo- da spartire con quelli precedenti e dino e del perdente Piero Fassino, Il sistema politico che sta crollan-
so. Il vento sta cambiando direzio- con interessi personali. la prima ha parlato come un sinda- do, ha dimostrato di non volersi ar-
ne e le fiamme, come un boome- Dovrà chiudere i rapporti con tutte co di cose concrete senza fronzoli e rendere e farà di tutto per ostaco-
rang, potrebbero ritorcersi contro le aziende in appalto che siano in con tono pacato, il secondo invece lare gli eletti a 5Stelle. Se i ragazzi
provocandoli dolorosissime scot- odore di mafia o coinvolte in casi di in stile brezneviano ha accusato i rimarranno uniti e compatti, e a-
tature. Inesorabilmente l’acre odo- corruzione. Dopodiché dovrà numerosi torinesi che vogliono un vranno il coraggio di prendere de-
re di bruciato comincia già a espan- prendere coscienza di tutte le pro- cambiamento di non essere cittadi- cisioni rapide e forti, non ci sono
dersi e l’aria non è più quella di pri- blematiche principali da affronta- ni ma merce di scambio proprietà dubbi: il prossimo governo della
ma. re e non sarà un compito facile, sa- delle destre che, non lo ha detto ma Repubblica sarà a 5Stelle.
SILVANO LORENZON ranno tantissimi gli ostacoli che si fatto capire, avrebbero fatto me- TOMMASO MERLO

PROGRAMMITV

10:00 Tg1 10:30 Summer Voyager 08:00 Agorà 06:55 Hunter VII 07:59 Tg5 10:25 White Collar - Fascino 06:55 Oroscopo 19:10 Lo straordinario viaggio
10:40 Cedar Cove 11:20 TELEFILM Il nostro amico 10:00 Mi manda RaiTre 08:55 Bandolera VI 08:45 Centovetrine Criminale I 07:00 Omnibus News di T.S. Spivet
11:25 Don Matteo 7 Charly 11:00 Elisir 09:45 Carabinieri 3 09:45 Le tre rose di Eva 12:25 Studio Aperto 07:30 Tg La7 21:00 SkyCineNews
13:30 TELEGIORNALE 12:10 TELEFILM La nostra 12:00 Tg3 10:45 Ricette all'italiana 11:00 Forum 13:05 Sport Mediaset 07:55 Omnibus La7 (live) 21:10 La vera storia di Jack lo
14:00 Tg1 Economia amica Robbie 12:45 Pane quotidiano 11:30 Tg4 13:00 Tg5 13:45 I Simpson 09:45 Coffee Break (live) Squartatore
14:05 Estate in diretta 13:00 Tg2 GIORNO 12:00 Detective in Corsia 13:41 Beautiful 14:35 I Griffin 23:15 Cado dalle nubi
13:10 Il tempo e la Storia 11:00 L'aria che tira (live)
15:35 SOAP Legàmi 13:30 Il caffè degli Europei 13:00 La Signora in Giallo 14:10 Una Vita III - Prima Tv 14:58 Radio Italia Live 01:00 La fredda luce del giorno
16:30 Tg1 14:00 Fino all'ultimo inganno 14:20 Tg3 13:30 Tg La7
15:00 TELEFILM La casa nella 14:00 Lo Sportello di Forum 14:45 Cherry Season - La Sta- 15:00 Big Bang Theory 14:00 Tg La7 Cronache 02:40 Black Sea
16:40 Estate in diretta 15:35 TELEFILM Elementary 15:30 I Viaggi di Donnavventura gione del cuore 15:35 My Name Is Earl
18:45 Reazione a Catena 16:15 TELEFILM Guardia prateria 14:20 Tagadà 04:35 La prima volta
15:50 Rally Il grande duello 15:40 Hamburg Distretto 21 15:43 Il Segreto 16:05 Due Uomini e 1/2
20:00 Tg1 Costiera 16:20 La furia dell'acqua
16:50 Casa da gioco 16:44 Inga Lindstrom 16:35 Suburgatory
20:30 Europei 2016 18:05 Tg Sport 17:45 Geo Magazine 2016 17:15 Josephine, ange gardien
18:20 Tg2 18:55 Tg4 18:45 Caduta Libera 17:00 Friends
Croazia - Spagna 19:00 TG3 19:00 A cena da me 16:10 Transparent
23:04 Tg1 60 Secondi 18:50 TELEFILM N.C.I.S. 19:36 Dentro La Notizia 20:00 Tg5 18:00 Dharma & Greg
20:00 Blob 19:55 Tempesta d'amore 10 20:40 Paperissima Sprint 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7 17:10 Sleeper Cell
23:10 Il grande match 20:30 Tg2 20.30 20:10 Roma. I giorni di Parigi 20:35 Otto e mezzo 19:15 Gomorra - La serie
00:40 Tg 1 NOTTE 21:05 Coppie in attesa 2 20:30 Dalla Vostra Parte 21:12 Romanzo Siciliano - Pri- 19:27 C.s.i. Miami
20:35 Un posto al sole 21:15 La Strada dei Miracoli ma Tv 21:10 Radio Italia Live 21:10 DiMartedì 20:50 Atlantic Confidential
01:15 Europei 2016 22:50 Tg2
21:05 Ballarò 00:20 I Bellissimi di R4 - Delitto 23:31 FILM Ocean's Twelve 00:30 Turistas 00:00 Tg La7 21:10 Il Trono di Spade
Croazia - Spagna (R) 23:05 A Sud di Made in Sud
03:00 Sottovoce 00:30 FILM Tutti al mare 00:00 Tg3 Linea notte al ristorante cinese 01:19 Tg5 02:25 Suits I 00:10 Otto e mezzo 23:10 Dov'è Mario?
03:30 Serata d'onore 02:05 Appuntamento al cinema 01:15 Terza Pagina 01:40 Tg4 Night News 02:06 Paperissima Sprint 03:50 Studio Aperto 00:45 A cena da me 00:05 Transparent
04:30 DA DA DA 05:15 Videocomic Passerella 01:45 Fuori Orario. Cose (mai) 02:37 Media Shopping 02:37 Tg5 - La Giornata 04:00 Starsky & Hutch 01:05 Veep
05:15 RaiNews24 di comici in tv viste 02:53 Music Line 03:07 Tierra de Lobos 04:05 Premium Sport News 05:45 Omnibus La7 01:40 Twin Peaks
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |
QUELLO CHE DOVREBBE
DIRE RENZI. E NON DIRÀ
S
e davvero, come ha pro-
messo ieri, riuscisse a
dire tutto ciò che pensa
davanti alla direzione
Pd di venerdi 24 giugno,
giorno di San Giovanni (“E San
Giovanni non vuole inganni”),
Matteo Renzi dovrebbe comin-
ciare da Virginia Raggi e Chiara
Appendino, per chiedere a se
stesso e ai suoi: perché quelle
candidate così nuove e così vin-
centi stanno con i Cinque Stelle e
non con il Pd? Questa domanda
sarebbe la conseguenza logica
dell’unica vera ammissione che
gli è uscita dalla bocca dopo la ba-
stonata dei ballottaggi, e cioè:
“Non è stato un voto di protesta
ma un voto di cambiamento”.
Le stesse identiche parole pro-
nunciate da Beppe
Grillo, ma da vincen-
te. Perché quello delle
facce nuove, possibil-
mente giovani e so-
prattutto donne, era
stata la sua prima fol-
gorante intuizione
quando alle Europee
del 2014 ne aveva
schierate cinque e tut-
te capolista – Alessia
Mosca, Alessandra
Moretti, Simona Bo-
nafè, Pina Picierno,
Caterina Chinnici – in
quella foto di gruppo
che rappresentò il ri-
tratto, non soltanto
simbolico, di un cam-
biamento generazio-
C
aro Direttore, Virginia
Raggi è il nuovo sinda-
co di Roma. Da cittadi-
no romano, le faccio i
migliori auguri affin-
ché possa fare il meglio per questa
straordinaria ma disastrata città.
Ti ringrazio per gli apprezzamenti
che hai espresso per la mia prece-
dente attività professionale e
prendo atto delle critiche che mi
muovi e che, sulla base degli ele-
menti a Tua conoscenza, possono
effettivamente avere qualche fon-
damento. Venerdì si è diffusa la
notizia sugli incarichi che l’avv.
Raggi aveva ottenuto dalla Asl di
Civitavecchia, e diversi cronisti mi
hanno chiesto se la vicenda poteva
determinare profili di incandida-
bilità o ineleggibilità. La mia rispo-
sta non poteva che essere negativa,
non versandosi in un’ipotesi di
reato contro la PA.
Per quanto emergeva, Virginia
Raggi nel 2013 e 2014 aveva, con-
trariamente al vero, attestato di
“non aver ricoperto incarichi con
oneri a carico della finanza pubbli-
ca”, mentre nel 2015 aveva reso u-
na dichiarazione sul punto certa-
mente incompleta (questione rile-
vante solo sul piano amministrati-
vo, come ha correttamente segna-
lato Marco Lillo sul Tuo giornale)
in quanto, contrariamente a quan-
to previsto dalla legge, non aveva
dichiarato né la data di conferi-
mento dell’incarico, né la durata,
né l’importo del compenso, ma a-
veva solo segnalato quanto fino a
quel momento aveva percepito e la
data di emissione della relativa fat-
tura, dati irrilevanti per la legge
sulla trasparenza, ma non certo
per i cittadini che hanno il diritto di
conoscere chi ti ha dato l’incarico,
» ANTONIO PADELLARO
nale. Che infatti qualche settima- che in cambio ti fanno perdere le
na dopo fece schizzare il Pd al fa- elezioni.
moso 40,8 per cento, e che costò Se fosse davvero sincero con se
a Grillo tre milioni di voti, oltre a stesso Renzi dovrebbe poi am-
una buona dose di Maalox. Dun- mettere, dati alla mano, che nelle
que, Renzi dovrebbe domandar- sole grandi città dove ha vinto è
si perché due anni dopo le parti si stato grazie al sostegno della si-
sono rovesciate e come mai le nistra. Che non è quella cosa per-
facce nuove del renzismo sono dente e in via di estinzione, come
invecchiate così precocemente, lui e quelli come lui pensano,
spesso sostituite dai ritratti dei bensì uno strumento ancora in
capibastone della vecchia politi- grado di raccogliere consenso di-
ca. Dovrebbe chiedersi perché se fendendo i diritti e i bisogni dei
oggi uno dice Pd, pensa subito a più deboli. Certo che per uno a-
Vincenzo De Luca o a Denis Ver- bituato a frequentare Sergio
dini o all’esercito di riciclati, in- Marchionne che esista un eletto-
gaggiati spesso neppure gratis in re di sinistra è concetto difficile
Campania, Calabria e Sicilia, e da digerire. E non parliamo di
certe strane parole
come valori e ideali. È
successo a Cagliari
dove il sindaco Massi-
mo Zedda, rieletto al
primo turno, è riusci-
to a tenere insieme
Sel, i Democratici e
perfino un partito co-
munista d’Italia. A
Milano, dove Beppe
Sala ha strappato la
vittoria al centrode-
stra di Stefano Parisi,
con il sostegno del
sindaco arancione Pi-
s a p i a e d e l l a s i n i-
stra-sinistra di Basilio
Rizzo. A Bologna, do-
ve Virginio Merola ha
fatto il bis poiché, ha
CARO DIRETTORE,
ECCO LE MIE VERE
FRASI SULLA RAGGI
» ALFONSO SABELLA
quando te lo hanno dato e quanto ci In presenza, però, di due dichia-
ricaverai. razioni oggettivamente false, l’av-
Poiché la legge Severino preve- vio di un procedimento penale è, a
de che sia ineleggibile chi ha ripor-mio giudizio, inevitabile. Purtrop-
tato una condanna per una pena po l’articolo pubblicato online
superiore ai due anni, ho precisato sull’Huffington Post per ragioni di
che l’ipotesi delittuosa eventual- semplificazione giornalistica, non
mente ascrivibile all’avv. Raggi è stato così puntuale e il redattore
prevede una sanzione massima fi- ha qualificato come atto dovuto
non l’is crizi one
nel registro degli
PRECISAZIONE indagati, ma l’av-
viso di garanzia,
Ho parlato di iscrizione che va emesso solo
laddove ve ne sia la
nel registro degli indagati, necessità proces-
non di avviso di garanzia suale. Avuta con-
tezza delle inesat-
come erroneamente scritto tezze nel pezzo ho
provato a farlo
nel pezzo dell’Huffington correggere, ma or-
mai era troppo
tardi, l’intervista
no a due anni, ragion per cui anche era stata ripresa da siti e agenzie.
in caso di una sua condanna defi- Mi conosci da tempo e sai per-
nitiva non si sarebbero determina- fettamente quale sia il mio senso
te le condizioni di legge. delle istituzioni e il mio livello di
Ho ovviamente aggiunto che ta- indipendenza da magistrato, indi-
le ipotesi è punita solo a titolo di pendenza che, per rimanere a un
dolo, per cui l’avv. Raggi – laddove caso simile, mi ha indotto a rispon-
fosse riuscita a dimostrare di avere dere puntualmente alle domande
aver compreso male la comunque dei cronisti in occasione del noto
chiarissima legge e l’altrettanto caso scontrini: fui il primo a dire
chiarissimo modulo –non sarebbe quali fossero i reati (peculato e fal-
stata punibile. so ideologico) ipotizzabili a carico
detto: “Con una linea di sinistra,
attenta ai ceti popolari, e non del
partito fai da te, c’è una prateria”.
E dunque invece di imbracciare il
lanciafiamme contro la mino-
ranza dei Cuperlo, Bersani, Spe-
ranza, il leader dovrebbe ringra-
ziarli perché senza i loro voti la
débâcle sarebbe stata completa.
Se poi Renzi fosse davvero ca-
pace di autocritica (lo so, chie-
diamo l’impossibile) dovrebbe
riflettere sul meccanismo dell’I-
talicum che alla luce dei ballot-
taggi sembra cucito su misura sul
M5S. Come ha spiegato Matteo
Orfini in un’intervista a La Stam-
pa “nelle città dove abbiamo per-
so con i 5Stelle, loro hanno cata-
lizzato i voti di tutte le forze che
si opponevano a noi e sono riu-
sciti a sommare i loro voti con
quelli di tutta la destra, da Casa-
Pound, alla Lega e Forza Italia,
Fondando il vero partito della
nazione”. Uno schema che tra-
sferito nella legge elettorale per
le politiche darebbe al movimen-
to di Grillo un evidente vantaggio
nell’eventuale ballottaggio con il
Pd. Così come il tutti contro Ren-
zi sta già orientando verso una
prevalenza del No il referendum
di ottobre sulla riforma costitu-
zionale. Insomma, se volesse
davvero dare una sterzata alla
crisi sua e del Pd, Matteo Renzi
dovrebbe essere capace di rico-
noscere troppi errori. Ma in que-
sto caso non sarebbe più Matteo
Renzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
del sindaco Marino della cui giun-
ta pur facevo parte.
Allo stesso modo sai perfetta-
mente che non ho mai aspirato a
cariche, prebende, ricompense o
incarichi direttivi in magistratura
e che ho accettato per mero spirito
di servizio di fare l’assessore della
giunta Marino perdendo per dieci
mesi oltre 3.000 euro del mio sti-
pendio mensile e rimanendo per
altri otto mesi senza, in quanto so-
no, ancora adesso, magistrato in a-
spettativa non retribuita. A tal pro-
posito Ti segnalo un errore conte-
nuto nel Tuo editoriale laddove mi
qualifichi come giudice del Tribu-
nale di Roma, incarico che non so-
lo non rivesto più dal novembre
2011, ma che non potrò ricoprire
per almeno altri cinque anni per-
ché, in conseguenza della mia scel-
ta formalmente “politica” di met-
termi al servizio di quella che è a-
desso la mia città, ho perso anche la
possibilità di tornare a lavorare a
piazzale Clodio. Con stima.
Il mio commento critico riguarda-
va la sua intervista all’Huffington
Post sull’avviso di garanzia alla
Raggi “atto dovuto”. Un’intervista
che mi era parsa infondata nel me-
rito (non so se l’iscrizione della Rag-
gi tra gli indagati sia dovuta, ma di
certo non lo è l’avviso di garanzia) e
anche sommamente inopportuna,
da parte di un magistrato, per giun-
ta in conflitto d’interessi, essendo
candidato a un posto di prima fila
nell’eventuale giunta dell’avversa-
rio della Raggi, cioè Giachetti.
Prendo atto che l’intervista non ri-
fletteva il suo pensiero. Resta però,
secondo me, l’inopportunità di a-
verla rilasciata. Con stima.
(M.TRAV.)
PIAZZA GRANDE » 13
IDENTIKIT
Don Zucconi del Pd
a metà tra un tifoso
e uno scoiattolo
» ANDREA SCANZI
C
hi ha buona memoria e ormai qual-
che anno, ricorderà come Vittorio
Zucconi fosse spesso al Maurizio
Costanzo Show. Il conduttore, giusta-
mente, ripeteva spesso che Zucconi era
uno dei pochi a poter parlare
e scrivere di tutto. Era vero
e stilisticamente vale an-
cora oggi: contenutisti-
camente, dipende. Ri-
spetto a quei tempi or-
mai lontani, Zucconi è
cambiato un po’. Come tut-
ti, del resto. Il talento c’è an-
cora, la piacevolezza (quando vuole) pu-
re. Vanno però riscontrate alcune timide
variazioni rispetto alla matrice origina-
ria zucconiana. In primo luogo, ora che è
direttorissimo della bella Radio Capital,
Zucconi tromboneggia senza sosta.
Quando dialoga con gli ascoltatori, sem-
bra sempre più il parroco di paese che
sentenzia su tutto: Don Vittorio da Re-
pubblica, officiante laico di renzismo
buono e boschismo vivido. In secondo
luogo, la scoperta dei social ha avuto nella
vita di Zucconi lo stesso impatto del noto
meteorite su Tunguska. Non appena ha
scoperto Twitter, Don Vittorio ha comin-
ciato a mitragliare cinguettii lividi come
se piovesse: arginarlo è davvero impos-
sibile.
C’È POI IL TERZO aspetto, che riguarda il
suo totale abbandono della ragion critica
politica. Tutti hanno simpatie politiche, e
ci mancherebbe altro. Chi finge di essere
super partes, spesso, è solo un paraculo in
incognito. Solo che Zucconi esagera. Fin-
ché c’era Berlusconi da combattere, per
lui (e tanti come lui) era facile: bastava at-
taccare Silvio e si sembrava tutti demo-
cratici, illuminati e di sinistra. Con l’ar-
rivo di Renzi, brutta copia di Berlusconi
come di Craxi, Zucconi ha purtroppo sve-
lato di essere politicamente uno Staino
senza matita: uno Zdanov qualsiasi della
Boschi. Spiace molto vederlo così, perché
una tale condotta te la aspetti da un Lavia
(chi?) ma mette tristezza se ad abbrac-
ciarla è una bella firma come Vittorio. Ma
non c’è niente da fare: per lui la Madia è la
Iotti e Carbone il nuovo Engels. Zucconi
non è di sinistra: è del Pd. E Zucconi non
vota Pd: lo tifa. Anche se gli danno un ri-
gore che non c’era. Anche se l’arbitro è
Verdini. Anche se pure la Meloni sembra
più di sinistra del Pd. Vittorio, con abne-
gazione indefessa, celebra il santo avven-
to del renzismo e scudiscia al contempo la
proliferazione empia del renzismo. Più
che pidino è anti-grillino. Li odia come
Fellaini odia i barbieri, con ferocia bellui-
na.
DUE SERE FA ha commentato con commo-
vente acredine il trionfo 5Stelle a Roma e
Torino: neanche uno scoiattolo bulimico
ha mai rosicato così. Don Vittorio, del re-
sto, si era già espresso il 16 giugno: “I non
sondaggi non pubblicabili confermano:
De Magistris a Napoli, Parisi a Milano,
Fassino a Torino, Casaleggio a Roma” (si
noti la capacità profetica degna di Fassi-
no). Poi, domenica sera, il dramma. Lo
sconforto. L’esplosione di bile: “SPQR.
Sindaca Populista Qualunquista Roma-
na” (l’ha presa bene). E ancora: “Afflusso
massiccio dei voti della Dx e Leghisti su
Raggi a Roma e Appendino a Torino verso
vittoria. È nato il M5S+L”. Zucconi è così:
se Renzi governa e sfascia la Costituzione
con Verdini, Bondi e Barani gli va bene; se
invece al ballottaggio la destra vota i gril-
lini, lui invaliderebbe il voto. Anche ieri
appariva inconsolabile. Forse, anche se
non avrà mai il coraggio di scriverlo, la
pensa come Renzo Mattei, il fake di Renzi
che imperversa su Twitter: “Sconfitta
senza attenuanti. L’elettorato si deve di-
mettere”. Non fare così, Don Vittorio: la
vita è bella. Anche senza il poster in ca-
mera di Buzzi e Carrai.
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14 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

TRIESTE LA CITTÀ FRIULANA torna al centro- 29,2% di Cosolini. E proprio il sindaco uscente no approdati in questi mesi quasi tutti gli e-

Torna il centrodestra
q destra. E torna anche al suo vecchio sin-
daco Roberto Dipiazza che, dopo cinque anni
di assenza "forzata" successivi a dieci anni da
Le promesse dei dem primo cittadino, si riprende la poltrona lascia-
ta nel 2011 al centrosinistra di Roberto Coso-
non convincono più lini. La vittoria di Dipiazza al ballottaggio, con il
52,6%, conferma il successo del primo turno,
quando aveva ottenuto il 40,8% a fronte del
è stato tra i primi a congratularsi con Dipiazza.
"Adesso ci metteremo subito al lavoro per la
città e per la gente", ha detto il nuovo sindaco
ringraziando gli elettori. Le dichiarazioni degli
esponenti del centrosinistra sembrano rimar-
care una grande delusione. Le aspettative del
Pd erano molte, anche per una campagna e-
lettorale condotta in grande stile. A Trieste so-
sponenti del governo in appoggio a Cosolini,
compreso il presidente del Consiglio Matteo
Renzi. Ma evidentemente le motivazioni e gli
annunci di nuove strategie, prima tra tutte lo
sblocco di Porto Vecchio e l’arrivo di 50 milioni
di euro sottoscritti da Renzi, non sono bastati
a convincere i triestini che si sono mostrati più
propensi a ridare fiducia a Dipiazza.

» ANDREA PALLADINO Il vincitore

Il nuovo sin-

S
GNATEVI QUESTA DATA, il 19 giugno daco di Latina,
2016, è la nuova bonifica di Latina”. Damia- Damiano
no Coletta, di professione medico, con un Coletta. Non
passato di calciatore, è il nuovo sindaco della se- ha alle spalle
conda città del Lazio dopo Roma. A capo di un rag- alcun partito,
gruppamento di tre liste civiche ha stravinto con il né ha fatto
75% dei consensi, contro il candidato di Fratelli coalizioni Ansa
d'Italia Nicola Calandrini. Lo storico laboratorio
della destra è stato spazzato via in una sola notte,
grazie a un risultato doppiamente storico: mai una
percentuale così alta per un sindaco da queste
parti e la prima volta per una lista apertamente di
sinistra in una città che ancora oggi ama chiamarsi
Littoria.

NESSUN PARTITO alle spalle, nessuna alleanza

per il ballottaggio – con il Pd e Forza Italia pronti
all'appoggio dopo il primo turno, che ha visto Ca-
landrini e Coletta primi con soli 54 voti di differen-
za – Latina bene comune è la sintesi di un movi-
mento di associazioni e comitati attivi da anni.
Riunioni nei quartieri nuovi (le zone Q4 e Q5), con
gruppi di lavoro impegnati a fare le pulci alle ulti-
me due amministrazioni, soprattutto sull'edilizia
e sui lavori inutili: “Le chiamavano le opere bluff”, BASSO LAZIO Damiano Coletta ha annullato Nicola Calandrini (FdI) con il 75%
spiega Federica Reggiani, l'ufficio stampa della li-
sta. E poi semplici cittadini, che hanno costruito in
silenzio lo tsunami, la tempesta perfetta della po-
litica nel sud del Lazio. “È qualcosa che è nato
Miracolo a Latina, una lista di cittadini
spontaneamente, sentivamo come se fosse già
scritto e c’era solo bisogno di dargli fiato – ha
commentato poche ore dopo il voto Damiano Co-
sfonda il fortino della destra (e dei clan)
letta –: abbiamo fatto una sintesi di quanto era
successo in questi ultimi anni”. comandante dei carabinieri, al comandante della to di Fratelli d'Italia Pasquale Maietta – tesoriere antimafia, dove dipingeva un quadro del territorio
Ha poi aggiunto un riferimento che forse è la Guardia di finanza. Il loro lavoro stava mandando del partito alla Camera dei deputati – indagato per lucido, ma con tinte decisamente fosche. Mafie,
vera chiave del successo elettorale inaspettato la città nella direzione sperata, e a quel punto minacce. E soprattutto il segno che “gli intoccabi- ma anche un sistema politico e amministrativo
delle liste civiche a Latina: “Dobbiamo ringraziare mancava un tassello, quello più importante, la po- li” (da qui il nome dell'operazione), ovvero i clan che mostrava più di qualche complicità: “Tutti ab-
il ruolo delle istituzioni, sono state probabilmente litica”. Il pensiero torna allo scorso ottobre, quan- legati ai Casamonica, definiti i veri padroni della biamo rialzato la testa, questa vittoria è della cit-
loro i promotori di questo cambiamento. Mi rife- do davanti alla Questura di Latina sfilarono mi- città, potevano essere sconfitti. E poi, meno di un tà, della strada, della nostra comunità”, ha poi
risco al prefetto, al questore Giuseppe De Mat- gliaia di cittadini, pochi giorni dopo l'operazione mese fa, la dura relazione del questore di Latina concluso il neo sindaco di Latina, che oggi in as-
teis, più volte nominato in campagna elettorale, al “Don't touch”. Ventiquattro arresti, con il deputa- Giuseppe De Matteis davanti alla commissione semblea deciderà i nomi della sua squadra.

CAMPANIA Caserta passa ai democratici SAVONA L’ex ministro: “È libera e moderata”
Prima Repubblica a Benevento La città di Pertini nelle mani
Il primo pensiero di Mastella è di Scajola e Toti: sono loro i guru anche la sua culla: Pd sul podio
per Renzi: “Attento sull’Italicum” dietro la vittoria della Caprioglio Salvini: “Sconfitta che brucia”
ZITTOZITTO quatto quatto, Clemente Mastella è tornato.
q È il nuovo sindaco di Benevento, ha sconfitto il candidato
dem Raffaele Del Vecchio. Anche dal Sannio arriva un segnale
forte e chiaro contro Matteo Renzi: Del Vecchio, vice sindaco u-
scente, era infatti l’uomo di Umberto Del Basso De Caro, sotto-
segretario Pd alle Infrastrutture. Ballottaggio facile per l’ex mini-
stro di Giustizia candidato di
Forza Italia, Udc, liste civiche
con il suo nome e con un patto
di ferro con l’ex nemica Nunzia
De Girolamo: il tutto ha fruttato
18.037 voti, il 62 per cento. Si
era capito dal primo turno che
non ci sarebbe stata storia. Ma-
stella e Del Vecchio ne erano u-
sciti appaiati al 33%, ma il pri-
mo aveva strappato qualche
punto in più della coalizione, il
secondo era dietro di 13 punti Clemente Mastella Ansa
rispetto alle sue otto liste. Al
secondo turno ha perso altri 2500 voti e si è fermato a 10.648
preferenze. Benevento così svolta a modo suo: fa inversione a U e
torna indietro. Bocciando le giunte uscenti di Fausto Pepe e guar-
dando con nostalgia ai tempi in cui Mastella e la moglie presidente
del consiglio regionale Sandra Lonardo misero la città capoluogo
al centro di iniziative politiche e turistiche di peso: le kermesse
“Quattro Notti di Luna Piena”, che riempivano le piazze dei migliori
scrittori e cantanti, il progetto di trasferire qui la Scuola di Ma-
gistratura (fallito con la caduta in disgrazia dell’Udeur), ed altro
ancora. La Seconda Repubblica che tanto assomigliava alla Prima
e che ora si riaffaccia nella Terza. Commenti a caldo di Mastella:
“Vince l’Italia non grillina, ma dico grazie ai grillini che mi hanno
votato al ballottaggio: Renzi stia attento a giocarsi l’Italicum sul
turno unico altrimenti rischia di perdere”. Benevento già gli sta
stretta. A Caserta invece il candidato Pd Carlo Marino ce l’ha fatta
col 62%: vince anche grazie al trasloco di grosse fette di centro-
destra nelle sue liste.
VIN. IUR.
Dopo 23 anni, la Lega perde
SCAJOLA DIXIT Ilaria Caprioglio 52,85%. Cristina Battaglia
q 57,15%. A Savona il centrodestra, forse puntellato dai grillini, ha
vinto contro un centrosinistra dissanguato dalle faide. E Claudio Scajola
esulta: “Conta sempre di più il candidato, e Caprioglio ha trasmesso
un’immagine di libertà, equilibrio, moderazione. Battaglia ha cercato di
smarcarsi dall’eredità negativa lasciata dal suo stesso partito ma non c'è
riuscita”. La città operaia di Sandro
Pertini oggi è nelle mani dei discen-
denti di Scajola (il nipote è asses-
sore regionale). E soprattutto di
Giovanni Toti, il governatore che ha
speso ogni energia per la sua can-
didata. Adesso il panorama politi-
co ligure sta cambiando. Dopo la
Regione ecco la prima città. E il
prossimo anno si vota a Genova e
La Spezia.
Intanto nel Pd sconfitto è comin-
ciato lo scaricabarile. C’è chi sem- Ilaria Caprioglio Ansa
bra dare la colpa al partito: “Ho
condotto una campagna elettorale spingendo al massimo. Probabil-
mente mi sono caricata di un peso di responsabilità del partito che a-
vevo sulle spalle”, sostiene Battaglia. “Hanno contato il dato nazionale e
un malcontento abbastanza importante riguardo all’amministrazione
uscente”, è la versione di Fulvio Briano, segretario provinciale. Insom-
ma, la colpa è di Roma e di Federico Berruti (il sindaco uscente, per altro
anche lui Pd, ma non renziano). “ Era una sfida davvero difficile per Cri-
stina, soprattutto considerato lo spiegamento di risorse e le innume-
revoli promesse da parte dell’intera giunta regionale su cui ha potuto
contare Caprioglio”, è convinto David Ermini, mandato da Renzi per
guarire il Pd ligure. Veramente anche il centrosinistra ha schierato molte
forze. A cominciare dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Che si era
già schierata l’anno scorso con Raffaella Paita. E il punto, a sentire un alto
funzionario Pd, potrebbe essere proprio questo: “La candidatura Bat-
taglia, per le persone che aveva dietro, le stesse che si sono battute a
favore del cemento e della centrale a carbone di Vado, sembrava il colpo
di coda del sistema Burlando-Paita. Così abbiamo perso”.
F. SA.
VARESE Vittoria con il 51,84% dei voti
SVOLTA STORICA a Varese. Nel capoluogo lombardo dopo
q anni di dominio verde padano, il nuovo sindaco indossa, infatti,
la casacca del Pd. Da ieri Davide Galimberti è il primo cittadino di Va-
rese con il 51,84 per cento dei voti. Il comune dopo 23 anni di Lega è
passato al centrosinistra con la vittoria del candidato del Pd. Sconfitto
Paolo Orrigoni con il 48,16%, l’imprenditore candidato dal centrode-
stra unito (Lega, Forza Italia, Fdi).
“Si tratta di un risultato storico -
ha commentato ieri Galimberti -:
pochi minuti dopo la vittoria mi
ha chiamato Matteo Renzi, invi-
tandomi a Palazzo Chigi per ini-
ziare a pianificare il futuro della
nostra città". E ancora: “La città
voleva cambiare e questo risul-
tato era nell’aria. Ha premiato u-
na campagna elettorale trascor-
sa in mezzo alla gente, nei quar-
tieri della città". Galimberti è ar- Davide Galimberti Ansa
rivato a Palazzo Estense, sede dei
Comune di Varese, assieme alla moglie e al segretario regionale del
Pd, Alessandro Alfieri. Dalla parte degli sconfitti, neutro il commento
del governatore Bobo Maroni, capolista a favore di Orrigoni. “Mi sono
complimentato con Galimberti per me l’interesse dei cittadini viene
prima di ogni altra cosa, ho detto che avrei fatto il consigliere e lo farò.
In fondo torno alle origini, cominciai politica proprio come consigliere
di opposizione a Varese”. Netto il commento del segretario della Lega
Matteo Salvini: “La sconfitta di Varese certamente brucia, ma non ci si
ferma perché quando si cade ci si rialza, ovviamente domandandosi
perché si è caduti. Ha votato metà della gente. Non andare a votare è
un segnale oltre che un diritto degli elettori ed è un nostro dovere rac-
coglierlo". Sul motivo della sconfitta, Salvini ipotizza: “La responsa-
bilità è stata probabilmente di qualche amico dei partiti alleati che non
ci ha creduto fino in fondo: quando potremo vedere i numeri nel det-
taglio, forse ne sapremo di più. Dobbiamo mettere una marcia in più ed
entrare nel merito su come cambiare l’Europa, la legge Fornero, le po-
litiche fiscali e ambientali e i trattati".
D. M.
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |
MISTERO A BENEVENTO
Il corpo di una bimba
trovato in piscina
Non indossava i vestiti
SOS SARDEGNA
» MADDALENA BRUNETTI
Cagliari
L
e fabbriche chiudono
ma l’inquinamento re-
sta. E in alcuni casi au-
menta, come le malat-
tie. A Portoscuso (nel Sulcis) il
terreno è talmente avvelenato
che è impossibile stabilire dove
costruire e dove no. Lo ha sta-
bilito un documento, la Vas
(Valutazione ambientale stra-
tegica) allegata al Puc. “Lo sap-
piamo da trent'anni”, ha rispo-
sto il vicesindaco Ignazio Atzo-
ri. E il consiglio comunale ha
appena approvato lo stesso il
Puc.
IL PICCOLO CENTRO del Sulcis,
costa sud ovest della Sardegna,
è la culla di tutte le proteste o-
peraie più clamorose: Portove-
sme Srl, Alcoa (ferma dal 2012),
Eurallumina (ferma dal 2009).
I caschi, scesi in piazza per cer-
care di scongiurare la chiusura
degli impianti, hanno finora ot-
tenuto solo promesse. Nel cuo-
re della provincia più povera
d’Italia, la speranza però si è
riaccesa per le tute verdi
d el l’Eurallumina, da anni in
Niente vino
L' Asl locale ha bloccato
la lavorazione delle uve:
in questa zona c’è troppo
piombo sugli acini
cassa integrazione: i padroni
russi della Rusal ora puntano su
una nuova centrale a carbone
per far ripartire l’impianto. Sul-
la struttura, che dovrebbe sor-
gere in zona industriale ma a
due passi dalle case, ha chiesto
di saperne di più la Asl di Car-
bonia, cittadina non lontana,
dove è appena stata eletta a sin-
daco Paola Massidda del Movi-
mento 5 Stelle, che spesso va
forte dove è molto forte il mal-
contento.
L’azienda sanitaria, chiama-
ta a esprimere un parere sulla
IL CADAVERE di una bambina nuda di vicino al casale, nella zona centrale di San Sal-
q circa dieci anni è stato rinvenuto ieri nel-
la piscina di un casale che ospita ricevimenti e
vatore Telesino, piccolo paese di circa quattro-
mila abitanti del Beneventano. La donna – da
matrimoni a San Salvatore Telesino, in provin- quanto si è saputo – ha avvisato i Carabinieri
cia di Benevento. La bimba, figlia di una coppia dicendo che c'era un corpicino che galleggiava
di romeni che abita nel centro sannita, era nella piscina del casale, che ieri era chiuso al
scomparsa da domenica sera. Il corpo è stato pubblico. Gli indumenti e le scarpe della bam-
trovato la scorsa notte dopo la segnalazione bina sono stati trovati ai bordi della piscina. La
della titolare di un locale pubblico che si trova piccola – sempre secondo quanto hanno ac-
Senza speranza A Portoscuso l’area è così inquinata che non si può
stabilire dove costruire. L’arsenico si potrà smaltire solo in 300 anni
Nel Sulcis dei veleni
Frutta e verdura
vietate ai bambini
ganici volatili, mercurio, altri
metalli pesanti e radioisotopi”.
Dubbi sono stati sollevati an-
che sulla gestione delle polveri
degli scarti di bauxite stoccati
nei bacini dei fanghi rossi: gi-
gantesche discariche a cielo a-
perto sequestrate dalla magi-
stratura nel 2009 e ancora sotto
sigilli.
IL PROCESSO per disastro am-
bientale e traffico di rifiuti spe-
ciali contro due dirigenti dell’a-
zienda è stato aperto il mese
scorso, mentre negli anni sono
state rigettate le diverse richie-
ste di dissequestro presentate
dai rappresentanti della socie-
tà. Considerati indispensabili
per la ripresa, sui bacini tossici
- che per un perito della Procu-
ra hanno creato un inquina-
I più poveri d’Italia
Quest’area dell’isola
è la culla delle proteste
operaie più clamorose
degli ultimi anni
Carbone Miniera in Sulcis e il neo sindaco di Carbonia, Paola Massidda Ansa
centrale, ha scritto: quella è una mento di arsenico smaltibile in
“zona ad alto rischio ambienta- almeno 300 anni - si è espressa
le, che presenta un aumento di anche la Asl. “È auspicabile che
patologie a carico del polmone venga approfondito il proble-
come l’asma bronchiale nei ma delle polveri di bauxite e di
bambini, bronco pneumopatie quelle provenienti dal bacino,
in genere e tumori polmonari con riferimento all’influenza
negli adulti maschi”. che potrebbero avere non solo
sulla salute umana, ma anche
E NELLE CARTE ufficiali, i tecni- sulle attività agricole, alimen-
ci dell’azienda sanitaria hanno tari e zootecniche”.
chiesto quali sono le misure L’Asl così ha cristallizzato, in
pensate per prevenire l’emis- un documento ufficiale, una
sione in atmosfera di sostanze convinzione diffusa. Perché di
come “acido cloridrico e fluo- inquinamento in questo angolo
ridrico, diossine, composti or- di Sardegna, si parla da sempre.
CRONACA » 15
certato finora i carabinieri – si era allontanata
dicendo al padre, che è un operaio (la mamma
è una badante) che sarebbe andata in chiesa.
Per stabilire con precisione le cause del deces-
so – fanno sapere gli investigatori – bisognerà
attendere i risultati dell’autopsia. Il cadavere è
stato portato all’ospedale “Rummo” di Bene-
vento. I carabinieri hanno ascoltato una deci-
na di persone per ricostruire le ultime ore.
Da molto prima che venissero
emanate le prime ordinanze
per vietare la vinificazione del-
le uve: niente vino a Portoscu- La scheda
so, c’è troppo piombo sugli aci-
ni. E nemmeno frutta e verdura n IL REPORT
ai bambini: quella coltivata in AMBIENTALE
zona venne sconsigliata dalla Il documento
Asl nel 2012. rileva un
inquinamento
UN QUADRO poco rassicurante, senza
peggiorato dagli elementi de- precedenti e
positati la scorsa settimana conclude che
dall’Art Studio di Torino, inca- in questa
ricato dal Comune di parteci- zona della
pare all’adeguamento del Pia- Sardegna è
no urbanistico comunale al Pia- impossibile
no paesistico regionale. Che decidere
nella Vas snocciola dati pesanti: dove
terra e aria sono avvelenati. E costruire e
anche se sotto la soglia di legge, dove non
i contaminanti pericolosi che si costruire
respirano in paese fanno regi-
strare un “trend crescente”, e
“per quanto concerne arsenico, n SI VA
cadmio, e piombo, i valori ri- AVANTI
scontrati raggiungono soglie Nonostante
nettamente superiori a tutte le l’allarme
altre località monitorate sul degli
territorio regionale”. Con l’ar- specialisti, il
senico che supera di volte i va- Comune ha
lori massimi registrati sull’iso- appena
la, il cadmio è stato trovato 30 approvato un
volte superiore alla media così nuovo piano
come il piombo. Nelle 280 pa- urbanistico.
gine di relazione, i tecnici han- La risposta
no analizzato dati, esposto ta- dei politici
belle e riepilogato studi prece- davanti ai
denti per poi sostenere che veleni è stata:
all’ombra delle ciminiere non “La questione
sarebbe possibile stabilire dove è nota da
e se costruire. oltre
Perché ci sono porzioni così trent’anni”
contaminate sulle quali non si
dovrebbero realizzare neppu-
re industrie. Esplicite le con-
clusioni: “Il quadro emerso e-
videnzia una situazione di cri-
ticità generalizzata, almeno
per quanto attiene la contami-
nazione da cadmio, piombo e
zinco”. Problemi così diffusi su
tutto il territorio comunale che
non consentono “una puntuale
zonizzazione del territorio
nell’ambito del processo di pia-
nificazione (redazione del
Puc), finalizzata a limitare gli u-
si in funzione delle criticità ri-
scontrate”.
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16 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

NAPOLI, 89 ARRESTI I BOSS GESTIVANO anche gli al- ne Conocal di Napoli erano aperte 24 ore al nerale Antonio De Vita, nel corso di una

Spaccio 24 ore su 24
q loggi popolari: in alcuni casi sono sta-
te allontanate famiglie indesiderate, ovvero
anche di collaboratori di giustizia, e asse-
e racket: il business gnati a soggetti vicini all’organizzazione
criminale. È quanto emerso dall’indagine
della camorra della Direzione distrettuale antimafia di
Napoli che ha portato all’arresto di 89 per-
sone. Le piazze di spaccio all’interno del rio-
giorno e per gestirle si facevano dei turni. I
carabinieri, coordinati dalla Dda di Napoli
guidata dal procuratore Giovanni Colange-
lo, hanno verificato l’operatività di ben 11
piazze di spaccio di marijuana e cocaina. Un
fiume di droga venduto al dettaglio. Un af-
fare che, come ha evidenziato il comandan-
te provinciale dei carabinieri di Napoli, il ge-
conferenza stampa tenuta ieri in Procura, “è
ancora il motore che continuare a muovere
le mafie”. Lo spaccio delle sostanze stupe-
facenti, così si vede dalle immagini riprese
da una telecamera piazzata dai militari, av-
veniva sotto gli occhi dei bambini che gio-
cavano nel cortile del complesso residen-
ziale.

Il sindaco al boss: “Vota

Paita e farai buoni affari”
Lavagna: indagato il primo cittadino. Per il gip era a disposizione dei clan locali

» FERRUCCIO SANSA cusati di mafia. “Il capo della locale della ‘n- saltiamo in aria”. Lo racconta-
Lavagna (Genova) drangheta a Lavagna”, così il gip definisce Pao- no le intercettazioni. Il punto
lo Nucera. Sullo sfondo uno scandalo politico di partenza sono i rifiuti. Mo-

I
l sindaco di Lavagna, Giuseppe Sanguineti che riempì le prime pagine dei giornali: Giu- nopolio delle famiglie calabre-
invita Antonio Nucera (indagato per mafia, seppe Sanguineti (il sindaco) e Gabriella Mon- si indagate. E in Comune, scri-
ndr) ad attivarsi per fare votare alle prima- dello (ex sindaco ed ex onorevole Udc) avreb- ve il gip, sapevano. Ecco cosa
rie del Pd la Paita, utile in quanto gli avrebbe bero operato per ottenere i voti di famiglie ca- disse il sindaco intercettato:
dato una mano per i depuratori”. È scritto così labresi alle elezioni comunali, ma anche alle “Arriva Nucera e dice “Lo sa
a pagina 87 dell’ordinanza del primarie del Pd 2015 vinte da che qui partecipo solo io” (alla Il blitz Il pm Lari che coordina l’operazione contro le ‘ndrine Ansa
gip che rade al suolo la politica Raffaella Paita (estranea gara, ndr). Aggiunge il sindaco:
della Riviera: il sindaco, un ex Appalti e terrore all’inchiesta). Una cosa è cer- “Questo era il sistema introdotto 25 anni fa. Dire ro”, per Gabriella Mondello. Ma soprattutto vo-
sindaco in passato onorevole “Qui saltiamo in aria” ta: le 127 pagine dell’ordinanza mafioso è poco”. Eppure gli appalti finivano ti. I pm li hanno contati. Circa 500. Decisivi a
(Pdl e Udc) e un consigliere co- del gip fanno il ritratto di una sempre a loro. Eppure il sindaco – che si pro- Lavagna. E si ritorna alle primarie Pd del 2015,
munale sono finiti con il brac- E chiedeva preferenze Lavagna marcia di ‘ndranghe- clama innocente – festeggiava l’elezione con le quelle perse da Sergio Cofferati che subito parlò
cialetto elettronico (indagati per le primarie contro ta. Con consiglieri comunali famiglie indagate. No, non ‘ndrangheta con il di “voti vicini alla ‘ndrangheta”: Sanguineti e
tra l’altro per abuso d’ufficio). “rappresentanti delle famiglie colletto bianco. Gente che, secondo i pm, aveva Mondello (centrodestra poi nell’Udc) scesero
Il vice-sindaco e un ex asses- Sergio Cofferati indagate”, come Massimo Ta- arsenali di armi. in campo per Paita. I voti di Lavagna, quasi 500,
sore regionale della giunta di lerico, che “in Consiglio, rite- furono annullati. Provenivano dal quartiere po-
Claudio Burlando sono inda- nendosi offeso da un consi- GLI IMPRENDITORI accusati si riempivano le ta- polare Corea. Come le preferenze oggetto
gati (abuso d’ufficio). Poi ombre su vigili e Ca- gliere di opposizione, avrebbe detto che gli a- sche con i rifiuti. Per i pm mischiavano quelli dell’inchiesta. “Non so niente di questi contat-
pitaneria di Porto. Ad allarmare sono i nomi di vrebbe fatto sparare”. Mentre il sindaco (inda- pericolosi con gli altri. Cacciavano nelle disca- ti”, ha replicato ieri Paita. Ma nel Pd c’è chi dice:
chi avrebbe fatto affari con i politici: impren- gato anche per voto di scambio) temeva che gli riche tonnellate di differenziata. Ma in cambio “Bisogna riscrivere la storia delle primarie”.
ditori calabresi – i Nucera, innanzitutto – ac- mettessero una bomba in auto e avvertiva: “Qui di appalti cosa ne veniva ai politici? “Gioielli d’o- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | ECONOMIA » 17
OPERAZIONI “BACIATE” SANZIONI IN ARRIVO da parte della della stessa BpVi in occasione dei due aumen- correlato. Secondo gli ispettori di Bce, la banca

Pop Vicenza,
q Consob alla Popolare di Vicenza e ad al-
cuni suoi dipendenti di alto livello per le sup-
poste violazioni alla normativa europea Mifid
la Consob si sveglia: sui documenti da compilare obbligatoria-
mente da parte degli istituti di credito per trac-
multa ai vertici ciare un profilo dei loro clienti quando acqui-
stano prodotti finanziari. A essere nel mirino,
secondo il Giornale di Vicenza, sono le azioni
ti di capitale del 2013 e 2014, vendute spesso
grazie alle cosiddette operazioni "baciate",
congelate nei giorni scorsi da un pronuncia-
mento del giudice del Tribunale di Venezia An-
na Maria Marra che ha accolto il ricorso d’ur-
genza di un imprenditore che ha chiesto di di-
chiarare nullo il contratto di fido in relazione
alla sottoscrizione dell’aumento di capitale
avrebbe fatto comprare prodotti potenzial-
mente pericolosi ai clienti a loro insaputa o,
secondo le ipotesi, gli stessi documenti sareb-
bero stati compilati in maniera non corrispon-
dente al desiderio del cliente pur di vendere le
azioni. “La Consob chiude la stalla quando i
buoi sono oramai già scappati”, commentano
Codacons e Unione Consumatori del Veneto.

MAFIA&CREDITO La Corte riabilita l’indagine, con una sentenza dura bastona il Tribunale
del Riesame che aveva stroncato l’intera inchiesta: “I giudici sono andati ben oltre i propri compiti”

Palenzona, la Cassazione
resuscita tutte le accuse
» ANTONIO MASSARI

C’
era una volta un'in-
chiesta che vedeva sul-
lo sfondo Matteo Mes-
sina Denaro, al centro
Andrea Bulgarella imprenditore
siciliano trapiantato a Pisa, poi il
vicepresidente di Unicredit Fa-
brizio Palenzona e l'ex numero u-
no di Aeroporti di Roma Roberto
Mercuri. La notizia è che que-
st'indagine – che ha rischiato di
naufragare - c'è ancora. E soprat-
tutto: è grave il modo in cui ha ri-
schiato di essere scambiata per u-
na vera e propria bufala.
A SPIEGARLO è la Corte di Cassa-
zione, in una sentenza delle Sezio-
ni unite, firmata da Giovanni Pre-
stipino e Luciano Imperiali. Nel-
l'ottobre 2015 il Tribunale del Rie-
same di Firenze annulla il decreto
di perquisizione e sequestro e-
messo dalla procura nei confronti
di Bulgarella sospettato di essere
collegato ad ambienti vicini a
Messina Denaro, dall'altro di aver
usufruito di favori da Unicredit
per il tramite di Palenzona e del
suo braccio destro Mercuri. La
Procura di Firenze ipotizza una
serie di reati finanziari in concor-
so, con l'aggravante di aver favo-
rito la mafia. Il Riesame stronca
l'intero impianto accusatorio so-
stenendo che “le fattispecie di
reato ipotizzate appaiono tutt’al-
tro che ben delineate...”. Un tale
disastro che La Stampa, in un ar-
ticolo firmato da Guido Ruotolo,
scrive: “Un colpo ben assestato,
micidiale, da stendere qualsiasi
campione. Il Riesame di Firenze
nei fatti ha archiviato l’inchiesta
della procura di Giuseppe Creaz-
zo e del Ros dei carabinieri del co-
lonnello Domenico Strada”. Dagli
atti depositati il 17 giugno scorso,
al contrario, si scopre che al tap-
peto non c'è finito né Creazzo né
Strada, ma proprio il Tribunale
del Riesame. E anche il sostituto
procuratore della Corte di Cassa-
zione, Ciro Angelillis, che aveva
chiesto il rigetto del ricorso pre-
sentato dalla procura. “Il Tribu-
nale del riesame – scrive la Supre-
ma corte –ha operato un non con-
sentito sindacato nel merito delle coli non solo familiari a Matteo Nei guai
ipotesi accusatorie”. Fosse solo Messina Denaro”. L'elenco di or- La Corte ripri-
questo. Ha anche sindacato male. rori stilato dalla Cassazione è da stina le accuse
Il fumus commissi delicti no n brividi: il Riesame ha “censurato a Fabrizio Pa-
mancava affatto. numerose dichiarazioni di colla- lenzona
boratori di giustizia inerenti Bul- LaPresse
LA CASSAZIONE elenca gli ele- garella, attribuendo a esse gene-
menti “convergenti nell'indicare ricità e scarsa precisione”. Poi ha
Bulgarella e il suo gruppo impren- “valutato come 'assolutamente
ditoriale costantemente in rap- ordinari' i rapporti commerciali
porti di affari con elementi di spic- di Bulgarella con Bellomo e altri
co della mafia trapanese, così riu- parenti di Messina Denaro, rite-
scendo a effettuare investimenti, nendo non particolarmente signi- Il collegio
prevalentemente in Toscana, per ficativo la corresponsione di ha operato
decine di milioni di euro, costi- provvigioni su un importo com- un non
tuenti principalmente il provento plessivo di 529.000 euro nell'arco consentito
dell'attività da lui di diversi anni”. E an- sindacato
svolta in seno alla so- cora: “Ha valutato il nel merito
cietà Calcestruzzi E- contenuto di alcune
ricina, poi passata soltanto delle inter- delle ipotesi
dalle sue mani diret- Accuse pesanti cettazioni telefoni- accusatorie
tamente a quelle di I pm: il numero che (...) per sostenere e ha
Vincenzo Virga in- che da esse emerge- censurato
dicato come capo del due di Unicredit rebbe una conside- i pentiti
mandamento mafio- e il suo aiutante razione del Bulgarel-
so di Trapani, tanto la nell'ambito della
che la stessa società, favorirono banca Unicredit di-
nell'ambito di pro- società vicine versa da quella del-
cedimento di pre- l'imprenditore col-
venzione personale a Messina Denaro luso con la mafia”.“Il
e patrimoniale a ca- tribunale – stigma-
rico del Virga, veni- tizza infine la Cassa-
va poi sottoposta a confisca”. La zione – ha esercitato quel sinda-
Suprema corte riferisce della “at- cato sulla concreta fondatezza
tualità dei rapporti tra le società dell'accusa che in questa sede gli è
del gruppo Bulgarella – oltre che precluso”. E ha rinviato al Riesa-
personali del Bulgarella e del Po- me gli atti. Perché li valuti nuova-
ma –con Bellomo Girolamo, detto mente.
Luca, indicato come legato da vin- © RIPRODUZIONE RISERVATA

PARADOSSI Nel Vicentino Apprendista cade dal tetto, grave in ospedale. Riceve un provvedimento disciplinare

Si ferisce sul lavoro, punito dall’azienda

» ROBERTO ROTUNNO grave incidente subito, “per zione, si trattava del primo in- tidiano, confermano l'assenza
non aver prestato la dovuta at- tervento di bonifica. In prati- di Castellan sul cantiere in

P rima la caduta da un tetto

di amianto, incidente che
per poco non gli costa la vita, e
poi la lettera di richiamo rice-
vuta dall'azienda mentre è an-
cora ricoverato in rianima-
zione. Francesco S. è un ope-
raio di 26 anni che vive in pro-
vincia di Vicenza. Adesso, per
fortuna, sta un po' meglio ma
l'ultimo mese per lui è stato
molto difficile.
LA MATTINA del 18 maggio, a
meno di sessanta giorni dal-
l'assunzione come apprendi-
sta presso una ditta che si oc-
cupa di bonifiche di amianto, è
caduto da un tetto alto quasi
sette metri. Si è trattato del-
l'ennesimo caso di scarsa sicu-
rezza nei cantieri? Niente di
tutto ciò, almeno secondo il
suo titolare, che solo due gior-
ni dopo ha pure scritto una
missiva nella quale contesta
all'operaio stesso la colpa del
tenzione”. “Cosa non vera – ca, la squadra - formata da
scrivono dallo studio 3A, che Francesco e altri due colleghi
sta assistendo il giovane – e ol- - doveva sostituire un tetto in
quel preciso momento, in
quanto l'imprenditore segue
anche altri operai, ma fanno
tretutto non hanno aspettato eternit, sostanza altamente sapere che “erano presenti al-
neanche che uscisse dalla ria- tossica e quindi vietata. “Sulla tre persone altamente qualifi-
nimazione e che copertura – spie- Il cantiere cate per seguire Francesco”.È
fosse dichiarato gano dallo studio Un giovane questo l'unico commento alla
fuori pericolo, né 3A - ci sono Fran- apprendista vicenda che giunge dagli uffici
che gli organi cesco e il 58enne, di 26 anni è dell'impresa Castellan.
c o m p e t e n t i Punti di vista che però si trova caduto dal
completassero le Per i legali in un'altra por- tetto dove la- ALLA DOMANDA sulle tempi-
loro indagini”. zione del tetto: vorava Ansa stiche del richiamo, a quanto
L e d i n a m i c h e il 26enne è stato l'altro operaio, pare giunto prima che i medici
nel dettaglio so- lasciato solo. Per quello più giova- bile che gli serve per il suo la- soprattutto l'assenza in quel sciogliessero la prognosi del
no in queste set- ne ma più esperto voro. Accanto non ha nessuno momento del suo tutor, figura giovane, rispondono con un
timane al vaglio il datore “non ha per via dell'an- che lo possa aiutare, il collega prevista proprio dai contratti “no comment”. Per il resto, ag-
del Servizio per prestato la dovuta zianità, è a terra. sta operando in un altro scom- di apprendistato per affianca- giungono, “siamo in attesa
la prevenzione, Il 26enne bonifi- parto, e così si allunga per af- re i lavoratori neoassunti. In delle conclusioni alle quali
l'igiene e la sicu- attenzione” ca l'area da tratta- ferrare lo strumento: perde questo caso è proprio Giovan- giungerà lo Spisal”. Dopo che
rezza negli am- re, suddivisa in quindi l'equilibrio, cade in uno ni Castellan, titolare della dit- ai medici, insomma, ora Fran-
bienti di lavoro scomparti, per scomparto ancora da bonifi- ta, a svolgere tale ruolo. “Quel- cesco deve affidare le sue spe-
(Spisal). Nel frattempo, i legali poi procedere con l'installa- care, rompe la prima tettoia e l'operazione – chiedono dalla ranze agli ispettori affinché
hanno ricostruito la catena di zione delle nuove onduline in il contro soffitto isolante, en- 3A - poteva essere effettuata pongano fine positivamente a
eventi che ha portato alla ca- acciaio che devono sostituire trambi in eternit, e rovina a da un unico addetto? In quella una vicenda per la quale, in o-
duta spiegando che per il gio- quelle preesistenti in amianto. terra”. Per i legali, insomma, il squadra c'era un responsabile gni caso, ha già abbondante-
vane, il quale aveva da poco A un certo punto, però, si trova giovane era stato lasciato solo della sicurezza?”. Dall'azien- mente pagato.
terminato un corso di forma- a dover recuperare un flessi- e nelle contestazioni emerge da, contattata dal Fatto Quo- © RIPRODUZIONE RISERVATA
18 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

USA KILLER DI ORLANDO “SOLDATO ISIS” TURCHIA RSF, GIORNALISTA ARRESTATO

In una telefonata fatta al 911, le cui trascrizioni sono Erol Onderoglu, rappresentante di Reporters sans
state diffuse dall’Fbi, il killer del massacro nel locale Frontières (Rsf), l'organizzazione internazionale
gay di Orlando, Omar Mateen, si era identificato che si occupa della libertà di stampa, è stato arre-
come "soldato islamico" e aveva detto a un nego- stato ieri con l’accusa di “propaganda terroristica”,
ziatore di chiedere al governo Usa di fermare i bom- per aver partecipato ad una campagna di solidarie-
bardamenti in Siria e Iraq. Le trascrizioni, parziali, tà in favore del quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem,
non includono la parte in cui sarebbe avvenuto il sospettato dalle autorità di legami con il Pkk. Una
giuramento di fedeltà al leader al-Baghdadi. Reuters decisione che Rsf definisce “vergognosa”.

24 profughi al minuto Non è più tempo di fosforo

bianco : Fallujah liberata
L’Onu: la Ue deve cambiare dall’Isis senza armi proibite
Nel 2004 la città ribelle, roccaforte sunnita,
era stata teatro di crimini di guerra americani
Nuovo record sancito dalle Nazioni Unite: 65 milioni di sfollati
Ancora critiche per le barriere innalzate ai confini dell’Unione » FABIO MINI fa con il pollo da impanare a-
gitandolo nel sacchetto di

» VALERIO CATTANO scorso oltre un milione di

persone sono arrivate in Eu-
N el 2004 alcuni mercena-
ri di Blackwater, non au-
torizzati, entrarono in città
pan grattato prima di metter-
lo nel microonde. Dopo que-
sta manovra, molti insorti e
da tempo roccaforte della re- civili sarebbero morti e altri

L
a Siria è ancora un
paese spaccato in più
parti: forze lealiste,
russi, Hezbollah e i-
raniani; e poi i jihadisti di
al-Nusra e Isis. Proprio
Teheran due giorni fa ha
detto che i terroristi voleva-
no far pagare caro l'impegno
sul terreno siriano a favore
del presidente Assad: un
piano di attacchi suicidi per
colpire contemporanea-
mente il centro della capita-
le e altre città sarebbe stato
sventato –secondo la versio-
ne del ministero dell’Intelli-
gence della Repubblica isla-
mica – grazie a numerosi ar-
resti e al sequestro di bombe
già innescate. L'Iran accusa i
takfir i-wahabiti, ovvero i
sunniti dell’Isis e di al Qae-
da.
IN IRAQ le battaglie sono san-
guinose e porta a porta, come
a Fallujia. In mezzo al Medio
Oriente in fiamme, ci sono i
civili che perdono tutto e di-
ventano profughi: senza ca-
sa, senza patria, senza nien-
te.
Ieri si è “cele brata ” la
Giornata mondiale del rifu-
giato. Secondo le stime di
Stephane Jaquemet, delega-
to Unhcr “le persone co-
strette alla fuga nel 2015 so-
no state 65 milioni, contro i
59 del 2014. Si tratta di 24 o-
gni minuto. Complessiva-
mente è un numero maggio-
re di quello dell’intera popo-
lazione di Francia o Regno
Unito o della stessa Italia. E
Caschetti blu Il segretario Onu Ban Ki-moon a Lesbo Ansa
si verificano”. I numeri fan-
Rischio contagio no paura: dopo la Siria, con
Teheran sostiene 4,9 milioni di rifugiati, se-
guono Afghanistan (2,7 mi-
di aver sventato lioni) e Somalia (1,1 mln). Sul
una serie di attentati fronte degli sfollati interni,
la Colombia con 6,9 milioni,
“in stile Parigi” seguita da Siria (6,6 mln) e I-
raq (4,4 mln). Nel 2015 il con-
flitto nello Yemen ha gene-
la metà sono bambini”. Pro- rato il maggior numero di
segue Jaquemet: “Questi nu- nuovi sfollati interni (2,5 mi-
meri significano che una lioni).
persona ogni 113 nel mondo è
costretta alla fuga. Negli ul- IL SEGRETARIO generale del-
timi 5 anni c'è stato un incre- le Nazioni unite, Ban
mento esponenziale nel loro Ki-moon ha ricordato le vit-
numero a causa delle crisi time del Mediterraneo, trop-
che durano più a lungo, pen- po spesso bara liquida e per-
so a quelle in Somalia e Af- petua per i disperati che par-
ghanistan iniziate trenta e tono su gommoni e barche
quaranta anni fa, e per la fatiscenti dalle coste libiche,
maggiore frequenza con cui sottolineando che l’an no
ropa dal Medio Oriente e dal
Nord Africa. Per la Croce
Rossa “solo nei primi sei me-
si di quest’anno circa 3000
persone sono morte nel Me-
diterraneo: c'è bisogno di
passaggi legali sicuri”. Ban
Ki-moon ha criticato anche
la “crescente xenofobia e le
restrizioni all’asilo sempre
più visibili in certe regioni”
con un ricorso sempre più
frequente “alla costruzione
di muri e altre barriere”. Le
Nazioni Unite hanno calco-
lato i cinque Paesi che hanno
accolto più rifugiati: Turchia
(2,5 milioni), Pakistan (1,6
milioni), Libano (1,1 milio-
ni), Iran (949.400), Etiopia
(736.100) e Giordania
(664.100); inoltre, la Turchia
è il Paese che ospita il mag-
gior numero di rifugiati, ma
il Libano è quello che ne o-
spita di più rispetto alla sua
popolazione (183 rifugiati o-
gni 1000 abitanti).
La situazione non miglio-
ra, anzi: 10 anni fa si parlava
di 6 sfollati al minuto, oggi si
tratta di 24 al minuto. La ca-
tegoria di “spostamenti for-
zati” include sia i rifugiati (o
richiedenti asilo) in Paesi di-
versi dal proprio, che coloro
che lasciano le proprie case
ma restano dentro i confini,
che costituiscono i due terzi
del totale. Del primo gruppo
fanno parte 24,5 milioni di
persone (di cui 3,2 milioni in
attesa di risposta alle richie-
ste di asilo); il secondo grup-
po è di 40,8 milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
sistenza sunnita, la stessa
che darà vita alle milizie
dell’Isis. Il raid fu una chiara
provocazione e i mercenari
furono trucidati. Per ripren-
dere il controllo della città,
gli americani ordinarono ai
civili di abbandonarla. Molti
obbedirono, molti altri no.
Anche se avessero voluto, i
ribelli non lo avrebbero per-
messo. Dopo l’ultimatum, 5
brigate Usa avrebbero dovu-
to attaccare precedute da un
intenso fuoco d’artiglieria.
Questa tattica in precedenza
non si era rivelata molto ef-
ficace anche perché gli in-
sorti si rintanavano. Per sta-
narli sarebbero stati neces-
sari interventi della fanteria,
casa per casa, con il consueto
alto numero di perdite.
FU UN TENENTE d’artiglieria
a farsi venire l’idea vincente,
mutuandola da esperimenti,
non autorizzati, effettuati sul
campo. Si trattava di usare le
granate al fosforo bianco,
previste per illuminare il
campo di battaglia e realizza-
re cortine nebbiogene, in
concomitanza con le granate
ad alto esplosivo. Le granate
al fosforo opportunamente
“spolettate” non sarebbero
esplose in aria ma dopo esser
penetrate negli edifici. Il fo-
sforo avrebbe sprigionato un
calore enorme assorbendo
tutta l’umidità e chiunque
nei paraggi sarebbe stato
“cotto”. La tecnica era so-
prannominata “shake and
bake” (agita e cuoci) come si
avrebbero cercato scampo u-
scendo dagli scantinati e
quindi uccisi. Fu una strage:
Fallujah fu quasi completa-
mente rasa al suolo, compre-
se 60 moschee. Fu un “suc-
cesso” che lo stesso autore
dello shake and bake (un vero
e proprio crimine di guerra)
Soldati a Fallujah Reuters
reclamò spiegando in un ar-
ticolo come aveva fatto.
In queste settimane a Fal-
lujah c’erano gli stessi sunni-
ti ribelli di allora, ma memori
della lezione non permette-
vano agli abitanti di andarse-
ne, tenendo in ostaggio 20
mila bambini. L’esercito ira-
cheno e gli amici americani
non se la son sentita di ripe-
tere la strage e le truppe di
Baghdad hanno combattuto
casa per casa per scacciare i
miliziani dell’Isis, molti dei
quali se ne sono andati senza
combattere. L’Iraq non pote-
va sacrificare bambini anche
per il delicato equilibrio in-
terno fra sunniti, sciiti e cur-
di. E gli americani sono ormai
nauseati dal pollo al forno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |
BELGIO FRODI A 74 COMPAGNIE AEREE
Operazione con 140 persone arrestate per frodi
ai danni di 74 compagnie aeree, condotta da Eu-
ropol, Interpol Singapore e Ameripol Bogotà, col
sostegno del Canada. Gli arrestati erano in pos-
sesso di biglietti aerei acquistati con carte di cre-
dito false o rubate, e sono risultate coinvolte an-
che in altri delitti, come traffico di esseri umani,
droga, terrorismo e cybercrimine. Ansa
ESTERI » 19
SPAGNA 177 ECONOMISTI PER PODEMOS
Centosettantasette economisti di università spa-
gnole ed europee hanno firmato un manifesto di
appoggio a Podemos alle politiche spagnole, affer-
mando che una sua vittoria “porrà fine alle politi-
che di austerità in Spagna e servirà ad aprire tempi
nuovi in Europa”. Fra i firmatari Thomas Piketty e
Vincenc Navarro, e l’inglese Ann Pettifor, consi-
gliere del leader del Labour Jeremy Corbyn. Ansa

IL LIBRO
Cinque anni di immagini
che ritraggono i viaggi
dei profughi, dal Sud
del Mediterraneo verso
l’Europa, dalle guerre
alla speranza

» STEFANO CITATI Lesbo

riva fatale

E
ra il 2011, era 5 anni fa. Un gruppo di
Era la guerra in Libia, siriani e afgha-
e poi in Siria, poi un ni sbarca sull’i-
po’ ovunque nel Me- sola di Lesbo,
dio Oriente. Le chiamavamo a poche miglia
Primavere arabe. Ora le chia- dalla Turchia
miamo tragedie, esodo che Tutte le foto sono
non finisce, mentre l’Europa di Fabio Bucciarelli
cerca di arrestarlo alle sue
porte, tenendo lontano da sè
il dolore di questi popoli. Il
2011 secondo l’Unhcr fu
l’“anno nero”dei rifugiati, ne

Il grande sogno dei migranti

calcolava 42,5 milioni. Ora
sono oltre 65 milioni, un ter-
zo in più. Sono ormai oltre
10.000 i morti nel Mediter-
raneo dal 2014. Ed è sulle

e l’incubo alle porte d’Europa

sponde del Mare Nostrum
che 5 anni fa è iniziato il viag-
gio di Fabio Bucciarelli per
raccontare i profughi, gli e-
picentri che ne provocano la
fuga e i tanti luoghi dei loro
viaggi a intermittenza, ma
senza mai sosta. È iniziato in 850 mila
Libia, nella guerriglia contro in un anno
Gheddafi, si è spostato il Si- Una famiglia
ria, nella ribellione contro siriana arriva-
Assad, tra i profughi dell’I- ta nel piccolo
raq o dei Balcani, avvicinan- porto di Skala
dosi sempre più al Nord del Sykaminias
Mediterraneo, nelle coste (Lesbo). Se-
europee, tra Sicilia e le isole condo le auto-
della Grecia. rità elleniche,
Cinque anni, milioni di vi- sono 850 mila
te, migliaia di morti, tantis- i profughi
simi bambini, pochi nomi; giunti nel 2015
spesso solo volti disperati,
con attimi di gioia e di spe-
ranza. È una marcia che non
si arresta: può essere rallen-
tata, deviata, incanalata ma
non risolta senza uno sforzo
che coinvolga tutta l’Europa, Il libro
tutti noi. Il loro sogno è più
forte della nostra piccola
realtà. l The dream
thedream.fabiobucciarelli.com Fabio Bucciarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: 115
Prezzo: 80 (Limited Edition);
400 (Special Edition)

Stato-
fantasma
Il campo di
Kawergosk,
Kurdistan ira-
cheno, popola-
to da persone
in fuga dal Ro-
java, area cur-
da della Siria
settentrionale

Cimitero
pubblico
Le bare con i
corpi di 13
migranti affo-
gati nel Cana-
le di Sicilia
seppelliti
a Catania
20 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

USA TRUMP SILURA IL SUO MANAGER FRANCIA NIENTE CORTEI, SOLO RADUNI
Donald Trump si prepara alle elezioni presidenziali Il governo è intenzionato a evitare che si ripetano
di novembre e annuncia la sostituzione del mana- manifestazioni violente, come avvenuto il 14 giu-
ger della sua campagna, Corey Lewandowski, più gno. Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, sta
volte finito al centro di polemiche negli ultimi mesi. "prendendo in considerazione" la proposta del pre-
“Corey Lewandowski non lavorerà più per la cam- fetto di vietare il corteo dei sindacati in programma
pagna”, ha annunciato la portavoce Hope Hicks. Il giovedì per sostituirlo con una “manifestazione sta-
New York Times ricorda che Lewandowski aveva tica”. Già nove volte il sindacato è sceso nelle piazze
un pessimo rapporto con molti giornalisti. Ansa per protestare contro la riforma del lavoro.

REGNO UNITO Colpi bassi Finita la tregua in nome di Jo Cox uccisa dal neonazi:
Farage (Leave) accusa Cameron (Remain) di speculare sull’omicidio

Brexit sì o no:
» CATERINA SOFFICI
Londra
ultimi giorni ziendali di “centinaia di milioni
di dollari l’anno”. Pur negando di
voler dare un’indicazione di vo- L’assassino

U
na rosa bianca ciascu- to, la lettera della Ford è molto e- neonazi

no, lacrime e commo-
zione vera. Il Parla-
mento di Westminster
che innalzava una bandiera a
mezz’asta si è riunito ieri in se-
duta straordinaria per onorare la
memoria della deputata laburi-
sta Jo Cox, uccisa giovedì da uno
squilibrato simpatizzante di
gruppi neonazisti e supremati-
sti. Al suo posto vuoto anche una
rosa rossa, mentre Jeremy Cor-
byn ha ricordato il suo impegno
con parole appassionate, di fron-
te a tutta la famiglia, i due figli e il
marito Brendan.
UNA CERIMONIA molto sentita e
straziante, che ben coglie il sen-
timento popolare e infatti una
raccolta di fondi per sostenere le
cause politiche della Cox (immi-
grati, profughi siriani, Europa)
ha già raggiunto le 800 mila ster-
line.
Intanto l’attentatore, Thomas
Mair ieri è apparso di fronte
all’Old Baily, il tribunale penale di
Londra. Una seduta lampo di 8
minuti, dove l’uomo ha finalmen-
te confermato la sua identità: “Sì,
sono io”, ha detto al giudice che
gli leggeva le proprie generalità,
mentre due giorni fa aveva deli-
rato di chiamarsi “Morte ai tra-
ditori, Britannia libera”.
La tregua elettorale è durata lo
spazio di un weekend. La campa-
gna elettorale, a due giorni dal vo-
to per il referendum di giovedì è
ricominciata a colpi di clava. La
posta è troppo alta perché il san-
gue ancora caldo della deputata
laburista Jo Cox riesca a portare
il dibattito sul campo del dialogo
e della ragionevolezza.
I pericoli legati all’immigra-
zione e “l’invasione dei turchi”
sul fronte del Leave contro i pe-
a colpi di clava
timo poster elettorale razzista
non fomenti gli animi e possa sca-
tenare pazzi dal grilletto facile.
SULL’ALTRO FRONTE, Cameron
ha ripreso il suo “terrorismo”
mediatico, avvisando che una
volta usciti dall’Unione europea
non c’è una via per tornare indie-
tro, una risposta diretta alle di-
chiarazioni di Boris Johnson. E
dopo la lunga serie di istituzioni,
banche e grandi compagnie, a dar
man forte al primo ministro ieri è
La lettera della Ford
Il colosso Usa agli operai
inglesi: fuori dall’Europa
si perdono “centinaia
di milioni l’anno”
15%
Gli indecisi Saranno
l’ago della bilancia vista
Rose bianche Cameron, Corbyn e altri parlamentari a Westminster per la la parità dei due fronti
commemorazione della laburista Jo Cox. A sinistra, Nigel Farage Ansa/LaPresse
ricoli economici sul fronte del no che dovremmo riprendere il arrivato anche l’endorsement an-
Remain. Ieri Nigel Farage ha ac- controllo dei nostri confini”, ha ti-Brexit della Ford. Il colosso
cusato Cameron di usare l’omici- detto. Secondo Farage si è tratta- dell’auto americana ha inviato u-
dio Cox per fini politici: “Il primo to di un “orribile e isolato inci- na lettera ai 14 mila lavoratori im-
ministro e la campagna Remain dente che non è in alcun modo le- piegati nel Regno Unito spiegan-
stanno tentando di confondere le gato agli argomenti sostenuti da do i pericoli della Brexit. Nel te-
azioni di un pazzo con le ragioni me”. Anche se è obiettivamente sto si parla di “gravi preoccupa-
di metà dei britannici che pensa- difficile non pensare che il suo ul- zioni” e del rischio di “costi” a-
splicita: parlare di aumento dei Thomas Mair
costi è una maniera soft per dire ieri è apparso
che in caso di Brexit ci saranno di fronte
tagli all’occupazione. all’Old Baily,
Il Guardian si schiera contro il tribunale
l’uscita dalla Ue. In un editoriale, penale Ansa
il quotidiano progressista invita i
suoi lettori a votare nel referen-
dum di giovedì per la permanen-
za nella Ue, per mantenere il Re-
gno Unito “connesso e inclusivo e
non arrabbiato e isolato”. Dagli
Stati Uniti, Jason Furman, il pre- Il primo
sidente del consiglio degli advi- ministro
sor economici della Casa Bianca e la
dice che Brexit è “un rischio non campagna
necessario per l’economia globa- Remain
le”, sottolineando che le teorie e- stanno
conomiche tradizionali indicano
in caso di Brexit un calo della cre- tentando di
scita della Gran Bretagna di alcu- confondere
ni punti percentuali. le azioni di
un pazzo
QUESTO IL CLIMA, mentre la de- con le
cisione finale è in mano a un 15 per ragioni di
cento di indecisi. Gli ultimi son- metà dei
daggi danno il Leave e il Remain
entrambi al 43 per cento, mentre britannici
il numero di chi è incerto su come che
votare non accenna a diminuire. pensano
Altri danno cifre diverse, quindi che
come si dice in questi casi il risul- dovremmo
tato è too close to call, cioè i due
schieramenti sono troppo vicini
per fare previsioni. Su questo al-
riprendere
il controllo
dei nostri
meno sono tutti d’accordo.
E a meno di un risultato inequi- confini
vocabile e netto non si saprà nien- NIGEL
te fino a venerdì. FARAGE
Gli istituti di rilevazione non
daranno alcuna notizia prima
delle 4 di mattina inglesi (le 5 in
Italia) del 24 giugno e non ci sa-
ranno probabilmente neppure e-
xit poll e nessuna comunicazione
ufficiale. Questo, a differenza
della campagna elettorale urlata,
è invece molto british.
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L’INTERVISTA John Dickie Lo storico: “Paese spaccato, siamo caduti nel baratro del populismo” Direttore responsabile Marco Travaglio
Direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez
Vicedirettori Ettore Boffano, Stefano Feltri

“Andiamo fuori dall’Unione europea Caporedattore centrale Edoardo Novella

Vicecaporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Vicecaporedattore Stefano Citati
Art director Fabio Corsi

e lo spirito di Winston Churchill ci maledirà”

» FRANCESCO MUSOLINO
mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Editoriale il Fatto S.p.A.

S e la Br e x it si avverasse, la
Scozia chiederebbe subito
l’indipendenza e sarebbe la fine
per la Gran Bretagna”. Lo sto-
rico e accademico inglese classe
‘63, John Dickie, non ha dubbi
che la Brexit getterebbe il Paese
nel caos.
Docente all’University Colle-
ge London, volto televisivo e au-
tore di diversi saggi sull’identità
italiana e la storia della mafia,
Dickie lancia un monito: “Il
Paese sta cadendo a pezzi”.
La Brexit non esprime la sto-
rica tendenza all’i s o l az i o n i-
smo dell’animo britannico?
Sì, questo sentimento c’è sem-
pre stato e negli ultimi anni ha
preso il controllo del partito
conservatore. L’originale in-
tento di questo referendum era
proprio quella di sanare i con-
trasti interni ma la Com’è la situazio- stema politico maggioritario in-
sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n° 42
Presidente: Antonio Padellaro
Amministratore delegato: Cinzia Monteverdi
Consiglio di Amministrazione:
situazione è sfuggi- ne politica oggi? glese, sino a oggi, era riuscito a Luca D’Aprile, Layla Pavone, Marco Tarò
ta di mano. Rovinosa. Le divi- emarginare dal contesto le forze Comitato dei garanti:
Un referendum ri- sioni interne sono politiche assimilabili alla Lega Peter Gomez, Marco Lillo, Antonio Padellaro,
Michele Santoro, Marco Travaglio
schioso? fortissime. Se vin- Nord ma il dibattito sulla Brexit
Moltissimo. È la di- cesse la B re xi t la ci ha fatto piombare nel baratro
Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
mostrazione da ma- maggioranza di go- populista. Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
nuale che anche u- verno avrebbe circa La Brexit che ricaduta avrà sul Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n° 35
no strumento de- Intellettuale Lo storico cento deputati e an- mondo universitario? Concessionaria per la pubblicità per l’Italia e per l’estero:
mocratico può ri- John Dickie dremmo probabil- Il sistema universitario è un Publishare Italia S.r.l., Via Alessandro Tadino 24 - 20124 Milano,
Tel 02/49528450 - Fax 02/49528478
torcersi contro la mente incontro a mercato del lavoro internazio- mail: natalina.maffezzoni@publishare.it, sito: www.publishare.it
collettività. La cosa incredibile nuove elezioni. Ma non solo. nale iper-competitivo, ma con Distribuzione: m-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19
20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306
è che tutti gli economisti con- Piomberemmo in una grave cri- l’uscita dall’Ue dovremmo fare Resp.le del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003): Antonio Padellaro
cordano sul fatto che la Brexit si economica e in Scozia si raf- a meno dei cospicui fondi euro- Chiusura in redazione: ore 22.00
sarebbe una catastrofe, eppure forzerebbe il fronte che chiede pei. Certificato ADS n° 8137 del 06/04/2016
Iscr. al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599
nessuno li ascolta, come fossero l’indipendenza da Londra. Ma Winston Churchill cosa a-
degli emissari corrotti dall’Ue. Quanto incide la spinta razzi- vrebbe pensato della Brexit?
COME ABBONARSI
Si è creato un clima pesante, fo- sta? È stato fra gli ideatori del mer- È possibile sottoscrivere l’abbonamento su:
mentato dall’odio, che ha con- C’è sempre stata, solo che ades- cato comune, sarebbe rabbrivi- https://shop.ilfattoquotidiano.it/abbonamenti/
dotto sino all’uccisione di Jo so è diventato legittimo aizzare dito al solo pensiero. • Servizio clienti assistenza@ilfattoquotidiano.it
Cox. la folla contro i profughi. Il si- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Cultura | Spettacoli | Società | Sport
Secondo Tempo
Nba, Cleveland campione
Impresa dei Cleveland Cavaliers che,
a Oakland, hanno sconfitto 93-89
i Golden State Warriors vincendo
così il loro primo titolo nella Nba
Youtuber A CHI?
“SUCCEDE”, IL ROMANZO DI UNA 18ENNE
M
» FRANCESCO MUSOLINO
ilanese, diciott’anni appena
compiuti e da tre settimane
sull’ambitissimo podio della
classifica della narrativa con
Succede (edito da Mondado-
ri). Il romanzo d’esordio che
spopola nel mondo dei
teen-ager è opera di Sofia Vi-
scardi, youtuber di successo
(due sere fa era protagonista
sul palco e nel backstage degli
Il libro MTV award a Firenze e su Pe-
riscope i suoi video live han-
no riscosso migliaia di visua-
lizzazioni) riuscita a compie-
re il passo più lungo della
gamba, scrivendo un riuscito
romanzo di sentimenti con
giovani protagonisti, in cui gli
adulti non fanno certo la par-
te dei leoni. “Soprattutto i
professori – afferma Sofia,
l Succede che ha già cambiato quattro
Sofia licei a Milano – per esperien-
Viscardi za diretta so bene che alcuni
Pagine: 286 di loro non gradiscono chi ha
Prezzo: altri interessi, oltre quelli
16,90e scolastici”.
Editore: Succede in sole tre settima-
Mondadori ne dall’uscita ha già ampia-
mente superato le 40 mila co-
pie polverizzando 5 edizioni
e le sue presentazioni lungo
tutta la penisola (#InTour-
Succede) sono eventi da sold
out, con la sicurezza impe-
gnata a evitare che i fan le si
Pillola buttino letteralmente addos-
so, sperando di poterle ruba-
re almeno un bacio. “Ho sem-
pre amato scrivere, mi piace
la possibilità di rileggere le
parole, l’idea di raccontare il
proprio mondo ma neanch’io
saprei spiegare come sia ac-
caduto tutto”.
n DOPING, UN SUCCESSO t r a v ol g e n t e
16 MESI che arriva dal mondo social,
AD ABBA- gestito con consapevolezza,
GNALE del resto Sofia accoglie il fu-
Il Tribunale turo sorridente e a braccia a-
nazionale an- perte (“non ho alcuna idea di
tidoping ha dove mi troverò, di cosa farò
squalificato fra cinque anni, non faccio
per 16 mesi programmi al buio”) ma sa
Vincenzo Ab- che vorrebbe continuare a
bagnale. Il scrivere e studiare comunica-
canottiere zione, come han fatto i suoi
azzurro, figlio genitori.
dell’olimpio- Eppure, numeri alla mano,
nico e attuale se la cava già benone. Il suo ca-
presidente nale YouTube, creato quando
della federa- aveva 15 anni, ha 570.000 i-
zione Giu- scritti con una media di
seppe è stato 600.000 visualizzazioni per
punito per tre ciascun video, spopola su In-
mancate re- stagram dove i suoi scatti le
peribilità ai hanno fatto sfondare il milio-
controlli anti- ne di followers, mentre su T-
doping e sal- witter ne ha 350 mila e 140 mi-
terà Rio 2016 la sulla pagina Facebook. “Su
YouTube ero una semplice
spettatrice, poi un giorno ho
deciso di provare, volevo u-
Mika, programma su Rai2
La pop star internazionale arriva
su Rai2, protagonista di un “one
man show” in quattro puntate in
onda in prima serata a novembre
Sofia: una star in libreria
Un mese, cinque edizioni
scire dalla quotidianità, speri- rienza da ogni cosa”.
mentare, confrontarmi con Un po’ quello che accade ai
chi mi osservava dall’alt ra suoi protagonisti cartacei,
parte del monitor”. Da qui in Meg e Tom, due ragazzi che
poi tutto è accaduto con appa- imparano ad amarsi lenta-
rente semplicità, non a caso o- mente, non senza soffrire,
gni risposta sembra intrisa “perché prima era necessario
della medesima filosofia del che lei – cocciuta e determi-
suo libro: “So ciò che voglio, nata come l’autrice – si accet-
non vado allo sbaraglio ma bi- tasse”. La vita di Sofia è cam-
sogna anche saper prendere biata all’improvviso ma senza
ciò che arriva, traendo espe- esagerare, nonostante il tour e
SECONDO TEMPO
Box office, vince Angry Bird
Il cartoon incassa al debutto 1 milione
e 243 mila euro. “Now you see me 2”
è secondo con 576 mila euro. Terzo,
con 306 mila euro, “Conspiracy”
l’affetto dei lettori: “vivo con i
miei genitori, ho appena di-
ciott’anni e adesso non mi in-
teressa il lato economico.
Quando dovrò guadagnarmi
da vivere ci penserò sul serio”.
Non senza un pizzico di ama-
rezza, ammette di non aver
votato alle elezioni milanesi:
“A scuola non ci hanno mai
spiegato nulla, ammetto di es-
sere ignorante su questo fron-
te. Ho deciso di non votare –
prosegue la Viscardi – perché
non mi andava di farla se-
guendo il consiglio dei miei
genitori o dei miei amici. È an-
data così”.
È INTERESSANTE sottolineare
il fatto che la Viscardi avrebbe
potuto scegliere la via breve,
buttando giù una biografia af-
fiancata da un editor – come
già accaduto ad altri youtu-
ber, fra cui Favij o ilvostroca-
roDexter –invece, ha scelto la
via del romanzo, conferman-
do il fatto che la casa editrice
di Segrate – nonostante le an-
guste traversie delle vicende
Mondazzoli – sia leader nello
scouting di queste nuove voci
provenienti dal variegato
mondo del web.
Infine, pur se dissimili nella
scrittura e nelle esperienze
che li hanno condotti in pagi-
na, è significativa la somi-
glianza che
accomuna
Sofia Viscar-
di e il 23enne
Antonio Di-
kele Distefa-
no (100 mila
copie con il
romanzo d’e-
sordio, Fuori
Liceale piove, dentro pure, passo a
Sofia Viscardi, prenderti? e proveniente dal
milanese, self -publish ing). Entrambi
18 anni. A giovanissimi e ovviamente i-
fianco, la folla per-connessi su tutti i social,
dei suoi fan moderni discepoli del diktat
di Steve Jobs: sono affamati di
vita e di successo, ma non ar-
Tutti roganti.
in fila Forse anche per questo,
Da Nova- grazie alla naturale consape-
ra a Cata- volezza di dover ancora cre-
nia, le scere come scrittori, provoca-
no le ire di qualche collega più
presenta- maturo. E lontano anni luce
zioni del dalle vette delle classifiche di
libro sono vendita. Infine, in merito alle
prese critiche di Giampiero Mughi-
d’assalto ni su Dagospia riguardo il suo
da centi- look, glissa: “Alcuni outfit la-
naia di fan sciano basita anche me, ma il
modo in cui ci si veste è sem-
in delirio pre un’espressione della pro-
pria identità. Non sono mai
stata volgare e quando esage-
ro la prima a richiamarmi è
mia nonna”.
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» 21
IL PEGGIO DELLA DIRETTA
Una Valeri
contro
i cattivi
pensieri
» NANNI DELBECCHI
C
he piacere rive-
dere in Tv Fran-
ca Valeri; e che e-
mozione sentirla ri-
cordare il padre
Luigi Norsa:
“Papà aveva
tre grandi pre-
gi. L’ironia,
l’eleganza e il
gusto, ovvero la capaci-
tà di scegliere sempre la
cosa giusta. Infatti scel-
se mia madre e l’antifa-
s c is m o ”. Che piacere
constatare come quelle
tre doti il padre le abbia
trasmesse intatte alla
figlia. In particolare,
l’eleganza: una di quel-
le cose che nessuno ti
può dare, se non ce
l’hai; ma se ce l’ha i,
niente te la può toglie-
re.
Succedeva domenica
alle 20:35 su RaiTre, nel-
la prima puntata della
nuova serie di Colpo di
scena. Nel suo umile stu-
diolo il conduttore Pino
Strabioli se la deve cava-
re da sé, ma occupando-
si di teatro in televisione
c’è abituato, come
un’accorta massaia ha
imparato a fare la spesa
con i pochi mezzi a di-
sposizione.
IN QUESTA stagione al-
cuni grandi del palco-
scenico vengono rac-
contati attraverso il ri-
cordo dei loro figli – il
primo è stato Alessan-
dro Gassmann. Una
scelta eduardiana, ma
obbligata. Si rischiano,
con questi fantasmi tan-
to più grandi di noi, im-
barazzanti confronti in
un clima di sottile ma-
linconia; ma è il clima
del nostro tempo. Il sen-
so di un programma co-
me Colpo di scena è tutto
qui, nel constatare che
anche a noi, generazio-
ne senza padri, un Gas-
sman manca esattamen-
te come a suo figlio. Ma
poi, a scacciare i cattivi
pensieri ci pensano l’i-
ronia e l’eleganza di
Franca Valeri, unica o-
spite fissa. Segno che an-
che Strabioli, come il pa-
pà di Franca, sa scegliere
bene.
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22 » SECONDO TEMPO
“BILLIONS” Debutta stasera su Sky la serie scritta da Andrew Ross Sorkin, giornalista finanziario
classe 1977, editorialista del “New York Times” e dagli sceneggiatori Brian Koppelman e David Levien
Quel che resta dei miliardari
di Wall Street e del matrimonio
L’
» FEDERICO PONTIGGIA
uomo è legato, imbavagliato e
steso a terra; una donna vesti-
ta di pelle gli si avvicina fles-
suosa e inesorabile sui tacchi
a spillo; gli spegne una siga-
retta sul petto, poi gli orina
s ul l’ustione. Così apre Bi l-
lions, la serie tv Showtime che
dopo il successo di critica e
pubblico negli Usa debutta
questa sera su Sky Atlantic
Pillola HD (ogni martedì alle 21.10
doppio episodio).
A scriverla, insieme agli
sceneggiatori di lungo corso
(Il giocatore, Oc ea ns’s 13)
Brian Koppelman e David Le-
vien, è Andrew Ross Sorkin,
giornalista finanziario classe
1977, editorialista per il New
York Times, autore del be-
n EINAUDI st-seller Il crollo: Too Big To
SUONA NEL- Fail, di cui ha anche prodotto
L'ARTICO il pregevole adattamento di
Ludovico Ei- Curtis Hanson del 2011. Di
naudi, piani- Wall Street Sorkin sa più di
sta e compo- qualcosa, ve ne accorgerete
sitore italiano subito: la lotta senza quartie-
ha girato un re che imbastisce tra un pro-
video per la curatore, lo U.S. Attorney
campagna di Chuck Rhoades, e un hedge
Greenpeace fund manager, Bobby Axel-
in difesa del- road, frulla Bene e Male, ca-
l'Artico, suo- pitalismo ed etica, soldi, sesso
nando con un e successo, con un minimo co-
pianoforte a mune denominatore, la cre-
coda una sua dibilità.
composizio-
ne, "Elegy for GIÀ RINNOVATA per una se-
the Arctic", conda stagione, Billions (Mi-
su una piat- liardi) si ispira per qualche
taforma fra i verso alla crociata del procu-
ghiacci del ratore Preet Bharara contro i
Polo Nord reati finanziari nel Southern
District di New York, soprat-
tutto, ribadisce come l’audio-
visivo stelle e strisce continui
a prendere il toro di Wall
Street per le corna: dal Lupo di
Scorsese e DiCaprio a 99 Ho-
mes sul crac dei subprime, dal
L’INTERVISTA
» TOMMASO RODANO
D
ue amici cresciuti in-
sieme a Roma Est; la
complicità, l’ironia e
le battute affinate prima da a-
nimatori nei villaggi turistici,
poi nei teatri, una lunga tra-
fila tv tra Bagaglino, Costan-
Non zo Show e Zelig e infine sul
bisogna per grande schermo. Pablo e Pe-
forza darsi dro – a l l’anagrafe Nico Di
un tono: Renzo e Stefano Nardi – han-
quanto è no appena esordito al cine-
bello un ma. Ciao Brother – per farla
breve –è la storia di un grande
film che inganno (quello di Ange-
ti diverte lo-Pablo ai danni del “fratel-
senza farti lo” George-Pedro) che si tra-
pensare sforma in una grandissima a-
ad altro? micizia. Un’ora e mezza di
comicità leggera ed efficace,
a giudicare dalle risate in sala.
Nei primi dieci giorni (è usci-
to il 9 giugno) il film se l’è ca-
vata più che bene: proiettato
solo in 15 cinema, si è piazza-
to nelle primissime posizioni
per media incassi e media
spettatori.
documentario Inside Job al
dramma Margin Call, fino a La
grande scommessa (The Big
Short), migliore sceneggiatu-
ra agli ultimi Oscar, che stig-
matizza la natura fraudolenta
del sistema. Bobby “Axe” A-
xelroad, efficacemente inter-
pretato dal Damian Lewis di
Homeland, ne è un protagoni-
sta assoluto: di umili origini, u-
nico scampato all’11/9 tra i
manager della società, è dive-
nuto il re dei fondi speculativi,
agendo sul mercato con intel-
ligenza, assenza di scrupoli e,
si sospetta, informazioni ille-
gali (insider trading).
Filantropo, due figli, una
moglie (Malin Akerman) che è
trofeo per avvenenza e volpe
per scaltrezza, il gusto per le
PABLO E PEDRO Il duo comico ex Zelig ora è sul grande schermo con “Ciao Brother”
“Il vero segreto è il cazzeggio:
se ti diverti tu, ridono tutti”
Come è stato il salto dal pal-
co al grande schermo?
(Pablo) Tanto per iniziare:
correte a vedere Ciao Bro-
ther! Nonostante gli ottimi
numeri ci stanno già toglien-
do dalle sale. (Pedro) Mistero
della fede... (Pablo) Comun-
que è stata un’esperienza
straordinaria. Non ci crede-
vamo: abbiamo iniziato a rea-
lizzare solo dopo il primo
ciak.
Come definireste Ciao Bro-
ther, in quattro parole?
(Pedro) Le dico cosa non è: u-
na commediola dove si sorri-
de.
E invece?
(Pedro) È una commedia do-
ve si ride. (Pablo) La vera gra-
tificazione è proprio quella:
sentire che la gente si diverte.
(P ed ro) Il “c azz eg gio ” c he
c’era sul set è venuto fuori, è
metafore (“Fai un’autopsia In onda
sull’accordo – suggerisce a un in Italia
giornalista – e troverai un Pu- Dopo il suc-
litzer nella carcassa”) e un’e- cesso di critica
sibita volontà di potenza, Axe e pubblico
ha messo gli occhi su una lus- negli Usa
suosa proprietà da 60 milioni
di dollari negli Hamptons:
comprarla lo metterebbe au-
tomaticamente sotto i rifletto-
ri della giustizia, non farlo ne
lederebbe l’ego. Può astener-
Legal thriller Lotta senza quartiere
tra un procuratore, Chuck Rhoades,
e un hedge fund manager, Bobby
Axelroad: Bene e Male, capitalismo
ed etica, soldi, sesso e successo
Quasi fratelli stato trasferito al pubblico.
Stefano Nardi Qual è il segreto della vostra
e Nico Di Ren- comicità?
zo, in arte (Pedro) È una comicità puli-
Pablo e Pedro ta; senza parolacce, volgari-
tà, tette e culi gratuiti. (Pablo)
Penso che il punto di forza sia
| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016
si? La sua nemesi, incarnata
con la consueta, sottile mae-
stria da Paul Giamatti, vanta
per i casi finanziari un record
di 81 vittorie a zero, sebbene
inferte a pesci piccoli: man-
darlo al tappeto costituirebbe
per Chuck l’impresa di una vi-
ta, ma Axe “è Mike Tyson all’a-
pice della carriera”.
LA SEC, l’organismo di vigilan-
za della Borsa, preme perché
indaghi sul miliardario, il pro-
curatore cincischia: mette alle
sue calcagna un reporter del
Wall Street Journal, ma con-
temporaneamente dissuade
Axe dall’acquisto della magio-
ne. Timore di un osso troppo
duro o ponderata strategia? Le
battaglie vanno preparate
la nostra voglia di giocare.
Quando tu ridi e ti diverti, gli
altri ti vengono dietro.
Avete parlato degli ottimi
rapporti sul set. C’erano, tra
gli altri, Massimo Ceccheri-
ni e Mietta.
(Pablo) Massimo ha fatto un
cameo, ha girato con noi solo
mezza giornata. Ma in quelle
ore ci ha fatto morire: è dav-
vero un pazzo scatenato (ri-
de).
E poi c’era Benedicta Bocco-
li.
(Pedro) Benedicta è mia mo-
glie, una vera arpia! Nel film,
mi raccomando (ride). (Pe-
dro) È entrata nello spirito
giusto, è stata bravissima. Ma
non c’erano dubbi, viene dal
teatro, ha una grande espe-
rienza.
E voi due lontani dal palco
come siete?
scrupolosamente, se si vuole
vincere la guerra, a maggior
ragione se tra i due litiganti go-
de una sorta di - ci perdonino il
Quentin Tarantino e l’Harvey
Keitel di Pulp Fiction – Mi-
stress Wolf che risolve proble-
mi: Wendy Rhoades, salutata
dai più, The Hollywood Repor-
terin testa, come la vera star di
Billions, “il personaggio più
interessante e complicato”.
Se tra due maschi alfa come
Chuck e Axe anche un pun-
ching ball se la vedrebbe male,
Wendy, magnificamente in-
terpretata da Maggie Siff
(Mad Men e Sons of Anarchy),
riesce a farsi padrona di due
servi: il primo l’ha sposato;
nella società del secondo ha un
impiego, strapagato, da coun-
selor motivazionale. Entram-
bi sono “uomini che utilizzano
potere, denaro e privilegi sia
per il bene che per il male: alla
mia Wendy piace circondarsi
di queste persone immorali,
corrotte, eppure piacevoli”.
E C’È DI PIÙ, alla voce sadoma-
sochismo coniugale: “Il rap-
porto di Chuck e Wendy – os-
serva Maggie Siff – è molto sa-
no: lui ha certe esigenze, e gra-
zie a lei riesce a soddisfarle nel
matrimonio. Nel pilot, lo spet-
tatore potrebbe pensare che
Chuck sia con una prostituta o
una squillo di alto bordo, del
resto, è una storia che abbiamo
sentito più volte nel nostro
paese, con diversi politici
coinvolti, e invece scopriamo
che Chuck è con sua moglie.
Il loro rapporto ruota intor-
no ai concetti di dominazione,
vergogna e dolore”. Sigaretta e
pipì, dunque, per inedite sce-
ne da un matrimonio: con vista
su Wall Street.
@fpontiggia1
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(Pablo) Diversissimi. Per
quello siamo così legati. Sia-
mo come il bianco e il nero. Lo
Yung e lo Yang. Dico bene?
(Pedro) Credo fossero lo Yin e
lo Yang. (Pablo) Yang era giu-
sto? Allora tieni solo Yang.
Chi sono i vostri comici di ri-
ferimento?
(Pablo) Mi diverto tanto con i
film di Checco Zalone. Mi
piace molto anche Brignano.
Penso che la leggerezza sia
importante: troppe volte il ci-
nema italiano si vuol dare un
tono artistico, tarpando la co-
micità. E invece, quanto è
bella un’ora e mezza di film
divertente, che ti fa ridere e
non ti fa pensare ad altro? Un
bel film comico non ha niente
da invidiare ai “filmoni”.
E tra le giovani leve, chi sono
i comici emergenti che fan-
no ridere di più?
(Pablo)Ce ne sono due che mi
piacciono molto: si chiamano
Pablo e Pedro. Li adoro: puri,
spontanei, incontaminati.
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Martedì 21 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | SECONDO TEMPO » 23
RETROCESSIONE Il campionato più ricco e (forse) più bello del mondo potrebbe avere, EUROPALLE Mago delle previsioni
almeno all’inizio, pesanti ripercussioni in caso di uscita della Gran Bretagna dalla Ue Raisport in pressing

Britain (meno) first

su Fassino: “Faccia
pronostico per l’Europeo”

In Premier
» PAOLO ZILIANI
» LUCA PISAPIA

U
I
ltim’ora. La Figc sta fa-
l 23 giugno, quando la cendo pressioni sull’ex
Gran Bretagna deci- sindaco Fassino perché

non si tifa Brexit

derà se abbandonare o
rimanere nell’Unione
europea, il pallone sa-
rà in fibrillazione: in caso di
addio, cambierà per sempre
il destino della Premier Lea-
gue. Il campionato di calcio
più ricco al mondo (nel 2015
i 20 club hanno fatturato in
totale 4,2 miliardi di euro) e
con più tifosi (un’audience
televisiva stimata in 4,7 mi-
liardi di spettatori), e per
molti anche il più bello e più
spettacolare, in pochi anni
potrebbe trasformarsi in un
torneo minore, con danni
per gli appassionati e per
l’intera economia del pallo-
ne. Oltreché per l’economia
britannica.
SECONDO l’ultimo rapporto
Deloitte, la Premier League
nel 2015 ha fatturato appun-
to 4,2 miliardi, il 65% in più
di quanto aveva fatto solo 5
anni prima, e le proiezioni
per la stagione 2016/17 ve-
dono un ulteriore incremen-
to del 20% portando il fattu-
rato a 5,4 miliardi, grazie an-
che al nuovo accordo mon-
stre per i diritti tv che tra do-
mestico e internazionali
porterà in cassa 13 miliardi
nei prossimi 3 anni. Tutto
questo giro di denaro è un
toccasana per l’e c o no m i a
britannica, la Premier Lea-
gue da sola nel 2015 ha pa-
gato tasse per 2,7 miliardi di
euro e ha influito sul prodot-
to interno lordo per 4,3 mi-
liardi, offrendo anche circa
100 mila posti di lavoro. Ec-
co cosa rischia di sparire in
caso di Brexit.
A marzo, un’inchiesta del-
la Bbc aveva stimato che sa-
rebbero stati oltre 400 i gio-
catori europei che non a-
vrebbero più potuto giocare
nei vari campionati inglesi e
scozzesi in caso di uscita dal-
la Ue, 100 di questi solo in
Premier.
Le regole britanniche, in-
fatti, impongono che un non
comunitario debba aver gio-
cato circa la metà delle par-
tite della sua Nazionale negli
ultimi due anni per ottenere
il permesso di lavoro. Nel ca-
so questa regola si dovesse
applicare un domani anche
ai giocatori europei, ci sa-
Allarme Le regole per ottenere il
permesso di lavoro ostacolerebbero
il tesseramento di molti giocatori
E sarebbero un problema anche
le norme europee sui trasferimenti
La banda rebbe tabula rasa delle rose
Ranieri della Premier: non solo
La festa squadre come Newcastle e
del Leicester, Watford dovrebbero rinun-
campione ciare a metà della squadra,
d’Inghilterra ma anche giocatori impor-
2015/16 tanti come i francesi Payet e
LaPresse Kanté lo scorso anno non si
sarebbero potuti tesserare.
Ovviamente la Premier
potrebbe cambiare queste
regole e non applicarle ai
giocatori europei, ma sareb-
be un lungo processo che ri-
chiederebbe anche l’inter-
vento del governo, e in caso
di Brexit, il governo avrebbe
ben altro cui pensare prima
di dedicarsi al calcio, quindi
nei primi anni resterebbero
probabilmente valide. Altri
regolamenti internazionali
che metterebbero in ginoc-
chio la Premier sarebbero
l’impossibilità di avvalersi
della Bosman, la legge che
impone che un calciatore
svincolato possa trasferirsi a
parametro zero da un paese
europeo all’altro. E soprat-
tutto l’art. 19 del regolamen-
to sui trasferimenti della Fi-
fa, che impedisce di trattare
calciatori minorenni a meno
che lo scambio non avvenga
tra paesi dell’Unione euro-
pea: quindi mai più trasferi-
menti come quello di Fabre-
gas a 16 anni dal Barcellona
all’Arsenal.
I FAVOREVOLI all’uscita del
Regno Unito dall’Un i on e
europea rispondono che co-
sì facendo migliorerebbe la
crescita di calciatori indige-
ni, con positive ricadute an-
che sulla nazionale che non
vince nulla perché i campio-
nati sono infarciti di gioca-
tori stranieri.
A parte che la Nazionale
inglese non vince nulla dal
1966, quando vinse il Mon-
diale giocato in casa e quan-
do ancora non si potevano
tesserare giocatori non bri-
tannici, basta dare un’o c-
chiata all’albo d’oro dei re-
centi Mondiali per vedere
tra i vincitori Spagna, Fran-
cia, Germania e Italia, nazio-
ni nei cui campionati milita-
no altrettanti stranieri che in
Inghilterra.
Le tentazioni autarchi-
che, nel calcio e non solo, so-
no sempre facilmente smen-
tibili.
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vada ospite a Il Grande Match su RaiU-
no e dica: “Se Conte è davvero bravo come
dice, provi a battere la Croazia, poi la Ger-
mania, poi la Francia e poi la Spagna in fi-
nale!”.
LA PUMA, lo sponsor che in questi anni ha
pagato lo stipendio a Conte, ringrazia il Ct
per l’invito rivolto agli italiani a dotarsi di
una maglia azzurra. Ma ricordate: solo l’o-
riginale ha il puma che salta sul petto!
SEMPRE alla Puma, cresce l’imbarazzo per
le maglie di Xhaka, Embolo e Mehmedi che
si sono strappate durante Francia-Svizze-
ra. “Spero che alla Puma non facciano pre-
servativi”, ha commentato Shaqiri: che
conferma di essere
l’ottimo comico visto
all’Inter.
DOPO il tracollo elet-
torale, Renzi spera
che l’Italia vinca l’Eu-
ropeo per accompa-
gnare la Nazionale, al
ritorno in patria, sul
suo Air Force. Già fat-
te le coppie per la partita a scopone: Ren-
zi-Conte vs. Buffon-Orfini.
SEMPRE a proposito di elezioni: Buffon ha
voluto complimentarsi con il Movimento 5
Stelle, ma ha ribadito che la Juventus ha 3
stelle, sì, ma 5 sul campo.
IL 17 CONTRO la Svezia ha segnato il 17 (E-
der); il 23 contro l’Irlanda sarà la volta del 23
(Giaccherini). Qualche timore per l’ottavo
di finale in programma il 27, numero con cui
normalmente si allena Tavecchio.
DIVAMPA in Francia la polemica su Giroud,
che sostituito durante Francia-Albania si è
messo a flirtare a bordo campo con Camille,
la fidanzata di Schneiderlin. Ci si domanda
se Deschamps non poteva convocare un
centravanti meno farfallone: chessò, Ben-
zema.
DOPO L’APPELLO di Tardelli che ha invitato
Conte a esultare come lui al Mundial82, im-
barazzo per l’uscita di Carnevale che ha
chiesto agli Azzurri di mandare affanculo il
Ct come a Italia 90 lui con Vicini.

L’INIZIATIVA ANNI NOVANTA Costavano poco allora, sono gratuiti adesso. E in formato elettronico

La nuova vita dei cari, vecchi “Millelire”

Hanno » VALERIO VENTURI
fatto
la storia
C’
è un'età della vita in
Marcello cui i soldi normal-
Baraghini mente sono pochi e i
neuroni attivi tanti: l’adole-
vendette scenza. Durante quella di chi
20 milioni oggi va sulla quarantina (era
di libricci- il 1989), vennero in supporto
ni. Oggi ha come nutrimento della men-
deciso di te e dello spirito le edizioni
ripubbli- Millelire di Stampa Alterna-
care l’ope- tiva: piccoli libretti editi in
cartaccia, formato minimo,
ra omnia con una veste grafica ricono-
scibile e belle copertine, che
si compravano per –appunto
– mille lire, 50 centesimi di
euro.
COSÌ, ANCHE il più sfigato dei
liceali poteva scialare. Infor-
marsi, formarsi. E l’offerta e-
ra interessante: si passava da
Epicuro agli aforismi di Alda
Merini, dagli Epigrammi di
Marziale a Kerouac; poi i ti-
toli non di repertorio che
hanno fatto storia, tipo Cazzi
vostri io domani vado in Sviz-
zera (raccolta delle scritte
sulle schede elettorali nulle)
e altre del genere: dalle anto-
logie delle massime lasciate
sul muro dei gabinetti pub-
blici, ai testi sull’Lsd e le cal-
vizie di noti intellettuali.
Dietro questa impresa, che
fu vera rivoluzione, la bella
testa inquieta di Marcello
Baraghini, anarchico che
vendette in tal modo 20 mi-
lioni di libriccini. Un editore
che ora ha deciso di rendere
l’opera omnia di M il le li re
gratis, a zero euro, grazie ai
supporti informatici. “Desti-
nati all’oblio per volontà sui-
cida del regime distributivo –
spiega Baraghini al link stra-
debianchelibri.com/millelire
–noi gli restituiamo una nuo-
va e ugualmente straordina-
ria vita, e per sempre”.
E così, in quella stessa pa-
gina, ecco disponibili i pdf di
più di cento libelli in libera
consultazione, scaricabili –
Free online cover comprese – su tablet,
Alcune coper- Kindle e altre diavolerie che
tine storiche rendono la lettura in digitale
della collana meno triste.
“Millelire” “Ho sempre detto che il co-
dice a barre è un codice a
sbarre, e che bisogna, appun-
to, evadere. Il copyright è
morto”, spiegò Baraghini a Il
Giornale. Ecco quindi l’evo-
luzione dei 1000lire. E la sua
decisione, già di qualche an-
no fa, di proporre testi free in
creative commons.
Quali furono i lavori più di
successo della serie? Oltre a
Lettere sulla felicità di Epicu-
ro, che vendette due milioni
di copie, sbancò Papalagi. Di-
scorso del capo Tuiavii di Tia-
vea delle Samoa: un testo con-
tro i falsi miti degli occiden-
tali, forse un falso realizzato
da Erich Scheurmann, che dà
l’idea della linea editoriale
scelta da Stampa Alternativa
per il progetto: classici catchy
ma semi-dimenticati, tomi
capaci di suscitare reazione,
veramente “indie” per tema-
tiche e taglio; lavori minori di
grandi della letteratura, de-
funti ma anche no, valorizza-
bili.
OLTRE AI minilibri sciolti,
vennero poi realizzati i con-
tainer Millelire, contenitori
che richiamavano prodotti di
consumo che raccoglievano
insieme diversi volumetti u-
niti per tematica o progetto:
come “Marlboro”, dieci noir
firmati tra gli altri da Andrea
Pinketts e Marcello Fois; al-
trove si scelse di riprendere
la forma del tetrapack del lat-
te, oppure le confezioni dei
profilattici. Quindi i Bian-
ciardini, dedicati a Luciano
Bianciardi, ri-mitizzato an-
che dalla Isbn di Massimo
Coppola – faceva A ve re
Vent’anni su Mtv – altra av-
ventura editoriale eroica più
o meno defunta.
Le Millelire vennero insi-
gnite nel 1994 del premio
Compasso d’oro per la comu-
nicazione e la grafica; ancora
oggi sono librettrini unici, in
alcuni casi veramente da ave-
re, che sono ricordati con no-
stalgia da tutti quanti li pos-
sederono. Prima del 2002,
anno infausto in cui si fermò
la stampa. Ma oggi si rivive il
vintage. Su Kindle, cliccando
stradebianchelibri.com/mil-
lelire.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 21 Giugno 2016

Dalla Prima
» MARCO TRAVAGLIO

S anta Debora. Anche la go-

vernatrice del Friuli Venezia
Giulia, nonché vicesegretaria
Pd, Debora Serracchiani non ha
retto ai risultati dei ballottaggi.
Uscita dalla Regione armata di
smarphone, tra due ali di elet-
tori di destra festanti per l’in-
sperata resurrezione a Trieste e
Pordenone, la donna ha conti-
nuato a inviare sms anonimi con
scritto “Domenica si vota. Raggi
ha mentito e risponderà in tri-
bunale. Roma non merita un
sindaco #bugiarda”. Un pietoso
infermiere l’ha subito avvertita:
“Signora, guardi che è già lune-
dì. Ora è meglio che mi segua”.
Santa Maria Elena. Preoc-
cupano le condizioni della mi-
nistra Boschi. Ieri all’alba un u-
sciere di Banca Etruria, apren-
do il caveau per la donna delle
pulizie, l’ha rinvenuta esanime
dopo una notte insonne tra-
scorsa a chiamare a numeri sco-
nosciuti dall’elenco di Roma,
con un messaggio preregistra-
to: “Ciao, sono Maria Elena, so-
no qui con Giachetti... Ma come
Maria Elena chi e Giachetti chi?
Non è uno scherzo, sono pro-
prio io, quella della nuova Co-
stituzione! Mi raccomando,
domenica vai a votare con tutti
gli amici. Come saprai, dobbia-
mo salvare la Capitale dai bar-
bari che non vogliono le Olim-
piadi... Come dici?… No, non
conosco il significato di queste
parole col suffisso -ccitua e -u-
lo... Screanzato, ora ti faccio de-
nunciare dagli avvocati di pa-
pà!”. Si riprenderà, salvo com-
plicazioni. Ma si temono rica-
dute in ottobre.
San Piero. Dopo le sue pri-
me due profezie – “Se Grillo
vuol fare politica, fondi un par-
tito e vediamo quanti voti pren-
de” e “La Appendino un giorno
si sieda su questa sedia di sin-
daco, vediamo se è capace e co-
munque lo decideranno gli e-
lettori” –, il noto attaccapanni
soppiantato da un’Appendino
stava telefonando a Luigi Di
Maio: “Se vuoi fare il premier,
càndidati e vediamo quanti voti
prendi”. L’hanno interrotto i
membri dello staff, che gli han-
no levato il cellulare con una
mano (con l’altra si grattava-
no), pregandolo di non insiste-
re e, visto il suo stato confusio-
nale, scortandolo in rianima-
zione. Ce la farà.
San Claudio. Il direttore del
Foglio Claudio Cerasa stava ul-
timando il suo nuovo editoria-
le, peraltro identico a quelli che
pubblica da tre anni per soste-
nere, nell’ordine, che: “I 5Stelle
sono un partito comico”, “Non
c’è un vincitore, non c’è uno
sconfitto, non c’è boom a 5Stel-
le”, “numeri alla mano, quello
del M5S non è un risultato sto-
rico”, “non c’è un voto contro
Renzi”,“ai ballottaggi vincono i
candidati trasversali”, “il bello
dei ballottaggi è questo: se sei la
terza forza del paese puoi vin-
cere in alcune città, ma alla fine
resti sempre la forza numero
tre. Olè”, “a Grillo le Olimpiadi
dovrebbero piacere: premiano
pure i terzi” (battutona), dun- Roma (“Giachetti, le 12 mosse vranno comunque seguire una lino, ricoverato in grave stato di randone le uscite e sventolando remo i frutti”. Il malcapitato,
que “buongiorno, ha vinto Gia- per la rimonta”,“Le rimonte in- terapia disintossicante. ipossia dopo la maratona tele- gli ultimi titoli del quotidiano dopo ore d’assedio, si è messo in
chetti”. Poi purtroppo ha acce- credibili ai ballottaggi”), l’inte- San Giorgio. Dopo aver det- visiva su La7. Dopo avere pre- fondato da Antonio Gramsci: , salvo da un’uscita secondaria,
so la tv e ha saputo. Allora ha ra redazione tentava di porre fi- to “Boom 5Stelle? Non ho sen- conizzato “la fine dei 5Stelle”, “Ecco cosa rimane del nuovo assistito dai suoi nuovi edito-
tentato il suicidio gettandosi ne ai suoi giorni come la setta tito nulla” nel 2012 e due setti- aveva auspicato “l’unità repub- che avanzava nel M5S”, “Fassi- rialisti Cicchitto, Pisicchio e
sotto Giuliano Ferrara, ma l’ha del Tempio del Popolo a Jone- mane fa “Sulle urne si sono ti- blicana” Pd-FI per sconfiggerli no in pole position per la partita Manuela Repetti, che l’hanno
salvato un collega che, temen- stown, in Guyana, nel 1978, a- rate somme discutibili”, Gior- ai ballottaggi. Ora il paziente è fi na le ”, “Voglia di vincere”, accompagnato al pronto soc-
do il peggio, lo teneva d’occhio scoltando un audiolibro con gio Napolitano è stato sottopo- sedato. È con lui, nel momento “L’Istituto Cattaneo smasche- corso per accertamenti. Lì ha
da ore. Ne avrà per qualche l’ultima intervista di Scalfari a sto ad approfondite analisi della prova, Andrea Romano. ra le bugie e i bluff di Grillo: loro appreso della squillante vitto-
giorno. Renzi letta da Calabresi. Prov- all’apparato uditivo. Amorevo- Sant’Erasmo. Ore di terro- in calo, più voti al centrosini- ria dell’Udeur a Benevento e,
Santa Repubblica. Sventa- videnziale l’intervento di Carlo le il consiglio dei medici: “Entra re per il direttore della fu Unità, stra”, “Ecco il flop 5Stelle”, “In prima di perdere i sensi per la
to nelle stesse ore un suicidio di De Benedetti, ormai immune a anche tu nel meraviglioso mon- Erasmo D’Angelis. Una dozzi- tv vince Giachetti. Raggi inde- gioia, ha dettato il titolo per l’U-
massa in Largo Fochetti, sede questo genere di sevizie, che ha do di Amplifon”. na di persone, cioè tutti i suoi cisa su tutte le questioni”, “Ro- nità di oggi: “Ripartire da Ma-
di Repubblica. Dopo aver an- disattivato il terribile audio sal- San Fabrizio. Stazionarie le lettori, hanno cinto d’assedio la ma, Grillo non sta sereno”, “La stella”.
nunciato il miracolo del Pd a vando i dipendenti. Che do- condizioni di Fabrizio Rondo- redazione del fu giornale, sbar- semina di Giachetti: raccoglie- © RIPRODUZIONE RISERVATA