Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
VANGELO
A COLAZIONE
Commento
al Vangelo
di ogni giorno
in famiglia
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
SHEMà
Ascolto e Annuncio
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
PIERLUIGI CASTALDI
ANNA MARIA ROSSI CASTALDI
VANGELO
A COLAZIONE
Commento
al Vangelo di ogni giorno
in famiglia
Anno A
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Imprimatur
Padova, 26 agosto 2010
Onello Paolo Doni, Vic. Gen.
ISBN 978-88-250-2710-5
Presentazione
5
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
6
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
7
8
tabella annuale dellE celebrazioni mobili
Settimane del Tempo Ordinario
Ciclo Ciclo I domenica
Anno Ceneri Pasqua Ascensione Pentecoste prima della Quaresima dopo il Tempo pasquale
dom. feriale di Avvento
n° settim. fino al giorno da settim. dal giorno
2011 A I 28 nov. (2010) 9 marzo 24 aprile 5 giugno 12 giugno 9 8 marzo 11 13 giugno
2012 B II 27 nov. (2011) 22 febbr. 8 aprile 20 maggio 27 maggio 7 21 febbraio 8 28 maggio
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
2013 C I 2 dic. (2012) 13 febbr. 31 marzo 12 maggio 19 maggio 5 12 febbraio 7 20 maggio
2014 A II 1 dic. (2013) 5 marzo 20 aprile 1 giugno 8 giugno 8 4 marzo 10 9 giugno
2015 B I 30 nov. (2014) 18 febbr. 5 aprile 17 maggio 24 maggio 6 17 febbraio 8 25 maggio
2016 C II 29 nov. (2015) 10 febbr. 27 marzo 8 maggio 15 maggio 5 9 febbraio 7 16 maggio
2017 A I 27 nov. (2016) 1 marzo 16 aprile 28 maggio 4 giugno 8 28 febbraio 9 5 giugno
2018 B II 3 dic. (2017) 14 febbr. 1 aprile 13 maggio 20 maggio 6 13 febbraio 7 21 maggio
2019 C I 2 dic. (2018) 6 marzo 21 aprile 2 giugno 9 giugno 8 5 marzo 10 10 giugno
2020 A II 1 dic. (2019) 26 febbr. 12 aprile 24 maggio 31 maggio 7 25 febbraio 9 1 giugno
2021 B I 29 nov. (2020) 17 febbr. 4 aprile 16 maggio 23 maggio 6 16 febbraio 8 24 maggio
2022 C II 28 nov. (2021) 2 marzo 17 aprile 29 maggio 5 giugno 8 1 marzo 10 6 giugno
2023 A I 27 nov. (2022) 22 febbr. 9 aprile 21 maggio 28 maggio 7 21 marzo 8 29 maggio
2024 B II 3 dic. (2023) 14 febbr. 31 marzo 12 maggio 19 maggio 6 13 febbraio 7 20 maggio
2025 C I 1 dic. (2024) 5 marzo 20 aprile 1 giugno 8 giugno 8 4 marzo 10 9 giugno
2026 A II 30 nov. (2025) 18 febbr. 5 aprile 17 maggio 24 maggio 6 17 febbraio 8 25 maggio
2027 B I 29 nov. (2026) 10 febbr. 28 marzo 9 maggio 16 maggio 5 9 febbraio 6 17 maggio
2028 C II 28 nov. (2027) 1 marzo 16 aprile 28 maggio 4 giugno 8 29 febbraio 9 5 giugno
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Introduzione
La pedagogia di Gesù
9
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
10
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei
profeti!...”. E cominciando da Mosè… spiegò loro in tutte le
Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,13-27).
L’esperienza di quei due discepoli ci suggerisce come trovare
Cristo anche oggi: lo si deve cercare tra di noi, sulla nostra stes-
sa via, ma non lo possiamo riconoscere se, come loro, viviamo
le nostre giornate con il volto triste e se il Signore non invia
il suo Spirito ad aprirci la mente e il cuore alla comprensione
delle Sacre Scritture.
«“Che cosa cercate?” – sono le prime parole di Gesù ai di-
scepoli nel Vangelo di Giovanni –. Gli risposero: “Rabbì (che
significa Maestro), dove abiti?”. Disse loro: “Venite e vedrete”
(Gv 1,38-39). Anche in questo nostro tempo il Signore rivolge
le stesse domande a quanti annaspano per venire a capo dei loro
problemi esistenziali: «Che cosa cercate?… Venite e vedrete».
Noi possiamo testimoniare che lo si può incontrare, ascolta-
re e contemplare nella sua parola, ed egli stesso prende dimo-
ra presso di noi se ogni giorno rimaniamo nella sua parola. È
tramite le Sacre Scritture che il Signore ci parla, ci attira a sé,
ci modella e risponde, uno dopo l’altro, ai molti problemi che
assillano la nostra mente e il nostro cuore durante la giornata.
Le Scritture, partendo dalla Genesi fino all’Apocalisse, ci par-
lano di Gesù Cristo, la Parola vera che il Padre ci ha mandato,
perché in lui possiamo trovare «la via, la verità e la vita», che
ciascuna persona va cercando.
In questo cammino di conoscenza progressiva del Signore
noi non siamo soli: siamo guidati, un passo dopo l’altro, dallo
Spirito Santo, il quale non solo ci illumina le Scritture, ma fa
anche in modo che ne ritroviamo le orme nella nostra vita. A
poco a poco succede che, per un meraviglioso effetto di osmosi,
non ci sia discontinuità tra ciò che leggiamo e ciò che vivia-
mo. La verità confluisce nella nostra vita e questa nella verità,
finendo per farci vivere e pensare sempre più come il Signore,
seppure con molte contraddizioni, indotte dal nostro peccato e
dai nostri limiti umani.
È in questo modo di vivere le nostre giornate che ci educhia-
mo tutti, genitori e figli, alla fede e ai valori del vangelo. È il
Signore il vero Maestro.
11
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
12
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
TEMPO DI AVVENTO
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
14
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
avrà fine. Sappiamo solo che sarà una fine gloriosa e gioiosa,
una festa dell’uomo e di tutta la creazione, finalmente liberata
dal peccato e salvata da Gesù Cristo, nostro Signore. Altro non
sappiamo, ma questo ci basta. Possiamo solo intuire come tutto
ciò avverrà riflettendo sulla fine dei nostri giorni terreni. Ogni
creatura di questo mondo, anche la più piccola ed effimera, ri-
specchia infatti tutta la storia dell’universo, allo stesso modo in
cui – direbbe padre Raniero – «una goccia di rugiada sulla siepe
di una strada di campagna, riflette tutta la volta del cielo».
15
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
16
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
17
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
18
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
19
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
20
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
21
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
22
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
23
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso
sorgenti d’acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli diventeranno
canneti e giuncaie. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via
santa… Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà… Vi
cammineranno i redenti. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e
verranno in Sion con giubilo. Is 35,1-10
24
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
25
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
26
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
27
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Dio eterno è il Signore, che ha creato i confini della terra. Egli non si
affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo
stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si
stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore
riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi. Is 40,25-31
28
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
29
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
30
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
smania di essere altrove. Con questa pace nel cuore è possibile ri-
conoscere più chiaramente il progetto che il Signore ha predispo-
sto per noi e adoperarci per portarlo a compimento. Collocarsi
in tale dimensione significa, come abbiamo più volte sperimen-
tato, vivere con lievità di spirito, passando oltre gli inevitabili
ostacoli che la vita ci oppone e godendo delle gioie che ci offre.
31
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
32
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
33
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
34
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
35
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
36
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
37
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
38
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
39
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere
con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene
dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù:
egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati»… Giuseppe fece come gli
aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Mt 1,18-24
Nel concepimento di Gesù, Giuseppe non ha avuto alcun
ruolo, ma è stato chiamato a essergli padre e a essere sposo di
Maria. Ciò significa che per Dio è stato importante che suo Fi-
glio crescesse e fosse educato in una famiglia. Quella di Nazaret
è una famiglia normale, ben inserita nel contesto sociale del suo
tempo, gode del giusto benessere, assicurato dal lavoro di Giu-
seppe e dall’attività casalinga della madre. Maria e Giuseppe si
amano, si rispettano e collaborano all’educazione di Gesù. Nel-
la sua semplicità è il modello della famiglia cristiana. Su Maria,
durante l’anno liturgico, avremo ancora occasione di riflettere;
oggi meditiamo la figura di Giuseppe, per conoscere il profilo
dell’uomo scelto da Dio per essere il capo della Santa Famiglia di
Nazaret. Giuseppe riflette l’immagine del Padre celeste: è buo-
no, misericordioso e provvidente; si prende cura della famiglia,
lasciandosi illuminare e guidare da Dio, come deve fare un servo
fedele e di buon senso. La bontà e la misericordia di Giuseppe si
rivelano, in tutta la loro grandezza, nel brano del vangelo di oggi.
Giuseppe, non ancora informato dall’angelo che Gesù era sta-
to concepito per opera dello Spirito Santo, decide di licenziare
in segreto Maria per non esporla alla pubblica accusa, e successi-
vamente alla lapidazione, come le donne infedeli. La sua docili-
tà a lasciarsi guidare da Dio si rivela, invece, nell’obbedienza ad
eseguire ciò che, via via, gli angeli a lui inviati gli suggeriscono:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Ma-
ria, tua sposa», «fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò:
Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo» (Mt 2,13),
«va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano
di uccidere il bambino» (Mt 2,20). E Giuseppe ubbidisce ed
esegue sempre. Egli, dalla Galilea, decide di andare con Maria
a Betlemme, in Giudea, per il censimento, perché è rispettoso
degli obblighi sociali; porta Gesù al tempio per la circoncisione
e, quando è adolescente, lo riconduce al tempio secondo l’usan-
za, perché è ligio nel rispetto della legge di Israele. Giuseppe a
40
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
41
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
42
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
43
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
44
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
45
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
46
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
47
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
48
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
49
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
50
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
TEMPO DI NATALE
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Gesù nasce a Betlemme, in una stalla, tra i poveri, lui che ap-
parteneva alla buona famiglia di un artigiano. È Dio che ha vo-
luto così e, perché questo accadesse, ha silenziosamente sugge-
rito all’imperatore Augusto di indire il primo censimento della
storia. Si sono messi in moto tutti i cittadini dell’impero roma-
no per andare a farsi registrare nel luogo di origine. Anche Ma-
ria e Giuseppe, che abitavano a Nazaret, in Galilea, son dovuti
andare in Giudea, dove aveva origine la famiglia di Giuseppe,
che era discendente di Davide. In quel movimento di persone,
gli albergatori hanno preferito dare ospitalità a persone meno
impegnative di una donna che stava per partorire; così Maria e
Giuseppe non hanno trovato posto nell’albergo e Gesù è nato
tra i poveri. È proprio Dio a pilotare gli eventi della storia: gli
uomini sono solo strumenti! Questa vicenda ci fa ritenere che
anche le migrazioni e la globalizzazione del nostro tempo, con
tutto l’intreccio di culture, di religioni, di razze e di lingue che
comporta, siano opera sua. Anche il fatto che Gesù sia nato tra i
poveri, significa che Dio ha una predilezione per loro. E i pasto-
ri, i primi ad accorrere alla capanna di Betlemme, all’epoca di
Gesù, erano i più poveri e i più emarginati della Palestina. Anche
noi, negli anni Ottanta, abbiamo avuto il privilegio di rivivere,
in un certo qual modo, la natività nel «ruolo» di Maria, Giusep-
52
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
53
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
54
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
55
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
56
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
57
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
29 dicembre
Lo Spirito soffia sulla chiesa
Quando furono compiuti i giorni… portarono il bambino a Gerusalemme
per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore… Ora
a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che
aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito
Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima
aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e,
mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù… lo accolse tra le braccia
e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua
salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle
genti e gloria del tuo popolo, Israele». Lc 2,22-35
Alla fine degli anni Sessanta, dopo che lo Spirito Santo ave-
va soffiato potentemente sui vescovi del concilio Vaticano II,
cominciò a soffiare su tutta la chiesa. Vi fu un grande fiorire
di movimenti, associazioni e correnti spirituali che, in breve
tempo, si propagarono in tutto il mondo, come il fuoco spinto
dal vento della savana. Ovunque sorsero gruppi di preghiera e
incontri spirituali, che infusero vita nuova in molte persone,
la cui fede si era un po’ atrofizzata. Vi fu un risveglio generale
che ricordava il rivivere delle ossa aride nella visione del profeta
Ezechiele: «Il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella
pianura che era piena di ossa... lo spirito entrò in essi e ritorna-
rono in vita e si alzarono in piedi» (Ez 37,1-10). In quella nuova
58
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
30 dicembre
Al servizio del tempio
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo
matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non
si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e
preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e
parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero
ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si
fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Lc 2,36-40
Quaranta giorni dopo la nascita del figlio primogenito, la
legge di Mosè prescriveva che i genitori si recassero al tempio di
59
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
31 dicembre
Gesù Cristo, luce vera
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui…
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini… Venne un uomo
mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per
dare testimonianza alla luce… Veniva nel mondo la luce vera, quella che
illumina ogni uomo… Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito,
che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. Gv 1,1-18
60
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
«Ha visto Dio, lei, nel cielo?». «In cielo non esiste alcun Dio»,
rispose Gagarin. La nonna Rita, che ascoltò questa risposta,
mandata in onda durante un telegiornale mentre stava sgra-
nando fagioli in cucina, da brava fiorentina non poté fare a me-
no di commentare: «O che s’aspettava, di trovarlo appeso lassù
come un prosciutto?!». È difficile non riconoscere nell’armonia
dell’universo la mano potente di un Dio creatore e ordinatore,
anche se qualche raro scienziato non se n’è ancora accorto. La
fede cristiana, però, va molto oltre: noi crediamo che Dio si sia
incarnato nella persona di Gesù di Nazaret, scegliendo di far-
si uomo tra gli uomini. Non siamo cristiani perché crediamo
nell’esistenza Dio, ma perché crediamo nella sua incarnazione
in Gesù di Nazaret.
È questa la rivelazione dell’evangelista Giovanni nel prologo
al suo Vangelo. Egli annuncia che il Verbo – la parola creatrice
di Dio – che all’inizio dei tempi ha creato il mondo, a un certo
punto della storia si è incarnato in Gesù, e con la sua nascita
«veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uo-
mo». Ogni volta che leggiamo questo versetto, ci vengono i
brividi per l’altezza sublime alla quale ci eleva: è la premessa
che convalida tutta la rivelazione biblica. Gesù di Nazaret ci
ha rivelato verità su Dio e sull’uomo inaccessibili alla mente
umana. Pensiamo al sovvertimento dei valori apportato dalle
beatitudini: «Beati i miti, perché avranno in eredità la terra»,
«Beati i misericordiosi... Beati i perseguitati per la giustizia»
(Mt 5,5-10). Pensiamo alle parabole: raccontini semplici, che
ci rivelano verità assolute, che lo scorrere del tempo non ha mi-
nimamente scalfito. Pensiamo ai miracoli: segni che ci parlano
della compassione e della misericordia di Dio per l’uomo. Al di
sopra di tutto, però, egli ci ha rivelato che Dio è Padre, amore
e perdono: verità, queste, che l’uomo da solo non avrebbe mai
potuto raggiungere. Un giorno, durante un dibattito televisivo
tra scienziati sul tema dell’universo, il conduttore si rivolse con
queste parole ad Antonino Zichichi: «Vedo che siete tutti d’ac-
cordo sull’esistenza di un Dio creatore e ordinatore del cosmo,
ma lei, professore, come è giunto alla fede cristiana?». Rispose
Zichichi: «Per un motivo che nell’universo non è scritto: per-
ché il Dio di cui ci parla Gesù Cristo è soprattutto perdono!».
61
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
62
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Questo brano di oggi è tratto dal Siracide, uno dei libri sa-
pienziali, così denominati perché, in modo a volte palese e in
altre tacito, trattano l’argomento della sapienza ebraica, come
dono di quella divina. Il libro del Siracide si può dividere in due
parti: la prima è una raccolta di massime, l’altra è un elogio dei
grandi personaggi della storia di Israele. Di tale sapienza l’espres-
sione e la codificazione concreta è costituita dalla Legge, dona-
ta da Dio al popolo ebreo. Della sapienza divina, di cui si parla
all’inizio del brano di oggi, si dice che «nell’assemblea dell’Altis-
simo apre la bocca», pertanto la chiesa la identifica con la perso-
na dello Spirito Santo, del quale parla Gesù Cristo nei vangeli.
63
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
2 gennaio
Lo spirito del missionario
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono
da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli
confessò…: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque?
Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli
dissero allora: «Chi sei?… Che cosa dici…?». Rispose: «Io sono voce di
uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il
profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo
interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo,
64
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
65
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
3 gennaio
Io non lo conoscevo
Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello
di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto:
“Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io
non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse
manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo
Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non
lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua
mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che
battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è
il Figlio di Dio». Gv 1,29-34
66
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
4 gennaio
Giovanni il Battista
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e,
fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E
i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si
voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli
risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». Disse
loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e
quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno
dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito,
era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello
Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo –
e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei
Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Gv 1,35-42
67
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
5 gennaio
I primi discepoli
Il giorno dopo Gesù… trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!»… Filippo
trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto
Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret».
Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo
gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva
incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità».
68
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
69
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
L’Epifania
Alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è
colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella
e siamo venuti ad adorarlo»… Gli risposero: «A Betlemme di Giudea,
perché così è scritto per mezzo del profeta…». Udito il re, essi partirono.
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse
e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella,
provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino
con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di
non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Mt 2,1-12
70
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
7 gennaio
L’annuncio è: «Convertitevi!»
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella
Galilea… oltre il Giordano… Galilea delle genti!… Da allora Gesù
cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli
è vicino»… Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro
sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di
malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la
Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e
dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle
cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme,
dalla Giudea e da oltre il Giordano. Mt 4,12-17.23-25
71
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
8 gennaio
I nostri pani e i nostri pesci
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro,
perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro
molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli
dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che,
andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da
72
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli
dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare
loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a
vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro
di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di
cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al
cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché
li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono
a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto
restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila
uomini. Mc 6,34-44
73
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
9 gennaio
La vita è un miracolo
E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo
sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando
li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era
in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel
remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò
verso di loro, camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo
camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare,
perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito
parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla
barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati,
perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
Mc 6,45-52
74
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
10 gennaio
Alzarsi e annunciare
Gesù… con la potenza dello Spirito… di sabato, entrò nella sinagoga e
si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò
il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo
mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il
lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la
vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del
Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella
sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire
loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti
gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che
uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
Lc 4,14-22
75
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
11 gennaio
Il mistero del peccato
Mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo
vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E
immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo
a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua
purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di lui
si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi
guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.
Lc 5,12-16
76
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
77
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
12 gennaio
78
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
sposo: «Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io,
invece, diminuire». Questa è umiltà, e lo è al punto di divenire
autentica nobiltà.
La vita donata
Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi
battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono
io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma
Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo
ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì
dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio
discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal
cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio
compiacimento». Mt 3,13-17
79
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
80
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
TEMPO DI QUARESIMA
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
82
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Settanta mi dà tanto
Caro babbo, caro nonno, In giornate come questa
,,tu che abiti a Saronno la domenica è una festa,
dove certamente noti anche se alle due ti abbiocchi
non scarseggiano i nipoti. proprio sotto i nostri occhi.
Certo, non ti meravigli Però noi sappiamo che
che, con tutti questi figli, poi resusciti alle tre,
alla fine qui ci sia ora in cui l’adrenalina
sto po’ po’ di dinastia. pompa per la Fiorentina.
La domenica si stenta Così oggi ci si appresta
a restare sotto i trenta. finalmente alla tua festa:
83
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
84
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
85
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
86
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
87
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
88
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
89
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
90
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu
un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per
questa generazione… Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si
alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla
predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di
Giona». Lc 11,29-32
91
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
92
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
93
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
C’è una parola che aleggia sul brano di oggi, allo stesso modo
in cui lo Spirito Santo aleggiava sulle acque all’inizio della crea-
zione: essa si chiama «perdono». Alcune parole del vocabolario
brillano come le stelle del cielo. Sono quelle che definiscono la
comunione tra persone: «insieme», «amore», «perdono», «ami-
cizia», «compassione» e poche altre. La parola «amore» sarebbe
la più luminosa, ma per il troppo uso che se n’è fatto e che se ne
fa, si è un po’ consumata. «Perdono», essendo stata usata molto
meno, ha mantenuto la sua brillantezza originaria. Se la nostra
giustizia – ci dice oggi il Signore – non supererà quella degli
scribi e dei farisei, non entreremo nel regno dei cieli. La giusti-
zia che supera quella degli scribi e dei farisei e tutte le giustizie
del mondo è il «perdono».
Gesù oggi ci dice che anche parole come «stupido» e «pazzo»
sono sufficienti per essere trascinati nel tribunale del sinedrio
ed essere poi bruciati nel fuoco della Geenna, perché significa-
no che non abbiamo perdonato. Anche il dono della nostra vi-
ta, presentato all’altare, e l’eucaristia che riceviamo hanno poco
senso, se prima non ci riconciliamo con il nostro fratello. Se
noi perdoneremo sempre, i nostri avversari diventeranno nostri
amici lungo la strada della vita. Noi non sappiamo se, alla fine
dei nostri giorni, saremo giudicati più sulla fede o sulla carità,
ma certamente queste grandi virtù non potrebbero esistere se
non fossero continuamente alimentate dal perdono.
Perdonare è convertirsi
«Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo
nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che
vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli
fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli
ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?
Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri
94
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi,
dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Mt 5,43-48
La frase dell’Antico Testamento alla quale Gesù oggi si ri-
ferisce, è scritta nel libro del Levitico, il codice legislativo del
popolo ebreo: «Non ti vendicherai e non serberai rancore con-
tro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te
stesso» (Lv 19,18). Il Levitico è fondamentale per comprendere
il mondo religioso in cui visse Gesù e la potenza liberatrice del
vangelo. Per l’ambiente giudaico, il prossimo da amare e da
perdonare era costituito dal popolo di Israele, gli altri, se non
proprio nemici, erano considerati estranei dai quali tenersi lon-
tani per impedire l’inquinamento della propria mentalità giu-
daica. Questo concetto del prossimo rischia di essere ancora at-
tuale: basta includervi solo la cerchia dei familiari e degli amici
più intimi. Anche oggi si tende a considerare prossimo quelli
della famiglia, del paese, della propria cultura, razza e religione
e gli altri diventano estranei dai quali mantenere le distanze.
Il brano di oggi rompe questi recinti, che continuamente
innalziamo per difendere la nostra tranquillità e ci proietta im-
provvisamente nel cuore del vangelo: «Se amate quelli che vi
amano, quale ricompensa ne avete?… E se date il saluto soltan-
to ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno
così anche i pagani?». Oggi il Signore ci chiede di dare il saluto
e aprire il nostro cuore a tutti, anche a coloro che non cono-
sciamo, con tutti i rischi che ciò comporta: è il rischio insito
nella propagazione del vangelo. Il brano di oggi, però, va oltre
questo atteggiamento e dice di amare i nostri nemici e di pre-
gare per i nostri persecutori. È la scorciatoia della conversione:
convertirsi veramente al vangelo vuol dire arrivare ad amare e
a pregare per i nemici e i persecutori, per essere figli del Padre
nostro celeste, «egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni,
e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti».
Allora, ci diamo un compito: esiste nella vita di ciascuno al-
meno una persona che è difficile da amare e da perdonare. Co-
minciamo a pregare per lei e i nostri sentimenti cambieranno:
dopo un po’ ci accorgeremo di amarla e di averla perdonata.
Sarà la nostra conversione.
95
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
96
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
97
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
98
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
99
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
100
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
101
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
102
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
103
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
104
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
105
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
106
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
107
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
108
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
109
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
110
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
111
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
112
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
113
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
114
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
che il progetto del Signore sia così grande da non avere alterna-
tive: allora lo dobbiamo accettare, e accettandolo ne entriamo
a far parte. L’unica cosa certa è che noi dobbiamo chiedere,
sempre e comunque, perché attraverso le richieste di interces-
sione si attualizza la nostra fede. Dopo aver ricevuto la grazia
richiesta, dobbiamo, però, far seguire un balzo nella fede, come
fa quel padre nel vangelo di oggi, il quale «credette lui con tutta
la sua famiglia». È ciò che il Signore si aspetta da noi.
115
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
116
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
117
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
118
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
L’umanità di Cristo
Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva
più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si
avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Ma quando
i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente,
ma quasi di nascosto. Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano:
«Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente,
eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che
egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando
verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel
tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure
non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non
lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di
lui, perché non era ancora giunta la sua ora. Gv 7,1-2.10.25-30
119
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
120
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
La nostra risurrezione
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel
sepolcro… Marta [sua sorella] disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui,
mio fratello non sarebbe morto!…». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».
Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
121
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se
muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi
questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio, colui che viene nel mondo»… Maria [l’altra sorella]… si gettò
ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non
sarebbe morto!»… Gesù scoppiò in pianto… Gesù… si recò al sepolcro:
era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete
la pietra!». Gli rispose Marta… «Signore, manda già cattivo odore…».
Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».
Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti
rendo grazie perché mi hai ascoltato…». Detto questo, gridò a gran voce:
«Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e
il viso avvolto da un sudario. Gv 11,17-44
122
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
123
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
124
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
125
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
dal padre vostro»… Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione;
abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre,
mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me
stesso, ma lui mi ha mandato». Gv 8,31-42
126
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
127
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
128
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
129
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
130
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo:
«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato
per molti per il perdono dei peccati». Mt 26,14-27.66
131
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
132
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
133
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
134
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
135
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
TRIDUO PASQUALE
E TEMPO DI PASQUA
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
138
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
139
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
140
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
l’amore infinito che Dio ha per noi, perché non c’è niente di
più grande che dare la vita per amore. Oggi è giorno di grati-
tudine e di stupore di fronte a questa infinita donazione di Dio
agli uomini. Prima della sua morte «noi tutti eravamo sperduti
come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada» (Is 53,6),
ma dopo la risurrezione noi siamo diventati un popolo solo,
costituito dal suo amore. Preghiamo il Signore perché anche
questa nostra famiglia, che ogni giorno si riunisce in preghiera,
sia un segno del suo amore, come una scintilla lo è di un gran-
de fuoco.
Domenica di Pasqua
Pasqua di risurrezione
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro
di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal
sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello
che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro
e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro
discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma
l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon
Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il
sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto
in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per
primo al sepolcro, e vide e credette. Gv 20,1-8
141
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
142
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
143
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
«Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore
e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù,
in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché
piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli
disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò
a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico:
«Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere,
perché non sono ancora salito al Padre…». Maria di Màgdala andò ad
annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!». Gv 20,11-18
144
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
145
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
146
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
147
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
148
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
149
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
150
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
151
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
152
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
153
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
154
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
155
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
156
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
157
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la
barca toccò la riva alla quale erano diretti. Gv 6,16-21
158
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
159
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
160
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
gare per queste cose, ringraziamo per tutto ciò che il Signore
ci ha donato il giorno precedente, ma non è sufficiente: rischia
di diventare un ringraziamento abitudinario. Di fronte a ogni
grazia che il Signore ci concede, dovremmo far seguire un atto
di conversione, come Pietro che, di fronte al miracolo della
pesca miracolosa, lascia i pesci, la rete e la barca sulla spiaggia
e si inginocchia dicendo: «Signore, abbi pietà di me che sono
un peccatore».
Dona anche a noi, Signore, di fronte alla magnificenza dei
miracoli e delle grazie che ci raggiungono ogni giorno, di co-
gliere la nostra indegnità e di ripartire, con spirito rinnovato,
alla tua sequela. Aiutaci, Signore, a essere, là dove dobbiamo
andare, dei buoni operai del vangelo.
161
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
162
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
163
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
164
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
165
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
166
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
167
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
168
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
169
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
170
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
171
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
172
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In
verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me;
chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Gv 13,16-20
173
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
174
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
175
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
vincenti per credere senza riserve che Gesù sia il Signore. Pen-
siamo, allora, ai doni che abbiamo ricevuto e che ogni giorno
si rinnovano, ai miracoli e alle guarigioni che abbiamo visto,
alla Provvidenza che ci raggiunge, al lavoro che non ci è mai
mancato, alle protezioni delle quali godiamo, alla comunione
tra noi, alla serenità delle nostre giornate pur tra mille impe-
gni, al dono dell’eucaristia, a questa preghiera del mattino, ai
nostri pranzi della domenica ricchi di bambini, agli amici che
abbiamo e al nostro addormentarsi sereni alla sera. Dobbiamo
riconoscere che il Signore è presente nella nostra vita in ogni
istante. Allora, con questa certezza, partiamo per i nostri impe-
gni quotidiani, chiedendo al Signore la grazia di riconoscerlo
nelle persone e nelle situazioni di oggi, e attraverso di lui cono-
sceremo anche il Padre.
176
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
177
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
178
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
179
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
180
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
181
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
182
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
183
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
184
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
narsi a essa come fanno gli uccelli del cielo e i gigli del campo,
rinunciando completamente alle nostre sicurezze. È facile, infi-
ne, per un cristiano parlare di giustizia sociale, ma sono pochi
coloro che la applicano e ancora meno quelli che la vivono in
modo radicale. Questa seconda parte del messaggio evangelico è
causa di persecuzione, e l’apostolo è tentato di starne alla larga.
185
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
186
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
187
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
188
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
189
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
190
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
191
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
192
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
193
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
194
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
195
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
196
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
197
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
198
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
199
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
200
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
201
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Pietro aveva una vera predilezione per Giovanni che, tra gli
apostoli, era il più giovane, il cucciolo della compagnia. Nei
vangeli li incontriamo abbastanza spesso insieme: erano giunti
insieme anche al sepolcro, dopo aver ricevuto da Maria Mad-
dalena l’annuncio della risurrezione. Gesù aveva appena chie-
sto a Pietro per tre volte «Mi ami?» e aveva ricevuto altrettante
volte la risposta «Ti voglio bene», dopodiché lo aveva confer-
202
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Domenica di Pentecoste
Pace a voi e pace a tutti!
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le
porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne
Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò
loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù
disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io
mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A
coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non
perdonerete, non saranno perdonati». Gv 20,19-23
203
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
204
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Santissima Trinità
205
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
206
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
207
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
tempo ordinario
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
210
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
211
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
212
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
per tutto il resto dei suoi anni ha dovuto convivere con il mal di
cuore. Quando la mamma e io, dopo il matrimonio, ci siamo
trasferiti in Lombardia e l’anno successivo anche lo zio Paolo
si è sposato, la sua prospettiva sarebbe stata quella di rimanere
sola e malata nella casa di Firenze. Così accettò subito l’invito di
venire a vivere con noi, e per ben ventisei anni ha costituito, nella
sua fragilità fisica, una delle colonne della nostra famiglia. Le
nascite dei nipoti, nel loro frequente susseguirsi, la riempivano
di gioia e le rinnovavano la voglia di vivere. Voleva mantenersi
in buona salute, per poter preparare le pappe al neonato di
turno. Il giorno in cui la mamma, terminati gli allattamenti,
tornava a insegnare, lei prendeva in mano la situazione con
i suoi brodini di verdure, perché non si è mai fidata degli
omogeneizzati. Poi arrivava il periodo dell’asilo, con i grembiulini
da preparare al mattino e i racconti da ascoltare alla sera.
A mano a mano che i nipoti crescevano, aumentava la sua
attenzione all’abbigliamento, frutto della sua abilità di sarta.
Nessuno poteva uscire di casa senza aver superato il suo controllo
«estetico», e nessuno vi rientrava senza la certezza di un bel
piatto di pastasciutta, immediatamente seguito dalla verifica
scolastica. E se le cose non erano andate per il verso giusto lei,
che non credeva affatto nelle moderne teorie pedagogiche, a
parer suo pericolosamente permissive, provvedeva subito alla
correzione: prima che rincasassimo noi genitori, prendeva il
mestolo e scaldava ben bene il sedere dei nipoti negligenti.
«Tanto lì non si fa alcun danno», diceva tutte le volte. Con il
passare degli anni, le sue energie erano diminuite e, negli ultimi
tempi, non riusciva nemmeno ad alzarsi per la preghiera del
mattino, che aveva sempre considerato il momento più bello
della giornata. Così, prima di uscire per andare al lavoro, noi
ci fermavamo in camera sua a pregare un po’ con lei. In uno di
quei momenti, pochi giorni prima che morisse, ci confidò: «Io
vi devo ringraziare, perché in questi anni vissuti con voi, sono
stata bene come con mio marito». Il ricordo di quelle parole,
ancor oggi, ci suscita gioia profonda. Adesso la nonna riposa
nel cimitero di Castellanza e sulla sua tomba abbiamo scritto:
«In terra ci hai amato con il tuo lavoro, dal Cielo ci ami con la
tua preghiera».
213
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
214
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
215
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
216
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
217
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Nella storia delle religioni il modo che gli uomini hanno scelto
per sancire la loro unione con gli dèi è stato quello della vittima
sacrificale, quasi sempre un animale, il più comune dei quali
era l’agnello, il più docile e il più indifeso di tutti. Nel mondo
pagano, però, l’iniziativa di tale sacrificio veniva sempre presa
dagli uomini, che hanno il desiderio di entrare in contatto con
la divinità. Nella storia della salvezza, alla quale Dio, mosso dal-
l’amore per l’uomo, ha dato origine con la chiamata di Abra-
mo, egli stesso ha accettato il modo umano di annullare la sua
distanza con l’umanità, portandolo alle estreme conseguenze.
Le iniziative di Dio sono state due: la prima è stata il perdo-
no completo e totale del nostro peccato che, fin dall’inizio dei
tempi, era il motivo della lontananza dell’uomo da lui; la se-
conda è stata l’offerta di suo figlio, Gesù di Nazaret, come vitti-
ma sacrificale. E in Gesù Cristo, che muore in croce per i nostri
peccati, il perdono e l’offerta sacrificale si saldano insieme nel
momento in cui il Figlio di Dio morente dice: «Padre, perdona
loro, perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34). È stata
questa la strategia di salvezza di Dio che, nel brano di oggi,
Giovanni il Battista ci annuncia: «Ecco l’agnello di Dio, colui
che toglie il peccato del mondo!».
Questo atto d’amore e di perdono che raggiunge il suo pun-
to massimo sulla croce, essendo infinito, non poteva essere l’ul-
timo evento della storia della salvezza, lasciando l’uomo in una
colpa ancora più grave del primo peccato, consumato all’inizio
dei tempi. Ecco, allora, che la risurrezione è, al tempo stesso, il
trionfo di Dio e la salvezza totale per l’uomo, perché in Gesù
Cristo anche noi, oltre che perdonati, siamo redenti e risorti a
vita nuova.
218
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
«Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro?
Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno
giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il
rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa
peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino
spaccherà gli otri, si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Mc 2,18-22
219
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
220
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
via via che matureranno nella fede nel Signore e nell’amore per
il prossimo. In altre parole, le regole superate decadono, le altre
vengono assimilate dai sentimenti e dai comportamenti ispirati
dalla vera fede. Tutto questo sant’Agostino lo sintetizza con la
famosa frase «Ama et fac quod vis». «Ama e fa’ ciò che vuoi».
221
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
222
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
223
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
224
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
225
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
226
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
227
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Gli scribi hanno preso atto della potenza di Gesù nello scac-
ciare i demoni dalle persone e dalle situazioni che incontrava
lungo le strade della Palestina, ma hanno inteso tutto al con-
trario, sofisticando teologicamente. Essi insinuano che sono
le potenze del male ad agire in Gesù, il quale risponde con
domande e parabole che essi non sono in grado di capire per
mancanza di semplicità e di fede. Il fatto è che, con la sua venu-
228
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
229
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo
sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre
e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello,
sorella e madre». Mc 3,31-35
230
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
231
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
232
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
233
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
234
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da
grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche
il vento e il mare gli obbediscono?». Mc 4,35-41
235
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
236
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
237
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
238
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
239
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
sue parabole che svelavano i misteri del regno dei cieli, la gente,
pur rimanendo ammirata, si domandava da dove fosse piovuta
tutta quella sapienza sul figlio del falegname. A Nazaret Gesù
non ha mai suscitato la fede che suscitava nelle altre città e,
per questo motivo, non vi ha potuto compiere molti miracoli,
che scaturiscono dalla combinazione della potenza divina del
Signore con la fede delle persone che a lui si rivolgono. Gesù
è sempre stato amareggiato di questa situazione, non perché
desiderasse riconoscimenti nella sua città, ma perché era di-
spiaciuto di non poter essere d’aiuto a coloro che conosceva fin
dall’infanzia e di non poterli guarire nel corpo e nello spirito,
come faceva in tutta la Palestina. Questo suo dispiacere ci fa
sentire Gesù molto umano e molto vicino, pur rimanendo per
noi il Figlio di Dio e Dio stesso. Forse in nessun altro luogo,
come a Nazaret, le due nature, umana e divina, sono state in lui
così distinte e separate. Per noi, però, non lo sono, e ogni gior-
no continuiamo a essere oggetto della sua provvidenza, della
sua grazia e delle sue guarigioni, interiori e anche fisiche.
240
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
241
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
242
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
243
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
244
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
245
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
246
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
247
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
248
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
249
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
250
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
251
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
tolse una delle costole… Il Signore Dio formò con la costola… una donna
e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie
ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è
stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a
sua moglie, e i due saranno un’unica carne. Ora tutti e due erano nudi…
e non provavano vergogna. Gn 2,18-25
252
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Alla fine del brano di oggi Gesù dice a questa donna siro-
fenicia: «Per questa tua parola va’: il demonio è uscito da tua
figlia». È l’unico esorcismo del vangelo che avviene non per la
potenza di Gesù, ma per la fede di questa donna pagana. È un
fatto sul quale si deve riflettere in profondità: che tipo di fede
è quella della siro-fenicia, che ha il potere di scacciare i demoni
dalle persone e dalle situazioni, senza che questo sia diretta-
mente comandato da Gesù o da un discepolo che operi nel suo
nome? È la fede del pane. In nessun brano del vangelo è chiaro
come in quello di oggi che la vera fede, quella che sposta le
montagne, si attualizzi nella «pratica del pane». In un mondo
come il nostro, o come al tempo di Gesù, dominato dall’indi-
vidualismo e dall’edonismo, la fede che si fa pane e che sazia il
fratello bisognoso dello stesso pane, materiale e spirituale, ha
una potenza di liberazione dal male di natura divina. L’amore
fraterno e la parola «pane» liberata nella società, sono già di
fatto la vittoria sul male: è nella condivisione del «pane dei fi-
gli» che diveniamo fratelli e il Padre diventa padre di tutti. Noi
253
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
254
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
255
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
256
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Questi farisei che chiedono a Gesù «un segno dal cielo», per
capire chi veramente egli sia, mettono a nudo la loro incapa-
cità di comprendere i segni dei tempi, così come non lo com-
257
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
258
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete
orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani
per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli
dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila,
quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E
disse loro: «Non comprendete ancora?». Mc 8,14-21
259
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
260
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
261
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
262
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
263
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti
che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la
sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato:
ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più
nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò
loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il
Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Mc 9,2-9
264
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
265
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
266
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
267
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
268
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo
nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è
per noi». Mc 9,38-40
269
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
270
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
271
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
272
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
273
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
274
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
275
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
276
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi,
insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei
primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Mc 10,28-31
277
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
278
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
279
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
280
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
accolto nei fatti concreti della vita, nei frutti, non a parole.
Alcuni anni fa, un missionario agostiniano in Perù, padre Gio-
vanni Salerno, ci aveva segnalato la necessità di trovare una
famiglia che potesse adottare due fratelli peruviani già grandi,
uno dei quali anche un po’ malato. Avevamo iniziato a par-
larne in giro, sia in pubblico che in privato, e ne avevo dato
annuncio anche durante una trasmissione sul vangelo della
domenica, che in quei mesi tenevo alla radio. Poiché nessu-
no si faceva avanti, ci chiedevamo se, per caso, il Signore non
stesse chiedendo proprio a noi di adottarli, nonostante che a
quel tempo avessimo già dieci figli. Fu con questi pensieri nel-
la testa che, in uno di quei giorni, mi imbarcai su un aereo
per l’Arabia Saudita, dove dovevo recarmi per motivi di lavoro.
Durante il volo, dopo aver dato un’occhiata ad alcuni do-
cumenti, come facevo di solito per prepararmi alla riunione
che mi attendeva, mi ero messo silenziosamente a pregare per
capire ciò che il Signore volesse da noi sul fatto di quell’adozio-
ne. Tirai fuori la Bibbia, e il Signore me la fece aprire al brano
di oggi: «La mattina seguente [Gesù] ebbe fame. Avendo visto
un albero di fichi si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse
qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che fo-
glie. Rivolto all’albero disse: “Nessuno mai più in eterno man-
gi i tuoi frutti!”. La mattina seguente, passando, videro l’albe-
ro di fichi seccato». In quel tempo ero abbastanza impegnato
nell’evangelizzazione, alla radio e nei gruppi di preghiera del
Rinnovamento Carismatico. Così, alla fine di quel brano, feci
quasi un sobbalzo sul sedile: «Questa è la risposta che il Signore
mi dà! Le mie parole sono soltanto foglie, se non producono
i frutti delle opere». Tornai a casa, ne parlai con Anna Maria
ai nostri figli più grandi, pregammo e un po’ di tempo dopo
Luis ed Edgar erano già entrati a far parte della nostra famiglia.
281
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di
farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete,
vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva
dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo:
«Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”.
Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti
ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù
dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con
quale autorità faccio queste cose». Mc 11,27-33
282
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
283
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
284
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
285
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
286
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
287
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
288
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
289
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
290
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
291
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
292
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
293
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
non c’è calma e pace le colombe volano via. Per rendersi conto
dello stato spirituale che conferiscono le beatitudini, basta os-
servare la scena di un neonato che succhia il latte dalla madre.
Il clima delle beatitudini si costruisce, giorno dopo giorno, vi-
vendo con semplicità le nostre giornate e con fedeltà i sacra-
menti, in particolare l’eucaristia. Alla fine della vita, l’esercizio
delle beatitudini ci permetterà di consegnare serenamente alla
misericordia di Dio il progetto che abbiamo realizzato, insieme
al resoconto dei talenti ricevuti.
294
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
295
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
296
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
297
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue
membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”.
Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di
unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata,
commette adulterio». Mt 5,27-32
298
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
299
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
300
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
301
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
302
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
303
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
304
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
305
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
306
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
307
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
308
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
309
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
310
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
311
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
312
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
313
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
314
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
315
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
316
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
317
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
318
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
319
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
za: è questo il tratto del Maestro che l’ha più colpito e che ha
trasmesso nel suo Vangelo. Nel brano di oggi Gesù annuncia:
«Chi accoglie voi accoglie me... Chi accoglie un profeta perché
è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un
giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto». Pos-
siamo riassumere questo messaggio così: chi accoglie l’uomo
di Dio perché tale, discepolo, profeta o giusto che sia, avrà
per ricompensa il Signore, Dio stesso. Più avanti, nel Vangelo
di Matteo, egli si identifica anche con i poveri, i bisognosi e i
piccoli: «Ho avuto fame, ho avuto sete, ero straniero, nudo,
malato, in carcere» (Mt 25,31-36).
Il Signore vive e si presenta a noi nel povero, in chi ha bi-
sogno di essere accolto. A me, anche se con poco merito, è
successo di vivere questa esperienza. All’inizio del nostro matri-
monio, Anna Maria mi parlava sempre più spesso del suo desi-
derio di adottare un bambino senza famiglia, per farlo crescere
con noi e farlo partecipare al nostro benessere. Un po’ per farla
contenta e un po’ per vivere in pace, acconsentii a fare doman-
da di adozione al tribunale dei minorenni di Milano, ma in
cuor mio speravo che la nostra pratica si fermasse da qualche
parte. Invece non si fermò. Quando Anna Maria era in attesa
del terzo figlio, il tribunale ci chiese di andare a Locri, in Cala-
bria, per adottare con urgenza Maria Carmela. Mia moglie era
entusiasta, ma io non lo ero affatto. Quando mi ritrovai nella
sala d’attesa dell’orfanotrofio di Locri, con Anna Maria felice
e Maria Carmela sorridente, il primo istinto fu quello di scap-
pare. Non ero pronto per quell’adozione, mi sentivo raggirato,
tradito e violentato nei miei desideri e nei miei progetti di vita;
ma non potevo tornare indietro. In quel momento e con quel-
lo stato d’animo, chiusi gli occhi e dissi al Signore: «Signore,
accolgo questa bambina come se accogliessi te». E mi buttai.
Oggi, dopo tanti anni, devo confessare che in Maria Carmela
mi attendeva veramente il Signore, perché «chi avrà dato da
bere anche un solo bicchiere di acqua fresca a uno di questi
piccoli non perderà la sua ricompensa» (Mt 10,42). Veramente
il Signore è stato di parola: egli non si fa battere da nessuno in
generosità. Da quel giorno si è fatto incontrare e riconoscere
nella Parola, nella Provvidenza, nell’eucaristia e nei poveri. È
stato un altro modo di vivere.
320
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
321
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
322
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
323
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
324
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le
folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che
aveva dato un tale potere agli uomini. Mt 9,1-8
325
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
326
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
327
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
328
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
329
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
330
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
331
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
332
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
333
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
334
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
335
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del
Padre vostro che parla in voi». Mt 10,16-20
336
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
337
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
338
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
339
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
340
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu,
Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a
te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio,
la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!». Mt 11,20-24
341
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
342
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
343
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
344
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
345
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto
trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni». Mt 12,14-21
«Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti Non spezzerà una
canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta». Ci
troviamo di fronte a una dolcezza, a una misericordia e a un
amore per il prossimo che ci stupiscono per la loro infinita
grandezza. Se questi sono i sentimenti di Gesù, com’è possibile
per il cristiano essere l’immagine di Cristo? Qual è la strada
da percorrere per poter presentare al mondo un’immagine del
Figlio di Dio non troppo deformata?
Non si può pensare di far conto sul linguaggio umano, met-
tendo a frutto il meglio delle nostre qualità naturali, l’energia
o l’entusiasmo contagioso del nostro carattere. Riscuoterem-
mo simpatia e certamente non mancherebbero le soddisfazioni
personali. Ma è quello che vuole il Signore da noi? Per portare
un messaggio cristiano, infatti, dobbiamo comunicare lui, non
noi stessi. Perché questo avvenga Cristo deve vivere in noi, e
noi dobbiamo essere in umile, quotidiano ascolto della sua pa-
rola. Questo non ci estranea dal mondo nel quale operiamo,
ma ci illumina con la sua luce permettendoci di rendere una
testimonianza costante e coraggiosa. Siamo chiamati a conver-
tici e a morire a noi stessi in lui, ogni giorno. Altrimenti, come
possiamo portare un messaggio di risurrezione se prima non
moriamo in Cristo?
È Cristo vivente in noi che ogni giorno ci salva, e per mezzo
nostro annuncia la salvezza alle persone che ogni giorno incon-
triamo lungo la strada. Se non siamo dei testimoni così, siamo
solo dei presuntuosi mercenari. Solo lasciando che il Signore
ami il prossimo in noi, saremo sicuri di amarlo fino in fondo,
senza fermarci di fronte alla scorza delle umane debolezze, per-
ché amare vuol dire amare sempre e comunque, fino in fondo.
Maria Maddalena, Zaccheo, Matteo sarebbero rimasti dei pub-
blici peccatori, condannati alla malevolenza della gente, se non
avessero incontrato l’amore del Signore. Anche nel peggiore
degli uomini vive un’anima immortale, che si è addormentata
come le vergini stolte. Il cristiano è chiamato a svegliarla, per-
ché anche lei possa entrare alle nozze con il Signore, insieme
alle vergini sagge.
346
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
347
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
348
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
349
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
350
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole.
E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte
cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte
cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito,
perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata
e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero
e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il
cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti». Mt 13,1-9
351
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
352
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tut-
ta questa moltitudine». Il Signore che, su preghiera di Mosè, ha
già fatto scaturire per gli ebrei l’acqua dalla roccia, oggi manda
loro il pane e la carne, sotto forma di manna e di quaglie.
Anche i genitori hanno il dovere di provvedere e di pregare
il Signore per il bisogno dei figli, come ha fatto Mosè. È stato
il nostro impegno per molti anni, cominciando dal fatto che
ci siamo aperti alla vita senza troppi calcoli, ma il Signore si è
comportato da gran signore: ha sempre provveduto ai nostri
bisogni per la via ordinaria del lavoro e, quando questo non è
stato sufficiente, attraverso vie straordinarie. Ha operato come
nel brano di oggi: mandandoci giorno per giorno il necessario
e, quando i bisogni sono stati eccezionali, anche molto di più,
come ha fatto con gli ebrei nel giorno di sabato.
353
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
354
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui
che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il
sessanta, il trenta per uno». Mt 13,18-23
355
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
356
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
357
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
358
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
359
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
360
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
361
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti…
vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo
sul viso… Es 34,29-35
362
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
363
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
364
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
La fede di Marta
Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria
invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato
qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque
cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello
risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione
dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non
morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che
tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gv 11,19-27
Tutte le volte che Gesù era un po’ stanco per le fatiche della
missione e sentiva il bisogno di trascorrere una giornata con
degli amici, andava a far visita alla famiglia di Lazzaro, Marta
e Maria, a Betania, e si fermava a pranzo con loro. Avevamo
incontrato Marta in uno di questi momenti (Lc 10,38-42),
quando lei era intenta a preparagli un buon pranzetto, mentre
Maria preferiva stare ad ascoltarlo per respirare un po’ d’aria
del regno dei cieli, e ci eravamo fatti l’idea che fosse una donna
solo pratica, lontana dalla spiritualità della sorella.
Oggi la ritroviamo in questa pagina del Vangelo di Giovan-
ni, quando Gesù va a far loro visita perché era morto Lazzaro,
e Marta gli corre incontro iniziando con lui un dialogo che ha
una conclusione stupefacente. «Gesù le disse: “Io sono la risur-
rezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiun-
que vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi questo?”.
365
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
366
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
367
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date
loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque
pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato
alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli
occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e
i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi
avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa
cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. Mt 14,13-21
368
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
369
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
370
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
371
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
372
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
373
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
374
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
375
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
376
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
377
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
378
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
379
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
di oggi. Gesù, figlio di Dio, dice a Pietro: «Che cosa ti pare, Si-
mone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai
propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù
replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandaliz-
zarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene
su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila
e consegnala loro per me e per te».
Gesù, pagando la tassa per il tempio, oggi ci insegna una
grande regola: i notabili devono essere i primi a rispettare le
norme e a pagare le tasse, perché questo è giusto e perché le
persone semplici non si scandalizzino. Per loro è oltretutto più
facile: riescono sempre a trovare qualche pesce con la moneta
in bocca che permetta il pagamento.
380
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
381
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
382
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
383
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
384
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
noi siamo noi, e io sono io, unico ai suoi occhi e unico nella
storia della salvezza. Avvenuto questo riconoscimento recipro-
co, il Signore ci benedice come ha benedetto Giacobbe, e noi
possiamo riprendere il cammino con la famiglia e tutto ciò che
abbiamo. Però di quella lotta, come Giacobbe, porteremo i se-
gni per tutta la vita, non saremo più gli stessi. Ciò che abbiamo
non ci viene tolto – per lo meno, non sempre –, ma assume un
valore e una finalità diversa. Come Giacobbe, all’inizio della
nostra battaglia con il Signore, siamo quasi sempre nella notte
della fede, ma alla fine, quando riprenderemo il cammino da
persone nuove, sorgerà il sole.
385
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
386
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
vostri padri con carri e cavalieri fino al Mar Rosso… e… sospinsi sopra di
loro il mare, che li sommerse… Poi dimoraste lungo tempo nel deserto…
Attraversaste il Giordano e arrivaste a Gerico. Vi attaccarono i signori
di Gerico… ma io li consegnai in mano vostra… non con la tua spada
né con il tuo arco. Vi diedi una terra… abitate in città che non avete
costruito. Gs 24,1-13
387
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
388
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
389
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
390
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
«Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo
ai poveri e vieni! Seguimi!». Per molti anni, quando abbiamo
meditato questo versetto del vangelo, ci siamo chiesti come sia
possibile vender tutto e dare il ricavato ai poveri quando si han-
no una famiglia e dei figli da educare e da introdurre alla vita.
E quali sono questi poveri, ci siamo ancora chiesti, quelli che
al mattino vediamo scendere a frotte dal treno, alla stazione
di Saronno, con la sigaretta in bocca, e poi si sparpagliano per
la città a chieder l’elemosina? Eppure l’esortazione di Gesù è
vera! Il brano del vangelo di oggi non ci propone la povertà
come frutto di un’ascesi, ma come presupposto necessario per
seguire veramente il Signore. Vengono in mente le parole di
Paolo: «Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho
considerate una perdita a motivo di Cristo. Anzi, ritengo che
sia una perdita tutto a morivo della sublimità della conoscenza
di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte
queste cose e le considero come spazzatura» (Fil 3,7-9).
Viene anche in mente la povertà di Francesco d’Assisi, al
quale il vivere come gli uccelli del cielo e i gigli del campo ha
reso possibile comunicare, in un modo nuovo e unico, con il
Signore e con tutto il creato, con il quale si è sentito in armonia
perfetta. Sembrerebbe, però, che l’assoluta povertà fosse possi-
bile solo per i frati e per le suore. Come fa una famiglia, con
le sue esigenze e i suoi condizionamenti, a sperimentare – co-
me dice Paolo – la sublimità della conoscenza di Cristo Gesù?
Forse ci sono altre strade per arrivarci, o forse a chi ha scelto
di vivere, come noi, una vita di famiglia, è concessa solo una
conoscenza imperfetta del Signore? Sentiamo che su questa pa-
gina del vangelo dobbiamo ancora riflettere, e forse finiranno i
nostri giorni che ci staremo ancora riflettendo. Tuttavia sembra
che, per le famiglie, la perfezione possibile sia da ricercarsi nella
direzione della semplicità del modo di vivere e nell’accoglienza
del povero. Per chi ha scelto la vita di famiglia è in questa dire-
zione che prende forma il volto concreto della fede, ma, come è
stato per Paolo, è un cammino lungo: «Non ho certo raggiunto
la mèta, non sono arrivato alla perfezione, ma mi sforzo di cor-
rere per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da
Cristo Gesù» (Fil 3,12).
391
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
392
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
393
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
394
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
395
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
396
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
397
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
398
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
399
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
nemmeno quelli che vogliono entrare. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti,
che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è
divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi. Guai a voi,
guide cieche, che dite… “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se
invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che
cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi
giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura
per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per
il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso». Mt 23,13-22
L’opposizione di Gesù nei confronti degli scribi e dei farisei
è radicale e attraversa tutto il vangelo. Nel brano di oggi, egli
li sfida in campo aperto: è un’accusa pubblica, ritmata da un
lungo susseguirsi di «Guai a voi». Gesù imputa loro di essere
ipocriti, di impedire al popolo di entrare nel regno dei cieli,
di essere stolti e ciechi, di ottemperare alle piccole prescrizio-
ni della legge per poter disattendere a quelle più importanti,
di percorrere il mare e la terra per fare un solo proselito, per
renderlo, poi, ipocrita come loro. È un’accusa a chi cura l’ap-
parenza per poter meglio trascurare la sostanza della legge, è la
condanna della ricerca continua della vanagloria, del prestigio,
dell’ambizione e dei privilegi.
Sono i peccati dell’umanità di ogni tempo, non solo degli
scribi e dei farisei: noi dobbiamo prenderne atto e combatterli
alla luce del vangelo di Gesù Cristo, il cui mandato è di essere
suoi testimoni. Per poterlo essere con credibilità ed efficacia,
occorre tenersi lontani sia dalla cura delle sole apparenze che
dalla ostentazione della fede. Occorre che questa trapeli con
naturalezza attraverso le parole e gli atti della vita, cosa che è
possibile fare se non si reprimono il modo di vivere e le abitudi-
ni: poiché quando siamo in casa iniziamo i pasti con un segno
di croce, con discrezione dobbiamo farlo anche al ristorante.
Un giorno, uno dei signori con i quali mi trovavo a tavola du-
rante un pranzo nuziale, mi chiese: «Perché ha iniziato con un
segno di croce?». Risposi: «Perché mi sento libero di ringraziare
Dio per la provvidenza che mi trovo sul piatto. Se non lo fa-
cessi mi sentirei imbarazzato nei vostri confronti e non sincero
con il Signore». Abbiamo conversato per tutto il pranzo di ar-
gomenti di fede, siamo diventati amici e ora anche lui inizia il
pranzo con un segno di croce.
400
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
401
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
402
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
403
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
404
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
405
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
406
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
407
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Gesù aveva chiesto agli apostoli: «Ma voi chi dite che io sia?»
(Mt 16,15). Pietro aveva risposto: «Tu sei il Cristo, il Figlio
del Dio vivente!» (Mt 16,16). E Gesù dopo averlo proclamato
beato, perché oggetto di quella rivelazione del Padre, aggiunge:
«Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le
potenze degli inferi non prevarranno su di essa» (Mt 16,18). A
questo punto inizia il vangelo di oggi. Gesù, pensando di tro-
varsi di fronte a persone alle quali il Padre rivela i propri disegni
come li ha rivelati a lui, comincia a parlare loro del suo destino
terreno, della passione e della morte in croce che lo attendono.
Pietro, allora, forte del ruolo che gli è stato da poco affidato, lo
prende in disparte e gli dice: «Dio non voglia, Signore; questo
non ti accadrà mai».
Gesù allora, vedendo che Pietro era stato illuminato dal
Padre su una parte della verità messianica, ma non su tutta,
prende da lui le distanze, perché avverte la tentazione a non
realizzare il programma di salvezza del Padre, ed esce con quella
frase, di fronte alla quale Pietro rimane fulminato: «Va’ dietro
408
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
409
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
410
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
411
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
412
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
413
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
414
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
415
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
416
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
417
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo
alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il
pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete
sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra
sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si
metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei
cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì
sono io in mezzo a loro». Mt 18,15-20
418
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
419
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
420
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
421
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
422
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
423
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
424
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
425
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
426
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
del fiume per affrontare il gigante Golia. Sono gli stessi che de-
vono raccogliere i genitori e tutti coloro che hanno il ruolo di
guida e di correzione, perché il peccato e i limiti personali sono
spesso un gigante Golia. Qualche anno fa ci è stato affidato il
compito di aiutare una comunità di famiglie in crisi a tirarsi
fuori dalla loro situazione. Abbiamo iniziato a parlare con tutti
i componenti della comunità, escludendo solo i piccoli perché
non rimanessero scandalizzati. Nell’ascolto sono venute fuori
cose incredibili, che ci hanno fatto toccare con mano come il
demonio possa distruggere anche le realtà più belle, utilizzando
l’unica arma che ha a sua disposizione: l’inclinazione dell’uo-
mo al peccato. Poiché le persone più compromesse erano pro-
prio i responsabili, non c’è stata altra soluzione che quella di
sciogliere la comunità, cercando di assicurare alle famiglie che
ne facevano parte una casa e un lavoro. Cosa che, con l’aiuto di
Dio, è stata resa possibile. All’inizio era una gran bella comu-
nità, ma con il tempo avevano lasciato cadere a terra i cinque
sassi necessari: preghiera, meditazione delle Sacre Scritture, eu-
caristia, confessione e digiuno.
427
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
428
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
429
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
430
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
431
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
432
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
433
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
434
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
435
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
436
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
437
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
per ciò che egli è: è colui che ha risposto ai veri quesiti della
nostra vita, che ha dato un senso ai nostri giorni e ci ha donato
una speranza eterna. Donaci, Signore, la capacità di ringraziarti
per tutto ciò che ci doni e di lodarti per ciò che sei!
Il salmo si conclude con una esortazione a benedire il Signo-
re perché «il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di genera-
zione in generazione». Noi ti benediciamo, Signore, perché sei
misericordioso, perdoni il nostro peccato e il segno di questo
perdono è la tua fedeltà. Tu sei un Dio fedele!
438
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
era tenebrosa per gli uni [gli Egiziani], mentre per gli altri [gli
Ebrei] illuminava la notte» (Es 14,20). Per chi si pone alla se-
quela del Signore, egli è la luce che illumina il mistero ed egli
stesso è il mistero da conoscere. Mi ricorda di quando da ra-
gazzo, nelle notti di luna crescente, andavo «a frega» con lo zio
Beppe, tra gli scogli del mare di Castiglioncello. Andare a frega
voleva dire andare a pescare, tenendo in una mano la fiocina
e nell’altra una lampada ad acetilene, per illuminare l’acqua
davanti a noi. Di fronte a quella luce i pesci rimanevano abba-
gliati, si fermavano e noi li potevamo prendere facilmente.
Lo stesso avviene con il mistero sempre fuggevole della vita:
illuminato dalla luce di Gesù Cristo, esso si ferma e si lascia
cogliere. Per chi non ha la lampada, però, il mondo è buio e in-
comprensibile, e il mistero sfugge. Alla sequela del Signore, pe-
rò, «la città non ha bisogno della luce del sole, né della luce del-
la luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello
[Gesù Cristo]» (Ap 21,23). È ciò che mi succedeva da ragazzo,
andando «a frega» con lo zio Beppe nelle notti d’estate.
439
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
440
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
441
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
442
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
443
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
pire la realtà nella quale vive e per potergli dare qualche sugge-
rimento per il futuro, perché a lui, in questo momento, manca
una famiglia con la quale confrontarsi. Non è facile vivere a
Castelvolturno, una città dominata dalla camorra, dove la pro-
stituzione e lo spaccio della droga sono attività terribilmente
diffuse e dove la maggioranza della popolazione è costituita da
extracomunitari clandestini. Sono queste le considerazioni da
fare per capire la risposta di Gesù a sua madre e ai suoi parenti,
ai quali vuole certamente bene, ma costituiscono il passato,
non il presente, e tanto meno il futuro.
444
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
445
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
446
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite
che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente
di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire
molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,
venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Lc 9,18-22
447
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
448
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
449
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
450
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
451
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
452
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome
e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù
gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Lc 9,46-50
453
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
tivo che la chiesa, per seguire le orme del Maestro, deve sem-
pre pensare al debole, al povero, all’indifeso e all’ultimo. Nella
nostra parrocchia estiva di Castiglioncello questo viene fatto
sistematicamente, ogni giorno ed è il motivo per cui l’amiamo.
454
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
455
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
456
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
457
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
458
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
459
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
può fare niente, come Gesù non ha potuto fare niente per le
città di Corazin e Betsaida. Sono dei cambiamenti storici irre-
versibili. Che, poi, il Signore li utilizzi per realizzare il piano di
salvezza universale, questo fa parte della sua divina sapienza e
della sua onnipotenza. La chiesa e anche noi, durante questa
nostra preghiera del mattino, dobbiamo solo pregare e avere fe-
de. «Abbiate coraggio – dice il Signore – io ho vinto il mondo!»
(Gv 16,33). Il piano di salvezza è inarrestabile, tutto il resto è
destinato a divenire polvere, che il tempo spazzerà via.
460
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
461
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
462
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
463
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
464
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
465
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
466
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
467
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
468
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
469
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
470
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
471
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
472
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
473
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo
di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né
ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la
loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono
diventati stolti… Rm 1,16-22
474
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
475
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
476
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
477
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete
aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella
Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse
per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio.
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura:
valete più di molti passeri!». Lc 12,1-7
478
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
479
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
480
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
481
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
482
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
483
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che
il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a
tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire
così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi… Il
servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito
secondo la sua volontà, riceverà molte percosse». Lc 12,39-47
484
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
485
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
486
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
487
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
488
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
489
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
490
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
491
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
492
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
493
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
494
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
495
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
496
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
497
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
498
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
499
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
500
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
501
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
502
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
503
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
504
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
505
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
506
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
507
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori:
ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Lc 16,9-15
508
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
509
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Oggi Paolo annuncia tre eventi che per noi cristiani costitu-
iscono tre verità assolute: «Gesù è morto e risorto», coloro che
sono morti nella fede sono «con lui», e che ci sarà una seconda
«venuta del Signore», alla fine dei tempi. La prima di queste
verità, già avvenuta, dà certezza alle altre due, per credere alle
quali dobbiamo compiere lo stesso cammino di fede di chi ha
assistito alla guarigione del paralitico: «Ora, perché sappiate che
il Figlio dell’uomo ha potere sulla terra di perdonare i peccati,
dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e
torna a casa tua» (Lc 5,24). La seconda verità, quella che i morti
nella fede sono in Dio insieme a Gesù Cristo, è per noi motivo
di grande consolazione: ci assicura che i nostri cari sono in pa-
radiso, nella comunione dei santi, e che quello sarà anche il no-
stro destino eterno. Della terza verità, che parla del ritorno del
Signore alla fine dei tempi, Paolo, non sapendo quando avver-
rà, immagina che sia prossima, ma in realtà è abbastanza lunga
a realizzarsi, dal momento che sono già trascorsi duemila anni e
chissà quanti ne dovranno ancora passare prima che si compia.
Per avere un’idea di questi tempi escatologici, bisogna pen-
sare alla marcia che ha compiuto il popolo di Israele nel de-
serto, prima di arrivare alla Terra Promessa: essa profetizza il
cammino che deve compiere l’umanità nell’arco della storia.
Se osserviamo su una cartina geografica il tracciato di quella
marcia, siamo colpiti dal fatto che gli ebrei erano giunti velo-
cemente nei pressi di quella terra che poi diventerà la Palestina,
ma si sono perduti di nuovo nel deserto, dove hanno girova-
gato per quarant’anni. Meditando il libro dell’Esodo, è facile
510
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
511
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
512
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
513
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
514
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in
mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete
vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete.
Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli.
Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo,
così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli
soffra molto e venga rifiutato da questa generazione». Lc 17,20-25
515
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
516
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
La necessità di pregare
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza
stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né
aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che
andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per
un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio
e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio,
le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E
il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio
non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso
di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia
prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla
terra?». Lc 18,1-8
517
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
518
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei
un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai
sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto
terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro…
avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei
ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha
i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza;
ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha”». Mt 25,14-29
519
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
520
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
521
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Dopo che Matteo si era alzato dal tavolo delle gabelle e ave-
va seguito Gesù, Zaccheo, che era il suo capo, avrà pensato che
si fosse trattato di una infatuazione momentanea e che di lì a
poco sarebbe tornato alla sua redditizia attività di pubblicano.
Poiché questo non era accaduto, egli si sarà chiesto cosa mai
avesse trovato Matteo in quel nuovo rabbì (maestro) che fosse
più interessante della ricchezza, e da quella domanda sarà forse
nato anche in lui il desiderio di conoscere Gesù. Oppure, come
nei nostri tempi è successo a Marcello Candia, si sarà accorto di
quanta poca felicità dia il denaro usato per se stesso e avrà deci-
522
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
523
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
“… Sapevi che sono un uomo severo… perché allora non hai consegnato il
mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”.
Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne
ha dieci”». Lc 19,12-24
524
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
525
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
526
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
527
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
528
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice
trabocca. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia
vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. Sal 22
529
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
530
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
531
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
532
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
533
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini
moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio
dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando
cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché
la vostra liberazione è vicina». Lc 21,20-28
534
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
535
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
536
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
537
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
SOLennità
e feste
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
540
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
541
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e
gloria del tuo popolo, Israele»… Simeone li benedisse e a Maria, sua
madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in
Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà
l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche
una profetessa, Anna… aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava
mai dal tempio… Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a
lodare Dio. Lc 2,22-38
543
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
544
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
545
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
546
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
547
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
548
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
549
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
550
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
551
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
552
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
553
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
555
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
556
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
557
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
558
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
559
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
560
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
561
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
562
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
563
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
564
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli,
nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non
finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto. Dn 7,9-10.13-14
565
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
566
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
567
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
568
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
569
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
570
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
571
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
572
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
573
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua
proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Fil 2,5-11
574
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
575
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
576
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
577
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una
corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il
travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un
enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna… Il drago si
pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da
divorare il bambino appena lo avesse partorito» (Ap 12,1-4).
In questa visione giovannea, la donna rappresenta simbo-
licamente sia la Madonna che ha fatto nascere Gesù Cristo in
questo mondo, sia la chiesa che ha ricevuto il mandato di semi-
narlo e farlo crescere nel cuore degli uomini. L’enorme drago
che si pone davanti alla donna è il simbolo di Satana che, dopo
aver fatto di tutto per impedirne la nascita a Betlemme, com-
batte a ché il Signore non nasca nel cuore dell’uomo. La situa-
zione della donna incinta, simbolo della massima debolezza,
di fronte al grande drago rosso, sembrerebbe tragica. Anche ai
giorni nostri, se guardiamo gli eventi della terra, parrebbe che il
demonio avesse spesso il sopravvento: ingiustizie, guerre, odio,
persecuzioni, terremoti, alluvioni, devastazioni. Però non è così,
perché il brano di oggi annuncia che le battaglie si combattono
in terra, ma si vincono in cielo. È un incoraggiante messaggio
di salvezza: «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i
suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva
insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto
per loro in cielo». In questa rivelazione è radicata la speranza
cristiana di poter resistere alle tentazioni qui sulla terra e di
poter essere accolti dalla misericordia del Signore nell’eternità.
578
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
579
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
580
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Quando, alla fine dei tempi, saranno aperti i libri della vita e
della storia, voi – scriveva Paolo ai fratelli di Tessalonica, che si
erano convertiti in seguito alla sua predicazione – siete la nostra
corona: «Infatti chi, se non proprio voi, è la nostra speranza, la
nostra gioia e la corona di cui vantarci davanti al Signore nostro
Gesù, nel momento della sua venuta?» (1Ts 2,19). «Voi – scrive
oggi Paolo ai fratelli di Efeso – non siete più stranieri né ospiti,
ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio [nel regno dei
cieli], edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti,
avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù».
La gioia di Paolo, quando scrive alle comunità da lui fon-
date su tutto il bacino del Mediterraneo, sarà la nostra stessa
gioia, se anche una sola persona sarà giunta alla fede in seguito
alla nostra testimonianza. Non esiste felicità più grande. Ab-
biamo il nostro peccato, contro il quale ogni giorno dobbiamo
combattere e che ci porteremo fino alla fine, ma quella persona
costituirà la nostra corona e il motivo per il quale, con un colpo
di spugna, tutti i nostri debiti saranno rimessi e noi ci potremo
sedere a tavola con i santi nel banchetto celeste. Ci siederemo,
mangeremo, faremo festa e, alla fine dei tempi, il Signore si
alzerà, verranno stappate le bottiglie di champagne e brindere-
mo insieme a lui alla felice conclusione della storia del mondo.
Tuttavia non è per partecipare a quel pranzo che noi, oggi,
annunciamo il vangelo: è perché non possiamo farne a meno, è
per la gioia nostra, che è solo una piccola caparra di quella che
proveremo durante il banchetto celeste.
Abbiamo capito che oggi dovevamo meditare questo argo-
mento quando, all’inizio della preghiera, abbiamo erronea-
mente aperto la Bibbia al capitolo 2 della Prima lettera ai Tes-
581
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
582
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
583
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
584
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a
terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori
di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del
Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo
zelo per la tua casa mi divorerà. Allora i Giudei presero la parola e gli
dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù:
«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero
allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu
in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Gv 2,13-21
585
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
586
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
587
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
588
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
SIGLE E INDICI
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Sigle bibliche
Ab Abacuc Gdc Giudici
Abd Abdia Gdt Giuditta
Ag Aggeo Is Isaia
Am Amos Lam Lamentazioni
Ap Apocalisse Lv Levitico
At Atti degli Apostoli Lc Luca
Bar Baruc 1Mac Maccabei (I Libro)
Ct Cantico dei Cantici 2Mac Maccabei (II Libro)
Col Colossesi Ml Malachia
1Cor Corinzi (I Lettera) Mc Marco
2Cor Corinzi (II Lettera) Mt Matteo
1Cr Cronache (I Libro) Mic Michea
2Cr Cronache (II Libro) Na Naum
Dn Daniele Ne Neemia
Dt Deuteronomio Nm Numeri
Eb Ebrei Os Osea
1Pt Pietro (I Lettera)
Ef Efesini
2Pt Pietro (II Lettera)
Esd Esdra
Pro Proverbi
Es Esodo
Qo Qoèlet (Ecclesiaste)
Est Ester
1Re Re (I Libro)
Ez Ezechiele 2Re Re (II Libro)
Fm Filemone Rm Romani
Fil Filippesi Rt Rut
Gal Galati Sal Salmi
Gn Genesi 1Sam Samuele (I Libro)
Ger Geremia 2Sam Samuele (II Libro)
Gc Giacomo Sap Sapienza
Gb Giobbe Sir Siracide (Ecclesiastico)
Gl Gioele Sof Sofonia
Gio Giona 1Ts Tessalonicesi (I Lettera)
Gs Giosuè 2Ts Tessalonicesi (II Lettera)
Gv Giovanni (Vangelo) 1Tm Timoteo (I Lettera)
1Gv Giovanni (I Lettera) 2Tm Timoteo (II Lettera)
2Gv Giovanni (II Lettera) Tt Tito
3Gv Giovanni (III Lettera) Tb Tobia
Gd Giuda Zc Zaccaria
590
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
591
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
592
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
593
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
594
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
Indice generale
Presentazione Genesi del libro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Tabella annuale delle celebrazioni mobili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Introduzione La pedagogia di Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
TEMPO DI AVVENTO
I settimana di Avvento
Domenica La fine dei giorni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Lunedì La fede del centurione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Martedì Dio abita nell’uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Mercoledì Nel deserto si con-divide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Giovedì Convertirsi nei fatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Venerdì I primi annunciatori del vangelo.. . . . . . . . . . . . . 20
Sabato La strategia di Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
II settimana di Avvento
Domenica Vivere da convertiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Lunedì I tempi messianici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
Martedì Dio e l’uomo nella Bibbia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Mercoledì (1) La preghiera del cuore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Mercoledì (2) Il Signore guida i suoi servi . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
Giovedì I privilegi del Regno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Venerdì Il vangelo della gioia e della pace . . . . . . . . . . . . . 30
Sabato L’attuale battaglia sui valori . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
III settimana di Avvento
Domenica La fede è ricordo e attesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Lunedì L’autorità e la libertà di Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . 33
Martedì Salvati dalla misericordia del Signore . . . . . . . . . . 34
Mercoledì La forza della preghiera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
Giovedì Lo stile dell’apostolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
Venerdì La fede arde e risplende . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
IV settimana di Avvento
Domenica Giuseppe, padre di Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
17 dicembre La storia della salvezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
18 dicembre Dio è un gran signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
19 dicembre Gli angeli e i bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
20 dicembre Il matrimonio tra cielo e terra . . . . . . . . . . . . . . . 45
21 dicembre L’aborto è un omicidio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
22 dicembre La preghiera del Magnificat . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
23 dicembre Richieste e ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
24 dicembre Il senso vero del Natale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
595
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
TEMPO DI NATALE
25 dicembre Il Natale tra i barboni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
I dom. dopo Natale: Santa Famiglia Ascolto e libertà . . . . . . . . 53
26 dicembre: Santo Stefano Il martirio di santo Stefano . . . . . . 54
27 dicembre San Giovanni apostolo ed evangelista
Il mistero dell’amore di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
28 dicembre Santi Innocenti martiri
L’eterna lotta tra bene e male . . . . . . . . . . . . . . . . 57
29 dicembre Lo Spirito soffia sulla chiesa . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
30 dicembre Al servizio del tempio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
31 dicembre Gesù Cristo, luce vera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
1 gennaio: Maria Madre di Dio .La festa di Maria Santissima 62
II Domenica dopo Natale
La creazione, atto d’amore di Dio . . . . . . . . . . . . 63
2 gennaio Lo spirito del missionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
3 gennaio Io non lo conoscevo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
4 gennaio Giovanni il Battista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
5 gennaio I primi discepoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
6 gennaio L’Epifania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
7 gennaio L’annuncio è: «Convertitevi!» . . . . . . . . . . . . . . . . 71
8 gennaio I nostri pani e i nostri pesci . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
9 gennaio La vita è un miracolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74
10 gennaio Alzarsi e annunciare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
11 gennaio Il mistero del peccato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
12 gennaio La vera umiltà è nobiltà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
I dom. del Tempo Ord.: Battesimo del Signore . . . . La vita donata 79
TEMPO DI QUARESIMA
Mercoledì delle Ceneri : Testimonianza, non ostentazione . . . . . 82
Giovedì dopo le Ceneri : Perdere per vincere . . . . . . . . . . . . . . . . 83
Venerdì dopo le Ceneri : Il digiuno sociale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
Sabato dopo le Ceneri : Gesù è venuto per i peccatori . . . . . . . 85
I settimana di Quaresima
Domenica Il peccato e la grazia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
Lunedì La fede e le opere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
Martedì Il Padre nostro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
Mercoledì Il segno di Giona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
Giovedì Il Signore ci ascolta sempre . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
Venerdì Il perdono, vera giustizia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
Sabato Perdonare è convertirsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94
596
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
II settimana di Quaresima
Domenica Alzatevi e non temete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Lunedì La misericordia di Livia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97
Martedì Il Signore è l’unico Maestro . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
Mercoledì La dinamica della salvezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99
Giovedì Ricchezza e povertà, oggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
Venerdì Il piano di salvezza del Signore . . . . . . . . . . . . . . 101
Sabato Grandezza e mediocrità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
III settimana di Quaresima
Domenica L’incontro con il Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
Lunedì La fede è sapienza e potenza . . . . . . . . . . . . . . . . 105
Martedì Il perdono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
Mercoledì La legge e la libertà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
Giovedì Il mondo è una prigione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
Venerdì Il Signore Dio tuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110
Sabato Il fariseo e il pubblicano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111
IV settimana di Quaresima
Domenica La luce della fede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112
Lunedì La preghiera di intercessione . . . . . . . . . . . . . . . . 114
Martedì La carità è generosità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115
Mercoledì Dio opera sempre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116
Giovedì Le testimonianze su Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
Venerdì L’umanità di Cristo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
Sabato Gesù è il Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120
V settimana di Quaresima
Domenica La nostra risurrezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
Lunedì Il perdono guarisce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
Martedì I tempi forti della fede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Mercoledì La verità ci rende liberi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
Giovedì La morte è solo apparenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127
Venerdì Voi sarete dèi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
Sabato Uscire dal bunker . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
Settimana santa
Domenica delle Palme : Vivere da risorti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
Lunedì La cena di Betania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132
Martedì La notte della storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
Mercoledì Pasqua, tempo di conversione . . . . . . . . . . . . . . . . 134
597
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
598
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
TEMPO ORDINARIO
I settimana
Lunedì La vita nuova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
Martedì Una parola libera e una vita libera . . . . . . . . . . . . 211
Mercoledì I nonni in famiglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212
Giovedì Gli emarginati ci salveranno . . . . . . . . . . . . . . . . . 214
Venerdì Dio ci salva di persona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215
Sabato Gesù e il perbenismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 216
II settimana
Domenica Gesù di Nazaret, l’agnello di Dio . . . . . . . . . . . . . 217
Lunedì La festa messianica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218
Martedì Il sabato è per l’uomo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220
Mercoledì La maledizione della legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . 221
599
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
600
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
VII settimana
Domenica L’uomo è tempio di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265
Lunedì L’esorcismo quotidiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266
Martedì L’idea fissa della carriera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267
Mercoledì La centralità di Cristo nella chiesa . . . . . . . . . . . . 268
Giovedì Esigenze della sequela . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270
Venerdì Il matrimonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
Sabato Gesù e i bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 273
VIII settimana
Domenica La vera ricchezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274
Lunedì Il giovane ricco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 275
Martedì La nuova economia del vangelo . . . . . . . . . . . . . . 276
Mercoledì Il servizio e la missione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 278
Giovedì Il cieco di Gerico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279
Venerdì Il Signore chiede frutti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 280
Sabato Il compromesso tra servizio e privilegi . . . . . . . . . 281
IX settimana
Domenica L’amore supera la legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283
Lunedì La fedeltà di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 284
Martedì La chiesa e lo stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285
Mercoledì La risurrezione dei morti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286
Giovedì Gesù e lo scriba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 288
Venerdì Il vero scandalo della fede . . . . . . . . . . . . . . . . . . 289
Sabato Giocarci nella fede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290
X settimana
Domenica Misericordia e non sacrificio . . . . . . . . . . . . . . . . . 291
Lunedì Le beatitudini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293
Martedì La preghiera familiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 294
Mercoledì Pregare è libertà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295
Giovedì La vita nel regno dei cieli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 296
Venerdì L’adulterio e il divorzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297
Sabato Parlare per immagini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 299
XI settimana
Domenica La gratuità del Regno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300
Lunedì La forza della mitezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 301
Martedì Amare i propri nemici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302
Mercoledì L’apparenza non inganna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303
Giovedì (d) La gelosia, segno di immaturità . . . . . . . . . . . . . . 304
Giovedì (p) Meditiamo il Padre nostro . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306
Venerdì Una riflessione necessaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307
Sabato La fede nella Provvidenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308
601
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
XII settimana
Domenica Non abbiate paura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 309
Lunedì Perché non dobbiamo giudicare . . . . . . . . . . . . . . 311
Martedì Dio, noi e il prossimo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 312
Mercoledì Le parole e le opere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313
Giovedì Non basta dire: Signore, Signore! . . . . . . . . . . . . . 314
Venerdì Ringiovanire la fede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316
Sabato (d) La fedeltà del Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 317
Sabato (p) I centurioni e il nostro autista . . . . . . . . . . . . . . . 318
XIII settimana
Domenica Accogliere il Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319
Lunedì Che cosa vuoi Signore? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 321
Martedì La tempesta sedata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 322
Mercoledì La vita alla luce del sole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323
Giovedì (d) Il miracolo di ogni riconciliazione . . . . . . . . . . . . 324
Giovedì (p) Sul monte il Signore si fa vedere . . . . . . . . . . . . . 326
Venerdì Inno alla convivialità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327
Sabato Vino nuovo in otri nuovi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328
XIV settimana
Domenica L’intelligenza dei semplici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329
Lunedì La fede di Giairo e della emorroissa . . . . . . . . . . 330
Martedì La messe è molta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 332
Mercoledì L’ascolto del Signore e la missione . . . . . . . . . . . . 333
Giovedì Il vangelo vissuto alla lettera . . . . . . . . . . . . . . . . 334
Venerdì Il momento della testimonianza . . . . . . . . . . . . . . 335
Sabato La continua creazione di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . 337
XV settimana
Domenica Crescere ascoltando la Parola . . . . . . . . . . . . . . . . 338
Lunedì La pace familiare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339
Martedì Il nostro paganesimo di ritorno . . . . . . . . . . . . . . 340
Mercoledì Il vangelo rivelato ai piccoli . . . . . . . . . . . . . . . . . 342
Giovedì Tempo di vacanza e di riposo . . . . . . . . . . . . . . . 343
Venerdì Gesù Cristo, il liberatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344
Sabato È Cristo, in noi, ad amare . . . . . . . . . . . . . . . . . . 345
XVI settimana
Domenica Pazienza, amore e perdono . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347
Lunedì Testimoni della gioia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 348
Martedì Attenzione al buonsenso! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 349
Mercoledì (d) La saggezza del contadino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 350
Mercoledì (p) Mosè, modello per i genitori . . . . . . . . . . . . . . . . 352
602
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
603
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
XXI settimana
Domenica La sapienza rivelata ai semplici . . . . . . . . . . . . . . . 398
Lunedì (d) Guai a voi, ipocriti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 399
Lunedì (p) Paolo ringrazia i tessalonicesi . . . . . . . . . . . . . . . . 401
Martedì L’ipocrisia rende ciechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 402
Mercoledì Il segreto della giovinezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 403
Giovedì La vigilanza cristiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 404
Venerdì Il senso della vigilanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405
Sabato I talenti ricevuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 407
XXII settimana
Domenica Scandali inconsapevoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 408
Lunedì Pregare per capire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 409
Martedì Il cammino di liberazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 410
Mercoledì La suocera di Pietro e la nonna Betta . . . . . . . . . 412
Giovedì Andare al largo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 413
Venerdì La festa e il digiuno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 414
Sabato (d) La liberazione integrale dell’uomo . . . . . . . . . . . . 415
Sabato (p) L’astrologia e il fatalismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 416
XXIII settimana
Domenica Le sberle pedagogiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 417
Lunedì (d) Il nostro perbenismo è spazzatura . . . . . . . . . . . . 419
Lunedì (p) Il mistero rivelato a Paolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420
Martedì (d) È Cristo l’unico Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421
Martedì (p) La struttura della chiesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422
Mercoledì Le beatitudini sociali di Luca . . . . . . . . . . . . . . . . 424
Giovedì La sorgente della vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 425
Venerdì I cinque sassi dei genitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426
Sabato Le due case . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427
XXIV settimana
Domenica Vivere per il Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 428
Lunedì (d) Vangelo senza frontiere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429
Lunedì (p) Preghiera per i governanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 431
Martedì I miracoli nel vangelo e nella vita . . . . . . . . . . . . 432
Mercoledì L’autodifesa dagli altri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433
Giovedì La guarigione interiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 434
Venerdì Il Signore ha bisogno di tutti . . . . . . . . . . . . . . . . 436
Sabato (d) Rendere grazie a Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437
Sabato (p) Gesù Cristo illumina il mistero . . . . . . . . . . . . . . 438
XXV settimana
Domenica Il giusto salario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 439
Lunedì Il candelabro della croce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 440
Lunedì (d) La gioia dei reduci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 442
604
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
605
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
XXX settimana
Domenica L’amore per Dio e per il prossimo . . . . . . . . . . . . 488
Lunedì (d) La festa del settimo giorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . 489
Lunedì (p) Il corpo e lo spirito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 491
Martedì Crescere insieme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 492
Mercoledì Le due porte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 493
Giovedì (d) I doni di Dio sono irrevocabili . . . . . . . . . . . . . . 494
Giovedì (p) L’amore di Cristo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495
Venerdì La guarigione dell’idropico . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497
Sabato Essere protagonisti nel servizio . . . . . . . . . . . . . . . 498
XXXI settimana
Domenica L’indipendenza economica dei genitori . . . . . . . . . 499
Lunedì (d) Far festa con i poveri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 500
Lunedì (p) La chiesa salverà gli ebrei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 501
Martedì Siamo tutti missionari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503
Mercoledì Come seguire Gesù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 504
Giovedì Quando i figli si perdono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 505
Venerdì Elogio della scaltrezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506
Sabato (d) Il denaro e il sesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507
Sabato (p) Il sorriso e la lode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 509
XXXII settimana
Domenica La seconda venuta del Signore . . . . . . . . . . . . . . . 510
Lunedì La fede al quadrato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 511
Martedì Siamo servi inutili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 512
Mercoledì Dai miracoli alla conversione . . . . . . . . . . . . . . . . 513
Giovedì Il regno di Dio è già qui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 514
Venerdì È tempo di vigilanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 516
Sabato La necessità di pregare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 517
XXXIII settimana
Domenica La parabola dei talenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 518
Lunedì (d) Il Pellegrino russo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 520
Lunedì (p) Principio di reciprocità oggi . . . . . . . . . . . . . . . . . 521
Martedì Essere dei sicomori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 522
Mercoledì Dove trafficare i talenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 523
Giovedì Il demonio distrugge sempre . . . . . . . . . . . . . . . . 525
Venerdì I mercanti nel tempio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 526
Sabato Destinati all’eternità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527
XXXIV settimana
Domenica : Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
Il Signore è il mio pastore . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528
Lunedì L’insegnamento della vedova . . . . . . . . . . . . . . . . . 530
606
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
SOlennità e feste
Gennaio 25 Conversione di San Paolo apostolo . . . . . . . . . . . . . . 540
26 Santi Tito e Timoteo La potenza dell’agnello . . . . 541
Febbraio 2 Presentazione del Signore La Candelora . . . . . . . . 542
14 Santi Cirillo e Metodio Evangelizzare ieri e oggi . 543
22 Cattedra di San Pietro Chi è Gesù per Pietro . . . 545
Marzo 19 San Giuseppe San Giuseppe, nostro protettore . . 546
25 Annunciazione L’alleanza di Dio con l’uomo . . . 547
Aprile 25 San Marco evangelista Il grande mandato . . . . . . 548
29 Santa Caterina da Siena Morire per vivere . . . . . 549
Maggio 3 Ss. Filippo e Giacomo La via, la verità e la vita . . 551
14 San Mattia apostolo Amicizia e comunicazione . . 552
31 Visitazione della B. V. Maria La Visitazione . . . . 553
Cuore di Gesù Lo Spirito Santo rivela il mistero . 554
Giugno 24 Natività del Battista Lo spirito di Giovanni Battista 556
29 Ss.Pietro e Paolo apostoli Amore per il Signore . . 557
Luglio 3 San Tommaso apostolo La beatitudine della chiesa 558
11 San Benedetto Le frasi di Gesù dalla croce . . . . . 559
22 Santa Maria Maddalena La purezza di Maria M. 560
23 Santa Brigida Mamma Carolina . . . . . . . . . . . . . 562
25 San Giacomo apostolo La forza dello Spirito . . . . 563
Agosto 6 Trasfiguraz. del Signore Il progetto e il servizio . . 564
9 S. Teresa Benedetta d. Croce Dove stiamo andando 566
10 San Lorenzo La matematica celeste . . . . . . . . . . . 567
15 Assunzione di Maria Maria, modello di educatrice 568
24 San Bartolomeo ap. La chiamata del Signore . . . . 570
29 Martirio del Battista Il volto del missionario . . . 571
Settembre 8 Natività della B.V. Maria La natività di Maria . . 572
14 Esaltazione d. Croce I sentimenti di Cristo Gesù 573
15 B.V. Maria Addolorata L’adorazione della croce . 575
607
Roberto Calcagnini - ighor140667@libero.it - 19/12/2010
SIGLE E INDICI