Emendamento Di Pietro per abolire le province e risparmiare
miliardi. Contrario il governo, ma anche il Pd. Bravi compagniy(7HC0D7*KSTKKQ(
Mercoledì 6 luglio 2011 – Anno 3 – n° 159
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
ADESSO PAGA
Berlusconi, preso con le mani nel sacco del “frodo Mondadori”, è costretto
alla marcia indietro dopo i ceffoni del Colle, lo scontro con Tremonti e l’irritazione
della Lega. Fallisce il tentativo di bloccare il risarcimento a De Benedetti
Silvio Salò
di Antonio Padellaro
dc
ella Salò di Berlusconi i ge-
N rarchi fanno a gara nel
compiacere le mattane
del duce declinante e non
c’è neppure una Claretta Petacci
che lo aiuti (gratis) a non farsi
troppo del male. La farsa del co-
dicillo che doveva, oplà, rinviare
alle calende greche il maxi-risar-
cimento a De Benedetti non ha re-
sistito all’onda d’urto del ridicolo,
sentimento che, più dello scon-
certo o dell’indignazione, accom-
pagna la fine dei potenti. Napo-
litano non ha avuto bisogno di ri-
spedirgli indietro la legge truffa,
perché l’ha ritirata lui gridando “è
un’ingiustizia”, come i bambini (o
i vecchietti) a cui negano il gelato
e battono i piedi. Resta da capire a
che gioco sta giocando l’ancora
incredulo segretario pdl Alfano
che, appena annunciato “il parti-
to degli onesti” tra omeriche risa-
te, si è subito dedicato (dicono i
retroscena) a cucinare tutto solo
la disonesta polpetta Mondadori.
È possibile che la disciplina del si-
gnorsì abbia a tal punto obnubi-
lato un ministro che di norme pa-
lesemente demenziali dovrebbe
capirne qualcosa? O dietro la fa-
vola dei servi sciocchi si nascon-
dono i traffici dei servi furbi, con-
vinti che più il capo si mostra inaf-
fidabile più spazi si apriranno per
loro? Ma forse è sbagliato cercare
del metodo nella sconnessione
delle menti, come dimostra il ti-
tolo di Libero (“Silvio fa fesso De
Benedetti”), spiritoso come una
barzelletta a un funerale. Il guaio è
che l’agonia di regime rischia di
trascinarsi e di trascinare il Paese
in casini peggiori. L’Europa ci ve-
de come un pericolo e davanti ai
trucchi e trucchetti della mano-
vra finanziaria (il Quirinale ne
avrebbe scovati un’altra mezza
dozzina) le agenzie di rating po-
trebbero declassarci per manife-
sta incapacità del premier e del
suo degno governo. E che l’ultima
fermata prima della Grecia si chia-
mi Tremonti (il ministro che non
parla, non vede e non sente) non
è certo più rassicurante, visto che
comunque la finta Finanziaria l’ha
firmata lui. Berlusconi è bollito,
ma fa ancora comodo a troppi.
Udi Bruno Tinti
AD PERSONAM
E CONTRA
AZIENDAS
Npunto,elBerlusconi
ritirare la norma truffaldina
ha voluto tenere il
affermando trattarsi di co-
sa buona e giusta. Non è così e pro-
vo a spiegare perché la sospensio-
ne obbligatoria dell’esecuzione
delle sentenze di condanna è una
cosa demenziale. pag. 18 z
Udi Vittorio Malagutti
L’ULTIMO
REGALO
A MEDIOLANUM
vostri sudati risparmi am-
Imigliaia
montano a poche decine di
di euro o magari anche
meno? Non siete speculatori, la
Borsa vi mette ansia e l’investi-
mento più rischioso che riusci-
te a tollerare è quello nei vecchi
Bot, Cct o Btp? pag. 4 z
STAMPA ASSISTITA x Indagine a Roma sui finanziamenti ai giornali degli Angelucci
Libero, 20 milioni addio
È finita la grande abbuffata
di contributi pubblici. Palazzo
Chigi taglia i fondi per l’editoria:
anche per “Il Riformista”
e il “Roma” di Bocchino si apre
un buco nel bilancio Lillo pag. 7 z
ncinema Palazzo
(FOTO DLM)
“Noi occupanti
siamo in regola,
Capezzone no”
Sabina Guzzanti pag. 14z
npaura in viale Mazzini
Il palazzo della Rai
è pieno di amianto,
dipendenti a rischio
Ferrucci pag. 7z
Udi Marco Onado
LA FRANCIA
NON SALVA
LA GRECIA
al cilindro delle banche
Dl’improvviso
francesi è spuntata al-
una soluzione
apparentemente efficace,
per il problema del debito
greco, ovviamente con un
accattivante nome inglese: il
rollover. pag. 11 z
www.ilfattoquotidiano.it
Silvio Berlusconi
in un fotomontaggio
(FOTO LAPRESSE)
CATTIVERIE
Presidio No Tav anche davanti
alla sede del Pd di Torino.
I manifestanti avevano
sbagliato tunnel
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Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Pallonari e pallisti
di Marco Travaglio
iccome gli italiani sono un popolo di pallonari e i
S tre quarti dei giornalisti una manica di pallisti, ci
voleva Calciopoli per far capire che la
prescrizione e l’assoluzione sono cose opposte.
Cos’è accaduto? Che il pm sportivo Palazzi ha chiuso le
indagini sulle intercettazioni di Calciopoli relative
all’Inter e ha sostenuto che, telefonando ai designatori
arbitrali, l’Inter di Moratti e Facchetti ha violato l’art. 1
(“slealtà sportiva”) e l’art. 6 (“illecito sportivo”), ma non
può essere punita perché è tutto prescritto. A meno
che, si capisce, l’Inter non rinunci alla prescrizione.
Palazzi equipara l’Inter agli altri club puniti per
Calciopoli: Fiorentina, Lazio e Milan. Tutti tranne uno: la
Juventus di Moggi e Giraudo, protagonista di fatti “di
differente gravità, protrazione e invasività”, dunque
fuori concorso e giustamente retrocessa in Serie B e
privata di due scudetti. Però il pm sportivo ricorda che
la sua tesi accusatoria contro Milan, Fiorentina, Lazio e
ora Inter è già stata sconfessata dalla Corte federale,
secondo cui non basta telefonare ai designatori per
commettere illecito: occorre che le pressioni arrivino
agli arbitri e li condizionino. La qual cosa Palazzi non è
riuscito a provare per nessun club, eccetto la Juve.
Dunque è verosimile che, anche se l’Inter rinunciasse
alla prescrizione, verrebbe assolta o privata di qualche
punto. E, siccome le presunte pressioni interiste non
sortirono effetti e ai tempi della Triade Bianconera
l’Inter perdeva campionati truccati, nessuno scudetto
deve passare di mano. Ciò detto, sarebbe un bel gesto
da parte di Moratti rinunciare alla prescrizione per farsi
giudicare nel merito. Così potrà finalmente difendersi
nel processo sportivo (penalmente, gli inquirenti
napoletani hanno già ritenuto che non c’è nulla di
rilevante). Già, perché finora hanno parlato solo Palazzi
e Moggi con la sua corte di avvocati e giornalisti à la
car te. Se poi l’Inter fosse assolta, non resterebbe
alcun’ombra nella sua storia, se non quella di aver
tentato di difendersi dalla Cupola per vie traverse
anziché con una pubblica denuncia. Ma, per invitare
l’Inter a rinunciare alla prescrizione, come sempre deve
fare chi non ha nulla da temere ed è raggiunto da
sospetti infamanti, bisogna avere le carte in regola. Cioè
farlo sempre. Tanto più per politici coinvolti in processi
penali. Quando la Cassazione accertò che Andreotti era
stato mafioso fino al 1980, reato “commesso” ma
prescritto, tutti i grandi giornali e tg, anche “de sinistra”,
titolarono “assolto”. Idem i servi di B. quando le sei
volte che il padrone la fece franca per prescrizione. Due
fra i giornalisti più attivi nel gabellare le prescrizioni per
assoluzioni sono Giuliano Ferrara e Pigi Battista. Grande
è stato dunque lo stupore dei lettori del Corriere nel
leggere l’intemerata all’Inter di un certo Battista,
probabilmente un omonimo, che in veste di “juventino”
reclama “la restituzione motu proprio dello scudetto
usurpato”, perché “con la prescrizione crolla la pretesa
dell’Inter di incarnare ‘la squadra degli onesti’”. Intanto
il Foglio di Ferrara sostiene che “crolla il castello di
accuse di Calciopoli”: nessuna “cupola” Moggi, nel
calcio “come nell’era Craxi si viveva in un sistema
condiviso”. Ora, basta leggere le telefonate di Moggi e
Giraudo per notare l’abissale differenza con quelle di
Facchetti e Moratti. Ma, anche se fosse vero che l’Inter
faceva le stesse cose della Juve, non crollerebbe nulla,
semmai si aggiungerebbe un’architrave alla Cupola: 1
ladro più 1 ladro fa 2 ladri, non 0 ladri. Anche Moggi e la
Juve, tornati amorevolmente insieme, sfidano l’Inter a
rinunciare alla prescrizione. Peccato che la Juve di
Moggi, Giraudo e Agricola si sia salvata in Cassazione nel
processo del doping proprio grazie alla prescrizione.
Chissà se fa ancora in tempo a rinunciarvi, e se le
conviene: negli anni del doping vinse tre scudetti, una
Champions, due Supercoppe italiane, una Supercoppa
europea e un’Intercontinentale. Non vorremmo che
Pigi ne chieda la restituzione. Motu proprio.
pagina 2

S
FRODO MONDADORI

abato dovrebbe essere il giorno
La sentenza comprata della verità. Il giorno atteso da
molti anni. Sabato dovrebbe
arrivare la sentenza d’Appello del tribunale
dal Biscione e l’incubo civile di Milano: in primo grado B. e
Fininvest – nel 2009 – erano stati
condannati a risarcire 750 milioni di euro
del 750 milioni alla Cir la Cir di De Benedetti. Un salasso.
“Una rapina a mano armata” l’ha bollata
il premier. Un’ossessione per cui gli sfoghi
sono continui. Da quelli al telefono con
Innocenzi nelle intercettazioni del Tranigate
(“È una cosa pazzesca... ”) a quelli con i
fedelissimi ai funerali dell’ex senatore
Romano Comincioli (“Ma dove li trovo i
soldi se i giudici ci condannano?”).
La vicenda è quella del cosiddetto Lodo
Mondadori. Nel 1991 la Corte d’Appello
annulla il lodo arbitrale e sfila il primo
gruppo editoriale italiano al’Ingegnere
a favore di B. La sentenza è comprata.
Il corruttore si chiama Cesare Previti che,
assieme agli avvocati Attilio Pacifico
e Giovanni Acampora, pagò il giudice

Sospensione 1 e i 750 milioni di euro Sospensione 2 viato al Quirinale – do-

in caso di condanna ci-
Primo grado: vile in Appello. La pri-
ma recitava: “All’artico-
soglia a 10 milioni lo 283, dopo il primo
comma è inserito il se-
po il secondo periodo è
Secondo grado: inserito il seguente: ‘La
sospensione prevista dal
soglia a 20 milioni presente comma è in
ogni caso concessa per

E rano due le modifi-

che apportate al co-
dice di procedura civile
per permettere alla
Mondadori di Silvio
Berlusconi di evitare di
dover pagare alla Cir di
Carlo De Benedetti una
cifra oscillante tra i 500
guente: ‘La sospensio-
ne prevista dal comma
che precede è in ogni
caso concessa per con-
danne di ammontare
superiore a dieci milio-
ni di euro se la parte
istante presta idonea
cauzione’”.
L a seconda norma,
contenuta nel docu-
mento della Finanzia-
ria, poi “alleggerito” dei
due articoli, puntava in-
vece alla modifica del-
l’articolo 373 del codice
civile. “Al primo comma
– è scritto nel testo in-
condanne di ammontare
superiore a 20 milioni di
euro se la parte istante
presta idonea cauzio-
ne’”.
Tra queste appare evi-
dente come vi rientri
quella riguardante la
causa Mondadori-Cir.

SBERLA IN CONTANTI
B. si rimangia la salva-Fininvest: dovrà pagare
Manovra, il Quirinale insiste: altri chiarimenti
di Eduardo Di Blasi dove una sentenza sbagliata 500 milioni di euro alla Cir di Sarà dunque anche una “ver- l’Economia Giulio Tremonti dosso a Berlusconi, infatti, è
può creare gravissimi pro- Carlo De Benedetti. gognosa montatura”, ma la cancellare ieri mattina l’an- ancora il Quirinale a rendere
a nota della Presidenza blemi alle imprese e ai cit- Il premier ostenta una tran- velocità con cui il governo si

L
del Consiglio dei mini-
stri arriva alle cinque
del pomeriggio ed è
una resa astiosa da parte del-
l’inquilino di Palazzo Chigi.
Nel ritirare il provvedimen-
to salva-Fininvest che conge-
la i risarcimenti fino al giu-
dizio della Cassazione per le
cause civili che vedono uno
dei contendenti dover sbor-
sare cifre sopra i 20 milioni
di euro, Silvio Berlusconi
tenta una difesa a cui non
credono nemmeno i suoi:
“Si tratta di una norma non
solo giusta ma doverosa spe-
cie in un momento di crisi
Salta la norma
tadini”. Il testo del messag-
gio, pubblicato anche sulla
home page del sito di Palaz-
zo Chigi, parla di “nuova cro-
ciata” delle opposizioni che
avrebbero impropriamento
accostato una norma utile a
tutti alla vertenza Cir-Finin-
vest.
IL TESTO È STATO inse-
rito in Finanziaria da una
“manina” ancora da identifi-
care: nessuno dei ministri ha
voluto prendersene carico
nei due giorni in cui il prov-
vedimento è rimasto in ballo
tra governo e Presidenza del-
la Repubblica. I leghisti Ma-
roni, Bossi e Calderoli dicono
di non averla mai letta. An-
quillità che di certo non ha. Il
tribunale, a Milano, afferma
nella nota, gli darà ragione,
nonostante sia ormai Cassa-
zione la sentenza penale dal-
la quale quella civile dovreb-
be discendere: vale a dire la
provata corruzione del giudi-
ce Vittorio Metta da parte di
Cesare Previti. Quel giudice
“corrotto” dal legale della Fi-
ninvest risolse la “guerra di
Segrate” a favore di Berlusco-
ni. E il magistrato civile, a Mi-
lano, ora, deve solo stimare il
danno economico che quella
sentenza ha procurato alla
Cir di De Benedetti.
In primo grado Raimondo
Mesiano (noto alle cronache
delle tv del premier per i suoi
è visto costretto a ritirare l’ul-
tima legge ad personam, la
dice lunga sulla debolezza
del primo ministro. La pres-
sione coincidente della moral
suasion del Quirinale, delle
critiche di opposizione,
stampa (anche di quella cat-
tolica) e del vicepresidente
del Csm Michele Vietti che
giusto ieri mattina aveva tuo-
nato contro la violazione del
“principio di uguaglianza”
sancito dalla Costituzione,
sono una parte del problema.
L’altra parte è costituita dalla
guerra civile interna che ha
visto lo stesso ministro del-
nunciata conferenza stampa
sulla manovra (la motivazio-
ne dell’acquazzone che in
quelle ore ha interessato la
città di Roma non è parsa par-
ticolarmente credibile). La
strada stretta che il governo
si trova davanti da qui all’ap-
provazione del documento
economico appare anche as-
sai lunga.
UNA STRADA sulla quale
già ieri pomeriggio ha inizia-
to nuovamente a grandinare.
Poco dopo che le agenzie di
stampa hanno battuto le di-
chiarazioni della resa di go-
verno sulla legge cucita ad-
note ulteriori osservazioni
sul testo della manovra, in-
viate al ministero dell’Econo-
mia già nel primo pomerig-
gio.
Oltre alla bocciatura della
norma salva-Fininvest (che
ovviamente campeggiava in
quelle osservazioni), il Colle
ha espresso all’esecutivo
un’altra mezza dozzina di ap-
punti tra criticità, problemi
tecnico-giuridici e di coeren-
za del decreto legge, cui,
sempre nell’ambito della suc-
citata moral suasion, il gover-
no si appresta adesso a risol-
vere “in tempi rapidi”. Cin-
que o sei punti critici su tren-

che congela
che l’avvocato Niccolò Ghe-
dini, che ministro non è ma
che in queste materie viene
il risarcimento subito sospettato, si è tirato
fuori.
a De Benedetti La legge, d’altronde, è con
ogni evidenza un favore alla
Mondadori del Presidente
Il premier: del Consiglio che entro la fi-
ne del mese potrebbe essere
è giusta costretta a sborsare a seguito
di una sentenza civile di ap-
ma la ritiriamo pello una cifra tra i 750 e i
calzini di color turchese), va-
lutò il risarcimento in 750 mi-
lioni di euro. Ora si aspetta
l’appello.
Il comunicato del primo mi-
nistro chiude in toni inutil-
mente drammatici: “Spero
non accada che i lavoratori di
qualche impresa, in crisi per-
ché colpita da una sentenza
provvisoria esecutiva, si deb-
bano ricordare di questa ver-
gognosa montatura”.
il quartier generale comunica
Belpietro e Sallusti,
acrobazie in famiglia
“Silvio fa fesso De Benedetti”
titolava ieri “Libero” lodando
la truffa della norma salva-
Fininvest che colpiva
“l’ingordigia” di De Benedetti.
E “Il Giornale”: è una misura
che aiuta tutte le aziende in
crisi. Bene, bravi, bis.

CASSAZIONE Kabul, il prossimo fronte della Lega

I numeri sulle aziende IL DECRETO MISSIONI È SCADUTO: DOMANI IN CDM NUOVA GRANA PER L’ESECUTIVO
di Marco Palombi
SOrearà un caso, ma la notizia della norma per sal-
vare la Fininvest è arrivata dal sito del Sole 24
, il giornale della Confindustria. Che si è di-
ni in giro, che costano un sac-
co di soldi e non vedo quale
Prodi affrontò una crisi forma-
le nel febbraio 2007, ma tant’è.
tardi che mai, ma non è il caso
di eccedere in ottimismo: il

mostrata parecchio critica sulla manovra e ha fat-

to capire di esserlo anche su questo codicillo, giu-
Nsimaascosto dietro una mano-
vra piena di tasse e l’enne-
figuraccia su una legge
stificato dalla stampa filo-governativa come un ad personam, si agita dietro le
provvedimento anti-crisi. quinte un altro scoglio per la
Ma i numeri della Corte di Cassazione, che ha fat- tranquilla navigazione del go-
to un’indagine interna in questi due giorni e che verno: il decreto per il rifinan-
oggi dovrebbe divulgare, confermano invece ziamento delle missioni mili-
che è una misura fatta apposta per Fininvest de-
stinata a ingolfare ulteriormente i tribunali. Le
tari all’estero. Nel silenzio più
totale, l’esecutivo ha pensato
controversie che superano i limiti previsti dai co-
dicilli (che ora verranno soppressi), cioè 20 mi-
bene di non ripresentarlo in
tempo: questo tipo di legge,
lioni in primo grado e 30 in secondo, sono poche
decine sulle oltre 100 mila che in questi anni sono
infatti, ha durata semestrale e
quella vecchia è scaduta il 30
arrivate in Cassazione. Visto che tutti i conten- giugno. In sostanza è come se
ziosi che riguardano importi elevati proseguono i nostri militari in Afghanistan
fino al terzo grado di giudizio, questo significa o in Libano stiano agendo sen-
che solo poche decine di aziende all’anno si tro- za la copertura politica ed
vano nella condizione descritta dal decreto della economica del Parlamento,
manovra. Ma contava una sola, la Fininvest. una cosetta che vale peraltro
almeno un miliardo e mezzo
l’anno. “Ci sono troppi uomi-
principio stiamo difenden-
do”, ha scandito Umberto
Bossi dopo l’uccisione del ca-
“Non ci sono problemi – spie-
ga il sottosegretario Guido
Crosetto – lo portiamo in Con-
Carroccio di questo tema farà
una bandiera, l’ha già fatto sa-
pere, nonostante il ministero
poralmaggiore Gaetano Tuc- siglio dei ministri giovedì”, ov- della Difesa gli sia già venuto
cillo (nessun lumbard, ieri, ai viamente sanando a posteriori incontro. Infatti, a quanto ap-
funerali). “Riduciamo subito il periodo di latenza. Meglio prende Il Fatto Quotidiano, nel
gli impegni all’estero altri-
menti non solo voleranno le
sedie, ma la Lega non voterà il
decreto né in Consiglio dei mi-
Dopo l’ultima
nistri né in Parlamento”, gli ha
fatto eco Roberto Calderoli.
vittima Calderoli
IL PROBLEMA è tutto qui: il
ha minacciato
Carroccio non vuole mandare
soldati all’estero, e in partico- di votare “no”
lare non vuole continuare i
raid sulla Libia, e l’esecutivo Il 1° ottobre
non è stato finora in grado di
produrre uno straccio di testo. finisce l’impegno
Per molto meno, il voto su un
ordine del giorno, il governo in Libia

Vittorio Metta per conto di B. e con denaro
della Fininvest di Berlusconi, utilizzatore
finale del mercimonio criminale (la sentenza
della Cassazione del 2007 mette il timbro
finale alla vicenda).
Per questo scippo la Cir di De Benedetti il
chiede un miliardo di danni. Il tribunale ne
riconosce appunto 750 milioni. Il giudice
tanove articoli sono un pic-
colo record per la pattuglia
che governa il Paese.
TRA LE NORME che ri-
chiedono un maggior appro-
fondimento, ci sarebbero
quelle che riguardano la sop-
pressione dell’Istituto per il
Commercio Estero (Ice),
che, come constata l’espo-
nente del Pd Andrea Lulli,
non è probabilmente materia
da affrontare per decreto.
Ma sotto l’occhio rigorso del-
la verifica quirinalizia, ci sa-
rebbe finita anche la sanato-
ria tanto cara alla Lega per le
multe sulle quote latte di cui
anche questo giornale si è
più volte occupato.
Le osservazioni, ovviamente,
non riguardano il merito dei
provvedimenti, che restano
di esclusiva pertinenza del
governo, ma lo schiaffo è ev-
vidente.
Ieri mattina Giorgio Napoli-
tano, richiesto di un parere
sulla manovra, ha espresso la
propria serenità: “Quando
sarà il momento conoscerete
le nostre determinazioni”.
Per adesso la voce del Colle
deve essere risuonata ben
forte nelle orecchie dei mi-
nistri.
Carroccio all’attacco
Il ministro Calderoli: nel prossimo
Consiglio dei ministri
nuova sfida al Pdl (FOTO DLM)
testo del decreto non ci sono
novità su Afghanistan e Liba-
no, ma le missioni su Tripoli so-
no finanziate solo per il trime-
stre luglio, agosto, settembre
come chiedeva Bossi: in so-
stanza, facciamo sapere agli al-
leati che il 1 ottobre smettere-
mo di bombardare la Libia, re-
gime change o meno che sia. A
questo punto Silvio Berlusconi
deve sperare che i leghisti si ac-
contentino e non facciano “vo-
lare le sedie”, magari chieden-
do un ritiro molto rapido da
Herat e dintorni. Il decreto di
rifinanziamento, infatti, arrive-
rà probabilmente nella bolgia
della Camera dalla prossima
settimana, proprio mentre il
Senato sarà impegnato con la
manovra: momento e terreno
ideale per sollecitare la voglia
di smarcarsi della Lega.
Raimondo Mesiano viene pedinato e
linciato da Canale5
e dalla stampa Mondadori, addirittura
perché porta i calzini turchesi. La Fininvest
e B., diversamente da chiunque altro perda
una causa civile, ottengono una sospensiva
dell’immediata esecutorietà della sentenza:
depositano una fidejussione e non pagano,
Il Caimano affondato
nel triangolo delle Bermuda
TREMONTI, BOSSI E NAPOLITANO LO FERMANO
LUI SI LAGNA: “IL COLLE CONTRO DI ME, VENDO”
di Fabrizio d’Esposito
ronaca di “un suicidio
C
inutile”, come a tarda se-
ra commentano con
amarezza e rabbia da Pa-
lazzo Grazioli, la residenza ro-
mana del premier. Un film ser-
rato, in cui i tempi sono stati
decisivi. A partire dalla prima
scena fortemente simbolica.
Quella di Giulio Tremonti che
ricompare con il sole. Dieci
minuti esatti dopo il dolente
annuncio di Silvio Berlusconi
Vendetta
del ministro
dell’Economia
Caccia alla
“manina”
della porcata:
governo a pezzi
sul ritiro della norma salva-Fi-
ninvest. Roma, teatro Celsa, vi-
cino a piazza del Gesù. Alle 17
e 15 è in programma la presen-
tazione di un libro sulle fonda-
zioni bancarie, organizzato
dalla rivista Formiche di Paolo
Messa, ex portavoce di Marco
Follini. Arriva Romano Prodi,
poi Giuliano Amato.
MA LA RESSA di fotografi e
cronisti è tutta per lui: il super-
ministro dell’Economia che in
mattinata ha annullato la con-
ferenza stampa sulla manovra,
prevista a mezzogiorno. Uffi-
cialmente perché non è potuto
rientrare nella Capitale a causa
del maltempo in mattinata. Po-
co dopo le cinque e mezzo del
pomeriggio, le agenzie di
stampa battono il fla-
sh: “Berlusconi: nor-
ma giusta ma la ri-
tiro”. D’incan-
to spunta il
Tremonti desaparecido, prove-
niente da piazza del Gesù.
Cammina a piedi e viene cir-
condato da telecamere e mi-
crofoni. Non risponde alle do-
mande sul “frodo Mondadori”,
ma sorride sornione e poi con-
cede una battuta perfida ai
giornalisti che non lo mollano:
“Ho l’impressione di essere se-
guito”. Chiaro riferimento allo
sfogo di qualche settimana fa
contro B.: “Silvio tu mi fai pe-
dinare”. Il ministro entra nel
teatro e regala un’altra immagi-
ne suggestiva: nel giorno in cui
il Cavaliere è costretto a fare
marcia indietro su una norma
ad aziendam per la sua “roba”,
Tremonti si accomoda allo stes-
so tavolo con Prodi e Amato,
entrambi ex premier del cen-
trosinistra. Infine, si apparta
con Gianni Letta, mediatore
con il Quirinale. Sberle su sber-
le. In una giornata funestissima
per B., cominciata con l’ira di
Tremonti messa nero su bianco
sui quotidiani. Il ministro fa sa-
pere che quella norma per sal-
vare Fininvest dal risarcimento
per il lodo Mondadori non la
voleva e non la vuole. Il suo è
un rigetto totale, come raccon-
ta chi ha parlato con lui: “Giulio
aveva varato la finanziaria an-
ti-casta e si ritrova l’ennesima
porcata messa di nascosto”.
S’apre anche il giallo della so-
lita manina: chi l’ha infilata nel
testo giunto al Quirinale lunedì
scorso? I sospetti si addensano
sul ticket delle leggi ad perso-
nam di B.: Ghedini e Alfano, già
protagonisti tre anni fa del fa-
moso refuso sulle intercetta-
zioni, dl anziché ddl, che fece
infuriare Napolitano. Ghedini
smentisce.
Alle undici la prima mazzata:
dal ministero dell’Economia
annullano la conferenza stam-
pa per illustrare la manovra:
“Tremonti è bloccato dal mal-
tempo”. A Palazzo
Grazioli osserva-
no: “Una scusa
strumentale, la
conferenza si
poteva anche
rinviare di
qualche ora,
Mercoledì 6 luglio 2011
FRODO MONDADORI
in attesa dell’appello. Ora che la sentenza
di secondo grado è alle porte, il premier
ha provato la frode del codicillo nascosto
nella manovra finanziaria che esentava la
Fininvest dal pagare anche se perdono
in Appello. Se l’è dovuta rimangiare.
E dovrà pagare. Quale sarà la cifra, lo
sapremo sabato.
nistro “Responsabile” Roma-
no: “Se c’è una norma l’abbia-
mo votata tutti. Ma io non so se
c’è”.
NEL PDL, inoltre, molti sono
convinti che Tremonti fosse al
corrente sin dall’inizio (e non
da lunedì scorso) della norma
salva-Fininvest, consapevole
che poi sarebbe arrivata la boc-
ciatura di Napolitano. Di qui la
congettura di un trappolone di
“Giulio e Umberto”. Ieri a Pa-
lazzo Grazioli, il premier si è la-
sciato andare in più d’una oc-
casione a confidenze e sfoghi
di vario genere. Uno riguarda i
figli: “Sono molto preoccupato
per loro. Se la sentenza d’Ap-
non annullare”. Il Cavaliere ha “perseguita”. Poi cede e dà or- pello sarà contraria mi tocca
la sensazione chiara di essere fi- dine di studiare e confezionare valutare di nuovo l’ipotesi di
nito in un tenaglia triangolare: la nota della resa. La tenaglia vendere tutto”. Non è la prima
il Colle, Tremonti, la Lega di però continua a stritolarlo. Tre- volta che il Cavaliere fa un pen-
Bossi. Perdipiù, nel Pdl in po- monti si fa vivo in pubblico e la siero del genere. La tentazione
chi muoiono dalla voglia di Lega esce allo scoperto con i di vendere ritorna ciclicamen-
esporsi in difesa della norma. suoi mal di pancia. Racconta te. La novità è che qualche me-
Solo la Santanché, in pratica. A un ministro a microfoni spenti: se fa qualcuno interessato a
giochi fatti, più tardi, persino “Il vero stop l’ha dato Bossi”. comperare c’era. Ma dopo la
Maurizio Gasparri dice: “Deci- Che tradotto significa: se an- due diligence avrebbe preferito
sione saggia togliere la norma, che la manovra avesse supera- rinunciare. I debiti dell’impero
è stato un errore metterla”. to “colonne d’Ercole del Colle, berlusconiano sarebbero mol-
avrebbe trovato un ostacolo ti. I guai sulla “roba” fanno il
ALLE DUE del pomeriggio, il durissimo” nel Carroccio, or- paio con quelli del governo.
premier capisce che non c’è mai dominato dall’asse Maro- Appena una settimana fa, Tre-
più nulla da fare. Gianni Letta ni-Calderoli. Quest’ultimo si monti era sotto scacco e circo-
gli illustra le osservazioni del sofferma apertamente sul gial- lava già il nome del suo succes-
Quirinale sulla manovra. Sono
varie. La più importante riguar-
lo della manina: “Non posso
commentare ciò che non ho vi-
sore, Bini Smaghi. Adesso ha ri-
trovato, almeno per il momen-
da proprio l’articolo per salva-
re Fininvest. Ancora una volta
sto nè letto”. Il senso è chiaris-
simo: nel testo approvato gio-
to, la sponda della Lega. E se ie-
ri ha minacciato le dimissioni,
B. si scaglia contro “Napolita-
no, la vera opposizione del mio
vedì scorso dal consiglio dei
ministri la norma non c’era. Poi
come si racconta, l’ha fatto con
“la riserva mentale” che poi il
governo”, non senza altri attac- quattro giorni per spedirla a Colle a ore gli avrebbe dato ra-
chi alla magistratura che lo Napolitano. Più dubbioso il mi- gione.
“AVVENIRE” Contro le leggi vergogna
Anche i vescovi in trincea:
basta misure ad personam
di Marco Politi futuro” la riduzione dei costi della politica.
Il sussulto di “Avvenire” e più tardi la disperata re-
Apellonche la Cei ha detto no. Di primo mattino un at-
tacco frontale di “Avvenire” condanna senza ap-
la norma salva-Fininvest. La firma è del direttore
tromarcia del premier sono un’implicita conferma per
la strategia silenziosa e tenace che nel campo cat-
tolico-moderato Pier Ferdinando Casini sta portando
Marco Tarquinio, in una nota ben visibile al centro della avanti da un anno. Nessun accordo per puntellare
prima pagina. Un ko di boxe: secco e fulmineo. “Non ci Berlusconi (nonostante alcune passate pressioni va-
si capacita del motivo – afferma Tarquinio – per cui in ticane e ruiniane), manovra pro-referendum e appog-
una manovra così aspra e dura… debba saltar fuori gio tattico ai candidati dell’opposizione a Milano e a
una norma che, in sé, può avere una logica, ma che, Napoli per dimostrare che senza l’apporto dell’area
oggi, appare tagliata su misura per una vicenda – il moderata cattolica il Cavaliere finisce in un vicolo cie-
lodo Mondadori – che riguarda un’azienda di famiglia co, niente regali all’avvento di Alfano come segretario
del premier”. Raramente il giornale dei vescovi ha evo- del Pdl. L’obiettivo finale è lo sfaldarsi della struttura
cato in maniera così netta il conflitto di interessi. Il se- berlusconiana, quando – così pensa Casini – si potrà
gnale ha preoccupato palazzo ragionare sul serio sulla forma-
Chigi. “I rischi di una simile scelta zione di un partito moderato di
– scrive ”Avvenire” – sono più for-
ti persino dei fischi che scatena”.
Critiche anche massa di stampo Ppe. La strate-
gia, che il leader Udc ha spiegato
Inequivocabile la conclusione,
che mirava ad assicurare preven-
per i tagli anche a vescovi amici, è stata
ben delineata da Rocco Buttiglio-
tivamente al presidente Napoli-
tano l’appoggio della gerarchia
“Famiglia ne proprio su “Avvenire”il mese
scorso: “Il ciclo di Berlusconi si è
ecclesiastica ad un gesto di riget- esaurito… ”, i moderati non pos-
to: “Tutto si può capire, ma non Cristiana”: sono unirsi attorno a lui e quindi è
tutto si può spiegare e accettare. bene che non si metta in mezzo
E gli errori si correggono”. La du- classe politica al “processo di formazione della
rezza della reazione è frutto del- sezione italiana del Ppe”. E so-
l’onda lunga dei referendum. La più bassa prattutto, “Silvio… non preten-
gerarchia ecclesiastica – anche dere di pilotare un progetto che
se in Vaticano c’è chi si attarda di sempre non puoi pilotare”.
nella speranza della magica rige- Contemporaneamente, sul pia-
nerazione di un Pdl alfaniano – no del cattolicesimo sociale, ar-
ha letto bene i risultati. Sa che la quasi unanimità di Sì riva il pesante attacco di “Famiglia cristiana” all’in-
alla cancellazione del legittimo impedimento, nell’e- tera manovra Tremonti. “Una manovra non equa”,
sprimere una condanna inquivocabile delle leggi-ver- che colpisce i soliti noti: famiglie e lavoratori a reddito
gogna a favore del premier, ha visto la compatta par- fisso. Il settimanale dei Paolini denuncia le “dichia-
tecipazione di metà dell’elettorato leghista e di un ven- razioni propagandistiche”, l’atteggiamento “senza
ti per cento dei sostenitori del Pdl oltre che dell’elet- pudore” dei parlamentari arroccati in difesa degli
torato dell’Udc e del centro-sinistra. Cattolici di ogni “scandalosi costi dei politici”. Una manovra che non
tendenza e schieramento. In questa situazione l’epi- contrasta povertà e disoccupazione, non sostiene
scopato non vuole ridursi a guardiaspalle del pre- l’occupazione femminile, punisce gli enti locali, non
mier. investe su scuola e ricerca. Nel testo Tremonti, accusa
Il malumore del cattolicesimo delle parrocchie si è “Famiglia cristiana”, brilla l’assenza di due grandi
espresso ancora nella critica rivolta dal direttore di promesse del Pdl: l’abolizione delle Province e il quo-
“Avvenire” ai tagli imposti ai pensionati e nel suo ul- ziente familiare. Inesorabile il giudizio finale: “questa
teriore attacco alla furberia del governo, che rinvia “al classe politica… (è) la più bassa di tutti i tempi”.
pagina 4
Aumenti boom:
nel 2013
picco fino a 380 euro
“TASSA” SUI BOT
L’ULTIMO REGALO
A MEDIOLANUM
Imposta di bollo, il rincaro a 120 euro
favorisce la banca del premier
di Vittorio Malagutti
Milano
vostri sudati risparmi am-
I
montano a poche decine
di migliaia di euro o maga-
ri anche meno? Non siete
speculatori, la Borsa vi mette
ansia e l'investimento più ri-
schioso che riuscite a tollerare
è quello nei vecchi Bot, Cct o
Btp? Bene, cioè male. Perché
se avete risposto sì a queste
domande dovete sapere che il
ministro Giulio Tremonti si è
appena inventato un’imposta
su misura per voi. Un’imposta
che premia i ricchi e gli spe-
culatori e punisce i piccoli ri-
sparmiatori, ovvero, nella
gran parte dei casi, lavoratori
dipendenti o famiglie a reddi-
to medio basso. Sono loro, in-
fatti, i cittadini più colpiti dal-
l’aumento dell’imposta di bol-
lo sul deposito titoli.
Il provvedimento inserito nel-
la manovra appena varata dal
governo prevede che questa
particolare gabella passi dagli
attuali 34,20 euro all’anno fi-
no a 120 euro. È solo un primo
passo: dal 2013 l’imposta di-
OGGI LA RICHIESTA D’ARRESTO IN GIUNTA
PAPA O NON PAPA: LA P4 E IL DUBBIO DEGLI “ONESTI”
di Paola Zanca
er il deputato del Pdl An-
Priunione
gelino Alfano è la prima
di gruppo da segre-
tario. Nella sala di Montecito-
rio lo accolgono tra gli ap-
plausi: più che un incoraggia-
mento, la conferma della pa-
tata bollente che si ritrova tra
le mani. Difendere o abban-
donare il collega di scranni e
di partito, quell’Alfonso Papa
così intimo di Luigi Bisignani
che i magistrati vorrebbero
arrestare per concussione ed
estorsione? La soluzione si ri-
manda da due settimane, e
nemmeno oggi pare sia la vol-
ta buona. Prima, il relatore
Francesco Paolo Sisto ha chie-
sto un supplemento di docu-
menti per elaborare la sua te-
si. Poi, è stato lo stesso Papa a
chiedere di poter essere
ascoltato.
OGGI è il grande giorno. Ma,
tempo che Papa illustri la sua
memoria difensiva (lunga die-
ci pagine) e i membri della
Giunta per le autorizzazioni
facciano le loro domande, non
ci sarà lo spazio materiale per
arrivare a votare. Si potrebbe
rimandare a domani, o addirit-
L’
hanno chiamata una “patrimoniale
mascherata”. Nell’ultima versione
della manovra, il governo prevede
un aumento dell’imposta sui conti di deposito
titoli a effetto immediato, con un aumento
progressivo fino al 2013 quando varrà 380 euro
per chi possiede più di 50 mila euro. Secondo le
prime analisi, questa misura potrebbe
venterà di 150 euro per i de-
positi fino a 50 mila euro e di
380 per i dossier con titoli di
valore superiore. È una novità
di carattere regressivo, con-
cludono gli esperti. Nel senso
che il peso del prelievo dimi-
nuisce man mano che aumen-
ta la consistenza del patrimo-
nio gestito. Più chiaro ancora:
si tratta di una patrimoniale,
ma all’incontrario: chi più ha
meno paga. Nell’ipotesi estre-
ma, ma neppure troppo, che
un risparmiatore abbia un de-
posito titoli del valore di 10 mi-
la euro tutti investiti in Bot a
un anno, buona parte del ren-
dimento dei titoli verrebbe as-
sorbito dalla nuova maxi-im-
posta di bollo.
I BOT ANNUALI infatti
fruttano (al netto di tasse e one-
ri di collocamento) l’1,57 per
cento, cioè 157 euro su 10 mila
investiti. Questo gruzzolo ver-
rebbe però falcidiato dai 120
euro del bollo. Al nostro ipote-
tico investitore resterebbero
37 euro. Con l’imposta annua-
le di 34,20 euro in vigore fino
ad oggi il guadagno effettivo
tura alla settimana prossima,
l’ultimo giorno utile è venerdì
15 luglio. Dipende da quale
via di fuga Alfano riuscirà a im-
boccare. Nel suo discorso al
“partito degli onesti”, alla con-
ferenza nazionale del Pdl, il
Guardasigilli ha pronunciato
parole inequivocabili: “Berlu-
sconi è un perseguitato della
giustizia, ma non tutti gli altri
lo sono”. Detto alla vigilia del-
la decisione sul “fumus persecu-
tionis” nei confronti di Papa,
non è proprio una benedizio-
ne. Perché se in Giunta, tutto
sommato, il punto è capire
che fa la Lega, in Aula a deci-
dere saranno molte più teste.
Che non la pensano allo stesso
Il deputato Pdl
si difende con
10 pagine
Cicchitto: non
voterò mai
la galera per
qualcuno
ammonta invece a 122,8 euro.
Per il piccolo risparmiatore
l’effetto Tremonti si traduce in
una perdita secca del 70 per
cento, pari a 85,5 euro.
Ben diversa la situazione di chi
può disporre di un ingente pa-
trimonio. Dai 500 mila euro in
su il peso dell’imposta di bollo
maggiorata si rivela infatti ben
poca cosa. Per chi guadagna
migliaia di euro all’anno grazie
ai rendimenti dei propri titoli
tutto sommato non c’è gran dif-
ferenza se l’imposta è di 34,20
euro oppure di 120.
Fin qui gli effetti della manovra
Da Tremonti una
patrimoniale
salva-ricchi
Premia chi offre
conti di deposito
come l’istituto
di Ennio Doris
modo nemmeno nel Pdl: “Io
non voterò mai per l’arresto di
alcuno”, ha detto ieri sera il ca-
pogruppo Fabrizio Cicchitto.
Per i leghisti finora in pubblico
ha parlato solo Bossi: “Votere-
mo sì” all’arresto, ha detto, ma
finché non si vedono le dichia-
razioni di voto ufficiali nessu-
no ci mette la mano sul fuoco.
In Giunta il leghista Luca Ro-
dolfo Paolini si era limitato a
dire che dalle carte dell’in-
chiesta P4, “non emerge uno
scenario edificante”, ma
avrebbe comunque accolto le
richieste del relatore. Così, fi-
nirebbe 11 a 10 per la maggio-
ranza. Se invece la Lega alzasse
la testa, la maggioranza an-
Alfonso Papa (FOTO EMBLEMA)
CHI TROPPO E CHI NIENTE
scoraggiare la tenuta di dossier titoli con somme
modeste e incentivare il ricorso a strumenti di
risparmio che a questo punto risultano più
convenienti, come i depositi vincolati.
A tutti i titolari di deposito titoli verrebbe
applicato un bollo maggiorato sull'invio
dell'estratto conto del dossier. Si passa a 120
euro l'anno (10 al mese), rispetto ai 34,20
Ennio Doris, azionista e numero uno di Mediolanum; alle sue spalle Silvio Berlusconi in un ritratto (FOTO LAPRESSE)
sui risparmiatori. La stangata
del bollo sul deposito titoli avrà
però con ogni probabilità effet-
ti concreti anche nei conti del-
le banche. Alla fine verranno
favoriti soprattutto gli istituti
che offrono conti di deposito
vincolati, tipo Conto Arancio o
Che Banca. Sarà un caso, ma tra
i gruppi finanziari che di recen-
te hanno puntato alla grande su
questo tipo di prodotti c’è an-
che Mediolanum che proprio
poche settimane fa ha aggior-
nato il suo conto Freedom tra-
sformandolo in un vero e pro-
prio conto di deposito con ren-
dimento garantito per un an-
no. Assieme al presidente En-
nio Doris, il maggiore azionista
di Mediolanum altri non è che
il presidente del Consiglio, Sil-
vio Berlusconi. È un caso clas-
sico, l’ennesimo, di conflitto
d’interessi. Una norma varata
dal governo finisce per favorire
un’azienda che fa capo al pre-
mier. Mediolanum infatti, così
come Mediobanca, padrona di
drebbe sotto di due voti, visto
che Terzo Polo, Pd e Idv hanno
da tempo annunciato il loro sì
alla custodia cautelare in car-
cere. Comunque vada in Giun-
ta, Papa sa che il suo destino
dipende soprattutto dal Car-
roccio: il discorso di oggi, ha
spiegato in un’intervista al
Corriere della Sera, è rivolto in
particolare agli scettici come
loro.
Ieri il deputato Pdl si è intrat-
tenuto nel cortile di Monteci-
torio a parlare con il ministro
Roberto Calderoli. Poco pri-
ma aveva passeggiato per il
Transatlantico con il coordi-
natore del Pdl Denis Verdini:
“Non mi dimetto”, ha detto ai
cronisti che gli chiedevano se
l’avesse convinto a cedere al
presunto pressing messo in
campo da Berlusconi.
DOPO le foto insieme duran-
te i lavori d’Aula, dopo le stret-
te di mano ben in mostra a
Montecitorio, pare che ora il
presidente del Consiglio sia
intenzionato a convincerlo
che lasciare la scena prima
dell’ultimo atto sarebbe l’uni-
co modo per salvare il partito
(e la maggioranza). Se la Lega
in Giunta dà il via libera all’ar-
Mercoledì 6 luglio 2011
attuali. Si salva solo chi possiede titoli e valori
per cifre inferiori a mille euro. Viene penalizzato
soprattutto chi ha patrimoni modesti e fa scelte
di investimento a basso rischio (e a basso
rendimento) in un momento in cui già
l’inflazione crea problemi, visto che è arrivata al
2,7 per cento e si mangia gran parte del
rendimento di questo genere di operazioni.
Che Banca, e il gruppo olande- gro guadagno garantito dai Bot
se Ing (Conto Arancio), ha tut- annuali viene taglieggiato dal
to da guadagnare dall’inaspri- nuovo bollo formato XXL, allo-
mento dell’imposta di bollo. ra è facile immaginare che gli
investitori andranno alla ricer-
INFATTI, i piccoli risparmia- ca di prodotti più convenienti
tori saranno incentivati a chiu- e relativamente sicuri. Proprio
dere il loro dossier titoli in ban- come i conti di deposito. In-
ca per puntare tutto sui conti di somma grandi affari in vista per
deposito. Questi ultimi infatti la coppia Berlusconi-Doris.
già adesso offrono rendimenti Grazie a Tremonti, il Robin
più che concorrenziali rispet- Hood che toglie ai poveri per
to ai titoli di stato. Se poi il ma- dare ai ricchi.
I GIOVANI PDL “Siamo
indagati, faremo i deputati”
Uno degli striscioni apparsi ieri a Palermo (FOTO ANSA)
iamo indagati e condannati, vogliamo fare i de-
“S putati”. È questo il testo di alcuni striscioni appesi
in alcune strade del centro a Palermo da un gruppo di
giovani del Pdl. “La provocazione è da collegare al
recente voto all’Ars – afferma una loro nota – che ha
salvato il seggio di Santo Catalano, condannato per
abusivismo edilizio”. Ma non è questo l’unico caso al
quale fanno riferimento gli ideatori della protesta. Il 28
giugno è stato arrestato il deputato regionale Cateno
De Luca per tentata concussione e falso in atto pub-
blico. E sono complessivamente 27 su 90 i parlamen-
tari regionali siciliani che sono stati iscritti nel registro
degli indagati dalla magistratura per una serie di reati
che vanno dalla corruzione e concussione al peculato,
dalla truffa all’abuso d’ufficio e falso. Tra di loro anche
il governatore Raffaele Lombardo, accusato di concor-
so esterno in associazione mafiosa: lo stralcio della sua
posizione da parte della procura sarebbe però pro-
pedeutico alla richiesta di archiviazione.
resto, infatti, il Pdl non può ti-
rarsi indietro, altrimenti tira
sizione: nel segreto dell’urna,
le camicie verdi (e anche qual-
troppo la corda con il Senatur.
Può chiedere in compenso il
che parlamentare Pdl, perché
“non sono un tetragono” dice
voto segreto (la riunione con
Alfano serviva a decidere an-
l’Idv Federico Palomba) po-
trebbero cambiare idea.
che questo) e lasciare così Basta che non lo facciano pure
quella libertà di voto che ha nel Pd, che al Senato ha lo stes-
fatto capire di desiderare an- so problema con uno dei suoi,
che il ministro La Russa. Alberto Tedesco: quando si
Se, invece, ufficialmente il votò l’autorizzazione a proce-
Carroccio difende Papa, il vo- dere per Nicola Cosentino, la
to segreto può diventare maggioranza portò a casa 51
un’arma nelle mani dell’oppo- voti in più del previsto.
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 5

L’
CHI TROPPO E CHI NIENTE

intervento reale della manovra
Interventi prevista dal decreto appena
approvato dal governo (e non
ancora promulgato dal Quirinale) alla fine
per 50 miliardi sfiora i 50 miliardi di euro tra il 2011 e il
2014, considerando le maggiori tasse e i tagli
di spesa. Nei primi due anni ci saranno
in quattro anni maggiori entrate per 6,1 miliardi (1,8
quest’anno e 4,3 nel 2012) che serviranno a
coprire maggiori spese di analogo importo,
senza alcun impatto sul deficit. Nei due anni
successivi, invece, la manovra corregge il
deficit sia sul lato delle entrate sia su quello
delle spese prevedendo ulteriori interventi
per 49,4 miliardi: 17,9 miliardi nel 2013, e
25,4 miliardi nel 2014. Il totale è quindi 49,3
miliardi
Stando alle tabelle allegate al decreto della
manovra, se si considera il solo effetto sul
deficit, la “correzione” è praticamente vicina
allo zero nei primi due anni (2011-2012) in cui
questa maggioranza è sicura di rimanere al
governo. Ma nel complesso ammonta a a circa
43,4 miliardi nel quadriennio 2011-2014.

TAGLIANO TUTTO MA LE PROVINCE

NON SI POSSONO TOCCARE
Bocciata la proposta dell’Idv, la affonda anche il Pd
di Chiara Paolin lizzato degli impegni e dei pro- sun taglio sulla rappresentan- Ieri il voto alla Camera In
grammi elettorali fatti da de- za politica. alto a sinistra Antonio Di
a manovra viaggia ormai stra a sinistra”, ha tuonato An- Perché se è vero che all’arti-

L
Pietro ( A )
FOTO NSA

verso il varo tracciando tonio Di Pietro. Aggiungendo: colo 1 del decreto della ma-
solchi di profondo sacri- “Dell’abolizione delle Provin- novra si parla di riallineare gli
ficio per i cittadini co- ce si parla dal 1960 ma c’è sta- stipendi dei parlamentari e de-
muni, ma la politica ha deciso to un comportamento pateti- gli amministratori locali alla
ieri di lasciare intatto il suo co anche nella nostra coalizio- media europea, ciò accadrà
peso confermando una delle ne, qualcuno ha chiesto l’en- solo in base agli studi che ap-
sue istituzioni più discusse: le nesimo rinvio per riflettere. pronterà una costituenda
Province. C’è una maggioranza trasver- commissione, e solo per i
sale che possiamo chiamare mandati futuri.
MASSIMO DONADI, Idv, 'maggioranza della casta', tipi-
era riuscito in un mezzo mi- ca da Prima Repubblica. E NEL FRATTEMPO, i partiti
racolo, cioè mettere in calen- spiace che la Lega, che parla politici vedranno decurtarsi i
dario alla Camera un disegno tanto di sprechi e costi della rimborsi di ben 7,67 milioni di
di legge per abolire l'ente no- politica, sia poi in prima fila euro a partire dal 2013, men-
nostante nessun altro partito quando si tratta di sistemare le tre le stangate vere saranno sui
avesse spinto per infilare la cadreghine locali”. trasferimenti a Regioni e Co-
norma in giorni tesissimi di Di Pietro insomma è arrabbia- muni, sulla sanità (il cui taglio
grande manovre (non solo to con tutti, ma più di tutti col arriva alla cifra di 7,5 miliardi),
economiche). Eppure il testo Pd, che nel suo programma sulle pensioni e sul prevedibi-
è arrivato in aula e tutti gli ono- elettorale 2008 così dichiara- lissimo aumento delle assicu-
revoli hanno potuto finalmen- va: “Eliminazione, entro un an- razioni. Soldi in uscita? Qual-
te esprimersi in modo netto: no, di tutti gli Ambiti Territo- cosina per smuovere i patti di
Province sì o no? Voti contrari: riali Ottimali, settoriali e non, stabilità dei Comuni (200 mi- 7,5 MILIARDI
225, cioè quasi tutto il Pdl e la attribuendo le loro competen- lioni) e un gruzzoletto di 5,8
Lega. Favorevoli: 83 tra Idv, ze alle Province. Eliminazione miliardi di euro per attuare la
Terzo Polo e qualche cane delle Province là dove si co- manovra di bilancio 2012. In-
La sanità paga il conto più salato
sciolto. Astenuti: 240, pratica- stituiscono le Città Metropo- somma quel filo d’aria prezio- alla relazione tecnica del Tesoro si co- gliare è lasciato alle Regioni, che gesti-
mente il Pd intero. “Si è ve- litane”. so per un anno che sa già di
rificato un tradimento genera- In realtà nessuno ha voluto in- nuove elezioni.
Dnoscono finalmente i dettagli di una scono la sanità e tra le voci indicate ci
delle misure più pesanti della manovra, i sono anche le convenzioni con i privati,
tervenire sulle ammini- tagli alla sanità. La e l’introduzione di criteri più stringenti
strazioni locali innovan- scansione sarà sull’acquisto dei dispositivi medici (per i
E i sacrifici do la distribuzione del- questa: zero nei quali varranno le regole attuali sui pro-

servono anche
le competenze, e tanto-
meno si potrà parlarne LA BASTONATA primi due anni, dotti farmaceutici). Viene previsto un ri-
poi 2,5 miliardi sparmio di 70 milioni sugli accertamenti
ora che la legislatura per l'anno 2013 e medico-legali fatti dalle amministrazioni
per accumulare volge al termine (maga-
ri anticipata al 2012).
ai dipendenti pubblici 5 miliardi per il pubbliche.
2014. Quindi 7,5 Visto che, alla fine, non sono stati rein-
Meglio concentrarsi aro dipendente pubblico, ma quanto mi costi? L’ar- miliardi in totale. trodotti i ticket sulle visite specialistiche,
una dote pre- sulla manovra imposta
dall’Unione europea e
C ticolo 16 della Finanziaria dice: troppo. E individua
un programma di contenimento delle spese che si basa
A questo si aggiun- le Regioni possono contare solo sui tra-
gono 330 milioni sferimenti dallo Stato centrale: nel 2011
elettorale nel dagli squali della specu- sullo stop ai contratti e sul rinvio degli aumenti. Ri- di euro di “econo- hanno ricevuto 347,5 milioni di euro,
lazione giocando anche sultato? Gli obbiettivi minimi di risparmio del pubblico mie sul personale adesso ne arriveranno altri 486,5 milio-
2012 da 5,8 qui su un doppio bina- impiego corrispondono a 70 milioni di euro per il del Servizio Sani- ni. E dopo? O fanno ulteriori tagli, oppu-
rio: rinvio dei provvedi- 2013, 1.440 per il 2014, 660 per il 2015, 730 per il 2016 tario nazionale e re dovranno introdurre quei ticket che il
miliardi di euro menti più pesanti e nes- e anni successivi. Il ministero si affretta a precisare la degli Enti locali”. governo ha preferito evitare per gli evi-
ragione del massacro previsto per il 2014: “Si precisa Il compito di ta- denti costi in termini di consenso. c .p.
che l’economia lorda indicata per l’anno 2014 di 1.440
milioni di euro è comprensiva di 330 milioni di euro
CARO-BENZINA relative ad economie sul personale del Servizio Sani-
tario nazionale e degli Enti locali. In termini di effetti 2,6 MILIARDI
sull’indebitamento netto, dei 740 milioni di euro in-
Come sempre d’estate dicati, 170 milioni di euro sono relativi al personale del
Servizio Sanitario nazionale e degli Enti locali. Le sud-
Il peso sulle pensioni
l superbollo sui macchinoni colpirà tutte le auto dette risorse concorrono pertanto al miglioramento ensioni, queste scono- to forma di prelievo fisca-
I con motore dai 225 chilowatt in su, ovvero 300
cavalli. Escluse le supercar tipo Ferrari e Lambor-
dei saldi considerati nell’ambito della manovra sul Ser-
vizio Sanitario nazionale e sugli Enti locali prevista dal
P sciute. A spulciare il le. Considerando invece il
tomo della Relazione Tec- dato lordo, la stretta pro-
ghini, a pagare saranno circa 150 modelli di berline presente decreto”. Miglioramento, lo chiamano. c .p. nica allegata alla Finanzia- durrà 600 milioni nel
tre volumi, un centinaio di coupé e una ottantina di ria quel che emerge è una 2012 e 1,09 miliardi sia
modelli cabrio. Tra le case automobilistiche più stretta alle indennità che nel 2013 che nel 2014.
colpite ci sono sicuramente quelle te- parte da cifre assai con- Dunque agganciare i re-
desche. Come la Mercedes, con circa tenute (i famosi 1.428 eu- quisiti anagrafici e contri-
novanta modelli considerati troppo ro mensili) e un significa- butivi alle aspettative di
lussuosi, e poi la Bmw, con oltre cento
modelli interessati. Se la normativa 7,6 MILIONI tivo allungamento dell’e- vita per l'accesso alla pen-
tà lavorativa per uomini e sione di uomini e donne
fosse passata con il limite di 170 ca- donne - dipenderà dall’a- dal 2014 consentirà allo
valli, cioè quello ipotizzato inizial-
mente, il bollo maggiorato avrebbe
Il buffetto ai partiti spettativa media di vita - Stato di raccogliere ri-
in cambio di un risparmio sparmi pari a 4,139 miliar-
colpito moltissime utilitarie. I comuni onostante il governo li abbia an- pubblica, sia pure quantificabili a con- progressivo per lo Stato: di negli otto anni che ter-
mortali sono dunque salvi, e tirano un
sospiro di sollievo. Non fosse per il
N nunciati e celebrati più volte, dei suntivo”. L’unico numero che compa-
tagli alla politica e alla casta resta ben re è quello relativo al taglio del 10 per
38 milioni di euro nel minano al 2021. Gli italia-
2014, 320 nel 2015, 421 ni però fanno un altro
raddoppio delle accise sul petrolio poco, stando ai numeri. La riduzione cento ai rimborsi elettorali per i partiti nel 2016, 341 nel 2017, conto: chi oggi percepi-
che ha già fatto schizzare il prezzo del- promessa di stipendi di deputati e se- politici. Visto che il taglio vale dalle 730 nel 2018, 750 nel sce una retribuzione lor-
la benzina: “È tempo di sacrifici, e li natori e degli organi di governo, essen- prossime elezioni, cioè nel 2013, nella 2019, 764 nel 2020 e 775 da mensile di 1.500 euro
devono fare tutti. Lo Stato cerca di tro- do rimandata alla prossima legislatura manovra ci si limita a prevedere un ri- nel 2021. È vero però che dovrebbe perdere circa 8
vare risorse in questo modo" ha co- e previa analisi di un’apposita com- sparmio di spesa pari a 7,6 milioni a la relazione fornisce l'im- euro l’anno, chi ne riceve
municato il sottosegretario allo Svilup- missione, per ora non è “cifrata”, cioè partire da quell’anno. patto della misura "al net- 2.000 perderà 60 euro,
po Stefano Saglia, dicendosi peraltro non ci sono numeri. Idem per le mi- I tagli più pesanti sono quelli ai mini- to degli effetti fiscali" dal chi 2.500 circa 100 euro
molto soddisfatto della manovra nel sure su auto e aerei blu, dove ci si deve steri: 11 miliardi di euro. Anche questi momento che una parte mentre chi ne prende
suo insieme. c .p. accontentare dell’auspicio dei tecni- tutti spostati sugli ultimi anni della ma- della spesa in assegni pen- 3.500 lascerà allo Stato
ci: sono misure che “determinano si- novra, per il 2012 ci sono solo 1,5 mi- sionistici torna nella di- 150 euro. Tutti dovranno
curamente risparmi per la finanza liardi di risparmi previsti. c .p. sponibilità dello Stato sot- lavorare più a lungo. c .p
pagina 6 Mercoledì 6 luglio 2011

PERICOLO DI CARTA

PALAZZO CHIGI CHIUDE LA BORSA

di Marco Lillo

l giorno nero dei giornali fi-

I nanziati dai contribuenti è

stato il 28 giugno scorso. Il
Dipartimento dell’editoria
della Presidenza del Consiglio
guidato da Elisa Grande quel gior-
no ha messo la parola fine alla
grande abbuffata dei furbetti del-
la stampa assistita. A farne le spe-
se sono stati Il Roma e l’Umanità(in-
credibile a dirsi ma il glorioso ex
organo del Psdi è esistito fino alla
fine del 2010), vicini a Italo Boc-
chino, ma soprattutto Libero e Il Ri-
formista facenti capo al gruppo
guidato dal deputato eletto nel
Pdl Antonio Angelucci. Il Dipar-
timento non ha fatto distinzioni
tra nemici di Berlusconi e amici
del premier. Anche Tempi di Luigi
Amicone, venduto in abbina-
mento con Il Giornale dei Berlu-
sconi, è finito nel mirino per una
fattura che insospettisce gli oc-
chiuti controllori del Diparti-
mento editoria. E anche l’amico
di Berlusconi, Valter Lavitola, sa-
rà presto sottoposto con il suo
Avanti (insieme ad altri giornali) a
un controllo per verificare se le
copie dichiarate per ottenere i
contributi sono reali. Gli accerta-
menti su Tempi e L’Avanti però
sono agli inizi e potrebbero con-
cludersi con un nulla di fatto.
Quelli su Libero e il Riformista;
Roma e Umanità invece sono con-
clusi. Sia Tonino Angelucci che la
società partecipata con una quo-
ta del 37,4 per cento dalla (ormai
ex) moglie di Italo Bocchino, Ga-
briella Buontempo, controllava-
no - secondo il Dipartimento edi-
toria - non una ma due testate e
hanno chiesto i contributi per en-
trambe facendo finta che non
avessero nulla in comune dal pun-
to di vista societario. Dopo una
lunga indagine però la Guardia di
Finanza e l’Autorità Garante delle
Comunicazioni hanno scoperto
l’inghippo: Umanità (Edizioni Ri-
formiste Società Cooperativa in li-
quidazione) e Roma erano con-
trollati entrambi dalla società Edi-
zioni del Roma Spa partecipata
dalla (ex) moglie di Bocchino. Al-
lo stesso modo sia la Editoriale Li-
bero Srl sia la Edizioni Riformiste
società cooperativa (quasi omo-
nima di quella dell’Umanità ma
editrice del Riformista) facevano
LIBERO HA UNA VORAGINE IN BILANCIO
Il giornale di Belpietro non avrà più i 20 milioni di euro previsti
capo alla persona fisica di Anto-
nio Angelucci.
Dopo una deliberazione unani-
me della Commissione consulti-
va del Dipartimento editoria,
presieduta dal sottosegretario
Paolo Bonaiuti e alla quale par-
tecipano anche i rappresentanti
della Fieg (editori) e Fnsi (gior-
nalisti) il direttore generale Ian-
nelli del dipartimento editoria,
guidato dalla dottoressa Grande,
ha emanato una raffica di una
mezza dozzina di decreti contro
i quattro giornali per chiedere
indietro i contributi degli anni
già pagati e per bloccare quelli
ancora da erogare. Il conto più
salato lo dovrà pagare il gruppo
Tosinvest che controlla Libero e
Il Riformista. Libero si è visto ri-
conoscere 7 milioni e 953 mila
euro per il 2006 e altri 7 milioni e
794 mila per il 2007 ed era in at-
tesa di altri 12 milioni per il bien-
nio 2008-2009. Il Riformista in-
vece ha avuto 2 milioni e 530 mi-
la euro per il 2006 che diventano
3 milioni e 382 mila euro nel
2007. Sommando i contributi
già percepiti per il 2006 e per il
2007 (da restituire) a quelli da in-
cassare per il 2008 e il 2009, già
iscritti a bilancio, l’ammanco su-
pera i 28 milioni di euro. Un vero
salasso che rischia di imporre in
particolare al direttore Maurizio
Belpietro, già consigliere e ora
Illustrazione di
Marilena Nardi
anche socio della Editoriale Li-
bero, una dolorosa ristruttura-
zione annunciata dalla chiusura
della cronaca di Roma, contesta-
ta dal Cdr del giornale.
Per mantenere gli organici attua-
li di Libero, che si aggirano sui
cento dipendenti, Il gruppo An-
gelucci dovrà tirare fuori subito
16 milioni di euro per restituire il
maltolto e poi dovrà immediata-
mente reperire altri 12 milioni
per chiudere il bilancio in pareg-
gio. Non basta: gli Angelucci do-
vranno tirare fuori anche i 5,8
milioni che la Presidenza chiede
indietro al Riformista. Tutto par-
te dagli accertamenti dell’Auto-
rità Garante delle Comunicazio-
ni. All’esito di un’indagine dell’
apposito nucleo della Guardia di
Finanza, su iniziativa del relatore
Sebastiano Sortino, l’Agcom ha
ravvisato sia per Angelucci sia
per Il Roma il controllo di due te-
state. Conseguentemente Ag-
com ha deliberato sia per la so-
cietà Edizioni del Roma (vicina
alla famiglia Bocchino-Buontem-
po) sia per Antonio Angelucci
Tagli ai fondi
pubblici
per l’editoria
A secco anche
“il Riformista”
e “il Roma”
di Bocchino
una multa da 103 mila euro. A
questo punto il Dipartimento
della Presidenza del Consiglio ha
fatto proprie quelle conclusioni.
Una scelta ovvia dal punto di vi-
sta giuridico ma per nulla scon-
tata sotto il profilo politico. An-
che perché la slavina che ha in-
vestito i giornali vicini politica-
mente a Bocchino e a Silvio Ber-
lusconi ora potrebbe proseguire
la sua corsa in Procura. I pm di
Roma hanno aperto un fascicolo
nel 2010 e, dopo avere ricevuto
le carte della Presidenza del Con-
siglio, potrebbe ravvisare anche
un versante penale nell’indebita
percezione di decine di milioni
di euro da parte di giornali che
non hanno detto la verità quan-
do hanno chiesto i contributi.
Angelucci spera nella giustizia
amministrativa. A maggio ha im-
pugnato la delibera dell’Agcom
davanti al Tar chiedendo la sua
sospensione cautelare. I magi-
strati romani però non l’hanno
concessa e hanno solo fissato l’u-
dienza per discutere il merito in
tempi record, a ottobre. Il Dipar-
timento Editoria a questo punto
avrebbe potuto cedere alle pres-
sioni politiche aspettando la de-
cisione del Tar e invece ha pre-
ferito applicare la legge annul-
lando subito i contributi del
2006 e 2007 e decretando il bloc-
co per il 2008 e il 2009.
Se i magistrati non ribalteranno
il verdetto della Presidenza del
Consiglio, anche la società della
moglie di Italo Bocchino (Ga-
briella Buontempo) che edita il
Roma dovrà restituire 2 milioni e
530 mila euro già erogati con ri-
serva dalla Presidenza del Con-
siglio per il 2008 e non incasserà
mai il contributo per il 2009.
Per capire l’impatto catastrofico
sui bilanci dei giornali basta leg-
gere la relazione della società di
revisione BDO che ha certificato
l’ultimo bilancio di Libero con
questa postilla: “i crediti al 31 di-
cembre 2009 includono 12 mi-
lioni di euro a fronte dei contri-
buti all’editoria ex legge 250/90
equamente attribuiti agli eserci-
zi 2008 e 2009 ... al riguardo gli
amministratori anche sulla base
del parere dei propri consulenti
ritengono che la società abbia
pieno diritto al loro riconosci-
mento. L’equilibrio economico
e finanziario della società è stret-
tamente legato all’ottenimento
dei suddetti contributi”.

I Piccini che fanno paura al Pd

DUE FRATELLI, L’UNICO TESTIMONE MORTO E L’ACCUSA DI TRE MAZZETTE AI DALEMIANI, DALLA PRIVATIZZAZIONE TELECOM A TANZI
di Ferruccio Sansa ri, ma parla di Parmalat e Telecom Italia, della leg- Santis (socio di Ikarus e amico del presidente pd). prono i rapporti tra una società dei Piccini (usata da
e Marco Lillo gendaria super-tangente che il centrosinistra Antonioli aggiunge: “Sergio ha lasciato a Pio le chia- Tanzi come veicolo di finanziamenti) e Il manifesto.
avrebbe incassato per la privatizzazione Telecom vi dei conti riservati, cifrati e documentazione sui Tutto finisce nel calderone dell'inchiesta di Parma e

Dzetteuechiave.
fratelli. Un incidente che uccide il testimone
Accusatori che attribuiscono tre maz-
a politici e affaristi dalemiani. I nomi dei fra-
avvenuta sotto il governo D’Alema. La storia non
ha trovato riscontri giudiziari.
rapporti con politici. Pio tiene i rapporti che teneva
Sergio”. Antonioli riferisce poi che Sergio incon-
trava il dirigente dei servizi Nicolò Pollari, cercava
poi in archivio. Come gli atti, richiesti dalla Procura
di Parma, sulla morte di Sergio, avvenuta nel 2000 in
un incidente d’auto (sei mesi prima era scampato a
telli Sergio e Pio Piccini al Pd fanno venire la pelle GLI INVESTIGATORI valutano con cautela le di scoprire se c’erano indagini sul suo ruolo in Te- un incidente su un jet privato).
d’oca. Dalle parole di Pio, il minore, è partita l’in- affermazioni di Antonioli, che potrebbe covare ri- lecom. “Pio Piccini tiene i rapporti con Pollari e so
chiesta dei pm romani Paolo Ielo e Giuseppe Ca- sentimento verso i Piccini. Dopo il crac Parmalat, le che due o tre mesi fa ha conosciuto Licio Gelli in- MA C’È UN TERZO incrocio tra gli uomini del
scini sulle mazzette ammesse da Vincenzo Mori- sue dichiarazioni vengono rivalutate: questo signo- sieme con un amico di Sergio che dice: sono agente Ds-Pd e Sergio Piccini: ruota intorno al “canestro
chini e Franco Pronzato, due amici di Massimo re nel 2002 aveva riferito circostanze confermate Cia in Italia”. delle mazzette di Tanzi ai politici” e al dalemiano
D’Alema. L’imprenditore toscano parla di un ap- due anni dopo dall'indagine di Parma, come il ruolo Claudio Burlando, l’uomo che ha portato a Roma
palto da Finmeccanica di 8 milioni l’anno. Per ot- di “ufficiale pagatore della politica” di Sergio Pic- POI ANTONIOLI tira la bomba: “Loro (Piccini, Franco Pronzato (consigliere Enac e dirigente Pd
tenerlo (senza gara) ricorre a Morichini, amico di cini o i suoi rapporti con Nicolò Pollari. “Piccini è ndr) affermavano di aver avuto una parte organiz- arrestato). A parlarne, nel 2005, è Tanzi. I pm di
D’Alema, socio nello yacht Ikarus e procacciatore una persona chiave che ha gestito rapporti finan- zativa nella ventilata mega tangente che Colaninno Roma aprono un’inchiesta. Tanzi riferisce di tan-
di finanziamenti per ItalianiEuropei. Pio spiega ai ziari del gruppo Telecom. Sergio diventò braccio e i suoi finanziatori hanno pagato ai Ds, a D’Alema e genti legate alla joint-venture Ecp. Un’operazione
pm: “Se avessimo ottenuto l’appalto, avremmo destro di Tanzi. Ha gestito interessi colossali”. An- Violante. Sergio era una persona serissima… non ha che, secondo i pm di Parma, voleva scaricare sulle
versato il 5 per cento a Morichini e alla fondazione tonioli parla del network di relazioni di Sergio Pic- mai mentito su queste cose”. Prove? Nessuna. I ca- Ferrovie i debiti delle società turistiche dei Tanzi
di D’Alema”. ItalianiEuropei smentisce. L’inchie- cini (in parte, secondo Antonioli, ereditato da Pio), rabinieri del Nucleo di Roma, dopo il crack Parma- (gruppo Itc&P). Tanzi indica Piccini, allora presi-
sta chiarirà. I fratelli Piccini anni fa erano comparsi cita “Mastella, Cossiga, D’Alema”. Descrive “un lat, si ritrovano in mano quelle dichiarazioni esplo- dente di Itc&P, come intermediario. Nemmeno
in altre due indagini accanto a esponenti del Pd. rapporto di affari molto serio con D’Alema attra- sive. Per riscontrarle chiedono di intercettare An- Tanzi ricorda quali pagamenti furono effettuati. Co-
Inchieste finite con l’archiviazione. L’unico testi- verso London Court”, di cui era alla guida Fabio De tonioli, Pio Piccini e il suo socio Nicola Catelli. Sco- munque le Ferrovie varano la joint-venture con
mone d’accusa, Sergio Picci- Tanzi, che tra il 12 marzo e il 28 giugno 1996 fa
ni (fratello maggiore), è mor- confluire nella società mista, per un valore di 108
to in uno strano incidente.
Il primo incrocio tra i nomi di
Dalle parole miliardi di lire certificato dal perito Emanuele D'In-
nella, le sue aziende turistiche in passivo, secondo
Sergio Piccini e D'Alema in
un verbale risale al 2002,
dell’imprenditore l' accusa, per 692 miliardi. E qui entra in scena il
centrosinistra. Cambia il governo e, racconta Tanzi,
quando i carabinieri su dele-
ga del pm napoletano Marco
è nata l’inchiesta “Piccini mi disse di aver pagato anche il neomini-
stro Burlando, mi parlò di un miliardo di lire... Mi
Del Gaudio registrano la testi- recai al ministero per ringraziarlo del suo positivo
monianza di Giampiero Anto- romana interessamento. In quella visita di cortesia Burlan-
nioli, esperto di telecomuni- do mi confermò di aver condiviso l’operazione”.
cazioni. Il suo nome rispun- su appalti Burlando nega ogni accusa, annunciando denunce
terà nel 2005, sarà uno dei tre (non presentate). Oggi ricorda: “Le trattative si
spiati (con Alessandra Musso- e contributi conclusero il 10 maggio ‘96, mentre io sono diven-
lini e Piero Marrazzo) dagli in- tato ministro il 18 maggio '96 e qualche giorno do-
vestigatori privati Pierpaolo a ItalianiEuropei po abbiamo sciolto la joint venture”.
Pasqua e Gaspare Gallo del L’inchiesta si concluse con un’archiviazione.
Lazio gate. Antonioli viene L’ex proprietario di Parmalat, Contro Burlando c’erano solo le parole di Tanzi.
sentito in un’indagine sulle Calisto Tanzi L’unico possibile testimone, Sergio Piccini, era
associazioni dei consumato- (F
OTOE )
MBLEMA morto con i suoi segreti.
Mercoledì 6 luglio 2011
AMIANTO KILLER
NEL CUORE DELLA RAI
Un documento: nel palazzo di viale Mazzini
c’è asbesto. Ma in 1500 restano all’interno
di Alessandro Ferrucci
e parlano nelle stanze,
N
a bassa voce. Quando
sono nei corridoi non
osano neanche bisbi-
gliare, al massimo si scam-
biano sguardi di complice
paura dopo aver alzato gli
occhi al soffitto. Lo spetta-
colo è tetro, decadente, odo-
ra di morte. A Viale Mazzini,
sede principale della Rai, la
polvere non è un semplice
fastidio per asmatici o igie-
nisti: può voler dire asbesto,
comunemente detto amian-
to. Il palazzo, costruito nel
1967, ne è un concentrato,
come molti degli edifici pro-
gettati e realizzati nel secon-
do dopoguerra: doveva esse-
re moderno, a tratti avveni-
ristico, più simbolo che so-
stanza. Ora ospita circa
1500 lavoratori, tra dirigen-
za, tecnici, ufficio stampa,
legale, impiegati vari. Di
questi, oltre cento hanno
avuto il coraggio di rivolger-
si a un avvocato per portare
la televisione pubblica in tri-
bunale, per ottenere quelle
risposte ancora chiuse die-
tro un no comment, per ca-
pire se e quanto hanno ri-
schiato e stanno rischiando.
Oggi, per loro, è un punto di
partenza fondamentale, è in
programma la prima udien-
za: “Vede, abbiamo in mano
una perizia di parte del
2009, voluta dalla stessa
azienda, che parla chiaro –
racconta un dipendente con
il patto dell’anonimato –. In-
somma, questi sono dei paz-
zi, degli irresponsabili, do-
vevano chiudere e fare i la-
vori, al contrario hanno ini-
ziato la bonifica con noi den-
tro”.
Il progressivo
deterioramento
LO DICE con gli occhi terro-
rizzati, cerca da noi risposte o
rassicurazioni, poi segnala le
parti del documento interno
più preoccupanti: “Vi è
amianto fioccato, in cattivo
stato di conservazione a vista
(...) In conclusione si può af-
fermare che non si esclude il
pericolo di un inquinamento
da fibre d’amianto aerodi-
sperse, in quanto l’isolamen-
to costituito dal pannello di
faesite, posto sopra le doghe
del controsoffitto, non impe-
disce più ai frammenti di coi-
bentazione distaccatisi, di
raggiungere l’area del locale
sottostante”. Per essere
chiari: secondo una
sentenza del 2008
della Cassazione, il
cancro ai polmoni
può arrivare a pre-
scindere dalla quanti-
tà e dal tempo di
esposizione all’asbe-
sto. Basta una fibra,
microscopica, ma ca-
pace di infilarsi nella
pleura. Può restare lì
per anni, sorniona, subdola.
Poi all’improvviso venire fuo-
ri, e in quel momento non c’è
più niente da fare. Le ultime
stime degli pneumologi italia-
no recitano cifre da strage:
ogni anno 3 mila persone ven-
gono stroncate da patologie
maligne correlate proprio al-
l’amianto “per questo doveva-
no realizzare la bonifica in si-
curezza – prosegue un altro
dipendente –, al contrario ci
hanno lasciati tutti dentro e
molti di noi hanno subito an-
che delle pressioni per non
parlare”. Così il Fatto ha contat-
tato alcuni dirigenti, per capi-
re, per ottenere delle rispo-
ste. Il risultato? C’è chi ha giu-
PROCESSI
L’entrata della tv pubblica
I lavori all’interno del palazzo
a Prati. In basso, la perizia di parte
richiesta dall’azienda che attesta
il grave stato dell’edificio
dicato la condotta dell’azien-
da “inqualificabile”, chi ha
esplicitamente sbottato con
un “spero che la Rai perda
questa causa” e chi ancora ha
azzardato un paragone estre-
mo: “Qui dentro stiamo di-
ventando una fossa comune:
oramai ho paura anche ad an-
dare in bagno”.
(Quasi) tutti zitti
Gli altri denunciano
TUTTO, COME spesso, av-
volto nel silenzio, anche per-
ché in un palazzo dove l’im-
magine è tutto, nessuno vuole
perdere per primo la faccia,
neanche se in gioco è la pro-
pria vita. Neanche se è una
questione che va avanti da
molti anni. Un articolo del
1998 del Corriere della Sera, re-
cita: “Killer silenzioso alla
Rai”, e spiega come l’allora di-
rettore generale, Pierluigi Cel-
li, ipotizzava un trasloco a Sa-
xa Rubra, dopo la segnalazio-
ne, nel 1994, del consigliere
Alfio Marchini, quando il Cda
era presieduto da Letizia Mo-
ratti. L’oggetto era proprio l’a-
mianto. Niente da fare. E non
sono servite neanche le perio-
diche indagini ambientali
(ben due, una nel 2000 e
un’altra nel 2007), chiare nel
segnalare il progressivo dete-
pagina 7
rioramento dello stabile. “Il
problema è che non sanno co-
sa fare – spiega l’avvocato
Gian Nicola Iaricci, legale dei
dipendenti –, è una questione
di risorse economiche. Voci
di corridoio raccontano che
la televisione pubblica sta
aspettando l’assegnazione
dei Giochi Olimpici per otte-
nere i finanziamenti adegua-
ti”. Finanziamenti per trovare
una location tra i venti e i ses-
santamila metri quadri, dislo-
cati intorno al quartiere Prati.
Nel frattempo, tutti dentro.
Tutti zitti. Chini sulle proprie
scrivanie, in attesa che qual-
cuno, di superiore, decida
della loro testa. E vita.
pagina 8 Mercoledì 6 luglio 2011

MEDIA E REGIME

EDITTO BULGARO,
IL FALSO STORICO
DEL GIORNALE
Giordano scrive la solita favola:
una cena per un piano contro B. in Rai
Ieri il Giornale ha dedicato due pagine alla Rai faccendiere Luigi Bisignani, il protagonista principale
di sinistra per replicare alle nuove telefonate, dell’inchiesta P4. Mario Giordano, ex direttore del
pubblicate da Repubblica, sulla struttura che agiva quotidiano della famiglia Berlusconi, ha scritto un
tra Rai e Mediaset durante le regionali del 2005 articolo per riesumare un presunto piano (nel Biagi e Santoro I due
(con Deborah Bergamini, Clemente Mimun e altri 2000) contro Berlusconi. Ha citato i vari Luttazzi, giornalisti cacciati dalla Rai
dirigenti Rai in prima linea) e anche all’influenza nel Biagi e Santoro che, il Giornale dimentica, sono stati con l’editto di Sofia Daniele Carlo
servizio pubblico e sull’ex dg Mauro Masi del allontanati dalla tv con l’editto bulgaro del Cavaliere. (FOTO LAPRESSE) Luttazzi Freccero
autore satirico direttore di Rai4
di Marco Travaglio continuò Santoro... e si con- che la Rai era diretta dagli ac- narrati” che “sono diffamato- Vorrei replicare Mario
tinuò con una campagna me- cordi sotterranei stabiliti dal- ri in quanto non rispondenti alla Giordano ha
eri, sul Giornale, Mario diatica tanto orchestrata la sinistra nei ritrovi serali di a verità nel loro contenuto ricostruzione lavorato a

I Giordano sostiene che la

Rai non è occupata dai
berluscones che si accor-
dano con Mediaset per dan-
neggiare il servizio pubblico
e favorire quello privato del
suo padrone, ma da Enzo Bia-
gi (scomparso nel 2007),
Santoro (appena cacciato) e
Luttazzi (allontanato nell’e-
state del 2001). La prova?
Una cena che – rivela la voce
bianca del giornalismo da ri-
porto – “nel settembre 2000”
l’allora presidente Rai Rober-
to Zaccaria tenne a casa sua
con due consiglieri di centro-
sinistra, Balassone ed Emilia-
ni, e tre politici dell’allora
Pds: Veltroni, Giulietti e Vita.
Lì, “tra un piatto raffinato e
un altro, decisero di usare la
Rai (servizio pubblico) come
un manganello politico con-
tro il candidato Berlusconi. E
così fu, in modo coordinato e
organizzato, a cominciare
dalla primavera: partì Trava-
glio sul Satyricon di Luttazzi,
Il quotidiano di famiglia
L’articolo in prima pagina e la sua
continuazione all’interno di Mario
Giordano, sul Giornale di ieri, che
con raffinate invenzioni racconta la
fantomatica storia (già sentita) di
una cena tra ex berlusconiani per
preparare la Rai – siamo nel 2000 –
alle elezioni politiche del 2001 poi
perse dal centrosinistra con
Francesco Rutelli. Un secondo pezzo
è dedicato al sindacato dei giornalisti
Usigrai, definito un soviet
quanto violenta che non ri-
sparmiò nessuno spazio e
nessun veleno, fino ad arri-
vare alle interviste combina-
te e antiberlusconiane di En-
zo Biagi, prima a Montanelli e
poi a Benigni proprio alla vi-
gilia del voto... Freccero ne
rivendicò pubblicamente il
merito... Invece il dg Pierlui-
gi Celli rassegnò le dimissio-
ni: lui pensava di dirigere la
Rai, invece aveva scoperto
Vespa, che
raccontò la
vicenda, è stato
condannato in
sede civile a
risarcire Zaccaria
con 82 mila euro
Veltroni, Giulietti & C. Patti
veri, macchina perfetta, mo-
bilitazione pesante. Altro
che le chiacchiere della Ber-
gamini e di Mimun... La lin-
gua della sinistra non fa altro
che leccare i piatti serviti a
cena a casa di qualche Zac-
caria”. Ora, a parte l’impru-
dente accenno alla lingua, di
cui lui fa largo uso non sui
piatti ma sui piedi del padro-
ne, Giordano non sa letteral-
mente di che sta parlando.
Ignora, per esempio, che
Bruno Vespa, per avere scrit-
to le stesse corbellerie su ce-
ne e dopocena in un suo li-
bro , è stato condannato in
sede civile a risarcire Zacca-
ria con 82.500 euro. Motivo:
in quella cena (a cui era pre-
sente lo stesso Celli) non si
pianificò alcuna campagna
antiberlusconiana, dunque
Vespa ha mentito: secondo il
Tribunale civile di Roma,
non ha “accertato con serietà
e prudenza la verità dei fatti
più precisamente offensivo”,
visto che ha “narrato fatti per
i quali viene data per certa
l’obbedienza e la collusione
di Zaccaria a un disegno con-
trario ai doveri istituzionali
connessi alla sua carica”.
Quanto alle dimissioni di Cel-
li, non c’entrano nulla con la
presunta “campagna antiber-
lusconiana”, visto che risal-
gono all’8 febbraio 2001, un
mese prima che io venissi in-
vitato a Satyricon, e non pro-
prio dovute alla presunta
“svolta” della sua Rai, ma a
una principesca offerta della
spagnola Telefonica. Quanto
infine alla presunta “campa-
gna mediatica tanto orche-
strata quanto violenta” a
suon di “manganelli politici”,
chi scrive è stato denunciato
– assieme a Freccero, a Veltri
e a Luttazzi – da Mediaset, Fi-
ninvest (due volte), Forza Ita-
lia (due volte), Tremonti e
Berlusconi (due volte), sia
per il libro L’odore dei soldi che
presentai a Satyricon, sia per
quel che dissi a Satyricon. E
per otto volte il Tribunale di
Roma ha respinto le richieste
di danni dei denuncianti, ac-
certando ogni volta che
quanto avevamo scritto e
detto era la pura e semplice
verità. Cronaca. Non “cam-
pagna violenta” a suon di
“manganelli” di cui vaneggia
il Giordano. Il quale, eviden-
temente, s’è così abituato ad
avere almeno un mandante
da non poter immaginare
che qualcun altro non ne ab-
bia nemmeno uno.
fantasiosa e,
per quel che mi riguarda,
diffamatoria, contenuta
nell’articolo di Mario
Giordano "Macché struttura
Delta, ecco chi okkupava la
Rai" pubblicato sul Giornale
di ieri. L’autore insinua, fra
l’altro, che Satyricon facesse
parte di un piano
anti-berlusconiano che
venne concordato, in vista
delle elezioni, dal presidente
Rai Roberto Zaccaria
durante una fantomatica
riunione a casa sua nel
settembre 2000 insieme con
Balassone, Emiliani, Veltroni,
Vita e Giulietti. Il fatto è falso
e l’accostamento capzioso.
Ricordo che presentai il
progetto di Satyricon a Carlo
Freccero, direttore di Rai2,
nel febbraio 2000. Il mese
dopo, Freccero lo approvò,
tanto che nel settembre
2000 già stavamo
registrando gli sketch (più di
60) che avrei poi incluso nel
programma. Quanto agli
ospiti, li decidevo in
completa autonomia: la
direzione di Rai2 ne
apprendeva l’identità il
giorno stesso della
registrazione della puntata.
Lo stesso accadde anche con
Marco Travaglio, che invitai
mea sponte dopo aver letto
L’odore dei soldi da poco
pubblicato: una decisione di
cui vado orgoglioso. In
sintesi: Satyricon non faceva
parte di alcun "accordo
sotterraneo". Sostenerlo è
diffamazione pura.
Rai2 nel '99
nel programma Pinocchio
di Gad Lerner, quindi
anche lui ha partecipato,
in qualche modo, al
piano anti-Berlusconi.
Nell'articolo si rivelano
tutte le metodiche del
Giornale: a) rovesciare
sull'avversario le pro-
prie colpe, cioè accusa-
re sempre l'altro del rea-
to commesso, b) rico-
struire la storia in modo
fantasioso e poi, dinanzi
a sentenze che ristabili-
scono la verità, ribadire
che i giudici sono sem-
pre comunisti.
Vorrei ricordare che all'e-
poca dei fatti la sinistra
esclamava: “Demonizza-
re Berlusconi non paga”.
Ritornello che divenne
sia da destra che da sini-
stra un mantra per so-
spendere programmi di
satira e informazione, ma
rendeva le persone che
praticavano questa tele-
visione inaffidabili. Che
la tv pubblica non possa
attaccare il governo
esprime l'idea di libertà
degna di Putin e di Muba-
rak.
La tv è naturaliter d'op-
posizione, basti pensare
che, durante i governi
di sinistra, nasce la tv
del disimpegno; nei go-
verni di destra, invece,
quella della contro-in-
formazione. Ma questa
è troppa teoria per il
Giornale.

INIZIÒ IN RADIO Editoria, ultima chiamata

ADDIO A MANCA, EX PRESIDENTE DI VIALE MAZZINI le proposte di Stampa Romana
morto nella notte a Roma per le vivace, ha contribuito a creare la migliore
È complicazioni di una lunga malattia
Enrico Manca, giornalista, politico ed ex
televisione moderna”.
“Esprimiamo profondo cordoglio per la
ditoria, ultima chiamata. Ieri, nella sede
Eil segretario
dell'Associazione della stampa romana,
Paolo Butturini ha lanciato la
investito l'intero settore” già “stressato da
stati di crisi senza progetti e da molteplici
conflitti di interessi”, penalizzato “da un
presidente della Rai. Aveva 79 anni, scomparsa di Enrico Manca, presidente di proposta di “un comitato regionale per la mercato asfittico e da un tragico ritardo nel-
essendo nato a Roma il 27 novembre del una Rai che voleva essere servizio pubblico libertà d’informazione che unisca sindacati l’innovazione” e “flagellato dall’invadenza
1931: laureato in Giurisprudenza aveva garantendo il pluralismo e allontanando e società civile nel dire sette 'sì, dalla rifor- della politica”. Una situazione di stallo che
iniziato al giornale radio Rai per poi ogni forma di censura”. Lo dice il ma della Rai alla legge sul conflitto d’inte- “non riguarda solo la Rai, ma l’intera edi-
ressi”. Questo è il progetto dell’Associazio- toria e poteri di controllo come la magistra-
militare nel Partito socialista, di cui fu segretario Usigrai Carlo Verna. “La
ne stampa romana per tura”. Poi Butturini ha lan-
deputato dal 1972 al 1994. Attualmente dialettica interna non mancava, ma col contrastare l’emergenza ciato sette idee, un manife-
era presidente dell’Isimm e della
Fondazione Bordoni. ''La perdita di Enrico
rimpianto Agnes, direttore generale
scomparso proprio nelle scorse settimane,
editoria, che ha raccolto i
rappresentanti dei lavora-
Presentato sto con sette richieste che
corrispondono ad altret-
Manca ieri, e quella di Biagio Agnes un
mese fa, lasciano un grande vuoto nella
la polemica - aggiunge Verna - era
finalizzata sempre a cercare di fare
tori (Ugl, Slc Lazio, Usigrai,
Fistel Cisl), Federazione
un manifesto tante esigenze del mondo
dell'informazione e dell'o-
nostra Azienda”. Lo sostiene il direttore meglio, nonostante la piaga della Nazionale della Stampa,
Ordine dei Giornalisti,
di sette riforme: pinione pubblica: riforma
dell'Ordine dei giornalisti,
generale della Rai, Lorenza Lei. “Manca - lottizzazione. La sua passione per i temi
professionisti e giuristi co- della legge sull'editoria,
precisa una nota - è stato un presidente della televisione e del servizio pubblico
me Stefano Rodotà. “L'in- dall’Ordine dei modifica delle norme che
che ha saputo mettere al primo posto il lascia creature come l’Isimm e la formazione è un bene pub- regolano il precariato, leg-
servizio pubblico, dando spazio al Fondazione Bordoni che animeranno blico a rischio nel nostro giornalisti al ge sul conflitto d'interessi
pluralismo e alla dialettica. Eclettico, certamente con qualificati contributi paese – spiega il segretario e legge antitrust, riforma
aperto all’innovazione, intellettualmente l'indifferibile dibattito nel Paese sulla Rai”. Butturini – La vicenda P4 servizio pubblico del codice civile e penale
non è che l’ultimo di una in materia di querele teme-
catena di problemi che ha televisivo rarie e riforma della Rai.
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 9

MALITALIA

N
NAPOLI PIÙ PULITA, MA DIETRO AGGRESSIONE A MONTI
Denunciato
quarto giovane

L’ANGOLO C’È UNA NUOVA CATASTROFE È stato individuato e

denunciato a piede
libero per concorso in
tentato omicidio il quinto
presunto responsabile
Discariche piene, l’offerta delle altre Regioni è solo sulla carta dell’aggressione
verificatasi a Roma, nel
rione Monti, nella notte
tra il 25 e il 26 giugno. Si
di Enrico Fierro tratta di un ragazzo di 18
Inviato a Napoli anni, la cui posizione
sarebbe meno grave di
ome un mostro degli abissi quella degli altri tre

C la monnezza afferra per i

piedi Napoli e i napoletani
e li trascina giù a fondo,
nella acque scure della dispera-
zione dove rischiano di affonda-
giovani fermati. La Digos
ha anche identificato una
quinta persona. Alberto
Bonanni, il musicista
massacrato di botte, è
re tutti i tentativi di diventare ancora ricoverato in
una città normale. Qui si vive ospedale in gravissime
con l’incubo del “tifo murino” condizioni.
che è stato diagnosticato al Po-
liclinico a un paziente ricovera-
to nei giorni passati. È una ma-
lattia da sporcizia, sudiciume e
fame, uno scenario che solo Ma-
laparte ne La Pelle.

L’EMERGENZA dei giorni

passati si è da poco placata, si re-
spira di nuovo, molte strade sono
miracolosamente pulite, ma una
nuova catastrofe già bussa alle
porte. Mancano poche ore e Na-
poli sarà di nuovo quella carto-
lina tragica e sporca che il mon-
do intero ha conosciuto negli ul-
timi vent’anni. Lo sforzo della
nuova amministrazione comu-
nale, della rinnovata Asia (l’a-
zienda dei rifiuti) è enorme,
quello che non funzionava e che
faceva parte di un orribile folklo-
re partenopeo, ora funziona. Gli
INCENERITORE A SALERNO
Le conversioni
di De Luca
spazzini lavorano con turni h24,
come in guerra, i piani ci sono,
anche quelli per il futuro. Ma tut-
to da oggi, certamente da doma-
ni, può crollare, per la semplice,
eterna ragione, che non si sa do-
ve portare i rifiuti. I sì delle Re-
gioni italiane, almeno 14, sono
per il momento meramente pla-
tonici e non ancora operativi, le
discariche campane sature, gli
impianti quasi fermi.
Ore 14,30 di ieri, 1.050 tonnel-
late di monnezza a terra. Ammor-
bano quartieri come Bagnoli,
Fuorigrotta, Pianura, Ponticelli,
Soccavo, Capodichino. Poca ro-
ba rispetto alle 2.500 tonnellate
dei giorni scorsi, pochissima se
si va con la memoria ai giorni neri
dell’emergenza di due-tre anni
fa, quando tutta Napoli era una
discarica a cielo aperto. Il cen-
tro, i Quartieri spagnoli, la zona
ospedaliera, l’area Nord, moltis-
sime zone della città sono pulite.
I cumuli di sacchetti non offen-
dono più via Toledo, Chiaia, piaz-
za Dante, la via Marittima e il Lun-
gomare, finanche il suk di Piazza
Garibaldi e il Rettifilo sono liberi.
E in giro c’è tanta voglia di rim-
boccarsi le maniche, di fare, di
impegnarsi.
ti…”.
De Magistris si ferma davanti ai
bassi abitati da napoletani veraci,
veri cinesi, pachistani e cingalesi
di seconda generazione, labora-
tori regolarmente clandestini do-
ve si confezionano le borse per le
grandi firme, e accetta suggeri-
menti. “Dottò, i cassonetti per la
differenziata metteteli lì, a pochi
passi c’è un enorme garage del
Comune”. A parlare è il signor
Rosario, proprietario del risto-
rante “Antica Capri”, chiuso per
protesta nei giorni dell’emergen-
za. “Io il deposito della monnez-
za me lo sono fatto da solo”, parla
Ciro, gestore della trattoria “Da
Nennella” (parolacce a volontà,
ottima cucina napoletana, pri-
mo, secondo e frutta: 15 euro). E
apre un basso, dove ha allestito
spettiva è nera. “Sono le due e
mezza e non riusciamo a dimi- ILVA TARANTO
nuire la quantità di rifiuti per stra-
da”. Nello Stir (impianto di trito- Ok autorizzazione
vagliatura) di Giugliano i camion ambientale
hanno scaricato solo 341 tonnel-
late su 500, peggio a Tufino, 26
su 250, a Santa Maria Capua Ve-
tere zero assoluto perché l’im-
È polemica dopo la
chiusura dell’iter
relativo al rilascio
pianto lavora con una sola linea e dell’Aia all’Ilva di
nel piazzale ci sono venti auto- Taranto da parte del
compattatori di Napoli che ministero per
aspettano di scaricare. l’Ambiente che,
approvando
FORSE non lo faranno perché l’abbassamento dei
non è il loro turno e la preceden- limiti di emissioni dello
za tocca a Caserta e alla provin- stabilimento, ha accolto
cia. Ci vorrebbe una discarica e
una c’è, quella di San Tammaro
le richieste avanzate
dalla Regione Puglia.
(Caserta, capacità 50-60mila ton-
nellate), ma la Provincia si oppo-
ne alla monnezza made in Napo-
“Siamo riusciti a tenere
insieme le ragioni
dell’ecologia con quelle

N o, il termovalorizzatore a Salerno no.

Ha stupito tutti, Vincenzo De Luca, l’e-
terno sindaco della città campana. Ha pronun-
“DITELO a quel fetente di Bos-
si e a quelli come lui che noi non
una sua personale, ordinatissima
discarica. “Separo la monnezza,
vedete sindaco, poi la mattina
li. L’invaso di Chiaiano è chiuso
per questioni giudiziarie e quan-
do riaprirà potrà accogliere solo
dell’economia e del
diritto al lavoro” ha
detto l’assessore
ciato il suo no all’incenerimento dei rifiuti nella siamo incivili, che a noi non ci passa l’Asia e la ritira”. poche centinaia di tonnellate. regionale Lorenzo
sua città davanti alla Commissione parlamen- piace vivere nella monnezza”. Pochi passi più giù c’è la Chiesa Che fare? Provincia e Regione, Nicastro. I Verdi, però,
tare presieduta da Gaetano Pecorella. Non ne Quartieri Spagnoli, vicolo Spe- di Santa Maria del Carmine di governate dal centrodestra con preannunciano di
vuol sapere di quell’impianto che pure voleva ranzella e dintorni, il sindaco De don Donato. Ha affisso un volan- Cesaro e Caldoro, pensano all’u- ricorrere al Tar, mentre
realizzare, ma a patto che a gestire gare, proce- Magistris e il suo vice Tommaso tino per tutto il quartiere. Titolo: tilizzo delle cave dismesse, ma ci Legambiente parla di
dure d’appalto e gestione fosse lui. Da quan- Sodano, fanno un giro a piedi. Il “Diamoci una mano”. Testo: tan- vorranno mesi di lavoro. “L’unica “grave passo indietro”.
do le competenze sono passate alla Provin- venditore di frutta e peperoni, te indicazioni per differenziare e strada è consentirci di trattare di- (p.g.c.)
cia, governata dal Pdl, fuoco e fiamme. Non friarielli, insalate e pomodorini, non affogare nei rifiuti. De Magi- rettamente con i sindaci delle
quelle che inceneriscono i rifiuti, ma ricor- mostra il suo orgoglio parteno- stris spiega e sorride: “Ce la pos- grandi città che hanno discari- LAVORO
si, invocazioni di Tribunali e quant’altro. peo. Si dà da fare e indica un car- siamo fare, ma con l’aiuto di tutti. che e impianti, e in più di rendere
Non serve l’inceneritore, dice De Luca, per- tello: “Qui si vendono solo ver- A Natale faremo un primo bilan- operativi gli accordi che già ave- Meno incidenti
ché è sovradimensionato e non tiene conto dure defoliate”. Nessuno gliel’ha cio”. Tommaso Sodano prende vamo con Toscana, Emilia e Sici- nel 2010
degli alti indici di raccolta differenziata. Be- imposto, ma lui, da solo, ha ca- appunti, si guarda intorno e sgra- lia, ma bisogna fare presto”. Na-
ne, bravo, bis. La pensa proprio come Luigi
de Magistris, il sindaco di Napoli. Una gran-
de conversione sulla via della… monnezza.
pito che è meglio fare così. I vi-
coli sono puliti, in giro cartelli fai
da te che suggeriscono con du-
na gli occhi di fronte a quel mi-
racolo di senso civico partorito
proprio nel cuore dei Quartieri
poli è pulita, si sta rialzando con
le sue gambe, ma il mostro è lì, in
agguato. Pronto ad afferrarla per
P er la prima volta
dalla fine della
seconda guerra
rezza di depositare i sacchetti so- spagnoli. Ma poi, nel suo ufficio, le gambe e a trascinarla giù. Di mondiale, i morti sul
lo dopo le otto di sera, “altrimen- l’umore cambia. Perché la pro- nuovo, come sempre. lavoro in Italia
scendono sotto quota
mille. Sono 980 nel
Giovani, hacker e italiani In alto, De Magistris e Sodano per le vie
di Napoli e un cumulo di spazzatura
(FOTO ANSA). A sinistra, manifestazione
2010, secondo il
Rapporto annuale
dell’Inail, 73 in meno
15 denunce nella rete “Anonymous” di “Anonymous” (FORO OLYCOM) dello scorso anno.
Anche gli infortuni
diminuiscono di un
di Federico Mello conclusa: al vaglio degli in- che 5 minorenni, il più pic- stata smantellata”, dicono, e 1,9%. Il paese si
vestigatori ci sono le posizio- colo dei quali ha 15 anni. Agli ricordano che “non c’è nes- avvicina così alla media
uindici denunciati, tra cui ni di almeno una trentina di europea. Aumentano
Qcomputer
5 minorenni, e decine di
sequestrati. È que-
persone che, a vario titolo,
avrebbero avuto rapporti
indagati, a vario titolo, il Pm
della Procura di Roma Perla
Lori contesta i reati di acces-
sun capo, nessuna struttura e
che tutti operano allo stesso
livello”. Il comunicato, pub-
infatti gli episodi che
riguardano le donne e
sto il bilancio dell’operazio- con il gruppo che in Italia si so abusivo e danneggiamento blicato dall’utente “Mendax” gli immigrati.
ne che ha portato la polizia ha colpito si siti web di Ca- al sistema informatico e inter- (Mendax è anche il nickname
postale italiana ad individua- mera, Senato, governo, Eni, ruzione di pubblico servizio storicamente usato da Julian MORTO DOPO ARRESTO
re il gruppo italiano di Ano- Enel, Finmeccanica, Media- (reati che, nelle forme aggra- Assange) sul blog del gruppo
nymous, la rete mondiale di set e Rai. Non è mancato an- vate, prevedono pene che su- italiano, afferma anche che le Autopsia esclude
hacker che si è resa prota- che un attacco al sito Agcom perano i 5 anni). Dal materia- persone denunciate “non pestaggio
gonista di diversi attacchi a per protestare contro la con- le raccolto finora non emer- erano pericolosi hacker”, ma
siti istituzionali e di grosse
aziende in tutto il mondo.
Il gruppo si è fatto notare ul-
testata delibera anti-pirateria
definita “bavaglio della rete”
dai blogger italiani.
gono rapporti e legami tra gli
indagati con gruppi antagoni-
sti ed eversivi.
l’organizzazione del lavoro. I
loro attacchi consistono so-
prattutto in azioni coordinate
“persone come tutti” che
“protestavano pacificamente
per i nostri diritti”. Gli hac-
N on sarebbe morto
per le percosse
Michele Ferrulli, il
timamente nei quattro con- Gli Anonymous hanno affianca- che, richiedendo una mole ker, infine, fanno sapere che 51enne deceduto
tinenti con operazioni in so- TRA I DENUNCIATI c’è to in questi mesi la loro lotta insolita di pagine da caricare “ci saranno conseguenze per giovedì in seguito ad un
lidarietà a Julian Assange e un ragazzo di 26 anni italiano, agli indignados spagnoli e ai ai server dei bersagli, li fa le azioni compiute dalle forze fermo di polizia a
contro governi e istituzioni ma nato e residente in Sviz- movimenti per la democrazia crollare per il troppo traffi- dell’ordine, per dimostrare Milano. Le costole rotte
“colpevoli”, a loro dire, di zera, nel Canton Ticino. Con in Nordafrica. Non si tratta di co. che Anonymous è presente e potrebbero essere state
mettere in discussione la de- il nickname di “Phre”, secondo gruppi strutturati ma di atti- Gli Anonymous si sono fatti vivi combatte, come ha combat- determinate dal
mocrazia o la libera informa- gli investigatori era lui a or- visti (“hacktivist”) che si tro- ieri per rispondere all’opera- tuto in passato e come com- massaggio cardiaco, le
zione. L’operazione della po- ganizzare e a dare il via agli vano online e decidono gli zione della polizia: “La rete batterà in futuro, per la liber- contusioni al capo dalla
lizia postale italiana non è attacchi. Tra i denunciati an- obiettivi da portare avanti e italiana di Anonymous non è tà della rete”. caduta a terra.
pagina 10 Mercoledì 6 luglio 2011

MALITALIA

ROMA IN MANO ALLE MAFIE: SI SPARA

PER STRADA E SI RICICLA NEI BAR
L’ombra della Banda della Magliana dietro l’omicidio di un uomo
Gianni Alemanno (FOTO ANSA)
Sequestrato un Caffè davanti a Palazzo Chigi
di Rita Di Giovacchino collegamento per ora, se non il
quartiere e l'ombra della Banda LA DENUNCIA DEI RADICALI
re 10, quartiere Prati. Un E DEI POLIZIOTTI CGIL

O
uomo di 33 anni, Flavio
Simmi, attende la moglie in
macchina sotto il portone
di casa, in via Grazioli Lante, si
avvicina una moto di grossa ci-
lindrata con due uomini a bordo,
quello sul sellino posteriore
esplode nove colpi di pistola.
L'ultimo è il colpo di grazia, men-
tre la vittima è già a terra dopo
aver inutilmente tentato di fug-
gire. Una scena da film anni Set-
tanta, ma la mappa del crimine
nel frattempo si è allargata, lam-
bisce i quartieri alti della città,
zone protette da regole non
scritte. Quando Simmi cade, l'ul-
timo blitz contro la 'ndrangheta
a Roma è già stato consumato. I
sigilli sono stati messi anche al
Caffè Chigi, lo storico bar di via
della Colonna Antonina, a due
passi dal Parlamento, dove depu-
tati e senatori si incontrano con i
giornalisti. Il titolare, Rosario Ba-
galà, è un prestanome dei due ar-
restati, entrambi legati al clan
Gallico di Palmi.
IL PIÙ VECCHIO, Domenico
Greco, 61 anni era un fedelissimo
di Alfonso Gallico, tanto da rima-
nere gravemente ferito nell'ag-
guato del 13 agosto 1978 quando
il boss fu ammazzato. L'altro, Ni-
cola Defina, 38 anni, convive da
anni con la sua ex moglie, titolare
di un salone di bellezza in via
Mantova e di un bar gelateria a
Borgo Pio. Tutto in famiglia. I be-
ni sequestrati ammontano a 20
milioni, dislocati tra Roma, Ar-
dea, Formello e Fiumicino. Van-
no ad aggiungersi ai tre seque-
strati la scorsa estate nella zona di
Ostia. E non bisogna dimenticare
la grande retata del 2010, in cui
finì anche il Cafè de Paris, il locale
della Dolce vita. A fare shopping
nella capitale di case, ristoranti,
bar, locali notturni sono i nomi
L’Antico Caffè Chigi, sequestrato ieri dalla Dia (FOTO ANSA)
L’esecuzione
nel borghese
quartiere Prati
Alemanno fa finta
di stupirsi:
“Ma come è
possibile?”
più noti delle 'ndrine calabresi. I
Nirta, i Morabito, i Pelle e i Con-
dello. Per riciclare le immense
ricchezze del narcotraffico han-
no scelto Roma perché è qui che
si stringono i legami che conta-
no, negli affari e in politica. Non
va dimenticato che, tra tutte le
mafie, la 'ndrangheta è oggi con-
siderata la più potente grazie ai
rapporti con la massoneria.
Dalla fine degli anni Ottanta Ro-
ma per oltre un decennio è stata
una metropoli tranquilla, da un
po’ di tempo non è più così. E se si
aggiungono la movida violenta, gli
stupri, le aggressioni politiche e
omofobe, gli omicidi in strada,
c'è da chiedersi che fine hanno
fatto le promesse sulla sicurezza
della città che erano state il tema
centrale della campagna elettora-
le del 2008 del sindaco Gianni
Alemanno, dopo l'omicidio di
Giovanna Reggiani che tanto fu
strumentalizzato. "Volete sapere
come sarà la mia Roma? Sarà una
città più sicura”. Chi se lo ricor-
dava più, ieri mattina, di fronte al
corpo massacrato di Flavio Sum-
mi? È il secondo omicidio consu-
mato in pieno giorno in questo
quartiere borghese, che pullula
di studi legali e notarili, abitato da
professionisti. Due mesi fa, alle
otto di sera, poche centinaia di
metri più in là, di fronte al Teatro
delle Vittorie, fu ucciso Roberto
Ceccarelli, 48 anni, un commer-
cialista che “investiva” denaro
per conto di società senza nome.
In un primo momento si era pen-
sato a un collegamento con il Ma-
doff dei Parioli, un'altra fantasma-
gorica vicenda che ha scosso i
piani alti della città. Poi la pista è
stata abbandonata.
Tra i due omicidi di Prati nessun
della Magliana, un nome che fa
ancora sobbalzare sulle sedie gli
investigatori. Ceccarelli aveva
100 mila euro in tasca, si pensava
che a sparargli fosse stato un am-
bulante, tal Attilio Pascarella, poi
si è scoperto che era stato invece
il nipote Daniele, legato alla ma-
lavita romana. Un omicidio su
commissione, ancora senza man-
danti. Il nome di Flavio Simmi in-
vece parla da solo. Il giovane uc-
ciso era figlio di Roberto e nipote
di Tiziano, due personaggi di
spicco nell'inchiesta “Colosseo”
del gip Lupacchini, indicati come
prestanome di Giuseppe Di Tom-
masi, detto “o chiattone”. Fu l'u-
nico di 26 titolari di ricchezze
che all'epoca ammontavano a
100 miliardi - il tesoro della Banda
della Magliana - che il magistrato
non riuscì a incastrare. Eppure “o
chiattone” era il commercialista
di Enrico De Pedis, il Dandy di Ro-
manzo Criminale, che gli aveva
salvato la vita incaricandolo di ge-
stire i suoi affari, benché fosse le-
gato a Stefano Bontade e non a
Pippo Calò.
PERCHÉ è stato ucciso Flavio
Simmi? Il rebus è nelle mani del
capo della Mobile Vittorio Rizzi,
che si dice preoccupato. Omicidi
di questo livello a Roma non se ne
vedevano da anni. A febbraio gli
avevano sparato due colpi di pi-
stola di fronte all'oreficeria del pa-
dre, in piazza del Monte di Pietà, a
due passi da Campo de’ Fiori. Un
avvertimento che non aveva te-
nuto nel giusto conto? “Ma come
è possibile che non siano riusciti a
salvarlo, se gli avevano già spara-
to?”, si chiede attonito Aleman-
no. Forse avrebbe dovuto chie-
derlo al padre che ieri mattina
piangeva inginocchiato accanto
al cadavere del figlio. A volte il
passato ritorna. Ma questo, forse,
il sindaco di Roma non lo sa.
QUATTRO ANNI DI APPELLI
INASCOLTATI
N on bastarono, anzi non servirono a niente le
denunce fatte nell’agosto 2007 da Rita
Bernardini, che lanciò l’allarme sulla presenza
delle organizzazioni criminali a Roma. “L’allora
prefetto Achille Serra smentì tutto, dicendo che
erano cose inventate e che la situazione era sotto
controllo”, commenta oggi la deputata radicale. E
inascoltati furono anche le proposte avanzate,
sempre dai Radicali, due anni dopo: “Da consigliere
municipale del centro storico chiesi di
informatizzare gli uffici del Comune che si
occupano di attività commerciali – racconta il
segretario, Mario Staderini –. All’epoca veniva tutto
scritto a mano su foglietti volanti. Ottenni lo
stanziamento di alcuni fondi, con i quali però si è
solo ottenuta la scansione di quei foglietti”.
Secondo Staderini, si tratterebbe invece di un
passaggio fondamentale: “Una rete informatica
permetterebbe, infatti, di incrociare i dati e di
vigilare sui repentini cambi di gestione delle attività
commerciali, che vengono affidati a prestanome
che non hanno una lira e non hanno mai gestito
nulla”. Il primo campanello d’allarme quando si
parla di criminalità: negozi che aprono e chiudono
nel giro di pochi mesi, un modo per riciclare e
spesso ripulire i soldi provento di attività illecite. “È
per questo che bisognerebbe liberalizzare le
droghe – prosegue Staderini –. C’è poi un secondo
livello, la Prefettura. Nel 2009 chiesi di istituire una
task force in grado di incrociare gli archivi e
definire una gamma di indicatori di sospetto. In
modo da poter intervenire prima. Così come chiesi
la convocazione del Comitato provinciale per
l’Ordine e la sicurezza proprio sul tema delle mafie.
Appelli che sono rimasti inascoltati”. Così come
rimangono ancora inascoltate le richieste di
incontro avanzate dal sindacato di polizia Silp Cgil
alla governatrice del Lazio, Renata Polverini:
“Abbiamo presentato cinque richieste di incontro,
non l’abbiamo mai vista – spiega il segretario
regionale, Cosmo Bianchini –. Vorremmo farle
presente il nostro punto di vista. Le mafie non si
sono impossessate solo di Roma, ma di tutto il
Lazio. E questo è frutto di una politica poco
lungimirante”.
(silvia d’onghia)

LA PROTESTA DEI SETTANTAMILA PACIFICI

POLITICI E TAV, COME PINOCCHIO NEL PAESE DI ACCHIAPPACITRULLI

di Luca Mercalli
i parlo come cittadino frustrato dal-
Vdi dichiarazioni
la sequenza di menzogne che leggo,
qualunquiste e super-
ficiali che ascolto, di fallimento della
politica che constato. Interpreto il
sentimento di quelle settantamila per-
sone, me incluso, che domenica 3 lu-
glio sfilavano pacificamente a Chio-
monte. Loro, che sono diventati sol-
tanto tremila o settemila su alcuni te-
legiornali e quotidiani. Invece, quei
pochi che tiravano pietre sul fortino
occupato da forze di polizia in tempo
di pace, che, ricordiamolo, è un mu-
seo archeologico del neolitico, sono
diventati la notizia dominante. Va be-
ne, ci sarà stato qualche centinaio di
piantagrane. Ma questo cosa c’entra
La protesta pacifica di domenica in Val di Susa (FOTO ANSA)
con il nocciolo della questione, ovve-
ro l’utilità o meno della linea Tori-
no-Lione? Per favore, qui la gente è esa-
sperata, le notizie sulle sassaiole pro-
venienti da alcuni elementi, non devo-
no offuscare le pressanti istanze dei
cittadini in protesta dignitosa e civile.
LA VAL DI SUSA non è un luogo di
montanari retrogradi ma è probabil-
mente uno dei più avanzati laboratori
sociali d’Europa. È un luogo dove alla
variegata partecipazione locale, fatta
di lavoratori, di famiglie, di studenti e
pensionati, e pure di elementi di spic-
co della ricerca scientifica e umanisti-
ca delle nostre Università, si è unita da
mezza Italia gente frustrata dalle lotte
per la difesa dei beni comuni e indigna-
ta per il muro di gomma della politica
“Per Renzi e
Chiamparino
si è deciso,
quindi si deve
fare. Perché
continuano a
non ascoltare?”
che rifiuta tenacemente il confronto
sulle ragioni tecniche dell’opera e che
con dichiarazioni irresponsabili semi-
na profondo malcontento. Un caso da
manuale di “verità avvelenata” dal tito-
lo del saggio della filosofa Franca D’A-
gostini (Bollati Boringhieri). I buonisti
della democrazia continuano a ripete-
re: “Siamo solidali con chi protesta le-
gittimamente, ma l’opera si deve fare
perché così è stato deciso”. Ma cosa
vuol dire? Se la protesta è legittima, al-
lora si deve interrompere un progetto
nato storto (legittimato da Chiampari-
no solo in quanto “interesse generale
costruito in decenni di discussioni”,
ma non dice in cosa consiste questo in-
teresse, definisce meno energivora
questa ferrovia quando gli unici studi
effettuati dicono il contrario) e analiz-
zare le ragioni istitu-
zionali della prote-
sta, che mai ho visto
osteggiare in Italia in
modo più duro.
Invece di continuare
a ripetere la vuota
cantilena che l’ope-
ra è a priori strategi-
ca, perché non ap-
profondiamo il di-
battito razionale sul-
le motivazioni con-
trarie fisiche ed eco-
nomiche? Invece
Renzi da Firenze af-
ferma che “stiamo parlando di un col-
legamento che dall’altra parte del mon-
te, in Francia, è già stato fatto”. Tre di-
scenderie, hanno fatto a Modane, sono
tre pozzi esplorativi per vedere com’è
la roccia, non c’è uno straccio di tunnel
nemmeno in Francia. Ma pensate che
se fosse così i francesi starebbero zitti?
La portaerei Charles de Gaulle incro-
cerebbe già a Savona con i missili pun-
tati su Chiomonte.
NON SARÀ che pure i francesi at-
tendono in silenzio soldi che non ci so-
no, visto che nel cronoprogramma Ltf
è scritto che i lavori lato Francia ripren-
deranno nel 2023 da Lione per arrivare
al tunnel di base nel 2035? Intanto
Chiamparino gongola: “Lo Stato italia-
no, se vuole, c’è. Lo ha dimostrato con
la mite determinazione messa in cam-
po per sgomberare i blocchi con cui si
voleva impedire l’avvio dei cantieri”.
Capite, lo stato in Val Susa c’è, con miti
manganelli e miti lacrimogeni. Non c’è
per tutto il resto del Paese, dai rifiuti
agli ospedali, dalla scuola alle ferrovie
esistenti. Caro Chiamparino, apprez-
zeremmo la tua saggezza per risolvere
subito i problemi del presente. Sulle
strategie del futuro lascia invece voce a
chi ha qualche decennio meno di te,
perché sarà chi quel futuro lo vivrà.
“Quando le amministrazioni decido-
no, a un certo punto bisogna fare le co-
se” dice Renzi. Ma dove sta scritto? Le
amministrazioni, e lo vediamo ogni
giorno, sbagliano spesso e volentieri, e
quando si tratta di errori enormi e ir-
reversibili, tocca anche non fare: è
un’eccellente virtù politica einaudia-
na.
Sembra invece che una decisione sulla
carta sia più inamovibile delle leggi di
natura, un progetto sconclusionato
eletto al rango di un’invariante fisica, a
totem dello sviluppo, per non parlare
dell’offesa al buon senso economico in
un paese con 1891 miliardi d’euro di
debito! Ma perché è così difficile anche
per gli intellettuali più rigorosi farsi al-
meno sfiorare dal dubbio che il Tav To-
rino-Lione sia a priori un’opera indi-
spensabile e salvifica per il paese? Ve-
dete, penso perché si tratta di una fia-
ba, e quando le fiabe sono così belle
perché raccontano che attraverso un
sol buco nella roccia come per magia
arriveranno lavoro (con silicosi), ric-
chezza (per chi venderà cemento e
tondini), stili di vita da civile Europa
(per chi tra 15 anni lo percorrerà emi-
grando), modernità (ma è Internet la
modernità, è il pannello fotovoltaico!),
progresso (che consiste nella percezio-
ne del limite alla crescita infinita) allora
si resta abbagliati e non si vede altro.
Come Pinocchio, quando ammaliato
dal gatto e la volpe, sotterra i quattro
zecchini d’oro e va ad aspettare che
cresca l’albero nel paese di Acchiappa-
citrulli.
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 11

ECONOMIA

MAGGIORANZACGIL
CON LA CAMUSSO,
FIOM PIÙ LONTANA
Dopo le tensioni apparato compatto
sull’intesa con la Confindustria
di Salvatore Cannavò gnare entro l'11 luglio l'elenco Il segretario generale della Cgil
delle aziende che rientrano in Susanna Camusso. Il direttivo della
usanna Camusso ottiene questa definizione che, co-

S
dal Direttivo nazionale
della Cgil il sì all'accordo
siglato il 28 giugno con
Confindustria, Cisl e Uil su
contratti e rappresentanza. A
favore dell'accordo si sono
espressi 117 componenti del
parlamentino della Cgil con-
tro i 21 della minoranza guida-
ta da Gianni Rinaldini e dalla
Fiom. Il Direttivo ha anche de-
ciso la consultazione degli
iscritti della Cgil “afferenti alla
Confindustria”. Ciascuna cate-
goria territoriale dovrà conse-
munque, esclude categorie ri-
levanti come i Pensionati, la
Funzione pubblica, il Com-
mercio e altri. La consultazio-
ne si svolgerà tra il 12 luglio e il
16 settembre e poi, alla procla-
mazione dei risultati, la Cgil
scioglierà la riserva sull'accor-
do che in realtà ha già firmato.
IL DIRETTIVO, se da un lato
dimostra una maggioranza
compatta attorno a Susanna Ca-
musso, dall'altro acuisce il diva-
rio di posizioni con la Fiom.
confederazione ha approvato
l’accordo siglato una settimana fa
con Confindustria (FOTO ANSA)
Maurizio Landini, segretario
generale dei metalmeccanici,
ha pronunciato uno degli inter-
venti più duri contro l'accordo
ma anche contro le modalità
con cui si svolgerà la consulta-
zione. Nel mirino della Fiom
c'è il metodo scelto ieri dal Di-
rettivo nazionale. Agli iscritti,
chiamati a discutere e votare
nelle varie aziende, verrà pre-
sentato l'accordo siglato e il di-
spositivo votato ieri dalla mag-
gioranza Cgil senza possibilità
di presentare, in apertura dei
lavori, la posizione contraria.
“Un problema di democrazia”,
sostiene Landini che ovvia-
mente ha contestato anche il
merito dell'accordo. “In occa-
sione dell'intesa separata del
2009 la Cgil sosteneva il no alle
tà” di cui parla l'intesa siano al-
tra cosa. L'intervento di Epifani
è servito anche a controbilan-
ciare la sortita di un altro ex se-
gretario generale della Cgil,
Sergio Cofferati, che ieri ha fir-
mato con Fausto Bertinotti un
articolo di critica all'accordo
sulle pagine del manifesto.
Nel suo intervento, invece, l'at-
tuale segretario generale ha so-
mo a ripartire per l'estensione
generalizzata delle Rsu”.
Camusso sottolinea anche l'ot-
tenimento del primato gerar-
chico del contratto nazionale
“che dovrà prevedere ciò che
può essere delegato al secondo
livello, una soluzione che co-
munque ributta la palla nel
campo dei contratti di catego-
ria che devono essere firmati. E
il contratto più difficile sarà
senz'altro quello metalmecca-

LA SENTENZA DI MOODY’S
Metalmeccanici all’attacco nico.

al direttivo: per Landini “c’è LANDINI ha infatti annun-

Portogallo nei guai un problema di democrazia”
ciato che, contestualmente alla
consultazione decisa ieri, la
I suoi titoli sono spazzatura Fiom discuterà anche della
piattaforma contrattuale.
Allo stesso tempo la Fiom do-

L a scure di Moody’s si abbatte sul

Portogallo, uno dei paesi cosid-
dettio periferici dell’area Euro da
tempo in difficiltà nella gesitone del
debito pubblico. E adesso, prevedibil-
mente, le diffcoltà sono destinate ad
aumentare, visto che ieri sera l’a-
genzia di rating ha declassato da
BAA1 a BA2 il proprio giudizio sui
titoli di stato a lungo termine di Li-
sbona. Questi titoli adesso sono
junk, cioè, nel gergo degli opera-
tori, spazzatura. Un termine che
la dice lunga sui timori della co-
munità finanziaria nei confronti
del Portogallo. Per Moody’s c’è il
rischio concreto che il Paese lusi-
tano, dove di recente le elezioni han-
deroghe dai contratti, il no alla
limitazione del diritto di scio-
pero e la necessità di far votare i
no portato al governo una ciolazione lavoratori. L'accordo siglato
di centrodestra, debba ricorrere pre- ora prevede le deroghe, limita
sto a un nuovo pacchetto di aiuti dalla il diritto di sciopero e non con-
comunità internazionali. L’agenzia di sente ai lavoratori di votare”.
rating non è ottimista sul futuro pros- Dal canto suo Camusso può dir-
simo. Secondo gli analisti di Moody’s si soddisfatta. Alcune voci cri-
c’è “il timore che il Portogallo non riu- tiche della maggioranza sono
scirà a centrare pienamente gli obiet- rientrate e il voto favorevole è
tivi di riduzione del deficit e di stabi- stato compatto. Eccezional-
lizzazione del debito fissati nel qua- mente è intervenuto anche il
dro dell’accordo con Unione europea suo predecessore, Guglielmo
e Fondo monetario internazionale” Epifani, per smentire che l'ac-
cordo contenga le deroghe e
sostenendo che le “adattabili-
stenuto che l'intesa, seppur
“non risolutiva”, “contiene ri-
sposte a delle nostre rivendica-
zioni, ferma una deriva e ci con-
sente di provare a ripartire in
un'altra direzione e con altre
modalità da una stagione di
profonda divisione”. Camusso
insiste sull'importanza del ri-
pristino di “regole condivise”,
come la misurazione della rap-
presentanza, e sul fatto che l'ac-
cordo consente ai lavoratori di
esprimersi proprio tramite le
loro rappresentanze, cioè le
Rsu. “E ora, aggiunge, dopo
l'accordo del 28 giugno provia-
vrà gestire le modalità di questo
mini-referendum perché i suoi
dirigenti sono vincolati al ri-
spetto di una posizione, quella
approvata ieri, che però non
condividono. Lo scontro dun-
que continua e non è difficile
prevedere che si verificheran-
no momenti di tensione. Ieri,
del resto, una pattuglia di dele-
gati “autoconvocati” si è pre-
sentata sotto la sede della Cgil
al grido di “siamo gli incazzati”
per protestare contro l'accor-
do. E l'iniziativa non è stata pre-
sa bene dagli organismi nazio-
nali.

Allungare le scadenze del debito rinvia soltanto il problema

Il piano francese sulle banche non salva la Grecia

di Marco Onado
al cilindro delle banche francesi è
Dne apparentemente
spuntata all’improvviso una soluzio-
efficace per il pro-
blema del debito greco, ovviamente con
un accattivante nome inglese: il rollover.
In pratica, l’impegno di tutte le banche a
rinnovare i crediti che scadono nei pros-
simi tre anni, distribuendoli su trenta, in
modo da ridurre l’impatto sui futuri bi-
lanci pubblici. Ma si tratta dell’ennesimo
tentativo di risolvere una malattia gra-
vissima a forza di aspirine.
Il problema di fondo è che al concetto di
“salvare la Grecia” si danno significati
diversi. Il primo è quello di risanare l’e-
conomia e smaltire nel tempo gli eccessi
della grande sbornia collettiva che ha
consentito al paese di vivere per quasi
dieci anni al di sopra dei propri mezzi. Il
secondo è quello di mantenere in piedi a
tutti i costi il castello di carte dei crediti
ed evitare che le banche internazionali
debbano registrare perdite nei loro bi-
lanci e quindi vedere intaccata la loro già
incerta solidità patrimoniale. Ma in que-
sto caso non si tratta di salvare la Grecia,
quanto di proteggere le banche.
Il piano francese, condiviso dall’associa-
zione che riunisce le principali banche
internazionali (International Institute of
Finance) risponde pienamente a questa
seconda interpretazione del salvatag-
gio, ma è l’ennesimo palliativo che guar-
da ai sintomi e non al male. Innanzitutto
perché riguarda solo metà del debito
pubblico, lasciando incerto il destino del-
l’altra metà e poi perché il tasso dei
nuovi crediti (8 per cento) è largamente
superiore al tasso di crescita (nominale)
del paese nel futuro prevedibile. Dun-
que, ancora al di sopra delle capacità di
rimborso del paese. E, ciliegina sulla tor-
ta, perché si vuole costringere lo stato
greco a fornire una garanzia che do-
vrebbe limitare le future perdite al 40
per cento, ma che ovviamente compor-
ta ulteriori oneri per un paese già allo
stremo.
É ovvio che occorre tener conto delle
esigenze delle banche, ma ormai si è
saldata una complice coincidenza di in-
teressi da parte di creditori, governi e
autorità monetarie a trattare la Grecia
come Aginulfo, il cavaliere inesistente di
Calvino che si teneva in piedi solo con la
forza di volontà. E ovviamente a Bru-
xelles amano sottolineare la rigorosità
delle condizioni che di volta in volta ven-
gono imposte. In un’intervista, il presi-
dente dell’Eurogruppo, Jean-Claude
Junker ha affermato che “la sovranità
della Grecia sarà massicciamente limi-
tata” e ha richiamato la necessità di un
piano di privatizzazioni ispirato a quello
adottato dalla Germania (quale altro
modello, se no?) dopo la riunificazione.
Ma né il commissariamento di fatto del-
la Grecia, né le privatizzazioni che pos-
sono essere ragionevolmente realizzate
nei prossimi anni, risolveranno un pro-
blema che riguarda le caratteristiche
strutturali dell’economia greca.
L’ironia è che il piano francese rischia di
naufragare non perché troppo oneroso
per il debitore, ma perché le agenzie di
rating hanno preannunciato che giudi-
cherebbero l’operazione come un “de-
fault selettivo”, cioè un’insolvenza vera
e propria sia pure limitata ad una parte
dei crediti in essere. Questo farebbe pre-
cipitare il debito greco al fondo della
scala dei giudizi, innescando reazioni a
catena imprevedibili, il cui primo anello
sarebbe l’impossibilità delle banche gre-
che di ottenere finanziamenti dalla Bce:
a maggio si trattava di quasi 100 mi-
liardi di euro (oltre il 40 per cento del pil
del paese e 20 per cento del totale attivo
del sistema bancario). E in più le banche
greche hanno, come è naturale aspet-
tarsi, crediti verso il settore pubblico pari
a quasi il doppio del loro capitale.
Queste cifre rispecchiano la crisi spa-
ventosa del Paese, che si riflette non solo
nella caduta del reddito e nell’esplosio-
ne del debito pubblico, ma anche in de-
ficit consistenti dei conti con l’estero, de-
stinati a perdurare in futuro e quindi a
creare ulteriori problemi finanziari. Il
Fondo monetario prevede per il 2011
un deficit corrente pari al 15,3 per cento
del Pil per il prossimo biennio e ancora
un -3,8 nel 2016. Questo vuol dire che
nell’arco di cinque anni, il debito esterno
della Grecia dovrà aumentare di circa il
30 per cento del Pil e se non potrà farlo
il settore pubblico per rispettare gli im-
pegni presi a partire dal 2009, dovrà
farlo quello privato. In altre parole, am-
messo e non concesso che venga ar-
restata la crescita esplosiva del debito
pubblico greco, si trasferirà il problema
Le proteste
ad Atene dei
giorni scorsi
sono solo
l’inizio (FOTO ANSA)
I nuovi prestiti avranno
un tasso dell’8 per cento,
comunque troppo per Atene
al settore privato. Capirai che differen-
za.
Insomma, occorre tornare al significato
primo del concetto di “salvare la Grecia”
e rimettere in piedi un’economia allo
sbando con cure che sono per defini-
zione drastiche e che dovranno com-
portare anche una riduzione del debito
in essere, dunque perdite per le banche
creditrici. É ancora possibile una solu-
zione concordata che mantenga queste
perdite in limiti ragionevolmente tolle-
rabili da tutte le banche (compresa la
Bce) e porti il debito greco a livelli com-
patibili con la gravità della situazione
economica e sociale interna, ma ogni
cura palliativa aggrava la malattia e ren-
de più improbabile quella drastica, ma
efficace.
Ogni crisi finanziaria dimostra che la
discesa verso l’abisso si arresta quando
si riesce ad incidere sulle aspettative de-
gli operatori e dei mercati, convincendoli
che davvero si è toccato il fondo e che da
quel momento il quadro non può che
migliorare. Finora, il messaggio che si è
trasmesso alla speculazione è: quando
tocchi il fondo, continua a scavare.
pagina 12 Mercoledì 6 luglio 2011

ALTRI MONDI

Iran Il regime vieta il narghilè alle donne Ex Jugoslavia Olanda colpevole a Srebrenica
Le donne iraniane, molte delle quali appassionate fumatrici di Lo Stato olandese è responsabile della morte di tre
narghilè, non potranno più entrare nelle sale da tè e nei locali musulmani bosniaci, massacrati nel 1995 a Srebrenica.
tradizionali a Teheran dove viene servito il narghilè. Lo ha detto Lo ha deciso una Corte d’appello di Amsterdam, in una
il capo della polizia della capitale, generale Hossein Sajedinia, sentenza in cui per la prima volta si sanciscono le colpe
affermando che si tratta di una misura volta a salvaguardare la dei caschi blu olandesi nella strage-simbolo della guerra
“moralità”. Intanto le autorità iraniane hanno arrestato Azadeh in Bosnia. “I Dutchbat (i caschi blu olandesi dell’Onu)
Ardakani, direttrice del Museo nazionale iraniano nonché stretta non avrebbero dovuto consegnarli alle truppe serbo
collaboratrice del presidente Mahmoud Ahmadinejad. bosniache”, ha spiegato un portavoce del tribunale.

DSK, È GUERRA
casi. L’accusa di stupro, dun-
que, sarebbe ancora solida; il
problema sarebbe tutto nella re-
putazione della donna che po-
trebbe, perciò essere “distrutta”
facilmente in un processo. A
proposito di “reputazione” pe-

DI CARTA
rò è necessario ricordare che
Dsk che, al di là della sua “fama”
di donnaiolo (proprio ieri Trista-
ne Banon ha presentato denun-
cia contro di lui per tentato stu-
pro), fu coinvolto nel 1999 in
uno scandalo per corruzione
“New York Times”, colpevolista nell’ambito del quale (fu succes-
sivamente assolto) ammise di
aver “falsificato” le date di alcu-
contro il “Post”, innocentista ni documenti relativi al suo in-
carico dell’epoca.
Resta, intanto, forte la posizione
di Angela Vitaliano ha depositato ieri regolare de- Dominique Strauss-Kahn di chi non esita a definire Dsk
New York nuncia contro il Post, alla Corte e, sotto, Flavio Lotti una sorta di “martire” meritevo-
Suprema dello Stato di New del Tavolo per la pace le, per lo meno, di un risarci-
el mare di incertezze in York. Da giorni, inoltre, il quo- mento danni esemplare. In ef-

N cui da qualche giorno

sembrano navigare tutti
coloro che si occupano
dell’affare Dsk, un solo fatto
sembra certo e cioè che non pas-
sa ora senza che un nuovo colpo
di scena venga a rendere ancor
più agitate acque ormai in tem-
pesta. L’ultimo è quello relativo
alla decisione di Kenneth J.
Thompson, difensore della ca-
meriera del Sofitel, di denuncia-
re il New York Post per diffamazio-
ne nei confronti della sua clien-
te, per averla definita, con un ti-
tolo da prima pagina, “una pro-
stituta”.
Il tabloid, infatti, da sempre no-
to per i suoi titoli urlati e la ri-
velazione di scandali o presunti
tali, da giorni insiste sull’ipotesi,
che la cameriera, oltre al suo la-
voro “ufficiale” vendesse altri
“servizi” ai clienti dell’hotel. Se-
condo il Post, dunque, tutta la vi-
cenda sarebbe relativa ad un
rapporto consensuale avvenuto
fra i due ma, per il quale, Dsk
avrebbe rifiutato di pagare
quanto dovuto (trattandosi di
sesso “a pagamento” sarebbe
verosimile la presenza di una
somma di denaro). Affermazio-
ni false, secondo la difesa, che
tidiano insiste nel dare per certa
la dismissione del caso, basan-
dosi sulle parole di un investiga-
tore coinvolto nella vicenda che
parla (in anonimato) e che con-
ferma l’ipotesi secondo cui, da
un giorno all’altro, tutta la situa-
zione potrebbe giun-
gere a una sua conclu-
sione. Anzi il Post ne è
talmente convinto da
Se, come sostiene
aver titolato ieri con
“Stappa lo champa-
il tabloid, le accuse
gne Dsk”.
cadranno, Strauss-Kahn
Molto più caute, le po-
sizioni degli altri gior-
nali, in particolare tenterà lo scacco matto:
quella del New York Ti-
mes che, pur avendo risarcimento milionario
rivelato per primo,
che il piano accusato-
rio contro Dsk era fortemente
messo in discussione da rivela-
zioni relative alla credibilità del-
la cameriera, come poi avvenu-
to, continua a ricordare come
l’accusa di stupro non sia stata
ancora archiviata e che, le sco-
perte relative al passato della ca-
meriera, non coincidono auto-
maticamente con l’innocenza
del francese.
Proprio ieri, infatti, il quotidia-
no faceva riferimento in un ar-
ticolo al referto medico, rilascia-
to dal St Luke’s Roosevelt Hospi-
tal, dove la donna fu accompa-
gnata per essere visitata dopo il
presunto stupro. Il referto dei
medici che svolsero gli accerta-
menti che evidenziarono, fra
l’altro, ecchimosi vaginali, sup-
porta in maniera concreta l’ipo-
tesi di un atto sessuale forzato e,
dunque, non consensuale. L’ac-
cusa, in possesso di tale referto
da tempo, dunque, ritenne, di-
sponendo anche di altri elemen-
ti a favore della versione della
donna, di procedere all’arresto
di Dominique Strauss-Kahn che,
come confermato da uno degli
impiegati alla reception del So-
fitel, arrivò a chiedere il suo con-
to per andar via “talmente di
fretta da avere ancora tracce di
pasta dentifricia sulla bocca”.
reputazione della donna con
l’innocenza di Ddk, al quale nes-
suno chiese in maniera specifi-
ca come andarono i fatti, duran-
fetti, se tutte le accuse su di lui
dovessero cadere, Dsk potreb-
be fare causa agli investigatori
della polizia di New York o al-
l’ufficio del Procuratore distret-
Molti osservatori, dunque, sug- te le prime ore di interrogatorio, tuale per ottenere un risarci-
geriscono di non confondere la come invece è prassi in questi mento milionario.
di Giampiero Gramaglia
Obama per stravincere
pensa a Cuomo come vice
IL PADRE, Mario, s’è sempre tenuto lontano seggiolino del secondo pilota, come vice di
dalle campagne presidenziali, anche quando i Barack Obama nelle presidenziali 2012.
Democratici lo invocavano come il salvatore Certo, se Joe Biden, l’attuale vice, non si
della patria: nel 1988, contro Bush sr avrebbe ripresentasse, pochi se ne accorgerebbero e
forse vinto, mentre il greco Dukakis, che quasi nessuno se ne dispiacerebbe troppo,
pareva un fantino, non fece il peso. La anche se l’ex senatore del Delaware per
reticenza di Mario, 79 anni, un saggio, senza trenta e più anni, è una persona “tanto per
dubbio, veniva spesso spiegata con illazioni bene” e sicuramente “ammodo”. Ma tra lui e
sugli scheletri che un italo-americano di New un leader, ce ne passa. Andrew, invece, 54
York doveva per forza portarsi dietro e che anni, governatore dello Stato di New York
non sarebbero rimasti chiusi nel loro proprio come il padre, governatore per tre
armadio, in una campagna presidenziale. mandati, dal 1984 al 1993, ha già dimostrato
Chiacchiere e nulla più. E, ora, Cuomo figlio, in passato di non avere paura d’avvicinarsi a
Andrew, 54 anni, starebbe pensando se Washington. Adesso, da scudiero di Obama,
correre per la Casa Bianca, anche se sul la sfida più grande.

Sud Sudan verso l’indipendenza. È allarme corruzione

IL CINQUANTAQUATTRESIMO STATO AFRICANO NASCERÀ IL 9 LUGLIO. ONG ITALIANE: “L’EUROPA OBBLIGATA AD AIUTARE”
di Roberta Zunini
Roma
uspe che distruggono
Rospitare
quartieri di casupole per
le parate militari,
multe salatissime per chi get-
ta a terra rifiuti di qualsiasi ge-
nere. Mentre Suv costosissi-
mi sfrecciano nelle strade dis-
sestate per traportare i primi
arrivati delle delegazioni in-
ternazionali invitate alle cele-
brazioni.
Per preparare Juba a diventa-
re la capitale provvisoria del
Sud Sudan, il 9 luglio, sono
già state compiute molte vio-
lazioni dei diritti dei futuri
cittadini del 54esimo Stato
africano. Il punto è che que-
sti abusi di potere sono stati
ordinati dalla neo classe diri-
gente del Paese che sabato si
Il conflitto
con Khartoum
però potrebbe
continuare
e inasprirsi
staccherà definitivamente
dal Sudan. Un’indipendenza
costata migliaia di morti nel
corso di due guerre civili con
Khartoum ma incapace, al-
meno finora, di far capire agli
ex guerriglieri, ora al potere,
che dopo aver distrutto biso-
gnerebbe ricostruire le case
e risarcire i cittadini, e che
mentre si multano gli insoz-
zatori, bisognerebbe perlo-
meno aver pensato di istitui-
re un abbozzo di servizio di
pulizia comunale e aver sen-
sibilizzato gli abitanti attra-
verso campagne di educazio-
ne circa l’igiene ambientale.
MA QUESTI non sono che i
risvolti “minori” dei grandi
problemi legati alla creazione
di uno Stato. Il dossier presen-
tato ieri dalla “Campagna per
il Sudan” – da una galassia di
organizzazioni della società
civile italiana che comprende
Mani Tese, Missionari Com-
boniani, Articolo 21, Caritas,
Tavolo per la pace – li analizza
tutti, con completezza di in-
formazione. Il rapporto sotto-
linea le sfide che il Sud Sudan
dovrà affrontare per diventa-
re uno Stato a tutti gli effetti.
Mette in luce però anche i do-
veri della comunità interna-
zionale e del nostro Paese.
“Spendiamo troppo per le ar-
mi e facciamo troppo poco
per aiutare questi Paesi a cre-
scere e diventare Stati di dirit-
to – spiega Flavio Lotti del Ta-
volo per la pace – non capen-
do che l’instabilità di queste
zone si ritorce alla lunga su
tutto il Mediterraneo”. Non
solo Lotti ma anche Savino
Pezzotta presidente del Cir e
Giovanni Sartor di Mani Tese,
ribadiscono l’importanza di
seguire da vicino il pericoloso
decollo del Sud Sudan. Solo
nell’ultimo mese è riesploso il
conflitto per le zone contese
del Sud Kordonfan e Abey,
ricchissima di petrolio. Khar-
toum ha persino effettuato
bombardamenti aerei, provo-
cando decine di vittime e la fu-
ga di centinaia di persone. Sudan. Nel dossier di Campa- rato che il 98% delle entrate,
“I caschi blu dispiegati nella gna per il Sudan dati e cifre di- proviene dal petrolio. L’oro
zona non potranno rimanere mostrano la difficoltà di far nero che non produce mai ric-
in eterno, bisogna che l’Euro- entrare in un’unica equazio- chezza per la popolazione, in-
pa e anche l’Italia con i suoi
trascorsi nel confinante Cor-
ne i diritti di tutti: 65 etnie su 8
milioni di abitanti, con un’a-
grassando invece le famiglie
dei politici e dei militari. Il Sud
no d’Africa, si adoperino per- spettativa di vita intorno ai 56 Sudan nasce già piagato dalla
ché Sudan e Sud Sudan si seg- anni, di cui il 90% vive sotto la corruzione. E non sarà facile
gano al tavolo dei negoziati soglia di povertà. Un dato ter- curare questa malattia di cui
per risolvere questi nuovi ribilmente stridente, conside- l’Italia ha grande esperienza.
conflitti interni”, dice Sartor.
Se lungo il confine settentrio-
nale del futuro Stato gli abi-
tanti sono sottoposti alla vio-
lenza spesso fatale delle bom-
be dal cielo, appena più a set-
tentrione, a ovest, continua
l’annosa guerra del Darfur e
presto un’altra potrebbe ac-
cendersi a est: nella regione
“del Nilo blu”.
L’ACQUA del fiume è fon-
damentale per un Paese che
peraltro non ha alcuno sboc-
co sul mare. Mubarak, quan-
do era ancora lontana la sua
caduta, disse ripetutamente
che per lo sfruttamento del
Nilo sarebbe stato disposto a
entrare in guerra, sottinteso
con i Paesi dove il fiume na-
sce. Un altro passo difficile è
la messa a punto di una Costi-
tuzione definitiva che rispetti
tutte le etnie presenti nel Sud
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 13

ALTRI MONDI

Stato palestinese Ex leader europei a favore Gaza La nave francese è riuscita a salpare
L’Unione europea dovrebbe riconoscere lo Stato palestinese: “Siamo preparati a una violazione del diritto internazionale da
è questo l’appello rivolto in una lettera aperta da 25 ex leader parte dell’esercito israeliano. Ma abbiamo il diritto
europei, in vista di una possibile richiesta formale da parte di navigare in acque internazionali, siamo nel quadro della
delle autorità palestinesi alla prossima legalità e dei nostri diritti. Adesso andiamo verso Gaza, questo
Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre. ormai è chiaro, siamo determinati”: lo dice l’europarlamentare
Firmatari del documento, oltre al francese Lionel Jospin, verde Nicole Kiil-Nielsen, contattata dal sito del settimanale
allo spagnolo Felipe Gonzales e all’irlandese Mary Robinson, francese “Le Nouvel Observateur” a bordo della nave francese
anche gli italiani Giuliano Amato e Romano Prodi. della Flottiglia, che dovrebbe arrivare a Gaza fra due giorni.

TUTTE LE “DOMENICHE DI SANGUE”

DI UN GRANDE REPORTER
Irlanda, Armenia, Afghanistan e Palestina nella penna di Fisk
di Robert Fisk allo stesso modo su un mucchio 1916), emulo di Yeats, Gogarty e
Vancouver di cose. Tra il pubblico c’è un Maud Gonne, amico dei primi
americano che mi aggredisce per beatnik di New York, di Cecil Bea-
ia alla volta di Monaghan aver definito la stampa america-

V
ton, di Alec Guinness e di Michael
con i suoi vicoli illuminati na “vigliacca” e “cialtrona”. MacLiammoir e di tutti i grandi at-
dal sole, i contrabbandieri tori del nostro tempo, autore del-
di benzina, i laghetti nasco- PER TUTTA risposta tiro fuori la meravigliosa e vagamente sca-
sti e all’orizzonte le fattorie spaz- un rapporto del Wall Street Journal brosa biografia dello scrittore ir-
zate del vento del Nord, mentre sui talebani che fa continuamente landese e membro dell’Ira Bren-
l’autista mi racconta che Patrick riferimento ad anonime “fonti uf- dan Behan, saltatore con l’asta e
Kavanagh (poeta irlandese con- ficiali del governo” fin quando i campione di pugilato. Ha 82 an-
siderato il “poeta della terra” e presenti scoppiano a ridere sgan- ni.
dei contadini, ndt) era di queste gheratamente e il tizio se la dà a
parti e io, stanco e irritabile dopo gambe. Eamon fa a pezzi il rappor- CONOSCO ULICK da anni, lo
il viaggio in aereo da Beirut, gli to Saville che giustificò la mattan- ammiro, ma sono sempre pronto
rispondo brusco a giudicarlo con obiettività.
che lo sapevo e poi Ulick, un uomo oltre modo gene-
vado su tutte le furie
quando aggiunge
“Se per i14 cattolici roso e con una memoria da ele-
fante (ma attenti alle zanne!!), mi
che non ha mai letto
un suo verso. Capi-
uccisi a Derry l’indagine consegna una copia autografata
dei suoi diari 1970-1981. Come
sco benissimo per- ogni uomo del Rinascimento, c’è
ché Kavanagh se ne è durata 10 anni, 96 in Ulick anche un po’ di Machia-
andò da questa terra velli per via della sua visione ci-
ingrata e cercò rifu- di ricerche e studi per nica del potere e di un senso del-
gio nei pub di Dubli- l’umorismo intinto nel curaro.
no. un genocidio, van bene” Quando il Nobel Seamus Heaney
Al Flat Lake Festival, Un’immagine del film “Bloody Sunday” del 2002. Sopra, Robert Fisk evita di dichiararsi troppo nazio-
che si svolge nei nalista, lo definisce senza tanti gi-
giardini della grande dimora dei za da parte dei paracadutisti bri- Per porre riparo ad una ingiustizia den: caminetto acceso, dipinti de- O’Connor. Se la morte di Garret ri di parole “la pecorella Sea-
Madden, devo sostenere un “di- tannici seppellendo le loro re- bisogna raccontare la verità stori- gli antenati alle pareti, uova e pan- Fitzgerald lascia in Irlanda un solo mus”. Ma stasera è in gran forma e
battito” con Eamon McCann – sponsabilità sotto una montagna ca. Se l’uccisione di 14 cattolici a cetta, pane tostato e caffè per co- statista, vale a dire John Hume, lo si capisce quando parla dei dit-
“attivista”, giornalista, “estremi- di menzogne. Dal canto mio parlo Derry ha comportato una inchie- lazione alle 7,30 del mattino. Uno Ulick è senza ombra di dubbio l’u- tatori del Medio Oriente con la
sta”, stando al rapporto Saville dell’Olocausto degli armeni del sta durata 10 anni, il genocidio di dei Madden è stato un ufficiale nico uomo rinascimentale che an- competenza che può avere solo
sulla “Domenica di sangue” 1915 e del rifiuto della Turchia di un milione e mezzo di armeni val britannico in Egitto mentre un al- cora abita quest’isola: poeta, gio- chi ha capito bene chi era
(quando a Derry nel 1972 l’eser- ammettere la verità e a questo bene 96 anni di studi e ricerche. È tro ha prestato servizio nella po- catore di rugby, drammaturgo, Oswald Mosley (fondatore nel
cito britannico aprì il fuoco su un punto sento tra il pubblico la voce con sollievo che mi rifugio nella lizia in Palestina. Il padre di John- esperto di teatro No giapponese 1932 del partito fascista britanni-
corteo uccidendo molti cattolici, di un irlandese che ci invita a “vol- casa dove i Madden, anglo-irlan- ny faceva parte della Guardia ir- (ha scritto “Submarine” nel quale co, ndt). “Mosley è stata una delle
ndt) e “terrorista”, tanto per non tare pagina”, visto che ormai nulla desi, vivono dal 1734. È una sorta landese e perse una gamba in Nor- Roger Casement raggiunge la co- prime vittime dell’età di Narci-
farsi mancare nulla – sull’Irlanda si può fare per le ingiustizie del di Buckingham Palace in miniatu- mandia. A casa Madden, tranquil- sta occidentale dell’Irlanda con il so”, scrive nel 1971.
del Nord e il Medio Oriente. Pur- passato. Non è vero affatto, repli- ra dove ci si sente a proprio agio, lamente seduto sul divano, c’è un suo sottomarino tedesco per cer- Leggo il suo diario sepolto sotto
troppo Eamon ed io la pensiamo co. grazie anche a Johnny e Lucy Mad- altro pezzo forte del festival: Ulick care di fermare la rivolta del una spessa coperta, come è d’ob-
bligo in queste bellissime, gran-
dissime, ma gelide dimore. “Così

Per le strade afghane con i cacciatori di mine
VIAGGIO CON I SOLDATI ITALIANI DEL GENIO DELLA FOLGORE IMPEGNATI NELLA “PESCA” PIÙ PERICOLOSA
di Barbara Schiavulli
Herat (Afghanistan)
otrebbe essere nascosto ovun-
Pmucchietto
que. Sotto un cumulo di sassi o un
di sabbia, vicino a una
trica, nasce la necessità di non poter
affrontare le forze della coalizione. È
una forma vigliacca, ma efficacie”, ci
spiega il colonnello Pasquale Vare-
sano, comandante della task force
Genio della Folgore nel suo piccolo
come i bambini invidiano i divi
dello schermo, i tipi alla Mosley
non sanno resistere alla droga del-
l’ammirazione pubblica... Per lo-
ro è come un viaggio con lsd”. Nei
suoi diari Ulick ha inserito anche
uccide. Non si sbaglia mai la lettera più breve di tutti i tempi,
due volte. Si usano mezzi pe- scritta da Yeats a una donna che
santi, super protetti con tele- stava dimagrendo troppo. “Cara
camere, o piccoli robot tele-
comandati, “ma niente supe-
ra quello che può fare l’uomo:
Shelah, ingrassati”.

NON SONO passate nemmeno

casa lungo il ciglio della strada. Ci so-
no dei posti probabili e dei luoghi im-
pensabili.
Migliaia di chilometri sterrati, mi-
gliaia asfaltati, dove il pericolo di un
ordigno potrebbe essere ovunque.
Migliaia di morti e mutilati. Non guar-
da in faccia a nessuno. Soldato o bam-
bino, donna o anziano. Basta pre-
merlo con una ruota per innescarlo,
oppure un telecomando. È successo
con il caporal maggiore scelto Gae-
tano Tuccillo, venerdì scorso, è ac-
caduto ieri con tre militari stranieri
nel sud e uno a est. Quel piccolo pez-
zo di ferraglia ed esplosivo ha messo
in ginocchio le forze Nato in tutto
l’Afghanistan: “È una guerra asimme-
Una montagnetta
di sassi
o un pezzo di plastica
possono nascondere
l’arma letale
ufficio al riparo dal sole cocente che
batte sulla base di Herat.
Questo è il mese preferito dai mili-
ziani che approfittano del periodo
tra la raccolta e la semina dell’oppio
per sferrare i loro colpi mortali. Gli
uomini del Genio cercano di evitare
il peggio. Studiano il territorio, cer-
cano di capire quali possano essere i
posti sensibili, si muovono con la
lentezza di chi cerca la morte, per fer-
marla non incontrarla. E quando tro-
vano, e trovano spesso (più di mille
ordigni l’anno scorso), intervengo-
no. “L’attività della ‘pulitura’ è fon-
damentale, l’assetto del Genio è l’u-
nico che abbiamo in grado di poter
intercettare le minacce e recuperare
il materiale. E per far questo ci
vogliono attrezzatura e perso-
nale specializzato”.
Non si disinnesca una bomba
senza sapere come costruirla,
ci vogliono anni di esperienza.
Quasi nessuno degli artificieri
è giovane: “Perché c’è un lun-
go percorso da fare, esperien-
ze e capacità da accumulare”.
Un lavoro di pazienza e adre-
nalina. Un lavoro che salva o
il rallista per esempio, quel
mezzo busto che spunta dai
veicoli rischia più degli altri,
ma ha gli occhi liberi dalle la-
miere”. Così “può notare una
montagnetta di sassi, ma an-
che un pezzo di plastica”. Tut-
to si ferma e si va a vedere. E
improvvisamente il tempo di-
venta pesante, i minuti scor- Bakwa I militari del Genio della Folgore a caccia di mine
rono al rintocco dei battiti del
cuore.
“NON ESISTE un profilo per fare
questo lavoro, ci sono laureati e non,
quello che serve è un’armonia di
squadra: il gruppo non accetta distra-
zione, per che se uno sbaglia, l’altro
muore”. Più i militari cercando nuovi
modi per annullare le minacce, più i
nemici cercano qualcosa di nuovo. I
prossimi tre anni sono importanti, co-
mincia in questi giorni il periodo di
transizione, il trasferimento della re-
sponsabilità della sicurezza di alcune
municipalità e province dai militari
della Nato a quelli afghani. Nel 2014
dovrebbe cominciare il ritiro, ma i ta-
lebani faranno il possibile per sabo-
tare il processo, lo stanno già facendo
e nei loro modi preferiti, con attacchi
spettacolari, con kamikaze, ma so-
prattutto con quei piccoli ordigni che
sono facilmente realizzabili seguen-
do le istruzioni su Internet. Alcune di
queste mine vengono dal Pakistan, al-
tre dall’Iran o dai contrabbandieri che
non apprezzano interferenze nei loro
traffici di droga e armi. “Addestriamo
anche i militari afghani, ma a disinne-
scare e ad approcciare l’ordigno in si-
curezza, non certo a costruirli”.
La gente sa che una mina in meno è
una vita salvata, “spesso ci aiutano
perché sono soprattutto loro, i civili a
morire, ci riconoscono come quelli
che risolvono uno dei loro problemi”.
Ma proprio per questo diventano un
bersaglio loro stessi.
48 ore e già sono in volo sull’A-
tlantico alla volta del Canada. In
nave un tempo ci volevano tre set-
timane. Ora bastano 9 ore a bordo
di un 747. Tengo una conferenza a
nord di Vancouver e finalmente,
allungato su una sedia a sdraio di-
nanzi al lago Heffley tra anatre sel-
vatiche e alci, mi riposo e sfoglio il
giornale di destra National Post. I
Paesi arabi usciti dalle rivoluzioni
– scrive George Jonas – sono “re-
gimi infiltrati o dominati da orga-
nizzazioni tipo Fratelli musulma-
ni (sic!) e sono repressivi almeno
quanto i regimi che hanno sosti-
tuito... Molti degli eroi della “pri-
mavera araba” lungi dall’essere
amici della democrazia liberale
sembrano implacabilmente e per-
manentemente nemici della de-
mocrazia. Sono del genere dei ta-
lebani (ancora sic!). Alla testa del-
le rivoluzioni non ci sono i demo-
cratici, ma i jihadisti”. Siamo a Fan-
tasyland e ancora una volta all’età
di Narciso.
(c) The Independent
Traduzione
di Carlo Antonio Biscotto
pagina 14 Mercoledì 6 luglio 2011

SECONDOTEMPO
SPETTACOLI,SPORT,IDEE
in & out

EX CINEMA / PALAZZO
“CAPEZZONE, SEI TU Gioele Dix Fiorello Tour Radcliffe

FUORI DALLE
Dirige a “Per il mio Evans vince “Ero schiavo
Verona il nuovo show la volata, dell’alcol,
Sogno di una in tv vorrei Contador ora sono
notte di Laura battuto al diventato

REGOLE, NON NOI” mezza estate Pausini” fotofinish astemio”

“Il piano regolatore del Comune esclude che si

possano aprire sale giochi a San Lorenzo”
di Sabina Guzzanti firmato contro il casinò. I bar, le dalosi su di noi. Hanno mostrato
rosticcerie, i ristoranti hanno immagini prese con telecamere

F
accio presente, ho alzato la ma-
no. Ho aspettato che Capezzo-
ne finisse e ho chiesto di parla-
re. San Lorenzo è zona T4. Il pia-
no regolatore non prevede che
offerto agli occupanti pasti cal- nascoste, mentre il rappresen-
di. Il cinema teatro è tornato a tante della Camene sottolineava
vivere ospitando ogni sorta di che vendiamo niente popo’ che
spettacoli, da Franca Valeri a la birra! E ospitiamo Rocco Papa-
Martone, al cast di Romanzo cri- leo. I giornalisti si guardavano
minale e di Boris, riunioni dei la- perplessi. Capezzone e i suoi in-
voratori dello spettacolo che sistevano: l’occupazione del ci-
hanno prodotto l’occupazione nema è illegale. Parola di Aracri
del teatro Valle. coinvolto in Parentopoli e amico
Il Comune, la Provincia e perfi-
no l’assessore alla cultura di Ale-
manno, Gasperini, hanno dato
ragione a noi. Ci ha dato il suo
Il Pm ha stabilito
consenso ufficioso perfino la
polizia perché una bisca sareb-
che non si tratta
be un problema anche per loro.
Il Pm a cui è arrivata la denuncia
di occupazione,
ha deciso di archiviare il caso,
sostenendo che non si tratta di ma di dissenso al La conferenza stampa sull’occupazione del Cinema Palazzo di Roma indetta l’altroieri dal Pdl (FOTO EIDON)

si possano dare licenze per le bi- occupazione, ma di dissenso al E perché il partito di governo si deolottery &C hanno portato poli e inquisito per camorra.
sche, slot e videopoker… cambiamento di destinazione cambiamento occupa di difendere gli interessi sottoforma di pubblicità una Grasso diventa leader con All
Appena capisce che ho pronto d’uso La Camene di cui sopra, è di una società privata? ventina di milioni a Mediaset e Bettig 2000 delle scommesse
un discorsetto fondato, comin- formata da altre società. Una di di destinazione centinaia di migliaia di euro a sportive e lo ha fatto acquistan-
cia a parlarmi sopra e io sopra di queste è la Stube la stessa fidu- IN GENERALE al gioco d’az- fondazioni e riviste di molte for- do un piccolo punto scommesse
lui però senza microfono, ragio- ciaria di Anemone e Balducci d’uso zardo Repor t ha dedicato uno mazioni politiche. In compenso a Marcianise da una società Sgai
ne per cui in qualche filmato quella dello scandalo Mondiali splendido servizio se avete vo- ogni euro messo in una macchi- che diventa socia di Grasso. Nel-
sembra che la giugulare mi di nuoto e Bertolaso. glia di imbestialirvi su larga sca- netta di Lottomatica finanzia in la SGAI c’erano Pellegrino Ma-
schizzi via dal collo. Quando ca- di Casa Pound che pure occupa la. Di tutto quello che ci sarebbe parte Berlusconi e la sua famiglia stella e altri parenti di Mastella e
pisco che non c’è modo invito i LA SOCIETÀ Prima Stella pos- un palazzo e soprattutto si occu- da dire vorrei ricordare che nel perché va nelle casse di Medio- della moglie. Tanto si investe nel
giornalisti a uscire. Ci fermiamo siede il 99% della Stube e all’o- pa spesso di aggressioni e accol- 2009 vengono legalizzati molti banca di cui sono azionisti anche gioco che nei libri di testo per ra-
sulla porta perché i carabinieri pinione pubblica non è dato di tellamenti. L’avvocato che li di- giochi per con un decreto detto Marina Berlusconi, Fininvest e gazzi sono entrati dei test dove
vogliono gli estremi del mio do- sapere chi ci sia dietro. Capezzo- fende ha difeso anche Moggi e “Misure urgenti per l’Abruzzo” Mediolanum. Per fare un altro se sei troppo contrario, risulti un
cumento. A me? Non hanno se- ne e i suoi alla conferenza stam- De Pedis, quello vero della ma- con la scusa di far fronte all’e- esempio riguardo al connubio “bacchettone” e perdi punti.
guito? La Camene è una società pa, si sono difesi dicendo che è gliana, non l’attore. E Capezzone mergenza terremoto. Dei 500 tra politica legalità, una vicenda
a cui è stata data una licenza per tutto assolutamente trasparente è Capezzone, portavoce di un milioni all’anno che dovevano napoletana. Sisal e Lottomatica ABBIAMO il diritto di dire,
aprire una sala giochi in un ci- e in nome della trasparenza si so- partito che ha tra le sue sedi uf- andare a L’Aquila non è arrivato avevano stretto accordi com- “no grazie?” Ancora una volta
nema teatro storico al centro di no rifiutati di rivelare i nomi ai ficiali Arcore e Villa Certosa, che un soldo. Alle numerose interro- merciali con società facenti rife- perché pochi privati guadagni-
Roma nel quartiere universita- giornalisti che lo chiedevano in- andrebbero sì sgomberate per gazioni parlamentari nessuno ha rimento a Renato Grasso fratello no molto i cittadini dovrebbero
rio. Gli abitanti di San Lorenzo sistentemente. ragioni di legalità. E noi sarem- mai risposto. In compenso le di Massimo Grasso, il consigliere accettare che la loro vita peggio-
sono insorti e a migliaia hanno Hanno annunciato video scan- mo quelli fuori legge? maggiori concessionarie di vi- comunale di Fi più votato a Na- ri sensibilmente. Sono quasi tre
mesi che vivo in mezzo alle as-
semblee di quartiere, la romani-
LAPROPOSTA DEGLI OCCUPANTI tà si è risvegliata e uno spirito da
“coatta” mi fa dire: voi qui a San
Lorenzo la sala giochi non ce la
“AL VALLE UN LABORATORIO DI DRAMMATURGIA” fate.
Qui sotto Mussolini, non sotto
Capezzone, i fascisti non poteva-
di Elisabetta Ambrosi progetto degli occupanti, un ruolo na- pone un finanziamento-toppa di quasi no entrare perché gli sparavano
zionale, diventando “il centro della 1.300.000 euro? “Non lo vogliamo, se dai balconi. I gerarchi scriveva-
n’ultima sprimacciata al sottosegre- drammaturgia italiana e colmando i no ai professori universitari di
Ufo pupazzo
tario alle Politiche culturali, un gof-
che siede sul primo palco a
vuoti lasciati dal disciolto Idi, dall’Eti
stesso, dalla chiusura della Biblioteca
non c’è un progetto si tratta solo di soldi
sottratti ad altri”. L’assessore alle Poli-
tiche culturali di Roma Gasperini li in-
evitare che gli studenti pranzas-
sero a San Lorenzo perché c’era
destra, e via. Si parte con la conferenza Teatrale del Bucardo”. vita, un’ora dopo l’occupazione, a se- Il Valle è occupato dal 14 giugno scorso sempre chi li convinceva a entra-
stampa, forse quella più importante da dersi a un tavolo? “Un modo per coop- re nella resistenza.
quando l’allegra occupazione del tea- NESSUN copione già visto, però. Il tarci da parte di istituzioni che non han- politiche culturali. Ambito in cui gli oc- Qui Maria Montessori ha aperto
tro Valle di Roma è iniziata, il 14 giugno Valle sarà un laboratorio dove si scrive- no uno straccio di politica culturale cupanti stanno elaborando, con il con- la sua prima scuola, prendendo
scorso. Perché ieri i protagonisti, che ranno testi, si farà formazione, si valo- complessiva”. tributo del professore torinese Ugo dei bambini dalla strada e “incul-
hanno inviato a Napolitano una lettera rizzeranno quelle maestranze artigiana- Questi lavoratori, che chiedono unica- Mattei, un progetto che si inserisce nel cando”, come direbbe Berlusco-
per chiedere il suo sostegno, sono pas- li, come i tecnici di palcoscenico, che mente il riconoscimento della loro spe- nuovo clima post-referendario di ge- ni, nelle loro teste, l’idea di con-
sati dalla protesta alla proposta. rendono l’Italia famosa. In un rapporto cifica identità professionale, non con- stione pubblica dei beni comuni. Vedia- siderarsi esseri umani e non con-
“Il teatro resta occupato”, precisano. nuovo di contaminazione con il pubbli- siderano né il ministero dei Beni cultu- mo cosa prevede: direzione artistica tenitori di nozioni imposte dalle
Ma c’è, nero su bianco, un piano di co, nel quale la formula “biglietto-spet- rali, né tanto meno il comune di Ale- plurale, con garanzia di turn over; equi- classi dominanti. Avete sbagliato
azione chiaro.. Altro che un bando-sca- tacolo-arriverderci” sarà archiviata. “Al manno, come interlocutori reali. Ma al- librio di risorse tra piccole e grandi pro- zona per cominciare questo
tola vuota in cui inserire finanziamenti Valle si rivede la vecchia abitudine a lora cosa c’è oltre l’occupazione? “I no- duzioni; equità nelle paghe, con una esperimento. Come si dice
di cordate strampalate (dall’accoppia- chiedere l’elemosina dello Stato”, ha stri tempi sono legati al riconoscimento forbice stabilita tra minime e massime; quando si perde al gioco: ritenta,
ta Baricco e Farinetti di Eataly, per fare scritto Goffredo Fofi. Ma gli occupanti del nostro progetto, nulla a che fare con organismi di controllo indipendenti; sarai più fortunato.
un teatro-bistrot, a un affamato Barba- rispondono: “La nostra non è un’istan- la mera richiesta di fondi”, insistono. trasparenza dei bilanci, pubblicati in re- P.S. Oggi siete tutti invitati al Ca-
reschi, secondo i rumors). Il Valle deve za di categoria”. E dunque: il Comune di Restare al Valle significa mantenere l’at- te; elaborazione di un codice etico, mo- pezzone party, ore 21, Cinema
restare pubblico, anzi acquista, nel Roma, in seguito all’occupazione, pro- tenzione pubblica accesa sul tema delle dello per tutti i teatri e le compagnie. Palazzo, Roma. Non mancate.
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 15

SECONDO TEMPO

EFFETTO / SCUDETTOPOLI Gorizia

I maestri

MORATTI CONTRO MURO

Sempre più a rischio il titolo degli onesti
del cinema
italiano
al Premio
Amidei
Ma per lui è sempre più un punto d’onore n omaggio ai maestri del
Ure Scola
cinema italiano da Etto-
a Franco Giraldi, da
Luciano Salce a Nanni Mo-
di Giancarlo Padovan deliberare la non assegnazio- hanno tenuto comportamenti retti per festeggiare il tren-
ne del titolo di campione d’I- poco limpidi”. tennale del Premio interna-
orse alla maggioranza talia alla squadra divenuta pri- Sulla strada dei conflitti, dun- zionale alla migliore sce-

F dei calciofili potrà sem-

brare strano, ma non è
solo la questione-scudet-
to 2006 ad avvelenare i pozzi
del calcio italiano. Quella è la
ma in classifica (l’Inter n.d.r.)
se, alla luce di criteri di ragio-
nevolezza e di etica, le circo-
stanze relative al caso di spe-
cie rendono opportuna tale
que, è stata aggiunta solo
un’altra stazione. Qualsiasi de-
cisione verrà presa, a maggior
ragione quella dell’astensio-
ne, è destinata, assieme all’e-
neggiatura cinematografi-
ca “Sergio Amidei” in pro-
gramma a Gorizia da giove-
dì 14 a sabato 23 luglio. Un
festival cinematografico
più macroscopica, perché la non assegnazione”. Quali sia- sito del processo penale di Na- senza età per la ricchezza di
meno sportiva, dunque la più no i criteri di ragionevolezza poli, a radicalizzare i rapporti iniziative, omaggi, tavole
politica e, a suo modo, la più lo indica il contenuto di una non solo tra Inter e Juve, ma rotonde e sessioni speciali
contraddittoria. Per la verità, parentesi, sempre relativa al anche tra l’Inter e il resto del uniti, in questa edizione, da
leggendo i quotidiani di que- punto 20: “ad esempio quan- calcio. Le reazioni di Moratti, a ricorrenze storiche e com-
sti giorni e ascoltando alcuni do ci si renda conto, ancor- caldo, il giorno in cui sono sta- pleanni della storia del cine-
dei personaggi coinvolti, è an- ché senza prove certe, che le te diffuse le spiegazioni di Pa- ma. Come i trenta anni de La
che la meno conosciuta, forse irregolarità sono state di nu- lazzi, sono sintomatiche. Nep- signora della porta accanto di
perché il tempo rende labile mero e portata tali da falsare pure di fronte all’evidenza del- François Truffaut, al quale
la memoria e vaghi gli argo- l’intero campionato, ovvero le telefonate effettuate da Fac- sarà dedicata una sezione
menti. C’è chi è convinto che che anche squadre non san- chetti, Moratti si è concesso il speciale della manifestazio-
lo scudetto del 2006 sia stato zionate hanno tenuto com- beneficio del dubbio. Le spac- ne grazie alla collaborazio-
tolto alla Juve e assegnato al- portamenti poco limpidi”. cia come “roba vecchia”, men- ne instaurata con le amba-
l’Inter per fatti accaduti in Eppure, forse, neppure il 18 tre non sono mai state prese in sciate di Francia a Roma e
quella stagione. Non è così: le luglio si deciderà. considerazione dalla Giustizia Lubiana. Gorizia, un tempo
intercettazioni e i riferimenti sportiva e si inalbera contro considerata città di confine
sono della stagione ALLA LUCE di queste paro- Palazzi, definendo il suo ope- verso l’Est Europa, celebra i
2004-2005 e, infatti, lo scu- le dubbi non ce ne sono, né rato “inaccettabile, grave, of- 150 anni dell’ Unità d’Italia
detto di quell’anno fu revoca- dovrebbero sussisterne. Toc- fensivo”. Mi chiedo perché, vi- con alcune ricognizioni
to e non assegnato. Le puni- ca al Consiglio Federale con- sto che Palazzi, nelle carte, ri- temporali nel cinema italia-
zioni, però, hanno riguardato fermare o revocare lo scudetto badisce le posizioni di gravità Il procuratore Stefano Palazzi (FOTO ANSA) no con pellicole dedicate al
il successivo (2005-2006), in all’Inter, sicuramente senza e, quindi, di colpa giudicata e Risorgimento. L’identità
realtà incontaminato, se non riassegnarlo alla Juve o a chic- scontata di Juve e Milan (ad- il Consiglio federale ha appro- se in via di silente ridimensio- della nazione immortalata
altro perché non sottoposto chessia. La relazione di Palaz- dirittura appesantendo la po- vato il ripristino al tessera- namento) e la perenne crisi in alcuni dei film più rap-
ad alcuna indagine penale, zi, pur stabilendo la non pro- sizione di Meani) e ne scopre mento di due calciatori extra- economica: Ascoli (serie B) e presentativi, ma anche in-
quindi senza risvolti sportivi. cedibilità per Giacinto Fac- altre, come quella di Aldo Spi- comunitari, rinnegando la de- Salernitana (Lega Pro) rischia- dagando il periodo storico
Altra incongruenza: qualcuno chetti (deceduto nel 2006) e la nelli, presidente del Livorno cisione di un anno fa, dopo il no di sparire. Buon calcio a meno raccontato come ne
tra i consiglieri federali è con- prescrizione per l’Inter e Mo- anch’egli salvato dalla prescri- fallimento mondiale, che ave- tutti. La pattuglia sperduta di Pietro
vinto che la decisione dell’e- ratti, ha scritto parole defini- zione. Il punto è che Moratti va scatenato la pro-
ventuale revoca di quello scu- tive: l’Inter e il suo presidente ha fatto della purezza dei com- testa della serie A.
detto non spetti alla Federcal-
cio. Dimentica o ignora che
(all’epoca dei fatti era Facchet-
ti) sarebbero stati rinviati a
portamenti la propria batta-
glia, di cui Facchetti era la ban-
La retromarcia po-
trebbe sembrare
Qualsiasi decisione
ad assegnarlo all’Inter – pare
senza dare seguito ad un do-
giudizio, quindi deferiti dalla
Procura federale, per violazio-
diera. Per questo, secondo
me, la rottura non sarà solo
goffa se non conte-
nesse la possibilità
verrà presa è destinata
cumento ufficiale, ma questo ne dell’articolo 1 (lealtà spor- istituzionale, ma totale. di far apporre la fir-
sarebbe solo una mancanza tiva) e articolo 6 (illecito spor- ma del presidente a radicalizzare
formale – non fu una sentenza tivo), che non venne contesta- PER LITIGARE, dentro al Beretta (serie A) sul
sportiva, ma un atto ammini- to nemmeno alla Juve. Pre- calcio italiano, c’è sempre un contratto collettivo i rapporti tra l’Inter
strativo del commissario messo che se la prescrizione motivo. La spartizione dei di- dei calciatori. Cam-
straordinario, Guido Rossi, non equivale all’assoluzione, ritti televisivi è il tema più cor- pana, prima di la- e il resto del calcio
dopo avere ascoltato il parere nemmeno il deferimento è poso. Da una parte Milan, In- sciare a Tommasi, Ettore Scola (FOTO LAPRESSE)
dei tre saggi (Aigner, Pardo- uguale ad una sentenza, ce n’è ter, Juve (pecunia non olet), l’aveva fatto. Poi
lesi e Coccia). Dimentica o comunque abbastanza perché dall’altra il resto della serie A. Lotito, in un Consiglio infuo- Nelli, Viva l’Italia di Roberto
ignora che il documento sti- Abete e il suo consiglio revo- Il discrimine è rappresentato cato, si era rimangiato l’impe- Rossellini, Sergio Amidei e
lato da loro, al punto 20, con- chi definitivamente quello dai dati del contestatissimo ba- gno. Intanto, sullo sfondo, si Noi credevamo di Mario Mar-
feriva proprio alla Federcal- scudetto all’Inter perché “an- cino d’utenza. La situazione è stagliano l’indagine sullo scan- tone. L’originalità del pre-
cio “il potere discrezionale di che le squadre non sanzionate bloccata da mesi. Ieri, invece, dalo delle scommesse (anche mio dedicato allo sceneg-
giatore e produttore cine-
matografico triestino Ami-
dei è racchiusa nelle atmo-
PALLONATE
di Pippo Russo DAL NOSTRO INVIATO AL BILLIONAIRE sfere internazionali nella
scelta dei film che concor-
rono. Titoli usciti nelle sale
durante la stagione 2010-11
rriva il mese di luglio, e la Gazzetta dello corredo del pezzo diceva infatti: “Scoperto il costume,
A Sport cosa fa? Ovvio, sguinzaglia la sua
firma di punta dei mesi vacanzieri: Francesco
suo rifugio”. Roba che Woodward e
Bernstein, al confronto, erano i bidelli della
firmato dagli
stilisti che
selezionati dalla giuria com-
posta da registi tra cui Mar-
co Risi e Giuseppe Piccioni,
‘Bibi’ Velluzzi, ovvero ‘il nostro inviato al scuola di giornalismo di Bibi. Il quale ha vestono il sceneggiatori come Fran-
Billionaire”. È grazie ai suoi articoli che il presentato trionfante un’intervista in cui Milan, quella che potrebbe essere la sua cesco Bruni e Francesco
quotidiano sportivo milanese esprime al Hamsik diceva le stesse cose già passate il Piccolo, dall’attrice Gio-
prossima squadra”. E chi vuol capire capisca. vanna Ralli e la produttrice
massimo grado la propria vocazione di giorno prima su Sky Sport, e raccolte Il giorno dopo, edizione del 2 luglio, Bibi ha fat- Silvia D’Amico. Presente
giornale rosa, spendibile anche presso il dall’inviato Massimo Ugolini. Dunque, roba to anche di meglio: intervistona con Roberto anche l’attore Giuseppe
pubblico delle parrucchiere e delle estetiste. di seconda mano. Sicché Bibi ha dovuto Mancini realizzata a Porto Cervo, dove l’alle- Battiston che ad ottobre,
Tanto più che il prode Bibi mostra un rigore ingegnarsi a mettere qualcosa di originale, natore si trovava assieme a Sinisa Mihajlovic, sempre a Gorizia, sarà pro-
cronistico tale da portarlo a citare come si può apprezzare dall’attacco del Dario Marcolin, Fausto Salsano e le rispettive tagonista della prossima
fedelmente i luoghi nei quali si trova a pezzo: “Costa Smeralda sì, ma lontano dai famiglie. L’incipit è memorabile: “L’allenato- pellicola di Matteo Oleotto
svolgere il proprio mestiere. Compresi i luoghi comuni, dai soliti noti, dalla re manager del Manchester City Roberto dal titolo Il mio nipote scemo.
nomi di hotel e resort. Menziona persino le mondanità. È improbabile che Marek Hamsik Mancini ci fa un segno con la mano e ci fa av- Il Premio “Amidei opera pri-
marche dei costumi da bagno. Perché, si sa, si unisca al bel mondo che a mezzanotte ma” per l’edizione 2011 è
vicinare per parlare un po’. È passata l’una di stato assegnato alla regista
una piccola marca non si nega a nessuno. La brinderà ai 50 anni di Alba Parietti [Bibi notte e al XXX, locale storico della Costa che
serie è partita il 1° luglio, con un’intervista da invece c’è andato, e ci ha pure scritto un esordiente Alice Rohrwa-
ha resistito a tutte le invasioni briatoriane, la cher per “Corpo Celeste”. Il
due pagine realizzata con Marek Hamsik. indispensabile articolo per l’edizione del 3 cena è quasi finita”. E suscita davvero tenerez- festival della sceneggiatura
Che fra l’altro è stata presentata come il luglio, ndr]. ‘Marekiaro’ è rifugiato da cinque za l’immagine di Mancini satollo che fa un cen- – fin dalle origini – è stato
frutto di un sopraffino lavoro d’intelligence, giorni, e fino a domani, nella quiete dell’hotel no al povero Bibi, come a dire: “Ma sì, dai, vieni pensato come riconosci-
come già due settimane prima nelle stesse XXX [noi, a differenza di Bibi, certi nomi non mento all’originalità e capa-
che ti regalo due battute che giustifichino la
pagine era stato fatto a proposito del viaggio li facciamo, ndr] di Baia Sardinia (…). L’unica cità di sperimentare nuove
nota spese al giornale”. In un altro pezzo, nella
parigino di Marcelo Bielsa. Una didascalia a concessione alla moda e al glamour è nel formule narrative, per l’at-
pagina accanto, Bibi ha riferito che Mancini e i tenzione alla realtà sociale e
suoi amici: “(…) hanno tutti lo stesso costume temi emergenti contempo-
“SCOPERTO IL RIFUGIO DI HAMSIK IN COSTA SMERAL- della XXX, e non è un caso (…)”. E anche il ranei. Prosecuzione ideale
fatto che Bibi lo menzioni pare tutt’altro che di quel neorealismo di cui
DA”. LA GAZZETTA NON È MAI STATA TANTO ROSA un caso. Sergio Amidei fu un mae-
stro indiscusso.
E. Reg.
pagina 16 Mercoledì 6 luglio 2011

SECONDO TEMPO

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

TELE COMANDO
TG PAPI
+ Capo), sarebbe andata avanti
all’insaputa dei cittadini: i no- di Luigi Galella
Miseria
e nobiltà
Alberto di Monaco e Char- te c'è da raccontare il figlio

La misteriosa tiziari televisivi l’avevano an-

negata nella “manovra”, alcu-
ni per complicità, altri per col-
pevole sottovalutazione.
ella fortunatissima com-
Nnobiltà”
media farsesca “Miseria e
Eduardo Scarpetta
racconta le vicende di Felice
lene Wittstock (RaiUno, sa-
bato, 16.13). Il giornalista
sportivo Marco Franzelli
apre il collegamento in com-
pagnia di Lea Pericoli e Ma-
naturale nato ad Alberto du-
rante il fidanzamento (Marina
Como) e la principale qualità
di Charlene, ovvero la gene-
rosità (lo stesso Alberto di

manina T
di Paolo Ojetti
g1
T Dal viso sereno di Susan-
na Petruni esce questo indo-
vinello: “La ritiro anche se è
una norma giusta. È la norma
che sospende l’esecutorietà di
alcune sentenze di appello”.
Esecutorietà. Mah. Più avanti,
Susanna ripete: “Il governo ri-
tira la norma che sospendeva i
maxi-risarcimenti in appello”.
Fin qui, nessuno ha ancora ca-
pito niente. Poi arriva Sonia
Sarno che chiarisce: “Una
norma giusta – dice il premier
– e doverosa, ma la ritiro per
non creare equivoci”. Perbac-
co. Ma non basta, c’è anche
Marina Nalesso. Intervista
un paio di avvocati che rim-
piangono la scomparsa della
“norma” (sempre incompren-
sibile) e Angelo Rizzoli jr che
pagò “ingiustamente” alcuni
miliardi. Nalesso omette la do-
manda vera: perché caro An-
gelo lei consegnò la casa edi-
trice alla P2? Che bel telegior-
nale, avrebbe fatto la gioia di
Deborah Bergamini e avreb-
be meritato una cena della Del-
ta. Ma è acqua passata, tanto
ormai questo Tg lo si guarda
per ridere, mica per avere le
notizie.
g2
T Ordinato e diligente come
sempre, Andrea Covotta an-
nuncia che la norma che
avrebbe salvato Berlusconi dal
risarcimento di 750 milioni a
favore della Cir di De Benedet-
ti “è stata ritirata”. Non dice
però chi l’aveva ficcata di na-
scosto nella cosiddetta “mano-
vra”: la “manina” resta miste-
riosa. Segue l’elenco consueto
della dichiarazioni, compresa
quella di Gasparri stravolto:
“Decisione saggia”. Però, che
fatica: se la leggina (dal Fatto
definita “Frodo Mondadori”)
non fosse stata sbattuta in pri-
ma pagina dai maggiori quoti-
diani italiani (esclusi quelli del
g3
Anche questo telegiorna-
le l’aveva sottovalutata e mes-
sa in terza posizione. Ieri inve-
ce è partito in quarta e per qua-
si 15 minuti s’è occupato solo
del “frodo” che Berlusconi si è
rimangiato. Le opposizioni al-
l’assalto, le perplessità nel Pdl,
l’incazzatura di Tremonti che
non sapeva, la Lega che si è
sentita truffata. Ma la mossa
decisiva – il Tg3 la sottintende,
ma neanche tanto – deve esse-
re arrivata dal Quirinale: Na-
politano non avrebbe pro-
mulgato il decreto nemmeno
morto. Tutta la faccenda torbi-
dissima avrebbe però meritato
una considerazione, sia pure al
volo: il Berlusconi di una volta
se ne sarebbe stropicciato,
avrebbe portato la leggina in
Parlamento, se la sarebbe fatta
votare per acclamazione, fra le
piroette della Santanché, le
bave di Capezzone e le distra-
zioni obbligate dei leghisti.
Quei bei tempi sono morti,
Berlusconi non riesce nemme-
no a far marciare Gianni Let-
ta. Gli resta solo la fraterna fe-
deltà di Cicchitto. Un po’ po-
co.
Sciosciammocca (Totò, nella
versione cinematografica), al-
le prese con le conseguenze
della propria quotidiana mise-
ria, finché una felice circo-
stanza lo induce a travestirsi
da principe, per essere ospi-
tato nella casa del parvenu
don Gaetano, ex cuoco dive-
nuto ricchissimo, dopo aver
ereditato le fortune del suo
datore di lavoro.
Di fronte alla nobiltà blasona-
ta siamo tutti come dei Felice
Sciosciammocca, travestiti,
goffi, cialtroni, o come quel
Don Gaetano, che era incapa-
ce di riconoscere il falso dal
vero, alla ricerca della defini-
tiva legittimazione sociale del
suo rango. Abbagliati dalla pa-
rola nobiltà, ci piace metterci
sull'attenti, riconoscenti per
essere accolti al cospetto di
tanta regalità.
Le cronache televisive di
eventi principeschi conten-
gono più di un riverbero di
tale riconoscenza. Nell'affet-
tazione, nel sussiego, nella
brillante inconsistenza di ta-
lune osservazioni.
Diretta del TG1 dal Principato
di Monaco del matrimonio fra
rina Como, cronista adden-
tro ai segreti delle corti, e per
questo più volte ospite delle
mondane divagazioni di “Por-
ta a porta”. Inviata dal Palais
Princier, Lucia Duraccio. Ed
è nelle parole di quest’ultima,
appena giunta nella grande fa-
miglia dei cronisti di cose rea-
li, che si coglie quel sentimen-
to di stupore e di gratitudine
per essere ormai contigua alla
“crème de la crème” della no-
bile società: “Attendiamo an-
che noi un po' emozionati...
siamo pronte per commenta-
re quest’abito dallo strascico
meraviglioso...”
Per poter raccontare la nobil-
tà, bisogna sapersi nutrire del-
la sublime vacuità che la cir-
conda.
Intanto, sul tappeto rosso, sfi-
lano un po’ spaesate le teste
“coronate”. E i cappelli, im-
probabili alcuni, che perfino
la sudditanza psicologica del
cronista non può non quali-
ficare come “sbarazzini e
campagnoli”. E poi ovviamen-
Alberto di Monaco
e Charlene Wittstock
si sono sposati sabato
Monaco) e la principessa di
Svezia, e la moglie di Chirac
che bacia Sarkozy, da solo per-
ché lo stato interessante di
Carlà le ha suggerito pruden-
za. E gli ex tennisti Nastase e
Pietrangeli, amici personali
del sovrano, e il cantante Um-
berto Tozzi che si esibirà, e
perfino il ministro Alfano in
auto blu.
Tutte cose ordinarie e noio-
sissime – persone che si re-
cano più o meno malvestite e
un po' tamarre alla celebrazio-
ne di un matrimonio – raccon-
tate come se fossimo di fronte
a un evento epocale. Perché
anche la nobiltà, quella vera,
sembra oggi il simulacro di se
stessa, presentandosi in for-
ma costitutivamente farsesca.
Incapace di comprendersi e
rappresentarsi se non media-
ticamente.
Ed è un po’ come se tutti par-
tecipassero a una pièce piran-
delliana, in cui gli aristocratici
recitano travestiti da buffoni,
i quali a loro volta fingono
d'essere dei re. Riuscendo alla
perfezione, ignari, solo nel
primo di questi travestimen-
ti.

LA TV DI OGGI
13.30 NOTIZIARIO TG1 -
TG1 Economia
14.10 ATTUALITÀ Verdetto
Finale
15.00 DALLA CAMERA DEI
DEPUTATI EVENTO Que-
stion time - Interrogazioni
a risposta immediata
(DIRETTA)
15.45 FICTION Ho sposato
uno sbirro 2
16.50 ATTUALITÀ TG Par-
lamento - TG1 - Che tem-
po fa
17.15 TELEFILM Le sorelle
McLeod
17.55 TELEFILM Il Commis-
sario Rex
18.50 GIOCO Reazione a
catena
20.00 NOTIZIARIO TG1
20.30 DOCUMENTI DA DA
DA
21.10 FILM The Code
23.10 PRIMA TV RAI FILM Le
seduttrici
0.50 NOTIZIARIO TG1
Notte
13.00 NOTIZIARIO TG2
Giorno
13.30 RUBRICA TG2 E...
state con costume
13.50 RUBRICA Medicina
33
14.00 TELEFILM Ghost
Whisperer
14.50 TELEFILM Army
Wives
15.35 PRIMA TV TELEFILM
Squadra Speciale Colonia
16.20 TELEFILM Las Vegas
17.05 PRIMA TV TELEFILM
One Tree Hill
17.50 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Rai TG Sport
18.15 NOTIZIARIO TG2
18.45 TELEFILM Cold Case
19.35 TELEFILM Senza
traccia
20.30 NOTIZIARIO TG2 -
20.30
21.05 FILM Una teenager
alla Casa Bianca
22.55 NOTIZIARIO TG2
23.10 RUBRICA Seconda
Serata Estate
13.00 RUBRICA Comincia-
mo Bene
13.10 TELEFILM Julia - La
strada per la felicità
14.00 NOTIZIARIO TG
Regione - Regione Meteo
14.20 NOTIZIARIO TG3 -
Meteo 3
14.45 RUBRICA FIGU
15.00 EVENTO Ciclismo,
Tour de France 2011 5a
tappa: Carhaix - Cap Fré-
hel, 164,5 Km (DIRETTA)
18.05 DOCUMENTARIO
GEOMagazine 2011
19.00 NOTIZIARIO TG3 -
TG Regione - Meteo
20.00 VARIETÀ Blob
20.15 TELEFILM Sabrina
vita da strega
20.35 SOAP OPERA Un
posto al sole
21.05 ATTUALITÀ Chi l’ha
visto?
23.15 NOTIZIARIO TG
Regione
23.20 ATTUALITÀ TG3
Linea notte estate
20.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
21.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
21.30 RUBRICA Meridiana
- Scienza 1
21.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
22.00 ATTUALITÀ Inchiesta
3 (Interni) (REPLICA)
22.30 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
22.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.00 RUBRICA Consumi e
consumi
23.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
23.30 RUBRICA Tempi sup-
plementari
23.57 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
0.00 NOTIZIARIO News
lunghe da 24
0.27 PREVISIONI DEL TEM-
PO Meteo
11.00 REAL TV Forum
13.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
13.40 SOAP OPERA Beauti-
ful
14.10 SOAP OPERA Cento-
Vetrine
14.45 FILM Solo desserts
16.35 ATTUALITÀ Pome-
riggio Cinque
18.50 GIOCO Chi vuol
essere milionario
20.00 NOTIZIARIO TG5 -
Meteo 5
20.40 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint
21.20 ULTIMA EPISODIO
FICTION I Liceali 3
23.30 ATTUALITÀ Storie di
Donne
0.10 NOTIZIARIO TG5
Notte - Meteo 5 Notte
0.40 VARIETÀ Paperissi-
ma Sprint (REPLICA)
1.20 TELEFILM Huff
3.45 TELEVENDITA
Mediashopping
12.25 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
13.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
13.40 CARTONI Detective
Conan - I Simpson
15.00 PRIMA TV TELEFILM
How I Met Your Mother
15.30 PRIMA TV TELEFILM
Gossip Girl
16.20 TELEFILM The O.C.
17.10 TELEFILM Hannah
Montana
18.05 SIT COM Love Bugs
18.30 NOTIZIARIO Studio
Aperto - Meteo
19.00 NOTIZIARIO SPORTI-
VO Studio Sport
19.25 TELEFILM C.S.I. Mia-
mi
20.20 TELEFILM The Men-
talist
21.10 FILM Transporter:
Extreme
22.55 FILM Scary Movie 3
- Una risata vi seppellirà
0.40 RUBRICA SPORTIVA
Poker1mania
11.20 TALK SHOW Benes-
sere
11.30 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo - Vie d’Italia noti-
zie sul traffico
12.00 TELEFILM Più forte
ragazzi
13.00 TELEFILM Distretto
di Polizia 2
13.50 REAL TV Il tribunale
di Forum - Anteprima
14.05 REAL TV Sessione
pomeridiana: il tribunale
di Forum
15.10 TELEFILM Finalmente
arriva Kalle
16.15 SOAP OPERA Sentieri
16.35 FILM L’altra metà
del cielo
18.55 NOTIZIARIO TG4 -
Meteo
19.35 SOAP OPERA Tempe-
sta d’amore
20.30 TELEFILM Renegade
21.10 FILM Il Marchese del
Grillo
0.15 RUBRICA Cinema
d’estate
11.25 TELEFILM Chicago
Hope
12.30 TELEFILM Due South
- Due poliziotti a Chicago
13.30 NOTIZIARIO TG La7
13.55 FILM Il sole scotta a
Cipro
16.05 DOCUMENTARIO
Atlantide - Storie di uomi-
ni e di mondi (REPLICA)
17.50 TELEFILM Chiamata
d’emergenza
18.25 REAL TV Cuochi e
fiamme
19.35 VARIETÀ G’ Day
(REPLICA)
20.00 NOTIZIARIO TG La7
20.30 ATTUALITÀ In Onda
21.10 FILM Gandhi
0.25 NOTIZIARIO TG La7
0.40 DOCUMENTARIO La
storia proibita del ‘900
italiano
1.40 TELEFILM NYPD Blue
2.45 ATTUALITÀ In Onda
(REPLICA)
3.25 DOCUMENTI La7
Colors

TRAME DEI FILM PROGRAMMIDA NON PERDERE

/ The Code
L'esperto ladro Keith Ripley (Morgan
Freeman) progetta di rubare due pre-
ziose uova Fabergè custodite in un
caveau blindatissimo. Il ricavato serve a
Ripley per ripianare un debito con un
boss della mala. Ma per portare a ter-
mine la missione, l'uomo ha bisogno
dell'aiuto dell'ambizioso Gabriel Martin
(Antonio Banderas), un ladro di Miami.
Questi, in realtà un poliziotto alle cal-
cagna di Ripley da anni.
Rai 1 21,10
/ Gandhi
Otto Oscar: miglior attore protagonista
(Ben Kingsley), miglior film, miglior
scenografia, costumi, regia, montaggio,
sceneggiatura, fotografia. Un capolavo-
ro del cinema per narrare l’impegno
politico di un uomo che seppe cambiare
le sorti del popolo indiano attraverso il
rifiuto di obbedire alle leggi inglesi e
alla scelta della non violenza. Il suo
movimento riuscì a unire indù e musul-
mani e soverchiò il dominio inglese.
La7 21,10
 Chi l'ha visto?  Storie di Donne
"In scaletta: i casi Rea e Claps" Nel La trasmissione che dà voce all’univer-
corso della puntata riflettori accesi so femminile attraverso racconti esclu-
sugli ultimi sviluppi dell'omicidio di sivi ed emblematici, vede protagoniste
Melania Rea in diretta con i familiari. donne famose e donne comuni che, per
Dopo l'ergastolo a Danilo Restivo, pro- la prima volta, si raccontano senza fil-
segue l'inchiesta su complici e respon- tri, in modo inedito e intimo. Sole, da-
sabili dell'omicidio di Elisa Claps. Fede- vanti alla telecamera, rivivono i loro
rica Sciarelli riprende poi il caso del momenti felici e quelli bui, debolezze e
/ Le seduttrici  Seconda Serata Estate
mostro di Firenze con un particolare genialità, speranze e sogni.Tra le prota-
Anni Trenta. La signora Erlynne Il nuovo programma condotto da Moni-
inedito svelato al programma da una goniste della prima puntata, Mara
(Helen Hunt) approda sulla costiera ca Setta proporrà, un parallelo tra
ricercatrice universitaria. Maionchi.
amalfitana lasciandosi alla spalle un l’estate degli anni ’60 e quella del 2011
passato di seduttrice, due matrimoni
Rai 3 21,05 mettendo a confronto le notizie degli
Canale 5 23,30
d’interesse e una montagna di debiti. ultimi 50 anni con quelle attuali e cer-
Decisa a rifarsi una vita, Erlynne fa cando di capire, grazie al materiale
subito un incontro fortunato: la coppia recuperato dalle Teche Rai, come sono
Tom e Meg Windermere (Mark Umbers cambiati i costumi e gli interessi estivi
e Scarlett Johansson).Tom cerca in degli italiani. In ogni puntata, un talk
ogni modo di aiutarla, ma il suo opera- dedicato alla notizia più cliccata della
to suscita un polverone di chiacchere. settimana sui siti web.
Rai 1 23,10 Rai 2 23,10
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 17

SECONDO TEMPO

feedback$
MONDO
UN SUCCESSO LA SERATA ROMANA
WEB
di Federico Mello
è IL COMUNE DECIDE ON LINE
I PARIGINI VOTANO PER IL RIORDINO DEL LUNGOSENNA
Dopo una querelle durata mesi tra il sindaco
socialista della capitale Bertrand Delanoë e i
responsabili politici locali dell’Ump, il partito di
destra della maggioranza al governo, spetta ora ai
parigini dire se sono favorevoli al progetto di
riorganizzazione delle banchine del Lungosenna. Fino
Commenti al post su
ilFattoQuotidiano.it:
“Internet, individuata cellula
italiana di Anonymous.
Il capo è un ticinese”

al 2 settembre potranno votare su un apposito sito è MI CHIEDO se la polizia

La Rete web quale dei progetti preferiscono. Rachida Dati, ex

Guardasigilli e attuale sindaco Ump del VII
arrondissement, ha criticato l’idea di fare il sondaggio
quando la maggior parte degli abitanti della città è in
vacanza. Fatto sta, che potremmo importare anche
interverrà anche nei
confronti dell’AGCOM
domani in caso dovesse
passare il bavaglio
“antipirateria”. Se non è un

dice no! noi questo semplice strumento per far esprimere i

cittadini su cose li riguardano.
crimine informatico quello...
Enrico Lemmyfan

è PROPONGO a tutti
quelli che usano Facebook di
B. AGGIORNA FACEBOOK
Èra aunRete
successo la Notte della
andata in scena ieri se-
Roma contro la delibera Ag-
viene al telefono ed è prepara-
tissimo sulla battaglia in corso
contro Agcom: “Hanno paura
MA C’È UN “BUG” NELLE NOTE
Con il referendum, l’uso massiccio di Internet e i social network
mettere la faccia di Guy
Fawkes al posto delle foto in
segno di solidarietà a questi
com definita “il bavaglio a In- della gente che vuole condivi- per fare campagna per il referendum e le amministrative, eroi di Anonymsus.
ternet” da blogger e associazio- dere informazioni e software. qualcosa è cambiato anche per... Silvio Berlusconi. Parliamo Sanzo
ni per la libertà digitale. Alla Quando mi chiedono la mia torità che dovrebbe essere in- della sua pagina Facebook che, d’un tratto, ha cominciato a
Domus Talenti di Roma, una sa- opinione sulla pirateria, io ri- dipendente e invece è diventa- pubblicare aggiornamenti con note e comunicati stampa. Il è SOLIDARIETÀ!
la strapiena, tanti interventi, e spondo: effettivamente attac- ta nota al pubblico per le tele- premier conta sul social network 310 mila fan (rimane staccato Arrestassrero i veri ladri
tantissime le persone presenti care dei galeoni è da cattivi”; fonate di Berlusconi che voleva da Vendola che veleggia a quota 512 mila fan, mentre lo maremma!
virtualmente: sono mediamen- ma ci sono anche il Piotta e Ste- chiudere Annozero. incalzano Luigi De Magistris con 268 mila fan e Antonio Di Andrea Marchetti
te quattromila le persone col- fano Disegni; il segretario della La sensazione alla Domus Ta- Pietro a 238 mila) e ultimamente sulla bacheca presidenziale
legate in streaming dal sito del Federazione della Stampa Ro- lenti di Roma, tra quelli presen- compaiono regolarmente note con il cordoglio al militare è IO NON sono un hacker
Fatto e da altri blog che riman- berto Natale; giornalisti e blog- ti fisicamente e quelli collegati caduto in Afghanistan, gli interventi al Consiglio Nazionale del ma penso che le industrie e
davano il segnale; a fine serata il ger: Peter Gomez, Guido Scor- in streaming che si fanno sen- Pdl e strizzatine d’occhio ai fan (quando ancora non era nota le istituzioni dovrebbero
numero complessivo di quelli za, Alessandro Giglioli, Giulia tire lasciando commenti, twitt, l’ultima legge ad aziendam): “Sono emozionato - scriveva il ringraziare questi ragazzi che
che sono passati a guardare la Innocenzi; e i politici: Antonio post e status è che una sensibi- primo luglio – perché sapete con quanta passione ho preso la riescono a bucare i loro siti
diretta è arrivato a quota 90 mi- Di Pietro, Vincenzo Vita, Ange- lità comune sia cresciuta grazie decisione di scendere in campo lasciando una professione che internet fatti con i piedi dove
la. lo Bonelli, Umberto Croppi. alla rete, agli incontri online, al- mi piaceva e sapete come in questi anni non mi hanno fatto tra le altre cose sono
Ci sono le associazioni: Agorà Tutti parlano della Rete: il ruo- le ultime mobilitazioni dei cit- mancare nulla, da attacchi politici, fisici, patrimoniali e contenuti una marea di
digitale e Adiconsum che han- lo svolto nel referendum, la ca- tadini che si sono organizzati all'immagine. Credo di aver sacrificato sull’altare della libertà nostri dati sensibili.
no cominciato la battaglia con- pacità di informarsi e di sce- via Internet in questi mesi per molto della mia vita in un periodo difficile ma voi, con l’essere Ringraziarli perchè li bucano
tro la delibera alcuni mesi fa e gliere a quale tipo di informa- scendere in piazza contro Ber- tutti qui, mi ripagate di tutto”. Alcuni utenti, però, quando soltanto e non rubano dati,
con il passare del tempo sono zione affidarsi: “Giornalisti lusconi, a favore delle donne, provano a collegarsi con il profilo, invece gli danno la possibilità di
riusciti a far montare una mo- professionisti, che rappresen- per portare la gente a votare al delle “note” di B., trovano quelle dei loro poter capire i punti deboli e
bilitazione imponente, che as- to, e blogger non sono in con- referendum. Il po- amici. Un bug? Uno scherzo? Non si sa. Ieri poter agire di conseguenza.
somiglia quasi a un movimen- trapposizione – dice Roberto polo della rete è però i gestori del profilo erano impegnati a alberoc
to. Ci sono artisti e intellettuali: Natale – e la battaglia contro il sempre più coeso e risolvere il piccolo inconveniente.
Dario Fo che interviene via bavaglio alla rete si deve salda- sempre più deter- è NON CI hanno capito
webcam, il padre del software re con quella del bavaglio alla minato a dire la sua. molto, gli inquirenti. Gli
libero Richard Stallman, tem- intercettazioni”. Molti metto- f.mello@ilfattoquo- anonymous non hanno
poraneamente in Italia, inter- no nel mirino l'Agcom, un'au- tidiano.it Il logo de “La notte della Rete”; “capi”. Non hanno gerarchie.
Berlusconi su Facebook; mjordan
Child of Even;
il motore di ricerca Baidu è VI DO un consiglio,
I FILM LO SPORT parlate (male) di
berlunstasulcaizer che poco
SC1= Cinema 1 SCF=Cinema Family SP1=Sport 1 ma ci capite, ma parlare di
SCH=Cinema Hits SCC=Cinema Comedy SP2=Sport 2
SCP=Cinema Passion SCM=Cinema Max SP3=Sport 3
hacker... potremmo
17.25 Timecop - Indagine dal 17.30 Rugby, Super 15 2011
CENSURA IN SALSA IRANIANA cambiare il mondo sotto i
TEHERAN LANCIA L’INTERNET “INDIGENO” vostri piedi e neanche ve ne
futuro SCM Seconda semifinale Stormers -
Se il regime è minacciato dal web allora meglio accorgereste.
17.35 Trappola criminale SCH Crusaders (Sintesi) SP3
costruire una Rete autoctona per controllare le redfifer
17.45 Daddy Cool - Non rom- 18.00 Automobilismo, IndyCar infiltrazioni dal mondo occidentale. Teheran ha deciso
pere papà SCC 2011 Firestone (Replica) SP2 infatti di lanciare ad agosto “Clean web”, il web è MA È FUORI? Cioè
19.05 In Good Company SCP 18.30 Calcio, UEFA Champions “indigeno” filtrato all’origine per impedire la diffusione questo usa il suo cognome
19.05 Il tempo dei League 2010/2011 Ottavi di finale di contenuti politicamente scorretti. Un drastico vero come nick? è come fare
mutanti SCM andata Olympique Marsiglia - tentativo di isolare il cyberspazio iraniano dal resto del una rapina con la propria
19.10 L’imbroglio Manchester United (Replica) SP3 mondo con una rete “halal”, ovvero una intranet in auto -.-
nel lenzuolo SC1 19.00 Calcio, Copa America linea con la legge islamica, come ha spiegato il ministro Fabio
19.25 Soul Men SCH 2011 Cile - Messico (Replica)SP1 dell’economia Ali Aghamohammadi. Il titolare per le
19.25 Tutto l’amore 21.00 Golf, PGA European Tour Telecomunicazioni Reza Taqipour ha poi aggiunto che è PIÙ CHE con la propria
del mondo SCC 2010 Barclays Scottish Open: il progetto pilota e le prime fasi di avvio chiamate auto, direi col tesserino in
19.30 Attenti a quei tre SCF 4a giornata (Replica) SP2 “Zero and One” saranno lanciato a fine agosto. bella vista :)
21.00 Mine vaganti SCP 21.00 Tennis, Grande Slam All’inizio gli utenti potranno navigare alle velocità di Pierluigi R.
21.00 Prima tv 2011 Wimbledon finale doppio 8Mb che saranno successivamente implementati a
Ticking Clock SCM maschile: Bob Bryan e Mike 20. Nelle prime fasi dopo il lancio, “Clean web” è UNO NE PRENDI, 100
21.00 Save the last dance SCF Bryan - Robert Lindstedt e si affiancherà alla rete Internet globale a cui ne nascono.
21.00 Waterboy SCC Horia Tecau (Replica) SP3 banche, multinazionali e uffici governativi tony18
21.10 Mostri contro Alieni SCH 21.15 Calcio, Copa America continueranno ad avere accesso. Poi, una volta
21.10 Prince of Persia - Le 2011 Paraguay - Ecuador assemblata, la Intranet nazionale sostituirà il web. è ALMENO voi de Il Fatto
sabbie del tempo SC1 (Replica) SP1 Anche se soltanto l’11 per cento della popolazione non fate la stessa figura di
22.35 Acqua e sapone SCC 22.30 Tennis, Grande Slam iraniana è connesso, l’isolamento porterà ulteriori m..da fatta dalla polizia
22.45 Codice Genesi SCM 2011 Wimbledon finale doppio difficoltà economiche per il paese, già colpito dalle spagnola quando poche
22.50 Transformers - La ven- femminile: Kveta Peschke e sanzioni, e ridurrà gli investimenti di Cina e Russia. settimane fa annunció la
detta del caduto SCH Katarina Srebotnik - Samantha Ma Ahmadinejad non si ferma qui e a inizio del 2012 è detenzione della “cupola”
23.00 Jack SCP Stosur e Sabine Lisicki (R) SP3 previsto anche il lancio di Ya Haq, motore di ricerca spagnola di Anonymous
rigorosamente (diventando TT su twitter
“halal”. Ad è MICROSOFT SPOSA BAIDU per le prese in giro che
accelerare la IL MOTORE DI RICERCA CINESE ricevette dopo l’annuncio):
RADIO stretta sul web è Baidu, il più diffuso motore di ricerca cinese,
stato “Stuxnet”, il offrirà risultati di ricerche online in inglese da
virus nato a gennaio Bing ai propri clienti in Cina. Gli utilizzatori di
non esiste alcuna cupola, né
tantomeno un “capo” come
scrivete voi, Anonymous è
è GRAFICA LISERGICA
Con Parole Mie ad Oristano LO SPARATUTTO CHILD OF EDEN
per sabotare il
programma nucleare
Baidu che effettueranno ricerche online in
inglese otterranno risultati dal motore di
per principio orizzontale,
non esistono cioè gerarchie,
Delitti irrisolti su Radiodue A prima vista potrebbe sembrare una
indecifrabile esplosione di colori, ma
di Teheran. ricerca di Microsoft. Lo comunicano le due chiunque può essere
Umberto Broccoli aprirà la puntata di “ConParole Eleonora Bianchini società. L’accordo per Baidu potrebbe aprire Anonymous. Suvvia…
Child of Eden (videogame al
mie”, in onda alle 14.08 su Radio1, con il ricordo di un la strada a un’ulteriore espansione fuori dalla Vinx
momento esclusiva Xbox360, ma è
viaggiatore arabo che nel 1015 che assalì la Sardegna Cina. Baidu è “sempre pronta” a una più
prevista una versione PlayStation3) è
con 120 navi e la conquistò.A seguire, Elio Vittorini forte cooperazione con Microsoft, osserva è PECCATO. W Assange.
molto più semplice di quanto appare. Qui il giocatore non
descrive la città di Oristano, mentre David Herbert Baidu. Le due società hanno già un accordo sirio.bianca
dovrà fare altro che sparare a tutto quello che si muove. La
Lawrence parla delle donne sarde. Per “Il messaggio del di condivisione dei ricavi, con Baidu che offre
particolarità, quel che rende Child of Eden un’esperienza
Genio”, una gemma di saggezza islamica di Yunus pubblicità che appaiono nelle ricerche Bing in è TUTTA LA mia
speciale, è il sistema di controllo. Sebbene possa essere
Emre. Nella rubrica realizzata in collaborazione con Cina. Il motore cinese è prosperato negli solidarietà agli anonimous ,
giocato con il normale pad è pensato specificatamente per
Rai Teche, uno sketch del 1966 con Alberto Sordi e ultimi anni anche grazie all’ottima intesa con senza se e senza ma !!!
la telecamera Kinect: si mira passando una mano davanti ai
Mina. In chiusura, la poesia di Alda Merini “Ti penso”. il governo comunista e acconsentendo a Anonymous, non sono
nemici, si spara spingendola in avanti, alzando le braccia
filtrare i risultati delle ricerche in base alle criminali!!!!
Delitti irrisolti, investigazioni a tutto campo, indagini e
insieme si rilascia un colpo speciale. La particolare grafica
indicazioni dei funzionari di Pechino. Google, Imparziale
inchieste sui delitti che hanno sconvolto l’Italia saran- lisergica, la musica dance e gli effetti sonori mescolano i
invece, si è trovata estromessa dal paese
no al centro della puntata estiva di “Brave Ragazze”, in sensi, in un gioco che sembra una vera e propria
asiatico ed è dovuta ricorrere ad degli è SE C’È un capo allora,
onda dalle 16.00 alle 17.30 su Radio2. Federica Gentile installazione artistica interattiva. (Francesco Serino)
excamotage per non sottostare alla censura per definizione, non sono
e Virginia Raffaele ne parleranno con il giornalista Sal- del regime. Microsoft, perciò, si trova di fatto degli Anonymous, ma un
vo Sottile e con l’investigatrice Miriam Tomponzi. a sposare l’approccio cinese alla libertà della altro gruppo di hacker.
Radiouno 14,08 - Radiodue 17,30 Rete. gurghet
pagina 18 Mercoledì 6 luglio 2011

SECONDO TEMPO

Il badante
PIAZZA GRANDE É di Oliviero Beha

Ad personam, contra aziendas
di Bruno Tinti
el ritirare la norma
LA PARTITA
DEGLI ONESTI
I n questa rubrica, cominciata lo stesso giorno in cui il giornale
che state leggendo è andato in edicola, non ho volutamente mai
parlato di temi sportivi. Se infrango questa regola che m’ero data è
solo perché il gomitolo/calcio continua a essere una formidabile
La sospensione sospensione del pagamento lente di ingrandimento per molti e decisivi settori di questo Paese. E
può anche rovinare irrepara- all’indomani della “novità” sul caso Inter, ieri in prima pagina
esiste già, ma è il

N
truffaldina Berlusconi
ha voluto tenere il
punto, affermando
trattarsi di cosa buona e giu-
sta. Non è assolutamente co-
sì e provo a spiegare perché
la sospensione obbligatoria
dell’esecuzione delle sen-
tenze di condanna al paga-
mento di somme superori a
10 milioni di euro (se di pri-
mo grado) e a 20 milioni di
euro (se di appello) è una co-
sa demenziale.
COMINCIAMO dal fatto
che la sospensione delle sen-
tenze di questo tipo è previ-
sta da sempre: artt. 283 (do-
po la sentenza di tribunale) e
373 (dopo la sentenza d’ap-
pello) del codice di procedu-
ra civile. Solo che: a) è il giu-
dice che decide quando si
può sospendere il pagamen-
to perché ci sono gravi e fon-
dati motivi; b) la sospensio-
ne, se ci sono i gravi e fondati
motivi, può essere concessa a
tutti i debitori, indipendente-
mente dalla somma dovuta. Il
legislatore (quello serio, cioè
quello del 1930) aveva ragio-
nato così. I processi di questo
tipo durano parecchio, c’è il
rischio che i debitori non pa-
ghino e si facciano citare in
giudizio proprio perché san-
no che, anche se hanno torto,
comunque pagheranno solo
quando il giudice avrà dato
ragione al loro creditore. Fra
tribunale, appello e cassazio-
ne, 7, 8 anni o anche di più.
Risultato: economia a rotoli.
Allora, siccome, quando un
giudice si è già pronunciato,
le probabilità che il debitore
abbia torto sono rilevanti, sta-
biliamo che si paghi subito
dopo la sentenza di primo
grado; nell’improbabile caso
che abbia ragione, pazienza,
gli restituiremo tutto con gli
interessi. Però non esageria-
mo: se ci sono “gravi e fon-
dati motivi” che fanno sup-
porre che, se il debitore pa-
ga, va definitivamente in ro-
vina, allora meglio aspettare:
sia mai che in appello o in
cassazione si decida che ave-
va ragione e che non doveva
giudice che decide
quando applicarla
se ci sono gravi e
fondati motivi. E se
questi ci sono, può
essere concessa a
tutti i debitori,
indipendentemente
dalla somma
bunale e appello se sono su-
periori rispettivamente a 10
milioni e 20 milioni di euro.
Come ho detto, roba da paz-
zi.
1. LA SOSPENSIONE è
fondata sul fatto che il paga-
mento, se il giudice che lo ha
deciso si fosse sbagliato, po-
trebbe rovinare irreparabil-
mente il debitore. Attenzio-
ne, questa cosa è importante.
Perché se il giudice non si è
sbagliato, che il debitore va-
da in rovina o no, è comun-
que giusto che paghi il suo
debito. Non è accettabile che
si possa dire: non ho soldi e
quindi non ti pago. Mi com-
pro una Porsche a rate e poi,
scusa tanto ma ho finito i sol-
di. In ogni modo questo prin-
cipio deve valere per tutti.
Ho comprato medicine per i
miei bambini, 1000 euro che
doveva pagare la mia assicu-
razione. Il giudice dice che
non è vero e che dovevo pa-
gare io. Ma se pago non ho da
vivere per questo mese. Ok,
si sospende, magari il giudice
si è sbagliato; intanto cerca di
mettere da parte i soldi.
Pavolini, un enigma apparente
di Angelo d’Orsi
ome e perché un raffinato giova-
Quindi norma incostituzio-
nalissima. Al solito, art. 3 Co-
st.
2. MA FORSE i giudice
non si è sbagliato. In fondo,
anche gli adepti di B&C de-
vono ammettere che, quan-
do non si tratta di pm comu-
nisti e di complotto contro
l’eletto dal popolo, nei pro-
cessi normali, tra gente co-
mune, le probabilità che il
giudice sbagli o “ci colga” so-
no almeno 50 e 50 (veramen-
te i giudici sono gente seria e
in genere “ci colgono”). Se il
giudice non si è sbagliato, la
Il senatore Giulio Andreotti (FOTO ANSA) In basso, Alesandro Pavolini (FOTO OLYCOM) (
razziali (e non dimentichiamo la vergo-
gnosa politica contro i migranti, che
pure sono la nostra grande risorsa per il
bilmente il creditore. I falli-
menti, quando non si tratta
dei bancarottieri di regime
che finanziano i loro sponsor
politici, succedono per que-
sto. Ho comprato materie
prime, pagamento a 90 gior-
ni; ho costruito il prodotto e
l’ho venduto, pagamento a
60 giorni; il cliente paga e io
pago il fornitore e guadagno
qualcosa. Ma, se il cliente
non paga, io non posso pa-
gare. E’ una catena. Da un’in-
solvenza magari discendono
10 fallimenti. Di nuovo, deve
essere il giudice a decidere.
3. Ultima idiozia. Da8 adesso
in avanti più debiti si fanno e
meglio è. Se si riesce ad ar-
rivare a quota 10 milioni (che
sono, a fronte dei 780 che B
deve a De Benedetti?), di tem-
po prima che si paghi ce n’è.
Come si dice, “a pagare e mo-
rire …”
morte, impedendo che la richieste di
grazia inoltrate da Ciano a suo suocero
dappertutto, prescritta ma accusata dal Pm della Federcalcio,
Stefano Palazzi, di “illeciti sportivi” tamquam Moggi e soci del
2006, forse un capo di questo filo va tirato. In ballo non c’è tanto o
solo “lo scudetto degli onesti” aggiudicato da un tavolino
traballante all’Inter terza arrivata cinque anni fa. Vedremo se e
come e da chi verrà revocato. In ballo c’è proprio il sostantivo
“onestà”, evidentemente ormai fuori mercato anche lessicale. Non
solo: è jettatorio. Chi ricorda Giorgino La Malfa che nel 1992
voleva un “partito degli onesti” per il Pri che doveva smarcarsi da
Andreotti? E oggi chi non muore dal ridere sentendo
l’autodefinizione di “partito degli onesti” di Alfano e consoci
mentre rifuggono dal far processare il loro Papa? Dunque bisognava
forse dubitare e sorridere anche nel 2006, quando è cominciata la
cosiddetta “operazione Moggi”, atta a ripulire finalmente il calcio
italiano dai disonesti. Non c’erano le intercettazioni in merito,
finalmente? E dunque pagassero loro, in rappresentanza della
società più titolata d’Italia da sempre sinonimo della casa regnante
(gli Agnelli, non certo i Savoia abituati alle macchinette e ai
fucili...). Anche a me, dopo oltre trent’anni che denunciavo il
marcio nel pallone, faccia vistosa e oppiacea di un Paese sempre
più marcio, parve finalmente un “redde rationem”. E via con
Moggiopoli, e intemerate su chi aveva sbagliato e doveva pagare,
sul “maggiordomo che era l’assassino”, sul bisogno di catarsi. Mi
ero sbagliato. Quasi subito ho sentito puzza di bruciato, anche
nella foga con cui una stampa che aveva sempre osannato i
colpevoli del momento li voleva morti. Da un lato perché
conoscevo meglio e dal di dentro questo ambiente dopo tutti questi
anni, il Totonero, il caso Camerun ecc., dall’altro perché mi pareva
impossibile che tutta la “monnezza” del pallone fosse riconducibile
solo a Moggi e Giraudo (Bettega era di riporto), un po’ come per
Berlusconi... Di qui l’idea che si tentasse di utilizzare i colpevoli
come “discarica” in cui far precipitare tutti i rifiuti “indifferenziati”
della raccolta dell’estate 2006. Idea che le successive
intercettazioni sull’Inter, e non solo (pensate a quelle sul Milan e
molte altre squadre), prodotte non dai Pm a Napoli né
precedentemente dall’accusa nel processo sportivo, ma dalla difesa
e soltanto un anno e mezzo fa, mi hanno confermato: un sistema
che consisteva nel violare le regole sportive sputacchiando sulla
“lealtà” che dovrebbe ispirarle, in una franchigia “penale”. Ma un
sistema praticato e condiviso da tutti, pena il fatto di rimanerne
fuori. Ho dunque cercato più verità, non la difesa dei primi
colpevoli, e mal me ne è incolto. Per quasi quattro anni sono stato
sbertucciato come “difensore di Moggi” sia da chi sapeva tutto sia
da chi non sapeva nulla del sistema guasto di cui sopra, ignorando
che le istituzioni del calcio sono le prime responsabili di un andazzo
deteriore che non sanno, vogliono o possono cambiare. Tutto
questo con il conforto tacito dei media, eccetto quelli “juventini”.
Adesso Moratti si indigna, come di solito fa Berlusconi, anche lui nel
club dei prescritti tra cui si segnala Andreotti, se non sbaglio…
della Cultura popolare, da cui dipende-
vano non solo la stampa e la radio, ma il
cinema, il teatro, il turismo. Pavolini de-

pagare; a quel punto sarà fal-
lito e, anche se gli restituiamo
i soldi, il danno sarà irrepa-
rabile.
QUINDI il giudice valuti: se
il debitore può pagare, che
paghi subito; se è davvero nei
guai, allora si sospenda l’ese-
cuzione della sentenza. Infi-
ne, e ovviamente, questo vale
per tutti. I “gravi e fondati
motivi” non dipendono dal-
l’ammontare della somma ma
dalle qualità personali del de-
bitore. Un impiegato potreb-
be pagare facilmente 100 eu-
ro e un miliardario andrebbe
in rovina se dovesse pagare
più di quel moltissimo che
ha. E naturalmente è vero an-
che il contrario: un miliarda-
rio può comunque pagare
una somma elevata, se infe-
riore a quello che possiede;
mentre una piccola somma
può essere eccessiva per un
povero cristo. Insomma, da
decidere caso per caso; i giu-
dici sono pagati per questo.
Adesso arriva B. e dice che i
giudici debbono (non “pos-
sono”, “debbono”) sospen-
dere i pagamenti decisi da tri-
C
ne intellettuale, rampollo di fami-
glia borghese, figlio di un accade-
mico di fama, diventi uno dei più
truci gerarchi in camicia nera, capofila
dell’estremo fascismo, è il problema
che si pone l’ennesima biografia di
Alessandro Pavolini (di Giovanni Teo-
dori, pubblicata da Castelvecchi edito-
re). Ma senza saper fornire una rispo-
sta. Il problema se l’erano posto i più
navigati biografi precedenti (curiosa-
mente, mai uno storico professionista,
ma sempre dilettanti di Clio, che peral-
tro questo giovane studioso utilizza ab-
bondantemente), e rimane insoluto.
Con i suoi limiti e le sue ingenuità, il
libro, di facile lettura, pone anche un
altro quesito, per noi oggi più rilevante:
come sia stato possibile per il fascismo,
un movimento e un regime di improv-
visatori, cialtroni, energumeni violenti
o intellettuali traditori della “missione
del dotto” , abbia potuto raggiungere il
potere e rimanervi per 23 anni. Un pro-
blema che il giovane autore di questo
libro pone, implicitamente, in termini
di avvertimento per il nostro triste pre-
sente, quando ancora una volta l’im-
provvisazione di dilettanti allo sbara-
glio rischia di portare il Paese nel ba-
ratro: non sarà la guerra mondiale (non
dimentichiamo peraltro le guerre in
corso, l’ultima delle quali nella nostra
ex colonia libica), non saranno le leggi
Mussolini, giungesse a destinazione, co-
futuro), ma è un baratro di caduta ra- sì come impedì alla moglie Edda (figlia di
dicale di ogni etica pubblica, di rista- Benito) di incontrare il padre per impe-
gno economico, di disoccupazione trare la salvezza della vita di Galeazzo,
giovanile, di perdita di funzione della fucilato a Verona, l’11 gennaio ’44, as-
scuola pubblica, di catastrofe della ri- sieme agli altri “traditori” della notte del
cerca scientifica. 25 luglio. Si era ormai trasformato in una
belva umana, uno dei capi più efferati e
PAVOLINI, esponente del fascismo fanatici della Repubblica di Salò, che
“colto” negli anni giovanili, imbattutosi emanava ordinanze minaccianti fucila-
in Galeazzo Ciano, fece una folgorante zioni a destra e manca. Capo delle Bri-
carriera politica, grazie al potente pro- gate Nere (“un’accozzaglia di criminali
tettore, che, paradossalmente, egli con- e di torturatori”) si rese responsabile
tribuì in modo decisivo a mandare a personalmente di gravissimi crimini
contro antifascisti e civili, rispetto a cui
le stesse SS apparvero talora sconcertate
Dalla lettura di una e tentarono di prendere le distanze; riu-
scì a diventare, scrive Teodori, “insieme
nuova biografia del a Mussolini, l’uomo più odiato d’Italia”.
Quando fu giustiziato, insieme col suo
gerarca più “colto” duce, il 28 aprile ’45, ben pochi lo pian-
del regime emerge sero.
E dire che era stato non molto tempo pri-
come il Fascismo ma uno degli uomini più potenti, a capo
del Min.Cul.Pop, il famigerato ministero
abbia potuto
estendere il suo
potere grazie
a un vuoto di valori
che ha molte
analogie con l’oggi
cide i direttori dei giornali, controlla le
notizie (quelle da dare e quelle da tace-
re), supervisiona la programmazione
delle sale teatrali, cinematografiche e
dell’EIAR, l’ente della Radio di Stato, si
occupa anche della distribuzione di pel-
licole e della sorte individuale di giorna-
listi, attori, scrittori, cantanti. È l’uomo
delle “veline”, che si sposano in modo
grottesco con i “Fogli di disposizione”
del segretario del PNF Starace anche se
non mancano i conflitti tra Partito e Mi-
nistero, che non sempre il duce è in gra-
do di sanare. Il totalitarismo, del resto, si
fonda su una pluralità di poteri spesso
confliggenti, senza un vero centro.
MA, A DIFFERENZA di altri sistemi
dittatoriali, l’Italia mussoliniana si rivela
il Paese di burletta, tra gerarchi che fan-
no il salto nel cerchio di fuoco e il mi-
nistro che si preoccupa di evitare, sui
giornali, fotografie di persone che si
stringono la mano: i fascisti devono sa-
lutare romanamente, e non devono nep-
pure più pensare che si possa salutare in
altro modo… Quello che soprattutto va
posto in luce è la costruzione di una fi-
gura di “giornalista” non come profes-
sionista al servizio dell’informazione,
ma funzionario al servizio del potere.
Un modello, ahinoi, destinato a grande
fortuna che spiega come i Minzolini di
oggi siano nipoti dei Pavolini di ieri.
Mercoledì 6 luglio 2011 pagina 19

SECONDO TEMPO

liani che si vedranno decur- l’interesse di tutti o almeno si

MAIL BOX
tare la pensione, di già ridotta
nel passato dall’inflazione, gri-
do tutta la mia rabbia e spero
nella riscossa del “popolo del-
la foresta di Sherwood”. Il po-
polo dei pensionati e lavora-
tori dipendenti, da sempre
costretti a pagare, in larga mi-
Tutela democratica sura, l’inefficienza e l’iniquità
ad personam
Non c'è seduta del Consiglio
Furio Colombo
debba tentare di governarlo
con onestà e giustizia.
Così non è. I tagli colpiranno i
più deboli e le decurtazioni
agli enti locali saranno un col-
po mortale per la socialità e le
previdenze. Naturalmente la
casta non pagherà nulla: tutto
rimandato alla prossima legi-

7 A DOMANDA RISPONDO del sistema paese.

Luigi Nale
slatura come anche i tagli veri,
quelli che ci chiede l’Europa e
che cadranno pesantemente
dei Ministri in cui Berlusconi
e, a turno, qualche sodale non I VERI NEMICI Cosa aspetta ancora
l’opposizione?
sul groppone degli italiani nei
prossimi anni e con un futuro
sia chiamato a decidere su ma-
terie in cui personalmente o
per il tramite di qualcuna delle
DELLA VALLE DI SUSA Il governo di Berlusconi e Tre-
monti ha varato la manovra
governo.
Mi aspetto che l’opposizione
e i sindacati facciano sentire la
sue tante società abbia un in- aro Furio Colombo. Susa, ha confermato la attenta e scrupolosa economica correttiva: tagli al- loro voce e mettano in capo
teresse diretto. E la non ap-
provazione di una o più nor-
C Qualcosa non funziona nella
realtà della valle di Susa, dove
trasmissione di Radio3 “Tutta la città ne parla”
del 4 luglio, tutti i sindaci, non solo alcuni, hanno
le pensioni medie, blocco de-
gli stipendi agli statali, blocco
azioni adatte a tutelare i cit-
tadini più deboli veramente
me non abbia conseguenze domenica in cinquantamila hanno partecipato alla manifestazione “di stampo delle assunzioni nel pubblico vessati da questo governo. Lo
sulla sua situazione proces- detto di nuovo No alla Tav; oppure terroristico” del 3 luglio. E nel telegiornale impiego, tagli pesanti a comu- fate voi oppure dovremo fare
suale di imputato in diversi qualcosa non funziona nella testa di chi SkyTg24 dello stesso 4 luglio il presidente della ni e regioni, ticket sanitari. tutto da soli come per i re-
procedimenti e sull’andamen- ci sta descrivendo gli incidenti come Valle ha dedicato appena una frase per Per contro nessun tentativo ferendum utilizzando il passa-
to delle sue società. Le Borse una guerra civile, invocando il reato di dissociarsi dalla violenza, ha dimostrato di non serio di lotta all’evasione fi- parola del web per mobilitar-
hanno documentato negli ul- tentato omicidio e spingendo aver notato niente di apocalittico, ed è tornato scale ma anzi un progetto di ci? La società civile ha già di-
timi tre mesi il lento e ine- deliberatamente lo scontro al peggio. subito al problema: quella immensa opera che riforma che riduce a tre le ali- mostrato di saperlo fare, i gio-
sorabile crollo del credito del- Non ho mai stimato i leghisti, ma il durerà decenni e cambierà la valle per un quote di prelievo che favori- vani sono stanchi di vane pro-
le sue aziende con la diminu- comportamento di Maroni mi pare beneficio (se c’è) che non riguarda in alcun modo rebbe ancora una volta in mo- messe e di vedere il loro fu-
zione del 30% delle quotazio- folle. gli abitanti, ma che li chiude per anni in un do sfacciato i redditi molto alti turo sempre più nero. E’ ora
ni sul mercato azionario dei Alba immenso cantiere, non la vogliono. Però, mentre e altissimi. Non paghi dello che cambi qualcosa: è ora di
titoli dei gruppi della Galassia è giusto e normale e inevitabile condannare la scempio pare abbiano infilato mobilitarci per far cadere
Fininvest. Milioni di italiani vi- INFATTI in tutto ciò che viene detto e violenza (ogni violenza, compreso l’ampio uso di nel provvedimento una nor- questo indecente governo.
vono nella speranza di essere scritto sulle manifestazioni e gli incidenti nella lacrimogeni urticanti contro la popolazione) resta ma che salverebbe mister B. Bersani, Di Pietro, Vendola,
in qualche maniera nella loro Valle di Susa nelle ultime due domeniche non il mistero: mancano le prove visive della presenza dall’eventuale risarcimento Camusso, Bonanni, Angeletti
vita, magari per caso, tutelati risulta esservi un rapporto coerente fra gli di agitatori professionali, di terroristi identificabili per il lodo Mondadori. Sem- se ci siete battete un colpo!
da uno Stato che avvertono annunci del ministero dell’Interno, e della stampa e qualche spiegazione o motivazione plicemente geniali quelli del Antonio Boglione
essere troppo spesso patri- fedele agli ordini, e la realtà constatata e sull’invocato reato di “tentato omicidio”. Certo, in “nostro” governo!
gno. Uno solo è stato tutelato constatabile. Faccio due esempi: i feriti. È un momento difficile come questo non aiuta che Niente di scandaloso per chi ha Le umiliazioni del
ininterrottamente nei suoi in- possibile che siano tutti o quasi tutti dalla parte al ministro dell'Interno saltino i nervi (per fortuna fiducia in Berlusconi & C.: è
teressi patrimoniali e finanzia- delle Forze dell'ordine? Non ci sono precedenti, a senza ragioni, non c’è stata alcuna vittima) e che questo il loro modo di gover- premier e la lezione di
ri per decenni con il pretesto meno di una sproporzione di forze e di potenza lo stesso ministro, in quella delicata funzione, nare in favore dei ricchi e degli Caponnetto
di fare la rivoluzione liberale e aggressiva dei dimostranti, di cui non vi è alcuna non abbia consiglieri adeguati, capaci di tradurre evasori essendo il Presidente
la riserva mentale di instau- notizia. È vero, i dimostranti sono decine di per lui il senso giuridico dei fatti e di dirlo con un un autorevole esponente della Presidente Berlusconi, con la
rare la monarchia assoluta migliaia (tutta la Valle). Ma coloro che linguaggio connesso con la realtà. Come al solito, categoria dei ricchi e, secondo i “salva Mondadori”, sta umi-
(non c'è mai stata in Italia) e si partecipano agli scontri sono immensamente inoltre, non aiuta la sottomissione giornalistica di magistrati che lo indagano, an- liando ancora le Istituzioni,
appresta per l’ennesima volta meno, senza paragone numerico con i tante testate e tv e colleghi. che di quella degli evasori . Mol- piegandole ai suoi interessi.
a essere tutelato: si chiama Sil- contingenti armati che li fronteggiano. Secondo to preoccupante per chi pensa Ma noi cittadini non ci pieghia-
vio Berlusconi. esempio: dove sono i black bloc “che parlano Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano che un paese debba essere go- mo, anche se le fitte di nausea
Distinti saluti inglese” convenuti dal mondo per attaccare la 00193 Roma, via Valadier n. 42 vernato non nell’interesse di ci assalgono.
Giuseppe Barbanti Valle di Susa? Neppure uno (uno) arrestato ed lettere@ilfattoquotidiano.it pochi o di pochissimi ma nel- Anzi, stiamo trovando insie-
esibito in una conferenza stampa? Ma vengono me il modo per superare que-
La Manovra? in mente altre domande, prima di parlare di sto momento, il più basso del-
“violenze di stampo terroristico”. Come mai la nostra democrazia.
Contro i soliti noti. abbiamo visto e vediamo ciò che succede ad LA VIGNETTA Mentre guardiamo con spe-
Il Decreto Governativo, co- Atene fino ai dettagli, con servizi televisivi che ranza al Capo dello Stato, re-
me al solito, colpisce solo i di- mostrano azioni e reazioni degli scontri, ma non spiriamo le parole di un gran-
pendenti pubblici, i lavoratori vediamo nulla di coerente (solo concitate de magistrato, Antonino Ca-
dipendenti ed i pensionati, immagini di telefonino) sul “terrorismo” e il ponnetto: “Non abbiate mai
quest’ultimi da sempre in at- “tentato omicidio” della Valle di Susa ? E poi: da paura di pensare, denunciare
tesa di un aumento, visto che quando la Lega è diventata spietata con la e agire da uomini liberi e con-
anche le pensioni più pesanti famosa “autodeterminazione dei popoli” e “il sapevoli”.
per una maggiore contribu- controllo dei territori” dove “ciascuno ha diritto di Massimo Marnetto, LeG
zione, in pochi anni si sono essere padrone in casa propria?”. Nella valle di
svalutate del tutto. Altro che I nostri errori
rivalutazione lorda Istat.
I privilegi, specie quelli delle Nell’articolo “Troppi feriti,
varie caste, restano. Basta ve- troppe domande” apparso sul
dere quelli dei parlamentari e Ente importante e con servi- lamentare qualsiasi, senza al- Fatto Quotidiano di ieri a fir-
delle loro pensioni. Un dipen- zio militare espletato, perce- cuna responsabilità e molto ma Silvia D’Onghia, si cita er-
dente pubblico, con oltre 40 pisce una pensione pari alla spesso anche assenteista, con roneamente la Questura di
anni di contribuzione reale da terza parte di quella di un Par- qualche anno di attività. Genova al posto di quella di
Senza parlare di tanti altri pri- Torino. Ce ne scusiamo con
vilegi, che il decreto governa- gli interessati e con i lettori.
IL FATTO di ieri6 luglio 1885 tivo non ha toccato. Dobbia-
mo augurarci di un intervento
Dicono che fosse perseguitato dal ricordo delle strazianti da parte del Presidente Na-
urla di sette contadini morsicati da un cane rabbioso, politano e di quei Parlamen- IL FATTO QUOTIDIANO
tari più seri, più scrupolosi e via Valadier n. 42 - 00193 Roma
quando, da bambino, aveva assistito alla morte di quegli
più onesti, anche perché la lettere@ilfattoquotidiano.it
infelici. Per Louis Pasteur, l’idrofobia, era un’idea fissa. popolazione italiana è stanca
Paralizzate e con la bava alla bocca, migliaia di persone, di essere presa in giro e lo sta
nell’Europa dell’800, morivano per il morso di cani e lupi dimostrando. ridotte i loro assegni. Se pen-
malati, tra il terrore della gente che aveva preso l’usanza di Direttore responsabile
Mario De Florio so che qualche mese addietro
abbattere a fucilate chiunque fosse stato azzannato da un un altro ministro, Calderoli, Antonio Padellaro
animale sospetto. Alla ricerca spasmodica del misterioso Il ministro Robin Hood emulo dello sceriffo suddetto, Vicedirettore Marco Travaglio
virus, localizzato nel cervello e nel midollo spinale delle con la cedolare secca ha re-
bestie esaminate, Pasteur, dopo infiniti esperimenti su cani
che si è fatto sceriffo galato ai ricchi immobiliaristi Caporedattori Nuccio Ciconte e Vitantonio Lopez
Una decina di giorni addietro qualcosa come due miliardi e Progetto grafico Paolo Residori
sani, iniettati con la saliva prelevata dalle mascelle
schiumose di animali infetti, era infine riuscito a trovare un il Ministro Tremonti, novello forse più di minori tasse, pen- Redazione
Robin Hood, annunciò che so proprio che, preso da in- 00193 Roma , Via Valadier n°42
vaccino che prevenisse l’idrofobia. Ma il vero problema era tel. +39 06 32818.1, fax +39 06 32818.230
come immunizzare gli uomini e quando Joseph Miester, un avrebbe ridotto prebende, cantamento , il nostro paese
doppi incarichi, privilegi e stia rivivendo la vecchia leg- e-mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
ragazzino di nove anni, agonizzante per i morsi di un cane sito: www.ilfattoquotidiano.it
quant’altro agli strapagati par- genda, con la non trascurabile
rabbioso, gli venne portato dalla madre in lacrime, si lamentari italiani. Oggi ap- variante che non si vedono in Editoriale il Fatto S.p.A.
avventurò con coraggio su quella giovane cavia. Era il 6 prendiamo che, forse per un giro Robin Hood di sorta. Co- Sede legale: 00193 Roma , Via Valadier n°42
luglio 1885 e il nuovo siero per gli umani aveva funzionato. maleficio di qualche perfida me pensionato, monoreddito, Presidente e Amministratore delegato
Grazie al miracoloso vaccino Pasteur, la rabbia canina strega, si è trasformato nello con moglie a carico e affitto da Giorgio Poidomani
poteva dirsi sconfitta. sceriffo di Nottingham e sa- pagare, facente parte dei Consiglio di Amministrazione
Giovanna Gabrielli ranno i pensionati a vedersi quattro-cinque milioni di ita- Luca D’Aprile, Lorenzo Fazio, Cinzia Monteverdi, Antonio Padellaro
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