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Storia della Radio e della Televisione

“Mercatino delle pulci di Portobello 1977-1983”

Lorenzo Rosati

1962028
Cap1.

1.1 Introduzione televisione


Portobello si può sicuramente collocare nel periodo
compreso tra gli anni Settanta e gli anni ottanta, programma
trasmesso all’interno di un'invenzione che avrebbe cambiato
il mondo: la televisione: quella “scatola magica” che quando
eravamo piccoli e ne guardavamo troppa i nostri genitori ci
rimproveravano; eppure, oggi, non ne possiamo più fare a
meno; nessuno, in realtà , può ormai fare più a meno della tv.
Non si sarebbe mai potuto immaginare il ruolo imponente e l’impatto così significativo che la
televisione ha avuto nel corso degli anni, sulle nostre vite. La RAI ha iniziato ufficialmente a
trasmettere in bianco e nero in Italia il 3 gennaio 1954, dopo anni di prova, mandate in onda
solo in quattro città : Milano, Roma, Torino e Napoli, per poi estendersi in tutto il territorio
italiano. La televisione in Italia è stata rapidamente riconosciuta come un mezzo per favorire
l'unità , infatti in breve tempo divenne uno strumento di massa assai conosciuto. Inizialmente
però il numero di famiglie che riceveva il segnale televisivo era minimale, in quanto la
copertura della rete era limitata. La televisione grazie a programmi di intrattenimento come i
telegiornali che trasmettevano le notizie, divenne ben presto un vero e proprio punto di
ritrovo mediatico, per tutti quei telespettatori che giorno dopo giorno crescevano, curiosi e
entusiasti di viversi ogni secondo di trasmissione in compagnia delle proprie famiglie, infatti
sapere che altri insieme a noi guardano lo stesso programma, conforta, in quanto ha fatto
sperimentare per la prima volta l’emozione di stare insieme. La televisione italiana era una
delle più educative al mondo nei suoi primi anni; anche se i programmi oggi sembrano noiosi,
all'epoca aiutavano a creare un'idea dell'Italia come nazione, un'idea comune sia nelle aree
agricole più tradizionaliste sia nelle grandi città più moderne. La televisione ha accorciato le
distanze, infatti, nonostante il prezzo elevato si diffuse rapidamente perché permetteva di
conoscere contemporaneamente tutto ciò che succedeva in Italia e in tutto il mondo. Con il
passare degli anni, è diventata uno strumento ormai essenziale, sempre presente nelle case
italiane, influenzando il modo di pensare e di agire di molte persone. Attraverso i programmi
culturali trasmessi, ha contribuito a rendere accessibili agli utenti le opere del nostro grande e
prezioso patrimonio letterario e artistico.
1.2 La televisione degli anni 70/80 e i tanti cambiamenti
Negli anni 70/80 la televisione divenne maggiormente
rilevante, poiché comincia ad assumere un ruolo sempre più
centrale nella vita pubblica diventando un vero e proprio
mezzo per informare i cittadini. A fronte di ciò in questi anni si
sviluppò in un contesto storico, politico e culturale in cui ci
furono numerose trasformazioni e cambiamenti. Nella maggior
parte degli anni settanta, la televisione era ancora in bianco e
nero e c'erano solo tre canali RAI: il primo, il secondo e nel
1968 è stato aggiunto il terzo, che era principalmente dedicato alla diffusione culturale.
Questo decennio è stato particolarmente difficile e turbolento per l'Italia, non solo a causa dei
problemi economici globali, ma soprattutto a causa della scarsa coesione sociale e
istituzionale. Il vento di rivendicazioni e proteste pacifiche e pacifiste del 1968 fu sostituito da
un’ondata di estremismo violento, sia di destra che di sinistra. Nel nostro paese si formarono
numerose cellule terroristiche ben organizzate. In soli dieci anni si registrarono sei stragi, con
decine di morti e centinaia di feriti. Personaggi noti della società e della politica italiana sono
stati rapiti, assassinati o torturati, Gli "anni di piombo" sono la descrizione di quegli anni.
Questi anni sono stati ancor più animati dalla presenza di due importanti partiti a livello
politico, Il Partito Socialista Italiano, che con l’aiuto di coalizioni di sinistra è riuscito a
governare e La Democrazia Cristiana, la quale ha governato alleandosi a partiti di centro-
destra rispettivamente (PSI) E (DC); Poi una volta emerso il movimento politico guidato dal
Partito Comunista Italiano (PCI) di centro sinistra, quest’ultimo è riuscito a diventare una
forza politica influente in Italia. Questo decennio è stato segnato da crisi economiche e sociali
e molti scandali fondanti, che hanno destabilizzato la stabilità stessa, i quali hanno fatto
partire diverse inchieste giudiziarie per chiarire meglio tutto questo sistema corrotto a cui
faceva parte sia l’imprenditoria che la politica. Tra il 1974 e il 1976, la Corte Costituzionale ha
concesso alle emittenti private, purché locali, la possibilità di trasmettere i loro programmi. La
prima emittente privata a farlo fu "Radio Biella"; In assenza, ma anche in violazione di leggi,
nascono così radio e tv private che tenderanno ad assumere una dimensione nazionale.
1.3 Silvio Berlusconi e le sue tre reti
Negli anni Ottanta un personaggio ben ricordato è
Silvio Berlusconi, infatti fu colui che ha affermato il
network Canale 5, che ha assorbito nel 1981 Italia Uno
e nel 1984 Rete-quattro, che hanno contribuito a loro
volta a ridefinire sia la concorrenza che l’offerta
televisiva nazionale. Canale 5, lanciata da Berlusconi,
aveva come scopo primario quello di offrire ai
telespettatori una gamma progressiva e innovativa di
programmi, ha rappresentato un punto di svolta significativo trasformando la
televisione in un enorme piattaforma al cui interno si può trovare ogni cosa,
facendo nascere il cosiddetto monopolio televisivo della Rai, che ha dovuto
competere con le emittenti private e con la televisione del monopolio come
istituzione, infatti godette di grande successo sin dal primo momento, grazie a idee e format a
livello televisivo assai innovative. Successivamente ci fu Rete 4 anch’essa assorbita da Silvio
Berlusconi, la quale ebbe un focus maggiore su film, talk show,
serie e programmi di attualità , trasmettendo programmi come
"Quarta Repubblica e "L'Altra Domenica”. Infine L'obiettivo
primario di Italia 1 era quello di fornire un'alternativa alla
programmazione, presentandosi come canale generalista. In
questo modo, le tre reti Rai e la Fininvest condividono quasi il
90% delle risorse e dell'ascolto televisivo via etere. La cosiddetta americanizzazione dello
show, invece, era ciò che distingueva i programmi di intrattenimento gestiti dalla Fininvest,
Infatti, tra le sue attività , Fininvest ha prodotto e trasmesso diversi programmi televisivi e
show in Italia, come "Striscia la notizia" e "Drive In". Successivamente, sono stati fatti alcuni
tentativi di adattare i programmi televisivi italiani per il pubblico americano, ma non è stato
possibile perché gli stili e i gusti dell'intrattenimento americano e italiano sono diversi; In
sintesi, sebbene Fininvest non abbia mai americanizzato i suoi programmi negli anni '80,
l'intrattenimento italiano di quel periodo ha avuto un impatto sulla cultura pop americana e ci
sarebbe ancora spazio per un maggiore scambio culturale tra le due nazioni nel settore
dell'intrattenimento. La Carriera televisiva di Silvio Berlusconi è stata strettamente legata alla
sua carriera politica, in quanto esso approfittò delle sue reti televisive per farsi pubblicità e
propaganda con il fine stesso di promuovere il suo partito e in particolare la sua immagine,
Berlusconi ha utilizzato un approccio diverso da quello convenzionale perché ha registrato le
trasmissioni e poi le ha inviate alle televisioni locali con cui aveva accordi precedenti. Inoltre,
è stato il primo imprenditore ad avere tre reti. Nonostante la RAI fosse tecnologicamente
preparata per trasmettere a colori dalla nascita del secondo canale nel 1961, la televisione
trasmetteva ancora i suoi programmi in bianco e nero. Il primo programma a colori sarebbe
dovuto essere "Portobello", ma non è stato possibile all’epoca a causa di mancanze riguardanti
la strumentazione, progressivamente la trasmissione a colori è iniziata in questo programma
dal 6 gennaio 1978, a distanza di dieci anni rispetto agli altri paesi.

L’Italia è stato uno degli ultimi paesi ad avviare ufficialmente le


trasmissioni a colori, grazie alla Rai, dopo una prima sperimentazione
in occasione dei giochi della XX Olimpiade, tra il 1975 e il 1977. La
Rai fu anche accusata di essere troppo legata direttamente ai partiti
politici, però nonostante ebbe numerose critiche in varie concomitanze di gestione è
comunque riuscita a mantenere una grande posizione considerevole nel contesto televisivo
italiano; infatti diventò nel breve periodo, un vero e proprio simbolo di identità nazionale. I
partiti politici erano molto presenti nella programmazione televisiva negli anni 80. Una volta
che i nuovi canali sono entrati nel mercato, si è aperto uno scenario antagonista in cui altri
fattori oltre alla politica erano coinvolti.

Cap. 2

2.1 Introduzione Portobello


Una delle prime trasmissioni storiche che sarebbe
dovuta essere trasmessa a colori fu Portobello, un
programma che andò in onda il venerdì in prima
serata dal 1977 fino al 1983, “Portobello, il
mercatino del venerdì”, un programma innovativo
di RAI due che usciva fuori dagli schemi comuni
delle trasmissioni dell’epoca. Questa trasmissione
era presentata con una modalità espressiva innovativa per il periodo, poiché gli inserzionisti
presentavano e vendevano nuove invenzioni, spesso insolite, che erano sicuramente fuori dai
canoni tradizionali dei programmi dell'epoca. Questo programma, tanto amato, fu ideato e
condotto da Enzo Tortora, personaggio assai noto proprio per le sue doti da bravo
presentatore, infatti uno dei più famosi di quel periodo, che dopo alcuni anni di esilio è
tornato in televisione. Per il suo ritorno, Tortora ha lavorato con la sorella Anna per creare
un’esibizione televisiva serale basata principalmente sulla credenza di un mercatino laddove i
partecipanti avevano la possibilità di portare a conoscenza le proprie idee, le proprie
creazioni o altro. Il nome era in riferimento al famoso mercato dell'antiquariato che attirava
altrettanti visitatori e si trovava in una strada di Londra chiamata "Portobello road”. Sette
edizioni sono state trasmesse e Tortora ne fu il protagonista nella conduzione in ognuna di
esse, in quanto personaggio molto apprezzato dal pubblico; Successivamente a far parte della
regia possiamo trovare registi come Beppe Recchia, il quale si alternò rispettivamente con
altri suoi colleghi, dal 1977 fino all’edizione isolata del 1987, anno in cui finì il programma
tanto amato dalla televisione italiana.; nonostante il programma Portobello abbia avuto un
grande successo, con milioni e milioni di telespettatori, la trasmissione a causa di vari
malintesi ed equivoci è stata immediatamente sospesa a lungo termine, malgrado si scoprì
solo con il passare del tempo che il presentatore in questa storia non era il colpevole ma ne è
stato ingiustamente coinvolto a causa di questo grave caso giudiziario inaspettato da parte di
persone che evidentemente non volevano “il meglio” per il conduttore. ”, infatti è stato
considerato uno dei più grandi errori giudiziari nel corso della storia italiana. I quattro anni
di interruzione del programma, esattamente dal 17 giugno 1983 fino al 1986 anno nel quale il
signor Tortora fu scagionato dalla Corte d’appello di Napoli, per poi ricominciare a condurre il
programma Portobello nell’anno 1987, furono anni che segnarono profondamente il
conduttore a livello fisico ed emotivo, infatti la nuova edizione, non è andata bene, è stata
fortemente influenzata dalla sua salute. A tal fine, nello stesso anno, dovette interrompere
definitivamente il programma Portobello.

2.2 Format/struttura/ruolo telespettatori/rubriche


Il talk show televisivo "Portobello", condotto da Enzo Tortora, si
concentrò nel corso degli anni su argomenti quali, l'attualità e
cultura. Il programma infatti aveva un pubblico in studio e molti
ospiti del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura.
Il format e la struttura erano assai innovative per quei tempi,
infatti di base il programma consisteva in una trasmissione in diretta, in cui il pubblico in
studio aveva la possibilità di presentare storie, problemi personali, chiedere consigli o
esprimere opinioni per quanto riguarda argomenti di svariato genere. Interviste, dibattiti e
performance artistiche erano alcune delle varie parti del programma; in particolare, la sezione
"Portobello Live" aveva concerti di musicisti e artisti, mentre la sezione "Portobello Politica"
parlava di questioni politiche e sociali di oggi. La personalità carismatica, solare, socievole di
Enzo Tortora, capace di creare una atmosfera amichevole e assai coinvolgente con il pubblico
sia presente in studio che da casa, fu un elemento fondamentale che caratterizzo il conduttore
e che diede vita in maniera progressiva ad uno stile informale e spontaneo molto apprezzato
dai telespettatori. Una caratteristica assai rilevante del programma Portobello è il ruolo dei
telespettatori, i quali potevano inviare domande e commenti tramite posta o telefono, proprio
perché Tortora in quanto conduttore, era essenzialmente molto attento alle esigenze e ai
desideri del pubblico, infatti era profondamente convinto del fatto che essere in grado di
ascoltare le loro domande era un modo per capire meglio quali temi interessassero
maggiormente e quali questioni stavano a cuore emotivamente al pubblico, con il fine di
instaurare un forte legame tra il pubblico e il programma . In questo modo tutto ciò divenne
un'opportunità per gli spettatori di confrontarsi, discutere le proprie opinioni e costruire un
senso di comunità . Il programma ha fatto la sua parte per amplificare quel senso di unità a
livello collettivo che la televisione, in quanto mezzo audiovisivo, voleva trasmettere al
telespettatore. Inoltre all’interno del programma presentato da Enzo Tortora, c’erano alcune
rubriche, come “Fiori d’arancio”, dove chi voleva poteva partecipare per proposte o per
richieste di matrimonio e “Dove sei?” basato sulla ricerca di persone e parenti lontani che non
si vedevano da molti anni e dei quali si erano perse le tracce, che rappresentava il momento
più commovente di ogni puntata poiché riusciva a far ricongiungere persone che nel corso
della vita si erano perse di vista; Un esempio da citare che ha caratterizzato il programma
Portobello, è un episodio molto toccante della rubrica “ Ricomincio da due”, parla di un
pompiere che salvò la vita ad un neonato nel terremoto del Belice in Sicilia; dopo dieci anni, ha
potuto riabbracciare quel bambino, che nel frattempo era diventato un adolescente.
L’incontro tra il pompiere e l'adolescente salvato, è stato un momento molto emozionante e ha
rappresentato la "verità televisiva" che ha segnato la storia della televisione italiana. Il
programma Portobello è stato uno dei primi a presentare questi momenti emozionanti in
diretta televisiva, che hanno poi ispirato molte altre trasmissioni televisive successive a fare lo
stesso.

2.3 Il pappagallo parlante


La vera innovazione però di questo programma fu la presenza
in studio di un vero pappagallo parlante, chiamato
“Portobello”, utilizzato per intrattenere il pubblico durante
ogni puntata. Il pappagallo era un'icona, un elemento distintivo e un'immagine simbolica
coesa di libertà e spensieratezza, in linea con l'atmosfera gioiosa che il programma voleva
trasmettere agli spettatori. All’inizio di ogni puntata Tortora invitava una persona del
pubblico presente in studio a ripetere il nome del pappagallo Portobello vicino all’animale,
con la speranza che lo ripetesse, nel caso in cui l’uccello lo avesse ripetuto era prevista la
vincita di un montepremi in denaro per la persona che era riuscita nell’intento; Il programma
è diventato famoso e amato dal pubblico anche grazie all'elemento distintivo del pappagallo
Portobello. Soltanto una volta nel corso degli anni in cui il programma è stato trasmesso,
l'animale ha ripetuto il suo nome. Questa è stata l'edizione del 1982, che è andata in onda il
primo gennaio. In quella puntata, l'attrice Paola Borboni ha realizzato l'obiettivo e ha vinto il
premio, che poi ha utilizzato per pagare un intervento di chirurgia plastica ad un bambino che
aveva subito gli ustioni al viso. La chiusura del programma "Portobello" era rappresentata da
una sigla famosa che conteneva una canzone intitolata Portobello, scritta dal compositore
italiano Enrico Simonetti., la quale veniva trasmessa alla fine di ogni puntata del programma,
accompagnata da immagini dei titoli di coda e da un'animazione in cui il logo del programma
si dissolveva gradualmente. A fronte di ciò il conduttore Enzo Tortora spesso concludeva le
puntate di "Portobello" con la frase iconica famosa "E con questo, cari amici, giungiamo alla
fine del nostro programma", salutando il pubblico e invitandoli a seguire la puntata successiva.
2.4 Tecniche utilizzate all’interno del programma
Il programma "Portobello" ha utilizzato una
varietà di tecniche di produzione televisiva per
fornire al pubblico un'esperienza coinvolgente e
diversa. La diffusione della televisione a colori
negli anni 80 ha reso possibile migliorare la
qualità dell'immagine e fornire un'esperienza di
visione più divertente e realistica. Inoltre, gli anni
ottanta hanno visto l'introduzione di nuove tecnologie di ripresa e montaggio, come la
tecnologia del videoregistratore, che ha permesso di registrare e riprodurre i programmi
televisivi in qualsiasi momento. Inoltre, programmi televisivi sempre più sofisticati e
coinvolgenti sono stati realizzati grazie alla tecnologia del montaggio digitale. Gli anni 80 sono
stati anche il periodo in cui la televisione satellitare è diventata sempre più popolare. Ciò è
stato il risultato della disponibilità di tecnologie sempre più sofisticate e delle tariffe di
produzione sempre più basse. Permettere al pubblico una scelta sempre più ampia di canali e
contenuti, la televisione satellitare ha permesso di ampliare la gamma di programmi
disponibili. In sintesi, gli anni '80 hanno visto la diffusione di nuove tecnologie, la disponibilità
di risorse sempre più sofisticate e la crescente concorrenza tra le reti televisive, il che ha
portato una fase di grande evoluzione tecnica nella televisione. A tal proposito Il programma
utilizzava tecniche come la telecamera nascosta, che ha
consentito al programma di rivivere momenti divertenti e
sorprendenti registrando le reazioni dei passanti o degli
ospiti alle situazioni presentate durante il programma.
Un’altra tecnica furono le interviste, infatti il programma
ha condotto spesso interviste a personaggi famosi, esperti,
utilizzando il telefono cellulare, come anticipato, il programma consentiva al pubblico di
interagire direttamente con il conduttore a casa tramite telefono; all’epoca era un qualcosa di
assai innovativo. A tal proposito spesso il programma presentava sketch e interpretazioni
comiche interpretate da ospiti o da attori professionisti, il che rendeva il programma
maggiormente divertente. Per creare un'atmosfera gioiosa e coinvolgente durante la
trasmissione, il programma utilizzava spesso la musica e le canzoni. In generale, il
programma "Portobello" era caratterizzato da una vasta gamma di contenuti e tecniche di
produzione televisiva, che lo rendevano distintivo e unico nel panorama televisivo italiano
degli anni 80 e 90.
2.5 Le sette edizioni di Portobello

Nelle sette edizioni del programma Portobello, il quale ha avuto un grande successo, Tortora
ha affrontato una vasta gamma di argomenti nella sua prima edizione, tra cui politica, cultura,
arte e scienza, ma si è concentrato sul problema della corruzione e dell'abuso di potere in
Italia. La prima edizione di Tortora è stata molto apprezzata a causa dei temi sociali e politici
trattati, come un uomo che è stato vittima di violenze da parte della polizia e una donna
licenziata a causa della sua affiliazione politica. Tra gli argomenti trattati nella seconda
edizione c'erano i diritti delle donne, la situazione dei migranti e dei lavoratori stranieri in
Italia, la mafia e la corruzione e la situazione dei detenuti nelle carceri italiane, che hanno
avuto un grande successo di pubblico e critica. La terza edizione ha trattato argomenti come
l'ambiente e la tutela del territorio, la situazione dei lavoratori
precari e l'immigrazione in Italia. La quarta edizione ha
affrontato i temi del lavoro minorile mostrando le condizioni di
molti bambini e adolescenti che sono stati impiegati in lavori
difficili e pericolosi, come minatori o braccianti agricoli, in
violazione delle leggi che vietano l'impiego di minori in questi lavori. Ha anche parlato di
problemi come la disoccupazione, le droghe e la tossicodipendenza. Una delle caratteristiche
di questa edizione di Portobello è stata la sua capacità di attirare l'attenzione del pubblico
attraverso la narrazione di storie e testimonianze di persone comuni che hanno affrontato
circostanze difficili e complicate. Nella quinta edizione sono stati discussi gli elementi
fondamentali della violenza contro le donne, le condizioni
degli anziani e dei malati di Alzheimer in Italia, la disabilità
e l'integrazione sociale dei disabili, le condizioni dei
detenuti in Italia e l'immigrazione. Nella sesta edizione
sono tornati ad affrontare una varietà di argomenti, tra cui
droga e tossicodipendenza, lavoro precario,
disoccupazione, violenza giovanile e orfani; Inoltre, il
problema dei manicomi in Italia e la salute mentale sono stati al centro del programma.
L'aborto, la situazione dei lavoratori immigrati in Italia, l'edilizia abusiva, la tutela del
territorio, i malati di AIDS e la criminalità organizzata sono stati tutti temi trattati nell'ultima
edizione, anche se non meno significativi. In tutte le sue edizioni, il conduttore ha dimostrato
la sua naturale capacità di coinvolgere il pubblico e stabilire una forte relazione con gli
spettatori grazie al suo stile sia innovativo che amichevole, consolidando la reputazione di
Tortora come uno dei conduttori televisivi più famosi e rispettati in Italia.

Cap. 3.

3.1 Arresto Enzo Tortora


Come accennato in precedenza, la trasmissione
Portobello è stata interrotta a causa di un grave
caso giudiziario in cui il presentatore era
coinvolto; Il 17 giugno 1983, Enzo Tortora è
stato arrestato per l'accusa di essere un affiliato
alla camorra e di aver fatto parte di una banda
di trafficanti di droga. All'alba, alla porta della
sua stanza all'hotel i carabinieri lo hanno
arrestato come un comune criminale e lo hanno
condotto in prigione. La notizia del suo arresto
e le immagini furono immediatamente nelle prime pagine di tutti i giornali, trasmesse da tutti
i telegiornali; era una notizia di dominio pubblico. Fu anche accusato di essere amico e
complice dei più famosi boss della criminalità organizzata degli anni ottanta. Quindi iniziò una
delle storie più straordinarie della storia di quegli anni. Due pentiti di mafia, o individui che
sono stati a conoscenza e coinvolti in attività criminali, hanno dichiarato di essere disposti a
collaborare con la polizia a cambio di protezione e sconti di pena. Il nome dei due pentiti era
Pasquale Barra e Giovanni Pandico. Ciò significa che c'era una forte connessione tra i processi
giudiziari e quelli mediatici, che può essere vista da due angolazioni: quello di Enzo Tortora,
che ha dovuto scontare anni di carcere preventivo perché era innocente, e quello dell'opinione
pubblica che si divideva tra accusatori e innocentisti. A questo proposito come ribadito da
Leonardo Sciascia, ciò che aggravò maggiormente la posizione del presentatore è che il suo
successo a livello mediatico comportò l’unione da una parte di persone che, amando il suo
programma, lo volevano assolto; invece d’altra parte c’era quel gruppo di individui che
volevano l’esatto opposto, ossia che il presentatore giacesse in prigione, in quanto non amanti
della sua figura a livello televisivo. In quell'anno oltre a Tortora furono arrestate altre 800
persone che erano coinvolte in traffico di droga e organizzazioni criminali camorriste. Lo
chiamarono il "maxi bliz" contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Oltre agli
arresti, in quegli anni era in corso un violento conflitto tra i diversi clan mafiosi che ha causato
centinaia di vittime. Nel frattempo, il presentatore è stato coinvolto in un'indagine giudiziaria
che ha avuto un grande impatto sui media. Nonostante le sue continue proteste di innocenza,
fu condannato a 10 anni di carcere nel 1985. L'arresto di Tortora e il suo coinvolgimento in un
caso di omicidio suscitarono grande scalpore e molte polemiche perché molti pensavano che
fosse una manovra politica o un abuso di potere. L'immagine di Tortora, fino ad allora
intoccabile e molto venerata, è stata duramente colpita, e la vicenda ha causato molta tensione
e caos per l'intera nazione. Trascorsi 7 mesi di carcere, La Corte d'Appello di Napoli ha
successivamente assolto Tortora con formula piena il 15 settembre 1986 per insufficienza di
prove poiché nonostante le gravi accuse a suo carico, Tortora ha dimostrato di essere
innocente ed è stato completamente assolto nel 1991. La sentenza di remissione ha concluso
in modo chiaro e inesorabile che Tortora non era coinvolto nei fatti e che l'accusa era stata
basata su false testimonianze e errori investigativi ripetuti. Memorabile il suo appello in aula
nei confronti dei giudici napoletani:

«Io grido: “Sono innocente”. Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti
che sono emersi da questo dibattimento! Io sono innocente, spero dal profondo del cuore
che lo siate anche voi». 

3.2 Assoluzione in appello Enzo Tortora

Il 17 giugno 1987 la Cassazione confermò


l’assoluzione in appello. L'affare Tortora ha avuto
un grande impatto sull'opinione pubblica italiana
all'epoca, diventando un simbolo della lotta per
la giustizia e i diritti civili. È stato molto discusso
e complesso e costituisce uno dei casi più noti di
errore giudiziario nella storia della nostra
nazione. Gli anni successivi alla sua liberazione li
trascorse a cercare di riprendersi in mano la sua vita e la sua reputazione. Come prima cosa il
signor Tortora tornò in televisione per condurre il programma "Portobello". La cui puntata fu
accolta con grande commozione dal pubblico che gli era rimasto fedele nel corso degli anni. Il
conduttore scrisse un libro "Io, Enzo Tortora", nel 1985, che raccontava la sua vita e il suo
periodo nel sistema penale italiano; Il libro ha avuto un grande successo di vendita, facendo
conoscere la sua storia a un pubblico più ampio. Tortora ha continuato la sua carriera
televisiva, ma i suoi detrattori lo hanno costretto a rinunciare al suo ruolo di presentatore del
popolare programma "Portobello". la vicenda giudiziaria che coinvolse Tortora segnò
profondamente la sua carriera televisiva e la sua vita a livello fisico ed emotivo; infatti
cominciò ad avere problemi di salute e morì di tumore nel 1988, a soli 59 anni.

Cap. 4

4.1 Analisi all’interno della prima lezione sulla televisione

In base all'analisi della prima lezione sulla televisione, è chiaro che gli anni 70-80 in Italia
sono stati considerati un punto di svolta sia dal punto di vista sociale che televisivo; in effetti,
sono stati definiti anni di svolta in tutto. In questi anni è stato emanato un decreto di austerità
per ridurre l'utilizzo dell'energia. Nel 1975, dopo aver rischiato di interrompere i programmi
Rai, si è iniziato a garantire un maggiore pluralismo, obiettività e completezza. La Rai ha
iniziato a trasmettere programmi televisivi a colori nel 1977, con Portobello come primo
programma previsto, però come ho già detto in precedenza ciò non accadde. Tuttavia la prima
puntata a colori del programma in questione è stata trasmessa il 6 gennaio 1978. Aldo Grasso
in questo periodo aveva inquadrato la tv del monopolio come istituzione legata alla
televisione italiana i cui obiettivi erano: informare, educare e divertire. Negli anni a venire
nasce la neotelevisione, concetto che in Italia nasce negli anni 80, le cui caratteristiche sono
rappresentate da una disgregazione del sistema dei generi e dei loro confini attraverso
processi di ibridazione autentici; da un maggiore autoriferimento stesso della televisione che
con il passare degli anni ha cominciato a considerare se stessa e ad adottare tecniche adatte
per gestire un rapporto progressivo e costante con lo spettatore e il rapporto che intercorre
tra l'emittente e il destinatario della comunicazione basato su fiducia e rapporto alla pari.
Come nel caso di Portobello, lo strumento che invoglia, puntata dopo puntata, al pubblico a
partecipare attivamente al programma, sono le telefonate; Ciò rappresenta una strategia di
marketing ben riuscita in quanto anche semplicemente il centralino telefonico, rappresentò
un elemento fondamentale per la riuscita del format, considerando che all’epoca dei fatti tutto
ciò era una novità .

Negli anni due mila con l’irruzione delle nuove tecnologie come il digitale terrestre, cambia il
consumo mediale grazie alla radicalizzazione delle pratiche di personalizzazione del consumo,
lasciando indietro i programmi che avevano caratterizzato gli anni 70/80, visti come arretrati.
La televisione si basava su due visioni di base, la prima che presupponeva la tv come
un’offerta/prodotto e la seconda come uno specchio/canale. Nel primo caso, la televisione
riteneva che l'industria culturale fosse responsabile dell'effetto sociale; di conseguenza,
questa visione si adatta perfettamente al programma Portobello, che durante le puntate
successive dedicherebbe uno spazio specifico alla vendita di vari oggetti e strumenti... Si trova
anche la mercificazione dell’amore, la cui rubrica riscosse molto successo, grazie agli annunci
di tipo sentimentale. Un qualcosa che risulta meno contestabile è la centralità che assume la
televisione, in quanto con l’aumento degli apparecchi televisivi, si pluralizza l’esperienza di
visione, facendo crescere il numero di spettatori e creando una sorta di rito collettivo, che
come in Portobello, crea una quotidianità di visione in cui gli spettatori assistono al
programma il venerdì, rendendolo una vera e propria tradizione. Dal mio punto di vista, Enzo
Tortora è stato un conduttore molto apprezzato a causa della sua evidente professionalità che
lo contraddistingueva e della sua capacità di portare qualcosa al pubblico che lo guardava da
casa.

4.2 Portobello genere “varietà ” /stile/linguaggio/sigla/concept

Di conseguenza Portobello non può essere considerato un vero e proprio genere televisivo,
ma piuttosto un programma di intrattenimento culturale e informativo, Il genere a cui però si
avvicina di più è il genere "varietà ", il quale ha subito una progressiva evoluzione negli anni
80 con l'introduzione di nuovi format e generi come talk show, game show e talent show. Oggi,
il genere varietà continua ad essere presente nella televisione e nel mondo dello spettacolo,
costituendo un vero e proprio punto di riferimento sia per l'industria dell'intrattenimento che
per il pubblico che continua ad apprezzare la leggerezza e il divertimento che può offrire, Il
risultato finale è un'esperienza di intrattenimento con l'obiettivo di coinvolgere il pubblico e
creare un ambiente gioioso e divertente. Ogni singola puntata aveva una durata di circa
un’ottantina di minuti, in cui si nota un cambio continuo della rubrica e degli ospiti. Il
programma sembra essere propulsivo, energico e dinamico, il che aumenta la partecipazione
del pubblico. Come tutti sanno, il linguaggio è una delle forme più importanti di espressione,
infatti il successo del programma dipende dal linguaggio e dalla capacità dialettica del
conduttore. In effetti, il linguaggio utilizzato dal conduttore è accurato, sciolto e incoraggiante
e in alcune situazioni in modo che non sembrasse "noioso" agli occhi degli spettatori; Enzo
tortora ha lasciato spazio ad elementi divertenti senza mai sembrare volgare o maleducato,
usando le parole giuste per attirare l'attenzione del pubblico. Al contrario, il linguaggio
utilizzato dagli ospiti varia a seconda di chi è
presente e di ciò che deve raccontare, dimostrando
la partecipazione più ampia degli italiani da nord a
sud. Un cartone animato inizialmente in bianco e
nero accompagna la sigla di apertura della
trasmissione. Il
cartone animato,
scritto e suonato da Lino Patruno, presentava il pappagallo
Portobello, vestito in un abito da sera. Nel corso delle puntate
potrebbero essere state utilizzate varie tecniche, come la tecnica
della narrazione per raccontare la storia di un oggetto specifico, la sua origine e il suo valore
storico. Potrebbe essere stata utilizzata anche la tecnica della presentazione visiva, che mostra
gli oggetti attraverso riprese e inquadrature approfondite che evidenziano le loro
caratteristiche uniche. Per offrire al pubblico opinioni e commenti sul valore degli oggetti
presentati, potrebbe anche essere stata utilizzata la tecnica dell'intervista, con Enzo Tortora
che ha parlato con esperti di antiquariato, collezionisti e appassionati. Tuttavia, queste sono
solo alcune delle strategie che potrebbero essere utilizzate in un programma come Portobello.
Il programma aveva uno stile di conduzione molto divertente e informale con l'obiettivo di
creare un'atmosfera di familiarità e vicinanza con il pubblico, infatti il conduttore comunicava
in modo diretto e spontaneo utilizzando un registro
linguistico colloquiale, sempre fresco e originale grazie
alla grande capacità di conduzione di cambiare le cose in
base alle circostanze. Come già detto in precedenza, sia
nei suoi programmi televisivi che nei suoi impegni
sociali e politici, Enzo Tortora si è sempre distinto per il
suo forte rapporto con il pubblico, infatti tutto ciò
all’epoca lo rese un personaggio molto popolare tra gli
spettatori. Il Concept alla base di Portobello era quella di un mercato dell'antiquariato
immaginario, mentre la regia del programma si caratterizzava per l'utilizzo di tecnologie
innovative e di effetti speciali, che contribuivano a creare un'esperienza di visione
coinvolgente e di grande impatto visivo, valorizzando la bellezza e l'originalità degli oggetti
presentati. La struttura narrativa si basava sull'alternanza di momenti in cui gli oggetti
d'antiquariato venivano presentati e momenti in cui venivano discussi aspetti storici e
culturali, con un filo conduttore tematico che collegava tra loro gli oggetti presentati. La
programmazione di Portobello rispecchia il carattere della neotelevisione, che è una
televisione generalista che si rivolge alla maggioranza del pubblico con programmi periodici
rivolto a persone di tutte le età è di tutte le categorie sociali.

4.3 Portobello remake e conclusioni

Portobello si distingueva da altri programmi televisivi


dell'epoca per il suo stile innovativo, la sua regia
spettacolare e lo stile di conduzione di Enzo Tortora
assai amato e la sua capacità di fornire al pubblico
un'esperienza di visione completa e coinvolgente. Ciò
che rende il programma Portobello tanto speciale è
proprio il successo riscosso in così poco tempo, in un
periodo in cui la televisione stava “nascendo”. Un altro fattore interessante fa riferimento sia
alla storia del programma che del conduttore Enzo Tortora, due storie assai intriganti e non
facili da dimenticare. Ciò che testimonia la rilevanza e la bellezza di questo programma è
anche il fatto che 40 anni dopo, esattamente nel 2018, è andato in onda il programma
“Portobello remake”, la cui conduttrice fu Antonella Clerici, tentando di riadattare la serie ai
giorni nostri. Con le storie e le curiosità raccontate da persone comuni, compresi alcuni
personaggi famosi, la conduttrice ha cercato di ricreare l'atmosfera del programma originale.
Il programma ha anche dato ai telespettatori la possibilità di partecipare attivamente
raccontando le proprie storie e le proprie curiosità . Tutto ciò fa capire l’importanza e la
considerazione che ha e che ha avuto e avrà questo programma con il passare del tempo.

Ribadendo la bravura e le ovvie competenze di Enzo Tortora, il conduttore del programma


Portobello ha insegnato a tutti noi che per condurre un programma serve passione, costanza e
voglia di fare. Bisogna essere delle persone intelligenti, preparate, buone d’animo, in grado di
far fronte alle critiche peggiori, da parte di persone che farebbero di tutto pur di vederti
cadere. Enzo Tortora che fu il conduttore del programma televisivo Portobello, ne è la
dimostrazione.

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