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Il 3 gennaio del 1954, dagli studi Rai (Rai, Radiotelevisione italiana) di Torino, cominciano le

prime trasmissioni della televisione in Italia. Nel 1954 gli abbonati alla tv sono 24.000, nel 1965
sono pi di 6 milioni.

Dal 1961 comincia le trasmissioni anche il secondo canale Rai: il punto di forza del
primo canale il teatro; il secondo canale punta specialmente sul cinema.
La tv produce anche grandi sceneggiati (oggi si chiamano fiction) di altissimo livello: I
promessi Sposi di Alessandro Manzoni, I Miserabili di Victor Hugo, La Cittadella di
Cronin, fino all'Odissea di Omero, hanno un successo eccezionale.

La televisione un bene di lusso che pochi italiani possono permettersi, tanto che i bar
o le case dei propri vicini diventano luoghi prediletti per visioni di gruppo, soprattutto in
occasione delle trasmissioni del primo e subito popolarissimo telequiz italiano, Mike
Bongiorno con Lascia o raddoppia?, famoso anche Mario Riva con Il Musichiere.
proprio in questo periodo che nasce il primo telegiornale della Rai, che vede come
direttore Vittorio Veltroni. Esso conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la
carta stampata non aveva saputo: proporre immagini e audio contemporaneamente
produce uno straordinario effetto di realt e permette di assistere in diretta ad eventi
sensazionali. Particolarmente rilevante nel 1957 la comparsa della pubblicit in Rai con
l'avvento di Carosello, un famoso spazio, dove il messaggio pubblicitario deve rispettare
rigorose regole stilistiche e narrative. Difatti, il prodotto reclamizzato pu essere citato
solo all'inizio e alla fine di un breve spettacolo (135 secondi), al quale non permesso di
citare il prodotto stesso.
Inoltre, a partire dal 1962 c il primo collegamento via satellite tra Italia e Stati Uniti,
che segna l'avvento della comunicazione intraplanetaria, permettendo di assistere ad
eventi fondamentali della nostra storia in diretta, come lo sbarco del primo uomo sulla
luna nel 1969, che raccoglie circa 500.000.000 di spettatori.
Negli anni sessanta, con il progresso dell'economia, il televisore diventa accessorio di
sempre maggior diffusione, sino a raggiungere anche classi sociali meno agiate; l'elevato
tasso di analfabetismo riscontrato fra queste suggerisce la messa in onda di Non mai
troppo tardi (1959-1968); un programma di insegnamento elementare condotto dal
maestro Alberto Manzi e che aiutater quasi un milione e mezzo di adulti a conseguire la
licenza elementare.

Dal 1968 (anno delle Olimpiadi in Messico) i programmi sportivi sono trasmessi in diretta.
Negli anni Settanta la Rai diventa importantissima per la produzione cinematografica
(115 film prodotti solo nel 1975).
Dopo il 1968 - per circa dieci anni - vanno in crisi gli spettacoli leggeri di intrattenimento
compreso il famoso Festival di Sanremo!
A met degli anni settanta nascono i primi canali privati locali (che possono cio
trasmettere solo in ambito locale per non pi di 150.000 abitanti). Le emittenti private nel
1976 sono 68. Nel 1981 sono 600!
La "prima" televisione italiana specialmente strumento di informazione e educazione.

Dal 1977 la televisione trasmette a colori. Per reggere la concorrenza dei canali privati la tv
pubblica si rinnova: eliminato "Carosello" la pubblicit comincia a diventare simile a quella dei

giorni nostri. Nel 1979 nasce il terzo canale Rai.


Negli Anni Ottanta la Fininvest di Silvio Berlusconi (che ha tre tv private: Canale 5, Rete 4 e
Italia 1) comincia a diffondere i suoi programmi non pi a livello locale ma nazionale.
In un primo momento le tre reti sono oscurate (perch la legge vieta ai privati di trasmettere a
livello nazionale), ma poi il governo fa una nuova legge che permette al gruppo di Berlusconi di
trasmettere in tutta Italia. Dopo il monopolio della Rai comincia cos il duopolio Rai-Fininvest.

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