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LA TELEVISIONE

La più importante
industria culturale
PRIMA DEL 1950
 Dal 1924 al 1950 la Rai e’ stata soltanto radio.

 Nel 1946 si trasforma in società per azioni con il


nome di Radio Audizioni Italia, la RAI, destinata
ad aggiungere dal 1954 la specifica
Radiotelevisione Italiana. Produce per anni una
radiofonia importante, certamente strumento
della dittatura ma indubbiamente divulgativa di
cultura, di musica, di alfabetizzazione.
Protagonisti e programmazione

 Protagonisti sono gli attori di cinema e di teatro


che si cimentano nella prosa radiofonica, uno dei
generi che caratterizzano quello che oggi
chiamiamo il prime time, andando in onda alle
nove della sera.

 Cominciano anche le prime cronache dello sport, i


programmi per i ragazzi, la radio prepara la
scaletta per la futura programmazione televisiva.
DAL 1950 AL 1959
 È il decennio che fa da spartiacque fra il "prima"
(della guerra) e il "dopo".
 Comincia fra le tante difficoltà di un paese che ha
perso la guerra e deve uscire da venti anni di
regime, un paese dove però le spinte alla
ricostruzione sono forti e i valori condivisi si
affermano giorno per giorno.
 Dopo tre anni di sperimentazione, test e grande
lavoro tecnico, il giorno scelto per
l’ufficializzazione è il 3 gennaio 1954, quello che
passerà alla storia come il giorno di avvio delle
trasmissioni della televisione italiana.
 In pochi anni i protagonisti della televisione
diventano i divi più popolari e programmi come
Lascia o raddoppia e Il Musichiere segnano
un autentico cambiamento nel costume della
società italiana: solo pochi italiani hanno in casa
il televisore e spesso questi fortunati ospitano i
vicini per le serate importanti.
 Al cinema, il giovedi sera, si vede prima su un
televisore il quiz e poi comincia il film.

 Mike Bongiorno e Mario Riva sono gli idoli di


quegli anni, mentre cominciano ad essere
trasmessi i primi teleromanzi, molto teatro, e le
prime comicità ritenute trasgressive, come Un
due e tre con Tognazzi e Vianello.
LASCIA O RADDOPPIA?

 Lascia o raddoppia? è uno dei più famosi


programmi televisivi a quiz della RAI, versione
italiana del format francese Quitte ou double?, a
sua volta derivato dal game show The 64,000
Question (che ha le sue radici nel radiofonico
Take It or Leave It).
LASCIA O RADDOPPIA?

 Condotto da Mike Bongiorno, andò in onda a


partire dal 26 novembre 1955 ogni sabato sera,
alle ore 21:00, fino all’11 febbraio 1956 e ogni
giovedì sera dal 16 febbraio 1956 al 16 luglio
1959, data di sospensione del programma.
 Lo spostamento dal sabato al giovedì fu richiesto
dai gestori dei locali pubblici che avevano visto
assottigliarsi gli incassi, proprio nella serata
considerata più lucrativa della settimana.
LASCIA O RADDOPPIA?
 Lascia o Raddoppia, è stato il primo gioco a quiz
della storia della TV italiana. Si voleva creare un
pubblico per aumentare le vendite degli
apparecchi televisivi e incassare gli introiti dei
canoni di abbonamento.
 Lo stipendio medio di un operaio si aggirava sulle
40.000 lire e il televisore costava 160.000 lire,
mentre l’abbonamento annuo alla RAI
ammontava a 12.500 lire. Tutti possedevano la
radio, economica e popolare, ma pochissimi
avevano un televisore.
LASCIA O RADDOPPIA?
 La sera del 26 novembre del ‘55, di sabato, andò
in onda la prima puntata dal Teatro della Fiera di
Milano. A condurre era Mike Bongiorno, aiutato
da Anna Maria Giovannini, la prima valletta
della nostra televisione, che dopo poco tempo,
a causa delle gaffes continue, fu sostituita da Edy
Campagnoli, che diventò la valletta per
antonomasia.
LASCIA O RADDOPPIA?

 Al quiz potevano partecipare tutti coloro che


erano in regola col canone di abbonamento. Nei
primi tempi della trasmissione i concorrenti
potevano scegliere uno degli argomenti prefissati,
tipo musica lirica, sinfonica e da camera, musica
leggera e jazz, teatro, cinema, arti figurative,
storia d’Italia, letteratura italiana, ciclismo,
moda, calcio, gastronomia, ecc.
LASCIA O RADDOPPIA?
 Le regole del gioco erano semplici: nel corso della
prima serata venivano sottoposte al concorrente
5 domande di media difficoltà sugli argomenti che
erano stati scelti.

 La prima risposta esatta valeva 2.500 lire e il


diritto di passare alla successiva, che valeva il
doppio e così via con i raddoppi fino a
raggiungere la cifra di 40.000 lire.
LASCIA O RADDOPPIA?

 Se il concorrente superava questa prima fase


doveva rispondere ad altre tre domande e,
continuando a raddoppiare, arrivava alla cifra di
320.000 lire. A questo punto il concorrente
poteva raddoppiare o fermarsi.

 Se raddoppiava arrivava fino a 5.120.000 lire.


LASCIA O RADDOPPIA?
 Il successo di Lascia o raddoppia era dovuto alla
personalità di alcuni concorrenti, e alle vincite di
denaro. E poi c’era Mike Bongiorno, personaggio
rassicurante e affascinante nei modi: faceva
battute in apparenza inconsapevoli, questo lo
rendeva tremendamente normale.
LASCIA O RADDOPPIA?

 Mike amplificò anche le doti istrioniche di alcuni


personaggi, e stampa e radio fecero il resto,
creando i soprannomi ai concorrenti, come il
dandy (Gianluigi Marianini), il maggiorato
musicale (Lando Degoli), la leonessa di
Pordenone (Paola Bolognani).
Fenomenologia di Mike Bongiorno
 Nel 1962 Umberto Eco scrive Diario minimo,
raccolta di brevi saggi su osservazioni di costume
e parodie ispirate dall’attualità. Questo libro,
divenuto un best seller e tradotto in molte lingue,
contiene lo scritto dal titolo: Fenomenologia di
Mike Bongiorno, dove viene descritto il
personaggio televisivo che in quell’epoca
imperava sugli schermi del paese, Mike
Bongiorno appunto.
 “Il caso più vistoso di riduzione del superman
all’everyman lo abbiamo in Italia nella figura di
Mike Bongiorno e nella storia della sua fortuna.

 Quest’uomo deve il suo successo al fatto che in


ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà
vita davanti alle telecamere traspare una
mediocrità assoluta.
 Mike Bongiorno non si vergogna di essere
ignorante e non prova il bisogno di istruirsi.

 In compenso Mike Bongiorno dimostra sincera e


primitiva ammirazione per colui che sa, professa
una stima e una fiducia illimitata verso l’esperto.
 Mike Bongiorno parla un basic italian. Il suo
discorso realizza il massimo di semplicità.
Abolisce i congiuntivi, le proposizioni subordinate,
riesce quasi a rendere invisibile la dimensione
sintassi.
 Evita i pronomi, ripetendo sempre per esteso il
soggetto, impiega un numero stragrande di punti
fermi. Non è necessario fare alcuno sforzo per
capirlo. Qualsiasi spettatore avverte che,
all’occasione, egli potrebbe essere più fecondo di
lui.
 Mike Bongiorno è privo del senso dell’umorismo.
Ride perché è contento della realtà, non perché
sia capace di deformare la realtà. Gli sfugge la
natura del paradosso. Egli rappresenta un ideale
che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché
chiunque si trova già al suo livello.
 Nessuna religione è mai stata così indulgente coi
suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere
e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi
siete Dio, restate immoti”.
JOHN CAGE A
LASCIA O RADDOPPIA?

 John Cage (Los Angeles 1912, New York 1992), è


uno dei più importanti personaggi della musica
del Novecento, compositore, innovatore,
musicista ammiratissimo.

 Cage trascorse l’autunno e parte dell’inverno del


1958, a Milano, invitato da Luciano Berio a
lavorare allo Studio di Fonologia della Rai. Lì il
compositore americano produsse uno dei suoi
pezzi più noti, Fontana mix per nastro magnetico.
 Durante il soggiorno milanese Cage compose
anche un’Aria per la stupefacente e versatile voce
di Cathy Barberian, all’epoca moglie di Berio, e
intraprese in compagnia del compositore ligure
una serie di concerti in alcune città italiane.
 Ma se questi pezzi e questi concerti sono passati
alla storia della musica moderna, la presenza di
Cage in Italia è passata anche alla storia del
costume per la sua partecipazione a Lascia o
raddoppia.
 La storia del come andarono le cose al riguardo è
abbastanza buffa e ha dei curiosi retroscena,
svelati per ovvie ragioni da poco tempo.
 Bisogna dunque sapere che a quel tempo
Cage,nonostante fosse un compositore
quarantaseienne già internazionalmente
affermato, viveva praticamente in uno stato di
semiindigenza; basti pensare che non aveva
neanche un vestito con cui presentarsi in
televisione (gli fu infatti prestato da Berio).
 Perciò a Berio e a Umberto Eco, che in quel
periodo lavoravano alla Rai, venne l’idea di farlo
partecipare al quiz per vedere se riusciva a
vincere un po’ di denaro che gli permettesse
almeno di tornare negli Stati Uniti.
 Cage partecipò in qualità di esperto di funghi,
vincendo 5 milioni di lire.

 Durante lo spettacolo si esibì in un concerto


chiamato "Water Walk", sotto gli occhi sbigottiti
di Mike Bongiorno e del pubblico italiano, in cui
gli "strumenti musicali" erano, tra gli altri, una
vasca da bagno, un innaffiatoio, cinque radio, un
pianoforte, dei cubetti di ghiaccio, una pentola a
vapore ed un vaso di fiori.
LA MAGGIORE INDUSTRIA
CULTURALE
 La TV diventa la maggiore industria culturale,
arricchisce i palinsesti e gli organici, si perfeziona
tecnicamente, per esempio con l’arrivo del
videoregistratore magnetico ampex, grazie a cui
si possono montare velocemente i programmi con
immagini registrate, o della Mondovisione, per
mezzo della quale gli astronauti nel ’69 sbarcano
in diretta sulla Luna e in tutti gli schermi del
pianeta.
DAL 1960 AL 1969
 Con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione
è in onda dal 1960 il corso di alfabetizzazione per
adulti Non è mai troppo tardi. Il programma
termina nel 1968, ma la lavagna e il gesso del
maestro Manzi resteranno a lungo nella memoria
collettiva degli italiani.
SPECCHIO SEGRETO

 “Specchio segreto”, un programma


rivoluzionario e innovativo ideato da Nanni Loy.
”Indurre gli italiani a scoprirsi, questo è il nostro
scopo. Registrare le reazioni della gente davanti a
fatti strani, inconsueti; a situazioni paradossali.
Le reazioni sono autentiche soltanto se colte di
nascosto”.
 Questo lo spirito della prima candid camera
italiana, illustrato dallo stesso regista.
 Venticinque gli sketch girati per Specchio segreto,
suddivisi in sette puntate andate in onda sul
Programma Nazionale alle ore 21 a partire da
giovedì 19 novembre fino a giovedì 31 dicembre
1964. Un successo tale che gli italiani restarono
incollati davanti alla TV persino alla vigilia di
Natale e di Capodanno.
DAL 1970 AL 1979
 Grandi ascolti per l’Eneide del regista Franco
Rossi, per Gesu’ di Nazareth di Zeffirelli e per
l’indimenticabile Il segno del comando, non più
teleromanzo ma originale televisivo, uno dei titoli
di maggior successo.

 Nel 1977, con l’arrivo del colore, finisce


Carosello: una nuova era della TV e’ cominciata.
L’ALTRA DOMENICA

 Marzo 1976: L’altra domenica


 La trasmissione, il cui produttore esecutivo era Ugo
Porcelli, collaboratore storico di Renzo Arbore, fu una
vera e propria rivoluzione per i tempi.

 La trasmissione era nata 5 mesi prima dello storico


contenitore pomeridiano di RAI 1, Domenica In che
nacque in contrapposizione a "L'altra domenica".
 Nel primo ciclo la conduzione era affidata ad Arbore
insieme a Maurizio Barendson che si occupava delle
notizie sportive.
 Fin dalla prima puntata la trasmissione andò in onda a
colori, nonostante la RAI non avesse ancora avviato
ufficialmente le trasmissioni a colori (che partiranno solo
nel febbraio 1977).
 Partecipavano al programma Roberto Benigni, (nelle
vesti di critico cinematografico), Giorgio Ariani, Andy
Luotto, Mario Narenco, Giorgio Bracardi, Isabella
Rossellini, Silvia Annichiarico, il duo Otto e Barnelli.
DAL 1980 AL 1989
 E’ il decennio della fine del monopolio Rai e
dell’avvento del duopolio televisivo Rai/Finivest di
Berlusconi. Publitalia raggiunge e supera la Sipra
in raccolta pubblicitaria.

 La battaglia si fa più dura, tra ordinanze,


sentenze, decreti legislativi (nel 1985 quello che
fu denominato "decreto Berlusconi"), leggi che
spaccano il mondo politico.
 La Rai inaugura il servizio Televideo.

 Molte dirette per eventi di cronaca: la strage della


stazione di Bologna, il terremoto in Campania e
Basilicata, l’attentato al Papa, la tragedia dell’Heysel, la
caduta del muro di Berlino, per non parlare dei Mondiali
di calcio; talvolta troppo seguiti, come nel caso del
bambino in fondo al pozzo di Vermicino, quasi due giorni
di diretta su due reti unificate.
 I due programmi di maggior successo di
pubblico sono: Fantastico, il grande spettacolo
del sabato sera abbinato alla Lotteria di
Capodanno, e La Piovra, la fiction (il termine
sceneggiato non si sua piu’) più venduta
all’estero.

 Renzo Arbore si diverte e ci diverte


 Quark consacra Piero Angela come leader della
divulgazione scientifica, si fa grande informazione con
due maestri del giornalismo come Enzo Biagi (Linea
diretta) di Enzo Biagi e Sergio Zavoli (La Notte della
Repubblica), Gianni Mina’ realizza Blitz.

 Ma la grande novità è la Terza rete, con il TG 3


nazionale, che dal 1987 diventano un vero e proprio
laboratorio.
 Un’offerta creativa a tutto campo, dalle citazioni critiche di Blob,
Schegge e Magazine 3 alle arringhe eccitate del pirotecnico
Processo del lunedì di Aldo Biscardi.

 Tracciano sentieri nuovi: la real-tv di Un giorno in pretura, la


dissacrante Tv delle ragazze; il folletto Piero Chiambretti, il
castigamatti Giuliano Ferrara, Beppe Grillo, comico fustigatore di
costumi, ma anche Luciano Rispoli, con un esempio di buona tv
scolastica in Parola mia; Corrado Augias con i misteri della cronaca
nera di Telefono giallo; le ricerche di persone scomparse in Chi l’ha
visto?.
Dal 1990 al 1999
 Si consolida il duopolio, Rai e Fininvest raccolgono,
con tre reti ciascuna, più del 90% dell’audience.

 Definite le regole del gioco con la legge Mammì del


1990 sull’emittenza e la pubblicità, anche la tv
generalista, quella cioè che si rivolge ad un pubblico
indifferenziato, ridefinisce la propria identità.
 Del resto, nel 1991 almeno tre eventi inaspriscono la
competizione per accaparrarsi gli introiti pubblicitari:

 il circuito commerciale può finalmente ricorrere alla


diretta tv;
 ogni rete nazionale deve per legge trasmettere un proprio
telegiornale;
 la programmazione va ad estendersi sull’intero arco delle
24 ore.
 Dato che lo scopo dichiarato è quello di vincere la battaglia
quotidiana dell’audience, sia la tv privata che quella pubblica
tendono a somigliarsi.

 Si afferma una televisione sensazionale: tv del dolore, tv-rissa,


tv-confessione, in cui però si avverte fin troppo facilmente che
la realtà rappresentata viene costruita in studio.

 Ne consegue un processo graduale di livellamento verso il


basso della qualità televisiva, al di là del significato che si può
dare a questo termine.
LA CENSURA
 1959. Il primo caso di censura "storica" riguarda
la coppia di comici Raimondo Vianello e Ugo
Tognazzi: in una popolare trasmissione dal titolo
Un, due, tre, i due prendono in giro il Presidente
della Repubblica Giovanni Gronchi che, durante
una serata di gala con il Presidente francese
Charles de Gaulle, si era seduto male su una
sedia ed era caduto per terra. L'umorismo sullo
scivolone presidenziale non piace al mondo
politico di allora e il varietà viene sospeso.
 Nel 1960 viene allontanato dalla televisione il
presentatore Enzo Tortora: in una sua
trasmissione l'imitatore Alighiero Noschese
aveva scherzato su Amintore Fanfani, potente
uomo della Democrazia Cristiana.

 Tortora rientrerà in televisione solo dieci anni


dopo.
 Un clamoroso caso di censura riguarda Dario Fo
(premio Nobel per il teatro nel 1997): insieme a
Franca Rame, nel 1962, è conduttore e autore
dei testi del varietà Canzonissima,
probabilmente la più famosa trasmissione della
televisione italiana di tutti gli Anni Sessanta. Le
sue scenette sulla mafia e sulle fabbriche (in
particolare quella che parla di incidenti sul lavoro)
non piacciono ai vertici della RAI. I due sono
costretti ad abbandonare la trasmissione.
 Dario Fo ritornerà in video nel 1977 con il suo
famoso spettacolo Mistero Buffo: anche questa
volta suscita scandalo e da allora le sue presenze
sugli schermi della televisione sono state
pochissime.
 Nel 1974 in Italia c'è il referendum sul divorzio.

 Durante lo sceneggiato televisivo David


Copperfield viene censurato l'audio di una frase
detta da un vecchio signore alla sua giovane
moglie. La frase tagliata è: "Se vuoi ti concedo il
divorzio, non mi oppongo!"
 Nel 1980 è Roberto Benigni (premio Oscar per
il film La vita è bella del 1998) a incorrere nelle
ire dei vertici Rai: durante un Festival di
Sanremo dice scherzosamente e
affettuosamente Woytilaccio, riferito a Papa
Woytila, Giovanni Paolo II.

 L'espressione, tipicamente toscana e comunque


non offensiva, viene però ritenuta assolutamente
irrispettosa.
 Beppe Grillo viene allontanato dalla televisione
nel 1986. Durante un programma attacca
duramente i socialisti (racconta che quando Craxi
era andato in Cina accompagnato da decine di
compagni di partito, Claudio Martelli, il suo vice,
gli ha domandato: "Ma se sono tutti socialisti, a
chi rubano?”).
 Nel 2001 il Presidente del Consiglio italiano
Berlusconi dichiara pubblicamente che i giornalisti
Enzo Biagi e Michele Santoro, insieme con il
comico Daniele Luttazzi "fanno una televisione
criminale".

 Immediatamente tutti e tre vengono allontanati


dalla tv e le loro trasmissioni sono sospesi.
 Il programma satirico Blob, nel 2002, prevede
quattro trasmissioni speciali sul Presidente del
Consiglio: vanno in onda le prime tre puntate e la
quarta viene annullata.

 Nel 2003 - dopo la prima puntata - viene


sospesa la trasmissione Raiot, di Sabina
Guzzanti: la satira contro il Presidente del
Consiglio e il governo di centro-destra è giudicata
troppo forte.

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