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Approfondimento: 3 programmi Rai che hanno fatto la storia

❖ LASCIA O RADDOPPIA?: è stato uno dei più famosi programmi televisivi a quiz
del primo canale della Rai, versione italiana del format francese Quitte ou
double?, a sua volta derivato dal game show statunitense The $64,000 Question.
Prima edizione
▪ presentatore: Mike Bongiorno
▪ in onda dal novembre 1955 al febbraio 1956 (e poi fino al 1959)
▪ il sabato sera, ore 21.00
o a febbraio decidono di cambiare giorno → da sabato a giovedì
Lo spostamento dal sabato al giovedì è richiesto dai
gestori dei locali pubblici e delle sale cinematografiche
che vedono diminuire gli incassi proprio di sabato, la
serata in cui si guadagna di più (il sabato la gente
guarda Lascia o raddoppia? invece di uscire per andare
al cinema, al ristorante, al bar…)
I concorrenti si presentano come esperti di un
particolare argomento ma non devono essere
professionisti, in altre parole devono essere esperti per
hobby. Un meccanismo che rispecchia la possibilità di
ascesa sociale dell’italiano medio negli anni del boom
economico → migliorare la propria condizione sociale
attraverso lo studio di un argomento specifico (e in
premio, non a caso, c’è una Fiat 500 → il simbolo del
miracolo economico).

Molti concorrenti diventano personaggi noti al


grande pubblico
Aprile 1956: 10 milioni di telespettatori (!!!)
La notorietà del programma è tale da ispirare
un film, Totò lascia o raddoppia? (1956)
Il programma è anche mostrato nel film
C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974):
Nella versione integrale di Nuovo Cinema
Paradiso, gli spettatori assistono al quiz
dentro il "Cinema Paradiso".

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❖ CAROSELLO: programma televisivo di grande richiamo e successo popolare
in onda sul Programma Nazionale della Rai (Rai1) dal 1957 al 1977 (7261
puntate!), dalle 20.50 alle 21 (dal 1973 alle 20.30)
Consiste in una serie di filmati e sketch (spesso
comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi
musicali) seguiti da messaggi pubblicitari.
Carosello è nato come “contenitore”: per la Rai dei
primi anni (televisione pedagogica!) la pubblicità
deve essere distinta dai programmi di informazione
e di intrattenimento, la pubblicità deve avere uno
spazio tutto suo.
È tutto molto strutturato: sono già prestabiliti il
numero di secondi dedicati alla pubblicità, il numero di citazioni del nome del
prodotto, il numero di secondi da dedicare allo "spettacolo" (la cui trama deve essere
di per sé estranea al prodotto).
È un consumismo light, Carosello rassicura che consumare è un bene
Carosello (e la televisione in generale)
insegnano agli italiani a consumare:
educano alla modernità e alla capacità di
consumare.
Alla realizzazione di Carosello partecipano
registi celebri come Age & Scarpelli, Gillo
Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone,
Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Federico
Fellini e l'americano Richard Lester.

Sospensioni di Carosello
▪ una settimana nel 1963 per l'agonia e la morte di papa Giovanni XXIII
▪ tre giorni nel 1969 quando l’Italia fu scossa dalla strage di piazza Fontana
▪ due giorni nel 1958 per la morte di papa Pio XII
▪ per le uccisioni dei fratelli John (22 novembre 1963) e Robert Kennedy (5
giugno 1968)
▪ per l'ammaraggio della navicella spaziale Apollo 14 (9 febbraio 1971)

Carosello contribuisce all’affermazione della televisione come impiego del tempo


libero nell’ambito privato e ancora più spesso familiare.

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❖ NON È MAI TROPPO TARDI, corso di istruzione popolare per il recupero
dell'adulto analfabeta: programma televisivo prodotto dalla Rai, in
collaborazione con il ministero della pubblica istruzione, andato in onda tra il
1960 e il 1968.

Il conduttore è il maestro Alberto Manzi, lo


scopo è di insegnare lettura e scrittura agli
italiani fuori età scolare (= gli adulti) ancora
totalmente o parzialmente analfabeti.

Si tratta di autentiche lezioni in classe in


diretta televisiva durante le quali Manzi
utilizza filmati, supporti audio,
dimostrazioni pratiche, schizzi e bozzetti che
lui stesso disegna su grandi fogli.

Non è mai troppo tardi ha avuto un importante


ruolo sociale ed educativo, contribuendo
all'unificazione culturale della nazione tramite
l'insegnamento della lingua italiana e
abbassando notevolmente il tasso di
analfabetismo, particolarmente elevato
nell'Italia degli anni ’60: pare che, grazie a
queste lezioni a distanza, quasi un milione e
mezzo di persone sia riuscito a conseguire la
licenza elementare.

Il progetto ha ottenuto anche un grande successo internazionale: è stato imitato in


settantadue paesi.

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