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Tratteremo di:

• Storia e modelli
• Palinsesti e ascolti
• Produzione
• Generi
• Serialità

Tv ri ette la realtà della società in cui viviamo oggi : il trash viene realizzato anche per
rimbalzare online e dare rilievo al programma; si realizza un circolo, per questo la televisione
erroneamente viene de nita trash proprio perchè essa è solo lo specchio della nostra società .

I 3 concetti principali della tv


• Industria: la televisione è un prodotto dato dai programmi tv, sono il risultato della produzione,
un processo costoso/lungo. Per comprendere al meglio la televisione bisogna capire cosa succede
e come; per svolgere un ottimo lavoro bisogna analizzare gli ascolti. Essendo un’industria molto
importante la parte economica è data da pubblicità e canone.

• Molte forme: sia inteso come formati ma anche come modalità di fruizione; oggi ce ne sono
molteplici come TV e pc grazie tutte le piattaforme che si stanno sviluppando la tv intesa come
oggetto è sempre più lontana. oggi abbiamo accesso a contenuti frammentati, che danno spazio
ad una visione asincrona: isolata. Si ha quindi una diversa total audience ed è quasi del tutto
sparita la couch potato audience: pubblico passivo. Utilizziamo sempre di più diversi devices e
quindi diverse modalità di fruizione a seconda del target di riferimento e quindi di conseguenza
questo porta ad una diversa Costruzione di contenuti.oggi la televisione potremmo de nirla come
una post TV con programmi OTT.

• Produzione seriale: serie tv dipendono da serialità che ormai è diventato un linguaggio televisivo
tipico. Non si riesce a de nire se le serie siano cinema o tv. Ormai tutta la televisione è seriale
con appuntamenti settimanali. La serialità televisiva dipende proprio da un concetto industriale
cioè un prodotto a replicabile: diventa economico. Si potrebbe pensare che la televisione sia facile
in effetti all’occhio dello spettatore lo è ma il processo produttivo è tutt’altro che semplice.

Tutte le discussioni social nascono da stimoli dati dalla televisione. Nella società odierna abbiamo
accesso a una galassia di contenuti complessi che vanno a creare un’ossimoro:essere semplici solo
per spettatori. Questa è una caratteristica tipica della televisione che invece non si ha nel cinema,
la televisione è sempre lì da poter guardare è un’abitudine e diventa qualcosa di quotidiano
parlando a tutti. È accessibile a tutti.

È sbagliato de nirsi diversi dalla società riportata dalla televisione, essa livella e quindi non sempre
noi siamo meglio del resto essa è semplicemente un vetro che ci fa vedere cosa succede nel mondo.
4/10/22
Le età della tv
La tv è molto plastica, rispetto ad altri modelli di comunicazione ha seguito e sa seguire
cambiamenti del contesto sociale e del linguaggio dei media con più facilita e aderenza del
presente rispetto and altri mezzi che non ci sono riusciti.
Uno dei punti di forza della tv è adattarsi al contesto tecnologico, del consumo e dei contenuti. E
un mezzo che lavora sul presente, anche dal punto di vista dei contenuti del linguaggio e della
tecnologia la tv aderisce immediatamente al cambiamento tecnologico, procede di paripasso.

É più aderente al cambiamento la TV; con il passare del tempo i media mescolano i linguaggi e il
modo in cui il mezzo esprime se stesso.la TV ha saputo essere camaleontica oggi ci sono molteplici
mezzi da cui è possibile guardarla. La tv è un'industria, insieme di tecnologie della comunicazione:
crea contenuti audio/video.

In Italia nasce nel 1954 ed ha 3 fasi:

Età scarsità: PALEOTELEVISIONE 1954-75 o tv delle origini. Gli apparecchi erano poco
diffusi e molto costosi/pochi programmi/risorse.

Il punto di forza della TV del periodo è la capacità di raccontare la realtà. Dal 1954 l'Italia
devastata dalla guerra la tv doveva ricostruire il paese che aveva bisogno di svago e speranza. Si
diffonde il modello statale dove Rai si prese una grossa responsabilità, non si sapeva fare TV e
venne inventata da zero ispirandosi a radio/teatro/cinema: venne per questo all'inizio de nita come
cinema ridotto o radio con immagini. La televisione era molto costosa e per questo ci si ritrovava in
luoghi pubblici come cinema e bar, tipico era il giovedì sera ritrovarsi portando una sedia nel bar
per vedere i quiz che al tempo soddisfavano il bisogno del pubblico: la conoscenza. I quiz di Mike
Bongiorno erano formati da concorrenti colti che suscitavano interesse "arrivi e partenze", Mike
aveva il ruolo di far sentire lo spettatore capito. Il linguaggio doveva essere semplice perché tutti
dovevano poter capire e questo è uno dei veri doveri della televisione.

• Considerata l'età del monopolio: Rai era già consolidata con la radio, la televisione nasce in
bianco e nero.
• Tecnologia poco evoluta (bianco e nero)
• Funzione pedagogica: in Italia il 70% della popolazione erano analfabeti, essi vengono
alfabetizzati dalla TV che insegna l'italiano, si parlava solo dialetto.uno dei programmi di spicco fu
"non è mai troppo tardi" che insegnava ai più grandi a leggere scrivere, fungeva come centro di
aggregazione, aveva un linguaggio popolare poiché la TV era una costante ormai nella vita di
molti italiani.
• Palinsesto rigido: i programmi erano sempre quelli, si avevano poche ore di trasmissione.
• Pubblicità limitata (Carosello)
• Generi de niti: intrattenimento, ction, informazione, gli obbiettivi di rai erano, informare
educare, intrattenere.
• Indice di ascolto e di gradimento: era importante capire se quello che veniva trasmesso fosse
gradito, oggi viene utilizzato Auditel che però fornisce dati quantitativi e non qualitativi.al tempo
si misuravano gli indici di gradimento tramite i diari dove banalmente si scriveva sì il programma
era apprezzato o meno.

Età della concorrenza e della disponibilità: NEOTELEVISIONE 75-90: Assistiamo a un


cambiamento del paese e della TV, non esiste più solo la televisione di Stato ma si diffondono
diritti private E commerciali, si diffondono nuove tecnologie e l'offerta aumenta, più canali e
contenuti.

Si assiste al fenomeno della DEREGULATION che ha come effetti:


• Aumento del costi di programmazione
• Importazione e commercio dei programmi
• Qualità e varietà dell'offerta
• Qualità dell'informazione
• Ruolo del servizio pubblico
• Consumo di televisione

Assenza di regole, periodo dif cile ben riportato dalla televisione.

Età dell'abbondanza: ANNI 2000: Digitalizzazione e convergenza, oltre al digitale si


affermano: satellite, IPTV, TV mobile e OTT (multischermo), si tratta sempre di televisione ma
su diversi schermi. É una frase complessa della televisione perché essa viene concepita ancora
come quella vecchia ma i mezzi sono lontani dalla televisione, i palinsesti sono cambiati, i
programmi vanno in onda su diversi media. Anche lo spettatore ha un ruolo diverso: può fare
commenti in real time.

Oggi si va oltre la semplice messa in onda:


• Il programma non vive solo nel momento della programmazione
• Programmi ripetuti
• Stesso programma su media diversi
• Lo spettatore diventa sempre più attivo e protagonista: PROSUMER
• La tv si guarda sul web, e si commenta sul web
• La TV è sempre più una risorsa, sia materiale che simbolica, per interagire sia online che
of ine: TV è il contenuto di cui si parla perché ci sono certi programmi che innescano un circolo:
da TV, a social, giornali, TV nuovamente.

La domanda più ricorrente ultimamente è: piattaforme TV o cinema?, i linguaggi sono i dati e


sempre più registi si buttano nel seriale. La TV in diretta prevede il fatto che sia dif cile ngere le
emozioni e anche gli attori si bloccano (discorso Chiara Ferragni su Sanremo), TV istituzionalizza
personaggi.
Lo sviluppo della TV :
1. NASCITA E SVILUPPO:
• 1929: GRAN BRETAGNA: primo programma sperimentale
• 1936 La BBC inizia le trasmissioni pubbliche (1939 diretta dell incoronazione di Re Giorgio)
• 1936 GERMANIA: Olimpiadi di Berlino: i 100 metri vennero vinti da Jessie Owens (nero) in
diretta si vede la riluttanza di Hitler nel premiarlo
• 1939: STATI UNITI: inizio delle trasmissioni sperimentali
• 1939: ITALIA: avvio della fase sperimentale in area urbana, ma l'inizio effettivo delle
trasmissioni avviene solo nel 1954 a causa dello scoppio della 2GM

2. DIFFUSIONE
• La Seconda Guerra Mondiale ferma le sperimentazioni tecnologiche
• Dopo la ne del con itto, si verifca una veloce e massiccia diffusione degli apparecchi televisivi
• Negli Stati Uniti, nel 1946 le famiglie che possiedono un televisori sono lo 0.02%; nel 1955 sono
il 78%
• In Italia, nel 1954 sono attivi 88.000 abbonamenti RAI; nel 1964 sono diventati 4.300.000

3. DUE MODELLI DI SVILUPPO


Si sviluppano due modelli distinti di brut casting (uno a molti) derivati dalla radio, diversi dal punto
di vista tecnologico, strutturale e socio culturale:
• MODELLO COMMERCIALE: Stati Uniti, raccolta pubblicitaria ed intrattenimento, contenuti
attrattivi, non si paga il canone, non ci sono vincoli statali e quindi è più facile far divertire
• MODELLO STATALE: Gran Bretagna, servizio pubblico (canone), nalità pedagogica (educare)

Una buona TV è quella dove la mano della regia non si vede dove si crea un paradosso: allo
spettatore sembra facile ma dietro le quinte non lo è per niente, deve essere un prodotto subito
comprensibile a tutti.

Oggi però c'è un problema per quanto riguarda la comprensione assistiamo al fenomeno
dell'analfabetismo di ritorno, non tutti riescono a capire termini semplici, quindi la TV si deve
adattare accompagnando i cambiamenti.

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