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Formati e generi televisivi.

Percorsi
storici e interpretativi
Prof. Mihaela Gavrila
Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che il
rapporto causa-effetto sembra essere sostituito dalla
esemplare solitudine dei fatti e, conseguentemente, di
quanti ne ricevono la notizia. Per questo, forse,
occorrerebbe collocare i problemi della comunicazione […]
in quella dimensione […] del sentimento collettivo….

Sergio Zavoli, 2010


Introduzione al seminario “Tv, costituzione e democrazia,
politica e pluralismo”

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
Ipotesi di scansione storica dell’Industria Culturale Italiana in 4 scenari

1. Dal 1946/1950 alla fine degli anni ’70


Un Mega-scenario di Protoindustria culturale (con un periodo di transizione
’75-’79)
2. Dal 1980 al 1995 – Il MediaEvo
Uno scenario più breve e recente caratterizzato dell’exploit dell’industria
culturale diffusa (ancora con distorsioni politiche, economico-industriali,
tecnologiche etc.)
3. Il presente dal 1996 al 2005. Il Tardo MediaEvo
Continua la contraddizione politica-comunicazione, inizia la diversificazione
culturale; avvento delle tecnologie e tendenziale superamento del
generalismo.
4. Dal 2005 in poi. Dentro il TecnoEvo
Continua la fase di ridefinizione del rapporto con i media tradizionali; più
decisa transizione al digitale.

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
A Società italiana: le dimensioni sociali e culturali
Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi

Sacche di arretratezza e di Benessere diffuso Una rinascita dello spirito


povertà compresenti con
quote di benessere
Scarsa alfabetizzazione di Massificazione dell’istruzione Ampia diffusione dell’alta
base. Sacche di formazione
analfabetismo
Differenziazione verticale Generalizzazione tendenziale e Personalizzazione della
della fruizione culturale orizzontale della fruizione fruizione culturale e mediale
culturale
Peso vincolante della Prevalenza delle aspettative e Creazione di community
stratificazione sociale del consumo intorno agli interessi e alle
passioni condivise
Centralità dell’etica del Centralità del consumo e trend al Trend
lavoro e del risparmio narcisismo di massa all’individualizzazione

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B Società italiana: le dimensioni della comunicazione
Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi

Autorevolezza delle fonti Sdrammatizzazione e Media della personalizzazione


comunicative quotidianizzazione delle fonti e della delocalizzazione
dei media

Corrispondenza Diffusione della multimedialità e Ritorno ai contenuti


biunivoca tra media e dei media come vettori di servizi comunicativi
linguaggi plurimi (il digitale come risorsa)
Media compartimenti Multi-media e industria culturale Compresenza di Industrie
stagno (separatezza e (interdipendenza e integrazione culturali, reti e open source
competizione) nell’offerta e nel consumo)

Tv broadcast Tv video Narrowcast, webcast e cross


medialità
Dieta comunicativa Dieta comunicativa “alla carta” Tra consumer e contenuti user
“prescrittiva” e povertà di generated
alternative
Pubblico di massa Pubblici e target Pubblici, target e nicchie

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Indici di interesse per i vari generi di trasmissioni televisive
rilevati mediante indagini fra teleabbonati (1956-1961-1964)

Aprile 1956 Settembre 1961 Aprile 1964


Quiz 86 Telegiornali 70 Film 77
Tg 76 Varietà/quiz 67 TG 74
Prosa 75 Film/telefilm 64 Sceneggiati 72
Riviste 65 Commedia/atto 64 Telefilm 68
Varietà 64 Musica leggera 63 Rivista 67
Sport 58 Commedie 63 Musica 67
Lirica 56 Sceneggiati 60 Commedie 62
Calcio 51 Operette 56 Inchieste 49
Film 51 Sport 52 Sport 43
Telefilm 46 Calcio 49 Culturali 43
Inchieste 48 Calcio 42
Lirica 38 Lirica 33
Storia 33 Concerti 18
Concerti 20

Fonte: Servizio Opinioni

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Dalla paleotelevisione alla neotelevisione

“C’era una volta la paleotelevisione, fatta


a Roma o a Milano, per tutti gli spettatori…
…con la moltiplicazione dei canali, con la
privatizzazione, con l’avvento di nuove
diavolerie elettroniche, viviamo nell’epoca
della neotelevisione”
Umberto Eco,
Tv, la Trasparenza Perduta, 1983 (articolo)

3 sono le linee principali di evoluzione:


- strutturale, riguarda gli elementi politici ed economici d’accesso al
mercato e le trasformazioni tecniche del medium
- di contenuto, relativa alle caratteristiche di genere dei programmi
- modalità di consumo, specie nell’ottica del passaggio dal pubblico
all’audience

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
Le aree espressive della televisione/1979

 area espressiva dell’informazione (programmi culturali e


giornalistici)
 area espressiva della fiction (film, telefilm, romanzi
sceneggiati, originali televisivi, prosa ecc.)
 area espressiva dell’intrattenimento e musica (canzoni,
riviste, varietà, quiz, musica sinfonica e operistica)
 area espressiva dello sport (rubriche sportive, riprese di
avvenimenti sportivi)[1]

[1] VPT 1978

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Le aree espressive della televisione. Altre tassonomie/’81 (U. Eco)

1. Programmi di informazione (la televisione fornisce enunciati circa eventi che si


verificano indipendentemente da essa, in forma orale, attraverso riprese dirette
o differite, ricostruzioni filmate o in studio)
Le attese del pubblico:
 La verità
 La verità secondo criteri di rilevanza e proporzione
 Separando informazione e commento
2. Programmi di fantasia o di finzione (spettacoli, drammi, commedie, opere
liriche, film, telefilm)
Le attese dello spettatore
- Attua per consenso la sospensione dell’incredulità
- Ammette che i programmi di finzione veicolino una verità in forma
“parabolica”

La neutralizzazione della dicotomia

 Chi parla guardando in camera


 Chi parla senza guardare in camera
Paleotelevisione e neotelevisione: le
differenze Paleotelevisione Neotelevisione
Struttura del Monopolio Concorrenza
mercato pubblico

Palinsesto Suddivisione Flusso


netta dei
generi e dei
programmi

Rapporto Relazione Patto


emittente didattico fiduciario
destinatario pedagogica

Ruolo dell’emittente Istruire Luogo di e “vita


divertire quotidiana”

Funzione sociale Finestra Canone del


sul mondo quotidiano
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE
I generi televisivi
TRE DOMANDE:
che cosa è un genere?
a che cosa serve?
a chi serve?

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I generi televisivi

IL GENERE RIGUARDA:

(1) i PRODOTTI e quindi i (2) CONTENUTI;


più in generale la (3) STORIA della
TELEVISIONE

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I generi televisivi
Il GENERE (il suo sviluppo) è funzionale
alla produzione culturale.

E’ ‘qualcosa’ di centrale Nell’ INDUSTRIA


CULTURALE in quanto si devono poter
ideare e realizzare prodotti in grado di
essere replicati su larga scala a prezzi
accessibili per i potenziali consumatori

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I generi televisivi
Meccanismo di
standardizzazione della
produzione che cerca di
intercettare e insieme ‘costruire’
i gusti del pubblico attraverso un’
offerta di prodotti simili per
forme e per contenuti
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I generi televisivi

Nell’industria televisiva il riferimento al


genere serve:

- nella fase di ideazione e produzione del


prodotto
- nella fase di distribuzione
- nella fase di fruizione

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I generi televisivi

Definizione del genere: due possibili


approcci definitori

- A PRIORI (approccio deduttivo –


dall’universale al particolare)
- A POSTERIORI (approccio induttivo – dal
particolare all’universale)

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi

CLASSIFICAZIONE DEI GENERI:

1. genere come PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL PRODOTTO


2. genere come PROPRIETA’ DEL CONTENUTO
3. genere come FUNZIONE SOCIALE

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL
PRODOTTO

a)tipo di linguaggio
b)modi di produzione
c)tecniche e tecnologie utilizzate
d)durata
e)frequenza della messa in onda
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I generi televisivi

PROPRIETA’ DEL CONTENUTO

a) aspetti narrativi
b) ambientazione storico/geografica
c) tonalità (tipizzazione di temi e
personaggi)

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
GENERE COME FUNZIONE SOCIALE

Fa riferimento alla triade di John Reith


[BBC], e quindi alla televisione delle
origini

educare, informare, intrattenere

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I generi televisivi

«I generi non sono legati solo ai testi


ma all’insieme dello spazio culturale
in cui i prodotti vengono ideati,
distribuiti e consumati».

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi

PRODOTTI TELEVISIVI

-Programmi a utilità ripetuta (prodotti di stock)

-Programmi ad utilità istantanea (prodotti di flusso)

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I generi televisivi

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
RISTRUTTURAZIONE DEI GENERI

Nel passaggio dall’età della scarsità (monopolio)


all’età dell’abbondanza (multitv) l’importanza
dei generi aumenta.

I generi tradizionali ammorbidiscono


gradualmente i loro reciproci confini.

Parallelamente all’aumento dei generi, aumenta


anche la loro contaminazione: gender blending
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I generi televisivi
 Passaggio da un palinsesto settimanale (ogni genere ha il suo
giorno) ad un PALINSESTO giornaliero (ciò che va in onda in
televisione, non solo la fiction, si ripete in forma seriale

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Il palinsesto
«prospetto o quadro d’insieme delle trasmissioni programmate da
una rete per un dato periodo (giorno, settimana, mese, trimestre),
con titoli dei programmi, caratteristiche tecniche, durata, orari di
messa in onda. Lo schema della programmazione può essere
continuamente rielaborato (da qui la parola palinsesto che
letteralmente significa “ raschiato di nuovo ” ) in rapporto agli
obiettivi della rete» [Grasso, 2007].

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I generi televisivi
Definizioni di genere televisivo

«(…) categoria stilistica mediante la quale si


individuano e si classificano, in base a criteri
contenutistici e formali, le varie tipologie di
programmi televisivi» [Grasso, 2007].

«(…) tipologie diverse di programmi, ciascuna


delle quali aveva contenuti, regole narrative,
modelli produttivi propri, riconoscibili dallo
spettatore (es: il varietà, l’informazione, il film, la
commedia, la tv dei ragazzi … » [Menduni, 2008].
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
GENERE

“CONCETTO CHE DISEGNA UN INSIEME DI ELEMENTI LINGUISTICI E NARRATIVI CHE


PERMETTONO LA RICONOSCIBILITÀ DI UN PRODOTTO LETTERARIO, CINEMATOGRAFICO,
RADIOTELEVISIVO” (M. Gavrila, in De Domenico F., Gavrila M., Preta A.(a cura di), Quella deficiente della TV,
FrancoAngeli, Milano, 2003)

a partire dagli
anni ‘80
INIZIALMENTE, LA PROGRAMMAZIONE UNA PIU’ ACCENTUATA
TELEVISIVA ERA CARATTERIZZATA DA CONTAMINAZIONE DEI
DA UNA FORTE CONNOTAZIONE DI LINGUAGGI E, DI CONSEGUENZA,
GENERE ANCHE DEI GENERI

NASCONO COSÌ UNA SERIE DI GENERI IBRIDI: INFOTAINMENT,


EDUTAINMENT, GAMESHOW, DOCUDRAMA, REALITY SHOW, ETC.

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
Varietà

Informazione
Fiction e
Infotainment

Generi

Contenitore e
Reality show
Talk show

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TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE

Informazione
I generi dell’informazione televisiva

tg

Talk show rotocalchi

Reportage informazione inchieste

Documenta
dibattiti
rio

approfondi
menti
A lungo il valore di una rete
veniva giudicato in rapporto
alla completezza e
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all’obiettività delle sue
trasmissioni di informazione
LA POLITICA IN TV

1955 – Prima telecronaca in diretta dal parlamento

1960 – Tribuna elettorale

DOPO IL SUCCESSO SI DECIDE DI DARGLI UN


CARATTERE CONTINUATIVO

1961 – Tribuna politica

Sperimenta nuove forme di comunicazione come le


interviste e i dibattiti, gli incontri con la stampa, la
trasmissione di comizi

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
- Nel 1960, il Neodirettore della RAI, Ettore Bernabei, per
dare subito un segno di diversità, decise di far
convergere sul telegiornale le migliori firme della carta
stampata. Fu, così, proposto a Biagi di realizzare un
servizio speciale per il Tg
«Non avevo alcuna esperienza televisiva»
-Il giudice (ispirato alla storia di David Rubinovitcz): fece
scalpore e fu indicato come modello perfetto di reportage
per la TV. Stranamente non viene ricordato in nessuna
antologia televisiva.
-http://www.raiscuola.rai.it/articoli/la-questione-ebraica-il-diario-
di-david-rubinovich-seconda-guerra-mondiale/4489/default.aspx
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
- Subito dopo la realizzazione de Il giudice, arrivò la
proposta di Bernabei per la direzione del telegiornale.

«Assumi chi vuoi da fuori, hai carta bianca per tutto»


Così Biagi ricorda il colloquio con Bernabei

«Per un mese ho fatto quello che volevo io, via i tagli dei nastri, via i
sottosegretari… ma rapidamente ho capito che avevo sbagliato tutto»

-Le critiche alla direzione Biagi: le pressioni dall’esterno, le dimostrazioni, i


volantini, le accuse e gli attacchi sui giornali

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
- La breve direzione di Biagi porta al telegiornale molte
‘colonne’ del giornalismo televisivo anche degli anni
successivi: da Zavoli a Bisiach, da Morrione a Fede.

«La RAI non ha un problema di uomini: le risorse


umane della RAI sono straordinarie, sono i suoi copioni
ad essere sbagliati, perché sono dettati dall’esterno »

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
La retorica della crisi come categoria dell’immaginario
colto
Gli Anni Settanta: prime scosse alla tv, tra rivoluzione sociale e interessi economici

Esiste probabilmente una correlazione fra la profondità con cui il senso comune modellato dalla tradizione
si frantuma durante gli anni Sessanta e la persistenza dell’influenza che la rottura del Sessantotto proietta
sulla società italiana: atteggiamenti collettivi, immagini della vita sociale, modi di concepire la politica
originati dall’euforia creativa di quella fase hanno attecchito in larga parte della popolazione formando
un’onda ideale che si estende sui tempi lunghi. Rifiuto delle gerarchie e dei sistemi d’autorità,
valorizzazione delle iniziative che nascono fuori dai circuiti ufficiali (dal basso, come si diceva) […]
Cfr. Debenedetti, F., Pilati,A., 2009, p. 172.

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
«Quella in cui ci trovavamo a lavorare era una
televisione di regime, un monolocale DC di rigida
osservanza bernabeiana»

-I servizi puntavano su Berlino: attraverso il tg il


Sessantotto apparve un fatto che non riguardava l’Italia

- Tuttavia quell’anno si era aperto un altro piccolo


spiraglio di pluralismo: Il tg delle 13.30 e TV7
«Solo dopo le immagini sconvolgenti trasmesse sul Maggio francese anche la RAI
iniziò a seguire l’evoluzione della contestazione studentesca italiana»

*A Dentice, Intervista a A. Barbato, nel supplemento dell’Espresso ,


n. 3 , 1988
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Tg delle 13.30: era un telegiornale meno scritto e
dunque più sciolto di quello della sera; prevedeva
collegamenti con commenti a braccio. In redazione:
Piero Angela e Per Giorgio Branzi; Redattore capo:
Biagio Agnes, Direttore Fabiano Fabiani.

-TV7: unica trasmissione che dedicò uno speciale


ai movimenti del ’68.
- In onda dal 1963, diventa un appuntamento fisso
della prima serata del lunedì.
-Per la redazione di TV7 è passata buona parte del
giornalismo televisivo italiano.
-È un giornalismo di avanguardia.

Mihaela Gavrila –
-Nel 1962 Sergio Zavoli inventa
un nuovo modello: crea la figura
dell’opinionista sportivo e,
attraverso il racconto di una gara,
riesca a narrare anche la società
e il costume di un’Italia che si sta
trasformando.
-Talvolta va anche oltre,
riuscendo a cogliere momenti di
vera poesia.

Mihaela Gavrila –
TG

approfondi
menti rotocalchi

INFORMAZIONE
Per lungo tempo il valore di
una rete veniva giudicato in
rapporto alla completezza e
all’obiettività delle sue
trasmissioni di informazione

dibattiti inchieste

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE

Talk Show
LA TV DELLE PAROLE

E’ corretto definirlo un macro genere, in quanto ingloba al suo interno


anche tipologie di programmi molto diversi tra loro.

A partire dalla seconda metà degli anni Settanta confluiscono nel talk
show, l’informazione politica, economica, sportiva, culturale, la messa
in scena delle emozioni private della gente comune o di persone note,
la problematizzazione di temi controversi

CONFRONTO FUNZIONALITÀ
ANCHORMAN RITUALITÀ
DIALETTICO DELL’OSPITE

DIVERSITÀ
QUOTIDIANIT
DUTTILITÀ NELLA SINTASSI
À AUDIOVISIVA

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
I l talk show
La vita quotidiana, la realtà del mondo comune, inizia a diventare
protagonista assieme ai grandi personaggi: il talk show fa
incontrare questi due mondi

 alternanza di ospiti di varia estrazione


 si parla del più e del meno: si fa conversazione
 ruolo centrale del conduttore

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Letteralmente, spettacolo di parola, il talk show è un genere di
importazione che si afferma in Italia nel 1976 con Bontà loro di Maurizio
Costanzo.
-Non è semplicemente un genere seriale, ma è un cerimoniale: essenziali,
infatti, sono la struttura e la forma di mediazione sacralizzata.
-Ruota intorno alla dimensione della quotidianità e della prossimità
-La conversazione sembra ricalcare una tassonomia sintattica precisa e
ormai codificata

-Il pubblico fisicamente presente in studio:


-Surrogato simbolico delle audience
-Talvolta ne è protagonista

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
Mihaela Gavrila –
-Il conduttore:
-È guida e capo sia per la folla in studio che per i telespettatori (Vs
conduttore del tg, simulacro sia dell’emittente stessa che del
telespettatore)
-Impone sia i ritmi che i tempi: è la figura chiave del talk show (simile ai
giornalisti star es. Fede e Mentana a cui si associano i tg di riferimento):
il talk show si costruisce in maniera centripeta intorno alla figura
carismatica dell’anchorman

-II Linguaggio:
-Il linguaggio è di solito colloquiale: l’anchorman ‘incarna la voce della
gente’
-Il linguaggio del conduttore di talk show mira a creare un ambiente
familiare ed a ricalcare l’immagine fittizia dell’uomo medio
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
LA TV DELLE PAROLE

Maurizio Costanzo introduce il talk show


all’Italia. All’inizio di ogni puntata il
presentatore chiude simbolicamente una
finestra,
a significare di lasciare fuori il mondo.

PROGRAMMA CERIMONIALE

BONTÀ LORO - 1976

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-Nato da un’idea di Angelo Guglielmi, Bontà loro è il primo talk show italiano; in
onda dal 1976 al 1978 e riproposto ai pubblici italiani su RAI 1 dal 2010 al 2011
-La prima puntata andò in onda dallo Studio 11 della Rai, a Roma, alle 22,40 di
lunedì 18 ottobre 1976
-Scenografia essenziale: una finestra, un orologio a cucù, tre poltrone color
aragosta e lo sgabello in metallo del conduttore. I primi tre ospiti furono il
regista Anton Giulio Maiano un idraulico e Annie Papa, che poche settimane
prima aveva fatto scandalo al concorso di Miss Italia mostrandosi a seno nudo.
-La trasmissione andava in onda in diretta, in seconda serata, con qualche
rarissima eccezione.

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
-Dopo due stagioni, il programma chiuse i battenti nella primavera del 1978 per
trasformarsi in altri due talk show simili: nel 1978/79 Costanzo
condusse Acquario e nel 1979/80 Grand’Italia. Successivamente Costanzo
passò a Retequattro per il Maurizio Costanzo Show.
-Puntata con Eugenio Scalfari, Romolo Valli, sig. Di Stasi capostazione delle
Ferrovie Italiane da Germignana):
- http://www.raiplay.it/video/2017/02/Pippo-Baudo-a-Bonta-loro-1977-18de42d7-
fe14-480f-a33b-c686aca13d50.html

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
Con il ritorno in Rai di Maurizio Costanzo, nel 2010 torna Bontà loro.
-Il nuovo nome, Bontà sua – Incontro fra i contemporanei, va in onda intorno
alle ore 14:10 per una durata di venti minuti (Vs i 50/60 min della stagione degli
anni ‘70): la formula prevede in ogni puntata un'intervista ad un singolo
personaggio (Vs salotto anni ‘70).
- Il 13 settembre 2010 la trasmissione ritorna con il nome Bontà loro,
sostituendo Bontà sua e con durata di 50 minuti. Il programma viene curato
oltre che da Costanzo anche da Luisella Testa e Pierluigi Diaco
- Sarà chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassi ascolti riscontrati.
Dopo la breve esperienza a Rai 1, Costanzo passa a Rai 2 dove farà nascere il
nuovo Maurizio Costanzo Talk
-Maurizio Costanzo intervista Mara Carfagna, Ministro delle Pari Opportunità
-http://www.youtube.com/watch?v=eltpST4pAoE&feature=related
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
RT Rotocalco Televisivo è stato il primo rotocalco
televisivo (come dice il titolo stesso) italiano.
Trasmesso dal 1962 e condotto da Enzo Biagi, andava in onda ogni sabato alle
22.30 sul Secondo Programma (oggi Rai 2).
Nel 2007 venne trasmesso in seconda serata su Rai 3.
La prima puntata è andata in onda il 22 aprile 2007 e l'ultima della prima
edizione l'11 giugno 2007 per un totale di 7 puntate. Fu l'ultimo programma
condotto in televisione da Biagi, rientrato in RAI dopo 5 anni dal
cosiddetto Editto bulgaro. Curiosità: le puntate dell'edizione 2007 furono
registrate nella casa milanese di Biagi.
 Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (1/2):
http://www.youtube.com/watch?v=iET9a3eYyuY

 Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (2/2):
http://www.youtube.com/watch?v=Z3qzyw5sdAA&feature=results_video&playnext
=1&list=PLB2280F8167859803
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LA POLITICA IN TV

1968 – Faccia a Faccia


Per la prima volta il pubblico
partecipa attivamente

1963 – Tv7
Si caratterizza per la tendenza alla personalizzazione
degli avvenimenti
1980 – Mixer
https://www.youtube.com/watch?v=cDJYb8s
vbJ8

La spettacolarizzazione era data dai “botta


e risposta”

https://www.youtube.com/watch?v=87F0-iVUaB0

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TELEVISIONE
DECLINAZIONI DI GENERE

Ibridi… Infotainment
-Analisi di una notizia che ha già formato oggetto di cronaca, quindi
acquisita dal telespettatore, allo scopo di garantirgli un ’ adeguata
informazione su un fatto di interesse pubblico.
-Programmi, anche con eventuali dibattiti, a carattere culturale su temi
di storia, geografia, scienza, ambiente, letteratura, arte, etc.
-Programmi di approfondimento su tematiche di attualità.
-Programmi condotti in studio con lo scopo di offrire un servizio socio-
informativo.
-Supplementi informativi alle edizioni dei TG a cura delle testate
giornalistiche (approfondimento giornalistico).
-Trasmissioni di approfondimento sportivo a programmazione periodica.
-Programmi di approfondimento politico

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- Il conduttore:
-L’obiettivo primario del conduttore è dissipare ogni dubbio facendo
emergere la attraverso inchieste, testimonianze, provvedimenti giudiziari,
documenti, fonti ufficiali, etc.
-Ricorrerà all’ausilio di soggetti dotati di una particolare competenza sul
tema da trattare.
-Ha un ruolo attivo nel programma e ne è il protagonista (come nel talk
show).

- Il linguaggio
- Il momento espressivo è caratterizzato da un sapiente gioco dei tre
elementi fondamentali voci, suoni e rumori, che costituiscono la regiadel
programma, che conferisce al programma un suo proprio ritmo ed uno stile
ben definito.
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
INFOTAINMENT

In Italia uno dei


maestri del genere è
Giuliano Ferrara, che
nei suoi programmi LINEA ROVENTE, 1987

CONDUTTORE-
GIORNALISTA
ha puntato ad
esasperare lo scontro
dialettico tra gli
interlocutori

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- Il programma, ideato da Lio Beghin, era strutturato come una sorta
di processo, con una prima parte dedicata alla presentazione (e alla discolpa)
dell'"imputato", presente in studio.
-Seguiva una seconda parte con una fiction ispirata agli eventi trattati nella
puntata; infine, il terzo segmento della trasmissione – che andava in onda
intorno alle 23.30 - era dedicato al verdetto, di condanna o di assoluzione,
emesso sulla base dei voti che gli spettatori potevano esprimere con una
telefonata.
-Ospite della prima puntata fu lo psicanalista Armando Verdiglione.
- Andò in onda per sette puntate, con discreto successo di pubblico, che
apprezzava il tono molto diretto della trasmissione e la spettacolarizzazione dei
dibattiti, elemento che costituirà poi la cifra stilistica di Ferrara in televisione, per
gli anni seguenti
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LA POLITICA-SPETTACOLO

La politica confluisce anche all’interno di altre tipologie


di programmi, primo fra tutti il talk show.
Gli esponenti dei partiti sono costantemente presenti sul
piccolo schermo

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Mixer era una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 2 a partire dal 21 aprile 1980 il
lunedì in prima serata, nel 1996 passa da Rai 2 a Rai 3 per via della nomina di Giovanni
Minoli come direttore della terza rete. Gli autori erano Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio
Montefoschi. Era un rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo.
È ricordato soprattutto per i faccia a faccia di Minoli con personaggi celebri e per importanti
scoop giornalistici, oltre che per aver fortemente innovato lo stile dei programmi televisivi di
informazione in Italia.

La formula originaria della trasmissione prevedeva "cento minuti di TV" suddivisi in sei
segmenti:
la prima parte prevedeva un confronto, spesso acceso, tra due personaggi di grande rilievo
la seconda parte riguardava un servizio sul cinema curato da Leo Benvenuti;
la terza parte era dedicata allo spettacolo ed alla cultura, curata da Isabella Rossellini;
il quarto segmento aveva per oggetto la musica e lo sport ed era curato dal
giornalista Gianni Minà;
la quinta parte era il cosiddetto "faccia a faccia" condotto da Giovanni Minoli;
la conclusione del programma era affidata ad un cabarettista.
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Prof.ssa Mihaela Gavrila
Corrado Guzzanti alias Giovanni Minoli
 Puntata di Mixer del 1985 – Faccia a faccia con Indro Montanelli:
https://www.youtube.com/watch?v=1XfeTLZv4X0

 Puntata di Mixer dedicata a Giorgio Perlasca (divenne famoso quando fu reso noto che
aveva salvato la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi durante la seconda guerra mondiale,
strappandoli alla deportazione nazista, fingendosi un diplomatico spagnolo):
http://www.youtube.com/watch?v=PS5TyhaG_gk

 Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (1/2):


http://www.youtube.com/watch?v=f_KpC8-mkL8

 Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (2/2):


http://www.youtube.com/watch?v=NL1U4FvuSfc

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TALK IBRIDI/INFOTAINMENT

Che tempo che fa – Parla con me - 2004


a partire dal 2003
Cominciato come un programma sulla Serena Dandini propone un mix
meteorologia, trasforma via via la sua natura equilibrato di divertimento e serietà,
avvicinandosi sempre più al talk show. Le alternando colloqui-interviste a
interviste a personaggi importanti di questi
tempi si alternano a contributi di diversi
momenti di puro intrattenimento
comici

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L’infotainment I contenitori mattutini

Uno mattina è un programma televisivo di Rai 1, in


collaborazione con la testata giornalistica del TG1.
La prima puntata è andata in onda il 22 dicembre 1986 ed è
stato il primo contenitore mattutino della televisione
italiana. All'epoca non esistevano ancora programmi
televisivi del mattino, tant'è vero che si temeva di togliere
spettatori alla radio o di non ottenere ascolti sufficienti, ma
alla fine la trasmissione si è affermata ugualmente.

Due ore di diretta quotidiana con news,


approfondimenti, collegamenti esterni, servizi,
ospiti in studio e testimonianze esclusive.
Inoltre, in rubriche create ad hoc vengono
trattati, con i massimi esperti dei vari settori,
argomenti come: educazione, bellezza, salute,
tecnologia e lavoro.

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I contenitori
CONTENITORE
Una cornice capace di comprendere in se molte forme di
spettacolo, di vario genere.

 alternanza tra le varie tipologie di attrazioni proposte


 creare aspettative nel pubblico
 le attrazioni devono essere indipendenti
 mantenere una struttura duttile in grado di assorbire gli imprevisti
 il conduttore (non è più un semplice presentatore)

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L’infotainment
I contenitori pomeridiani

Il cuore di Pomeriggio cinque è 'Il caso', l'approfondimento


degli avvenimenti di cronaca, costume, spettacolo e gossip.
E le donne, con i loro problemi, le loro testimonianze
continuano a essere le protagoniste assolute del
programma.

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L’infotainment
L’eccezione: Omnibus

Omnibus è un programma di informazione mattutino. Nasce


nel 2001 come "programma palinsesto" della rinnovata LA7.
All'epoca il programma copriva infatti l'intero palinsesto
della rete e andava in onda per circa 8 ore, dal mattino fino
al tardo pomeriggio.
E' un appuntamento tutto giornalistico che si incastra fra
due altri programmi informativi diLA7: Omnibus segue
infatti le Morning News, il rullo di notizie in onda dalle 6.00
alle 7.00.
Nel corso degli anni ad Omnibus si sono alternati diversi
conduttori (da Luisella Costamagna ad Antonello Piroso,
da Luca Telese a Gaia Tortora solo per citare qualche nome)
ed il programma ha avuto piccoli aggiustamenti di orario,
ma la formula è rimasta invariata nel tempo.

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L’infotainment
Critica della tv - TV Talk

Tv Talk è un programma televisivo sulla tv italiana e internazionale in onda su Rai 3 dal 2001. È una sorta
di spin-off del programma Il Grande Talk. È realizzato da Rai Educational. Il format su cui si basa Tv Talk -
programma diretto da Massimo Bernardini, che ne è anche uno degli autori - è semplice: un gruppo di
analisti, composto da studenti e giovani laureati in scienze della comunicazione dibatte sulla settimana
televisiva appena conclusa. Ad essi si affiancano esperti, ospiti del panorama televisivo e mediatico italiano,
oltre a qualificati inviati: Barbara Serra (da Londra) e Andrea Salvadore (da New York) e i
corrispondenti Rai dalle sedi di Madrid, Berlino e Parigi.

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TALK IBRIDI/INFOTAINMENT

Un programma in crescita plasmato da Serena Dandini sulle solide basi di Parla


con Me, in un mix di tradizione ed innovazione. Nonostante i picchi negativi di
share delle prime puntate, The Show Must Go Off non esita a mettere in campo
nuove idee. Il gruppo della Dandini lancia L’Orchestraccia, una band ancora più
scatenata dei predecessori (Elio e le storie tese).

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Prof.ssa Mihaela Gavrila
mihaela.gavrila@uniroma1.it

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