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F U M E T TO

Qu-Qu 7, DoubleDuck
e le altre spie disneyane

G IUSEPPE P OLLICELLI

A sinistra, il primo numero, datato 31 dicembre 1932, del settimanle «Topolino», edito a Firenze
da Mario Nerbini; a destra, numero 3 del «Topolino» di Nerbini, la cui testata è divenuta «Topo Lino»
per un problema di diritti legati al Mickey Mouse di Walt Disney.

N
L’Italia è la nazione che, a oggi, ha prodotto ell’ambito del fumetto disneyano, quella italiana è sicuramente la scuola più
il maggior numero di storie a fumetti importante del mondo. Il rapporto tra la Disney e il nostro paese ha inizio, per
con protagonisti personaggi della Disney. quanto riguarda il settore dell’editoria (che va ovviamente tenuto distinto da
Non solo: è opinione unanime che quelle realizzate quello cinematografico), già negli anni Trenta del Novecento, quando Mario Nerbini, un
in Italia dagli anni Cinquanta del XX secolo
editore che operava a Firenze assieme al padre Giuseppe, edita il primo numero del set-
siano le avventure più avvincenti del repertorio
timanale «Topolino», diretto da Paolo Lorenzini (il quale era solito firmarsi ‘Collodi ni-
Disney. Si tratta di episodi tradotti in tutto
il mondo e ristampati più volte, in grado pote’, essendo proprio nipote del Carlo Collodi autore di Le avventure di Pinocchio, all’anagrafe
di appassionare giovani e adulti. Uno dei pregi Carlo Lorenzini). In apertura del suo primo numero, datato 31 dicembre 1932, il «Topolino»
principali dei cosiddetti «Disney italiani» è di Nerbini propone una tavola autoconclusiva a colori in cui un Mickey Mouse abbigliato
la capacità di rinnovarsi, consolidando il proprio con i classici calzoncini corti a due bottoni riesce a farsi beffe di un elefante. Il fumetto,
primato rispetto ad altre e pur importanti scuole, caratterizzato da didascalie in ottonari sullo stile del «Corriere dei Piccoli», è opera del
riuscendo a introdurre nelle tavole a fumetti disegnatore Giove Toppi, il cui Topolino appare palesemente apocrifo e decisamente più
riferimenti alla contemporaneità. infantile rispetto a quello, coevo, che viene realizzato in America da Floyd Gottfredson e
Un rilevante esempio dell’abilità degli autori
dai suoi collaboratori. Va tuttavia considerato uno dei primissimi esempi, e forse quello
italiani nell’intercettare le tendenze è rappresentato
maggiormente significativo, di reinterpretazione ‘made in Italy’ del più importante perso-
dallo spionaggio. Dagli anni Sessanta,
in coincidenza con il successo cinematografico di naggio disneyano. Abbiamo scritto «uno dei primissimi» e non «il primissimo» perché,
James Bond, l’intelligence è divenuta per i Disney prima di quello nerbiniano, un paio di Topolino ‘italiani’ si erano effettivamente già visti.
italiani fonte costante d’ispirazione. E così sono Lo spiega con precisione Andrea Sani nel volume miscellaneo Topolino 60 anni insieme, pub-
nati la P.I.A. (Paperon Intelligence Agency) e Il Topolino apocrifo disegnato nel 1931 blicato nel 1993 da Electa: «Già nel 1931 Guglielmo Guastaveglia (alias Guasta) aveva rea-
agenti segreti come Qu-Qu 7 e DoubleDuck... da Guglielmo Guastaveglia su «Il Popolo di Roma». lizzato per “Il Popolo di Roma” alcune brevi storielle di Topolino con le caratteristiche rime

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ospitare fino al 1934 anche qualche tavola tivo, sia alle strisce topolinesche di Floyd
di fattura italiana, opera di Buriko (nome Gottfredson sia alle lunghe storie dei pa-
d’arte di Antonio Burattini) e Gaetano Vi- peri che, dal 1942, l’immenso Carl Barks
telli. Per l’avvio vero e proprio di una scuola aveva iniziato a scrivere e disegnare sui
Disney italiana si deve attendere il 1937, comic book della Dell Comics, in partico-
anno in cui Federico Pedrocchi, direttore lare su «Walt Disney Comics & Stories».
artistico delle testate a fumetti della Ar- I principali esponenti di questo gruppo di
noldo Mondadori Editore (che nel 1935 artisti del fumetto sono il già citato Guido
aveva strappato «Topolino» a Nerbini), Martina (tra l’altro autore, con Bioletto,
pubblica sul numero d’esordio del settima- della storia L’inferno di Topolino, iniziatrice nel
nale «Paperino» la prima puntata di una 1949 del prolifico filone, tutto italiano e
lunga storia da lui interamente realizzata, prodigo di capolavori, denominato Le grandi
sia per i testi che per i disegni, Paolino Pape- parodie), Luciano Bottaro, Giovan Battista
rino e il mistero di Marte, che si dipanerà, al Carpi, Giulio Chierchini, Pier Lorenzo De
ritmo di una tavola a numero, per i primi Vita e Romano Scarpa.
diciotto fascicoli della rivista. Uno degli aspetti più straordinari e innova-
Si tratta, peraltro, del secondo esempio in tivi dei Disney italiani è che essi hanno sa-
assoluto, dopo la serie inglese Donald and puto rinnovarsi ogni volta, consolidando
Donna, apparsa sempre nel 1937 sul perio- sempre di più il primato rispetto ad altre e
Prima pagina del numero d’esordio (30 dicembre dico «Mickey Mouse Weekly» (ma sei mesi Una tavola della storia L’inferno di Topolino (1949), pur rilevanti scuole (a cominciare da quella
1937), del «Paperino» edito da Arnoldo Mondadori, scritta da Guido Martina e disegnata da Angelo Bio-
prima del «Paperino» mondadoriano), di statunitense), riuscendo a introdurre in
con la puntata iniziale della storia di Federico letto, primo esempio di parodia disneyana.
Pedrocchi, Paolino Paperino e il mistero di Marte.
un episodio di ampio respiro con protago- maniera sapiente negli episodi prodotti, ri-
nista Donald Duck. ferimenti e allusioni alla contemporaneità.
Da quel momento ha inizio una produzione Il rinnovamento di cui parliamo non ri-
baciate. E, se vogliamo essere pignoli, la ininterrotta, e via via sempre più copiosa, Guido Martina e disegnata da Angelo Bio- guarda solo la forma e i contenuti delle sto-
palma del primissimo tentativo di questo di storie concepite in Italia aventi per pro- letto, Topolino e il cobra bianco, il «Topolino» rie, ma è da intendersi anche come ricambio
genere va forse assegnata a un tal Giovanni tagonisti i personaggi disneyani. La svolta tascabile incontra un clamoroso successo degli autori: a partire dagli anni Sessanta si
Bissietta, che nel 1930 realizzò una serie di definitiva in tal senso avviene nel maggio di pubblico che crescerà con il passare dei affermeranno, nel contesto disneyano, altri
ventisette figurine a colori corredate da di- del 1949 allorché la Mondadori ha la bril- mesi fino a suggerire il passaggio a una pe- fuoriclasse del fumetto di casa nostra come
dascalie, leggibili nell’insieme come una lante idea (in realtà nata da ragioni di ne- riodicità dapprima quindicinale e, quindi, Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita, Carlo
storia dal titolo Topolino e il mostro di Loch cessità, cioè sfruttare il più possibile la settimanale. Chendi, Gian Giacomo Dalmasso e Rodolfo
Ness». Il «Topolino» di Nerbini, superati ra- macchina tipografica già utilizzata per L’intensificarsi delle uscite fa sì che vi sia Cimino, a cui faranno seguito tanti altri nomi
pidamente alcuni problemi legati ai diritti stampare la pubblicazione divulgativa «Se- un sempre maggior bisogno di storie di fino ai giorni odierni.
di sfruttamento di Mickey Mouse in Italia lezione dal Reader’s Digest») di modificare produzione autoctona, non essendo quelle Un caso esemplare della capacità degli au-
(che costrinsero l’editore fiorentino a mo- il formato di «Topolino» trasformandolo da americane sufficienti a soddisfare le neces- tori italiani di intercettare le tendenze del
dificare la testata, nei numeri 3 e 4, in «Topo ‘giornale’ in ‘libretto’: 100 pagine mensili sità della Mondadori. Si forma così una momento, piegandole alle esigenze e alle
Lino», rimpiazzando il Topolino originale formato 12,5 per 18 centimetri, di cui 36 a leva di eccezionali autori, che in seguito sa- peculiarità del fumetto disneyano, è rap-
con un altro ratto antropomorfo chiamato colori, interamente occupate da storie di- ranno definiti i ‘Disney italiani’, capaci di presentato dallo spionaggio. Già nel 1966,
per l’appunto Lino), inizia presto a presen- sneyane e redazionali. Già dal primo nu- dare vita a un numero sterminato di avven- quando il fenomeno James Bond è ormai
tare le strisce e le tavole domenicali di pro- mero, su cui compare la puntata conclusiva ture tradotte in tutto il mondo e in grado pienamente esploso grazie soprattutto al
venienza statunitense, seguitando però a di una storia interamente italiana scritta da di tener testa, da un punto di vista qualita- successo planetario dei film Licenza di ucci-

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Nel 2001 Giorgio Figus ha inventato, ri- «Dal punto di vista narrativo-editoriale –
prendendo uno spunto inserito da Chendi si legge nel saggio in due volumi I Disney
in Paperino dall’acquario con dolore, il R.I.G. italiani, firmato nel 2012 da Alberto Becat-
(Rockerduck Intelligence Group), un servi- tini, Luca Boschi, Leonardo Gori e Andrea
zio di controspionaggio privato alle dipen- Sani – questa versione dinamica di Pape-
denze di John Davison Rockerduck, il rino rimanda al mondo dell’agente segreto
ricchissimo antagonista di Paperone. 007, senza mettere in campo la comicità
Dal 2008 le storie appartenenti al ciclo slapstick del quasi omonimo agente 01
della P.I.A. sono state affiancate da quelle Paperbond (in originale 00 Duck) creato
incentrate su un’ennesima identità alter- nel 1964 da Al Hubbard e Dick Kinney per
nativa di Paperino, l’agente segreto Dou- un ciclo di episodi lanciati sul mercato in-
bleDuck. Creato da Fausto Vitaliano, che ternazionale nell’ambito del Disney Over-
lo fa debuttare in una storia intitolata seas Studio Program [...] Visto il riscontro
Una vignetta tratta da Paperino missione Bob Fingher di Carlo Chendi e Giovan Battista Carpi (1966). semplicemente DoubleDuck (disegni di An- nel gradimento dei lettori, le avventure di
drea Freccero), e DoubleDuck è in tutto e DoubleDuck si moltiplicano, consacrando
per tutto, a partire dall’abbigliamento (ca- come stabile questa identità alternativa di
dere, Dalla Russia con amore, Missione Goldfinger La P.I.A. tornerà in diverse altre storie, due micia bianca, giacca elegante e papillon), Paperino».
e Thunderball, operazione tuono, lo sceneggia- sole delle quali scritte dall’ideatore dell’or- una parodia di James Bond. Il mondo disneyano e il genere spionistico
tore Carlo Chendi scrive, per i disegni di ganizzazione, Carlo Chendi: Paperino mis- Analogamente a Paperinik (e soprattutto (più o meno rivisto e corretto) seguitano
Giovan Battista Carpi, la storia Paperino sione Zantaf (1968, soggetto e disegni di alla sua evoluzione PK), DoubleDuck è insomma a intendersela molto bene.
missione Bob Fingher che, sin dal titolo, ri- Luciano Bottaro) e Paperino dall’acquario con però capace di notevoli imprese, di cui E il merito è principalmente, se non esclu-
chiama ironicamente l’universo bondiano. dolore (evidente il riferimento alla pellicola mai si sospetterebbe in grado Paperino sivamente, dei formidabili autori e dise-
Nell’episodio, apparso per la prima volta Dalla Russia con amore), disegnata nel 1976 nei suoi abituali panni ‘borghesi’. gnatori italiani
sui numeri 542 e 543 del settimanale «To- da Giancarlo Gatti. Gli episodi successivi
polino», Zio Paperone svela a Paperino di saranno sceneggiati, a partire dal 1988,
essere il capo della P.I.A. (ovvero Paperon con la storia Paperino e l’incarico indiscutibile
Intelligence Agency, un servizio di contro- (disegni di Franco Valussi) da Giorgio
spionaggio che utilizza essenzialmente Figus, che a mano a mano si allontanerà
per difendere il proprio patrimonio), do- dalle atmosfere spionistiche degli inizi, pur
podiché chiede al nipote di diventare un rivisitate ironicamente, per privilegiare un
agente segreto per aiutarlo a fronteggiare registro comico-demenziale ereditato da
la minaccia rappresentata da Bob Fingher, altri sceneggiatori come Bruno Sarda, Ga-
un temibile ladro che ha escogitato un briele Mazzoleni e Carlo Panaro. Oltre a
astuto piano per svaligiare proprio il de- Paperone, Paperino e Archimede, tra i
posito di Paperone. componenti della P.I.A. sono Qui, Quo e
Nasce così, grazie agli incredibili stru- Qua (alias ‘Ca-B’, ‘Ca-V’ e ‘Ca-R’, ossia
menti fornitigli da Archimede Pitagorico ‘Cappellino Blu’, ‘Cappellino Verde’ e ‘Cap-
(a sua volta membro della P.I.A., con il biz- pellino Rosso’), Paperina (alias ‘Fu-Qu’,
zarro ruolo di «marchingegnere»), l’agente agente ‘Fuori Quadro’ o ‘Fuori Quota’), Ga-
A sinistra, copertina del quinto numero del mensile «Paperinik», uscito nel maggio del 2017.
Qu-Qu 7, la prima identità segreta di Pa- stone (alias ‘Co-Co 1’, agente ‘Congedo
Paperinik, ideato nel 1969 da Elisa Penna e Guido Martina per i disegni di Giovan Battista Carpi, è la più nota
perino, precedente di tre anni rispetto a Continuo n. 1’) e Paperoga (alias ‘Me-Se tra le identità alternative di Paperino; al centro, volume dedicato al ciclo Le storie della P.I.A.,2018;
quella, più nota, di Paperinik. 12’, agente a ‘Mezzo Servizio n. 12’). a destra, copertina del primo numero della collana «DoubleDuck Definitive Collection» (2017).

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