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MASS MEDIA

Un mezzo di comunicazione di massa o mass media è un mezzo di diffusione attraverso cui è possibile


diffondere un messaggio informativo, secondo le caratteristiche proprie del mezzo, ad una pluralità di indistinti
e diffusi destinatari, senza che sia necessaria l'interazione tra i due poli. I mass media rappresentano di fatto i
mezzi attraverso i quali ha preso forma e si manifesta l'attuale società dell'informazione 
"Mass medium" e il suo plurale "mass media" sono locuzioni mutuate dalla lingua inglese dove sono nate come
unione della parola inglese "mass" (in italiano "massa") con la parola latina "medium" (plurale "media").
Sia "medium" che "media" pertanto sono voci di ritorno e possono essere correttamente pronunciati all'italiana.
Quando ci si riferisce ad un singolo mezzo di comunicazione di massa si deve usare il termine "mass medium”.
Il fatto di non comportare una vera conversazione con l'utente, un vero colloquio, un vero dialogo con l'utente,
fa sì che chi trasmette abbia la possibilità di costruirsi il messaggio sì sulla base delle ricerche che può fare a
proposito della audience, del pubblico, eccetera, ma soprattutto in rapporto ai suoi interessi, che possono essere
interessi economici, interessi politici, interessi ideologici. Per di più il mondo non è riproducibile nella sua
totalità, e quindi la visione rappresentata dai mass media risulta inevitabilmente parziale.
LA RADIO
La radio è la trasmissione di contenuti sonori fruiti in tempo reale da più utenti situati in una o più  aree
geografiche (con apposite reti di telecomunicazione). Da un punto di vista sociologico la radio è uno dei mezzi
di comunicazione di massa tra i più diffusi. 
L'invenzione della radio è frutto di una serie di esperimenti tenuti alla fine dell'Ottocento che dimostravano la
possibilità di trasmettere informazioni tramite le onde elettromagnetiche. Secondo una sentenza della corte
Statunitense, non riconosciuta in ambito internazionale, il primo a riuscirci sembra sia stato  Nikola
Tesla nel 1893, Marconi ha inventato la trasmissione attraverso onde elettromagnetiche, ma per trasmettere i
segnali, nessun suono.
Negli anni '20 inizia a concretizzarsi l'idea di diffondere contenuti sonori alle
masse: nasce la radio come mezzo di comunicazione di massa. Il termine tecnico
per una tale diffusione è broadcasting, tale termine sta infatti ad indicare una
comunicazione unidirezionale da uno verso molti.
Nel 1921 viene fondata, in Gran Bretagna la più antica radio del mondo tuttora
esistente: la BBC. È la prima radicale innovazione nelle comunicazioni di massa
dopo l'invenzione della stampa e conosce subito un grandissimo successo,
soprattutto in America e in Europa. Come sempre accade, la tecnologia, una
volta messa a punto, genera nuovi contenuti, linguaggi, immaginari, ed anche
produttori e prodotti, consumi e consumatori. Nei primi decenni di vita le trasmissioni avvengono
in modulazione di ampiezza (AM). La radio inizialmente si diffonde nel mondo secondo due modelli: un
modello completamente libero affidato all'iniziativa privata e che si finanzia con la pubblicità, e un modello
monopolistico affidato allo Stato e gestito come servizio pubblico. Il primo modello si diffonde negli Stati Uniti
e sarà preso d'esempio in America settentrionale, il secondo modello si diffonde nel Regno Unito e sarà preso
d'esempio in Europa.
La radio in Italia In Italia, che sul piano tecnologico era di fatto la patria della radio, il nuovo strumento
conobbe maggiori difficoltà ad imporsi. Il radiotelegrafo era stato impiegato in operazioni militari durante
la Prima guerra mondiale. Nel 1924 nacque la prima emittente radiofonica italiana: l’URI (unione radiofonica
italiana)  Un decreto regio del 1925 stabilì, per evitare la nascita di emittenti private, il monopolio assoluto
dello Stato. Nel  1928 l'URI divenne EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche). Con un decreto si stabilì
che l'informazione fosse gestita dall'organo di stampa ufficiale del regime. Intanto l'EIAR conobbe una grande
diffusione popolare; similmente a quanto avverrà poi per la televisione, la gente, non potendo permettersi una
radio nella propria casa, si recava ad ascoltarla nei bar e nei locali pubblici, e la propaganda fascista favorì la
diffusione di altoparlanti che collegati agli apparecchi trasmettevano i discorsi del Duce nelle piazze di tutto il
Paese. Con il progetto "Radiorurale", nel 1933 la radio venne diffusa in tutte le scuole d'Italia e permise a molti
studenti, di approfondire la conoscenza della lingua italiana che a settant'anni dall'Unità d'Italia era ancora
sconosciuta alla maggioranza degli italiani.
Nel 1930, iniziò la trasmissione dei primi spot pubblicitari. Il successo della radio intanto continuava a
crescere, grazie alla trasmissione di programmi innovativi e di grande gradimento popolare: nel 1931 viene
diffusa la prima radiocronaca dell'incontro di calcio fra Italia e Ungheria, all'autunno del 1934 risale il primo
trionfo della radio grazie alla rivista "I quattro moschettieri”. Abbinata a
un concorso della casa Perugina, il programma scatenò la caccia alle
figurine quotate per i premi.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale e l'ingresso dell'Italia il 10
giugno 1940, favoriscono il lancio definitivo della radio che era all'epoca
il mezzo più potente e più veloce, soprattutto per le comunicazioni
belliche. Nei territori occupati, si diffonde, nonostante i tentativi di
interferenza da parte dei tedeschi, l'ascolto clandestino delle radio
nemiche: Radio Mosca, Radio Vaticana e soprattutto Radio Londra che,
sebbene fossero proibite per legge e punite anche con la morte, sono
l'unica fonte per conoscere la verità sull'andamento della guerra.
Passata la guerra, vengono ricostruiti gli impianti di diffusione e la radio che nel 1949 assume il nome
di RAI (Radio Audizioni Italia) inizia il suo periodo d'oro: il prezzo degli apparecchi scende vertiginosamente e
la radio entra nelle case della maggioranza degli italiani. Nel 1951 viene trasmessa in diretta la prima edizione
del Festival di Sanremo.
Nel 1954 l'avvento della televisione, spinge la radio a cercare nuove strategie per reggere la concorrenza del
nuovo strumento. Nonostante il successo strepitoso della TV, la radio riesce a reggere la concorrenza, grazie
alla specializzazione dei programmi e al suo radicamento nel costume popolare.
LA GUERRA DEI MONDI (programma radiofonico)
La guerra dei mondi (War of the Worlds) fu un celebre sceneggiato radiofonico trasmesso il 30 ottobre 1938
negli USA dalla CBS e interpretato dall’allora ventitreenne Orson Welles (1915–1985 – attore regista e
produttore statunitense), tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Herbert George Wells. È rimasto
famoso per avere scatenato il panico descrivendo una invasione aliena.
Molti radioascoltatori - malgrado gli avvisi trasmessi prima e dopo il programma - non si accorsero che si
trattava di una finzione, credendo che stesse veramente avvenendo uno sbarco di extraterrestri ostili nel
territorio americano. L'adattamento del romanzo, infatti, simulava un notiziario speciale che a tratti si inseriva
sopra gli altri programmi del palinsesto ('insieme delle trasmissioni programmate da una emittente per un certo
periodo)  radiofonico per fornire aggiornamenti sull'atterraggio di bellicose astronavi marziane in New Jersey.
Lo sceneggiato radiofonico era tratto dal noto romanzo dello scrittore britannico H. G. Wells del 1897. L'idea
alla base dell'adattamento, che riambientava la vicenda negli USA del tempo, era di trasmettere nel corso del
programma musicale della sera una serie di comunicati "dal vivo" del tutto simili a quelli trasmessi nei notiziari
radiofonici.
Orson Welles, che era anche il regista e produttore del programma, non aveva previsto quelle che sarebbero
state le reazioni del suo pubblico; non aveva nessuna intenzione di fare uno scherzo, come talvolta si crede,
tanto è vero che sia all'inizio della trasmissione che alla sua conclusione venne chiaramente detto che avevano
trasmesso l'adattamento radiofonico del romanzo di Wells. Al suo interno però si fece di tutto per
renderlo verosimile.
Alle ore venti in punto del 30 ottobre 1938, dopo le prime note del programma musicale, irruppe la voce
dell'annunciatore:
« Signore e signori, vogliate scusarci per l’interruzione del nostro
programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno
speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle 7:40, il
professor Farrell dell’Osservatorio di Chicago, Illinois, ha rilevato
diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute ad
intervalli regolari sul pianeta Marte. Le indagini spettroscopiche
hanno stabilito che il gas in questione è idrogeno e si sta muovendo
verso la Terra ad enorme velocità. (...)»
Dopo questo annuncio iniziale, riprende la musica, che verrà però
presto interrotta, varie volte, da altri comunicati, via via più concitati e allarmanti. Per conferire credibilità al
misterioso fenomeno, viene inscenata l'intervista ad un astronomo. Lo studio di New York dà quindi lettura di
un bollettino speciale secondo cui, alle 20:50 circa, un oggetto fiammeggiante di grandi dimensioni, ritenuto
un meteorite, è precipitato in una fattoria nei pressi di Grovers Mill, nel New Jersey:
« Abbiamo subito inviato una speciale unità mobile e il nostro cronista, Carl Phillips, appena giunto sul posto,
vi darà una completa descrizione del meteorite di Grovers Mill... »
La narrazione prosegue in forma di testimonianza diretta da parte dell'inviato:
« Il terreno è coperto di frammenti di un albero che l'oggetto ha investito toccando terra. Ciò che posso vedere
dell'... oggetto non assomiglia molto a un meteorite, o almeno ai meteoriti che ho visto prima d'ora. Sembra
piuttosto un grosso cilindro...". »
Diventa quindi evidente che non si tratta di un oggetto naturale, ma di un qualche manufatto. In seguito:
« Un momento! Sta accadendo qualcosa! Signori e signore, è terrificante! L'estremità dell'oggetto comincia a
muoversi! La sommità ha cominciato a ruotare come se fosse avvitata! La cosa deve essere vuota all'interno! »
A quel punto si odono delle voci concitate ("Si muove!" "Guardate, si svita, si svita, dannazione!" "State
indietro, là! State indietro! Lo ripeto!" "Può darsi che ci siano degli uomini che vogliono scendere!" "È rovente,
sarebbero ridotti in cenere!" "State indietro, laggiù! Tenete indietro quegli idioti!"), e all'improvviso si distingue
il rumore di un grosso pezzo di metallo che cade. Phillips:
« Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbia mai assistito... Aspettate un momento! Qualcuno sta
cercando di affacciarsi alla sommità... Qualcuno... o qualcosa. Nell'oscurità vedo scintillare due dischi
luminosi... sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere... [Urlo di terrore della folla]. »
La narrazione prosegue con la descrizione delle macchine aliene e del loro terrificante attacco:
« Signore e signori, devo riferirvi qualcosa di molto grave. Sembra incredibile, ma le osservazioni scientifiche e
l'evidenza stessa dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte nella fattoria del New Jersey
non siano che l'avanguardia di un'armata di invasione proveniente da Marte. La battaglia che ha avuto luogo
stanotte a Grovers Mill si è conclusa con una delle più strabilianti disfatte subite da un esercito nei tempi
moderni (...) »
La trasmissione poi prosegue seguendo la trama del romanzo di Wells, fino all'epilogo in cui i Marziani
vengono inaspettatamente sconfitti. Tuttavia, molto prima che il programma radiofonico fosse concluso, tra gli
ascoltatori si scatenò il panico. Al termine della trasmissione, Orson Welles si recò in un vicino teatro per
partecipare alle prove serali di uno spettacolo, venendo a conoscenza solo il giorno dopo del putiferio che la sua
interpretazione aveva scatenato.

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