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Guglielmo Marconi

Premio Nobel 1909 - 2009

Marconi fu un grande scienziato inventore; nacque a Bologna, il 25


aprile 1874, da Giuseppe (italiano) e Annie (irlandese) e morì a Roma il
20 luglio 1937.

Fu il padre di grande invenzioni, tra cui la telegrafia senza fili, che


divenne radiofonia, la televisione e altri sistemi di comunicazioni a
distanza. Marconi iniziò i suoi studi a Bologna e Firenze, si trasferì poi
all’istituto tecnico nazionale di Livorno, ma non superò l’esame di
ammissione così si trasferì nella sua a villa a Pontecchio dove si dedicò
allo studio dell’elettricità.

Studiò le onde elettromagnetiche in grado di propagarsi senza fili


elettrici e, nel 1894, le utilizzò per comunicare a distanza.

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Marconi risolve il problema delle radiocomunicazioni in quattro fasi
distinte e nel breve periodo di intensi esperimenti scientifici applicati
che durarono circa diciotto mesi: dall'estate del 1894 all'inverno del
1895.

La prima fase consistette nell'elaborazione di uno strumento ricevente


con caratteristiche del tutto nuove ed inaspettate. In questa fase
Marconi impiegò gli oscillatori noti (quelli di Hertz e Righi) come deboli
sorgenti di onde elettromagnetiche, per poter affinare al massimo la
sensibilità del suo strumento ricevente.
Nella seconda fase cercò di aumentare soprattutto la portata di
trasmissione raggiungendo il limite di circa due chilometri.

Nella terza fase inventò una nuova sorgente di onde


elettromagnetiche, l'oscillatore verticale asimmetrico, meglio conosciuto
come antenna marconiana in quarto d'onda. In questa terza fase
Marconi scoprì che il potere radiante dipendeva dal quadrato dell'altezza
del filo o dei fili conduttori impiegati, ossia la relazione tra lunghezza
d'onda e portata in trasmissione.
La quarta ed ultima fase, prima della sua decisione di recarsi in
Inghilterra, fu il meticoloso affinamento del suo "strumento ricevente".

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In una storica conferenza tenuta a Londra l’11 dicembre 1896, sir
William Preece comunicò che Marconi aveva scoperto un nuovo mezzo
per comunicare, e nella primavera del 1897 dimostrò che lo si poteva
fare anche a distanza di 4 -5 chilometri. Queste scoperte furono
riconosciute anche dal dottor Slabi e dimostrate da Marconi a Roma
anche alla distanza di 18 chilometri .

Marconi si trasferì a Londra, ospite di alcuni parenti, per trovare fondi e


finanziamenti. In questo periodo, realizzò un esperimento e fondò la
Marconi’s Wireless telegraph company. Proseguì poi con altri
esperimenti a San Marino e riuscì ad ottenere la prima stazione fissa di
comunicazione. Nel 1898 furono spediti i primi due telegrammi della
storia e il 27 marzo 1899 ci furono le prime comunicazioni tra Francia
e Inghilterra.

Il 12 dicembre 1901 Marconi dimostrò che la ricezione delle onde


elettromagnetiche non viene impedita dalla curvatura terrestre, così nel
1909 ricevette il premio Nobel per la fisica insieme a K. F. Braun.
Marconi aveva fondato nel tempo molte stazioni radiofoniche nel
mondo, con apparecchiature sempre più potenti e specializzate, venne
così nominato senatore, nel 1914.

Nel 1918 fu trasmesso il primo concerto vie radio in Inghilterra e nel


1922 fu costruita la prima radio con regolare permesso rilasciato dalle
poste Inglesi.

Marconi non si accontenta però solo dei suoni, ma cercò di inserire


anche le immagini: si ebbe così nel 1936 il primo servizio televisivo
regolare. Marconi oltre al premio Nobel per la Fisica ricevette molti
riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra i molteplici riconoscimenti
a lui attribuiti sono da ricordare:

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16 lauree ad honorem fra cui quelle dell'università di Bologna, Oxford
e Cambridge; la nomina a membro onorario delle principali accademie
ed istituti scientifici di Europa e d'America; le altissime decorazioni e
onorificenze a lui conferite da molte nazioni (l’Inghilterra lo insignisce
del titolo di sir). Nel settembre 1932 fu invitato negli Stati Uniti ad
assistere alle speciali onoranze in suo onore in occasione
dell'esposizione di Chicago il 2 ottobre 1932.

Quel giorno venne decretato in America "The Marconi Day", in


quell'occasione gli fu conferita la medaglia Albert della Royal Society
of arts Scott, per l'invenzione delle 'Telegrafie senza fili’.

A Roma, la mattina del 19 luglio 1937, Guglielmo Marconi


accompagnò alla stazione la moglie, diretta a Viareggio per festeggiare il
settimo compleanno della figlia Elettra. Dopo essere ritornato nella sua
casa di via Condotti ebbe una crisi cardiaca. Chiamò allora a sé il proprio
medico, il quale gli comunicò la gravità delle sue condizioni. Marconi
fece chiamare un sacerdote, ricevette l'estrema unzione e morì alle
3:45 del mattino del 20 luglio. In segno di lutto, le stazioni radio di
tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per
due minuti.

Le sue spoglie sono custodite a Sasso Marconi presso villa Griffone


(casa paterna di Guglielmo Marconi), dove hanno sede anche un museo
e una fondazione a lui dedicati.

Nel 1938, con la legge n. 276 del 28 marzo, Vittorio Emanuele III di
Savoia decretò "Il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di
Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità
civile".

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Il conferimento del premio Nobel

Nel 1909, Guglielmo Marconi fu il primo italiano a vincere il premio


Nobel per la Fisica: anche se ottenuto in giovane età – Marconi aveva
35 anni – quel premio giunse al termine di un programma
straordinariamente intenso di lavoro durato poco meno di 15 anni.
Tutto era iniziato nel laboratorio della casa paterna – Villa Griffone,
situata sulle colline bolognesi – con i primi esperimenti di telegrafia
senza fili, ma poi teatro del periodo pionieristico delle
radiocomunicazioni furono le coste Atlantiche: la Gran Bretagna fu la
seconda casa dell’inventore, ma la prima dell’imprenditore Marconi;
l’Irlanda – terra da cui proveniva la madre Annie Jameson, nipote del
fondatore della storica distilleria Jameson & Sons – ospitò importanti
stazioni per i primi collegamenti transatlantici;

il Canada e gli Stati Uniti videro trionfare il giovane “visionario italiano”


che tra il 1901 e il 1903 riuscì – tra polemiche, scetticismo e grande
meraviglia – a ricevere i primi segnali radiotelegrafici che avevano
superato quell’enorme ostacolo naturale che è appunto l’Oceano
Atlantico.

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Tra il 1895 e il 1903, Marconi fu il pioniere assoluto delle
radiocomunicazioni ma, nonostante circolassero voci sulla possibile
vittoria del premio Nobel già al termine di quel periodo, assai
impegnativi furono gli anni in cui quegli straordinari successi dovevano
essere consolidati. Una tappa fondamentale di quel processo fu
l’inaugurazione del primo regolare servizio pubblico di radiotelegrafia
attraverso l’Atlantico, nell’ottobre del 1907.
Senza alcun dubbio, la straordinaria utilità del radio soccorso diede
eccezionale prova di sé in occasione del salvataggio dei passeggeri a
bordo del transatlantico Republic, nel gennaio 1909, in cui grandi
meriti ebbe l’operatore radiotelegrafico Binns che lavorava per la
Compagnia Marconi.
E proprio nel dicembre di quell’anno, iniziato con i clamori del celebre
salvataggio, Marconi vinse – condividendolo con lo scienziato tedesco
Karl Ferdinand Braun – il Nobel per la Fisica “a riconoscimento del
contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili”.
Marconi operò ancora a lungo e, in decine di circostanze, fu celebrato
quale simbolo vivente delle radiocomunicazioni, ma non vi è dubbio che
il conferimento del premio Nobel fu un momento fondamentale per un
personaggio che aveva avviato, a soli 21 anni, una vera e propria
rivoluzione nelle telecomunicazioni e che dedicò l’intera carriera agli
sviluppi della Radio, combinando doti scientifiche e qualità
imprenditoriali, grandi intuizioni e una straordinaria determinazione.

Il centenario del Premio Nobel è dunque una preziosa occasione per


un programma di iniziative che ricordano e rinnovano l'attualità di
Marconi inventore e imprenditore, di un personaggio cosmopolita la cui
invenzione e i relativi sviluppi rappresentano tuttora un potente
strumento a disposizione dell’umanità.

Ricerca svolta da: Alessia C., Giulia C., Federica C., Mattia T.,
Marco V., Jessica D. (Classe 2°B)

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