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EV0LUZIONE DEL TELEFONO

NASCITA DEL TELEFONO


• Il 28 dicembre del 1871 Antonio Meucci depositò il brevetto del primo telefono. Per la
precisione si trattava del caveat n. 3335, una domanda di brevetto con scadenza annuale. Meucci
tentò di salvaguardare la propria invenzione nell’attesa di raccogliere i $250 necessari per
ottenere un brevetto regolare.Il tempismo e una serie di sfortunati eventi giocarono a sfavore
dell’inventore italiano, che si contese – fino al 2002 – la paternità del telefono con Alexander
Graham Bell, ingegnere statunitense di origini britanniche.Nel tempo diversi ingegneri e studiosi
sono stati ritenuti “inventori del telefono”, ma la diatriba Meucci – Bell è sicuramente la più
dibattuta. Solamente negli anni 2000 – con più di un secolo di ritardo e non poche incertezze – il
Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto Antonio Meucci come padre del telefono.
• Attorno al 1848 Meucci – inventore dell’800 vissuto tra
Firenze, L’Avana e gli Stati Uniti – stava conducendo
degli esperimenti di elettroterapia su pazienti affetti da
reumatismi.Durante il trattamento, un paziente con
reumatismi alla testa emise un grido a causa della
scarica elettrica ricevuta. Meucci, che si trovava in
un’altra stanza con l’apposito utensile all’orecchio,
riuscì a sentire un suono non distinto. Allora ripeté
l’esperimento, isolando la persona: ricevette di nuovo
un suono.Da quel momento, continuò con gli
esperimenti anche nei giorni e nei mesi successivi.
Meucci scoprì come trasmettere la voce attraverso un
filo conduttore collegato a diverse batterie. Ribattezzò
la propria scoperta “telegrafo parlante”.
GLI ANNI SUCCESSIVI
Fino a quello momento, l’unico telefono esistente era quello acustico, in uso
ormai dalla seconda metà del Seicento. Lo stesso Meucci nel 1834 costruì un
telefono acustico al Teatro della Pergola di Firenze per facilitare la comunicazione
tra palcoscenico e addetti alla scenografia. Non immaginava che 15 anni dopo,
avrebbe dato vita ad un rivoluzionario mezzo di comunicazione.Negli anni
successivi al 1848 proseguì gli esperimenti, apportando miglioramenti
progressivi. Trasferitosi negli Stati Uniti, creò un collegamento telefonico
permanente tra il suo laboratorio (esterno alla casa) e la stanza della moglie,
costretta a letto da una grave malattia.Il 1865 fu un anno importante: Meucci
riuscì a costruire un prototipo praticamente perfetto, pressoché identico ai
moderni telefoni, che risolveva alcuni problemi individuati dai laboratori Bell
molto più tardi.Nel frattempo i lavori subirono rallentamenti, perché nel 1871
l’inventore – in ristrettezze economiche – rimase convalescente per diversi mesi a
causa di un incidente. Pochi mesi dopo, decise di fondare la Telettrofono
Company e il 28 dicembre 1871 depositò presso l’Ufficio Brevetti a Washington,
il brevetto a scadenza (caveat) in cui descriveva la sua invenzione: il Sound
Telegraph.invenzione del telefonoNell’immagine il primo apparecchio di Meucci,
che lo aiutò nella sperimentazione della trasmissione della voce. Grazie a questa
scoperta è oggi considerato il pioniere del telefono elettrico: il telettrofono.
Questo telefono oggi è conservato al Museo della Scienza e della Tecnologia
Leonardo Da Vinci a Milano.
COME FUNZIONAVA IL PRIMO TELEFONO?
Il telettrofono – o telefono magnetico – era composto di due parti, un
trasmettitore ed un ricevitore, collegate tra di loro da un filo e delle asticelle
calamitate. All’emissione di un suono (messaggio), la membrana trasmittente
vibrava, alterando la corrente del magnete. Questa alterazione viaggia lungo il
filo e raggiungeva la seconda membrana; quindi, la vibrazione della membrana
ricevente permetteva poi di riprodurre il suono.

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