Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Edizione a cura di
Scripta edizioni, Verona
idea@scriptanet.net
Cura redazionale
Veronica Ghizzi
Fotolito
Luca Toffalori
ISBN 978-88-98877-64-5
Bonae Artes 3
a cura di
Arturo Calzona e Glauco Maria Cantarella
scripta edizioni
CENTRO STUDI
LEON BATTISTA ALBERTI
MANTOVA
Comitato Scientifico
Lucia Bertolini, Arturo Calzona,
Glauco Maria Cantarella, Stefano Carotii
VII
Sommario
11 Giuseppa Z. Zanichelli
Res publica in miniatura: i codici di lusso della societ comunale
25 Marialuisa Bottazzi
Lepigrafia dellItalia Comunale: evidenze negative e positive
55 Francesco Gandolfo
Roma al tempo di Arnaldo da Brescia
75 Carlo Tosco
I primi palazzi comunali e larchitettura cistercense: nuove linee di ricerca
99 Germana Gandino
La potenza dei vescovi di Vercelli e i primordi del comune
IX
207 Matteo Ferrari
Il broletto di Brescia. Dalla prima laubia al palazzo nuovo del Comune
X
Abbreviazioni
XI
MGH DD Karl = Monumenta Germaniae Historica, Diplomata regum Germaniae ex stirpe Karolinorum
MGH DD O II/III = Monumenta Germaniae Historica, Diplomata regum et imperatorum Germaniae, II:
Ottonis II. et III. Diplomata
MGH Ldl = Monumenta Germaniae Historica, Libelli de lite, II, Hannover, Hahnsche Buchhandlung, 1892
MGH Poetae = Monumenta Germaniae Historica, Poetae Latini Medii Aevi
MGH SS = Monumenta Germaniae Historica, Scriptores
MGH SS rer. Germ. = Monumenta Germanie Historica, Scriptores Rerum Germanicarum in usum scholarum
MGH SS rer. Germ. N. S. = Monumenta Germanie Historica Scriptores Rerum Germanicarum in usum
scholarum, Nova series
MGH SS rer. Merov. = Monumenta Germanie Historica Scriptores Rerum Merovingicarum
MGH= Monumenta Germaniae Historica
PG = Patrologiae cursus completus: series graeca, ed. J.-P. Migne, Parugi, Lutetia,1857-1866.
PL = Patrologiae Latinae Cursus Completus, ed. J.-P. Migne, Parigi, Garnier, 1880.
RCL = Regesto del Capitolo di Lucca, a cura di P. Guidi, O. Parenti, I-III, Roma, Loescher-Istituto
storico italiano per il Medioevo, 1910-1939
RIS = Rerum Italicarum Scriptores, a cura di L.A. Muratori, Mediolani, Ex typographia Societatis
Palatinae in Regia Curia, 1723-1738
RIS1 = Rerum Italicarum Scriptores, a cura di L.A.Muratori, Citt di Castello, Casa S. Lapi, 1904-1922
RIS2 = Rerum Italicarum Scriptores, nuova edizione a cura di G. Carducci, V. Fiorini, Bologna,
Zanichelli, 1922-1934
RR BB SS = Rerum Britannicarum Scriptores, London, Great Britain Public Record Office, 1886.
RS = F. Schneider, Regestum Senense. Regesten der Urkunden von Siena, I: Bis zum Frieden von Poggibonsi, 713-
30 Juni 1235, Roma, Loescher, 1911 (Kgl. Preussiches Institut-Istituto Storico Italiano, Regesta
Chartarum Italiae, 8), pp. XC-XCV.
XII
Saggi
Due broletti, due sopralzi, due diverse sorti
Il broletto di Como e il palazzo
della Ragione di Milano:
restauri a confronto
GABRIELLA GUARISCO
Premessa
Com noto la stagione dei restauri al patrimonio monumentale italiano prende av-
vio negli anni immediatamente successivi allUnit dItalia. Per consistenza e per
singolarit del patrimonio medievale (XI-XII secolo) lantica Provincia e Diocesi di
Como si conferma1 un osservatorio privilegiato in quanto allavanguardia negli in-
terventi di ripristino che ancor oggi non sono completamente noti2 in quanto spesso
le fonti sono o inaccessibili3 o sono presumibilmente perdute. Alla luce delle ultime
documentazioni reperite, per la quantit di protagonisti coinvolti e per gli esiti degli
interventi, oggi possibile affermare che lintensa attivit di restauro condotta a Co-
mo e nella sua antica Provincia costituisce lincubatore del contemporaneo servizio
di tutela. Spesso (e nella stessa cultura cittadina) la stagione romantica dei restau-
ri di ripristino (successivamente catalogati come archeologici, stilistici, filologici
ecc.: comunque sia di rifacimento delle primitive forme), avviata fin dal 1861 sotto
locchio vigile di Camillo Boito4 e prevalentemente realizzata da un erudito sacer-
dote insegnante presso il locale Seminario, don Serafino Balestra,5 resta inascoltata
o addirittura rimossa soprattutto dagli studiosi locali. Le ricerche condotte e gli esiti
divulgati in convegni e pubblicazioni dovrebbero aver gi condotto invece ad un
aggiornamento consapevole, ad una presa di coscienza su larga scala. Ritengo che
questo mancato riconoscimento sia dovuto principalmente al fatto che siamo ancora
troppo saldamente legati al concetto di monumento cos come ci stato tramanda-
to da una storiografia artistica e architettonica che da sempre ha considerato lopera
darte nella sua completezza e integrit della mitica stagione originaria.
Nonostante siano trascorsi ormai pi di centanni (era il 1883) da quando
Boito guidava il voto del Congresso degli Ingegneri e architetti italiani a sotto-
scrivere quella prima Carta del restauro6 che gi sanciva, sulle orme degli studi
condotti in Francia,7 che anche le aggiunte successive alla costruzione originaria
dovevano accedere al ruolo di singolari testimoni della storia della fabbrica e
quindi dovevano essere conservate quali pagine di un libro che non prevede in-
terruzioni nella continuit del racconto, ancora assistiamo impotenti a interventi
di anacronistici rifacimenti, ora per allora neppure il fattore Tempo fosse una
191
GABRIELLA GUARISCO
1. A confronto: due vedute del prospetto su via degli Strozzi dellomonimo Palazzo prima
e dopo i restauri del 1938-1939 (Giovannozzi-Poggi). nota lerrata datazione di Robert
Venturi a Giuliano da Majano
192
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
193
GABRIELLA GUARISCO
3. I broletto con il sopralzo e la Torre con lorologio e una bifora ancora aperta. Cant 1859.
4. Il disegno di come doveva essere la parte abbattuta del broletto per far posto alla piazza.
Noi abbiamo voluto conservar memoria di quel che fu abbattuto nel disegno che qui presentiamo;
prima di demolirlo si pens di levar esattamente i piani e i disegni, donde sebbe unaltra prova
che gli archetti gotici non procedevano a capriccio, ma con una ritmica loro particolare
La lunga stagione dei restauri si profila gi nel 1861 quando ledificio inserito
nel primo Quadro delle notizie dei monumenti antichi della citt di Como richiesto, nel 1860
(Como liberata dagli austriaci nel maggio del 1859), dal vice governatore Micono
a tutti i sindaci della provincia. Dal Quadro, costituito da dieci voci, emergono alcune
notizie,15 tra le quali, alla voce terza (Epoca delle alterazioni, aggiunte e rinnovazio-
ni) il primo giudizio sulle finestre termali del superiore archivio: Verso la fine del
secolo scorso vi si aggiunse la sezione superiore e da tergo, che la parte pi antica,
si chiusero alcune finestre e se ne aprirono altre fuori di luogo, il tutto a grave danno
di s bello edificio.16 Allultima voce dellinchiesta, la decima, riguardante lo stato
di conservazione e gli interventi eventualmente necessari con il relativo costo, le-
stensore del Quadro afferma: Alla sua conservazione provvede il Municipio il quale
penser a far rimettere qualche pezzo di marmo qua e la mancante nelle pareti e
margine nei pilastri. Sintende il Municipio per rispetto al portico giacch pei locali
194
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
5-6. I due prospetti del broletto dopo la sopraelevazione. Su piazza Duomo (a sinistra) si nota
il balconcino con le due finestre e la presenza degli archetti, 1893, marcapiano ai due livelli (del
Salone e in corrispondenza allex copertura), mentre sullaltro va rilevata la presenza delle case
addossate alla torre con la traccia tamponata della quarta trifora. Tutte le trifore sono tamponate in
quanto nel Salone in questo momento c il teatro in funzione. La pavimentazione in raso con il
resto della piazza. Innumerevoli sono le fonti iconografiche relative ai vari momenti dei restauri
dalle foto depoca, alle cartoline, alle incisioni
superiori di spettanza del R. Erario vi deve esso provvedere. La spesa per i ristauri
intorno al porticato si stima in 3.200 lire.
Questo primo rapporto mette in evidenza due questioni: la prima, quella del
sopralzo, ritenuto fin da subito incoerente con il resto della fabbrica; la seconda il
fatto che ledificio frazionato nella propriet. Nel 188117 il Comune diviene pro-
prietario dellintera fabbrica e, solo nel decennio successivo, prendono avvio i lavori
di restauro che riguardano dapprima il broletto e in seguito la torre.
1897-1899:
Opere per ragioni di solidit e restauri per ragione darte ed estetica
Due sono le ragioni che motivano il massiccio intervento al broletto comasco che
sono ben riassunte dalle due categorie di lavori previste dal progetto esecutivo
(1897): opere di consolidamento (diremmo oggi) e ristauri per ragioni darte ed
estetica. sul secondo punto che si concentrano gli sforzi per fare in modo che
il broletto torni comera (quando? Nel 1215, come ricorda la lapide che rimanda
liniziativa delledificazione al podest Bernardo da Codazo, o dopo lincendio
del 1408, ovvero dopo la ricostruzione di Pietro da Breccia conclusasi nel 1436?),
nelle sue forme primitive. Ma oltre a ci, ovvero oltre il dilemma riguardo il
momento (e quindi la configurazione) della fabbrica resta lo sconcio di quella
differenza di stile tra il piano del Salone e quello dellarchivio. Lestetica reclama
lunit dellopera nella sua completezza e non ammette siffatta plateale differenza
di materiali e stili. certo che quello che maggiormente irrita la sensibilit estetica
dellopinione pubblica e dei restauratori ottocenteschi (ma anche di quelli successi-
195
GABRIELLA GUARISCO
196
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
1899-1926:
la nuova scala di accesso al salone e la ricostruzione della torre
Com noto una ciliegia tra laltra e dopo aver eseguito la demolizione del sopral-
zo, si apre la lunga stagione che ha al centro dellattenzione laccesso al restaurato
salone e la torre. In una prima fase, in base ad un primo progetto a firma di Eugenio
Linati (1900-1904), vengono intrapresi i lavori di costruzione della nuova scala che
sono per sospesi a causa della forte critica sollevata dallarchitetto Federico Frige-
rio che si concretizza in un esposto al Prefetto (18 ottobre 1904). I lavori si fermano
e la figura di Linati viene letteralmente spazzata via dallastro nascente Federico
Frigerio (1872-1959), che sar lartefice di numerosi interventi sia del nuovo che di
restauro. In questa e nella successiva fase dei restauri saranno coinvolti, nelle suc-
cessive Commissioni appositamente istituite dal Ministero, i maggiori responsabili
della tutela e del restauro: Corrado Ricci, Ludovico Pogliaghi, Luigi Cavenaghi, Al-
fredo DAndrade e lo stesso Camillo Boito. Questi studiosi, tutti oggi noti perlome-
no tra gli addetti ai lavori, sono chiamati a dirimere la questione relativa alla nuova
scala, peraltro gi parzialmente realizzata su progetto Linati. Sar DAndrade (28
ottobre 1906) a sancire la fine delle discussioni, suggerendo che intanto si completi
quella ideata da Linati, in attesa che il Comune proceda allesproprio delle case
addossate alla torre (case Rezzonico) e quindi si possa procedere a costruire una
vistosa scala al loro posto.
A dare il la per il restauro della torre invece una perizia commissionata dal
Comune allingegnere Antonio Giussani a seguito del terremoto del 21 agosto 1914.
Rilevato che il basamento era costituito da blocchi di pietra ben conservati
e che invece la parte superiore era costruita solo con gli angolari in blocchi di
pietra, mentre le pareti perimetrali erano in muratura a sacco, Giussani propone
due diverse soluzioni. La prima prevede il consolidamento della torre esistente
mediante tiranti in ferro; la seconda la demolizione della parte superiore e il suo
rifacimento. Come sempre, quando trattasi di demolire e poi rifare i quesiti e le
incertezze si moltiplicano riguardo alle forme, ai materiali e allo stile che il nuovo
dovr assumere. Giussani, fin da subito (1915), affronta la questione della nuova
torre che dovr possibilmente [seguire] lo stile architettonico della prima []
tenendo presente lesempio di qualcuna delle pi importanti torri comunali di
Lombardia.22 Mentre per il restauro del broletto non ci si era fatti carico pi
di tanto delle comparazioni con altri edifici simili (ma erano anche anni in cui il
cosiddetto restauro stilistico dominava la scena), per la parziale ricostruzione della
torre non solo si prospetta un intervento conservativo mediante il consolidamento,
ma si suggerisce, per la sua eventuale ricostruzione, di verificare a livello regionale
come sono fatte, con quali materiali e in che stile sono le torri coeve (anche in
questo caso la scelta del periodo di riferimento ovviamente del tutto aleatoria in
quanto la torre composta da due blocchi, uno appartenente a unepoca e laltro
successivo). Sta di fatto che lAmministrazione comunale (1918) affida lincarico
del progetto di ricostruzione della torre allarchitetto Luigi Perrone e da questo
momento si avranno comera prevedibile osservazioni, pareri e un acceso di-
197
GABRIELLA GUARISCO
7-8. Il broletto dopo i restauri e la torre con addossate le case Rezzonico prima della loro
demolizione. Nella foto a sinistra si noti il basamento della cupola del Duomo (1770) con le finestre
tonde che poi saranno rimosse a seguito dellincendio della notte del 27 settembre 1935 e la cupola
ripristinata secondo il progetto di Filippo Juvarra del 1741
battito proprio sul come la torre deve essere ricostruita. Nonostante le richieste di
verifica del progetto da parte del Soprintendente (architetto Augusto Brusconi), il
Sindaco (1919) comunica che ha gi emanato lordinanza di demolizione e Perro-
ne consegna allAmministrazione il suo progetto che prevede una scala esterna e la
torre coronata da merlature. A questo punto si scatena un feroce dibattito a suon
di disegni e proposte che giungono un po da chiunque. Ma quello che caratte-
rizza questa fase la volont di ogni singolo progettista di dimostrare che la torre
sarebbe stata meglio con o senza i merli; con la scala interna o esterna, costruita
con le pietre di Moltrasio o con altre pietre che si ritrovano in altre torri lombar-
de. Insomma: distruggere semplicissimo, ricostruire pone in gioco una gamma
illimitata di versioni possibili, poich quando si vuole a tutti i costi far sembrare
unarchitettura costruita oggi dellaltro ieri (anzi del Medioevo), nessuno e tutti
hanno una propria idea, una propria fondata ragione per proporre un progetto
differente dagli altri.
Dallagosto del 1921 lUfficio tecnico comunale e Federico Frigerio iniziano a
collaborare per il progetto esecutivo, ma solo nel 1926 lUfficio tecnico lo completa.
La ricostruzione della torre realizzata a partire dal basamento antico in bolognini
di Moltrasio. La torre ricostruita (1927), sotto la sorveglianza di Frigerio, termina
con una cella campanaria formata da quattro pilastri dangolo e il tetto a quattro
198
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
9. G.B. Bianchi, incisione, 1764. Il Palazzo prima del sopralzo con lorologio e laltorilievo del
Podest Oldrado da Tresseno
falde. Sul prospetto che guarda la piazza viene rimesso in opera lorologio e con
questo laffresco del Morazzone.
199
GABRIELLA GUARISCO
11. G. Landriani, L. Burlando, Nuova piazza del Duomo e adiacenze secondo il progetto dellarchitetto Cav.
Giuseppe Mengoni, 1865 circa. In basso a sinistra il Palazzo con il sopralzo e con le finestre
di Francesco Croce e lintonaco su tutta la fabbrica
200
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
201
GABRIELLA GUARISCO
202
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
16-17. Due vedute dello scavo effettuato (e gi richiuso) in prossimit dellallineamento con la torre del
broletto e piazza del Duomo da cui emergevano i basamenti della facciata di San Giacomo. Siccome
la piazza Grimoldi non stata scavata tutta, per mancanza di fondi, nonostante i locali archeologi si
fossero fatti avanti a titolo gratuito per portare termine lo scavo stesso, non risulta nessun altro indizio
riguardo i resti della chiesa e ci cos preclusa (e chiss fino a quando...) la possibilit di sciogliere quel
nodo che riguarda il perch e quando la basilica fu dimezzata. Ai posteri
203
GABRIELLA GUARISCO
altro accesso o via di fuga che sostituisca e renda agibile la scala provvisoria in tubi
innocenti e legname.
Tra il 1984 e il 2000 Marco Dezzi Bardeschi presenta ad almeno due successivi
Soprintendenti (archh. Lionello Costanza Fattori e Lucia Gremmo) molti progetti
per la realizzazione di una scala esterna sul lato corto verso il Duomo. Ma nessun
progetto soddisfaceva, ancora una volta, lestetica, laspettativa dellEnte di tute-
la, che regolarmente non approvava. Solo nel 2000 (per un importo delle opere
pari a 500.000.000 lire) infine veniva approvato e di seguito realizzato il progetto
per una scala in ferro vetro che compie un percorso narrativo lungo la facciata
corta verso il Duomo dal livello terra, allaffaccio sul sottoportico e a quello verso
piazza Duomo ed infine allarrivo, attraverso una delle porte tamponate esistenti,
dentro il superiore salone. Quella stessa scala che da qualche tempo qualcuno,
nuovamente offeso nel proprio senso estetico, chiede (e forse otterr pure) che sia
rimossa in quanto ha lunico ma fatale difetto di non essere mimetica, lombarda
o pluricentesca: per materiali, forma, struttura dichiaratamente una scala del
secondo millennio.
NOTE 4
C. BOITO, La basilica di SantAbbondio in Co-
mo - Lettere da Como, in La Perseveranza, 2133
1
G. GUARISCO, Romanico uno stile per il restauro. (1865), 2140 (1865), 2160 (1865). C. BOITO,
Lattivit di tutela a Como 1860-1915, Milano, F. La chiesa di S. Abbondio e la basilica dissotto, in Il
Angeli, 1992; Firenze, Alinea, 20142. Politecnico, XVII (1868). C. BOITO, La chiesa di
2
Recentemente numerose iniziative si sono SantAbbondio a Como e la basilica dissotto, in Architet-
succedute soprattutto grazie alla fattiva colla- tura del Medio Evo in Italia, Milano, Hoepli, 1880.
borazione con il Centre dtudes suprieures de civi- 5
G. GUARISCO, Romanico uno stile per il restauro
lisation mdivale dellUniversit di Poitiers e ai cit. (2014), pp. 238-248.
ritrovati documenti, qui ora scansionati e portati 6
La prima Carta del restauro data dal vo-
in formato digitale, dellarchivio di Fernand de to del IV Congresso degli ingegneri e architetti
Dartein, conservato presso gli eredi, la famiglia svoltosi a Roma nel gennaio 1883. In realt Boito
Demenge a Strasburgo. Mi corre subito lobbli- lavora sul tema del restauro gi dal 1872 quando,
go di ringraziare la Prof.ssa Marie-Thrse Ca- partecipando a Milano nelle stesse giornate al se-
mus per la fattiva, appassionata e continuativa condo Congresso artistico e al primo Congresso
collaborazione. Cfr. Fernand de Dartein. La figura degli ingegneri e architetti italiani, recepisce le
lopera, leredit (1838-1912), in Ananke, 44 osservazioni che emergono da vari studiosi. Cfr.
(2012) che raccoglie gli esiti di una call for pa- G. GUARISCO, Boito, da Parma (1870) a Milano
pers internazionale; il convegno internazionale (1872): lesordio ai Congressi, in Ananke, n.s. 57
Fernand de Dartein e i Monumenti comaschi. Storia, (2009), pp. 16-29. C. BOITO, Questioni pratiche di
archeologia, tutela e restauri, svoltosi a cura della sot- belle arti, Milano, Hoepli, 1893. Inoltre si veda-
toscritta presso palazzo Volpi a Como il 14-15 no gli Atti del convegno: Camillo Boito moderno, in
novembre 2013; Fernand de Dartein e larchitettura corso di stampa.
romanica comasca. Viaggio in un archivio inesplorato, 7
G. GUARISCO, Alle origini del restauro: Ni adjon-
a cura di G. Guarisco con T. Bella, M. Leoni, ction ni suppression (1838-1893). Adolphe Napolon
D. Mirandola, Ariccia (RM), Ermes Edizioni Didron, Cesare Cant, Camillo Boito, in Materiali e
Scientifiche, 2015. strutture, n.s. II, III (2013) pp. 68-97.
3
il caso dellarchivio dellingegnere Antonio 8
Negli stessi giorni in cui a Mantova si realiz-
Giussani che fu protagonista tra i progettisti di zava il convegno Res Publica, Citt, Comuni: uomini,
Como di innumerevoli interventi di restauro, che istituzioni, pietre, a Milano si svolgeva il convegno
la famiglia non intende rendere pubblico. per il centenario di Camillo Boito (Camillo Boito
204
IL BROLETTO DI COMO E IL PALAZZO DELLA RAGIONE DI MILANO: RESTAURI A CONFRONTO
Moderno, Brera-Politecnico di Milano-Bovisa, 3-4 costruzione di una stanza ottenuta sopra la met
dicembre 2014) di cui la sottoscritta era membro del portico contigua al duomo, verso la piazza
del Comitato organizzativo e pertanto mi stato del pretorio abbassando proporzionalmente il
impossibile partecipare di persona allappunta- soffitto; ledificazione di nuovi locali di comodo
mento di Mantova. da appoggiarsi sopra il magazzino della paglia
9
Dallinvito alla partecipazione: I Convegni di (verso il pretorio); la costruzione della scala dac-
Mantova si pongono lobiettivo di mettere a con- cesso (da non confondersi con quella ai palchetti)
fronto specialismi diversi (storici, storici dellarte, e della nuova loggia di accesso allabitazione del
storici della letteratura) e anche in questa occasio- campanaro, nonch il rifacimento del selciato sot-
ne vorremmo seguire questa filosofia. to il coperto.
10
A. RIEGL, Der moderne Denkmalkult. Sein Wesen Tutte le notizie sono documentate nei seguenti
und seine Entstehung, 1903, trad. it Il culto moderno archivi: Archivio di Stato di Como (ASCo), Ar-
dei monumenti, 19811, ed cons. 19953, pp. 189-193. chivio Museo Giovio di Como (AMCo), Archivio
11
G. CORDERO DI SAN QUINTINO, Dellitaliana Comune di Como (ACCo), Archivio della Biblio-
architettura durante la dominazione Longobarda, Bre- teca Comunale di Como (ABCCo), Archivio del-
scia, Nicol Bettoni, 1829. la Biblioteca Comunale di Como, (ABCCo), Ar-
12
E. FERNIE, The History of Medieval Architecture, chivio centrale dello Stato di Roma (ACS Roma),
Hambledon Press, London, 1991; T. WALDEIER Rivista Archeologica Comense (RAC), Archivio
BIZZARRO, Romanesque Architectural Criticism: A Soprintendenza per i Beni Architettonici e Pae-
Prehistory, Cambridge University Press, New saggistici della Lombardia (ASMi).
York, 1992; G. GUARISCO, Romanico uno stile per il 15
ASCo, Prefettura, cat. 27.
restauro cit. (2014), pp. 53-73. 16
ASCo, Prefettura, cat. 27.
13
Nel mese di marzo 2016, mentre questa 17
Era stato don Vincenzo Barelli, nel 1878,
pubblicazione era in corso di stampa, al fine di a proporre la cessione a titolo gratuito del mo-
realizzare la sistemazione di piazza Grimoldi e a numento dallo Stato al Comune di Como in
seguito di un concorso di idee indetto dal Comu- cambio di un intervento di completo ripristino
ne di Como, sono stati eseguiti scavi in prossimit stilistico finalizzato a destinare ledificio a mu-
dellallineamento con la torre del broletto, a cura seo civico della citt. Latto verr stipulato il 23
della Soprintendenza archeologica, che la sotto- settembre 1881 ma a fronte di un pagamento di
scritta ha visitato il 19 marzo. Da quegli scavi, lire 10.057,50 (AMCo, Atti Regio Ispettorato ai
effettuati in quanto il progetto prevede la forma- monumenti).
zione di una fontana con seduta, sono emerse le 18
G. GUARISCO, Romanico uno stile per il restauro
basi delle colonne, i muri della facciata e lingres- cit. (2014).
so (Figg. 16-17) di San Giacomo appena al di sot- 19
AMCo, Atti Regio Ispettorato ai monumen-
to dellattuale piano stradale. Senza colpo ferire e ti, Barelli 28 novembre 1875.
nonostante le mie sollecitazioni alle Associazioni 20
ACCo, Prefettura, cat. 5, cl. 1.
culturali locali, in tutta fretta il Comune - che 21
Cfr. P. DON, Dellarchitettura medioevale civile. I
evidentemente vuole completare i lavori prima restauro del Broletto (1895-1925), in Fernand de Dar-
della stagione estiva - ha fatto ricoprire tutto. tein e larchitettura cit., Lapprovazione definitiva
Bene: cos non sapremo mai (perlomeno noi e del progetto da parte dellUfficio regionale (19
i nostri figli) perch la chiesa stata tagliata febbraio 1898). I lavori sono in corso con lappal-
e cosa successo tra Quattro e Cinquecento. to delle opere edilizie dal primo dicembre 1897 e
Unoperazione sciagurata che qui serenamente si concludono il 20 maggio 1899.
documento e denuncio a futura memoria. 22
ACCo, Fondo Prefettura, cat. 5, cl. 1.
14
P. DON, Dellarchitettura medioevale civile: i re- 23
Il Broletto. Per un corretto uso della Ragione, a
stauri del Broletto (1895-1925), in Fernand de Dartein cura di C. Di Biase, Milano, Centro culturale
e larchitettura cit., pp. 166-186. In questo contri- San Fedele, 1985. Qui riportata in appendice
buto sono pubblicati i disegni di progetto delle la cronologia degli eventi su fonte archivistica.
varie fasi qui riassunte. I lavori sono di innalza- 24
Allindomani della liberazione di Milano
mento del tetto con lapertura delle finestre ter- dagli austriaci, i milanesi, costretti per anni nella
mali, lampliamento verso la piazza del pretorio cerchia murata della citt e a pagar gabelle per
dei camerini, sostenuti da due o tre pilastri; la ogni transito dalle Porte, ormai consideravano il
chiusura dei finestroni mediante grossi muri, la Castello Sforzesco, ubicato al di fuori della cinta
205
GABRIELLA GUARISCO
stessa e ridotto a quasi a rudere per luso impro- Sempione il frutto della battaglia condotta da
prio che ne avevano fatto gli austriaci, un ma- Luca Beltrami per salvare il Castello sforzesco
nufatto assolutamente superfluo, anzi odioso. Se dalla totale demolizione. Poi i successivi restauri
si considerano poi gli interessi fondiari dei pro- hanno fortemente cambiato lassetto della fab-
prietari delle aree inedificate che dal centro della brica, fino alla costruzione della cosiddetta Tor-
citt sarebbero state interessate dal tracciamento re del Filarete che invece com noto opera
della nuova direttrice verso Nord, si comprende di Luca Beltrami. Ma in questo caso almeno agli
appieno come un monumento possa diventare interessi speculativi fondiari si opposta la ra-
un ostacolo allo sviluppo della citt (il progetto gione del monumento che oggi resta uno dei pi
della direttrice prevedeva inizialmente la demoli- visitati di Milano.
zione del Castello). Lasse che oggi partendo dal 25
A. GRIMOLDI, Il Palazzo della Ragione, Varese,
Duomo corre intorno al castello e al parco (il Fo- Arcadia, 1983, 127.
ro Bonaparte) per innestarsi sul rettifilo di Corso
206