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Coordinate: 45°40′18″N 8°52′28.

87″E

Valle Olona
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La Valle Olona è una valle che inizia a sud di Bregazzana Valle Olona
(una frazione di Varese) e che termina a Castellanza.
Solcata dal fiume Olona, da cui il nome della valle, si è
formata durante la glaciazione Riss grazie all'azione erosiva
del ghiacciaio che scendeva dal Lago di Lugano. L'Olona,
nel corso dei secoli successivi, ne ha dapprima riempito
parte delle zone alluvionali con ghiaia e sabbia ed in
seguito, nel corso delle ripetute piene alluvionali, vi ha
depositato buona parte dei sedimenti terrosi su cui oggi
crescono varie forme di vita vegetale[1].

La Valle Olona è in genere caratterizzata da un fondovalle


senza centri abitati se non per l'eccezione di Castegnate La Valle Olona nella zona di Malnate.
(che è una delle due frazioni di Castellanza e che è situata
allo sbocco della vallata) e delle due frazioni di Gornate Stati Italia
Olona (Torba[2] e San Pancrazio). Più a nord, invece, uno Regioni Lombardia
degli ultimi centri ancora abitati è quello dei Mulini di
Gurone, luogo oggi ospitante anche la diga destinata a Province Varese
proteggere i centri abitati sottostanti dalle esondazioni
Località Varese, Induno Olona,
dell'Olona[3].
principali Malnate, Vedano Olona,
Sul fondovalle, e disseminati tra le numerose zone umide e Lozza, Castiglione Olona,
tra i boschi di latifoglie che ne caratterizzano le pendici Lonate Ceppino, Gornate
circostanti, è spesso riscontrabile la presenza di complessi
Olona, Castelseprio, Cairate,
industriali dismessi od abbandonati, nonché di alcuni
mulini ad acqua lungo l'Olona, un tempo parte integrante Solbiate Olona, Fagnano
delle economie locali. Olona, Gorla Maggiore, Gorla
Minore, Olgiate Olona,
Nella valle è anche presente il tracciato della ferrovia della
Marnate, Castellanza
Valmorea, un tempo abbandonato ed oggi trasformato in
pista ciclopedonale nel tratto tra Castellanza a Castiglione Comunità Comunità montana del
Olona[4] e che in parte fu ristrutturato per poter permettere il montana Piambello
passaggio di un treno turistico sulla tratta Malnate-
Mendrisio fino al 2013. È in progetto la Ciclovia Olona Fiume Olona
Lura, un itinerario ad anello di 165 km in grado di
Altitudine Da 216 a 718 m s.l.m.
connetterla al torrente Lura lungo l'itinerario europeo
EuroVelo 5. Nome
Valligiani
abitanti
Sito web (http://www.valleolona.com/)
Indice
Geografia fisica
Territorio
Idrografia
Geologia
Clima
Storia
Il Medioevo
L'Ottocento e l'industrializzazione
Aree protette
Il Parco Valle del Lanza
Il Parco Rile Tenore Olona
Il Parco del Medio Olona
Il Parco del bosco del Rugareto
Il Parco archeologico di Castelseprio
Natura
Flora
Fauna
Geografia antropica
Comuni facenti parte della Valle Olona
Archeologia industriale
La Ferrovia di Valmorea
Note
Bibliografia
Altri progetti

Geografia fisica
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia.

Territorio
Lo stesso argomento in dettaglio: Olona.

Situata a sud della Valmorea (che è solcata dal torrente Lanza) e della valle incisa dal torrente Bevera, la
Valle Olona raccoglie le acque dell'Olona e dei suoi affluenti lungo la parte sud orientale della provincia di
Varese.

La Valle Olona inizia a sud di Bregazzana, frazione di Varese, in corrispondenza della confluenza del ramo
dell'Olona che proviene dalla Val di Rasa e di quello che ha origine in Valganna, confluenza che forma un
unico corso d'acqua che prosegue poi fino a Milano, dove termina il suo percorso sfociando nel Lambro
Meridionale.

I citati torrenti Lanza e Bevera confluiscono nell'Olona a sud dell'unione del ramo proveniente dalla Val di
Rasa con il ramo proveniente dalla Valganna, dato che Lanza e Bevera hanno, perlomeno nel primo tratto,
un'idrografia indipendente, visto che le loro sorgenti si trovano relativamente distanti e – come già
accennato – più a nord rispetto a quelle dell'Olona.
Oltre che dalla fonte
principale, che si trova in
località Fornaci della Riana,
alla Rasa di Varese, frazione
dell'omonimo capoluogo di
provincia, l'Olona sgorga
infatti anche da altre cinque
piccole sorgenti[5], due in
Val di Rasa e tre in Il fiume Olona nei pressi di Gurone,
Valganna[6]; queste sorgenti frazione del comune di Malnate, in
danno poi luogo a due citati provincia di Varese
rami che si uniscono a valle
di Bregazzana[6].

Dopo aver tagliato in


direzione sud-est la
Scorcio della Valle Olona dal provincia di Varese, la Valle
castello di Fagnano Olona. In questa Olona termina a
immagine l'Olona scorre all'interno Castellanza, dove si
del filare alberato, di fronte agli stemperano, da un punto di
stabilimenti industriali vista altimetrico, i pendii ai
suoi lati: da Castellanza in
poi l'Olona inizia a scorrere,
da un punto di vista geomorfologico, in pianura, mentre in Scorcio dei "ronchi" di Legnano, che
precedenza il terreno è considerato collinare e poi prealpino. Il si trovano nell'omonimo parco. A
punto più basso della Valle Olona si trova a Castellanza (216 m Legnano i pianalti morenici formati
s.l.m.), mentre quello più alto è rappresentato dal Pian Valdes, che dall'Olona sono chiamati con
ha un'altitudine massima di 718 m s.l.m.[8] l'appellativo di "ronchi"[7]

Il perimetro del territorio della Valle Olona comprende parte delle


aree comunali delle municipalità di Varese, Induno Olona, Malnate, Vedano Olona, Lozza, Castiglione
Olona, Lonate Ceppino, Gornate Olona, Castelseprio, Cairate, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Gorla
Maggiore, Gorla Minore, Olgiate Olona, Marnate e Castellanza, più diverse zone di alcuni loro comuni
confinanti che occupano parte dei pianalti morenici[9] facenti parte del bacino idrografico dell'Olona: questo
è il caso, ad esempio, dei comuni di Busto Arsizio e Tradate.

Idrografia
Lo stesso argomento in dettaglio: Idrografia della Lombardia.

L'Olona, nel tratto che scorre nell'omonima valle, riceve numerosi affluenti che nascono dalle colline
circostanti come la Bevera, il Lanza (detto anche Ranza, Anza, Clivio o Gaggiolo), il Fogascè (detto anche
Gerre), la Quadronna, la Selvagna, il Mornaga, il Riale delle Selve, il Marubbio, il Valdessera, il Riale San
Pancrazio, il Riale di Torba, il Riale di Castelseprio, il Rile e il Tenore.

In Valle Olona si trovano alcune zone umide:

Lo Stagno Buzonel, che è situato nel fondovalle tra Castelseprio e Lonate Ceppino e che è
alimentato dal torrente Bozzone, dopo il quale confluisce nell'Olona.
Lo Stagno di Cairate, posto al confine tra Cairate e Lonate Ceppino, che è alimentato da
alcune risorgive.
Il Refreddo o Fontanile Crotto, è invece un corso d'acqua che sgorga in località Crotto Valle
Olona (situata nel fondovalle di Castelseprio) e che confluisce nell'Olona poco più a valle.

Geologia

Essendo una valle formatasi durante la glaciazione Riss grazie


dall'azione erosiva del ghiacciaio che scendeva dal Lago di Lugano,
il profilo trasversale della Valle Olona mostra la caratteristica forma
ad "U" presente in tutte le valli che hanno avuto la medesima
origine e dove, dopo il ritiro dei ghiacci, hanno iniziato a scorrere
uno o più corsi d'acqua.

Questi fiumi o torrenti, nel corso dei secoli successivi, ne hanno


dapprima riempito parte delle zone alluvionali con ghiaia e sabbia
Il "Piccolo Stelvio", che si trova tra
ed in seguito, nel corso delle ripetute piene alluvionali, vi hanno
Castiglione Olona e Morazzone e
depositato buona parte dei sedimenti terrosi su cui oggi crescono
che è chiamato in questo modo
varie forme di vita vegetale.
perché è presente un dislivello di
circa 153 metri[10]. È uno dei
Clima passaggi fissi della Coppa
Bernocchi, corsa in linea maschile di
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di ciclismo su strada con partenza e
Milano Malpensa. arrivo a Legnano

Il clima della Valle Olona è di tipo continentale fatto di estati calde e


moderatamente piovose con un'umidità relativamente elevata. Gli inverni sono freddi e con varie settimane
di gelo. Durante l'inverno possono essere anche presenti dei giorni con nevicate.

La ventilazione è in genere piuttosto scarsa, ma molto dipende anche dalle zone più o meno esposte a
questo fenomeno: nella zona di valle posta direttamente a sud delle Prealpi Varesine si può infatti incorrere
in una giornata resa serena grazie a una leggera ventilazione, mentre nell'Alto Milanese (specialmente nel
periodo invernale) perdura la nebbia a causa della totale assenza di vento.

I dati climatologi misurati alla stazione meteorologica di Milano Malpensa (che prende il nome
dall'Aeroporto di Milano-Malpensa, il quale deriva la denominazione da Cascina Malpensa) per il periodo
1961-1990 sono[11][12][13]:
MILANO Mesi
MALPENSA
(1961-1990) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

T. max.
6,1 8,6 13,1 17,0 21,3 25,5 28,6 27,6 24,0 18,2 11,2 6,9
media (°C)
T. min. media
−4,4 −2,5 0,4 4,3 9,0 12,6 15,3 14,8 11,5 6,4 0,7 −3,
(°C)

T. max. 21,0 24,4 25,4 28,0 30,7 34,3 37,0 35,8 33,9 28,1 22,8 21,
assoluta (°C) (1982) (1990) (1990) (1975) (1979) (1965) (1983) (1974) (1988) (1986) (1964) (196

T. min. −18,0 −15,6 −12,2 −6,1 −5,2 0,6 4,7 4,7 0,5 −5,3 −13,6 −15
assoluta (°C) (1985) (1987) (1971) (1970) (1979) (1974) (1974) (1979) (1976) (1974) (1988) (197

Nuvolosità
(okta al 4,8 4,6 4,4 4,7 4,9 4,4 3,6 3,9 3,8 4,1 4,9 4,6
giorno)

Precipitazioni
67,5 77,1 99,7 106,3 132,0 93,3 66,8 97,5 73,2 107,4 106,3 54,
(mm)

Giorni di
6 6 8 9 10 9 6 8 6 7 8 6
pioggia
Umidità
relativa 78 76 69 73 74 74 74 73 74 77 80 80
media (%)

Pressione a 0
metri s.l.m. 1 019 1 017 1 016 1 014 1 015 1 016 1 016 1 015 1 018 1 020 1 016 1 01
(hPa)

Vento
N N N N N N N N N N N N
(direzione-
3,3 3,3 3,4 3,5 3,3 3,2 3,1 3,0 3,1 3,1 3,4 3,3
m/s)

Storia

Il Medioevo
Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Legnano.

Dato che la Valle Olona termina a Castellanza, la confinante


Legnano, che si trova poco più a sud lungo l'Olona, fu scelta non
casualmente dalla Lega Lombarda come luogo per collocare il
Carroccio, simbolo delle autonomie comunali, durante la quinta e
ultima discesa di Federico Barbarossa, che era in lotta con i comuni
mediavali del Nord Italia: questo scontro culminò con la vittoria
comunale nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176)
concludendosi poi con la pace di Costanza (25 giugno 1183), con la
quale l'Imperatore riconobbe la Lega Lombarda dando concessioni
Sogno di San Giuseppe, uno degli amministrative, politiche e giudiziarie ai comuni e ponendo
affreschi di Castelseprio
ufficialmente fine al suo tentativo di egemonizzare l'Italia
Settentrionale[14][15].
All'epoca il borgo di Legnano rappresentava per chi proveniva da nord un facile accesso al contado
milanese, dato che si trovava allo sbocco della Valle Olona[16]; tale varco doveva essere quindi chiuso e
strenuamente difeso in caso di attacchi militari destinati a Milano, che erano agevolati anche dalla presenza
di un'importante strada che esisteva fin dall'epoca romana, la via Severiana Augusta, che congiungeva
Mediolanum (la moderna Milano) con il Verbanus Lacus (il Lago Verbano, ovvero il Lago Maggiore[17]), e
da qui al passo del Sempione (lat. Summo Plano)[18].

La Valle Olona era anche il cuore del Contado del Seprio[19], della
cui capitale si conserva le rovine nel comune di Castelseprio. Nel
1287 l'intero Seprio fu ufficialmente annesso alla Signoria di
Milano, che nel 1395 si trasformò in "Ducato di Milano". La Valle
Olona e il Seprio appartenne ai domini milanesi fino all'epoca
napoleonica, quando furono creati, in sequenza, alcuni Stati
fantoccio napoleonici il cui territorio andava oltre i confini della
moderna Lombardia[20]. Con la caduta di Napoleone, la Valle Olona
e il Seprio entrarono poi a far parte del Regno Lombardo-Veneto,
Stato direttamente dipendente dall'Impero austriaco. Scorcio del parco Castello a
Legnano. Sullo sfondo si vede il
Sin dal Medioevo questa parte del territorio lombardo fu tra i quartiere legnanese di Costa San
maggiormente sfruttati per la presenza dell'Olona e dei suoi Giorgio, mentre in primo piano è
affluenti: fu infatti possibile l'edificazione di numerosi mulini visibile parte della scarpata che
destinati a usare la forza motrice delle acque per azionare macine, potrebbe essere stata teatro della
magli, frantoi e le segherie necessarie alla lavorazione dei prodotti battaglia di Legnano
locali come il legno, il grano ed i semi oleosi del ravizzone e della
colza[21]. Nel 1610, quando venne creato il consorzio del fiume
Olona con l'obiettivo di disciplinare l'uso di queste acque, i mulini sull'Olona (che erano distribuiti
sull'intero corso del fiume fino a Rho) erano 116 ed erano forniti di 463 rodigini.

L'Ottocento e l'industrializzazione

Tra il 1826 e il 1828, durante i lavori di rifacimento di Porta


Comasina spagnola a Milano (dal 1860 chiamata "Porta Garibaldi")
in stile neoclassico, furono aggiunte, sopra questa porta cittadina
milanese, quattro statue colossali, opera di Giambattista Perabò, che
simboleggiano allegoricamente i principali fiumi della Lombardia:
Po, Adda, Ticino e Olona[22].

Il Cotonificio Cantoni di Legnano. Al Verso la metà dell'Ottocento, e durante il primo sviluppo


centro si può vedere il fiume Olona dell'industria, anche i sistemi di sfruttamento economico della Valle
canalizzato per poter meglio Olona subirono un cambiamento, ed i mulini vennero soppiantati
permettere l'uso delle sue acque (oppure affiancati) da complessi industriali moderni come i
cotonifici (ad esempio il Cotonificio Cantoni di Legnano, il
Cotonificio Ponti di Solbiate Olona ed il Cotonificio Candiani di
Fagnano Olona), le concerie (Conceria Fraschini di Varese), le cartiere (Cartiera Vita-Mayer di Cairate e la
Cartiere Molina di Varese e Malnate), le fornaci da laterizi o calce e gli impianti di filatura o tintoria, tutte
aventi a servizio delle moderne ruote idrauliche, che sono ben più efficienti delle ruote dei mulini ad acqua.

La valle e la conurbazione dell'Olona divennero quindi una delle maggiori aree industriali italiane.
L'utilizzo intensivo delle sue acque, sia come forza motrice che per le lavorazioni dirette, ebbe un tale
risvolto inquinante sull'Olona che fece diventare questo fiume il corso d'acqua più inquinato d'Italia[23]. Un
triste primato avvicinato solo dal Lambro, il Seveso, la Lura, il
Mella e l'Arno, altri fiumi della Lombardia che tuttora attraversano
zone ad alta concentrazione industriale.

Dopo l'avvio della nuova era dell'economia industriale avvenuto


negli anni settanta, ed al conseguente periodo di crisi e di fallimenti
che afflisse l'economia delle industrie presenti nella valle (spesso
messe in ginocchio anche dalle frequenti esondazioni), la qualità
delle acque dell'Olona è costantemente migliorata fino a
Due delle quattro statue che ornano
raggiungere e superare il grado sufficiente nel tratto tra Varese e Porta Garibaldi a Milano e che
Castellanza anche grazie alla realizzazione di depuratori[24]. rappresentano allegoricamente i
maggiori fiumi lombardi: sulla
Aree protette sinistra l'Olona, sulla destra invece
l'Adda. Sull'altro lato della porta sono
raffigurati il Po e il Ticino
Il Parco Valle del Lanza
Lo stesso argomento in dettaglio: Parco Valle del Lanza.

Il Parco Valle del Lanza è un'area protetta di interesse sovracomunale situata a ridosso del confine con la
Svizzera, nelle provincie di Varese e di Como. Il parco si sviluppa nella parte occidentale dell'arco collinare
pedemontano lombardo, compreso tra i fiumi Adda e Ticino, attorno alla valle del fiume Lanza (conosciuto
anche come Gaggiolo o Ranza), che nasce sulle pendici meridionali del Monte San Giorgio (che si trova
nel Canton Ticino) confluendo poi nell'Olona nel comune di Malnate.

Il Parco Rile Tenore Olona


Lo stesso argomento in dettaglio: Parco Rile Tenore Olona.

Il Parco Rile Tenore Olona (comunemente detto "RTO") tutela la


valle nei territori comunali di Lozza, Castiglione Olona, Gornate
Olona, Castelseprio e Lonate Ceppino; il parco interessa anche il
pianalto morenico ad ovest dell'Olona (comuni di Gazzada
Schianno, Morazzone, Caronno Varesino e Carnago), dove
scorrono il Rile ed il Tenore. Il Parco Rile Tenore Olona ha sede a
Castiglione Olona, ovvero nel comune che ha maggiormente voluto
l'istituzione di questo ente, che è avvenuta nel 2006.

Il torrente Lanza, che confluisce


Il Parco del Medio Olona nell'Olona a Malnate

Lo stesso argomento in dettaglio: Parco del Medio Olona.

Il Parco del Medio Olona tutela invece la Valle Olona nei territori di Fagnano Olona, Gorla Maggiore,
Solbiate Olona, Gorla Minore, Olgiate Olona e Marnate; di sua competenza è anche l'area solcata dal
torrente Tenore a Fagnano Olona, ed alcuni boschi ad est di Gorla Maggiore, nei quali scorre il Fontanile di
Tradate. Il Parco del Medio Olona, istituito nel 2006, ha sede a Fagnano Olona.

Il Parco del bosco del Rugareto


Lo stesso argomento in dettaglio: Parco del bosco del Rugareto.
Il Parco del bosco del Rugareto è un'area protetta di interesse
sovracomunale che si sviluppa ad est della Valle Olona e che arriva
fino alla pineta di Tradate. Ha una superficie di circa 1400 ettari e si
estende sul territorio dei comuni di Cislago, Marnate, Gorla Minore
in provincia di Varese e Rescaldina in provincia di Milano. Tra i
boschi del parco scorrono tre torrenti: il Fontanile di Tradate, il
Gradeluso (o Bozzentino) ed il Bozzente. Quest'ultimo è l'unico ad
avere una portata costante anche in periodi di scarse precipitazioni.

I resti della chiesa di San Paolo, nel


Il Parco archeologico di Castelseprio Parco archeologico di Castelseprio
Lo stesso argomento in dettaglio: Parco archeologico di
Castelseprio.

Un altro importante parco presente nella Valle Olona è il Parco archeologico di Castelseprio, ricco di
ritrovamenti archeologici dell'età preistorica e della storia dell'intera zona dal Medioevo fino all'età
moderna. È costituito dai ruderi dell'omonimo insediamento fortificato e del suo borgo, nonché dalla poco
distante chiesa di Santa Maria foris portas. Dello stesso unicum archeologico è il Monastero di Torba, che è
però gestito dal FAI.

Dichiarato il 26 giugno 2011 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, il parco è stato istituito


successivamente alla riscoperta del sito da parte di Gian Piero Bognetti negli anni cinquanta.

Natura

Flora

I versanti della Valle Olona sono in gran parte ricoperti da boschi.


Nel fondovalle, invece, ai boschetti si alternano terreni coltivati,
brughiere e prati, oltre ad aree industriali dismesse dove abbondano
piante rampicanti e arbusti che man mano sono cresciuti dopo la
cessazione delle attività degli stabilimenti.

Nella Valle Olona, tra le latifoglie, si trovano diffusamente pioppi,


querce farnie, carpini bianchi, castagni, robinie, querce rosse, ontani
Brugo fiorito neri, salici, frassini, ciliegi ed olmi campestri.

Gli arbusti sono rappresentati da rovi, noccioli, biancospini,


cornioli, luppolo e sambuchi. Tra i fiori spontanei si annoverano il bucaneve, la campanella, il dente di
cane, il mughetto, la primula, il ciclamino, l'ortica e il ranuncolo. Le conifere, poco diffuse, annoverano
l'autoctono pino silvestre e l'abete rosso, quest'ultimo importato dall'uomo da latitudini più settentrionali.
Nella parte nord della valle esistono anche alcuni canneti[25] mentre, lungo tutte le zone umide, sono
diffusissime molte specie di felci[26].

Nella Valle Olona è anche presente il fenomeno della graduale estensione delle zone boschive sui terreni
originariamente occupati dalla brughiera. Questa è costituita da distese di brugo, un piccolo arbusto dalla
caratteristica fioritura autunnale che nel passato era oggetto di sfalcio per essere utilizzato come lettiera per
gli animali[27]. Spesso queste distese erano preda di incendi, dato che hanno un alto grado di secchezza. La
cessazione della prima pratica e la sensibile diminuzione dei secondi, consentono anche la crescita
spontanea, come già accennato, di essenze d'alto fusto e di radi boschi.

Fauna

In un ambiente fluviale, la tipologia animale più rilevante è quella


ittica. Due secoli fa l'Olona abbondava di pesci, ma la comparsa
dell'inquinamento li fece drasticamente diminuire e, in alcuni tratti,
scomparire completamente. Dopo l'anno 2000, a causa della
chiusura di molte fabbriche e della costruzione di numerosi impianti
di depurazione, l'acqua è lentamente tornata pulita ed i pesci sono
gradualmente tornati a vivere nel fiume. Abbastanza comuni sono
quelli di piccola taglia come i vaironi, le scardole, i carassi. Sono
presenti anche i cavedani di media taglia. Più rari invece, ma Il torrente Rile tra Cassano
comunque presenti, sono i barbi e le trote iridee mentre in alcune Magnago, Bolladello e Santo
pozze presso Castiglione Olona vivono esemplari di pesce persico. Stefano

Tra gli uccelli acquatici, diffusissimi sono i germani reali e sono


comuni, ma più difficili da vedere perché piuttosto schive, le gallinelle d'acqua e le folaghe mentre, seppur
rari, sono presenti l'airone cenerino, la garzetta e la nitticora. Per quanto riguarda gli uccelli di bosco, sono
numerose le specie passeriformi, tra cui gli stessi passeri, i merli, i tordi, le rondini, i pettirossi ed i fringuelli,
così come i verdoni, i verzellini, le cornacchie, le gazze, i codirosso, gli usignoli, i corvi ed i cardellini. Tra i
columbiformi vi sono le tortore ed i colombi mentre tra gli upupidi esistono gli esemplari di upupa epops.
Più rari sono i picidi come il picchio rosso maggiore ed il picchio verde, o i rapaci come l'allocco, il gufo, la
civetta, il gheppio e la poiana.

Altra importante componente di questo ecosistema fluviale sono gli anfibi come il rospo smeraldino, il
rospo comune, la rana dalmatina la rana verde, la raganella e la più rara rana di Lataste. Tra gli anfibi muniti
di coda sono presenti i tritoni crestati ed i tritoni punteggiati. Tra i mammiferi vi sono i più tipici dei boschi
di latifoglie, come la volpe rossa, lo scoiattolo, il ghiro, il tasso, le donnole e le faine più il riccio ed alcuni
tipi di topo selvatico. I serpenti sono perlopiù innocui: la biscia d'acqua, il biacco ed il saettone ma non
manca la vipera, l'unico serpente velenoso presente nella Valle Olona, mentre tra i sauri si annoverano le
comunissime lucertole, il ramarro e l'orbettino.

Geografia antropica

Comuni facenti parte della Valle Olona


Varese
Induno Olona
Malnate
Vedano Olona
Lozza
Castiglione Olona
Lonate Ceppino
Gornate Olona
L'Olona a Marnate
Castelseprio
Cairate
Solbiate Olona
Fagnano Olona
Gorla Maggiore
Gorla Minore
Olgiate Olona
Marnate
Castellanza

Archeologia industriale
Lo stesso argomento in dettaglio: Archeologia industriale in provincia di Varese.

Buona parte dei numerosi mulini ed industrie sorte lungo il


corso del fiume, e chiuse progressivamente a partire dalla
seconda metà del Novecento, giace oggi in condizioni di
abbandono e degrado. Non mancano però alcuni esempi di
recupero, come quello avvenuto per il Cotonificio Cantoni di
Castellanza, che nel 1991 è stato adibito a sede dell'università
Carlo Cattaneo[28].
L'università Carlo Cattaneo, che è ospitata
negli ex-stabilimenti del Cotonificio Cantoni
La Ferrovia di Valmorea
di Castellanza
Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia di
Valmorea.

In seguito alla forte industrializzazione della Valle Olona, agli inizi


del XX secolo, venne costruita la ferrovia di Valmorea, che
consentiva di trasportare su rotaia materie prime e prodotti finiti da e
verso le industrie presenti nella valle, nonché dare modo ai
lavoratori delle stesse di raggiungere più agevolmente il proprio
posto di lavoro. La linea, inaugurata nel 1904, in principio
collegava Castellanza a Cairate. Nel 1916 ne fu realizzato un
secondo tratto per collegare Cairate a Valmorea, mentre nel 1926 la
ferrovia fu prolungata fino a Mendrisio: diventò così una delle vie
Il tracciato della ferrovia di Valmorea di comunicazione tra l'Alto Milanese e la Svizzera.
nei pressi di Solbiate Olona
Nel 1928, a causa di una disposizione del governo fascista che
ordinò la chiusura della frontiera italo-svizzera di Stabio, il servizio
ferroviario venne fatto terminare a Valmorea: questo fu l'inizio della progressiva chiusura dell'intera linea di
collegamento. In territorio svizzero la ferrovia rimase infatti in uso come raccordo industriale per soli servizi
merci. Privata ormai la linea della sua funzione di collegamento internazionale, nel 1938, il capolinea dei
treni passeggeri fu arretrato a Cairate, mentre le merci proseguivano fino a Malnate. L'anno successivo il
capolinea della ferrovia fu arretrato a Castiglione Olona. Il servizio passeggeri fu chiuso definitivamente nel
1952[29].

Il 16 luglio 1977 anche il traffico merci fu soppresso in conseguenza della chiusura della Cartiera Vita
Mayer di Cairate, principale cliente del servizio, e dello scarso interesse delle altre aziende della valle a
mantenere in esercizio la linea ferroviaria. Dal 1995 è iniziato un progetto di recupero storico-turistico della
parte più settentrionale della linea ferroviaria, e dal 2007[30] è possibile percorrere quel tratto dalla stazione
di Mendrisio fino a quella di Malnate Olona. È in progetto il recupero della ferrovia fino a Castiglione
Olona, mentre il percorso Castiglione-Castellanza è stato convertito in pista ciclabile, inaugurata nel 2010.

Note
18. ^ Marinoni, p. 38.
1. ^ Valleolona - Sintesi del contenuto della
pagina del link di riferimento, su 19. ^ Matteo Colaone, Il Seprio. I luoghi, la
valleolona.com. URL consultato il 10-12-2011 storia, il mistero di una regione nascosta,
(archiviato dall'url originale il 28 marzo 2015). Menaresta Editore, Monza, 2011
2. ^ Fondoambiente - Sintesi del contenuto 20. ^ Beni cultirali della Lombardia - Si vedano
della pagina del link di riferimento, su le numerose lettere scritte da Francesco
fondoambiente.it. URL consultato il 10-12-2011 Sforza al capitano del Seprio, su
(archiviato dall'url originale il 9 novembre 2011). lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10-
12-2011.
3. ^ Allagamento della zona, su malnate.org.
URL consultato il 03-11-2011 (archiviato dall'url 21. ^ Alberto Garlandini, Il patrimonio
originale l'8 maggio 2010). industriale tra tutela e cancellazione: un
problema di politica culturale, pagina 291,
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Bibliografia
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Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Legnano e la battaglia, Edizioni
Landoni, 1976, SBN IT\ICCU\LO1\1256757.
Pietro Macchione, Mauro Gavinelli, Olona. Il fiume, la civiltà, il lavoro., Varese, Macchione
Editore, 1998, SBN IT\ICCU\LO1\0479205.
Augusto Marinoni, La battaglia di Legnano è avvenuta nel territorio sangiorgese?, in Attilio
Agnoletto (a cura di), San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente, Edizioni Landoni,
1992, SBN IT\ICCU\CFI\0249761.

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