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Quindicinale

Anno XXXVI
01.10.2014
Numero
638
PERIODICO DI ATTUALIT DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
Chiuso in redazione il 22.09.2014
Voci Suoni Emozioni dal Massiccio del Grappa - pag. 1-2
Trentacinque anni di Tornado - pag. 4
La 110
a
Fiera del Rosario a Segusino - pag. 6-7
Quero, morto il fotografo Resegati - pag. 8
Schievenin, la leggenda - pag. 12-13
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI:
Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal To, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano
Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 50,00.
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1
Il Consorzio delle Pro Loco del Massiccio del Grappa
presenta
Voci Suoni Emozioni dal Massiccio del Grappa
Una rassegna per il territorio
Da cos nata lidea: Premesso che i nostri paesi si trovano ai margini della Provincia, ed hanno in comune
lappartenere allarea del Massiccio del Grappa e gli scambi economici, culturali ed umani intercorsi nel passato, li
uniscono in una forma di identit particolare. Il Grappa, con i suoi tristi eventi bellici, ha lasciato unimpronta indelebile
sia sul territorio che nelle nostre comunit. La distruzione pressoch totale dei paesi ha costretto gli abitanti a dure
scelte di emigrazione e per quelli che restavano la difficolt comunque di vivere in un territorio devastato. Gli anni sono
passati, una seconda guerra ha pesato su questo territorio gi tanto provato. Poi la ripresa economica e la voglia di
guardare avanti. Per anni il passato storico stato un brutto incubo, da non ricordare. La povert una vergogna da
nascondere. Il tempo ha fatto sedimentare storie, emozioni, luoghi, ricordi. Ora tempo di cambiamenti, tempo di
togliere il velo da tutto questo, arrivato il momento di riappropriarsi della propria identit ricordando il passato,
ricordando ci che hanno vissuto i nostri nonni ed i nostri padri. Ricordare lattaccamento per la propria terra. E dopo
aver assimilato e fatto proprio tutto questo, guardare alle nostre montagne con occhi diversi. Non solo quindi rivolti al
passato ma proiettai verso il futuro con lintento di farle rivivere anche in onere di quanti in passato le hanno amate. Il
Monte Grappa, da luogo di divisione e di guerra, dovrebbe diventare luogo di condivisione e di pace.
Lambizione di questa rassegna, che coinvolge per ora larea bellunese, quella di creare degli eventi che vadano a
coinvolgere le altre province che sul Grappa si incontrano: la Provincia di Treviso e quella di Vicenza, proprio per dar
seguito a questidea. Con queste premesse, siamo partiti alla stesura del progetto per la valorizzazione dei nostri
luoghi. Per far conoscere meglio il territorio abbiamo pensato di proporre dei concerti nei luoghi pi caratteristici,
magari meno conosciuti, ma comunque affascinanti, del Grappa. Raggiungibili a piedi con delle semplici passeggiate
anche dai non esperti. Naturalmente non potevano essere dei semplici concerti, come ne vengono proposti un po
ovunque: dovevano essere la manifestazione, anche attraverso la lingua, di un intero territorio. Da qui la scelta del
dialetto. Inoltre, non necessariamente doveva trattarsi di concerti. Potevano essere anche poesie, racconti, interviste,
sempre legate per alla propria terra. Una delle giornate di rassegna la volevamo dedicare al ricordo della Guerra che
comunque indiscutibilmente ha lasciato unimpronta indelebile su tutta larea. Per dare il senso dellunione, ad una
delle giornate di eventi, viene invitato un ospite donore. Uno esterno al nostro territorio, un artista che rappresenta,
anche lui nel suo dialetto, i suoi luoghi. Il massiccio del Grappa ha dei paesaggi unici e bellissimi, come unica anche
la sua flora. Interessanti e particolari sono anche i prodotti del territorio (per esempio il formaggio Morlac, gi presidio
Slow Food). Per valorizzare questi aspetti, di volta in volta sono state e verranno proposte escursioni, mostre, cene
con i prodotti locali. La rassegna giunta questanno alla sua terza edizione, coinvolgendo le pro loco del
CRONACA
2
Consorzio e cio Alano, Quero, Fener e Seren del Grappa. Il programma stato folto e variegato: Il primo evento in
cartellone stata la presentazione, presso il centro polifunzionale di Quero, del libro di Gianluigi Secco (conosciuto ai
pi per aver formato con Giorgio Fornasier il duo I Belumat nonch per le sue apparizioni televisive): Mitincantopi
che un libro unenciclopedia dei miti, accompagnata da splendide canzoni, frutto di una ricerca storica non indifferente!
E seguita una serata dedicata allenogastronomia presso la Locanda Solagna di Vas che ha aperto le porte del suo
giardino ed ha dato la disponibilit per cuocere e presentare innumerevoli prodotti del territorio, gentilmente offerti dalle
aziende sponsor. Serena Turrin, esperta del settore nonch del territorio, ha presentato la serata spiegando il lavoro e
la fatica che ci sono dietro ad un piatto o a un buon bicchiere. In giugno si svolta la giornata dedicata alla Grande
Guerra. Evento per il quale il Comitato Veneto per la Commemorazione della Grande Guerra ci ha dato il patrocinio.
Luca Turchetto, presidente del Museo di Campo, ha accompagnato il gruppo di escursionisti lungo le trincee del
Monte Pallon, illustrando quelli che sono stati gli accadimenti in
quelle zone e non solo. Nonostante il tempo nuvoloso che
purtroppo ha caratterizzato quest'estate, numerosi sono stati i
presenti sia al pranzo all'aperto organizzato dalla pro loco di
Alano che al successivo concerto presso Malga Piz (ora gestita
e ben curata da Daniele Gallina di Quero, ottimo produttore di
burro e formaggio). Leo Miglioranza, Erica Boschiero, Filippo
Tantino hanno accompagnato con brani musicali i racconti di
Luca Turchetto che ha narrato reali episodi accaduti nella conca
chiamata, proprio per questi, Conca delle Medaglie d'oro. Da
Malga Bocchette di Cima, splendido alpeggio adagiato sul
versante nord del Grappa, partita un escursione guidata che
ha toccato diversi splendidi punti di carattere storico e
ambientale. Successivamente, in una struttura appositamente
allestita dalla pro loco di Seren, Mario e Bruno, divertenti ed
ironici artisti bellunesi hanno dato vita con il loro gruppo, senza
risparmiarsi in entusiasmo e musica, ad uno spettacolo che ha
conquistato tutti i presenti, sorprendendo chi non li aveva ancora
visti sul palco. In una delle poche domeniche di sole la pro loco
di Quero ha fatto risuonare voci e festa presso le casette rosse
del Monte Cornella, luogo purtroppo caduto col tempo in rovina
ma che ancor oggi affascina per la sua incredibile unicit. Dopo
la camminata storico naturalistica del mattino ed il delizioso
pranzo a cura della pro loco di Quero, Charlie Cinelli and the
Cats (artista della Val Trompia che promuove anche nelle scuole
la cultura e la lingua del territorio bresciano e che ha cantato con
artisti del calibro di Mina) ha fatto ascoltare le canzoni nel suo
dialetto, che per certi versi ricorda quello nostrano di una volta.
Ultimo giorno di rassegna al parco del Piave di Fener dove la
locale pro loco ha presentato una commedia in dialetto veneto:
El Salbanelo portata in scena dalla compagnia Ballincontr.
Gruppo che con un grande lavoro di ricerca alle spalle, propone
episodi, balli e scene di vita contadina dei primi anni del secolo
scorso e che per la loro grande professionalit, nel prossimo
mese di ottobre, saranno all'Ariston di Sanremo ospiti sempre
presenti sul palco di un'importante rassegna di spettacoli
popolari. E' seguita la rassegna mangiamo come una volta
dove si son proposti degli assaggi semplici ma ricchi di sapori.
La rassegna vuol essere un'occasione anche per gli abitanti
locali di visitare luoghi vicini a casa e prendere coscienza che il
nostro un territorio splendido che molti ci invidiano, ricco di
storia, la nostra storia. Un grazie di cuore a quanti hanno
collaborato per la realizzazione di queste splendide giornate ed a quanti vi hanno partecipato.
L'appuntamento per il prossimo anno!!
www.vocidalgrappa.it - info@vocidalgrappa.it
facebook: vocidalgrappa
In ricordo di Pasqua Bill
Il 28 novembre 2013 mancata, dopo un periodo di malattia, Pasqua Bill, di
Alano di Piave, nata il 30 marzo 1931.
Pasqua ha vissuto gran parte della sua vita in Isvizzera, a Zurigo, tornando ad
Alano di Piave dopo quarantanni di emigrazione.
Negli anni di emigrazione Pasqua ha costruito la propria famiglia e nel ritornare in
Patria ha ritrovato i parenti, gli amici, gli ex-emigranti.
A noi resta il bel ricordo di nostra madre, intraprendente e piena di vita!
Ci lascia un grande vuoto!
La ricordano attraverso queste pagine, assieme a noi figli, le nuore ed i nipoti.

LETTERE AL TORNADO
CRONACA
3

1













ECCEZIONALE ELEZIONE DI
MISS E MISTER PINDOL 2014
(IN BASE A PARTICOLARI REQUISITI STRETTAMENTE CORRELATI AL GIOCO E VALUTATI DA UNA SEVERA GIURIA)

LA SERATA POI PROSEGUE IN SALA
ASSOCIAZIONI CON MUSICA BIRRA E PASTIN
PERCORSO:
Partenza a met di Via Ten.De Rossi ed arrivo alla Casa delle Associazioni
ISCRIZIONI:
Le squadre formate da tre elementi si potranno iscrivere sul posto, ovvero alla partenza
La quota per squadra fissata in 15, con un massimo di 30 squadre
ORARI:
ORE 14.00 : iscrizioni e punzonatura Pindoi e Pandoi
ORE 14.30 : partenza
A FINE GARA PREMIAZIONE SQUADRA VINCITRICE MASCHILE E FEMMINILE CON
PREMI AGRO-ALIMENTARI, PRESSO IL PARCO GIOCHI, e CASTAGNATA
Parte del ricavato sar destinata a scopo benefico!
Organizzano: GS Alano di Piave - Fam.Ex Emigranti - Ass. Libero Pensiero
Gruppo Alpini Valderoa - Ass. Fanti
4
COME ERAVAMO
Accadde nel 1994
a cura di Sandro Curto

A fine settembre 1994 il Tornado festeggi i suoi primi quindici anni di attivit e la ricorrenza venne segnalata sul n. 278
del primo ottobre con un articolo del sottoscritto che riproponiamo di seguito.

Quindici anni di Tornado
Nel settembre dellormai lontano 1979 nasceva IL TORNADO. Non mia intenzione con queste righe riproporne la sto-
ria, citare collaboratori vecchi o nuovi (vanno tutti ringraziati in blocco) o fare inutili vanterie, ma credo che quindici anni di
lavoro meritino alcune considerazioni.

LA COSTANZA Di giornali e riviste di carattere locale ne nascono molti ovunque ma la maggior parte di essi scompaiono
dopo pochi mesi o si riducono ad uscite saltuarie, per questo il Tornado rappresenta, con i suoi 278 numeri allattivo, una
realt pi unica che rara.

LORGANIZZAZIONE Il Tornado forse lunica fra le associazioni del paese che rinuncia a presentare domanda di con-
tributo alle amministrazioni comunali fiero di una propria autonomia economica che gli deriva da unorganizzazione solida
e in grado di far fronte al notevole lievitare dei costi di gestione di questi ultimi anni.

LA FIDUCIA DEI LETTORI Il costante aumento del numero degli abbonati rappresenta per la redazione il massimo rico-
noscimento possibile; se negli anni scorsi la crescita era localizzata in zone ben precise dove nuovi corrispondenti aveva-
no destato linteresse per la pubblicazione, questanno c stato un incremento addirittura superiore (oltre ottanta nuovi
abbonati dal 1 gennaio 1994) senza una specifica collocazione geografica e senza particolari forme di promozione.

LA TIPOGRAFIA Dobbligo sono i ringraziamenti per lamico Silvio De Boni della tipolitografia D.B.S. di Rasai che dal 1
novembre 1987 cura la stampa del Tornado garantendo qualit e puntualit a condizioni economiche pi che eque.

E adesso avanti verso il ventennale!

Tornado, gli anni sono diventati trentacinque
A distanza di ventanni dal mio articolo mi sembra non sia cambiato molto. Siamo arrivati al n. 638, i collaboratori sono pi
o meno gli stessi (sono venuti a mancare due grandissimi come Mario Durighello e Nino Cela), gli abbonamenti da qual-
che anno non crescono pi ma sono stabili oltre le 1.200 unit, la collaborazione con la D.B.S. sempre buona e ci ha
portati al colore, prima con la copertina e poi allintero giornale, i costi di spedizione aumentano regolarmente (lultimo ri-
tocco del mese scorso)

E adesso avanti verso il quarantennale!

Cartolina di Alano negli anni 60
(S.C.) Uno scorcio di Alano in questa cartolina degli anni 60 segnalataci dal nostro
abbonato Renzo Simioni. In primo piano il capitello di Santa Lucia, pi in alto il cimi-
tero di San Pietro. Da notare i vigneti e i prati che oggi non esistono pi e hanno la-
sciato il posto ad una fitta vegetazione boschiva.






In memoria di
Paolina Collavo

(s.for.) Ci stato chiesto, dai comunali
Davide Suman e Luca Magnani (in arte Starsky & Hutch, come siamo soliti
chiamarli visto che spesso girano in coppia) di ricordare su queste pagine
lalanese Paolina Collavo, nata in Francia il 12/12/1926 e deceduta a Feltre
in 02/07/2014. Lo facciamo molto volentieri, pubblicando questa foto di Pao-
lina scattata in Piazza Martiri, dove era facile incontrarla. La foto ci stata
fornita dagli stessi Davide & Luca che, scherzi a parte, meritano un plauso
per laffettuoso pensiero.
CRONACA
5
Commemorazione sul Monte Cornella
Domenica 7 settembre a Quero si svolta la consueta
commemorazione alla zona monumentale del Monte Cor-
nella, condivisa da Alpini e Fanti per ricordare coloro che
su quella cresta, nel conflitto mondiale 15/18, hanno dato
la propria vita per un futuro migliore.
In foto: momenti dellevento.

In servizio al Sacrario
Ogni fine settimana, a turno, i gruppi Alpini che hanno da-
to la propria volontaria disponibilit prestano Servizio
dOrdine al Sacrario monumentale dei caduti a Cima Grap-
pa. Anche il gruppo Monte Cornella di Quero (e prima quel-
lo di Alano di Piave) hanno trascorso i giorni 30 e 31 agosto
scorso a compiere il compito affidato. Giornate uggiose, ma
cariche di soddisfazioni.
Nelle foto i volontari queresi.

CRONACA

ATTUALIT
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La 110
a
Fiera Franca del Rosario di Segusino
Era l'anno 1905 quando gli abitanti di Segusino, piccolo paese incasto-
nato nell'anfiteatro naturale tra il Monte Grappa e il Cesen e attraversa-
to dalle acque del fiume Piave, diedero vita a quella che fu la prima
edizione della Fiera Franca del Rosario: punto d'incontro dei contadini
di allora dove far fruttare il lavoro dell' "anno agricolo" appena termina-
to e dove poter finalmente ricavare i guadagni di quella che all'epoca
era l'economia principale dell'intero paese: l'agricoltura. La Fiera Fran-
ca del Rosario (franca perch libera di imposte e dazi di varia natura) si
svolgeva l'ultima settimana di ottobre ed era imperniata sul momento di
incontro per la compravendita o il baratto di bestiame, per lo pi di raz-
za bovina, ma anche di prodotti caseari e prodotti della terra. La 110
a

edizione della Fiera Franca del Rosario si svolger a Segusino da
gioved 23 ottobre a Domenica 26 ottobre 2014. Il debutto sar la
sera del gioved con un convegno legato al mondo agricolo dove
si parler dell'utilizzo dei prodotti fito-sanitari in agricoltura e del
loro impatto sulla salute dell'uomo, con riferimenti specifici alle di-
verse zone comprese nel territorio della val Belluna, del Basso Feltrino
e dell'alta provincia di Treviso. (Relatori della serata: Fiorello Terzariol -
tecnico del consorzio provinciale per la difesa delle attivit agricole dal-
le Avversit di Treviso; dr.Giovanni Moro - responsabile dello SPISAL
delL'ULSS 7 - ed un tecnico del dipartimento SIAN dell'ULSS 8.) Al-
ternative night country il venerd: un invito rivolto sia ai giovani che
ai meno giovani con la musica dal vivo dei Country Strong Band e la
partecipazione di due scuole di ballo che insegneranno i passi del
country. Non mancheranno birra, vini di Segusino ed un goloso stand
gastronomico. Il venerdi vuole essere il biglietto d'invito per le due
giornate clou della fiera (sabato e Domenica), il tutto in un'atmosfera ri-
lassata e festosa. La fiera entra nel suo momento topico il sabato
mattina con la tradizionale rassegna bovina, l'esposizione di ani-
mali di varie tipologie come capre, alpaca, suini, oche e galline;
l'esposizione di mezzi agricoli e il mercato dei prodotti agroali-
mentari locali a base di specialit "made in Segusino" assoluta-
mente da assaggiare!
A mezzogiorno ci si potr fermare per il pranzo preparato dalla ProLo-
co presso il tendone riscaldato, per poi proseguire nel pomeriggio
con la 8
a
Corsa Podistica e la 1
a
Nordic Walking Sprint "Sulle gra-
ve del Piave e borghi di Segusino". Durante tutto il giorno ci saranno
vari stand, tra cui anche la dimostrazione della produzione del formag-
gio, bancarelle di hobbystica ed oggettistica varia e molto altro ancora;
il tutto fino a tarda sera con l'accompa-
gnamento musicale del gruppo Rolling
Pop. Domenica si replica per l'intera
giornata con la mostra mercato, inoltre
al mattino (ore 9.30) ci sar il raduno di
trattori d'epoca e di mezzi agricoli con
tanto di parata lungo le vie del paese.
A mezzogiorno presso il tendone riscal-
dato si potranno degustare le specialit
culinarie preparate dal gruppo Alpini di
Segusino, mentre alle ore 13 avr inizio
la 1
a
rassegna cinofila amatoriale se-
gusinese. Al termine ci sar la tradizio-
nale parata in abiti d'epoca intitolata
Come ci vestivamo dal 1900 agli anni
50, accompagnata dalla Banda Munici-
pale. Il tutto sar contornato da numerosi
stand e da dimostrazioni pratiche come la
rievocazione dell'antico mestiere dell'im-
pagliatore di sedie, la dimostrazione pra-
tica della produzione del formaggio S-cek
(prodotto tipico segusinese e filo condut-
tore di tutta la Fiera Franca del Rosario di
Segusino) o il laboratorio pratico a cura
dell'Associazione Amici del Presepio di
Segusino. Per i bambini al pomeriggio
ci sara la possibilit di fare un giro
gratuito a cavallo e verso le 16.30,
sempre per i bambini, uno spettacolo
di... magia comica! Anche la giornata di
ATTUALIT
7
Domenica proseguir fino a tarda notte con musica, danze e l'animazione della scuola di ballo Step by Step. Non man-
cher il ricco stand enogastronomico dove ci teniamo a segnalare, oltre alle golose specialit a base di formaggio S-
cek e prodotti locali, anche l'immancabile frittura di pesce o la favolosa tagliata di manzo, assolutamente da non perde-
re! Domenica sera alle 18 ci sar un'importante tappa di "Spettacoli di Mistero" dal titolo Anguane, Osti e Za-
ter: i misteri del Piave", evento promosso e co-finanziato dalla Regione del Veneto. Siamo sicuri che una visita alla
110
a
Fiera Franca del Rosario di Segusino dal 23 al 26 ottobre 2014 sia davvero da non perdere: un fine setti-
mana all'insegna della natura, dei prodotti della terra, col sapore di "antico" ma magistralmente attualizzato
dai volontari delle varie associazioni, che si sono unite e messe in gioco capitanate dalla ProLoco per proporre a
tutti i loro benvenuti ospiti un frammento di vita non da dimenticare, ma da ri-vivere con gioia e serenit, in una tre
giorni di festa all'insegna dei profumi e dei sapori.
Per ulteriori informazioni e il programma completo degli eventi: www.prolocosegusino.it

ATTUALIT
Via Tessaro, 67/A - ALANO DI PIAVE (BL) - Cell. 392.4108058
8
Figura dalla personalit esplosiva, aveva combattuto in Grecia
Quero, morto il fotografo Antonio Resegati
QUERO. Luned 8 settembre, alle
21, nella casa di riposo di Fonza-
so se n andata una delle icone
del Basso Feltrino: il fotografo An-
tonio Resegati. Aveva compiuto
94 anni da 3 giorni. Non servireb-
bero ulteriori informazioni per ri-
cordarlo in quanto, complice la
sua esplosiva personalit, ha sa-
puto destreggiarsi elevandosi a
protagonista della storia locale.
Per questa sua innata caratteri-
stica, nel febbraio del 2010, An-
tonio Resegati stato insignito
dellonorificenza di commendato-
re su richiesta partita nel 2009
dallallora sindaco Bruno Zanolla
dopo i solleciti formali della asso-
ciazione provinciale Combattenti
e Reduci (della quale era presidente a Quero) e dei direttivi di Pro Loco e Gruppo Alpini. Nato a
Quero il 5 settembre 1920, Antonio Resegati fu arruolato artigliere nel marzo del 1940 e combatt
sul fronte greco-albanese e su quello jugoslavo. Fu poi inviato in Grecia. Si conged il 13 novembre
1945. Fotografo di professione, esercitante con assiduit fino a 4 anni fa quando fu colpito da ictus,
rivest la carica di consigliere e vicesindaco di Quero dal 1960 al 1978. Fu attivo nel volontariato e fu
il fondatore della prima Pro Loco di Quero che oggi una delle associazioni pi attive a livello pro-
vinciale. Grazie al suo prezioso archivio fotografico, datato fine 800 e risalente allattivit del padre
Francesco, ha collaborato attivamente a numerose pubblicazioni su periodici locali inerenti la cultura
e le tradizioni della Comunit di Quero. Resegati, nel corso della sua vita, stato insignito di nume-
rosi 'attestati, premi, medaglie e benemerenze. Da anni lattivit del padre passata nelle mani del
figlio Francesco, che lascia con la figlia Elisabetta. I funerali gioved 11 settembre, alle 15.30, nella
parrocchiale di Quero.

(articolo di Fulvio Mondin tratto da Il Gazzettino del 10 settembre 2014)

Alano, premiati i donatori di sangue pi attivi
ALANO DI PIAVE. Domenica 14 settembre la sezione cittadina della Fidas feltrina ha riunito soci e simpatizzanti per eleggere il
nuovo direttivo e premiare i donatori benemeriti per numero di donazioni. E probabile un cambio al vertice. Fra i papabili per le
molte preferenze ottenute c' Ornella Carelle. Dopo la messa, il corteo si diretto verso il municipio. Qui il sindaco Amalia Se-
renella Bogana, che ha ricevuto un mazzo di fiori per il compleanno, ha rivolto un saluto e il ringraziamento ai donatori. Il presi-
dente dell'associazione Saverio Marchet ha riassunto i numeri del sodalizio che ha contribuito alla realizzazione di due centri
trasfusionali in Bolivia. Il caposezione Stefano Zatta, dopo i ringraziamenti di rito, ha rivolto un invito ai datori di lavoro. Spesso
- ha sottolineato - faticano a permettere al lavoratore di assentarsi per effettuare la donazione ed usufruire della giornata di ripo-
so. La donazione a volte diventa un vero e proprio atto di eroismo in quanto spesso non basta solo la volont. Premiati con il
diploma delle 10 donazioni Julio Cesar Cebin, Gianluigi Cometto, Marco Dal Canton, Maicol Dalla Costa, Arianna Spada, Valter
Spada, Luigi Tessaro, Tiziano Tessaro, Irven Zanolla, Elisa Zatta e Riccardo Zatta. Medaglie di bronzo per le 20 donazioni a
Maurizio Buttol, Ornella Carelle, Rudy Ceccato, Daniele Codemo, Daniela Corso, Franco Dal Canton, Germano De Faveri, Ste-
fano Giotto, Ivo (Pesco) Licini, Luca Meneghin e Massimo Storgato. Medaglie d'argento per le 30 donazioni a Bernardo Colla-
vo, Flora Mondin, Maria Mondin, Andrea Pisan, Stefano (Pontin) Pisan, Andrea Scopel, e Romeo Scopel. Con 40 donazioni
hanno ricevuto la medaglia d'oro Giannino Collavo, Bortolo Dal Bon e Antonio Teo. Infine sono stati consegnati 2 distintivi per il
raggiungimento delle 60 donazioni a Michela Pisan e Antonio Rech.

(articolo di Fulvio Mondin tratto da Il Gazzettino del 17 settembre 2014)

Rinasce il Pont de i Osi
e torner a unire Campo e Quero
QUERO VAS. Il ritardo accumulato nell'espletamento dell'attivit amministrativa a seguito della fusione fra Quero e Vas sar
azzerato completamente entro il 2015. Lo ha annunciato il sindaco del neonato Comune di Quero Vas Bruno Zanolla che luned
prossimo si appresta ad approvare con un ritardo a lui inconsueto il primo bilancio previsionale. Abbiamo messo in cantiere -
spiega Zanolla - un lavoro molto articolato programmando l'attivit di due anni in un unico anno in modo da portare a termine,
come da nostro impegno in sede di campagna elettorale, quanto previsto nel primo biennio in linea con i tempi. Fra i molti fron-
ti aperti che Zanolla si impegna a chiudere entro il 2015 c' anche il completamento dell'area di san Valentino dove sono da po-
co iniziati i lavori inerenti la realizzazione del nuovo Pont de i Osi abbattuto da una piena del Tegorzo negli anni '60 e mai
pi riedificato e dove sono stati di recente appaltati i lavori di riesumazione del Molino Banchieri sepolto sotto il materiale di ri-
RASSEGNA STAMPA
9
sulta asportato, sempre negli anni 60, durante la realizzazione della galleria dove scorre l'acqua che alimenta la centrale idroe-
lettrica di Fener. Il Pont de i Osi, oltre ad unire nuovamente i paesi di Quero in Comune di Quero Vas e Campo in Comune di
Alano di Piave, costituir un ottimo movente per l'ulteriore sviluppo dell'area circostante al torrente Tegorzo con la realizzazione
di percorsi ciclopedonali mentre la riesumazione del Molino Banchieri chiesta anni fa dall'associazione presieduta da Girolamo
Favero che si presa a carico la manutenzione dell'area permetter di integrare la zona con un percorso didattico che ha alla
sua base la storia dello sviluppo dell'abitato di Quero. Il nostro obbiettivo - riprende il primo cittadino di Quero Vas - di arriva-
re al prossimo 14 febbraio quando centinaia di persone accorrono nella zona in occasione della festa dedicata a san Valentino,
con il mulino a buon punto e il ponte praticabile.

(articolo di Fulvio Mondin tratto da Il Gazzettino del 21 settembre 2014)

RASSEGNA STAMPA
Nella specialit dellInline Alpine Slalom
Ottimi risultati ai Mondiali di Oberhundem
per gli atleti veneti che si allenano a Vas
di Lorenzo Rover

Il gruppo di atleti veneti che da questanno si allena regolar-
mente a Vas ha ottenuto ottimi risultati nel Mondiale di Inline
Alpine Slalom e nelle gare di contorno. Questo sport, ancora
poco conosciuto ai pi, ma in forte crescita in Italia e nel
mondo, lomologo dello sci alpino: si pratica su strade asfal-
tate in discesa, utilizzando pattini con ruote in linea al posto
degli sci. Per loccasione erano presenti le selezioni nazionali
di Germania, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Litua-
nia, Spagna, Italia e Giappone. Gli otto atleti veneti che han-
no fatto parte della selezione italiana, hanno ben figurato ad
Oberhundem (Germania), portando tre atleti in finale nella
specialit di slalom speciale ed anche in quella di slalom gi-
gante (Andrea ed Alberto Gallina e Riccardo Giacomel) ed
ottenendo un quinto posto (Simone Gallina) ed un sesto po-
sto di categoria (Jago Rover) nella finale di International Cup,
e questo nonostante le precarie condizioni di salute di Ric-
cardo Giacomel e Jago Rover, arrivati debilitati alla competi-
zione. A contribuire a questi risultati ha senzaltro giovato
molto la possibilit di allenarsi in piena sicurezza e tranquillit
a Vas e gli atleti ed allenatori ringraziano sentitamente
lamministrazione comunale di Quero-Vas e quella di Alano
che si sono adoperate per permettere a questi giovani di arri-
vare a simili risultati. Attualmente il campo di allenamento di Vas sta diventando un punto di riferimento per tutti gli atleti
veneti, e della spedizione in terra germanica facevano parte atleti della zona (Riccardo Giacomel di Feltre; Jago Rover, di
Alano; Letizia Turchetto, di Valdobbiadene), ma anche di Padova (Elisa Serena), di Bassano (Sofia Franceschetto), di Al-
tivole (Andrea, Alberto e Simone Gallina) e di Vittorio Veneto (Elia Redenti). La speranza che questo sia solo un primo
passo verso un futuro sempre pi denso di soddisfazioni e che questa esperienza sia da traino per avvicinare alla specia-
lit nuovi atleti locali. Le Olimpiadi di Pattinaggio del 2017 ci aspettano!


Nella foto in alto, gli atleti veneti impegnati nei recenti campionati mondiali di Inline Alpine Slalom disputatisi in Germania;
qui sopra invece, per far capire meglio di quale disciplina sportiva stiamo parlando, tre immagini dellalanese Jago Rover
impegnato in una gara a Pisogne (BG) nello scorso mese di luglio.








CRONACA
10
A Santa Maria
che neta le strade i sempre quei
di Alessandro Bagatella
Anche questanno, come consuetudine, si svolta la pulizia della strada silvopastorale Pian de Leguna Col de Rori.
E come sempre si ritrovano un bel numero di volontari di Carpen e di Santa Maria. Per sono sempre gli stessi, anche
se la strada viene usufruita da tanti altri, ma che non si fanno mai vedere, trovando scuse pronte ad ogni invito. Per for-
tuna qualcuno pensa sempre anche di rifocillare gli operai con un panino con la soppressa e un bicchiere di vino, come
vediamo in foto, in si ritrae la pausa merenda al Cason del Belo. Un grazie sentito a tutti per quanto fanno ogni anno a
favore della Comunit. Speriamo che il prossimo anno ci siano meno scuse e pi operai.

A Vas i Cot in festa
Segnalazione di Roberto Sudiero
Anche la parentela dei COT, ramo dei DEON di Vas, hanno festeggiato la prima "riunion". Figli, nipoti e pronipoti si so-
no ritrovati per trascorrere assieme alcune ore spensierate ed in allegria.

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CRONACA
11
COME ERAVAMO
La Valle del Piave
Foto in ricordo di Antonio Resegati
di Alessandro Bagatella
La foto che propongo ai n ostri lettori stata scattata negli anni 1955/1956 dal defunto Antonio Resegati, fotografo illu-
stre di Quero, scomparso nei giorni scorsi dopo una lunga degenza in Casa di Riposo. Voglio ricordare la sua persona
umile e la sua figura come fotografo e personalit storica del Comune di Quero: Toni al savea tut, o quasi
Nella sua foto della Valle del Piave si possono vedere diversi cambiamenti: il ponte sul Piave che non c pi; la Cartie-
ra di Vas, ora rinnovata; la costruzione della strada Feltrina; i lavori della galleria Enel a Santa Maria e il deposito di
materiale che ora non c pi; sul monte Castelir di Vas si nota lo sfalcio dei prati, ora diventati bosco e le fontaole di
Quero-Vas ben lavorate. Altri cambiamenti li lascio scoprire ai nostri lettori. Grazie a Toni ed ai suoi scatti possiamo
renderci conto di come cambia il nostro ambiente col passare degli anni.

Tennis: ripresa delle attivit e 6 stage internazionale
Ha riaperto il 13 settembre, dopo la pausa estiva, la scuola tennis del gruppo ASTRA TENNIS.
I corsi si terranno tutti i sabati dalle 9 alle 19, aperto a tutti i livelli ed et. A Vas i corsi si terranno il marted e gioved
sera. Si conclusa con lennesimo successo la sesta edizione dello stage internazionale che ha registrato la parteci-
pazione di 32 allievi maltesi e 20 ragazzi italiani. Nelle strutture di Quero Vas e Cornuda si sono svolte le lezioni tecni-
co tattiche e nel pomeriggio i tornei di singolo e doppio. Grande stata la soddisfazione per i responsabili dello stage: i
maestri Durante Roberto e Gianluca Carbone, pronti gi ad avviare la macchina organizzativa per il prossimo anno.
Ultimo appuntamento sar la nona edizione del trofeo ASTRA TENNIS per categoria open di singolare .
TENNIS
12
Armida & Bruno, 50 anni di matrimonio
(s.for.) Allinizio del 2013, nel mese di
gennaio per la precisione, i nostri
affezionati abbonati romani Armida
Specia e Bruno Alessandro hanno
festeggiato il loro cinquantesimo
anniversario di matrimonio. Eccoli in foto,
assieme anche alla figlia Antonella che,
oltre ad essere unottima attrice, anche
- sulle orme del padre - uneccellente
doppiatrice. D la voce - tra le tante - a
Kim Catrall, che interpreta Samantha
nella famosissima serie televisiva Sex &
the City. La mamma Armida - come i
nostri lettori certo sapranno - originaria
di Schievenin (ed , tra laltro, apparsa
sulle pagine del Tornado proprio nel numero scorso, nella foto di famiglia scattata in valle nel
1948). Il pap Bruno - anchesso molto conosciuto in zona, che frequenta proprio dal
lontano 1963 - stato soprattutto, ma non solo, la voce italiana dellispettore Derrick, come
abbiamo avuto modo di ricordare in un recente articolo dedicato alla sua lunga e prestigiosa
carriera di doppiatore. E proprio Bruno, persona squisita che abbiamo avuto il piacere di conoscere di persona lo scorso
mese di agosto e che molto legato alla valle di Schievenin, ci ha inviato questi due racconti tratti da Storie, libro cui sta
lavorando da tempo. Li proponiamo di seguito in anteprima mondiale, non prima di aver ringraziato Bruno per questo
graditissimo regalo.

Schievenin nel 1963
(racconto tratto da Storie di Bruno Alessandro)

In questo momento (10/8/2014), mentre butto gi queste note, sono a Schievenin, di cui sono innamorato. Passo sempre
qui le mie vacanze. Fin dal mese di agosto del 1963: mi ero sposato ai primi di gennaio dello stesso anno con Armida,
nata in questa valle incantata... Da una settimana ho casualmente ritrovato un mio vecchio manoscritto, datato...
10/8/1963!!! Lo ricopio tale e quale.

La strada da Quero a Schievenin sale e scende pi volte, stretta tra la parete rocciosa alla sua destra e il torrente
Tegorzo alla sua sinistra. Mi dicono che qui, con un po di fortuna, si possono incontrare cervi e caprioli che scendono dai
monti per abbeverarsi nelle limpide acque del torrente. Dopo aver percorso i tornanti per circa quattro chilometri, e dopo
aver superato la curva a gomito del cimitero, si entra, finalmente, nella valle di Schievenin. La strada, sterrata e piena di
buche, stretta e diritta; si allarga un po solo quattro volte per consentire di parcheggiare le biciclette in prossimit delle
osterie, che sono, per lappunto, quattro: 1) Da Paganin, con il gioco delle bocce; 2) Da Meto, in cui si vendono anche
Sali e Tabacchi; 3) Da Galdo, in cui si pu bere dellottimo Clintn; 4) Da Mochet, con il gioco delle bocce. Proseguendo
verso la fine del paese, sulla destra, incastrata nella roccia, vi una lapide commemorativa che ricorda al viandante che
in quel punto, nel 45, i nazi-fascisti fucilarono quattro valligiani. Da l la strada si inerpica tra i monti e man mano diventa
un sentiero, che restringendosi sempre pi, si inoltra nei boschi finendo per strozzarsi e morire. Impossibile proseguire
oltre se non a piedi, e avventurosamente. La strada da Quero a Schievenin , dunque, senza uscita. I monti circondano il
paese e lo contengono e proteggono come unostrica contiene e protegge la sua perla.

Sul manoscritto non cera altro. Oggi, pi di mezzo secolo dopo, voglio aggiungere qualcosa. Ricordo come fosse ora...
la magica sera del nostro arrivo nellestate del 63. Armida era incinta di sei mesi... Il tassista ci aveva scaricati allimbocco
della salita, costringendoci a scarpinare su per lerta. Quando fummo davanti alla casa di mio suocero - Secondo detto
Zavate - eravamo entrambi un po affaticati. Armida sedette su un grosso ceppo a rifiatare e io posai le valigie sullaia
per guardarmi attorno. Ci che vidi mi lasci a bocca aperta: E meraviglioso!, mormorai. Accanto a me Armida si stava
accarezzando il pancione perch mia figlia Antonella, dallinterno, scalciava per uscire e vedere lo spettacolo che stavo
ammirando io: in basso - trote e marsi giocavano a nascondino tra i sassi del torrente Tegorzo; di fronte - le ripide
pendci di verdissime colline lasciavano intravedere un sentiero che spariva-appariva nel bosco fino alla cima chiamata
Forcheta, tra il Monte della Croce e le Volte dei Tedeschi; in alto - nel cielo arrossato del crepuscolo - volteggiava
elegante una poiana. Mi accesi una nazionale. Ne aspirai avidamente una boccata. In mattinata avevano tagliato lerba
e dai covoni saliva un aspro odore di fieno. Sullaltra sponda del Tegorzo una contadina chiamava i polli a raccolta: Pio,
pio, pio.... Il marito si affacci sulluscio: Maria! A magnr!. Rivo sito, Nani!. Maria fin di radunare i polli, rincas, e
chiuse la porta. Per un momento, nella valle, tutto tacque. Lunica voce era quella del ruscello. Qui sono nati Adamo ed
Eva, pensai

Schievenin, la leggenda
(racconto tratto da Storie di Bruno Alessandro)

Un giorno di una trentina danni fa, il pap di Armida, Secondo Specia detto Zavate perch abilissimo a costruire
ASTERISCO
13
zoccoli, mi raccont unantica leggenda. NellAlto Medioevo, attorno allanno Mille, tre soldati di un qualche esercito
acquartierato dalle parti di Belluno, stanchi di guerreggiare, fuggirono nottetempo dal loro accampamento. I tre disertori,
dopo aver corso a pi non posso verso Sud per tre giorni e tre notti, giunsero in cima a un cocuzzolo, nel punto esatto
dove oggi situato il paese di Quero, che a quel tempo era un piccolissimo villaggio abitato da pochi pastori.
Proseguendo nella fuga, i tre si inoltrarono nella gola percorsa dal torrente Tegorzo, cercando rifugio nella valle di
Schievenin, che allora, forse, si chiamava Eden.

Il primo dei tre disertori proveniva da Roma ed era alto e forte; il secondo, nativo di La Spezia, era alto, forte e agile; il
terzo, uno schiavo liberto di origine sconosciuta, non era n alto n forte n agile; in compenso era intelligente e colto.
Costui, giunto grosso modo allaltezza della casa di Secondo Zavate, arrest la sua corsa, imitato dai compagni e si
guard attorno. Ci che vide lo lasci a bocca aperta. Est mirabilisus!, mormor. Trote e marsi giocavano a
nascondino tra i sassi del torrente e lungo le rive volavano, radenti al pelo dellacqua, aironi e fenicotteri; nei prati
correvano liberi, in allegra promiscuit, cervi, caprioli, daini, camosci e cavalli; non discosta, una pastorella pascolava le
pecore; nei cespugli amoreggiavano i conigli selvatici, redarguiti da un vecchio tasso insonnolito, ignorati da una lepre di
passaggio e spiati da un porcospino guardone; in cielo uno stormo di rondini eseguiva, garrendo, funamboliche evoluzioni
; sulla Forcheta volteggiava elegante una poiana... Lo schiavo liberto pens: Hic nati sunt Adamus et Eva.

I disertori si guardarono negli occhi: la loro fuga era finita. Desiderosi di pace, si sposarono ben presto con tre pastorelle e
si insediarono nei pressi del torrente fondando un villaggio. Al prete officiante dissero di chiamarsi, rispettivamente,
Romano (da cui Romn), Spezia (da cui Specia), e Schiavo (da cui Schievenin, che dar nome al villaggio). I tre
proliferarono, e, da circa un millennio, i loro discendenti Romn, Specia e Schievenin, vivono felicemente nella valle.





I parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle hanno
restituito 650 mila euro allo Stato nellultimo anno!
segnalazione di Antonio Codemo

Siamo contenti che si ponga finalmente attenzione al trattamento economico dei parlamentari.
Massima trasparenza e un sito per verificare tutti i dati dei singoli parlamentari.
In un anno i parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle hanno restituito allo Stato 650 mila euro:
i componenti veneti del gruppo parlamentare del Movimento hanno reso circa 50 mila euro a testa,
trattenendo solamente una parte dellindennit mensile che viene loro assegnata. Il gruppo intende
fare chiarezza sul tema dei redditi annuali dei suoi componenti, dato che le somme indicate nella
dichiarazione dei redditi di ognuno non corrispondono effettivamente a quanto viene percepito.
Ogni parlamentare del Movimento 5 Stelle - dicono i deputati e i senatori veneti - restituisce met
dellindennit parlamentare, oltre alle somme percepite e non utilizzate. In questo ultimo elen-
co figurano le voci relative al vitto, allalloggio, alle spese telefoniche e ai viaggi.
Lindennit mensile spettante di diritto ai deputati di 10 mila euro lordi, cifra sulla quale lo Stato calcola le tasse e i
contributi previdenziali, ma i parlamentari del Movimento hanno deciso di dimezzarla. La reale dichiarazione dei redditi
quindi molto diversa da quella che viene resa pubblica dal Governo: gli 81 mila euro di Gessica Rostellato, ad esempio,
sono in realt poco pi di 31 mila e gli 83 mila euro di Silvia Benedetti sono realmente circa 40 mila.
Tutti questi dati sono trasparenti e verificabili in qualsiasi momento da chiunque. Le informazioni sui redditi dei parla-
mentari del Movimento 5 Stelle e su quanto ognuno di loro restituisce allo Stato sono disponibili su un sito creato ad hoc
per dare la massima trasparenza a questa operazione. Ogni cittadino pu controllare come i parlamentari utilizzano i
soldi pubblici semplicemente visitando la pagina web tirendicondo.it, dove ogni parlamentare ha un proprio spazio. Nel
sito sono pubblicate anche le copie dei bonifici con i quali gli esponenti del Movimento rendono parte dellindennit allo
Stato, oltre a tutte le voci che compongono la gestione economica mensile della propria attivit parlamentare.
La cifra restituita nellultimo anno dai parlamentari veneti del Movimento - 650 mila euro complessivi - rappresenta il va-
lore di una voce di bilancio importante per una qualsiasi citt di media grandezza, che permetterebbe agli Ammini-
stratori di programmare interventi importanti come le asfaltature o la gestione del sociale.
I parlamentari del Movimento hanno inoltre versato a livello nazionale pi di 6 milioni di euro nel fondo di garanzia per i
finanziamenti alle piccole e medie imprese, e hanno rinunciato ai 42 milioni di euro spettanti come rimborsi elettora-
li. Gli altri partiti, invece, continuano a percepire questi finanziamenti e lultima rata di 70 milioni stata erogata nello
scorso luglio.
Siamo contenti che si ponga finalmente attenzione al trattamento economico dei parlamentari - il commento del gruppo
veneto del Movimento 5 Stelle - sappiamo che la classe politica sempre stata sorda alla revisione del proprio trat-
tamento economico. Il Movimento 5 Stelle stato il primo a mettere in atto questa revisione, senza aspettare leggi su
misura.
Alla luce della crisi economica che tutti i cittadini vivono - concludono i parlamentari veneti del Movimento - vogliamo ri-
badire ancora una volta che la politica si fa per passione civile e per migliorare il Paese, di certo non per arricchirsi o
per sistemarsi. Noi possiamo dirlo e possiamo dimostrarlo, ma non sappiamo onestamente quante altre forze politiche
possano fare altrettanto.





















ASTERISCO
LETTERE AL TORNADO
14
RINNOVO
ABBONAMENTI
Controlla il numero di scadenza del tuo
abbonamento. Lo trovi sulletichetta.
Eviterai di perdere qualche numero della rivista.
Feltre: la galleria Romita cambia nome
Nella seduta del Consiglio Comunale del 28 aprile scorso stato deciso di
intitolare la Galleria Romita a ricordo dei fratelli Giulio e Michele Angelini,
entrambi uccisi durante il secondo conflitto mondiale.
Giulio, classe 1918, era tenente della Divisione Acqui, 317
a
Btg. Fanteria, fu tra i
fucilati a Cefalonia per ordine diretto di Hitler quando, dopo l'armistizio dell'8
settembre, la sua divisione si oppose al tentativo tedesco di disarmo.
Combattendo sul campo per vari giorni con pesanti perdite, la divisione Acqui
capitol con la resa incondizionata, alla quale per segu la vendetta nazista con
massacri e rappresaglie in spregio a tutte le convenzioni internazionali. uno dei
primi esempi di Resistenza italiana.
L'altro fratello, Michele Nando, classe 1925, giovanissimo entra nelle file
partigiane e si fa subito notare tanto da essere proposto alla carica di
commissario di compagnia. Viene catturato durante il rastrellamento del
Cansiglio e l'11 settembre 1944, a Spert D'Alpago, muore impiccato ancora
gridando Viva l'Italia libera.
La cerimonia di scoprimento delle targhe della nuova denominazione si tenuta sabato 20 settembre, alle ore 11.00 in
Galleria, all'entrata di via Campo Giorgio. Dopo il saluto del Sindaco, intervenuto il Presidente Provinciale ANPI prof.
Giovanni Perenzin. E stata poi presentata la mostra Ribelli per la libert rimasta visitabile in Galleria Fratelli Angelini
fino a marted 23 settembre. Si tratta di un'esposizione fotografica di ritratti di donne e uomini impegnati nella
Resistenza, nata da un'idea di Roberto Muraro e Oreste Tormen e organizzata con la collaborazione dell'ANPI,
dell'ISBREC, della Fondazone Societ Bellunese, la CGIL-SPI e Societ Operaia Mutuo Soccorso di Lentiai. Le
opere saranno prossimamente riproposte anche in un catalogo.
Ribelli per la libert
Anche due queresi fra i
volti che hanno dato vita
alla mostra di Feltre.
Ne riproduciamo qui le
schede, nella speranza che
lesposizione venga
ospitata in altre parti della
provincia a testimonianza
della lotta per la libert.
Per Angelo Mazzocco biondo Classe 1925, si legge nella scheda:
Dopo l8 settembre 1943 si unisce ad un gruppo di resistenti locali che gravita intorno al partigiano Guerrino
Gambalonga. Nel maggio del 44 sale alle casere del Pian Leguna e fa parte, con compiti di staffetta e informatore, del
distaccamento Santa Maria della brigata Italia libera Archeson sul Grappa. Successivamente combattente e
partecipa a numerose azioni come il sabotaggio della centrale elettrica di Pederobba, la distruzione di locomotive e
binari, lassalto a camion tedeschi, etc. Dopo aspri combattimenti durante il rastrellamento del Grappa (20-26
settembre 1944), rientra a Quero ed impegnato in occultamento di armi. Nelle fasi della Liberazione avanguardia
della colonna americana verso Feltre. E decorato di croce di guerra.
Per Duilio Specia Matteotti Classe 1927, si legge:
Dopo il varo delle leggi razziali del 1938 a Quero sono inviati numerosi ebrei in soggiorno coatto. Duilio entra in
contatto con loro ed incomincia una seria riflessione sulla dittatura fascista. La famiglia ha forti tradizioni socialiste ed
un suo cugino Giovanni Specia Coco partigiano combattente nella brigata Matteotti comandata da Livio Morello
Neri. Duilio si reca spesso a portare cibo e messaggi al cugino in valle di Schievenin ed aiuta nella distribuzione di
sale sequestrato alla popolazione. E testimone oculare dellimpiccagione in piazza a Quero di due partigiani e di un
soldato inglese sconosciuto.
ATTUALIT
15
Alanese, laureato in Scienze motorie, gestisce la struttura dal settembre 2009
Dario Brucculeri: A Valdobbiadene una palestra
per il corpo, ma anche per la mente

di Silvio Forcellini e Sandro Curto

Non una semplice palestra, ma un luogo dove ritemprare non solo il corpo ma
anche la mente. Cos pu essere definita la palestra di Valdobbiadene, gestita
da cinque anni dallalanese Dario Brucculeri (nella foto a fianco). Dario, figlio
dei nostri insostituibili collaboratori Serena Spada e Pino Brucculeri, vi ha
lavorato come dipendente fino al maggio 2009, quando fu chiusa. Poi, la
decisione coraggiosa di riaprirla in prima persona, cosa avvenuta nel settembre
dello stesso anno. Ovviamente, tutti i materiali necessari per poter svolgere le
varie attivit previste li ha acquistati in po alla volta, fino a renderla attualmente
una struttura decisamente allavanguardia. I numeri, daltronde, parlano chiaro:
la palestra b-Club (questo il suo nome) conta ora pi di 100 accessi al giorno,
persone provenienti da un ampio bacino dutenza, da Castelfranco Veneto a
Feltre, che, oltre alla normale attivit di palestra, possono anche scegliere tra i
diversi corsi che vi si organizzano: zumba

fitness, pilates, tone-up, fit-boxe, trx
suspension training

, body-sculpt.

La peculiarit che tutti i frequentatori non sono mai abbandonati a s stessi,
come accade spesso altrove, ma qui - unattenzione che molto apprezzata -
vengono seguiti personalmente dallo staff del b-Club, nove persone in tutto tra dipendenti e collaboratori, quasi tutti - tra
laltro - laureati in Scienze motorie (tra questi, anche lalanese Damiano Masocco, che i lettori del Tornado conoscono
molto bene per la sua partecipazione alla recente Marathon des Sables). Presso la palestra di Valdobbiadene
possibile inoltre usufruire delle specifiche competenze di una nutrizionista, un massoterapista, un preparatore atletico per
specifiche discipline (ciclismo in primis, ma anche calcio, sci, podismo). Sono previsti anche programmi personalizzati
per esterni.

Personale altamente qualificato, dunque. Dario, laureato in Scienze motorie con alle
spalle anche corsi di abilitazione di pancafit

e massoterapia - si occupa in particolare


del riequilibrio posturale, che molte volte la causa principale dei vari dolori che ci
attanagliano. Infatti, il mal di schiena e i dolori articolari rappresentano un problema
abbastanza comune con il quale siamo abituati a convivere quotidianamente. A volte il
problema esiste gi prima di avvertire il dolore, manifestandosi con stanchezza
ingiustificata, malavoglia, nervosismo, apatia, scarso rendimento, tensioni, rigidit Vecchi traumi, banali incidenti ai quali
non diamo la minima attenzione, problemi emotivi che si riflettono direttamente sul nostro corpo, gesti sbagliati o cattive
posizioni assunte quotidianamente possono col tempo diventare mali acuti oppure cronici, generando il classico mal di
schiena o i vari dolori articolari. Ed qui che interviene Dario con il suo lavoro che, attraverso strumentazioni e tecniche
posturali, ha lo scopo di individuare e agire sulla causa che ha generato il
dolore. Allo scopo viene utilizzato il Metodo Raggi

attraverso Pancafit

, un
attrezzo brevettato capace di riequilibrare la postura con semplicit e in tempi
brevi, agendo sulla globalit delle catene muscolari, dando libert e benessere
attraverso lallungamento muscolare globale decompensato. Si tratta di un
allungamento muscolare fatto in postura corretta e senza permettere
compensi, cio quei meccanismi antalgici che il corpo mette in atto per
sfuggire alle tensioni, ai dolori o ai semplici disagi che reputa non graditi. Un
metodo tra i pi validi ed efficaci, riconosciuto da autorevoli istituzioni
accademiche. A conferma dellassoluta bont del lavoro svolto, soprattutto
nellaffrontare le problematiche di cui sopra, la palestra b-Club vanta frequenti e
costanti collaborazioni con fisioterapisti, medici, dentisti

Una palestra per il corpo, ma anche per la mente, dicevamo in apertura di
articolo. Numerose sono infatti le serate culturali a tema che vi si organizzano.
Alcune trattano argomenti legati allattivit che vi si svolge (la postura, spiegata
dallo stesso Dario, o la nutrizione, a cura della valdobbiadenese Elena Pol,
collaboratrice di Dario e laureata in Scienze e tecnologie alimentari); altre
toccano vari campi del sapere (le conferenze sulla storia dellarte, ad esempio,
sono curate dallalanese Eva Besazza, laureata - per lappunto - in Storia
dellarte).

La palestra b-Club, inoltre, solita organizzare, per i suoi frequentatori, anche
una serie di attivit allaperto: rafting, canyoning, sci di fondo, escursioni con le
ciaspole, corse a piedi, acropark, idrospeed, spedizioni speleologiche Sita in via Pr Fontana 77, nella zona industriale
di Valdobbiadene, aperta tutta la settimana, dal luned alla domenica. Questi gli orari: luned-marted-mercoled-gioved
dalle 9.00 alle 22.00; sabato-domenica dalle 9.00 alle 12.30. Il numero di telefono : 0423-972974.
ATTUALIT
16

Murales per il Tornado
a Zara, Dalmazia?
(s.for.) Questa bella foto stata scattata questestate a Zara - la
splendida capitale storica della Dalmazia ora facente parte della Re-
pubblica di Croazia - dalla nostra affezionata lettrice Alessandra Fa-
bris, ormai fenerese dadozione, che ringraziamo per la segnalazione.
Vabb che il Tornado conosciuto in tutto il mondo, ma che sia ogget-
to anche di murales al di l dellAdriatico sembrato anche a noi un
po eccessivo, per In realt, la scritta si riferisce ai Tornado Zadar,
un gruppo di supporters - nato nel 1965 - che sostiene tutte le realt
sportive della cittadina, in particolare la squadra di basket (KK Zadar) e
quella di calcio (NK Zadar). E pensare che per un momento ci eravamo
illusi
CURIOSIT
LETTERE AL TORNADO
La pan- china

di Maria Cecilia Rech

un tiepido pomeriggio di fine estate, dopo tanta
pioggia, questo sole sembra una benedizione.
Sono seduta sulla panchina vicino al capitello del-
la madonna del Grappa, tutto mi invita a lasciarmi
andare ai ricordi di chi qui vissuto e ha costruito
la propria famiglia. I miei nonni pi di cento anni fa
si sono trasferiti qui, dalla "Val delle legne" e a
mano a mano che la famiglia diventava pi nume-
rosa, il nonno ampliava la casa, la rendeva pi
solida e confortevole. stata dura e faticosa la
loro vita: hanno superato due guerre, hanno visto
morire due figlie, un altro figlio, Antonio, disperso
in Russia, eppure non si sono persi d'animo, sono
sempre andati avanti sorretti da una fede semplice
e forte che li portava a vivere in modo onesto e
laborioso e solidale con chi era nel bisogno. Timo-
rati di Dio, si diceva una volta, e non c' conside-
razione pi grande che si possa fare! Poi i figli
sono cresciuti, si sono sposati, mio pap rimasto
in famiglia, qui sono nata anch'io come i miei fra-
telli; la vita scorreva semplice e naturale come le stagioni. I miei genitori lavoravano nei campi, era impegnativo e fati-
coso soprattutto in estate durante il periodo del fieno, si iniziava all'alba e si finiva alla sera, ma la mamma era sicura,
ci lasciava con la nonna. Molti dicono che era autoritaria e severa, io la ricordo diversamente, era paziente e premuro-
sa, io mi sedevo vicino a lei mentre lavorava a maglia o sgranava i fagioli e lei mi raccontava delle storie, ma il pi delle
volte mi insegnava a memoria il catechismo. La fede, questo dono grande, trasmessa attraverso dei gesti cos sempli-
ci. Ricordo mio pap quando la sera finito il lavoro nella stalla, ancora prima di cenare, e noi bambini piccoli eravamo
gi a letto, passava a salutarci e insieme recitavamo le preghiere... come ero felice di quei brevi minuti che lui dedicava
solo a noi. Allora mi procuravano semplicemente gioia, ora che sono grande e a mia volta gi mamma e nonna mi sen-
to di dire che quei momenti sono stati molto importanti,
hanno costruito le fondamenta della mia vita. Mio pap
seppur stanco e affaticato trovava il tempo di fermarsi,
di pregare con noi, di ringraziare il Signore per la gior-
nata trascorsa. Ne passato di tempo da allora... sono
passati ormai 30 anni da quando lui morto, portato
via troppo in fretta, schiacciato sotto un mezzo agrico-
lo, e noi tutti ne sentiamo la mancanza. E la panchina?
Vi chiederete cosa centra con il racconto. Ecco la sto-
ria. Tempo fa, quando abbiamo ristrutturato la casa
abbiamo faticato molto a togliere l'architrave e gli stipiti
delle porte fra le due cantine; il nonno aveva fatto un
lavoro solido! Quell'architrave l'abbiamo conservato,
di castagno massiccio, forte, resistente al tempo e alle
avversit, ora l'abbiamo usato per fare la panchina sul-
la quale sono seduta adesso.
La panchina solida, re-
sistente al tempo e alle
avversit, il capitello, segno della fede forte e semplice dei miei nonni e dei miei genitori,
li rappresenta e li ricorda al meglio. Li ringrazio di cuore per il patrimonio di fede e di va-
lori che mi hanno trasmesso, tesoro inestimabile che mi ha permesso di affrontare la vita
con fiducia e speranza. Il Signore ricompensi chi ha contribuito a realizzare i miei sogni.
In ricordo di:
Gino Rech
Alano 25.06.1922
Alano 14.09.1984
La panchina
17
COMUNE DI QUERO VAS
AVVISO PUBBLICO
SI INFORMANO GLI UTENTI CHE
Dal giorno 27/12/2011 il Servizio Idrico Integrato (Acquedotto Fognatura/Depurazione) viene gestito da Alto
Trevigiano Servizi Srl con sede in Via Schiavonesca Priula 86 Montebelluna (TV), societ completamente
pubblica i cui soci sono 54 Comuni di cui 50 della Provincia di Treviso, 3 della Provincia di Belluno e 1 di Vicenza, uniti
per assicurare un servizio efficiente e finalmente uguale per tutti, con una tariffa unica per gli oltre 495.000 cittadini/soci
serviti. Informiamo gli utenti che qualsiasi domanda di allacciamento, subentro, segnalazioni guasti ecc. potr essere
effettuata anche telefonicamente ai numeri di seguito elencati
RICHIESTA NUMERO TELEFONICO
DOMANDE DI ALLACCIAMENTO, SUBENTRO DI
UTENZA, CESSAZIONE (in forma scritta),
INFORMAZIONI SULLE FATTURE/BOLLETTAZIONE,
LETTURE DEI CONTATORI.

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Affisso in data: 04/08/2014
Comunicato stampa 30 luglio 2014
Nella sala Pia l'esposizione di una statua di efebo
Dopo il successo riscontrato lo scorso anno dall'esposizione della Testa di satiro, quest'anno,
presso la Sala Pia, gi Oratorio della Santissima Annunziata, viene esposto un altro bel
esemplare di scultura romana abitualmente conservato presso il Museo civico.
Si tratta di una statua di efebo in marmo bianco della fine del I - prima met del II sec. d.C.
che effigia un giovinetto nudo, stante con il corpo flesso ad esse e il peso gravitante sulla
gamba sinistra. Mancano la testa, le braccia ed entrambe le gambe da met coscia. La statua
una replica speculare di et romana del tipo del cos detto Narciso, scultura greca della fine
del V sec. a.C. attribuita generalmente alla scuola di Policleto. Insolite e curiose sono le
circostanze del rinvenimento avvenuto nel 1986, nel corso del restauro dei Palazzetti Bovio. Il pregevole oggetto era
inserito, per occultarlo, nella muratura del sottotetto del corpo di fabbrica pi occidentale. Si ignora l'ambito originale di
provenienza della statua. Non escluso che esso possa appartenere al contesto della citt romana di Feltria, ma
tuttavia possibile che sia giunto in citt attraverso il mercato antiquario. Prima di essere nascosta nella muratura, la
scultura era gi stata destinata all'esposizione come dimostra inequivocabilmente la presenza nella superficie di
frattura delle gambe di tre fori con tracce di ossido di ferro dove dovevano essere inseriti altrettanti perni di fissaggio.
L'iniziativa, volta a valorizzare ed approfondire un oggetto archeologico dalla storia singolare e intrigante, curata e
promossa congiuntamente dal Comune di Feltre, dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto e
dall'Associazione "Il Fondaco per Feltre", con il contributo di Unicredit. L'allestimento curato dall'arch. Giuliana
Zanella. La presentazione si tenuta presso la Sala Pia sabato 2 agosto alle ore 17.00.
L'esposizione sar visitabile, con apertura curata dall'Associazione "Il Fondaco per Feltre", fino al 12 ottobre
prossimo, il sabato con orario 16.00 - 19.00 e la domenica con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00.

LETTERE AL TORNADO
ATTUALIT
18
La met di otto
David McCullough Jr., autore del saggio che sta facendo discutere il mondo Ragazzi,
non siete speciali! stato ospite al Festival della Mente di Sarzana. Ecco per voi un
estratto della sua lectio magistralis, riportato anche sul quotidiano la Repubblica.
Buonasera. Vorrei iniziare, se non vi dispiace, con una domanda. Siete pronti? Ecco-
la: qual la met di otto?
Certo, starete pensando, si tratta di matematica. La chiarezza, l'assolutezza, la squisi-
ta precisione della matematica. Il teorema di Pitagora. La media aurea. I coefficienti
binomiali. E i geni dell'antichit: Euclide, Archimede, Tolomeo, Tiberio. E naturalmente
cos au current, la matematica, nell'economia globale del XXI secolo.
Allora mettiamoci a masticare per cos dire i numeri. La met di otto la met di
otto lasciatemi pensare quattro! Dico bene, s? La met di otto quattro, senza
dubbio quattro. Uno, due, tre, quattro. Cinque, sei, sette, otto. S, la met di otto
quattro. Il problema - il grosso pericolo - che troppi di noi si fermano l. Forse l'ave-
te fatto anche voi. La met di otto quattro. Punto. E dopo aver dato la risposta giusta
la risposta riduttivamente giusta ci rilassiamo, con un certo autocompiacimento,
incrociamo le braccia e aspettiamo una pacca sulla spalla. Un encomio. Il voto mas-
simo sul registro. L'appartenenza all'lite, con tutti i diritti e i privilegi che ne derivano.
Dunque avere la risposta riduttivamente giusta la fine. Le menti tirano gi la saraci-
nesca. L'esplorazione, e conseguentemente anche l'educazione e la crescita, finisco-
no. L'immaginazione si concentra invece sugli elogi e poco pi, e intere dimensioni della realt vengono ignorate, interi
universi rimangono sconosciuti, e quindi anche percezioni alternative di s. La met di otto quattro, non ci sono dub-
bi.
Ma la met di otto anche OT, non vero? La met di otto anche zero, la met inferiore o la met superiore. La me-
t di otto anche tre, la met destra, oppure una 'E' maiuscola, la met sinistra.
Staccate l'otto dalla pagina e tagliatelo a fette longitudinali sottili, come fanno con il prosciutto al bancone della gastro-
nomia, e la met di otto un altro otto, ma pi sottile del 50%. La met di un altro otto non meno corretta viene
morsa e masticata per un po'. E si potrebbe continuare cos all'infinito. Ma il punto proprio questo. La mente , o do-
vrebbe essere, libera di vagare, agile, spontanea, incapace di star ferma, sempre alla ricerca di prospettive originali, di
scoperte eccitanti. In particolare la mente adolescente, per la quale tutto nuovo. Al liceo le menti adolescenti incon-
trano, o dovrebbero incontrare, la complessit, l'enormit, l'originalit, l'ambiguit, l'ironia, l'erudizione, la profondit.
Territori inesplorati. Nuovi mondi da scoprire. Al liceo le menti adolescenti dovrebbero cominciare a costruire delle
competenze, questo ovvio, a prepararsi per le fasi successive, a sviluppare uno spirito di curiosit, e a esercitare
l'immaginazione, sperimentando una variet di approcci intellettuali senza timore di andare oltre la prima e pi facile
definizione, oltre la risposta riduttivamente giusta. Dovrebbero affinare le virt della perizia e della concentrazione, e
accrescere sensibilmente il loro patrimonio di conoscenze. Dovrebbero incontrare delle sfide spaventose e stimolanti al
tempo stesso, delle difficolt e ogni tanto anche delle frustrazioni e s, persino degli insuccessi. Poi dovrebbero essere
messe nella condizione di capire come risollevarsi. Dovrebbero imparare a perseverare quando le cose non vanno be-
ne, ad assaporare i piaceri del vecchio e caro duro lavoro, e le gioie di un trionfo ben meritato. Al liceo le menti adole-
scenti dovrebbero arrivare a conoscere la soddisfazione segreta di stare alzati fino a tardi, cimentandosi con idee nobi-
li, e arrivare, un po' per volta, alla saggezza. Ma soprattutto, al liceo le giovani menti dovrebbero essere,
semplicemente, eccitate, elettrizzate da tutto quello che c' da imparare. Del resto sono solo all'inizio, e un mondo va-
sto, complesso e meraviglioso le attende e ha bisogno di loro.
Alla luce di tutto questo, per farsi un bagaglio completo, io consiglio di leggere.
Chiamatemi Ismaele, dice la voce narrante del Moby Dick di Herman Melville.
Dobbiamo dedurne perci che si chiama Ismaele? O invece intende dire che quel nome, pur non essendo il suo, sa-
rebbe appropriato perch lui condivide alcune caratteristiche importanti con il biblico Ismaele, il che infonde al suo rac-
conto una seriet mitica e mistica?
Allora, qual la met di otto?
Sono felicissima di rivederti, dice la conturbante Daisy Buchanan al povero malato d'amore Jay Gatsby ne Il grande
Gatsby di Scott Fitzgerald. la prima volta che si rivedono da quando si erano amati a Louisville cinque anni prima, il
momento del loro ritrovarsi. Incontrare Gatsby nel bungalow del cugino una grandissima sorpresa per Daisy, e que-
ste sono le prime parole che pronuncia dopo che lui le ha dedicato ogni suo respiro, ha costruito palazzi di zucchero fi-
lato per lei o, meglio, per l'idea che si era fatto di lei per cinque lunghi anni vissuti con l'unica speranza di riprende-
re quella romantica storia d'amore illuminata dalla luna e profumata dalle gardenie.
Sono felicissima di rivederti..
Ma cosa intende dire in realt? Come dobbiamo interpretare questa piatta banalit, questa formula di cortesia, questa
orribile doccia fredda? E come la prender Gatsby? Nick, la voce narrante, ci fa notare l'artificiosit del tono di Daisy.
Dunque quella frase, pronunciata davanti a Nick, un abile trucco per nascondere una gioia incontenibile e la passio-
ne che si riaccesa dentro di lei alla vista del suo unico vero amore? O serve a nascondere educatamente il disagio, o
l'angoscia, che prova trovandosi improvvisamente di fronte uno stalker proletario in abito di lino? Oppure serve a tene-
re Gatsby un vecchio amore riemerso da un passato che non torna a distanza di sicurezza mentre si inventa qual-
cosa per trarre vantaggio dalla situazione?
Allora, qual la met di otto?
Il resto silenzio, dice Amleto, il pi loquace di tutti i personaggi di Shakespeare, il pi riflessivo, di gran lunga il pi
intelligente. Sono le sue ultime parole, quelle che pronuncia in punto di morte. Il resto silenzio. Ma cosa intende di-
re? Il principe malinconico e aggiungerei anche adolescente ha vagato per cinque atti all'interno del castello ten-
tando con verbosit magniloquente di riconciliarsi con la mortalit: la sua, la mia, la vostra. Cos' questa quintessen-
za della polvere? dice. Essere o non essere? si domanda. Ahim, povero Yorick, si lamenta. Infine giunto sulla
ASTERISCO
19
proverbiale soglia della morte. Sulla soglia? Ha gi varcato la soglia e si sta togliendo il cappotto. Il resto silenzio..
Vuol dire che d'ora in poi lo attende il silenzio dell'eterno oblio, ossia del nulla? Vuol dire che potete dimenticarvi tutte
quelle belle idee sul Paradiso, sulla vostra anima immortale, sul perdurare della coscienza ma in una forma pi consa-
pevole ed eterea, circondata dal suono delle arpe e da una beatitudine infinita? O vuol dire che sar bello giacere nel
silenzio, avere finalmente risposta a quei tormentosi interrogativi, liberarsi una volta per tutte di questo corpo mortale
con le sue debolezze, abbandonare l'angoscioso soliloquio e godersi in eterno il sollievo, il riposo e la pace dello spiri-
to?
Allora, qual la met di otto?
Ponete la stessa domanda in un'aula piena di teenager, come faccio anch'io di tanto in tanto, e quando avranno capito
l'antifona, i loro volti si illumineranno. Insieme salteremo un muro, con questo nuovo approccio mentale correremo in
tutte le direzioni in cerca di un terreno fertile, e chiss cosa scopriranno. Basta quel piccolo stimolo intellettuale per ri-
definire l'avventura che viviamo insieme. E gli inni di Whitman alla comunanza dell'esperienza umana, la rassicurazio-
ne di Crane per cui siamo tutti nella stessa barca, o l'affermazione di Hemingway per cui il coraggio ci che ci per-
mette di affrontare l'oscurit dell'esistenza; queste non sono pi arzigogolate conclusioni dell'insegnante scodellate
bell'e pronte a una classe di studenti poco ricettivi che stanno attenti solo per il voto. Sono diventate invece o lo di-
venteranno quando arriveremo a quel punto nuove prospettive su tutto quello che sempre stato l, pepite d'oro che
avevamo sotto gli occhi senza vederle. E scrittori morti da tempo tornano in vita con tutta la loro saggezza. Le loro ope-
re non sono pi polverosi testi da digerire e da citare correttamente nelle interrogazioni. La lettura diventa un'antologia
vitale di parabole perfettamente accessibili e rilevanti per i teenager di oggi. E le risposte esatte non sono la fine
dell'apprendimento. In effetti l'apprendimento, come vedremo, non consiste quasi mai nel conoscere le risposte giuste.
E l'intelletto non semplicemente uno strumento da usare a proprio vantaggio, ma un portento straordinario.
In una classe piena di studenti interessati, avere intelligentemente torto o, meglio, avere una versione alternativa in-
telligente della ragione molto pi utile per il docente che tenta di aiutarli a crescere.
Adesso abbiamo un buon motivo per tirarci su le maniche, aprire le cose che ci circondano e guardarci dentro. Rinvigo-
riti, ispirati, i ragazzi cominciano a rendersi conto che il perch conta molto pi del cosa.
E un'ora di lezione diventa un'ora molto ben spesa. Traduzione di Roberto Merlini
Quero, istantanee dalla festa di Via To
foto segnalazioni di Mauro Gorgoglione

Si rinnova come ogni anno il successo della festa rionale di Via To, capace di richiamare numerose famiglie per tra-
scorrere qualche momento di serenit, chi attorno ai tavoli del ristoro, chi ai gonfiabili, chi ai giochi, partecipando an-
che alle dimostrazioni di trucco e parrucco dellassociazione Fate in festa. Ospite donore anche lex ciclista Marzio
Bruseghin, 3 al Giro dItalia nel 2008,che non ha disdegnato un brindisi con lamico Luigi Della Bianca ed i suoi fans.
ASTERISCO
CRONACA
20
Le epigrafi on line
Quante volte avremmo voluto conoscere le
date delle esequie o della recita del rosario
in onore della persona di cui si avuta co-
noscenza del decesso? Non sempre pas-
siamo davanti ad una bacheca dove
esposta lepigrafe cartacea e nessuno ha
dati certi. Ci viene in soccorso la rete inter-
net, con un servizio che riporta gli annunci
funerari. Anche le onoranze funebri del Bas-
so Feltrino hanno aderito al servizio e le no-
tizie relative ai decessi sono ora alla portata
di un clic. Appariranno i dati disponibili con
le informazioni necessarie per partecipare al
ricordo del defunto, con la possibilit di in-
viare un messaggio di cordoglio alla famiglia
in lutto.
http://www.annuncifunebri.it/

Con il Gruppo Amici del Tomatico e del Grappa
Al Rifugio 7Alpini
Dopo circa dieci anni il gruppo Amici del Tomatico e
del Grappa ritornato al Rifugio 7 Alpini trovando il
percorso un po pi faticoso.. Il pensiero andato al
fondatore del Gruppo, Alessandro Bagatella, che
non potendo essere presente avrebbe gradito poter
ammirare il percorso che si svolge in parte lungo il
torrente Ardo e le cascate favorite dalle piogge di
quella che stata uninsolita estate. La meta stata
scelta come chiusura del 23 anno escursionistico
del calendario 2014. Il rifugio si trova ai piedi del
Gruppo della Schiara, lo si pu raggiungere parten-
do dalla localit Case Bortot. Costruito intorno al
1950 stato dedicato al valoroso reggimento di cui
porta il nome. Nei pressi sorge una Cappella della
Regina Alpinorum protettrice degli escursionisti e a
ricordo di alpinisti morti in parete.

CRONACA
ATTUALIT
21
22
Alice Collavo
si presenta
Alice ha visto la luce il 14 aprile scorso ed ora
ritiene arrivato il momento di presentarsi,
incoraggiata dalla compagnia dei fratelli, che
posano con lei in foto. Pap Oscar e mamma
Miriam, residenti a Quero, sono orgogliosi delle
loro creature.
In foto da sinistra: Roberto (sette anni), Arianna
(nove anni) e lultima arrivata Alice. Per la cronaca,
Alice arrivata alle ore 8,40 a Feltre e saluta da
queste pagine tutti i parenti e gli amici.
A lei e alla sua famiglia sinceri auguri di vita felice
e ricca di soddisfazioni.

Un saluto da
Diego Marsura
Diego nato il 16 febbraio 2014 facendo felici mamma Orietta
Santoni e pap Giuliano, le sorelle Elisa ed Alessia, che
posano con lui nella foto.
Felici anche i nonni Santoni da Cilladon e i nonni Marsura da
Biadene, cos come gli zii e cugini.
A tutti Diego e sorelle mandano un saluto ed un affettuoso
bacino!

Atletica: 21 medaglie per Csi Belluno a Grosseto
Ben 8 ori al Gp nazionale di atletica
Non delude latletica bellunese targata Centro sportivo italiano.
Dal 5 al 7 settembre a Grosseto si svolto il 17. Gran Premio nazionale (lo scorso anno fu ospitato da Belluno), evento
che ha visto la partecipazione di un migliaio di concorrenti, in rappresentanza di 88 societ sportive, 26 comitati e 11
regioni.
Le societ del comitato Csi di Belluno hanno raccolto risultati importanti.
Nel medagliere provinciale son finite ben 21 medaglie. 8 doro, 6 dargento e 7 di bronzo. Questo il
dettaglio: 8 medaglie doro: Aurora Gallina (Gs Astra Quero) 100 metri Allieve; Luca Olivotto
(As Vodo di Cadore) peso e 2 km marcia Ragazzi; Filippo Levis (Polisportiva Santa Giustina)
vortex Esordienti; Marcello Chiocchi (As Pozzale) 800 e 1500 metri Amatori B; Dante Passuello
(As Pozzale) 800 e 1500 metri Veterani. 6 medaglie dargento: Riccardo Dalla Piazza (Gs
Astra Quero) salto triplo e salto in lungo Allievi; Alessio Scussel (As Vodo di Cadore) 5 mila
metri Juniores; Nicola Imperatore (As Vodo di Cadore) 1500 metri Juniores; Samanta Scariot (Gs
Astra Quero) 400 metri Seniores; Ernesto Pison (Atletica Agordina) 1500 metri Amatori B; 7
medaglie di bronzo: Aurora Gallina (Gs Astra Quero) 200 metri Allieve; Filippo Polesana
(Polisportiva Santa Giustina) marcia 2 km Cadetti; Filippo Olivotto (As Vodo di Cadore) 400 metri
Juniores; Nicola Imperatore (As Vodo di Cadore) 800 metri Juniores; Marco Imperatore (As Vodo)
5 mila metri Juniores; Gosanesh Cassol (Polisportiva Santa Giustina) salto in lungo Ragazze; Luca Olivotto (As Vodo
di Cadore) 60 ostacoli Ragazzi. Unaltra vota lambito delle corse, dei salti e dei lanci ha saputo ottenere risultati
eccellenti e questo merito sia della passione dellimpegno degli atleti sia della passione e della preparazione dei
tecnici - afferma Dario Dal Magro, presidente di Csi Belluno -. Un grazie importante a tutti loro, cos come ai genitori
che tanta parte hanno nel portare avanti lo sport Csi, sport che s vuole essere agonismo ma che si propone
innanzitutto di essere una sfida educativa.
Fonte: sito internet Csi Belluno: http://www.csibelluno.it/cat1.html
ATLETICA
CRONACA
23
Note di Storia
di Claudio Spadetto
Su tutti i libri di storia scritto che l'Italia entr in guerra il 24 maggio1915, ma non tutti sanno che ci sono stati degli ita-
liani che hanno dovuto combattere gi dall'agosto 1914.C' sempre stato insegnato che c'erano due fronti importanti
quello italiano Isonzo Carso e quello francese Verdun e la Somme; in realt c'era un altro, quello della Galizia o Russo.
Il fronte orientale, che si estendeva dal Baltico al mar Nero, lungo il quale tra il 1914 e il 1917 si scontrarono gli eserciti
austro tedesco e russo: una guerra con caratteristiche e scenari del tutto particolari rispetto al pi noto fronte francese,
infatti dopo la battaglia della Marna che decret il fallimento del piano strategico tedesco,di una guerra lampo, si apr la
prospettiva di una lunga guerra di posizione, la regione delle Fiandre e i Vosgi viene segnata da un fronte continuo,
formato da due posizioni parallele che correvano alla distanza di 3/4 km l'una dall'altra con gli uomini stipati dentro i ri-
fugi, interrati nella trincea sprofondati nelle buche della terra. (a nessuno la terra amica quanto al fante, scrisse Re-
marque, essa lo accoglie, poi lo lascia andare,perch viva e corra per altri 10 secondi poi lo abbraccia di nuovo, e
spesso per sempre) invece nella foresta della Prussia orientale, nell'ansa della Vistola, in Galizia e nei Carpazi gli
eserciti russo e austro tedesco si affrontavano in una guerra che alternava fasi di grande movimento con lunghi periodi
di attesa. Da subito gi nell'agosto del 14 la Galizia si trasform in un tremendo campo di battaglia gi dai primi mesi
morirono migliaia di soldati, tedeschi, ungheresi, polacchi, ucraini, italiani e di altre nazionalit tutti sotto ununica ban-
diera: quella dell'impero asburgico. A fine agosto 1914 ingenti forze austriache muovevano all'attacco dei russi in Voli-
na, respingendoli fino a Luino e al fiume Bag,ma incontrarono la forte resistenza dell'esercito avversario che pass ra-
pidamente al contrattacco, all'inizio di settembre nella loro avanzata in territorio nemico, i russi occupavano Leopoli e
pochi giorni pi tardi strinsero d'assedio la vasta piana di Premysl. Il comando supremo Austriaco,non voleva rasse-
gnarsi alla perdita della Galizia orientale, riorganizzato l'esercito con l'aiuto dell'alleato tedesco, dal quale sempre pi
dipendevano le sorti della guerra, alla fine di ottobre ordin una nuova offensiva, che costrinse i russi a ritirarsi da
Premysl. Le vittorie degli Austroungarici, tuttavia, ebbero carattere effimero e gi dal mese di novembre l'esercito zari-
sta riprese l'avanzata verso ovest, cinse d'assedio Premysl e tutta la piazzaforte per la seconda volta e raggiunse Cra-
covia di fronte alla quale si arrest,dopo aver conquistato quasi tutto il territorio della regione. La mancanza di riforni-
menti alla truppa e scarso coordinamento fra la diverse fasi della complessa operazione, condotta dai russi in accordo
con gli alleati, per alleggerire il fronte occidentale pesantemente impegnato dall'esercito tedesco,divennero ben presto
due ostacoli insormontabili, che esaurirono la spinta offensiva dell'esercito Zarista. All'inizio di dicembre rafforzata da
nuove unit l'esercito austriaco attacc le difese avversarie in un tratto di fronte a sud est di Cracovia e dopo dieci
giorni di accaniti combattimenti costrinse i russi ad una parziale ritirata. Dopo questultima azione militare i due eserciti
si attestarono saldamente nelle loro posizioni separati da una lunga striscia di terra di nessuno. Alla fine del 1 anno di
guerra i due schieramenti avevano subito enormi perdite: 994.000 uomini tra ufficiali e soldati gli austriaci e pi di 1 mi-
lione i russi. Rivisitando sui Campi della Galizia di H.Heiss si pu prudentemente supporre che nelle prime settimane di
guerra,circa 25.000 trentini e Ladini siano stati arruolati nelle diverse unit campali e riserve della Welsctirol e altri
2.000 nell'unit K.U:K Tiroler di stanza a Trento dove prestavano servizio dei tirolesi di lingua italiana,per un totale di
circa 27.000 trentini e ladini ampezzani in armi all'inizio della guerra.

Successo per la mostra fotografica Tempo di ricordi
promossa dall'associazione Amici di Carpen
di Alessandro Bagatella
Consensi e apprezzamenti per l'esposizione della raccolta
fotografica di luoghi e momenti di vita nella Frazione di
Carpen organizzata domenica 31 agosto dall'Associazione
Amici di Carpen. La mostra, che ha fatto breccia nei cuori e
nei ricordi dei visitatori pi attempati, come dimostrano il
numero delle visite, ha raccolto e racchiuso nei pannelli
espositivi sapientemente posti presso la sede
dell'associazione, quasi quattrocento fotografie immortalanti
luoghi, persone e scorci della frazione dei tempi passati.
Particolare interesse e curiosit ha suscitato anche
nelle nuove generazioni della frazione che hanno
potuto in tal modo vedere direttamente quanto
raccontato, talvolta in maniera pi o meno colorita, dai
propri nonni o genitori. L'Associazione Amici di Carpen
ringrazia quanti hanno collaborato per la buona riuscita
dell'iniziativa, chi ha messo a disposizione le fotografie,
chi ha allestito la mostra, ed in particolare l'ideatore
della mostra Lionello Curto che si preso in cura
anche la riproduzione e stampa delle foto raccolte.

CENNI STORICI
CRONACA
24
Alano, apre il Nido in Famiglia Federica
(s.for.) Aprir tra breve i battenti ad Alano un Nido in
Famiglia gestito da Federica Nespolo, originaria di
Valdobbiadene ma ora trasferitasi proprio nel Basso
Feltrino. Il Nido in Famiglia FEDERICA, approvato
dalla Regione Veneto, offrir pertanto un nuovo servizio
al nostro territorio.

Il Nido in famiglia FEDERICA un nido domiciliare
che offre un servizio alternativo rispetto agli asili nido
pubblici e privati: infatti una vera e propria famiglia,
che accoglie un massimo di 6 bambini di et compresa
dai 3 ai 36 mesi in un luogo familiare quale una casa.
Il numero ridotto di bimbi da accudire fa s che la
collaboratrice educativa possa dare maggiori attenzioni
a tutti i soggetti (bambini e genitori) instaurando un
rapporto pi profondo e speciale. Nel Nido in Famiglia
infatti l'ambiente si caratterizza come accogliente,
intimo, sicuro e fatto a misura di bambino;
igienicamente pulito, colorato, accogliente ed allegro,
attrezzato affinch possa offrire stimoli per la crescita in
ogni suo aspetto. Si respira perci quellaffetto e
quellaccoglienza che solo una casa pu offrire. Gli
ambienti del Nido FEDERICA includono un
accogliente salone con giochi adatti ai bambini, una
camera per il riposo, un bagno attrezzato per l'igiene
personale e i cambi, ed infine uno spazio esterno
particolarmente apprezzato dai bambini. Al Nido i
bambini fanno esperienze di gioco e attivit: si disegna,
si pittura, si gioca ai mimi o ai giochi di ruolo, si canta e
si balla, si manipola la pasta colorata, si ascoltano fiabe
guardando i libri assieme, si corre e si gioca in giardino.
Nella profumata cucina si preparano pasti sani da una
cuoca esperta, cotti al momento, a volte anche
personalizzati per seguire le esigenze particolari di ogni
bambino legate a et, gusti ed eventuali intolleranze.
LE ISCRIZIONI AL NIDO SONO GI APERTE!
Essendo i posti disponibili limitati (il nido accoglie un massimo di 6 bambini) sar possibile per le famiglie effettuare una
pre-iscrizione contattando, quanto prima, la collaboratrice educativa. Le iscrizioni sono aperte durante tutto lanno!
infatti possibile iscrivere il proprio bimbo in qualsiasi mese dell'anno. Il nido garantisce una flessibilit di orario: la famiglia
potr accordarsi con la collaboratrice educativa in modo personale circa la durata e la frequenza del servizio. ALLE
FAMIGLIE DEI BAMBINI ISCRITTI, LA REGIONE VENETO EROGA UN CONTRIBUTO MENSILE PER IL
SOSTENIMENTO DELLA RETTA QUANTIFICABILE IN 100 EURO AL MESE. Per maggiori informazioni contattare:
FEDERICA, cell. 349.8463357.

Il 25 ottobre 2014
la seconda cena
de qui da Fener
(s.for.) Sabato 25 ottobre, con ritrovo alle ore 19.30
presso la Gelateria Due Valli, si svolger la seconda
edizione della cena de qui da Fener, aperta a tutti i
feneresi e le feneresi d.o.c. Per informazioni e adesioni
rivolgersi a Valerio Schievenin (cell. 329.7433860) o a
Massimo Storgato (cell. 328.9531007). Lappuntamento
enogastronomico stato deciso in occasione de LA
PARTITA DEL CUORE, che si disputata sul campo
parrocchiale domenica 21 settembre e cos chiamata
perch in molti hanno rischiato linfarto. Una partita di
calcio tra vecchie glorie locali (vedi foto) risolta ai calci
di rigore dopo inenarrabili tribolazioni e svarioni
fantozziani e conclusasi ovviamente in gloria con la pastasciutta preparata dallo staff della Pro Loco (e bibite a volont).
ATTUALIT
25
Agraria Marchi
Zona Industriale, 68 - PEDEROBBA (TV) - Tel. e Fax 0423 688902
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PELLET AUSTRIA CERTIFICATO
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CHIUSO IL MERCOLED POMERIGGIO
Molti momenti felici a Pochi di Salorno
Ass.ne Vivere la Vita ONLUS il campo estivo 2014
Bilancio positivo anche questanno per il campo estivo di Vivere la Vita. Si parte
con bagagli di pensieri, dubbi ed incertezze; si raccolgono emozioni, ricordi e sorri-
si; si vorrebbe rimanere ancora per unaltra settimana (o anche pi); si ritorna a ca-
sa stanchi, ma felici! Questo il campo di vivere la vita.
Nel vortice della settimana non ci
si accorge che quello che a noi
sembra poco, per altri molto, tan-
tissimo. Non ci si accorge che pas-
sa una settimana; per noi animatori
come un solo lungo respiro. Ma
una settimana pu bastare, a volte, per cambiare, una settimana pu
bastare ad accorgersi che un dubbio o un problema si risolve in un at-
timo se si affronta senza indugio, una settimana tantissimo tempo
quando il tempo
dedicato agli
altri. Si incontrano persone straordinarie al campo; giovani volon-
tari che ti fanno ancora sperare bene per il futuro e giovani meno
giovani che si rimettono ancora in gioco. E a noi la pioggia non ci
ha fermato!
Questanno siamo stati a Pochi di Salorno (BZ), allhotel Kastion;
abbiamo visitato il MUSE di Trento ed abbiamo viaggiato tra i miti
e le leggende del passato!
Un particolare ringraziamento va fatto ai gestori dellhotel Ka-
stion, Katia e Mark, per la loro infinita pazienza! Ringraziamo
inoltre la parrocchia di Segusino ed il Comune di Vas che come
ogni anno mettono a disposizione dellassociazione i loro pullmi-
ni.
Infine un ringraziamento particolare al circolo AUSER Al Caminettodi Quero Vas, che ci ha prestato il loro pullmino
per questanno.
Lattivit dellassociazione non si ferma solo al campo estivo, che il momento pi importante per noi, ma durante tutto
lanno i volontari organizzano giornate ricreative, perlopi di domenica.
Se vuoi conoscere lassociazione Vivere la Vita scrivi a: viverelavitaonlus@gmail.com
Associazione Vivere la Vita Onlus, casa delle associazioni, P.zza Papa Luciani 1 Segusino (Tv) Cell. 3495691567

CRONACA
26
Costituito il Circolo degli insigniti O.M.R.I. e altri
di Angelo Ceccotto

l




Recentemente stato costituito il Circolo degli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana (O.M.R.I.) ed altri che godono di un
riconoscimento per meriti. Per linvito allappuntamento, ci si valsi dei nominativi conosciuti ai proponenti, emergendo poi nella
circostanza serale altri nominativi di insigniti residenti sul territorio con i quali ci scusiamo per la mancata convocazione. Il
prossimo anno saranno ben accetti di far parte di questo circolo famigliare anche costoro, purch sussista nella conviviale
serata il reciproco sentimenti di rispetto, amicizia e serenit. Se ci fosse qualcuno affetto da personalismo, o presunzione di
superiorit, o boria o suscettibile al dialogo, caratteristiche che qualificano negativamente un persona, si invita calorosamente
costoro di lasciare a casa queste qualit per non rovinare la serata ai convenuti, affinch essi possano dialogare in armoniosa
compagnia coronata da spirito di fraterna amicizia. I proponenti dell'incontro ringraziano i partecipanti per la loro sensibilit
all'adesione delineando le motivazioni della serata nel sottostante documento:

Questo incontro nasce dal riverente sentimento nazionale, riconoscendo il valore fondamentale di Patria, oltre evidenziare
l'importanza ed il valore del servizio di quanti si sono resi artefici a beneficio reso alla comunit. Ognuno di noi, che nel tempo
ha posto disinteressatamente la sua opera associativa e lavorativa, ne sortito il merito onorifico, consapevoli che ci stato
determinato in seguito di un percorso ponderato di valutazioni istituzionali. Oggi, non negli intenti di mettere in risalto tutto ci,
ma il pregio di manifestare il sentimento pi sincero e genuino per cui ci siamo adoperati, ancor pi nel rievocare con riverente
preghiera la Memoria dei Caduti, nonch il rispettoso sentire all'amor patrio, patrimonio questo lasciatoci dai nostri padri. Si
detto, lungi dal personalismo, ma esporci di esempio morale, etico e civile, facendo memoria su quanto seminato, lasciando
anche noi in eredit un valore importante per le future generazioni. Da quanto sopra esposto, ci indirizza a festeggiare in futuro
il merito acquisito, il due giugno ricorrenza della festa Repubblica Italiana. Per mettere concretezza a questa iniziativa, si
costituir in serata il Circolo degli Insigniti dell'Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana (O.M.R.I.) ed altre meritorie
insigne acquisite, essi siano nazionali che internazionali. Il medesimo organismo intende dare lustro ufficiale con chi si
prodigato in modi diversi resi alla collettivit, oltre condividerne i fondamentali valori associativi e civili. Nella circostanza ognuno
pu esporre le proprie considerazioni, nonch dare libera adesione, tenendo conto che non si costituir alcun organo
economico, ma mettere in risalto la volont di trovarci annualmente in fraterna amicizia e conviviale serata.

Da quanto sopra, il nuovo Circolo auspica di veder allargato il sodalizio con quanti godono del meritevole insigne. Con spirito
benevolo di partecipazione si d appuntamento al prossimo anno invitando gli interessati a rivolgersi ai seguenti delegati che ne
prenderanno nota: Comm. Angelo Ceccotto 340 580 6486 per Fener ed esterni - Comm. Sergio Andreazza 340 49556279 per
QueroVas - Cav. Claudio Carelle 333 821 3004 per Alano - Cav. Valentino Rech 348 8009 749, per Alano - Sig. Renzo Niero
333 1483 569 per Quero Vas. Se altri insigniti accettano di collaborare all'organizzazione sono bene accetti.

Banca Popolare Vicenza cosciente e generosa
di Angelo Ceccotto

A seguito della richiesta di un contributo alla Banca Popolare di Vicenza sede di Valdobbiadene, inoltrata dal Pres. Cav.
Vincenzo Dal Zuffo per la Sezione Combattenti e Reduci di Alano con il supporto del Comm. Angelo Ceccotto Pres. dell Alto
Onore del Grappa, a beneficio delle opere mancanti al completamento del Monumento dei Cavalieri di Vittorio Veneto, sito
questo in Fener presso l'omonimo ponte sul Sacro Piave, adiacente alla viabilit regionale Feltrina, i due Enti Associativi
ringraziano per la sensibilit e generosit l'Ente Bancario e il suo interlocutore responsabile, il Direttore Rag. Rudi Comacchio,
ai quali vanno la nostra pi sentita gratitudine consapevoli di un gesto di grande sensibilit avendo compreso il valore
fondamentale e la necessit migliorativa dell'opera, oltre a dimostrare la devota reverenza verso i Caduti e Combattenti della
Grande Guerra verso cui siamo tutti debitori. Le finalit dell'importo rispecchiano il senso civico, morale e storico degli Eroganti
ai quali rinnoviamo la nostra fraterna riconoscenza. Consapevoli che quanto elargito non permetter il completamento di tutte le
opere necessarie, ma consentir di fare un ulteriore passo avanti eseguendo quegli interventi primari al fine di rendere dignitoso
questo sito storico posto alla visibilit pubblica.

LETTERE AL TORNADO
27
Io non rischio:
campagna nazionale per le buone
pratiche di protezione civile
11 e 12 ottobre volontari dellassociazione Coordina-
mento delle Associazioni di Volontariato di PC della CMF in
piazza Isola a Feltre
Torna nelle piazze la campagna informativa sui rischi naturali che interessano il nostro Paese grazie allimpegno del
volontariato di Protezione Civile, delle istituzioni e del mondo della ricerca scientifica. Nel fine settimana dell11 e 12
ottobre oltre 2.000 volontari, appartenenti a organizzazioni nazionali, gruppi comunali e associazioni locali di protezio-
ne civile, allestiranno punti informativi Io non rischio in 150 piazze distribuite su quasi tutto il territorio nazionale, per
sensibilizzare i propri concittadini sui rischi che interessano il loro territorio. Sabato 11 e domenica 12 ottobre, in con-
temporanea con altre piazze in tutta Italia, i volontari dellassociazione Coordinamento delle Associazioni di Volontaria-
to di PC della CMF partecipano alla campagna con un punto informativo Io non rischio allestito a Feltre in Piaz-
za Isola per incontrare la cittadinanza, distribuire materiale informativo sul terremoto e rispondere alle
domande sulle possibili misure per ridurre il rischio. Protagonisti della campagna, come caratteristico delle ini-
ziative Io non rischio, sono i volontari e le volontarie, che avranno il compito di diffondere nei territori dove operano
ordinariamente la cultura della prevenzione del rischio, aspetto prioritario nellambito dellazione di protezione civile sul
territorio. Io non rischio una campagna promossa e realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, Anpas-
Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei
Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. Linserimento dei rischi maremoto e alluvione ha visto il coinvolgimento di
Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorit di Bacino del fiume Arno,
CamiLab-Universit della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.
Liniziativa, come ogni anno, si realizzer anche grazie al supporto delle istituzioni locali Sindaci, strutture di prote-
zione civile regionali, Anci e Upi.
Sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e co-
sa fare prima, durante e dopo un terremoto o un maremoto.
Per informazioni sulla piazza:
Ass.ne Coord. Ass.ni di Volontariato di PC della CMF cell. 3.478542255 email: Feltre@iononrischio.it
La foto di copertina
In questo periodo si parla molto del Monte Grappa e del Massiccio del Grappa. Tante sono le iniziative che ne favori-
scono la conoscenza e che ricordano le vicende belliche che hanno avuto per teatro le sue pendici. In questo numero
del periodico abbiamo diverse testimonianze di queste attivit ed allora abbiamo approfittato di uno scatto fornitoci dal
nostro lettore alpino Claudio Dal Pos, che riprende da lontano Cima Grappa. Unimmagine simbolica che abbiamo uti-
lizzato proprio per sottolineare limportanza del territorio del Massiccio del Grappa e per contribuire al ricordo degli av-
venimenti che hanno segnato la storia mondiale. La foto stata scattata con un Nikon Coolpix P90, tempo di esposi-
zione 1/210 s. F=4,5 - ISO 64.
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28
Come volevasi dimostrare
di Guido Lio
Non sono passati molti mesi dall'insediamento di Renzi che gi abbiamo capito che l'unica strada percorribile, non solo
per il primo ministro ma per l'intero sistema politico italiano, cercare di mantenere l'apparato pubblico tassando sem-
pre pi i cittadini, quelli che ancora lavorano e che hanno qualcosa. Intanto il debito pubblico continua a crescere ine-
sorabilmente. Renzi, ultimo "giullare" di un castello gi decaduto da qualche anno (l'Italia dovrebbe essere gi fallita da
fine anno 2011), ha forse illuso con gli 80 euro in busta paga; cifra che non cambia assolutamente la vita a nessuno e
meno che meno pu invertire la tendenza dei consumi tenuto conto che, oltre all'IMU, quest'anno dobbiamo pagare
anche la TASI e tassi pi elevati nei conti bancari (come gi pronosticato nel mio ultimo articolo in occasione dell'inse-
diamento di Renzi). Oltre a questo, non si contano gli aumenti del costo della vita e la conseguente restrizione dei con-
sumi interni che comporta automaticamente la continua chiusura di aziende che non riescono pi a vendere. Ormai
siamo stretti in una tempesta perfetta che non lascia scampo. Certamente tutto questo finir, come quando uno
spacciato da un tumore e, prima o poi, porr fine alle sofferenze con la morte. In sostanza, le autorit italiane, a partire
dal Presidente Napolitano, hanno cercato disperatamente e lo stanno facendo ancor oggi, di mantenere buona la cre-
dibilit dell'Italia al cospetto dell'Europa, eliminando prima Berlusconi con la scusa dello "spread" (stranamente oggi
questo indicatore non viene pi considerato dalla stampa; altri sono gli indicatori che interessano o, peggio, che preoc-
cupano!) poi cambiando, uno dopo l'altro, i primi ministri. D'altra parte bisogna per forza, nella migliore tradizione italia-
na, raccontar balle ai tedeschi e all'Europa, oltre che agli italiani ovviamente. Quindi cosa ci aspettiamo quest'autunno?
Ancora promesse per non dire altro. A coronamento della disfatta ci aggiungiamo i profughi con tutti i nessi e connessi
in termini di costi, sicurezza e salute. Mi sembra di aver sostanzialmente citato gli ingredienti principali dell'italica disfat-
ta. Il prossimo anno sar ancora peggio perch l'Europa ci aspetta al varco con il pareggio di bilancio (impossibile da
farsi per lo Stato italiano) e con il fiscal Compact con cui l'Italia si impegnata a rientrare nel debito pubblico in 20 anni
a suon di pagamenti di 40-50 miliari di euro annui, impossibile! A Renzi restano ancora poche storie da raccontare, ora
si sta nascondendo sul fatto che l''intera Europa a rallentare ma non dice che l'Italia un caso patologico che non ha
nulla a che vedere con gli altri paesi europei.
Al prossimo appuntamento epistolare per commentare cosa accadr quest'autunno.


A.B. Ancora una volta
possiamo constatare
lamore dei gatti per il
proprio padrone. Quanto
successo a Cinto,
raccontato nella cronaca
del quotidiano La
Nuova di Venezia di
mercoled 27 agosto, ci
dimostra una volta di pi
limportanza di avere un
comportamento
amorevole verso i propri
compagni animali,
riconoscenti verso chi li
tratta con cura.
LETTERE AL TORNADO
ASTERISCO
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Anche questo stato il Reset 2014
foto di Silvio Forcellini


CRONACA
30
Vecchi sentieri, malghe e montagne
di Luigino Collavo

Noi che lentamente, volenti o nolenti, ci incamminiamo verso la quarta et, ci portiamo appresso tutti i nostri ricordi come
un grande bagaglio affidato alla nostra mente. Ormai a chiunque oggigiorno dato di constatare, entrando in un ufficio, la
facilit e la rapidit con cui l'impiegato esegue un compito schiacciando i tasti di un computer e facendo comparire e
scomparire su un video, in pochi secondi, delle righe, delle parole, dei dati memorizzati e poi ancora delle freccine simili a
mosche che saltellano quasi fossero dei folletti tra una riga e l'altra per poi fermarsi. Tutto questo senz'altro stupefacen-
te; eppure io penso che sia nulla a confronto di quanto noi abbiamo immagazzinato nella mente durante tutta la nostra
vita.

Il viaggio

Nel 1933 avevo appena otto anni. Erano tempi in cui la gente traeva il proprio sostentamento soprattutto dall'agricoltura e
dalla cura del bestiame che, all'aprire della stagione estiva, veniva portato all'alpeggio per rinvigorirsi e riscattarsi dalla
stagione fredda, sulle varie malghe che imperlano tuttora il mio paese, Alano di Piave. Per tradizione l'alpeggio aveva
termine il 9 settembre, quando i proprietari del bestiame salivano
alle malghe per ricondurlo a casa. Giunse cos anche per me il mo-
mento di poter partecipare, pur ancora piccolo e accompagnato da
mio padre, a quella meravigliosa esperienza che mi offriva l'oppor-
tunit di scoprire, con quel viaggio, nuovi cieli e nuove terre.

Si parte!

Era necessario partire la mattina molto presto, prima che facesse
giorno. Accodti ad altre persone che intraprendevano quel viaggio
per gli stessi scopi, si procedeva in processione, toccando Monte-
bello, le Erte, Madl. Molti di quei sentieri sono oggi purtroppo im-
praticabili o addirittura scomparsi. Mi vedo ancora con ai piedi quel-
le "gallozzette" con la lamiera e i "brocconi" sotto la suola affinch
durassero di pi. li tempo quella mattina volgeva al brutto e tutto il
nostro equipaggiamento era costituito da uno zainetto, un ombrello
ormai logoro, una giacchetta e un cappello. Me lo ricordo ancora il mio cappellino verde alla tirolese col piumino, regalo
(insieme ai "buzzol") del mio santolo Gabrielet Pataca in occasione della Cresima. Ricordo anche che lo persi, ahim!,
strada facendo, forse strappato dal mio zainetto dalle spine dei rovi.

Verso Madl

Il gruppo procedeva con difficolt, passando oltre Montebello, inerpicandosi lungo un breve tratto di strada particolarmen-
te ghiaiosa e poi pi su, lungo il sentiero delle Erte, con il fondo compatto e duro di creta e sasso. Salendo a zigzag lungo
la cosiddetta "strada della mussa", si raggiungeva un prato con dossi e piante di castagno e l c'era quello che ci voleva
per una sosta: una fresca sorgentina con la sua piccola pozza rotonda del raggio di un metro circa, incastonata nel tufo
ricoperto di muschio verde. E dentro la pozza rivedo ancora quei rospetti intenti ad osservare me come io osservavo loro
dall'altra parte della pozza, completamente disteso sulla pancia per essere pi vicino all'acqua. A questo punto la parte
pi dura del viaggio sembrava essere stata superata. li sentiero gi-
rava ora a sinistra in localit MuraIt, oggi dei Gervasi, prato bello e
ben tenuto, un poco ripido, in alto al quale stavano due modesti
fabbricati di recente costruzione: stalla e casolare, ben esposti al
sole, bianchi come le casette delle fiabe; dietro ad essi un bel prato
pianeggiante, grande come un campo d pallone. Un'altra sosta per
riprendere fiato. Per me, bambino alla sua prima avventura, poter
spaziare con lo sguardo in lungo e in largo pareva un sogno: peri
miei giovani occhietti, avidi come un obiettivo, non c'era tregua.
Scorgere il Monte Tomba ormai allo stesso livello del mio sguardo,
spaziare lungo la Valle della Pila con i suoi prati verdissimi, le ca-
sre, i campi di granoturco, tutti quei filari di viti posti l con tanta
meticolosit, e ancora i tetti delle case del paese, tutto l sotto, e gi
in basso a sinistra, verso Fener, il bianco letto del Piave che da
quell'apertura fra i monti esce per raggiungere il mare! Ma era tem-
po di ripartire, anche perch il cielo minacciava e Malga Valdumla, nostra destinazione, era la pi lontana di tutte. Un
quarto d'ora di salita ed eccoci a Madl, dai TabarIn, e l un'altra bella pozza, bei casolari quasi nuovi, uno splendido prato
recintato con muri a secco, reticolato e filari di abeti. E la Maria, Jovani, Sesto, la Pia e la Felicita, grandi come una scar-
pa ma gi al pascolo sul largo colle con il loro bestiame. In seguito sono passato di l tante altre volte, prima e dopo che
fosse abbandonato, e ricordo la Teresa che, nonostante il gran daffare che aveva con tutti quei bambini, trovava il tempo
di invitarci nella sua cantinetta per darci un mestolo d'acqua sempre fresca e buonissima, custodita in una vasca di sasso.
Ricordo che negli anni successivi, ogni volta che passavo d l, mi avvicinavo al bordo della pozza dove centinaia di ro-
31
spetti se ne stavano a gracchiare e improvvisamente, dando un forte colpo d bastone sul terreno, li vedevo sparire tuf-
fandosi tutti in acqua in un solo momento per riemergere poco dopo dall'altra parte della pozza a curiosare con le loro te-
stoline fuor d'acqua. Mi divertivo un mondo!

Cima Zoc

Tornando al nostro percorso, ecco comparire poco pi avanti i primi segni della Grande Guerra: due piccoli ricoveri scava-
ti nella roccia. Poco lontano c'era della roccia particolarmente friabile e qualcuno ci fece osservare che in realt quella
roccia apparteneva allo stesso filone che partiva dalla Cengia dei
Rondoi, in quel della Fossa, per proseguire alle localit Pianr e poi
San Lorenzo (dove si sarebbe potuto aprire una cava per estrarre
una sabbia fine adatta per i campi da tennis) per esaurirsi a Prada
di Schievenin. Continuando a salire verso sinistra, un muretto so-
steneva un tratto di strada particolarmente difficile da percorrere,
specialmente con le povere calzature di allora e magari con un fa-
scio di legna o fieno sulle spalle! Prima che fosse costruito quel mu-
ro, diverso persone erano tragicamente finite nei dirupi sottostanti.
Ma eccoci ormai sulla Cima Zoc, sotto la croce di legno allora ap-
pena collocata. Da quell'altezza il Monte Tomba non era pi un
ostacolo per il mio sguardo che poteva spaziare sulla Pianura Pada-
na: Treviso, Padova, Vicenza. Si raccontava che da quel punto, non
si sa quando, una gran fetta di montagna si fosse staccata precipi-
tando lungo la Val dei Fr e parte lungo la Valle delle Novaie; infatti,
guardando gi, ancor oggi si possono vedere qua e l massi grandi come case, tanti che basterebbero a costruire una
citt!

Verso Spinoncia

Proseguendo ancora, il sentiero si faceva finalmente pianeggiante. Ci imbattemmo in alcune persone che setacciavano il
terreno in profondit, alla ricerca di materiale bellico da recuperare. I pi vecchi della comitiva ci spiegarono che in quel
punto, e tutt'attorno per un raggio di un centinaio di metri, erano caduti migliaia di proiettili sparati dagli italiani da localit
Campgol della Barbeghera con obiettivo la teleferica austriaca che dal Pont della Stua saliva dietro Cima Zoc, a Valmr,
da cui partiva la mulattiera per il fronte. Quelle migliaia di granate erano i terribili srapnells da 75, che scoppiavano in aria
liberando un gran numero di micidiali sfere di piombo; quelle granate risultavano per inefficaci quando scoppiavano sul
terreno ed erano proprio le palline di piombo che quella gente stava cercando. Camminando si poteva vedere, appena
sopra il sentiero, anche una miriade di "mede", ordinati mucchi di fieno da una decina di quintali l'uno, che aspettavano la
stagione morta per essere trainate in paese. Era un'attivit, quella del fieno, esercitata da diversi proprietari su quella se-
rie di cime: Scis, Salta, Trebz, Nanli, Succhero, Pataca e Toni Bonra, que-
st'ultimo sordo come una campana che, quasi a smentire il proprio soprannome,
a settembre stava ancora lass a tagliare il fieno. Infatti, anche quel giorno era
l, seccato per il tempo che stava mettendosi al brutto e per le due capre che
aveva sempre appresso, brave da latte ma assai dispettose.

"Basa 'l cul a la vecia"

Passate le ultime curve, eccoci alle porte di Spinoncia. E qui il gruppo senten-
ziava che io avrei dovuto pagare un repellente pedaggio come "prima volta":
baciare il sedere alla vecchia (che comunque non trovammo e potemmo cos
proseguire oltre senza problem con mia grande soddisfazione) Uno spigolo di
roccia sporgente sopra le nostre teste ricordava la scomparsa di Vandestri nel
dicembre dell'anno precedente, sorpreso dalla neve mentre cercava d recupe-
rare alcune fascine di legna: nessuno si era preoccupato di andarlo a cercare
perch si pensava che, come d'abitudine, si fosse recato a prestare la sua ope-
ra nel Trevigiano. Forse era scivolato ed aveva picchiato la testa contro un sasso: era stato ritrovato soltanto due mesi
dopo e la sua posizone era stata segnalata dalle scarpe che sporgevano dalla neve. Nonostante la Grande Guerra fosse
terminata ormai da quindici anni, il Monte Spinoncia portava ancora evidenti i segni del suo passato come base strategi-
ca, rimasta poi per isolata. Ovunque c'erano gallerie, ricoveri, trincee ancora aperte e, sparsi ovunque, elmetti, masche-
re antigas, bombe a mano, fucili, scatolette, reticolati... Ovunque segni di desolazione e di morte. Ma il mio ricordo di quel
luogo va a tutti quei bambini e alla loro mamma che vi trovai quel giorno: ogni volta che, in seguito, mi trovai a passare di
l quella donna m invitava a bere un mestolo di quell'acqua buona che teneva sempre in serbo. La Pina era una donna di
pochi discorsi ma di una bont senza limiti, sempre pronta a dare generosa ospitalit ai viandanti che passavano da quel-
le parti.

L'agnella morta

A proposito di gesti carichi di umanit, mi toma alla mente un episodio a cui oggi sento di attribuire un certo valore. Era un
due di agosto quando i Tonti di Colmirano vennero ad avvertirci che a Malga Solarolo era morta un'agnella di nostra
32
propriet. Bisognava quindi almeno recuperarla al pi presto e, seppur ancora ragazzo ma gi responsabilizzato, venne
assegnato a me il compito d partire per riportarla a casa. Partii all'una dopo pranzo con un sacco e un pezzo di lenzuolo
in cui avvolgere la bestiola e alla sera ero di ritorno. Ma, prima di partire, ricordo che mia madre and con premura nell'or-
to dove avevamo una bella pianta di pere "butre", raccolse tutti i frutti che pot e me li affid raccomandandomi di fer-
marmi lungo il percorso per lasciarne met ai bambini di Spinoncia e met in Salarolo, perch anche l c'erano dei bambi-
ni: Toni, Paolino e Susanna; per quest'ultima, non so perch, nutrivo una particolare simpatia. Erano i figli di Eta e Migno
Tonti, tuttora floridi come querce centenarie da far invidia:. c' da domandarsi dove troveranno la ricetta della longevit,
ma io credo che il loro segreto sia proprio nella gioia di vivere che sprizza da ogni loro gesto.

Caml, Camparona, Valderoa

Riprendendo il nostro percorso, poco pi avanti di Spinoncia, su un piccolo colle, ecco la malghetta di CamI con la For-
tuna e la Teresina che giocavano sul prato. E ancora comparivano sempre pi numerosi i segni della passata guerra: bu-
chi di granate e trincee lungo la cosiddetta Busa de Sandn e pi ancora lungo la Busa de Saltn dove si erano fronteg-
giati da posizioni vicinissime i due eserciti contendenti. Dopo la "pozza bassa" di Camparona si attraversava il Calcino per
proseguire fino a Malga Valderoa. Subito dopo, una piccola sorgente nascosta tra i faggi e i resti di un ospedaletto da
campo austriaco. Eccoci ormai a Malga Cinespa con i suoi bei prati verdi da cui, alzando un po' lo sguardo, si pu ammi-
rare la grande Malga Fontanasecca, regina delle nostre malghe e i cui prodotti pare rifornissero addirittura la mensa dei
Dogi di Venezia. E l sopra, su un pianoro, mi fecero notare la terribile "picca" austriaca, usata dopo il maggio-giugno
1918 per torturare soldati al fine di convincerli, con quei tremendi esempi, a continuare a combattere e a non retrocedere
davanti al nemico

Condanna a morte

E qui faccio una breve parentesi per raccontare un fatto che ricordo
con particolare commozione. Vicino a Malga Domador, l dove ora
gli alpini hanno posto un cippo commemorativo sul piccolo colle di
Campedn di Camparonetta, in un'estate dei primi anni '60, mentre
pascolavo il bestiame, fui avvicinato da un signore distinto con lo
zainetto in spalla, la camicia di lana a quadri e le maniche rimbocca-
te. Non mi sorpresi perch erano frequenti i "pellegrinaggi" di comi-
tive di excombattenti della Grande Guerra. Quell'uomo veniva dalla
Toscana e mi disse che era venuto per mantenere una promessa:
portare un fiore ai tanti commilitoni caduti lass. Egli si era infatti
trovato a combattere gli austriaci nelle trincee del Col dell'Orso (si
dice che le cannonate sparate dai due eserciti contendenti avessero
abbassato la Forcella di Solarolo di ben quattro metri!). Un episodio
del suo racconto mi fece particolare impressione. M raccont che un giorno di maggio del 1918, un mese prima della
grande offensiva tedesca, nel luogo dove ci trovavamo a parlare si era radunato un gruppo di soldati discesi da varie po-
stazioni. Si erano disposti in un grande cerchio al cui centro stavano un tavolo e delle panche per gli ufficial di alto rango;
dopodich avevano iniziato a discorrere fra loro. Da quanto si poteva intuire, doveva trattarsi di un processo: infatti, poco
pi tardi, quattro-cinque soldati erano stati fucilati. Quell'uomo disse di aver osservato tutto ci da lontano con grande ap-
prensione; in seguito non seppe mai quale fosse stato il motivo di quella fucilazione e non ebbe certo nulla di bello da
raccontare ai compagni tornando in trincea. Ora invece il suo sguardo spaziava in lungo e in largo senza stancarsi ed egli
fumava il suo sigaro, soddisfatto di aver portato a termine la sua promessa sia pure dopo 45 anni. Probabilmente vedeva
quei luoghi per l'ultima volta. Bevemmo un goccio dalla sua boccetta da decimo d grappa e poi ci separammo.

In Valdumela

Continuando il nostro percorso giungemmo infine alla nostra desti-
nazione, Valdumla, su quel pianoro tutto verde dove un gruppo di
militari stava dissotterrando i resti di alcuni soldati sepolti in un pic-
colo cimitero militare per dar loro fissa dimora nel Sacrario del Mon-
te Grappa; tuttora dovrebbe esistere lo zoccolo di cemento del pie-
destallo che sorreggeva la croce di quel cimitero. E' d'obbligo, per
chi raggiunge Valdumla, spingersi sul cosiddetto "Sass delle
Core", un terrazzo naturale a strapiombo sulla Valle di Schievenin,
dal quale si ammira il paese omonimo, il magnifico torrente Tegorzo
e le alture di Primin, Costa Piana, Costa Caorra, Col di Dante,
Sassum, Castel di Prada, Cilladn... Dopo una breve sosta, non ci
rimaneva che radunare le nostre bestie e prepararci per il viaggio di
ritomo a casa: ci attendevano ancora cinque lunghe ore di cammi-
no. Penso a mia mamma, poveretta. Come sar stata preoccupata, attenta ad ogni piccolo segno del nostro ritorno!

Tutte le foto sono tratte da Alano di Piave, di Carlo Bazan e Italo Zandonella Callegher, edito dallAmministrazione Comunale di Alano, 1990. Nellordine: Sui
pascoli della Barbeghera La Malga di Val Dumla con il vicino Sass de le Core Gli occhi magici delle pse sui pascoli presso la Bca de Frca So-
sta in Camparna Malga Domadr Interno della malga di Val Dumla.




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