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Anno XLI
07.02.2019
Numero
716
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Ricariche telefoniche
Comune di Quero Vas Comune di Alano Unione Sette Ville Comitato Festeggiamenti
San Valentino
14 febbraio 2019
PROGRAMMA
Giovedì 14 febbraio 2019
Foto a cura di
3 CRONACA
Sul palco si sono esibiti diversi giovani di Quero Vas e di zone limitrofe, Alano di Piave e Feltre. Hanno rotto il ghiaccio,
della serata presentata dal giovane Luca Zanella, le bellissime voci del giovane duo “Stelle nere” deliziando il pubblico
con tre canzoni, una di Elisa, una di Francesca Michielin e una della britannica Adele: la platea ha risposto con uno
scroscio di applausi, bravissime ragazze! Dopo l'apertura col botto, lo spettacolo è continuato con Matteo Grubissa,
entrato nel cuore degli spettatori con la sua toccante esecuzione al pianoforte della melodia “Nuvole bianche” di
Ludovico Einaudi. Ha chiuso la parte canora della serata l'esibizione del trio “Gnaimu Unit”, tre ragazzi di Feltre, che si
sono cimentati con due belle canzoni trap, scritte e composte interamente da loro stessi, dimostrando anche ad un
altro pubblico il loro grande talento. Sono poi saliti sul palco due dj: Simone Salemi, con un medley di canzoni pop, e
Roberto Salerno, con il suo mix di canzoni house; questi sono riusciti a far esplodere tutto il pubblico, con i giovani
presenti in sala che si sono riversati sul palco per ballare sulle loro note. Le ultime due esibizioni hanno invece
riguardato il ballo: hanno preso la scena il trio “Joka 36” con il loro coinvolgente spettacolo di breakdance e la scuola di
ballo latino americano “Loca Combinacìon”, un gruppo composto da cinque giovani coppie, capitanate dai maestri della
scuola, che hanno mostrato al pubblico querese il loro repertorio. I presenti in sala hanno potuto votare, con un
sondaggio sui social, i loro talenti preferiti: a spuntarla sono stati i “Gnaimu Unit” che si sono aggiudicati questa prima
edizione dei Giovani Talenti. Fuori dal Centro culturale era stato allestito anche uno stand di street food nel quale i
partecipanti hanno potuto gustare succulenti panini. Considerando la grande cornice di pubblico che vi ha partecipato,
la serata è stata un successo e l'aspetto più bello è il fatto che ad organizzare il tutto ci abbiano pensato, in particolar
modo, due giovani nostri compaesani: Tommaso Bavaresco e Alessio Coppe a cui vanno tutti i ringraziamenti del caso.
Infine è bene ricordare che l'iniziativa aveva anche uno scopo benefico: tutte le offerte raccolte andranno ai Comuni più
colpiti dalla recente alluvione che ha flagellato gran parte della provincia di Belluno. Un motivo in più per ringraziare
ancora una volta tutti i giovani che hanno preso parte alla serata e per invitare la comunità a partecipare ancora più
numerosa ai prossimi eventi organizzati dai ragazzi. Con questo evento si è dimostrato ancora una volta che i ragazzi,
con le loro idee innovative e fresche, sono una grande risorsa da sfruttare anche in realtà come quelle dei nostri paesi:
viva i giovani! Si ringrazia Settimo Rizzotto per la concessione delle foto.
4 ATTUALITÀ
Izourt:
per non dimenticare
segnalazione di Alberto Coppe
L'associazione bellunesi nel mondo ha accolto la presidenza dell'associa-
zione “Ricordate” di Auzat e Vicdessos (valle dell'Ariège, nei Pirenei fran-
cesi) per una collaborazione per ricordare i primi 80 anni della catastrofe
dell'Izourt dove perirono 31 lavoratori, dei quali 29 italiani e 2 francesi; fra
questi, 4 bellunesi: Primo Mondin di Quero, Remigio Ferigo di Sedico,
Giuseppe Martini di Vigo di Cadore e Lucindo Paniz di Santa Giustina. La
commemorazione avverrà in Francia dal 21 al 23 giugno con la partecipa-
zione delle famiglie dei lavoratori che nel 1939 persero la vita nei lavori
della grande diga dell'Izourt, i Comuni bellunesi e le associazioni. Ringra-
ziamo l'Associazione Bellunesi nel Mondo che si sta interessando all'orga-
nizzazione. Nella foto, scattata da Marco Crepaz direttore di Bellunesi nel
Mondo, alcuni amici della Francia arrivati in Italia per curarne l'organizza-
zione. Da destra: Renza Bandiera autrice del libro Izourt, Bruno Moretto ex
Presidente di Veneziani nel Mondo, Antonio Specia, Presidente
dell’associazione “Ricordate”, Patrizia Burigo vice presidente di Bellunesi
nel Mondo, il sottoscritto Alberto Coppe, Michele Specia moglie di Antonio,
Claudio Dal Pos, Presidente Comitato Gemellaggio di Quero Vas, Sara
Descrizione Schievenin, moglie di Alberto.
Inizio primavera 1939. Eccezionali fenomeni
atmosferici - con abbondanti nevicate accom-
pagnate da venti impetuosi noti per la loro
devastante violenza - si abbattono sui Pirenei
dove sono in fase di ultimazione le opere dei
bacini montani di Izourt e di Gnioure, che an-
dranno ad alimentare le centrali idroelettriche
della più grande fabbrica europea di allumi-
nio, ad Auzat in Ariège. In ambedue i cantieri
è impiegata una preponderante forza lavoro
di immigrati italiani che dovrà affrontare espe-
rienze drammatiche e sconvolgenti. A Izourt,
una bufera di vaste proporzioni scardinerà i
tetti di due solidi fabbricati in muratura mentre
vi dormivano decine di lavoratori italiani. A
Gnioure, per scampare alla morte e tentare la
discesa a valle, gli operai sfideranno la sorte
con la traversata di due vette in temibili con-
dizioni invernali, muniti soltanto di barre di fer-
ro e di cazzuole per le arrampicate su crinali
fortemente inclinati. Una storia vera e tuttora
indimenticata.
Editore: Mazzanti Libri ME Publisher
Anno edizione: 2018
CRONACA
e-mail: segreteria@prolocoalano.it
AVVISO ai SOCI
L’Assemblea annuale
prevista per SABATO 16 Febbraio
è stata rinviata a
SABATO 09 Marzo per motivi organizzativi
Chi volesse già rinnovare la quota 2019 può rivolgersi a: Cartolibreria “Da Milio”
6 CRONACA
Comuni del Basso Feltrino Sette Ville (Comuni di Alano di Piave e Quero Vas). Questo progetto, istituito nel 2000
dall'allora Comune di Quero, ha raggiunto quest'anno la sua 19a edizione coinvolgendo negli anni anche gli altri due
comuni dell'Unione: Vas nel 2009 e Alano di Piave nel 2015. Nel corso della cerimonia sono stati premiati gli studenti
meritevoli che hanno terminato nell’anno scolastico 2017/2018 con particolare profitto la Scuola Primaria, conseguito la
licenza di Scuola Secondaria di 1° grado, il diploma o l’attestato di Scuola Secondaria di 2° grado o che hanno
conseguito la laurea di 1° e 2° livello con la migliore votazione. Questi ultimi sono stati scelti da una commissione
presidiata da Giuseppe Sommacal, dirigente scolastico dell’ Istituto Comprensivo, affiancato da Novella Codemo e
Ketty Bavaresco, gli assessori alla Cultura e all’Istruzione dei rispettivi Comuni.
Ecco i nomi dei 23 studenti premiati.
Borsa di studio per la scuola primaria € 200,00
Scuola di Alano di Piave: Timoteia Pisan - Andrea Giotto - Emma Codemo
Scuola di Quero Vas: Jia Yi Wang - Davide Veronese - Teresa Dalla Piazza - Azzurra Rizzotto
Borsa di studio per la scuola secondaria di 1° grado
Scuola di Alano di Piave: Elisa Fin - Enea Ferrario - Maria Cristina Meianu € 250,00
Elisa Tessaro - Sofia Zancaner € 150,00
Scuola di Quero Vas: Irene Specia - Giulia Cecchin - Rosaleen Joanne Bleasdale € 250,00
Chiara Cani - Angelica Boccassin € 150,00
Borsa di studio per la scuola secondaria di 2° grado € 350,00
Alano di Piave: Enrica Masocco con 100/100 – Maturità classica, Liceo Dal Piaz di Feltre
Quero Vas: Veronica Burtet con 100/100 e lode – Maturità linguistica, Liceo Dal Piaz di Feltre
Elisa Rosa con 100/100 – Amministrazione, Finanza e Marketing, ITC Colotti di Feltre
Borsa di studio per laurea di 1° livello € 450,00: Alano di Piave: Jennifer Marie Collavo con 110/110 e lode –
Conservazione e gestione dei beni e delle attività culturali, Università Ca’ Foscari di Venezia
Quero Vas: Monica Specia con 110/110 – Commercio estero, Università Ca’ Foscari di Venezia
Borsa di studio per laurea di 2° livello € 550,00: Alano di Piave: Chiara Broglia con 110/110 e lode – Medicina e
chirurgia, Università di Padova
Il progetto “Borse di Studio – Anno 2018” è stato sostenuto dalle seguenti ditte e associazioni locali, che l’Unione Sette
Ville sentitamente ringrazia: Rasera Cornici, Zancaner Costruzioni, Van Gogh Optical, Gruppo Alpini Monte Valderoa
di Alano, Schola Cantorum Alano, Libero Pensiero, Auser Al Caminetto, Dado Spa, Pinoptik srl, Pro Loco Quero,
Gruppo Alpini Monte Cornella di Quero, Protezione Civile, Comitato festeggiamenti San Valentino, Cacciatori, Amici
del Carpen, Pisan Lavori Edili e Associazione Fanti.
Nella stessa occasione sono state consegnate copia della Costituzione della Repubblica Italiana e la bandiera
dell’Italia ai neo diciottenni dei Comuni dell'Unione nati nel 2000 (nr. 32 del Comune di Alano di Piave e nr. 36 del
Comune di Quero Vas). Un momento per condividere con i Sindaci di Alano di Piave e Quero Vas il traguardo
significativo dei 18 anni raggiunto nel 2018 e cogliere insieme il senso di essere cittadini e il valore dei diritti e dei
doveri che la maggiore età comporta. Inoltre, grazie a Fulvio Mondin per aver messo a disposizione le foto dell'evento.
7 CRONACA
scuola
primaria
scuola
media
Superiori
Università
di Vas con la presentazione del libro “Bella Zio” che racconta la vita del
campione dalla nascita fino al 1982; presenti oltre a Bergomi, Nicola
Maccagnan nelle vesti di moderatore, Samuele Robbioni coautore del
libro e, per l’amministrazione comunale di Quero Vas il capogruppo
Christian Corrà. Breve sosta poi al bar “Piave” di Carpen per l’aperitivo
di benvenuto dove Giuliana ed Enzo hanno preparato, come di consue-
to, un succulento rinfresco.
E per finire cena sociale al ristorante Tegorzo di Fener alla presenza di
un centinaio di persone che non hanno perso l’occasione per farsi foto-
grafare con Beppe Bergomi e chiedere l’autografo sulle foto e sul libro.
Premi sono andati alle sezioni collegate dell’ENI Caffè di Feltre, del bar
Alpino di Sovramonte, del bar “Piave” di Carpen e al fotografo Luca
Bellus; nella lotteria che ha concluso la serata e il cui ricavato sarà de-
voluto all’associazione dottor Clown di Belluno-Feltre, la maglia di Ber-
gomi della stagione 88/89 è stata vinta da Alex Dal Canton di Alano.
Soddisfatti il presidente Andrea Tolaini e i suoi più stretti collaboratori
che ogni anno riescono a portare qualche ex giocatore dell’Inter a Fe-
ner: da Beccalossi a Pasinato, da Mariolino Corso all’allenatore Gigi
Simoni per arrivare quest’anno a Bergomi.
ATTUALITÀ
CRONACA
E’ Jimmy Schievenin
il Dottore in ingegneria meccanica!
Il giorno 27 novembre 2018, al Centro Congressi di Padova "A. Luciani", Jimmy Schie-
venin, di Schievenin di Quero Vas, figlio di Pieretto e di Lilia, ha conseguito la nomina di
dottore in ingegneria meccanica, con il punteggio di 96/110
Ha discusso la tesi dal titolo: “Analisi comparativa delle caratteristiche meccaniche di dif-
ferenti materiali, stampati con tecnologia FDM, per la prototipazione di scarponi sportivi”.
Erano presenti i genitori, il fratello ed un folto gruppo di amiche e amici. Un tacito ed
unanime augurio, dai presenti é stato rivolto a Jimmy:
Dopo un lungo, travagliato e sofferto percorso, hai raggiunto il tuo obbiettivo. Hai fatto
tanti sacrifici e rinunce per portare a termine questo tuo traguardo, te lo meriti tutto e noi
siamo al tuo fianco. E' questo uno dei tanti traguardi della tua vita, siamo sicuri che le
porte del successo, per te da oggi saranno sempre spalancate. Ti auguriamo tutte le co-
se più belle e gratificanti che ci possano essere per la tua professione. Intanto rilassati e
goditi questo periodo di meritato riposo. Siamo
orgogliosi di te, hai portato avanti questo periodo
con determinazione. Congratulazioni dottore!
(M.M.) Chiedo scusa a Jimmy ed ai famigliari,
ma la volta scorsa, impaginando in fretta, ho
scambiato il nome del mittente della mail con il
nome del festeggiato, ben richiamato nel testo
dell’articolo. E’ Jimmy ad essersi laureato e
per scusarci ripetiamo a gran voce la notizia!
Felicitazioni!!!
10 PER NON DIMENTICARE
ridicolo. Esattamente come quando comandava un tronfio nanetto vestito col fez. Amico di quell’altro, quello che di
ebrei ne gasò sei milioni.
Si vergogni, senatore.
LILIANA SEGRE ALLA SCALA: «SIAMO MEMORIA E SIAMO FUTURO»
Di ben altro spessore la senatrice Liliana Segre. Nata a Milano nel 1930 da una famiglia italiana di religione ebraica,
Liliana Segre venne espulsa dalla scuola elementare a 8 anni a causa dell’entrata in vigore delle leggi razziali del
1938. Dopo aver tentato la fuga in Svizzera, venne arrestata con il padre al confine e deportata il 30 gennaio del
1944 dai binari sotterranei della stazione di Milano Centrale verso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Se-
parata dal padre Alberto che non avrebbe più rivisto, le venne tatuato sul braccio il numero 75190. Durante la pri-
gionia subì tre selezioni alle quali scampò miracolosamente e alla fine di gennaio del 1945 affrontò la marcia verso
la Germania in seguito all’evacuazione del campo. Venne liberata il 1° maggio del 1945 dal campo di Malchow. Dei
776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz-Birkenau, Liliana Segre è tra i soli
25 sopravvissuti. Dalla fine degli anni Novanta porge con incessante impegno la sua testimonianza ai ragazzi in tut-
ta Italia, portatrice infaticabile di messaggi di pace e tolleranza. Il 19 gennaio 2018 è stata nominata dal Presidente
Sergio Mattarella Senatrice a vita della Repubblica Italiana.
E non è un caso se, all’incontro al Teatro alla Scala, Liliana Segre sia stata ac-
colta con un’ovazione dai ragazzi delle scuole milanesi che gremivano platea e
palchi. «Quando ci deportarono non c’era quella pietas che manca anche og-
gi», ha raccontato, «c’era quel razzismo che ci porta a dimenticare che non
esiste altra razza che quella umana. Forse Dio era distratto mentre ci portava-
no al macello nell’indifferenza generale». Introdotta dal giornalista Enrico Men-
tana, minacciato nelle scorse settimane con una lettera firmata con una svasti-
ca, la sopravvissuta ad Auschwitz, 88 anni, ha collegato la sua storia ai temi
dell’attualità: «Vi parlo come una nonna, perché solo quando sono diventata
nonna ho trovato il coraggio di parlare, e sono qui per raccontarvi come un
giorno sono stata espulsa dalla scuola quando avevo 8 anni per la sola colpa
di essere nata. Per la colpa di essere ebrea. Anch’io sono stata una clandestina nella terra di nessuno, io lo so cosa
vuol dire essere respinti quando le frontiere sono chiuse. Quando si ergono muri. Io lo so cosa vuol dire quando si
nega l’asilo. Io sono una che le ha provate queste cose. Sono stata una richiedente asilo. Mi disse l’ufficiale svizze-
ro che non era vero che in Italia c’era la guerra e ci rimandò indietro». Raccontando l’umiliazione e la disperazione
del rifiuto dell’ingresso, al confine italo-svizzero, ha paragonato con un filo di ironia, nella gravità delle parole, la
condizione in cui visse allora rispetto a quella di oggi, collegandola appunto, ma senza mai dirlo esplicitamente, a
quei migranti che oggi sperano in un’analoga salvezza.
Segre, poi, ha ricordato la pietas mostrata dai carcerati di San Vittore quando videro gli ebrei, incarcerati nel quinto
raggio, lasciare il carcere diretti al Binario 21, il binario sotterraneo della Stazione Centrale di Milano dal quale parti-
vano i vagoni piombati diretti ai campi di sterminio. «Quanto tempo poi passò prima di incontrare uomini capaci di
avere pietà come loro».
«Come si attraversa questa situazione?», ha continuato Segre. «Pensando di voler vivere. La vita è una cosa me-
ravigliosa e noi volevamo resistere con tutte le forze. Uccisero la mia amica Janine, francese; io non mi fermai
quando la presero, non mi voltai a dirle “ti voglio bene”. Era il 1944. Ero diventata quello che volevano i nazisti. Vor-
rei che voi ragazzi oggi qui vi ricordaste il suo nome perché ne resti memoria. Oltre l’indifferenza, più grave ancora
sono stati i silenzi di Dio, della Croce Rossa, degli alleati, di chi non mosse un dito per noi».
Ai ragazzi la senatrice ha detto di avere fiducia: «Nell’adolescenza si è fortissimi e l’attaccamento alla vita è come la
forza di gravità» e, ricordando la scelta di chi rischiò la fucilazione per aiutare la sua famiglia, li ha invitati a sceglie-
re con coscienza. «Chi ha salvato qualcuno in realtà ha salvato se stesso, il suo cuore». Mentre vi furono troppi si-
lenzi «da parte di tante nazioni» e ancora oggi si divulga il negazionismo.
Segre ha inoltre esortato i liceali che gremivano il teatro a essere coraggiosi,
«a trovare la sera un momento di silenzio per riflettere su quel che è stato, un
momento che saprà arricchire il vostro cuore, l’anima e la coscienza, saranno
loro i vostri padroni, non le parole di chi grida più forte. A volte è più comodo,
c’è quello che dice “ci sono qua io che penso a te e al bene della nazione, tu
fai quello che dico io, ascolta e leggi quello che dico io”... Mai credere ai totali-
tarismi, leggete sempre e ascoltate quello che volete voi. Fate sempre la vo-
stra scelta». Ha esortato a leggere Primo Levi, capace di descrivere senza re-
torica l’orrore. «Io sono stata un numero, privata del nome, bastonata e presa a calci pugni e sberle, senza possibi-
lità di capire perché, come i vitelli condotti al macello. Dei 605 partiti con me solo 30 donne vennero mandate al la-
voro invece che alle camere a gas, anche se oggi i negazionisti trovano la strada libera per dire che non c’è stato
alcun sterminio».
«Siamo memoria e siamo futuro», ha concluso Segre, ricordando anche la nuova serie di “pietre d’inciampo” che
stanno per essere posate in città, la prima delle quali, posta nel 2017, è in memoria del padre, Alberto Segre, morto
ad Auschwitz. Un discorso, il suo, lungo e commovente. Per non dimenticare quell’orrore. Perché non si ripeta più.
12 CRONACA
La morte
di Antonio Rizzotto
di Sandro Curto
Dopo breve malattia, ai primi di gennaio ci ha lasciati il nostro abbonato di Colmirano-Uson
Antonio Rizzotto, classe 1950, noto per l’attività di elettricista e idraulico svolta in zona per
alcuni decenni. Da giovane aveva militato come portiere di calcio nelle prime formazioni del
Tegorzo. Antonio era sposato con Annalisa Pillon e padre di Cinzia e Alessia alle quali van-
no le nostre condoglianze unitamente agli altri familiari.
COME ERAVAMO
(M.M.) continua a
migliorare l’adesione
dei cittadini alla
donazione di organi
e tessuti. Una scelta
di altruismo e
generosità che si sta
diffondendo grazie
anche alla possibilità
offerta da molti
Comuni di
manifestare la
propria volontà al
momento del rinnovo
della carta di identità.
Nelle tabelle che qui
esponiamo si
possono valutare i
progressi compiuti in
questo campo e si
possono verificare le
scelte espresse nei
Comuni della nostra
provincia di Belluno. I
dati statistici sono in
continuo
aggiornamento e
sono facilmente
reperibili in internet
sul sito del centro
nazionale trapianti.
Anche il Comune di
Quero Vas offre
questa possibilità ai
cittadini che
rinnovano la carta di
identità e finora sono
state raccolte 258
adesioni. Un buon
risultato che potrà
migliorare man mano
che altri Comuni
parteciperanno
all’iniziativa. Finora in
provincia sono 28 su
60 circa.
CRONACA
15 CRONACA
Vademecum 2019
a cura de “Il Tornado”
Distretto socio-sanitario Ulss n.1 Dolomiti
Sede territoriale di Fener - Via Kennedy 13
AMBULATORIO PEDIATRICO SERVIZIO GIORNO ORARIO
per l’appuntamento chiamare il 340.0845933
CENTRO PRELIEVI giovedì 6.30 - 9.00
dalle 8.00 alle 10.00 dal lunedì al venerdì
GIORNO ORARIO NOTE
lunedì 9.30 - 12.30 su appuntamento CONSULTORIO FAMILIARE
martedì 15.00 - 18.00 su appuntamento ostetrica martedì 8.00 - 16.30
mercoledì 15.00 - 18.00 su appuntamento psicologo e assistente sociale martedì 8.30 - 12.30
giovedì 9.30 - 12.30 su appuntamento
venerdì 9.30 - 12.30 su appuntamento AMBULATORIO OSTETRICO GINECOLOGICO
(poliambulatorio)
SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE
ginecologa mercoledì 7.30 - 12.30
(ex Guardia Medica c/o presidio ospedaliero)
(ogni 15 giorni previa prenotazione al Centro Unico Prenotazioni)
Al fine di garantire la continuità dell'assistenza per
l'intero arco della giornata e per tutti i giorni della
settimana, è attivo il Servizio di Continuità Assi- SERVIZIO PSICO-SOCIALE ETÀ EVOLUTIVA
stenziale (ex Guardia Medica). Il Servizio garanti- psicologo mercoledì 8.00 - 18.00
sce l’erogazione delle prestazioni assistenziali terri-
toriali ritenute non differibili negli orari in cui il pro- giovedì 8.00 - 13.00
prio medico curante (medico di medicina generale o logopedista lunedì 8.00 - 17.00
pediatra di libera scelta) non sono tenuti ad eserci- mercoledì 8.00 - 17.00
tare l'attività. In relazione al quadro clinico prospet-
tato dall'utente o dalla centrale operativa, il medico giovedì 8.00 - 12.30
effettua tutti gli interventi ritenuti appropriati. assistente sociale mercoledì 8.00 - 13.00
ORARIO DEL SERVIZIO: dalle ore 20.00 fino alle
ore 8.00 dei giorni feriali; dalle ore 10.00 del sabato SERVIZIO SOCIALE ETÀ ADULTA ANZIANA
(o del giorno prefestivo) fino alle ore 08.00 del lu- (sportello unico servizi sociali)
nedì (o del giorno feriale, lavorativo, successivo al
assistente sociale lunedì 10.00 - 12.30
giorno festivo).
venerdì 10.00 - 12.00
Il Servizio di Continuità Assistenziale deve essere
contattato per via telefonica (vedi pagina a fianco). UFFICIO IGIENE PUBBLICA mercoledì 8.30 - 11.00
Per informazioni o per prenotare i servizi offerti dalla sede territoriale di Fener dell’Ulss n.1 Dolomiti è sempre preferibile
chiamare i seguenti numeri telefonici:
ambulatorio ostetrico ginecologico: 0439-789346 (sede di Fener) oppure Centro Unico Prenotazioni (vedi pagina a fianco)
servizio psico-sociale età evolutiva: 0439-789346 (sede di Fener) oppure 0439-883160 (sede di Feltre)
servizio sociale età adulta anziana: 0439-789346 (sede di Fener) oppure 0439-883120 (sede di Feltre)
ufficio igiene pubblica: 0439-789466 (sede di Fener) oppure 0439-883416 (sede di Feltre)
Numeri utili
ULSS N.1 DOLOMITI (www.aulss1.veneto.it) NUMERO
EMERGENZA SANITARIA - AMBULANZA 118
0439-883287
SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (EX GUARDIA MEDICA) FELTRE
0439-883785
OSPEDALE DI FELTRE: CENTRALINO 0439-8831
CUP - Centro Unico Prenotazioni per l’intero territorio di competenza dell’Ulss n.1 Dolomiti
(orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.00, il sabato dalle 8.00 alle 12.00)
PER PRENOTARE / DISDIRE con impegnativa (sia da fisso che da mobile) 800-890500
PER PRENOTARE/ DISDIRE prestazioni in libera professione (visite a pagamento) 0437-1849988
Nel 2020 apriranno le due strutture destinate a cambiare le abitudini dei cittadini
lontano dall’azienda Cementi Rossi. Una volta realizzata, la struttura impatterà inevitabilmente sull’economia del
Basso Feltrino, interessando in primis sia Alano di Piave che Quero Vas, ma non solo. Anche l’area stessa del Fel-
trino, considerata la vicinanza della struttura, potrebbe non essere insensibile alla nascita di questa attività.
Il progetto È ambizioso: si parla già del più grande centro commerciale dell’intera area Pedemontana. I lavori sono
a buon punto e termineranno nella primavera del 2020. Tra circa una settimana aprirà inoltre la rotatoria lungo la
strada regionale, che avrà la funzione di agevolare l’ingresso delle auto. La struttura si affaccerà dunque lungo la
Feltrina in un’area di vaste proporzioni: solo la base sarà infatti occupata da un supermercato di oltre 10 mila 500
metri quadrati di estensione, affiancato da altri sei negozi dai 700 ai 1900 metri quadrati. Ai piani superiori vedranno
la luce un ristorante e alcuni uffici. A tutto ciò si aggiungono poi i parcheggi esterni, di altri 10 mila metri quadrati.
Qui Quero Vas «I grandi centri commerciali aprono ovunque», spiega Bruno Zanolla, «e hanno indubbiamente un
impatto di un certo tipo sulla gente: così sarà anche per quello di Pederobba. Gli utenti si spostano infatti in queste
strutture dove possono trovare maggiori offerte e convenienza sotto il profilo economico. Con la creazione di tale
centro ne risentiranno però le piccole attività commerciali dei territori limitrofi, come il nostro: per questo una solu-
zione ideale potrebbe essere quella di introdurre delle agevolazioni fiscali per i piccoli Comuni e per le attività pre-
senti al suo interno. Per compiere questa operazione è però necessario intraprendere una differente politica fiscale
rispetto a quella vista finora, che renda la vita più semplice ai piccoli commercianti. In secondo luogo, trovando dei
meccanismi innovativi anche queste piccole realtà potranno sopravvivere di fronte alle grandi catene».
Qui Alano di Piave La pensa così anche il sindaco di Alano di Piave, Serenella Bogana, che afferma: «Spero che il
centro commerciale di Pederobba non sia un contraccolpo da un punto di vista economico per la sopravvivenza del-
le nostre attività, che già da tempo risentono della vicinanza delle grandi catene, presenti nei territori vicini oltre con-
fine. Per questo, a maggior ragione è necessario preservarne la sopravvivenza con una politica fiscale vantaggiosa,
diversa quindi da quella attuale. Servirebbero finanziamenti da parte dello Stato e nel contempo progettualità ade-
guate per rendere di nuovo competitivi i piccoli Comuni della provincia, la cui economia rischia altrimenti di sparire».
Qui Pederobba Un commento lo rilascia anche il padrone di casa, il sindaco di Pederobba, Marco Turato: «Anche
le nostre attività sono un po’ preoccupate dall’apertura del centro commerciale, ma ciò si verifica sempre ogniqual-
volta si verificano casi di questo tipo. Sono certo che tutte proseguiranno comunque. Il centro sarà un beneficio per
il nostro territorio e non solo. Abbiamo trasformato un’area dannosa per l’ambiente in una pulita e funzionale per tut-
ti».
E Feltre? Non bastava la prospettiva dell’Altanon ad agitare il commercio a Feltre. In quest’ottica entra a pieno tito-
lo anche il centro commerciale di Pederobba, che da Feltre dista mezz’ora di strada, forse meno. Insomma, una
trasferta simile a quella che si fa per andare a Belluno. Quando le opere saranno terminate, i feltrini avranno quindi
un nuovo polo del commercio di fronte alla stazione e uno appena al di là del confine provinciale a sud. Nel frattem-
po l’attività nel cantiere dell’Altanon viaggia ancora a scartamento ridotto, ma sulla realizzazione del complesso non
ci sono dubbi ed è probabile che anche per l’Altanon l’inaugurazione sia nel 2020. Come a Pederobba.
da “Il Corriere delle Alpi” del 14 gennaio 2019
e per i mondiali. Prima di iniziare questa avventura desidero prendermi del tempo per capire fino in fondo come
funziona la macchina». Molti sono gli appuntamenti importanti che attendono il neopresidente, prima fra tutti il ban-
do per il trasporto pubblico dove a contendersi il posto sono Autoguidovie spa (che detiene oltre il 29% di Dolomiti-
bus) e Ferrovia Nord Milano Autoservizi. «È una sfida importante e vedremo come andrà a finire. Intanto c’è un po’
di preoccupazione per l’esito della gara». Tra gli altri appuntamenti ad attendere Biasiotto c’è anche quello
dell’integrazione tra ferro e gomma. «Sicuramente rispetto al mio predecessore», conclude il neopresidente, «non
potrò garantire una presenza costante nella società, ma sono convinto che più imporrante della presenza sono i ri-
sultati. E poi oggi ci sono tanti modi per essere presente, a cominciare dalle videoconferenze. Il compito è importan-
te, ma l’azienda si sostiene grazie alle scelte oculate e lungimiranti, peraltro condivise anche con la presidenza,
dell’amministratore delegato Ranza».
da “Il Corriere delle Alpi” del 14 gennaio 2019
Nicola Stramare aveva 57 anni Era contitolare della DueEsse di via San Rocco
anni. L’uomo si trovava nella sua abitazione di Segusino al momento del malessere che lo ha stroncato poco dopo
mezzogiorno di ieri. A dare l’allarme e ad allertare i soccorsi è stato un parente, tempestivo l’arrivo dell’ambulanza
del Suem. Purtroppo però all’arrivo dei soccorsi al personale sanitario non è rimasto altro che constatarne la morte.
Il 57enne era a casa da qualche giorno, lamentando disturbi di tipo influenzale, ma non vi sarebbe alcun collega-
mento col malore che lo ha stroncato all’improvviso senza dargli scampo. La ditta Due Esse ha sede a Segusino in
via San Rocco, Nicola Stramare gestiva inoltre insieme al fratello Oscar un negozio che si trova sulla tangenziale di
Fener. Pur essendo molto conosciuto sia in paese che a Valdobbiadene, dove aveva frequentato il liceo scientifico,
Nicola Stramare è ricordato da tutti come una persona molto schiva e riservata. Pare che l’uomo si fosse ritirato in
casa per il riposino pomeridiano dopo aver pranzato con il fratello Oscar, al di là di qualche sintomo influenzale non
manifestava altri problemi di salute. Il malessere è stato istantaneo e purtroppo letale. La notizia dell’improvvisa
scomparsa del cinquantasettenne ha profondamente sconvolto la comunità di Segusino e anche quella di Fener. La
data delle esequie non è ancora stata fissata. Nicola Stramare oltre al fratello Oscar lascia anche una figlia. Non è
ancora stato stabilito se verrà disposto l’esame autoptico a ulteriore chiarimento delle cause del decesso. I funerali
saranno celebrati i prossimi giorni dopo il nulla osta da parte della magistratura. Vasto il cordoglio suscitato dalla
scomparsa dell’ottico in tutto il paese, anche perché la ditta ha una vita ultradecennale ed è conosciuta in tutto il
comprensorio.
da “La Tribuna” del 25 gennaio 2019
Ai familiari di Nicola Stramare - in particolare alla figlia Greta e al fratello Oscar, nostro storico inserzioni-
sta - le sentite condoglianze della Redazione del Tornado.
LETTERE AL TORNADO
La Befana di Uson
di Irven Zanolla
Anche quest’anno i soliti “4 boce” di Uson si sono ritrovati a San Silvestro per approntare la tradizionale Befana. Con
l’aiuto di tanti volontari nella serata del 5 gennaio la vecchia signora è stata bruciata, tra bevande calde e tante leccor-
nie, con la distribuzione della calza per i più piccoli a opera di Befana e Befanon. Grazie alle persone che hanno colla-
borato alla perfetta riuscita della manifestazione e a quanti hanno reso piacevole la serata con la loro partecipazione.
Un pensiero al nostro maestro Aldo che anni fa ha inaugurato questa bella tradizione che portiamo avanti con tanta
passione. Vi aspettiamo numerosi per la Befana del 2020.
ATTUALITÀ
CARNEVALANDO
SABATO 02 MARZO 2019
Vi aspettiamo numerosi in piazza a Quero con
frittelle, crostoli e due pagliacci per il divertimento dei
più piccini.
I carri partiranno da Piazza Vas verso le ore 13.30,
proseguiranno verso Segusino per poi arrivare in
piazza a Quero.
Le campane di Quero
di Marcello geom. Meneghin
Una delle cose che mi commuovono quando torno al mio paese, Quero, è il suono delle campane. Qualche settimana
prima di Natale trovandomi proprio in piazza Duomo e sentendo il loro suono a distesa, non ho resistito al desiderio di
registrarle per poterle riudire in ogni momento. Mi ricordavano i tempi andati quando eravamo noi ragazzi a suonare le
campane tirando le corde, ben controllati dal campanaro Alfonso affinché mantenessimo il ritmo giusto. Quello che ci
divertiva molto era la fine del concerto campanario. Per arrestare le campane dovevamo appenderci alla fune e soprat-
tutto a quella della campana grande (doppia fune) la quale ci trascinava di colpo verso l'alto con nostro grande diletto.
Una volta ho chiesto il permesso ad Alfonso di accompagnarlo in alto sulla cella campanaria per assistere al suono di
un diverso concerto e cioè quello chiamato campanò. Ho così potuto vedere di persona Alfonso che, legati i tre battac-
chi con altrettanti pezzi di corda che li collegavano uno per uno alla parete dl
campanile, usando le mani e seguendo una sequenza particolare, portava ve-
locemente i battacchi a sbattere contro la parete interna di ogni campana che
restava ferma al suo posto, ritraendone quella melodia che in quegli anni ral-
Una delle cose che mi commuovono quando torno al mio paese, Quero, è il suono delle campane. Qualche settimana
prima di Natale trovandomi proprio in piazza Duomo e sentendo il loro suono a distesa, non ho resistito al desiderio di
registrarle per poterle riudire in ogni momento. Mi ricordavano i tempi andati quando eravamo noi ragazzi a suonare le
campane tirando le corde, ben controllati dal campanaro Alfonso affinché mantenessimo il ritmo giusto. Quello che ci
divertiva molto era la fine del concerto campanario. Per arrestare le campane dovevamo appenderci alla fune e soprat-
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tutto a quella della campana grande (doppia fune) la quale ci trascinava di colpo verso l'alto LETTERE ALgrande
con nostro TORNADO
diletto.
Una volta ho chiesto il permesso ad Alfonso di accompagnarlo in alto sulla cella campanaria per assistere al suono di
un diverso concerto e cioè quello chiamato campanò. Ho così potuto vedere di persona Alfonso che, legati i tre battac-
chi con altrettanti pezzi di corda che li collegavano uno per uno alla parete dl
campanile, usando le mani e seguendo una sequenza particolare, portava ve-
locemente i battacchi a sbattere contro la parete interna di ogni campana che
restava ferma al suo posto, ritraendone quella melodia che in quegli anni ral-
legrava tutte le grandi ricorrenze religiose.
Io ricordando con nostalgia quel campanò, ho fatto delle ricerche e scoperto
che in molti paesi e città importanti il campanò viene sistematicamente suona-
to nelle ricorrenze religiose, mantenendo così molto viva quella tradizione.
Andando avanti con la mia voglia di sapere mi è pervenuta una notizia per me
interessante e cioè che in due località molto vicine a Quero (Alano di Piave e
Campo ) non solo il campanò viene suonato spesso, ma addirittura che il
campanaro che vi opera, abita a Quero. Preso contatto con questa disponibi-
lissima persona, ho riscontrato che è un appassionato di campane e che ben
volentieri si offrirebbe per ripetere anche a Quero le sue esperienze.
A questo punto gradirei sentire se i lettori del Tornado riterrebbero oppor-
tuno questo ritorno di una tradizione, fermo restando che deve trattarsi della
precedente azione considerata come facente parte delle usanze religiose e
come tale consistere in un festoso scampanio di volume sonoro molto più bas-
so di quello delle campane quando suonano a distesa, da utilizzare poche vol-
te l'anno e soltanto in coincidenza con eventi religiosi importanti senza diven-
tare un mezzo sonoro avente altri scopi. E' da considerare come tutta l'opera-
zione non comporterebbe alcuna spesa in quanto il campanile non abbisogna
di alcuna modifica essendovi già predisposto ed inoltre sussistendo la fortuna
di un campanaro provetto che si offre di effettuare i concerti, pago soltanto del
soddisfacimento di un sua grande passione. Ovviamente l'eventuale realizza-
zione della proposta dovrebbe seguire tutti i crismi della legalità e dei consensi
di autorità sia religiose che civili ed inoltre della popolazione, anche in ordine
all'eventuale disturbo od inconveniente di qualsiasi tipo che lo scampanio, an-
che se di tono sommesso. può provocare al normale vivere civile dei queresi.
Nelle foto: alcune modalità di esecuzione del campanò. Nell'ultima foto il campanaro di Quero sta suonandolo nel
campanile di Campo. Chi volesse sentire il campanò di Campo clicchi:
https://youtu.be/G9KSVbUKbrI?fbclid=IwAR0wKMp7fF29Y9XMT-TS7W193Jw329amq0nO6PtNRLBCjtSqGyYkz48DLio
CRONACA
Fiorentina-Sampdoria del 20 gennaio 2019
Patrick Gualtierotti mette la palla al centro
LIBRI
ULSS 1 DOLOMITI
INCONTRA
I Mercoledì della Salute
FEBBRAIO 2019
06 febbraio 2019 h 18.00
Sala Convegni
Ospedale di Feltre 13 febbraio 2019 h 18.00
Gioco d'azzardo Sala Convegni
È ancora possibile Ospedale di Feltre
chiamarlo gioco? Cuore e montagna
L’infelicità di vincere facile Christian Piergentili
Alfio De Sandre (Resp. UOS Cardiologia
(Direttore Dipartimento Dipendenze) dello sport e riabilitativa)
Luigi Turco
(Psicologo SerD)
Così scrivevano…
L’occasione ci da il destro per segnalare un bel libro appena uscito:
“Così scrivevano – Lettere di militari nella prima guerra mondiale”
di Giulio Giordano e Rebecca Sansoè, editore Claudiana.
ORARI DI APERTURA
dal 7 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 - Tutti i giorni 10.30 - 12.30 / 15.30 - 19.30 (ul-
timo ingresso 30 minuti prima)
dall’8 gennaio al 22 aprile 2019 – lunedì chiuso - da martedì a domenica 15.30 - 19.30
(ultimo ingresso 30 min. prima)
Aperture straordinarie lunedì 22 aprile 15.30 - 19.30 (ultimo ingresso 30 minuti prima)
Biglietti: Intero € 13,00 - Ridotto € 11,00
Informazioni: www.musei.regole.it T +39 0436 866222 / 0436 2206
Andy Warhol Campbell’s Soup Scotch Broth 1969
serigrafia su carta, cm 88,9x58,4 Collezione privata
© The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol
ATTUALITÀ
Statistica
Istat: il contanomi
L’Istat mette a disposizione il contatore dei nomi per anno di nasci-
ta per scoprire quanti sono i bambini che si chiamano nello stesso
modo, nati e iscritti nelle anagrafi italiane dal 1999 al 2016 e quali
sono i più diffusi tra i quasi 60 mila nomi diversi scelti dai genitori.
È sufficiente inserire un nome e selezionare il sesso per conoscere
la serie storica del numero di nati iscritti in anagrafe con quel nome,
dal 1999 all’ultimo anno disponibile.
Sono inoltre predisposte le graduatorie dei nomi più diffusi ogni an-
no. Cliccando su un nome della graduatoria si ottiene la serie stori-
ca dei bambini registrati con quel nome.
https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/contenuti-
interattivi/contanomi
31 ATTUALITÀ
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