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Anno XLIII
15.07.2021
Numero
755
Ricariche telefoniche
di Cesare Turra
Il difficile
a Vetere dà equilibrio dell’ago della bilancia
Le immagini dei detenuti manganellati e umiliati dagli agenti del carcere di Santa Maria Capua
spazio a molteplici riflessioni. Non ci è piaciuto il becero, criminale e arrogante
abuso di potere verso persone di che
CesaresonoTurra
poste sotto la custodia dello Stato; non ci è piaciuto il
tentativo vigliacco degli agenti coinvolti
Le immagini dei detenuti manganellati e umiliati di nascondere
dagli agenti le evidenze
del carcere deldicrimine
Santa MariacomeCapua avevamo
visto nel caso
a Vetere dà di Stefano
spazio Cucchi eriflessioni.
a molteplici che speravamoNon ci èdipiaciutonon vedere il becero,più; criminale
non ci è piaciuta
e arrogante la pre-
sa abuso
di posizione
di potere verso persone che sono poste sotto la custodia dello Stato; non ci è piaciuto il in
di alcuni politici e commentatori, gli uni a giustificare il crimine commesso
nome di una errata solidarietà alle forze
tentativo vigliacco dell’ordine
degli e gli altri
agenti coinvolti ad attenuare
di nascondere la responsabilità
le evidenze del criminedegli comeautori
avevamo del pe-
staggio, considerati a loro volta vittime di un astratto e non ben definito “sistema”
visto nel caso di Stefano Cucchi e che speravamo di non vedere più; non ci è piaciuta la pre- che non funziona.
Tralasciando gli aspettisanormativi di posizione dell’episodio che sarà
di alcuni politici la magistratura
e commentatori, ad aappurare
gli uni giustificare e valutare,
il crimine un grave aspetto
commesso in
nome di una
conseguente errata solidarietà
al pestaggio è statoalle forzeindell’ordine
messo evidenzae da gli un
altrivideo-commento
ad attenuare la responsabilità
di Roberto Saviano degli autori su del
cui pe-vale la
penastaggio, considerati
di soffermarsi a loro volta
e riflettere: vittime
dei di unpestati
detenuti astrattonessuno
e non benapparteneva
definito “sistema” che non funziona.
alla camorra, pur essendo presenti di-
versiTralasciando
esponenti della gli aspetti
stessa normativi dell’episodio
nel carcere. Il messaggioche sarà la magistratura
fornito dagli agenti addella
appurarePolizia e valutare, un grave
Penitenziaria conaspetto
la loro vi-
conseguente al pestaggio è stato messo in evidenza da un video-commento
le azione, dunque, assume un ulteriore inquietante aspetto perché comunica a tutti i detenuti d’Italia che, per di Roberto Saviano su cui vale la es-
pena di soffermarsi e riflettere: dei detenuti pestati nessuno apparteneva
sere al sicuro in carcere, non ci si deve affidare alla legge e agli operatori di giustizia che dovrebbero alla camorra, pur essendo presenti di-
versi esponenti della stessa nel carcere. Il messaggio fornito dagli agenti della Polizia Penitenziaria con la loro vi-
rappresentarla, ma è opportuno aderire a qualche “famiglia” della criminalità organizzata. Così chi entra in carce-
le azione, dunque, assume un ulteriore inquietante aspetto perché comunica a tutti i detenuti d’Italia che, per es-
re dasere piccolo spacciatore di droga, per un furto o per qualche altro reato minore, ne esce necessariamente affilia-
al sicuro in carcere, non ci si deve affidare alla legge e agli operatori di giustizia che dovrebbero
to a rappresentarla,
qualche clan malavitoso, ma è opportuno con un bel salto
aderire a qualchedi qualità. Il carcere
“famiglia” diventa così
della criminalità non il luogo
organizzata. Cosìdove il detenuto
chi entra in carce- viene
educato e recuperato alla società secondo il dettame della Costituzione, ma
re da piccolo spacciatore di droga, per un furto o per qualche altro reato minore, ne esce necessariamente affilia- una sorta di agenzia di arruolamento
dellatomalavita
a qualcheche clandimostra
malavitoso, di essere
con un belmoltosalto piùdi efficiente ed efficace
qualità. Il carcere diventa deicosì varinon
navigator
il luogo dovee deiil tanti inutiliviene
detenuto uffici di
collocamento
educato e pubblicirecuperato presenti
alla societànell’intero
secondo territorio
il dettameitaliano.
della Costituzione, ma una sorta di agenzia di arruolamento
Se questo aspettoche
della malavita denunciato
dimostra da Roberto
di essere Saviano
molto aggiunge
più efficiente ed un elemento
efficace dei vari di gravità
navigator e preoccupazione
e dei tanti inutili uffici ai fatti
di de-
nunciati, lo stessopubblici
collocamento autore,presenti
nell’evidenziare come gliitaliano.
nell’intero territorio agenti non abbiano osato e non osino alzare le mani sugli af-
filiatiSe questo
alla camorra aspetto denunciato
o alla criminalità da Roberto
organizzata,Saviano aggiunge un elemento
indirettamente di gravità
ci fa riflettere sullee preoccupazione
condizioni di lavoro ai fattiinde-cui si
nunciati, lo stesso autore, nell’evidenziare come gli agenti non abbiano
trovano ad operare gli altri agenti di Polizia Penitenziaria, quelli che anonimamente svolgono con onestà il pro- osato e non osino alzare le mani sugli af-
prio filiati
mandato alla camorra
in un settoreo allache criminalità
rappresentaorganizzata,
la prima indirettamente
linea in cui la ci Repubblica
fa riflettere sulle condizioni di lavoro
è quotidianamente in cui sicon-
impegnata
trovano ad operare gli altri agenti di Polizia Penitenziaria, quelli che anonimamente
tro la criminalità e in cui gli agenti sono messi letteralmente in trincea ad affrontare faccia a faccia una contropar- svolgono con onestà il pro-
prio mandato in un settore che rappresenta la prima linea in cui
te che li può conoscere anche nominalmente e, di conseguenza, acquisire notizie sulla persona e sul luogo la Repubblica è quotidianamente impegnata con- di
tro la criminalità e in cui gli agenti sono messi letteralmente in trincea ad affrontare faccia a faccia una contropar-
residenza, sulla famiglia e sulle loro abitudini, sottoponendoli ad enorme rischio personale. In questo periodo in
te che li può conoscere anche nominalmente e, di conseguenza, acquisire notizie sulla persona e sul luogo di
cui siresidenza,
parla a più voci
sulla della eriforma
famiglia sulle lorodella giustizia
abitudini, e addirittura ad
sottoponendoli di un referendum,
enorme particolare
rischio personale. In attenzione
questo periodo dovrebbe
in
essere rivolta preliminarmente anche alla situazione precaria in cui si trovano
cui si parla a più voci della riforma della giustizia e addirittura di un referendum, particolare attenzione dovrebbe a vivere questi agenti, individuando
tutteessere
le possibili
rivoltasoluzioni che possano
preliminarmente garantire
anche alla situazione loro precaria
sia soddisfazione
in cui si trovano nel lavoro
a vivere siaquesti
la necessaria sicurezza per
agenti, individuando
le lorotuttepersone
le possibilie lesoluzioni
loro famiglie. Qualche
che possano anno fa
garantire qualcosa
loro venne sperimentato
sia soddisfazione nel lavoro siacon il “progettosicurezza
la necessaria Chirone”,per di cui
si può trovare
le loro personela documentazione
e le loro famiglie. anche
Qualche in internet. Non ho i venne
anno fa qualcosa dettagli della realizzazione
sperimentato e degliChirone”,
con il “progetto esiti del di progetto,
cui
ma l’idea
si puòdi fondolami
trovare sembrava particolarmente
documentazione anche in internet. interessante: in-formare
Non ho i dettagli della e formare con
realizzazione opportuni
e degli esiti del corsi gli agenti
progetto,
ma l’idea di fondo mi sembrava particolarmente interessante: in-formare di Polizia ePenitenziaria
formare con opportunisull’importantecorsi gliruolo
agentidagli
“…operare sempre meno come “secondino” distessi Polizia Penitenziaria
svolto nell’ambiente sull’importante
carcerario, ruoloche dagli
non è
“…operare sempre meno come “secondino” stessi svolto nell’ambiente carcerario,
solo quello della custodia dei reclusi, ma anche che non è e
e molto più come operatore attivo solo quello della custodia dei reclusi, ma anche e le
e molto più come operatore attivo soprattutto quello di educatori, essendo essi
nel nel recupero
recupero sociale
sociale del deldetenuto…”
detenuto…”
soprattutto quello di educatori,
persone con cui i detenuti sono maggiormente a essendo essi le
persone con cui i detenuti sono maggiormente a
contatto e si relazionano. In altri termini, si inten-
contatto e si relazionano. In altri termini, si inten-
devadeva operare, per usare un termine tecnico, uno “scarto di paradigma” nell’interpretare e vivere il ruolo
operare, per usare un termine tecnico, uno “scarto di paradigma” nell’interpretare e vivere il ruolo
dell’agente penitenziario: sempre meno “secondino”
dell’agente penitenziario: sempre meno “secondino” e molto più un e molto più unprofessionista
professionistaattivo, attivo, insieme
insieme agliagli
altrialtri specia-
specia-
listi carcerari,
listi carcerari, nel nel
recupero
recupero sociale
socialedeldeldetenuto
detenutolungo lungo ilil corso dellapena.
corso della pena.Indubbiamente
Indubbiamente si tratta
si tratta di undi salto
un saltodi di
qualità notevole
qualità notevole e anche
e anche alquanto
alquantoambizioso,
ambizioso,ma ma tuttavia indispensabile,come
tuttavia indispensabile, comeci ciinsegnano
insegnano i vergognosi
i vergognosi pe- pe-
staggi che,che,
staggi al diallàdi della
là dellaretorica
retorica delle
dellepoche
poche“mele “mele marce”
marce” cui cui nessuno
nessunoormai ormaicrede crede più,
più, rischiano
rischiano di porre
di porre sullosullo
stesso piano
stesso pianocriminali
criminali e forze
e forze dell’ordine,
dell’ordine,svilendo
svilendo ee disonorando
disonorando l’impegnol’impegnodidiquegli quegli agenti
agenti cheche invece
invece svolgono
svolgono
con onestà
con onestà e abnegazione
e abnegazione il proprio
il proprio mestiere,
mestiere,lalapro propria
pria missione professionale.
missione professionale.
2 ATTUALITÀ
LETTERE AL TORNADO
Ringraziamenti
Ringraziamenti
L’Associazione Dilettantistica Sportiva Amatori Piave Tegor-
zo ringrazia L’unione dei Comuni del Basso Feltrino “Sette
Ville” per il contributo
L’Associazione necessario
Dilettantistica alla manutenzione
Sportiva Amatori Piavestraordi-
Tegor-
naria del campo sportivo “Val Calcino”
zo ringrazia L’unione dei Comuni del Basso Feltrino “Sette
Ville” per gratitudine
La nostra il contributoè necessario alla particolare
rivolta in modo manutenzione straordi-
al presidente
naria del campo sportivo “Val Calcino”
dell’Unione, e sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla, ed alla
nostra sindaca
La nostra di Alano
gratitudine Di Piave,
è rivolta Serenella
in modo Bogana.
particolare al presidente
dell’Unione, e sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla,
Come si evince dalle foto, tra le varie attività programmate, ed alla
nostra sindaca di Alano Di Piave, Serenella Bogana.
abbiamo divelto le panchine obsolete in attesa di posare
quelle
Come più moderne
si evince e funzionali;
dalle foto, tra le avarie
proposito,
attivitàseprogrammate,
qualche no-
stalgico/appassionato
abbiamo divelto le panchine obsolete in attesaè di
fosse ad esse interessato invitato
posarea
contattarci.
quelle più moderne e funzionali; a proposito, se qualche no-
stalgico/appassionato fosse ad esse
A.D.S. AMATORIinteressato
PIAVEèTEGORZO
invitato a
contattarci.
A.D.S. AMATORI PIAVE TEGORZO
5 ATTUALITÀ
I comuni possono utilizzare il contributo di cui all’art. 2 per la realizzazione di azioni di sostegno economico in fa-
vore di piccole e micro imprese, anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia da COVID-19, come individua-
te dalla raccomandazione 2003 361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, che:
a) svolgano attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei comuni, ovvero intra-
prendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali;
b) sono regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese;
c) non sono in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di con-
cordato preventivo.
Le azioni di sostegno economico possono ricomprendere:
a) erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione;
b) iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto
e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digita-
lizzazione dei processi di marketing on-line e di vendita a distanza, attraverso l’attribuzione alle imprese
di contributi in conto capitale ovvero l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchina-
ri, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche ne-
cessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti.
Limiti stabiliti all’intervento e alla spesa
L’importo massimo della spesa ammissibile è pari ad € 5.000,00;
Tipologia ed aliquota del contributo
Le agevolazioni sono concesse in forma di contributo a fondo perduto;
Modalità di presentazione della domanda di contributo
Il Soggetto richiedente deve presentare la domanda di contributo al Comune entro le ore 12:00 del
28.08.2021. La domanda deve essere presentata corredata dalla documentazione indicata nel bando esclusiva-
mente all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC): anagrafe.comune.alanodipiave.bl@pecveneto.it
Saranno ritenute irricevibili le domande:
pervenute oltre il termine sopra indicato;
non pervenute alla PEC sopra indicata;
non redatte secondo il modello di cui all’allegato A) del bando;
prive di firma del Soggetto titolato alla sottoscrizione della domanda;
prive del documento di riconoscimento del soggetto richiedente in corso di validità.
USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale), che finanzia IRC19, è la più importante organiz-
zazione per lo sviluppo del governo americano, attiva in più di cento paesi. Questo comunicato stampa è stato
reso possibile grazie al generoso supporto dei cittadini americani attraverso l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Svi-
luppo Internazionale (USAID). I contenuti sono responsabilità di Medici con l’Africa Cuamm, ricevente del Fixed
Amount Award (FAA) No. 7200AA20FA00013 e non riflettono necessariamente il punto di vista di USAID o del
governo degli Stati Uniti.
MEDICI CON L’AFRICA CUAMM Nata nel 1950,
Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in
campo sanitario riconosciuta in Italia e la più
grande organizzazione italiana per la promozione
e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di
sviluppo, intervenendo con questo approccio, an-
che in situazioni di emergenza, per garantire ser-
vizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con
l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa
sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Re-
pubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan,
Tanzania, Uganda) con circa 3.000 operatori sia
europei che africani; appoggia 23 ospedali, 127
distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza
materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e ma-
laria, formazione), 3 scuole infermieri e 1 universi-
tà (in Mozambico).
Foto da Chipilo
Famiglie di Queresi fra i fondatori del paese messicano
segnalazione di Germano Susanetto
Famiglia Bagatella Roman
Seduti da Sx a Dx: Santina
Roman Tibe (1850- 1926) nata
a Cilladon, Giuseppe Bagatella
(1847 - 1907) nato a S.Maria.,
Giovanni Davide Bagatella Ro-
man (1871- 1938), Giuseppina
Bortolotti Triches (1874 - 1918).
In piedi, da Sx a Dx: Gerónimo
Bagatella Roman, Luigia Baga-
tella Roman, Francesco Baga-
tella Roman, Margarita Bagatel-
la Roman, Oliva Bagatella
Roman, Maddalena Bagatella
Roman.
Questa foto che propongo ai lettori non è nuova alla pubblicazione, già altre volte l’ho proposta. E’ la foto che
ritrae la grande squadra che lavorava nel 1962 alla “Querese”, la prima fabbrica di lampadari a Quero, di
Giovanni Moschin, originario di Piombino Dese, provincia di Padova. Eravamo tutti poco più che bambini,
desiderosi di imparare un mestiere e alla fine del mese trovarsi in tasca qualche soldo per adoperarlo al meglio
possibile. Purtroppo il proprietario Giovanni Moschin è mancato improvvisamente lasciando alla guida la moglie
Clara che, con un cottimista della Zoppas, Salvatore, ha cercato di proseguire nell’impresa artigiana. La grande
esperienza di Giovanni Moschin e le sue conoscenze erano il motore della fabbrica e una volta venute meno, con
la sua scomparsa, si è determinata una rapida involuzione della ditta. Nei giorni scorsi ho saputo che Clara è
ancora vivente. Mi piacerebbe poterla incontrare e anche la figlia Maria Pia ed il figlio, di cui adesso mi sfugge il
nome. Mi piacerebbe poter dialogare con loro degli anni passati. Lascio ai lettori il compito di riconoscersi in
questa foto di gruppo, scattata con buona probabilità da Antonio Resegati davanti al bar Tabacchino di Quero.
CRONACA
Lavori senza sosta in Ferrovia
A Quero Vas piazzale colmo di materiale
dei fedeli nei confronti della Madonna di Tessère. L’Arciprete di Alano, don Isidoro Discardi ottenne di trasportare
la tela nella propria baracca-chiesa, costruzione temporanea edificata in ogni parrocchia per sopperire
all’assenza dell’edificio religioso ufficiale. La sollevazione dei parrocchiani di Campo, che chiedevano la restitu-
zione della tela, portò ad un accordo tra i sacerdoti delle due comunità. Essi predisposero una solennità nel corso
della quale l’effigie della Madonna fu portata in processione dagli Alanesi sul colle in cui sorgeva il sacello; da lì i
Campesi la condussero nella propria baracca-chiesa. Vi rimase fino al 1922, quando ultimata la ricostruzione del
piccolo santuario, la venerata immagine poté tornare alla sua originaria collocazione.
Cronistoria degli interventi di manutenzione a Tessère. Nel marzo del 1933 iniziarono i lavori di consolida-
mento del sentiero che da Uson portava a Tessère, provvedendo inoltre alla pulizia dei rovi e dei cespugli che
deturpavano il sacello. Anche alla struttura stessa del piccolo santuario vennero apportate delle modifiche negli
anni successivi. Nel 1935 i fedeli recatisi a Tessère per la celebrazione nel giorno di San Giuseppe, poterono
ammirare il nuovo ordine di tre gradini alla base della scalinata che conduce all’effigie della Vergine. Ma il cantie-
re avviato quell’anno a Tessère era ben lontano dal trovare un prossimo completamento. Una fotografia, scattata
nell’inverno a cavallo tra il 1936 e il 1937, testimonia lo stato del santuario ricostruito dopo la Prima Guerra mon-
diale. Si riconoscono il corpo centrale del sacello, con la nicchia ove è custodita l’immagine venerata, e la scali-
nata in cemento che vi conduce mentre due muri in pietra si ergono a mezza altezza laddove poi sorgeranno le
ali laterali.
Figura 2. Il sacello dedicato alla Vergine
nell'inverno 1936-37
Fonte: Cronistorie parrocchiali 1917-1945
Al fine di sovvenzionare i lavori, in quello
stesso inverno fu organizzata una pesca.
L’iniziativa, programmata per il 4 dicembre,
giorno di Santa Barbara, e il 6 dicembre
1936, fu, nelle parole di Don Maddalon, «un
vero trionfo». Nelle cronistorie, il sacerdote
segnala la generosità della popolazione di
Campo e delle parrocchie vicine nel donare
oggetti per la pesca e nella vendita dei bi-
glietti:
«Furono venduti tutti (4000) incassando co-
sì, colle offerte, e detratte le spese, circa
duemila lire. Con questa base… finanziaria, il giorno 29 Marzo, lunedì dopo Pasqua, furono incominciati i lavori.
Il disegno, su indicazioni del Rev. Parroco, fu steso dal sig. Dal Zuffo Giuseppe, capomastro ad Alano, e fu ese-
guito dal sig. Spezia Lino e fratello Giovani. Anche in quest’ultimo lavoro vi accorsero quasi tutte le famiglie»
L’inaugurazione, avvenuta il 24 maggio 1937, svelò il nuovo assetto del santuario dopo il completamento delle
due ali laterali, di altezza inferiore rispetto al corpo centrale al quale sono raccordate. L’elemento orizzontale del-
la trabeazione poggia su una fila di colonne dal fusto scanalato culminanti in semicapitelli decorati con foglie
d’acanto, secondo l’usanza primo novecentesca, tipica dell’edilizia sacra, di evocare lo stile neoclassico. Una fo-
tografia, aggiunta alle pagine delle cronistorie, testimonia l’esito degli interventi.
Grazie alle offerte della popolazione, nel
1938 venne installato l’impianto della luce
elettrica. A ciò si aggiunse, nell’autunno del
1939, l’installazione luminosa a grandi ca-
ratteri delle parole AVE MARIA, un lavoro
inizialmente non riuscito in quanto le lettere
vennero disposte ad una distanza troppo
ravvicinata e, pertanto, in lontananza non si
distinguevano. A quest’intervento si abbinò
l’impianto di illuminazione interna della
chiesetta di San Giuseppe, la cui spesa
venne stavolta sostenuta anche dalla fab-
briceria.3
Figura 3. Il sacello di Tessère a lavori con-
clusi. Fonte: cronistorie parrocchiali 1917-
1945
A don Maddalon, nominato Vicario Foraneo dal Vescovo Carlo Agostini, che si insediò nella chiesa arcipretale di
Quero, successe don Gentisio Gasparotto. Il nuovo pastore giunse a Campo nella notte del 24 marzo 1944. Fu
don Gasparotto, sempre nel 1944, a testimoniare quel «settembre tragico» in cui le SS tedesche sopraggiunsero
in paese per scovare i partigiani. Invocando l’aiuto della Madonna di Tessère, a partire dal 10 settembre il sacer-
3
Con il termine fabbriceria, si identificava l’ente incaricato della conservazione e del mantenimento dei luoghi sacri.
L’espressione deriva dal latino fabrica, con il significato di “luogo di lavoro”. Nota era la fabbrica di San Pietro a Roma (Reverenda
Fabrica Sancti Petri), in cui operarono anche l’architetto Giuliano da Sangallo e Il Bramante.
15 CENNI STORICI
dote indisse un triduo di preghiere al sacello, presso il quale la popolazione accorse numerosa udendo i rintocchi
delle campane. Ma ecco che il giorno successivo, mentre il rito si ripeteva, si diffuse la notizia dell’arrivo dei tede-
schi per il rastrellamento. I soldati credettero di essere stati ingannati dal suono delle campane, avendolo ritenuto
un segnale d’allarme, concordato con i partigiani, al fine di favorirne la fuga. Nelle cronistorie, il parroco raccontò i
momenti di forte tensione e paura vissuti dalla popolazione, che dovette subire la perquisizione delle case. Il 16
settembre ebbe luogo il grande rastrellamento in località Balzan, dove tutti gli uomini erano stati convocati – pena
l’essere considerati dei partigiani – e poi trattenuti in ostaggio a Quero, da dove alcuni furono deportati in Ger-
mania. Alla fine del mese di aprile del 1945 iniziò la ritirata delle truppe tedesche e la liberazione del paese cul-
minò con l’arrivo degli Alleati il 1° maggio. Nell’ottobre seguente, in occasione della festività di Cristo Re, a
Tessère venne officiata una messa per celebrare il rientro dalla Germania dei ventinove internati e degli altri pri-
gionieri: «La Madonna evidentemente ci aveva e ci ha protetti» avrebbe commentato don Gasparotto nelle croni-
storie. Negli anni del secondo dopoguerra, il sacello di Tessère divenne il teatro di molteplici funzioni intimamente
legate alla vita quotidiana della comunità, come il pellegrinaggio penitenziale vicariale condotto da don Maddalon
per invocare la pioggia nel torrido mese di luglio del 1952. Due mesi più tardi, nella solennità del Nome di Maria,
una solenne fiaccolata accompagnò il ritorno dell’immagine della Madonna al piccolo santuario, presso il quale
veniva ricollocata dopo aver subito un’operazione in quel momento denominata di restauro, ad opera del bassa-
nese Giuseppe Zannini, che non fu il primo ad intervenire sulla tela, essendo stato preceduto, nel 1933, dal pitto-
re veneziano Giovanni Molin, il quale – si racconta – fosse specializzato nella decorazione delle gondole. In real-
tà, entrambi gli interventi – sulla cui buona fede non è il caso di dubitare – hanno non tanto tamponato, ma
addirittura agevolato la condizione di inarrestabile degrado vissuta dalla venerata immagine. La costante esposi-
zione alla luce del manufatto, le variazioni di temperatura e dei valori di umidità relativa, l’essere costretto entro
una lastra di vetro che ha originato un ulteriore micro-ambiente soggetto ad aggiuntive variazioni termo-
igrometriche: tutto ciò ha inevitabilmente segnato, sin dal principio, il dipinto della Madonna di Tessère. Il degra-
do della tela, non ha tuttavia scoraggiato la devozione dei fedeli per la loro Madonna orante con Bambino. Al
contrario, è stata sempre viva la partecipazione dei parrocchiani a tutte le celebrazioni aventi luogo a Tessère,
come in quel 1954 – l’Anno Mariano – in cui don Maddalon, tornato in parrocchia in occasione della festa di San
Giuseppe, guidò in processione la venerata immagine. 4 Nel mese di maggio di quello stesso anno, l’immagine
venne nuovamente rimossa dalla propria nicchia per essere ospitata, a turno, dalle varie parrocchie limitrofe il
tempo di una settimana. Vale la pena riportare le parole con le quali don Bortolo Sebben descrisse il rientro del
quadro della Madonna nella propria parrocchia di origine, testimoniando la partecipazione e l’appassionato culto
da parte della comunità:
«A Campo poi, di ritorno da Quero, dove solennissimamente veniva chiuso davanti alla cara immagine del-
la Madonna di Tessère, il mese di maggio con la partecipazione di tutte le parrocchie della forania, la vene-
rata immagine fu portata per tutte le famiglie. Non si può descrivere l’entusiasmo, la devozione e l’amore.
Cosa commovente era vedere di sera sull’imbrunire la famiglia che doveva ricevere la visita della Madonna
partire con fiaccole per prelevare l’immagine. Molta altra gente vicina si aggiungeva: a volte si potevano
contare anche oltre 60 persone. Commovente ancora era vedere i nostri uomini portare sulla propria casa
la venerata immagine e restare a lungo davanti in preghiera per la recita del Rosario e delle altre preghiere
in italiano. Da Campo l’8 settembre passò poi processionalmente a Colmirano, Uson e Balzan con la stes-
sa fede ed entusiasmo, tra canti e luci venne la festa dell’Immacolata. Fu preceduta da due giorni di predi-
cazione tenuta dal Rev. Cappellano di Quero. La vigilia fu burrascosa: venti e neve. Si doveva riportare
l’immagine sul sacro colle – come fare? Ma il giorno 8 fu una sorpresa: sole fin dalla mattina. Alla santa
messa numerosissime le S. Comunioni. Nel pomeriggio il concerto numeroso delle campane fece affluire
alla chiesa una folla mai vista di fedeli. Dopo il vespero la processione lunga, orante ed osannante.
L’immagine portata dalle giovinette biancovestite, passa benedicente ancora una volta per le nostre con-
trade di Colmirano ed Uson, poi sale lenta il sacro colle già gremito di fedeli di Alano con a capo il Sig. Sin-
daco e le autorità comunali. Mentre l’immagine viene riposta nella sua nicchia del sacello, si alternano canti
e preghiere […] Con l’entusiasmo più grande si scendeva poi dal colle con nella mente e nel cuore la soa-
ve visione di Maria. Alla sera un nuovo spettacolo: alle ore 7 tutte le case della parrocchia si illuminavano
di luci multicolori in tutte le finestre. Era l’ultima manifestazione di amore che si voleva tributare alla Ma-
donna nell’anno Mariano, così pieno di grazia»
Pur non eguagliando mai la memorabile partecipazione interparrocchiale registrata nel 1954, le processioni
dell’immagine della Madonna vennero ripetute anche nei mesi di maggio degli anni successivi. Nel frattempo, di-
versi lavori interessarono il colle di Tessère, in particolare nel 1961 quando «vennero riparati tutti i coperti del sa-
cello, della Chiesa, della casa e rifatto completamente quello della sacrestia. Furono inoltre rinfrescati al comple-
to i portici interni ed esterni, l’interno e la facciata della chiesa di S. Giuseppe». All’altare, ritenuto «davvero
indegno per la celebrazione della messa» da don Bruno Capparotto, venne apposta una mensa realizzata in
marmo. «La spesa al totale fu di lire 268.600» riferì con precisione il sacerdote. Si dovettero, tuttavia, attendere i
primi anni Settanta per intervenire anche sulla strada di Tessère. Era stato don Giuseppe Benacchio, nuovo pre-
4
In tale ricorrenza, il Vicario Foraneo benedisse anche una nuova statua, raffigurante San Giuseppe, destinata alla chiesetta di
Tessere. Opera dello stesso scultore di Valgardena che realizzò la Santa Barbara della chiesa di Campo, la statua «è alta m 1,50 è
col Bambino Gesù in braccio e rimarrà a Tessere in una nicchia sopra l’altare maggiore della chiesetta. È costata lire 64,000 di cui
lire 20,000 offerte da una pia persona» specifica don Gasparotto nelle cronistorie.
16 CENNI STORICI
vosto di Campo dal 1967 al 1976, a constatare la precarietà, se non addirittura la pericolosità, della stradina mu-
lattiera che conduceva al santuario. Fu sempre il sacerdote ad interessarsi alla realizzazione del progetto, ten-
tando di mediare con i precedenti proprietari del terreno, residenti a Mel, ed intercedendo per favorire l’acquisto
dell’appezzamento da parte di una famiglia di parrocchiani. In seguito venne formalizzato il progetto, stabilendo il
tracciato della strada, ed i lavori poterono essere avviati, nonostante il cattivo tempo, nel novembre del 1971. Il
sacerdote riporta con dovizia di particolari le specificità degli interventi, dagli appalti per la realizzazione del pro-
getto alla costruzione dei muretti e l’ammontare complessivo della spesa (1.600.000 lire). Nonostante si pensas-
se di poter inaugurare la strada in occasione della festa di San Giuseppe, le avverse condizioni metereologiche
costrinsero a rinviare la data dell’inaugurazione al 1° maggio 1972. Un ulteriore avvenimento rese quella giornata
ancor più memorabile: dopo il discorso di don Gentisio Gasparotto, invitato ad intervenire in quanto più anziano
tra gli ex parroci di Campo, don Benacchio svelò ai presenti il decreto per mezzo del quale papa Clemente XIII,
nel 1759, concedeva una speciale indulgenza a chiunque avesse visitato la chiesetta di Tessère. Il raro e super-
stite documento – a cui si è accennato in apertura del presente studio – risultava, secondo don Benacchio,
«completamente ignorato da tutti, compresi i sacerdoti nativi di Campo e gli ex parroci». In realtà, come si evince
dalle pagine delle cronistorie risalenti al primo dopoguerra, già don Maddalon accennava a tale fonte tuttavia si
può supporre che egli non avesse condiviso quest’informazione storico con la comunità, anche in ragione delle
priorità legate alla ricostruzione. Inoltre, in quel primo giorno di maggio del 1972, venne rivelata la nuova iscrizio-
ne apposta sull’architrave delle ali laterali del santuario: «Santa Maria, Madre di Dio – Prega per noi peccatori» -
parole tratte dall’Ave Maria che avrebbero costituito un invito alla preghiera. La cerimonia dell’inaugurazione si
concluse con una fiaccolata serale: dalla chiesetta di Colmirano a Tessère. «La soddisfazione e la commozione è
stata unanime» commentò, infine, il sacerdote, a conclusione di quella giornata che ebbe anche molta eco nella
stampa locale.
Conclusioni. Negli anni, la pratica della compilazione delle cronistorie cadde un poco in disuso.Dal 1976, i par-
roci di Campo privilegiarono una narrazione per immagini, raccontando gli avvenimenti salienti della comunità
per mezzo di fotografie brevemente commentate. Poco spazio venne riservato, dunque, all’attualità del santuario
di Tessère, tuttavia i maggiori eventi che lo interessarono in età recente vivono ancora nella memoria collettiva:
dai deplorevoli atti di vandalismo al sacello nella seconda metà degli anni Novanta, al pellegrinaggio della Vene-
rata Immagine presso le famiglie della parrocchia nel 1999, senza trascurare la serie di interventi di rifacimento
della recinzione del piazzale dell’oratorio e il rosario itinerante che ha condotto l’immagine della Madonna per le
vie del Comune di Alano di Piave in tempo di pandemia.
Oggi, la storia del sacello di Tessère è in costante evoluzione e viene scritta, giorno per giorno, da tutti coloro
che affrontano la salita al colle per raccogliersi in preghiera dinanzi all’immagine della Madonna. La realizzazione
della nuova cornice per la tela della Madonna orante, nell’estate del 2020, ha fornito l’occasione per approfondire
– per quanto è concesso – la storia del sacello di Tessère e della sua Venerata Immagine.
Raccolta fondi per la messa in sicurezza del fabbricato, rifacimento copertura sacello e porticati laterali
ASSOCIAZIONE PRO LOCO ALANO DI PIAVE
IBAN IT 37 X 02008 60990 000106130011 – C/C dedicato presso Unicredit – filiale Fener
causale Donazione per Tessère
in questa forma opportunità di usufruire dei benefici fiscali previsti dalla legge in sede di dichiarazione
dei redditi, oppure consegnare la propria offerta al Parroco specificando “Donazione per Tessère”
17 ATTUALITÀ
CRONACA
Pillole di Scienza&Tecnologia
Asteroid Day: Fabrizio a “Radio3 Scienza”
di Tristano Dal Canton
Il 30 giugno, in occasione del Asteroid Day (una ricorrenza annuale
celebrata dal 2015 con lo scopo di aumentare la conoscenza degli
asteroidi ed, in generale, dei corpi minori e di cosa possa essere fat-
to per evitare eventi catastrofici che coinvolgano la Terra), il querese
Fabrizio Bernardi (in foto), astronomo, è stato ospite della celebre
trasmissione radiofonica RAI “Radio3 Scienza”. La data scelta
Tornando a noi, Apophis fu scoperto il 19 giugno 2004 dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona, da Roy A.
Tucker, David James Tholen ed il "nostro" Fabrizio Bernardi del progetto di ricerca asteroidi finanziato dalla
NASA all'Università delle Hawaii. Il 18 dicembre l'oggetto fu riscoperto in Australia, mentre ulteriori osservazioni
da più parti del globo nei giorni seguenti permisero al Minor Planet Center di confermare che era lo stesso ogget-
to scoperto a giugno. A questo punto la possibilità di un impatto per il 13 aprile 2029 fu calcolata dal sistema au-
tomatico SENTRY del programma NASA per lo studio degli oggetti near-Earth. NEODyS, il sistema automatico
simile in uso all'Università di Pisa, in Italia, e all'Università di Valladolid, in Spagna, confermarono la possibilità di
una collisione fornendo previsioni simili alle precedenti. Nel 2006 ulteriori osservazioni hanno ridotto il rischio
d'impatto a meno di 1 su 40.000 portando l'evento al livello 0 della scala Torino. Il 7 ottobre 2009, sulla base di
nuove osservazioni e simulazioni, il rischio d'impatto fu ulteriormente ridotto ad 1 su 233.000. Osservazioni effet-
tuate tra il 15 aprile e il 6 maggio 2013 hanno portato ad escludere totalmente la possibilità di un impatto nel
prossimo secolo. Apophis fu comunque oggetto di attenzione da parte dei media perché si trattava in assoluto
del primo oggetto numerato con possibilità di collisione con la Terra. Ciclicamente, soprattutto d'estate, i quoti-
diani si sbizzarriscono riguardo oggetti simili, trattandosi sempre di copia-incolla di vecchie fake news, talvolta
con varianti legate a qualche ufo di turno o al periodo. Solo il 19 luglio 2005 l’asteroide ricevette la designazione
definitiva "Apophis", dal nome greco del dio dell'Antico Egitto Apopi, detto "il Distruttore", nemesi di Ra, che dimo-
ra nelle oscurità eterne del Duat, il mondo sotterraneo e tenta di distruggere il Sole nel suo ciclico passaggio not-
turno. Anche se il richiamo alla divinità mitologica egizia può essere corretto, è da notare che Tholen e Tucker
(due dei co-scopritori dell'asteroide) sono fan della serie televisiva di fantascienza Stargate SG-1. Nelle prime
stagioni del telefilm, l'antagonista principale era un alieno che portava il nome del dio egizio Apophis e cercava
ripetutamente di attaccare la Terra.[fonte:wikipedia].
Alcuni dati fisici: Apophis appartiene al gruppo degli asteroidi Aten, corpi minori la cui orbita ha un semiasse
maggiore inferiore a un'unità astronomica. Apophis, in particolare, ruota attorno al Sole con un periodo orbitale
pari a circa 323 giorni, e la sua orbita lo porta ad attraversare per due volte quella della Terra a ogni rivoluzione.
In base alla luminosità osservata, si era inizialmente stimato che il suo diametro fosse all'incirca 415 metri; una
stima più precisa, basata sulle osservazioni spettroscopiche effettuate nel 2005 alle Isole Hawaii presso l'Infrared
Telescope Facility della NASA da Binzel, Rivkin, Bus e Tokunaga, indicò
un diametro di circa 320 m e una massa di 4,6×1010 kg. Ulteriori stime
hanno ridotto la stima del diametro a circa 270 metri.
Se Apophis non ci preoccupa più, come per il momento Fabrizio ci ha
raccontato in trasmissione insieme ad Albino Carbognani, astronomo
all’Osservatorio astronomico di Bologna dell’INAF e autore del blog
“Asteroidi e dintorni”, sono però più di un migliaio gli asteroidi noti poten-
zialmente pericolosi, ma si stima che quelli conosciuti siano appena un
10% di tutti quelli che incrociano l’orbita terrestre. Non perdete dunque i
prossimi numeri de "Il Tornado", in cui potremo chiedere meglio a Fabri-
zio lo stato della ricerca in tale ambito, mentre nel frattempo abbiamo
problemi ben più impellenti sulla Terra (ogni riferimento alla pandemia è
puramente casuale). E’ possibile riascoltare comodamente la puntata
di Radio3Scienza digitando il link testuale o scansionando il QR code:
https://www.raiplayradio.it/programmi/radio3scienza/archivio/puntate/
Stranezze feltrine
Banda larga nel Basso Feltrino?
(TDC) Qualche cittadino si è forse già accorto di qualche stranezza presente da tempo in zona: un misterioso
manufatto in Val di Schievenin (non è chiaro se a banda stretta o a
banda larga), un tempo la chiamavano “cabina telefonica”.
Un inusuale treno ad alta velocità che percorre il tratto ferroviario tra
Quero e Feltre, la Luna che ci mostra un sinistro satellite in orbita sul
Pianar. Infine alcune abitazioni tra Prada e Faladen invase…dalla fibra.
Che stia accadendo qualcosa di strano?
22 COME ERAVAMO
Prima comunione
a Fener
E' l’anno 1957 o 1958 e un gruppetto di bambini e
bambine, ai piedi della scalinata della chiesa di
Fener, posa con il parroco don Giuseppe Ceccot-
to nel giorno della loro Prima Comunione. La foto
ci è stata fornita dalla nostra affezionata lettrice
Elettra Dalla Favera. Con Elettra dovrebbero es-
sere ritratti nella foto Annalisa Bertoncin, Dina Bil-
lò, Aldo Bozzato, Giacomo Rizzotto, Sandro San-
tangelo, Graziella Storgato, Olves Tessaro, Luigi
Zago…
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