Anno XL
25.07.2018
Numero
707
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Pro Loco Caorera nel 60° della Madonna del Piave - pag. 1-2-3
Antonio Mondin conclude il “Tour Divide” - pag. 4-5
La 3a edizione di “Tra Storia e Malghe” - pag. 6-7
San Lorenzo 2018 - pag. 11
Raccolta funghi nel feltrino - pag. 22
Chiuso in redazione il 16.07.2018 - Prossima chiusura il 30.07.2018
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
AL MOLIN TABACCHERIA
RISTORANTE - PIZZERIA
EDICOLA
Ricariche telefoniche
I T I S S I M A
Lunedì 13 agosto 2018 FORN A
Ore 20.30 presso la chiesa di Caorera
Omaggio del “CORO OIO” alla MADONNA DEL PIAVE FRASC
con canti sacri e popolari
quello che ti senti, non strafare, non metterti in pericolo…”, mentre l’ansia già mi attanagliava lo stomaco, cono-
scendo la portata dell’impresa. Giorno dopo giorno ho seguito il tuo viaggio sulle mappe, sgranando via via le tappe
prefissate, mentre maledivo quel localizzatore che, funzionando e non, non mi consentiva la verifica della reale si-
tuazione. Così notte dopo notte aspettavo con ansia un tuo messaggio rassicurante, e quando non arrivava...la
preoccupazione, soprattutto perché eri solo, mi toglieva il sonno, ma poi leggevo i tuoi post dettagliati, gli incorag-
giamenti e le tue risposte a volte scherzose, con la sensazione che stavi facendo esattamente quello che volevi, ed
ero felice per ciò che stavi vivendo, certa che non avresti mollato mai nonostante le difficoltà più o meno palesi.
BRAVO, ce l’hai fatta, con coraggio hai raggiunto il tuo traguardo, vincendo una grande sfida con te stesso e ti por-
terai nel cuore ricordi indelebili di fatiche, silenzi preziosi, paesaggi inusuali, persone speciali, sarai più ricco den-
tro... Non ti sarà facile tornare alla normalità e sicuramente dirai, rubando la frase a Verdone: Ne è valsa la pena,
ne è valsa veramente la pena”. E senza togliere nulla a questa grande esperienza, io mi auguro che tu riesca a tro-
vare profonde emozioni anche percorrendo sentieri più semplici, tra le nostre montagne, vicino a casa, ma soprat-
tutto in quello che di più importante hai, perché, come ti sento ripetere spesso, non c’è più tempo... Torna presto,
ma torna davvero! Tua moglie».
E Toni è tornato, vincitore, accolto a Campo dall’entusiasmo e da uno striscione di amici e parenti, con i quali poi ha
giustamente festeggiato, sabato 14 luglio. Che altro aggiungere se non: “Toni, sei un mito!”.
Queste, e molte altre foto scattate da Antonio Mondin durante il tragitto, sono visibili, con tanto di diario giornaliero, sulla sua pagina Facebook.
6 LETTERE AL TORNADO
La 3a edizione
di “Tra storia e malghe”
a cura del Plotone Esploratori Battaglione Feltre
Domenica 24 giugno, con tempo e temperatura
favorevoli, si è svolta la terza edizione di “Tra storia e
malghe”, camminata ludico sportiva con tre differenti
percorsi tra le montagne del comune di Alano di Piave.
Una giornata preceduta da settimane di preparazione e
un intenso lavoro, che alla fine hanno offerto
un’organizzazione perfetta alle oltre seicento persone
che domenica mattina, già dal primo mattino, si
apprestavano alle iscrizioni. Una breve illustrazione della
storia locale è stata fatta dal presidente del museo di
Campo, Luca Turchetto, che, seguito dal vicesindaco
Angelo Zancaner nonché ideatore della camminata, ha
voluto ricordare la figura di Orazio Piccolotto, ex sindaco
di Alano che tanto si era speso per il bene delle
montagne di Alano. Un pensiero è stato dedicato agli
amici morti in montagna, Domenico, Denny e Giuliano,
recentemente scomparso, ricordato dall’amico Angelo
per il suo amore verso la montagna e la grande simpatia, e al cui ricordo è stata dedicato il cartello della casera
Spinoncia, inciso a mano su legno di cedro e donato alla moglie Sandra e alla figlia Valentina, il tutto nella più
sincera commozione. E poi via, chi per il più corto, chi per il più lungo, ogni partecipante ha fatto il suo percorso, tra
formaggi e caffè, acciughe e anguria, capriolo e muflone, per poi finire con una pasta al ragù servita dal Gruppo
Alpini “Valderoa”. Il tutto allietato dalla Banda cittadina, meritevole come sempre, e a cui verrà devoluto parte del
ricavato. E non sono mancati i premi ai gruppi più numerosi e alle donne che con amore si sono dedicate a dar man
forte alla manifestazione. Un sentito ringraziamento va alla Protezione civile per il servizio radio, alla Banda
cittadina sempre presente e meritevole, al G.S. Alano per le iscrizioni, agli alpini sempre disponibili, a tutti i gestori
delle casere e delle malghe e a tutti i volontari presenti. Un particolare ringraziamento agli sponsor: Pasta
Sgambaro, Frutta e Verdura Iavazzo, Lattebusche e Fratelli Dal Zuffo. Insomma, un grazie grande, grande, grande
a tutti: evviva la montagna e chi la sa apprezzare. Foto Comaron.
7 LETTERE AL TORNADO
CRONACA
Tanti Auguri
Adele!
Adele Carelle (Emily) ha festeggiato il bel
traguardo dei 95 anni in terra friulana, a
Cordenons (Pn), dove attualmente si trova
ospite da suo figlio Bruno, circondata
dall’affetto dei propri famigliari.
pide è stata benedetta da don Francesco Maragno, parroco di Caorera, che ha anche celebrato la Santa Messa in suo
ricordo. Il Gruppo Alpini di Caorera ringrazia la Pro Loco di Caorera per il rinfresco offerto e grazie anche alla redazio-
ne per avere concesso questo spazio.
11
SAN LORENZO
03-04-05 Agosto 2018
PROGRAMMA:
Giovedì 02 agosto 2018
Ore 20.00: camminata serale (muniti di torcia ore 19.50 piazzale della chiesa di Alano)
Venerdì 03 agosto 2018
Ore 20.30: Torneo di baruchello, poi musica con e per i giovani
Sabato 04 agosto 2018
Ore 12.00: Apertura capanno e pranzo con il Circolo AUSER
Ore 20.30: Serata in musica
Domenica 05 agosto 2018
Ore 10.30: Santa messa a San Lorenzo
Ore 11.30: Apertura stand gastronomico
Ore 16.00: Giochi per tutti: baby caccia al tesoro, giochi con
l’acqua (tempo permettendo) e tante altre novità
Ore20.30: Serata in musica
Il tutto con pastasciutta, carne alla griglia,
contorni di stagione, polenta, vino, birra e… tanta allegria!
La britola
di Meneghin geom. Marcello
Ai tempi de la nostra giovinezza,
pasadi in armonia e tanta contentezza,
se vivea de robe semplici e dughi all’aperto
che noaltri doveni se fea al posto de smartphon,
internet e videogiochi che ades più o meno tuti avon
La roba che ne piasea proprio tant
al era de trovarse in tanti e tuti quanti
a dugar o a contarse a voce alta
quel che se avea fat dopo l’ultima olta.
Me sente in dover de ricordar Guido che al stea
lontan, sora Scevenin ma quando che al podea
al vegnia in paese a pasar momenti bei
par trovarse co noaltri come che se fuse fradei.
La roba bela che lu l’avea sempre in te la testa l’era la ”britola”
quel cortel curvo e picenin che al avea sempre in scarsela
par poder far picoli laori o intagli su legn de cornoler
o de altro material sempre pronto da incider .
Come che al rivea in te la nostra compagnia
al ghe dea sfogo subito a la so mania,
a la so passion: na britola lucida e splendente
che al ne mostrea come oggetto raro ed avvincente.
Na matina de Pasqua, dopo la messa de le oto,
erion tuti a dugar sul “rigoleto” da Orlando, anca mi ere là
e quando che al è rivà mi ghe ho domandà:
Guido fame veder l’ultimo sogno de la to mente
Lu, metendo le man in te le scarsele e no trovando gnente,
al è restà imbalsamà parché la so arma al la avea asada a casa.
Scuro in volto e sgorlando de quà e de là la testa
al à urlà forte: “al di de Pasqua senza britola no l’è gnanca festa!”
E subito de corsa a casa, un’ora a piè par ndar a Scievenin come an toro
e n’altra ora par tornar par far veder a tuti al so tesoro.
De ani ghe n’è pasadi tanti tanti.
Guido e molti amici i è ndati avanti
e qua dò no i duga pi al rigoleto da Orlando,
ma la me memoria no la è ancora al bando
e la me fà ancora veder la britola che sora le nuvole, la sù in alto,
Guido al ghe mostra a tuti sempre più contento,
parchè ades nol pol proprio pì desmentegarla a casa
AUSER
Nella foto: la presidente signora Elda Franzoia consegna l’omaggio floreale ai festeggiati: Teresa Sivieri, Fedora Sil-
vestrin, Irma Dalla Piazza, Giuliana Fantinel, Renato Dal Zuffo, Teresina Tessaro, Renata Melchiorri, Mauro Uttone e
Annalisa Bertoncin.
14 CRONACA
Fener,
Fener, aiuola
aiuola curata
curata grazie
grazie ai
ai privati
privati
di Silvio Forcellini
di Silvio Forcellini
Nella foto a fianco, lo spazio verde all’interno del-
Nella foto a fianco, lo spazio verde all’interno del-
la rotatoria di Fener così come si presenta abi-
la rotatoria di Fener così come si presenta abi-
tualmente. Da qualche anno, infatti, una ditta
tualmente. Da qualche anno, infatti, una ditta
specializzata si occupa della pulizia dell’area, in-
specializzata si occupa della pulizia dell’area, in-
tervento finanziato dalla Pizzeria da Ezio di Ala-
tervento finanziato dalla Pizzeria da Ezio di Ala-
no e dall’Hotel Ristorante Tegorzo di Fener in
no e dall’Hotel Ristorante Tegorzo di Fener in
cambio della pubblicità in loco (e il Tegorzo si in-
cambio della pubblicità in loco (e il Tegorzo si in-
teressa da anni anche della messa a dimora e
teressa da anni anche della messa a dimora e
della cura dei fiori nell’aiuola lungo via Nazionale,
della cura dei fiori nell’aiuola lungo via Nazionale,
anche grazie all’apporto di alcuni volontari, vedi
anche grazie all’apporto di alcuni volontari, vedi
articolo in altra parte del giornale). Se l’area
articolo in altra parte del giornale). Se l’area
all’interno della rotatoria si presenta regolarmente
all’interno della rotatoria si presenta regolarmente
pulita, non così si può dire del resto del paese:
pulita, non così si può dire del resto del paese:
dalla piazza (della cui pulizia si occupano spesso
dalla piazza (della cui pulizia si occupano spesso
e volentieri i titolari del bar gelateria Due Valli)
e volentieri i titolari del bar gelateria Due Valli)
alle strade principali e secondarie (quella dal ca-
alle strade principali e secondarie (quella dal ca-
pitello di San Benedetto al cimitero, ad esempio),
pitello di San Benedetto al cimitero, ad esempio),
per non parlare del Parco del Piave, dove vengono regolarmente abbandonati rifiuti di ogni genere. Incuria e male-
per non parlare del Parco del Piave, dove vengono regolarmente abbandonati rifiuti di ogni genere. Incuria e male-
ducazione la fanno da padroni, quando a volte basterebbe veramente poco: come dice un noto proverbio, “Spazza
ducazione la fanno da padroni, quando a volte basterebbe veramente poco: come dice un noto proverbio, “Spazza
davanti alla tua porta, e tutta la città sarà pulita”…
davanti alla tua porta, e tutta la città sarà pulita”…
In
In breve
breve
di Sandro Curto
di Sandro Curto
DE BONA RICONFERMATO PRESIDENTE A.B.M. L’architetto Oscar De Bona, già presidente della Provincia di
DE BONA RICONFERMATO PRESIDENTE A.B.M. L’architetto Oscar De Bona, già presidente della Provincia di
Belluno, assessore alla Regione Veneto e Presidente di “Longarone Fiere”, è stato riconfermato, per il triennio
Belluno, assessore alla Regione Veneto e Presidente di “Longarone Fiere”, è stato riconfermato, per il triennio
2018-2021, alla guida dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
2018-2021, alla guida dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.
IL “BELVEDERE” DIVENTA RESIDENCE PER ANZIANI Dopo parecchi anni di chiusura, l’albergo ristorante “Bel-
IL “BELVEDERE” DIVENTA RESIDENCE PER ANZIANI Dopo parecchi anni di chiusura, l’albergo ristorante “Bel-
vedere” di Colmirano ha riaperto i battenti come “Istituto San Vincenzo - residence per anziani”. In questi mesi ci
vedere” di Colmirano ha riaperto i battenti come “Istituto San Vincenzo - residence per anziani”. In questi mesi ci
sono stati parecchi lavori di ristrutturazione e adattamento che hanno portato all’inaugurazione avvenuta domenica
sono stati parecchi lavori di ristrutturazione e adattamento che hanno portato all’inaugurazione avvenuta domenica
1° luglio. I primi ospiti sono stati trasferiti dalla vicina “Villa Colmirano” (l’ex preventorio).
1° luglio. I primi ospiti sono stati trasferiti dalla vicina “Villa Colmirano” (l’ex preventorio).
AVVISO AGLI ABBONATI Nonostante sia passato un anno e mezzo dall’aumento della quota di abbonamento, ar-
AVVISO AGLI ABBONATI Nonostante sia passato un anno e mezzo dall’aumento della quota di abbonamento, ar-
riva ancora qualche vaglia postale con la cifra di €. 20,00. Ricordiamo quindi agli abbonati disattenti che la quota
riva ancora qualche vaglia postale con la cifra di €. 20,00. Ricordiamo quindi agli abbonati disattenti che la quota
annuale per l’Italia è di € 25,00 per 18 numeri. Ormai che ci siamo, invitiamo tutti a controllare sempre la scadenza
annuale per l’Italia è di € 25,00 per 18 numeri. Ormai che ci siamo, invitiamo tutti a controllare sempre la scadenza
che è ben evidenziata sull’etichetta-indirizzo. Qualche numero lo mandiamo a tutti ma poi procediamo alla sospen-
che è ben evidenziata sull’etichetta-indirizzo. Qualche numero lo mandiamo a tutti ma poi procediamo alla sospen-
sione e ogni anno sono almeno una trentina gli abbonati cancellati che poi rientrano. Tutto tempo perso per noi.
sione e ogni anno sono almeno una trentina gli abbonati cancellati che poi rientrano. Tutto tempo perso per noi.
Grazie!
Grazie!
LETTERE AL TORNADO
Terre Bruciate
Pasubio, Altopiano dei Sette Comuni, Monte Grappa:
viaggio nella terra che non c’è più
Viaggio nel paese che non c’è più. Potrebbe intitolarsi così il libro di Luigino Caliaro e Andrea Vollman “Terre bruciate”,
fresco di stampa per Edizioni DBS. 248 pagine con introduzione di Mario Isnenghi che documentano con precisione
l’Altopiano dei Sette Comuni, il Pasubio e il Monte Grappa prima, durante e dopo la Grande Guerra.
È un percorso nel tempo scandito da inquadramenti storici e dalle
voci di testimoni diretti degli eventi: per citare qualche nome
Emilio Lussu, Paolo Monelli, Carlo Emilio Gadda, Eugenio
Montale, Gabriele D’Annunzio. A parlare sono però soprattutto le
immagini. Sono oltre 200, in gran parte inedite, moltissime da
riprese aeree e in gran parte riprodotte a piena pagina: offrono al
lettore un punto di vista completamente diverso dalla guerra fin
qui raccontata dalle altre pubblicazioni mettendo in evidenza
l’orrore delle devastazioni sul territorio dell’Altopiano dopo quasi
quattro anni di insensati combattimenti. Guardare attraverso
questi scatti il prima e il dopo del conflitto è un pugno allo
stomaco, di quelli che tolgono il respiro. Tanto il mondo che
immortalano ante 1915 è bucolico quanto la devastazione di case
chiese, paesaggi è straziante. Per il lettore è quasi una
sensazione fisica, un silenzio straziante che accompagna lo
scorrere delle immagini volutamente senza didascalia nelle parti
dedicate al 1918. Le parole non servono – sembrano dire gli
autori – le foto conservano un orrore che parla da solo. A
distanza di cento anni da allora i segni della distruzione
permangono, ma sono celati nel paesaggio. Ecco perché la
scelta di chiudere il volume con una rassegna di foto aeree
scattate da Fabio Ambrosini. Le trincee e i buchi delle bombe visti
dall’alto sono ferite nel verde: difficili da cogliere dal basso,
testimoniano l’eternità di quanto è stato. La conca di Asiago - con
le sue strade, le sue case, i suoi monumenti - è be lla come una
cartolina. “È la giusta rinascita di queste “terre bruciate” – concludono gli autori – difficile senza queste foto capire
davvero cosa accadde qui cento anni fa. Osservarle e confrontarle con l’oggi fa rimanere la storia attaccata addosso.
Un cataclisma naturale non avrebbe potuto davvero fare peggio”.
Gli autori
Luigino Caliaro, vicentino, è un fotogiornalista e ricercatore storico del settore aeronautico. Specializzato in riprese
fotografiche aeree aria–aria, collabora con tutte le principali testate aeronautiche mondiali e ha pubblicato oltre una
ventina di libri di carattere fotografico e storico dedicati all’aviazione. Tra i suoi lavori più recenti a soggetto storico Ali
dall’Adige al Brenta, una ricostruzione fotografica del ruolo dell’aviazione nel settore alpino (Aviani Editori,2015),
L’aviazione francese in italia 1915-1918 (Edizioni Aeronautica Militare 2016), Americani in Italia (Rossato Editore
2017), realizzato con Andrea Vollman e Francesco Brazzale e Rosso Corsa (Luckyplanebooks 2017) sui fasti delle
gare di idrovelocità della Coppa Schneider. Con la DBS Edizioni, nel 2017 ha pubblicato assieme a Luca Girotto,
Fuoco sull’Ortigara, volume sull’impiego delle artiglierie ferroviarie francesi durante la battaglia dell’Ortigara. Nel 2013
gli è stato conferito il titolo Pionieri del progresso aeronautico per la sua attività di divulgatore e promulgatore della
conoscenza aeronautica.
Andrea Vollman è nato a Padova. Laureato in filosofia, si interessa di storia e letteratura. E' autore di alcune raccolte
di poesia per le “Edizioni dei Dioscuri”, di Angelo Bellettato. La frequentazione assidua dell'Altopiano dei Sette Comuni,
porta alla realizzazione, con Francesco Brazzale, di “Grande Guerra, Britannici sull'Altopiano dei Sette Comuni” e
“Grande Guerra, Francesi sull'Altopiano dei Sette Comuni”, Gino Rossato Editore. Con Francesco Brazzale e Luigino
Caliaro ha realizzato “Grande Guerra, Americani in Italia, nascita di una superpotenza”, Gino Rossato Editore. Con
Marco Crestani è autore di “Freya e Vera, la forza delle donne”, Priamo Editore, sulle figure di Freya Stark e Vera
Brittain. L'interesse storico si manifesta inoltre attraverso visite ai luoghi e incontri con associazioni, biblioteche e istituti
scolastici.
Luigino Caliaro e Andrea Vollman, “Terre bruciate. Pasubio, Altopiano dei sette Comuni, Monte Grappa”, Edizioni DBS, 2018
EAN 9788833680118 € 22
Per info: Laura Pontin – Coordinamento editoriale - info@edizionidbs.it
Ridon insieme
ASTERISCO
di Alessandro Bagatella
Al prete de la preson ghe domanda a Salvatore, co na facia da rimprovero: “diseralo che, to pare, quando che al gnen
a saver cosa che tu ha combinà?” Risponde Salvatore: “Al pol domandarghelo subito; al e in te la cela qua vizin”.
Dal Dotor
An abitante de Quero Vas al và dal dotor par diversi acciacchi. Al dotor, dopo averlo visità, al ghe domanda: “Bevelo?”
“Sì”, ghe risponde al malà. “Da ancoi, dis al dotor, me toca torghe al vin, al bianco e al nero, tuti do”. “Grazie dotor, al
varde de tormelo bon”, risponde al malà.
17 LETTERE AL TORNADO
Italia in nero
di Angelo Ceccotto
Il titolo sembra una provocazione ma fa riflettere la realtà,
quella che viene rifiutata innanzi a chi è “diverso”. Lo spunto
per il mio articolo l’ho colto su La Stampa del 2 luglio,
meditando sulla foto che parla chiaro di quale sarà l’Italia del
futuro. Non mi si dica che è uno scandalo, è solo l’inizio che
benevolmente si deve condividere. In merito alle diversità
spesso mi affiorano le immagini di quei bambini e bambine
africani obbligati a scavare alla ricerca di qualche diamante o
di oro, argento e altro per soddisfare le nostre esose esigenze
quotidiane tralasciando la dignità e il meritato boccone di
pane per questi bambini. Non solo bambini ma popoli che
abbiamo conquistato e privato delle loro materie preziose,
che oggi rincorrono quelle terre che li hanno resi schiavi
umanamente ed economicamente. Retorica? Non credo se
abbiamo il coraggio di farci un esame di coscienza o di
recarci in quelle terre conquistate e sfruttate; allora ci si potrà
rendere conto che ancor oggi fa comodo mantenere ogni
dominio su chi non sa difendersi dalla povertà e dalla miseria
ovunque. Ritornando alla foto allegata, dove le atlete
appaiono gioiose, quattro graziose e determinate ragazze di
colore riscattate del loro serio impegno sportivo, fiere di tanto
carattere da abbagliare perfino Matteo Salvini che le voleva a
Pontida, così ha riportato l’articolista. Come non essere
orgogliosi e tifare per loro, italiane che indossano con orgoglio
la maglia con sul petto la scritta “ITALIA”. Che piaccia o no,
questa è la realtà la quale ci porta a chiederci quale politica abbiano fatto negli anni i Ministeri dello Sport, se non
rincorrere società di comodo e non l’imposizione per uno sport giovanile che dia a
costoro la possibilità di confrontarsi con realtà diverse. Come non essere indignati
nel vedere squadre di ogni specialità composte nella stragrande maggioranza di
stranieri strapagati, chiudendo così l’opportunità ai nostri giovani di emergere
professionalmente e aspirare anche loro a un posto di lavoro dignitoso. Ne è
conferma ed evidente esempio quanto accaduto in merito al campionato del
mondo di calcio in Russia, dove è venuta meno la presenza dell’Italia esclusa per
mancanza di giocatori qualificati, ma l’amara sorte sta nella partecipazione a questi
campionati, di giocatori di nazionalità diverse che giocano in squadre italiane.
Questi siamo noi italiani, privi della dignità nazionale ma tifosi devoti all’interesse
societario delle squadre. Io auguro a queste ragazze un promettente futuro poiché dimostrano fierezza del loro
traguardo e della loro italianità.
18 RASSEGNA STAMPA
Dopo aver lavorato nel settore della moda a Milano, è rientrato nella Pizzeria da Ezio,
aperta dal padre ad Alano di Piave. Maniacale cura degli impasti con lievitazioni di 72 ore,
ricerca delle materie prime di qualità e di uno stile originale.
Un giovane imprenditore raccoglie l’eredità dello storico locale riproponendolo in una veste nuova.
Andrea Riboni: «L’enogastronomia ha un grande potenziale nel far crescere il settore turistico»
forte attaccamento al territorio. La Valbelluna è incastrata nei muri e nel pavimento, nelle sale si respira l’aria di
montagna, si calpestano pietre locali e si tocca legno delle foreste bellunesi. Per gli arredi sono stati utilizzati legno
di rovere, castagno e larice, le pietre sono Biancone di Asiago e Rosso di Castellavazzo ed è stato fatto anche gran
uso del ferro, come citazione e tributo al maestro Carlo Rizzarda. Muri e pavimenti sono la testimonianza di questa
staffetta di eccellenza che si tramanda nel tempo: le pareti mostrano antiche pietre a vista e i pavimenti marmette
tipo veneziana, mentre il lavabo che impreziosisce l’antibagno risale al 1910 ed è interamente in pietra.
Il progetto C’è molta Valbelluna in questo progetto e c’è molta voglia di riscatto per questa terra, ma soprattutto si
nota la caparbietà di un giovane imprenditore, Andrea Riboni, che raccolta l’eredità della tradizione della sua fa-
miglia, ha deciso di crederci e di investire dove è nato. «Credo che il tu-
rismo possa e debba diventare centrale nell’economia della Valbelluna -
spiega Riboni -, e in tutto questo il settore eno-gastronomico ha molto,
moltissimo potenziale da esprimere. Raccolgo un’eredità importante,
ma non voglio stare fermo ad aspettare che le cose accadano. La crea-
tività va alimentata, il futuro va costruito. Vedo un nuovo fermento farsi
strada, io vorrei essere parte attiva di questo cambiamento e farmi tro-
vare preparato sia per quel che riguarda il nuovo approccio della cuci-
na, sia per quel che attiene ai servizi e all’accoglienza». La riapertura
porterà con sé diverse novità in cucina. La parola d’ordine sarà genui-
no, ma in questo nuovo corso di Locanda Solagna grande attenzione
verrà riservata anche all’estetica e i piatti del nuovo menù potranno tro-
var posto tranquillamente nelle più patinate riviste di gastronomia.
La cultura cibo-vino «Non siamo solo un luogo dove si mangia, si beve e si può dormire» - aggiunge Riboni - «la
nostra ambizione è quella di diffondere la cultura del buon cibo e del buon vino, la cultura dello scegliere consape-
vole e dello spostarsi lentamente. Apriamo le porte perché vogliamo condividere un messaggio, oltre che la gioia
per il risultato raggiunto». L’invito, rivolto a tutti, è per sabato dalle 18.30. Per chi vuole fermarsi a cena è necessa-
ria la prenotazione.
da “Il Gazzettino” del 28 giugno 2018
associativo del territorio si è conclusa con un grande successo. Tre erano i percorsi fra i quali gli iscritti potevano
scegliere: uno di 5, uno di 11 e uno di 15,5 chilometri. Tutte e tre le opzioni prevedevano la percorrenza di facili
sentieri e strade montane che si snodano fra le cime teatro dei combattimenti del primo conflitto mondiale e che,
contemporaneamente, attraversano territori ora, come un tempo, brulicanti di preziose erbe dalle quali i tanti bovini
trasportati in altura nei mesi estivi, traggono il nutrimento necessario per la produzione del latte dal quale si ricava-
no gli apprezzati formaggi del Grappa. Alla partenza era presente anche la sindaca di Alano Amalia Serenella Bo-
gana che si è detta soddisfattissima del grande successo ottenuto dall’iniziativa fin dalla prima edizione. «Gli oltre
600 iscritti - ha tenuto a sottolineare il sindaco - stanno a significare che la gente apprezza questo tipo di proposte
che mettono assieme gli aspetti storico, naturalistico e ludico. Le nostre montagne - ha proseguito - si prestano a
queste attività perché sono state teatro della Grande Guerra, offrono prodotti enogastronomici di tutto rispetto e of-
frono una sentieristica curata». Al termine dei molti e ben forniti punti di ristoro, i camminatori hanno avuto l’oppor-
tunità, giunti a casera Camparonetta, di usufruire del pranzo finale preparato dal locale gruppo alpini “Monte Valde-
roa” guidato da Valentino Rech. «Siamo orgogliosi - ha detto lo stesso capogruppo - di poter contribuire alla buona
riuscita di questa indovinata manifestazione e lo facciamo preparando una abbondante pasta asciutta che serviamo
a tutti i partecipanti. Credo - ha concluso Rech - che la collaborazione fra le associazioni costituisca l’anello portan-
te di iniziative come questa». Rech ha poi ricordato che il 14 e 15 luglio, a conclusione delle celebrazioni per il cen-
tenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale, «l’annuale celebrazione in Alta Val Calcino offrirà un’irrinunciabile
momento di riflessione su come le circostanti cime di Col dell’Orso, Salarolo, Valderoa e Fontanasecca siano state
il teatro di un fondamentale momento storico per i nostri territori».
da “Il Gazzettino” del 29 giugno 2018
La foto di copertina
ASTERISCO
(M.M.) Ci è rimasta in archivio questa bella immagine di fedeli attorno alla grotta della Madonna di Lourdes, situata in
fondo alla valle di Schievenin. Di solito in agosto si rinnova l’appuntamento per i fedeli, che si ritrovano a pregare in
questo ameno luogo di culto. La foto risale al 15 agosto 2012 e l’autore dello scatto non viene segnalato nei metadati,
mentre invece apprendiamo che è stata usata una Nikon D700, esposizione 1/30 di secondo, sensibilità regolata su
200 ISO, lunghezza focale 70 mm, numero F=11. Credo che la foto sia di Settimo Rizzotto. In caso di errata attribuzio-
ne siamo pronti a rimediare, scusandoci fin d’ora con l’interessato.
21 ATTUALITÀ
CRONACA
Borgo Carpen
Lavori di manutenzione
all’oratorio di Santa Barbara
di Alessandro Bagatella
Si sono svolti il mese scorso, a cura del Comune, alcuni lavori necessari di
manutenzione all’oratorio di Santa Barbara, a Borgo Carpen di Quero Vas. La
struttura era stata ceduta al Comune qualche anno fa, contemporaneamente
alla donazione di un’area da adibire a parcheggio. I lavori sono stati eseguiti
dal Comune, con l’aiuto degli abitanti del luogo, i quali si interessano quoti-
dianamente affinché l’oratorio sia in ordine, senza segni di degrado, punto di
culto e devozione non solo per la gente di Carpen, ma per tutti i devoti di
Santa Barbara. L’oratorio è anche un ricordo dei tanti minatori di Carpen che
hanno voluto la sua costruzione e che negli anni, con sacrificio, hanno contri-
buito al suo sostentamento.
Il Comune e gli abitanti della frazione meritano davvero un encomio per la
sensibilità dimostrata.
22 ATTUALITÀ
LETTERE AL TORNADO
A Quero si gioca…
Presso il campo da bocce all’allestito in piazza Marconi a Quero si gioca…
Fiori unici…
talmente unici
che vanno a ruba…
Devono essere proprio dei fiori speciali quelli sistemati in via Nazionale a Fener,
lungo il marciapiede che porta all’Hotel Tegorzo; talmente speciali che ne sono
stati “presi” una ventina dai soliti ignoti.
L’area verde è allestita gratuitamente, da anni, dai F.lli Gerlin con Armando e
collaboratori che ne curano sia l’allestimento che il mantenimento.
COME ERAVAMO
Insieme al “Boss”…
Riconosciuti
anche gli altri commilitoni di Gianfranco
(S.C.) Per dovere di cronaca riproponiamo la foto già pubblicata nello scorso
numero in ricordo del “Boss” Gianfranco Favero con i nomi dei due commili-
toni che sono con lui a Ceva in Piemonte nel 1971.
Il Santuario di Caravaggio
Meta, in passato di tanti pellegrinaggi
Nel numero scorso abbiamo pubblicato un racconto di Olivo Andreazza, che narrava le vicissitudini di un gruppo di pel-
legrini in cammino verso il Santuario della Madonna di Caravaggio, per implorare la fine della siccità. Adesso propo-
niamo una breve nota storica sul luogo citato nel brano di Olivo, davanti al quale passiamo chissà quante volte in un
giorno, senza trovare il tempo per una sosta, una preghiera o una semplice visita per avvicinarci alla sua storia.
Orario di apertura ore 9-18 S.Rosario tutti i giorni ore 16 Confessioni Sabato dalle 16 alle 18
Le due maggiori festività che si celebrano in Santuario: 26
maggio (Anniversario dell’Apparizione) e 8 settembre (Nativi-
tà di Maria). In questi giorni, preceduti da un triduo di prepa-
razione, numerosi fedeli giungevano a San Vito la sera della
vigilia, trascorrevano la notte presso il Santuario e assisteva-
no alla prima Messa del mattino. Nelle feste mariane e nei
giorni 23, 26 maggio, un Breve Apostolico del 6 maggio 1879
assicura privilegi spirituali e indulgenze ai pellegrini che con
devozione si recano al Santuario.
13 giugno 2018
Anno 2017
BILANCIO DEMOGRAFICO NAZIONALE
Prosegue nel 2017 la diminuzione della Le cancellazioni per l’estero sono stabili, intorno alle
popolazione residente già riscontrata nei due anni 114 mila unità per gli italiani, di nascita e naturalizzati,
precedenti. Al 31 dicembre risiedono in Italia mentre sono più di 40 mila per gli stranieri, in leggera
60.483.973 persone, di cui più di 5 milioni di diminuzione rispetto agli anni precedenti.
cittadinanza straniera, pari all’8,5% dei residenti a
livello nazionale (10,7% al Centro-nord, 4,2% nel Le acquisizioni di cittadinanza registrano una battuta
Mezzogiorno). d’arresto rispetto al trend crescente degli anni
precedenti: nel 2017 i nuovi italiani superano i 146 mila.
Complessivamente nel 2017 la popolazione
diminuisce di 105.472 unità rispetto all’anno In Italia risiedono persone di circa 200 nazionalità:
precedente. Il calo complessivo è determinato dalla nella metà dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6
flessione della popolazione di cittadinanza italiana milioni). La cittadinanza più rappresentata è quella
(202.884 residenti in meno), mentre la popolazione rumena (23,1%) seguita da quella albanese (8,6%).
straniera aumenta di 97.412 unità. Si conferma la maggiore attrattività delle regioni del
Il movimento naturale della popolazione ha Nord e del Centro, verso le quali si indirizzano i flussi
registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi migratori provenienti sia dall’estero sia dall’interno.
200 mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini
stranieri (quasi 61 mila unità), mentre per i residenti MOVIMENTO MIGRATORIO CON L’ESTERO PER
italiani il deficit è molto ampio e pari a 251.537 unità. CITTADINANZA. Anni 2012-2017
Continua il calo delle nascite in atto dal 2008. Per il 35 0.000
terzo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo
30 0.000
milione (458.151, -15 mila sul 2016), di cui 68 mila
stranieri (14,8% del totale), anch’essi in diminuzione. 25 0.000
Nord-ovest 16.095.306 1.727.178 10,7 26,6 33,6 -8.576 -0,05 22.260 1,31
Nord-est 11.640.852 1.225.466 10,5 19,3 23,8 3.750 0,03 13.126 1,08
Centro 12.050.054 1.319.692 11,0 19,9 25,7 -17.470 -0,14 24.261 1,87
Sud 14.022.596 624.866 4,5 23,2 12,1 -48.565 -0,35 30.042 5,05
Isole 6.675.165 247.238 3,7 11,0 4,8 -34.611 -0,52 7.723 3,22
Italia 60.483.973 5.144.440 8,5 100,0 100,0 -105.472 -0,17 97.412 1,93
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