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Quindicinale Anno XXXVI
22.10.2014
Numero
639
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
http://digilander.libero.it/tornado
Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario
 Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
Chiuso in redazione il 13.10.2014
Ciao, Bordi! - pag. 1Oltre mille persone al “Giro delle Fontane” - pag. 2-5A tavola col Tornado: pranzo di pesce da “Chichibio” - pag. 7Corsa per la vita: un successo - pag. 8-9La manifestazione per il 4 novembre - pag. 11
 
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Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno).
DIRETTORE RESPONSABILE:
Mauro Mazzocco.
 REDATTORI:
 Sandro Curto, Silvio Forcellini.
COLLABORATORI:
  Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
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1
«Ciao, Bordi!»
di Silvio Forcellini
«Caro Enrico, oggi vogliamo semplicemente ricordarti come il grande amico e uomo che eri. Umile, ma allo stesso tempo determinato. Hai sempre avuto degli obiettivi nella tua vita che puntualmente sei riuscito a raggiungere in maniera brillante, diventando così l’orgoglio della tua famiglia, pur non trala-sciando le vere amicizie che hai coltivato negli anni. Un ragazzo di grande cuore, ottimista e gentile, che riusciva a trovare sempre le parole giuste al momento più opportuno. Come in tanti ti chiamavano, eri e rimarrai sempre il nostro
Principe
. Ora che te ne sei andato così all’improvviso, ti custodiremo gelosamente nei nostri cuori. Rimarrà il tuo ricordo di persona corretta e pro-fessionale, sempre presente per tutti. Rimarrà il tuo sorriso, il tuo buon umo-re e la voglia di scherzare. Rimarrai per noi una persona speciale. Grazie di aver fatto parte della nostra vita. Ciao, Bordi!». Queste le commoventi parole con le quali gli amici di sempre - Giuseppe Carelle, Carlo Colferai, Andrea Collavo, Mario Dal Zuffo, Marco Pietrobon, Marco Stella… - hanno voluto ri-cordare
Enrico Bordignon
, il 27enne alanese scomparso sabato 27 settem-bre in seguito a un incidente stradale. Quel pomeriggio Enrico, a bordo della sua Ducati 748 Desmoquattro, stava rientrando a casa dopo un giro in moto, una delle sue passioni, quando - a Cornuda, circa all’imbocco della strada che porta alla Rocca - è andato a sbattere contro una Toyota Yaris condotta da una ventenne del luogo che si era immessa sulla strada principale da una laterale. Inevitabile l’impatto, che gli è stato purtroppo fatale. La notizia della sua morte si è rapidamente diffusa tra la comunità alanese, destando incredulità e dolore. Un sentimento di profonda commozione che ben traspare dalle parole - riportate dal
Gazzettino
 - del sindaco di Alano, Serenella Boga-na, che di Enrico è stata addirittura madrina di battesimo e che alla famiglia Bordignon è legata da uno strettissimo rap-porto di amicizia: «Quando ho saputo della morte di Enrico, mi è caduto il mondo addosso, io ero la sua madrina di batte-simo e ad Enrico, alla mamma Rosanna come anche a tutta la famiglia Bordignon sono molto legata. Per me ma anche per tutto il paese di Alano di Piave è un lutto incolmabile. E’ morto un bravissimo ragazzo, un figlio che tutte le mamme vorrebbero avere». Tutte le testimonianze che abbiamo raccolto ci parlano di Enrico come di “una bella persona”, gentile, disponibile, sempre sorridente, ma al tempo stesso anche molto determinata nel perseguimento degli obiettivi che si pre-figgeva… Questo - tra i tanti - il ricordo dell’amico Mario Dal Zuffo: «Io Enrico l’ho conosciuto in adolescenza, a me e alla mia compagnia ha dato molto...  Anche suo fratello era sempre con noi e loro due erano molto legati e lo sono sempre stati a qualsiasi età... Enrico era un ragazzo di gran cuore e molto riservato, della sua vita privata non sapevo molto ma di lui ero sicuro che po-tevo fidarmi... E’ sempre stato un ragazzo molto responsabile, molto più di noi della compagnia... Ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro e ha sempre raggiunto brillantemente i suoi obbiettivi laureandosi col massimo dei voti in medicina… Nonostante lavorasse mentre studiava, ha sempre trovato tempo per gli amici che aveva da sempre e con noi era molto simpatico, aveva un umorismo fine e delicato, non era mai offensivo e pesante... A noi ha lasciato dei bellissimi ricordi, era un grande amico e un grande professio-nista molto apprezzato nel reparto di ortopedia di Padova dove si stava spe-cializzando... Noi lo porteremo sempre nel cuore, il vuoto che ha lasciato non potrà mai essere colmato…». Dello stesso tenore le parole del primario del reparto ospedaliero patavino dove Enrico lavorava e dei compagni di scuola, pronunciate in una chiesa di Campo gremita di amici e conoscenti venuti a dargli l’ultimo saluto. Classe 1986 (avrebbe compiuto 28 anni il 28 ottobre), residente a Tessere, Enrico Bordignon si era laureato due anni fa in Medicina e Chirurgia all’Università di Ferrara, con una tesi su “Valutazione metabolica, chimica e radiografica di una coorte di pazienti in terapia antiosteoporotica anaboliz-zante” e con il punteggio di 110/110. Aveva svolto il percorso di laurea presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate, sezione di Chimica Ortopedica e Traumatologica, mentre ora si stava specializzando a Padova in Or-topedia e Traumatologia. Lascia la mamma Rosanna, conosciuta e stimata maestra elementare presso la scuola primaria di Alano di Piave; il papà Paolo, farmacista a Col San Martino; il fratello Andrea, di due anni più vecchio, ingegnere pres-so una ditta del Trevigiano. Partecipa al dolore della famiglia Bordignon, colpita da questa terribile tragedia che nessuna parola può descrivere appie-no, anche l’intera redazione del nostro giornale.
CRONACA 

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