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La Comunicazione: fra Incanto e disincato.

Introduzione I media, hanno rappresentato il


punto di arrivo del lungo percorso compiuto dall’uomo per esprimere il mondo con le parole
e con le immagini.(la parola con cui Dio ha creato il mondo-il suo vangelo attraverso Gesù-) e
l’immagine (con cui Dio si è manifestato Gesù). Simondon parla d’informazione = messa-in-
forma, dà luogo a quel processo d’individuazione, mediante cui l’essere si sfasa e diviene. La
recente esplosione comunicativa che ha invaso il nostro universo, ha origini remote;allo
stesso tempo ha provocato una crescita accelerata che ha mutato lo spazio di vita e le
aspettative dell’uomo.. A tale proposito Maffesoli: parla di un ritorno alle immagini, che
creano nuovi rituali di partecipazione collettiva. È un Reincato che viene dopo il Disincanto.
Post- modernità= parla della dimensione del Nomadismo, non solo dei popoli che emigrano,
ma anche quello riferito alla navigazione internet e del fatto che saltiamo da un sito
all’altro..C’è anche un ritorno al religioso, ma quelle “fai da te”…..Infine: c’è un
ridimensionamento della ragione, dove quest’ultima insieme al sentimento non vengono
divise, ma sono legate fra di loro. In quanto Abbiamo un INTELLIGENZA EMOTIVA,
(cognitivismo) non abbiamo una sola intelligenza ,ma anche un pensiero narrativo (abbiamo
singoli ragioni- crollo dei grandi sist. Politici). Ma nella post- modernità parliamo di
Dionismo=(Dionisio era il dio dell’eccesso). I MEDIA HANNO CONTRIBUITO AL REINCANTO DEL
MONDO; PERCHé ATTR. DI ESSI POSSIAMO AVERE UNA FORTE REAZIONE EMOTIVA.
Reincanto= coincide con la post-modernità, dove c’è una rivalutazione del quotidiano e di
ridare anche ai piccoli piaceri della vita un certo valore, e abbiamo un consumismo
elevato(anche all’apparenza) e qui che nascono le icone=cioè gli “idoli” (maffesoli) Disincanto=
quando l’uomo si stacca dai miti, coincide con la modernità (inizi ‘900 caratterizzata dal
progredire della scienza), dove c’è trionfo della ragione e pone in 1°piano la ragione e la
tecnica.(max wber) MINIMALISMO ESTETICO= I messaggi mediatici sono spesso veicolati da
una “forma” che cerca di seguire criteri generali di bellezza per suscitare piacere e
coinvolgimento emotivi…che a sua volta trascina lo spettatore sognante verso un utopia di un
mondo, dove la linea tra reale e irreale tende a saltare. Bisogna perciò trovare un ordine che è
nel destino delle cose prima ancora nella volontà dell’uomo. Dopo il Reincanto del mondo che
ha trasportato l’uomo “nel vuoto delle apparenze”, solo con il ritorno al Disincanto della regola
possiamo impedire la deriva nell’entropia….La ricerca della regola corrisponde, all’interno
della forme ad una esigenza sia Etica che Estetica. Estetica (Givone)= lavora ad un unire ciò
che è separato e si apre all’”ethos”, inteso come riappropriazione del se, come equilibrio tra
soggetto e mondo Etica= L’esigenza etica è richiestan el momento in cui il discorso reclama un
certo ordine,,dove si distacca dalla catena comunicativa e diventa una pura trasmissione di
segni,che serviranno solo a dare un significato senza poter fare delle domande. La messa-in-
forma quindi è contemporaneamente un procedimento estetico ed etico che garantisce la
comunicabilità di qualunque mess.la sua comprensione nella memoria e di creare legami
d’intesa con chi partecipa alla comunicazione. Quindi paragonate come le colonne di Ercole,
etica ed estetica, circoscrivono lo spazio comunicativo al cui interno gli uomini si riconoscono,
dove la “Finzione”, rapp.quello del non-ancora-dato, e la “Alleggerimento” si riferisce alla
realtà. L’oggetto tecnico, fa convergere su di sé sia la funzione estetica che quella
eica.Funzione estetica “prolunga il mondo e vi si inserisce”, ha la poss. Di estendere l’orizzonte
applicativo di forme estetiche, infatti lo stretto rapp. tra tecnologia e arte viene definito
“Tecnoestetica”; Funzione etica , l’ogg. Tecnico è in grado di potenziarel’attività dell’iondividuo,
in un reticolo di relazioni con gli altri, dando vita all’agire cooperativo, costruiti da gruppi delle
comunità. Con l’esplosione comunicativa, l’evoluzione umana si sposta sempre di più ad una
virtualità di cui non si possono contrallare gli esiti; la virtualità rapp. sempre un’intima
relazione dell’ immag. E della parola, ha coinvolto tutti gli uomini….La leggerezza e la rapidità
con cui si è diffusa la Rete dell’invisibile che ormai ingloba tutto il mondo, sembra aver
restituito il passato incanto, che suscitano i vecchi sogni di onnipotenza….Ma non dobbiamo
dimenticare che l’uomo sempre Maturana e Varela= secondo approccio cognitivo, la
comunicazione non è un rapp. di stimolo/risposta, ma si pone come relazione fra 2 individui,
le tecnologie interagiscono con l’ambiente., e la deiva è il momento all’interno del processo
evolutivo degli esseri viventi che si modificano con l’ambiente. Luhmann= ispirandosi alle
teorie di M. e V., ha considerato la C. come predisposizione di un sistema a essre compatibile
con il ambiente e a stabilire con esso un rapp. di risonanza. Nello stesso tempo l’ambiente
sociale si specifica in sottosistemi, che lo riflettono grazie alla loro organizzazione auto
poietica, sviluppano e differenziano sempre la loro struttura in funzione dei loro campi
specifici: differenziazione che avviene attr. La codifica binaria che caratterizza ciascun sistema.
I sottosistemi, sono dei momenti d’individuazione nel processo informativo, che appunto si
def. attr. Un sistema binario. Il rapp. tra sistemi e sottosistemi pscilla tre etero referenza e
autoreferenza. Il concetto di Risonanza (Simondon)= permette di evidenziare alcune analogie
del pensiero” l’info.è risonanza interna dell’insieme in quanto comprende dei sottosistemi.
Luhmann il termine informazione= serve a definire i sottoinsiemi all’interno del + vasto
sistema sociale, attraverso l’attribuzione di un codice d’entrata che permette la definizione dei
rispettivi significati….Cioè la comunicazione assume un “valore” aggiunto che deriva
dall’essere assunto un doppio ruolo 1) quello di collegamento tra sist. E ambiente 2) quello di
realtà specifica all’interno di un sottosistema. I mass media nonostante la loro chiusura
operativa, in quanto sottosistema, sono collegati con la società da cui prendono i temi su cui
comunicare, e vengono trattati secondo le esigenze del sistema. La Deriva “ mediatica” della
comunicazione si gioca sul codice binario di info contro non-info. “l’info. È vista come valore
positivo, xchè il sistema può lavorare,… ma per avere la libertà di considerare qualcosa come
info, dobbiamo tenere conto che c’è la possibilità di ritenere qualcosa come non info.” Ciò
consegue che “ Senza Info. Non c’è comunicazione, poiché infondo bisogna parlare di
qualcosa che meriti di essere comunicativo.” Per cui alternanza tra info e non-info, dove il
tempo gioca un ruolo fondamentale, in quanto le info. Date diventano vecchie e perdono il
loro tasso d’informatività e diventano non-info…..Per questo motivo le operazioneid el
sistema trasformano constanemente queste 2 variabili, e perciò i media da un alto una
ridondanza sociale e dall’altro un bisogno immediato e continuo di nuove info. La funzione dei
media sta in una continua produzione ed elaborazione d’irritazione= luhmann usa questo
termine non dissimile a quello di risonanza, cioè, “indica la forma con cui un sistema crea
risonanza agli eventi ambientali”. Perciò il sistema dei media è l’info. Che deve continuare a
opporsi alla ridondanza della non-info e ciò avviene solo con l’apertura dell’ambiente. La
verità che interessa ai media è relativa, perché il problema non sta in essa ma nella selezione
che avviene in base al tasso d’informatività. Le notizie producono delle opinioni, che
mescolandosi con le notizie, si possono ancora distinguere i temi, ma non si conosce più la
fonte delle info. Il meccanismo di autopoiesi= si fonda su di una continua riproduzione della
comunicazione a partite dai risultati di quest’ultima. (N.b autopoietico è un sistema che
ridefinisce continuamente se stesso ed al proprio interno si sostiene e si riproduce.) Luhmann
sostiene che: “non si può capire la realtà attraverso i media, il suo impulso di fornire sempre
nuove info. È un bisogno di garantire l’equilibrio interno del sistema sulla base del
riconoscimento della diff. Tra info (il cosa) Ed emissione (il come)….La conoscenza avviene
attraverso la costruzione di schemi cognitivi che garantiscono la comprensione da parte del
pubblico, perciò i media usano, per il loro funzionamento, un ancoraggio psichico. Una realtà
costruita dai media è un realtà che non costringe al consenso. LA DOPPIA CONTINGENZA= il
sistema mediatico è molto vicino la mod. comunicativo della disseminazione, sta ad indicare
che, l’indeterminatezza e l’improbabiltà , che si crei una relazione fra ego ed alter non avviene
in quanto i 2 partner non si conoscono e quindi non si può prevedere il comportamento
dell’altro… ma allo stesso tempo possono dar luogo a un sistema probabile, e quindi il rapp.
doppio dell’improbabilità rende possibile un sistema sociale che facilita la definizione dei
rispettivi comportamenti. I 2 fattori del sistema dei media: nell’ambito della teoria dei sistemi
di Luhmann abbiamo Il vantaggio della velocità e il vantaggio di connessione IL VANTAGGIO
DELLA VELOCITà= permette le concatenazioni selettive capaci di operare rapidamente. Il
vantaggio della connessione= garantisce ad un evento di essere selezionato sulla base delle
sue capacità di fornire indicazioni sull’evento successivo. Questi due fattori offrono una
lettura concatenata; infatti una delle funzioni principali della comunicazione è la sua
sensibilizzazione del sistema nei confronti dei casi imprevisti. 3. La “finzionalizzazione” al
potere ovvero la iconizzazione del mondo Baudrillard= ha sempre insistito sull’annientamento
della realtà “delitto perfetto”. Il crimine è soprattutto nella dimensione della banalità che i
media contrappongono agli avvenimenti del mondo ”come il + distruttivo degli eventi”. Anche
il ruolo delle immagini si annulla, perché essa non può né riflettere una realtà e né porsi come
sua illusione e finzione; espressione questa apocalittica, ma denuncia dell’attuale società.
Infatti il suo discorso coinvolge tutta la società dei consumi. Augè= il discorso di quest’ultimo è
circoscritto soprattutto al rapp. fra immaginari/creazione di opere di finzione, definendo
l’immaginario e la memoria dei collettivi come una totalità simbolica, dove il circuito si
alimenta attraverso 3 momenti ognuno in rapporto con gli altri: l’immaginario individuale
collettivo e la finzione, queste fonti possono avere degli effetti sulle altre. Oggi la finzione
invade tutto, per cui si è passati a uno stato del ”completamente finzionale”. Il circuito si è
spezzato, soppiantate dal disincanto del mondo, mentre la sfera della produzione estetica
non ha + quel distacco fra autore e pubblico…Le nuove tecnologie hanno prodotto” una forma
fuorviante d’immaginario,”finzionalizzazione”, che darebbe luogo all’io finzionale (l’immagine ,
quindi responsabile di questo processo). L’avvento delle tecnologie della comunicazione ha
fatto enfatizzare un desiderio sempre presente nell’uomo, cioè quello di ricercare e di Il ondo
re incantato è il mondo in cui le immagini sono come potenti catalizzatori di innumerevoli
effervescenze sociali che vanno dal costituirsi di piccole comunità delle relazioni amicali, cioè
con l’esplosione dei miti, che oggi definiamo idoli, che riescono a scatenare negli uomini quel
desiderio che li spinge alla loro “adorazione”, e che contribuiscono alla formazione di quelle
rappresentazioni sociali, in cui gli individui si riconoscono come gruppo. Per Maffesoli il
reincanto avviene anche attraverso la pietà, una pità radicata nell’amore verso tutto ciò che
vive, per questo egli parla di un uomo religiosus come variante dell’Homo aestheticus,
quest’ultimo trova terreno di sviluppo in un ambiente ormai attraversato da immagini e suoni,
e l’homo religiosus è anch’egli privilegiato in una dimensione estetica, ma mette in evidenza
anche le forme di simpatia e il ruolo”legante” che hanno nella società. 2. Lo splendore delle
immagini e il gioco delle parole L’inacantesimo che i media esercitano è legato allo splendore
delle immagini, che Deleuze parla d’immagini-cristallo, capace di riflettere la circolarità del
tempo e le sfaccettature di un realtà. Maffesoli vede nelle profusione delle immagini, non solo
un momento di “comunione” fra gli individui, ma anche lo specchio nel quale il bambino può
superare l’angoscia iniziale del proprio corpo, infatti quelo che luccica in casa non è più uno
specchio ma la tv con le sue immagini sfavillanti che comunicano e informano tutto il giorno, il
che produce una diversa costruzione dell’individuo. L’individuo non sarà più isolato, la
costruzione della società non si realizza a partire dall’individuo che si vede allo specchio bensì
dall’individuo che ha percepito una molteplicità d’immagini. Realismo Estremo = Perniola
parla di R.E : lo spelndore delle immagini sono dotate di un fortissimo impatto emozionale
che interagiscono con quelle della moda,cinema, televisione, grafica e pubblicità…La ricerca
della novità e dell’effetto, dove le immagini devono essere rapide e sostituite da altre di
maggiore impatto capace di trarre attenzione. Inoltre Perniola parla anche di una tendenza
verso “la Celebrazione dell’apparenza”, dove l’arte corre il rischio di dissolversi nella
comunicazione, perché l’arte viene considerata forte, cioè strettamente collegata al piacere
immediato; è a questo punto, che si pone il problema tra arte e media; i messaggi mediatici
tendono ad essere veicolati da una “forma” che cerca di seguire ii criteri generali di bellezza
per suscitare interesse, ed è qui che determinano un impatto emotivo. Potremmo parlare a
questo punto di “minimalismo estetico”. L’ irruzione dell’arte nel reale viene considerata fonte
di shock, che enfatizza il coinvolgimento e la partecipazione fin nei suoi aspetti più crudi e
violenti. Questa stessa tendenza , fu definita sempre da P. come “Realismo psicotico”. Il rapp.
arte/media è interessante non solo perché il linguaggi tendono sempre a sovrapporsi e la
capacità di quest’ultimi di creare ricostruire un mondo incantato, ma perché la sfida di ogni
società e dei linguaggi che la esprimono è quella di partire dagli individui per ricostruire una
dimensione collettiva, ma anche la sfida che viene posta all’estetica, visto che è in essa che la
tensione tra individuale e collettivo si manifesta in maniera più forte: Il bello è al tempo stesso
ciò che unisce nel modo più facile e più misterioso. • Con l’avvento delle immagini di sintesi si
sarà portato a compimento quel processo d’incontro fra immagine e parla, dove le imm.
Possono diventare dispositivi di comunicazione, le parole si dilatano in uno spazio che rilancia
come figure o meglio, come segni che vogliono catturare la forza persuasiva e pervasiva delle
imm.. • Con le immagini in sintesi, si è verificata una tendenza verso l’arbitrarietà, che segue
regole non molto dissimili del linguaggio. Gadmer “la parola non è solo segno, essa è anche
qualcosa come un immagine… la parola ha in sé un legame con ciò che lo raprresenta”. 3. Il
corpo sognante dello spettatore Il ricevente della comunicazione è parte attiva dell’atto
comunicativo, è un critico attento alle informazioni, osservatore acuto di proprie strategie
cognitive, che vuole trarre il max piacere da ciò che gli viene offerto. I nuovi media hanno
offerto notevolmente un elevata soglia di partecipazione, soprattutto con l’avvento di nuove
tecnologie che permettono una certa interattività, come la tecnoarte. Infatti quest’ultima
tende ad annullare la distanza autore/fruitore, entrambi co-partecipano all’attuazione e allo
sviluppo dell’opera. Nella fruizione del prodotto mediale , lo spettatore cerca sempre quel
piacere che deroiva dalla dall’estetizzazione, questo desiderio di estetica si è semère più
dialtato. Oggi il ricevente o lettore cerca soprattutto di riconoscersi con i ruoli immaginari,
ricezione definita da alcuni teorici “pragmatica”, cioè quando si mette in secondo piano la
struttura linguistica del racconto ( o fiction) e opera direttamente il ;passaggio dal piano della
finzione a quello “dell’illusione referenziale”; illusione in grado di generare una forte tensione
emotiva. Oggi si parla di un nuovo concetto di pubblico: non più una cerchia ristretta “elite”,
ma di vasti fruitori, che da un lato hanno sempre questo bisognoi di estetica e dall’altro
tendono ad accorciare la distanza con”l’orizzonte d’attesa e l’opera”, fra ciò che gli è familiare
a ciò che la sua precedente esperienza estetica e il “mutamento dell’orizzonte” richiesto dalla
fruizione di una nuova opera. Ma quando la dist. Diminuisce anche il valore estetico tende a
decadere. Come nota Edmond Couchot, è ancora più difficile da stabilirsi con i nuovi media,
da lui definiti “Immedia”. Lyotard, ha una visione negativa (del rapp. del pubb. che intrattiene
con i new mwdia) e che contrappone all’interattività, dove la loro caratteristica non è la
passività, di cui eranoaccustai i media tradizionali, ma la “possibilità di provare qualcosa”, che
arriva sempre come un dono inaspettato. Ma sia l’interattività che la possibilità di cui parla L.
non permette alle nuove tecnologie l’0attuazione della dimensione estetica., sucitata dallo
stupre e dello scandolo. Derida, le nuove tecnologie non rientrano in quelle della
rappresentazione, bensì in quello dell’ “emanazione” di un flusso di luce che investe lo
spettatore e che proviene da un punto di vista che non è più il suo ma quello dell’altro.
“L’effetto di Realtà”, provocato dai media, quella di un “irriducibile alterità di un'altra origine
del mondo”, il mondo fantasma. Qui come vediamo il concetto di este

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