locomotore è costituito da ossa, articolazioni e muscoli, l’insieme degli organi
dell’apparato locomotore determina la postura dell’uomo i suoi movimenti nell’ambiente che lo circonda, inoltre, definisce la forma esterna del corpo e accoglie altri organi e apparati nelle cavità e negli spazi che delimita; la sua attività è strettamente legata alla funzionalità del sistema nervoso. Le ossa nel loro insieme costituiscono lo scheletro del corpo, in un uomo adulto se ne contano fino a 206, questi sono organi formati principalmente da tessuto connettivo specializzato, ossia il tessuto osseo, che si può presentare come spugnoso o compatto. • L’osso spugnoso→ è formato da sottili trabecole intrecciate tra loro che circondano piccoli spazi dove il midollo osseo provvede all’emopoiesi; • L’osso compatto→ è più spesso, pieno e omogeneo. Le ossa possono essere pari o impari e si distinguono in lunghe, piatte, corte e pneumatiche; ➢ Le ossa lunghe→sono quelle nelle quali la lunghezza prevale sulle altre dimensioni (femore, omero, tibia), in ogni osso lungo si distinguono più parti: • Le due estremità o epifisi→ distinte solitamente in prossimale (superiore o craniale) e distale (inferiore o caudale), sono formate da un sottile strato esterno di osso compatto, mentre all’interno si trova osso spugnoso, inoltre le superfici articolari delle epifisi sono rivestite da cartilagine; • Il corpo o diafisi→ di forma cilindrica, forma il tratto intermedio e allungato dell’osso; è composto prevalentemente da tessuto osseo compatto, all’interno si trova il canale midollare che contiene i vasi nutritizi principali per l’osso, oltre al midollo osseo, non più attivo e grasso; • Tra l’epifisi e la diafisi si trova una zona intermedia detta metafisi→ formata da cartilagine, questa zona è particolarmente importante in quanto al suo livello avviene la crescita in Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito lunghezza dell’osso, l’accrescimento dell’osso è regolato da ormoni, in particolare quello della crescita (GH) prodotto dall’ipofisi, e termina intorno ai 18-20 anni circa, quando la cartilagine metafisaria viene assorbita e la diafisi si unisce all’epifisi. ➢ Le ossa piatte→ sono quelle nelle quali due dimensioni prevalgono sulla terza, le tipiche sono quelle del cranio come l’osso parietale, il frontale e l’occipitale; sono ossa strutturate in tre strati: le due superfici sono formate da osso compatto che comprende uno strato intermedio di osso spugnoso; ➢ Le ossa corte→ sono quelle nelle quali lunghezza, larghezza e spessore sono equivalenti, di solito sono costituite da uno strato sottile superficiale di osso compatto che delimita un consistente nucleo di osso spugnoso. Esempio: ossa del carpo, scafoide e semilunare, e del tarso come calcagno e astragalo. ➢ Le ossa pneumatiche→ sono quelle nella cui architettura sono comprese delle cavità più o meno voluminose che comunicano indirettamente con l’esterno, pertanto contengono aria: le ossa della faccia, per esempio il mascellare, esso contiene il seno mascellare che comunica con le cavità nasali. Le superfici interne delle cavità scavate nelle ossa pneumatiche sono rivestite da mucosa. La superficie delle ossa è rivestita da periostio e sulle superfici articolari (diartrosi) da cartilagine articolare. Il periostio→ è la membrana connettivale particolarmente vascolarizzato e innervato che avvolge l’osso, è costituito da due strati: uno superficiale di natura fibrosa e uno profondo ricco di cellule con una rete capillare fitta. Provvede alla nutrizione, alla formazione, all’accrescimento e al rinnovamento del tessuto osseo. Le articolazioni→ sono dispositivi che congiungono due o più ossa tra loro, assicurandone la stabilità e l’eventuale mobilità, si distinguono in articolazioni per continuità o sinartrosi, e articolazioni Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito cavo articolare come il legamento rotondo del femore; • Extracapsulari→ quando sono addossati alla membrana fibrosa, di cui sono in realtà ispessimenti; • A distanza→ quando non hanno rapporti con la capsula articolare. I dischi e i menischi→ sono cuscinetti di fibrocartilagine rivestita da cartilagine ialina, presenti nella diartrosi quando le superfici articolari non sono congruenti, se hanno forma di un disco prendono il nome di dischi articolari e dividono la cavità articolare in due parti, se sono incompleti sono chiamati menischi. Si parla invece di labbro glenoideo, quando sul contorno di una superficie articolare si trova un orletto di cartilagine fibrosa. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito i Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito Imuscoli scheletrici→ rappresentano la parte attiva dell’apparato locomotore, sono formati da tessuto muscolare striato per la parte carnosa o ventre muscolare, e da tessuto connettivo denso per la parte tendinea, durante la loro contrazione generano una forza in grado di muovere i segmenti scheletrici. In numero molto elevato (circa 374) i muscoli scheletrici sono di varia forma ed estensione, si possono distinguere in: • Muscoli fusiformi (a fasci paralleli); • Mono- o plurigastrici; • Muscoli pennati e monopennati (a fasci obliqui); • Muscoli larghi; • Muscoli orbicolari e sfinteri. I tendini→ formano le connessioni tra il muscolo e le ossa, sono strutture molto resistenti, in continuità con il connettivo che circonda le singole fibre muscolari e con le fibre presenti nel tessuto osseo. Secondo la forma e l’estensione del muscolo, i tendini possono essere cordoni o nastri fibrosi di varia lunghezza, oppure presentarsi come lamine o membrane fibrose (aponeurosi). Generalmente i muscoli si considerano riuniti in gruppi muscolari omogenei per la posizione che occupano nel corpo, o per la funzione simile, si possono classificare in rapporto alla loro azione anche in flessori ed estensori, adduttori e abduttori, pronatori e supinatori, rotatori. Inoltre i muscoli si considerano agonisti, quando tra loro esiste attività collaborativa nel realizzare un determinato movimento, e antagonisti, se tra loro si instaura un’azione di contrasto. È possibile determinare la loro funzione o il movimento che possono generare in base alla modalità di inserzione sulle ossa e alla direzione delle fibre, si considera come origine del muscolo la sua inserzione prossimale. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito appese le masse laterali. • La lamina sagittale mediano→ è formata dalla Crista galli, che sporge in alto dando inserzione alla grande falce cerebrale, e dalla lamina perpendicolare, che in basso costituisce il setto nasale insieme al vomere. • La lamina orizzontale, lamina cribrosa→è visibile dalla superficie endocranica della fossa cranica anteriore, presenta una serie di piccoli fori attraversati dai filuzzi del nervo olfattivo. Ai lati della lamina orizzontale e disposte verso il basso, le masse laterali, presentano nell’interno piccole cavità, le cellule etmoidali, in cui circola aria in comunicazione con le cavità nasali. ➢ L’osso sfenoide→ è un osso impari, mediano e contribuisce alla costituzione della base cranica, delle cavità nasali e orbitarie. Presenta un corpo disposto tra l’etmoide in avanti e l’occipitale indietro, due coppie di prolungamenti laterali dette piccole ali e grandi ali, e una coppia di sporgenze inferiori, i processi pterigoidei. Il corpo è cavo all’interno formando il seno sferoidale, presenta sulla faccia superiore in avanti il solco del chiasma ottico e subito dietro la fossa ipofisaria, o sella turcica, in cui è ospitata l’ipofisi, contribuisce la formazione della volta delle cavità nasali e si articola inferiormente con il vomere e posteriormente con la parte basilare dell’osso occipitale. Le piccole ali sono disposte in avanti e in alto e si articolano con l’osso frontale, nel punto di inserzione al corpo delimitano il foro ottico. Le grandi ali si portano di lato e formano il pavimento della fossa cranica media, indietro si articolano con la piramide dell’osso temporale, sulle grande ali sono presenti dei fori che danno passaggio a vasi e nervi. Tra le piccole e le grandi ali si delimita la fessura orbitaria superiore, che mette in comunicazione la cavità del neurocranio con quella orbitaria. I processi pterigoidei, ciascuno formato da due lamine che si incontrano in avanti e sono aperte indietro, Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito contribuiscono a delimitare posteriormente e lateralmente le cavità nasali e presentano inserzioni a muscoli e legamenti. L’osso occipitale→ è un osso impari mediano, disposto posteriormente nel neurocranio, si articola con le ossa parietali e temporali, presenta un corpo unito con il corpo dello sfenoide, e una squama di forma quadrilatero che accoglie le fosse cerebellari. La squama e la porzione basilare delimitano il foro occipitale attraverso il quale il tronco cerebrale si continua con il midollo spinale. La faccia esterna presenta un rilievo mediano, la protuberanza occipitale esterna, inferiormente si trovano i condili per l’articolazione con l’atlante. ➢ L’osso parietale→ è un osso pari della volta cranica, di forma quadrilatera, si articola superiormente, sulla linea mediana, con il parietale controlaterale, inferiormente con la squama del temporale, anteriormente con il frontale con lo sfenoide, posteriormente con l’occipitale. ➢ L’osso temporale→è un osso pari, disposte lateralmente inferiormente nel cranio, si articola con l’osso occipitale, lo sfenoide, lo zigomatico e la mandibola. Si riconoscono cinque parti: 1. La parte petrosa→ è costituita dalla piramide, o rocca petrosa, un segmento osseo a forma di piramide con sezione triangolare, presenta una base rivolta all’esterno e un apice rivolto all’interno, che termina presso il corpo dello sfenoide e, la piramide si insinua nella base del cranio tra la grande ala dello sfenoide e la squama dell’occipitale, inoltre la rocca petrosa contiene l’orecchio interno con il suo meato, il canale carotico, percorso dall’arteria carotide interna, e vari canali per il passaggio di nervi, tra cui il nervo faciale. 2. La porzione mastoidea→ visibile all’esterno come una grossa protuberanza, è posta indietro lateralmente e contiene piccole cavità pneumatiche che comunicano con l’orecchio medio, Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito all’esterno dà inserzione al muscolo sterno-cleido-mastoideo. La squama del temporale contribuisce alla formazione della parete cranica laterale. 3. La parte timpanica→è una sottile lamina posta inferiormente che delimita il meato acustico esterno e termina in corrispondenza della membrana del timpano. Davanti al meato acustico si trova la fossa temporale, superficie articolare per la mandibola, che si continua in avanti nel processo zigomatico. Il processo stiloideo è posto sulla faccia esocranica: è un sottile processo osseo su cui si inseriscono muscoli e legamenti. Lo spalancnocranio o massiccio facciale→ costruisce lo scheletro della faccia e delimita le cavità orbitarie, le cavità nasali, la bocca e definisce gli spazi contenenti visceri degli apparati digerente e respiratorio. È costituito da ossa pari: mascellare, nasale, lacrimale, Palatino, zigomatico, turbinato, e da ossa impari: vomere e mandibola; questa forma l’unica diartrosi della testa articolandosi con l’osso temporale, va infine contato anche l’osso ioide, situato nel collo. ➢ L’osso mascellare→ insieme alla mandibola, è il principale osso della faccia, presenta un corpo centrale cavo internamente (seno mascellare) e quattro processi: frontale, Palatino, zigomatico e alveolare; lateralmente e superiormente contribuisce alla costituzione delle pareti mediale e inferiore della cavità orbitaria. Le due ossa mascellari si articolano insieme sulla linea mediana, delimitando l’apertura anteriore (piriforme) delle cavità nasali. Con la parte inferiore orizzontale formano il palato duro che divide le cavità nasali della bocca, lungo il margine inferiore presentano i processi alveolari che accolgono l’arcata dentale superiore. ➢ Le ossa nasali→ sono piccole ossa piatte, quadrilatere, unite tra loro a formare la volta della piramide nasale, si articolano con il frontale il mascellare. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito Nel neonato, l’ossificazione del cranio è ancora incompleta e nei punti di incontro di alcune ossa persistono delle zone ancora membranose, dette fontanelle. Due fontanelle sono impari e mediano: • la fontanella bregmatica tra la squama frontale e le due ossa parietali; • la fontanella lambdoidea tra i parietali e la squama dell’occipitale. Altri due sono pari: • la fontanella prerica, laterale interiore, tra la grande ala dello sfenoide e, la squama del temporale il parietale; • la fontanella sferica tra il parietale, la squama del temporale quella dell’occipitale. L’articolazione temporomandibolare è una diartrosi, del tipo condilo artrosi, le cui superfici articolari sono il condilo della mandibola e la fossa mandibolare a cui va aggiunto il tubercolo articolare del processo zigomatico del temporale. Essendo le due superfici di dimensioni diverse, tra di esse si dispone un disco intrarticolare fibrocartilagineo, i capi articolari sono avvolti da una capsula articolare che in alto si fissa sul contorno della fossa temporale sul tubercolo zigomatico. Questa articolazione è dotata di legamenti propri, mediale e laterale, dei due legamenti a distanza: stilomandibolare, dal processo stiloideo al margine posteriore della mandibola; sfenomandibolare della spina angolare dello sfenoide alla superficie interna del ramo della mandibola. L’articolazione temporomandibolare permette movimenti di innalzamento e abbassamento della mandibola e di lateralità o di duzione. I muscoli della testa→ si dividono in muscoli masticatori e muscoli mimici. I muscoli masticatori sono i muscoli temporale, massetere, pterigoideo esterno interno: • Il muscolo temporale→ situato lateralmente in corrispondenza della tempia, ha forma triangolare con la base in alto sulla squama dell’osso temporale, in basso si inserisce sul processo Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito coronoideo della mandibola ed è rivestito da una robusta fascia, solleva esposta posteriormente la mandibola. • Il muscolo massetere→ origina in alto sull’arcata zigomatica e si inserisce in basso sull’angolo della mandibola, si distinguono in esso due strati, superficiale e profondo; solleva la mandibola. • Il muscolo pterigoideo esterno→ origina dalla faccia inferiore della grande ala e dal processo pterigoideo dello sfenoide, e lateralmente si fissa sul collo del condilo della mandibola. • Il muscolo pterigoideo interno→ origina dal processo pterigoideo, dal palatino e dal mascellare e si porta lateralmente sulla superficie interna dell’angolo della mandibola. I muscoli pterigoidei fanno compiere alla mandibola movimenti di sollevamento, di lateralità e di spostamento in avanti. • I muscoli mimici→ hanno inserzione nel tessuto sottocutaneo e sono detti anche muscoli pellicciai, essi determinano le espressioni del viso. Alcuni di essi hanno anche una funzione di protezione dell’occhio o completano la parete delle guancia o facilitano l’assunzione del cibo. Si dividono i muscoli epicranici, del padiglione auricolare, delle palpebre, del naso e delle labbra. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito L’apparato locomotore del tronco→ comprende le ossa, le articolazioni e i muscoli della regione mediana del dorso, del collo, del torace e dell’addome. Nella regione mediana del dorso si descrive il rachide, complesso osteoartromuscolare che forma lo scheletro portante del tronco e che sostiene la testa. Lo scheletro della regione mediana del dorso è rappresentato dalla colonna vertebrale, costituita da 33-34 vertebre, distinte in 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali saldate insieme per costituire l’osso sacro, e 4-5 rudimentali che fuse insieme, costituiscono il coccige. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito Le vertebre si congiungono per mezzo di due tipi di articolazioni: una Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito sinfisi che si realizza tra i corpi vertebrali e le artrodie tra i processi articolari. L’articolazione tra i corpi vertebrali→ è una sinartrosi del tipo sinfisi, in quanto tra i corpi vertebrali è disposto un disco fibrocartilagineo. Il disco intervertebrale è costituito: in periferia da un anello fibroso, formato da vari strati di fibre collagene a decorso incrociato; al centro da un nucleo polposo, più ricco di acqua, che durante i movimenti della colonna vertebrale si sposta e si deforma. I legamenti di queste articolazioni sono il legamento longitudinale anteriore e legamento longitudinale posteriore: due lunghi legamenti a forma di nastro applicati sulla superficie anteriore e posteriore dei corpi vertebrali dall’osso occipitale al sacro. Le articolazioni tra i processi articolari sono diartrosi del tipo artrodie, le superfici articolari sono piane, colta in una sottile capsula articolare. L’apparato legamentoso delle vertebre si completa con: legamenti gialli, disposti tra le lamine e ricchi di fibre elastiche; i legamenti intertrasversari, tra i processi trasversi; i legamenti interspinosi tra i processi spinosi, che in corrispondenza dell’apice sono uniti da un unico lungo legamento detto sopra spinoso. Il legamento sovraspinoso, a livello della colonna cervicale, si presenta notevolmente sviluppato a formare legamento nucale. A livello delle prime due vertebre cervicali, le articolazioni intervertebrali si modificano per consentire anche una solida articolazione con il cranio assicurare movimenti di quest’ultimo sulla colonna. Queste articolazioni sono: • Articolazione atloassiale mediana: si realizza tra l’arco anteriore dell’Atlante e il dente dell’epistrofeo. Il dente dell’epistrofeo si insinua nel foro dell’Atlante e si appoggia alla superficie interna dell’arco anteriore, viene mantenuta in questa posizione da un robusto legamento che è teso tra le masse laterali dell’Atlante, il legamento trasverso dell’Atlante; inoltre è mantenuto in posizione dai legamenti alari, che si portano dal Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito dente all’Atlante e al foro occipitale, ed al legamento dell’apice che si fissa sul margine anteriore del foro occipitale. Un robusto legamento, la lamina tectoria, copre verticalmente l’articolazione e delimita il canale vertebrale. • Le articolazioni atlo-assiale laterali→ sono artrodie tra i processi articolari dell’Atlante e dell’epistrofeo; • Le articolazioni atlo-occipitali→ sono di artrosi condiloidee tra i condili dell’occipitale e le superfici articolari dell’Atlante sulla faccia superiore delle masse laterali. Tra gli archi dell’Atlante e l’osso occipitale sono tese le due membrane altoccipitali anteriore e posteriore. Il rachide presenta sul piano sagittale delle curve che si completano nella loro morfologia dopo 10 anni di vita: • una curva cervicale a convessità anteriore (lordosi cervicale); • una curva dorsale a convessità posteriore (cifosi dorsale); • una curva lombare a convessità anteriore (lordosi lombare). L’ampiezza di queste curve viene condizionata dall’inclinazione del sacro e perciò dall’appoggio della 5ª vertebra lombare su di esso, tale piano normalmente, rispetto al piano orizzontale, delimita un angolo di circa 30°. Le curve lordosiche e cifosiche hanno grande importanza nel ridurre il carico sulla colonna stessa. Nel complesso la colonna vertebrale dotata di movimenti di flessoestensione, di inclinazione laterale e di rotazione, globalmente sul piano sagittale ha una capacità di flessoestensione di 250°, sul piano frontale ha una capacità di inclinazione di circa 75° e infine una possibilità di rotazione di circa 90°. I tratti più mobili sono quello cervicale e lombare. I muscoli del rachide→ comprendono i muscoli delle docce vertebrali e muscoli prevertebrali. I primi sono detti anche muscoli paravertebrali, o spino dorsali, o erettori della colonna. Essi hanno le inserzioni sulla colonna vertebrale e costituiscono due Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito I muscoli del collo si distinguono in muscoli anteriori, laterali e posteriori, i muscoli anteriori del collo sono i muscoli sopra e Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito sottoioidei. Tra i muscoli sopraioidei si conta in particolare il muscolo miloioideo, che forma il pavimento della bocca insieme al muscolo genioioideo. Origina dalla linea miloioidea sulla faccia interna della mandibola e si inserisce, medialmente sul rafe miloioideo che unisce due muscoli controlaterali e, posteriormente sul corpo dell’osso ioide. A questi due muscoli si aggiungono il muscolo stiloideo e il muscolo digastrico, che, abbassando la mandibola e spostando in alto l’osso ioide, contribuiscono alla deglutizione. I muscoli sternoioideo, sternotiroideo, e omoioideo costituiscono il gruppo dei muscoli sottoioidei. I primi tre sono muscoli nastriformi che si estendono tra lo sterno e l’osso ioide prendendo inserzione sulla cartilagine tiroide. • Il muscolo omoioideo si inserisce sulla scapola, la loro azione consiste nell’abbassare l’osso ioide e la laringe. • I muscoli laterali sono il platisma, lo sterno-cleido-mastoideo e i muscoli scaleni. • Il muscolo sterno-cleido-mastoideo e superficiale origina con due capi dal margine superiore della sterno e dalla clavicola e si inserisce sul processo mastoideo dell’osso temporale. Con la sua metà inferiore, il muscolo ricopre l’arteria carotide comune che nel tratto superiore si pone in rapporto con il margine mediale del muscolo, divenendo superficiale; estende e inclina la testa lateralmente, ruotandola dal lato opposto. • I muscoli scaleni sono situati più profondamente nel quale si distinguono in anteriore, medio e posteriore, originano dai processi trasversi delle vertebre cervicali e si inseriscono sulla 1ª e 2ª costa, inclinano lateralmente la colonna cervicale ed elevano le prime coste. Tra i muscoli scaleni anteriore e medio e la prima costa posta inferiormente si delimita lo spazio Interscalenico in cui passano l’arteria succlavia i tronchi primari del plesso brachiale. L’apparato locomotore del torace Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito Il torace è la parte del tronco compreso tra il collo e l’addome, è costituito da una parete che delimita un’ampia cavità, questa è formata da un complesso osteoartromuscolare: lo scheletro, che nell’insieme forma la gabbia toracica ed è rappresentato dal tratto dorsale della colonna vertebrale, dalle coste a essa articolate e dallo sterno; una serie di muscoli intrinseci ed estrinseci completa la parete. Inferiormente il muscolo diaframma divide il torace dall’addome. La cavità interna è suddivisa in tre ampi spazi: le due logge pleuropolmonari laterali e, al centro, il mediastino. Nella cavità toracica sono alloggiati organi dell’apparato respiratorio, come i polmoni e le vie aerifere, dell’apparato cardiovascolare, il cuore in grossi vasi, dell’apparato digerente, l’esofago. Il torace appare a forma di botte, con una stretta apertura superiore che comunica con il collo, e un’apertura inferiore molto più ampia, chiusa dal diaframma. Le prime coste sono più corte e la gabbia toracica è quindi più ristretta in alto. Il margine inferiore è irregolare: le due ultime coste terminano libere, determinando una discontinuità nel contorno del torace, anteriormente invece, il margine piega verso l’alto e il contorno assume la forma di un arco, l’arcata costale. Le coste sono 12 paia di ossa che nella loro parte anteriore mostrano una porzione cartilaginea. Le prime 7 sono dette vere, si articolano ciascuna singolarmente sullo sterno per mezzo della loro porzione cartilaginea. L’8ª, la 9ª e la 10ª sono dette coste false, fondono insieme le loro cartilagini, le ultime 2 sono dette fluttuanti, non raggiungono lo sterno. Ciascuna costa presenta posteriormente una testa a cui fa seguito un tratto rettilineo, il collo. Il corpo piega in avanti formando l’angolo costale anteriormente si continua con la cartilagine costale. Il margine inferiore del corpo della costa mostra un solco su cui poggia, compreso tre muscoli intercostali, il fascio vascolo nervoso intercostale costituito da nervo, arteria e vena intercostali. Lo sterno→ è un osso piatto, impari e mediano, si compone di un manubrio superiore, il cui margine superiore presenta l’incisura giugulare e le incisure clavicolare, superficie articolare per la Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito della clavicola, sulla faccia anteriore dello sterno, sulle prime sei cartilagini costali e sulla guaina dei muscoli retti dell’addome. Il muscolo grande pettorale, portandosi all’omero, forma il pilastro anteriore del cavo ascellare. Il suo margine laterale delimita, con il margine anteriore del muscolo deltoide, il solco deltoideopettorale in cui è posta la vena cefalica. L’estremità superiore del solco, con il margine anteriore della clavicola, forma uno spazio triangolare nel quale la vena cefalica si infila per sboccare nella vena ascellare. Il muscolo grande pettorale adduce e ruota all’interno il braccio, e abbassa la palla. • Il muscolo piccolo pettorale→ è disposto profondamente al grande pettorale, è di forma triangolare io origina con tre fasci dalla 3-4 costa e si inserisce sul processo coracoideo della scapola. E’ compreso in uno sdoppiamento della fascia clavicoracoascellare e con essa contribuisce a formare la parete anteriore del cavo ascellare. Abbassa la spalla e la porta in avanti, se la spalla e fissa, solleva le coste contribuendo all’inspirazione. • Il muscolo succlavio→ è un piccolo muscolo disposto al di sotto della clavicola, che raggiunge partendo dalla prima costa. È compreso nell’iniziale sdoppiamento della fascia clavicoracoascellare. Abbassa la clavicola e la mantiene vicino allo sterno. • Il muscolo dentato anteriore→ è un largo muscolo appoggiato alla parete laterale del torace, con una serie di digitazioni si inserisce sulla superficie laterale delle prime 9 o 10 coste, si porta posteriormente insinuandosi al di sotto della scapola per raggiungerne il margine mediale su cui si fissa. Porta la scapola in avanti e lateralmente in alto contribuendo all’elevazione del braccio fino a 180°, se il braccio è fisso innalza le coste dimostrandosi un potente ispiratore. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito I muscoli spinoappendicolari. • Il muscolo trapezio→ è un muscolo situato dorsalmente e superficialmente, origina dalla linea nucale superiore, dalla protuberanza occipitale e dal legamento nucale, dei processi spinosi della 7ª vertebra cervicale di tutte le vertebre dorsali. Può sollevare, abbassare e addurre la scapola, o piegare indietro e lateralmente la testa. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito • Il muscolo grande dorsale→ costituisce la parte posteriore laterale del dorso, a una lunga inserzione mediana, tramite la fascia lombodorsale, sui processi spinosi delle ultime sei vertebre dorsali; contribuisce a formare il pilastro posteriore dell’ascella e adduce e ruota all’interno l’omero, se il braccio è fisso eleva il tronco e le coste (inspiratori). • Il muscolo romboide→ diviso in due porzioni, è disposto posteriormente alla base del collo, profondamente al trapezio. Si inserisce sull’ultimo tratto del legamento nucale sui processi spinosi delle prime 4 vertebre toraciche, si porta lateralmente con inserzione sul tratto inferiore del margine mediale della scapola, porta la scapola medialmente e in alto. • Il muscolo elevatore della scapola→ è situato posteriormente e lateralmente nel collo, origina dai processi trasversi delle prime 4 vertebre cervicali e si porta sull’angolo supero-mediale della scapola, solleva esposta medialmente la scapola. I muscoli spinocostali. • Il muscolo dentato posteriore superiore→ è disposto posteriormente, ricoperto dal trapezio, dal romboide e dall’elevatore della scapola. Origina dal legamento nucale, dai processi spinosi della settima vertebra cervicale dalle prime tre toraciche; solleva le coste (muscoli inspiratori). • Il muscolo dentato posteriore inferiore→ disposto posteriormente, ricoperto dal grande dorsale, origina dai processi spinosi delle ultime due vertebre dorsali e delle prime tre lombari, abbassa le coste (muscoli espiratori). Il muscolo diaframma è un muscolo piatto che separa la cavità toracica da quella addominale, formando una doppia cupola concava inferiormente. La parte centrale, centro frenico, è tendineo con forma di trifoglio, spostato sulla destra, nel centro frenico è presente il foro
Anatomia 7 Inizio Apparato
Locomotore, Appunti di Anatomia Università degli Studi di Salerno • Prof. Stefania Lucia Nori Anatomia
Anatomia -Farmacia 2020
Ludovica Esposito APPARATO LOCOMOTORE L’apparato locomotore è costituito da ossa, articolazioni e muscoli, l’insieme degli organi dell’apparato locomotore determina la postura dell’uomo i suoi movimenti nell’ambiente che lo circonda, inoltre, definisce la forma esterna del corpo e accoglie altri organi e apparati nelle cavità e negli spazi che delimita; la sua attività è strettamente legata alla funzionalità del sistema nervoso. Le ossa nel loro insieme costituiscono lo scheletro del corpo, in un uomo adulto se ne contano fino a 206, questi sono organi formati principalmente da tessuto connettivo specializzato, ossia il tessuto osseo, che si può presentare come spugnoso o compatto. • L’osso spugnoso→ è formato da sottili trabecole intrecciate tra loro che circondano piccoli spazi dove il midollo osseo provvede all’emopoiesi; • L’osso compatto→ è più spesso, pieno e omogeneo. Le ossa possono essere pari o impari e si distinguono in lunghe, piatte, corte e pneumatiche; ➢ Le ossa lunghe→sono quelle nelle quali la lunghezza prevale sulle altre dimensioni (femore, omero, tibia), in ogni osso lungo si distinguono più parti: • Le due estremità o epifisi→ distinte solitamente in prossimale (superiore o craniale) e distale (inferiore o caudale), sono formate da un sottile strato esterno di osso compatto, mentre all’interno si trova osso spugnoso, inoltre le superfici articolari delle epifisi sono rivestite da cartilagine; • Il corpo o diafisi→ di forma cilindrica, forma il tratto intermedio e allungato dell’osso; è composto prevalentemente da tessuto osseo compatto, all’interno si trova il canale midollare che contiene i vasi nutritizi principali per l’osso, oltre al midollo osseo, non più attivo e grasso; • Tra l’epifisi e la diafisi si trova una zona intermedia detta metafisi→ formata da cartilagine, questa zona è particolarmente importante in quanto al suo livello avviene la crescita in Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito lunghezza dell’osso, l’accrescimento dell’osso è regolato da ormoni, in particolare quello della crescita (GH) prodotto dall’ipofisi, e termina intorno ai 18-20 anni circa, quando la cartilagine metafisaria viene assorbita e la diafisi si unisce all’epifisi. ➢ Le ossa piatte→ sono quelle nelle quali due dimensioni prevalgono sulla terza, le tipiche sono quelle del cranio come l’osso parietale, il frontale e l’occipitale; sono ossa strutturate in tre strati: le due superfici sono formate da osso compatto che comprende uno strato intermedio di osso spugnoso; ➢ Le ossa corte→ sono quelle nelle quali lunghezza, larghezza e spessore sono equivalenti, di solito sono costituite da uno strato sottile superficiale di osso compatto che delimita un consistente nucleo di osso spugnoso. Esempio: ossa del carpo, scafoide e semilunare, e del tarso come calcagno e astragalo. ➢ Le ossa pneumatiche→ sono quelle nella cui architettura sono comprese delle cavità più o meno voluminose che comunicano indirettamente con l’esterno, pertanto contengono aria: le ossa della faccia, per esempio il mascellare, esso contiene il seno mascellare che comunica con le cavità nasali. Le superfici interne delle cavità scavate nelle ossa pneumatiche sono rivestite da mucosa. La superficie delle ossa è rivestita da periostio e sulle superfici articolari (diartrosi) da cartilagine articolare. Il periostio→ è la membrana connettivale particolarmente vascolarizzato e innervato che avvolge l’osso, è costituito da due strati: uno superficiale di natura fibrosa e uno profondo ricco di cellule con una rete capillare fitta. Provvede alla nutrizione, alla formazione, all’accrescimento e al rinnovamento del tessuto osseo. Le articolazioni→ sono dispositivi che congiungono due o più ossa tra loro, assicurandone la stabilità e l’eventuale mobilità, si distinguono in articolazioni per continuità o sinartrosi, e articolazioni Questa pagina non è visibile nell’anteprima Non perderti parti importanti! SCARICA Questa pagina non è visibile nell’anteprima Non perderti parti importanti! SCARICA
Anatomia -Farmacia 2020
Ludovica Esposito cavo articolare come il legamento rotondo del femore; • Extracapsulari→ quando sono addossati alla membrana fibrosa, di cui sono in realtà ispessimenti; • A distanza→ quando non hanno rapporti con la capsula articolare. I dischi e i menischi→ sono cuscinetti di fibrocartilagine rivestita da cartilagine ialina, presenti nella diartrosi quando le superfici articolari non sono congruenti, se hanno forma di un disco prendono il nome di dischi articolari e dividono la cavità articolare in due parti, se sono incompleti sono chiamati menischi. Si parla invece di labbro glenoideo, quando sul contorno di una superficie articolare si trova un orletto di cartilagine fibrosa. Anatomia -Farmacia 2020 Ludovica Esposito cavo articolare come il legamento rotondo del femore; • Extracapsulari→ quando sono addossati alla membrana fibrosa, di cui sono in realtà ispessimenti; • A distanza→ quando non hanno rapporti con la capsula articolare. I dischi e i menischi→ sono cuscinetti di fibrocartilagine rivestita da cartilagine ialina, presenti nella diartrosi quando le superfici articolari non sono congruenti, se hanno forma di un disco prendono il nome di dischi articolari e dividono la cavità articolare in due parti, se sono incompleti sono chiamati menischi. Si parla invece di labbro glenoideo, quando sul contorno di una superficie articolare si trova un orletto di cartilagine fibrosa. Questa pagina non è visibile nell’anteprima Non perderti parti importanti! SCARICA 1 / 34 INGRANDISCI Prepara al meglio i tuoi esami Registrati a Docsity per scaricare i documenti e allenarti con i Quiz REGISTRATI e ottieni 20 punti download Recensisci per primo questo documento