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VACCINI Essi garantiscono l’immunità di gregge, infatti più ci sono persone

immunizzate e meno è possibile il contagio. (Vaccinoprofilassi→immunoprofilassi)


Chemioprofilassi→è una profilassi farmacologica che induce i vari antibiotici o vaccini
specifici. Essa è un meccanismo preventivo per non far ammalare gli individui.
Problema: resistenza batterica Le chemioprofilassi preventive di utilizzano anche sugli
animali da allenamento, essi successivamente tramite delle deiezioni spargono gli
antibiotici nell’ambiente. Ciò ha un risvolto negativo perché a lungo andare i batteri
nell’ambiente resistono agli antibiotici (a selezione naturale). Le chemioprofilassi
vengono poco praticate per le malattie virali, ciò perché si va a distruggere le strutture
cellulari (stessa cosa per la chemioterapia virale). Anche se alcune terapie sembrano
dare risultati come la chemioterapia, formata da un cocktail di farmaci, per l’aids che
ha fatto sì che diventasse una malattia cronica (questa terapia però va a distruggere il
virus). La miglior cosa per difendersi dai virus sono i vaccini. Essi consistono nell’
inserire l’antigene del virus senza provocare la malattia, ma solo per attivare gli
anticorpi. I virus dei vaccini possono essere inattivati (quindi incapaci di riprodursi) o
attenuati (quindi capaci di riprodursi ma incapaci di produrre la malattia). Nel 1796
Edward Jenner scoprì che chi veniva infettato dal vaiolo vaccino, era immune al vaiolo
umano. Così decise di vaccinare alcuni soggetti al vaiolo vaccino (che era attenuati)
immunizzando al vaccino umano. Nel 1885 Pasteur studiò il vaccino antirabbico
tramite il sangue dei pazienti infetti. Nel 1901 Fantberning, premio Nobel per la
medicina, produsse il vaccino anti-difterico. La difterite è provocata da un batterio,
fantberning tramite colture batteriche estrasse le tossine dei batteri per ottenere il
vaccino. Nel 1954 Sabin studiò e produsse il vaccino per la poliomielite, essa è una
malattia invalidante che provoca paralisi infantile. Dopo la sua scoperta decise di non
brevettare il vaccino e quindi non lucrarci sopra. Viene considerato un benefattore
poiché il vaccino si trovava anche a bassi prezzi vista la sua scelta. CARATTERISTICHE
CHE DETERMINANO LA QUALITÀ DI UN VACCINO 1. Sicurezza→è il primo fattore da
valutare (non deve provocare danni ai pazienti). 2. Efficacia→deve immunizzare
l’individuo. 3. Conservabilità (presenza di conservanti) e trasportabilità. 4. Basso costo
di produzione. (Richiami→poiché l’immunità decade). SCOPI DELLA VACCINAZIONE (di
popolazione) 1. Contenimento della diffusione della malattia, provoca una minor
incidenza (numero dei casi nell'unità di tempo). 2. A lungo andare→eliminazione della
malattia da una determinata area geografica. 3. Eradicazione della malattia, ovvero
l’eliminazione completa. TIPOLOGIE DI VACCINI 1. Vaccini formati da patogeni vivi
attenuati 2. Vaccini formati da patogeni inattivati o uccisi 3. Vaccini formati da
anatossine (tossoidi) —> tossine inattivate, soprattutto batteriche 4. Vaccini formati da
componenti microbiche sintetiche (artificiali) 5. Vaccini coniugati 6. Vaccini anti
idiotipo 7. Vaccini ricombinanti 8. Vaccini a DNA VACCINI FORMATI DA PATOGENI VIVI
ATTENUATI Conferisce l’immunità, è attenuato, quindi vivo ma inadatto per creare la
malattia nell’uomo. Il virus/microrganismo mantiene la sua capacità riproduttiva
(molto limitata), ma non è in grado di dare dei sintomi. L’attenuazione avviene dentro
alle cellule di scimmie o cellule umane, facendo in modo che attraverso mutazioni e
ricombinazioni perda i suoi caratteri di patogenicità. Mantiene la capacità dei
meccanismi del sistema immunitario innato, quindi li mantiene attivi. I batteri vanno
incontro a mutazioni (perdendo gradualmente la patogenicità). È un vaccino ad alta
efficacia e una buona sicurezza, data dalla presenza di batteri vivi e dei virus. Il rischio
che si corre è che i virus o i batteri possono andare in contro a retromutazioni, cioè
che riacquistano la patogenicità. ESEMPIO: Vaccino anti poliomielite -Nel 2002 è stata
dichiarata eliminata dall’Europa. Soltanto due ceppi: -2015 poliomielite di tipo 2 -2019
poliomielite di tipo 3 -1º vaccino nel 1954, Salk, inattivato (meno efficiente) -2º vaccino
1957, Sebin, attenuato Eradicazione in Europa grazie in primo luogo al vaccino di Salk
e poi a quello di Sebin. Presenza di casi di retromutazioni. VACCINI FORMATI DA
PATOGENI INATTIVATI O UCCISI Vengono uccisi gli organismi cellulari, e vengono
inattivati i virus. L’inattivazione si ottiene attraverso l’esposizione agli agenti fisici,
calore, raggi ultravioletti, oppure con l’utilizzo di sostanze chimiche come fenolo o
acetone. Questi tipi di vaccini sono più sicuri ma meno efficaci. Combinando due
ceppi di virus (o molecole di RNA) si ottiene un virus che ha tutte le caratteristiche per
essere un vaccino attenuato, cioè si riproduce all’interno della persona vaccina, e può
trasmetterla ad altre persone, inoltre immunizza per molto tempo. Gli adiuvanti sono
sostanze che vengono sempre messe nei vaccini per aumentare il suo potere
immunologico, e non sono necessari per il virus attenuato. VACCINI FORMATI DA
ANATOSSINE Le anatossine sono tossoidi, come le esotossine batteriche inattivate,
ottenute facendole reagire con la formaldeide, inducendole a mutazioni. Sono
utilizzate per malattie provocate dai batteri: difterite, tetano, pertosse. VACCINI
FORMATI DA COMPONENTI MICROBICHE SINTETICHE Consiste nell’isolare i
determinanti genici di un microrganismo, estrarli, purificarli e usarli poi nella
costruzione di un vaccino che risulterà molto sicuro. Oppure si possono ottenere gli
antigeni construendo artificialmente epitopi: utilizzando i geni che codificano per
questi epitopi, vengono espressi in microrganismi in laboratorio e poi vengono
estratti. Questi tipi di vaccini sono molto sicuri poiché viene iniettata una molecola e
non una tossina o un microrganismo. Lo svantaggio è che la produzione e la durata
delle risposta immunitaria risulta molto ridotta. VACCINI CONIUGATI Sono
principalmente usati contro le infezioni batteriche (meningococco, pneumococco). L’
antigene usato è un polisaccaride batterico con scarso potere immunogeno; proprio
per questo viene abbinato con proteine ad alto potere immunogeno, come le
anatossine che hanno una buona memoria immunologica. L’azione immunogeno
agisce nei linfociti T e B, sono efficaci anche nei bambini. VACCINI ANTI IDIOTIPO In
parte sono vaccini già stati adottati altri sono ancora in fase di studio. Sono usati
contro HIV e alcuni tumori. Quando avviene la reazione antigene anticorpi nel nostro
organismo si formano anticorpi che andranno in circolo o sulla superficie delle cellule
immunitarie. La regione variabile dell’anticorpo può essere riconosciuta da un
anticorpo anti-anticorpo (chiamato anti idiotipo). L’anti-idiotipo ha una parte
molecolare simile a quella dell’antigene e vengono costruiti appositamente come i
monoclonali. Posso usare quindi l’anti-idiotipo come antigene e vaccino con quello
poiché è innocuo; l’idiotipo tipo invece è la parte variabile della molecola anticorpale.
L’anti-idiotipo è una molecola innocua che però innesca la risposta immunitaria
producendo anticorpi in grado di riconoscere l’antigene vero (quando si manifesta la
vera infezione).

I vari tipi di vaccini, invenzioni e da cosa


sono composti?, Appunti di Anatomia
Anatomia
VACCINI
Essi garantiscono l’immunità di
gregge, infatti più ci sono
persone immunizzate e meno è
possibile il contagio.
(Vaccinoprofilassi→immunoprofila
ssi)
Chemioprofilassi→è una
profilassi farmacologica che induce
i vari antibiotici o vaccini specifici.
Essa è un
meccanismo preventivo per non far
ammalare gli individui.
Problema: resistenza batterica
Le chemioprofilassi preventive
di utilizzano anche sugli animali da
allenamento, essi successivamente
tramite
delle deiezioni spargono gli
antibiotici nell’ambiente. Ciò ha un
risvolto negativo perché a lungo
andare i batteri
nell’ambiente resistono agli
antibiotici (a selezione naturale).
Le chemioprofilassi vengono
poco praticate per le malattie virali,
ciò perché si va a distruggere le
strutture
cellulari (stessa cosa per la
chemioterapia virale).
Anche se alcune terapie sembrano
dare risultati come la chemioterapia,
formata da un cocktail di farmaci,
per
l’aids che ha fatto sì che diventasse
una malattia cronica (questa terapia
però va a distruggere il virus).
La miglior cosa per difendersi dai
virus sono i vaccini. Essi consistono
nell’inserire l’antigene del virus
senza
provocare la malattia, ma solo
per attivare gli anticorpi.
I virus dei vaccini possono essere
inattivati (quindi incapaci di
riprodursi) o attenuati
(quindi capaci di riprodursi
ma incapaci di produrre la
malattia).
Nel 1796 Edward Jenner
scoprì che chi veniva infettato dal
vaiolo vaccino, era immune al
vaiolo umano. Così
decise di vaccinare alcuni soggetti
al vaiolo vaccino (che era attenuati)
immunizzando al vaccino umano.
Nel 1885 Pasteur studiò il
vaccino antirabbico tramite il
sangue dei pazienti infetti.
Nel 1901 Fantberning, premio
Nobel per la medicina, produsse il
vaccino anti-difterico. La
difterite è provocata
da un batterio, fantberning tramite
colture batteriche estrasse le tossine
dei batteri per ottenere il vaccino.
Nel 1954 Sabin studiò e
produsse il vaccino per la
poliomielite, essa è una
malattia invalidante che provoca
paralisi infantile. Dopo la sua
scoperta decise di non brevettare il
vaccino e quindi non lucrarci sopra.
Viene
considerato un benefattore poiché il
vaccino si trovava anche a bassi
prezzi vista la sua scelta.
CARATTERISTICHE CHE
DETERMINANO LA
QUALITÀ DI UN VACCINO
1. Sicurezza→è il primo fattore
da valutare (non deve provocare
danni ai pazienti).
2. Efficacia→deve immunizzare
l’individuo.
3. Conservabilità (presenza di
conservanti) e trasportabilità.
4. Basso costo di produzione.
(Richiami→poiché l’immunità
decade).
SCOPI DELLA
VACCINAZIONE (di
popolazione)
1. Contenimento della diffusione
della malattia, provoca una minor
incidenza (numero dei casi
nell'unità di
tempo).
2. A lungo andare→eliminazione
della malattia da una determinata
area geografica.
3. Eradicazione della malattia,
ovvero l’eliminazione completa.
TIPOLOGIE DI VACCINI
1. Vaccini formati da patogeni vivi
attenuati
2. Vaccini formati da patogeni
inattivati o uccisi
3. Vaccini formati da anatossine
(tossoidi) —> tossine inattivate,
soprattutto batteriche
4. Vaccini formati da componenti
microbiche sintetiche (artificiali)
5. Vaccini coniugati
6. Vaccini anti idiotipo
7. Vaccini ricombinanti
8. Vaccini a DNA
VACCINI FORMATI DA
PATOGENI VIVI ATTENUATI
Conferisce l’immunità, è attenuato,
quindi vivo ma inadatto per
creare la malattia nell’uomo. Il
virus/microrganismo mantiene la
sua capacità riproduttiva (molto
limitata), ma non è in grado di
dare dei sintomi.
L’attenuazione avviene dentro alle
cellule di scimmie o cellule umane,
facendo in modo che attraverso
mutazioni
e ricombinazioni perda i suoi
caratteri di patogenicità.
Mantiene la capacità dei
meccanismi del sistema
immunitario innato, quindi li
mantiene attivi.
I batteri vanno incontro a mutazioni
(perdendo gradualmente la
patogenicità).
È un vaccino ad alta efficacia e
una buona sicurezza, data dalla
presenza di batteri vivi e dei
virus. Il rischio
che si corre è che i virus o i batteri
possono andare in contro a
retromutazioni, cioè che
riacquistano la
patogenicità.
ESEMPIO: Vaccino anti
poliomielite
-Nel 2002 è stata dichiarata
eliminata dall’Europa.
Soltanto due ceppi:
-2015 poliomielite di tipo 2
-2019 poliomielite di tipo 3
-1º vaccino nel 1954, Salk,
inattivato (meno efficiente)
-2º vaccino 1957, Sebin, attenuato
Eradicazione in Europa grazie in
primo luogo al vaccino di Salk e poi
a quello di Sebin. Presenza di casi
di
retromutazioni.
VACCINI FORMATI DA
PATOGENI INATTIVATI O
UCCISI
Vengono uccisi gli organismi
cellulari, e vengono inattivati i
virus.
L’inattivazione si ottiene
attraverso l’esposizione agli
agenti fisici, calore, raggi
ultravioletti, oppure con l’utilizzo
di sostanze chimiche come fenolo
o acetone.
Questi tipi di vaccini sono più
sicuri ma meno efficaci.
Combinando due ceppi di virus
(o molecole di RNA) si ottiene un
virus che ha tutte le caratteristiche
per essere
un vaccino attenuato, cioè si
riproduce all’interno della persona
vaccina, e può trasmetterla ad
altre persone,
inoltre immunizza per molto
tempo.
Gli adiuvanti sono sostanze che
vengono sempre messe nei vaccini
per aumentare il suo potere
immunologico, e
non sono necessari per il virus
attenuato.
VACCINI FORMATI DA
ANATOSSINE
Le anatossine sono tossoidi,
come le esotossine batteriche
inattivate, ottenute facendole
reagire con la
formaldeide, inducendole a
mutazioni.
Sono utilizzate per malattie
provocate dai batteri: difterite,
tetano, pertosse.
VACCINI FORMATI DA
COMPONENTI MICROBICHE
SINTETICHE
Consiste nell’isolare i
determinanti genici di un
microrganismo, estrarli,
purificarli e usarli poi nella
costruzione di un vaccino che
risulterà molto sicuro.
Oppure si possono ottenere gli
antigeni construendo artificialmente
epitopi: utilizzando i geni che
codificano per
questi epitopi, vengono espressi in
microrganismi in laboratorio e poi
vengono estratti.
Questi tipi di vaccini sono molto
sicuri poiché viene iniettata
una molecola e non una tossina o
un
microrganismo.
Lo svantaggio è che la produzione e
la durata delle risposta immunitaria
risulta molto ridotta.
VACCINI CONIUGATI
Sono principalmente usati contro
le infezioni batteriche
(meningococco, pneumococco).
L’antigene usato è un
polisaccaride batterico con scarso
potere immunogeno; proprio per
questo viene abbinato
con proteine ad alto potere
immunogeno, come le anatossine
che hanno una buona memoria
immunologica.
L’azione immunogeno agisce nei
linfociti T e B, sono efficaci anche
nei bambini.
VACCINI ANTI IDIOTIPO
In parte sono vaccini già stati
adottati altri sono ancora in fase di
studio. Sono usati contro HIV e
alcuni tumori.
Quando avviene la reazione
antigene anticorpi nel nostro
organismo si formano anticorpi
che andranno in circolo
o sulla superficie delle cellule
immunitarie.
La regione variabile
dell’anticorpo può essere
riconosciuta da un anticorpo anti-
anticorpo (chiamato anti
idiotipo). L’anti-idiotipo ha una
parte molecolare simile a quella
dell’antigene e vengono costruiti
appositamente
come i monoclonali. Posso usare
quindi l’anti-idiotipo come antigene
e vaccino con quello poiché è
innocuo;
l’idiotipo tipo invece è la parte
variabile della molecola anticorpale.
L’anti-idiotipo è una
molecola innocua che
però innesca la risposta
immunitaria producendo anticorpi
in grado di riconoscere l’antigene
vero (quando si
manifesta la vera infezione).
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VACCINI CONTRO SARS
COV-2
Sono in corso ben 219
sperimentazioni cliniche.
Tipologie o piattaforme:
1) Vaccini a DNA o RNA
2) Vaccini basati su proteine
ricombinanti.
3) Vaccini basati su vettori
adenovirali (gene che codifica la
proteina Spike)
4) Vaccini inattivati o attenuati.
VACCINI INATTIVATI
Il virus viene privato di una
componente proteica della proteina
Spike.
VACCINI BASATI SU VETTORI
ADENOVIRALI
Adenovirus utilizzati come vettori.
Sono privati dei geni che li rendono
pericolosi e inattivati.
- Il virus viene inattivato;
- Il virus viene legato al gene che
codifica per l'epitopo del virus
d'interesse;
- Il gene viene letto dalle cellule dei
pazienti.
SPERIMENTAZIONE CLINICA
(TRIAL CLINICO)
Trial clinico → sperimentazioni
cliniche durante le quali si valuta la
sicurezza e l'efficacia di un vaccino.
Questo
tipo di studi per essere veritieri e
significativi devono essere
randomizzati, ovvero i volontari che
si sottopongono
al test, non devono essere a
conoscenza del gruppo sperimentale
a cui appartengono.
Gruppo sperimentale di controllo
→ gruppo utilizzato per confrontare
il gruppo a cui è stato
somministrato il
vaccino.
- Ad un gruppo viene somministrato
il vero vaccino, mentre ad un altro
gruppo è somministrato un vaccino
falso.
- Questi trial possono essere
effettuato in cieco o in
doppio cieco.
In cieco → solo i volontari non
sanno se stanno ricevendo il
vaccino o il falso farmaco
In doppio cieco → nemmeno i
volontari sono a conoscenza della
soluzione che stanno
somministrando, se il
vero vaccino o quello falso.
Tutto ciò viene fatto per evitare che
i pazienti possano accusare falsi
sintomi legati ai vaccini,
condizionati
dall’effetto placebo. Il trial in
doppio cieco è ovviamente il più
attendibile in quanto permette una
totale
imparzialità sia nel controllo dei
pazienti, sia nella somministrazione
che nella registrazione dei dati per
l’osservazione. Ogni studio clinico
è preceduto da studi preclinici:
- in vitro (in laboratorio)
- in vivo su modelli animali, di
solito topi o alcuni tipi di scimmie.
VACCINI CONTRO SARS
COV-2
Sono in corso ben 219
sperimentazioni cliniche.
Tipologie o piattaforme:
1) Vaccini a DNA o RNA
2) Vaccini basati su proteine
ricombinanti.
3) Vaccini basati su vettori
adenovirali (gene che codifica la
proteina Spike)
4) Vaccini inattivati o attenuati.
VACCINI INATTIVATI
Il virus viene privato di una
componente proteica della proteina
Spike.
VACCINI BASATI SU VETTORI
ADENOVIRALI
Adenovirus utilizzati come vettori.
Sono privati dei geni che li rendono
pericolosi e inattivati.
- Il virus viene inattivato;
- Il virus viene legato al gene che
codifica per l'epitopo del virus
d'interesse;
- Il gene viene letto dalle cellule dei
pazienti.
SPERIMENTAZIONE CLINICA
(TRIAL CLINICO)
Trial clinico → sperimentazioni
cliniche durante le quali si valuta la
sicurezza e l'efficacia di un vaccino.
Questo
tipo di studi per essere veritieri e
significativi devono essere
randomizzati, ovvero i volontari che
si sottopongono
al test, non devono essere a
conoscenza del gruppo sperimentale
a cui appartengono.
Gruppo sperimentale di controllo
→ gruppo utilizzato per confrontare
il gruppo a cui è stato
somministrato il
vaccino.
- Ad un gruppo viene somministrato
il vero vaccino, mentre ad un altro
gruppo è somministrato un vaccino
falso.
- Questi trial possono essere
effettuato in cieco o in
doppio cieco.
In cieco → solo i volontari non
sanno se stanno ricevendo il
vaccino o il falso farmaco
In doppio cieco → nemmeno i
volontari sono a conoscenza della
soluzione che stanno
somministrando, se il
vero vaccino o quello falso.
Tutto ciò viene fatto per evitare che
i pazienti possano accusare falsi
sintomi legati ai vaccini,
condizionati
dall’effetto placebo. Il trial in
doppio cieco è ovviamente il più
attendibile in quanto permette una
totale
imparzialità sia nel controllo dei
pazienti, sia nella somministrazione
che nella registrazione dei dati per
l’osservazione. Ogni studio clinico
è preceduto da studi preclinici:
- in vitro (in laboratorio)
- in vivo su modelli animali, di
solito topi o alcuni tipi di scimmie.
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