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Da lui, il nipote Giovanni, apprese i tratti più salienti ed originali della tecnica policorale.
La raccolta più importante è pubblicata a Venezia nel 1587:
CONCERTI PER VOCI E STRUMENTI MUSICALI;
troviamo brani sacri e profani, Mottetti per le festività veneziane per vari organici vocali da 6 a 16 voci e alcuni
strumenti.
E’ la 1^ volta che in un opera a stampa si utilizza il termine CONCERTO,
per denotare l’unione e il confronto di compagini vocali e strumentali diverse.
Nelle due raccolte intitolate SACRE SINFONIE del 1597 e SINFONIE SACRE del 1615, specifica per la
1^ volta gli strumenti musicali impiegati nei vari brani e utilizza le indicazioni di Dinamica;
pensa alle caratteristiche tipiche di ogni strumento, ritroviamo delle sequenze melodiche veloci, ritmi puntati e
molti motivi di fanfara.
Al gruppo strumentale sono assegnate precise funzioni di introduzione, di accompagnamento o di intermezzo
delle parti vocali.
Dall’ascolto della Sonata PIANO E FORTE dalle SACRE SINFONIE si nota l’utilizzo della dinamica che
conferisce colore al brano; è evidente l’impiego della tecnica del contrasto.
Lo è di più nel brano QUEN VIDISTI PASTORES , differenze delle dinamiche e della compagini sonore, nel
basso momenti di contrasto con cambio di ritmo da binario a ternario alternati in stile di danza.
Giovanni Usa cromatismi melodici e armonici e si sentono spesso le False Relazioni che in armonia sono
quando troviamo una successione di due note in due parti diverse con lo stesso nome, una naturale ed un’altra
alterata per es. una parte di soprano che esegue un Si e subito dopo il contralto fa un Sib, un cromatismo tra le
voci.
Trascorre tutta la vita a Venezia con una breve parentesi a Monaco di Baviera, le sue composizioni ebbero
comunque una notevole diffusione pari allo zio Andrea le sue tecniche furono apprese dal tedesco HEIRICH
Schutz considerato il massimo esponente della musica sacra protestante, fu allievo di Giovanni Gabrieli a
Venezia.