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Amélie Viale - Triennio 1 - giugno 2021

La riforma protestante

La scelta dell’argomento di questa tesina si è orientata sul periodo della riforma


protestante in quanto questo momento storico ha segnato la divisione tra le due chiese
non solo livello morale e sico, ma anche sotto il punto di vista musicale. La chiesa
protestante, a di erenza di quella cristiana cattolica, dà la possibilità di poter partecipare
attivamente alla liturgia attraverso quelli che sono i canti religiosi che, dopo la riforma,
vengono scritti in lingua parlata così da poter rendere più accessibili e istruttivi i testi ai
fedeli.

La Riforma Protestante cominciò con Lutero, un teologo ed accademico tedesco, che


nella notte del 31 ottobre 1517 decise di a ggere 95 tesi nella porta della chiesa di
Wittenberg, città universitaria dove insegnava teologia; il fatto di a ggere delle tesi sulla
porta della cattedrale era una pratica comune al tempo, dato che permetteva agli studiosi
di potersi confrontare e di analizzare il pensiero altrui.

Con le 95 Tesi, Lutero, prende una posizione molto forte contro la Chiesa cattolica
cristiana in quanto le argomentazioni che riportò citavano il Vangelo e mettevano luce su
ciò che non andava di un sistema corrotto e importante come quello della Chiesa di
Roma. Lo scalpore che fecero le tesi fu dato in parte della stampa che, nata proprio in
quegli anni, fece sì che le tesi di Lutero si di usero in tutta Europa no ad arrivare a
Roma. Dopo numerose minacce dal Papa, Lutero riuscì a creare una chiesa secondo il
suo pensiero. La chiesa luterana, come già detto, cercò di avvicinare i fedeli alla liturgia
anche attraverso quelli che sono i canti liturgici che, scritti in lingua parata, erano più
comprensibili a chi li cantava, questi canti vengo chiamati corali protestanti; venne inoltre
tradotta, da Lutero, la Bibbia che divenne così accessibile a tutti.

La caratteristica principale dei corali protestanti è sicuramente quella di prendere dei testi
dai libri sacri e adattarli a motivi popolari o scritti dall’autore, spesso i corali venivano
accompagnati dall’organo o dai solisti che venivano a ancati ai contanti dilettanti.

Questa tipologia di canti religiosi era solitamente composta da delle linee melodiche
molto semplici e orecchiabili in quanto dovevano essere cantati da dei fedeli e non da dei
professionisti. Analizzanti questi brani si è notato che di solito venivano armonizzati a
quattro voci e che lo stile era omofonico e omonimico.

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Le frasi del testo erano ben marcate e regolari per far sì che il signi cato del testo
arrivasse in modo diretto ai fedeli; per quanto riguarda i salti che le voci dei cantori
dovevano fare erano per lo più salti di terza o di grado congiunto, sicuramente per
facilitarne l’esecuzione.

Uno dei corali protestanti che più ha colto la mia attenzione è stato “Ein feste Burg ist
unser Gott”, scritto da Lutero intorno al 1528, ed è uno dei suoi più famosi componimenti.
Il testo viene preso dal salmo 46 (Libro dei Salmi-Antico Testamento) ed è composto da
quattro strofe, durante le quali viene parafrasato il salmo. Il testo parla di Dio, della sua
onnipresenza e onnipotenza, e di come lui stesso ci inviti a conoscerlo personalmente e
non solo per le sue qualità.

Il corale viene scritto per quattro voci, i versi sono così divisi durante l’esecuzione: il
primo e il quarto verso vengono cantati da tutte le voci, il secondo da quelle più acute, il
terzo, invece, viene cantato solamente dalle voci più gravi.

Bibliogra a: Mario Carrozzo - Cristina Cimagalli, Storia della musica occidentale, Roma, Armando editore, 2006,
voll. I
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